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Pianificazione dell’emergenza Il “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico” Roma, 19 giugno 2014 Giovanni Doddi
Piani nazionali di emergenza
Pianificazione dell’emergenza di protezione civile
comunale, intercomunale e provinciale e modello d’intervento regionale
Piani di settore delle componenti e delle strutture operative
Piano regionale di protezione
civile
Piano provinciale di
emergenza
Piano com/intercom
Organizzazione di protezione civile
e elementi conoscitivi del
territorio
Struttura organizzativa
nazionale
Esercitazioni Formazione Comunicazione
All. 1
All. 2
Il GEOLOGO PROFESSIONISTA NELLE ATTIVITA’ DI PROTEZIONE CIVILE
…l’11 febbraio scorso
La pianificazione dell’emergenza Il contesto normativo…
…compone un quadro complesso in materia:
Legge n. 225/1992
Decreto Legislativo n. 112/1998
Legge n. 401/2001
Legge Costituzionale n. 3/2001 (riforma Titolo V)
Dir. PCM 3 dicembre 2008 - indirizzi operativi per la gestione delle emergenze
DPCM 3 dicembre 2008 - organizzazione e funzionamento di SISTEMA
Legge n. 100/2012
Legge n. 135/2012 (conversione DL 95/2012) Dir. PCM 14 gennaio 2014 - Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico
Legge n. 56/2014
Dir. PCM 14 febbraio 2014 – disposizioni per l’aggiornamento della pianificazione di
emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio
LIVELLO STATALE indirizzo, promozione, coordinamento Programmi nazionali di soccorso, piani nazionali di emergenza Gestione delle emergenze di tipo c) LIVELLO REGIONALE indirizzi per la predisposizione dei piani provinciali e comunali di emergenza Piano regionale di protezione civile Gestione delle emergenze di tipo b) LIVELLO PROVINCIALE Piano di emergenza provinciale Gestione delle emergenze sul territorio provinciale LIVELLO COMUNALE Piani comunali e/o intercomunali di emergenza Gestione delle emergenze sul territorio comunale
Competenze in materia di pianificazione
viene approvato - e periodicamente verificato e aggiornato - dal Comune con
deliberazione consiliare, secondo le indicazioni operative adottate dal Dipartimento
della protezione civile e dalle Giunte regionali (art. 15, commi 3-bis e 3-ter, della L. 225/92) e sulla
base degli indirizzi regionali (art. 108, lettera c, punto 3, del d.lgs. 112/98);
tale disposizione si intende valida anche relativamente ai piani intercomunali, esplicitamente previsti dall’art. 108 d.lgs. 112/98, prevedendone l’approvazione nei consigli dei comuni interessati.
piano di emergenza comunale
L. 135/2012 - Art. 19 […] sono funzioni fondamentali dei comuni […] attività, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi; […] I comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, ovvero fino a 3.000 abitanti se appartengono o sono appartenuti a comunità montane […] esercitano obbligatoriamente in forma associata, mediante unione di comuni o convenzione, le funzioni fondamentali dei comuni L. 56/2014 – comma 112 Qualora i comuni appartenenti all’unione conferiscano all’unione la funzione della protezione civile, all’unione spettano l’approvazione e l’aggiornamento dei piani di emergenza di cui all’articolo 15, commi 3 -bis e 3 -ter , della legge 24 febbraio 1992, n. 225, nonché le connesse attività di prevenzione e approvvigionamento, mentre i sindaci dei comuni restano titolari delle funzioni di cui all’articolo 15, comma 3, della predetta legge n. 225 del 1992.
livello comunale
• viene predisposto dalla Provincia sulla base degli indirizzi regionali (art. 108, lettera b, punto
2, d.lgs. 112/98);
• il prefetto, anche sulla base del programma provinciale di previsione e prevenzione, predispone il piano per fronteggiare l'emergenza su tutto il territorio della provincia e
ne cura l'attuazione (art. 14 comma 1, L 225/92);
il disposto dell’art. 14 della L. 225/92, così come modificato dalla L. 100/2012, ribadisce l’esigenza che la
pianificazione d’emergenza provinciale sia predisposta concordemente con la competente Prefettura-UTG,
ai fini di garantire la piena integrazione delle attivazioni di pertinenza delle strutture statali e degli enti locali
territoriali, ed in collaborazione con la Regione
piano provinciale di emergenza
livello provinciale
viene predisposto dalla Regione e può prevedere criteri e modalità di intervento da
seguire in caso di emergenza sulla base delle indicazioni operative adottate dal
Dipartimento della protezione civile e il ricorso a un piano di prevenzione dei rischi (art.
