2FOCUS 2STORIE - Dipartimento della Protezione Civile · PROTEZIONE CIVILE MAGAZINE UFFICIALE DEL...

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DAL DIPARTIMENTO - PIANIFICAZIONE COMUNALE D’EMERGENZA: LA SITUAZIONE SUL TERRITORIO NAZIONALE Periodico bimestrale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile 2PRIMO PIANO “Basilicata 2012” l’esercitazione nazionale sul rischio sismico 2FOCUS “Terremoto-Io non rischio”: risultati della campagna 2STORIE 1997-1998 il terremoto infinito in Umbria e Marche anno 2 n. 11

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DAL DIPARTIMENTO - PIANIFICAZIONE COMUNALE D’EMERGENZA: LA SITUAZIONE SUL TERRITORIO NAZIONALE

Periodico bimestrale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile

2PRIMO PIANO

“Basilicata 2012”l’esercitazione nazionalesul rischio sismico2FOCUS“Terremoto-Io non rischio”: risultatidella campagna

2STORIE1997-1998il terremoto infinitoin Umbria e Marche

anno 2 n.11

“Terremoti d’Italia” ci invita a conoscere da vicino uno dei rischi naturali che più in-

teressa il nostro Paese in termini di diffusione: il rischio sismico. La mostra punta

a stimolare i cittadini a un ruolo attivo nel campo della prevenzione attraverso vi-

deo didattici, documenti, fotografie, filmati storici, strumenti di misura di epoche di-

verse, dispositivi antisimici. Due spettacolari tavole vibranti permettono ai visitatori

di vivere in sicurezza l’esperienza del terremoto e di osservarne da vicino gli effetti.

Informati su protezionecivile.gov.it e scrivici su [email protected] protezionecivile.gov.it

il rischio sismicotra conoscenza,memoria ed esperienza.

Documenti, foto, strumenti, filmatiper capire cos’è il terremoto e cosa si può fare per ridurne gli effetti.

L’estate è tempo per la protezione civile di staccare l’ombra da

terra. Con la campagna antincendio 2011, anche quest’anno

tutto il Servizio Nazionale è impegnato nella difesa dei boschi:

per l’occasione facciamo un punto sulla stagione passata e sugli

interventi della flotta aerea dello Stato. Alla lotta agli incendi boschivi

sono dedicate anche molte iniziative di sensibilizzazione sul territorio

promosse dal Dipartimento, come i 107 Campi scuola “Anch’io sono la

protezione civile” per ragazzi dai 9 ai 18 anni, e la tradizionale

campagna “Non scherzate con il fuoco” in collaborazione con

Legambiente.

Dall’8 al 14 luglio si celebra la settimana italiana dell’Anno europeo del

volontariato: le associazioni di protezione civile contribuiscono con oltre

400 eventi, esercitazioni e manifestazioni in tutto il paese e, come il

Dipartimento, sono presenti a Roma nella giornata conclusiva del 13

luglio. Appuntamenti che, come quelli ricordati sopra, saranno

consultabili sul sito protezionecivile.gov.it e sulle pagine facebook di

questo Magazine, che ospitano anche gli spazi di discussione legati a

due progetti in corso su emergenza e disabilità e sulla psicologia

dell’emergenza. Per questi mesi estivi, che ci presentano una Protezione

Civile ed in particolare un Volontariato sempre più impegnati nella

prevenzione, abbiamo voluto proporvi anche due temi che ci riportano,

uno per la sua attualità e l’altro per la sua portata storica, a una

riflessione sulla possibilità di funzionamento del Sistema in emergenza.

Dedichiamo la sezione Focus a un riepilogo delle nuove disposizioni per

la dichiarazione e finanziamento degli stati di emergenza, mentre a

trent’anni dalla vicenda di Alfredino Rampi ripercorriamo in

Storie quell’avvenimento tragico che è alla base della nascita di un

Sistema nazionale per la protezione civile.

Particolarmente ricca, in questo terzo numero, e con aggiornamenti

anche sul piano per l’accoglienza dei migranti, la sezione dedicata alle

segnalazioni dal territorio e dal Dipartimento, che potrete ritrovare su

Anno 1 n. 3 maggio/giugno 2011

Pubblicazione bimestrale iscritta alRegistro degli Operatori dellaComunicazione al n. 20383 del6.12.2010

EditorePresidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile

Direttore responsabileBarbara Altomonte

RedazioneVincenzo ArenaSara BabusciValeria BernabeiFrancesca DottarelliMariacristina GiovanniniSara IacoboniElena LombardoFrancesca PattiRiccardo RitaMarianna SchiavonCristina SpatolaVeronica Tretter

Art DirectorMaurilio Silvestri

ImpaginazioneSilvia Alessandrini

FotografiRomeo FrisinaMatteo ValenteGino Viani

ContattiServizio Comunicazione istituzionalee relazioni con il pubblico

00189 - Roma Via Vitorchiano, 2 [email protected]

Consapevolezza dei rischi, atteggiamento attivo in materia di

prevenzione e conoscenza dei comportamenti da adottare in

caso di emergenza, in una parola: autoprotezione. Per un

Sistema di protezione civile efficiente – che vede istituzioni e cittadini

fianco a fianco – è questo il primo obiettivo da perseguire. Da una

comunità consapevole dipende la resilienza di un territorio e le

esercitazioni di protezione civile rientrano tra gli strumenti di

prevenzione per aggiornare la conoscenza dell’area in cui si vive,

verificare i piani di emergenza e testare il modello di intervento.

Apriamo questo numero con l’esercitazione nazionale “Basilicata

2012”, momento conclusivo di un anno di lavoro svolto dal

Dipartimento della Protezione Civile, dalla Regione Basilicata e dalle

altre istituzioni sul territorio, per le attività di pianificazione nazionale.

Punta a sviluppare un senso di responsabilità collettiva attraverso la

diffusione di informazioni complete e di facile comprensione

“Terremoto-Io non rischio”: la campagna nazionale per la riduzione

del rischio sismico promossa dal Dipartimento con Anpas in

collaborazione con Ingv e ReLuis, quest’anno alla sua seconda

edizione. Al cuore di questa campagna – a cui è dedicata la sezione

Focus – ci sono i volontari di protezione civile, formati per informare i

cittadini in un virtuoso processo di diffusione delle conoscenze.

L’appuntamento con le Storie ci riporta indietro al 1997, alla

popolazione colpita da una lunga sequenza sismica nelle Regioni

Umbria e Marche: una grande emergenza nazionale che è anche

banco di prova per il Servizio Nazionale istituito nel 1992.

Le sezioni Dal territorio e Dal Dipartimento sono da questo numero

completamente rinnovate, con approfondimenti e una veste grafica

più accattivante. E tante novità vi aspettano anche online, con il

nuovo minisito dedicato al magazine “Protezione Civile”, ricco di foto

e contributi multimediali.

L’editoriale

PROTEZIONE CIVILEMAGAZINE UFFICIALE DEL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE

Anno 2 n. 11novembre-dicembre 2012

Pubblicazione bimestraleiscritta al Registro degli Operatori della Comunicazione al n. 20383 del 6.12.2010

EditorePresidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile

Direttore responsabileMariacristina Giovannini

Art DirectorMaurilio Silvestri

ImpaginazioneSilvia Alessandrini

RedazioneMartina AlfonsiVincenzo ArenaValeria BernabeiMariacristina GiovanniniSara IacoboniElena LombardoFrancesca PattiMarianna SchiavonVeronica Tretter

FotografiAntonio ArzediRomeo FrisinaFederica ImbrianiMatteo ValenteGino Viani

ContattiServizio C omunicazionee relazioni con il pubblico00189 - Roma Via Vitorchiano, 2 [email protected]

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Periodico bimestrale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile

2PRIMO PIANO

“Basilicata 2012”l’esercitazione nazionalesul rischio sismico2FOCUS“Terremoto-Io non rischio”: risultatidella campagna

2STORIE1997-1998il terremoto infinitoin Umbria e Marche

anno 2 n.11

2 In questo numero

Editoriale

Primo PianoEsercitazione

“Basilicata 2012”: unanuova tappa della

pianificazione nazionale

Focus“Terremoto-Io non

rischio”: campagnaper la riduzione

del rischio sismico

StorieUmbria-Marche:

il terremoto infinito

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Dal territorioCastrovillari,associazioni

e istituzioni discutonodi emergenza e

disabilità

Centro Rampi: un nuovocorso di formazione

Quale comunicazionenella crisi? Una giornata

di riflessione a Onna

In Trentino l’undicesimaedizione del Campionato

Italiano di Scidella Protezione Civile

La grande festa delvolontariato della

protezionecivile piemontese

La professionalitàdegli architetti al servizio

della Protezione Civile

Terremoto Emilia: varatalegge per la ricostruzione

di centri urbani, zoneproduttive e rurali

Un manuale a supportodelle attività

dei forestali altoatesini

Rovigo, un manuale perconoscere il Sistemadi protezione civile

Genova, un laboratoriomobile per i VVF

“Dire&Fare”: volontariato,Pubblica Amministrazione

e buone prassi

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Colli Fiorentini, “Il tuoterritorio - rischi e risorse”

Croce Rossa Italiana traesercitazioni e campo

scuola nazionale

A Latina l’esercitazione“Andrea Doria” per

testare leradiocomunicazioni

DalDipartimentoPianificazione comunale

d’emergenza: lasituazione sul territorio

nazionale

Per un’Amministrazioneaperta: sul sito del

Dipartimento affidamentie contributi trasparenti

“Bandi e altre procedure”:gli aggiornamenti

della sezione

Online l’elenco deicontributi alle

organizzazioni divolontariato

Stati di emergenzascaduti il 31 dicembre

2012. A breve disponibilii rendiconti

Accordi e convenzioni.Online le collaborazionionerose e non onerose

del Dipartimento

Protezione civilee rischio vulcanico:

corso di formazione suVesuvio e Campi Flegrei

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Progetto Vuelco:a un anno di attività

il primo test in Messico

Progetto MiaVita:un handbook per lagestione del rischiovulcanico nei Paesiin via di sviluppo

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ucNormativa

pag. 32

Letterapag. 36

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Si è svolta il 14 e 15 dicembre l’eser-citazione "Basilicata 2012". L’iniziati-va rientra nell’ambito di una più ge-

nerale attività di pianificazione sul rischio si-smico, che ha l’obiettivo di individuare unastrategia efficace di impiego delle compo-nenti e delle strutture operative del ServizioNazionale della Protezione Civile in caso diemergenza di rilevanza nazionale. Questeattività sono state avviate e realizzate in rac-cordo con le istituzioni territoriali, in Cala-bria, nel corso del 2011 e hanno avuto unmomento di verifica con l’esercitazione na-zionale denominata “Calabria 2011”, che siè svolta nel novembre dello stesso anno.L’attività di pianificazione è proseguita nel2012 in Basilicata, con lo stesso approcciocondiviso portato avanti per la Regione Ca-labria, ha previsto un intenso programma di

incontri di coordinamento, riunioni plenarietra i gruppi di lavoro tematici, composti datutte le Amministrazioni territoriali compe-tenti per i diversi aspetti dell’emergenza.Il momento esercitativo ha rappresentato untest intermedio per verificare lo stato dell’artedella pianificazione, dal livello nazionale aquello locale. L’attività continuerà nei pros-simi mesi per la completa definizione deglielementi della pianificazione, anche attra-verso l’analisi delle criticità emerse durante“Basilicata 2012”. Con l’esercitazione “Basilicata 2012”, prin-cipalmente svolta per posti di comando, èstato testato il flusso delle comunicazioni trai centri di coordinamento attivati e sono sta-te valutate le procedure di attivazione dellacatena di coordinamento dal livello periferi-co a quello centrale, oltre che delle compo-

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Esercitazione“Basilicata2012”:una nuovatappa dellapianificazionenazionale L’attività continuerà nei prossimi mesianche attraverso l’analisi delle criticitàemerse in questa fase

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nenti e delle strutture operative del ServizioNazionale della Protezione Civile, in caso diun evento sismico di rilevanza nazionale, nelrispetto della Direttiva del Presidente delConsiglio dei Ministri del 3 dicembre 2008che riguarda gli “indirizzi operativi per la ge-stione delle emergenze”.In particolare, sono stati testati: l’attivazionedel sistema di coordinamento (centri ope-rativi); l’accessibilità all’area in caso di emer-genza (punti di accesso); le telecomunica-zioni d’emergenza; la logistica per l’assi-stenza alla popolazione; la gestione dei ser-vizi essenziali; il controllo delle infrastruttu-re strategiche (dighe, energia elettrica, gas,telefonia); il monitoraggio sismico delle strut-ture; la gestione e lo scambio di dati territo-riali; l’informazione alla popolazione, in par-ticolare scolastica; la preparazione di co-

municati stampa coordi-nati e condivisi tra i diver-si soggetti coinvolti; la comunicazione inemergenza diretta ai cittadini; le attività ad-destrative del volontariato e delle struttureterritoriali di protezione civile.

