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ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “G.A. REMONDINI” TECNICO PER IL TURISMO E LE BIOTECNOLOGIE SANITARIE PROFESSIONALE PER I SERVIZI COMMERCIALI E SOCIO-SANITARI Via Travettore, 33 – 36061 Bassano del Grappa (VI) Codice Ministeriale VIIS01700L Piano dell’Offerta Formativa IIS “G.A. Remondini” a.s. 2013/14

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ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “G.A. REMONDINI”

TECNICO PER IL TURISMO E LE BIOTECNOLOGIE SANITARIEPROFESSIONALE PER I SERVIZI COMMERCIALI E SOCIO-SANITARI

Via Travettore, 33 – 36061 Bassano del Grappa (VI)Codice Ministeriale VIIS01700L

Piano dell’Offerta Formativa

IIS “G.A. Remondini”

a.s. 2013/14

MATRICE GENERALE DELLE REVISIONI

Data N. Rev. Descrizione modifiche10/10/2011 1 Revisione dell’intero documento

15/10/2012 2 Modifiche per aggiornamento del documento; eliminazione paragrafo 31 relativo agli esami di qualifica

22/10/2013 3 Modifiche per aggiornamento del documento

DATE

Capitolio Paragrafi

10/10/11 15/10/12 22/10/13

Premessa 1 1 11.1 1 1 11.2 1 1 12 1 1 13 1 1 14 1 1 1

4.1 1 1 34.2 1 1 35 1 1 16 1 1 1

6.1 1 1 16.2 1 1 16.3 1 1 17.1 1 1 17.2 1 1 17.3 1 1 18 1 1 1

8.1 1 1 18.2 1 1 1

8.2.1 1 1 18.2.2 1 1 18.3 1 1 3

8.3.1 1 1 18.3.2 1 1 18.3.3 1 1 38.3.4 1 1 18.3.5 1 1 18.3.6 1 1 18.3.7 1 1 18.3.8 1 1 38.3.9 1 1 18.3.10 1 1 1

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9 1 1 1

DATE

Capitolio Paragrafi

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10 1 1 111 1 1 3

11.1 1 1 111.2 1 1 112 1 1 313 1 1 314 1 1 115 1 1 1

15.1.1 1 2 315.1.2 1 1 115.2.1 1 2 315.3.1 1 2 315.3.2 1 1 115.4 1 1 115.5 1 1 116 1 2 3

16.1 1 1 316.1.1 === === 316.1.2 === === 316.2 1 2 316.3 1 1 3

16.3.1 === === 316.3.2 === === 316.4 === === 317.1 1 1 117.2 1 1 117.3 1 1 117.4 1 1 118.1 1 1 118.2 1 1 118.3 1 1 1

18.3.1 1 1 118.3.2 1 1 1

19 1 1 119.1 1 1 119.2 1 1 119.3 1 1 120 1 1 1

20.1.1 1 1 120.1.2 1 1 120.1.3 1 1 120.1.4 1 1 120.2 1 1 1

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20.3 1 1 1

DATE

Capitolio Paragrafi

10/10/11 15/10/12 22/10/13

21.1 1 1 121.2 1 1 122.1 1 1 122.2 1 2 222.3 1 1 123.1 1 1 124 1 1 125 1 2 326 1 1 127 1 1 1

27.1 1 1 127.2 1 1 128 1 1 129 1 1 130 1 1 131 1 Omissis Omissis32 1 1 1

33.1 1 1 133.2 1 1 133.3 1 1 133.4 1 1 134.1 1 1 1

34.2.1 === === 334.2.2 === === 334.2.3 === === 334.2.4 === === 334.3 1 1 134.4 1 1 134.5 1 1 134.6 1 1 334.7 === === 334.8 === === 335 1 1 1

35.1 === === 336 1 1 137 1 1 138 1 1 139 1 1 140 1 1 1

40.1 1 2 340.2 1 1 1

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Le parti del documento nelle quali è stato utilizzato il carattere corsivo sottolineato indicano le modifiche apportate rispetto alla versione precedente del documento.

Premessa Pagina

Richiami normativi 9 Finalità generali dell’Offerta Formativa del nostro Istituto 9

L'identità culturale dell’istituto1. Principi ispiratori e valori 10

1.1. Mission dell’Istituto 101.2. Vision dell’Istituto 10

2. La storia dell’Istituto 113. Il patto educativo di corresponsabilità con lo studente e la famiglia 124. I rapporti con le famiglie 12

4.1. Relazione 124.2. Informazione 12

5. Metodologia 136. Obiettivi 14

6.1. Europei 146.2. URS del Veneto 146.3. Competenze di cittadinanza 15

7. Contesto territoriale 207.1. Socio-economico e culturale 207.2. I bisogni formativi del territorio 217.3. Le politiche e le strategie in risposta ai bisogni formativi 21

L'identità progettuale dell’istituto

PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA8. Struttura e organizzazione dell’Istituto 22

8.1. Articolazione funzionale dell’Istituto 238.2. Le mansioni degli organi di direzione 23

8.2.1. Le mansioni didattiche degli organi 238.2.2. Gli obiettivi degli organi 26

8.3. I locali e le attrezzature 288.3.1. Laboratori di informatica 298.3.2. Laboratorio linguistico 298.3.3. Laboratori di fisica e microbiologia 298.3.4. Laboratori per l’indirizzo socio-sanitario 298.3.5. Biblioteca e sala audiovisivi 308.3.6. Apparecchiature audio/video 308.3.7. Centro di documentazione didattica 318.3.8. Palestre 318.3.9. Mensa scolastica 318.3.10. Bar della scuola 31

9. Controllo di gestione qualità 3110. Gestione delle risorse 3211. Comunicazione 33

11.1. Interna 33IIS “G.A. Remondini” – Piano dell’Offerta Formativa Pagina 5 di 88

11.2. Esterna 34

PROGETTAZIONE CURRICOLARE

PROCESSO DI INGRESSO DEGLI STUDENTI12. Criteri di assegnazione degli studenti alle classi 3413. Accoglienza degli studenti di classe prima 3514. Accoglienza degli studenti del corso serale 36

PROCESSO DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO15. Gli indirizzi: piani di studio e profili formativi 37

15.1. PROFESSIONALE PER I SERVIZI COMMERCIALI 3715.1.1. Vecchio Ordinamento 3715.1.2. Nuovo ordinamento 38

15.2. PROFESSIONALE PER I SERVIZI TURISTICI 4315.2.1. Vecchio Ordinamento 43

15.3. PROFESSIONALE PER I SERVIZI SOCIO-SANITARI 4515.3.1. Vecchio ordinamento 4515.3.2. Nuovo ordinamento 46

15.4. TECNICO PER IL TURISMO 5015.5. TECNICO BIOTECNOLOGIE SANITARIE 54

16. Gli indirizzi serali: piani di studio e profili formativi 5816.1. Professionale per i servizi commerciali 58

16.1.1. Vecchio ordinamento 5916.1.2. Vecchio ordinamento 59

16.2. Professionale per i servizi turistici (vecchio ordinamento) 5916.3. Professionale per i servizi socio-sanitari 60

16.3.1. Vecchio ordinamento 6016.3.2. Vecchio ordinamento 61

16.4. Tecnico per il turismo 6117. I livelli della Programmazione 61

17.1. Programmazione di Indirizzo 6117.2. Programmazione di Dipartimento 6117.3. Programmazione del Consiglio di classe 6217.4. Programmazione del Docente 62

18. La didattica 6218.1. Scelte didattiche 6218.2. Obiettivi educativi e di apprendimento 6318.3. La didattica laboratoriale 63

18.3.1. Le compresenze 6318.3.2. Il lettore di madrelingua 64

19. La valutazione 6419.1. La valutazione in itinere 6419.2. La valutazione di profitto intermedia 6419.3. Comportamento e condotta 66

20. La progettazione didattica differenziata 6820.1. Le forme di recupero 69

20.1.1. Studio individuale (SI) 6920.1.2. Studio individuale assistito da sportello (SIS) 6920.1.3. Recupero mattutino (RM) 69

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20.1.4. Recupero pomeridiano (RP) 7020.2. Attività di sostegno a domicilio 7020.3. Il recupero estivo 70

21. La progettazione didattica per l’integrazione 7021.1. Integrazione degli alunni disabili 7021.2. Integrazione degli alunni stranieri 71

22. La progettazione didattica personalizzata 7122.1. Il PEI per gli alunni certificati 7122.2. Il PDP per gli alunni con DSA 7222.3. La Programmazione Individualizzata per l’alunno non Italofono 72

23. La progettazione didattica integrativa 7223.1. Uscite didattiche, viaggi d’istruzione e scambi culturali 72

24. Lo stage per le classi terze dell’indirizzo socio-sanitario 7325. La Terza Area Professionalizzante per l’indirizzo socio-sanitario 7426. L’alternanza scuola-lavoro 7427. Innovazione metodologico-didattica 75

27.1. Informatizzazione delle aule 7527.2. La L.I.M. (Lavagna Interattiva Multimediale) 75

PROCESSO DI CERTIFICAZIONE28. Misurazione delle competenze in entrata 7529. Valutazione di profitto finale 7530. Certificazione delle competenze del primo biennio 7831. (Esami di qualifica) OMISSIS 7832. Esami di Stato 78

PROCESSO DI ORIENTAMENTO33. La progettazione delle attività di sostegno alla didattica 80

33.1. La prevenzione alla dispersione scolastica 8033.2. Il riorientamento in uscita dall’Istituto 8133.3. Il Centro di Informazione e Consulenza (C.I.C.) 8133.4. L’orientamento in uscita 81

PROGETTAZIONE EXTRA-CURRICOLARE34. Le attività integrative 82

34.1. MEP (Model European Parliament) 8234.2. Certificazioni internazionali di lingua straniera 82

34.2.1. Studio individuale (SI) 8234.2.2. Studio individuale (SI) 8334.2.3. Studio individuale (SI) 8334.2.4. Studio individuale (SI) 83

34.3. La patente europea del computer ECDL 8434.4. Progetto Leonardo da Vinci 8434.5. Le attività sportive 8534.6. Il patentino per il ciclomotore 8534.7. Gemellaggio con la Francia 8534.8. Formazione sicurezza per gli studenti 86

35. Aggiornamento del personale 8635.1. Il patentino per il ciclomotore 86

PROCESSO DI ORIENTAMENTO

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36. L’orientamento in entrata e i laboratori orientanti 8637. I laboratori orientanti 8638. Riorientamento in entrata di studenti provenienti da altri Istituti 87

Parte conclusiva39. Il Piano Annuale delle attività collegiali 8740. Verifica e valutazione del POF 87

40.1. Obiettivi della qualità 8740.2. Durata del Piano dell’Offerta Formativa 87

AllegatiIndice degli allegati:

Piano annuale delle attività Organigramma dettagliato a.s. 2013/14 Politica della qualità Obiettivi della qualità

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RICHIAMI NORMATIVI

dal “Regolamento sull’autonomia delle istituzioni scolastiche” D.P.R. n. 275/1999

Il P.O.F.

che cos’è

“… è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche…” (art. 3)

che cosa contiene

“… esplicita la progettazione curricolare, extra curricolare, educativa ed organizzativa …” (art. 3)

“… riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale …” (art. 3)

per quali scopi

“… garantire ai soggetti coinvolti il successo formativo, coerentemente con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento …” (art. 1)

FINALITÀ GENERALI DELL’OFFERTA FORMATIVA DEL NOSTRO ISTITUTO

Le finalità formativo - professionali, assieme alle finalità educative e culturali, mirano alla formazione dell’uomo nella sua complessità, del cittadino e del lavoratore, consapevole del patrimonio di civiltà e di cultura a cui appartiene, capace di coscienza critica della realtà, consapevole dei propri diritti e delle responsabilità morali e sociali.

L’Istituto di Istruzione Superiore “G.A. Remondini” si propone di formare una figura professionale intermedia o tecnica, capace di operare all’interno delle strutture organizzative private e pubbliche, di inserirsi in realtà aziendali differenziate, di adattarsi all’evoluzione delle professioni e alle trasformazioni dei sistemi comunicativi, produttivi ed organizzativi in atto nella società. Caratteristica specifica del nostro Istituto è, infatti, quella di garantire allo studente una solida preparazione attraverso un percorso formativo ben definito ma flessibile, in costante sinergia con la realtà esterna, produttiva, sociale e culturale.

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L'identità culturale dell’istituto

1. PRINCIPI ISPIRATORI E VALORI“La scuola è una comunità formativa in cui studenti, docenti e genitori collaborano fra loro e si impegnano a realizzare progetti condivisi. L’Istituto Remondini assume a fondamento della propria azione educativa i principi affermati nella Costituzione italiana, in particolare negli artt. 3, 33 e 34.1

Questi principi ispirano l’azione formativa dell’Istituto che vuole soprattutto valorizzare la centralità dello studente inteso come persona che vale, portatore di valori dentro e fuori la scuola. Per questo l’attività dell’insegnamento, centrale fra tutte le attività della scuola, tiene in massima considerazione sia gli aspetti cognitivi che quelli affettivi ed emozionali, cioè l’intera personalità dello studente.

Da questo punto di vista è essenziale il lavoro dei Consigli di Classe che hanno il compito di creare un clima positivo improntato sul dialogo, prestando attenzione ai diversi stili di apprendimento e facendosi carico dei processi motivazionali e psicologici dello studente.

La centralità dello studente e dei suoi bisogni è garantita in modo particolare dalla libertà di insegnamento, risorsa fondamentale dell’azione educativa. Questa libertà va intesa come autonomia nel decidere gli itinerari educativi necessari a raggiungere le finalità proprie del nostro Stato democratico, praticando una concezione d’insegnamento intesa come ruolo pubblico perché guidato dal principio della libertà della scienza, dalla preparazione e coscienza professionale e dalla Costituzione.

L'istituzione scolastica garantisce, nell'erogazione del servizio, l’assenza di discriminazioni per motivi riguardanti il sesso, l’etnia, la lingua, la religione, le opinioni politiche, le condizioni psicologiche, fisiche e socioeconomiche; si impegna a facilitare i rapporti tra alunni, dirigente, insegnanti, famiglie e personale e promuove la collaborazione, il rispetto reciproco e lo spirito di tolleranza.

1.1. Mission dell’Istituto- Garantire il diritto allo studio ed il successo formativo attraverso un’organizzazione efficiente per la fruizione del servizio scolastico, attività di recupero adeguate alle esigenze formative degli studenti, progetti per il potenziamento dell’offerta formativa, il miglioramento delle competenze professionali dei docenti;

- Promuovere, nel rispetto delle diversità individuali, lo sviluppo della personalità nelle sua integralità favorendo ogni possibile attività laboratoriale, differenziando la proposta formativa, colmando le differenze sociali e culturali, potenziando iniziative volte all’orientamento, mantenendo un costante dialogo con il territorio e valorizzando le risorse che esso può offrire;

- Promuovere la cultura della cittadinanza per formare cittadini consapevoli e sviluppare le competenze necessarie ad affrontare il mondo del lavoro e la prosecuzione degli studi.

1.2. Vision dell’IstitutoL’Istituto Remondini ha da sempre impostato le attività didattiche cercando di rispondere alle esigenze del territorio. Dato il particolare momento storico ed economico nel quale viviamo, l’Istituto intende, per il futuro:- continuare ad essere una preziosa risorsa formativa per i giovani, impostando attività curricolari che siano rispondenti alle necessità lavorative del territorio;

- collaborare in modo sempre più proficuo con le aziende e gli enti del territorio per formare giovani che possano essere impiegati nei processi produttivi riducendo sempre più il gap tra studio e lavoro;1 Art. 3 - Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che [¼] impediscono il pieno sviluppo della persona umana.Art. 33 - L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.Art. 34 – La scuola è aperta a tutti.

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- valutare le competenze in uscita degli studenti in modo preciso e oggettivo, al fine di poter essere facilmente verificabili dalle aziende e dal mondo del lavoro in generale.

2. LA STORIA DELL’ISTITUTOL'Istituto nasce nell'anno scolastico 1961/62, per iniziativa del Preside della scuola di avviamento "Bellavitis" di Bassano, prof. Umberto Meropiali, con la denominazione "Istituto Professionale Statale per il Commercio", con sede presso la fondazione Colbacchini alla SS. Trinità. Le iscrizioni al primo anno avviano una classe per "Applicato/a ai Servizi Amministrativi" (corso biennale dopo la scuola media) ed una classe di "Contabile d'Azienda" (corso triennale dopo la scuola media).Già nell'anno scolastico 1962/63 si aggiunge un terzo corso triennale per "Segretario/a d'Azienda".Al Preside Meropiali succede nella conduzione della scuola il prof. Quirino Borin e, dall'anno 1964/65 la direzione della scuola passa alla prof.ssa Jole Toselli, titolare di materie tecniche presso 1'Istituto che viene intitolato a Giovanni Antonio REMONDINI2 La frequenza media annuale di questo periodo è di circa 350 alunni, di cui il 20% maschi. Nel 1965/66, per disposizione ministeriale, le sezioni "Segretari d'Azienda" e "Contabili d'Azienda" prendono il nome di "Addetti alla Segreteria d'Azienda" e "Addetti alla Contabilità d'Azienda", con alcune innovazioni nei programmi e nei curriculum.Nell'anno 1968/69 si avvia, su richiesta del Collegio dei docenti un corso triennale per "Addetti agli Uffici Turistici", che cesserà di funzionare al termine del primo ciclo, in quanto i programmi (allora molto rigidi) non furono ritenuti validi per l’inserimento in quel settore lavorativo, a quell'epoca assai limitato.Nel 1970/71 l'Istituto ottiene l’autorizzazione per un biennio post-qualifica che consente agli studenti di conseguire il diploma di "Perito Aziendale Corrispondente in Lingue Estere", valido per l'iscrizione a qualsiasi facoltà universitaria.Nel 1973/74 l’Istituto si sposta nella sua sede definitiva in Via Travettore.Successivamente, per disposizione ministeriale, i corsi post-qualifica nati nel ‘70 vengono sostituiti dal corso per "Segretari di Amministrazione" prima e dal corso per "Analisti Contabili" poi, con l’utilizzo delle prime macchine contabili Nell'anno scolastico 1987/88 gli alunni sono circa 700; la Preside Toselli lascia la scuola, che ha diretto per 24 anni.Nel 1988/89 preside dell'Istituto diventa il prof. Rosario Drago e nel 1990/91 il collegio dei docenti delibera l’avvio della sperimentazione "assistita", proposta dalla Direzione generale della istruzione professionale, conosciuta con il nome di "Progetto 92", che nel 1995/96 diventa nuovo ordinamento degli istituti professionali. Nello stesso anno vengono autorizzati i corsi serali.Dall'anno scolastico 1991/92 vengono autorizzate la qualifica di "Operatore dei servizi turistici " ed il diploma di "Tecnico dei servizi turistici"Dal 1992/93 al 1994/95 è preside incaricato il prof. Antonio Parise.Dal 1994/95 al 1996/97 presiede l’istituto il prof. Rosario Drago.Nel 1996 l’istituto ottiene l’autorizzazione ad avviare una nuova qualifica per "Operatore dei servizi sociali" e un diploma di "Tecnico dei servizi sociali".Dall'anno scolastico 1997/98 preside dell'Istituto diventa il prof. Davide Danieli.Nel 2003 ottiene l’accreditamento regionale per l’Orientamento e la Formazione Continua.Nel 2005 l’istituto vince il Premio Qualità (EFQM) per la Provincia di Vicenza, sezione Scuola Media Superiore.Il 13/07/09 l’Istituto ottiene la certificazione secondo la norma internazionale UNI EN ISO 9001:2008. Dall’a.s. 2009/10 Dirigente Scolastico dell’Istituto diventa il prof. Giorgio Carollo.Nel 2010 l’Istituto ottiene l’autorizzazione ad attivare l’indirizzo Tecnico per il Turismo a partire dall’a.s. 2010/2011. Nell’a.s. 2011/2012 è stato attivato il nuovo indirizzo Tecnico per le Biotecnologie.

2(Padova 1634? - Bassano 1711), un mercante padovano, trasferitosi a Bassano, che nel 1657 "prende una casa di muro in tre solari, coperta con coppi, con diverse camere, botteghe..... posta in Bassano sopra la Piazza", che nel 1659 sposa Corona Nosadini, appartenente ad una nota ed agiata famiglia e che, intorno al 1660, fonda una stamperia, creando le premesse di un'azienda di grande successo ed innovativa, che nel giro di qualche decennio diede lavoro ad oltre 250 famiglie bassanesi (Stona di Bassano - pagg. 276 e seg.).

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3. IL PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ CON LO STUDENTE E LA FAMIGLIA

Il Patto educativo di corresponsabilità, ai sensi dell’art. 3 del DPR n. 235/07, prevede un impegno reciproco tra studente, famiglia e scuola e costituisce la condizione indispensabile per costruire un rapporto di fiducia e collaborazione reciproca, per potenziare le finalità e gli obiettivi del Piano dell’Offerta Formativa e accrescere le possibilità di successo formativo degli studenti. Tale patto viene fatto firmare all’atto di iscrizione a tutti i genitori degli alunni minorenni e in esso sono indicati gli impegni dell’Istituto, dei docenti, degli studenti, dei genitori e del personale della scuola al fine di responsabilizzare ciascuna parte, con l’obiettivo di far collaborare tutte le parti coinvolte per il raggiungimento del successo formativo dello studente. A garanzia dell’impegno assunto dalla scuola, il documento indica anche gli impegni presi dal Dirigente Scolastico. Il documento viene firmato dall’alunno, dai genitori, dal docente coordinatore di classe e dal Dirigente Scolastico.

4. I RAPPORTI CON LE FAMIGLIEUna costante collaborazione con le famiglie rappresenta un elemento imprescindibile affinché la scuola possa svolgere la propria funzione formativa. Per tale motivo è importante che l’Istituto curi la relazione con le famiglie e instauri un continuo e proficuo scambio di informazioni, tese a comprendere, da un lato, le necessità della famiglia e dello studente e, dall’altro, volte a conoscere tutti gli elementi indispensabili alla scuola per attivare gli interventi educativi necessari alla formazione dello studente.

4.1. RelazioneI momenti istituzionali più significativi attraverso i quali le famiglie entrano in relazione tra loro e con i docenti sono i seguenti:- Presentazione dei progetti dell’Istituto: dopo l’approvazione in Collegio Docenti del Piano delle Attività indicante i progetti che saranno avviati in ciascun anno scolastico, il Dirigente Scolastico incontrerà durante un incontro serale presso l’Aula Magna dell’Istituto, i genitori che intenderanno parteciparvi. Tale incontro è particolarmente raccomandato per i genitori degli studenti delle classi prime;- Elezione dei rappresentanti dei genitori e loro funzione: nel mese di ottobre di ogni anno scolastico, in occasione dei primi Consigli di classe per la stesura della programmazione del Consiglio di classe, e al termine della stessa, il docente coordinatore di classe incontra i genitori degli studenti per presentare loro i componenti del Consiglio di classe e per spiegare le modalità con le quali i genitori dovranno procedere ad eleggere fra loro due rappresentanti. I due genitori che risulteranno eletti quali rappresentanti di classe avranno il compito di raccogliere eventuali osservazioni e/o lamentele provenienti dagli altri genitori degli alunni della classe, al fine di comunicare al docente coordinatore di classe o al Dirigente Scolastico;- Consigli di classe triangolari: in occasione dei Consigli triangolari del secondo quadrimestre i rappresentanti dei genitori avranno il compito di relazionare al Consiglio di classe quanto è emerso nell’incontro con gli altri genitori degli studenti;- Scrutinio intermedio: in occasione dello scrutinio del primo quadrimestre, il docente coordinatore consegnerà ai genitori le pagelle e i docenti saranno disponibili per un colloquio individuale con i genitori;- Ricevimento settimanale dei docenti: tutti i docenti dell’Istituto indicheranno all’inizio di ogni anno scolastico un orario, corrispondente ad un’ora di lezione, durante il quale incontreranno i genitori degli studenti che intendono avere informazioni sull’andamento educativo e sul rendimento dello studente. I docenti potranno scegliere di incontrare i genitori degli studenti restando a disposizione nella sede e nell’orario settimanale indicati, oppure potranno scegliere di incontrare i genitori,nella fascia oraria prescelta, previo appuntamento che dovrà essere comunicato dai genitori in forma scritta utilizzando il libretto per le comunicazioni scuola-famiglia. L’orario di ricevimento settimanale di tutti i docenti viene portato a conoscenza delle famiglie attraverso una circolare e pubblicato sul sito dell’Istituto.

4.2. InformazioneI documenti attraverso i quali la scuola comunica ufficialmente con le famiglie sono i seguenti:- Registro elettronico : mediante una password riservata i genitori e gli studenti possono prendere visione dell’andamento delle attività didattiche: voti di profitto, presenze/assenze, argomenti delle lezioni, compiti assegnati, materiale didattico, ecc. L’applicazione è richiamabile da qualsiasi PC, I-Phone, I-Pad o altro dispositivo connesso ad internet.

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- Libretto scolastico: è un documento che viene consegnato a ciascuno studente all’inizio di ogni anno scolastico ed è riconosciuto dall’Istituto quale unico documento ufficiale attraverso il quale gli studenti dovranno giustificare le assenze, i ritardi, i permessi di uscita anticipata. Il Libretto ha anche una sezione dedicata alla comunicazione, da parte dei docenti, dei voti ottenuti nelle verifiche delle varie materie e una parte dedicata alle comunicazioni tra la scuola e la famiglia. Ogni studente deve portare sempre con sé il Libretto scolastico;- Pagella del primo quadrimestre: nella Pagella del primo quadrimestre la scuola comunica alle famiglie in rendimento in termine di profitto e di comportamento degli studenti. Nella pagella vengono altresì indicate, per le materie insufficienti, le modalità di recupero che il Consiglio di classe ha deliberato essere le più idonee al recupero dei debiti formativi dello studente; la Pagella viene consegnata dal docente coordinatore di classe ai genitori e dovrà essere riportata a scuola dallo studente, debitamente firmata da un genitore o da chi ne fa le veci, entro pochi giorni dalla consegna;- Pagellina interquadrimestrale del secondo quadrimestre: la pagellina interquadrimestrale ha la funzione di comunicare alle famiglie la situazione in termini di profitto degli studenti. In essa non vengono indicati i voti delle varie discipline, ma viene comunicata la situazione generale del profitto, indicando se esso è Positivo (P), Incerto (I) o Negativo (N): i risultati complessivi delle materie si intendono positivi se la media dei voti è uguale o superiore a 6/10, incerti se la media dei voti è compresa tra 5/10 e 6/10 escluso e negativi se la media dei voti è inferiore a 5/10. Nella pagellina interquadrimestrale saranno altresì indicati gli esiti delle attività di recupero svolte dallo studente dopo lo scrutinio del primo quadrimestre e i debiti formativi registrati dal Consiglio di classe durante il Consiglio di classe triangolare con le idonee modalità di recupero previste dallo stesso;- Pagella finale: al termine del secondo quadrimestre il Consiglio di classe si riunisce per le operazioni di scrutinio finale e nella pagella vengono indicati i risultati in termine di profitto e di comportamento di ciascuno studente che risulta ammesso o non ammesso alla classe successiva; per gli studenti che concludono l’anno scolastico con alcuni debiti formativi, la Pagella sarà compilata dopo gli esami di recupero e gli scrutini differiti che si svolgeranno prima dell’inizio del nuovo anno scolastico (generalmente tra la fine agosto e i primi giorni di settembre di ogni anno scolastico).

5. METODOLOGIALa metodologia di insegnamento prevede varie modalità attraverso le quali i docenti svolgono il loro intervento educativo e didattico in ciascuna classe che viene loro affidata. È importante sottolineare che le metodologie vengono decise a livello di programmazione del Consiglio di classe e successivamente dettagliate nella programmazione personale di ciascun insegnante. Tra le varie metodologie ricordiamo:- Lezione frontale: è la classica lezione svolta dal docente per comunicare dei contenuti disciplinari agli alunni che gli sono seduti di fronte;- Lezione partecipata: l’insegnante, durante la lezione, spiega un determinato argomento coinvolgendo, però, a turno gli studenti, facendoli partecipare alla spiegazione stessa, al fine di stimolarne l’interesse, mantenere alto il livello di attenzione, nonché ascoltare e rispettare i vari compagni che intervengono;- Esercitazioni: sotto la guida del docente, gli studenti svolgono esercizi di applicazione o rispondono a domande in relazione a quanto compreso durante la spiegazione di vari argomenti;- Apprendimento cooperativo (cooperative learning): si basa sull’interazione all’interno di un gruppo di allievi che collaborano, per cercare di raggiungere un fine comune, attraverso un lavoro di approfondimento e di apprendimento.- Attività laboratoriali: inizialmente riferita alle attività svolte dagli studenti nei vari laboratori, oggi le attività di didattica laboratoriale si estendono a tutte quelle azioni che vedono l’alunno attivo, che discute e argomenta le proprie scelte, costruisce significati, progetta e sperimenta, impara a raccogliere dati e a confrontarli con i modelli ipotizzati, ed anche il momento in cui utilizza strumenti adeguati (uso di oggetti materiali, software) per rafforzare la propria attività di pensiero;- Problem solving: è l'insieme dei processi atti ad analizzare, affrontare e risolvere positivamente situazioni problematiche;- Peer education: un piccolo gruppo di "pari" (pari è chi condivide uno stesso gruppo sociale come riferimento identitario), numericamente inferiore, opera attivamente per informare ed influenzare il resto, invece maggioritario. La peer education è una strategia educativa volta ad attivare un processo naturale di passaggio "di conoscenze, d’emozioni e d’esperienze" da parte di alcuni studenti ad altri compagni della classe;

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- Approfondimenti con esperti: incontri con esperti del mondo del lavoro e specialisti di vari settori, al fine di dare concretezza a quanto appreso dagli studenti durante le lezioni svolte in classe.

6. OBIETTIVIL’Istituto Remondini, attraverso le attività curricolari ed extracurricolari, imposta la propria azione educativa e didattica nel rispetto degli obiettivi Europei e dell’USR del Veneto. In particolare tutta l’azione formativa è impostata in modo tale da garantire a tutti gli studenti gli strumenti per permettere loro di raggiungere le competenze di cittadinanza.

6.1. EuropeiI governi dell’Unione Europea, a partire dalla conferenza di Lisbona del marzo del 2000, si sono impegnati a “diventare l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale.” Hanno indicato gli obiettivi sotto riportati, dando nel contempo i parametri sui quali misurare periodicamente l’efficacia delle azioni compiute dai vari soggetti responsabili.

Obiettivo Europeo n. 1 - Migliorare la qualità e l’efficacia dei sistemi di istruzioneMigliorare l’istruzione e la formazione per insegnanti e formatoriSviluppare le competenze per la società della conoscenzaGarantire l’accesso alle TIC per tuttiAttrarre più studenti agli studi scientifici e tecniciSfruttare al meglio le risorse

Obiettivo Europeo n. 2 - Agevolare l’accesso dei sistemi di istruzione a tuttiCreare un ambiente aperto per l’apprendimentoRendere l’apprendimento più attraenteSostenere la cittadinanza attiva, le pari opportunità e la coesione sociale

Obiettivo Europeo n. 3 - Aprire i sistemi di istruzione europei al resto del mondoRafforzare i legami con il mondo del lavoro e della ricerca e con la società in generaleSviluppare lo spirito imprenditorialeMigliorare l’apprendimento delle lingue straniereAumentare la mobilità e gli scambiRafforzare la cooperazione europea

I Parametri cui far riferimento entro il 2014 sono:1. Abbandoni scolastici: pervenire ad una percentuale media non superiore al 10% (Italia 22,1% -

Veneto 18,4%)2. Matematica, scienze e tecnologie: il totale dei laureati dovrebbe aumentare del 15% (2006

Italia 9,4% - Veneto 10,1%)3. Completamento del ciclo di istruzione secondaria superiore: almeno l’85% della popolazione

ventiduenne dovrebbe aver completato un ciclo di istruzione secondaria superiore (Italia 73,1% - Veneto 77,0%)

4. Competenze di base: diminuire del 20% i quindicenni con scarse capacità di lettura (se la popolazione che esce dalla scuola elementare italiana sembra capace di comprendere testi narrativi, la popolazione quindicenne non sembra aver fatto progressi nei testi complessi e nei testi argomentativi, letterari, scientifici, tecnici o specialistici)

5. Apprendimento lungo tutto l’arco della vita: portare al 12,5% la media della popolazione adulta che vi partecipa (Italia 5,9% - Veneto 6,0%)

6. Investimento nelle risorse umane: sostanziale aumento degli investimenti almeno il 3% (Italia 1,14% - Veneto 0,72% e quasi esclusivamente fatto da enti pubblici)

Al termine di ogni anno scolastico l’Istituto Remondini controllerà la propria posizione rispetto ai parametri numero 1 e 4.

6.2. URS del Veneto1. Regolare ed efficiente gestione delle risorse finanziarie, strumentali e di personale assegnate.

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2. Piena collaborazione con gli organi della amministrazione scolastica periferica nella definizione delle piante organiche del personale.

3. Interazione con gli EE.LL., ai sensi dell’art. 1, comma 1, del DPR 8.3.99, n.275, anche al fine di conseguire un assetto organizzativo dei servizi scolastici conforme ai criteri di qualificazione della spesa e di migliore impiego degli spazi e delle aule scolastiche nel territorio provinciale di competenza.

4. L’esercizio di relazioni sindacali improntate ai principi di correttezza, buona fede e trasparenza dei comportamenti negoziali.

