PGT Segrate Documento di Piano Elaborato 18 relazione · PGT Segrate – Documento di Piano -...

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INDICE 1 PREMESSA. 2 IL PROCESSO DI COSTRUZIONE DEL PIANO. 2.1 LE ISTANZE DEI CITTADINI. 2.2 GLI OBIETTIVI DELL’AMMINISTRAZIONE. 3 INQUADRAMENTO TERRITORIALE E RICOGNIZIONE DELLA P ROGRAMMAZIONE

TERRITORIALE. 3.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE.

3.1.1 Sistema insediativo esistente e previsto. 3.1.2 Sistema della mobilità: infrastrutture esistenti e previste. 3.1.3 Sistema dei servizi e del commercio. 3.1.4 Sistema ambientale e paesistico. 3.1.5 Trasformazioni territoriali e delle infrastrutture a scala metropolitana: lettura sintetica

per criticità e temi.

3.2 IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE. 3.2.1 Il Documento di Piano. 3.3 IL PIANO PAESISTICO REGIONALE E LA RETE ECOLOGICA REGIONALE. 3.4 IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE. 3.5 IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DEL PARCO AGRICOLO SUD

MILANO. 3.6 ULTERIORI PROGRAMMAZIONI DI INTERESSE PER IL TERRITORIO 3.6.1 Il Piano d’Area Adda-Martesana.

3.6.2 Il Piano cave. 3.6.3 Il Piano di Indirizzo Forestale (2004-2014).

4 EVOLUZIONE DEL SISTEMA URBANO. 4.1 SINTESI DELL’EVOLUZIONE URBANA. 4.2 RAPPORTO TRA LA PIANIFICAZIONE E LA COSTRUZIONE DELLA CITTÀ.

4.2.1 Stato di attuazione del P.R.G. vigente. 4.2.2 Il sistema dei vincoli.

4.3 CARATTERISTICHE SOCIO ECONOMICHE.

4.3.1 Popolazione. 4.3.2 Le abitazioni.

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4.3.3 Il sistema produttivo. 4.3.4 Le attività commerciali.

5 DOTAZIONE DI STANDARD. 5.1 ATTUAZIONE DEGLI STANDARD DI PROGETTO (PRG DEL 1987). 5.2 RAPPORTO INCREMENTO DELLA DOTAZIONE DI STANDARD A SEGUITO DI

VARIANTI. 5.3 PERCEZIONE DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI. 6 CONTESTO: CRITICITÀ E OPPORTUNITÀ. 6.1 RELAZIONI CON LA CITTÀ DI MILANO. 6.2 RELAZIONI TRA LE AREE DI FRANGIA. 6.3 FORMA URBANA. 6.4 QUARTIERI. 6.5 PIANIFICAZIONE RECENTE. 6.6 PAESAGGI METROPOLITANI E POST-INDUSTRIALI. 6.7 PAESAGGI ARTIFICIALI. 6.8 COSTRUZIONE DELL’IDENTITÀ. 6.9 RILANCIARE LA CENTRALITÀ URBANA. 6.10 LA METAFORA DELLA PORTA EST. 7 IL PROGETTO DI PGT. 7.1 SCENARIO DI RIFERIMENTO E RISULTATI ATTESI.

7.1.1 Evoluzione post-industriale del sistema metropolitano milanese. 7.1.2 Trasformazioni territoriali in corso e nuovo ruolo di Milano. 7.1.3 La concentrazione di interventi strategici sostenuti da f inanziamenti pubblici nel

comparto nord-ovest. 7.1.4 La dimensione qualitativa e quantitativa degli interventi già programmati sulle aree

centrali di Milano. 7.1.5 Processi di intensif icazione edilizia nel quadrante est anche a seguito delle

consistenti trasformazioni infrastrutturali previste. 7.1.6 Il rilancio delle possibilità insediative nel Comune di Milano previste nel redigendo

P.G.T. 7.1.7 Evoluzione, criticità e fattori di successo del territorio di Segrate. 7.1.8 Il processo di costruzione della città. 7.1.9 Contenuti strategici del Piano di Governo del Territorio. 7.1.10 Risultati attesi per la sostenibilità ambientale, economica e sociale del PGT.

7.2 LE AZIONI DI PGT.

7.2.1 Processi di trasformazione in corso. 7.2.2 Aree di trasformazione pubblica. 7.2.3 Riconnessioni urbane. 7.2.4 Nuove aree di trasformazione private.

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7.3 CONSUMO DI SUOLO. 7.4 STRUMENTI DI SOSTENIBILITÀ.

7.4.1 Realizzazione di impianti di Cogenerazione e Teleriscaldamento. 7.4.2 Politiche di preverdissement per le aree soggette a trasformazione. 7.4.3 Corridoi ecologici. 7.4.4 Riqualif icazione ecosistemica delle aree marginali pubbliche e private. 7.4.5 Rete di fognatura duale e misure per il contenimento dei consumi di acqua. 7.4.6 Interramento delle linee elettriche di alta e media tensione. 7.4.7 Politiche per l’eliminazione dell’eternit su tutto il territorio comunale.

7.5 AMBITI URBANI IN EVOLUZIONE. 7.5.1 Parco Esposizioni Novegro. 7.5.2 Zona per lo svago e divertimento notturno all'interno dell'Idroscalo. 7.5.3 Aree produttive all’interno del sistema urbano. 7.5.4 Controllo delle trasformazioni edilizie per la costruzione del sistema centro. 7.5.5 Delocalizzazione delle funzioni residenziali delle aree interferite dalle nuove

infrastrutture.

7.6 CRITERI NORMATIVI. 7.7 SCENARI A MEDIO ED A LUNGO TERMINE.

7.7.1 Collegamento alta capacità/aeroporto/metropolitana. 7.7.2 Evoluzione scalo ferroviario.

7.8 AZIONI DI MARKETING TERRITORIALE.

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1 PREMESSA.

Il concetto di governo del territorio è regolato dal capo II della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12, dove si introduce (art.6) il Piano di governo del territorio (PGT) quale strumento che “definisce l’assetto dell’intero territorio comunale” (art. 7).

Per rispondere nel modo più aderente possibile alla natura complessa del governo delle trasformazioni urbane l’articolazione dei contenuti della pianificazione comunale prevede nella legge una separazione degli strumenti che comunque operano dentro ad un quadro strategico unitario.

Secondo questa concezione il PGT si articola in tre atti:

• “Documento di Piano” con contenuti di carattere prevalentemente strategico, quale elemento “di regia” di una politica complessiva sul territorio, armonizzata rispetto agli obiettivi ed alle procedure ma anche attenta a problemi di efficacia e di opportunità, attraverso un sistema di relazioni fondato su meccanismi di reciproca coerenza (non a senso unico) e attenzione alle dinamiche dell’evoluzione dei sistemi urbani;

• “Piano dei Servizi” al quale è affidato l’armonizzazione tra insediamenti e città pubblica e dei servizi;

• “Piano delle Regole” al quale sono affidati gli aspetti di regolamentazione e gli elementi di qualità della città costruita.

Il Documento di Piano è finalizzato a restituire un’impostazione strategica alle ipotesi di sviluppo locale e non contiene previsioni che producono effetti diretti sul regime giuridico dei suoli (art.8, comma 3).

È lo strumento:

• nel quale saranno messe a punto le strategie di breve e medio periodo finalizzate all’attuazione del Governo del Territorio del Comune e a coordinare ed indirizzare le politiche ed i Piani di Settore che concorrono ai processi di riqualificazione urbana;

• dove vengono sintetizzate e valutate le analisi svolte sulla città grazie alle quali individuare le criticità, le potenzialità e le opportunità presenti e focalizzare gli obiettivi di governo che l’Amministrazione Comunale intende porsi per il breve e medio periodo;

• dove sono riportate le indicazioni e gli obiettivi specifici per il Piano dei Servizi, per il Piano delle Regole e per gli interventi di trasformazione urbana.

Il Documento di Piano si sviluppa attraverso contenuti di carattere analitico e progettuali (regole, direttive ed indicazioni) e da luogo a tre tipi di prodotti principali:

• elaborati cartografici (tavole di analisi, di rappresentazione delle strategie ed obiettivi di sviluppo, di individuazione e classificazione degli ambiti di trasformazione);

• relazione nella quale sintetizzare le analisi ed le ricognizioni necessarie

• assetto normativo che definisce l’efficacia del Documento di Piano in termini di prescrizioni, direttive ed indirizzi.

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2 IL PROCESSO DI COSTRUZIONE DEL PIANO.

2.1 LE ISTANZE DEI CITTADINI.

Nella procedura di redazione del Piano di Governo del Territorio le modalità di partecipazione dei cittadini sono disciplinate all’art. 13 della L.R. 12/2005. In particolare al comma 2 si prevede che chiunque possa presentare proposte o suggerimenti per la formazione del PGT, anche per la tutela di interessi diffusi.

Con Delibera G.C. n. 235 del 10 novembre 2005 il Comune di Segrate ha avviato il procedimento di formazione del Piano di Governo del Territorio ai sensi della citata norma.

Entro i termini previsti - 120 gg dalla data di pubblicazione dell’avviso di avvio del procedimento – sono pervenute all’Amministrazione Comunale n. 35 istanze. Oltre i previsti termini sono giunti altri contributi, in numero di 10.

Rispetto a questi ultimi l’Amministrazione ha ritenuto opportuno prendere in esame anche queste ultime, ma qualificandole sulla tavola n°1 “ ISTANZE” come “fuori termine”.

Nella tavola generale sono riportate le localizzazioni territoriali.

Le istanze sono state classificate in ordine cronologico e numerate progressivamente.

Complessivamente interessano una superficie territoriale di circa 430.962 m2, e riguardano, prevalentemente, aree di media superficie, con destinazione funzionale E/area agricola, CM/espansione mista e BD/produttivo misto.

Tra le proposte e i suggerimenti si riscontrano inoltre numerosi contributi di Associazioni di Cittadini o soggetti Istituzionali.

In particolare:

n° 8 istanze riguardano aree di superficie inferior e ai 50.000 m2;

n° 1 istanza riguarda un’area di 230.000 m 2;

n° 1 istanza riguarda il cambio di destinazione d’u so di immobile esistente

ed infine

n° 2 istanze richiedono la conferma di strumenti di pianificazione attuativa P.I.I. già avviati.

Contributi omogenei – n° istanza

Temi di interesse generale

5G, 6G, 7G, 8G, 9G, 10G, 11G, 12G, 13G, 14G, 15G, 16G, 17G, 18G, 21G, 24G, 25G, 26G

Ambiti di trasformazione urbanistica, modifica dell e destinazioni d’uso, adeguamento di programmi urbanistici

1P, 2P, 3P, 4P, 19P, 20P, 22P, 23P, 27P, 28P, 30P, 31P, 32P, 33P, 34P, 35P

Si riporta di seguito il “Registro Protocollo Osservazioni alla Delibera G.C. n. 235 del 10/11/2005 (avvio del procedimento per la formazione del PGT).

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n° Prot . n° Prot . Sup. area dest inaz ione destinazione

progr. Osservaz.

generale

del mq at tuale r ichiesta mq

1 1-P 66936 22/12/05 LINDOS sr l 20.687 zona E /agr i. Resid. Conv. 1.535

Res id. Libera 6.140

Ter ziar io 600

2 2-P 66985 22/12/2005 G. BIANCHI srl 48.000 E /agric . Res id. Libera 59.520

(pr evalente) Res id. Libera 14.880

Ter ziar io 3.600

Centro

cottura comunale 1.000

3 3-P 788 05/01/2006 FRANCO PELLEGATTA 56.660 E /agric . Residenz iale //

s tandard

4 4-P 789 05/01/2006 FRANCO PELLEGATTA 11.000 s tandard Residenz iale //

5 5- G 973 09/01/2006 Circ. n° 4 Redecesio pr oposte e sugger imenti per il PGT

6 6- G 1014 09/01/2006 Segrate Ciclabile pr oposta per piano della mobi l ità

ciclopedonale7 7- G 1080 09/01/2006 Federaz. COLDIRETTI os ser vazioni al proc edimento di

formazione del PGT

8 8- G 1120 09/01/2006 Ass. Anziani Anni verdi pr oposta per i l PGT - ci rcolo anziani con

campo boc ce9 9- G 1121 09/01/2006 Angelo Antona pr oposta per i l PGT - strada di

collegamento tra via Dante e via Novegr o

10 10-G 1122 09/01/2006 Angelo Antona pr oposta per i l PGT - strada di collegamento tra via Cassanes e e via Modigliani11 11-G 1124 09/01/2006 Angelo Antona pr oposta per i l PGT - rotatoria via

Rivol tana/via Novegro12 12-G 4129 24/01/2006 Guardia di Finanza S.SG. richiesta al loggi per i l pers onale del

Corpo

13 13-G 4449 25/01/2006 ROSA GIANNI pr oposta per i l PGT - acc ess o al

parcheggio del c imi tero14 14-G 31/01/2006 Coop. L'Angolo di S. Francesco pr oposta per i l PGT - cos tr uzione di eco-

cani le15 15-G 6159 06/02/2006 Comitat o di Lavander ie pr oposte per i l PGT - Lavander ie

16 16-G 6223 06/02/2006 Circ.M I2 - Lavanderie pr oposte per i l PGT - Lavander ie

17 17-G 6224 06/02/2006 Com. Salviamo il golfo agr icolo pr oposte per i l PGT

18 18-G 6225 06/02/2006 Resid. Villaggio Ambrosiano pr oposte per i l PGT

19 19-P 6243 06/02/2006 CARLA M. PENNATI BELLUSCHI 230.000 E /agric . Residenz iale

altro n.d.

20 20-P 6464 06/02/2006 MICAELA e ALBERTO FERNANDEZ ser vizi privati R x ar ea edificio

esis tente21 21-G 6465 06/02/2006 Partiti var i pr oposte e sugger imenti per il PGT

22 22-P 6524 06/02/2006 SEGRATE 2000 - INTERPART sr l PII Rov agnasc o

vedi 32P

campo s por tiv o

v ia XXV aprile

23 23-P 6525 06/02/2006 ANDREA E. CASTIGLIONI 1.250 CM Residenz iale

vedi 35P

24 24-G 6535 07/02/2006 Citt adini pr oposte per i l PGT

25 25-G 6547 07/02/2006 Ass. V illaggio Ambrosiano pr oposte per i l PGT

26 26-G 6556 07/02/2006 PARIDE PASSERINI pr oposte per i l PGT

27 27-P 6585 07/02/2006 PIAZZA e alt ri ric hiesta riconfer ma PII "Cass anese - Lav anderie"

28 28-P 6589 07/02/2006 A./G./D.BERTOLA 23.964,84 riconferma PII "Mol ino di Sopra- Rovagnas co"

29 29-G 6597 07/02/2006 Ass. V illaggio Ambrosiano pr oposte per i l PGT

vedi 25G

30 30-P 6597 07/02/2006 ADA GIANNINA D'AGNOLO 3.640 CM Residenz iale

Espositivo- comm.

31-P 6654 07/02/2006 FINIM sr l 34.000 E /agr ic. Residenz iale

Produttivo

32-P 6681 07/02/2006 INTERPART srl - IL MORETTONE sr l

vedi 22P

31 33-P 6973 07/02/2006 CARLO PIACENTINI E /agr ic. Produttivo

BD

32 34-P 6974 07/02/2006 FLAV IO FELLETTI 1.760 CM Residenz iale

35-P 7105 08/02/2006 ANDREA E. CASTIGLIONI

vedi 23P

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Istanze fuori termine

n° Prot . n° Prot. Sup. area destinazione destinazione

progr.Osservaz .generale del mq attuale richiesta m q

1 1- P 32116 26/06/2006 FEDERAL TRADE SpA 470 F BD

2 2- P 36534 20/07/2006 BAGNO- DOTTI - DOTTI standar d Residenz iale

3 3- P 23810 04/05/2007 RAGGIO DI LUNA srl piano di rec upero

4 4- P 29562 11/06/2008 IMMOBILIARE REDECESIO SpA Z12 permuta

5 5- P 26861 24/06/2009 ERMINIO CONTI - DIEGO CONTI 32.140 E /agr ic. Produttivo

6 6- P 27635 30/06/2009 ROMEO BESI - VALENTINA BESI

7 7- P 27976 01/07/2009 SOC. PRESTIGIO srl manc ano allegati

8 8- P 30623 16/07/2009 IMM. SPORTING CLUB MI2 sr l oss erv azioni per il PGT

9 9- P 31107 20/07/2009 ENNIOSEI sr l Commerc iale

10 10-P 44097 29/10/2009 MARIA A. e MASSIMILIANOLUTZ problema ordinanza demolizione cani le

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2.2 GLI OBIETTIVI DELL’AMMINISTRAZIONE.

1. Il “Centroparco”

Il fondamento strutturale della politica urbanistica segratese è costituito dalla realizzazione del “Centroparco” attualmente in fase di esecuzione seppur limitatamente alle aree già acquisite dall’Amministrazione. Il “Centroparco” dovrà assurgere al ruolo di cuore verde e pulsante della città; su di esso dovranno convergere le principali funzioni pubbliche e di interesse pubblico locale. Il “Centroparco”, voluto e realizzato dalla città di Segrate ricorrendo unicamente alle proprie forze e risorse, dovrà rappresentare la massima eccellenza della città quale simbolo della volontà dei segratesi di creare un luogo speciale ed identificativo della propria identità socioculturale. Il PGT dovrà quindi recepire il lavoro sinora svolto ed individuare, nel rispetto delle linee già tracciate dall’Amministrazione, la migliore soluzione atta a garantirne il completamento e le migliori connessioni con i quartieri che vi gravitano attorno. Le concessioni dovranno essere improntate su una logica di compenetrazione del verde da e per il “Centroparco”.

2. Il “golfo agricolo”

Il tema di riconversione delle aree del “golfo agricolo”, da tempo in discussione e per il quale è stata aperta una procedura VAS relativa ad una proposta di P.I.I. agli atti del Comune, dovrà essere affrontato in una logica atta a dare ulteriori valenze ambientali al processo di trasformazione e sviluppo della città. Secondo la dialettica urbanistica adottata dall’Amministrazione nell’affrontare il tema del “Centroparco”, il programma di riqualificazione del “golfo agricolo” dovrà reggersi su accordi di natura contrattuale con le proprietà delle aree interessate. A fronte della concessione di diritti volumetrici da destinare principalmente alla residenza o a funzioni con essa compatibili, i programmi urbanistici di natura contrattata che si andranno a definire dovranno reggersi su criteri atti a minimizzare il consumo di suolo, massimizzando le quote di verde realmente fruibile dai cittadini. Detti interventi dovranno anche rappresentare l’occasione per dotare la città di ulteriori quote di servizi soprattutto atti a rispondere al fabbisogno di strutture scolastiche, in particolar modo per l’istruzione superiore, queste ultime oggi assenti. La riqualificazione del “golfo agricolo” deve essere anche finalizzata al recupero morfotipologico del margine urbano di Rovagnasco e delle zone industriali di via Marconi e di Lavanderie.

3. Redecesio

A proseguimento dell’attività sinora svolta dall’Amministrazione sul quartiere di Redecesio, il PGT dovrà individuare i più opportuni interventi di trasformazione atti a migliorare ulteriormente la qualità urbana e l’offerta di servizi locali. In particolare occorrerà individuare un percorso di sviluppo atto a conciliare la necessità di riconvertire le grandi aree industriali dismesse, in primis le aree del CISE, e la valorizzazione delle aree frattali oggi dismesse. Le trasformazioni dovranno cercare di orientarsi verso la migliore valorizzazione del “laghetto di Redecesio” per il quale occorre insindacabilmente ottenere l’uso pubblico.

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4. Novegro

Compatibilmente con la presenza dei vincoli aeronautici, stante la presenza di invalicabili infrastrutture che pregiudicano l’integrazione del quartiere con le restanti parti della città, occorrerà porre in essere all’interno del PGT ogni iniziativa atta a favorire lo sviluppo di servizi rivolti ai cittadini. L’incremento del peso insediativo è sicuramente considerato elemento essenziale per raggiungere tale scopo. Esso dovrà essere perseguito sia attraverso il recupero delle aree libere oggi dismesse, sia attraverso la riconversione delle aree industriali presenti. Le trasformazioni dovranno comunque fondarsi sulla valorizzazione delle enormi potenzialità del quartiere legate alla presenza dell’aeroporto, alla possibilità di integrazione con le grandi aree a verde dei parchi Idroscalo e Forlanini e soprattutto all’accessibilità alla città di Milano che, nell’ottica di realizzazione della linea metropolitana 4, risulterà in futuro ancora più elevata.

5. Rovagnasco

Il PGT dovrà individuare gli strumenti idonei a garantire un rapido completamento del programma di recupero del nucleo storico del quartiere, anche attraverso la previsione di insediamento di nuove volumetrie. Coerentemente con il programma di riqualificazione della “Cassanese” previsto dal P.I.I. “Centroparco Lotto 1”, gli interventi pubblici sul quartiere dovranno condurre ad una effettiva ricucitura tra Rovagnasco e Segrate Centro utilizzando come criterio progettuale conduttore l’integrazione dei sistemi del verde presenti nel quartiere – parco Alhambra, parco della Commenda – con il Centroparco.

6. Villaggio Ambrosiano

Il PGT dovrà contenere strumenti normativi idonei a consentire la valorizzazione dell’identità del quartiere giardino in una logica atta a favorire da un lato il rinnovamento e l’adeguamento del patrimonio architettonico alle normative vigenti, soprattutto quelle in materia di risparmio energetico, e dall’altro lo sviluppo della capacità insediativa della città minimizzando il consumo di suolo.

7. Lavanderie

Il tema della ricucitura del quartiere, ormai completamente conformato, con il Centroparco e tramite questo con il resto della città dovrà essere la dominante di ogni iniziativa urbanistica. Sotto il profilo degli intereventi pubblici dovrà anche rafforzarsi la risposta al tema delle connessioni con i servizi presenti in Milano due e Redecisio.

8. Segrate Centro

Il quartiere frapposto tra Rovagnasco – Villaggio Ambrosiano e San Felice, in virtù del progressivo abbattimento delle barriere infrastrutturali (declassamento Cassanese e passerella ciclopedonale lungo il “ponte degli specchietti”) e della prevista realizzazione del Centro Commerciale, vede rivalutati gli aspetti funzionali dipendenti dalla propria centralità. In tale senso il PGT nella sua complessità dovrà contenere le misure idonee a valorizzare questo valore posizionale prevedendo il potenziamento dei servizi esistenti. Non secondarie dovranno essere le risposte necessarie a favorire lo sviluppo della capacità insediativa nel rispetto di logiche atte a contenere il consumo di suolo e favorire la riqualificazione architettonica del quartiere.

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9. Aree industriali e terziarie

Il PGT dovrà affrontare in termini strutturali il tema della riqualificazione e ottimizzazione delle aree industriali e terziarie presenti sul territorio. La crescita “per quartieri” della città ha comportato lo sviluppo di altrettante aree industriali o terziarie. Questo fenomeno, generatore di vicendevoli diseconomie con le aree residenziali, dovrà essere risolto attraverso la riconversione delle zone industriali poste al centro del territorio verso funzioni maggiormente compatibili con la residenza. In particolare, occorre completare la riconversione delle aree industriali frapposte tra il “Quartiere della Stazione” e Segrate Centro, favorire un processo di trasformazione verso il terziario delle aree industriali poste a margine e all’interno del Centroparco e assecondare la trasformazione dell’area industriale di Lavanderie ormai di fatto indirizzata verso funzioni commerciali.

D’altro canto il PGT dovrà però individuare le risposte più opportune per favorire l’insediamento dei servizi necessari alle imprese per un competitivo esercizio della loro attività. Resta obiettivo imprescindibile l’allontanamento delle zone residenziali dalle attività di spedizione e logistica.

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3 INQUADRAMENTO TERRITORIALE E RICOGNIZIONE DELLA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE.

3.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE

Il comune di Segrate può essere inquadrato secondo diversi punti di vista.

Esso appartiene infatti, secondo l’articolazione proposta dalla Provincia di Milano, al Tavolo interistituzionale Martesana-Adda (in Figura 1, l’ultima articolazione, seguente alla costituzione della Provincia di Monza e Brianza): questa lettura oltre ad essere utile per le politiche provinciali, permette di comprendere il ruolo di tale comune che, posto a ridosso di Milano, apre quest’ultimo verso i territori posti ad est, verso il fiume Adda e quindi verso Bergamo e Brescia.

Fig. 1 – I tav oli Interistituzionali

È tuttavia possibile inquadrare Segrate anche utilizzando altri punti di vista.

Innanzitutto, esso appartiene all’insieme dei comuni posti nell’immediata corona del Comune di Milano, con i quali condivide (cfr. quadro socio economico) una serie di caratteri specifici. Tra l’altro, Segrate si presenta, storicamente, come particolarmente collegato al capoluogo, di cui spesso ha rappresentato il luogo di insediamento di funzioni strategiche.

Inoltre, Segrate intrattiene una serie di relazioni strette con i comuni più vicini (questo aspetto è analizzato nel quadro socio-economico e in parte nell’inquadramento sovra locale). Quest’ultimo viene riportato di seguito secondo la seguente articolazione, che

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rispecchia in parte le tavole allegate:

• Il sistema insediativo esistente e previsto (tav.2)

• Il sistema della mobilità: infrastrutture esistenti e previste (tav.3)

• Il sistema dei servizi e del commercio sovra locale (tav.4)

• Il sistema ambientale e paesistico (tav. 5)

L’analisi sovra locale si conclude con una lettura sintetica delle trasformazioni territoriali e delle infrastrutture che propone la chiave di lettura di Segrate come Porta est del contesto metropolitano milanese (tav.6).

Inoltre, ulteriori approfondimenti verranno compiuti analizzando i diversi piani e vincoli sovra locali (Piano Territoriale Regionale, Piano Paesistico Regionale, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, Parco Agricolo Sud Milano ed altri).

3.1.1. Sistema insediativo esistente e previsto (TA V 2)

L’ambito di Segrate può essere letto sia in diretta relazione a Milano (appartenente ai comuni di prima cintura), sia come luogo di connessione con i territori ad est del capoluogo (appartenente al tavolo della Martesana-Adda).

Se si guarda a questi ultimi, si evidenzia tuttavia che essi presentano una situazione molto variabile, sia dal punto di vista delle forme della città, che dei processi sociali ed economici. Infatti, porzioni densamente costruite con caratteri decisamente metropolitani come, ad esempio, la spalla ovest, convivono con territori rurali formati da piccoli nuclei urbani e grandi estensioni agricole: uno spazio poco omogeneo al suo interno e con confini non sempre nettamente definiti. Questa porzione della regione milanese può essere descritta come un caleidoscopio che racchiude al suo interno alcune delle caratterizzazioni più tipiche della provincia di Milano. Il Martesana-Adda è area metropolitana ma anche spazio agricolo; è simile ad alcune parti della Brianza e del Nord Milano ma anche ad alcuni territori del Sud Milano; è, come il Ticino, luogo ove passare il tempo libero, ma è anche la città del lavoro, dei grandi centri commerciali e dei nuovi insediamenti della logistica; è il paesaggio della pianura irrigua e delle grandi cascine isolate, ma è anche quello delle ville extraurbane della pianura asciutta milanese.

Segrate, assieme ai comuni che si trovano sull’asse della Martesana/padana superiore, si presenta di fatto come un comune fortemente urbanizzato e la sua evoluzione è strettamente e direttamente legata alle funzioni e all’espansione di Milano.

Come mostrato dalla cartografia storica (figg. 2, 3 e 4) Segrate si sviluppa a partire da una serie di piccoli insediamenti a prevalente carattere agricolo (che ancora oggi si possono ritrovare come matrice nei quartieri in cui è articolato): tale territorio era attraversato dall’attuale Cassanese, lungo la quale Pioltello rappresentava il primo insediamento con una certa consistenza, e la Rivoltana, che di fatto per molti chilometri attraversava la campagna.

La linea della ferrovia, già presente alla soglia del 1888, condizionerà successivamente questo territorio, connotandolo fin da subito come luogo di cerniera tra Milano ed i territori posti ad est.

Anche l’insediamento dell’Idroscalo, luogo di atterraggio degli idrovolanti e di interscambio, così come gli insediamenti industriali (ben visibili nella fig. 4 nell’attuale quartiere Rubattino) e l’aeroporto contribuiranno ad indirizzare questo territorio verso una sviluppo

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frammentato e condizionato da tali presenze di carattere sovra locale (si veda anche riquadro 4 della tavola 2).

Fig. 2 – IGM 1888

Fig. 3 – IGM 1936

Fig. 4 – 1964

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Ancora oggi il comune di Segrate si trova partecipe ad una serie di interventi inseriti nel più generale quadro di grandi trasformazioni che stanno avvenendo a scala metropolitana (cfr. Riquadri 1 in Tav 2, Tav.3 e Tav.6).

Se escludiamo l’asse del Sempione, che dall’arco della pace conduce verso Rho, e più in generale il quadrante nord ovest di Milano (Polo Urbano CityLife, Bovisa, Portello, nuova Fiera Rho-Pero, Expo) si deve constatare che il quadrante est di Milano si presenta come uno dei maggiori ambiti di trasformazione.

Se guardiamo più nel dettaglio, e ricordando solo i principali (tav. 2):

Comune di Milano:

• PII Rogoredo-Montecity-Santa Giulia: si sviluppa su una superficie di 1.200 m2, sulle aree precedentemente occupate dalla Montedison e dalle officine Redaelli. Prevede 270.885 m2 di residenza, 162.000 m2 di terziario, 80.000 m2 di ricettivo, 30.000 m2 di commercio, 70.000 m2 di altre funzioni compatibili, a cui vanno aggiunte le superfici delle funzioni pubbliche.

• PRU Rubattino: riguarda una superficie complessiva di 611.207 m2, costituita dalle aree ex Innocenti Maserati (e precedentemente Autobianchi). Prevede 165.000 m2 di residenza libera, 41.250 m2 di convenzionata ed altrettanti di sovvenzionata, oltre al commerciale (12.000 m2), terziario (62.944 m2) e produttivo (62.000 m2). L’intervento ha comportato anche un riassetto della viabilità, con la nuova via Crespi e la bretella tra via Rubattino e la strada Cassanese, oltre ad una serie di opere stradali esterne all’intervento.

• PII Adriano Marelli e Cascina San Giuseppe: nell’ex area industriale Marelli, su una superficie complessiva, di 475.688 m2, prevede una S.l.p. totale di 255.445 m2, di cui Residenza convenzionata 93.670 m2., residenza libera 106.610 m2, commerciale: 19.000 m2. terziario: 21.665 m2., tempo libero: 14.500 m2.

• Accordo di Programma tra Comune di Milano, Regione e FS SpA: ambito dello scalo basso di Milano-Lambrate, superficie di intervento lorda 69.828 m2 e Milano-Rogoredo 22.570 m2.

Comune di Sesto San Giovanni:

• Aree ex Falk: un insieme di aree Falk che ridisegnano l’ex città industriale. Tra esse, c’è anche quella progettata da Renzo Piano, che riguarda una S.T. di 1.436.606 m2, e prevede residenza per 637.000 m2 di slp, Produzione di beni e servizi453.000 m2, Funzioni di Interesse generale 124.000 m2, più una serie di aree a verde e per attrezzature.

Comune di Gorgonzola:

• Area di espansione multifunzionale – ex progetto Città della Scienza: l’area, di circa 1.800.000 m2, deve la sua salvaguardia ad una volontà politica ancora viva, che risale ad un’idea progettuale degli anni ’60. Ancora oggi il PRG vigente indica l’area come zona “D3 – Riserva territoriale”, in conformità con le indicazioni del PTCP, riservata a funzioni di interesse metropolitano e regionale. Le funzioni ammesse sono: terziario direzionale, terziario commerciale, industriale artigianale, impianti tecnologici.

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Comuni di Pioltello e Rodano

• Accordo di Programma del 10 gennaio 2008 tra Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Rodano, Comune di Pioltello, Gruppo Zunino e Walde Ambiente, “finalizzato alla realizzazione degli interventi di messa in sicurezza, bonifica e riqualificazione urbanistica dell’area ex SISAS, situata nei Comuni di Pioltello e Rodano” e successiva integrazione del 27 febbraio 2008: l’Accordo prevede tra l’altro un mix funzionale con le seguenti quantità: commercio 100.000 m2, ricettivo 6.000 m2, terziario – tempo libero 112.500 m2, produttivo 21.500 m2 per un totale di 240.000 m2.

• Una serie di aree, tra cui quella del Progetto Malaspina, ex BICA: progetto immobiliare di Aedes, Banca Antonveneta e Pirelli RE su un’area di intervento di 712.000 m2

A questi interventi vanno aggiunti quelli di Segrate - Accordo di Programma e Centro Parco – che verranno descritti in seguito. Si ricorda che il primo prevede tre ambiti con rispettivamente le seguenti funzioni: 1. Edifici residenziali, 2. Business park e struttura ricettiva, 3. Strutture polifunzionali, per un totale di 1.039.000 m2 di S.T. e 402.604 m2 di superficie lorda utile.

Se questi sono gli interventi che in modo diverso hanno un effetto diretto sul territorio di Segrate, più in generale, e per quanto riguarda l’insieme dei comuni del Tavolo Martesana-Adda, anche l’insieme dei grandi progetti di trasformazione urbana programmati o in corso di attuazione mostra un panorama particolarmente affollato di iniziative di grande e grandissima rilevanza, abbastanza omogeneamente diffuse su tutto il territorio, ma perlopiù concentrate nei grossi comuni della fascia metropolitana (Segrate, Pioltello, Vimodrone, Cernusco, Gorgonzola e Melzo).

Questo affollamento, e la rilevanza di alcuni degli interventi prospettati, testimoniano della vitalità di questa parte della regione urbana, e richiede una serie di valutazioni che riguardano sia i singoli progetti sia gli effetti che possono derivare dalla loro sommatoria.

Si pensi per esempio agli insediamenti per la logistica, che stanno modificando radicalmente alcune porzioni dell’area Martesana-Adda e della sua rete infrastrutturale, ma anche al caso delle cascine e degli edifici rurali, per i quali esistono molteplici progetti di recupero, e che testimoniano di una grande attenzione alla valorizzazione degli spazi aperti e del paesaggio agricolo.

Il panorama degli interventi più rilevanti può essere sinteticamente ricondotto ad alcuni tipologie.

Grandi interventi di rilevanza metropolitana. Si tratta di alcuni, grandissimi progetti di cui, talvolta, si discute da decenni. Ciò che generalmente questi interventi prevedono è, ad esempio, la realizzazione di parchi scientifici, tecnologici, poli universitari, grandi insediamenti commerciali, centri direzionali e di servizio che non escludono quote più o meno rilevanti di residenza e di altre funzioni. Si pensi al polo universitario di Cernusco, alle aree per il polo-tecnologico di Gorgonzola, alle trasformazioni previste a Segrate, alla rifunzionalizzazione del polo chimico di Melzo, alla realizzazione del “Tecnoparco” a Cassano d’Adda, all’Area ex SISA, ecc.

Interventi di rilevanza metropolitana a prevalente specializzazione residenziale. Si tratta di interventi e quartieri, comunque di dimensioni rilevanti, e a prevalente specializzazione

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abitativa di nuova costruzione o recupero. Si pensi, in quest’ultimo caso, ai Contratti di Quartiere 2 di Pioltello e Cernusco e, più in generale, ad alcune iniziative per la valorizzazione dei centri storici e di alcuni quartieri dell’immediato dopo-guerra. Per quanto invece riguarda i nuovi quartieri si pensi, ad esempio, agli interventi promossi a Pessano con Mornago, Cernusco sul Naviglio, i PII di Pioltello, quelli di Segrate, il comparto nord-ovest di Vimodrone, oramai quasi terminato, ed altri ancora. Anche in questi casi, la funzione residenziale non è mai esclusiva, ed è sempre accompagnata da una quota non irrilevante di altre destinazioni.

Recupero delle cave per attività legate al tempo libero. Si tratta di progetti pensati per il recupero ambientale e funzionale di molte cave non più utilizzate o in corso di dismissione. Sono interventi che molte volte, come nel caso di Segrate, hanno la capacità di costituire nuove centralità e di ricomporre e qualificare parti del territorio. Talvolta sono inoltre ricompresi all’interno del PLIS o dei Parchi regionali (ad esempio a Pozzuolo Martesana, Trucazzano, Vaprio d’Adda, Cassano d’Adda, Trezzo sull’Adda, Cernusco, ecc.)

Valorizzazione beni architettonici e cascine. Si tratta di interventi di dimensioni non rilevanti ma di grande significatività, vuoi se considerati complessivamente, vuoi per la rilevanza delle attività che si intende insediare. La destinazione prevalente è, generalmente, servizi pubblici e residenza.

Servizi ospedalieri e sanitari. È il progetto di potenziamento e riorganizzazione delle strutture ospedaliere di Melzo, Gorgonzola, Cassano d’Adda e Vaprio d’Adda.

I riquadri 2, 3, e 4 della Tav 2 e la Tav. 6 mostrano chiaramente come Segrate sia posta al confine tra un territorio fortemente urbanizzato, parte rilevante di un agglomerato metropolitano continuo, e territori dove la presenza di suolo libero e ad uso agricolo è ancora importante. Più avanti si analizzeranno questi aspetti parlando di PTR e PPR.

Per leggere le trasformazioni future di questo territorio è bene considerare anche le prospettive aperte dal PGT di Milano attualmente in discussione. Di seguito, si riporta una parte di una sua tavola di inquadramento generale, in cui sono evidenziati, tra l’altro, gli interventi previsti a Rubattino e quello per le infrastrutture di mobilità pubblica, tra cui la MM 4, che dovrebbe arrivare a Segrate.

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Fig. 5 da PGT Comune di Milano, “D Allegato 4 – P rogetto strategico - Nord Est”(Versione dicembre 2009)

3.1.2 Sistema della mobilità: infrastrutture esiste nti e previste (TAV. 3)

L’assetto infrastrutturale dell’ambito ad est di Milano, che possiamo far coincidere con i territori del Tavolo Martesana-Adda è caratterizzato dalla presenza di assi stradali e per il trasporto pubblico su ferro con andamento marcatamente est-ovest: centrati su Milano e di connessione con l’area bergamasca e bresciana. A nord, l’area è delimitata dall’autostrada Milano-Bergamo, parallelamente alla quale, scendendo verso sud, si sviluppano: il ramo verso Gessate della metropolitana M2, la ex-Statale Padana superiore (su cui si innesta la ex-SS525 del Brembo), la Cassanese, la ferrovia Milano-Venezia, la Rivoltana e la Paullese.

Le direttrici stradali risultano fra loro interconnesse in corrispondenza dal sistema tangenziale milanese, mentre, allontanandosi dal capoluogo, le relazioni in direzione nord-sud sono garantite quasi esclusivamente dall’itinerario della Cerca e dalla provinciale Monza-Trezzo, oltre che da strade discontinue e a carattere strettamente locale (quali la SP121 Pobbiano-Cavenago e la SP104 Truccazzano-Trezzo).

I dati del Censimento 2001 riguardanti gli spostamenti abituali per motivi di studio e lavoro

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mettono in evidenza che una quota consistente dei movimenti è interno all’area del Martesana Adda: si tratta di più di 40.000 spostamenti su un totale di 163.000. Milano, la Brianza (soprattutto il Vimercatese) e la provincia di Bergamo sono i territori con i quali l’ambito intrattiene più relazioni (gli spostamenti complessivi con questi territori sono, rispettivamente, 53.000, 21.500 e 23.000). Fatta eccezione per il capoluogo, la differenza fra entrate e uscite è sempre a favore delle prime. Ciò significa che il Martesana-Adda attira flussi da tutti gli ambiti metropolitani e dalla provincia di Bergamo in virtù della sua dotazione produttiva e di servizi. Se pensiamo gli spostamenti abituali per motivi di lavoro e studio rispetto alla popolazione il valore del nostro ambito è allineato con il dato provinciale (grosso modo uno spostamento ogni due abitanti). La stessa considerazione può essere fatta se consideriamo il rapporto fra spostamenti e superficie territoriale, fra spostamenti e sviluppo della rete stradale e su ferro (soprattutto riferendosi ai valori medi provinciali escluso Milano). Anche i valori relativi alla quota di flussi assorbita dal trasporto pubblico e ai tempi di percorrenza media indicano che il Martesana-Adda si attesta su valori medi.

Nonostante gli spostamenti siano in termini quantitativi fra i più rilevanti della regione metropolitana, il Martesana-Adda presenta indicatori tutti molto vicini ai valori della provincia anche perché dispone di una rete di mobilità pubblica rilevante (metropolitana e ferrovia) e può contare, in uno spazio relativamente ristretto, di un alto numero di radiali che, per quanto congestionate, riescono ad assicurare almeno una parte dei collegamenti con direzione est-ovest. Ciò non toglie, ovviamente, che le condizioni della circolazione lungo tutta la rete viaria rimangano sostanzialmente critiche (come in molte altre parti della provincia, d’altronde), sia a causa dei limiti prestazionali della rete infrastrutturale, che oggi risulta decisamente inadeguata e deve essere riqualificata, sia per il sovrapporsi dei flussi locali con quelli a lunga percorrenza. È importante, a questo proposito, sottolineare che questa rete è la porta di accesso al capoluogo per i flussi proveniente dalla Lombardia orientale.

Oltre alla già realizzata quarta corsia A4 Milano-Bergamo e al quadruplicamento della tratta ferroviaria Pioltello-Treviglio, si riportano sotto i principali interventi previsti o in via di realizzazione.

Interventi previsti

Le opere previste riguardano prevalentemente interventi di riqualificazione e potenziamento della rete stradale radiale esistente, al fine di rendere più agevole la circolazione in accesso all’area milanese (anche per le provenienze esterne), e di migliorare le condizioni di vivibilità delle aree urbane attraversate. A ciò si affianca il dibattito in merito alle scelte più opportune e condivise per il miglioramento delle relazioni in senso trasversale (con orientamento nord-sud), che implicano, da un lato, il rafforzamento dell’offerta infrastrutturale per le relazioni di transito, dall’altro, lo sviluppo della mobilità pubblica per gli spostamenti locali, integrata con la rete ferroviaria e metropolitana esistente.

A) potenziamento della SP103 Cassanese.

L’obiettivo dell’intervento è quello di aumentare le caratteristiche prestazionali di una delle principali direttrici di accesso all’area metropolitana, grazie al raddoppio, prevalentemente in sede, della carreggiata.

Il tratto tra Pioltello e Melzo è connesso all’autostrada BreBemi nell’ambito del relativo

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Accordo di Programma. La lunghezza è di circa 7 km.

A est tale intervento si connette con la tangenziale di Pozzuolo Martesana (intervento facente parte della TEM) (una variante a doppia carreggiata a nord dell’abitato di Melzo, che si innesterà su quella recentemente realizzata a nord di Pozzuolo, che a sua volta prosegue fino alla variante alla SP180 in fase di realizzazione ad est di Inzago).

Potenziamento dello svincolo di Lambrate sulla A51 e il completamento della “Viabilità speciale”: nella tratta più prossima a Milano, l’intervento si inquadra nel “Protocollo d'intesa per il completamento del Centro intermodale di Segrate e delle opere connesse” (2001), che contempla: il potenziamento dello svincolo di Lambrate sulla Tangenziale est di Milano e il completamento della cosiddetta "viabilità speciale” a servizio del centro intermodale di Segrate, in carico alla concessionaria Serravalle s.p.a. (in realizzazione); la prosecuzione verso est del tratto in variante fino a Pioltello, con sistemazione della rete viaria minore, in carico alla Provincia di Milano; il collegamento tra la "viabilità speciale" prima menzionata e la Rivoltana, con scavalco della ferrovia.

Oggetto dell’Accordo di Programma per la definizione e il coordinamento degli interventi conseguenti alla realizzazone degli insediamenti commerciali previsti nel comune di Segrate, sottoscritto da Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Segrate e da IBP. L’accordo, oltre a interventi di potenziamento e riqualificazione del trasporto pubblico locale, ribadisce il progetto di viabilità speciale di Segrate e interessa la riqualificazione della Rivoltana per un tracciato di circa 3 km.

B) potenziamento della SP14 Rivoltana.

Il raddoppio della carreggiata della Rivoltana consentirà di migliorare la percorrenza di un altro importante asse di penetrazione in Milano, distribuendo più facilmente i traffici provenienti dai territori ad est dell’area metropolitana (in sinergia con il potenziamento della Cassanese di cui sopra). L’intervento prende avvio da Vignate e Settala e prosegue fino a Segrate per una lunghezza di circa 7 km. L’intervento è stato ricompreso tra le opere connesse al progetto BreBeMi.

C) BreBeMi.

L’opera è oggetto dell’Accordo di Programma per la realizzazione del collegamento autostradale Milano-Brescia. L’intervento termina all’altezza di Melzo sulla futura TEM. L’intervento comprende anche la variante autostradale all’abitato di Liscate, in cui è posizionata anche la barriera di esazione. Il tracciato ha uno sviluppo di circa 62 km.

