S M Per la vita - diocesiportosantarufina.it · drale di Porto–Santa Rufina con il vescovo Gino...
Transcript of S M Per la vita - diocesiportosantarufina.it · drale di Porto–Santa Rufina con il vescovo Gino...
Amazon «sbarca» a Rieti
QUELL’ESERCITOCHE IN SILENZIO
CAMBIA LA STORIA
SALVATORE MAZZA
uone nuove per la si-tuazione occupazio-nale del Lazio nord:
Amazon aprirà a breve unsuo centro in bassa Sabi-na. Il colosso americano,leader mondiale nel set-tore dell’e–commerce, siprepara a sbarcare al Polodella logistica di Passo Co-rese, in provincia di Rieti.In cantiere 500 assunzioni: una mannaper un territorio in cui il lavoro scarseg-gia e un buon segno in cui vedere «l’ini-zio del trend positivo che si attendeva»,sottolinea il presidente del Consorzio peril Nucleo industriale della provincia rea-tina, Andrea Ferroni. «Ciò caratterizzeràun processo di crescita tale da ribaltare ilpessimismo che la maggioranza degli o-peratori ha coltivato per anni». Nel pae-se sabino, che per la vicinanza al confinecon la provincia di Roma e la sua ubica-
zione a due passi dall’u-scita di Fiano Romanodell’A1 ha visto crescere inmodo esponenziale la po-polazione negli ultimi an-ni e che ospita il Polo del-la logistica (fiore all’oc-chiello nell’ambito delcomplesso industriale rea-tino), Amazon costruiràuna struttura su 200mila
metri quadri, per un totale di 50 milionidi investimenti. Una buona notizia perl’intero territorio provinciale, accolta consoddisfazione anche nel capoluogo e daparte della stessa diocesi reatina, che non“governa” sulla bassa Sabina (giurisdi-zione della confinante Chiesa suburbica-ria di Poggio Mirteto) ma che guarda u-gualmente con favore a tutto ciò che puòpromuovere la rinascita sociale ed eco-nomica del territorio.
Na.Bon.
B
DI REMIGIO RUSSO
a vita dell’uomo, dalla nascitaalla morte naturale, è un temasu cui si spendono parole e
fiumi d’inchiostro negli ultimidecenni. Oggi embrioni, malatid’ogni età e anziani fanno partedella lista di coloro che lascerannola vita per la sola decisione di unaltro uomo. Il cristiano fa dellaprotezione della vita una missione,come ribadito dal magistero dellaChiesa a partire da ConcilioVaticano II fino ad arrivare alleencicliche del Novecento. Perricordare questi insegnamenti laChiesa italiana dal 1979 celebraogni anno, nella prima domenica difebbraio, la Giornata per la vita per
Lla quale rilascia un messaggio.L’attuale 37ª edizione si concentrasui bambini e sugli anziani, le duecategorie “deboli” che «costruisconoil futuro dei popoli». Proprio alivello pastorale, nelle varie Chieselocali del Lazio, è stata avvertital’esigenza di realizzare interventiconcreti in questo settore. Come adAlbano dove da anni è attivo il«Centro per la Famiglia e vita», lacui attività principale è quella diconsultorio familiare, opera segnodi questa Chiesa e inserito nellaCaritas diocesana e che si trova adAprilia. Il Centro ha privilegiatol’attenzione alla famiglia e alla vitanascente anche attraverso i corsi dipreparazione al parto in cui ècoinvolta la coppia e non solo la
donna come nella modalità usualedi questa esperienza. «La gravidanzavissuta come scelta condivisa, infatti,è un’esperienza che arricchisce econsolida la coppia e che porta allascoperta della genitorialità», èriportato nella descrizione del corso.Particolarmente legati al mondoecclesiale di Albano sono anche i treCentri di Aiuto alla vita di Genzano,Marino e Anzio «nati all’epoca perintuizione di monsignor Vallini egrazie alla professionalità di DanielaNotarfonso, medico esperto dibioetica, e dove vi sono iniziativeinteressanti, come il ProgettoGemma per l’adozione di due annidi una mamma e del suo bimboappena nato per accompagnarli inquesta esperienza», ha spiegato don
Fabrizio Pianozza, direttoredell’Ufficio per la Pastorale dellaSalute. Esperienza storica anche a Porto–Santa Rufina, qui da 25 anni opera il«Centro Vita nuova», associazione adifesa della vita nascente e per lapromozione della donna e dellafamiglia totalmente supportata dallaDiocesi. I servizi sono rivolti allemamme che si trovano ad affrontarela gravidanza in condizioni diprecarietà, ma anche ai bambini, inprevalenza nei primi tre anni di vita.«Ogni anno assistiamo alla nascitadi circa 60 bambini che, insieme aquelli che vengono per assistenzapediatrica, raggiungono circa i 100bambini bisognosi di tutto», hannospiegato dalla diocesi romana. Laseconda parte del messaggio dellaCei per la Giornata della vita ricordache «occorre aprire il cuore anche aibambini già nati e in stato diabbandono». Cioè, rilancia il temadell’adozione e affido con le suecomplessità specie per i tempi diattesa e i costi. Su questo fronte stalavorando la diocesi di Latina–Terracina–Sezze–Priverno con il suoConsultorio familiare “Crescereinsieme” anche se non mancano ledifficoltà. «Oltre i servizi tipici di unconsultorio familiare, noi da tempoportiamo avanti campagne mirateper la genitorialità responsabile e perla cultura dell’affido», ha spiegatoVincenzo Serra, presidente dellastruttura. Circa l’affido familiare «noicerchiamo di andare nelle singoleforanie per spiegare il senso cristianodi questa scelta e come aiutiamo,con i nostri specialisti, le famiglieaffidatarie», ha continuato a spiegareSerra, «anche se è stato difficile finoad oggi ottenere un buon riscontro
