La “matematica ricreativa” tra medioevo e rinascimento: un ...
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"Proroga al periodo 2014 — 2016 del "Programma Nazionale
Italiano per la raccolta dei dati primari di tipo biologico,
tecnico ambientale e socio economico nel settore della pesca
relativi al periodo 2011— 2013 "+CUP J82114000060006"
Regolamenti CE 199/2008 e 665/2008 e Decisione della Commissione 949/2008
Programma Nazionale 2014‐2016
III.D.1 Pesca ricreativa del tonno rosso
Sub‐area Geografica (GSA) 9, 10, 11, 16, 17, 18, 19
Mar Mediterraneo
Anno 2015
Rapporto Finale
Settembre 2016
2
Responsabile scientifico del programma:
Adriano Mariani
Programma nazionale Italiano per la raccolta di dati alieutici anno 2015.
Pesca ricreativa del tonno rosso. Sezione R1. Rapporto finale, Consorzio Unimar, Italia.
La proprietà dei risultati è della Direzione Generale Pesca Marittima, Ministero per le Politiche
Agricole, Alimentari e Forestali, Roma, che si riserva il diritto di utilizzare, elaborare e
diffondere i dati. Qualunque diffusione dei dati non autorizzata specificatamente sarà perseguita
secondo i termini di legge.
3
INDICE
1. INTRODUZIONE ................................................................................................................................ 4
2. MATERIALI E METODI .................................................................................................................... 7
3. RISULTATI ......................................................................................................................................... 9
3.1 Friuli Venezia Giulia ........................................................................................................................ 20
3.2 Veneto .............................................................................................................................................. 23
3.3 Emilia Romagna ............................................................................................................................... 26
3.4 Marche .............................................................................................................................................. 29
3.5 Abbruzzo .......................................................................................................................................... 32
3.6 Molise ............................................................................................................................................... 35
3.7 Puglia e Basilicata ionica ................................................................................................................. 38
3.8 Calabria ............................................................................................................................................ 49
3.8.1 Calabria ionica ........................................................................................................................... 49
3.8.2 Calabria tirrenica ....................................................................................................................... 52
3.9 Campania .......................................................................................................................................... 56
3.10 Lazio ............................................................................................................................................... 59
3.11 Toscana ........................................................................................................................................... 62
3.12 Liguria ............................................................................................................................................ 68
3.13 Sardegna ......................................................................................................................................... 78
3.13.1 Sardegna settentrionale ............................................................................................................ 78
3.13.2 Sardegna occidentale ............................................................................................................... 82
3.13.3 Sardegna sud orientale ............................................................................................................. 90
3.14 Sicilia .............................................................................................................................................. 93
3.14.1 Sicilia nord orientale e costa Ionica ......................................................................................... 93
3.14.2 Sicilia nord occidentale (compartimento di Palermo) ............................................................. 96
3.14.3 Sicilia sudoccidentale ……………………………………………………………................ 101
4. AUTORIZZAZIONI E DICHIARAZIONI DI CATTURA …………………………………….... 112
5. CONCLUSIONI ………………………………………………………………………………….. 117
4
1. INTRODUZIONE
La presente relazione espone i risultati delle attività previste dal “Programma nazionale raccolta
dati” - modulo “Pesca ricreativa del tonno rosso”, per l’anno 2015.
Si tratta dei dati relativi al censimento della flotta che opera la pesca sportiva e ricreativa al
tonno rosso in tutte le regioni costiere italiane, e dei dati relativi alle catture, sia della specie
bersaglio che di quelle accessorie, con particolare attenzione al pesce spada ed ai selaci.
Le attività sono state articolate secondo quanto riportato dal Programma, e descritte nel
paragrafo successivo, relativo a materiali e metodi.
Si precisa innanzitutto che nel presente rapporto, in linea con le proposte del RAC MED (11
luglio 2012), che riprende la definizione di FAO STUDIES AND REVIEWS, 81 (Recreational
fisheries in the Mediterranean Countries: a review of existing legal frameworks) del 2007, si
intende per “pesca ricreativa” (recreational fishery – RF), l’attività che sfrutta le risorse
acquatiche per fini hobbistici, sportivi o turistici, con divieto di vendere o scambiare le catture
ottenute. Genericamente quindi la “pesca sportiva” (sport fishery – SF) è da ritenersi un
sottoinsieme della pesca ricreativa e di seguito verrà così considerata, se non espressamente
differenziata.
Bisogna però evidenziare che in un recente documento dell’ICCAT (Circolare n.7312 del 3
dicembre 2014 – Raccomandazioni e risoluzioni adottate nel 19° incontro della commissione) le
due attività vengono tenute separate e si formulano le seguenti definizioni:
"pesca sportiva": pesca non commerciale i cui praticanti sono appartenenti ad
un'organizzazione sportiva nazionale o sono in possesso di una licenza sportiva
nazionale;
"pesca ricreativa": attività di pesca non commerciale i cui praticanti non aderiscono ad
una organizzazione sportiva nazionale o non sono in possesso di una licenza sportiva
nazionale.
Nel 2012 la FAO ribadisce che la “pesca ricreativa è l’attività di pesca principale nelle acque
dolci dei paesi industrializzati ed è importante in molti ecosistemi costieri” (FAO. Recreational
fisheries. FAO Technical Guidelines for Responsible Fisheries. No. 13. Rome, FAO. 2012. 176
pp.).
Il recente Reg. (UE) N. 1380/2013 dell'11 dicembre 2013, relativo alla Politica Comune della
Pesca, evidenzia che “Poiché la pesca ricreativa può avere un impatto significativo sulle risorse
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ittiche, gli Stati membri dovrebbero provvedere affinché essa sia effettuata in maniera
compatibile con gli obiettivi della PCP”.
Negli anni i rilevatori coinvolti su tutto il territorio nazionale hanno intrecciato proficue
collaborazioni con i singoli pescatori ricreativi, i circoli, le associazioni e le autorità locali
competenti in materia. Ciò ha consentito di raccogliere preziose informazioni e di proseguire
nell’indispensabile attività di formazione ai principi della gestione sostenibile della pesca, in
linea con le indicazioni delle istituzioni internazionali, comunitarie e nazionali.
Già da diversi anni, e sempre di più in futuro, le stesse istituzioni coinvolgono i pescatori nei
processi attivi di monitoraggio e ricerca. A riguardo va evidenziato che anche l’ICCAT nel 2011
ha lanciato un appello ai pescatori, professionali e ricreativi, per la realizzazione del programma
finalizzato alla marcatura del tonno rosso (http://www.iccat.es/GBYP/en/index.htm).
Nell’ambito di questo progetto si è avviata una campagna promozionale per stimolare i pescatori
a restituire le tag, anche attraverso un compenso economico.
(http://www.iccat.es/GBYP/Documents/POSTERS/ENGLISH.pdf).
Più in generale, circa la crescente rilevanza della pesca ricreativa, si segnalano i sempre più
stretti rapporti tra l’ICCAT stesso, il RAC MED e la CGPM, volti ad approfondire le
problematiche e a proporre soluzioni gestionali, soprattutto per i grandi pelagici: tonno rosso e
pesce spada. La consapevolezza dell’importanza di queste sinergie, riguardanti anche le
associazioni dei pescatori sportivi e ricreativi, è testimoniata dalla loro numerosa presenza
all’interno del RAC MED. Tra queste, per l’Italia, sono membri: Big Game Italia e FIPSAS.
Il RAC MED attraverso il “Gruppo di lavoro sulla pesca ricreativa (GL4)” sta svolgendo un
importante attività di monitoraggio, coordinamento, organizzazione e formulazione di pareri
sulla gestione della pesca, con particolare attenzione a “tentare di armonizzare la legislazione
vigente riguardante la pesca ricreativa nel Mediterraneo europeo, partendo dalla pubblicazione
GFCM Studies and Reviews n. 81 della FAO, testo di riferimento sulla pesca marittima
ricreativa nel bacino del Mediterraneo” (RAC Med - 28 febbraio 2013).
Finalità e metodologia adottati in questo progetto da diversi anni, sono quindi in linea con gli
orientamento comunitari e internazionali, in materia di gestione sostenibile delle risorse
alieutiche.
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Ricordiamo inoltre che la pesca ricreativa del tonno rosso è soggetta ad una serie di limitazioni e
adempimenti, a partire da una quota totale indivisa, assegnata a questa attività. In particolare
sono vigenti le seguenti regole:
la pesca ricreativa è vietata nel periodo 15 ottobre - 15 giugno (Reg. CE 302/2009);
la pesca può essere chiusa anche prima di questa data, qualora si raggiunga in anticipo la
quota assegnata. In questo caso, la pesca può continuare soltanto con la tecnica del “catch
and release”.
secondo lo stesso Regolamento, lo Stato membro ha l’obbligo di rilasciare autorizzazioni
per l’esercizio dell'attività; perciò le unità da diporto che intendono esercitare la pesca al
tonno rosso devono presentare all’Ufficio Circondariale marittimo di competenza
un'apposita dichiarazione, che una volta vidimata ha validità triennale;
è fatto divieto di catturare, detenere a bordo, trasbordare e sbarcare più di un esemplare di
tonno rosso al giorno per barca;
la taglia minima per il tonno rosso nel Mediterraneo è di 30 Kg o 115 cm;
vige l’obbligo di comunicare prima dello sbarco all’Autorità marittima la cattura
effettuata, ed entro 24 ore dallo sbarco va consegnata una copia della dichiarazione di
cattura, secondo un modello prestampato;
lo sbarco deve avvenire in uno dei porti designati
è vietata la commercializzazione del prodotto pescato, così come per ogni cattura della
pesca non professionale.
Anche in relazione al crescente interesse per la tutela e la gestione della pesca del pesce spada
(Xiphias gladius) (Racc. ICCAT 13-04; DM 3 ottobre 2014), dal 2012 il presente progetto si è
esteso, in maniera sistematica, a questa specie. E’ stata svolta la raccolta normativa riguardante
la pesca ricreativa/sportiva del pesce spada e, avvalendosi della rete di rilevatori locali, sono stati
raccolti i dati riguardanti questa specie.
Il progetto, anche quest’anno, ha permesso di raccogliere ulteriori informazioni sulla pesca
ricreativa di altri grandi pelagici, sia pesci ossei che cartilaginei, catture accessorie della pesca al
tonno rosso.
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2. MATERIALI E METODI
La raccolta dei dati sulla flotta della pesca ricreativa del tonno rosso (Thunnus thynnus), secondo
quanto previsto dal Programma, è stata di tipo censitario; le attività prevedevano quindi un
censimento della flotta secondo la metodologia proposta dallo studio pilota condotto nel 2004
(Di Natale et al., 2004) e applicato negli anni seguenti.
La presenza delle barche utilizzate per la pesca ricreativa è stata riscontrata ad opera dei
rilevatori in ogni regione costiera, come in passato, seguendo alcune linee guida di
identificazione:
controllo visivo delle barche, al fine di individuare la presenza di elementi identificativi
dell’attività (poltroncine da combattimento, porta-canna d’altura, divergenti, adesivi,
ecc.);
interviste presso i maggiori negozi per attrezzature sportive da pesca;
interviste generalizzate nei porti;
interviste presso i circoli nautici e sportivi;
interviste mirate con i pescatori ricreativi.
I dati sono stati inseriti in un data base per le successive elaborazioni ed i confronti con quelli
storici.
Il censimento si è focalizzato in modo particolare sul tonno rosso, con l'intento di adempiere in
maniera più puntuale ai termini di riferimento collegati al Reg. CE 199/2008. Quando possibile,
quindi, non sono state considerate le imbarcazioni dedite genericamente alla pesca di grandi
pelagici, per i quali il tonno rosso non rappresenta una cattura mirata, ma sono state conteggiate
tutte le imbarcazioni che nella stagione di pesca 2015 hanno effettuato una pesca mirata al tonno
rosso e/o pesce spada o che almeno una volta abbiano catturato un esemplare.
È stato effettuato anche il monitoraggio di porti campione in diverse aree del territorio,
eseguendo interviste con uso di appositi questionari e con verifiche periodiche. La maggior parte
delle interviste sono state somministrate de visu, per via telefonica e per posta elettronica.
Alcune sono state realizzate tramite negozi di pesca specializzati, circoli e associazioni sportive,
che hanno fornito anche un riscontro incrociato dei dati raccolti. Inoltre un’importante mole di
informazioni è pervenuta dai charter di pesca, altre sono state reperite utilizzando i social
network di gruppi relazionati alla pesca del tonno rosso, alla traina d'altura o ad altre tipologie di
pesca simili che hanno come bersaglio la cattura di tonno rosso e/o pesce spada.
Durante le interviste è stato possibile raccogliere utili informazioni sull’andamento generale
della stagione di pesca.
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Altre notizie hanno avuto per oggetto le “allamate”, le catture/rilasci, le zone di pesca, le
profondità e altro. A queste nozioni di tipo quantitativo se ne sono aggiunte altre di tipo
qualitativo ed alcune considerazioni utili a comprendere meglio la dinamica della pesca.
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3. RISULTATI
Il presente capitolo si articola in una prima parte generale, in cui si espongono risultati su scala
nazionale, seguita da approfondimenti per ogni regione o subregione costiera.
Tonno rosso
Va evidenziato che anche nel 2015, con Decreto Dirigenziale del 23 luglio, la stagione di pesca
ricreativa del tonno è stata anticipatamente sospesa a partire dal 24 luglio 2015.
Si consideri che il termine naturale delle stagione di pesca ricreativa al tonno rosso, sarebbe
dovuto essere il 14 ottobre, come previsto dal REG (CE) 302/2009 e s.m.i. e ribadito nella
Raccomandazione ICCAT 14-04. La sospensione anticipata è stata determinata dal
raggiungimento della quota tonno assegnata alla pesca ricreativa con DM 17 aprile 2015, fissata
a 11 tonnellate su un totale per l’Italia di 2.302,8 (REG (CE) 104/2015).
Inoltre, sempre con DM 17 aprile 2015, “ad esaurimento del contingente di cattura assegnato” si
precisava che tutte le “imbarcazioni autorizzate potranno proseguire l’esercizio dell’attività, solo
ed esclusivamente, mediante la cosiddetta tecnica “catch – release”, fino al 31 dicembre 2015.
Come già evidenziato negli anni precedenti, questa possibilità di pesca con la tecnica del catch
and release ha reso ancor più complesso il lavoro, sia per quanto riguarda il censimento delle
barche impiegate nella pesca ricreativa, sia per la raccolta di tutte le altre informazioni attraverso
le interviste.
Infine va anche ricordato che già nel 2014 l’ICCAT ha pubblicato le sue raccomandazioni e
risoluzioni, sempre in materia di pesca del tonno rosso, con alcuni riferimenti importanti alla
pesca ricreativa e sportiva.
Nella tabella seguente viene fornito un quadro riassuntivo della normativa riguardante la pesca
ricreativa del tonno rosso emanata nel 2015.
10
Tab. 3.1 – Quadro sinottico della normativa riguardante la pesca ricreativa/sportiva del
tonno rosso emanata nel 2015.
Riferimento normativo Oggetto
REG. (UE) N. 104/2015 Quote UE 2015
DM 17/04/2015
Ripartizione della quota Italia fra i vai sistemi di
pesca (2015)
DD 05/05/2015
Disposizioni Applicative e Ripartizione Contingente
Nazionale di Cattura
DD 23/07/2015 Chiusura anticipata campagna di pesca 2015
Pesce spada
Per quel che riguarda il pesce spada, il DD del 3 giugno 2015 sancisce i divieti di pesca nei mesi
di marzo, ottobre e novembre 2015.
L’ICCAT ha già posto l’attenzione alla pesca del pesce spada, dapprima con la raccomandazione
n. 11 del 2003 sostituita con la numero 13 del 2004, introducendo “l’obbligo per le Parti
Contraenti di individuare, oltre alle imbarcazioni autorizzate alla pesca professionale del pesce
spada in Mediterraneo, anche quelle che esercitano tale attività in forma sportiva e/o ricreativa”.
Vige inoltre l’obbligo, in caso di cattura, di consegnare la “dichiarazione di cattura” presso gli
uffici delle Capitanerie di Porto entro 24 ore dallo sbarco.
Nella tabella seguente viene fornito un quadro riassuntivo della normativa riguardante la pesca
ricreativa del pesce spada emanata nel 2015.
Tab. 3.2 – Quadro sinottico della normativa riguardante la pesca
ricreativa/sportiva del pesce spada emanata nel 2015.
Anno
Riferimento
normativo Oggetto
2015 DD 3/06/2015 Misure di gestione
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Censimento
Una delle attività del progetto è stata la rilevazione delle barche dedite alla pesca ricreativa al
tonno rosso ed al pesce spada nelle varie regioni italiane, con un aggiornamento della serie
storica 2011-2014.
La realizzazione del censimento ha comportato uno sforzo operativo notevole, per la lunghezza
delle coste italiane, quasi 8.000 km, per il numero di uffici marittimi (oltre 250 tra capitanerie,
circondari, uffici locali e delegazioni), per il numero elevato di luoghi di sbarco esistenti (oltre
800 in totale, tra porti, darsene, rimessaggi a terra, ecc), in un quadro in cui la disponibilità dei
pescatori ricreativi diminuisce al passare delle stagioni di pesca.
Nella Tab. 3.3 si riporta l’esito del censimento riguardante le barche attrezzate per svolgere la
pesca ricreativa mirata al tonno rosso e/o pesce spada, suddivise per regione e classi
dimensionali.
Complessivamente sono state censite 6.674 barche, di cui il 73,55 % di lunghezza inferiore ai 7,5
metri. Sono quindi ampiamente più diffuse le barche piccole. Nella classe dimensionale fra 7,5 m
e 12 sono state censite 1.286 imbarcazioni (pari al 19,27 %) e fra i 12,1 m ed i 20 m ne sono state
censite 479 (il 7,18 %). Nessuna di dimensioni superiori ai 20 metri. Rispetto al 2014, quando le
barche censite erano 6.822, è stata registrata una diminuzione pari al 2,2 %
La Sardegna è la regione in cui sono state censite il maggior numero di barche, seguita dal Lazio
e dalla Liguria. Il minor numero invece è stato censito in Molise. (Tab. 3.4).
Tab. 3.3 – Quadro sinottico del censimento riguardante le barche attrezzate per svolgere la pesca ricreativa
mirata al tonno rosso e/o pesce spada - 2015.
ANNO 2015 Lunghezza F.T.
Regione o sub-
regione
<7,5 m 7,5-12 m 12,1-20 m > 20
m
TOTALE n TOTALE %
Abruzzo 320 92 15 0 427 6,40
Calabria jonica 104 7 0 0 111 1,66
Calabria tirrenica 246 21 2 0 269 4,03
Campania 294 38 2 0 334 5,00
Emilia Romagna 225 16 1 0 242 3,63
Friuli Venezia
Giulia
212 11 0 0 223 3,34
12
Lazio 891 151 5 0 1.047 15,69
Liguria 298 356 306 0 960 14,38
Marche 304 67 7 0 378 5,66
Molise 50 3 0 0 53 0,79
Puglia con Tremiti
(compartimento di
Termoli - Molise) e
Basilicata jonica
33 40 0 0 73 1,09
Sardegna
occidentale
84 14 0 0 98 1,47
Sardegna
settentrionale
666 57 10 0 733 10,98
Sardegna
sudorientale
229 28 1 0 258 3,87
Sicilia
(Compartimenti da
Trapani a Catania)
ovvero Sicilia
sudoccidentale
55 17 5 0 77 1,15
Sicilia nord
occidentale
(Compartimento di
Palermo)
76 17 0 0 93 1,39
Sicilia
nordorientale e
costa Ionica
228 29 8 0 265 3,97
Toscana 156 286 113 0 555 8,32
Veneto 438 36 4 0 478 7,16
TOTALE n 4.909 1.286 479 0 6.674 100
TOTALE % 73,55 19,27 7,18 0 100
13
Tab. 3.4 – Serie storica del censimento riguardante le barche attrezzate per svolgere la pesca
ricreativa mirata al tonno rosso e/o pesce spada; 2011-2015.