L’Accordo di Programma comprende anche il potenziamento di: SP103 Cassanese tra Pioltello e Melzo; SP14 Rivoltana tra Segrate e Liscate.

D) Tangenziale est esterna.

Il progetto prevede la realizzazione di un asse autostradale che si snoda per circa 30 km e collega la A1 con la A4. Sono previste tra corsie per senso di marcia con corsia di emergenza. L’autostrada è a regime di esazione chiuso. Il progetto comprende: connessione A4-A51; intersezione A4-TEM; svincolo Gorgonzola-Gessate; svincolo Pozzuolo Martesana; innesto BreBeMi-TEM; casello di Paullo; svincolo di Cerro al Lambro.

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E) Progetti per la riqualificazione delle stazioni extraurbane lungo la metropolitana M2.

Questi interventi, per i quali la Provincia di Milano ha già predisposto gli studi di fattibilità (con il coinvolgimento della Regione e dei Comuni interessati), riguardano la riorganizzazione complessiva delle stazioni in termini di accessibilità (veicolare, ciclabile e pedonale con abbattimento delle barriere architettoniche) e della realizzazione di aree di interscambio (parcheggi, servizi e funzioni strategiche localizzabili nelle aree limitrofe). L’obiettivo è quello di aumentare il raggio di influenza delle stazioni stesse e, conseguentemente, di migliorare l’efficienza e l’appetibilità del servizio.

In questo quadro dovranno essere realizzati anche altri interventi riguardanti l’integrazione del servizio metropolitano con quello del trasporto pubblico locale su gomma, prevedendo un’adeguata riorganizzazione delle linee di adduzione alle aree di interscambio.

F) Inteventi sulla ex SS415 Paullese

Al fine del suo potenziamento, sono previsti diversi interventi: “penetrazione urbana” della Paullese in Milano; il suo prolungamento da San Donato a corso Lodi a Milano; il potenziamento da Peschiera Borromeo a Spino d’Adda (raddoppio carreggiata e opere connesse); la sistemazione nella tratta in San Donato Milanese

G) Cantiere Cascina Gobba

La sistemazione del nodo stradale di Cascina Gobba razionalizza la viabilità e migliora i collegamenti fra la Tangenziale est, Milano, Cologno Monzese, Vimodrone, Segrate e l’ospedale San Raffaele attraverso un intervento suddiviso in due fasi: la prima fase è stata in parte già realizzata (primo lotto) con la costruzione di una serie di nuove rotatorie. Gli interventi attualmente in fase di realizzazione (secondo lotto) comprendono una nuova strada nord-sud, affiancata da un percorso ciclabile, e il primo tratto di una nuova strada tra via Olgettina e via Rizzoli.

La seconda fase prevede il completamento del collegamento Olgettina-Rizzoli. Diversi gli interventi previsti. La nuova strada nord-sud: una nuova strada partirà dalla rotatoria di Cologno Monzese e arriverà fino all’ospedale San Raffaele. Migliora i collegamenti stradali e autostradali fra i Comuni di Cologno e Vimodrone, l’ospedale San Raffaele e il futuro insediamento terziario-residenziale previsto lungo via Olgettina. Una parte della nuova strada sottopassa la SS11 Padana Superiore e via Padova con una galleria lunga 420 metri. La rotatoria: in corrispondenza dell’estremità sud della nuova galleria, una rotatoria metterà in comunicazione la nuova strada nord-sud e quella est-ovest (che collegherà via Olgettina e via Rizzoli). La rotatoria, ribassata rispetto al livello del terreno, sarà attraversata dal viadotto del micro metrò che collega la stazione M2 con il San Raffaele. La nuova strada est-ovest: la zona est di Milano sarà meglio collegata alla città e alla tangenziale grazie a una nuova strada che andrà da via Olgettina a via Rizzoli costeggiando l’ospedale San Raffaele. L’intervento verrà completato nella seconda fase dei lavori con una galleria lunga 145 metri per sottopassare la Tangenziale est e collegarsi con via Rizzoli. La pista ciclabile: una pista ciclabile correrà parallela alla nuova strada nord-sud completando il sistema ciclabile esistente. Una passerella lunga 215 metri sovrappasserà la SS11 Padana Superiore e via Padova, consentendo di attraversare le due strade in sicurezza.

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3.1.3 Sistema dei servizi e del commercio (TAV. 4.) .

Fig. 6 - Poli attrattori (Fonte Centro Studi PIM)

Nell'articolazione territoriale della Provincia di Milano l’area Martesana Adda è una delle aree più ampie: dal confine orientale del capoluogo sino al fiume Adda, attraversata da tre direttrici che convergono su Milano e da importanti assi tangenziali. In questo territorio si concentrano diversi poli che hanno un rilievo che supera i confini dell'area.

Soprattutto nella porzione occidentale del Martesana-Adda abbiamo a che fare con una pluralità di centri di dimensioni demografiche maggiori rispetto al resto dell’Area, interconnessi l’uno con l’altro (sia urbanisticamente, che per quanto riguarda le pratiche d’uso degli abitanti) e tendenzialmente a carattere equipotenziale, benché sia ancora possibile riconoscere alcune polarità più importanti. Queste città sono quelle che una recente ricerca commissionata dalla Provincia di Milano al Centro Studi PIM individua come dotate di una maggiore capacità attrattiva e un rango superiore. La tabella seguente, che è tratta dalla ricerca menzionata, elenca i servizi e le funzioni di livello sovra-comunale dei comuni con maggiore capacità attrattiva e dei cosiddetti poli di secondo livello o potenziali (secondo questo studio si tratta, rispettivamente, di: Gorgonzola, Segrate e Cernusco sul Naviglio). La gerarchia urbana individuata non è molto dissimile da quella proposta dal Piano d’area (si veda in particolare quelli che il Piano d’area individua come “comuni porta”).

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Totale complessivo

BASIANO 2

BELLINZAGO LOMBARDO 0

BUSSERO 3

CAPONAGO 4

CARUGATE 5

CASSANO D'ADDA 18

CASSINA DE' PECCHI 8

CERNUSCO SUL NAVIGLIO 27

GESSATE 4

GORGONZOLA 31

GREZZAGO 0

INZAGO 6

MASATE 1

MELZO 26

PESSANO CON BORNAGO 3

PIOLTELLO 21

POZZO D'ADDA 0

POZZUOLO MARTESANA 3

RODANO 1

SEGRATE 27

SETTALA 1

TREZZANO ROSA 2

TREZZO SULL'ADDA 16

TRUCCAZZANO 2

VAPRIO D'ADDA 8

VIGNATE 4

VIMODRONE 8

Totale Tavolo Adda Martesana 231

Provincia escluso Milano 1843

MILANO 2118

Totale Provincia di Milano 3961

Tab. 1 - Serv izi sov ra comunali.

Molti sono i servizi di importanza metropolitana presenti all’interno del territorio di Segrate: non si possono dimenticare l’ospedale San Raffaele, ma anche i servizi posti attorno all’idroscalo e all’aeroporto, oltre alle strutture ricettive diffuse nel suo territorio e ad una serie di uffici pubblici con valenza sovra locale (ASL, catasto, ecc.)

Per quanto riguarda il commercio, la crescita sostenuta degli addetti del settore è legata al rafforzamento e diffusione della grande e della media distribuzione che perlopiù si è localizzata lungo la viabilità principale, sia di livello metropolitano, che di ambito. Ricordiamo che riferendosi ai dati sull’occupazione dell’ultimo censimento, il Martesana-Adda ha assunto nell’ambito della provincia di Milano una precisa vocazione commerciale. Ciò ha contribuito a peggiorare le già difficili condizioni della mobilità d’area, non solo negli usuali periodi in cui si concentrano gli acquisti, ma anche in coincidenza dei momenti di carico della rete, come la sera. Da qui la necessità: di riflettere su forme di concertazione fra i comuni per la localizzazione/ampliamento delle nuove strutture; di prestare maggiore attenzione alla qualità degli spazi e dei servizi annessi (in alcuni casi queste strutture possono diventare vere “porte di accesso” al territorio, ai parchi e ai servizi); di valutare più attentamente le opportunità occupazionali connesse; di rafforzare e ripensare le politiche di sostegno ed integrazione con le reti della piccola distribuzione presenti nei centri storici.

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La geografia della grande e della media distribuzione commerciale presente nell’ambito, per quanto distribuita in maniera relativamente omogenea su tutto il territorio, presenta concentrazioni preferenziali lungo alcuni itinerari radiali (la Padana superiore, la Cassanese e la Rivoltana, ma in questo caso in modo assai meno accentuato) e lungo alcune strade con orientamento nord sud (ad esempio la Cerca e la stessa Tangenziale est). Inoltre si distinguono tre modalità insediative (per una analisi più in dettaglio si rimanda alla ricerca commissionata dalla provincia di Milano al Politecnico di Milano, Laboratorio Urb&Com e all’allegato n°3 del Piano d’ area).

La prima tipologia è quella delle grandi polarità, caratterizzate da punti vendita di grande estensione, un bacino di livello metropolitano o regionale, e una accessibilità altrettanto ad ampio raggio. Ad esempio il polo di Carugate, che è uno dei più rilevanti a livello metropolitano; quello di Busnago (il Globo), collocato al confine fra la Brianza orientale e l’Adda-Martesana; il sistema sorto all’intersecazione fra la Cerca e l’Autostrada A4, all’altezza di Caponago e Agrate e, infine, alcuni punti vendita di grandi dimensioni specializzati lungo la Padana superiore e la Cassanese (ad esempio a Vimodrone, Segrate, Vignate, ecc.).

La seconda modalità è quella degli areali urbani costituiti da medie strutture di vendita, in prevalenza alimentari, localizzati generalmente nei centri urbani di maggiori dimensioni, (Segrate, Pioltello, Cernusco sul Naviglio, Trezzano sull’Adda, Cassano d’Adda, ma anche Liscate, Caponago, Pessano con Bornago).

La terza declinazione, che si integra e si sovrappone con le precedenti, è quella a sviluppo lineare. Come noto, le caratteristiche dei sistemi lineari variano a secondo del tipo di strada, della specializzazione merceologica dei punti vendita, della loro densità, delle connessioni e delle reciproche relazioni. Gli itinerari privilegiati sono quelli prima ricordati: la Padana superiore, la Cassanese, la Cerca, ma anche itinerari secondari, come ad esempio le strade che collegano Pioltello, Cernusco, Carugate.

Infine non vanno dimenticate, per la loro capacità di valorizzare i contesti urbani ove si insediano, alcune reti del commercio al dettaglio, soprattutto localizzate nei centri storici (ad esempio Cernusco sul Naviglio, Melzo, Gorgonzola, Trezzo sull’Adda), sebbene la piccola distribuzione stia progressivamente diminuendo, nonostante le diverse politiche ed azioni di supporto intraprese anche da alcune amministrazioni comunali dell’ambito considerato.

Il riquadro 1 della tav. 3 mostra, come da PTR, i principali centri di grande distribuzione ed i cinema multisala. Si nota come Segrate è posta al confine tra una fascia nord di maggiore concentrazione, ed una più a sud di minor diffusione. Si deve però tener conto dei progetti di futura collocazione di grandi superfici di vendita a Segrate e nei comuni limitrofi, che porteranno grandi trasformazioni di questa area dal punto di vista della distribuzione commerciale.

La tav. 4 mostra anche, nei riquadri lateriali, l’appartenenza di Segrate al meta distretto industriale delle biotecnologie alimentari e a quello dell’ITC, per quanto riguarda le attività economiche, e a quello sociale Est Milano per quanto riguarda le politiche socio-sanitarie.

3.1.4 Sistema ambientale e paesistico (TAV.5).

Rispetto all’Area Martesana-Adda, le aree complessivamente destinate a parchi di rilevanza sovracomunale hanno una estensione di 92,58 kmq, corrispondono a circa il 34% dell’intero territorio dell’ambito ed interessano quasi il 50% del territorio inedificato.

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Il Parco Sud e il Parco Adda Nord ne rappresentano i “capisaldi”, all’interno dei quali sono ancora presenti episodi di notevole valore naturalistico, come le sorgenti della Muzzetta nel Parco Sud o le residue aree boschive lungo l’Adda; su di essi si innesta un sistema di aree protette (PLIS già istituiti o in fase di istituzione) estremamente differenziato, che riguarda tanto i corsi d’acqua (Parchi del Rio Vallone e del Molgora) che, in particolare nella porzione di territorio più vicina al capoluogo, i residui spazi agricoli ed inedificati (Parco delle Cascine a Pioltello, Parco delle Cave a Cernusco sul Naviglio).

Il riquadro 1 della tav. 5 mostra tali componenti del paesaggio attraverso il sistema dei vincoli ad esse associato.

Il Piano d’area, a partire dai corridoi della rete ecologica del PTCP, propone il consolidamento e l’ estensione della rete dei territori tutelati finalizzata ad eliminare le soluzioni di continuità tra i parchi esistenti e a promuovere più efficaci modalità di gestione mediante un “tavolo di coordinamento” tra i parchi sovracomunali.

Moltissime sono le iniziative pubbliche in atto o già programmate per valorizzare e favorire l’effettiva possibilità di una fruizione “a rete” del ricco patrimonio ambientale dell’area: dalla realizzazione di passerelle per il superamento dei tracciati infrastrutturali (Segrate, Pioltello, Trezzo) alla sistemazione delle strade alzaie lungo il Martesana, la Muzza, il Villoresi e l’Adda (Cernusco sul Naviglio, Cassina de’ Pecchi, Cassano, Inzago, Vaprio d’Adda, Trezzo d’Adda ), al recupero o all’acquisizione degli edifici che testimoniano la complessa storia di questi territorio, come cascina Gogna a Bussero, villa Aitelli e il suo parco a Inzago, la vecchia filanda Gavazzi e villa Alari Visconti a Cernusco o la casa del custode delle acque a Vaprio d’Adda. O, ancora , il recente progetto pilota promosso da Regione Lombardia e dalla società Navigli Lombardi Scarl per la forestazione e lo sviluppo di insediamenti sostenibili.

Queste iniziative sono spesso strettamente legate ai numerosi interventi che riguardano lo sviluppo e il potenziamento della rete della ciclabilità, strutturata a partire dal percorso di interesse regionale lungo il Naviglio Martesana (per il quale si propone l’estensione fino a Vaprio e Trezzo d’Adda), che ha trovato una prima sintesi nel progetto Mi-Bici.

I numerosi progetti e la molteplicità degli attori coinvolti se, da un lato, testimonia la crescente attenzione delle comunità locali per la valorizzazione e l’uso degli spazi aperti e del patrimonio storico, paesaggistico e ambientale, fa emergere con evidenza, dall’altro, l’esigenza di un coordinamento delle iniziative; esigenza alla quale i Comuni dell’area si propongono di rispondere mediante un insieme di azioni integrate: ricostruendo la rete del sistema ambientale e degli spazi aperti dell’area, consolidando la maglia della rete ecologica del PTCP e proponendo il progetto pilota del Parco della Martesana come “figura percepibile e comunicabile” che mette in relazione e reinterpreta gli episodi e le potenzialità di maggiore interesse.

La tav. 5 mostra anche il sistema paesaggistico individuato dal PTCP.

Si notano la rete ecologica (riquadro 2), che interessa il Comune di Segrate non tanto per i corridoi ecologici principali, quanto per le “zone extraurbane con presupposti per l'attivazione di progetti di consolidamento ecologico" (art. 61).

Si notano anche, nella parte principale della tav. 5 gli ambiti di rilevanza paesistica (uno dei quali entra nella parte orientale del comune di Segrate), i Centri storici e nuclei di antica formazione (numerosi a Segrate) e i comparti storici al 1930.

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Sebbene richiamati nei riquadri della Tav. 2, le immagini tratte dal PPR-PTR si riferiscono ad una lettura che questo piano dà ai territori denominati “Aree ed ambiti di degrado/compromissione paesistica provocata da processi di urbanizzazione, di infrastrutturazione e di diffusione di pratiche e usi urbani” che è bene ricordare qui, poiché esprimono bene i rischi a cui anche il comune di Segrate può andare incontro, appartenendo “al grande ambito di espansione della megalopoli padana che dalla direttrice Milano-Verona tende ad estendersi verso sud, fino alla strada Paullese (Milano-Crema-Orzinuovi-Ghedi-Castiglione delle Stiviere verso il Mantovano), dove già si registrano significativi fenomeni di neo-urbanizzazione e che sarà innervata da nuove grandi infrastrutture per la mobilità (corridoi paneuropei, sistema viabilistico pedemontano, tangenziale est-esterna di Milano, la Bre-Be-Mi)”.

Il PPR declina tali aree in: • Aree di frangia destrutturate, ovvero quelle vaste parti del territorio perturbano

costituite da piccoli e medi agglomerati, caratterizzate dalla presenza di spazi aperti ‘urbanizzati’ e oggetti architettonici molto eterogenei fra loro, privi di relazioni spaziali significative, dove si rileva una forte alterazione/cancellazione dell'impianto morfologico preesistente e la sostituzione con un nuovo assetto privo di alcun valore paesistico e ecosistemico.

• Conurbazioni, formate sia dalla saldatura di nuclei e centri urbani diversi che dai nuovi sistemi di urbanizzazione lineare continua lungo i principali tracciati di collegamento (in pianura, nei fondovalle e lungo le coste dei laghi) e dalla diffusione puntiforme dell’edificato in pianura e nei sistemi collinari.

• Territori contermini alle reti infrastrutturali della mobilità e del trasporto e produzione dell’energia, ovvero le porzioni più o meno ampie e continue di territorio caratterizzate dalla presenza intrusiva di manufatti infrastrutturali, sia della mobilità che del trasporto e produzione dell’energia, estranei ed incongrui ai caratteri peculiari compositivi, percettivi o simbolici del contesto.

• Centri e nuclei storici soggetti a perdita di identità e riconoscibilità dovuta a trasformazioni urbanistiche e sostituzioni edilizie, quasi sempre legati a cambiamenti radicali delle destinazioni d’uso (tendenza alla “monofunzionalizzazione” verso attività terziarie, commerciali e direzionali) e delle pratiche sociali (turismo, seconde case, etc.).

• Aree industriali-logistiche, connotate dalla presenza quasi esclusiva di capannoni per la produzione o lo stoccaggio delle merci, che formano estesi recinti isolati, contigui ad ambiti agricoli e/o urbanizzati, esito sia di processi spontanei che pianificati, caratterizzati da un elevato impatto paesistico e ambientale, scarsissima qualità architettonica con forte alterazione delle caratteristiche dei luoghi.

• Ambiti sciabili degradati/compromessi, ovvero quelle parte di territorio delle località turistiche montane connotate da forti contrasti tra strutture insediative, impiantistiche, infrastrutturali e caratteristiche morfologiche e vegetazionali del contesto naturale.

• Ambiti estrattivi in attività distinti in cave di monte e cave di pianura (in asciutta e in falda).

• Impianti di smaltimento, recupero e trattamento dei rifiuti sia di grandi dimensioni che di piccole dimensioni, diffusi sul territorio a scala locale, che comportano rotture e alterazioni della morfologia territoriale con forte degrado e compromissione paesistico e ambientale sia delle aree stesse ove sono situati, sia del contesto circostante.

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• Aree di cantiere di grandi opere infrastrutturali e edilizie temporalmente prolungate, dove si registrano fenomeni di forte degrado/compromissione paesistica e ambientale, che riguardano le aree contermini e la viabilità di accesso alle aree di cantiere sia durante l'esecuzione delle opere sia al termine, per il mancato o insufficiente risarcimento del cantiere stesso.

Il Comune di Segrate, proprio per la sua particolare posizione e funzione, si vede compreso in ciascuna delle categorie sopra elencate.

Oltre a costituire dei rischi, è tuttavia importante ricordare che tale situazione può essere anche una importante opportunità per questo comune che sempre più si sta delineando come area strategica metropolitana di valenza fortemente sovra locale.

3.1.5. Trasformazioni territoriali e delle infrastr utture a scala metropolitana: una lettura sintetica per criticità e temi (Tav.6).

Oggi nell’area metropolitana di Milano stanno avvenendo o sono in progetto trasformazioni per milioni di m2.

Molte aree industriali dismesse oggi trasformate, ma anche la nascita di nuove polarità e funzioni sovra locali (si pensi al’area expo e fiera Rho-Pero) si coniugano ad un sistema delle infrastrutture che sta ridisegnando il territorio e quindi dona nuova collocazione e ruolo ai singoli comuni.

Dalla tav. 6 appare chiaramente come, oltre alle trasformazioni imponenti posizionate nel quadrante nord-ovest e lungo l’asse del Sempione (che in qualche modo di attesta a Malpensa), numerose aree sono oggetto di trasformazioni anche nel quadrante est.

Questi elementi letti assieme mostrano il rinnovato ruolo di Segrate che, per la sua collocazione (vicinanza a Milano, alla Tangenziale est, alle direttrici di ingresso delle future TEM e BreBeMi, all’aeroporto di Linate, ecc.) si presenta come la porta est di questo sistema.

L’ambito territoriale di Segrate presenta un’eccezionale dotazione infrastrutturale che connota questa parte d’area metropolitana come una delle più accessibili e attrattive e dunque delle più interessanti per le potenzialità di un qualificato sviluppo.

Svilupperemo più avanti questa lettura quando saranno presentate le opportunità di questo territorio dal punto di vista delle proposte del PGT.

Sintetizzando tuttavia quanto fin qui detto, si può notare:

• gli insediamenti di Segrate, residenziali e direzionali, si sono caratterizzati come espressione di uno sviluppo innovativo sotto l’aspetto urbanistico e architettonico garantendo una discreta qualità.

• Segrate presenta una condizione urbanistico-territoriale non ancora urbana e con parti agricole sfrangiate e disaggregate, e comunque irrisolte nel rapporto con il contesto urbanizzato circostante.

• l’area urbanizzata centrale è ancora poco aggregativa e attrattiva sotto l’aspetto storico e della connotazione urbana e sociale che richiede di pensare ad una nuova centralità (di cui il Centro Parco è uno degli elementi portanti).

• i quartieri, autonomi, fra loro slegati e fortemente caratterizzati e differenziati come epoca, origine, impianto urbanistico e come morfologia e tipologia edilizia e architettonica, sono non ancora legati in un unico progetto urbano.

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• la mancanza di una viabilità locale che favorisca i rapporti interni al territorio comunale e la connessione tra i diversi distinti quartieri.

• la presenza di pesanti vincoli infrastrutturali e ambientali: dalla frattura del fascio ferroviario, alle cave entro il contesto urbano.

3.2 IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE.

Come definito all’art. 20 della LR 12/2005, il Piano Territoriale Regionale “costituisce quadro di riferimento per la compatibilità degli atti di governo del territorio dei comuni” in merito all’idoneità dell’atto a conseguire gli obiettivi fissati dal PTR, salvaguardandone i limiti di sostenibilità previsti. In particolare, hanno immediata prevalenza sul Piano di Governo del Territorio comunale le previsioni del PTR relative ad opere infrastrutturali (linee di comunicazione, mobilità, poli di sviluppo regionale) e all’individuazione di zone di preservazione e di salvaguardia ambientale. Sulle aree interessate da queste previsioni il PTR può avere inoltre valore di vincolo conformativo della proprietà.

In questo senso lo studio degli atti di pianificazione regionale è indispensabile nell’ambito della stesura del Piano di Governo del Territorio al fine di recepire eventuali prescrizioni, di valutare la coerenza delle proprie scelte con gli obiettivi prefissati alla scala regionale e di individuare strumenti efficaci di azione.

Con Deliberazione n°874 del 30 luglio 2009 il Consi glio Regionale ha adottato il Piano Territoriale Regionale (PTR) della Regione Lombardia, il cui iter approvativo, secondo le procedure di cui all’art.21 della L.R. n°12/2005, p revede ora la valutazione delle osservazioni che tutti i soggetti interessati, singolarmente o riuniti in associazioni, consorzi, organismi rappresentativi qualificati, hanno potuto presentare (con la scadenza del 17 ottobre 2009) alla Giunta Regionale.

Il PTR costituisce quadro di riferimento per la costruzione degli atti di governo del territorio e nell’ambito della Valutazione Ambientale e della valutazione di compatibilità del Documento di Piano del PGT, in particolare per quanto riguarda la rispondenza:

• al sistema degli obiettivi di piano;

• agli orientamenti per l’assetto del territorio regionale;

• agli indirizzi per il riassetto idrogeologico

• agli obiettivi tematici e per i sistemi Territoriali;

• alle disposizioni e indirizzi del Piano Paesaggistico, secondo gli effetti previsti dalla normativa di piano;

• alle previsioni costituenti obiettivi prioritari di interesse regionale

• ai Piani territoriali Regionali d’Area.

In particolare i Comuni, in sede di predisposizione del Documento di Piano di PGT, indicano i Sistemi Territoriali del PTR cui fanno riferimento per la definizione delle proprie strategie e azioni.

Il Piano Territoriale Regionale è composto dalle seguenti sezioni:

• Documento di Piano che contiene gli obiettivi e le strategie di sviluppo per la Lombardia.

• Piano Paesaggistico, che integra e aggiorna i contenuti del Piano Paesistico

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vigente.

• Strumenti Operativi, che individua strumenti, criteri e linee guida per perseguire gli obiettivi proposti.

• Sezioni tematiche, che contiene l’Atlante di Lombardia e approfondimenti su temi specifici.

• Valutazione Ambientale, che contiene il rapporto Ambientale e altri elaborati prodotti nel percorso di Valutazione Ambientale del Piano.

3.2.1. Il documento di Piano.

Il Documento di Piano è la componente del Piano Territoriale Regionale (PTR) che contiene gli obiettivi e le strategie, articolate per temi e sistemi territoriali, per lo sviluppo della Lombardia. Il Documento di Piano, con riferimento alla LR 12/2005:

• indica i principali obiettivi di sviluppo socio economico del territorio regionale (art. 19 comma 2);

• individua gli elementi essenziali e le linee orientative dell’assetto territoriale (art. 19 commi 1 e 2);

• definisce gli indirizzi di riassetto del territorio (art. 55 comma 1 lett. b);

• costituisce elemento fondamentale quale quadro di riferimento per la valutazione di compatibilità degli atti di governo del territorio di comuni, province, comunità montane, enti gestori di parchi regionali, nonché di ogni altro ente dotato di competenze in materia (art. 20 comma 1);

• identifica i principali effetti del PTR in termini di obiettivi prioritari di interesse regionale e di individuazione dei Piani Territoriali d’Area Regionali (art. 20 commi 4 e 6).

Il Piano Territoriale Regionale ha come obiettivo il costante miglioramento della qualità della vita dei cittadini nel loro territorio secondo i principi dello sviluppo sostenibile. Tale modalità di sviluppo va garantita a breve, a medio e soprattutto a lungo termine, ed è perseguibile ponendo attenzione a tre dimensioni fondamentali: la sostenibilità economica, la sostenibilità sociale e la sostenibilità ambientale.

Il PTR definisce tre macro-obiettivi quali basi delle politiche territoriali lombarde per il perseguimento dello sviluppo sostenibile, che concorrono al miglioramento della vita dei cittadini:

• rafforzare la competitività dei territori della Lombardia;

• riequilibrare il territorio lombardo;

• proteggere e valorizzare le risorse della regione.

Per dare concretezza all’attuazione dei macro-obiettivi, il Documento di Piano propone 24 obiettivi ai quali fare riferimento per la definizione degli strumenti di pianificazione di livello sub ordinato.

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Nella tabella seguente si riportano i 24 obiettivi evidenziando quelli potenzialmente utili per la verifica di coerenza del Piano di Governo del Territorio del Comune di Segrate.

1 favorire come condizione necessaria per la valorizzazione dei territori, l’innovazione, lo sviluppo della conoscenza e la

sua diffusione: in campo produttivo e per ridurre l’impatto della produzione sull’ambiente, nella gestione e nella fornitura

dei servizi, nell’uso delle risorse e nella produzione di energia, nelle pratiche di governo del territorio, prevedendo

processi partecipativi e diffondendo la cultura della prevenzione del rischio;

2 favorire le relazioni di lungo e di breve raggio, tra i territori della Lombardia e tra il territorio regionale e l’esterno,

intervenendo sulle reti materiali (infrastrutture di trasporto e reti tecnologiche) e immateriali (sistema delle fiere, sistema

delle università, centri di eccellenza, network culturali), con attenzione alla sostenibilità ambientale e all’integrazione

paesaggistica;

3 assicurare, a tutti i territori della regione e a tutti i cittadini, l’accesso ai servizi pubblici e di pubblica utilità, attraverso una

pianificazione integrata delle reti della mobilità, tecnologiche, distributive, culturali, della formazione, sanitarie,

energetiche e dei servizi;

4 perseguire l’efficienza nella fornitura dei servizi pubblici e di pubblica utilità, agendo sulla pianificazione integrata delle

reti, sulla riduzione degli sprechi e sulla gestione ottimale del servizio;

5 migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e dell’abitare, nella sua accezione estensiva di spazio fisico,

relazionale, di movimento e identitaria attraverso: la promozione della qualità architettonica degli interventi, la riduzione

del fabbisogno energetico degli edifici, il recupero delle aree degradate, la riqualificazione dei quartieri di ERP,

l’integrazione funzionale, il riequilibrio tra aree marginali e centrali, la promozione di processi partecipativi;

6 porre le condizioni per un’offerta adeguata alla domanda di spazi per la residenza, la produzione, il commercio, lo sport e

il tempo libero, agendo prioritariamente su contesti da riqualificare o da recuperare e riducendo il ricorso all’utilizzo di

suolo libero;

7 tutelare la salute del cittadino, attraverso il miglioramento della qualità ambientale, la prevenzione e il contenimento

dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico, luminoso e atmosferico;

8 perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo del territorio, agendo sulla prevenzione

e diffusione della conoscenza del rischio, sulla pianificazione e sull’utilizzo prudente del suolo e delle acque;

9 assicurare l’equità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei benefici economici, sociali ed ambientali derivanti dallo

sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio;

10 promuovere l’offerta integrata di funzioni turistico-ricreative sostenibili, mettendo a sistema le risorse ambientali, culturali,

paesaggistiche ed agroalimentari della regione e diffondendo la cultura del turismo non invasivo;

11 promuovere un sistema produttivo di eccellenza attraverso: il rilancio del sistema agroalimentare come fattore di

produzione ma anche come settore turistico, privilegiando le modalità di coltura a basso impatto e una fruizione turistica

sostenibile, il miglioramento della competitività del sistema industriale tramite la concentrazione delle risorse su aree e

obiettivi strategici, privilegiando i settori a basso impatto ambientale, lo sviluppo del sistema fieristico con attenzione alla sostenibilità;

12 valorizzare il ruolo di Milano quale punto di forza del sistema economico, culturale e dell’innovazione e come competitore

a livello globale;

13 realizzare, per il contenimento della diffusione urbana, un sistema policentrico di centralità urbane compatte ponendo

attenzione al rapporto tra centri urbani e aree meno dense, alla valorizzazione dei piccoli centri come strumenti di

presidio del territorio, al miglioramento del sistema infrastrutturale, attraverso azioni che controllino l’utilizzo estensivo di

suolo;

14 riequilibrare ambientalmente e valorizzare paesaggisticamente i territori della Lombardia, anche attraverso un attento

utilizzo dei sistemi agricolo e forestale come elementi di ricomposizione paesaggistica, di rinaturalizzazione del territorio,

tenendo conto delle potenzialità degli habitat;

15 supportare gli Enti Locali nell’attività di programmazione e promuovere la sperimentazione e la qualità programmatica e

progettuale, in modo che sia garantito il perseguimento della sostenibilità della crescita nella programmazione e nella

progettazione a tutti i livelli di governo;

16 tutelare le risorse scarse (acqua, suolo e fonti energetiche) indispensabili per il perseguimento dello sviluppo attraverso

l’utilizzo razionale e responsabile delle risorse anche in termini di risparmio, l’efficienza nei processi di produzione ed

erogazione, il recupero e il riutilizzo dei territori degradati e delle aree dismesse, il riutilizzo dei rifiuti;

17 garantire la qualità delle risorse naturali ed ambientali, attraverso: la progettazione delle reti ecologiche; la riduzione delle

emissioni climalteranti ed inquinanti; il contenimento dell’inquinamento delle acque acustico, elettromagnetico e

luminoso; la gestione idrica integrata;

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18 favorire la graduale trasformazione dei comportamenti, anche individuali, e degli approcci culturali verso un utilizzo razionale e sostenibile di ogni risorsa, l’attenzione ai temi ambientali e della biodiversità, paesaggistici e culturali, la

fruizione turistica sostenibile, attraverso azioni di educazione nelle scuole, di formazione degli operatori e di

sensibilizzazione dell’opinione pubblica;

19 valorizzare in forma integrata il territorio e le sue risorse, anche attraverso la messa a sistema dei patrimoni

paesaggistico, culturale, ambientale, naturalistico, forestale ed agroalimentare e il riconoscimento del loro valore

intrinseco come capitale fondamentale per l’identità della Lombardia;

20 promuovere l’integrazione paesistica, ambientale e naturalistica degli interventi derivanti dallo sviluppo economico,

infrastrutturale ed edilizio, tramite la promozione della qualità progettuale, la mitigazione degli impatti ambientali e la

migliore contestualizzazione degli interventi già realizzati;

21 realizzare la pianificazione integrata del territorio e degli interventi, con particolare attenzione alla rigorosa mitigazione

degli impatti, assumendo l’agricoltura e il paesaggio come fattori di qualificazione progettuale e di valorizzazione del

territorio;

22 responsabilizzare la collettività e promuovere l’innovazione di prodotto e di processo al fine di minimizzare l’impatto delle

attività antropiche sia legate alla produzione (attività agricola, industriale, commerciale) che alla vita quotidiana (mobilità,

residenza, turismo);

23 gestire con modalità istituzionali cooperative le funzioni e le complessità dei sistemi transregionali attraverso il

miglioramento della cooperazione;

24 rafforzare il ruolo di “Motore Europeo” della Lombardia, garantendo le condizioni per la competitività di funzioni e di

contesti regionali forti.

Tab. 2 - I 24 obiettiv i del Documento di Piano.del PTR

I 24 obiettivi devono essere considerati come riferimento fondamentale in quanto il Documento di Piano al capitolo 3.1 “Compatibilità degli atti di governo del territorio in Lombardia” recita: “il PTR costituisce quadro di riferimento per la valutazione di compatibilità degli atti di governo del territorio ...” e quindi “ciascun atto che concorre a vario titolo e livello al governo del territorio in Lombardia deve confrontarsi con il sistema di obiettivi del PTR.” ... “L’assunzione degli obiettivi del PTR all’interno delle politiche e delle strategie dei diversi piani deve essere esplicita e puntualmente riconoscibile con rimandi diretti”.

Il Documento di Piano individua quindi alcuni Orientamenti per l’assetto del territorio: elementi che concorrono al perseguimento dei macro obiettivi.

• il sistema rurale-paesistico-ambientale, che interessa il territorio del non costruito prevalentemente libero da insediamenti o non urbanizzato1. Esso concorre, unitamente agli ambiti del tessuto urbano consolidato e agli ambiti di trasformazione, a formare la totalità del territorio regionale. Il sistema rurale-paesistico-ambientale è articolato in sub-ambiti:

A – ambiti destinati all’attività agricola, la cui individuazione è delegata ai PTCP;

B – ambiti a prevalente valenza ambientale e naturalistica, dove vige un regime di efficacia prescrittiva e prevalente dettato da norme regionali, nazionali e

1 Il Documento di Piano ricorda che “Il PTR orienta la pianificazione del territorio regionale a partire dalla visione sistemica e integrata degli spazi del non costruito, che sovente vengono considerati per ambiti frammentati e letti attraverso approcci settoriali”. “Gli spazi del non costruito compongono in realtà un sistema complesso, che assolve a funzioni diverse, sovente compresenti, e che pertanto non deve essere considerato “territorio libero”, locuzione che fa pensare ad ambiti comunque disponibili per altri usi, per trasformazioni, per accogliere quanto viene allontanato dal territorio urbanizzato. Per questo motivo nella definizione dell’organizzazione territoriale risulta fondamentale considerare le relazioni tra le diverse parti del territorio libero dalle urbanizzazioni secondo la pluralità di funzioni presenti, in quanto tali ambiti possono essere identificati come elementi fondamentali di un sistema più ampio che può essere denominato sistema rurale-paesisticoambientale”. “Il PTR identifica come fondamentale il riconoscimento di tale visione di sistema all’interno di tutti gli strumenti di governo del territorio e come orientamento delle politiche di settore. La formulazione di politiche attive e degli strumenti di governo del territorio, nell’ambito delle competenze di ciascun soggetto, deve esplicitamente riferirsi al sistema rurale-paesistico-ambientale nel suo complesso” (DdP, 1.5.1).

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comunitarie e riconosciuti dal PTR come zone di preservazione e salvaguardia ambientale;

C – ambiti di valenza paesistica, per i quali il PTR rimanda al Piano Paesaggistico Regionale;

D – sistemi a rete, che consistono nella promozione della realizzazione della Rete Verde Regionale e della Rete Ecologica Regionale, riconosciute come Infrastrutture Prioritarie per la Lombardia;

E – Altri ambiti di sistema.

• il policentrismo in Lombardia, promosso in sede regionale come modalità per determinare la distribuzione equilibrata delle funzioni sui territori, migliorarne la competitività, favorire la coesione e perseguire lo sviluppo sostenibile; il rafforzamento del sistema territoriale policentrico consente potenzialmente a tutto il territorio lombardo di accedere alle funzioni urbane proprie delle città polo e, di conseguenza, di garantire ai cittadini e alle imprese lombarde le stesse condizioni di accesso ai servizi e le medesime opportunità di sviluppo;

• le zone di preservazione e salvaguardia ambientale, individuati dal PTR con riferimento diretto al macro-obiettivo “proteggere e valorizzare le risorse della regione”, per concorrere all’ulteriore rafforzamento della competitività regionale e consentire a ciascun territorio di sviluppare il proprio potenziale; in particolare vengono identificati come zone di preservazione e salvaguardia ambientale:

- le fasce fluviali PAI,

- le aree a rischio idrogeologico molto elevato,

- le aree in classe di fattibilità geologica 3 e 4,

- le aree inserite in Rete Natura 2000 (Zone di Protezione Speciale e Siti in Importanza Comunitaria),

- il Sistema delle Aree Protette nazionali e regionale,

- le Zone Umide della Convenzione di Ramsar,

- i Siti Unesco;

• le infrastrutture prioritarie per la Lombardia, ossia le infrastrutture strategiche per il conseguimento degli obiettivi di Piano, quali la Rete Verde Regionale, la Rete Ecologica Regionale, la Rete Ciclabile Regionale, le infrastrutture per la depurazione delle acque reflue urbane e le infrastrutture per la mobilità;

• gli indirizzi per il riassetto idrogeologico del territorio, alla luce del fatto che i bacini idrografici, che costituiscono il territorio della Lombardia, rappresentano uno degli ambiti maggiormente urbanizzati all’interno del bacino del Po, dove modelli insediativi spesso non rispettosi dei delicati equilibri idrogeologici e non attenti alla tutela e agli usi del patrimonio idrico della Regione, hanno generato situazioni di rischio e fenomeni di degrado quali-quantitativo delle acque; le politiche regionali di riqualificazione dei bacini idrografici devono, pertanto, porsi in costante correlazione con i Piani Stralcio del Piano di Bacino del Po e con le politiche interregionali di riqualificazione dell’intero bacino padano.

Per consentire una lettura più immediata, i 24 obiettivi del PTR vengono declinati secondo due punti di vista: tematico e territoriale.

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I tematismi di riferimento sono:

• Ambiente (aria, cambiamenti climatici, acqua, suolo, flora, fauna e biodiversità, rumore e radiazioni ...)

• Assetto territoriale (infrastrutture e mobilità, equilibrio territoriale, modalità di utilizzo del suolo, rifiuti ...);

• Assetto economico/produttivo (industria, agricoltura, commercio, turismo, innovazione, energia, rischio industriale, ...)

• Paesaggio e patrimonio culturale;

• Assetto sociale (popolazione e salute, qualità dell’abitare, patrimonio ERP, ...

I sistemi territoriali individuati, che caratterizzano la Lombardia dal punto di vista morfologico, socio-economico e ambientale, sono:

• Metropolitano,

• della Montagna,

• Pedemontano,

• dei Laghi,

• della Pianura Irrigua,

• del Po e dei Grandi Fiumi.

Il comune di Segrate è ricondotto al sistema territoriale metropolitano.

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Fig. 7 - PTR – I SISTEMI TERRITORIALI.

Per tale sistema, vengono individuati, tramite una matrice SWOT, punti di forza, di debolezza, opportunità e minacce. Vengono inoltre indicati i seguenti obiettivi:

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OBIETTIVI DEL SISTEMA TERRITORIALE METROPOLITANO

ST1.1 Tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini

riducendo le div erse f orme di inquinamento ambientale

(ob. PTR 7,8,17)

• Prev enire e ridurre i liv elli di inquinamento acustico generati dalle inf rastrutture di trasporto (stradale, f errov iario e aeroportuale) e dagli impianti industriali soprattutto in ambito urbano.

• Ridurre l’inquinamento atmosf erico, con una specif ica attenzione alle zone di risanamento per la qualità dell'aria, agendo in f orma integrata sul sistema di mobilità e dei trasporti, sulla produzione ed utilizzo dell'energia, sulle emissioni industriali e agricole.

• Promuov ere la gestione integrata dei rischi presenti sul territorio, con particolare rif erimento agli impianti industriali che si concentrano nella zona del nord Milano.

• Tutelare il suolo e le acque sotterranee dai f enomeni di contaminazione e bonifica dei siti contaminati anche attrav erso la creazione di partnership pubblico-priv ate sostenute da programmi di marketing territoriale.

ST1.2 Riequilibrare il territorio attrav erso f orme di

sv iluppo sostenibili dal punto di v ista ambientale

(ob. PTR 14, 17)

• Sv iluppare politiche per la conoscenza e la tutela della biodiv ersità v egetale e animale sostenuta dal mosaico di habitat che si origina in città.

• Sv iluppare la rete ecologica regionale attrav erso la tutela e il miglioramento della f unzionalità ecologica dei corridoi di connessione e la tutela e v alorizzazione delle aree naturali protette, con particolare riguardo a quelle di cintura metropolitana, che riv estono un ruolo primario per il riequilibrio per la f ruizione e la ricreazione dei residenti costituendo ambiti priv ilegiati per la sensibilizzazione ambientale e fattore di contenimento delle pressioni generate dalla tendenza insediativ a

• Valutare la possibilità di un sistema di incentiv i che f av orisca la presenza di un settore agricolo che contemperi le esigenze di un'adeguata produttiv ità con un basso impatto ambientale

• Promuov ere l'ef f icienza energetica nel settore edilizio e della dif f usione delle f onti energetiche rinnov abili: in particolare il geotermico a bassa entalpia, sf ruttando la disponibilità di acqua di f alda a bassa prof ondità, e il solare termico

ST1.3 Tutelare i corsi d'acqua come risorsa scarsa

migliorando la loro qualità

(ob. PTR 16, 17)

• Ripristinare gli alv ei dei f iumi e realizzare politiche per la tutela dei f iumi e per la prev enzione del rischio idraulico, in particolare del nodo di Milano, anche attrav erso una maggiore integrazione degli interv enti con il contesto ambientale e paesaggistico.

• Ridurre l’inquinamento delle acque e riqualif icare i corsi d’acqua (con particolare rif erimento a Sev eso, Lambro e Olona) riportando progressiv amente pulite le acque

ST1.4 Fav orire uno sv iluppo e riassetto territoriale di tipo policentrico mantenendo il

ruolo di Milano come principale centro del nord

Italia

(ob. PTR 2, 13)

• Creare un ef f icace sistema policentrico condiv iso in una v isione comune, attraverso il potenziamento dei poli secondari complementari ev itando il depotenziamento di Milano

• Creare un polo regionale intorno all’aeroporto di Malpensa che ricomprenda anche il polo f ieristico di Rho-Pero, grazie ad un progetto condiv iso di v alorizzazione e messa a sistema delle risorse territoriali esistenti e la piena v alorizzazione delle opportunità of f erte dal f unzionamento dell’aeroporto e dalla possibilità di collegamenti con il nodo di Nov ara (che costituisce il collegamento con il porto di Genov a)

• Realizzare le opere inf rastrutturali necessarie a f av orire l'accessibilità trasportistica su gomma f av orendo il perf ezionamento della rete stradale e in specie realizzando le opere f inalizzate al perf ezionamento delle relazioni tra i poli secondari del sistema territoriale, con particolare rif erimento al sistema v iabilistico pedemontano, alla tangenziale est esterna e al collegamento autostradale Milano-Brescia.

