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"Proroga al periodo 2014 — 2016 del "Programma Nazionale Italiano per la raccolta dei dati primari di tipo biologico, tecnico ambientale e socio economico nel settore della pesca relativi al periodo 2011— 2013 "+CUP J82114000060006" Regolamenti CE 199/2008 e 665/2008 e Decisione della Commissione 949/2008 Programma Nazionale 2014‐2016 III.D.1 Pesca ricreativa del tonno rosso Sub‐area Geografica (GSA) 9, 10, 11, 16, 17, 18, 19 Mar Mediterraneo Anno 2015 Rapporto Finale Settembre 2016

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"Proroga al periodo 2014 — 2016 del "Programma Nazionale

Italiano per la raccolta dei dati primari di tipo biologico,

tecnico ambientale e socio economico nel settore della pesca

relativi al periodo 2011— 2013 "+CUP J82114000060006"

Regolamenti CE 199/2008 e 665/2008 e Decisione della Commissione 949/2008

Programma Nazionale 2014‐2016

III.D.1 Pesca ricreativa del tonno rosso

Sub‐area Geografica (GSA) 9, 10, 11, 16, 17, 18, 19

Mar Mediterraneo

Anno 2015

Rapporto Finale

Settembre 2016

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Responsabile scientifico del programma:

Adriano Mariani

Programma nazionale Italiano per la raccolta di dati alieutici anno 2015.

Pesca ricreativa del tonno rosso. Sezione R1. Rapporto finale, Consorzio Unimar, Italia.

La proprietà dei risultati è della Direzione Generale Pesca Marittima, Ministero per le Politiche

Agricole, Alimentari e Forestali, Roma, che si riserva il diritto di utilizzare, elaborare e

diffondere i dati. Qualunque diffusione dei dati non autorizzata specificatamente sarà perseguita

secondo i termini di legge.

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INDICE

1. INTRODUZIONE ................................................................................................................................ 4

2. MATERIALI E METODI .................................................................................................................... 7

3. RISULTATI ......................................................................................................................................... 9

3.1 Friuli Venezia Giulia ........................................................................................................................ 20

3.2 Veneto .............................................................................................................................................. 23

3.3 Emilia Romagna ............................................................................................................................... 26

3.4 Marche .............................................................................................................................................. 29

3.5 Abbruzzo .......................................................................................................................................... 32

3.6 Molise ............................................................................................................................................... 35

3.7 Puglia e Basilicata ionica ................................................................................................................. 38

3.8 Calabria ............................................................................................................................................ 49

3.8.1 Calabria ionica ........................................................................................................................... 49

3.8.2 Calabria tirrenica ....................................................................................................................... 52

3.9 Campania .......................................................................................................................................... 56

3.10 Lazio ............................................................................................................................................... 59

3.11 Toscana ........................................................................................................................................... 62

3.12 Liguria ............................................................................................................................................ 68

3.13 Sardegna ......................................................................................................................................... 78

3.13.1 Sardegna settentrionale ............................................................................................................ 78

3.13.2 Sardegna occidentale ............................................................................................................... 82

3.13.3 Sardegna sud orientale ............................................................................................................. 90

3.14 Sicilia .............................................................................................................................................. 93

3.14.1 Sicilia nord orientale e costa Ionica ......................................................................................... 93

3.14.2 Sicilia nord occidentale (compartimento di Palermo) ............................................................. 96

3.14.3 Sicilia sudoccidentale ……………………………………………………………................ 101

4. AUTORIZZAZIONI E DICHIARAZIONI DI CATTURA …………………………………….... 112

5. CONCLUSIONI ………………………………………………………………………………….. 117

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1. INTRODUZIONE

La presente relazione espone i risultati delle attività previste dal “Programma nazionale raccolta

dati” - modulo “Pesca ricreativa del tonno rosso”, per l’anno 2015.

Si tratta dei dati relativi al censimento della flotta che opera la pesca sportiva e ricreativa al

tonno rosso in tutte le regioni costiere italiane, e dei dati relativi alle catture, sia della specie

bersaglio che di quelle accessorie, con particolare attenzione al pesce spada ed ai selaci.

Le attività sono state articolate secondo quanto riportato dal Programma, e descritte nel

paragrafo successivo, relativo a materiali e metodi.

Si precisa innanzitutto che nel presente rapporto, in linea con le proposte del RAC MED (11

luglio 2012), che riprende la definizione di FAO STUDIES AND REVIEWS, 81 (Recreational

fisheries in the Mediterranean Countries: a review of existing legal frameworks) del 2007, si

intende per “pesca ricreativa” (recreational fishery – RF), l’attività che sfrutta le risorse

acquatiche per fini hobbistici, sportivi o turistici, con divieto di vendere o scambiare le catture

ottenute. Genericamente quindi la “pesca sportiva” (sport fishery – SF) è da ritenersi un

sottoinsieme della pesca ricreativa e di seguito verrà così considerata, se non espressamente

differenziata.

Bisogna però evidenziare che in un recente documento dell’ICCAT (Circolare n.7312 del 3

dicembre 2014 – Raccomandazioni e risoluzioni adottate nel 19° incontro della commissione) le

due attività vengono tenute separate e si formulano le seguenti definizioni:

"pesca sportiva": pesca non commerciale i cui praticanti sono appartenenti ad

un'organizzazione sportiva nazionale o sono in possesso di una licenza sportiva

nazionale;

"pesca ricreativa": attività di pesca non commerciale i cui praticanti non aderiscono ad

una organizzazione sportiva nazionale o non sono in possesso di una licenza sportiva

nazionale.

Nel 2012 la FAO ribadisce che la “pesca ricreativa è l’attività di pesca principale nelle acque

dolci dei paesi industrializzati ed è importante in molti ecosistemi costieri” (FAO. Recreational

fisheries. FAO Technical Guidelines for Responsible Fisheries. No. 13. Rome, FAO. 2012. 176

pp.).

Il recente Reg. (UE) N. 1380/2013 dell'11 dicembre 2013, relativo alla Politica Comune della

Pesca, evidenzia che “Poiché la pesca ricreativa può avere un impatto significativo sulle risorse

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ittiche, gli Stati membri dovrebbero provvedere affinché essa sia effettuata in maniera

compatibile con gli obiettivi della PCP”.

Negli anni i rilevatori coinvolti su tutto il territorio nazionale hanno intrecciato proficue

collaborazioni con i singoli pescatori ricreativi, i circoli, le associazioni e le autorità locali

competenti in materia. Ciò ha consentito di raccogliere preziose informazioni e di proseguire

nell’indispensabile attività di formazione ai principi della gestione sostenibile della pesca, in

linea con le indicazioni delle istituzioni internazionali, comunitarie e nazionali.

Già da diversi anni, e sempre di più in futuro, le stesse istituzioni coinvolgono i pescatori nei

processi attivi di monitoraggio e ricerca. A riguardo va evidenziato che anche l’ICCAT nel 2011

ha lanciato un appello ai pescatori, professionali e ricreativi, per la realizzazione del programma

finalizzato alla marcatura del tonno rosso (http://www.iccat.es/GBYP/en/index.htm).

Nell’ambito di questo progetto si è avviata una campagna promozionale per stimolare i pescatori

a restituire le tag, anche attraverso un compenso economico.

(http://www.iccat.es/GBYP/Documents/POSTERS/ENGLISH.pdf).

Più in generale, circa la crescente rilevanza della pesca ricreativa, si segnalano i sempre più

stretti rapporti tra l’ICCAT stesso, il RAC MED e la CGPM, volti ad approfondire le

problematiche e a proporre soluzioni gestionali, soprattutto per i grandi pelagici: tonno rosso e

pesce spada. La consapevolezza dell’importanza di queste sinergie, riguardanti anche le

associazioni dei pescatori sportivi e ricreativi, è testimoniata dalla loro numerosa presenza

all’interno del RAC MED. Tra queste, per l’Italia, sono membri: Big Game Italia e FIPSAS.

Il RAC MED attraverso il “Gruppo di lavoro sulla pesca ricreativa (GL4)” sta svolgendo un

importante attività di monitoraggio, coordinamento, organizzazione e formulazione di pareri

sulla gestione della pesca, con particolare attenzione a “tentare di armonizzare la legislazione

vigente riguardante la pesca ricreativa nel Mediterraneo europeo, partendo dalla pubblicazione

GFCM Studies and Reviews n. 81 della FAO, testo di riferimento sulla pesca marittima

ricreativa nel bacino del Mediterraneo” (RAC Med - 28 febbraio 2013).

Finalità e metodologia adottati in questo progetto da diversi anni, sono quindi in linea con gli

orientamento comunitari e internazionali, in materia di gestione sostenibile delle risorse

alieutiche.

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Ricordiamo inoltre che la pesca ricreativa del tonno rosso è soggetta ad una serie di limitazioni e

adempimenti, a partire da una quota totale indivisa, assegnata a questa attività. In particolare

sono vigenti le seguenti regole:

la pesca ricreativa è vietata nel periodo 15 ottobre - 15 giugno (Reg. CE 302/2009);

la pesca può essere chiusa anche prima di questa data, qualora si raggiunga in anticipo la

quota assegnata. In questo caso, la pesca può continuare soltanto con la tecnica del “catch

and release”.

secondo lo stesso Regolamento, lo Stato membro ha l’obbligo di rilasciare autorizzazioni

per l’esercizio dell'attività; perciò le unità da diporto che intendono esercitare la pesca al

tonno rosso devono presentare all’Ufficio Circondariale marittimo di competenza

un'apposita dichiarazione, che una volta vidimata ha validità triennale;

è fatto divieto di catturare, detenere a bordo, trasbordare e sbarcare più di un esemplare di

tonno rosso al giorno per barca;

la taglia minima per il tonno rosso nel Mediterraneo è di 30 Kg o 115 cm;

vige l’obbligo di comunicare prima dello sbarco all’Autorità marittima la cattura

effettuata, ed entro 24 ore dallo sbarco va consegnata una copia della dichiarazione di

cattura, secondo un modello prestampato;

lo sbarco deve avvenire in uno dei porti designati

è vietata la commercializzazione del prodotto pescato, così come per ogni cattura della

pesca non professionale.

Anche in relazione al crescente interesse per la tutela e la gestione della pesca del pesce spada

(Xiphias gladius) (Racc. ICCAT 13-04; DM 3 ottobre 2014), dal 2012 il presente progetto si è

esteso, in maniera sistematica, a questa specie. E’ stata svolta la raccolta normativa riguardante

la pesca ricreativa/sportiva del pesce spada e, avvalendosi della rete di rilevatori locali, sono stati

raccolti i dati riguardanti questa specie.

Il progetto, anche quest’anno, ha permesso di raccogliere ulteriori informazioni sulla pesca

ricreativa di altri grandi pelagici, sia pesci ossei che cartilaginei, catture accessorie della pesca al

tonno rosso.

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2. MATERIALI E METODI

La raccolta dei dati sulla flotta della pesca ricreativa del tonno rosso (Thunnus thynnus), secondo

quanto previsto dal Programma, è stata di tipo censitario; le attività prevedevano quindi un

censimento della flotta secondo la metodologia proposta dallo studio pilota condotto nel 2004

(Di Natale et al., 2004) e applicato negli anni seguenti.

La presenza delle barche utilizzate per la pesca ricreativa è stata riscontrata ad opera dei

rilevatori in ogni regione costiera, come in passato, seguendo alcune linee guida di

identificazione:

controllo visivo delle barche, al fine di individuare la presenza di elementi identificativi

dell’attività (poltroncine da combattimento, porta-canna d’altura, divergenti, adesivi,

ecc.);

interviste presso i maggiori negozi per attrezzature sportive da pesca;

interviste generalizzate nei porti;

interviste presso i circoli nautici e sportivi;

interviste mirate con i pescatori ricreativi.

I dati sono stati inseriti in un data base per le successive elaborazioni ed i confronti con quelli

storici.

Il censimento si è focalizzato in modo particolare sul tonno rosso, con l'intento di adempiere in

maniera più puntuale ai termini di riferimento collegati al Reg. CE 199/2008. Quando possibile,

quindi, non sono state considerate le imbarcazioni dedite genericamente alla pesca di grandi

pelagici, per i quali il tonno rosso non rappresenta una cattura mirata, ma sono state conteggiate

tutte le imbarcazioni che nella stagione di pesca 2015 hanno effettuato una pesca mirata al tonno

rosso e/o pesce spada o che almeno una volta abbiano catturato un esemplare.

È stato effettuato anche il monitoraggio di porti campione in diverse aree del territorio,

eseguendo interviste con uso di appositi questionari e con verifiche periodiche. La maggior parte

delle interviste sono state somministrate de visu, per via telefonica e per posta elettronica.

Alcune sono state realizzate tramite negozi di pesca specializzati, circoli e associazioni sportive,

che hanno fornito anche un riscontro incrociato dei dati raccolti. Inoltre un’importante mole di

informazioni è pervenuta dai charter di pesca, altre sono state reperite utilizzando i social

network di gruppi relazionati alla pesca del tonno rosso, alla traina d'altura o ad altre tipologie di

pesca simili che hanno come bersaglio la cattura di tonno rosso e/o pesce spada.

Durante le interviste è stato possibile raccogliere utili informazioni sull’andamento generale

della stagione di pesca.

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Altre notizie hanno avuto per oggetto le “allamate”, le catture/rilasci, le zone di pesca, le

profondità e altro. A queste nozioni di tipo quantitativo se ne sono aggiunte altre di tipo

qualitativo ed alcune considerazioni utili a comprendere meglio la dinamica della pesca.

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3. RISULTATI

Il presente capitolo si articola in una prima parte generale, in cui si espongono risultati su scala

nazionale, seguita da approfondimenti per ogni regione o subregione costiera.

Tonno rosso

Va evidenziato che anche nel 2015, con Decreto Dirigenziale del 23 luglio, la stagione di pesca

ricreativa del tonno è stata anticipatamente sospesa a partire dal 24 luglio 2015.

Si consideri che il termine naturale delle stagione di pesca ricreativa al tonno rosso, sarebbe

dovuto essere il 14 ottobre, come previsto dal REG (CE) 302/2009 e s.m.i. e ribadito nella

Raccomandazione ICCAT 14-04. La sospensione anticipata è stata determinata dal

raggiungimento della quota tonno assegnata alla pesca ricreativa con DM 17 aprile 2015, fissata

a 11 tonnellate su un totale per l’Italia di 2.302,8 (REG (CE) 104/2015).

Inoltre, sempre con DM 17 aprile 2015, “ad esaurimento del contingente di cattura assegnato” si

precisava che tutte le “imbarcazioni autorizzate potranno proseguire l’esercizio dell’attività, solo

ed esclusivamente, mediante la cosiddetta tecnica “catch – release”, fino al 31 dicembre 2015.

Come già evidenziato negli anni precedenti, questa possibilità di pesca con la tecnica del catch

and release ha reso ancor più complesso il lavoro, sia per quanto riguarda il censimento delle

barche impiegate nella pesca ricreativa, sia per la raccolta di tutte le altre informazioni attraverso

le interviste.

Infine va anche ricordato che già nel 2014 l’ICCAT ha pubblicato le sue raccomandazioni e

risoluzioni, sempre in materia di pesca del tonno rosso, con alcuni riferimenti importanti alla

pesca ricreativa e sportiva.

Nella tabella seguente viene fornito un quadro riassuntivo della normativa riguardante la pesca

ricreativa del tonno rosso emanata nel 2015.

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Tab. 3.1 – Quadro sinottico della normativa riguardante la pesca ricreativa/sportiva del

tonno rosso emanata nel 2015.

Riferimento normativo Oggetto

REG. (UE) N. 104/2015 Quote UE 2015

DM 17/04/2015

Ripartizione della quota Italia fra i vai sistemi di

pesca (2015)

DD 05/05/2015

Disposizioni Applicative e Ripartizione Contingente

Nazionale di Cattura

DD 23/07/2015 Chiusura anticipata campagna di pesca 2015

Pesce spada

Per quel che riguarda il pesce spada, il DD del 3 giugno 2015 sancisce i divieti di pesca nei mesi

di marzo, ottobre e novembre 2015.

L’ICCAT ha già posto l’attenzione alla pesca del pesce spada, dapprima con la raccomandazione

n. 11 del 2003 sostituita con la numero 13 del 2004, introducendo “l’obbligo per le Parti

Contraenti di individuare, oltre alle imbarcazioni autorizzate alla pesca professionale del pesce

spada in Mediterraneo, anche quelle che esercitano tale attività in forma sportiva e/o ricreativa”.

Vige inoltre l’obbligo, in caso di cattura, di consegnare la “dichiarazione di cattura” presso gli

uffici delle Capitanerie di Porto entro 24 ore dallo sbarco.

Nella tabella seguente viene fornito un quadro riassuntivo della normativa riguardante la pesca

ricreativa del pesce spada emanata nel 2015.

Tab. 3.2 – Quadro sinottico della normativa riguardante la pesca

ricreativa/sportiva del pesce spada emanata nel 2015.

Anno

Riferimento

normativo Oggetto

2015 DD 3/06/2015 Misure di gestione

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Censimento

Una delle attività del progetto è stata la rilevazione delle barche dedite alla pesca ricreativa al

tonno rosso ed al pesce spada nelle varie regioni italiane, con un aggiornamento della serie

storica 2011-2014.

La realizzazione del censimento ha comportato uno sforzo operativo notevole, per la lunghezza

delle coste italiane, quasi 8.000 km, per il numero di uffici marittimi (oltre 250 tra capitanerie,

circondari, uffici locali e delegazioni), per il numero elevato di luoghi di sbarco esistenti (oltre

800 in totale, tra porti, darsene, rimessaggi a terra, ecc), in un quadro in cui la disponibilità dei

pescatori ricreativi diminuisce al passare delle stagioni di pesca.

Nella Tab. 3.3 si riporta l’esito del censimento riguardante le barche attrezzate per svolgere la

pesca ricreativa mirata al tonno rosso e/o pesce spada, suddivise per regione e classi

dimensionali.

Complessivamente sono state censite 6.674 barche, di cui il 73,55 % di lunghezza inferiore ai 7,5

metri. Sono quindi ampiamente più diffuse le barche piccole. Nella classe dimensionale fra 7,5 m

e 12 sono state censite 1.286 imbarcazioni (pari al 19,27 %) e fra i 12,1 m ed i 20 m ne sono state

censite 479 (il 7,18 %). Nessuna di dimensioni superiori ai 20 metri. Rispetto al 2014, quando le

barche censite erano 6.822, è stata registrata una diminuzione pari al 2,2 %

La Sardegna è la regione in cui sono state censite il maggior numero di barche, seguita dal Lazio

e dalla Liguria. Il minor numero invece è stato censito in Molise. (Tab. 3.4).

Tab. 3.3 – Quadro sinottico del censimento riguardante le barche attrezzate per svolgere la pesca ricreativa

mirata al tonno rosso e/o pesce spada - 2015.

ANNO 2015 Lunghezza F.T.

Regione o sub-

regione

<7,5 m 7,5-12 m 12,1-20 m > 20

m

TOTALE n TOTALE %

Abruzzo 320 92 15 0 427 6,40

Calabria jonica 104 7 0 0 111 1,66

Calabria tirrenica 246 21 2 0 269 4,03

Campania 294 38 2 0 334 5,00

Emilia Romagna 225 16 1 0 242 3,63

Friuli Venezia

Giulia

212 11 0 0 223 3,34

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Lazio 891 151 5 0 1.047 15,69

Liguria 298 356 306 0 960 14,38

Marche 304 67 7 0 378 5,66

Molise 50 3 0 0 53 0,79

Puglia con Tremiti

(compartimento di

Termoli - Molise) e

Basilicata jonica

33 40 0 0 73 1,09

Sardegna

occidentale

84 14 0 0 98 1,47

Sardegna

settentrionale

666 57 10 0 733 10,98

Sardegna

sudorientale

229 28 1 0 258 3,87

Sicilia

(Compartimenti da

Trapani a Catania)

ovvero Sicilia

sudoccidentale

55 17 5 0 77 1,15

Sicilia nord

occidentale

(Compartimento di

Palermo)

76 17 0 0 93 1,39

Sicilia

nordorientale e

costa Ionica

228 29 8 0 265 3,97

Toscana 156 286 113 0 555 8,32

Veneto 438 36 4 0 478 7,16

TOTALE n 4.909 1.286 479 0 6.674 100

TOTALE % 73,55 19,27 7,18 0 100

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Tab. 3.4 – Serie storica del censimento riguardante le barche attrezzate per svolgere la pesca

ricreativa mirata al tonno rosso e/o pesce spada; 2011-2015.

Anno 2011 2012 2013 2014

2015

differenza % 2014-

2015

Regione

Abruzzo 597 697 529 467 427 -8,6

Calabria 441 462 453 615 380 -38,2

Campania 296 284 337 344 334 -2,9

Emilia-Romagna 192 213 196 227 242 6,6

Friuli Venezia Giulia 41 56 90 100 223 123

Lazio 713 954 1.172 1.151 1.047 -9

Liguria 949 1.015 979 980 960 -2

Marche 553 601 477 434 378 -12,9

Molise 67 69 56 53 53 0

Puglia e Basilicata i. 252 150 110 95 73 -23,2

Sardegna 736 683 801 1.154 1.089 -5,6

Sicilia 537 273 250 201 435 116,4

Toscana 512 698 695 508 555 9,3

Veneto 375 474 394 493 478 -3

TOTALE n 6.261 6.629 6.539 6.822 6.674 -2,2

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Monitoraggio nei porti campione

Come previsto dal programma, è stata anche effettuata un’indagine attraverso interviste ai

pescatori, in diversi porti di particolare importanza per la pesca ricreativa del tonno rosso e di

altri grandi pelagici, con particolare riguardo al pesce spada.

In ognuno di questi porti sono state effettuate interviste ai pescatori ricreativi e sportivi per

ottenere un quadro dettagliato sull’andamento della stagione di pesca, delle catture effettuate,

della caratterizzazione dell’attività e delle problematiche. Si precisa che per quanto riguarda il

tonno rosso, malgrado la richiesta specifica di tenere separate le catture vere e proprie da quelle

ascrivibili al catch and release, molti pescatori non hanno ritenuto opportuno indicarlo in

maniera puntuale.

