PIANO dell’OFFERTA FORMATIVA · La presente progettazione educativa ... tenga conto dei bisogni...

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1 PREMESSA Il Piano Triennale dell'Offerta Formativa in ottemperanza alle norme legislative e contrattuale, esplicita l'intenzionalità pedagogica e le azioni educative che la scuola deve portare in essere per seguire i fini istituzionali che le sono propri. Il documento, sintesi culturale dell’identità dell'Istituto, trova la sua unitarietà nell'idea centrale che lo percorre e lo sostanzia e che è sintetizzabile nella finalità primaria: la piena formazione dell'uomo, del cittadino e del cristiano. L'idea di scuola che ha ispirato il nostro progetto educativo è quella di un servizio capace di rispondere ai bisogni di insegnamento e di apprendimento che richiede la complessità del mondo odierno. La presente progettazione educativa intende far perseguire alla scuola la capacità di esplicitare e diffondere le scelte formative coerentemente alle esigenze espresse dal contesto sociale, culturale ed economico del territorio. La scuola ha il compito di includere tutti gli alunni garantendo il diritto di apprendere, di sviluppare le capacità potenziali presenti in ognuno di loro e valorizzare la diversità, personalizzando i percorsi. PEDAGOGIA CALASANZIANA, OGGI La scuola, oggi, è l’erede viva del Fondatore dell’Ordine, San Giuseppe Calasanzio. Egli non è solo una figura storica ma il promotore di un'identità vigorosa e attuale coi tempi e con le urgenze educative del momento. L'espressione "Il Calasanzio vive!" sintetizza in modo pregevole quanto è stato accennato. La scuola di oggi non tradisce il suo Fondatore ma si adopera perché tali principi sboccino in accordo con le urgenze educative del momento. Sono due i documenti istituzionali che meglio esplicitano la pedagogia del Calasanzio: uno nato nell'ultimo Capitolo Generale, nel 1997, Il carisma scolopico, oggi" e nei numeri 26-28 dove viene sintetizzata la nostra missione nella Chiesa e nella società di oggi; l'altro, nato su istanza del Capitolo Generale, ha questo titolo significativo: "II ministero scolopico: evangelizzare educando con stile calasanziano”. Eccone gli elementi essenziali: Il "bambino profondo", presente in ogni persona, è il soggetto attivo della propria educazione; lo si rende sensibile a se stesso, cosciente e impegnato in tutte le potenzialità della sua crescita L'azione educativa s’intende come un progetto sempre più approfondito, di cui è protagonista l'educando (più che l'alunno), che si mette gradualmente in processo L’importanza dell'accompagnamento: "ufficio evangelico e divino" lo chiamava il Calasanzio (Memoriale al Card. Tonti) . Accompagnare processi; non- forzarli; ottimizzare i talenti personali La personalizzazione in tutto: rispetto e accettazione delle singolarità e delle diversità La diligenzanell’educatore: gioia e responsabilità. La motivazione è alimentata costantemente dal credere in ciò che si fa e deve possedere naturalmente umiltà, pazienza, carità e povertà La centralità del maestro cooperatore della Verità, selezionato e formato permanentemente nella specificità della pedagogia – pastorale – calasanziana che la rendono unica. Il "maestro" è dunque in formazione continua per poter assolvere al meglio il suo compito La disciplina del cuore, della mente, degli ambienti, delle dinamiche: dominio di sé e dei mezzi e degli strumenti La formazione del carattere (oggi sono valori mentre prima si chiamavano, semplicemente, virtù) La formazione integrale dell’alunno che lo abiliti a comprendere la realtà attraverso il conoscere, il saper fare e il cooperare con gli altri per una cultura di pace: in una parola "essere

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PREMESSA

Il Piano Triennale dell'Offerta Formativa in ottemperanza alle norme legislative e contrattuale, esplicita

l'intenzionalità pedagogica e le azioni educative che la scuola deve portare in essere per seguire i fini

istituzionali che le sono propri.

Il documento, sintesi culturale dell’identità dell'Istituto, trova la sua unitarietà nell'idea centrale che lo

percorre e lo sostanzia e che è sintetizzabile nella finalità primaria: la piena formazione dell'uomo, del

cittadino e del cristiano.

L'idea di scuola che ha ispirato il nostro progetto educativo è quella di un servizio capace di rispondere ai

bisogni di insegnamento e di apprendimento che richiede la complessità del mondo odierno.

La presente progettazione educativa intende far perseguire alla scuola la capacità di esplicitare e diffondere

le scelte formative coerentemente alle esigenze espresse dal contesto sociale, culturale ed economico del

territorio.

La scuola ha il compito di includere tutti gli alunni garantendo il diritto di apprendere, di sviluppare le

capacità potenziali presenti in ognuno di loro e valorizzare la diversità, personalizzando i percorsi.

PEDAGOGIA CALASANZIANA, OGGI

La scuola, oggi, è l’erede viva del Fondatore dell’Ordine, San Giuseppe Calasanzio. Egli non è solo una figura

storica ma il promotore di un'identità vigorosa e attuale coi tempi e con le urgenze educative del momento.

L'espressione "Il Calasanzio vive!" sintetizza in modo pregevole quanto è stato accennato. La scuola di oggi

non tradisce il suo Fondatore ma si adopera perché tali principi sboccino in accordo con le urgenze

educative del momento.

Sono due i documenti istituzionali che meglio esplicitano la pedagogia del Calasanzio: uno nato nell'ultimo

Capitolo Generale, nel 1997, Il carisma scolopico, oggi" e nei numeri 26-28 dove viene sintetizzata la nostra

missione nella Chiesa e nella società di oggi; l'altro, nato su istanza del Capitolo Generale, ha questo titolo

significativo: "II ministero scolopico: evangelizzare educando con stile calasanziano”.

Eccone gli elementi essenziali:

Il "bambino profondo", presente in ogni persona, è il soggetto attivo della propria educazione; lo si

rende sensibile a se stesso, cosciente e impegnato in tutte le potenzialità della sua crescita

L'azione educativa s’intende come un progetto sempre più approfondito, di cui è protagonista

l'educando (più che l'alunno), che si mette gradualmente in processo

L’importanza dell'accompagnamento: "ufficio evangelico e divino" lo chiamava il Calasanzio

(Memoriale al Card. Tonti) . Accompagnare processi; non- forzarli; ottimizzare i talenti personali

La personalizzazione in tutto: rispetto e accettazione delle singolarità e delle diversità

La “diligenza” nell’educatore: gioia e responsabilità. La motivazione è alimentata costantemente

dal credere in ciò che si fa e deve possedere naturalmente umiltà, pazienza, carità e povertà

La centralità del maestro cooperatore della Verità, selezionato e formato permanentemente nella

specificità della pedagogia – pastorale – calasanziana che la rendono unica. Il "maestro" è dunque

in formazione continua per poter assolvere al meglio il suo compito

La disciplina del cuore, della mente, degli ambienti, delle dinamiche: dominio di sé e dei mezzi e

degli strumenti

La formazione del carattere (oggi sono valori mentre prima si chiamavano, semplicemente, virtù)

La formazione integrale dell’alunno che lo abiliti a comprendere la realtà attraverso il conoscere, il

saper fare e il cooperare con gli altri per una cultura di pace: in una parola "essere

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L’accessibilità a tutti, facendo il possibile per risultare efficace nel raggiungimento suoi obiettivi di

sviluppo in tutte la dimensioni della personalità dell'educando. Conseguentemente è una scuola

popolare e non elitaria e rispettosa della libertà religiosa

La qualità educativa si esprime, nella specifico, attraverso la semplicità, l'utilità e l'efficacia dei

metodi di insegnamento, nell’apertura critica e nell’inserimento dei ragazzi nella società e nella

vita. Una formazione "piena": maturità psicologica, atteggiamento critico verso i valori culturali e

possibilità di iniziare a stabilire le fondamenta della propria identità personale e la propria libertà

interiore

Non separare "l'aquila dalla gallina" (Boff). Sarebbe l'ennesima traduzione del binomio: pietà e

lettere, fede e cultura; interagendo con una feconda reciprocità e una forte carica umanista

L'azione scolastica e parascolastica è, primariamente, “educativa", non solo istruttiva (valore)

Semplicità nelle 'relazioni, nelle strutture, nella metodologia, nell'ambiente, nella liberalità, che

formano l’unità degli intenti

BREVE STORIA DELL’ISTITUTO

Le prime notizie relative all'istituzione di una scuola del Calasanzio a Empoli risalgono al 1876, quando un

gruppo di cittadini, attraverso una petizione pubblica, chiedeva al Cancelliere di concedere i locali dell'ex

convento degli Agostiniani per collocarvi un "Istituto degli Scolopi” destinato alla "Pubblica Istruzione,

morale, civile e letteraria", di cui il territorio empolese era assolutamente mancante.