U Prima dell’esercitazionePer le attività di pianificazione nazionale so-no stati creati 15 gruppi di lavoro tematicisui diversi aspetti della gestione dell’emer-genza. I gruppi, formati da personale del Di-partimento e da referenti della Regione Ba-silicata e delle altre istituzioni territoriali, han-no lavorato in stretto raccordo per portareavanti le diverse linee di attività. Il lavoro èiniziato ad aprile 2012 e dopo un rallenta-mento dovuto al terremoto in Emilia-Roma-gna, Lombardia e Veneto – che ha visto an-

“Basilicata 2012”, personaleal lavoro nella sala operativadel 118 a Potenza

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che la Regione Basilicata impegnata nel-l’assistenza alla popolazione – l’attività è ri-presa nel mese di settembre.

U Attività formativeDurante il lavoro di pianificazione si sonoinoltre svolte alcune attività formative persensibilizzare il territorio sulle tematiche diprotezione civile. In particolare sono statesvolte le attività di: • formazione-informazione nelle scuole: un

ciclo di seminari informativi sul Sistema diprotezione civile, la pericolosità sismicadella Regione Basilicata, la vulnerabilità,il rischio sismico e il monitoraggio dellavulnerabilità degli interventi non struttu-rali nelle scuole della Regione, rivolto a121 dirigenti scolastici e responsabili del-la sicurezza e coordinatori dell’emergen-za degli istituti scolastici delle province diPotenza e Matera. L’iniziativa è stata rea-lizzata con il concorso di Ingv-Istituto na-zionale di geofisica e vulcanologia e Re-Luis-Rete dei laboratori universitari di in-gegneria sismica.

• formazione nei Comuni: quattro corsi su-gli aspetti normativi e sugli strumenti ope-rativi della pianificazione comunale rivoltiai responsabili e ai funzionari degli Ufficitecnici dei 131 Comuni della Regione.

U Durante l’esercitazione I lavori hanno preso il via il 14 dicembre, conuna giornata interamente dedicata al temadella sicurezza nelle scuole, con iniziative disensibilizzazione e attività divulgative rivolteai più giovani per la diffusione della culturadi protezione civile.In particolare si è svolta una prova di eva-

cuazione, in contemporanea, in gran partedegli Istituti Scolastici della Regione. In al-cune scuole gli alunni hanno completato laprova di evacuazione nelle aree di attesa in-dividuate dal piano di emergenza comuna-le. In quattro istituti della provincia di Mate-ra, infatti, l’evacuazione è avvenuta in ma-niera coordinata rispetto alla pianificazioned’emergenza comunale, con il raggiungi-mento delle aree di attesa e il ricongiungi-mento con i genitori. L’esperienza è stata ri-petuta anche il 15 dicembre in alcune scuo-le della città di Potenza. Sempre in questagiornata, sono state effettuate analoghe pro-ve di evacuazione nelle scuole dei comuniafferenti ai Com-Centri operativi misti di Val-lo di Diano, in provincia di Salerno, e di Ca-strovillari, in provincia di Cosenza.Parallelamente all’attività di pianificazionedel rischio sismico, il Dipartimento della Pro-tezione Civile ha avviato il progetto annuale“Scuola multimediale di protezione civile”,che ha coinvolto sei Istituti comprensivi del-la Regione e 764 alunni. Il progetto hal’obiettivo di diffondere la conoscenza dei di-versi rischi cui è esposto il nostro Paese emira a favorire il rispetto del territorio e l’ac-quisizione di norme di comportamento daadottare in caso di emergenza.Tra le attività portate avanti con le scuole c’èanche la diffusione della conoscenza di pro-tezione civile attraverso la distribuzione dimateriale didattico e divulgativo a tutti i di-rigenti scolastici e ai responsabili della si-curezza. Questa iniziativa è stata realizzatain collaborazione con l’Ingv-Istituto nazio-nale di geofisica e vulcanologia.La giornata del 15 dicembre è stata dedica-ta alla fase esercitativa vera e propria che

2Primo Piano

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ha previsto la simulazione di un terremotodi magnitudo 6.5 nella Val D’Agri con effet-ti anche nelle vicine regioni Campania (Pro-vincia di Salerno) e Calabria (Provincia diCosenza). A livello nazionale, nella sede del Diparti-mento della Protezione Civile, si è riunito inseduta permanente il Comitato operativo perdefinire le strategie di intervento e garantirel’impiego coordinato delle risorse nazionali.A sostegno delle decisioni del Comitato ope-rativo hanno operato le funzioni di suppor-to di “Sistema”, attivate secondo le proce-dure interne del Dipartimento anche in rac-cordo con le Amministrazioni competenti. IlComitato ha operato fino al momento in cuiè stata istituita la Dicomac-Direzione di co-mando e controllo, individuata nella pianifi-cazione, nella sede del Palazzo sociale “Mal-vaccaro” di Potenza. A livello regionale è sta-

ta attivata la Sala operativa della Regione Ba-silicata, che ha mantenuto il raccordo tra ilComitato operativo e i Centri di coordina-mento provinciali di Potenza e di Matera.Inoltre, a livello provinciale, sono stati attivatiquattro Ccs-Centri di coordinamento soc-corsi (Potenza, Matera, Cosenza e Salerno)e 18 Com-Centri operativi misti secondo lasuddivisione territoriale presente nelle pia-nificazioni di emergenza delle province. Perquanto riguarda la Provincia di Salerno so-no stati attivati il Ccs presso la Prefettura eil Com di Vallo di Diano; per la Provincia diCosenza, il Ccs nel capoluogo e il Com di Ca-strovillari. Sono stati testati il funzionamen-to di questi Centri di coordinamento provin-ciali, strutturati per funzioni di supporto, el’interazione tra i vari soggetti preposti allagestione degli stessi.A livello comunale, secondo i piani di emer-

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genza, sono stati attivati i Coc-Centri ope-rativi comunali e sono state verificate le pri-me comunicazioni di emergenza con i Comcui i medesimi comuni afferiscono e tra iCom e i Ccs.Nel pomeriggio del 15 dicembre, nella se-de del Dipartimento a Roma si è svolto undebriefing interno durante il quale è statafatta una prima analisi delle attività realiz-zate a livello nazionale. Per quelle svolte alivello locale, è stato svolto un incontro di pri-ma valutazione delle attività esercitative pres-so la Dicomac.

U L’evento storico di riferimentoPer lo scenario esercitativo si è fatto riferi-mento ad un evento storico che ha nel pas-sato interessato la regione. L’evento storicodi riferimento è il terremoto del 16 dicembre1857 alle 22.15, con un’intensità massima

di grado XI della scalaMercalli. La scossa colpìl’Italia meridionale – inparticolare Basilicata e Campania – cau-sando circa 11mila vittime. Le aree mag-giormente colpite furono la Val d’Agri, la Val-le del Melandro-Pergola e il Vallo di Diano.Il terremoto suscitò notevole interesse tra glistudiosi europei del tempo; tra questi meri-ta di essere menzionato Robert Mallet che,grazie ad un finanziamento dalla Royal So-ciety of London, poté effettuare un lungo so-pralluogo nella regione colpita dal terremo-to. Al suo ritorno, Mallet raccolse le sueesperienze in un volume che rappresentauno dei contributi più importanti agli svilup-pi pionieristici della sismologia.Tutte le ricostruzioni macrosismiche, a par-tire da quella elaborata da Mallet stesso, in-dicano un’area di danneggiamento molto

2Primo Piano

La protezione civiledella Regione Basilicataal lavoro

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• Dipartimento della Protezione Civile

• Regione Basilicata

• Regione Campania

• Regione Calabria

• Prefetture e Amministrazioni provinciali di Potenza,

Matera, Salerno, Cosenza

• Comuni delle Province di Potenza, Matera, Salerno,

Cosenza

• Aziende sanitarie provinciali

• Aziende ospedaliere

• Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

• Comando operativo di vertice interforze

• Esercito Italiano

• Aeronautica Militare Italiana

• Marina Militare Italiana

• Arma dei Carabinieri

• Capitanerie di Porto

• Polizia di Stato

• Polizia Penitenziaria

• Guardia di Finanza

• Corpo Forestale dello Stato

• Croce Rossa Italiana

• Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico

• Organizzazioni di volontariato di protezione civile

nazionali, regionali e locali

• Regioni italiane e Province Autonome di Trento e

Bolzano

• Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti –

Direzione generale per le dighe

CHI HA PRESO PARTE ALL’ESERCITAZIONE

• Ministero dello Sviluppo Economico

• Ministero dell’Economia e delle Finanze

• Banca d’Italia

• Ministero per i Beni e le Attività Culturali

• Ufficio scolastico regionale per la Basilicata

• Centri di Competenza (Cnr, Ingv, Ispra, Eucentre,

ReLuis)

• Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia

e lo sviluppo economico sostenibile

• Ordini professionali

• Enav-Ente nazionale assistenza al volo

• Enac-Ente nazionale per l’aviazione civile

• Ente Nazionale per l’Energia Elettrica (Enel

Distribuzione, Enel Produzione, Enel Green Power,

Enel Rete Gas)

• Terna-Trasmissione elettricità rete nazionale

• Gse-Gestore servizi energetici

• Eni-Ente nazionale idrocarburi

• Snam Rete Gas

• Italgas

• Viabilità Italia

• Aiscat-Associazione italiana società concessionarie

autostrade e trafori

• Anas-Ente nazionale per le strade

• Autostrade per l’Italia

• Ferrovie dello Stato italiane

• Compagnie telefoniche

• Poste Italiane

• Isoradio

ampia. In effetti, il terremoto causò danniestesi su un territorio molto vasto. Intensi-tà maggiori o uguali al X grado della scalaMercalli sono testimoniate in un’area di ol-tre 900 km². La Val d’Agri subì danni in-

gentissimi, ma intensità del IX e X gradodella scala Mercalli hanno interessato unterritorio che si estende dall’estremità set-tentrionale del Vallo di Diano fino al bacinodi Sant’Arcangelo. 2

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“Proteggi la tua vita mettendoti alsicuro”, “Se sai cosa fare in casodi terremoto hai meno paura”,

“Dopo queste informazioni ci sentiamo piùprotetti”, “Sapere che il mio Comune fa par-te di una zona sismica mi sorprende e mi spa-venta, dopo 50 anni che ci abito. Ma so chec’è chi si preoccupa di informarci e questo midà un senso di sicurezza”, “Con la preven-zione non tremerai. Grazie a tutti i volontari”.Sono questi alcuni dei messaggi che hannovoluto scrivere i cittadini dopo la campagna“Terremoto-Io non rischio”, come segnale di

partecipazione e di condivisione degli obiet-tivi dell’iniziativa. La campagna per la riduzionedel rischio sismico, giunta quest’anno allaseconda edizione, si è svolta il 13 e 14 otto-bre in 102 piazze di tutta la Penisola e hacoinvolto oltre 1.500 volontari di 12 organiz-zazioni nazionali di volontariato. Nel corsodelle due giornate i volontari hanno distri-buito circa 70mila pieghevoli e schede in-formative e hanno risposto alle domande deicittadini sulle possibili azioni da fare per ridurreil rischio sismico. La campagna è stata pro-mossa dal Dipartimento della Protezione Ci-

2 Focus

“Terremoto-Io non rischio”:campagna per la riduzione

del rischio sismico I risultati della seconda edizione e i primi dati del sondaggio