1-bis D.L. 59/2012 convertito in L. 100/2012);
il legislatore pone tale adempimento in forma facoltativa; tale strumento rappresenta un utile collegamento
tra le pianificazioni di livello territoriale e il modello d’intervento nazionale.
piano regionale di protezione civile
livello regionale
livello nazionale
da predisporre, d'intesa con le regioni e gli enti locali interessati, in
caso di eventi calamitosi di cui all'articolo 2, comma 1, lettera c), della
legge 24 febbraio 1992 n. 225, e da attuare
fanno riferimento a ben definiti e identificati scenari di evento
di eccezionale intensità e/o estensione, e contengono la previsione
delle misure che tutti i soggetti interessati, ai vari livelli di competenza,
devono adottare secondo e proprie procedure e pianificazioni interne
Piani nazionali di emergenza d.lgs. 112/98, art. 107, lettera f, punto 2
Programmi nazionali di soccorso e piani per l’attuazione delle conseguenti misure d’emergenza
art. 5, comma 2, D.L. 343/2001 convertito in L. 401/01
Perseguono l’obiettivo del coordinamento e della
direzione unitaria del Servizio nazionale della
protezione civile, fornendo gli indirizzi per la
realizzazione dei piani d’emergenza da parte dei
soggetti interessati di livello nazionale e territoriale.
livello nazionale
.
le risultanze delle attività svolte hanno evidenziato un cambiamento nella metodologia di pianificazione di emergenza per il rischio sismico…
Il Dipartimento della protezione civile ha avviato, a partire dal 2011 in regione Calabria,
successivamente nel 2012 in regione Basilicata e anche durante le più recenti gestioni
emergenziali di rilievo nazionale, un percorso di approfondimento circa l’approccio alla
pianificazione dell’intervento delle componenti e strutture operative del SNPC a fronte di
eventi sismici emergenziali di rilevanza nazionale
La pianificazione nazionale di emergenza
.
la pianificazione nazionale non può far riferimento ad un singolo evento, per quanto storicamente significativo, bensì deve essere tarata per garantire la risposta operativa a fronte di ogni terremoto che si manifesti nell’area oggetto di pianificazione. In tal senso si dovrà prendere a riferimento la pericolosità sismica del territorio.
La forma organizzativa del sistema di coordinamento tra i livelli nazionale e territoriale, deve essere adattabile al contesto territoriale interessato da un evento emergenziale e consiste in due fasi consecutive e brevemente sovrapponibili, identificabili nelle attività di direzione e indirizzo del Comitato operativo della protezione civile e, sul territorio, della Di.Coma.C. – Direzione di comando e controllo.
Il modello d’intervento nazionale deve integrarsi in forma coordinata rispetto a quello dei livelli territoriali. I dati, le informazioni, gli elementi conoscitivi indispensabili alla preparazione della risposta operativa nazionale sono pertanto forniti dal territorio e desunti dalle pianificazioni di livello territoriale.