Dopo numerose e problematiche vicissitudini che fanno ormai parte della storia della città, il 26 ottobre

1860 con decreto ufficiale del Governatore della Toscana, veniva concesso di fondare a Empoli un

insediamento Scolopio.

Nel 1861 veniva aperta la Scuola Elementare, un Ginnasio e una Scuola Serale per adulti; ne1 1870 fu

inaugurato un Istituto Tecnico inferiore che continuò la sua attività fino al 1939 quando furono soppressi in

Italia tutti gli Istituti Tecnici Inferiori per l'introduzione della Scuola Media Unica. Nello stesso 1870 venne

inaugurato l'Osservatorio Meteorologico per opera di Padre Liverani. Nel 1874 fu aperto un Liceo Classico

frequentato tra gli altri da Giuliano Vanghetti.

Ne 1880 gli Scolopi realizzavano il Convitto nei locali di Via Jacopo Carrucci, sede attuale della scuola; nel

1890 veniva realizzato un semiconvitto per consentire una più assidua partecipazione all'attività didattica

anche agli alunni provenienti dalle località vicine e agli alunni delle famiglie locali che non potevano seguire

i propri figli nelle ore pomeridiane.

Da allora non sono mancati momenti di crisi dovuti sempre a cause esterne, come la requisizione dei locali

durante la Prima Guerra Mondiale e i danneggiamenti subiti durante la Seconda. Tuttavia la scuola non ha

mai interrotto il suo rapporto con la città ed il territorio.

Nel 1941 veniva legalmente riconosciuta la Scuola Media, nel 1946 fu aperto il Liceo Scientifico su pressante

richiesta delle famiglie della zona.

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Oggi la scuola è strutturata in un complesso edilizio costituito da tre piani fuori terra e due piazzali adiacenti

su cui si affacciano le strutture di corredo come le aule speciali, l’aula cinema, la palestra.

L’Istituto comprende tutti i cicli di Istruzione paritaria: Asilo Nido, Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria,

Scuola Secondaria di primo e secondo grado.

1. IL TERRITORIO – CARATTERISTICHE, BISOGNI FORMATIVI E RISORSE

1.1 Le caratteristiche socio economiche e culturali del territorio

L’Istituto comprende il territorio della Media Valle dell'Arno e corrisponde alla zona urbana ed extraurbana

prevalentemente a destinazione industriale. Dal punto di vista socio-economico, le attività prevalenti sono

di piccola e grande imprenditoria e di lavoro dipendente.

La più marcata caratteristica attuale della popolazione è quella multirazziale in quanto, in questi ultimi

tempi, si sono aggiunte persone immigrate da altri regioni del mondo: ucraini, albanesi, cinesi, ecc.

Questo non ha consentito il mantenimento delle radici, delle tradizioni e dei valori propri del territorio,

molto presenti nella popolazione originaria, ma ha permesso di arricchire il patrimonio culturale della città.

Tuttavia sono presenti anche fenomeni di disgregazione sociale e di disagio giovanile seppure in misura

minore ed in forme diverse, rispetto alle realtà urbane.

I nostri studenti provengono prevalentemente dal territorio empolese e dai comuni limitrofi. Essi

appartengono ad una fascia socio-economica media e le famiglie evidenziano aspirazioni e aspettative

piuttosto omogenee nei confronti della Scuola: un percorso educativo e didattico armonico e continuo che

tenga conto dei bisogni socio-affettivi dei figli e si esprima in una “formazione integrata” sensibile che alle

nuove strategie basate sulla flessibilità, sulla modularità e sulla progettualità.

La nostra Scuola, inserita in un contesto territoriale sempre più diversificato, si vuole identificare come

un'agente di promozione culturale, ispirandosi, in un’ottica sistemica, ai bisogni ed alle attese dell’utenza.

La qualificazione delle scelte educative per l’ampliamento dell’Offerta Formativa rappresentano una sfida a

misurarsi, grazie ad un atteggiamento progettuale, aperto e pronto al cambiamento, con la volontà di

ottimizzare il percorso e raggiungere un’efficace realizzazione degli obiettivi: sapere, saper fare, saper

essere e, quindi, conoscenze, competenze, capacità. Essa valorizza le componenti motivazionali e

relazionali, nonché gli stili cognitivi di ciascuno.

Il P.T.O.F. rappresenta la piena attuazione dell’autonomia e il nucleo delle forme organizzative della scuola.

1.2 I bisogni del territorio

La richiesta di partecipazione della comunità alla promozione educativa dei giovani che si esprima in una

“formazione integrata” sensibile sia alle nuove strategie metodologiche che all’uso delle nuove tecnologie

come strumenti di comunicazione di cui la società moderna richiede la padronanza, è molto forte.

In particolare emerge l’esigenza di:

differenziare i percorsi formativi nel rispetto dei bisogni e dei ritmi di apprendimento di ciascun

alunno

ampliare l’offerta formativa con progetti e attività che sviluppino sia le abilità cognitive che quelle

operative (attività sportive, musicali, teatrali)

potenziare lo studio delle lingue e l’uso delle nuove tecnologie

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1.3 Le risorse del territorio

A disposizione della collettività agiscono Uffici pubblici , Associazioni di servizi sociali e numerose

Associazioni culturali.

Particolarmente importante è la presenza di varie Parrocchie, del Centro Emmaus e dell’Oratorio, che

rappresentano un punto di riferimento per tutta la comunità.

Sono presenti associazioni di tipo sportivo, culturale e di volontariato (Misericordia e Pubbliche Assistenze).

Da anni, la Biblioteca cittadina svolge il proprio ruolo di promotore di iniziative culturali di qualità, rivolte

sia agli adulti che ai ragazzi.

Contemporaneamente il Comune e la AUSL presentano progetti annuali a favore delle istituzioni

scolastiche.

1.4 L'integrazione col territorio

L'Offerta Formativa dell'Istituto concorre, insieme alla politica formativa del territorio, a rispondere alla

domanda di mediazione e di trasmissione educativa.

L’Istituto, integrato nel territorio empolese, tiene conto da una parte della specificità e

delle esigenze locali, dall'altra delle problematiche e degli sbocchi della formazione scolastica in un quadro

di riferimento internazionale.

Le risorse esterne sono costituite, oltre che dall’utenza, da una vasta rete di soggetti pubblici e privati.

1.5 Le necessità formative degli alunni

La popolazione scolastica, appartenente alla fascia d’età (dai 3 ai 18 anni), è caratterizzata dai bisogni

formativi tipici dell’infanzia, fanciullezza, preadolescenza e adolescenza. Pertanto è possibile riscontrare un

ampio nucleo di bisogni formativi comuni e d’altra parte presentare anche differenze significative all’origine

di bisogni formativi diversificati ai quali occorre prestare attenzione.

Nel rispetto della liberta di insegnamento, sancito dalla Costituzione Italiana, la scuola garantisce tutti gli

alunni il diritto di apprendere, di sviluppare le capacità potenziali presenti in ognuno di loro e di valorizzare

la diversità.

Bisogni formativi comuni

L’Istituto risponde ai bisogni dei giovani e del territorio aggiornando continuamente la sua Offerta

Formativa e valorizzando tutte le risorse disponibili. In particolare evidenzia i bisogni educativi nell’

acquisizione dell’identità personale, attraverso il raggiungimento di questi obiettivi:

far propria la consapevolezza delle trasformazioni del proprio corpo, dei cambiamenti nelle

relazioni con gli altri e della crescente complessità del proprio sviluppo intellettivo

stare bene con gli altri, relazionandosi in modo corretto, costruttivo e collaborativo con i compagni

e con gli altri soggetti scolastici nel rispetto dei ruoli e della dignità di ciascuno

migliorare la propria autostima esprimendo le proprie idee in modo chiaro, sostenendo le proprie

opinioni motivandole e con la disponibilità anche a rivederle

affermare la propria autonomia sia nell’uso degli spazi sia nell’organizzazione del tempo e degli

impegni scolastici

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compiere scelte consapevoli circa il proprio futuro, con una matura e compiuta sensibilità etica e

civile, attraverso esperienze di una ricerca attenta e articolata delle disponibilità umane e

territoriali

sapere orientare positivamente la propria vita con la predisposizione alla riflessione e alla

conoscenza

sviluppare il senso dei valori morali e dei principi etico-politici alla base della convivenza civile

e nella formazione culturale, col conseguimento di questi traguardi:

riconoscere nella scuola un ambiente rassicurante che offra punti di riferimento socio-culturali

avviare ad una serena ed efficace comunicazione fra alunni e docenti, come presupposto per la

comprensione, la collaborazione e la solidarietà

arricchire la motivatizazione allo studio, rendendosi disponibile al lavoro scolastico che segue con

viva attenzione e vi partecipa in modo attivo e costruttivo

aderire in modo attivo e produttivo ad iniziative che possono accrescere il merito e l’identità della

scuola (ad es. concorsi, gare, conferenze)

acquisire la padronanza degli strumenti linguistici nello scritto e nel parlato, nella lingua madre e

nelle altre lingue comunitaria per la conquista delle competenze disciplinari

utilizzare i mezzi espressivi e i linguaggi non verbali in senso fruitivo e produttivo, selezionando i

contenuti, le metodologie, le strategie in risposta a specifici problemi

acquisire un’adeguata preparazione scientifica e tecnologica

conoscere il passato per comprendere il presente

comprendere la realtà complessa, in continua trasformazione

usufruire dell'educazione integrale in modo strategico e differenziato per:

