Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010 · Piano dei Servizi – Relazione e Norme...

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Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

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INDICE

1. Il Piano dei Servizi nella legislazione vigente pag. 3

2. Struttura del Piano dei Servizi di Garlasco pag. 4

3. La dotazione di servizi esistente pag. 6

4. Le infrastrutture pag. 18

5. Le piste ciclabili pag. 19

6. I servizi previsti pag. 20

7. Introiti derivanti dagli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria

e dalla monetizzazione connessi all’attuazione degli

Ambiti di Trasformazione pag. 25

8. Programma Triennale Opere Pubbliche 2010/2012 pag. 25

NORME DI ATTUAZIONE

Art 1. Parametri urbanistico edilizi pag. 27

Art 2. Indici pag. 30

Art. 3 Aree di pertinenza pag. 30

Art 4 Definizione degli interventi edilizi pag. 32

Art 5. Classificazione delle funzioni pag. 34

Art. 6 Criteri generali pag. 36

Art. 6.1 Categorie d’intervento pag. 36

Art. 6.2 Distanze pag. 36

Art. 6.3 Dotazione di parcheggi pubblici necessaria pag. 37

Art. 7 Ambiti di trasformazione pag. 38

Art. 8 Piani Esecutivi pag. 40

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Art. 9 Verde pubblico e attrezzature sportive all’aperto pag. 40

Art. 10 Attrezzature scolastiche pag. 41

Art. 11 Attrezzature civili e culturali pag. 41

Art. 12 Attrezzature sanitarie e assistenziali pag. 41

Art. 13 Attrezzature religiose pag. 42

Art. 14 Attrezzature tecnologiche pag. 42

Art. 15 Attrezzature sportive pag. 42

Art. 16 Cimiteri pag. 42

Art. 17 Parcheggi pag. 43

Art. 18 Area per il completamento della Piazza Togliatti pag. 43

Art. 19 Servizi privati di uso pubblico pag. 43

Art. 20 Infrastrutture viabilistiche pag. 43

ALLEGATO A

Introito relativo agli oneri di urbanizzazione derivante dall’attuazione

degli Ambiti di Trasformazione pag. 45

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1. Il Piano dei Servizi nella legislazione vigente

Il Piano dei Servizi (PdS) è il documento che, ai sensi dell’art. 9 della l.r. 12/05, viene

predisposto al fine di assicurare una adeguata dotazione di aree per servizi pubblici ed

infrastrutture.

Al comma 3 si prescrive che in relazione alla popolazione stabilmente residente e a

quella da insediare secondo le previsioni del documento di piano, debba essere

assicurata una dotazione minima di aree per attrezzature pubbliche e di interesse

pubblico o generale pari almeno a diciotto metri quadrati per abitante. (quota

ampliamente superata a Garlasco, come illustrato nei paragrafi successivi)

Il Piano dei servizi deve esplicitare la sostenibilità dei costi (comma 4), anche in

rapporto al programma triennale delle opere pubbliche, nell’ambito delle risorse

comunali e di quelle provenienti dalla realizzazione diretta degli interventi da parte

dei privati.

Ai sensi del comma 10 sono servizi pubblici e di interesse pubblico o generale i

servizi e le attrezzature pubbliche, realizzati tramite iniziativa pubblica diretta o

ceduti al comune nell’ambito di piani attuativi, nonché i servizi e le attrezzature,

anche privati, di uso pubblico o di interesse generale, regolati da apposito atto di

asservimento o da regolamento d’uso.

Ai sensi del comma 11 le previsioni contenute nel piano dei servizi e concernenti le

aree necessarie per la realizzazione dei servizi pubblici e di interesse pubblico o

generale hanno carattere prescrittivo e vincolante.

I vincoli preordinati all’espropriazione per la realizzazione, esclusivamente ad opera

della pubblica amministrazione, di attrezzature e servizi previsti dal piano dei servizi

hanno la durata di cinque anni, decorrenti dall’entrata in vigore del piano stesso. Detti

vincoli decadono qualora, entro tale termine, l’intervento cui sono preordinati non sia

inserito, a cura dell’ente competente alla sua realizzazione, nel programma triennale

delle opere pubbliche e relativo aggiornamento, ovvero non sia stato approvato lo

strumento attuativo che ne preveda la realizzazione (comma 12)

Il piano dei servizi non ha termini di validità ed è sempre modificabile (comma 14)

La realizzazione di attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, diverse

da quelle specificamente previste dal piano dei servizi, non comporta l’applicazione

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della procedura di variante al piano stesso ed è autorizzata previa deliberazione

motivata del consiglio comunale (comma 15)

Dei 18 mq/ab indicati dalla l.r. 12/05 come dotazione minima per attrezzature

pubbliche e di interesse pubblico già indicata nel vigente Decreto Interministeriale

1444/68, il D.I. stesso prevede (art. 3) la seguente ripartizione:

a) mq 4,5 di aree per l’istruzione: asili nido, scuole materne e scuole

dell’obbligo;

b) mq 2 di aree per attrezzature di interesse comune: religiose, culturali, sociali,

assistenziali, sanitarie, amministrative, per pubblici servizi (uffici P.T.,

protezione civile, ecc.) ed altre;

c) mq 9 di aree per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport;

d) mq 2,5 di aree per parcheggi

Il D.I. stabilisce inoltre che nei nuovi insediamenti di carattere industriale e

artigianale la superficie da destinare a spazi pubblici o destinata ad attività collettive,

a verde pubblico o a parcheggi non possa essere inferiore al 10% dell’intera

superficie destinata a tali insediamenti; il decreto stabilisce infine che nei nuovi

insediamenti di carattere commerciale e direzionale, a 100 mq di Slp previsti deve

corrispondere la quantità minima di 80 mq di spazio di cui la metà destinata a

parcheggi (art. 5);

Infine nella l.r. 14/99 Norme in materia di commercio si prevede che le aree destinate

a grandi strutture di vendita siano dotate di attrezzature pubbliche o di uso pubblico

almeno nella misura del 200% della Slp degli edifici previsti, di cui almeno la metà a

parcheggi.

2. Struttura del Piano dei Servizi di Garlasco

Il PdS si compone di una parte relativa all’analisi della struttura dei servizi esistente e

di una parte relativa alle nuove aree per servizi previste.

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Il PdS pertanto si compone di una relazione comprensiva delle Norme Attuative, di

un elaborato grafico (tavola PdS 1) in scala 1 : 10.000 e di 11 elaborati grafici in scala

1 : 2000 (tavole PdS 2.1 – 2.11)

I servizi esistenti, individuati nell’elaborato PdS 1, stati suddivisi in 9

raggruppamenti, illustrati nel paragrafo 3.

Una parte dei servizi esistenti, suddivisi nei 9 raggruppamenti, è rappresentata da

servizi privati di uso pubblico, individuati negli elaborati da un triangolo rosso: ai

sensi dell’art. 9 comma 10 sono servizi pubblici e di interesse pubblico … i servizi e

le attrezzature, anche privati, di uso pubblico o di interesse generale, regolati da

apposito atto di asservimento o da regolamento d’uso, redatti in conformità alle

indicazioni contenute nel piano dei servizi, ovvero da atto di accreditamento

dell’organismo competente in base alla legislazione di settore, nella misura in cui

assicurino lo svolgimento delle attività cui sono destinati a favore della popolazione

residente nel comune e di quella non residente eventualmente servita.

I servizi previsti sono tutti derivanti dall’attuazione degli Ambiti di Trasformazione,

ad eccezione dell’area necessaria al completamento della Piazza Toglatti (art. 18) , da

acquisirsi tramite procedura espropriativia o di accordo bonario.

Le nuove aree acquisite in seguito all’attuazione degli AT potranno avere, nella

prima fase di gestione del PdS, una destinazione a verde, in modo tale da potenziare

la rete ecologica locale.

Tali aree costituiscono un patrimonio a cui attingere qualora, in una successiva fase di

gestione, si presentasse la necessità di realizzare nuove attrezzature pubbliche.

Ai sensi dell’art. 9 comma 15 la realizzazione di attrezzature pubbliche e di interesse

pubblico o generale, diverse da quelle specificamente previste dal piano dei servizi,

non comporta l’applicazione della procedura di variante al piano stesso ed è

autorizzata previa deliberazione motivata del consiglio comunale

La conformazione e la localizzazione delle aree da acquisirsi attraverso l’attuazione

degli AT risponde a criteri di accessibilità dell’area, omogeneità (al fine di evitare il

frazionamento della proprietà pubblica) e fruibilità, con particolare attenzione alla

rispetto della continuità con aree già di proprietà pubblica ed adibite a servizi.

La realizzazione di nuove attrezzature pubbliche già previste è individuata nel

Programma triennale opere pubbliche di cui al par 8.

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La seconda parte del presente elaborato è costituita dalle norme di attuazione: per ogni

tipologia di servizi sono individuati i parametri quantitativi e la dotazione di parcheggi

pubblici da reperirsi nel caso di nuova edificazione o ampliamenti superiori al 50%

della Slp esistente

L’ allegato A contiene le tabelle per il calcolo dell’introito relativo agli oneri di

urbanizzazione derivante dall’attuazione degli Ambiti di Trasformazione.