…in particolare:
La pianificazione nazionale di emergenza
Metodo Augustus
Esperienze operative
Direttiva PCM 14 gennaio 2014
Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico
Direttiva PCM 3 dicembre 2008
programmi nazionali di soccorso e piani per l’attuazione delle conseguenti misure d’emergenza art. 5, comma 2, D.L. 343/2001 convertito in L. 401/01
Persegue l’obiettivo del coordinamento e della direzione unitaria dell’intervento del SNPC, fornendo gli indirizzi per la predisposizione delle pianificazioni di emergenza, per quanto di rispettiva competenza, del DPC e delle componenti e strutture operative per il contrasto agli eventi sismici di cui all’articolo 2, comma 1, lettera c, della legge n. 225/92
Fornisce le indicazioni per l’aggiornamento e la verifica delle suddette pianificazioni, anche mediante periodiche esercitazioni, nonché individua i soggetti preposti alla promozione di percorsi formativi e di azioni finalizzati alla crescita della conoscenza della protezione civile
Ribadisce l’importanza della pianificazione di emergenza, ai vari livelli territoriali e di competenza
Parte integrante del Programma sono le disposizioni riportate nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 dicembre 2008, presupposto indispensabile per assicurare l’efficacia dell’azione di protezione civile attraverso il coordinamento operativo di gestione dell’emergenza ed il flusso delle informazioni fra i soggetti interessati
Direttiva PCM 14 gennaio 2014 “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico”
G.U. n. 79 - 4 aprile 2014
Il Cittadino viene inteso come soggetto “attivo”, non passivo
Viene affermato il carattere resiliente nella strutturazione dei sistemi di protezione civile e nella predisposizione delle pianificazioni d’emergenza
Approccio alla pianificazione che assicuri flessibilità e sostenibilità
Definisce il modello d’intervento come l’insieme degli elementi funzionali alla gestione operativa e delle azioni da porre in essere per fronteggiare le diverse esigenze manifestatesi a seguito dell’evento
Ribadisce l’importanza della definizione delle Funzioni di supporto
Introduce la definizione dei Piani nazionali di emergenza
Direttiva PCM 14 gennaio 2014 “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico”
G.U. n. 79 - 4 aprile 2014
Direttiva PCM 14 gennaio 2014 “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico”
G.U. n. 79 - 4 aprile 2014
Piani nazionali di emergenza
Pianificazione dell’emergenza di protezione civile
comunale, intercomunale e provinciale e modello d’intervento regionale
Piani di settore delle componenti e delle strutture operative
Piano regionale di protezione
civile
Piano provinciale di
emergenza
Piano com/intercom
Organizzazione di protezione civile
e elementi conoscitivi del
territorio
Struttura organizzativa
nazionale
Esercitazioni Formazione Comunicazione
All. 1
All. 2
Direttiva PCM 14 gennaio 2014 “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico”
G.U. n. 79 - 4 aprile 2014
Pianificazione dell’emergenza di protezione civile
comunale, intercomunale e provinciale e modello d’intervento regionale
Piano regionale di protezione
civile
Piano provinciale di
emergenza
Piano com/intercom
Pianificazione dell’emergenza come attività di sistema cui devono concorrere tutti i soggetti competenti Efficacia della risposta all’emergenza condizionata dalla definizione di adeguati strumenti di pianificazione ai diversi livelli territoriali Elementi conoscitivi utili al modello d’intervento nazionale
Piani nazionali di emergenza
Organizzazione di protezione civile
e elementi conoscitivi del
territorio
Struttura organizzativa
nazionale All. 1
All. 2
Direttiva PCM 14 gennaio 2014 “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico”
G.U. n. 79 - 4 aprile 2014
Piani per l’attuazione delle misure di emergenza:
devono essere definiti su scala regionale e si compongono
di una prima parte che definisce la
Struttura organizzativa nazionale
e di una seconda parte che riporta
l’Organizzazione di protezione civile e gli elementi
conoscitivi del territorio
di una determinata regione.
I Piani nazionali rappresentano la base di dati e informazioni per l’organizzazione della risposta operativa di livello nazionale sul territorio colpito:
• sono definiti su scala regionale
• prescindono da un singolo e puntuale scenario d’evento
• Individuano obiettivi e azioni finalizzate a garantire il coordinamento e la direzione unitaria dell’intervento
• garantiscono il supporto e l’integrazione della risposta “spontanea” dei sistemi locali di protezione civile
Direttiva PCM 14 gennaio 2014 “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico”
G.U. n. 79 - 4 aprile 2014
Piani nazionali di emergenza
Direttiva PCM 14 gennaio 2014 “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico”
G.U. n. 79 - 4 aprile 2014
Piani di settore delle componenti e delle strutture operative
Le componenti e le strutture operative, nel rispetto della propria catena di comando e
controllo interna, devono redigere specifici piani di intervento che consentano
l’integrazione della propria risposta con le attivazioni dei livelli di coordinamento
dell’emergenza locali e nazionali.