- offrire a ciascuno l’opportunità di esprimersi usando il linguaggio più congeniale in

relazione alla specifica tipologia di intelligenza

- facilitare l’accoglienza di tutti favorendo l’acquisizione delle competenze di codifica,

decodifica, ricodifica

- stimolare la trasferibilità delle competenze possedute da un contesto ad un altro,

utilizzandole in maniera originale

- sollecitare negli alunni la consapevolezza dei propri processi cognitivi ed emotivi e dei

propri punti forti e deboli per migliorare l’immagine di sè anche all’interno di un gruppo,

contribuendo all’apprendimento comune ed alla realizzazione di opere collettive

organizzare di un metodo di studio e di lavoro che permetta di conquistare le competenze

fondamentali per la vita e per gli studi successivi o la vita lavorativa e che si possono riassumere in

sapere (conoscenze), saper fare (competenze), saper essere (capacità)

educare attraverso la conoscenza ad una nuova sensibilità verso i problemi dell'ambiente che,

come tale, costituisce un bene di tutti da cui nessuno può prescindere per la sua stessa

sopravvivenza

Bisogni formativi diversificati

rimuovere gli svantaggi e gli impedimenti legati all’ambiente socio-familiare di provenienza

promuovere le rispose personali di ciascuno nella logica del successo formativo

riconoscere e valorizzare la provenienza da altri contesti culturali

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1.6 Le attese delle famiglie

Le famiglie avvertono la necessità che il passaggio dalla scuola Primaria alla scuola Secondaria avvenga nella

continuità del Progetto educativo e formativo che esprima la centralità della persona in tutti i suoi aspetti e

dimensioni, tenendo conto che la libertà del singolo trova il suo limite nel rispetto di quella degli altri.

La scuola risponde a queste attese, in termini operativi, con il conseguimento degli obiettivi dei bisogni

formativi comuni e diversificati.

2. CONFIGURAZIONE ATTUALE DELL’ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO

L'Istituto Calasanzio dei PP. Scolopi è gestito dalla Fondazione Scuole Libere, il cui Presidente è il Dott. Fabio

Fabbri.

La Fondazione Scuole Libere nasce nel 2008 a Firenze, come si legge nel suo statuto: " non ha scopo di lucro

e persegue esclusivamente finalità culturali, educative e di utilità sociale operando nel territorio della

Regione Toscana".

La Fondazione trae origine e mantiene il proprio riferimento ideale nella esperienza cristiana secondo le

indicazioni della dottrina sociale della Chiesa Cattolica.

L'attività della Fondazione è finalizzata alla promozione culturale, etica e spirituale della persona nella

consapevolezza della centralità della questione educativa per lo sviluppo della società ed il benessere della

comunità. Riconosce ed intende promuovere, sostenere e valorizzare il ruolo primario della famiglia in

ambito educativo.

In tale specifica prospettiva le attività della Fondazione mirano a favorire l'esercizio del diritto all'istruzione,

alla cultura, alla formazione nonché alla valorizzazione delle attitudini e delle capacità personali dei giovani,

al pluralismo scolastico e formativo, alla libertà di insegnamento e di educazione, alla libera scelta delle

famiglie.

La Fondazione ha il compito principale di sostenere la scuole cattolica garantendo la continuità delle

esperienze scolopiche.

Da settembre 2009 la Fondazione collabora con i Padri Scolopi dell’Istituto Calasanzio di Empoli.

L’Istituto è un polo scolastico e comprende cinque cicli di istruzione:

Scuola del Nido

Scuola dell’Infanzia

Scuola Primaria

Scuola Secondaria di I grado

Scuola Secondaria di II° grado: Liceo Scientifico tradizionale e Liceo Scientifico Scienze Applicate

Il Corpo docente comprende numerosi insegnanti e Collaboratori scolastici e addetti del personale

ausiliario. Il numero è variabile negli anni (scelte scuole statali e pensionamenti). Collabora coi docenti una

Pedagogista clinica. L'Istituto si qualifica all'interno del sistema scolastico integrato nazionale come Istituto

Paritario.

Il contratto formativo risponde alle esigenze di trasparenza, di efficienza e d'efficacia dell'azione

amministrativa ed è alla base dell'autonomia dell'Istituto.

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I soggetti del contratto educativo – formativo sono gli Organi collegiali e le componenti educative che

gravitano intorno alla scuola:

Consiglio di Istituto

Collegio dei Docenti e sue articolazioni

Consiglio di classe

Comitato Pastorale – Didattico

Dirigente Scolastico

Collaboratore del Dirigente Scolastico

Ente Gestore

Docenti

Alunni

Alunni, anche in forma organizzata (Associazione Ex-Alunni, Fondazione Calasanzio)

Genitori, anche in forma organizzata (AGESC)

Soggetti esterni pubblici e privati (Asl, Amministrazioni comunali e statali)

La composizione e la funzione degli Organi collegiali è esplicitata nel Regolamento di Istituto allegato.

2.1 Mission

L’idea generale a cui l’Istituto scolastico si ispira è quella della formazione integrale della persona umana

nel rispetto dei bisogni comuni e delle differenze secondo i principi ispiratori del Fondatore e della

normativa vigente. L’obiettivo primario è quello di educare integralmente ogni persona sia sul piano

cognitivo che culturale e formativo, attraverso percorsi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali di

ognuno.

In questo modo è basilare e indispensabile il valore umano dello studente, senza metterne in discussione la

sua dignità, senza subordinarla nè al talento, nè alle conoscenze e neppure alle abilità che lo studente

stesso possiede.

Il compito formativo unitario si articola in un pluralità di obiettivi riferiti ai diversi aspetti o dimensioni della

persona. Nella costruzione e nella gestione quotidiana il nostro Istituto si ispira alle seguenti linee guida:

L’idea di scuola come servizio: in sintonia con i processi dell’autonomia in atto, la nostra scuola intende

connotarsi come servizio alla persona e alla comunità. Per questo è aperta e disponibile al dialogo ed al

confronto con l’utenza, nella consapevolezza che sia necessario il rispetto reciproco.

Un giusto equilibrio tra istituzione e comunità: la scuola, nonostante sia per sua natura un’istituzione al cui

interno vi sono dei ruoli e delle regole necessari al buon funzionamento, è una comunità educativa,

accogliente e flessibile, che si basa sul consenso, sulla condivisione, sulla motivazione positiva e individua

nel dialogo uno strumento essenziale per perseguire al meglio le proprie le proprie finalità di istruzione e

formazione.

Il Collegio dei Docenti, preso atto del punto di partenza dell'allievo, sulla base delle Indicazioni Nazionali,

dei Programmi Ministeriali, del Carisma calasanziano, dei mezzi disponibili, delle tecniche, della

metodologia, dei contenuti appositamente individuati (non in relazione alla specificità della disciplina, bensì

sul piano complessivo del pensiero, delle manifestazioni comportamentali, delle condizioni sociali, della vita

affettiva dei destinatari dell'azione educativa) indica gli Obiettivi Educativi Generali.

Formazione personale

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Gli Obiettivi Educativi sono necessariamente interdisciplinari e investono tutta la sfera della personalità del

ragazzo.

Costituiscono le linee guida, gli orientamenti di fondo, i principi di azione a cui tutti i docenti devono

attingere per sviluppare un'azione didattica unitaria relativamente alla situazione di partenza dell'alunno.

In essi si riconoscono le famiglie, la comunità locale, le esigenze e le risorse del territorio e le associazioni

scolastiche e extrascolastiche.

Tenuto conto di procedere partendo da un apprendimento elementare (ascoltare o vedere, conoscere,

comprendere, applicare) per arrivare ad un apprendimento superiore (analizzare, sintetizzare, valutare); di

seguire l’alunno secondo le sue possibilità di ricevere, rispondere, valorizzare, organizzare, caratterizzare le

conoscenze; di osservare la sua vita scolastica secondo il ricevere, partecipare, collaborare, modellare

(costruire), progettare, strutturare e osservare la sua motricità; si individuano le seguenti priorità:

Sviluppare un processo personale e autonomo nella forma della propria identità e nella

valorizzazione delle proprie capacità e delle proprie attitudini

promuovere e sviluppare delle relazioni con gli altri in modo corretto, costruttivo e

collaborativo con i compagni e con gli altri soggetti scolastici nel rispetto dei ruoli e della dignità

di ciascuno

sviluppare la propria identità sia attraverso la conoscenza dei propri bisogni , interessi e

attitudini sia attraverso l’elaborazione di un proprio progetto di vita, anche ai fini

dell’orientamento scolastico e professionale

sviluppare l’autonomia e il senso di responsabilità personale rispettando le norme che regolano

la convivenza

Formazione sociale

Gli obiettivi comportamentali mirano a formare nella persona dell'alunno un complesso di atteggiamenti

fondamentali per la convivenza nella scuola e nella società attraverso i rapporti interpersonali fondati sul

rispetto e sulla collaborazione, sui diritti e sui doveri e sull'autonomia personale.