3. La dotazione di servizi esistente

La dotazione di servizi esistente alla data di adozione del PGT è di 31 mq/ab se si

considerano solo le attrezzature di proprietà pubblica; 43 mq/ab se si considerano

anche i servizi privati suscettibili di essere conteggiati come “standard; una dotazione

decisamente più elevata rispetto a quella minima prevista dalla legge regionale.

Tale dotazione sarebbe sufficiente, secondo i parametri regionali, a coprire il

fabbisogno di aree pubbliche, non solo della popolazione esistente ma anche di quella

insediabile secondo le previsioni del PGT.

Popolazione esistente (1

gen 2007) 9.521

Popolazione insediabile 1.056

Totale popolazione PGT 10.577

Superficie territoriale

AT residenziali - mq

quota di area

pubblica da cedere

352.935 30% 105.881 mq area pubblica minima

derivante dalle AT

352.935 50% 176.468

mq area pubblica

massima derivante dalle

AT

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Servizi pubblici esistenti

mq 296.706

Servizi privati di uso

pubblico esistenti

esistenti - mq

115.075

Totale dotazione servizi

esistente - mq 411.781

area pubblica minima

derivante dalle AT mq 105.881

Totale dotazione servizi

PGT - mq 517.661

Totale dotazione

servizi esistente mq

Popolazione

esistente (1.1.2007)

- ab

dotazione servizi

pubblici esistente

mq/ab

411.781 9.521 43

Totale dotazione

servizi PGT - mq

Totale popolazione

PGT - ab

dotazione servizi

pubblici PGT

mq/ab

517.661 10.577 49

Coerentemente con gli obiettivi declinati nel Documento di Piano il PdS se da un lato

si pone come obiettivo quello di potenziare la dotazione di servizi pubblici

(prevedendo la cessione, all’interno degli ambiti di trasformazione prevalentemente

ambientali, del 50% della superficie territoriale di intervento, in quelli per attività di

almeno il 20% - come specificato nell’art. 7), d’altro lato, vista la più che sufficiente

dotazione di servizi esistenti e la possibilità di incremento data dall’attuazione degli

ambiti di trasformazione, si prevede una possibilità di parziale monetizzazione delle

aree da cedersi.

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L’eventuale monetizzazione deve naturalmente essere valutata per ogni singolo

intervento e consentita solo qualora l’intera cessione non consenta l’individuazione di

aree pubbliche sufficientemente accessibili o fruibili; l’introito derivante dalla

monetizzazione delle aree non cedute in attuazione degli AT, dovrà essere utilizzato

al fine di potenziare e migliorare la qualità delle attrezzature pubbliche esistenti.

La scelta del Piano di Governo del Territorio è quindi quella di potenziare la già

elevata dotazione di spazi pubblici al fine di acquisire aree non solo per attrezzature

ma per incrementare la dotazione di verde pubblico e costruire la città del futuro

costituendo un patrimonio di aree pubbliche a cui ricorre nel tempo per la

realizzazione di attrezzature che man mano si dovessero rendere necessarie.

Si tratta quindi di obiettivi non solo quantitativo ma qualitativo: la previsione di

nuove aree verdi contribuisce ad aumentare la qualità e il valore ecologico della città

a partire dalle aree pubbliche; la qualità delle attrezzature esistenti può essere

incrementata dal ricavato della monetizzazione delle aree

La dotazione di nuove aree pubbliche rappresenta inoltre una riserva per la eventuale

futura realizzazione di Edilizia Residenziale Sociale

I servizi esistenti sono stati suddivisi in 9 categorie di seguito elencate:

1 - Verde pubblico e attrezzature sportive all'aperto

2 - Attrezzature scolastiche

3 - Attrezzature religiose

4 - Attrezzature tecnologiche

5 – Parcheggi

6 - Attrezzature sanitarie e assistenziali

7 - Attrezzature civili e culturali

8 - Attrezzature cimiteriali

9 - Attrezzature sportive

Per ciascuna categoria è stata creata una tabella che contiene l’elenco di ogni singola

attrezzatura pubblica, la relativa superficie fondiaria, la tipologia di servizio, la

collocazione distinta per capoluogo e frazioni, lo stato della proprietà (pubblica o

privata di uso pubblico).

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Ad ogni attrezzatura pubblica è inoltre associato un numero identificativo che

consente di individuare il servizio nella specifica tavola di PdS.

Di seguito sono elencate le 9 tabelle

1 - Verde pubblico e attrezzature sportive all'aperto

N. Individuazione Sup.

fondiaria mq

Pubblico Privato di uso

pubblico

Frazione Bozzola

Frazione San

Biagio

1.1 campo sportivo - fraz. Bozzola 19.614 X X

1.2 verde - fraz. Bozzola 6.814 X X

1.3 campo sportivo - fraz. San Biagio 13.672 X X

1.4 verde via Rose 1.447 X

1.5 campo sportivo Garlasco 14.331 X

1.6 parchetto C.so Cavour 3.236 X

1.7 verde C.so Cavour 664 X

1.8 area esterna al palazzetto 7.890 X

1.9 verde via Pessina 288 X

1.11 P.zza Garibaldi 197 X

1.12 giardino comunale 6.657 X

1.13 verde e pista ciclabile via Mulino 11.863 X

1.14 verde via Dante 1.955 X

1.15 verde e pista via Pavia e dintorni 7.903 X

1.16 verdi via Umbria 1.232 X

1.17 verdi via De Gasperi 542 X

1.18 Piazzetta Via Piave 388 X

Totale 98.692 98.692 0 26.428 13.672

2 - Attrezzature scolastiche

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N. Individuazione Sup.

fondiaria mq Pubblico

Privato di uso

pubblico

2.1 scuola media 1.739 X

2.2 scuola elementare 14.030 X

2.3 asilo nido 3.069 X

2.4 plesso scolastico 13.095 X

2.5 scuola materna suore 3.229 X

Totale 35.162 31.933 3.229

3 - Attrezzature religiose

N. Individuazione Sup.

fondiaria mq Pubblico

Privato di uso

pubblico

Frazione Bozzola

Frazione San

Biagio

3.1 Santuario della Bozzola 26.260 X X

3.2 chiesa - San Biagio 484 X X

3.3 chiesetta Via Balduzzi 60 X

3.4 chiesa S.S. Trinità 1.265 X

3.5 chiesa C.so Cavour 1.543 X

3.6 chiesa P.zza S. Rocco 400 X

3.7 chiesetta S. Lucia 142 X

3.8 casa parrocchiale 442 X

3.9 oratorio parrocchiale 4.436 X

Totale 35.033 35.033 0 26.260 484

4 - Attrezzature tecnologiche

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N. Individuazione Sup.

fondiaria mq Pubblico

Privato di uso

pubblico

Frazione Bozzola

Frazione San

Biagio

4.1 pozzo - fraz. Bozzola 609 X X

4.2 acquedotto - fraz. Bozzola 1.880 X X

4.3 centrale ENEL 4.664 X

4.4 acquedotto 1 capoluogo 1.253 X

4.5 acquedotto 2 capoluogo 482 X

4.6 centrale telecom 3.063 X

4.7 depuratore - fraz S. Biagio 1.195 X X

4.8 depuratore capoluogo 13.894 X

4.9 piazzola ecologica 11.607 X

Totale 38.646 30.919 7.727 2.489 1.195

5 - Parcheggi

N. Individuazione Sup.

fondiaria mq Pubblico

Privato di uso

pubblico

Frazione Bozzola

Frazione San

Biagio

5.1 parcheggio bozzola 4.112 X X

5.2 basilica bozzola 3.805 X X

5.3 campo sportivo bozzola 553 X X

5.4 via Cà Bassa Bozzola 560 X X

5,46 via Bozzola 299 X X

5.5 cimitero S. Biagio 477 X X

5.6 Via Rose 449 X

5.7 Via Milano 496 X

5.8 campo sportivo bGarlasco 2.878 X

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5.9 stazione 762 X

5.10 via Ferraris 200 X

5.11 Palazzetto dello sport 627 X

5.12 Poste 279 X

5.13 Piazza della vittoria 1.874 X

5.14 via Tromello (lidl) 960 X

5.15 cimitero garlasco 4.032 X

5.16 via tramia ind. 297 X

5.17 Via Galilei 1.056 X

5.18 via Amici 647 X

5.19 viaTtramia res. 199 X

5.20 via Alagna 522 X

5.21 via Leopardi 458 X

5.22 P.zza della repubblica e P.zza

Piccola 3.563 X

5.23 semaforo via S. Biagio 263 X

5.24 via del mulino 358 X

5.25 via S. Pietro 404 X

5.26 via Matteotti 342 X

5.27 carabinieri 828 X

5.28 via Piemonte 2.518 X

5.29 via toledo 124 X

5.31 via Dante 439 X

5.32 via pavia e dintorni 1.061 X

5.33 via veneto e dintorni 1.302 X

5.34 Via san biagio 1 379 X

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5.35 Via san biagio 2 351 X

5.36 Via san biagio 3 182 X

5.37 Via san biagio 4 1.022 X

5.38 Nuova piazza via don gennaro 3.345 X

5.39 Piazza Togliatti e piano di recupero 3.810 X

5.40 Via Borgo San Siro 1.346 X

5.41 Via Vaccaneo 118 X

5.42 Via Cervino 179 X

5.43 L.go I maggio 390 X

5.44 Via De Amicis 745 X

5.45 Via Bellona 618 X

5.46 Via Mulino 968 X

5.47 supermercato GS 2.350 X

Totale

52.548 52.548 0 9.328 477

6 - Attrezzature sanitarie e assistenziali

N. Individuazione Sup.

fondiaria mq

Pubblico Privato di uso

pubblico

6.1 opera assistenziale S.Anna 87.044 X

6.2 comunità di recupero 7.578 X

6.3 croce rossa e VV.FF. 1.030 X

Totale 95.653 1.030 94.622

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7 - Attrezzature civili e culturali