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vile e dall’Anpas-Associazione nazionale del-le pubbliche assistenze, in collaborazionecon l’Ingv-Istituto nazionale di geofisica e vul-canologia e con ReLuis-Consorzio della retedei laboratori universitari di ingegneria si-smica. L’iniziativa si è svolta in raccordo conle Regioni e i Comuni interessati.Nella scelta delle piazze sono stati privile-giati i Comuni classificati in zona 1 o 2, ovveroaree dell’Italia dove avvengono frequente-mente terremoti forti o abbastanza forti, e al-cuni in zona 3, dove i terremoti forti sonomeno frequenti. Le piazze sono state indivi-duate su proposta delle stesse associazionidi volontariato.Protagonisti della campagna sono stati i vo-lontari di protezione civile, formati su diver-si aspetti del rischio sismico. Per favorire unamaggiore sensibilizzazione dei cittadini ri-spetto a questo rischio, è stato scelto di im-piegare nelle diverse piazze le associazioni divolontariato che operano ordinariamente neiterritori individuati. Il progetto ha previstouna prima fase, con la formazione di oltre300 volontari da parte di esperti del Diparti-mento, dell’Ingv, di ReLuis e di Anpas, nel-la sede del Dipartimento della Protezione Ci-vile, su diversi aspetti del rischio sismico: lamemoria storica dei terremoti, la pericolosi-tà sismica del territorio e la vulnerabilità delpatrimonio edilizio, la riduzione del rischiosismico, il ruolo dello Stato e del cittadinonell’azione di prevenzione e la comunica-zione del rischio sismico. Nel corso dell’estatei volontari hanno istruito a loro volta altri 1.200volontari, diventando quindi attori di un pro-cesso di diffusione della conoscenza. A set-tembre sono stati programmati alcuni in-contri, per verificare che il percorso fosse

stato compiuto in modo efficace. Superviso-ri dell’attività di formazione sono stati i vo-lontari “senior”, che avevano partecipato al-l’edizione del 2011 della campagna. Il raccordocostante con i volontari è stato garantito an-che attraverso il social network “Terremoto-Io non rischio”: una piattaforma per la for-mazione dei volontari con spazi di discus-sione, documenti da scaricare, materiali uti-li e approfondimenti. Le aree di discussione sono state monitora-te quotidianamente dagli esperti che hannocurato la formazione e che hanno risposto acirca 550 domande. Punto di forza della manifestazione è statolo spirito con cui i volontari hanno parteci-pato alla campagna, perché motivati e ca-paci di fornire informazioni utili ai cittadini.

• Anpas-Associazione nazionale delle pubbliche

assistenze

• Ana-Associazione nazionale alpini

• Anai-Associazione nazionale autieri d’Italia

• Avis-Associazione volontari italiani del sangue

• Fir-CB-Federazione italia ricetrasmissioni

Citizen’s Band

• Legambiente onlus

• Confederazione nazionale delle misericordie d’Italia

• Prociv Arci-Associazione nazionale volontari per la

protezione civile

• Federazione psicologi per i popoli

• Rnre-Raggruppamento nazionale

• Radiocomunicazioni emergenza

• Ucis-Unità cinofile italiane da soccorso

• Unitalsi-Unione nazionale italiana trasporto

• Ammalati a Lourdes e santuari internazionali

LE ASSOCIAZIONI COINVOLTE

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Nelle diverse piazze, dal nord al sud dellaPenisola, l'iniziativa è stata vissuta come unmomento importante di partecipazione e co-me un’occasione per migliorare la consape-volezza dei cittadini rispetto ai rischi presentinel territorio. Imparare a prevenire e ridurrele conseguenze dei terremoti, infatti, è uncompito che riguarda tutti: diffondere infor-mazioni sul rischio sismico è una responsa-bilità collettiva a cui tutti i cittadini devonocontribuire.La nuova edizione di “Terremoto-Io non ri-schio” è prevista tra settembre e ottobre 2013e coinvolgerà un numero maggiore di piazzein tutta Italia e altre associazioni di volonta-riato. Per ulteriori informazioni sull’edizionepassata e per aggiornamenti sulla prossimaè online un sito interamente dedicato all’ini-ziativa: iononrischio.it.

U Il sondaggio dopo la campagnaA distanza di due mesi dalla campagna, il Di-partimento della Protezione civile ha avviatoun sondaggio tra gli adulti che avevano par-tecipato a “Terremoto-Io non rischio” e cheavevano espresso la volontà di essere ricon-tattati. Obiettivo del monitoraggio era capire sedopo l’iniziativa fosse cambiato il livello di co-noscenza del rischio sismico da parte dei cit-tadini e se fossero state realizzate azioni con-crete per la sicurezza delle abitazioni. Informazioni sul rischio sismico e su comemigliorare la sicurezza della propria casa so-no contenute, infatti, nei materiali informati-vi distribuiti dai volontari, che sono stati illu-strati ai cittadini nel corso della campagna.In particolare, nel pieghevole viene spiegatoin termini semplici cosa deve sapere il citta-dino per imparare a prevenire e ridurre i dan-

ni dei terremoti e cosa può fare nella propriacasa, con il consiglio di un tecnico, oppureda solo, fin da subito. Nella scheda informa-tiva, invece, sono contenute informazioni pertutta la famiglia sui comportamenti da adot-tare durante il terremoto e subito dopo.Il sondaggio è stato avviato il 14 dicembre. Al31 dicembre, gli operatori del Contact Centerdel Dipartimento avevano richiamato 872 dei1.222 cittadini che avevano dato il consen-so a essere ricontattati: di questi, 404 nonhanno risposto o hanno chiesto di essere ri-chiamati in un’altra data, 130 hanno sceltodi non fare il test o hanno indicato nel mo-dulo un numero inesistente. In 338 hannoacconsentito all’intervista telefonica. Il son-daggio è ancora in corso, ma dai primi risul-tati sono emerse alcune risposte interessan-ti e diversi spunti di riflessione. Innanzi tutto,

2 Focus

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è stato chiesto ai cittadini se dopo la campa-gna avessero letto i materiali informativi: il90% ha detto di averli letti, mentre il 10% hadichiarato di non averli guardati. L’80% del-le persone che li ha letti, ne ha discusso ilcontenuto con familiari, vicini o amici. Sono sta-te poi chieste alcune informazioni sulla sicu-rezza delle abitazioni: dopo “Terremoto-Io nonrischio”, il 62% degli intervistati si è informa-to sull’anno di costruzione della propria casae si è interessato se la propria abitazione fos-se stata costruita con criteri antisismici. Qua-si il 50% dei cittadini che si sono informati hadichiarato che la sua casa è risultata antisismica,mentre solo l’8% di questi ha chiesto l’aiuto diun tecnico specializzato per capire di qualiinterventi avesse bisogno la propria abitazio-ne. Il 5% di chi ha richiesto l’aiuto di un tec-nico ha realizzato in questi due mesi un in-

tervento di rafforzamento o di miglioramentostrutturale della propria casa. L’intervista si èpoi focalizzata sui piccoli interventi che è pos-sibile fare all’interno delle abitazioni da soli, sen-za necessità di rivolgersi a un tecnico: la qua-si totalità degli intervistati si è assicurata disapere dove fossero e come si chiudessero irubinetti di gas, acqua e luce e ha individua-to i punti sicuri della casa dove ripararsi incaso di terremoto. Il 55% dei cittadini chehanno risposto all’intervista ha dichiarato di averallontanato mobili pesanti da letti o divani, hafissato alle pareti scaffali e librerie, ha appe-so quadri e specchi con ganci chiusi o ha pre-parato una cassetta di pronto soccorso, unatorcia elettrica, una radio a pile. Circa il 40%degli intervistati ha messo gli oggetti pesantisui ripiani bassi e ha fissato gli oggetti su quel-li alti col nastro biadesivo, o si è informato sul-l’esistenza del piano di protezione civile delproprio Comune. Infine, il 26% ha utilizzato unfermo per l’apertura degli sportelli bassi. Ingenerale, dopo la campagna, il 90% dei cit-tadini ricontattati dichiara di saperne di piùsul terremoto. La quasi totalità degli intervi-stati (98%) si dice interessata a partecipare al-la prossima edizione dell’iniziativa.Dal sondaggio sembra emergere che buonaparte dei cittadini, dopo la campagna, abbiainiziato ad assumere un ruolo più attivo perla riduzione del rischio sismico e abbia avviatoalcuni piccoli interventi all’interno della pro-pria abitazione. Un primo passo che va nel-la direzione di una maggiore consapevolez-za rispetto ai rischi presenti sul territorio, diuna maggiore sensibilizzazione per ridurre idanni del terremoto e di un senso di re-sponsabilità collettiva nel diffondere infor-mazioni sul rischio sismico.

2 Focus

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U Le domande più frequentiÈ possibile prevedere i terremoti? Ad ogginon ci sono metodi riconosciuti dalla scienzache consentono di prevedere il tempo ed illuogo esatti in cui avverrà il prossimo terremoto.L’unica previsione possibile è di tipo statisti-co, basata principalmente sulla conoscenzadei terremoti del passato. Sappiamo quali so-no le aree del nostro Paese interessate dauna elevata pericolosità sismica, dove cioè èpiù probabile che si verifichi un evento si-smico di forte intensità, ma non possiamostabilire con esattezza il momento in cui siverificherà. La mappa di pericolosità sismi-ca è tuttora lo strumento più efficace che lacomunità scientifica mette a disposizione perle politiche di prevenzione. La prevenzione –che si realizza principalmente attraverso lariduzione della vulnerabilità sismica delle co-struzioni, ovvero il rafforzamento delle co-struzioni meno resistenti al sisma – resta la mi-

gliore difesa dai terremoti e l’unico modo perridurne le conseguenze. Solo in Italia, ognigiorno si verificano decine di terremoti e piùdi diecimila ogni anno, di cui la quasi totali-tà sono registrati solo dagli strumenti, senzaalcun effetto sulle costruzioni. Prevedere cheavvenga genericamente un terremoto, sen-za precisarne la magnitudo, in un’area rela-tivamente vasta è spesso una previsione scon-tata, se non si precisa anche la magnitudo enon si circoscrive adeguatamente l’area (adesempio, in un raggio di 10-20 km). Previ-sioni di questo tipo non hanno alcuna utilitàper fini di protezione civile e sono fuorvianti:possono cioè indurre le persone a non agirequotidianamente per ridurre il rischio.Quali sono le norme di comportamento datenere prima durante e dopo il terremoto?Il primo passo è guardarsi intorno e identifi-care nella nostra casa tutto ciò che in caso diterremoto può trasformarsi in un pericolo.

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Prima di un terremotoSe vivi in una zona sismica devi:• conoscere quale sia la classificazione si-

smica del territorio• sapere se esiste un piano di protezione ci-

vile comunale• conoscere come è stata costruita la tua casa• organizzare un piano di emergenza familiare• sapere se a scuola e sul luogo di lavoro è

stato predisposto un piano di emergenzaDurante il terremotoSe sei al chiuso:• cerca riparo nel vano di una porta inserita

in un muro portante (quelli più spessi) osotto una trave, perché ti può proteggere daeventuali crolli. Se i terremoti che capita-no nella zona dove vivi generalmente nonsono forti, puoi ripararti sotto un tavolo.Devi comunque allontanarti dal centro del-la stanza: perché potresti essere ferito dal-la caduta di vetri, intonaco o altri oggetti

• non precipitarti fuori lungo le scale: sono ingenere la parte più debole dell’edificio

• non usare l’ascensore: si può bloccare• aspetta che la scossa sia cessata prima

di uscireSe sei all’aperto:• allontanati da edifici, alberi, lampioni, li-

nee elettriche. Cerca un posto dove non cisia nulla sopra di te. In strada potresti es-sere colpito da vasi, tegole ed altri mate-riali che cadono

Se sei in auto:• non sostare sotto i ponti o in prossimità di

terreni franosi e corsi d’acquaDopo il terremoto• assicurati dello stato di salute delle perso-

ne a te vicine e presta i primi soccorsi sen-za muovere le persone ferite gravemente

• chiudi i rubinetti di gas, acqua e l’interrut-tore generale della luce

• esci con prudenza indossando le scarpe• raggiungi uno spazio aperto, lontano da

edifici e strutture pericolanti e, appena ti èpossibile, raggiungi l’area di attesa indivi-duata dal piano di emergenza comunale

• stai lontano da spiagge, dighe, impianti in-dustriali

• non usare il telefono, ma lascia le linee li-bere per le chiamate di emergenza

• non usare l’automobile per evitare di in-tralciare l’intervento dei mezzi di soccorso.

I NUMERI

102 piazze in tutta Italia

100 Comuni coinvolti

18 Regioni e 1 Provincia autonoma

66 Province interessate

1.500 volontari

12 organizzazioni nazionali di volontariato

70mila materiali informativi distribuiti

IONONRISCHIO.IT

Accessi

• 8.500 visitatori dall’8 al 15 ottobre 2012

• 31.600 visualizzazioni di pagina

• 3.7 numero medio di pagine del sito visitate

Pagine più lette

• 2.500 “materiali informativi”

• 2.400 “le piazze più vicine”

• 2.000 “gallerie fotografiche”

Multimedia

• 70 gallerie fotografiche

• 9 video

LA CAMPAGNA IN CIFRE

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2Storie

Una sezione dedicata agli eventi che hanno segnato la storia italiana e che, al contempo, hanno contribuitoalla nascita e all’evoluzione di una cultura condivisa di protezione civile.

