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Dr.ssa Flaviana Tondi
AUO MEYER
Pianificazione della dimissione del bambino cronico e continuità
assistenziale
16/06/2014 2
Cronicità Pediatrica/prospettive epidemiologiche
Affrontare la sfida del progressivo aumento della cronicità pediatrica
Gestione del percorso dei bambini cronici
complessi come unico episodio
longitudinale
seguendo con particolare attenzione
la transizione
verso la presa in carico domiciliare
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STRATEGIE DEL CHRONIC CARE MODEL
Capovolge il paradigma “dell’attesa” utilizzato per le patologie acute e assume come riferimento quello
“dell’iniziativa” per prevedere e prevenire
complicazioni e aggravamenti
Stabilisce solidi collegamenti con i pazienti le famiglie la comunità
Introduce una cultura di forte integrazione tra cure
primarie e la medicina specialistica
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Forte Integrazione della rete pediatrica regionale (D.R. N. 298 DEL 2012)
Gestione Proattiva delle patologie “croniche”, prevedere e prevenire complicanze
Coinvolgimento attivo dei bambini e delle famiglie
nella gestione del programma assistenziale
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CONTINUITA’ ASSISTENZIALE AOU MEYER
Approccio proattivo
Empowerment
bambino/famiglia cargiver
PRESA IN CARICO GLOBALE PER TUTTO IL
PERCORSO DI CURA E DI ASSISTENZA
Ospedale Meyer Cure domiciliari
Bambini particolarmente
complessi
Integrazione con il Territorio per i bambini
con necessità di assistenza a lungo
termine
Approccio proattivo
Empowerment
bambino/famiglia cargiver
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Punto Unico di Gestione della Continuità Assistenziale
AOU MEYER (PROCEDURA AZIENDALE N. POCD001)
Rappresenta la modalità di rispondere mediante un sistema strutturato a
tutte quelle situazioni che necessitano di particolare attenzione nella fase
di transizione dall’ospedale al proprio domicilio RISPOSTA DI QUALITA’ ATTRAVERSO
•Tempestività della segnalazione 48 ore dal ricovero - Scheda di Segnalazione
•Definizione dettagliata del programma clinico- terapeutico –assistenziale
•Addestramento famiglia
•24 prima della dimissione – Piano delle Dimissioni
Organizzazione Accessi
Domiciliari Pz seguiti dalle
Cure Domiciliari Meyer
Integrazione Ospedale
Territorio pz in dimissione
Programmata
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CONTINUITA’ NEL PERCORSO SCOLASTICO MEYER
Al ricovero attivazione scuola ospedaliera (primaria- Secondaria di I e II grado) Alla dimissione attivazione scuola domiciliare
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ASSISTENZA DOMICILIARE MEYER
AREA METROPOLITANA FIRENZE
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Patologie Oncoematologiche Difetti congeniti
Errori del Metabolismo
Neurologiche
Gastrointestinali
Insuff. Renale Cronica Malattie Autoimmuni Infezioni gravi
Distrbuzione per età
1 diagnosi principale 2-5 secondarie
0
3
6
9
12
15
18
21
24
27
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Totale
Qta
Età
Sesso Totale
F 21
M 33
Totale complessivo 54
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Ma anche per patologie acute
Infezioni gravi per cui sarebbe necessario un lungo ricovero
per completare la terapia
Dopo una stabilizzazione è possibile proseguire la cura a casa
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Casi complessivi seguiti dalla continuità assistenziale Anno 2012
• 141 regionali • 34 extraregionali
Di cui presi in carico dalle cure
domiciliari Meyer
• 45 regionali (città di Firenze) • 23 extraregionali
Anno 2013
• 133 regionali
• 53 extraregionali
Di cui presi in carico dalle cure domiciliari Meyer
• 39 regionali (città di Firenze)
• 35 extraregionali
(domiciliati case accoglienza convenzionate Ospedale Meyer)
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Media
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Progetto Riorganizzazione Assistenza Domiciliare – Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e
Coesione Sociale -Regione Toscana – (Bozza 10/06/2013)
INTENSITA’ ASSISTENZIALE
INDICATORI DI STRUTTURA
Nome indicatore (Fonte - Commissione Nazionale LEA)
• GEA = giornate effettive di assistenza
• GdC = giornate di Cura
• CIA = Coefficiente intensità assistenziale
STANDARD/ VALORE DI RIFERIMENTO
Profilo di cura CIA
(GEA/GdC) CD Livello 0 0- 0,13 CD Primo livello 0,14-0,30 CD Secondo Livello 0,31-0,50 CD Terzo livello 0,51-0,60 Cure palliative (terminali) 0,61- 1
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PROFILO DI CURA: CALCOLATO SUL COEFFICIENTE DI INTENSITA’ ASSISTENZIALE CIA
(sottratte le gg di degenza presso l’ospedale Meyer) Unità
assistenziale
%Pz. x Profilo di cura livello 0
%Pz. x Profilo di
cura livello 1
%Pz x Profilo di
cura livello 2
%Pz x Profilo di
cura livello 3
%Pz x Profilo di cura livello
> 3 utilizzato anche per le cure palliative
Oncologia 65% 21% 8,5% - -
Neuronco 50% 8,3% 16% - 25%
Pediatria medica A 14% - - - 86%
Pediatria medica B 11% 11% - - 77%
Rianimazione - - - 25% 75%