Essi devono essere perseguiti con gradualità e continuità lungo tutto il corso degli studi.

I parametri che si prendono in considerazione sono:

sviluppo del senso di appartenenza e dell’esigenza di socializzazione e incontro, avendo il

gruppo - scuola come riferimento

rispettare i diversi punti di vista mostrando (di avere e/o di sviluppare) l'attitudine all'ascolto, al

confronto e alla comprensione verso culture diverse e riconoscere il valore positivo delle

diversità, per inserirsi in una realtà complessa, in continuo mutamento, qual è l’attuale

sviluppare il senso dei valori morali e dei principi etico-politici alla base della convivenza civile

sviluppo della coscienza civile, giuridica e sociale

Formazione culturale

Le valenze formativo-educative di ciascuna disciplina formano studenti maturi sotto il profilo educativo,

culturale e professionale.

Gli obiettivi specifici di apprendimento che originano dagli obiettivi formativi non prescindono dalla

consapevolezza che :

l’ordine di presentazione delle conoscenze non si identifica con l’ordine di svolgimento psicologico

e didattico con gli allievi

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le conoscenze non sono mai chiuse in se stesse, ma sempre in continuo riferimento le une con le

altre

le competenze standard hanno l’unico scopo di individuare nella maniera più chiara possibile i livelli

essenziali di prestazione personali

In quest’ottica sono stati individuati, per ogni singola disciplina, gli obiettivi specifici di apprendimento che

costituiscono la base dalla quale partire per arrivare successivamente all’acquisizione di un livello di

preparazione ottimale.

Gli Obiettivi Specifici di Apprendimento fanno riferimento, per ogni disciplina, alle Indicazioni Nazionali.

acquisizione di una strumentalità di base per sviluppare la capacità di esprimersi nel linguaggio

scritto e parlato

capacità di comprendere, utilizzare e valorizzare i linguaggi non verbali, con particolare riguardo

alla gestualità, alle immagini e ai suoni, sia in senso fruitivo che produttivo

preparazione scientifica con particolare riguardo all’acquisizione del metodo scientifico nel porre e

risolvere i problemi

preparazione tecnologica, con particolare riguardo all’acquisizione di un adeguato sviluppo delle

capacità operative e della manualità

formazione e sviluppo della coscienza storica intesa come consapevolezza del radicamento storico

del presente, del futuro nel passato

acquisizione di una coscienza critica e valutativa del presente per progettare il futuro

comprensione dell’evoluzione dell’ambiente anche in relazione all’intervento dell’uomo e coscienza

dell’importanza del rispetto ambientale

acquisizione di corretti comportamenti per la salvaguardia dell’equilibrio ambientale

Per una più precisa definizione degli obiettivi si fa riferimento alla programmazione disciplinare dei singoli

Consigli di classe, depositati in segreteria.

2.2 Le scelte educative e didattiche

La scuola non vuole tralasciare alcuna possibilità di disperdere il patrimonio di potenzialità che ogni alunno

porta con sé ma vuole essere un centro essenziale per stimolare e aiutare la valorizzazione al massimo delle

potenzialità di tutti.

Vuole essere uno strumento fondamentale per conseguire un pieno successo formativo nella formazione di

una persona integrale, dell’uomo e del cittadino attraverso la lotta al fenomeno del disagio, dello

svantaggio e della dispersione scolastica (nelle sue varie forme: abbandoni, ripetenze, frequenze irregolari,

ecc.) e l’attenzione ai fenomeni di eccellenza.

Azione educativa: il nostro Istituto si ispira ai seguenti principi generali:

Principio della sussidiarietà: non si sostituisce alla famiglia, ma le si affianca e ne sostiene la funzione

nel difficile compito educativo, agendo nel proprio ambito specifico; da parte sua richiede alla famiglia

di sostenerla nella propria azione.

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Principio della collaborazione: è aperta alla collaborazione con le altre agenzie educative presenti sul

territorio, al fine di promuovere una formazione coerente e globale della persona.

Principio del pluralismo valoriale: è aperta al confronto con diverse prospettive valoriali, purché

compatibili con la convivenza civile e coi principi calasanziani.

Metodologia dell’esperienza e dell’esempio: nella pratica educativa, mira a trasmettere i valori,

privilegiando le esperienze concrete e gli esempi positivi.

Azione didattica: il nostro Istituto si richiama alle seguenti consapevolezze:

Complessità del processo di insegnamento/apprendimento: l’apprendimento e l’insegnamento non

sono solo un fatto cognitivo; coinvolgono anche processi affettivi e relazionali; esserne consapevoli

e tenerli in debita considerazione è indispensabile al buon andamento dei processi stessi.

Curricolo, programmazione didattica e imprevisti: l’azione didattica si attiene ai principi della

progettazione e della programmazione che lasciano spazio alla concretezza delle situazioni che si

determinano.

Varietà delle metodologie didattiche: i docenti si ispirano alla varietà delle soluzioni, così da venire

incontro alle caratteristiche, agli stili cognitivi, ai tempi e ai ritmi di apprendimento propri di

ciascuno alunno.

Lezioni frontali e laboratori: l’azione didattica del nostro Istituto si impegna a sviluppare la didattica

laboratoriale, accanto alla tradizionale lezione frontale che si avvale di testi e di strumentazione

digitale.

Gruppo classe, personalizzazione e individualizzazione: la proposta didattica è elaborata, nei limiti

del possibile e nel rispetto dei vincoli di legge, tenendo conto del riconoscimento e della

valorizzazione delle differenze: diversità di interesse, di attitudini, di ritmi di apprendimento, di

motivazione, di stile cognitivo, ecc. Essa mette in atto un modello organizzativo e didattico

flessibile, usando metodologie pluralistiche e modalità individualizzate.

Nel rispetto delle diversità, verrà privilegiata e attuata una metodologia attiva e interattiva che, partendo

dalle pre-conoscenze possedute dagli alunni e valorizzando le esperienze e i vissuti individuali e collettivi,

favorisce la costruzione personale dei concetti fondamentali comuni e specifici agli ambiti disciplinari

ponendo attenzione:

allo sviluppo delle abilità di studio

all'operatività pratica per stimolare la motivazione e la partecipazione

alla promozione dell'apprendimento cooperativo attraverso il lavoro di gruppo

alla valorizzazione dei diversi stili di apprendimento e delle diverse intelligenze

alla promozione della creatività

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alla necessità di partire sempre da situazioni problematiche, fornendo domande aperte e

valorizzando l'errore come spia per cogliere le difficoltà cognitive degli alunni

all’acquisizione delle conoscenze attraverso il confronto, le riflessioni, il ragionamento sui dati e,

laddove sia necessario, anche attraverso il potenziamento della memoria

2.3 Le scelte organizzative

2.3.1 Le risorse

Le risorse della scuola sono utilizzate per ampliare l’Offerta Formativa e sono:

Interne alla scuola:

L’aula ordinaria è il luogo privilegiato per le pratiche dell’insegnare e apprendere ed è attrezzata secondo le

esigenze della metodologia didattica prevalente. Nella maggior parte delle classi i banchi sono disposti in

modo tale da avere come punto di riferimento la cattedra e la lavagna. Gli arredi, le suppellettili, i materiali

sono essenziali. Ogni aula è dotata di LIM e di accesso al segnale wireless.

Sono presenti i laboratori in comune con gli ordini di scuola presenti nell’Istituto:

- Osservatorio astronomico

- Laboratorio di Informatica con rete wireless

- Laboratorio scientifico

- Laboratorio degli audiovisivi

- Biblioteca con la relativa sala di lettura

- “Aula Magna” per incontri, conferenze, mostre e cinema

- Palestra

In misura limitata sono presenti ai piani dei Plessi della scuola altri laboratori (Primaria: laboratorio di

Informatica e laboratorio di artistica).

Sono presenti anche aule speciali dedicate a una determinata disciplina o gruppo di discipline (aula di

musica, aula degli audiovisivi, aula di motoria, aula di psicomotricità).

Infine sono annessi due cortili interni adibiti: uno a giardino dell’Infanzia e spazio motorio e l'altro a spazio

motorio e ricreativo

La mensa è interna.

Il materiale è inventariato.