Uno sguardo al passato che è anche occasione di riflessionesui temi di previsione e prevenzione dei rischi e sullacapacità del Sistema diprotezione civile di rispondereefficacemente alle emergenze.

Alle ore 2.33 del 26 settembre 1997 un terremoto di magnitudo 5.5,VIII grado della scala Mercalli, sorprende nel sonno gli abitanti di unavasta area dell’Italia centrale – localizzata lungo l’asse della dorsa-

le montuosa degli Appennini, tra Umbria e Marche – e provoca crolli in diverse localitàdell’alto appennino. Immediati si attivano i soccorsi e con le prime luci dell’alba i tecnicidei Comuni iniziano le attività di sopralluogo. Ad Assisi, i funzionari della sovrintenden-za, accompagnati dai frati francescani, sono al lavoro per la valutazione dei danni alla Ba-silica superiore della Chiesa di San Francesco. Alle 11.40 del 26 settembre, una nuova for-te scossa di magnitudo 5.7 colpisce il territorio, provocando seri danni in numerose loca-lità delle due Regioni colpite e, in particolare, nei Comuni di Serravalle di Chienti, Foli-

Umbria-Marche:il terremoto infinitoDal 26 settembre 1997 una sequenzasismica colpisce il territorio con oltre6mila scosse in cinque mesi

[…] Nel terremoto di oggi, proprio perché insieme muoiono l’uomo el’arte, ciò che viene in luce è il loro nesso, ciò che illustra la condizione

dell’uomo che solo perché sa trascendersi nell’arte marca la sua differenzadall’animale. Solo se questo nesso è chiaro allora piangeremo coloro che sonomorti come è degno di esser pianto un uomo, e piangeremo la perdita delleopere d’arte non con le lacrime del mercante che ne “valuta il valore”, macon le lacrime di chi nell’arte vede il segno dell’uomo, l’immagine del suo bi-sogno di esprimersi al di là dell’esistenza biologica. Così vincolati l’uno al-l’altra, sia l’uomo sia l’arte segnalano la loro appartenenza allaTerra, quindi la loro sorte peritura1.

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gno e Nocera Umbra. In pochi secondi il sisma scatena morte e distruzione. In totale, un-dici persone perdono la vita sotto le macerie, i feriti sono centinaia e migliaia le famiglieche non hanno più una casa. Il terremoto compromette gravemente il tessuto urbano, sto-rico, artistico e culturale umbro-marchigiano: dal campanile della cattedrale di Foligno allatorre di Nocera Umbra, dai musei locali ai teatri storici diffusi su tutto il territorio.

Ad Assisi, nel complesso francescano, la scossa causa il crollo della volta nella Basili-ca superiore. Il terremoto sorprende i tecnici al lavoro e provoca la morte di due funzio-nari della sovrintendenza e di due frati francescani. Un sopravvissuto ricorda con questeparole la sua esperienza:

“Sono entrato nella Basilica Superiore attorno alle 11.00. Con me, una ventina di per-sone, tra religiosi, tecnici e rappresentanti delle istituzioni per verificare gli effetti della scos-sa della notte precedente sugli affreschi. Per precauzione i frati avevano chiuso le porte del-la basilica ai pellegrini. I tecnici ci mostravano le piccole crepe sulle pareti. Poi un segnaledi avvertimento: una scossa, commentata dai presenti quasi con un sorriso: “niente pau-ra, è solo di assestamento”. Invece cinque minuti dopo, alle 11.42, un boato ha scosso dal-le fondamenta la Basilica Superiore. In un attimo, io mi trovavo proprio in mezzo alla chie-sa, ho visto cadere la volta di San Matteo nei pressi dell’uscita, mentre alle mie spalle hosentito un altro crollo, fortissimo, vicino all’altare maggiore. La polvere poi ha avvolto tut-to, tra le gridai. Mi sono sentito gelare dentro, ho avvertito la sensazione della morte im-minente. Il buio e la polvere hanno reso tutto più difficile. La conoscenza della Chiesa miha spinto verso la porta principale […]. Da quel momento è iniziato un tragico conteggiodelle persone presenti in Chiesa” 2.

Le immagini del crollo – riprese dal cameraman di “Umbria Tv” Paolo Antolini, chein quel momento si trovava all'interno della Basilica – rimbalzano sulle emittenti televi-sive nazionali e internazionali. L’Italia colpita al cuore commuove il mondo, il patrimo-nio artistico e culturale ferito dal terremoto tiene alta l’attenzione mediatica sull’Umbriae le Marche per tutti i mesi della sequenza sismica.

U LA SEQUENZA SISMICAHa così inizio il “terremoto infinito”: una sequenza sismica che per oltre cinque mesi

tiene la popolazione di Umbria e Marche – e dell’Italia tutta – con il fiato sospeso. Nell’arcodell’intera sequenza, la Rete sismica nazionale dell’Ing3 – integrata da una rete mobile lo-cale e dagli strumenti fissi della rete sismometrica marchigiana – registra oltre 6mila scos-se, localizzate in una fascia estesa per 50 Km in direzione nord-ovest sud-est, compresatra le località di Gualdo Tadino e Nocera Umbra, a nord, e di Sellano e Norcia, a sud. Tra

(1) La citazione è tratta da “Piangere l’uomo oppure l’arte?” di Umberto Galimberti, «La Repubblica», 28 settembre 1997

(2) La citazione è tratta dalla testimonianza del giornalista dell’Ansa Romano Carloni, presente nella Basilica superiore di Assisi al

momento del crollo della volta.

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2Storie

i mesi di ottobre 1997 e marzo 1998 sono circa dieci le scosse di magnitu-do superiore a 4.5, che aggravano ulteriormente lo scenario di danno. Il 3ottobre una scossa di magnitudo 5.1, leggermente più a nord delle precedenti,

interessa la zona di Nocera Umbra. Il 7 ottobre, una scossa di magnitudo 5.3 colpisce lazona di Casenove e Forcatura, a ovest di Colfiorito. Il 12 ottobre, una scossa di magnitu-do 5.1 è registrata sul territorio tra Sellano e Preci, interessato due giorni più tardi da unnuovo terremoto di magnitudo 5.5. Ed è proprio con la scossa del 14 ottobre che crolla unaltro simbolo di questo territorio: “Il Torrino”, la lanterna del palazzo comunale di Foli-gno, già danneggiata dalle scosse precedenti. Complessivamente, i Comuni maggiormen-te colpiti dalla sequenza sismica sono 48, fra cui Assisi, Gubbio, Foligno, Norcia, Valfab-brica, Gualdo Tadino, Nocera Umbra e Sellano, in Umbria. Nelle Marche i danni più rile-vanti si registrano nei comuni di Serravalle del Chienti, Camerino, Fiordimonte, Castel-santangelo sul Nera. A partire dalla seconda metà del mese di ottobre l’attività sismica siattenua, ma è comunque destinata a protrarsi sino all’aprile del 1998.

U IL MODELLO DI INTERVENTOLa gestione dell’emergenza terremoto Umbria-Marche costituisce un delicato banco di

prova per il Servizio Nazionale della Protezione Civile, che si trova ad affrontare una si-

Uno dei simboli delterremoto del 1997: la basilica di SanFrancesco ad Assisi

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tuazione di enorme complessità ad appena cinque anni dalla sua costituzione con la Leg-ge n. 225 del 1992. Gli uomini e le donne della protezione civile, immediatamente a la-voro dopo la scossa del 26 settembre, operano sul territorio cercando di stabilizzare la si-tuazione di emergenza. Sin dalle prime ore sono predisposti oltre 14mila posti letto per lapopolazione terremotata, che salgono a 40mila nell’arco di pochi giorni. Ma le scosse nondanno tregua e la criticità principale è rappresentata dall’esigenza di garantire accoglien-za adeguata a una popolazione spaventata e ferita nell’animo da una sequenza sismica chepare interminabile. Il Sistema di protezione civile si trova inoltre a fronteggiare l’esigen-za degli abitanti dei centri montani – a prevalente attività agricola – di “non scendere avalle”. Occorre dunque studiare soluzioni abitative che consentano loro di restare vicinialle attività produttive ed è con questo obiettivo che sono allestiti campi di accoglienza nel-le zone collinari di Forcatura, Annifo, Arvello, Seggio, Casette di Cupignolo, Cassignano,Fraia, Popola, Colfiorito, Verchiano.

Le prime misure normative in favore delle popolazioni colpite sono adottate a pochi gior-ni dalla scossa del 26 settembre 1997: il 27 settembre, l’ordinanza n. 2668 nomina i Pre-sidenti delle Regioni Umbria e Marche Commissari delegati e assegna loro le prime risor-se per gli interventi di soccorso e assistenza; il 1° ottobre, l’ordinanza n. 2669 nomina ilCommissario delegato agli interventi sul patrimonio artistico e culturale e dispone un fon-do dedicato. Il 13 ottobre, l’ordinanza n. 2694 individua i Comuni danneggiati dal terre-moto. Nell’ottobre 1997 prendono il via i lavori per la realizzazione di oltre 4mila modu-li abitativi e centinaia di moduli “sociali” distribuiti in 160 insediamenti, con l’obiettivodi garantire alla popolazione colpita uno standard di vita qualitativamente adeguato.

Nel dicembre 1997 gran parte delle persone temporaneamente alloggiate in struttureattendate o roulotte trova sistemazione nei moduli abitativi: una soluzione che per tempidi realizzazione e qualità non trova eguali a livello internazionale e che salvaguarda l’esi-genza delle famiglie – già duramente colpite dalla perdita della propria casa – di non ab-bandonare il territorio di appartenenza. Una scelta lungimirante che aiuta la popolazio-ne umbra e marchigiana a riappropriarsi dei propri spazi, a riprendere in mano la propriaeconomia, a risvegliare e accendere la vita sociale e culturale all’indomani del terremoto.

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• Beni culturali in Umbria: dall’emergenza sismica alla ricostruzione, Dipartimento della Protezione Civile, Ministero per i Beni

e le Attività Culturali, BetaGamma editrice, 2007

• Il peso economico e sociale dei disastri sismici in Italia negli ultimi 150 anni, E. Guidoboni, G. Valensise, Bononia University Press, 2012

• Italiani con gli stivali, Erasmo D’Angelis, Legambiente 2009

• Gestione emergenze, Sala situazione Italia, mattinali (settembre-ottobre 1997)

• «La Repubblica», «La Stampa», «Il Messaggero», archivi storici

FONTI

(3) Istituto nazionale di geofisica ribattezzato nel 2000 Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia

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2Dal Territorio

Castrovillari: associazioni e istituzionidiscutono di emergenza e disabilità

“Emergenza e nonautosufficienza. Le buone

prassi sul rischio sismico”. Il Comune di Castrovillari, inProvincia di Cosenza, ha ospitatoil 19 dicembre un incontro sulsoccorso delle persone condisabilità in emergenza.L’iniziativa, organizzata dal Csv-Centro servizi per il volontariatodella Provincia e dalCoordinamento territorialeassociazioni Pollino, è statapatrocinata dal Dipartimentodella Protezione Civile dellaRegione Calabria, dalla Provinciadi Cosenza e dall’Ente ParcoNazionale del Pollino.

Le associazioni di volontariato e leistituzioni hanno discusso deltema, anche in relazione allosciame sismico che stainteressando la zona. Nel corsodella prima sessione di lavoro irelatori hanno affrontato diversitemi. In particolare Gino MirocleCrisci, Preside della Facoltà diScienze Matematiche, Fisiche eNaturali dell’Università dellaCalabria ha parlato della“Sismicità nell’area del Pollino”;Edoardo D’Andrea, ResponsabileArticolazione Rischio Sismicodella Regione Calabria ha invecediscusso di “Pianificazionesismica. Mappa della disabilità”.

