PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE · 2016. 1. 15. · Aggiornamento Piano Protezione Civile –...
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I l T e c n i c o : D o t t . s s a G e o l . S i l v i a C i u r l i a
L e c c e – s t u d i o c i u r l i a @ g m a i l . c o m
2013
PIANO COMUNALE DI
PROTEZIONE CIVILE
AGGIORNAMENTO
P.O. FESR 2007-2013 – Asse II – Linea di Intervento 2.3 – Azione 2.3.2
Rafforzamento delle strutture comunali di protezione civile
COMUNE DI ALBEROBELLO (BA)
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 1
INDICE
IL PIANO -
INTRODUZIONE
PARTE 1 PREMESSA E INQUADRAMENTO NORMATVO
Pag.2 • Premessa e chiave di lettura del Piano
• Inquadramento Normativo
LA
CONOSCENZA
DEL
TERRITORIO
PARTE 2 DATI E STRUTTURE DI RIFERIMENTO COMUNALI
Pag.11 • Informazioni Generali
• Altre Strutture di riferimento locali
• Strutture Sanitarie e Veterinarie
• Enti Gestori Servizi Essenziali
• Viabilità
• Dati popolazione
• Comuni Confinanti
COME
ATTIVARSI
PARTE 3 IL SISTEMA COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
Pag.17 • I centri di comando comunali (C.O.C. ; P.O.; P.T.)
o Introduzione
o Procedure di attivazione
• Le funzioni di supporto del C.O.C.
• Le aree di Protezione Civile
o Aree di Attesa
o Aree di Accoglienza
o Aree di Ammassamento Soccorritori
o Punto Medico Avanzato
o Elenco e dati Strutture Ricettive
COME
OPERARE
PARTE 4 GESTIONE DEI RISCHI NEL TERRITORIO COMUNALE – MODELLO DI INTERVENTO
Pag.56 • Introduzione
• Procedure per i rischi specifici
o Incendi di interfaccia
o Idrogeologico/Idraulico
o Sismico
o Ondate di Calore
o Neve e Grandine
o Trombe d’Aria
o Chimico-Industriale
o Trasporto Sostanze Pericolose
• Altre strutture sul territorio e risorse disponibili
• Elenco attrezzature in dotazione al comune e al volontariato
• Elenco strutture di ricovero anziani e persone con disabilità
• Il Sistema di informazione alla popolazione
ALLEGATI
PARTE 5 TAVOLE CARTOGRAFICHE E MODULISTICA
Pag.97 • Glossario (Allegato Modulistica)
• Avvisi - Ordinanze sindacali – Determine e Deliberazioni di Giunta
• Schede censimento danni (Allegato Modulistica)
• Cartografia
o Tav1 – Rischio inc. interfaccia - Carta delle fasce e aree di interfaccia
o Tav2 - Rischio incendi di interfaccia – Carta della Pericolosità
o Tav3 – Rischio incendi di interfaccia – Carta della Vulnerabilità
o Tav4 – Rischio incendi di interfaccia – Carta del Rischio di Interfaccia
o Tav5, 6, 7 – Rischio incendi di interfaccia – Carte degli scenari
o Tav8 – Carta del rischio idraulico e geomorfologico
o Tav9 - Carta dei valori ambientali e culturali
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PARTE 1 – IL PIANO -
INTRODUZIONE
Premessa e Inquadramento Normativo
Piano Comunale di Protezione Civile
• Premessa e chiave di lettura del Piano Pag. 3
• Inquadramento Normativo Pag. 3
COMUNE DI ALBEROBELLO
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 3
PREMESSA E CHIAVE DI LETTURA DEL PIANO
Con il termine "protezione civile" si intendono tutte le strutture e le attività messe in campo dallo Stato e
dagli Enti Locali per tutelare l'integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal
pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi.
Il Piano di Protezione Civile del Comune di Alberobello (BA) si pone come obiettivo prioritario quello di
dotare il Comune di uno strumento tecnico di semplice utilizzo che, in accordo con le direttive regionali e
nazionali, individui le attività fondamentali da svolgere nelle varie fasi di attivazione dei rischi; permettendo
all’Amministrazione Comunale una notevole flessibilità operativa, condizione necessaria per una corretta
gestione delle emergenze.
I punti chiave di questo strumento possono essere schematizzati come segue:
1. Sintesi delle informazioni relative al territorio;
2. Definizione del sistema comunale di protezione civile con i relativi strumenti per il
coordinamento delle criticità;
3. Individuazione delle aree di protezione civile, loro mappatura e produzione di schede di sintesi
necessarie all’atto dell’attivazione e allestimento;
4. Elenco sintetico delle attività che le singole funzioni di supporto del C.O.C. devono compiere, e
relativa modulistica;
5. Definizione schematica delle attività specifiche da compiere in relazione ai rischi specifici
presenti nel territorio e individuazione di strutture o zone particolarmente vulnerabili che dovranno
essere monitorate con particolare attenzione;
6. Cartografia allegata.
L’approccio nell’uso di questo piano deve essere dinamico. Partendo dalle informazioni e dalle procedure di
base inserite, bisogna individuare e attuare la miglior strategia per il raggiungimento degli obiettivi
prioritari previsti in caso di emergenza, ossia garantire l’incolumità delle persone, il soccorso e l’assistenza
alla popolazione, la tutela dei beni e dell’ambiente e il ripristino delle condizioni precedenti all’evento.
Questo documento rappresenta inoltre una guida per l’Amministrazione nell’interazione con le strutture
sovraordinate, deputate a supportare il Comune in caso di emergenza, attraverso schemi di comunicazione,
modulistiche condivise e standard a livello regionale e nazionale.
Il Piano di Protezione Civile è conforme alla vigente normativa di riferimento, regionale e nazionale. In
particolare fa propri gli indirizzi forniti dal Dipartimento Nazionale attraverso le indicazioni operative del 14
ottobre 2011 e la D.P.C.M. concernente gli “indirizzi operativi per la gestione delle emergenze” del 03
dicembre 2008 nella quale troviamo un invito rivolto a Regioni e Province affinché definiscano le modalità
per […] fornire il proprio supporto, anche di natura tecnica, sostenendo i Comuni nel reperimento delle
risorse e delle conoscenze necessarie alla predisposizione ed all’aggiornamento dei piani di emergenza,
favorendo i necessari raccordi fra i diversi soggetti interessati. […]
INQUADRAMENTO NORMATIVO
Il sistema nazionale di protezione civile
Dal 1992 in Italia la protezione civile è un "Servizio Nazionale", attualmente coordinato, a seguito della
Legge n. 100 del 12 luglio 2012, dal Ministro dell'interno o il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri e composto, come dice il primo articolo della legge, dalle amministrazioni dello Stato,
centrali e periferiche, dalle regioni, dalle province, dai comuni, dagli enti pubblici nazionali e territoriali e da
ogni altra istituzione ed organizzazione pubblica e privata presente sul territorio nazionale.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 4
Al coordinamento del Servizio nazionale e alla promozione delle attività di protezione civile, provvede
quindi il Ministro dell'interno o il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
attraverso il Dipartimento della Protezione civile.
Nella maggioranza dei Paesi europei, quello della protezione civile è un compito assegnato ad una sola
istituzione o a poche strutture pubbliche; in Italia, invece, in questa funzione è coinvolta tutta
l'organizzazione dello Stato, dai Ministeri al più piccolo comune, includendo anche la società civile, che
partecipa a pieno titolo al Servizio nazionale della protezione civile, soprattutto attraverso le organizzazioni
di volontariato. Le ragioni di questa scelta sono legate sia ad una motivazione istituzionale, sia ad
un’esigenza operativa vincolata alle caratteristiche fisiche del nostro territorio.
Il processo di riforma dell’ordinamento amministrativo, orientato all’aumento delle competenze e
responsabilità delle istituzioni regionali e locali, rispetto a quelle nazionali, non ha risparmiato il settore
della protezione civile. Il territorio italiano, soggetto ad una gamma di rischi notevole, viene più facilmente
gestito da un modello organizzativo flessibile e in grado di favorire un supporto efficace per prevenire e
prevedere le criticità, con una costante presenza di risorse umane, mezzi, capacità operative e decisionali.
Per le motivazioni su indicate il sistema è basato sul principio di sussidiarietà tra gli Enti; il primo
responsabile della protezione civile in ogni Comune è il Sindaco, che organizza le risorse comunali secondo
piani prestabiliti per fronteggiare i rischi specifici del suo territorio. In caso di evento calamitoso la
valutazione rapida dello scenario permette all’intero sistema di definire la portata dell'evento e valutare se
le risorse locali sono sufficienti o è necessario un supporto dall’esterno. Per consentire la rapida valutazione
della situazione, da cui dipende l’attivazione a catena del sistema di protezione civile, è necessario che tra i
vari livelli, a partire da quello comunale, sia garantito il costante flusso di informazioni.
L’organizzazione della protezione civile italiana prevede che vengano necessariamente identificati i soggetti
istituzionali con il compito di coordinare in caso di emergenza; a livello comunale questo ruolo compete al
Sindaco, definito dalla normativa “Autorità locale di protezione civile”.
La normativa nazionale e regionale
La Legge n. 225 del 24 febbraio 1992, con le successive modificazioni, rappresenta la base dell’attuale
sistema: con essa viene istituito il Servizio Nazionale di Protezione Civile, con una prima definizione delle
competenze di Regioni, Province, Prefetture, e Comuni in materia di previsione, prevenzione, soccorso e
ritorno alle normali condizioni di vita. In particolare, questa legge prevede (Art. 3) che le competenze della
Protezione Civile siano attribuite ad un numero elevato di soggetti, non solo per la gestione dell'emergenza,
ma per tutta una serie di attività che coprono le fasi del "prima e del dopo” (Previsione, Prevenzione,
Soccorso e superamento dell'Emergenza).
Altro aspetto importante è rappresentato dall’individuazione di differenti livelli di criticità delle emergenze.
Il legislatore infatti definisce (Art.2) le emergenze in tre livelli:
1) tipo A: “eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che possono essere fronteggiati mediante
interventi attuabili dai singoli Enti e amministrazioni competenti in via ordinaria”;
2) tipo B: “eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che per loro natura ed estensione comportano
l'intervento coordinato di più enti o amministrazioni competenti in via ordinaria”;
3) tipo C: “calamità naturali o connesse con l'attività dell'uomo che in ragione della loro intensità ed
estensione debbono, con immediatezza d'intervento, essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da
impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo.”(cosi modificato dalla Legge 100/2012).
Sin dalla sua nascita la legislazione in materia di protezione civile fa si che le amministrazioni locali siano
quelle a dover affrontare in prima linea le emergenze, supportate dagli organi superiori in caso di aumento
delle varie criticità. Da evidenziare la modifica apportata dalla legge 100/2012, che introduce il concetto di
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 5
limitatezza temporale nell’uso di quei mezzi e poteri straordinari messi in campo per la risoluzione degli
interventi effettuati nell’immediatezza.
Al raggiungimento del massimo livello emergenziale previsto dalla norma (art. 2 comma C) o
nell’imminenza di tale raggiungimento, Il Consiglio dei Ministri “… su proposta del Presidente del Consiglio
dei Ministri, ovvero, per sua delega, del Ministro dell'interno o del Sottosegretario di Stato alla Presidenza
del Consiglio dei Ministri segretario del Consiglio, acquisita l'intesa delle regioni territorialmente interessate,
delibera lo stato di emergenza, determinandone durata ed estensione territoriale in stretto riferimento alla
qualità ed alla natura degli eventi, nonché indicando l'amministrazione pubblica competente in via ordinaria
a coordinare gli interventi conseguenti all'evento successivamente alla scadenza del termine di durata dello
stato di emergenza …” (cosi come riportato nella Legge 100/2012). Rispetto alla legge precedente il
legislatore ha voluto dare un notevole risalto alla struttura policentrica del sistema di protezione civile e al
ruolo delle amministrazioni periferiche. La deliberazione dello stato di emergenza avviene infatti solo dopo
aver acquisito l’intesa con le regioni interessate e, con lo stesso atto, si individua l’amministrazione che, al
termine del periodo emergenziale gestito da un commissario, deve coordinare tutti gli interventi
conseguenti all’evento.
Per meglio comprendere l’evoluzione negli anni della normativa dobbiamo ricordare un altro passaggio
fondamentale nell’attribuzione delle competenze agli enti locali. La Legge n. 59/97 (compresa all’interno
del gruppo di leggi più note come “pacchetto Bassanini”) nasce in seguito alle direttive europee volte a
favorire l’armonizzazione fra i paesi membri dell’Unione sul tema del decentramento. In seguito a tale
norma si hanno numerosi cambiamenti nelle modalità di collegamento tra Stato, Regioni e sistema delle
autonomie locali in campo amministrativo.
Con il decreto attuativo n°112 del 31 marzo 1998 vengono applicate le novità apportate dalle leggi
Bassanini. Al Capo VII del decreto sono riportate le competenze delle diverse componenti del servizio
nazionale della protezione civile, distinguendo quelle che rimangono in capo allo Stato (art. 107) da quelle
attribuite agli Enti Locali (art. 108).
Art.108, comma 1, lettera b: sono attribuite alle province le funzioni relative:
1. All'attuazione, in ambito provinciale, delle attività di previsione e degli interventi di prevenzione dei
rischi, stabilite dai programmi e piani regionali, con l'adozione dei connessi provvedimenti amministrativi;
2. Alla predisposizione dei piani provinciali di emergenza sulla base degli indirizzi regionali;
3. Alla vigilanza, sulla predisposizione da parte delle strutture provinciali di protezione civile, dei servizi
urgenti, anche di natura tecnica, da attivare in caso di eventi calamitosi di cui all'articolo 2, comma 1,
lettera b) della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
La partecipazione diretta degli Enti Locali diventa la chiave per affrontare i rischi in maniera più rapida ed
organica: ciò avviene sia rimarcando l’autonomia decisionale locale riguardo alla gestione dei rischi
territoriali, sia potenziando gli strumenti normativi a disposizione delle Regioni.
Il passaggio definitivo avviene con le modifiche apportate alla Costituzione attraverso la Legge
Costituzionale n°3 del 18 ottobre 2001. Non si tratta più di una legge ordinaria, bensì di una modifica
costituzionale che vuole sancire in maniera inequivocabile il percorso intrapreso quasi dieci anni prima. La
nuova competenza per gli Enti Locali è qui espressa in maniera definitiva, e permette l’inizio di un nuovo
percorso di pianificazione del territorio.
Nel dettaglio, la nuova Costituzione definisce la Protezione Civile tra le materie di competenza concorrente
fra Stato e Regioni:
Art. 117 […] Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a: […] protezione civile […]. Nelle
materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la
determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 6
Viene introdotto il principio di sussidiarietà:
Art. 118 […] Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l'esercizio
unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di
sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza.
I Comuni, le Province e le Città metropolitane sono titolari di funzioni amministrative proprie e di quelle
conferite con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze. […]. Stato, Regioni, Città
metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo
svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà".
In conclusione spetta alle Regioni la potestà legislativa sulla base dei principi fondamentali dettati dalle
leggi dello stato, e i processi sia decisionali che operativi vedono come indispensabili protagonisti gli Enti
Locali. La protezione civile è definitivamente un “affare locale”, e il Sindaco ne è il principale protagonista.
Le strutture nazionali e gli enti locali preposti all’attività di protezione civile
Il cammino legislativo iniziato nel 1992 con la Legge 225 vede il coinvolgimento nella protezione civile non
solo dell'organizzazione dello Stato e del sistema degli Enti Locali, ma anche di tutta la società civile, che
partecipa a pieno titolo al Servizio Nazionale della Protezione Civile.
Fra i vari aspetti trattati dal legislatore, infatti, di fondamentale importanza assume l’Art. 6, che menziona
chi fa parte del nuovo sistema, e, nel farlo, coinvolge praticamente tutte le realtà della società italiana:
Art. 6, comma 1: All'attuazione delle attività di protezione civile provvedono, secondo i rispettivi
ordinamenti e le rispettive competenze, le amministrazioni dello Stato, le regioni, le province, i comuni e le
comunità montane, e vi concorrono gli enti pubblici, gli istituti ed i gruppi di ricerca scientifica con finalità di
protezione civile, nonché ogni altra istituzione ed organizzazione anche privata. A tal fine le strutture
nazionali e locali di protezione civile possono stipulare convenzioni con soggetti pubblici e privati.
Art. 6, comma 2: Concorrono, altresì, all'attività di protezione civile, i cittadini ed i gruppi associati di
volontariato civile, nonché gli ordini ed i collegi professionali.
Le componenti istituzionali del servizio, ovvero gli Enti Locali, sono affiancate da strutture operative, ovvero
dai soggetti che vanno ad operare materialmente sul terreno, soprattutto nella fase di soccorso:
Art. 11: sono strutture operative nazionali del Servizio nazionale della protezione civile:
- il Corpo nazionale dei vigili del fuoco quale componente fondamentale della protezione civile;
- le Forze armate;
- le Forze di polizia;
- il Corpo forestale dello Stato;
- i Servizi tecnici nazionali;
- i gruppi nazionali di ricerca scientifica di cui all'articolo, l'Istituto nazionale di geofisica ed altre
istituzioni di ricerca;
- la Croce Rossa Italiana;
- le strutture del Servizio sanitario nazionale;
- le organizzazioni di volontariato;
- il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico - CNSAS.
Per concludere di seguito vengono menzionate alcune novità introdotte dalla legge 100/2012, riportate
nell’elenco seguente:
1. Attraverso le ordinanze previste dall’art. 5 della 225/92 ed emanate dal Capo del Dipartimento della
protezione civile, “si dispone esclusivamente in ordine all’organizzazione dei servizi di soccorso e assistenza
ai soggetti colpiti dall'evento, nonché agli interventi provvisionali strettamente necessari alle prime
necessità nei limiti delle risorse disponibili, allo scopo finalizzate”. Inoltre, nello stesso articolo, il comma
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 7
1-bis introduce la durata massima prevista dello stato di emergenza individuandola di regola in 60 giorni
prorogabili, con ulteriore deliberazione del C.D.M. per un periodo, di regola, non superiore ai 40 giorni.
2. Le stesse ordinanze, se emanate entro 21 giorni dalla dichiarazione dello stato di emergenza, potranno
essere immediatamente operative e altresì trasmesse al Ministero dell'economia e delle finanze perché
comunichi gli esiti della loro verificazione al Presidente del Consiglio dei Ministri per i conseguenti
provvedimenti. Dopo il 21 giorno le ordinanza sono emanate previo concerto con il Ministero dell’economia
e delle finanze, limitatamente ai profili finanziari.
3. L’art. 4 definisce che le ordinanze emanate ai sensi del comma 2 individuano i soggetti responsabili per
l'attuazione degli interventi previsti ai quali affidare ambiti definiti di attività, identificati nel soggetto
pubblico ordinariamente competente allo svolgimento delle predette attività in via prevalente, salvo
motivate eccezioni.
Sono poi inseriti nei successivi commi (4 bis, ter, quater) ulteriori indicazioni.
4. Nell’art. 15 al comma 3 sono aggiunte le parole “… dei servizi di emergenza che insistono sul territorio
del Comune …”, individuando quindi il Sindaco come soggetto competente a coordinare tutte le risorse per
la gestione degli eventi che si trovino sul territorio comunale.
5. Viene inserito il concetto di coperture assicurative su base volontaria contro i rischi di danni derivanti da
calamità naturali. Questo punto. al momento attuale, dovrà essere oggetto di ulteriori studi e
approfondimenti.
Buone pratiche nel rapporto tra gli Enti e le Amministrazioni locali
In aggiunta al quadro normativo, di seguito vengono analizzati anche direttive o indirizzi, provenienti dal
Dipartimento Nazionale della protezione civile, emessi con il preciso scopo di “consigliare” comportamenti
e buone pratiche, al fine di migliorare il sistema della protezione civile.
Di seguito, ad esempio, vengono esaminate la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 03
dicembre 2008, concernente gli “indirizzi operativi per la gestione delle emergenze” e la direttiva del 14
ottobre 2011, relativa alle “indicazioni operative per provvedere a prevenire eventuali situazioni di
emergenza connesse a fenomeni idrogeologici e idraulici”
Negli Indirizzi operativi troviamo un esplicito richiamo alle amministrazioni Provinciali e Regionali affinché si
facciano promotrici di iniziative finalizzate al supporto delle realtà comunali, in particolare quelle di piccole
dimensioni, nella realizzazione di modelli di pianificazione che consentano una efficiente organizzazione
delle risorse a livello locale.
Oltre a questa importante nota, possiamo leggere quanto segue: A livello comunale, così come previsto
dall'art.15 commi 3 e 4 della legge 24 febbraio 1992, n. 225 e dall' art. 108 del Decreto Legislativo 31 marzo
1998, n. 112, il Sindaco assume la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla
popolazione colpita e provvede ai primi interventi necessari a fronteggiare l'emergenza, dando attuazione a
quanto previsto dalla pianificazione di emergenza.
In particolare, anche utilizzando il potere di ordinanza, il Sindaco, attraverso il personale della sua struttura
comunale, con l'ausilio delle componenti / strutture operative della protezione civile presenti sul territorio
(vigili del fuoco, forze di polizia, strutture sanitarie, enti gestori della rete idrica, elettrica, del gas, dei rifiuti
e della telefonia, volontariato locale) e con l’eventuale interessamento di aziende private, provvede a dare
corso alle seguenti attività:
- individuazione della sede più idonea per l'ubicazione del centro operativo comunale, delle aree di
attesa e delle aree di ricovero della popolazione (Laddove non prevista già in fase di pianificazione
dell'emergenza); l'individuazione delle situazioni di pericolo e la prima messa in sicurezza della
popolazione, anche disponendone l'evacuazione; l'assistenza sanitaria ai feriti;
- la distribuzione dei pasti e l'assegnazione di un alloggio alternativo alla popolazione "senza tetto";
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 8
- la continua informazione alla popolazione sulla situazione e sui comportamenti da adottare anche
attraverso l'attivazione di uno sportello informativo comunale;
- il controllo della viabilità comunale con particolare attenzione alla possibilità di afflusso dei soccorritori
e di evacuazione della popolazione colpita o a rischio;
- il presidio a vista del territorio per seguire l'evoluzione dell'evento.
In funzione dell'intensità e dell'estensione dell'evento, nonché della capacità di risposta del sistema locale,
per garantire il coordinamento delle attività di gestione dell'emergenza, si attiveranno sul territorio, con
diversi livelli di responsabilità, i centri operativi e di coordinamento, presso i quali sono rappresentate le
componenti e le strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile.
A livello provinciale, secondo il modello adottato da ciascuna Regione, si attiva il Centro di Coordinamento
dei Soccorsi (C.C.S.) nel quale sono rappresentati, oltre alla Regione, alla Prefettura-Ufficio Territoriale del
Governo ed alla Provincia, gli enti, le amministrazioni e le strutture operative funzionali alla gestione
dell'emergenza con il compito di:
- valutare le esigenze sul territorio,
- impiegare in maniera razionale le risorse già disponibili,
- definire la tipologia e l'entità delle risorse regionali e nazionali necessarie per integrare quelle
disponibili a livello provinciale, individuando, laddove non previsto dalla pianificazione di emergenza, i
siti destinati ad aree di ammassamento soccorsi.