Anno 2011 2012 2013 2014
2015
differenza % 2014-
2015
Regione
Abruzzo 597 697 529 467 427 -8,6
Calabria 441 462 453 615 380 -38,2
Campania 296 284 337 344 334 -2,9
Emilia-Romagna 192 213 196 227 242 6,6
Friuli Venezia Giulia 41 56 90 100 223 123
Lazio 713 954 1.172 1.151 1.047 -9
Liguria 949 1.015 979 980 960 -2
Marche 553 601 477 434 378 -12,9
Molise 67 69 56 53 53 0
Puglia e Basilicata i. 252 150 110 95 73 -23,2
Sardegna 736 683 801 1.154 1.089 -5,6
Sicilia 537 273 250 201 435 116,4
Toscana 512 698 695 508 555 9,3
Veneto 375 474 394 493 478 -3
TOTALE n 6.261 6.629 6.539 6.822 6.674 -2,2
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Monitoraggio nei porti campione
Come previsto dal programma, è stata anche effettuata un’indagine attraverso interviste ai
pescatori, in diversi porti di particolare importanza per la pesca ricreativa del tonno rosso e di
altri grandi pelagici, con particolare riguardo al pesce spada.
In ognuno di questi porti sono state effettuate interviste ai pescatori ricreativi e sportivi per
ottenere un quadro dettagliato sull’andamento della stagione di pesca, delle catture effettuate,
della caratterizzazione dell’attività e delle problematiche. Si precisa che per quanto riguarda il
tonno rosso, malgrado la richiesta specifica di tenere separate le catture vere e proprie da quelle
ascrivibili al catch and release, molti pescatori non hanno ritenuto opportuno indicarlo in
maniera puntuale.
A livello nazionale, dei 246 pescatori intervistati il 41 % sono sportivi, hanno cioè svolto almeno
una gara di pesca. Gli stessi fanno comunque numerose uscite di tipo ricreativo. La stragrande
maggioranza di questi è associato alla FIPSAS, mentre gli altri sono associati a Big Game ed
EFSA. Per quanto riguarda la lunghezza delle barche impiegate e la potenza motore, anche
dall’analisi di quelle utilizzate dai pescatori intervistati, risultano relativamente piccole (7,0 metri
è la media nazionale) con motori da circa 134 hp.
Nella Tab. 3.5 si riportano le interviste suddivise per regione.
Per quanto riguarda la tecnica di pesca, il drifting è in Italia quella più diffusa, con una frequenza
del 42,5% su scala nazionale, contro il 37,3 % della traina ed il 20,2 % raggiunto dalla altre
tecniche nel loro insieme (spinning, bolentino, jigging, etc).
A livello regionale, il drifting è preferito in Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna,
Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia e Veneto, con valori che
oscillano dal minimo del 38,6 % in Veneto all’82,5 % in Abruzzo. Nelle rimanenti regioni
(Liguria, Puglia e Toscana) la traina risulta essere la tecnica preferita, seguita dal drifting in
Puglia e Toscana, e dalle altre tecniche in Liguria. (Tab. 3.6).
15
Tab. 3.5 – Numero delle interviste effettuate per regione – 2015.
Regione
n.
interviste
pescatori
sportivi
pescatori
ricreativi
lunghezza
media
barca (m)
potenza media
motore (hp)
Abruzzo 8
8 7,8 167,5
Calabria 29 14 15 7,4 134,4
Campania 9
9 7,2 114,4
Emilia-Romagna 8
8 6,7 118,1
Friuli Venezia
Giulia 6
6 6,3 98,3
Lazio 8 8 6,7 115,6
Liguria 49 49 7,5 51,1
Marche 5 5 6,7 156,0
Molise 2 2 6,0 125,0
Puglia e
Basilicata i. 48 37 11 8,1 233,5
Sardegna 29 2 27 6,6 132,8
Sicilia 31 31 6,7 132,9
Toscana 6 6 7,0 140,0
Veneto 8 8 7,1 150,7
ITALIA 246 102 144 7,0 133,6
16
Tab. 3.6 – Percentuali di impiego delle tecniche di pesca per regione
e nazionale – 2015.
Regione Drifting Traina
Altro
(spinning,
bolentino
e jigging,
etc.)
Abruzzo 82,5 12,6 4,9
Calabria 62,6 29,2 8,2
Campania 80,9 9,8 9,3
Emilia-Romagna 52 24,5 23,5
Friuli Venezia Giulia 85,1 7,9 6,9
Lazio 74,1 20,7 5,2
Liguria 10,2 47,2 42,6
Marche 61,5 19,3 19,3
Molise 70,5 29,5 0
Puglia e Basilicata ionica 14,9 85,1 0
Sardegna 69,2 25 5,8
Sicilia 55,7 43,7 0,7
Toscana 44 56 0
Veneto 38,6 25,5 35,9
Italia 42,5 37,3 20,2
Le interviste hanno fornito informazioni anche sulle specie accessorie (specie non target) di
grandi pelagici oggetto di pesca ricreativa/sportiva.
Nella Tab. 3.7 viene riportato un quadro delle più ricorrenti catture delle specie accessorie fatte
dai 246 pescatori intervistati, mentre in figura 3.1 è rappresentato il valore percentuale. Si evince
che la specie più pescata, sia in termini di numero che di peso, è la palamita con 2.150 esemplari,
per un totale di 720,2 Kg. Seguono il tombarello e l’alletterato rispettivamente con 1.484
esemplari e 419,7 Kg e 1.288 esemplari e 357,9 Kg. In rari casi il pesce spada è catturato come
specie accessoria della pesca al tonno rosso.
17
Nelle tabelle 3.8 vengono riportati il numero ed il peso totale delle catture accessorie per regione,
come valori assoluti (Tab. 3.8.a) ed in proporzione alle interviste effettuate (Tab. 3.8.b).
Tab. 3.7 – Quadro sinottico dei dati rilevati, relativamente alle specie non target catturate – 2015.
Specie
3 Alpha
code Numero
Peso totale
(Kg)
Peso medio
(Kg)
Aguglia imperiale MSP - 209,2 -
Alalunga ALB 629 441,5 0,7
Alletterato LTA 1.288 357,9 0,3
Lampuga DOL 440 406,8 0,9
Palamita BON - 720,2 -
Pesce spada SWO 17 198 11,6
Squali SHK 84 402,5 4,8
Tombarello FRZ 1.484 419,7 0,3
Fig.3.1 Valore percentuale in peso ed in numero delle catture accessorie più ricorrenti
0
5
10
15
20
25
30
35
40
Agugliaimperiale
Alalunga Alletterato Lampuga Palamita Pesce spada Squali Tombarello
Valore percentuale in peso ed in numero delle catture accessorie più ricorrenti
numero totale = 6348 peso totale = 3155,8 Kg
Tab. 3.8.a – Prospetto regionale dei dati rilevati dalle 246 interviste svolte in Italia, relativamente alle catture accessorie– 2015 – valori assoluti.
Abbruzzo Calabria Campania Emilia R.
Friuli
V.G. Lazio Liguria Marche Molise
Puglia e
Basilicata i. Sardegna Sicilia Toscana
Veneto
NUMERO
alalunga ALB 2 1 1 3 4 2 464 142 3 2 5
palamita BON 43 53 60 70 50 50
20 88 35 2 70
lampuga o corifena DOL 52 2 4 1 1 315 2 53 3 1 3 3
tombarello FRZ 1.372 112
alletterato LTA 28 3 2 1.156 66 1 8 22 2
aguglia imperiale MSP 2 1
2 3 1 1
altre OTH 9 155 7 13 2.131 7 2 126 23 9 5
squali SHK 2 3 3 3 2 2 53 1 4 1 9 1
pesce spada SWO 2 1 1 1 4 6 2
PESO MEDIO (kg)
alalunga ALB 3 5 5 15 18 13 167 166 19 14 17
palamita BON 41 57 44 40 24 19 319 8 104 20 4 40
lampuga o corifena DOL 43 18 24 10 10 161 8 65 30 10 2 26
tombarello FRZ 313 107
alletterato LTA 5 10 8 195 103 6 18 5 6
aguglia imperiale MSP 18 10 114 19 30 10 8
altre OTH 145 271 180 255 195 110 30 180 453 255 43
squali SHK 30 50 75 35 16 30 31 8 60 20 39 8
pesce spada SWO 25 10 10 10 8 85 50
19
Tab. 3.8.b – Prospetto regionale dei dati rilevati dalle 246 interviste svolte in Italia, relativamente alle catture accessorie– 2015 – valori rapportati al numero delle interviste
condotte.
Abbruzzo Calabria Campania Emilia R.
Friuli
V.G. Lazio Liguria Marche Molise
Puglia e
Basilicata
ionica Sardegna Sicilia Toscana Veneto
interviste effettuate 8 29 9 8 6 8 49 5 2 48 29 31 6 8
NUMERO
alalunga ALB 0,3 0,1 0,1 0,4 0,7 0,3 9,5 3,0 0,1 0,1 0,6
palamita BON 5,4 1,8 6,7 8,8 8,3 6,3
4,0 1,8 1,2 0,3 8,8
lampuga o corifena
DOL 1,8 0,2 0,5 0,2 0,1 6,4 0,4 1,1 0,1 0,1 0,5 0,4
tombarello FRZ 28,0 2,3
alletterato LTA 1,0 0,4 0,3 23,6 1,4 0,1 0,3 3,7 0,3
aguglia imperiale MSP 0,1 0,1
0,1 0,1 0,1 0,1
altre OTH 1,1 5,3 0,8 1,6 43,5 1,4 1,0 2,6 0,8 0,3 0,6
squali SHK 0,3 0,1 0,3 0,4 0,3 0,3 1,1 0,2 0,1 0,1 1,5 0,1
pesce spada SWO 0,2 0,1 0,1 0,2 0,1 0,2 0,1
PESO MEDIO (kg)
alalunga ALB 0,4 0,2 0,6 1,9 3,0 1,6 3,4 3,5 0,7 0,5 2,1
palamita BON 5,1 2,0 4,9 5,0 4,0 2,4 6,5 1,6 2,2 0,7 0,7 5,0
lampuga o corifena
DOL 1,5 2,0 3,0 1,7 1,3 3,3 1,6 1,4 1,0 0,3 0,3 3,3
tombarello FRZ 6,4 2,2
alletterato LTA 0,2 1,3 1,3 4,0 2,2 0,2 0,6 0,9 0,8
aguglia imperiale MSP 0,6 1,1 2,3 0,4 1,0 0,3 1,0
altre OTH 18,1 9,3 20,0 31,9 4,0 22,0 15,0 3,8 15,6 8,2 5,4
squali SHK 3,8 1,7 8,3 4,4 2,7 3,8 0,6 1,6 2,1 0,6 6,5 1,0
pesce spada SWO 2,8 1,3 1,3 2,0 0,2 2,9 1,6
Di seguito vengono presentati i risultati in dettaglio per ogni regione costiera.
3.1 Friuli Venezia Giulia
Introduzione
L’area di studio (Fig. 3.1.1) comprende circa 80 km di costa prevalentemente sabbiosa e bassa
nella parte più occidentale della regione, dove si trovano le lagune di Marano e di Grado; alta
invece nella parte più orientale, dove i rilievi del Carso si spingono fino al mare.
Fig. 3.1.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso
In tutta l’area le batimetrie sono molto ridotte e comunque non superano i 50 m di profondità.
La zona è storicamente molto ricca di tonni, sia nel periodo primaverile, che da metà estate fino
ad autunno inoltrato. Si sottolinea che negli ultimi anni la loro presenza è consistente anche nei
21
mesi invernali; una situazione che ha modificato i calendari di pesca, anche in relazione alle
novità recenti riguardanti la pratica del catch and release.
Per quanto riguarda la pesca del tonno rosso, la tecnica più utilizzata è la pesca al drifting, ma
si sono registrati discreti risultati anche con tecniche quali la traina e lo spinning. La presenza
di fondali non molto profondi costringono i tonni a fughe con traiettorie piuttosto orizzontali e
quindi favoriscono l’utilizzo di attrezzature non molto pesanti (30-80 libbre) che esaltano la
sportività della cattura prolungando la lotta con il pesce. Le battute di pesca vengono
concentrate nelle prime ore del mattino e sembrerebbe che i venti dai quadranti occidentali
favoriscano la frequenza delle catture, la ragione è da ricercarsi in fenomeni oceanografici
probabilmente relazionati con l’innesco della rete trofica per fenomeni di upwelling.
Risultati
Nella regione considerata sono state censite un totale di 223 imbarcazioni (Tab. 3.3). Il numero
totale di interviste raccolte riguardanti la pesca del tonno rosso è di 6 (Tab. 3.1.1). Non sono
state raccolte interviste relative alla pesca del pesce spada.
Tab. 3.1.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche che
ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.
Compar
timento Porto base
n.
intervi
ste
n.
uscite
n. catture
tonno x
uscita
n. rilasci
tonno x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
rilasci (kg)
media/barca media media
MN Lignano 3 48 0.25 0.08 49.2 37.5
MN Grado 1 15 0.26 0.13 45 27.5
MN Monfalcone 1 12 0.33 0 57.5 0
TS Trieste 1 26 0.31 0.08 45 40
22
Tonno rosso
La disponibilità dei pescatori ricreativi in tutto l’alto adriatico è leggermente più alta rispetto ad
altre regioni. Nonostante ciò, i malumori relativi alla ridotta quota di catture concessa al settore
durante la stagione di pesca 2015 sono molto diffusi. Inoltre, gli intervistati hanno richiesto,
come in altre regioni, che le quote vengano gestite in maniera individuale per ogni singola
autorizzazione. Questo permetterebbe a tutti i pescatori di usufruire della risorsa. Le catture in
questa area sono state effettuate per la maggior parte tra le 3 e le 10 miglia dalla costa con una
taglia media degli esemplari pari a 45-60 Kg. Le tecniche di pesca maggiormente utilizzate
sono il drifting, lo spinning e la traina.
Come si evince dalla tabella 3.1.1, mediamente per ogni battuta di pesca ogni barca ha catturato
fra 0.25 e 0.33 tonni, che vuol dire che – in media – ogni barca ha catturato un tonno ogni 3 o 4
uscite. Le taglie medie degli esemplari catturati son ben al di sopra della taglia minima stabilita
per legge.
Le catture seguite da rilascio hanno raggiunto un valore numerico medio compreso nel range
fra zero e 0.13, che significa che, a parte il caso del pescatore di Monfalcone che dichiara di
non aver effettuato catture dopo la chiusura della campagna di pesca, gli altri hanno catturato (e
poi rilasciato) fra 0.08 e 0.13 tonni per barca per uscita, ovvero un esemplare ogni 8 – 13 uscite.
Nel caso del catch and release si sono verificate catture di taglia media anche inferiore alla
minima di legge.
Pesce spada
In Friuli Venezia Giulia, come nel resto del nord Adriatico, è emerso come il pesce spada
risulta essere una specie decisamente rara nel settore ricreativo. In tutto il territorio regionale
non è stata censita alcuna cattura di questa specie.
Selaci
Durante l'indagine effettuata risulta che nessuna specie di selace è cattura abituale durante la
pesca del tonno rosso. In ogni caso, sono state censite due catture/rilascio di verdesca (Prionace
glauca) del peso stimato di 8-10 Kg ognuna.
23
3.2 Veneto
Introduzione
L’area di studio (Fig. 3.2.1) comprende circa 150 km di costa prevalentemente bassa e
sabbiosa, che si caratterizza per la presenza di ambienti lagunari. La Laguna di Venezia è estesa
per 50 km da Chioggia a Iesolo ed è larga circa 10 km. Comunica col mare aperto tramite le
bocche di Chioggia, di Malamocco e di Lido di Venezia. Vi sono poi la Laguna di Caorle e la
zona umida del delta del Po al confine sud della regione.
Fig. 3.2.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso
Questa e rappresenta una delle zone di maggior interesse per la pesca del tonno rosso di tutto il
nord Adriatico. La foce del Po è inoltre uno dei luoghi dove si sono sviluppate e messe a punto
le prime tecniche per la pesca ricreativa del tonno rosso.
In tutta l’area, le batimetrie sono molto ridotte e comunque non superano i 50 m di profondità.
La zona è storicamente molto ricca di tonni, sia nel periodo primaverile, che da metà estate fino
ad autunno inoltrato. Si sottolinea che negli ultimi anni la loro presenza è consistente anche nei
mesi invernali; una situazione che ha modificato i calendari di pesca, anche in relazione alle
novità recenti riguardanti la pratica del catch and release.
24
La tecnica maggiormente utilizzata è il drifting che molto spesso viene svolta con esche vive.
Le attrezzature maggiormente utilizzate sono medio-leggere (30-80 libbre) una prerogativa
della costa adriatica dove, grazie alle ridotto profondità il tonno allamato è incapace di
sviluppare tutta la sua forza in verticale e quindi predilige traiettorie di fuga orizzontali, dove
non può sviluppare una grande potenza. Ciò consente l’uso di attrezzature leggere. Questo
aspetto esalta la sportività della cattura e la rende molto più emozionante, dando maggiore
soddisfazione ai pescatori ricreativi.
Risultati
Nella regione considerata sono state censite un totale di 478 imbarcazioni (Tab. 3.3). Il numero
totale di interviste raccolte relative alla pesca del tonno rosso è di 8 (Tab. 3.2.1). Non sono state
ottenute interviste di pescatori che si dedicano esclusivamente alla pesca del pesce spada.
Tab. 3.2.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche che
ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.
Compar
timento Porto base
n.
intervi
ste
n.
uscite
n. catture
tonno x
uscita
n. rilasci
tonno x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
rilasci (kg)
media/barca media media
CI Barricata 1 14 0.21 0 48.3 0
CI Albarella 1 24 0.17 0.04 45 45
CI Brondolo 1 17 0.35 0.12 60 50
CI Chioggia 2 36 0.31 0.14 45 45
VE Mestre 1 16 0.25 0.12 65 57.5
VE Jesolo 1 20 0.40 0.05 45 45
VE Falconera 1 18 0.22 0.06 50 45
25
Tonno rosso
Secondo gli intervistati, il numero di animali catturati per battuta di pesca per ogni barca in
media è variato fra 0,17 e 0,40. Ovvero un tonno ogni 3 – 6 uscite. La taglia media per cattura,
sempre superiore alla taglia minima consentita dalla legge, è variata fra 45 e 65 Kg.
Si sono riscontrati, come in buona parte del territorio nazionale, diffusi malumori relativi alla
ridotta quota di catture concessa al settore durante la stagione di pesca 2015. Inoltre, i pescatori
intervistati hanno espresso il desiderio che le quote vengano gestite in maniera individuale per
ogni singola autorizzazione. Questo permetterebbe a tutti i pescatori di usufruire della risorsa.
Le catture in questa area sono state effettuate per la maggior parte tra le 2 e le7 miglia dalla
costa, le tecniche di pesca maggiormente utilizzate sono lo spinning, il drifting e la traina.
Pesce spada
Come nel resto del nord adriatico, anche in Veneto è emerso come il pesce spada risulta essere
una specie decisamente rara nel settore ricreativo. In tutto il territorio regionale non è stata
censita nessuna cattura di questa specie.
Selaci
Durante l'indagine effettuata risulta che nessuna specie di selace è cattura abituale durante la
pesca del tonno rosso. In ogni caso, è stata censita una catture/rilascio di verdesca (Prionace
glauca) del peso stimato di 8-10 Kg.
