PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA · 2015-12-03 · Il “Piano dell’Offerta Formativa” nasce...

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1 1 ISTITUTO COMPRENSIVO FERRANDINA VIA LANZILLOTTI 75013 TELEFONO/FAX: 0835556107 e.mail: [email protected] C.M. MTIC81800G - C.F. 93045060774 http://www.istitutocomprensivoferrandina.it PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA [...] non dovremmo preoccuparci di come bisogna fare per fare scuola, ma solo di come bisogna essere per poter fare scuola . (Don Lorenzo Milani)

Transcript of PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA · 2015-12-03 · Il “Piano dell’Offerta Formativa” nasce...

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ISTITUTO COMPRENSIVO

FERRANDINA

VIA LANZILLOTTI 75013

TELEFONO/FAX: 0835556107

e.mail: [email protected]

C.M. MTIC81800G - C.F. 93045060774

http://www.istitutocomprensivoferrandina.it

PIANO DELLOFFERTA FORMATIVA

[...] non dovremmo preoccuparci di come bisogna fare per fare scuola, ma solo di come

bisogna essere per poter fare scuola . (Don Lorenzo Milani)

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PRESENTAZIONE

Il Piano dellOfferta Formativa definisce ed illustra lidentit della scuola, in unottica finalizzata al successo formativo degli alunni. E il progetto nel quale si definiscono gli obiettivi formativi, le scelte, i criteri e le modalit organizzative e didattiche e le diverse attivit programmate in ogni ordine e grado di scuola presenti nel Nostro Istituto, al fine di promuovere le potenzialit di ciascun alunno. Si propone a tal fine come un percorso frutto di valori condivisi, nel rispetto della tradizione dell Istituto Comprensivo e nella volont di una innovazione consapevole e rispondente ai bisogni dellutenza, attraverso un rapporto integrato con il territorio ed il confronto attivo e propositivo con tutte le componenti della scuola: docenti, alunni, genitori, personale ATA.

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Premessa

Il Piano dellOfferta Formativa nasce dalla riflessione e dallimpegno di tutto il

personale docente dellIstituto che, con questo documento, intende esplicitare e

offrire alle famiglie e agli alunni la ricchezza di tradizioni pedagogiche di pi ordini

di scuole consolidate e confluite nellanno scolastico 2009/2010 in ununica

dimensione scolastica: lIstituto Comprensivo DOnofrio di Ferrandina.

IL P.O.F. illustra il progetto pedagogico, educativo, didattico ed organizzativo che

lIstituto realizza e, per la sua attuazione, lIstituto si avvale della collaborazione di

tutto il personale operante a vari livelli che costituisce la propria Comunit

educante. Negli ultimi anni lIstituto si aperto alle varie istanze formative e alle

esigenze del territorio che sono andate rapidamente evolvendo non solo per il

naturale cambiamento della societ italiana legata agli influssi europei e mondiali,

ma anche per il continuo e costante arrivo di persone provenienti da Paesi

extracomunitari che riversano nellambiente scolastico le diverse culture ed i

problemi connessi allintegrazione. Lapporto di culture diverse si rivelato una

preziosa risorsa che stimola ed arricchisce di nuove conoscenze e di nuove relazioni

il bagaglio culturale della comunit scolastica.

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DIMENSIONE ISTITUZIONALE E TERRITORIALE

Il contesto culturale, sociale ed economico della realt locale Lambiente in cui lIstituto opera sicuramente una risorsa, ma nel contempo

anche un vincolo: esso esprime potenzialit e fornisce supporti, ma fa anche scelte

precise che non possono essere ignorate; ha vita autonoma rispetto alla scuola ma

ad esso fa richieste manifestando pi o meno esplicitamente bisogni che vuole

soddisfatti. Non facile, dunque, tener conto di tutto ci e pertanto la scuola

ricerca con impegno e sistematicit la collaborazione delle famiglie e delle forze

sociali nella consapevolezza che solo unefficace interazione tra le parti permette

di delineare finalit educative condivise cui orientare gli alunni perch esprimano i

loro talenti e diventino a pieno titolo cittadini di un mondo che loro stessi

contribuiscono a costruire. Un mondo fatto di cittadinanze non solo locali, ma

multiple, non solo europea ma anche mondiale.

Il contesto omogeneo, pur con le diversit interne che lo connotono. La scuola

impegnata a conoscerlo perch attenta a qualificare la propria offerta formativa.

Le richieste della comunit: le attese della societ e delle famiglie; Le aspettative e le richieste prioritarie che i genitori evidenziano nei confronti della scuola risultano essere le seguenti:

trasmettere valori sociali e morali tener conto dei bisogni e degli interessi degli alunni fornire una preparazione adeguata motivare ad apprendere valorizzare le potenzialit e capacit di tutti sviluppare le capacit di stare/lavorare in gruppo incentivare il dialogo con gli alunni

Bisogni formativi degli alunni

Dalle rilevazioni effettuate negli anni precedenti tra gli alunni del nostro Istituto emergono come prioritari i seguenti bisogni formativi:

importanza delle relazioni (con i compagni,insegnanti,personale ATA, operatori) per poter star bene a scuola

maggior coinvolgimento nella scelta e nellorganizzazione delle attivit didattiche

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esigenza di vivere esperienze interessanti e significative di apprendimento nellambito scolastico (uscite didattiche, viaggi distruzione, visite guidate..) ed extrascolastico .

possibilit di affrontare gli apprendimenti in spazi diversificati utilizzo di metodi e strumenti differenziati per poter imparare in modoefficace

potenziamento di attivit e modalit di lavoro che contribuiscono allacrescita integrale degli alunni

essere informati sulle regole della scuola

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GLI EVENTI SIGNIFICATIVI DELLA STORIA LOCALE

Le radici di Ferrandina affondano nella Magna Grecia, attorno al 1000 a.C. Il suo nome era Troilia, mentre la sua acropoli-fortezza si chiamava Obelanon (Uggiano). Troilia fu costruita per ricordare e onorare la citt distrutta dell'Asia Minore, Troia. Durante l'epoca romana Troilia e Obelanon furono centri importanti di cultura ellenica e sempre pi lustro acquistarono in epoca bizantina. Con la caduta del dominio greco, Longobardi e Normanni si impossessarono della citt. Il nome Ferrandina si deve a Federico d'Aragona che nel 1494 la battezz cos in onore di suo padre, re Ferrante (o Ferrantino). Nel 1507 Ferdinando il Cattolico le attribu il titolo di "civitas". Un tempo era nota per la produzione di tessuti in lana, tra cui la ferlandina o felandina, molto apprezzata e richiesta nel Regno di Napoli e dai domenicani, che proprio a Ferrandina si insediarono e crearono un centro agricolo e urbano molto organizzato tanto da erigere, nel 1546, la cupola del Monastero di San Domenico come simbolo di potere. Ferrandina prese parte ai moti del 1820-21 e del 1860. Qui nel marzo del 1862 Carmine Crocco, a capo dei briganti, affront e distrusse una compagnia del 30 Rgt. Ftr. dell'esercito piemontese. Nel 1921 Ferrandina fu teatro di violenze squadriste: il sindaco e consigliere provinciale socialista Nicola Montefinese venne ucciso. Nel settembre del 1943 Ferrandina insorse contro i gerarchi fascisti. Lo spirito di ribellione non si attenu sino al 2 agosto del 1945, quando i contadini diedero vita ad una sommossa per chiedere l'allontanamento dei latifondisti fascisti e l'assegnazione delle terre incolte. Nel corso dei tumulti venne assassinato Vincenzo Caputi, ritenuto il mandante dell'uccisione di Montefinese. Per timore che la protesta dilagasse, il paese rest isolato, con le linee elettriche e telefoniche tagliate. L'ordine fu ristabilito con l'invio, da parte del governo provvisorio di unit antifascista, di 100 carabinieri da Napoli, 250 alpini della divisione Garibaldi e l'arrivo a Ferrandina, il 4 agosto, del ministro Scelba. Curiosit Lo stemma comunale reca sei F. Il significato : Fridericus Ferranti Filius Ferrandinam Fabbricare Fecit Il 16 luglio 1895 la ferrandinese Maria Barbella, rinchiusa nel carcere di Sing-Sing, stata la prima donna condannata alla sedia elettrica negli Stati Uniti d'America. Per

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questo motivo Ferrandina dal novembre 2005 inserita tra le "Citt per la vita - Citt contro la pena di morte", campagna di sensibilizzazione promossa dalla Comunit di Sant'Egidio.

Nella campagna ferrandinese sono state girate alcune riprese del film Cristo si fermato a Eboli di Francesco Rosi

Nel 1998 a Ferrandina sono state girate parte delle riprese del film Del perduto amore con la regia di Michele Placido.

Ferrandina stato luogo delle famose ricerche etnografiche di Ernesto De Martino sul lamento funebre lucano e sui comportamenti magici-religiosi

Dal marzo 2005 Ferrandina un comune OGM Free (contro la coltivazione degli organismi geneticamente modificati). Economia Rinomata , ancor oggi, la produzione di olio di oliva majatica, caratterizzato da una bassa acidit, da un sapore dolce e dal color giallo e delle tipiche olive al forno come da antica tradizione (olive majatica). La rete stradale, soprattutto attraverso la superstrada BASENTANA, favorisce gli scambi commerciali, culturali e sociali con i centri limitrofi e le citt. La maggioranza dei nuclei familiari appartiene al ceto operaio, con discreta presenza di professionisti e imprenditori. La popolazione consta di 9.200 circa abitanti. Gli allievi della Scuola abbracciano una fascia di et che va dai tre ai quattordici anni, vivono prevalentemente con entrambi i genitori, dai quali sono regolarmente seguiti. Il territorio, con i problemi sopra accennati, si aspetta molto dalla Scuola e chiede ad essa di:

offrire una formazione culturale di base che consenta agli alunni di proseguire con slancio e buone probabilit di riuscita gli studi superiori ed inserirsi nella societ civile;

aiutare gli alunni ad assumere atteggiamenti consapevoli e corretti nei confronti di se stessi, degli altri e dellambiente;

sostenere ciascun alunno nel processo di costruzione dellidentit e di acquisizione dellautonomia per lelaborazione di un personale progetto di vita;

attivare un circuito virtuoso tra scuola e vissuto personale che motivi allapprendimento e dia senso ai saperi;

prepararli ad affrontare e superare le sfide che un mondo in continuo cambiamento pone.

La Scuola opera sul territorio da anni ed ha subito variazioni nel tempo a livello di cambiamento di sede e consistenza nel numero degli allievi e dei docenti. Essa ha sempre prestato attenzione alle innovazioni metodologico-didattiche, che ha saputo introdurre senza stravolgere pi di tanto la tradizione che tanti esiti positivi ha determinato nel corso della sua lunga storia.