Per il Dipartimento dellaProtezione Civile hanno parlato di“Pianificazione nazionale egestione dell’emergenza conattenzione alla disabilità” AntonioSalpietro del Servizio Volontariatoe Annalisa Montanari del ServizioEmergenza sanitaria e assistenzaalla popolazione. La secondasessione è stata dedicata alleprospettive programmatiche perla tutela delle persone nonautosufficienti. Al dibattito sonointervenuti i rappresentanti delleistituzioni e delle organizzazioni divolontariato locali.3 INFOwww.protezionecivilecalabria.it www.comune.castrovillari.cs.it

Il centro Alfredo Rampi organizza nel 2013 laIV edizione di “Prevenzione e gestione delleemergenze ambientali e civili”, un corso dialta formazione in psicologia delle emergenze.90 ore di lezione e 50 ore di esercitazioni perimparare a gestire le situazioni di crisi,informare la popolazione, fornire supportopsicologico in emergenza. Il corso si svolge aRoma, presso il Centro per la formazione e ladiffusione della cultura della protezione civile,ed è rivolto a laureati in psicologia emedicina, educatori, insegnanti, operatorisanitari e di protezione civile.3 [email protected]

CENTRO RAMPI: UN NUOVOCORSO DI FORMAZIONE

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L a Provincia Autonoma di Trento organizza a Madonna di Campiglio-Pinzolo-Val Rendena l’undicesimo Cam-pionato di Sci della Protezione Civile, che si terrà nei giorni 31 gennaio, 1-2 febbraio 2013. L’iniziativa ri-

torna in Trentino, dove è nata, da un’idea condivisa con la rivista “La protezione civile italiana” e il Dipartimentodella Protezione Civile. Negli anni la manifestazione si è sviluppata assumendo sempre maggior rilievo e in-crementando gradualmente il numero dei partecipanti, arrivando fino all’undicesima edizione. I campionati disci non sono solo una semplice competizione sportiva ma soprattutto un significativo momento di aggregazionee confronto delle componenti del complesso e articolato “Sistema di Protezione Civile” italiano. La manife-stazione favorisce infatti l’incontro tra persone, gruppi, strutture operative pubbliche o riconducibili al volon-tariato che durante le emergenze sono spesso chiamate ad operare insieme.La manifestazione si svolge quest’anno nel comprensorio sciistico di Madonna di Campiglio-Pinzolo-Val Ren-dena dove, oltre alle cerimonie di apertura e chiusura, si terranno anche le tre competizioni di sci alpino, scinordico e snowboard con il corollario di altre iniziative a cui i partecipanti potranno scegliere di prendere par-te. Sul sito della protezione civile della Provincia Autonoma di Trento sono disponibili maggiori informazioni sul-la manifestazione e gli eventi in programma.3 [email protected]

Rimettere al centro il tema della consapevolezzae del rischio, trasformandolo in un progetto

educativo e in patrimonio condiviso. Questol’obiettivo del convegno “New Orleans, L’Aquila,Fukushima. Quale comunicazione per quale crisi?”,che si è tenuto a Onna lo scorso 10 novembre,organizzato dall’associazione di volontariato“L’Aquila che rinasce” in collaborazione conl’Assessorato alla Protezione Civile della RegioneAbruzzo. Al centro del dibattito, il ruolo strategicodella comunicazione, prima, durante e dopo unasituazione di crisi e di emergenza, che “fa saltare”tutti i meccanismi di gestione del territorio. Comesuccesso all’Aquila, con il terremoto del 2009, aNew Orleans con l’uragano Katrina del 2005, e aFukushima con l’esplosione della centrale nuclearedel 2011. La parola chiave del convegno è stata“resilienza”. A spiegarne il significato che ricopre

Quale comunicazione nella crisi?Una giornata di riflessione a Onna

In Trentino l’undicesima edizione del Campionato Italianodi Sci della Protezione Civile

in protezione civile è stato Elvezio Galanti, direttoredell’Ufficio relazioni istituzionali del Dipartimentodella Protezione Civile. Resilienza vuol dire averememoria degli avvenimenti del passato, vuol direavere fiducia nelle istituzioni, ma anchesussidiarietà orizzontale e cittadinanza attiva: uncittadino consapevole e informato, e quindiesigente nei confronti delle istituzioni. Sonointervenuti al convegno, tra gli altri, anchel’Assessore regionale alla Protezione CivileGianfranco Giuliante, che ha sottolineato il ruolochiave del cittadino “attivo”, il sindaco dell’Aquila,Massimo Cialente, Massimo Alesii, delegatoregionale Ferpi Abruzzo e Molise, Stefano Pallotta,presidente dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo, eAntonio Centi, Presidente Anci Abruzzo. 3 INFOwww.regione.abruzzo.protezionecivile.it www.facebook.com/laquila.cherinasce

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2Dal Territorio

L’istituzione di una rete di presidi degli architettiper la Protezione civile sull'intero territorio

nazionale, con l'obiettivo di alimentare un proficuorapporto di collaborazione con il Servizio Nazionaledella Protezione Civile. È questa l’iniziativaannunciata dal Vicepresidente dell’Ordine nazionaledegli architetti, Rino La Mendola, intervenuto ad unseminario di studi promosso dal Dipartimento dellaProtezione Civile. Nel corso del seminario, i cuilavori sono stati aperti dal Capo Dipartimento,Franco Gabrielli, dirigenti e funzionari delDipartimento hanno illustrato il funzionamento delServizio Nazionale, le attività tecniche in emergenzae il ruolo degli architetti nelle attività di protezionecivile, con un focus sull'esperienza del terremoto inEmilia-Romagna. 3 [email protected]

La professionalità degli architettial servizio della Protezione Civile

Si è celebrata a fine novembre al Lingotto Fiere diTorino la Festa dei volontari della protezione ci-

vile del Piemonte. Presenti alla manifestazione auto-rità locali e rappresentanti del Dipartimento della Pro-tezione Civile. Dopo il minuto di silenzio in ricordo deivolontari che hanno perso la vita in operazioni di soc-corso, sono stati ricordati gli interventi di emergenzadegli ultimi anni. La protezione civile piemontese èintervenuta non solo nella Regione, ma anche in Liguria,Puglia, Veneto, Haiti e in Emilia. L’esperienza emilia-na – 148 giorni con 1500 volontari impegnati per as-sistere la popolazione – è stata molto impegnativaper le varie componenti della Colonna mobile regionale.Tra le iniziative più interessanti, la struttura protettaper l’infanzia allestita in uno dei campi gestiti dallaRegione Piemonte, unica realtà in Italia. 3 INFOwww.regione.piemonte.it www.anpas.piemonte.it

La grande festa del volontariatodella protezione civile piemontese

Terremoto Emilia: varata legge per la ricostruzione di centri urbani,zone produttive e rurali

Una disciplina speciale, semplificata nelle procedure ed essenziale nei contenuti, che consentirà direalizzare celermente il complesso degli interventi ricostruttivi, in particolare per quanto riguarda icentri storici e il territorio produttivo e rurale nelle aree colpite dal terremoto nel mese di maggio del

2012. Sono gli obiettivi contenuti nella legge approvata lo scorso dicembre dall’Assemblea legislativa dellaRegione Emilia-Romagna.L’intervento normativo – salvaguardando il diritto dei cittadini alla ricostruzione degli immobili distrutti dalsisma, nelle condizioni e nel luogo in cui si trovavano – consentirà di accompagnare gli interventi diriparazione o ricostruzione con il miglioramento delle prestazioni sismiche ed energetiche degli edifici edella qualità urbana perseguendo la tutela del patrimonio storico-culturale.Per le opere e le infrastrutture pubbliche e per gli immobili pubblici e privati che costituiscono beniculturali la Giunta regionale predisporrà, d’intesa con il Commissario delegato, un programma specifico diinterventi di ricostruzione. Tutte le informazioni di dettaglio sul provvedimento approvato lo scorsodicembre e le misure adottate sono disponibili sul portale della Regione Emilia-Romagna nella sezione“Dopo il terremoto” dedicata alla ricostruzione. 3 INFOwww.regione.emiliaromagna.it www.regione.emilia-romagna.it/terremoto

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Un manuale a supporto delleattività dei forestali altoatesini

Rafforzare le attività di protezionecivile a tutela della popolazio-

ne e del patrimonio forestale dellaProvincia Autonoma di Bolzano.Questo l’obiettivo del manuale di in-tervento − redatto da specialisti del-le Ripartizioni foreste e protezioneantincendi e civile ed esperti di RiskManagement − i cui contenuti sonostati illustrati al personale foresta-le durante gli incontri svolti nei Co-muni di Silandro, Varna, Brunico eBolzano. Nel corso del 2013 i fun-zionari forestali della Provincia sa-ranno coinvolti in misura maggiorenelle attività di protezione civile persupportare le organizzazioni già at-tive nel settore. L’apporto profes-

sionale fornito dal Corpo forestale neicentri operativi comunali, distrettualie provinciali di protezione civile è le-gato alla profonda conoscenza delterritorio: le consuete attività disorveglianza e ricognizione sarannodunque utili per segnalare situazionidi pericolo causate da fenomeni didissesto idrogeologico. Il loro contribuito sarà fondamentaleanche per la realizzazione di attivi-tà di pronto intervento indispensa-bili per la salvaguardia della popo-lazione, come la chiusura o le eva-cuazioni di strade e le interruzioni dilinee elettriche.3 INFOwww.provincia.bz.it/[email protected]

Genova, un laboratoriomobile per i VVF

Un nuovo laboratorio mobilespecializzato nell’elaborazione

di immagini e video per gestire conmaggior efficacia le informazionidurante le emergenze che siverificano nel nord Italia.Il mezzo, in dotazione al comandodei Vigili del Fuoco di Genova, èstato presentato l’11 dicembre nelcapoluogo ligure e si aggiunge aidue laboratori che operano aFirenze e Roma garantendo cosìuna copertura strategica delle areesettentrionali, centrali e meridionalidel nostro Paese.Le tecnologie satellitari di cui siavvale il laboratorio mobileconsentono di associare allatradizionale trasmissione diinformazioni via radio o via filoquella di immagini che permettonouna visione diretta dei luoghicolpiti da calamità. In questo modo gli operatorichiamati a coordinare le operazionidi soccorso possono stabilire latipologia di azione più adatta alreale scenario di intervento.L’operatività dei laboratori mobilidi comunicazione satellitare è statatestata con risultati positivi nelcorso di alcune recenti emergenze,dal terremoto in Emilia-Romagnaall’alluvione in Maremma delnovembre scorso. 3 [email protected]

Rovigo: un manuale per conoscereil Sistema di protezione civile

Presentato il 7 dicembre a Rovigo, dall'Assessore alla protezione civi-le Claudio Bellan, il primo manuale operativo sui principali compiti e

sulle attività del volontariato, la struttura organizzativa del sistema pro-vinciale e la normativa di settore. L'opuscolo, in versione sperimentale, èstato realizzato dal Servizio provinciale di protezione civile e mira a for-nire le informazioni indispensabili in materia di sicurezza per i volontaridi protezione civile. Tra i temi affrontati nel manuale: il percorso per di-ventare volontari di protezione civile, le organizzazioni che ne fanno par-te, le specializzazioni delle organizzazioni, l’emblema distintivo della pro-tezione civile, la formazione, i corsi e le esercitazioni, la concessione di con-tributi e la gratuità delle vaccinazioni. Spazio anche a nozioni sui campibase, gli apparati radio, l’uso di attrezzature e mezzi, il rischio idraulico,gli interventi in esercitazione e in emergenza, l’organizzazione comuna-le di protezione civile e un’appendice con normativa e circolari. 3 [email protected]

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2Dal Territorio

Si è svolto dal 14 al 16 novembrealla Fortezza da Basso di Firen-

ze la XV edizione di “Dire&Fare”, larassegna dell’innovazione e del mi-glioramento delle attività della Pub-blica Amministrazione promossa daAnci Toscana e Regione Toscana.Anche il Cesvot-Centro servizi vo-lontariato Toscana ha partecipatocon due eventi all’iniziativa. Il 15novembre, insieme alla Regione, haorganizzato il seminario “Promuo-vere cittadinanza attiva, solidarie-tà e legalità nella scuola” pensatoper avvicinare il mondo della scuo-la ai progetti di solidarietà e volon-tariato attivi sul territorio. Il 16 no-vembre con il Cnv-Centro naziona-le per il volontariato, ha coordinatola tavola rotonda “Volontariato epubblica amministrazione. Presen-tazione di buone prassi di collabo-razione”, in cui sono stati presen-tati i risultati dell’indagine “Buoneprassi: volontariato e Pubblica Am-ministrazione”. L’obiettivo è statoquello di rintracciare – attraversola somministrazione di un questio-nario indirizzato alle associazioni –le migliori esperienze di collabora-zione tra il volontariato e le ammi-nistrazioni locali, in modo da repli-care sul territorio i progetti che han-no prodotto le più efficaci sinergie. 3 INFOwww.cesvot.itwww.dire-fare.eu

Il centro intercomunale di protezione civile “Colli Fiorentini” ha realiz-zato l’opuscolo informativo “Il tuo territorio - rischi e risorse” per illu-

strare alla popolazione del Comune di Lastra a Signa i rischi che insistonosul territorio e il piano di intervento della protezione civile in caso diemergenza. Primi destinatari dell’iniziativa sono i ragazzi delle scuole diogni ordine e grado, attraverso cui sarà possibile raggiungere e informarecirca 1.500 famiglie. Conclusa la prima fase, è in programma la distribuzione della brochureanche nei locali pubblici, nelle sedi associative e nei luoghi di aggregazionesociale, in modo da raggiungere il maggior numero di abitanti. Nell’opu-scolo, oltre a una sintesi del piano intercomunale di protezione civile, so-no indicate le aree di emergenza, di accoglienza, di attesa e le loro collo-cazioni nei vari settori del territorio comunale. L’iniziativa nasce dall’im-pegno delle autorità locali di fornire ai cittadini informazioni utili per co-noscere i rischi legati al territorio – interessato soprattutto dal rischio idro-geologico – e le corrette norme di comportamento da adottare in caso diemergenza per prevenire situazioni di pericolo. Il Comune di Lastra a Signaha aderito dal 2005 al Centro intercomunale di protezione civile, di cuifanno parte anche i Comuni di: Scandicci, Barberino Val d’Elsa, Tavarnel-

le Val di Pesa, Greve in Chianti, Imprunetae San Casciano in Val di Pesa.