Presso il C.C.S. viene assicurata la direzione unitaria degli interventi da coordinare con quelli realizzati dai
Sindaci dei comuni interessati. Qualora il modello adottato dalla Regione non indichi chiaramente a quale
Autorità è attribuita la funzione di responsabilità del C.C.S. e non fossero vigenti in tal senso opportuni
protocolli d'intesa tra Prefettura e Provincia, tale funzione si intende assegnata al Prefetto della provincia in
qualità di rappresentante dello Stato sul territorio, in ragione del dovere di assicurare la salvaguardia della
vita e dei beni delle persone.
In ogni caso, fermo restando quanto previsto dal modello organizzativo regionale, le principali funzioni
operative risultano così attribuite:
- il Prefetto è responsabile dell'attivazione e dell'impiego delle risorse statuali presenti sul territorio
provinciale, dell'ordine e della sicurezza pubblica, ed emette ordinanze esercitando, qualora
necessario, la funzione di sussidiarietà nei confronti dei Sindaci;
- il Presidente della Provincia è responsabile dell'immediata attivazione e dell'impiego delle proprie
risorse, cura le problematiche concernenti la viabilità e le reti ed infrastrutture di servizi, e, se previsto
dall'ordinamento regionale, coordina l'impiego del volontariato e mantiene il raccordo con i comuni
interessati dall'evento.
Il modello organizzativo a livello provinciale deve prevedere una sala operativa unica ed integrata, che da
un lato attua quanto stabilito in sede di C.C.S. e dall'altro raccoglie, verifica e diffonde le informazioni
relative all'evento ed alla risposta di protezione civile, attraverso il raccordo costante con i diversi centri
operativi attivati sul territorio, la sala operativa regionale e il Dipartimento della protezione civile.
Quadro normativo riguardante il servizio nazionale della Protezione Civile
Di seguito la lista riassuntiva delle principali normative a livello nazionale e regionale in ambito di
Protezione Civile:
• Legge 24 febbraio 1992, n. 225
Istituzione del servizio nazionale della Protezione Civile
• Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112
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Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in
attuazione del capo I della Legge 15 marzo 1997, n. 59
• Decreto 28 marzo 2003 Presidente Consiglio dei Ministri Dipartimento Protezione Civile
Dichiarazione dello stato di emergenza in relazione alla tutela della pubblica incolumità
nell'attuale situazione internazionale
• Decreto 12 aprile 2002 Presidente Consiglio dei Ministri Dipartimento Protezione Civile
Costituzione della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi
• Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 2 marzo 2002
Costituzione del Comitato operativo della Protezione Civile
• Decreto Presidente della Repubblica 194/2001
Regolamento recante norme concernenti la partecipazione delle organizzazioni di volontariato
nelle attività di Protezione Civile
• Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 20 dicembre 2001
Linee guida relative ai piani regionali per la programmazione delle attività di previsione,
prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi
• Legge 9 novembre 2001, n. 401
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, recante
disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle
attività di Protezione Civile
• Decreto Legge n. 343 del 7 settembre 2001
Modificazioni al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300; Modificazioni al decreto legislativo
30 luglio 1999, n. 303; Modificazioni alla legge 21 novembre 2000, n. 353.
• Legge 21 novembre 2000, n. 353
Legge - quadro in materia di incendi boschivi
• Legge 10 agosto 2000 n. 246
Potenziamento del Corpo nazionale dei vigili del fuoco
• Decreto Legislativo del 17 agosto 1999, n.334
Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incendi rilevanti connessi
con determinate sostanze pericolose
• Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 18 maggio 1998, n. 429
Regolamento concernente norme per l'organizzazione e il funzionamento della Commissione
nazionale per la previsione e le prevenzione dei grandi rischi
• Legge 18 maggio 1989, n. 183
Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo
• Legge 3 agosto 1999, n. 265
Disposizioni in materia di autonomia e ordinamento degli enti locali
• Legge Regionale della Puglia n. 18 del 30 novembre 2000
Conferimento di funzioni e compiti amministrativi in materia di boschi e foreste, Protezione
Civile e lotta agli incendi boschivi
• Deliberazione n° 255 in data 7 Marzo 2005
L. 225/1992 vigente, D.L.vo 112/1998 e L.R. 18/2000. Protocollo d’intesa sulle linee guida
regionali per la Pianificazione di emergenza in materia di Protezione Civile.
• Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n.3606 del 28 agosto 2007
Disposizioni urgenti di Protezione Civile dirette a fronteggiare lo stato di emergenza in atto nei
territori delle regioni Lazio, Campania, Puglia, Calabria e della regione Siciliana in relazione ad
eventi calamitosi dovuti alla diffusione di incendi e fenomeni di combustione.
• Deliberazione della Giunta Regionale n.954 del 4 giugno 2009
Accordo di Programma “Regione Puglia - Corpo Forestale dello Stato” per la cooperazione
istituzionale per la gestione ed il coordinamento della lotta attiva agli incendi boschivi del 2009
• Decreto Presidente Consiglio Ministri del 2 luglio 2010
Proroga della costituzione e delle modalità di funzionamento del Comitato operativo della
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 10
Protezione Civile
• Deliberazione della Giunta Regionale n.674 del 11 aprile 2012
Legge n. 353/2000 e L.R. n. 18/2000: Piano di previsione prevenzione e lotta attiva contro gli
incendi boschivi 2012-2014” della Regione Puglia
• Legge n.100 del 12 luglio 2012
Disposizioni urgenti per il riordino della Protezione Civile
• Decreto Regione Puglia n.106 del 3 dicembre 2012
Istituzione del Coordinamento Regionale UCCR MIBAC
• Decreto Giunta Regione Puglia 800/2012, in attuazione della Direttiva 27 febbraio 2004 e s.m.i.
Procedure di Allertamento del Sistema Regionale di Protezione Civile per il Rischio
Meteorologico, Idrogeologico e Idraulico
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 11
PARTE 2 – LA CONOSCENZA DEL
TERRITORIO
Dati e Strutture di riferimento Comunali
Piano Comunale di Protezione Civile
• Informazioni Generali Pag.12
• Altre Strutture di riferimento locali Pag.13
• Strutture Sanitarie e Veterinarie Pag.13
• Enti Gestori Servizi Essenziali Pag.14
• Viabilità Pag.15
• Dati popolazione Pag.15
• Comuni Confinanti Pag.15
COMUNE DI ALBEROBELLO
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 12
INFORMAZIONI GENERALI
Ente / Struttura /
Ruolo Nome Recapito
Comune Alberobello
Piazza del Popolo, 31
Centralino
Tel: 080/4321200; Fax: 080/4325706
Web: www.comune.alberobello.ba.it
Sindaco Avv. Michele Maria
Longo
Tel: 080/4036235
E-mail: [email protected]
Associazione “Radio Club
C.B. dei Trulli K96”
Responsabile:
Giuseppe Salamida
Contrada Pudicino
Cell: 320/6931770
Tel. e Fax: 080/4322123
E-mail: [email protected]
Resp. Struttura Comunale
Protezione Civile
Com.te Dott.
Giuseppe Rutigliano
Cell: 320/4330201
Tel: 080/4325340; Fax: 080/4327035
E-mail:
Dirigente UTC
protempore
Ing. Orazio Lazzaro
(vice responsabile)
Cell: 320/2295990
Tel: 080/4321200; Fax: 080/4325706
E-Mail: [email protected]
Comando Polizia Locale Com.te Dott.
Giuseppe Rutigliano
Piazza del Popolo, 31
Cell: 320/4330201
Tel: 080/4325340; Fax: 080/4327035
E-mail:
Ufficio Lavori Pubblici
Dirigente UTC
protempore
Ing. Orazio Lazzaro
Cell: 320/2295990
Tel: 080/4321200; Fax: 080/4325706
E-Mail: [email protected]
Perito Tecnico
Francesco Sorbilli
Cell: 320/2295990
Tel: 080/4036244
E-Mail: [email protected]
Ufficio Servizi Sociali
Responsabile
Sig. Sebastiano
Salamida
Tel.: 080/4036213; Fax: 080/4325706
Regione Puglia - Sala
Operativa Regionale
Responsabile
R. Celeste
Tel: 080/5802212 – 080/5802208
Fax: 080/5802272
Resp. R. Celeste: 335/1300421
Gianbattista A.: 335/1300420
E-mail: [email protected]
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 13
Provincia di Bari – Settore
Protezione Civile
Referente: Capitano
Bruno Lecci Tel: 080/5412608
Prefettura - UTG Dott. Mario Volpe Tel: 080/5293111
ALTRE STRUTTURE DI RIFERIMENTO LOCALI
Ente / Struttura Località Recapito
Carabinieri Alberobello
Viale Bari, 18
(112)
Tel: 080/4321010; Fax: 080/4321166
Vigili del Fuoco
Distaccamento di Putignano
(BA)
(115)
Tel: 080/4911222
Distaccamento di Martina
Franca (BA)
(115)
Tel: 080/4800218
Polizia di Stato Commissariato di Monopoli
(BA)
(113)
Tel: 080/4182311
Guardia di Finanza Tenenza di Putignano (BA) (117)
Tel: 080/4911017
Corpo Forestale dello Stato Comando stazione
di Alberobello
Via Cavour, 67
(1515)
Tel: 080/4322848; Fax: 080/4327056
Polizia Provinciale Bari Tel: 080/5412736; Fax: 080/5412661
STRUTTURE SANITARIE E VETERINARIE
Tipologia e Sede Ricettività/
Posti Letto Referente Recapito
Distretto Socio Sanitario
BA 14 - Putignano
Tel: 080/4050501
Reperimento di ausili sanitari
(bastoni, carrozzine) per
persone disabili.
Consultorio di Alberobello Tel: 080/4328307;
080/4328308
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 14
Presidio ospedaliero
Putignano
Cardiologia – 12
Chirurgia Generale - 20
Geriatria - 20
Medicina Generale - 36
Nefrologia - 10
Oculistica - 13
Ortopedia e Traumatologia - 22
Ostetricia E Ginecologia - 32
Pediatria - 14
Unita' Coronarica - 8
Recupero e Riabilitazione - 6
Lungodegenti - 35
Pneumologia - 20
Medico di Turno
Centralino - Tel:
080/4050111; urp -
080/4050852
Guardia Medica e Pronto
Soccorso Medico di Turno Tel: 080/4328111
Servizio di continuità
assistenziale Tel: 080/4328230
Farmacie
Dr. Vittorio Indiveri Piazza del Popolo, 7
Tel: 080/4321019
Dr.ssa Marilena
Petrella C.so Vittorio Emanuele, 4
Tel: 080/4321047
Medici Veterinari
Dott. Nicola Gigante
Dott. Antonio
Miccolis
Tel.: 080/4325522
Cell: 368/3556952
ENTI GESTORI SERVIZI ESSENZIALI
Azienda/Società Recapito
Azienda raccolta rifiuti
(Tradeco)
Ref.: Roberto Santoro
Tel: 080/3101146; 080/3101134; 080/3101236
E-mail: [email protected]
Cell: 333/7549933
Azienda/e energia elettrica
(ENEL S.p.A)
Tel: 800900800/803500
Fax: 800/046674; 06/64447335
Azienda/e distribuzione gas
(ENEL Gas S.p.A) Tel: 800900806/800900860
Gas Natural Tel: 800829344
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 15
Aziende per telecomunicazioni
- Fastweb S.p.A. (192000/192192/192193/192194)
- H3G S.p.A. (133/139)
- Poste Mobile S.p.A. (160)
- Telecom S.p.A. TIM (119)
- Telecom S.p.A. (170/187/191/1949)
- Vodafone S.p.A. (154/190)
- Wind Telecomunicazioni S.p.A. (155/156/158/159/1928)
Acquedotto Pugliese
(AQP S.p.A)
Tel: 800735735
Tel: 080/5723456 (da cellulare)
Sede Alberobello Tel: 080/4320211
VIABILITA’
Azienda/Società Referente Recapito
ANAS - Bari
(841148)
Tel: 080/5091111; Fax: 080/5091437
E-mail: [email protected]
Servizio Viabilità Provincia di Bari Geom. Cerrato
Vincenzo Tel: 080/5412854
Polizia Locale Com.te Dott.
Giuseppe Rutigliano
Cell: 320/4330201
Tel: 080/4325340; Fax: 080/4327035
E-mail:
DATI POPOLAZIONE
TOTALE POPOLAZIONE RESIDENTE AL 31/12/2011 10.904
COMUNI CONFINANTI
COMUNE TELEFONO
Comune di Castellana Grotte Centralino - Tel: 080/4900206
Polizia Locale – Tel: 080/4965014
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 16
Comune di Monopoli Centralino - Tel: 080/4140111
Polizia Locale – Tel: 080/9373014
Comune di Fasano Centralino - Tel: 080/4394111
Polizia Locale – Tel: 080/4414254
Comune di Martina Franca Centralino - Tel: 080/4836111
Polizia Locale – Tel: 080/4836221
Comune di Locorotondo Centralino - Tel: 080/4356111
Polizia Locale – Tel: 080/4356219
Comune di Mottola Centralino - Tel: 099/8866911
Polizia Locale – Tel: 099/0064014
Comune di Noci Centralino - Tel: 080/4948200
Polizia Locale – Tel: 080/4977014
Comune di Putignano Centralino - Tel: 080/4056111
Polizia Locale – Tel: 080/4911014
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 17
PARTE 3 – COME ATTIVARSI
Il Sistema Comunale di Protezione Civile
Piano Comunale di Protezione Civile
• I centri di comando comunali (C.O.C. ; P.O.; P.T.) Pag.18
o Introduzione Pag.18
o Procedure di attivazione Pag.19
• Le funzioni di supporto del C.O.C. Pag.26
• Le aree di Protezione Civile Pag.44
o Aree di Attesa Pag.44
o Aree di Accoglienza Pag.46
o Aree di Ammassamento Soccorritori Pag.51
o Punto Medico Avanzato Pag.52
o Elenco e dati Strutture Ricettive Pag.52
COMUNE DI ALBEROBELLO
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 18
I CENTRI DI COMANDO COMUNALI
INTRODUZIONE
Il C.O.C. (Centro Operativo Comunale)
Riferimenti normativi: metodo Augustus, L.225/92 art. 15, D.Lgs 112/98 art. 108 comma C, D.P.C.M. 03
dicembre 2008.
Il Centro Operativo Comunale (C.O.C.), rappresenta la struttura di coordinamento di cui il Sindaco, in
qualità di autorità di protezione civile, si può avvalere per garantire una pronta e coordinata risposta, in
caso di eventi critici, per il soccorso e l’assistenza alla popolazione, la difesa dell’ambiente e dei beni.
Il C.O.C., in relazione alle esigenze riscontrate dall’Amministrazione, può essere organizzato in uffici,
denominati Funzioni di Supporto, ai quali il Sindaco affida compiti specifici.
Per ogni Funzione di Supporto attivata è individuato, nel piano comunale di protezione civile, un referente
specifico, che ne coordinerà le attività avvalendosi di personale dell’Amministrazione, del volontario o di
altri Enti/Strutture.
Il Centro Operativo Comunale va quindi inteso come una struttura altamente flessibile che coadiuva il
Sindaco, quale Autorità di protezione civile, in tutte le attività necessarie alla gestione di eventi critici o
emergenziali.
Il P.O. (Presidio Operativo)
Riferimenti normativi: O.P.C.M. 28 agosto 2007 – n. 3606, Manuale operativo per la predisposizione di un
piano comunale o intercomunale di protezione civile – D.P.C. ottobre 2007.
Il Presidio Operativo comunale rappresenta il primissimo livello di attivazione della struttura comunale di
protezione civile e viene attivato per gestire il monitoraggio sul territorio e per coordinare gli interventi
necessari a risolvere le eventuali criticità in essere, almeno fino a che esse risultino gestibili attraverso
questa struttura.
Il Presidio Operativo può essere costituito anche dal solo referente dell’ufficio tecnico che, sulla base della
gravità degli eventi previsti o in corso, potrà essere affiancato da altro personale dell’Amministrazione, in
relazione alle competenze necessarie.
Il P.T. (Presidio Territoriale)
Riferimenti normativi: O.P.C.M. 28 agosto 2007 – n. 3606, Manuale operativo per la predisposizione di un
piano comunale o intercomunale di protezione civile – D.P.C. ottobre 2007, D.P.C.M. 03 dicembre 2008.
Il Presidio Territoriale comunale è la struttura deputata alla vigilanza sul territorio per garantire le attività di
ricognizione, sopralluogo e monitoraggio, in particolare sulle aree maggiormente esposte al rischio.
Il Presidio Territoriale può avere carattere misto, ovvero può essere composto da personale
dell’Amministrazione, unitamente a personale di altri Enti (Locali o Statali in sede locale) e dal volontariato.
L’azione del Presidio Territoriale, coordinata dal Presidio Operativo o dal C.O.C., assume un valore chiave
per garantire la corretta valutazione della situazione di criticità, e consentire la messa in atto delle
contromisure finalizzate alla salvaguardia della vita umana, dell’ambiente e dei beni.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 19
PROCEDURE DI ATTIVAZIONE
L’attivazione delle strutture di comando del Comune viene sempre disposta formalmente dal Sindaco, in
qualità di Autorità locale di protezione civile. Nello specifico, le singole strutture di comando e vigilanza
vengono attivate come di seguito sintetizzato:
• C.O.C.: mediante Ordinanza;
• Presidio Operativo: mediante Ordinanza;
• Presidio Territoriale: mediante nota scritta a firma del Sindaco
Le strutture di comando e vigilanza, di seguito descritte nelle singole procedure, possono essere attivate
anche in caso di esercitazioni.
Attivazione del Centro Operativo Comunale (C.O.C.)
Per tutti gli eventi nei quali sia necessario un coordinamento delle risorse comunali in concorso con altri
Enti o Aziende esterne, il Sindaco può procedere all’attivazione del C.O.C., convocando i funzionari
individuati in questo piano e disponendo l’apertura delle funzioni di supporto ritenute necessarie.
In particolare si potrà seguire i seguenti criteri:
1. Se è già attivo il Presidio Operativo: il responsabile del Presidio Operativo concorda con il Sindaco la
necessità di attivare il C.O.C.;
2. Non è attiva nessuna struttura di comando comunale: la disposizione di attivazione è data dal Sindaco o
Vice Sindaco, sentito anche il Responsabile della protezione civile.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 20
3. In caso di assenza o comprovata irraggiungibilità del Sindaco: l’attivazione del C.O.C. può essere ordinata
da qualunque funzionario comunale (partendo dai Dirigenti), che riferisce immediatamente al Prefetto e
alla Struttura regionale. L’attivazione viene ratificata, appena possibile, con apposita ordinanza.
Le convocazioni dei funzionari (referenti delle funzioni di supporto) avverranno per le vie brevi (telefono, di
persona).
Dopo l’apertura del C.O.C., la Segreteria di Coordinamento produrrà, vistati dal coordinatore e a
firma del Sindaco, i seguenti atti:
• Comunicazione di attivazione del C.O.C. con indicate le funzioni attivate;
• Ordine di servizio per il personale del Comune impiegato.
Attivazione in caso di eventi eccezionali
Nel caso in cui il territorio comunale fosse colpito da un evento imprevedibile e di portata tale da
determinare il temporaneo blocco delle comunicazioni, tutto il personale del Comune e delle Associazioni
di volontariato, individuato in questo piano, senza attendere comunicazioni si recherà presso il seguente
punto di raccolta:
SEDE del Municipio, Piazza del Popolo, 31
L’attivazione del C.O.C. e l’attuazione delle procedure di questo piano avverrà a carico del personale che
sarà riuscito a raggiungere il luogo prestabilito. In tal caso le principali azioni da compiere saranno le
seguenti:
1. Attuare, per quanto possibile, un sommario controllo del territorio con le forze a disposizione;
2. Contattare in ordine di priorità, procedendo a quello successivo in caso di mancata risposta, i seguenti
soggetti istituzionali:
a. Regione Puglia – Sala Operativa Regionale Tel: 080/5802212
b. Prefettura – UTG Tel: 080/5293111
3. Attuare, per quanto possibile, le procedure previste in questo piano in attesa dell’arrivo di un sopporto
esterno.
Attivazione del Presidio Operativo (P.O.)
Il Presidio Operativo comunale può essere attivato nei seguenti casi:
1. Previsione di criticità (es. avviso di criticità del Centro Funzionale Decentrato o di altro soggetto
istituzionale delegato a tale funzione);
2. Al verificarsi di criticità minori sul territorio, tali da richiedere un aumento del livello di attivazione
della struttura comunale di protezione civile;
3. Al verificarsi di gravi criticità o calamità, in attesta della piena attivazione del C.O.C.;
4. A discrezione del Sindaco, per gestire in modo coerente e sicuro specifici eventi sul territorio
comunale (es. manifestazioni sportive o musicali di particolare rilievo).
In relazione ai flussi di comunicazione in ingresso, il Presidio Operativo potrà essere attivato come segue:
1. Ricezione di segnalazione da parte del Sindaco: CONTATTA PERSONALMENTE IL RESPONSABILE E
DISPONE L’ATTIVAZIONE VERBALMENTE PER POI RATIFICARLA CON ORDINANZA.
2. Ricezione segnalazione da parte del Responsabile comunale della protezione civile: IL
RESPONSABILE AVVISA PERSONALMENTE IL SINDACO E, RICEVUTA L’AUTORIZZAZIONE VERBALE
ALL’ATTIVAZIONE, PREDISPONE L’ORDINANZA PER LA SUCCESSIVA FIRMA DEL SINDACO.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 21
3. Chiunque altro riceva una segnalazione o si renda conto di una situazione critica in corso,
CONTATTA IL RESPONSABILE COMUNALE DELLA PROTEZIONE CIVILE.
4. Decisa l’apertura del Presidio Operativo IL RESPONSABILE DELLA PROTEZIONE CIVILE, DI CONCERTO
CON IL SINDACO, NE DEFINISCE LA COMPOSIZIONE utilizzando tutto o in parte il personale
individuato nell’apposita scheda.
In caso di comprovata impossibilità nell’attuare la procedura sopra descritta (persistenti problemi di
comunicazione, assenza dei soggetti indicati), l’attivazione del Presidio Operativo Può essere disposta da un
qualunque funzionario dell’Amministrazione comunale, partendo da chi ha incarichi di dirigenza, che avrà il
compito si agire secondo le indicazioni di questo piano per garantire la sicurezza dei cittadini, dell’ambiente
e dei beni.
Tutti i dati relativi al Presidio Operativo, sede compresa, sono contenuti nella sezione SCHEDE DI
RIFERIMENTO. Il Presidio Operativo può, in relazione alle esigenze, operare anche in altre sedi o
direttamente sul territorio.
Attivazione del Presidio Territoriale Comunale (P.T.)
Il Responsabile del Presidio Operativo, al fine di provvedere a verificare l’evolversi della situazione di
criticità in essere nel territorio Comunale, può attivare, di concerto con il Sindaco, il Presidio Territoriale
Comunale.
E’ importante evidenziare che il Presidio Territoriale può essere attivato dal Responsabile della Protezione
Civile, sentito il Sindaco, senza che P.O. o C.O.C. siano stati attivati. Tale eventualità permette di effettuare
una prima valutazione della situazione in atto, e di modulare la risposta più idonea agli eventi (es.
attivazione o meno di P.O. o C.O.C.).
Al fine di migliorare il monitoraggio del territorio, o nel caso in cui l’evolversi della situazione lo richieda, il
Sindaco, sentito il Presidio Operativo o il referente per la protezione civile, può richiedere il concorso dei
servizi di emergenza che insistono sul territorio comunale (Strutture dello Stato in sede locale,118,
volontariato, ecc…).
