Monipof2000 Monitoraggio dei Piani dell’Offerta Formativa
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Monipof2000
Monitoraggio dei Piani dell’Offerta Formativa
Fabio De Michele
Gruppo Tecnico B di Progettazione del Comitato Paritetico MPI IRRSAE CEDE BDPIRRE della Toscana
Mille scuole in autonomia.Mille scuole in autonomia.
Rapporto sui dati raccolti: Rapporto sui dati raccolti: il “diamante”il “diamante”le schede sul dichiarato e sull’agitole schede sul dichiarato e sull’agitoi rapporti Regionalii rapporti Regionali
1. Il protocollo di
analisi
Oggetto del monitoraggio: il POF
Tre categorie la responsabilità
la flessibilità
l'integrazione
"investe tutti i processi decisionali attivati da ciascuna scuola, nell'ambito della propria discrezionalità e attraverso il coinvolgimento di tutte le componenti"
"riguarda le scelte innovative compiute da ciascuna scuola rispetto alle attività didattiche, organizzative, curricolari ed extracurricolari"
"riguarda la coerenza progettuale delle diverse iniziative, nonché gli aspetti di relazione costruttiva e funzionale della scuola con le comunità locali"
la FlessibilitàE’ l’ambito delle scelte innovative compiute rispetto all’organizzazione e alla gestione delle attività didattiche e formative curricolari ed extracurricolari (modificare tempi e spazi, modificare la composizione dei gruppi di studenti, operare in compresenza e in codocenza, personalizzare le attività, modularizzare i curricoli, modificare ed adattare metodologie e strategie, imparare dall’errore, individuare e sviluppare alternative e correzioni di rotta, interpretare il diverso, utilizzare l’imprevisto, il variabile..).
curricolocurricolo
la Responsabilità
La responsabilità investe tutti i processi decisionali attivati da ciascuna scuola, nell’ambito della propria discrezionalità e attraverso il coinvolgimento di tutti i componenti. La responsabilità è anche: scegliere e prendere decisioni; assumere ruolo; farsi carico di scelte e decisioni; assegnare ruoli e compiti; rispondere; assumere rischi; promuovere il confronto; dire di no; sostenere le proprie posizioni; comprendere e utilizzare le posizioni altrui.
massa criticamassa critica
l’IntegrazioneL’integrazione vuole soprattutto analizzare il livello di coinvolgimento di tutte le componenti, interne ed esterne, della scuola. Importante anche la rilevazione della qualità della comunicazione e dell’interazione tra le diverse scuole del territorio, inteso nella sua più ampia accezione (che può estendersi, quindi, anche al livello nazionale o europeo). Hanno rilevanza, tuttavia, ulteriori significati quali la capacità di affrontare il problema del diverso (handicap o straniero), o di istituire un nesso efficace tra atteggiamenti, percezioni ed azioni, nonché di valutare concretamente la coerenza progettuale e la funzione di direzione che venga esercitata all’interno di un gruppo.
Le retiLe reti
Oggetto del monitoraggio: il POF
Quattro ambiti di osservazione
il dichiarato
l'agito
il pensato
il percepito
insieme degli orientamenti progettuali esplicitamente assunti dalla scuola nel POF
insieme dei comportamenti professionali agiti dagli operatori della scuola
insieme delle elaborazioni individuali e collettive che caratterizzano la cultura organizzativa della scuola
insieme delle rappresentazioni che i soggetti esterni (genitori e studenti) hanno dell'identità della scuola
= Dimensione della flessibilità
PENSATO
PERCEPITO
AGITOAGITODICHIARATO
Bassa
Media
Alta
Bassaa
Media
Alta
2. I dati sintetici
Analisi dei dati nazionali• Dati sintetici relativi ai tre macro
indicatori(responsabilità, flessibilità,integrazione): il “diamante”
• Dati relativi ai singoli item delle schede del dichiarato e dell’agito
• Differenze tra i semi assi opposti• Rapporti tra i semiassi che individuano i
quattro quadranti (le “aree”)
Analisi dei dati nazionali
• Disaggregazioni• per aree geografiche:
Nord Est, Nord Ovest, Centro, Sud, Isole
• per tipologia di scuole:Direzioni didattiche, Istituti comprensivi, Scuole Medie, Scuole Superiori.