A livello nazionale, dei 246 pescatori intervistati il 41 % sono sportivi, hanno cioè svolto almeno

una gara di pesca. Gli stessi fanno comunque numerose uscite di tipo ricreativo. La stragrande

maggioranza di questi è associato alla FIPSAS, mentre gli altri sono associati a Big Game ed

EFSA. Per quanto riguarda la lunghezza delle barche impiegate e la potenza motore, anche

dall’analisi di quelle utilizzate dai pescatori intervistati, risultano relativamente piccole (7,0 metri

è la media nazionale) con motori da circa 134 hp.

Nella Tab. 3.5 si riportano le interviste suddivise per regione.

Per quanto riguarda la tecnica di pesca, il drifting è in Italia quella più diffusa, con una frequenza

del 42,5% su scala nazionale, contro il 37,3 % della traina ed il 20,2 % raggiunto dalla altre

tecniche nel loro insieme (spinning, bolentino, jigging, etc).

A livello regionale, il drifting è preferito in Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna,

Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia e Veneto, con valori che

oscillano dal minimo del 38,6 % in Veneto all’82,5 % in Abruzzo. Nelle rimanenti regioni

(Liguria, Puglia e Toscana) la traina risulta essere la tecnica preferita, seguita dal drifting in

Puglia e Toscana, e dalle altre tecniche in Liguria. (Tab. 3.6).

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Tab. 3.5 – Numero delle interviste effettuate per regione – 2015.

Regione

n.

interviste

pescatori

sportivi

pescatori

ricreativi

lunghezza

media

barca (m)

potenza media

motore (hp)

Abruzzo 8

8 7,8 167,5

Calabria 29 14 15 7,4 134,4

Campania 9

9 7,2 114,4

Emilia-Romagna 8

8 6,7 118,1

Friuli Venezia

Giulia 6

6 6,3 98,3

Lazio 8 8 6,7 115,6

Liguria 49 49 7,5 51,1

Marche 5 5 6,7 156,0

Molise 2 2 6,0 125,0

Puglia e

Basilicata i. 48 37 11 8,1 233,5

Sardegna 29 2 27 6,6 132,8

Sicilia 31 31 6,7 132,9

Toscana 6 6 7,0 140,0

Veneto 8 8 7,1 150,7

ITALIA 246 102 144 7,0 133,6

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Tab. 3.6 – Percentuali di impiego delle tecniche di pesca per regione

e nazionale – 2015.

Regione Drifting Traina

Altro

(spinning,

bolentino

e jigging,

etc.)

Abruzzo 82,5 12,6 4,9

Calabria 62,6 29,2 8,2

Campania 80,9 9,8 9,3

Emilia-Romagna 52 24,5 23,5

Friuli Venezia Giulia 85,1 7,9 6,9

Lazio 74,1 20,7 5,2

Liguria 10,2 47,2 42,6

Marche 61,5 19,3 19,3

Molise 70,5 29,5 0

Puglia e Basilicata ionica 14,9 85,1 0

Sardegna 69,2 25 5,8

Sicilia 55,7 43,7 0,7

Toscana 44 56 0

Veneto 38,6 25,5 35,9

Italia 42,5 37,3 20,2

Le interviste hanno fornito informazioni anche sulle specie accessorie (specie non target) di

grandi pelagici oggetto di pesca ricreativa/sportiva.

Nella Tab. 3.7 viene riportato un quadro delle più ricorrenti catture delle specie accessorie fatte

dai 246 pescatori intervistati, mentre in figura 3.1 è rappresentato il valore percentuale. Si evince

che la specie più pescata, sia in termini di numero che di peso, è la palamita con 2.150 esemplari,

per un totale di 720,2 Kg. Seguono il tombarello e l’alletterato rispettivamente con 1.484

esemplari e 419,7 Kg e 1.288 esemplari e 357,9 Kg. In rari casi il pesce spada è catturato come

specie accessoria della pesca al tonno rosso.

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Nelle tabelle 3.8 vengono riportati il numero ed il peso totale delle catture accessorie per regione,

come valori assoluti (Tab. 3.8.a) ed in proporzione alle interviste effettuate (Tab. 3.8.b).

Tab. 3.7 – Quadro sinottico dei dati rilevati, relativamente alle specie non target catturate – 2015.

Specie

3 Alpha

code Numero

Peso totale

(Kg)

Peso medio

(Kg)

Aguglia imperiale MSP - 209,2 -

Alalunga ALB 629 441,5 0,7

Alletterato LTA 1.288 357,9 0,3

Lampuga DOL 440 406,8 0,9

Palamita BON - 720,2 -

Pesce spada SWO 17 198 11,6

Squali SHK 84 402,5 4,8

Tombarello FRZ 1.484 419,7 0,3

Fig.3.1 Valore percentuale in peso ed in numero delle catture accessorie più ricorrenti

0

5

10

15

20

25

30

35

40

Agugliaimperiale

Alalunga Alletterato Lampuga Palamita Pesce spada Squali Tombarello

Valore percentuale in peso ed in numero delle catture accessorie più ricorrenti

numero totale = 6348 peso totale = 3155,8 Kg

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Tab. 3.8.a – Prospetto regionale dei dati rilevati dalle 246 interviste svolte in Italia, relativamente alle catture accessorie– 2015 – valori assoluti.

Abbruzzo Calabria Campania Emilia R.

Friuli

V.G. Lazio Liguria Marche Molise

Puglia e

Basilicata i. Sardegna Sicilia Toscana

Veneto

NUMERO

alalunga ALB 2 1 1 3 4 2 464 142 3 2 5

palamita BON 43 53 60 70 50 50

20 88 35 2 70

lampuga o corifena DOL 52 2 4 1 1 315 2 53 3 1 3 3

tombarello FRZ 1.372 112

alletterato LTA 28 3 2 1.156 66 1 8 22 2

aguglia imperiale MSP 2 1

2 3 1 1

altre OTH 9 155 7 13 2.131 7 2 126 23 9 5

squali SHK 2 3 3 3 2 2 53 1 4 1 9 1

pesce spada SWO 2 1 1 1 4 6 2

PESO MEDIO (kg)

alalunga ALB 3 5 5 15 18 13 167 166 19 14 17

palamita BON 41 57 44 40 24 19 319 8 104 20 4 40

lampuga o corifena DOL 43 18 24 10 10 161 8 65 30 10 2 26

tombarello FRZ 313 107

alletterato LTA 5 10 8 195 103 6 18 5 6

aguglia imperiale MSP 18 10 114 19 30 10 8

altre OTH 145 271 180 255 195 110 30 180 453 255 43

squali SHK 30 50 75 35 16 30 31 8 60 20 39 8

pesce spada SWO 25 10 10 10 8 85 50

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Tab. 3.8.b – Prospetto regionale dei dati rilevati dalle 246 interviste svolte in Italia, relativamente alle catture accessorie– 2015 – valori rapportati al numero delle interviste

condotte.

Abbruzzo Calabria Campania Emilia R.

Friuli

V.G. Lazio Liguria Marche Molise

Puglia e

Basilicata

ionica Sardegna Sicilia Toscana Veneto

interviste effettuate 8 29 9 8 6 8 49 5 2 48 29 31 6 8

NUMERO

alalunga ALB 0,3 0,1 0,1 0,4 0,7 0,3 9,5 3,0 0,1 0,1 0,6

palamita BON 5,4 1,8 6,7 8,8 8,3 6,3

4,0 1,8 1,2 0,3 8,8

lampuga o corifena

DOL 1,8 0,2 0,5 0,2 0,1 6,4 0,4 1,1 0,1 0,1 0,5 0,4

tombarello FRZ 28,0 2,3

alletterato LTA 1,0 0,4 0,3 23,6 1,4 0,1 0,3 3,7 0,3

aguglia imperiale MSP 0,1 0,1

0,1 0,1 0,1 0,1

altre OTH 1,1 5,3 0,8 1,6 43,5 1,4 1,0 2,6 0,8 0,3 0,6

squali SHK 0,3 0,1 0,3 0,4 0,3 0,3 1,1 0,2 0,1 0,1 1,5 0,1

pesce spada SWO 0,2 0,1 0,1 0,2 0,1 0,2 0,1

PESO MEDIO (kg)

alalunga ALB 0,4 0,2 0,6 1,9 3,0 1,6 3,4 3,5 0,7 0,5 2,1

palamita BON 5,1 2,0 4,9 5,0 4,0 2,4 6,5 1,6 2,2 0,7 0,7 5,0

lampuga o corifena

DOL 1,5 2,0 3,0 1,7 1,3 3,3 1,6 1,4 1,0 0,3 0,3 3,3

tombarello FRZ 6,4 2,2

alletterato LTA 0,2 1,3 1,3 4,0 2,2 0,2 0,6 0,9 0,8

aguglia imperiale MSP 0,6 1,1 2,3 0,4 1,0 0,3 1,0

altre OTH 18,1 9,3 20,0 31,9 4,0 22,0 15,0 3,8 15,6 8,2 5,4

squali SHK 3,8 1,7 8,3 4,4 2,7 3,8 0,6 1,6 2,1 0,6 6,5 1,0

pesce spada SWO 2,8 1,3 1,3 2,0 0,2 2,9 1,6

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Di seguito vengono presentati i risultati in dettaglio per ogni regione costiera.

3.1 Friuli Venezia Giulia

Introduzione

L’area di studio (Fig. 3.1.1) comprende circa 80 km di costa prevalentemente sabbiosa e bassa

nella parte più occidentale della regione, dove si trovano le lagune di Marano e di Grado; alta

invece nella parte più orientale, dove i rilievi del Carso si spingono fino al mare.

Fig. 3.1.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso

In tutta l’area le batimetrie sono molto ridotte e comunque non superano i 50 m di profondità.

La zona è storicamente molto ricca di tonni, sia nel periodo primaverile, che da metà estate fino

ad autunno inoltrato. Si sottolinea che negli ultimi anni la loro presenza è consistente anche nei

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mesi invernali; una situazione che ha modificato i calendari di pesca, anche in relazione alle

novità recenti riguardanti la pratica del catch and release.

Per quanto riguarda la pesca del tonno rosso, la tecnica più utilizzata è la pesca al drifting, ma

si sono registrati discreti risultati anche con tecniche quali la traina e lo spinning. La presenza

di fondali non molto profondi costringono i tonni a fughe con traiettorie piuttosto orizzontali e

quindi favoriscono l’utilizzo di attrezzature non molto pesanti (30-80 libbre) che esaltano la

sportività della cattura prolungando la lotta con il pesce. Le battute di pesca vengono

concentrate nelle prime ore del mattino e sembrerebbe che i venti dai quadranti occidentali

favoriscano la frequenza delle catture, la ragione è da ricercarsi in fenomeni oceanografici

probabilmente relazionati con l’innesco della rete trofica per fenomeni di upwelling.

Risultati

Nella regione considerata sono state censite un totale di 223 imbarcazioni (Tab. 3.3). Il numero

totale di interviste raccolte riguardanti la pesca del tonno rosso è di 6 (Tab. 3.1.1). Non sono

state raccolte interviste relative alla pesca del pesce spada.

Tab. 3.1.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche che

ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.

Compar

timento Porto base

n.

intervi

ste

n.

uscite

n. catture

tonno x

uscita

n. rilasci

tonno x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

rilasci (kg)

media/barca media media

MN Lignano 3 48 0.25 0.08 49.2 37.5

MN Grado 1 15 0.26 0.13 45 27.5

MN Monfalcone 1 12 0.33 0 57.5 0

TS Trieste 1 26 0.31 0.08 45 40

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Tonno rosso

La disponibilità dei pescatori ricreativi in tutto l’alto adriatico è leggermente più alta rispetto ad

altre regioni. Nonostante ciò, i malumori relativi alla ridotta quota di catture concessa al settore

durante la stagione di pesca 2015 sono molto diffusi. Inoltre, gli intervistati hanno richiesto,

come in altre regioni, che le quote vengano gestite in maniera individuale per ogni singola

autorizzazione. Questo permetterebbe a tutti i pescatori di usufruire della risorsa. Le catture in

questa area sono state effettuate per la maggior parte tra le 3 e le 10 miglia dalla costa con una

taglia media degli esemplari pari a 45-60 Kg. Le tecniche di pesca maggiormente utilizzate

sono il drifting, lo spinning e la traina.

Come si evince dalla tabella 3.1.1, mediamente per ogni battuta di pesca ogni barca ha catturato

fra 0.25 e 0.33 tonni, che vuol dire che – in media – ogni barca ha catturato un tonno ogni 3 o 4

uscite. Le taglie medie degli esemplari catturati son ben al di sopra della taglia minima stabilita

per legge.

Le catture seguite da rilascio hanno raggiunto un valore numerico medio compreso nel range

fra zero e 0.13, che significa che, a parte il caso del pescatore di Monfalcone che dichiara di

non aver effettuato catture dopo la chiusura della campagna di pesca, gli altri hanno catturato (e

poi rilasciato) fra 0.08 e 0.13 tonni per barca per uscita, ovvero un esemplare ogni 8 – 13 uscite.

Nel caso del catch and release si sono verificate catture di taglia media anche inferiore alla

minima di legge.

Pesce spada

In Friuli Venezia Giulia, come nel resto del nord Adriatico, è emerso come il pesce spada

risulta essere una specie decisamente rara nel settore ricreativo. In tutto il territorio regionale

non è stata censita alcuna cattura di questa specie.

Selaci

Durante l'indagine effettuata risulta che nessuna specie di selace è cattura abituale durante la

pesca del tonno rosso. In ogni caso, sono state censite due catture/rilascio di verdesca (Prionace

glauca) del peso stimato di 8-10 Kg ognuna.

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3.2 Veneto

Introduzione

L’area di studio (Fig. 3.2.1) comprende circa 150 km di costa prevalentemente bassa e

sabbiosa, che si caratterizza per la presenza di ambienti lagunari. La Laguna di Venezia è estesa

per 50 km da Chioggia a Iesolo ed è larga circa 10 km. Comunica col mare aperto tramite le

bocche di Chioggia, di Malamocco e di Lido di Venezia. Vi sono poi la Laguna di Caorle e la

zona umida del delta del Po al confine sud della regione.

Fig. 3.2.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso

Questa e rappresenta una delle zone di maggior interesse per la pesca del tonno rosso di tutto il

nord Adriatico. La foce del Po è inoltre uno dei luoghi dove si sono sviluppate e messe a punto

le prime tecniche per la pesca ricreativa del tonno rosso.

In tutta l’area, le batimetrie sono molto ridotte e comunque non superano i 50 m di profondità.

La zona è storicamente molto ricca di tonni, sia nel periodo primaverile, che da metà estate fino

ad autunno inoltrato. Si sottolinea che negli ultimi anni la loro presenza è consistente anche nei

mesi invernali; una situazione che ha modificato i calendari di pesca, anche in relazione alle

novità recenti riguardanti la pratica del catch and release.

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La tecnica maggiormente utilizzata è il drifting che molto spesso viene svolta con esche vive.

Le attrezzature maggiormente utilizzate sono medio-leggere (30-80 libbre) una prerogativa

della costa adriatica dove, grazie alle ridotto profondità il tonno allamato è incapace di

sviluppare tutta la sua forza in verticale e quindi predilige traiettorie di fuga orizzontali, dove

non può sviluppare una grande potenza. Ciò consente l’uso di attrezzature leggere. Questo

aspetto esalta la sportività della cattura e la rende molto più emozionante, dando maggiore

soddisfazione ai pescatori ricreativi.

Risultati

Nella regione considerata sono state censite un totale di 478 imbarcazioni (Tab. 3.3). Il numero

totale di interviste raccolte relative alla pesca del tonno rosso è di 8 (Tab. 3.2.1). Non sono state

ottenute interviste di pescatori che si dedicano esclusivamente alla pesca del pesce spada.

Tab. 3.2.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche che

ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.

Compar

timento Porto base

n.

intervi

ste

n.

uscite

n. catture

tonno x

uscita

n. rilasci

tonno x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

rilasci (kg)

media/barca media media

CI Barricata 1 14 0.21 0 48.3 0

CI Albarella 1 24 0.17 0.04 45 45

CI Brondolo 1 17 0.35 0.12 60 50

CI Chioggia 2 36 0.31 0.14 45 45

VE Mestre 1 16 0.25 0.12 65 57.5

VE Jesolo 1 20 0.40 0.05 45 45

VE Falconera 1 18 0.22 0.06 50 45

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Tonno rosso

Secondo gli intervistati, il numero di animali catturati per battuta di pesca per ogni barca in

media è variato fra 0,17 e 0,40. Ovvero un tonno ogni 3 – 6 uscite. La taglia media per cattura,

sempre superiore alla taglia minima consentita dalla legge, è variata fra 45 e 65 Kg.

Si sono riscontrati, come in buona parte del territorio nazionale, diffusi malumori relativi alla

ridotta quota di catture concessa al settore durante la stagione di pesca 2015. Inoltre, i pescatori

intervistati hanno espresso il desiderio che le quote vengano gestite in maniera individuale per

ogni singola autorizzazione. Questo permetterebbe a tutti i pescatori di usufruire della risorsa.

Le catture in questa area sono state effettuate per la maggior parte tra le 2 e le7 miglia dalla

costa, le tecniche di pesca maggiormente utilizzate sono lo spinning, il drifting e la traina.

Pesce spada

Come nel resto del nord adriatico, anche in Veneto è emerso come il pesce spada risulta essere

una specie decisamente rara nel settore ricreativo. In tutto il territorio regionale non è stata

censita nessuna cattura di questa specie.

Selaci

Durante l'indagine effettuata risulta che nessuna specie di selace è cattura abituale durante la

pesca del tonno rosso. In ogni caso, è stata censita una catture/rilascio di verdesca (Prionace

glauca) del peso stimato di 8-10 Kg.

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3.3 Emilia Romagna

Introduzione

Il territorio in questione (Fig. 3.3.1) ha circa 120 km di costa prevalentemente bassa e sabbiosa,

ampia da pochi metri ad oltre 200 metri, con un valore medio di circa 70 m.

Fig. 3.3.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso

In tutta l’area, le batimetrie sono molto ridotte e comunque non superano i 50 m di profondità.

La zona è storicamente molto ricca di tonni, sia nel periodo primaverile, sia da metà estate fino

ad autunno inoltrato. Si sottolinea che negli ultimi anni la loro presenza è consistente anche nei

mesi invernali; una situazione che ha modificato i calendari di pesca, anche in relazione alle

novità recenti riguardanti la pratica del catch and release.

Per quanto riguarda la pesca del tonno rosso, proprio nella zona nord della regione, in vicinanza

del delta del Po, negli anni ottanta si è cominciata a praticare la pesca con la tecnica del drifting

(anche con esche vive oltre a sarde e alacce), con ottimi risultati. Nei decenni successivi si sono

poi diffuse altre tecniche, quali la traina e lo spinning. Le attrezzature utilizzate non sono mai

pesanti (30-80 libbre) come riscontrato per il nord adriatico dove grazie alle ridotte profondità

la fuga del tonno sviluppa poca potenza in verticale e permette di utilizzare attrezzature di

questo tipo. Il vantaggio è una lotta piu prolungata con il pesce e maggiore sensibilità,

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caratteristiche che sono estremamente ricercate dagli appassionati in questo settore della pesca

ricreativa.

Risultati

Nella regione considerata sono state censite un totale di 242 imbarcazioni (Tab. 3.3). Il numero

totale di interviste raccolte riguardanti la pesca del tonno rosso è di 8 (Tab. 3.3.1). Non sono

state raccolte interviste relative alla pesca del pesce spada.

Tab. 3.3.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche che

ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.

Compar

timento Porto base

n.

intervi

ste

n.

uscite

n. catture

tonno x

uscita

n. rilasci

tonno x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media

RM Cattolica 1 23 0.26 0.09 48.3 40

RM Porto Verde 1 30 0.20 0.13 45 53.7

RM Riccione 2 43 0.37 0.07 50 50

RM Rimini 1 35 0.20 0.11 50 45

RM Cesenatico 1 24 0.25 0 48.3 0

RA Ravenna 1 24 0.29 0.16 45 37.5

RA Porto Goro 1 25 0.24 0.16 45 41.2

Tonno rosso

La disponibilità dei pescatori ricreativi in Emilia Romagna ed in generale in tutto l’alto

adriatico è leggermente più alta rispetto ad altre zone. Nonostante ciò, i malumori relativi alla

ridotta quota di catture concessa al settore durante la stagione di pesca 2015 sono molto diffusi.

Inoltre, gli intervistati hanno richiesto, come in altre regioni, che le quote vengano gestite in

maniera individuale per ogni singola autorizzazione. Questo permetterebbe a tutti i pescatori di

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usufruire della risorsa. Le catture in questa area sono state effettuate per la maggior parte tra le

2 e le 12 miglia dalla costa con una taglia media degli esemplari pari a 45-50 Kg. Le tecniche di

pesca maggiormente utilizzate sono il drifting, lo spinning e la traina. Le profondità dove si

sono riscontrate maggiori catture vanno dai 30 ai 50 metri.

Pesce spada

Come nelle altre aree di studio, anche in Emilia Romagna è emerso che il pesce spada non

risulta essere una specie diffusa nel settore ricreativo. In tutto il territorio regionale è stata

censita una cattura/rilascio di un esemplare di circa 10 Kg.

Selaci

Durante l'indagine effettuata risulta che nessuna specie di selace è cattura abituale durante la

pesca del tonno rosso. In ogni caso, sono state censite tre catture/rilascio di selaci di peso

stimato 10-15 Kg. In nessuno dei casi è stato possibile risalire alla specie di appartenenza.

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3.4 Marche

Introduzione

L’area d’interesse è rappresentata dalle Marche (Fig. 3.4.1), dove la pesca ricreativa con

particolare interesse al tonno rosso, viene praticata lungo tutti i 160 Km di costa, a differenti

distanze e con una flotta molto variabile nelle dimensioni delle imbarcazioni.