numerico di famiglie candidate,sicuramente dovremo modulare inmodo diverso la nostra azionecomunicativa, ma comunqueandiamo avanti». Un discorso aparte lo merita un’altra realtà moltopresente nel Lazio e cioè i Centri diaiuto alla vita (Cav) federati alMovimento per la Vita. Sono diffusiin tutte le città laziali, non sempreospitati presso le struttureecclesiastiche, anche se poi in realtàun importante appoggio logistico lodanno le parrocchie. Tra i Cav diquesto genere c’è il «Poggi» di Tivoli,che opera da 12 anni, e quello diLenola, nato come opera delSantuario della Madonna del Colle,nell’arcidiocesi di Gaeta. «Il nostropercorso è nato nel 2002 dopo unconvegno di mariologia e un buonperiodo di discernimento nellanostra comunità locale», ha spiegatodon Adriano Di Gesù, rettore delsantuario e ideatore dell’iniziativa,«il nostro punto di forza è il forteimpegno dei laici nella gestione delCentro, la presidente è FaustaPandozy, e soprattutto la nostrapresenza all’interno del Consultoriofamiliare della Asl qui in zona.Certo, è un lavoro continuo diascolto e accompagnamento delledonne in “difficoltà” ad accettare lagravidanza, a volte interveniamoanche con un piccolo aiutoeconomico. Però, alla fine, in questiultimi anni abbiamo visto dodicibambini nati da “certificatostrappato” cioè da madri che dopoaver avuto l’autorizzazione all’abortohanno preferito far nascere il lorobambino con il nostro aiuto».Questi sono i bagliori nuovi cherisplendono per l’intera società,come hanno ricordato i Vescovi.
DI ANNA MOCCIA
a stanchezza e la delusione sono esperienze fre-quenti in ciascuno di noi: benedetti coloro che ci
aiutano a non ripiegarci su noi stessi e a non rinchiu-derci in scelte comode e di corto respiro». Così i vesco-vi italiani nel loro messaggio per la 19ª Giornata mon-diale della vita consacrata, che si celebra domani, 2 feb-braio, per la festa della Presentazione di Gesù al tem-pio, popolarmente chiamata festa della “Candelora”,perché in questo giorno si benedicono le candele, sim-bolo della luce portata da Cristo, ed è compito dei con-sacrati irradiare nel mondo la luce divina.La giornata di quest’anno ha un particolare significato per-
L«ché inserita nell’Anno speciale dedicato alla Vita consa-crata (30 novembre 2014 – 2 febbraio 2016), voluto da Pa-pa Francesco, che domani alle 17,30 celebrerà la messa aSan Pietro con i frati e le suore degli istituti di vita consa-crata e delle società di vita apostolica. In calendario per oggi alcuni appuntamenti per i religiosidelle diverse diocesi del Lazio: a La Storta la recita dei ve-spri e il rinnovo dei voti religiosi alle ore 16, nella catte-drale di Porto–Santa Rufina con il vescovo Gino Reali; adAlbano la recita dei vespri alle 16:30 nella cattedrale di SanPancrazio con il vescovo Marcello Semeraro, ad Anagni lasanta messa, presieduta dal vescovo Lorenzo Loppa, alle o-re 17; infine a Latina la celebrazione nella cattedrale di SanMarco alle 17:30 con i vespri e a seguire la santa messa.
E D I T O R I A L E . L A V E R A S F I D A
37ª Giornata. I bambini e gli anzianial centro dell’edizione di quest’anno
«Essere testimoni nel mondo della luce di Gesù Cristo»
a Giornata per la vita è una diquelle occasioni in cui, con piùfacilità, il rischio di sbandare e
finire nel fuori strada della retorica èpiù alto. Uno di quegli appuntamentiin cui le parole fanno più fatica ascavare sul serio le coscienze: perchénessuno dirà mai «Io sono contro lavita», ma tra ambigui “tuttavia” e sottili“distinguo”, finisce che si arriva – anzici siamo già dentro fino al collo, se èper questo – a vivere immersi dentroquella «cultura dello scarto» denunciatada papa Francesco in ogni occasione, edella quale, per distrazione, omissione,noncuranza, ci rendiamoinconsapevolmente complici ognigiorno che passa. Le coscienze sierodono e avvizziscono, e quasi non cene rendiamo conto, salvo poi pensareche il riscatto alla nostra piccolavigliaccheria quotidiana sia nelle paroleche pronunciamo, alte e solenni, inoccasione di una Giornata. Ma la storiaci insegna che non funziona così. Ed èper questo che il vero editoriale perquesta Giornata, che dovrebbe essercila più cara per il suo penetrare il cuoree il fondamento della nostra stessaragione di esistere, non sono questerighe, ma il racconto che apre questonumero di Lazio7, e che ancoraprosegue nella seconda pagina. Che poiè il racconto del giorno dopo giorno –potremmo dire delle 365 giornateall’anno – con cui centinaia, migliaia divolontari danno corpo e cuore esostanza a che cosa davvero vuol direessere «per la vita», che rendonopossibile il ripetersi di un miracololaddove qualcun altro sa leggere solodisperazione, o rintraccia i motivi deiquei “tuttavia” e quei “distinguo” chealla fine gonfiano le schiere degliscartati. Sono migliaia di persone comenoi, che ogni giorno si rimboccano lemaniche; e dietro le quali ce ne sono ildoppio, il triplo, il centuplo, che senzamai fare notizia, dalle sale parrocchialiai nostri condomini, ogni giorno sonocapaci di un gesto, di un tendere lamano, di un’attenzione che, persinoforse senza che loro stesse se nerendano conto, sono capaci dicambiare una vita, e con essa la storia.Allora, davvero, è il caso che questa reteche non fa notizia, che non acchiappa ititoli dei giornali, di cui non si parlamai, possa invece venire a galla; perdarci coraggio, per dire a tutti che nonsi è mai impotenti di fronte a nulla, chel’umiltà nascosta dei figli di Dio può esa vivere davvero “dentro” la storia. Puòe sa non solamente parlare di speranza,ma dare a essa un senso e un vestitoconcreto, e dà dignità alle paroleproclamate proprio perché le precede ele fonda coi fatti. Dai bambini aglianziani, dai poveri agli immigrati, daimalati a tutti i dimenticati. Perché per iseguaci di Gesù nessuno, ma proprionessuno, potrà mai essere consideratouno scarto.