• Ridurre la tendenza alla dispersione insediativ a, priv ilegiando la concentrazione degli insediamenti presso i poli e pianif icando gli insediamenti coerentemente con il SFR

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OBIETTIVI DEL SISTEMA TERRITORIALE METROPOLITANO

ST1.5 Fav orire l'integrazione con le reti inf rastrutturali europee

(ob. PTR 2, 12, 24)

• Sv iluppare politiche territoriali, ambientali inf rastrutturali atte a rendere com-petitivo il sistema urbano metropolitano lombardo con le aree metropolitane europee di eccellenza, puntando, in particolare, alla v alorizzazione del patri-monio storico-culturale e paesaggistico, e atte altresì a migliorare la qualità della v ita e a renderne manif esta la percezione.

• Valorizzare in termini di riequilibrio economico e territoriale, e di miglioramen-to della qualità ambientale, i territori interessati dagli interv enti inf rastrutturali per il collegamento con i nuov i v alichi f errov iari del San Gottardo e del Sempione- Lötschberg.

• Valutare nel realizzare il Corridoio 5 non solo delle opportunità economiche del trasporto, ma anche delle potenzialità di riequilibrio dell'assetto insedia-tiv o regionale e di miglioramento della qualità ambientale delle aree attrav er-sate, da gov ernare anche attrav erso l’istituzione di specif ico Piano d'Area.

ST1.6 Ridurre la congestione da traf f ico priv ato potenziando il trasporto pubblico e f av orendo modalità

sostenibili

(ob. PTR 2, 3, 4)

• Potenziare il Serv izio Ferrov iario Regionale, atto a f av orire le relazioni interpolo, ed estensione dei Serv izi Suburbani a tutti i poli urbani regionali, così da of f rire una v alida alternativ a modale al trasporto indiv iduale ed ev itando che le carenze inf rastrutturali, che rendono dif f icoltosa la mobilità di brev e e medio raggio, possano indurre f enomeni di decentramento da parte delle imprese e dei residenti.

• Sv iluppare le applicazioni ICT (telelav oro, ecommerce, e-gov ernment), al f ine di ridurre la domanda di mobilità.

• Sv iluppare sistemi di trasporto pubblico, e percorsi ciclo-pedonali, di adduzione alle stazioni del Serv izio Ferrov iario Regionale e Suburbano.

• Rendere ef f ettiv a sul piano attuativ o e temporale la realizzazione di edif icazione di particolare rilev anza dimensionale e strategica con i tempi di realizzazione delle opere inf rastrutturali ed i serv izi di trasporto pubblico che ne rendano sostenibile la realizzazione

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OBIETTIVI DEL SISTEMA TERRITORIALE METROPOLITANO

ST1.7 Applicare modalità di progettazione integrata tra

paesaggio urbano, periurbano, inf rastrutture e grandi insediamenti a tutela

delle caratteristiche del territorio

(ob. PTR 3, 4, 5, 9, 14, 19, 20, 21)

• Applicare sistematicamente modalità di progettazione integrata che assu-mano la qualità paesistico/culturale e la tutela delle risorse naturali come rif e-rimento prioritario e opportunità di qualif icazione progettuale, particolarmente nei programmi di riqualif icazione degli ambiti degradati delle perif erie.

• Valorizzare la rete delle polarità urbane minori preserv andone i v alori storico-culturali messi a rischio dalla pressione insediativ a deriv ante dallo spostamento della popolazione dai centri maggiori a più alta densità, alla ricerca di più elev ati standard abitativ i.

• Recuperare e rif unzionalizzare delle aree dismesse o degradate, con atten-zione a prev isioni d’uso che non si limitino ad aree edif icate ma prendano in considerazione l’insediamento di serv izi pubblici e di v erde

• Tutelare il suolo libero esistente e preserv arlo dall’edif icazione e dai f enome-ni di dispersione insediativ a, in particolare per quanto riguarda le aree agrico-le periurbane.

• Pianif icare attentamente gli insediamenti della grande distribuzione, per ev itare la scomparsa degli esercizi di v icinato ed ev itare creazione di congestione in aree già dense.

• Fav orire la realizzazione di strutture congressuali di rilev anza internazionale v alorizzando appieno le risorse ambientali, paesaggistiche e storiche del sistema urbano, unitamente a quelle dell'accessibilità trasportistiche.

• Realizzare opere inf rastrutturali ed edilizie attente alla costruzione del paesaggio urbano complessiv o.

• Valorizzare il sistema del v erde e delle aree libere nel ridisegno delle aree di f rangia, per il miglioramento della qualità del paesaggio urbano e periurbano ed il contenimento dei f enomeni conurbativ i, con specif ica attenzione alle situazioni a rischio di saldatura

• Assumere la riqualif icazione e la riv italizzazione dei sistemi ambientali come precondizione e principio ordinatore per la riqualif icazione del sistema insediativ o

• Fav orire la riqualif icazione dei quartieri urbani più degradati o ambientalmente irrisolti atta a ridurre le sacche di marginalità e disparità sociale e a f acilitare l'integrazione della nuov a immigrazione.

ST1.8 Riorganizzare il sistema del trasporto merci

(ob. PTR 2, 3)

• Completare e mettere a regime un sistema logistico lombardo che incentiv i l'intermodalità f erro/gomma con la realizzazione sia di inf rastrutture logistiche esterne al polo centrale di Milano, atte a f av orire l'allontanamento dal nodo del traffico merci di attrav ersamento, sia di inf rastrutture di interscambio prossime a Milano atte a ridurre la congestione deriv ante dal trasporto merci su gomma.

• Riorganizzare i sistemi di distribuzione delle merci in ambito urbano (city logistic) al f ine di ridurne gli impatti ambientali.

• Adeguare la rete f errov iaria esistente e realizzare nuov e inf rastrutture per il collegamento con i nuov i v alichi f errov iari del Gottardo e del Sempione e per lo sgrav io del nodo di Milano con inf rastrutture f errov iarie di scorrimento esterne al nodo.

ST1.9 Sv iluppare il sistema delle imprese lombarde

attrav erso la cooperazione v erso un sistema produttivo

di eccellenza

(ob. PTR 11, 23, 24)

• Fav orire la realizzazione di strutture di ricerca applicata f inalizzate a realizzare economie di scala altrimenti impossibili alla realtà produttiv a f rammentata delle aziende, in consorzio con le eccellenze esistenti e con il sistema univ ersitario lombardo.

• Promuov ere iniziativ e di cooperazione con altri sistemi metropolitani italiani ed europei f inalizzata a conseguire più elev ati liv elli di innov azione tecnologica, formativi, di condiv isione della conoscenza, di competitiv ità, di sv iluppo.

• Promuov ere interv enti tesi alla cooperazione con le altre realtà del Sistema Metropolitano del Nord Italia f inalizzati ad ottimizzare l’utilizzo delle risorse e a condiv idere attrezzature territoriali e di serv izi, a migliorare la competitiv ità complessiv a e ad af f rontare i problemi del più v asto sistema insediativ o.

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OBIETTIVI DEL SISTEMA TERRITORIALE METROPOLITANO

ST1.10 Valorizzare il patrimonio culturale e

paesistico del territorio

(ob. PTR 5, 12, 18, 19, 20)

• Valorizzare gli elementi paesaggistici costituiti dal sistema delle bellezze artistiche, architettoniche e paesaggistiche dif f use nell’area, costituite da elementi storici diffusi (v ille con parco, santuari e chiese, sistemi f ortif icati testimonianze di archeologia industriale) e da presenze riconoscibili del paesaggio agrario (cascine, tessitura della rete irrigua, f ilari, molini, nav igli) al f ine di percepirne la natura di sistema atto a contribuire al miglioramento della qualità ambientale complessiv a, a produrre una maggiore attrazione per il turismo e a f av orire l’insediamento di attiv ità di eccellenza.

• Aumentare la competitiv ità dell’area, migliorando in primo luogo l’immagine che l’area metropolitana of f re di sé all’esterno e sf ruttando l’azione catalizzatrice di Milano

• Valorizzare e riqualif icare le aree di particolare pregio nell'ambito del Sistema Metropolitano attrav erso progetti che consentano la f ruibilità turistica-ricreativ a

ST1.11 EXPO – Creare le condizioni per la

realizzazione ottimale dell’ev ento e deriv are

benef ici di lungo periodo per un contesto ampio

(ob. PTR 2,9,10,11,12,14,19,20,21)

• Garantire la gov ernance di tutti i processi di allestimento del sito e delle opere connesse

• Promuov ere la qualità progettuale e l’inserimento paesistico con particolare attenzione alle strutture permanenti

• Progettare la Rete Verde Regionale per un ambito allargato, coordinando le iniziative connesse all’allestimento del sito e le opere di compensazione e mitigazione ambientale, con la v alorizzazione del sistema agricolo-f orestale e delle acque, la riqualif icazione paesistico/ambientale dei bacini di rif erimento, il potenziamento della Rete Ecologica e la realizzazione di Sistemi Verdi

• Incrementare la ricettiv ità turistica, attrav erso la realizzazione di strutture a basso impatto, il riuso e il recupero di insediamenti dimessi sia nei contesti urbani sia in ambiti agricoli, con attenzione a promuov ere la mobilità dolce e con l’uso del mezzo pubblico

Il PTR identifica anche alcuni Strumenti operativi (quali Linee Guida, Criteri, Modalità ed Indirizzi) specificatamente finalizzati al perseguimento degli obiettivi definiti e per l’attivazione delle linee d’azione necessarie. Si tratta in generale di indirizzi e criteri finalizzati ad orientare l’azione di altri soggetti o la formazione di altri strumenti di pianificazione o di riferimento per le politiche settoriali.

Altra sezione del PTR riguarda la trattazione e l’approfondimento dedicato di temi particolari che, pur non avendo immediata e diretta cogenza, offrono l’opportunità di fornire chiavi di lettura e interpretazione dei fenomeni omogenee tra i diversi soggetti, istituzionali e non. Si tratta in particolare delle sezioni tematiche relative a:

• l’Atlante di Lombardia;

• il tema della competitività;

• i Contratti di Fiume;

• i Corridoi Europei in Lombardia;

• la cooperazione territoriale in Europa;

• le politiche di difesa del suolo e di mitigazione del rischio idraulico ed idrogeologico.

3.3 IL PIANO PAESISTICO REGIONALE E LA RETE ECOLOGI CA.

Con l’adozione del PTR da parte del Consiglio Regionale è stata adottata anche una specifica sezione relativa alla sua disciplina paesaggistica, ossia il Piano Paesaggistico

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(PP) che costituisce un aggiornamento ed una integrazione del quadro di riferimento paesistico e degli indirizzi di tutela ad oggi contenuti nel vigente Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) approvato con D.C.R. n°VII/197 del 6 marzo 2001, dando attuazione a quanto contenuto nella L.R. n°12/2005 che prevede, all’art. 19, la valenza paesaggistica del PTR.

Il Piano Territoriale Paesistico Regionale è, così, diventato sezione specifica del PTR e sua disciplina paesaggistica assumendo il nome di Piano Paesaggistico (PP).

Il PTPR esprime gli orientamenti regionali per la tutela del paesaggio e costituisce l’atto generale di indirizzo per le politiche di tutela e valorizzazione paesistica alle diverse scale territoriali. Il PTPR si basa su tre principi fondamentali :

• la convinzione che la tutela del paesaggio è possibile solo mediante la diffusione della cultura del paesaggio, da cui discende l’importanza della conoscenza e quindi delle azioni di sensibilizzazione, informazione e formazione;

• la considerazione del paesaggio quale valore diffuso, pertanto le indicazioni e le azioni per la tutela del paesaggio devono rivolgersi all’intero territorio regionale;

• la consapevolezza che la tutela del paesaggio non si esaurisce nella pianificazione, ma necessita anche di forme adeguate di “esame paesistico” dei progetti.

Inoltre, esso definisce le finalità della pianificazione paesistica, che consistono:

• nella conservazione dei caratteri che definiscono l’identità e la leggibilità dei paesaggi della Lombardia;

• nel miglioramento della qualità paesaggistica e architettonica degli interventi di trasformazione del territorio;

• nella diffusione della consapevolezza dei valori paesistici e la loro fruizione da parte dei cittadini.

Il PTPR rappresenta, quindi, il piano quadro e il documento regionale di indirizzo di un più vasto sistema di pianificazione paesistica denominato “Piano del paesaggio lombardo”. I Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali, i Piani Territoriali di Coordinamento dei parchi e gli strumenti di piano alla scala comunale completano il sistema, articolando e meglio specificando indirizzi e disposizioni del piano regionale. Esso introduce così il tema del paesaggio e della sua tutela nei diversi livelli di pianificazione del territorio.

In quanto Quadro di Riferimento Paesistico, il PTPR:

• è esteso all’intero territorio regionale per il quale promuove l’unitarietà e la coerenza delle politiche;

• orienta e verifica sotto il profilo paesistico le politiche di settore (con particolare riguardo a quelle agricole e a quelle relative ai lavori pubblici);

• segnala i valori e i fattori di identità e individua i processi di degrado proponendo le opportune azioni di tutela e di recupero.

Oltre a fornire linee guida e indirizzi di tutela delle diverse componenti del paesaggio regionale (naturali, storiche e d’identità culturale), esso è un vero e proprio strumento di salvaguardia e disciplina del territorio e pertanto:

• è potenzialmente esteso all’intero territorio, ma opera effettivamente là dove e fino a quando non siano vigenti atti a valenza paesistica di maggiore definizione;

• identifica ambiti spaziali o categorie di rilevanza regionale, cui attribuisce differenti

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regimi di tutela, nel rispetto delle diverse unità tipologiche del paesaggio e delle strutture insediative presenti;

• fornisce disposizioni immediatamente efficaci su ambiti territoriali regionali, precisamente individuati nella cartografia e negli abachi, considerati di particolare rilevanza (ambiti di elevata naturalità, struttura insediativa storica, viabilità storica e di interesse paesistico);

• individua i criteri e gli indirizzi per la pianificazione successiva spettante agli enti locali e individua in tal senso anche ambiti unitari di particolare attenzione da sottoporre a studi più approfonditi;

• definisce una procedura sperimentale di esame paesistico degli interventi sul territorio che valuta l’incidenza dell’intervento proposto in base alla sensibilità paesistica del sito sul quale si interviene.

Il piano è costituito sostanzialmente da due parti:

• il Quadro di Riferimento del paesaggio lombardo, che contiene una descrizione critica e interpretativa dello stato di fatto;

• i Contenuti Dispositivi e di indirizzo che contengono, sia linee guida e indirizzi di tutela che si applicano all’intero territorio regionale, organizzati per ambiti e unità tipologiche di paesaggio, ma anche per temi ed elementi, sia le Norme di attuazione che ripropongono nella loro struttura i tre livelli di intervento: la pianificazione territoriale e urbanistica ai diversi livelli (Regione, Province, Comuni), l’esame paesistico dei progetti, le azioni programmatiche e le politiche di tutela.

La cartografia di piano costituisce il nodo, concettuale ed operativo, tra il Quadro di Riferimento Paesistico e i Contenuti Dispositivi e di indirizzo.

Gli aggiornamenti e le integrazioni 2008 al PTPR (DelGR n° 8/6447 del 16/01/2008), sviluppano, fra gli altri, anche alla luce di quanto richiesto dal Codice per i Beni culturali e il paesaggio, in particolare nell'art 143, c. 1, lett. g), il tema dell'individuazione delle aree significativamente compromesse o degradate dal punto di vista paesaggistico e la proposizione di specifici indirizzi per gli interventi di riqualificazione, recupero e contenimento del degrado.

Le principali modifiche introdotte dal PP rispetto al PTPR vigente riguardano:

• l’aggiornamento e l’integrazione degli elementi identificativi del quadro paesistico e delle tutele della natura, a cui corrisponde anche una serie di aggiornamenti cartografici, con l’individuazione, ad esempio, di geositi, siti UNESCO, nuovi percorsi panoramici, nuovi belvedere e punti di osservazione, ecc.;

• l'individuazione delle aree significativamente compromesse o degradate dal punto di vista paesaggistico e la proposizione di specifici indirizzi per gli interventi di riqualificazione, recupero e contenimento del degrado; in particolare vengono individuate cinque grandi categorie di cause che agiscono e/o interagiscono nei diversi contesti paesistici, ossia:

- i dissesti idrogeologici e avvenimenti calamitosi e catastrofici (naturali o provocati dall’azione dell’uomo),

- i processi di urbanizzazione, infrastrutturazione, pratiche e usi urbani,

- le trasformazioni della produzione agricola e zootecnica,

- il sottoutilizzo, abbandono e dismissione (sia di spazi aperti che edificati),

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- le criticità ambientali (aria, acqua, suolo);

• l’aggiornamento delle descrizioni de “I paesaggi della Lombardia” attraverso l’”Osservatorio dei paesaggi lombardi”, documento sostanzialmente iconografico volto al riconoscimento dei paesaggi locali;

• l'aggiornamento normativo, volto a migliorare l'efficacia della pianificazione paesaggistica e delle azioni locali (ad esempio proponendo per i PTCP e i PTC di Parco un nuovo schema di contenuti con relativa legenda unificata ed integrando le indicazioni per la pianificazione comunale con nuovi criteri per gli strumenti attuativi).

Così come il PTPR vigente, anche il PP suddivide il territorio regionale in ambiti geografici che rappresentano territori organici, di riconosciuta identità geografica, spazialmente differenziati, dove si riscontrano situazioni paesistiche peculiari. Essi sono costituiti, in prima battuta, da grandi fasce longitudinali corrispondenti alle grandi articolazioni dei rilievi, a loro volta suddivise in ambiti di più circoscritta definizione, che si distinguono sia per le componenti morfologiche, sia per le nozioni storico-culturali che li qualificano. All’interno degli ambiti geografici, il territorio è ulteriormente modulato in unità tipologiche di paesaggio, che corrispondono ad aree caratterizzate da una omogeneità percettiva, fondata sulla ripetitività dei motivi, sull’organicità e unità dei contenuti e delle situazioni naturali e antropiche.

Il Comune di Segrate si trova nell’ambito geografico della bassa pianura, all’interno dell’unità tipologica delle colture foraggere, confinante ad ovest con il suolo urbanizzato di Milano, e ad est con le unità della pianura cerealicola e delle fasce fluviali (come illustrato nella Tavola A del PP riportata di seguito)2.

2 Il PPR prevede uno strumento per i comuni denominato “abaco”, che fornisce indicazioni paesaggistiche relative al proprio territorio: un utile sussidio operativo volto a collocare facilmente il territorio comunale nel quadro di riferimento paesaggistico regionale e ad individuare i contenuti della disciplina paesaggistica regionale (da integrarsi poi con l’attenta lettura degli indirizzi e delle parti normative a carattere generale e non riferite a specifici territori, come per esempio la parte II e la parte IV degli indirizzi di tutela e la normativa per gli articoli non richiamati in tabella). Le uniche indicazioni date rispetto a Segrate sono l’appartenenza alla fascia della Bassa Pianura e la collocazione nel Parco Agricolo Sud Milano.

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Fig. 8 - PPR – TAVOLA A - Ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio.

Fig. 9 - PPR – TAVOLA D – Quadro di riferimento del la disciplina paesaggistica regionale.

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Come illustrato nella Tavola D, nel territorio in cui va ad inserirsi Segrate il PPR individua anche gli elementi sottoposti alla disciplina paesaggistica regionale, ossia le aree a Parco regionale (Parco Agricolo Sud Milano) e l’asta del sistema dei Navigli (Martesana).

Infine, Segrate è interessato nella sua porzione sud-est da un corridoio primario della Rete Ecologica Regionale. Ad ovest del comune, corre il corridoio del Fiume Lambro.

Si ricorda che con la deliberazione n. 8/8515 del 26 novembre 2008, la Giunta ha approvato i prodotti realizzati nella 2 fase del progetto Rete Ecologica Regionale, come già previsto nelle precedenti deliberazioni n.6447/2008 (documento di piano del PTR contenente la tavola di Rete Ecologica) e n.6415/2007 (prima parte dei Criteri per l’interconnessione della Rete con gli strumenti di programmazione degli enti locali).

La Rete Ecologica Regionale (RER), riconosciuta come infrastruttura prioritaria del Piano Territoriale Regionale, costituisce strumento orientativo per la pianificazione regionale e locale.

Per quanto riguarda le “aree urbanizzate afferenti al sistema metropolitano lombardo, con presenza di frange destrutturate, ambiti ed aree di attenzione regionale in termini di degrado”, già trattate precedentemente, di seguito riportiamo la Tavola F.

Fig. 10 - PPR – TAVOLA F - Riqualificazione paesagg istica: ambiti ed aree di attenzione regionale.

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Rete ecologica Regionale

Con la deliberazione n. 8/8515 del 26 novembre 2008, la Giunta ha approvato i prodotti realizzati nella 2 fase del progetto Rete Ecologica Regionale, come già previsto nelle precedenti deliberazioni n.6447/2008 (documento di piano del PTR contenente la tavola di Rete Ecologica) e n.6415/2007 (prima parte dei Criteri per l’interconnessione della Rete con gli strumenti di programmazione degli enti locali). La Rete Ecologica Regionale (RER), riconosciuta come infrastruttura prioritaria del Piano Territoriale Regionale, costituisce strumento orientativo per la pianificazione regionale e locale.

Segrate è interessato solo marginalmente: a sud-est del suo confine corre un corridoio primario della Rete Ecolo gica Regionale, mentre ad ovest del comune corre il corridoio del Fiume Lambro (settore 72 – Est Milano e settore 73 –Medio Adda). La parte del Parco Sud posta ad est dell’Idroscali, sotto l’ambito 1 dell’AdP, è individuata invece come elemento di primo livello.

Fig. 11 - Rete Ecologica Regionale.

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3.4 IL PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE DI MILANO.

Come precisato all’art. 15 della LR n. 12/2005, il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale è atto di indirizzo della programmazione socio-economica della Provincia, ed ha efficacia paesaggistico-ambientale, per i seguenti contenuti e nei seguenti termini:

• definisce il quadro conoscitivo del proprio territorio come risultante dalle trasformazioni avvenute;

• indica gli obiettivi di sviluppo economico-sociale a scala provinciale;

• indica elementi qualitativi a scala provinciale o sovracomunale, sia orientativi che prevalenti, per la pianificazione comunale e dispone i contenuti minimi sui temi di interesse sovracomunale che devono essere previsti nel documento di piano, nel piano delle regole e nel piano dei servizi;

• definisce criteri per l’organizzazione, il dimensionamento, la realizzazione e l’inserimento ambientale e paesaggistico con le adeguate opere di rinverdimento e piantagione delle infrastrutture riguardanti il sistema della mobilità ed il relativo coordinamento tra tali criteri e le previsioni della pianificazione comunale;

• stabilisce, in coerenza con la programmazione regionale e con i criteri di cui alla lettera d), il programma generale delle maggiori infrastrutture riguardanti il sistema della mobilità e le principali linee di comunicazione, di cui definisce la relativa localizzazione sul territorio, avente valore indicativo, fatti salvi i casi di prevalenza di cui all’articolo 18 della stessa L. r. 12/2005;

• individua i corridoi tecnologici ove realizzare le infrastrutture di rete di interesse sovracomunale, definendone i criteri per l’inserimento ambientale e paesaggistico, in particolare delle opere di riqualificazione del sistema verde locale;

• prevede indicazioni puntuali per la realizzazione di insediamenti di portata sovracomunale, se definiti come tali dai PGT dei comuni;

• indica modalità per favorire il coordinamento tra le pianificazioni dei comuni, prevedendo anche forme compensative o finanziarie, eventualmente finalizzate all’incentivazione dell’associazionismo tra i comuni.

In linea generale il PTCP:

• definisce gli obiettivi di assetto e tutela del territorio provinciale;

• indirizza la programmazione socio-economica della Provincia;

• raccorda le politiche settoriali di competenza provinciale;

• indirizza e coordina la pianificazione urbanistica dei Comuni;

• ha valore di piano paesaggistico-ambientale.

In base all’art. 18 della L.R. 12/2005, hanno efficacia prescrittiva e prevalente sugli atti del PGT:

• le previsioni in materia di tutela dei beni ambientali e paesaggistici;

• l'indicazione della localizzazione delle infrastrutture riguardanti il sistema della mobilità (con l'apposizione del vincolo della durata di cinque anni alla scala della pianificazione provinciale e in alcuni casi a quella comunale) che, inoltre, è prevalente sui Piani Territoriali di Coordinamento dei Parchi Regionali;

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• l’individuazione degli ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico;

• l'indicazione, per le aree soggette a tutela o classificate a rischio idrogeologico e sismico, delle opere prioritarie di sistemazione e consolidamento, nei soli casi in cui la normativa e la programmazione di settore attribuiscano alla Provincia la competenza in materia con efficacia prevalente.

Sempre ai sensi della L.R. n°12/2005, il PTCP deve individuare gli ambiti destinati all'attività agricola, definendo le norme per la loro gestione d'uso e tutela paesistico-ambientale e può assumere il valore e gli effetti di piano di settore del Piano per l'Assetto Idrogeologico (PAI) del Po in caso di stipulazione delle intese di cui al Decreto Bassanini (D.Lgs. n°112, art.57).

Il PTCP vigente della Provincia di Milano è stato approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale n°55 del 14 ottobre 2003 ed è ora in co rso il suo adeguamento alla Legge Regionale di Governo del Territorio (L.R. n°12/2005 ).

La prima proposta tecnica di adeguamento elaborata è stata rivista dall’attuale nuova Amministrazione Provinciale che, con Deliberazione di Giunta n°606 del 28 luglio 2009 ha formalmente riavviato il procedimento di adeguamento e la contestuale procedura di Valutazione Ambientale Strategica. È, quindi, ora in corso la consultazione finalizzata all’acquisizione preventiva delle esigenze e delle proposte in merito dei soggetti istituzionali e delle rappresentanze sociali.

Nel PTCP vigente, la base dell'azione pianificatoria è rappresentata dal tema dello sviluppo sostenibile, perseguendo le finalità di valorizzazione paesistica, di tutela dell’ambiente, di supporto allo sviluppo economico e all’identità culturale e sociale di ciascun ambito territoriale, di miglioramento qualitativo del sistema insediativo e infrastrutturale.

La sostenibilità delle trasformazioni e dello sviluppo insediativo costituisce, pertanto, l'obiettivo generale del PTCP, declinato secondo i seguenti cinque obiettivi specifici:

• O1 – compatibilità ecologica e paesistico ambientale delle trasformazioni, che consiste nel perseguimento della sostenibilità delle trasformazioni rispetto alla qualità e quantità delle risorse naturali (aria, acqua, suolo e vegetazione), presupponendo la verifica delle scelte localizzative per il sistema insediativo rispetto alle esigenze di tutela e valorizzazione del paesaggio, dei suoi elementi connotativi e delle emergenze ambientali;

• O2 – integrazione fra i sistemi insediativo e della mobilità, presupponendo la coerenza fra le dimensioni degli interventi e le funzioni insediate rispetto al livello di accessibilità proprio del territorio, valutato rispetto ai diversi modi del trasporto pubblico e privato di persone, merci e informazioni;

• O3 – ricostruzione della rete ecologica provinciale, prevedendo la realizzazione di un sistema di interventi atti a favorire la ricostruzione della rete ecologica provinciale, la biodiversità e la salvaguardia dei varchi inedificati fondamentali per la realizzazione dei corridoi ecologici;

• O4 – compattazione della forma urbana, al fine di razionalizzare l'uso del suolo e a ridefinire i margini urbani, comportando il recupero delle aree dismesse o degradate, il completamento prioritario delle aree intercluse nell'urbanizzato, la localizzazione dell'espansione in adiacenza all'esistente e su aree di minor valore agricolo e ambientale, nonché la limitazione ai processi di saldatura tra centri edificati;

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• O5 – innalzamento della qualità insediativa, perseguendo un corretto rapporto tra insediamenti e servizi pubblici o privati di uso pubblico attraverso l'incremento delle aree per servizi pubblici, in particolare a verde, la riqualificazione ambientale delle aree degradate e il sostegno alla progettazione architettonica di qualità e l’attenzione, per quanto possibile, alla progettazione edilizia ecosostenibile e bioclimatica.

Il PTCP vigente, nelle sue Norme di Attuazione, stabilisce disposizioni normative con diverso grado di cogenza per la disciplina di tutela e sviluppo del territorio provinciale, ossia:

• indirizzi, volti a fissare obiettivi per l’attività di pianificazione comunale e provinciale di settore, nonché per l'attività degli altri soggetti interessati dal Piano;

• direttive, da osservare nell’attività di pianificazione comunale e provinciale di settore;

• prescrizioni, relative all'individuazione delle diverse caratteristiche del territorio e alla loro disciplina.

Tali disposizioni normative si riferiscono a ciascuno dei tre sistemi territoriali caratterizzati da omogeneità di contenuti tematici, ossia:

• il sistema paesistico-ambientale e di difesa del suolo;

• il sistema insediativo;

• il sistema infrastrutturale e della mobilità.

Ulteriormente, relativamente all’inserimento di nuove opere nel territorio, nell’allegato Repertorio B – Repertorio degli interventi di riqualificazione ambientale, il PTCP vigente individua possibili soluzioni progettuali di manufatti e sistemazioni finalizzate alla migliore integrazione ambientale ed alla mitigazione degli impatti di opere infrastrutturali e di insediamento urbanistico. Esso si presenta in forma di schede esemplificative di tipologie di intervento su formazioni vegetazionali, per il superamento puntuale di barriere infrastrutturali, per il miglioramento del regime idraulico e della qualità delle acque di superficie, di riduzione delle interferenze generale da infrastrutture o da usi del suolo particolarmente impattanti, svolgendo una funzione di orientamento e guida per le attività di progettazione, indicando i requisiti qualitativi delle opere, anche ai fini della compatibilità con la realizzazione della rete ecologica

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale segnala, inoltre, alcuni “corridoi ecologici”: fasce territoriali caratterizzate da una continuità sostanziale che collegano ambienti naturali diversificati fra loro.

A partire da queste indicazioni e prescrizioni il progetto del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale muove in tre direzioni:

• preservare la continuità dei territori agricoli, al fine di evitare saldature fra i diversi nuclei urbani;

• consolidare i corridoi ecologici, promuovendo interventi di riqualificazione ambientale e di salvaguardia dell’attività agricola;

• evitare nuovo consumo di suolo, inibendo le nuove espansioni.

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Il comune di Segrate è interessato da zone periurbane su cui attivare politiche polivalenti di riassetto fruitivo ed ecologico (art. 61).

Per quanto attiene il centro storico e gli edifici di interesse storico diffusi sul territorio, il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale segnala alcuni edifici e complessi (Elementi storico architettonici art. 39 NTA PTCP) rimandando alla pianificazione comunale il compito di integrare tali segnalazioni.

All’interno del territorio comunale di Segrate, poi, Il PTCP Vigente mette in evidenza alcuni elementi meritevoli di interesse:

• Alberi di interesse monumentale – rilievo 1999 - Populus nigra, pioppo nero, scheda rif. 971, (p. 217 di Allegati): oggi scomparso per morte naturale;

• Beni di interesse artistico e storico – ex D.Lgs 490/1999 art.2 - Cascine Radaelli e Cascina Ovi.

Nella Relazione generale (3.1.1.) alla voce “Tutela e valorizzazione del sistema paesistico-territoriale”, Segrate viene inserito nell’Unità paesistico territoriali (a cui corrispondono programmi di azione paesistica) della “Media pianura irrigua e dei fontanili” (Tav. 6 del PTCP).

A livello sovralocale il PTCP individua come Centri di rilevanza sovra comunale la città di Gorgonzola (3.3.3, pp. 188ss) e come Aree e interventi di rilevanza sovracomunale (Tav.1 PTCP) il Polo ricreativo sportivo Idropark di Segrate (p. 201). Quindi, fornisce una serie di indicazioni circa le vocazioni territoriali dell’area Martesana-Adda (pp. 241ss e p. 262).

3.5 IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DEL PARC O AGRICOLO SUD MILANO.

Il Parco Agricolo Sud Milano è stato istituito con LR 24/90 del 23 aprile 1990 ed è gestito dalla Provincia di Milano. Parco agricolo e di cintura metropolitana comprende un'estesa area (47.044 ha) a semicerchio attorno alla città di Milano fino al perimetro meridionale della provincia. Il Parco è dotato di Piano Territoriale di Coordinamento, approvato con DGR n. 7/818 del 03/08/2000; il piano definisce, tra l’altro, le norme e gli indirizzi di tutela dei diversi ambiti del parco e delle aree esterne ad esso. Il Parco intende salvaguardare le attività agricole, le colture e i boschi, tutelare i luoghi naturali, valorizzare il patrimonio storico architettonico, recuperare l'ambiente e il paesaggio nelle aree degradate, informare e guidare gli utenti ad un uso rispettoso delle risorse ambientali. Il parco regionale, comprendente le riserve naturali e il parco naturale, in rapporto a più complessivi obiettivi di tutela e valorizzazione dell’attività agricola, dell’ambiente e della fruizione del parco, è articolato in “territori” per i quali sono definite specifiche prescrizioni.

Il PTC è articolato su un doppio sistema di lettura: la maglia dei “territori” che individuano i rapporti tra gli spazi agrari e le strutture urbane esterne al parco, e gli “ambiti” che caratterizzano le diverse tutele cui è sottoposto l’intero sistema paesistico del Parco.

I tre “territori”, ai quali sono affidate le caratteristiche di parco agricolo e parco di cintura metropolitana, sono:

• territori agricoli di cintura metropolitana;

• territori agricoli di cintura urbana, ambito dei Piani di cintura urbana;

• territori di collegamento fra città e campagna.

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La distinzione suddetta da un lato evidenzia le qualità dei territori agricoli e ne governa di conseguenza le normative, dall'altro lato qualifica i territori del Parco in relazione ai loro rapporti con le strutture urbane che, per la legge istitutiva, sono interamente esterne al perimetro del Parco.

Le tutele naturalistiche, storiche e paesistiche sono trasversali rispetto alla ripartizione in Territori e coprono l’intero territorio del parco.

Sono sottoposte a specifica tutela le notevoli presenze monumentali, tra cui le abbazie, i castelli ed i nuclei rurali delle antiche cascine.

Infine, il PTC si affida i a diversi Piani di Settore per la tutela e lo sviluppo:

• del settore agricolo;

• dell’assetto idrogeologico e della tutela dei navigli;

• del patrimonio storico e monumentale;

• della fruizione;

• dei percorsi.

La parte di Segrate che rientra nel Parco Agricolo Sud Milano è interamente ambito dei Piani di Cintura Urbana, normati dall’art. 26 (cfr. figura successiva). In tali ambiti “devono essere contemperate le esigenze di salvaguardia, di recupero paesistico e ambientale e di difesa dell’attività agricola produttiva, con la realizzazione di interventi legati alla fruizione di parco quali aree a verde, attrezzature sociali e ricreative, impianti sportivi di interesse generale”.

I Piani di Cintura urbano potranno inoltre prevedere ulteriori azioni e prescrizioni.

Fig. 12 – PTC del Parco Agricolo Sud Milano.

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3.6 ULTERIORI PROGRAMMAZIONI DI INTERESSE PER IL TERRITORIO

3.6.1. Il Piano d’Area Adda-Martesana

Il lavoro riguardante il Piano d’Area è stato sviluppato nel corso degli ultimi 4-5 anni a partire da una complessa fase di approfondimento analitico del contesto dei 28 Comuni dell’area compresa tra A4, SS415 ed il fiume Adda. Il lavoro è stato supportato tecnicamente dal Politecnico di Milano con un incarico ai prof. Alessandro Balducci e Federico Oliva; il prof. Raffaello Cecchi si è occupato del progetto pilota Parco della Martesana.

Particolare attenzione è stata dedicata alla fase di coinvolgimento dei vari soggetti, in prima battuta degli amministratori locali e successivamente degli altri portatori di interessi. Dal luglio 2005 il processo di costruzione del Piano è stato infatti supportato dall’attività di un apposito Forum che ha coinvolto anche il mondo dell’associazionismo ed i privati cittadini.

Il Piano d’area definisce “un’immagine di sintesi interpretativa e progettuale - la città parco nell’economia che cambia - che chiama in causa risorse, strategie e progetti pilota, definendo il ruolo che questo ambito vuole avere nella regione urbana pensandosi come una città parco nell’economia che cambia e in che modo voglia lavorare alla abitabilità di questo territorio”. Risultato dell’operazione è la definizione di una struttura territoriale gerarchica fortemente connessa alle infrastrutture ed un modello di conurbazioni per macrosistemi caratterizzati da differenti specificità e vocazioni. Alla struttura viene affiancato un sistema di interventi e di possibilità di sviluppo, disaggregato per ambito e per comune, derivato dalla sommatoria e dal coordinamento delle differenti progettualità emerse nella complessa fase di relazione tra i vari soggetti. Parallelamente, sono sviluppati progetti pilota su specifiche tematiche, riguardanti l’asse della MM2 e le possibili trasformazioni urbanistiche connesse alle eccezionali condizioni di accessibilità ed il cosiddetto Parco del Martesana, “sistema complesso che agisce su una serie di ambiti diversi, con l’obiettivo di fissare le linee guida per una riqualificazione paesaggistica e ambientale estesa all’intero territorio”.

Il piano è stato strutturato in quattro parti: visioni al futuro, modello territoriale, atlante dei progetti e Development perspective, progetti pilota.

Visioni al futuro. A partire dalla lettura dei problemi, delle caratteristiche e delle potenzialità della Martesana-Adda gli amministratori e le associazioni riunite nel Forum hanno ragionato su alcuni immagini e scenari in parte sovrapposti e in parte complementari: quello della “città parco” e quello della “città dell’economia che cambia”. I due scenari incorporano una riflessione sul presente, definiscono un futuro possibile e così facendo costituiscono un “frame” utile per selezionare le azioni e le politiche che possono essere intraprese e suggerirne una declinazione congruente.

Modello Territoriale. E’ la lettura “condivisa” delle caratteristiche salienti del territorio e delle sue trasformazioni, nonché un modo per localizzare e dare corpo nello spazio ai processi analizzati e discussi.

Atlante dei progetti e Development perspective. Il primo è il regesto di tutte le politiche, le azioni e i progetti avviati o che possono essere utilmente intrapresi sulla base delle due visioni al futuro messe a fuoco. In particolar modo quelle che implicano un’azione cooperativa fra le amministrazioni e quelle che, pur promosse da singoli comuni, comportano esternalità negative per gli altri. La “Develpment perspective” è una sorta di simulazione territoriale dei possibili esiti dei progetti e delle politiche prospettate, ovvero un

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disegno a larga scala (un progetto) di come il territorio potrebbe configurarsi nel futuro.

Progetti Pilota. Si tratta di due esplorazioni in profondità, concernenti temi di particolare rilevanza per la discussione in atto e le prospettive di sviluppo dei territori considerati. I progetti pilota riguardano: il sistema di connessioni territoriali e ambientali denominato Parco della Martesana (si veda la scheda allegata) e la mobilità, ovvero l’individuazione, la caratterizzazione e la progettazione dei corridoi infrastrutturali.

Concludono il Piano d’area alcuni specifici approfondimenti sulla geografia delle attività commerciali e gli indicatori definiti dal PTCP vigente per la verifica del consumo di suolo a scopi urbani e l’attuazione degli obiettivi dello stesso. Per il suo carattere sperimentale, la metodologia adottata, gli esiti prodotti e l’attenzione prestata al dialogo e alla collaborazione fra le diverse amministrazioni e fra queste e cittadini, il Piano d’area Adda Martesana è un utile riferimento per le altre esperienze in corso e, più in generale, per la riflessione disciplinare sul governo del territorio alla scala intercomunale e provinciale.

Fig. 13 - Piano d’Area Martesana-Adda (Tav .1.2).

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Piano d’area Martesana-Adda - Scheda 1 Progetto Pilota Parco del Martesana Il progetto pilota del parco del Martesana si propone come inf rastruttura complessa e a f ini multipli e costituisce uno strumento f ondamentale della strategia proposta dal Piano d’area. Nella relazione che lo accompagna (v edi capitolo 4.2, Piano d’area e Relazione di progetto) si dichiara come a differenza dei parchi esistenti, che “promuov ono la salv aguardia del territorio nelle sue peculiarità ambientali; il parco del Martesana dov rà promuov ere un nuov o uso del territorio, e la costruzione di nuov i luoghi di pregio ambientale e paesaggistico” e, nello stesso tempo dov rà proporsi “come un dispositiv o di sv iluppo economico con un alto indice di sostenibilità, come un f attore di riqualif icazione dei luoghi e come un’inf rastruttura al serv izio di nuov e iniziativ e imprenditoriali legate alla mobilità, all’interscambio, al tempo libero, allo sport, all’educazione e alla ricerca scientif ica” Il progetto del parco, che “si propone come primo obiettiv o l’organizzazione degli ambienti naturalistici di pregio e delle aree di v erde agricolo all’interno di una f igura percepibile e comunicabile”, attrev ersa tutti gli ambienti (i centri storici e le aree urbane, le “isole agricole residuali” dell’ambito più denso, le cav e e le zone umide, gli spazi agricoli continui che raggiungono l’Adda) e si intreccia con tutti i temi (v iabilità e nodi inf rastrutturali, recupero del patrimonio delle cascine, costruzione della rete della mobilità ciclabile e pedonale, ricostruzione di una identità territoriale e di una qualità ambientale che f ungano da attrattori di un nuov o sv iluppo economico dell’ambito, ecc.) che sono oggetto del Piano d’area costituendone una precisa articolazione operativ a che sembra suggerire l’opportunità di indiv iduare una f orma organizzativ a adeguata e in parte div ersa rispetto alla tradizionale esperienza dei parchi. Per quanto riguarda i temi più direttamente legati agli spazi aperti il progetto, oltre alla v alorizzazione delle risorse naturalistiche e ambientali esistenti (in particolare la riv iera dell’Adda e l’oasi naturalistica delle Sorgenti della Muzzetta) e del ricco patrimonio storico, architettonico e paesaggistico, si propone la costruzione di un nuov o paesaggio che, tenendo insime “memoria e f uturo”, restituisca identità a questo territorio : - recuperando, attrav erso un “piano del colore”, i corpi estranei, sparsi sul territorio, costituiti dalle aree e dai capannoni industriali; - sv iluppando le potenzialità paesaggistiche e la capacità di attrazione di luoghi attualmente priv i di una precisa identità (si tratti delle aree agricole residuali della parte più densamente edif icata, degli specchi d’acqua delle cav e dismesse o gli stessi nodi legati agli attrav ersamenti inf rastrutturali); - ridef inendo, a partire dal progetto Mi-Bici, il sistema della mobilità ciclabile alle div erse scale di interv ento (dai percorsi di rilev anza regionale, come quello del nav iglio del Martesana o la dorsale dell’Adda, alla rete di connessione locale) come nuov o modo di percorrere il territorio sia negli itinerari casa-scuola, casa-lav oro, e nell’accesso ai serv izi pubblici dei residenti che nei suoi caratteri, in larga misura consolidati, di attiv ità ludico sportiv o f av orita dalla v icinanza del capoluogo e dalla ricchezza delle risorse territoriali.