Per l’uso delle attrezzature e dei laboratori valgono le seguenti norme:

l’accesso alle aule di laboratorio è indicato nell’apposito registro almeno con tre giorni di anticipo

l’attività svolta fa parte del programma d’insegnamento e viene indicata nel registro

dell’insegnante e nel giornale di classe

ogni insegnante è responsabile del materiale e di tali ambienti durante le lezioni; deterioramenti e

scomparsa di materiale sono segnalati al Preside

l'accesso e l'uso della Biblioteca per quanto concerne il prestito ed la consultazione e possibile solo

in presenza di un docente. I docenti che vogliono svolgere attività didattica in Biblioteca con le loro

classi sono tenuti a prenotarsi sull’apposito registro depositato presso la segreteria didattica. I

docenti dovranno, inoltre, avere cura di rimettere i libri nel corretto ordine di collocazione e di

segnare opportunamente i prestiti sugli appositi registri depositati in Biblioteca

12

tutti gli studenti, gli insegnanti e il personale non docente sono ammessi al prestito. E' concesso il

prestito dei libri della Biblioteca secondo l’orario stabilito all’inizio dell’anno scolastico, affisso in

bacheca ed alle seguenti condizioni:

- chi riceve libri in prestito si impegna a conservarli con cura e a restituirli nello stato in cui li ha

ricevuti

- possono essere dati in prestito sino a tre libri alla stessa persona, per un tempo non superiore

ai 15 giorni; il prestito deve essere documentato con la firma del richiedente, l'indicazione della

classe e della sezione di appartenenza sugli appositi registri

- il prestito è rinnovabile non più di una volta e comunque solo nell'ipotesi che i volumi non

siano stati nel frattempo richiesti da altri; si intende che il prestito va in ogni caso rinnovato di

persona presentando il libro ogni 15 giorni

- sono esclusi dal prestito i dizionari, le enciclopedie e le riviste (che possono essere consultati in

loco e fotocopiati, sempre nei limiti stabiliti dalla legge)

- per gli studenti la data ultima di restituzione e fissata al 20 maggio e per gli allievi

dell’ultimo anno la data ultima di restituzione è il giorno di inizio delle prove scritte d’esame

La Dirigenza osserverà le seguenti sanzioni:

chi non ottempera alle disposizioni verrà immediatamente invitato dal responsabile della Biblioteca

o dai suoi collaboratori ad adeguarvisi e, in caso di persistenza, verrà sospeso dal prestito per tutto

l'anno scolastico

nel caso di mancata restituzione o di danneggiamento, verrà richiesta al responsabile la refusione

del danno, mediante l’acquisto del libro smarrito o danneggiato. Qualora il libro non fosse più in

commercio, la Dirigenza deciderà se potrà essere sostituito con uno diverso, di uguale valore,

oppure se potrà essere pagata la somma corrispondente al suo valore, calcolato secondo i prezzi

dei nuovi listini

altri utilizzi del locale Biblioteca da parte degli studenti dovranno essere autorizzati dal Dirigente

Scolastico

l’accesso alla palestra è consentito soltanto con tenuta ginnica e scarpette con suola di gomma,

avviene con ordine e senza arrecare disturbo allo svolgimento delle altre lezioni

l'uso della palestra e dei cortili interni, al di fuori dell’orario scolastico è regolato secondo gli accordi

presi tra la Presidenza e le Associazioni interne alla scuola (Fondazione Calasanzio e AGESC)

Le risorse professionali:

Affinché l'opera educativa sia efficace, il personale docente arricchisce la sua professionalità (competenze

progettuali, relazionali, organizzative, informatiche) attraverso l'autoformazione, la partecipazione a corsi

di aggiornamento e di formazione integrale, la presenza a convegni culturali e educativi.

La formazione e l’aggiornamento coinvolge tutto il personale direttivo, docente e non docente, in quanto

necessari e indispensabili per migliorare la qualità del lavoro didattico e, conseguentemente l’Offerta

Formativa dell'Istituto.

Pertanto, in accordo con quanto stabilito dal Contratto di lavoro e le direttive ministeriali, la formazione

continua viene disciplinata dal Dirigente Scolastico e dall'Ente Gestore.

Verranno prese in considerazione, nel corso dell'anno, tutte le proposte che perverranno all'Istituto,

ponendo l'attenzione alle nuove metodologie disciplinari, al territorio nei suoi aspetti innovativi,

all'inclusione di tutti gli alunni e delle loro difficoltà (handicap cognitivi e comportamentali, B.E.S., D.S.A.) in

13

quanto risultano utili al miglioramento delle strategie metodologiche culturali e formative. Inoltre, la

formazione riguarda anche la conoscenza delle caratteristiche del territorio locale e del suo patrimonio

ambientale, artistico, storico e culturale. Una particolare attenzione verrà data ai convegni, alle conferenze,

agli incontri di approfondimento di particolare valore formativo e spirituale.

Riguardo alla scelta delle iniziative finalizzate alla formazione in servizio e all’aggiornamento del Dirigente

scolastico e regolamentata dalla Direttiva Ministeriale n.46/2007, la quale prevede i piani di interventi

formativi sulla gestione delle risorse umane.

Esterne alla scuola:

Enti Pubblici, Associazioni culturali e sportive presenti nel territorio

Privati: commercianti, familiari, professionisti

Le reti di cui questa scuola e parte integrante: rete per l’orientamento con le scuole Pie Fiorentine e

di Sesto Fiorentino

Sponsorizzazioni e collaborazioni varie

2.3.2 Il “tempo scuola”

Il tempo scuola nei plessi Primaria e Secondaria del nostro Istituto è suddiviso in due periodi didattici,

corrispondenti al primo e secondo quadrimestre.

L’orario delle lezioni è gestito su base settimanale e l’unità oraria è di 60 min per tutti gli ordini di scuola.

Sono previsti, nei tempi scuola extracurricolari, attività opzionali di doposcuola, catechismo e attività

liturgiche e extracurricolari programmate annualmente e verbalizzate nel Registro dei rispettivi Collegi.

Il calendario scolastico si attiene a quello nazionale e regionale valorizzando l’autonomia organizzativa, la

didattica e la flessibilità curricolare.

L’orario e il piano di studi di ogni ciclo d’istruzione presenti all’interno dell’Istituto è esposto nella parte

relativa al PTOF del Nido, della Scuola dell’Infanzia, della Primaria e della Secondaria di I° e di II° grado.

2.3.3 Organizzazione dei “gruppi di apprendimento”

L’unità di base per lo svolgimento delle attività didattiche e organizzative è costituita dal gruppo classe,

destinatario privilegiato delle attività didattiche e delle pratiche di verifica. Talvolta si ha la formazione di

macrogruppi per i momenti progettuali. Più frequente e diffusa è il ricorso gruppi ristretti di alunni della

stessa classe o di classi diverse, per attività legate al potenziamento e al recupero stabiliti nei Consigli di

classe.

Le forme dell’insegnamento personalizzato e individualizzato, come momento separato dall’attività

didattica di classe, riguardano solo gli alunni diversamente abili e con gravi difficoltà di un qualche genere.

2.4 Orientamento e alternanza scuola-lavoro

L’Orientamento, nei corsi di studio dell’Istituto, è articolato secondo i Progetti di continuità interni e sono organizzati con le risorse interne. Inoltre, nel periodo dei mesi di dicembre-gennaio-febbraio sono programmati gli Open Day con attività educative e culturali affinchè le famiglie coi propri figli possano osservare le metodologie attive nella scuola. Nella scuola Secondaria di II° grado le attività di orientamento e di alternanza scuola-lavoro sono parte integrante della formazione scolastica (legge 13 luglio 2015, numero 107)

14

L’orientamento è inteso come un processo progressivo di scelta consapevole verso le attività di studio e lavoro più vicine alle personali attitudini. L’alternanza scuola-lavoro rappresenta un passaggio molto significativo di questo processo, per assicurare ai giovani l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. Affinché lo studente possa vivere il mondo del lavoro come un tema vicino e non scollegato dal percorso

formativo personale, la scuola si prende carico dell’orientamento formativo teso a garantire a tutti gli

alunni il sostegno dei momenti di scelta e di transizione per promuovere inclusione sociale e crescita e una

futura occupazione. Gli studenti della Secondaria di II° grado hanno garantito il diritto all’informazione

chiara, trasparente e puntuale sulle attività che andranno a svolgere e al riconoscimento degli

apprendimenti conseguiti nelle fasi formative teoriche e pratiche. Vengono definiti anche i loro doveri,

come il rispetto del Patto formativo e delle regole di comportamento e l'acquisizione delle norme

antinfortunistiche. La scuola si impegna a rispettare, per quanto possibile, le attitudini e le aspettative degli

alunni che fruiscono di tale servizio. Le specifiche della legge prevedono 200 ore da effettuare nel triennio

del liceo, suddivise indicativamente in 60 ore in terza, 60 in quarta e 60 in quinta liceo.