L
◆ ALBANOUNIVERSITARI, AMICIE DISCEPOLI DI GESÙ
a pagina 3
◆ ANAGNIAL «TAVOLO»DI FOLGARIDA
a pagina 4
◆ C. CASTELLANALA RIVOLUZIONEDELLA TENEREZZA
a pagina 5
◆ CIVITAVECCHIAIL BICENTENARIODI DON BOSCO
a pagina 6
◆ FROSINONE«LA GIOIADELL’INCONTRO»
a pagina 7
◆ GAETAACCOGLIERELA FRAGILITÀ
a pagina 8
◆ LATINAGIOVEDÌ E VENERDÌIN CONVEGNO
a pagina 9
◆ PALESTRINA«QUEI SEMIDI ETERNITÀ»
a pagina 10
◆ PORTO-S. RUFINANESSUNOÈ UNO SCARTO
a pagina 11
◆ SORA«UOMINIIN COMUNIONE»
a pagina 13
◆ TIVOLI«USCITEE TESTIMONIATE»
a pagina 14
LAZIOSETTE
n Lui – nel Verbo – era la vita degli uomini». Lo splendore diquesto testo evangelico può illuminare questa giornata dedi-
cata alla difesa della vita. Che è, in qualche modo, difesa della pre-senza del Signore Gesù nel cuore del mondo. Anche per chi creden-te in Gesù non lo è, la vita è comunque un bene così prezioso chenon può essere negoziato, barattato, trattato. Dietro agli omicidi, a-gli aborti, all’eutanasia, dietro a tutti gli attentati alla vita degli uo-mini ci sono drammi che si pensa di risolvere con una vita privata,depotenziata, eliminata. E, invece, ogni persona è una risorsa. Ogniuomo è la “soluzione” che Dio dona perché la storia sia redenta. Perquanto possa sembrare inutile o addirittura pericoloso ogni essereumano è ciò che può offrire una via di uscita ai vicoli ciechi.Troveranno le madri abusate dall’Isis la gioia di scoprire nel volto delbambino che è nel loro grembo la via per uscire dal loro incubo? Ilricco europeo che non sopporta più di vedersi cadente e si affida aduna buona morte, rintraccerà la forza per dare dignità e bellezza alsuo corpo, tempio dello Spirito Santo? I politici e i potenti dell’Occi-dente percorreranno le vie della dignità umana per offrire lavoro,casa e speranza alle giovani generazioni e ai popoli oppressi?Dalla morte Cristo ascese vittorioso, dalle nostre morti la vita nonpotrà che vincere. Ma quante sofferenze, ancora? Quanta felicitàsprecata dovremmo ancora raccogliere nei cassonetti della storia?Vieni, Signore Gesù, Tu sei la vita degli uomini; la speranza di chi ènelle ombre delle tenebre.
Francesco Guglietta
I«
NELLE DIOCESI
◆ RIETI500 ASSUNZIONIA PASSO CORESE
a pagina 12
L’uomo, per redimere la storia
Domenica, 1 febbraio 2015
Avvenire - Redazione RomaPiazza Indipendenza, 11/B - 00185 Roma; Telefono: 06.688231 - Fax: 06.68823209
Email: [email protected]
Avvenire - Redazione pagine diocesanePiazza Carbonari, 3 - 20125 Milano; Telefono: 02.6780554 - Fax: 02.6780483Sito web: www.avvenire.it Email: [email protected]: Salvatore Mazza
DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE:PROGETTO PORTAPAROLAmail: [email protected] ABBONAMENTINUMERO VERDE 800820084
◆ L’IMPEGNOUN MONDO,NON UNA PAROLA
a pagina 2
IL FATTO
Arriva il colosso Usa
Le iniziative concretenelle diocesi del Lazio
Per la vita
Solidarietà,un mondonon solouna parola
Si celebra oggi la 37ª Giornata per la Vitamoltissime in tutte le diocesi le iniziative per promuovere e sostenere le opere esistenti
San Giovanni Bosco
A Cinecittàla celebrazionecoi vescovi lazialiper il bicentenariodella nascitaun’occasioneper fare il puntosulla presenzadei salesianinella regione
«Don Bosco, un santo per tutta la Chiesa»DI STEFANIA DE VITA
uest’anno ricorre ilbicentenario della nascita diDon Bosco e in questaoccasione si è svolta
un’importante celebrazione, presso laBasilica di San Giovanni Bosco aCinecittà, alla quale hanno preso partetutti i vescovi del Lazio. Tra le centinaiadi persone presenti, vi era donGiovanni D’Andrea, salesianosacerdote di Messina, nominatocittadino onorario di Palermo. Inun’intensa intervista, Don Giovanni hadiscorso sulla figura del Santo edescritto l’intera giornata di festa: «E’stato un intenso momentoecclesiastico. Don Bosco non è il Santodei salesiani, ma di tutta la Chiesa.Quindi bella e significativa la presenzadei pastori che guidano le chieseparticolari del Lazio». Prima della
QConcelebrazione, nel teatro del “D.Bosco Cinecittà” si è svolto ilmomento commemorativo che havisto la presenza di tutte lecomponenti della Famiglia salesianadel Lazio: «Quindi non solo noisalesiani, ma anche le Figlie di MariaAusiliatrice che Don Bosco fondò nel1872 con S. Maria Mazzarello, iCooperatori, terzo ramo della famiglia,gli immancabili ex allievi e soprattuttoi giovani del Movimento GiovanileSalesiano. A seguire la solenneconcelebrazione eucaristica presiedutadal Cardinal Vicario Agostino Vallini.In questo modo abbiamo reso grazie aDio per il dono di Don Bosco allaChiesa ed anche rinnovato il nostroimpegno per i giovani soprattutto i“poveri, abbandonati e pericolanti”come ci insegna don Bosco e comeprofessiamo nelle nostreCostituzioni». È importante