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DOVE SIAMO

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LE SCELTE DELLISTITUTO

Realizzare il successo scolastico contrastando la dispersione,

prevenendo il disagio integrando gli

stranieri,incentivando le eccellenze

Contribuire alla formazione

integrale di tutti gli alunni e le alunne per promuovere la piena realizzazione della persona

Garantire i diritti costituzionali allo studio per tutti, attraverso il conseguimento delle competenze

essenziali emotive, socio-relazionali e disciplinari.

MISSION DELLISTITUTO: LAVORIAMO PER

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lIstituto riconosce come valore essenziale la centralit della persona nella sua unicit e diversit, il suo diritto ad esprimere i propri talenti, a sviluppare positive relazioni e costruttive interazioni con la realt naturale e sociale a livello locale, europeo e mondiale.

LA VISION DELLISTITUTO:

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PERSONA

DIMENSIONE PEDAGOGICO-CURRICOLARE AREA FORMATIVA 4.1 Finalit

Le finalit dellazione formativa dellIstituto sono: promuovere e favorire lo sviluppo pieno e armonico della personalit di ogni singolo alunno; promuovere la formazione del cittadino, la socializzazione e il rapporto interpersonale per

realizzare la convivenza democratica, secondo i principi della Costituzione Italiana; garantire una buona preparazione di base in termini di conoscenze, competenze, metodo di

studio, capacit critica, per favorire la comprensione del mondo umano, naturale, tecnologico e delle loro trasformazioni;

far acquisire consapevolezza delle proprie conoscenze e competenze.

Tali finalit si esplicano nei tre grandi ambiti sottorappresentati: affettivo, relazionale ed cognitivo. Gli obiettivi generali programmati in ciascun ambito si differenziano poi a seconda degli ordini di scuola.

AMBITO AFFETTIVO AMBITO RELAZIONALE Avere unimmagine positiva di Agire con competenza s Mettere in comune con gli altri

le Avere unimmagine positiva proprie esperienze degli altri Influire costruttivamente sul Essere motivato, autonomo e proprio ambiente interagendo responsabile. con gli altri Essere solidale. Contribuire a realizzare un mondo di valori

AMBITO COGNITIVO Essere consapevole delle proprie conoscenze, competenze e abilit.

Saper lavorare con metodo Saper prendere decisioni coerenti e motivate Saper valutare il proprio operato

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METODOLOGIE Conduzione democratica della classe attraverso: la diversificazione dellorganizzazione del gruppo classe (lezioni frontali e di gruppo);

la diversificazione della conduzione della lezione nel rispetto del modo di imparare di ciascuno;

interventi individualizzati e personalizzati di approfondimento e potenziamento

CURRICOLO VERTICALE

proposto dai Dipartimenti

condiviso e approvato dal Collegio Docenti

monitorato e riprogettato in itinere nei Dipartimenti.

Per perseguire le finalit formative lIstituto applica le seguenti scelte didattiche e strategie operative volte a favorire un apprendimento attivo.

Scelte didattiche

VALUTAZIONE

La valutazione viene realizzata nella duplice prospettiva di: dare indicazioni per migliorare le proprie competenze durante il percorso insegnamento- apprendimento);

certificare le competenze raggiunte.

PERCORSI FORMATIVI: - INTERDISCIPLINARI - ORIENTATIVI - DI APPROFONDIMENTO - DI POTENZIAMENTO

in orario curricolare ed extracurricolare

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Collaborazione tra:

Personale della scuola

Genitori Enti pubblici Associazioni Volontariato Privati

Graduazione degli obiettivi e delle prestazioni

Personalizzazione degli interventi

Indicazioni utili a rendere lalunno autonomo nel lavoro, nel metodo di studio, nelluso del tempo a disposizione

Strategie operative

Coinvolgimento nella attivit scolastica dei

singoli allievi

Valorizzazione delle attitudini e delle abilit personali

Coerenza e omogeneit di atteggiamenti e di stili

educativi

Gratificazione dei comportamenti corretti e correzione di quelli non

adeguati

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FLESSIBILITA ORARIA SCUOLA SECONDARIA I GRADO

Tempo scuola 30 ore ore 8,15 13,15

FLESSIBILITA ORARIA SCUOLA INFANZIA

Tempo prolungato

8 ore al giorno

Dal luned al venerd h.8.15 - 16.15

FLESSIBILITA ORARIA SCUOLA PRIMARIA

27 ore LunedMercoledVenerd h.8.30 13.30 Marted-Gioved-Sabato h.8.30 12.30 40 ore Classe IA LunedMercoledVenerd h.8.30 13.30

Scelte organizzative

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PIANO DI MIGLIORAMENTO

PRESENTAZIONE del PROGETTO

Progettazione dei Piani di Miglioramento relativi allimplementazione

del Sistema Nazionale di Valutazione

DATI ANAGRAFICI DELLISTITUTO

Denominazione

Codice meccanografico dellistituto : Codice Fiscale :

Via, CAP, citt, provincia

Telefono Fax

Indirizzo di posta elettronica

Indirizzo web, per la documentazione del progetto

Conto Tesoreria : Codice Tesoreria :

Dirigente Scolastico

Sezione n. 1

REQUISITI E SPECIFICHE DEL PROGETTO

Titolo: LAVORARE INSIEME PER FORMARE CITTADINI COMPETENTI

UNALTERNATIVA??

MIGLIORARE LA DIDATTICA PER FORMARE CITTADINI PIU COMPETENTI

Adeguatezza della proposta alle specifiche del progetto formativo

Il Rapporto di Autovalutazione condotto dallIstituto Comprensivo stato il processo attraverso il quale la scuola ha

potuto evidenziare i traguardi e le priorit formative dei prossimi anni. Lanalisi complessiva del contesto socio-

culturale ed economico, complementata dai risultati delle prove standardizzate, ha permesso allistituto di

individuare due Azioni da implementare a partire dallanno in corso, che hanno come obiettivi primari

interconnessi:

1. Il miglioramento delle competenze e capacit didattiche degli insegnanti;

2. Una migliore performance dei risultati a lungo termine conseguiti dalla scuola;

Le due aree di intervento delle Azioni riguardano:

1. I risultati delle prove standardizzate;

2. Lorientamento;

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Il razionale delle due scelte sinteticamente illustrato qui di seguito.

A. PROVE STANDARDIZZATE (AZIONE 1)

Lanalisi delle prove standardizzate ha fatto emergere delle criticit dovute alla scarsa e disomogenea assimilazione

delle competenze trasversali allinterno delle classi della scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado.

E emersa e quindi diventata lidea guida, la necessit di migliorare gli assi portanti delle competenze trasversali,

logico- cognitive che attraverso larea linguistica e matematica lalunno deve assimilare.

Gli indicatori che consentono di verificare ladeguatezza dellofferta formativa, sia per le competenze verticali, che

per quelle trasversali, sono costituiti dalle prove standardizzate. I risultati formativi degli alunni, a livello di Istituto,

costituiscono materiale attraverso cui rivedere la propria progettualit formativa ed operare quindi opportune

scelte strategiche;

a. a livello di azione del docente i risultati formativi sono utili strumenti per analizzare e migliorare le pratiche

didattiche e valutative. Queste, oggigiorno, possono far leva sulle multiformi tecniche formativo-innovative

fondate su nuove competenze digitali e tecnologiche che vertono verso la pi autentica sfera polifunzionale

dellapprendimento;

b. a livello di allievo i risultati formativi costituiscono una rilettura critica della propria esperienza-

competenza/apprendimento e una maggiore consapevolezza di ci che ha appreso in prospettiva meta

cognitiva (feed-back).

B. ORIENTAMENTO (AZIONE 2)

La verifica delleccellenza dellofferta formativa, richiede, oltre che un esame puntuale delle prove standardizzate,

anche un monitoraggio pi a lungo termine degli alunni che consenta di stabilire se:

1. Lo sbocco educativo in uscita dalla scuola dellobbligo coerente con le attivit di orientamento;

2. Le performance ottenute dagli alunni in uscita sono in linea con le aspettative basate sui risultati ottenuti

nella scuola dell obbligo.

Questa attivit di monitoraggio, che richiede una osservazione su pi anni, ritenuta essenziale in quanto completa

il quadro delle indicazioni che lIstituto si prefigge di ottenere rispetto a:

1. I contenuti dellofferta formativa;

2. La qualit della didattica;

3. La capacit di indirizzamento degli alunni;

Per lattuazione del progetto di miglioramento sono state perci previste le seguenti azioni:

AZIONE 1:

AZIONE 2:

Esse sono dettagliate qui di seguito.

AZIONE 1:

Coerenza dellazione progettuale rispetto agli esiti del processo

di autovalutazione in particolare alle priorit e ai traguardi

individuati nel RAV.

Il progetto in linea con gli esiti del RAV in quanto:

a) Risponde alle priorit e ai traguardi da esso

individuati.

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b) Contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di

miglioramento dei risultati delle prove INVALSI.

Azioni innovative ispirate alla metodologia di ricerca.

N.A.

Modello organizzativo.

Lorganizzazione del progetto prevede:

a) La costituzione di un team di miglioramento costituito

da docenti di italiano e matematica della scuola

primaria e secondaria.

b) La pianificazione, a cadenza regolare, di incontri con il

dirigente responsabile

c) La diffusione delle finalit e metodologie attraverso il

collegio docenti.

d) Lavvio e monitoraggio dei progressi raggiunti, sotto la

responsabilit del team di miglioramento.

Metodologie di intervento per la realizzazione degli obiettivi

previsti.

La logica di implementazione del progetto prevede 5 fasi:

1. Pianificazione

2. Realizzazione

3. Monitoraggio

4. Controllo

5. Riesame e miglioramento

Le metodologie di intervento prevedono

limplementazione delle le seguenti attivit:

a) Definizione di prove strutturate secondo le metodiche

INVALSI in linea con i livelli di apprendimento

raggiunti/attesi dagli alunni nel corso dellanno e

coerentemente col progredire dei programmi.

b) Esecuzione di test di verifica a cadenza

indicativamente bi-mensile.

c) Verifica dei risultati ottenuti

d) Definizione delle eventuali azioni correttive rispetto al

focus della didattica per tutte le classi interessate.

Limplementazione delle metodologie di intervento

prevede integrazione verticale (tra scuola primaria e

secondaria) e trasversale (tra i dipartimenti di matematica

e italiano) delle azioni di:

Avvio, esecuzione, monitoraggio e revisione dei

risultati raggiunti.