I piani di intervento devono contenere la struttura organizzativa necessaria a garantire il supporto alle attività dei centri di coordinamento attivati per la gestione dell’emergenza.
Piani di intervento delle componenti e delle strutture operative
Direttiva PCM 14 gennaio 2014 “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico”
G.U. n. 79 - 4 aprile 2014
Esercitazioni Formazione Comunicazione
Il DPC, d’intesa con le Regioni e le Province Autonome, promuove periodiche esercitazioni di livello nazionale Le Regioni e le Province Autonome verificano gli elementi contenuti nei documenti di pianificazione con cadenza annuale, anche attraverso esercitazioni per posti di comando. Le Componenti e le Strutture operative verificano i propri piani di settore Le Regioni e le Province Autonome promuovono percorsi formativi per gli operatori chiamati a concorrere alla predisposizione e all’attuazione dei piani nonché iniziative e percorsi educativi sulla cultura di protezione civile, in particolare supportando i Sindaci nella realizzazione di attività finalizzate alla comunicazione ai cittadini.
Esercitazioni, formazione e comunicazione
Struttura organizzativa nazionale
Direttiva PCM 14 gennaio 2014 “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico”
G.U. n. 79 - 4 aprile 2014
All. 1
Le indicazioni riportate valgono per tutto il territorio nazionale e garantiscono il coordinamento operativo e la direzione unitaria degli interventi ed individuano gli obiettivi di massima e le conseguenti azioni che devono porre in essere i soggetti a vario titolo competenti ed interessati nell’ambito degli organi di coordinamento nazionali
Comitato operativo Di.Coma.C.
…l’11 febbraio scorso
Comitato operativo
Sono riportati gli obiettivi e le azioni del Comitato operativo e delle Funzioni di supporto
dell’Unità di crisi del DPC, alle attività delle quali concorrono tutti i soggetti ordinariamente competenti.
Direttiva PCM 14 gennaio 2014 “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico”
G.U. n. 79 - 4 aprile 2014
Struttura organizzativa nazionale All. 1
Unità di coordinamento
Assistenza alla popolazione
Sanità e assistenza sociale
Logistica
Telecomunicazioni d’emergenza
Accessibilità e mobilità
Servizi essenziali
Coordinamento attività marittime
Coordinamento attività aeree Informatica
Gestione risorse umane e automezzi del Dipartimento della protezione civile
Censimento Danni ed Agibilità post-evento delle Costruzioni
Rischi indotti
Volontariato
Comunicazione
Stampa
Attività internazionali
Supporto amministrativo e finanziario
Supporto giuridico e provvedimenti normativi
Tecnica e di valutazione
Il numero e la tipologia delle funzioni da attivare in ambito Unità di
crisi deve considerarsi flessibile e adattabile alle esigenze operative
Direttiva PCM 14 gennaio 2014 “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico”
G.U. n. 79 - 4 aprile 2014
Struttura organizzativa nazionale All. 1 Funzioni di supporto dell’Unità di crisi del DPC
www.protezionecivile.gov.it
Funzione Tecnica e di valutazione Tratta le tematiche del rischio sismico e degli effetti geologici indotti dal terremoto. Raccoglie e
valuta le informazioni sull’evento in atto, fornendo supporto tecnico in materia. Mantiene i rapporti
con il Coordinamento delle Regioni e delle Province Autonome, con gli ordini professionali e con i
centri di ricerca scientifica per rafforzare la presenza sul territorio di tecnici professionisti per
le attività di competenza della funzione stessa.
Funzione Danni e Agibilità post-sisma delle Costruzioni
Valuta i danni e l’agibilità post-sisma di edifici ed altre strutture ….
