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PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE VR 10 BORGO ROMA EST POF 2015 - 2016 1 MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE VR 10 BORGO ROMA EST - VIA GIULIARI 40 37135 VERONA Tel: 045/501332 Fax: 045/504191 e-mail: [email protected] sito: www.comprensivovr10.it PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA UNA SCUOLA... TANTE OFFERTE PER CRESCERE ANNO SCOLASTICO 2015 2016

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POF 2015 - 2016 1

MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE VR 10 – BORGO ROMA EST - VIA GIULIARI 40 37135 VERONA

Tel: 045/501332 – Fax: 045/504191 – e-mail: [email protected]

sito: www.comprensivovr10.it

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

UNA SCUOLA... TANTE OFFERTE PER CRESCERE

ANNO SCOLASTICO 2015 – 2016

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SOMMARIO

Che cos’ è il POF ………………………………………………………………. 3

Il territorio ……………………………………………………………………….. 4-5

Le nostre Scuole ……………………………………………………………….. 6-7

Finalità educative ………………………………………………………………. 8-9-10

La famiglia/ il patto di corresponsabilità ……………………………………… 11-12

La programmazione …………………………………………………………….. 12-13

L’offerta didattica ………………………………………………………………… 13

Il curricolo di base ……………………………………………………………….. 14

La valutazione …………………………………………………………………. ... 15-16

Il documento di valutazione …………………………………………………. …. 16

Le tabelle di valutazione …………………………………………………………. 17-18-19-20-21

Il tempo scuola ……………………………………………………………………. 22-23-24-25

L’indirizzo musicale ………………………………………………………………. 25-26

Le educazioni …………………………………………………………………. ….. 26

La religione cattolica e le attività alternative ……………………………………. 27

I servizi ……………………………………………………………………………… 27-28

I criteri formazione classi prime e assegnazione docenti alle classi …………. 28-29

I progetti ……………………………………………………………………………... 29-30-31

I progetti di rete ……………………………………………………………………… 31-32

Il Personale A.T.A ………………………………………………………………….. 33

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Una scuola che conserva

la memoria del passato,

che ascolta i segni del presente

e guarda in modo responsabile al futuro,

si impegna a formare cittadini liberi

e persone consapevoli.

“Il piano dell’Offerta Formativa è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extra curricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia".

Così recita l'art. 3 del D.P.R. n°. 275/99.

Il piano è il documento con cui la scuola presenta in modo sintetico ad alunni e genitori la propria identità, indicando il modello di servizio formativo che si propone di offrire. Nella costruzione del POF, l’Istituto tiene conto delle esigenze e dei bisogni specifici dell'utenza del proprio territorio, punto di partenza per programmare al meglio la propria attività educativa. Ha inoltre l’intento di far sapere in modo chiaro e sintetico alle famiglie cosa potranno aspettarsi dal nostro Istituto in termini di percorsi formativi, funzionamento e organizzazione interna. Il POF può essere definito la carta di identità dell’Istituto che lo produce. Quindi…

Nel Pof vengono illustrate le linee educative che contraddistinguono l’Istituto, i principi pedagogici e didattici, la progettazione curricolare ed extra-curricolare e l’aspetto organizzativo. Vengono descritti in particolare: L’organizzazione adottata per il raggiungimento degli obiettivi generali e specifici della

didattica Le discipline e la relativa quota oraria Le attività di continuità, orientamento, recupero e avanzamento corrispondenti ai bisogni

dei singoli alunni Le attività di valorizzazione delle eccellenze Le attività curricolari ed extra-curricolari I progetti interni Le collaborazioni con Enti esterni Le modalità e i criteri di valutazione degli alunni Il Pof, che ha una durata annuale, viene elaborato dal Collegio Docenti e adottato dal

Consiglio di Istituto.

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È uno strumento estremamente flessibile, che va rivisto annualmente in base alle necessità che emergono da tutte le componenti dell’Istituto: personale docente e non docente, studenti, famiglie, personale Ata.

Il territorio

L’Istituto Comprensivo Statale 10 – Borgo Roma Est è situato nell’area sud-ovest della città e appartiene alla zona Est del Quartiere di Borgo Roma, della V Circoscrizione del Comune di Verona. Configurazione geografica La conformazione del territorio, che si estende su una superficie di 1.808 ettari. è pianeggiante ed è attraversata dal Canale Giuliari, un canale artificiale proveniente dal fiume Adige. La Circoscrizione di appartenenza è la numero 5 del Comune di Verona e confina con i Comuni di: Castel d'Azzano, Buttapietra, San Giovanni Lupatoto e con i Quartieri del Centro Storico (Circoscrizione 1), Santa Lucia - Golosine (Circoscrizione 4), San Pancrazio - San Michele (Circoscrizione 7).

Cenni storici Le notizie più antiche relative al territorio di pertinenza dell’IC riguardano la zona di san Giacomo: i documenti riferiscono di un ospizio, destinato alla cura dei lebbrosi, presente fin dall’anno 1000 nell’area su cui attualmente sorge l’Ospedale Policlinico Giambattista Rossi. Il centro, che andò ampliandosi nelle epoche successive, venne chiuso in età napoleonica e riaperto in seguito come ospedale psichiatrico, dalla fine del XIX secolo al 1970. Oggi, adiacente all’Ospedale Policlinico sorge una grande area verde di 45 mila metri quadrati destinata a parco pubblico. Molto più recente lo sviluppo della zona di Tombetta, che risale alla fine dell’800, allorché la realizzazione dei Canali Camuzzoni e Giuliari permise l’insediamento in quest’area di alcune industrie, che consentirono a Verona di superare la grave depressione economica, a cui era stata condannata dal lungo periodo di servitù militare in epoca austriaca. Poco più tardi, agli inizi del 1900 iniziò a svilupparsi la zona industriale ZAI e, in quegli stessi anni fu costruita anche la prima scuola della zona, la "Edmondo De Amicis", che fu utilizzata durante la seconda guerra mondiale come ospedale e come rifugio per gli abitanti del borgo. Nasce invece agli inizi degli anni cinquanta il quartiere Borgo I Maggio, per effetto della spinta del fenomeno immigratorio che gonfia le periferie della città nel dopoguerra. Alle piccole case rurali, sparse lungo le vie Polveriera Vecchia e Giuliari, si sostituiscono ben presto insediamenti di tipo popolare. Nel quartiere nascono i primi servizi, quali la scuola e la parrocchia del “Gesù Divino Lavoratore”. Ultima in ordine cronologico la zona Polidore, a sud del canale Milani, dove su una preesistente area rurale si è insediata una nuova lottizzazione con condomini e villette a schiera, favorita anche dall'espansione dei servizi dell'adiacente Università di medicina collegata all'Ospedale Policlinico Giambattista Rossi. La zona è in forte espansione urbanistica e demografica.

Configurazione Urbanistica - Zona abitativa Dall’analisi socio-demografica emerge che il quartiere ha una bassa densità abitativa. Infatti, nonostante un primo incremento demografico registrato negli anni ’70 a seguito della

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realizzazione del nuovo insediamento urbano a nord-ovest del Canale Giuliari, ed una seconda fase di sviluppo risalente agli anni ’80 determinata dall’ampliamento della zona residenziale di San Matteo, tuttora la densità della zona appare inferiore alla media comunale.

Tuttavia, la popolazione residente è mediamente più giovane del resto della città ed anche la percentuale di famiglie numerose raggiunge in media valori superiori al dato complessivo comunale. Il patrimonio abitativo della zona ha subìto un notevole incremento dal dopoguerra, soprattutto dopo la costruzione dell’Ospedale Policlinico di Borgo Roma e l’ampliamento della zona industriale. Nell'ultimo ventennio si sono sviluppati sia insediamenti con villette a schiera e piccoli condomini, sia condomini di tipo economico popolare. Nella zona a ridosso della ZAI ci sono vaste aree dismesse (oltre un milione di metri quadrati di superficie), denominate “Zai storica”. È in

previsione il recupero della zona, con la creazione di un’area di collegamento col centro storico e l’ampliamento dell’area riservata alla Fiera.

I rapporti con il territorio L'Istituto ha predisposto alcuni protocolli di intesa con:

Amministrazione comunale: condividendo l'offerta formativa del nostro Istituto, che garantisce il diritto allo studio ad ogni alunno, contribuisce all'organizzazione e all'onere economico delle seguenti attività: - servizio mensa per la scuola primaria e secondaria di primo grado; - servizio di trasporto per gli alunni diversamente abili; - acquisto arredi, testi scolastici, materiali didattici e di consumo; - funzionamento degli edifici e dell'ufficio di segreteria; - sostegno all'integrazione degli alunni diversamente abili, organizzando con la scuola la

loro assistenza;

Azienda Sanitaria Locale: I rapporti tra scuola ed USSL 20 di Verona sono definiti dal protocollo di intesa concordato con l'Ufficio Scolastico Provinciale di Verona. Esso impegna l'USSL a: - formulare diagnosi cliniche in riferimento alla legge 104; - valutare i percorsi di integrazione scolastica degli alunni diversamente abili; - controllare il servizio mensa dal punto di vista alimentare ed igienico sanitario;

Università: sono previste attività di: - collaborazioni per percorsi di formazione del personale docente - percorsi di tutoraggio per neolaureati

Altri enti: L'Istituto intrattiene rapporti con altre agenzie operanti sul territorio e particolarmente con i seguenti enti: - biblioteche comunali: al fine di avviare gli alunni ad amare la lettura; - associazioni di volontariato: al fine di migliorare l'integrazione degli alunni stranieri

presenti nel nostro Istituto (CESTIM – Centro TanteTinte); - associazioni sportive: per favorire l'avvio alla pratica sportiva; - CAM (centro accoglienza minori) - Conservatorio

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Le nostre scuole L'ISTITUTO COMPRENSIVO "Verona 10 – Borgo Roma Est" è nato il 1^ settembre 2006 dalla fusione tra l' 8^ Circolo Didattico, composto dalle scuole primarie “E. De Amicis” e “B. Giuliari” e la Scuola Secondaria di primo grado “E. Meneghetti”.