Piano D’area Martesana-Adda - Scheda 2 UN TERRITORIO CHE SI VUOLE PENSARE COME UNA CITTÀ 1. Serv izi di qualità per i cittadini a. strumenti di coordinamento f ormalizzati per lav orare a una of f erta di qualità per il territorio e per unire le f orze _av v iare il piano dei serv izi, a partire dalla discussione aperta attorno al protocollo SCARL Nav igli; attivare una specifica relazione tra la riorganizzazione della mobilità e il tema dei serv izi ospedalieri, in collaborazione con l’ASL; _f irmare protocollo d’intesa specif ico tra il Trezzese e l’Amministrazione prov inciale per af f rontare gli ef fetti indotti dalla istituzione della nuov a Prov incia di Monza e Brianza; _av v io di una rif lessione sul tema della istituzione del Circondario come strumento di consolidamento della cooperazione intercomunale; _promuov ere una v alutazione d’area della possibilità di f are di alcune cav e poli di serv izi intercomunali pubblici o d’uso pubblico ad alta qualità ambientale; _promuov ere un ragionamento sulla attiv azione di f orme di coordinamento nel campo dei serv izi a carattere ambientale e tecnologico. b. alcune f unzioni sov racomunali da consolidare/mettere a disposizione/potenziare _aprire alla f ruizione intercomunale poli di serv izi. 2. Funzioni qualif icanti di rango metropolitano a. alcune occasioni pubbliche metropolitane da non perdere _strutturare una of f erta di f unzioni di qualità, con particolare attenzione all’Univ ersità, lungo l’asta della MM2 e della Martesana, av v iando progetti strategici. b. gov ernare l’insediamento delle f unzioni di rango metropolitano e lav orare a progetti integrati attorno al costituirsi di nuov e centralità _gestire le domande di f unzione terziarie, direzionali, commerciali e f ruitiv e negli ambiti ad alta accessibilità, promuov endo iniziativ e articolate e di qualità, lav orando con il metodo della perequazione intercomunale, contrastando operazioni poco qualif icanti, promuov endo la costituzione di nuov e centralità. Ripensare come luoghi di accesso al territorio, ai parchi e ai serv izi, alcune delle nuov e centralità e lav orare alla loro riqualif icazione e integrazione territoriale. c. adottare una strategia d’area contro l’insediamento di nuov i impianti tecnologici a serv izio della regione urbana

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_l’area riv endica il proprio ruolo di qualità e pertanto non intende ospitare impianti tecnologici espulsi da Milano, che possano nuocere alla propria qualità ambientale. Si ritiene comunque necessario promuov ere un coordinamento dei Sindaci per gestire le localizzazioni a liv ello intercomunale, anche contemplando meccanismi perequativ i. > UN TERRITORIO CHE VUOLE LAVORARE SULLA PROPRIA QUALITÀ COME RISORSA A CARATTERE MULTIPLO 1. Il patrimonio storico da cui ripartire a. Centri storici a cui ritrov are ruolo e da dif endere in maniera innov ativ a dalla perdita di f unzioni _ripensare le politiche di tutela dei centri storici, continuando a inv estire su di essi per mantenerli v itali con politiche mirate al sostegno del commercio dei serv izi locali. b. un patrimonio di cascine da recuperare in maniera sostenibile e per la v alorizzazione del territorio _av v iare progetti di riqualif icazione delle cascine per v alorizzazione f ruitiv a locale. c. un patrimonio artistico da qualif icare e rendere f ruibile _aprire al territorio il patrimonio di v ille e beni esistenti, ricercando nuov e f orme di interazione tra pubblico e privato e strutturando un circuito turistico integrato di of f erta museale div ersif icata ma coordinata a tema. d. mettere in rete l’of f erta culturale e ricreativ a, in collaborazione anche con le associazioni e f av orendo la costituzione di f ondazioni _v alorizzare le risorse presenti costruendo iniziativ e adeguate di comunicazione e integrazione. Mettere in rete e gestire le iniziativ e mature e promuov erne di innov ativ e, selezionando alcune chiav i tematiche. 2. La rete dei parchi da allargare a. procedere nella costruzione di una rete dei territori tutelati, anche a partire dal riconoscimento dei corridoi ecologici promossi dalla Prov incia

_partire dai corridoi ecologici promossi dal PTCP e eliminare le soluzioni di continuità tra i parchi esistenti, anche attrav erso l’istituzione di un ‘tav olo di coordinamento’ progettuale e gestionale tra i parchi sov ra comunali. b. pensare a nuov e f orme di gestione dei parchi e delle risorse ambientali e f ruitiv e che riducano le difficoltà dei comuni nella loro gestione e istituzione _promuov ere nuov e f orme di ampliamento e gestione dei parchi in un’ottica intercomunale, di integrazione e con l’ev entuale coinv olgimento di soggetti priv ati. 3. La residenza da orientare v erso la qualità a. gov ernare le pressioni insediativ e a carattere residenziale _gov ernare e impedire la crescita residenziale nei territori non urbanizzati, _attiv are un dialogo con il Comune di Milano sul mercato immobiliare e i processi di f iltering out dal capoluogo; _riconoscere ruolo strategico alle risorse ambientale v alorizzate e mantenute dai comuni, attribuendo loro parte dei prov enti deriv anti da sperimentazioni di tipo perequativ o. b. gestire qualitativ amente la nuov a crescita/ f are pagare la qualità dell’abitare _lav orare a gestire attiv amente la crescita, chiedendo opere di urbanizzazione di qualità, v erde, serv izi e adottando regole di sostenibilità per il patrimonio edilizio, puntando comunque sempre a dare v ita a “parti di città”. _promuov ere nuov e tipologie abitativ e capaci di dare risposta alle domande emergenti di residenza. c. Dif endere le f asce di popolazioni deboli da meccanismi di v alorizzazione immobiliare e progressiv a espulsione _promuov ere f orme di tutela delle f asce più deboli attrav erso la promozione di edilizia conv enzionata o altre cornici. _attiv are un coordinamento progettuale con il Comune e la Prov incia di Milano sui temi del disagio abitativo, provando a esercitare uno sguardo più ampio sulla intera regione urbana milanese. 4. L’agricoltura da sostenere come risorsa per il territorio a. tutelare attiv amente e v alorizzare il patrimonio agricolo: adottare regole e politiche di sostegno per le aree agricole _dare identità al territorio non costruito; lav orare ad attribuire un ruolo nei PGT alle zone agricole capaci in modo da ridurne la f rammentazione; _promuov ere f orme di sostegno e produrre regole progettuali capaci di re-interpretare il paesaggio tradizionale. > UN TERRITORIO CHE VUOLE RAGIONARE STRATEGICAMENTE SULLE PROPRIE VOCAZIONI E ASSICURARE AL PROPRIO SISTEMA ECONOMICO LOCALE MARGINI DI CRESCITA E STANDARD DI FUNZIONAMENTO 1. Politiche e strategie di rilancio e gov erno degli spazi produttiv i capaci di rendere sostenibile e di qualità il f uturo del sistema economico locale a. rilanciare una rappresentanza strutturata del territorio attorno a un’agenzia di sv iluppo locale, capace di sostituire il v uoto creato dalla eliminazione del distretto, produrre strategie e coordinare politiche e azioni di sostegno al tessuto produttiv o locale _riconoscere le molteplici v ocazioni, rappresentare i problemi e le risorse dell’area, organizzare strategie. b. riqualif icazione degli spazi della produzione esistente e rilocalizzazione dell’improprio _promuov ere occasioni di riqualif icazione delle aree produttiv e e consolidare e f are conoscere le esperienze in atto: serv izi, certif icazione ambientale. c. promozione di f orme di perequazione territoriale per la realizzazione di aree produttiv e attrezzate di qualità _accordo quadro per la sperimentazione di meccanismi di perequazione territoriale, sulla base di una matrice di localizzazione condiv isa; indiv iduazione di ambiti locali e sov ra locale di concentrazione delle nuov e aree produttiv e, puntando alla riqualif icazione di quelle dismesse;

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2. Regole e occasioni per gov ernare i processi della logistica a. produrre a liv ello d’area regole e quadro strategico delle localizzazioni, ev itando il consumo di territorio agricolo non urbanizzato _gestire la domanda insediativ a della logistica promuov endo regole e strategie localizzativ e d’area, proponendosi di ospitare solo logistica di qualità e in sintonia con la domanda del sistema produttiv o locale e senza mettere in gioco territorio non urbanizzato. b. adottare meccanismi di compensazione per localizzazione logistica recuperando aree dismesse _riutilizzare aree dismesse ad alta accessibilità e con alti costi di recupero, ricorrendo anche a meccanismi perequativi, piuttosto che impegnare nuov e aree. Fonte: Piano d’area Martesana-Adda_Atlante dei progetti, 2006

3.6.2. Piano Cave

Il Piano Cave Provinciale, attualmente vigente e approvato dalla Regione (DCR 16 maggio 2006, n. VIII/166), identifica gli ambiti territoriali su cui verranno condotte attività estrattive nei prossimi anni e stabilisce tipi e quantità di sostanze di cava estraibili.

Il Piano Cave individua in particolare i giacimenti, quali porzioni del territorio interessate dalla presenza di risorse minerali di cava, prive di vincoli non eliminabili o di ostacoli che ne impediscono lo sfruttamento e che quindi costituiranno verosimilmente le aree su cui si amplieranno le cave in futuro.

Per quanto riguardo Segrate, il Piano individua (allegato B alla normativa tecnica) tramite planimetrie la Cava C.na Lirone (superficie dell’ambito: 71 ha) oggetto oggi di recupero tramite il Centro Parco, e la Cava Cassinella (9,95 ha), posta nella zona nord del comune (si vedano la Tav. 5 e la Tav. 9 allegate a questo Documento di Piano) e più avanti il paragrafo sul sistema dei vincoli).

3.6.3. Piano di Indirizzo Forestale (2004-2014)

Il Piano di Indirizzo Forestale trova la sua origine nell’art. 19 della LR 8/1976, così come modificato della LR 80/1989, che prevede due livelli di pianificazione forestale:

• il piano generale di indirizzo forestale, di seguito denominato “Piano di indirizzo forestale” (PIF);

• il piano pluriennale di assestamento e di utilizzazione dei beni silvo-pastorali, di seguito denominato “Piano di assestamento forestale” (PAF).

Il Piano di Indirizzo Forestale mira a pianificare e a delineare le linee di gestione di un ambito territoriale decisamente più esteso, coincidente di norma col territorio di una Comunità Montana, di un Parco o di una Provincia, comprendente pertanto tutte le proprietà forestali, private e pubbliche.

Il PIF costituisce un documento operativo che assicura una visione d’insieme delle risorse forestali e delle necessità o possibilità di gestione a breve-medio termine, e non uno strumento eccessivamente rigido, che rischierebbe di trovare forti vincoli nella sua attuazione.

In base alla LR 11/98 la Provincia, insieme ai Parchi Regionali e alle Comunità Montane, è riconosciuta Autorità forestale e ad essa sono state trasferite tutte le funzioni amministrative in materia forestale.

In questo senso, il Piano di Indirizzo Forestale redatto dalle Province si configura strumentalmente come Piano di settore dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali.

La Provincia esercita, nelle aree di propria competenza esterne ai parchi regionali e alle

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riserve regionali, le seguenti funzioni:

• il rilascio delle autorizzazioni di mutamento di destinazione d’uso dei terreni sottoposti a vincolo idrogeologico;

• il rilascio delle autorizzazioni di mutamento di destinazione di aree a bosco;

• autorizzazioni in deroga alle Prescrizioni di Massima e Polizia Forestale;

• il rilascio di autorizzazioni paesistiche per aree boscate.

Per la Provincia di Milano il PIF è stato sviluppato a seguito della LR 8/1976 come modificata dalla LR 80/1989, e costituisce specifico Piano di settore del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, come peraltro evidenziato nelle NTA del PTCP: “ …Il PTCP individua nel Piano di Indirizzo Forestale lo strumento idoneo per la pianificazione e la gestione di tali aree e l’individuazione di nuove aree da sottoporre al rimboschimento” (art. 63).

Al PIF è pertanto demandata:

• l’identificazione delle superfici forestali ai sensi della normativa vigente;

• la caratterizzazione delle superfici secondo il modello dei Tipi forestali della Lombardia;

• il riconoscimento e la valutazione delle funzioni delle superfici forestali;

• la definizione di indirizzi e modalità gestionali delle superfici forestali.

I principi e le finalità del piano sono:

• la necessità di approfondire per l’area della provincia di Milano il ruolo nel territorio svolto dalle formazioni boscate e dai sistemi verdi connessi in rete ecologica, ai fini del miglioramento della qualità del territorio e delle forme di gestione selvi colturale da applicare alle formazioni forestali;

• l’opportunità di integrare l’analisi e le proposte di piano con il PTCP della Provincia di Milano;

• la necessità di dotare la Provincia di indirizzi organici e adeguati rispetto alle modalità operative di gestione delle competenze nel settore forestale, in merito sia alle problematiche più direttamente operative, sia agli indirizzi di sviluppo da fornire al settore.

In tale contesto si ritiene di individuare i seguenti aspetti principali:

• il riconoscimento delle attività forestali quale contributo ad uno sviluppo sostenibile del territorio e del paesaggio ed al miglioramento del rapporto ambiente agricoltura-società;

• l’assunzione dei principi dello sviluppo sostenibile in un approccio di filiera;

• il riconoscimento e la valorizzazione della multifunzionalità delle risorse forestali.

Costituiscono parte fondamentale del piano la carta dei “ Sistemi Forestali” e quella delle “Tipologie Forestali”.

Queste elaborazioni cartografiche evidenziano a scala 1:10.000 i Sistemi Forestali per l’intero territorio provinciale, nella accezione indicata precedentemente.

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La carta identifica due grandi categorie:

• Boschi, identificati ai sensi della normativa vigente;

• Elementi boscati minori, come macchie boscate, fasce boscate, formazioni longitudinali;

Come si vede qui sotto, il Comune di Segrate presenta tre aree boscate poste attorno al bacino dell’Idroscali3. Per il resto, sono presenti una serie di formazioni longitudinali all’interno del tessuto comunale che comunque, data la sua posizione e caratteristica, è oggi prevalentemente urbanizzato, soprattutto se paragonato ai territori posti più ad est .

Fig. 14 - Le aree indiv iduate dal Piano di Indirizz o Forestale.

3 Viene individuato anche un pioppeto che tuttavia oggi non è più esistente.

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4 EVOLUZIONE DEL SISTEMA URBANO.

4.1 SINTESI DELL’EVOLUZIONE URBANA.

Il comune di Segrate confina con i comuni di Milano a ovest, Vimodrone a nord, Pioltello a est e Peschiera Borromeo a sud.

Nella tavola 7 viene riportata ad alcune soglie storiche significative, intervallate fra loro di circa trent’anni, e alla medesima scala, l’area del Nord Est milanese ed in particolare il territorio del Comune di Segrate, così da permettere una facile analisi dell’evoluzione del processo di costruzione del particolare sistema urbano che oggi caratterizza Segrate.

Alla prima soglia storica (1888) il territorio è quasi interamente agricolo, ma già intersecato dalle prime linee ferroviarie (Milano-Venezia, Milano-Monza). A livello comunale si riconoscono i principali ed embrionali nuclei storici, situati in posizione intermedia fra le principali strade di comunicazione in direzione Est-Ovest (Padana Superiore, Cassanese e Rivoltana), ma sostanzialmente non è ancora identificabile alcun nucleo urbano riferibile all’attuale sistema amministrato dal Comune di Segrate.

Alla seconda soglia (1936) la città di Milano appare quasi interamente edificata all’interno della cintura ferroviaria; nel territorio comunale di Segrate sono realizzate o in costruzione le principali infrastrutture (deposito ferroviario, Idroscalo, aeroporto). L'aeroporto di Linate è suddiviso fra i comuni di Milano, Segrate e Peschiera. L’Idroscalo – in parte nel territorio comunale di Peschiera Borromeo – è utilizzato per il decollo e l’atterraggio degli idrovolanti. Quindi a questa data il territorio si caratterizza già per la presenza consolidata di infrastrutture per il trasporto di merci e persone, mentre ancora limitatissima è la presenza di insediamenti edilizi e, quasi esclusivamente, collegati all’attività agricola.

Alla terza soglia (1964), l’edificazione ha iniziato a svilupparsi attorno ai nuclei storici di carattere agricolo, spesso identificabili con le cascine; solo in questa fase si riescono ad individuare i primi sistemi urbani articolati che hanno generato gli attuali quartieri di Segrate Centro, Rovagnasco, Lavanderie, Redecesio e Novegro.

Alla quarta soglia (1994), il territorio comunale appare largamente edificato, anche mediante interventi unitari di grande dimensione, separati dai nuclei storici come Milano San Felice, sorto nei primi anni ’70 (progettisti Luigi Caccia Dominioni e Vico Magistretti) Milano Due, completato alla fine degli anni ’70, e oltre ad insediamenti produttivi situati prevalentemente ai margini degli agglomerati cresciuti attorno ai nuclei storici e ad insediamenti terziari di grande rilevanza (Mondadori, IBM Italia, Mediaset). Inoltre si evidenzia anche la presenza dell’Ospedale San Raffaele, importante struttura sanitaria – parzialmente sul Comune di Milano – con la Facoltà di medicina dell’Università Vita –Salute San Raffaele.

A questa soglia temporale il territorio presenta una articolazione urbana molto simile a quella attuale caratterizzata dalla presenza di sette nuclei residenziali principali, intervallati da aree industriali, da grandi infrastrutture di valenza sovraconumale e residui interstiziali di aree agricole.

La quinta soglia (2005) evidenzia un consolidamento della struttura urbana già rappresentata alla soglia precedente, con alcuni sfangamenti e allargamenti dei nuclei principali, ma confermando sostanzialmente la struttura per polarità discontinue e poco relazionate.Nel frattempo sono totalmente cessate le attività agricole e si è verificato l’abbandono dei terreni rimasti fra i principali poli insediativi, in particolare fra Milano Due e Villaggio Ambrosiano-Segrate Centro.

Il Parco Lambro (93 ha) e il Parco Forlanini (54 ha) rappresentano oggi gli unici elementi di discontinuità fra l’insieme dell’edificazione dei due territori comunali di Milano e Segrate.

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Alcune aree industriali dell’est Milano, fra le quali vale la pena ricordare Innocenti e Maserati, sono in corso di trasformazione con la realizzazione di complessi residenziali e commerciali di grandi dimensioni. Questi interventi rappresenteranno di fatto un fattore di integrazione relazionale molto più organico rispetto alla presenza di insediamenti industriali.

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4.2 RAPPORTO TRA LA PIANIFICAZIONE E LA COSTRUZIONE DELLA CITTA’.

4.2.1 Stato attuazione del P.R.G. vigente.

L’elaborazione del PGT non può prescindere da un monitoraggio dello stato di attuazione del vigente PRG e degli interventi che hanno determinato lo sviluppo della città in questi ultimi anni. La verifica diventa fondamentale per programmare nuovi ambiti di trasformazione territoriale in grado di trovare concreta realizzazione sul territorio e al tempo stesso un miglioramento della qualità urbana.

Nel luglio 2001 l’Amministrazione Comunale per dare attuazione alla L.R. n. 9/99 ha approvato il Documento di Inquadramento delle politiche urbanistiche comunali, definendo regole e criteri per i Programmi Integrati d’Intervento.

Dall’approvazione del vigente PRG del 1987 ad oggi il ricorso a Varianti parziali e a strumenti di programmazione negoziata in variante alle previsioni di piano hanno consentito di rispondere alla velocità delle trasformazioni territoriali.

Nel passaggio dalla produzione di beni a quella di servizi, alla nascita di grandi zone commerciali a margine delle grandi città e alle aspettative di una offerta di residenzialità sempre maggiore i Programmi attuati hanno potuto garantire riqualificazione del territorio e creazione di nuove aree a standard e servizi.

I Programmi e le Varianti attuate hanno riguardato sia aree di piccole dimensione come grandi comparti urbani ex industriali dismessi.

Nella tavola di riferimento sono individuati i comparti interessati da strumenti di pianificazione come i Programmi Integrati di Intervento e altri Piani Attuativi secondo il diverso iter procedimentale che li contraddistingue:

• concluso - piani esecutivi e/o le varianti al PRG già completamente realizzati, ormai parte integrante del tessuto urbano consolidato;

• in attuazione - interventi in corso di realizzazione, già cantierati;

• approvato - piani già definiti dal punto di vista urbanistico, ma non ancora visibili sul territorio.

Si riporta di seguito lo stato di attuazione dettagliato del PRG vigente.

Accordo di Pr ogramma Ce ntro Commer ciale

Varianti ordinarie e semplificate

PII in variante AdP, L.R. 9/99 o art. 87 L.R. 12/05

PII con conve nzione non st ipulata

Piani non attuati

PGT Segrate – Documento di Piano - Relazione

Pagina 59 di 59

S.T.1 Z.R. n°1 (par te) mq 11.247 mc 3.749 mq 3.749 mq 3.749 mq

2 Z.R. n°1 ambito 1 mq 869 mc 290 mq 290 mq 290 mq

3Var. L.R. 23/97 “Il Borgo” Segrate 2000 24.662 mq 16.000 mc 5.333 mq 5.333 mq 5.333 mq 21/11/2001 concluso

4Var. L.R. 23/97 PE 3 bis "Br inkm ann" 12.500 mq 6.200 mc 2.067 mq 2.067 mq 2.067 mq

C.C.142/01 del 22-10-01 13/05/2002 concluso

5Var. L.R. 23/97 “Cascina Bruciat a” mq 5.525 mc 1.842 mq 1.842 mq 1.842 mq 10/05/2002 concluso

6 P.E. n°29 ( residui) mq 19.328 mc 6.443 mq 3.420 mq 9.863 mq 9.863 mq

7 P.E. n°2 “Il Borgo” mq 30.000 mc 10.000 mq 10.000 mq 10.000 mq

8 P.I.I. “S. V itt ore” mq 7.006 mc 2.335 mq 2.335 mq 2.335 mq

9 P.E. n°3 mq 12.000 mc 4.000 mq 4.000 mq 4.000 mq

10 P.d.Z. S.R. n°9 mq 69.700 mc 23.233 mq 23.233 mq 23.233 mq

11P.I.I. “Boffalora” L.R. n. 9/1999 289.920 mq 528.282 mc 176.094 mq 176.094 mq 176.094 mq

Del C.C.145/04 27/07/2005 in at tuazione

12 P.E. n°4 “Gartesia” mq 40.000 mc 13.333 mq 13.333 mq 13.333 mq

13AdP P.I.I. “Cascina Ovi” L.R. n. 9/1999 45.069 mq 33.822 mc 1.660 9.956 mq 11.616 mq 11.616 mq

D.a.r. 12761 del 30-07-03 ott-03 in at tuazione

14 P.E. n°6 mq mc 4.791 mq 4.791 mq 4.791 mq

15 P.d.Z. S.R. n°2 mq 293.166 mc 97.722 mq 97.722 mq 97.722 mq

16Z.R. n°3 bis "Commenda" 11.382 mq 11.350 mc 3.783 mq 3.783 mq 3.783 mq 29/07/2002 in at tuazione

17Z. R. n°3 quat er "Sir tor i" 3.138 mq 8.303 mc 2.768 mq 2.768 mq 2.768 mq

22/05 del 15-02-2005 01/08/2005 in at tuazione

18Var. L.R. 23/97 Z.R. n°3 ter "Migros" 7.550 mq 12.377 mc 4.126 mq 4.126 mq 4.126 mq

19/05 del 14-02-2005 in at tuazione

19Z.R. n°3 quinquies"Rovagnasco mq 32.316 mc 10.772 mq 10.772 mq 10.772 mq approvato

20 P.E. n°5 mq mc mq 5.775 mq 5.775 mq 5.775 mq

21 P.d.Z. S.R. n°8 mq 200.500 mc 66.833 mq 66.833 mq 66.833 mq

22Z.R. n°7 “Cascina dell’Ort o” mq 8.725 mc 2.908 mq 2.908 mq 2.908 mq

23 P.d.Z. S.R. n°4 mq 82.000 mc 27.333 mq 27.333 mq 27.333 mq

24 Z.R. n° 11 mq mc mq 1.687 mq 1.687 mq 1.687 mq

25AdP P.I.I. “Segrate Centro” L.R. n. 9/1999 133.880 mq 76.590 mc 25.530 mq 25.530 mq 25.530 mq

D.a.r. 21196 del 29-11-04 mar-05 in at tuazione

26 P.E. n°17 mq mc mq 9.500 mq 9.500 mq 9.500 mq

27 Z.R. n°12 mq mc mq 20.904 mq 20.904 mq 20.904 mq

28Var. L.R. 23/97 P.E. n°27 "Causa Pia D'Adda" 56.594 mq 44.000 mc 14.667 mq 14.667 mq 14.667 mq 19/12/2001 concluso

29 P.E. n°13 mq 42.944 mc 14.315 mq 14.315 mq 14.315 mq

30 P.d.Z. S.R. n°5 mq 45.000 mc 15.000 mq 15.000 mq 15.000 mq

31 P.E. n°14 mq 79.721 mc 26.574 mq 26.574 mq 26.574 mq

32 P.E. n°15 mq 30.000 mc 10.000 mq 10.000 mq 10.000 mq

33P.I.I."Centro Parco-LOTTO 2 art . 24.401 mq 47.521 mc mq mq 15.840 mq

Del C.C. 80/08 del 27- approvato

34 P.E. n°19 mq mc mq 8.933 mq 8.933 mq 8.933 mq

35 P.d.Z. S.R. 1 mq 173.010 mc 57.670 mq 57.670 mq 57.670 mq

36Var. L.R. 23/97 P.di L. “Area Ex Vampa” 6.361 mq 15.000 mc 5.000 mq 5.000 mq 5.000 mq

C.C.65/04 del 26-06-04 11/10/2004 concluso

37 ZR. n°8 comparto b mq 15.758 mc 5.253 mq 5.253 mq 5.253 mq

38"Antico Borgo di Redecesio" 10.074 mq 11.597 mc 3.866 mq 3.866 mq 3.866 mq

C.C.105/04 del 07-10-04 12/11/2004 concluso

39 P.E. n° 20 mq mc mq 2.265 mq 2.265 mq 2.265 mq

40 P.E. n°20 bis mq mc mq 1.687 mq 1.687 mq 1.687 mq

41 P.E. n°21 mq mc mq 6.909 mq 6.909 mq 6.909 mq

42 P.d.Z. S.R.6 mq 29.940 mc 9.980 mq 9.980 mq 9.980 mq

43 Z.R. n°10 ambito 1 mq 9.614 mc 3.205 mq 3.205 mq 3.205 mq

44 Z.R. n°10 ambito 2 mq 3.834 mc 1.278 mq 1.278 mq 1.278 mq

45P.I.I. “Redecesio Est” L.R. n. 9/1999 96.300 mq 51.600 mc 27.160 mq 27.160 mq 27.160 mq

Del C.C. 32/06 del 12- lug-07 in at tuazione

46P.I.I. “Quart iere della Staz ione” L.R. n. 9/1999 79.780 mq 180.000 mc 60.000 mq 60.000 mq 60.000 mq

Del C.C. 60/06 del 11- apr-07 in at tuazione

47P.I.I."Centro Parco-LOTTO 1 L.R.12/05 64.068 mq 120.000 mc 40.000 mq 40.000 mq 40.000 mq

Del C.C. 14/08 del 05- // in at tuazione

48P.I.I. "V ecchia Olghia" ar t. 87 L.R.12/05 40.525 mq 43.763 mc 14.587 mq 14.587 mq 14.587 mq

Del C.C. 38/08 del 30- lug-07 in at tuazione

49P.I.I. "Borgo 2" ar t. 87 L.R.12/05 13.261 mq 19.320 mc 6.440 mq 6.440 mq 6.440 mq

Del C.C. 39/08 del 30- dic -07 in at tuazione

50P.I.I. Redecesio Nord ar t. 87 L.R.12/05 6.655 mq 30.612 mc mq mq 9.779 mq

Del C.C. 64/08 del 14- 17/12/2009 approvato

51P.I.I."Centro Parco-LOTTO 5" art . 87 31.538 mq 31.538 mc mq mq 29.921 mq non stipulata approvato

52P.I.I. "ex Fischer" ar t. 87 L.R.12/05 7.888 mq 28.650 mc mq mq 9.555 mq

Del C.C. 28/09 del 12-non stipulata approvato

TOT mc 807.148 q 75.827 844.743 q 38.233 q 948.070 q

89%STATO DI ATTUAZIONE

FUNZIONE

S.l.p Tota le

S.l.p attuata

residenz ia leresidenz ialeid COM PARTO

Stipula convenzion

e

Delibera Approvazio

ne STATOS.l.p non att uata

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A Com merciale 101.200 mq 59.840 mq 402.604 mq approvato241.564 mq

B Cascina Del C.C. 46/04

23/97 13.700 mq 4.500 mq 4.500 mq del 06-05-04 23/06/2004 concluso

C International Del C.C.102/02Var.L.R.23/97 368.078 mq 125.507 mq 125.507 mq del 24-07-02 08/08/2002 concluso

D Ospedale San Raff aele

Var. art . 25 L.R. 12/05 18.900 mq concluso

E Carboilte rm o P.E. 20bVar. L.R. 23/97 3.381 mq 10/05/2001 concluso

G Parcheggio Novegro

Var. L.R. 23/97 11.500 mq concluso

H Ospedale San Raff aele Var. Ordinaria 88.500 mq concluso

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4.2.2 Il sistema dei vincoli

La tavola 9 riporta i vincoli di natura sovraordinata (cioè non disposti dall’Amministrazione Comunale, essendo questi interamente coincidenti con gli strumenti di pianificazione e programmazione vigenti) presenti sul territorio cittadino e nell’immediato intorno.

In particolare sono stati riportati:

Vincoli storici e architettonici.

TUTELA DEI BENI DI INTERESSE ARTISTICO E STORICO

D. Lgs. 42/2004 e s.m.e i. - Parte seconda

1) beni culturali (art.10)

TUTELA DEI BENI DI INTERESSE PAESAGGISTICO

D. Lgs. 42/2004 e s.m.e i. - Parte terza

1) fiumi e corsi d’acqua (art.142 lett. c)

2) area di notevole interesse pubblico (art.136)

3) parchi regionali (art.142 lett. f)

Vincoli tecnici.

RISPETTO FERROVIARIO D.P.R. 11/07/1980 art.49

RISPETTO STRADALE D.Lgs. 30/04/1992 n. 285 – Nuovo Codice della Strada

D.P.R. 16/12/1992 n. 495 - Regolamento di esecuzione

RISPETTO METANODOTTI DM 24/11/1984 TAB. 1

RISPETTO ELETTRODOTTI DPCM 08/07/2003 art. 6

RISPETTO CIMITERIALE T.U. leggi sanitarie n. 1265/1934 art.338 e s. i. e m.

RISPETTO IMPIANTI

DEPURAZIONE MIN. LLPP L. 10/05/1976 n. 319 art. 2 lett. b), d), e)

ZONA DI RISPETTO

AEROPORTUALE D. Lgs. 09/05/2005 n. 96 art. 707

D. Lgs. 15/03/2006 n. 151

Vincoli ambientali.

RISPETTO POZZI CIVILI D. Lgs. 152/2006 n. 94

VERDE E PARCHI (Parco Sud, PLIS, boschi e fasce boscate, oasi di protezione, aree

naturali), cave.

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I vincoli più rilevanti (per estensione e cogenza) presenti sul territorio comunale sono quelli indotti dalle grandi infrastrutture (ferrovia, aeroporto, idroscalo).

Quasi assenti i vincoli storici e architettonici, a testimonianza di un tessuto insediativo di recente formazione, di cui eventualmente valutare l’opportunità di tutelare alcuni importanti episodi di architettura moderna.

Le principali aree a verde vincolate sono invece esterne al territorio comunale: Parco Sud a Ovest e a Sud, PLIS delle Cascine di Pioltello a Est. Va inoltre segnalato (ancorché non vincolato) l’importante sistema del verde del Parco Lambro lungo il confine comunale di Nord-Ovest.

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4.3 CARATTERISTICHE SOCIO ECONOMICHE.

4.3.1 Popolazione .

Osservando la crescita recente dei comuni in Provincia di Milano, si nota che i comuni della prima corona posta attorno a Milano (e in parti quelli di una certa consistenza numerica che hanno visto nei decenni passati una più forte crescita), sono decresciuti o comunque cresciuti in modo contenuto.

Fig. 15 – Crescita popolazione 2000-2008 nei comun i in prov incia di Milano – Variazione percentuale.

La variazione percentuale della popolazione di Segrate si inserisce in questo quadro: i suoi abitanti infatti passano dai 34.030 del 2000 ai 33.887 del 2008 (cfr. tab.3 e fig. 15).

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Sesso

ANNI Maschi Femmine Totale Variazione percentuale

sull'anno precedente

1971 8.988 8.986 17.974 - 1981 15.230 15.265 30.495 69,7 1991 16.147 16.223 32.370 6,1 1992 17.018 17.149 34.167 5,6 1993 16.413 16.453 32.866 -3,8 1994 16.416 16.461 32.877 0,0 1995 16.821 17.002 33.823 2,9 1996 17.012 17.283 34.295 1,4 1997 16.987 17.200 34.187 -0,3 1998 16.963 17.250 34.213 0,1 1999 16.858 17.272 34.130 -0,2 2000 16.802 17.228 34.030 -0,3 2001 16.876 17.259 34.135 0,3 2002 16.616 17.151 33.767 -1,1

2003 16.507 17.182 33.689 -0,2

2004 16.549 17.259 33.808 0,4

2005 16.411 17.120 33.531 -0,8

2006 16.390 17.200 33.590 0,2

2007 16.464 17.200 33.664 0,2

2008 16.540 17.347 33.887 0,7

Tab. 3 - Popolazione residente per sesso nel Comune di Segrate al 31 dicembre. (Anni 1971, 1981, 1991-2008 Fonte: Comune di Segrat e - Elaborazione dell'Ufficio di statistica su dati dell' Anagrafe)

Fig. 16 – Popolazione residente nel Comune di Segra te.

Guardando al più lungo periodo, gli ultimi anni si presentano come una stabilizzazione della popolazione dopo una fortissima crescita avvenuta negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta.

Quest’ultima, ha costituito un vero e proprio sconvolgimento, dal punto di vista demografico, che ha portato un serie di piccoli borghi agricoli a diventare una parte importante della metropoli: passando dai 3.627 abitanti del 1951 ai 30.495 del 1981 (fig. 17).

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Fig. 17 – Popolazione di Segrate ai Censimenti e ne l 2008

Come mostrato nelle tabelle seguenti, in cui sono evidenziate le variazioni percentuali superiori al 100%, tale evoluzione è peculiare di Segrate, ed appartiene solo a pochi altri comuni: tra quelli appartenenti all’ambito attorno a Segrate, solo Cassina de’ Pecchi e Vimodrone, sebbene in misura minore4.

4 In queste pagine si considerano i comuni di Bussero, Cassina de’ Pecchi, Cernusco sul Naviglio, Gorgonzola, Liscate, Melzo, Milano, Pantigliate, Paullo, Peschiera Borromeo, Pioltello, Rodano come ambito utile per conforntare e leggere le dinamiche di Segrate. Queste vengono confrontate anche alla Provincia di Milano (prima della nascita della Provincia di Monza e Brianza) con e senza Milano.

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Tabella 4 – POPOLAZIONE RESIDENTE AI CENSIMENTI – Fonte: ISTAT

Comune 1861 1871 1881 1901 1911 1921 1931 1936 1951 1961 1971 1981 1991 2001

Bussero 1.550 1.745 1.821 1.995 2.202 2.080 2.017 2.006 2.240 2.503 2.937 4.481 7.313 8.493

Cassina de' Pecchi 1.537 1.637 1.490 1.488 1.528 1.581 1.659 1.867 2.247 2.960 5.503 11.196 12.881 12.326

Cernusco sul Naviglio 4.769 5.274 5.567 6.353 6.886 6.764 6.881 7.784 9.775 14.023 21.596 24.962 27.160 26.958 Gorgonzola 4.451 4.864 4.759 5.134 5.242 5.055 5.676 6.093 7.444 9.089 12.612 14.646 16.258 17.674

Liscate 1.068 1.137 1.224 1.195 1.110 1.217 1.115 1.184 1.368 1.229 1.487 1.564 3.117 3.408

Melzo 2.524 2.767 3.106 4.426 4.526 4.915 6.570 7.308 8.719 12.797 17.092 17.996 18.430 18.546

Milano 267.618 290.514 354.041 538.478 701.401 818.148 960.660 1.115.768 1.274.154 1.582.421 1.732.000 1.604.773 1.369.295 1.256.211 Pantigliate 691 689 720 755 757 813 962 1.029 1.198 1.818 2.926 4.166 4.872 5.154

Paullo 1.807 1.983 2.015 2.219 2.460 2.473 2.707 2.864 3.259 4.461 6.655 7.851 9.613 10.108

Peschiera Borromeo 2.696 2.928 2.941 2.873 3.607 5.328 3.087 3.219 3.759 4.892 8.053 13.353 18.539 20.264

Pioltello 2.724 2.971 3.025 3.215 3.595 3.626 4.561 5.194 6.401 13.803 28.566 30.098 34.165 31.936 Rodano 1.269 1.250 1.303 1.281 1.338 1.233 1.318 1.347 1.463 1.166 1.297 2.396 4.558 4.325

Segrate 1.991 1.913 1.986 2.051 2.041 2.101 2.525 2.898 3.627 8.740 17.974 30.495 32.378 34.135*

Settala 1.845 1.934 2.127 2.168 2.286 2.439 2.102 2.282 2.578 2.399 3.180 4.327 4.989 5.790

Vignate 1.241 1.272 1.353 1.348 1.414 1.542 1.482 1.625 2.035 2.532 4.498 4.964 7.087 7.854

Vimodrone 1.301 1.455 1.561 1.598 1.794 1.918 3.126 3.522 4.122 9.072 11.404 14.243 14.700 13.868

Totale comuni selezionati 299.082 324.333 389.039 5 76.577 742.187 861.233 1.006.448 1.165.990 1.334.389 1.673.905 1.878.015 1.791.523 1.585.345 1.476.114

Provincia di Milano + 704.799 755.132 848.862 1.144 .148 1.408.965 1.560.707 1.807.367 2.008.903 2.324.717 2.983.903 3.727.841 3.839.006 3.738.685 3.707.210 Provincia di Milano - 437.181 464.618 494.821 605.670 707.564 742.559 846.707 893.135 1.050.563 1.401.482 1.995.841 2.234.233 2.369.390 2.450.999

* DATO DELL’Anagrafe comunale. Il dato ISTAT è di 3 3.199 residenti.

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Tab. 5. - POPOLAZIONE RESIDENTE AI CENSIMENTI - Var iazioni percentuali 1861–2001 - In giallo, le variazioni >100% - Fonte: Elaborazione Centro Studi PIM da dati ISTAT

Comune 1861-1871 1871-1881 1881-1901 1901-1911 1911-1921 1921-1931 1931-1936 1936-1951 1951-1961 1961-1971 1971-81 1981-1991 1991-2001

Bussero 12,6% 4,4% 9,6% 10,4% -5,5% -3,0% -0,5% 11,7% 11,7% 17,3% 52,6% 63,2% 16,1%

Cassina de' Pecchi 6,5% -9,0% -0,1% 2,7% 3,5% 4,9% 12,5% 20,4% 31,7% 85,9% 103,5% 15,1% -4,3% Cernusco sul Nav iglio 10,6% 5,6% 14,1% 8,4% -1,8% 1,7% 13,1% 25,6% 43,5% 54,0% 15,6% 8,8% -0,7%

Gorgonzola 9,3% -2,2% 7,9% 2,1% -3,6% 12,3% 7,3% 22,2% 22,1% 38,8% 16,1% 11,0% 8,7% Liscate 6,5% 7,7% -2,4% -7,1% 9,6% -8,4% 6,2% 15,5% -10,2% 21,0% 5,2% 99,3% 9,3% Melzo 9,6% 12,3% 42,5% 2,3% 8,6% 33,7% 11,2% 19,3% 46,8% 33,6% 5,3% 2,4% 0,6% Milano 8,6% 21,9% 52,1% 30,3% 16,6% 17,4% 16,1% 14,2% 24,2% 9,5% -7,3% -14,7% -8,3%

Pantigliate -0,3% 4,5% 4,9% 0,3% 7,4% 18,3% 7,0% 16,4% 51,8% 60,9% 42,4% 16,9% 5,8%

Paullo 9,7% 1,6% 10,1% 10,9% 0,5% 9,5% 5,8% 13,8% 36,9% 49,2% 18,0% 22,4% 5,1%

Peschiera Borromeo 8,6% 0,4% -2,3% 25,5% 47,7% -42,1% 4,3% 16,8% 30,1% 64,6% 65,8% 38,8% 9,3% Pioltello 9,1% 1,8% 6,3% 11,8% 0,9% 25,8% 13,9% 23,2% 115,6% 107% 5,4% 13,5% -6,5%

Rodano -1,5% 4,2% -1,7% 4,4% -7,8% 6,9% 2,2% 8,6% -20,3% 11,2% 84,7% 90,2% -5,1%

Segrate -3,9% 3,8% 3,3% -0,5% 2,9% 20,2% 14,8% 25,2% 141% 105,7% 69,7% 6,2% 5,4%

Settala 4,8% 10,0% 1,9% 5,4% 6,7% -13,8% 8,6% 13,0% -6,9% 32,6% 36,1% 15,3% 16,1% Vignate Vimodrone 11,8% 7,3% 2,4% 12,3% 6,9% 63,0% 12,7% 17,0% 120,1% 25,7% 24,9% 3,2% -5,7% Totale comuni 8,4% 20,0% 48,2% 28,7% 16,0% 16,9% 15,9% 14,4% 25,4% 12,2% -4,6% -11,5% -6,9% Provincia di Milano + 7,1% 12,4% 34,8% 23,1% 10,8% 15,8% 11,2% 15,7% 28,4% 24,9% 3,0% -2,6% -0,8% Provincia di Milano - 6,3% 6,5% 22,4% 16,8% 4,9% 14,0% 5,5% 17,6% 33,4% 42,4% 11,9% 6,0% 3,4%

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La tabella seguente mostra come la diminuzione della popolazione negli ultimi otto anni sia dovuta al saldo migratorio (la differenza tra chi arriva e chi lascia il comune) che è stato frequentemente negativo e, in alcuni anni, non è stato compensato dal saldo naturale (nati-morti) positivo5.

La tabella ci mostra anche un altro importante dato: infatti, se il numero degli abitanti è diminuito, quello delle famiglie continua ad aumentare, passando dalle 13.427 del 2000 alle 14.265 del 2008: ossia 840 nuclei familiari in più, che significano una pressione abitativa consistente.

Tale fenomeno è dovuto ad una serie di processi diffusi a livello provinciale, fortemente intrecciati tra loro, quali:

• - l’invecchiamento della popolazione;

• - la diminuzione del numero di componenti per famiglia;

• - la consistenza delle separazioni e dei divorzi;

• - nuovi stili di vita: aumento dei single.

Si riportano brevemente alcuni dati sulla struttura dell’età.

5 Per i dati statistici provenienti dall’Ufficio Statistica, si ringraziano il Dott. Micheli e il Dott. Lupo.

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Tab. 6 - Comune di Segrate – Serie storica 1994 - 2008 del saldo naturale e migr atorio della popolazione residente - Fonte: Ufficio Anagrafe - Elaborazione Ufficio Statistica

Anno Nati Morti Saldo Naturale Iscritti Cancellati Saldo

Migratorio Residenti Numero nuclei SN+SM Indice di

mortalità Indice di natalità

1994 291 172 119 1.217 1.325 -108 32.877 13.122 11 0,52% 0,89%

1995 301 175 126 2.362 1.542 820 33.823 13.045 946 0,52% 0,89%

1996 319 194 125 1.678 1.331 347 34.295 13.339 472 0,57% 0,93%

1997 343 192 151 1.239 1.498 -259 34.187 13.357 -108 0,56% 1,00%

1998 334 203 131 1.324 1.429 -105 34.213 13.424 26 0,59% 0,98%

1999 335 195 140 1.363 1.586 -223 34.130 13.454 -83 0,57% 0,98%

2000 352 211 141 1.247 1.488 -241 34.030 13.427 -100 0,62% 1,03%

2001 319 172 147 1.329 1.371 -42 34.135 13.584 105 0,50% 0,93%

2002 304 226 78 1.010 1.456 -446 33.767 13.551 -368 0,67% 0,90%

2003 356 222 134 1.116 1.328 -212 33.689 13.641 -78 0,66% 1,06%

2004 309 214 95 1.468 1.444 24 33.808 13.795 119 0,63% 0,91%

2005 335 204 131 1.375 1.783 -408 33.531 13.808 -277 0,61% 1,00%

2006 326 207 119 1.027 1.087 -60 33.590 13.910 59 0,62% 0,97%

2007 339 201 138 1.355 1.419 -64 33.664 14.065 74 0,60% 1,01%

2008 319 200 119 1.391 1.287 104 33.887 14.265 223 0,59% 0,94%

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Tab. 7 – Segrate – Classi di età –dicembre 2008

CLASSI DI ETA' Maschi Femmine Totale

0 – 4 730 636 1.366

5 – 9 915 873 1.788

10 – 14 882 813 1.695

15 – 19 793 689 1.482

20 – 24 751 688 1.439

25 – 29 762 713 1.475

30 – 34 995 1.000 1.995

35 – 39 1.325 1.396 2.721

40 – 44 1.513 1.534 3.047

45 – 49 1.391 1.450 2.841

50 – 54 1.160 1.214 2.374

55 – 59 961 1.143 2.104

60 – 64 1.092 1.270 2.362

65 – 69 1.066 1.216 2.282

70 – 74 1.018 1.026 2.044

75 – 79 629 749 1.378

80 - >80 557 937 1.494

Totale 16.540 17.347 33.887 Fonte: Comune di Segrate - Elaborazione dell'Ufficio di statistica su dati dell' Anagrafe

Si può notare che se solo nel 2000 le persone con più di 65 anni erano 4.487, nel 2008 esse sono salite a 7.198. La tabella sopra riportata e la figura seguente mostrano l’attuale piramide dell’età (maschi e femmine suddivisi per classi d’età) di Segrate. Tale piramide si presenta molto diversa da quella riferita alla popolazione straniera presente a Segrate che appare, nel suo complesso, molto più giovane.

Fig. 18 – Piramide per fasce di età della popolazio ne residente - anno 2008.