sottolineare che il 31 gennaio del 1988San Giovanni Paolo II dichiarò DonBosco “Padre e Maestro dellagioventù”. Inoltre Don Bosco èespressione dell’amore teso sempre aprevenire anziché reprimere. Un veroesempio di amore associativo e sociale.A questo proposito d’Andrea, chericopre la carica di presidente dellaFederazione Scs–Cnos Salesiani per ilSociale, ha mostrato il ruolo dellaFederazione e le sue attività nelterritorio laziale: «La Scs–Cnos puòessere definita come strumentooperativo e giuridico dei salesiani e deilaici collaboratori che in Italia sioccupano del Disagio edell’Emarginazione. La sigla Scs sta perServizi Civili e Sociali, mentre il Cnos,Centro Nazionale Opere Salesiane, èl’ente giuridico promotore. LaFederazione è sorta nel 1993, ad oggiconta 85 soci ordinari e 115
sostenitori, ovvero istituti religiosi,parrocchie, associazioni divolontariato, cooperative sociali. LaFederazione coordina case–famiglia,centri diurni, comunità di contrasto erecupero dalle dipendenze; nel Lazio,oltre alle opere nella capitale, gestisceil Servizio Civile presso le realtà deglioratori come a Latina, Civitavecchia,Castel Gandolfo, Genzano. Attraversoil Servizio Civile si sviluppano leazioni nei confronti dei giovaniappartenenti alle fasce deboli, sisvolgono servizi di sostegno scolastico,attività ludiche culturali e ricreative.Inoltre i volontari, durante l’anno“donato”, crescono nella dimensionedella cittadinanza attiva, de “l’onestocittadino e buon cristiano” tanto caroa don Bosco». La Federazione,aggiunge, «si propone anche per laredazione di progetti sociali volti adare risposte ai bisogni dei territori».
«Solidali per la vita» è il tema scelto dai vescovi italiani per l’edizione 2015 della Giornata per la vita
DI CARLA CRISTINI
ante le iniziative in campo nellediverse diocesi della Regione, percelebrare la Giornata della vita in
questa prima domenica di febbraio.Nella diocesi di Porto Santa Rufina è inprogramma la vendita delle primulenelle parrocchie per sostenere il Centrovita nuova; con l’occasione si distribuiscedel materiale informativo sulle attivitàdel centro e sulla cultura dell’accoglienzache vuole diffondere l’opera. ATarquinia, il Centro di aiuto alla vita diSemi di Pace partecipa allamanifestazione Una Primula per la Vita. Ivolontari dell’associazione, saranno oggipresso le chiese di Tarquinia con deibanchetti, dove sarà possibile fareun’offerta per portare a casa una primula
Te prendere informazioni sulla realtà diSemi di Pace. Per la diocesi di Gaeta, oggici sarà la messa celebrata dall’arcivescovoD’Onorio alle 18, al Salto di Fondi. Lacomunità del Salto di Fondi guidata dalparroco, don Sandro Guerriero, attenta esensibile all’impegno per la vita nascenteospiterà i volontari del Centro di aiutoalla vita S. Maria del Colle – GiovanniPaolo II che presenteranno le loroesperienze e la testimonianza di alcunemamme e famiglie accolte,accompagnate, sostenute in unparticolare momento di fragilità. APalestrina nel pomeriggio si terrà la 2ªMarcia diocesana per la vita, pertestimoniare il valore dell’amorefecondo, organizzata dall’ufficiofamiglia. Appuntamento alle 15.30 inpiazzale Italia. L’arrivo presso la
Cattedrale di sant’Agapito. Alle 17.30,poi, il vescovo Sigalini presedierà laMessa. Infine, la manifestazione Solidali per la vita, promossa dalla diocesidi Sora–Cassino–Aquino–Pontecorvo,dal Centro di aiuto alla vita e dalMovimento per la vita di Cassino,suddivisa in due diversi momenti. Ilprimo si è svolto nel pomeriggio di ieri,presso la Curia vescovile del Palazzo dicorte di Cassino: Voglio la mamma – Perla cultura della vita e della famiglia, unincontro dibattito a cui è intervenutoMario Adinolfi, direttore del quotidianoLa Croce e scrittore. Il secondo momentosi svolgerà nel pomeriggio di oggi, alle17.30 presso la cappella dell’OspedaleSanta Scolastica, a Cassino, dove ilvescovo Gerardo Antonazzo presiederà lacelebrazione eucaristica.