5. Introduzione e consolidamento delle innovazioni derivanti dalla riforma degli ordinamenti scolastici.6. Valorizzazione, anche nella formulazione del POF e della sua implementazione degli apprendimenti di

base, avendo riguardo agli standard di carattere europeo e internazionale riferibili ai principali ambiti disciplinari (lettere, matematica, scienze, lingue straniere).

7. Attivazione di interventi di miglioramento della didattica in relazione ai risultati della valutazione nazionale degli apprendimenti condotta dallo INVALSI e delle indagini a cui aderisce l’USR.

8. La promozione della cultura scientifica, matematica e tecnologica. anche avvalendosi dei progetti regionali e delle intese con le università.

9. Attivazione di strategie di miglioramento della didattica delle lingue straniere, con particolare riferimento a quelle comunitarie, avendo attenzione anche all’aspetto della certificazione delle competenze.

10. Promozione delle iniziative utili a realizzare la piena integrazione degli alunni diversamente abili con il reale coinvolgimento delle famiglie.

11. Attivazione di percorsi di integrazione degli alunni stranieri nel quadro delle intese territoriali di rete.12. Elaborazione di strategie di scuola e di interventi volti a contrastare la dispersione scolastica, in

particolare del primo anni di corso.13. Promozione di forme di alternanza scuola lavoro, stage e ogni altra iniziativa di orientamento, anche in

collaborazione con le università

6.3. Competenze di cittadinanza3

Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione.

1) comunicazione nella madrelingua;2) comunicazione nelle lingue straniere;3) competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;4) competenza digitale;5) imparare a imparare;6) competenze sociali e civiche;7) spirito di iniziativa e imprenditorialità;8) consapevolezza ed espressione culturale.

Le competenze chiave sono considerate ugualmente importanti, poiché ciascuna di esse può contribuire a una vita positiva nella società della conoscenza. Molte delle competenze si sovrappongono e sono correlate tra loro: aspetti essenziali a un ambito favoriscono la competenza in un altro. La competenza nelle abilità fondamentali del linguaggio, della lettura, della scrittura e del calcolo e nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) è una pietra angolare per l’apprendimento, e il fatto di imparare a imparare è utile per tutte le attività di apprendimento. Vi sono diverse tematiche che si applicano nel quadro di riferimento:pensiero critico, creatività, iniziativa, capacità di risolvere i problemi, valutazione del rischio, assunzione di decisioni e capacità di gestione costruttiva dei sentimenti svolgono un ruolo importante per tutte e otto le competenze chiave.

1) Comunicazione nella madrelingua

La comunicazione nella madrelingua è la capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri,

3 RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente (2006/962/CE)

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sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) e di interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico in un’intera gamma di contesti culturali e sociali, quali istruzione e formazione, lavoro, vita domestica e tempo libero.

Conoscenze, abilità e attitudini essenziali legate a tale competenza:La competenza comunicativa risulta dall’acquisizione della madrelingua, che è intrinsecamente connessa con lo sviluppo della capacità cognitiva dell’individuo di interpretare il mondo e relazionarsi con gli altri. La comunicazione nella madrelingua presuppone che una persona sia a conoscenza del vocabolario, della grammatica funzionale e delle funzioni del linguaggio. Ciò comporta una conoscenza dei principali tipi di interazione verbale, di una serie di testi letterari e non letterari, delle principali caratteristiche dei diversi stili e registri del linguaggio nonché della variabilità del linguaggio e della comunicazione in contesti diversi.Le persone dovrebbero possedere le abilità per comunicare sia oralmente sia per iscritto in tutta una serie di situazioni comunicative e per sorvegliare e adattare la propria comunicazione a seconda di come lo richieda la situazione. Questa competenza comprende anche l’abilità di distinguere e di utilizzare diversi tipi di testi, di cercare, raccogliere ed elaborare informazioni, diusare sussidi e di formulare ed esprimere le argomentazioni in modo convincente e appropriatoal contesto, sia oralmente sia per iscritto.Un atteggiamento positivo nei confronti della comunicazione nella madrelingua comporta la disponibilità a un dialogo critico e costruttivo, la consapevolezza delle qualità estetiche e la volontà di perseguirle nonché un interesse a interagire con gli altri. Ciò comporta la consapevolezza dell’impatto della lingua sugli altri e la necessità di capire e usare la lingua in modo positivo e socialmente responsabile.

2) Comunicazione nelle lingue straniereLa comunicazione nelle lingue straniere condivide essenzialmente le principali abilità richieste per la comunicazione nella madrelingua: essa si basa sulla capacità di comprendere, esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta — comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta — in una gamma appropriata di contesti sociali e culturali — istruzione e formazione, lavoro, casa, tempo libero — a seconda dei desideri o delle esigenze individuali. La comunicazione nelle lingue straniere richiede anche abilità quali la mediazione e la comprensione interculturale. Il livello di padronanza di un individuo varia inevitabilmente tra le quattro dimensioni (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) e tra le diverse lingue e aseconda del suo background sociale e culturale, del suo ambiente e delle sue esigenze e/o dei suoi interessi.

Conoscenze, abilità e attitudini essenziali legate a tale competenza:La competenza in lingue straniere richiede la conoscenza del vocabolario e della grammatica funzionale e una consapevolezza dei principali tipi di interazione verbale e dei registri del linguaggio. È importante anche la conoscenza delle convenzioni sociali, dell’aspetto culturale e della variabilità dei linguaggi.Le abilità essenziali per la comunicazione in lingue straniere consistono nella capacità di comprendere messaggi di iniziare, sostenere e concludere conversazioni e di leggere, comprendere e produrre testi appropriati alle esigenze individuali. Le persone dovrebbero essere anche in grado di usare adeguatamente i sussidi e di imparare le lingue anche in modo informale nel contesto dell’apprendimento permanente.Un atteggiamento positivo comporta l’apprezzamento della diversità culturale nonché l’interesse e la curiosità per le lingue e la comunicazione interculturale.

3) Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologiaA - La competenza matematica è l’abilità di sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere una serie di problemi in situazioni quotidiane. Partendo da una solida padronanza delle competenze aritmetico- matematiche, l’accento è posto sugli aspetti del processo e dell’attività oltre che su quelli della conoscenza. La competenza matematica comporta, in misura variabile, la capacità e la disponibilità a usare modelli matematici di pensiero (pensiero logico e spaziale) e di presentazione (formule, modelli, costrutti, grafici, carte).B - La competenza in campo scientifico si riferisce alla capacità e alla disponibilità a usare l’insieme delle conoscenze e delle metodologie possedute per spiegare il mondo che ci circonda sapendo identificare le problematiche e traendo le conclusioni che siano basate su fatti comprovati. La competenza in campo tecnologico è considerata l’applicazione di tale conoscenza e metodologia per dare risposta ai desideri o

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bisogni avvertiti dagli esseri umani. La competenza in campo scientifico e tecnologico comporta la comprensione dei cambiamenti determinati dall’attività umana e la consapevolezza della responsabilità di ciascun cittadino.

Conoscenze, abilità e attitudini essenziali legate a tale competenza:A - La conoscenza necessaria nel campo della matematica comprende una solida conoscenza del calcolo, delle misure e delle strutture, delle operazioni di base e delle presentazioni matematiche di base, una comprensione dei termini e dei concetti matematici e una consapevolezza dei quesiti cui la matematica può fornire una risposta.Una persona dovrebbe disporre delle abilità per applicare i principi e processi matematici di base nel contesto quotidiano nella sfera domestica e sul lavoro nonché per seguire e vagliare concatenazioni di argomenti. Una persona dovrebbe essere in grado di svolgere un ragionamento matematico, di cogliere le prove matematiche e di comunicare in linguaggio matematico oltre a saper usare i sussidi appropriati.Un’attitudine positiva in relazione alla matematica si basa sul rispetto della verità e sulla disponibilità a cercare motivazioni e a determinarne la validità.B - Per quanto concerne la scienza e tecnologia, la conoscenza essenziale comprende i principi di base del mondo naturale, i concetti, principi e metodi scientifici fondamentali, la tecnologia e i prodotti e processi tecnologici, nonché la comprensione dell’impatto della scienza e della tecnologia sull’ambiente naturale. Queste competenze dovrebbero consentire alle persone di comprendere meglio i progressi, i limiti e i rischi delle teorie e delle applicazioni scientifiche e della tecnologia nella società in senso lato (in relazione alla presa di decisioni, ai valori, alle questioni morali, alla cultura, ecc.).Le abilità comprendono la capacità di utilizzare e maneggiare strumenti e macchinari tecnologici nonché dati scientifici per raggiungere un obiettivo o per formulare una decisione o conclusione sulla base di dati probanti. Le persone dovrebbero essere anche in grado di riconoscere gli aspetti essenziali dell’indagine scientifica ed essere capaci di comunicare le conclusioni e i ragionamenti afferenti.Questa competenza comprende un’attitudine di valutazione critica e curiosità, un interesse per questioni etiche e il rispetto sia per la sicurezza sia per la sostenibilità, in particolare per quanto concerne il progresso scientifico e tecnologico in relazione all’individuo, alla famiglia, alla comunità e alle questioni di dimensione globale.

4) Competenza digitalela competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione (TSI) per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Essa è supportata da abilità di base nelle TIC: l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet.

Conoscenze, abilità e attitudini essenziali legate a tale competenzaLa competenza digitale presuppone una solida consapevolezza e conoscenza della natura, del ruolo e delle opportunità delle TSI nel quotidiano: nella vita privata e sociale come anche al lavoro.In ciò rientrano le principali applicazioni informatiche come trattamento di testi, fogli elettronici, banche dati, memorizzazione e gestione delle informazioni oltre a una consapevolezza delle opportunità e dei potenziali rischi di Internet e della comunicazione tramite i supporti elettronici (e-mail, strumenti della rete) per il lavoro, il tempo libero, la condivisione di informazioni e le reti collaborative, l’apprendimento e la ricerca. Le persone dovrebbero anche essere consapevoli di come le TSI possono coadiuvare la creatività e l’innovazione e rendersi conto delle problematiche legate alla validità e all’affidabilità delle informazioni disponibili e dei principi giuridici ed etici che si pongono nell’uso interattivo delle TSI.Le abilità necessarie comprendono: la capacità di cercare, raccogliere e trattare le informazioni e di usarle in modo critico e sistematico, accertandone la pertinenza e distinguendo il reale dal virtuale pur riconoscendone le correlazioni. Le persone dovrebbero anche essere capaci di usare strumenti per produrre, presentare e comprendere informazioni complesse ed essere in grado di accedere ai servizi basati su Internet, farvi ricerche e usarli. Le persone dovrebbero anche essere capaci di usare le TSI a sostegno del pensiero critico, della creatività e dell’innovazione.L’uso delle TSI comporta un’attitudine critica e riflessiva nei confronti delle informazioni disponibili e un uso responsabile dei mezzi di comunicazione interattivi. Anche un interesse a impegnarsi in comunità e reti a fini culturali, sociali e/o professionali serve a rafforzare tale competenza.

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5) Imparare a imparareImparare a imparare è l’abilità di perseverare nell’apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni, sia a livello individuale che in gruppo. Questa competenza comprende la consapevolezza del proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni, l’identificazione delle opportunità disponibili e la capacità di sormontare gli ostacoli per apprendere in modo efficace. Questa competenza comporta l’acquisizione, l’elaborazione e l’assimilazione di nuove conoscenze e abilità come anche la ricerca e l’uso delle opportunità di orientamento. Il fatto di imparare a imparare fa sì che i discenti prendano le mosse da quanto hanno appreso in precedenza e dalle loro esperienze di vita per usare e applicare conoscenze e abilità in tutta una serie di contesti: a casa, sul lavoro, nell’istruzione e nella formazione. La motivazione e la fiducia sono elementi essenziali perché una persona possa acquisire tale competenza.

Conoscenze, abilità e attitudini essenziali legate a tale competenza:Laddove l’apprendimento è finalizzato a particolari obiettivi lavorativi o di carriera, una persona dovrebbe essere a conoscenza delle competenze, conoscenze, abilità e qualifiche richieste. In tutti i casi imparare a imparare comporta che una persona conosca e comprenda le proprie strategie di apprendimento preferite, i punti di forza e i punti deboli delle proprie abilità e qualifiche e sia in grado di cercare le opportunità di istruzione e formazione e gli strumenti di orientamento e/o sostegno disponibili.Le abilità per imparare a imparare richiedono anzitutto l’acquisizione delle abilità di base come la lettura, la scrittura e il calcolo e l’uso delle competenze TIC necessarie per un apprendimento ulteriore. A partire da tali competenze una persona dovrebbe essere in grado di acquisire, procurarsi, elaborare e assimilare nuove conoscenze e abilità. Ciò comporta una gestione efficace del proprio apprendimento, della propria carriera e dei propri schemi lavorativi e, in particolare, la capacità di perseverare nell’apprendimento, di concentrarsi per periodi prolungati e di riflettere in modo critico sugli obiettivi e le finalità dell’apprendimento. Una persona dovrebbe essere in grado di consacrare del tempo per apprendere autonomamente e con autodisciplina, ma anche per lavorare in modo collaborativo quale parte del processo di apprendimento, di cogliere i vantaggi che possono derivare da un gruppo eterogeneo e di condividere ciò che ha appreso. Lepersone dovrebbero inoltre essere in grado di organizzare il proprio apprendimento, di valutare il proprio lavoro e di cercare consigli, informazioni e sostegno, ove necessario.Un’attitudine positiva comprende la motivazione e la fiducia per perseverare e riuscire nell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Un’attitudine ad affrontare i problemi per risolverli serve sia per il processo di apprendimento stesso sia per poter gestire gli ostacoli e il cambiamento. Il desiderio di applicare quanto si è appreso in precedenza e le proprie esperienze di vita nonché la curiosità di cercare nuove opportunità di apprendere e di applicare l’apprendimento in una gamma di contesti della vita sono elementi essenziali di un’attitudine positiva.

6) Competenze sociali e civicheQueste includono competenze personali, interpersonali e interculturali e riguardano tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa, in particolare alla vita in società sempre più diversificate, come anche a risolvere i conflitti ove ciò sia necessario. La competenza civica dota le persone degli strumenti per partecipare appieno alla vita civile grazie alla conoscenza dei concetti e delle strutture sociopolitici e all’impegno a una partecipazione attiva e democratica.

Conoscenze, abilità e attitudini essenziali legate a tale competenza:A - La competenza sociale è collegata al benessere personale e sociale che richiede la consapevolezza di ciò che gli individui devono fare per conseguire una salute fisica e mentale ottimali, intese anche quali risorse per se stessi, per la propria famiglia e per l’ambiente sociale immediato di appartenenza e la conoscenza del modo in cui uno stile di vita sano vi può contribuire. Per un’efficace partecipazione sociale e interpersonale è essenziale comprendere i codici di comportamento e le maniere generalmente accettati in diversi ambienti e società (ad esempio sul lavoro). È altresì importante conoscere i concetti di base riguardanti gli individui,i gruppi, le organizzazioni del lavoro, la parità e la non discriminazione tra i sessi, la società e la cultura. È essenziale inoltre comprendere le dimensioni multiculturali e socioeconomiche delle società europee e il modo in cui l’identità culturale nazionale interagisce con l’identità europea.

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La base comune di questa competenza comprende la capacità di comunicare in modo costruttivo in ambienti diversi, di mostrare tolleranza, di esprimere e di comprendere diversi punti di vista, di negoziare con la capacità di creare fiducia e di essere in consonanza con gli altri. Le persone dovrebbero essere in grado di venire a capo di stress e frustrazioni e di esprimere questi ultimi in modo costruttivo e dovrebbero anche distinguere tra la sfera personale e quella professionale.La competenza si basa sull’attitudine alla collaborazione, l’assertività e l’integrità. Le persone dovrebbero provare interesse per lo sviluppo socioeconomico e la comunicazione interculturale, e dovrebbero apprezzare la diversità e rispettare gli altri ed essere pronte a superare i pregiudizi e a cercare compromessi.B - La competenza civica si basa sulla conoscenza dei concetti di democrazia, giustizia, uguaglianza, cittadinanza e diritti civili, anche nella forma in cui essi sono formulati nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e nelle dichiarazioni internazionali e nella forma in cui sono applicati da diverse istituzioni a livello locale, regionale, nazionale, europeo e internazionale. Essa comprende la conoscenza delle vicende contemporanee nonché dei principali eventi e tendenze nella storia nazionale, europea e mondiale. Si dovrebbe inoltre sviluppare la consapevolezza degli obiettivi, dei valori e delle politiche dei movimenti sociali e politici. È altresì essenziale la conoscenza dell’integrazione europea, nonché delle strutture, dei principali obiettivi e dei valori dell’UE, come pure una consapevolezza delle diversità e delleidentità culturali in Europa.Le abilità in materia di competenza civica riguardano la capacità di impegnarsi in modo efficace con gli altri nella sfera pubblica nonché di mostrare solidarietà e interesse per risolvere i problemi che riguardano la collettività locale e la comunità allargata. Ciò comporta una riflessione critica e creativa e la partecipazione costruttiva alle attività della collettività o del vicinato, come anche la presa di decisioni a tutti i livelli, da quello locale a quello nazionale ed europeo, in particolare mediante il voto.Il pieno rispetto dei diritti umani, tra cui anche quello dell’uguaglianza quale base per la democrazia, la consapevolezza e la comprensione delle differenze tra sistemi di valori di diversi gruppi religiosi o etnici pongono le basi per un atteggiamento positivo. Ciò significa manifestare sia un senso di appartenenza al luogo in cui si vive, al proprio paese, all’UE e all’Europa in generale e al mondo, sia la disponibilità a partecipare al processo decisionale democratico a tutti i livelli. Vi rientra anche il fatto di dimostrare senso di responsabilità, nonché comprensione e rispetto per i valori condivisi, necessari ad assicurare la coesione della comunità, come il rispetto dei principi democratici. La partecipazione costruttiva comporta anche attività civili, il sostegno alla diversità sociale, alla coesione e allo sviluppo sostenibile e una disponibilità arispettare i valori e la sfera privata degli altri.

7) Spirito di iniziativa e imprenditorialitàIl senso di iniziativa e l’imprenditorialità concernono la capacità di una persona di tradurre le idee in azione. In ciò rientrano la creatività, l’innovazione e l’assunzione di rischi, come anche la capacità di pianifi care e di gestire progetti per raggiungere obiettivi. È una competenza che aiuta gli individui, non solo nella loro vita quotidiana, nella sfera domestica e nella società, ma anche nel posto di lavoro, ad avere consapevolezza del contesto in cui operano e a poter cogliere le opportunità che si offrono ed è un punto di partenza per le abilità e le conoscenze più specifiche di cui hanno bisogno coloro che avviano o contribuiscono ad un’attività sociale o commerciale. Essa dovrebbe includere la consapevolezza dei valori etici e promuovere il buongoverno.

Conoscenze, abilità e attitudini essenziali legate a tale competenza:La conoscenza necessaria a tal fine comprende l’abilità di identificare le opportunità disponibili per attività personali, professionali e/o economiche, comprese questioni più ampie che fanno da contesto al modo in cui le persone vivono e lavorano, come ad esempio una conoscenza generale del funzionamento dell’economia, delle opportunità e sfide che si trovano ad affrontare i datori di lavoro o un’organizzazione. Le persone dovrebbero essere anche consapevoli della posizione etica delle imprese e del modo in cui esse possono avere un effetto benefico, ad esempio mediante il commercio equo e solidale o costituendo un’impresa sociale.Le abilità concernono una gestione progettuale proattiva (che comprende ad esempio la capacità di pianificazione, di organizzazione, di gestione, di leadership e di delega, di analisi, di comunicazione, di rendicontazione, di valutazione e di registrazione), la capacità di rappresentanza e negoziazione efficaci e la capacità di lavorare sia individualmente sia in collaborazione all’interno di gruppi. Occorre anche la capacità di discernimento e di identificare i propri punti di forza e i propri punti deboli e di soppesare e assumersi rischi all’occorrenza.

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Un’attitudine imprenditoriale è caratterizzata da spirito di iniziativa, capacità di anticipare gli eventi, indipendenza e innovazione nella vita privata e sociale come anche sul lavoro. In ciò rientrano la motivazione e la determinazione a raggiungere obiettivi, siano essi personali, o comuni con altri, anche sul lavoro.

8) Consapevolezza ed espressione culturaleConsapevolezza dell’importanza dell’espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni in un’ampia varietà di mezzi di comunicazione, compresi la musica, le arti dello spettacolo, la letteratura e le arti visive.

Conoscenze, abilità e attitudini essenziali legate a tale competenza:La conoscenza culturale presuppone una consapevolezza del retaggio culturale locale, nazionale ed europeo e della sua collocazione nel mondo. Essa riguarda una conoscenza di base delle principali opere culturali, comprese quelle della cultura popolare contemporanea. È essenziale cogliere la diversità culturale e linguistica in Europa e in altre parti del mondo, la necessità di preservarla e l’importanza dei fattori estetici nella vita quotidiana.Le abilità hanno a che fare sia con la valutazione sia con l’espressione: la valutazione e l’apprezzamento delle opere d’arte e delle esibizioni artistiche nonché l’autoespressione mediante un’ampia gamma di mezzi di comunicazione facendo uso delle capacità innate degli individui.Tra le abilità vi è anche la capacità di correlare i propri punti di vista creativi ed espressivi ai pareri degli altri e di identificare e realizzare opportunità sociali ed economiche nel contesto dell’attività culturale. L’espressione culturale è essenziale nello sviluppo delle abilità creative, che possono essere trasferite in molti contesti professionali.Una solida comprensione della propria cultura e un senso di identità possono costituire la base di un atteggiamento aperto verso la diversità dell’espressione culturale e del rispetto della stessa. Un atteggiamento positivo è legato anche alla creatività e alla disponibilità a coltivare la capacità estetica tramite l’autoespressione artistica e la partecipazione alla vita culturale.

7. CONTESTO TERRITORIALE

7.1. Socio-economico e culturaleL'istituto opera in un'area dove il modello di sviluppo basato sulla piccola e media impresa, con il conseguente sviluppo del settore terziario, ha negli ultimi decenni quasi del tutto soppiantato l’economia agricola tradizionale.

Per molti anni i diplomati dell'Istituto non hanno avuto alcuna difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro; in molti casi, infatti, essi provenivano da famiglie che gestivano piccole aziende commerciali e artigiane prevalentemente a conduzione familiare ed erano impiegati per tenere la contabilità di queste. Nel periodo più recente si sono verificati cambiamenti rapidissimi e si è resa necessaria una specializzazione sempre più diversificata.La Provincia di Vicenza alla quale Bassano appartiene, è profondamente immersa nella realtà produttiva del Nord- Est italiano e si pone al centro del Veneto come cuore produttivo ed industriale. L’imprenditorialità diffusa, la pluralità dei centri di attrazione economica sono caratteristiche proprie del sistema economico vicentino che favoriscono lo sviluppo del mercato ed un’occupazione diffusa. Il Vicentino è interessato anche dal fenomeno della terziarizzazione del lavoro e gli occupati nei servizi sono in maggioranza donne. E’ infatti nel terziario che si sperimentano maggiormente formule innovative di flessibilità che possono attrarre anche la componente femminile tradizionalmente esclusa dal mercato del lavoro.La struttura imprenditoriale vicentina è caratterizzata da piccole e medie imprese che tuttavia rappresentano la principale fonte di occupazione. Il primo dato che balza agli occhi dalla lettura dei fatti riferiti alla classificazione delle professioni è la richiesta, all’interno delle assunzioni, di figure tecniche specialistiche. Se per le figure medio-basse il problema è essenzialmente demografico e legato alla questione dell’immigrazione, per le figure medio-alte il problema è la qualificazione.

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Occorre quindi investire per cercare di creare delle professionalità maggiormente legate al mondo delle imprese e creare un collegamento tra scuola e lavoro, come peraltro previsto dalla nuova normativa.Gli indirizzi più richiesti riguardano l’area amministrativo-commerciale, l’indirizzo meccanico, l’area turistica, l’indirizzo elettrotecnico ed edile. Il livello relativo alla qualifica professionale evidenzia delle indicazioni in linea con quelle relative al diploma meccanico seguito dall’amministrativo-contabile, l’elettrotecnico, il sistema moda e socio-sanitario.Le famiglie sono sempre più propense ad investire nell’istruzione, incentivando il proseguimento degli studi dei loro figli ed i ritmi di crescita più elevati sono attesi per il futuro nel settore secondario, nei comparti della ricettività connessi al turismo e nelle professioni amministrativo-gestionali e nella sanità. Si ritiene che, in generale, i percorsi formativi individuati ed attuati dal nostro Istituto siano coerenti con i bisogni occupazionali. Il nostro Istituto per i servizi commerciali e socio-sanitari e i nuovi indirizzi tecnico per il turismo, attivo dall’a.s. 2010/2011, e tecnico per le biotecnologie, attivo dall’a.s. 2011/2012, si propone di formare una figura intermedia, capace di operare all’interno delle strutture produttive ed organizzative e di adattarsi alla evoluzione delle professioni.Caratteristica specifica del nostro Istituto è quella di garantire allo studente una solida preparazione attraverso un percorso formativo ben definito ma flessibile, in costante sinergia con la realtà esterna produttiva, sociale e culturale.

Dal punto di vista delle caratteristiche della popolazione si può notare che essa presenta un indice di vecchiaia più basso della media nazionale, ma la natalità è crollata a livelli minimi. Negli ultimi anni si sono accesi forti flussi immigratori da altri Paesi e ciò ha contribuito ad avviare un confronto culturale e sociale.Contemporaneamente è cresciuta la scolarizzazione, in particolare femminile, anche nei sistemi formativi più alti, in relazione al consistente aumento della partecipazione delle donne al lavoro.

7.2. I bisogni formativi del territorioIn una società caratterizzata da momenti di forte transizione e veloci trasformazioni del tessuto sociale e delle dinamiche produttive e dei servizi, il nostro Istituto ha individuato degli ambiti in cui investire per il futuro:• promozione di cultura e di impegno civico che sviluppi una competenza professionale eticamente

responsabile e un sapere teorico consapevole del mondo, della società e della cittadinanza;• formazione di figure professionali, flessibili e competenti, capaci di adeguarsi ai cambiamenti

organizzativi e tecnologici del mondo del lavoro; • utilizzo e valorizzazione delle risorse ambientali del territorio e del paese in generale in un'ottica di

promozione turistica;• preparazione professionale mirata alla formazione di competenze nei servizi aziendali e commerciali

anche attraverso l'utilizzo delle più moderne tecnologie e delle lingue straniere;formazione degli operatori in campo sociale, nel quale i problemi posti dall'invecchiamento della popolazione, da situazioni di disagio, dalle trasformazioni della famiglia, richiedono sempre nuove capacità progettuali.

7.3. Le politiche e le strategie in risposta ai bisogni formativiLa risposta da parte dell’Istituto ai bisogni delle famiglie, degli studenti e del territorio avviene attraverso:

a) analisi dei bisogni:i collaboratori del Dirigente Scolastico, con cadenza biennale, effettuano un’indagine sulla provenienza degli alunni, la loro distribuzione nel territorio e il relativo pendolarismo al fine di adattare gli orari scolastici ed effettuano uno studio sulla situazione produttiva del territorio (dati statistici provenienti da provincia, associazioni di categoria, ASL) al fine di prevedere i futuri bisogni occupazionali e di conseguenza valutare l’opportunità di modificare i percorsi formativi attivati o proporne diversi in relazione alle nuove figure professionali. I dati emersi vengono poi confrontati con altri provenienti dalla scuola stessa relativamente all’esperienza nei tirocini, da incontri con esperti su analisi socio-economiche del territorio, da enti istituzionali (Regione Veneto) e di formazione (ISFOL) per verificare la corrispondenza tra bisogni e percorsi formativi.

b) Scelta dei progetti:

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ogni anno scolastico il Dirigente e i suoi collaboratori convocano i responsabili di dipartimento, i responsabili dei progetti e i singoli docenti che per la loro formazione ed esperienza possono contribuire a definire le scelte. I gruppi formulano proposte di adeguamento dell’offerta formativa alle nuove esigenze emerse dall’analisi dei bisogni. Le proposte vengono così formulate:

1) Definizione dei bisogni formativi2) Definizione degli obiettivi educativi, formativi, professionali a cui devono ispirarsi le azioni

formative3) Identificazione delle strategie dell’offerta formativa4) Individuazione delle risorse strutturali, professionali, didattiche ed esterne

Tali proposte verranno concretizzate in progetti da sottoporre alla discussione e approvazione del collegio dei docenti e del consiglio d’istituto, ciascuno per le parti di sua competenza.I capi dipartimento, i consigli di classe e i singoli docenti, nell’ambito delle loro mansioni, assicurano la realizzazione dei progetti.

L'identità progettuale dell’istitutoPROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA

8. Struttura e organizzazione dell’Istituto

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L’Organigramma dell’Istituto viene allegato al POF all’inizio di ogni anno scolastico.

8.1. Articolazione funzionale dell’IstitutoMANSIONI DEL COLLABORATORE VICARIO• Assicurare il coordinamento della didattica programmando riunioni periodiche di progettazione e verifica

delle attività con i responsabili di indirizzo e i coordinatori di classe • Assicura costante e tempestiva informazione e a tutte le componenti della scuola sulla didattica e sulle

attività dell'istituto

MANSIONI DEI RESPONSABILI DI INDIRIZZO• Coordinare i docenti dell'indirizzo• Raccogliere dati relativi ai bisogni formativi e occupazionali del territorio, analizzarli e relazionare al

collegio dei docenti per proporre l’adeguamento dell’offerta formativa• Collaborare nell'organizzazione di momenti informativi con le famiglie e gli studenti

MANSIONI DELLE FUNZIONI STRUMENTALI• Coordinare ed organizzare eventuali progetti (definiti nell’annuale Piano delle Attività)• Contribuire in modo organico e trasversale all’attuazione dell’offerta formativa

MANSIONI DEL RESPONSABILE DELLA SEDE SUCCURSALE E CORSO SERALE Garantire l’omogeneità nei comportamenti e negli interventi educativi tra la sede centrale e la sede

succursale/corso serale Coordinare le attività dei docenti e del personale della succursale/corso serale

MANSIONI DEL RESPONSABILE DI DIPARTIMENTO promuovere la ricerca e il confronto sulla didattica disciplinare, gli stili di insegnamento e la valutazione promuovere e coordinare l'attività dei docenti e dei tecnici secondo le direttive stabilite dal dipartimento e

quelle generali decise dal collegio dei docenti; svolgere funzioni di accoglienza e orientamento per gli insegnanti supplenti raccoglie e conserva nel Centro di Documentazione Didattica il materiale didattico prodotto in Istituto.

MANSIONI DEI COORDINATORI DI PROGETTOcoordinare ed organizzare i progetti previsti dal piano annuale delle attività redigendo una apposita scheda approvata dal Collegio Docenti.

8.2. Le mansioni degli organi di direzioneLe mansioni del Dirigente Scolastico, del D.S.G.A., del Comitato di Valutazione, del Collegio Docenti, del Consiglio d’Istituto, della Giunta, della R.S.U. e dei Docenti sono definite dal T.U.

8.2.1. Le mansioni didattiche degli organi1. MANSIONI DEL COLLABORATORE VICARIOCoordinamento della didattica:• Assicura il coordinamento della didattica programmando riunioni periodiche di progettazione e verifica

delle attività con i responsabili di indirizzo e i coordinatori di classe • Organizza e promuove le attività dei responsabili di indirizzo con contatti periodici • Organizza e promuove le attività dei coordinatori di classe, con contatti periodici (specialmente prima dei

consigli di classe e degli scrutini) per uniformare il lavoro dei vari consigli (programmazione collegiale e condivisa, costanti rapporti con le famiglie e gli studenti, interventi per armonizzare i rapporti tra insegnanti e fra insegnanti e alunni)

• Garantisce il coordinamento e la pianificazione delle procedure riguardanti scrutini ed esami (criteri per l'attribuzione dei punteggi in sede di scrutinio, di esame e di ammissione all'esame)

Attività di informazione:• Assicura costante e tempestiva informazione e a tutte le componenti della scuola sulla didattica e sulle

attività dell'istituto

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2. MANSIONI DEI RESPONSABILI DI INDIRIZZOPremessaPer realizzare un efficace coordinamento tra i diversi indirizzi presenti nel nostro istituto si è ritenuto opportuno affidare ai coordinatori di indirizzo (aziendale, turistico, sociale) incarico di collaboratori del Dirigente Scolastico con le seguenti mansioni:• Promuovere il lavoro interdisciplinare• Coordinare i docenti dell'indirizzo• Predisporre il materiale da proporre all'esterno per la presentazione dell'indirizzo• Raccogliere dati relativi ai bisogni formativi e occupazionali del territorio, analizzarli e relazionare al

collegio dei docenti per proporre l’adeguamento dell’offerta formativa• Collaborare nell'organizzazione di momenti informativi con le famiglie e gli studenti • Partecipare alle riunioni del gruppo di progetto di terza area e stage• Organizzare l’orientamento professionale

3. MANSIONI DELLE FUNZIONI STRUMENTALIPremessaIl Contratto collettivo nazionale della scuola del 24 luglio 2003, all’art. 30, ha confermato l’istituto delle funzioni strumentali al Piano dell’offerta formativa (le ex funzioni obiettivo) introdotto dal precedente contratto del 1999.Mansioni delle funzioni strumentali sono:• Coordinare ed organizzare particolari progetti (definiti nell’annuale Piano delle Attività)• Contribuire in modo organico e trasversale all’attuazione dell’offerta formativa

4. MANSIONI DEL RESPONSABILE DELLA SEDE SUCCURSALI• mantenere regolari contatti con il Dirigente Scolastico • coordinare le attività dei docenti e del personale della succursale• relazionare con i docenti, gli alunni e i loro genitori

5. MANSIONI DEL RESPONSABILE DEL CORSO SERALE• mantenere regolari contatti con il Dirigente Scolastico • organizzare l’orario scolastico• coordinare le attività dei docenti • individuare e accertare i crediti formativi degli alunni• dare informazioni sulla normativa scolastica, sulle caratteristiche dell’istituto

6. MANSIONI DEL DIPARTIMENTOMansioni del dipartimento sono:• Progettazione di obiettivi comuni di apprendimento ;• Definizione di alcuni criteri comuni di valutazione (numero minimo di prove, definizione del livello di

sufficienza);• Definizione di elementi comuni delle prove d’esame;• Individuazione di soluzioni possibilmente unitarie sull'adozione dei libri di testo.• Gestione delle risorse materiali e tecniche in modo funzionale alla programmazione di indirizzo e di classe;• Definizione di modalità che minimizzano gli sprechi e massimizzano i risultati nell'uso del materiale;• Valutazione delle opportunità di visite guidate o di stage in aziende e servizi o in istituzioni che hanno

attinenza col campo culturale o tecnologico del dipartimento e proposte ai consigli di classe;• Informazione sulle opportunità e sulle possibilità di sperimentazione didattica;• Diffusione tra gli insegnanti delle conoscenze sull'uso appropriato delle apparecchiature, degli strumenti,

delle macchine, delle tecnologie, dei processi ai fini didattici e della professione;• Formulazione di proposte per l'aggiornamento dei docenti del dipartimento precisando contenuti, modalità e

innovazioni da introdurre;• Proposte al consiglio d’istituto relative all'acquisto di materiale di consumo, di macchine ed attrezzature, lo

scarico di quanto è diventato inservibile, le ristrutturazioni che diano un assetto più efficiente dal punto di vista organizzativo e funzionale dei laboratori.