In tema di tutela e sicurezza nei luoghi di lavoro, viene realizzato per tutti gli studenti un percorso di

formazione della durata di 12 ore online e 6 ore con un operatore in classe. Queste ore si sommano alle

precedenti. La certificazione di tale formazione è nella nostra scuola un necessario prerequisito per lo

svolgimento dell’alternanza scuola-lavoro.

L’alternanza scuola-lavoro già avviata nel nostro Istituto dall’a.s. 2009-2010 sotto forma di stage formativi,

è coordinata dalla prof.ssa Carla Bianchi.

Tutte le attività svolte dagli studenti sono concordate dalla scuola insieme all’azienda ospitante e vengono

valutate e certificate come competenze acquisite dall’alunno. Infatti in ogni fase del processo un tutor

formativo esterno fornisce all’istituzione scolastica una valutazione del lavoro svolto dallo studente. A

conclusione dell’anno scolastico tale valutazione servirà ai docenti del Consiglio di Classe per integrare il

giudizio finale dell’alunno secondo le modalità indicate dal Ministero.

Sono state stipulate convenzioni della durata triennale con studi privati di professionisti della provincia, con

settori del terziario, con enti di volontariato, con l’Università di Firenze in ambito sanitario, con associazioni

culturali, con testate giornalistiche ed enti preposti alle telecomunicazioni.

Tali convenzioni attivate permettono ad alcuni nostri studenti di frequentare lezioni universitarie presso

l’ICOM, istituto per lo studio dell’osteopatia e presso il Polimoda di Firenze.

Il Collegio docenti ha deliberato che gli alunni del triennio siano impegnati nelle ore di alternanza scuola-

lavoro nel periodo del mese di settembre.

L’Orientamento della classe quinta si sviluppa attraverso la programmazione di Open Day Universitario che

ogni Ateneo organizza per gli studenti dell’ultimo anno si scuola superiore.

2.5 I bisogni educativi speciali e inclusione scolastica

L'Istituto, per il carisma calasanziano e per i principi ministeriali che sono alla base del modello di

integrazione scolastica, assume il ruolo di essere il riferimento per le politiche di inclusione e contribuisce a

far essere la scuola un luogo di conoscenza, sviluppo e socializzazione per tutti, rispondendo in modo

efficace alle necessità di ciascuno. A tal fine si intende:

creare un ambiente accogliente e supportivo

promuovere l’attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento

favorire l’acquisizione di competenze collaborative

15

promuovere pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione fra tutte le componenti

della comunità educante

Il Consiglio di Classe elabora una programmazione specifica che prevede contenuti, metodi e strategie

individualizzati con obiettivi sia di apprendimento che di socializzazione.

La programmazione disciplinare rispetta i seguenti criteri:

delinea gli obiettivi educativi didattici generali e specifici

individua le metodologie e le tecniche ritenute più idonee con particolare riferimento alla pluralità

dei modi di comunicare con linguaggi verbali e non verbali

stabilisce le unità didattiche e le sequenze di apprendimento con la precisione di obiettivi intermedi

da raggiungere e delle verifiche da effettuare

analizza gli strumenti ed i materiali che possono essere considerati utili per favorire l'attuazione di

potenzialità dell' alunno

organizza le attività e la verifica dei risultati e degli obiettivi raggiunti, modifica le eventuali

strategie, le unità didattiche ed corregge gli obiettivi ove lo ritiene necessario

I Referenti del “Coordinamento e gestione degli aspetti educativi e didattici relativi al sostegno e al disagio

scolastico” insieme alla Pedagogista clinica e ai docenti di sostegno, diventano il punto di riferimento

all’interno della scuola ed, in particolare, assumono, nei confronti del Collegio dei docenti, la funzione di

fornire le informazioni circa le disposizioni normative vigenti, di collaborare, ove richiesto, alla elaborazione

di strategie volte al superamento dei problemi e di mediare le problematiche tra i colleghi, le famiglie, gli

operatori professionisti che seguono l'alunno.

In questo quadro assume un ruolo rilevante la diagnosi funzionale che deve porre in evidenza le principali

aree di potenzialità e di carenza. In questo modo gli interventi nell'ambito della programmazione, sono

corrispondenti ai bisogni e alle possibilità dello studente. Tuttavia, non sempre la famiglia collabora col

corpo docente. Esso, secondo la normativa vigente, ha la responsabilità pedagogico-didattica dove non sia

presente certificazione clinica o diagnosi. Conseguentemente, il Consiglio di classe o il team dei docenti, per

realizzare pienamente il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà,

può decidere di programmare un percorso didattico–formativo. Questa possibilità di scelta può avvenire

dopo un’oggettiva osservazione, con adeguata motivazione verbalizzata, sulla base di considerazioni

pedagogiche e didattiche, ciò al fine di evitare contenzioso” (CM n. 8/2013).

Il lavoro in itinere ha funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate.

La diagnosi funzionale, il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.), il Piano Educativo Personalizzato (P.E.P.) e

il Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.), si presentano come momenti fondamentali nella realizzazione del

Piano dell'Offerta Formativa.

2.5.1 Organizzazione di Istituto per l’inclusione

L’Istituto, sulla base delle linee programmatiche della Direttiva Ministeriale, dei decreti e delle successive

circolari, il Piano di Miglioramento, ha analizzato i punti di forza e le criticità degli interventi per l’inclusione

scolastica, le pratiche didattiche e le risorse esistenti, e annualmente elabora una proposta di Piano

Annuale per l’Inclusività (PAI) per orientare la programmazione e il monitoraggio degli interventi per

l’inclusione. Il P.A.I. dell’istituto è depositato all’Albo, in segretaria.

2.5.2 Risorse e organizzazione didattica per l’inclusione

Si prevedono:

16

Azioni di supporto ai docenti direttamente coinvolti nella didattica gestite dalla pedagogista clinica

della scuola

Interventi di alfabetizzazione e di mediazione per gli alunni migranti con attività individualizzate

attuate dai mediatori linguistici e con operatori qualificati

2.5.3 Integrazione alunni disabili

Il lavoro e l’impegno collegiale tra tutti gli operatori della scuola, la famiglia, l’ASL e gli enti locali permette

l’attuazione del diritto allo studio e la promozione della piena formazione della personalità di ciascun

alunno. La legge n. 104/92 prevede la predisposizione di strumenti normativi e operativi oggettivi, quali la

Diagnosi Funzionale (DF), il Profilo Dinamico-Funzionale (PDF) e il Piano Educativo Individualizzato (PEI). Tali

documenti permettono di effettuare l’analisi, la conoscenza delle potenzialità e la definizione dei “bisogni

educativi” per l’inclusione dell’ alunno diversamente abile.

2.5.4 Figure specifiche

All’interno del nostro Istituto opera congiuntamente un Gruppo di lavoro per l’inclusione che viene

aggiornato, in genere annualmente, per ogni alunno disabile, composto da:

il Dirigente Scolastico

i docenti che seguono l’alunno (curricolari e di sostegno)

gli specialisti dell’ASL referenti per il bambino/alunno

la pedagogista clinica dell’Istituto

i genitori dell’alunno diversamente abile

Il Gruppo di lavoro concorda e verifica il Piano Educativo Individualizzato e il Profilo Dinamico Funzionale,

quindi approfondisce le problematiche dell’alunno, verifica il processo d’integrazione, l’andamento

didattico-disciplinare, individua le strategie più adeguate e cura l’orientamento.

Nella realizzazione del processo inclusivo di ogni alunno con disabilità, si individuano gli elementi essenziali

di un curriculum formativo che possa garantire:

il pieno conseguimento dello sviluppo psico-affettivo in rapporto alle proprie potenzialità

il massimo delle autonomie individuali e sociali conseguibili e la conoscenza della realtà in cui vive

le competenze disciplinari raggiungibili

2.5.5 Alunni con disturbi specifici di apprendimento

In applicazione della Legge 8 ottobre 2010, n. 170 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di

apprendimento in ambito scolastico” (GU n. 244 del 18-10-2010 ) e seguendo le indicazioni espresse dalle

“linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento”

allegate al decreto ministeriale 12 luglio 2011, il nostro Istituto promuove lo sviluppo delle potenzialità e il

successo formativo degli studenti con DSA. La scuola attiva, mediante la predisposizione del PDP (Piano

Didattico Personalizzato), percorsi di didattica individualizzata e personalizzata e ricorre agli strumenti

compensativi e alle misure dispensative adeguati.

Il PDP, una volta redatto, deve essere condiviso con le famiglie per consentire l’attivazione di indispensabili

sinergie tra le azioni della scuola, della famiglia e dell’allievo.

2.5.6 Accoglienza e integrazione di alunni migranti

La presenza di alunni migranti è un fenomeno che caratterizza il nostro territorio da vari anni. Emerge

l’esigenza di fronteggiare, in un’ottica di continuità e di stabilità, l’inclusione di alunni senza alcuna

17

conoscenza della lingua italiana, talvolta anche durante l’anno scolastico. L’Istituto mette in atto procedure

di potenziamento della lingua italiana.