Nel messaggio dei vescovi italiani per questaricorrenza in evidenza come la solidarietàverso la vita si realizzi in modo lodevole intante associazioni, e l’invito ad aprirsi a forme «nuove e creative» di generosità
Cinquant’anni tra Betlemme e il CalvarioDI ACHILLE PROSTAMO
icuramente è un lavoro molto dif-ficile, ma ogni bambino che na-sce è sicuramente un’esperienza
diversa». Sono le parole di Pierina Mila-na, l’ostetrica che per più di mezzo seco-lo ha lavorato nel reparto di ostetricia del-l’Ospedale di Palestrina. «Ho iniziato a so-li 17 anni, e ora ne ho 74. I mei non era-no affatto contenti, immaginando i sacri-fici e le difficoltà a cui andavo incontro».«Oggi – prosegue – sono in pensione, maancora tutte le mattine mi reco in ospe-dale svolgendo sempre lo stesso servizio
S«di ostetrica, essere a contatto con la vitanel suo sbocciare è per me un dono gran-de di Dio». In questo modo questo, dice,«adesso che la vita è non è più considera-ta come il primo valore, il mio oltre cheun servizio, diventa testimonianza per leostetriche più giovani».Gli inizi a Olevano, poi la nascita del re-parto nell’ospedale, i turni, i sacrifici, i tan-ti casi “difficili”, come pure le lotte per e-vitare la chiusura del reparto. Mezzo se-colo di storia, ma soprattutto di tanti bam-bini, per ognuno dei quali «conservo unricordo, un’emozione, e un gran senso digratitudine a Dio, che mi ha chiamato a
collaborare con Lui». Bambini che oggisono adulti, e la riconoscono per ”quellache mi ha fatto nascere”, la salutano e le di-mostrano «un affetto tutto singolare», co-me l’attuale presidente dell’Azione catto-lica Ragazzi. «Adesso il pomeriggio do una mano inparrocchia; dopo l’ospedale il mio secon-do impegno, ma non d’importanza, èquello della sacrestia. E ogni volta che pre-paro i vasi sacri, penso sempre alla vita diGesù che si offre e a quella che sboccia neipiccoli che vengono alla luce…e dico: gra-zie Signore, ogni giorno mi fai vivere tra“Betlemme e il Calvario”».
Il «Progetto Gemma»Civitavecchia 115 bambini sono venuti alla luce nelcorso degli ultimi anni grazie al supporto dei
volontari alle mamme. Con il Progetto Gemma alladonna in gravidanza, viene versato un contributo di 160euro mensili, per tutta la gravidanza ed oltre, percomplessivi 18 mesi. In occasione della Giornata per lavita è forte quindi l’appello a contribuire alle iniziativeche il Movimento per la vita intraprende. Tutti i fedelioggi troveranno nelle chiese le modalità per sostenere l’associazione: in particolare, nella sede di via SanFrancesco di Paola a Civitavecchia (mercoledì e venerdìdalle 16 alle 17) è possibile portare generi nuovi perneonati, o versare un’offerta.
Car.Cris.
A
3 febbraio, il «santo della gola» tra leggenda e tradizione
DI FAUSTA CAPUANO
i san Biagio, patrono di Maratea, chesostiene di possedere da più di dodicisecoli le reliquie nel suo santuario e
venerato anche in altre zone della nostrapenisola, non si possiedono molte notizie acausa dei suoi Atti leggendari e tardivi.Probabilmente fu vescovo di Sebaste inArmenia e forse, prima della nominaepiscopale, anche medico. Il suo culto
D
giunse in Italia attraverso alcuni cristianiarmeni che vollero sottrarre parte delle suereliquie alle devastazioni degli iconoclasti.Nel 314 in Oriente, Licinio imponeva la suapersecuzione ed il Santo fu costretto anascondersi in una grotta per il solo fine dicontinuare a guidare i suoi fedeli in unperiodo tanto difficile; la leggenda narra cheprodigiosamente sia uccelli che altri animali,si preoccupavano di nutrirlo portandogli delcibo. Nel 315, alcuni cacciatori in cerca difiere per le feste degli anfiteatri, presso ilmonte Argeo, s’imbatterono in una insolitascena in cui gli animali, pacificamente,attendevano la benedizione del Santo. Alracconto dettagliato riportato al prefettoAgricolao, seguì l’ordine di cattura per ilvescovo. San Biagio comprese che era giuntal’ora del martirio; mentre scendeva versoSebaste con i suoi carcerieri, una donna glipresentò il figlioletto che stava soffocandoper una lisca conficcata in gola: la sua
benedizione risultò miracolosa. Di quinacque il patronato di San Biagio sulla gola.Per questo motivo, nel giorno della suafesta, il sacerdote tocca la gola dei fedeli conl’imposizione di due candele incrociate,benedette alla vigilia, giorno dellaCandelora. In altre chiese, invece, le candelesono sostituite da olio benedetto con cui siungono le gole, rito associato alladistribuzione di pane. Giunti a Sebaste, sanBiagio si rifiutò di sacrificare agli dei, quindifu sottoposto a torture e supplizi: allafustigazione seguì lo strazio con pettini diferro. Per questo, cardatori e tessitori lohanno scelto come loro patrono per lasomiglianza dei loro strumenti con quelliusati nel martirio. Dopo aver tentato diannegarlo con un sasso legato al collo,miracolosamente fallito, gli astanti videro ilSanto risalire in superficie e camminare sulleacque. Solo in seguito ad un’apparizione diun angelo che lo esortava a ricevere lacorona preparata per lui da Dio, San Biagiomorì decapitato il giorno seguente, 3febbraio del 316, giorno dedicato alla suafesta liturgica.