Cronoprogramma di alto livello

Attivit Responsabile Tempistica Legenda

attivit svolte; da svolgere;

S O N D G F M A M G Note

Esame del RAV

Riunioni team di

miglioramento

Dirigente

Diffusione del

progetto tramite

Collegio

Dirigente Il D.S. comunica i risultati delle

prove INVALSI relativa alla.s.

2014/2015 al C.D. del

28/10/12015

Definizione test di

controllo

Team di

miglioramento

Esame risultati Team di

miglioramento

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Azioni correttive Team di

miglioramento

Indicatori concernenti il monitoraggio e la valutazione delle

azioni.

a) Verifica del raggiungimento degli obiettivi attraverso

regolare esame dei risultati delle prove intermedie

durante lanno.

b) Coerenza dei risultati intermedi con gli obiettivi di

lungo periodo (riduzione complessiva dello spread

intra-prove ed inter-classi del 30% su tre anni)

Sezione n. 2

RETI DI SCUOLE E PARTNER

Previsione di forme di co-finanziamento con enti, Universit,

istituzioni ed associazioni culturali e professionali presenti sul

territorio nazionale.

Forme di collaborazione/partenariato, sono previste con i

seguenti Enti:

Il SERT: in supporto delle gi previste Unit Didattiche

multidisciplinari sulle dipendenze come alcolismo,

ludopatia, tabagismo e altri comportamenti devianti;

FAI: attivit di supporto alla conoscenza e

valorizzazione del territorio

Collaborazione Iula: avvio di una didattica

sperimentale che vedr lutilizzo, da parte degli alunni

della classe 2.0 di iPads donati dal gruppo Iula

presente sul territorio del comune;

Women Fiction Festival: per promuovere il piacere

della lettura

Uilt Basilicata ( edu creo teatrando): attivit finalizzate

al coinvolgimento degli alunni dalla sceneggiatura alla

drammatizzazione di un copione

Costituzione di reti per la realizzazione dei progetti.

Forme di collaborazione/partenariato, sono previste con i

seguenti Enti:

Agenzia Spaziale Europea: per la implementazione di

un corso multidisciplinare di 11 moduli incentrato

sulluso delle tecnologie satellitari per:

a. Lo studio e la conservazione del Pianeta

b. La Scienza

c. I fenomeni meteorologici

d. Lo sviluppo sostenibile

Ampiezza delle reti e presenza, nella costituzione della rete,

anche di istituti paritari.

Reti gi esistenti:

curricolo verticale, Indicazioni nazionali;

rete con Istituto d'Istruzione superiore di

Ferrandina per quanto riguarda il monitoraggio in

uscita degli alunni,

rete con agenzia spaziale,

rete eTwinning : curricolo del primo anno di

scolarizzazione primaria.

FAI

Sezione n. 3

QUALITA E FRUIBILITA DEI MATERIALI FORMATIVI

Qualit e fruibilit dei materiali di ricerca e delle metodologie realizzate

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Documentazione del

Progetto

Modalit documentazione:

sito web

Piattaforma e-learning

supporto ottico

cartaceo

Produzione di:

Format protocolli/procedure

Test di analisi

articoli a stampa

videoconferenze/tutorial

Impegno formale a documentare gli esiti che saranno di propriet della amministrazione che le Istituzioni o loro reti si

impegneranno a realizzare nell'ambito del progetto.

Sezione n. 4

ESITI DEGLI INTERVENTI PREVISTI DAL PROGETTO

Modalit e strumenti di verifica / valutazione

Report: rapporto finale sullesito delle iniziative intraprese corredato da tabelle

comparative dei risultati ottenuti al termine del progetto

Audit: verifica da parte del team di progetto con i docenti coinvolti

Altro: verifica periodica delle prove standardizzate e delle performance delle

classi

AZIONE 2:

Coerenza dellazione progettuale rispetto agli esiti del processo

di autovalutazione in particolare alle priorit e ai traguardi

individuati nel RAV.

Il progetto in linea con gli esiti del RAV poich Il

monitoraggio a distanza degli alunni in uscita iscritto tra le

priorit del rapporto di autovalutazione. Esso , infatti,

strategicamente importante per:

c) Migliorare lattivit di orientamento;

d) Misurare lefficacia della didattica e delle priorit

formative individuate nel POF;

e) Attivare una riflessione complessiva allinterno della

scuola su processi chiave come: didattiche,

orientamento e continuit;

Le seguenti domande chiave sono state individuate, in

maniera preliminare, come linee guida per lesecuzione delle

attivit previste dal progetto:

1. Come stato fatto lorientamento negli ultimi 3 anni?

2. Quali indicazioni sono state fornite?

3. Come sono state accolte dagli alunni?

4. Quale stata la performance dei ragazzi in uscita? E in

linea con i risultati ottenuti alla fine del triennio?

5. Quale il grado di coerenza con le indicazioni fornite?

Azioni innovative ispirate alla metodologia di ricerca.

N.A.

Modello organizzativo.

Lorganizzazione del progetto prevede, la costituzione di un

gruppo di lavoro che si occupi, in linea con le indicazioni del

dirigente scolastico, di:

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a) Definire gli obiettivi e le metodologie di lavoro;

b) Raccogliere e valutare i dati;

c) Preparare tabelle di sintesi dei risultati delle indagini;

d) Formulare elementi di riflessione da sottoporre

allattenzione del collegio docenti;

e) Redigere un rapporto di sintesi finale;

Metodologie di intervento per la realizzazione degli obiettivi

previsti.

La logica di implementazione del progetto prevede 6 fasi cos

strutturate:

1. Definizione degli obiettivi e pianificazione delle attivit;

2. Raccolta dati;

3. Valutazione;

4. Redazione di una bozza di rapporto sui risultati

dellattivit di raccolta dati e analisi da condividere col

collegio docenti/gruppo allargato di docenti;

5. Redazione di un rapporto finale con le indicazioni chiave

concernenti le attivit didattiche, di orientamento e

continuit;

6. Follow-up dellimplementazione delle linee guida

contenute nel rapporto finale (fase da implementare nel

2016-2017 e 2017-2018);

Le attivit di raccolta dati e monitoraggio si concentreranno

sullanalisi, per gli alunni in uscita, degli ultimi tre anni della

scuola secondaria e i primi tre della scuola superiore.

Cronoprogramma di alto livello Legenda

attivit svolte; da svolgere;

Attivit Responsabile Tempistica Note

S O N D G F M A M G

Esame del RAV Team di progetto

Definizione obiettivi

e pianificazione

Team di progetto

Riunioni team di

progetto

Dirigente A cadenza mensile sino a stesura

rapporto finale.

Raccolta dati e

valutazione

Team di

miglioramento

Bozza rapporto Team di

miglioramento

Diffusione Collegio

docenti

Dirigente

Rapporto finale e

piano di azione

Team di

miglioramento

Follow-up Da implementare nel biennio

2016-2018

Indicatori concernenti il monitoraggio e la valutazione delle

azioni.

a) Grado di completezza del campione di dati usato per la

statistica (follow-up di un numero minimo di studenti

pari al 60% di quelli in uscita);

b) Valutazione, nel biennio successivo alla

implementazione delle azioni di miglioramento

contenute nel rapporto finale, dei risultati scolastici

ottenuti dagli alunni in uscita;

Sezione n. 2

RETI DI SCUOLE E PARTNER

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Previsione di forme di co-finanziamento con enti, Universit,

istituzioni ed associazioni culturali e professionali presenti sul

territorio nazionale.

N.A.

Costituzione di reti per la realizzazione dei progetti.

Forme di partenariato/collaborazione con gli istituti superiori

della provincia che rappresentano lo sbocco in uscita

principale per gli alunni, saranno realizzate allo scopo di:

Implementare le azioni di monitoraggio e controllo dei

risultati;

Migliorare le attivit di orientamento svolte dalla

scuola;

Ampiezza delle reti e presenza, nella costituzione della rete,

anche di istituti paritari.

Rete con Istituto d'Istruzione superiore di Ferrandina per

quanto riguarda il monitoraggio in uscita degli alunni. Un

allargamento ad altri istituti, se rilevante, (presenza di un

numero statisticamente significativo di studenti) sar

implementato a seguito dellacquisizione dei dati in uscita

degli studenti degli ultimi tre anni.

Sezione n. 3

QUALITA E FRUIBILITA DEI MATERIALI FORMATIVI

Qualit e fruibilit dei materiali di ricerca e delle metodologie realizzate

Documentazione del

Progetto

Modalit documentazione:

sito web

Piattaforma e-learning

supporto ottico

cartaceo

Produzione di:

Format protocolli/procedure

Test di analisi

articoli a stampa

videoconferenze/tutorial

Impegno formale a documentare gli esiti che saranno di propriet della amministrazione che le Istituzioni o loro reti si

impegneranno a realizzare nell'ambito del progetto.

Sezione n. 4

ESITI DEGLI INTERVENTI PREVISTI DAL PROGETTO

Modalit e strumenti di verifica /

valutazione

Report: rapporti di verifica alla fine del primo e secondo anno di monitoraggio

Audit: controllo dellattivita di monitoraggio alla fine del primo e secondo anno

Altro: attraverso il follow up degli studenti in uscita

Sezione n. 5

BUDGET COMPLESSIVO PER LE DUE AZIONI

Breakdown dei costi Importo

Team di progetto: xxxx.xx per N.xx di membri

Materiale per prove INVALSI addizionali (acquisto di testi o altro materiale)

Consulenza per elaborazione dati (o compenso per docente responsabile)

Cancelleria/fotocopie

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Importo richiesto _______________________________

Data, IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Stampa rapporto finale (cartaceo e su DVD)

Supporto assistenti amministrative

Totale

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RIFERIMENTI NORMATIVI Il P.O.F. ha come riferimento normativo il Regolamento sullAutonomia (D.P.R.275/99), il D.L.vo 297/94 (artt. 118 e 119) ex art.1, comma 14, la Legge N.107/2015 e la normativa vigente relativa alle Indicazioni Nazionali per il curricolo del 2012. Inoltre persegue e fa propri i principi-base della Carta dei Servizi ispirati agli art. 3, 21, 33 e 34 della Costituzione: uguaglianza, imparzialit, accoglienza e integrazione, diritto di scelta, partecipazione, collaborazione, libert di insegnamento, garantendone la concreta attuazione. Il monitoraggio, accompagnato da riflessioni e confronti tra docenti e verifiche con i genitori, nei momenti programmati dagli Organi Collegiali, permette di controllarne landamento al fine di apportare eventuali modifiche e variazioni. LO STRUMENTO MUSICALE La musica, componente fondamentale e universale dellesperienza e dellintelligenza umana, offre uno spazio simbolico e relazionale propizio allattivazione di processi di cooperazione e socializzazione, allacquisizione di strumenti di conoscenza e autodeterminazione, alla valorizzazione della creativit, della partecipazione allo sviluppo del senso di appartenenza a una comunit, nonch allinterazione fra culture diverse. Lo studio dello strumento musicale, quindi, rappresenta un ulteriore arricchimento del percorso formativo concepito per promuovere la formazione dellindividuo, offrendo allalunno una nuova occasione di maturazione logica, espressiva e comunicativa. E presente, pertanto, il Corso di strumento musicale per gli alunni della Scuola Secondaria di 1 grado. Le classi di strumento sono quattro:

Classe di Violino

Classe di Pianoforte

Classe di Chitarra

Classe di Clarinetto Per ciascuna classe sono ammessi 24 alunni, suddivisi in 4 gruppi, massimo di 6 unit. Ciascun corsista rientra 2 giorni alla settimana per una frequenza di complessive 3 ore. Progetto Scuola Digitale: Cl@sse 2.0( Classe tecnologicamente avanzata Nuovi ambienti di apprendimento) -

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LA PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE La progettazione curricolare strutturata in verticale riguardo agli obiettivi da raggiungere in ogni area disciplinare e alle competenze attese a conclusione di ogni ordine di scuola ; la progettazione si sviluppa poi in parallelo tra i tre settori scolastici in modo da evidenziare la corrispondenza tra campi desperienza (scuola Infanzia) e discipline (scuola Primaria e Secondaria). Nel dettaglio la progettazione articolata in : competenze disciplinari competenze comportamentali competenze relazionali competenze culturali

Le Unit di Apprendimento disciplinari e il Curricolo formativo Le Attivit curricolari condivise dai Consigli di classe Le possibili attivit di Ampliamento dellOfferta formativa

Concetto e struttura delle UA - le UA per lalunno: costituiscono un vero e proprio percorso attraverso il quale egli si appropria dei concetti fondamentali, delle regole e delle principali tecniche necessarie per affrontare un problema complesso posto allinterno di una situazione che viene riconosciuta come significativa; - le UA per il docente: sono strumenti utili ad affrontare il lavoro di docente in maniera unitaria, progressiva e graduata secondo difficolt crescenti. In quanto occasione globale di crescita della persona, possono essere inserite in progetti interdisciplinari pi complessi. Occorre sempre individuare quali obiettivi di apprendimento, quali mediazioni di tempo, luogo, quantit, qualit, azioni e circostanze per un allievo o un gruppo di allievi nel contesto classe. Sono traguardi significativi e importanti per la sua crescita. Linsieme di uno o pi obiettivi formativi, delle attivit, dei metodi, delle soluzioni organizzative, delle modalit di verifica delle conoscenze, abilit e competenze acquisite va a costituire le Unit di Apprendimento. Linsieme delle UA effettivamente realizzate nel tempo per i singoli allievi costituisce il Piano di Studio Personalizzato delle attivit educative che resta a disposizione delle famiglie.

PIANO DI STUDIO PERSONALIZZATO

Che significa personalizzazione dei percorsi formativi ? In cosa si differenzia dall individualizzazione del processo insegnamento/apprendimento? Aspetti importanti dello sviluppo emotivo da sostenere e promuovere negli anni della scuola sono:

1. consolidamento dellidentit personale 2. sicurezza, fiducia, autonomia 3. senso di appartenenza

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4. capacit di dirigere le proprie azioni 5. autocontrollo, perseveranza.

Il curricolo scolastico deve tenere conto di questo aspetto dello sviluppo e considerare attentamente quali situazioni, modalit, strategie possono contribuire a promuoverlo, prevedere quali strumenti per valutarlo, ipotizzare piani di sviluppo personalizzati, verificare in itinere lefficacia. Personalizzare significa evitare la tentazione di dare a tutti le stesse cose nello stesso tempo e nello steso modo. La personalizzazione usa le conoscenze e le abilit come mezzo per progettare percorsi che rispondano alle capacit di ogni singolo allievo, avvalorandole al massimo, perch il fine la persona dello studente. Non esiste nella scuola dellautonomia un processo formativo del quale i docenti non siano chiamati a non renderne conto:

a) devono decidere che cosa, quando, quanto, come, richiedere a ciascun alunno e decidere se, e quando, ritenersi soddisfatti dei risultati;

b) in base alle scelte compiute e realizzate, devono poi spiegare, motivando agli studenti stessi, ma anche alle famiglie, alla societ e allo Stato, perch, nella situazione data, non esistevano scelte migliori di quelle adottate.

E questo perch ogni Istituzione scolastica responsabile: 1. degli obiettivi generali del processo formativo 2. degli obiettivi specifici di apprendimento 3. degli standard di prestazione del servizio docenti 4. dei criteri di valutazione che costituiscono quelli che vengono definiti vincoli organizzativi: POF, Piani Personalizzati, Laboratori, coordinatori, orario, convenzioni Individualizzazione Personalizzazione Si intende per individualizzazione il processo attraverso il quale si organizza un percorso ad hoc costruito come risposta specifica alle esigenze di un singolo individuo. Un progetto formativo individualizzato preveder quindi:

1. un percorso ad hoc per il singolo

soggetto 2. attivit formative realizzate sia

individualmente che allinterno di gruppi anche differenziati

3. attivit formative che articolano in modo specifico vari elementi standard

Si intende per personalizzazione il processo attraverso il quale, nellambito di un percorso standard, si progettano e si realizzano modificazioni e/o differenziazioni didattiche in relazione alle caratteristiche degli allievi.

Un progetto formativo personalizzato preveder quindi:

1. un percorso standard con 2. programma flessibile 3. un gruppo precostituito di alunni 4. attivit formative sia comuni che

differenziate 5. obiettiivi formativi sia comuni che

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4. obiettivi formativi unici e definiti rispetto alle caratteristiche del soggetto

differenziati

abilit e competenze, in base alle caratteristiche personali degli allievi: stili di apprendimento, metodi di studio, caratteristiche peculiari.

Personalizzazione educativa e personalizzazione didattica si possono realizzare attraverso la migliore, pi analitica e approfondita conoscenza dei singoli alunni.

Se si vuole garantire a tutti gli alunni il successo formativo occorre realizzare la personalizzazione dellintervento educativo. Personalizzare lapprendimento significa predisporre i percorsi di insegnamento sulle modalit di comprensione, interpretazione, di analisi sintesi e di intuizione invenzione del singolo allievo/a. Personalizzare i Piani di studio per non significa progettare e promuovere itinerari di insegnamento singolarmente assistiti su ogni alunno, impraticabili in classi con venti e passa scolari; significa piuttosto allestire la classe per gruppi. Il docente ha il compito di predisporre, per singoli gruppi, differenziati contenuti di conoscenza, flessibilit dei ritmi, rispetto dei tempi di apprendimento, al fine di renderli il pi possibili aderenti alla velocit cognitiva dei singoli scolari, offrendo loro attivit di senso e significative.

LA PROGETTAZIONE EXTRACURRICOLARE Rappresenta unintegrazione alla progettazione curricolare , volta a potenziare lofferta formativa e a valorizzare le risorse del territorio. Comprende quindi,suddivisi in aree, attivit e progetti che la scuola attua anche in collaborazione con altre agenzie formative ed esperti.

I NOSTRI PROGETTI

Attivit curricolari ministeriali Attivit in linea con da Indicazioni per il Curricolo Attivit di recupero disciplinare in itinere, per recuperare tempestivamente difficolt e

incertezze verificatesi nel corso dellattivit didattica. Attivit di potenziamento, per valorizzare le capacit degli alunni pi preparati. Attivit di integrazione degli alunni portatori di handicap: gestita dal gruppo H.

Attivit curricolari a supporto dei processi formativi

Progetto Accoglienza Progetto Continuit Progetto Orientamento Progetto Salute Progetto Educazione alla Cittadinanza europea Prevenzione della dispersione scolastica Attivit di potenziamento, consolidamento, recupero

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ATTIVITA DI AMPLIAMENTO DELLOFFERTA FORMATIVA STARE BENE A SCUOLA INSIEME

Scuola Infanzia

MY FIRST ENGLISH

EXPO 2015 ALLA FIERA DEL CIBO

Scuola Primaria

ACCOGLIENZA/CONTINUITA

LA MUSICA CI UNISCE

IO SONO CIO CHE MANGIO

SAPERI ESAPORI DELLA NOSTRA TERRA

CREATIVAMENTE

PROGETTO ETWINNING

Sc. Secondaria 1 grado

GIOCHI SPORTIVI

AMBIENTE E TERRITORIO

IO, IL CIBO E LA SOCIET, NEL MONDO E NEL TEMPO

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TEATRO A SCUOLA

TUTTI IN SCENA

AUTONOMA.MENTE

CREO CON LE MANI

PIANO NAZIONALE PER LA SCUOLA DIGITALE

DIMENSIONE ORGANIZZATIVA-RELAZIONALE

Caratteristiche della scuola DOCENTI ALUNNI ORARI PLESSO SEZIONI

CLASSI DOCENTI ALUNNI ALUNNI

DISABILI ALUNNI

STRANIERI ALUNNI DSA

ALUNNI BES

SCUOLA DELLINFANZIA Matteotti 3 7 64 0 3 0 0 kindu 2 5 48 0 0 0 0 Largo Palestro

2 5 33 1 0 0 0

SCUOLA PRIMARIA 16 28 364 7 6 2 3 SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO 13 33 264 5 8 5 3

Dislocazione dei plessi

La Scuola dellinfanzia si articola su tre plessi: Largo Palestro Nel rione Piana del centro storico. ricavato dalla ristrutturazione di un vecchio convento delle clarisse del XVII secolo. E costituito da ampie aule e da un giardino interno, lantico chiostro (ora in ristrutturazione) dove i bambini possono giocare allaperto e svolgere attivit specifiche. Kindu Il plesso Kindu ubicato in Via Caduti di Kindu ed occupa una posizione centrale in paese. E costituito da ampie aule illuminate ed arieggiate che consentono ai bambini di svolgere attivit ludiche e didattiche. Il plesso dotato di un ampio salone, di un refettorio e di servizi igienici idonei anche ai portatori di handicap. Matteotti ospitato in un edificio moderno funzionale, costruito appositamente per la Scuola dellInfanzia al

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servizio delle famiglie domiciliate nella zona di nuova espansione. Il plesso circondato da un ampio giardino recintato. La Scuola Primaria ospitata nei plessi DOnofrio e Mazzini DOnofrio In via Lanzillotti, al servizio del Centro Storico, ha una buona dotazione di spazi e ospita anche la direzione e gli Uffici di segreteria. La segreteria suddivisa in tre ambienti distinti:

uno per il Direttore Generale dei Servizi Amministrativi, dotato della attrezzatura necessaria in quanto a macchinari, un PC completo di stampante, calcolatrice elettrica, fax, armadi vari, scrivania, telefono, testi e riviste amministrative;

due per gli Assistenti Amministrativi, dotato di armadi, scrivanie, macchina da scrivere elettronica e normale, PC, calcolatrici elettriche, schedario per archivio corrente e reparto con scaffalatura per archivio storico e deposito atti.