26
3.3 Emilia Romagna
Introduzione
Il territorio in questione (Fig. 3.3.1) ha circa 120 km di costa prevalentemente bassa e sabbiosa,
ampia da pochi metri ad oltre 200 metri, con un valore medio di circa 70 m.
Fig. 3.3.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso
In tutta l’area, le batimetrie sono molto ridotte e comunque non superano i 50 m di profondità.
La zona è storicamente molto ricca di tonni, sia nel periodo primaverile, sia da metà estate fino
ad autunno inoltrato. Si sottolinea che negli ultimi anni la loro presenza è consistente anche nei
mesi invernali; una situazione che ha modificato i calendari di pesca, anche in relazione alle
novità recenti riguardanti la pratica del catch and release.
Per quanto riguarda la pesca del tonno rosso, proprio nella zona nord della regione, in vicinanza
del delta del Po, negli anni ottanta si è cominciata a praticare la pesca con la tecnica del drifting
(anche con esche vive oltre a sarde e alacce), con ottimi risultati. Nei decenni successivi si sono
poi diffuse altre tecniche, quali la traina e lo spinning. Le attrezzature utilizzate non sono mai
pesanti (30-80 libbre) come riscontrato per il nord adriatico dove grazie alle ridotte profondità
la fuga del tonno sviluppa poca potenza in verticale e permette di utilizzare attrezzature di
questo tipo. Il vantaggio è una lotta piu prolungata con il pesce e maggiore sensibilità,
27
caratteristiche che sono estremamente ricercate dagli appassionati in questo settore della pesca
ricreativa.
Risultati
Nella regione considerata sono state censite un totale di 242 imbarcazioni (Tab. 3.3). Il numero
totale di interviste raccolte riguardanti la pesca del tonno rosso è di 8 (Tab. 3.3.1). Non sono
state raccolte interviste relative alla pesca del pesce spada.
Tab. 3.3.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche che
ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.
Compar
timento Porto base
n.
intervi
ste
n.
uscite
n. catture
tonno x
uscita
n. rilasci
tonno x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media
RM Cattolica 1 23 0.26 0.09 48.3 40
RM Porto Verde 1 30 0.20 0.13 45 53.7
RM Riccione 2 43 0.37 0.07 50 50
RM Rimini 1 35 0.20 0.11 50 45
RM Cesenatico 1 24 0.25 0 48.3 0
RA Ravenna 1 24 0.29 0.16 45 37.5
RA Porto Goro 1 25 0.24 0.16 45 41.2
Tonno rosso
La disponibilità dei pescatori ricreativi in Emilia Romagna ed in generale in tutto l’alto
adriatico è leggermente più alta rispetto ad altre zone. Nonostante ciò, i malumori relativi alla
ridotta quota di catture concessa al settore durante la stagione di pesca 2015 sono molto diffusi.
Inoltre, gli intervistati hanno richiesto, come in altre regioni, che le quote vengano gestite in
maniera individuale per ogni singola autorizzazione. Questo permetterebbe a tutti i pescatori di
28
usufruire della risorsa. Le catture in questa area sono state effettuate per la maggior parte tra le
2 e le 12 miglia dalla costa con una taglia media degli esemplari pari a 45-50 Kg. Le tecniche di
pesca maggiormente utilizzate sono il drifting, lo spinning e la traina. Le profondità dove si
sono riscontrate maggiori catture vanno dai 30 ai 50 metri.
Pesce spada
Come nelle altre aree di studio, anche in Emilia Romagna è emerso che il pesce spada non
risulta essere una specie diffusa nel settore ricreativo. In tutto il territorio regionale è stata
censita una cattura/rilascio di un esemplare di circa 10 Kg.
Selaci
Durante l'indagine effettuata risulta che nessuna specie di selace è cattura abituale durante la
pesca del tonno rosso. In ogni caso, sono state censite tre catture/rilascio di selaci di peso
stimato 10-15 Kg. In nessuno dei casi è stato possibile risalire alla specie di appartenenza.
29
3.4 Marche
Introduzione
L’area d’interesse è rappresentata dalle Marche (Fig. 3.4.1), dove la pesca ricreativa con
particolare interesse al tonno rosso, viene praticata lungo tutti i 160 Km di costa, a differenti
distanze e con una flotta molto variabile nelle dimensioni delle imbarcazioni.
La costa si presenta bassa e sabbiosa dal promontorio di Gabicce Mare alla foce del Tronto, ad
eccezione del promontorio del monte Conero, alto 572 metri, che spezza la continuità delle
coste sabbiose.
Fig. 3.4.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso
Il punto più pescoso dell’intera regione sembrano essere i fondali antistanti Porto San Giorgio.
In queste zone la tecnica maggiormente utilizzata è il drifting con attrezzature non molto
pesanti (50-80 libbre) per amplificare il senso di sportività nella lotta e cattura dei tonni. Il
fondale non molto profondo facilita l’uso di questo tipo di attrezzature perché la fuga del tonno
non è mai verticale e permette di gestire meglio la potenza degli animali durante il recupero.
Vengono di solito utilizzate esche come boghe, cefali e sarde o alacce.
30
La regione è molto attiva sotto il punto di vista sportivo e molto spesso ospita competizioni di
carattere nazionale o internazionale.
Risultati
Nella regione considerata sono state censite un totale di 378 imbarcazioni (Tab. 3.3). Il numero
totale di interviste raccolte riguardanti la pesca del tonno rosso è di 5 (Tab. 3.4.1). Non è stata
ottenuta nessuna intervista relativa alla pesca del pesce spada.
Tab. 3.4.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche che
ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.
Comparti
mento Porto base
n.
inter
viste
n.
uscite
n. catture
tonno x
uscita
n. rilasci
tonno x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media
SB San B.
Tronto 1 24 0.25 0.17 50 40
AN Civitanova 1 21 0.14 0.05 63.3 100
AN Portonovo 1 16 0.25 0.12 55 57.5
AN Ancona 1 28 0.21 0.14 55.8 47.5
PS Fano 1 20 0.35 0 51.4 0
Tonno rosso
La disponibilità dei pescatori ricreativi a fornire informazioni per questo rilevamento è
diminuita. La causa principale di questo problema è da attribuirsi alla ridotta quota di catture
concessa al settore durante la stagione di pesca 2015. Le impressioni dei pescatori hanno
confermato in buona parte quanto osservato lo scorso anno. Le catture in questa area sono state
effettuate per la maggior parte tra le 2 e le 12 miglia dalla costa con una taglia media degli
esemplari pari a 50-60 Kg. Le profondità dove si sono riscontrare il maggior numero di
allamate vano dai 40 agli 85 metri. Le tecniche di pesca maggiormente utilizzate sono il
drifting, la traina e lo spinning.
31
Pesce spada
Nelle Marche il pesce spada non risulta essere una preda ricercata nel settore ricreativo. In tutto
il territorio regionale è stata censita una cattura/rilascio di un esemplare di circa 10 Kg.
Selaci
Durante l'indagine effettuata risulta che nessuna specie di selace è cattura abituale durante la
pesca del tonno rosso. In ogni caso, durante l'indagine effettuata è stato possibile censire 1
cattura/rilascio di verdesca (Prionace glauca) di circa 10 Kg.
32
3.5 Abbruzzo
Introduzione
L’area geografica di interesse è rappresentata dalla regione Abruzzo (Fig. 3.5.1) dove di solito
la pesca del tonno rosso viene praticata da 2 a 15 miglia dalla costa. In generale gli individui
più grandi vengono catturati in zone di alta produttività come le foci dei fiumi, dove la tecnica
maggiormente utilizzata è il drifting con esca fresca (alaccie o sarde). Le attrezzature impiegate
per questo tipo di pesca sono medio-pesanti (60-100 libbre) per essere in grado di aver ragione
di una preda oversize che in queste zone non sono rare.
Fig. 3.5.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso
Anche le piattaforme di estrazione petrolifera rivestono un ruolo chiave nella pesca di individui
di tonno rosso di medie dimensioni. In questo caso i pescatori insidiano i tonni alle prime ore
del mattino facendo molta attenzione alle fasi lunari che rivestono un ruolo determinante
soprattutto in questo tipo di pesca. I tonno vengono insidiati al drifting con esca fresca ma
anche a spinning, le attrezzature utilizzate sono leggere (30-70 libbre) per cercare il massimo
livello di sportività e rendere la cattura difficile e lunga.
33
Risultati
Nella regione considerata sono state censite un totale di 427 imbarcazioni (Tab 3.3). Il numero
totale di interviste raccolte relative alla pesca del tonno rosso è di 8 (Tab. 3.5.1). Non sono state
ottenute interviste di pescatori che si dedicano esclusivamente alla pesca del pesce spada.
Tab. 3.5.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche che
ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.
Compar
timento Porto base
n.
intervi
ste
n.
uscite
n. catture
tonno x
uscita
n.rilasci
tonno x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media
OR Vasto 1 22 0.27 0 50 0
OR S.Vito 1 29 0.14 0.14 50 50
OR Ortona 2 48 0.31 0.12 52.6 55.8
PC Pescara 2 45 0.24 0.18 52.3 50
PC Giulianova 1 13 0.15 0.15 55 42.5
PC F. Tronto 1 24 0.17 0.12 50 41.7
Tonno rosso
In questa regione, per il terzo anno consecutivo, la disponibilità dei pescatori ricreativi è
diminuita. La causa principale di questo problema è da attribuirsi alla ridotta quota di catture
concessa al settore durante la stagione di pesca 2015. Alcuni pescatori hanno dichiarato di non
aver pescato nulla, anche se molti altri hanno dichiarato che il trend della presenza di tonni e
quindi di catture e/o rilasci è aumentato negli ultimi 5 anni. Le tecniche di pesca maggiormente
utilizzate sono il drifting e la traina anche se lo spinning sembrerebbe dare buoni risultati in
alcuni contesti. Il peso medio della maggior parte delle catture oscilla intorno ai 50 Kg.
Infine, sono state raccolte alcune importanti osservazioni di pescatori che svolgono attività di
charter di pesca e conoscono molto bene la situazione in una vasta fascia della costa abruzzese.
34
Secondo loro la regolamentazione della stagione di pesca non è efficace, e propongono una
quota di catture pro-capite. Questo permetterebbe a tutti di usufruire della possibilità di
effettuare catture, seppur entro il limite spettante.
Come detto, la stima delle imbarcazioni che effettuano la pesca al tonno rosso è di 427 unità.
Bisogna considerare la possibilità che questa sia una sottostima del numero reale. Infatti molte
imbarcazioni (soprattutto di piccole dimensioni) molto spesso non vengono ormeggiate nei
porti, ma ammarate solo durante le battute di pesca.
Pesce spada
In Abruzzo il pesce spada non è una specie di elevato interesse nel settore ricreativo.
Selaci
Durante l'indagine effettuata risulta che nessuna specie di selace è cattura abituale durante la
pesca del tonno rosso. Nella regione sono state censite 2 catture/rilascio di verdesca (Prionace
glauca) di circa 10-20 Kg. Questa sembrerebbe essere la più comune specie di selace come by-
catch della pesca del tonno rosso.
35
3.6 Molise
Introduzione
L’area geografica di interesse è rappresentata dalla regione Molise (Fig. 3.6.1) dove di solito la
pesca del tonno rosso viene praticata da 1 a 9 miglia dalla costa. I 35 Km di costa di questa
regione sono storicamente meno pescosi rispetto alle regioni di Abruzzo e Marche.
Fig. 3.6.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso
La tecnica di pesca maggiormente utilizzata è quella del drifting con sarde o alaccie. Anche la
traina viene praticata con esche artificiali. Le attrezzature utilizzate sono medio-pesanti (60-100
libbre) per quanto riguarda il drifting, mentre i pescatori a traina preferiscono utilizzare
esclusivamente attrezzature pesanti (100-130 libbre). Le batimetriche maggiormente
frequentate dai pescatori vanno dai 30 ai 45 metri. Le catture vengono effettuate generalmente
nelle prime ore della mattina a profondità ridotte, mentre nelle ore centrali della giornata i tonni
sembrano venire allamati con maggiore frequenza a profondità maggiori. Non sono state
raccolte suffiecienti informazioni per valutare la possibile influenza del ciclo lunare sulle
catture effettuate.
36
Risultati
Nella regione considerata sono state censite un totale di 53 imbarcazioni (Tab. 3.3). Il numero
totale di interviste raccolte riguardanti la pesca del tonno rosso è di 2 (Tab. 3.6.1). Non è stata
ottenuta nessuna intervista relativa alla pesca del pesce spada.
Tab.3.6.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche che
ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.
Compar
timento Porto base
n.
intervi
ste
n. uscite
n. catture
tonno x
uscita
n. rilasci
tonno x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media
TM Termoli 2 44 0.29 0.04 52.3 45
Tonno rosso
La disponibilità dei pescatori ricreativi è diminuita in accordo con quanto osservato anche lo
scorso anno. La causa principale di questo problema è da attribuire alla ridotta quota di catture
concessa al settore durante la stagione di pesca 2015.
Le impressioni dei pochi pescatori che hanno collaborato confermano in buona parte quanto
osservato lo scorso anno. Le catture in questa ridotta area di studio sono state effettuate per la
maggior parte tra le 2 e le 6 miglia dalla costa con un peso medio degli esemplari pari a circa
50 Kg. Le tecniche di pesca maggiormente utilizzate sono il drifting e la traina.
Pesce spada
In Molise il pesce spada non è una specie di elevato interesse nel settore ricreativo.
Selaci
Durante l'indagine effettuata risulta che nessuna specie di selace è catturata abitualmente
durante la pesca del tonno rosso. Nella regione considerata non è stata censita alcuna cattura
37
durante la stagione di pesca attuale e non sono state raccolte informazioni per queste specie
relative alle stagioni di pesca degli anni passati.
38
3.7 Puglia e Basilicata ionica
Introduzione
La costa pugliese presenta una lunghezza di circa 962 chilometri (Isole Tremiti comprese) e
consta di circa 66 porti/approdi turistici. Mentre quella della Basilicata ionica si estende per
circa 53 km e consta di 3 porti/approdi turistici (Fig. 3.7.1).
Fig. 3.7.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso
In Puglia e Basilicata ionica, al 31.12.2014, si registrano iscritte nei Registri degli Uffici
Marittimi periferici e negli Uffici Provinciali della MCTC 3.234 unità da diporto ovvero il
3,1% sul totale nazionale (Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Il diporto
nautico in Italia- Anno 2014).
Da un’osservazione dei diversi contesti del diporto nautico emerge la prevalenza di ormeggi
“stanziali” per imbarcazioni (da 6-15 m) a servizio dei residenti, quasi sempre presso circoli
nautici, associazioni sportive e similari.
L’attività di rilevamento è stata compiuta presso i porti/approdi della Puglia e del versante
ionico della Basilicata e si è svolta mediante l’intervista/colloquio con pescatori
sportivi/ricreativi, addetti delle Capitanerie di Porto, soci della Lega Navale Italiana, dei circoli
nautici, ect.
39
Non sono stati rilevati i porti/approdi di Taranto-Porto industriale esterno, Taranto-Isolotto San
Paolo (è un’area militare), Taranto-Porto industriale interno, Taranto-Porto mercantile,
Gallipoli-Porto mercantile e Manfredonia-Porto industriale, in quanto non interessati dalla
presenza di unità da diporto.
Inoltre, Gallipoli-Cala Fontanelle è stato accorpato con Gallipoli-Darsena Fontanelle, in quanto
sostanzialmente contigui.
Il DPR n. 37 del 13 febbraio del 2012 (che modifica il DPR n. 135 del 26 maggio 2000) ha
elevato a Compartimento Marittimo il Circondario di Barletta e ha trasferito la competenza
territoriale sulle Isole Tremiti al Compartimento Marittimo di Termoli (Molise).
Sebbene sia difficile identificare con precisione le aree di pesca del tonno rosso, in quanto sono
soggette a mutamenti a causa delle variazioni del clima, delle correnti e delle condizioni
meteorologiche, particolarmente proficua risulta essere la fascia di mare che segue la
batimetrica che va da 90 a circa 130 metri di profondità. Altre aree di pesca sono quelle situate
al largo, a svariate miglia di distanza dalle foci dei fiumi, dove, grazie ai particolari flussi di
corrente ricchi di organismi planctonici, si concentrano grandi branchi di sgombri, alici, sarde,
ect.
Dalle interviste ai pescatori sportivi/ricreativi (s/r) i momenti migliori per la cattura sono
generalmente quelli del primo mattino, al sorgere del sole, ma secondo alcuni esiste una
variabile influenzata dalla Luna e dalle correnti.
Si rafforza l’opinione dei pescatori s/r secondo cui i branchi di tonni avvistati sono costituiti da
individui le cui dimensioni appaiono maggiori rispetto al passato, segno probabile degli effetti
determinati dalle limitazioni alla pesca di questa specie.
In base alla domanda (“orari di uscita”) rivolta agli intervistati, gli orari di uscita dal porto sono
(in genere) le 6-7 del mattino o le 3-4 del pomeriggio.
Sulla base delle domande (“area di pesca”) e (“profondità di pesca”) si possono delineare delle
profondità di pesca distinte per la traina e per il drifting, che differiscono in base alla distanza
dalla costa e di conseguenza alle batimetriche di riferimento:
40
Località Traina
Distanza dalla costa in
miglia nautiche e profondità
in metri
Drifting
Distanza dalla costa in
miglia nautiche e
profondità in metri
Taranto 4-11 mn (300-1000 m) non praticato
Porto Cesareo 7-15 mn (350-800 m) non praticato
S. M. di Leuca 2-5 mn (250-800 m) non praticato
Otranto 7-12 mn (100-900 m) non praticato
Brindisi 10-18 mn (200-900 m) 5-12 mn (70-180 m)
Mola di Bari 15-24 mn (250-1000 m) 3-5 mn (70-150 m)
Vieste 10-15 mn (90-130 m) 9-13 mn (80-100 m)
Il periodo di maggior passaggio dei tonni di branco è compreso tra luglio e ottobre, ma nel
basso Adriatico e nello Ionio già ad aprile avviene il primo accostamento.
I giovanili di tonno (2-5 Kg) catturati nel periodo giugno-settembre, a detta dei pescatori s/r,
sono presenti all’interno o ai margini dei branchi di alalunghe (di circa 2-4 kg). Il periodo di
cattura delle alalunghe può subire delle variazioni in base alla variabilità della temperatura nel
corso dei diversi anni.
Le catture accidentali di giovanili di tonno sono divenute sempre più rare, in quanto sempre
meno frequentemente si effettua la pesca delle alalunghe a causa del notevole consumo di
carburante per raggiungere le aree di pesca.
La pesca s/r del pesce spada, in genere, non è mirata ma le catture sono accidentali nel corso
delle battute di pesca al tonno.
I pescatori sportivi sono iscritti per la maggior parte alle varie associazioni del settore, che
organizzano gare di pesca.
Le gare hanno interessato i porti del versante Adriatico (ovvero Vieste, Mola di Bari, Monopoli
e Otranto). In genere queste gare sono classificabili come selezioni provinciali di traina
d’altura, ma anche di interesse nazionale come il “Campionato italiano di traina d’altura-
Otranto 2015”.
41
In base a quanto riportato nell’Allegato D del D.M. 03/2013 sono “Porti di sbarco” del tonno
rosso: Taranto, Porto Cesareo, Gallipoli, Brindisi, Monopoli, Mola di Bari, Bari, Molfetta,
Bisceglie, Trani, Manfredonia e Vieste.
Risultati
Dalle informazioni raccolte attraverso le interviste (n. 48 schede interviste), riportate nella
Tabella 3.7.1, si delinea quanto segue.
Nel porto di Isola di San Domino- Cala dei Schiavoni (Isole Tremiti) è stato individuato un
pescatore dedito alla pesca del tonno e si registra la cattura di un esemplare di 60 kg.