N. Individuazione Sup.

fondiaria mq

Pubblico Privato di uso

pubblico

Frazione Bozzola

Frazione San

Biagio

7.1 locale elettorale S. Biagio 325 X X

7.2 municipio 561 X

7.3 municipio 625 X

7.4 teatro civico 1.709 X

7.5 stazione carabinieri 629 X

7.6 uffici pubblici 1.193 X

7.7 ex orfanotrofio 854 X

Totale 5.896 5.896 0 0 325

8 - Attrezzature cimiteriali

N. Individuazione Sup.

fondiaria mq Pubblico

Privato di uso

pubblico

Frazione Bozzola

Frazione San

Biagio

8.1 cimitero fraz. San Biagio 2.576 X X

8.2 cimitero capoluogo 34.228 X

Totale 36.804 36.804 0 0 2.576

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9 - Attrezzature sportive

N. Individuazione Sup.

fondiaria mq Pubblico

Privato di uso

pubblico

9.1 palazzetto dello sport 1.385 X

9.2 bocciodromo 1.366 X

9.3 area per palestra 1.098 X

9.4 centro sportivo 4.376 X

9.5 Palestra via mulino 3.574 X

9.6 palestra "Montessori" 862 X

9.7 palestra 685 X

Totale 13.346 3.849 9.497

La tabella seguente contiene i dati totali per categoria e globali:

Tabella riassuntiva

Classificazione Totale mq

di cui pubblici

mq

di cui privati di

uso pubblico

mq

di cui in frazione Bozzola

mq

di cui in frazione

San Biagio mq

1 - Verde pubblico e attrezzature sportive all'aperto

98.692 98.692 0 26.428 13.672

2 - Attrezzature scolastiche 35.162 31.933 3.229 0 0

3 - Attrezzature religiose 35.033 35.033 0 26.260 484

4 - Attrezzature tecnologiche 38.646 30.919 7.727 2.489 1.195

5 - Parcheggi 52.548 52.548 0 9.328 477

6 - Attrezzature sanitarie e assistenziali

95.653 1.030 94.622 0 0

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7 - Attrezzature civili e culturali 5.896 5.896 0 0 325

8 - Attrezzature cimiteriali 36.804 36.804 0 0 2.576

9 - Attrezzature sportive 13.346 3.849 9.497 0 0

TOTALE 411.781 296.706 115.075 64.505 18.729

La tabella seguente è relativa alla dotazione di servizi (mq per abitante) per ciascuna

delle 9 categorie:

1 - Verde pubblico e attrezzature sportive all'aperto

10 mq/ab

2 - Attrezzature scolastiche 4 mq/ab

3 - Attrezzature religiose 4 mq/ab

4 - Attrezzature tecnologiche 4 mq/ab

5 - Parcheggi 6 mq/ab

6 - Attrezzature sanitarie e assistenziali

10 mq/ab

7 - Attrezzature civili e culturali 1 mq/ab

8 - Attrezzature cimiteriali 4 mq/ab

9 - Attrezzature sportive 1 mq/ab

TOTALE 43 mq/ab

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La dotazione di servizi per categoria può essere confrontata con la dotazione indicata

nell’art. 3 del Decreto Interministeriale 1444/68

- la quantità di aree indicata dal D.I. per aree per l’istruzione è di 4,5 mq/ab ,

quella esistente nel Comune di Garlasco (categoria 2) è lievemente inferiore,

pari cioè a 4 mq/ab;

- la quantità di aree indicata dal D.I. per aree per attrezzature di interesse comune

è 2 mq/ab; quella esistente nel Comune di Garlasco (categorie 3, 6 e 7) molto

superiore: 15 mq/ab

- la quantità di aree indicata per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo

sport è di 9 mq/ab; quella esistente nel Comune di Garlasco (categorie 1 e 9) è

superiore: 11 mq/ab

- la quantità di aree indicata per aree per parcheggi è di 2,5 mq/ab; quella

esistente (categoria 5) è più del doppio: 6 mq/ab

Nell’art. 3 del D.I. non sono elencate le attrezzature tecnologiche e le attrezzature

cimiteriali, che complessivamente hanno un’estensione pari 8 mq/ab.

La dotazione di aree per servizi esistente, escludendo dal conteggio le suddette

categorie è pari a 35 mq/ab.

Non sono presenti nel territorio di Garlasco le attrezzature pubbliche che il D.I.

1444/68 definisce di interesse generale (istruzione superiore, attrezzature sanitarie ed

ospedaliere, parchi pubblici urbani e territoriali); per tali funzioni Garlasco ricade nel

bacino di utenza di Vigevano e Pavia.

Nella tabella seguente sono indicati i pesi percentuali dei servizi pubblici e di quelli di

uso pubblico rispetto al totale e, relativamente alla distribuzione territoriale, il peso di

ciascuna delle frazioni e del capoluogo.

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Dotazione di

servizi totale %

di cui pubblici %

di cui privati di uso

pubblico %

di cui in frazione Bozzola

%

di cui in frazione

San Biagio %

di cui in capoluogo

%

100 72 28 16 4 80

I servizi privati di uso pubblico sono meno della metà di quelli pubblici e sono

prevalentemente attrezzature assistenziali e sanitarie (la sola Opera Assistenziale

S.Anna ha una superficie fondiaria di 87.000 mq)

Relativamente alla distribuzione territoriale la maggiore concentrazione di servizi si

trova ovviamente nel capoluogo (80%)

Nella frazione Bozzola è concentrato il 16% delle aree per attrezzature pubbliche,

costituite principalmente da verde sportivo e attrezzature religiose (due aree di circa

26.000 ciascuna)

Le attrezzature esistenti sono prevalentemente di livello comunale; i servizi di livello

sovracomunale (scuole secondarie di secondo livello, università, ospedale, ecc.) sono

collocati nei comuni di Mortara, Vigevano e Milano.

Il decentramento dei servizi di livello sovracomunale è uno dei principali elementi

che contribuiscono a definire una struttura della mobilità pendolare in cui parte

importante degli spostamenti è rivolta verso l’esterno del comune.

Dai dati del Censimento della Popolazione 2001 risulta che la popolazione che si

sposta giornalmente per motivi di studio o lavoro è di 4.317 persone di cui 2.341 con

destinazione interna allo stesso Comune e 1.971 con destinazione esterna al Comune.

4. Le infrastrutture

Attraverso la S.S. 596 Garlasco è collegata all’autostrada A7 Milano – Genova, a

Pavia ad est ed a Mortara ad ovest

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

19

L’attraversamento nord – sud (da Vigevano verso Dorno) è garantito dalla S.P. 206,

che nel tratto urbano raggiunge la saturazione nell’ora di punta; i collegamenti con il

comune di Alagna e con le frazioni Bozzola e San Biagio hanno invece un carattere

più locale.

Rilevante per la definizione del nuovo assetto viabilistico è la prevista autostrada

Broni – Pavia – Mortara, con la realizzazione di un nuovo casello in corrispondenza

della S.P. 206 in direzione Dorno: connesso alla realizzazione del casello autostradale

e valutata le condizione di saturazione, nelle ore di punta, del tratto tangenziale sud –

ovest, si prevede un nuovo tratto tangenziale (in parte in fase di realizzazione) ad est

di raccordo tra la S.P 185 (via San Biagio) che intercetta il traffico della S.P. 206

proveniente da Vigevano, con la S.S. 595 che è il principale asse di scorrimento est –

ovest e quindi con il casello presso la S.P. 206 (via Dorno).

La realizzazione del tratto più a sud, tra la rotonda sulla S.S. 595 e la rotonda di

accesso al casello della nuova prevista autostrada Broni – Pavia – Mortara dovrà

comunque essere subordinata alla realizzazione dell’autostrada stessa.

Al fine di rendere scorrevole il traffico viabilistico nella zona Sud è previsto il

potenziamento della via Alagna ed una salvaguardia per un eventuale nuovo tracciato

viabilistico est – ovest a sud dell’attuale tangenziale, di collegamento tra la via

Alagna e la via Dorno.