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Rispetto agli altri comuni, Segrate presenta una percentuale di bambini in età prescolare superiore a quella provinciale ma tutto sommato in linea con quella dei comuni limitrofi, la cui media tuttavia si abbassa se si tiene conto dell’apporto di Milano e Melzo, che appaiono come città, da questo punto di vista, più vecchie.

Se guardiamo la popolazione di anziani, si nota che le persone con più di 65 anni, notiamo che Segrate vede un loro peso percentuale maggiore a quello della media dei comuni senza Milano, ma inferiore comunque a quello di Milano e Melzo.

0-5 6-10 11-14 15-19 20-24 25-29 30-59 60-64 65 e +

Bussero 5,8% 5,0% 3,8% 5,2% 5,5% 5,0% 47,2% 6,6% 16,0%

Cassina de' Pecchi 5,8% 4,4% 3,2% 4,1% 4,9% 6,6% 45,4% 8,2% 17,5%

Cernusco sul Nav iglio 6,4% 4,8% 3,7% 4,0% 4,0% 4,9% 45,2% 6,6% 20,3%

Gorgonzola 6,2% 4,7% 3,6% 4,4% 4,3% 5,5% 45,9% 6,2% 19,2%

Liscate 7,1% 5,4% 4,6% 4,9% 4,9% 6,7% 49,2% 5,1% 12,0%

Melzo 4,6% 4,5% 3,9% 4,5% 4,5% 4,9% 45,0% 6,1% 22,1%

Milano 5,4% 4,0% 2,9% 3,7% 3,8% 5,0% 44,7% 6,3% 24,1%

Pantigliate 6,9% 4,7% 3,8% 4,4% 4,5% 5,7% 47,0% 6,8% 16,4%

Paullo 6,2% 4,8% 3,8% 4,7% 5,1% 5,8% 45,6% 6,0% 18,0%

Peschiera Borromeo 6,7% 4,9% 3,8% 4,8% 4,5% 4,8% 48,4% 7,0% 15,1%

Pioltello 6,6% 5,3% 4,0% 5,2% 5,0% 5,7% 47,0% 5,6% 15,6%

Rodano 6,3% 4,5% 3,6% 4,4% 4,6% 6,3% 46,6% 9,2% 14,5%

Segrate 6,0% 5,3% 3,9% 4,3% 4,1% 4,7% 44,7% 6,9% 20,0%

Settala 8,0% 5,7% 3,9% 4,0% 4,1% 6,0% 49,8% 5,7% 12,9%

Vignate 6,6% 5,3% 3,4% 5,1% 5,3% 5,7% 48,3% 5,8% 14,5%

Vimodrone 6,2% 3,9% 3,0% 3,9% 4,6% 6,5% 47,0% 6,3% 18,6%

Baranzate 6,4% 4,5% 3,4% 4,5% 5,6% 6,7% 47,9% 5,2% 15,9%

Totale comuni 5,5% 4,2% 3,1% 3,8% 4,0% 5,1% 45,0% 6,4% 23,0%

Provincia Milano + 5,8% 4,2% 3,3% 4,2% 4,3% 5,5% 45,9% 6,1% 20,3%

Provincia Milano - 5,6% 4,5% 3,5% 4,5% 4,6% 5,7% 46,4% 6,0% 18,6%

Tab. 8 – Fasce di età comuni ambito di Segrate e Pr ov incia – 1.1.2009 – Fonte ISTAT.

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Si riporta di seguito come gli abitanti di Segrate sono distribuiti nei diversi quartieri.

Popolazione Famiglie Sesso

QUARTIERI

Maschi Femmine

Totale Valore percentuale

Numero Valore percentuale

Segrate Centro 4.632 5.008 9.640 28,4 4.087 28,7 Milano 2 3.015 3.167 6.182 18,2 2.673 18,7 Redecesio 2.208 2.270 4.478 13,2 1.898 13,3 Villaggio Ambrosiano 1.633 1.757 3.390 10,0 1.346 9,4 Rovagnasco 1.609 1.654 3.263 9,6 1.325 9,3 San Felice 1.367 1.479 2.846 8,4 1.262 8,8 Lavanderie 1.059 1.041 2.100 6,2 847 5,9 Novegro 1.017 971 1.988 5,9 827 5,8 Totale 16.540 17.347 33.887 100 14.265 100

Tab. 9 - Popolazione e famiglie residenti per zona di residenza e sesso – dicembre 2008. (Fonte: Comune di Segrate - Elaborazione dell'Uffic io di statistica)

Fig. 19 – Popolazione per zona di residenza – anno 2008.

La struttura delle famiglie, nei diversi quartieri, appare abbastanza simile, anche se si può notare un maggior numero di famiglie con un solo componente a San Felice (più di un terzo del totale delle famiglie) e a Milano 2, e un maggior numero di famiglie con tre componenti a Lavanderie, Rovagnasco e Redecesio. In questi ultimi tre quartieri, e nel Villaggio Ambrosiano, sono numerose anche le famiglie con quattro componenti. Queste differenze ci mostrano tra l’altro differenti fasi di vita famigliari.

Per esempio, i quartieri Lavanderie, Milano 2, Novegro e San Felice hanno una maggior presenza percentuale di bambini piccoli (tab. 10), mentre, per quanto riguarda l’incidenza della popolazione anziana, vediamo che essa è molto forte a Milano 2 (27,1%), Villaggio Ambrosiano (23,2), Segrate Centro (21,5%) (tab. 11).

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Tab. 10. – Fasce età residenti per quartiere – v alo ri assoluti e percentuali – ottobre 2009 Fasce età/ quartiere

Aeroporto Idroscalo Lav anderie

Milano 2 Nov egro Redecesio Rov agnasco

San Felice

Segrate Centro

Villaggio Ambrosiano Totale

0 – 4 2 120 329 114 216 119 152 433 175 1660

% 4,7 5,6 5,4 5,7 4,8 3,7 5,4 4,5 4,9 4,9

5 – 9 0 148 359 108 182 147 165 471 202 1782

% 0 6,9 5,8 5,4 4,1 4,6 5,8 4,9 5,7 5,2

10 – 14 0 156 326 128 173 133 157 455 173 1701

% 0 7,3 5,3 6,4 3,9 4,2 5,6 4,8 4,8 5,0

15 – 19 0 116 214 96 210 144 115 422 168 1485

% 0 5,4 3,5 4,8 4,7 4,5 4,1 4,4 4,7 4,4

20 – 24 1 69 203 114 224 182 106 410 147 1456

% 2,3 3,2 3,3 5,7 5,0 5,7 3,8 4,3 4,1 4,3

25 – 29 8 77 235 107 213 150 122 438 133 1483

% 18,6 3,6 3,8 5,3 4,7 4,7 4,3 4,6 3,7 4,4

30 – 34 13 99 299 169 287 151 186 610 198 2012

% 30,2 4,6 4,9 8,4 6,4 4,7 6,6 6,4 5,5 5,9

35 – 39 4 184 487 204 364 232 238 754 274 2741

% 9,3 8,6 7,9 10,2 8,1 7,3 8,4 7,9 7,7 8,1

40 – 44 1 305 534 203 372 216 263 809 337 3040

% 2,3 14,2 8,7 10,1 8,3 6,8 9,3 8,5 9,4 8,9

45 – 49 1 244 404 164 426 268 232 773 328 2840

% 2,3 11,4 6,6 8,2 9,5 8,4 8,2 8,1 9,2 8,4

50 – 54 0 151 339 123 362 322 184 657 235 2373

% 0 7,0 5,5 6,1 8,1 10,1 6,5 6,9 6,6 7,0

55 – 59 3 112 339 101 331 281 148 576 192 2083

% 7,0 5,2 5,5 5,0 7,4 8,8 5,2 6,0 5,4 6,1

60 – 64 1 97 413 104 335 295 195 699 184 2323

% 2,3 4,5 6,7 5,2 7,5 9,2 6,9 7,3 5,1 6,8

65 – 69 4 83 592 80 268 204 203 642 190 2266

% 9,3 3,9 9,6 4,0 6,0 6,4 7,2 6,7 5,3 6,7

70 – 74 2 76 500 74 225 141 176 594 210 1998

% 4,7 3,5 8,1 3,7 5,0 4,4 6,2 6,2 5,9 5,9

75 – 79 1 49 299 63 158 97 90 400 193 1350

% 2,3 2,3 4,9 3,1 3,5 3,0 3,2 4,2 5,4 4,0

80 - >80 2,0 58,0 271,0 55,0 146,0 117,0 89,0 424,0 236,0 1398,0

% 4,7 2,7 4,4 2,7 3,3 3,7 3,2 4,4 6,6 4,1 Totale per quartiere 43 2144 6143 2007 4492 3199 2821 9567 3575 33991

%totale 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100

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Età/ quartieri

Aeroporto Idroscalo Lav anderie

Milano 2 Nov egro Redecesio Rov agnasco

San Felice

Segrate Centro

Villaggio Ambrosiano Totale

>65 20,9 12,4 27,1 13,6 17,7 17,5 19,8 21,5 23,2 20,6

Tab. 11 - Residenti <65 anni per quartiere – valore percentuale - ottobre 2009 -

Quartieri 1 2 3 4 da 5 in

su Tot

Lavanderie 28,0 23,0 26,8 18,8 3,4 100 Milano 2 30,3 31,5 20,2 14,0 4,0 100 Novegro 33,1 27,1 18,7 14,9 6,2 100

Redecesio 28,3 30,1 22,6 16,0 3,1 100 Rovagnasco 23,8 31,7 23,6 17,1 3,8 100 San Felice 35,2 28,2 18,4 13,9 4,3 100 Segrate Centro 29,5 29,9 20,7 15,8 4,0 100

Villaggio Ambrosiano 25,7 30,9 20,2 18,1 5,1 100

Totale 29,2 29,8 21,1 15,8 4,1 100

Tab. 12 - Quartieri: numero di componenti per famiglie – valore per centuale

Per quanto riguarda la popolazione straniera, le tabelle e le figure seguenti mostrano la sua costante crescita, che ha fatto sì che la loro presenza fosse più che triplicata negli ultimi quindici anni, passando dal 2.9% all’8,3 % rispetto ai residenti totali.

Tab. 13. - Popolazione residente di nazionalità straniera per sesso nel Comune di Segrate

Anni 1993 - 2008

Sesso

ANNI Maschi Femmine

Totale Variazione percentuale sull'anno precedente

1993 484 480 964 - 1994 486 492 978 1,45 1995 533 562 1.095 11,96 1996 568 606 1.174 7,21 1997 639 667 1.306 11,24 1998 678 740 1.418 8,58 1999 741 811 1.552 9,45 2000 761 858 1.619 4,32 2001 873 932 1.805 11,49 2002 849 930 1.779 -1,44 2003 924 1.114 2.038 14,56 2004 1.079 1.258 2.337 14,67 2005 1.038 1.173 2.211 -5,39 2006 1.095 1.291 2.386 7,91 2007 1.200 1.345 2.545 6,66 2008 1.325 1.489 2.814 10,57 Fonte: Comune di Segrate - Elaborazione dell'Ufficio di statistica su dati dell' Anagrafe

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Fig. 20 – Popolazione residente di nazionalità stra niera del Comune di Segrate.

Tab. 14 - Popolazione residente straniera e italiana - Anni 1993 - 2008

Cittadini ANNI Italiani Stranieri

Totale Rapporto percentuale degli stranieri sugli

italiani 1993 31.902 964 32.866 2,9% 1994 31.899 978 32.877 3,0% 1995 32.728 1.095 33.823 3,2% 1996 33.121 1.174 34.295 3,4% 1997 32.881 1.306 34.187 3,8% 1998 32.795 1.418 34.213 4,1% 1999 32.578 1.552 34.130 4,5% 2000 32.411 1.619 34.030 4,8% 2001 32.330 1.805 34.135 5,3% 2002 31.988 1.779 33.767 5,3% 2003 31.651 2.038 33.689 6,0% 2004 31.471 2.337 33.808 6,9% 2005 31.320 2.211 33.531 6,6% 2006 31.204 2.386 33.590 7,1% 2007 31.119 2.545 33.664 7,6%

2008 31.073 2.814 33.887 8,3% Fonte: Comune di Segrate - Elaborazione dell'Ufficio di statistica su dati dell' Anagrafe

Tab. 15 - Comune di Segrate - Popolazione residente di nazionalità straniera del per sesso e classi di età.

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CLASSI DI ETA' Maschi Femmine Totale

0 - 4 92 70 162 5 - 9 111 101 212 10 - 14 97 82 179 15 - 19 68 66 134

20 - 24 74 60 134 25 - 29 73 128 201 30 - 34 157 184 341 35 - 39 162 186 348

40 - 44 170 206 376 45 - 49 125 145 270 50 - 54 76 111 187 55 - 59 51 66 117

60 - 64 27 38 65

65 - 69 10 26 36

70 - 74 17 10 27

75 - 79 5 6 11

80 - >80 10 4 14

Totale 1.325 1.489 2.814

Fonte: Comune di Segrate - Elaborazione dell'Ufficio di statistica su dati dell' Anagrafe

Fig. 21 – Piramide per fasce di età della popolazio ne residente di nazionalità straniera - anno 2008.

La presenza degli stranieri nel territorio di Segrate non è uniforme. Essi arrivano ad essere il 28,9% dei residenti di Novegro, ma la loro presenza è consistente anche a Milano 2 e a San Felice.

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Lavanderie Milano 2 Novegro Redecesio Rovagnasco San Felice

Segrate Centro

Villaggio Ambros. Totale

Totale stranieri 119 537 574 228 133 266 732 225 2814

% stranieri 5, 7 8,7 28,9 5,1 4,1 9,3 7,6 6,6 8,3

totale residenti 2100 6182 1988 4478 3263 2846 9640 3390 33887

Tab. 16 – Percentuale di stranieri per quartiere

Tale dato deve essere letto tenendo conto anche della diversa provenienza degli stranieri: essi infatti provengono soprattutto (in ordine decrescente) da Filippine, Ecuador, Romania, Perù, Sri Lanka, Corea e Cina, che da soli costituiscono il 58,4 % degli stranieri (tav. 17). Vi è tuttavia una quota importante di persone che provengono dai cosiddetti paesi occidentali e sviluppati (Inghilterra, Germania, Francia, Giappone, Spagna, ed altri). Questo aspetto fa rilevare una sorta di polarizzazione degli stranieri - dovuta anche a differenti classi di reddito e differenti posizioni nel mercato del lavoro – che richiede politiche diversificate.

Cittadinanza Totale

Totale complessivo 2814 Filippine 520 Ecuador 360 Romania 224 Perù 181 Sri Lanka 143

Corea, Rep. (Corea Sud) 132 Cinese, Rep. Popolare 85 Regno Unito 80 Marocco 75 Albania 71 Bulgaria 69 Germania 67 Ucraina 63 Egitto 60 Francia 60 Giappone 51 Altre prov enienze 573

Tab 17- Prov enienza degli stranieri

Ultimo dato di tipo demografico, che tuttavia si lega strettamente al prossimo paragrafo, riferito alle abitazioni ed al mercato immobiliare, è quello riferito alla provenienza degli attuali residenti di Segrate e alla destinazione di chi decide di lasciare il comune.

Innanzitutto, la tab. 18 ci mostra i principali comuni di nascita degli attuali residenti a Segrate: Milano (41%), Segrate (8,5%) Cernusco Sul Naviglio (2,0%), Napoli (1,2%) più tutti gli altri che hanno un peso inferiore all’1%.

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Comune di nascita Numero assoluto

% su totale residenti

MILANO 13941 41,0

SEGRATE 2874 8,5

CERNUSCO SUL

NAVIGLIO 674 2,0

NAPOLI 400 1,2

ROMA 294 0,9

MONZA 230 0,7

GENOVA 200 0,6

TORINO 195 0,6

PALERMO 173 0,5 SESTO SAN

GIOVANNI 161 0,5

MELZO 150 0,4

CATANIA 121 0,4

BARI 113 0,3

MESSINA 102 0,3

Tab 18 Principali comuni di nascita - ottobre 2009

La tabella seguente, evidenzia invece i comuni da cui provenivano gli attuali residenti di Segrate prima che si iscrivessero all’anagrafe comunale: una grossa quota proviene da Milano (40,7%), seguita, escludendo il 21,6% delle persone nate a Segrate, da Pioltello (3,2%), da Peschiera Borromeo (1,2) e da Cologno Monzese (1,1%).

Comune di provenienza

Numero assoluto

Percentuale sul totale

residenti MILANO 13818 40,7

SEGRATE 7354 21,6

PIOLTELLO 1085 3,2

PESCHIERA BORROMEO 417 1,2

COLOGNO

MONZESE 362 1,1

VIMODRONE 317 0,9

ROMA 262 0,8

SESTO SAN GIOVANNI 257 0,8

ECUADOR 183 0,5

ROMANIA 180 0,5

FILIPPINE 175 0,5

CERNUSCO SUL

NAVIGLIO 133 0,4

TORINO 127 0,4

RODANO 123 0,4

SAN DONATO MILANESE 122 0,4

CINISELLO BALSAMO 120 0,4

NAPOLI 114 0,3

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MONZA 111 0,3

COREA DEL SUD 103 0,3

Tab. 19 – Principali comuni di immigrazione – otto bre 2009

Consideriamo invece dove le persone vanno a vivere quando lasciano Segrate. Analizzando i dati a partire dal 1999 fino ad oggi, si vede che Il 23,9% prende la propria residenza a Milano, seguito dal 7.0% di Pioltello, e da altri comuni limitrofi: Peschiera Borromeo, Cernusco sul Naviglio, Vimodrone, Vignate, Mediglia.

È interessante notare che la maggior parte dei comuni di immigrazioni principali coincide grosso modo con quelli di emigrazione, individuando così un’area di spostamenti “locali” entro cui le persone decidono di prendere la residenza.

Comune di emigrazione Numero

assoluto

Percentuale

su chi lascia

MILANO 3218 23,9

PIOLTELLO 947 7,0

PESCHIERA BORROMEO 579 4,3

CERNUSCO SUL NAVIGLIO 365 2,7

VIMODRONE 251 1,9

VIGNATE 214 1,6

MEDIGLIA 202 1,5

SETTALA 177 1,3

MANC.RINN.DICH. art . 7 c.3 DPR

223/89 172 1,3

ROMA 169 1,3

RODANO 146 1,1

CASSINA DE' PECCHI 136 1,0

MONZA 124 0,9

IRREPERIB. ART.11 DPR 223/89 122 0,9

LISCATE 121 0,9

COLOGNO MONZESE 113 0,8

MELZO 111 0,8

SESTO SAN GIOVANNI 101 0,7

Altri comuni 7268 53,9%

Totale emigrati 13491 100

Tab. 20- Principali comuni di emigrazione – dal 199 9 a ottobre 2009

4.3.2 Le abitazioni

Segrate, al pari di altri comuni della sua area, è stato classificato dal CIPE come un comune “ad alta tensione abitativa”, intendendo con questo la presenza di una domanda rilevante di abitazioni.

Il CRESME, nelle sue stime, prevede inoltre che la domanda di edilizia sociale (380 domande nel 2007) andrà aumentando nei prossimi anni (cfr. Centro Studi PIM, Provincia di Milano, Patto Metropolitano per la casa, Sviluppo delle politiche per l’abitare promosse dalla Provincia di Milano nell’ambito dei paini d’area, 2008).

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Per quanto riguarda il mercato immobiliare, i prezzi delle abitazioni di Segrate testimoniano l’alta qualità del suo patrimonio abitativo. Se guardiamo ai prezzi massimi delle abitazioni nuove o ristrutturate, vediamo che negli anni essi sono sempre stati tra quelli più alti dell’intera provincia (escluso Milano). Va tuttavia notato che, se nel 2001 Segrate aveva i prezzi più alti di tutti gli altri comuni, negli anni è stato superato in modo variabile da altri centri. La tabella sottostante riporta la quotazione immobiliare, riferita al secondo semestre 2008, dei comuni in provincia di Milano con i prezzi più alti.

Comuni euro

SAN DONATO MILANESE 4.000 MELEGNANO 3.700

NOVATE MILANESE 3.600

CUSANO MILANINO 3.600

BASIGLIO 3.600 CUSAGO 3.500

CERNUSCO SUL NAVIGLIO 3.500

ARESE 3.500

VIMERCATE 3400 CASSINA DE' PECCHI 3.300

SEGRATE 3.250

Tab. 21 - Prezzi massimi abitazioni nuov e – secondo semestre 2008.

Anche per quanto riguarda i prezzi dei capannoni nuovi o ristrutturati Segrate presenta dei valori immobiliari elevati.

Comune euro

ARESE 1.700

PADERNO DUGNANO 1.450 BUCCINASCO 1.400

BRESSO 1.400

PIOLTELLO 1.400

COLOGNO MONZESE 1.300 SAN DONATO MILANESE 1.300

OPERA 1.300

CUSAGO 1.300

CORMANO 1.250 CERNUSCO SUL NAVIGLIO 1.200

SEGRATE 1.200

Tab. 22 - Prezzi massimi capannoni, secondo semest re 2008

Analizzando brevemente, attraverso i dati del Censimento 2001, il patrimonio abitativo, si vede che i m2 per abitante (39,7 m2/ab) sono superiori a tutti i comuni limitrofi e alla media provinciale (35,7) e regionale (38,1), a conferma della elevata qualità diffusa del patrimonio abitativo (tab.23).

Comune M 2 per occupante Bussero 34,2 Cassina de' Pecchi 37,0 Cernusco sul Naviglio 36,6 Gorgonzola 34,5 Liscate 34,5 Melzo 33,9 Milano 37,6 Pantigliate 34,1 Paullo 35,4 Peschiera Borromeo 36,0 Pioltello 30,5 Rodano 39,4 Segrate 39,7 Settala 37,5 Vignate 33,5

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Vimodrone 32,6 Prov incia Milano + 35,7 Lombardia 38,1

Tab. 23 – m 2 per abitante – Censimento 2001 – Fonte ISTAT

Per quanto riguarda il titolo di godimento delle abitazioni, Segrate (79,7% di abitazioni in proprietà) si presenta grosso modo in linea con i comuni limitrofi escluso Milano, che hanno una percentuale di abitazioni in proprietà leggermente superiore alla media della provincia senza capoluogo e molto superiore a Milano (59,6%) (Tab. 24).

Titolo di godimento (Valori assoluti) Titolo di god imento (Valori % )

Comune Proprietà Affitto Altro titolo

Totale Proprietà Affitto Altro titolo

Totale

Bussero 2.703 359 138 3.200 84,5 11,2 4,3 100

Cassina de' Pecchi 3.746 665 242 4.653 80,5 14,3 5,2 100 Cernusco sul Naviglio 8.211 1.717 554 10.482 78,3 16,4 5,3

100

Gorgonzola 5.668 1.001 329 6.998 81 14,3 4,7 100

Liscate 1.019 197 60 1.276 79,9 15,4 4,7 100

Melzo 5.728 1.561 350 7.639 75 20,4 4,6 100

Milano 347.353 203.419 32.563 583.335 59,6 34,9 5,6 100

Pantigliate 1.568 314 103 1.985 79 15,8 5,2 100

Paullo 3.027 626 221 3.874 78,1 16,2 5,7 100

Peschiera Borromeo 6.080 1.464 303 7.847 77,5 18,7 3,9 100

Pioltello 9.656 2.002 485 12.143 79,5 16,5 4 100

Rodano 1.330 149 93 1.572 84,6 9,5 5,9 100

Segrate 10.323 1.960 674 12.957 79,7 15,1 5,2 100 Settala 1.678 307 133 2.118 79,2 14,5 6,3 100

Vignate 2.422 385 148 2.955 82 13 5 100

Vimodrone 3.779 1.438 265 5.482 68,9 26,2 4,8 100

Totale comuni 414.291 217.564 36.661 668.516 62,0% 32,5% 5,5% 100,0%

Prov incia Milano+ 1067856 381867 87387 1537110 69,5% 24,8% 5,7% 100,0%

Prov incia Milano- 720503 178448 54824 953775 75,5% 18,7% 5,7% 100,0%

Lombardia 2.578.958 788.531 265.465 3.632.954 71,0 21,7 7,3 100,0

Tab. 24 - Abitazioni abitate per titolo di godiment o – Censimento 2001 – fonte ISTAT

4.3.3 Il sistema produttivo

Anche dal punto di vista del livello occupazione Segrate appare con una serie di peculiarità.

Innanzitutto, per quanto riguarda il titolo di studio, se guardiamo il Censimento del 2001, notiamo un alto livello complessivo.

Dalla Tabella 25 emerge infatti che Segrate ha un altissimo numero di laureati (16,4%), notevolmente superiore a quello di tutti i comuni limitrofi e della media provinciale, e vicino a quello di Milano.

Anche i diplomati sono presenti in maniera consistente e superiore alla media provinciale. Specularmente, sono più bassi i possessori di licenza media ed elementare e le persone senza titolo di studio.

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Grado di istruzione

Alfabeti priv i di titoli di studio

Analfabeti Comune

Laurea

Diploma di scuola

secondaria superiore

licenza di scuola media inferiore o di avv iamento

professionale

licenza di scuola

elementare Totale

di cui: in età > 65

anni Totale

di cui: in età > 65

anni

Totale

Bussero 8,2% 35,5% 28,6% 21,1% 6,3% 1,0% 0,3% 0,2% 100,0%

Cassina de' Pecchi

11,6% 35,3% 29,0% 17,9% 5,8% 1,4% 0,3% 0,1% 100,0%

Cernusco sul Naviglio

9,4% 31,2% 29,3% 23,0% 6,5% 1,5% 0,6% 0,3% 100,0%

Gorgonzola 8,2% 32,1% 30,1% 22,5% 6,6% 1,4% 0,5% 0,3% 100,0%

Liscate 4,3% 28,5% 35,2% 23,5% 8,1% 1,1% 0,3% 0,1% 100,0%

Melzo 5,6% 27,6% 32,7% 26,7% 6,9% 2,1% 0,6% 0,2% 100,0%

Milano 16,9% 31,5% 27,9% 17,6% 5,6% 1,3% 0,5% 0,2% 100,0%

Pantigliate 5,2% 29,2% 32,2% 25,1% 7,8% 2,2% 0,6% 0,3% 100,0%

Paullo 3,9% 27,7% 33,2% 26,8% 7,9% 2,2% 0,5% 0,3% 100,0%

Peschiera Borromeo

10,4% 34,7% 29,3% 18,4% 7,0% 1,3% 0,2% 0,1% 100,0%

Pioltello 4,7% 25,1% 35,5% 25,1% 8,5% 2,2% 1,0% 0,6% 100,0%

Rodano 9,8% 34,9% 32,5% 16,4% 6,2% 1,4% 0,2% 0,0% 100,0%

Segrate 16,4% 35,7% 26,4% 15,1% 6,1% 0,9% 0,2% 0,1% 100,0%

Settala 4,3% 26,0% 36,1% 24,6% 8,3% 2,1% 0,7% 0,4%

Vignate 4,8% 28,7% 33,6% 24,3% 8,2% 2,0% 0,5% 0,2% 100,0%

Vimodrone 5,4% 27,5% 33,9% 26,2% 6,3% 1,8% 0,6% 0,4% 100,0%

Totale comuni 15,7% 31,4% 28,4% 18,3% 5,8% 1,4% 0, 5% 0,2% 100,0%

Prov incia Milano+

10,2% 29,6% 30,9% 22,3% 6,5% 1,5% 0,6% 0,3% 100,0%

Prov incia Milano-

6,7% 28,6% 32,5% 24,7% 7,0% 1,6% 0,6% 0,3% 100,0%

Tab 25 – Grado istruzione – Censimento 2001 – Fonte ISTAT

Anche dal punto di vista del reddito Segrate appare, nel suo complesso, come un comune ricco. Se guardiamo, per esempio, al suo reddito medio, scopriamo che nel 2005 esso è il terzo, in ordine decrescente, della provincia di Milano: 33.203 euro, preceduto solo da quello di Basilio (51.157 euro) e di Cusago (37.799), ma molto superiore alla media provinciale (fonte: Ministero Finanze, 2005).

Dalle due tabelle seguenti appare che i 15.663 occupati nel 2001 sono impegnati in attività non industriali nel 72% dei casi: una percentuale seconda solo a Milano, che rivela come i residenti di Segrate siano occupati prevalentemente in attività legate ai servizi, al terziario ed al commercio.

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Comune Attività economica

Agricoltura Industria Altre

attività Totale

Bussero 50 1.444 2.577 4.071

Cassina de' Pecchi 65 1.820 4.035 5.920

Cernusco sul Naviglio 141 3.998 7.758 11.897

Gorgonzola 54 2.757 5.111 7.922

Liscate 42 597 1.029 1.668

Melzo 80 3.117 4.720 7.917

Milano 6.110 121.890 416.229 544.229

Pantigliate 36 877 1.495 2.408

Paullo 85 1.877 2.627 4.589

Peschiera Borromeo 93 2.711 7.109 9.913

Pioltello 109 5.211 9.172 14.492

Rodano 43 667 1.431 2.141

Segrate 150 4.187 11.326 15.663

Settala 94 1.202 1.521 2.817

Vignate 51 1.425 2.231 3.707

Vimodrone 47 1.830 4.341 6.218 Totale comuni selezionati 7.250 155.610 482.712 645.572

Totale Lombardia 96.288 1.608.216 2.245.150 3.949.654

Tab. 26- Occupati per attiv ità economica – Censimen to 2001 – Fonte ISTAT

Comune Attività economica

Agricoltura Industria Altre

attività Totale

Bussero 1 35 63 100

Cassina de' Pecchi 1 31 68 100

Cernusco sul Naviglio 1 34 65 100

Gorgonzola 1 35 65 100

Liscate 3 36 62 100 Melzo 1 39 60 100

Milano 1 22 76 100

Pantigliate 1 36 62 100

Paullo 2 41 57 100

Peschiera Borromeo 1 27 72 100

Pioltello 1 36 63 100

Rodano 2 31 67 100 Segrate 1 27 72 100

Settala 3 43 54 100

Vignate 1 38 60 100

Vimodrone 1 29 70 100 Totale comuni selezionati 1 24 75 100

Totale Lombardia 2,4 40,7 56,9 100

Tab. 27- Occupati per attiv ità economica 2001 – v al ore percentuale – Fonte ISTAT

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Nel comune sono ubicate aziende importanti, che hanno un ruolo rilevante nazionale e internazionale, impegnate in settori diversificati che vanno dall’editoria, alla comunicazione, alle tecnologie informatiche e dei materiali). Inoltre, vi sono anche numerose realtà legate alla logistica ed alle spedizioni.

Gli addetti impiegati nelle attività economiche presenti a Segrate, nel 2001 erano 27.700: meno rispetto al 1991 (29.033), di più rispetto al 1981 (22.846).

Rispetto ai settori di impiego, gli addetti all’industria diminuiscono tra il 1991 e il 2001 (-3722) mentre salgono quelli impiegati nel commercio (+2105) ed in generale nei servizi.

Anno Agricoltura Industria Commercio

Serv izi all'imprese

o alle persone

P.A. Istruzione e Sanità

Altre attiv ità

Totale addetti

9 10.994 5093 10.615 430 562 1.330 29.033 1991

0,0% 37,9% 17,5% 36,6% 1,5% 1,9% 4,6% 100,0%

5 7.272 7198 10.691 422 651 1.461 27.700 2001

0,0% 26,3% 26,0% 38,6% 1,5% 2,4% 5,3% 100,0%

Tab. 28– Addetti per settore economico – Censimenti 1991 e 2001 – Fonte ISTAT

Le unità locali (3.216 nel 2001) si trasformano, secondo un processo diffuso di diminuzione della numerosità dei lavoratori per unità locale (la media passa dal 14 del 1981, al 12,7 del 1991 al 8,6 del 2001).

Addetti/Unità Locali

1981 Addetti/Unità Locali

1991 Addetti/Unità Locali

2001

14,07 12,75 8,61

Per fare riferimento a dati più recenti, si può riportare il dato proveniente dall’Archivio ISTAT denominato “ASIA”, secondo cui nel 2006 c’erano a Segrate 3.354 unità locali e 27.872 addetti. Rispetto ai dati del Censimento (ma il paragone va effettuato con cautela), dunque, il numero di addetti rimane sostanzialmente invariato (+172), mentre cala ulteriormente la percentuale delle persone impiegate nell’industria, rimane invariata quella degli addetti nel commercio, e sale quella degli addetti nei servizi.

SISTEMI LOCALI DEL LAVORO

Industria in senso stretto

Costruzioni Commercio Alberghi e ristoranti

Altri servizi Totale

u.l. 300 197 838 139 1.880 3.354

% 9 6 25 4 56 100 addetti 5.983 661 5.009 2.333 13.886 27.872

% 21,5 2,4 18,0 8,4 49,8 100,0

Tab. 29 - Addetti e Unità Locali per settore econom ico – ASIA 2006 – Fonte ISTAT

Altra fonte è quella dello Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune di Segrate, che utilizzando dati provenienti dalla Camera di Commercio censisce nel 2009 2236 attività economiche.

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4.3.4 Le attività commerciali

Oggi a Segrate sono censite 463 attività commerciali, così suddivise:

Villaggio Ambrosiano: 32

Tregarezzo: 6

Segrate Milano oltre: 5

Segrate centro: 129

San Felice: 45

Rovagnasco: 25

Redecesio: 34

Novegro: 29

Milano Due: 61

Lavanderie 24

Idroscalo 9

Aeroporto 64

Al di là dei numeri, si può notare che, nonostante la presenza ancora importante di esercizi commerciali, essi non sono distribuiti uniformemente nei diversi quartieri: alcuni, come Segrate Centro e San Felice, hanno infatti una buona dotazione commerciale; altri come Novegro e Lavanderie hanno una minor dotazione. Anche Milano 2 vive in parte una situazione problematica, poiché i negozi sono poco visibili e negli ultimi anni stanno chiudendo. Qui, come altrove, e secondo un processo generale che sta investendo la maggior parte dei comuni, molti negozi vengono sostituiti da servizi quali immobiliari, banche ed altri.

Come per molti altri comuni, anche a Segrate alcuni esercizi commerciali faticano a mantenere la loro attività, e comunque è presente un ricambio rilevante. Negli ultimi cinque anni, 176 esercizi hanno cessato la loro attività.

La tabella seguente mostra che i quartieri con maggiori cessazioni sono stati Segrate Centro, Milano due e San Felice, pur riguardando comunque tutto il territorio comunale.

Numero esercizi Percentuale AEROPORTO 11 6,3 IDROSCALO 5 2,8 LAVANDERIE 7 4,0 MILANO DUE 26 14,8 NOVEGRO 11 6,3 REDECESIO 18 10,2 ROVAGNASCO 12 6,8 SAN FELICE 25 14,2

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SEGRATE CENTRO 42 23,9 SEGRATE MI-OLTRE 3 1,7 TREGAREZZO 2 1,1 VILLAGGIO AMBROSIANO 11 6,3 Altro 3 1,8 Totale 176 100,0

Tab. 30. - Esercizi commerciali cessati 2004-2009 p er quartiere

Tra gli esercizi cessati, troviamo numerosi bar e bar/ristoranti, ma anche negozi di abbigliamento, alimentari, panifici ed altri. Tali cessazioni hanno diverse spiegazioni. Non ultimo il diverso comportamento dei residente che spesso si recano per i loro acquisti presso le grosse strutture di vendita oppure a Milano.

Si ricorda anche che il Comune è sede dell’importante Parco Esposizione di Novegro che conferma, e si pone come polo di ulteriore sviluppo, la dimensione commerciale di questo territorio.

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5 DOTAZIONE DI STANDARD.

5.1 ATTUAZIONE DEGLI STANDARD DI PROGETTO (PRG DEL 1987).

Il PRG vigente, approvato con Decreto Regionale n. 27079 del 15-12-1987, individua la seguente capacità insediativa residenziale e relativa dotazione di aree a standard:

n circoscrizioni Abitanti residenti

Abitanti in via di

insediamento (P.E. in

attuazione)

Lotti di completamento

(zona BR)

P.E. approvati

da realizzare

Espansioni previste

(CR) totale

1 Milano 2 7.608 510 8.118

2 Rovagnasco

Villaggio Ambrosiano

3.671 3.046 40 950 7.707

3 Lavanderie Redecesio 4.178 35 2010 1.450 7.673

4 Segrate Centro 9.673 429 70 1.950 12.122

5 Novegro 1.815 200 2.015

6 San Felice 3.629 --- 3.629

Totale 30.574 3.475 145 2010 5.060 41.264

Tab. 31 - Dimensionamento capacità insediativ a PRG 87.

Il PRG individuava le aree da destinare a standard, conformemente alle prescrizioni della legge regionale allora vigente, distinguendo tra aree per l’istruzione, aree di interesse comune, aree da destinare a verde pubblico. La superficie complessiva delle aree a standard, di interesse comunale, è di 1.094.573 m2 come indicato nella tabella seguente:

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n circoscrizioni istruzione Interesse comune

Verde pubblico e parcheggi totale

1 Milano 2 66.150 --- 35.265 101.415

2 Rovagnasco

Villaggio Ambrosiano

34.700 30.800 254.492 319.992

3 Lavanderie Redecesio 34.000 26.250 114.375 174.625

4 Segrate Centro 54.550 37.100 197.591 289.241

5 Novegro 26.100 8.100 20.700 54.900

6 San Felice 25.860 12.740 115.800 154.400

Totale 241.360 114.90 738.223 1.094.573

Tab. 32 – Consistenza delle aree a standard.

Ne consegue che il parametro prescritto dal PRG 1987 di aree a standard per abitante veniva dimensionato in 26,52 m2/abitante.

Nella relazione dello stesso PRG veniva indicato il rapporto aree a standard/abitanti, vigente allora e corrispondente a 13,80 m2/abitante (aree a standard rilevate 472.920 m2; abitanti residenti più abitanti in via di insediamento n. 34.049).

Per quanto riguarda gli ambiti con destinazione produttiva il PRG prevedeva una dotazione di aree a standard da destinare a verde e parcheggi paria 124.193 m2, oltre a 16.550 m2 compresi nei piani esecutivi. La dotazione complessiva di standard per le attività produttive era di 140.743 m2.

La superficie delle aree a standard di interesse sovra comunale prevista sempre dal PRG era di 3.675.450 m2, corrispondente a 89,07 m2/abitante insediabile.

La dotazione di aree a standard previste dal PRG, disaggregate per circoscrizione e suddivise fra previste dal piano e inserite in piani esecutivi sono indicate di seguito:

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esistente progetto

MILANO DUE istruzione int. comu

ne

verde pubbli

co e parch.

totale Istruz. int. Com.

v erde pubblico

e parcheg

gi

totale totale

non in P.E. 66.150 141.264 207.41

4 12.950 12.950 220.364

in P.E. 0 13.515 13.515 13.515

totale 66.150 0 141.264 207.41

4 0 0 26.465 26.465 233.879

esistente progetto

ROVAGNASCO - VILLAGGIO

AMBROSIANO

istruzione int. comu

ne

verde pubbli

co e parch.

totale Istruz. int. Com.

v erde pubblico

e parcheg

gi

totale totale

non in P.E. 7.900 10.000 7.900 25.800 10.80

0 84.066 94.866 120.666

in P.E. 4.900 4.900 26.800 10.00

0 121.242 158.042 162.942

totale 7.900 10.000 12.800 30.700 26.800 20.80

0 205.308 252.908 283.608

esistente progetto

LAVANDERIE

REDECESIO

istruzione int.

comune

verde

pubblico e

parch.

totale Istruz. int.

Com.

v erde

pubblico e

parcheggi

totale totale

non in P.E. 14.000 1.200 5.000 20.200 6.800 44.900 51.700 71.900

in P.E. 7.000 3.000 11.000 21.000 13.000 11.10

0 49.075 73.175 94.175

totale 21.000 4.200 16.000 41.200 13.000 17.90

0 93.975 124.875 166.075

esistente progetto

SEGRATE CENTRO

istruzione int. comu

ne

verde pubbli

co e parch.

totale Istruz. int. Com.

v erde pubblico

e parcheg

gi

totale totale

non in P.E. 46.800 12.400 73.070 132.27

0 7.750 24.70

0 50.000 82.450 214.720

in P.E. 13.160 13.160 57.498 57.498 70.658

PGT Segrate – Documento di Piano - Relazione

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totale 46.800 25.560 73.070 145.43

0 7.750 24.70

0 107.498 139.948 285.378

esistente progetto

NOVEGRO istruzione int.

comune

verde

pubblico e

parc.

totale Istruì. int.

Com.

v erde

pubblico e

parcheggi

totale totale

non in P.E. 23.400 4.800 11.200 39.400 3.300 4.200 7.500 46.900

in P.E. 0 5.300 5.300 5.300

totale 23.400 4.800 11.200 39.400 0 3.300 9.500 12.800 52.200

esistente progetto

SAN FELICE istruzione int. comu

ne

verde pubbli

co e parch.

totale Istruz. int. Com.

v erde pubblico

e parcheg

gi

totale totale

non in P.E. 24.950 12.740 115.800 153.49

0 0 153.490

in P.E. 0 0 0

totale 24.950 12.740 115.800 153.49

0 0 0 0 0 153.490

FABBISOGNI AREE STANDARD

AREE STANDARD IN P.R.G.

BILANCIO

COMPLESSIVO AREE A STANDARD -

RESIDENZA

Istruz. int.

comune

verde

pubblico e

parchi

totale Istruz. int.

comune

verde

pubblico e

parchi

totale

MILANO 2 36.531 32.472 146.124 215.127 66.150 35.265 101.415

ROV.SCO VILL. AMB.NO 34.681 30.828 138.726 204.235 34.700 30.800

254.492 319.992

LAVANDERIE -

REDECESIO 34.528 30.692 138.114 203.334 34.000 26.250 114.37

5 174.625

SEGRATE CENTRO 54.549 48.488 218.196 321.233 54.550 37.100 197.59

1 289.241

NOVEGRO 9.067 8.060 36.270 53.397 26.100 8.100 20.700 54.900

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S. FELICE 16.330 14.516 65.322 96.168 25.860 12.740 115.80

0 154.400

TOTALE COMUNALE 185.686 165.056 742.752 1.093.494 241.360 114.99

0

738.22

3 1.094.573

Standard zona F

Id. Superficie in m2

1.1 81.300

3.1 18.750

3.8 27.400

3.11 13.000

3.17 400

3.20 986.880

5.1 164.370

5.13 103.000

7.1 15.400

7.2 43.400

7.7 112.000

7.9 400

7.10 1.200

8.1 16.800

8.2 173.000

8.3 26.750

10.1 1.561.250

10.2 2.800

10.3 34.450

10.4 292.900

totale 3.675.450

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STANDARD AREE

PRODUTTIVE NON

COMPRESI IN P.E.

istruzione int. comune

verde pubblico

e parcheggi

totale istruzione int. comune

verde pubblico

e parcheggi

totale totale

6.5 0 5.850 5.850 5.850

6.2 0 5.200 5.200 5.200

2.10 0 5.500 5.500 5.500

totale 0 0 0 0 0 0 16.550 16.550 16.550

esistente progetto

STANDARD

AREE PRODUTTIVE

COMPRESI NEI P.E.

istruzione int.

comune

verde

pubblico e

parcheggi

totale istruzione int.

comune

verde

pubblico e

parcheggi

totale totale

5 0 5.750 5.750 5.750

12 0 100.843 100.843 100.843

19 11.950 11.950 11.950

21 0 5.650 5.650 5.650

totale 0 0 0 0 0 0 124.193 124.193 124.193

Totale standard per ambiti produttivi 140.743 m2.

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5.2 INCREMENTO DELLA DOTAZIONE DI STANDARD A SEGUIT O DI VARIANTI.

Al piano originario sono state apportate successivamente una serie di modifiche alla dotazione di aree a standard approvate dal comune di Segrate.

In particolare si riportano i P.I.I. approvati.

IDENTIFICATIVO PROCEDIMENTO

1 id COMPARTO / DENOMINAZIONE Delibera di approvazione BURL

2 11 PII P.I.I. “Boffalora” Del. C.C. 145 20/12/2004 n. 7 del 16/02/2005

3 13 PII P.I.I. “Cascina Ovi”

4 25 PII/AdP PII/AdP “Segrate Centro” D.a.r. 21196

5 33 PII P.I.I."Centro Parco- Lotto2 Del. C.C. 60 27/10/2008 n. 46 del 12/11/2008

6 45 PII P.I.I. “Redecesio Est” Del. C.C. 32 12/07/2006 n. 32 del 12/07/2006

7 46 PII P.I.I. “Quartiere della Stazione” Del. C.C. 60 11/12/2006 n. 08 del 21/02/2007

8 47 PII P.I.I."Centro Parco- Lotto1 Del. C.C. 14 05/02/2008 n. 08 del 20/02/2008

9 48 PII P.I.I. "Vecchia Olghia" Del. C.C. 38 30/06/2008 n. 29 del 16/07/2008

10 49 PII P.I.I. "Borgo 2" Del. C.C. 39 30/06/2008 n. 29 del 16/07/2008

11 50 PII P.I.I. "Redecesio Nord" Del. C.C. 64 14/11/2008 n. 50 del 10/12/2008

12 51 PII P.I.I."Centro Parco- Lotto5 Del. C.C. 30 09/06/2009 n. -- del --/--/----

13 52 PII P.I.I. ex Fischer Del. C.C. 28 12/05/2009 n. -- del --/--/----

Essi hanno comportato l’introduzione dello “standard di qualità” inteso principalmente come esecuzione di opere pubbliche o di interesse pubblico, inoltre gli stessi programmi integrati di intervento hanno apportato una significativa modifica dell’entità di aree da destinare a standard.