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• Definizione di modalità di recupero per alunni in difficoltà.

7. MANSIONI DEL RESPONSABILE DI DIPARTIMENTOIl coordinatore responsabile di dipartimento, nominato dal Dirigente Scolastico su indicazione del dipartimento stesso, ha il compito di:• convocare il gruppo dei colleghi e rappresentarli presso il Dirigente Scolastico:• promuovere la ricerca e il confronto sulla didattica disciplinare, gli stili di insegnamento e la valutazione• promuovere e coordinare l'attività dei docenti e dei tecnici secondo le direttive stabilite dal dipartimento e

quelle generali decise dal collegio dei docenti;• fare da riferimento ai docenti del dipartimento per consigli, aiuti, suggerimenti in caso di difficoltà e ogni

qualvolta lo domandino• convocare il dipartimento nel rispetto del monte ore previsto dal piano di attività. • svolgere funzioni di accoglienza e orientamento per gli insegnanti supplenti.• curare la raccolta di materiali didattici da conservare come supporto per l'attività degli anni successivi • mantenere i contatti con i coordinatori di indirizzo e gli altri dipartimenti

8. MANSIONI DEL CONSIGLIO DI CLASSELe mansioni del consiglio di classe sono:• individuare gli obiettivi disciplinari e pluridisciplinari, ai quali concorrono le diverse discipline con

modalità diverse; gli obiettivi comuni che riguardano soprattutto l'acquisizione di abilità cognitive e di metodo di studio e di rielaborazione personale, di abilità critico-espressive.

• individuare gli obiettivi relativi al vivere comune e le regole a cui attenersi (ispirandosi alla carta dei servizi e ai regolamenti): giustificazioni, controllo assenze, ritardi, numero di verifiche giornaliere, trasparenza della valutazione, ecc.

• individuare gli alunni da inviare ai corsi di recupero.• Programmare gli approfondimenti e le attività extracurricolari a cui partecipa la classe (visite di

istruzione, conferenze, ecc.) nonché individuare i nuclei pluridisciplinari anche finalizzati alla terza prova e al colloquio dell'Esame di Stato.

9. MANSIONI DEL COORDINATORE DI CLASSE• presiedere su delega del Dirigente Scolastico il consiglio di classe• fare in modo che la programmazione sia un fatto il più possibile collegiale e interdisciplinare;• facilitare l'inserimento dei docenti più giovani e in particolare i supplenti e dar loro suggerimenti per

adeguarsi all'attività programmata;• curare le relazioni con le famiglie, cercando negli incontri con i genitori di raccogliere informazioni sul

carattere dell’alunno, sull'andamento dei suoi studi precedenti, sulle sue aspirazioni, sulla condizione socio - economica e segnalando tramite la segreteria le situazioni anomale di comportamento, di profitto, di assenze arbitrarie.

• partecipare alle riunioni dei coordinatori per armonizzare le attività all'interno dell'istituto• consigliare il Dirigente Scolastico e il Consiglio di Classe prima dei provvedimenti disciplinari;• tenere i rapporti con gli alunni e stimolare la loro partecipazione alla vita della scuola, in particolare

attraverso lo strumento dell'assemblea di classe guidando i ragazzi, soprattutto di prima, a condurre e gestire un’assemblea.

• cercare di armonizzare fra di loro le esigenze delle tre componenti (docenti – genitori – alunni)• rappresentare la classe nei rapporti con gli altri livelli gestionali e con le classi collaterali.• firmare i verbali del consiglio di classe.• raccogliere la documentazione necessaria alla rielaborazione del documento del Consiglio di classe della

quinta.• elaborare i giudizi di ammissione agli esami di qualifica in collaborazione con gli altri docentiNel suo lavoro il coordinatore di classe è affiancato da un segretario che redige i verbali, e si serve del dossier come archivio storico di tutte le informazioni riguardanti la carriera e il rendimento degli alunni delle classi interessate. Il dossier viene tenuto aggiornato dalla segreteria.

10. MANSIONI DEI COORDINATORI DI PROGETTO

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• coordinare ed organizzare i progetti previsti dal piano annuale delle attività redigendo una apposita scheda approvata dal Collegio Docenti.

11. MANSIONI DELLE COMMISSIONI• elaborare e proporre al Collegio Docenti progetti e/o documenti riguardanti particolari e innovative

proposte didattiche e formative• rivedere progetti e documenti adeguandoli alla normativa e alle nuove esigenze emerse nell’attività

formativa e didattica

12. MANSIONI DEL RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE • Istruire i docenti e gli alunni sulle modalità del piano di evacuazione delle tre sedi dell’istituto• Formare e addestrare il personale incaricato sui criteri e comportamenti da adottare in caso di emergenze• Programmare riunioni periodiche di tutti gli addetti alla sicurezza

13. MANSIONI DEI RESPONSABILI INFORMATICI• pianificare miglioramenti della rete informatica dell’istituto• tenere aggiornato il pacchetto software• gestire e aggiornare il sito web dell’istituto• offrire supporto informatico ai vari progetti dell’istituto • fare proposte al Dirigente sulle attività degli aiutanti tecnici

14. MANSIONI DEL COMITATO GENITORI• promuovere la partecipazione dei genitori alle finalità e agli obiettivi educativi dell’istituto• ricevere, coordinare e formalizzare le proposte dei genitori• prendere iniziative che possono concorrere alla formazione culturale, morale e fisica degli studenti• cooperare nelle commissioni di lavoro che prevedono anche la partecipazione dei genitori

15. MANSIONI DEL COMITATO STUDENTESCO• mantenere il collegamento con i rappresentanti d’istituto, i comitati studenteschi degli altri istituti, e la

Consulta Provinciale• proporre ai rappresentanti d’istituto attività formative extra curricolari in collegamento con i Comitati

Studenteschi di altri istituti• proporre incontri di approfondimento sui vari aspetti della realtà sociale • organizzare le assemblee d’istituto

16. MANSIONI DEL COORDINATORE DI TERZA AREAPremessaIl Coordinatore di terza area si avvale, nell’espletamento delle sue funzioni, della collaborazione di docenti membri della Commissione (tutor delle singole classi)

Mansioni del coordinatore di terza area• Esaminare la situazione produttiva del territorio e i bisogni degli utenti per individuare le figure

professionali da attivare tra quelle proposte dalla Regione Veneto• Ricercare e selezionare gli esperti• Pianificare il calendario degli interventi formativi• Coordinare l’attività dei tutor delle classi, organizzando incontri periodici per valutare l’andamento dei corsi• Coordinare l’attività dei docenti esperti per garantire lo scambio di informazione fra gli insegnanti

curricolari e gli esperti sui contenuti didattici• Coordinare l’attività di segreteria• Organizzare le visite aziendali• Organizzare gli esami finali

Organizzare indagine di gradimento dei corsi e indagine telefonica sugli esiti occupazionali

8.2.2. Gli obiettivi degli organi1. OBIETTIVI DEL COLLABORATORE VICARIO

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• Assicurare la funzione direttiva in assenza del Dirigente oppure su delega dello stesso• Realizzare il coordinamento della didattica• Assicurare il regolare svolgimento di scrutini ed esami attraverso un’azione di pianificazione e

coordinamento• Costituire il punto di riferimento delle informazioni relative all’attività dell’istituto

2. OBIETTIVI DEI RESPONSABILI DI INDIRIZZO• Assicurare la corrispondenza dell’offerta formativa dell’istituto ai bisogni del territorio• Assicurare la convergenza dell’azione educativa e formativa dei tre indirizzi intorno alle finalità generali

definite dal P.O.F. e il supporto operativo al Dirigente Scolastico• Comunicare l’offerta formativa a famiglie, imprese ed enti territoriali

3. OBIETTIVI DELLE FUNZIONI STRUMENTALI • attuare l’offerta formativa in modo organico e trasversale secondo gli obiettivi definiti dai singoli

progetti nel piano annuale delle attività

4. OBIETTIVI DEI RESPONSABILI DELLE SEDI SUCCURSALI• garantire l’omogeneità nei comportamenti e negli interventi educativi tra la sede centrale e la succursale• garantire il buon funzionamento della sede succursale mediante contatti costanti con il Dirigente Scolastico• contribuire alla creazione di un buon clima attraverso relazioni costruttive con gli alunni e i docenti• garantire il passaggio delle informazioni dalla sede centrale alla succursale e viceversa

5. OBIETTIVI DEL RESPONSABILE DEL CORSO SERALE• garantire il buon funzionamento del corso serale mediante contatti costanti con il Dirigente Scolastico• contribuire alla creazione di un buon clima attraverso relazioni costruttive con gli alunni e i docenti• collaborare con il Dirigente Scolastico per la corretta conduzione degli esami finali, curandone gli aspetti

organizzativi

6. OBIETTIVI DEL DIPARTIMENTO• Promuovere attività che favoriscano la crescita professionale degli insegnanti.• Attuare il coordinamento della programmazione didattica articolata per indirizzi nel rispetto del principio

della libertà di’insegnamento.• Promuovere criteri comuni di valutazione.• Promuovere il confronto e l’aggiornamento didattico.

7. OBIETTIVI DEL RESPONSABILE DI DIPARTIMENTO• realizzare la collaborazione e lo scambio tra i docenti• garantire la comunicazione fra il dipartimento e le altre componenti della scuola• costituire la figura di riferimento per i colleghi per tutte le attività attinenti la disciplina

8. OBIETTIVI DEL CONSIGLIO DI CLASSE• Realizzare la formazione degli alunni della singola classe nel rispetto delle finalità generali della scuola, dei

programmi ministeriali, della programmazione di dipartimento e individuale.

9. OBIETTIVI DEL COORDINATORE DI CLASSE• promuovere un lavoro di classe collegiale e interdisciplinare secondo gli obiettivi formativi della scuola.• Essere la figura di riferimento per alunni, genitori e dirigenza.

10. OBIETTIVI DEI COORDINATORI DI PROGETTO• Raggiungere gli obiettivi specifici di ogni singolo progetto per attuare in modo organico l’offerta formativa

11. OBIETTIVI DELLE COMMISSIONI

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• Migliorare l’offerta formativa, strutturando ipotesi di attuazione dei progetti da presentare per l’approvazione agli Organi Collegiali

12. OBIETTIVI DEL RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE • Mantenere monitorate, a norma del D. Lgs. 81/2008, tutte le strutture dell’edificio scolastico segnalando

eventuali anomalie.

13. OBIETTIVI DEL RESPONSABILE INFORMATICO• Mantenere ed aggiornare la funzionalità della struttura informatica esistente• Educare gli alunni e i docenti all’uso di nuove tecnologie

14. OBIETTIVI DEL COMITATO GENITORI• Sensibilizzare il mondo scolastico sui problemi della comunità attraverso varie iniziative• Attuare una proficua collaborazione tra scuola, famiglia ed organi collegiali

15. OBIETTIVI DEL COMITATO STUDENTESCO• contribuire al raggiungimento delle finalità educative della scuola promuovendo la partecipazione di tutti

gli studenti

16. OBIETTIVI DEL COORDINATORE DI TERZA AREA• realizzare la formazione professionale degli alunni favorendo il collegamento tra scuola e mondo produttivo• realizzare figure professionali rispondenti alle esigenze del territorio e alla logica del mercato turistico• assicurare un costante collegamento tra i moduli professionalizzanti di terza area e le materie scolastiche di

indirizzo assicurare la comunicazione tra studenti, esperti, docenti e tutor scolastici.

8.3. I locali e le attrezzatureL’Istituto Remondini dispone di una sede centrale in Via Travettore 33 e della succursale Ferracina in Via Scalabrini a Bassano del Grappa. Alla qualità della formazione impartita contribuiscono le strutture di cui l’istituto dispone:

· 4 laboratori di computer, con circa 30 postazioni ciascuno, di cui 3 in sede centrale collegati in rete locale e in internet e uno nella sede succursale Ferracina

· 2 laboratori per le attività espressivo-manuali (1 sede centrale, 1 sede succursale Ferracina)· 1 laboratorio linguistico con 30 postazioni· 1 laboratorio di microbiologia · 1 laboratorio di scienze · 1 sala video con videoteca· 1 biblioteca in sede centrale con 6 postazioni internet per alunni· 6 Lavagne Interattive Multimediali (LIM) in aule prenotabili dai docenti per le attività didattiche · 10 Computer portatili a disposizione dei docenti per utilizzarli in classe· 1 attrezzata palestra in sede centrale e 1 palestrina per le attività psicomotorie in sede centrale · 1 centro di documentazione didattica con 6 postazioni internet per docenti· 1 laboratorio di servizio di ricevimento situato al Front Office· 1 servizio mensa (da lunedì al venerdì)· 1 servizio bar· Tutte le aule hanno il collegamento ad internet per l’utilizzo del registro elettronico

La segreteria (sede centrale) è aperta all’utenza interna ed esterna tutti i giorni con gli orari pubblicati e aggiornati ogni anno nel sito dell’istituto all’indirizzo www.remondini.net.Gli alunni possono accedere in segreteria solamente prima dell’inizio delle lezioni o durante la ricreazione.

L’istituto dispone di una rete locale che copre tutti i locali dell’istituto dedicati alle attività didattiche e gli uffici di segreteria e di dirigenza.

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Per motivi di sicurezza dei dati, la segreteria dispone di una propria rete distinta e separata dal resto dell’Istituto.Per la segreteria e per gli insegnanti l’accesso è permanente, mentre per i laboratori l’accesso viene attivato in funzione delle esigenze didattiche. Gli alunni possono accedere dalle postazioni della biblioteca solo per scopi didattici e previa autorizzazione da parte dell’insegnante della materia coinvolta.In ogni caso, per tutti gli utilizzatori, l’accesso ad internet è sempre gratuito.L’Istituto è dotato di un portale all’interno del quale sono presenti informazioni utili agli studenti, ai docenti e ai genitori e viene costantemente aggiornato, costituendo uno strumento fondamentale di lavoro e di comunicazione interna ed esterna.

8.3.1. Laboratori di informaticaL'istituto, consapevole dell'importanza assunta dalle nuove tecnologie in ogni settore produttivo ed in particolare nel terziario avanzato, ha da tempo dimostrato particolare attenzione sia all’attività didattica finalizzata all'apprendimento e all'uso di tali strumenti, sia al costante aggiornamento tecnologico dei mezzi informatici continuando ad investire in questo settore ingenti risorse. Anche sotto questo aspetto resta, quindi, centrale la figura dell'alunno che spesso trova, nella consapevolezza del saper fruire in modo progressivamente autonomo di tecnologie sempre più complesse, la soddisfazione alle proprie aspettative di formazione con indubbi risvolti positivi sulla motivazione allo studio. In particolare il laboratorio di internet favorisce lo svolgimento di attività interdisciplinari e di ricerca, anche autonome, da parte dell'alunno.L'attività di laboratorio di informatica fa parte integrante, inoltre, della didattica dell’informatica come disciplina.Gli alunni svolgono le attività applicative previste a completamento della preparazione teorica in classe; la conoscenza di programmi di Data-base (Excel e Access oltre a WORD affrontato in altre discipline) completa la preparazione tecnico-professionale dell’addetto alla gestione aziendale. Nel laboratorio di informatica si insegna anche l’utilizzo di Internet e della Posta elettronica e dei servizi offerti dalla rete dei computer.

8.3.2. Laboratorio linguisticoLa scuola dispone di strumenti audiovisivi per l’apprendimento delle lingue straniere, quali: il laboratorio linguistico, l’antenna parabolica, il sistema video collegato al laboratorio, il video registratore.Lavorare didatticamente con tali materiali significa sfruttare più attività per una completa percezione del messaggio dato, come combinazione di suoni e immagini. L’utilizzo di tali mezzi è fondamentale per un apprendimento essenzialmente comunicativo delle lingue.Il laboratorio linguistico è in grado di accogliere trenta alunni ed offre una buona quantità di materiale ad uso didattico. Il suo utilizzo è rivolto essenzialmente ad un corretto apprendimento della struttura fonologica della lingua e all’acquisizione di modelli morfosintattici. Le abilità di comprensione sono sviluppate presentando registri linguistici diversi.Il laboratorio può essere usato anche come mezzo di autocorrezione e autovalutazione in quanto lo studente può raffrontare la propria produzione con il modello dato.

8.3.3. Laboratori di fisica e microbiologiaIl nuovo ordinamento di studi ha introdotto la fisica come materia per tutti gli studenti del primo anno degli istituti secondari superiori e la chimica come materia per le classi seconde. Inoltre, dall’a.s. 2011/2012, è stato attivato nel nostro Istituto anche l’indirizzo Tecnico per le Biotecnologie, il quale richiede un importante utilizzo dei laboratori di chimica e di fisica. Attualmente l’Istituto Remondini, grazie alla rete costituita con l’ITIS “E. Fermi”, utilizza i laboratori di chimica dell’Istituto Industriale, mentre è attivo dall’a.s. 2013/14 il nuovo laboratorio di microbiologia.

8.3.4. Laboratori per l’indirizzo socio-sanitarioIl momento applicativo presuppone una partecipazione diretta dello studente ad attività tecnico-pratiche, attraverso le quali può acquisire competenze e abilità specifiche e conoscenza delle condizioni di fattibilità di un compito da svolgere.

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Imparare alcune tecniche per decorare, creare, realizzare oggetti può essere interessante e divertente per chiunque. Per chi si prepara ad una professione in ambito sociale possedere abilità in tal senso può diventare un prezioso strumento di lavoro.Semplici lavori possono, infatti, essere proposti sia a bambini sia agli anziani o ai disabili come utile strumento per lo sviluppo e l'esercizio di molti aspetti di rilevanza cognitiva, attentiva, motoria e di socializzazione.Se si lavora, poi, in una comunità, è importante saper creare un ambiente accogliente o decorarlo insieme agli ospiti in occasioni particolari.

8.3.5. Biblioteca e sala audiovisiviLa Biblioteca rappresenta, nella realtà del nostro Istituto, il segno tangibile dello sforzo compiuto da tutte le componenti della scuola per tradurre in atti concreti di azione educativa il primo degli obiettivi dell’offerta formativa: dare centralità allo studente, promuovendo e sostenendo la motivazione allo studio ed il bisogno di partecipazione, al fine di sviluppare la consapevolezza delle proprie potenzialità cognitive, l’autonomia dell’apprendimento e l’assunzione di responsabilità.

La Biblioteca d’Istituto non si configura, pertanto, solo come un servizio ma come un progetto educativo, un laboratorio, all’interno del quale il libro non è il fine ma lo strumento per favorire nel giovane un armonioso processo di crescita umana, sociale e cognitiva.

La Biblioteca della Sede centrale, inaugurata nel maggio del 1990, è collocata in un locale ampio e luminoso e dispone di circa 18.000 libri ed un’emeroteca di circa 40 riviste. Oltre alla biblioteca in sede centrale, ove è presente anche una videoteca dotata di circa 5000 video (VHS – DVD – CD Rom), sono state create due piccole biblioteche nelle sedi succursali che operano in stretto contatto con la biblioteca della sede centrale.

I libri, catalogati secondo il sistema decimale Dewey, sono disposti su scaffali aperti, quindi direttamente disponibili per la consultazione. Sia la catalogazione che il prestito sono informatizzati. Il prestito è aperto a tutte le componenti scolastiche, è rinnovabile ed aperto anche nei mesi estivi. Alunni, dipartimenti e docenti possono proporre nuovi acquisti che vengono vagliati dal docente responsabile del progetto biblioteca. L’orario di apertura e gli strumenti in dotazione (computer, CD ROM, ecc.) consentono agli studenti di accedere alla consultazione e al prestito nonché di effettuare ricerche, approfondimenti personali e lavori di gruppo, in orario scolastico ed extrascolastico.

La Sala Audiovisivi è gestita mediante un progetto da un docente dell’Istituto. Operando in stretta sinergia con il docente che cura la biblioteca dell’Istituto, e in collaborazione anche con i Dipartimenti disciplinari, l’Istituto intende perseguire due obiettivi fondamentali:A: didattico:• raccogliere e aggiornare sussidi didattici multi mediali per attività di studio di docenti e allievi, in

particolare segnalati dai Dipartimenti.• produrre sussidi didattici (DVD o Power Point) su attività delle classi dell’Istituto (simulazioni di attività

lavorative, saggi ginnici, incontri con personalità del mondo della cultura, visite aziendali o d’istruzione)• progettare attività di cineforum su percorsi di letteratura, di storia o su tematiche d’attualità,

specialmente se legate al mondo giovanile (in collaborazione con i dipartimenti interessati e con la commissione biblioteca).

B: educativo:• proporre ai Dipartimenti e ai singoli docenti e allievi materiale multimediale ricco di valenze educative e

utilizzabile per specifici percorsi che tengano conto in modo particolare delle esigenze e degli interessi culturali reali o potenziali degli allievi dell'Istituto

• stimolare negli allievi l'accostamento al film come mezzo di arricchimento culturale, proponendo opere significative, corredate di adeguate schede critiche di agile consultazione.

I servizi della biblioteca e della sala audiovisivi sono disciplinati da un apposito regolamento.

8.3.6. Apparecchiature audio/videoL’Istituto dispone di televisori e lettori CD disposti su carrelli metallici che permettono la visione di filmati anche nelle classi. Per il potenziamento dell’ascolto delle varie lingue studiate dagli studenti, sono a

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disposizione dei docenti vari lettori CD con i quali possono svolgere direttamente in classe l’attività di ascolto.

8.3.7. Centro di documentazione didatticaLa realizzazione di un Centro di documentazione didattica all’interno dell’Istituto “G.A. Remondini” di Bassano del Grappa è stata avviata nel corso dell’a.s. 1999-2000 ed il progetto è stato curato da un docente incaricato fino all’a.s. 2008/09. Il progetto rispondeva ad un “bisogno” avvertito da tempo nel nostro Istituto, ovvero quello di “salvare” la memoria storica dell’Istituto, ricca di progetti, iniziative, attività, evitando la dispersione di materiale didattico significativo, testimonianza del lavoro dei docenti e della loro costante attenzione per l’evoluzione delle metodologie didattiche e dei saperi.Tutti i docenti dell’Istituto possono fruire presso il Centro di documentazione didattica del materiale bibliografico, costantemente aggiornato, e del materiale didattico prodotto in Istituto, alla cui raccolta e conservazione sono incaricati i responsabili di dipartimento.Il Centro di documentazione didattica non è solo un archivio ma anche un ambiente di lavoro, dotato di adeguate attrezzature, in cui i docenti possono lavorare, riunirsi, consultare, scambiare esperienze, progettare. Destinatari risultano, in particolare, i nuovi docenti che, attraverso l’accesso alla documentazione e al materiale didattico presente nel Centro di documentazione didattica, possono conoscere, in tempi brevi e nei dettagli, gli obiettivi, le scelte e i progetti in atto e acquisire padronanza degli strumenti di cui possono disporre.Il progetto prevede, pertanto:a) la creazione di un Archivio Didattico attraverso la raccolta, la selezione e la classificazione del materiale

didattico significativo prodotto in Istituto;b) il potenziamento ed il costante aggiornamento del settore bibliografico dedicato alla Didattica e alle

Scienze dell’educazione;c) creazione di un “ambiente” di lavoro per i docenti;d) creazione di un gruppo di lavoro finalizzato alla ricerca didattica.

8.3.8. PalestreL’Istituto dispone di un’ampia palestra attrezzata presso la sede centrale e di una palestrina per le attività psicomotorie.

8.3.9. Mensa scolasticaL’Istituto dispone di un ampio spazio adibito a mensa. Il servizio è fornito dal Comune di Bassano del Grappa e gli studenti e il personale della scuola che vogliono usufruirne devono acquistare i buoni pasto presso la segreteria durante la ricreazione.

8.3.10. Bar della scuolaPresso la sede centrale dell’Istituto è presente un bar che fornisce prodotti di qualità che gli studenti possono acquistare durante la ricreazione. Il gestore del bar si occupa anche di rifornire di prodotti anche le succursali di Via Sonda, Bellavitis e Graziani.Il bar funziona tutti i giorni dalle ore 7.30 alle ore 14.00 e durante l’intervallo del corso serale.Durante l’orario di lezione è fatto divieto agli studenti di recarsi al bar.

9. Controllo di gestione qualitàL’Istituto “G.A. Remondini” ha definito, documentato ed attuato il proprio Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) in accordo con i requisiti stabiliti dalla norma UNI EN ISO 9001:2008.Tale sistema viene costantemente tenuto aggiornato per migliorarne l’efficacia e per adeguarlo ai cambiamenti delle normative cogenti e delle aspettative dei clienti dell’Istituto.Per questo il SGQ dell’Istituto:

individua le aspettative implicite ed esplicite dell’utente; tiene conto degli obiettivi didattico-formativi definiti dal sistema dell’Istruzione pubblica; definisce, di conseguenza, i requisiti dell’Offerta formativa e dei servizi erogati; identifica i processi che si sviluppano in Istituto, principali e di supporto, analizzandone le

interazioni e avendo come obiettivo il loro miglioramento in termini di efficacia ed efficienza;

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tiene sotto controllo i processi, al fine di garantire il rispetto dei requisiti prefissati, soddisfacendo le aspettative dei clienti;

assicura la disponibilità delle risorse e delle informazioni per il funzionamento e il monitoraggio di questi processi;

dà dimostrazione, ove richiesto, della capacità dei processi di soddisfare i requisiti; garantisce il rispetto delle normative cogenti applicabili all’attività dell’Istituto.

Il SGQ si applica a tutti i processi che si sviluppano nell’Istituto, principali e di supporto, che abbiano rilevanza per la qualità del servizio didattico-formativo.

10. Gestione delle risorse (materiali e personale)Il Dirigente Scolastico, con la collaborazione del DSGA e delle varie Funzioni dell’Istituto e nel rispetto delle competenze degli Organi Collegiali dell’Istituto, individua e rende disponibili le risorse umane e di altra natura (materiali e non) per:

attuare, aggiornare e migliorare nel tempo il SGQ;aumentare la soddisfazione dei clienti esterni ed interni.

La qualità e la quantità delle risorse necessarie dipende principalmente da:gli obiettivi della qualità e da quelli individuati in uscita nei riesami della direzione;le esigenze dei clienti; i mutamenti nell’ambiente esterno e a livello tecnico, culturale, ecc.

La competenza e il grado di istruzione del personale Docente e ATA dell’IIS “G.A. Remondini” sono garantiti, al momento dell’assunzione, dal titolo di studio, dalle necessarie abilitazioni e dai meccanismi di selezione del personale propri del personale scolastico dipendente dal MIUR e da altre Pubbliche Amministrazioni.L’Istituto pianifica l’addestramento del personale, l’aggiornamento e il miglioramento delle competenze, soprattutto in relazione alle nuove esigenze del servizio e alla qualità dello stesso.

L’IIS “G.A. Remondini” intende promuovere il miglioramento continuo della “cultura della qualità” del personale dell’Istituto e sfruttare ogni opportunità per assicurare tale crescita a tutti i livelli.Per questo, oltre alle necessarie iniziative di aggiornamento e addestramento rispetto ai compiti e alle mansioni svolte, l’Istituto organizza incontri per migliorare la sensibilizzazione e la consapevolezza rispetto alla qualità del servizio e al proprio ruolo nella scuola, la conoscenza e la condivisione della Politica e degli Obiettivi per la qualità.Momenti particolari di informazione e formazione sono previsti – all’inizio dell’anno scolastico – per i nuovi assunti in servizio, per favorire la conoscenza dell’organizzazione dell’Istituto, dei regolamenti e delle procedure del SGQ, e per facilitare l’integrazione nell’organico dell’Istituto.Sono attuati interventi analoghi, per tutto il personale coinvolto, in occasione di nuove disposizioni legislative o normative che riguardano il servizio.Il Dirigente Scolastico, in relazione agli obiettivi della Qualità, anche attraverso la collaborazione dei responsabili delle varie Funzioni, dei coordinatori delle articolazioni del Collegio dei docenti e del DSGA per il personale ATA, effettua annualmente una rilevazione dei bisogni di informazione, formazione, aggiornamento e addestramento del personale necessari per il conseguimento della Politica e degli Obiettivi per la qualità e definisce il Piano di Formazione annuale.Tale Piano, che tiene conto dei vincoli finanziari dell’Istituto e del principio contrattuale per cui l’aggiornamento è un diritto-dovere del personale scolastico, viene sottoposto all’esame degli Organi Collegiali competenti per la necessaria condivisione (Collegio docenti, Assemblea ATA e Consiglio d’Istituto, ciascuno per le parti di propria competenza) e adottato definitivamente dal Dirigente Scolastico.Data l’importanza strategica per la qualità del servizio, il Dirigente Scolastico cura particolarmente il coinvolgimento del personale nelle attività di formazione e aggiornamento, individuando strumenti di negoziazione ed incentivazione per l’attuazione del Piano.La formazione e l’aggiornamento vengono attuati con Corsi e/o interventi gestiti direttamente dall’Istituto o utilizzando Corsi organizzati da altri Organismi scolastici o da Enti riconosciuti.In occasione dei riesami della Direzione, il Piano di formazione può essere rivisto in relazione a nuovi bisogni o problemi emersi.

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Il DSGA gestisce le “Schede personali”, e vi riporta – per ciascun dipendente – informazioni relative al grado di istruzione, abilitazioni, esperienze lavorative, addestramento, formazione ecc.. il DSGA cura la raccolta e la conservazione delle relative documentazioni.

11. ComunicazioneL’IIS “G.A. Remondini” ritiene di fondamentale importanza facilitare la comunicazione con i propri clienti (alunni e genitori) sia come informazione relativa al servizio sia come informazione di ritorno da parte del cliente.Una specifica Procedura per la Qualità definisce le modalità di gestione e le responsabilità relative, in generale, alla comunicazione interna ed esterna e alla diffusione dei documenti prodotti dall’Istituto o provenienti da Istituzioni, Enti o altri soggetti esterni, nonché la comunicazione e lo scambio di informazioni tra l’Istituto e le famiglie degli studenti.L’Istituto ha realizzato un sito internet per rendere disponibili ai clienti le informazioni sulla propria organizzazione, ed ha provveduto ad un completo aggiornamento del sito durante l’anno scolastico 2008/2009, al fine di organizzare in modo più efficiente le informazioni utili ai clienti interni ed esterni (POF, servizi erogati dall’Istituto, organizzazione dell’Istituto, quadri orario, orari di ricevimento dei docenti, modulistica per le iscrizioni, attività di recupero in itinere ed estive, ecc.).Dall’a.s. 2013/2014 l’istituto ha introdotto il registro elettronico che permette ai genitori e agli studenti di prendere visione dei voti e delle attività scolastiche svolte.Tutte le attività svolte dall’Istituto sono sottoposte alla verifica del gradimento attraverso questionari di customer satisfaction sulla base dei quali l’Istituto avvia le opportune attività di miglioramento.

11.1. InternaLa comunicazione interna tra la direzione, le varie funzioni e tutto il personale dell’IIS “G.A. Remondini” è assicurata tramite le attività previste da una specifica Procedura della Qualità denominata “Comunicazione esterna e interna”.La comunicazione tra il DS e lo staff avviene con periodiche riunioni convocate dal DS anche in forma orale.La comunicazione con il personale, sia sugli aspetti generali, sia riguardo i compiti specifici, le normative cogenti e la qualità del servizio avviene in modo scritto attraverso circolari, emissione di regolamenti, PQ e IO, sia in modo orale:

per gli insegnanti, durante le riunioni del Collegio dei docenti e in altre riunioni appositamente convocate dal DS;

per il personale ATA durante le Assemblee e le riunioni di formazione convocate dal DSGA.Di dette riunioni con il personale docente ed ATA fanno fede le convocazioni scritte.Le informazioni di ritorno vengono raccolte tramite la discussione che avviene nelle riunioni del personale e in quelle degli Organi collegiali, nonché con apposite indagini sulla soddisfazione del cliente esterno.