“Dire&Fare”: volontariato, Pubblica Amministrazione e buone prassi

Colli Fiorentini, “Il tuo territorio - rischi e risorse”

3 INFOwww.collifiorentini.fi.itprotezionecivile@collifiorentini.fi.it

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S i è svolta il 14 dicembre a Latina l’esercitazione di protezione civile “Andrea Doria” per testare il funzio-namento del sistema integrato di radiocomunicazione da impiegare nelle emergenze marittime.

Hanno partecipato alla simulazione rappresentanti di numerose istituzioni: il Collegio dei capitani del com-partimento di Napoli, l’Istituto italiano di navigazione, l’Enav dell’aeroporto di Roma Urbe, il Sindacato italiano balneari-Confcommercio della Provincia di Latina, l’Ares 118 Lazio elisoccorso, la protezione civile del Comune di La-tina e altre associazioni. Le operazioni sono state coordinate dal Compartimento marittimo del Lazio, dalle Ca-pitanerie di porto e dalla Guardia costiera di Gaeta, Anzio e Terracina interconnesse via radio per la gestionedell’emergenza. Lo scenario di intervento, al largo delle coste antistanti Latina, ha previsto il naufragio diuna nave da crociera con il conseguente sversamento in mare di liquidi inquinanti. Tutte le operazioni non si sono svolte in mare ma attraverso la rete radio interconnessa, così da ottimizzare il co-ordinamento dei soccorsi e degli interventi necessari per il superamento dell’emergenza.Obiettivo dell’esercitazione è stato quello di verificare l’efficacia di questa tipologia di interconnessione ra-dio in situazioni d’emergenza per realizzare un rapido sistema di comunicazione che sfrutti lo scambio di in-formazioni in tempo reale.3 [email protected]

La Croce Rossa Italiana, nella sua veste distruttura operativa del Servizio Nazionale della

Protezione Civile, ha organizzato una maxi-esercitazione nazionale che ha previsto, lo scorso11 novembre, la simulazione di un evento sismicodi intensità 4.5 della scala Richter con epicentro inun comune ipotetico. La Cri ha allestito e gestitoun campo base e una grande struttura per laristorazione e la fornitura di pasti con serviziocatering e al montaggio di un Pma-Posto medicoavanzato. L’esercitazione – cui ha partecipato,insieme al Commissario straordinario della CroceRossa Italiana, anche il Capo Dipartimento dellaProtezione Civile – è stata occasione perdispiegare un complesso di mezzi e attrezzatureche sono stati acquisiti dalla Croce Rossa graziead un contributo straordinario assegnato dalDipartimento a seguito dell’intervento in Abruzzo

Croce Rossa Italiana tra esercitazioni e campo scuola nazionale

A Latina l’esercitazione “Andrea Doria”per testare le radiocomunicazioni

dopo il sisma del 6 aprile 2009, e che fanno partedi due progetti operativi denominati “nuovi centri”e “Dicomac-Direzione di comando e contollomobile”. Dal 12 al 18 novembre scorso si è svoltoinoltre, presso il Centro di formazione nazionale diBresso in provincia di Milano, il Campo scuolanazionale di formazione nelle attività di emergenzarivolto a operatori Cri, per garantire, attraverso unpercorso teorico e pratico, l'approfondimento dimaterie specialistiche connesse con la gestionedell’emergenza. Nel complesso sono stati circa 500i volontari e i dipendenti della Croce Rossa Italianache hanno preso parte alla  maxi-emergenza e alCampo scuola nazionale, organizzati nel solcodella collaborazione fra Protezione Civile e CroceRossa Italiana. 3 INFOwww.protezionecivile.gov.itwww.crisopmilano.it

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2Dal Dipartimento

za. Il piano deve essere flessibile –per essere utilizzato in tutte le emer-genze, incluse quelle impreviste –e semplice, in modo da essere rapi-damente operativo. La legge n. 100del 12 luglio 2012 prevede che en-tro 90 giorni dall’entrata in vigoredel provvedimento i Comuni proce-dano ad approvare il piano di emer-genza comunale, redatto secondocriteri e modalità riportate nelle in-dicazioni operative del Dipartimen-to della Protezione Civile e delle Giun-te regionali. Attraverso le Regioni ele Province Autonome, il Diparti-mento sta monitorando l’attività direalizzazione e aggiornamento deipiani da parte dei Comuni. A metà ot-tobre il Dipartimento ha inviato una

Il piano di emergenza rappresentaun indispensabile strumento per

la prevenzione dei rischi. È l’insiemedelle procedure operative d’inter-vento per fronteggiare una qualsia-si calamità attesa in un determi-nato territorio e consente alle auto-rità competenti di predisporre e co-ordinare gli interventi di soccorso atutela della popolazione e dei beni.Il piano di emergenza è un docu-mento in continuo aggiornamento edeve tener conto dell’evoluzione delterritorio e degli scenari attesi. An-che le esercitazioni di protezione ci-vile contribuiscono all’aggiorna-mento del piano perché testano lecapacità operative e gestionali dichi deve fronteggiare un’emergen-

Pianificazionecomunale

d’emergenza:la situazionesul territorionazionale

Il Dipartimentomonitora la realizzazione

e l’aggiornamentodei piani attraverso

le Regioni e le ProvinceAutonome

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nota chiedendo alle Regioni e alleProvince Autonome una prima rico-gnizione sulla pianificazione comu-nale di emergenza, a cui ha fattoseguito, a fine novembre, un solle-cito. Al 31 dicembre 2012, sono 14le Regioni che hanno inviato i dati sul-la pianificazione comunale. Le RegioniEmilia-Romagna, Lazio, Liguria,Marche, Piemonte, Puglia, Sarde-gna, Toscana, Umbria e Valle d’Ao-sta hanno indicato il numero e l’elen-co dei Comuni che si sono dotati diun piano di emergenza. Le RegioniAbruzzo, Calabria, Campania e Ve-neto hanno fornito i soli dati relati-vi al numero dei Comuni e dovran-no integrare le informazioni tra-smettendo anche l’elenco. Dopo la

ricognizione sul numero dei Comu-ni che hanno il piano, in una fasesuccessiva, tramite Regioni e Pro-vince Autonome, saranno raccoltele informazioni sugli anni di elabo-razione e aggiornamento dei piani,sugli scenari di rischio presi in con-siderazione, sulla rispondenza allelinee guida regionali e sulle moda-lità di informazione ai cittadini. Sulsito protezionecivile.gov.it è dispo-nibile il dossier relativo alla piani-ficazione comunale di emergenzaperiodicamente aggiornato sulla ba-se dei dati inviati dalle Regioni. So-no consultabili anche gli elenchi deiComuni che si sono dotati del piano. 3 [email protected]

I DATI INVIATIDALLE REGIONIE DALLE PROVINCEAUTONOME

Hanno un piano diemergenza 266 dei 348Comuni emiliani, 114 dei378 Comuni del Lazio, 91 dei235 Comuni liguri, 236 dei239 Comuni delle Marche,1.119 dei 1.206 Comunipiemontesi, 202 dei 258Comuni della Puglia, 208 dei377 Comuni della Sardegna,215 dei 287 Comuni toscanie 82 dei 92 Comunidell’Umbria. Tutti e 74 iComuni della Valle d’Aostahanno un piano. Quanto alleRegioni che hanno fornitosolo i dati relativi al numerodei Comuni, sono 257 iComuni abruzzesi che hannorealizzato il piano diemergenza sui 305 totali, inCalabria 219 su 409, inCampania 214 su 551,mentre in Veneto sono 488 su581. In totale, dei 5.558Comuni di Abruzzo, Calabria,Campania, Emilia-Romagna,Lazio, Liguria, Marche,Piemonte, Puglia, Sardegna,Toscana, Umbria, Veneto,Valle d’Aosta, il 70% – pari a3.899 Comuni – dispone diun piano di emergenza.

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2Dal Dipartimento

La sezione “Bandi e altre procedure” diprotezionecivile.gov.it raccoglie gli avvisi, gli

esiti, le procedure e i contratti di affidamento delDipartimento. I bandi di gara sono consultabili finoa 180 giorni dalla pubblicazione dell’esito. Ognicontenuto presenta una scheda sintetica,aggiornata con i parametri individuati dalla legge134/2012, e nelle prossime settimane saràdisponibile in download la documentazione degliaffidamenti successivi al primo gennaio. È possibilecercare i contenuti per “Tipo Bando e altreprocedure”, “Procedura”, “Tipo di spesa”, “Tipo dicontratto”, “Stato” e “Data”. Tutte le informazionisono scaricabili in formato tabellare aperto.3 INFOwww.protezionecivile.gov.it [email protected]

L’art. 18 della legge 134/2012 ha disposto l’obbligo di pubblicazione, dal primo gennaio 2013, sui siti in-ternet delle pubbliche amministrazioni degli impegni di spesa, dei contributi e delle elargizioni superio-

ri ai mille euro. “Amministrazione aperta” – titolo dell’art. 18 della legge – ha sancito che le informazioni sia-no pubblicate in un’area dedicata dei siti web istituzionali e siano disponibili i nomi delle imprese o di altri sog-getti affidatari, i relativi dati fiscali, l’importo di spesa, i dispositivi di legge a base dell’attribuzione, il nomedel dirigente o del funzionario responsabile del procedimento, la modalità d’individuazione del beneficiariodel vantaggio economico, i link diretti a progetti selezionati, curricula dei soggetti incaricati, contratti e capi-tolati delle prestazioni. Le informazioni devono essere accessibili ai motori di ricerca, di facile consultazione,scaricabili in formato tabellare aperto nei limiti della normativa sulla privacy. La pubblicazione dei vantaggieconomici con il nuovo format costituisce condizione legale di efficacia del titolo. Il Dipartimento della Prote-zione Civile già nel 2012, precorrendo i nuovi obblighi normativi, ha pubblicato l’elenco delle proprie conven-zioni a titolo oneroso con altri enti pubblici e privati. Da ottobre 2011, inoltre, nella sezione “Bandi e altre pro-cedure” sono pubblicati tutti gli impegni di spesa anche inferiori ai mille euro. Dal primo di gennaio 2013 è di-sponibile la funzionalità di estrazione di queste procedure di affidamento in formato excel. Il Dipartimentorenderà pubbliche sul proprio sito nelle prossime settimane le informazioni sui contributi concessi alle orga-nizzazioni di volontariato.3 INFOwww.protezionecivile.gov.it www.dati.gov.it

Per un’Amministrazione aperta: sul sito delDipartimento affidamenti e contributi trasparenti