La chiesa a Fiuggi
La chiesa di Fiuggi dedicataal patrono San Biagio, inorigine intitolata agliapostoli SS. Pietro e Paolo,fu realizzata daiBenedettini per una sostaintermedia nei loro viaggida Subiaco a Montecassino.La chiesa fu dedicata a S.Biagio quando, nella nottetra il 2 ed il 3 febbraio del1298, egli salvò Fiuggidall’assalto incendiario deiCajetani in lotta contro iColonna. L’opera piùprestigiosa ivi conservata èla tela del Cavalierd’Arpino. Oggi la chiesa èl’unica a Fiuggi in cui sirecitano, cantando, i SalmiBiblici e i Salterici ufficispesso nella lingua originalelatina. (S.D.V.)
Martedì la memoria liturgicadi san Biagio, con l’antico rito della benedizione impartitacon le due candele incrociatee la distribuzione del pane
Il Lazio contro il bullismoei giorni scorsi la VCommissione del Consiglio
regionale del Lazio ha iniziatol’esame della proposta di leggesulla «Disciplina degli interventiregionali in materia diprevenzione e contrasto alfenomeno del bullismo». Esauritala discussione generale, ilpresidente Cristian Carrara haannunciato per la prossimasettimana una serie di audizioni.Il relatore Massimiliano Valerianiha sottolineato la complessità delfenomeno del bullismo e lanecessità di «fornire alleistituzioni, in particolare quellescolastiche, ulteriori risorse estrumenti», ricordando poi che«nel Lazio il bullismo ha raggiuntouna diffusione del 41,5% di alunnidelle scuole elementari e mediecoinvolti come vittime».
N
la proposta
Civitavecchia la testimone
2 LAZIOLAZIO dalla regioneDomenica, 1 febbraio 2015
Consegna i diplomi alla «Tisserant» di LadispoliDI LIDIA POLI
venerdì e a scuola di teologia non èun giorno come gli altri perché il ve-scovo Gino Reali viene a consegnare gli
attestati; una cerimonia che corona un per-corso serio e impegnativo – tre anni fatti dipassione, ascolto, studio e verifica. È la par-rocchia di Santa Maria del Rosario a Ladi-spoli ad avere il vanto di ospitare questascuola che, superati i trent’anni di vita, hacontribuito in modo sostanziale a formarecatechisti, collaboratori nelle parrocchie e,insomma, cristiani impegnati e consape-voli. «Perché oggi nel cammino della fedenon si può più andare avanti solo per abi-tudine, ma bisogna offrire risposte convin-te e convincenti, anzitutto a se stessi, e poianche agli altri, a tutti quelli che incon-triamo e che ci chiedono ragione della no-stra speranza» – dice il direttore don Ro-berto Leoni nel suo saluto iniziale. Un pen-
Èsiero ripreso dal vescovo, che incoraggiatutti a proseguire il cammino di formazio-ne, necessario oggi più che mai per met-tersi in gioco nelle comunità parrocchiali.La scuola di Ladispoli, dedicata alla me-moria del cardinale Eugenio Tisserant, ènata proprio per questo, e dal 1984 conti-nua il proprio servizio umile e prezioso,formando credenti solidi, consapevoli, at-tenti, e infine partecipi della vita della Chie-sa. Dalla convinzione, frutto di studio per-sonale serio, continuato e puntualmenteverificato attraverso gli esami, derivano na-turalmente il servizio in parrocchia e la te-stimonianza negli altri ambienti di vita: illavoro, la scuola, la città. Con la Bibbia inuna mano e il catechismo nell’altra, esco-no dalla scuola laici immersi nel mondo dioggi, ma ancorati alla rivelazione e alla dot-trina della Chiesa, capaci di rendere ragio-ne della propria fede. «Non si tratta di fareaccademia – quella “scienza che gonfia”,
direbbe San Paolo – né sfoggio di cultura, néteologia medievale, ma di tornare alle ragionidella fede, rendendosi conto della “solidità de-gli insegnamenti ricevuti” e così orientarsi inun mondo che diventa sempre più confuso» –conclude don Roberto. Dopo la consegna de-gli attestati e le foto di rito, a prendere la pa-rola sono loro, gli studenti, per dire, non sen-za commozione, il grazie a chi questa scuolacontinua a volerla, portandola avanti con se-rietà e impegno.«Questa scuola dovrebbero frequentarla tutti– dice una ragazza –, perché è qui che ho ca-pito quanta competenza mi mancava mentrefacevo catechismo ai più piccoli: è una re-sponsabilità grande alla quale bisogna ri-spondere con altrettanta serietà»Ma, a ben vedere, un grazie lo meritano so-prattutto loro, gli studenti. Noi li vediamo ilvenerdì: fedeli, impegnati e – si direbbe – en-tusiasti. Una bella famiglia, forte e unita dal-la passione per la verità.
Un po’ di storia
La scuola Tisserant haavuto come prima sede laparrocchia di Palo Lazialee per un periodo unasezione distaccata a IsolaFarnese. Oltre mille glistudenti. Da tre anni, conla chiusura dell’Istituto discienze religiose diCivitavecchiaconfluiscono anche glistudenti della vicinadiocesi di Civitavecchia–Tarquinia. Tra i docenti:Domenico Hrusovski,nunzio emerito inBielorussia; LinoFumagalli, attuale vescovodi Viterbo; Luigi Ventura,nunzio in Francia.