Nel porto di Foce del Capoiale non sono state individuate unità che praticano in modo specifico
la pesca al tonno.
Nel porto di Ischitella (Foce Varano) è stata individuata 1 unità che pratica in modo specifico la
pesca al tonno.
Il tratto di costa che comprende i porti di Rodi Garganico, Peschici e Vieste ospita delle unità
da diporto che praticano la pesca al tonno in modo più organizzato ed attrezzato rispetto al resto
dell’area d’indagine.
In particolare nel porto di Vieste sono state individuate 8 unita, 5 nel porto di Peschici e 3 nel
porto di Rodi Garganico. La maggior parte di esse presenta una lunghezza compresa nelle
classi (<7,5 m) e (7,5-12 m).
La stima del numero dei tonni catturati dalle imbarcazioni da diporto di Vieste è di 6 esemplari
(per un peso complessivo di 340 kg), 2 nel porto di Peschici (per un totale di 120 kg), 2 nel
porto di Rodi Garganico (per un peso complessivo di 100 kg) e 1 in località Foce di Varano
(per un peso complessivo di 60 kg).
In questo tratto di costa la pesca sportiva al tonno è una pratica che si è consolidata negli ultimi
14 anni e suscita un forte interesse dei pescatori s/r a tal punto che di frequente attrezzano e
modificano le loro imbarcazioni.
In genere, nell’area garganica, la pesca del tonno continua anche dopo la chiusura della
campagna, attuando il catch and release anche se in maniera ridotta rispetto alla passata
stagione di pesca e occorre doverosamente sottolineare come nel porto di Vieste si attui la
42
“taggatura” del tonno (resta questo un caso isolato, se non proprio l’unico nell’area
monitorata).
Le informazioni ottenute nel corso delle rilevazioni hanno evidenziato che località quali
Margherita di Savoia, Manfredonia e Mattinata non ospitano unità che praticano la pesca al
tonno. Il motivo principale è da imputare alle basse profondità, tanto da obbligare i pescatori s/r
a lunghi spostamenti per raggiungere profondità adeguate. Inoltre, il porto di Mattinata non
presenta degli adeguati sbarramenti a protezione dalle forti mareggiate, pertanto sin dai primi di
settembre le unità sono trasferite a terra per il rimessaggio stagionale.
L’indagine condotta, nel tratto di costa che comprende i porti di Margherita di S., Barletta,
Trani, Bisceglie (Compartimento Marittimo di Barletta), Molfetta e Giovinazzo
(Compartimento di Molfetta) ha evidenziato la presenza di 7 unità da diporto dedite alla pesca
del tonno.
Nel tratto di costa, coincidente con il Compartimento marittimo di Bari, ricadono dieci
porti/approdi turistici, nei quali sono state individuate numerose unità dedite alla pesca del
tonno. Nel Porto Nuovo e Vecchio di Bari, il numero di unità da diporto rilevate è 4, ripartite
tra le classi (<7,5 m) e (7,5-12 m).
Nel porto di Torre a Mare e stata individuata 1 unità che ha catturato 1 tonno per un peso
complessivo di 45 kg.
Nel porto di Mola di Bari si è riscontrata (ancora una volta) la proficua collaborazione del
Circolo Daphne e della Lega Navale. Sono state individuate 6 imbarcazioni attrezzate per la
pesca al tonno, 2 con LFT < 7,5 m e 4 con LFT tra 7,5 e 12 m.
Anche a Mola di Bari, così come a Vieste, la pesca del tonno continua anche dopo la chiusura
della campagna attuando il c/r (catch/release).
In questo porto si stima, in base alle interviste, siano stati effettuati dei rilasci di tonni di circa
50 kg l’uno soprattutto dopo la chiusura della stagione di pesca.
Nel porto di Monopoli sono state individuate 4 imbarcazioni, e dalla interviste e contatti
informali si stima che le catture siano state circa 3 per un peso complessivo di 180 kg.
Le uscite in mare a traina d’altura iniziano in tarda primavera ed in genere si intensificano in
luglio ed agosto per terminare a settembre. In questo porto si stima siano stati rilasciati circa 2
tonni (del peso di circa 50 kg l’uno).
43
I risultati emersi dall’indagine presso i porti di Savelletri e Villanova di Ostuni, ricadenti nel
Compartimento marittimo di Brindisi, non hanno evidenziato la presenza di unità da diporto
dedite in modo specifico alla pesca del tonno.
A Brindisi-Porto interno e Brindisi Lega Navale si rilevano 7 unità da diporto.
Ad Otranto i diportisti intervistati sono stati incontrati presso la sede della Lega Navale
Italiana.
Costoro continuano a pescare anche dopo la chiusura del periodo di pesca attuando il c/r e si
stimano in 3 i rilasci di tonno (da circa 50 kg l’uno).
Nel tratto di costa tra Torre S. Gennaro e S. Foca di Melendugno il numero di unità dedite alla
pesca del tonno è pari a 2.
Nel porto di S. Maria di Leuca le unità censite sono 4 e gli intervistati praticano questo tipo di
pesca anche attuando il catch/release.
I porti/approdi di Gallipoli e Porto Cesareo, sul versante ionico del Salento, annoverano
rispettivamente 6 e 3 unità da diporto che praticano la pesca al tonno.
Nel Compartimento marittimo di Taranto sono stati monitorati i porti di Torre Colimena,
Maruggio-Campomarino, Leporano-Porto Saguerra, Taranto Yacht, Taranto-Molo S. Eligio e
Taranto-Lega Navale Italiana. Dall’indagine condotta è emerso che il numero di unità che
praticano la pesca al tonno è di 4. Oltre alla traina queste unità da diporto praticano il bolentino
o altri sistemi di pesca.
Il Lido di Metaponto e il porto degli Argonauti (nel Comune di Pisticci - sul versante ionico
della Basilicata) non presentano unità dedite alla pesca al tonno.
Nel complesso del Golfo di Taranto si registra una consistente cattura di giovanili (sottotaglia)
di pesci spada che, a detta degli intervistati, sono stati catturati e rilasciati nel corso di uscite a
traina nel mese di settembre-ottobre.
Nel totale si stima in 69 i tonni catturati dai pescatori s/r (per un peso complessivo di 3.750 kg)
inferiore rispetto al 2014 (4.860 kg) per l'effetto dei considerevoli costi, in particolare
determinati dal carburante, che questo tipo di pesca comporta.
Tab. 3.7.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte in Puglia e Basilicata Ionica ai praticanti la pesca
sportiva del tonno rosso nel 2015.
44
Regione Compar
timento
Porto base n. interviste n.
uscite
n. catture
tonno x
uscita
n. rilasci
tonno
per
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
rilasci
(kg)
media/barca media media
Basilicat
a
Taranto Porto degli
Argonauti di
Pisticci
1 3 0 0 0 0
Puglia Taranto Taranto- Taranto
Yacht 2 7 0,28 0 45 0
Puglia Taranto Taranto-Molo S.
Eligio 1 3 0,33 0 35 0
Puglia Taranto Taranto-
Leganavale 1 4 0,25 0 40 0
Puglia Taranto Maruggio-
Campomarino 1 2 0 0 0 0
Puglia Gallipoli Porto Cesareo-
Seno di Ponente 1 4 0,25 0 50 0
Puglia Gallipoli Porto Cesareo-
Seno di Levante 2 9 0,11 0 47,5 0
Puglia Gallipoli Gallipoli-Porto
Gaio 1 7 0,14 0,14 55 60
Puglia Gallipoli Gallipoli-
Assonautica 1 3 0,33 0,33 50 40
Puglia Gallipoli Gallipoli-
BluSalento 1 6 0,17 0,17 55 50
Puglia Gallipoli Gallipoli-Seno del
Canneto 1 4 0,25 0 45 0
Puglia Gallipoli S.M. di Leuca 2 13 0,23 0,08 53,5 60
Puglia Gallipoli Tricase porto 1 2 0 0 0 0
45
Puglia Gallipoli Castro marina 1 2 0 0 0 0
Puglia Gallipoli Otranto 2 18 0,22 0,17 54 57,5
Puglia Gallipoli S. Foca di
Melendugno 1 21 0,14 0,28 50 47,5
Puglia Gallipoli S. Cataldo 1 0 0 0 0 0
Puglia Brindisi Brindisi-Porto
interno 2 19 0,21 0,16 50,7 50
Puglia Brindisi Brindisi-
Leganavale 1 8 0,12 0 52,5 0
Puglia Brindisi Savelletri 1 0 0 0 0 0
Puglia Bari Monopoli 2 16 0,31 0,06 53 45
Puglia Bari Mola di Bari 2 15 0,33 0,07 53 45
Puglia Bari Torre a mare 1 4 0,20 0 45 0
Puglia Bari Bari-Porto
vecchio 1 6 0,17 0 60 0
Puglia Bari Bari-Porto nuovo 2 15 0,33 0,07 51,7 45
Puglia Molfetta Giovinazzo 1 9 0,22 0 50 0
Puglia Molfetta Molfetta 1 6 0,17 0 50 0
Puglia Molfetta Bisceglie 2 8 0,25 0 52,5 0
Puglia Barletta Trani 1 6 0,17 0 62 0
Puglia Barletta Barletta 1 6 0,17 0 45 0
Puglia Manfred
onia
Manfredonia-
Marina Cala delle
Sirene
1 0 0 0 0 0
Puglia Manfred
onia
Vieste 3 35 0,28 0,11 52,5 54,5
Puglia Manfred
onia
Peschici 2 17 0,29 0,06 57 55
46
Puglia Manfred
onia
Rodi Garganico 1 3 0,33 0 55 0
Puglia Manfred
onia
Foce di Varano 1 6 0,17 0 60 0
Puglia Termoli I.S.Domino-Cala
d.Schiavoni 1 4 0,25 0 60 0
Il numero di unità da diporto stimate (73) è più basso rispetto a quello rilevato nel 2014 (95)
probabilmente a causa dei costi che questo tipo pesca comporta.
Il numero delle imbarcazioni dedite alla pesca del tonno è in genere inferiore a quello delle
unità autorizzate (149 nel 2013) in quanto è prassi dei pescatori s/r richiedere l’autorizzazione
pur non praticando la pesca al tonno. Il motivo è di natura preventiva per poter essere nelle
condizioni di poter sbarcare l’eventuale tonno pescato accidentalmente. Queste considerazioni
valgono anche nel caso del pesce spada.
Non si riscontrano imbarcazioni dedite alla pesca del pesce spada pur esistendo un certo
numero di autorizzazioni rilasciate per tale pesca (in numero di 15 nel 2013).
La pesca sportiva/ricreativa di questa specie resta un fatto accidentale, soprattutto degli
esemplari giovanili.
Si ricorda che il DM MiPAAF del 03.06.2015 ha vietato anche quest'anno la pesca al pesce
spada dal 1 al 31 marzo e dal 1 ottobre al 30 novembre.
Si registra ancora una volta l’opinione dei pescatori s/r secondo cui, siccome la migrazione del
tonno rosso interessa la costa adriatica pugliese nel periodo successivo alla chiusura della
campagna di pesca, sarebbe auspicabile differenziare i periodi di pesca in funzione dell’area
geografica.
47
Tonno rosso
1) In generale i pescatori, ed in particolar modo i responsabili delle associazioni di categoria,
hanno un certo grado di consapevolezza dell’importanza delle attività di indagine.
Si continua a registrare il disappunto da parte degli intervistati per quel che riguarda il
procedimento di “denuncia” del tonno sbarcato che obbliga a lunghe attese presso le
Capitanerie di Porto.
Questo disappunto è ancora più accentuato in quanto i pescatori s/r ritornano nel porto/approdo
di partenza verso le ore serali, ovvero quando il personale di servizio presso le sedi preposte è
ridotto rispetto agli orari di ufficio.
2) La chiusura anticipata della campagna di pesca ha suscitato, ancora una volta, notevoli
malumori tra i pescatori s/r.
3) Non si registrano conflittualità tra i pescatori sportivi e i ricreativi, anzi molti pescatori si
associano (come il caso dell’Associazione “Vieste Tuna Fish”) per passare da ricreativi a
sportivi.
4) Il rapporto di conflittualità tra la pesca professionale e sportiva è antico e anche nel caso del
tonno si registrano contrasti, ma non così accentuati come nel caso di altre specie. Tutto ciò, a
volte, dipende dalla non adeguata conoscenza del settore altrui.
5) L’evoluzione delle tecniche di pesca è ampiamente diffusa tra i pescatori s/r.
Pesce spada
L’area di indagine è comune con quella interessata dal monitoraggio della pesca s/r del tonno.
Nel Golfo di Taranto questa specie viene, in genere, pescata accidentalmente ed in particolare,
nel periodo di settembre-ottobre, si catturano individui sottotaglia.
Questa specie è pescata accidentalmente quando si pesca il tonno (con il sistema della traina
d’altura) e/o le altre specie di pelagici. Raramente di notte.
Quando la pesca al pesce spada è mirata, viene effettuata nel corso della stessa battuta di pesca
al tonno e viene utilizzata una attrezzatura diversa da quella per la pesca al tonno e/o per le altre
specie di pelagici.
48
I pesci spada non sottotaglia vengono pescati da maggio a ottobre (soprattutto nel periodo di
agosto-settembre).
Selaci
Le catture di selaci è accidentale nel corso delle battute di pesca al tonno o agli altri pelagici ed,
in genere, vengono catturate verdesche e, raramente, squali volpe.
49
3.8 Calabria
3.8.1 CALABRIA IONICA
Introduzione
La fascia costiera ionico-calabrese (Fig. 3.8.1.1) si estende per circa 425 km, per lo più si tratta
di costa bassa e sabbiosa.
Fig. 3.8.1.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso
La pesca ai grandi pelagici viene effettuata lungo tutta la costa calabra, anche a brevi distanze
dalla battigia, nei periodi di passaggio e, in maniera più continua, nelle aree dello Stretto di
Messina. Pertanto, i periodi di maggiore intensità di pesca di questi pelagici sono concentrati
tra la tarda primavera e l’inizio dell’autunno, in coincidenza della maggiore presenza delle
specie, di più stabili condizioni meteo-marine ed anche in relazione di una maggiore
disponibilità di tempo libero da parte dei pescatori ricreativi e/o sportivi.
Contrariamente a quanto avviene per la pesca professionale, la pesca ricreativa viene esercitata
spesso anche da persone non residenti nelle marinerie di esercizio, che possono utilizzare la
stessa barca in diverse aree costiere della Calabria, anche passando dal Mar Ionio al Mar
Tirreno e viceversa, in base al periodo e al tipo di pesca che intendono praticare.
50
Le attività di indagine hanno riguardato le marinerie calabresi della GSA 19, in cui sono
presenti natanti dediti alla pesca sportiva e/o ricreativa.
In particolare, durante i mesi di agosto, settembre e ottobre è stata svolta l’attività di
censimento delle imbarcazioni presso le Capitanerie di Porto e le singole marinerie. Nel mese
di novembre e dicembre sono state condotte le interviste ed è stata completata la raccolta dei
dati.
In ognuno degli approdi costieri visitati, è stato stimato il numero delle barche dedite alla pesca
sportiva e ricreativa.
Per quanto riguarda le interviste, per l’individuazione del campione dei pescatori, comunque
rappresentativo della varie marinerie del litorale ionico, di grande ausilio è stato il supporto da
parte delle Autorità Marittime, mentre assolutamente assente la collaborazione dei
rappresentanti delle associazioni sportive locali, provinciali e regionali.
Risultati
Nell’area considerata sono state censite un totale di 111 imbarcazioni (Tab. 3.3). Il numero
totale di interviste raccolte è di 18 per quanto riguarda i pescatori che si dedicano alla pesca del
tonno rosso (Tab. 3.8.1.1). Due di loro si dedicano anche alla pesca al pesce spada (Tab.
3.8.1.2).
Tab. 3.8.1.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio
della barca/barche che ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.
Porto base
n.
intervis
te
n.
uscite
n. catture
tonno x
uscita
n.rilasci
tonno x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media
Cirò 4 321 0,34 0,35 46,64 47
Roccella jonica 6 165 0,33 0,17 51 54,15
Soverato 2 184 0,42 0,19 61,25 /
Badolato 3 255 0,48 0,23 68,38 /
51
Catanzaro lido 1 51 0,23 0,16 66,25 /
Crotone 2 180 0,17 0,12 56,66 /
Tab. 3.8.1.2 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche che
ha/hanno svolto la pesca sportiva del pesce spada nel 2015.
Compar
timento Porto base
n.
inter
viste
n.
uscite
n. catture
p.spada x
uscita
n.rilasci
p.spada x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media
Crotone Soverato 2 37 1,57 0,62 15 15
Tonno rosso
Le Associazioni contattate, sportive o di altra natura, non hanno mostrato grande disponibilità a
collaborare nel facilitare i contatti per effettuare le interviste. Anche i singoli pescatori hanno
tenuto un atteggiamento scarsamente collaborativo.
Fatta eccezione per alcuni casi, non è stata riscontata una consapevolezza dell’importanza delle
attività di ricerca, come presupposto di base per una corretta gestione delle risorse. Essa è stata
considerata invece come uno strumento orientato a creare danni alla loro attività e, sono stati
anche sollevati dubbi circa le stesse motivazioni che stanno alla base dell’indagine ricognitiva
Non si rilevano particolari conflittualità tra i pescatori sportivi/ricreativi. I problemi dovuti alla
sovrapposizione degli areali di pesca professionale con i veri pescatori sportivi sono in realtà
molto marginali rispetto alla competizione con i cosiddetti pescatori pseudo-sportivi, le cui
attività sono più direttamente concorrenziali con quelle dei pescatori professionali.
52
3.8.2 CALABRIA TIRRENICA
Introduzione
La fascia costiera tirreno-calabrese (Fig. 3.8.2.1) si estende per circa 290 km. I fondali, con
poche eccezioni, hanno particolari caratteristiche morfo-batimetriche (elevata acclività, brusco
declivio batimetrico, esigua piattaforma continentale), che fanno sì che vi sia una stretta
connessione tra le aree di esercizio della pesca costiera e di quella pelagica.
Fig. 3.8.1.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso
La morfologia costiera è molto varia, frequenti sono le strutture con variazioni di pendenza,
aree a diverso substrato, canyon e secche che costituiscono areali di pesca condivisi da
pescatori professionali e sportivi. Lo stretto di Messina, con le sue complesse dinamiche
oceanografiche, rappresenta un hot spot costante per la pesca dei grandi pelagici come il tonno
rosso ed il pesce spada.
La pesca ai tonni e ad altre specie pelagiche viene effettuata lungo tutta la costa, anche a brevi
distanze dalla battigia. I periodi di maggiore interesse sono la tarda primavera e l’inizio
dell’autunno. La pesca ricreativa viene esercitata spesso anche da persone non residenti nelle
marinerie di esercizio, che possono utilizzare la stessa barca - trasportata via terra tramite
carrelli porta natanti - in diverse aree costiere della Calabria, anche passando dal Mar Ionio al
Mar Tirreno e viceversa, in base al periodo e al tipo di pesca che si vuole praticare.
53
Risultati
Nell’area considerata sono state censite un totale di 269 imbarcazioni (Tab. 3.3). Il numero
totale di interviste raccolte è di 11 per quanto riguarda i pescatori che si dedicano alla pesca del
tonno rosso (Tab. 3.8.2.1) e 3 per i pescatori con maggiore interesse al pesce spada (Tab.
3.8.2.2).
Tab. 3.8.2.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche che
ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.