Coordina l’impiego di squadre di tecnici per le verifiche speditive di agibilità degli edifici…
Mantiene i rapporti con …….i Consigli Nazionali degli Ordini Professionali e con i Centri di
Competenza, per rafforzare la presenza sul territorio di tecnici professionisti ….
…La Funzione ha valenza operativa soprattutto esterna, proiettata sul territorio. Pertanto, in
sede e a supporto del Comitato Operativo, opera principalmente per programmare e preparare le
attività da svolgere successivamente in loco.
Funzione Rischi indotti
Tratta le tematiche relative a possibili altri rischi conseguenti allo scuotimento e agli effetti
geologici indotti dal terremoto…
Raccoglie e valuta le informazioni di propria competenza, fornendo supporto tecnico in materia di
interventi di ripristino ed interventi strutturali e non strutturali per la mitigazione del rischio
residuo.
Mantiene i rapporti con …. gli ordini professionali e con i centri di ricerca scientifica per
rafforzare la presenza sul territorio di tecnici professionisti per le attività di competenza della
funzione stessa.
Unità di crisi
Direttiva PCM 14 gennaio 2014 “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico”
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Struttura organizzativa nazionale All. 1 Obiettivi generali del Comitato operativo
Soccorso urgente Assistenza alla popolazione Definizione delle strategie d’intervento
Valutazione rischio residuo sul territorio e attivazione piani di emergenza specifici
Attivazione punti di accesso Accessibilità all’area colpita e mobilità
Individuazione e assegnazione delle aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse
Attivazione e afflusso delle risorse
Censimento Danni e verifica dell’agibilità post-sisma delle costruzioni
Attivazione Centri di coordinamento e operativi
Funzionalità delle comunicazioni Gestione e ripristino servizi essenziali
Monitoraggio e diffusione delle informazioni sull’evento
Implementazione del Sistema informativo a supporto delle decisioni
Attivazione sistemi di finanziamento Autorizzazioni alla spesa Indicazioni e disposizioni Gli obiettivi (..e le azioni..) non sono elencati in ordine temporale o
di priorità e non sono da considerarsi esclusivi ed esaustivi
Direttiva PCM 14 gennaio 2014 “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico”
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Struttura organizzativa nazionale All. 1
DI.COMA.C. Sono riportati gli obiettivi e le azioni delle Funzioni di supporto della DI.COMA.C., alle attività
delle quali concorrono tutti i soggetti ordinariamente competenti, in continuità rispetto a quelle intraprese dal Comitato operativo ovvero dalle funzioni di SISTEMA che cessano la propria operatività all’atto di istituzione della DI.COMA.C.
19 Funzioni Rappresentanze:
-Strutture operative - UPI, ANCI -Conf. Regioni e PPAA -MIBAC
Direttiva PCM 14 gennaio 2014 “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico”
G.U. n. 79 - 4 aprile 2014
Struttura organizzativa nazionale All. 1 Direzione di Comando e Controllo
Unità di coordinamento
Assistenza alla popolazione
Sanità e assistenza sociale
Logistica
Telecomunicazioni d’emergenza
Accessibilità e mobilità
Servizi essenziali
Coordinamento attività marittime
Coordinamento attività aeree
Informatica
Gestione risorse umane e automezzi del Dipartimento della protezione civile
Censimento Danni ed Agibilità post-evento delle Costruzioni
Rischi indotti
Volontariato
Comunicazione
Stampa
Attività internazionali
Supporto amministrativo e finanziario
Supporto giuridico e provvedimenti normativi
Tecnica e di valutazione
La composizione sopra riportata deve essere intesa come indicativa e
potrà subire variazioni in funzione della specifica situazione emergenziale
www.protezionecivile.gov.it
Di.Coma.C.
Funzione Tecnica e di valutazione
Obiettivi principali:
Coordinamento dei Centri di Competenza per i rilievi in area epicentrale
Indagini macrosismiche, per la definizione del quadro generale di danneggiamento sul territorio
Monitoraggio sismico del terreno e delle strutture
Rilievo degli effetti geologici indotti dal terremoto (faglie, fratture, frane, liquefazioni,
sinkholes, ecc.)