“Bandi e altre procedure”:gli aggiornamenti della sezione

Online l’elenco dei contributialle organizzazioni di volontariato

Il Dipartimento della Protezione Civile puòconcedere alle organizzazioni di volontariato

iscritte nell’Elenco nazionale contributi perpotenziare attrezzature e mezzi, migliorare lapreparazione tecnica dei volontari e formare icittadini. I contributi sono concessi nei limiti deglistanziamenti destinati allo scopo. I criteri per laconcessione dei contributi sono validi per il triennio2010-2012. Sul sito del Dipartimento nelle prossimesettimane saranno pubblicati, nel rispetto dell’art.18 della legge n. 134 del 2012, i primi datiriguardanti i progetti finanziati nel 2011, scaricabiliin formato tabellare aperto e con il format richiestodalla legge.3 [email protected] www.protezionecivile.gov.it

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sezione del sito dove sarannopubblicati i rendiconti deiCommissari delegati relativi aglistati di emergenza scaduti al 31dicembre 2012 e i rendiconti difine esercizio degli stati diemergenza ancora aperti.L’articolo 5 comma 5-bis dellalegge 100/2012 prevede infattiche vengano pubblicati sul sitoufficiale del Dipartimento dellaProtezione Civile i rendiconti deiCommissari delegati titolari dicontabilità speciali e quelli deisoggetti a cui viene intestata lacontabilità speciale.3 INFOwww.protezionecivile.gov.it [email protected]

interessate, Ordinanze del CapoDipartimento della ProtezioneCivile volte ad individuarel’amministrazione pubblicacompetente in via ordinaria e afavorirne e regolarne il subentroalle gestioni commissariali.Sul sito protezionecivile.gov.it èconsultabile il dossier sugli statidi emergenza.Per quanto riguarda le emergenzechiuse, sono disponibili leinformazioni sulleamministrazioni competenti in viaordinaria che subentrano allagestione commissariale.Nelle prossime settimane saràinoltre inaugurata una nuova

Dal giugno 2012 sul sito protezionecivile.gov.it è disponibile l’elenco degli accordi e delle convenzioni one-rose e non onerose stipulate dal Dipartimento della Protezione Civile con università, istituti e centri di ri-

cerca scientifica, enti e amministrazioni, organizzazioni di volontariato. Le collaborazioni hanno l’obiettivo diassicurare il necessario supporto alla realizzazione delle attività di competenza del Servizio Nazionale della Pro-tezione Civile e riguardano lo sviluppo di strumenti, modelli e progetti per la previsione e la prevenzione dei ri-schi, la lotta attiva agli incendi boschivi, il potenziamento delle strutture di protezione civile sul territorio, gliinterventi all’estero, la diffusione della conoscenza della protezione civile, la formazione e la comunicazione.Gli accordi e le convenzioni sono distinti in onerosi e non onerosi: i primi comportano un impegno economicoper il Dipartimento, i secondi – le cui spese ricadono nell’ambito dei rispettivi bilanci – si basano sulla con-divisione e definizione di obiettivi e attività comuni. Per ogni atto sul sito sono riportati il soggetto con cui il Di-partimento ha stipulato l’accordo o la convenzione, l’argomento, la data di stipula, la data di scadenza el’eventuale importo. La sezione è stata sviluppata in linea con il principio di trasparenza che è alla base del-l’azione delle amministrazioni insieme ai criteri di economicità, efficacia e pubblicità. I dati sono aggiornatiperiodicamente e scaricabili in formato tabellare aperto come disposto dalla legge 134/2012.3 INFOwww.protezionecivile.gov.it [email protected]

Il 31 dicembre 2012 sonoscaduti diversi stati di

emergenza. Per questi non èprevista alcuna proroga poiché ildecreto legge n. 59 del 15 maggio2012, convertito nella legge n.100 del 12 luglio 2012 prevedeche le gestioni commissariali cheoperano alla data di entrata invigore del decreto non possonoessere prorogate o rinnovate, senon una volta sola e comunquenon oltre il 31 dicembre 2012. Per gli stati di emergenza scadutisono state emanate o sono in viadi emanazione, di concerto con ilMinistero dell’Economia e delleFinanze e d’intesa con le Regioni

Accordi e convenzioni. Online le collaborazionionerose e non onerose del Dipartimento

Stati di emergenza scaduti il 31 dicembre 2012.A breve disponibili i rendiconti

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2Dal Dipartimento

Nei mesi di novembre edicembre si sono svolte a

Napoli quattro edizioni del corsodi formazione “Protezione Civile eRischio Vulcanico: Vesuvio eCampi Flegrei”, rivolto ai Comunie ai volontari dell’area flegrea evesuviana, al personale dellaRegione Campania e del Comune,della Prefettura e della Provinciadi Napoli. A febbraio è previstol’ultimo ciclo formativo rivoltoalle strutture operative delle duearee vulcaniche.I corsi sono stati organizzati dalDipartimento della ProtezioneCivile insieme alla RegioneCampania e all’OsservatorioVesuviano dell’Ingv-Istitutonazionale di geofisica evulcanologia per fornire elementidi conoscenza tecnico-operativisui vulcani a coloro cheparteciperanno all’elaborazionedei piani di protezione civile ealla gestione di un’eventualeemergenza. In particolare,l’iniziativa è contestuale allaprossima divulgazione dei nuoviscenari per i piani nazionali diemergenza di Vesuvio e CampiFlegrei, sui quali nel 2013verranno organizzati specificicorsi di formazione.Tutti i Comuni dell’area flegrea –Bacoli, Giugliano in Campania,

Il corso ha previsto due giornatedi lezione teorica in aula e duegiornate dedicate alla visita deiCampi Flegrei, del Vesuvio edell’Osservatorio Vesuviano. Inparticolare, la formazione teoricadel primo giorno ha aperto conuna parte dedicata al ServizioNazionale della Protezione Civileper concentrarsi poi sullefenomenologie vulcaniche, suisistemi di monitoraggio e sulrischio vulcanico relativi aVesuvio e Campi Flegrei. Nellaseconda giornata sono stateinvece approfondite le attività dipianificazione e di gestione diun’emergenza.3 [email protected]

Marano, Pozzuoli, Quarto e Montedi Procida – hanno aderitoall’iniziativa mentre per l’areavesuviana hanno partecipato allegiornate formative solo 12Comuni: Ercolano, Massa diSomma, Nola, Poggiomarino,Pollena Trocchia, Pompei, Portici,Somma Vesuviana, Terzigno, TorreAnnunziata, Torre del Greco eScafati. Circa 40 funzionarihanno partecipato all’edizionededicata al personale dellaRegione Campania e del Comune,della Prefettura e della Provinciadi Napoli mentre sono 30 leorganizzazioni di volontariatodell’area flegrea e vesuvianache hanno preso parte al quartociclo formativo.

Protezione civile e rischio vulcanico:corso di formazione su Vesuvio e Campi Flegrei

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Èonline sul sito del Dipartimento l’handbook del progetto europeo MiaVita per la mitigazione e la gestionedel rischio vulcanico nei Paesi in via di sviluppo. La pubblicazione è sintesi ed espressione di un lungo

percorso che dal 2008 al 2012 ha impegnato 15 enti di dieci nazionalità europee e internazionali – tra cui isti-tuti di ricerca, università, istituzioni ed enti di protezione civile – in una serie di attività su quattro vulcani at-tivi in Camerun, Indonesia, Filippine e Capo Verde. In particolare, la realizzazione di questo handbook, chemette insieme il contributo di 49 autori, è stata curata dal Dipartimento. Il manuale nasce dalla volontà ditradurre l’esperienza maturata nel progetto in indicazioni pratiche e consigli utili, più in generale in linee gui-da, a supporto di chi, con diversi livelli di responsabilità e in diversi contesti geografici, geologici e socio-eco-nomici, si confronta con il rischio vulcanico, in particolare nei Paesi in via di sviluppo. L’handbook, scritto inlingua inglese, utilizza un linguaggio semplice e ha una grafica che facilita il lettore nella ricerca degli argo-menti di maggiore interesse, tra cui alcune good practice. I temi affrontati sono molteplici e riguardano il mo-nitoraggio, le attività di prevenzione e mitigazione del rischio, e la gestione di una crisi vulcanica. Per la suaeterogeneità, il manuale aspira a migliorare l’interazione tra i diversi attori coinvolti nella gestione del rischiovulcanico, in particolare tra comunità scientifica e protezione civile.3 INFOwww.protezionecivile.gov.itmiavita.brgm.fr

Si è svolta sul Volcan de Fuego de Colima, dal 17al 24 novembre, un’esercitazione in cui è stata

simulata una fase di unrest vulcanico: il periodo dicrisi vulcanica che può precedere un’eruzione.Questa è stata la prima esercitazione prevista daVuelco-Volcanic Unrest in Europe and Latin America,progetto finanziato dalla Commissione europea checoinvolge un consorzio di dieci partner europei elatino americani. Tra questi, il Dipartimento è l’unicastruttura di protezione civile. Avviato il 1° ottobre2011, e con una durata di quattro anni, il progettoha l’obiettivo di migliorare le capacità di gestionedelle crisi vulcaniche attraverso la comprensione deifenomeni geofisici e geochimici che determinanol’insorgere e l’evoluzione di una fase di unrest,nonché la sperimentazione di metodi e modelli per lavalutazione, l’assunzione di decisioni e lacomunicazione del rischio. Per l’Italia, le indagini e

Progetto Vuelco: a un anno di attivitàil primo test in Messico

Progetto MiaVita: un handbookper la gestione del rischio vulcanico nei Paesi in via di sviluppo

le attività del progetto avranno come riferimento iCampi Flegrei, una vasta caldera vulcanica situataa nord-ovest della città di Napoli. L’esercitazione aColima è stata quindi il primo momento perverificare alcuni dei metodi e modelli che sono statimessi a punto in questo primo anno di attività. Ilruolo del Dipartimento, che ha partecipato con unproprio funzionario esperto di rischio vulcanico, èstato fra l’altro di elaborare il documento d’impiantodell’esercitazione, con la collaborazione di universitàed enti di protezione civile messicani. Questa attivitàrientra infatti nel modulo di lavoro “Processodecisionale e gestione dell’unrest” di cui ilDipartimento è leader.Per approfondimenti sul progetto, è disponibile undossier sul sito del Dipartimento.3 [email protected]

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2Normativa

cDedichiamo la sezione “Normativa” di questo numero ai provvedimentiche riguardano la salute e la sicurezza nelle attività dei volontari diprotezione civile. Proponiamo un quadro sintetico della normativadel settore e riportiamo il testo integrale dei “Criteri di massima perle attività di formazione in materia di sicurezza dei volontari”, do-cumento diffuso dal Dipartimento a dicembre 2012. [

U Il percorso della sicurezza per i volontari diprotezione civile

Il biennio 2010-2012 ha segnato una tappafondamentale nel “percorso della sicurezza”del volontariato di protezione civile, consen-tendo di dare una forma più organizzata aquella cultura della sicurezza che già permeail mondo del volontariato di protezione civilefin dalla sua nascita. Questo “percorso dellasicurezza” per i volontari di protezione civilesi è sviluppato a partire da tre capisaldi. Il primo è il decreto legislativo n. 81/2008che all’art. 3, comma 3-bis ha stabilito che neiriguardi delle organizzazioni di volontariatodi protezione civile – compresi i volontari del-la Croce Rossa Italiana e del Corpo Nazio-nale Soccorso Alpino e Speleologico e i volontaridei Vigili del Fuoco – le disposizioni del te-sto unico sulla salute e la sicurezza negli luo-ghi di lavoro sono applicate tenendo contodelle particolari modalità di svolgimento del-le rispettive attività da individuarsi con unsuccessivo decreto interministeriale. Il secondo è il decreto interministeriale di at-tuazione del 13 aprile 2011, pubblicato nel-la Gazzetta Ufficiale dell’11 luglio 2011.

Il terzo è il decreto del Capo del Dipartimen-to della Protezione Civile del 12 gennaio 2012,pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 6 aprile2012. Con questo decreto, d’intesa con leRegioni e le Province Autonome e in condi-visione con la Consulta nazionale delle or-ganizzazioni di volontariato di protezione ci-vile, con la Croce Rossa Italiana ed il CorpoNazionale del Soccorso Alpino e Speleologi-co, vengono definite le modalità della sorve-glianza sanitaria per i volontari di protezionecivile e vengono condivisi gli indirizzi comu-ni su: scenari di rischio di protezione civile ecompiti dei volontari, controllo sanitario dibase e formazione. Il decreto del 12 genna-io 2012 ha completato il quadro normativo sul-le disposizioni in materia di sicurezza con-tenute nel decreto legislativo n. 81/2008 enel decreto interministeriale di attuazione del13 aprile 2011. A dicembre 2012 – in attuazione al decretodel Capo Dipartimento del 12 gennaio – ilDipartimento, di concerto con le Regioni ele Province Autonome, le Organizzazioni di Vo-lontariato della Consulta Nazionale, la Cro-ce Rossa Italiana e il Corpo Nazionale del

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Soccorso Alpino e Speleologico, ha definitoi “Criteri di massima per la definizione deglistandard minimi per lo svolgimento delle at-tività formative in materia di sicurezza”. Ildocumento definisce i criteri di massima perle attività di formazione, informazione e ad-destramento dei volontari.