La superficie territoriale complessiva dei 13 P.I.I. è di 833.024 m2., la dotazione di standard prevista dal PRG nell’ambito dei PII è di 215.486 m2; l’attuazione dei PII ha consentito la cessione di aree a standard interne agli stessi PII di 330.345 m2 con un incremento di 114.859 m2.

Oltre alle superfici a standard reperite all’interno, gli stessi P.I.I. prevedono la cessione di

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altri 100.393 m2 di aree esterne agli ambiti. Complessivamente l’entità delle aree a standard interne ed esterne agli ambiti soggetti a P.I.I. è di 430.738 m2.

Si riportano di seguito le entità e la dotazione di standard aggiuntive a seguito dell’approvazione dei P.I.I. in variante al PRG.

PGT Segrate – Documento di Piano - Relazione

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IDENTIFICATIVO PROCEDIMENTO PESI INSEDIATIVI STANDARD

1 id

COMPARTO / DENOMINAZIONE

Delibera di approvazione BURL

Superficie territoriale

residenziale volume mc.

residenza slp m2.

altro slp m2.

S.l.p Totale

m2.

previsti da prg

indotti Reperiti

interno dei pii m2.

Reperiti esterno pii

m2.

monetizzazione/ standard

di qualità

2 11 PII P.I.I. “Boffalora” Del. C.C. 145 20/12/2004

n. 7 del 16/02/2005

289.900 450.282,00 150.094 26.000 176.094 0,00 224.124,00 128.438,00 SI

3 13 PII P.I.I. “Cascina Ovi”

44.290 5.778,00 1.926 11.274 11.274 12.939,00 25.167,00 SI

4 25 PII/AdP

PII/AdP “Segrate Centro”

D.a.r. 21196 133.878 76.590,00 25.530 25.530

5 33 PII P.I.I."Centro Parco- Lotto2

Del. C.C. 60 27/10/2008

n. 46 del 12/11/2008

24401 44.520 14.840 1.000 15.840 18.726,00 20.589,00 7.283,00 23.600,00 SI

6 45 PII P.I.I. “Redecesio Est”

Del. C.C. 32 12/07/2006

n. 32 del 12/07/2006

96300 51.600 17.200 9.400 26.600 96.300,00 23.074,00 65.920,00 SI

7 46 PII P.I.I. “Quartiere della Stazione”

Del. C.C. 60 11/12/2006

n. 08 del 21/02/2007

79780 167.400 55.800 4.200 60.000 0,00 77.856,00 36.017,00 SI

8 47 PII P.I.I."Centro Parco- Lotto1

Del. C.C. 14 05/02/2008

n. 08 del 20/02/2008

64608 108.000 36.000 4.000 40.000 57.508,00 51.520,00 28.363,00 59.882,00 SI

9 48 PII P.I.I. "Vecchia Olghia"

Del. C.C. 38 30/06/2008

n. 29 del 16/07/2008

40525 43.008 14.336 754 15.090 0,00 19.674,00 19.730,00 4.111,00 SI

10 49 PII P.I.I. "Borgo 2" Del. C.C. 39 30/06/2008

n. 29 del 16/07/2008

13261 19.320 6.440 0 6.440 12.880,00 8.500,80 4.627,00 SI

11 50 PII P.I.I. "Redecesio Nord"

Del. C.C. 64 14/11/2008

n. 50 del 10/12/2008

6655 26.787 8.929 850 9.779 0,00 12.637,00 1.262,00 SI

12 51 PII P.I.I."Centro Parco- Lotto5

Del. C.C. 30 09/06/2009

n. -- del --/--/----

31538 80.244 26.748 2.540 29.288 17.133,00 37.873,00 11.957,00 SI

13 52 PII P.I.I. ex Fischer Del. C.C. 28 12/05/2009

n. -- del --/--/----

7888 25.770 8.590 34.360 0,00 12.584,00 1.581,00 12.800,00 SI

833.024 1073529 383613 68608 450295 215.486,00 488.431,80 330.345,00 100.393,00

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Sono state inoltre eseguite ulteriori varianti al PRG in applicazione alla Legge Regionale 23/97 e s.m.i. che hanno comportato un incremento delle aree a standard di complessivi 40.500 m2.

La dotazione di standard di PRG e relative varianti è pertanto di 1.390.675 m2 come dettagliato di seguito:

Standard da PRG 1987 per la residenza m2 1.094.573

Standard da PRG 1987 per attività produttive m2 140.743

Incremento dotazione standard a seguito di varianti al PRG (P.I.I.) m2 114.859

Incremento dotazione standard a seguito di varianti al PRG (L.R. 23/97 e s.m.i.)

m2 40.500

Totale aree a standard comunale m2 1.390.675

Totale aree a standard sovracomunale m2 3.675.450

A fronte di tale previsione le superficie di aree a standard a livello comunale attuate o programmate è di 1.175.199 m2.

La superficie delle aree a standard attuate di interesse sovracomunale è di m2. 1.884.250 m2.

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5.3 PERCEZIONE DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI.

Lo Studio Oggioni e Associati, incaricato della redazione del Piano dei Servizi, ha svolto nel 2006 un’indagine presso i cittadini di Segrate sulla percezione della dotazione e qualità dei servizi presenti sul territorio.

Ascoltare i cittadini è stata la prima modalità di avvio delle procedure finalizzate alla redazione del Piano dei Servizi, tale modalità mette il cittadino al centro delle politiche urbanistiche dell’Amministrazione Comunale. Modalità che si ispira alle pratiche di sussidiarietà nel senso di garantire la partecipazione dei cittadini alla definizione dei “bisogni” e promuovere i diversi servizi e strategie di sviluppo direttamente dai cittadini stessi o dalle realtà a loro più vicine.

L’obiettivo è promuovere dei processi dove le decisioni vengano prese più possibile vicino al cittadino al fine di favorire l’integrazione e la coesione sociale degli stessi.

L’indagine ha voluto far emergere i seguenti aspetti:

• rappresentare la conoscenza diretta di chi fruisce i servizi, attività indispensabile per una corretta pianificazione;

• indicare l’entità della fruizione del servizio;

• individuare l’accessibilità del servizio;

• esprimere un giudizio in merito alla qualità del servizio erogato.

Infine l’indagine ha cercato di individuare le priorità nei servizi da erogare.

È indubbio che l’indagine si basa sulla percezione del cittadino circa un determinato servizio erogato (solo chi fruisce di un servizio può valutare se il servizio funziona bene o male) , può capitare che il dato analitico o statistico indichi altri risultati, ma se la persona intervistata ha una percezione del servizio diversa, tale percezione assume un aspetto altrettanto significativo quanto il dato analitico oggettivo.

L’indagine è stata svolta su un campione di oltre 500 cittadini, il 48% maschi e il 52% femmine, di età compresa tra i diciotto e oltre sessantacinque anni come di seguito riportato :

• 7,4% dai 18 ai 24 anni;

• 38,1% dai 25 ai 44 anni;

• 34,3% dai 45 ai 64 anni;

• 20,2% dai 65 anni e oltre.

Le persone intervistate sono state individuate inoltre in base alla professione svolta e alla loro residenza.

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Per quanto riguarda la professione delle persone intervistate è stato individuato il seguente mix:

• 7,4% imprenditore libero professionista e dirigente;

• 3,0% commerciante e artigiano;

• 19,1% impiegato e insegnante;

• 9,4% altro lavoratore dipendente;

• 2,5% disoccupato o in cerca di prima occupazione;

• 8,5% studente/studentessa;

• 16,6% casalinga;

• 33,5% pensionato/pensionata.

Per quanto riguarda la residenza delle persone intervistate è stata individuata la seguente composizione:

• 19,8 % residenti a Rovagnasco – Villaggio Ambrosiano;

• 28,5% residenti a Segrate Centro;

• 25,5% residenti a Milano 2;

• 12,9% residenti a Lavanderie Redecesio;

• 4,8% residenti a Novegro – Rivoltana;

• 8,4% residenti a San Felice – Tregarezzo.

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I dati circa il campione intervistato sono i seguenti:

SEGRATE SEGRATE – CAMPIONE %

SESSO

M Maschio 48,1

F Femmina 51,9

100,0

Qual è la sua età?

18-24 anni 7,4

25-44 anni 38,1

45-64 anni 34,3

65 anni e oltre 20,2

100,0

Qual è la sua professione?

Imprenditore, l ibero professionista, dirigente 7,4

Commerciante /artigiano 3,0

Impiegato/insegnante 19,1

Altro lavoratore dipendente 9,4

Disoccupato/a o in cerca di prima occupazione 2,5

Studente/studentessa 8,5

Casalinga 16,6

Pensionato/a 33,5

100,0

In quale quartiere abita?

Rovagnasco Villaggio Ambrosiano 19,8

Segrate Centro 28,5

Milano 2 25,5

Lavanderie Redecesio 12,9

Novegro - Rivoltana 4,8

San Felice - Tregarezzo 8,4

99,9

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I servizi indagati sono stati raggruppati secondo le seguenti categorie :

• Servizi per lo sport;

• Servizi di sportello della Pubblica Amministrazione;

• Servizi di Assistenza sociale;

• Servizi scolastici;

• Servizi culturali e del tempo libero;

• Servizi commerciali;

• Servizi di sportello non comunali;

• Sicurezza;

• Mobilità;

• Verde, giardini e parchi;

• Piste ciclabili;

• Parcheggi all’interno della città;

• Cimitero.

Per alcuni di questi sono state formulate domande circa la fruizione, l’accessibilità, il livello di soddisfazione in merito agli orari di fruizione del servizio, la cortesia e competenza del personale impiegato per la fruizione del servizio, il comfort degli spazi dove viene erogato il servizio e un giudizio sintetico in una scala da 1 a 10 circa la qualità del servizio stesso.

Per altri servizi quali il verde, le piste ciclabili, i parcheggi ecc. è stata richiesta la modalità di fruizione del servizio e una valutazione sintetica della qualità del medesimo.

Si riporta di seguito l’esito delle interviste:

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Nell'ultimo anno quante v olte ha utilizzato i serv izi per lo sport (palestre, campi sporti v i, campi da tennis, piscina comunale)

da 0 a 2 volte 33,3 Da 3 a 10 volte 33,3 Oltre 10 volte 33,3 99,9 Con quali mezzi di solito raggiunge questi impianti sportiv i? A piedi 54,0 In bicicletta 15,9 In motocicletta 1,6

In automobile 39,7 In autobus 3,2 Easybus (autobus a chiamata) Con un altro mezzo

114,4

Quanto e' soddisfatto/a di: orari giorni apert chius Molto 53,9 Abbastanza 42,8 Poco 1,6

Per nulla 1,7 100,0

Quanto e' soddisfatto/a di: cortesia competenza

Molto 58,7 Abbastanza 36,5 Poco 4,7

Per nulla 0,1 100,0

Quanto e' soddisfatto/a di: comfort locali Molto 23,8 Abbastanza 42,8

Poco 19,1 Per nulla 14,3 100,0

In una scala da 1 a 10 quanto e' soddisfatto di questi serv izi? 1 1,5

2 0,1 3 1,6 4 4,7 5 4,8

6 9,5 7 38,1 8 28,6 9 9,5

10 1,6 100,0

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Nell'ultimo anno quante v olte ha utilizzato i serv izi di sportello tipo ufficio anagrafe, tributi, elettorale, lev a, ufficio relazioni con il pubblico Da 0 a 2 volte 84,0 Da 3 a 10 volte 15,6 Oltre 10 volte 0,4 100,0

Con quali mezzi di solito raggiunge i serv izi di sportello?

A piedi 46,2 In bicicletta 7,5 In motocicletta 2,6

In automobile 55,0 In autobus 1,3 Easybus (autobus a chiamata) Con un altro mezzo 1,2 113,8

Quanto e' soddisfatto/a di: orari giorni apert ura e chiusura Molto 38,8 Abbastanza 51,2 Poco 6,3

Per nulla 3,7 100,0

Quanto e' soddisfatto/a di: cortesia competenza Molto 50,0

Abbastanza 43,7 Poco 3,8 Per nulla 2,5 100,0

Quanto e' soddisfatto/a di: comfort locali

Molto 35,0 Abbastanza 52,5 Poco 10,1 Per nulla 2,4 100,0

In una scala da 1 a 10 quanto e' soddisfatto di questi serv izi? 1 1,2 2 0,1 3 0,2

4 1,2 5 2,4 6 12,5 7 30,0 8 42,4 9 5,1 10 4,9 100,0

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Nell'ultimo anno quante v olte ha utilizzato i serv izi scolastici Da 0 a 2 volte 88,6 Da 3 a 10 volte 3,2 Oltre 10 volte 8,2 100,0

Con quali mezzi di solito raggiunge i serv izi scolastici? A piedi 57,9 In bicicletta 5,3 In motocicletta 1,7 In automobile 40,3 In autobus 8,8 Easybus (autobus a chiamata) Con un altro mezzo 1,7 115,7

Quanto e' soddisfatto/a di: orari giorni apert chius Molto 50,9 Abbastanza 45,6 Poco 3,5 Per nulla 100,0

Quanto e' soddisfatto/a di: cortesia competenza Molto 54,3 Abbastanza 38,6

Poco 7,0 Per nulla 0,1 100,0

Quanto e' soddisfatto/a di: comfort locali Molto 26,3

Abbastanza 33,3 Poco 29,8 Per nulla 10,6 100,0

In una scala da 1 a 10 quanto e' soddisfatto di questi serv izi? 1 0,1 2 0,2 3 0,2 4 1,7 5 8,7 6 21,0 7 29,8 8 28,0 9 8,7 10 1,6 100,0

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Nell'ultimo anno quante v olte ha utilizzato i Serv izi culturali e del tempo libero tipo... centro civ ico, biblioteca, associazioni Da 0 a 2 volte 85,1 Da 3 a 10 volte 10,9 Oltre 10 volte 4,0 100,0

Con quali mezzi di solito raggiunge i serv izi culturali e del tempo libero?

A piedi 50,7 In bicicletta 16,0 In motocicletta 2,6 In automobile 48,1 In autobus 4,1 Easybus (autobus a chiamata) Con un altro mezzo 3,9 125,4

Quanto e' soddisfatto/a di: orari giorni apertura - Chiusura Molto 44,0 Abbastanza 53,3 Poco 2,6 Per nulla 0,1 100,0

Quanto e' soddisfatto/a di: cortesia competenza Molto 58,6

Abbastanza 40,1 Poco 1,2 Per nulla 0,1 100,0

Quanto e' soddisfatto/a di: comfort locali

Molto 40,0 Abbastanza 42,6 Poco 17,3 Per nulla 0,1 100,0

In una scala da 1 a 10 quanto e' soddi sfatto di questi serv izi? 1 0,1 2 0,1 3 0,2 4 1,2 5 0,2 6 10,6 7 41,1 8 25,2 9 12,0 10 9,3 100,0

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Con quali mezzo di solito raggiunge questi luoghi? serv izi commerciali A piedi 44,9 In bicicletta 3,9 In motocicletta 1,0 In automobile 43,8 In autobus 3,4 Easybus (autobus a chiamata) Con un altro mezzo Non li uti l izzo 23,6 120,6

In una scala da 1 a 10 quanto e' soddisfatto dei serv izi commerciali?

1 1,5 2 0,2 3 0,5 4 1,3 5 3,1 6 12,0 7 31,9 8 34,7 9 9,1 10 5,7 100,0

Con quali mezzi di solito raggiunge questi servizi pubblici? di sportello ma non comunali A piedi 54,6 In bicicletta 5,4 In motocicletta 1,0 In automobile 25,5 In autobus 1,9 Easybus (autobus a chiamata) Con un altro mezzo Non li uti l izzo 28,1 116,5

In una scala da 1 a 10 quanto e' soddisfatto dei serv izi pubblici di sportello ma non comunali?

1 1,7 2 1,9 3 1,9 4 6,4 5 10,4 6 16,8 7 31,0 8 21,2 9 4,7 10 4,1 100,1

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Con q uali mezzi di solito raggiunge questi serv izi? sicurezza A piedi 11,1 In bicicletta 0,1 In motocicletta 0,2 In automobile 1,7 In autobus 0,2 Easybus (autobus a chiamata) 0,1 Con un altro mezzo 1,2 Non li uti l izzo 85,4 100,0

In una sca la da 1 a 10 quanto e' soddisfatto dei serv izi per la sicurezza?

1 5,4 2 1,4 3 5,5 4 1,4 5 13,8 6 12,3 7 19,1 8 23,3 9 11,0 10 6,8 100,0

Con quali mezzi di soliti raggiunge questi serv izi? mobilità A piedi 10,4 In bicicletta 0,5 In motocicletta 0,1 In automobile 1,3 In autobus 2,4 Easybus (autobus a chiamata) 0,1 Con un altro mezzo 0,2 Non li uti l izzo 85,0 100,0

In una scala da 1 a 10 quanto e' soddisfatto dei serv izi per la mobilità?

1 6,5 2 10,6 3 10,8 4 12,0 5 24,0 6 13,4 7 13,2 8 8,0 9 0,2 10 1,3 100,0

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Ora Le elencherò altri serv izi di interesse pubblico presenti sul territorio di Segrate. Qual è il suo giudizio complessiv o del serv izio con un v oto da 1 a 10?

Verde, giardini e parchi

1 3,8 2 2,2 3 2,6 4 4,2 5 9,8 6 10,2 7 20,4 8 27,7 9 4,4 10 4,8 NR 9,9 100,0

Ora Le elencherò altri serv izi di interesse pubblico presenti sul territorio di Segrate. Qual è il suo giudizio complessiv o del serv izio con un v oto da 1 a 10?

Piste ciclabili

1 5,4 2 8,2 3 16,0 4 10,2 5 9,4 6 13,2 7 5,7 8 5,5 9 1,2 10 1,6 NR 23,6 100,0

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Ora Le elencherò altri serv izi di interesse pubblico presenti sul territorio di Segrate. Qual è il su o giudizio complessiv o del serv izio con un v oto da 1 a 10?

Parcheggi all’interno della città

1 9,8 2 12,6 3 12,8 4 10,4 5 11,0 6 11,8 7 8,7 8 4,1 9 0,7 10 0,7 NR 17,4 100,0

Ora Le elencherò altri serv izi di interesse pubblico presenti sul territorio di Segrate. Qual è il suo giudizio complessiv o del serv izio con un v oto da 1 a 10?

Cimitero

1 0,5 2 0,1 3 0,1 4 0,3 5 1,4 6 4,3 7 13,1 8 15,2 9 4,6 10 2,5 NR 57,9 100,0

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L’indagine si è conclusa chiedendo alle persone intervistate di indicare tra dieci nuovi servizi quali riteneva prioritari. È emerso che la maggior parte delle persone intervistate ha individuato nel sistema della mobilità (trasporto pubblico di collegamento con la metropolitana milanese, riqualificazione della cassanese, sistema viabilità esterne agli abitati, sistema ciclo - pedonale) gli interventi più urgenti.

Questa attività di ascolto dei cittadini è una prima modalità che intende esplicitare una iniziale valutazione circa la qualità percepita dei servizi erogati al fine di estrapolare i primi indirizzi.

L’attività di ascolto dei cittadini in sede di stesura del PdS dovrà essere implementata attraverso ulteriori incontri con la cittadinanza, la partecipazione dei soggetti che operano nei diversi settori dei servizi, le conferenze di servizio ed ogni altra attività volta a definire il quadro della domanda e della offerta di servizi, con l’obiettivo che il PdS, strumento flessibile, sistematicamente rivisto e aggiornato, particolarmente attendo ai processi, diventi il luogo dell’incontro della domanda e della offerta dei servizi.

L’obiettivo è pertanto la ricerca di uno strumento capace di operare sulle relazioni, interconnessioni tra le diverse parti del territorio, non si cerca esclusivamente di dar forma alla “città pubblica” quanto piuttosto di promuovere un processo volto a rispondere ai diversi, inaspettati e imprevisti bisogni della città e dei cittadini.

Il PdS non va quindi nella ricerca di un risultato finale, di un prodotto, ma dovrà ricercare un metodo, una procedura da applicare alle diverse circostanze e imprevisti ai quali si rende necessario rispondere con un servizio.

È in questa nuova modalità che si colloca il superamento della logica dello standard, dei servizi pianificati mediante l’applicazione dei vincoli. La prassi non è pertanto quella di individuare delle aree per servizi all’interno di un disegno prestabilito da attivare nel futuro bensì di indicare i processi delle azioni operative finalizzate a promuovere servizi in maniera effettiva ed efficace.

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6 CONTESTO: CRITICITÀ E OPPORTUNITÀ.

La lettura del territorio di Segrate ha evidenziato come esso rappresenti una realtà unica all’interno dell’area vasta di Milano. In anni recenti,ha saputo trasformare in opportunità elementi che nel quadrante ovest sono stati al contrario interpretati come criticità con forti ricadute negative sui territori (basti pensare al rapporto virtuoso che si è instaurato con l’infrastruttura aeroportuale). In questa logica il Comune ha interpretato positivamente scelte infrastrutturali e funzionali imposte sul suo territorio dall’amministrazione comunale di Milano nonché da altre Amministrazioni Pubbliche sovraordinate (idroscalo, scalo ferroviario, strade di grande comunicazione, cave etc.). Da ciò deriva che una lettura prettamente quantitativa dei fenomeni territoriali e urbani non mette in evidenza elementi qualitativi che invece caratterizzano fortemente il tessuto urbano e socio economico di Segrate.

Inoltre è importante premettere come nel corso degli ultimi anni la questione ambientale si è imposta al centro del dibattito nei diversi ambiti culturali e disciplinari, evidenziando per molti aspetti un’inversione di tendenza rispetto alle fasi di intenso sviluppo che hanno caratterizzato il secolo scorso, sancendo l’entrata in crisi di modalità storicamente consolidate del rapporto uomo e ambiente. I nuovi scenari del piano e del progetto pongono al centro il tema della qualità insediativa e ambientale delle aree metropolitane e dell’adeguatezza dei sistemi infrastrutturali, laddove gli obiettivi “sostenibilità dello sviluppo” e “compatibilità degli interventi” rappresentano fattori fondamentali per una equilibrata crescita socio-economico. Le analisi evidenziano come attualmente Segrate si trovi in una situazione critica, derivante anche dalle modalità di sviluppo del tessuto urbano fino ad oggi configurato come una serie di polarità indipendenti e rapportate direttamente con la città di Milano, senza che tali polarità costituissero un’unità urbana. Le politiche di sviluppo urbano perseguite a Segrate negli ultimi cinque anni hanno avuto proprio come oggetto la costruzione della polis. Ma l’attuale previsione di sviluppo non permette ancora alla struttura multipolare di attivare intense relazioni indispensabili alla concretizzazione di un sistema urbano sostenibile e che abbia in sé la valenza di città, non solo dal punto di vista amministrativo, ma anche territoriale e socioculturale.

L’ambito territoriale di Segrate rappresenta in questo senso un contesto particolarmente significativo per la sperimentazione di un approccio evoluto al piano e al progetto sia sotto il profilo dei contenuti tecnico-urbanistici delle proposte, che per quanto concerne gli strumenti procedurali e operativi di intervento. Come già sottolineato tale contesto presenta infatti peculiarità evidenti e caratteri di originalità rispetto ad altri ambiti del territorio metropolitano milanese, evidenziando dinamiche e politiche, anche già in essere, riferite a un complesso insieme di temi e problemi articolati a diverse scale e attribuibili a molteplici contesti di intervento. Tali elementi di unicità rendendo necessarie delle scelte di pianificazione e programmazione puntuali e specifiche per permettere di confermare ed ulteriormente qualificare gli elevati standard presenti. In particolare si tratta di potenziare le positività già presenti sul territorio e di trasformare le criticità, comunque presenti, in nuove opportunità. Ma soprattutto i nuovi scenari di sviluppo devono permettere un salto di scala che renda sostenibile la trasformazione della città di Segrate.

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6.1 RELAZIONI CON LA CITTÀ DI MILANO.

I vincoli e le infrastrutture presenti sul territorio segratese derivano principalmente da scelte determinate dalle politiche urbanistiche di Milano. Dal punto di vista delle infrastrutture paradigmatico è l’esempio delle aree interessate dalla linea ferroviaria Milano-Treviglio, con lo scalo e l’ex-Dogana di Segrate, un sistema di impianti e attrezzature di valenza certamente sovralocale che ha determinato però una estesa discontinuità fruitiva e percettiva, configurandosi come elemento di cesura fisica e di barriera visuale tra le diverse parti urbane e probabilmente divenendo l’elemento infrastrutturale più problematico di questo territorio. Ma anche le principali criticità legate al trasposto su gomma sono strettamente connesse alla capacità attrattiva di Milano che è il principale elemento generatore dei flussi lungo gli assi est-ovest che attraversano il territorio di Segrate. Tali situazioni, se non gestite correttamente e tempestivamente, potrebbero essere acuite dalla realizzazione della nuova autostrada direttissima Milano-Brescia. Più positive sono state invece le ricadute legate alle politiche relative alla polarità di rilevanza metropolitana costituita dal complesso dell’Idroscalo, con il suo grande bacino idrico ed un’articolata offerta di funzioni e di servizi per il tempo libero (ancora sottodimensionate ed eccessivamente stagionali) aperta verso i territori agricoli dell’est Milano e verso il grande ambito territoriale del Parco Agricolo Sud. Questa presenza, posta in continuità con l’Aeroporto Forlanini di Linate e il parco Forlanini, ha costituito storicamente una barriera fisica al dilagare dei fenomeni urbanizzativi ai margini della periferia orientale di Milano, impedendo la saldatura morfologica tra Segrate e il comune capoluogo e consentendo il permanere, seppur con parziali interruzioni, di un più diretto e riconoscibile rapporto tra la città costruita e gli ambiti più naturali che ne definiscono i limiti territoriali.

Tale scenario, naturalmente, è giustificato anche da ragioni storico evolutive del territorio e dei suoi usi. Infatti le aree ad est di Milano, che oggi ricadono sotto il controllo amministrativo del comune di Segrate, sino agli anni Sessanta, come evidenziato dalle cartografie storiche, erano aree prettamente agricole, senza la presenza di sistemi urbani, ad eccezione di rari e contenuti insediamenti rurali. Ciò ha fatto sì che queste aree fossero adatte ad accogliere funzioni lentamente espulse dal tessuto urbano Milanese (lo scalo ferroviario, il sistema aeroportuale su acqua e su pista, ecc.); anzi sono divenute esse stesse strumento indispensabile per la crescita e la costruzione di Milano, fornendole, attraverso le cave, i materiali per la costruzione. Di questa funzione, ad oggi non del tutto esaurita, risulta evidente traccia nei molteplici specchi d’acqua che definiscono e caratterizzano il paesaggio locale.

La struttura prettamente agricola del territorio ha favorito lo sviluppo per assi paralleli del sistema di collegamento che connette Milano con i principali punti di attraversamento del fiume Adda. Si è così costruito un sistema viabilistico per assi paralleli (a differenza dello sviluppo per assi radiali che caratterizza i quadranti nord, ovest e sud dell’hinterland Milanese) che si è consolidato sezionando in fasce nettamente disgiunte il territorio di Segrate.

La ricchezza di spazi vuoti o agricoli aggiunta alla funzionale dotazione infrastrutturale, ha però, a partire dagli anni Sessanta, favorito la collocazione di nuove funzioni altamente qualificate e qualificanti che non riuscivano a riconfermarsi o ricollocarsi all’interno del territorio amministrativo di Milano. Queste aree, infatti, sono risultate particolarmente attrattive per nuovi insediamenti direzionali e di servizi avanzati di rilevanza nazionale e internazionale (ad esempio la Mondadori, l’IBM, la 3M, la Fondazione San Raffaele), nonché per sperimentare nuove tipologie abitative di alto livello che concretizzavano e reinterpretavano il modello ottocentesco delle Città giardino (il Villaggio Ambrosiano, San

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Felice, Milano due). Queste presenze, nell’ultimo decennio, hanno positivamente condizionato l’evoluzione della città, diventando parametro di riferimento qualitativo per la progettazione e la costruzione dei nuovi insediamenti.

Di conseguenza a quanto evidenziato, particolarmente importanti - per la reale capacità che il nuovo PGT potrà avere di incidere sulla qualità dello sviluppo territoriale - sono le modalità con le quali affronta le problematiche delle aree di frangia e delle infrastrutture di interesse sovracomunale, che presuppongono un approccio intercomunale e la creazione di un esteso consenso che coinvolga anche altre amministrazioni pubbliche.

In particolare, il Comune di Segrate dovrà essere in grado con le sue proposte di attivare positive collaborazioni tra diverse amministrazioni comunali ed enti coinvolti.

Inoltre le politiche urbanistiche milanesi sommate all’assenza di un nucleo storico hanno fatto si che Segrate non abbia mai avuto una forma urbana che rappresentasse (almeno in parte) il suo funzionamento. Sia le strutture residenziali che produttive si sono spesso sviluppate in maniera indipendente riferendosi solo amministrativamente con Segrate, ed invece interagendo funzionalmente con Milano.

Segrate si è sviluppata quindi come un aggregato di funzioni progressivamente sedimentate dalla ricollocazione delle funzioni di Milano.

6.2 RELAZIONI TRA LE AREE DI FRANGIA.

Il PRG di Milano, in fase di superamento con il PGT, limitava sostanzialmente lo sviluppo urbano nell’area orientale in corrispondenza della Tangenziale Est, trattando il territorio a est della stessa tangenziale come fascia di frangia a salvaguardia dei territori limitrofi. L’azione di Piano si limitava a prendere atto di alcune presenze puntuali di eccellenza che comprendevano da nord a sud il San Raffaele, la riconversione dell’area Innocenti-Maserati, il Parco Forlanini, l’area aeroportuale e più a sud il sistema Rogoredo-Santa Giulia.

Queste polarità erano (e lo sono tutt’oggi) intervallate da aree a verde/parco. Pertanto, nei confronti della fascia di territorio nord-sud ai confini occidentali di Segrate non era prevista alcuna integrazione se non di tipo viabilistico Via Rombon-Cassanese, Viale Forlanini-Rivoltana e a ridosso dello scalo ferroviario a sud un nuovo tracciato della Via Corelli, che sempre più rappresenta un asse privilegiato di collegamento fra Milano e i comuni a est lungo la Rivoltana.

Nel più recente Documento di Piano, adottato dalla Giunta di Milano, si ribadiscono le indicazioni del PRG, rafforzando nella parte settentrionale della fascia da Cascina Gobba all’area ex Innocenti-Maserati lo sviluppo del “Parco Lambro per lo sport” quale “Area interessata da un tema di progetto”.

Il P.R.U. Rubattino è in fase di realizzazione sulle aree ex Innocenti-Maserati e interessa un’area di 611.207 m2, con un’edificabilità ammessa di 301.975 m2 (pari a poco più di 900.000 m3), di cui 165.000 m2 a residenza, 74.944 m2 a commerciale e 62.000 m2 a attività produttiva.

Le aree a standard, che ammontano complessivamente a 327.729 m2, sono complessivamente di circa 293.000 m2 per verde e servizi distribuiti prevalentemente lungo la tangenziale e nella parte a nord dell’insediamento.

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Fig. 22 – Il PRU Rubattino (fonte: Comune di Milano).

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Il nuovo complesso di Rubattino sarà contiguo alla zona produttiva e residenziale di Redecesio e verrà servito da un sistema viabilistico tangente sia a nord, che a sud, all’insediamento e si collegherà a Milano attraverso la Via Rubattino e a Segrate con un nuovo collegamento stradale alla Cassanese, in prossimità dello svincolo con la nuova Tangenziale.

Lo sviluppo del Parco Forlanini costituisce l’altro elemento d’integrazione e continuità fra Milano e Segrate. Infatti, già il Comune di Milano, a seguito di concorso, aveva previsto un progetto di riqualificazione e ampliamento del Parco, la cui estensione raggiungeva 1.700.000 m2. Il Parco era organizzato in aree di carattere ricreativo e sportivo, di concentrazione delle attività colturali e ludiche.

Fig. 23 – Il progetto per il Parco Forlanini (fonte: Comune di Milano).

L’integrazione fra l’area Forlanini e quelle del Parco dell’Idroscalo può avvenire attraverso lo snodo di Novegro. Infatti, le aree del Centro Esposizione e quelle attorno al centro di Novegro possono rappresentare l’elemento di continuità fra i due grandi parchi.

In relazione alla frammentarietà e diversità del contesto su cui si affacciano i parchi sembra logico ricercare la definizione di un "bordo" a protezione e salvaguardia dagli elementi di disturbo, fascia e ambiti dei parchi che si pongono in relazione diretta con il contesto. In questo modo le aree periferiche del Parco Forlanini e gli spazi contermini, non costruiti della città, vengono ridisegnati mettendo in relazione l'ambito naturale con il tessuto urbano. "Bordo" dove, per consentire la percezione dello spazio centrale aperto e unitario del parco, si concentreranno le funzioni e gli ambiti organizzati e strutturati, spazi facilmente accessibili, a diretto contatto con l'edificato e le esigenze del quartiere.

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Nelle intenzioni dei promotori del nuovo PGT di Milano vi è quella relativa alla valorizzazione dell’acqua, quale elemento importante nel disegno urbano e nello sviluppo economico. Il recupero a Parco del territorio del Lambro e la presenza di rogge e laghettini nel Parco del Forlanini possono rappresentare un esempio di ecosistema delle acque, soprattutto se estseso alle opportunità presenti in Segrate, costituite dall’Idroscale e dal sistema dei laghi delle cave, fra i quali il Centro Parco e il Redecesio.

In questo quadro assume valore strategico l’area di Novegro, che rappresenta appunto l’elemento di connessione e continuità fra il sistema milanese Lambro-Forlanini e quello di Segrate- Idroscalo-Cave.

Infatti Novegro è “bordo” sia del sistema milanese, che di quello di Segrate e pertanto dovrà essere attentamente progettato per garantire connessioni funzionali con il contesto al fine di dare omogeneità agli interventi di “ricucitura”, definendo accessi, relazioni con il contesto, mitigazioni dell’impatto derivante dalla presenza di infrastrutture e di insediamenti difficilmente integrabili (ad esempio lo scalo ferroviario nell’attuale conformazione).

Per quanto riguarda il Comune di Peschiera Borromeo, anche’esso ha avviato l’iter di approvazione del PGT e nelle linee guida, recentemente pubblicate, si conferma la scelta del rafforzamento del nucleo di San Bovio, peraltro già avviato precedentemente con PII sia residenziale che terziario-produttivi.

Ai margini orientali dell’Idroscalo e contigui a sud con l’area di proprietà del Comune di Segrate è prevista un’ampia zona definita “Ambito per la fruizione”.

Analogamente all’estremità sud dell’Idroscalo sono previsti ambiti di fruizione che interessano un sistema di tre laghetti di cava.

Il rafforzamento e adeguamento dell’asse stradale nord-sud dalla Rivoltana alla Paullese, tangente ai grandi insediamenti 3M, Mondadori e IBM dovrebbe garantire più agevoli collegamenti con il tessuto consolidato sia produttivo, che residenziale di Peschiera.

A nord-est di Peschiera, il Comune di Pioltello ha pubblicato gli orientamenti iniziali per la redazione del PGT con la previsione di tre parchi: quello delle Cascine, dello Sport della Besozza. Rilevante ai fini delle connessioni con Segrate è il Parco delle Cascine (PLIS), che si inserisce fra l’area urbanizzata di Segrate (Villaggio Ambrosiano) e quella di Pioltello, costituendo una grande zona di tutela agricola in ambito periurbano.

Il territorio del Parco si articola in due zone: la maggiore a nord e una minore a ridosso della linea ferroviaria. In questa fascia sarà realizzato il nuovo collegamento nord-sud fra la Cassanese e la Rivoltana, che pur all’esterno del territorio di Segrate sarà una valida alternativa all’attuale unico collegamento in corrispondenza del “ponte degli specchietti”, all’interno di Segrate.

Elemento di criticità è invece rappresentato dalla presenza della “stazione di porta” per l’AC-AV a Pioltello, che troverebbe una sua più adeguata e funzionale collocazione in Segrate, permettendo, attraverso un apposito collegamento su rotaia, la creazione di una stretta connessione fra alta velocità e aeroporto di Linate.

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Fig. 24 – Il Parco delle Cascine di Pioltello (fonte: Prov incia di Milano - Centro Studi PIM).

Anche il Comune di Vimodrone ha avviato la procedura per l’approvazione del PGT, che peraltro è ancora nella fase iniziale partecipativa. Lo strumento urbanistico in vigore prevede nella fascia di territorio a sud della Rivoltana e confinante con Segrate, la conferma del nucleo produttivo e terziario in corrispondenza del nucleo produttivo e terziario in corrispondenza del nucleo residenziale del Villaggio Ambrosiano dell’asse industriale nord-sud lungo la SP 160 (Via B. Buozzi – G. Di Vittorio).

Questso asse a est, la via Monzese e Rovagnasco e la via Olgettina-Via Fratelli Cervi, rappresentano i tre principali collegamenti nord-sud fra gli insediamenti sviluppatisi fra la Cassanese e la SS Padana Superiore (SS11).

6.3 FORMA URBANA.

La città di Segrate presenta una struttura urbana connotata da un peculiare assetto del sistema insediativo, con un impianto morfologico articolato per nuclei/polarità (Segrate Centro, Lavanderie, Redecesio, Milano Due, Rovagnasco, Villaggio Ambrosiano, Milano Oltre, Tregarezzo, Novegro, San Felice, Idroscalo, Mondadori, Scalo ferroviario, ecc.) che si caratterizzano come realtà relativamente autonome, dotate ciascuna di una propria immagine identitaria ben riconoscibile. Le diverse polarità risultano scarsamente interrelate e, anche per loro stessa origine, sembrano rapportarsi maggiormente con la struttura urbana di Milano che con le altre adiacenti polarità e/o nuclei edilizi.

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Fig. 25 –I principali nuclei di Segrate .

Nel suo insieme le tracce dell’originaria matrice insediativa rurale, leggibile sia nella presenza di alcuni manufatti storici e architettonici anche di notevole importanza (complessi religiosi, cascine e corti agricole) individuato già nel PTCP, sia nel permanere di un tessuto connettivo di tipo semiurbano ha costituito un fattore di indubbia attrattività per la localizzazione di episodi insediativi anche di notevole qualità urbana, a carattere sia residenziale che terziario. Questo tessuto connettivo, con il venir meno dell’imprenditoria agricola, si presenta però oggi discontinuo e corroso dall’attività estrattiva, evidenziando un sempre più rapido degrado e, da elemento paesaggisticamente qualificante e caratterizzante, si è trasformato in elemento di vuoto urbano. In effetti la componente costruita del paesaggio spesso presenta dei livelli qualitativi fortemente più elevati di quella non costruita.

Rispetto al generale livello qualitativo evidenziato, sono però rilevabili anche alcune situazioni critiche sia relative a specifici ambiti insediativi, sia connesse agli impatti causati della rete infrastrutturale che supporta la mobilità di scala metropolitana ed alla inadeguatezza del sistema connettivo e relazionale che sorregge la fruizione del territorio.

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Fig. 26 – Principali criticità nel territorio di Se grate .

Fig. 27 – Fratture urbane.

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Fig. 28 - Discontinuità superficiali.

Oltre a puntuali situazioni di “frangia” urbana che connotano negativamente gli spazi aperti di transizione tra i diversi nuclei insediativi, si possono però segnalare criticità anche all’interno dei quartieri e delle zone maggiormente consolidate. La crescita per quartieri ha comportato, infatti, lo sviluppo di altrettante aree industriali e terziarie. Questo fenomeno ha generato diseconomie ed attriti con le aree residenziali.

Fig. 29 – Aree produttiv e intercluse nel tessuto re sidenziale.

Particolari criticità, connesse anche ai rilevanti carichi di traffico veicolare pesante indotto, sono generate dalla presenza di attività industriali e produttive legate alla logistica, che sono andate localizzandosi in modo diffuso e poco coordinato in particolare nelle aree

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attigue allo scalo ferroviario per il quale, fino a pochi anni fa, si prevedeva un’evoluzione in centro intermodale.

Fig. 30 – Interferenze tra polarità e criticità.

6.4 QUARTIERI.

L’analisi dei “quartieri” che si riferiscono alla gestione amministrativa del comune di Segrate evidenzia significative differenze e discontinuità tra i diversi nuclei. Ogni quartiere presenta delle modalità funzionali e un quadro esigenziale unico.

L’intorno urbano di Novegro (1.988 residenti) che, pur se “forte” dei valori funzionali insediati nel Centro Esposizioni, rappresenta in termini morfologici e percettivi un ambito marginale con caratteristiche ambientali e paesaggistiche di tipo periferico accentuate dalla separazione tra i diversi nuclei insediativi, dalla scarsità di servizi locali, nonché dalla qualità relativamente bassa sia del disegno urbano che dei manufatti edilizi. Tali criticità sono acuite dalla presenza dei vincoli aeroportuali e dal ridotto peso insediativo.

Si tratta peraltro di un intorno che - per localizzazione e rilevanza metropolitana - esprime

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certamente elevate potenzialità di riqualificazione e valorizzazione, anche nella prospettiva di realizzazione della nuova linea di metropolitana MM4. Il potenziamento dei servizi e il rilancio di Novegro, non può però essere attuato se non in corrispondenza con un incremento del peso insediativo possibile sia con il recupero di aree libere oggi abbandonate, sia con la corretta riconversione delle aree industriali presenti.

Sempre a sud dello scalo ferroviario si trova anche il comparto residenziale di San Felice (2.846 residenti), che, proprio per la sua conformazione morfo-tipologica nasce come villaggio giardino indipendente e autonomo. Questo complesso rappresenta ancora oggi un indubbio riferimento per gli elevati standard abitativi che offre, però la sua struttura organizzativa non favorisce la creazione di sinergie urbane con gli altri nuclei che costituiscono Segrate, anche se recentemente è stato realizzato un collegamento ciclopedonale con Segrate Centro.

In totale a sud dello scalo ferroviario è collocato il 14,3% della popolazione di Segrate, mettendo in evidenza come queste zone abbiano una vocazione diversa da quelle a nord dello scalo. In particolare, qui si concentrano le principali infrastrutture di servizio sovra locale, nonché molte delle eccellenze direzionali presenti in Segrate, non solo dal punto di vista imprenditoriale, ma anche architettonico.

Il 37,6% della popolazione residente si colloca invece lungo la fascia di territorio a confine con la città di Milano nei tre nuclei, da nord a sud, di Milano due, Lavanderie e Redecesio.

Milano due (6.182 residenti) rappresenta l’evoluzione della ricerca di elevati standard abitativi già sperimentati a San Felice; una città giardino dotata di servizi autonomi e collegata direttamente con una strada di alto scorrimento che permette una immediata accessibilità a Milano e al sistema autostradale. La sua forma conclusa e introversa, non presuppone la possibilità di ampliamenti o sviluppi, ma tutt’al più la sua semplice replica in un altro sito.

Lavanderie (2.100 residenti) è invece uno dei più antichi nuclei di Segrate, infatti è stato costruito tra il 1925 e il 1929 da una cooperativa di lavandai di Milano. Tale nucleo presenta evidenti limiti di collegamento con i servizi dei centri limitrofi, anche a causa dell’attuale sistema viabilistico.

Redecesio (4.478 residenti), indicato nel PTCP come nucleo di antica formazione si caratterizza per l’importante presenza di aree industriali, in alcuni casi dismesse. Altro elemento caratterizzante è il laghetto Redecesio, di origine artificiale, che però non ha ancora assunto un impatto sulla vivibilità dell’area non avendo un uso pubblico. Le aree industriali, le aree frattali dismesse, nonché lo stesso laghetto, rappresentano però delle importanti opportunità per migliorare la qualità urbana e la dotazione di servizi locali.

Il restante 48,1% della popolazione si concentra invece nel quadrante nord ovest del territorio amministrato dal comune di Segrate. Tale quadrante si caratterizza per essere la parte di Segrate con le più evidenti caratteristiche di sistema urbano, anche se sono presenti importanti elementi di cesura e discontinuità che frenano la fusione tra i diversi nuclei. In particolare ci si riferisce alla strada provinciale 103 Cassanese e alle aree di concentrazione di attività industriali e terziarie che su di essa si attestano.