Gli avvisi e/o le circolari in formato cartaceo e/o elettronico, a cura del Dirigente Scolastico o di un suo delegato, indicano sempre l’oggetto e i destinatari e vengono sottoposti alla firma del Dirigente Scolastico o di un suo delegato.Tutte le circolari vengono protocollate e archiviate da parte del DSGA o di un suo delegato. Successivamente vengono fotocopiate e divulgate ai destinatari da parte del DSGA o suo delegato (nelle varie sedi dell’Istituto) e comunicate alle classi o agli studenti.Le comunicazioni rivolte contestualmente anche ai genitori vanno annotate dagli studenti nel libretto scolastico. Nel caso in cui sia richiesta la firma del genitore per presa visione sul libretto o su apposita appendice staccabile, il controllo è affidato al docente coordinatore di classe.Il personale di segreteria cura la consegna e la conservazione di ogni documento rivolto ai docenti e alle classi delle tre sedi dell’Istituto (Sede Centrale, Succursale Bellavitis, Succursale Via Sonda e Succursale Graziani), in un apposito raccoglitore depositato in segreteria. Un ulteriore raccoglitore di una copia delle circolari destinate alle classi della Sede Centrale è depositato presso il Front Office. Il Dirigente Scolastico ed il DSGA, ed eventuali loro delegati, selezionano le comunicazioni di particolare rilievo da esporre in appositi spazi (bacheche, sala insegnanti, atrio) nonché le modalità di evidenziazione per assicurarne la diffusione, curandone il ritiro ad avvenuta scadenza.Il Dirigente Scolastico o un suo delegato assicura la distribuzione dei memorandum ai docenti, durante lo svolgimento dei Collegi dei Docenti. I vari memorandum contengono indicazioni relative al calendario scolastico, all’organigramma d’Istituto, al piano delle attività, ai docenti coordinatori e segretari dei vari

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Consigli di classe, alla composizione dei Consigli di classe e alle date dei consigli di classe e degli scrutini, al promemoria relativo agli Esami di Qualifica e di Stato, alle modalità di svolgimento dei corsi di recupero estivi e ai relativi esami di settembre, agli Esami integrativi per gli allievi provenienti da altri Istituti. Modalità analoghe vengono riservate per eventuali integrazioni o modifiche dei memorandum. In ogni caso i memorandum sono pubblicati nel sito dell’Istituto nell’area riservata.

11.2. EsternaIl Dirigente Scolastico o un suo delegato, dopo aver esaminato la documentazione proveniente dall’esterno, seleziona ed invia in segreteria il materiale per il protocollo e l’archiviazione a cura del responsabile del protocollo.Successivamente si procede ad effettuare le copie e a divulgarle ai destinatari nelle tre sedi in base alla segnalazione del Dirigente Scolastico.La richiesta di rilascio del Diploma e dei documenti contenuti nel fascicolo personale, proveniente dagli allievi che hanno concluso l’iter scolastico presso l’Istituto “G.A. Remondini”, avviene da parte degli stessi compilando una formale richiesta scritta, la quale verrà inserita nel fascicolo personale dell’alunno.

PROGETTAZIONE CURRICOLAREIl processo di insegnamento-apprendimento, che è il processo principale dell’Istituto, si colloca all’interno del processo di erogazione del servizio scolastico ed è preceduto dal processo di ingresso degli studenti ed è seguito dai processi di certificazione delle competenze, dell’orientamento e della misurazione e valutazione.

PROCESSO DI INGRESSO DEGLI STUDENTI

12. Criteri di assegnazione degli studenti alle classiPremesso che la Circolare n. 101 del 30/12/2010 prevede che:

le domande di iscrizione alla scuola secondaria superiore devono essere presentate ad un solo istituto;

le famiglie possono indicare, in sede di presentazione dell’istanza di iscrizione, fino ad un massimo di altri due istituti di proprio gradimento;

le scuole hanno l’obbligo di acquisire al protocollo le domande presentate e di comunicare, per iscritto, agli interessati il mancato accoglimento delle stesse;

le domande di iscrizione sono accolte dall’istituto entro il limite massimo dei posti complessivamente disponibili nella singola istituzione scolastica

il Consiglio d’Istituto delibera i seguenti criteri di precedenza nella ammissione degli studenti, fermo restando il rispetto della scadenza di presentazione delle domande stabilita dall’USR del Veneto:

Classi PrimeLe domande di iscrizione alle classi prime per il nuovo anno scolastico saranno accettate secondo il seguente ordine di priorità, a scalare fino al raggiungimento delle possibilità ricettive:

1. studenti già frequentanti nell’a.s. precedente l’Istituto Remondini e che debbano ripetere la classe prima;

2. studenti che abbiano, all’atto della presentazione della domanda di iscrizione, secondo le scadenze ministeriali, fratelli o sorelle già frequentanti l’Istituto;

3. studenti provenienti da scuole medie, pubbliche o private, comprese nel territorio di Bassano del Grappa;

4. studenti provenienti da scuole medie, pubbliche o private, comprese nel territorio dei Distretti scolastici limitrofi, che tradizionalmente inviano i gruppi più numerosi di studenti all’Istituto Remondini, e che sono territorialmente organici, anche sul piano dei mezzi di trasporto e al bacino di utenza dell’Istituto;

5. studenti provenienti da scuole medie, pubbliche o private, comprese nel territorio di ulteriore Distretto scolastico, più decentrato rispetto al territorio di appartenenza dell’Istituto Remondini, ma comunque con significativo tradizionale flusso di iscrizioni all’Istituto;

6. studenti provenienti da scuole medie, pubbliche o private, di altri Distretti Scolastici, che abbiano uno dei genitori con il posto di lavoro nel territorio bassanese.

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Nel caso di impossibilità di accogliere tutte le domande si procederà all’accettazione seguendo l’ordine delle categorie elencate, ricorrendo ad eventuale sorteggio pubblico, in caso di parità di condizioni, per pervenire all’esaurimento dei posti disponibili.

Le domande degli studenti che, in base alle precedenti modalità di selezione, non potranno essere accolte, saranno inoltrate dal Dirigente Scolastico ad altro istituto individuato d’intesa con la famiglia.Qualora alcuni studenti per i quali sono state accolte le domande di iscrizione intendano trasferirsi ad altro istituto prima dell’inizio dell’anno scolastico, si procederà a comunicare, alle famiglie degli studenti per i quali non è stato possibile accogliere la domanda di iscrizione, la disponibilità del posto presso il nostro istituto, tenendo comunque conto dei punteggi ottenuti in sede di selezione.

Classi successive alla prima Qualora il numero di studenti ammessi alla classe successiva non sia inferiore a 22 unità (art. 17,

comma 1, Schema di regolamento recante “Norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola, ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”), esso sarà ritenuto il “gruppo base” nel quale inserire gli studenti provenienti da altre classi al fine di costituire nuovi gruppi classe costituiti da almeno 27 studenti; in presenza di un numero di studenti provenienti da classi diverse inferiore a 22 unità si procederà all’accorpamento e si sceglierà il “gruppo base” tenendo conto dei seguenti fattori: presenza di alunni certificati, di alunni con DSA, lingue straniere studiate, precise indicazioni scritte provenienti dai rispettivi coordinatori di classe sulla opportunità o meno di mantenere il gruppo classe, avendo riguardo anche alla storia educativa del gruppo classe;

per gli studenti non ammessi alla classe seconda i coordinatori di classe valuteranno con le famiglie l’opportunità o meno di reiscrizione nella classe prima dello stesso indirizzo avviando eventualmente un’attività di riorientamento con il coinvolgimento della Presidenza;

l’inserimento in nuovi gruppi classe di alunni non ammessi alla classe successiva avverrà tenendo conto delle indicazioni provenienti dal coordinatore di classe relative alla storia scolastica di ciascuno studente; in ogni caso il numero degli alunni non ammessi alla classe successiva saranno equamente distribuiti fra i gruppi classe, tenendo conto anche della provenienza geografica;

qualora uno studente richieda di essere trasferito in altra classe dello stesso indirizzo, la famiglia dovrà presentare al Dirigente Scolastico una domanda scritta che sarà sottoposta a valutazione del DS, il quale potrà concederla nel caso siano presenti elementi rilevanti o se si sia proceduto ad accorpamento di classi; la domanda di trasferimento in corso d’anno non potrà essere presentata oltre il 15 di ottobre di ogni anno scolastico;

gli studenti nuovi iscritti provenienti da altri istituti verranno inseriti nelle classi meno numerose.

L’elenco delle classi risultante da tali operazioni sarà pubblicato subito dopo la loro costituzione e diverrà definitivo entro i 5 giorni successivi.

13. Accoglienza degli studenti di classe primaL’accoglienza degli studenti delle classi prime avviene attraverso le seguenti fasi:

1. Il primo giorno delle lezioni, il Dirigente Scolastico dà il benvenuto ai nuovi allievi iscritti nelle classi della Sede Centrale; nelle Succursali dell’Istituto saranno i docenti responsabili di sede che saluteranno i nuovi allievi;

2. L’insegnante in orario alla 1^ ora fa l’appello degli allievi, li raggruppa e li accompagna in aula facendoli entrare ordinatamente;

3. Ogni alunno si presenta brevemente, comunicando il proprio nome e descrivendo ciò che di sé ritiene importante far conoscere; il docente, durante questa fase, ha il compito di assicurare un’atmosfera di ascolto attento e di aiutare gli allievi a superare i momenti di imbarazzo o silenzio dovuti alla prima esperienza di parlare in pubblico;

4. Il docente consegna agli allievi il libretto personale e una circolare contenente un estratto dal Regolamento d’Istituto, con le istruzioni e le raccomandazioni del Dirigente Scolastico;

5. Il docente coordinatore, o l’insegnante della prima/seconda ora, dà lettura al Regolamento d’Istituto, spiegandone lo spirito e il contenuto, spiega l’uso del libretto personale e presenta le attività più significative proposte dall’Istituto (Attività di sportello, CIC, ecc.);

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6. Gli insegnanti delle varie materie presentano se stessi e la materia agli allievi, descrivendo l’importanza della materia, gli obiettivi proposti per l’anno scolastico e le difficoltà che gli studenti potranno incontrare, il metodo di lavoro del docente, il metodo di lavoro richiesto agli allievi, i criteri di valutazione e la tipologia di prove di verifica, la funzione del docente coordinatore di classe;

7. Il docente coordinatore di classe, predispone una visita ai locali dell’Istituto da svolgersi, generalmente, durante il secondo giorno di scuola;

8. Il docente coordinatore di classe, nei giorni successivi, stimolerà un dibattito con gli allievi, al fine di creare un regolamento da applicare all’interno della classe; il Regolamento, firmato dagli allievi e dal coordinatore, sarà affisso in aula; periodicamente, il docente coordinatore di classe revisionerà con gli allievi il regolamento interno della classe, al fine di adeguarlo al cammino della classe stessa;

9. Gli studenti tutor, ovvero allievi delle classi terze, quarte e quinte, incontreranno le classi prime per aiutare gli studenti ad organizzare le prime assemblee di classe;

10. A partire dall’a.s. 2013/14 tutti gli studenti delle classi prime sosterranno un test d’ingresso per assi disciplinari al fine di poter programmare adeguatamente le attività didattiche dei vari Consigli di classe.

14. Accoglienza degli studenti del corso seraleLa fase dell’accoglienza costituisce uno dei momenti decisivi per il buon esito del rientro scolastico.

La fase accoglienza comprende come suoi momenti essenziali:

• presentazione del preside e di tutti i docenti impegnati nel corso serale;• visita dell’istituto (segreteria, biblioteca, videoteca, laboratori, mensa, palestra, ecc.);• presentazione del progetto scolastico e formativo dell’istituto;• prima verifica della corrispondenza fra gli obiettivi del corso e le motivazioni degli utenti;• analisi dei fabbisogni formativi dei singoli corsisti; discussione e valutazione delle loro precedenti

esperienze formative;• predisposizione di azioni per rimotivare allo studio;• valutazione delle pre-conoscenze;• valutazione dei crediti formativi;• progettazione di un percorso formativo personalizzato.Questi momenti diventano importantissimi soprattutto nella formazione degli adulti, data la particolarità e la delicatezza che ogni rientro scolastico riveste per chi si è ormai costruito un mondo di relazioni e di esperienze di vita che nulla hanno a che fare con quelle tipiche della scuola.

Inoltre, il rientro scolastico deve misurarsi con un’immagine della scuola che l’adulto ha acquisito nelle sue precedenti esperienze.

Da qui la necessità che i rapporti con la scuola e con gli insegnanti siano improntati alla massima trasparenza e basati su una conoscenza reciproca, tale da rendere più agevole un processo di inserimento che in ogni caso per l’adulto comporta sacrifici e difficoltà.

Vengono a tal proposito pensati due momenti fondamentali costituiti da:

• una fase di due settimane utilizzata per attività di “brainstorming”, effettuazione di interviste mediante colloqui individuali, somministrazione di questionari e test, presentazione dell’attività di “sportello”, utilizzata come struttura di supporto per l’intero anno scolastico, ecc...

• una fase di sei settimane dedicata allo svolgimento di interventi volti a realizzare un minimo di omogeneità delle competenze di base, per poter consentire un più efficace lavoro nelle classi; verranno attuati interventi di recupero dei prerequisiti e di consolidamento delle abilità fondamentali

L’accoglienza, così, non costituisce solo il periodo della presentazione del progetto della scuola, ma tende a configurarsi come un vero e proprio intervento formativo.

La necessità di realizzare un contratto formativo fra singoli allievi e scuola è universalmente riconosciuta. Occorre sempre tenere conto dell’estrema eterogeneità delle situazioni di partenza (diversità di motivazioni, formazione, orientamento culturale) che caratterizza l’utenza dei corsi serali, anche a parità di titolo di studio

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iniziale. I corsisti partono con esperienze scolastiche e lavorative, competenze culturali e professionali, condizioni di lavoro e di vita diversissime, che rendono particolarmente complessa la conduzione del lavoro per classi e gruppi di allievi e la prospettiva del conseguimento di standard di arrivo equivalenti.

L’esistenza di queste fortissime differenze delle condizioni di partenza ci deve quindi condurre a costruire dei percorsi di apprendimento fortemente differenziati, cioè a tenere conto di quelle differenze – e a valorizzarle – per poter raggiungere, al termine del corso e attraverso la massima individualizzazione dei percorsi, livelli omogenei di obiettivi formativi, da qui l’impegno a seguire ciascun allievo su percorsi personalizzati.

PROCESSO DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO

15. Gli indirizzi: piani di studio e profili formativiNell’Istituto Remondini sono presenti due indirizzi di studi: professionale e tecnico. Considerato il riordino degli istituti superiori, che ha modificato i piani di studio, si presentano di seguito i piani di studio e i profili formativi di tutti gli indirizzi, specificando i piani di studio del vecchio e del nuovo ordinamento.

15.1. PROFESSIONALE PER I SERVIZI COMMERCIALI

15.1.1. Vecchio Ordinamento

OPERATORE DELLA GESTIONE AZIENDALE

Il Diploma di Stato che gli studenti ottengono al termine del quinto anno dopo il superamento dell’Esame di Stato conclusivo del percorso di studi, consente agli studenti di accedere ai seguenti sbocchi lavorativi.

Diploma di stato (5° anno)

Settori d’impiego MansioniIndustriaCommercioBancheAssicurazioniEnti pubbliciStudi professionali

Compiti di gestione aziendale con autonomia operativa

DIPLOMA DI STATO: TECNICO DELLA GESTIONE AZIENDALE (5° anno)

Profilo professionale del “Tecnico della gestione aziendale”.

Il Tecnico della gestione aziendale è una figura professionale che interviene attivamente nella amministrazione di una azienda con compiti di organizzazione, gestione e controllo.Possiede un’ampia cultura di base, conosce le strutture organizzative ei meccanismi operativi di un’azienda e possiede competenze flessibili che gli permettono di:• operare attivamente nella programmazione, nella gestione e nel controllo dell'attività aziendale

utilizzando metodi, strumenti e tecniche contabili ed extracontabili• gestire il servizio informativo ed organizzare le risorse umane• operare nel settore marketing, finanziario e fiscale• intervenire sulla struttura organizzativo-aziendale• elaborare documenti contabili ufficiali• utilizzare programmi di videoscrittura, fogli elettronici e data-base

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• curare le transazioni commerciali con i paesi stranieri• operare in intranet aziendale, utilizzare la rete internet e i servizi presenti in rete, realizzare e gestire il

sito web aziendale

QUADRO ORARIO TECNICO DELLA GESTIONE AZIENDALE

MATERIE (area comune) CLASSE 5^ITALIANO 4STORIA 2LINGUA STRANIERA: francese o tedesco (in alternativa ad informatica)

3

MATEMATICA ED INFORMATICA 3EDUCAZIONE FISICA 2RELIGIONE 1area d’indirizzoLINGUA INGLESE 3ECONOMIA AZIENDALE 8 (*)APPLICAZIONI GESTIONALI *(3)GEOGRAFIA DELLE RISORSE -DIRITTO ED ECONOMIA 4INFORMATICA (in alternativa alla Lingua straniera dell’area comune)

3

Totale ore settimanali 30* le 3 ore sono di compresenza e svolte con Economia Aziendale

15.1.2. Nuovo ordinamento – Riforma Istituti Professionali

“Servizi commerciali”

La Riforma che ha interessato tutte le scuole secondarie superiori ha preso avvio nel corrente Anno scolastico 2010/2011. Le novità più rilevanti riguardano la riduzione del numero di ore, da 36 a 32 (di 60 minuti), la progettazione didattica per competenze, la eliminazione della Terza area sostituita dall’alternanza scuola-lavoro, la articolazione in due bienni ed un monoennio finale.

II PROFILO CULTURALE, EDUCATIVO E PROFESSIONALE DELL’ISTITUTO PROFESSIONALE “SERVIZI COMMERCIALI”

L'identità degli istituti professionali è connotata dall'integrazione tra una solida base di istruzione generale e la cultura professionale che consente agli studenti di sviluppare i saperi e le competenze necessari ad assumere ruoli tecnici operativi nei settori produttivi e di servizio di riferimento, considerati nella loro dimensione sistemica.L'offerta formativa degli istituti professionali si articola in: - un'area di istruzione generale, comune a tutti i percorsi- un’area di indirizzo.E’ prevista l’articolazione in: competenze, abilità e conoscenze dei risultati di apprendimento. L'area di istruzione generale ha l'obiettivo di fornire ai giovani la preparazione di base, acquisita attraverso il rafforzamento e lo sviluppo degli assi culturali, che caratterizzano l'obbligo di istruzione: asse dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale.

Le aree di indirizzo, presenti sin dal primo biennio, hanno l'obiettivo di far acquisire agli studenti competenze spendibili in vari contesti di vita e di lavoro, mettendo i diplomati in grado di assumere autonome responsabilità nei processi produttivi e di servizio e di collaborare costruttivamente alla soluzione di problemi.

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Assume particolare importanza nella progettazione formativa degli istituti professionali la scelta metodologica dell'alternanza scuola lavoro, che consente pluralità di soluzioni didattiche e favorisce il collegamento con il territorio.Gli studenti degli istituti professionali per il commercio conseguono la propria preparazione di base con l'uso sistematico di metodi che, attraverso la personalizzazione dei percorsi, valorizzano l'apprendimento in contesti formali, non formali e informali.

I risultati di apprendimento, attesi a conclusione del percorso quinquennale, consentono agli studenti di:1. inserirsi nel mondo del lavoro,2. di proseguire:

nel sistema dell'istruzione e formazione tecnica superiore, nei percorsi universitari, nei percorsi di studio e di lavoro previsti per l'accesso agli albi delle professioni tecniche

secondo le norme vigenti in materia.

STRUMENTI ORGANIZZATIVI E METODOLOGICI

I percorsi degli istituti professionali per il commercio sono articolati in due bienni e un quinto anno.II primo biennio è finalizzato al raggiungimento dei saperi e delle competenze relativi agli assi culturali dell’obbligo di istruzione. Le discipline dell'area di indirizzo, presenti in misura consistente fin dal primo biennio, si fondano su metodologie laboratoriali per favorire l'acquisizione di strumenti concettuali e di procedure applicative funzionali a reali situazioni di lavoro. In questa prospettiva, assume un ruolo fondamentalel'acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza che consentono di arricchire la cultura dello studente e di accrescere il suo valore in termini di occupabilità.L'ampia flessibilità degli orari garantisce, inoltre, la personalizzazione dei percorsi, anche al fine dell'eventuale rilascio della qualifica professionale al termine del terzo anno o quarto in regime di sussidiarietà d'intesa con la Regione Veneto.Il secondo biennio è articolato in due distinte annualità al fine di consentire un raccordo con i percorsi di istruzione e formazione professionale. Le discipline dell'area di indirizzo assumono connotazioni specifiche, con l'obiettivo di far raggiungere agli studenti, nel quinto anno, un'adeguata competenza professionale di settore, idonea sia all'inserimento diretto nel mondo del lavoro, sia al proseguimento degli studi nel sistema dell'istruzione e formazione tecnica superiore, sia nei percorsi universitari o di studio e di lavoro previsti per l'accesso agli albi delle professioni tecniche secondo le norme vigenti in materia.I percorsi dell'istruzione professionale sono organizzati in modo da favorire organici raccordi in particolare con l'istruzione tecnica e con i percorsi regionali di istruzione e formazione professionale, per garantire i passaggi tra i sistemi. A tal fine vanno valorizzati gli strumenti di certificazione delle competenze acquisite dagli studenti.I percorsi degli istituti professionali sono caratterizzati da un raccordo organico con la realtà sociale ed economica locale, attraverso relazioni con i soggetti istituzionali, economici e sociali presenti nel territorio, compreso il volontariato e il privato sociale. (compreso il volontariato e il privato sociale no per i servizi commerciali)La metodologia dell'alternanza scuola lavoro è funzionale a questo raccordo sistematico.A tale scopo si assicurano spazi crescenti di flessibilità, dal primo biennio al quinto anno, funzionali agli indirizzi, per corrispondere alle esigenze indotte dall'innovazione tecnologica e sociale oltre che dai fabbisogni espressi dal mondo del lavoro e delle professioni e dalle vocazioni del territorio.Gli spazi di autonomia e flessibilità previsti dalla riforma consentono infatti di: Articolare le aree di indirizzo in opzioni non previste dal regolamento governativo; Utilizzare, nel primo e nel secondo biennio, le opzioni anche ai fini del rilascio, in regime di

sussidiarietà, di qualifiche triennali o quadriennali di competenza delle Regioni.

o 20% di autonomia dal primo biennio al quinto anno, sull’orario complessivo di 1056 ore annuali;o 25% di flessibilità nel primo biennio (percentuale da calcolare sul monte ore delle aree di indirizzo);o 35% di flessibilità nel secondo biennio e 40% nel quinto anno da applicare solo nelle aree di

indirizzo per:1. Rispondere a documentate richieste del territorio, del mondo del lavoro e delle professioni;

IIS “G.A. Remondini” – Piano dell’Offerta Formativa Pagina 39 di 88

2. Organizzare un’offerta formativa coordinata con il sistema della formazione professionale di competenza della Regione.

Le metodologie didattiche sono improntate alla valorizzazione del metodo laboratoriale e del pensiero operativo, all'analisi e alla soluzione dei problemi, al lavoro cooperativo per progetti, per consentire agli studenti di cogliere concretamente l'interdipendenza tra cultura professionale, tecnologie e dimensione operativa della conoscenza.

PROFILO FORMATIVO DEI “SERVIZI COMMERCIALI”

“Servizi Commerciali“ ha lo scopo di far acquisire allo studente, a conclusione del percorso quinquennale, le competenze professionali che gli consentono di supportare operativamente le aziende del settore sia nella gestione dei processi amministrativi e commerciali sia nell’attività di promozione delle vendite. Lo studente si orienta nell’ambito socio economico del proprio territorio e nella rete di interconnessioni che collega fenomeni e soggetti della propria regione con contesti nazionali ed internazionali. L’identità dell’indirizzo tiene conto delle diverse connotazioni che oggi assumono i servizi commerciali riguardo alle dimensioni e alle tipologie delle strutture aziendali e consente di sviluppare percorsi flessibili sia per rispondere alle esigenze delle filiere di riferimento sia per favorire l’orientamento dei giovani rispetto alle loro personali vocazioni professionali. Le competenze acquisite dagli studenti si riferiscono, pertanto, ad una base comune relativa al sistema aziendale e ad approfondimenti orientati a professionalità specifiche nell’ambito dei servizi commerciali.Il diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo “Servizi commerciali“ ha competenze professionali che gli consentono di supportare operativamente le aziende del settore sia nella gestione dei processi amministrativi e commerciali sia nell’attività di promozione delle vendite. Si orienta nell’ambito socio-economico del proprio territorio e nella rete di interconnessioni che collega fenomeni e soggetti della propria regione con contesti nazionali ed internazionali.E’ in grado di:• ricercare ed elaborare dati concernenti mercati nazionali e internazionali;• contribuire alla realizzazione della gestione commerciale e degli adempimenti amministrativi ad essa connessi;• contribuire alla realizzazione della gestione dell’area amministrativo–contabile;• contribuire alla realizzazione di attività nell’area marketing;• collaborare alla gestione degli adempimenti di natura civilistica e fiscale;• utilizzare strumenti informatici e programmi applicativi di settore;• utilizzare tecniche di relazione e comunicazione commerciale, secondo le esigenze del territorio e delle corrispondenti declinazioni;• comunicare in almeno due lingue straniere con una corretta utilizzazione della terminologia di settore;• collaborare alla gestione del sistema informativo aziendale.

A conclusione del percorso quinquennale, il diplomato consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze.1. Individuare le tendenze dei mercati locali, nazionali e internazionali.2. Interagire nel sistema azienda e riconoscere i diversi modelli di strutture organizzative aziendali.3. Svolgere attività connesse all’attuazione delle rilevazioni aziendali con l’utilizzo di strumenti tecnologici e software applicativi di settore.4. Contribuire alla realizzazione dell’amministrazione delle risorse umane con riferimento alla gestione delle paghe, al trattamento di fine rapporto ed ai connessi adempimenti previsti dalla normativa vigente.5. Interagire nell’area della logistica e della gestione del magazzino con particolare attenzione alla relativa contabilità.6. Interagire nell’area della gestione commerciale per le attività relative al mercato e finalizzate al raggiungimento della customer satisfaction.7. Partecipare ad attività dell’area marketing.9. Applicare gli strumenti dei sistemi aziendali di controllo di qualità e analizzare i risultati.10. Interagire col sistema informativo aziendale anche attraverso l’uso di strumenti informatici e telematici.

Le attività specificheIIS “G.A. Remondini” – Piano dell’Offerta Formativa Pagina 40 di 88

redigere documenti dell'area amministrativa (ordini, documenti di trasporto, fatture, estratti conto, corrispondenza commerciale in genere) e tenere  contatti con clienti e fornitori per la gestione dei rapporti amministrativi

Eseguire gli adempimenti amministrativi collegati ad un contratto utilizzare programmi informatici per la tenuta della contabilità generale e di contabilità analitiche o

settoriali effettuare le rilevazioni in partita doppia dalla costituzione dell'azienda fino alla compilazione del

bilancio d'esercizio leggere il bilancio d'esercizio in quanto conosce il significato delle voci e dei valori rappresentati,

nonché le modalità di redazione del bilancio stesso gestire gli aspetti e gli adempimenti organizzativi, giuridici e amministrativi collegati al rapporto di

lavoro costruire il budget e affrontare le problematiche del controllo di gestione comprendere documenti di carattere economico-aziendale in due lingue comunitarie utilizzare gli strumenti dell'informatica d'ufficio (Office Automation), quali word processor, foglio

elettronico, database, etc. utilizzare le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione (I.C.T.)

IL QUADRO ORARIO SETTIMANALE

Il quadro orario si compone di un’area di istruzione generale comune a tutti i percorsi e un’area di indirizzo specifica. L’orario settimanale è di 32 ore.

IIS “G.A. Remondini” – Piano dell’Offerta Formativa Pagina 41 di 88

DISCIPLINEClasse I Classe II Classe III Classe IV Classe V

Area GeneraleLingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4

Lingua inglese 3 3 3 3 3

Storia, cittadinanza e Costituzione 2 2 2 2 2

Matematica 4 4 3 3 3

Diritto ed economia 2 2

Scienze integrate (Scienze della terra e biologia) 2 2

Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2

Religione cattolica o attività alternative 1 1 1 1 1

Area di IndirizzoScienze integrate (fisica) 2

Scienze integrate (chimica) 2

Informatica e laboratorio 2 2

Tecniche professionali dei servizi commerciali 5c 5c 8c 8c 8c

Laboratorio 2 2 2 2 2Seconda lingua straniera (tedesco/francese/spagnolo) 3 3 3 3 3

Diritto ed economia 4 4 4

Tecniche di comunicazione 2 2 2

TOTALE 32 32 32 32 32Legendac: il docente di Tecniche professionali dei servizi commerciali svolge una parte delle ore di insegnamento in laboratorio e in compresenza con il docente di trattamento testi.

LE STRATEGIE FINALIZZATE ALLA VALORIZZAZIONE DELLA CULTURA DEL LAVORO NEI “SERVIZI COMMERCIALI”

La nostra scuola non è fonte di sapere sterile e astratto ma operativo e funzionale al mondo del lavoro. Le strategie più importanti adottate sono:

Alternanza scuola lavoro in Italia e all’estero. Il Consiglio di classe lavora in sinergia con il mondo del lavoro al fine di formare e conseguentemente certificare competenze professionali al termine del periodo di formazione dello

IIS “G.A. Remondini” – Piano dell’Offerta Formativa Pagina 42 di 88

studente in azienda. L’attività di formazione in azienda e negli studi professionali è svolta dallo studente durante il quarto anno scolastico per un numero complessivo di sei settimane.

Collaborazione con le risorse culturali, professionali, sociali ed economiche del territorioLa costruzione di alleanze educative e di patti educativi con il territorio promuove la crescita dei giovani e lo sviluppo della loro personalità nella consapevolezza che la scuola non è più l’unica istituzione deputata alla formazione.

Didattica di laboratorioLe metodologie innovative basate sull'utilizzo diffuso dei laboratori a fini didattici sono considerate dal nostro Istituto uno strumento essenziale per un insegnamento efficace e attraente per gli studenti. Il laboratorio rappresenta una metodologia innovativa di fare scuola, in tutti gli ambiti disciplinari  e, soprattutto, per gli insegnamenti di indirizzo.

Lavoro di gruppo nella costruzione di progettiIl cooperative learning è un metodo d'insegnamento-apprendimento che applica particolari tecniche di cooperazione all'interno della classe, dirette a piccoli gruppi di alunni. Tale metodologia didattica consente di sostenere il lavoro dei singoli e l'equilibrio del gruppo e nello stesso tempo prepara a tecniche di gestione delle risorse umane molto utilizzate nel mondo lavorativo..

Attività didattica finalizzata alla formazione e certificazione delle competenzeNel concetto di competenza è presente il possesso dei saperi, la capacità di utilizzare i saperi in contesti determinati, la capacità di applicare ciò che si è appreso in un contesto diverso e anche la capacità di mettersi in gioco, assumere compiti e responsabilità nel merito di quel “saper fare” e saper trasferire. L’attività didattica per competenze è orientata non più allo svolgimento di un programma ma alla realizzazione dei risultati di apprendimento descritti per:

competenze abilità conoscenze

I docenti individuano i percorsi formativi (conoscenze correlate alle abilità) per il conseguimento delle competenze sopra indicate che, se acquisite, saranno certificate.

Gli sbocchi professionaliSettori d’impiego

٭ Industria٭ Commercio٭ Servizi٭ Banche٭ Assicurazioni٭ Enti pubblici٭ Studi professionali

15.2. PROFESSIONALE PER I SERVIZI TURISTICI

15.2.1. Vecchio ordinamentoIl Diploma di Stato che gli studenti ottengono al termine del quinto anno dopo il superamento dell’Esame di Stato conclusivo del percorso di studi, consente agli studenti di accedere ai seguenti sbocchi lavorativi.

Diploma di stato (5° anno)Settori d’impiego MansioniAMBITO PUBBLICO Compiti di gestione di attività promozionali

IIS “G.A. Remondini” – Piano dell’Offerta Formativa Pagina 43 di 88

IATComuniProvinceRegioniCompagnie di navigazione o marittimeAMBITO PRIVATOAgenzie di viaggioAgenzie di supporto al settore turisticoStrutture alberghiere (Reception )Pro locoCompagnie aeree e marittime

nelle imprese turistiche e alberghiere

DIPLOMA DI STATO: TECNICO DEI SERVIZI TURISTICI (5° anno)

Profilo professionale del “Tecnico dell’impresa turistica”È una figura professionale intermedia, capace di operare ai livelli medio-alti delle strutture organizzative private e pubbliche del settore turistico, nonché di inserirsi in modo autonomo nei nuovi ruoli prodotti da un settore in continua trasformazione.È figura professionale che presenta:• una solida preparazione culturale;• capacità di flessibilità per adattarsi ai diversi contesti operativi;• elevate capacità comunicative ed organizzative delle risorse umane, necessarie per gestire il processo di

comunicazione con il cliente;• capacità di intervento sul prodotto con conseguente formazione di una mentalità orientata al marketing

operativo;• capacità di valorizzare e promuovere le risorse culturali ed ambientali presenti nel proprio territorio.