«Nessuno è scarto»il segno.Le donne che riscoprono la maternitànel racconto della ginecologa Giuseppina PompaDI SIMONE CIAMPANELLA
ggi in tutte le parrocchiedella diocesi di Porto-SantaRufina si vendono le primule
per sostenere le attività del CentroVita Nuova di Cesano; un’opera cheda 25 anni si occupa gratuitamentedi vita, quella degli oltre 1200bambini aiutati a venire al mondo edelle mamme che ha accompagnatoa scegliere perché queste creaturenon morissero. La ginecologaGiuseppina Pompa, responsabiledella struttura, ci racconta la suaattività e quella dei volontari che laassistono in questa testimonianza difede e carità.Dottoressa Pompa, per-ché la primula?È il primo fiore chesboccia dopo l’invernoquando ancora il temponon è favorevole, in ciòmostra la sua fragilità maanche la tenacia, sirinnova infatti ogni anno.E poi ha un’infinitàvarietà di colori,descrivendo da un latol’unicità di ogni persona,ma anche la pluralitàdell’umanità che differisce perprovenienza e cultura. Purtroppo inquesto periodo diventa sempre piùcomplicato difendere il valore delsingolo, la cui particolarità spariscedifronte a grandi organizzazioniinternazionali che in esso vedonounicamente un numero all’internodi un sistema i cui rapporti sonobasati sulla funzionalità economica.Cosa ha a che fare l’economia conil sostegno alla vita?Una società basata sulla produzionee consumo delle cose esclude coloroche in questo meccanismo non“funzionano”. Le persone più fragili,come bambini e anziani, che papaFrancesco dice essere promessa difuturo, sono scartate da una finanzache nutre solo se stessa, e vede inesse categorie inutili, insignificanti.In questo scenario cosa propone ilCentro Vita Nuova?Vogliamo mostrare la bellezza e la
Odignità di ogni esistenza,e attraverso gesti concretidi accoglienza diffonderela cultura della vita.Quando incontri unadonna giovane e insituazione di estremodisagio che vuoleabortire, devi mettertiinnanzitutto nei suoipanni, come dice il Papabisogna sentirne lasofferenza; solo attraversoquesta delicatezza la sipuò accompagnare versola scelta della vita. Moltevolte devi intuire lagravità del dramma, che
cogli dallo sguardo, conumiltà, semplicità,sensibilità. Non esistonocasi ma persone chevanno incontrate nellaloro unicità, facendosentire loro che qualcunole ama.Inoltre alla valorizzazionedella donna deve seguirequella dell’uomo.Ho conosciuto famigliein estrema povertà in cui ipadri sono morti per stare accantoalla gravidanza della lorocompagna, che non si sono curatiquando avrebbero dovuto e hannodedicato il loro tempo a garantire lamaternità.In questi primi 25 anni cosa le hainsegnato “la vita”?La vita è una dall’inizio, alla dignitàdel vivere quotidiano, alla fine.Sostenere la vita significa occuparsi
di tutto l’arco dell’esistenza. Neglianni è cresciuto un gruppo diragazzi che abbiamo visto nascere eche cerchiamo di guidare verso unfuturo positivo. Li abbiamo fattimaturare come gruppotrasmettendo la bellezza della vitainsieme, del rispetto e dell’amicizia.Poi attraverso la comunità per cosìdire “familiare”, cerchiamo di
aiutarli ad inserirsi nella comunità“sociale”, quella del quotidiano diognuno di noi. In questa direzionela parrocchia di Cesano con donFederico Tartaglia ci è molto vicinaattraverso uno scambio e unaconoscenza reciproca tra i ragazzi.La nostra speranza consiste nelformare adulti che siano «solidaliper la vita».
Nelle parrocchie in venditaprimule per sostenere le tante attività del Centro Vita nuova di CesanoLa responsabile: «Cosìmostriamo la bellezza e ladignità di ogni esistenza»
ecumenismo
DI LOREDANA ABATE *
a Giornata mondiale della vitaconsacrata che ricorre il 2 feb-braio, festa della Presentazione
al tempio del Signore, nella diocesi diPorto–Santa Rufina viene anticipataad oggi, sia perché, essendo domeni-ca, sarà più facile essere presenti, siaper agevolare chi intende partecipa-re domani alla celebrazione in SanPietro con il Papa. L’appuntamento èalle ore 16 in cattedrale per pregareinsieme al vescovo Gino Reali i pri-mi vespri della Presentazione del Si-gnore e rinnovare insieme i nostri vo-ti religiosi.Nella lettera a tutti i consacrati, scrit-ta dal Papa in occasione di quest’an-no dedicato ai religiosi, è interessan-te vedere come Francesco accosta larealtà dei religiosi a quella della fa-miglia: «Benedico il Signore per la fe-lice coincidenza dell’Anno della vitaconsacrata con il Sinodo sulla fami-glia. Famiglia e Vita Consacrata sonovocazioni portatrici di ricchezza e gra-
zia per tutti, spazi di umanizzazionenella costruzione di relazioni vitali,luoghi di evangelizzazione. Ci si puòaiutare gli uni gli altri».Ciascuno di noi guardando alla suavocazione ritorna alla propria fami-glia di origine e il cuore si apre natu-ralmente alla gratitudine per quantoricevuto, imparato, per come siamostati attrezzati alla vita. Possiamoquindi costatare la verità di contenu-to dell’affermazione del Santo Padrequando definisce famiglia e vita con-sacrata come spazi di umanizzazionenella costruzione di relazioni vitali. Avivere in comunità s’impara in fami-glia e il compito principale è dato, siadai genitori nella famiglia e sia daisuperiori nella vita consacrata. En-trambi sono promotori di buone re-lazioni tra le persone loro affidate.Papa Francesco insiste molto sul-l’importanza di questa comunione evorremo che oggi e domani riuscissi-mo a riscoprire la bellezza di questaunità.