Rovagnasco (3.263 residenti), probabilmente l’insediamento di origine più antica tra quelli che costituiscono Segrate, presenta elementi di criticità sia rispetto al degrado del nucleo storico del quartiere, che alla contiguità con aree industriali e con la strada Cassanese. Sono già in atto dei programmi di riqualificazione legati al P.I.I. “Centro Parco Lotto 1” finalizzati all’ottenimento di una prima ricucitura con Segrate Centro e con il Centro Parco che però dovrà essere potenziata anche attraverso l’integrazione con i sistemi del verde

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presenti nel quartiere (parco Alhambra e parco della Commenda).

Villaggio Ambrosiano (3.390 residenti), adiacente, se non parte di Rovagnasco, viene realizzato nel 1957 dall’opera Domus Ambrosiana voluta dal Cardinale Schuster e può essere considerato un’esperienza ante litteram di social housing. Questo nucleo di villette immerse nel verde, la cui struttura ed immagine architettonica deve essere salvaguardate, necessità però di un rinnovamento e adeguamento alle normative vigenti, in particolare per quanto concerne il tema del risparmio energetico, ed anche di uno sviluppo della capacità insediativa, ma minimizzando il consumi di suolo.

Segrate Centro (9.640 residenti) frapposto tra Rovagnasco-Villaggio Ambrosiano e San Felice, a seguito dei progressivi interventi di abbattimento delle barriere infrastrutturali e di creazione di nuove connessioni ciclopedonali, sta riacquistando una reale centralità funzionale nel più ampio sistema urbano cittadino. Tale nuovo ruolo dovrà essere accompagnato da un potenziamento dei servizi esistenti ed anche da uno sviluppo della capacità insediativa che, senza pregiudicare un contenuto consumo di suolo, possa anche favorire la riqualificazione architettonica del quartiere.

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Fig. 31 – La percezione di Segrate come presente su internet.

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6.5 PIANIFICAZIONE RECENTE.

Le caratteristiche dei luoghi e la volontà di incidere e governare l’evoluzione del territorio ricercando soprattutto un’adeguata integrazione dal punto di vista fruitivo e sociale hanno spinto l’Amministrazione comunale verso un ampio uso dello strumento del “Programma Integrato d’Intervento” (P.I.I.). Tale strumento nasce al fine di riqualificare il tessuto urbanistico, edilizio ed ambientale [...] Il programma integrato è caratterizzato dalla presenza di pluralità di funzioni, dalla integrazione di diverse tipologie di intervento, ivi comprese le opere di urbanizzazione, da una dimensione tale da incidere sulla riorganizzazione urbana e dal possib ile concorso di più operatori e risorse finanziarie pubblici e privati (Legge 17 febbraio 1992, n. 179). L’Amministrazione di Segrate, attraverso questo strumento, non solo ha cercato di mantenere elevata la qualità degli interventi edilizi che caratterizzano questo territorio, salvaguardando l’identità dei diversi quartieri, ma, attraverso un attento utilizzo degli standard qualitativi, ha attivato il recupero di una vasta area libera collocata in modo baricentrico rispetto al territorio comunale per trasformarla in una nuova centralità urbana sia dal punto di vista identitario che della dotazione dei servizi. Tale iniziativa, denominata Centroparco, ha rappresentato il fondamento strutturale della politica urbanistica di Segrate degli ultimi cinque anni ed è già in esecuzione nelle aree già acquistate dall’Amministrazione. Nella visione di medio periodo il Centroparco dovrà assumere il ruolo di cuore verde e pulsante della città, facendo su di esso convergere le principali funzioni pubbliche e di interesse locale. Esso vuole rappresentare la massima eccellenza della città diventando luogo simbolo dell’identità socioculturale di Segrate. Certamente il progetto, in via di attuazione, rappresenta sia per dimensione, che per contenuti un’iniziativa che modificherà il sistema di relazioni e le modalità di fruizione di un importante e maggioritario settore della città.

Fig. 32 – Pianificazione programmata.

Particolarmente significativo per le ricadute sul territorio è l’Accordo di Programma (d.g.r. n. 8/4055 del 2 febbraio 2007) promosso dalla Regione Lombardia e sottoscritto dalla Provincia di Milano e dal Comune di Segrate per la definizione e il coordinamento degli interventi conseguenti alla realizzazione degli insediamenti commerciali previsti nel

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comune di Segrate ed al connesso adeguamento del sistema di mobilità della zona Linate-Idroscalo, che prevedeva anche la realizzazione della così detta “Cassanese bis”. Detto Accordo è stato successivamente integrato (D.g.r. 11 luglio 2008 - n. 8/7600) con la definizione e il coordinamento degli interventi infrastrutturali connessi alla localizzazione dell’insediamento polifunzionale all’interno delle aree “ex Dogana” (sottoscritto nel febbraio 2009). In particolare l’Accordo prevede di modificare la strada provinciale Cassanese realizzando un nuovo percorso in trincea e tunnel che eliminerebbe dall’attuale percorso il traffico di attraversamento da e per Milano. In tal modo si creerebbe anche un’importante opportunità con il declassamento dell’attuale Cassanese che potrebbe diventare occasione per potenziare le azioni di integrazione tra i quartieri di Segrate ad essa adiacenti.

6.6 PAESAGGI METROPOLITANI E POST-INDUSTRIALI.

Le problematiche della riqualificazione urbana e ambientale indotte dall’insorgenza di nuovi bisogni in termini di qualità dello spazio pubblico - con particolare attenzione alle criticità connesse con gli aspetti fruitivi, gestionali e manutentivi - costituiscono un tema oggi centrale per la riorganizzazione spaziale e funzionale del paesaggio metropolitano: sotto questo profilo il contesto territoriale di Segrate appare particolarmente interessante in quanto caratterizzato da rilevanti valenze infrastrutturali, ambientali e fruitive, con un quadro insediativo non privo di criticità ma dotato di significative virtualità evolutive.

In primis si evidenzia come l’attuale assetto dei territori “intercomunali” che ricomprendono i comuni di prima fascia nel quadrante est dell’area metropolitana milanese sia il risultato di processi insediativi che, nel tempo, hanno stratificato una struttura morfologica particolarmente complessa e articolata, dove i limiti tra le diverse identità comunali appaiono ormai sfumati e valicati dal connettivo di una fitta rete di polarità edificate, di infrastrutture, di preesistenza ambientali e culturali, di luoghi centrali e periferie che costituiscono la connotazione più significativa - in alcuni ambiti anche di segno negativo - del paesaggio urbano lombardo contemporaneo.

In particolare, lo sviluppo urbano di Segrate si è consolidato soprattutto a partire dagli anni sessanta, connotandosi per un discreto grado di autonomia funzionale e per l’alta qualità degli insediamenti residenziali, cui ha corrisposto una tendenza alla concentrazione di attività produttive di eccellenza, presenza che a sua volta ha contribuito a consolidare l’attrattività dei quartieri residenziali.

Il territorio mostra chiaramente ancora oggi la dinamica di tale processo insediativo, ancorato alla realizzazione di alcune grandi infrastrutture urbane (la Tangenziale Est, lo scalo ferroviario di Segrate lungo la linea FS Milano-Treviglio, l’aeroporto di Linate, l’Idroscalo) e incentrato sullo sviluppo di aree residenziali di elevata qualità - disegnate declinando l’idea del “quartiere satellite autosufficiente” con i principi della città giardino di matrice anglosassone - quali quelle di Milano 2 e di Milano S. Felice (progetti di Luigi Caccia Dominioni, Vico Magistretti e Giorgio Pedroni) con il lago e il centro sportivo Malaspina. A queste si sono affiancate nuove polarità direzionali di eccellenza operanti in settori avanzati quali quelli dell’editoria (la Mondadori di Oscar Niemayer), delle telecomunicazioni (con l’IBM di Marco Zanuso prima e, più recentemente, la nuova sede di Isola Architetti, la sede di Mediaset), dell’informatica (sedi di 3M e Microsoft), e il polo terziario-commerciale di Milano Oltre.

Una ulteriore presenza significativa nel quadro dei servizi a scala sovralocale è certamente rappresentata dall'Ospedale San Raffaele, una struttura sanitaria ad alta specializzazione di rilievo nazionale e internazionale che integra inoltre importanti strutture di ricerca e, dal 1996, è divenuta anche sede universitaria per diversi corsi di studio.

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Nel suo complesso il territorio di Segrate si è così caratterizzato per un accentuato sviluppo di connotati urbani di tipo postindustriale, con una tendenza che trova conferma anche nelle realizzazioni più recenti, che vedono l’insediamento di polarità commerciali di grandi dimensioni.

Fig. 33 – Eccellenze locali.

Se il quadro territoriale che risulta da queste dinamiche insediative appare particolarmente ricco e qualificato sotto il profilo ambientale, infrastrutturale e funzionale, è anche vero che nel suo insieme la struttura urbana presenta elevate disomogeneità, con la contemporanea presenza di enclave fortemente marginali in termini fruitivi e percettivi e di intorni dotati viceversa di una elevata qualità ambientale derivante dalla presenza di ampi spazi verdi e di un paesaggio ancora ricco di valori. Questa disomogeneità, cui corrisponde una anche rilevante variabilità dei “valori” urbani, testimonia degli effetti indotti dalle complesse dinamiche espansive - da e verso Milano - che hanno interessato la città di Segrate all’interno del quadrante est dell’hinterland milanese.

Segrate è oggi strutturalmente interconnessa alle realtà urbane circostanti e, quindi, centro potenziale di un sistema di relazioni significative in direzione est-ovest e nord-sud. Ma tale sistema è scarsamente valorizzato nelle sue potenzialità, soprattutto per la presenza di barriere fisiche, percettive e fruitive (aste ferroviarie e aree di interscambio merci, infrastrutture di servizio, viabilità in attraversamento, sedime e infrastrutture aeroportuali, ecc.) che hanno rappresentato un fattore rilevante per il determinarsi di caratteristiche ambientali e paesaggistiche di tipo semiurbano, accentuate dalla separazione tra i diversi nuclei insediativi, dalle discontinuità morfologiche e dei sistemi funzionali, nonché dall’assenza di un disegno urbano d’insieme.

In questo senso esso può essere letto come un esempio per certi versi caratteristico di quella “città diffusa”, spesso priva di particolari connotazioni, che è andata costruendo lo spazio indifferenziato della metropoli padana.

Al tempo stesso possono e devono essere colte le valenze positive di un sistema ancora riconoscibile nel permanere di strutture morfologiche che in parte conservano i segni delle

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matrici originarie, per la consistenza delle aree agricole del Parco Sud, dei grandi parchi urbani e dell’importante sistema ambientale del Lambro, per il mantenimento di valori e identità locali riferiti a nuclei e preesistenze sia storiche che recenti, e per la localizzazione di alcune significative centralità territoriali. In quest’ottica Segrate può assumere oggi un nuovo ruolo strategico nel contesto metropolitano proprio in funzione delle esigenze di infrastrutturazione alla grande scala e delle strategie in atto per la riorganizzazione degli ambiti periferici coinvolti nel recente passato da rilevanti dinamiche insediative e, oggi, interessati da processi di decentramento di funzioni urbane in grado di introdurre elementi di riequilibrio e riqualificazione.

Assumendo questa connotazione “policentrica” come una importante risorsa da valorizzare e potenziare già a partire dalle criticità infrastrutturali presenti sul territorio, la nuova dimensione multiscalare proposta attraverso il PGT potrà essere interpretata come strumento innovativo del modello di governo e progetto del territorio, che non esige necessariamente il ricorso a ipotesi pianificatorie rigide e precostituite e che consente di sviluppare in primo luogo il tema non più di una riqualificazione urbana secondo la sequenza scalare dal piano al progetto di architettura, ma di un processo di trasformazione della città nel contempo istituzionale, sociale, economico e ambientale; processo che si esprime attraverso proposte capaci di render conto della complessità indotta da ogni azione di modificazione dell’ambiente alla scala del progetto urbano e del ridisegno del territorio.

6.7 PAESAGGI ARTIFICIALI.

Tra i tratti distintivi del paesaggio vanno inoltre evidenziati due sistemi di particolare rilevanza - l’Aeroporto di Linate e l’Idroscalo - che segnano la determinante e peculiare artificialità dell’ambiente e del territorio di Segrate.

Si tratta di due elementi che - proprio per la loro valenza sovralocale - non sempre sono stati compresi e vissuti come componenti essenziali della vita della città, se non per le ricadute negative da essi generati in termini ad esempio di inquinamento e di impatto sulla mobilità urbana.

Viceversa, seppur in modo differente, entrambi rappresentano potenzialità molto significative per le prospettive di sviluppo e qualificazione del territorio.

Pur se a fronte di uno scenario programmatico di scala nazionale e regionale non ancora stabilmente definito, l’Aeroporto di Linate è destinato a svolgere un ruolo importante quale business and city airport della regione milanese, con un potenziale ulteriormente rafforzato delle previsioni di collegamento alla rete delle metropolitane (Linea MM4).

In questo contesto, la realtà aeroportuale dovrebbe vivere una prospettiva di rilancio non solo riferita alle dotazioni ed ai servizi per i passeggeri, ma anche estesa ad una riqualificazione e vitalizzazione delle aree e delle strutture contermini, sul modello di quanto già messo in atto da numerose altre realtà urbane europee.

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Fig. 34 – Immagini storiche dell’area di Linate. (fonte: http://www.mxpairport.it/index.php?id=131)

Particolarmente significativa - e caratterizzante sotto il profilo paesaggistico - è poi la polarità del complesso dell’Idroscalo , con il grande bacino idrico - e la sua ricca e articolata offerta di funzioni e di servizi -, che si apre verso i territori agricoli dell’est Milano e verso il grande ambito territoriale del Parco Agricolo Sud. Questa presenza, posta in continuità con l’Aeroporto Forlanini di Linate, ha costituito storicamente, e costituisce tuttora, una barriera fisica al dilagare dei fenomeni urbanizzativi ai margini della periferia orientale di Milano, impedendo la saldatura morfologica tra il comune capoluogo e il suo hinterland e consentendo il permanere, seppur con parziali interruzioni, di un più diretto e riconoscibile rapporto tra la città costruita e il territorio agricolo.

Si tratta quindi di una importante risorsa ambientale, già da tempo interessata da iniziative di valorizzazione finalizzate a incentivarne e qualificarne la fruizione, a migliorarne l’accessibilità, nonché ad incrementarne i livelli di integrazione ambientale nel più ampio contesto territoriale.

La presenza del Parco dell’Idroscalo, unitamente a quella degli altri parchi dell’hinterland milanese - quali il Parco Forlanini, il Parco delle Cascine di Pioltello (PLIS Est delle Cave, delle Cascine e della Media Valle del Lambro) e il Parco di Monluè a ovest, il Parco Lambro a nord e l’ampio territorio del Parco Sud -, testimonia di un elevato potenziale ambientale nella prospettiva della formazione di un sistema verde di “cintura”, ulteriormente rafforzabile da una prospettiva di valorizzazione ambientale delle aree di servitù all’aeroporto di Linate. Questa potenzialità sconta però ancora la mancanza di una effettiva “messa a sistema” delle aree verdi sotto il profilo della fruibilità, soprattutto per la rilevante presenza delle barriere infrastrutturali e per la debolezza del sistema relazionale locale.

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Sempre sotto il profilo ambientale di area vasta, una ulteriore presenza significativa è quella che deriva dalle aree utilizzate in passato per la coltivazione di cave, che hanno lasciato come eredità specchi d’acqua anche di grande dimensione. Il già citato progetto del Centroparco è nato proprio al fine di riqualificare uno di questi ambiti, interessato da processi di abbandono e degrado, per restituirlo alla città in forma di nuovo parco pubblico attrezzato, elemento di integrazione tra i diversi quartieri/villaggi che vi si affacciano.

Fig. 35 – Sistema ambientale.

La definizione di un articolato sistema multiscalare di appartenenze e potenzialità potrà operare da un lato attraverso la delimitazione di micro-sistemi e polarità di livello locale, che svolgano un ruolo diretto nel delineare l’assetto e gli sviluppi del verde e delle aree ad esso limitrofe, e, dall’altro, mediante il riconoscimento e la valorizzazione di una vocazione “forte” di questo ambito nella sua collocazione e nel suo ruolo entro l’ambito territoriale più vasto, al fine di cogliere le virtualità trasformative dell’intero quadrante rispetto a dinamiche evolutive di scala metropolitana.

Non da ultimo, va ribadita la rilevante qualità urbana oggi presente all’interno delle “città giardino” di Milano 2 e di Milano San Felice, con realizzazioni che testimoniano - grazie anche ad architetti quali Magistretti e Caccia Dominioni, figure autorevoli nel panorama dell’architettura italiana del novecento -, di una capacità progettuale con pochi riscontri di pari livello nel contesto milanese.

Il complesso residenziale di Milano San Felice, realizzato negli anni ‘70 dall'Ingegnere Giorgio Pedroni su progetto degli architetti Luigi Caccia Dominioni e Vico Magistretti, si connota per l’elevatissima percentuale di aree verdi, al cui interno si alternano tipologie edilizie differenti - case a torre, case a schiera e ville -, distribuite nello spazio secondo un disegno organico che richiama in modo diretto l’esperienza delle garden cities inglesi, prevedendo inoltre strade a cul de sac e percorsi pedonali protetti. Sono inoltre presenti, e integrati nell’assetto morfologico del quartiere, servizi essenziali quali scuole, giardini, campi gioco e attrezzature sportive, e un supermercato, l’ufficio postale, ecc.

Una struttura analoga è presente anche nel caso di Milano 2.

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Infine, il grande sedime dello scalo ferroviario, con la sua grande estensione di quasi un milione di metri quadrati. Direttamente relazionato alla prevista Dogana di Segrate - concepita e progettata più di quarant’anni fa per sostituire le funzioni doganali localizzate in Via Valtellina e con l’obiettivo quindi di decentrare il flusso di traffico dei mezzi pesanti da un’area ormai satura (struttura che di fatto non è mai entrata in attività in seguito alle deliberazioni UE del '92 circa la libera circolazione delle merci nel territorio comunitario) -, lo scalo risulta oggi ampiamente sottoutilizzato, e questo nonostante diversi tentativi di rilancio e molteplici ipotesi di riconversione a fini intermodali che, ad oggi, non hanno ancora trovato alcuna significativa attuazione.

Indubbiamente, considerata la notevole scarsità di aree libere da dedicare al verde e ai servizi nel contesto metropolitano, ed anche sulla scia di quanto è in corso di realizzazione con riferimento alla riqualificazione degli scali milanesi delle Ferrovie dello Stato, l’eventuale disponibilità di aree liberate da una anche solo parziale dismissione dello scalo rappresenta una opportunità del tutto eccezionale per il perseguimento di più elevati livelli di qualità ambientale, paesaggistica e fruitiva della città: restituendo quindi all’uso collettivo aree precedentemente sottratte alla fruizione, elevando significativamente lo standard quali-quantitativo, rimuovendo o comunque mitigando in modo rilevante una fonte di impatti certamente importante, ed anche - ma non ultimo - consentendo la ricomposizione del sistema relazionale in direzione nord-sud, oggi interrotto e fortemente difficoltoso proprio per la grande ampiezza della sezione del fascio dei binari (250 metri), che rende lo scalo una barriera di fatto insormontabile.

6.8 COSTRUZIONE DELL’IDENTITÀ.

La città di Segrate è una realtà ormai consolidata dal punto di vista amministrativo, ma non sembra ancora essere stata in grado di costruirsi una sua identità. In particolare le molte polarità eccellenti non sono ancora percepite come parte di un unicum , di un sistema sociale e urbano unitario. In pratica il tessuto sociale ed urbano non è ancora percepito in forma organica. Ma le criticità presenti - inevitabili in un contesto in cui in soli trent’anni la popolazione è triplicata – potranno essere affrontate e risolte solo se Segrate sarà in grado di fare un salto di scala raggiungendo, non solo nella forma amministrativa, lo status di città.

Molteplici sono le azioni che possono essere intraprese per costruire questa nuova e necessaria identità.

Indispensabile è il potenziamento, riqualificazione e l’interconnessione delle importanti infrastrutture urbane per il trasporto e la mobilità (sistema aeroportuale, sistema ferroviario, linee metropolitane, rete viabilistica), nonché di impianti tecnologici urbani di servizio (teleriscaldamento, reti di distribuzione, sistemi di telesorveglianza).

A ciò si deve aggiungere l’attivazione di processi estesi di riqualificazione ambientale e paesaggistica, anche attraverso interventi di riconversione e con il recupero e la valorizzazione di significativi beni ambientali e culturali. Sono necessari interventi di riconfigurazione morfologica, riconversione funzionale e reinfrastrutturazione degli ambiti industriali dismessi (insediamenti produttivi, depositi, ecc.) all’interno di logiche di riorganizzazione complessiva e locale del sistema delle grandi funzioni urbane (luoghi della cultura, sistemi residenziali, servizi pubblici e di interesse collettivo a scala metropolitana, ecc.)

La creazione di una nuova identità non può esimersi dall’attuare azioni di recupero di contesti periferici degradati e di riabilitazione tecno-tipologica dei sistemi di edilizia

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residenziale pubblica e privata, di riqualificazione degli spazi pubblici secondo obiettivi di innalzamento delle caratteristiche prestazionali in termini di riconoscibilità, accessibilità, fruibilità, sicurezza, manutenibilità e sostenibilità.

Il tutto deve essere sviluppato all’interno di una visione unitaria e di insieme che guidi la riqualificazione del sistema degli spazi pubblici urbani, come strumento di indagine delle criticità e delle potenzialità di alcune centralità urbane strategiche in grado di esplorare - anche attraverso singoli progetti e “sistemi di progetti” - le zone di confine tra le parti della città, i margini e i limiti di ogni insediamento, in un’idea dell’architettura e del paesaggio attenta, anche e prevalentemente, al ridisegno delle relazioni e dello spazio non costruito, a ribaltare una concezione dello sviluppo fondata su semplici addizioni quantitative. Un’idea cioè di integrazione, senza marginalità periferiche, nella quale senza soluzione di continuità la qualità dei luoghi si sussegua armonicamente, riconvertendo in un’ottica ecosistemica i processi di colonizzazione della città.

Completamento, integrazione e riqualificazione ambientale del sistema infrastrutturale, secondo criteri di razionalità ed efficienza del sistema e in un quadro di corretta valutazione delle esigenze di soddisfacimento della domanda e degli elementi di sostenibilità ecosistemica e paesistica; restituire adeguata qualità progettuale ai manufatti ed agli elementi di infrastrutturazione territoriale, siano questi opere viabilistiche, parcheggi, linee metropolitane o reti tecnologiche e impiantistiche di servizio, rappresenta un orizzonte culturale ed operativo imprescindibile affinché questi recuperino il loro ruolo positivo di componenti significanti del paesaggio urbano, in linea peraltro con una tradizione del progetto che proprio nel contesto lombardo e di Segrate ha trovato risposte di indubbia valenza qualitativa.

Riqualificare e valorizzare il sistema ambientale “golfo agricolo”, “Centroparco” e Idroscalo, anche quale “armatura” trasversale di supporto ad un’ipotesi di ricomposizione e messa a sistema in termini fruitivi e percettivi dell’insieme dei parchi, delle aree verdi e delle risorse naturalistiche. Un’intelligente valorizzazione delle aree libere come elemento significante del paesaggio rappresenta un importante valore aggiunto alla scala della città metropolitana, che potrebbe recuperare una rinnovata identità anche in rapporto a una crescente domanda di un doveroso riequilibrio ecologico; ma una simile operazione di salvaguardia attiva comporta il superamento di approcci meramente vincolistici, e il coinvolgimento di molteplici soggetti e risorse per l’attuazione di interventi di riqualificazione e reinfrastrutturazione compatibile, in un’ottica di valorizzazione dei beni ambientali e urbani in chiave fruitiva ed anche economica.

È importante contenere i fenomeni di conurbazione e di sprawl insediativo, con interventi connotati da livelli qualitativi commisurati all’elevata valenza localizzativa del contesto (alto grado di accessibilità e infrastrutturazione, rilevanza ambientale e dotazione quali-quantitativa di verde e servizi, ecc.), con opzioni che potranno valutare forme di concentrazione volumetrica e polarizzazione che consentano di riconfermare e sostenere la riconoscibilità di specifici intorni e realtà locali, anche con diretto riferimento alle esigenze di re-identificazione di “confini di identità” connessi alle diverse specificità urbane interessate.

Lo spazio pubblico dovrà essere qualificato secondo un modello “a rete” - reti tra soggetti pubblici e privati, reti di spazi e di servizi, reti ecologiche ed ambientali, innervate da un sistema infrastrutturale che garantisca dell’accessibilità, della fruibilità e della sicurezza dei luoghi – per una effettiva appropriazione dello spazio che è di per se stessa precondizione al contenimento dei fenomeni di abbandono, di progressivo degrado e per la creazione di un’identità comune e condivisa.

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6.9 RILANCIARE LA CENTRALITÀ URBANA.

La scelta di creare un nuovo spazio centrale è un aspetto molto significativo del recente sviluppo urbanistico di Segrate con il quale si riconosce che la città ha di fatto occupato quasi tutto il suo territorio ma non ha ancora prodotto uno spazio che possa essere riconosciuto come centro.

Molto esemplificativo è anche che lo spazio individuato sia un vuoto, uno spazio d’acqua dove tentare una aggregazione delle varie zone che (forse per la troppa autosufficienza) sono contigue ma non hanno punti o luoghi di contatto.

Il contesto in esame richiede, per rilanciare l’idea di centralità urbana, la messa in atto di una visione sistemica, integrata, multiscalare e multidisciplinare delle trasformazioni, anche e in particolare valutando le implicazioni di carattere operativo, la molteplicità dei soggetti coinvolti, la complessità del processo decisionale, le significative correlazioni tra aspetti di programmazione e fattibilità economica. Ciò impone il superamento dei tradizionali approcci urbanistici e programmatici nella direzione delle nuove logiche disciplinari e operative riconducibili ai concetti di “piano strategico”, “piano quadro”, “piano processo”, “piano progetto”, che individuano un complesso di competenze, strumenti, azioni e procedure finalizzate alla fattibilità attuativa dei processi di trasformazione territoriale, in un’ottica di flessibilità e aggiornabilità delle previsioni di piano, di coordinamento delle iniziative, e di coinvolgimento dei soggetti locali attraverso forme di formazione, gestione e attuazione partecipata del piano.

Tali obiettivi costituiscono oggi una priorità in tutti i processi di trasformazione territoriale e urbana, in particolare a fronte della scarsa efficienza della programmazione economica in materia di pianificazione territoriale, della progressiva caduta di consenso attorno a piani e progetti connessa alla fragilità dei modelli decisionali e al limitato impiego di strumenti partecipativi e informativi, nonché della debolezza delle capacità tecniche di supporto alla decisione e al controllo dei processi attuativi.

L’esigenza di un superamento di politiche e modelli gestionali improntati prevalentemente a logiche prescrittive e/o vincolistiche ha originato procedure e modelli innovativi di intervento, con l’adozione di strategie improntate ai principi della proattività e della sussidiarietà: piani di azione, progetti di marketing strategico territoriale e urbano, agende, obiettivi e sistemi di indicatori rappresentano in tal senso alcuni degli strumenti innovativi per il governo dei processi di riqualificazione ambientale e territoriale in grado di coniugare esigenze di tutela e di sviluppo, anche con l’impiego di adeguati dispositivi di mitigazione e compensazione. Il rilancio della centralità urbana non può prescindere da una visione di insieme che ridefinisca il ruolo della città di Segrate all’interno della più vasta area metropolitana in cui è collocata.

6.10 LA METAFORA DELLA PORTA EST.

L’attenzione della programmazione pubblica negli anni più recenti con il traguardo del 2015 si è concentrata nell’area nord ovest dell’area vasta milanese. In particolare gli interventi infrastrutturali più significativi si sono concentrati sul sistema di “ingresso” e “presentazione” della Regione nei confronti del resto del territorio nazionale e transnazionale. La volontà degli enti locali e della Regione ha perseguito la formazione di una “Porta Ovest” costituita da un sistema integrato i cui elementi sono l’aeroporto di Malpensa, il Polo esterno di Rho-Pero della Fiera di Milano, la stazione di porta dell’AC/AV verso Torino e Lione, e le nuove strutture programmate per l’EXPO 2015, accessibili da

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Milano anche attraverso collegamenti metropolitani diretti.

È interessante notare come questo sistema di funzioni si sia autonomamente replicato, anche attraverso investimenti privati, nella zona est di Milano, principalmente all’interno del territorio di Segrate e nelle aree limitrofe, anche se in maniera attualmente disarticolata. L’aeroporto Forlanini di Linate, la programmata metropolitana MM4, il polo espositivo di Novegro, la stazione di porta dell’AC/AV (attualmente prevista a Pioltello) verso Venezia e i Paesi dell’est (Corridoio 5), il sistema delle aree verdi per il tempo libero e le nuove funzioni a carattere sovra comunale previste nel Centroparco e nell’Accordo di Programma per l’ex-Dogana con l’inserimento di importanti attività commerciali e di intrattenimento. Inoltre questo sistema infrastrutturale è completato dalla presenza di una sviluppata rete stradale per i collegamenti su gomma (Tangenziale Est, TEM e autostrada direttissima Milano-Brescia in progetto, SS 11 Padana Superiore, SP 103 Cassanese, SP 14 Rivoltana).

A questa dotazione infrastrutturale si possono facilmente sommare insediamenti di eccellenza di carattere internazionale che riguardano la ricerca e la formazione in campo sanitario (Fondazione San Raffaele del Monte Tabor), l’editoria (Mondadori e Rizzoli), l’informatica (IBM, Hewlett Packard), telecomunicazioni (Mediaset, Sky) oltre ad altre importanti realtà direzionali (3M). Questi insediamenti, potrebbero dare vita a relazioni virtuali e funzionali qualificando ulteriormente i contenuti del territorio, diventando richiamo per altre funzioni di eccellenza, e garantendo lo sviluppo socio-economico.

Tali realtà funzionali e infrastrutturali potrebbero costituire, se opportunamente coordinate, una “Porta Est” arricchita da un significativo sistema di verde attrezzato formato dall’insieme delle aree del Parco Forlanini, dell’Idroscalo e del Centroparco. La ricchezza infrastrutturale, ambientale e funzionale si presenta comparabile con la “Porta Ovest” e la sua valorizzazione permetterebbe un migliore equilibrio negli assetti dell’area metropolitana e nella sostenibilità del suo funzionamento.

La riqualificazione degli ambiti compresi tra l’aeroporto di Linate e la SP103 Cassanese, permetterebbe di accelerare il processo di recupero e valorizzazione urbana dell’area centrale della città di Segrate, comprendendo anche le aree contermini l’ldroscalo ed in particolare l’area di Novegro. Ad uno sguardo di scala metropolitana, date le dimensioni e la particolare collocazione territoriale, gli elevati livelli di accessibilità garantiti dal sistema infrastrutturale esistente e di progetto, l’ambito risulta essere di rilevanza strategica per tutto il quadrante est dell’area metropolitana milanese.

In questo quadro la prospettiva della costruzione di una “Porta Est” favorirebbe ad una scala locale possibili soluzioni di ricucitura del territorio comunale e la riqualificazione di vaste porzioni di tessuto urbanizzato. Inoltre, alla scala sovracomunale permetterebbe di ridefinire il ruolo dell’Idroscalo, delle sue funzioni e delle aree contermini nell’ottica dell’insediamento di attività e infrastrutture di eccellenza, che per dimensioni e aspetti qualitativi potrebbero essere inserite nel programma degli interventi connessi a EXPO 2015.

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Fig. 36 – Segrate Porta Est (fonte Centro Studi PIM ).

In questo quadro il Comune di Segrate, in accordo con la Provincia di Milano, aveva già avviato studi finalizzati alla riqualificazione degli ambiti compresi tra l’aeroporto di Linate e la SP103 Cassanese, con l’obiettivo di promuovere un processo di recupero e valorizzazione urbana dell’area centrale della città, dell’Idroscalo e delle aree contermini. Quindi, il Comune di Segrate con la collaborazione del Centro Studi PIM, nell'ambito delle attività istituzionali per l'anno 2008, aveva avviato il progetto “Porta Est Milano EXPO 2015” con lo scopo di delineare, ad una scala locale possibili soluzioni di ricucitura del territorio comunale e di riqualificazione di vaste porzioni di tessuto urbanizzato, mentre ad una scala sovralocale ridefinire il ruolo dell’Idroscalo quale servizio di rilevanza metropolitana attraverso l’insediamento di funzioni di eccellenza nelle aree adiacenti e la definizione di una fascia verde all’interno della quale si inseriscono le funzioni previste dal progetto e si ipotizzava la realizzazione di un collegamento eco-compatibile, in grado di interconnettere tra loro la futura stazione capolinea M4 di Linate, l’aeroporto, l’Idroscalo, la stazione SFR di Segrate, alcuni quartieri storici del comune, oltre agli insediamenti e servizi previsti dal progetto, nell’idea di proseguire fino ad intercettare, più a nord, la stazione di interscambio M2 di C.na Gobba.

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Fig. 37 – Il progetto “Porta Est Milano EXPO 2015” predisposto dal Centro Studi PIM.

Ulteriori riflessioni sul collegamento pubblico eco-compatibile e sulle esigenze del territorio hanno portato a riflettere su soluzioni alternative più al servizio delle esigenze locali che prevedrebbero un percorso circolare di interconnessione delle principali centralità urbane a servizio di tutto il sistema città.

Fig. 38 – Confronto tra le div erse ipotesi di colle gamento pubblico per interconnettere le div erse

polarità urbane.

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7 IL PROGETTO DI PGT.

Per iniziare l’esposizione del progetto di Documento di Piano che viene sottoposto al processo di Valutazione Ambientale Strategica è opportuno riordinare, riassumere e commentare gli esiti delle analisi compiute fino a questo momento. L’obiettivo è evitare la dicotomia che spesso nei progetti urbani si instaura tra analisi e progetto ed inoltre esplicitare gli elementi territoriali, urbani, ambientali e socio-economici che riguardano il territorio di Segrate o che hanno influenza su di esso e che sono stati considerati come rilevanti nel processo di costruzione del Piano che fino ad ora si è svolto.

7.1 SCENARIO DI RIFERIMENTO E RISULTATI ATTESI.

7.1.1 Evoluzione post-industriale del sistema metr opolitano milanese.

Per evoluzione post-industriale del sistema metropolitano milanese si intende tutta la complessa serie di fenomeni che riguardano non solo le trasformazioni funzionali e produttive che hanno determinato la crisi progressiva del sistema industriale ma, anche le strategie impiegate dagli enti locali ed in generale da tutti i soggetti pubblici per reperire risorse per la costruzione della città.

Le aree dismesse che sono state introdotte progressivamente sul mercato hanno determinato e stanno ancora determinando complesse trasformazioni urbane sia per l’entità delle superfici in gioco sia per il consistente peso insediativo determinato dalla necessità di garantire la sostenibilità economica degli interventi. Ciò ha prodotto la necessità di individuare anche nuove destinazioni ad alto reddito quali il commercio ed in particolare la grande distribuzione, prevedendo superfici molto al di sopra di quanto previsto dalla pianificazione urbanistica sovraordinata e dai piani di settore regionali.

Sul fronte del mercato immobiliare e dei meccanismi che regolano il rapporto tra domanda ed offerta va segnalato che la struttura post-industriale dell’economia ha comportato un forte processo di finanziarizzazione del mercato immobiliare generando una domanda sostenuta che non sarebbe giustificata in base alle pure valutazioni relative ai fabbisogni abitativi.

Sul fronte del welfare va sottolineato che la progressiva diminuzione dei trasferimenti di fondi dallo stato agli enti locali per la costruzione e ed il mantenimento della città pubblica ha costretto le amministrazioni comunali ha basare i propri bilanci sulla fiscalità derivante dalle trasformazioni urbane. Il radicamento di questa pratica ha prodotto infine fenomeni di forte competizione territoriale e il progressivo abbandono di piani a lungo termine a favore dei Programmi Integrati di Intervento che hanno garantito non solo tempi operativi compatibili con le finanze locali ma anche un più efficiente strumento di negoziazione con la rendita.

7.1.2 Trasformazioni territoriali in corso e nuovo ruolo di Milano.

Le analisi territoriali svolte nella prima parte della presente relazione mettono in luce alcune tendenze evolutive non previste a livello di pianificazione provinciale che modificano in maniera consistente non solo il funzionamento del sistema metropolitano ma evidenziano tendenze specifiche che dovranno essere oggetto di riflessione nella formulazione dei nuovi programmi di coordinamento sovracomunale. Gli aspetti maggiormente rilevanti che qui si intende sottolineare riguardano:

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• la concentrazione di interventi strategici sostenuti da finanziamenti pubblici nel comparto nord-ovest;

• la dimensione qualitativa e quantitativa degli interventi già programmati sulle aree centrali di Milano;

• i processi di intensificazione edilizia nel quadrante est anche a seguito delle consistenti trasformazioni infrastrutturali previste;

• il rilancio delle possibilità insediative nel Comune di Milano previste nel redigendo P.G.T.

7.1.3 La concentrazione di interventi strategici s ostenuti da finanziamenti pubblici nel comparto nord-ovest.

La costruzione della Nuova Fiera di Milano e la realizzazione di consistenti opere infrastrutturali a servizio del centro espositivo hanno favorito la localizzazione nello stesso quadrante della sede Expo 2015, generando ulteriori interventi di carattere infrastrutturale e la previsione, nel prossimo quinquennio, di consistenti progetti di riqualificazione urbana.

Le alterne vicende dell’aeroporto Malpensa stanno inoltre generando la necessità di consolidare l’asse territoriale dall’Aerostazione a Rho con ulteriori interventi (sia infrastrutturali che di trasformazione urbana) in modo da consolidare la presenza ed il funzionamento dell’aeroporto ed allo stesso tempo di mitigare gli impatti sul territorio determinati da questa infrastruttura.

Si tratta quindi di un insieme di progetti di livello strategico e di portata pluriennale che, di fatto, assorbirà gran parte delle risorse pubbliche complessivamente destinate all’area metropolitana.

7.1.4 La dimensione qualitativa e quantitativa deg li interventi già programmati sulle aree centrali di Milano.

Nella tav. n 1 del presente Documento di Piano sono riportati i grandi interventi di trasformazione urbana già programmati nelle aree centrali del Comune di Milano. Gli interventi più rilevanti riguardano le trasformazioni relative agli scali ferroviari del capoluogo. Si tratta di interventi di riqualificazione urbana e delle infrastrutture ferroviarie ma anche di valorizzazione delle aree pubbliche dismesse e quindi, anche in questo caso, la sostenibilità degli interventi richiede una consistente previsione edilizia che andrà a collocarsi in aree, di fatto centrali, determinando con grande probabilità una ridefinizione dei valori immobiliari di vasti comparti urbani.

7.1.5 Processi di intensificazione edilizia nel qu adrante est anche a seguito delle consistenti trasformazioni infrastrutturali previst e.

La previsione della nuova tangenziale esterna ha già messo in moto processi di valorizzazione immobiliare che puntano sulla nuova accessibilità delle aree comprese tra i due sistemi tangenziali.

Questa tendenza costituirà nei prossimi anni un carico supplementare di difficile smaltimento per le infrastrutture di collegamento tra le due tangenziali quali ad esempio la Cassanese e la Rivoltana.

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7.1.6 Il rilancio delle possibilità insediative ne l Comune di Milano previste nel redigendo P.G.T.

Un altro elemento di discontinuità con le previsioni contenute negli strumenti di programmazione provinciale è rappresentato dalle politiche urbane contenute nel nuovo strumento urbanistico del Comune di Milano. Il nuovo P.G.T. , in avanzato corso di elaborazione, prevede infatti per il capoluogo nuove consistenti previsioni edilizie che per la loro dimensione potrebbero entrare in conflitto non solo con gli interventi programmati nei comuni della prima cintura ma anche con interventi di riqualificazione e di recupero di aree dismesse, che per loro natura richiedono consistenti interventi di infrastrutturazione ed hanno in ogni caso costi di produzione elevati.

7.1.7 Evoluzione, criticità e fattori di successo d el territorio di Segrate.

Nei paragrafi relativi all’analisi del sistema urbano ed in quelli riguardanti le criticità e le opportunità sono stati ricostruiti i caratteri salienti dell’evoluzione urbana del Comune di Segrate: criticità che nel corso del tempo hanno determinato specifiche impostazioni del sistema urbano e scelte urbane che hanno rappresentato fattori di successo e che ancora oggi rappresentano un elemento distintivo di questo territorio.

L’assenza di un centro urbano significativo e la vicinanza con Milano hanno favorito la localizzazione di aree per infrastrutture con un forte impatto territoriale quali la linea ferroviaria Milano-Treviglio con lo scalo dell’ex-Dogana, l’Idroscalo e l’Aeroporto Forlanini che unitamente alle strade di collegamento est-ovest connotano,determinano e condizionano la forma urbana e pongono forti vincoli deterministici sulle sue possibilità evolutive.

Le aree libere tra queste infrastrutture sono state progressivamente occupate da insediamenti residenziali ed industriali con il criterio della contiguità con le strutture esistenti fino agli inizi degli anni 70. Nel decennio successivo infatti la realizzazione del quartiere San Felice, della sede della casa editrice Mondatori e successivamente del complesso residenziale Milano 2, hanno inaugurato con successo una stagione che ha visto la realizzazione di quartieri di medio alta qualità, dotati di una forte autonomia funzionale che hanno sfruttato positivamente la vicinanza della tangenziale Est, la contiguità con il capoluogo e la presenza dell’aeroporto. I quartieri residenziali autonomi, criticati negli anni ‘80 proprio per la soluzione di continuità con il sistema urbano e successivamente rivalutati per le qualità prestazionali offerte, rappresentano ormai per Segrate il modello consolidato a cui fare riferimento per gli interventi residenziali ed a cui infatti si sono richiamati la maggior parte dei Programmi Integrati di Intervento approvati negli ultimi anni.

Nonostante la presenza di infrastrutture di grosso impatto e la debole struttura urbana, Segrate si è quindi affermata come territorio di qualità sia per gli insediamenti residenziali che per le strutture terziarie direzionali ed ha attratto altre attività di eccellenza quali la sede dell’IBM, in quegli anni leader mondiale dell’informatica e l’Ospedale San Raffaele. E’ utile inoltre ricordare che la presenza dell’aeroporto che, in altri contesti, ha creato forti conflittualità ed elementi di crisi sia per le localizzazioni residenziali che terziarie direzionali, è tollerata ed in alcuni casi è considerata un fattore positivo per le nuove localizzazioni.

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7.1.8 Il processo di costruzione della città.

La vicinanza con Milano, che ha costituito gran parte della fortuna insediativa di Segrate, ha parallelamente rallentato l’evoluzione del sistema urbano nel raggiungere quello che potremmo definire l’effetto città.

Naturalmente la definizione di città a cui si fa riferimento non è quella dai connotati tradizionali ma piuttosto quella di un sistema urbano consolidato, di un quartiere della Grande Milano, dotato di una sua specifica identità formale e funzionale ed in grado di offrire una forte autonomia residenziale agli abitanti insediati.

I consistenti interventi di trasformazione che sono stati approvati ed in parte attuati a seguito del Documento di Inquadramento delle Politiche Urbanistiche e le previsioni contenute nell’Accordo di programma “Accordo di Programma per la definizione e il coordinamento degli interventi infrastrutturali connessi alla localizzazione dell’insediamento polifunzionale previsto nel Comune di Segrate all’interno delle aree ex dogana” hanno accelerato il processo di espansione urbana e allo stesso tempo hanno introdotto alcuni elementi di complicazione /ricchezza funzionale tipici delle città.

Si tratta di processi ancora in corso che devono essere governati, controllati e accompagnati ma che hanno alcune caratteristiche qualitative per definirsi proprie di un sistema urbano consolidato.

In particolare gli elementi che possono rappresentare il superamento della soglia critica, riguardano la messa a punto e l’attuazione del progetto Centro-Parco, la previsione del decongestionamento della strada Cassanese e la realizzazione del centro commerciale-direzionale in parte della zona dell’ex Dogana. Questi interventi si differenziano infatti dai consueti interventi di trasformazione su terreni vergini puntando al recupero ed alla riqualificazione di aree dismesse e introducendo i concetti di sistemi centrali come elementi attrattori in grado di innescare una nuova centralità tra insediamenti esplicitamente pensati per essere autonomi.

L’Amministrazione Comunale è convinta che il processo di pianificazione attuato in questi anni rappresenti il modo più efficace per mantenere e valorizzare gli aspetti che negli anni hanno garantito il successo insediativo ed allo stesso tempo per fare evolvere Segrate verso un sistema urbano consolidato e dotato di una propria identità.