All'interno dell'area di indirizzo, importanti sono le compresenze che hanno lo scopo di favorire il lavoro di équipe tra alcune discipline (Economia e Tecnica dell'azienda turistica -–Tecnica di comunicazione e relazione – Tecnica dei Servizi e Pratica operativa)

QUADRO ORARIO SETTIMANALE DEL TECNICO DEI SERVIZI TURISTICIMATERIE (area comune) CLASSE 5^ITALIANO 4STORIA 2LINGUA STRANIERA (francese o tedesco) 3MATEMATICA ED INFORMATICA 3EDUCAZIONE FISICA 2RELIGIONE 1area d’indirizzoLINGUA INGLESE 3ECONOMIA E TECNICA DELL’AZIENDA TURISTICA 6 (1*)TECNICA DELLA COMUNICAZIONE E RELAZIONE 2 (1*)GEOGRAFIA TURISTICA 2TECNICA DEI SERVIZI E PRATICA OPERATIVA (2*)STORIA DELL’ARTE E DEI BENI CULTURALI 2Totale ore settimanali 30

* le ore fra parentesi sono di compresenza

15.3. PROFESSIONALE PER I SERVIZI SOCIO-SANITARI

15.3.1. Vecchio ordinamentoIIS “G.A. Remondini” – Piano dell’Offerta Formativa Pagina 44 di 88

Il Diploma di Stato che gli studenti ottengono al termine del quinto anno dopo il superamento dell’Esame di Stato conclusivo del percorso di studi, consente agli studenti di accedere ai seguenti sbocchi lavorativi.

Diploma di stato (5° anno)Settori d’impiego MansioniPUBBLICO, PRIVATO E PRIVATO SOCIALEAsili nido Atelier per la prima infanziaCase di riposo Assistenza domiciliare per anziani e disabiliAssistenza presso strutture ospedaliereCentri diurni per anzianiCentri socio-ricreativi per minoriCentri educativi occupazionali (disabili)Comunità alloggio per minori e disabiliComunità abitative protetteResidenza sanitaria assistenziale per anziani e pazienti psichiatriciComunità terapeutiche riabilitative per pazienti psichiatrici

Educatori nell’asilo nido Compiti di sostegno ed assistenza al singolo e alla

famiglia in collaborazione e coordinamento con gli altri operatori dei servizi sociali, nei settori indicati.

DIPLOMA DI STATO: TECNICO DEI SERVIZI SOCIALI (5° anno)

Profilo professionale del “Tecnico dei servizi sociali”

Al termine del corso il diplomato:• ha competenza per inserirsi con autonome responsabilità in strutture sociali operanti sul territorio con

capacità di adeguarsi alle necessità ed ai bisogni mutevoli delle comunità• è in grado di programmare, integrando eventualmente con altri soggetti pubblici e privati, interventi

mirati in ordine alle esigenze fondamentali della vita quotidiana ed ai momenti di svago, ne cura l’organizzazione e l’attuazione valutando l’efficacia

•è capace di recepire le nuove istanze emergenti dal sociale con approccio tempestivo ai problemi e di ricercare soluzioni corrette dal punto di vista giuridico, organizzativo, psicologico e igienico sanitario.

Il diploma conseguito, oltre ad aprire le porte agli studi universitari, è adatto al proseguimento degli studi di laurea breve di tipo paramedico o di assistente sociale, nonché per accedere ai corsi di infermiere professionale.

Il diploma di stato dà accesso a tutte le facoltà universitarie.

QUADRO ORARIO TECNICO DEI SERVIZI SOCIALIMATERIE (area comune) CLASSE 5^ITALIANO 4

IIS “G.A. Remondini” – Piano dell’Offerta Formativa Pagina 45 di 88

STORIA 2LINGUA STRANIERA 3MATEMATICA ED INFORMATICA 3EDUCAZIONE FISICA 2RELIGIONE 1area d’indirizzoPSICOLOGIA GENERALE ED APPLICATA 5DIRITTO ED ECONOMIA 3TECNICA AMMINISTRATIVA 3CULTURA MEDICO SANITARIA 4terza area 6Totale ore settimanali 36

15.3.2. Nuovo ordinamento

La Riforma che ha interessato tutte le scuole secondarie superiori ha preso avvio nel corrente Anno scolastico 2010/2011. Le novità più rilevanti riguardano la riduzione del numero di ore , da 36 a 32 (di 60 minuti), la progettazione didattica per competenze, la eliminazione della Terza area sostituita dall’alternanza scuola-lavoro, la articolazione in due bienni ed un monoennio finale

II PROFILO CULTURALE, EDUCATIVO E PROFESSIONALE DEGLI ISTITUTI PROFESSIONALIL'identità degli istituti professionali socio-sanitari è connotata dall'integrazione tra una solida base di istruzione generale e la cultura professionale che consente agli studenti di sviluppare i saperi e le competenze necessari ad assumere ruoli tecnici operativi nei settori produttivi e di servizio di riferimento, considerati nella loro dimensione sistemica.L'offerta formativa degli istituti professionali si articola in: - un'area di istruzione generale, comune a tutti i percorsi, e in- aree di indirizzo.E’ prevista l’articolazione in: competenze, abilità e conoscenze dei risultati di apprendimento. L'area di istruzione generale ha l'obiettivo di fornire ai giovani la preparazione di base, acquisita attraverso il rafforzamento e lo sviluppo degli assi culturali, che caratterizzano l'obbligo di istruzione: asse dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale.

Le aree di indirizzo, presenti sin dal primo biennio, hanno l'obiettivo di far acquisire agli studenti competenze spendibili in vari contesti di vita e di lavoro, mettendo i diplomati in grado di assumere autonome responsabilità nei processi produttivi e di servizio e di collaborare costruttivamente alla soluzione di problemi.Assume particolare importanza nella progettazione formativa degli istituti professionali la scelta metodologica dell'alternanza scuola lavoro, che consente pluralità di soluzioni didattiche e favorisce il collegamento con il territorio.Gli studenti degli istituti professionali conseguono la propria preparazione di base con l'uso sistematico di metodi che, attraverso la personalizzazione dei percorsi, valorizzano l'apprendimento in contesti formali, non formali e informali.

I risultati di apprendimento, attesi a conclusione del percorso quinquennale, consentono agli studenti di:3. inserirsi nel mondo del lavoro,4. di proseguire nel sistema dell'istruzione e formazione tecnica superiore, 5. nei percorsi universitari,6. nonché nei percorsi di studio e di lavoro previsti per l'accesso agli albi delle professioni tecniche

secondo le norme vigenti in materia.

PROFILO DELL’ INDIRIZZO “SERVIZI SOCIO-SANITARI”

IIS “G.A. Remondini” – Piano dell’Offerta Formativa Pagina 46 di 88

II profilo del settore dei servizi si caratterizza per una cultura che consente di agire con autonomia e responsabilità nel sistema delle relazioni tra il tecnico, il destinatario del servizio e le altre figure professionali coinvolte nei processi di lavoro.

Il diplomato di istruzione professionale dell’indirizzo “Servizi socio-sanitari” possiede le competenze necessarie per organizzare ed attuare interventi adeguati alle esigenze socio-sanitarie di persone e comunità, per la promozione della salute e del benessere bio-psico-sociale.È in grado di:

partecipare alla rilevazione dei bisogni socio-sanitari del territorio attraverso l’interazione con soggetti istituzionali e professionali;

rapportarsi ai competenti Enti pubblici e privati anche per orientare l’utenza verso idonee strutture; intervenire nella gestione dell’impresa sociosanitaria e nella promozione di reti di servizio per

attività di assistenza e di animazione; applicare la normativa vigente relativa alla privacy e alla sicurezza sociale e sanitaria; organizzare interventi a sostegno dell’inclusione sociale di persone, comunità e fasce deboli; interagire con gli utenti del servizio e predisporre piani individualizzati di intervento; individuare soluzioni corrette ai problemi organizzativi, psicologici e igienico-sanitari della vita

quotidiana; utilizzare metodi e strumenti di valutazione e monitoraggio della qualità del servizio erogato

nell’ottica del miglioramento e della valorizzazione delle risorse.

A conclusione del percorso quinquennale, il diplomato nei “Servizi socio-sanitari” consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze.1. Utilizzare metodologie e strumenti operativi per collaborare a rilevare i bisogni socio-sanitari del territorio e concorrere a predisporre ed attuare progetti individuali, di gruppo e di comunità.2. Gestire azioni di informazione e di orientamento dell’utente per facilitare l’accessibilità e la fruizione autonoma dei servizi pubblici e privati presenti sul territorio.3. Collaborare nella gestione di progetti e attività dell’impresa sociale ed utilizzare strumenti idonei per promuovere reti territoriali formali ed informali.4. Contribuire a promuovere stili di vita rispettosi delle norme igieniche, della corretta alimentazione e della sicurezza, a tutela del diritto alla salute e del benessere delle persone.5. Utilizzare le principali tecniche di animazione sociale, ludica e culturale.6. Realizzare azioni, in collaborazione con altre figure professionali, a sostegno e a tutela della persona con disabilità e della sua famiglia, per favorire l’integrazione e migliorare la qualità della vita.7. Facilitare la comunicazione tra persone e gruppi, anche di culture e contesti diversi, attraverso linguaggi e sistemi di relazione adeguati.8. Utilizzare strumenti informativi per la registrazione di quanto rilevato sul campo.9. Raccogliere, archiviare e trasmettere dati relativi alle attività professionali svolte ai fini del monitoraggio e della valutazione degli interventi e dei servizi.

STRUMENTI ORGANIZZATIVI E METODOLOGICII percorsi degli istituti professionali sono articolati in due bienni e un quinto anno.II primo biennio è finalizzato al raggiungimento dei saperi e delle competenze relativi agli assi culturali dell’obbligo di istruzione. Le discipline dell'area di indirizzo, presenti in misura consistente fin dal primo biennio, si fondano su metodologie laboratoriali per favorire l'acquisizione di strumenti concettuali e di procedure applicative funzionali a reali situazioni di lavoro. In questa prospettiva, assume un ruolo fondamentalel'acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza che consentono di arricchire la cultura dello studente e di accrescere il suo valore in termini di occupabilità.L'ampia flessibilità degli orari garantisce, inoltre, la personalizzazione dei percorsi, anche al fine dell'eventuale rilascio della qualifica professionale al termine del terzo anno o quarto in regime di sussidiarietà d'intesa con Regioni e Province autonome.Il secondo biennio è articolato in due distinte annualità al fine di consentire un raccordo con i percorsi di istruzione e formazione professionale. Le discipline dell'area di indirizzo assumono connotazioni specifiche, con l'obiettivo di far raggiungere agli studenti, nel quinto anno, un'adeguata competenza

IIS “G.A. Remondini” – Piano dell’Offerta Formativa Pagina 47 di 88

professionale di settore, idonea sia all'inserimento diretto nel mondo del lavoro, sia al proseguimento degli studi nel sistema dell'istruzione e formazione tecnica superiore, sia nei percorsi universitari o di studio e di lavoro previsti per l'accesso agli albi delle professioni tecniche secondo le norme vigenti in materia.I percorsi dell'istruzione professionale sono organizzati in modo da favorire organici raccordi in particolare con l'istruzione tecnica e con i percorsi regionali di istruzione e formazione professionale, per garantire i passaggi tra i sistemi. A tal fine vanno valorizzati gli strumenti di certificazione delle competenze acquisite dagli studenti.I percorsi degli istituti professionali sono caratterizzati da un raccordo organico con la realtà sociale ed economica locale, attraverso relazioni con i soggetti istituzionali, economici e sociali presenti nel territorio, compreso il volontariato e il privato sociale. La metodologia dell'alternanza scuola lavoro è funzionale a questo raccordo sistematico.A tale scopo si assicurano spazi crescenti di flessibilità, dal primo biennio al quinto anno, funzionali agli indirizzi, per corrispondere alle esigenze indotte dall'innovazione tecnologica e sociale oltre che dai fabbisogni espressi dal mondo del lavoro e delle professioni e dalle vocazioni del territorio.Gli spazi di autonomia e flessibilità previsti dalla riforma consentono infatti di:

Articolare le aree di indirizzo in opzioni non previste dal regolamento governativo; Utilizzare, nel primo e nel secondo biennio, le opzioni anche ai fini del rilascio, in regime di

sussidiarietà, di qualifiche triennali o ,quadriennali di competenza delle Regioni.

o 20% di autonomia dal primo biennio al quinto anno, sull’orario complessivo di 1056 ore annuali;

o 25% di flessibilità nel primo biennio (percentuale da calcolare sul monte ore delle aree di indirizzo);

o 35% di flessibilità nel terzo anno , da applicare solo nelle aree di indirizzo per:1. Rispondere a documentate richieste del territorio, del mondo del lavoro e delle

professioni;2. Organizzare un’offerta formativa coordinata con il sistema della formazione

professionale di competenza della Regione.

Le metodologie didattiche sono improntate alla valorizzazione del metodo laboratoriale e del pensiero operativo, all'analisi e alla soluzione dei problemi, al lavoro cooperativo per progetti, per consentire agli studenti di cogliere concretamente l'interdipendenza tra cultura professionale, tecnologie e dimensione operativa della conoscenza.

IL QUADRO ORARIO SETTIMANALE

IIS “G.A. Remondini” – Piano dell’Offerta Formativa Pagina 48 di 88

Il quadro orario si compone di un’area di istruzione generale comune a tutti i percorsi e un’area di indirizzo specifica. L’orario settimanale è di 32 ore.

DISCIPLINE 1° Biennio 2° Biennio 5° annoClasse I Classe II Classe III Classe IV Classe V

Area GeneraleLingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4

Lingua inglese 3 3 3 3 3

Storia 2 2 2 2 2

Matematica 4 4 3 3 3

Diritto ed economia 2 2

Scienze integrate (Scienze della terra e biologia) 2 2

Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2

Religione cattolica o attività alternative 1 1 1 1 1

Area di IndirizzoScienze integrate (Fisica) 2

Scienze integrate (Chimica) 2

Scienze umane e sociali 4(1c) 4(1c)

Elementi di storia dell’arte ed espressioni grafiche 2(1c)

Educazione musicale 2(1c)

Metodologie operative 2(+2c) 2(+2c) 3

Seconda lingua straniera 2 2 3 3 3

Igiene e cultura medico-sanitaria 4 4 4

Psicologia generale ed applicata 4 5 5

Diritto e legislazione socio-sanitaria 3 3 3

Tecnica amministrativa ed economia sociale 2 2

TOTALE 32 32 32 32 32

Legendac: i docenti di Scienze umane e sociali, Elementi di storia dell’arte ed espressioni grafiche ed Educazione musicale svolgono alcune delle ore (quelle indicate tra parentesi) in compresenza con il docente di Metodologie operative.+: l’indicazione del segno “+” davanti al numero tra parentesi indica che si tratta di ore aggiuntive rispetto a quelle indicate al di fuori della parentesi.

La situazione precedente la riforma era caratterizzata, nella Regione del Veneto, da un percorso di Terza area Regionale per conseguire la qualifica di O.S.S. (Operatore Socio-Sanitario), secondo il profilo

IIS “G.A. Remondini” – Piano dell’Offerta Formativa Pagina 49 di 88

Regionale individuato dalla Legge 20/2001, e L.E. (Ludico Espressivo) previsto dalla L.R. 22/2002, entrambi di livello europeo EQF3. Attualmente la Regione Veneto, in attesa di definizioni più chiare, ha autorizzato in deroga, il proseguimento dei corsi di Terza Area per il biennio 2010/2012 per la qualifica professionale di O.S.S. e di Esperto Ludico-espressivo con costi a carico delle famiglie (per gli studenti del quarto anno). Tali aspetti sono in corso di definizione.

15.4. TECNICO PER IL TURISMO

Nuovo ordinamento – Riforma Istituti TecniciSettore Economico - Indirizzo Turismo

La riforma che ha interessato tutte le scuole secondarie superiori ha preso avvio nel corrente Anno scolastico 2010/11. Le novità più rilevanti riguardano la riduzione del numero di ore, da 36 a 32 (di 60 minuti), la progettazione didattica per competenze, l’eliminazione della Terza Area sostituita dall’Alternanza Scuola-Lavoro, l’articolazione in due bienni ed un monoennio finale.

IL PROFILO CULTURALE, EDUCATIVO E PROFESSIONALE DEGLI ISTITUTI TECNICIL’identità degli istituti tecnici è connotata da una solida base culturale a carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell’Unione europea. Costruita attraverso lo studio, l’approfondimento, l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico, tale identità è espressa da un numero limitato di ampi indirizzi, correlati a settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese.I percorsi degli istituti tecnici si articolano in:

- un’area di istruzione generale, e in- aree di indirizzo.

E’ prevista l’articolazione in: competenze, abilità e conoscenze dei risultati di apprendimento.

L’area di istruzione generale ha l’obiettivo di fornire ai giovani la preparazione di base, acquisita attraverso il rafforzamento e lo sviluppo degli assi culturali che caratterizzano l’obbligo di istruzione: asse dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale.

Le aree di indirizzo hanno l’obiettivo di far acquisire agli studenti sia conoscenze teoriche e applicative spendibili in vari contesti di vita, di studio e di lavoro sia abilità cognitive idonee per risolvere problemi, sapersi gestire autonomamente in ambiti caratterizzati da innovazioni continue, assumere progressivamente anche responsabilità per la valutazione e il miglioramento dei risultati ottenuti.Assume particolare importanza nella progettazione formativa degli istituti tecnici la scelta metodologica dell’alternanza scuola-lavoro, che consente pluralità di soluzioni didattiche e favorisce il collegamento con il territorio.I risultati di apprendimento attesi a conclusione del percorso quinquennale consentono agli studenti di:

- inserirsi direttamente nel mondo del lavoro, - accedere all’università, - di proseguire nel sistema dell’istruzione e formazione tecnica superiore, - nonché ai percorsi di studio e di lavoro previsti per l’accesso agli albi delle professioni

tecniche secondo le norme vigenti in materia.

L’indirizzo “Turismo” integra le competenze dell’ambito professionale specifico con quelle linguistiche e informatiche per operare nel sistema informativo dell’azienda e contribuire sia all’innovazione sia al miglioramento organizzativo e tecnologico dell’impresa turistica inserita nel contesto internazionale. Particolare attenzione è rivolta alla formazione plurilinguistica.

PROFILO DELL’INDIRIZZO TECNICO PER IL TURISMO

IIS “G.A. Remondini” – Piano dell’Offerta Formativa Pagina 50 di 88

Il diplomato nel Turismo possiede competenze specifiche nel comparto delle imprese del settore turistico e competenze generali nel campo dei macrofenomeni economici nazionali ed internazionali, della normativa civilistica e fiscale, dei sistemi aziendali. Interviene nella valorizzazione integrata e sostenibile del patrimonio culturale, artistico, artigianale, enogastronomico, paesaggistico ed ambientale. E’ in grado di: - gestire servizi e/o prodotti turistici con particolare attenzione alla valorizzazione del patrimonio

paesaggistico, artistico, culturale, artigianale, enogastronomico del territorio; - collaborare a definire con i soggetti pubblici e privati l’immagine turistica del territorio e i piani di

qualificazione per lo sviluppo dell’offerta integrata; - utilizzare i sistemi informativi, disponibili a livello nazionale e internazionale, per proporre servizi turistici

anche innovativi; - promuovere il turismo integrato avvalendosi delle tecniche di comunicazione multimediale; - intervenire nella gestione aziendale per gli aspetti organizzativi, amministrativi, contabili e commerciali.

A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’indirizzo “Turismo” consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze. 1. Riconoscere e interpretare:

- le tendenze dei mercati locali, nazionali, globali anche per coglierne le ripercussioni nel contesto turistico, - i macrofenomeni socio-economici globali in termini generali e specifici dell’impresa turistica, - i cambiamenti dei sistemi economici nella dimensione diacronica attraverso il confronto tra epoche e nella dimensione sincronica attraverso il confronto tra aree geografiche e culturali diverse.

2. Individuare e accedere alla normativa pubblicistica, civilistica, fiscale con particolare riferimento a quella del settore turistico. 3. Interpretare i sistemi aziendali nei loro modelli, processi di gestione e flussi informativi. 4. Riconoscere le peculiarità organizzative delle imprese turistiche e contribuire a cercare soluzioni funzionali alle diverse tipologie. 5. Gestire il sistema delle rilevazioni aziendali con l’ausilio di programmi di contabilità integrata specifici per le aziende del settore Turistico. 6. Analizzare l’immagine del territorio sia per riconoscere la specificità del suo patrimonio culturale sia per individuare strategie di sviluppo del turismo integrato e sostenibile. 7. Contribuire a realizzare piani di marketing con riferimento a specifiche tipologie di imprese o prodotti turistici. 8. Progettare, documentare e presentare servizi o prodotti turistici. 9. Individuare le caratteristiche del mercato del lavoro e collaborare alla gestione del personale dell’impresa turistica. 10. Utilizzare il sistema delle comunicazioni e delle relazioni delle imprese turistiche.

STRUMENTI ORGANIZZATIVI E METODOLOGICIGli istituti tecnici sono articolati in due bienni ed un quinto anno. Gli aspetti tecnologici e tecnici sono presenti fin dal primo biennio ove, attraverso l’apprendimento dei saperi-chiave, acquisiti soprattutto attraverso l’attività di laboratorio, esplicano una funzione orientativa. Nel secondo biennio, le discipline di indirizzo assumono connotazioni specifiche in una dimensione politecnica, con l’obiettivo di far raggiungere agli studenti, nel quinto anno, una adeguata competenza professionale di settore, idonea anche per la prosecuzione degli studi a livello terziario con particolare riferimento all’esercizio delle professioni tecniche. Il secondo biennio e il quinto anno costituiscono, quindi, un percorso unitario per accompagnare e sostenere le scelte dello studente nella costruzione progressiva del suo progetto di vita, di studio e di lavoro. I percorsi degli istituti tecnici sono caratterizzati da spazi crescenti di flessibilità, dal primo biennio al quinto anno, funzionali agli indirizzi, per corrispondere alle esigenze poste dall’innovazione tecnologica e dai fabbisogni espressi dal mondo del lavoro e delle professioni, nonché alle vocazioni del territorio. A questo fine, gli istituti tecnici organizzano specifiche attività formative nell’ambito della loro autonomia didattica, organizzativa e di ricerca e sviluppo in costante raccordo con i sistemi produttivi del territorio.

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L’alternanza scuola/lavoro è uno strumento didattico fondamentale per far conseguire agli studenti i risultati di apprendimento attesi e attivare un proficuo collegamento con il mondo del lavoro e delle professioni.

Le metodologie sono finalizzate a valorizzare il metodo scientifico e il pensiero operativo; analizzare e risolvere problemi; educare al lavoro cooperativo per progetti; orientare a gestire processi in contesti organizzati. Le metodologie educano, inoltre, all’uso di modelli di simulazione e di linguaggi specifici, strumenti essenziali per far acquisire agli studenti i risultati di apprendimento attesi a conclusione del quinquennio. Tali metodologie richiedono un sistematico ricorso alla didattica di laboratorio, in modo rispondente agli obiettivi, ai contenuti dell’apprendimento e alle esigenze degli studenti, per consentire loro di cogliere concretamente l’interdipendenza tra scienza, tecnologia e dimensione operativa della conoscenza.

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IL QUADRO ORARIO SETTIMANALE

Il quadro orario si compone di un’area di istruzione generale comune a tutti i percorsi e un’area di indirizzo specifica. L’orario settimanale è di 32 ore.

DISCIPLINE 1° Biennio 2° Biennio 5° annoClasse I Classe II Classe III Classe IV Classe V

Area GeneraleLingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4

Lingua inglese 3 3 3 3 3

Storia, Cittadinanza e Costituzione 2 2 2 2 2

Matematica 4 4 3 3 3

Diritto ed economia 2 2

Scienze integrate (Scienze della terra e biologia) 2 2

Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2

Religione cattolica o attività alternative 1 1 1 1 1

Area di IndirizzoScienze integrate (Fisica) 2

Scienze integrate (Chimica) 2

Geografia 3 3

Informatica 2 2

Economia aziendale 2 2

Seconda lingua straniera 3 3 3 3 3

Terza lingua straniera 3 3 3

Discipline turistiche e aziendali 4 4 4

Geografia turistica 2 2 2

Diritto e legislazione turistica 3 3 3

Arte e territorio 2 2 2

TOTALE 32 32 32 32 32

Gli istituti tecnici del settore economico possono prevedere, nel piano dell’offerta formativa, attività e insegnamenti facoltativi di ulteriori lingue straniere nei limiti del contingente di organico loro assegnato ovvero con l’utilizzo di risorse comunque disponibili per il potenziamento dell’offerta formativa.

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15.5. TECNICO BIOTECNOLOGIE SANITARIE

Nuovo ordinamento – Riforma Istituti TecniciSettore Tecnologico - Indirizzo Chimica materiali e biotecnologie

Articolazione Biotecnologie sanitarie

La riforma che ha interessato tutte le scuole secondarie superiori ha preso avvio nel corrente Anno scolastico 2010/11. Le novità più rilevanti riguardano la riduzione del numero di ore, da 36 a 32 (di 60 minuti), la progettazione didattica per competenze, l’eliminazione della Terza Area sostituita dall’Alternanza Scuola-Lavoro, l’articolazione in due bienni ed un monoennio finale.

IL PROFILO CULTURALE, EDUCATIVO E PROFESSIONALE DEGLI ISTITUTI TECNICIL’identità degli istituti tecnici è connotata da una solida base culturale a carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell’Unione europea. Costruita attraverso lo studio, l’approfondimento, l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico, tale identità è espressa da un numero limitato di ampi indirizzi, correlati a settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese.I percorsi degli istituti tecnici si articolano in:

- un’area di istruzione generale, e in- aree di indirizzo.

E’ prevista l’articolazione in: competenze, abilità e conoscenze dei risultati di apprendimento.

L’area di istruzione generale ha l’obiettivo di fornire ai giovani la preparazione di base, acquisita attraverso il rafforzamento e lo sviluppo degli assi culturali che caratterizzano l’obbligo di istruzione: asse dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale.

Le aree di indirizzo hanno l’obiettivo di far acquisire agli studenti sia conoscenze teoriche e applicative spendibili in vari contesti di vita, di studio e di lavoro sia abilità cognitive idonee per risolvere problemi, sapersi gestire autonomamente in ambiti caratterizzati da innovazioni continue, assumere progressivamente anche responsabilità per la valutazione e il miglioramento dei risultati ottenuti.Assume particolare importanza nella progettazione formativa degli istituti tecnici la scelta metodologica dell’alternanza scuola-lavoro, che consente pluralità di soluzioni didattiche e favorisce il collegamento con il territorio.I risultati di apprendimento attesi a conclusione del percorso quinquennale consentono agli studenti di:

- inserirsi direttamente nel mondo del lavoro, - accedere all’università, - di proseguire nel sistema dell’istruzione e formazione tecnica superiore, - nonché ai percorsi di studio e di lavoro previsti per l’accesso agli albi delle professioni

tecniche secondo le norme vigenti in materia.

PROFILO DELL’INDIRIZZO TECNICO BIOTECNOLOGIE SANITARIE Il Diplomato in “Chimica, Materiali e Biotecnologie”:- ha competenze specifiche nel campo dei materiali, delle analisi strumentali chimico-biologiche, nei processi di produzione,in relazione alle esigenze delle realtà territoriali, negli ambiti chimico, merceologico, biologico, farmaceutico, tintorio e conciario;- ha competenze nel settore della prevenzione e della gestione di situazioni a rischio ambientale e sanitario.

È in grado di:- collaborare, nei contesti produttivi d’interesse, nella gestione e nel controllo dei processi, nella gestione e manutenzione di impianti chimici, tecnologici e biotecnologici, partecipando alla risoluzione delle problematiche relative agli stessi; ha competenze per l’analisi e il controllo dei reflui, nel rispetto delle normative per la tutela ambientale;

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- integrare competenze di chimica, di biologia e microbiologia, di impianti e di processi chimici e biotecnologici, di organizzazione e automazione industriale, per contribuire all’innovazione dei processi e delle relative procedure di gestione e di controllo, per il sistematico adeguamento tecnologico e organizzativo delle imprese;- applicare i principi e gli strumenti in merito alla gestione della sicurezza degli ambienti di lavoro, del miglioramento della qualità dei prodotti, dei processi e dei servizi;- collaborare nella pianificazione, gestione e controllo delle strumentazioni di laboratorio di analisi e nello sviluppo del processo e del prodotto;- verificare la corrispondenza del prodotto alle specifiche dichiarate, applicando le procedure e i protocolli dell’area di competenza; controllare il ciclo di produzione utilizzando software dedicati, sia alle tecniche di analisi di laboratorio sia al controllo e gestione degli impianti;- essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui sono applicate.

Nell’indirizzo sono previste le articolazioni “Chimica e materiali”, “Biotecnologie ambientali” e “Biotecnologie sanitarie”, nelle quali il profilo viene orientato e declinato.Nell’articolazione “Biotecnologie sanitarie” presente nel nostro Istituto vengono identificate, acquisite e approfondite le competenze relative alle metodiche per la caratterizzazione dei sistemi biochimici, biologici, microbiologici e anatomici e all’uso delle principali tecnologie sanitarie nel campo biomedicale, farmaceutico e alimentare, al fine di identificare i fattori di rischio e causali di patologie e applicare studi epidemiologici, contribuendo alla promozione della salute personale e collettiva.A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’indirizzo “Chimica, Materiali e Biotecnologie” consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze.1 – Acquisire i dati ed esprimere qualitativamente e quantitativamente i risultati delle osservazioni di un fenomeno attraversograndezze fondamentali e derivate.2 – Individuare e gestire le informazioni per organizzare le attività sperimentali.3 – Utilizzare i concetti, i principi e i modelli della chimica fisica per interpretare la struttura dei sistemi e le loro trasformazioni.4 – Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie, nel contesto culturale e sociale in cui sono applicate.5 – Intervenire nella pianificazione di attività e controllo della qualità del lavoro nei processi chimici e biotecnologici.6 – Elaborare progetti chimici e biotecnologici e gestire attività di laboratorio.7 – Controllare progetti e attività, applicando le normative sulla protezione ambientale e sulla sicurezza.In relazione a ciascuna delle articolazioni le competenze elencate sono sviluppate coerentemente con la peculiarità del percorso diriferimento.

STRUMENTI ORGANIZZATIVI E METODOLOGICIGli istituti tecnici sono articolati in due bienni ed un quinto anno. Gli aspetti tecnologici e tecnici sono presenti fin dal primo biennio ove, attraverso l’apprendimento dei saperi-chiave, acquisiti soprattutto attraverso l’attività di laboratorio, esplicano una funzione orientativa. Nel secondo biennio, le discipline di indirizzo assumono connotazioni specifiche in una dimensione politecnica, con l’obiettivo di far raggiungere agli studenti, nel quinto anno, una adeguata competenza professionale di settore, idonea anche per la prosecuzione degli studi a livello terziario con particolare riferimento all’esercizio delle professioni tecniche. Il secondo biennio e il quinto anno costituiscono, quindi, un percorso unitario per accompagnare e sostenere le scelte dello studente nella costruzione progressiva del suo progetto di vita, di studio e di lavoro. I percorsi degli istituti tecnici sono caratterizzati da spazi crescenti di flessibilità, dal primo biennio al quinto anno, funzionali agli indirizzi, per corrispondere alle esigenze poste dall’innovazione tecnologica e dai fabbisogni espressi dal mondo del lavoro e delle professioni, nonché alle vocazioni del territorio. A questo fine, gli istituti tecnici organizzano specifiche attività formative nell’ambito della loro autonomia didattica, organizzativa e di ricerca e sviluppo in costante raccordo con i sistemi produttivi del territorio.

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L’alternanza scuola/lavoro è uno strumento didattico fondamentale per far conseguire agli studenti i risultati di apprendimento attesi e attivare un proficuo collegamento con il mondo del lavoro e delle professioni.

Le metodologie sono finalizzate a valorizzare il metodo scientifico e il pensiero operativo; analizzare e risolvere problemi; educare al lavoro cooperativo per progetti; orientare a gestire processi in contesti organizzati. Le metodologie educano, inoltre, all’uso di modelli di simulazione e di linguaggi specifici, strumenti essenziali per far acquisire agli studenti i risultati di apprendimento attesi a conclusione del quinquennio. Tali metodologie richiedono un sistematico ricorso alla didattica di laboratorio, in modo rispondente agli obiettivi, ai contenuti dell’apprendimento e alle esigenze degli studenti, per consentire loro di cogliere concretamente l’interdipendenza tra scienza, tecnologia e dimensione operativa della conoscenza.

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IL QUADRO ORARIO SETTIMANALE

Il quadro orario si compone di un’area di istruzione generale comune a tutti i percorsi e un’area di indirizzo specifica. L’orario settimanale è di 32 ore.