All’interno del sistema ferroviario Garlasco ha un ruolo marginale: sono garantiti

scarsi collegamenti con Pavia ad est e Mortara ad ovest attraverso i quali ci si

connette con la rete ferroviaria principale.

5. Le piste ciclabili

Nella tavola PdS 1 coerentemente con gli indirizzi delineati nel Documento di Piano,

sono individuati i nuovi tracciati di piste ciclabili previste

Al fine di potenziare la rete esistente, si prevede il completamento della pista ciclabile

di collegamento con la frazione Bozzola; il completamento della pista ciclabile di

collegamento con la frazione San Biagio; la realizzazione della pista ciclabile

sull’attuale circonvallazione sud – via Leonardo da Vinci (dalla rotonda presso la

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

20

grande area industriale ad est e la rotonda su via Alagna), proposta nella prospettiva

di declassare a viabilità locale tale arteria (con la realizzazione della nuova arteria

viabilistica più a sud di questa).

Due nuovi tracciati di piste ciclabili sono connessi al progetto realizzato in adesione

al terzo bando indetto dalla Comunità Europea (a cui ha aderito, unitamente ad altri

soggetti, il comune di Garlasco) nell’ambito del Programma denominato Central

Europe, finalizzato a finanziare progetti che abbiano come obiettivo il rafforzamento

della competitività e dell’attrattività delle città e delle regioni.

Un tracciato è costituito dal prolungamento della pista ciclabile di via Dorno fino al

Torrente Terdoppio, con proseguimento nel Comune di Alagna; l’altro è un tracciato

ad anello tra il capoluogo (rotonda ad est sulla statale) attraverso il Sito di Importanza

Comunitaria “Boschi del Vignolo” fino alla frazione Bozzola.

Lungo il Terdoppio, tra la cascina Reale ed il Comune di tromello, la Provincia di

Pavia, nell’ambito di un più globale progetto di riqualificazione, ha realizzato un

percorso ciclopedonale con posizionamento di strutture per la fruizione ed il

miglioramento della vocazione faunistica

L’obiettivo, attraverso la realizzazione di nuove piste ciclabili, dovrebbe essere quello

di creare una connessione ecologica tra le aree verdi e tra le attrezzature pubbliche

esistenti e previste. Il raggiungimento di tale obiettivo è reso difficoltoso dalla

conformazione delle strade, la cui sezione non consente reperire spazi per il sedime di

nuove piste.

Pertanto la realizzazione di nuovi spazi per verde e attrezzature pubbliche e di nuove

strade dovrà essere effettuata valutando sempre la possibilità di realizzare parti di

percorsi ciclabili eventualmente da connettere in futuro.

6. I servizi previsti

Le aree per servizi pubblici sono reperite attraverso una disciplina che non prevede il

ricorso all’esproprio ma all’acquisizione a titolo gratuito connessa all’attuazione degli

Ambiti di trasformazione (At).

L’obiettivo del Piano dei Servizi è da un lato quello di potenziare la dotazione di

servizi pubblici prevedendo la cessione, all’interno degli Ambiti di Trasformazione

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

21

individuati dal Documento di Piano, del 50% della superficie territoriale di

intervento; d’altro lato, vista la più che sufficiente dotazione di servizi esistenti e la

possibilità di incremento data dall’attuazione degli Ambiti di Trasformazione, si

prevede una possibilità di parziale monetizzazione delle aree da cedersi (valutata per

ogni singolo intervento e consentita solo qualora l’intera cessione sia di difficile

applicazione o non consenta l’individuazione di aree pubbliche sufficientemente

accessibili o fruibili), il cui ricavato dovrà essere utilizzato al fine di potenziare e

migliorare la qualità delle attrezzature pubbliche esistenti.

Complessivamente gli ambiti di trasformazione prevalentemente residenziali hanno

un’estensione di circa 353.000 mq.

La Superficie lorda di pavimento (Slp) realizzabile negli ambiti di trasformazione è di

mq 52.800 circa per un totale di 1.056 nuove stanze.

Superficie Territoriale ambiti di trasf.

residenziali mq

indice di edificabilità

mq/mq

Superficie lorda di

pavimento mq

352.000 x 0,15

= 52.800

calcolo della Slp residenziale massima connessa all’attuazione degli

ambiti di trasformazione prevalentemente residenziali.

Nuova Superficie lorda di pavimento residenziale

mq mq/ab

incremento insediativo

ab.

52.800 : 50

= 1.056

calcolo dell’incremento insediativo relativo agli ambiti di

Trasformazione

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

22

Calcolo della capacità insediativa e della dotazione di servizi

I dati forniti dall’ISTAT mostrano, relativamente a Garlasco, una dinamica della

popolazione in decremento dal 1982 fino a metà degli anni ’90 (il valore minimo

viene raggiunto nel 1995 con 9.083 abitanti), ed in crescita pressoché costante dal

2001 (dinamica simile a quella dell’intera Provincia e della Regione, nelle quali però

la crescita è più accentuata); la popolazione al 1 gennaio 2007 è di 9.521 residenti

(ulteriori dati e tabelle sono illustrati nel Documento di Piano).

Popolazione esistente (1 gen 2007)

9.521

Popolazione insediabile

1.056

Totale popolazione PGT

10.577

Superficie territoriale AT residenziali - mq

quota di area pubblica da

cedere

352.935 30% 105.881 mq area pubblica minima derivante dalle AT

352.935 50% 176.468 mq area pubblica massima derivante dalle AT

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

23

Servizi pubblici esistenti mq

296.706

Servizi privati di uso pubblico esistenti

esistenti - mq 115.075

Totale dotazione servizi esistente - mq

411.781

area pubblica minima derivante dalle AT mq

105.881

Totale dotazione servizi PGT - mq

517.661

Totale dotazione servizi esistente mq

Popolazione esistente

(1.1.2007) - ab

dotazione servizi pubblici esistente

mq/ab

411.781 9.521 43

Totale dotazione servizi PGT - mq

Totale popolazione PGT -

ab

dotazione servizi pubblici PGT

mq/ab

517.661 10.577 49

Unica area per servizi la cui acquisizione viene effettuata tramite esproprio od

accordo bonario e quella finalizzata al completamento della piazza Togliatti. Il costo

per l’eventuale esproprio di tale area, di circa mq 800, è sostenibile grazie agli

introiti derivanti dalla monetizzazione e dagli oneri di urbanizzazione.

Come previsto dalla l.r. 12/05, i vincoli preordinati all’espropriazione per la

realizzazione, esclusivamente ad opera della pubblica amministrazione, di

attrezzature e servizi previsti dal piano dei servizi hanno la durata di cinque anni,

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

24

decorrenti dall’entrata in vigore del piano stesso. Detti vincoli decadono qualora,

entro tale termine, l’intervento cui sono preordinati non sia inserito, a cura dell’ente

competente alla sua realizzazione, nel programma triennale delle opere pubbliche e

relativo aggiornamento, ovvero non sia stato approvato lo strumento attuativo che ne

preveda la realizzazione

Le aree cedute al Comune dovranno avere, in una prima fase attuativa del PdS, la

funzione di incrementare la rete ecologica; ciò potrà essere realizzato tramite la

piantumazione di alberi ed arbusti.

In una seconda fase potranno essere valutate funzione diverse qualora

l’Amministrazione ritenga opportuno realizzare nuove attrezzature pubbliche.

Le risorse economiche necessarie per la realizzazione di nuove strutture pubbliche

sono ricavabili dalla monetizzatone effettuabile in luogo della cessione di una quota

delle aree pubbliche connesse all’attuazione degli Ambiti di Trasformazione

(l’introito massimo della monetizzazione è di circa 2.470.000 euro) e dagli oneri di

urbanizzazione.

E’ opportuno che nella programmazione relativa alle future nuove attrezzature

pubbliche si valuti anche quanto emerge dall’analisi della struttura della popolazione

(illustrata più analiticamente nel Documento di Piano).

Come si riscontra nelle dinamiche demografiche a livello nazionale, anche all’interno

della popolazione di Garlasco vi è una quota consistente di abitanti che hanno

superato i 60 anni: da un’analisi più dettagliata della popolazione residente nel 2007

risulta che questa è il 30% della popolazione.

Risulta inoltre confermato anche per Garlasco una quantità superiore di popolazione

femminile rispetto a quella maschile.

Dall’analisi del bilancio demografico del 2006 tra gli elementi si può rilevare il saldo

naturale in perdita ed saldo migratorio in aumento

Dall’analisi del numero di cittadini stranieri residenti in Lombardia, in Provincia di

Pavia e a Garlasco (il dato è disponibile solo a partire dal 2003), si può verificare

come i residenti stranieri siano più che raddoppiati nel corso di un quinquennio;

l’analisi più dettagliata indica una presenza maggiore di maschi rispetto alle femmine

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

25

ed una concentrazione nella fascia di età di prima infanzia e tra i trenta e i quaranta

anni.

Età media della popolazione che aumenta e incremento di cittadini stranieri sono

elementi che mutano la conformazione della popolazione con modifiche che

divengono strutturali: a tali mutamenti deve seguire una adeguata offerta si servizi e

strutture pubbliche anche al fine di prevenire fenomeni di marginalità o di abbandono

della popolazione anziana.