Il campione analizzato
Tutto Dir Did Ist. Comp Medie Sup
Nord Est 180 49 32 34 65Nord Ovest 218 64 14 54 86Centro 219 62 24 51 82Sud 271 85 28 61 97Isole 97 34 12 21 30TOTALE 985 294 110 221 360
Nord Est Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia,Trentino Alto Adige, Veneto
Nord Ovest Lombardia, Liguria, Piemonte, Valled’Aosta
Centro Lazio, Marche, Toscana, UmbriaSud Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania,
Molise, PugliaIsole Sardegna, Sicilia
I “diamanti”
• 626 profili differenti su 985 IS esaminate
• 64 IS valori tutti A• 6 IS valori tutti B
Alcune considerazioni sui dati sintetici
• Integrazione è l’ambito maggiormente praticato; confermata la tendenza all’ampliamento dell’offerta formativa; sviluppo delle reti
• Flessibilità ambito di maggiore difficoltà; il curricolo come punto di criticità
• Responsabilità; forte attenzione ai problemi di organizzazione; passi in avanti sulla massa critica
Analisi delle differenze
• 3/4 delle IS valori uguali Dichiarato AgitoAgito > Dichiarato
• 2/3 delle IS valori uguali Pensato PercepitoPercepito > Pensato
Analisi dei rapporti tra i semi assi
Elaborazioneprogettuale• Responsabilità• Flessibilità• Integrazione
Pensato > Dichiarato
Realizzazione
• Responsabilità • Flessibilità• Integrazione
Pensato > Agito
Analisi dei rapporti tra i semi assi
Valutazione
• Responsabilità• Flessibilità• Integrazione
Agito = Percepito
Rappresentazione
• ResponsabilitàPercepito > Dichiarato• FlessibilitàPercepito > Dichiarato• IntegrazionePercepito = Dichiarato
Disaggregazione territoriale e per tipi di
scuola• Sui valori complessivi
risultati omogenei sul territoriorisultati abbastanza omogenei per tipi di scuole con prevalenza di risultati verso A per le Direzioni Didattiche
• Sui rapporti e le differenzerealtà differenziate
L’osservazione dell’agito
• Grande numero e grande varietà di tipologie di azioni osservative
• 4352 azioni dichiarate dai teamnumero medio di 4,4 attività/IS(differenze piccole sia a livello di tipi che di aree geografiche)
• 776 tipologie al di fuori di quelle segnalate nel protocollo
0,3%
0,7%
0,8%
0,9%
0,9%
0,9%
1,1%
1,3%
1,3%
2,1%
2,3%
2,3%
3,0%
3,6%
4,0%
4,1%
4,2%
4,6%
4,9%
5,2%
8,9%
9,0%
10,4%
11,2%
12,1%
0,0% 2,0% 4,0% 6,0% 8,0% 10,0% 12,0% 14,0%
Contatti con rappresentanti degli enti convenzionati
Osservazione diretta di attività di collaborazione con altre scuole
Discussione con i responsabili dei consigli di classe
Discussione con i responsabili dei dipartimenti-aree disciplinari
Partecipazione come osservatori a momenti di formazione
Analisi accordi di programma con altre scuole
Analisi dei bilanci
Altro
Analisi delle attività svolte in collaborazione con altre scuole
Analisi materiali prodotti in attività di formazione
Analisi della programmazione di qualche consiglio di classe
Incontri rappresentanti che hanno collaborato all’elaborazione del POF
Analisi delle convenzioni e accordi di programma con altri enti
Incontri con gruppi o singoli studenti
Analisi degli schemi organizzativi orari
Incontri con gruppi o singoli genitori
Analisi dei progetti
Analisi della programmazione curricolare della scuola
Analisi di eventuali materiali prodotti per la valutazione
Analisi strumenti per la verif ica del grado di soddisfazione
Visita ad attività svolte nelle classi in base ai piani delle attività
Osservazione diretta di attività di gruppi
Incontri con docenti che ricoprono funzioni nella scuola
Incontri con gruppi o singoli docenti
Analisi della documentazione formale
L’osservazione dell’agito: alcune considerazioni
• Alte frequenze:Incontri con i docentiOsservazione della documentazione
• Pochi incontri con genitori e studenti• Poche osservazioni di attività di “rete”• Buona frequenza di “osservazioni
dirette nelle classi e nei gruppi”
Analisi delle segnature delle schede sul dichiarato e
sull’agito• Analisi del punteggio complessivo• Analisi di ogni singolo item (globale,
disaggregati per aree geografiche e per tipi di scuole)
ResponsabilitàFlessibilitàIntegrazione
• Pm D 18,7 16,3 19,3• Pm A 19,2 16,7 19,8
I risultati: la FlessibilitàFlessibilità giocata sulla dimensione organizzativa
Flessibilità dell’orario (Il 20% non la usa per niente)
Articolazione flessibile del gruppo classe (consolidata)Settimana corta
Curricolo modelli linearisequenzialità dei contenutideclinato sul programma ministeriale
Poco utilizzata la flessibilità curricolare e didattica legata all’utilizzo del 15%
Grande attenzione alle attività di orientamento
I risultati: la Flessibilitàil curricoloil curricolo
Nella sperimentazione dei POF, vi è poca attenzione al curricolo.