Tutti i dati relativi al Presidio Territoriale sono contenuti nella sezione SCHEDE DI RIFERIMENTO.
Lo sportello unico per il cittadino (U.R.P.)
In caso di attivazione del P.O e/o C.O.C. può essere attivato, in relazione alla situazione in essere, un
apposito ufficio che funzioni come unica interfaccia con la popolazione, al fine di consentire una maggiore
razionalità sia nelle informazioni fornite che nella raccolta delle esigenze della popolazione.
L’U.R.P. è coordinato dalla funzione Assistenza alla popolazione e vede il coinvolgimento e il supporto di
tutte le funzioni di supporto del C.O.C.
Presso l’U.R.P. il cittadino deve aver accesso almeno ai seguenti servizi:
1. informazioni generali sui servizi di assistenza attivati, su documenti e pratiche necessarie;
2. compilazione e consegna delle domande di verifica degli edifici (unico sportello autorizzato);
3. compilazione e consegna di domande per necessità di alloggi o di inserimento in aree di accoglienza
o assistenza sanitaria;
4. compilazione e consegna domande di assistenza per attività produttive;
5. ogni altro servizio che si dovesse rendere necessario in relazione agli eventi in essere.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 22
SCHEDE DI RIFERIMENTO Centro Operativo Comunale - C.O.C. (composizione)
Funzioni di supporto/ruoli Nominativi Recapiti
Coordinatore del C.O.C. Avv. Michele Maria
Longo
Tel: 080/4036235
E-mail: [email protected]
Segreteria di
coordinamento
Com.te Dott.
Giuseppe Rutigliano
Cell: 320/4330201
Tel: 080/4325340; Fax: 080/4327035; E-mail:
Tecnica, pianificazione e
censimento danni
Dirigente UTC
protempore
Ing. Orazio Lazzaro
Cell: 320/2295990
Tel: 080/4321200; Fax: 080/4325706
E-Mail:
Perito Tecnico
Francesco Sorbilli
Cell: 320/2295990; Tel.: 080/4036244
E-Mail: [email protected]
Sanità e veterinaria
Com.te Dott.
Giuseppe Rutigliano
Cell: 320/4330201
Tel: 080/4325340; Fax: 080/4327035; E-mail:
118 Tel.: 118
Volontariato
Sig. Martino Longo Cell: 320/4330225
Perito Tecnico
Francesco Sorbilli
Cell: 320/2295990; Tel.: 080/4036244
E-Mail: [email protected]
Materiali e mezzi Perito Tecnico
Francesco Sorbilli
Cell: 320/2295990
Tel.: 080/4036244
E-Mail: [email protected]
Servizi essenziali
Dirigente UTC
protempore
Ing. Orazio Lazzaro
Cell: 320/2295990
Tel.: 080/4321200; Fax: 080/4325706; E-Mail:
Perito Tecnico
Francesco Sorbilli
Cell: 320/2295990
Tel.: 080/4036244
E-Mail: [email protected]
Strutture operative locali e
viabilità
Com.te Dott.
Giuseppe Rutigliano
Cell: 320/4330201
Tel: 080/4325340; Fax: 080/4327035; E-mail:
Sig. Martino Longo Cell: 320/4330225
Telecomunicazioni e
supporto informatico
Perito Tecnico
Francesco Sorbilli
Cell: 320/2295990; Tel.: 080/4036244
E-Mail: [email protected]
Sig. Martino Longo Cell: 320/4330225
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 23
Assistenza alla
popolazione e scolastica
Assistente sociale
Rosalia Copertino Cell: 338/2232781
Responsabile Ufficio
Servizi Sociali
Sig. Sebastiano
Salamida
Tel.: 080/4036213; Fax: 080/4325706
Amministrativa e
finanziaria
Perito Tecnico
Francesco Sorbilli
Cell: 320/2295990
Tel.: 080/4036244
E-Mail: [email protected]
Direttore di
ragioneria
Rag. Lorenzo Pugliese
Tel.: 080/4036227; Fax: 080/4325706
E-Mail: [email protected]
Sig. Martino Longo Cell: 320/4330225
Mass media, informazione
e comunicazione
Com.te Dott.
Giuseppe Rutigliano
Cell: 320/4330201
Tel: 080/4325340; Fax: 080/4327035
E-mail:
Sig. Martino Longo Cell: 320/4330225
Centro Operativo Comunale (sede)
Sede Indirizzo Tel e fax Coordinate
Geografiche (WGS84)
Palazzo Municipale Piazza del Popolo, 31 Tel: 080/4321200 Lat: 40°47’01,96”
Long: 17°14’15,78”
Sede C.O.C.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 24
Presidio Operativo Comunale - P.O. (composizione)
Ruolo e nominativo Telefono E-mail
Avv. Michele Maria Longo
(Sindaco) Tel: 080/4036235 [email protected]
Referente: Perito Tecnico
Sig. Francesco Sorbilli
(Ufficio LLPP)
Cell: 320/2295990
Tel.: 080/4036244 [email protected]
Dirigente UTC protempore
Ing. Orazio Lazzaro
Cell: 320/2295990
Tel.: 080/4321200;
Fax: 080/4325706 [email protected]
Presidio Operativo Comunale (sede)
Sede Indirizzo Tel e fax Coordinate
Geografiche (WGS84)
Palazzo Municipale Piazza del Popolo, 31
Tel: 080/4321200 Lat: 40°47’01,96”
Long: 17°14’15,78”
Sede P.O.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 25
Presidio Territoriale Comunale (strutture e persone che ne possono fare parte)
Struttura e referente Contatto Compiti e Funzioni
Perito Tecnico
Sig. Francesco Sorbilli
(Ufficio LLPP)
Cell: 320/2295990
Tel.: 080/4036244
E-Mail: [email protected]
- Controllo punti critici
- Controllo delle aree
soggette a rischio
- Controllo
dell’agibilità delle vie
di fuga
- Controllo della
funzionalità delle
aree di emergenza
Com.te Dott. Giuseppe
Rutigliano (Polizia Locale)
Cell: 320/4330201
Tel: 080/4325340; Fax: 080/4327035
E-mail:
Sig. Giuseppe Salamida
(Volontariato)
Cell: 320/6931770
Tel. e Fax: 080/4322123
E-mail: [email protected]
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 26
LE FUNZIONI DI SUPPORTO DEL C.O.C.
Nelle pagine che seguono, sono menzionate le schede relative a obiettivi e attività di base delle funzioni di
supporto individuate in questo piano comunale di protezione civile.
L’elenco sotto riportato rappresenta la composizione del C.O.C., che viene attivato dal Sindaco con le
funzioni ritenute necessarie per la gestione dell’evento, cosi come specificato nelle procedure di
attivazione.
Le funzioni di supporto sono attivabili in caso di necessità, con specifici ambiti di competenza individuati in
questo piano, e operano a supporto dell’Autorità Locale di Protezione Civile, ovvero il Sindaco.
Schede di funzione presenti:
FUNZIONE 1
SEGRETERIA DI CORDINAMENTO
FUNZIONE 2
TECNICA, PIANIFICAZIONE E CENSIMENTO DANNI
FUNZIONE 3
SANITA’ E VETERINARIA
FUNZIONE 4
VOLONTARIATO
FUNZIONE 5
MATERIALI E MEZZI
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 27
FUNZIONE 6
SERVIZI ESSENZIALI
FUNZIONE 7
STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E VIABILITA’
FUNZIONE 8
TELECOMUNICAZIONI E SUPPORTO INFORMATICO
FUNZIONE 9
ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE E SCOLASTICA
FUNZIONE 10
AMMINISTRATIVA E FINANZIARIA
FUNZIONE 11
MASS MEDIA, INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE
In caso di necessità, il Sindaco può attivare, con apposita ordinanza, il C.O.C., predisponendo anche l’ordine
di servizio per il personale assegnato alle varie funzioni di supporto (reperibile anche esternamente al
personale comunale).
Gli atti di cui sopra vengono predisposti dalla segreteria di coordinamento, quando attivata, e sottoposti
alla firma del Sindaco.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 28
Per quanto riguarda le attività delle funzioni di supporto, oltre alle indicazioni contenute nelle schede, si fa
riferimento a quanto segue:
• I singoli referenti di funzione mantengono aggiornato il piano di protezione civile attraverso la
quotidiana attività lavorativa, con particolare attenzione all’aggiornamento dei dati di competenza,
facendo sì che gli stessi siano immediatamente disponibili in caso di necessità.
• I vari referenti di funzione, in caso di emergenza, partendo dagli schemi delle attività di base inseriti
in questo piano, effettuano ogni azione mirata al raggiungimento degli obiettivi della loro funzione,
in costante contatto con il Sindaco e con il coordinamento del C.O.C..
• Il coordinatore del C.O.C. si avvale della segreteria di coordinamento per garantire che le varie
funzioni di supporto agiscano in modo sinergico e che il flusso comunicativo tra le stesse e il
coordinamento sia costante. Questa struttura di coordinamento (coordinatore e segreteria) tiene i
rapporti con le strutture sovraordinate al C.O.C. (Struttura regionale, C.O.M. e/o Di.Coma.C.).
• La segreteria di coordinamento, in caso di attivazione del C.O.C., provvede a convocare periodiche
riunioni dei referenti delle funzioni di supporto, al fine di definire una linea univoca nell’attività di
gestione dell’emergenza, anche sulla base delle indicazioni provenienti dal territorio e/o dalle
strutture sovraordinate.
Ogni funzione di supporto, all’interno del proprio ambito di competenza, ha la libertà di organizzarsi nel
modo più coerente con le attività da svolgere e con le disposizioni eventualmente emanate dalle strutture
sovraordinate (Struttura regionale, C.O.M. e/o Di.Coma.C.).
In assenza di disposizioni specifiche, i referenti delle funzioni si attengono agli obiettivi previsti nelle
schede, alle necessità emerse dal territorio e alle indicazioni del Sindaco e al coordinamento del C.O.C..
Durante eventi reali o esercitazioni si deve, in ogni caso, tener conto dei seguenti punti fondamentali:
1. Mantenere un costante scambio di informazioni con la segreteria di coordinamento, utilizzando i
moduli allegati al piano o eventualmente prodotti durante l’evento;
2. Attenersi alle competenze assegnate alle singole funzioni di supporto, se attivate. Altrimenti, fare
riferimento al coordinamento. (es.: necessità di linee telefoniche – funzione telecomunicazioni,
necessità di acquisto materiali – funzione materiali e mezzi, preparazione di comunicati stampa –
mass media, informazione e comunicazione …).
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Funzione 1
SEGRETERIA DI COORDINAMENTO
Obiettivi
La segreteria di coordinamento del C.O.C. è l’Ufficio centrale che
garantisce l’ottimizzazione e la direzione coordinata del lavoro di tutte le
funzioni. Dipende direttamente dal Sindaco e lo supporta in tutta la sua
attività. Per provvedere a mantenere un costante controllo sulle attività in
essere, tutte le comunicazioni in uscita dal C.O.C vengono vistate dal
coordinamento, che ne verifica la correttezza e l’eventuale aderenza alle
disposizioni delle strutture sovraordinate (Struttura regionale, C.O.M.,
ecc..). Questo passaggio risulta necessario per consentire al Sindaco di
mantenere il controllo sugli impegni di spesa e sugli atti amministrativi
prodotti.
Attività fondamentali
da espletare
1. Possedere costantemente il quadro della situazione sul territorio
del Comune, in particolare:
• Numero di persone coinvolte nell’evento;
• Persone da alloggiare o assistere in altro modo;
• Quantità e tipologia di danni subiti dal territorio;
• Attività poste in essere dal sistema comunale di protezione
civile;
• Ogni altro dato utile da utilizzare per prendere decisioni
strategiche nelle sedi competenti (Regione, Centri di
coordinamento dell’emergenza …).
2. Coordinare l’attività di tutte le funzioni del Centro Operativo
Comunale, provvedendo a vistare gli atti e in particolare quelli che
prevedono impegni di spesa;
3. Gestire il protocollo generale del C.O.C.;
4. Garantire, assieme alle funzioni assistenza alla popolazione e mass
media, informazione e comunicazione, la funzionalità del front-
office per la popolazione (U.R.P.), in modo tale da fornire un
quadro organico della situazione e degli adempimenti necessari;
5. Redigere tutte le ordinanze del Sindaco necessarie alla gestione
degli eventi e al superamento dell’emergenza;
6. Mantenere i contatti con tutte le strutture sovra comunali;
7. Avere costantemente il quadro della situazione logistica dei campi
(utilizzando l’apposito allegato);
8. Mantenere i rapporti con i media (tramite la funzione mass media,
se attivata).
Impostazione
logistica
Deve poter contare su di un ufficio in grado di far lavorare almeno 3
persone e di una stanza adiacente da adibire a area riunioni. Questa
funzione di norma non accetta il pubblico se non per problematiche
specifiche: deve quindi poter ricevere garantendo la massima privacy per il
cittadino e l’assoluta riservatezza dei documenti e dei dati elaborati.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 30
Gestione della Corrispondenza
Procedure per la posta in ingresso
Tutta la corrispondenza in ingresso deve essere protocollata, verificata, assegnata alla funzione o alle
funzioni di competenza e eventualmente posta all’attenzione del Sindaco dalla segreteria di
coordinamento.
Le e-mail non vengono protocollate ma soltanto verificate e vistate dal coordinamento per il seguito di
competenza.
Dopo aver protocollato la comunicazione si provvede ad effettuarne una copia che rimane agli atti presso
l’archivio della predetta segreteria di coordinamento.
Procedure per la posta in uscita
Tutta la corrispondenza in uscita, dopo essere stata siglata dal responsabile della funzione di supporto che
l’ha elaborata, deve essere firmata dal Sindaco o dal Coordinatore del C.O.C. e protocollata prima dell’invio.
Gli atti risultanti dal concorso di più funzioni di supporto, devono uscire con un unico documento (esempio:
risposta ad un cittadino in merito a richieste che prevedono il parere delle funzioni assistenza alla
popolazione e sanità).
Per la sola funzione materiali e mezzi si procederà come segue:
1. Tutte le richieste di acquisto materiali non vengono protocollate dal coordinamento ma solo
registrate dalla funzione materiali e mezzi;
2. Tutti gli ordinativi di materiale non vengono protocollati dal coordinamento ma soltanto vistati. Gli
atti sono registrati dalla funzione materiali e mezzi.
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Funzione 2
TECNICA, PIANIFICAZIONE E CENSIMENTO DANNI
Obiettivi
1. Gestisce l’attività di verifica dei danni al patrimonio edilizio, con il
supporto dei tecnici eventualmente inviati dalle strutture
sovraordinate (Struttura regionale, C.O.M. o Di.Coma.C. ...).
2. Garantisce un flusso giornaliero di informazioni verso il
coordinamento del C.O.C., relativamente agli esiti delle verifiche
effettuate, agli interventi tecnici e alle necessità di supporto
esterno (n° dei tecnici necessari, strutture operative …).
3. Mantiene un quadro costantemente aggiornato in merito agli
interventi di messa in sicurezza del territorio (individuazione zone
rosse, puntellamenti, chiusura strade …) e alle demolizioni che si
rendessero necessarie.
Attività fondamentali
da espletare
Per garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati si fa riferimento,
compatibilmente con le possibilità del Comune, ai seguenti punti:
1. Dotarsi in fase ordinaria dei dati cartografici necessari: cartografia
del territorio cartacea e/o digitale e ogni altro strumento utile allo
scopo, ivi compresi i dispositivi tecnico/informatico (pc, plotter,
stampanti …);
2. Utilizzare e supportare l’U.R.P. come solo punto di ricezione delle
domande di verifica effettuate dai cittadini;
3. Creare una tabella riassuntiva delle richieste di verifica;
4. Coordinarsi con le squadre inviate in supporto al fine di
organizzare in modo corretto le attività di verifica, evitando doppie
verifiche o sovrapposizioni;
5. Individuare la priorità nelle verifiche da effettuare (es. uffici
pubblici, scuole, esercizi commerciali, abitazioni …) e definire le
zone rosse aggiornandole a seguito del procedere dei controlli e
delle attività di messa in sicurezza;
6. Creare un report giornaliero delle verifiche effettuate e dei relativi
esiti da trasmettere al coordinamento del C.O.C.;
7. Attuare tutto quello che dovesse essere richiesto, in termini di
procedure o attività specifiche, dalle strutture di coordinamento
sovraordinate.
Impostazione
logistica
La funzione necessita di spazi molto ampi, parte dei quali devono essere
idonei al ricevimento di un gran numero di persone, senza che questo
afflusso disturbi il lavoro dei tecnici e dei funzionari addetti alla
registrazione delle schede di censimento.
Note esplicative
Nelle attività indicate si deve porre la massima attenzione al fine di evitare le seguenti criticità:
1. Doppie verifiche a causa di errori nella ricezione delle richieste;
2. Difficoltà, per la squadra di rilevatori, nell’individuazione degli edifici da verificare;
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3. Mancata trasmissione dei dati al coordinamento del C.O.C.;
La funzione deve mantenere contatti costanti non solo con il Coordinamento del C.O.C. ma anche con
l’U.R.P. (sportello unico per il cittadino), al quale fornisce la modulistica, le informazioni e le procedure per
consentire ai cittadini di redigere le domande necessarie alle verifiche.
E’ utile ricordare che dai dati provenienti dall’attività di verifica dei danni all’edificato dipendono le seguenti
azioni:
1. Emissione delle ordinanze (inagibilità, perimetrazione delle zone rosse …);
2. Erogazione dei contributi di autonoma sistemazione;
3. Individuazione del numero di alloggi provvisori da costruire (Moduli Abitativi Provvisori – MAP) e
delle aree per la loro realizzazione;
4. Individuazione degli interventi necessari alla ripresa delle attività economiche e produttive, ivi
compresa l’attività di identificazione dei terreni da adibire ad aree per i servizi e gli esercizi
commerciali provvisori;
5. Individuazione delle necessità per la ripresa delle attività scolastiche e l’installazione degli eventuali
Moduli Uso Scolastico Provvisori (MUSP).;
6. Individuazione delle necessità per la riattivazione delle strutture religiose adibite al culto, anche
mediante l’installazione di moduli provvisori;
7. Organizzazione di ogni attività tesa al ripristino dell’edificato o alla sua ricostruzione (puntellamenti,
demolizioni …).
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Funzione 3
SANITA’ E VETERINARIA
Obiettivi
1. Garantisce il raccordo con le strutture sanitarie regionali, il sistema
118 e la funzione di supporto omologa dell’eventuale C.O.M. di
riferimento, se attivato.
2. Garantisce ogni azione tesa al mantenimento di adeguati standard
igienico-sanitari nei campi di accoglienza.
3. Coordina ogni forma di intervento sanitario e psico-sociale nel
territorio di competenza, assicurando l’utilizzo di uno standard
unico e di un costante flusso di informazioni.
Attività fondamentali
da espletare
Nell’ambito delle attività previste per la funzione sanità si deve porre
particolare attenzione ai seguenti punti:
1. Garantire il flusso di informazioni verso la centrale 118 o verso
l’omologa funzione sanità del C.O.M. (o Struttura regionale) per le
esigenze di soccorso alla popolazione, di evacuazione di strutture
ospedaliere o di qualunque tipo di residenza assistita (RA, RSA …);
2. Si tiene in contatto con le famiglie dei disabili non
autosufficienti e/o persone bisognose di assistenza, da
trasferire fuori delle aree a rischio, mettendo a loro
disposizione dei volontari per gli eventuali preparativi;
3. Garantire il monitoraggio sanitario (epidemiologico) sulle aree di
accoglienza e comunque sulla popolazione evacuata;
4. Mantenere un costante controllo sul territorio ed eventualmente
far emanare disposizioni al Sindaco in merito alla zooprofilassi e
alla gestione degli animali domestici nelle aree di accoglienza;
5. Monitorare le condizioni igieniche del territorio e in particolare
delle aree di protezione civile (situazione dei R.S.U., presenza di
derrate alimentari scadute o deteriorate, presenza di rifiuti
speciali, attività di disinfezione/disinfestazione …);
6. Gestire le pratiche riguardanti richieste di assistenza particolare
per cittadini con problematiche sanitarie (dalla tipologia di alloggio
fornito alle eventuali terapie specifiche), insieme alla funzione
assistenza alla popolazione;
7. Raccordarsi per la corretta gestione dei servizi mensa e per la
costante vigilanza sugli stessi;
8. Controllare la situazione relativa agli scarichi fognari delle aree di
accoglienza, richiedendo eventuali specifiche analisi;
9. Attuare quanto stabilito dalle strutture/uffici sovraordinati.
Impostazione
logistica
La funzione deve mantenere stretti contatti con i referenti delle aree di
accoglienza e deve poter ricevere il pubblico per l’acquisizione di pratiche
relative alle richieste di assistenza per problematiche sanitarie.
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Funzione 4
VOLONTARIATO
Obiettivi
L’obiettivo prioritario di questa funzione è garantire la presenza del
volontariato, la sua efficienza operativa e il disbrigo delle pratiche previste.
In situazione ordinaria, la struttura alla quale è demandata la gestione
della funzione volontariato si fa carico di promuovere ogni azione utile al
mantenimento dell’efficienza dei gruppi locali tramite l’organizzazione di
esercitazioni, di incontri formativi e l’adesione a progetti per
l’implementazione delle dotazioni di mezzi e materiali.
L’obiettivo principale è comunque quello di armonizzare le attività del
volontariato con le esigenze di pianificazione e gestione delle emergenze
comunali.
Attività fondamentali
da espletare
1. Gestire le pratiche amministrative necessarie all’attivazione del
personale volontario impiegato;
2. Provvedere a richiedere, alle strutture sovraordinate, il concorso di
altro personale volontariato eventualmente necessario per la
gestione della situazione in essere;
3. Coordinare le risorse del volontariato operanti all’interno del
territorio del Comune;
4. Promuovere e vigilare sulla sicurezza nelle attività del personale
volontario (turnazione regolare del personale, utilizzo di idonei
dpi: divise, scarpe, guanti da lavoro, caschi …);
5. Gestire la banca dati del personale impiegato giornalmente;
6. Dare corso alle pratiche amministrative previste (rilascio
attestazioni di presenza, richieste di attivazione alla Regione …).
Impostazione
logistica
Benché non abbia contatti diretti con la popolazione, questa funzione
deve interfacciarsi con il personale volontario eventualmente presente in
campo; necessita di uno spazio con accesso diretto per evitare di
interferire con le attività delle altre funzioni.
Note esplicative
Per la gestione del censimento del personale operante nel territorio del Comune si fa riferimento alle
disposizioni della Regione.
I dati che devono essere censiti:
1. Numero dei volontari presenti e dati personali;
2. Associazioni di appartenenza;
3. Data di arrivo e di partenza del personale;
4. Campo nel quale è dislocato il personale;
5. Nominativi dei responsabili delle associazioni presenti;
6. Mezzi a disposizione delle associazioni presenti.
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Funzione 5
LOGISTICA - MATERIALI E MEZZI
Obiettivi
1. Mantiene aggiornato il censimento dei materiali e dei mezzi
appartenenti al Comune, al volontariato o ai privati, previsti nel
Piano di Protezione Civile;
2. Aggiorna il dato relativo alle aziende che possono fornire materiali
e servizi utili per la gestione delle emergenze, avendo cura di
distinguere tra i fornitori abituali o convenzionati con
l’Amministrazione e quelli utilizzabili comunque in caso di
emergenza.