7. Introiti derivanti dagli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e dalla

monetizzazione connessi all’attuazione degli Ambiti di Trasformazione

Gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria presunti derivanti dall’ attuazione

degli Ambiti di Trasformazione sono pari a 1.600.000 euro circa (lo schema del

calcolo è illustrato nell’allegato A); a questi si sommano gli oneri di urbanizzazione

derivanti dalle trasformazioni all’interno della città consolidata. Tale introito è da

considerarsi sufficienti a sostenere i costi della prima fase di attuazione del PdS, che

prevede, sulle aree pubbliche, la realizzazione di verde e i costi per l’indennizzo

finalizzato all’acquisizione dell’area per il completamento della piazza Togliatti .

Agli oneri di urbanizzazione deve essere aggiunto inoltre l’introito derivante dalla

possibile monetizzazione delle aree Ap da cedersi al Comune: la superficie massima

monetizzabile è di circa 70.600 mq pari a circa 2.470.000 euro)

8. Programma Triennale Opere Pubbliche 2010/2012

Le opere pubbliche previste nel triennio 2010/2012 sono individuate nel Programma

Triennale Opere Pubbliche approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n.

67 del 21.12.2009.

Con detta deliberazione è stata effettuata l’Approvazione degli schemi di programma

triennale 2010/2012 e l’elenco annuale 2010; nell’ambito di tale provvedimento

vengono esplicitati i costi e i mezzi finanziari stanziati.

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

26

Per il 2010 sono previste le seguenti opere

1) manutenzione straordinaria dei fabbricati, delle strade e delle fognature

appartenenti al patrimonio comunale

2) piano strade (realizzazione nuove asfaltature, rifacimento marciapiedi, ecc.

…)

3) lavori di ristrutturazione idraulica e parziale tombinatura del Cavo Colatore

4) realizzazione palestra (da realizzarsi presso il plesso scolastico Toledo)

5) sistemazione del cimitero del capoluogo

6) completamento della pista ciclabile di via L. Da Vinci (finalizzato al

collegamento della circonvallazione con la via Dorno)

Per il 2011 sono previste le seguenti opere

1) manutenzione straordinaria dei fabbricati, delle strade e delle fognature

appartenenti al patrimonio comunale

2) piano strade

Per il 2012 sono previste le seguenti opere

1) manutenzione straordinaria dei fabbricati, delle strade e delle fognature

appartenenti al patrimonio comunale

2) piano strade

La stima dei costi del programma ammonta, per il 2010, a euro 1.726.540; per il 2011

a euro 593.000; per il 2012 a euro 523.000.

La disponibilità finanziaria deriva, per il 2010, da entrate acquisite tramite

contrazione di mutuo (euro 1.327.040), mediante apporti di capitale privato (euro

150.000), da trasferimenti di immobili ex art. 19 l.109/04 (euro 249.500); per il 2011

da trasferimenti di immobili ex art. 19 l.109/04 (euro 593.000); per il 2012 da

trasferimenti di immobili ex art. 19 l.109/04 (euro 523.000);

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

27

NORME DI ATTUAZIONE

Art 1. Parametri urbanistico edilizi

Superficie territoriale St: comprende, oltre alla zona su cui si concentra

l’edificazione, le aree destinate alle urbanizzazioni primarie e secondarie; la

realizzazione degli interventi è subordinata all’approvazione di uno strumento

urbanistico esecutivo.

Superficie fondiaria Sf: definisce la sola area di pertinenza degli edifici con

esclusione delle aree destinate alle urbanizzazioni primarie e secondarie

Superficie coperta Sc: definisce la proiezione a terra del perimetro esterno degli

edifici; sono esclusi dalla Sc le pensiline ed i balconi aggettanti per non più di 2 m dal

filo del fabbricato

Superficie lorda di pavimento Slp: definisce le superfici lorde comprese entro il

profilo esterno degli edifici. Deve essere computata nella Slp la superficie di ogni

piano abitabile o agibile inclusi i soppalchi, i piani seminterrati ed interrati se agibili, i

sottotetti con altezza media ponderale superiore a m. 2,40.

Non sono comprese nella Slp:

a) le superfici dei porticati, delle logge, dei balconi, dei terrazzi, dei cavedi,

delle tettoie aperte su due lati qualora la superficie di tali spazi non

superi il 25% della Slp;

b) gli accessori chiusi (cantine, ripostigli, lavanderie e depositi) che abbiano

un’altezza media di ml.2,50 all’intradosso della soletta ed un’altezza

massima di ml. 3 all’estradosso del colmo del tetto, qualora la superficie di

tali spazi non superi il 25% della Slp;

c) le superfici nette degli androni di ingresso, delle scale comuni degli

edifici plurifamiliari e degli atri compresi i corridoi comuni ad essi collegati,

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

28

delle scale di sicurezza, dei vani corsa degli ascensori e dei montacarichi, dei

vani tecnici e degli impianti tecologici;

d) le superfici lorde degli spazi destinati al ricovero di autovetture come

stabilito per ogni singolo tessuto qualora l’altezza non superi i ml 3 misurata

all’estradosso di colmo;.

e) le superfici lorde degli spazi chiusi da pareti vetrate fisse o asportabili

qualora tali superfici non superino il 20% della superficie complessiva

dell’unità immobiliare connessa;

f) le superfici relative a locali interrati o seminterrati (non emergenti oltre

ml 1,20) destinati a funzioni accessorie (locali tecnici, cantine, lavanderie,

autorimesse, parcheggi, magazzini, depositi) qualora la superficie non superi

il 120 % della Superficie coperta Sc e l’altezza non sia superiore a m. 2,50.

Le disposizioni contenute nei punti a) e b) non sono cumulabili tra loro.

Le disposizioni contenute nei punti a) e b) sono cumulabili con il punto C.

Altezza media ponderale dei sottotetti: si ottiene dividendo il volume della parte di

sottotetto la cui altezza supera m. 1,50 per la superficie relativa.

Altezza H : è l’altezza, misurata dal piano di giacitura dell’edificio, all’intradosso del

solaio di copertura se orizzontale, o nel punto medio dell’intradosso del solaio di

copertura, se inclinato. Nel caso di solai / soffitte con altezza media superiore a ml.

1,50, l’altezza sarà misurata all’intradosso della copertura se orizzontale, o nel punto

medio dell’intradosso della copertura, se inclinata.

Se il piano di giacitura è posto a quota uguale per tutti i fronti del fabbricato, si

determina come altezza dell’edificio l’altezza massima misurata fra quelle delle

diverse facciate dell’edificio; nel caso di piani di giacitura posti a quote differenti,

l’altezza sarà determinata dalla media delle diverse facciate dell’edificio

La quota del piano di giacitura dell’edificio corrisponde alla quota media del

marciapiede o della strada in mancanza di marciapiede per edifici allineati su filo

stradale; alla quota media di sistemazione del terreno misurata precedentemente

all’intervento edilizio

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

29

Non contribuiscono al calcolo dell’altezza H i volumi tecnici relativi ai fine corsa

ascensori e volumi tecnici connessi all’installazione di fonti energetiche rinnovabili.

Volume V: definisce la somma dei prodotti della Slp di ciascun piano per l’altezza

misurata dal livello di calpestio del piano stesso al livello di calpestio del piano

superiore ad eccezione dell’ultimo piano abitabile la cui altezza va misurata dal piano

di calpestio all’intradosso dell’ultimo solaio se orizzontale o nel punto medio

dell’intradosso del solaio di copertura, se inclinato.

Distanza tra fabbricati Df: è la distanza che intercorre fra le pareti o parti di pareti di

edifici disposti tra loro in parallelo o ad angolo inferiore a quello retto. Tale distanza

si misura a partire dal limite esterno di ogni opera in elevazione e di ogni aggetto

superiore a m 1,50 ed è misurata sulla retta che individua la distanza minima tra le

pareti.

Distanza dal confine Dc: è la distanza tra le pareti di un edificio e il confine del lotto;

tale distanza si misura a partire dal limite esterno di ogni opera in elevazione e di ogni

aggetto superiore a m 1,50, sulla retta orizzontale che individua la distanza minima

tra la proiezione orizzontale della parete e la linea di confine del lotto.

Distanza dalle strade Ds: è la distanza tra le pareti di un edificio che fronteggia una

strada e il ciglio della strada stessa; tale distanza si misura a partire dal limite esterno

di ogni opera in elevazione e di ogni aggetto superiore a m 1,50, sulla retta

orizzontale che individua la distanza minima tra la proiezione orizzontale della parete

e il limite delle zone per la viabilità esistenti o previste dal PGT.

Distanza tra fabbricati dalle linee di delimitazione di diversi tessuti urbanistico –

edilizi: la distanza degli edifici si calcola con criterio analogo a quello utilizzato per la

distanza dal confine Dc.

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

30

Art 2. Indici

Indice di edificabilità territoriale It: rappresenta la Superficie lorda di pavimento Slp

massima realizzabile per ogni m2 di Superficie territoriale St.