La costa si presenta bassa e sabbiosa dal promontorio di Gabicce Mare alla foce del Tronto, ad

eccezione del promontorio del monte Conero, alto 572 metri, che spezza la continuità delle

coste sabbiose.

Fig. 3.4.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso

Il punto più pescoso dell’intera regione sembrano essere i fondali antistanti Porto San Giorgio.

In queste zone la tecnica maggiormente utilizzata è il drifting con attrezzature non molto

pesanti (50-80 libbre) per amplificare il senso di sportività nella lotta e cattura dei tonni. Il

fondale non molto profondo facilita l’uso di questo tipo di attrezzature perché la fuga del tonno

non è mai verticale e permette di gestire meglio la potenza degli animali durante il recupero.

Vengono di solito utilizzate esche come boghe, cefali e sarde o alacce.

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La regione è molto attiva sotto il punto di vista sportivo e molto spesso ospita competizioni di

carattere nazionale o internazionale.

Risultati

Nella regione considerata sono state censite un totale di 378 imbarcazioni (Tab. 3.3). Il numero

totale di interviste raccolte riguardanti la pesca del tonno rosso è di 5 (Tab. 3.4.1). Non è stata

ottenuta nessuna intervista relativa alla pesca del pesce spada.

Tab. 3.4.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche che

ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.

Comparti

mento Porto base

n.

inter

viste

n.

uscite

n. catture

tonno x

uscita

n. rilasci

tonno x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media

SB San B.

Tronto 1 24 0.25 0.17 50 40

AN Civitanova 1 21 0.14 0.05 63.3 100

AN Portonovo 1 16 0.25 0.12 55 57.5

AN Ancona 1 28 0.21 0.14 55.8 47.5

PS Fano 1 20 0.35 0 51.4 0

Tonno rosso

La disponibilità dei pescatori ricreativi a fornire informazioni per questo rilevamento è

diminuita. La causa principale di questo problema è da attribuirsi alla ridotta quota di catture

concessa al settore durante la stagione di pesca 2015. Le impressioni dei pescatori hanno

confermato in buona parte quanto osservato lo scorso anno. Le catture in questa area sono state

effettuate per la maggior parte tra le 2 e le 12 miglia dalla costa con una taglia media degli

esemplari pari a 50-60 Kg. Le profondità dove si sono riscontrare il maggior numero di

allamate vano dai 40 agli 85 metri. Le tecniche di pesca maggiormente utilizzate sono il

drifting, la traina e lo spinning.

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Pesce spada

Nelle Marche il pesce spada non risulta essere una preda ricercata nel settore ricreativo. In tutto

il territorio regionale è stata censita una cattura/rilascio di un esemplare di circa 10 Kg.

Selaci

Durante l'indagine effettuata risulta che nessuna specie di selace è cattura abituale durante la

pesca del tonno rosso. In ogni caso, durante l'indagine effettuata è stato possibile censire 1

cattura/rilascio di verdesca (Prionace glauca) di circa 10 Kg.

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3.5 Abbruzzo

Introduzione

L’area geografica di interesse è rappresentata dalla regione Abruzzo (Fig. 3.5.1) dove di solito

la pesca del tonno rosso viene praticata da 2 a 15 miglia dalla costa. In generale gli individui

più grandi vengono catturati in zone di alta produttività come le foci dei fiumi, dove la tecnica

maggiormente utilizzata è il drifting con esca fresca (alaccie o sarde). Le attrezzature impiegate

per questo tipo di pesca sono medio-pesanti (60-100 libbre) per essere in grado di aver ragione

di una preda oversize che in queste zone non sono rare.

Fig. 3.5.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso

Anche le piattaforme di estrazione petrolifera rivestono un ruolo chiave nella pesca di individui

di tonno rosso di medie dimensioni. In questo caso i pescatori insidiano i tonni alle prime ore

del mattino facendo molta attenzione alle fasi lunari che rivestono un ruolo determinante

soprattutto in questo tipo di pesca. I tonno vengono insidiati al drifting con esca fresca ma

anche a spinning, le attrezzature utilizzate sono leggere (30-70 libbre) per cercare il massimo

livello di sportività e rendere la cattura difficile e lunga.

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Risultati

Nella regione considerata sono state censite un totale di 427 imbarcazioni (Tab 3.3). Il numero

totale di interviste raccolte relative alla pesca del tonno rosso è di 8 (Tab. 3.5.1). Non sono state

ottenute interviste di pescatori che si dedicano esclusivamente alla pesca del pesce spada.

Tab. 3.5.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche che

ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.

Compar

timento Porto base

n.

intervi

ste

n.

uscite

n. catture

tonno x

uscita

n.rilasci

tonno x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media

OR Vasto 1 22 0.27 0 50 0

OR S.Vito 1 29 0.14 0.14 50 50

OR Ortona 2 48 0.31 0.12 52.6 55.8

PC Pescara 2 45 0.24 0.18 52.3 50

PC Giulianova 1 13 0.15 0.15 55 42.5

PC F. Tronto 1 24 0.17 0.12 50 41.7

Tonno rosso

In questa regione, per il terzo anno consecutivo, la disponibilità dei pescatori ricreativi è

diminuita. La causa principale di questo problema è da attribuirsi alla ridotta quota di catture

concessa al settore durante la stagione di pesca 2015. Alcuni pescatori hanno dichiarato di non

aver pescato nulla, anche se molti altri hanno dichiarato che il trend della presenza di tonni e

quindi di catture e/o rilasci è aumentato negli ultimi 5 anni. Le tecniche di pesca maggiormente

utilizzate sono il drifting e la traina anche se lo spinning sembrerebbe dare buoni risultati in

alcuni contesti. Il peso medio della maggior parte delle catture oscilla intorno ai 50 Kg.

Infine, sono state raccolte alcune importanti osservazioni di pescatori che svolgono attività di

charter di pesca e conoscono molto bene la situazione in una vasta fascia della costa abruzzese.

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Secondo loro la regolamentazione della stagione di pesca non è efficace, e propongono una

quota di catture pro-capite. Questo permetterebbe a tutti di usufruire della possibilità di

effettuare catture, seppur entro il limite spettante.

Come detto, la stima delle imbarcazioni che effettuano la pesca al tonno rosso è di 427 unità.

Bisogna considerare la possibilità che questa sia una sottostima del numero reale. Infatti molte

imbarcazioni (soprattutto di piccole dimensioni) molto spesso non vengono ormeggiate nei

porti, ma ammarate solo durante le battute di pesca.

Pesce spada

In Abruzzo il pesce spada non è una specie di elevato interesse nel settore ricreativo.

Selaci

Durante l'indagine effettuata risulta che nessuna specie di selace è cattura abituale durante la

pesca del tonno rosso. Nella regione sono state censite 2 catture/rilascio di verdesca (Prionace

glauca) di circa 10-20 Kg. Questa sembrerebbe essere la più comune specie di selace come by-

catch della pesca del tonno rosso.

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3.6 Molise

Introduzione

L’area geografica di interesse è rappresentata dalla regione Molise (Fig. 3.6.1) dove di solito la

pesca del tonno rosso viene praticata da 1 a 9 miglia dalla costa. I 35 Km di costa di questa

regione sono storicamente meno pescosi rispetto alle regioni di Abruzzo e Marche.

Fig. 3.6.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso

La tecnica di pesca maggiormente utilizzata è quella del drifting con sarde o alaccie. Anche la

traina viene praticata con esche artificiali. Le attrezzature utilizzate sono medio-pesanti (60-100

libbre) per quanto riguarda il drifting, mentre i pescatori a traina preferiscono utilizzare

esclusivamente attrezzature pesanti (100-130 libbre). Le batimetriche maggiormente

frequentate dai pescatori vanno dai 30 ai 45 metri. Le catture vengono effettuate generalmente

nelle prime ore della mattina a profondità ridotte, mentre nelle ore centrali della giornata i tonni

sembrano venire allamati con maggiore frequenza a profondità maggiori. Non sono state

raccolte suffiecienti informazioni per valutare la possibile influenza del ciclo lunare sulle

catture effettuate.

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Risultati

Nella regione considerata sono state censite un totale di 53 imbarcazioni (Tab. 3.3). Il numero

totale di interviste raccolte riguardanti la pesca del tonno rosso è di 2 (Tab. 3.6.1). Non è stata

ottenuta nessuna intervista relativa alla pesca del pesce spada.

Tab.3.6.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche che

ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.

Compar

timento Porto base

n.

intervi

ste

n. uscite

n. catture

tonno x

uscita

n. rilasci

tonno x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media

TM Termoli 2 44 0.29 0.04 52.3 45

Tonno rosso

La disponibilità dei pescatori ricreativi è diminuita in accordo con quanto osservato anche lo

scorso anno. La causa principale di questo problema è da attribuire alla ridotta quota di catture

concessa al settore durante la stagione di pesca 2015.

Le impressioni dei pochi pescatori che hanno collaborato confermano in buona parte quanto

osservato lo scorso anno. Le catture in questa ridotta area di studio sono state effettuate per la

maggior parte tra le 2 e le 6 miglia dalla costa con un peso medio degli esemplari pari a circa

50 Kg. Le tecniche di pesca maggiormente utilizzate sono il drifting e la traina.

Pesce spada

In Molise il pesce spada non è una specie di elevato interesse nel settore ricreativo.

Selaci

Durante l'indagine effettuata risulta che nessuna specie di selace è catturata abitualmente

durante la pesca del tonno rosso. Nella regione considerata non è stata censita alcuna cattura

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durante la stagione di pesca attuale e non sono state raccolte informazioni per queste specie

relative alle stagioni di pesca degli anni passati.

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3.7 Puglia e Basilicata ionica

Introduzione

La costa pugliese presenta una lunghezza di circa 962 chilometri (Isole Tremiti comprese) e

consta di circa 66 porti/approdi turistici. Mentre quella della Basilicata ionica si estende per

circa 53 km e consta di 3 porti/approdi turistici (Fig. 3.7.1).

Fig. 3.7.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso

In Puglia e Basilicata ionica, al 31.12.2014, si registrano iscritte nei Registri degli Uffici

Marittimi periferici e negli Uffici Provinciali della MCTC 3.234 unità da diporto ovvero il

3,1% sul totale nazionale (Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Il diporto

nautico in Italia- Anno 2014).

Da un’osservazione dei diversi contesti del diporto nautico emerge la prevalenza di ormeggi

“stanziali” per imbarcazioni (da 6-15 m) a servizio dei residenti, quasi sempre presso circoli

nautici, associazioni sportive e similari.

L’attività di rilevamento è stata compiuta presso i porti/approdi della Puglia e del versante

ionico della Basilicata e si è svolta mediante l’intervista/colloquio con pescatori

sportivi/ricreativi, addetti delle Capitanerie di Porto, soci della Lega Navale Italiana, dei circoli

nautici, ect.

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Non sono stati rilevati i porti/approdi di Taranto-Porto industriale esterno, Taranto-Isolotto San

Paolo (è un’area militare), Taranto-Porto industriale interno, Taranto-Porto mercantile,

Gallipoli-Porto mercantile e Manfredonia-Porto industriale, in quanto non interessati dalla

presenza di unità da diporto.

Inoltre, Gallipoli-Cala Fontanelle è stato accorpato con Gallipoli-Darsena Fontanelle, in quanto

sostanzialmente contigui.

Il DPR n. 37 del 13 febbraio del 2012 (che modifica il DPR n. 135 del 26 maggio 2000) ha

elevato a Compartimento Marittimo il Circondario di Barletta e ha trasferito la competenza

territoriale sulle Isole Tremiti al Compartimento Marittimo di Termoli (Molise).

Sebbene sia difficile identificare con precisione le aree di pesca del tonno rosso, in quanto sono

soggette a mutamenti a causa delle variazioni del clima, delle correnti e delle condizioni

meteorologiche, particolarmente proficua risulta essere la fascia di mare che segue la

batimetrica che va da 90 a circa 130 metri di profondità. Altre aree di pesca sono quelle situate

al largo, a svariate miglia di distanza dalle foci dei fiumi, dove, grazie ai particolari flussi di

corrente ricchi di organismi planctonici, si concentrano grandi branchi di sgombri, alici, sarde,

ect.

Dalle interviste ai pescatori sportivi/ricreativi (s/r) i momenti migliori per la cattura sono

generalmente quelli del primo mattino, al sorgere del sole, ma secondo alcuni esiste una

variabile influenzata dalla Luna e dalle correnti.

Si rafforza l’opinione dei pescatori s/r secondo cui i branchi di tonni avvistati sono costituiti da

individui le cui dimensioni appaiono maggiori rispetto al passato, segno probabile degli effetti

determinati dalle limitazioni alla pesca di questa specie.

In base alla domanda (“orari di uscita”) rivolta agli intervistati, gli orari di uscita dal porto sono

(in genere) le 6-7 del mattino o le 3-4 del pomeriggio.

Sulla base delle domande (“area di pesca”) e (“profondità di pesca”) si possono delineare delle

profondità di pesca distinte per la traina e per il drifting, che differiscono in base alla distanza

dalla costa e di conseguenza alle batimetriche di riferimento:

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Località Traina

Distanza dalla costa in

miglia nautiche e profondità

in metri

Drifting

Distanza dalla costa in

miglia nautiche e

profondità in metri

Taranto 4-11 mn (300-1000 m) non praticato

Porto Cesareo 7-15 mn (350-800 m) non praticato

S. M. di Leuca 2-5 mn (250-800 m) non praticato

Otranto 7-12 mn (100-900 m) non praticato

Brindisi 10-18 mn (200-900 m) 5-12 mn (70-180 m)

Mola di Bari 15-24 mn (250-1000 m) 3-5 mn (70-150 m)

Vieste 10-15 mn (90-130 m) 9-13 mn (80-100 m)

Il periodo di maggior passaggio dei tonni di branco è compreso tra luglio e ottobre, ma nel

basso Adriatico e nello Ionio già ad aprile avviene il primo accostamento.

I giovanili di tonno (2-5 Kg) catturati nel periodo giugno-settembre, a detta dei pescatori s/r,

sono presenti all’interno o ai margini dei branchi di alalunghe (di circa 2-4 kg). Il periodo di

cattura delle alalunghe può subire delle variazioni in base alla variabilità della temperatura nel

corso dei diversi anni.

Le catture accidentali di giovanili di tonno sono divenute sempre più rare, in quanto sempre

meno frequentemente si effettua la pesca delle alalunghe a causa del notevole consumo di

carburante per raggiungere le aree di pesca.

La pesca s/r del pesce spada, in genere, non è mirata ma le catture sono accidentali nel corso

delle battute di pesca al tonno.

I pescatori sportivi sono iscritti per la maggior parte alle varie associazioni del settore, che

organizzano gare di pesca.

Le gare hanno interessato i porti del versante Adriatico (ovvero Vieste, Mola di Bari, Monopoli

e Otranto). In genere queste gare sono classificabili come selezioni provinciali di traina

d’altura, ma anche di interesse nazionale come il “Campionato italiano di traina d’altura-

Otranto 2015”.

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In base a quanto riportato nell’Allegato D del D.M. 03/2013 sono “Porti di sbarco” del tonno

rosso: Taranto, Porto Cesareo, Gallipoli, Brindisi, Monopoli, Mola di Bari, Bari, Molfetta,

Bisceglie, Trani, Manfredonia e Vieste.

Risultati

Dalle informazioni raccolte attraverso le interviste (n. 48 schede interviste), riportate nella

Tabella 3.7.1, si delinea quanto segue.

Nel porto di Isola di San Domino- Cala dei Schiavoni (Isole Tremiti) è stato individuato un

pescatore dedito alla pesca del tonno e si registra la cattura di un esemplare di 60 kg.

Nel porto di Foce del Capoiale non sono state individuate unità che praticano in modo specifico

la pesca al tonno.

Nel porto di Ischitella (Foce Varano) è stata individuata 1 unità che pratica in modo specifico la

pesca al tonno.

Il tratto di costa che comprende i porti di Rodi Garganico, Peschici e Vieste ospita delle unità

da diporto che praticano la pesca al tonno in modo più organizzato ed attrezzato rispetto al resto

dell’area d’indagine.

In particolare nel porto di Vieste sono state individuate 8 unita, 5 nel porto di Peschici e 3 nel

porto di Rodi Garganico. La maggior parte di esse presenta una lunghezza compresa nelle

classi (<7,5 m) e (7,5-12 m).

La stima del numero dei tonni catturati dalle imbarcazioni da diporto di Vieste è di 6 esemplari

(per un peso complessivo di 340 kg), 2 nel porto di Peschici (per un totale di 120 kg), 2 nel

porto di Rodi Garganico (per un peso complessivo di 100 kg) e 1 in località Foce di Varano

(per un peso complessivo di 60 kg).

In questo tratto di costa la pesca sportiva al tonno è una pratica che si è consolidata negli ultimi

14 anni e suscita un forte interesse dei pescatori s/r a tal punto che di frequente attrezzano e

modificano le loro imbarcazioni.

In genere, nell’area garganica, la pesca del tonno continua anche dopo la chiusura della

campagna, attuando il catch and release anche se in maniera ridotta rispetto alla passata

stagione di pesca e occorre doverosamente sottolineare come nel porto di Vieste si attui la

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“taggatura” del tonno (resta questo un caso isolato, se non proprio l’unico nell’area

monitorata).

Le informazioni ottenute nel corso delle rilevazioni hanno evidenziato che località quali

Margherita di Savoia, Manfredonia e Mattinata non ospitano unità che praticano la pesca al

tonno. Il motivo principale è da imputare alle basse profondità, tanto da obbligare i pescatori s/r

a lunghi spostamenti per raggiungere profondità adeguate. Inoltre, il porto di Mattinata non

presenta degli adeguati sbarramenti a protezione dalle forti mareggiate, pertanto sin dai primi di

settembre le unità sono trasferite a terra per il rimessaggio stagionale.

L’indagine condotta, nel tratto di costa che comprende i porti di Margherita di S., Barletta,

Trani, Bisceglie (Compartimento Marittimo di Barletta), Molfetta e Giovinazzo

(Compartimento di Molfetta) ha evidenziato la presenza di 7 unità da diporto dedite alla pesca

del tonno.

Nel tratto di costa, coincidente con il Compartimento marittimo di Bari, ricadono dieci

porti/approdi turistici, nei quali sono state individuate numerose unità dedite alla pesca del

tonno. Nel Porto Nuovo e Vecchio di Bari, il numero di unità da diporto rilevate è 4, ripartite

tra le classi (<7,5 m) e (7,5-12 m).

Nel porto di Torre a Mare e stata individuata 1 unità che ha catturato 1 tonno per un peso

complessivo di 45 kg.

Nel porto di Mola di Bari si è riscontrata (ancora una volta) la proficua collaborazione del

Circolo Daphne e della Lega Navale. Sono state individuate 6 imbarcazioni attrezzate per la

pesca al tonno, 2 con LFT < 7,5 m e 4 con LFT tra 7,5 e 12 m.

Anche a Mola di Bari, così come a Vieste, la pesca del tonno continua anche dopo la chiusura

della campagna attuando il c/r (catch/release).

In questo porto si stima, in base alle interviste, siano stati effettuati dei rilasci di tonni di circa

50 kg l’uno soprattutto dopo la chiusura della stagione di pesca.

Nel porto di Monopoli sono state individuate 4 imbarcazioni, e dalla interviste e contatti

informali si stima che le catture siano state circa 3 per un peso complessivo di 180 kg.

Le uscite in mare a traina d’altura iniziano in tarda primavera ed in genere si intensificano in

luglio ed agosto per terminare a settembre. In questo porto si stima siano stati rilasciati circa 2

tonni (del peso di circa 50 kg l’uno).

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I risultati emersi dall’indagine presso i porti di Savelletri e Villanova di Ostuni, ricadenti nel

Compartimento marittimo di Brindisi, non hanno evidenziato la presenza di unità da diporto

dedite in modo specifico alla pesca del tonno.

A Brindisi-Porto interno e Brindisi Lega Navale si rilevano 7 unità da diporto.

Ad Otranto i diportisti intervistati sono stati incontrati presso la sede della Lega Navale

Italiana.

Costoro continuano a pescare anche dopo la chiusura del periodo di pesca attuando il c/r e si

stimano in 3 i rilasci di tonno (da circa 50 kg l’uno).

Nel tratto di costa tra Torre S. Gennaro e S. Foca di Melendugno il numero di unità dedite alla

pesca del tonno è pari a 2.

Nel porto di S. Maria di Leuca le unità censite sono 4 e gli intervistati praticano questo tipo di

pesca anche attuando il catch/release.

I porti/approdi di Gallipoli e Porto Cesareo, sul versante ionico del Salento, annoverano

rispettivamente 6 e 3 unità da diporto che praticano la pesca al tonno.

Nel Compartimento marittimo di Taranto sono stati monitorati i porti di Torre Colimena,

Maruggio-Campomarino, Leporano-Porto Saguerra, Taranto Yacht, Taranto-Molo S. Eligio e

Taranto-Lega Navale Italiana. Dall’indagine condotta è emerso che il numero di unità che

praticano la pesca al tonno è di 4. Oltre alla traina queste unità da diporto praticano il bolentino

o altri sistemi di pesca.

Il Lido di Metaponto e il porto degli Argonauti (nel Comune di Pisticci - sul versante ionico

della Basilicata) non presentano unità dedite alla pesca al tonno.

Nel complesso del Golfo di Taranto si registra una consistente cattura di giovanili (sottotaglia)

di pesci spada che, a detta degli intervistati, sono stati catturati e rilasciati nel corso di uscite a

traina nel mese di settembre-ottobre.

Nel totale si stima in 69 i tonni catturati dai pescatori s/r (per un peso complessivo di 3.750 kg)

inferiore rispetto al 2014 (4.860 kg) per l'effetto dei considerevoli costi, in particolare

determinati dal carburante, che questo tipo di pesca comporta.

Tab. 3.7.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte in Puglia e Basilicata Ionica ai praticanti la pesca

sportiva del tonno rosso nel 2015.

