PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA A.S. 2013/2014 · 2014-09-23 · Piano dell’Offerta Formativa...

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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO Montebelluna 2 Scuole dell’infanzia, Scuole primarie, Scuola secondaria di 1° grado, Centro Territoriale per l’istruzione e la formazione degli adulti Via Crociera,1 - 31044 Montebelluna (TV) Tel. 0423. 24055/23809 Fax 0423.23809 Codice Fiscale 92035640264 e-mail [email protected] pec [email protected] www.icmontebelluna2.it PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA A.S. 2013/2014 ISTITUTO COMPRENSIVO MONTEBELLUNA 2 Scuole dell’infanzia Bergamo Pilastroni Scuole primarie Serena Baracca Manzoni Foscolo Saccardo Scuola secondaria di 1° grado Biadene CTP

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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

ISTITUTO COMPRENSIVO Montebelluna 2 Scuole dell’infanzia, Scuole primarie, Scuola secondaria di 1° grado, Centro Territoriale per l’istruzione e la formazione degli adulti

Via Crociera,1 - 31044 Montebelluna (TV) Tel. 0423. 24055/23809 Fax 0423.23809 Codice Fiscale 92035640264 e-mail [email protected] pec [email protected] www.icmontebelluna2.it

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

A.S. 2013/2014

ISTITUTO

COMPRENSIVO

MONTEBELLUNA 2

Scuole

dell’infanzia

• Bergamo • Pilastroni

Scuole

primarie

• Serena • Baracca • Manzoni • Foscolo • Saccardo

Scuola secondaria

di 1° grado

• Biadene • CTP

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INDICE pag. 5 Premessa

PRIMA PARTE

Chi siamo, le risorse umane dell’Istituto, l’identità socio-culturale del contesto territoriale in cui la scuola opera.

pag. 7 L’Istituto Comprensivo n. 2 di Montebelluna pag. 8 Le risorse umane pag. 9 Gli organi collegiali pag. 12 Orario dell’ufficio di segreteria pag. 13 Calendario scolastico pag. 14 Orari delle scuole pag. 15 Il contesto territoriale di riferimento

SECONDA PARTE

Le caratteristiche principali dell’Istituto dal punto di vista culturale, educativo e pedagogico. I principi, le finalità e gli obiettivi per ri-spondere ai bisogni generali del territorio, ai bisogni formativi degli alunni e alle aspettative delle famiglie.

pag. 17 I bisogni ai quali l’Istituto intende fornire risposte pag. 17 I bisogni generali del territorio pag. 17 I bisogni formativi degli alunni pag. 17 I bisogni “speciali” di alcuni alunni – Piano Annuale per l’Inclusione pag. 18 Le aspettative delle famiglie

TERZA PARTE

Le risorse e le collaborazioni di cui la scuola necessita per dare pieno corso al suo mandato.

pag. 19 L’importanza di essere “sistema” pag. 19 Le risorse fornite dallo Stato pag. 19 Le risorse locali pag. 20 Il sostegno delle famiglie pag. 20 I servizi di supporto all’attività didattica pag. 21 Il lavoro in rete pag. 21 Le collaborazioni richieste pag. 21 Il rapporto con le famiglie pag. 22 Il rapporto con gli Enti locali pag. 23 Il rapporto con altre agenzie formative pag. 23 Il contributo degli esperti

QUARTA PARTE

Come l’Istituto si è organizzato per rispondere efficacemente al suo mandato.

pag. 24 Ogni scuola deve avere un mandato pag. 24 Le nostre idee-guida pag. 26 Le dimensioni dell’apprendimento pag. 26 La funzione educativa del rispetto delle regole

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pag. 27 I principi ispiratori del servizio scolastico pag. 28 Finalità e organizzazione del curricolo pag. 29 Obiettivi educativi pag. 32 Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione pag. 33 Nuclei tematici per l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione pag. 34 Il curricolo di Istituto pag. 35 Il raccordo tra le scuole pag. 35 Gli elementi di continuità tra le scuole pag. 36 Attività di educazione alla salute pag. 36 Sicurezza scolastica pag. 37 Attività di educazione alla legalità pag. 37 Partecipazione ad eventi e concorsi pag. 37 Attività musicali pag. 37 Progetto Lettura della biblioteca comunale pag. 37 Attività alternative all’insegnamento della religione cattolica pag. 37 I compiti per casa pag. 38 L’accoglienza pag. 39 Lo Spazio-Ascolto pag. 39 I docenti incaricati di funzioni strumentali al POF pag. 40 Le commissioni di lavoro pag. 40 La valorizzazione della diversità come risorsa pag. 40 L’integrazione degli alunni stranieri pag. 41 Alunni in situazione di disabilità e con disturbi specifici di apprendimento pag. 43 Le scelte metodologiche

QUINTA PARTE

Come l’Istituto procede all’autovalutazione e al controllo dei risultati. Il sistema di valutazione delle attività di insegnamento e appren-dimento.

pag. 45 L’autonomia come stimolo al miglioramento pag. 45 Il sistema di autovalutazione di Istituto pag. 45 Il ruolo degli utenti pag. 46 La valutazione degli alunni pag. 46 Gli oggetti dell’atto valutativo pag. 46 Pratiche misurative e pratiche valutative pag. 47 I documenti della valutazione pag. 47 La valutazione nella scuola dell’infanzia pag. 47 Procedure per la valutazione nella scuola primaria e secondaria pag. 48 La valutazione degli alunni con disabilità pag. 49 La valutazione degli alunni stranieri pag. 49 La valutazione degli alunni nella scuola primaria pag. 51 La valutazione degli alunni nella scuola secondaria di 1° grado pag. 52 Valutazione del comportamento nella scheda pag. 53 Frequenza minima necessaria per la validità dell’anno e per l’ammissione agli scrutini

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SESTA PARTE I principali aspetti caratterizzanti i vari gradi scolastici: progetto formativo e modelli orari.

pag. 54 Il progetto formativo della scuola dell’infanzia pag. 54 Il modello orario della scuola dell’infanzia pag. 54 Il progetto formativo della scuola primaria pag. 55 Il modello orario della scuola primaria pag. 55 L’articolazione dell’orario della scuola primaria pag. 55 Le discipline pag. 55 Ripartizione del tempo fra le discipline pag. 57 Il progetto formativo della scuola secondaria di primo grado pag. 57 Il modello orario della scuola secondaria di 1° grado pag. 58 L’offerta formativa pag. 58 L’orario settimanale delle singole classi pag. 58 Il corso ad indirizzo musicale nella scuola secondaria

SETTIMA PARTE

Le caratteristiche del servizio di ciascuna scuola

pag. 60 Scuola dell’infanzia “Bergamo” - PEEP pag. 62 Scuola dell’infanzia “Pilastroni Feltrina” - CENTRO pag. 64 Scuola primaria “Serena” - CAONADA pag. 66 Scuola primaria “Baracca” - BIADENE pag. 68 Scuola primaria “Manzoni” - PEDERIVA pag. 70 Scuola primaria “Foscolo” – SAN GAETANO pag. 72 Scuola primaria “Saccardo” - PEEP pag. 74 Scuola secondaria di 1° grado - BIADENE

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PREMESSA

L’istituto Comprensivo di Montebelluna 2 nasce il 1° settembre del 2012, a seguito della delibera della Giunta Regionale del Veneto n.120 del 31/01/2012. Il nuovo Istituto consta di due scuole dell’infanzia, cinque scuole primarie, una scuola secondaria di 1° grado e un Centro Territoriale per l’istruzione e la formazione in età adulta. Il corpo docenti, che assieme al personale amministrativo ed ausiliario rappresenta il cuore pulsan-te e vivo di questa realtà, ha accolto la sfida e ha contribuito alla realizzazione di un progetto for-mativo che possa rispondere al meglio al mandato ministeriale, ai bisogni formativi degli alunni, al-le richieste e alle aspettative delle famiglie e del territorio. L’autonomia delle istituzioni scolastiche prevede, infatti, che la scuola non sia autoreferenziale, ma al centro di molteplici dinamiche inter-istituzionali e protagonista delle proprie scelte in funzione delle richieste e delle esigenze degli utenti. Il Piano dell’Offerta Formativa (POF) è il documento con cui ogni scuola comunica e rende com-prensibili la progettazione educativa e didattica e le ragioni pedagogiche che la sostengono. È un qualcosa di dinamico, un laboratorio in continua trasformazione migliorativa al quale ciascun com-ponente della comunità educante può offrire il proprio contributo. Più nel dettaglio il POF:

È un atto di indirizzo interno Si pone come uno “strumento di lavoro” che offre delle indicazioni finalizzate all’armonizzazione delle attività dell’Istituto e a rendere il più possibile omogenei gli esiti formativi. Con il POF la scuola auto-regola le proprie attività, progettando la propria azione formativa, effettuando scelte in ordine agli indirizzi contenutistici, metodologici, organizzativi e gestionali. Pur concedendo margini di flessibilità alle situazioni contingenti proprie di ogni plesso/classe qualsiasi organizzazione venga adottata dovrà comunque rispondere ai criteri della massima efficacia, cioè del reale perseguimento degli scopi istituzionali, e dell’efficienza, nel senso che i risultati devono essere ottenuti con il miglior impiego possibile delle risorse a disposizione. È un atto dichiarativo di intenti Si configura come documento attraverso cui la Scuola rende trasparente e leggibile ciò che fa e per-ché lo fa. Essendo pubblico porta a conoscenza degli alunni e delle famiglie l’assetto pedagogico-didattico della scuola. Questo principio di trasparenza vuole garantire la piena conoscenza delle atti-vità svolte facendo strada al concetto di informazione. Essendo il POF un documento attraverso cui la Scuola nel suo insieme assume delle responsabilità nei confronti dei risultati che produce, e quindi nei confronti degli utenti del servizio, ciascun operato-re scolastico assumerà a sua volta le responsabilità che gli competono per la buona riuscita del piano dell'offerta formativa. Sul versante interno le scelte del POF trovano attuazione essenzialmente attraverso la programma-zione educativo-didattica, il piano annuale delle attività, i progetti e il piano organizzativo della scuo-la. Sul versante esterno fa riferimento a strumenti attuativi, come, ad esempio, gli accordi di rete, as-sociazioni con altre scuole, convenzioni, intese di programma con gli EE.LL.

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Deliberato dal collegio dei docenti per gli aspetti formativi, di organizzazione della didattica e peda-gogici, dal consiglio di istituto per gli aspetti finanziari ed organizzativi generali, il POF potrà essere modificato nel corso dell’anno scolastico per far fronte ad eventuali esigenze sopravvenute. Il Piano può essere rivisto e/o integrato anche a seguito degli esiti di rilevazioni condotte fra gli uten-ti o gli operatori. Le proposte di modifica, integrazione e aggiornamento vengono predisposte, eventualmente anche su propria iniziativa, dalla Commissione POF; vengono poi inviate ai collegi dei docenti e al consiglio di istituto per le conseguenti delibere di approvazione e adozione. Il POF viene controllato e aggiornato anche in riferimento ad una periodica valutazione degli esiti formativi realizzata mediante strumenti diversificati: • autoanalisi dei diversi team/consigli di classe • analisi collegiale degli esiti di apprendimento condotta sulla base di strumentazione comune • analisi collegiale degli esiti delle prove INVALSI • analisi della congruenza fra obiettivi dei progetti e risultati raggiunti • questionari rivolti agli alunni e alle famiglie • eventuali incontri con esperti allo scopo di controllare e regolare i processi in atto

Il POF è costituito dalle seguenti parti: 1. la prima parte esplicita chi siamo, quali siano le risorse umane dell’Istituto, quale l’identità so-

cio-culturale del contesto territoriale in cui la scuola opera 2. la seconda parte espone le caratteristiche principali dell’Istituto dal punto di vista culturale,

educativo e pedagogico, definendo quindi i principi, le finalità e gli obiettivi dell’Istituto per ri-spondere ai bisogni generali del territorio, ai bisogni formativi degli alunni e alle aspettative delle famiglie

3. la terza parte esplicita le risorse e le collaborazioni di cui la scuola necessita per dare pieno corso al suo mandato

4. la quarta parte evidenzia come l’Istituto si è organizzato per rispondere efficacemente al suo mandato

5. la quinta parte dà conto di come l’Istituto proceda all’autovalutazione e al controllo dei risultati e definisce il sistema di valutazione delle attività di insegnamento e apprendimento

6. la sesta parte chiarisce i principali aspetti caratterizzanti i vari gradi scolastici: progetto forma-tivo e modelli orari

7. la settima parte riporta in forma sintetica le caratteristiche del servizio di ciascuna scuola È del tutto evidente che alcune parti presentano un “respiro” pluriennale e, pertanto, si trasforma-no con un ritmo più lento rispetto ad altre che necessitano, invece, di una rielaborazione annuale (in particolare la sesta e la settima parte).

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PRIMA PARTE

L’ISTITUTO COMPRENSIVO N. 2 DI MONTEBELLUNA L'istituto Comprensivo è un modello organizzativo che si è andato affermando soprattutto dal 2000, con l’avvio dell’autonomia delle istituzioni scolastiche. Si caratterizza per l’accorpamento di scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di 1° grado, superando così un’impostazione, giustificata dalla diretta dipendenza delle scuole alla Direzioni Generali del Ministero, che ha retto fino agli anni ’90 e che faceva corrispondere ogni tipo di scuola ad un livello di ordinamento. Con il passaggio al regime di autonomia questa logica non aveva più ragione di esistere. L'Istituto Comprensivo è dunque rappresentativo di tutte le scuole che rientrano nel Primo Ciclo di istruzione e formazione, come previsto nella Legge n. 53/2003, e della Scuola dell’infanzia, che ne costituisce la fase propedeutica opzionale, ancorché scelta dalla quasi totalità delle famiglie. Gli Istituti Comprensivi sono dunque giovani e hanno bisogno del fattivo concorso di tutte le com-ponenti della comunità educativa per essere sostenuti nel loro processo di crescita. Il nostro è un Istituto Comprensivo completo, poiché riunisce 2 plessi di Scuola dell'infanzia, 5 plessi di scuola primaria e 1 plesso di scuola secondaria di 1° grado, tutti con riferimento all’area territoriale di Montebelluna: sede

classi sezioni

indirizzo

Scuola dell’infanzia “Bergamo” - PEEP

5 Via Malipiero 109 Telefono/Fax 0423.21876

Scuola dell’infanzia “Pilastroni Feltrina” – GUARDA

4 Piazza Vienna Telefono/Fax 0423.22483

Scuola primaria “Serena” - CAONADA

5 Via Crociera 1 Telefono/Fax 0423.21481

Scuola primaria “Baracca” - BIADENE

5 Via Anassillide 7 Telefono/Fax 0423.22804

Scuola primaria “Manzoni” - PEDERIVA

5 Via 18 giugno 1 Telefono/Fax 0423.609426

Scuola primaria “Foscolo” - SAN GAETANO

10 Via Alte 3/A Telefono/Fax 0423.615022

Scuola primaria “Saccardo” - PEEP

10 Via Vivaldi 6 Telefono/Fax 0423.609950

Scuola secondaria di 1° grado BIADENE

16 Via Moretti 8 Telefono 0423.603982 Fax 0423.609938

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Oltre alle scuole del 1° ciclo di istruzione, con alunni che vanno dai 3 ai 14 anni circa, l’Istituto ge-stisce anche il CTP per l’istruzione e la formazione permanente degli adulti. Ad esso fanno riferi-mento alunni/corsisti dai 15/16 anni in poi, con varie proposte formative e in un ambito territoriale molto vasto, ricompreso nel distretto socio-sanitario di Montebelluna e Valdobbiadene. CTP di Montebelluna presso la Scuola secondaria di 1° grado BIADENE

Via Moretti 8 Telefono/Fax 0423.609938 e-mail [email protected]

LE RISORSE UMANE L’Istituto serve una popolazione scolastica di oltre 1300 alunni (con esclusione dei corsisti del CTP) e può contare sul seguente personale: PERSONALE AMMINISTRATIVO 1 posto direttore dei servizi generali ed amministrativi 8 posti assistenti amministrativi (di cui 1 per il CTP)

PERSONALE AUSILIARIO 22 posti collaboratori scolastici (di cui 5 per il CTP)

PERSONALE DOCENTE DI SC. DELL’INFANZIA 18 posti insegnanti su posto comune 5 posti insegnanti su posto di sostegno + 12 ore 2 posti insegnanti specialisti per la religione cattolica

PERSONALE DOCENTE DI SC. PRIMARIA 48 posti insegnanti su posto comune + 11 ore 9 posti insegnanti su posto di sostegno + 6 ore 3 posti insegnanti specialisti per la lingua inglese + 6 ore 5 posti insegnanti specialisti per la religione cattolica

PERSONALE DOCENTE DI SC. SECONDARIA 8 posti insegnanti (italiano, storia e geografia) + 16 ore 5 posti insegnanti (matematica e scienze) + 6 ore 2 posti insegnanti (inglese) + 12 ore 1 posto insegnante (francese) - 14 ore (tedesco) 1 posto insegnante (arte e immagine) + 14 ore 1 posto insegnante (tecnologia) + 14 ore 1 posto insegnante (musica) + 14 ore 1 posto insegnante (educazione fisica) + 14 ore - 16 ore (religione) 4 posti insegnanti (strumento) 7 posti insegnanti su posto di sostegno + 9 ore

PERSONALE DOCENTE DEL CTP POSTI QUALIFICA 3 posti insegnanti di scuola primaria 3 posti insegnanti di sc.1secondaria (italiano, storia e geografia) 1 posto insegnante di scuola secondaria (matematica e scienze) 2 posti insegnanti di scuola secondaria (inglese) 1 posto insegnante di scuola secondaria (francese) 1 posto insegnante di scuola secondaria (tecnologia)

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L'Istituto, qualora sussistano le condizioni coerenti alla normativa vigente, attingendo alle risorse messe a disposizione dal Ministero, dall’Amministrazione comunale e dai genitori, può avvalersi di collaboratori esterni, esperti nello sviluppo delle attività di laboratorio o di progetto programmate annualmente in coerenza con gli obiettivi generali del POF. L'Istituto, inoltre, collabora sistematicamente con figure professionali che possono garantire un'a-zione di supporto al lavoro dei docenti, quali gli operatori socio-sanitari dell’ULSS n. 8 di Asolo e del Distretto sanitario locale, gli operatori sociali delle Amministrazioni Comunali, gli esperti che prestano la loro attività a favore della scuola a titolo volontario o a seguito di contratto di presta-zione di lavoro. GLI ORGANI COLLEGIALI Il Consiglio di istituto È un organo collegiale triennale composto dal dirigente scolastico e dalle sottoelencate persone a titolo elettivo: COMPONENTE DOCENTI

TESSARIOL LUISA STEFFANUTO ANTONELLA ZANNONI FRANCA FABIAN ANTONIETTA TIVERON MAURO MIONETTO LAURA GATTI PATRIZIA BOMBASSEI VITTOR ANNA

COMPONENTE NON DOCENTI FURLANETTO MARIA VITTORIA MARINELLO GIUSEPPE

COMPONENTE GENITORI

MOCELLIN GIANLORENZO BERTO ANNA SKARZYNSKA SERNAGLIA JUSTYNA A. FOGLIATO CHIARA DURANTE CLAUDIA CARNIELLO MIRCO DE LUIGI XENIA MARCHETTO MICHELA

Il Consiglio di Istituto elabora e adotta gli indirizzi generali per le varie attività dell’Istituto, delibera il programma finanziario, adotta il Regolamento interno, stabilisce gli adattamenti del calendario scolastico, indica i criteri generali della programmazione educativa, promuove i contatti con le altre scuole, adotta forme particolari per lo svolgimento di attività assistenziali, esprime parere sull’andamento generale, didattico ed amministrativo dell’Istituto, esercita competenze in materia di uso delle attrezzature e degli edifici scolastici. La Giunta Esecutiva Segue la triennalità del Consiglio di Istituto, di cui ne è emanazione, ed è composta dalle seguenti persone: DSGA NETTO LUISA COMPONENTE DOCENTI TESSARIOL LUISA COMPONENTE NON DOCENTI MARINELLO GIUSEPPE COMPONENTE GENITORI MOCELLIN GIANLORENZO

DE LUIGI XENIA

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I Consigli di Intersezione della scuola dell’infanzia Sono organi collegiali annuali formati dai docenti della scuola e da un genitore rappresentante di ciascuna sezione eletto dai genitori degli alunni iscritti. Sono presieduti dal dirigente scolastico o da un insegnante delegato. Le riunioni (di norma tre all'anno) hanno luogo in orario extrascolastico col compito di agevolare ed estendere i rapporti scuola-famiglia e di formulare proposte al Collegio dei Docenti in merito all'azione educativa e didattica. I Consigli possono contribuire ad individuare le opportune iniziative integrative idonee ad arricchire di motivazioni e di interessi l'impegno degli alunni. Fra i compiti dei Consigli rientra la valutazione sulle attività che le sezioni intendono svolge-re, comprese le visite guidate. Per il corrente a.s. i genitori eletti sono:

Infanzia

BERGAMO

A ZANET MARIANNA B GUIZZO SARA C GERLIN GEMILA D DONÀ GIULIA E DURANTE VALENTINA

Infanzia

PILASTRONI FELTRINA

A CANANZI MARIALUISA B TESSER PATRIZIA C BENDAS OLESEA D CURDUMAN ELENA

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I Consigli di Interclasse della scuola primaria Sono organi collegiali annuali formati dai docenti della scuola e da un genitore rappresentante di ciascuna classe eletto dai genitori degli alunni iscritti. Sono presieduti dal dirigente scolastico o da un insegnante delegato. Le riunioni (di norma tre all'anno) hanno luogo in orario extrascolastico col compito di agevolare ed estendere i rapporti scuola-famiglia e di formulare proposte al Collegio dei Docenti in merito all'azione educativa e didattica. I Consigli possono contribuire ad individuare le opportune iniziative integrative idonee ad arricchire di motivazioni e di interessi l'impegno degli alunni. Fra i compiti dei Consigli rientra la valutazione sulle attività che le classi intendono svolgere, comprese le visite guidate. Per il corrente a.s. i genitori eletti sono:

“A.SERENA” CAONADA

1 FENATO ANDREA 2 MARCHETTO MICHELA 3 GASTALDON SONIA 4 BOLZONELLO FRANCA 5 GUOLO ORIETTA

“F. BARACCA”

BIADENE

1 VENDRAMIN ELENA 2 TESSARO MARTINA 3 COSMA ORNELLA 4 VENDRAMIN ELENA 5 VETTORI CHIARA

“A.MANZONI”

PEDERIVA

1 DE MARCHI NADIA 2 PIZZOLATO MARIA BARBARA 3 DE FAVERI FRANCESCA 4 GUERRETTA DENISE 5 POGGI PAOLO

“U. FOSCOLO” SAN GAETANO

1a CATTELAN GIOVANNA 1b GUARDA MARCO 2a SARTOR MAURO 2b POSITELLO LUCIANA 3a MENEGON DANIELA 3b GALLINA BARBARA 4a MORELLO MICHELA 4b ADAMI NICOLETTA 5a PELLIZZARI PAOLA 5b GUIZZO CRISTIANA

“SACCARDO” ZONA PEEP

1a BARRO SILVIA 1b FONTEBASSO GIUSEPPE 2a POLONI MONIA 2b CADILI DANIELA ALESSANDRA 3a BALDIN EMANUELA 3b BALDIN ANTONELLA 4a CAVASOTTO KATIA 4b BERTO ANNA 5a DUSSIN LAURA 5b GAZZOLA CINZIA

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I Consigli di Classe della scuola secondaria di primo grado Sono organi collegiali annuali formati dai docenti di classe e da quattro genitori rappresentanti di ciascuna classe eletti dai genitori degli alunni iscritti. Sono presieduti dal dirigente scolastico o da un insegnante delegato. Le riunioni (di norma tre all'anno) hanno luogo in orario extrascolastico col compito di agevolare ed estendere i rapporti scuola-famiglia e di formulare proposte al Collegio dei Docenti in merito all'azione educativa e didattica. I Consigli possono contribuire ad individuare le opportune iniziative integrative idonee ad arricchire di motivazioni e di interessi l'impegno degli alunni. Fra i compiti dei Consigli rientra la valutazione sulle attività che le classi intendono svolgere, comprese le visite guidate. Per il corrente a.s. i genitori eletti sono: CLASSE COGNOME E NOME

1A CARNIELLO MIRCO MEONI MANUELA PELLIZZARI FEDERICA ZAMPROGNO MONICA

1B BARBARISI ELVIRA CERVI SUSY MORELLO LAURA VANZIN CLAUDIA

1C CARUSO ANGELA BINOTTO FIORELLA MORLIN ANNAMARIA ROSSETTO STEFANIA

1D FRANCHI ROBERTA FRASSON ALDA PELLIZZON SILVIA TROI MARINA

1E BRUSTOLIN ORNELLA MASCHIETTO MARTA SARTORATO FIORENZO ZARANELLA CRISTINA

1F DE MARCHI NADIA FANTIN GIUSEPPE LOMBARDI CINZIA ZANNIN NICOLA

2A CABERLOTTO LAURA CREMONA VALENTINA HAEMMERLE KOSCHAT P. PAVAN KATIA

2B GRANDESSO ALBERTA DE AGNOI LUISA DEL RIO BETTY POZZOBON ELISABETTA

2C DURANTE ROBERTA PIERRI LUCIA POLONI MONICA

2D CAVASIN VIVIANA MERLO PATRIZIA LAVEDER STEFANIA ZAMATTIA ANNAMARIA

2E BELLINATO EMANUELA BORDIN DANUSKA GARBUJO SONIA MARSURA EMANUELA

3A BARBISAN KATIA PAVAN KATIA VENDRAMINI MARTA

3B ANDRADA VIRGINIA L. BRISOLIN KATHY DURANTE CLAUDIA SARTORI ROSSANA

3C DE LUIGI XENIA LORENZON MONICA MANNINI EMANUELA

3D CASOLIN TIZIANA ELENA FANTINEL LUCIANA PRIMON RITA SACCON FRANCA

3E - - - -

ORARIO DELL’UFFICIO DI SEGRETERIA La segreteria si trova al primo piano della sc. primaria di Caonada (tel. 0423.24055/23809 – fax 0423.23809). Parcheggio e accesso tramite scala esterna sul lato est della scuola. Apertura al pub-blico nei seguenti orari: da settembre a giugno luglio e agosto e nei periodi di sospensio-

ne delle lezioni (Natale e Pasqua) lunedi dalle 7.50 alle 13.30 dalle 8.00 alle 13.00 martedi dalle 7.50 alle 13.30 dalle 8.00 alle 13.00 mercoledi dalle 7.50 alle 13.30 dalle 8.00 alle 13.00 giovedi dalle 7.50 alle 13.30 dalle 8.00 alle 13.00 venerdi dalle 7.50 alle 16.30 dalle 8.00 alle 13.00 sabato dalle 7.50 alle 12.30