3. Durante gli eventi aggiorna il dato relativo ai materiali assistenziali
forniti dalla Regione o dallo Stato e quelli acquistati dal Comune,
allo scopo anche di organizzarne il recupero al termine delle
esigenze e per la rendicontazione delle spese.
Attività fondamentali
da espletare
In fase ordinaria
1. Censimento mezzi e materiali di proprietà dell’Amministrazione
comunale;
2. Censimento mezzi e materiali appartenenti alle associazioni di
volontariato che sono inserite nel piano;
3. Censimento mezzi e materiali appartenenti alle aziende private
locali;
4. Censimento delle aziende impiegabili in caso di emergenza per la
fornitura di beni o servizi;
In emergenza
1. Mantenere aggiornato il dato dei materiali assistenziali distribuiti
sul territorio e di quelli acquistati (luogo d’impiego, referente a cui
è affidato il materiale, congruità delle forniture …);
2. Garantire i rifornimenti e i servizi tecnici necessari alle esigenze
dell’emergenza (pasti, attrezzature, mezzi, interventi tecnici,
dotazione di materiali di prima assistenza);
3. Gestire le procedure per gli acquisti, le richieste di forniture dai
magazzini attivati per l’emergenza, le forniture di carburante;
4. Gestire il magazzino di stoccaggio degli aiuti per tutto il territorio
del C.O.C.;
5. Supportare il recupero dei materiali di prima assistenza regionali o
statali forniti per l’emergenza, anche mediante l’attivazione e la
gestione di un magazzino in loco (seguendo le indicazioni fornite
dalle strutture di coordinamento sovraordinate);
6. Mantenere un flusso di comunicazione costante con il
Coordinamento del C.O.C., il quale dovrà vistare tutti gli atti in
uscita e, in particolare, quelli relativi agli acquisti.
Impostazione
logistica
La funzione deve mantenere stretti contatti con tutte le funzioni di
supporto e deve poter ricevere il personale che gestisce le aree di
accoglienza; necessita di un ampio spazio e di un eventuale accesso
esterno per i referenti delle aree.
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Note esplicative
Censimento dei materiali assistenziali utilizzati per l’allestimento dei campi
Nel territorio comunale sono distribuiti, in caso di necessità, numerosi materiali per l’allestimento delle
tendopoli e l’assistenza alla popolazione (tende, letti, stufe, generatori, container, tende sociali, moduli
bagno, frigoriferi ….).
Tali materiali, di proprietà della Regione o dello Stato, devono essere presi in carico ufficialmente dal C.O.C.
e se ne deve conoscere dettagliatamente la consistenza e l’ubicazione; al fine di agevolare le operazioni di
recupero e la conseguente riduzione delle spese collegate alla gestione dell’emergenza.
Per l’attività di recupero è necessario conoscerne la distribuzione così da poter rispondere
dettagliatamente alle varie disposizioni impartite sull’argomento dalle strutture di coordinamento
sovraordinate.
Essendo molto difficile procedere ad una presa in carico dei materiali, mediante gestione delle bolle di
consegna, in particolare nelle prime ore dell’emergenza, si deve procedere ad un censimento accurato non
appena i campi sono allestiti.
Tutti i dati raccolti sui materiali presenti sul territorio devono essere trasmessi immediatamente al
coordinamento del C.O.C.. Per questa attività si fa riferimento alla Regione per ogni dettaglio sulle tipologie
dei materiali e sulle modalità di censimento degli stessi.
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Funzione 6
SERVIZI ESSENZIALI
Obiettivi
La funzione serve a soddisfare i bisogni relativi alle forniture idriche,
elettriche, di gas e agli allacci alla rete fognaria nel territorio comunale.
L’attività preposta comprende la verifica, con i relativi enti gestori, della
messa in sicurezza delle reti, l'allaccio delle nuove utenze provvisorie per
l'emergenza e l’informazione alla popolazione evacuata sulle procedure di
voltura, nuovi allacci, disattivazione delle utenze e riallacci delle utenze
precedentemente disattivate.
Attività fondamentali
da espletare
1. Verificare, anche in base a quanto previsto nel piano comunale, le
necessità di attivazione di utenze idriche ed elettriche per le
strutture emergenziali (tendopoli, centri di accoglienza, C.O.C.,
aree per soccorritori …) provvedendo a:
• Inoltrare ai gestori dei servizi le richieste di allaccio, voltura o
potenziamento;
• Creare un report contenente tutti i dati delle richieste, il
numero cliente, il luogo dell'allaccio e l'uso per cui è stato
richiesto.
2. Garantire le forniture di gas per le esigenze dei campi (mense,
riscaldamento, acqua …). Per questa necessità si possono
prevedere contratti di noleggio con aziende che forniscono
cisterne di gas (interrabili e non) e che provvedono al loro allaccio
secondo le vigenti norme di sicurezza. Tali aziende, per contratto,
devono provvedere alla messa in opera, al rifornimento, alla
manutenzione e al ritiro dell'impianto.
3. Provvedere all'allaccio in fognatura pubblica di tutte le aree di
accoglienza, qualora ne fossero sprovviste. In caso di necessità di
scarico nei corsi d'acqua o a dispersione, si provvede a richiedere
l'analisi delle acque reflue.
4. Verificare, presso le omologhe funzioni di supporto delle strutture
di comando sovraordinate, quanto è stato posto in essere circa la
messa in sicurezza delle reti dei servizi essenziali (elettrici, idrici,
gas).
Impostazione
logistica
La funzione deve mantenere stretti contatti con le aree di accoglienza e
con le varie funzioni di supporto, di norma non è aperta al pubblico.
Note esplicative
Per quanto riguarda l'intestazione delle utenze dei servizi essenziali:
1. Le nuove utenze per le strutture emergenziali ricadenti e operanti nel territorio del Comune (C.O.C.,
campi soccorritori, tendopoli …) vengono intestate direttamente al Comune e contabilizzate come
spese per la gestione dell'emergenza.
2. Se nelle strutture di cui al punto 1 sono già presenti delle utenze, le stesse devono essere volturate
al Comune o sospese e sostitute con nuove utenze sempre intestate al Comune. Per la scelta della
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 38
voltura delle utenze si deve valutare anche il tempo di utilizzo della stessa; in caso di eventi di breve
durata, inferiore a due mesi, si valuta anche l’uso delle utenze non volturate e il conseguente
rimborso all’intestatario
Le utenze dei campi autonomi riconosciuti dal Comune o individuati in questo piano, sono attivate o
volturate a nome del Comune per il tempo che si renda necessario.
Funzione 7
STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E VIABILITA’
Obiettivi
Ottemperare a tutto quanto necessario per la gestione, la messa in
sicurezza della viabilità e l’apertura di itinerari alternativi.
Cooperare con le strutture operative (D.Lgs. 225/92 art. 11) inviate sul
territorio e interfacciarsi, per ogni necessità, con l’omologa funzione del
C.O.M. di riferimento o, se non attivato, con la struttura regionale.
Attività fondamentali
da espletare
Al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati, questa funzione deve:
1. Coordinare le strutture operative locali con particolare riferimento
alla gestione della viabilità.
2. Produrre le ordinanze da sottoporre al coordinamento del C.O.C.,
relative alla viabilità (chiusura strade, itinerari alternativi …).
3. Interfacciarsi con le funzioni omologhe delle strutture
sovraordinate, o con la Regione, per coordinare gli interventi
tecnici, di controllo del territorio e gestione della viabilità, che si
dovessero rendere necessari.
4. Interfacciarsi con le strutture operative non comunali che
dovessero essere inviate dalla struttura regionale nel territorio
(Vigili del Fuoco, Forze dell'Ordine, Croce Rossa Italiana …).
5. Creare un report aggiornato sulle strutture operative, comunali e
non, operanti nel territorio.
Impostazione
logistica
La funzione è il punto di riferimento delle Forze dell’Ordine, dei Vigili del
Fuoco e di tutti i soggetti comunali e non che afferiscono al settore della
sicurezza e degli interventi tecnici. Non ha, di norma, contatto con il
pubblico e deve poter essere sistemata in un luogo che garantisca un
minimo di privacy.
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Funzione 8
TELECOMUNICAZIONI E SUPPORTO INFORMATICO
Obiettivi
1. Garantire la capacità di comunicazione tramite rete fissa, mobile
ed internet sia alle strutture di comando (C.O.C., Magazzino
centrale …) sia alle aree di accoglienza e dei soccorritori.
2. Gestire le esigenze di supporti informatici per le attività della
struttura di comando e fornire supporto per la medesima
necessità presso le aree di accoglienza.
Attività fondamentali
da espletare
Al fine di raggiungere gli obiettivi previsti per la funzione bisogna:
1. Avere almeno una linea per il telefono e una per il fax per l’attività
del C.O.C., valutandone ogni ulteriore esigenza;
2. Avere 1 o più linee telefoniche/fax nelle aree accoglienza;
3. Garantire la connessione adsl Wi-Fi per il C.O.C. e la connessione
adsl non Wi-Fi per le segreterie dei campi;
4. Valutare la copertura telefonica cellulare;
5. Creare un report di tutte le richieste effettuate per linee
telefoniche e adsl, della loro ubicazione e dell'utilizzo previsto;
6. Offrire il supporto necessario ai radioamatori eventualmente
inviati in loco;
7. Garantire la dotazione di computer, stampanti e fotocopiatrici per
le esigenze del C.O.C. e/o per le aree di accoglienza.
Impostazione
logistica
Questa funzione non ha contatti diretti con il pubblico e, occupandosi
esclusivamente di comunicazioni radio, telefoniche ed internet, non
necessità di grandi spazi. La postazione radio deve essere in un luogo
idoneo che non disturbi le altre funzioni di supporto.
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Funzione 9
ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE E SCOLASTICA
Obiettivi
Gli obiettivi prioritari della funzione di supporto sono i seguenti:
1. Supportare la popolazione durante il ricovero nelle aree di
accoglienza e facilitare l’eventuale altra sistemazione alloggiativa;
2. Monitorare le situazioni di fragilità sociale e sanitaria;
3. Supportare la ripresa delle attività scolastiche;
4. Organizzare, in accordo con le funzioni segreteria di
coordinamento e mass media, informazione e comunicazione, un
punto informazioni per la popolazione (U.R.P.);
5. Gestire le pratiche per l'eventuale assegnazione di contributi per le
autonome sistemazioni della popolazione;
6. Tale funzione deve offrire un supporto a 360° per la popolazione,
anche garantendo la massima informazione.
Attività fondamentali
da espletare
Per il raggiungimento degli obiettivi previsti si possono seguire i seguenti
punti orientativi:
1. Censire puntualmente la popolazione ospitata nelle aree di
accoglienza;
2. Verificare i dati raccolti dai censimenti con i dati dell'anagrafe
comunale;
3. Interfacciarsi con il servizio di assistenza sociale del Comune, con
la funzione sanità o con l'ASL e con gli eventuali gruppi di psicologi
presenti sul territorio, a fine di acquisire i dati sulle situazioni di
criticità sociale e sanitaria presenti nella popolazione;
4. Interfacciarsi con le direzioni scolastiche per valutare le necessità
logistiche per il ripristino delle attività;
5. Garantire, appena possibile, l'apertura di uno sportello di
informazione alla popolazione in grado di diventare il canale di
comunicazione preferenziale con i cittadini.
Impostazione
logistica
La funzione deve avere contatto diretto con il pubblico, pertanto deve
essere dislocata in modo tale da consentire l’ingresso dei cittadini senza
creare disagio alle attività delle altre funzioni di supporto.
Note esplicative
Il ruolo della funzione è fondamentale per il rapporto con la popolazione e, in virtù degli ambiti operativi
assegnati, richiede un costante coordinamento con le altre funzioni di supporto del C.O.C. e con strutture
esterne quali: servizio sanitario regionale, direzione scolastica, servizi sociali, ASL, Croce Rossa Italiana,
associazioni o gruppi per il supporto psicologico in emergenza…
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Funzione 10
AMMINISTRATIVA E FINANZIARIA
Obiettivi
1. Garantire la correttezza di tutte le pratiche amministrative
connesse con la gestione dell'emergenza e la corretta esecuzione
di contratti, forniture e pagamenti;
2. Mantenere uno storico dettagliato di tutte le attività contabili e
amministrative effettuate durante il periodo di apertura del C.O.C.
Attività fondamentali
da espletare
1. Accensione delle coperture assicurative per le aree di accoglienza
e per il personale civile che collabora nella gestione dei campi;
2. Gestione delle eventuali richieste di risarcimento per infortuni;
3. Avvio al pagamento e rendicontazione delle spese a seguito degli
ordini di acquisto;
4. Gestione dei pagamenti delle utenze telefoniche, elettriche e
idriche intestate al Comune per le necessità connesse con
l'emergenza;
5. Inventario dei beni durevoli acquisiti o acquistati per la gestione
dell'emergenza;
6. Mantenimento dei rapporti con gli altri comuni per la gestione e
l’integrazione delle risorse comprensoriali;
7. Valutazione delle spese e amministrazione dei contratti di
fornitura in relazione alle necessità (es. contrattualizzazione dei
servizi manutentivi delle aree, del servizio di catering, forniture di
gas e di ogni altro servizio esterno che si rendesse necessario per
la gestione dell’emergenza o per il ritorno alla normalità);
8. Creazione di uno storico con l’elencazione delle attività contabili e
amministrative del periodo di apertura del C.O.C., contenente il
dettaglio delle richieste, delle fatture e delle bolle firmate per
attestare le congruità della fornitura.
Impostazione
logistica
Di norma non ha contatti diretti con la popolazione e deve poter operare
assistendo tutte le funzioni di supporto nelle pratiche specifiche.
Note esplicative
Elenco delle tipologie dei servizi attivabili tramite contratto di fornitura
In caso di evento si potrà prevedere di affidare alcuni servizi ad aziende esterne al fine di garantirne la
funzionalità e agevolare una prima ripresa dell’economia locale.
In base a questa premessa si potrà prendere in considerazione la possibilità di stipulare contratti per la
fornitura almeno dei seguenti servizi:
1. Manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree di accoglienza, nello specifico:
• Allacci in fognatura;
• Installazione e gestione cisterne per il gas delle cucine e/o per la fornitura di acqua calda;
• Sistemi idraulici di bagni e cucine;
• Impiantistica elettrica;
2. Gestione ordinaria delle aree di accoglienza:
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 42
• Fornitura di pasti in catering;
• Fornitura alimenti freschi;
• Pulizia e disinfezione bagni;
• Disinfezione e disinfestazione aree di accoglienza;
• Pulitura della vegetazione sul perimetro delle aree di accoglienza.
La lista è puramente indicativa e non vincola all’attivazione dei contratti. Potranno inoltre rendersi
necessarie altre tipologie di servizi in relazione all’evento verificatosi.
Indicazioni sulle procedure per l'acquisto dei materiali
Come specificato in altre sezioni del piano, le procedure per l’acquisto dei materiali sono effettuate dalla
funzione materiali e mezzi, la quale gestisce le richieste, produce gli ordinativi e raccoglie le bolle di
consegna.
La funzione materiali e mezzi, verificata la congruità della fornitura, trasferisce la pratica in originale
(mantenendone una copia) alla funzione amministrativa, la quale provvede a:
1. Verificare che la documentazione contenga i seguenti allegati:
• Richiesta contenente il nominativo del richiedente, la struttura per la quale viene fatta la
richiesta (campo, mensa, struttura operativa …), la motivazione della richiesta, il timbro e la
firma della funzione di supporto e il visto del coordinamento;
• La bolla di consegna firmata dal ricevente per attestazione della congruità della fornitura;
• La fattura intestata al Comune (o scontrino ove non prevista la ricezione fattura).
2. Avviare la pratica di liquidazione;
3. Mantenere uno storico delle spese divise per tipologia (alimentari, servizi, materiali elettrici….)
anche seguendo le disposizioni delle strutture sovraordinate, al fine di procedere in modo corretto
alla rendicontazione delle spese sostenute per l’emergenza.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 43
Funzione 11
MASS MEDIA, INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE
Obiettivi
Questa funzione ha i seguenti macro obiettivi:
1. Mantenere i rapporti con i media;
2. Informare la popolazione e far conoscere le attività che si stanno
svolgendo;
3. Realizzare campagne comunicative.
Attività fondamentali
da espletare
Deve tenere strettissimi contatti con il Sindaco e con il Coordinamento del
C.O.C., al fine di possedere un quadro chiaro della situazione, delle attività
in corso e della strategia comunicativa impostata dal Sindaco.
Nello specifico la funzione Mass media e Informazione deve organizzare
almeno le seguenti attività:
Situazione ordinaria:
1) Organizzare campagne informative per la popolazione sulle
tematiche della protezione civile;
2) Curare specifiche rassegne stampa;
3) Informare i media circa attività e iniziative inerenti la protezione
civile svolte dal Comune.
Emergenza (fase del primo intervento e del soccorso):
1) Emettere comunicati stampa per fornire informazioni urgenti sulla
situazione e sulle disposizioni del Comune per la sicurezza dei
cittadini;
2) Organizzare conferenze stampa con i rappresentanti dei media;
Emergenza (fase di assestamento e organizzazione):
1) Gestire tutti i rapporti con i media (conferenze stampa giornaliere,
interviste, accreditamenti ...);
2) Differenziare i canali di informazione per la popolazione:
comunicati attraverso i media, sms, pagine web, eventuali
pubblicazioni...;
3) Valutare la necessità ed eventualmente organizzare, in
collaborazione con le funzioni segreteria di coordinamento e
assistenza alla popolazione, uno sportello unico per i rapporti con
il cittadino (URP), che sia in grado anche di fornire assistenza per la
compilazione di tutte le pratiche.
Impostazione
logistica
I locali della funzione non sono accessibili al pubblico e si deve individuare
uno spazio nel quale organizzare conferenze stampa. L'eventuale necessità
dello sportello per il cittadino dipende dalla situazione in essere (numero
di persone coinvolte, durata dell'emergenza, ecc ...).
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 44
LE AREE DI PROTEZIONE CIVILE
Introduzione
Questo modello prevede la seguente divisione in tipologie di aree:
TIPO AREA DESCRIZIONE AREA SIMBOLOGIA
Aree di Attesa
Luoghi dove la popolazione si può
radunare a seguito di un evento,
autonomamente o in base alle
disposizioni del Sindaco.
Aree di accoglienza
Strutture coperte, pubbliche o
private, che possono ospitare
eventuali persone evacuate
(palestre, palazzetti, scuole …).
Non confondere con alberghi,
campeggi, etc.
Aree di ammassamento
soccorritori
Spazi in grado di garantire lo
spazio necessario per la
localizzazione di mezzi e
operatori in situazioni di
emergenza.
Punto Medico Avanzato Luogo idoneo ad accogliere un
centro medico avanzato.
Benché le aree individuate in questo piano garantiscano gli spazi necessari ad ospitare la popolazione del
Comune, si dovrà comunque tenere conto che la dinamicità degli eventi, e la difficoltà nel prevedere le
precise necessità in termini di alloggio, potrebbero obbligare la struttura comunale ad effettuare
aggiustamenti in corso d’opera.
AREE DI ATTESA
Le Aree di Attesa sono luoghi in cui viene garantita la prima assistenza alla popolazione e in cui quest’ultima
deve convergere in caso di evento che ne metta a rischio la sicurezza. Per le aree di attesa si possono
utilizzare piazze, slarghi, parcheggi, spazi pubblici o privati ritenuti idonei e non soggetti a rischio (frane,
alluvioni, crollo di strutture attigue, etc..), raggiungibili attraverso un percorso sicuro possibilmente
pedonale e segnalato sulla cartografia. Il numero delle aree da scegliere è funzione della capacità ricettiva
degli spazi disponibili e del numero degli abitanti. In tali aree la popolazione riceverà le prime informazioni
sull'evento e i primi generi di conforto, in attesa dell'allestimento delle aree di ricovero. Le Aree di Attesa
della popolazione saranno utilizzate per un periodo di tempo compreso tra poche ore e qualche giorno. Le
aree di attesa nel Comune di Alberobello sono raggiungibili da mezzi mobili per l’eventuale trasporto di
persone con disabilità.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 45
ELENCO AREE DI ATTESA PER LA POPOLAZIONE
DENOMINAZIONE
AREA DI ATTESA UBICAZIONE
COORDINATE
GEOGRAFICHE (WGS84) RICETTIVITA’
01 Parcheggio via F. Bini Lat: 40°48’02,56”
Long: 17°15’37,64” 1180 mq
02 Parcheggio del Cimitero Comunale Lat: 40°47’37,09”
Long: 17°14’23,14” 470 mq
03 Parcheggio SS172 Km30 Lat: 40°49’00,02”
Long: 17°13’03,76” 6000 mq
04 Parcheggio via Vaccari Lat: 40°47’08,01”
Long: 17°13’47,27” 620 mq
05 Parcheggio ZI, SP78 Lat: 40°46’27,62”
Long: 17°12’59,47” 1520 mq
06 Parcheggio vicino palazzetto dello sport Lat: 40°46’48,07”
Long: 17°14’46,53” 850 mq
Localizzazione aree di attesa
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 46
AREE DI ACCOGLIENZA
Le Aree di Accoglienza o di Ricovero sono i luoghi in grado di accogliere la popolazione ed assisterla nelle
fasi di allontanamento dalle proprie abitazioni in seguito ad un evento critico. Queste devono avere
dimensioni sufficienti per accogliere almeno una tendopoli. Si devono individuare aree non soggette a
rischio (di inondazioni, di frane, di crollo di ammassi rocciosi, di incendio etc..), ubicate nelle vicinanze di
risorse idriche, elettriche e ricettive per lo smaltimento di acque reflue.
Le aree di accoglienza devono essere poste in prossimità di un nodo viario o comunque devono essere
facilmente raggiungibili anche da mezzi di grande dimensione. E’ preferibile che le aree abbiano nelle
immediate adiacenze spazi liberi ed idonei per un eventuale ampliamento. Le aree individuate per il
ricovero della popolazione possono essere dotate di attrezzature ed impianti di interesse pubblico per la
realizzazione e lo svolgimento, in condizioni di "non emergenza", di attività fieristiche, concertistiche,
circensi, sportive etc.. Le Aree di Ricovero della Popolazione sono utilizzate per un periodo di tempo
compreso tra pochi mesi e qualche anno. Le aree di accoglienza vengono adeguate per l’accoglienza di
persone diversamente abili.
Non sempre le situazioni critiche, classificabili nell’ambito delle competenze della protezione civile,
necessitano dell’attivazione di vere e proprie tendopoli; spesso si verificano micro eventi o situazioni tali
che per la loro durata non richiedono l’allestimento di aree di accoglienza propriamente dette (tende,
cucine da campo …).
Per tali motivi, la popolazione può essere ospitata temporaneamente in strutture come:
1. Edifici scolastici;
2. Palestre;
3. Circoli ricreativi, centri sociali;
4. Strutture ricettive pubbliche e private (alberghi, agriturismo, B&B, ostelli, affittacamere, etc.).
L’utilizzo di queste strutture dipende dai seguenti parametri:
• Numero di persone da evacuare;
• Previsione temporale del periodo di evacuazione;
• Condizioni fisico – cliniche delle persone evacuate;
• Evento per il quale viene disposta l’evacuazione.
In particolare, l’ultimo punto, ci fornisce indicazioni sull’ubicazione delle strutture da scegliere in relazione
alla distanza dall’evento verificatosi.