La Scuola Secondaria di primo grado “ E. Meneghetti “ - sede centrale - via Giuliari 40 - 37134 Verona tel. O45 501332 - fax 045 504191 Mezzo di trasporto pubblico per raggiungere la scuola: autobus AMT n. 21 - 22 La sede, edificata nel 1969, è titolata a Egidio Meneghetti

(1882-1961). Egidio Meneghetti nasce e vive la sua giovinezza a Borgo Roma, frequenta

nella nostra città il Liceo Classico “Maffei”; si laurea a pieni voti in farmacologia presso l’Università degli Studi di Padova di cui sarà anche Rettore. Dotato di profondo senso civico si impegna per garantire libertà e democrazia nelle Istituzioni partecipando attivamente alla Resistenza. Studioso appassionato sviluppa con rigore la ricerca scientifica, educatore convinto infonde negli studenti interesse e curiosità per la cultura; persona sensibile è stimato per la sua umanità. Il nostro Istituto lo vuole ricordare come un grande maestro.

La Scuola dell’Infanzia “F. Aporti” Via Volturno, 20 – 37135 Verona Tel. e fax 045 500114 Mezzo di trasporto pubblico per raggiungere la scuola: autobus AMT n. 21 – 22 – 41 La scuola dell’Infanzia “F. Aporti”, già scuola dell’infanzia comunale fino all’anno scolastico 2013/2014, è stata successivamente statalizzata e attribuita all’I.C. 10 Borgo Roma Est a partire dall’anno scolastico 2014/2015. La scuola è intitolata a Ferrante Aporti (S. Martino dall’Argine 1891 – Torino 1858), presbitero, pedagogista e politico italiano, pioniere

dell'educazione scolastica infantile.

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La Scuola Primaria “E. De Amicis”

Via Tombetta 108 - 37135 Verona tel. 045 583415 - fax 045 583415 Mezzo di trasporto pubblico per raggiungere la scuola: autobus AMT n.21 – 22 - 72

La scuola primaria “E. De Amicis”, edificata nel 1903, durante la seconda guerra mondiale venne utilizzata come ospedale e come rifugio per gli abitanti di Borgo Roma. La scuola fu titolata, agli inizi del '900, ad Edmondo De Amicis (Oneglia1846- Bordighera1908 ) ,

scrittore e pedagogo italiano. Autore, inoltre, del romanzo “Cuore” (1886), uno dei testi più popolari ed apprezzati della letteratura italiana per ragazzi perché ricco di spunti morali e specchio della vita scolastica del tempo.

La Scuola Primaria “B. Giuliari”

Via Comacchio 30 - 37134 Verona tel. 045 508735 - fax 045 508735 Mezzo di trasporto pubblico per raggiungere la scuola: autobus AMT n.21 - 22

La scuola primaria “B. Giuliari” fu intitolata al famoso architetto per ricordare la sua importante opera di qualificazione del quartiere di b.go Roma. Bartolomeo Giuliari (1761-

1842) architetto dominò la scena architettonica veronese del suo periodo. A Verona grazie al prestigio culturale e politico di cui godeva, fu eletto membro della Commissione d'Ornato e nel 1808 presenta un progetto di un cimitero da edificarsi fuori da porta San Giorgio in rispetto delle leggi napoleoniche. A seguito della piena dell'Adige (1882) che provocò ingenti danni al quartiere partecipò alla realizzazione del Canale Giuliari che è utilizzato tutt'oggi per la produzione di energia elettrica. Una volta ultimata l'opera il quartiere cambia radicalmente la sua vocazione e conosce un'importante sviluppo.

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La Scuola in Ospedale p.le L. A. Scuro 10 - 37134 Verona tel. 045 8074602- fax 045 8074909 autobus: AMT n. 21 – 22

La scuola in ospedale rappresenta un’articolazione del sistema di istruzione per la garanzia del diritto allo studio degli alunni ospedalizzati e per contrastare la dispersione scolastica derivante dalla malattia. Nell’anno scolastico 2011/2012 è stata rinnovata una convenzione tra il Provveditorato agli Studi di Verona (l’attuale U.S.T.) e la Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliera di Verona, in seguito alla quale è stata riconfermata una sezione di Scuola Primaria e una sezione di Scuola Secondaria di 1° Grado, presso i Reparti di Pediatria, di Oncoematologia e Chirurgia Pediatrica e di Neuropsichiatria infantile del Policlinico “Giambattista Rossi” di Borgo Roma. La finalità della scuola in ospedale è stata sin dall’inizio quella di garantire la continuità didattica e l’apprendimento in un ambiente molto diverso da quello scolastico abituale. E’ compito degli insegnanti cercare di lenire il trauma da ricovero facilitando l’adattamento dell’alunno-paziente nel contesto ospedaliero attraverso una serie di attività anche laboratoriali.

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Finalità educative Nella consapevolezza della relazione che unisce cultura, scuola e persona, la finalità generale della scuola è lo sviluppo armonico e integrale della persona, all’interno dei principi della Costituzione Italiana e della tradizione culturale europea, nella promozione della conoscenza e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali, con il coinvolgimento attivo degli studenti e delle famiglie. ( dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione 2012). Per raggiungere queste finalità educative i docenti si impegnano a valorizzare:

L’ AUTONOMIA, come capacità di gestire le risorse per superare gli ostacoli,

favorendo la progressiva maturazione della coscienza di sé, sviluppando l'autostima e la consapevolezza dei propri bisogni, limiti e possibilità

LA COMPETENZA, per permettere ad ogni alunno di costruire il proprio sapere e

arricchire la propria cultura, dando importanza all’acquisizione di contenuti e alla formazione di abilità cognitive e stimolando le capacità critiche di ciascuno

LA CREATIVITA’, per offrire occasioni di sviluppo della personalità in varie direzioni,

valorizzando i percorsi espressivi di ciascun alunno e alunna

LA SOCIALIZZAZIONE, per favorire la relazione con gli altri nel riconoscimento e nel

rispetto delle “diversità”, per sviluppare forme e modalità di comunicazione efficace e per creare una mentalità attiva e aperta ai diversi punti di vista

LA CONSAPEVOLEZZA, per sviluppare la motivazione allo studio, favorendo la

capacità di servirsi degli strumenti, dei laboratori e delle strutture a disposizione al fine di raggiungere una buona acquisizione dei saperi fondamentali (linguistici, espressivi e operativi, scientifici matematici e artistici)

Parole chiave: Accoglienza, Continuità, Integrazione, Ricerca. ACCOGLIENZA: per un clima positivo in ogni ambiente scolastico

È fondamentale conoscere e valorizzare le esperienze che ciascun bambino ha fatto e continua a fare al di fuori della scuola, le conoscenze che ha già acquisito e le sicurezze raggiunte sul piano affettivo e sociale. Assumendo come punto di partenza l'identità del bambino e le modalità cognitive e affettive che lo caratterizzano, la scuola prende atto delle diversità, intervenendo in modi opportuni e differenziati, affinché non si trasformino in disuguaglianze sul piano sociale e civile. Possibili condizioni di svantaggio socio-culturale, di problemi comportamentali, di difficoltà di apprendimento vengono riconosciute, al fine di delineare percorsi per quanto possibile individualizzati atti a condurre tutti verso esiti scolastici positivi. Fondamentali sono le competenze professionali del personale, la collaborazione delle famiglie, delle agenzie ed enti presenti nel territorio che insieme dovrebbero fornire una risposta adeguata alle esigenze culturali e formative degli alunni. La scuola ha il compito di garantire all'alunno criteri e strumenti per un inserimento attivo nel mondo delle relazioni interpersonali, consentendogli di fondare gradualmente la sua condotta sull'accettazione ed il rispetto dell'altro, sul dialogo, sulla collaborazione, sulla partecipazione

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al bene comune. CONTINUITA’: per la collaborazione tra i vari ordini di scuola in modo da garantire una “saldatura” istituzionale, pedagogica e curricolare La continuità del processo educativo, fattore rilevante per la positività dell'esperienza scolastica di ogni alunno, diviene condizione di garanzia di interventi didattici che non procurino difficoltà nei passaggi dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria e da questa alla scuola secondaria di primo grado. Ciascuna scuola, pertanto, mentre educa sulla base delle proprie peculiari caratteristiche istituzionali e pedagogiche, garantisce a tutti gli alunni, anche ai portatori di handicap e agli alunni in difficoltà, quella continuità educativa che il raccordo tra le diverse istituzioni scolastiche può certamente favorire. Il presupposto di questa esigenza di raccordo è il “continuum” della crescita della persona, che, comunque, permane in un processo di apprendimento che si amplia e si diversifica anche in rapporto alle differenti fasi dello sviluppo psico-fisico. La scuola attua il suo compito come fase specifica della scuola di base, creando un legame unitario e continuo tra scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado. Presuppone, pertanto, una fase precedente nella quale ha già cominciato ad esplicarsi il "dovere e diritto dei genitori" di "mantenere, istruire ed educare i figli” (art.30 Costituzione) in cui un ruolo fondamentale spetta alla scuola dell’infanzia. In maniera analoga, che rispetta sia i caratteri propri di ciascuna fase sia la continuità con le altre, la scuola secondaria di primo grado, successiva alla scuola primaria, "si colloca all'interno del processo unitario di sviluppo della formazione, che si consegue attraverso la continuità. La scuola primaria dovrebbe pertanto realizzare la più efficace saldatura tra i momenti precedenti e seguenti del sistema formativo, nell'auspicata prospettiva della continuità istituzionale, pedagogica, curricolare. INTEGRAZIONE: perché ogni diversità per noi diventi valore: la scoperta della diversità è un

processo che modifica ed interviene nella costruzione della personalità di tutti i soggetti coinvolti

“Mai vediamo creature identiche. Mai vediamo creature completamente diverse. Ognuno di noi è l'altro, diverso uno dall'altro.