Compar
timento Porto base
n.
inter
viste
n.
uscite
n. catture
tonno x
uscita
n.rilasci
tonno x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media
VM Praia a Mare 2 37 0.24 0.08 53.9 35
VM Diamante 1 26 0.19 0.08 47 50
VM Cetraro 2 27 0.41 0.15 56.8 38.7
VM Amantea 1 16 0.31 0.12 50 50
VM Vibo
Valentia 2 34 0.44 0.21 56.3 46.4
VM Briatico 1 27 0.26 0.18 57.1 55
VM Tropea 1 13 0.39 0.23 70 58.3
RC Scilla 1 26 0.31 0.08 50 77.5
54
Tab. 3.8.2.2 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della
barca/barche che ha/hanno svolto la pesca sportiva del pesce spada nel 2015.
Compar
timento Porto base
n.
inter
viste
n.
uscite
n. catture
p.spada x
uscita
n.rilasci
p.spada x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media
VM Cetraro 1 8 0.25 0 40 0
VM Amantea 1 14 0.14 0.08 40 10
RC Scilla 1 12 0.16 0.16 40 12.5
Tonno rosso
La disponibilità dei pescatori ricreativi è molto limitata, nonostante la possibilità di rimanere
anonimi. Molti pescatori hanno inoltre dichiarato di non aver pescato nulla. In ogni caso, i dati
raccolti attraverso i pochi pescatori che hanno collaborato sono in linea con quanto osservato
per il resto del bacino tirrenico. Infatti in Calabria tirrenica, come in Lazio e Campania, durante
i mesi di ottobre-novembre è stata notata la presenza di giovanili a poca distanza dalla costa. Le
tecniche di pesca maggiormente utilizzate sono il drifting, la traina ed minima parte il jigging.
Pesce spada
Generalmente è una preda che viene catturata durante la traina d'altura anche se da alcune
informazioni risulta che possa essere allamata durante il drifting come by-catch nella pesca del
tonno rosso. La ore migliori per la cattura del pesce spada sono quelle notturne o crepuscolari,
essendo questa specie molto attiva durante la notte per motivi alimentari. Nella regione sono
state somministrate tre interviste a pescatori sportivi dediti alla pesca la pesce spada. Sono state
censite un totale di 6 catture di esemplari di circa 30-40 Kg. Inoltre, sono state censite 3
catture/rilascio di esemplari di circa 10 Kg.
55
Selaci
Durante l'indagine effettuata risulta che nessuna specie di selace è una cattura abituale nella
pesca del tonno rosso. Nella regione sono state censite 3 catture/rilascio di selaci del peso
stimato di circa 10-25 Kg. Tutti gli esemplari sono stati riconosciuti come verdesca (Prionace
glauca).
56
3.9 Campania
Introduzione
L’area geografica di interesse (Fig. 3.9.1) comprende la regione Campania dove generalmente
la pesca del tonno rosso è effettuata dalle 2 alle 8 miglia dalla costa, in tratti di mare prospicenti
o che risentono degli effetti delle foci dei fiumi. In generale non si sono osservate zone dove
l'attività di pesca al tonno rosso sia particolarmente concentrata. La costa si presenta varia, con
alternanza ti tratti sabbiosi e di scogliere a picco sul mare. La presenza di isole aumenta
costituisce ulteriore motivo di aumento della disomogeneità.
Fig. 3.9.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso
La tecniche maggiormente utilizzate sono il drifting e la traina. In tutti e due i casi vengono
utilizzate attrezzature medio-pesanti (maggiori di 50-60 libbre) perché a causa della profondità
raggiunte dal fondale nella zona, i tonni possono intraprendere una via di fuga verticale e
mettere a dura prova l’attrezzatura impiegata, sviluppando molta potenza durante i primi minuti
dopo l’allamata. Vengono utilizzate esche classiche come sarde ed alaccie per il drifting e
esche artificiali per la traina.
57
Risultati
Nella regione considerata sono state censite un totale di 334 imbarcazioni (Tab. 3.3). Il numero
totale di interviste raccolte riguardanti la pesca del tonno rosso è di 9 (Tab. 3.9.1). Non sono
state raccolte interviste relative alla pesca del pesce spada.
Tab. 3.9.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche che
ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.
Compar
timento
Porto base n.
intervi
ste
n.
uscite
n. catture
tonno x
uscita
n.rilasci
tonno x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media
NA Ischia 1 15 0.20 0.13 51.6 37.5
NA Pozzuoli 1 18 0.33 0 50 0
NA Napoli 3 64 0.16 0.11 52.5 44.3
SA Salerno 2 50 0.18 0.16 52.7 33.1
SA Palinuro 1 22 0.23 0.09 50 45
SA Sapri 1 25 0.08 0.04 45 45
Tonno rosso
La disponibilità dei pescatori ricreativi è diminuita. La causa principale è da attribuire alla
ridotta quota di cattura concessa al settore. Molti pescatori hanno inoltre dichiarato di non aver
pescato nulla. Le impressioni dei pescatori che hanno collaborato confermano in buona parte
quanto osservato lo scorso anno. Le catture in questa area si sono concentrate tra 2 e 6 miglia
dalla costa.
A fine ottobre è stata notata la presenza di giovanili a poca distanza dalla costa. Le tecniche di
pesca maggiormente utilizzate sono il drifting, la traina ed minima parte il jigging.
58
Pesce spada
Generalmente è una preda che viene catturata durante la traina d'altura anche se da alcune
informazioni risulta che può essere allamata durante il drifting come by-catch nella pesca del
tonno rosso. Le ore migliori per la cattura del pesce spada sono quelle notturne o crepuscolari,
essendo questa specie molto attiva di la notte per motivi alimentari. Nella regione sono state
censite 2 catture/rilascio di esemplari di circa 10-15 Kg.
Selaci
Durante l'indagine effettuata risulta che nessuna specie di selace è una cattura abituale durante
la pesca del tonno rosso. Nella regione sono state censite tre catture/rilascio di selaci del peso
stimato di circa 20-30 Kg. Un esemplare è stato riconosciuto come verdesca (Prionace glauca),
mentre per gli altri due non è stato possibile ottenere l’indicazione della specie.
59
3.10 Lazio
Introduzione
L’area geografica di interesse (Fig. 3.10.1) comprende la regione Lazio dove generalmente la
pesca del tonno rosso è effettuata a partire da 2-3 miglia dalla costa (dove il fondale è di circa
40-100 metri) o nelle vicinanze delle foci dei grandi fiumi (come ad esempio il Tevere) e dove,
per ovvi motivi ecologici, l'elevata produttività primaria attira grandi pelagici e “top predator”.
Inoltre, in questa area gli arcipelaghi e le isole rappresentano altre zone-chiave per la pesca al
tonno rosso.
Fig. 3.10.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso
La tecnica di pesca maggiormente utilizzata è il drifting con la sarda. Le attrezzature impiegate
sono medio-pesanti (50-100 libbre) per riuscire a contenere la potenza della fuga dei tonni che
in molti spot di pesca sfruttano tutta la profondità disponibile del fondale.
Durante la raccolta dati per la campagna di pesca 2015 sono state ottenute diverse informazioni
riguardanti avvistamenti di esemplari di medie dimensioni a poca distanza dalla costa. Gli
avvistamenti sono stati effettuati soprattutto da persone dedite alle immersioni (con
autorespiratore, pesca in apnea, apnea) e molto spesso video-documentate. Gli avvistamenti
sono avvenuti in generale in determinati tratti di fondale come ad esempio secche e repentini
cambi batimetrici, ma anche in zone con batimetriche meno pronunciate.
60
Risultati
Nella regione considerata sono state censite un totale di 1047 imbarcazioni (Tab 3.3). Il numero
totale di interviste raccolte riguardanti la pesca del tonno rosso è di 8 (Tab 3.10.1). Non è stata
ottenuta nessuna intervista relativa alla pesca del pesce spada.
Tab. 3.10.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche che
ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.
Compar
timento Porto base
n.
intervi
ste
n.
uscite
n. catture
tonno x
uscita
n.rilasci
tonno x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media
CV Foce Fiora 1 29 0.17 0.10 48 45
CV Civitavecchi
a 1 27 0.11 0.19 66.6 56
CV S. Marinella 1 16 0.37 0.19 40 25
RO Ladispoli 1 21 0.19 0.14 51.2 31.6
RO Fiumicino 1 25 0.16 0.20 46.6 49
RO Ostia 1 25 0.36 0.08 48.8 45
GA Circeo 1 23 0.26 0.11 48.3 55
GA Gaeta 1 22 0.14 0.14 63.3 45
Tonno rosso
In accordo con il trend osservato lo scorso anno, la disponibilità alla raccolta dati dei pescatori
ricreativi è diminuita. La causa principale è da attribuire alla ridotta quota di cattura concessa al
settore durante la stagione di pesca 2015. Le impressioni dei pescatori che hanno collaborato
confermano in buona parte quanto osservato negli scorsi anni. Le catture in questa area si sono
61
concentrate tra 1,5 e 8 miglia dalla costa. Non è stato possibile avere un quadro completo della
pesca sottocosta, ma dalle informazioni raccolte sembrerebbe che la pesca non sia stata così
fruttuosa come gli scorsi anni. La pesca più lontana dalla costa si è concentrata come di solito
su branchi di esemplari di medie dimensioni spesso individuabili dalla presenza di gabbiani che
seguono i branchi di piccoli pesci, di cui i tonni si cibano. In questo caso i pescatori hanno
riportato che le allamate avvengono spesso nei primi 45 metri di profondità, anche se non
mancano quelle a profondità superiori.
In generale i pescatori intervistati hanno concordato sul fatto che la presenza di esemplari
giovanili è stata abbondante durante il mese di novembre.
Pesce spada
Generalmente è una preda che viene catturata durante la traina d'altura anche se da alcune
informazioni si deduce che può essere allamata durante il drifting come by-catch nella pesca
del tonno rosso soprattutto durante le ore notturne o vicino al crepuscolo, quando è solita
cacciare. Nella regione è stata censita la cattura/rilascio di un esemplare di circa 10 Kg.
Selaci
Durante l'indagine effettuata risulta che alcuni esemplari di selaci sono catture accessorie
abituali durante la pesca del tonno rosso. Nella regione sono state censite due catture/rilascio di
verdesca (Prionace glauca) di circa 15 Kg.
62
3.11 Toscana
Introduzione
La raccolta delle informazioni è stata svolta lungo l'intera fascia costiera della Toscana,
comprese le isole dell'Arcipelago (Fig. 3.11.1). Le principali zone di pesca sportiva/ricreativa
dei grandi pelagici sono individuate nei tratti di mare:
tra Livorno, Viareggio ed Isola di Gorgona;
lungo la costa Apuana (al confine con la Liguria);
nell'area delle Secche di Vada;
Isola d'Elba e Isola di Capraia;
Monte Argentario e Isole di Giannutri e Giglio;
Castiglione della Pescaia e Foce dell'Ombrone;
La raccolta dei dati e delle informazioni è proseguita oltre la fine della campagna di pesca, per
tutto l’anno. In tale periodo sono state effettuate sia visite dirette nei vari porti di ormeggio (al
fine di individuare le imbarcazioni che operano in tale tipologia di attività) che la raccolta delle
informazioni attraverso contatti con operatori del settore locali quali pescatori professionali e
loro cooperative, negozi di attrezzature per la pesca sportiva, circoli di pescasportivi e singoli
pescatori.
Fig. 3.11.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso
63
Come negli anni precedenti sono stati presi contatti con le Autorità Marittime locali, al fine di
acquisire il maggior numero possibile di informazioni sulle imbarcazioni operanti, su punti di
ormeggio e di sbarco e sulle catture. Tale screening ha confermato le indicazioni raccolte nelle
precedenti annualità sulla mancanza di informazioni sulle zone di ormeggio delle imbarcazioni
e sulle aree di sbarco delle catture. Si conferma inoltre come l'iscrizione dei pescatori negli
elenchi degli autorizzati, non sia un indice diretto del fatto che svolgano l'attività di pesca. Nei
quattro compartimenti marittimi toscani risultano iscritte infatti molte imbarcazioni che nella
realtà non effettuano l'attività o la svolgono in maniera estremamente sporadica. Ogni anno
molti nuovi soggetti/imbarcazioni si iscrivono negli elenchi andandosi a sommare con quelli
degli anni precedenti e fornendo una visione distorta della dimensione quantitativa della flotta.
Le visite nei vari porti hanno poi confermato le indicazioni già emerse negli anni scorsi sulla
difficoltà pratica nell'individuazione delle imbarcazioni dalla presenza delle sole attrezzature
(portacanna) per tale tipologia di attività. Tali imbarcazioni infatti sono spesso indistinguibili
da altre che pur presentando a bordo accessori tipici (portacanna, salpapalamiti) non effettuano
la pesca dei grandi pelagici. Inoltre molte imbarcazioni montano i portacanna (o altra
attrezzatura specifica) solamente durante la battuta di pesca e non durante i periodi in cui la
barca è all'ormeggio senza effettuare alcuna attività. Si evidenzia inoltre come la legislazione
attuale che obbliga, superata la quota nazionale di pesca consentita (per l'anno 2015 al 25
luglio), al rilascio del tonno catturato, incute nei soggetti una grande diffidenza nella messa a
disposizione delle informazioni anche garantendo l'anonimato. E' quindi possibile immaginare
che le informazioni raccolte circa il rilascio dei pesci possano anche non corrispondere alla
realtà dei fatti.
Da rimarcare come molte delle imbarcazioni di dimensione più grande (LFT>7 m) che
presentano a bordo il portacanna durante il periodo estivo si muovono spesso da un approdo
all'altro in quanto sono adibite ad uso turistico-privato. È quindi è possibile che alcune di esse
siano state rilevate più volte in porti diversi.
Risultati
Il quadro sinottico delle interviste svolte per porto di ormeggio ai pescatori di tonno rosso, è
rappresentato i tabella 3.11.1. Non sono state effettuate interviste ai pescatori di pesce spada.
64
Tab. 3.11.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche
che ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.
Compartime
nto
Porto
base
n.
interv
iste
n.
uscite
n. catture
tonno x
uscita
n.rilasci
tonno x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media
Livorno M. di
Grosseto
1 10 2,5 2,5 2 2
Livorno Livorno 1 2 0,5 0,5 50 50
Viareggio Viareggi
o
1 4 1 1 52,5 52,5
Livorno Marina
di Pisa
1 4 0 0 0 0
Portoferraio Marciana
marina
2 5 1,8 1,8 37,2 37,2
Tonno rosso
Le informazioni raccolte dai vari operatori, sia sportivi che professionali, confermano come la
presenza del tonno rosso è molto aumentata rispetto agli anni passati, con avvistamenti di
notevoli branchi anche a poca distanza dalla costa, in alcuni casi.
Come nelle stagioni precedenti, anche nel 2015 la concentrazione maggiore di branchi di tonno
nelle acque toscane è stata rilevata nel periodo estivo/primo autunnale che va da giugno fino ad
ottobre. Questa distribuzione temporale limita notevolmente la pesca della specie in quanto
nella maggior parte di questo periodo non è possibile effettuare lo sbarco del pescato ma solo
l'attività di cattura e rilascio (con grandi ed evidenti impatti anche sulle procedure
amministrative legate alle dichiarazione di sbarco). Da segnalare comunque come la pratica di
sbarco illegale delle catture sia presente ed estremamente comune lungo l'intera costa toscana.
Questa pratica è anche uno dei motivi di conflittualità tra pescatori che effettuano l'attività di
“cattura e rilascio” e quelli che invece non applicano la normativa. Altra situazione di
conflittualità riguarda il rapporto tra pescatori professionali e sportivi in quanto la normativa
65
sulle catture accessorie e l'obbligo di sbarco in determinati porti per gli operatori professionali
non trova corrispondenza nella reale situazione del settore ricreativo.
Le zone di pesca/avvistamento, anche i periodi temporali, ricalcano quelle già individuate nelle
scorse annualità. Nella zona centro-nord della costa Toscana (Elba-Viareggio) sono stati
segnalati vasti banchi di tonni di piccola e media taglia a partire dalla tarda primavera, fino
all'inizio dell'autunno. In questo periodo le segnalazioni riguardano principalmente animali di
un peso compreso tra i 20 e i 50 Kg individuati intorno all'Isola della Gorgona su una
batimetrica di 130/200 m e nei tratti di mare intorno all'Isola di Capraia e dell'Elba. Ulteriori
segnalazioni riguardano invece il tratto di mare al largo delle Secche di Vada e l'area compresa
tra Livorno e Viareggio al largo della foce del Fiume Arno (8/12 miglia) su una batimetrica di
75 m.
Nell'area nord (Costa Apuana, Bocca di Magra) le zone di pesca più vicine alla costa e le
catture si sono concentrate prevalentemente all'interno del range 3/6 miglia. I pescatori di
quest'area inoltre hanno come zone di pesca anche alcune aree limitrofe della Liguria nelle
quali sono segnalati animali di maggiori dimensioni anche in prossimità della costa (Isola del
Tino, Cinque Terre).
Lungo la costa maremmana, zona centro-sud, le segnalazioni sulla presenza di branchi di tonno
rosso riguardano aree più distanti dalla costa (10/20 miglia) nella zona delle isole
dell'Arcipelago Toscano (Giglio, Giannutri). Anche in quest'area comunque le segnalazioni
della concentrazione dei branchi di tonni fanno riferimento principalmente al periodo estivo.
Durante la stagione di pesca 2015 le informazioni raccolte da pescatori ed altri soggetti,
portano a stimare un numero di 2/4 allamate per uscita, con un peso medio stimato compreso
tra i 30 e i 45 kg.
Pesce spada
Per quanto riguarda la pesca al pesce spada, si è rilevato come l'obbligo di registrazione
cominci ad essere abbastanza conosciuto tra i pescatori (in modo particolare tra quelli che
effettuano la pesca al tonno rosso). E' infatti da evidenziare come tale tipologia di pesca venga
spesso dichiarata dai soliti soggetti che effettuano la pesca al tonno rosso, non perché effettuino
66
l'attività specifica, ma per essere in regola nel caso di una cattura accessoria. La presenza della
specie infatti è principalmente concentrata nei mesi estivi/autunnali, in cui si svolge
prevalentemente la pesca sportiva del tonno rosso. L'attività di pesca infatti non è
assolutamente comune nelle acque toscane ma viene praticata in maniera estremamente
sporadica o quasi nulla.
Anche in questo caso la raccolta delle informazioni è stata effettuata sia attraverso il contatto
diretto con le Capitanerie di Porto che con contatti con singoli pescatori od operatori del settore
(negozi di pesca sportiva, pescatori professionisti, etc.).
La reale consistenza della flottiglia che opera specificatamente su tale specie è di difficile
quantificazione per le motivazioni sopradescritte, ma sicuramente molto inferiore al numero di
imbarcazioni che risultano iscritte negli appositi elenchi. Le visite effettuate nei vari porti, oltre
alle problematiche evidenziate per il censimento del tonno rosso, difficilmente permettono di
valutare se le attrezzature presenti a bordo indichino un attività di pesca specifica a tale specie o
più in generale per la pesca a traina o al tonno rosso.
Selaci
Per quanto riguarda la pesca sportiva dei selaci, le considerazioni riprendono le indicazioni
degli anni passati. In Toscana non viene praticata in maniera specifica per cui le catture sono da
considerare come accessorie della pesca a drifting. L'unico caso di pesca sportiva in cui la
cattura dei selaci viene considerata comunque importante riguarda l'utilizzo del palangaro. In
questo caso si possono individuare tre diverse tipologie di specie bersaglio (e di specifico
attrezzo): dentice, gallinella e razza. Nel caso di utilizzo di palangaro sportivo con specie
bersaglio dentice l'area di principale attività è quella che va, fuori le sei miglia, da Livorno fino
a Vada, quella intorno all'Isola d'Elba e all' Isola di Capraia.