L’uso di tali strutture è subordinato alla seguente procedura di massima:
• Attivazione della catena di comando comunale prevista da questo piano;
• Valutazione dell’evento in essere e acquisizione di informazioni dai Vigili del Fuoco o da altri
soggetti competenti in relazione all’evento;
• Valutazione del numero di persone da evacuare;
• Identificazione della/e strutture da attivare;
• Predisposizione della/e strutture anche mediante eventuali ordinanze e richiesta di supporto per il
loro allestimento (brande, tavoli, altro…);
• Emissione dell’ordinanza di evacuazione;
• Attuazione dell’ordinanza fornendo il massimo supporto in termini di gestione della viabilità,
assistenza per il trasporto e informazione alla popolazione sulla situazione;
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 47
• Attivazione di quanto necessario all’eventuale fornitura di pasti e di altri tipi di assistenza.
Strutture ricettive private
Le strutture ricettive private (es. alberghi, agriturismi, campeggi, appartamenti in affitto) non possono
essere considerate aree di accoglienza ma potrebbero essere utilizzate per la sistemazione della
popolazione eventualmente evacuata, previo convenzioni o accordi con la Regione e i soggetti proprietari.
L’utilizzo di tali strutture è comunque subordinato alle esigenze derivanti dal tipo di evento, alle necessità
contingenti, alla prevista durata della fase di prima emergenza o a necessità mediche delle persone
evacuate.
ELENCO AREE DI ACCOGLIENZA PER LA POPOLAZIONE
Nome struttura
Direzione Didattica Scuola
Elementare “Morea”
Indirizzo Struttura
Via D. Aligheri, 35
Coordinate Geografiche
(WGS84)
Lat: 40°47’,03,13”
Long: 17°14’08,93”
Destinazione d’uso
Attività Scolastiche
Superficie e Posti Letto
1800 mq; 250 p.l.
Energia Elettrica Gas Acqua
Si Si Si
Servizi Igienici Linee Telefoniche
Si Si
Barriere Architettoniche: No
Contatto Struttura Tel: 080/4321011
Fax: 080/4327903
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 48
Nome struttura
Scuola Elementare e
Materna
Indirizzo Struttura
Via Barsento
Coordinate Geografiche
(WGS84)
Lat: 40°47’09,01”
Long: 17°13’51,36”
Destinazione d’uso
Attività Scolastiche
Superficie e Posti Letto
1300 mq; 200 p.l.
Energia Elettrica Gas Acqua
Si Si Si
Servizi Igienici Linee Telefoniche
Si Si
Barriere Architettoniche: No
Contatto Struttura Tel: 080/4325761
Nome struttura
Scuola Media “L. Tinelli”
Indirizzo Struttura
Via Montegrappa, 90
Coordinate Geografiche
(WGS84)
Lat: 40°47’20,71”
Long: 17°14’10,32”
Destinazione d’uso
Attività Scolastiche
Superficie e Posti Letto
3200 mq; 300 p.l.
Energia Elettrica Gas Acqua
Si Si Si
Servizi Igienici Linee Telefoniche
Si Si
Barriere Architettoniche: No
Contatto Struttura Tel: 080/4321031
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 49
Nome struttura
Scuola Elementare e
Materna frazione Coreggia
Indirizzo Struttura
Via Angelo Turi
Coordinate Geografiche
(WGS84)
Lat: 40°48’17,85”
Long: 17°15’55,21”
Destinazione d’uso
Attività Scolastiche
Superficie e Posti Letto
700 mq; 100 p.l.
Energia Elettrica Gas Acqua
Si Si Si
Servizi Igienici Linee Telefoniche
Si Si
Barriere Architettoniche: No
Contatto Struttura Tel: 080/4324532
Nome struttura
Asilo
Indirizzo Struttura
Contrada Pudicino
Coordinate Geografiche
(WGS84)
Lat: 40°47’06,02”
Long: 17°13’47,69”
Destinazione d’uso
Attività Scolastiche
Superficie e Posti Letto
650 mq; 100 p.l.
Energia Elettrica Gas Acqua
Si Si Si
Servizi Igienici Linee Telefoniche
Si Si
Barriere Architettoniche: No
Contatto Struttura Tel: 080/4327525
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 50
Nome struttura
Palazzetto dello sport
Indirizzo Struttura
Via Piccinni
Coordinate Geografiche
(WGS84)
Lat: 40°46’48,10”
Long: 17°14’44,98”
Destinazione d’uso
Attività Sportive
Superficie e Posti Letto
1200 mq; 350 p.l.
Energia Elettrica Gas Acqua
Si Si Si
Servizi Igienici Linee Telefoniche
Si No
Barriere Architettoniche: No
Nome struttura
Centro anziani
Indirizzo Struttura
Strada Zona B
Coordinate Geografiche
(WGS84)
Lat: 40°47’13,37”
Long: 17°14’47,31”
Destinazione d’uso
Centro per anziani
Superficie e Posti Letto
1100 mq; 350 p.l.
Energia Elettrica Gas Acqua
Si Si Si
Servizi Igienici Linee Telefoniche
Si Si a breve
Barriere Architettoniche: No
Servizi Aggiuntivi: Mensa, servizi per persone con
disabilità
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 51
AREE DI AMMASSAMENTO SOCCORRITORI
Le Aree di Ammassamento dei soccorritori sono localizzate in siti dove mezzi e operatori di soccorso
possono sostare per il tempo necessario al superamento dell’emergenza e garantiscono un razionale
impiego dei soccorritori e delle risorse nelle zone di intervento. Le aree preposte non devono essere
soggette a rischio (dissesti idrogeologici, inondazioni, incendi, etc..), e devono essere ubicate nelle vicinanze
di risorse idriche, elettriche e ricettive per lo smaltimento di acque reflue.
Le aree di ammassamento devono essere poste in prossimità di un nodo viario o comunque devono essere
facilmente raggiungibili anche da mezzi di grandi dimensioni. Possono essere dotate di attrezzature ed
impianti di interesse pubblico per la realizzazione e lo svolgimento, in condizioni di "non emergenza", di
attività fieristiche, concertistiche, circensi, sportive etc.. Le Aree di Ammassamento dei soccorritori e risorse
sono utilizzate per un periodo di tempo compreso tra poche settimane e qualche mese.
ELENCO AREE DI AMMASSAMENTO PER I SOCCORRITORI
AREA DI
AMMASSAMENTO UBICAZIONE
COORDINATE GEOGRAFICHE
(WGS84) RICETTIVITA’
Parcheggio Palazzetto
dello Sport
Via Piccinni Lat: 40°46’49,29”
Long: 17°14’43,22”
1300 mq
Energia Elettrica Gas Acqua Servizi Igienici Linee Telefoniche
Si Si Si Si No
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 52
PUNTO MEDICO AVANZATO
Luogo idoneo ad accogliere un centro medico avanzato, che assicura l’assistenza sanitaria in casi di
emergenza. Il centro deve essere localizzato in prossimità di un nodo viario o comunque deve essere
facilmente raggiungibile anche da mezzi di grandi dimensioni come le ambulanze.
PUNTO MEDICO AVANZATO
PUNTO MEDICO
AVANZATO UBICAZIONE
COORDINATE GEOGRAFICHE
(WGS84) RICETTIVITA’
Parcheggio Palazzetto
dello Sport
Via Viterbo Lat: 40°46’47,23”
Long: 17°14’43,15”
900 mq
ELENCO E DATI STRUTTURE RICETTIVE
Nome Indirizzo Disponibilità/
Categoria
Contatti
Hotel “Dei Trulli” Via Cadore, 32 4 stelle
Tel.: 080/4323555
Fax: 080/4323560
E-Mail: [email protected]
Hotel “Airone” Via Col di Lana, 30 3 stelle
Tel.: 080/4322804
Fax: 080/4322803
E-Mail: [email protected]
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 53
Hotel “Cuor di
Puglia” Viale A. Viterbo, 3 3 stelle
Tel.: 080/4325595;
E-Mail: [email protected]
Hotel “Silva” Via I. Svevo, 7 3 stelle Cell.: 392/2037016
E-Mail: [email protected]
Hotel
“Lanzillotta” Piazza Ferdinando IV, 30-31 4 stelle
Tel.: 080/4321511
Fax: 080/4325355
Hotel “Le Alcove” Piazza Ferdinando IV, 7 4 stelle Tel.: 080/4323754
E-Mail: [email protected]
Hotel “Sovrano” Viale A. De Gasperi, 35 4 stelle
Tel.: 080/4321711
Fax: 080/4321427
E-Mail: [email protected]
Hotel “Olimpo” Via Sette Liberatori della
Selva, sn 4 stelle
Tel.: 080/4321678
Fax: 080/4327049
E-Mail: [email protected]
Hotel
“Ramapendula” Contrada Popoleto 3 stelle
Tel.: 080/4326069
Fax: 080/4301639
Hotel “Didi” Via Piave, 22-30 3 stelle Tel.: 080/4323432
Fax: 080/4323433
Hotel “Miniello” Via Balenzano, 10-16 3 stelle Tel./Fax: 080/4324158
Hotel “Victor
Country”
Contrada albero della croce,
SP n.78 per Mottola 4 stelle
Tel.: 080/4326054
E-Mail: [email protected]
Hotel “Astoria” Viale Bari, 11 3 stelle
Tel.: 080/4323320
Fax: 080/4321290
E-Mail: [email protected]
Hotel “La Chiusa
di Chietri”
Via SS 172 dei trulli, km
29.800 4 stelle
Tel.: 080/4325481
Fax: 080/4323558
E-Mail: [email protected]
Hotel
“Donatello” Via A. Turi, 98 3 stelle
Tel./Fax: 080/4324539
E-Mail: [email protected]
Hotel “Residence
Miniello” Via Umberto I, 5 3 stelle Tel./Fax: 080/4324158
Hotel “His
Majesty” Via Indipendenza, 49/c 4 stelle
Tel.: 080/4324143
Fax: 080/4327955
E-Mail: [email protected]
Hotel “Colle del
Sole” Via Indipendenza, 63 3 stelle
Tel.: 080/4321814
E-Mail: [email protected]
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 54
Appartamenti
“Trullidea”
Sede legale Via Monte San
Gabriele, 1 n. 3 immobili
Tel.: 080/4323860
E-Mail: [email protected]
Appartamenti
“Giardino dei
Trulli”
Via XXIV Maggio, 15 n. 4 immobili E-Mail: [email protected]
Appartamenti
“Trulli Holiday” Via Duca degli Abruzzi, 45 n. 9 immobili
Tel.: 080/4325970
Cell: 339/5046972; 333/2529019
E-Mail: [email protected]
Case vacanze
“Palmisano
Mimmo Patrizio”
Vico Francesco Lippolis, 2 n. 5 immobili Tel.: 080/4324376
Case Vacanze Contrada Staffone n. 3 immobili Tel.: 080/4383059
Case Vacanza
“Charming Sputh
Italia Tours”
Via Alcide De Gasperi, 45 n. 3 immobili
Tel.: 080/4323829
Fax: 080/4348144
E-Mail: [email protected]
Case Vacanza
“Trulli Paparale” Contrada Paparale n. 3 immobili
Tel./Fax: 080/4325441
E-Mail: [email protected]
Case Vacanze Via Monte San Marco, 80 n. 3 immobili
Affittacamere
“Servizi Turistici” Via Indipendenza, 45
n. 4 camere
n. 16 posti letto
Tel.: 080/4323210
Fax: 080/2461183
Cell: 380/7945389
E-Mail: [email protected]
Affittacamere
“JaJa” Contrada Gravina sn
n. 5 camere
n. 10 posti letto
Case per ferie
“S.Antonio” Via Isonzo, 8/A n. 66 posti letto
Tel./Fax: 080/4322913
E-Mail: [email protected]
Camping “Dei
Trulli”
Via Provinciale 113 per
Monopoli n. 90 piazzuole
Tel. 080/4323699; Fax: 080/4322145
Cell: 327/1568047
Camping “Bosco
Selva” Via Bosco Selva, 27 n. 40 piazzuole
Tel.: 080/4323726
Fax: 080/4323863
E-Mail: [email protected]
BB “Trulli Oasi
Coreggia” Contrada Malvischi, 4 n. 6 posti letto
Cell.: 392/5713655
E-Mail: [email protected]
BB “Trullimania” Vico Forno Vecchio, 3-4 n. 10 posti letto Cell.: 392/4266607
E-Mail: [email protected]
BB “Lo Prete” Contrada Loprete, 15 n. 12 posti letto Cell.: 347/4601180; 348/6998066
E-Mail: [email protected]
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 55
BB “Casa de
Carlo” Via Monte San Marco, 1 n. 10 posti letto
Tel.: 080/4321370
Cell.: 338/2493941
BB “Villa Grassi” Contrada Malvischi, 5/A n. 9 posti letto Cell.: 333/8075379
E-Mail: [email protected]
BB “La Trullessa
Holiday” Via F. Bini, 4 n. 10 posti letto
Tel.: 080/4324888
Fax: 080/4324735
Cell: 335/8011762
E-Mail: [email protected]
BB
“Pietradimora” Via Monte San Marco, 28 n. 8 posti letto
Tel./Fax: 080/4324370
Cell: 349/5650106
E-Mail: [email protected]
BB “San
Leonardo Contrada San Leonardo, 1 n. 10 posti letto
Tel./Fax: 080/4321724
Cell: 333/2413509
E-Mail: [email protected]
BB “I Trulli di
Pastore” Viale canale di pilo, 4 n. 10 posti letto
Tel.: 080/4324565
Cell: 392/7504629
E-Mail: [email protected]
BB “Trulli
Colarossa” Contrada Colarossa, 6 n. 10 posti letto
Cell: 339/5404581
E-Mail: [email protected]
BB di “Schiavone
Ottavio”
Via Sette Comuni, 6
Via Monte Tonale, 3 n. 9 posti letto Tel.: 080/4322425
BB “Residenza
Apulia Joyful
People”
Viale Apulia, 12 n. 10 posti letto
Tel.: 080/4323166
Cell: 339/3077178
E-Mail: [email protected]
Agriturismo
“Raggio di Sole” Contrada Villa Curri, 7 n. 24 posti letto
Tel./Fax: 080/4321248
Cell.: 339/3005576; 393/5258107
E-Mail: [email protected]
Agriturismo
“Abbondanza” Contrada Lama Colonna, 5 n. 12 posti letto
Tel.: 080/4325762
Fax: 080/2140910
Cell: 348/9291329
E-Mail: [email protected]
Agriturismo
“Terranova” Contrada Torrenuova, sn n. 8 posti letto Tel.: 080/4321325
Agriturismo
“Perrini” Via Provinciale Putignano, 2 n. 8 posti letto
Tel.: 080/4324797
Cell.: 338/3937031 393/5258107
E-Mail: [email protected]
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 56
PARTE 4 – COME OPERARE
Gestione dei Rischi nel Territorio Comunale –
Modello di Intervento
Piano Comunale di Protezione Civile
• Introduzione Pag.57
• Procedure per i rischi specifici
o Incendi di interfaccia Pag.58
o Idrogeologico/Idraulico Pag.68
o Sismico Pag.74
o Ondate di Calore Pag.78
o Neve e Grandine Pag.81
o Trombe d’Aria Pag.83
o Chimico-Industriale Pag.85
o Trasporto Sostanze Pericolose Pag.85
• Altre strutture sul territorio e risorse disponibili Pag.90
• Elenco attrezzature in dotazione al comune e al volontariato Pag.93
• Elenco strutture di ricovero anziani e persone con disabilità Pag.93
• Il Sistema di informazione alla popolazione Pag.94
COMUNE DI ALBEROBELLO
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 57
INTRODUZIONE
Le procedure del piano comunale raccolgono le indicazioni di massima per la gestione degli scenari di
rischio e dei flussi di comunicazione.
Gli scenari di rischio inseriti nel piano sono i seguenti:
1. Incendi di Interfaccia
2. Idrogeologico/Idraulico
3. Sismico
4. Ondate di Calore
5. Neve e Grandine
6. Trombe d’aria
7. Chimico-Industriale
8. Trasporto Sostanze Pericolose
Le procedure del piano comunale, pur essendo una indicazione fondamentale, possono essere soggette, in
caso di emergenza, a modifiche e variazioni sulla base degli eventi o delle specifiche richieste da parte della
Regione Puglia o del Dipartimento Nazionale.
Per l’attuazione di quanto previsto dalle procedure del piano comunale si segue il seguente schema:
1. Attivare la struttura di comando più idonea (parte 3 del piano);
2. Seguire le indicazioni procedurali descritte nella parte 4 del piano (operative e di
comunicazione);
3. Utilizzare i documenti e le modulistiche contenuti nel piano.
Per eventuali situazioni critiche non prevedibili il Comune attiva comunque la sua struttura di comando e fa
rifermento alla Prefettura e alle strutture regionali e statali per le indicazioni procedurali e allo scopo di
ottenere il supporto necessario.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 58
RISCHIO DI INCENDIO DI INTERFACCIA
Si definisce incendio di interfaccia un evento in atto ad una distanza inferiore ai 200 metri dalla zone
antropizzate.
MODELLO DI INTERVENTO
La risposta del sistema di Protezione Civile comunale ad un incendio di interfaccia può essere articolata in
quattro fasi operative non necessariamente successive.
INCENDI DI INTERFACCIA
PR
EA
LLE
RT
A
ATTIVAZIONE:
• comunicazione da parte della Prefettura-UTG dell’inizio della campagna AIB;
• trasmissione da parte della Prefettura – UTG del Bollettino di pericolosità media
• verificarsi di un incendio boschivo sul territorio comunale
PROCEDURE OPERATIVE:
il Sindaco:
• avvia le comunicazioni e mantiene i contatti con i Sindaci dei comuni limitrofi, con
le strutture operative locali presenti sul territorio (il Corpo Forestale dello Stato
in caso di incendio boschivo in atto), i Vigili del fuoco la Prefettura – UTG, la
Provincia e la Regione
l’Ufficio Tecnico:
• garantisce il rapido accesso ala cartografia relativa allo scenario specifico
• controlla i bollettini di criticità per il rischio incendi
INCENDI DI INTERFACCIA
AT
TE
NZ
ION
E
ATTIVAZIONE:
• trasmissione da parte della Prefettura – UTG del Bollettino di pericolosità alta
• possibile propagazione dell’incendio verso zone d’interfaccia (fascia perimetrale di 200
metri), come da valutazione del Direttore delle Opere di Spegnimento (D.O.S.)
PROCEDURE OPERATIVE:
Il Sindaco :
• attiva il Presidio Operativo e Presidio Territoriale
• mantiene i contatti tramite telefoni, fax e e-mail con Regione, Prefettura-UTG,
Provincia, comuni limitrofi, strutture locali di CC, VVF, GdF, CP, per informarli
dell’evolversi della situazione e per ricevere bollettini, avvisi e altre
comunicazioni
Il Presidio Operativo:
• mantiene i contatti con il COR (Centro Operativo Regionale)dando la disponibilità
del supporto per eventuali necessità riguardanti la chiusura della viabilità e la
gestione della viabilità alternativa
• verifica, tramite la scheda dello scenario di rischio e la cartografia specifica, la
posizione dell’incendio rispetto alle zone abitate ed alla viabilità
Il Presidio Territoriale:
• controlla l’evolversi dell’evento sul terreno
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 59
INCENDI DI INTERFACCIA
PR
EA
LLA
RM
E
ATTIVAZIONE:
• incendio in atto che sicuramente interesserà la zona di interfaccia (fascia
perimetrale di 200 metri), come da valutazione del P.T. o del D.O.S.
PROCEDURE OPERATIVE:
Il Sindaco :
• dispone l’attivazione immediata delle strutture operative locali e delle risorse
(pubbliche e private)
• contatta la popolazione che risiede nelle aree la cui fascia perimetrale, in
relazione all’evento, sarà interessata dall’incendio
• valuta, in relazione al numero ipotizzato di persone da evacuare, la necessità di
un supporto esterno, nel qual caso effettua la richiesta a Prefettura – UTG:
Il Presidio Operativo:
• propone al sindaco, in relazione allo scenario dinamico, di rinforzare il presidio
operativo o di disporre l’attivazione del C.O.C.
• mantiene i contatti tramite telefoni, fax e e-mail con Regione, Prefettura-UTG,
Provincia, comuni limitrofi, strutture locali di CC, VVF, GdF, CP, per informarli
dell’evolversi della situazione e per ricevere bollettini, avvisi e altre
comunicazioni
Il Presidio Territoriale:
• garantisce un perimetro di sicurezza anche con la chiusura della viabilità.
Il Presidio Operativo/C.O.C. :
• verifica la disponibilità delle aree di protezione civile previste dal piano
• individua e allerta, se necessario, strutture ricettive pubbliche o private nel caso
fosse necessaria l’evacuazione della popolazione interessata
• verifica la presenza di persone non autosufficienti nelle aree interessate
dall’evento e procedere ad avvisare, di ogni necessità, la centrale operativa 118.
INCENDI DI INTERFACCIA
ALL
AR
ME
ATTIVAZIONE:
• verificarsi dell’incendio d’interfaccia (all’interno della fascia perimetrale di 200
metri)
PROCEDURE OPERATIVE:
Il Presidio Operativo/C.O.C. :
• mantiene i contatti tramite telefoni, fax e e-mail con Regione, Prefettura-UTG,
Provincia, comuni limitrofi, strutture locali di CC, VVF, GdF, CP, per informarli
dell’evolversi della situazione e per ricevere bollettini, avvisi e altre
comunicazioni
• informa i soggetti istituzionali previsti nel piano comunale di protezione civile
dell’avvenuta attivazione del C.O.C./Presidio Operativo
• dispone, a seguito di una ordinanza del Sindaco, l’evacuazione della popolazione
residente nell’area interessata dall’incendio, avvalendosi delle strutture locali o
di eventuali strutture esterne richieste in fase di preallarme
• coordina le operazioni d’evacuazione dei disabili
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 60
• attua tutto quanto necessario all’assistenza della popolazione evacuata, anche
con il concorso di strutture esterne, al fine di offrire la massima assistenza
sanitaria, logistica e socio-psicologica
• attua ogni azione necessaria all’assistenza di turisti stranieri, facilitando al
massimo i contatti tra gli stessi e le ambasciate dei rispettivi paesi.
Il passaggio da una fase all’altra o la cessazione dell’emergenza a causa dell’estinzione dell’incendio o
dell’evacuazione completa delle aree a rischio, vengono disposti dal Sindaco sulla base delle comunicazioni
del Centro Funzionale Centrale trasmessi dalla Prefettura-UTG, e/o dalla valutazione del Presidio
Territoriale.
METODOLOGIA DI ANALISI DEL RISCHIO
Per la valutazione e classificazione del rischio di incendio di interfaccia sul territorio comunale sono state
utilizzate le linee guida proposte nel “Manuale operativo per la predisposizione di un piano comunale o
intercomunale di Protezione Civile” elaborato dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile.
Per aree di interfaccia si intendono quelle “zone, aree o fasce nelle quali l’interconnessione tra strutture
antropiche e aree naturali è molto stretta” , dove il sistema urbano può venire rapidamente in contatto con
la possibile propagazione di un incendio originato da vegetazione combustibile e quindi denominato
incendio di interfaccia.
L’analisi del rischio è stata rivolta esclusivamente agli incendi di interfaccia con l’obiettivo di pianificare
scenari di rischio ed individuare i modelli di intervento mirati alla salvaguardia della popolazione, dei beni e
delle infrastrutture esposte.