* delegata Usmi
L
La preghiera dei consacratiin cattedrale con il vescovo
urante il mese di gennaio alla Cittadella Ecumenica Taddeide di Riano sisono svolte varie iniziative per l’unità dei cristiani, secondo il carisma del
suo fondatore Giulio Penitenti. Domenica 18 il vescovo Gino Reali ha presie-duto la Messa di apertura della settimana ecumenica, e ogni giorno la comu-nità ha assicurato l’ora di adorazione eucaristica pomeridiana per l’unità.Sabato 10 si è svolto il 28° seminario di studio interconfessionale. Don Gio-vanni Salvi, nel suo saluto di apertura, ha ricordato le tappe più significativepercorse dal fondatore. Sono poi intervenuti i rappresentanti della Chiesa Val-dese, Paolo Ricca, e della Chiesa Ortodossa, Vladimir Laiba, del patriarcato e-cumenico di Costantinopoli, parroco della chiesa di S. Teodoro al Palatino aRoma. Negli intervalli sono stati eseguiti brani di musica irlandese e medie-vale, a cura di Loredana Birocci e Maria Olga Greco.In chiusura la Liturgia ecumenica della Parola, durante la quale gli esponen-ti delle varie confessioni hanno acceso insieme la Lampada dell’Unità, comeauspicio di realizzazione della piena e visibile unità.
Mariangela Congiu
D
Le iniziative a Taddeide
DI ENZO CRIALESI
er la settimana dedicata all’unitàdei cristiani sono stati organizzatitre incontri vicariali, oltre a quello
alla Cittadella Ecumenica Taddeide ealla preghiera curata in cattedrale daireligiosi in collaborazione con l’ufficioecumenico: il 22 gennaio a Cesanonella Chiesa di san Sebastiano, il 23alla parrocchia del Sacro Cuore diGesù a Ladispoli e il 24 presso laparrocchia Santa Maria Stella Maris aFiumicino.La scelta di questi tre luoghi è statadettata dalla numerosa presenza diimmigrati di altre confessioni cristianein quelle zone. Inoltre così facendo è
stata favorita una maggiorepartecipazione, che l’ampiezza delterritorio diocesano avrebbe reso piùcomplicata. A Ladispoli e nella zonacompresa tra La Storta e Cesano, sonopresenti soprattutto ortodossi, per lamaggior parte provenienti dallaRomania, invece a Fiumicino c’è ancheuna significativa comunità coptaegiziana.Le preghiere ecumeniche hanno avutouno schema comune.All’inizio una guida invitava lecomunità presenti ad alzarsi in piedi ea unirsi nel canto d’inizio, mentreentrava la processione deiconcelebranti che si portava davanti al“pozzo simbolico”, posto davanti
all’altare, tenendo in mano una broccadi acqua che ogni rappresentante delleChiese presenti ha poi versatolentamente nella vasca, in segno dellaradice comune, il battesimo.Nel rito penitenziale, tutti i fedelihanno cantato insieme il Kyrie nellapropria lingua per dire il continuobisogno della misericordia e dell’aiutodi Dio. Infine nella celebrazione dellaParola, con il racconto dellasamaritana, è stata sottolineatal’importanza del battesimo edell’acqua viva che Gesù dona aicristiani suoi fedeli perché sianotestimoni credibili nel cammino versol’unità, soprattutto in questo tempopieno di difficoltà e di paure.
P
Una preghiera ecumenica «itinerante»ggi pomeriggio nella cat-tedrale dei Sacri Cuori di
Gesù e Maria dopo la pre-ghiera dei religiosi, alla Mes-sa delle 18.30, i volontari del-l’Unitalsi rinnovano davantia monsignor Reali la propriavolontà di dedicare parte delloro tempo alle persone piùfragili, soprattutto ai malati,sia nell’accompagnamentodurante i viaggi e i pellegri-naggio, sia di fatto nella vitaquotidiana. Per chi non aves-se ancora provveduto ci saràla possibilità di sottoscriverela quota associativa per l’an-
no in corso, oltre tale termi-ne non sarà più possibile rin-novare la tessera. «Un mo-mento intenso e importante– dice Emiliano Ciardulli, re-sponsabile della sottosezionedi Porto–Santa Rufina –, con-fermando il proprio “Si!” aquesta esperienza, ciascun so-cio offre un contributo indi-spensabile ed una testimo-nianza di impegno e di at-tenzione verso chi è nel biso-gno, per vivere davvero laprossimità, la vicinanza e ilcontatto del cuore».
Marino Lidi
O
La celebrazione a Cesano
L’Unitalsi rinnova oggiil suo impegno per la carità
Durante una festa al Centro di Cesano
I diplomati durante la consegna
Date da ricordareOggi. Preghiera diocesana per la vitaconsacrata, cattedrale, ore 16.Rinnovo promessa volontari Unitalsi,cattedrale ore 18.303 febbraio. Monsignor Reali celebrala Messa al Bambino Gesù diPalidoro.7 febbraio. Monsignor Reali incontragli scout di Santa Marinella.8 febbraio. Formazione VolEst,chiesa di San Sebastiano, ore 10
agenda 11
PORTO SANTA RUFINA
Pagina a cura di don Giovanni Di Michele Curia diocesana
via del Cenacolo 5300123 Roma
e-mail: [email protected]
Domenica, 1 febbraio 2015
www.diocesiportosantarufina.it
domani