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Regione Compar

timento

Porto base n. interviste n.

uscite

n. catture

tonno x

uscita

n. rilasci

tonno

per

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

rilasci

(kg)

media/barca media media

Basilicat

a

Taranto Porto degli

Argonauti di

Pisticci

1 3 0 0 0 0

Puglia Taranto Taranto- Taranto

Yacht 2 7 0,28 0 45 0

Puglia Taranto Taranto-Molo S.

Eligio 1 3 0,33 0 35 0

Puglia Taranto Taranto-

Leganavale 1 4 0,25 0 40 0

Puglia Taranto Maruggio-

Campomarino 1 2 0 0 0 0

Puglia Gallipoli Porto Cesareo-

Seno di Ponente 1 4 0,25 0 50 0

Puglia Gallipoli Porto Cesareo-

Seno di Levante 2 9 0,11 0 47,5 0

Puglia Gallipoli Gallipoli-Porto

Gaio 1 7 0,14 0,14 55 60

Puglia Gallipoli Gallipoli-

Assonautica 1 3 0,33 0,33 50 40

Puglia Gallipoli Gallipoli-

BluSalento 1 6 0,17 0,17 55 50

Puglia Gallipoli Gallipoli-Seno del

Canneto 1 4 0,25 0 45 0

Puglia Gallipoli S.M. di Leuca 2 13 0,23 0,08 53,5 60

Puglia Gallipoli Tricase porto 1 2 0 0 0 0

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Puglia Gallipoli Castro marina 1 2 0 0 0 0

Puglia Gallipoli Otranto 2 18 0,22 0,17 54 57,5

Puglia Gallipoli S. Foca di

Melendugno 1 21 0,14 0,28 50 47,5

Puglia Gallipoli S. Cataldo 1 0 0 0 0 0

Puglia Brindisi Brindisi-Porto

interno 2 19 0,21 0,16 50,7 50

Puglia Brindisi Brindisi-

Leganavale 1 8 0,12 0 52,5 0

Puglia Brindisi Savelletri 1 0 0 0 0 0

Puglia Bari Monopoli 2 16 0,31 0,06 53 45

Puglia Bari Mola di Bari 2 15 0,33 0,07 53 45

Puglia Bari Torre a mare 1 4 0,20 0 45 0

Puglia Bari Bari-Porto

vecchio 1 6 0,17 0 60 0

Puglia Bari Bari-Porto nuovo 2 15 0,33 0,07 51,7 45

Puglia Molfetta Giovinazzo 1 9 0,22 0 50 0

Puglia Molfetta Molfetta 1 6 0,17 0 50 0

Puglia Molfetta Bisceglie 2 8 0,25 0 52,5 0

Puglia Barletta Trani 1 6 0,17 0 62 0

Puglia Barletta Barletta 1 6 0,17 0 45 0

Puglia Manfred

onia

Manfredonia-

Marina Cala delle

Sirene

1 0 0 0 0 0

Puglia Manfred

onia

Vieste 3 35 0,28 0,11 52,5 54,5

Puglia Manfred

onia

Peschici 2 17 0,29 0,06 57 55

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46

Puglia Manfred

onia

Rodi Garganico 1 3 0,33 0 55 0

Puglia Manfred

onia

Foce di Varano 1 6 0,17 0 60 0

Puglia Termoli I.S.Domino-Cala

d.Schiavoni 1 4 0,25 0 60 0

Il numero di unità da diporto stimate (73) è più basso rispetto a quello rilevato nel 2014 (95)

probabilmente a causa dei costi che questo tipo pesca comporta.

Il numero delle imbarcazioni dedite alla pesca del tonno è in genere inferiore a quello delle

unità autorizzate (149 nel 2013) in quanto è prassi dei pescatori s/r richiedere l’autorizzazione

pur non praticando la pesca al tonno. Il motivo è di natura preventiva per poter essere nelle

condizioni di poter sbarcare l’eventuale tonno pescato accidentalmente. Queste considerazioni

valgono anche nel caso del pesce spada.

Non si riscontrano imbarcazioni dedite alla pesca del pesce spada pur esistendo un certo

numero di autorizzazioni rilasciate per tale pesca (in numero di 15 nel 2013).

La pesca sportiva/ricreativa di questa specie resta un fatto accidentale, soprattutto degli

esemplari giovanili.

Si ricorda che il DM MiPAAF del 03.06.2015 ha vietato anche quest'anno la pesca al pesce

spada dal 1 al 31 marzo e dal 1 ottobre al 30 novembre.

Si registra ancora una volta l’opinione dei pescatori s/r secondo cui, siccome la migrazione del

tonno rosso interessa la costa adriatica pugliese nel periodo successivo alla chiusura della

campagna di pesca, sarebbe auspicabile differenziare i periodi di pesca in funzione dell’area

geografica.

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Tonno rosso

1) In generale i pescatori, ed in particolar modo i responsabili delle associazioni di categoria,

hanno un certo grado di consapevolezza dell’importanza delle attività di indagine.

Si continua a registrare il disappunto da parte degli intervistati per quel che riguarda il

procedimento di “denuncia” del tonno sbarcato che obbliga a lunghe attese presso le

Capitanerie di Porto.

Questo disappunto è ancora più accentuato in quanto i pescatori s/r ritornano nel porto/approdo

di partenza verso le ore serali, ovvero quando il personale di servizio presso le sedi preposte è

ridotto rispetto agli orari di ufficio.

2) La chiusura anticipata della campagna di pesca ha suscitato, ancora una volta, notevoli

malumori tra i pescatori s/r.

3) Non si registrano conflittualità tra i pescatori sportivi e i ricreativi, anzi molti pescatori si

associano (come il caso dell’Associazione “Vieste Tuna Fish”) per passare da ricreativi a

sportivi.

4) Il rapporto di conflittualità tra la pesca professionale e sportiva è antico e anche nel caso del

tonno si registrano contrasti, ma non così accentuati come nel caso di altre specie. Tutto ciò, a

volte, dipende dalla non adeguata conoscenza del settore altrui.

5) L’evoluzione delle tecniche di pesca è ampiamente diffusa tra i pescatori s/r.

Pesce spada

L’area di indagine è comune con quella interessata dal monitoraggio della pesca s/r del tonno.

Nel Golfo di Taranto questa specie viene, in genere, pescata accidentalmente ed in particolare,

nel periodo di settembre-ottobre, si catturano individui sottotaglia.

Questa specie è pescata accidentalmente quando si pesca il tonno (con il sistema della traina

d’altura) e/o le altre specie di pelagici. Raramente di notte.

Quando la pesca al pesce spada è mirata, viene effettuata nel corso della stessa battuta di pesca

al tonno e viene utilizzata una attrezzatura diversa da quella per la pesca al tonno e/o per le altre

specie di pelagici.

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I pesci spada non sottotaglia vengono pescati da maggio a ottobre (soprattutto nel periodo di

agosto-settembre).

Selaci

Le catture di selaci è accidentale nel corso delle battute di pesca al tonno o agli altri pelagici ed,

in genere, vengono catturate verdesche e, raramente, squali volpe.

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49

3.8 Calabria

3.8.1 CALABRIA IONICA

Introduzione

La fascia costiera ionico-calabrese (Fig. 3.8.1.1) si estende per circa 425 km, per lo più si tratta

di costa bassa e sabbiosa.

Fig. 3.8.1.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso

La pesca ai grandi pelagici viene effettuata lungo tutta la costa calabra, anche a brevi distanze

dalla battigia, nei periodi di passaggio e, in maniera più continua, nelle aree dello Stretto di

Messina. Pertanto, i periodi di maggiore intensità di pesca di questi pelagici sono concentrati

tra la tarda primavera e l’inizio dell’autunno, in coincidenza della maggiore presenza delle

specie, di più stabili condizioni meteo-marine ed anche in relazione di una maggiore

disponibilità di tempo libero da parte dei pescatori ricreativi e/o sportivi.

Contrariamente a quanto avviene per la pesca professionale, la pesca ricreativa viene esercitata

spesso anche da persone non residenti nelle marinerie di esercizio, che possono utilizzare la

stessa barca in diverse aree costiere della Calabria, anche passando dal Mar Ionio al Mar

Tirreno e viceversa, in base al periodo e al tipo di pesca che intendono praticare.

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Le attività di indagine hanno riguardato le marinerie calabresi della GSA 19, in cui sono

presenti natanti dediti alla pesca sportiva e/o ricreativa.

In particolare, durante i mesi di agosto, settembre e ottobre è stata svolta l’attività di

censimento delle imbarcazioni presso le Capitanerie di Porto e le singole marinerie. Nel mese

di novembre e dicembre sono state condotte le interviste ed è stata completata la raccolta dei

dati.

In ognuno degli approdi costieri visitati, è stato stimato il numero delle barche dedite alla pesca

sportiva e ricreativa.

Per quanto riguarda le interviste, per l’individuazione del campione dei pescatori, comunque

rappresentativo della varie marinerie del litorale ionico, di grande ausilio è stato il supporto da

parte delle Autorità Marittime, mentre assolutamente assente la collaborazione dei

rappresentanti delle associazioni sportive locali, provinciali e regionali.

Risultati

Nell’area considerata sono state censite un totale di 111 imbarcazioni (Tab. 3.3). Il numero

totale di interviste raccolte è di 18 per quanto riguarda i pescatori che si dedicano alla pesca del

tonno rosso (Tab. 3.8.1.1). Due di loro si dedicano anche alla pesca al pesce spada (Tab.

3.8.1.2).

Tab. 3.8.1.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio

della barca/barche che ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.

Porto base

n.

intervis

te

n.

uscite

n. catture

tonno x

uscita

n.rilasci

tonno x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media

Cirò 4 321 0,34 0,35 46,64 47

Roccella jonica 6 165 0,33 0,17 51 54,15

Soverato 2 184 0,42 0,19 61,25 /

Badolato 3 255 0,48 0,23 68,38 /

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51

Catanzaro lido 1 51 0,23 0,16 66,25 /

Crotone 2 180 0,17 0,12 56,66 /

Tab. 3.8.1.2 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche che

ha/hanno svolto la pesca sportiva del pesce spada nel 2015.

Compar

timento Porto base

n.

inter

viste

n.

uscite

n. catture

p.spada x

uscita

n.rilasci

p.spada x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media

Crotone Soverato 2 37 1,57 0,62 15 15

Tonno rosso

Le Associazioni contattate, sportive o di altra natura, non hanno mostrato grande disponibilità a

collaborare nel facilitare i contatti per effettuare le interviste. Anche i singoli pescatori hanno

tenuto un atteggiamento scarsamente collaborativo.

Fatta eccezione per alcuni casi, non è stata riscontata una consapevolezza dell’importanza delle

attività di ricerca, come presupposto di base per una corretta gestione delle risorse. Essa è stata

considerata invece come uno strumento orientato a creare danni alla loro attività e, sono stati

anche sollevati dubbi circa le stesse motivazioni che stanno alla base dell’indagine ricognitiva

Non si rilevano particolari conflittualità tra i pescatori sportivi/ricreativi. I problemi dovuti alla

sovrapposizione degli areali di pesca professionale con i veri pescatori sportivi sono in realtà

molto marginali rispetto alla competizione con i cosiddetti pescatori pseudo-sportivi, le cui

attività sono più direttamente concorrenziali con quelle dei pescatori professionali.

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3.8.2 CALABRIA TIRRENICA

Introduzione

La fascia costiera tirreno-calabrese (Fig. 3.8.2.1) si estende per circa 290 km. I fondali, con

poche eccezioni, hanno particolari caratteristiche morfo-batimetriche (elevata acclività, brusco

declivio batimetrico, esigua piattaforma continentale), che fanno sì che vi sia una stretta

connessione tra le aree di esercizio della pesca costiera e di quella pelagica.

Fig. 3.8.1.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso

La morfologia costiera è molto varia, frequenti sono le strutture con variazioni di pendenza,

aree a diverso substrato, canyon e secche che costituiscono areali di pesca condivisi da

pescatori professionali e sportivi. Lo stretto di Messina, con le sue complesse dinamiche

oceanografiche, rappresenta un hot spot costante per la pesca dei grandi pelagici come il tonno

rosso ed il pesce spada.

La pesca ai tonni e ad altre specie pelagiche viene effettuata lungo tutta la costa, anche a brevi

distanze dalla battigia. I periodi di maggiore interesse sono la tarda primavera e l’inizio

dell’autunno. La pesca ricreativa viene esercitata spesso anche da persone non residenti nelle

marinerie di esercizio, che possono utilizzare la stessa barca - trasportata via terra tramite

carrelli porta natanti - in diverse aree costiere della Calabria, anche passando dal Mar Ionio al

Mar Tirreno e viceversa, in base al periodo e al tipo di pesca che si vuole praticare.

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Risultati

Nell’area considerata sono state censite un totale di 269 imbarcazioni (Tab. 3.3). Il numero

totale di interviste raccolte è di 11 per quanto riguarda i pescatori che si dedicano alla pesca del

tonno rosso (Tab. 3.8.2.1) e 3 per i pescatori con maggiore interesse al pesce spada (Tab.

3.8.2.2).

Tab. 3.8.2.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche che

ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.

Compar

timento Porto base

n.

inter

viste

n.

uscite

n. catture

tonno x

uscita

n.rilasci

tonno x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media

VM Praia a Mare 2 37 0.24 0.08 53.9 35

VM Diamante 1 26 0.19 0.08 47 50

VM Cetraro 2 27 0.41 0.15 56.8 38.7

VM Amantea 1 16 0.31 0.12 50 50

VM Vibo

Valentia 2 34 0.44 0.21 56.3 46.4

VM Briatico 1 27 0.26 0.18 57.1 55

VM Tropea 1 13 0.39 0.23 70 58.3

RC Scilla 1 26 0.31 0.08 50 77.5

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Tab. 3.8.2.2 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della

barca/barche che ha/hanno svolto la pesca sportiva del pesce spada nel 2015.

Compar

timento Porto base

n.

inter

viste

n.

uscite

n. catture

p.spada x

uscita

n.rilasci

p.spada x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media

VM Cetraro 1 8 0.25 0 40 0

VM Amantea 1 14 0.14 0.08 40 10

RC Scilla 1 12 0.16 0.16 40 12.5

Tonno rosso

La disponibilità dei pescatori ricreativi è molto limitata, nonostante la possibilità di rimanere

anonimi. Molti pescatori hanno inoltre dichiarato di non aver pescato nulla. In ogni caso, i dati

raccolti attraverso i pochi pescatori che hanno collaborato sono in linea con quanto osservato

per il resto del bacino tirrenico. Infatti in Calabria tirrenica, come in Lazio e Campania, durante

i mesi di ottobre-novembre è stata notata la presenza di giovanili a poca distanza dalla costa. Le

tecniche di pesca maggiormente utilizzate sono il drifting, la traina ed minima parte il jigging.

Pesce spada

Generalmente è una preda che viene catturata durante la traina d'altura anche se da alcune

informazioni risulta che possa essere allamata durante il drifting come by-catch nella pesca del

tonno rosso. La ore migliori per la cattura del pesce spada sono quelle notturne o crepuscolari,

essendo questa specie molto attiva durante la notte per motivi alimentari. Nella regione sono

state somministrate tre interviste a pescatori sportivi dediti alla pesca la pesce spada. Sono state

censite un totale di 6 catture di esemplari di circa 30-40 Kg. Inoltre, sono state censite 3

catture/rilascio di esemplari di circa 10 Kg.

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Selaci

Durante l'indagine effettuata risulta che nessuna specie di selace è una cattura abituale nella

pesca del tonno rosso. Nella regione sono state censite 3 catture/rilascio di selaci del peso

stimato di circa 10-25 Kg. Tutti gli esemplari sono stati riconosciuti come verdesca (Prionace

glauca).

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3.9 Campania

Introduzione

L’area geografica di interesse (Fig. 3.9.1) comprende la regione Campania dove generalmente

la pesca del tonno rosso è effettuata dalle 2 alle 8 miglia dalla costa, in tratti di mare prospicenti

o che risentono degli effetti delle foci dei fiumi. In generale non si sono osservate zone dove

l'attività di pesca al tonno rosso sia particolarmente concentrata. La costa si presenta varia, con

alternanza ti tratti sabbiosi e di scogliere a picco sul mare. La presenza di isole aumenta

costituisce ulteriore motivo di aumento della disomogeneità.

Fig. 3.9.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso

La tecniche maggiormente utilizzate sono il drifting e la traina. In tutti e due i casi vengono

utilizzate attrezzature medio-pesanti (maggiori di 50-60 libbre) perché a causa della profondità

raggiunte dal fondale nella zona, i tonni possono intraprendere una via di fuga verticale e

mettere a dura prova l’attrezzatura impiegata, sviluppando molta potenza durante i primi minuti

dopo l’allamata. Vengono utilizzate esche classiche come sarde ed alaccie per il drifting e

esche artificiali per la traina.

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Risultati

Nella regione considerata sono state censite un totale di 334 imbarcazioni (Tab. 3.3). Il numero

totale di interviste raccolte riguardanti la pesca del tonno rosso è di 9 (Tab. 3.9.1). Non sono

state raccolte interviste relative alla pesca del pesce spada.

Tab. 3.9.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche che

ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.

Compar

timento

Porto base n.

intervi

ste

n.

uscite

n. catture

tonno x

uscita

n.rilasci

tonno x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media

NA Ischia 1 15 0.20 0.13 51.6 37.5

NA Pozzuoli 1 18 0.33 0 50 0

NA Napoli 3 64 0.16 0.11 52.5 44.3

SA Salerno 2 50 0.18 0.16 52.7 33.1

SA Palinuro 1 22 0.23 0.09 50 45

SA Sapri 1 25 0.08 0.04 45 45

Tonno rosso

La disponibilità dei pescatori ricreativi è diminuita. La causa principale è da attribuire alla

ridotta quota di cattura concessa al settore. Molti pescatori hanno inoltre dichiarato di non aver

pescato nulla. Le impressioni dei pescatori che hanno collaborato confermano in buona parte

quanto osservato lo scorso anno. Le catture in questa area si sono concentrate tra 2 e 6 miglia

dalla costa.

A fine ottobre è stata notata la presenza di giovanili a poca distanza dalla costa. Le tecniche di

pesca maggiormente utilizzate sono il drifting, la traina ed minima parte il jigging.

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Pesce spada

Generalmente è una preda che viene catturata durante la traina d'altura anche se da alcune

informazioni risulta che può essere allamata durante il drifting come by-catch nella pesca del

tonno rosso. Le ore migliori per la cattura del pesce spada sono quelle notturne o crepuscolari,

essendo questa specie molto attiva di la notte per motivi alimentari. Nella regione sono state

censite 2 catture/rilascio di esemplari di circa 10-15 Kg.

Selaci

Durante l'indagine effettuata risulta che nessuna specie di selace è una cattura abituale durante

la pesca del tonno rosso. Nella regione sono state censite tre catture/rilascio di selaci del peso

stimato di circa 20-30 Kg. Un esemplare è stato riconosciuto come verdesca (Prionace glauca),

mentre per gli altri due non è stato possibile ottenere l’indicazione della specie.

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3.10 Lazio

Introduzione

L’area geografica di interesse (Fig. 3.10.1) comprende la regione Lazio dove generalmente la

pesca del tonno rosso è effettuata a partire da 2-3 miglia dalla costa (dove il fondale è di circa

40-100 metri) o nelle vicinanze delle foci dei grandi fiumi (come ad esempio il Tevere) e dove,

per ovvi motivi ecologici, l'elevata produttività primaria attira grandi pelagici e “top predator”.

Inoltre, in questa area gli arcipelaghi e le isole rappresentano altre zone-chiave per la pesca al

tonno rosso.

Fig. 3.10.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso

La tecnica di pesca maggiormente utilizzata è il drifting con la sarda. Le attrezzature impiegate

sono medio-pesanti (50-100 libbre) per riuscire a contenere la potenza della fuga dei tonni che

in molti spot di pesca sfruttano tutta la profondità disponibile del fondale.

Durante la raccolta dati per la campagna di pesca 2015 sono state ottenute diverse informazioni

riguardanti avvistamenti di esemplari di medie dimensioni a poca distanza dalla costa. Gli

avvistamenti sono stati effettuati soprattutto da persone dedite alle immersioni (con

autorespiratore, pesca in apnea, apnea) e molto spesso video-documentate. Gli avvistamenti

sono avvenuti in generale in determinati tratti di fondale come ad esempio secche e repentini

cambi batimetrici, ma anche in zone con batimetriche meno pronunciate.

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Risultati

Nella regione considerata sono state censite un totale di 1047 imbarcazioni (Tab 3.3). Il numero

totale di interviste raccolte riguardanti la pesca del tonno rosso è di 8 (Tab 3.10.1). Non è stata

ottenuta nessuna intervista relativa alla pesca del pesce spada.

Tab. 3.10.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche che

ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.

Compar

timento Porto base

n.

intervi

ste

n.

uscite

n. catture

tonno x

uscita

n.rilasci

tonno x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media

CV Foce Fiora 1 29 0.17 0.10 48 45

CV Civitavecchi

a 1 27 0.11 0.19 66.6 56

CV S. Marinella 1 16 0.37 0.19 40 25

RO Ladispoli 1 21 0.19 0.14 51.2 31.6

RO Fiumicino 1 25 0.16 0.20 46.6 49

RO Ostia 1 25 0.36 0.08 48.8 45

GA Circeo 1 23 0.26 0.11 48.3 55

GA Gaeta 1 22 0.14 0.14 63.3 45

Tonno rosso

In accordo con il trend osservato lo scorso anno, la disponibilità alla raccolta dati dei pescatori

ricreativi è diminuita. La causa principale è da attribuire alla ridotta quota di cattura concessa al

settore durante la stagione di pesca 2015. Le impressioni dei pescatori che hanno collaborato

confermano in buona parte quanto osservato negli scorsi anni. Le catture in questa area si sono

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61

concentrate tra 1,5 e 8 miglia dalla costa. Non è stato possibile avere un quadro completo della

pesca sottocosta, ma dalle informazioni raccolte sembrerebbe che la pesca non sia stata così

fruttuosa come gli scorsi anni. La pesca più lontana dalla costa si è concentrata come di solito

su branchi di esemplari di medie dimensioni spesso individuabili dalla presenza di gabbiani che

seguono i branchi di piccoli pesci, di cui i tonni si cibano. In questo caso i pescatori hanno

riportato che le allamate avvengono spesso nei primi 45 metri di profondità, anche se non

mancano quelle a profondità superiori.