Solo i virus sono uguali.” Danilo Dolci

Tutte le scuole del I grado di istruzione (infanzia, primaria, secondaria di primo grado) hanno il compito di garantire ad ogni alunno il diritto all'educazione e all'istruzione.

Alunni con handicap o con svantaggio socio-culturale Obiettivo generale della programmazione educativa e didattica per l'alunno con svantaggio socio-culturale e l’alunno diversamente abile è la costruzione di piani personalizzati e/o individuali di apprendimento. L’alunno che non ha potuto godere di adeguate sollecitazioni educative, ha il diritto di essere messo nelle condizioni di recuperarle. L'obiettivo dell'apprendimento non può mai essere disatteso e tanto meno sostituito da una semplice socializzazione "in presenza". La scuola collabora con i seguenti servizi rivolti ai minori: - Servizio di Neuropsichiatria Infantile ASL 20 (S.N.P.I.)

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- Istituto Medico Centro Don Calabria - Settore Sociale (operatori addetti all’assistenza) - Servizi Sociali (assistenti sociali, educatori, assistenti domiciliari) - CAM (Centro Assistenza Minori) - Centri di logopedia

La scuola prevede l’attuazione di percorsi specifici per favorire “lo stare bene a scuola” di alunni, docenti e genitori attraverso: - Attivazione di modalità relazionali funzionali allo scopo - Utilizzo adeguato delle risorse umane (insegnanti di sostegno, operatori, assistenti

personali ASL …) - Individuazione degli obiettivi relazionali e di apprendimento nelle varie situazioni di

disagio grave - Valutazione del processo di recupero - Identificazione delle strategie personali di recupero - Organizzazione di percorsi di formazione/approfondimento per docenti di sostegno - Progettazione di percorsi per la continuità e l’accoglienza di alunni in situazione di

disagio/handicap provenienti da scuole di diverso livello - Proposte di percorsi di formazione.

Alunni stranieri Un’attenzione specifica è riservata agli alunni stranieri, per i quali è quasi sempre necessario un iter atto a migliorare il loro percorso scolastico, favorendo la loro integrazione e quella delle loro famiglie e ponendo un freno all’insuccesso scolastico particolarmente frequente fra questi alunni. Fin dal 1999 abbiamo iniziato ad occuparci in maniera sistematica dell’inserimento di un numero di alunni immigrati che è cresciuto costantemente. Tale dato rende chiaramente conto non solo del fenomeno, ma di come questo si sia evoluto nel tempo. Si può affermare che, all’interno di una situazione in movimento, arrivano in modo continuo e costante alunni sia scolarizzati, che senza scolarità italiana pregressa e la loro presenza è diventata una peculiarità della scuola e del territorio. Nel nostro percorso di accoglienza la scuola si attiva su diversi fronti: l’alunno come persona, la famiglia, l’inserimento, l’apprendimento dell’italiano come L2, l’attivazione di attività progettuali che allontanano dall’errato concetto “dal diverso all’uguale”, ma che educano alla logica creativa “dal diverso al nuovo”. Ciò porta alla crescita affettiva e cognitiva di ogni alunno e vuole aprire la mente ai nostri bambini/ragazzi che saranno i futuri cittadini del mondo. RICERCA per imparare a imparare:

tutte le scuole del I grado di istruzione (infanzia, primaria, secondaria di primo grado) devono essere “ambiente di apprendimento”. Il loro compito specifico è quello di iniziare con la prima alfabetizzazione culturale, di passare poi gradualmente all’acquisizione di tutti i fondamentali tipi di linguaggio e alla padronanza dei quadri concettuali, delle abilità e delle tecniche di indagine essenziali alla comprensione del mondo naturale, artificiale, umano. Ciò si svolgerà secondo progressioni inerenti a ciascun settore di studio, in un passaggio continuo che va da una impostazione pre-disciplinare e integrata all'emergere di quadri disciplinari, sempre più differenziati e sistematici. Le sollecitazioni culturali, operative e sociali offerte dal curricolo della scuola primaria e

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secondaria di primo grado si propongono la progressiva costruzione delle capacità di pensiero riflessivo e critico, il potenziamento della creatività e della divergenza, l'autonomia e l'indipendenza di giudizio, sulla base di un adeguato equilibrio affettivo e sociale e di una positiva immagine di sé.

La famiglia Oggi viviamo in una condizione generale di impoverimento ideale e culturale, ma si può parlare di scuola solo tenendo ben presente la "funzione" della famiglia nella società, perché solo partendo dalla famiglia e dalla responsabilità dei genitori verso i figli, si può delineare il ruolo della scuola. La responsabilità educativa della famiglia non può essere totalmente delegata ad altri, per cui le famiglie hanno il diritto di educare i figli secondo le proprie tradizioni, i propri valori religiosi e culturali, usando gli strumenti e i mezzi che ritengono più idonei, purché in coerenza con i principi costituzionali e nell’ambito della legislazione italiana e di quella dell’Unione Europea. Senza creare un dialogo con le famiglie, si rischia di far vivere ai ragazzi un'esperienza dissociata fra vita scolastica e vita in famiglia. Le famiglie hanno talvolta difficoltà a rapportarsi alla scuola, sia per motivi linguistici e culturali, sia per problemi oggettivi come, ad esempio, gli orari di lavoro. D'altra parte, in questa fascia di età, il ruolo delle famiglie nell'educazione dei figli è forte, per cui è importante il coinvolgimento dei genitori e un confronto fra genitori e insegnanti. Si fa in modo che famiglia e scuola interagiscano per creare una pedagogia della responsabilità, per incoraggiare al pensare libero e critico, per promuovere la cultura, per acquisire il senso di responsabilità attraverso esperienze dirette, non separate, tra scuola e famiglia. Con l'obiettivo di coinvolgere maggiormente tutte le famiglie, si cerca di potenziare l'accoglienza dei nuovi alunni, di valorizzare la centralità educativa della famiglia, di attivare corretti rapporti della famiglia con la società in generale e con la scuola in particolare. L'impegno della scuola a formare ragazzi ricchi di conoscenze, liberi e responsabili ha indubbiamente maggiore validità e concretezza se supportato da una fattiva collaborazione con i genitori.

Il patto di corresponsabilità Il patto di corresponsabilità è la dichiarazione esplicita e partecipata ai genitori e agli alunni dell’operato della scuola. In questo senso esclude qualsiasi logica formalistica e burocratica, ma si ispira ai principi etici e deontologici dell’educazione.

Con i genitori Gli insegnanti, nel corso della prima assemblea, illustrano ai genitori l’offerta formativa, ossia:

gli obiettivi formativi e didattici del curricolo;

i criteri di valutazione;

i progetti particolari che si intendono realizzare nel corso dell’anno;

i criteri cui si ispireranno per assicurare la coerenza educativa nella conduzione della classe.

Tenuto conto anche dei pareri e delle proposte dei genitori, si preciseranno compiti ed

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impegni delle famiglie e degli alunni, al fine di favorire l’acquisizione, da parte di questi ultimi, di una sempre maggiore autonomia, puntualità e responsabilità. In presenza di rilevanti difficoltà dell’alunno, la scuola predispone un progetto individualizzato i cui contenuti sono comunicati ai genitori dell'alunno. Per gli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica e che fanno richiesta di Attività Alternativa la scuola predispone un progetto specifico da realizzare contemporaneamente all’attività di IRC. Nel corso dell’anno sono programmati per i genitori assemblee di classe e colloqui individuali per informarli sull’andamento complessivo delle attività scolastiche della classe e dei progressi individuali dei singoli allievi.

Con gli alunni L’azione della scuola richiede sempre il coinvolgimento degli alunni e la loro consapevolezza sugli apprendimenti da conseguire e i percorsi da effettuare per raggiungerli. Per far conoscere l’offerta formativa agli alunni e migliorare la loro motivazione e partecipazione, la scuola utilizza una molteplicità di occasioni:

all’inizio dell’anno gli insegnanti illustrano l’organizzazione della classe e delle attività, i materiali, le nuove discipline, gli spazi...;

all’inizio di ogni nuova esperienza significativa sul piano educativo e didattico, gli insegnanti fanno conoscere le motivazioni delle attività, i risultati formativi che si potranno conseguire, i tempi previsti, i materiali da utilizzare, le forme di impegno...;

nel corso dell’anno si rende consapevole l'alunno dell’insieme delle regole, delle consuetudini, dei propositi, dei doveri... che contribuiscono a realizzare un clima sociale positivo e consentono a tutti di stare bene a scuola;

la valutazione in itinere è utilizzata come occasione per accrescere la consapevolezza dei risultati raggiunti e per orientare il successivo impegno personale.