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Il CTP, deputato all’istruzione e alla formazione dai 15/16 anni in poi, ha come sede amministrativa e didattica la scuola secondaria di Biadene (tel. e fax 0423.609938). Apertura al pubblico nei se-guenti orari: da settembre a metà giugno Seconda metà di giugno, luglio, agosto e

nei periodi di sospensione delle lezioni (Na-tale e Pasqua)

lunedi dalle 17.00 alle 20.30 dalle 8.00 alle 12.30 martedi dalle 17.00 alle 20.30 dalle 8.00 alle 12.30 mercoledi dalle 17.00 alle 20.30 dalle 8.00 alle 12.30 giovedi dalle 17.00 alle 20.30 dalle 8.00 alle 12.30 Venerdi dalle 8.00 alle 12.30

CALENDARIO SCOLASTICO

SCUOLE DELL’INFANZIA inizio attività didattica 11 settembre 2013 (mercoledì)

• il primo giorno di scuola orario 08.00-12.00 per tutti, senza mensa (bambini prelevati alle 12.00) • il 12 e 13 settembre orario 08.00-13.00, mensa compresa (bambini prelevati alle 13.00) • dal 16 settembre orario completo 08.00-16.00

festività obbligatorie 1 novembre, 8 dicembre, 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio, 21 e 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno vacanze scolastiche da venerdì 1 novembre a domenica 3 novembre 2013 (ponte di Ognissanti)

da domenica 22 dicembre 2013 a lunedì 6 gennaio 2014 (vacanze natalizie) da domenica 2 a mercoledì 5 marzo 2014 (carnevale e mercoledì delle ceneri) da giovedì 17 a lunedì 21 aprile 2014 (vacanze pasquali) da venerdì 25 a domenica 27 aprile 2014 (ponte del XXV aprile)

fine attività didattica 27 giugno 2014 (venerdì), orario 08.00-13.00

SCUOLE PRIMARIE inizio attività didattica 12 settembre 2013 (giovedì)

• dal 12 al 13/14 settembre solo al mattino e senza mensa • dal 16 settembre orario completo

festività obbligatorie 1 novembre, 8 dicembre, 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio, 21 e 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno vacanze scolastiche da venerdì 1 novembre a domenica 3 novembre 2013 (ponte di Ognissanti)

da domenica 22 dicembre 2013 a lunedì 6 gennaio 2014 (vacanze natalizie) da domenica 2 a mercoledì 5 marzo 2014 (carnevale e mercoledì delle ceneri) da giovedì 17 a lunedì 21 aprile 2014 (vacanze pasquali) da venerdì 25 a domenica 27 aprile 2014 (ponte del XXV aprile)

fine attività didattica 7 giugno 2014 (sabato) scuole a tempo normale 6 giugno 2014 (venerdì) scuola a tempo pieno, orario 08.15-12.15

SCUOLA SECONDARIA

inizio attività didattica 12 settembre 2013 (giovedì) • dal 16 settembre orario pomeridiano per gli alunni dell’indirizzo musicale

festività obbligatorie 1 novembre, 8 dicembre, 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio, 21 e 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno vacanze scolastiche da venerdì 1 novembre a domenica 3 novembre 2013 (ponte di Ognissanti)

da domenica 22 dicembre 2013 a lunedì 6 gennaio 2014 (vacanze natalizie) da domenica 2 a mercoledì 5 marzo 2014 (carnevale e mercoledì delle ceneri) da giovedì 17 a lunedì 21 aprile 2014 (vacanze pasquali) da venerdì 25 a domenica 27 aprile 2014 (ponte del XXV aprile)

fine attività didattica 7 giugno 2014 (sabato), orario 08.00-11.00 anticipo uscita 21 dicembre 2013 (sabato), orario 08.00-11.00

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CTP- Centro territoriale per l’istruzione e la formazione in età adulta

inizio corsi metà settembre (i corsisti verranno avvisati dell’inizio dei singoli corsi) festività obbligatorie 1 novembre, 8 dicembre, 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio, 21 e 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno vacanze scolastiche da venerdì 1 novembre a domenica 3 novembre 2013 (ponte di Ognissanti)

da domenica 22 dicembre 2013 a lunedì 6 gennaio 2014 (vacanze natalizie) da domenica 2 a mercoledì 5 marzo 2014 (carnevale e mercoledì delle ceneri) da giovedì 17 a lunedì 21 aprile 2014 (vacanze pasquali) da venerdì 25 a domenica 27 aprile 2014 (ponte del XXV aprile)

fine corsi metà giugno 2014 (i corsisti verranno avvisati della fine dei singoli corsi)

ORARI DELLE SCUOLE

ORARIO GIORNALIERO

ORARIO DI ENTRATA

USCITA ANTIMERIDIANA

PRIMA USCITA POMERI-DIANA RIENTRO POMERIDIANO

SECONDA USCI-TA POMERIDIA-NA

Infanzia PILASTRONI FELTRINA

08:00/16:00 lunedi - venerdi

08:00/09:00

11:45/11:50

13:00/13:15

15:30/16:00

Infanzia BERGAMO

08:00/16:00 lunedi - venerdi

08:00/09:00

11:45/12:15

13:15/13:30

15:40/16:00

Primaria CAONADA 08:15/12:15 mensa 12:15/13:15

CLASSI MATTINO POMERIGGIO 1^ da lunedì a sabato lunedì 2^ da lunedì a sabato mercoledì 3^ da lunedì a sabato mercoledì 4^ da lunedì a sabato mercoledì 5^ da lunedì a sabato lunedì

Primaria BIADENE 08:15/12:15 mensa 12:15/13:15

CLASSI MATTINO POMERIGGIO 1^ da lunedì a venerdì martedì giovedì 2^ da lunedì a venerdì martedì giovedì 3^ da lunedì a venerdì martedì giovedì 4^ da lunedì a sabato martedì 5^ da lunedì a sabato giovedì

Primaria PEDERIVA 08:15/12:15 mensa 12:15/13:15

CLASSI MATTINO POMERIGGIO 1^ da lunedì a sabato martedì 2^ da lunedì a sabato martedì 3^ da lunedì a sabato giovedì 4^ da lunedì a sabato giovedì 5^ da lunedì a venerdì martedì giovedì

Primaria SAN GAETANO 08:15/12:15 mensa 12:15/13:15

CLASSI MATTINO POMERIGGIO 1^a da lunedì a venerdì martedì giovedì 1^b da lunedì a sabato martedì 2^a da lunedì a venerdì martedì giovedì 2^b da lunedì a sabato martedì 3^a da lunedì a sabato mercoledì 3^b da lunedì a sabato mercoledì 4^a da lunedì a sabato giovedì 4^b da lunedì a sabato giovedì 5^a da lunedì a sabato mercoledì 5^b da lunedì a sabato mercoledì

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Primaria SACCARDO 08:15/16:15 mensa 12:15/13:40

CLASSI MATTINO e POMERIGGIO Tutte

da lunedì a venerdì

Secondaria BIADENE 08:00/13:00

CLASSI MATTINO Tutte

da lunedì al sabato

Orario personalizzato pomeridiano per i frequentanti l’indirizzo musicale

CTP Presso la Secondaria di BIADENE 18.00/22.30 circa

da lunedì a venerdì

IL CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO Il Comune di Montebelluna si trova nell’Alto Trevigiano, all’intersezione tra le direttrici Treviso-Feltre e Vicenza-Friuli. Il suo territorio, classificato con un grado di sismicità medio, è costituito da una fascia pianeggiante e da una porzione collinare corrispondente alla parte ovest del Montello e al Montelletto. La sua vocazione di Comune capo-comprensorio e la presenza di servizi pubblici e privati a dimen-sione distrettuale fa sì che su di esso gravitino i Comuni del circondario. La popolazione ha superato i 30mila abitanti. Come in tutta l’Alta Italia, la popolazione è soggetta ad un progressivo invecchiamento determina-to dalla diminuzione delle nascite e dall’innalzamento dell’età media di vita. I servizi scolastici sono costituiti da un asilo nido comunale e da alcune strutture private. Sono poi presenti 6 scuole dell’infanzia statali e 6 paritarie; 7 scuole primarie statali e 2 paritarie; due scuole secondarie di 1° grado; 4 scuole secondarie di 2° grado che offrono vari indirizzi. Ci sono poi associazioni e fondazioni che organizzano attività di formazione per varie fasce d’età (Istituti e associazioni musicali, Fondazione del Museo dello Scarpone e di Tecnologia e Design, Università della Terza Età). Servizi e strutture culturali a servizio della collettività sono costituite dalla Biblioteca civica, dal Museo di storia e scienze naturali, dal Museo dello Scarpone, dal Centro Giovani, dal Cinema Italia-Eden. Sono inoltre presenti spazi ad uso promiscuo utilizzabili per iniziative culturali: i palazzetti dello sport, l’auditorium Bachelet, alcuni stabili comunali distribuiti anche in periferia. Molteplice è anche la disponibilità di strutture sportive, che si articolano in tre palazzetti dello sport e palestre annesse alle scuole, impianti di calcio sia in centro che nei quartieri, impianto di atletica leggera, impianti di tennis, impianti natatori, campo da rugby, pista da pattinaggio, piastre poliva-lenti. Particolarmente ricca e variegata è l’offerta nel campo delle attività motorie e sportive; pre-senti tante Associazioni e gruppi sportivi che, in non pochi casi, collaborano attivamente con le scuole. Spazi ad uso ricreativo e sportivo vengono poi messi a disposizione dalle parrocchie. I collegamenti sono costituiti dalle linee ferroviarie per Feltre, Treviso, Padova, dalle autolinee che a raggiera collegano Montebelluna agli altri Comuni, dalle statali 248 (Marosticana-Priula) e 348 (Feltrina) che attraversano il territorio comunale rispettivamente con direzione ovest-est e nord-sud. Dal punto di vista urbanistico il Comune è ripartito in 11 quartieri, ognuno dei quali ha un proprio centro aggregante. La sua progressiva espansione ha comportato la commistione di insediamenti

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residenziali con insediamenti produttivi. Domina in generale un’edilizia costituita da case singole o abbinate e pochi risultano essere i complessi residenziali che ospitano numerose unità abitative. Dal punto di vista economico l’area montebellunese è caratterizzata da una rete di piccole e medie aziende radicate soprattutto nell’abbigliamento e nel calzaturiero e a forte vocazione all’export. Si tratta in genere di industria a tecnologia avanzata e a ridotta occupazione di manodopera generi-ca. Il settore calzaturiero sta vivendo da alcuni anni una forte delocalizzazione produttiva soprat-tutto verso i paesi dell’est europeo ma anche verso le aree del sud-est e dell’est dell’Asia. Tale fenomeno dal punto di vista economico ha comportato il mantenimento nel distretto delle funzioni direttive, progettuali, di marketing e commercializzazione e di produzione degli articoli a maggiore contenuto tecnologico, mentre le lavorazioni a basso contenuto tecnologico sono state delocalizzate; dal punto di vista sociale e culturale ciò ha aperto nuovi e capillari contatti con i pae-si dell’est europeo. L’evoluzione tecnologica vissuta dal distretto industriale ha introdotto nella collettività un fenomeno comune ai paesi più industrializzati: il rifiuto dei lavori manuali. Ciò ha favorito l’afflusso di mano-dopera dai paesi extraeuropei ed extracomunitari: prima dal Marocco e in generale dall’area del Maghreb, poi dal Senegal, dall’ex Iugoslavia, dall’Albania, dal Kosovo e infine dalla Cina. L’evoluzione del tessuto industriale ha trainato anche lo sviluppo del terziario, che attualmente of-fre percentuali di occupazione più elevate che nel secondario. Accanto al terziario tradizionale, le-gato soprattutto al commercio e ai servizi di base, ha avuto un forte impulso il terziario avanzato legato ai servizi alle imprese. Il settore primario ha una limitata incidenza. Si caratterizza per una adeguata meccanizzazione, per una buona qualità dei prodotti, per la prontezza a sostituire colture in base all’andamento del mercato, ma lo spezzettamento della proprietà terriera ne ha contenuto lo sviluppo. Come in tutto il nord-est si è in presenza di un benessere economico piuttosto diffuso, anche se in questi utili tempi tale benessere si certamente affievolito a causa dalla perdurante crisi economica e occupazionale che ha investito il nostro Paese. I veloci mutamenti intervenuti nell’economia hanno modificato struttura e comportamenti sociali. L’afflusso di manodopera straniera in una società passata abbastanza bruscamente da una cultura rurale ad una industriale ha prodotto comportamenti opposti: da una parte il proliferare di associa-zioni operanti nel campo dell’integrazione sociale, aggiuntesi ad un associazionismo diffuso in tutti i settori della vita sociale, sportiva, culturale, dall’altra atteggiamenti di rifiuto nei confronti dei nuovi arrivati. La scuola, oggi, data la politica dei ricongiungimenti familiari, può diventare la palestra dove spe-rimentare ed attuare nuove forme di integrazione e di reciproco arricchimento culturale. Da qual-che anno si sta infatti intensificando la presenza a scuola di ragazzi provenienti dai paesi extraeu-ropei e dalla penisola balcanica. Così l'utenza presenta un substrato socio-culturale molto vario, che costituisce una fonte di ricchezza nel quadro di una proposta finalizzata a far convivere e inte-ragire esperienze diverse. In generale le famiglie seguono le vicende scolastiche dei propri figli e ritengono la scuola fonda-mentale nell’educazione dei giovani.

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SECONDA PARTE

I BISOGNI AI QUALI L’ISTITUTO INTENDE FORNIRE RISPOSTE

Il lavoro di analisi dell'insieme dei bisogni, delle esigenze, delle aspettative che utenti e soggetti sociali esprimono costituisce punto di riferimento e di attenzione degli operatori scolastici. La prima preoccupazione della scuola è di dare risposte a questi bisogni, di costruire un progetto di apprendimento e di educazione che riesca a produrre soddisfazione e condivisione nei suoi attori: alunni, docenti, famiglie e collaboratori. I BISOGNI GENERALI DEL TERRITORIO Il primo bisogno del territorio al quale la scuola è chiamata a rispondere consiste nell'offrire un servizio formativo che sia al passo con i tempi, con lo sviluppo culturale e tecnologico e con le esi-genze del mercato del lavoro. Per quanto riguarda in particolare il primo ciclo, occorre che la scuola assolva anche ad una speci-fica funzione aggregativa: lavorando al fianco della famiglia per il consolidamento delle abilità so-ciali, sviluppando soddisfacenti livelli di socializzazione e di integrazione, migliorando la qualità dei rapporti e della convivenza. Altra necessità e quella di prestare attenzione nell'arginare i fattori di rischio e le diverse forme di dipendenza e di devianza che minacciano la salute fisica e mentale dei ragazzi. Alla scuola e a tutti coloro che svolgono il ruolo di educatori compete dunque una funzione educativa che deve vedere attivamente impegnato l'intero contesto territoriale, a partire dal nucleo fondamentale costituito dalla famiglia. I BISOGNI FORMATIVI DEGLI ALUNNI L'Istituto Comprensivo serve una popolazione scolastica che va dai 3 ai 14 anni. All’interno di que-sto ampio arco temporale i bisogni formativi sono molto differenziati e pertanto è necessario te-nerne conto nel lavoro di declinazione dell’attività didattico-educativa in metodologie, obiettivi, contenuti, livelli di approfondimento. La prima preoccupazione della scuola è quella di organizzare percorsi di apprendimento che tenga-no conto del livello di evoluzione dell'alunno, predisponendo tutte le condizioni più favorevoli per la sua partecipazione attiva e consapevole alle attività della classe e della scuola, con l’obiettivo di raggiungere i traguardi formativi definiti al termine del Primo Ciclo di istruzione. Condizioni imprescindibili perché ciò avvenga sono il rispetto dei ritmi e degli stili di apprendimen-to, la valorizzazione delle attitudini personali, l’individualizzazione e la personalizzazione del lavoro, la considerazione dei progressi e la gratificazione dei successi. I BISOGNI "SPECIALI" DI ALCUNI ALUNNI – PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE La scuola deve tener conto anche di situazioni particolari che possono condizionare, più o meno pesantemente, il processo di apprendimento e di maturazione degli alunni. Queste situazioni possono essere raggruppate, in senso lato, nei tre ambiti della disabilità, dello svantaggio, dei disturbi specifici di apprendimento. All'interno della disabilità sono da collocare tutte le situazioni che presentano un deficit di natura fisiologica o intellettiva, certificato da una diagnosi clinico-funzionale redatta a livello medico-specialistico. Questi alunni evidenziano la compromissione di alcune aree cognitive e/o relazionali e quindi pre-sentano specifici bisogni a livello di integrazione, di personalizzazione del percorso di apprendimen-to, di adozione di particolari metodologie di natura sia didattica che affettivo-relazionale.

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All'interno dell'area dello svantaggio sono invece da collocare una serie di tipologie non sempre fa-cilmente definibili, in quanto non supportate da una diagnosi clinica. A volte si tratta di uno svan-taggio di natura sociale e culturale, legato allo scarso valore che viene attribuito dall'alunno e dalla sua famiglia alla funzione formativa della scuola. Altre volte si tratta di disturbi connaturati al pro-cesso di crescita e di sviluppo, che producono fenomeni di scarso autocontrollo, di aggressività, di rifiuto verso le regole e i doveri scolastici. Anche in questo caso la scuola si trova a rispondere a bisogni molto particolari che richiedono in-terventi mirati e individualizzati. Nell'area dello svantaggio vanno anche annoverati alcuni casi di inserimento di alunni stranieri, per i quali la non conoscenza della lingua italiana e le difficoltà di una positiva integrazione sociale co-stituiscono, a volte, ostacoli al processo di apprendimento. A questi bisogni specifici occorre ri-spondere con percorsi individualizzati di alfabetizzazione e con specifiche strategie di integrazione nella classe e nella scuola. Per gli alunni che presentano disturbi specifici di apprendimento (DSA), certificati da una Diagnosi clinico-funzionale redatta a livello medico-specialistico, occorre individuare metodologie volte alla valorizzazione delle capacità e al contenimento della difficoltà oggettiva ed emotiva conseguente. L’Istituto orienta la sua attività al fine di favorire tutti gli alunni e, in particolare, quanti vengano individuati con bisogni educativi speciali (BES). L’esplicitazione delle pratiche inclusive trova per-tanto riscontro nell’intera architettura del piano dell’offerta formativa e viene ulteriormente raffor-zata con il Piano Annuale per l’Inclusione (PAI). LE ASPETTATIVE DELLE FAMIGLIE Le aspettative delle famiglie costituiscono uno dei principali riferimenti dell'azione della scuola. Non sempre è possibile rispondere appieno alla singola richiesta, perché ciò risulta incompatibile con l'esigenza di ricercare il punto di equilibrio più alto e più vantaggioso per l'insieme degli utenti; ma la soddisfazione delle famiglie resta un orientamento preciso della scuola. Attraverso il confronto con i genitori, realizzato e consolidato nei diversi momenti di incontro e di discussione, l’Istituto ha modo di verificare le aspettative più frequenti che, sinteticamente, ripor-tiamo di seguito:

• Sapere che il proprio figlio è inserito in un ambiente sereno, sicuro e rispettoso, che garan-tisce una buona preparazione scolastica

• Trovare insegnanti professionalmente preparati, disponibili al dialogo, con comportamenti coerenti

• Avere garanzie sulla stabilità degli insegnanti (condizione che, però, non dipende dalla scuola, ma è subordinata a vincoli contrattuali e normativi)

• Essere informati in modo chiaro sull'organizzazione della scuola • Essere informati e coinvolti nel percorso formativo dei figli e nella sua documentazione • Poter contare su attività di recupero e di potenziamento individualizzate • Poter contare, se necessario, sull'aiuto di esperti • Poter contare su offerte formative obbligatorie o liberamente organizzate con progetti mini-

steriali o dell’Istituto • Sapere che il figlio sarà seguito in un percorso di orientamento che gli sarà di aiuto per le

scelte future • Poter contare su efficienti supporti organizzativi (mensa, trasporto, materiali…)

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TERZA PARTE L'IMPORTANZA DI ESSERE "SISTEMA" I precedenti capitoli dovrebbero aver fornito un'idea abbastanza precisa della complessità che or-mai caratterizza la gestione del servizio scolastico. Differenziati sono i bisogni e le aspettative, necessariamente differenziate devono essere le rispo-ste organizzative e gestionali che la scuola è tenuta ad approntare. In fondo, la qualità del servizio consiste essenzialmente nella capacità di mettere in relazione do-manda e offerta di formazione, facendo in modo che si riesca a soddisfare al meglio bisogni degli utenti e aspettative del contesto. Ma la scuola non può pretendere di fare da sola, di essere autosufficiente. Al contrario, il processo di autonomia necessita di un rapporto più diretto con la realtà territoriale nelle sue diverse espres-sioni, ed è con questa che occorre dialogare, negoziare, operare sintesi, sviluppare condivisione, in una parola "fare sistema". In una logica sistemica è necessario attivare tutte le risorse interne attraverso un’efficace comuni-cazione e una gestione collegiale dei compiti d'istituto, ma è altresì necessario stabilire una rete che permetta di attivare tutte le risorse esterne co-interessate alla funzione della scuola e quindi coinvolgibili in una progettazione integrata. L'Istituto ha già fatto propria questa impostazione, come evidenziano le attività progettate in colla-borazione con varie agenzie formative e con l’Amministrazione comunale. All'interno del "sistema" trovano pertanto spazio i Comitati genitori, le associazioni culturali, le altre agenzie educative, le imprese, ognuno nel proprio ruolo e ognuno con il proprio bagaglio di propo-ste. A questi interlocutori la scuola chiede attenzione, disponibilità, rispetto verso le proprie scelte, ed è disposta a sua volta a garantire il massimo di collaborazione. LE RISORSE FORNITE DALLO STATO Il funzionamento dell'Istituto Comprensivo è assicurato, in primo luogo, dalle risorse messe a di-sposizione dallo Stato. Si tratta principalmente di risorse umane, costituite dal personale direttivo, docente, amministrativo e ausiliario. A queste vanno aggiunte le risorse finanziarie. Tutti i trasferimenti da parte dello Stato sono gestiti attraverso il Programma Annuale e verificati in fase di Conto consuntivo. Le scelte relative alla programmazione delle risorse finanziarie competo-no al Consiglio d'Istituto, mentre la gestione amministrativa rientra nelle competenze del dirigente scolastico e quella contabile nelle competenze del direttore dei servizi generali e amministrativi. LE RISORSE LOCALI I fondi di provenienza statale sono integrati, a livello locale, con le risorse destinate alla scuola nel bilancio annuale dell’Amministrazione comunale di Montebelluna. Vi è poi il concorso dell’Ente Regione che finanzia in quota parte i piani annuali per il diritto allo studio. Va aggiunto che al Comune competono anche tutti gli interventi relativi agli immobili, alla loro ma-nutenzione, alla loro sicurezza, agli arredi e alle attrezzature della palestra.

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IL SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE Alle famiglie viene chiesto un contributo per coprire il premio assicurativo annuale obbligatorio per tutti gli alunni, per il diario scolastico e per la realizzazione del POF. I fondi raccolti servono per:

1) sostenere le esigenze didattiche delle scuole con l’acquisto di carta, cancelleria e piccoli sus-sidi

2) sostenere le esigenze didattiche delle scuole per progetti che richiedono interventi di esperti esterni

3) mantenere attivo in tutte le scuole il servizio di consulenza psicologica

Viene inoltre chiesta la quota di compartecipazione alle spese del servizio di accoglienza anticipata (solo per chi usufruisce di tale servizio con ricorso a personale esterno) e in corso d’anno potranno essere necessarie modeste somme per il pagamento degli automezzi in occasione di uscite e visite guidate e/o il pagamento dei biglietti in occasione di manifestazioni/spettacoli a cui la scuola ha aderito. Il sostegno concreto delle famiglie si manifesta anche attraverso la partecipazione diretta a mani-festazioni della scuola e a spettacoli degli alunni. In questo caso si distingue, in particolare, l'azione dei Comitati genitori di Plesso, i quali non solo prestano la loro attività volontaria ma raccolgono anche contribuzioni che possono essere utilizzate per l'acquisto di materiali e di attrezzature, per abbassare il costo pro-capite relativo ai progetti di plesso, per il pagamento di esperti, per calmie-rare il costo delle visite guidate, ecc.. I SERVIZI DI SUPPORTO ALL'ATTIVITÀ DIDATTICA L'attività didattica della scuola, già di per sé impegnativa, necessita anche dell'attivazione di una serie di servizi di supporto che contribuiscono a qualificare l'offerta complessiva della scuola. Un primo servizio essenziale è il TRASPORTO SCOLASTICO, che interessa quasi tutte le scuole dell’Istituto (ad eccezione della scuola dell’infanzia Bergamo e della scuola primaria Saccardo). Il servizio è di competenza dell’ Amministrazione comunale, la quale determina annualmente il per-corso e la quota di abbonamento, comprese le eventuali agevolazioni di carattere sociale. Indispensabile per molte famiglie è poi il SERVIZIO MENSA. È attivo in tutti i Plessi (ad eccezione della scuola secondaria) nelle giornate in cui è programmata l'attività pomeridiana. Il servizio è di competenza dell’Amministrazione comunale ed è operativamente gestito su appalto da una Ditta specializzata nel catering per grandi collettività. Alla scuola compete, invece, l'assistenza durante i pasti e nel periodo di interscuola fino alla ripresa dell'attività pomeridiana. Gli alunni che non usufruiscono del servizio escono dalla scuola al termine delle attività antimeridiane e rientrano all'inizio di quelle pomeridiane. L’Amministrazione comunale ha istituito una commissione mensa, composta da rappresentanti del-le parti interessate, docenti e genitori, per il controllo e il miglioramento continuo del servizio stes-so. Un terzo servizio, in questo caso predisposto direttamente dalla scuola, è quello di CONSULENZA PSICOEDUCATIVA per gli insegnanti e i genitori. Esso ha la finalità di sostenere il lavoro dei docen-ti e i compiti dei genitori nelle situazioni didattiche ed educative che si rivelano più problematiche. Un altro supporto, al quale le famiglie e i docenti possono ricorrere per situazioni di disabilità o svantaggio, è il SERVIZIO DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE. Si tratta di un'emanazione dell’ULSS nr. 8 di Asolo ed è localizzato su base distrettuale. Sempre alla ULSS fa capo il CONSULTORIO FAMILIARE, al quale è possibile ricorrere per situazioni di malessere sociale e ambientale. Anche tale servizio è localizzato su base distrettuale. Altra importante opportunità è offerta dai SERVIZI SOCIALI che fanno capo all’Amministrazione comunale e che si occupano abitualmente di esigenze di assistenza sociale, di integrazione di alun-ni in situazioni di svantaggio, di progetti educativi integrati o gestiti in rete.