In generale i pescatori intervistati hanno concordato sul fatto che la presenza di esemplari

giovanili è stata abbondante durante il mese di novembre.

Pesce spada

Generalmente è una preda che viene catturata durante la traina d'altura anche se da alcune

informazioni si deduce che può essere allamata durante il drifting come by-catch nella pesca

del tonno rosso soprattutto durante le ore notturne o vicino al crepuscolo, quando è solita

cacciare. Nella regione è stata censita la cattura/rilascio di un esemplare di circa 10 Kg.

Selaci

Durante l'indagine effettuata risulta che alcuni esemplari di selaci sono catture accessorie

abituali durante la pesca del tonno rosso. Nella regione sono state censite due catture/rilascio di

verdesca (Prionace glauca) di circa 15 Kg.

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3.11 Toscana

Introduzione

La raccolta delle informazioni è stata svolta lungo l'intera fascia costiera della Toscana,

comprese le isole dell'Arcipelago (Fig. 3.11.1). Le principali zone di pesca sportiva/ricreativa

dei grandi pelagici sono individuate nei tratti di mare:

tra Livorno, Viareggio ed Isola di Gorgona;

lungo la costa Apuana (al confine con la Liguria);

nell'area delle Secche di Vada;

Isola d'Elba e Isola di Capraia;

Monte Argentario e Isole di Giannutri e Giglio;

Castiglione della Pescaia e Foce dell'Ombrone;

La raccolta dei dati e delle informazioni è proseguita oltre la fine della campagna di pesca, per

tutto l’anno. In tale periodo sono state effettuate sia visite dirette nei vari porti di ormeggio (al

fine di individuare le imbarcazioni che operano in tale tipologia di attività) che la raccolta delle

informazioni attraverso contatti con operatori del settore locali quali pescatori professionali e

loro cooperative, negozi di attrezzature per la pesca sportiva, circoli di pescasportivi e singoli

pescatori.

Fig. 3.11.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso

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Come negli anni precedenti sono stati presi contatti con le Autorità Marittime locali, al fine di

acquisire il maggior numero possibile di informazioni sulle imbarcazioni operanti, su punti di

ormeggio e di sbarco e sulle catture. Tale screening ha confermato le indicazioni raccolte nelle

precedenti annualità sulla mancanza di informazioni sulle zone di ormeggio delle imbarcazioni

e sulle aree di sbarco delle catture. Si conferma inoltre come l'iscrizione dei pescatori negli

elenchi degli autorizzati, non sia un indice diretto del fatto che svolgano l'attività di pesca. Nei

quattro compartimenti marittimi toscani risultano iscritte infatti molte imbarcazioni che nella

realtà non effettuano l'attività o la svolgono in maniera estremamente sporadica. Ogni anno

molti nuovi soggetti/imbarcazioni si iscrivono negli elenchi andandosi a sommare con quelli

degli anni precedenti e fornendo una visione distorta della dimensione quantitativa della flotta.

Le visite nei vari porti hanno poi confermato le indicazioni già emerse negli anni scorsi sulla

difficoltà pratica nell'individuazione delle imbarcazioni dalla presenza delle sole attrezzature

(portacanna) per tale tipologia di attività. Tali imbarcazioni infatti sono spesso indistinguibili

da altre che pur presentando a bordo accessori tipici (portacanna, salpapalamiti) non effettuano

la pesca dei grandi pelagici. Inoltre molte imbarcazioni montano i portacanna (o altra

attrezzatura specifica) solamente durante la battuta di pesca e non durante i periodi in cui la

barca è all'ormeggio senza effettuare alcuna attività. Si evidenzia inoltre come la legislazione

attuale che obbliga, superata la quota nazionale di pesca consentita (per l'anno 2015 al 25

luglio), al rilascio del tonno catturato, incute nei soggetti una grande diffidenza nella messa a

disposizione delle informazioni anche garantendo l'anonimato. E' quindi possibile immaginare

che le informazioni raccolte circa il rilascio dei pesci possano anche non corrispondere alla

realtà dei fatti.

Da rimarcare come molte delle imbarcazioni di dimensione più grande (LFT>7 m) che

presentano a bordo il portacanna durante il periodo estivo si muovono spesso da un approdo

all'altro in quanto sono adibite ad uso turistico-privato. È quindi è possibile che alcune di esse

siano state rilevate più volte in porti diversi.

Risultati

Il quadro sinottico delle interviste svolte per porto di ormeggio ai pescatori di tonno rosso, è

rappresentato i tabella 3.11.1. Non sono state effettuate interviste ai pescatori di pesce spada.

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Tab. 3.11.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche

che ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.

Compartime

nto

Porto

base

n.

interv

iste

n.

uscite

n. catture

tonno x

uscita

n.rilasci

tonno x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media

Livorno M. di

Grosseto

1 10 2,5 2,5 2 2

Livorno Livorno 1 2 0,5 0,5 50 50

Viareggio Viareggi

o

1 4 1 1 52,5 52,5

Livorno Marina

di Pisa

1 4 0 0 0 0

Portoferraio Marciana

marina

2 5 1,8 1,8 37,2 37,2

Tonno rosso

Le informazioni raccolte dai vari operatori, sia sportivi che professionali, confermano come la

presenza del tonno rosso è molto aumentata rispetto agli anni passati, con avvistamenti di

notevoli branchi anche a poca distanza dalla costa, in alcuni casi.

Come nelle stagioni precedenti, anche nel 2015 la concentrazione maggiore di branchi di tonno

nelle acque toscane è stata rilevata nel periodo estivo/primo autunnale che va da giugno fino ad

ottobre. Questa distribuzione temporale limita notevolmente la pesca della specie in quanto

nella maggior parte di questo periodo non è possibile effettuare lo sbarco del pescato ma solo

l'attività di cattura e rilascio (con grandi ed evidenti impatti anche sulle procedure

amministrative legate alle dichiarazione di sbarco). Da segnalare comunque come la pratica di

sbarco illegale delle catture sia presente ed estremamente comune lungo l'intera costa toscana.

Questa pratica è anche uno dei motivi di conflittualità tra pescatori che effettuano l'attività di

“cattura e rilascio” e quelli che invece non applicano la normativa. Altra situazione di

conflittualità riguarda il rapporto tra pescatori professionali e sportivi in quanto la normativa

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sulle catture accessorie e l'obbligo di sbarco in determinati porti per gli operatori professionali

non trova corrispondenza nella reale situazione del settore ricreativo.

Le zone di pesca/avvistamento, anche i periodi temporali, ricalcano quelle già individuate nelle

scorse annualità. Nella zona centro-nord della costa Toscana (Elba-Viareggio) sono stati

segnalati vasti banchi di tonni di piccola e media taglia a partire dalla tarda primavera, fino

all'inizio dell'autunno. In questo periodo le segnalazioni riguardano principalmente animali di

un peso compreso tra i 20 e i 50 Kg individuati intorno all'Isola della Gorgona su una

batimetrica di 130/200 m e nei tratti di mare intorno all'Isola di Capraia e dell'Elba. Ulteriori

segnalazioni riguardano invece il tratto di mare al largo delle Secche di Vada e l'area compresa

tra Livorno e Viareggio al largo della foce del Fiume Arno (8/12 miglia) su una batimetrica di

75 m.

Nell'area nord (Costa Apuana, Bocca di Magra) le zone di pesca più vicine alla costa e le

catture si sono concentrate prevalentemente all'interno del range 3/6 miglia. I pescatori di

quest'area inoltre hanno come zone di pesca anche alcune aree limitrofe della Liguria nelle

quali sono segnalati animali di maggiori dimensioni anche in prossimità della costa (Isola del

Tino, Cinque Terre).

Lungo la costa maremmana, zona centro-sud, le segnalazioni sulla presenza di branchi di tonno

rosso riguardano aree più distanti dalla costa (10/20 miglia) nella zona delle isole

dell'Arcipelago Toscano (Giglio, Giannutri). Anche in quest'area comunque le segnalazioni

della concentrazione dei branchi di tonni fanno riferimento principalmente al periodo estivo.

Durante la stagione di pesca 2015 le informazioni raccolte da pescatori ed altri soggetti,

portano a stimare un numero di 2/4 allamate per uscita, con un peso medio stimato compreso

tra i 30 e i 45 kg.

Pesce spada

Per quanto riguarda la pesca al pesce spada, si è rilevato come l'obbligo di registrazione

cominci ad essere abbastanza conosciuto tra i pescatori (in modo particolare tra quelli che

effettuano la pesca al tonno rosso). E' infatti da evidenziare come tale tipologia di pesca venga

spesso dichiarata dai soliti soggetti che effettuano la pesca al tonno rosso, non perché effettuino

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l'attività specifica, ma per essere in regola nel caso di una cattura accessoria. La presenza della

specie infatti è principalmente concentrata nei mesi estivi/autunnali, in cui si svolge

prevalentemente la pesca sportiva del tonno rosso. L'attività di pesca infatti non è

assolutamente comune nelle acque toscane ma viene praticata in maniera estremamente

sporadica o quasi nulla.

Anche in questo caso la raccolta delle informazioni è stata effettuata sia attraverso il contatto

diretto con le Capitanerie di Porto che con contatti con singoli pescatori od operatori del settore

(negozi di pesca sportiva, pescatori professionisti, etc.).

La reale consistenza della flottiglia che opera specificatamente su tale specie è di difficile

quantificazione per le motivazioni sopradescritte, ma sicuramente molto inferiore al numero di

imbarcazioni che risultano iscritte negli appositi elenchi. Le visite effettuate nei vari porti, oltre

alle problematiche evidenziate per il censimento del tonno rosso, difficilmente permettono di

valutare se le attrezzature presenti a bordo indichino un attività di pesca specifica a tale specie o

più in generale per la pesca a traina o al tonno rosso.

Selaci

Per quanto riguarda la pesca sportiva dei selaci, le considerazioni riprendono le indicazioni

degli anni passati. In Toscana non viene praticata in maniera specifica per cui le catture sono da

considerare come accessorie della pesca a drifting. L'unico caso di pesca sportiva in cui la

cattura dei selaci viene considerata comunque importante riguarda l'utilizzo del palangaro. In

questo caso si possono individuare tre diverse tipologie di specie bersaglio (e di specifico

attrezzo): dentice, gallinella e razza. Nel caso di utilizzo di palangaro sportivo con specie

bersaglio dentice l'area di principale attività è quella che va, fuori le sei miglia, da Livorno fino

a Vada, quella intorno all'Isola d'Elba e all' Isola di Capraia.

Nel caso di utilizzo di palangaro con specie bersaglio la gallinella, la zona di utilizzo è l'intero

tratto di mare toscano: più al largo nella parte continentale e in zone più vicine a terra nelle

isole dell'Arcipelago.

Nelle zone a nord (Versilia, costa apuana) sono anche utilizzati palangari che hanno come

specie bersaglio la razza (ciò deriva dalla conformazione morfologica dei fondali

esclusivamente sabbiosi e/o fangosi) ad una distanza dalla costa a partire dalle 2/3 miglia.

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Da segnalare come quest' anno gli avvistamenti e/o catture di verdesche siano molto aumentate

rispetto agli anni precedenti. In particolare nelle zone a nord dell'Elba sono state raccolte

numerose segnalazioni sulla presenza di branchi di verdesche durante tutto il periodo estivo. La

conferma di tali segnalazioni arriva anche da numerosi pescatori professionali intenti nella

pesca del pesce spada (in particolare da quelli elbani che operano sia a sud che a nord dell'Isola

d'Elba), che hanno segnalato la presenza e/o la cattura di molti individui.

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3.12 Liguria

Introduzione

La Liguria è un arco di terra compreso tra la linea di spartiacque delle Alpi Marittime (a

ponente) e degli Appennini (a levante) ed il Mar Ligure.

La costa ligure (Fig. 3.12.1), che si sviluppa per oltre 300 km, è divisa in Riviera di

Ponente e Riviera di Levante. Il suo aspetto è molto vario, con alternanza di scogliere

scoscese e di spiagge. I fondali sono accidentati e profondi (la profondità massima è di circa

2.600 metri).

Fig. 3.12.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso

L’area di monitoraggio è stata suddivisa in 4 sotto-aree:

1. Da Capo Mortola a Capo Lena

Il confine italo-francese è segnato fisicamente dal fiume S. Luigi. Provenendo dalla

Francia, Capo Mortola è il primo punto cospicuo che si incontra: al largo del capo,

a circa 300 m, si trovano degli scogli ed alcune secche. Subito ad est di Capo

Mortola esiste una zona per il ripopolamento ittico, costituita da alcune strutture

sistemate su fondali di 20/50 m; detta zona è interdetta alla pesca e ad ogni altra

attività marittima subacquea o di superficie. Capo dell'Arma è circondato per oltre

250 m da scogli. Esso è alquanto curvilineo e, visto nel profilo, venendo da

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Bordighera, si presenta come una punta con declivio dolce e colline all'interno. La

città di Imperia ha sviluppato le proprie strutture marittime in due distinti porti:

Porto Maurizio a ponente ed Oneglia a levante, nelle immediate vicinanze del

torrente Impero. Ambedue le strutture sono dotate di aree per il diporto. Capo Mele

è noto ai pescatori come buon ridosso nella parte ad ovest-sudovest, su fondo

sabbioso. Provenendo da sudovest si trova, a ridosso della spiaggia, la cittadina di

Alassio, con un piccolo pontile di attracco: più oltre vi è il Capo S. Croce dalla

punta del quale si diparte il molo foraneo del porto turistico di Alassio. A sudovest

di Capo Santa Croce è posizionata una barriera sottomarina lunga circa 1500 metri

e larga 50 metri: nella zona intorno alla barriera sottomarina è vietata la pesca (che

comunque viene esercitata). Capo Lena è lo sbocco a mare del fiume Centa.

2. Da Capo Lena a Capo Arenzano

A nord di Capo Lena si incontra Loano, insediamento abitativo notevole, con

lunghe spiagge. Oltre, nei pressi del Capo Noli il monte omonimo sovrasta il Capo

dalla sua quota di 276 m, creando una costa scoscesa e di roccia. La successiva

Punta del Maiolo ha di fronte l'Isolotto di Bergeggi, alto 64 m, e nel passo tra i due,

il fondale è di circa 10 m. Poco fuori la punta, sono note alcune secche rocciose ove

si trovano spesso piccole barche alla fonda, per pesca professionale e sportiva.

Capo Arenzano è contornato di scogli.

3. Da Capo Arenzano a Punta Manara

Il Porto di Genova si estende tra Sestri Ponente e Nervi, per oltre otto miglia.

Imponenti le tre grandi dighe, che proteggono rispettivamente Pegli, l'aeroporto ed

il porto vecchio di Genova. Sul Promontorio di Portofino basso e degradante,

l'estremità della Punta Chiappa si stacca come un'appendice alta e rocciosa. A

sudovest della punta, si trova la Secca Isuela, con un cappello a 13 m. La Punta di

Portofino si protende verso sudest come uno sperone e termina con un grande

masso squadrato e quasi staccato dalla punta, alto circa 15 m. Nel Golfo del

Tigullio la riva occidentale ha molte insenature mentre quella orientale non offre

alcun riparo.

4. Da Punta Manara a Marina di Carrara

Punta Manara e Punta Mesco, insieme a quella di Moneglia, sono gli elementi che

spiccano all'orizzonte navigando nei due sensi, sottocosta. Tutto il tratto è di roccia

scura ed a picco sul mare. Solo in alcune insenature la montagna si addolcisce

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creando anche delle spiagge: Riva Trigoso, con le imponenti strutture di un cantiere

navale; Moneglia, con una scogliera che ne protegge la spiaggia lontana da essa

circa venti metri e con lo scoglio Pietra Stella, affiorante e pericoloso, ad oltre 180

m da terra e a sud del campanile di S. Croce; Deiva e la vicina secca dell'Oratorio

che si stende da terra fino a 80 m con un bassofondo di 1 m; Bonassola e Levanto

con la secca della Peria con 1 m d'acqua. Le Cinque Terre, che comprende i paesini

di Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore, è una costa

rocciosa e a picco lunga 25 miglia circa. L'isola Palmaria è di natura rocciosa, con

le coste alte quasi ovunque. L'isola del Tino è ricoperta di vegetazione. A Sud del

Tino si trova lo scoglio il Tinetto: tra Tino e Tinetto, il passaggio è ostruito da

secche e scogli affioranti, mentre nessun problema si pone tra la Palmaria ed il

Tino. La costa est del golfo ha, come primo centro abitato, il porticciolo di Lerici.

La raccolta dati è stata svolta durante tutto l’arco dell’anno.

Le barche sono state censite per classi di lunghezza (Tab. 3.3); i dati forniti dalle

Capitanerie sono stati confrontati dai rilevatori esaminando alcuni porti a campione presenti

nelle due Riviere.

Il monitoraggio sulle risorse di pesca derivante dallo sforzo prodotto dai non professionisti

quest’anno, come l’anno scorso, è stato caratterizzato esclusivamente da dati raccolti da

pescatori ricreativi e non iscritti ad associazioni a caratterizzazione sportiva (Assonautica,

F.I.P.S.A.S e Lega Navale). La ragione di ciò, è da ricercarsi nel fatto che le normative

applicate, sempre più stringenti, hanno fatto diminuire in modo proporzionale la diffusione

di eventi di pesca sportiva organizzata, per lo meno per quanto riguarda la Regione Liguria.

Risultati

I dati censiti nell’anno 2015 sottolineano come la flotta presente nella Regione Liguria per la

pesca sportiva e ricreativa del tonno rosso e dei grandi pelagici si stia indicativamente

stabilizzando. Nel 2015, sono state censite un totale di 960 barche nel territorio ligure (Tab

3.3), dato inferiore a quello rilevato nel 2014, quando ne sono state censite 980 (Tab 3.4).

Infatti, il numero di natanti di lunghezza inferiore a 7,5 m è risultato pari a 298 (309 nel 2014)

mentre nella fascia tra i 7,5 ed i 12 m ed in quella tra i 12,1 ed i 20 m sono risultate

rispettivamente 356 unità (363 nel 2014) e 306 unità (308 nel 2014). I porti base della Liguria,

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inoltre, si confermano essere caratterizzati da flotte medio - piccole, in quanto, ad oggi, non

risultano essere presenti barche superiori ai 20 m di lunghezza.

Le interviste svolte nel 2015 per la pesca sportiva e ricreativa del tonno rosso sono 49 (Tab.

3.12.1) e riguardano, i porti di Bordighera, Sanremo Porto Pubblico, Arma di Taggia, Santo

Stefano Al Mare, Imperia Porto Maurizio, Imperia Oneglia, Diano Marina, San Bartolomeo Al

Mare, Marina di Andora, Alassio, Marina di Loano, Finale Ligure, Savona, Varazze, Arenzano,

Genova Duca degli Abruzzi, Santa Margherita Ligure, Sestri Levante, Monterosso Porto di

Levante, Porto Venere, Le Grazie, La Spezia - Assonautica A. De Benedetti e Bocca di Magra.

Dai dati raccolti emerge che sono stati avvistati (tra catture e rilasci) 301 esemplari di tonno

rosso di peso tra 8 e 90 kg.

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Tab. 3.12.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche

che ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.

Compartimento Porto base n.

interviste

n.

uscite

n.

catture

tonno x

uscita

n. rilasci

tonno x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media

IMPERIA Bordighera 2 49 0,3 0,9 40 16

IMPERIA

Sanremo

Porto

pubblico

2 62 0,1 0,3 38 16,5

IMPERIA Arma di

Taggia 4 61 0,2 0,6 34 26,5

IMPERIA Santo Stefano

al Mare 2 26 0,1 - 40 -

IMPERIA

Imperia

Porto

Maurizio

4 60 0,1 0,2 32 19,3

IMPERIA

Imperia

Oneglia

1 80 0,03 0,3 40 22

IMPERIA Diano

Marina 3 58 0,03 0,3 31 21

IMPERIA

San

Bartolomeo

al Mare

1 60 0,1 0,4 31 20,5

IMPERIA

Marina di

Andora

3 89 0,01 0,4 40 16

IMPERIA Alassio 1 40 - 0,02 - 8

SAVONA Loano 4 42 0,1 0,1 45 20

SAVONA Finale Ligure 2 40 0,05 0,02 83,4 30

SAVONA Savona 3 45 0,1 0,4 55 14

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SAVONA Varazze 2 47 0,1 0,01 45 10,5

SAVONA Arenzano 1 44 - - - -

GENOVA Genova Duca

degli Abruzzi 4 35 - 0,01 - 22,3

GENOVA

Santa

Margherita

Ligure

2 35 - 0,03 - 14,4

LA SPEZIA Sestri

Levante 1 40 0,03 0,05 40 13,5

LA SPEZIA

Monterosso

Porto di

Levante

2 44 - 0,05 - 12,9

LA SPEZIA Porto Venere 1 81 - 0,1 - 10

LA SPEZIA Le Grazie 2 67 0,1 0,2 30 12

LA SPEZIA

Assonautica

A. De

Benedetti

1 33 - - - -

LA SPEZIA Bocca di

Magra 1 27 - 0,1 - 14

Le interviste svolte in Liguria per la pesca sportiva e ricreativa del pesce spada sono 11 (Tab.

3.12.2) e riguardano, i porti di Sanremo Porto Pubblico, Alassio, Finale Ligure, Varazze,

Arenzano, Genova - Duca degli Abruzzi, Rapallo – Porto Pubblico, Vernazza, La spezia -

Assonautica A. De Benedetti e Bocca di Magra.

Dai dati raccolti emerge che sono stati catturati (tra catture e rilasci) 34 esemplari di pesce

spada di peso compreso tra 3,4 e 60 kg.

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Tab. 3.12.2 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche

che ha/hanno svolto la pesca sportiva del pesce spada nel 2015.