Indice di edificabilità fondiaria If: rappresenta la Superficie lorda di pavimento Slp

massima realizzabile per ogni m2 di Superficie fondiaria Sf.

Indice di copertura Ic: esprime in percentuale il rapporto tra Superficie coperta Sc e

Superficie fondiaria Sf di pertinenza dell’edificio.

Qualora un’area su cui insistono edifici che si intendono conservare, venga frazionata

dopo l’adozione del presente PGT allo scopo di costituire nuovi lotti edificabili, nel

caso in cui il rapporto tra la Superficie lorda di pavimento Slp degli edifici esistenti e

la porzione di area che a questi rimane asservita (area di pertinenza) superi l’Indice di

edificabilità territoriale Et che compete alla zona oggetto dell’intervento in base alle

presenti norme, detto frazionamento non è considerato valido ai fini urbanistico –

edilizi e quindi la verifica dell’Ef sarà operata sul lotto originario.

Art 3. Aree di pertinenza

E’ area di pertinenza edificatoria di una costruzione quella oggetto di calcolo, in

applicazione egli indici di edificabilità previsti dal presente piano, ai fini della

realizzazione della stessa e che ad essa si deve considerare asservita.

E’ area di pertinenza di un edificio realizzato in attuazione di un precedente

strumento urbanistico generale quella che ad esso deve considerarsi asservita in

quanto calcolata ai fini della sua realizzazione in applicazione degli indici di

edificabilità previsti dallo strumento stesso e - quando trattasi di area appartenente al

proprietario dell’edificio stesso e da esso non acquisita dopo la formazione del titolo

abilitativo – anche la più estesa area calcolata in applicazione degli indici più

restrittivi eventualmente previsti dal presente piano

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

31

Gli indici di edificabilità di un’area possono essere utilizzati una sola volta. Sulle aree

che hanno generato la Slp si deve considerare sussistente una servitù non aedificandi,

a seconda dei casi, parziale o totale. Nei casi consentiti dalla disciplina di legge

vigente in materia gli atti aventi ad oggetto l’asservimento di cui al presente paragrafo

devono essere trascritti, a spese del proprietario o dei proprietari, nei registri

immobiliari. Il Comune terrà comunque un elenco degli atti stessi ed una raccolta di

essi.

Un’area di pertinenza viene considerata satura quando risultano assentiti e realizzati

edifici per una Slp pari a quella massima consentita dal presente piano. In caso di

frazionamenti successivi, l’utilizzo delle aree risultanti è subordinato alla verifica del

rispetto degli indici previsti dal Piano delle Regole per tutte le aree derivate dal

frazionamento. Il vincolo di pertinenza dura con il durare degli edifici.

Ai fini dei vincoli volumetrici e di tutti gli indici prescritti dal presente piano si

devono assumere come aree di pertinenza edificatoria di un edificio o di un gruppo di

edifici esistenti l’area di proprietà alla data di adozione del presente strumento

urbanistico non acquisite dopo la formazione del titolo abilitativo urbanistico edilizio

relativo all’edificio o agli edifici stessi.

Nel caso di frazionamenti successivi a tale data i lotti liberi o parzialmente liberi

risultanti dagli stessi potranno essere computati ai fini edificatori solo nella misura in

cui non debbano considerarsi asserviti, ai sensi del precedente comma ed in base ai

nuovi indici di Piano, all’edificio od agli edifici esistenti sull’originaria unitaria

proprietà.

Rimangono in ogni caso fermi tutti i vincoli di pertinenza volumetrica, anteriori

all’adozione del presente strumento, derivanti dal calcolo delle aree ai fini del rilascio

dei permessi di costruire o delle denunce di inizio attività o della formazione degli

altri titoli abilitativi urbanistico – edilizi prima previsti dalla legge o della stipulazione

di convenzioni urbanistiche (anche non trascritte nei registri immobiliari) cui abbia

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

32

fatto seguito, in epoca anteriore all’adozione del presente piano od anche in epoca

successiva, la realizzazione degli edifici alla quale essi risultano preordinati.

Rimangono altresì ferme tutte le impegnative aventi ad oggetto cessioni di aree al

Comune e/o asservimenti di aree ad uso pubblico che, alla data di adozione del Piano

delle Regole, non hanno ancora trovato esecuzione mediante i necessari atti di

trasferimento di proprietà o di costituzione di uso pubblico.

Art 4. Definizione degli interventi edilizi

Le definizioni degli interventi edilizi (come individuati dall’art. 27 della l.r.12/05 e

successive modifiche) sono le seguenti:

manutenzione ordinaria: interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione,

rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelli necessari ad

integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti, anche

con l’impiego di materiali diversi, purché i predetti materiali risultino

compatibili con le norme e i regolamenti comunali vigenti;

manutenzione straordinaria: opere e alle modifiche riguardanti il consolidamento, il

rinnovamento e la sostituzione di parti anche strutturali degli edifici, la

realizzazione ed integrazione dei servizi igienico-sanitari e tecnologici,

modificazioni dell’assetto distributivo di singole unità immobiliari. Sono di

manutenzione straordinaria anche gli interventi che comportino la

trasformazione di una singola unità immobiliare in due o più unità

immobiliari, o l’aggregazione di due o più unità immobiliari in una unità

immobiliare;

restauro e risanamento conservativo: interventi edilizi rivolti a conservare e

recuperare l’organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un

insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

33

e strutturali dell’organismo stesso, ne consentano destinazioni d’uso con essi

compatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il

rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio, l’inserimento degli elementi

accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell’uso, l’eliminazione degli

elementi estranei all’organismo edilizio;

Resta ferma la definizione di restauro prevista dall’art. 29 comma 4 d. lgs

42/2004

ristrutturazione edilizia: interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi

mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un

organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi

comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi

dell’edificio, l’eliminazione, la modifica e l’inserimento di nuovi elementi ed

impianti. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono

ricompresi anche quelli consistenti nella demolizione e ricostruzione parziale

o totale nel rispetto della volumetria preesistente, fatte salve le sole

innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa antisismica;

nuova costruzione: interventi di trasformazione edilizia e urbanistica del territorio

non rientranti nelle categorie definite ai punti precedenti e precisamente:

1. la costruzione di manufatti edilizi fuori terra o interrati, ovvero

l’ampliamento di quelli esistenti all’esterno della sagoma esistente;

2. gli interventi di urbanizzazione primaria e secondaria realizzati da soggetti

diversi dal comune;

3. la realizzazione di infrastrutture e di impianti, anche per pubblici servizi,

che comporti la trasformazione in via permanente di suolo inedificato;

4. l’installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di

qualsiasi genere, quali roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni, che

siano utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi,

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

34

magazzini e simili e che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente

temporanee;

5. gli interventi pertinenziali che gli atti di pianificazione territoriale e i

regolamenti edilizi, anche in relazione al pregio ambientale paesaggistico

delle aree, qualifichino come interventi di nuova costruzione, ovvero che

comportino la realizzazione di un volume superiore al 20 per cento del

volume dell’edificio principale;

6. la realizzazione di depositi di merci o di materiali, la realizzazione di

impianti per attività produttive all’aperto ove comportino l’esecuzione di

lavori cui consegua la trasformazione permanente del suolo inedificato.

ristrutturazione urbanistica: interventi rivolti a sostituire l’esistente tessuto

urbanistico-edilizio con altro diverso, mediante un insieme sistematico di

interventi edilizi, anche con la modificazione del disegno dei lotti, degli isolati

e della rete stradale.

Art. 5 Classificazione delle funzioni

FUNZIONI RESIDENZIALI

funzioni residenziali

Residence, abitazioni collettive

FUNZIONI COMMECIALI

commercio di vicinato

medie strutture di vendita

grandi strutture di vendita

somministrazione (bar e ristoranti) - art. 4 l.r. 30/2003

banche

commercio all’ingrosso

FUNZIONI TERZIARIE

servizi privati di uso pubblico

uffici e studi professionali

servizi alla persona

servizi per l’industria

artigianato di servizio alla famiglia

artigianato di servizio all’auto

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

35

Centri di telefonia in sede fissa (di cui alla l.r. 6/2006 e successive integrazioni e

modifiche)

E’ così definita qualsiasi struttura ove è svolta l’attività commerciale in via

esclusiva di cessione al pubblico di servizi telefonici. Nei centri di telefonia in

sede fissa sono ammesse le sole attività di cessione al pubblico di servizi

telefonici, ogni attività commerciale che importi una connessione telefonica o

telematica allo scopo di fornire servizi di telefonia vocale indipendentemente

dalle tecnologie di commutazione utilizzate, da realizzarsi nei locali o sulle

superfici aperte al pubblico e a tale scopo attrezzati, nonché l’attività di vendita di

schede telefoniche. E’ altresì consentita l’installazione di distributori automatici di

bevande ed alimenti nel rispetto delle procedure previste dalle leggi vigenti in

materia.