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IL LAVORO IN RETE Per l’attuazione delle proprie finalità la scuola aderisce a progetti, convenzioni ed altre forme di ac-cordo con gli enti territoriali. L’art. 7 del D.P.R. 275/99 (Regolamento dell’Autonomia) prevede che le istituzioni scolastiche possano promuovere accordi di rete o aderire ad essi per il raggiungimento delle proprie finalità istituzionali e che possano inoltre partecipare ad accordi e convenzioni per il coordinamento di attività di comune interesse. La Scuola ha aderito alle seguenti Reti:

1. Rete Integrazione degli alunni stranieri “Scuolaacolori” (capofila) www.scuolaacolori.it 2. Rete Orizzonti (capofila) www.progettoorizzonti.it 3. Rete Centro Territoriale per l’Integrazione “Valmont” di Montebelluna e Valdobbiadene 4. Rete LES (Laboratorio per l’Educazione Scientifica) 5. Rete ISS (Insegnare Scienze Sperimentali) 6. Rete Spazio-Ascolto 7. Rete interventi per la promozione della salute 8. ReteMusicaTreviso 9. Rete di scuole per la sicurezza della Provincia di Treviso 10. Rete per la gestione dei servizi amministrativi

LE COLLABORAZIONI RICHIESTE La scuola va aiutata garantendo attenzione e rispetto per il suo lavoro; interessandosi e parteci-pando alla sua vita; approfondendo la conoscenza dei suoi meccanismi; sopperendo per quanto possibile alla limitatezza delle sue risorse. E' importante che le persone e le istituzioni avvertano la scuola come una presenza "amica", della quale è possibile fidarsi e alla quale è giusto dare una mano. IL RAPPORTO CON LE FAMIGLIE La presenza attiva dei genitori nella vita scolastica, ciascuno con le proprie competenze e respon-sabilità, costituisce una vera "risorsa", in quanto le famiglie rappresentano la prima e fondamenta-le “agenzia educativa” con la quale la scuola deve collaborare per raggiungere comuni finalità for-mative ed educative. La scuola si impegna a favorire le occasioni di incontro e di collaborazione con le famiglie e ad ac-cettare il loro contributo a livello individuale e di gruppo in più modi. Di seguito vengono riportate le occasioni più significative:

• Programma di accoglienza per i genitori delle classi prime dei diversi ordini di scuola, per conoscersi e conoscere il progetto educativo-didattico

• Incontri periodici scuola-famiglia, individuali e di gruppo, per la presentazione del Curricolo, per illustrare l’andamento delle attività educativo-didattiche, per comunicare l’andamento scolastico dei singoli alunni, per la consegna del documento di valutazione

• assemblee di classe, Consigli d'intersezione, d'interclasse e di classe aperti ai rappresentanti dei genitori

• Consiglio d'Istituto con rappresentanti dei genitori e pubblico • Quaderno e Diario personale dell'alunno per le comunicazioni tra la scuola e la famiglia (va-

lutazioni, avvisi, giustificazioni, autorizzazioni, richiami, ecc.) • Intesa educativa tra la scuola e le famiglie di alunni che presentano situazioni problemati-

che sul piano dell’apprendimento o del comportamento e che richiedono un intervento spe-cifico e mirato, fondato su una forte collaborazione tra docenti e genitori

• Patto Educativo di corresponsabilità: dichiarazione degli impegni assunti dalla scuola, dalla famiglia e dagli studenti al fine di promuovere il successo scolastico

• Attività di incontro e formazione dei genitori su problematiche educative

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• Momenti comunitari, costituiti da rappresentazioni e spettacoli, feste, premiazioni, manife-stazioni sportive, in occasione dei quali i genitori possono svolgere un importante ruolo di supporto.

È insomma di fondamentale importanza il coinvolgimento dei genitori per la buona riuscita di un progetto formativo che accompagni l'alunno dall'infanzia fino alla pre-adolescenza. A tal fine la col-laborazione scuola-famiglia potrebbe essere riassunta in quelli che dovrebbero essere gli atteggia-menti educativi dei genitori degli insegnanti: Atteggiamenti educativi dei genitori:

- sostenere l’opera educatrice della scuola e in caso di contrasti o problemi parlarne diretta-mente con gli insegnanti, instaurando così un dialogo costruttivo

- sottolineare nel figlio gli aspetti positivi apprezzando e lodando ciò che sa fare, senza deni-grare ciò che non sa fare

- creare un ambiente sereno e stimolante, ricercando un rapporto di fiducia con il figlio - promuovere ed incoraggiare l’impegno scolastico del figlio - sostenere il figlio nel momento della sconfitta educandolo ad affrontare le difficoltà come

occasione di crescita - esercitare un’azione di controllo sull’operato del figlio (controllare il diario, pretendere che

la cartella venga fatta alla sera e non al mattino e che contenga tutto l’occorrente, stabilire un orario dedicato allo studio pomeridiano, badare che le attività sportive e ricreative non siano eccessive, tali da escludere o limitare eccessivamente lo studio)

- mantenere un atteggiamento equilibrato e coerente sia nel punire che nel premiare - non sostituirsi al figlio nello svolgimento dei compiti domestici, perché è più costruttivo af-

frontare con i propri mezzi le difficoltà, anziché trovare chi risolve per lui tutti i problemi - concordare eventuali interventi di ordine didattico con l’insegnante Atteggiamenti educativi dei docenti: - sottolineare in ogni alunno gli aspetti positivi, apprezzando e lodando quanto sanno fare,

senza denigrare ciò che ancora non sanno fare - creare un ambiente sereno e stimolante ricercando un rapporto di fiducia con gli alunni - coinvolgerli nelle attività così da stimolare il loro interesse trasformandoli da soggetti passi-

vi in soggetti attivi - far conoscere preventivamente agli alunni gli obiettivi che si intendono raggiungere esplici-

tando tempi, modi e criteri di valutazione delle attività - discutere, fissare regole di comportamento con gli alunni rendendoli corresponsabili - non dare per scontate le conoscenze, ma accertarle preventivamente - utilizzare l’errore come momento di riflessione utile nell’apprendimento - predisporre per gli alunnii più deboli attività in cui possano sperimentare il successo - incentivare lo spirito di collaborazione - promuovere l’autovalutazione in cui ognuno può verificare i propri progressi - dare all’alunno la sensazione di una presenza sicura ed affidabile che lo può aiutare, indiriz-

zare ed anche controllare, senza sconfinare nell’autoritarismo IL RAPPORTO CON GLI ENTI LOCALI La creazione dell'Istituto Comprensivo e l'avvio del processo di autonomia rafforzano il rapporto con gli Enti locali e lo rendono più impegnativo. Si rende pertanto necessario un maggior coordi-namento tra il servizio scolastico e gli altri servizi sociali ed educativi nella prospettiva di un'offerta formativa più efficace, proprio perché integrata. Tra gli elementi costitutivi dell'Istituto il territorio è quello più pregnante, essendo proprio i para-metri territoriali determinanti nel definirne la configurazione. La collaborazione con gli Enti locali ha come interlocutori privilegiati l’Amministrazione comunale di Montebelluna e si concretizza in:

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• Attribuzione di risorse per la gestione economica delle spese di funzionamento dell'Istituto Comprensivo (per l’acquisto di sussidi e attrezzature per l'attività didattica, per il finanzia-mento di specifici progetti didattici presentati dalle singole scuole, per l’acquisto di materia-le di facile consumo necessario al funzionamento dell’attività didattica)

• Interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici • Interventi per la messa in sicurezza delle strutture e degli impianti, come previsto dalla

Legge 81/08 • Acquisto di arredi scolastici e di attrezzature per le attività motorie • Interventi tesi ad assicurare il diritto allo studio attraverso: - fornitura di testi scolastici per gli alunni della scuola primaria e contributo per l'acquisto dei

testi della scuola secondaria agli aventi diritto - servizio di trasporto scolastico - servizio mensa (predisposizione di locale idoneo ed attrezzato e convenzione con Ditta for-

nitrice del servizio) Tra gli Enti locali va annoverata anche l'ULSS nr. 8 di Asolo, la quale offre una serie di servizi di supporto alle scuole. In particolare ci si riferisce:

- al Servizio di Neuropsichiatria Infantile - al Consultorio familiare - al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica

IL RAPPORTO CON ALTRE AGENZIE FORMATIVE La collaborazione riguarda anche tutte le Associazioni che operano sul territorio e che sono inte-ressate direttamente o indirettamente al lavoro e alla funzione educativa, culturale e sociale della scuola. L'autonomia mette la scuola in grado di poter stipulare con queste realtà un "patto educativo" di cui possano beneficiare i bambini e i ragazzi sia nei tempi scolastici che in quelli extrascolastici. Il coordinamento di sforzi e di risorse, oltre a favorire l'integrazione tra la scuola e il territorio, faci-lita la costruzione dell'identità dell'Istituto, di una progettualità disseminata e la valorizzazione dei soggetti e delle agenzie coinvolti nella realizzazione dei progetti educativi. IL CONTRIBUTO DEGLI ESPERTI La scuola ha talvolta bisogno di ricorrere alle competenze di figure esperte per far fronte a specifi-che esigenze di carattere didattico e organizzativo. Nel campo didattico risulta a volte utile integrare l'attività dei docenti con le competenze di perso-ne esperte in specifici settori: è così per psicomotricisti, istruttori sportivi, guardie ecologiche, con-sulenti psicoeducativi, ecc. In tutti questi casi la scuola adotta specifici progetti, propri o integrati con l’Amministrazione co-munale o altri enti, che entrano nel repertorio delle attività curricolari o integrative, arricchendo l'offerta formativa della scuola. Accanto a questi vi è anche un'altra categoria di esperti che potremmo definire occasionali, in quanto intervengono nell'attività delle classi solo in presenza di uno specifico bisogno. Vanno annoverati tra questi gli esperti del mondo del lavoro, testimoni di tradizioni e di fatti storici, medici, tecnici, ambientalisti, ecc. In questo caso gli esperti intervengono con una testimonianza, una lezione, una dimostrazione, ad integrazione del lavoro già predisposto e portato avanti dai do-centi. Anche i problemi organizzativi e gestionali richiedono, a volte, l'apporto di competenze esterne utili a trovare soluzioni e ad applicare al contesto scolastico strumenti e modelli già sperimentati in altri ambiti aziendali e di servizio. In questo ambito vanno inquadrate le diverse forme di collaborazione con esperti in qualità, in sicurezza, in gestione delle apparecchiature e della rete telematica.

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QUARTA PARTE OGNI SCUOLA DEVE AVERE UN "MANDATO" Il Ministero dell’Istruzione mantiene la gestione del personale e delle risorse e fornisce degli indi-rizzi di carattere generale, utili a garantire l'unitarietà del sistema formativo, ma spetta alle scuole attuare quegli indirizzi nelle forme che le stesse scuole ritengono più efficaci e più funzionali ai bi-sogni dei propri utenti e del territorio di riferimento. Il cambiamento è di grande rilevanza, ma comporta anche l'assunzione di una delicata responsabi-lità: saper leggere i bisogni, saper progettare le risposte in termini di offerta formativa, saper con-trollare i processi, imparare a valutare i risultati. Queste, in sintesi, le nuove competenze del servizio scolastico, le quali richiedono che accanto alla tradizionale cultura pedagogica si sviluppi tra gli operatori scolastici anche una cultura dell'organiz-zazione e della qualità. Ciò richiede che ogni Istituto operi delle scelte precise, espliciti il suo "mandato", dichiari le proprie priorità, e sia disponibile a negoziare le sue scelte con i propri utenti e con tutte le parti interessate al buon funzionamento del servizio formativo, sapendo che non esistono scelte definitive e che oc-corre essere orientati al cambiamento e al miglioramento degli standard del servizio che la scuola eroga. LE NOSTRE IDEE-GUIDA L’Istituto ha definito il proprio "mandato", ponendosi fondamentalmente la seguente domanda: quale modello di scuola ci interessa offrire ai nostri alunni della scuola dell'infanzia, primaria e se-condaria di 1° grado? La risposta è che la scuola acquista "senso" per chi la frequenta e per chi ci lavora nel momento in cui riesce ad essere:

- tempo e luogo di sostegno al processo generale di crescita - tempo e luogo di apprendimenti significativi, idoneo a promuovere il successo formativo di

tutti gli alunni (maturazione socio-affettiva, acquisizione/approfondimento di conoscenze, abilità e competenze significative)

- tempo e luogo di relazioni significative con coetanei e adulti Queste nostre scelte, esplorate più in profondità per evitare il rischio che rimanessero solo enun-ciazioni di principio, sono state declinate in obiettivi di lavoro che debbono necessariamente carat-terizzare l'offerta formativa della scuola in stretta connessione con le Indicazioni Nazionali.

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INDICAZIONI NAZIONALI Centralità della persona Una nuova cittadinanza Un nuovo umanesimo

LA SCUOLA COME LUOGO DI SOSTEGNO AL PROCESSO DI CRESCITA

Offerta di percorsi che fa-voriscano la conoscenza di sé e l’autovalutazione finalizzati allo sviluppo e al rinforzo dell’autostima

Individualizzazione dei per-corsi di lavoro didattico se-condo le potenzialità e gli stili di apprendimento

Attività di orientamento personale e scolastico lun-go tutto il curricolo

In caso di necessità possibi-lità di supporti specialistici in collaborazione con i ser-vizi territoriali

INDICAZIONI NAZIONALI Scuola orientativa Scuola della motivazione e del

significato Scuola della prevenzione dei disagi e del recupero degli

svantaggi

LA SCUOLA COME LUOGO DI APPRENDIMENTI SIGNIFICATIVI

Progressiva evoluzione dai vissuti personali ai saperi codificati delle discipline

Continuo confronto con la realtà come fonte di cono-scenze da scoprire

Graduale consolidamento dei meccanismi cognitivi di base

Acquisizione progressiva del metodo di studio inteso come capacità di auto-regolazione nel modo più efficace del percorso di ap-prendimento

Progressiva familiarizzazione con le nuove tecnologie dell’informazione e della co-municazione

Attribuzione di valenza for-mativa alle attività di verifi-ca e di valutazione (errore come stimolo al migliora-mento)

INDICAZIONI NAZIONALI Scuola che colloca nel mondo Scuola che intende

educare istruendo Scuola che educa alla convi-venza valorizzando le diverse

identità e radici culturali

LA SCUOLA COME LUOGO DI RELAZIONI SIGNIFICATIVE CON COETANEI E ADULTI

Clima di tolleranza e di ri-spetto verso le idee, le opi-nioni, i valori, le diverse culture

Centralità delle occasioni di “ascolto” dei bisogni e dei problemi degli alunni

Selezione delle metodologie didattiche che favoriscano la relazione, lo scambio, la di-sponibilità al lavoro cooperati-vo

Acquisizione progressiva delle competenze sociali necessarie alla convi-venza, alla cooperazione e all’integrazione

Attribuzione di valenza formativa all’uso delle norme regolamentari e agli even-tuali provvedimenti disciplinari

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Sono queste le coordinate che orientano il lavoro degli insegnanti e di tutto il personale della scuo-la; le priorità alle quali devono ispirarsi le progettazioni dei percorsi di apprendimento di sezione e di classe. Solo restando coerenti con questi indirizzi l’Istituto acquista una identità collettiva e risul-ta riconoscibile e apprezzabile dagli alunni e dai loro genitori. LE DIMENSIONI DELL’APPRENDIMENTO Nella scuola ogni percorso di apprendimento è al tempo stesso un percorso di crescita personale. I due aspetti sono interagenti, l'apprendimento favorisce la crescita e viceversa; è possibile anche constatare frequentemente che qualunque forma di malessere o di disagio a livello personale con-diziona i progressi sul piano cognitivo. Occorre, dunque, organizzare la proposta della scuola tenendo conto delle due dimensioni nelle quali si articola il processo di apprendimento:

- la dimensione didattica, attenta allo sviluppo di conoscenze e di abilità attinenti ai saperi codificati nelle discipline;

- la dimensione educativa, interessata all’acquisizione di un sistema di competenze personali, alla maturazione globale dell'alunno, al consolidamento di comportamenti e di atteggiamen-ti positivi, allo sviluppo dell'autonomia e del senso di responsabilità.

La progettazione del lavoro di sezione e di classe tiene conto della necessità di perseguire le diver-se dimensioni dello sviluppo dell’alunno. Il piano formativo, definito dal team per la scuola primaria e dell’Infanzia e dal consiglio di classe per la scuola secondaria di primo grado, costituisce lo strumento specifico di progettazione. Le Unità di Apprendimento, che ne sono le parti costitutive, hanno proprio la funzione di comprendere all’interno di una visione unitaria le diverse dimensioni dell’azione formativa, affinché l’apprendere sia sempre accompagnato ed integrato da una crescita e da una maturazione globale della perso-na-alunno. LA FUNZIONE EDUCATIVA DEL RISPETTO DELLE REGOLE I genitori e gli alunni devono potersi riconoscere nelle scelte di fondo di una scuola interessata ad aprirsi al dialogo e alla partecipazione. Questa disponibilità al confronto è la migliore garanzia della corrispondenza tra aspettative e bisogni, da un lato, e scelte educative e organizzazione delle atti-vità, dall'altro. Ma in un sistema complesso, quale è la scuola, l'organizzazione deve avere salde fondamenta an-che in un preciso sistema di regole che definisca meccanismi di funzionamento, ruoli delle persone e degli organi, codici di comportamento, sistema delle relazioni. Compito della scuola è anche quello di formare negli alunni la consapevolezza che le regole sono necessarie al buon funzionamento di qualunque sistema sociale, dal più semplice al più complesso, che il livello di rispetto di queste regole è indice della qualità civile di una comunità. Le attività didattiche devono essere, perciò, mirate a suscitare negli alunni una naturale attitudine ad assumere atteggiamenti corretti e "sani", tali da concorrere al buon andamento dell'organizza-zione scolastica. Il rapporto con gli altri, con l'ambiente scolastico, con i materiali e con gli arredi, deve necessariamente essere improntato al massimo rispetto delle persone e di un patrimonio che, proprio perché collettivo, va sentito come proprio. Una buona relazione educativa non esclude la possibilità di ricorrere a richiami, rimproveri e, se necessario, a segnalazioni alla famiglia e a provvedimenti disciplinari. Ogni intervento in tal senso ha la funzione di mettere l’alunno di fronte alle sue responsabilità e di confrontarsi con il sistema di regole che governa la comunità scolastica. Il richiamo alla normatività, purché giusto, equilibrato, diventa quindi un'ulteriore occasione educativa attraverso la quale è possibile sviluppare l'autocon-trollo, riflettere sui propri comportamenti, costruire una più nitida visione di sé e del mondo. Scuola e Famiglia sono chiamate a costruire e a sottoscrivere patti di corresponsabilità educativa, condividendo valori e strategie, pur nella diversità dei ruoli, al fine di trasmettere ai bambini e ai

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ragazzi una proposta educativa chiara, che ponga gli adulti nel ruolo che loro spetta, di guide e di autorevoli punti di riferimento. I bambini e i ragazzi potranno quindi sentirsi concretamente ac-compagnati nel loro cammino di crescita, di costruzione della personalità, di inserimento nella so-cietà. I PRINCIPI ISPIRATORI DEL SERVIZIO SCOLASTICO La scuola garantisce l’assoluta uguaglianza di opportunità e di trattamento a tutti gli utenti, senza alcuna discriminazione, e si impegna a svolgere il proprio ruolo secondo criteri di obiettività, impar-zialità e giustizia. La pari opportunità viene garantita attraverso l’adozione di:

� criteri collegiali nell’assegnazione degli alunni alle classi, che tengano conto delle esigenze degli alunni e delle loro famiglie, ma soprattutto della necessità pedagogica:

o di avere classi eterogenee al loro interno ed omogenee tra loro o di favorire corretti rapporti tra maschi e femmine o di favorire l’integrazione culturale tra alunni di religione, lingua, razza, etnie diverse

� soluzioni didattiche ed organizzative dell’orario delle lezioni in grado di rispondere alle esi-genze di alunni che non intendono avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica

� convenzioni o accordi con ULSS ed Ente locale allo scopo di garantire eventuale assistenza psicologica a soggetti in difficoltà, assistenza igienico-sanitaria ad alunni con disabilità fisi-ca, ausili pedagogici ad alunni con disabilità sensoriale

� provvedimenti atti ad eliminare eventuali barriere architettoniche per alunni portatori di di-sabilità fisica

La scuola si prefigge inoltre di:

• promuovere la formazione della persona intesa come sviluppo delle capacità affettive e re-lazionali di ogni individuo

• educare al rispetto delle regole e alla convivenza civile • favorire lo “star bene a scuola” • favorire il rapporto genitori-insegnanti • valorizzare la diversità come risorsa • utilizzare nella gestione i criteri fissati dal Consiglio d’Istituto

La scuola opera in accordo con i principi di: • uguaglianza come garanzia di pari opportunità per tutti gli allievi • accoglienza ed integrazione ai fini del superamento delle situazioni di difficoltà e di disagio de-

gli alunni • educazione alla civile convivenza • imparzialità e regolarità del servizio L’Istituto intende impegnarsi nel processo di miglioramento del servizio scolastico dando continuità alle scelte che caratterizzano la qualità dell’offerta formativa della scuola, quali, ad esempio, il va-lorizzare la metodologia dello studio come ricerca e l’imparare attraverso il confronto costruttivo col gruppo dei pari.

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FINALITÁ E ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO

(dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo del 2012)

Scuola, Costituzione, Europa

Nella consapevolezza della relazione che unisce cultura, scuola e persona, la finalità generale della scuola è lo sviluppo armonico e integrale della persona, all’interno dei principi della Costituzione italiana e della tradi-zione culturale europea, nella promozione della conoscenza e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversi-tà individuali, con il coinvolgimento attivo degli studenti e delle famiglie. La scuola italiana, statale e paritaria, svolge l’insostituibile funzione pubblica assegnatale dalla Costituzione della Repubblica, per la formazione di ogni persona e la crescita civile e sociale del Paese. Assicura a tutti i cittadini l’istruzione obbligatoria di almeno otto anni (articolo 34), elevati ora a dieci. Contribuisce a rimuove-re “gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (articolo 3). L’azione della scuola si esplica attraverso la collaborazione con la famiglia (articolo 30), nel reciproco rispetto dei diversi ruoli e ambiti educativi nonché con le altre formazioni sociali ove si svolge la personalità di cia-scuno (articolo 2). La scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado costituiscono il primo seg-mento del percorso scolastico e contribuiscono in modo determinante all’elevazione culturale, sociale ed economica del Paese e ne rappresentano un fattore decisivo di sviluppo e di innovazione. L’ordinamento scolastico tutela la libertà di insegnamento (articolo 33) ed è centrato sull’autonomia funzio-nale delle scuole (articolo 117). Le scuole sono chiamate a elaborare il proprio curricolo esercitando così una parte decisiva dell’autonomia che la Repubblica attribuisce loro. Per garantire a tutti i cittadini pari condizioni di accesso all’istruzione ed un servizio di qualità, lo Stato stabilisce le norme generali cui devono attenersi tutte le scuole, siano esse statali o paritarie. Tali norme comprendono: la fissazione degli obiettivi generali del processo formativo e degli obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli studenti; le discipline di insegnamento e gli orari obbligatori; gli standard relativi alla qualità del servizio; i sistemi di va-lutazione e controllo del servizio stesso. Con le Indicazioni nazionali s’intendono fissare gli obiettivi generali, gli obiettivi di apprendimento e i relativi traguardi per lo sviluppo delle competenze dei bambini e ragazzi per ciascuna disciplina o campo di espe-rienza. Per l’insegnamento della Religione Cattolica, disciplinata dagli accordi concordatari, i traguardi di svi-luppo delle competenze e gli obiettivi di apprendimento sono definiti d’intesa con l’autorità ecclesiastica (de-creto del Presidente della Repubblica dell’11 febbraio 2010). Il sistema scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento verso cui tendere il quadro delle compe-tenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea (Raccomandazione del 18 dicembre 2006i) che sono: 1) comunicazione nella madrelingua; 2) co-municazione nelle lingue straniere; 3) competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; 4)competenza digitale 5) imparare a imparare; 6) competenze sociali e civiche; 7) spirito di iniziativa e im-prenditorialità; 8) consapevolezza ed espressione culturale. Queste sono il punto di arrivo odierno di un va-sto confronto scientifico e culturale sulle competenze utili per la vita al quale l’Italia ha attivamente parteci-pato. L’impegno a far conseguire tali competenze a tutti i cittadini europei di qualsiasi età, indipendentemente dal-le caratteristiche proprie di ogni sistema scolastico nazionale, non implica da parte degli Stati aderenti all’Unione europea l’adozione di ordinamenti e curricoli scolastici conformi ad uno stesso modello. Al contra-rio, la diversità di obiettivi specifici, di contenuti e di metodi di insegnamento, così come le differenze stori-che e culturali di ogni paese, pur orientati verso le stesse competenze generali, favoriscono l’espressione di una pluralità di modi di sviluppare e realizzare tali competenze. Tale processo non si esaurisce al termine del primo ciclo di istruzione, ma prosegue con l’estensione dell’obbligo di istruzione nel ciclo secondario e oltre, in una prospettiva di educazione permanente, per tutto l’arco della vita. Nell’ambito del costante processo di elaborazione e verifica dei propri obiettivi e nell’attento confronto con gli altri sistemi scolastici europei, le Indicazioni nazionali intendono promuovere e consolidare le competenze culturali basilari e irrinunciabili tese a sviluppare progressivamente, nel corso della vita, le competenze-chiave europee.