La programmazione

Il sistema scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento verso cui tendere il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea – raccomandazione del 18.12.2006 – ( dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione – 2012)

L’ IC 10 intende favorire l’apprendimento di queste competenze chiave attraverso una programmazione che ha il fine di :

far acquisire e sviluppare conoscenze e abilità;

far acquisire una capacità logico-critica;

far conoscere la molteplicità dei mezzi espressivi;

arricchire e consolidare la conoscenza della lingua italiana;

sviluppare competenze matematiche;

favorire la conoscenza della lingua inglese e, nella scuola secondaria di primo grado, di una seconda lingua comunitaria;

sviluppare la capacità di utilizzare metodologie scientifiche nello studio del mondo

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POF 2015 - 2016 14

naturale, dei suoi fenomeni e delle sue leggi;

sviluppare la capacità di orientamento nello spazio e nel tempo;

valorizzare le capacità relazionali;

educare ai principi fondamentali della convivenza civile. La scuola ha il compito di organizzare le attività educative e didattiche per il raggiungimento degli obiettivi generali del processo formativo e degli obiettivi specifici di apprendimento anche attraverso la personalizzazione dei piani di studio. Spetta ai docenti, collegialmente e individualmente di predisporre la programmazione didattica, stabilendo le modalità concrete per mezzo delle quali conseguire le mete fissate all’interno di un monte ore obbligatorio per tutti gli alunni. Il complesso delle osservazioni sistematiche effettuate dagli insegnanti nel corso dell'attività didattica costituirà uno strumento per la continua regolazione della programmazione.

L’ offerta didattica

Valorizzazione dell’esperienza dell’alunno La scuola come ambiente educativo di apprendimento riconosce “in primis” l’alunno come soggetto portatore di cultura, valori, esperienze, conoscenze, attitudini, che sono la base su cui il docente stende sia la programmazione generale, sia l’azione didattica relazionale quotidiana. Tutto ciò è il presupposto perché l’alunno possa essere il costruttore attivo del proprio sapere. Apprendere infatti, non significa immagazzinare informazioni e accumulare nuovi elementi indipendentemente dalla conoscenze pregresse, ma significa connettere i nuovi elementi in entrata con le informazioni possedute. Si dà importanza all’acquisizione di contenuti e alla formazione di abilità cognitive che permettano ad ogni alunno di costruire il proprio sapere e arricchire la propria cultura. Per fare in modo che l’alunno sia costruttore del proprio sapere sono fondamentali le esperienze compiute a scuola in attività di ricerca che richiedono l’utilizzo dei diversi linguaggi tra i quali l’uso della metodologia della scoperta, il lavoro di gruppo, a classi aperte e l’individualizzazione dell’insegnamento.

Il Clima Sociale Positivo Il clima sociale positivo si instaura nella classe quando i rapporti fra le diverse componenti sono costruttivi. In particolare i docenti si preoccupano di instaurare nella classe un clima di comunicazione aperta, di accettazione e di fiducia affinché nell’alunno si riscontri una motivazione positiva all’apprendere.

Unitarietà dell'insegnamento La molteplicità degli interventi di più insegnanti nelle classi rende necessaria l’unitarietà dell’insegnamento inteso come:

identificazione di obiettivi specifici di apprendimento e trasversali delle discipline;

omogeneità di criteri metodologici;

interdisciplinarietà dell’insegnamento.

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POF 2015 - 2016 15

Il curricolo di base Il curricolo d’istituto è espressione della libertà d’insegnamento e dell’autonomia scolastica e, al tempo stesso, esplicita le scelte della comunità scolastica e l’identità dell’istituto. La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa. ( dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione - 2012) Il curricolo di base è costituito dalle discipline, il cui insegnamento viene programmato e verificato dai docenti:

nelle interclassi parallele e nel team per la scuola primaria;

nei consigli di classe e nei dipartimenti disciplinari nella scuola secondaria. Viene approvato dal Collegio Docenti e attuato nei tempi determinati dalla normativa. Il curricolo ha come finalità quella di far acquisire agli alunni le conoscenze e le abilità cognitive, con l’attenzione di identificare con precisione i livelli minimi di abilità che gli alunni dovrebbero raggiungere nel corso di studi.

Criteri e modalità dell’azione didattica L’interazione fra lo stile dell’insegnamento e lo stile dell’apprendimento è alla base del processo cognitivo dell’alunno. E’ importante per ogni docente la riflessione sul proprio stile di apprendimento e quindi di insegnamento per impostare l’azione didattica in modo da renderla proficua al fine di agevolare il successo formativo dei singoli alunni. Pertanto vengono adottate diverse metodologie d’insegnamento:

lezione frontale: per permettere all’alunno di conoscere i contenuti disciplinari e di

sapersi inserire nel contesto sociale e culturale;

individualizzazione: per adattare l’insegnamento alle caratteristiche individuali di ogni

alunno rispettandone stili d’apprendimento, bisogni , vissuti, capacità...;

apprendimento per scoperta: per consentire la formulazione di problemi e favorire la ricerca di risposte e soluzioni;

cooperative learning: per creare situazioni in cui il docente facilitatore valorizza le

potenzialità cognitive e relazionali degli alunni;

classi aperte: per raggiungere obiettivi trasversali e particolari di progetti

pluridisciplinari;

attività di laboratorio: per favorire l’apprendimento attraverso il fare;

lezione sul territorio ( uscite didattiche e conferenze con esperto).

Criteri e modalità di gestione dell'aula La sistemazione dell’aula deve tener conto degli eventuali problemi psicofisici del singolo alunno, della opportunità di una disposizione flessibile dei banchi in relazione alle diverse modalità di azione didattica, delle necessità di una disposizione razionale e ordinata delle infrastrutture che contengono i materiali di uso collettivo e la creazione delle condizioni per il mantenimento ordinato del materiale del singolo alunno. Si garantisce a chi usufruisce dell’edificio scuola un ambiente soddisfacente sia nelle attrezzature minime (banchi, sedie, lavagne), sia nell’igiene dei diversi spazi. Si garantisce inoltre il rispetto delle normative stabilite dal Decreto Legislativo 81/2008 sulla sicurezza.

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POF 2015 - 2016 16

La valutazione Nella scuola primaria e secondaria di primo grado la valutazione quadrimestrale e finale costituisce un momento di misurazione del profitto dell'alunno. In essa confluiscono vari elementi che permettono ai docenti di formulare un giudizio che tenga conto non solo dell'esito ma anche del processo di apprendimento. La valutazione viene distinta in due momenti: Con valutazione sommativa si intende la sommatoria dei risultati delle verifiche effettuate e degli elementi che si descrivono più sotto; essa rappresenta il punto di arrivo di ciascuno dei segmenti in cui è stato suddiviso il percorso di apprendimento. Si parla di valutazione formativa quando all’interno di un percorso essa serve a prendere atto dei livelli raggiunti e delle eventuali carenze evidenziate; il suo scopo è il consolidamento dei primi ed il superamento delle seconde.

INVALSI Le prove Invalsi fanno parte del sistema di valutazione nazionale e mirano alla verifica delle competenze acquisite, non solo a livello scolastico , e sono prove standard. Tale sistema di valutazione permette ai docenti di rivedere (eventualmente) l’aspetto didattico/metodologico e utilizzare i risultati ottenuti come materiale di progetto/qualità e riferimento .

La valutazione degli alunni: In sintesi, oltre ai dati del profitto, nella valutazione finale si tiene conto di altri elementi quali: livelli di partenza e percorso compiuto, intendendo l’esperienza scolastica come un processo di cui il singolo anno è un segmento che non può essere scisso dagli altri pregressi ; metodo di studio, inteso come capacità di organizzare il proprio tempo ed il proprio lavoro,

di acquisire strumenti operativi, di elaborare percorsi culturali anche autonomi; frequenza scolastica, intesa sia come presenza fisica a scuola sia, soprattutto, come

presenza attiva, con il rispetto dei propri obblighi e della comunità scolastica; partecipazione, intesa come capacità di creare proficue relazioni sia tra gli alunni sia con i

docenti e di fornire significativi contributi al dialogo educativo ed alla vita della scuola; impegno, inteso come capacità di assumersi responsabilità e di adempiere con costanza,

precisione e puntualità gli obblighi connessi; capacità di osservazione; capacità di porsi domande/problemi e prospettarne ipotesi risolutive.