Ledificio, inoltre, si sviluppa su due piani con due ingressi su via Lanzillotti. Al plesso affluiscono gli alunni, residenti nelle frazioni, che usufruiscono del servizio gratuito di scuolabus. Al piano rialzato ubicata la cucina, ben dotata delle attrezzature necessarie alla preparazione dei pasti per gli alunni che frequentano le classi a tempo pieno. Nel vasto seminterrato ci sono ampi locali che, allo stato attuale, sono inutilizzabili per lattivit didattica, ma ospitano larchivio e sono riservati a deposito di materiale vario.

Sono presenti inoltre:

La biblioteca per alunni e docenti sufficientemente attrezzata di scaffalature ed armadi e fornita di testi di lettura, per la ricerca e per laggiornamento culturale e professionale dei docenti, nonch di riviste scolastiche specialistiche, con prestito giornaliero a richiesta. LUfficio di Dirigenza dotata di armadi per la conservazione degli atti riservati e per la documentazione didattica , telefono, poltrona, PC. Mazzini Ubicato nella via omonima, circondato da spazi verdi, stato costruito intorno agli anni 60. Si sviluppa su un unico piano ed alcuni locali sono stati adattati ad aula multimediale e audiovisiva, entrambe dotate di buone apparecchiature. Per lo svolgimento delle attivit motorie si usufruisce della palestra delladiacente Scuola Secondaria di I grado. La Scuola Secondaria di I grado Funziona dal Luned al Sabato, dalle ore 8,15 alle ore 13,15, ed ubicata in via Lanzillotti; per quanto riguarda lo Strumento musicale, 3 giorni (luned, mercoled, venerd) dalle 14.30 alle 18.30 e 2 giorni (marted e venerd) dalle 14.30 alle 17.30. La popolazione scolastica costituita da alunni provenienti per la maggior parte dai diversi quartieri del paese. La struttura delledificio si articola su pi piani, su ognuno dei quali sono ubicati laboratori, aule, bagni e locali a destinazione specifica. I laboratori e le aule speciali vengono utilizzati secondo una turnazione stabilita in base a prenotazione su apposito registro. Vi sono servizi igienici per il personale e gli alunni in numero sufficiente alle esigenze della scuola.

LORGANICO DEL PERSONALE A.T.A si compone dalla D.S.G.A., di n.4 assistenti amministrativi

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dislocati presso la Scuola Primaria DOnofrio, di n.11 collaboratori scolastici dislocati nei vari plessi. Il servizio organizzato secondo criteri di flessibilit e turnazione. SICUREZZA - LIstituto si dotato di un piano di evacuazione degli edifici in caso di calamit, avendo approntato tutto l'occorrente in fatto di planimetria, cartografia, percorsi di uscita di emergenza.

IGIENE - Listituzione scolastica assicura un ambiente pulito, accogliente, confortevole per gli alunni e per il personale. In particolare assicura la costante igiene dei servizi, delle aule e dei laboratori pluriuso, degli uffici e degli ambienti comuni.

RISORSE UMANE E PROFESSIONALI Il Dirigente Scolastico Il Dirigente Scolastico, nel rispetto delle competenze degli Organi Collegiali, assicura il funzionamento generale dell'unit scolastica, nella sua autonomia funzionale entro il sistema di istruzione e formazione, promuove e sviluppa l'autonomia sul piano gestionale e didattico, promuove l'esercizio dei diritti costituzionalmente tutelati, quali il diritto all'apprendimento degli alunni, la libert d'insegnamento dei docenti, la libert di scelta educativa da parte delle famiglie. Il Docente Vicario Al Docente Vicario spetta il compito di sostituzione del Dirigente Scolastico in tutte le sue funzioni. I Responsabili di Plesso Ai Responsabili di Plesso spetta il compito di organizzazione, coordinamento e gestione del plesso loro assegnato. Il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi In stretta collaborazione con il Dirigente Scolastico viene affidate a questa figura di riferimento la cura dei servizi amministrativi e contabili e la gestione dei beni mobili e immobili della scuola. Il Personale ATA E' il personale non docente della scuola, costituito, oltre che dal Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, dagli Assistenti Amministrativi e dai Collaboratori Scolastici. Gli Assistenti Amministrativi E' il vero e proprio personale di segreteria, che cura tutti gli adempimenti che si riferiscono al disbrigo delle pratiche interne alla scuola e in relazione con l'esterno. I Collaboratori Scolastici I collaboratori scolastici hanno il compito principale di sorveglianza e custodia dei locali, prestano la loro opera al fine di garantire le condizioni igieniche dei locali, collaborano con il restante personale nella sorveglianza degli alunni e degli arredi. Altre figure di riferimento Nella scuola ci sono anche altre figure di riferimento, in parte istituzionali, in parte identificate annualmente, all'atto della progettazione della vita didattico-educativa operata dal Collegio dei Docenti all'inizio dell'anno scolastico.

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I Docenti Funzione Strumentale Hanno il compito di espletare specifiche funzioni riferite alle proposte del P.O.F. e per la valorizzazione del patrimonio professionale della scuola. Il docente Rappresentante della Sicurezza E affidato il compito di collaborare con il Dirigente per porre in atto tutti gli accorgimenti necessari ai fini dell'attuazione della Legge 626/94 e successive modificazioni e integrazioni. Il Rappresentante Sindacale Unitario Viene eletto da tutto il personale, con il compito di vigilare e di salvaguardare i diritti dei lavoratori all'interno dell'istituzione.

ORGANIGRAMMA DIRIGENTE SCOLASTICO Rosanna Papapietro COLLABORATORI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

Ins. Casamassima Livia Ins. Martoccia Maria Lucia Prof. Bitonto Mario Prof.ssa Giannelli Tiziana Ins. Portadigrottole Ins. Di Biase T. Ins. Di Biase M.

COMITATO DI VALUTAZIONE GRUPPO GLI FUNZIONI STRUMENTALI

Prof.ssa Glinni Alessandra (redazione e gestione POF) Prof.ssa Di Lucca Angela (sostegno ai Docenti Scuola Secondaria di 1 grado) Ins. Galtieri Maria Antonietta (Sostegno ai Docenti Sc. Primaria e Infanzia e viaggi distruzione Scuola dellInfanzia e Scuola Primaria Ins. Capitolo Antonia (Servizio studenti/Continuit e orientamento Sc. Primaria e Infanzia e Scuola Primaria e Secondaria di I grado Prof.ssa Giannelli T. e Prof. Bitonto M. (Servizio studenti/Continuit e orientamento Sc. Sec. 1 grado e Scuola Secondaria 2 grado) Prof. Torraco Berardino (Progetti con Enti e Associazioni del territorio e viaggi di istruzione: Sc. Sec. 1 grado) Ins. Galtieri Maria Antonietta (Progetti con Enti e Associazioni del territorio e viaggi di istruzione - Sc. Primaria e Infanzia)

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COORDINATORI DI INTERSEZIONE SCUOLA DELLINFANZIA

Ins. Di Biase T. PLESSO MATTEOTTI Ins. Portadigrottole PLESSO LARGO PALESTRO Ins. Di Biase M. PLESSO KINDU

COORDINATORI/SEGRETARI DI INTERCLASSE SCUOLA PRIMARIA

Ins. Canitano Michelina IIB Ins. Capitolo Antonia VA Ins. Casamassima Livia IA Ins. Colangelo Caterina IC Ins. Di Pierro Felicia IIA Ins. Francione Maria Santa IB Ins. Galtieri Maria Antonietta IIID Ins. La Carpia Rosetta IVA Ins. Lombardi Giulia IIC Ins. Martoccia Maria Lucia IVC Ins. Martoccia Maristella IIIA Ins. Maselli Anna Adele VC Ins. Perrino Maria IIIC Ins. Scalese Teresa VB Ins. Selvaggi Vita Maria IIIB Ins. Zasa Antonietta VB

COORDINATORI/SEGRETARI DI CLASSE SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

Prof.ssa DAlessandro Antonia IA Prof.ssa Lamacchia Rosa IIA Prof.ssa Glinni Alessandra IIIA Prof.ssa Giannelli Tiziana IB Prof.ssa Laviola Maria Luisa IIB Prof.ssa Robertazzo Rosa IIIB Prof. Bitonto Mario IC Prof.ssa Rinaldi Donata Maria IIC Prof.ssa Onorati Aurora IIIC Prof. Forte Michele ID Prof.ssa Bruno Anna IID Prof. Morelli Pietro IIID Prof.ssa Alberigo Anna Maria IIE

SERVIZI AMMINISTRATIVI DIR.SERV.GEN.AMMIN. Paternoster Enza ASS. AMMINISTRATIVI

Innella Alessandro Mestria Francesco Recchia Assunta Tanico Nicoletta

COLLABORATORI SCOLASTICI

Cirillo Rita Annunziata Colucci Rosa Cuppone Nicola Disanza Francesco Evangelista Leonarda Fusco Giuseppe Locilento Margherita Lombardi Domenica Scocozza Caterina Silviano Maria

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Soda Argenzia Tricarico Domenico

ELENCO DEI DOCENTI SCUOLA DELLINFANZIA - PLESSO LARGO PALESTRO

INSEGNANTE BALENA Giovanna BUCCOLO Rosa Religione DE FILIPPIS Carmela MARSILIO Raffaella PORTADIGROTTOLE Angela PERSONALE ATA CIRILLO Rita Annunziata

SCUOLA DELLINFANZIA - PLESSO MATTEOTTI INSEGNANTE COLANGELO Francesca BUCOLO Rosa Religione DE ROSA Teresa DI BIASE Teresa LACARPIA Maria MOBILIO Romilda ROSITO Isabella PERSONALE ATA EVANGELISTA Leonarda LOMBARDI Domenica

SCUOLA DELLINFANZIA - PLESSO KINDU

INSEGNANTE

BALICE Maria BUCOLO Rosa Religione

COLANGELO Maggalena DI BIASE Grazia

DI BIASE Maria PERSONALE ATA

LOCILENTO Margherita

SCUOLA PRIMARIA - PLESSO DONOFRIO

CANITANO Michelina CAPITOLO Antonia Funzione strumentale CASAMASSIMA Livia COLANGELO Caterina DARMENTO Maria Antonietta Sostegno