2.5.7 Valutazione alunni con disabilità:

Verifiche periodiche

PEI: Le verifiche sono svolte secondo i criteri educativi e didattici stabiliti nel PEI e potranno essere uguali,

semplificate o differenziate rispetto a quelle previste per la classe, sulla base di quanto declinato nel

documento.

2.5.8 Valutazione alunni con DSA:

Verifiche periodiche

Le verifiche saranno preventivamente concordate ed effettuate in relazione al PDP e con l’uso degli

strumenti compensativi e/o le misure dispensative; le verifiche e la valutazione sono coerenti con quanto

stabilito nel PDP.

2.5.9 Valutazione alunni con altre situazioni BES:

Verifiche periodiche

lo svolgimento delle verifiche avviene secondo le condizioni abituali individuate per lo studente.

Nella stesura delle prove in itinere e finali ogni docente tiene conto, in particolare, degli obiettivi

irrinunciabili e degli obiettivi essenziali della propria materia, anche nella prospettiva di un curricolo

verticale, soprattutto al fine di evitare riduzioni del curricolo di studio che precluderebbero l’ottenimento di

un titolo con valore legale.

La valutazione degli studenti che vivono altre situazioni di BES sarà soprattutto formativa e terrà conto:

della situazione di partenza

dei risultati raggiunti dallo studente nel suo personale percorso di apprendimento

dei risultati riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti previsti per la classe frequentata e

per il grado di scuola di riferimento

delle competenze acquisite nel percorso di apprendimento

L’uso di strumenti compensativi e, solo se necessario, di misure dispensative deve mettere l’alunno in

condizione di superare eventuali ritardi e problematicità o complicanze dell’apprendimento.

L’esame di Stato conclusivo della Secondaria di I° e II° grado, anche in presenza della possibile dispensa

dallo scritto o all’esonero totale dalla/e lingua/e straniera/e, fa riferimento alla normativa vigente e tiene

presente quanto espresso in ogni documento dell’alunno in disagio (Piano Educativo Individualizzato

(P.E.I.), Piano Educativo Personalizzato (P.E.P.) e Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.).

2.6 La verifica e valutazione - criteri e modalita’

La valutazione è un processo formativo e di orientamento, teso a attestare gli esiti dell’apprendimento e lo

sviluppo dell’identità personale dello studente. Concorre al miglioramento degli apprendimenti e al

18

successo formativo. Documenta lo sviluppo dell’identità personale e promuove l’autovalutazione in

relazione all’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze.

I riferimenti normativi che regolano i processi di verifica e valutazione sono la legge n. 107/2015, il D.lgs. n.

62/2017, il DM n. 741/2017, il DM n. 742/2017 e la nota n. 1865/2017

Rappresenta l’espressione dell’autonomia professionale dei docenti che si attengono a quanto definito dal

Collegio dei docenti (DPR 122 del 2009 e Decreto 62) per i criteri e le modalità di valutazione degli

apprendimenti e del comportamento.

Essa è coerente con l’Offerta Formativa, con la personalizzazione dei percorsi e con le Indicazioni Nazionali.

Ai sensi dell'articolo 1 del decreto legislativo n, 62/2017, la valutazione ha per oggetto:

il processo formativo e i risultati di apprendimento degli alunni in ciascuna delle discipline di

studio previste dalle Indicazioni Nazionali per ogni ciclo di Istruzione

concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo

documenta lo sviluppo dell'identità personale

promuove l'autovalutazione in relazione all'acquisizione di conoscenze, abilità e competenze

La valutazione viene espressa con voto in decimi e viene effettuata collegialmente dai docenti della classe.

La valutazione periodica e finale di tutti gli alunni esprime il livello globale di sviluppo degli apprendimenti

conseguito.

La valutazione del comportamento degli alunni (articolo 2) viene espressa, per tutto il primo ciclo, con un

giudizio sintetico che fa riferimento allo sviluppo delle competenze di cittadinanza e, per la scuola

secondaria di primo grado, allo Statuto delle studentesse e degli studenti e al Patto di corresponsabilità. Per

la Secondaria di II° grado viene espressa in decimi.

La valutazione dell'insegnamento della Religione Cattolica viene riportata su una nota separata dal

documento di valutazione ed espressa mediante un giudizio sintetico riferito all'interesse manifestato e ai

livelli di apprendimento conseguiti.

Il Collegio dei docenti esplicita:

la corrispondenza tra le votazioni in decimi e i diversi livelli di apprendimento (ad esempio

definendo descrittori, rubriche di valutazione, ecc.)

definisce i criteri generali per la non ammissione alla classe successiva e all'esame di Stato

conclusivo

definisce i criteri per la valutazione del comportamento.

Essa documenta lo sviluppo dell’identità personale e promuove l’autovalutazione in relazione

all’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze.

Essa è coerente con l’Offerta Formativa, con la personalizzazione dei percorsi e con le Indicazioni Nazionali

per il curricolo e le Linee guida. E’ effettuata dai docenti nell'esercizio della propria autonomia

professionale, in conformità con i criteri e le modalita' definiti dal Collegio dei docenti e inseriti nel Piano

Triennale dell'Offerta Formativa.

La delibera in materia viene inserita nel PTOF e resa pubblica, e i Consigli di classe dispongono i tempi della

comunicazione alle famiglie per garantire equità e trasparenza.

19

2.7 Il dispositivo di verifica / valutazione

Le metodologie di accertamento e valutazione variano e si adattano con metodologie adeguate, utilizzando

strumenti di vario genere per raccogliere dati e valutare le conoscenze e abilità, e soprattutto le

competenze e il comportamento.

Le fasi della verifica e della valutazione segue la scansione operazioni di verifica/valutazione nel corso di un

anno scolastico, distinguendo tra valutazione in ingresso, valutazione progressiva e complessiva.

La valutazione in ingresso ha come scopo quello di accertare il possesso dei prerequisiti di un alunno o di

una classe nel momento di avvio delle attività didattica, al fine di calibrare al meglio la programmazione

educativa e didattica.

La valutazione progressiva (o in itinere) è costituita dall’insieme delle operazioni di verifica e valutazione,

che seguono da vicino, passo dopo passo, l’attività educativa e didattica nel suo svolgersi e hanno per

oggetto singoli apprendimenti o esperienze di apprendimento.

Le operazioni specifiche della valutazione progressiva sono costituite da:

l’osservazione sistematica e progressiva delle singole esperienze di apprendimento (prove di

verifica per conoscenze e abilità; compiti unitari in situazione per le competenze; osservazione in

situazione per il comportamento)

la registrazione di dati e osservazioni e nella valutazione di queste esperienze, mediante il registro

elettronico in uso nella scuola

La valutazione complessiva (o sommativa) ha per oggetto, non i singoli apprendimenti, ma l’andamento

complessivo del processo di apprendimento nelle sue articolazioni ed i risultati raggiunti. La valutazione

complessiva non segue passo dopo passo l’attività educativa e didattica, ma ha cadenze periodiche

quadrimestrali.

Le operazioni costitutive della valutazione complessiva sono le seguenti:

trattamento dei dati raccolti

valutazione dei risultati mediante l’espressione di un voto

documentazione

comunicazione e certificazione

La valutazione del comportamento degli alunni fa riferimento allo sviluppo delle competenze di

cittadinanza.

Nella scuola secondaria di primo grado si aggiungono anche i riferimenti dello Statuto delle studentesse e

degli studenti e del Patto di corresponsabilità e dei Regolamenti interni approvati dall’Istituto. Nella

Secondaria di II° grado viene tenuto conto dell’atteggiamento dello studente in classe e nella scuola, della

frequenza e dell’impegno.

La non ammissione alla classe successiva dovuta al comportamento, in base a quanto previsto dallo Statuto

delle studentesse e degli studenti, riguarda coloro cui è stata irrogata la sanzione disciplinare di esclusione

dallo scrutinio finale (articolo 4. commi 6 e 9 bis del DPR n. 249/1998).

La valutazione dell'insegnamento della Religione Cattolica viene riportata su una nota separata dal

documento di valutazione ed espressa mediante un giudizio sintetico riferito all'interesse manifestato e ai

livelli di apprendimento conseguiti.

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2.8 La validità dell’anno scolastico

La validità dell’anno scolastico dipende dalla frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale

personalizzato. In caso di assenze che superano tale quota l’alunno non è ammesso alla classe successiva o

all’esame di Stato. I Collegi, tuttavia, definiscono eventuali dispense da tale quota.

3. IL FABBISOGNO DI PERSONALE DOCENTE – TRIENNIO 16/19

Il fabbisogno dei docenti di sostegno e di potenziamento della Lingua Italiana (per gli alunni stranieri) ha un

carattere ipotetico, in quanto si basa sui dati attuali, sui transiti degli alunni.