I tempi della valutazione Spetta alla scuola stabilire i tempi per la valutazione degli alunni: si misurano gli apprendimenti attraverso prove d’ingresso (per verificare i prerequisiti), intermedie (per verificare la comprensione e l’acquisizione degli argomenti trattati) e finali (tenendo conto sia dei risultati raggiunti che dell’impegno, della partecipazione e della maturazione dell’alunno), controllando sempre lo scostamento tra obiettivi e risultati; Gli strumenti ufficiali dei docenti sono:

il registro delle riunioni dell’equipe pedagogica o del consiglio di classe;

il giornale dell’insegnante;

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POF 2015 - 2016 17

il registro di classe;

P.E.I. Al momento il documento di valutazione per gli alunni in situazione di handicap rimane il PEI (Piano Educativo Individualizzato). Nel PEI viene pianificata l’articolazione degli interventi e si concordano gli stili di comunicazione, in particolare con le famiglie. Tale documento prevede valutazioni iniziali, intermedie, finali con osservazioni sistematiche sull’alunno sotto vari aspetti, quali autonomia, relazioni, apprendimenti. Comprende anche la gestione dell’organizzazione didattica: tempi, spazi, forme di aiuto e di sostegno della giornata e della settimana scolastica ed extrascolastica. Va condiviso e compilato da tutto il gruppo docente che opera con l’alunno e, periodicamente, integrato con relazioni sugli incontri con gli specialisti dei vari servizi. Il PEI è da tempo oggetto di analisi e discussione nel C.T.I. (Centro Territoriale d’Integrazione) al fine di predisporne uno unico, più snello, ma pur sempre dettagliato nella forma e nel contenuto, per tutte le scuole aderenti alla Rete.

P.D.P (Documentazione dei percorsi didattici) .Le attività di recupero

individualizzato, le modalità didattiche personalizzate, nonché gli strumenti compensativi e le misure dispensative dovranno essere dalle istituzioni scolastiche esplicitate e formalizzate, al fine di assicurare uno strumento utile alla continuità didattica e alla condivisione con la famiglia delle iniziative intraprese. A questo riguardo, la scuola predispone, nelle forme ritenute idonee e in tempi che non superino il primo trimestre scolastico, un documento che dovrà contenere almeno le seguenti voci, articolato per le discipline coinvolte dal disturbo:

◦ dati anagrafici dell’alunno;

◦ tipologia di disturbo;

◦ attività didattiche individualizzate;

◦ attività didattiche personalizzate;

◦ strumenti compensativi utilizzati;

◦ misure dispensative adottate;

◦ forme di verifica e valutazione personalizzate. Nella predisposizione della documentazione in questione è fondamentale il raccordo con la famiglia, che può comunicare alla scuola eventuali osservazioni su esperienze sviluppate dallo studente anche autonomamente o attraverso percorsi extrascolastici.

Sulla base di tale documentazione, nei limiti della normativa vigente, vengono predisposte le modalità delle prove e delle verifiche in corso d’anno o a fine Ciclo. Tale documentazione può acquisire la forma del Piano Didattico Personalizzato.

Il Documento di Valutazione I docenti dell’IC10 di Verona hanno prodotto la scheda di valutazione e l’attestato dell’alunno. La valutazione periodica dell’alunno ha scansione temporale adottata dal collegio dei docenti ed è quadrimestrale per tutte le classi sia della scuola primaria che di quella secondaria di primo grado. L'art. 3 della legge 169, stabilisce che dall'a.s. 2008/2009 la valutazione degli apprendimenti e la certificazione delle competenze nella scuola Primaria sia effettuata mediante l'attribuzione di voti numerici espressi in decimi completa di giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall'alunno/a. Per l'insegnamento della Religione Cattolica il modello di valutazione rimane: Ottimo, Distinto, Buono, Discreto, Sufficiente, Non Sufficiente. I descrittori di valutazione per il comportamento sono: Adeguato, Parzialmente Adeguato e

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POF 2015 - 2016 18

Non Adeguato. Nella scuola Secondaria di primo grado la valutazione degli apprendimenti, del

comportamento, la certificazione delle competenze, nonché la valutazione dell'esame finale del ciclo vanno effettuate mediante l'attribuzione di voti numerici espressi in decimi.

Nel rispetto del principio di trasparenza e dell'attenzione specifica agli alunni disabili, a quelli con particolari difficoltà di apprendimento e agli alunni di nazionalità non italiana, sarà comunicato ogni eventuale adeguamento alle famiglie degli alunni.

Tabelle di valutazione: comportamento e discipline Valutazione del comportamento: i criteri

1- Conoscere e rispettare le regole fondamentali della vita associata e della vita democratica.

1a – Atteggiamento

L’alunno/a è corretto/a nei rapporti con tutti gli operatori scolastici; rispetta gli altri e i loro diritti nel riconoscimento delle differenze individuali; rispetta se stesso/a e gli altri nella cura della persona, dell’abbigliamento e del linguaggio.

1b–Rispetto dell’ambiente

L’alunno/a rispetta e mantiene pulito l’ambiente scolastico in cui è inserito/a: le attrezzature, le aule, i laboratori, la mensa, gli spazi comuni.

1c-Rispetto del regolamento di Istituto

L’alunno/a rispetta il regolamento di Istituto e tutte le prescrizioni normative cui deve attenersi nelle varie circostanze (uso della mensa, della palestra e degli spogliatoi, visite didattiche, competizioni sportive, ecc.)

2-Stabilire rapporti interpersonali di disponibilità, collaborazione, rispetto e di partecipare correttamente alle attività e ai momenti della vita scolastica.

2a - Atteggiamento

L'alunno è corretto nei rapporti con tutto il personale scolastico; rispetta gli altri e i loro diritti nel riconoscimento delle differenze individuali; rispetta se stesso e gli altri nella cura della persona, dell'abbigliamento e del linguaggio

2b – Rispetto dell'ambiente

L'alunno rispetta e mantiene pulito l'ambiente scolastico in cui è inserito: le attrezzature, le aule, i laboratori, la mensa, gli spazi comuni.

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POF 2015 - 2016 19

VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO: I DESCRITTORI SCUOLA SECONDARIA

VOTO DESCRITTORI

10

Ha un atteggiamento corretto e responsabile

Frequenta regolarmente e con puntualità

Partecipa con interventi pertinenti ed appropriati

Assolve alle consegne con puntualità

9

Ha un atteggiamento corretto

Frequenta regolarmente

Dimostra interesse per le attività didattiche

Assolve alle consegne

8

Ha un atteggiamento sostanzialmente corretto

Frequenta abbastanza regolarmente

Generalmente collabora alla vita scolastica

Rispetta abbastanza le consegne

7

Ha un atteggiamento non sempre corretto

Fa parecchie assenze e ritardi non sempre giustificati

Segue in modo poco propositivo o selettivo l'attività scolastica

Talvolta non rispetta le consegne o solo se controllato

6 Ha un atteggiamento scorretto (sospensione)

Fa numerose assenze e ritardi non sempre giustificati

Partecipa con scarso interresse all'attività didattica

Non rispetta le consegne

5 Ha un atteggiamento molto scorretto e pericoloso

Ha una frequenza irregolare e fa continue assenze e/o ritardi ingiustificati

Disturba sempre le lezioni

Non rispetta le consegne

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POF 2015 - 2016 20

VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO : I DESCRITTORI

SCUOLA PRIMARIA GIUDIZIO DESCRITTORI

ADEGUATO Ha un atteggiamento corretto. Sa relazionarsi in modo positivo con compagni e insegnanti.

PARZIALMENTE ADEGUATO Ha un atteggiamento sostanzialmente corretto e tende a collaborare alla vita scolastica. Non sempre si relaziona in modo adeaguato.

NON ADEGUATO Non rispetta le regole e ostacola il lavoro. Non riesce a relazionarsi in modo corretto con compagni e insegnanti.

LIVELLI DI ABILITA’ E CONOSCENZE NELLA VALUTAZIONE DISCIPLINARE – SCUOLA SECONDARIA Livelli di abilità e conoscenze Giudizio VOTI L’alunno/a

Mostra di non conoscere gli argomenti di studio

Non ha acquisito le abilità richieste

Espone in forma confusa e scorretta

Non ha conseguito miglioramenti significativi, rispetto alla situazione di partenza

Gravemente insufficiente

4

L’alunno/a

Mostra di conoscere gli argomenti di studio in modo incompleto

Utilizza con scarsa autonomia le abilità acquisite

Espone in modo non sempre chiaro e ordinato

Ha conseguito lievi miglioramenti rispetto alla situazione di partenza

Insufficiente 5

L’alunno/a

Conosce i contenuti essenziali degli argomenti di studio

Ha acquisito sufficienti abilità

Espone in forma semplice e non sempre corretta

Ha conseguito miglioramenti rispetto alla situazione di partenza

Sufficiente 6

L’alunno/a

Conosce adeguatamente i contenuti degli argomenti di studio

Ha acquisito un buon livello di abilità

Espone in forma chiara e corretta

Ha migliorato o consolidato la sua preparazione

Buono 7

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POF 2015 - 2016 21

L’alunno/a

Conosce e comprende i contenuti degli argomenti di studio

Ha acquisito con sicurezza le abilità richieste

Sa operare collegamenti interdisciplinari

Espone in forma corretta ed articolata

Utilizza con proprietà i linguaggi specifici

Ha migliorato o consolidato la sua preparazione

Distinto 8

L’alunno/a

Conosce, comprende e sa utilizzare i contenuti degli argomenti di

studio

E’ in grado di rielaborare le conoscenze e di operare collegamenti

interdisciplinari

Espone in forma corretta, fluida ed articolata

Utilizza linguaggi appropriati ed adeguati alle singole situazioni

Ha migliorato o consolidato la sua preparazione

Ottimo 9

L’alunno/a

Padroneggia tutti gli argomenti di studio

Organizza le conoscenze in modo autonomo, opera opportuni

collegamenti interdisciplinari, è in grado di analizzare criticamente

i contenuti

Espone con padronanza, sicurezza e proprietà

Ha migliorato o consolidato la sua preparazione

Eccellente 10

LIVELLI DI ABILITA’ E CONOSCENZE –SCUOLA PRIMARIA

LIVELLI DI ABILITA’ E CONOSCENZE GIUDIZIO VOTO L’alunno/a

Mostra di non conoscere gli argomenti proposti o di conoscerli in modo incompleto