U Criteri di massima per la definizione deglistandard minimi per lo svolgimento delleattività formative in materia di sicurezza

(Attuazione del Paragrafo 2 dell’Allegato 2al Decreto del Capo del Dipartimento dellaProtezione Civile del 12 gennaio 2012, pub-blicato nella Gazzetta Ufficiale n.82 del 6aprile 2012)

PremessaIn conformità a quanto stabilito dall’Accor-do del 21 dicembre 2011, stipulato in senoalla Conferenza Permanente per i Rapporti tralo Stato, le Regioni e le Provincie Autonomedi Trento e Bolzano, in merito ai criteri mini-mi e alle modalità di erogazione della for-mazione per i lavoratori ai sensi dell’articolo37, comma 2 del decreto legislativo 9 aprile2008 n.81, anche per i volontari di prote-zione civile (come individuati dal Decreto In-terministeriale del 13 aprile 2011), oltre cheper i cittadini che sono destinatari degli in-terventi di soccorso ed assistenza da essi po-sti in essere, le attività formative, informativee di addestramento costituiscono il princi-pale presidio a tutela della sicurezza. Dal 6 apri-le 2012, data di entrata in vigore delle di-sposizioni attuative del Decreto Intermini-steriale del 13 aprile 2011, pertanto, tutte leattività formative, informative e di addestra-mento per il volontariato di protezione civile

devono prevedere uno specifico spazio dedicatoalle tematiche della sicurezza.Per attività formative si intendono sia le ini-ziative di tipo teorico e teorico/pratico (for-mazione in aula o mista), sia quelle di tipotecnico-operativo, quali esercitazioni o pro-ve di soccorso. Esse devono riguardare i com-piti svolti dai volontari di protezione civile neidiversi scenari di rischio nei quali possonoessere chiamati ad operare ed essere a que-sti specificamente finalizzate.Le Province Autonome di Trento e di Bolza-no e la Regione Autonoma Valle d’Aosta prov-vedono direttamente, nell’ambito della pro-pria autonomia, alla definizione dei criteriminimi e delle modalità di erogazione della for-mazione, ai sensi del suddetto D.L.von.81/2008, per le attività di volontariato svol-te dai volontari appartenenti alle organizza-zioni da esse coordinate.

Destinatari della formazioneLe attività di formazione in materia di sicurezzasono destinate a tutti i volontari aderenti al-le organizzazioni iscritte nell’Elenco nazio-nale di cui all’art. 1 del D.P.R. 194/2001(comprensivo degli elenchi, registri ed albiterritoriali).

Elaborazione dei piani formativiLe attività formative per i volontari di prote-zione civile, e le attività informative e di ad-destramento ad esse associate, devono es-sere inquadrate in un “Piano Formativo” cheraccolga la programmazione, per un deter-minato arco temporale (semestrale, annua-le, pluriennale), delle iniziative alle quali de-vono partecipare i volontari. Il Piano Forma-tivo deve riportare anche la “storia formati-

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va” dell’associazione, ricostruendo tutte le ini-ziative realizzate in tale ambito negli anni pre-cedenti. L’attività di pianificazione formativadeve essere finalizzata ad assicurare, nel tem-po, la formazione e il necessario periodico ag-giornamento di tutti i volontari aderenti alleorganizzazioni iscritte come sopra specifica-to, con riferimento ai compiti svolti dall’orga-nizzazione di appartenenza e, in essa, dai sin-goli volontari, nel rispetto degli specifici mo-delli organizzativi, oltre all’informazione rela-tiva agli scenari di rischio nei quali l’organiz-zazione può essere chiamata ad intervenire.In ottemperanza a quanto previsto dall’art.4, comma 2, del decreto interministeriale so-pra richiamato, il piano formativo, in relazio-ne agli scenari di rischio di protezione civilein cui il volontariato opera e ai compiti chegli sono attribuiti, deve contemplare la for-mazione e l’addestramento all’uso delle at-trezzature e dei dispositivi di protezione in-dividuale idonei per lo specifico impiego,conformemente alle indicazioni specificatedal fabbricante.Le Regioni, per le organizzazioni di volonta-riato da esse coordinate, e le organizzazionidi volontariato di protezione civile di rilievonazionale per le sezioni territoriali a esse ade-renti, nell’ambito della rispettiva autonomiae responsabilità, provvedono a redigere neldettaglio i propri piani formativi, di informa-zione ed addestramento, tenendo conto del-le rispettive specificità e caratteristiche, non-ché nel rispetto delle proprie caratteristichestrutturali, organizzative e funzionali preor-dinate alle attività di protezione civile.Altrettanto fanno, per le strutture di volonta-riato in essi incardinate, la Croce Rossa Italianaed il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e

Speleologico, provvedendo direttamente, nelrispetto dei propri statuti e regolamenti.

Criteri di massima per lo svolgimentodelle attività formativePer lo svolgimento delle attività formative de-stinate ai volontari di protezione civile oc-corre fare riferimento agli standard minimidi seguito riportati, ferma restando la possi-bilità per ciascuna Regione e per ciascuna Or-ganizzazione di volontariato di adottare criteripiù stringenti e di implementare il percorsoformativo per meglio adeguarlo alle proprie spe-cifiche esigenze.Organizzazione del corso• per ogni corso va individuato un respon-sabile; il responsabile del corso è presen-te alle attività formative e svolge i compitinecessari per il miglior andamento del-l’iniziativa;

• ogni corso va definito in termini di durata(ore/giornate d’aula) in relazione agli spe-cifici contenuti;

• deve essere indicata la sede di svolgimentoe gli orari di lezione (calendario d’aula);

• deve essere predisposto materiale didat-tico specifico da poter distribuire ai par-tecipanti;

• per ciascun corso va determinato il nu-mero massimo di partecipanti;

• per ciascun corso, organizzato e gestitoda una organizzazione di volontariato ov-vero organizzato e gestito da una pubbli-ca amministrazione, i partecipanti devo-no essere nominativamente e formalmenteconvocati anche per via telematica;

• per ogni giornata d’aula va predisposta laregistrazione dell’effettiva presenza/par-tecipazione;

2Normativa

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• al termine del corso deve essere rilascia-to a ciascun partecipante un attestato di“Partecipazione”;

• in riferimento alle particolari caratteristi-che del corso organizzato, può esseresomministrato un “Test d’ingresso” per lavalutazione preliminare delle conoscenzepossedute e un “Test d’uscita” per la ve-rifica degli obiettivi raggiunti e dei conte-nuti appresi. In caso di somministrazionedei “Test d’ingresso e d’uscita” sarà rila-sciato un attestato di “Proficua parteci-pazione” volto a documentare i risultaticonseguiti in termini di apprendimento,specificatamente per quanto attiene ilconseguimento di abilità pratiche (utiliz-zo di attrezzature, ecc.) che potranno es-sere valutate prevedendo prove di tipooperativo;

• se il corso è organizzato e gestito da un’or-ganizzazione di volontariato deve essereconservata, nell’archivio della stessa, co-pia di tutto il materiale sopra elencato, an-che ai fini della attestazione dei requisitinecessari per la conferma periodica del-l’iscrizione dell’organizzazione nell’Elen-co nazionale delle organizzazioni di vo-lontariato di protezione civile.

Affidamento della docenza• i formatori/addestratori/istruttori possonoessere individuati in base all’esperienzaprofessionale specifica (curriculum, pro-fessionalità o esperienza acquisita);

• se il corso è organizzato e gestito da un’or-ganizzazione di volontariato le attività formativepossono essere svolte anche da istruttori-docenti interni all’Organizzazione, se mu-niti della necessaria qualificazione-espe-rienza, debitamente comprovata;

• possono essere individuati ed adeguata-mente formati dei “volontari formatori” al-l’interno delle organizzazioni di volontariato;

• ai formatori/addestratori/istruttori indivi-duati va richiesta la presentazione di uncurriculum;

• il materiale didattico preparato va acquisi-to agli atti nell’archivio dell’organizzazione.

Contenuti• Per ciascuna iniziativa va elaborato un pro-gramma che specifichi: o la descrizionesintetica degli obiettivi che ci si proponedi conseguire, con riferimento alle pecu-liari capacità dell’organizzazione; o l’arti-colazione dell’attività (Programma), evi-denziando in particolare e chiaramente iltema della sicurezza; o l’individuazione deivolontari a cui è finalizzata, in ragione deicompiti svolti; o l’indicazione degli istrut-tori-docenti che saranno impegnati.

Per le attività formative, informative e di ad-destramento può essere richiesta l’applicazionedei benefici previsti dagli articoli 9 e 10 delD.P.R. 194/2001, secondo le specifiche pro-cedure a tal fine stabilite, ma tale richiesta ela relativa concessione da parte dell’autoritàdi protezione civile preposta non è indispen-sabile ai fini del riconoscimento dell’attivitànell’ambito del piano formativo. Sono fattesalve le abilitazioni/certificazioni già previstee disciplinate da vigenti e specifiche disposizionilegislative o regolamentari e che prevedanoil rilascio di attestazioni (patenti, brevetti, etc.)a cura delle autorità competenti. Le attesta-zioni di queste tipologie eventualmente ac-quisite nell’ambito dello svolgimento di attivitàprofessionali sono riconosciute a condizioneche esse abbiano valore legale anche al difuori dell’ambito aziendale.

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2 Lettera

uGentilissimi,anche quest’anno, come avviene puntualmente ad ogni autunno, il maltempo ha colpito molte zone delnostro Paese, causando allagamenti e, nel peggiore dei casi, esondazione di fiumi e disagi alla circolazione.Aprendo il sito della protezione civile, come cittadino, mi sarei aspettato di trovare informazioni in tem-po reale sulla situazione, i rischi per la popolazione, la percorribilità delle strade, le indicazioni per laviabilità alternativa ecc. ma niente di tutto questo!!!!!!! Vi sembra possibile che nell’era di internet e conun sito ufficiale del Dipartimento della Protezione Civile, non si possano trovare notizie certe per le emer-genze in tempo reale? Nell’attesa di una risposta, cordiali saluti.Biagio C.

Gentile Biagio,la Protezione Civile in Italia è organizzata su diversi livelli di competenza e responsabilità. Il Dipartimento dellaProtezione Civile interviene solo nelle situazioni più gravi, in risposta a calamità che per la loro intensità edestensione devono essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari (eventi “tipo c” previsti dall’art. 2 dellalegge 225/1992, come modificato dal d.l. n. 59/2012 convertito dalla legge 100/2012). L’emergenza maltempodello scorso novembre rientrava negli eventi di “tipo b” e ha visto l’intervento coordinato degli enti e delleamministrazioni competenti in via ordinaria. Il Dipartimento non ha gestito direttamente l’emergenza, ma haseguito l’evolversi della situazione, in raccordo con le Regioni, le Prefetture e le strutture operative sul territorio.Non essendo “titolare” delle informazioni sull’evento in corso il Dipartimento ha pubblicato sul proprio sitoufficiale solo il quadro generale delle criticità sul territorio, sulla base delle informazioni fornite dalle struttureterritoriali di protezione civile. Per informazioni più dettagliate sull’evoluzione dei fenomeni, le allerta attivatee le misure da seguire è possibile consultare i siti internet istituzionali delle Regioni coinvolte e i siti delleprotezioni civili regionali. Notizie sempre aggiornate sulla viabilità sono disponibili attraverso i canali delCciss-viaggiare informati, le trasmissioni di Isoradio e i notiziari di Onda Verde sulle tre reti Radio-Rai.Informazioni sulla viabilità sono disponibili anche sul sito dell’Anas e al numero unico “Pronto Anas” 841.148.Sul sito di Ferrovie dello Stato e Trenitalia – oppure chiamando il numero verde gratuito 800 89 20 21 – èpossibile verificare il programma della circolazione dei treni.

Competenze e responsabilità nelle emergenzeUn cittadino chiede dove trovare le informazioni in caso di calamità

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so fino ad h24 tutti i giorni della settimana. Per le domande online e per consultare

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