Distributori di carburanti: tale funzione può comprendere attività connesse alla

distribuzione di carburante (ai sensi del d. lgs 114/98 art. 4 pt.: “vendita prodotti

per uso autotrazione” - somministrazione al pubblico di alimenti e bevande ai

sensi dell’art. 4 l.r. 30/03 solo se connessi all’attività di distribuzione carburanti

con orari regolati da apposito regolamento – nelle more dell’approvazione del

regolamento devono essere rispettati gli orari di apertura e chiusura del

distributore).

Farmacie, erboristerie, tabaccherie (attività non sottoposte al d.lgs. 114/98)

servizi pubblici e privati di uso pubblico suscettibili di essere valutati come standard

(disciplinati dal Piano dei Servizi)

verde pubblico e attrezzature sportive all'aperto

attrezzature scolastiche

attrezzature religiose

attrezzature tecnologiche

parcheggi

attrezzature sanitarie e assistenziali

attrezzature civili e culturali

attrezzature cimiteriali

attrezzature sportive

funzioni turistico ricettive e ricreative

Strutture alberghiere

Campeggi

Discoteche, attrezzature per lo spettacolo e multisale

Attrezzature per il tempo libero e lo sport

FUNZIONI PRODUTTIVE

Artigianato produttivo, industria

Depositi e magazzini connessi all’attività artigianale e produttiva

FUNZIONI AGRICOLE

Abitazioni agricole

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

36

Strutture agrituristiche

Impianti e attrezzature per la produzione agricola

Depositi e magazzini connessi all’attività agricola

Altre eventuali funzioni non comprese nella classificazione di cui sopra devono, per

analogia, essere ricondotte alle funzioni sopra individuate.

Art. 6 Criteri generali

Art. 6.1 Categorie d’intervento

Le categorie d’intervento a cui si può fare ricorso nell’attuazione delle previsioni

contenute nel PdS sono tutte quelle individuate nell’art 4; nel caso in cui le aree

individuate nel PdS siano componenti della città storica si applica la disciplina

individuata dal PdR.

Art. 6.2 Distanze

In tutti le aree, se non diversamente specificato debbono essere rispettate le seguenti

distanze tra i fabbricati (Df):

la distanza minima tra pareti finestrate o parti di pareti finestrate deve essere pari

all’altezza del fabbricato più alto e comunque non inferiore a ml 10. Tale pescrizione

si applica anche quando una sola parete sia finestrata; non si applica per pareti o parti

di pareti non finestrate;

nei casi di restauro e risanamento conservativo ristrutturazione edilizia ed

ampliamento la distanza tra i fabbricati non deve essere inferiore a quella preesistente

In tutti le zone, se non diversamente specificato debbono essere rispettate le seguenti

distanze minime dei fabbricati dal confine (Dc)

la distanza minima dal confine non deve essere inferiore a ml 5.

Nei casi di restauro e risanamento conservativo ristrutturazione edilizia ed

ampliamento la distanza dal confine non deve essere inferiore a quella preesistente

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

37

è ammessa la costruzione in aderenza al confine se preesiste parete o porzione di

parete senza finestre su qualsiasi porzione di segmento di confine, o in base alla

presentazione di un progetto unitario per i fabbricati da realizzare in aderenza, ovvero

in base ad accordo scritto con i proprietari confinanti, da trascriversi nei registri

immobiliari;

è ammessa la costruzione a confine delle cabine elettriche secondarie e delle

autorimesse con altezza non superiore a m 3 compreso il colmo

La distanza minima degli edifici dalle strade (Ds) non deve essere inferiore a ml 5

salvo quanto diversamente prescritto dalla legislazione vigente

Art. 6.3 Dotazione di parcheggi pubblici necessaria:

funzioni parcheggi pubblici - mq

verde pubblico e attrezzature sportive all'aperto

(interventi con Sf > 300 mq) 2 mq/10 mq di Sf

attrezzature scolastiche 2 mq/10 mq di Sf

attrezzature religiose 2 mq/10 mq di Sf

attrezzature sanitarie e assistenziali 5 mq/10 mq di Slp

attrezzature civili e culturali 5 mq/10 mq di Slp

attrezzature cimiteriali 2 mq/10 mq di Sf

attrezzature sportive 5 mq/10 mq di Slp

Per i parcheggi di nuova realizzazione deve essere valutato, ove compatibile,

l’impiego di materiali permeabili per le pavimentazioni, e la previsione di sistemi di

reinfiltrazione in loco delle acque meteoriche potenzialmente non inquinate;

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

38

Le aree per sevizi comprese nella città storica sono disciplinate, oltre che dalle

presenti norme, anche dalle norme specifiche della città storica di cui al par … del

PdR.

Art. 7 Ambiti di trasformazione

All’interno degli ambiti di trasformazione si individua l’area su cui concentrare gli

edifici privati (Apr) e l’area da cedere al Comune da destinare a verde e ad

attrezzature pubbliche (Ap).

La localizzazione delle aree Apr ed Ap riportata nell’elaborato DP 6 del Documento

di Piano e PdS 1 2 PdS 2.1 – 2.6 del PdS deve considerarsi indicativa

Gli Ambiti di trasformazione si articolano in:

- ambiti di trasformazione prevalentemente residenziali: corrispondono ad aree

libere prevalentemente collocate ai margini del tessuto urbano consolidato in

cui sono insediabili funzioni residenziali e funzioni compatibili con la

residenza. La quota di aree pubbliche Ap da cedere connessa all’attuazione di

ogni singolo ambito è pari al 50% della St

L’Amministrazione può valutare di consentire, in luogo della cessione, la

monetizzazione delle aree da cedersi, fino ad un massimo del 20% della St,

qualora non sia possibile attenersi ai criteri di seguito indicati.

- ambiti di trasformazione per attività: corrispondono ad aree libere

prevalentemente adiacenti a zone dove sono insediate attività produttive. Le

funzioni insediabili sono le attività artigianali ed industriali e le attività

terziarie e di commercio di vicinato con esse compatibili. La quota di aree

pubbliche Ap da cedere connessa all’attuazione di ogni singolo ambito deve

essere almeno pari al 20% della St e comunque non inferiore a 1 mq per ogni

mq di Slp con funzioni commerciali o terziarie e 1 mq ogni 10 mq di Slp con

funzioni produttive

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

39

Le aree Ap cedute per la realizzazione di verde e attrezzature pubbliche devono avere

una conformazione ed una localizzazione tale da rispettare criteri di compattezza

dell’area e di accessibilità.

Si ritiene comunque possibile (ai sensi dell’art. 9 comma 3 della l.r. 12/05), per ogni

singolo caso, valutare l’opportunità, in luogo della cessione, di monetizzare le aree

non cedute fino al 20% (con una cessione minima quindi non inferiore al 30% della

superficie territoriale) alle condizioni previste dalla l.r. 12/05

Ai sensi dell’ Art. 46 comma 1 punto a) della legge regionale, qualora l'acquisizione

delle aree da cedere non risulti possibile o non sia ritenuta opportuna dal comune in

relazione alla loro estensione, conformazione o localizzazione, ovvero in relazione ai

programmi comunali di intervento, la convenzione può prevedere, in alternativa

totale o parziale della cessione, che all'atto della stipulazione i soggetti obbligati

corrispondano al comune una somma commisurata all'utilità economica conseguita

per effetto della mancata cessione e comunque non inferiore al costo

dell'acquisizione di altre aree.

I proventi delle monetizzazioni per la mancata cessione di aree sono utilizzati per la

realizzazione degli interventi previsti nel piano dei servizi, ivi compresa

l’acquisizione di altre aree a destinazione pubblica;

La monetizzazione della cessione delle aree Ap è quindi consentita soltanto nel caso

in cui il comune dimostri specificamente che tale soluzione sia la più funzionale per

l'interesse pubblico.

All’interno delle aree da cedersi al comune Ap devono comunque essere realizzati i

parcheggi pubblici connessi agli interventi nella quantità riportata nell’art. 6.3; le aree

destinate a parcheggio pubblico costituiscono opere di urbanizzazione primaria la cui

realizzazione deve essere effettuata obbligatoriamente prima del rilascio dell’agibilità

degli edifici previsti. Tale obbligo deve essere trascritto nella convezione del P.A.

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

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Art. 8 Piani Esecutivi

La dotazione di aree per servizi che deve essere assicurata nei piani esecutivi (ad

esclusione di quelli in attuazione degli Ambiti di Trasformazione di cui al comma

precedente) deve essere pari a

18 mq/ab per le funzioni residenziali

10 mq per ogni mq di Sf destinata a funzioni artigianali e produttive

75 mq per ogni mq di Slp destinata a funzioni commerciali e terziarie

Poiché si ritiene necessario limitare gli effetti di dilavamento delle acque meteoriche,

preservare l’equilibrio idrogeologico del territorio e contenere l’impatto sull’ambiente

dovuto alla progressiva impermeabilizzazione delle aree libere, al fine di garantire

una corretta proporzione tra superfici impermeabili e permeabili, si prescrive che il

50% della superficie lasciata libera (nel rispetto dell’indice di copertura) in ogni

intervento edilizio sia scoperta e drenante.