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OBIETTIVI EDUCATIVI (DA MODULARE A SECONDA DELL’ETÀ DEI DISCENTI) Nella propria azione educativa, la Scuola fissa obiettivi relativi ai seguenti ambiti:

• CONOSCENZA DI SÉ • RELAZIONE CON GLI ALTRI • ORIENTAMENTO

Per il raggiungimento di tali obiettivi è fondamentale che ci sia collaborazione fra Scuola e Famiglia e coerenza fra gli atteggiamenti dei docenti e quelli dei genitori; solo se gli educatori (docenti e genitori) condividono lo stesso modello è possibile che il progetto educativo abbia pieno successo.

CONOSCENZA DI SÉ

Acquisire la coscienza di sé, del controllo delle proprie emozioni e reazioni nel rapporto con i compagni e gli insegnanti. Atteggiamenti educativi dei docenti Forniscono gli strumenti per far acquisire agli alunni la capacità di parlare di sé descrivendo anche le proprie emozioni. Mettono a disposizione degli alunni spazi e tempi per raccontare e comunicare vissuti ed esperienze.

Atteggiamenti educativi richiesti ai genitori Mettono a disposizione del figlio spazi per il dialogo su esperienze di vita scolastica. Acquisire e consolidare la conoscenza di sé e delle proprie capacità. Atteggiamenti educativi dei docenti Impostano lezioni che coinvolgono abilità e forme di apprendimento diverse. Adottano strategie di-dattiche rispettose della molteplicità di intelligenze. Sottolineano in ogni alunno gli aspetti positivi, apprezzando ciò che sa fare, senza denigrarlo per ciò che ancora non sa fare. Aiutano l’alunno a diventare consapevole dei propri punti di forza e di debolezza in vista del miglioramento. Atteggiamenti educativi richiesti ai genitori Si dimostrano sensibili all’esistenza di una molteplicità di intelligenze utili in molteplici ambiti, anche extrascolastici. Sottolineano nel figlio gli aspetti positivi, apprezzando ciò che sa fare, senza deni-grarlo per ciò che ancora non sa fare. Riconoscono nel figlio punti di forza e di debolezza in vista del miglioramento. Risolvere i problemi che di volta in volta incontra. Atteggiamenti educativi dei docenti Insegnano modelli di gestione del materiale scolastico e del diario. Assegnano un carico equilibrato di compiti per casa. Definiscono l’obiettivo da conseguire o il prodotto da realizzare lasciando sce-gliere all’alunno tra le modalità operative proposte dall’insegnante. Atteggiamenti educativi richiesti ai genitori Sostengono il figlio nella scelta del modello di gestione del materiale scolastico e del diario. Non si sostituiscono al figlio nello svolgimento dei compiti domestici, perché è più costruttivo per il ragaz-zo superare le difficoltà, anziché trovare chi risolve per lui tutti i problemi. Sostengono il figlio nel momento della sconfitta e lo educano ad affrontare le difficoltà come momento di crescita.

Riflettere su se stesso e gestire il proprio processo di crescita, anche chiedendo aiuto, quando occorre, e assumendosi delle responsabilità. Atteggiamenti educativi dei docenti Spiegano e assegnano incarichi, controllano e valutano la corretta esecuzione dei compiti assegna-ti, stimolano l’autovalutazione sulla modalità di esecuzione dei compiti assegnati.

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Atteggiamenti educativi richiesti ai genitori Spiegano e assegnano incarichi, controllano la corretta esecuzione dei compiti assegnati, stimolano l’autovalutazione. Comunicano al figlio l’importanza primaria della scuola e dello studio.

Assumere un atteggiamento attivo e critico di fronte a stimoli e informazioni. Atteggiamenti educativi dei docenti Presentano una pluralità di opinioni. Aiutano gli alunni ad analizzare criticamente le informazioni ricevute. Atteggiamenti educativi richiesti ai genitori Incoraggiano il figlio al dialogo. Aiutano il figlio ad analizzare criticamente le informazioni ricevute.

RELAZIONE CON GLI ALTRI

Dimostrare rispetto nei confronti degli insegnanti, del personale della scuola, dei com-pagni e dell’ambiente interno ed esterno. Atteggiamenti educativi dei docenti Richiedono che gli alunni dimostrino rispetto nei confronti degli insegnanti, del personale della scuola, dei compagni e dell’ambiente interno ed esterno; rinforzano la richiesta con il proprio esempio. Comunicano con gli alunni in modo rispettoso della privacy. Atteggiamenti educativi richiesti ai genitori Sostengono l’opera educatrice della scuola e dimostrano rispetto nei confronti degli insegnanti e del personale scolastico. Partecipano almeno due volte nell’arco dell’anno scolastico agli incontri con i docenti.

Avere cura della propria persona con riferimento all’igiene e alla pulizia. Atteggiamenti educativi dei docenti Richiedono che gli alunni abbiano cura della propria persona con riferimento all’igiene e alla pulizia. Atteggiamenti educativi richiesti ai genitori Controllano che il figlio abbia cura della propria persona con riferimento all’igiene e alla pulizia. Vestirsi in modo adeguato all’ambiente scolastico. Atteggiamenti educativi dei docenti Richiedono che l’abbigliamento degli alunni sia adeguato all’ambiente scolastico e rinforzano la ri-chiesta con il proprio esempio. Atteggiamenti educativi richiesti ai genitori Controllano che l’abbigliamento del figlio sia adeguato all’ambiente scolastico. Utilizzare tono e linguaggio improntati a cortesia e rispetto degli altri. Atteggiamenti educativi dei docenti Richiedono che gli alunni utilizzino toni e linguaggi cortesi e rispettosi degli altri e rinforzano la ri-chiesta con il proprio esempio. Atteggiamenti educativi richiesti ai genitori Controllano che il figlio utilizzi toni e linguaggi cortesi e rispettosi degli altri.

Dimostrare sincerità, lealtà e solidarietà con i compagni nel rispetto degli obiettivi educativi fissati dalla scuola; dimostrare sincerità e lealtà con gli insegnanti. Dimo-strare disponibilità ad accettare, comprendere e rispettare le idee e i sentimenti altrui. Atteggiamenti educativi dei docenti Nel rapporto tra compagni, aiutano gli alunni a distinguere i comportamenti positivi da quelli nega-tivi, i comportamenti costruttivi da quelli distruttivi.

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Atteggiamenti educativi richiesti ai genitori Nel rapporto tra coetanei, aiutano il figlio a distinguere i comportamenti positivi da quelli negativi, i comportamenti costruttivi da quelli distruttivi. Acquisire e rispettare le norme che regolano la vita scolastica. Atteggiamenti educativi dei docenti Richiedono che gli alunni dimostrino rispetto nei confronti delle norme che regolano la vita scola-stica e rinforzano la richiesta con il proprio esempio. Atteggiamenti educativi richiesti ai genitori Chiedono al figlio di dimostrare rispetto nei confronti delle norme che regolano la vita scolastica. Vigilano sulla frequenza scolastica del figlio e sulla puntualità. Valutano con attenzione i casi in cui è necessario che il figlio si assenti da scuola.

ORIENTAMENTO

Sviluppare capacità di autovalutazione. Atteggiamenti educativi dei docenti Fissano preventivamente e comunicano in modo chiaro agli alunni i criteri di valutazione adottati. Favoriscono la pratica dell’autovalutazione. Atteggiamenti educativi richiesti ai genitori Favoriscono la pratica dell’autovalutazione. Sviluppare la capacità di prendere decisioni in modo responsabile. Atteggiamenti educativi dei docenti Creano situazioni in cui gli alunni possano esercitare un’opzione in merito alle modalità di realizza-zione di un’attività. Atteggiamenti educativi richiesti ai genitori Creano situazioni in cui il figlio possa esercitare un’opzione in merito alle modalità di realizzazione di un’attività. Elaborare, esprimere e argomentare un proprio progetto di vita che tenga conto del percorso svolto. Atteggiamenti educativi dei docenti Realizzano attività di orientamento alla scelta. Atteggiamenti educativi richiesti ai genitori Partecipano alle attività di orientamento organizzate dalla scuola rivolte ai genitori.

Interagire con persone e organizzazioni che possono portare alla definizione e attua-zione del proprio progetto di vita. Atteggiamenti educativi dei docenti Organizzano, nell’ambito delle attività di orientamento, visite alle scuole di grado superiore e a ser-vizi e strutture del territorio. Atteggiamenti educativi richiesti ai genitori Partecipano alle attività di orientamento organizzate dalla scuola rivolte ai genitori.

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PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE (dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo del 2012)

Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria perso-nalità in tutte le sue dimensioni. Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per com-prendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e reli-giose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la co-struzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse si-tuazioni. Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. Riesce ad utilizzare una lingua europea nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolez-za dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univo-che. Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche. Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di appro-fondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo. Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di pro-curarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del pro-prio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc. Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti.

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NUCLEI TEMATICI PER L’INSEGNAMENTO DI CITTADINANZA E COSTITUZIONE Fermo restando che tutto il personale della scuola deve concorrere alla formazione degli alunni, af-finché questi ultimi:

� assumano atteggiamenti e comportamenti rispettosi nella vita in comunità � riconoscano diritti e doveri della civile convivenza � imparino a conoscere e rispettare culture e sensibilità diverse

nell’ambito dell’insegnamento di cittadinanza e costituzione si intendono approfondire i seguenti nuclei tematici: CLASSI NUCLEI TEMATICI DA APPROFONDIRE 1^ primaria La famiglia e le sue regole.

La scuola e le sue regole. 2^ primaria Le regole del gruppo.

Il gioco e le sue regole. 3^ primaria Le norme che regolano la vita comunitaria.

Il regolamento di classe partecipato. 4^ primaria La Convenzione Internazionale sui diritti dell’Infanzia.

Diritti e doveri. 5^ primaria Il territorio di appartenenza (tradizioni, beni artistici, organizzazione).

La Costituzione Italiana (nascita e principi ispiratori). 1^ secondaria Il Regolamento Interno di Disciplina.

Lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti. I diritti ed i doveri del cittadino (soprattutto in rapporto alla salute propria ed altrui, alla sicurezza stradale e alla libertà di manifestazione del pensiero). Aspetti organizzativi del Comune, delle Regioni e dello Stato.

2^ secondaria Aspetti organizzativi del Comune, delle Regioni e dello Stato. La dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. L’organizzazione politica ed economica della UE. La Carta dei diritti dell’UE e la Costituzione Europea. I diritti e i doveri del lavoratore.

3^ secondaria La Costituzione della Repubblica Italiana, in particolare: -i principi ispiratori del documento; -la distinzione tra autonomia e decentramento nei servizi che dipendono dal-lo Stato; -la connessione tra l’unità e l’indivisibilità della Repubblica; da una parte, e la valorizzazione dell’autonomia e del decentramento dall’altra (art.5); -il processo di revisione costituzionale e le leggi costituzionali secondo il Tito-lo V, sez. II del testo del 1948; La Corte Costituzionale. Le formazioni sociali delle imprese, dei partiti, dei sindacati e degli enti no profit, con la loro regolamentazione costituzionale e legislativa. La sussidiarietà orizzontale e verticale. I principali Organismi Internazionali.

Il docente di storia approfondirà gli argomenti previsti per ogni classe nell’ambito delle proprie ore curricolari. La valutazione degli apprendimenti nell’ambito dell’insegnamento di cittadinanza e co-stituzione farà parte integrante del voto di storia. Educazione stradale, educazione ambientale, educazione alla salute, educazione alimentare ed educazione all’affettività sono da considerarsi insegnamenti trasversali alla cittadinanza e costitu-zione, svolti e valutati da tutti i docenti curriculari nell’ambito della propria disciplina.

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IL CURRICOLO DI ISTITUTO Il curricolo d’Istituto, basato sulle Indicazioni Nazionali, è costituito dall’insieme dei processi forma-tivi orientati a formare persone competenti. Per competenza si intende l’insieme di conoscenze, di abilità e di atteggiamenti che l’alunno acqui-sisce e matura al termine dei percorsi scolastici e che sa padroneggiare in termini personali appli-candolo a situazioni concrete e in maniera responsabile per sé stesso e per gli altri. Per fare un esempio, potremmo dire che un alunno conosce un certo teorema se lo recita a memoria, ma lo definiremo abile e competente se dimostrerà di saper risolvere una situazione problematica quoti-diana reale proprio grazie alla capacità di applicare la conoscenza di quel teorema. Quindi, il vero successo scolastico non consiste soltanto nel possesso di conoscenze di tipo enciclopedico o di abi-lità disciplinari ma anche, e soprattutto, nella padronanza e nell’uso produttivo ed eticamente re-sponsabile dei saperi acquisiti. Il piano formativo è costituito dalle unità di apprendimento formulate all’inizio dell’anno scolastico dal team/consiglio di classe dopo la fase iniziale di osservazione degli alunni, al fine di delineare un possibile percorso sulla base dei bisogni individuati. Può essere rivisto e aggiornato in qualunque momento dell’anno scolastico, alla luce dei risultati e dei problemi emersi nel corso dell’attività di-dattica. Va da sé che detto piano è ancorato al curricolo di Istituto e ne costituisce, per così dire, la concreta attuazione attraverso le singole unità di apprendimento. Negli schemi che seguono è possibile visualizzare l’articolazione del curricolo obbligatorio nella nuova organizzazione scolastica, così come è configurata a seguito della riforma degli ordinamenti: Scuola dell’Infanzia: I CAMPI D’ESPERIENZA

• Il sé e l'altro • Il corpo in movimento • Immagini, suoni, colori • I discorsi e le parole • La conoscenza del mondo • Religione cattolica

Scuola primaria e secondaria di primo grado: LE DISCIPLINE

• Italiano • Lingua inglese • Seconda lingua comunitaria (francese o tedesco per la sc. secondaria) • Storia • Geografia • Matematica • Scienze • Musica • Arte e immagine • Educazione fisica • Tecnologia • Religione cattolica

Si può agevolmente notare come ci si trovi di fronte ad un processo di lenta e progressiva astra-zione, che parte inizialmente dai vissuti e dai campi di esperienza dei bambini più piccoli per arriva-re gradualmente ad un sistema di saperi codificato nelle discipline; processo che avrà il suo natura-le sviluppo nel Secondo Ciclo di istruzione e formazione.

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IL RACCORDO TRA LE SCUOLE L’Istituto presta una particolare attenzione all’esigenza di raccordare il lavoro dei diversi gradi sco-lastici nei quali è articolato, in modo da dare continuità e coerenza agli aspetti relativi alla dimen-sione pedagogica, alla valenza orientativa dell’attività scolastica, ai contenuti culturali, alle strategie metodologiche, alle soluzioni organizzative. Il raccordo consiste, quindi, nella strutturazione di un percorso unitario e verticale, che si snoda dalla scuola dell’infanzia sino alla scuola secondaria di primo grado, centrato sulla continuità degli apprendimenti e dello sviluppo delle competenze del bambino/ragazzo. Gli alunni vengono in questo modo “accompagnati” da un segmento scolastico all’altro attraverso attività e strumenti di osservazione condivisi. La continuità nei diversi processi formativi e la condi-visione dei progetti permettono loro di conoscere e comprendere meglio se stessi e la realtà ester-na e di sviluppare progressive capacità di auto-valutazione e di riflessione. GLI ELEMENTI DI CONTINUITÀ TRA LE SCUOLE L'Istituto ha avviato l'attuazione di esperienze di continuità che si sono rivelate particolarmente ef-ficaci e che vengono presentate sinteticamente. Gestione coordinata del passaggio da un grado all’altro La possibilità di realizzare attività di accoglienza diviene, nell'Istituto Comprensivo, più organica e continua, in quanto i docenti dei tre gradi di scuola, riuniti in unico Collegio, predispongono e con-dividono il medesimo progetto educativo e gli strumenti di lavoro. Le attività di orientamento L’Istituto ha elaborato un proprio percorso di orientamento scolastico, che costituisce punto di rife-rimento per diverse attività del POF. Le attività hanno lo scopo di accompagnare il processo di cre-scita del bambino che diventa pre-adolescente attraverso un’attività interdisciplinare che si basa su quattro aree di lavoro:

1. la conoscenza di sé 2. il rapporto con gli altri 3. la conoscenza del territorio 4. le abilità e i comportamenti di studio

Obiettivi relativi all’area della conoscenza di sé:

- riflettere sui propri interessi e aspettative - riflettere in modo sereno sul proprio vissuto emotivo - comprendere il processo che porta alle decisioni - ricercare la cause delle proprie difficoltà

Obiettivi relativi all’area dei rapporti con gli altri:

- imparare ad ascoltare gli altri - accettare e rispettare le regole come mezzi per la convivenza - assumersi le proprie responsabilità - riconoscere ed apprezzare i diritti comuni

Obiettivi relativi all’area della conoscenza del territorio:

- conoscere le caratteristiche storiche essenziali del nostro territorio - conoscere il sistema lavorativo del nostro territorio - conoscere alcune realtà produttive del nostro territorio

Obiettivi relativi all’area delle abilità e comportamenti di studio:

- migliorare la capacità di concentrazione - migliorare l’organizzazione dell’attività di studio - sviluppare la capacità di autovalutarsi

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Ogni team/consiglio di classe cura la programmazione degli interventi, alla cui realizzazione parte-cipano i docenti delle varie discipline utilizzando ognuno la valenza educativa della propria materia. L’Istituto è capofila di una rete di scuole per il progetto di orientamento. L’iniziativa coinvolge scuo-le secondarie (di primo grado e di secondo grado), enti e istituzioni della zona del Distretto di Mon-tebelluna - Valdobbiadene, e si articola in una serie di azioni di informazione e sensibilizzazione a valenza orientativa per gli alunni e le famiglie. Oltre che nella progettazione di un curricolo verticale, la continuità si realizza anche nell’organizzazione di un sistema di raccolta di dati sull'alunno relativi al rendimento scolastico, alle osservazioni sistematiche dei docenti, agli interventi individualizzati, ai relativi esiti. Tutto questo richiede la messa a punto di un sistema di valutazione omogeneo tra i diversi gradi di scuola, fon-dato su criteri e strumenti comuni. ATTIVITÀ DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE La scuola è il tempo e il luogo ideali ed efficace per un’educazione completa ed integrale della per-sona. In questo senso l’educazione alla salute entra a pieno diritto nell’ordinario svolgimento delle varie attività educative e didattiche; non solo come semplice educazione sanitaria, ma come edu-cazione alla persona chiamata a ricercare il suo equilibrio, il suo benessere psico-fisico e relaziona-le. In particolare, l’educazione alla salute prevede di mettere al centro delle varie attività i “vissuti de-gli alunni”, migliorando il clima dell’ambiente scolastico aprendolo all’ascolto, alla collaborazione e all’aiuto. Sempre in tale ambito educativo si propongono precisi interventi educativi che aiutino i bambini/ragazzi ad uscire da situazioni di disagio, sia fisico che relazionale. SICUREZZA SCOLASTICA La Scuola assume il tema della sicurezza quale termine di riferimento centrale nell’ambito dei pro-grammi per l’educazione alla salute. Conseguentemente gli interventi didattici coinvolgono a vari gradi di complessità tutti gli alunni e si svolgono sulla base dei seguenti punti:

• promozione della cultura della prevenzione dei rischi • informazione per la prevenzione • sviluppo dell’abitudine a prevedere le possibili conseguenze delle proprie ed altrui azioni o

di eventi ambientali • interiorizzazione del “bene salute” quale valore di riferimento nelle scelte di vita.

Le azioni comprendono:

1) contestualizzazione dei temi della sicurezza nell’ambito dei programmi disciplinari ordinari 2) rilevazione/memorizzazione dei fattori di rischio presenti negli ambienti scolastici 3) promozione e adozione dei comportamenti preventivi conseguenti 4) vigilanza al fine di prevenire posture scorrette (in particolare a carico della schiena e degli

occhi) 5) esposizione limitata ai video-terminali 6) partecipazione alle prove simulate di evacuazione d’emergenza, lettura consapevole della

cartellonistica, rispetto delle consegne 7) trasferimento degli apprendimenti afferenti i temi della sicurezza anche in ambito extra-

scolastico (sulla strada, negli ambienti domestici, ecc) 8) sensibilizzazione degli alunni sulla necessità di osservare le norme igieniche e di effettuare

controlli periodici di tipo ortopedico, oculistico e dentale

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Ciascun insegnante assicura interventi informativi su: - i fattori di rischio presenti negli ambienti scolastici - corretto uso delle strutture, strumentazioni e dotazioni scolastiche - comportamenti preventivi ATTIVITÀ DI EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ È possibile arricchire la proposta formativa con il percorso di educazione alla legalità in collabora-zione con il Comando dei Carabinieri di Montebelluna. Attraverso tale percorso, che coinvolge gli alunni di tutte le classi della scuola secondaria, è anche possibile educare gli allievi all’utilizzo con-sapevole dei mezzi multimediali a loro disposizione (internet, telefoni cellulari, fotocamere digitali, ecc.). PARTECIPAZIONE AD EVENTI E CONCORSI La nostra scuola promuove la partecipazione a concorsi ed eventi ispirati alle finalità educative e didattiche dell’Istituto. ATTIVITÀ MUSICALI Per gli alunni del corso musicale della scuola secondaria si prevede la realizzazione di lezioni con-certo per le scuole primarie, concerti in talune occasioni significative, saggi interni. Si prevede inoltre la partecipazione a rassegne strumentali e a concorsi nazionali. PROGETTO LETTURA DELLA BIBLIOTECA COMUNALE Ogni anno la Scuola aderisce alle attività promosse dalla Biblioteca comunale nell’ambito delle ini-ziative di promozione della lettura. Il progetto è finalizzato a conoscere e ad incentivare l’uso della biblioteca intesa come spazio ludico, per la ricerca, per la documentazione. Il progetto, inoltre, si propone di guidare gli alunni più grandi ad un corretto uso della biblioteca attraverso lo sviluppo di specifiche conoscenze ed abilità. ATTIVITÀ ALTERNATIVE ALL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA Premesso che lo Stato assicura l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole di ogni ordine e grado in conformità all’Accordo che apporta modifiche al Concordato Lateranense (art. 9.2), le fa-miglie possono scegliere che i propri figli si avvalgano o meno dell’insegnamento della religione. I genitori degli alunni che non si avvalgono di tale insegnamento possono optare per una delle se-guenti opzioni attivate dall’istituto: - attività didattiche formative - attività di studio e/o di ricerca individuali con assistenza di personale docente - uscita dalla scuola nelle ore di insegnamento della religione cattolica (se l’orario lo consente) La scelta va operata all’atto dell’iscrizione ed ha effetto per l’intero anno scolastico cui si riferisce e per i successivi anni di corso in cui sia prevista l’iscrizione d’ufficio, fatto salvo il diritto di modifica-re tale scelta per l’anno successivo entro il termine annuale delle iscrizioni. I COMPITI PER CASA I compiti domestici sono importanti per il processo di apprendimento e di consolidamento dell’autonomia di lavoro. Servono all'alunno per:

• esercitarsi e verificare il suo sapere o non saper fare • approfondire e rielaborare i contenuti affrontati a scuola • imparare a gestire autonomamente il tempo da dedicare allo studio • acquisire un metodo di studio

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I compiti devono essere adeguati all'età dell'alunno. Nell'assegnare le esercitazioni gli insegnanti hanno cura di non impegnare tutto l'intero arco di tempo libero dell'alunno per permettergli il dovuto recupero delle energie psico-fisiche. GLI INSEGNANTI avranno cura di:

� Definire e concordare all’interno del team/consiglio di classe: -le finalità dei compiti in riferimento ad obiettivi educativi e didattici

-il carico cognitivo settimanale e giornaliero -i criteri di assegnazione dei compiti in prossimità delle vacanze e dei giorni festivi

� Abituare l’alunno ad usare il diario in modo corretto � Accertarsi che:

-le consegne siano chiare all’alunno -i tempi di esecuzione non siano superiori al carico stabilito -i compiti siano eseguibili dall’alunno

� In casi particolari (alunni stranieri, alunni trasferiti, alunni con difficoltà di apprendimento) dif-ferenziare i compiti in base alle esigenze e alle abilità

� Proporre agli alunni con capacità di apprendimento buone o molto buone dei compiti più ela-borati e con una scansione temporale anche non giornaliera (es: ricerche particolari, lettura di un libro, ecc.)