DISCIPLINE 1° Biennio 2° Biennio 5° annoClasse I Classe II Classe III Classe IV Classe V

Area GeneraleLingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4

Lingua inglese 3 3 3 3 3

Storia, Cittadinanza e Costituzione 2 2 2 2 2

Matematica 4 4 3 3 3

Diritto ed economia 2 2

Scienze integrate (Scienze della terra e biologia) 2 2

Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2

Religione cattolica o attività alternative 1 1 1 1 1

Area di IndirizzoScienze integrate (Fisica) 3 3

Scienze integrate (Chimica) 3 3

Tecnologia e tecnica di rappresentazione grafica 3 3

Tecnologie informatiche 3

Scienze e tecnologie applicate 3

Complementi di matematica 1 1

Chimica analitica e strumentale 3 3

Chimica organica e biochimica 3 3 4

Biologia, Microbiologia e tecniche di controllo sanitario 4 4 4

Igiene, Anatomia, Fisiologia, Patologia 6 6 6

Legislazione sanitaria 3

TOTALE 32 32 32 32 32

Gli istituti tecnici del settore economico possono prevedere, nel piano dell’offerta formativa, attività e insegnamenti facoltativi di ulteriori lingue straniere nei limiti del contingente di organico loro assegnato ovvero con l’utilizzo di risorse comunque disponibili per il potenziamento dell’offerta formativa.

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16. Gli indirizzi serali: piani di studio e profili formativi Vecchio ordinamentoGli adulti che si iscrivono alla scuola serale esprimono il bisogno di recuperare, attraverso il rientro in formazione, ciò che hanno perduto con la mancata conclusione della scuola secondaria superiore.

L’utenza che si accosta ai nostri corsi serali corrisponde alle seguenti tipologie:

• giovani che riprendono gli studi dopo aver abbandonato la scuola (da non molto tempo) per gravi insuccessi o per motivi familiari, che si riconoscono ancora nella figura di “studente”;

• disoccupati e lavoratori precari, la cui motivazione allo studio è spesso incerta e che mostrano non poche difficoltà a reinserirsi nella vita scolastica;

• occupati (età media circa 30 anni) che hanno scelto con una certa consapevolezza il ritorno allo studio.

• casalinghe che dopo aver dedicato tutta la giornata alla famiglia si ritagliano uno spazio tutto loro in vista di un rientro nel mondo del lavoro.

Coesistono esigenze di cultura sia generale che specialistica.

Quest’ultima domanda si manifesta soprattutto nei confronti delle materie di indirizzo in vista di una loro applicazione nella vita professionale o nella ricerca di un posto di lavoro.

Ma a tale motivazione, dettata dal bisogno di avanzamento sul lavoro o di miglioramento delle proprie possibilità di trovarlo, se ne accompagnano altre, ancorate al desiderio e all’aspirazione di un potenziamento delle proprie basi culturali e/o professionali per ragioni di soddisfazione personale (o, in alcune situazioni, con l’intenzione di elevare il grado di scolarità avvicinandosi a quello dei propri figli).

Gli indirizzi del corso seraleL’Istituto offre i seguenti indirizzi:servizi commercialiservizi socio-sanitariservizi turistici (vecchio ordinamento) fino ad esaurimento per le attuali classi 5^.

L’articolazione del corso di studi prevede per i servizi commerciali, socio-sanitari e turistici un percorso in 3 anni.

I tre diplomi di stato che si conseguono al quinto anno sono:Tecnico della gestione aziendaleTecnico dell’impresa turisticaTecnico dei servizi sociali

La valutazione e il riconoscimento dei crediti formativi Nell’ambito della fase di accoglienza, un altro momento-chiave è costituito dalla possibilità, offerta agli allievi, di veder valutato, riconosciuto e certificato il possesso di crediti formativi.

L’accertamento dei crediti formativi è svolto dai consigli di classe, dal tutor e dal preside attraverso l’esame della documentazione proposta dallo studente; prove di verifica delle eventuali competenze possedute (in assenza di specifiche certificazioni).

Accertato e riconosciuto un credito in una data materia, lo studente è esonerato dalla frequenza e allo scrutinio finale si riporta la valutazione ottenuta e certificata.

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16.1. Professionale per i servizi commerciali

16.1.1. Vecchio ordinamento

QUADRO ORARIO TECNICO DELLA GESTIONE AZIENDALE CORSO SERALE

MATERIE (area comune) CLASSE 5^ITALIANO 3STORIA 2LINGUA STRANIERA inglese 3MATEMATICA ED INFORMATICA 3EDUCAZIONE FISICA 1Area d’indirizzoECONOMIA AZIENDALE 7(2*)APPLICAZIONI GESTIONALI (2*)DIRITTO ED ECONOMIA 4INFORMATICA 2Totale ore settimanali effettive 25

*Le ore fra parentesi sono di compresenza

16.1.2. Nuovo ordinamento

QUADRO ORARIO INDIRIZZO COMMERCIALE CORSO SERALE

MATERIE (area comune) CLASSE 3^ CLASSE 4^ITALIANO 3 3STORIA 2 2LINGUA STRANIERA francese 2 2MATEMATICA 3 3EDUCAZIONE FISICA 1 1Area d’indirizzoLINGUA INGLESE 3 3ECONOMIA AZIENDALE 6(2*) 6(2*)LABORATORIO TRATTAMENTO TESTI 2(2*) 2(2*)TECNICA DELLE COMUNICAZIONI 2 2DIRITTO ED ECONOMIA 3 3

Totale ore settimanali effettive 25 25

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16.2. Professionale per i servizi turistici (vecchio ordinamento)

QUADRO ORARIO TECNICO DEI SERVIZI TURISTICI CORSO SERALEMATERIE (area comune) CLASSE 5^ITALIANO 3STORIA 2LINGUA STRANIERA francese 3MATEMATICA ED INFORMATICA 3EDUCAZIONE FISICA 1Area d'indirizzoLINGUA STRANIERA inglese 3ECONOMIA E TECNICA DELL'AZIENDA TURISTICA 5(2*)TECNICA DELLA COMUNICAZIONE E RELAZIONE 1(+1*)GEOGRAFIA TURISTICA 2TECNICA DEI SERVIZI E PRATICA OPERATIVA (2*)STORIA DELL'ARTE E DEI BENI CULTURALI 2Totale ore settimanali effettive 25

*Le ore fra parentesi sono di compresenza

16.3. Professionale per i servizi socio-sanitari

16.3.1. Vecchio ordinamento

QUADRO ORARIO SOCIO-SANITARIO CORSO SERALE

MATERIE (area comune) CLASSE 5^ITALIANO 3STORIA 2INGLESE 3MATEMATICA ED INFORMATICA 2EDUCAZIONE FISICA 1area d’indirizzoPSICOLOGIA GENERALE ED APPLICATA 5DIRITTO ED ECONOMIA 3TECNICA AMMINISTRATIVA 2CULTURA MEDICO SANITARIA 4terza area 4Totale ore settimanali 29

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16.3.2. Nuovo ordinamento

QUADRO ORARIO SOCIO-SANITARIO CORSO SERALE

MATERIE (area comune) CLASSE 3^ CLASSE 4^ITALIANO 3 3STORIA 2 2LINGUA STRANIERA francese 2 2MATEMATICA 2 2EDUCAZIONE FISICA 1 1Area d’indirizzoLINGUA INGLESE 3 3ECONOMIA AZIENDALE === 2PSICOLOGIA 4 5ANATOMIA 3 3DIRITTO ED ECONOMIA 3 3METODOLOGIE OPERATIVE 2 ===

Totale ore settimanali effettive 25 25

16.4. Tecnico per il turismo

QUADRO ORARIO TECNICO PER IL TURISMO CORSO SERALE

MATERIE (area comune) CLASSE 3^ITALIANO 3STORIA 2LINGUA STRANIERA francese 2MATEMATICA 2EDUCAZIONE FISICA 1Area d’indirizzoLINGUA INGLESE 3ECONOMIA TURISTICA 4SPAGNOLO 2STORIA DELL’ARTE 2DIRITTO ED ECONOMIA 2GEOGRAFIA 2

Totale ore settimanali effettive 25

17. I livelli della Programmazione17.1. Programmazione di Indirizzo

La presenza di vari indirizzi all’interno dei percorsi professionale e tecnico rende particolarmente significativa l’azione di coordinamento da parte di un responsabile di indirizzo. La funzione del coordinatore di indirizzo consiste nel programmare le azioni che possano portare a conoscenza del territorio i percorsi e le competenze che gli studenti acquisiranno al termine del percorso formativo di indirizzo e, a tal fine, mantenere aggiornati i profili dei vari indirizzi, affinché l’offerta formativa dell’Istituto sia sempre aggiornata e rispondente alle esigenze formative richieste dal mondo del lavoro e dai vari percorsi universitari.

17.2. Programmazione di DipartimentoIl dipartimento per materie è un’articolazione del collegio dei docenti ed è formato dai docenti della disciplina e di discipline affini. Il dipartimento per materie è uno degli strumenti più importanti del confronto e della crescita professionale degli insegnanti. E’ principalmente il luogo dello scambio di idee, di proposte,

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di esperienze didattiche/disciplinari, è il luogo in cui si attivano la ricerca, l’aggiornamento, la sperimentazione. All’interno di ciascun dipartimento per materia avviene, inoltre, una ulteriore analisi e programmazione relative al percorso professionale e tecnico.Nel rispetto della libertà di insegnamento e dell’autonomia culturale degli insegnanti, e nel rispetto degli obiettivi, dei programmi e dei curricoli nazionali, generali e specifici, il dipartimento svolge un’azione di programmazione degli obiettivi cognitivi (annuali o pluriennali) delle discipline di insegnamento, in particolare attraverso l’analisi dei nuclei essenziali di ogni disciplina. Il singolo insegnante, poi, individuerà percorsi, metodi, contenuti, strumenti di valutazione in relazione alla programmazione del consiglio di classe, della situazione reale della classe in cui opera e alle proprie autonome scelte culturali.

17.3. Programmazione del Consiglio di classeLa centralità nell’azione educativa collegiale e nel delicato compito della valutazione spetta al Consiglio di classe così come previsto dall’art. 3 del D.P.R. 31 maggio 1974, n. 416.Il Consiglio di classe si riunisce secondo un calendario proposto all’inizio dell’anno scolastico. Nei consigli di classe di ottobre sono invitati i genitori a cui vengono illustrate le attività dell’anno scolastico ed una sintesi della programmazione didattica. Nei mesi di gennaio (in occasione dello scrutinio del 1° quadrimestre) e di marzo (in occasione del consiglio di classe interquadrimestrale) si svolgono gli incontri triangolari in cui i docenti, gli studenti e i genitori si incontrano, secondo modalità comunicate alle famiglie, per discutere sull’andamento didattico della classe e sulle attività svolte e da proporre. Al termine dell’incontro triangolare del mese di gennaio e marzo si consegnano le schede informative sul rendimento degli alunni e si svolgono i colloqui individuali docenti-genitori.

17.4. Programmazione del DocenteNel rispetto di quanto deliberato a livello di dipartimento disciplinare e di Consiglio di classe, ciascun docente predispone la propria programmazione annuale stabilendo conoscenze, abilità e competenze che gli studenti dovranno acquisire per poter proseguire il percorso di studi. Il ruolo del docente nella crescita umana e professionale degli studenti è fondamentale, ed è per questo che la programmazione deve essere adeguata al livello della classe, individuando tutte le azioni educative e didattiche necessarie alla classe nel suo insieme, ma anche a ciascuno studente in modo personalizzato. Ogni docente avrà anche il compito di predisporre tutti gli interventi necessari al recupero delle lacune che gli alunni potranno manifestare nel corso di ciascun anno scolastico.

18. La didattica18.1. Scelte didattiche

La centralità dello studente inteso come soggetto attivo e propositivo e la concretezza dell’azione educativa e didattica hanno da sempre guidato le scelte dell’Istituto. In particolare l’attenzione ai bisogni formativi dello studente e ai suoi ritmi di apprendimento è la condizione necessaria perché l’azione educativa e didattica si trasformi in apprendimento e in positivo processo di crescita.

La concretezza, che trova espressione nella progettualità e nella ricerca didattica, muove dalla necessità di un confronto continuo con la realtà esterna, sociale, culturale e produttiva, al fine di individuare i bisogni formativi, gli obiettivi da perseguire, i percorsi da realizzare, gli ostacoli da rimuovere per consentire il successo formativo dello studente ed un suo proficuo inserimento nel mondo del lavoro e nella società.

Porre al centro dell’azione educativa lo studente significa mettere in atto concrete strategie educative ed interventi volti a promuovere e a sostenere la motivazione allo studio e la partecipazione a sviluppare la consapevolezza delle potenzialità cognitive e delle capacità dello studente. Funzionali allo scopo e particolarmente efficaci si sono rivelate le attività di orientamento scolastico, di accoglienza, di approfondimento, di recupero (anche individualizzato) e le attività culturali e sportive, nonché la costante disponibilità ed apertura al dialogo, al confronto e l’atteggiamento fiducioso ed incoraggiante di tutte le componenti scolastiche.

Realizzare concretamente le finalità generali, i principi e le scelte dell’Istituto significa perseguire i seguenti obiettivi formativi e didattici.

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18.2. Obiettivi educativi e di apprendimentoL’azione educativa dell’Istituto è volta a far sì che l’alunno consegua i seguenti obiettivi educativi:• maturi nella propria coscienza individuale il rispetto per se stesso e per gli altri, il valore della legalità e

della partecipazione costruttiva;• si renda disponibile al confronto fra modelli, opinioni e contesti diversi;• interiorizzi il valore della cultura come patrimonio personale e come risorsa di vita;• maturi il senso civico della responsabilità; • acquisisca autonomia di giudizio nell’elaborazione delle proprie scelte di valore.• acquisti l’identità di cittadino europeo.• sia aperto al confronto e al rispetto di ogni persona, cultura, etnia.

La progettazione dei percorsi curricolari ha come fine l’acquisizione da parte dell’alunno di conoscenze di base e professionali e delle seguenti competenze e capacità:• saper utilizzare le conoscenze e gli strumenti concettuali in ambiti operativi;• lavorare autonomamente e in gruppo;• mettere in atto tecniche di comunicazione adatte al contesto, allo scopo e all’interlocutore, utilizzando

anche una o più lingue straniere;• comprendere le dinamiche sociali, economiche e culturali;• saper aggiornare le proprie conoscenze, per affrontare le trasformazioni in atto;• saper reperire ed utilizzare le informazioni provenienti da fonti diverse.

L'Istituto privilegia come strumento organizzativo il Consiglio di Classe che ha il compito di progettare e verificare il lavoro dell'anno scolastico e favorisce il coordinamento didattico dei docenti all'interno dei rispettivi dipartimenti.

18.3. La didattica laboratorialeOggi gli studenti hanno bisogno di una scuola formativa che li educhi ad affrontare la complessità della società odierna e, attraverso lo studio delle discipline, devono imparare a porsi problemi, prevederli, risolverli, argomentare, comunicare e confrontarsi con gli altri, affrontare situazioni concrete, abituarsi alla convivenza civile. E’ necessario, allora, offrire al ragazzo contesti in cui vengano presi in considerazione tutti i suoi vissuti, le sue esperienze, il suo essere con se stesso e con gli altri, contesti nei quali vengano valorizzate le sue potenzialità, le sue capacità e le sue competenze. La didattica laboratoriale valorizza la relazione tra apprendere e fare e crea l’occasione per un ritorno alla realtà e ai suoi problemi.Il laboratorio è uno “spazio mentale attrezzato”, in cui si conosce attraverso l’azione e la riflessione, rendendo possibile un’esplorazione attiva dei processi di costruzione della conoscenza, finalizzata innanzi tutto alla presa di coscienza, da parte del soggetto operante, dei propri processi cognitivi e conseguentemente ad una riflessione generale sulle modalità di elaborazione e di uso della conoscenza e della cultura.La didattica laboratoriale ridisegna stili di lavoro, di insegnamento e di apprendimento. A seconda delle attività, nei confronti degli alunni, il docente, di volta in volta, è: propositore, facilitatore, negoziatore, garante del processo, risorsa. Dovrà padroneggiare le procedure, ma dovrà guidare l’allievo a scoprirle e a padroneggiarle.

18.3.1. Le compresenzeLa compresenza di insegnanti con competenze specifiche diverse consente un maggior approfondimento dei contenuti e costituisce un'efficace metodologia per il conseguimento degli obiettivi delle discipline professionalizzanti. Tale attività, che si svolge in orario curricolare, è resa possibile grazie ad un lavoro di progettazione da parte dei docenti delle materie interessate, volto ad individuare obiettivi comuni e a sviluppare unità didattiche o moduli che consentano all’alunno di consolidare le competenze acquisite nelle singole discipline o di acquisirne di nuove.

L’Istituto, oltre alle compresenze curricolari, favorisce la compresenza tra docenti ed esperti esterni.

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18.3.2. Il lettore di madrelinguaCome supporto all’attività didattica del docente di lingue straniere è inserita la figura del lettore di madre lingua in compresenza con il docente titolare. Tale attività si svolge in base ad un calendario e ad un numero di interventi definiti annualmente in sede di dipartimento.L’attività didattica del lettore riguarda essenzialmente la parte di comprensione e produzione orale ed è rivolta a creare situazioni il più possibile vicine alla quotidianità dell’alunno. Attraverso attività di comprensione, di riproduzione orale, di simulazione, di uso corretto di fonemi, l’alunno acquisisce un lessico più ricco, una maggiore sicurezza espositiva, una maggiore correttezza nell’uso della pronuncia.

19. La valutazioneLa consapevolezza della centralità della valutazione come momento chiave in cui si verifica l'efficacia dell'azione didattica e del processo di apprendimento induce i docenti ad una attenta e continua riflessione sugli strumenti di verifica e sui criteri di valutazione, i cui punti fermi sono:• la valutazione del profitto tende ad accertare le conoscenze, competenze e capacità acquisite dall'alunno.

Il voto finale non può essere solo una semplice media matematica, ma è frutto di una attenta riflessione e di una scelta sintetica dell'insegnante rispetto a predeterminate abilità, all'impegno e alla partecipazione;

• la valutazione della condotta, che rientra nella determinazione della media dei voti di ciascuno studente;• nella valutazione deve prevalere l’aspetto formativo e pertanto i criteri adottati e il voto assegnato dal

docente devono essere sempre esplicitati all'alunno per favorirne il processo di autovalutazione;• la valutazione deve essere frequente e diversificata negli strumenti di verifica, al fine di mettere in atto

adeguati e tempestivi interventi di sostegno o di recupero;• deve essere, nei limiti del possibile, oggettiva;• la valutazione degli alunni disabili certificati deve tener conto di quanto stabilito nel PEI;• la valutazione degli alunni con DSA deve tener conto delle specifiche difficoltà legate

all’apprendimento.

Strumenti di valutazionePer la verifica dell'apprendimento possono essere utilizzati diversi strumenti di valutazione, come interrogazioni, prove strutturate o semistrutturate, questionari, esercitazioni, prove pratiche, elaborati scritti di diverse tipologie (svolti sia in classe, che a casa).

19.1. La valutazione in itinereLa valutazione in itinere degli studenti avviene tenendo conto dei progressi compiuti da ognuno rispetto ai livelli di partenza e mira ad accertare l’acquisizione delle conoscenze, delle abilità e delle competenze disciplinari. Gli strumenti e i tempi attraverso i quali ciascun docente raccoglie gli elementi che concorrono alla determinazione della valutazione vengono indicati sia dal dipartimento disciplinare, sia dal Consiglio di classe. A tale proposito nella programmazione dei Consigli di classe e in quella personale dei docenti vengono indicati il numero minimo di prove di verifica ritenute idonee per poter esprimere una valutazione e il numero massimo di prove di verifica che giornalmente possono essere somministrate agli alunni.Di norma le verifiche vengono somministrate dai docenti programmandole insieme agli studenti ed indicandole nel giornale di classe con largo anticipo rispetto al momento del loro svolgimento.Solo per le interrogazioni orali non è prevista la programmazione e possono essere svolte a discrezione del docente senza preavviso agli studenti.Alla valutazione in itinere concorrono anche elementi quali la puntualità nell’esecuzione di compiti affidati per casa agli studenti e il livello di partecipazione alle attività svolte durante le lezioni.Nella valutazione si terrà conto anche dei risultati delle attività di recupero svolte dagli studenti.

19.2. La valutazione di profitto intermedia

Criteri di valutazioneOgni insegnante applica i criteri di valutazione concordati in sede di Collegio dei Docenti (vedi scala di valutazione), in relazione ad obiettivi che tengano conto della situazione reale della classe. In considerazione del carattere prevalentemente orientativo del biennio iniziale la valutazione, in tale contesto, dovrà tenere conto in particolare del processo formativo.

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Nel triennio successivo, invece, la valutazione dovrà prendere in considerazione in primo luogo le conoscenze, le competenze e le capacità acquisite, in particolare in relazione al profilo professionale, nonché alla formazione culturale del cittadino.

Scala di valutazione del profittoVOTO GIUDIZIO Descrizione

1 PROFITTO NULLO

(per tutte le classi ad eccezione delle classi prime e seconde)L’alunno non svolge alcun lavoro assegnato né in classe, né a casa: consegna i compiti in bianco o completamente errati. Rifiuta l’interrogazione o non risponde ad alcuna domanda.

2 PROFITTO QUASI NULLO

(Per le classi prime e seconde vedi anche quanto indicato in corrispondenza al VOTO 1)L’alunno non si applica e non partecipa al dialogo educativo. Non conosce gli elementi essenziali della disciplina e svolge molto saltuariamente i compiti a casa.

3 SCARSOL’alunno si applica con discontinuità: la conoscenza dei contenuti è gravemente lacunosa e frammentaria. Usa con molta approssimazione la lingua italiana e non conosce i linguaggi specifici delle discipline.

4 GRAVEMENTE INSUFFICIENTE

Partecipa al dialogo educativo con un impegno superficiale ed è disorganizzato nel lavoro. Dimostra una limitata capacità di concettualizzazione. Conosce in modo lacunoso gli elementi essenziali della disciplina e usa con approssimazione la lingua italiana.

5 INSUFFICIENTEL’alunno non è sempre organizzato nel lavoro in classe e a casa. Ha una conoscenza superficiale dei contenuti e dimostra carenze espressive riguardanti l’ordine espositivo e l’utilizzo di linguaggi specifici.

5,5 QUASI SUFFICIENTE

L’alunno ha migliorato la propria organizzazione nel lavoro in classe e domestico. Dimostra una quasi sufficiente conoscenza dei principali contenuti della disciplina e, nel corso del secondo quadrimestre, ha compiuto alcuni positivi progressi sia nelle competenze espressive sia nell’assimilazione e nell’applicazione delle conoscenze. Ha, inoltre, assunto un atteggiamento maggiormente responsabile nei confronti dell’attività scolastica.

6 SUFFICIENTE

L’alunno conosce gli elementi essenziali delle discipline secondo i livelli di sufficienza stabiliti dai dipartimenti. Partecipa anche se non attivamente all’attività didattica in classe. Ha una sufficiente padronanza della lingua italiana e dei linguaggi tecnici.

7 DISCRETO

Si impegna in modo costante e partecipa attivamente. Conosce gli elementi essenziali delle discipline e i concetti che li organizzano e li sa applicare con una certa padronanza. Usa correttamente la lingua e sa utilizzare i diversi linguaggi specifici.

8 BUONO

Partecipa e si impegna in modo assiduo ed è organizzato nel proprio lavoro. Ha buona conoscenza delle discipline e sa trasferire quanto ha appreso a contesti nuovi. Soprattutto quando è guidato sa analizzare e operare relazioni tra i diversi elementi delle discipline. L’espressione linguistica risulta corretta e organica.

9 OTTIMO

Partecipa in modo attivo e vivace, dimostrando interesse ed impegno elevati. E’ ben organizzato nel lavoro e possiede conoscenze sicure e ben organizzate a livello concettuale. E’ capace di collegare autonomamente gli elementi delle discipline con chiarezza.

10 ECCELLENTE

E’ lodevole per l’impegno e la partecipazione. Organizza il proprio lavoro in modo autonomo ed efficace. E’ in grado di operare collegamenti all’interno della disciplina e tra le diverse discipline anche grazie ad approfondimenti personali. E’ autonomo nelle proprie valutazioni e sa motivarle. Sa esprimersi con coerenza e sicurezza.

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La valutazione intermedia degli alunni certificati dovrà tener conto degli obiettivi che sono stati specificati nel PEI, mentre per gli alunni con DSA si dovrà tenere in considerazione quanto indicato nel PEP.

19.3. Comportamento e condottaAl fine di attribuire il voto di condotta agli studenti, il CD ha stabilito gli indicatori in base ai quali sarà valutato il comportamento degli allievi. Tali indicatori sono:

frequenza alle lezioni (assenze, ritardi, ecc.) partecipazione al dialogo educativo e alle attività didattiche rispetto delle consegne atteggiamento nei confronti dei compagni, dei docenti e del personale della scuola uso del materiale e delle strutture della scuola presenza di note disciplinari.

Ciascun Consiglio di Classe utilizza la seguente tabella, approvata dal CD, per l’attribuzione del voto di condotta agli studenti:

VOTO INDICATORE DESCRITTORE

10

Frequenza e puntualità

Assidua, puntualità in classe.

Partecipazione ed interesse al dialogo

educativo e alle attività didattiche

Attiva, collaborativa e propositiva alle lezioni e alle attività proposte dal CdC e dall’Istituto; capacità di svolgere un ruolo di leadership positiva nei confronti dei compagni e/o al sostegno ai compagni in difficoltà.

Rispetto delle consegne

Puntuale.

Atteggiamento nei confronti dei

compagni, dei docenti e del personale della

scuola

Atteggiamento e linguaggio sempre rispettosi e consoni nei confronti dei compagni, dei docenti e del personale della scuola; costante disponibilità a collaborare con i compagni e i docenti al raggiungimento degli obiettivi formativi.

Uso del materiale e delle strutture della

scuola

Utilizza in maniera responsabile il materiale della scuola.

Posizione disciplinare Assenza di segnalazioni disciplinari.

VOTO INDICATORE DESCRITTORE

9

Frequenza e puntualità

Assidua, puntualità in classe.

Partecipazione ed interesse al dialogo

educativo e alle attività didattiche

Attiva, collaborativa e propositiva alle lezioni e alle attività proposte dal CdC e dall’Istituto.

Rispetto delle consegne

Puntuale.

Atteggiamento nei confronti dei

compagni, dei docenti e del personale della

scuola

Atteggiamento rispettoso nei confronti dei compagni, dei docenti e del personale della scuola; disponibilità a collaborare con i compagni e i docenti al raggiungimento degli obiettivi formativi.

Uso del materiale e delle strutture della

scuola

Utilizza in maniera appropriata il materiale della scuola.

Posizione disciplinare Assenza di segnalazioni disciplinari.

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VOTO INDICATORE DESCRITTORE

8

Frequenza e puntualità

Regolare, sporadici ritardi.

Partecipazione ed interesse al dialogo

educativo e alle attività didattiche

Partecipazione attenta (lievi episodi di distrazione) alle lezioni e partecipazione sufficientemente regolare alle attività proposte dal CdC e dall’Istituto.

Rispetto delle consegne

Rispetto complessivamente puntuale delle consegne.

Atteggiamento nei confronti dei

compagni, dei docenti e del personale della

scuola

Atteggiamento rispettoso nei confronti dei compagni, dei docenti e del personale della scuola; selettiva disponibilità a collaborare in modo costruttivo con i compagni e i docenti al raggiungimento degli obiettivi formativi.

Uso del materiale e delle strutture della

scuola

Utilizza in maniera adeguata il materiale della scuola.

Posizione disciplinare Presenza di richiami verbali.

VOTO INDICATORE DESCRITTORE

7

Frequenza e puntualità

Irregolare (connotata da assenze e ritardi, con richieste calcolate di permessi di entrata e uscita, alcune assenze in concomitanza di verifiche e/o di attività proposte dalla scuola), mancata puntualità nelle giustificazioni dei ritardi.

Partecipazione ed interesse al dialogo

educativo e alle attività didattiche

Partecipazione limitata o selettiva e frequenti distrazioni.

Rispetto delle consegne

Inadempienze ripetute nel rispetto delle consegne.

Atteggiamento nei confronti dei

compagni, dei docenti e del personale della

scuola

Episodiche mancanze di rispetto nei confronti dei compagni, dei docenti e del personale della scuola.

Uso del materiale e delle strutture della

scuola

Utilizza in maniera poco diligente il materiale della scuola.

Posizione disciplinarePresenza di ammonizioni/note scritte. In presenza di un comportamento fortemente scorretto può essere sufficiente anche una sola nota.

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VOTO INDICATORE DESCRITTORE

6

Frequenza e puntualità

Frequenza irregolare e scarsa puntualità, ripetuti ritardi non giustificati (con frequenti richieste calcolate di permessi di entrata e uscita, ripetute assenze in concomitanza di verifiche e/o attività proposte dalla scuola).

Partecipazione ed interesse al dialogo

educativo e alle attività didattiche

Passiva e connotata da episodi di disturbo.

Rispetto delle consegne

Inosservanza sistematica delle consegne.

Atteggiamento nei confronti dei

compagni, dei docenti e del personale della

scuola

Arrogante e/o scorretto nei confronti dei compagni, dei docenti e del personale della scuola e offensivo della dignità della persona, in particolare nell’uso del linguaggio.

Uso del materiale e delle strutture della

scuola

Uso non conforme al regolamento e alle finalità formative della scuola dei materiali e delle strutture della scuola (danneggiamenti deliberati, inosservanza e mancato rispetto delle disposizioni circa la sicurezza e l’emergenza).

Posizione disciplinare

Presenza di note scritte sul registro di classe per ripetute infrazioni disciplinari, in presenza di provvedimento di sospensione come da Regolamento d’Istituto.

Relativamente alle assenze, il Consiglio di Classe dovrà tener conto di eventuali assenze per motivi di salute.Relativamente alle note disciplinari, il Consiglio di Classe dovrà valutare attentamente il numero, l’oggetto e la gravità delle note stesse.

Per quanto riguarda la valutazione insufficiente del comportamento, essa può essere attribuita dal CdC solo in presenza di comportamenti di particolare gravità e secondo quanto stabilito dall’art. 4 del D.M. del 16/01/2009, n. 5.In tale articolo si evidenzia che i comportamenti di particolare gravità devono essere riconducibili alle fattispecie per le quali lo Statuto delle studentesse e degli studenti, nonché i regolamenti di Istituto prevedano l’irrogazione di sanzioni disciplinari che comportino l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per periodi superiori a 15 giorni. Il CdC deve, inoltre, accertare che, dopo l’irrogazione della sanzione disciplinare che comporta la sospensione per più di 15 giorni, lo studente non abbia dimostrato apprezzabili e concreti cambiamenti nel comportamento.La valutazione insufficiente nel comportamento deve essere adeguatamente motivata e verbalizzata dal CdC in sede sia ordinaria che straordinaria e soprattutto in sede di scrutinio intermedio e finale.Le famiglie dovranno essere costantemente informate e coinvolte sul comportamento dei propri figli.

20. La progettazione didattica differenziataLa centralità dello studente e dei suoi bisogni è garantita, in modo particolare, dalle attività di sostegno alla didattica. Per rispondere a bisogni formativi individualizzati, oltre agli interventi didattici strutturali, vengono attivate nell’Istituto diverse iniziative di appoggio ai processi di apprendimento a cui gli allievi possono accedere liberamente o su indicazione dei singoli docenti. Per una lettura dettagliata ed approfondita dei progetti si rinvia al Piano annuale delle attività.L’attività di recupero è sicuramente una delle più complesse del nostro Istituto. Essa non può essere ricondotta ad un’unica modalità di intervento. Oltre agli interventi di recupero che ogni insegnante attua nelle ore curricolari, il nostro Istituto organizza attività di sportello, corsi di recupero pomeridiani e corsi di recupero estivi.

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Le diverse modalità di intervento vanno incontro alle svariate esigenze della nostra utenza: ci sono alunni con gravi difficoltà di apprendimento e con lacune pregresse che hanno bisogno di trovare sicurezza cognitiva e motivazione per proseguire gli studi; d’altro canto ci sono studenti particolarmente motivati che si trovano in difficoltà nell’apprendere argomenti specifici o che hanno perso, per varie ragioni, lezioni scolastiche.E’ compito del singolo insegnante e del Consiglio di Classe scegliere la forma di recupero più idonea ad ogni caso (corso di recupero, sportello, interventi di recupero in classe).

20.1. Le forme di recupero20.1.1. Studio individuale (SI)

L’attività di studio individuale è una forma di attività di recupero alla quale i Consigli di classe si rivolgono nel caso in cui uno studente insufficiente nel profitto di alcune materie presenti una situazione caratterizzata da insufficienza nella disciplina, giudicata colmabile dal Consiglio di classe con un maggior impegno nello studio personale dell’allievo.Il docente che ha consigliato all’allievo questa modalità di recupero somministrerà all’allievo, dopo un congruo periodo di tempo, una prova scritta o orale per verificare se il debito formativo è stato colmato o meno.