Chirurgia - 100% - -
Fibrosi cistica - - - - 100%
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La complessità assistenziale dei pazienti cronici risiede nella natura socio-sanitaria dei bisogni dei bambini
(prestazioni sanitarie a rilevanza sociale – DPCM 14 FEBBR. 2001)
prestazioni sanitarie ed azioni di protezione sociale, anche di lungo periodo, organizzate sulla base di progetti personalizzati redatti sulla scorta di
valutazioni multidimensionali
Tali prestazioni Sanitarie a Rilevanza Sociale sono caratterizzate dall’inscindibilità del concorso di più apporti professionali
dall’indivisibilità dell’impatto congiunto degli interventi sanitari e sociali sui risultati dell’assistenza
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PRESTAZIONI SANITARIE A RILEVANZA SOCIALE (DPCM 14 FEB 2001)
% DI PZ. RESIDENTI NELLA REGIONE TOSCANA, SEGNALATI IN CONTINUITA’ ASSISTENZIALE CON ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO SOCIALE OSPEDALIERO, PER I QUALI E’ STATA ATTIVATA LA
VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE CONGIUNTA OSPEDALE/TERRITORIO
Unità Assistenziale Attivazione servizio sociale ospedaliero e territoriale
Valutazione multidimensionale congiunta ospedale territorio
Oncologia 17% 17%
Neuronco 2,5% 2,5%
Pediatria medica B 4% 4%
Pediatria medica A 32% 32%
Rianimazione 17% 17%
Chirurgia 0% 0%
Fibrosi Cistica 0% 0%
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Centralità della famiglia
family centred care
epowerment dei familiari e caregivers
componenti di un unico team clinico
assistenziale, orientato a soddisfare le loro
aspettative, preferenze, bisogni e valori
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COINVOLGIMENTO ATTIVO DEL PAZIENTE
APPROCCIO INTERCULTURALE
Identificare gli obiettivi
Le azioni per affrontare
Le preoccupazioni
dei pazienti
Dare al pz/famiglia Un piano scritto personalizzato
con chiari obiettivi da raggiungere
Chiedere al pz/famiglia quanto si senta
sicuro nel gestire il programma
Fornire specifiche
informazioni richieste
dal paziente
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Mediazione culturale Meyer
Tutto ciò che a partire dalle stimolazioni sensoriali si trasforma in modelli mentali, parte dalle interazioni tra stimoli esterni
e la precedente sedimentazione culturale
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EDUCAZIONE TERAPEUTICA GENERALE
Il pz/caregivers non ha acquisito nessuna delle competenze di seguito riportate 0
Il pz/ caregivers riferisce correttamente l' azione da effettuare 1
Il pz/ caregivers simula correttamente l'informazione ricevuta 2
Il pz/ caregivers effettua correttamente e in completa autonomia l'azione 3
Retraining R
Azioni infermiere Azioni
Paziente/Caregivers
valutazione
iniziale
livello raggiun
to
livello atteso
Informare il PZ/CG sul piano terapeutico- assistenziale, con un colloquio
Il PZ/CG riferisce correttamente
l'informazione ricevuta
data
1 azione
sigla
Educare il PZ/CG ad eseguire il corretto lavaggio delle mani
Il PZ/CG esegue il corretto lavaggio delle mani
data
3 azione
sigla
Educare il PZ/CG ad eseguire correttamente l'igiene personale
Il PZ/CG riferisce le modalità di una corretta
igiene personale
data
1 azione
sigla
Educare il PZ/CV a seguire un corretto regime alimentare
Il pz/CG riferisce di seguire una corretta
alimentazione e di conservare
adeguatamente gli alimenti.
data
1 azione
sigla
Istruire il PZ/CG a riconoscere ed a segnalare eventuali disturbi o alterazioni della diuresi e/o dell'alvo
Il PZ/CG riferisce quali sono eventuali disturbi o
alterazioni della diuresi e/o dell'alvo
data
1 azione
sigla
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Quali risultati per i bambini e le loro famiglie
Tutti i bambini seguiti hanno abbreviato il ricovero Bambini e familiari sono rientrati prima nel loro abituale contesto di vita
diminuzione del rischio di infezioni nosocomiali
L’ospedale ha utilizzato
meglio i posti letto
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SODDISFAZIONE UTENZA
(dati reportistica rilevazione soddisfazione utenza 2013)
Sì in parte
20%
Sì completamente
60%
no
20%
SI
80%
ritengo sia utile
aumentarle a
20%
NO
0%
non segnalato
0%
SI
80%
NO
20%
qualche volta
0%
sempre
80%
spesso
20%
sempre
80%
spesso
20%
Ha fiducia negli infermieri che ti assistono
Alle tue domande ricevi risposte chiare
Vi è stato fornito un numero di riferimento a cui può telefonare in caso di necessità
Ritieni siano sufficiente le ore dedicate all’assistenza di suo figlio
Prima della dimissione ti sono state fornite informazioni chiare in merito al programma di Dimissione e di Assistenza a Domicilio
16/06/2014 28
Prospettive Future
Procedura dimissioni protette concordata
con ASF Firenze
Maggiore integrazione con l’ufficio
Scolastico regionale per l’attivazione della
scuola domiciliare
Protocollo intesa associazioni
genitori /Rilevazione Soddisfazione on- line
PIANO SVILUPPO AZIENDALE
AZIONE PROGETTUALE 1 - ASSISTENZA BAMBINI CLINICAMENTE COMPLESSI
“HIGH DEPENDENCY CARE”
16/06/2014 29
GRAZIE PER L’ATTENZIONE