� Correggere sempre i compiti individualmente o collettivamente � Far socializzare le ricerche con strumenti differenti al fine di attuare un arricchimento recipro-

co fra gli alunni I GENITORI (o altre persone adulte responsabili degli alunni: nonni, fratelli, ecc.) avranno cura di:

1. Abituare i bambini e i ragazzi ad assumersi responsabilità relative a piccoli lavori non scolasti-ci e pretendere che siano portati a termine nel miglior modo possibile

2. Predisporre uno spazio adatto all’esecuzione dei compiti 3. Organizzare il tempo favorevole all’esecuzione dei compiti (si consiglia di non farli eseguire

subito dopo pranzo o in tarda serata e di evitare fonti di distrazione) 4. Pianificare l’attività settimanale in modo che le attività pomeridiane dell’alunno trovino equili-

brio ed efficienza. È opportuno tenere una copia dell'orario scolastico del figlio e metterla be-ne in vista. Sapendo quali materie sono in programma si può suggerirgli di anticipare qualche esercizio organizzando il lavoro nell'arco della settimana

5. Non sostituirsi al figlio nell’esecuzione dei compiti. Il genitore non dovrebbe sempre aiutare il ragazzo a fare gli esercizi e a ripetere la lezione, ma controllare che il lavoro sia stato esegui-to. Essere disponibili non significa sostituirsi ai figli

6. Seguire particolarmente il figlio nella lettura a voce alta in prima e seconda classe primaria 7. Seguire particolarmente il figlio nella ripetizione degli argomenti trattati ad iniziare dalla clas-

se terza primaria 8. Abituare il figlio a preparare e selezionare il materiale scolastico giorno per giorno. 9. Scrivere sul diario eventuali difficoltà nell’esecuzione dei compiti 10. Se capita un pomeriggio senza compiti si può suggerire di fare comunque qualcosa di utile,

per esempio leggere un libro o rivedere i propri elaborati L’ACCOGLIENZA Saper gestire una buona accoglienza significa contribuire al raggiungimento dei fini educativi e di-dattici propri dell'istituzione scolastica: uno “stare bene” insieme a scuola che riguarda in primo luogo gli alunni, ma di rimando un "positivo clima generale" che comprende tutta la comunità sco-lastica e costituisce la condizione essenziale per l'apprendimento. Il passaggio da un grado scolastico all’altro costituisce per gli alunni una tappa significativa della loro esperienza di vita. L'alunno è chiamato a ricercare nuovi equilibri nei confronti dei compagni di

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classe, dei docenti e degli altri adulti che fanno parte dell'istituzione scuola. Il Progetto Accoglienza (principalmente diretto alle classi prime) mira a "facilitare" questo passaggio. L'accoglienza è rivolta anche a chi chiede l'iscrizione in un'altra classe, a chi "ripete" la classe e si trova in un nuovo gruppo (anche con nuovi insegnanti), a chi durante l'anno in corso arriva da un'altra scuola e si iscrive nella nostra (pensiamo agli alunni di provenienza extraeuropea). Anche verso questo tipo di utenza la scuola è chiamata a "fare accoglienza". Il Progetto Accoglienza mira a: - favorire un buon impatto con il nuovo ambiente fisico - aiutare gli alunni a conoscere l'istituzione scuola - aiutare gli alunni a sentirsi parte significativa dell'istituzione scuola - prendere coscienza del sostegno che la scuola può dare alle situazioni di bisogno di ogni singo-

lo alunno - facilitare la socializzazione all'interno della scuola - illustrare e discutere gli obiettivi, le metodologie, le attività di studio di ogni disciplina LO SPAZIO-ASCOLTO Lo Spazio-Ascolto è un’attività con cui la nostra scuola secondaria di 1° grado intende offrire agli alunni un’ulteriore opportunità di esprimere le proprie esigenze. L’attività si svolge secondo intese di Istituto concordate in sede collegiale e prevede un luogo in-terno all’istituto a cui gli alunni possano accedere (secondo modalità stabilite da un apposito rego-lamento e in orari fissi) per incontrare l’operatore dello Spazio-Ascolto, un docente appositamente formato. L’Istituto ha aderito ad un Progetto di Rete per lo Spazio-Ascolto che ha permesso la formazione congiunta di tutti i docenti coinvolti nell’iniziativa, nonché sedi di confronto sull’attività e scambi di materiali. Il Progetto di Rete ha le seguenti finalità:

� contribuire alla prevenzione della dispersione scolastica tramite l’attività dello Spazio-Ascolto

� supportare le scuole nello svolgimento dell’attività dello Spazio-Ascolto � stimolare modalità di confronto sull’attività tra le scuole coinvolte nella Rete

Gli ambiti in cui si articola il progetto di Rete e d’Istituto sono i seguenti:

� Organizzazione (dell’attività d’Istituto e di Rete) � Formazione (Formazione per i docenti al 1^ e 2^ anno, supervisione per i docenti degli an-

ni successivi, consulenza mensile o bimestrale con la Coordinatrice di Rete) � Colloqui � Comunicazione (dell’attività d’Istituto alle varie componenti: alunni, docenti, personale ATA

genitori, rapporti del Referente d’Istituto con il DS e con gli organismi di Rete) � Archiviazione (Conservazione, tutela e fruizione di tutti i materiali prodotti dalla Rete e dai

singoli Istituti) � Verifica (monitoraggi dei colloqui, incontri di discussione sull’attività e somministrazione di

questionari di percezione, valutazione dell’attività sulla base delle riflessioni e dei dati emer-si da monitoraggi e questionari)

I DOCENTI INCARICATI DI FUNZIONI STRUMENTALI AL POF Previa disponibilità finanziaria vengono annualmente individuati all’interno del Collegio docenti per occuparsi di specifiche aree di intervento che interessano l’intero Istituto e relative, prevalente-mente, al coordinamento dell’attività didattica, al supporto agli alunni e al supporto all’attività dei docenti. Ogni docente titolare di funzione strumentale pianifica la sua attività e relaziona in fase intermedia e finale al Collegio dei docenti circa i risultati conseguiti.

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LE COMMISSIONI DI LAVORO Previa disponibilità finanziaria vengono istituite su proposta del Collegio Docenti e formalizzate nel Piano annuale delle attività. Sono di norma formate da insegnanti rappresentanti dei tre gradi di scuola, salvo specifiche esigenze di settore, e svolgono attività di studio e di ricerca a vantaggio dell’intero Istituto, per migliorare e per valutare l'offerta formativa secondo una logica di migliora-mento continuo. Ogni Commissione ha un suo coordinatore, solitamente Funzione Strumentale, che sovrintende allo svolgimento dei compiti assegnati. LA VALORIZZAZIONE DELLA DIVERSITÀ COME RISORSA “Le istituzioni scolastiche, nel rispetto della libertà di insegnamento, della libertà di scelta educati-va delle famiglie e delle finalità generali del sistema, a norma dell’articolo 8 concretizzano gli obiet-tivi nazionali in percorsi formativi funzionali alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla cre-scita educativa di tutti gli alunni, riconoscono e valorizzano le diversità, promuovono le potenzialità di ciascuno adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo” (DPR 275/1999). In sintonia con quanto previsto dal DRP 275/99, al fine di valorizzare la diversità come risorsa, la scuola:

• promuove le potenzialità di ogni alunno • rafforza la fiducia degli alunni nelle proprie capacità • garantisce all’alunno la possibilità di esprimere se stesso in un ambiente disponibile

all’ascolto • promuove nell’alunno la capacità di percepire e ascoltare l’altro • abitua l’alunno al confronto con gli altri • promuove la collaborazione fra gli alunni • stimola gli alunni a cooperare per il raggiungimento di obiettivi comuni • stimola l’alunno a scoprire nuovi punti di vista • valorizza l’educazione interculturale attraverso il contributo di tutte le discipline • individua e valorizza le modalità con cui ogni alunno apprende • considera l’errore un momento utile all’apprendimento • riconosce e valorizza la creatività e ne promuove lo sviluppo

L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI Particolare attenzione viene dedicata agli alunni stranieri, numerosi nel nostro territorio, accomu-nati dalle difficoltà che incontrano a livello linguistico e a livello di integrazione culturale. L'inclusio-ne di tali alunni va considerata un'importante occasione di tipo educativo, utile tanto agli interessa-ti quanto alla classe e alla scuola nel suo complesso. Realizzare una situazione di accoglienza significa soprattutto tener conto:

- delle difficoltà psicologiche derivanti dall'inserimento in un ambiente nuovo e per molti versi estraneo

- delle difficoltà di comprensione derivanti dalla conoscenza approssimativa o nulla della lin-gua italiana

- dell'esigenza di controllare un sistema di rapporti che può essere turbato, anche inconsape-volmente, da pregiudizi o diffidenze

- di un contesto familiare che vive i problemi non facili dell'integrazione sociale in termini di lavoro, alloggio, relazione ecc..

- di usi, culture, credenze che a volte non si conoscono, ma che influenzano profondamente le abitudini di vita.

Alla luce di queste esigenze ogni team/consiglio di classe interessato all'inserimento di alunni stra-nieri si preoccupa di:

- organizzare piani di lavoro individualizzati, che tengano conto di questi specifici bisogni formativi, ma non sgancino gli alunni dalla realtà della classe

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- favorire momenti di discussione e di studio riferiti alla "cultura" di provenienza, in modo che le conoscenze degli alunni stranieri diventino una risorsa culturale per la classe

- favorire attività di socializzazione e di lavoro di gruppo, che valorizzino la collaborazione, lo scambio di idee, l'aiuto reciproco

- discutere con la classe i problemi connessi al processo di integrazione e concordare i com-portamenti più opportuni

Per facilitare e rendere omogenee le varie azioni l’Istituto si è dotato di un PROTOCOLLO PER L’INSERIMENTO DEGLI ALUNNI STRANIERI.

Al fine di migliorare le pratiche di inclusione la nostra scuola collabora con altre all’interno della Re-te per l’integrazione degli alunni stranieri “Scuolaacolori” (www.scuolaacolori.it), di cui è Istituto capofila. La Rete ha lo scopo di promuovere e diffondere la cultura dell’integrazione, svolgendo una funzione di coordinamento delle esperienze, di consulenza e di documentazione. La Rete cura l’elaborazione di un progetto unitario di accoglienza e di supporto agli alunni stranieri e alle loro famiglie, prevedendo il coinvolgimento dei Comuni, degli Enti locali, delle Associazioni e delle Università e si occupa inoltre della formazione dei docenti. La Rete a suo tempo ha stipulato una Convenzione con l’ULSS e la Conferenza dei Sindaci per la realizzazione di un progetto che prevede l’intervento di mediatori culturali all’interno della scuola. La Rete rende più fluida e attiva la comunicazione tra i soggetti coinvolti e può realizzare un valido coordinamento tra scuole e agenzie presenti sul territorio. Tutto questo avendo ben chiaro che la prima risorsa a cui attingere sono gli insegnanti, i primi mediatori interculturali, e che la scuola de-ve assumersi il ruolo preminente nella progettazione. Si tratta di tessere “trame” di collaborazione che permettano di prendere le distanze dall’urgenza del fare, dal dover dare risposte immediate e provare a costruire assieme percorsi, imparando e sperimentando la cooperazione e la gestione delle relazioni. Condividere un progetto di rete permette di sperimentare “in situazione” e di riservarsi lo spazio per verificare e imparare dall’esperienza, di documentare e conservare le tracce dei percorsi. Sarà così possibile ridefinire le professionalità, rielaborare i curricoli formativi e i percorsi educativi, individuare nuovi strumenti didattici per fare della scuola un ambiente in cui ognuno abbia la pos-sibilità di riconoscersi e di crescere assieme agli altri. Ogni scuola della rete: - istituisce una commissione stranieri che si occupa dell’assegnazione degli alunni alle varie clas-

si, dei problemi relativi all’insegnamento dell’italiano come L2 e della diffusione della didattica interculturale

- designa un insegnante referente che partecipa alle attività di Rete - partecipa agli incontri di formazione organizzati dalla Rete - approva il “Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri” e favorisce iniziative e progetti per il

miglioramento delle pratiche di inclusione

ALUNNI IN SITUAZIONE DI DISABILITÀ E CON DISTRURBI SPECIFICI DI APPRENDI-MENTO ALUNNI IN SITUAZIONE DI DISABILITÀ Come previsto dalla legge 104/92, il soggetto disabile deve essere non solo inserito in una classe, ma integrato al suo interno. Vanno pertanto attentamente analizzate le situazioni dei singoli alunni per definirne i bisogni e progettare obiettivi di sviluppo in relazione alle potenzialità. Tale analisi viene condotta dal team/consiglio di classe con il concorso delle famiglie e delle agenzie territoriali esterne, in particolare il servizio di neuropsichiatria. Operativamente, nella parte iniziale dell’anno scolastico gli operatori scolastici interessati s'incontrano con gli operatori dell’ULSS che hanno re-datto la diagnosi clinico-funzionale e con la famiglia, per individuare e concordare potenzialità e possibili strategie di intervento, sintesi che si concretizza nel Profilo Dinamico Funzionale.

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In tale iniziale periodo è inoltre possibile attivare, qualora sussista la necessità, specifici e persona-lizzati progetti di accompagnamento a tempo determinato, volti ad agevolare il passaggio dell’alunno in una scuola di diverso ordine e grado. In tali progetti è prevista, per un tempo dato, la compresenza dell’insegnante di sostegno della scuola di grado precedente con l’insegnante di sostegno della scuola di iscrizione. Il docente di sostegno e i docenti di sezione o di classe, dopo un primo periodo di osservazione, elaborano il Piano Educativo Individualizzato (PEI), nel quale vengono presi in considerazione gli obiettivi formativi stabiliti per la classe e, in base alle potenzialità dell'alunno, si decide di mante-nerne comuni alcuni e/o di differenziarne altri. In aggiunta agli obiettivi relativi alle discipline, il PEI tiene conto anche dell'autonomia personale e sociale dell'alunno al fine di favorire la sua reale in-tegrazione in ambito scolastico ed extra-scolastico. Il PEI viene periodicamente verificato e, in caso di necessità, modificato per consentire un migliore adattamento alla situazione dell'alunno. Per rispondere a questi intenti vengono percorse, nella pratica scolastica, diverse strade:

- attività individualizzate esterne alla classe - attività nel piccolo gruppo esterne alla classe - organizzazione in classe di attività didattiche di gruppo - semplificazione degli argomenti - individuazione di metodologie effettivamente utilizzabili ed efficaci - coinvolgimento della famiglia per attivare un'educazione sinergica - utilizzo degli spazi di laboratorio e di progetto disponibili - partecipazione ad ogni attività scolastica ed extra-scolastica, anche di altre classi, purché

funzionale agli obiettivi del PEI Durante il suo percorso scolastico l'alunno viene guidato con gradualità per consolidare le sue competenze, fino a prefigurare il corso di studi secondario più adatto alle sue potenzialità o l’avvio verso una struttura protetta. Le scelte operate dall'alunno e dalla famiglia vengono orientate dai docenti e dagli operatori dell’ULSS. Il nostro Istituto fa parte di una rete denominata C.T.I. Valmont (Centro Territoriale per l’Integrazione di Valdobbiadene e Montebelluna) per la realizzazione di progetti nell’area della di-sabilità e delle difficoltà di apprendimento a beneficio dei docenti, dei collaboratori scolastici, dei genitori, ecc. e miranti ad intensificare i rapporti di collaborazione con le agenzie del territorio. ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (DSA) Ogni bambino entra nella scuola portando un proprio patrimonio culturale e linguistico che deve essere riconosciuto, accolto, rispettato e valorizzato. L’attenzione rivolta alle differenze comporta anche un’attenzione per le situazioni in cui la diversità può convertirsi in svantaggio e quindi in in-successo scolastico. I disturbi specifici dell’apprendimento comportano difficoltà scolastiche che, di solito, compaiono già nei primi anni di scuola primaria. Pertanto è determinante che essi siano rilevati il prima possi-bile. Da sempre la nostra scuola si è dimostrata sensibile a questo problema e ha messo in campo un protocollo di lavoro che permette l’individuazione di situazioni di rischio attraverso uno screening effettuato nelle classi 1^ e 2^ primaria. Se vengono rilevate le difficoltà di apprendimento che si collocano nell’area dei disturbi specifici, la scuola può richiedere l’intervento dell’esperto, dopo aver acquisito il consenso della famiglia. La Legge 170/ 2010 e le relative Linee guida lug. 2011 impongono alla scuola di “attuare i neces-sari interventi pedagogico-didattici per il successo formativo degli alunni e degli studenti con DSA, attivando percorsi di didattica individualizzata e personalizzata e ricorrendo a strumenti compensa-tivi e misure dispensative.” In quest’ottica viene predisposto un piano didattico personalizzato nel quale il team/consiglio di classe, in collaborazione con la famiglia ed, eventualmente, con il tecnico che ha redatto la diagno-si, stabilisce gli interventi mirati alle difficoltà.

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Contemporaneamente, però, la progettualità dei docenti di tutte le discipline deve tenere conto delle abilità integre, delle attitudini e degli interessi del ragazzo per sostenerne la motivazione e l’autostima e valorizzarne le potenzialità di sviluppo. Il piano didattico personalizzato viene consegnato alla famiglia entro tre mesi dall’inizio della scuo-la. LE SCELTE METODOLOGICHE Nella progettazione di tutto il percorso formativo dai 3 ai 14 anni sono adottate le seguenti linee metodologiche generali, ovviamente tenendo conto dei diversi livelli di sviluppo: La comunicazione È la capacità di trasmettere messaggi per saper interagire con l'ambiente e capire stati d'animo e sentimenti. La prima fonte di comunicazione è il linguaggio, che si concretizza in testi orali (discor-si, conversazioni), scritti (testi scolastici, libri, documenti), multimediali (TV, teatro, giornali, rete telematica,...). E' importante imparare a decodificare (capire a fondo) il messaggio che viene di volta in volta recepito; è un'operazione che prevede le due modalità dell'ascolto e della lettura. Ascoltare significa capire ciò che viene comunicato, interiorizzarlo ed essere poi in grado di rispon-dere all’ interlocutore. Occorrono attenzione, silenzio e concentrazione. Leggere significa assimilare un messaggio scritto o multimediale. La lettura attenta e consapevole aiuta a scoprire, a riflettere, a divertirsi, a stupirsi, a formare e a sviluppare proprie competenze personali. L'esperienza È la capacità di selezionare gli stimoli che la scuola e il mondo esterno offrono. Osservare, ascoltare, leggere, sono azioni che arricchiscono l'esperienza personale e sviluppano la riflessione e la capacità di giudizio. La riflessione consente di comprendere a fondo le diverse espe-rienze. Il giudizio consente di confrontare ciò che si vede, si sente, si legge con il proprio sistema di valori. La cultura di una persona è determinata dalla sua capacità di comunicare, assumere un'esperienza, risolvere un problema, riflettere e confrontarsi criticamente. La scuola ha il compito di fornire mezzi (conoscenze, abilità, occasioni di riflessione) per raggiungere una base culturale soddisfacente, per sviluppare un sistema di competenze personali, per far sì che tutti comprendano quanta volontà, consapevolezza e passione occorrono per diventare bravi cittadini. La ricerca È la capacità di acquisire abilità nell'uso degli strumenti per lo studio. Sfrutta la curiosità di cono-scere a fondo un fenomeno e punta a sviluppare nell’alunno la capacità di trovare più informazioni sullo stesso argomento, di coordinarle, di confrontarle criticamente e giudicarle. Occorre sapere che cosa cercare e per quale scopo, individuare il campo di approfondimento, con-sultare diversi testi e fonti, formulare ipotesi risolutive, pianificare la ricerca, raccogliere i dati, in-terpretarli, confrontarli con le ipotesi formulate, e infine verificare la validità delle conclusioni e comunicare i risultati in forma ordinata e coerente. Problem solving È la capacità di utilizzare strategie e conoscenze per individuare una soluzione innovativa ad un problema. Richiede una specifica procedura: riconoscere l'esistenza di un problema e analizzarlo, analizzare le diverse possibili procedure di soluzione, individuare il percorso più efficace, utilizzare schemi, grafici, mappe per mettere a fuoco i diversi concetti e favorire la riflessione personale e collettiva (brainstorming), definire i tempi per formalizzare le soluzioni. Questa metodologia favori-sce la partecipazione attiva e sviluppa l'intuito e la creatività; inoltre aiuta i ragazzi a confrontarsi e ad accettare le idee altrui. Le scelte metodologiche specifiche, che sono esplicitate all’interno delle unità di apprendimento, hanno un fine essenzialmente strumentale: trovare il modo più efficace per facilitare i processi di apprendimento e quindi garantire il successo formativo degli alunni. Esse vanno adattate e diffe-renziate in rapporto all'età degli alunni.

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Nella scuola dell'infanzia la programmazione educativa tiene conto degli elementi che agiscono, di-rettamente o indirettamente, sulla vita dei bambini in un attento lavoro che promuove un percorso operativo in cooperazione costruttiva con la famiglia. Sulla base di queste considerazioni vengono prevalentemente adottate le seguenti linee metodologiche:

- valorizzare l'esperienza diretta dei bambini - preparare l'ambiente e le situazioni motivanti che sollecitino i bambini ad operare, a porsi

delle domande nell'ambito dei diversi campi d'esperienza - favorire una prima forma di elaborazione dell'esperienza - favorire una rielaborazione cognitiva degli spunti educativi attraverso l'uso del linguaggio

orale e grafico - promuovere un clima di "benessere" relazionale

Nella scuola primaria le scelte metodologiche sono volte a favorire il successo formativo di ogni alunno, ponendo particolare attenzione alla definizione di percorsi didattici dal semplice al com-plesso, dal concreto all'astratto. In particolare vengono più frequentemente adottate le seguenti linee metodologiche:

- muovere sempre dall'esperienza e dai bisogni dei bambini - valorizzare le esperienze, le conoscenze personali e le risorse già presenti negli alunni e

fornite dal contesto scolastico ed extra-scolastico - privilegiare la partecipazione attiva degli stessi nelle diverse fasi di sviluppo dei percorsi

proposti - creare percorsi e situazioni che lascino spazio alla ricerca personale - curare il coordinamento tra l'attività dei vari insegnanti - rispettare i ritmi di apprendimento di ciascun bambino - creare una situazione di "benessere", con richieste di impegno e serietà necessari per il la-

voro quotidiano e, nello stesso tempo, con attività motivanti e coinvolgenti - potenziare il lavoro individualizzato in modo da consolidare le abilità strumentali indispen-

sabili ai segmenti formativi successivi A livello di scuola secondaria di primo grado l'azione didattica va adeguata alla particolare realtà del pre-adolescente e deve tener conto delle sue caratteristiche psicologiche ed intellettuali. Il me-todo di lavoro risponde ai seguenti criteri:

- coordinamento e coerenza tra le diverse discipline ed attività, sia in rapporto all'impostazio-ne educativa sia alla proposta dei contenuti

- impostazione del lavoro didattico in rapporto all'analisi della situazione iniziale del singolo alunno, elaborata attraverso le prove d'ingresso e le osservazioni sistematiche

- organizzazione del lavoro in rapporto alle fasce di livello degli alunni, con l'attivazione di in-terventi mirati al sostegno, al recupero, al potenziamento delle capacità e dei comporta-menti positivi

- valorizzazione della curiosità, della creatività, della operatività espresse dagli alunni - attenzione ai diversi stili di apprendimento: la lezione frontale dovrà alternarsi ad attività di

gruppo nonché alle lezioni dialogate. Si dovrà far leva sulla responsabilità individuale, sulla partecipazione attiva, sull'auto-valutazione, sul controllo del linguaggio, sulla consapevolez-za degli obiettivi da raggiungere nelle diverse attività

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QUINTA PARTE L'AUTONOMIA COME STIMOLO AL MIGLIORAMENTO Avere la possibilità di usufruire di servizi efficienti, specialmente se finanziati attraverso risorse Pubbliche messe a disposizione dallo Stato o dagli Enti locali, è un'aspettativa legittima di ogni cit-tadino. La scuola rientra tra i servizi nei confronti dei quali più alte sono le aspettative, soprattutto perché ad essa è demandata la delicata funzione di formare le nuove generazioni. Pertanto compe-te alla scuola il dovere di esprimere la più alta qualità che le condizioni normative, contrattuali e di contesto consentono. Le scuole hanno l'opportunità di interpretare il mandato loro assegnato decidendo priorità, modelli organizzativi, arricchimenti del curricolo, attività integrative. Ma è bene tenere presente che queste opportunità possono essere colte con diversi livelli di consapevolezza, di chiarezza di indirizzi, di ef-ficacia operativa, e quindi di qualità globale dell'offerta. IL SISTEMA DI AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO Perché quanto si è detto si traduca in un servizio di qualità occorre che la scuola gestisca tre pas-saggi fondamentali:

- saper leggere e interpretare i bisogni e le aspettative che vengono espressi dagli utenti e dalle parti interessate

- saper definire gli elementi del servizio in modo che soddisfino le aspettative degli utenti - saper tenere sotto controllo i processi costituenti il servizio attraverso un costante lavoro di

autovalutazione Questo specifico orientamento all'utente, all'innovazione, al controllo dei processi, costituisce un impegno che l’Istituto fa proprio attraverso un lavoro di autoanalisi e autovalutazione orientato ad individuare tutti i principali processi organizzativi e gestionali dai quali dipende il livello qualitativo del servizio erogato, ad organizzarne il monitoraggio continuo, ad attivare tutte le azioni che pos-sono produrre effetti di miglioramento del sistema stesso e, quindi, del servizio. L'Istituto Comprensivo è un'organizzazione complessa, che comporta il controllo di una serie di processi che interessano compiti istituzionali, gestione di persone, gestione di risorse, rapporti con gli utenti, interazioni con il territorio di riferimento. Per affrontare la complessità occorre, da un la-to, definire chiaramente ruoli e responsabilità, dall'altro mettere a punto meccanismi operativi che garantiscano la funzionalità dell'intero sistema. Un primo elemento di chiarezza è costituito dalla esatta individuazione dei processi che compon-gono e contraddistinguono il "sistema scuola"; dopo va individuata la struttura dei ruoli e delle re-sponsabilità; quindi va programmata la gestione delle risorse umane e materiali; infine va organiz-zato e gestito il sistema delle relazioni. Il tutto, affinché funzioni, richiede una logica di controllo dei processi e di valutazione dei risultati, tale da orientare le ulteriori scelte gestionali. IL RUOLO DEGLI UTENTI Nel processo di autovalutazione è centrale il livello di soddisfazione espresso dagli utenti, intesi come alunni e genitori, e dalle parti interessate, intese come insieme dei soggetti sociali che vedo-no nella scuola un interlocutore privilegiato. Anche gli utenti, quindi, naturalmente ciascuno con i propri ruoli e le proprie competenze, sono chiamati ad una fattiva collaborazione con la scuola per il perseguimento e il mantenimento del più elevato standard possibile di qualità del servizio forma-tivo.

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LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI L'attività di valutazione è elemento fondamentale di qualsiasi attività che abbia uno scopo formati-vo, poiché consente di verificare se apprendimento c'è stato e in quale misura. La valutazione sod-disfa dunque un duplice interesse: quello del docente finalizzato a verificare l'efficacia del suo ope-rato e quello del discente, finalizzato a verificare i progressi del suo apprendimento. La riforma degli ordinamenti del Primo Ciclo di istruzione assegna agli Istituti il compito di istruire educando in vista del raggiungimento dei traguardi di competenza definiti nelle Indicazioni per il Curricolo. Questo significa che lo scopo dell’attività formativa è quello di far acquisire a ciascun alunno un proprio sistema di competenze personali attraverso un’oculata progettazione di significative unità di apprendimento. Anche la valutazione è dunque formativa, nel senso che è finalizzata ad interve-nire nei processi e ad eliminare gli ostacoli di varia natura che condizionano l'apprendimento; è di tipo globale, in quanto investe gli aspetti del comportamento, degli atteggiamenti, delle relazioni, delle conoscenze e delle competenze; ed è, infine, individualizzata, in quanto ogni alunno è valuta-to in funzione degli obiettivi programmati e dei progressi compiuti. GLI OGGETTI DELL’ATTO VALUTATIVO Possiamo allora elencare gli oggetti su cui deve convergere l’attività valutativa dei singoli docenti e del team/consiglio di classe nel suo complesso: • le conoscenze • le abilità • le competenze • il comportamento … che hanno come riferimento gli obiettivi di apprendimento e i traguardi per lo sviluppo delle competenze definiti nelle Indicazioni Nazionali, da considerarsi quindi prescrittivi e costituenti il re-pertorio al quale attingere per programmare i percorsi di apprendimento. La funzione primaria delle attività educative non è, dunque, l’acquisizione sistematica dei saperi di-sciplinari, ma la trasformazione delle capacità potenziali di ogni alunno, attraverso la mediazione didattica rappresentata dal lavoro sulle conoscenze e sulle abilità, in un sistema di competenze personali da utilizzare nei successivi gradi di istruzione e nella vita. PRATICHE MISURATIVE E PRATICHE VALUTATIVE L’atto valutativo adotta il sistema decimale, in cui l’uno rappresenta il livello inferiore ed il dieci l’eccellenza; il sei rappresenta la soglia della accettabilità, che corrisponde alla prestazione minima, personale e socialmente accettabile, rispetto all’esito dell’apprendimento atteso. L’atto valutativo nei documenti formali adotta il numero intero. Le pratiche misurative sono riferite all’accertamento degli apprendimenti come acquisizione da par-te degli alunni di oggetti socio-culturali (processo di acculturazione) ed hanno come riferimento gli Obiettivi di Apprendimento. Le prestazioni che non superano la soglia dell’ accettabilità evidenziano una difficoltà di apprendi-mento che richiede l’attivazione di interventi compensativi di recupero. È soprattutto in questa si-tuazione che la valutazione deve dimostrare il suo valore formativo. Ogni verifica riporta gli esiti delle singole misurazioni. Le pratiche valutative sono invece finalizzate ad accertare e a valutare la trasformazione e la matu-razione dei modi di essere della persona a seguito dell’azione formativa. Hanno come oggetto la sintesi in itinere o periodica delle misurazioni (valutazioni sintetiche) riferi-te alle singole discipline, alle attività di “Cittadinanza e costituzione”, all’insegnamento della religio-ne cattolica o di attività alternativa, alle attività integrative, al comportamento e al sistema di com-petenze personali.