Comparti

mento Porto base

n.

intervist

e

n.

uscite

n.

catture

pesce

spada x

uscita

n.

rilasci

pesce

spada

x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media

IMPERIA

Sanremo

Porto

pubblico

1 102 0,1 - 32,5 -

IMPERIA Alassio 1 94 0,01 - 50 -

SAVONA Finale Ligure 2 36 0,04 - 32 -

SAVONA Varazze 1 53 0,1 0,2 60 9

GENOVA Arenzano 1 24 - 0,04 - 3,4

GENOVA Genova Duca

degli Abruzzi 1 42 0,05 - 25,4 -

GENOVA Rapallo Porto

Pubblico 1 39 0,1 - 26 -

LA

SPEZIA Vernazza 1 99 0,01 - 31 -

LA

SPEZIA

Assonautica

A. De

Benedetti

1 29 0,04 - 28 -

LA

SPEZIA

Bocca di

Magra 1 28 - 0,2 - 13

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La stagione della pesca del tonno rosso anche quest’anno, come nel 2014, è stata chiusa

anticipatamente.

Per quanto riguarda il pesce spada è stato confermato il fermo nei mesi di marzo, ottobre e

novembre.

Dai dati raccolti durante le interviste, nel mar Ligure i piccoli pescatori denotano la cattura di

una grande varietà di specie indice di una buona biodiversità.

La flotta impiegata per la pesca in Liguria è di piccole dimensioni e la pesca viene praticata

prevalentemente sottocosta nei mesi più caldi. Quest’anno, grazie alle miti temperature, la

pesca si è svolta anche durante i mesi solitamente freddi.

Tonno rosso

Il fatto che certe tecniche di pesca siano riservate ai soli pescatori professionisti come il fatto

che esistano divieti di pesca in determinati periodi dell’anno di alcune specie target, rende il

lavoro del rilevatore non facile, soprattutto nell’ottica di recepire dati attendibili. Ad esempio

per i pescatori non professionisti esistono limiti alle quantità pescabili. Inoltre, nel 2015, la

pesca del tonno rosso è stata limitata temporalmente a causa della chiusura anticipata della

stagione. Vieppiù che per il tonno rosso è prevista una taglia minima al di sotto della quale

l’esemplare non può essere pescato e, se ciò accade accidentalmente, deve essere

immediatamente liberato. Inoltre, sussiste il divieto per i pescatori ricreativi/sportivi di

utilizzare le reti da posta e il palangaro se finalizzato alla pesca del pesce spada.

Sulla base di queste considerazioni, emerge la difficoltà da parte dei pescatori a comunicare in

modo trasparente con i rilevatori temendo di ammettere involontariamente infrazioni alle

regole.

Esiste una consapevolezza nei pescatori dell’importanza delle attività di indagine finalizzata

alla raccolta dati legata ad una gestione responsabile da parte del singolo della propria attività

di pesca.

L’opinione generale dei pescatori è che vi sia stata una generale tendenza positiva della

pescosità del Mar Ligure, così come l’anno scorso.

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L’interesse del pescatore sportivo/ricreativo è sempre rivolto verso i veloci nuotatori, quelli che

creano “game” nelle fasi di cattura o nei confronti degli esemplari di specie o taglia di più alto

interesse commerciale. Essendo però aumentata la consapevolezza nei confronti del rispetto del

Mare, tendenzialmente si cerca di concentrare lo sforzo di pesca anche su quelle specie che fino

a non molto tempo fa non venivano considerate. Acquisiscono interesse le cosiddette specie

neglette, cioè quelle specie che rientrano nel gruppo del cosiddetto pesce povero ed oggi forse

meglio definibile come pesce ritrovato. Queste specie di minor interesse commerciale

consentono al pescatore sportivo di mantenere intatta la possibilità di trascorrere tempo libero

in mare divertendosi a pescare ed intaccando meno gli stock troppo sfruttati.

Difficilmente si riescono a percepire dinamiche conflittuali tra i pescatori sportivi/ricreativi

liguri. Esiste uno spirito di collaborazione fra le persone che condividono le stesse passioni.

I pescatori sportivi/ricreativi tendono ad accusare i pescatori professionisti, e viceversa, di

utilizzo di tecniche molto impattanti e/o non consentite. Sicuramente in entrambi i gruppi vi

sono individui che adottano tecniche di pesca a grande impatto e che impoveriscono le risorse

dei nostri mari. Sarebbe quindi opportuno pescare in modo consapevole, mettendo da parte le

proprie soddisfazioni economiche o sportive e concentrandosi maggiormente sull’importanza di

non minacciare l’equilibrio ecologico esistente nel Mar Ligure.

La ricerca mette a disposizione in continuazione nuovi e più raffinati metodi e tecnologie di

pesca, mentre le risorse disponibili sono sempre meno. Quindi, al di là delle nuove tecnologie

di pesca, resta di primaria importanza la disponibilità dello “stock” ittico.

Le tecniche utilizzate dai pescatori sportivi/ricreativi liguri sono quelle tradizionali (drifting,

traina, palangaro). Emerge anche che i pescatori liguri corredano le loro imbarcazioni da pesca

con strumentazioni sempre più tecnologiche (es. ecoscandagli che consentono di localizzare il

branco di pesci con buona precisione, anche a batimetrie elevate).

Sta aumentando la pratica del catch and release, soprattutto quando si tratta di catture

sottotaglia, ma anche perché molti pescatori preferiscono rilasciare le prede troppo grandi.

Pesce spada

La pesca del pesce spada da parte dei pescatori sportivi/ricreativi liguri non consiste in una

pesca abituale ed è limitata al periodo estivo (maggio-luglio).

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Selaci

Il Mar Ligure, come tutto il Mediterraneo, è un sistema le cui caratteristiche attraggono i selaci

per l’alta produttività in esso presente. Di contro, l’alto impatto antropico dovuto

all’inquinamento ed allo sforzo di pesca, li espongono a notevoli rischi. Pur non essendo oggi

oggetto di pesca abituale nel Mar Ligure, tra i selaci, gli squali costituiscono una componente

importante delle catture involontarie della pesca professionale ed uno dei più ambiti obiettivi

della pesca sportiva, fattori questi che stanno contribuendo al loro declino.

Dalle interviste effettuate ai pescatori sportivi liguri emerge che sono stati catturati 38 selaci in

Liguria nel 2015.

Ad oggi, sulla base delle interviste effettuate ai pescatori sportivi/ricreativi liguri, non vi sono

evidenze di tecniche illegali impiegate per la cattura accessoria di squali.

Considerando tutte le iniziative ed i piani di azione nazionali, europei ed extra europei, sulla

regolamentazione e il monitoraggio dei selaci (es. ELASMOIT, ELASMOSTAT, CITES, ecc.)

per i pescatori professionisti, si auspica che tutele simili vengano attuate anche nella pesca non

professionale.

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3.13 Sardegna

3.13.1 SARDEGNA SETTENTRIONALE

Introduzione

L’area geografica di interesse è rappresentata dalla costa settentrionale della Sardegna (Fig.

3.13.1.1), caratterizzata da imponenti formazioni granitiche, piccole isole, cadute repentine del

fondale e assommamenti rocciosi che risalgono da grandi profondità. Tutto ciò offre un

eterogeneo ambiente per la pesca dei grandi pelagici. La possibilità di avere una elevata

profondità del fondale a poca distanza dalla costa permette la cattura di grandi pelagici, tra cui

il tonno rosso, a volte a pochissima distanza dalla riva.

Fig. 3.13.1.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso

Questo tipo di fondale ed una storica presenza di tonni rossi ha sempre attratto molti

appassionati a questa pesca. In questo contesto bisogna considerare che la zona censita è una

importante meta turistica e molti vacanzieri sono anche pescatori. Le catture effettuate da

pescatori in vacanza sono molto difficili da censire perché vengono effettuate da una

imbarcazione che normalmente viene ormeggiata in un altro porto o portata a secco nei periodi

in cui non viene utilizzata.

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La tecnica maggiormente utilizzata è il drifting su batimetriche molto variabili che possono

superare anche i 100 metri. Le attrezzatture adoperate sono pesanti (80-130 libbre) per

contenere la potenza sprigionata da esemplari di notevoli dimensioni che sono liberi di

inabissarsi e quindi creare notevoli difficoltà durante il recupero. Le esche utilizzate sono

boghe ed alaccie. I pescatori sono soliti concentrare le loro battute di pesca nelle prime ore del

mattino e cercano di evitare i periodi di luna piena.

Risultati

Nell’area considerata sono state censite un totale di 733 imbarcazioni (Tab 3.3). Il numero

totale di interviste raccolte è di 10 per quanto riguarda i pescatori che si dedicano alla pesca del

tonno rosso e 2 per i pescatori con maggiore interesse al pesce spada (Tab. 3.13.1.1 e Tab.

3.13.1.2).

Tab. 3.13.1.1 Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche

che ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.

Compar

timento Porto base

n.

intervi

ste

n.

uscite

n. catture

tonno x

uscita

n.rilasci

tonno x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media

OL Olbia 1 23 0.22 0.09 51 35

OL P. Rotondo 1 20 0.40 0.20 50 20

OL Ottiolu 1 18 0.39 0.22 65 57.5

OL P. Cervo 1 22 0.27 0.18 66.6 58.7

OL Cannigione 1 24 0.29 0.12 62.1 35

OL Palau 1 24 0.25 0.08 55 65

LM Maddalena 2 39 0.26 0.18 58 47.1

LM Castelsard

o 1 12 0.42 0.17 72 17.5

PT Alghero 1 15 0.2 0.07 65 15

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Tab. 3.13.1.2 Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche

che ha/hanno svolto la pesca sportiva del pesce spada nel 2015.

Compar

timento Porto base

n.

intervi

ste

n.

uscite

n. catture

p.spada x

uscita

n.rilasci

p.spada x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media

OL P. Cervo 1 8 0.12 0 25 0

LM S. Teresa 1 14 0.29 0.07 22.5 10

Tonno rosso

Tutti i pescatori intervistati hanno dimostrato un alto grado di collaborazione. I pescatori

intervistati dimostrano una buona sensibilità per lo sfruttamento delle risorse. In ogni caso si

sono riscontrati malumori, riconducibili alla ridotta quota di catture concessa al settore durante

la stagione di pesca 2015. Le impressioni dei pescatori hanno confermato che le catture si sono

concentrate a media distanza dalla costa (entro le 2-8 miglia) dove sono stati pescati esemplari

di medie dimensioni, con una media di peso tra i 50-70 Kg. Dai dati raccolti e dalle

informazioni ricevute, la stagione di pesca 2015 sembra aver mostrato un leggero calo della

presenza di esemplari giovanili di tonni. Le tecniche di pesca maggiormente utilizzate sono il

drifting e la traina.

Pesce spada

Durante la raccolta dei dati è stato difficile reperire informazioni sulla pesca del pesce spada.

Le catture sembrano essere più frequenti durante la traina d'altura ed occasionalmente alcuni

esemplari vengono catturati con il drifting durante la pesca del tonno rosso. Sono state censite

due catture/rilascio di esemplari di circa 10-15 Kg.

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Selaci

Durante l'indagine effettuata risulta che nessuna specie di selace è una cattura abituale durante

la pesca del tonno rosso. Nella regione considerata è stata censita la cattura/rilascio di una

verdesca (Prionace glauca) di circa 10 Kg.

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3.13.2 SARDEGNA OCCIDENTALE

Introduzione

La sub-regione Sardegna occidentale, identificata come area di indagine per il rilevamento dei

dati sulla pesca sportiva e ricreativa dei grandi pelagici, si estende dal promontorio di Capo

Caccia, a nord, e quello di Capo Frasca, a sud (Fig. 3.13.2.1).

Fig. 3.13.2.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso

L’area è caratterizzata in prevalenza da coste alte a strapiombo sul mare, interrotte di tanto in

tanto da spiagge sabbiose. Tra queste le più estese sono il lido di Alghero, la spiaggia di Bosa

Marina, di Is Arenas e le spiagge del Sinis. Inoltre all’interno del golfo di Oristano è presente

un ampio tratto sabbioso che da Torregrande si estende sino ad Arborea e Marceddì.

I principali porti presenti nell’area di indagine sono quelli di Alghero, Bosa ed Oristano ma,

oltre a questi, esistono altri punti di sbarco, più o meno importanti.

Il Porto di Alghero, localizzato al centro dell’omonima cittadina, è costituito di due banchine

per le imbarcazioni in transito, "Banchina Dogana" e "Banchina Sanità", per uno sviluppo

complessivo di 150 metri lineari, e dal molo Visconti con circa 400 ormeggi per barche

stanziali.

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Più a nord, ma non lontani dalla città di Alghero, sono inoltre presenti il porticciolo di Fertilia,

un piccolo porto-canale localizzato nella bocca di ingresso dello Stagno di Calich, e i punti di

attracco di Porto Conte e Tramariglio.

Il porto di Bosa, situato in località Isola Rossa a Bosa Marina, è equidistante da Alghero e

Oristano. È un porto non molto esteso ma dotato di circa 220 ormeggi per barche fino a 50

metri, con fondali di pescaggio da 1,50 metri fino a 9,80 metri. E’ ideale per la nautica da

diporto, in quanto localizzato in un’insenatura naturale che lo protegge dai venti prevalenti

(maestrale) e ne permette l'accesso e l'approdo senza alcuna difficoltà.

Il porto turistico di Oristano si trova nella marina di Torregrande, a circa 10 km dalla città. Esso

ha una capacità ricettiva di 404 unità, per imbarcazioni tra i 6 e i 18 metri di lunghezza.

Essendo molto riparato ha una buona accessibilità dal mare, anche se attualmente a causa di un

insabbiamento dei fondali antistanti, consente il transito alle imbarcazioni con pescaggio

inferiore a 2 metri. Il porticciolo è dotato di una serie di servizi, in mare e a terra, che

garantiscono una buona accoglienza ai diportisti.

All’interno del golfo di Oristano si ritrovano inoltre il porto industriale, dove però non esistono

banchine riservate ai natanti da diporto, e più a sud, il piccolo porto turistico di Marceddì che

attualmente ospita circa 100 imbarcazioni da diporto. E’ incluso nell’area di competenza della

Capitaneria di Porto Oristano anche il porticciolo di Porto Palma, localizzato più a sud del

Golfo di Oristano, nel territorio comunale di Arbus, nella nuova Provincia del Medio

Campidano (VS). Si tratta di un piccolo porticciolo, chiuso alcuni anni per lavori di

manutenzione e riaperto al pubblico nel 2012. E’ frequentato prevalentemente da pescatori

locali e da piccole imbarcazioni da diporto.

La sub-regione Sardegna occidentale è notoriamente frequentata, nel periodo compreso tra

luglio e settembre, dai grandi banchi di tonni che all'inizio della stagione riproduttiva rientrano

nel Mediterraneo dirigendosi verso le coste italiane.

Tutte le informazioni riguardanti la pesca sportiva e ricreativa del tonno rosso e del pesce

spada, nella sub-regione della Sardegna occidentale, sono state rilevate nel periodo compreso

tra ottobre e dicembre 2015. Come già negli anni precedenti, sono stati contattati gli Uffici

Circondariali Marittimi di Alghero (SS) e Bosa (OR) e la Capitaneria di Porto di Oristano (OR)

che, con la massima collaborazione, hanno fornito i dati in loro possesso. Le informazioni

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raccolte hanno permesso di stabilire con precisione il numero di imbarcazioni iscritte ai registri

per la pratica della pesca sportiva e ricreativa e il numero di catture denunciate.

Contemporaneamente sono state condotte le interviste ai pescatori, che contattati

personalmente, hanno risposto al questionario realizzato sulla base delle informazioni richieste

dalla Scheda Rilevamento 2015. Si è cercato di coinvolgere un cospicuo numero di pescatori,

sia sportivi che ricreativi, operanti nei principali porti dell’area di indagine, interessando anche

le poche Associazioni di pesca presenti nel territorio.

Risultati

Dalle informazioni raccolte risulta che nell’area di indagine, la Sardegna occidentale, le

autorizzazioni alla pesca sportiva e ricreativa del tonno rosso, rilasciate nell’anno 2015, sono

state 17 (tra cui 6 rinnovi), di cui 10 rilasciate dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Alghero,

2 da quello di Bosa e 5 dalla Capitaneria di Porto di Oristano (Tab. 3.13.2.1). Permessi che si

vanno a sommare a quelli rilasciati nei due anni precedenti (periodo di validità tre anni), per un

totale di 98 imbarcazioni autorizzate alla pesca del tonno rosso, in tutta l’area di indagine.

Come risulta dalla tabella sottostante, il numero di autorizzazioni rilasciate nell’anno 2015 è in

notevole calo rispetto a quelle degli anni precedenti, molto basso anche il numero dei rinnovi:

rispetto alle 33 autorizzazioni rilasciate nell’anno 2012, infatti, solo in 6 pescatori hanno

richiesto il rinnovo.

Tabella 3.13.2.1 Numero di autorizzazioni rilasciate per la pesca

sportiva/ricreativa del tonno rosso nell’area d’indagine.

2012 2013 2014 2015

Alghero 14 33 23

10

(di cui 2 rinnovi)

Bosa 7 7 3

2

(di cui 1 rinnovo)

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Oristano 12 5 10

5

(di cui 3 rinnovi)

Totale 33 45 36 17

Presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Alghero (SS) è stato rilasciato un solo nullaosta per

la pesca sportiva/ricreativa del pesce spada, due nullaosta sono stati rilasciati dalla Capitaneria

di Porto di Oristano, mentre nessuna richiesta è invece pervenuta all’ufficio Circondariale

Marittimo di Bosa (vedi tabella 3.13.2.2).

Tabella 3.13.2.2 Numero di autorizzazioni rilasciate per la pesca

sportiva/ricreativa del Pesce Spada nell’area d’indagine, la Sardegna Occidentale.

2012 2013 2014 2015

Alghero 10 9 3 1

Bosa 0 0 0 0

Oristano 5 6 0 2

Totale 15 15 3 3

Nell’area considerata sono state censite un totale di 98 imbarcazioni (Tab 3.3).

Come già rilevato negli anni precedenti, la maggior parte (circa 86%) delle imbarcazioni

autorizzate alla pesca sportiva/ricreativa del tonno rosso ha una lunghezza inferiore ai 7,5 m, il

14% circa ha una lunghezza compresa tra i 7,5 e i 12 m. Non risultano autorizzate imbarcazioni

di lunghezza superiore ai 12 m.

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Il numero totale di interviste raccolte è di 14 per quanto riguarda i pescatori che si dedicano alla

pesca del tonno rosso e 5 per i pescatori con maggiore interesse al pesce spada (Tab. 3.13.2.3 e

Tab. 3.13.2.4).

Alghero si conferma, anche in questa stagione 2015 il porto con il maggior numero di

imbarcazioni autorizzate, mentre tutti gli altri porti o porticcioli presi in considerazione dalla

presente indagine, contribuiscono alla pesca sportiva in maniera inferiore.

Le catture denunciate in questa stagione 2015 sono state tre: gli esemplari sono stati catturati

nel mese di luglio da pescatori con autorizzazione rilasciata dall’Ufficio Circondariale di

Alghero. I pelagici pesavano rispettivamente 57,85 Kg, 61,15 Kg e 62,50 Kg.

Per quanto riguarda la pesca al pesce spada, da quanto emerge dai dati raccolti, è una attività

poco praticata dai pescatori sportivi di questa zona della Sardegna e nonostante anche

quest’anno ci sia stato il rilascio di qualche nulla osta non è stata denunciata alcuna cattura.

Tab. 3.13.2.3 Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio delle barche che

hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.

Compartimento Porto base n.

interviste

n.

uscite

n.

catture

tonno x

uscita

n. rilasci

tonno x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media

Porto Torres Alghero 4 3 0 1 0 60

Oristano Bosa 3 6 0 2 0 55

Oristano Torregrande 4 3 0 1 0 55

Oristano Marceddì 2 2 0 0 0 0

Oristano Porto Palma 1 2 0 0 0 0

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Tab. 3.13.2.4 Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio delle barche che

hanno svolto la pesca sportiva del pesce spada nel 2015.

Compartimento Porto base n.

interviste

n.

uscite

n.

catture

p.spada

x uscita

n.rilasci

p.spada

x uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media

Porto Torres Alghero 2 3 0 0 0 0

Oristano Bosa 0 0 0 0 0 0

Oristano Torregrande 1 0 0 0 0 0

Oristano Marceddì 1 0 0 0 0 0

Oristano Porto Palma 1 0 0 0 0 0

I porti interessati dall’indagine sono, per la maggior parte, piccole realtà in cui i pescatori si

conoscono fra loro e questo ha permesso di acquisire informazioni riguardanti non solo le

attività di pesca degli intervistati ma anche degli altri pescatori. Le notizie raccolte hanno

permesso di elaborare alcune considerazioni, di seguito riassunte, utili a comprendere meglio la

stagione di pesca 2015.

Tonno rosso

I pescatori contattati si sono dimostrati, anche quest’anno, ampiamente disponibili a sostenere

le interviste, anche perché questo momento è diventato per loro una delle poche occasione per

poter esprimere opinioni e lamentele.

Da quanto emerso, le zone di pesca più frequentate sono da anni le stesse nelle diverse zone: a

nord, la fascia di mare più pescosa risulta quella compresa tra Alghero e la borgata marina di

Santa Caterina di Pittinuri, intorno alla batimetria dei 60 metri di profondità a qualsiasi distanza

rispetto alla costa. Scendendo più a sud la zona più pescosa è quella compresa tra Capo Frasca

e Porto Palma a una distanza dalla costa di circa 2 miglia. Da segnalare a Porto Palma una

vecchia tonnara non più utilizzata, la cui presenza documenta il passaggio dei tonni in quella

particolare zona della costa occidentale della Sardegna.

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Le tecniche di pesca più utilizzate dai pescatori intervistati sono il drifting e la canna da traina,

che permettono una elevata selettività e favoriscono la cattura di esemplari di tonno più grandi,

riducendo la cattura “accidentale” di esemplari sotto taglia o di altre specie ittiche.