Non ha acquisito le abilità richieste

Espone in forma confusa e scorretta

Non ha conseguito miglioramenti significativi rispetto alla situazione di partenza

Non sufficiente

5

L’alunno/a

Conosce i contenuti essenziali degli argomenti proposti e di studio

Ha acquisito sufficienti abilità

Espone in forma semplice e non sempre corretta

Sufficiente

6

L’alunno/a

Conosce adeguatamente i contenuti degli argomenti proposti e di studio

Ha acquisito un discreto livello di abilità

Espone in forma chiara e corretta

Discreto

7

L’alunno/a

Conosce e comprende i contenuti degli argomenti proposti e di studio

Ha acquisito le abilità richieste e sa operare alcuni collegamenti interdisciplinari

Espone in forma corretta, utilizza con proprietà i linguaggi specifici

Buono

8

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PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE VR 10 – BORGO ROMA EST

POF 2015 - 2016 22

L’alunno/a

Conosce, comprende e sa utilizzare i contenuti degli argomenti proposti e di studio

E’ in grado di rielaborare le conoscenze e di operare collegamenti interdisciplinari

Espone in forma corretta e articolata

Utilizza linguaggi appropriati e adeguati alle singole situazioni

Distinto

9

L’alunno/a

Padroneggia tutti gli argopmenti proposti e di studio

Organizza le conoscenze in modo autonomo, opera opportuni collegamenti interdisciplinari, è in grado di analizzare criticamente i contenuti

Espone con padronanza, sicurezza e proprietà

Ottimo

10

IL TEMPO SCUOLA

Nell’organizzazione oraria, il nostro Istituto tiene conto di molteplici aspetti e segue precisi criteri:

l’organizzazione didattica rientra nell’autonomia delle scuole;

è fatta salva la contitolarità didattica dei docenti;

le istituzioni scolastiche stabiliscono le modalità di svolgimento dell’orario delle attività didattiche, tenendo conto del POF, dei servizi, delle strutture a disposizione e della qualità dell’insegnamento-apprendimento;

dell’insegnamento della Religione Cattolica e dell’Attività Alternativa;

dei docenti con più sedi di lavoro;

dei docenti di strumento;

delle Educazioni;

dei “desiderata” didattica. Sarà compito della commissione orario, valutare e proporre ogni anno la struttura oraria possibile nel rispetto delle direttive ministeriali ed in relazione all'organico assegnato. Per il corrente anno scolastico è stato stabilito che:

la scuola dell’Infanzia “F. Aporti” offre un tempo scuola pari a 40 ore settimanali che

si svolgono dal lunedì al venerdì. L’orario di inizio scuola è fissato alle ore 08.00 e termina alle ore 16.00.

la scuola primaria “E. De Amicis” offre un tempo scuola pari a 28 ore settimanali (27

ore di insegnamento + 1 ora di mensa e post-mensa) che si svolgono dal lunedì al venerdì. L'orario di inizio scuola è fissato alle ore 08.00; termina alle ore 16.00 per 1 giorno e alle ore 13.00 per 4 giorni. La ricreazione è posta alle ore 10.00 ed ha una durata di 20 minuti, come stabilito dal Regolamento di Istituto.

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POF 2015 - 2016 23

L'organizzazione oraria è così schematizzata:

organizzazione oraria su 28 ore settimanali (27 ore di insegnamento + 1 ora di mensa e post-mensa)

DISCIPLINE PRIMA SECONDA TERZA QUARTA QUINTA

ITALIANO 8 7 6 6 6

STORIA/GEOGRAFIA 2+2 2+2 2+2 2+2 2+2

MATEMATICA 6 6 6 6 6

TECNOLOGIA 1 1 1 1 1

SCIENZE 2 2 2 2 2

INGLESE 1 2 3 3 3

ARTE/IMMAGINE 1 1 1 1 1

MUSICA 1 1 1 1 1

SCIENZE MOTORIE 1 1 1 1 1

RELIGIONE/ ATT. ALTERNATIVE

2 2 2 2 2

la scuola primaria “B. Giuliari” offre 2 tempi scuola, uno organizzato su 28 ore

settimanali (27 ore di insegnamento + 1 ora di mensa e post-mensa) ed uno su 40 ore settimanali (30 ore di insegnamento + 10 ore di mensa e post-mensa) che si svolgono dal lunedì al venerdì. L'orario di inizio scuola è fissato per tutte le classi alle ore 08.00. Per le classi organizzate su 28 ore settimanali il termine delle lezioni è per 1 giorno fissato alle ore 16.00 e per i restanti 4 giorni alle ore 13.00. Per le classi organizzate su 40 ore settimanali il termine delle lezioni è fissato sempre alle ore 16.00. La ricreazione è posta alle ore 10.00 ed ha una durata di 20 minuti come stabilito dal Regolamento di Istituto.

organizzazione oraria su 28 ore settimanali (27 ore di insegnamento + 1 ora di mensa e post-mensa)

DISCIPLINE PRIMA SECONDA TERZA QUARTA QUINTA

ITALIANO 8 7 6 6 6

STORIA/GEOGRAFIA 2+2 2+2 2+2 2+2 2+2

MATEMATICA 6 6 6 6 6

TECNOLOGIA 1 1 1 1 1

SCIENZE 2 2 2 2 2

INGLESE 1 2 3 3 3

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PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE VR 10 – BORGO ROMA EST

POF 2015 - 2016 24

ARTE/IMMAGINE 1 1 1 1 1

MUSICA 1 1 1 1 1

SCIENZE MOTORIE 1 1 1 1 1

RELIGIONE/ ATT. ALTERNATIVE

2 2 2 2 2

organizzazione oraria su 40 ore settimanali

(30 ore di insegnamento + 10 ore di mensa e post-mensa)

DISCIPLINE PRIMA SECONDA TERZA QUARTA QUINTA

ITALIANO 9 8 7 7 7

STORIA/GEOGRAFIA 3+2 3+2 3+2 3+2 3+2

MATEMATICA 7 7 7 7 7

TECNOLOGIA 1 1 1 1 1

SCIENZE 2 2 2 2 2

INGLESE 1 2 3 3 3

ARTE/IMMAGINE 1 1 1 1 1

MUSICA 1 1 1 1 1

SCIENZE MOTORIE 1 1 1 1 1

RELIGIONE/ ATT. ALTERNATIVE

2 2 2 2 2

L'insegnamento dell'Informatica è trasversale a tutte le discipline.

La scuola secondaria di primo grado “E. Meneghetti” offre un tempo scuola

organizzato su 30 ore settimanali dal lunedì al venerdì. L'orario di inizio scuola è fissato alle ore 7.50; il termine delle lezioni dal lunedì al giovedì è alle ore12.55, il venerdì è alle ore 13.55. Per tutte le classi sono previsti 2 rientri pomeridiani che fissano il termine delle lezioni alle ore 15.55. La ricreazione è posta alle ore 10.50 ed ha una durata di 15 minuti, come stabilito dal Regolamento di Istituto.

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PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE VR 10 – BORGO ROMA EST

POF 2015 - 2016 25

Organizzazione oraria su 30 ore settimanali

Classi prime Classi seconde Classi terze

Italiano Storia/geografia Cittad/Cost Matem/scienze Tecnologia Inglese 2^ lingua Arte e immagine Musica Scienze motorie I.R.C./ Att.alternative

6 3 1 6 2 3 2 2 2 2 1

Italiano Storia/geografia Cittad/Cost Matem/scienze Tecnologia Inglese 2^ lingua Arte e immagine Musica Scienze motorie I.R.C./Att.alternative

6 3 1 6 2 3 2 2 2 2 1

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Indirizzo Musicale

Il nostro Istituto ha attivato, da un decennio ormai, i Corsi ad Indirizzo Musicale, inserendosi nell'esiguo numero delle Scuole veronesi che sono in grado di proporlo. La sua attivazione e regolamentazione sono riportate nel D.M. 201 del 6 agosto 1999 il quale, con l'istituzione delle classi di concorso di "strumento musicale nella scuola media" (77/A), ha ricondotto ad ordinamento l’insegnamento delle specialità strumentali riconoscendolo come "integrazione interdisciplinare ed arricchimento dell'insegnamento obbligatorio dell'educazione musicale" (art. 1). Il Corso ad Indirizzo Musicale è un ampliamento delle conoscenze: è, per quanti lo scelgono, un percorso curricolare ed un'offerta formativa specifica, è un percorso “di mezzo” tra la formazione di base e l'alta formazione musicale. Per accedere al Corso gli alunni devono sostenere una prova orientativo-attitudinale, che la Scuola Meneghetti effettua annualmente presso le due Scuole Primarie “De Amicis” e “Giuliari”, in periodo antecedente l'iscrizione alla scuola secondaria. Tutti i ragazzi possono accedervi non essendo richiesta alcuna preventiva conoscenza musicale. Le disposizioni ministeriali prevedono che il Corso di strumento - ha durata triennale; - si svolge all'interno della Scuola Secondaria di Primo Grado; - è gratuito. L'impegno settimanale è di due ore, una individuale ed una di musica d'insieme (lezioni collettive di teoria e prove orchestrali).