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Per quanto riguarda il comportamento, il campo di osservazione e di valutazione interessa l’area della cittadinanza e dell’identità, l’area dell’impegno e della autonomia. I docenti valutano periodi-camente gli alunni in rapporto agli indicatori sul comportamento e ne informano le famiglie con un unico giudizio (scuola primaria) ed un unico voto decimale (scuola secondaria). Per quanto riguarda invece le competenze è importante ricordare che esse sono gli elementi costi-tutivi di un percorso di apprendimento e di maturazione personale. Un soggetto può essere defini-to competente quando padroneggia in modo personale conoscenze e abilità per risolvere problemi, interpretare la realtà ed intervenire su di essa. La competenza non può essere “misurata” alla stre-gua di un apprendimento riferito ad un obiettivo e ad uno standard. La valutazione da verifica quantitativa deve quindi trasformarsi in analisi qualitativa. Accertare le competenze personali significa, quindi, raccogliere esempi concreti di comportamenti, di gesti e di prodotti che danno evidenza di una o più competenze. La certificazione delle stesse, per volontà del legislatore, è espressa in decimi. I DOCUMENTI DELLA VALUTAZIONE Gli atti valutativi che il singolo docente o il team/consiglio di classe nel suo insieme compiono sono documentati all’interno del Registro di classe o di team e certificati nel Documento di valutazione.

1. Documento di valutazione (annuale, con valutazione quadrimestrale). Serve per valutare le singole discipline e il comportamento e vi trova spazio il giudizio globa-le. L’insegnamento della religione cattolica o di attività alternativa è valutato su apposito fo-glio. Ha valore certificativo.

2. Certificazione delle competenze (al termine del 5° anno della scuola primaria e del 3° anno della scuola secondaria di primo grado). Serve per certificare le competenze personali acqui-site dall’alunno rispetto all’identità personale, agli strumenti culturali, agli ambiti della convi-venza civile Consiglio orientativo (nel corso del 3° anno della scuola secondaria di primo grado). Offre in-dicazioni all’alunno e alla famiglia per l’iscrizione alla scuola secondaria di II grado, tenuto conto del percorso formativo compiuto nell'arco del triennio.

LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA L’azione valutativa nella scuola dell’infanzia assume caratteristiche proprie, legate al tipo di attività educativa e all’età degli alunni. È strettamente legata all’osservazione sistematica ed è finalizzata alla comprensione e all’interpretazione dei comportamenti nei diversi contesti e nei diversi signifi-cati cognitivi, affettivi e relazionali. La valutazione, inoltre, è intesa come costante riflessione sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica volta al miglioramento continuo delle proposte. Tale pratica precede, accompagna e segue i percorsi curriculari evitando di classificare e giudicare le prestazioni dei bambini perché orientata a esplorare e incoraggiare lo sviluppo di tutte le loro potenzialità. PROCEDURE PER LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA Nella parte iniziale dell’anno scolastico si colloca la fase di raccolta delle informazioni necessarie all’analisi del profilo formativo dell’alunno, in particolare degli alunni delle classi prime. A questo scopo vengono somministrati dei test d’ingresso. La valutazione degli allievi in merito alle conoscenze e abilità avviene a più livelli che si integrano al momento della stesura dei voti:

- Valutazione diagnostica: ad inizio anno vengono effettuate prove d’ingresso (alcune d’istituto, alcune a discrezione dei singoli dipartimenti e/o docenti) finalizzate a programma-

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re l’attività in modo adeguato e a valutare il grado di preparazione nelle discipline e/o abili-tà trasversali

- Valutazione periodica: viene svolta tramite le prove di verifica scritte, pratiche e orali, effet-tuate nelle varie discipline, calibrate sugli obiettivi prefissati. Tali verifiche trovano il loro momento di sintesi nei voti sulla scheda in sede di valutazione quadrimestrale

- Valutazione sommativa: consiste nelle prove d’uscita (alcune d’istituto, alcune a discrezione dei singoli dipartimenti e/o docenti) quadrimestrali e finali volte ad accertare l’evoluzione ri-spetto alle prove d’ingresso

La valutazione degli allievi sulle competenze trova la sua esplicazione finale nell’apposito certificato rilasciato al termine del 5° anno della scuola primaria e del 3° anno della scuola secondaria. Gli strumenti periodici per la valutazione delle competenze consisteranno in registrazioni condivise dal team/consiglio di classe sulle effettive capacità dell’alunno di utilizzare conoscenze ed abilità in si-tuazioni significative programmate e gestite dagli insegnanti o presentatesi occasionalmente in corso d’anno. LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ La valutazione degli alunni con disabilità viene operata sulla base del piano educativo individualiz-zato, al fine di valutare il processo formativo in rapporto alle loro potenzialità e ai livelli di appren-dimento e di autonomia iniziali. I suddetti alunni possono svolgere prove differenziate rispetto ai compagni, in linea con gli inter-venti educativo-didattici attuati sulla base del Piano educativo individualizzato; tali prove, sostenu-te anche con l’uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico necessario, hanno comunque valore equipollente ai fini della valutazione dell’alunno. Per quanto riguarda gli alunni con disabilità visiva vengono utilizzati, in rapporto alle necessità, strumenti dispensativi e compensativi quali Braille, lettura digitale, sintetizzatore vocale, ecc. Per gli studenti con disturbi di apprendimento (dislessia, disgrafia, discalculia) adeguatamente cer-tificati, la normativa vigente prevede la possibilità di adottare in campo scolastico apposite misure dispensative1 da alcune prestazioni non essenziali e idonei strumenti compensativi2. In sede di esame di Stato non vi può essere nei confronti di alunni affetti da disturbi dell’apprendimento di-spensa dalle prove scritte. Le oggettive difficoltà di tali studenti dovranno essere pertanto compen-sate mediante l'assegnazione di tempi più distesi per l'espletamento delle prove scritte (ivi compre-sa la prova nazionale)3, l'utilizzo di apparecchiature, strumenti informatici e ogni opportuno stru-mento compensativo; si prevede inoltre che la valutazione delle prove scritte avvenga tenendo conto prevalentemente del contenuto più che della forma. In tutti i casi in cui le prove scritte interessino lingue diverse da quella nativa, i docenti sono tenuti a riservare maggiore considerazione per le corrispondenti prove orali come misura compensativa dovuta. Nel diploma finale, nelle certificazione sostitutive, nonché nella pubblicizzazione degli esiti conclusi-vi degli esami, non deve esservi menzione delle misure compensative e dispensative disposte nei confronti degli studenti con disabilità e degli studenti affetti da disturbi specifici di apprendimento. 1 Per gli strumenti dispensativi, valutando l’entità e il profilo della difficoltà in ogni singolo caso, si ritiene essenziale tenere conto dei seguenti punti: dispensa dalla lettura ad alta voce, scrittura veloce sotto dettatura, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelli-ne; dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta; programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio a casa; organizzazione di interrogazioni programmate; valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano con-to del contenuto e non della forma. 2 Tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto e tabella dei caratteri; tavola pitagorica; tabella delle misure e tabella delle formule geometriche; calcolatrice; registratore; computer con programmi di video scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale. 3 Cconcedere agli alunni affetti da DSA 30’ aggiuntivi per lo svolgimento delle prove scritte dell’Istituto (italiano, matematica, inglese); per quanto riguarda la prova INVALSI ci si atterrà invece alla normativa vigente.

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LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI La normativa vigente rafforza il ruolo e la responsabilità delle singole istituzioni e dei singoli docen-ti relativamente alla valutazione di tutti gli alunni, ivi compresi gli alunni non italofoni con compe-tenze linguistiche limitate. In modo particolare l’art. 45, comma 4, del D.P.R. n.394 del 31 agosto 1999 afferma: “Il Collegio dei Docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri il necessario adattamento dei programmi di insegnamento; allo scopo possono es-sere adottati specifici interventi individualizzati o per gruppi di alunni per facilitare l’apprendimento della lingua italiana, utilizzando, ove possibile, le risorse professionali della scuola. Il consolidamen-to della conoscenza e della pratica della lingua italiana può essere realizzata altresì mediante l’attivazione di corsi intensivi di lingua italiana sulla base di specifici progetti, anche nell’ambito del-le attività aggiuntive di insegnamento per l’arricchimento dell’offerta formativa”. Il team/consiglio di classe, dopo aver attentamente analizzato le informazioni relative al contesto socio economico della famiglia e alla storia scolastica pregressa dell’alunno, è pertanto tenuto a programmare interventi di educazione linguistica e percorsi disciplinari appropriati. Ciascun docen-te, nell’ambito della propria disciplina, deve opportunamente selezionare i contenuti individuando-ne i nuclei tematici fondamentali sulla base dei quali redigere una programmazione personalizzata. Il piano di studio personalizzato diventa quindi il punto di riferimento essenziale per la valutazione dell’alunno straniero. Nella valutazione si privilegia la valutazione formativa rispetto a quella som-mativa; inoltre, vanno considerati:

- il percorso scolastico pregresso - gli obiettivi raggiunti rispetto alla posizione di partenza - i risultati ottenuti nell’apprendimento dell’italiano L2 - il lavoro svolto dal discente nei corsi di alfabetizzazione e/o di sostegno linguistico - i risultati ottenuti nei percorsi disciplinari programmati - la motivazione ad apprendere, l’impegno e la partecipazione.

Relativamente all’esame di stato a conclusione del ciclo di studi, la normativa vigente prevede: “una particolare attenzione merita la situazione di molti alunni con cittadinanza non italiana la cui preparazione scolastica può essere spesso compromessa da un percorso di studi non regolare e dalla scarsa conoscenza della lingua italiana. Nelle linee guida predisposte da questo Ministero e trasmesse con circolare n. 24 del 1 marzo 2006, nel rammentare che il su-peramento dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione è condizione assoluta per il prosieguo del corso di studi, si fornivano, in proposito, indicazioni per mettere in atto ogni misura di accompagnamento utile agli alunni stranie-ri per conseguire il titolo finale. Pur nella inderogabilità della effettuazione di tutte le prove scritte previste per l’esame di Stato e del colloquio pluridisci-plinare, le Commissioni vorranno considerare la particolare situazione di tali alunni stranieri e procedere ad una opportu-na valutazione dei livelli di apprendimento conseguiti che tenga conto anche delle potenzialità formative e della comples-siva maturazione raggiunta”. Relativamente alla seconda lingua straniera, la normativa vigente prevede: “… fermo restando l’obbligo per tutti gli alun-ni di essere sottoposti alle prove di esame anche per la seconda lingua comunitaria nelle forme deliberate dal collegio dei docenti, si conferma l’opportunità che le sottocommissioni esaminatrici adottino particolari misure di valutazione, soprat-tutto in sede di colloquio pluridisciplinare, nei confronti di quegli alunni con cittadinanza non italiana di recente scolariz-zazione che non hanno potuto conseguire le competenze linguistiche attese. In tali circostanze è opportuno procedere prioritariamente all’accertamento del livello complessivo di maturazione posseduto prima ancora di valutare i livelli di pa-dronanza strumentale conseguiti.”

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI NELLA SCUOLA PRIMARIA La valutazione degli obiettivi di apprendimento sarà preceduta da opportune prove di verifica e sa-rà strettamente collegata alla programmazione educativa e didattica. I consigli di interclasse e i singoli team studieranno sistemi di riferimento il più possibile omogenei sia per elaborare le prove di verifica che per stabilire criteri di valutazione condivisi. Gli strumenti di verifica potranno essere: questionari - prove soggettive/oggettive - prove di verifi-ca - test oggettivi - colloqui con gli alunni (interrogazioni), opportunamente integrati da osserva-zioni sistematiche significative - controllo del lavoro domestico. Per la valutazione delle prove di verifica si utilizzerà la seguente scala ordinale:

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SCALA CORRISPONDE A:

4 - Foglio bianco o con nessuna risposta - Prova totalmente errata o con gravi e numerosi errori

5 - Prova lacunosa e imprecisa - Parecchi errori

6 - Prova complessivamente accettabile - Con errori

7 - Prova complessivamente corretta e ordinata - Errori non determinanti

8 - Prova completa, corretta e ordinata - Qualche errore non determinante

9/10 - Prova completa, corretta e ordinata - Assenza di errori di ogni genere - Presenza di collegamenti e/o riflessioni personali nelle verifiche che ne consentono la rilevazione

I risultati delle prove di verifica saranno utilizzati ai fini della valutazione quadrimestrale, oltre che per eventuali interventi di recupero e di sostegno. La valutazione globale terrà conto della situazio-ne di partenza, delle reali capacità dell’alunno, dell’impegno dimostrato. Per la valutazione si utiliz-zerà la seguente scala ordinale:

SCALA CORRISPONDE A:

4 - conoscenza frammentaria dei contenuti - capacità di elaborazione delle conoscenze molto carente - metodo di lavoro non produttivo

5 - conoscenza superficiale ed incerta di alcuni contenuti - non ancora presente la capacità di elaborazione delle conoscenze - metodo di lavoro scarsamente produttivo

6 - conoscenza essenziale dei contenuti - capacità di elaborazione delle conoscenze ancora in via di sviluppo - metodo di lavoro non sempre efficace e adeguato

7 - conoscenza e comprensione dei contenuti ben presenti - capacità di elaborazione delle conoscenze ancora in via di sviluppo con corretta ed autonoma capacità di

comprendere, applicare, spiegare concetti e procedimenti in situazioni simili di apprendimento - metodo di lavoro abbastanza efficace

8 - conoscenze presenti in modo soddisfacente con rielaborazione personale dei contenuti - capacità di elaborazione delle conoscenze ancora in via di sviluppo con corretta ed autonoma capacità di

comprendere, applicare, spiegare concetti e procedimenti in situazioni simili di apprendimento - metodo di lavoro autonomo

9 - conoscenze presenti in modo quasi completo con rielaborazione personale dei contenuti - capacità di comprendere, applicare, spiegare concetti e procedimenti trasferendoli in qualsiasi situazione

di apprendimento - metodo di lavoro autonomo e personale

10 - conoscenze presenti in modo completo con rielaborazione personale dei contenuti - capacità di comprendere, applicare, spiegare concetti e procedimenti trasferendoli in qualsiasi situazione

di apprendimento - metodo di lavoro autonomo e personale

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Definizione del punteggio sufficiente

1. in tutte le prove con punteggio la sufficienza è raggiunta con i 3/5 del punteggio attribuito 2. nella definizione del punteggio di un problema i punti assegnati alla indicazione devono esse-

re pari alla metà + 1 del punteggio totale

3. nella valutazione dei dettati si considera sufficiente la prova con un numero di errori non su-periore alla media di errori della classe. Per avere un punto di riferimento comune possiamo considerare questo dato:

a. a fine 2^ in un dettato di 100 parole è sufficiente una prova con 7 errori b. a fine 3^ in un dettato di 100 parole è sufficiente una prova con 5 errori c. a fine 4^ e 5^ in un dettato di 100 parole è sufficiente una prova con 3 errori

4. per quanto riguarda i testi liberi sarebbe opportuno adottare uno schema di valutazione arti-colato nel seguente modo:

a. ortografia b. lessico c. sintassi d. coerenza e. completezza

in questo caso la prova sarà sufficiente se 3 punti su 5 saranno sufficienti

5. per definire il valore di una prova rispetto alla classe possiamo adottare questa tabella 00 - 25 % di prove sufficienti (conoscenza/abilità non acquisita) 26 – 50 % di prove sufficienti (esistono problemi da rilevare) 51 – 75 % di prove sufficienti (sufficiente padronanza) 76 – 100 % di prove sufficienti (padronanza generale, salvo alunni con difficoltà)

VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO Per la valutazione del comportamento verranno utilizzati dei descrittori da riportare nel documento di valutazione. LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO Il comma 2 dell’articolo 3 della Legge n.169/2008 prevede “dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo grado la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite nonché la valutazione dell’esame finale del ciclo sono effettuate mediante l’attribuzione di voti numerici espressi in decimi”. Il Collegio dei Docenti ha deliberato di utilizzare per la valutazione annuale degli apprendimenti degli alunni i voti compresi tra 3 e 10. Si fa presente che il comma 3 dell’articolo 3 della Legge n.169/2008 prevede “nella scuola secon-daria di primo grado, sono ammessi alla classe successiva, ovvero all’esame di stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline”. Il Collegio dei Docenti ha deciso che, nel caso in cui l’ammissione alla classe successiva sia comun-que deliberata in presenza di carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendi-mento, la scuola provvede ad inserire una specifica nota al riguardo nel documento individuale di valutazione e a trasmettere quest’ultimo alla famiglia, unitamente ad una comunicazione scritta concernente le effettive carenze dell’alunno.

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VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO NELLA SCHEDA Come previsto dall’articolo 2 della Legge n.169/2008: “nelle scuole secondarie di primo e di secon-do grado, in sede di scrutinio intermedio e finale viene valutato il comportamento di ogni studente durante tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica, anche in relazione alla partecipazione alle attività ed agli interventi educativi realizzati dalle istituzioni scolastiche anche fuori dalla pro-pria sede”. La valutazione relativa al comportamento va inserita nella scheda di valutazione; essa viene espressa in decimi, assumendo come indicatori:

1) l’adempimento dei propri doveri scolastici (frequentare regolarmente le lezioni, svolgere le at-tività assegnate in classe, svolgere i compiti assegnati per casa, portare il materiale richiesto, aver cura del materiale didattico);

2) il rispetto delle regole che governano la convivenza civile in generale e la vita scolastica in par-ticolare (così come indicato nel regolamento interno di disciplina).

VALUTAZIONE DESCRITTORI DEL COMPORTAMENTO 5

L’alunno ha subito almeno un allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica (per aver gravemente violato i doveri sanciti dal Regolamento Interno di Disciplina) e non ha, in seguito, dimostrato apprezzabili e concreti cambiamenti nel comportamento, tali da evidenziare un suf-ficiente livello di miglioramento nel suo percorso di crescita e di maturazione.

6

L’alunno/a raramente: � adempie ai propri doveri scolastici � rispetta le regole sancite dal regolamento interno di disciplina

7

L’alunno/a non sempre: � adempie ai propri doveri scolastici � rispetta le regole sancite dal regolamento interno di disciplina

8

L’alunno/a quasi sempre: � adempie ai propri doveri scolastici � rispetta le regole sancite dal regolamento interno di disciplina

9

L’alunno/a sempre: � adempie ai propri doveri scolastici � rispetta le regole sancite dal regolamento interno di disciplina

L’alunno/a non ha ricevuto note disciplinari. 10

L’alunno/a sempre: � adempie ai propri doveri scolastici � rispetta le regole sancite dal regolamento interno di disciplina � rappresenta un esempio positivo per i compagni � si dimostra disponibile e collaborativo/a nei confronti di compagni in difficoltà

L’alunno/a non ha ricevuto note disciplinari. La maggioranza dei membri del Consiglio di Classe ritiene che l’alunno/a rappresenti un esempio positivo per i compagni (per esempio per l’impegno che dimostra nonostante le diffi-coltà familiari, di salute, linguistiche ecc.) La maggioranza dei membri del Consiglio di Classe ritiene che l’alunno/a, compatibilmente con i propri aspetti caratteriali, sia disponibile e collaborativo nei confronti di compagni in difficol-tà.

Si precisa che, data l’impossibilità di generalizzare in materia di valutazione del comportamento, i descrittori sopra illustrati sono da intendersi come indicazioni per i consigli di classe: ogni singola situazione verrà infatti considerata dal consiglio di classe, che valuterà collegialmente e nel modo ritenuto più adeguato il comportamento di ogni alunno. È bene ricordare che, secondo quanto stabilito nel comma 3 dell’articolo 2 della Legge n.169/2008, “la votazione sul comportamento degli studenti, attribuita collegialmente dal consiglio di classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non ammissione al successivo anno di corso e all’esame conclusivo del ciclo”.

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FREQUENZA MINIMA NECESSARIA PER LA VALIDITÀ DELL’ANNO E PER L’AMMISSIONE AGLI SCRUTINI Ai fini della validità dell’anno è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale per-sonalizzato (Legge n.59 del 19 febbraio 2004 - Capo IV - Scuola secondaria di I grado, Art.11). La Circolare Ministeriale n.85 del 3 dicembre 2004 (punto D. Scrutini, non ammissione alla classe successiva, validazione dell’anno ed esami) rammenta che l’ammissione agli scrutini di fine anno nella scuola secondaria di 1° grado è condizionata, ai sensi dell’art.11, comma 1 del Decreto Legi-slativo n.59/2004, alla verifica della validità dell’anno scolastico per ciascun alunno sulla base delle assenze effettuate. Il Collegio dei Docenti, per singoli casi eccezionali, ha la facoltà di validare l’anno scolastico anche in deroga al limite di assenze. Il Collegio dei Docenti si è espresso favorevolmente nei confronti di deroghe per:

- motivi di salute fisica o psichica - incompatibilità ambientale e/o disagio socio-familiare

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SESTA PARTE IL PROGETTO FORMATIVO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA La scuola dell’infanzia concorre alla formazione degli alunni ispirando la propria azione educativa e didattica ai traguardi di sviluppo delle competenze definiti nelle Indicazioni per il curricolo. Le insegnanti hanno rilevato che il proprio lavoro di programmazione delle attività educative non può prescindere da un’attenta analisi della situazione di partenza dei singoli bambini. Essa consiste nella necessità e capacità di conoscere la realtà educativa entro cui e con cui si opera, per deter-minare le difficoltà da superare preventivamente e le competenze da conseguire con ragionevole possibilità di successo. Il processo conoscitivo va riferito:

- in primo luogo alla situazione reale e specifica dell’ambiente socio-familiare - in secondo luogo alla realtà individuale di ciascun bambino (fisico-sensoriale, affettiva, in-

tellettuale…), tenendo conto che le differenze possono riscontrarsi nello stesso individuo in tempi diversi, anche relativamente vicini

- in ultimo luogo alle risorse educative disponibili nella situazione scolastica in cui si opera Le docenti definiscono le loro proposte in una relazione costante con i bisogni fondamentali dei bambini e sulla base delle seguenti idee-guida:

- La relazione personale significativa tra pari e con gli adulti, come condizione per fare, pen-sare, agire

- La promozione del gioco in tutte le sue forme ed espressioni, per valorizzare le diverse di-mensioni della personalità dei bambini

- Il rilievo al fare produttivo e alle esperienze dirette di contatto con la natura, le cose, i ma-teriali, l’ambiente sociale e la cultura

La programmazione didattica ha come riferimento le Indicazioni per il Curricolo (2012) e le Indica-zioni per il Curricolo di religione cattolica (2010). IL MODELLO ORARIO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA L’orario annuale della scuola dell’infanzia, comprensivo anche delle ore destinate all’insegnamento della religione cattolica, può essere articolato da un minimo di 875 ore ad un massimo di 1700 ore. Tenuto conto delle preferenze espresse dalle famiglie, le scuole adottano un orario giornaliero che va dalle ore 08.00 alle 16.00, con possibilità di uscite anticipate per i piccoli neo-iscritti e per quanti necessitano della consumazione del pasto a casa (con possibilità di rientrare a scuola per le attività pomeridiane). In entrambe le scuole è attivo il servizio di accoglienza anticipata. Nella scuola “Bergamo” è inoltre presente il servizio di prolungamento orario gestito dagli stessi genitori dei bambini che ne usufruiscono. IL PROGETTO FORMATIVO DELLA SCUOLA PRIMARIA La scuola primaria concorre alla formazione degli alunni ispirando la propria azione educativa e di-dattica ai traguardi per lo sviluppo delle competenze e agli obiettivi di apprendimento definiti nelle Indicazioni per il curricolo. I docenti, tenendo presenti i suddetti riferimenti, progettano il piano delle attività formative, lo attuano nel lavoro quotidiano con gli alunni, adottando tutte le strategie utili a contenere situazioni di disagio e di svantaggio e ne verificano l’efficacia in termini di appren-dimento (conoscenze, abilità e competenze) e di maturazione personale. Gli esiti di questa attività di formazione sono testimoniati nei documenti di valutazione.