7.1.9 Contenuti strategici del Piano di Governo del Territorio.

Il processo di costruzione del Piano di Governo del Territorio del Comune di Segrate è iniziato a valle di questo processo di trasformazione urbanistica che è stato elaborato ed attuato nell’ultimo quinquennio.

L’Amministrazione Comunale ritiene che questo processo vada completato dando attuazione agli obiettivi contenuti nel Documento di Inquadramento e riproposti al capitolo 2 del presente Documento di Piano come obiettivi politici del P.G.T.

I compiti assegnati al Piano di Governo del Territorio sono quindi :

• prevedere le aree di trasformazione già indicate nel Documento di Inquadramento delle politiche urbanistiche per completare il processo di riorganizzazione e di consolidamento urbano in corso;

• determinare, anche attraverso il processo di Valutazione Ambientale Strategica, le

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caratteristiche prestazionali ed ambientali dei nuovi quartieri affinché possano essere ridotti gli impatti sull’ambiente;

• individuare la rete dei corridoi ecologici comunali per la connessione dei sistemi ambientali esistenti;

• individuare azioni di accompagnamento per migliorare,anche attraverso incentivi e premialità, le performance ambientali relative ai Piani Attuativi già approvati;

• individuare all’interno del Piano dei Servizi aree per la localizzazione delle centrali di cogenerazione e teleriscaldamento;

• prevedere nel Piano dei Servizi l’interramento delle linee elettriche di alta tensione che interferiscono con gli insediamenti residenziali;

• promuovere azioni per favorire l’integrazione urbanistica tra insediamenti esistenti, quartieri di nuova previsione, sistema dei servizi e nuove aree centrali;

• promuovere un’azione di riqualificazione del territorio a sud dello scalo ferroviario che è fortemente penalizzato nell’accessibilità ai servizi offerti dal Comune;

• prevedere criteri normativi per favorire la riqualificazione e l’evoluzione funzionale dei comparti produttivi contigui alle aree residenziali;

• individuare criteri normativi per la riqualificazione ed il recupero dei quartieri edificati negli anni ‘60/70;

• approfondire i temi legati al collegamento tra l’Aeroporto Forlanini e la linea ad alta velocità Milano –Verona;

• approfondire gli aspetti relativi alle possibili modificazioni del trasporto pubblico in relazione ai previsti ampliamenti della rete della Metropolitana Milanese;

• approfondire i temi legati alla possibile dismissione nel medio periodo dello scalo merci.

7.1.10 Risultati attesi per la sostenibilità ambien tale, economica e sociale del PGT.

Al fine di completare l’illustrazione dei contenuti strategici del Piano di Governo del Territorio si riporta una breve sintesi dei risultati attesi in termini di sostenibilità ambientale, economica e sociale.

L’obiettivo è quello di consentire una valutazione tra obiettivi dell’Amministrazione, azioni di Piano e risultati attesi in modo che sia possibile la verifica delle criticità del progetto urbanistico ma anche l’individuazione delle necessarie correlazioni che intercorrono tra le componenti ambientali, economiche e sociali, al fine di garantire la sostenibilità complessiva degli interventi previsti e delle politiche proposte.

Con il PGT si intende quindi in sintesi mettere in atto le seguenti azioni, al fine di raggiungere i risultati attesi in termini di sostenibilità ambientale, economica e sociale:

• Completare il processo di costruzione della città puntando sul fatto che il rafforzamento del sistema ne determini un miglior funzionamento.

• Compensare il consumo di suolo prevedendo all’interno dei Piani attuativi sistemi a verde di elevata qualità ecosistemica e collegandoli attraverso corridoi ecologici e fasce tampone.

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• Contribuire alla ridefinizione del centro urbano attraverso nuovi spazi a parco e una nuova zona commerciale e terziaria.

• Diminuire la congestione dovuta al traffico di attraversamento.

• Completare l’autonomia funzionale dei quartieri attraverso la dotazione di servizi pubblici di buona qualità.

• Mantenere un’alta dotazione di servizi non solo a livello quantitativo ma anche a livello qualitativo, rinnovando e sostituendo le strutture obsolete.

• Completare l’offerta di servizi scolastici con la realizzazione di un istituto di scuola media superiore.

• Mantenere un alto livello dell’offerta residenziale consolidando l’esperienza dei quartieri autonomi come Milano 2 e San Felice.

• Rendere autonoma funzionalmente la parte sud del comune attraverso processi di riqualificazione.

• Migliorare l’appetibilità complessiva del Comune di Segrate per favorire la localizzazione di altre attività di eccellenza oltre a quelle già storicamente insediate.

• Realizzare la nuova stazione di porta della linea ad alta velocità Milano –Verona e connetterla con un metrò automatico all’Aeroporto Forlanini.

• Promuovere la dismissione o la forte riduzione dello scalo merci e la realizzazione di un parco sovracomunale che ricolleghi la parte nord e la parte sud di Segrate.

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7.2 LE AZIONI DI PGT.

7.2.1 Processi di trasformazione in corso.

Nel corso dell’ultimo decennio, a seguito del parziale completamento delle previsioni del PRG, l’evoluzione del territorio è stata attuata tramite PII e alcune puntuali varianti del Piano, mirate al completamento di aree residuali e alla riqualificazione degli ambiti dismessi.

Gli interventi previsti, in gran parte in fase di attuazione, sono la conseguenza di una sempre crescente richiesta insediativa all’interno del comune di Segrate.

La realizzazione di nuove aree di espansione tramite Piani Esecutivi ha permesso di innescare un processo di riqualificazione urbana, incentrato anche sul riuso di aree dismesse e sull’aumento di dotazione di servizi nelle aree periferiche.

Fig. 39 – Piani Esecutiv i in corso di realizzazione approv ati prima del 2005.

I piani esecutivi in corso di realizzazione approvati prima del 2005 sono:

SLP insediabile (m 2)

n° Indiv iduazione PII

Superficie territoriale (m2)

Residenziale

Terziario

Commerciale

Aree a standard (m2)

Standard qualitativ i (€)

11 PII Cascina Boffalora

289.920 150.094 26.000 126.857 12.271.000

25 PII Segrate Centro

133.880 25.530 2.000 101.514 4.477.547

TOT 423.800 175.624 26.000 2.000 228.371 16.748.547

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I Piani Esecutivi in oggetto riguardano principalmente aree non edificate, a margine del tessuto esistente.

Il “PII Cascina Boffalora” interessa un’area a nord est del territorio comunale direttamente connessa al sistema del PLIS. L’intervento, prevalentemente residenziale, partecipa al processo di riqualificazione dell’area nord, tramite la dotazione di un nuovo polo scolastico e la creazione di collegamenti pedonali sopraelevati sulla Cassanese. È inoltre previsto l’interramento della linea alta tensione che interessa l’area di intervento.

Il PII Segrate Centro concorre al processo di riqualificazione del nucleo centrale tramite il potenziamento dei servizi scolastici esistenti e la cessione di parte dell’ambito del Centro Parco.

Le destinazioni d’uso previste sono prevalentemente residenziali, con un incremento di capacità insediativa pari a 3.512 abitanti teorici.

Fig. 40 – Piani Esecutiv i in corso di realizzazione approv ati tra il 2005 e il 2009.

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I piani esecutivi in corso di realizzazione approvati tra il 2005 e il 2009 sono:

SLP insediabile (m 2)

n° Indiv iduazione PII

Superficie territoriale (m2) Residenziale Terziario Commerciale Produttiv o

Aree a standard (m2)

Standard qualitativ i (€)

45 Redecisio Est 96.300 17.200 1.000 28.400 65.920 3.431.532

46 PII quartiere della stazione 79.780 55.800 2.000 2.200 50.533 8.125.000

47 PII Centro Parco lotto 1 64.608 36.000 4.000 83.519 8.400.000

49 PII Borgo 2 13.261 6.440 4.627 1.352.400

48 PII Vecchia Olghia 40.525 14.336 754 19.729 3.130.300

33 PII Centro Parco lotto 2 24.401 14.840 1.000 30.883 3.326.470

50 PII Redecisio nord 6.655 8.929 850 1.229 1.224.480

325.530 153.545 8.604 3.200 28.400 256.440 28.990.182

I PII in corso di realizzazione sono principalmente interventi di completamento del tessuto esistente. Le trasformazioni rafforzano il sistema insediativo esistente, in particolare i PII “Quartiere della Stazione” e “Redecesio Est” ricoprono un ruolo strategico per la dotazione di servizi e per la riqualificazione dei quartieri di appartenenza, prevedendo aree a verde pubblico, attrezzature sportive e poli scolastici (scuola materna).

I PII Centro Parco lotto 1 e 2 sono propedeutici alla realizzazione della nuova centralità urbana: gli interventi si caratterizzano per una bassa percentuale di rapporto di copertura a favore delle aree a verde pubblico, appartenenti al sistema del parco urbano. Tali aree a verde costituiranno un nuovo polo centrale per Segrate.

La capacità insediativa complessiva è stimata a 3.071 abitanti teorici.

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Fig. 41 – PII approvati .

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I Piani Esecutivi approvati sono:

SLP insediabile (m 2)

n° Indiv iduazione PII

Superficie territoriale (m2) Residenziale Terziario Commerciale Ricettivo Produttiv o

51 PII Centro Parco lotto 5 31.538 27.381 2.540

52 PII area Fischer 7.888 8.600 955

A1 AdP Centro Commerciale 160.000 101.200

A2 AdP Centro Commerciale 183.673 34.500 12.000 13.340

A3 AdP Centro Commerciale 603.909 38.964 189.000 13.600

TOT 987.008 137.181 76.959 189.000 25.600 13.340

Tab. 33 – Piani Esecutiv i approv ati.

I PII attuati comprendono:

• il PII 51 che fa parte dell’attuazione del progetto Centro Parco;

• il PII 52 area Fischer che prevede la riconversione di un’area dismessa.

Entrambi gli interventi sono prevalentemente residenziali.

Il PII 52 è di fatto il primo intervento di riconversione di ambiti produttivi situati in aree centrali, a favore di destinazioni residenziali e terziarie, meglio compatibili con il progetto di rafforzamento del sistema centro di Segrate.

L’Accordo di Programma interessa principalmente aree già conformate, incentivando così la riqualificazione delle zone produttive dismesse. Per la sua collocazione l’ambito A3 ricopre un ruolo strategico in relazione al sistema urbano e alla vicinanza delle principali infrastrutture.

L’AdP prevede tre diversi ambiti di interventi che si caratterizzano per diverse destinazione d’uso: residenziale, commerciale, produttivo e ricettivo

Le previsioni residenziali sono localizzate esclusivamente all’interno dell’ambito A1, ad ovest del Quartiere San Felice.

La capacità insediativa complessiva prevista è pari a 2.744 abitanti teorici.

In relazione all’attuazione di eventuali Piani Attuativi non attuati, si può affermare che le previsioni del PRG previgente sono state quasi totalmente attuate.

Le aree di trasformazione residue sono esclusivamente legate ad interventi sull’esistente tramite Piani di recupero e riguardano nuclei di impianto storico e cascine, dove non è previsto un incremento volumetrico.

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7.2.2 Aree di trasformazione pubblica.

Segrate si caratterizza per un sistema urbano frammentario, dovuto sia alla presenza dei sistemi infrastrutturali di accessibilità a Milano che alla particolare storia dell’evoluzione urbana, basata sul modello delle città giardino satelliti del capoluogo lombardo. Tale condizione ha portato alla costruzione di quartieri indipendenti, separati e scarsamente connessi, che si riferiscono a Segrate solo per la loro collocazione all’interno del confine amministrativo.

L’evoluzione del tessuto urbano è stata caratterizzata da interventi di carattere privato (San Felice e Milano 2) che hanno riproposto quartieri indipendenti e autosufficienti dal punto di vista della dotazione di servizi, negando così un apporto significativo al sistema urbano di Segrate.

Le azioni di carattere pubblico previste sono principalmente mirate a costituire connessioni fisiche e funzionali tra i diversi sub-ambiti che compongono la città di Segrate, costruendo reti di connessione tra servizi ed emergenze territoriali e valorizzando aree pubbliche come nodi della rete che svolgono anche la funzione di catalizzatore e motore per un processo di riqualificazione complessivo dei tessuti circostanti.

Inoltre il Piano prevede interventi puntuali mirati al miglioramento dei diversi ambiti di quartiere tramite la riqualificazione e il potenziamento dei servizi esistenti.

Fig. 42 – Aree di trasformazione pubbliche.

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Riqualificazione tratto urbano “SP 103 via Cassanese”.

Il progetto del nuovo tracciato della Cassanese, rappresenta la più concreta opportunità di ridefinizione della struttura urbana di Segrate. Il tracciato attuale ha di fatto creato una forte cesura all’interno del tessuto locale, favorendo la pluripolarità della città e l’insediamento di quartieri autonomi.

La decongestione del traffico veicolare permette la riconversione dell’asse in una strada urbana, che rappresenta il sistema di cerniera per i diversi quartieri, in quanto Milano 2, Il villaggio Ambrosiano, Rovagnasco e Lavanderie si sviluppano perpendicolarmente alla Cassanese.

Il progetto prevede l’inserimento di percorsi ciclopedonali, aree sosta e la piantumazione di alberi ad alto fusto in linea. Al fine di rendere il sistema maggiormente fruibile da parte dei cittadini si possono prevedere politiche di incentivazione per l’inserimento di servizi ed esercizi di vicinato.

Centro Parco (TRP1).

Il Centro Parco, in parziale attuazione, assume un valore di nuova centralità di Segrate, un parco baricentrico al territorio che funge da cerniera tra i quartieri di Lavanderie, Segrate centro, Rovagnasco, Milano 2 e la nuova area commerciale.

Il progetto prevede la realizzazione di spazi a verde pubblico integrati da funzioni pubbliche allo scopo di incentivare l’uso eterogeneo del nuovo spazio verde.

Si prevedono azioni per la rinaturalizzazione delle sponde e degli ambienti d’acqua e la salvaguardia delle zone umide esistenti, già luogo di nidificazione di uccelli migratori.

La realizzazione del disegno complessivo del Parco urbano è subordinato alla cessione delle aree a seguito dell’attuazione dell’area di trasformazione privata CP1.

Area per attrezzature sportive e per il tempo libero in connessione con l’Idroscalo (TRP 2).

L’acquisizione da parte dell’Amministrazione Comunale dell’area di 285.924 m2 a sud dell’area di trasformazione A2, in adiacenza al Parco dell’Idroscalo, rappresenta un’opportunità di potenziamento delle attività del Parco. Si prevede la possibilità di incrementare l’offerta di aree sportive e attività per il tempo libero, da attuarsi in modo coordinato con le previsioni della Provincia e le destinazioni d’uso già presenti nell’Idroscalo.

Riqualificazione del Laghetto di Redecesio (TRP3).

Il progetto prevede il potenziamento del Polo sportivo previsto all’interno del “PII Redecesio Est” e la riqualificazione del sistema ambientale dello specchio d’acqua tramite la riqualificazione delle sponde e la creazione di fasce ripariali boscate.

Riqualificazione dei Poli scolastici (TRP4 e TRP6)

Il Piano prevede interventi di riqualificazione dei Poli scolastici esistenti in cattivo stato di conservazione o insufficienti a soddisfare il fabbisogno locale. In particolare sono previsti interventi sul Polo di Novegro e Redecesio, in relazione ai nuovi ambiti di trasformazione che interessano il contesto.

Il Polo di Redecesio potrà essere ricollocato all’interno dell’area di trasformazione TR7.

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Riqualificazione del Polo Sportivo di Segrate Centro (TRP5)

Si prevede la riqualificazione del Polo sportivo tramite interventi sugli impianti esistenti e la possibilità di integrare il polo con funzioni compatibili per lo svago e tempo libero. Il centro sportivo dovrà essere connesso al Centro Parco.

7.2.3 Riconnessioni urbane.

La costruzione del sistema urbano di Segrate deve necessariamente agire sulla riconnessione dei sub-sistemi autonomi con una messa in rete per favorire i collegamenti tra le diverse parti della città. In particolare il PGT prevede azioni che favoriscono la mobilità all’interno del territorio cittadino con la trasformazione e riqualificazione degli assi viari in strade urbane e l’individuazione di nuove centralità che svolgano la funzione di cerniera e rappresentino la nuova identità della città di Segrate.

Gli interventi prevedono la valorizzazione di un sistema di percorsi urbani, delocalizzando il traffico veicolare nei nuclei centrali a favore di collegamenti viari a corona del centro abitato.

Il sistema della rete dovrà quindi connettere le principali emergenze territoriali, i sistemi ambientali esistenti e i principali servizi, consentendo la razionalizzazione dell’offerta di servizi già esistenti.

L’efficienza del sistema è subordinato all’individuazione di cerniere che consentano l’effettiva riconnessione tra i diversi quartieri. Il Documento di Piano individua come nodi strategici il nucleo centrale di Segrate, il Centro Parco e il tracciato della Cassanese.

I tre nodi ricoprono un ruolo primario per la ridefinizione di un unico ambito urbano, la valorizzazione di un sistema unitario e il superamento della suddivisione funzionale della città in sub ambiti indipendenti.

Messa in rete dei servizi pubblici esistenti.

La dislocazione omogenea dei servizi sul territorio comunale e le scarse connessioni tra i diversi sub-ambiti, fa si che la presenza dei servizi si riferisca esclusivamente al quartiere di appartenenza: la pluralità dell’offerta non è percepita all’interno del sistema urbano complessivo. Il sistema della rete dovrà quindi prioritariamente ridefinire una migliore connessione tra i quartieri e i servizi presenti a Segrate: la messa in rete dei servizi permette la razionalizzazione dell’offerta sul territorio e maggior cooperazione tra i diversi sistemi di quartiere.

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Fig. 43 – Messa in rete dei serv izi esistenti: stat o di fatto e progetto.

Viali dei servizi.

Le azioni previste dal Piano, prevedono la riqualificazione e valorizzazione degli assi che si collegano con i principali nodi urbani su cui si attestano i servizi. Gli interventi sono finalizzati a favorire una mobilità sostenibile e la costruzione di un viale urbano fruibile, grazie all’inserimento di percorsi ciclopedonali, aree di sosta e l’incentivazione ad incrementare l’offerta di servizi per i cittadini e di esercizi di vicinato. Inoltre il percorso dovrà avere una forte connotazione simbolica, tramite la costituzione di viali alberati e la

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caratterizzazione delle pavimentazioni, che renda riconoscibile anche visivamente l’importanza strategica del percorso.

La costituzione dei viali dei servizi riguardano principalmente gli assi principali dei diversi quartieri, in particolare: via Redecesio, via Monzese, via Roma e Viale San Carlo.

Nuovi assi centrali.

Il ruolo strategico che ricopre il centro di Segrate all’interno della rete di connessione tra i quartieri non è soltanto dovuta alla sua posizione baricentrica, ma anche per la presenza dei principali servizi che tradizionalmente sono presenti all’interno nel tessuto consolidato più vecchio rendendo di fatto il nucleo di Segrate il centro civico della città.

Il progetto prevede la riqualificazione degli assi principali di via Modigliani, via XXV Aprile e via Morandi, in modo da garantire un sistema urbano integrato con servizi e attività commerciali, un sistema di caratterizzazione del nucleo lungo gli assi principali di collegamento con la rete e il Centro Parco.

Sono previste integrazione dei percorsi ciclopedonali esistenti, in particolare l’integrazione con il sistema del Centro Parco, in modo da creare un percorso continuo tale da rendere le due centralità parte di un unico sistema. Le azioni prevedono interventi anche sul design dell’arredo urbano in particolare per quanto riguarda il sistema dell’illuminazione, delle aree sosta e delle piazze presenti lungo il percorso. Gli interventi sono mirati a conferire agli assi centrali una connotazione riconoscibile e di carattere urbano, per potenziare il ruolo di Centro del nucleo di Segrate.

Parallelamente alle azioni di riqualificazione degli assi stradali, si potrà prevedere l’attivazione di politiche che potenziano il sistema commerciale e dei servizi lungo gli assi stessi.

Per l’edificato a sud di via Modigliani sono previste politiche di disincentivazione all’insediamento di nuove attività produttive a favore di funzioni compatibili al sistema centro. In caso di sostituzione del patrimonio edilizio le nuove costruzioni potranno essere edificate a filo strada per ricostituire un fronte urbano compatto.

Strade di scorrimento.

Per salvaguardare il sistema centrale sono previste azioni di disincentivazione del traffico veicolare all’interno della rete a favore di un sistema di scorrimento a corona dei nuclei centrali. Sono stati individuati alcuni assi nord-sud che vanno ad integrare il sistema di grande scorrimento est-ovest (Cassanese e Rivoltana) favorendo la mobilità locale e sovralocale.

In particolare si individuano come assi strategici Viale Europa e via San Bovio che unitamente agli assi di nuova previsioni della Provincia di Milano rappresentano il collegamento nord-sud ad est di Segrate.

La continuità del sistema a corona ad ovest è garantita da via Fratelli Cervi.

Per gli assi individuati, si prevedono azioni di riqualificazione delle carreggiate al fine di rendere sostenibili i nuovi flussi di traffico previsti e per garantire una mobilità su assi di scorrimento veloce.

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Collegamento tra Centro Parco e area del Centro Commerciale

La previsione di un nuovo centro commerciale a nord del sedime ferroviario comporta di fatto l’istaurarsi di una nuova centralità, un polo attrattore di forte richiamo sovralocale. Il centro commerciale, per tipologia e funzione, solitamente non istaura un rapporto diretto con il contesto in cui è inserito. La particolare collocazione del nuovo centro commerciale in un area centrale diventa un’opportunità di creare una forte connessione con i sistemi urbani, in particolare con il progetto Centro Parco, confinante a nord: la connessione tra le due funzioni garantirebbe una eterogeneità dell’offerta per gli utenti.

Il collegamento tra i due sistemi dovrà essere esclusivamente pedonale, con il superamento della barriera rappresentata dal nuovo tracciato della SP 103 Cassanese.

7.2.4 Nuove aree di trasformazione private.

Fig. 44 – Nuov e aree di trasformazione priv ate.

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Le nuove aree di trasformazione previste sono:

Area di trasformazione

Superficie territoriale (m2) IT (m2/m2)

SLP massima insediabile (m 2)

Volume massimo insediabile

TR1 657.689 0,3 197.307 591.920

TR2 281.083 0,3 84.325 252.975

TR3 28.172 0,3 8.452 25.355

TR4 19.369 0,3 5.811 17.432

TR5 148.842 0,3 44.653 133.958

TR6 55.900 0,3 16.770 50.310

TR7 72.114 0,3 21.634 64.903

CP1 333.004 0,3 99.901 299.704

TOTALE 1.596.173 478.852 1.436.556

Tab. 34 – Aree di trasformazione prev iste.

Il PGT prede 8 nuove aree di trasformazione che coinvolgono prevalentemente aree libere intercluse nel tessuto esistente.

In particolare le aree (TR1, TR2, TR3 e TR4) situate a nord del territorio comunale, lungo il confine con il Comune di Vimodrone, risultano residuali agricoli completamente interclusi nel tessuto recente, senza possibilità di connessione con altri ambiti non edificati. Gli ambiti ricoprono un ruolo strategico al fine di costruire relazioni tra i diversi quartieri: le aree TR1 e TR2 rappresentano l’opportunità di unificare l’edificato di Milano 2 e di Rovagnasco, partecipando quindi alla costruzione di una struttura urbana unitaria.

L’area TR5 si colloca all’interno di una zona residuale fortemente degradata interclusa nel tessuto di Novegro e comprende parte dell’edificato esistente attualmente in cattivo stato di conservazione. L’ambito di trasformazione funge da cerniera tra il sistema verde del Parco Forlanini, il Parco Esposizione e l’Idroscalo.

Le aree TR6 e TR7 sono finalizzate al completamento e riqualificazione del sistema di Redecesio. In particolare l’area TR7 prevede la trasformazione di un’area produttiva dismessa.

L’area CP1 è il completamento del Sistema Centro Parco, in parte già attuato con alcuni PII che concorrono al disegno complessivo. Le indicazioni previste sono coerenti a quanto previsto dalle linee programmatiche per la costruzione del Centro Parco approvate dal Consiglio Comunale deliberazione n° 47 del 28/04/20 05.

La destinazione d’uso prevista è prevalentemente residenziale, con la possibilità di quote funzionali compatibili come terziario e commerciale. Sono escluse le destinazioni d’uso produttive (produzioni di beni) e le attività di logistica. Le schede delle aree di trasformazione (Elaborato 15 del Documento di Piano) prevedono delle soglie minime della percentuale di SLP residenziale (70%) e per le aree TR1 e TR2 viene determinata anche una quota minima pari al 15% per le altre destinazioni d’uso.

Il calcolo della capacità insediativa e degli abitanti teorici sotto riportata viene calcolata su due scenari, il primo rispetto alle previsioni minime mentre il secondo scenario configura la percentuale di SLP residenziale massima ammissibile.

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Area di trasf ormazione

% Slp minima residenziale

Slp residenziale min (m2)

Volume min residenziale

% Slp massima residenziale

Slp residenziale massima (m2)

Volume residenziale max (mc)

Abitanti teorici min

Abitanti teorici max

TR1 70 138114,69 414344,07 85 167.710,70 503.132,09 2762,294 3354,214 TR2 70 59027,43 177082,29 85 71.676,17 215.028,50 1180,549 1433,523

TR3 70 5916,12 17748,36 100 8.451,60 25.354,80 118,3224 169,032 TR4 70 4067,49 12202,47 100 5.810,70 17.432,10 81,3498 116,214 TR5 70 31256,82 93770,46 100 44.652,60 133.957,80 625,1364 893,052 TR6 70 11739,00 35217,00 100 16.770,00 50.310,00 234,78 335,4

TR7 70 15143,94 45431,82 100 21.634,20 64.902,60 302,8788 432,684

CP1 70 69930,84 209792,52 100 99.901,20 299.703,60 1398,617 1998,024 TOTALE 335196,3 436607,2 1309821,5 6703,9 8732,1

Tab. 35 – Capacità teorica insediativ a.

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7.3 CONSUMO DI SUOLO.

Allo stato di fatto, il territorio comunale di Segrate risulta urbanizzato per il 68,15 % del territorio comunale

Le superfici delle nuove aree di trasformazione che vanno ad incrementare la superficie urbanizzata equivalgono a 152,41 Ha, Pari ad un aumento del 8,75%.

Fig. 45 – Estratto dell’elaborato 17: v erifica cons umo di suolo.

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Fig. 46 – Estratto della Tabella 3 del PTCP.

Il dato relativo all’incremento del consumo di suolo che emerge dal calcolo effettuato sulla base delle indicazioni del P.T.C.P. della provincia di Milano è pari a 8,75 % e quindi superiore di 7,75 % a quanto previsto dalla tabella 3 allagata al P.T.C.P.

La scelta di proporre un consumo di suolo superiore a quanto previsto dal Piano Provinciale è determinata da una serie di motivazioni di carattere urbanistico ambientale che riguardano lo specifico assetto del territorio e la presenza di numerosi vincoli esogeni che ne condizionano pesantemente le possibilità di sviluppo.

Come specificato nelle analisi urbane e come sintetizzato nel paragrafo relativo al Progetto di P.G.T., i numerosi vincoli esogeni presenti sul territorio hanno pesantemente influenzato i caratteri dello sviluppo urbano, moltiplicando gli insediamenti e costringendo l’Amministrazione a decentrare i servizi ed a sopportare quindi alti costi di gestione. All’inizio dello scorso quinquennio l’Amministrazione ha deciso quindi di procedere ad una trasformazione radicale degli insediamenti esistenti con l’obiettivo di una maggiore integrazione tra i quartieri.

Le specificità del comune di Segrate hanno suggerito di proseguire la tradizione di successo dei quartieri autosufficienti che garantisce un’alta quantità di spazi a verde completamente fruibili per gli abitanti e costituisce un efficace strumento di mitigazione dell’inquinamento atmosferico derivante sia dall’aeroporto che dal traffico veicolare di attraversamento.

Dal punto di vista meramente quantitativo la tipologia insediativa prescelta produce un forte consumo di suolo in confronto al numero di abitanti insediati. Essa ha tuttavia il vantaggio di fornire agli abitanti un elevato standard a verde direttamente fruibile a differenza di quanto sarebbe possibile ottenere con aree esterne.

I processi di trasformazione urbana che sono stati approvati nello scorso anno ed in particolare l’Accordo di Programma per la definizione e il coordinamento degli interventi infrastrutturali connessi alla localizzazione dell’insediamento polifunzionale previsto nel Comune di Segrate all’interno delle aree ex dogana hanno di fatto determinato per

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Segrate un salto di livello come polo di aggregazione e ciò suggerisce di completare nei prossimi anni la riorganizzazione del sistema urbano.

Dal punto di vista urbanistico, infrastrutturale e della dotazione di servizi Segrate dovrebbe essere infatti considerata allo stesso modo di Milano, abbandonando i parametri relativi al consumo di suolo (più efficaci per valutare le performance dei comuni esterni), ed assumerne altri più consoni alla valutazione di una parte di città metropolitana.

La proposta di superamento dei livelli di consumo di suolo individuati nel Piano Provinciale tiene inoltre conto di quanto sta avvenendo a livello metropolitano ed è ben documentato dalle analisi allegate alla presente relazione.

L’impostazione territoriale che stava alla base delle previsioni insediative contenute nel Piano Provinciale si è radicalmente modificata e le previsioni insediative del P.G.T. di Milano ne modificheranno ancora la rotta.

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7.4 STRUMENTI DI SOSTENIBILITÀ.

Per quanto riguarda gli strumenti di sostenibilità da adottare nell’attuazione del P.G.T., l’Amministrazione ha deciso che le scelte finali verranno effettuate a seguito delle valutazioni che emergeranno dal rapporto ambientale e a conclusione del dibattito che verrà svolto a seguito della procedura di Valutazione Ambientale Strategica.

L’Amministrazione Comunale ritiene infatti che questa procedura, che risponde allo spirito della direttiva europea, possa garantire una complessiva valutazione di tutti gli aspetti in gioco considerando quindi le criticità ambientali, le necessità sociali in termini di servizi che, come sappiamo, in questa fase storica gravano per intero sulle finanze comunali e le opportunità economiche che devono essere offerte al sistema produttivo per garantire un adeguato sviluppo economico alla comunità locale.

Nella valutazione delle criticità derivanti delle scelte urbanistiche prefigurate e proposte nel Documento di Piano vanno inoltre prese in esame le specifiche condizioni ambientali di Segrate che derivano in massima parte da elementi esogeni quali la presenza dell’Aeroporto Forlanini, gli assi stradali di attraversamento est –ovest e la vicinanza alla tangenziale Est.

7.4.1 Realizzazione di impianti di Cogenerazione e Teleriscaldamento.

In relazione alle specificità del territorio di Segrate e del patrimonio edilizio esistente, la realizzazione degli impianti di cogenerazione e di teleriscaldamento sono il primo strumento che l’Amministrazione intende adottare e sviluppare proprio perché permette, oltre al risparmio energetico, una forte diminuzione dell’inquinamento atmosferico che rappresenta da sempre una delle maggiori criticità ambientali.

Già da tempo infatti le prescrizioni operative relative ai Piani Attuativi impongono la realizzazione di impianti condominiali compatibili con le specifiche operative degli impianti di teleriscaldamento.

L’obiettivo del comune di Segrate in questo settore è di realizzare una rete a servizio dei nuovi interventi con possibilità di successivo allacciamento

7.4.2 Politiche di preverdissement per le aree soggette a trasformazione.

Si tratta di una politica di gestione degli spazi pubblici che prevede la realizzazione dei sistemi verdi previsti nei Piani Attuativi in anticipo rispetto alla costruzione dei manufatti edilizi.

E’ evidente che l’attuazione di questa misura richiede un certo grado di cambiamento del tradizionale assetto di cantiere e, come tale, può essere considerato complessivamente più costoso.

È altrettanto vero però che, oltre a produrre un vantaggio ambientale, determina una maggiore appetibilità degli interventi poiché ne evidenzia le qualità prestazionali: cosa di non poco conto in una realtà urbana dove è stato a lungo sperimentato il successo insediativo degli interventi di buona qualità ambientale ed in un periodo di forte contrazione della domanda di abitazioni.

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7.4.3 Corridoi ecologici.

Nella tavola n. 13 Scenario di Piano sono rappresentati i corridoi ecologici comunali che dovranno essere realizzati negli interventi di trasformazione previsti dal P.G.T.

Ad essi è affidato anche il compito di migliorare la qualità ecosistemica delle aree a verde e di mitigare gli effetti indotti dal consumo di suolo.

7.4.4 Riqualificazione ecosistemica delle aree mar ginali pubbliche e private.

La riqualificazione ecosistemica prescritta nelle aree a verde all’interno degli ambiti di trasformazione verrà applicata anche alle aree marginali pubbliche. Nel Piano delle Regole verranno inoltre previste specifiche norme per la sua applicazione anche nelle aree private particolarmente degradate.

7.4.5 Rete di fognatura duale e misure per il conte nimento dei consumi di acqua.

In sede di V.A.S. verranno valutate le opportune prescrizioni per attuare in forme progressive un contenimento dei consumi di acqua potabile

7.4.6 Interramento delle linee elettriche di alta e media tensione.

L’interramento delle linee di alta tensione rappresenta un altro obiettivo ambientale strategico che l’Amministrazione di Segrate intende realizzare anche utilizzando gli introiti derivanti dalla realizzazione degli interventi previsti.

7.4.7 Politiche per l’eliminazione dell’eternit su tutto il territorio comunale.

Nel quadro degli interventi normativi relativi alla riqualificazione delle aree produttive saranno previsti incentivi per promuovere una campagna per la completa eliminazione dell’eternit dal territorio comunale.

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7.5 AMBITI URBANI IN EVOLUZIONE.

Oltre agli interventi previsti nelle aree di trasformazione pubbliche e private, il Documento di Piano introduce specifiche indicazioni per un sistema di aree della zona a sud dello scalo merci per le quali è auspicabile un processo di evoluzione urbana. Di seguito si riportano alcune considerazioni iniziali che, se assentite verranno sviluppate e formalizzate nel Piano delle Regole.

7.5.1 Parco Esposizioni Novegro.

Il Polo Fieristico rappresenta una forte centralità per Segrate grazie al richiamo territoriale delle manifestazioni ospitate. Il Parco di Novegro rappresenta quindi un’opportunità per il territorio e necessita di un potenziamento per favorire un’offerta di elevata qualità.

Tale potenziamento è subordinato alle verifiche dei vincoli aeroportuali in atto.

7.5.2 Zona per lo svago e divertimento notturno all 'interno dell'Idroscalo.

Il Parco Idroscalo, di gestione esclusiva della Provincia di Milano, rappresenta uno delle eccellenze locali di interesse sovracomunale. Le attrezzature sportive e l’alta concentrazione di attività per il tempo libero rende il Parco un attrattiva per un bacino di utenza eterogenea. La disponibilità dell’Amministrazione pubblica all’utilizzo di un area in adiacenza al Parco, offre la possibilità di un potenziamento dell’intero sistema dell’Idroscalo, sia per l’incremento di offerta delle attrezzature sportive esistenti che per la ricollocazione di attività dedicate al divertimento notturno in ambiti che non interferiscono con il tessuto residenziale locale.

7.5.3 Aree produttive all’interno del sistema urban o.

L’evoluzione recente di Segrate ha portato ad una rapida espansione del tessuto residenziale cosicché gli ambiti produttivi esistenti, originariamente collocati in ambiti periferici, sono attualmente di fatto interclusi in ambiti residenziali. Le aree produttive residuali rappresentano quindi una criticità all’interno della riorganizzazione del sistema urbano prevista dal piano. Si sono perciò previste politiche di incentivazione alla dislocazione delle attività in ambiti esterni al centro abitato, per favorire la riqualificazione delle aree residenziali e centrali.

7.5.4 Controllo delle trasformazioni edilizie per l a costruzione del sistema centro.

All’interno dell’elaborato 13- Scenario di Piano, sono individuate le aree strategiche per la costruzione del sistema centro. Gli ambiti individuati si collocano in zone baricentriche al territorio comunale e sono già percepiti come centri civici della città, ma risultano carenti di un sistema edilizio ed urbano tali da restituire l’immagine del luogo.

Il PGT prevede la riqualificazione degli ambiti centrali tramite l’attivazione di politiche di incentivazione di attività commerciali e il controllo delle trasformazioni edilizie, favorendo l’edificazione a filo stradale per la creazione di fronti urbani compatti e la creazione di percorsi porticati.

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7.5.5 Delocalizzazione delle funzioni residenziali delle aree interferite dalle nuove infrastrutture.

L’attuazione della nuova organizzazione delle infrastrutture a livello territoriale (Mi-Brescia), che coinvolge anche Segrate, determinata elementi di criticità all’interno di parte del tessuto residenziale intercluso tra il nuovo tracciato viario e la ferrovia. Si prevede la delocalizzazione delle funzioni residenziali su altre aree che saranno individuate dall’Amministrazione Comunale.

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7.6 CRITERI NORMATIVI.

Come è noto il Piano di Governo del Territorio suddivide le proprie indicazioni operative e quindi anche prescrittive in tre strumenti: il Documento di Piano ,il Piano dei Servizi ed il Piano delle Regole.

Per quanto riguarda il Documento di Piano la parte normativa fondamentale è assolta dalle schede relative alle aree di trasformazione (elaborato n 15) dove per ogni piano attuativo sono riportati i parametri urbanistici ed edilizi e le altre specifiche prescrizioni necessarie per il corretto inserimento funzionale e paesistico.

Per quanto riguarda il Piano dei Servizi ed il Piano delle Regole, attualmente in corso di elaborazione ( ed in buona misura dipendenti nel loro esito finale dalla valutazione di sostenibilità) potranno essere previsti strumenti di incentivazione e premiali e potranno essere utilizzate le tecniche di perequazione e di compensazione se utili per risolvere specifici problemi di riqualificazione di comparti esistenti, di spostamento di volumetrie oppure di acquisizione di aree per la realizzazione di servizi pubblici.

7.7 SCENARI A MEDIO ED A LUNGO TERMINE.

Sono stati previsti alcuni scenari a medio e lungo termine che superano quindi il periodo di efficacia del Documento di Piano, ma sono parte integranti del Piano stesso e delle previsioni in esso contenute.

7.7.1 Collegamento alta capacità/aeroporto/metropol itana.

La presenza delle grandi infrastrutture di collegamento a Milano rende Segrate un nodo di primaria importanza che deve essere valorizzato. La compresenza della linea dell’alta capacità Milano-Verona, l’aeroporto “E. Forlanini” e la linea metropolitana 4, suggerisce l’opportunità di creare un nodo di interscambi tra i diversi sistemi di mobilità. Si prevede la creazione di una fermata ferroviaria per l’alta velocità, la porta Est di Milano, direttamente collegata con lo scalo di Linate da un sistema di metro leggero, come già presente, ad esmpio, presso la Fondazione San Raffaele, garantendo così un collegamento diretto e rapido tra i due sistemi di mobilità veloce.

7.7.2 Evoluzione scalo ferroviario.

La presenza dello scalo ferroviario rappresenta una frattura urbana forte, negando ogni rapporto tra i tessuti nord e sud. Attualmente l’area dello scalo risulta sottoutilizzata e la politica in atto rispetto all’evoluzione scambi ferro-gomma, che vengono decentrati rispetto ai centri urbani, porterà nel corso dei prossimi anni lo scalo alla dismissione totale.

L’eliminazione delle funzioni ferroviarie, rappresenta un’opportunità a livello locale e territoriale per la possibile riconversione e valorizzazione dell’area con la realizzazione di una dorsale verde, connessa con il sistema dell’Idroscalo e al sistema urbano principale. La creazione di un grande parco diventa un elemento di cerniera tra due parti di città finora separate e può diventare inoltre la connessione tra i sistemi ambientali del verde a livello territoriale.

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7.8 AZIONI DI MARKETING TERRITORIALE.

Tra i fattori principali che hanno caratterizzato l’ultimo decennio c’è sicuramente quello della competizione tra territori e città. Il processo di globalizzazione dei mercati e dei relativi investimenti ha contribuito in modo significativo a creare un’accesa competizione tra le aree territoriali per attrarre quei flussi di investimenti diretti ad incrementare l’insediamento di nuove persone e gli investimenti economici.

Oggi sempre più, il grado d’eccellenza di un territorio è valutato in termini qualitativi e non soltanto quantitativi. Il fattore critico di successo di un territorio/città diventa, allora, la capacità di offrire al sistema economico caratteristiche tecniche, economiche e ambientali in grado di rendere conveniente e redditizio l’investimento effettuato localmente.

Lo strumento che consente di evidenziare e promuovere le opportunità offerte dal territorio - coniugando le scelte di sviluppo e gestione effettuate dall’Amministrazione pubblica con le esigenze rappresentate dai soggetti che su tale territorio si insedieranno ed opereranno dal punto di vista economico allo scopo di attrarre risorse dall’economia globale - è rappresentato dal marketing territoriale.

Il termine marketing territoriale può essere utilizzato in almeno tre accezioni differenti: innanzitutto come promozione del territorio, delle sue caratteristiche e delle sue prospettive, al fine di attirare dall’esterno investimenti e visitatori. Sostanzialmente il “prodotto” è già disponibile, si tratta di renderlo appetibile nella maniera più efficace. Come finalizzazione delle politiche territoriali e urbane - dal concepimento fino alla realizzazione - alle esigenze degli operatori economici locali e alle aspettative degli operatori esterni che si vogliono attrarre; ed anche come riorganizzazione complessiva delle procedure amministrative nella direzione di una maggiore attenzione ai clienti del prodotto sistema locale, la cui soddisfazione non può essere solo quantitativa ma anche qualitativa.

Tuttavia, come spesso accade, queste accezioni non sono alternative ma, piuttosto, complementari, fino a suggerire che ogni azione di marketing territoriale debba declinarsi in un mix dei tre differenti contenuti sopra richiamati.

Una componente fondamentale del marketing territoriale riguarda la comunicazione. Non soltanto quella esterna (promozione) per attirare nuove risorse, ma ancor di più quella interna: l’azione di marketing territoriale per essere efficace sulla lunga durata, deve fondarsi sul consenso di tutti gli attori e sulla trasparenza di tutti gli interessi in gioco.

Alla luce di queste considerazioni emerge chiaramente il carattere intersettoriale di un Piano che deve stimolare anche il marketing territoriale, e che è chiamato ad interconnettere molteplici variabili

• il sostegno alle economie locali, per una prospettiva di sviluppo sul medio e lungo periodo, con particolare attenzione alle problematiche della riconversione, del decentramento produttivo e della sostenibilità ambientale, con specifico riferimento a forme di incentivazione, snellimento procedurale e normativo, supporti operativi;

• la promozione di forme innovative di governo delle relazioni tra i diversi soggetti dello sviluppo e della fruizione territoriale (network capacity), chiamati a partecipare creativamente e a cogestire la risposta ai nuovi bisogni; il principio della sussidiarietà interpreta questo passaggio dal modello del governement a quello della governance;

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• la creazione di authorities (agenzie, consorzi) su specifiche tematiche, con carattere interistituzionale a partecipazione mista pubblico-privato;

• la valorizzazione del ruolo degli stakeholder quali soggetti portatori non solo di azioni (shareholder), ma anche e soprattutto di una responsabilità sociale, con interessi diffusi e condivisi;

• lo sviluppo di strumenti dedicati per l’informazione, la comunicazione (interna ed esterna) e la formazione, al fine di innalzare la conoscenza del contesto, le competenze operative, e la più generale consapevolezza dei valori e dell’identità territoriale.

Il marketing territoriale può ritenersi quindi uno strumento inteso come un articolato insieme di azioni che consentono di promuovere l’identità del territorio all’esterno e di attrarre investimenti, generare occupazione e supportare l’imprenditorialità territoriale.

Questo tipo di visione comporta l’attivazione di azioni mirate alla promozione dei valori ambientali dell’area, valorizzandone le caratteristiche e le peculiarità attrattive; alla finalizzazione di politiche territoriali e urbanistiche a logiche di sviluppo sostenibile, anche in relazione ai quadri esigenziali locali (aspettative degli operatori economici, dinamiche della domanda, coesione ed equilibrio sociale, compatibilità ambientale ed economica); con particolare attenzione allo sviluppo di un’azione di comunicazione mirata alla diffusione di una chiara immagine del territorio e dei soggetti che in esso operano e si riconoscono. È importante quindi implementare in modo significativo il network delle relazioni interne ed esterne tra istituzioni pubbliche e organizzazioni private (tra Pubblica Amministrazione, struttura produttiva e mondo dei servizi).

La funzione operativa è pertanto in primo luogo quella di individuare un’immagine del territorio in grado di dar forma ad un’identità collettiva ampiamente condivisa e partecipata, definendo, obiettivi prioritari da perseguire per il miglioramento della competitività del territorio rispetto alle aree concorrenti.