20.1.2. Studio individuale assistito da sportello (SIS)L’attività di sportello è un’attività didattica differenziata alla quale gli allievi possono accedere liberamente oppure in base all’indicazione proveniente dal Consiglio di classe.Nel primo caso è l’allievo che decide autonomamente di utilizzare l’attività di sportello per ottenere alcuni chiarimenti in relazione ad alcuni argomenti trattati in classe.Nel secondo caso, l’attività di sportello è utilizzata come strumento al quale gli allievi si rivolgono, su indicazione del Consiglio di classe, per recuperare alcuni argomenti nei quali sono risultati insufficienti nel profitto; in questo caso il docente disciplinare dovrà, successivamente, sottoporre l’allievo alla verifica di recupero.Obiettivi • recuperare le lacune su argomenti specifici;• calibrare sull'alunno strategie didattiche e di apprendimento personalizzate;• stimolare nello studente l’autovalutazione e l’assunzione di responsabilità

promuovere la partecipazione dell’alunno al processo di apprendimentoLa fase preliminare allo svolgimento dell’attività di sportello prevede che i docenti diano, o meno, la propria disponibilità a svolgere tale attività didattica differenziata. Sulla base delle disponibilità raccolte, si procede alla costruzione di un elenco dei docenti ai quali gli allievi potranno richiedere l’attività pomeridiana di sportello.Le fasi con le quali si svolge l’attività di sportello sono le seguenti:

1. gli allievi chiedono richiedono l’attività di sportello al Front Office, indicando il docente scelto in base all’elenco dei docenti disponibili, l’argomento e la data;

2. la richiesta viene presentato al DS o, in sua assenza, al collaboratore vicario per avere l’approvazione ad effettuare l’attività di sportello;

3. si procede a contattare il docente indicato nella richiesta, al fine di conoscere se il docente è disponibile, nella data e nell’orario indicati, a svolgere l’attività di sportello richiesta dagli studenti;

se il docente dichiara la propria disponibilità a svolgere l’attività di sportello, si comunica agli allievi richiedenti la conferma; nel caso in cui il docente sia impossibilitato a svolgere l’attività di sportello nella data e nell’orario indicati, ma proponga agli allievi una data ed un orario diversi, si comunica la proposta di modifica agli allievi interessati. Nel caso in cui gli studenti accettino la nuova proposta, si comunica la conferma al docente; nel caso in cui gli studenti non accettino la modifica, gli stessi dovranno procedere a compilare una nuova richiesta indicando un docente diverso.

20.1.3. Recupero mattutino (RM)L’attività di recupero in classe durante le ore curricolari, prevede che il docente interrompa temporaneamente lo svolgimento delle normali attività didattiche per attivare strategie di recupero che coinvolgano tutta la classe. Questa modalità di recupero viene utilizzata nel caso in cui gli allievi

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insufficienti nel profitto di una determinata materia siano numerosi e, comunque, sempre nel caso in cui essi superino il 50% degli allievi della classe.Il docente, al termine dell’attività di recupero mattutino, somministrerà agli allievi una prova scritta o orale per verificare se il debito formativo è stato colmato o meno.

20.1.4. Recupero pomeridiano (RP)L’attività di recupero pomeridiano viene avviata dall’Istituto solo nel caso in cui esista una reale necessità di intervento didattico che non interrompa il normale svolgimento delle attività didattiche curricolari. Essa deve essere deliberata dal Consiglio di classe su richiesta del docente curricolare interessato e ad essa deve rivolgersi solo nei casi in cui le modalità descritte nei punti 7.1, 7.2 e 7.3 non siano o non si siano dimostrate efficaci per il recupero delle lacune pregresse degli studenti.Dato che il corso di recupero pomeridiano può essere tenuto anche da un docente diverso da quello curricolare, sarà necessario indicare, all’insegnante che terrà il corso, gli argomenti che egli dovrà trattare.Il docente della classe, al termine dell’attività di recupero pomeridiano, somministrerà agli allievi una prova scritta o orale per verificare se il debito formativo è stato colmato o meno.

20.2. Attività di sostegno a domicilioLo studente assente per più di 15 giorni per motivi di salute può ottenere l’insegnamento domiciliare o presso il presidio ospedaliero nelle discipline previste dal Consiglio di classe. Il servizio viene attivato su richiesta scritta e motivata della famiglia.

20.3. Il recupero estivoLa normativa attuale (DM 80/2007 e Ordinanza 92/2007) impone il recupero delle insufficienze come condizione essenziale e sostanziale per l’ammissione alla classe successiva. Per gli studenti che negli scrutini di giugno abbiano avuto la sospensione del giudizio la scuola organizza corsi di recupero estivi obbligatori, fatta salva la rinuncia formale da parte delle famiglie. In tale caso l'alunno sarà tenuto a sostenere comunque la verifica finale. In alcuni casi il Consiglio di classe può anche assegnare il recupero da effettuare autonomamente con studio individuale e/o assistito da sportello. Di norma non verranno assegnati più di due corsi di recupero.I corsi di recupero estivi si svolgono secondo un calendario fissato dal Collegio Docenti, in linea di massima nel mese di agosto. Nel mese di giugno, successivamente alla comunicazione dei risultati, gli studenti possono scaricare dal portale dell’Istituto (sezione recuperi) i contenuti minimi da recuperare per ciascuna disciplina, gli eventuali materiali per lo studio domestico da restituire all’insegnante del corso estivo o all’insegnante che effettuerà la verifica finale. I calendari dei corsi sono pubblicati entro il 30/06 e i calendari degli esami sono pubblicati, di norma, entro il 15/07.I corsi estivi saranno tenuti da insegnanti interni o esterni: la verifica finale dovrà essere effettuata e corretta collegialmente dall’insegnante della disciplina con almeno altri due insegnanti della classe di appartenenza dell’alunno. Tutte le operazioni dovranno terminare entro la data di inizio delle lezioni. Le prove finali sono predisposte dagli Insegnanti di classe e calibrate sugli obiettivi minimi delle singole discipline.Obiettivi • recuperare le lacune pregresse, portando gli alunni almeno al livello di sufficienza richiesto per la

frequenza dell'anno scolastico successivo;• motivare gli alunni allo studio, in vista di un proficuo rendimento scolastico successivo;• far acquisire un più efficace metodo di studio;• andare incontro alle esigenze delle famiglie, sostituendo, dove possibile, le forme di recupero privato.

21. La progettazione didattica per l’integrazione21.1. Integrazione degli alunni disabili

In questi anni la scuola ha accumulato un grande tesoro di esperienza nell’accogliere e nel favorire l’integrazione dei disabili. Insegnanti, docenti di sostegno, personale ausiliario e alunni non disabili hanno saputo creare un clima di grande accoglienza e rispetto. L’istituto propone una serie di iniziative che sostengono la scuola sulla strada dell’integrazione dei disabili cercando di porre al centro di ogni intervento la persona e la famiglia. La convinzione di fondo che alimenta il progetto è che la scuola può essere un

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formidabile laboratorio di partecipazione ed integrazione. A tale scopo il Dipartimento per le attività di didattica speciale organizza un incontro, all’inizio di ogni anno scolastico, con tutti i genitori interessati per creare una fattiva collaborazione scuola-famiglia e avvia l’attività della Commissione per l’Integrazione nell’Istituto.

21.2. Integrazione degli alunni stranieriL’Istituto, attento a prevenire qualsiasi forma di disagio derivante da situazioni di svantaggio, da anni sostiene e coordina azioni e progetti articolati rivolti agli alunni stranieri al fine di garantire a tutti gli studenti, senza alcuna preclusione, il diritto allo studio, alla formazione culturale, professionale ed educativa. Promuove pertanto, la valorizzazione della diversità, l’integrazione, la cooperazione, l’educazione alla globalità e alla trasversalità dei saperi e delle culture. In particolare:

realizza interventi in un’ottica interculturale e pluralista, accoglie lo studente straniero e la sua famiglia nella comunità scolastica e segue con particolare

attenzione il suo percorso formativo, secondo le linee previste dal “protocollo di accoglienza”,

avvia e coordina in rete con gli istituti superiori del territorio corsi di italiano come L2 di livello A0, A1, A1/A2, A2, A2/B1, B1, B1/B2 del framework europeo, e di Italiano delle discipline (matematica, diritto, discipline tecniche),

in rete con il CTP Centro EDA del territorio sostiene l’alunno straniero di recente immigrazione e la sua famiglia nella prima fase di orientamento; organizza un percorso integrato finalizzato al conseguimento della licenza di scuola media,

forma studenti solidali disponibili ad attività di sportello volte a sostenere i pari nell’apprendimento della lingua dello studio,

promuove azioni di collaborazione con associazioni di volontariato del territorio organizza interventi finalizzati all’aggiornamento dei docenti su tematiche interculturali e

metodologiche, sostiene i docenti nella costruzione di percorsi di studio individualizzati e adotta criteri comuni di

valutazione degli alunni con competenza linguistica dell’italiano di livello A0, A1, A2 aderisce, anche in rete, a progetti emanati da diversi enti pubblici e privati per sostenere sotto

l’aspetto formativo, operativo e finanziario le azioni rivolte agli alunni in situazione di disagio.

22. La progettazione didattica personalizzata22.1. Il PEI per gli alunni certificati

Per tutti gli alunni certificati, di norma entro il mese di novembre, viene redatto il Piano Educativo Individualizzato (PEI) come prevede la L. 104/92 e il DPR 24/02/1994.Il PEI viene redatto dal Gruppo di Lavoro formato dal Consiglio di classe, dai genitori dell’alunno, in collaborazione con lo psicologo che ha redatto la diagnosi clinico-funzionale. In questo documento vengono descritti in modo analitico gli interventi didattici, gli interventi educativi, gli interventi finalizzati a garantire il processo di integrazione e gli obiettivi che, riferiti agli assi contemplati nel Piano Didattico Funzionale (PDF), si intendono perseguire nell’arco dell’anno scolastico. Il PEI viene sottoposto ad un riesame intermedio durante l’anno scolastico e ad una valutazione finale.Il PEI è lo strumento di programmazione di tutti gli interventi che saranno posti in atto per perseguire lo sviluppo dello studente disabile, in relazione ai diversi ambiti di crescita. Il processo di insegnamento-apprendimento non deve limitarsi a fornire conoscenze disciplinari allo studente, ma deve utilizzare tutte le conoscenze per favorire la crescita intellettiva e affettivo/relazionale, finalizzata al processo di integrazione sociale; pertanto esso deve tendere a realizzare un Progetto di vita per lo studente, in vista del suo futuro inserimento nella società e nel mondo lavorativo.Nel PEI viene indicato, inoltre, il tipo di percorso di studi che lo studente intraprenderà in ciascun anno scolastico: esso può essere curricolare o differenziato. Nel primo caso lo studente seguirà le programmazioni disciplinari di classe, sia pure con alcune rivisitazioni dei contenuti, ma al termine del percorso di studi l’alunno conseguirà il Diploma di Stato. Nel caso, invece, di un percorso differenziato, lo studente non dimostra le potenzialità necessarie per svolgere le programmazioni curricolari, e il Consiglio di classe, in

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accordo con la famiglia, predispone degli obiettivi inferiori ai livelli minimi, comportando di conseguenza che lo studente concluderà il percorso di studio conseguendo un attestato delle competenze raggiunte, il quale potrà essere preso in considerazione in una futura attività lavorativa.

22.2. Il PDP per gli alunni con DSAQuando in una classe viene inserito uno studente con D.S.A., il coordinatore di classe, ed eventualmente il referente DSA, informano il Consiglio di classe sull’argomento:

a. fornendo informazioni sui Disturbi Specifici di Apprendimento e/o la patologia specifica;b. fornendo riferimenti per reperire materiale didattico formativo adeguato;c. presentando le eventuali strategie didattiche alternative (tra cui le tecnologie informatiche) e

compensative.Il coordinatore, in occasione del primo Consiglio di Classe (settembre-ottobre), mette a conoscenza l’intero C.d.C del caso, raccoglie osservazioni di tutti i componenti al fine di stilare (eventualmente con l’aiuto del referente D.S.A.) il PERCORSO DIDATTICO PERSONALIZZATO (P.D.P.). Se ritenuto necessario, si può prevedere un incontro preliminare con la famiglia e gli specialisti che possono fornire utili informazioni per la conoscenza approfondita della situazione. Dopo essere stato approvato dal Consiglio di classe, il P.D.P. costituirà un allegato riservato della programmazione e del fascicolo personale dell’alunno. Il P.D.P., una volta redatto, va presentato dal coordinatore di classe alla famiglia (e all’alunno, se maggiorenne) per la condivisione e l’accettazione. In tale sede potranno essere apportate eventuali ultime modifiche e dopo sarà sottoscritto dalla famiglia (e dell’alunno, se maggiorenne). Il Coordinatore di classe lo farà poi controfirmare da tutti i componenti il C.d.C. e dal Dirigente Scolastico, rendendolo così esecutivo.Nel caso di acquisizione della diagnosi ad anno scolastico avviato (entro il primo trimestre) il coordinatore convocherà un Consiglio di Classe straordinario e seguirà la procedura sopra illustrata.In particolare il P.D.P. del Consiglio di Classe deve contenere e sviluppare i seguenti punti:

a. Dati dell’alunnob. Tipologia del disturboc. Strumenti compensativid. Misure dispensativee. Valutazione per l’apprendimentof. Impegni della famiglia

In relazione al P.D.P. ogni singolo docente del Consiglio di classe nel quale è inserito un alunno con DSA indicherà nella programmazione personale del docente, eventuali approfondimenti e/o integrazioni in merito a obiettivi, misure dispensative e strumenti compensativi strettamente attinenti all didattica della propria materia.

22.3. La Programmazione Individualizzata per l’alunno non ItalofonoIl numero di studenti non italofoni, con una ridotta conoscenza della lingua italiana, che oggi si iscrivono all’Istituto Remondini è diminuito notevolmente rispetto agli scorsi anni scolastici. Il nostro Istituto vanta una consolidata esperienza didattica con studenti che, all’atto dell’iscrizione, non conoscevano adeguatamente la lingua italiana ed è arrivato, su interpretazione della normativa, a stilare una Programmazione Individualizzata anche per questa tipologia di studenti. Il principio del successo formativo che ispira il nostro Istituto, ci porta a partire dalle difficoltà linguistiche degli studenti non italofoni, per avviare una programmazione individualizzata che valuti il profitto, durante il primo biennio, considerando i progressi linguistici compiuti dagli studenti, senza applicare una visione standardizzata delle performance.Questo modo di operare ha prodotto buoni risultati sia in termini di integrazione degli studenti provenienti da altri Paesi, sia in merito ai progressi compiuti dagli studenti nello studio delle varie discipline del primo biennio.

23. La progettazione didattica integrativa23.1. Uscite didattiche, viaggi d’istruzione e scambi culturali

Il testo della C. M. n° 291 del 14 ottobre 92, stabilisce che le visite guidate ed i viaggi di istruzione devono presupporre, in considerazione delle motivazioni culturali – didattiche e professionali una precisa ed adeguata programmazione didattica e culturale predisposta sin dall’inizio dell’anno scolastico e si

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configurano come esperienze di apprendimento e di crescita della personalità rientranti tra le attività integrative della scuola.

Per ottemperare a tale norma il nostro Istituto si è posto alcuni obiettivi ben precisi per qualificare le attività delle visite e dei viaggi di istruzione come vere e proprie attività complementari della scuola e non come semplici occasioni di evasione.

Finalità La caratteristica comune delle iniziative didattico-culturali in argomento è dunque la finalità di integrazione della normale attività della scuola o sul piano della formazione generale della personalità degli alunni o sul piano del completamento della preparazione specifica in vista del futuro ingresso nel mondo del lavoro.Tali viaggi sono funzionali agli obiettivi cognitivi, culturali e didattici peculiari a ciascun indirizzo di studio e non possono fare a meno di evidenziare come occorra favorire nella realizzazione delle iniziative in oggetto, quel complesso rapporto tra scuola e ambiente extra scolastico, manifestatosi sempre più tangibile in questi ultimi anni, assegnando così un ruolo sempre più attivo alla scuola che viene pertanto rivitalizzata qualitativamente da nuovi motivi di riflessione in vista del nuovo assetto comunitario europeo. Il contatto sempre più vicino dell’uomo con l’ambiente, consente infatti di acquisire una maturità più ampia ed una educazione che stimola ad una considerazione più profonda dei valori della vita nei suoi aspetti culturali e storici. Tipologia dei Viaggi I viaggi proposti comprendono una vasta gamma di iniziative e sono regolati da criteri già approvati dal Collegio dei Docenti.

a) Visite Guidate: si effettuano nell’arco di una giornata presso complessi aziendali, musei, gallerie, scuole, istituti per anziani, località di interesse storico-artistico od altro.

b) Visite o viaggi di integrazione per la preparazione di indirizzo: sono i viaggi finalizzati alla acquisizione di esperienze tecnico-scientifiche, viaggi cioè che in attuazione e nel rispetto dei relativi programmi di insegnamento ed in vista di una sempre maggiore integrazione tra scuola e mondo del lavoro, si prefiggono, in via primaria, le visite in Italia come all’Estero, in aziende, mostre o manifestazioni nelle quali gli studenti possono entrare in contatto con le realtà artistiche ed economiche attinenti ai rispettivi indirizzi di studio.A tal proposito si fa presente come l’indirizzo turistico proponga in prima persona e gestisca il lavoro dei viaggi d’istruzione proponendosi delle mete, degli obiettivi, ricercando materiale, creando dei fascicoli che serviranno non solo da documento per l’attività svolta ma saranno materiale da esibire e da discutere in sede di esame di maturità. Tale materiale verrà pure conservato nella nostra biblioteca e potrà servire da spunto e da fonte per successivi lavori.

c) Viaggi di Istruzione culturale: per i viaggi effettuati in località italiane, si sottolinea l’esigenza di promuovere negli alunni una migliore conoscenza del loro paese negli aspetti paesaggistici, monumentali, culturali e folcloristici. Per facilitare anche il processo di unificazione e l’integrazione culturale verranno anche incoraggiate visite e viaggi all’estero per avvicinare e constatare realtà socio-culturali, economiche, tecnologiche, artistiche diverse dalla nostra.Verranno, per gli stessi motivi, incoraggiate anche attività di gemellaggio con scuole italiane, che daranno modo di avvicinare i nostri alunni a realtà scolastiche di altre regioni e verranno incoraggiati altresì gemellaggi con scuole straniere per poter dare la possibilità ai nostri giovani di usare e rinforzare lo studio della lingua straniera e non per ultimo di dare la possibilità ai ragazzi di poter socializzare e confrontare le loro esperienze con quelle di altri giovani di cultura e tradizioni diverse.

d) Viaggi connessi ad attività sportive: non va sottovalutata la valenza formativa dei viaggi finalizzati a garantire esperienze differenziate di vita ed attività sportive. Tale attività è di rilevante importanza anche sotto il profilo dell’Educazione alla Salute. Vi rientrano tra le tante attività anche quelle che vanno con il nome di Sport Alternativi, escursioni, giornate bianche, settimane bianche o verdi. Ricordiamo che anche queste attività hanno lo scopo di socializzare e di far acquisire cognizioni culturali integrative a quelle normalmente acquisite in classe.

24. Lo stage per le classi terze dell’indirizzo socio-sanitarioIIS “G.A. Remondini” – Piano dell’Offerta Formativa Pagina 73 di 88

Attività di tirocinio nel corso di qualificaParticolare rilevanza ha l'attuazione già dal terzo anno di qualifica dell'attività di tirocinio.Il tirocinio per gli operatori acquista delle caratteristiche orientative e prevede opportuni spazi preparatori prima di entrare in contatto con l'utente, tenuti in alcuni casi da operatori degli enti in cui gli studenti andranno ad esercitare le proprie competenze professionali. Le attività di stage e tirocini nell'indirizzo sociale sono articolate nei tre segmenti fondamentali in cui i futuri operatori potranno essere attivi - minori, anziani e disabili - a partire dalle classi terze.

25. La Terza Area Professionalizzante per l’indirizzo socio-sanitarioL’attività di Terza Area per gli studenti del vecchio ordinamento dell’indirizzo socio-sanitario si concluderà nell’a.s. 2013/2014.

“OPERATORE SOCIO-SANITARIO”Tale figura si colloca all’interno di strutture socio – assistenziali e sanitarie svolgendo attività indirizzata a: soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenza favorire il benessere e l’autonomia dell’utente fornire prestazioni igienico-sanitarie di semplice attuazione in collaborazione con operatori socio-sanitariIl corso prevede 1000 ore di formazione, suddivise in 360 ore di moduli teorici, 120 ore di crediti scolastici e 520 ore di stage presso strutture ospedaliere, per disabili e per anziani ovvero effettuate al mattino all’interno delle materie di indirizzo.Al termine del percorso formativo verrà rilasciato, previo superamento di una prova teorica e di una prova pratica, un diploma regionale di specializzazione valido su tutto il territorio nazionale, nelle strutture sanitarie e socio-assistenziali.

26. L’alternanza scuola-lavoroL’alternanza scuola lavoro è una modalità formativa adottata nell’Istituto professionale per i servizi commerciali, nell’Istituto Professionale sociale e nell’Istituto tecnico turistico. Assicura ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l'acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro.I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, con gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non costituiscono rapporto individuale di lavoro.Le finalità principali della suddetta modalità formativa sono:a. attuare modalità di apprendimento flessibili e equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo,

rispetto agli esiti dei percorsi del secondo ciclo, che colleghino sistematicamente la formazione in aula con l'esperienza pratica;

b. arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con l'acquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro;

c. favorire l'orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento individuali;

d. realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro e la società civile;

e. correlare l'offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio.I percorsi in alternanza hanno una struttura flessibile e si articolano in periodi di formazione in aula e in periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro, che il Consiglio di classe progetta attraverso le Unità di Apprendimento necessarie a garantire la trasformazione delle capacità di ciascun alunno in reali e documentate competenze.L’attività si svolge per un periodo complessivo di sei settimane nei mesi di maggio e di giugno durante il quarto anno di scuola.Il docente tutor interno, che è docente del consiglio di classe dell’alunno, svolge il ruolo di assistenza e guida degli studenti che seguono percorsi in alternanza e verifica, con la collaborazione del tutor esterno, il corretto svolgimento del percorso in alternanza. Il tutor formativo esterno designato dal titolare dell’azienda disponibile ad accogliere gli studenti, favorisce l'inserimento dello studente nel contesto operativo, lo assiste nel percorso di formazione sul lavoro e fornisce all'istituzione scolastica o formativa ogni elemento atto a verificare e valutare le attività dello studente e l'efficacia dei processi formativi..

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I percorsi in alternanza sono oggetto di verifica e valutazione da parte dell'istituzione scolastica o formativa. Il Consiglio di classe, tenuto conto delle indicazioni fornite dal tutor formativo esterno, valuta gli apprendimenti degli studenti in alternanza e certifica, sulla base dello svolgimento di una prova esperta svolta in classe e in azienda le competenze da essi acquisite.

27. Innovazione metodologico-didatticaL’uso a scuola delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC) costituiscono una nuova modalità linguistica rispetto alla consueta attività didattica e rendono maggiormente efficace l’azione formativa rivolta agli studenti, proprio perché utilizzano un linguaggio che è per loro più familiare, vivendo giornalmente in interazione con le più svariate forme di tecnologie informatiche. In tal modo il docente ha la possibilità di collegare le nuove conoscenze a quelle possedute dall’allievo e motivare gli studenti ad apprendere la propria disciplina. I giovani oggi sono “nativi digitali” e il loro imprinting è diverso da quello che hanno ricevuto i docenti; per questo è importante che il messaggio educativo e formativo viaggi utilizzando un canale che sia per loro familiare. La scuola ha oggi l’importante compito di sviluppare negli studenti una nuova competenza: saper scegliere tra le più svariate fonti di informazione e saperne valutare l’attendibilità.

27.1. Informatizzazione delle auleNell’Istituto Remondini molte aule sono state informatizzate, inserendo un video proiettore a soffitto e un collegamento ad internet. I docenti, portando il classe il computer portatile (proprio o fornito dall’Istituto) hanno la possibilità di presentare i vari argomenti delle lezioni predisponendo immagini e mappe concettuali che favoriscono l’apprendimento da parte degli studenti. Durante la lezione il docente ha anche la possibilità di accedere alla rete internet in modo da dimostrare agli studenti quali sono le modalità più efficaci per effettuare una ricerca che porti a risultati utili ai fini dello studio personale.

27.2. La L.I.M. (Lavagna Interattiva Multimediale)L’acronimo L.I.M. sta per Lavagna Interattiva Multimediale, e si tratta di un nuovo medium pensato specificatamente per la scuola e il nostro Istituto ne possiede 6.La L.I.M. è un dispositivo elettronico che ha le dimensioni simili a quelle della tradizionale lavagna di ardesia, ma è interattiva, si può affiggere al muro oppure è resa disponibile su particolari carrelli con ruote. La L.I.M., a differenza della classica lavagna nera di ardesia che utilizza i gessetti, non consente solo di scrivere, disegnare e schematizzare appunti, ma anche di visualizzare immagini e video, oppure di interagire con i contenuti proiettati, ad esempio scrivere con il dito, spostare le finestre, oggetti e immagini, ed anche di modificarle.Inoltre ogni volta si può salvare la lezione per poterla riutilizzare in classe, o continuare nella lezione successiva, o per distribuirla agli alunni, che una volta a casa potranno rielaborarla. Inoltre consente l’accesso ad internet e tutto quanto ne consegue. Si tratta, pertanto, di uno strumento utile per comunicare con un linguaggio più vicino agli studenti.

PROCESSO DI CERTIFICAZIONE28. Misurazione delle competenze in entrataLa procedura di formazione delle classi tiene in considerazione,quando possibile, i diversi livelli rappresentati dai voti ottenuti dagli studenti provenienti dalle scuole superiori di primo grado, al fine di creare classi equilibrate nelle potenzialità di apprendimento. Spesso, però, i numeri per le costituzioni delle classi non permettono di rispettare tale principio e questo va a scapito dell’equilibrio di cui si parlava. In tale scenario, l’Istituto Remondini affida ai docenti la misurazione delle competenze disciplinari possedute dagli studenti, somministrando loro delle prove d’ingresso. I risultati ottenuti con tali prove hanno l’importante funzione di fornire essenziali informazioni per la programmazione del Consiglio di classe e dei singoli docenti.

29. Valutazione del profitto finaleCriteri di valutazione per gli scrutini finali

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A partire dall’a.s. 2010/2011 è iniziata l’applicazione del comma 7 dell’art. 14 del DPR n. 122/2009, il quale stabilisce che per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario scolastico annuale. In caso contrario, l’alunno non sarà ammesso allo scrutinio finale e, di conseguenza, non sarà ammesso alla classe successiva o all’esame conclusivo del percorso di studi.Sono previste, però, alcune deroghe per casi eccezionali per assenze documentate e continuative, a condizione che, secondo il giudizio del Consiglio di classe, esse non pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati.

Nel caso in cui la frequenza degli studenti sia almeno pari a tre quarti del monte ore annuale, il Collegio Docenti ha approvato i seguenti criteri affinché i Consigli di classe operino in modo uniforme nell’esprimere il proprio giudizio di ammissione, non ammissione o sospensione del giudizio.

Nel caso in cui il Consiglio di classe deliberi che uno studente ha raggiunto almeno la sufficienza in tutte le materie, il giudizio finale sarà di AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA.

Nel caso in cui lo scrutinio finale si concluda per un allievo con l’insufficienza in una sola materia, il giudizio finale sarà di SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO.

Nel caso in cui le materie insufficienti siano due o più di due, si applicheranno indicativamente i seguenti criteri adeguati alla classe frequentata dagli studenti:

Classe PRIMA Voto Voto Voto Voto GIUDIZIO FINALE

4 materie insufficienti

4 4 4 4Non Ammesso4 4 4 5

4 4 5 54 5 5 5 Sospensione del giudizio in due o tre

materie in casi eccezionali5 5 5 5

3 materie insufficienti

4 4 4 Non Ammesso4 4 54 5 5 Sospensione del giudizio in due o tre

materie in casi eccezionali5 5 5

2 materie insufficienti4 4

Sospensione del giudizio4 55 5

Classe SECONDA Voto Voto Voto Voto GIUDIZIO FINALE

4 materie insufficienti

4 4 4 4

Non Ammesso4 4 4 54 4 5 54 5 5 55 5 5 5

3 materie insufficienti

4 4 4Non Ammesso4 4 5

4 5 5

5 5 5 Sospensione del giudizio in due o tre materie in casi eccezionali

2 materie insufficienti4 4

Sospensione del giudizio4 55 5

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Classe TERZA Voto Voto Voto Voto GIUDIZIO FINALE

4 materie insufficienti

4 4 4 4

Non Ammesso4 4 4 54 4 5 54 5 5 55 5 5 5

3 materie insufficienti

4 4 4Non Ammesso4 4 5

4 5 5

5 5 5 Sospensione del giudizio in due o tre materie in casi eccezionali

2 materie insufficienti4 4

Sospensione del giudizio4 55 5

Classe QUARTA Voto Voto Voto Voto GIUDIZIO FINALE

4 materie insufficienti

4 4 4 4

Non Ammesso4 4 4 54 4 5 54 5 5 55 5 5 5

3 materie insufficienti

4 4 4Non Ammesso4 4 5

4 5 5

5 5 5 Sospensione del giudizio in due o tre materie in casi eccezionali

2 materie insufficienti4 4

Sospensione del giudizio4 55 5

Classe QUINTA Voto Voto Voto Voto GIUDIZIO FINALE

4 materie insufficienti

4 4 4 4

Non Ammesso all’esame di Stato4 4 4 54 4 5 54 5 5 55 5 5 5

3 materie insufficienti

4 4 4

Non Ammesso all’esame di Stato4 4 54 5 55 5 5

2 materie insufficienti 4 4 Il Consiglio di classe valuterà l’opportunità di ammettere lo studente

all’esame di Stato portando alla 4 55 5

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sufficienza con voto di Consiglio le

Si precisa che la griglia ha valore orientativo salva restando la sovranità di giudizio del Consiglio di classe che deve valutare non solo il profitto finale, ma anche:• la storia individuale dell’alunno• il livello di partenza dell’alunno e della classe• il clima di classe• l’anno di frequenza• la frequenza assidua delle lezioni

Il Dirigente Scolastico deve garantire l’omogeneità di giudizio con una funzione di controllo sulla trasparenza dei voti.La valutazione finale degli alunni certificati dovrà tener conto degli obiettivi che sono stati specificati nel PEI, mentre per gli alunni con DSA si dovrà tenere in considerazione quanto indicato nel PEP.

30. Certificazione delle competenze del primo biennioCon l’attuale riordino si è passati da una scuola totalmente centrata sull’insegnamento e sulla trasmissione di conoscenze ad una scuola centrata sugli apprendimenti e sulla attivazione di competenze. Il che richiede un profondo rinnovamento del ruolo e della funzione docente e dei concreti comportamenti degli insegnanti, sempre più chiamati a lavorare in team.Il DM n. 139 del 22 agosto del 2007, ripreso nel DPR n. 122/2007 all’art. 8, ha elevato l’obbligo di istruzione ad una durata di almeno 10 anni e dall’a.s. 2010/2011 gli Istituti Secondari Superiori devono certificare le competenze acquisite dagli studenti che hanno concluso il secondo anno, assolvendo, pertanto, all’obbligo di istruzione.I livelli di certificazione, accompagnati dal voto espresso in decimi, sono espressi in relazione a 4 assi: asse dei linguaggi, asse matematico, asse scientifico-tecnologico e asse storico-sociale; per ciascun asse i possibili livelli di certificazione sono i seguenti: livello base, livello intermedio e livello avanzato.La certificazione dei livelli di competenza raggiunti nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione è rilasciata a domanda dell’interessato. Per coloro che hanno compiuto il diciottesimo anno di età è rilasciata d’ufficio. A tal fine, i Consigli di classe, al termine delle operazioni di scrutinio finale, per ogni studente che ha assolto all’obbligo di istruzione di 10 anni, sono tenuti alla compilazione di una scheda, secondo quanto riportato nella seconda pagina del certificato. Le schede riportano l’attribuzione dei livelli raggiunti, da individuare sulla base della valutazione finale degli apprendimenti espressa in decimi, secondo quanto previsto dal DPR n. 122/2009, artt. 4, 5 e 8. Per il rilascio del certificato, le schede compilate sono conservate agli atti dell’istituzione scolastica.

31. Esami di qualificaOMISSIS

32. Esami di StatoAl termine del ciclo di studi, lo studente del vecchio ordinamento accede al nuovo esame di stato, introdotto dalla legge 10.12.97 n°425 e modificato dalla legge dell’11/01/07, n°1.Esso analizza e verifica la preparazione di ciascun candidato in relazione agli obiettivi generali e specifici di ciascun indirizzo di studi, accerta le conoscenze , le competenze e le capacità acquisite.L'esame è pluridisciplinare ed intende accertare la capacità del candidato di stabilire collegamenti tra competenze e conoscenze diverse e la preparazione nelle singole discipline dell’ultimo anno scolastico.E’ costituito da tre prove scritte ed un colloquio.

Le prove d’esameLa prima prova scritta accerta la conoscenza e la padronanza della lingua italiana attraverso lo svolgimento di diverse tipologie testuali.La seconda prova scritta ha per oggetto una delle materie caratterizzanti il corso di studi.Il Ministero indica entro il 10 aprile di ogni anno la materia su cui verterà la seconda prova.

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Le tracce delle prime due prove scritte sono stabilite a livello ministeriale, mentre la terza prova viene elaborata dalla commissione d’esame, tenuto conto delle indicazioni fornite dal documento del consiglio di classe. Quest’ultima è pluridisciplinare e può assumere forme diverse:• trattazione sintetica di argomenti• quesiti a risposta singola• quesiti a risposta multipla• problemi a soluzione rapida• casi pratici e professionali• sviluppo di progetti.