Anche quest’anno i pescatori hanno espresso un profondo disappunto per la sospensione

anticipata della pesca, il Decreto Direttoriale N. 14637 del 23/07/2015 della Direzione

Generale della Pesca Marittima e dell’Acquacoltura del Ministero delle Politiche Agricole

Alimentari e Forestali ha infatti sospeso, con circa tre mesi di anticipo, l’attività di pesca

sportiva/ricreativa del tonno rosso per il raggiungimento delle quote previste. È ormai

opinione comune tra i pescatori sportivi e ricreativi che la sospensione anticipata della pesca

poco serva a garantire una pesca responsabile e un maggior rispetto delle risorse. Al contrario

queste continue sospensioni anticipate stanno portando i pescatori a non richiedere ne

rinnovare i nulla osta per la pesca sportiva/ricreativa, e allo stesso tempo stanno

“incrementano” la pesca di frodo.

In questa stagione 2015 la presenza di tonni lungo le coste della Sardegna occidentale è stata

massiva a partire dalla metà di luglio e, favorita da un clima caldo, si è protratta sino al mese

di ottobre; in ritardo quindi, rispetto ad altre zone dell’Italia ma soprattutto rispetto al periodo

stabilito per la pratica della pesca sportiva.

Questa situazione ha penalizzato non solo i pescatori sardi ma anche tutti i “pescatori-turisti”

che sarebbero venuti (ma non lo hanno fatto) in Sardegna volutamente per praticare la pesca

sportiva al tonno rosso, con grandi ripercussioni sull’economia della zona.

A seguito di queste problematiche i pescatori richiedono una maggiore tutela della pesca

sportiva/ricreativa in Sardegna, suggerendo la ripartizione delle quote per area geografica o

compartimenti e una diversificazione dei periodi di pesca, da stabilirsi in base alla reale

presenza di pesci e non, come ora, un periodo di pesca uguale per tutti che come già

evidenziato penalizza alcune zone.

Pesce spada

Dai dati raccolti presso gli Uffici Circondariali Marittimi e la Capitaneria di Porto, risulta che

sono ancora pochi i pescatori che hanno richiesto il nulla osta per la pesca sportiva/ricreativa

del pesce spada e dalle interviste effettuate risulta che anche chi è in possesso

dell’autorizzazione, raramente pratica questo tipo di pesca.

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La pesca al pesce spada deve essere svolta durante la notte e risulta più faticosa rispetto alla

pesca del tonno, per questo è meno amata dai pescatori sportivi ma, la documentata presenza di

pesce spada non lontano dalla costa, garantisce una buona attività ai pescatori professionisti.

Selaci

Dalle informazioni raccolte presso gli Uffici Circondariali Marittimi di Alghero e Bosa e la

Capitaneria di Porto di Oristano e direttamente dai pescatori intervistati, la cattura dei selaci

non è abitualmente praticata in questa zona della Sardegna occidentale, né a livello

sportivo/ricreativo né a livello professionale. Nessuno dei pescatori ha, infatti, mai dedicato

uscite di pesca mirate alla cattura di queste specie. Qualche cattura accidentale (razze, gattucci

e verdesche) può capitare quando si pratica la pesca col palamito (di fondale o galleggiante),

ma nella maggior parte dei casi gli esemplari catturati vengono rilasciati in mare, vivi. Infatti, i

selaci da un punto di vista culinario, non sono particolarmente apprezzati e non rientrano nel

consumo abituale, solo razze e gattucci sono impiegati per preparare la “burrida”, un piatto

tipico della zona ma consumato solo in occasioni particolari.

Importante risulta la segnalazione di alcuni pescatori sportivi ma soprattutto di pescatori

professionisti che hanno fatto notare una diminuzione, negli ultimi anni di avvistamenti di

verdesche o altri piccoli selaci, prima più frequenti anche sotto costa.

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3.13.3 SARDEGNA SUD ORIENTALE

Introduzione

L’area geografica di interesse è rappresentata da parte della costa Sud-orientale della Sardegna

(Fig. 3.13.3.1).

Fig. 3.13.3.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso

Risultati

Nella regione considerata sono state censite un totale di 258 imbarcazioni (Tab. 3.3). Il numero

totale di interviste raccolte riguardanti la pesca del tonno rosso è di 5 (Tab. 3.13.3.1). Non è

stata ottenuta nessuna intervista relativa alla pesca del pesce spada.

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Tab. 3.13.3.1 Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche

che ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.

Compar

timento Porto base

n.

intervi

ste

n.

uscite

n. catture

tonno x

uscita

n. rilasci

tonno x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media

CA Bugerru 1 24 0.17 0.12 65 43.3

CA Teulada 1 22 0.18 0.09 53.7 45

CA Cagliari 1 32 0.16 0.12 59 41.2

CA Arbatax 1 17 0.12 0.12 85 35

OL Tavolara 1 26 0.23 0.08 58.3 72.5

Tonno rosso

La disponibilità dei pescatori ricreativi è diminuita. La causa principale di questo problema è da

attribuirsi alla ridotta quota di catture concessa al settore durante la stagione di pesca 2015. Le

impressioni dei pescatori hanno confermato in buona parte quanto osservato lo scorso anno. Le

catture in questa area si sono concentrate a media distanza dalla costa (entro le 2-8 miglia) dove

sono stati catturati esemplari di medie dimensioni, con una media di peso tra i 50 e gli 80 Kg.

Dai dati raccolti e dalle informazioni ricevute, la stagione di pesca 2015 sembra aver mostrato

un leggero calo della presenza di tonni. Le tecniche di pesca maggiormente utilizzate sono il

drifting e la traina.

Pesce spada

Durante la raccolta dei dati è stato difficile reperire informazioni sulla pesca del pesce spada.

Le catture sembrano essere più frequenti durante la traina d'altura ed occasionalmente alcuni

esemplari vengono catturati con il drifting durante la pesca del tonno rosso. Sono state censite

due catture/rilascio di esemplari di circa 10-15 Kg.

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Selaci

Durante l'indagine effettuata risulta che nessuna specie di selace è una cattura abituale durante

la pesca del tonno rosso. Nella regione considerata è stata censita la cattura di uno squalo volpe

(Alopias vulpinus) di circa 20 Kg.

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3.14 Sicilia

3.14.1 SICILIA NORD ORIENTALE E COSTA IONICA

Introduzione

L’area di studio coincide con le coste della Sicilia nord orientale e Ionica (Fig. 3.14.1.1). In

particolare le aree del Messinese, del Catanese e del Siracusano. Da un punto di vista

oceanografico questa parte della Sicilia è molto complessa in quanto è caratterizzata da

eterogenee dinamiche di scambi d’acqua e flussi biologici fra i bacini del Mediterraneo

orientale ed occidentale. Lo stretto di Messina, con le sue complesse dinamiche

oceanografiche, rappresenta un hot spot costante per la pesca dei grandi pelagici come il tonno

rosso ed il pesce spada.

Fig. 3.14.1.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso

La tecnica di pesca utilizzata è quasi esclusivamente il drifting con sarde o alaccie. Le

attrezzature impiegate vanno dalle 50 alle 120 libbre. Le uscite di pesca vengono effettuate

nelle prime ore del mattino ed anche nelle ore centrali della giornata. Un fattore molto

importate da tenere conto nelle zone limitrofe allo stretto di Messina sono le fasi di marea che

generano un ciclo di correnti nello stretto che hanno estrema importanza nella riuscita o meno

dell’azione di pesca.

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Risultati

Nella regione considerata sono state censite un totale di 265 imbarcazioni (Tab 3.3). Il numero

totale di interviste raccolte è di 5 per quanto riguarda i pescatori che si dedicano alla pesca del

tonno rosso e 2 per i pescatori con maggiore interesse al pesce spada (Tab. 3.14.1.1 e 3.14.1.2).

Tab. 3.14.1.1 Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche

che ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.

Compar

timento Porto base

n.

intervi

ste

n.

uscite

n. catture

tonno x

uscita

n. rilasci

tonno x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media

SR Marzamem

i 1 36 0.19 0.08 60 41.6

MZ Milazzo 1 22 0.36 0.04 49.4 35

ME Messina 1 24 0.25 0.08 49.2 75

SR Siracusa 1 14 0.29 0.21 67.5 45

CT Catania 1 20 0.15 0.20 55 60

Tab. 3.14.1.2 Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche

che ha/hanno svolto la pesca sportiva del pesce spada nel 2015.

Compar

timento Porto base

n.

intervi

ste

n.

uscite

n. catture

p.spada x

uscita

n.rilasci

p.spada x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media

MZ Milazzo 1 14 0.14 0 47.5 0

ME Messina 1 18 0.16 0.11 30 10

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Tonno rosso

Come in altre zone del territorio nazionale, i pescatori ricreativi non hanno mostrato molta

collaborazione durante la raccolta dati. La causa principale è da attribuire alla ridotta quota di

cattura concessa al settore durante la stagione di pesca, a storiche conflittualità con la pesca

professionale e all’elevata incidenza di attività di bracconaggio. In ogni caso, è stato possibile

somministrare alcune interviste a pescatori che praticano in maniera piuttosto regolare la pesca

dei grandi pelagici. Le impressioni dei pescatori che hanno collaborato suggeriscono che le

catture in questa area si sono concentrate a poche miglia dalla costa.

Pesce spada

Generalmente è una preda che viene catturata durante la traina d'altura anche se da alcune

informazioni si evince che può essere allamata durante il drifting come by catch nella pesca del

tonno rosso, soprattutto durante le ore notturne o al crepuscolo, quando è solito cacciare. Nella

regione sono state censite due catture di pesce spada come by catch della pesca al tonno rosso.

Mentre, nelle due interviste somministrate a pescatori ricreativi con particolare interesse nella

pesca di questa specie, sono state censite tre catture. In generale il peso medio delle catture

varia da 15 a 40 Kg.

Selaci

Durante l'indagine effettuata risulta che nessuna specie di selace è una cattura accessoria

abituale della pesca al tonno rosso. Nella regione è stata censita una cattura/rilascio di una

specie non identificata, probabilmente verdesca (Prionace glauca), di circa 20 Kg.

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3.14.2 SICILIA NORD OCCIDENTALE (COMPARTIMENTO DI PALERMO)

Introduzione

L’area in esame corrisponde alla provincia di Palermo, situata nella costa settentrionale

siciliana (Fig. 3.14.2.1). Si tratta di un litorale in cui si alternano tratti rocciosi (prevalenti), con

coste sabbiose, queste ultime situate soprattutto nel versante orientale della provincia. I fondali

sono abbastanza profondi, soprattutto nella parte occidentale e non mancano le secche rocciose

al largo, fra le quali si segnala la “Barra” (a nord di Capo Gallo).

Fig. 3.14.2.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso

L’acquisizione delle informazioni riguardanti la pesca ricreativa del pesce spada e del tonno

rosso è stata eseguita anche oltre la chiusura della campagna di pesca al tonno rosso, fino a

tutto dicembre.

Preliminarmente sono state contattate le locali Capitanerie di Porto, allo scopo di ottenere dati

sulle imbarcazioni con autorizzazioni alla pesca del tonno rosso (Tab. 3.14.2.1) e del pesce

spada (Tab. 3.14.2.2) in corso di validità, e le catture dichiarate nell’anno 2015. Tali elenchi

erano presenti presso la CP di Palermo, il Circomare di Porticello e quello di Termini Imerese,

in quanto porti autorizzati allo sbarco del tonno rosso.

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Quindi si è passati alle interviste nei porti di: Porticello, Arenella, Sferracavallo, Mondello,

Isola delle Femmine e Terrasini (Compartimento marittimo di Palermo). Sono state realizzate

in totale n. 11 interviste a pescatori ricreativi (Tab. 3.14.2.3).

Risultati

I dati ufficiali sulle catture di tonno rosso e pesce spada e sul numero di autorizzazioni in

vigore nella Capitaneria di Porto di Palermo, sono riportati nelle seguenti Tabelle:

Tabella 3.14.2.1 – Sintesi dei dati riguardanti autorizzazioni e pesca del tonno rosso rilevate presso le

Capitanerie di competenza.

Capitaneria Autorizzazioni (n) Dichiarazioni di

cattura ricevute (n)

Dichiarazioni di cattura

ricevute (kg)

Palermo 93 0 0

Tabella 3.14.2.3 – Sintesi dei dati riguardanti autorizzazioni e pesca del pesce spada rilevate presso le

Capitanerie di competenza.

Capitaneria Autorizzazioni (n) Dichiarazioni di

cattura ricevute (n)

Dichiarazioni di cattura

ricevute (kg)

Palermo 0 0 0

Il numero d’interviste ai pescatori del diporto e le elaborazioni sintetiche dei dati in esse

contenute sono riportate nelle seguente Tabella (3.14.2.3).

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Tabella 3.14.2.3 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio delle barche che

hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015 (non sono riportati i dati da palangaro). Comparti

mento

Porto base n.

intervist

e

n.

uscite

n. catture

tonno x

uscita

n. rilasci

tonno x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media

Palermo Mondello 3 49 4,04 0 2,17 0

Palermo Arenella 1 18 3,61 0 2,10 0

Palermo

Isola delle

Femmine 2 27 0,59 0 2,13 0

Palermo Sferracavallo 2 38 3,55 0 21,83 0

Palermo Terrasini 1 6 1,50 0 2,33 0

Palermo Porticello - S. Elia 2 13 0,54 0 9,46 0

Non sono state dichiarate uscite e catture per il pesce spada e non sono state dichiarate catture

di Selaci.

Considerazioni

L’attività di rilevamento dei dati ha subito degli sfasamenti temporali rispetto alla stagione di

pesca, per motivi burocratici non ascrivibili ai rilevatori.

Ciò ovviamente non ha consentito di effettuare una stima ottimale delle attività svolte dai

pescatori sportivi e ricreativi, stante l’impossibilità di fornire in tempo utile, all’inizio dell’anno

cioè, le schede ai pescatori disponibili alla rilevazione.

Detto ciò, e auspicando che il prossimo anno l’avvio delle attività avvenga in maniera più

tempestiva, l’analisi dei dati raccolti porta alle seguenti considerazioni:

1) Le Capitanerie di Porto dispongono di elenchi di barche autorizzate alla pesca del

tonno rosso, mentre non sono presenti autorizzazioni per il pesce spada, ma nel

2015 non hanno ricevuto alcuna segnalazione di catture da parte dei pescatori

autorizzati. Ciò porta a ritenere che ci sia qualcosa da rivedere nella normativa, in

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quanto i pescatori sono obbligati a segnalare preventivamente le catture alla CP e

in seguito si devono recare presso il più vicino punto di sbarco autorizzato, che

molto spesso è distante molte miglia nautiche dal porto di stazionamento

dell’imbarcazione, e qui attendere l’arrivo dei funzionari per i conseguenti

accertamenti e misure, magari in tarda serata. Ciò ovviamente non favorisce la

collaborazione dei pescatori con le Autorità Marittime. I pescatori sono così

indotti a non segnalare le catture realizzate e di conseguenza sono restii a

collaborare con i nostri rilevatori.

2) La presenza di una notevole attività di pesca al tonno rosso, di contro, è

testimoniata dalle interviste realizzate, che in sintesi dimostrano l’interesse dei

pescatori nei confronti di questa specie, che in diversi periodi dell’anno consente

di realizzare abbondanti carnieri.

3) La totalità delle interviste realizzate riguarda la pesca ricreativa, mentre non

abbiamo avuto notizie di pesca sportiva, propriamente detta, alle specie target.

4) Le barche che svolgono questa attività, da dati di CP (Tab 3.3), sono in grande

parte di lunghezza inferiore ai 7,5 metri LFT: ciò comporta che si tratta di una

pesca prevalentemente costiera. Sono poche infatti le imbarcazioni autorizzate di

lunghezza e motorizzazione adeguate alla pesca d’altura, in grado cioè di

affrontare il mare aperto e di intercettare esemplari più grandi e adulti. E’ ovvio

che molte barche, di ogni lunghezza, sfuggono all’obbligo della registrazione in

CP, anche se con ogni probabilità svolgono attività di pesca ai grandi pelagici:

ciò è testimoniato dalla presenza nei porti di pilotine dotate di attrezzature atte

alla traina (sedili, reggicanne, ecc.).

5) La pesca al tonno rosso si svolge in prevalenza utilizzando la tecnica della traina

e del drifting, ma diverse imbarcazioni utilizzano anche il palangaro derivante.

6) Diverse imbarcazioni da diporto hanno utilizzato il palangaro derivante per la

cattura del tonno rosso, alternandolo all’utilizzo della traina e/o del drifting: le

informazioni relative sono riportate nelle interviste, anche se risultano incomplete

in quanto i pescatori sono molto restii a dichiarare tale attività.

7) La taglia delle catture di tonno rosso, nella stragrande maggioranza dei casi, è

inferiore al minimo di legge e corrisponde ad esemplari giovanili: tale pesca si

svolge durante tutto l’anno, ma è maggiormente esercitata nel periodo che va

dalla primavera all’autunno, con una prevalenza di quest’ultima stagione, dove

sono molto frequenti gli esemplari giovanili dell’anno.

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8) Durante le attività di pesca si catturano anche altre specie pelagiche, come

palamita, alalunga, ricciola, aguglia imperiale, lampuga, ecc., le cui dimensioni e

quantitativi non sono stati dichiarati.

9) Esiste nella zona una forte conflittualità per le risorse con la pesca artigianale

professionale. A detta degli operatori della pesca, sia dilettanti che professionisti,

la risorsa tonno rosso è in forte aumento nelle nostre acque, e le restrizioni

legislative esistenti vengono sempre più vissute con estrema contrarietà,

soprattutto dalla pesca artigianale che non dispone nell’area delle quote tonno, e

che è costretta ad assistere alle catture da parte dei “dilettanti”.

10) La pesca dilettantistica è molto spesso praticata in modo simil-professionale, e

molto spesso non è rispettosa dei regolamenti vigenti sugli attrezzi e sui

quantitativi consentiti, con frequente vendita del pescato presso dettaglianti e

ristoratori.

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3.14.3 Sicilia sudoccidentale

Introduzione

L’area di studio si identifica con la Sicilia sudoccidentale (Fig. 3.14.3.1) e comprende la fascia

costiera che va da Castellammare del Golfo fino a Portopalo di Capo Passero -Tirreno

meridionale settore ovest e Stretto di Sicilia.

Fig. 3.14.3.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso

La fascia costiera, compresa tra Castellammare del Golfo e Trapani, presenta un morfologia

articolata dalla presenza di numerose insenature, punte e promontori, falesie, scarpate rocciose,

pianori calcarei e spiagge strette limitate da scarpate di terrazzo.

Da Castellammare, via via che si arriva in prossimità del Capo San Vito, l'andamento

batimetrico presenta una stretta piattaforma continentale con uno zoccolo ripido a tal punto che

a distanza di qualche miglio nautico si raggiunge la profondità di 500 m.

Da Trapani e in tutta la fascia costiera della Sicilia meridionale, invece, i fondali si presentano

dal punto di vista morfologico piuttosto bassi e omogenei, degradano molto lentamente, con

una componente predominante limo/argillosa e la restantre parte composta da sabbia.

Lo Stretto di Sicilia è caratterizzato da una piattaforma continentale molto estesa, la profondità

di 5 metri si individua a circa 0,3 miglia nautiche dalla costa; mentre la batimetrica dei 10 metri

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si rinviene mediamente a una distanza di circa 1,35 miglia nautiche dal profilo costiero e, i -50

m si raggiungono a circa 6 miglia nautiche dalla costa.

Le aree di pesca dei grandi pelagici sono indicate nella tabella seguente (Tab. 3.14.3.1), ma per

alcune marinerie non esistono zone specifiche.

Tabella 3.14.3.1 – Localizzazione delle aree di pesca delle diverse marinerie oggetto del censimento.

Porto Distanza dal porto (mn) Direzione

bussola

Profondità area (m)

Trapani

13 285° 50

4 270° 50

Marsala

9 215° 80

10 260° 50

Mazara del Vallo 20 190° 130

Marinella di Selinunte

5 90° -.

6 270° 50

Sciacca

17 220° 100

9 200° 85

San Leone 15 220° 100

L’acquisizione delle informazioni riguardanti la pesca ricreativa del pesce spada e del tonno

rosso è stata eseguita nel periodo compreso tra la fine del mese di maggio e l’inizio del mese di

dicembre.

L’indagine è stata effettuata tramite interviste nei porti di:

Castellammare del Golfo, Favignana, Marettimo, Levanzo, Trapani e Marsala

(Compartimento marittimo di Trapani),

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Mazara del Vallo, Torretta Granitola e Marinella di Selinunte (Compartimento

marittimo di Mazara del Vallo),

Sciacca e San Leone (Agrigento) (Compartimento marittimo di Porto

Empedocle).

I contatti con i pescatori ricreativi, cui sono seguite le interviste, sono stati avviati il 23 del

mese di maggio; mentre le informazioni inerenti i dati ufficiali sono state ottenute tramite posta

elettronica certificata, la quarta settimana di ottobre.

I Compartimenti marittimi coinvolti in questo programma di monitoraggio sono sei: Siracusa,

Pozzallo, Gela, Porto Empedocle, Mazara del Vallo e Trapani.

Sono stati inizialmente contattati i competenti uffici delle Capitanerie di Porto via email e,

successivamente, per le vie brevi, le strutture periferiche riportate nella tabella seguente.

Tabella 3.14.3.2 – Elenco degli uffici locali delle

Capitanerie contattate per l’attuazione del programma di

ricerca.

Tipo Comando Località

Delegazione di Spiaggia Bonagia

Ufficio Locale Marittimo Castellammare del Golfo

Ufficio Locale Marittimo Favignana

Capitaneria di Porto Gela

Ufficio Circondariale Marittimo Lampedusa

Ufficio Circondariale Marittimo Licata

Ufficio Locale Marittimo Marettimo Isola

Ufficio Circondariale Marittimo Marsala

Capitaneria di Porto Mazara del Vallo

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Ufficio Circondariale Marittimo Pantelleria

Capitaneria di Porto Porto Empedocle

Ufficio Locale Marittimo Porto Palo di Capo Passero

Capitaneria di Porto Pozzallo

Delegazione di Spiaggia San Vito lo Capo

Ufficio Circondariale Marittimo Sciacca

Ufficio Locale Marittimo Scoglitti

Capitaneria di Porto Siracusa

Capitaneria di Porto Trapani

I dati ufficiali sulle catture di pesce spada e sul numero di autorizzazioni in vigore sono stati

forniti dalle Capitanerie di Porto e loro comandi periferici dalla prima metà del mese di

novembre.