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DALESSANDRO Domenico Sostegno DI PIERRO Felicia DICHIARA Angelo Sostegno FERRARA Anna Sostegno FRANCIONE Maria Santa GALTIERI Maria Antonietta Funzione strumentale GRILLO Maria Pasqua Religione LA CARPIA Rosetta LANDO Laura Rocca LO DUCA Sonia LOMBARDI Giulia LOVECCHIO Laura MARTOCCIA Maria Lucia MARTOCCIA Maristella MASELLI Anna Adele MORMANDO Clelia Religione PERRINO Maria RAGONE Anna ROSITO Grazia SCALESE Teresa SCALISE Teresa Sostegno SELVAGGI Vita Maria ZASA Antonietta PERSONALE ATA PATERNOSTER Enza INNELLA Alessandro MESTRIA Francesco RECCHIA Assunta TANICO Nicoletta CUPPONE Nicola DISANZA Francesco SCOCOZZA Caterina SODA Argenzia

SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO

Docenti Disciplina dinsegnamento AMMENDOLA Daniela Sostegno BERNARDO Maria Teresa Sostegno BITONTO Mario Giuseppe Matematica, Scienze BORRACCINO Antonio Pianoforte BRUNO Anna Lettere CAMPAGNA Aurora Arte e immagine DALESSANDRO Antonia Matematica, Scienze DI COSTOLA Domenica Francese DI LUCCA Angela Francese - Funzione Strumentale DINNELLA Silvana Sostegno

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FORTE Michele Matematica, Scienze GIANNELLI Tiziana Matematica, Scienze

Responsabile di plesso GLINNI Alessandra Lettere - Funzione Strumentale IANNUZZIELLO Giuseppe Violino LAMACCHIA Rosa Inglese LAVIOLA Maria Luisa Inglese LOPONTE Alessandra Religione MAGNOCAVALLO Tecnologia MARASA Letizia Scienze motorie e sportive MILANO Carmine Chitarra MONTESANO Debora Sostegno MORELLI Pietro Salvatore Lettere MUCCI Sonia Lettere MUSCARIDOLA Angelo Musica ONORATI Aurora Lettere RAGONE Maria Tecnologia RINALDI Donata Maria Lettere ROBERTAZZO Rosa Lettere SALERNO Salvatore Arte e Immagine TORRACO Berardino Scienze motorie e sportive - Funzione Strumentale TREMAMONDO Antonio Clarinetto VENTRELLA Tommaso Pianoforte ZOTTI Domenico Musica PERSONALE ATA COLUCCI Rosa FUSCO Giuseppe SILVIANO Maria TRICARICO Domenico

PROGETTAZIONE EDUCATIVA AREA DELLINCLUSIONE In alcune classi ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una variet di ragioni: disabilit, svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficolt derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perch appartenenti a culture diverse. Si definiscono BES i bisogni di tutti quegli alunni con particolarit che impediscono loro il normale apprendimento e richiedono interventi individualizzati. Lespressione Bisogni Educativi Speciali (BES) entrata in uso in Italia dopo lemanazione della Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per linclusione scolastica. La Direttiva stessa ne precisa succintamente il significato: Larea dello svantaggio scolastico molto pi ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. Lutilizzo dellacronimo BES sta quindi ad indicare una vasta area di alunni per i quali il principio della personalizzazione dellinsegnamento, sancito dalla Legge 53/2003, va applicato con particolari accentuazioni in quanto a peculiarit, intensivit e durata delle modificazioni. Ogni alunno, con continuit o per determinati periodi, pu manifestare dei Bisogni Educativi Speciali per motivi fisici, biologici,

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fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta. Esempi di cause di BES possono essere i seguenti: lutto, malattia, povert, difficolt di apprendimento non certificabili, separazione dei genitori, crisi affettiva, immigrazione. esteso a tutti gli studenti in difficolt il diritto alla personalizzazione dellapprendimento. La circolare 8/2013 enuncia come doverosa lindicazione, da parte dei Consigli di classe e dei team docenti nelle scuole primarie, dei casi in cui si ritenga opportuna e necessaria ladozione di una personalizzazione della didattica e di eventuali misure compensative e dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale e inclusiva. Sono confermate le procedure di certificazione per gli alunni con disabilit e con un disturbo specifico di apprendimento. I docenti sono chiamati a formalizzare i percorsi personalizzati attraverso il Piano Didattico Personalizzato, deliberato dai Consigli di classe e dai team docenti e firmato dal Dirigente scolastico (o da docente specificamente delegato), dai docenti e dalla famiglia. IL PDP, introdotto con la legge 170/2010 sui Disturbi Specifici di Apprendimento, consente a tutti gli alunni, attraverso una didattica personalizzata, di raggiungere il successo formativo. Contiene la metodologia didattica e le modifiche che, per ciascun docente, si rendono necessarie nel singolo caso, attraverso: misure compensative: - sintesi vocale; - registratore; - programmi di videoscrittura; - calcolatrice; - tabelle; - formulari; - mappe concettuali misure dispensative: - lettura ad alta voce; - riduzione dei compiti; - tempi maggiorati per svolgere le verifiche; - scrittura veloce sotto dettatura; - appunti; - studio mnemonico di tabelline. In mancanza di certificazioni cliniche, il Consiglio di classe o il team docenti motiveranno le decisioni assunte su base pedagogico-didattica. LIstituto ha creato al proprio interno una struttura di organizzazione e coordinamento degli interventi rivolti alla disabilit e al disagio scolastico: il Gruppo di lavoro per linclusione che, per lanno scolastico 2015/2016, risulta cos composto: Il Piano Annuale per lInclusivit per il corrente anno scolastico visionabile sul sito dellIstituto. INTERVENTI SU ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Alla luce della normativa vigente (Art. 7 della L. 517/77, Legge quadro n. 104/92, DPR del 24/02/94, Decreto legislativo n. 297/94) la scuola realizzer interventi mirati all'integrazione di soggetti diversamente abili. L'intero consiglio d'intersezione, interclasse e classe, in collaborazione con l'Asl ed i genitori, chiamato ad elaborare strategie educative appropriate che,oltre all'individuazione degli obiettivi, metodi e risorse, prevedono anche il coinvolgimento dei compagni di classe e dell'extrascuola, allo scopo di favorire una reale integrazione degli alunni svantaggiati. L'insegnante di sostegno ha funzioni di coordinamento generale nell'intervento educativo e didattico per l'integrazione dell'alunno in situazione di handicap. Finalit della scuola e dell'extra-scuola utilizzare le risorse umane e materiali in modo da agevolare l' inserimento dell'alunno nel contesto sociale consentendogli di divenire autonomo e di sviluppare armonicamente la propria personalit.

PERCORSI DI ACCOGLIENZA Tutta lazione educativa deve essere fondata su una progettazione partecipata che vede il coinvolgimento di tutti i soggetti protagonisti dellavventura maturativa del soggetto in stato

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di apprendimento. Un processo di crescita che non solo dellalunno che, finalmente, dovrebbe essere ascoltato dagli adulti mentre realizza il suo progetto di vita, ma anche dei grandi che dovrebbero imparare ad ascoltarsi tra loro, realizzando, attraverso una maturit collaborativa, la propria educazione allintercultura e alla relazionalit. Lintercultura una mentalit da costruire ed una prospettiva irrinunciabile della nostra societ, e non per la presenza di culture altre, come quelle rappresentate dagli stranieri presenti nelle nostre scuole, quanto come capacit di ascolto, come processo formativo mirato alla valorizzazione dellaltro. Pensare e agire in chiave interculturale presuppongono la messa in discussione del proprio essere, delle personali certezze che, non sempre, si disposti a rivedere e modificare. Vuol dire guardare il mondo, la gente, le cose, da pi punti di vista, certi che la verit non solo da una parte. In tal senso, la relazionalit diventa lelemento nodale di un servizio che vuole proporsi come vera comunit , e, in questa ottica, assume significativit il modo in cui vissuta laccoglienza dai ragazzi, dai genitori, dai docenti, dal personale tutto della scuola. Guardando gli adulti che operano con e tra loro, gli allievi ne registrano i comportamenti e attendono che siano testimoni di cooperazione, di accoglienza, di collegialit. Occorre far sperimentare a tutti lesperienza dellessere accolti. Rilievo e significativit assume, allinizio dellanno scolastico, il primo incontro tra adulti e discenti; la relazionalit empatica dei primi giorni diventa la strategia vincente per creare nella classe un gruppo curioso, attivo, partecipativo, con spirito di ricerca, di collaborazione e disponibilit verso tutte le proposte didattiche. Ognuno deve sentirsi protagonista e spingere verso una sperimentazione personale di tecniche attive di comunicazione. Obiettivi Formativi

Acquisire conoscenze relative alla propria immagine di s Promuovere un incremento di socialit tra studenti e insegnanti Sottoscrivere un contratto formativo

Azioni accoglienti Informazione alle famiglie sullofferta formativa della scuola Accoglienza dagli alunni da parte del Dirigente Scolastico Accoglienza in classe da parte dei docenti utilizzando per le presentazioni un circle

time Visita guidata alla struttura e ai laboratori Gioco sociale per la elaborazione del contratto daula Somministrazioni di schede sociali Test dingresso Discussione attiva per la strutturazione dei Piani di Studio Personalizzati Eventuale festa dellaccoglienza dIstituto o per ordini di scuola

Cuore della scuola che motiva la relazione educativa nel suo farsi e nel suo divenire laula. In aula le parole e le teorie si traducono in azioni, ipotesi e possibilit si concretizzano in decisioni, dove molteplici e impreviste variabili si intrecciano: tradizione e innovazione, individualit e gruppo, esperienza e sapere, emozione e intelligenza, sensibilit e

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temperamento convivono in una armonia che solo la sapienza pedagogica riesce a coniugare. Laula un luogo di vita per la vita senza i rischi della vita. La sapienza pedagogica fatta di stili, comportamenti e atteggiamenti, richiede grandi competenze quali:

Conoscenza di ci che si insegna, come e perch Conoscenza delloggetto formale Competenza didattica come capacit di guardare ai processi di apprendimento Saper definire strategie operative e condizioni per rendere efficace linsegnamento Capacit di trasformare le situazioni esistenti in situazioni desiderate Chiarezza del fine tenendo conto dei dati di realt e delle modificazioni non intenzionali che le situazioni contingenti producono.

Il segreto sta nel saper stimolare gli altri a fare scoperte e il discente, proprio perch non sa, pu fare scoperte se c qualcuno che lo sostiene con arte e pazienza. Occorre porsi con ottimismo di fronte alle situazioni, come irrinunciabile caratteristica dellimpegno educativo.