Il colloquio, di carattere pluridisciplinare, ha inizio con un argomento scelto dal candidato e prosegue su argomenti indicati dalla commissione. In esso acquistano rilievo le conoscenze e le competenze acquisite nelle varie discipline e le capacità di metterle in collegamento insieme alla proprietà di linguaggio e l’efficacia argomentativa del candidato.Il punteggio massimo conseguibile dal candidato è 100/100. Si supera l'esame con un minimo di 60/100. Viene attribuita la lode al candidato che consegua il punteggio di 100 senza fruire del bonus.Il punteggio viene così ripartito: massimo 15 punti per ciascuna prova scritta (10 punti è il punteggio assegnato alla prova sufficiente), massimo 30 punti per il colloquio (20 punti è il livello di sufficienza).Al punteggio derivante dalle prove d’esame va aggiunto quello derivante dal credito scolastico assegnato dal consiglio di classe. (C.M. MIUR n. 40 del 08/04/09)

CREDITO SCOLASTICO (assegnato dal consiglio di classe al termine degli ultimi tre anni di corso)

MAX PUNTI 25

PRIMA PROVA(italiano)

MAX. PUNTI 15(sufficienza punti 10)

SECONDA PROVA(materia di indirizzo)

MAX PUNTI 15(sufficienza punti 10)

TERZA PROVA(integrata pluridisciplinare)

MAX PUNTI 15(sufficienza punti 10)

COLLOQUIO(su tutte le materie dell’ultimo anno di corso)

MAX. PUNTI 30(sufficienza punti 20)

TOTALE MAX. PUNTI 100

Il credito scolastico e il credito formativoIl concetto di credito scolastico è stato introdotto per rendere gli esami di stato più obiettivi e più efficaci nel valutare l’andamento complessivo della carriera scolastica di ogni alunno; serve ad evitare episodi di valutazioni finali contraddittorie con l’andamento della carriera scolastica e con l’impegno dimostrato. Si tratta di un patrimonio di punti che ogni studente costruisce durante gli ultimi tre anni di corso e che contribuisce – per un quarto – a determinare il punteggio finale dell’esame di stato. Ciascuno può conseguire, infatti, un credito scolastico risultante dalla somma dei punti che anno per anno saranno assegnati dal consiglio di classe durante gli scrutini, in base all’impegno e alla media dei voti finali conseguiti. Il punteggio massimo complessivo conseguibile per tale credito è di 25 punti. I parametri per l’attribuzione dei crediti sono contenuti nella seguente tabella allegata al Decreto Ministeriale n° 42 del 22 Maggio 2007:

CREDITO SCOLASTICO (punti)Media dei voti 1° anno 2° anno 3° annoM = 6 3-4 3-4 4-56 < M £ 7 4-5 4-5 5-67 < M £ 8 5-6 5-6 6-78 < M £ 10 6-8 6-8 7-9

M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Il credito scolastico, da attribuire nell’ambito delle bande di oscillazione indicate dalla precedente tabella, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M dei voti anche l’assiduità della frequenza

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scolastica, l’interesse e l’impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività complementari e integrative ed eventuali crediti formativi. Per la terza classe degli istituti professionali M è rappresentato dal voto conseguito agli esami di qualifica, espresso in decimi.

Concorrono a formare il credito scolastico più elementi di valutazione: non solo quelli derivanti dalle esperienze scolastiche dello studente, ma anche quelli legati ad eventuali esperienze formative (credito formativo) che l’alunno possa avere maturato anche al di fuori della normale attività scolastica, coerenti con gli obiettivi educativi e formativi del tipo di corso cui si riferisce l’esame e debitamente documentate.

I consigli di classe procedono alla valutazione dei crediti formativi, sulla base di indicazioni e parametri preventivamente individuati dal collegio docenti al fine di assicurare omogeneità nelle decisioni dei consigli di classe medesimi e in relazione agli obiettivi formativi ed educativi propri dell’indirizzo di studi.

Il “bonus”La commissione può integrare fino a 5 punti nel caso di credito scolastico maggiore o uguale a 15 punti e punteggio prove d'esame maggiore o uguale a 70 punti.

La commissione d’esameLa commissione è formata da tre docenti della classe stessa, da tre commissari esterni e dal presidente esterno.

Il documento del consiglio di classe deve essere redatto entro il 15 maggio.E' il testo che documenta il percorso formativo compiuto dalla classe nell'ultimo anno: esplicita i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi, ed i tempi del percorso formativo, i criteri e gli strumenti adottati e gli obiettivi raggiunti.

Il documento è elaborato dai docenti del consiglio di classe e rappresenta il testo di riferimento ufficiale per la commissione d'esame al fine della preparazione della terza prova scritta e della conduzione del colloquio.

PROCESSO DI ORIENTAMENTO

33. La progettazione delle attività di sostegno alla didattica33.1. La prevenzione alla dispersione scolastica

Il fenomeno della dispersione scolastica è quanto mai articolato e complesso, ma rappresenta un indicatore della capacità del sistema scolastico di assicurare il successo formativo agli studenti a seconda delle loro attitudini e potenzialità.Ridurre la dispersione scolastica perciò significa:

diminuire i problemi di relazione e di inserimento dello studente nella classe, dato che l’abbandono della scuola diventa, talvolta, una soluzione alla mancata integrazione;

sostenere la motivazione allo studio, aiutando lo studente a superare situazioni di difficoltà tramite l’attività di sportello assistito, oppure riorientandolo verso altri percorsi formativi più adatti a sviluppare le proprie potenzialità;

trasformare un insuccesso scolastico in un’opportunità di crescita personale e familiare, dato che le tensioni emotive che si scatenano possono pregiudicare il buon esito di attività scolastiche future.

Queste linee di condotta vengono pienamente supportate e attuate dai docenti dell’Istituto, i quali monitorano ogni giorno le varie classi, al fine di individuare possibili situazioni di disagio, soprattutto nelle classi prime.A completamento di tali azioni quotidiane, l’Istituto si avvale anche della collaborazione di psicologi esterni alla scuola i quali svolgono:

interventi nelle classi prime per svolgere attività di motivazione e metodo di studio; attività di analisi delle dinamiche del gruppo classe, per individuare potenziali situazioni

problematiche nelle relazioni tra gli adolescenti; attività di ascolto individuale, grazie al quale ciascuno studente può prenotare un incontro con uno

psicologo per parlare serenamente e in assoluta privacy dei problemi personali che gli impediscono di avere la necessaria serenità per affrontare lo studio.

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Anche l’intervento di studenti più grandi è risultato essere utile per aiutare alunni in difficoltà: ciò avviene all’interno dell’attività di peer education che prevede incontri di formazione con gli psicologi, per formare gli studenti tutor, i quali svolgeranno anche attività pomeridiana di studio con gli alunni delle classi prime e seconde.

33.2. Il riorientamento interno e in uscita dall’IstitutoNel caso in cui uno studente, grazie all’analisi condotta dai docenti, agli interventi degli psicologi e ai colloqui condotti con la dirigenza dell’Istituto, giunga alla conclusione di aver scelto un percorso di studi che non è consono alle proprie potenzialità e, al contempo, abbia individuato un indirizzo di studi più adeguato ai propri interessi, l’Istituto si attiva per guidarlo all’ingresso nel nuovo percorso di studi.Questo può avvenire all’interno del nostro Istituto oppure può avvenire con una migrazione verso altri Istituti o Centri di Formazione Professionale.È molto importante che gli studenti di classe prima individuino tempestivamente il nuovo percorso di studi che intendono intraprendere, poiché ciò consente di effettuare il cambiamento nei primi mesi di scuola. La nostra esperienza in campo formativo, però, ci ha anche permesso di intervenire in migrazioni verso altri percorsi di studi al termine del primo e anche del secondo anno. In questi casi, data la differenza esistente tra le materie studiate, l’Istituto svolge, prima dell’inizio di ciascun anno scolastico, degli esami integrativi per permettere l’ingresso nel nuovo percorso di studi senza perdere quanto acquisito nei precedenti anni del diverso percorso di studi.Nel caso in cui, invece, lo studente intenda trasferirsi verso altri Istituti superiori o a Centri di Formazione Professionale, l’Istituto si incarica di contattare le scuole o i CFP, guidando lo studente nel passaggio al nuovo percorso di studi.

33.3. Il Centro di Informazione e Consulenza (CIC)Il C.I.C. lavora nell’ambito dell’offerta formativa della scuola e si propone di collegare in modo trasversale tutte le attività di supporto alla formazione e allo sviluppo delle potenzialità del singolo alunno.Il C.I.C. ha una responsabile che progetta le attività e gli interventi da proporre agli studenti della scuola, sulla base di un’analisi dei loro bisogni.Il C.I.C. si propone come un servizio di ascolto e consulenza rivolto ai ragazzi della scuola ed ai genitori nel tentativo di offrire una prima risposta in caso di disagio connesso al mondo della famiglia o della scuola oppure di orientare verso altre strutture socio-sanitarie operanti sul territorio. In tal senso è attivo il servizio di sportello C.I.C. a cui l’utente si rivolge prenotando uno o più colloqui individuali con uno degli psicologi scelti tra quelli che operano nel nostro istituto. I colloqui vengono effettuati a scuola, anche durante l’orario di lezione, e sono sottoposti al segreto professionale.Il CIC progetta attività di prevenzione del disagio giovanile, di educazione sanitaria e di lotta alla dispersione scolastica.

33.4. L’orientamento in uscitaL’orientamento in uscita dal nostro Istituto riguarda gli studenti che hanno concluso il percorso di studi e affrontano il mondo del lavoro o gli studi universitari.L’attività di alternanza scuola-lavoro risulta essere particolarmente importante per gli studenti che intendono entrare nel mondo del lavoro dopo aver conseguito il diploma di Stato, sia perché hanno maturato una valida esperienza in reali contesti lavorativi, sia perché hanno potuto creare dei possibili contatti con il mondo del lavoro, al fine di facilitare il loro ingresso in aziende e/o enti. L’Istituto, inoltre, organizza incontri con le professioni e visite alle fiere di Verona e Vicenza per permettere agli alunni di incontrare le aziende.Per coloro che, invece, intendono proseguire gli studi, l’Istituto organizza ogni anno, per gli studenti di classe quinta, incontri orientanti con docenti universitari degli Atenei di Venezia, Padova, Verona e Trento ed organizza visite alle Università che offrono corsi di studio attinenti ai percorsi di studio offerti dal nostro Istituto. Nelle bacheche del nostro Istituto, gli studenti possono visionare i manifesti che le Università del territorio inviano alla scuola. Per gli studenti interessati vengono anche organizzate delle simulazioni di test d’ingresso alle Università.

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PROGETTAZIONE EXTRACURRICOLARE

34. Le attività integrative34.1. MEP (Model European Parliament)

Model European Parliament Italia è un’associazione culturale, apolitica, senza fini di lucro,che si è costituita ufficialmente nel settembre 1996 a Modena collegata alla Foundation Model European Parliament, creata nel 1994 a l’Aia, in Olanda.L’associazione organizza Sessioni Nazionali e Internazionali di simulazione del Parlamento Europeo.Gli obiettivi educativi e culturali dell’associazione sono:• promuovere lo sviluppo della persona nel contesto sociale;• educare alla Cittadinanza attiva• sviluppare un sentimento di appartenenza all’Unione Europea ed una partecipazione più consapevole alla sua costruzione;• accrescere la consapevolezza del valore fondamentale del confronto democratico in una società dove la diversità è portatrice di arricchimento e fautrice di autentica crescita umana;• potenziare le conoscenze di tematiche,sociali,culturali,storiche ed economiche legate alla contemporaneità e consolidare le competenze logico-argomentative, le capacità relazionali e critiche.DestinatariIl progetto M.E.P. coinvolge gli studenti del triennio, il ruolo principale lo hanno i ragazzi delle classi terze che si trasformano in Europarlamentari, guidati a loro volta dagli studenti delle classi quarte che hanno già partecipato al progetto e che si sono distinti l’anno precedente. Gli studenti, divisi in Commissioni, lavorano sulle reali tematiche che sono al centro dell’agenda politica dei “grandi” e preparano delle risoluzioni da presentare e discutere in un’Assemblea Plenaria. Tale assemblea è presieduta da studenti di quinta.Ogni anno al termine dei lavori di Commissione e Assemblea Plenaria sei studenti scelti tra i migliori partecipano ad una Sessione Nazionale dove lavorano e si confrontano con altri studenti provenienti da scuole di tutta Italia che aderiscono alla stessa iniziativa.Vi è anche la possibilità di partecipare ad una Sessione Internazionale che si svolge annualmente presso una città europea. In questa Sessione la lingua veicolare è l’Inglese.I nostri ragazzi hanno partecipato alle Sessioni Nazionali di Bassano del Grappa nel 2008 e Rimini nel 2009.

34.2. Certificazioni internazionali di lingua straniera34.2.1. Inglese: P.E.T. e F.C.E.L’attività di recupero in classe durante le ore curricolari, prevede che il docente interrompaIl nostro Istituto, ormai da parecchi anni, offre ai propri studenti la possibilità di frequentare corsi pomeridiani di potenziamento della lingua inglese volti al conseguimento di una certificazione Cambridge P.E.T. o F.C.E.. Assolve inoltre alle pratiche burocratiche di iscrizione all’esame presso l’Ente linguistico certificatore.Gli esami di inglese generale della Cambridge University corrispondono ai livelli indicati dal quadro di riferimento del Consiglio d’Europa e dell’ALTE (Association of Language Testers in Europe) e offrono l’opportunità di ottenere un importante diploma che attesti, in modo certo, le competenze linguistiche raggiunte. Tale diploma perciò rappresenta effettivamente un credito spendibile, essendo riconosciuto non solo a livello nazionale dal Ministero della Pubblica Istruzione e dalle scuole italiane per i crediti formativi, ma anche a livello internazionale da Università, enti di istruzione ed aziende.In particolare, il P.E.T. indica una competenza che permette allo studente di comunicare in inglese in tutte le situazioni della vita quotidiana. Prevede prove scritte e orali e può essere sostenuto dagli studenti del II-III anno dell’Istituto.Il F.C.E. è un esame che presuppone una competenza più complessa e articolata nelle varie abilità comunicative. Prevede prove scritte e orali e può essere sostenuto dagli studenti del IV e V anno dell’Istituto.In un quadro di promozione e diffusione delle certificazioni linguistiche il locale centro autorizzato per gli esami ESOL (English for Speakers of Other Languages) offre agli studenti del nostro istituto l’opportunità di sostenere gratuitamente un test di livello (in programma per il mese di

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ottobre) per valutare le loro abilità linguistiche ed orientarli verso l’esame di certificazione più adatto. Esaminatori della Cambridge ESOL propongono i test nella nostra scuola e li valutano. In base ai risultati ottenuti dagli alunni si organizzano poi i vari corsi, con un massimo di circa 15 studenti ciascuno per favorire una preparazione adeguata e proficua.Essi sono tenuti da insegnanti madrelingua autorizzati Cambridge TESOL, presso i locali della nostra scuola, in sede centrale, con frequenza settimanale (da novembre a marzo), per una durata complessiva di 30 ore annuali (P.E.T.) e 35 (F.C.E.). Quindi, sempre in sede, ad inizio giugno, si svolgono le sessioni d’esame per i diversi livelli. Le quote di partecipazione al corso e di iscrizione all’esame sono decisamente convenienti.

34.2.2. Francese (DELF – B1) Da diversi anni i l nostro istituto organizza dei corsi in preparazione alle certificazioni linguistiche, e fornisce assistenza per le iscrizioni agli esami. Dallo scorso la certificazione B1 in francese (DELF) é stata proposta in collaborazione con il Liceo Brocchi. Da quest'anno proponiamo il corso presso la nostra scuola, in sede centrale, con frequenza settimanale, mentre gli esami saranno sostenuti a Vicenza. Alla fine di questi esami, rispondenti ai livelli indicati dal quadro di riferimento Europeo, si ottiene un diploma che attesta le competenze linguistiche raggiunte. Tale diploma è riconosciuto dalle scuole italiane per i crediti formativi, dalle università, e dalle aziende.La finalità è di motivare gli studenti ad uno studio più consapevole e mirato. Inoltre, il possesso di un certificato attestante il livello di competenza linguistico acquisito è impotante come credito formativo a livello scolastico/universitario e lavorativo.

34.2.3. Tedesco (FIT in DEUTSCH 2) Il nostro istituto organizza a partire dal presente anno scolastico un corso di preparazione all'esame di lingua tedesca del Goethe Institut ,per ottenere la certificazione internazionale Fit in Deutsch 2.L'esame corrisponde al livello A2 indicato dal quadro di riferimento del Consiglio d'Europa e offre l'opportunità di ottenere un certificato che attesta le competenze linguistiche raggiunte. Tale certificato è riconosciuto a livello nazionale dal Ministero della Pubblica Istruzione e dalle scuole italiane per i crediti formativi.Il corso si terrà presso i locali della nostra scuola, in sede centrale, con frequenza settimanale. a partire da novembre 2013 . Le prove d'esame si svolgeranno invece a Padova, presso la sede dell'Istituto di Cultura Italo-Tedesca.Il fine è quello di offrire uno strumento per avere una prova tangibile e spendibile dei propri progressi nella comunicazione in lingua straniera e di motivare gli studenti ad uno studio più consapevole e mirato. Inoltre, il possesso di un certificato attestante il livello di competenza linguistico acquisito è importante come credito formativo a livello scolastico.

34.2.4. Spagnolo (DELE) Il dipartimento di spagnolo si propone di organizzare dei corsi preparatori per la certificazione DELE e di fornire l'assistenza necessaria per le iscrizioni agli esami. Quest'anno, con la collaborazione del Liceo Linguistico “New Cambridge” di Romano d'Ezzelino, iniziamo a proporre ai nostri studenti la certificazione B1.Gli esami corrispondono ai livelli indicati dai quadri di riferimento del Consiglio d'Europa e offrono l'opportunità di ottenere un diploma che attesti le competenze linguistiche raggiunte. Tale diploma è riconosciuto non solo a livello nazionale dal Ministero della Pubblica Istruzione e dalle scuole italiane per i crediti formativi, ma anche a livello internazionale da università, enti di istruzione ed aziende.Ai nostri studenti viene offerta la possibilità di sostenere gratuitamente un test di livello per valutare le loro abilità linguistiche e selezionare i candidati con maggiori possibilità di superare la prova finale.Il corso si terrà presso i locali della nostra scuola, in sede centrale, con frequenza settimanale. La prova finale invece si terrà presso il Liceo Linguistico “New Cambridge” di Romano d'Ezzelino.Il fine è quello di offrire uno strumento per avere una prova tangibile e spendibile dei propri progressi nella comunicazione in lingua straniera e di motivare gli studenti ad uno studio più

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consapevole e mirato. Inoltre, il possesso di un certificato attestante il livello di competenza linguistico acquisito è importante come credito formativo a livello scolastico/universitario e lavorativo.

34.3. La patente europea del computer ECDLL’ECDL (European Computer Driving Licence) è una certificazione valida a livello internazionale che attesta la capacità di usare il Computer in modo autonomo, ed in particolare di:

Conoscere le principali componenti Hardware e Software del computer ed i concetti di base legati al suo utilizzo;

Saper utilizzare il Sistema Operativo Windows; Scrivere testi; Gestire fogli di calcolo; Gestire basi di dat;. Costruire presentazioni multimedial;. Lavorare in rete ed usare la posta elettronica.

In Italia l’ente responsabile della diffusione dell’ECDL è l’AICA (Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico).L’ECDL è comunemente accettato come credito formativo agli Esami di Stato (negli Istituti superiori) ed in quasi tutti i corsi universitari dà luogo al riconoscimento di crediti formativi.Attribuisce inoltre punteggio nei concorsi pubblici.L’Istituto Remondini è una delle sedi, riconosciute da AICA, in cui è possibile sostenere gli esami (ECDL Test Center).Gli esami si tengono presso un laboratorio di Informatica della sede Centrale, seguendo un calendario che viene affisso nelle diverse bacheche di tutte e tre le sedi dell’Istituto Remondini.

34.4. Progetto Leonardo da VinciIl progetto coinvolge 100 studenti dei corsi post-qualifica di sei Istituti professionali: IIS "L. Luzzati" – IPSIA di Valdagno (VI), Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali Turistici e Sociali "G. A. Remondini" di Bassano del Grappa (VI), IIS di Asiago – IPSIA (VI), l’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali e Turistici “A. Da Schio” (VI), l’Istituto Professionale Statale Industria e Artigianato “F.Lampertico” di Vicenza, l’IIS-Ipsia "A. Casanova" di Napoli. Gli indirizzi di studio comprendono aree di specializzazione che preparano figure tecniche per diversi ambiti: industrie meccaniche, elettriche, elettroniche, gestione aziendale, servizi turistici, servizi della ristorazione, servizi sociali, chimico, Odontotecnico.

Queste figure professionali costituiscono il nucleo operativo qualificato delle PME (Petites et Moyennes Entreprises - Piccole e Medie Imprese) industriali e dei servizi, che richiedono ai futuri addetti, oltre alle conoscenze possedute in uscita dalle scuole, anche una ampia gamma di competenze. Pertanto gli obiettivi specifici del progetto IDAP riguardano lo sviluppo delle conoscenze linguistiche, in particolare nell'ambito di specializzazione, la conoscenza e la comprensione della natura, della finalità e dell’organizzazione dell’azienda, con particolare attenzione alle forme di “lean organisation”, e in generale lo sviluppo di competenze trasversali.

La durata della permanenza all’estero sarà di 5 settimane. Un primo flusso (gruppo) ha già svolto l’esperienza a settembre 2010, i restanti 90 partecipanti si recheranno all’estero nel corso dell’estate 2011, a partire da fine maggio. La durata dello stage sarà riconosciuta ai fini dell’Alternanza (dagli istituti in cui è attuata). La prima settimana all’estero sarà dedicata alla preparazione linguistica e all’inserimento lavorativo, le successive quattro saranno di stage a tempo pieno secondo il profilo professionale, ma a condizione che i i requisiti linguistici del partecipante siano adeguati. Pertanto, dopo la selezione dei partecipanti, in cui sarà tenuto conto del livello di lingua dei candidati, saranno attuate in Italia, prima della partenza delle attività apposite di preparazione linguistica e pedagogica.All’estero gli organismi ospitanti sono strutture formative e PME già coinvolte in esperienze di mobilità Leonardo e che offrono buone prospettive per i collocamenti dei partecipanti in condizione professionale, grazie all’appoggio anche di Università ed enti territoriali locali. Questi organismi sono già stati sperimentati

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nell’ambito dei precedenti progetti condotti dal proponente e selezionati anche in base alla localizzazione ed alla differenziazione delle caratteristiche economiche dei rispettivi distretti.I soggiorni saranno effettuati in Francia, Spagna e Gran Bretagna. I partecipanti saranno alloggiati in famiglia, a pensione completa. I flussi avranno degli accompagnatori, che potranno alternarsi durante il periodo, i quali effettueranno il tutoraggio e saranno in stretto contatto con il referente di progetto dell’ente ospitante. Ogni partecipante sarà anche monitorato settimanalmente via e-mail dall’Italia dal coordinatore di progetto.A conclusione dell’esperienza a ciascun partecipante sarà rilasciato il Documento Europass Mobility.

34.5. Le attività sportiveL'Istituto offre all’alunno una serie di stimoli che tengano conto del suo sviluppo psicomotorio rispettando le caratteristiche individuali di ognuno.La programmazione curricolare già propone alcune attività di base importanti finalizzate allo sviluppo armonico delle capacità coordinative e condizionali della persona; a questo si aggiunge una serie di attività sportive specifiche per meglio adattarsi alla diversa programmazione dei vari indirizzi.

In particolare si organizzano le seguenti attività:

1. Progetto nuoto per l’indirizzo sociale (classi seconde), articolato in 8 lezioni di acquaticità, giochi in acqua, approfondimento della tecnica della nuotata a rana finalizzata all’apprendimento della tecnica di base del nuoto per salvamento.

2. Organizzazione del torneo interno d’istituto di pallavolo e di calcio maschile e femminile a classi aperte, per la sede centrale o per le sedi succursali.

3. Organizzazione di uscite invernali per fare scuola di sci da fondo (classi prime e seconde), discesa e snowboard (classi terze, quarte e quinte).

4. Per le classi quarte e quinte si propongono corsi di autodifesa e lezioni di rafting.5. Per le classi 3^, 4^ e 5^ è previsto a classi aperte il progetto “Sballandoballando” e l’attività di cheer

dance.

Durante l’anno scolastico si effettueranno tutte le gare delle varie specialità sportive (sia d’istituto che esterne): Campionati studenteschi di Atletica Leggera, “Corri Bassano”, Campestre Bassanese, campionati studenteschi di calcio a 5 maschile e femminile, pallavolo, pallacanestro e ginnastica artistica, sci, nuoto e karate.

Proseguirà il progetto finalizzato all’integrazione degli alunni disabili con partite di pallacanestro tra alunni disabili dell’istituto con i loro compagni delle classi quarte, nonché il progetto “altro cinema” per le classi quinte.

34.6. Il patentino per il ciclomotoreL’attività non viene più affidata agli Istituti Superiori.

34.7. Gemellaggio con la Francia Lo scambio scolastico integra e completa il percorso scolastico classico, infatti gli alunni devono essere motivati allo studio e all’impegno anche confrontandosi con la realtà straniera e mettendo alla prova le loro capacità e conoscenze ed acquisendo competenze comunicative, relazionali ed organizzative. Lo scambio fornisce inoltre alla scuola un prezioso feed-back per una delle competenze fondamentali richieste allo studente, quella di saper comunicare in modo efficace ed immediato.Le finalità sono:

1. Contribuire alla formazione generale della personalità dell’allievo attraverso concrete esperienze di vita comune.2. Acquisire la consapevolezza della propria responsabilità di cittadino nei riguardi della realtà storica, culturale ed ambientale.3. Incoraggiare l’incontro tra culture diverse. 4. Sviluppare la capacità di interpretare criticamente l’evoluzione storica della città e l’organizzazione del territorio.

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34.8. Formazione sulla sicurezza per gli studenti Tutti gli studenti delle classi terze e quarte dell’Istituto, in vista delle attività di stage e di alternanza scuola-lavoro ricevono una formazione di base di 4 ore prevista dalla normativa sulla sicurezza per poter partecipare alle attività di stage e di alternanza scuola-lavoro.

35. Aggiornamento del personaleLe profonde trasformazioni in atto nella scuola italiana determinano importanti innovazioni curricolari e rilevanti cambiamenti nell’azione didattica. L’aggiornamento e la formazione in servizio dei docenti diventano, pertanto, una necessità avvertita da tutti i docenti impegnati nella piena realizzazione e nello sviluppo della propria professionalità ed una risorsa strategica della scuola per far fronte ai cambiamenti in atto.Ad integrazione delle iniziative di formazione promosse dal MIUR, dall’USR e dall’UST XIII di Vicenza, l’Istituto organizza momenti di formazione o corsi di aggiornamento e di auto-aggiornamento su proposta dei Dipartimenti.Il Piano di formazione e di aggiornamento si propone, sulla base dei bisogni formativi rilevati in fase di programmazione didattica ed educativa, di stimolare il dibattito sui saperi essenziali e sui curriculum disciplinari, di migliorare, attraverso l’approfondimento ed il confronto, l’efficacia dell’azione didattica, di fornire strumenti per elaborare risposte operative a problemi reali, di implementare le innovazioni, di valorizzare il lavoro dei docenti.

35.1. Formazione sulla sicurezza Tutto il personale dell’Istituto è stato formato sulla sicurezza a partire dall.a.s. 2012/2013. Nell’a.s. 2013/14 il nuovo personale in servizio sarà formato sulla sicurezza. Il Vicepreside, il secondo collaboratore del DS, la DSGA, i docenti responsabili di sede e il responsabile dell’ufficio tecnico riceveranno una formazione di 16 ore riservata ai dirigenti, al fine di renderli operativi in caso di sostituzione del DS.

PROCESSO DI ORIENTAMENTO

36. L’orientamento in entrataIl progetto si caratterizza per una serie di attività che si svolgono in Istituto e presso le scuole medie del territorio per promuovere la nostra scuola presso gli studenti di terza media e le loro famiglie, ma anche per far conoscere ai docenti delle scuole medie l’offerta formativa del nostro Istituto, affinché possano consigliare gli studenti nel loro percorso di scelta della scuola superiore.Le attività previste per l’orientamento in entrata prevedono anche la partecipazione degli studenti dell’Istituto, i quali incontreranno gli studenti di terza media in occasione degli Open Day e durante la presentazione dell’Istituto a Palazzo Bonaguro di Bassano del Grappa. A tal fine l’Istituto predispone anche del materiale informativo costituito da opuscoli, poster pubblicitari, slide che verranno proiettate per mostrare ai visitatori di Palazzo Bonaguro i locali dell’Istituto e le attività curricolari ed extracurricolari che da sempre si svolgono nella nostra scuola.Durante l’Open Day gli studenti del nostro Istituto fanno visitare, insieme ai docenti, i locali della scuola e raccontano agli studenti di terza media la propria esperienza nella frequenza del nostro Istituto.I docenti che svolgono attività di orientamento visitano anche le scuole medie che ne fanno richiesta per illustrare l’offerta formativa del nostro Istituto e organizzano incontri serali per le famiglie degli studenti di terza media.

37. I laboratori orientantiIl progetto nasce dall’esperienza svolta nell’ambito delle proposte volte ad aiutare gli alunni della scuola media nella scelta della scuola superiore. Il questo senso i laboratori didattici orientanti hanno lo scopo di invitare gli alunni di terza media ad una sorta di prova pratica, cioè frequentare un breve ciclo di lezioni pomeridiane per avere una assaggio delle materie portanti oggetto di studio nel nostro Istituto. Gli insegnanti del gruppo di lavoro simulano delle lezioni in classe, gli alunni vi partecipano attivamente, ponendo domande per fugare i dubbi sui percorsi scolastici proposti dal nostro Istituto. Per ogni indirizzo – biotecnologico, aziendale, turistico e socio-sanitario – sono previsti 3 laboratori nel mese di dicembre in

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giorni diversi, per consentire agli studenti di frequentare i quattro tipi di laboratorio creati per ciascun indirizzo. Ogni laboratorio prevede che il gruppo di lavoro progetti un percorso didattico interdisciplinare accattivante e di facile comprensione per gli alunni di terza media, specifico per indirizzo, preceduto da una introduzione semplice ed esaustiva dell’indirizzo di studio e degli sbocchi professionali. Questo potrà permettere loro di valutare l’indirizzo di studi più adatto alle loro capacità, ma soprattutto più efficace per sviluppare le loro potenzialità.

38. Riorientamento in entrata di studenti provenienti da altri IstitutiIl nostro Istituto accoglie ogni anno numerosi studenti provenienti da altre scuole e si attiva per organizzare, prima dell’inizio di ciascun nuovo anno scolastico, la sessione di esame integrativo per quegli studenti che, avendo svolto svariati percorsi di studio, si trovano nella condizione di essere stati ammessi almeno alla classe seconda e devono recuperare materie che non facevano parte del proprio curricolo.A tal fine è necessario che le famiglie e gli studenti contattino il nostro Istituto ancor prima di aver concluso l’anno scolastico che stanno frequentando per conoscere tempestivamente le materie che dovranno integrare prima di poter intraprendere un percorso di studi presso il nostro Istituto.L’attività di riorientamento in entrata viene seguita dalla Dirigenza, la quale ha il compito di informare gli studenti e le famiglie interessate in merito ai programmi di studio e alle date degli esami integrativi, nonché agli adempimenti burocratici necessari per effettuare il passaggio dalla scuola di provenienza al nostro Istituto.

PARTE CONCLUSIVA

39. Il piano annuale delle attività collegialiIl Piano annuale delle attività è un documento che completa il POF e viene discusso e approvato dal Collegio dei Docenti su proposta del Dirigente Scolastico, elaborato annualmente, in cui si concretizzano le attività previste dal Piano dell'Offerta Formativa. Il piano può essere modificato su proposta del Collegio dei Docenti nel corso dell'anno scolastico per far fronte a nuove esigenze.

40. Verifica e valutazione del POFPer verificare l’efficacia e l’efficienza dell’azione educativa, in termini di soddisfazione dell’utenza, e per apportare le opportune modifiche migliorative, sono previsti dei momenti di auto-valutazione d’istituto, intesa sia come strumento di analisi dei risultati da parte degli operatori scolastici, che di rendiconto ai soggetti esterni. Tali fasi di rilevazione e giudizio, previste sia in itinere che nella fase conclusiva dell’anno scolastico, sono realizzate su più livelli dalle diverse componenti scolastiche (docente – consiglio di classe – dipartimento per materia – commissioni di progetto – Consiglio di Presidenza - collegio dei docenti – consiglio di istituto).L’istituto, in attesa di un sistema nazionale di valutazione, predispone i seguenti strumenti, che svolgono insieme la funzione di sintesi del lavoro annuale e di autoanalisi in vista di miglioramenti:• relazione finale del Dirigente Scolastico• relazioni finali delle funzioni strumentali• relazioni finali dei responsabili di progetto• relazioni finali dei singoli docenti• SIQuS, strumento che colloca la scuola in rete con altri istituti al fine di migliorare la qualità e i servizi• Applicazione della norma internazionale UNI EN ISO 9001:2008 sul sistema di gestione per la qualità• Politica della qualità (allegata al presente POF)• Obiettivi della qualità relativi alle componenti studenti, docenti e genitori. Gli indicatori e i descrittori

sono i seguenti:

40.1. Obiettivi della qualitàVengono allegati al POF.

40.2. Durata del Piano dell’Offerta FormativaIl P.O.F. è un documento agile che può essere rivisto ed aggiornato ogni qualvolta risulti necessario, con la stessa procedura della compilazione, dagli organi dell’istituto per la parte di loro rispettiva competenza,

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anche raccogliendo e valutando eventuali sollecitazioni ed indicazioni di tutte le componenti della comunità scolastica.

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Il presente PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA è stato approvato dal Collegio Docenti nella seduta del 23/10/2013 e dal Consiglio d’Istituto nella seduta del 29/11/2013.

IL DIRIGENTE SCOLASTICOf.to Prof. Giorgio Carollo

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