Sono previste manifestazioni musicali in cui, vengono preparati saggi, partecipazioni ad eventi musicali cittadini e concorsi. Per gli alunni interessati e che abbiano mostrato idonee qualità musicali è prevista la preparazione dell'esame di ammissione al Conservatorio di Musica. In ogni caso gli interessati potranno proseguire lo studio dello strumento musicale presso un Liceo coreutico musicale.

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POF 2015 - 2016 26

Perché studiare uno strumento musicale?

La musica è un'Arte e, come tale

favorisce la formazione e la crescita globale dell'individuo; approfondita con lo studio di uno strumento, promuove la maturazione logico-espressiva, comunicativa ed il senso estetico;

aiuta a sviluppare, unitamente alle altre discipline, i processi evolutivi dell'alunno, che si esprimono nella conoscenza, nell'azione pratico-operativa e nell'ambito emotivo;

promuove l'acquisizione di capacità ed abilità specifiche, occasione unica per esprimere propensioni proprie e potenzialità “altre” con cui proporsi nella società, avendo una più completa coscienza di sé.

L'esperienza d'insieme ha ulteriori grandi potenzialità e vantaggi, primi fra tutti l'opportunità che offre anche ai ragazzi svantaggiati di esprimersi secondo le loro capacità sentendosi parte del gruppo; un'offerta di integrazione reale e forte, esprimendosi attraverso un linguaggio universale e mai discriminatorio. Nel gruppo si devono rispettare le regole, le individualità, le singole capacità; si impara ad avere un proprio ruolo per il conseguimento di un risultato gratificante comune, opportunità importante nel nostro quartiere, riccamente multietnico.

Programmi di studio

I programmi di studio adottati sono quelli indicati dal Ministero; ove possibile si prevede di adottare il percorso di studi in uso nei Conservatori di Musica. Tenuto conto di quanto appena riportato, ogni scelta didattica potrà trovare opportuni “aggiustamenti” al fine di raggiungere i migliori risultati con ogni alunno, nel rispetto delle personali qualità musicali e possibilità di ciascuno. Questa scelta permette la preparazione, per quanti ne mostrino l'interesse e la possibilità, di partecipare agli esami di ammissione al Conservatorio.

Non sono discipline, ma educazioni

Entro il termine dell’intero percorso scolastico vengono programmati attività e progetti che hanno come obiettivo l’educazione alla Convivenza civile. Questi percorsi trattano argomenti che riguardano attività educative e didattiche unitarie con lo scopo di aiutare gli alunni a trasformare le conoscenze e le abilità in competenze personali.

Gli argomenti trattati non sono considerati discipline, bensì educazioni:

1. Educazione stradale 2. Educazione alla cittadinanza 3. Educazione ambientale 4. Educazione alla salute 5. Educazione alimentare 6. Educazione dell’affettività

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Religione Cattolica

Scuola dell’infanzia

E’ contemplato l’insegnamento della Religione Cattolica cos’ come dalle indicazioni ministeriali. Scuola primaria

L’aggregazione della Religione cattolica tiene conto, oltre che dell’affinità con le discipline dell’ambito, anche della disponibilità e idoneità del docente. L’insegnamento della Religione cattolica è quasi sempre affidato a un insegnante nominato dalla Curia. Qualche cambiamento alle aggregazioni-tipo illustrate è possibile su autorizzazione del Dirigente Scolastico che tiene conto delle spiccate competenze di alcuni docenti in certe discipline e della necessità di calibrare gli orari all’interno di ogni team dei docenti. Scuola secondaria

L’insegnamento della Religione cattolica, rientra nel curricolo obbligatorio della scuola secondaria di primo grado per tutti coloro che ne fanno espressa richiesta ed è sempre affidato ad un insegnante nominato dalla Curia.

Attività alternative Gli alunni, sia della Scuola Primaria che della Scuola Secondaria ,che non si avvalgono

dell’insegnamento della religione cattolica possono scegliere una delle seguenti opzioni:

Svolgere attività alternative programmate dagli insegnanti nell’ambito della

Convivenza Civile.

Svolgere studio individuale con la sorveglianza di un docente.

Usufruire dell’uscita anticipata e/o entrata posticipata se l’organizzazione oraria lo consente.

Gli alunni, della Scuola dell’Infanzia, che non si avvalgono dell’insegnamento della religione

cattolica svolgono attività le previste attività alternative con gli insegnanti.

SERVIZI

Le scuole offrono i seguenti servizi: - mensa - trasporto - pre-scuola ( a richiesta) – Scuola Giuliari - attività integrative ( uno o due pomeriggi, a richiesta) – Scuola De Amicis Mensa e post-mensa

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Scuola dell’infanzia La scuola offre un servizio mensa interno per tutti gli alunni. Scuola primaria

I genitori, al momento dell’iscrizione, possono scegliere l’orario settimanale. Le scuole primarie dell’I.C. 10 offrono due tempi scuola, uno organizzato su 28 ore settimanali e uno organizzato sulle 40 ore: - per l’organizzazione scolastica su 28 ore settimanali è conteggiata 1 ora di mensa e di

attività post-mensa - per l’organizzazione scolastica su 40 ore settimanali sono conteggiate 10 ore di mensa e

di attività post-mensa. Le 10 ore di mensa possono essere ridotte nelle classi quinte per fronteggiare ai problemi di capienza dei locali mensa.

Scuola secondaria di primo grado

La scuola secondaria di primo grado dell'I.C. 10 offre un tempo scuola organizzato su 30 ore settimanali. - per l’organizzazione scolastica su 30 ore settimanali sono previsti in aggiunta 2 ore per la

mensa.

Criteri di formazione delle classi prime e di assegnazione dei docenti alle classi

Da sempre, per la formazione delle classi prime si acquisiscono informazioni mediante

colloqui con i docenti della scuola d’infanzia, per la primaria e con i docenti della scuola primaria, per la secondaria di primo grado. Vengono raccolte le comunicazioni più importanti relative a tutti gli alunni iscritti in modo da poter suddividere i gruppi in modo equo per:

sesso

età

competenze

apprendimento/comportamento

autonomia

scuola di provenienza

inserimento alunni diversamente abili

attività alternativa e religione cattolica

domicilio

eventuali informazioni date dalle famiglie. La formazione delle classi viene effettuata poi dai docenti delle future classi prime con i responsabili di: progettazione continuità progettazione accoglienza progettazione prevenzione della dispersione e handicap seguendo le indicazioni ricevute nei colloqui avuti e dei fascicoli personali pervenuti dalle scuole di provenienza degli alunni. Inoltre, sempre rispettando i criteri sopra elencati, il Collegio Docenti ha deliberato che la formazione delle classi avvenga attraverso due fasi:

commissione ristretta che forma le classi in modo indicativo

confronto con i colleghi della scuola di grado inferiore per confermare o modificare i nominativi assegnati a ciascuna sezione

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POF 2015 - 2016 29

Inoltre: la scuola primaria, per la formazione delle classi, elabora la proposta nel periodo aprile-maggio assieme anche ad almeno un docente di ciascuna delle scuole d’infanzia di provenienza; la scuola secondaria, per la formazione delle classi, elabora la proposta nel periodo aprile-maggio assieme anche ad almeno un docente di classe quinta di ciascuna delle scuole primarie di provenienza e alle Funzioni Strumentali che si occupano dell’handicap e degli stranieri. Oltre a ciò per la scuola secondaria di I° grado, il Collegio Docenti ha deliberato che in caso di richiesta di partecipare alle lezioni di strumento musicale, gli alunni non dovranno essere collocati in un’unica classe al fine di creare classi omogenee tra di loro. L’ assegnazione della seconda lingua straniera sarà effettuata nel rispetto delle indicazioni fornite dalle famiglie. Per l’assegnazione dei docenti alle classi il Dirigente Scolastico, su indicazioni del Collegio Docenti, tiene presente:

Continuità

Competenze professionali: esigenze di servizio collegate al progetto di Istituto

Affiatamento tra colleghi

Opzioni individuali

LA CULTURA DEL PROGETTO:

PERCORSO PER UNA PROGETTAZIONE FORMATIVA Il POF viene elaborato dal Collegio dei Docenti e adottato dal Consiglio di Istituto mediante la raccolta e l’esame di tutto il materiale relativo alla progettazione e la verifica della sua coerenza con le linee educative della scuola, previa rilevazione delle risorse umane, strumentali ed economiche che servono per attuare la proposta formativa. Esso tiene conto della programmazione territoriale dell’offerta formativa, comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, e valorizza le corrispondenti professionalità. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale dell’I.C. 10 Borgo Roma Est ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che l’Istituto adotta nell’ambito della sua autonomia. Il Dirigente Scolastico attiva i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio.

Per garantire la massima produttività e il coordinamento dell’azione progettuale, nell’IC 10 è stato costituito uno “staff organizzativo” formato dal Dirigente Scolastico, i due collaboratori del Dirigente, le/i responsabili di plesso della scuola dell’infanzia Aporti, delle scuole primarie De Amicis e Giuliari e della scuola secondaria Meneghetti e le

tre Funzioni Strumentali: Intercultura, Dispersione Scolastica e Nuove Tecnologie. Durante gli incontri, lo staff lavora per promuovere iniziative utili a risolvere i problemi e a valorizzare le eccellenze in rapporto al Piano dell’Offerta Formativa. Sono inoltre promosse le seguenti attività:

Attività per alunni: educazione alla convivenza civile; conferenze, assemblee di classe, commissione alunni, laboratori assistiti, sportello “SOS” - Accoglienza alunni -; attività sportive, di solidarietà, di tutela dell'ambiente (sensibilizzazione).