Nel caso di utilizzo di palangaro con specie bersaglio la gallinella, la zona di utilizzo è l'intero
tratto di mare toscano: più al largo nella parte continentale e in zone più vicine a terra nelle
isole dell'Arcipelago.
Nelle zone a nord (Versilia, costa apuana) sono anche utilizzati palangari che hanno come
specie bersaglio la razza (ciò deriva dalla conformazione morfologica dei fondali
esclusivamente sabbiosi e/o fangosi) ad una distanza dalla costa a partire dalle 2/3 miglia.
67
Da segnalare come quest' anno gli avvistamenti e/o catture di verdesche siano molto aumentate
rispetto agli anni precedenti. In particolare nelle zone a nord dell'Elba sono state raccolte
numerose segnalazioni sulla presenza di branchi di verdesche durante tutto il periodo estivo. La
conferma di tali segnalazioni arriva anche da numerosi pescatori professionali intenti nella
pesca del pesce spada (in particolare da quelli elbani che operano sia a sud che a nord dell'Isola
d'Elba), che hanno segnalato la presenza e/o la cattura di molti individui.
68
3.12 Liguria
Introduzione
La Liguria è un arco di terra compreso tra la linea di spartiacque delle Alpi Marittime (a
ponente) e degli Appennini (a levante) ed il Mar Ligure.
La costa ligure (Fig. 3.12.1), che si sviluppa per oltre 300 km, è divisa in Riviera di
Ponente e Riviera di Levante. Il suo aspetto è molto vario, con alternanza di scogliere
scoscese e di spiagge. I fondali sono accidentati e profondi (la profondità massima è di circa
2.600 metri).
Fig. 3.12.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso
L’area di monitoraggio è stata suddivisa in 4 sotto-aree:
1. Da Capo Mortola a Capo Lena
Il confine italo-francese è segnato fisicamente dal fiume S. Luigi. Provenendo dalla
Francia, Capo Mortola è il primo punto cospicuo che si incontra: al largo del capo,
a circa 300 m, si trovano degli scogli ed alcune secche. Subito ad est di Capo
Mortola esiste una zona per il ripopolamento ittico, costituita da alcune strutture
sistemate su fondali di 20/50 m; detta zona è interdetta alla pesca e ad ogni altra
attività marittima subacquea o di superficie. Capo dell'Arma è circondato per oltre
250 m da scogli. Esso è alquanto curvilineo e, visto nel profilo, venendo da
69
Bordighera, si presenta come una punta con declivio dolce e colline all'interno. La
città di Imperia ha sviluppato le proprie strutture marittime in due distinti porti:
Porto Maurizio a ponente ed Oneglia a levante, nelle immediate vicinanze del
torrente Impero. Ambedue le strutture sono dotate di aree per il diporto. Capo Mele
è noto ai pescatori come buon ridosso nella parte ad ovest-sudovest, su fondo
sabbioso. Provenendo da sudovest si trova, a ridosso della spiaggia, la cittadina di
Alassio, con un piccolo pontile di attracco: più oltre vi è il Capo S. Croce dalla
punta del quale si diparte il molo foraneo del porto turistico di Alassio. A sudovest
di Capo Santa Croce è posizionata una barriera sottomarina lunga circa 1500 metri
e larga 50 metri: nella zona intorno alla barriera sottomarina è vietata la pesca (che
comunque viene esercitata). Capo Lena è lo sbocco a mare del fiume Centa.
2. Da Capo Lena a Capo Arenzano
A nord di Capo Lena si incontra Loano, insediamento abitativo notevole, con
lunghe spiagge. Oltre, nei pressi del Capo Noli il monte omonimo sovrasta il Capo
dalla sua quota di 276 m, creando una costa scoscesa e di roccia. La successiva
Punta del Maiolo ha di fronte l'Isolotto di Bergeggi, alto 64 m, e nel passo tra i due,
il fondale è di circa 10 m. Poco fuori la punta, sono note alcune secche rocciose ove
si trovano spesso piccole barche alla fonda, per pesca professionale e sportiva.
Capo Arenzano è contornato di scogli.
3. Da Capo Arenzano a Punta Manara
Il Porto di Genova si estende tra Sestri Ponente e Nervi, per oltre otto miglia.
Imponenti le tre grandi dighe, che proteggono rispettivamente Pegli, l'aeroporto ed
il porto vecchio di Genova. Sul Promontorio di Portofino basso e degradante,
l'estremità della Punta Chiappa si stacca come un'appendice alta e rocciosa. A
sudovest della punta, si trova la Secca Isuela, con un cappello a 13 m. La Punta di
Portofino si protende verso sudest come uno sperone e termina con un grande
masso squadrato e quasi staccato dalla punta, alto circa 15 m. Nel Golfo del
Tigullio la riva occidentale ha molte insenature mentre quella orientale non offre
alcun riparo.
4. Da Punta Manara a Marina di Carrara
Punta Manara e Punta Mesco, insieme a quella di Moneglia, sono gli elementi che
spiccano all'orizzonte navigando nei due sensi, sottocosta. Tutto il tratto è di roccia
scura ed a picco sul mare. Solo in alcune insenature la montagna si addolcisce
70
creando anche delle spiagge: Riva Trigoso, con le imponenti strutture di un cantiere
navale; Moneglia, con una scogliera che ne protegge la spiaggia lontana da essa
circa venti metri e con lo scoglio Pietra Stella, affiorante e pericoloso, ad oltre 180
m da terra e a sud del campanile di S. Croce; Deiva e la vicina secca dell'Oratorio
che si stende da terra fino a 80 m con un bassofondo di 1 m; Bonassola e Levanto
con la secca della Peria con 1 m d'acqua. Le Cinque Terre, che comprende i paesini
di Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore, è una costa
rocciosa e a picco lunga 25 miglia circa. L'isola Palmaria è di natura rocciosa, con
le coste alte quasi ovunque. L'isola del Tino è ricoperta di vegetazione. A Sud del
Tino si trova lo scoglio il Tinetto: tra Tino e Tinetto, il passaggio è ostruito da
secche e scogli affioranti, mentre nessun problema si pone tra la Palmaria ed il
Tino. La costa est del golfo ha, come primo centro abitato, il porticciolo di Lerici.
La raccolta dati è stata svolta durante tutto l’arco dell’anno.
Le barche sono state censite per classi di lunghezza (Tab. 3.3); i dati forniti dalle
Capitanerie sono stati confrontati dai rilevatori esaminando alcuni porti a campione presenti
nelle due Riviere.
Il monitoraggio sulle risorse di pesca derivante dallo sforzo prodotto dai non professionisti
quest’anno, come l’anno scorso, è stato caratterizzato esclusivamente da dati raccolti da
pescatori ricreativi e non iscritti ad associazioni a caratterizzazione sportiva (Assonautica,
F.I.P.S.A.S e Lega Navale). La ragione di ciò, è da ricercarsi nel fatto che le normative
applicate, sempre più stringenti, hanno fatto diminuire in modo proporzionale la diffusione
di eventi di pesca sportiva organizzata, per lo meno per quanto riguarda la Regione Liguria.
Risultati
I dati censiti nell’anno 2015 sottolineano come la flotta presente nella Regione Liguria per la
pesca sportiva e ricreativa del tonno rosso e dei grandi pelagici si stia indicativamente
stabilizzando. Nel 2015, sono state censite un totale di 960 barche nel territorio ligure (Tab
3.3), dato inferiore a quello rilevato nel 2014, quando ne sono state censite 980 (Tab 3.4).
Infatti, il numero di natanti di lunghezza inferiore a 7,5 m è risultato pari a 298 (309 nel 2014)
mentre nella fascia tra i 7,5 ed i 12 m ed in quella tra i 12,1 ed i 20 m sono risultate
rispettivamente 356 unità (363 nel 2014) e 306 unità (308 nel 2014). I porti base della Liguria,
71
inoltre, si confermano essere caratterizzati da flotte medio - piccole, in quanto, ad oggi, non
risultano essere presenti barche superiori ai 20 m di lunghezza.
Le interviste svolte nel 2015 per la pesca sportiva e ricreativa del tonno rosso sono 49 (Tab.
3.12.1) e riguardano, i porti di Bordighera, Sanremo Porto Pubblico, Arma di Taggia, Santo
Stefano Al Mare, Imperia Porto Maurizio, Imperia Oneglia, Diano Marina, San Bartolomeo Al
Mare, Marina di Andora, Alassio, Marina di Loano, Finale Ligure, Savona, Varazze, Arenzano,
Genova Duca degli Abruzzi, Santa Margherita Ligure, Sestri Levante, Monterosso Porto di
Levante, Porto Venere, Le Grazie, La Spezia - Assonautica A. De Benedetti e Bocca di Magra.
Dai dati raccolti emerge che sono stati avvistati (tra catture e rilasci) 301 esemplari di tonno
rosso di peso tra 8 e 90 kg.
72
Tab. 3.12.1 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche
che ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.
Compartimento Porto base n.
interviste
n.
uscite
n.
catture
tonno x
uscita
n. rilasci
tonno x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media
IMPERIA Bordighera 2 49 0,3 0,9 40 16
IMPERIA
Sanremo
Porto
pubblico
2 62 0,1 0,3 38 16,5
IMPERIA Arma di
Taggia 4 61 0,2 0,6 34 26,5
IMPERIA Santo Stefano
al Mare 2 26 0,1 - 40 -
IMPERIA
Imperia
Porto
Maurizio
4 60 0,1 0,2 32 19,3
IMPERIA
Imperia
Oneglia
1 80 0,03 0,3 40 22
IMPERIA Diano
Marina 3 58 0,03 0,3 31 21
IMPERIA
San
Bartolomeo
al Mare
1 60 0,1 0,4 31 20,5
IMPERIA
Marina di
Andora
3 89 0,01 0,4 40 16
IMPERIA Alassio 1 40 - 0,02 - 8
SAVONA Loano 4 42 0,1 0,1 45 20
SAVONA Finale Ligure 2 40 0,05 0,02 83,4 30
SAVONA Savona 3 45 0,1 0,4 55 14
73
SAVONA Varazze 2 47 0,1 0,01 45 10,5
SAVONA Arenzano 1 44 - - - -
GENOVA Genova Duca
degli Abruzzi 4 35 - 0,01 - 22,3
GENOVA
Santa
Margherita
Ligure
2 35 - 0,03 - 14,4
LA SPEZIA Sestri
Levante 1 40 0,03 0,05 40 13,5
LA SPEZIA
Monterosso
Porto di
Levante
2 44 - 0,05 - 12,9
LA SPEZIA Porto Venere 1 81 - 0,1 - 10
LA SPEZIA Le Grazie 2 67 0,1 0,2 30 12
LA SPEZIA
Assonautica
A. De
Benedetti
1 33 - - - -
LA SPEZIA Bocca di
Magra 1 27 - 0,1 - 14
Le interviste svolte in Liguria per la pesca sportiva e ricreativa del pesce spada sono 11 (Tab.
3.12.2) e riguardano, i porti di Sanremo Porto Pubblico, Alassio, Finale Ligure, Varazze,
Arenzano, Genova - Duca degli Abruzzi, Rapallo – Porto Pubblico, Vernazza, La spezia -
Assonautica A. De Benedetti e Bocca di Magra.
Dai dati raccolti emerge che sono stati catturati (tra catture e rilasci) 34 esemplari di pesce
spada di peso compreso tra 3,4 e 60 kg.
74
Tab. 3.12.2 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche
che ha/hanno svolto la pesca sportiva del pesce spada nel 2015.
Comparti
mento Porto base
n.
intervist
e
n.
uscite
n.
catture
pesce
spada x
uscita
n.
rilasci
pesce
spada
x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media
IMPERIA
Sanremo
Porto
pubblico
1 102 0,1 - 32,5 -
IMPERIA Alassio 1 94 0,01 - 50 -
SAVONA Finale Ligure 2 36 0,04 - 32 -
SAVONA Varazze 1 53 0,1 0,2 60 9
GENOVA Arenzano 1 24 - 0,04 - 3,4
GENOVA Genova Duca
degli Abruzzi 1 42 0,05 - 25,4 -
GENOVA Rapallo Porto
Pubblico 1 39 0,1 - 26 -
LA
SPEZIA Vernazza 1 99 0,01 - 31 -
LA
SPEZIA
Assonautica
A. De
Benedetti
1 29 0,04 - 28 -
LA
SPEZIA
Bocca di
Magra 1 28 - 0,2 - 13
75
La stagione della pesca del tonno rosso anche quest’anno, come nel 2014, è stata chiusa
anticipatamente.
Per quanto riguarda il pesce spada è stato confermato il fermo nei mesi di marzo, ottobre e
novembre.
Dai dati raccolti durante le interviste, nel mar Ligure i piccoli pescatori denotano la cattura di
una grande varietà di specie indice di una buona biodiversità.
La flotta impiegata per la pesca in Liguria è di piccole dimensioni e la pesca viene praticata
prevalentemente sottocosta nei mesi più caldi. Quest’anno, grazie alle miti temperature, la
pesca si è svolta anche durante i mesi solitamente freddi.
Tonno rosso
Il fatto che certe tecniche di pesca siano riservate ai soli pescatori professionisti come il fatto
che esistano divieti di pesca in determinati periodi dell’anno di alcune specie target, rende il
lavoro del rilevatore non facile, soprattutto nell’ottica di recepire dati attendibili. Ad esempio
per i pescatori non professionisti esistono limiti alle quantità pescabili. Inoltre, nel 2015, la
pesca del tonno rosso è stata limitata temporalmente a causa della chiusura anticipata della
stagione. Vieppiù che per il tonno rosso è prevista una taglia minima al di sotto della quale
l’esemplare non può essere pescato e, se ciò accade accidentalmente, deve essere
immediatamente liberato. Inoltre, sussiste il divieto per i pescatori ricreativi/sportivi di
utilizzare le reti da posta e il palangaro se finalizzato alla pesca del pesce spada.
Sulla base di queste considerazioni, emerge la difficoltà da parte dei pescatori a comunicare in
modo trasparente con i rilevatori temendo di ammettere involontariamente infrazioni alle
regole.
Esiste una consapevolezza nei pescatori dell’importanza delle attività di indagine finalizzata
alla raccolta dati legata ad una gestione responsabile da parte del singolo della propria attività
di pesca.
L’opinione generale dei pescatori è che vi sia stata una generale tendenza positiva della
pescosità del Mar Ligure, così come l’anno scorso.
76
L’interesse del pescatore sportivo/ricreativo è sempre rivolto verso i veloci nuotatori, quelli che
creano “game” nelle fasi di cattura o nei confronti degli esemplari di specie o taglia di più alto
interesse commerciale. Essendo però aumentata la consapevolezza nei confronti del rispetto del
Mare, tendenzialmente si cerca di concentrare lo sforzo di pesca anche su quelle specie che fino
a non molto tempo fa non venivano considerate. Acquisiscono interesse le cosiddette specie
neglette, cioè quelle specie che rientrano nel gruppo del cosiddetto pesce povero ed oggi forse
meglio definibile come pesce ritrovato. Queste specie di minor interesse commerciale
consentono al pescatore sportivo di mantenere intatta la possibilità di trascorrere tempo libero
in mare divertendosi a pescare ed intaccando meno gli stock troppo sfruttati.
Difficilmente si riescono a percepire dinamiche conflittuali tra i pescatori sportivi/ricreativi
liguri. Esiste uno spirito di collaborazione fra le persone che condividono le stesse passioni.
I pescatori sportivi/ricreativi tendono ad accusare i pescatori professionisti, e viceversa, di
utilizzo di tecniche molto impattanti e/o non consentite. Sicuramente in entrambi i gruppi vi
sono individui che adottano tecniche di pesca a grande impatto e che impoveriscono le risorse
dei nostri mari. Sarebbe quindi opportuno pescare in modo consapevole, mettendo da parte le
proprie soddisfazioni economiche o sportive e concentrandosi maggiormente sull’importanza di
non minacciare l’equilibrio ecologico esistente nel Mar Ligure.
La ricerca mette a disposizione in continuazione nuovi e più raffinati metodi e tecnologie di
pesca, mentre le risorse disponibili sono sempre meno. Quindi, al di là delle nuove tecnologie
di pesca, resta di primaria importanza la disponibilità dello “stock” ittico.
Le tecniche utilizzate dai pescatori sportivi/ricreativi liguri sono quelle tradizionali (drifting,
traina, palangaro). Emerge anche che i pescatori liguri corredano le loro imbarcazioni da pesca
con strumentazioni sempre più tecnologiche (es. ecoscandagli che consentono di localizzare il
branco di pesci con buona precisione, anche a batimetrie elevate).
Sta aumentando la pratica del catch and release, soprattutto quando si tratta di catture
sottotaglia, ma anche perché molti pescatori preferiscono rilasciare le prede troppo grandi.
Pesce spada
La pesca del pesce spada da parte dei pescatori sportivi/ricreativi liguri non consiste in una
pesca abituale ed è limitata al periodo estivo (maggio-luglio).
77
Selaci
Il Mar Ligure, come tutto il Mediterraneo, è un sistema le cui caratteristiche attraggono i selaci
per l’alta produttività in esso presente. Di contro, l’alto impatto antropico dovuto
all’inquinamento ed allo sforzo di pesca, li espongono a notevoli rischi. Pur non essendo oggi
oggetto di pesca abituale nel Mar Ligure, tra i selaci, gli squali costituiscono una componente
importante delle catture involontarie della pesca professionale ed uno dei più ambiti obiettivi
della pesca sportiva, fattori questi che stanno contribuendo al loro declino.
Dalle interviste effettuate ai pescatori sportivi liguri emerge che sono stati catturati 38 selaci in
Liguria nel 2015.
Ad oggi, sulla base delle interviste effettuate ai pescatori sportivi/ricreativi liguri, non vi sono
evidenze di tecniche illegali impiegate per la cattura accessoria di squali.
Considerando tutte le iniziative ed i piani di azione nazionali, europei ed extra europei, sulla
regolamentazione e il monitoraggio dei selaci (es. ELASMOIT, ELASMOSTAT, CITES, ecc.)
per i pescatori professionisti, si auspica che tutele simili vengano attuate anche nella pesca non
professionale.
78
3.13 Sardegna
3.13.1 SARDEGNA SETTENTRIONALE
Introduzione
L’area geografica di interesse è rappresentata dalla costa settentrionale della Sardegna (Fig.
3.13.1.1), caratterizzata da imponenti formazioni granitiche, piccole isole, cadute repentine del
fondale e assommamenti rocciosi che risalgono da grandi profondità. Tutto ciò offre un
eterogeneo ambiente per la pesca dei grandi pelagici. La possibilità di avere una elevata
profondità del fondale a poca distanza dalla costa permette la cattura di grandi pelagici, tra cui
il tonno rosso, a volte a pochissima distanza dalla riva.
Fig. 3.13.1.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso
Questo tipo di fondale ed una storica presenza di tonni rossi ha sempre attratto molti
appassionati a questa pesca. In questo contesto bisogna considerare che la zona censita è una
importante meta turistica e molti vacanzieri sono anche pescatori. Le catture effettuate da
pescatori in vacanza sono molto difficili da censire perché vengono effettuate da una
imbarcazione che normalmente viene ormeggiata in un altro porto o portata a secco nei periodi
in cui non viene utilizzata.
79
La tecnica maggiormente utilizzata è il drifting su batimetriche molto variabili che possono
superare anche i 100 metri. Le attrezzatture adoperate sono pesanti (80-130 libbre) per
contenere la potenza sprigionata da esemplari di notevoli dimensioni che sono liberi di
inabissarsi e quindi creare notevoli difficoltà durante il recupero. Le esche utilizzate sono
boghe ed alaccie. I pescatori sono soliti concentrare le loro battute di pesca nelle prime ore del
mattino e cercano di evitare i periodi di luna piena.