L’analisi è stata eseguita in quattro fasi successive:
1. Perimetrazione delle fasce ed aree di interfaccia
2. Valutazione della pericolosità
3. Analisi della vulnerabilità
4. Valutazione del rischio
Perimetrazione delle fasce ed aree di interfaccia
Mediante l’utilizzo di un’immagine satellitare “bing” del 2011 e le immagini aeree “agea” del 2010, sono
state individuate e perimetrate le aree antropizzate presenti sul territorio, includendo gli insediamenti
abitativi e quelli produttivi, sia agglomerati che sparsi. Gli elementi posizionati sul territorio ad una distanza
relativa inferiore ai 50 metri sono stati raggruppati all’interno di un unico perimetro.
Per individuare la zona di contiguità tra la vegetazione e le strutture antropiche, dove quest’ultime
risultano quindi esposte al contatto con i possibili fronti di fuoco, è stata evidenziata una fascia di 50 metri
di larghezza, denominata AREA DI INTERFACCIA, lungo tutto il perimetro interno delle aree antropizzate.
Una porzione di territorio esterna alle aree antropizzate e di larghezza pari a 200 metri è stata poi tracciata
per valutare la pericolosità che insiste sulle aree di interfaccia. Tale area, denominata FASCIA PERIMETRALE,
viene utilizzata nel sistema di allertamento per determinare il passaggio tra le diverse fasi di allerta.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 61
Valutazione della pericolosità di incendio di interfaccia
Per poter classificare il rischio di incendio nelle aree di interfaccia è stato necessario effettuare una
preliminare analisi della pericolosità di incendio in loro prossimità. L’analisi è stata applicata all’intera fascia
perimetrale mediante la mappatura delle diverse tipologie di vegetazione presenti ed il successivo esame,
all’interno di ogni area omogenea per tipologia vegetazionale, di altri cinque fattori a cui è stato attribuito
un peso per la valutazione finale della pericolosità.
PARAMETRO CRITERIO VALORE MASSIMO
VEGETAZIONE
coltivi e pascoli inclusi oliveti 0
coltivi e pascoli abbandonati 2
boschi di latifoglie e conifere 3
boschi di conifere
mediterranee e macchia 4
DENSITA DELLA VEGETAZIONE rada 2
colma 4
DISTANZA DAGLI INCENDI
PREGRESSI
assenza di incendi 0
100 m < evento < 200 m 4
eventi < 100 m 8
CONTATTO CON AREE BOSCATE
nessun contatto 0
contatto discontinuo o limitato 1
contatto continuo laterale 2
nucleo completamente
circondato 4
PENDENZA
< 10% 0
10% < pendenza < 30% 1
> 30% 2
CLASSIFICAZIONE PIANO AIB
basso 0
medio 2
alto 4
I valori associati ad ogni fattore sono stati sommati per ottenere un valore complessivo di pericolosità. Il
territorio relativo alla fascia perimetrale è risultato quindi in sub-regioni omogenee per valore di
pericolosità.
Ad ogni sub-regione è stata associata una CLASSE DI PERICOLOSITA’ definita in base a specifici intervalli di
valori e ad ognuna classe è stata associata una specifica colorazione per la rappresentazione cartografica
finale:
PERICOLOSITA VALORI COLORE
BASSA P < 10 giallo
MEDIA 11 < P < 18 arancione
ALTA P > 19 rosso
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 62
Analisi della vulnerabilità agli incendi di interfaccia
Per poter definire il rischio di interfaccia è stata valutata la vulnerabilità degli esposti presenti nell’area di
interfaccia.
Per il calcolo della vulnerabilità è stato utilizzato il metodo analitico indicato nel “Manuale operativo per la
predisposizione di un piano comunale o intercomunale di Protezione Civile”.
Di seguito vengono indicati gli steps eseguiti:
• Al perimetro esterno dell’area di interfaccia è stata associata la classe di pericolosità in sua
prossimità. Il perimetro esterno è risultato quindi suddiviso in tratti omogenei per classe di pericolosità e ad
ogni tratto sono stati associati i valori relativi ai parametri analizzati.
• Nei tratti omogenei per classe di pericolosità sono stati individuati gli esposti presenti nell’area di
interfaccia ed analizzati quelli direttamente in contatto con la fascia perimetrale, che potrebbero essere
colpiti direttamente dal fronte del fuoco. Nella tabella informativa associata ad ogni tratto è stata quindi
inserita l’informazione relativa alla tipologia degli esposti ed è stato inserito il valore corrispondente alla
sensibilità di ognuno, come indicato nel manuale.
• Dal Piano AIB della Regione Puglia 2012-2014 sono stati estratti i valori di “incendiabilità” e quelli
relativi alle “vie di fuga”
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 63
Sommando i valori parziali di “sensibilità”, “Incendiabilità” e “vie di fuga” è stato ottenuto il valore
complessivo rappresentativo delle tre classi di vulnerabilità, bassa, media ed alta.
Per la definizione delle classi di vulnerabilità è stato diviso l’intervallo tra il valore massimo ed il minimo in
tre parti, corrispondenti all’ampiezza delle classi di vulnerabilità:
Ampiezza classi = (V max – V min)/3
Le classi di vulnerabilità sono state pertanto valutate come segue
V min < X < V min + ampiezza BASSA
V min + ampiezza < X < V max - ampiezza MEDIA
V max - ampiezza < X < V max ALTA
Per ogni classe di vulnerabilità è stata individuata una specifica colorazione per la rappresentazione
cartografica finale:
VULNERABILITA COLORE
BASSA giallo
MEDIA arancione
ALTA rosso
Valutazione del rischio di incendio di interfaccia
La valutazione finale del rischio è stata effettuata incrociando la classe di pericolosità, in prossimità del
perimetro esterno dell’area di interfaccia, con la classe di vulnerabilità di ciascun tratto secondo la
seguente tabella:
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 64
PERICOLOSITA’
VU
LNE
RA
BIL
ITA
’ classe ALTA MEDIA BASSA
ALTA R4 R4 R3
MEDIA R4 R3 R2
BASSA R3 R2 R1
Ad ogni classe di Rischio è stato associato un colore per la finale rappresentazione cartografica
RISCHIO R1 BIANCO
RISCHIO R2 GIALLO
RISCHIO R3 ARANCIONE
RISCHIO R4 ROSSO
SCENARI INCENDIO DI INTERFACCIA (Tav.5, 6, 7)
Gli scenari si collocano nell’area comunale di Alberobello dove si riscontrano aree a rischio incendio R4
AREE DI PROTEZIONE CIVILE
TIPOLOGIA NOME UBICAZIONE RICETTIVITA’
AREE DI ATTESA
01 Parcheggio via F. Bini 1180 mq
02 Parcheggio del Cimitero Comunale 470 mq
03 Parcheggio SS172 Km30 6000 mq
04 Parcheggio via Vaccari 620 mq
05 Parcheggio ZI, SP78 1520 mq
06 Parcheggio vicino palazzetto dello
sport 850 mq
AREE DI ACCOGLIENZA
Scuola Elementare
“Morea” Via D. Aligheri, 35 1800 mq
Scuola Elem. e
Materna Via Barsento 1300 mq
Scuola Media “L.
Tinelli” Via Montegrappa, 90 3200 mq
Scuola Elem. e
Materna frazione
Coreggia
Via Angelo Turi 700 mq
Asilo Contrada Pudicino 650 mq
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 65
Palazzetto dello
sport Via Piccinni 1200 mq
Centro anziani Strada Zona B 1100 mq
VIE DI FUGA _____________
AREA DI ATTESA
SCENARIO 1 (Area sud comunale)
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 66
SCENARIO 2 (Area centro comunale)
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 67
SCENARIO 3 (Area est comunale)
STRUTTURE A RISCHIO
STRUTTURE ESPOSTE STIMA
PERSONE PRESENTI
MODALITA’ DI
EVACUAZIONE
Abitazioni private, centri
commerciali, edifici di
interesse culturale,
aziende agricole
n°> 50 Mezzi propri
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 68
RISCHIO IDROGEOLOGICO/IDRAULICO
MODELLO DI INTERVENTO
La risposta del sistema di Protezione Civile comunale ad uno o più eventi di rischio idrogeologico/idraulico
può essere articolata in quattro fasi operative non necessariamente successive.
RISCHIO IDROGEOLOGICO/IDRAULICO
PR
EA
LLE
RT
A
ATTIVAZIONE:
• Al ricevimento del Bollettino di criticità con previsione di criticità ordinaria
conseguente alla possibilità di fasi temporalesche intense, emesso dalla Regione
d’intesa con il Dipartimento della Protezione Civile. Il bollettino è consultabile anche al
sito: www.protezionecivile.puglia.it
PROCEDURE OPERATIVE:
Il Sindaco :
• avvia le comunicazioni e mantiene i contatti con i Sindaci dei comuni limitrofi, con
le strutture operative locali presenti sul territorio (il Corpo Forestale dello Stato
in caso di incendio boschivo in atto), i Vigili del fuoco la Prefettura – UTG, la
Provincia e la Regione
Il Referente di Protezione Civile:
• garantisce la ricezione dei bollettini e degli avvisi
• verifica l’evoluzione delle previsioni meteo e rimane informato sulla situazione
del territorio e in particolare sull’eventuale inizio degli eventi previsti
RISCHIO IDROGEOLOGICO/IDRAULICO
AT
TE
NZ
ION
E
ATTIVAZIONE:
• al ricevimento dell’Avviso di criticità moderata emesso dalla Regione d’intesa con il
Dipartimento della Protezione Civile; il bollettino è consultabile anche al sito:
www.protezionecivile.puglia.it
• al verificarsi di un evento di criticità ordinaria
• al superamento di soglie riferite ai sistemi di allertamento locale
PROCEDURE OPERATIVE:
Il Sindaco :
• mantiene i contatti tramite telefoni, fax e e-mail con Regione, Prefettura-UTG,
Provincia, comuni limitrofi, strutture locali di CC, VVF, GdF, CP, per informarli
dell’evolversi della situazione e per ricevere bollettini, avvisi e altre
comunicazioni
• attiva il Presidio Operativo e Presidio Territoriale
Il Presidio Operativo:
• mantiene i contatti con il COR (Centro Operativo Regionale)dando la disponibilità
del supporto per eventuali necessità riguardanti la chiusura della viabilità e la
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 69
gestione della viabilità alternativa
• garantisce la ricezione dei bollettini e degli avvisi
• verifica, tramite la scheda dello scenario di rischio e la cartografia specifica, come
potrebbe evolversi l’evento di rischio sul territorio
Il Presidio Territoriale:
• prevede un controllo a vista sul territorio
RISCHIO IDROGEOLOGICO/IDRAULICO
PR
EA
LLA
RM
E
ATTIVAZIONE:
• al ricevimento dell’Avviso di criticità elevata emesso dalla Regione d’intesa con il
Dipartimento della Protezione Civile; il bollettino è consultabile anche al sito:
www.protezionecivile.puglia.it
• al verificarsi di un evento con criticità moderata
• al superamento di soglie riferite ai sistemi di allertamento locale o all’aggravarsi
della situazione nei punti critici monitorati dal Presidio Territoriale
PROCEDURE OPERATIVE:
Il Sindaco :
• dispone l’attivazione immediata delle strutture operative locali e delle risorse
(pubbliche e private)
• contatta la popolazione che risiede nelle aree soggette a rischio
idraulico/idrogeologico
• valuta, in relazione al numero ipotizzato di persone da evacuare, la necessità di
un supporto esterno, nel qual caso effettua la richiesta a Prefettura – UTG:
Il Presidio Operativo:
• propone al sindaco, in relazione allo scenario dinamico, di rinforzare il presidio
operativo o di disporre l’attivazione del C.O.C.
• mantiene i contatti tramite telefoni, fax e e-mail con Regione, Prefettura-UTG,
Provincia, comuni limitrofi, strutture locali di CC, VVF, GdF, CP, per informarli
dell’evolversi della situazione e per ricevere bollettini, avvisi e altre
comunicazioni
Il Presidio Territoriale:
• effettua il monitoraggio a vista dei punti a rischio censiti, ponendo particolare
attenzione ai punti critici individuati dal Piano di Protezione Civile
Il Presidio Operativo/C.O.C. :
• verifica la disponibilità delle aree di protezione civile previste dal piano
• individua e allerta, se necessario, strutture ricettive pubbliche o private nel caso
fosse necessaria l’evacuazione della popolazione interessata
• verifica la presenza di persone non autosufficienti nelle aree interessate
dall’evento
• predispone al pronto impiego di tutte le risorse comunali
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 70
RISCHIO IDROGEOLOGICO/IDRAULICO
ALL
AR
ME
ATTIVAZIONE:
• al verificarsi di un evento con criticità elevata; il bollettino è consultabile anche al
sito: www.protezionecivile.puglia.it
• al superamento di soglie riferite ai sistemi di allertamento locale o all’aggravarsi
della situazione nei punti critici monitorati dal Presidio territoriale
PROCEDURE OPERATIVE:
Il Presidio Operativo/C.O.C. :
• mantiene i contatti tramite telefoni, fax e e-mail con Regione, Prefettura-UTG,
Provincia, comuni limitrofi, strutture locali di CC, VVF, GdF, CP, per informarli
dell’evolversi della situazione e per ricevere bollettini, avvisi e altre
comunicazioni
• informa i soggetti istituzionali previsti nel piano comunale di protezione civile
dell’avvenuta attivazione del C.O.C./Presidio Operativo
• intensifica il monitoraggio del territorio, in particolare dei punti critici
• gestisce gli eventi in relazione a quanto si verifica sul territorio, ponendo in
essere ogni azione possibile al fine di salvaguardare l’incolumità della
popolazione, l’integrità dei beni e dell’ambiente
• coordina le operazioni d’evacuazione dei disabili
Il passaggio da una fase all’altra o la cessazione dell’emergenza a causa della cessazione del rischio
idrogeologico/idraulico o dell’evacuazione completa delle aree a rischio, vengono disposti dal Sindaco sulla
base delle comunicazioni del Centro Funzionale Centrale trasmessi dalla Prefettura-UTG, e/o dalla
valutazione del Presidio Territoriale.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 71
SCENARI DI CRITICITA’ IDROGEOLOGICA E IDRAULICA (Sistema di allertamento Regione Puglia)
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 72
METODOLOGIA DI ANALISI DEL RISCHIO
Per la valutazione e classificazione del rischio idrogeologico/idraulico sul territorio comunale sono state
utilizzate le aree a pericolosità idraulica e geomorfologia individuate dal PAI (Piano Assetto Idrogeologico)
dell’Autorità di Bacino (Adb) della Puglia.
L’Autorità di Bacino della Puglia, ai sensi dell’art.17 comma 6 ter della legge n.183 del 18 maggio 1989, il 30
novembre 2005 ha approvato, mediante il Comitato Istituzionale, il PAI (Piano Stralcio per l'Assetto
Idrogeologico). L’approvazione è stata confermata dalla Regione Puglia con delibera del 30 dicembre 2005.
Obiettivo del Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico (PAI) è la riduzione del rischio idrogeologico entro valori
compatibili con gli usi del suolo in atto, in modo da salvaguardare l'incolumità delle persone e ridurre al minimo
i danno ai beni esposti. Il PAI è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale
vengono pianificate e programmate le azioni e le norme d’uso finalizzate al miglioramento delle condizioni di
regime idraulico e della stabilità geomorfologica. Al fine di perseguire questi obiettivi è necessario a ridurre gli
attuali livelli di pericolosità e consentire uno sviluppo sostenibile del territorio nel rispetto degli assetti naturali,
della loro tendenza evolutiva e delle potenzialità d'uso.
Il PAI ha come obiettivo specifico l'individuazione delle aree a rischio frana e di alluvione e la previsione di
azioni finalizzate alla prevenzione e mitigazione di detto rischio sul territorio.
L’art. 36 delle NTA del PAI definisce le aree a pericolosità idraulica nel modo seguente:
• Area ad alta pericolosità idraulica (A.P.): porzione di territorio soggette ad essere allagate per eventi di
piena con tempo di ritorno inferiore o pari a 30 anni;
• Area a media pericolosità idraulica (M.P.): porzione di territorio soggette ad essere allagate per eventi di
piena con tempo di ritorno compreso tra 30 e 200 anni;
• Area a bassa pericolosità idraulica (B.P.): porzione di territorio soggette ad essere allagate per eventi di
piena con tempo di ritorno compreso tra 200 e 500 anni
L’art. 36 delle NTA del PAI definisce le aree a pericolosità geomorfologica nel modo seguente:
• Area a pericolosità geomorfologica molto elevata (P.G.3): porzione di territorio interessata da fenomeni
franosi attivi o quiescenti;
• Area a pericolosità geomorfologica elevata (P.G.2): porzione di territorio caratterizzata dalla presenza di
due o più fattori geomorfologici predisponenti l’occorrenza di instabilità di versante e/o sede di frana
stabilizzata;
• Area a pericolosità geomorfologica media e moderata (P.G.1): porzione di territorio caratterizzata da bassa
suscettività geomorfologica all’instabilità.
Quando le aree a pericolosità interessano l’antropizzato vengono individuate le aree a rischio in relazione agli
eventi alluvionali e franosi. Queste sono suddivise in quattro classi in base all'incrocio del grado di pericolosità
di una determinata area con gli elementi a rischio in essa presenti, quali agglomerati urbani, insediamenti,
infrastrutture ecc.
Le classi di rischio individuate sono:
• R1 – rischio moderato: per il quale i danni sociali, economici ed al patrimonio ambientale sono marginali;
• R2 – rischio medio: per il quale sono possibili danni minori agli edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio
ambientale che non pregiudicano l'incolumità delle persone, l'agibilità degli edifici e la funzionalità delle
attività economiche;
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 73
• R3 – rischio elevato: per il quale sono possibili problemi per l'incolumità delle persone, danni funzionali
agli edifici ed alle infrastrutture, con conseguente inagibilità degli stessi, l'interruzione di funzionalità delle
attività socioeconomiche e danni rilevanti al patrimonio ambientale;
• R4 – rischio molto elevato: per il quale sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone,
danni gravi agli edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale e la distruzione di attività
socioeconomiche.
Nel territorio comunale di Alberobello il PAI dell’Adb Puglia ha individuato aree a pericolosità idraulica che non
interessano l’antropizzato, per cui non sono presenti aree a rischio idraulico. Non sono state individuate aree a
pericolosità geomorfologica e quindi a rischio geomorfologico.
Da tenere in considerazione la fascia di pertinenza fluviale dell’ampiezza di 75 m da entrambe le sponde dei reticoli,
come prescritto dalle NTA del PAI (Art.6 comma8).
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 74
RISCHIO SISMICO
In base alla classificazione sismica, che divide i Comuni italiani in quattro categorie in base all’intensità e alla
frequenza degli eventi, Alberobello è collocato nella zona a sismicità molto bassa (Zona 4).
Essendo il rischio sismico NON PREVEDIBILE, la struttura comunale oltre ad attivare le procedure generali del
presente piano seguirà le indicazioni di seguito riportate.
1. Attivazione della catena di comando (Presidio Operativo o C.O.C., Presidio Territoriale Comunale)
2. Soccorso e messa in sicurezza della popolazione mediante intervento delle strutture operative preposte al
soccorso tecnico urgente e sanitario (VV.F. – 118)
3. Organizzazione della struttura comunale (P.O. / C.O.C.) per rispondere all’esigenza di acquisire tutte le
informazioni possibili sull’evento e interfacciarsi prontamente con i soccorsi esterni
4. Mantenimento dei contatti con la Regione, Prefettura – UTG o con le eventuali altre strutture di
coordinamento attivate (C.O.M., C.C.S. …), per trasmettere tutte le indicazioni necessarie a fornire un
quadro completo della situazione nel Comune
5. Informazione costante verso la popolazione.
Indicativamente si potrà seguire questa procedura:
• Attivazione per eventi nettamente avvertiti (situazione critica): al verificarsi di un evento nettamente
avvertito almeno il personale dell’Amministrazione indicato più avanti, deve attivarsi (anche
telefonicamente) e definire il luogo più idoneo di incontro.
a. Sindaco
b. Assessore alla protezione civile
c. Referente comunale per la protezione civile
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 75
d. Polizia locale
e. Referenti delle funzioni di supporto del C.O.C. e del volontariato locale.
• Attivazione per eventi distruttivi (emergenza): tutto il personale del Comune e del volontariato locale,
appena possibile e senza necessità di essere contattati, si reca presso l’area di protezione civile e
organizza le seguenti attività:
1. Verifica: per monitorare la situazione su tutto il territorio comunale si utilizza il presidio
territoriale comunale
2. Soccorso: qualunque richiesta di soccorso per la popolazione (feriti, persone imprigionate dalla
macerie…) o segnalazione di immediato pericolo per l’incolumità pubblica (fughe di gas,
incendi in atto…) deve essere tempestivamente trasmessa ai numeri di emergenza(115, 112,
113, 118)
3. Collegamento: contemporaneamente all’avvio della fase di verifica si provvede a stabilire un
contatto, usando i mezzi possibili, con le seguenti strutture
a. Regione Puglia – Settore protezione Civile – Tel: 080/5802212; Resp. R. Celeste Cell:
335/1300421; A. Gianbattista Cell: 335/1300420
b. Prefettura ‐ UTG di Bari ‐ Tel: 080/5293111
c. Provincia di Lecce, ufficio p.c. – Tel: 0832/983621
4. Organizzazione: coordinare le risorse a disposizione attraverso l’attivazione del Presidio
Operativo o del C.O.C. al fine di provvedere alla gestione degli eventi e ad interfacciarsi con gli
eventuali soccorsi esterni inviati (per queste attività si fa riferimento alle procedure di questo
piano e alle schede delle funzioni di supporto del C.O.C.).
RISCHIO SISMICO – ALLARME LIV.1 (Eventi Minori)
Entro 1-3 ore dall’evento Entro 6-8 ore dall’evento Dopo le 12-24 ore dall’evento
Soggetto Azione Soggetto Azione Soggetto Azione
Referente
per la P.C.
Avvisa il Sindaco e
contatta il personale
impiegabile nel P.O.
e nel P.T.. Si reca
presso la sede del
P.O./C.O.C. e verifica
la situazione
P.T.
Deve aver raggiunto
tutte le località del
comune e raccolto
informazioni sulle
necessità della
popolazione e sui
danni subiti
P.O.
o
C.O.C.
Gestisce le esigenze
della popolazione:
-Quantifica le
eventuali esigenze
alloggiative per
l’emergenza (tende,
alberghi, affitti…)
-Valuta eventuali
esigenze di supporto
socio sanitario a
favore della
popolazione, in
particolare ai disabili
-Garantisce
l’informazione alla
popolazione sulle
esigenze connesse
con l’evento,
attivando 1 o più
punti informazioni
P.O.
Coordina
l’attivazione del
sistema comunale al
fine di effettuare una
prima verifica della
situazione in essere
P.O.
Possiede un quadro
generale dei danni
subiti dal territorio e
almeno una stima
approssimata di
quanta popolazione
deve essere assistita.
P.T.
Si attiva su richiesta
del P.O. e ne segue
le istruzioni
Sindaco
Assieme al personale
del P.O., valutata la
situazione, decide se
attivare il C.O.C.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 76
Sindaco
Si reca presso la sede
del P.O. per valutare
la situazione e per
procedere alla
formalizzazione degli
atti di sua
competenza:
(ordinanze,
attivazione del
volontariato…)
P.O.
o
C.O.C.