PERCORSI DI ORIENTAMENTO Orientare sostanzialmente porgere indicazioni su dove andare. La riforma del sistema scolastico e i notevoli cambiamenti che hanno investito il mondo del lavoro e delle professioni fanno si che l orientamento acquisti sempre pi un ruolo e una funzione fondamentale,non soltanto come momento di supporto nelle fasi critiche della scelta e della transizione, ma soprattutto come strumento di sviluppo di conoscenze, capacit e abilit personali durante il periodo scolastico. Tutto questo determina una nuova attenzione al mondo dei giovani che gi negli anni della scuola devono pensare allelaborazione di un progetto professionale e nello stesso tempo sviluppare, accanto a competenze specialistiche legate alle diverse discipline, anche un insieme di competenze trasversali che li mettano in grado di inserirsi positivamente nel mondo del lavoro. Compiti di sviluppo - Capacit di rendersi autonomi dalla famiglia e di individuarsi, arrivando a costruire una propria immagine di s

- Inserirsi positivamente nel gruppo di coetanei - Integrare la sessualit nellimmagine di s, con la conseguente conquista di ruolo sessuale definito

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- Sviluppare una identit sociale e professionale - Considerare la riuscita scolastica come mezzo per costruire il proprio futuro professionale Educazione al lavoro Lavorare significa:

- Occupare dei luoghi - Impegnare dei tempi - Impiegare risorse - Utilizzare degli strumenti - Realizzare azioni - Coinvolgere delle persone - Prevedere conseguenze

Fare orientamento un avventura affascinante ma difficile:

difficile, infatti, comprendere la complessit dei bisogni degli utenti; difficile far comprendere che occorre tempo per apprendere e sviluppare competenze orientative;

difficile soprattutto stimolare il piacere di apprendere nuove competenze.

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Il docente orientatore deve imparare ad essere presente come ascoltatore e osservatore, come colui che risponde alle domande e sollecita le risposte, aiuta nelle difficolt, nel superamento degli ostacoli, nel dare spiegazioni, nel fare in modo che lalunno attivi un processo di ricerca autonoma di soluzione al suo problema o anche di formulazione di una ipotesi provvisoria che lo guidi nellaffrontare autonomamente la situazione in cui si trova. Il docente che vuole orientare, seguendo un ottica essenzialmente formativa, deve sempre focalizzare il suo lavoro sullo sviluppo delle competenze. Il termine orientamento deriva da oriente, la direzione dalla quale sorge il sole. Oriente un vocabolo che per luomo significa viaggio, conoscenza, trascendenza. Orientarsi significa determinare la propria posizione, o direzione rispetto ai punti cardinali o a convenienti punti di riferimento. Orientare vuol dire indicare, tra varie vie percorribili, quella che pi conveniente per raggiungere una determinata meta. Nellambito scolastico orientamento indica un aiuto ad acquisire un insieme di competenze o strumenti concettuali operativi che consentiranno agli alunni di gestire con autonomia e responsabilit lo sviluppo della sua identit personale e poi professionale, dazione sullambiente per modificare la situazione, di valorizzare e utilizzare proficuamente le competenze e le risorse personali. Le competenze orientative possono essere di carattere formativo informativo e tecnico scientifiche, abilit trasversali e di metodo, competenze che si sviluppano nel corso dellet evolutiva in concomitanza con il superamento di compiti di sviluppo. Competenze trasversali:

Capacit di conoscere se stessi: potenzialit, motivazioni, relazionalit Capacit di imparare a leggere la realt circostante Capacit di rapportarsi all ambiente e al territorio Capacit di progettare e decidere Capacit di utilizzare fonti e strumenti disponibili per la raccolta delle informazioni necessarie Capacit di inserirsi positivamente nei vari contesti, interagire con i pari, di rispettare linterculturalit

Lorientamento si basa sui seguenti concetti chiave:

1. un processo continuo 2. strettamente legato al processo formativo 3. nello stesso tempo scolastico e professionale

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4. attribuisce grande valore alla conoscenza e al metodo di lavoro 5. rivolto a diverse categorie di utenti 6. necessita di un approccio interdisciplinare

Funzione orientativa della scuola

Scuola dellinfanzia sviluppare la capacit del bambino di stare con gli altri e collaborare con la mediazione educativa degli adulti.

Scuola Primaria saper utilizzare gli strumenti della sua mente nella relazione e interpretazione della realt.

Scuola Secondaria di 1grado saper rapportarsi al mondo in modo creativo: soggettivo, finalizzato, innovativo.

PERCORSI DI CONTINUITA "della continuit dell'esperienza e di quello che si pu chiamare il continuum sperimentale"(Dewey 1949). Il rapporto tra crescita, sviluppo personale, autoeducazione da una parte e interventi formativi, istituzioni scolastiche, eteroeducazione dallaltra oggetto permanente della riflessione sul problema della continuit educativa che si presenta come una declinazione contemporanea del rapporto tra sviluppo personale e azione formativa. Si pu pensare la continuit:

dallesterno, riferendosi ai gradi scolastici e alla loro organizzazione dallinterno, relativamente allo sviluppo della persona che vive la esperienza scolastica e alle sue esigenze

oppure, lottica prevista dalla Riforma, riconoscendo il diritto alla persona ad esprimersi ed essere per quello che , identificando il compito della struttura educativa nel dare ci di cui hanno bisogno, sul piano formativo, bambini, fanciulli e preadolescenti. Il rispetto delle caratteristiche psicologiche delle varie et condizione per una concezione scolastica a misura di persona che eviti precocismi e attese ingiustificate. E caduta lidea della netta separazione tra uno stadio di sviluppo e laltro, pur mantenendo ogni stadio le proprie caratteristiche; si , invece, accentuata lidea della gradualit sfumata dei passaggi.

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I principi della continuit interna, regolata dai criteri che fondano lo sviluppo della persona, e della continuit esterna che sono garanzia per le condizioni di sviluppo, non sono quindi separabili. Occorre preparare gli allievi a vivere la trasformazione continua della nostra societ, educandoli a scelte autonome. La progressiva elaborazione della capacit di scelta autonoma personale, che lo scopo ultimo dellazione educativa, si costruisce attraverso il confronto, il dialogo, lapertura tra proposte e posizioni che tra loro possono anche essere diverse. Sul piano psicopedagogico e didattico, il principio della continuit impone di tener presente, come dice Aldo Agazzi, che un ordinamento scolastico deve adeguarsi ad articolarsi secondo il succedersi e le metamorfosi delle fasi dellet evolutiva, e scandirsi differenziandosi secondo le caratteristiche fondamentali di ciascuna di tali fasi o gradienti evolutivi... in breve: ad ogni et la sua scuola. E, pertanto, indispensabile una mediazione didattica che consenta, senza traumi, il passaggio dallesperienza della scuola dellinfanzia verso le caratteristiche di secondariet della scuola di 1 grado. Emerge per tutti e tre i livelli scolastici quanto la questione della continuit investa la professionalit dei docenti pi di tutti gli aspetti normativi che pure rappresentano un vincolo significativo. Per comprendere il senso e la portata pedagogica e didattica della continuit, dobbiamo tener conto innanzitutto del fatto che per il bambino tutto il mondo scuola, e il suo sviluppo uno sviluppo in tensione teso, cio, allacquisto delle forme di vita non solo materiali ( i bisogni ), ma anche culturali in termini di strumenti e contenuti. Il bambino tende con tutte le sue forze e capacit a farsi uomo, egli vuole apprendere, imparare, sapere. Ma per divenire uomo nella nostra societ complessa, ha bisogno di essere messo nelle condizioni migliori per attuarsi integralmente, secondo le forme, i contenuti scientifici, tecnici, culturali, sociali e morali non in senso quantitativo, vale a dire come contenuti formali da recepire e conservare per tutta la vita (nozioni di base), ma come strumenti essenziali e stimoli dinamici per un adeguamento costante, originale e creativo alle continue mutazioni esistenziali dellumanit (educazione permanente che investe oggi tutti gli ordini di scuola e tutte le agenzie formative extrascolastiche, al fine della realizzazione di una totale COMUNITA EDUCANTE ). Dire che ogni et deve avere la sua scuola, significa saper rispondere alle esigenze e alle attese formative di ciascuno e di tutti i bambini in rapporto al grado di sviluppo formativo da essi conseguito prima dellingresso alla scuola di base e che continueranno ad arricchire nella scuola ma anche nellextrascuola:cio nellambiente di vita del territorio di appartenenza.

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Ci comporta e richiede che gli insegnanti sappiano individuare e coniugare costantemente, nella loro opera educativa e didattica, la continuit e la discontinuit. Ma continuit fa anche rima con unitariet: della persona in formazione, dei fini e delle strategie comuni di ogni team, unitariet dellimpianto organizzativo pur nella specificit dei singoli segmenti educativi, continuit dellinsegnamento nella discontinuit delle trasformazioni degli alunni e della differenzazione epistemologica delle singole discipline e degli ordini di scuola. I grandi vettori della continuit sono:

psicologico -sviluppo armonico delle facolt umane -evitare qualsiasi salto delle varie tappe della crescita -stimolazione continua

educativo -conquista del comportamento morale come norma di vita

didattico -continuare ci che si cominciato.