Attività per le famiglie: informazione dettagliata e precisa sulle regole del nostro Istituto

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(“patto di corresponsabilità”); incontri periodici tra famiglia, scuola e psico-pedagogisti; coinvolgimento e richiesta di collaborazione per far “crescere bene” i figli/alunni; incontri con esperti e lavori di gruppo genitori-docenti.

I progetti proposti possono essere accorpati in cinque macro aree:

CITTADINANZA UNITARIA E PLURALE

Rientrano in quest’area tutti quei progetti finalizzati allo sviluppo della persona nel suo percorso individuale e nelle relazioni che la legano alla famiglia e agli ambiti sociali.

CONTINUITA’ E ACCOGLIENZA

Rientra in quest’area il progetto d’Istituto “ Continuità e accoglienza” che, attraverso un percorso interdisciplinare che vede coinvolti gli alunni più grandi nell’accoglienza dei più piccoli, promuove l’inserimento degli alunni nella scuola primaria e nella scuola secondaria. Nell’ambito dell’accoglienza sono previsti anche momenti di incontro e di confronto con i genitori su temi specifici.

LABORATORI E DIDATTICA

Rientrano in quest’area i laboratori e i progetti legati alle varie discipline e le attività di recupero e potenziamento.

I LINGUAGGI DELL’ARTE

Rientrano in quest’area tutte le attività e i progetti legati all’arte, alla musica e al teatro.

CORPO MOVIMENTO SPORT

Rientrano in quest’area tutte le attività ludico-motorie e quelle riconducibili alla pratica sportiva.

PROGETTI IN RETE PER L’EPLICITAZIONE DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE

Il nostro Istituto è in rete con :

TANTETINTE

"Tantetinte” nasce nel 1994 come “centro di documentazione e laboratorio di educazione interculturale” - progetto ad azione provinciale del Provveditorato di Verona – (oggi UST) con lo scopo di affrontare le problematiche relative all’inserimento e all’integrazione degli alunni stranieri. Nell’anno 2001, con l’attribuzione dell’autonomia giuridica agli Istituti Scolastici del primo ciclo, il centro di documentazione diventa rete “ tantetinte” .

Ad essa aderiscono moltissimi Istituti di primo e secondo grado della Provincia di Verona. Scopo della rete è garantire il pieno successo scolastico degli alunni italiani e stranieri nella classi multiculturali e di favorire la crescita nelle scuole dell’ educazione all’

interculturalità, alla pace e ai diritti umani. La rete promuove la diffusione dell’intercultura e

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delle pratiche dell’accoglienza del minore straniero e della sua famiglia nelle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Verona. Si propone di fornire supporti culturali ed operativi in risposta ai bisogni di riqualificazione professionale del personale scolastico, sia rispetto agli specifici contenuti interculturali, sia rispetto all’esigenza di lavorare in rete col territorio

attraverso la ¨consulenza, la formazione e la documentazione delle iniziative , nonché la promozione e partecipazione ad incontri di raccordo istituzionali ed interistituzionali.Il progetto interpreta la richiesta di realizzazione di una cultura di rete come pratica sociale finalizzata alla crescita di una “comunità educante” radicata territorialmente, in cui la scuola

e le agenzie pubbliche e private ad essa collegabili possano confrontare e condividere le responsabilità educative verso le nuove generazioni.

CENTRO TERRITORIALE PER L’INTEGRAZIONE ( CTI )

Nel 2002 è stata promossa la costituzione di un CENTRO TERRITORIALE PER L'INTEGRAZIONE (CTI), ai sensi della C.M. 139 / 2001, denominato " INSIEME PER …. L'INTEGRAZIONE" . Il Centro Territoriale di cui sopra si è costituito tramite una convenzione tra le scuole aderenti e mediante un protocollo d’intesa tra le stesse Istituzioni Scolastiche Statali, le scuole Comunali dell’Infanzia, gli Enti pubblici e privati e i Servizi Socio – Sanitari del Territorio di riferimento. La finalità prioritaria del CTI è ripensare alla cultura dell'integrazione degli alunni disabili e a rischio, promovendo e realizzando Progetti, Servizi, Attività, con l’utilizzo dei fondi provenienti

dall’Ufficio Scolastico Regionale. Le azioni promosse nell'ambito del presente accordo sono progettate e realizzate in coerenza con i Piani dell'Offerta Formativa, di ciascun Istituto aderente; ne costituiscono un ampliamento essenziale, collocato nell'arricchimento delle opportunità di prevenzione, recupero e sostegno, di continuità e di promozione del benessere scolastico, con un innalzamento delle competenze professionali dei docenti. DISEGNARE MUSICA – MUSICA D’INSIEME PER CRESCERE DisegnareMusica – Musica d’Insieme per Crescere è un progetto di didattica applicativa in cui il processo di apprendimento musicale passa dal "fare" alla teoria. È nato nel 1999 a Verona presso l’allora 4°Circolo Didattico, ideato e progettato da Elisabetta Garilli. Ad oggi coinvolge 9.000 alunni con 465 classi . Sostengono il Progetto l'Ufficio Scolastico Territoriale n 12 di Verona, il Conservatorio di Musica F.E. Dall'Abaco di Verona, mentre finanziano il Progetto le singole Istituzioni Scolastiche con una quota di compartecipazione alla gestione della Rete e il contributo dei genitori, Fondazione Cariverona, Fondazione San Zeno, Fondazione Cattolica Assicurazioni, il Comune di Verona, Fondazione Arena e l'Ente Fiere di Isola della Scala. Disegnare Musica inserisce musicisti professionisti, diplomati al conservatorio, nell’ora di musica curricolare delle Scuole Primarie e d’Infanzia, dando voce alle potenzialità interdisciplinari che la musica porta in sé come materia. La dimensione didattica basa la sua forza nella chiarezza progettuale, come nella capacità di ascolto e relazione dei musicisti verso alunni e docenti di classe. Nelle classi si avviano articolati progetti interdisciplinari, capaci di coinvolgere una pluralità di discipline dove la musica sostiene la libera espressione, la creatività e diventa potente linguaggio per integrare diversità e culture. Il Progetto ha assunto il nome Musica d’insieme per crescere per connotare l’approccio

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didattico musicale applicato, quale strategia globale di base indispensabile alla formazione per ogni alunno che voglia avviarsi poi allo studio di uno strumento. DisegnareMusica oggi è il nome del team didattico costituito da 19 musicisti tutti diplomati al conservatorio, che vengono formati nella didattica applicativa e coordinati da Elisabetta Garilli.

IL PERSONALE A.T.A. ( Amministrativi e Collaboratori Scolastici) Le profonde trasformazioni conseguenti alla nascita degli Istituti Comprensivi hanno richiesto una revisione delle modalità organizzative di un lavoro che, per essere efficace, ha avuto bisogno di radicali mutamenti sia nell’operatività che nell’acquisizione di una “cultura organizzativa, comunicativa, amministrativa e contabile”, tesa a servire sempre meglio l’utenza. “Servizio” significa risolvere i reali problemi dell’utenza e trovare soluzioni che diano risultati efficaci e il personale A.T.A. non ha certo potuto non essere partecipe di questo processo innovativo. Già da qualche anno si era passati da un sistema lavorativo individualistico ad un sistema di relazioni fondato sulla partecipazione e sullo scambio tra i soggetti coinvolti. Per raggiungere questo obiettivo, è stato necessario sostituire la “cultura delle conformità” con la “cultura del risultato”, tenendo conto che cultura del risultato significa autonomia e responsabilizzazione nel dare un servizio. Nonostante questo, la nuova organizzazione ha richiesto un enorme dispendio di energie per poter adeguare il lavoro alle necessità di un Comprensivo. Il personale A.T.A. dell’I.C. 10 – Borgo Roma est opera:

Utilizzando al meglio le risorse disponibili;

Organizzando il lavoro in modo efficace ed efficiente;

Ottimizzando tempi e strumenti;

Attuando interventi funzionali alle esigenze; Tenendo sempre presenti l’innovazione, l’inventiva, l’iniziativa e l’informazione, la didattica, che è al centro del POF, non può essere realizzata senza il personale amministrativo e ausiliario e l’organizzazione tutta. Per questo motivo il personale A.T.A., tramite il Direttore dei Servizi Generali Amministrativi, è direttamente coinvolto nella stesura di alcune parti del POF in modo da coinvolgere attivamente tutti gli operatori che sono indispensabili per il buon funzionamento di un Istituto e per una corretta realizzazione della didattica. Infatti la scuola, come ogni organizzazione, è basata su tre risorse: logistiche o strutturali, finanziarie e umane. L’ultima è sicuramente la più produttiva, la più versatile, ma anche la più complessa. Affinché la risorsa identificata nel personale A.T.A. possa collaborare e cooperare alla realizzazione di tutte le attività indicate nel presente documento, ha bisogno di essere guidata, formata e, soprattutto, valorizzata e motivata.. Tutto il personale va quindi motivato ad acquisire una cultura organizzativa, comunicativa e relazionale fondata sulla pluralità di contributi e all’elaborazione di una significativa progettualità che impone la necessità di operare in team. Per raggiungere questo obiettivo nel nostro Istituto si sta superando la tradizionale dicotomia tra personale docente e personale A.T.A. e, attraverso la condivisione delle strategie operative, si cerca di arrivare ad un’effettiva collaborazione tra tutto il personale della scuola.