Trasmette un primo
report dettagliato
della situazione alla
Regione
P.O.
o
C.O.C.
Mantiene costanti i
contatti con la Sala
Operativa Regionale
per la gestione
dell’emergenza.
P.O.
Comunica le
avvenute attivazioni
e la situazione in
essere alla Regione
P.O.
o
C.O.C.
Si raccorda con la
Sala Operativa
Regionale per tutte
le necessità di
assistenza alla
popolazione e
verifiche tecniche
dei danni
P.O. = Presidio Operativo
P.T. = Presidio Territoriale
C.O.C. = Centro Operativo Comunale
RISCHIO SISMICO – ALLARME LIV.2 (Eventi Gravi)
Entro 4-8 ore dall’evento Entro 12-24 ore dall’evento Dopo le 48-72 ore dall’evento
Soggetto Azione Soggetto Azione Soggetto Azione
Referenti
Comune e
Strutture
Op. Locali
Si radunano presso
la sede del C.O.C.
Struttura
di
coordina
mento o
C.O.C.
Verifica lo stato dei
luoghi di raccolta
della popolazione.
In pratica deve
rispondere alle
seguenti domande:
-Le aree previste dal
piano sono
immediatamente
utilizzabili?
-La popolazione ha
raggiunto le aree
previste dal piano?
-Quanta popolazione
si trova in queste
aree (o in altre
spontanee)?
Sindaco Attiva il C.O.C.
Personale
giunto sul
posto
Organizza un primo
controllo del
territorio per
rendersi conto della
situazione
C.O.C.
Individua e attiva un
magazzino per la
raccolta e lo
stoccaggio dei
generi di prima
necessità da
distribuire alla
popolazione del
Comune
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 77
Personale
giunto sul
posto
Verifica che la sede
del C.O.C. possa
essere utilizzata
come punto di
coordinamento e di
riferimento per tutte
le attività
Struttura
di
coordina
mento o
C.O.C.
Avvia, per quanto
possibile, le attività
propedeutiche
all’allestimento delle
Aree di Protezione
Civile
C.O.C.
Effettua un primo
censimento della
popolazione assistita
o da assistere
direttamente o con
il supporto di
strutture operative
esterne giunte sul
posto, tenendo
conto in particolar
modo dei disabili
Personale
giunto sul
posto
Avvia le
comunicazioni
ufficiali con la Sala
Operativa Regionale
Struttura
di
coordina
mento o
C.O.C.
Mantiene contatti
con la Sala Operativa
Regionale per tutte
le esigenze di
soccorso e
assistenza alla
popolazione.
Sindaco
O
C.O.C.
Attua tutto quanto
necessario per la
gestione
dell’emergenza
operando in stretta
collaborazione con
la Sala Operativa
Regionale.
Garantisce la
massima
informazione alla
popolazione e i flussi
di comunicazione
verso le strutture
sovraordinate.
In caso di evento sismico il Comune valuta la necessità di effettuare una primissima verifica a vista dello stato
degli edifici e/o di altre opere (ponti, ecc..), al fine di garantire la sicurezza della popolazione.
Le necessità di sopralluoghi, le priorità e le tempistiche possono variare in relazione a differenti parametri, tra i
quali:
• Magnitudo dell’evento
• Ora del giorno in cui si dovesse verificare
• Necessità di raggiungimento di tutte le aree di protezione civile indicate dal presente piano
• Giorno della settimana in cui si dovesse verificare (es. Domenica – verifica chiese)
• Periodo dell’anno (es. Estate – scuole chiuse)
• Altre situazioni specifiche conosciute dal Comune (manifestazioni, sagre etc…).
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 78
RISCHIO ONDATE DI CALORE
Sistema nazionale di previsione allarme
Il Ministero della Salute attiva dal 15 maggio al 15 settembre di ogni anno il Sistema nazionale di prevenzione
allarme, con il supporto tecnico-scientifico del Dipartimento di Epidemiologia del SSR del Lazio, Centro di
competenza del Dipartimento della protezione civile. Il sistema permette la previsione, sorveglianza e
prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute della popolazione.
Dislocato in 27 città italiane consente di individuare, dal lunedì al venerdì, per ogni specifica area urbana, le
condizioni meteo-climatiche che possono avere un impatto significativo sulla salute dei soggetti vulnerabili. Per
quanto riguarda la Regione Puglia la città monitorata è Bari.
In base ai modelli su menzionati vengono elaborati dei bollettini giornalieri per ogni città, in cui sono
comunicati i possibili effetti sulla salute delle condizioni meteorologiche previste a 24, 48 e 72 ore. I bollettini
sono inviati ai centri locali individuati dalle Amministrazioni competenti, per l'attivazione in caso di necessità di
piani di intervento a favore della popolazione vulnerabile. A seconda delle condizioni climatiche, viene indicato
lo stato di “assenza di rischio”, “allerta”, “situazione a rischio di effetti negativi sulla salute umana”.
Di seguito le modalità di informazione alla popolazione e l’attivazione dei luoghi idonei per l’accoglienza
temporanea in caso di condizioni meteo critiche.
Ricezione avvisi condizioni climatiche
I bollettini relativi al rischio ondate di calore sono consultabili sul sito della Protezione Civile della Regione
Puglia www.protezionecivile.puglia.it
In caso di “allerta” per ondata di calore, le informazioni vengono diffuse dal “Referente del Calore” al Direttore
Sanitario dell’Azienda territoriale, che provvede a trasmetterle ai Direttori di Distretto Sanitario (DS) e ai
Direttori di Presidio Ospedaliero.
I Direttori di DS inviano comunicazione:
− Ai sindaci;
− Ai servizi di continuità assistenziale e ai pronto soccorso estivi;
− Ai Medici di Medicina Generale e ai Pediatri di Libera Scelta.
Le informazioni vengono altresì pubblicate sul sito web della Regione Puglia.
Tutte le comunicazioni sono trasmesse via mail; nel caso dei Medici di Medicina Generale (MMG) e Pediatri di
Libera Scelta (PLS) è data facoltà ai Direttori di Distretto di realizzare una lista di distribuzione via sms.
Informazione alla popolazione
Per informare correttamente e in modo capillare la popolazione sui rischi connessi con le ondate di calore sono
messe a disposizione le indicazioni, fornite ogni anno dal Ministero della Salute, nel sito web
www.protezionecivile.puglia.it, nell’ufficio municipale comunale, nei Distretti Sanitari e presso le sedi dei
medici di base.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 79
L’eventuale attivazione dei luoghi di accoglienza è comunicata alla popolazione con avvisi esposti nelle
bacheche comunali, nel sito web comunale e mediante comunicazione diretta tramite personale del Comune e
della Polizia Locale.
Il Sindaco può richiedere il supporto del volontariato per presidiare i centri di accoglienza individuati al fine di
fornire assistenza (informazioni, bevande fresche …) alla popolazione.
Per questa tipologia di rischio il Sindaco può decidere di attivare il Presidio Operativo per coordinare
l’intervento informativo e di assistenza da parte della struttura comunale e del volontariato; in tal caso ne dà
comunicazione ai soggetti individuati nelle procedure generali di questo piano
Soggetto responsabile Azioni da compiere Livello di allerta
Referente Protezione Civile
• Distribuisce nei luoghi
pubblici i dépliant del
Ministero della Sanità
• Distribuisce ed affigge la lista
dei luoghi consigliati in caso
di livello 2 e 3
Livello 0 Nessun Rischio
Referente Protezione Civile
• Affigge gli avvisi nei luoghi
previsti
• Verifica, in relazione alle
previsioni, la funzionalità dei
luoghi previsti
Livello 1 Rischio Basso
Referente Protezione Civile
• Affigge gli avvisi nei luoghi
previsti
• Verifica la funzionalità degli
eventuali generatori elettrici
presso le strutture sensibili. Livello 2
Rischio elevato
Sindaco
• Valuta l’eventualità di
attivare e presidiare, nelle
ore più calde, le aree
individuate.
Referente Protezione Civile • Affigge gli avvisi nei luoghi
previsti Livello 3
Rischio elevato per 3 o più giorni
consecutivi Sindaco
• Valuta l’eventualità di
attivare e presidiare, nelle
ore più calde, le aree
individuate.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 80
NUMERI TELEFONICI DI EMERGENZA
Responsabile Struttura Comunale Protezione Civile
Com.te Dott. Giuseppe Rutigliano
Cell: 320/4330201
Tel: 080/4325340; Fax: 080/4327035
E-mail:
Vice Responsabile Struttura Comunale P. Civile
Dirigente UTC protempore
Ing. Orazio Lazzaro (vice responsabile)
Cell: 320/2295990
Tel: 080/4321200; Fax: 080/4325706
E-Mail:
Distretto Socio Sanitario BA 14 - Putignano Tel: 080/4050501
Guardia Medica e Pronto Soccorso Medico di Turno
Tel: 080/4328111
Osservatorio Epidemiologico Regione Puglia
Numero Verde 800210144
Tel: 080/5478481
Fax: 080/5478472
E-mail: [email protected]
Servizio Urgenza Emergenza Sanitaria 118
Ministero della Salute Tel: 1500 (attivo dal 15 maggio al 15 settembre)
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 81
RISCHIO NEVE E GRANDINE
Rischio neve
La neve può provocare disagi al traffico sia automobilistico che ferroviario, costringendo ad operazioni di
sgombro delle strade e di ripristino della regolare e sicura circolazione stradale. Le nevicate cospicue possono
creare isolamento di case sparse nelle zone più periferiche, impercorribilità di strade provinciali e comunali
nonché ingenti danni alle colture floreali ed ortofrutticole. Quello del rischio neve è un fenomeno che si può
prevedere anche con 1-2 giorni di anticipo.
Quando le precipitazioni sono tali da compromettere le condizioni di fluidità del traffico sulla rete stradale
e causare gravi disagi alla popolazione il Sindaco assume, nell’ambito del territorio comunale, la direzione
del coordinamento dei servizi di emergenza e provvede ad attivare gli interventi necessari dandone
immediata comunicazione al Prefetto
Rischio grandinate
La grandine risulta un evento meteorologico estremo in grado di causare danni elevati sia all’agricoltura che
alle altre attività umane.
La grandine si forma esclusivamente nelle nubi temporalesche, dove a causa della notevole instabilità dell’aria
si formano violente correnti convettive. Il periodo favorevole alle grandinate coincide con quello di formazione
dei fenomeni temporaleschi e risulta di norma esteso da marzo a novembre. Le grandinate più intense sono
tuttavia tipiche del periodo estivo allorché l’atmosfera, ricchissima di energia, è in grado di dar luogo ai
fenomeni di maggiore violenza. Il fenomeno della grandine è variabilissimo nel tempo e diversamente
localizzato nello spazio.
Quando le precipitazioni sono tali da compromettere le condizioni di fluidità del traffico sulla rete stradale
e causare gravi disagi alla popolazione il Sindaco assume, nell’ambito del territorio comunale, la direzione
del coordinamento dei servizi di emergenza e provvede ad attivare gli interventi necessari dandone
immediata comunicazione al Prefetto
PROCEDURE OPERATIVE
Per una migliore organizzazione delle strutture operative chiamate a rispondere all’emergenza sono state
individuate le seguenti fasi di intervento
RISCHIO NEVE E GRANDINE
PR
EA
LLA
RM
E
ATTIVAZIONE:
• la fase di preallarme inizia con l’invio da parte del Dipartimento della Protezione
Civile o della Prefettura del bollettino di condizioni meteo avverse con la previsione
di precipitazione nevose o di grandine. L’allerta può prevedere fenomeni nevosi nelle
successive 12 ore (stato di allerta 2) o 24 ore (stato di allerta 1).
PROCEDURE OPERATIVE:
Il Sindaco e/o la Struttura di Protezione Civile Comunale :
• informa la popolazione ed emette ordinanza sindacale per l’obbligo di transito
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 82
con pneumatici da neve o catene a bordo
• effettua la messa in servizio e verifica del corretto montaggio di tutte le
attrezzature sui mezzi impiegati
• attiva le procedure di verifica rafforzata degli impianti di riscaldamento nelle
scuole
• verifica se sussistono i requisiti per la chiusura preventiva delle scuole
• verifica le scorte di cloruro di sodio
RISCHIO NEVE E GRANDINE
EV
EN
TO
IN
AT
TO
ATTIVAZIONE:
• la fase di allarme inizia con il persistere della precipitazione nevosa o di grandine
(manto stradale coperto con conseguente difficoltà di circolazione) oppure con l’invio
del messaggio di “allarme”. L’allarme dovrebbe sempre essere preceduto dalla fase di
“preallarme” e quindi, tutto l’apparato della Protezione Civile dovrebbe essere già
allertato. Non sono da escludere casi in cui, per la particolare tipologia del fenomeno
meteorologico, non sia possibile prevedere una fase che consenta prima ancora di
ufficializzare uno stato di allarme, di predisporre interventi adeguati.
PROCEDURE OPERATIVE:
Il Sindaco:
• con l’inizio delle precipitazioni nevose il Sindaco o suo Assessore delegato
convoca il COC attivando le seguenti funzioni di supporto:
- funzione Sanità
- funzione Mass Media e Comunicazione
- funzione Volontariato
- funzione Materiali e Mezzi
- funzione Viabilità
In base all’evoluzione del fenomeno possono essere eventualmente attivate
ulteriori funzioni (es. Servizi essenziali, Assistenza alla popolazione).
Spetta al COC provvedere a:
- attivare i mezzi ed il personale che vanno ad operare sul terreno
- concordare con le squadre le modalità operative di intervento
- mantenere un quadro aggiornato della viabilità raccogliendo informazioni dalle
squadre operative e dalle pattuglie della Polizia Locale
- gestire in maniera coordinata l’intervento della Polizia Locale con le altre Forze
dell’Ordine per eventuali interventi sulla viabilità (chiusure, cambi sensi di
marcia...)
- valutare il livello di emergenza e il tipo di precipitazione
- valutare l’impatto del fenomeno su eventuali attività programmate sul territorio
(mercati, manifestazioni sportive)
- predisporre i comunicati alla cittadinanza in funzione del livello di emergenza
dichiarato.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 83
RISCHIO TROMBE D’ARIA
Le trombe d'aria sono dei vortici depressionari di piccola estensione in cui i venti possono raggiungere elevate
velocità, anche di alcune decine di km/h; si verificano alla base di quelle enormi nuvole temporalesche
chiamate cumulonembi, che si formano in seguito a forti instabilità dell'aria.
Una tromba tipica presenta la forma di un tubo o di un cono a pareti ripide, con la base verso l'alto ed il vertice
che si protende verso la superficie terrestre fino a toccarla. Spesso l'andamento è sinuoso a causa della diversa
velocità con cui la base trasla rispetto alla sommità, per cui l'aspetto della tromba diventa simile a quello di una
proboscide.
I venti hanno una rotazione normalmente ciclonica (antioraria nell'emisfero nord). La velocità aumenta dal
centro alla periferia ed il valore massimo, come anche il diametro della tromba, è in relazione alla profondità
della depressione. I meccanismi di formazione non sono ancora ben noti, anche se la situazione favorevole si ha
ogni qualvolta al di sopra di aria fresca molto umida scorre un flusso d'aria calda secca.
La Tromba d’Aria possiede diverse analogie con i tornado, da cui si differenzia unicamente per le minori
dimensioni (da 10 a 80 m), e per le velocità nettamente inferiori dei venti e, quindi, per le minori energie in
gioco.
L'area interessata al passaggio di una tromba è molto ristretta, per cui i danni prodotti all’impatto con edifici o
altre opere possono essere considerevoli. Se la tromba passa sulla terra ferma trasporta in alto polvere e tutto
ciò che non è fissato, ma se ha molta forza riesce a sradicare alberi o a distruggere fabbricati.
Il fenomeno ha una durata limitata nel tempo (anche 10-30 minuti) e spesso si sposta nello spazio seguendo
traiettorie imprevedibili e indefinite. La velocità di traslazione è molto variabile e, generalmente, supera i 15
nodi. Le altezze delle trombe d’aria sono variabili dai 100 ai 1000 m e coincidono di solito con l'altezza della
base dei cumulonembi da cui hanno origine.
Le trombe si formano con maggiore frequenza sui mari caldi (ad esempio sul Mediterraneo) e nelle zone delle
calme equatoriali, cioè dove sono più alte le probabilità di formazione dei sistemi nuvolosi temporaleschi. La
frequenza è minima tra i 10 ed i 20 di latitudine ed è media tra i 30 ed i 40. Molto bassa o
nulla è la probabilità a latitudini superiori. Oltre i tropici la frequenza massima si verifica nei mesi fra il termine
dell'estate e l'inizio dell'autunno, nella zona temperata in estate.
Gli scenari che possono originarsi nell’area colpita da una tromba d’aria sono vari e, in funzione dei danni
prodotti, viene fatta una classificazione come segue:
GRADO EFFETTI
LIEVE Oggetti di poco peso vengono scaraventati in aria; rottura di vetri.
MODERATO Scoperchiamento parziale dei tetti, crollo dei cornicioni e di qualche muro pericolante;
abbattimento dei cartelloni pubblicitari, danni alle colture.
FORTE Scoperchiamento totale dei tetti; crollo di qualche casa di vecchia costruzione, di
baracche e capannoni, piegamento e abbattimento di alberi.
ROVINOSO Lesione alle strutture degli edifici, diversi crolli di case di vecchia costruzione, edifici
pericolanti, baracche e capannoni, pali abbattuti ed alberi sradicati; qualche oggetto
pesante scaraventato in aria a qualche metro di distanza.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 84
DISASTROSO Crolli di case in muratura di costruzione anche recente e di capannoni industriali, piloni
in cemento armato abbattuti, imposte e saracinesche scardinate, parecchi oggetti
pesanti (macchine, roulotte, lamiere, tubi, ecc.) e persone scaraventate in aria a
parecchi metri di distanza.
CATASTROFICO Tornado di tipo americano.
PROCEDURE OPERATIVE
Per una migliore organizzazione delle strutture operative chiamate a rispondere all’emergenza sono state
individuate le seguenti fasi di intervento
RISCHIO TROMBE D’ARIA
PR
EA
LLA
RM
E
ATTIVAZIONE:
• la fase di preallarme inizia con l’invio da parte del Dipartimento della Protezione
Civile o della Prefettura del bollettino di condizioni meteo avverse con la previsione
di venti a rotazione ciclonica con forti gradienti, che comportano un potenziale
rischio di formazione di trombe d’aria
PROCEDURE OPERATIVE:
Il Sindaco e l’organo di Polizia Locale :
• controllano le aree vulnerabili: strade alberate; parchi pubblici; strade con
cartelloni pubblicitari; zone attraversate da cavi elettrici o altri servizi per via
aerea.
RISCHIO TROMBE D’ARIA
ALL
AR
ME
ATTIVAZIONE:
• la fase di allarme inizia quando dal controllo sul territorio da parte degli enti
competenti si rileva l’insorgere di situazioni critiche (sradicamento alberi, caduta di
rami, cartelloni pubblicitari, cavi elettrici o manufatti leggeri)
PROCEDURE OPERATIVE:
Il Sindaco:
• convoca il COC attivando le seguenti funzioni di supporto:
- funzione Materiali e Mezzi
- funzione Strutture Operative Locali e Viabilità
I responsabili delle citate funzioni sono di supporto all’Ufficio Manutenzione, per
il reperimento e l’utilizzo delle risorse, dei mezzi e dei materiali necessari per
fronteggiare l’emergenza, per porre i cancelli al fine di interdire le strade a rischio
e disporre il traffico nelle direttrici delle strade disponibili.
In base all’evoluzione del fenomeno possono essere eventualmente attivate
ulteriori funzioni (es. Servizi essenziali, Assistenza alla popolazione).
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 85
RISCHIO CHIMICO INDUSTRIALE
Secondo l’INVENTARIO NAZIONALE DEGLI STABILIMENTI SUSCETTIBILI DI CAUSARE INCIDENTI RILEVANTI AI
SENSI DELL'ART. 15, COMMA 4 DEL DECRETO LEGISLATIVO 17 AGOSTO 1999, N, 334 e s.m.i., REDATTO IN
COLLABORAZIONE CON ISPRA - SERVIZIO RISCHIO INDUSTRIALE, nel territorio Comunale di Alberobello non
sono presenti industrie classificate a rischio di Incidente Rilevante.
Sul territorio comunale sono presenti attività di “depositi carburanti” che, in caso di eventuale incidente,
possono immettere nell’aria sostanze nocive e tossiche.
Il modello di intervento che viene seguito in questo caso è lo stesso del “Rischio di Trasporto di Sostanze
Pericolose”, di seguito descritto.
RISCHIO DI TRASPORTO DI SOSTANZE PERICOLOSE
Il Rischio da trasporto di sostanze pericolose è da annoverare fra gli eventi non prevedibili. Le sostanze
pericolose, trasportate su gomma o per via ferroviaria, sono quelle in grado di provocare danno alle persone,
alle cose, all’ambiente e generalmente comprendono:
• esplosivi
• comburenti
• tossici
• corrosivi
• sostanze che reagiscono a contatto con l’acqua.
Ognuna di esse può presentarsi allo stato liquido, solido, gassoso.
Le sostanze pericolose vengono classificate secondo i pericoli che esse presentano, come dall’elenco seguente:
• Classe 1 a oggetti e sostanze esplosive
• Classe1 b oggetti con materiale esplosivo
• Classe 1 c mezzi di accensione e similari
• Classe 2 gas compressi, liquefatti o disciolti sotto pressione
• Classe 3 sostanze liquide infiammabili
• Classe 4.1 sostanze solide infiammabili
• Classe 4.2 sostanze soggette ad accensione spontanea
• Classe 4.3 sostanze che a contatto con l’acqua sviluppano gas infiammabili
• Classe 5.1 sostanze comburenti
• Classe 5.2 perossidi organici
• Classe 6.1 sostanze tossiche
• Classe 6.2 sostanze ripugnanti o che possono causare infezioni
• Classe 7 sostanze radioattive
• Classe 8 sostanze corrosive
Per ogni classe le sostanze vengono indicate individualmente o per gruppi e sottogruppi, secondo numeri
“ordinali”.
Le sostanze non indicate singolarmente rientrano in gruppi o sottogruppi codificati come tali.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 86
Nel caso in cui una sostanza non sia codificata singolarmente e non rientri in un gruppo o sottogruppo, il suo
trasporto su strada non è ammesso, fatti salvi accordi specifici tra Stati.
Per ogni trasporto di sostanze pericolose deve essere redatto un documento di trasporto, da depositare nella
cabina di guida, nel quale devono essere indicati il nome o i nomi del prodotto trasportato, la classe, le cifre di
identificazione (codifica).
Per le sostanze non espressamente indicate, ma rientranti in gruppi o sottogruppi collettivi, deve essere citato
il nome chimico o commerciale e la relativa lettera del gruppo o sottogruppo di appartenenza. Alcune sostanze
possono richiedere per la loro natura ulteriori annotazioni specifiche.
Per le sostanze pericolose poste in una cisterna amovibile, in un contenitore cisterna o in più batterie di
recipienti (cisterne multiple) si devono apporre sui contenitori, sui fianchi e sulla testata, una o più etichette
conformi alle codifiche della sostanza.