Per quel che riguarda le autorizzazioni vigenti e le catture dichiarate in numero e peso di pesce

spada sono riportate nella seguente tabella.

Tabella 3.14.3.3 – Sintesi dei dati riguardanti autorizzazioni e pesca del pesce spada rilevate presso le

Capitanerie in Sicilia sudoccidentale.

Capitaneria autorizzazioni (n)

dichiarazioni di

cattura ricevute (n)

dichiarazioni di cattura

ricevute (kg)

Trapani 3 0 0

Mazara del Vallo 5 0 0

Porto Empedocle 9 0 0

Gela 0 0 0

Pozzallo 4 0 0

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Il numero d’interviste, le elaborazioni dei dati ricavati e l’indagine sulla flotta, sono riportate

nelle tabelle seguenti (tabella 3.12.3.4, 3.12.3.5 e 3.12.3.6).

Tabella 3.14.3.4 – Quadro sinottico delle interviste svolte per porto di ormeggio delle barche che

hanno svolto la pesca ricreativa del tonno rosso nel 2015. Compartimento Porto base n.

interviste

n.

uscite

n.

catture

tonno x

uscita

n. rilasci

tonno x

uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media

Trapani

Castellamare del

golfo 2 29 0,29 0 86,5 0

Trapani San Vito lo Capo 1 19 0,32 0 75,8 0

Trapani Trapani 3 60 0,45 0 68,3 0

Trapani Marsala 1 18 0,11 0 102,5 0

Mazara del

Vallo Torretta Granitola 2 45 0,02 1 0 60

Mazara del

Vallo

Marinella di

Selinunte 1 12 0,09 0 65 0

Porto

Empedocle Sciacca 1 11 0,09 0 124 0

Porto

Empedocle San Leone 4 123 0,04 0 85,8 0

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Tabella 3.14.3.5 – Quadro sinottico delle interviste svolte per porto di ormeggio della barca/barche

che ha/hanno svolto la pesca ricreativa del pesce spada nel 2015.

Compartimento Porto base n. interviste n.

uscite

n. catture

p. spada

x uscita

n.

rilasci

p. spada

x uscita

Taglia

catture

(kg)

Taglia

Rilasci

(kg)

media/barca media media 0

Trapani Castellammare 1 8 0,5 0 21 0

Trapani Trapani 2 9 0,3 0 17 0

Porto Empedocle Sciacca 1 5 0,4 0 16 0

Porto Empedocle San Leone 4 26 0,5 0 15,6 0

Tabella 3.14.3.6 – Dati stimati ottenuti dalle informazioni raccolte attraverso le interviste e altre

fonti, riguardanti il numero di barche che hanno svolto la pesca del tonno rosso e le catture, in

numero e peso; anno 2015.

SCHEDA CENSIMENTO - PESCA SPORTIVA E

RICREATIVA DEL TONNO

REGIONE: SICILIA

SUDOCCIDENTALE

FLOTTA

CATTURE

ANNUALI

STIMATE

Comparti

mento

<7,5

m

7,5-

12 m

12,1-

20 m

>

20

m

tot

ale tonno tonno

n. n. n. n. n. n. Kg.

CASTELLAMARE DEL GOLFO Trapani 5 1 0 0 6 45 3600

MARINELLA DI SELINUNTE

(Castelvetrano)

Mazara del

Vallo 2 1 0 0 3 3 140

MARSALA Trapani 6 2 0 0 8 5 400

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MAZARA DEL VALLO

Mazara del

Vallo 5 2 1 0 8 3 210

SAN LEONE (Agrigento)

Porto

Empedocle 12 5 1 0 18 36 2520

SCIACCA

Porto

Empedocle 6 2 0 0 8 16 1040

SAN VITO lo CAPO Trapani 4 0 0 0 4 24 1700

TORRETTA GRANITOLA (Mazara del

Vallo)

Mazara del

Vallo 2 0 0 0 2 0 0

TRAPANI Trapani 13 4 3 0 20 73 5460

TOTALE 205 15070

Tonno rosso

Le interviste svolte, oltre alle informazioni raccolte e riassunte nelle tabelle, ci hanno permesso

di confermare ulteriormente le considerazioni che realizziamo da qualche anno.

La nostra esperienza su campo porta ad affermare che la dichiarazione di cattura è considerata

una perdita di tempo dai pescatori ricreativi, che sono riluttanti in considerazione del fatto che

molti operano in piccole marinerie che non sono porti di sbarco del tonno rosso: dichiarare la

cattura di tonno rosso significa aspettare l’incaricato per l’usuale compilazione del modello di

cattura e per questo motivo la notifica non avviene.

Per le considerazioni espresse sopra, e per tutelare gli operatori delle isole minori che

collaborano con il progetto, sono stati riportati i dati dell’arcipelago delle Egadi insieme

all’area di pesca di Trapani.

Ad ogni operatore della pesca ricreativa è stata consegnata sia la scheda di cattura del tonno

rosso sia quella per il pesce spada, in quanto i pescatori non escludono la pesca di tutte e due le

specie suddette; nella seconda colonna della tabella 3.14.3.7 è stata riportata come singola

scheda, sia quella per il tonno sia quella per il pesce spada.

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Tabella 3.14.3.7 – Quadro riassuntivo del numero di schede consegnate e recuperate, suddiviso per

marinerie.

Porto Numero schede distribuite Numero schede compilate

Tonno

Numero schede compilate

Pesce spada

Castellamare del Golfo 4 2 1

San Vito Lo Capo 1 1 0

Trapani 4 3 2

Marsala 1 1 0

Torretta Granitola 2 2 0

Mazara del Vallo 4 0 0

Marinella di Selinunte 2 1 0

Sciacca 5 1 1

San Leone 15 4 4

TOTALE 38 15 8

Di seguito è riportato l’elenco dei circoli nautici e associazioni di pesca ricreativa con cui è

stata avviata una collaborazione negli anni scorsi (tabella 3.14.3.8).

Tabella 3.14.3.8 – Circoli nautici fascia costiera Sicilia sud occidentale

Castellammare Circolo nautico Cambusa

Circolo nautico Club Nautico srl

Lega Navale Italiana

S. Vito lo Capo Circolo nautico La Traina

Circolo Nautico Costa Gaia

Favignana Circolo Nautico Favignana

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Lega Navale Italiana

Trapani Lega Navale Italiana

Marsala Lega Navale Italiana

Petrosino Club Nautico Imbarcadero

Mazara del Vallo Adina

Lega Navale Italiana

Torretta Granitola Lega Navale Italiana

Marinella di

Selinunte Circolo nautico yachting club

Pantelleria Lega Navale Italiana

Sciacca Circolo Nautico Corallo

Lega Navale Italiana

Porto Empedocle Lega Navale Italiana

San Leone Circolo nautico Sport è vita

Circolo nautico La Bolina

Circolo nautico YCA

Circolo nautico Sport Fisherman

Lega Navale Italiana

Circolo Nautico Punta Piccola

Le catture di tonno rosso sono state effettuate principalmente con il sistema denominato

drifting; in alcune marinerie è stato utilizzato il sistema traina, e in qualche occasione, le

marinerie di Trapani e San Leone è praticata anche la pesca con il bolentino di profondità.

Da segnalare, sempre, le pessime tradizioni delle marinerie di Castellammare del Golfo e

Trapani, in cui sono effettuate catture di giovanili di tonno rosso nei mesi di settembre ed

ottobre. Nell’anno corrente, tramite interviste nei due porti è stato calcolato che sono stati

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catturati circa 2.200 esemplari di tonno rosso, con peso medio variabile da 800 grammi a 1,3

chilogrammi (tabella 3.14.3.9).

La marineria di Castellammare utilizza, per tale scopo, la tecnica del bolentino, mentre nella

fascia costiera di Trapani gli operatori della pesca ricreativa catturano i giovanili di tonno rosso

utilizzando la tecnica della traina nelle vicinanze dei FADs.

Il motivo della diversa tecnica di pesca e il numero di operatori spiega la netta differenza di

stima delle catture.

Tabella 3.14.3.9 – Stima delle catture sotto taglia di tonno rosso, suddivise per marinerie, registrate

nei mesi di settembre ed ottobre.

FLOTTA CATTURE ANNUALI STIMATE

Marineria Compartimento tonno tonno

n. n. kg

CASTELLAMARE DEL GOLFO Trapani 25 1.700 1.700

TRAPANI Trapani 12 500 500

TOTALE 37 2.200 2.200

Per ciò che concerne la corretta gestione della risorsa si possono confermare i concetti espressi

negli anni passati.

Nuovi bracconieri sono stati allettati dalla cattura di tonno rosso anche non utilizzando

l’attrezzatura necessaria. Questo è successo in diverse marinerie della Sicilia: Castellammare

del Golfo, San Vito Lo Capo e Trapani, dove diportisti improvvisativi pescatori hanno

organizzato battute di caccia al tonno.

Un abituale pescatore di tonno rosso, con regolare autorizzazione, è arrivato a contare circa 30

barche, di diverse dimensioni nella marineria di San Leone, che hanno costantemente tentato,

nei mesi estivi, la cattura di qualche esemplare.

La risorsa è comunque diminuita in quell’area, a prescindere da questo nuovo sforzo di pesca.

Parimenti, l’assenza della specie bersaglio è stata notata, dai pescatori ricreativi, in tutto il

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litorale sud della Sicilia, nella fascia costiera che comprende l’area di Marsala fino al porto di

Licata.

Pesce spada

Nella tabella 3.14.3.5 sono riportate le informazioni raccolte nelle strutture periferiche della

Guardia Costiera per ciò che concerne la pesca del pesce spada.

Come già riferito nelle ultime relazioni annuali, l’attività di pesca di questa specie non è

tradizionalmente effettuata dai pescatori ricreativi dell’area geografica in oggetto.

Ciononostante, le informazioni raccolte fanno registrare una sparuta presenza di pescatori che

si sono dedicati alla pesca del pesce spada; questa attività è iniziata nel mese di giugno ed è

proseguita, in alcune marinerie quali San Leone e Sciacca, come alternativa alla pesca del

tonno rosso, che ha avuto, come già detto, un notevole decremento di catture.

Nel porto di Castellammare del Golfo e di Sciacca, la pesca è attuata con l’ausilio del palangaro

di superficie, con successiva vendita degli esemplari catturati; mentre, nelle marinerie di

Favignana, Trapani e San Leone (AG) sono presenti pescatori ricreativi che hanno operato nel

rispetto delle normative vigenti.

Ultima nota, negli ultimi giorni di dicembre c’è stata segnalata la cattura di 40 pesce spada

(peso medio=25 kg) con la tecnica del palangaro superficiale, armato con 300 ami, nell’area di

Mazara del Vallo.

Selaci

Le specie ittiche che appartengono a questa sottoclasse non sono bersaglio di pesca nelle

marinerie oggetto del censimento.

Nessun pescatore ricreativo contattato ha praticato bordate di pesca giornaliera mirata alla

cattura di questi esemplari; le uniche informazioni riguardano catture accidentali avvenute negli

anni scorsi nella marineria di San Leone (AG).

Per l’anno in corso non sono state registrate catture accidentali delle specie che fanno parte di

questa sottoclasse.

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4. AUTORIZZAZIONI E DICHIARAZIONI DI CATTURA (mod. TR)

Tab. 4.1 - Numero delle autorizzazioni concesse per la pesca r/s del tonno; 2009-2015.

Regione 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Friuli Venezia Giulia 23 29 45 41 68 52 35

Veneto 269 541 247 194 53 19 0

Emilia Romagna 85 128 15 26 0 0 6

Marche 244 444 128 78 173 153 44

Abruzzo 57 359 185 58 131 107 78

Molise 0 17 25 10 14 25 11

Puglia 0 97 28 35 44 95 44

Basilicata 0 0 0 0 0 0 0

Calabria 44 312 90 143 42 76 83

Campania 1 7 82 123 22 48 73

Lazio 104 537 53 335 348 296 158

Toscana 803 629 75 23 39 0 0

Liguria 103 280 157 216 228 192 474

Sicilia 55 81 75 53 24 26 32

Sardegna 50 107 145 11 5 56 12

1145

ITALIA 1.838 3.568 1.350 1.346 1.191 1.130 1.050

Tab. 4.2 - Numero delle autorizzazioni in corso di validità per la pesca r/s del tonno, negli ultimi trienni.

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Regione in corso di validità in corso di

validità in corso di validità

in corso di validità

2010-2012 - 2011-2013 2012-2014 2013-2015

Friuli Venezia Giulia 115 154 159 155

Veneto 982 494 285 72

Emilia Romagna 169 41 26 6

Marche 650 379 404 370

Abruzzo 602 374 296 316

Molise 52 49 49 50

Puglia 160 107 174 183

Basilicata 0 0 0 0

Calabria 545 275 261 201

Campania 212 227 189 143

Lazio 925 736 979 802

Toscana 727 137 62 39

Liguria 653 601 617 894

Sicilia 209 152 94 82

Sardegna 263 161 72 73

ITALIA 6.264 3.887 3.667 3.386

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Tab. 4.3 - Numero delle autorizzazioni per la pesca r/s del tonno in corso di validità e media rispetto

alla lunghezza della costa; 2015.

Regione in corso di validità - km costa media autorizzazioni differenza rispetto

2013-2015 /km costa alla media nazionale %

Friuli Venezia Giulia 155 111,7 1,4 202%

Veneto 72 158,9 0,5 -1%

Emilia Romagna 6 131 0,0 -90%

Marche 370 173 2,1 366%

Abruzzo 316 125,8 2,5 447%

Molise 50 35,4 1,4 208%

Puglia 183 865 0,2 -54%

Basilicata 0 62,2 0,0 -100%

Calabria 201 715,7 0,3 -39%

Campania 143 469,7 0,3 -34%

Lazio 802 361,5 2,2 383%

Toscana 39 601,1 0,1 -86%

Liguria 894 349,3 2,6 457%

Sicilia 82 1483,9 0,1 -88%

Sardegna 73 1731,1 0,0 -91%

0%

ITALIA 3386 7375,3 0,5 0%

Tab. 4.3 - Numero dichiarazioni di cattura della pesca r/s del tonno; 2009-2015.

Regione 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Friuli Venezia Giulia

- 20 37 6 4 6 8

Veneto 61 272 254 4 19 28 5

Emilia-Romagna 80 164 45 8 15 2 8

Marche 280 515 267 34 45 77 53

Abruzzo 161 910 380 29 82 31 73

Molise - 32 22 2 8 4 10

Puglia - 35 - - - 3 2

Basilicata - - - - - - -

Calabria 15 121 19 - 1 3 -

Campania - - - - - - -

Lazio 4 80 29 8 1 4 8

Toscana 131 230 105 16 9 21 21

Liguria 11 30 8 1 3 12 14

Sicilia 67 170 38 12 5 3 1

Sardegna 249 385 126 31 7 8 31

ITALIA 1.059 2.964 1.330 151 199 202 234

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Tab. 4.4 - Totale delle catture della pesca r/s del tonno dichiarate in peso (kg); 2009-2015.

Regione 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Friuli Venezia Giulia

- 1.304 1.915 263 288 335 436

Veneto 4.064 15.154 12.853 182 1.157 1.366 324

Emilia-Romagna 5.917 10.058 2.440 341 660 71 429

Marche 15.927 29.036 12.807 1.420 2.389 3.265 2.431

Abruzzo 8.237 48.051 18.659 1.434 3.154 1.207 2.879

Molise - 1.779 1.186 85 340 160 488

Puglia - 2.326 - - - 190 83

Basilicata - - - - - -

Calabria 1.004 8.775 1.116 - 40 140

Campania - - - - - -

Lazio 310 5.004 1.579 610 50 235 352

Toscana 7.458 12.435 5.288 1.028 431 1.059 1.198

Liguria 801 1.961 543 50 393 701 770

Sicilia 4.054 9.113 2.031 543 325 450 73

Sardegna 10.434 16.266 5.535 1.609 482 697 1416

ITALIA 58.206 161.262 65.952 7.565 9.709 9.876 10.879

Tab. 4.5 - Pesi medi (kg) delle catture di tonno dichiarate; 2009-2015.

Regione 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Friuli Venezia Giulia

- 65,2 51,8 43,8 72 55,8 54,5

Veneto 66,6 55,7 50,6 45,5 60,9 48,8 64,8

Emilia-Romagna 74 61,3 54,2 42,6 44 35,5 53,6

Marche 56,9 56,4 48 41,8 53,1 42,4 45,9

Abruzzo 51,2 52,8 49,1 49,4 38,5 38,9 39,4

Molise - 55,6 53,9 42,5 42,5 40 48,8

Puglia - 66,5 - - - 63,3 41,5

Basilicata - - - - - - -

Calabria 66,9 72,5 58,7 - - 46,7 -

Campania - - - - - - -

Lazio 77,5 62,6 54,4 76,3 50 58,8 44,0

Toscana 56,9 54,1 50,4 64,3 47,9 50,4 57,0

Liguria 72,8 65,4 67,9 50 131 58,4 55,0

Sicilia 60,5 53,6 53,4 45,3 65 150 73,0

Sardegna 41,9 42,2 43,9 51,9 68,9 87,1 45,7

ITALIA 55 54,4 49,6 50,1 48,8 48,9 46,5

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Tab. 4.6 - Statistica descrittiva delle catture (da dichiarazioni) di tonno; 2012-2015.

2012 2013 2014 2015

numero 151 199 202 234

peso totale (kg) 7.565 9.709 9.876 10.879

peso medio (kg) 50,10 48,79 48,89 49.5

dev.st. 23,24 28,84 47,69 14.1

min (kg) 30 30 30 20

max (kg) 200 280 200 110

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5. CONCLUSIONI

Anche per il 2015 a fronte del lavoro svolto si possono formulare alcune considerazioni

generali.

Innanzitutto l’attività di pesca ricreativa/sportiva è stata fortemente caratterizzata dalla

possibilità, confermata anche per 2015, di praticare tutto l’anno il catch and release (DD

23/07/2014). Una pratica in forte crescita, non solo nello specifico dei grandi pelagici, ma di

tutto l’universo della pesca ricreativa/sportiva.

D’altro canto, anche per il 2015, la limitata quota assegnata per la pesca ricreativa/sportiva, pari

a 11 t (DM 17/04/15), ha fortemente penalizzato gli appassionati.

Anche nel 2015 i pescatori hanno evidenziato una grande abbondanza di tonni, sempre medio-

piccoli (40-50 kg).

Dal censimento svolto dai rilevatori risulta che 6.674 erano le barche potenzialmente in grado

di svolgere la pesca dei grandi pelagici, mentre molto minore è il numero degli autorizzati

(3667 nel 2014). Dalla suddivisione in classi di lunghezza si evidenzia la prevalenza di barche

piccole, con lunghezza inferiore ai 7,5 m. Lo scostamento tra il numero di barche censite che

svolgono la pesca dei grandi pelagici e quelle autorizzate alla pesca del tonno rosso è

probabilmente da ascriversi anche al fatto che i pescatori sportivi/ricreativi non pescano solo il

tonno rosso o il pesce spada, ma anche altre specie (alalunga, alletterato, tombarello, lampuga,

palamita, ecc.) per cui non è richiesta alcuna autorizzazione.

Dalle interviste svolte emerge che anche per il 2015 i pescatori erano insoddisfatti per

l’insufficiente quota spettante al settore, nonché per la disparità di condizioni nelle diverse aree,

in relazione alla chiusura anticipata della stagione di pesca giacché il passaggio dei tonni non è

simultaneo in tutte le coste della penisola.

E’ da segnalare che perdura anche nel 2015 una anomala distribuzione delle dichiarazioni di

cattura per porto che potrebbe riflettere un’azione più incisiva del controllo in alcune zone

rispetto ad altre.

Rimane forte, soprattutto in alcune regioni, la conflittualità tra professionisti e bracconieri,

mascherati sia da professionisti che da ricreativi. Gli stessi pescatori ricreativi evidenziano che

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la pratica del catch and release se da una parte ha consentito di svolgere questa attività per tutta

la stagione, dall’altra ha facilitato le pratiche illegali.

Per quanto concerne la pesca ricreativa del pesce spada, anche nel 2015 sono state raccolte

informazioni che permettono seppur molto genericamente di analizzare il fenomeno. Nella

stragrande maggioranza dei casi sembra che la pesca verrebbe svolta raramente con battute

specifiche, e rare sembrerebbero anche le catture accessorie (in parte anche rilasciate, perché

riguardante individui sotto taglia) in tutti i mari italiani. Molti pescatori continuano ad

evidenziare che ancora le norme riguardanti questo tipo di pesca non sono molto note.

Genericamente quindi si ribadisce che, sia per la pesca ricreativa del tonno rosso che per il

pesce spada e gli altri grandi pelagici, la situazione rilevata suggerisce di incrementare non solo

le azioni di controllo e sanzionatorie, e soprattutto di applicarle in maniera uniforme lungo tutte

le coste italiane, ma anche quelle di informazione e sensibilizzazione sulle norme volte alla

salvaguardia della risorsa e della gestione sostenibile. Ciò sarebbe facilitato da un sempre

maggior coinvolgimento di pescatori, circoli e associazioni anche nelle campagne scientifiche e

di rilevamento dei dati, riguardanti il tonno rosso e i grandi pelagici. La semplificazione delle

articolate modalità di registrazione comunicazione di avvenuta cattura e sbarco incentiverebbe i

pescatori a regolarizzarsi rispetto al rispetto della normativa vigente. Va tuttora sottolineata

una forte componente di pesca illegale, sia nei periodi che nella taglia che, ancora, nella

destinazione al commercio degli esemplari, diffusa soprattutto nella parte centrale e

meridionale della penisola.