Nei casi di nuova edificazione la superficie drenante non può comunque essere

inferiore al 15% dell’area di pertinenza dell’edificio

Al fine di garantire un costante apporto di acqua piovana alla falda deve essere di

norma previsto, ove possibile, il convogliamento diretto dell’acqua piovana in aree

permeabili anziché nel sistema fognario, ed una utilizzazione delle acque meteoriche

per gli usi non idropotabili.

Art. 9 Verde pubblico e attrezzature sportive all’aperto

A questa categoria appartengono: parchi, giardini, aree per il gioco e lo sport

all’aperto (campi di calcio, campi da tennis, ecc.), attrezzature connesse all’attività

prevista nella zona (servizi igienici, spogliatoi, chioschi, ecc.) eventuali attrezzature

non classificate ed a queste assimilabili.

If: 0,05 mq/mq

Dotazione parcheggi necessaria per aree con Sf > 300: 20% della Sf

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

41

Art. 10 Attrezzature scolastiche

A questa categoria appartengono: asili nido, scuole materne, scuole elementari, scuole

medie e scuole secondarie di 1° e 2° grado, eventuali attrezzature non classificate ed a

queste assimilabili.

If: 0,5 mq/mq

Nel caso di nuova edificazione o ampliamento superiore al 50% della Slp esistente

deve essere reperita una quota di aree per parcheggi pari al 20% della Sf.

Art. 11 Attrezzature civili e culturali

A questa categoria appartengono: strutture amministrative pubbliche, strutture per

l’ordine pubblico e la sicurezza (polizia, carabinieri, vigili del fuoco, protezione

civile, ecc.) musei, biblioteche, centri congressuali, teatri, strutture ricreative e

associative, strutture sociali, eventuali attrezzature non classificate ed a queste

assimilabili.

If: 0,5 mq/mq

Nel caso di nuova edificazione o ampliamento superiore al 50% della Slp esistente

deve essere reperita una quota di aree per parcheggi pari a 5 mq ogni 10 mq di Slp.

Art. 12 Attrezzature sanitarie e assistenziali

A questa categoria appartengono: ospedali, cliniche, case di riposo, case di

accoglienza, eventuali attrezzature non classificate ed a queste assimilabili.

If: 0,5 mq/mq

Nel caso di nuova edificazione o ampliamento superiore al 50% della Slp esistente

deve essere reperita una quota di aree per parcheggi pari a 5 mq ogni 10 mq di Slp

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

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Art. 13 Attrezzature religiose

A questa categoria appartengono: edifici per il culto, attrezzature parrocchiali,

eventuali attrezzature non classificate ed a queste assimilabili.

If: 0,5 mq/mq

Nel caso di nuova edificazione o ampliamento superiore al 50% della Slp esistente

deve essere reperita una quota di aree per parcheggi pari 2 mq ogni 10 mq di Sf.

Art. 14 Attrezzature tecnologiche

A questa categoria appartengono: strutture funzionali all’erogazione di pubblici

servizi, depuratori, centrali elettriche, acquedotto, piazzole ecologiche, centrale

telecom, ecc., eventuali attrezzature non classificate ed a queste assimilabili.

Sono consentiti tutti gli interventi funzionali allo svolgimento del servizio, nel

rispetto delle normative specifiche vigenti.

Art. 15 Attrezzature sportive

A questa categoria appartengono gli impianti sportivi coperti.

Ic: 0,6 mq/mq

Nel caso di nuova edificazione o ampliamento superiore al 50% della Slp esistente

deve essere reperita una quota di aree per parcheggi pari a 5 mq ogni 10 mq di Slp.

Art. 16 Cimiteri

A questa categoria appartengono le aree per i cimiteri ed i relativi servizi

Sono consentiti tutti gli interventi funzionali allo svolgimento del servizio, nel

rispetto delle normative specifiche vigenti.

Nel caso di nuova edificazione o ampliamento superiore al 50% della Slp esistente

deve essere reperita una quota di aree per parcheggi pari a 2 mq ogni 10 mq di Sf

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

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Art. 17 Parcheggi

A questa categoria appartengono le aree per parcheggi pubblici e di uso pubblico

Art. 18 Area per il completamento della Piazza Togliatti

Ai fini del di un’organica definizione del nuovo assetto della piazza Togliatti, viene,

individuata l’area necessaria al completamento del quadrilatero della piazza.

L’area individuata è anche funzionale al collegamento della Piazza, attraverso vicolo

Consortile, con il Corso principale quindi il centro cittadino (piazza Repubblica): il

nuovo percorso previsto consente di poter agevolmente utilizzare il nuovo parcheggio

e rendere più accessibili i luoghi e le attività del centro cittadino.

I mq da acquisire per il completamento della piazza sono circa 900.

Art. 19 Servizi privati di uso pubblico

Le attrezzature private suscettibili di essere considerate di interesse pubblico ai sensi

dell’art. 6 comma 10 della l.r.12/05 sono individuate con apposito segno grafico negli

elaborati PdS1 e PdS 2.1 – 2.6: alla funzione individuata secondo i criteri definiti nel

paragrafo 3 viene aggiunto nell’elaborato grafico un asterisco che ne denota la

proprietà privata del servizio.

Art. 20 Infrastrutture viabilistiche

Queste zone sono relative alle sedi stradali e, dove individuate, alle relative fasce di

rispetto.

Anche se le fasce di rispetto stradale non sono tutte individuate in modo specifico

negli elaborati del PGT, gli interventi edilizi devono prevedere il rispetto delle

distanze dal sedime stradale come prescritto dalle presenti norme e dalle leggi vigenti

(Codice della strada).

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

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Il tracciato della nuova viabilità potrà subire, in sede di progettazione, modifiche

rispetto al tracciato individuato negli elaborati di PGT, purchè tali modifiche siano

contenute entro il limite delle fasce di rispetto individuate.

In queste zone è consentita la realizzazione di nuove strade, l’ampliamento di quelle

esistenti, la realizzazione di piste ciclabili, parcheggi in linea.

Nelle fasce di rispetto stradale valgono le disposizioni vigenti in materia; in tali aree

sono comunque ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli

edifici esistenti, la realizzazione di recinzioni con paline e rete metallica.

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

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ALLEGATO A Introito derivante dagli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria connessi

dall’attuazione degli Ambiti di Trasformazione

At prevalentemente residenziali

Ipotesi con 100% di destinazione residenzale

St At residenziali

It mq/mq Slp mq mc destinati a residenza

oneri per urb.primarie

euro/mc euro

352.935 0,15 52.940 3 158.821 2 365.288 introito oneri

urbanizzazioni prim. con 100% resid.

mc resid oneri per urb.sec.

euro/mc euro

158.821 3 428.816 entrate oneri sec.con

100% resid.

794.104 entrate oneri tot. con 100% resid.

Ipotesi con 60% di destinazione residenzale e 40% di destinazione terziario commerciale

Slp At residenziali

Slp resid. mq mc resid oneri primaria

euro/mc euro

52.940 0,60 31.764 3 95.292 2 219.173 entrate oneri prim.

60% resid.

mc resid oneri second.

euro/mc euro

95.292 3 257.290 entrate oneri sec.

60% resid.

476.462 entrate oneri tot. 60%

resid.

Slp At residenziali

Slp terz.

comm. mq

oneri primaria euro/mq

euro

52.940 0,40 21.176 22 472.227 entrate oneri prim.

40% com. dir..

oneri second.

euro/mq euro

21.176 8 175.762 entrate oneri sec.

40% com. dir..

647.989 entrate oneri tot. 40%

comm. Ter.

1.124.451 entrate oneri tot.

60% resid 40% ter. Comm

794.104 1.124.451 1.918.555 2 959.277 valore medio introito oneri per At prevalentemente

residenziali

Piano dei Servizi – Relazione e Norme – luglio 2010

46

At prevalentemente industriali

Ipotesi con 100% di destinazione industriale

St At industriali

Slp ind. mq oneri per

urb.primarie euro/mc

euro

158.286 0,40 63.314 5 329.235 introito oneri urbanizz. prim. con 100%

ind.

oneri

second. euro/mq

euro

63.314 4 234.263 introito oneri urbanizz. sec. con 100%

ind.

563.498 tot. introioto oneri di urbanizzazione con 100% destinazione industriale

Ipotesi con 50% di destinazione industriale 50% destinazione terziario commerciale

Slp At prev.res

Slp ind. mq oneri

primaria euro/mq

euro

63.314 0,50 31.657 5 164.617 entrate oneri prim. 50% ind.

oneri

second. euro/mq

euro

31.657 4 117.132 entrate oneri sec. 50% ind.

281.749 entrate oneri tot. 50% ind

Slp At prev.res

Slp terz. com.

mq

oneri primaria euro/mq

euro

31.657 0,50 15.829 22 352.978 entrate oneri prim. 50% terz. com

Slp terz. Com.

mq

oneri primaria euro/mq

euro

15.829 8 131.377 entrate oneri prim. 50% terz. com.

484.355 entrate oneri tot. 50% comm. ter.

766.104 tot. introioto oneri di urbanizzazione con 50% destinazione industriale e 50% destinazione terziario comm.

563.498 766.104 1.329.602 2 664.801 valore medio introito oneri per At prevalentemente industriali