Risultati
Nell’area considerata sono state censite un totale di 733 imbarcazioni (Tab 3.3). Il numero
totale di interviste raccolte è di 10 per quanto riguarda i pescatori che si dedicano alla pesca del
tonno rosso e 2 per i pescatori con maggiore interesse al pesce spada (Tab. 3.13.1.1 e Tab.
3.13.1.2).
Tab. 3.13.1.1 Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche
che ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.
Compar
timento Porto base
n.
intervi
ste
n.
uscite
n. catture
tonno x
uscita
n.rilasci
tonno x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media
OL Olbia 1 23 0.22 0.09 51 35
OL P. Rotondo 1 20 0.40 0.20 50 20
OL Ottiolu 1 18 0.39 0.22 65 57.5
OL P. Cervo 1 22 0.27 0.18 66.6 58.7
OL Cannigione 1 24 0.29 0.12 62.1 35
OL Palau 1 24 0.25 0.08 55 65
LM Maddalena 2 39 0.26 0.18 58 47.1
LM Castelsard
o 1 12 0.42 0.17 72 17.5
PT Alghero 1 15 0.2 0.07 65 15
80
Tab. 3.13.1.2 Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche
che ha/hanno svolto la pesca sportiva del pesce spada nel 2015.
Compar
timento Porto base
n.
intervi
ste
n.
uscite
n. catture
p.spada x
uscita
n.rilasci
p.spada x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media
OL P. Cervo 1 8 0.12 0 25 0
LM S. Teresa 1 14 0.29 0.07 22.5 10
Tonno rosso
Tutti i pescatori intervistati hanno dimostrato un alto grado di collaborazione. I pescatori
intervistati dimostrano una buona sensibilità per lo sfruttamento delle risorse. In ogni caso si
sono riscontrati malumori, riconducibili alla ridotta quota di catture concessa al settore durante
la stagione di pesca 2015. Le impressioni dei pescatori hanno confermato che le catture si sono
concentrate a media distanza dalla costa (entro le 2-8 miglia) dove sono stati pescati esemplari
di medie dimensioni, con una media di peso tra i 50-70 Kg. Dai dati raccolti e dalle
informazioni ricevute, la stagione di pesca 2015 sembra aver mostrato un leggero calo della
presenza di esemplari giovanili di tonni. Le tecniche di pesca maggiormente utilizzate sono il
drifting e la traina.
Pesce spada
Durante la raccolta dei dati è stato difficile reperire informazioni sulla pesca del pesce spada.
Le catture sembrano essere più frequenti durante la traina d'altura ed occasionalmente alcuni
esemplari vengono catturati con il drifting durante la pesca del tonno rosso. Sono state censite
due catture/rilascio di esemplari di circa 10-15 Kg.
81
Selaci
Durante l'indagine effettuata risulta che nessuna specie di selace è una cattura abituale durante
la pesca del tonno rosso. Nella regione considerata è stata censita la cattura/rilascio di una
verdesca (Prionace glauca) di circa 10 Kg.
82
3.13.2 SARDEGNA OCCIDENTALE
Introduzione
La sub-regione Sardegna occidentale, identificata come area di indagine per il rilevamento dei
dati sulla pesca sportiva e ricreativa dei grandi pelagici, si estende dal promontorio di Capo
Caccia, a nord, e quello di Capo Frasca, a sud (Fig. 3.13.2.1).
Fig. 3.13.2.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso
L’area è caratterizzata in prevalenza da coste alte a strapiombo sul mare, interrotte di tanto in
tanto da spiagge sabbiose. Tra queste le più estese sono il lido di Alghero, la spiaggia di Bosa
Marina, di Is Arenas e le spiagge del Sinis. Inoltre all’interno del golfo di Oristano è presente
un ampio tratto sabbioso che da Torregrande si estende sino ad Arborea e Marceddì.
I principali porti presenti nell’area di indagine sono quelli di Alghero, Bosa ed Oristano ma,
oltre a questi, esistono altri punti di sbarco, più o meno importanti.
Il Porto di Alghero, localizzato al centro dell’omonima cittadina, è costituito di due banchine
per le imbarcazioni in transito, "Banchina Dogana" e "Banchina Sanità", per uno sviluppo
complessivo di 150 metri lineari, e dal molo Visconti con circa 400 ormeggi per barche
stanziali.
83
Più a nord, ma non lontani dalla città di Alghero, sono inoltre presenti il porticciolo di Fertilia,
un piccolo porto-canale localizzato nella bocca di ingresso dello Stagno di Calich, e i punti di
attracco di Porto Conte e Tramariglio.
Il porto di Bosa, situato in località Isola Rossa a Bosa Marina, è equidistante da Alghero e
Oristano. È un porto non molto esteso ma dotato di circa 220 ormeggi per barche fino a 50
metri, con fondali di pescaggio da 1,50 metri fino a 9,80 metri. E’ ideale per la nautica da
diporto, in quanto localizzato in un’insenatura naturale che lo protegge dai venti prevalenti
(maestrale) e ne permette l'accesso e l'approdo senza alcuna difficoltà.
Il porto turistico di Oristano si trova nella marina di Torregrande, a circa 10 km dalla città. Esso
ha una capacità ricettiva di 404 unità, per imbarcazioni tra i 6 e i 18 metri di lunghezza.
Essendo molto riparato ha una buona accessibilità dal mare, anche se attualmente a causa di un
insabbiamento dei fondali antistanti, consente il transito alle imbarcazioni con pescaggio
inferiore a 2 metri. Il porticciolo è dotato di una serie di servizi, in mare e a terra, che
garantiscono una buona accoglienza ai diportisti.
All’interno del golfo di Oristano si ritrovano inoltre il porto industriale, dove però non esistono
banchine riservate ai natanti da diporto, e più a sud, il piccolo porto turistico di Marceddì che
attualmente ospita circa 100 imbarcazioni da diporto. E’ incluso nell’area di competenza della
Capitaneria di Porto Oristano anche il porticciolo di Porto Palma, localizzato più a sud del
Golfo di Oristano, nel territorio comunale di Arbus, nella nuova Provincia del Medio
Campidano (VS). Si tratta di un piccolo porticciolo, chiuso alcuni anni per lavori di
manutenzione e riaperto al pubblico nel 2012. E’ frequentato prevalentemente da pescatori
locali e da piccole imbarcazioni da diporto.
La sub-regione Sardegna occidentale è notoriamente frequentata, nel periodo compreso tra
luglio e settembre, dai grandi banchi di tonni che all'inizio della stagione riproduttiva rientrano
nel Mediterraneo dirigendosi verso le coste italiane.
Tutte le informazioni riguardanti la pesca sportiva e ricreativa del tonno rosso e del pesce
spada, nella sub-regione della Sardegna occidentale, sono state rilevate nel periodo compreso
tra ottobre e dicembre 2015. Come già negli anni precedenti, sono stati contattati gli Uffici
Circondariali Marittimi di Alghero (SS) e Bosa (OR) e la Capitaneria di Porto di Oristano (OR)
che, con la massima collaborazione, hanno fornito i dati in loro possesso. Le informazioni
84
raccolte hanno permesso di stabilire con precisione il numero di imbarcazioni iscritte ai registri
per la pratica della pesca sportiva e ricreativa e il numero di catture denunciate.
Contemporaneamente sono state condotte le interviste ai pescatori, che contattati
personalmente, hanno risposto al questionario realizzato sulla base delle informazioni richieste
dalla Scheda Rilevamento 2015. Si è cercato di coinvolgere un cospicuo numero di pescatori,
sia sportivi che ricreativi, operanti nei principali porti dell’area di indagine, interessando anche
le poche Associazioni di pesca presenti nel territorio.
Risultati
Dalle informazioni raccolte risulta che nell’area di indagine, la Sardegna occidentale, le
autorizzazioni alla pesca sportiva e ricreativa del tonno rosso, rilasciate nell’anno 2015, sono
state 17 (tra cui 6 rinnovi), di cui 10 rilasciate dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Alghero,
2 da quello di Bosa e 5 dalla Capitaneria di Porto di Oristano (Tab. 3.13.2.1). Permessi che si
vanno a sommare a quelli rilasciati nei due anni precedenti (periodo di validità tre anni), per un
totale di 98 imbarcazioni autorizzate alla pesca del tonno rosso, in tutta l’area di indagine.
Come risulta dalla tabella sottostante, il numero di autorizzazioni rilasciate nell’anno 2015 è in
notevole calo rispetto a quelle degli anni precedenti, molto basso anche il numero dei rinnovi:
rispetto alle 33 autorizzazioni rilasciate nell’anno 2012, infatti, solo in 6 pescatori hanno
richiesto il rinnovo.
Tabella 3.13.2.1 Numero di autorizzazioni rilasciate per la pesca
sportiva/ricreativa del tonno rosso nell’area d’indagine.
2012 2013 2014 2015
Alghero 14 33 23
10
(di cui 2 rinnovi)
Bosa 7 7 3
2
(di cui 1 rinnovo)
85
Oristano 12 5 10
5
(di cui 3 rinnovi)
Totale 33 45 36 17
Presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Alghero (SS) è stato rilasciato un solo nullaosta per
la pesca sportiva/ricreativa del pesce spada, due nullaosta sono stati rilasciati dalla Capitaneria
di Porto di Oristano, mentre nessuna richiesta è invece pervenuta all’ufficio Circondariale
Marittimo di Bosa (vedi tabella 3.13.2.2).
Tabella 3.13.2.2 Numero di autorizzazioni rilasciate per la pesca
sportiva/ricreativa del Pesce Spada nell’area d’indagine, la Sardegna Occidentale.
2012 2013 2014 2015
Alghero 10 9 3 1
Bosa 0 0 0 0
Oristano 5 6 0 2
Totale 15 15 3 3
Nell’area considerata sono state censite un totale di 98 imbarcazioni (Tab 3.3).
Come già rilevato negli anni precedenti, la maggior parte (circa 86%) delle imbarcazioni
autorizzate alla pesca sportiva/ricreativa del tonno rosso ha una lunghezza inferiore ai 7,5 m, il
14% circa ha una lunghezza compresa tra i 7,5 e i 12 m. Non risultano autorizzate imbarcazioni
di lunghezza superiore ai 12 m.
86
Il numero totale di interviste raccolte è di 14 per quanto riguarda i pescatori che si dedicano alla
pesca del tonno rosso e 5 per i pescatori con maggiore interesse al pesce spada (Tab. 3.13.2.3 e
Tab. 3.13.2.4).
Alghero si conferma, anche in questa stagione 2015 il porto con il maggior numero di
imbarcazioni autorizzate, mentre tutti gli altri porti o porticcioli presi in considerazione dalla
presente indagine, contribuiscono alla pesca sportiva in maniera inferiore.
Le catture denunciate in questa stagione 2015 sono state tre: gli esemplari sono stati catturati
nel mese di luglio da pescatori con autorizzazione rilasciata dall’Ufficio Circondariale di
Alghero. I pelagici pesavano rispettivamente 57,85 Kg, 61,15 Kg e 62,50 Kg.
Per quanto riguarda la pesca al pesce spada, da quanto emerge dai dati raccolti, è una attività
poco praticata dai pescatori sportivi di questa zona della Sardegna e nonostante anche
quest’anno ci sia stato il rilascio di qualche nulla osta non è stata denunciata alcuna cattura.
Tab. 3.13.2.3 Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio delle barche che
hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.
Compartimento Porto base n.
interviste
n.
uscite
n.
catture
tonno x
uscita
n. rilasci
tonno x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media
Porto Torres Alghero 4 3 0 1 0 60
Oristano Bosa 3 6 0 2 0 55
Oristano Torregrande 4 3 0 1 0 55
Oristano Marceddì 2 2 0 0 0 0
Oristano Porto Palma 1 2 0 0 0 0
87
Tab. 3.13.2.4 Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio delle barche che
hanno svolto la pesca sportiva del pesce spada nel 2015.
Compartimento Porto base n.
interviste
n.
uscite
n.
catture
p.spada
x uscita
n.rilasci
p.spada
x uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media
Porto Torres Alghero 2 3 0 0 0 0
Oristano Bosa 0 0 0 0 0 0
Oristano Torregrande 1 0 0 0 0 0
Oristano Marceddì 1 0 0 0 0 0
Oristano Porto Palma 1 0 0 0 0 0
I porti interessati dall’indagine sono, per la maggior parte, piccole realtà in cui i pescatori si
conoscono fra loro e questo ha permesso di acquisire informazioni riguardanti non solo le
attività di pesca degli intervistati ma anche degli altri pescatori. Le notizie raccolte hanno
permesso di elaborare alcune considerazioni, di seguito riassunte, utili a comprendere meglio la
stagione di pesca 2015.
Tonno rosso
I pescatori contattati si sono dimostrati, anche quest’anno, ampiamente disponibili a sostenere
le interviste, anche perché questo momento è diventato per loro una delle poche occasione per
poter esprimere opinioni e lamentele.
Da quanto emerso, le zone di pesca più frequentate sono da anni le stesse nelle diverse zone: a
nord, la fascia di mare più pescosa risulta quella compresa tra Alghero e la borgata marina di
Santa Caterina di Pittinuri, intorno alla batimetria dei 60 metri di profondità a qualsiasi distanza
rispetto alla costa. Scendendo più a sud la zona più pescosa è quella compresa tra Capo Frasca
e Porto Palma a una distanza dalla costa di circa 2 miglia. Da segnalare a Porto Palma una
vecchia tonnara non più utilizzata, la cui presenza documenta il passaggio dei tonni in quella
particolare zona della costa occidentale della Sardegna.
88
Le tecniche di pesca più utilizzate dai pescatori intervistati sono il drifting e la canna da traina,
che permettono una elevata selettività e favoriscono la cattura di esemplari di tonno più grandi,
riducendo la cattura “accidentale” di esemplari sotto taglia o di altre specie ittiche.
Anche quest’anno i pescatori hanno espresso un profondo disappunto per la sospensione
anticipata della pesca, il Decreto Direttoriale N. 14637 del 23/07/2015 della Direzione
Generale della Pesca Marittima e dell’Acquacoltura del Ministero delle Politiche Agricole
Alimentari e Forestali ha infatti sospeso, con circa tre mesi di anticipo, l’attività di pesca
sportiva/ricreativa del tonno rosso per il raggiungimento delle quote previste. È ormai
opinione comune tra i pescatori sportivi e ricreativi che la sospensione anticipata della pesca
poco serva a garantire una pesca responsabile e un maggior rispetto delle risorse. Al contrario
queste continue sospensioni anticipate stanno portando i pescatori a non richiedere ne
rinnovare i nulla osta per la pesca sportiva/ricreativa, e allo stesso tempo stanno
“incrementano” la pesca di frodo.
In questa stagione 2015 la presenza di tonni lungo le coste della Sardegna occidentale è stata
massiva a partire dalla metà di luglio e, favorita da un clima caldo, si è protratta sino al mese
di ottobre; in ritardo quindi, rispetto ad altre zone dell’Italia ma soprattutto rispetto al periodo
stabilito per la pratica della pesca sportiva.
Questa situazione ha penalizzato non solo i pescatori sardi ma anche tutti i “pescatori-turisti”
che sarebbero venuti (ma non lo hanno fatto) in Sardegna volutamente per praticare la pesca
sportiva al tonno rosso, con grandi ripercussioni sull’economia della zona.
A seguito di queste problematiche i pescatori richiedono una maggiore tutela della pesca
sportiva/ricreativa in Sardegna, suggerendo la ripartizione delle quote per area geografica o
compartimenti e una diversificazione dei periodi di pesca, da stabilirsi in base alla reale
presenza di pesci e non, come ora, un periodo di pesca uguale per tutti che come già
evidenziato penalizza alcune zone.
Pesce spada
Dai dati raccolti presso gli Uffici Circondariali Marittimi e la Capitaneria di Porto, risulta che
sono ancora pochi i pescatori che hanno richiesto il nulla osta per la pesca sportiva/ricreativa
del pesce spada e dalle interviste effettuate risulta che anche chi è in possesso
dell’autorizzazione, raramente pratica questo tipo di pesca.
89
La pesca al pesce spada deve essere svolta durante la notte e risulta più faticosa rispetto alla
pesca del tonno, per questo è meno amata dai pescatori sportivi ma, la documentata presenza di
pesce spada non lontano dalla costa, garantisce una buona attività ai pescatori professionisti.
Selaci
Dalle informazioni raccolte presso gli Uffici Circondariali Marittimi di Alghero e Bosa e la
Capitaneria di Porto di Oristano e direttamente dai pescatori intervistati, la cattura dei selaci
non è abitualmente praticata in questa zona della Sardegna occidentale, né a livello
sportivo/ricreativo né a livello professionale. Nessuno dei pescatori ha, infatti, mai dedicato
uscite di pesca mirate alla cattura di queste specie. Qualche cattura accidentale (razze, gattucci
e verdesche) può capitare quando si pratica la pesca col palamito (di fondale o galleggiante),
ma nella maggior parte dei casi gli esemplari catturati vengono rilasciati in mare, vivi. Infatti, i
selaci da un punto di vista culinario, non sono particolarmente apprezzati e non rientrano nel
consumo abituale, solo razze e gattucci sono impiegati per preparare la “burrida”, un piatto
tipico della zona ma consumato solo in occasioni particolari.
Importante risulta la segnalazione di alcuni pescatori sportivi ma soprattutto di pescatori
professionisti che hanno fatto notare una diminuzione, negli ultimi anni di avvistamenti di
verdesche o altri piccoli selaci, prima più frequenti anche sotto costa.
90
3.13.3 SARDEGNA SUD ORIENTALE
Introduzione
L’area geografica di interesse è rappresentata da parte della costa Sud-orientale della Sardegna
(Fig. 3.13.3.1).
Fig. 3.13.3.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso
Risultati
Nella regione considerata sono state censite un totale di 258 imbarcazioni (Tab. 3.3). Il numero
totale di interviste raccolte riguardanti la pesca del tonno rosso è di 5 (Tab. 3.13.3.1). Non è
stata ottenuta nessuna intervista relativa alla pesca del pesce spada.
91
Tab. 3.13.3.1 Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche
che ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.
Compar
timento Porto base
n.
intervi
ste
n.
uscite
n. catture
tonno x
uscita
n. rilasci
tonno x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media
CA Bugerru 1 24 0.17 0.12 65 43.3
CA Teulada 1 22 0.18 0.09 53.7 45
CA Cagliari 1 32 0.16 0.12 59 41.2
CA Arbatax 1 17 0.12 0.12 85 35
OL Tavolara 1 26 0.23 0.08 58.3 72.5
Tonno rosso
La disponibilità dei pescatori ricreativi è diminuita. La causa principale di questo problema è da
attribuirsi alla ridotta quota di catture concessa al settore durante la stagione di pesca 2015. Le
impressioni dei pescatori hanno confermato in buona parte quanto osservato lo scorso anno. Le
catture in questa area si sono concentrate a media distanza dalla costa (entro le 2-8 miglia) dove
sono stati catturati esemplari di medie dimensioni, con una media di peso tra i 50 e gli 80 Kg.
Dai dati raccolti e dalle informazioni ricevute, la stagione di pesca 2015 sembra aver mostrato
un leggero calo della presenza di tonni. Le tecniche di pesca maggiormente utilizzate sono il
drifting e la traina.
Pesce spada
Durante la raccolta dei dati è stato difficile reperire informazioni sulla pesca del pesce spada.
Le catture sembrano essere più frequenti durante la traina d'altura ed occasionalmente alcuni
esemplari vengono catturati con il drifting durante la pesca del tonno rosso. Sono state censite
due catture/rilascio di esemplari di circa 10-15 Kg.
92
Selaci
Durante l'indagine effettuata risulta che nessuna specie di selace è una cattura abituale durante
la pesca del tonno rosso. Nella regione considerata è stata censita la cattura di uno squalo volpe
(Alopias vulpinus) di circa 20 Kg.