Durante la fase di trasporto di sostanze pericolose le unità di trasporto (singole e multiple) devono essere
munite anteriormente e posteriormente di un pannello di colore arancione (retroriflettente) di cm. 40 X 30,
con un bordo nero di 15 mm.
Per il trasporto di alcune sostanze pericolose è prescritto che i pannelli su menzionati siano corredati da due
gruppi di cifre: nella parte superiore trova posto la numerazione indicante il tipo di pericolosità; la parte
inferiore serve all’identificazione della sostanza.
La prima cifra del numero superiore indica il pericolo principale: 2=gas; 3=liquido infiammabile; 5= materia
comburente o perossido organico; 6= materia tossica; 8=materia corrosiva; 9=pericolo di esplosione violenta
dovuta a decomposizione spontanea o a polimerizzazione.
Nel caso in cui le prime due cifre siano uguali vi è un’intensificazione del pericolo principale; quando la seconda
e la terza cifra sono uguali, vi è un’intensificazione del pericolo secondario. Es. 33 significa liquido molto
infiammabile. Tuttavia, quando la prima coppia di cifre dà 22 indica un gas fortemente refrigerato; quando la
prima coppia è 44 indica un solido infiammabile allo stato fuso e ad una temperatura elevata.
La combinazione 42 indica un solido che può emettere gas a contatto con l’acqua. Quando il numero di
identificazione è 333, indica un liquido spontaneamente infiammabile. Quando il numero di identificazione del
pericolo è preceduto dalla lettera X, indica il divieto assoluto di contatto tra la sostanza e l’acqua.
Il personale della Polizia Stradale, Carabinieri, Polizia Locale, Vigili del Fuoco, che giunge per primo sul luogo
dell’incidente, nel quale è coinvolto un mezzo che trasporta sostanze pericolose, deve, con assoluta
immediatezza, procedere ad attuare una cerchia di sicurezza intorno agli automezzi coinvolti.
Nel caso in cui si avvertano effetti diretti sulla persona ( effetti tossici, irritanti, nauseabondi, maleodoranti,
ecc.) o si nota la condensazione in atmosfera di una nube tossica, la cintura di sicurezza deve essere molto più
ampia, a seconda della situazione “in loco”.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 87
RISCHIO TRASPORTO SOSTANZE PERICOLOSE
CO
ND
IZIO
NI
DI
PA
CE
ATTIVAZIONE:
• Normale svolgimento delle attività sociali ed economiche della popolazione
RISCHIO TRASPORTO SOSTANZE PERICOLOSE
ALL
AR
ME
ATTIVAZIONE:
• Si verifica un incidente con coinvolgimento di mezzi adibiti al trasporto di sostanze
pericolose
PROCEDURE OPERATIVE:
Il Sindaco:
• Allerta e attiva la struttura operativa locale di Protezione Civile e i componenti
del COC
• Imposta la Pianificazione dell’Emergenza sulla base delle “Funzioni di Supporto”
ritenute opportune
• Informa il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco dell’evento
• Informa il Dipartimento Provinciale dell’ARPA dell’evento
• Dispone un sopralluogo nell’area insieme ai VV. F., Forze dell’Ordine, ARPA e
personale specializzato avvalendosi della Funzione del COC “Strutture Operative
Locali e Viabilità”
• Dirama l’allarme e le informazioni alla popolazione, avvalendosi della Funzione
del COC “Strutture Operative Locali e Viabilità”
• Circoscrive ed interdice alla popolazione, in via precauzionale, l’area coinvolta
dall’evento, avvalendosi della Funzione del COC “Strutture Operative Locali e
Viabilità”
• Tiene i rapporti con la Provincia e con i VV.F per la fornitura di materiali necessari
per superare l’emergenza, avvalendosi della Funzione del COC “Materiali e
Mezzi”
• Attua la messa in sicurezza delle persone disabili e/o non autosufficienti presenti
nell’area interessata dall’evento avvalendosi della Funzione del COC “Sanità e
Veterinaria”
• Dispone l’allontanamento della popolazione dalle aree a rischio
• Vieta l’accesso alla zona contaminata, costituendo posti di blocco e deviando il
traffico con percorsi alternativi, avvalendosi della Funzione del COC “Strutture
Operative Locali e Viabilità”
• Se necessario coordina l’impiego delle forze di volontariato avvalendosi della
Funzione del COC “Volontariato”
• Attiva e mantiene costantemente in funzione, presso la sede del C.O.C., un ufficio
stampa o centro di informazione per la cittadinanza e per i mass media
avvalendosi della Funzione “Mass Media, Informazione Comunicazione”
• Mantiene costantemente informate la Prefettura e la Provincia avvalendosi della
Funzione del COC “Strutture Operative Locali e Viabilità”
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 88
La Funzione Tecnica, Pianificazione e Censimento Danni:
• Raccoglie e fornisce la cartografia necessaria
• Tiene sotto continuo monitoraggio l’evolversi dell’evento e le conseguenze che si
producono nel territorio. Verifica/stima la popolazione, i beni e i servizi coinvolti
nell’evento
• Individua, in collaborazione con la Prefettura, la necessità di evacuare la
popolazione facendo diramare l’allarme dalla Funzione “Strutture Operative
Locali e Viabilità”
• Provvede al recupero del materiale usato ed all’eventuale conferimento in
discarica dello stesso
• Predispone i provvedimenti amministrativi per garantire la pubblica e privata
incolumità
La Funzione Sanità e Veterinaria:
• Coordina l’attività d’intervento delle strutture sanitarie e delle associazioni di
volontariato a carattere sanitario
• Verifica la presenza di inabili tra la popolazione eventualmente da evacuare e
provvede al loro aiuto
• Controlla le possibilità di ricovero della popolazione eventualmente da evacuare,
comunicando le eventuali carenze alla Prefettura e specificando anche le
esigenze di trasporto, con particolare riguardo ai disabili e alle persone non
autosufficienti
• Informa il distretto sanitario e le strutture sanitarie sia per rendere tempestivi i
soccorsi, sia per mantenere attivo il posto medico anche fuori dall’orario di
servizio
La Funzione Volontariato:
• Si coordina con le altre funzioni di supporto per l’impiego dei volontari
• Predispone l’invio di squadre di volontari per le esigenze delle altre funzioni di
supporto
• Accoglie i volontari giunti da fuori registrandone le generalità
La Funzione Materiali e Mezzi:
• Aggiorna un elenco di mezzi in attività e disponibili per far fronte all’emergenza
• Registra l’importo e il tipo di spese sostenute dal Comune per incarichi a ditte
private e acquisto di materiali utili
La Funzione Telecomunicazioni e supporto informatico:
• Garantisce i contatti radio tra il C.O.C. e le squadre esterne
• Mantiene efficiente la strumentazione della Sala Operativa
La Funzione Servizi Essenziali:
• Assicura la continuità dell’erogazione dei servizi a rete
• Assicura il rifornimento idrico in casi di emergenza da inquinamento delle falde
La Funzione Strutture operative locali e viabilità:
• Richiede e gestisce l’intervento e l’arrivo delle strutture operative (VV.F., Polizia
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 89
Locale, Carabinieri, ARPA, Volontariato)
• Effettua una prima ricognizione sul luogo dell’incidente con l’aiuto di eventuale
personale specializzato, per verificare la tipologia, l’entità dello sversamento ed i
livelli di contaminazione
• Dà disposizioni per delimitare le aree a rischio, tramite l’istituzione di posti di
blocco (cancelli) sulle reti di viabilità, allo scopo di regolamentare la circolazione
in entrata ed in uscita dall’area a rischio. La predisposizione dei posti di blocco
deve essere attuata in corrispondenza dei nodi viari, per favorire manovre e
deviazioni
• Garantisce un costante collegamento e contatto con la Prefettura e gli altri
Organi di Polizia
• Si occupa di diffondere l’ordine di evacuazione alla popolazione coinvolta
• Individua i punti critici del sistema viario e predispone gli interventi necessari al
ripristino della viabilità
• Individua i materiali, i mezzi ed il personale necessario alla messa in sicurezza
della rete stradale e cura i rapporti con le ditte che eseguono i lavori
La Funzione Assistenza alla popolazione e scolastica:
• Provvede, in accordo con la funzione di volontariato, all’assistenza della
popolazione evacuata
• Coordina i soccorsi alle categorie deboli
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 90
RISORSE SUL TERRITORIO A LIVELLO COMUNALE
ALTRE STRUTTURE SUL TERRITORIO E RISORSE DISPONIBILI
Aziende/Società Nome/Referente Recapito
Detentori pale meccaniche
– terne - autocarri
Cardone Nicola Via della Repubblica, 21 – Putignano (BA)
Tel.: 080/4934846; Cell: 330/938386
“Nuova Geojonica snc”
dei F.lli Greco Pietro
Luciano & Cosimo
Via M. D’Azeglio, 81 – Carosino (TA)
Cell: 338/5928817
E-Mail: [email protected]
Ruggieri Martino Antonio Via M. Girolamo, 7 – Alberobello (BA)
Tommaso Mileti
Via Brenta, 19 – Putignano (BA)
Cell: 338/4995623; 366/2076264
E-Mail: [email protected]
Manutenzione e
sistemazione strade e verde
“Col. Arc.” Di Colucci
Arcangelo C.da Capitolo Zona B, 104 - Martina Franca (TA)
Cell: 329/4152746; Fax: 080/4383663
F.lli Masciulli Angelo Contrada Lo Prete, 1 – Alberobello (BA)
Tel.: 080/4323652
Palmisano srl Contrada Lamione, 2 – Alberobello (BA)
Tel.: 080/4326041
Colucci Martino C.da Staffone Zona B2, 42 – Martina Franca (TA)
Cell: 360/763161; Fax: 080/4054222
Ditta “Lisi Stefano snc” di
Lisi Stefano e Angelo e C. C.da San Marco 91B – Locorotondo (BA)
Cell: 333/7400240; Fax: 080/2148624
“Colarc” di Colucci
Stefano
C.da Chiancone, 212 – Locorotondo (BA)
Tel./Fax: 080/4322145
Giacovazzo Tommaso C.da Coreggia, 14 – Alberobello (BA)
Tel.:080/4324674
Impianti elettrici,
idrotermici, antincendio,
aria compressa, gas,
condizionamento
“Dev.Imp.” di De Virgiliis
Cosmo
Via Isonzo, 37 – Alberobello (BA)
Tel./Fax: 080/4323988; Cell: 338/3970090
E-Mail: [email protected];
“AEI srl” di Luca Lo Re
Via D. Aversa, 11 – Alberobello (BA)
Tel.: 080/4322896; Fax: 080/4327693
Cell: 335/6943695; 347/3325775
E-Mail: [email protected]
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 91
Impianti elettrici,
idrotermici, antincendio,
aria compressa, gas,
condizionamento
Gentile Vito C.so A. De Gasperi – Alberobello (BA)
Cell: 368/3538944; Fax: 080/4325541
Grassi Angelo C.so Vittorio Emanuele, 56 – Alberobello (BA)
Tel./Fax: 080/4321862
Greco Antonio Via Barsento 79/4 – Alberobello (BA)
Tel./Fax: 080/4322286
“Miro Edilizia” di Nardelli
Luigi
Via De Amicis, 53 – Alberobello (BA)
Cell: 347/5650623
“Idratel” di Marraffa
Antonio
Via Vico Barseta, 43 – Alberobello (BA)
Tel.: 080/4323451; Cell: 368/7135652
E-Mail: [email protected]
Maellaro Donato
Via Monte Pasubio, 57 – Alberobello (BA)
Cell: 339/7998011; 339/1150684
E-Mail: [email protected]
Bonifiche Siti Inquinati
Ecologia di Viso Nicolò &
Compani sas
C.da Carluccio, 710/B – Monopoli (BA)
Tel./Fax: 080/4204141
Cell: 368/3863094
Antinia srl Z.I., Via C. Contegiacomo – Putignano (BA)
Tel./Fax: 080/4054748
Serveco Z.I., Via delle Imprese, 3 – Montemesola (TA)
Tel.: 099/5671111; Fax: 099/5671112
Eco Ambiente Sud srl C.da Fascianello, 51 – Fasano (BR)
Tel.: 080/4413069; Fax: 080/4422520
D’Alena Eco-trend srl
Via SS172 dei trulli-Via Cappuccini 157 –
Putignano (BA)
Tel.: 080/4931341; Fax: 080/4051761
Vendita utensileria,
ferramenta Convertini Giuseppe Via Putignano – Alberobello (BA)
Materassi, mobili
D’Oria Arredi Via De Amicis, 34 - Alberobello (BA)
Tel.: 080/4325246
Lineatre Mobili e Idee srl Via D. Aversa, 44 - Alberobello (BA)
Tel.: 080/4322960; 080/4327196
Studi Fotografici Giannini Gianvito Corso Trieste e Trento - Alberobello (BA)
Tel.: 080/4322680
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 92
Studi Fotografici Pesce Carmela Via Contessa, 1 - Alberobello (BA)
Tel.: 080/4321501
Carburanti
Resta Pasquale Contrada Lo Prete - Alberobello (BA)
Tel: 080/4321796
Distributore “Q8” Corso Trieste e Trento, 49 - Alberobello (BA)
Tel: 080/4321420
Distributore “Cogest srl” Via VII liberatori della selva - Alberobello (BA)
Tel: 080/4324187
Distributore “ENI” Via Bari - Alberobello (BA)
Tel: 080/4322856
Distributore “API” Via Indipendenza, 45 - Alberobello (BA)
Tel.: 080/4323210
Distributore “API” Viale Einaudi - Alberobello (BA)
Tel: 080/4326032
Risorse Alimentari
Punto SMA supermercati Vico Barsento, 4 - Alberobello (BA)
Tel.: 080/4322111
SISA supermercati Via Ammiraglio Milo - Alberobello (BA)
Tel.: 080/4321484
DOC supermercati Viale L. Einaudi, 2 - Alberobello (BA)
Tel: 080/4324395; 080/4324474
A&O supermercati Via Vittime del Fascismo, 12 - Alberobello (BA)
Tel.: 080/4325162
CONAD supermercati Viale Einaudi, 65 - Alberobello (BA)
Tel.: 080/4323390; 080/4324165
DiMeglio supermercati Corso Trieste e Trento - Alberobello (BA)
Tel.: 080/4323771
TODIS supermercati Via Giovè, 3 - Alberobello (BA)
Tel.: 080/4324129
M&D supermercati Viale Viterbo, 5 - Alberobello (BA)
Tel.: 080/4324409; 080/4327252
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 93
ELENCO ATTREZZATURE IN DOTAZIONE AL COMUNE E AL VOLONTARIATO
Attrezzature di Protezione Civile
- Apparati radio-veicolari (n.2)
- Apparati radio-portatili (n.3)
- Stazione Radio Base
- Pick-up completo di modulo AIB
- Attrezzatura informatica per sala COC
- GPS portatile
- Spargisale
- Lama spalaneve
- Dispositivi di protezione individuale
- Autoveicolo Land Rover
- Ambulanza (associazione di volontariato per disabili)
ELENCO STRUTTURE DI RICOVERO ANZIANI E PERSONE CON DISABILITÀ
Di seguito le strutture di ricovero per persone anziane e con disabilità all’interno del territorio comunale
Casa di cura e clinica privata
“Apollo 2” Via Capecelatro G. Tel.: 080/4322845
Casa di cura e clinica privata
“Apollo ” Via D. Morea, 11 Tel.: 080/4324172
Residence “Insieme” Via Cavour, 16 Tel.: 080/4323825
Cell: 339/5756920
Casa di riposo “Il Sogno” Via Cavour, 2
Tel.: 080/4323569
E-Mail: [email protected]
Residenza “Fondazione Giovanni
XXIII”
Strada Provinciale
per Noci, 12
Tel./Fax: 080/4322792
E-Mail: [email protected]
Residenza “San Raffaele” Viale Bari, 10 Tel.: 080/4326228
Centro “Opera Don Guanella” Via Bainsizza Tel.: 080/4325491
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 94
IL SISTEMA DI INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE L’informazione alla popolazione sui rischi che possono minacciare l’integrità della vita, dei beni e degli
insediamenti, oltre ad essere un diritto previsto dalle leggi vigenti, rappresenta un presupposto indispensabile
per l’efficacia e l’efficienza dei piani d’emergenza.
Con la legge n. 265/99, art. 12, vengono trasferite al Sindaco le competenze del Prefetto in materia di
informazione alla popolazione in situazioni di pericolo per calamità naturali. Informare la popolazione significa
trasferire quelle conoscenze utili ad una maggiore presa di coscienza rispetto ai rischi e ai pericoli cui si è
esposti in determinati ambienti. Tale conoscenza, quando si trasforma in cultura e sensibilità condivisa dalla
comunità si esprime poi, nel singolo individuo, in comportamenti ed azioni positive e consapevoli, colmando
quel “vuoto informativo” che può dar luogo a comportamenti incoerenti in caso di crisi.
In materia di protezione civile la funzione di tale informazione assume particolare rilievo proprio perché,
concretizzandosi in atteggiamenti adeguati e corretti da parte del cittadino, può contribuire all’efficacia della
risposta operativa.
In tal senso il cittadino non subisce passivamente l’informazione “dall’alto” ma la interpreta e diventa attore
dinamico, attivo e collaborativo, producendo un ulteriore effetto positivo, quello di un’evoluzione del rapporto
con le istituzioni, fatto di maggiore vicinanza e fiducia reciproca.
L’informazione si sviluppa principalmente in tre tempi:
- Informazione preventiva
- Informazione in stato d’emergenza (e post-evento)
- Informazione in stato post-emergenza
L’informazione preventiva, è finalizzata a diffondere conoscenze sulla natura dei rischi che possono minacciare
la popolazione e l’ambiente. L’obiettivo è di ridurre la tendenza dell’individuo ad assumere autonomi criteri di
giudizio nell’attribuire il grado di rischio ad una determinata situazione, accrescendo la capacità di
collaborazione da parte dei cittadini.
L’informazione preventiva fornisce indicazioni che riguardano:
- il rischio e gli effetti di un possibile evento in un determinato territorio
- i comportamenti da adottare in caso di emergenza
- le modalità attraverso cui verranno lanciati avvisi e messaggi d’allerta
In caso di emergenza (e post-evento) vengono date costantemente informazioni circa:
- il fenomeno previsto o in atto
- i comportamenti e le misure particolari di autodifesa da adottare
- l’evoluzione dell’evento e delle operazioni di soccorso
- i numeri da contattare e i riferimenti utili
- cosa fare dopo l’evento (ad esempio in caso di evacuazione)
Nella fase post-emergenza, quando viene dichiarato il cessato allarme, la comunicazione riguarda tutte quelle
informazioni date o richieste dal cittadino utili al ripristino dello stato di normalità.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 95
I CANALI DI COMUNICAZIONE
Informazione Preventiva
Il presupposto fondamentale di una “comunicazione integrata” efficace è che le informazioni siano date alla
popolazione in modo diversificato e attraverso diversi supporti. Partendo da un’analisi del contesto, del
territorio e dei destinatari del messaggio, dei quali si rileva il livello di percezione rispetto al rischio e ai bisogni
informativi, sono individuate le migliori strategie di informazione e vengono privilegiati determinati mezzi di
comunicazione.
Fra le iniziative promosse:
- Produzione di un opuscolo informativo specifico per la popolazione da distribuire nei luoghi pubblici e in
occasione di campagne informative sulla protezione civile
- Corsi e giornate di formazione, incontri, rivolti sia alla popolazione che agli operatori del settore, con
campagne specifiche per chi è affetto da disabilità.
• Sito web
L'utilizzo ottimale delle tecnologie di comunicazione e di Internet, costituisce un’esigenza strategica per le
pubbliche amministrazioni. La Rete è infatti un mezzo importante sia per accrescere la produttività del lavoro
all'interno degli uffici pubblici, sia per migliorare la qualità dei servizi che essi devono offrire ai cittadini. In
particolare sul sito web del comune (www.comune.alberobello.ba.it) viene pubblicato il Piano di Protezione
Civile Comunale, con i relativi allegati, e l’opuscolo informativo per la popolazione.
• Esercitazioni
All’interno della struttura comunale vengono pianificate e promosse periodicamente esercitazioni e simulazioni
di stati d’emergenza in spazi pubblici, luoghi di lavoro, edifici scolastici. L’obiettivo è facilitare la
memorizzazione delle informazioni e l’apprendimento dei comportamenti da adottare in caso d’emergenza,
tramite azioni pratiche. Le esercitazioni sono indirizzate in particolar modo alle Strutture Operative, per testare
l’efficienza e l’efficacia dell’organizzazione e delle procedure delineate nei piani d’emergenza.
Informazione in emergenza (e post-evento)
• Dispositivi di allarme
Per avvisare la popolazione di un fenomeno previsto o in atto, soprattutto per eventi territorialmente
circoscritti, vengono utilizzati dispositivi di allarme (altoparlanti montati sulle autovetture o altri sistemi
acustici, sirene, megafoni) e comunicazioni porta a porta, utilizzando il Volontariato e la Polizia Locale, in
coordinamento con le Forze dell’Ordine e con i Vigili del Fuoco. Per le persone disabili vengono utilizzati
dispositivi di allarme specifici, in particolare per le disabilità visiva, uditiva e motoria.
• Comunicato stampa
Attraverso il comunicato stampa vengono fornite ai mezzi di informazione (stampa, radio, tv) notizie ufficiali
sugli sviluppi della situazione e sulle azioni intraprese dall’Ufficio e dalle Strutture Operative. Questo strumento
risponde soprattutto ad un bisogno di trasparenza nei confronti delle Istituzioni e della popolazione. I mezzi di
comunicazioni utilizzati sono soprattutto locali, tra questi l’emittente “Teletrullo”.
• Il modello di avviso alla popolazione in stato d’emergenza
Per la diffusione in modo capillare e rapido in aree specifiche di informazioni su un evento in corso, possono
essere distribuiti “Avvisi urgenti alla popolazione”, in strada o eventualmente porta a porta. Il modello
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 96
comunica in modo sintetico ed essenziale tutte le informazioni urgenti sul pericolo, i divieti, le precauzioni e i
numeri d’emergenza.
• Sito Web
In caso d’emergenza la sezione “news” sull’home page del sito sarà interamente riservata all’evento. Si
potranno trovare notizie aggiornate sugli sviluppi e sull’evoluzione dell’emergenza, informazioni utili sui
comportamenti da adottare e sui numeri da contattare, indicazioni su eventuali divieti e particolari precauzioni.
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 97
PARTE 5 – ALLEGATI
Modulistica e Tavole Cartografiche
Piano Comunale di Protezione Civile
• Glossario (Allegato Modulistica)
• Avvisi - Ordinanze sindacali – Determine e Deliberazioni di
Giunta (Allegato Modulistica)
• Schede censimento danni (Allegato Modulistica)
• Cartografia
o Tav1 – Rischio incendi di interfaccia - Carta delle
fasce e aree di interfaccia
o Tav2 - Rischio incendi di interfaccia – Carta della
Pericolosità
o Tav3 – Rischio incendi di interfaccia – Carta della
Vulnerabilità
o Tav4 – Rischio incendi di interfaccia – Carta del
Rischio di Interfaccia
o Tav5, Tav6, Tav7 – Rischio incendi di interfaccia –
Carte degli scenari
o Tav8 – Rischio Idraulico/Idrogeologico – Carta del
rischio idraulico e geomorfologico
o Tav9 – Carta dei valori ambientali e culturali
COMUNE DI ALBEROBELLO
Aggiornamento Piano Protezione Civile – Alberobello (BA) 98