LE DIMENSIONI DELLA CONTINUITA Poich la continuit nasce dallesigenza primaria di garantire il diritto dellalunno ad un percorso formativo organico e completo, che mira a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto che costruisce la sua particolare identit, si esercita su due versanti:

verticale che procede dalla scuola dellinfanzia verso il nido o la famiglia, poi verso la scuola primaria e secondaria di 1 grado, entro il quale il processo educativo si esplica sistematicamente e intenzionalmente;

orizzontale che procede verso lextrascuola. Questa, in effetti, ha una importanza fondamentale: c tutto un mondo di esperienze collaterali alla scuola che questa non pu e non deve ignorare se non vuole provocare, come da sempre accaduto, e forse avviene tuttora, discontinuit tra la sua opera e la vita vera del singolo allievo. La continuit verticale richiede la concezione di una scuola che si fa scuola della continuit, cio scuola che risponde alla realt complessa e mutevole delluomo dallinfanzia alla fanciullezza, alladolescenza, nellintegralit dei suoi aspetti; scuola di sviluppo della personalit, di apprendimento strumentale e culturale, di esercizio fisico e mentale, di correttezza igienica, di espressione estetica, di ricerca scientifica, di comportamento civico, di senso economico, di maturazione logica per un uso originale, critico e creativo della propria intelligenza, di libera estrinsecazione di emozioni, sentimenti, bisogni affettivi, emotivi e morali. La continuit orizzontale si esercita, invece, attraverso i rapporti tra la scuola, le famiglie, gli enti locali, le ASL, le associazioni culturali, e d luogo

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al costituirsi di una sorta di ecosistema formativo che pone al primo posto lesigenza di assicurare la continuit educativa tra i diversi ambienti di vita e di formazione dellalunno. Passaggio scuola dellInfanzia-Primaria Il passaggio dei bambini della Scuola dellInfanzia alla Primaria facilitato dalle tante attivit realizzate insieme dai tre ordini di scuola, dal vivere in un unico spazio che permette agli alunni e ai docenti incontri formali ed informali. Sar, tuttavia, accompagnato da una documentazione relativa alle competenze e allaspetto emotivo relazionale di ogni alunno. Nella fase progettuale dei primi giorni di settembre si terr, inoltre, un incontro fra gli insegnanti di scuola materna ed elementare per illustrare ed eventualmente chiarire il documento ed i materiali di presentazione. Anche nella Scuola Primaria le insegnanti accoglieranno i bambini, nel primo giorno di scuola insieme ai genitori, nel nuovo ambiente scolastico in un clima festoso. Passaggio scuola primaria-scuola secondaria di 1 grado LIstituto comprensivo si fonda su unorganizzazione che coinvolge i tre livelli della scuola dellobbligo e, pertanto, offre ai docenti occasioni di incontro e di dibattito sui temi che maggiormente impegnano la scuola dei nostri tempi: le nuove tecnologie, i social network, le competenze digitali e lefficacia dei processi di apprendimento e di quelli formativi. La continuit assume una dimensione ancora pi importante sul piano degli stili relazionali, tra docenti e alunni, poich lo scolaro- studente vive profondi cambiamenti a livello fisio-psichico e necessita di modelli adulti caratterizzati da coerenza e sinergia di intendi. Passaggio scuola secondaria di 1 grado scuola secondaria di 2 grado Il terzo anno di scuola Secondaria di 1 Grado, oltre ad identificarsi con il penultimo stadio dell orientamento verso scelte future, costituisce un anno ponte molto importante con la Scuola Secondaria di Secondo Grado e proiezione verso il mondo del lavoro che trova nellobbligo formativo la sua espressione pi valida . Si parler, pertanto, di continuit come raccordo pi che di prolungamento dellobbligo scolastico. La continuit deve valorizzare attitudini esistenti e riconoscere la specificit. La continuit interessa non solo le classi ponte ma coinvolge in un continuum anche quelle intermedie.

Si organizzer un incontro tra docenti e genitori per realizzare un confronto di esperienze educative e formative;

Si predisporr un consiglio orientativo; Si informeranno i genitori degli alunni portatori di handicap sulla frequenza delle scuole superiori ai sensi della legge 104/92 (completamento dellobbligo scolastico fino al compimento del 18 anno di et) sulle attivit didattiche di sostegno previsti negli istituti del territorio;

Si daranno informazioni alle famiglie sulle modalit di iscrizione alle varie scuole con la distribuzione dei vari depliant che le singole scuole trasmettono.

Sulle varie opportunit di scelta verr fatta una informazione diretta nelle classi da parte dei docenti.

Saranno invitati i docenti degli istituti superiori con il compito di illustrare agli alunni i programmi, le attivit, gli orari, le prospettive di inserimento.

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FORMAZIONE L'aggiornamento continuo rappresenta uno degli obblighi pi importanti per i docenti e ne caratterizza la loro professionalit. Quando si parla di formazione dei docenti, ovviamente, si parla di una formazione continua (lifelong learning) che pu assumere aspetti e dimensioni molto diverse a seconda degli obiettivi e del contesto al quale si riferisce. In generale in una societ della conoscenza come quella in cui viviamo, la necessit di aggiornamento continuo sentita da tutti i docenti: ormai un dato di fatto che la competenza pi importante la capacit di apprendere. Questa affermazione particolarmente importante quando si parla di scuola. I docenti infatti si aggiornano in un'ottica pi ampia: per analizzare il proprio lavoro, confrontarsi e collaborare al meglio con i colleghi, per applicare nuove metodologie, per conoscere e diffondere buone pratiche. Il docente inoltre deve essere protagonista attivo del proprio percorso di auto aggiornamento, poich deve cogliere una ricaduta positiva all'interno della propria professionalit. E' soprattutto per questi motivi che quando si parla di auto aggiornamento di docenti, si scelgono approcci didattici che privilegiano metodologie costruttiviste: mi aggiorno solo se rifletto su ci che ho fatto finora, metto in campo le mie competenze e le rimetto in gioco trasformandole e ri-orientandole. Il Piano di formazione strutturato persegue tali obiettivi e si espliciter secondo tre livelli di offerta di formazione: 1- una formazione di tipo disciplinare in linea con le Nuove Indicazioni 2- una formazione orientativa che scaturisca dai reali bisogni dei docenti (BES, gestione delle dinamiche relazionali in classe) 3- la condivisione di buone prassi attraverso la costituzione di workshop tematici che consentano anche un'auto formazione riguardo metodologie ed esperienze didattiche innovative.

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COMPETENZA DIGITALE

La competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della societ dellinformazione (TSI) per il lavoro, il tempo libero e la

comunicazione (Raccomandazione del Parlamento europeo 2006/962/CE).

Le Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo del 2012 inseriscono questa competenza in maniera trasversale, indicando quindi chiaramente che le tecnologie digitali devono diventare sempre pi strumento per la didattica quotidiana a scuola e per il suo completamento a casa, perdendo definitivamente quellalea di eccezionalit e particolarit che rivestivano fino a poco tempo fa. In linea con queste indicazioni la nostra scuola intende:

Promuovere un uso consapevole delle nuove tecnologie. Fornire strumenti per orientarsi nel flusso continuo delle informazioni veicolate dalla Rete.

Coinvolgere gli alunni in una didattica sempre pi inclusiva grazie agli strumenti che offre la multimedialit.

Promuovere un ruolo attivo dellalunno nella fruizione e nella realizzazione di prodotti informatici.

Insegnare a utilizzare i programmi e le modalit comunicative pi adatte in rapporto allo scopo che si vuole raggiungere

Potenziare, aggiornare e mantenere sempre efficiente la propria strumentazione informatica, grazie anche al contributo dei docenti referenti per la strumentazione informatica.

Favorire laggiornamento continuo dei docenti.

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PERCORSI DI VALUTAZIONE

IL PROFILO IN USCITA DELLALUNNO

Utilizzando tutte le risorse offerte, alla fine del primo ciclo di istruzione i ragazzi e le ragazze di questo Istituto potranno essere in grado di

acquisire le otto competenze chiave

in accordo con gli obiettivi europei di Lisbona 2020 e con le indicazioni Nazionali del 2012

Comunicazione nella madrelingua Leggere testi adeguati allet traendone

piacere e profitto;

comprendere, produrre e rielaborare testi scritti e comunicazioni verbali per necessit

personali, sociali e scolastiche;

comunicare in maniera adeguata al contesto e con un registro linguistico appropriato;

usare uno o pi modelli di descrizione della lingua per metacomunicare sulle strutture e sulle funzioni.

Comunicazione in lingue straniere Parlare e comprendere, in situazioni familiari o conosciute, la lingua inglese e, in maniera pi essenziale, anche una seconda lingua europea;

Competenza matematica e competenze di base in campo scientifico e tecnologiche Utilizzare strategie e algoritmi per

risolvere operazioni e problemi

Osservare, analizzare, classificare, generalizzare le scoperte fatte.

Problematizzare, formulare ipotesi, verificarle in situazioni quotidiane o di studio

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Orientarsi nel tempo e nello spazio, Competenza storico-geografica, sociale e analizzare fenomeni, eventi e processi, civica per comprendere origini storiche e aspetti essenziali della societ

contemporanea; rispettare le leggi e le regole dellambiente in cui si vive; rispettare altre civilt e forme di

cultura; collaborare con gli altri per il raggiungimento del bene comune; avere rispetto e cura di s, assumendo

atteggiamenti che promuovano la propria salute;

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Saper tradurre le idee in azione; progettare e realizzare oggetti, situazioni, eventi, per allenarsi a costruire il futuro.

Senso di iniziativa e imprenditorialit

Competenza digitale

Usare con consapevolezza le tecnologie della societ dellinformazione.

Ricercare informazioni, valutarle e organizzarle, anche in autonomia, per i

propri bisogni di conoscenza. Perseverare nell'apprendimento e

organizzarlo sia a livello individuale che in gruppo a seconda delle proprie necessit,

consapevoli di metodi e opportunit.

Imparare ad imparare

Consapevolezza ed espressione culturale

Esprimere idee, esperienze ed emozioni in modo creativo;

conoscere ed usare materiali, forme, colori, tecniche quanto pi possibile numerosi e

diversi;

ascoltare e fare musica, traendone piacere e gratificazione.

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La valutazione rappresenta certamente uno dei temi cruciali della vita scolastica. Basti pensare allenorme importanza che essa assume per alunni, docenti, genitori, societ nel suo insieme. Il concetto stesso di valutazione un concetto complesso, nel quale si incrociano fattori ed elementi diversi che interagiscono e si influenzano reciprocamente. Tale complessit spiega perch il cosa e il come valutare siano stati sempre al centro del dibattito pedagogico-didattico e oggetto di riflessioni e rimodulazioni continue. La valutazione , infatti, fortemente legata a un determinato sistema di valori e allidea che si ha della scuola e della sua funzione. Per questo motivo, ogni governo ha preferito, in tema di valutazione, parlare una lingua diversa da quella del governo che laveva preceduto, provocando spesso contrasti, tensioni, disorientamento. Nonostante i ripetuti cambiamenti di rotta, lultimo dei quali la reintroduzione della votazione in decimi, la valutazione ha maturato nel tempo una sorta di sistema assiomatico che non possibile perdere di vista qualunque siano le modifiche introdotte. In altre parole, anche le recenti disposizioni (Legge n. 169/2008) cambiano il codice comunicativo: i voti al posto dei giudizi, ma non i punti cardine dellassioma che continuano a essere:

La funzione prevalentemente formativa della valutazione: offrire agli alunni la possibilit non solo di riflettere sul percorso compiuto, ma anche di promuovere una maggiore consapevolezza delle proprie capacit.

Il valore del processo rispetto al prodotto: oggetto della valutazione non possono essere solo le singole prestazioni o la somma di esse, ma tutto il percorso, le difficolt incontrate, i passi ancora da compiere per arrivare ai traguardi prefissati.

Il carattere trasparente della valutazione che implica la chiarezza e linformazione sui