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La programmazione didattica ha come riferimento le Indicazioni per il Curricolo (2012), le Indica-zioni per il Curricolo di religione cattolica (2010), il Documento di indirizzo per la sperimentazione dell’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” (2009). IL MODELLO ORARIO DELLA SCUOLA PRIMARIA Il modello orario della scuola primaria può essere di:

- 24 ore settimanali (al momento non richiesto dai genitori e non attivato) - 27 ore settimanali (attivato presso le scuole di Caonada, Biadene, Pederiva e San Gaetano) - 30 ore settimanali (al momento non attivabile per insufficienza di organico) - 40 ore settimanali (attivato presso la scuola Saccardo)

L’ARTICOLAZIONE DELL’ORARIO DELLA SCUOLA PRIMARIA Nella scuola primaria l’affidamento degli insegnamenti ai diversi docenti tiene conto della continuità didattica, della professionalità e delle inclinazioni nel rispetto dei criteri definiti dall’ Istituto. In ogni classe sono previsti i docenti specialisti di inglese e religione e, se assegnati, i docenti di sostegno. Tutti fanno parte a pieno titolo del team. LE DISCIPLINE Il progetto culturale ed educativo esige di essere svolto secondo un passaggio continuo che va da un’impostazione unitaria pre-disciplinare all’emergere di ambiti disciplinari progressivamente diffe-renziati. Il principio enunciato puntualizza l’istanza didattica di fare riferimento all’esperienza e al vissuto del bambino per introdurlo progressivamente in un rapporto fecondo con il sapere formalizzato. In tal senso il sapere si offre come uno strumento di comprensione e lettura critica della realtà, come or-ganizzatore cognitivo, ripudiando, in questa fase evolutiva, un approccio puramente concettuale e disciplinaristico. Le aree disciplinari si prestano ad essere interpretate non tanto come rispondenti ad esigenze di na-tura funzionale ed organizzativa, quanto ad istanze di natura epistemologico-didattica, con lo scopo di favorire un approccio integrato e significativo alla conoscenza. La costituzione delle aree mira inoltre a favorire competenze arricchite e spazi di interazione tra i do-centi piuttosto che a tracciare confini. RIPARTIZIONE DEL TEMPO FRA LE DISCIPLINE In considerazione dell’esperienza fin qui maturata, il monte ore settimanale delle attività di insegna-mento è così articolato:

CURRICOLO 24 ORE 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ ITALIANO 8 7 6 6 6 INGLESE 1 2 3 3 3 MUSICA 1 1 1 1 1

ARTE E IMMAGINE 1 1 1 1 1 EDUCAZIONE FISICA 1 1 1 1 1

STORIA 2 2 2 2 2 GEOGRAFIA 1 1 1 1 1

MATEMATICA 5 5 5 5 5 SCIENZE 1 1 1 1 1

TECNOLOGIA 1 1 1 1 1 RELIGIONE CATTOLICA 2 2 2 2 2

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CURRICOLO 27 ORE 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ ITALIANO 9 8 7 7 7 INGLESE 1 2 3 3 3 MUSICA 1 1 1 1 1

ARTE E IMMAGINE 1 1 1 1 1 EDUCAZIONE FISICA 1 1 1 1 1

STORIA 2 2 2 2 2 GEOGRAFIA 2 2 2 2 2

MATEMATICA 6 6 6 6 6 SCIENZE 1 1 1 1 1

TECNOLOGIA 1 1 1 1 1 RELIGIONE CATTOLICA 2 2 2 2 2

CURRICOLO 30 ORE 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ ITALIANO 9 8 7 7 7 INGLESE 1 2 3 3 3 MUSICA 1 1 1 1 1

ARTE E IMMAGINE 2 2 2 2 2 EDUCAZIONE FISICA 1 1 1 1 1

STORIA 2 2 2 2 2 GEOGRAFIA 2 2 2 2 2

MATEMATICA 7 7 7 7 7 SCIENZE 2 2 2 2 2

TECNOLOGIA 1 1 1 1 1 RELIGIONE CATTOLICA 2 2 2 2 2

CURRICOLO 40 ORE 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ ITALIANO 9 9 8 8 8 INGLESE 1 2 3 3 3 MUSICA 2 2 2 2 2

ARTE E IMMAGINE 2 2 2 2 2 EDUCAZIONE FISICA 2 2 2 2 2

STORIA 2 2 2 2 2 GEOGRAFIA 2 2 2 2 2

MATEMATICA 8 7 7 7 7 SCIENZE 2 2 2 2 2

TECNOLOGIA 1 1 1 1 1 RELIGIONE CATTOLICA 2 2 2 2 2

Le famiglie, all’atto dell’iscrizione, scelgono se avvalersi dell’insegnamento della Religione cattolica o delle attività alternative previste. L’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione viene svolto dall’insegnante di storia, anche se alcuni contenuti possono essere svolti e approfonditi trasversalmente. Il monte-ore settimanale indicato nella tabella non va inteso in modo rigido, in quanto esigenze am-bientali od organizzative possono suggerire adeguamenti e correzioni. Per esempio, le attività di educazione scientifico-ambientale possono richiedere una intensificazio-ne in determinati momenti dell’anno; analogamente possono essere opportune riduzioni orarie di alcune discipline in relazione ad assenze diffuse degli alunni. Le compensazioni temporali devono comunque consentire di assegnare a ciascuna disciplina un numero di ore annuali congruo e ten-denzialmente pari ai valori della tabella. L’insegnamento di informatica e tecnologia comprende sia le attività svolte con l’utilizzo di strumen-tazione informatica sia le attività didattiche che attengono concetti tipici dell’informatica e che posso-no essere realizzate senza fare ricorso ad attrezzature specifiche.

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Per alcune attività vi sono locali appositamente attrezzati e sussidi didattici specifici. La gestione delle risorse umane è improntata a criteri di efficacia e flessibilità, anche tenuto conto di quanto previsto dalle norme in materia di organico funzionale di Istituto. Ciò significa che si opera per utilizzare nel maggior numero possibile di classi gli insegnanti formati in campo musicale o per la lingua straniera, o i docenti che hanno comunque acquisito specifiche competenze (educa-zione all’immagine, educazione motoria e psicomotoria, tecnologie didattiche, ...). In conseguenza a tale organizzazione non sempre esiste una corrispondenza precisa e univoca tra insegnanti e classi, ma i criteri dell’impiego delle risorse dipendono dall’identità e dalle necessità del singolo contesto. IL PROGETTO FORMATIVO DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO La scuola secondaria continua l’azione formativa avviata dalla scuola primaria, perseguendo le fina-lità e gli obiettivi definiti nei documenti ministeriali e d’istituto per la promozione di competenze e di comportamenti positivi. I docenti che operano sulla singola classe, tenendo presenti i suddetti riferimenti, individuano gli obiettivi più adatti ai bisogni e alle potenzialità degli alunni, progettano il piano delle attività formative, lo attuano nel lavoro quotidiano con gli alunni, adottando tutte le strategie utili a contenere situazioni di disagio e di svantaggio, e ne verificano l’efficacia in termini di apprendimento (conoscenze, abilità e competenze) e di maturazione personale. Gli esiti di que-sta attività di formazione sono riportati nei documenti di valutazione. La programmazione didattica ha come riferimento le Indicazioni per il Curricolo (2012), le Indica-zioni per il Curricolo di religione cattolica (2010), il Documento di indirizzo per la sperimentazione dell’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” (2009). IL MODELLO ORARIO DELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO L’orario annuale obbligatorio delle lezioni è pari a 990 ore, corrispondente a 29 ore settimanali in 33 settimane convenzionali di lezione, più 33 ore annuali da destinare ad un approfondimento in materie letterarie. Di seguito è illustrato il quadro orario settimanale per gli insegnamenti della scuola secondaria di 1° grado, definiti tenendo conto dei nuovi piani di studio e fatto salvo quanto previsto dall’articolo 4 comma 2 del D.P.R. n.275/1999. ORARIO ANNUALE OBBLIGATORIO 990 ore in 33 settimane di lezione DISCIPLINE ore intere settimanali totale ore annuali ITALIANO 5 165 STORIA 2 66 GEOGRAFIA 2 66 APPROFONDIMENTO IN MATERIE LETTERARIE 1 33 MATEMATICA E SCIENZE 6 198 TECNOLOGIA 2 66 INGLESE 3 99 2A LINGUA COMUNITARIA 2 66 ARTE E IMMAGINE 2 66 MUSICA 2 66 EDUCAZIONE FISICA 2 66 RELIGIONE/ATTIVITÀ ALTERNATIVA 1 33

totale ore 30 990 Le famiglie, all’atto dell’iscrizione, scelgono la seconda lingua comunitaria obbligatoria (francese o tedesco) e se avvalersi dell’insegnamento della Religione cattolica o delle attività alternative previ-ste.

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L’OFFERTA FORMATIVA L’offerta formativa prevede le seguenti opzioni: TIPO DI CORSO ORE DI

LEZIONE RIENTRI

POMERIDIANI curricolo ordinario

30

indirizzo musicale 32 e 15’ da uno a tre

L’ORARIO SETTIMANALE DELLE SINGOLE CLASSI

DISCIPLINE ED ATTIVITÀ ORE

Curricolo ordinario

ORE

Indirizzo musicale

ITALIANO 5 5 STORIA 2 2 GEOGRAFIA 2 2 APPROFONDIMENTO DI MATERIE LETTERARIE 1 1 MATEMATICA E SCIENZE 6 6 TECNOLOGIA 2 2 INGLESE 3 3 2A LINGUA COMUNITARIA (FRANCESE O TEDESCO) 2 2 ARTE E IMMAGINE 2 2 MUSICA 2 2 EDUCAZIONE FISICA 2 2 RELIGIONE/ATTIVITÀ ALTERNATIVA 1 1 ATTIVITÀ MUSICALE (INDIRIZZO MUSICALE) 2 e 15’ ORE SETTIMANALI

30 32 e 15’ L’insegnamento dell’informatica è trasversale e viene quindi svolto da uno o più docenti della clas-se nell’ambito del proprio orario curriculare. L’attività dell’indirizzo musicale prevede lezioni di strumento (chitarra, flauto traverso, percussioni e pianoforte), lezioni di teoria e solfeggio e musica d’insieme. IL CORSO AD INDIRIZZO MUSICALE NELLA SCUOLA SECONDARIA Attraverso lo studio di uno strumento musicale la scuola offre l’opportunità di potenziare le capaci-tà artistico-espressive degli alunni, importanti per meglio determinare gli interessi personali e per una migliore formazione culturale di base. Finalità

- Arricchire la personalità - Affinare la concentrazione, l’ascolto, l’autocontrollo - Imparare a suonare da soli e con i compagni

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Obiettivi - Raggiungere una buona padronanza tecnico-espressiva dello strumento al fine di produrre

con consapevolezza interpretativa eventi musicali tratti da repertori della tradizione scritta e orale

- Acquisire abilità in ordine alla lettura ritmica e intonata - Sviluppare l’aspetto senso-motorio inteso come capacità di collegare segno-gesto-suono

La scelta di frequentare il corso ad indirizzo musicale viene esercitata in fase di iscrizione. Per l’ammissione bisogna superare una prova orientativo-attitudinale che non prevede la conoscenza della musica. Gli ammessi impareranno a suonare uno strumento fra i quattro disponibili (chitarra, flauto traver-so, percussioni, pianoforte) e al termine del triennio il loro ciclo di studi musicali è ufficialmente at-testato insieme a quello di tutte le altre materie scolastiche. L’apprendimento della musica non è basato solo sulle lezioni individuali e sullo studio della teoria e lettura musicale, ma anche sulla pratica della musica d’insieme, attività questa dal grande valore socializzante e gratificante per i ragazzi. Le ore di strumento vengono impartite singolarmente e/o a piccoli gruppi. Le lezioni di strumento musicale sono impartite di pomeriggio, la distribuzione oraria avviene in collaborazione con i geni-tori. In momenti particolari dell’anno l’impegno degli allievi è premiato e i loro progressi resi visibili gra-zie a pubbliche manifestazioni, saggi, concerti, concorsi nazionali. Va da sé che per una proficua frequenza del corso gli alunni dovranno impegnarsi a:

1. frequentare con regolarità le lezioni pomeridiane 2. esercitarsi giornalmente nei compiti assegnati per casa 3. partecipare alle attività musicali organizzate dalla scuola

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SETTIMA PARTE

SCUOLA DELL’INFANZIA BERGAMO – PEEP (5 sezioni) LE RISORSE DELLA STRUTTURA SCOLASTICA L’edificio scolastico costituisce un tutt’uno con la struttura che ospita la scuola primaria “Saccardo” e comprende, oltre alla mensa e ai servizi igienici, cinque aule che ospitano altrettante sezioni, un salone, una biblioteca, una palestra attrezzata, un ampio giardino provvisto di manto erboso e gio-chi da esterno (lato sud) e un giardino in comune con la scuola Saccardo, dal quale si accede all’edificio (lato nord).

GLI ORARI DI FUNZIONAMENTO La scuola funziona dal lunedì al venerdì dalle 8.00 (accoglienza dalle 7.30 per chi ne faccia richie-sta al Dirigente Scolastico per comprovati motivi) alle 16.00.

ORARIO GIORNALIERO

ORARIO DI ENTRATA

USCITA ANTIMERIDIANA

PRIMA USCITA POMERIDIANA RIENTRO POMERIDIANO

SECONDA USCITA POMERIDIANA

08.00-16.00

lunedì - venerdì

08.00-09.00

11.45-12.15

13.15-13.30

15.40-16.00

Le attività giornaliere vengono organizzate in modo flessibile e prevedono, in linea di massima, la seguente scansione:

8.00-9.00 Accoglienza

Attività in sezione o

intersezione

Attività ludico-formative in

sezione e/o per gruppi

Pranzo e attività

ricreativa

Attività in sezione

15.40-16.00 Uscita

Alcuni genitori hanno organizzato e gestiscono il servizio di prolungamento orario che permette la permanenza a scuola dalle 16.00 alle 18.00, per chi ne faccia richiesta. LE RISORSE UMANE PRESENTI - undici insegnanti su posto comune, di cui tre in part-time - un’ insegnante di religione cattolica per 1 ora e mezza settimanale in ogni sezione - tre insegnanti di sostegno - due collaboratrici scolastiche IL PIANO DEGLI INCONTRI SCUOLA FAMIGLIA 17 ottobre 2013 assemblea 12 novembre 2013 consiglio di intersezione 11 febbraio 2014 consiglio di intersezione 25 novembre - 6 dicembre 2013 colloqui individuali 11 marzo 2014 assemblea 29 aprile 2014 consiglio di intersezione Dal 19 al 30 maggio 2014 colloqui individuali

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LE INIZIATIVE DI ARRICCHIMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA ( documento provvisorio in attesa della definizione

dei progetti attivabili con le risorse del fondo di Istituto )

FESTE A SCUOLA Progetto rivolto a tutti i bambini della scuola che comprende varie

iniziative e momenti per soli bambini come la castagnata, la festa di Natale con l’arrivo di Babbo Natale, la festa di carnevale in masche-ra con spettacolo, la festa dei diplomi e compleanni estivi, il pic-nic di fine anno e gelato a scuola per tutti. La festa di Primavera, orga-nizzata dal Comitato Genitori in una domenica di maggio, è per tutta la famiglia.

IO CRESCO CON I LIBRI Oltre a percorsi guidati, ad opera delle insegnanti, per un corretto uso del libro attraverso la lettura nella biblioteca scolastica o in se-zione, il progetto comprende due iniziative: - servizio del prestito del libro che una volta alla settimana viene

scelto e portato a casa da ogni bambino (da novembre ad aprile). - Visite alla biblioteca comunale di Montebelluna (per confrontare e

conoscere realtà diverse da quella scolastica) e possibilità di par-tecipare ai laboratori qui proposti (bambini dell’ultimo anno).

PROGETTO CONTINUITÀ È un progetto rivolto ai bambini dell’ultimo anno ed ha la finalità di rendere graduale il passaggio dei bambini dalla realtà della scuola dell’infanzia a quella della scuola primaria, dando loro la possibilità di conoscere la nuova realtà attraverso una visita programmata alla scuola primaria di riferimento (Saccardo) dove i bambini dell’ultimo anno dell’infanzia e del primo e/o ultimo anno della scuola primaria collaboreranno impegnandosi insieme in un’attività piacevole e si-gnificativa.

IO CRESCO ED IMPARO LE REGOLE DELLA STRADA

Progetto rivolto ai bambini dell’ultimo anno. Oltre all’approfondimento in classe delle regole stradali e della figura e ruolo del vigile urbano, il progetto comprende due attività prati-che: - passeggiate per le vie di Montebelluna accompagnati dal vigile - esercitazione a piedi e in bicicletta all’interno del percorso mobile

allestito a scuola dal maestro G. Merlo PSICOMOTRICITÀ/ACQUATICITÀ ED INTEGRAZIONE

Il progetto “Psicomotricità” consiste in un percorso di 12 incontri, svolto in palestra in piccolo gruppo, con esperto esterno. In casi eccezionali, per le sezioni che necessitano di un particolare intervento volto all’inclusione, può essere proposto in alternativa il progetto “Acquaticità ed Integrazione” che consiste in un percorso di 8 incontri, nella piscina comunale di Montebelluna, con personale esperto. Entrambe le iniziative richiedono il contributo economico delle famiglie

IO CRESCO RISPETTANDO LA NA-TURA

Oltre ad attività di sensibilizzazione verso la natura previste dalla programmazione curricolare, tale progetto comprende due momen-ti: - cura dell’orto a scuola (per tutti i bambini) - laboratori con esperto esterno del consorzio Contarina-Priula-TV3

(bambini dell’ultimo anno) NONNI E BAMBINI SI INCONTRANO Consiste in momenti di incontro intergenerazionale con dei nonni

volontari del territorio che coinvolgono i bambini in laboratori e/o uscite trasmettendo ai piccoli le loro esperienze e conoscenze.

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SCUOLA DELL’INFANZIA PILASTRONI FELTRINA – CENTRO (4 sezioni) LE RISORSE DELLA STRUTTURA SCOLASTICA L’edificio si sviluppa su un unico piano, in cui si trovano le quattro aule principali, una piccola stan-za adibita a biblioteca, un’aula adattata a palestra per l’attività motoria e/o psicomotoria, una sala da pranzo, un salone (con una parte di questo adattata a seconda sala da pranzo), i servizi igienici. Le quattro aule principali sono dotate di computer e nel salone è presente un nuovo impianto di riproduzione e amplificazione del suono. All’esterno sono presenti due giardini provvisti di manto erboso. GLI ORARI DI FUNZIONAMENTO La scuola funziona dal lunedì al venerdì dalle 8.00 (accoglienza dalle 7.30 per chi ne faccia richie-sta al Dirigente Scolastico per comprovati motivi) alle 16.00.

ORARIO GIORNALIERO

ORARIO DI ENTRATA

USCITA ANTIMERIDIANA

PRIMA USCITA POMERIDIANA RIENTRO POMERIDIANO

SECONDA USCITA POMERIDIANA

08.00-16.00

lunedì – venerdì

08.00-09.00

11.45-11.50

13.00-13.15

15.30-16.00

Le attività giornaliere vengono organizzate in modo flessibile e prevedono, in linea di massima, la seguente scansione:

8.00-9.00 Accoglienza

Attività in sezione o

intersezione

Attività ludico-formative in

sezione e/o per gruppi

Pranzo e attività

ricreativa

Attività in sezione

15.40-16.00 Uscita

LE RISORSE UMANE PRESENTI - otto insegnanti su posto comune - un’ insegnante di religione cattolica per 1 ora e mezza settimanale in ogni sezione - tre insegnanti di sostegno, di cui una per 12 ore settimanali - due collaboratrici scolastiche IL PIANO DEGLI INCONTRI SCUOLA FAMIGLIA Data o periodo Tipo incontro 17 ottobre 2013 04 febbraio 2014 22 maggio 2014

assemblee sezione A e colloqui individuali

15 ottobre 2013 03 febbraio 2014 20 maggio 2014

assemblee sezione B e colloqui individuali

16 ottobre 2013 05 febbraio 2014 21 maggio 2014

assemblee sezione C e colloqui individuali

14 ottobre 2013 06 febbraio 2014 19 maggio 2014

assemblee sezione D e colloqui individuali

12 novembre 2013 consiglio di intersezione 11 febbraio 2014 consiglio di intersezione 29 aprile 2014 consiglio di intersezione

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LE INIZIATIVE DI ARRICCHIMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA ( documento provvisorio in attesa della definizione

dei progetti attivabili con le risorse del fondo di Istituto )

Nome iniziativa Descrizione iniziativa METTIAMO LE MANI IN TERRA I bambini avranno la possibilità di esplorare e scoprire l’ambiente

utilizzando i cinque sensi, affinando abilità ed atteggiamenti di tipo scientifico come lo stimolo ad esplorare, il gusto della scoperta, la curiosità. Inoltre, attraverso il lavoro di gruppo nell’orto e la cura che ogni bambino deve avere delle piantine, acquisirà il concetto di responsabilità verso l’ambiente e verso il prossimo, il concetto di tempo, le buone regole per una sana alimentazione. Queste attività pratiche saranno poi supportate, ampliate, rielaborate in aula con attività trasversali ai vari campi di esperienza.

ANIMALETTI DELL’ORTO IN FESTA (INTERCULTURA)

I momenti di festa a scuola permetteranno i bambini di rinnovare il piacere di stare con gli altri e di conoscere le nostre tradizioni. Que-ste occasioni danno modo di: - essere consapevoli dell’esistenza di diversi modi di fare e vivere

la festa - preparare un dono per i genitori e per le persone che a scuola

ogni giorno ci aiutano e con questi gesti imparare a dire grazie - sperimentare canti e danze popolari; strumenti per migliorare le

relazioni interpersonali - creare, in certe occasioni, momenti di incontro tra genitori

GIOCHIAMO CON IL MERLO MIMMO A PARLARE IN ITALIANO

Questo progetto ha due finalità: - l’arricchimento della lingua italiana e l’acquisizione della lingua

italiana per i bambini che non la conoscono (memorizzazione di filastrocche, poesie e canti- giochi fonetici, giochi per l’arricchimento del lessico, attività di riflessione linguistica…)

- trovare piacere nel guardare, sfogliare, leggere ed ascoltare un libro utilizzandolo correttamente

Le attività saranno strutturate in: - lettura di libri in biblioteca/classe da parte delle insegnanti - esperienze nella biblioteca scolastica in piccolo gruppo (una vol-

ta alla settimana) e prestito del libro a casa - lettura in classe di racconti o filastrocche in lingue diverse da

parte di genitori dei bambini - momenti specifici con piccoli gruppi di bambini - visita alla biblioteca comunale per i bambini dell’ultimo anno

ATTIVITÀ MOTORIA E ATTIVITÀ PSICOMOTORIA

Una volta alla settimana, a turni, con metà classe, le insegnanti proporranno l’attività motoria (o psicomotoria in alcune classi) in pa-lestra.

IN PASSEGGIATA (EDUCAZIONE STRADALE)

La visita del vigile a scuola, la passeggiata in centro e le attività svolte in classe saranno finalizzate a diventare consapevoli dei peri-coli che ci sono e quindi ad acquisire comportamenti corretti, rico-noscendo il linguaggio del codice della strada. Alla fine del terzo anno i bambini saranno invitati con le loro biciclet-te a sperimentare un percorso strutturato allestito in una scuola vi-cina.

NONNI E BAMBINI SI INCONTRANO La nostra scuola aderisce da alcuni anni al progetto che prevede at-tività in classe e/o uscite nel territorio proposte dai nonni. In queste occasioni i bambini possono godere della loro esperienza, e soprat-tutto avere la possibilità di relazionarsi piacevolmente con la figura del nonno, figura spesso lontana perché rimasta nel Paese di origine dei genitori.

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SCUOLA PRIMARIA SERENA – CAONADA (5 classi) LE RISORSE DELLA STRUTTURA SCOLASTICA La scuola è disposta su due piani, un piano terra e un primo piano; è presente anche un piccolo ripostiglio interrato. Al piano terra si trovano quattro locali adibiti a classe, un locale per attività di piccolo gruppo utilizzato anche come ripostiglio dei materiali didattici, la mensa. Al primo piano si accede tramite una stretta scala interna. Non è presente l’ ascensore. Al primo piano ci sono altri due locali adibiti a classe e il laboratorio di informatica. Ogni aula normale è inoltre dotata di una Lavagna Interattiva Multimediale (LIM). La scuola è circondata da un ampio spazio esterno recintato, in parte alberato, dove si svolgono tutti i momenti d’intervallo e numerose attività di tipo motorio. Nelle immediate vicinanze è inoltre presente e disponibile una grande palestra per le attività moto-rie e sportive. GLI ORARI DI FUNZIONAMENTO La scuola ha un’organizzazione a 27 ore settimanali distribuite su sei giorni: CLASSI MATTINO 08.15-12.15

POMERIGGIO 13.15-16.15

1^ da lunedì a sabato lunedì 2^ da lunedì a sabato mercoledì 3^ da lunedì a sabato mercoledì 4^ da lunedì a sabato mercoledì 5^ da lunedì a sabato lunedì

LE RISORSE UMANE PRESENTI - sette insegnanti su posto comune, di cui uno in part-time - un insegnante specialista di inglese per 9 ore settimanali - un insegnante di religione cattolica per 2 ore settimanali in ogni classe - tre insegnanti di sostegno, di cui uno per 10 e uno per 11 ore settimanali - una collaboratrice scolastica IL PIANO DEGLI INCONTRI SCUOLA FAMIGLIA Data o periodo Tipo incontro 06 settembre 2013 assemblea genitori degli alunni di classe prima 11 ottobre 2013 assemblea 25 ottobre 2013 consiglio di interclasse 06 dicembre 2013 colloqui individuali 14 febbraio 2014 consegna documenti di valutazione 21 febbraio 2014 consiglio di interclasse 02-16 aprile 2014 colloqui individuali 16 maggio 2014 consiglio di interclasse 20 giugno 2014 consegna documenti di valutazione

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LE INIZIATIVE DI ARRICCHIMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA ( documento provvisorio in attesa della definizione

dei progetti attivabili con le risorse del fondo di Istituto )

Nome iniziativa Descrizione iniziativa PROGETTO NONNI E BAMBINI SI INCONTRANO

Percorso laboratoriale a cui partecipano tutte le classi del plesso in collaborazione con i Servizi Sociali di Montebelluna e gli anziani di Casa Roncato. Ha la finalità di valorizzare il contributo educativo della figura dei nonni creando un percorso di conoscenze tra gene-razioni diverse attraverso la trasmissione di arti e mestieri.

PROGETTO DI EDUCAZIONE STRADALE

La finalità è quella di stimolare una coscienza civica della circolazio-ne stradale, la consapevolezza di condotte sicure attraverso la cono-scenza e l’approfondimento delle nozioni relative al Codice della Strada e la stimolazione a comportamenti miranti la sicurezza pro-pria e altrui nel rispetto dell’altro e dell’ambiente. Ogni insegnante attuerà le attività teoriche e pratiche che si riter-ranno opportune per la propria classe. Responsabile del progetto: Merlo Gino in collaborazione con la Poli-zia Locale del Comune di Montebelluna. Partecipanti: tutte le classi.