Vi è una tendenza a “prevedere nel curricolo attività culturali integrative” spesso obbligatorie
Le istituzioni scolastiche sono ancora una “committenza fragile” sono organizzazioni con una identità non ancora definita, pronte ad accettare offerte formative esterne procedono alla costruzione della propria offerta formativa per accumulo, perdendo di vista il proprio centro: il curricolo.Inizia però a diffondersi la dimensione collettiva della progettazione del curricolo e forme di codocenza
I risultati: la ResponsabilitàI gruppi di progetto sono una realtà diffusa
prevalente presenza docentiassenza genitori studenti componenti esterne
L’elaborazione vede presenze esterne significative
Il collegio ha articolazioni funzionali
Ruolo delle Funzioni obiettivoMancata funzione degli organi collegiali
Grande attenzione al problema
Piena coscienza dei problemi di coordinamento e realizzabilità
Forte spinta progettuale e apertura al miglioramento dell’efficacia
Dibattito vivace all’interno delle scuole e problemi di condivisione delle scelte organizzative e gestionali
Buon livello di coinvolgimento delle componenti interne ed esterne alla scuola
I risultati: la Responsabilitàla massa criticala massa critica
Progressivo allargamento: più nelle elementari; meno nelle superiori
Maggiore apertura delle scuole verso il territorio
Inizio di diffusione della cultura della valutazione di Istituto e della”customer satisfaction”
Mancato utilizzo di studenti e genitori, personale ATA
Maggiore presenza e incisività alla elaborazione del POF di agenzie esterne rispetto alle agenzie interne
I risultati: l’IntegrazioneAmbito maggiormente praticato
Collaborazioni con l’esterno molto diffuse e consolidate:
Enti locali Associazionismo, Imprese
(passività)
Più verso soggetti distanti che verso altre scuole
Integrazione interna: problema dell’handicap inserimento studenti stranieri iniziative di continuitàprogetti di accoglienza
I risultati: l’Integrazionele Retile Reti
Passo in avanti rispetto al monitoraggio 1998-99
Grande attenzione - limite nella copregettazione
Le scuole interagiscono più con il territorio e la società civile
meno tra di loro
Nelle superiori diffusione di reti per l’obbligo scolastico
monipof2000monipof2000
monipof2001monipof2001
Cultura organizzativaCultura organizzativa: la leadershipDirigente scolastico - staff - funzioni obiettivo - collegio - dipartimenti disciplinari
CurricoloCurricolocurricolo nazionale - curricolo locale
integrazione educazioni attività aggiuntiveobbligo scolastico e obbligo formativo
Rapporti tra IS e Enti localiRapporti tra IS e Enti locali
Capacità di rispondere alle diversitàCapacità di rispondere alle diversitàdall’handicap all’eccellenzadall’handicap all’eccellenza
Meno di quello che realmente fanno
Insieme di attività e di progetti variamenteassemblati, ma ancora poco integrati e organici
Buone analisi dei contesti territoriali,cui sembrano però non appartenere
Grandi offerte
I progetti, gli insegnanti, il dirigente scolasticoscolastico
Agli insegnanti, forse all’amministrazionescolastica
Genitori, Studenti, Ata, Territorio
CurricoliDocenti meno impegnatinell’innovazione
Per discutere …
identikit di una personalita’ (organizzativa)potenzialmente vitale, ma un po’ chiusa, dif esae diffi dente
dice col suo linguaggio cosa sa e vuole f are, manon riesce a dire “cosa possiamo f areinsieme?”
legge bene gli altri, poco se stessa
inf orma dei suoi rituali, ma conserva il misterosul senso e i signifi cati
off re nuove occasioni, intorno al vecchio
Cosa occorre perché i docenti riescano a pensare ilterritorio come risorsa non solo da esplorare ma dautilizzare?
Cosa impedisce ai docenti di imparare dagli utenti?Come si può aiutarli ad ascoltare, comprendere eprogettare/lavorare insieme all'utenza senza temere diperdere ruoli e confondere funzioni?
Cosa si può fare per motivare e rendere protagonistianche gli assenti/distanti?
Quale sostegno si può immaginare perchè i teamscolastici definiscano ed esprimano la loro specificamission e le modalità per perseguirla?
Quali spazi di sicurezza e di sostegno sono ipotizzabiliperché possano ripensare insieme curricoli, didattica emetodologia?