Indagini di microzonazione sismica
Attivazione piani di emergenza
Supporto tecnico
Funzione Danni e Agibilità post-sisma delle Costruzioni
Obiettivi principali della Funzione:
Valutazione dei danni e dell’agibilità post-sisma
Supporto alle attività di valutazione danni ed agibilità post-sisma di Beni Monumentali e altri
manufatti di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42
Supporto tecnico
Valutazioni in merito ad interventi di demolizione e/o messa in sicurezza dei percorsi
Funzione Rischi indotti
Obiettivi principali:
Valutazione delle condizioni di rischio residuo, monitoraggio e aggiornamento relativi ai
dissesti idrogeologici
Controlli sulle dighe
Controlli sugli stabilimenti a rischio di incidente rilevante e rischio NATEC
Attivazione piani di emergenza
Previsioni meteo
Supporto tecnico
Tutela ambientale
Direttiva PCM 14 gennaio 2014 “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico”
G.U. n. 79 - 4 aprile 2014
Organizzazione di protezione civile e elementi conoscitivi del territorio All. 2
Vengono definite le informazioni essenziali per la redazione dei documenti, su scala regionale, che permettono di definire gli elementi per il conseguimento degli obiettivi generali di coordinamento nella gestione dell’emergenza riportati nella Struttura organizzativa nazionale. Tali informazioni, fornite da Regioni e Province Autonome al DPC, sono di norma ricavate sulla base delle pianificazioni territoriali.
Sala Operativa Regionale (S.O.R.) Centri di coordinamento nazionale (DI.COMA.C)
Centri operativi misti (C.O.M.)
Interporto
Poli logistici risorse nazionali
AS
Aree di ammassamento soccorritori risorse nazionali
Centri di coordinamento soccorsi (C.C.S.)
D
Organizzazione di protezione civile e elementi conoscitivi del territorio
Direttiva PCM 14 gennaio 2014 “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico”
G.U. n. 79 - 4 aprile 2014
All. 2
Assistenza alla popolazione
Centri per il coordinamento
Reti di telecomunicazioni di emergenza
Individuazione dei rischi indotti
Accessibilità delle aree nei diversi modi di trasporto
Pianificazione del soccorso tecnico e
sanitario
Aree di smistamento logistico e di
ammassamento
Mobilità e servizi essenziali
Organizzazione di protezione civile e elementi conoscitivi del territorio
Direttiva PCM 14 gennaio 2014 “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico”
G.U. n. 79 - 4 aprile 2014
All. 2
I documenti devono essere articolati in cinque capitoli nei quali sono riportati gli elementi essenziali di ogni argomento: Inquadramento territoriale e amministrativo
Pericolosità e vulnerabilità di strutture e infrastrutture del territorio
Elementi conoscitivi – infrastrutture e reti
Elementi conoscitivi – Sistema regionale di protezione civile
Normativa regionale d’interesse per la protezione civile …+ allegati tecnici per informazioni di dettaglio
Direttiva PCM 14 gennaio 2014 “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico”
G.U. n. 79 - 4 aprile 2014
I dati dell’All. 2 devono essere georiferiti e forniti mediante formati compatibili con le più comuni piattaforme GIS, in modo da essere organizzati nel SITDPC
Nell’ottica della configurazione di un sistema distribuito per l’interscambio e la condivisione dei dati tra i diversi soggetti del SNPC
Pianificazione dell’emergenza Il “Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico” Roma, 19 giugno 2014 Giovanni Doddi
Piani nazionali di emergenza
Pianificazione dell’emergenza di protezione civile
comunale, intercomunale e provinciale e modello d’intervento regionale
Piani di settore delle componenti e delle strutture operative
Piano regionale di protezione
civile
Piano provinciale di
emergenza
Piano com/intercom
Organizzazione di protezione civile
e elementi conoscitivi del
territorio
Struttura organizzativa
nazionale
Esercitazioni Formazione Comunicazione
All. 1
All. 2
Il GEOLOGO PROFESSIONISTA NELLE ATTIVITA’ DI PROTEZIONE CIVILE