4. IL PIANO DI MIGLIORAMENTO – 2016/19

4.1 Normativa di riferimento

«124. … Le attività di formazione sono definite dalle singole istituzioni scolastiche in coerenza con il

piano triennale dell'offerta formativa e con i risultati emersi dai piani di miglioramento delle istituzioni

scolastiche previsti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013,

n. 80, …»

C.M Miur prot. n. 7904 del 1 settembre 2015. Pubblicazione rapporto di autovalutazione e primi

orientamenti per il piano di miglioramento

4.2 Soggetti responsabili

Dirigente scolastico e “nucleo interno di valutazione” (o “unità di autovalutazione”)

4.3 Funzioni del piano

Il Piano, principalmente, connette gli esiti dell’autovalutazione e del RAV alla pianificazione di

miglioramento e pianifica, monitora e valuta gli interventi.

4.3.1 Piano di Miglioramento

Prima sezione: Anagrafica e contesto

Periodo di riferimento:

a.s. 2014/2015: Autovalutazione e individuazione delle Priorità strategiche triennali

a.s. 2015/2016: Definizione del Piano di Miglioramento ed avvio azioni di miglioramento

a.s. 2016/2017: Realizzazione delle azioni di miglioramento

a.s. 2017/2018: Conferma delle azioni di miglioramento

Istituzione Scolastica Scuola primaria paritaria Codice meccanografico FI1E02500D

Istituzione Scolastica Scuola secondaria I° Codice meccanografico FI1M00500D

Istituzione Scolastica Scuola secondaria II°: Liceo

tradizionale

Codice meccanografico FIPS035009

Istituzione Scolastica Scuola secondaria II°: Liceo Codice meccanografico FIPS15500B

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scienze applicate

Coordinatore Scuola Secondaria I° E II° Padre Romeo Piroli

Coordinatore Primaria Presidente Fondazione Scuole Libere (Ente gestore)

Dott. Fabio Fabbri

Referente per l’Autovalutazione ed il Miglioramento Padre Romeo Piroli

Unità interna per l’Autovalutazione ed il

Miglioramento (componenti fissi)

Giovanni Canzani

Simone Gemmi (dal 2014 al 2017)

Roberta Gori

Lorella Mancini

Anna Maria Zalli

Presidente del Consiglio di Istituto Valentina Ciabattini

La rete di trasporti e di collegamento non è carente.

La fisionomia dei gruppi sociali presenti è di tipo omogeneo, anche se recentemente sono in aumento

elementi di disagio sociale ed economico.

Si evidenziano quali vincoli esterni:

differenziare i percorsi formativi nel rispetto dei bisogni e dei ritmi di apprendimento di ciascun alunno

ampliare l’offerta formativa con progetti e attività che sviluppino sia le abilità cognitive che quelle

operative (attività sportive, musicali, teatrali)

potenziare lo studio delle lingue e l’uso delle nuove tecnologie

ed interni:

la ricerca attenta e articolata delle disponibilità umane e territoriali

la costruzione di canali di circolazione di materiali e di informazioni

la motivazione allo studio

lo stare bene con gli altri

il migliorare la propria autostima

l'avviamento ad una serena ed efficace comunicazione fra alunni e docenti, come presupposto per la

comprensione, la collaborazione e la solidarietà

la conquista delle competenze disciplinari

Si evidenziano quali opportunità:

Il personale della scuola

L'Osservatorio astronomico

Il laboratorio di informatica collegato ad Internet, collocato al 2° piano dell'Istituto

Laboratori scientifici

Laboratorio degli audiovisivi

La biblioteca con la relativa sala di lettura collocata al 1° piano

L'“Aula Magna” per incontri, conferenze e mostre e sala cinema La palestra

Due cortili interni adibiti: uno a giardino e spazio motorio e l'altro a spazio motorio e ricreativo

Tutte le aule dotate di LIM

La mensa

Seconda sezione: Rapporto di Autovalutazione e Piano di Miglioramento

22

Processo di Autovalutazione: l’unità interna per l’AveM, nella composizione prima indicata, ha realizzato il

Rapporto di Autovalutazione; per aspetti specifici dell’analisi è stato di volta in volta integrato dal DSGA, dai

collaboratori del dirigente scolastico e da docenti referenti di attività specifiche. Ha collaborato al processo

il presidente del Consiglio di circolo/istituto in rappresentanza delle famiglie. Dopo un attento esame dei

risultati emersi dal Rapporto di Autovalutazione, la scuola ha fissato i seguenti obiettivi prioritari espressi

in termini di traguardi attesi:

Stesura di un curriculo verticale

Miglioramento nei risultati delle prove Invalsi, in tutti i plessi.

Motivazione delle priorità: l'autovalutazione condotta ha evidenziato che è necessario sviluppare il

confronto collegiale sul curricolo per dare un assetto unitario e allo stesso tempo specifico al percorso

formativo.

Terza sezione: Le azioni di miglioramento

Relazione tra obiettivi di processo e priorità strategiche

Area di processo Obiettivi di processo E’ connesso alle priorità 1/2*

Curricolo, progettazione e

valutazione

Raccordo tra i vari plessi

per la ridefinizione del curricolo

in termini di competenze degli

alunni

Somministrazione di prove

standardizzate intermedie

1

2

*1 = Curricolo verticale

2= Miglioramento nei risultati delle prove Invalsi

Pianificazione e tempistica delle azioni

1

Descrizione

dell’obiettivo di

processo

Risultati attesi

Attività previste

Raccordo tra i vari plessi

per la ridefinizione del

curricolo in termini di

competenze degli alunni

Costruzione di un nuovo curricolo

d’istituto progettato per

competenze

Incontro dei responsabili di plesso per

coordinare l’intervento

Riunioni di lavoro per plessi Redazione

del curricolo per

competenze

Monitoraggio dell’ azione

1

Data

di rilevazione

Indicatori scelti

Risultati attesi

Risultati riscontrati

Proposte di

eventuali

integrazioni e/o

modifiche

Settembre 2015

Conoscenze,

competenze e abilità

Ottimizzazione

della didattica

In fase di

elaborazione

23

Quarta sezione: Diffusione e divulgazione

Diffusione e divulgazione interna

Periodo Strumenti Figure coinvolte Modalità

Ottobre 2015

Giugno 2016

Organi collegiali

Personale docente

Presentazione durante il Collegio

docenti

Diffusione e divulgazione esterna

Periodo Strumenti Figure coinvolte Modalità

Ottobre 2015

Giugno 2016

PTOF

Coordinatori di

Plesso

Presentazione durante il Collegio

docenti

5. IL PIANO DELLA FORMAZIONE IN SERVIZIO – 2016/19

Nell'ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente, la formazione in servizio dei docenti di

ruolo e' obbligatoria, permanente e strutturale. Le attività di formazione sono definite dalla scuola in

coerenza con il PTOF e con i risultati emersi dal Piano di miglioramento. Inoltre, la scuola programma

le attività formative per la promozione dello sviluppo professionale dei docenti, del personale

amministrativo, tecnico e ausiliario.

Pianificazione e tempistica delle azioni

2

Descrizione

dell’obiettivo di

processo

Risultati attesi

Attività previste

Miglioramento nei

risultati delle prove

Invalsi

Somministrazione di prove standardizzate

intermedie

Monitoraggio dell’ azione

2

Data

di rilevazione

Indicatori scelti

Risultati attesi

Risultati riscontrati

Proposte di

eventuali

integrazioni e/o

modifiche

Successivamente

alla pubblicazione

dei risultati

Punteggi

Maggiore

conformità ai

risultati medi

nazionali

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6. I SERVIZI AMMINISTRATIVI

I servizi amministrativi contribuiscono al buon funzionamento dell’Istituto mediante:

la disponibilità a rispondere alle richieste dell’utenza

la celerità nel disbrigo delle procedure

la pubblicità degli atti

In particolare, la segreteria, situata al primo piano dell’Istituto, è aperta al pubblico da lunedì a venerdì,

dalle ore 8:00 alle ore 14:00.

I tempi di rilascio delle certificazioni sono di norma solleciti.

Nell’atrio dell’Istituto sono collocati:

Informazioni (orario dei docenti con relativo ricevimento, orario settimanale della Secondaria di I° e

II° grado, la distribuzione mensile della dieta alimentare alla mensa)

la bacheca delle Associazioni (AGESC e Fondazione Calasanzio)

la bacheca degli organi collegiali

la bacheca dei cinque Plessi scolastici

Nella Segreteria dell’Istituto sono collocati:

l’Albo dell’Istituto stesso

7. ALLEGATI

7.1 Atto di Indirizzo

7.2 Regolamento d’Istituto e allegati (Statuto delle studentesse e degli studenti, Il Patto di

Corresponsabilità)

7.3 RAV

7.5 Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017-18 Direttiva M. 27/12/2012 e CM n° 8 del 6/3/2013

7.6 POF NIDO

7.7 POF INFANZIA

7.8 POF SECONDARIA I° GRADO

7.9 POF SECONDARIA II° GRADO