PROGETTO STORIA IN CLASSE Laboratori didattici animati a cui partecipano gli alunni di classe 3^, 4^ e 5^. Le attività saranno concordate dalle insegnanti e andranno ad integrare la programmazione disciplinare. Operatore didattico: Merlo Gino.

PROGETTO DIDATTICO-MUSICALE ”IL BARBIERE DI SIVIGLIA”

Destinatari: tutti gli alunni del plesso. Promotori: Associazione Scuo-la Incanto in collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma. Il percorso consiste in seminari, incontri e laboratori per alunni e docenti, studiati e progettati per scoprire e conoscere vita, opere, personaggi, trama e arie dell’opera “Il Barbiere di Siviglia” di Gioac-chino Rossini. Al termine delle attività i docenti e gli alunni parteci-peranno attivamente alla messa in scena dello spettacolo presso il Teatro Accademia di Conegliano. Poiché il progetto prevede la con-segna di materiale didattico specifico verrà richiesto il contributo dei genitori.

PROGETTO SCACCHI A SCUOLA Destinatari: alunni di classe 3^,4^,5^. Tempi: 10 lezioni di un ora ciascuna con cadenza settimanale. Il progetto ha la finalità di migliorare le capacità attentive e di con-centrazione, favorire la funzione socializzante e cognitiva, incentiva-re il rispetto delle regole. Ci si avvale di istruttori abilitati apparte-nenti all’Associazione dilettantistica C.S.”B.Vergani” di Montebelluna. Il contributo per il corso sarà a carico dei genitori.

PROGETTO LETTURA Le classi seconde si recano in visita alla Biblioteca Comunale e par-tecipano ad una lettura animata. La Biblioteca collabora con la scuo-la fornendo alle insegnanti libri in prestito per gli alunni.

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SCUOLA PRIMARIA BARACCA – BIADENE (5 classi) LE RISORSE DELLA STRUTTURA SCOLASTICA L’edificio consta di due piani: un piano terra dove si trovano quattro aule, un piccolo ripostiglio, i servizi igienici e la mensa, mentre al primo piano si trovano tre aule normali, l’aula adibita ad informatica, un’ampia sala per le attività motorie e l’aula insegnanti. Non è presente l’ascensore. Ogni aula normale è inoltre dotata di una Lavagna Interattiva Multimediale (LIM). All’esterno è presente un cortile, in parte alberato, dove gli alunni svolgono la ricreazione quando il tempo lo permette.

GLI ORARI DI FUNZIONAMENTO La scuola ha un’organizzazione a 27 ore settimanali distribuite su cinque giorni per le classi 1^ -2^ e 3^ e su sei giorni le rimanenti classi: CLASSI MATTINO 08.15-12.15 POMERIGGIO 13.15-16.15 1^ da lunedì a venerdì martedì giovedì 2^ da lunedì a venerdì martedì giovedì 3^ da lunedì a venerdì martedì giovedì 4^ da lunedì a sabato martedì 5^ da lunedì a sabato giovedì LE RISORSE UMANE PRESENTI - sei insegnanti su posto comune - due insegnanti specialisti di inglese per 9 ore settimanali - un insegnante di religione cattolica per 2 ore settimanali in ogni classe - due insegnanti di sostegno - un collaboratore scolastico IL PIANO DEGLI INCONTRI SCUOLA FAMIGLIA Data o periodo Tipo incontro 06 settembre 2013 assemblea genitori degli alunni di classe prima 11 ottobre 2013 assemblea 25 ottobre 2013 consiglio di interclasse 06 dicembre 2013 colloqui individuali 14 febbraio 2014 consegna documenti di valutazione 21 febbraio 2014 consiglio di interclasse 02-16 aprile 2014 colloqui individuali 16 maggio 2014 consiglio di interclasse 20 giugno 2014 consegna documenti di valutazione

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LE INIZIATIVE DI ARRICCHIMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA ( documento provvisorio in attesa della definizione

dei progetti attivabili con le risorse del fondo di Istituto )

Nome iniziativa Descrizione iniziativa AFFETTIVITÀ E SESSUALITÀ (CLASSE QUINTA)

Il corso verrà effettuato da un’esperta esterna in collegamento con il programma di scienze (l’apparato riproduttivo). Il costo è a carico dei genitori.

PROGETTO PSICOMOTRICITÀ (CLASSE PRIMA)

Il progetto ha lo scopo di far conoscere ai bambini le proprie abilità e i propri limiti, quindi la conoscenza di sé. Mira inoltre all’ aumento dell’autostima (costo a carico dei genitori)

PROGETTO NONNI (TUTTE LE CLASSI)

In collaborazione con i servizi sociali di Casa Roncato i bambini avranno modo di incontrare i nonni come “esperti” in varie abilità che li coinvolgeranno in laboratori di diversi tipi. (I laboratori ed eventuali spostamenti all’interno del Comune saran-no gratuiti)

PROGETTO SPORT (TUTTE LE CLASSI)

In collaborazione con le società sportive del territorio verranno svol-te alcune lezioni di attività motorie propedeutiche alle varie discipli-ne sportive (rugby , scherma, danza, atletica…).

PROGETTO USCITE NEL TERRITO-RIO (TUTTE LE CLASSI)

Verranno effettuate a piedi nei dintorni della scuola (Biadene, Mon-tebelluna…) e aiuteranno i bambini a conoscere le risorse del terri-torio

PROGETTO MUSICA (TUTTE LE CLASSI)

Il progetto verrà attuato con esperti esterni (pagamento a carico dei genitori o gratuitamente in caso di esperti volontari). Le modalità e le finalità saranno variabili di anno in anno e nel corso della proget-tazione annuale del plesso verranno definiti i tempi e gli orari di svolgimento delle attività.

PROGETTO EDUCAZIONE STRADALE (TUTTE LE CLASSI)

Il progetto mira a sviluppare una conoscenza corretta e certa delle norme che regolano la circolazione nell’ambiente stradale facendo acquisire la consapevolezza delle possibili conseguenze delle azioni; conoscere la strada, i mezzi di trasporto, la segnaletica, le norme di comportamento. (Tutte le attività del progetto saranno gratuite)

PROGETTO LETTURA Le classi seconde si recano in visita alla Biblioteca Comunale e par-tecipano ad una lettura animata. La Biblioteca collabora con la scuo-la fornendo alle insegnanti libri in prestito per gli alunni.

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SCUOLA PRIMARIA MANZONI – PEDERIVA (5 classi) LE RISORSE DELLA STRUTTURA SCOLASTICA L’edificio si sviluppa su due piani, un piano terra e un primo piano, ed è presente un piccolo ripo-stiglio interrato. Al piano terra si trovano due locali adibiti ad aule, la mensa e un salone per le at-tività motorie. Al primo piano, a cui si accede tramite una scala interna (non è presente l’ascensore), si trovano altri tre locali adibiti ad aule. In una di queste tre aule sono presenti nove postazioni computer per le attività di informatica con collegamento ad internet. Ogni aula normale è inoltre dotata di una Lavagna Interattiva Multimediale (LIM). All’esterno è presente un piccolo cortile, in parte alberato.

GLI ORARI DI FUNZIONAMENTO La scuola ha un’organizzazione a 27 ore settimanali distribuite per lo più su sei giorni (classe 4^ su cinque giorni): CLASSI MATTINO 08.15-12.15 POMERIGGIO 13.15-16.15 1^ da lunedì a sabato martedì 2^ da lunedì a sabato martedì 3^ da lunedì a sabato giovedì 4^ da lunedì a sabato giovedì 5^ da lunedì a venerdì martedì giovedì

LE RISORSE UMANE PRESENTI - sei insegnanti su posto comune - un insegnante specialista di inglese per 12 ore settimanali - un insegnante di religione cattolica per 2 ore settimanali in ogni classe - due insegnanti di sostegno, di cui uno per 6 ore settimanali - una collaboratrice scolastica IL PIANO DEGLI INCONTRI SCUOLA FAMIGLIA Data o periodo Tipo incontro 06 settembre 2013 assemblea genitori degli alunni di classe prima 11 ottobre 2013 assemblea 25 ottobre 2013 consiglio di interclasse 13 dicembre 2013 colloqui individuali 14 febbraio 2014 consegna documenti di valutazione 21 febbraio 2014 consiglio di interclasse 02-16 aprile 2014 colloqui individuali 16 maggio 2014 consiglio di interclasse 20 giugno 2014 consegna documenti di valutazione

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LE INIZIATIVE DI ARRICCHIMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA ( documento provvisorio in attesa della definizione

dei progetti attivabili con le risorse del fondo di Istituto )

Nome iniziativa Descrizione iniziativa BENVENUTI A SCUOLA Questo progetto nasce dall’esigenza di accogliere i nuovi iscritti

nell’ambiente scolastico, creando un contesto ambientale, emotivo e sociale coinvolgente. Durante i primi giorni i nuovi alunni di classe prima conoscono gli ambienti della scuola attraverso giochi e attività di animazione; gli alunni delle altre classi decorano un “biglietto” di benvenuto che al termine della prima settimana di scuola consegne-ranno ai nuovi compagni. L’attività viene visualizzata su un pannello collocato in atrio.

NONNI E BAMBINI SI INCONTRANO

Il progetto è realizzato in collaborazione con i Servizi Sociali del Co-mune di Montebelluna e negli anni si è rivelato un fecondo momen-to di incontro tra nonni e bambini in cui vengono condivise espe-rienze di vita, competenze e relazioni significative. I laboratori pro-posti hanno indicativamente la durata di un paio di incontri e si con-cludono a maggio con la festa dei “giochi di una volta” e la mostra degli elaborati prodotti.

TUTTI AL… CINEMA! L’attività, che negli scorsi anni era legata alla visione di uno spetta-colo teatrale a Villa Pisani, fa entrare fisicamente i bambini nell’ambiente Cinema per fruire di un linguaggio multimediale speci-fico. La collocazione nella settimana precedente la pausa natalizia fa vivere agli alunni un’esperienza coinvolgente e aggregante immersi nell’atmosfera festosa dell’attesa. È richiesto un contributo economico alle famiglie.

GITA Per approfondire aspetti scientifici, ambientali, naturalistici, storici vengono proposte gite della durata superiore alle 4 ore che raffor-zano il clima di condivisione e di partecipazione e diventano occa-sioni importanti per sperimentarsi in compiti situati e concreti. Se possibile viene individuata una meta adatta a tutte le classi o mete che permettano di aggregare due o più classi. È richiesto un contributo economico alle famiglie.

PROGETTO LETTURA Le classi seconde si recano in visita alla Biblioteca Comunale e par-tecipano ad una lettura animata. La Biblioteca collabora con la scuo-la fornendo alle insegnanti libri in prestito per gli alunni.

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SCUOLA PRIMARIA FOSCOLO – SAN GAETANO (10 classi) LE RISORSE DELLA STRUTTURA SCOLASTICA L’edificio si sviluppa su due piani, un piano terra e un piano seminterrato. Al piano terra si trovano dieci locali adibiti ad aule e la mensa. Al piano interrato, a cui si accede tramite una scala interna (presente anche un ascensore), si tro-vano la palestra, un’aula per attività espressive, l’aula per le attività di inglese e il laboratorio di in-formatica. Ogni aula normale è inoltre dotata di Lavagna Interattiva Multimediale (LIM). All’esterno è presente una grande area verde, in parte alberata. GLI ORARI DI FUNZIONAMENTO La scuola ha un’organizzazione a 27 ore settimanali distribuite per lo più su sei giorni (classi 1^A e 2^A su cinque giorni): CLASSI MATTINO 08.15-12.15 POMERIGGIO 13.15-16.15 1^a da lunedì a venerdì martedì giovedì 1^b da lunedì a sabato martedì 2^a da lunedì a venerdì martedì giovedì 2^b da lunedì a sabato martedì 3^a da lunedì a sabato mercoledì 3^b da lunedì a sabato mercoledì 4^a da lunedì a sabato giovedì 4^b da lunedì a sabato giovedì 5^a da lunedì a sabato mercoledì 5^b da lunedì a sabato mercoledì LE RISORSE UMANE PRESENTI - tredici insegnanti su posto comune, di cui uno in part-time - un insegnante specialista di inglese - un insegnante di religione cattolica per 2 ore settimanali in otto classi - quattro insegnanti di sostegno, di cui uno per 12, uno per 11 e uno per 5 ore settimanali - due collaboratrici scolastiche IL PIANO DEGLI INCONTRI SCUOLA FAMIGLIA Data o periodo Tipo incontro 06 settembre 2013 assemblea genitori degli alunni di classe prima 10-11 ottobre 2013 assemblea 25 ottobre 2013 consiglio di interclasse 06-19 dicembre 2013 colloqui individuali 14 febbraio 2014 consegna documenti di valutazione 21 febbraio 2014 consiglio di interclasse 02-16 aprile 2014 colloqui individuali 16 maggio 2014 consiglio di interclasse 20 giugno 2014 consegna documenti di valutazione

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LE INIZIATIVE DI ARRICCHIMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA ( documento provvisorio in attesa della definizione

dei progetti attivabili con le risorse del fondo di Istituto )

Nome iniziativa Descrizione iniziativa

SCACCHI A SCUOLA Conoscenza del gioco degli scacchi come valido strumento per po-tenziare attenzione e memoria e sviluppare l’autocontrollo. Vi partecipano le classi 3^ - 4^ - 5^

UNA STORIA PER FARE MUSICA: IL TORO FERDINANDO

Il progetto prevede la realizzazione di una drammatizzazione come forma d' integrazione di musica movimento e parola. Offre a bambi-ni di età diverse occasioni di sviluppo e orientamento delle proprie potenzialità, una più avvertita coscienza di sé e del modo di rappor-tarsi con e nel gruppo. Vi partecipano tutte le classi.

NONNI E BAMBINI SI INCONTRANO

Percorso laboratoriale a cui partecipano tutte le classi del plesso in collaborazione con i Servizi Sociali di Montebelluna e gli anziani di Casa Roncato. Ha la finalità di valorizzare il contributo educativo della figura dei nonni creando un percorso di conoscenze tra gene-razioni diverse attraverso la trasmissione di arti e mestieri.

EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE

La finalità e quella di stimolare una coscienza civica della circolazio-ne stradale, la consapevolezza di condotte sicure attraverso la cono-scenza e l’approfondimento delle nozioni relative al Codice della Strada e la stimolazione a comportamenti miranti la sicurezza pro-pria e altrui nel rispetto dell’altro e dell’ambiente. Ogni insegnante attuerà le attività teoriche e pratiche che si riter-ranno opportune per la propria classe. Responsabile del progetto: Merlo Gino in collaborazione con la Poli-zia Locale del Comune di Montebelluna. Partecipanti: tutte le classi.

STORIA IN CLASSE Laboratori didattici animati a cui partecipano gli alunni di classe 3^, 4^ e 5^. Le attività saranno concordate dalle insegnanti e andranno ad integrare la programmazione disciplinare. Operatore didattico: Merlo Gino.

GIOCO SPORT In collaborazione con le società sportive del territorio verranno svol-te alcune lezioni di attività motorie propedeutiche alle varie discipli-ne sportive (rugby, volley, atletica…).

PROGETTO LETTURA Le classi seconde si recano in visita alla Biblioteca Comunale e par-tecipano ad una lettura animata. La Biblioteca collabora con la scuo-la fornendo agli insegnanti libri in prestito per gli alunni.

EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITÀ E ALLA SESSUALITÀ

Un esperto esterno affronta con gli alunni di classe quinta, coinvol-gendo anche i genitori, il tema della sessualità partendo dalle emo-zioni e dal rispetto di genere. Ė un progetto con il contributo eco-nomico dei genitori.

FAIR PLAY E I VALORI DELLO SPORT

Le classi 3^-4^-5^ del plesso esprimono il loro concetto di lealtà nello sport e nella vita in forma grafica. In collaborazione con il Pa-nathlon Club di Montebelluna.

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SCUOLA PRIMARIA SACCARDO – PEEP (10 classi) LE RISORSE DELLA STRUTTURA SCOLASTICA L’edificio si sviluppa su un solo piano ed è dotato di un ampio giardino su entrambi i lati. È inoltre presente un giardinetto interno. Tutte le aule hanno un’uscita diretta al giardino e sono molto luminose. Vi sono inoltre un’aula adibita a sala di proiezione dotata di sussidi audiovisivi, un’aula dotata di Lavagna Interattiva Multimediale (LIM), un’aula multimediale dotata di computer, stereoscopio e videoproiettore, dieci aule per le normali attività didattiche, una biblioteca scolastica periodicamen-te integrata e rinnovata, una palestra con spogliatoi, un orto didattico, nel giardino due spazi per lezioni all’aperto. GLI ORARI DI FUNZIONAMENTO La scuola ha un’organizzazione a 40 ore settimanali (tempo pieno), su cinque giorni e per tutte le classi.

CLASSI ORARIO Tutte da lunedì a venerdì, dalle 08.15-16.15

LE RISORSE UMANE PRESENTI - venti insegnanti su posto comune, di cui tre in part-time - un insegnante specialista di inglese per 16 ore settimanali - un insegnante di religione cattolica per 2 ore settimanali in ogni classe - due insegnanti di sostegno, di cui uno per 17 ore settimanali - due collaboratrici scolastiche IL PIANO DEGLI INCONTRI SCUOLA FAMIGLIA Data o periodo Tipo incontro 06 settembre 2013 assemblea genitori degli alunni di classe prima 11 ottobre 2013 assemblea 06 novembre 2013 consiglio di interclasse 06-19 dicembre 2013 colloqui individuali 14 febbraio 2014 consegna documenti di valutazione 19 febbraio 2014 consiglio di interclasse 02-16 aprile 2014 colloqui individuali 14 maggio 2014 consiglio di interclasse 20 giugno 2014 consegna documenti di valutazione

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LE INIZIATIVE DI ARRICCHIMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA ( documento provvisorio in attesa della definizione

dei progetti attivabili con le risorse del fondo di Istituto )

Nome iniziativa Descrizione iniziativa NONNI E BAMBINI S’INCONTRANO I nonni trasmettono ai bambini le loro esperienze. PIÙ SPORT A SCUOLA Varie associazioni sportive presenti nel territorio entrano in classe

con i loro operatori proponendo agli alunni attività motorie e giochi propedeutici allo sport.

STORIA IN CLASSE Il maestro Gino Merlo propone agli alunni delle classi 3^, 4^, 5^ dei laboratori di approfondimento di alcuni aspetti della disciplina anche con attività pratiche

EDUCAZIONE AMBIENTALE Un operatore del TV3 entra in classe ed elabora con gli alunni dei comportamenti positivi sul tema dei rifiuti partendo dalla differen-ziazione, per arrivare al loro riutilizzo, al loro riciclo e al risparmio evitando gli sprechi.

PROGETTO LETTURA Le classi seconde si recano in visita alla Biblioteca Comunale e par-tecipano ad una lettura animata. La Biblioteca collabora con la scuo-la fornendo alle insegnanti libri in prestito per gli alunni.

SCELGO BENE MANGIO MEGLIO Un operatore dell’USL 8 interviene in classe sul tema dell’alimentazione per fornire alcuni corretti comportamenti alimen-tari.

EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE

Gli alunni di tutte le classi eseguono in bicicletta un percorso strut-turato con segnali stradali e semaforo, mettendo in pratica ciò che hanno imparato in classe.

A SCUOLA DI SCACCHI Un esperto esterno insegna agli alunni le regole del gioco degli scacchi. La scuola partecipa anche ai tornei scolastici. Ė un progetto con il contributo economico dei genitori.

DAI BULLI MI DIFENDO Un esperto esterno, attraverso metodologie coinvolgenti, invita gli alunni ad esprimere le proprie emozioni, promuovendo così il rispet-to di sé e dell’altro. Ė un progetto con il contributo economico dei genitori.

EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITÀ E ALLA SESSUALITÀ

Un esperto esterno affronta con gli alunni, coinvolgendo anche i ge-nitori, il tema della sessualità partendo dalle emozioni e dal rispetto di genere. Ė un progetto con il contributo economico dei genitori.

SCUOLA INCANTO “IL BARBIERE DI SIVIGLIA”

Alcuni cantanti lirici entrano in classe per far scoprire agli alunni l’incanto dell’opera, facendo conoscere le storie e facendo imparare alcuni canti. Gli alunni poi verranno coinvolti attivamente nello spet-tacolo lirico che verrà realizzato al Teatro Accademia Di Conegliano. Ė un progetto con il contributo economico dei genitori.

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SCUOLA SECONDARIA DI PRMO GRADO DI BIADENE (16 classi) LE RISORSE DELLA STRUTTURA SCOLASTICA L’edificio si sviluppa su due piani, un piano terra e un primo piano. È presente un ascensore e all’esterno vi è un’ampia area verde, parte della quale utilizzata per le attività di ed. fisica. Al piano terra si trovano l’aula insegnanti, alcuni spazi attrezzati ad ufficio di segreteria, sei aule normali, due aule per le attività musicali, una delle quali utilizzata per incontri collettivi, il laboratorio di informatica, le aule per attività laboratoriali (ed. artistica, ed. tecnica, ed. scientifica) e un’aula adibita a biblioteca. Al primo piano sono ubicate altre dieci aule normali. Ogni aula normale è inoltre dotata di Lavagna Interattiva Multimediale (LIM). Annessa alla scuola è presente una grande palestra per le attività fisiche e sportive.

GLI ORARI DI FUNZIONAMENTO La scuola ha un’organizzazione a 30 ore settimanali, su sei giorni e per tutte le classi. Gli alunni del corso ad indirizzo musicale svolgono in più due ore pomeridiane, distribuite su due o tre pomeriggi, per le lezioni di strumento, musica d’insieme, teoria e solfeggio. CLASSI ORARIO Tutte da lunedì al sabato, dalle 08.00-13.00

Orario personalizzato pomeridiano per i frequentanti l’indirizzo musicale

LE RISORSE UMANE PRESENTI - nove insegnanti di italiano/storia/geografia, di cui uno per 16 ore settimanali - sei insegnanti di matematica/scienze, di cui uno per 6 ore settimanali - tre insegnanti di inglese, di cui uno per 12 ore settimanali - un insegnante di francese - un insegnante di tedesco per 14 ore settimanali - due insegnanti di arte e immagine, di cui uno per 14 ore settimanali - due insegnanti di tecnologia, di cui uno per 14 ore settimanali - due insegnanti di musica, di cui uno per 14 ore settimanali - due insegnanti di ed. fisica, di cui uno per 14 ore settimanali - un insegnante di religione per 16 ore settimanali - quattro insegnanti di strumento musicale - otto insegnanti di sostegno, di cui uno per 9 ore settimanali - quattro collaboratori scolastici IL PIANO DEGLI INCONTRI SCUOLA FAMIGLIA

Data o periodo Tipo incontro 06 settembre 2013 assemblea genitori degli alunni di classe prima 18 ottobre 2013 assemblea Ogni settimana ricevimento settimanale dei docenti 05-12 novembre 2013 consigli di classe 20 dicembre 2013 colloqui individuali 13 febbraio 2014 consegna documenti di valutazione 24-27 febbraio e 04-16 aprile 2014 consigli di classe 11 aprile 2014 colloqui individuali 02-08 maggio 2014 consigli di classe 19 giugno consegna documenti di valutazione

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LE INIZIATIVE DI ARRICCHIMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA ( documento provvisorio in attesa della definizione

dei progetti attivabili con le risorse del fondo di Istituto )

Nome iniziativa Descrizione iniziativa TEATRO INTERCULTURALE Gli alunni saranno aiutati a: migliorare la conoscenza di sé e la

stima personale, prendere coscienza delle proprie capacità ed abilità espressive, impegnarsi come gruppo a mettere in scena una rappresentazione teatrale, riflettere su temi di educazione alla cittadinanza.

LABORATORIO JUVENILIA Con questa iniziativa, oramai pluriennale, i ragazzi saranno aiutati a: migliorare la conoscenza di sé e la stima personale, prendere coscienza delle proprie capacità ed abilità espressive, impegnarsi come gruppo a mettere in scena una rappresentazione teatrale

GIORNATA DELLA MEMORIA E' una consuetudine per la nostra scuola coinvolgere gli alunni delle classi terze in percorsi interdisciplinari attorno alle tematiche dell'antisemitismo. In coincidenza con la giornata della memoria, 27 gennaio, le classi terze realizzeranno un percorso teatrale incentrato sui temi dei diritti violati, allora ed oggi.

AVVIAMENTO ALLO SPORT Approfondimento di varie discipline sportive in orario extra curricolare con relativa partecipazione ai giochi sportivi studenteschi.

MENTI APERTE/CLASSI APERTE Per tre giorni consecutivi, alla fine del primo quadrimestre, tutti gli alunni saranno impegnati in vari laboratori realizzati dai docenti, anche con la collaborazione dei genitori. Laboratori che spaziano su diversi ambiti: espressivo, corporeo, manuale, teatrale, creativo – artigianale.

LABORATORIO TECNOLOGIA Il laboratorio di tecnologia, dotato di materiali e strumenti adatti ai ragazzi, offre la possibilità di sperimentare operativamente ciò che studiano teoricamente sviluppando in loro, oltre che abilità trasversali a molte discipline, anche capacità di scelta e di orientamento per il loro futuro.

GIORNALE IN CLASSE Le classi terze dell'Istituto hanno aderito all'iniziativa dell'Osservatorio dei giovani editori, promuovendo la lettura di un quotidiano in classe (Corriere Della Sera) una volta la settimana. Dall'edicola arrivano 20 copie tutti i giovedì e vengono lette e commentate dagli insegnanti con i ragazzi, costituendo uno strumento per capire il mondo e un modo per imparare a conoscere i mezzi di comunicazione. Durata: da ottobre a maggio.

SUI SENTIERI DELLA GRANDE GUERRA

Iniziativa rivolta agli alunni meno abbienti che non fanno esperienze di soggiorni estivi con la famiglia. Dieci uscite estive sui sentieri della prima guerra mondiale (da Asiago al Montello, dalle dolomiti alle colline asolane). In collaborazione con il Comune per conoscere ambienti naturali e i sentieri percorsi dai soldati durante la Guerra.

DIRITTI PER TUTTI Il progetto coinvolge tutti i ragazzi delle 5 classi terze e 5 associazioni del territorio che si occupano di promozione dei diritti verso i minori: AVI, ACTION AID, AMNESTY INTERNATIONAL, EMERGENCY; NATs per. A conclusione dei percorsi formativi paralleli si promuove una serata in musica per ricordare la Convenzione dei diritti dell'Infanzia, il 20 novembre, rivolta alle famiglie dei ragazzi stessi e realizzata interamente da loro.