93
3.14 Sicilia
3.14.1 SICILIA NORD ORIENTALE E COSTA IONICA
Introduzione
L’area di studio coincide con le coste della Sicilia nord orientale e Ionica (Fig. 3.14.1.1). In
particolare le aree del Messinese, del Catanese e del Siracusano. Da un punto di vista
oceanografico questa parte della Sicilia è molto complessa in quanto è caratterizzata da
eterogenee dinamiche di scambi d’acqua e flussi biologici fra i bacini del Mediterraneo
orientale ed occidentale. Lo stretto di Messina, con le sue complesse dinamiche
oceanografiche, rappresenta un hot spot costante per la pesca dei grandi pelagici come il tonno
rosso ed il pesce spada.
Fig. 3.14.1.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso
La tecnica di pesca utilizzata è quasi esclusivamente il drifting con sarde o alaccie. Le
attrezzature impiegate vanno dalle 50 alle 120 libbre. Le uscite di pesca vengono effettuate
nelle prime ore del mattino ed anche nelle ore centrali della giornata. Un fattore molto
importate da tenere conto nelle zone limitrofe allo stretto di Messina sono le fasi di marea che
generano un ciclo di correnti nello stretto che hanno estrema importanza nella riuscita o meno
dell’azione di pesca.
94
Risultati
Nella regione considerata sono state censite un totale di 265 imbarcazioni (Tab 3.3). Il numero
totale di interviste raccolte è di 5 per quanto riguarda i pescatori che si dedicano alla pesca del
tonno rosso e 2 per i pescatori con maggiore interesse al pesce spada (Tab. 3.14.1.1 e 3.14.1.2).
Tab. 3.14.1.1 Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche
che ha/hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015.
Compar
timento Porto base
n.
intervi
ste
n.
uscite
n. catture
tonno x
uscita
n. rilasci
tonno x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media
SR Marzamem
i 1 36 0.19 0.08 60 41.6
MZ Milazzo 1 22 0.36 0.04 49.4 35
ME Messina 1 24 0.25 0.08 49.2 75
SR Siracusa 1 14 0.29 0.21 67.5 45
CT Catania 1 20 0.15 0.20 55 60
Tab. 3.14.1.2 Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio della barca/barche
che ha/hanno svolto la pesca sportiva del pesce spada nel 2015.
Compar
timento Porto base
n.
intervi
ste
n.
uscite
n. catture
p.spada x
uscita
n.rilasci
p.spada x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media
MZ Milazzo 1 14 0.14 0 47.5 0
ME Messina 1 18 0.16 0.11 30 10
95
Tonno rosso
Come in altre zone del territorio nazionale, i pescatori ricreativi non hanno mostrato molta
collaborazione durante la raccolta dati. La causa principale è da attribuire alla ridotta quota di
cattura concessa al settore durante la stagione di pesca, a storiche conflittualità con la pesca
professionale e all’elevata incidenza di attività di bracconaggio. In ogni caso, è stato possibile
somministrare alcune interviste a pescatori che praticano in maniera piuttosto regolare la pesca
dei grandi pelagici. Le impressioni dei pescatori che hanno collaborato suggeriscono che le
catture in questa area si sono concentrate a poche miglia dalla costa.
Pesce spada
Generalmente è una preda che viene catturata durante la traina d'altura anche se da alcune
informazioni si evince che può essere allamata durante il drifting come by catch nella pesca del
tonno rosso, soprattutto durante le ore notturne o al crepuscolo, quando è solito cacciare. Nella
regione sono state censite due catture di pesce spada come by catch della pesca al tonno rosso.
Mentre, nelle due interviste somministrate a pescatori ricreativi con particolare interesse nella
pesca di questa specie, sono state censite tre catture. In generale il peso medio delle catture
varia da 15 a 40 Kg.
Selaci
Durante l'indagine effettuata risulta che nessuna specie di selace è una cattura accessoria
abituale della pesca al tonno rosso. Nella regione è stata censita una cattura/rilascio di una
specie non identificata, probabilmente verdesca (Prionace glauca), di circa 20 Kg.
96
3.14.2 SICILIA NORD OCCIDENTALE (COMPARTIMENTO DI PALERMO)
Introduzione
L’area in esame corrisponde alla provincia di Palermo, situata nella costa settentrionale
siciliana (Fig. 3.14.2.1). Si tratta di un litorale in cui si alternano tratti rocciosi (prevalenti), con
coste sabbiose, queste ultime situate soprattutto nel versante orientale della provincia. I fondali
sono abbastanza profondi, soprattutto nella parte occidentale e non mancano le secche rocciose
al largo, fra le quali si segnala la “Barra” (a nord di Capo Gallo).
Fig. 3.14.2.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso
L’acquisizione delle informazioni riguardanti la pesca ricreativa del pesce spada e del tonno
rosso è stata eseguita anche oltre la chiusura della campagna di pesca al tonno rosso, fino a
tutto dicembre.
Preliminarmente sono state contattate le locali Capitanerie di Porto, allo scopo di ottenere dati
sulle imbarcazioni con autorizzazioni alla pesca del tonno rosso (Tab. 3.14.2.1) e del pesce
spada (Tab. 3.14.2.2) in corso di validità, e le catture dichiarate nell’anno 2015. Tali elenchi
erano presenti presso la CP di Palermo, il Circomare di Porticello e quello di Termini Imerese,
in quanto porti autorizzati allo sbarco del tonno rosso.
97
Quindi si è passati alle interviste nei porti di: Porticello, Arenella, Sferracavallo, Mondello,
Isola delle Femmine e Terrasini (Compartimento marittimo di Palermo). Sono state realizzate
in totale n. 11 interviste a pescatori ricreativi (Tab. 3.14.2.3).
Risultati
I dati ufficiali sulle catture di tonno rosso e pesce spada e sul numero di autorizzazioni in
vigore nella Capitaneria di Porto di Palermo, sono riportati nelle seguenti Tabelle:
Tabella 3.14.2.1 – Sintesi dei dati riguardanti autorizzazioni e pesca del tonno rosso rilevate presso le
Capitanerie di competenza.
Capitaneria Autorizzazioni (n) Dichiarazioni di
cattura ricevute (n)
Dichiarazioni di cattura
ricevute (kg)
Palermo 93 0 0
Tabella 3.14.2.3 – Sintesi dei dati riguardanti autorizzazioni e pesca del pesce spada rilevate presso le
Capitanerie di competenza.
Capitaneria Autorizzazioni (n) Dichiarazioni di
cattura ricevute (n)
Dichiarazioni di cattura
ricevute (kg)
Palermo 0 0 0
Il numero d’interviste ai pescatori del diporto e le elaborazioni sintetiche dei dati in esse
contenute sono riportate nelle seguente Tabella (3.14.2.3).
98
Tabella 3.14.2.3 – Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio delle barche che
hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2015 (non sono riportati i dati da palangaro). Comparti
mento
Porto base n.
intervist
e
n.
uscite
n. catture
tonno x
uscita
n. rilasci
tonno x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media
Palermo Mondello 3 49 4,04 0 2,17 0
Palermo Arenella 1 18 3,61 0 2,10 0
Palermo
Isola delle
Femmine 2 27 0,59 0 2,13 0
Palermo Sferracavallo 2 38 3,55 0 21,83 0
Palermo Terrasini 1 6 1,50 0 2,33 0
Palermo Porticello - S. Elia 2 13 0,54 0 9,46 0
Non sono state dichiarate uscite e catture per il pesce spada e non sono state dichiarate catture
di Selaci.
Considerazioni
L’attività di rilevamento dei dati ha subito degli sfasamenti temporali rispetto alla stagione di
pesca, per motivi burocratici non ascrivibili ai rilevatori.
Ciò ovviamente non ha consentito di effettuare una stima ottimale delle attività svolte dai
pescatori sportivi e ricreativi, stante l’impossibilità di fornire in tempo utile, all’inizio dell’anno
cioè, le schede ai pescatori disponibili alla rilevazione.
Detto ciò, e auspicando che il prossimo anno l’avvio delle attività avvenga in maniera più
tempestiva, l’analisi dei dati raccolti porta alle seguenti considerazioni:
1) Le Capitanerie di Porto dispongono di elenchi di barche autorizzate alla pesca del
tonno rosso, mentre non sono presenti autorizzazioni per il pesce spada, ma nel
2015 non hanno ricevuto alcuna segnalazione di catture da parte dei pescatori
autorizzati. Ciò porta a ritenere che ci sia qualcosa da rivedere nella normativa, in
99
quanto i pescatori sono obbligati a segnalare preventivamente le catture alla CP e
in seguito si devono recare presso il più vicino punto di sbarco autorizzato, che
molto spesso è distante molte miglia nautiche dal porto di stazionamento
dell’imbarcazione, e qui attendere l’arrivo dei funzionari per i conseguenti
accertamenti e misure, magari in tarda serata. Ciò ovviamente non favorisce la
collaborazione dei pescatori con le Autorità Marittime. I pescatori sono così
indotti a non segnalare le catture realizzate e di conseguenza sono restii a
collaborare con i nostri rilevatori.
2) La presenza di una notevole attività di pesca al tonno rosso, di contro, è
testimoniata dalle interviste realizzate, che in sintesi dimostrano l’interesse dei
pescatori nei confronti di questa specie, che in diversi periodi dell’anno consente
di realizzare abbondanti carnieri.
3) La totalità delle interviste realizzate riguarda la pesca ricreativa, mentre non
abbiamo avuto notizie di pesca sportiva, propriamente detta, alle specie target.
4) Le barche che svolgono questa attività, da dati di CP (Tab 3.3), sono in grande
parte di lunghezza inferiore ai 7,5 metri LFT: ciò comporta che si tratta di una
pesca prevalentemente costiera. Sono poche infatti le imbarcazioni autorizzate di
lunghezza e motorizzazione adeguate alla pesca d’altura, in grado cioè di
affrontare il mare aperto e di intercettare esemplari più grandi e adulti. E’ ovvio
che molte barche, di ogni lunghezza, sfuggono all’obbligo della registrazione in
CP, anche se con ogni probabilità svolgono attività di pesca ai grandi pelagici:
ciò è testimoniato dalla presenza nei porti di pilotine dotate di attrezzature atte
alla traina (sedili, reggicanne, ecc.).
5) La pesca al tonno rosso si svolge in prevalenza utilizzando la tecnica della traina
e del drifting, ma diverse imbarcazioni utilizzano anche il palangaro derivante.
6) Diverse imbarcazioni da diporto hanno utilizzato il palangaro derivante per la
cattura del tonno rosso, alternandolo all’utilizzo della traina e/o del drifting: le
informazioni relative sono riportate nelle interviste, anche se risultano incomplete
in quanto i pescatori sono molto restii a dichiarare tale attività.
7) La taglia delle catture di tonno rosso, nella stragrande maggioranza dei casi, è
inferiore al minimo di legge e corrisponde ad esemplari giovanili: tale pesca si
svolge durante tutto l’anno, ma è maggiormente esercitata nel periodo che va
dalla primavera all’autunno, con una prevalenza di quest’ultima stagione, dove
sono molto frequenti gli esemplari giovanili dell’anno.
100
8) Durante le attività di pesca si catturano anche altre specie pelagiche, come
palamita, alalunga, ricciola, aguglia imperiale, lampuga, ecc., le cui dimensioni e
quantitativi non sono stati dichiarati.
9) Esiste nella zona una forte conflittualità per le risorse con la pesca artigianale
professionale. A detta degli operatori della pesca, sia dilettanti che professionisti,
la risorsa tonno rosso è in forte aumento nelle nostre acque, e le restrizioni
legislative esistenti vengono sempre più vissute con estrema contrarietà,
soprattutto dalla pesca artigianale che non dispone nell’area delle quote tonno, e
che è costretta ad assistere alle catture da parte dei “dilettanti”.
10) La pesca dilettantistica è molto spesso praticata in modo simil-professionale, e
molto spesso non è rispettosa dei regolamenti vigenti sugli attrezzi e sui
quantitativi consentiti, con frequente vendita del pescato presso dettaglianti e
ristoratori.
101
3.14.3 Sicilia sudoccidentale
Introduzione
L’area di studio si identifica con la Sicilia sudoccidentale (Fig. 3.14.3.1) e comprende la fascia
costiera che va da Castellammare del Golfo fino a Portopalo di Capo Passero -Tirreno
meridionale settore ovest e Stretto di Sicilia.
Fig. 3.14.3.1 Area di studio con porti designati per lo sbarco del tonno rosso
La fascia costiera, compresa tra Castellammare del Golfo e Trapani, presenta un morfologia
articolata dalla presenza di numerose insenature, punte e promontori, falesie, scarpate rocciose,
pianori calcarei e spiagge strette limitate da scarpate di terrazzo.
Da Castellammare, via via che si arriva in prossimità del Capo San Vito, l'andamento
batimetrico presenta una stretta piattaforma continentale con uno zoccolo ripido a tal punto che
a distanza di qualche miglio nautico si raggiunge la profondità di 500 m.
Da Trapani e in tutta la fascia costiera della Sicilia meridionale, invece, i fondali si presentano
dal punto di vista morfologico piuttosto bassi e omogenei, degradano molto lentamente, con
una componente predominante limo/argillosa e la restantre parte composta da sabbia.
Lo Stretto di Sicilia è caratterizzato da una piattaforma continentale molto estesa, la profondità
di 5 metri si individua a circa 0,3 miglia nautiche dalla costa; mentre la batimetrica dei 10 metri
102
si rinviene mediamente a una distanza di circa 1,35 miglia nautiche dal profilo costiero e, i -50
m si raggiungono a circa 6 miglia nautiche dalla costa.
Le aree di pesca dei grandi pelagici sono indicate nella tabella seguente (Tab. 3.14.3.1), ma per
alcune marinerie non esistono zone specifiche.
Tabella 3.14.3.1 – Localizzazione delle aree di pesca delle diverse marinerie oggetto del censimento.
Porto Distanza dal porto (mn) Direzione
bussola
Profondità area (m)
Trapani
13 285° 50
4 270° 50
Marsala
9 215° 80
10 260° 50
Mazara del Vallo 20 190° 130
Marinella di Selinunte
5 90° -.
6 270° 50
Sciacca
17 220° 100
9 200° 85
San Leone 15 220° 100
L’acquisizione delle informazioni riguardanti la pesca ricreativa del pesce spada e del tonno
rosso è stata eseguita nel periodo compreso tra la fine del mese di maggio e l’inizio del mese di
dicembre.
L’indagine è stata effettuata tramite interviste nei porti di:
Castellammare del Golfo, Favignana, Marettimo, Levanzo, Trapani e Marsala
(Compartimento marittimo di Trapani),
103
Mazara del Vallo, Torretta Granitola e Marinella di Selinunte (Compartimento
marittimo di Mazara del Vallo),
Sciacca e San Leone (Agrigento) (Compartimento marittimo di Porto
Empedocle).
I contatti con i pescatori ricreativi, cui sono seguite le interviste, sono stati avviati il 23 del
mese di maggio; mentre le informazioni inerenti i dati ufficiali sono state ottenute tramite posta
elettronica certificata, la quarta settimana di ottobre.
I Compartimenti marittimi coinvolti in questo programma di monitoraggio sono sei: Siracusa,
Pozzallo, Gela, Porto Empedocle, Mazara del Vallo e Trapani.
Sono stati inizialmente contattati i competenti uffici delle Capitanerie di Porto via email e,
successivamente, per le vie brevi, le strutture periferiche riportate nella tabella seguente.
Tabella 3.14.3.2 – Elenco degli uffici locali delle
Capitanerie contattate per l’attuazione del programma di
ricerca.
Tipo Comando Località
Delegazione di Spiaggia Bonagia
Ufficio Locale Marittimo Castellammare del Golfo
Ufficio Locale Marittimo Favignana
Capitaneria di Porto Gela
Ufficio Circondariale Marittimo Lampedusa
Ufficio Circondariale Marittimo Licata
Ufficio Locale Marittimo Marettimo Isola
Ufficio Circondariale Marittimo Marsala
Capitaneria di Porto Mazara del Vallo
104
Ufficio Circondariale Marittimo Pantelleria
Capitaneria di Porto Porto Empedocle
Ufficio Locale Marittimo Porto Palo di Capo Passero
Capitaneria di Porto Pozzallo
Delegazione di Spiaggia San Vito lo Capo
Ufficio Circondariale Marittimo Sciacca
Ufficio Locale Marittimo Scoglitti
Capitaneria di Porto Siracusa
Capitaneria di Porto Trapani
I dati ufficiali sulle catture di pesce spada e sul numero di autorizzazioni in vigore sono stati
forniti dalle Capitanerie di Porto e loro comandi periferici dalla prima metà del mese di
novembre.
Per quel che riguarda le autorizzazioni vigenti e le catture dichiarate in numero e peso di pesce
spada sono riportate nella seguente tabella.
Tabella 3.14.3.3 – Sintesi dei dati riguardanti autorizzazioni e pesca del pesce spada rilevate presso le
Capitanerie in Sicilia sudoccidentale.
Capitaneria autorizzazioni (n)
dichiarazioni di
cattura ricevute (n)
dichiarazioni di cattura
ricevute (kg)
Trapani 3 0 0
Mazara del Vallo 5 0 0
Porto Empedocle 9 0 0
Gela 0 0 0
Pozzallo 4 0 0
105
Il numero d’interviste, le elaborazioni dei dati ricavati e l’indagine sulla flotta, sono riportate
nelle tabelle seguenti (tabella 3.12.3.4, 3.12.3.5 e 3.12.3.6).
Tabella 3.14.3.4 – Quadro sinottico delle interviste svolte per porto di ormeggio delle barche che
hanno svolto la pesca ricreativa del tonno rosso nel 2015. Compartimento Porto base n.
interviste
n.
uscite
n.
catture
tonno x
uscita
n. rilasci
tonno x
uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media
Trapani
Castellamare del
golfo 2 29 0,29 0 86,5 0
Trapani San Vito lo Capo 1 19 0,32 0 75,8 0
Trapani Trapani 3 60 0,45 0 68,3 0
Trapani Marsala 1 18 0,11 0 102,5 0
Mazara del
Vallo Torretta Granitola 2 45 0,02 1 0 60
Mazara del
Vallo
Marinella di
Selinunte 1 12 0,09 0 65 0
Porto
Empedocle Sciacca 1 11 0,09 0 124 0
Porto
Empedocle San Leone 4 123 0,04 0 85,8 0
106
Tabella 3.14.3.5 – Quadro sinottico delle interviste svolte per porto di ormeggio della barca/barche
che ha/hanno svolto la pesca ricreativa del pesce spada nel 2015.
Compartimento Porto base n. interviste n.
uscite
n. catture
p. spada
x uscita
n.
rilasci
p. spada
x uscita
Taglia
catture
(kg)
Taglia
Rilasci
(kg)
media/barca media media 0
Trapani Castellammare 1 8 0,5 0 21 0
Trapani Trapani 2 9 0,3 0 17 0
Porto Empedocle Sciacca 1 5 0,4 0 16 0
Porto Empedocle San Leone 4 26 0,5 0 15,6 0
Tabella 3.14.3.6 – Dati stimati ottenuti dalle informazioni raccolte attraverso le interviste e altre
fonti, riguardanti il numero di barche che hanno svolto la pesca del tonno rosso e le catture, in
numero e peso; anno 2015.
SCHEDA CENSIMENTO - PESCA SPORTIVA E
RICREATIVA DEL TONNO
REGIONE: SICILIA
SUDOCCIDENTALE
FLOTTA
CATTURE
ANNUALI
STIMATE
Comparti
mento
<7,5
m
7,5-
12 m
12,1-
20 m
>
20
m
tot
ale tonno tonno
n. n. n. n. n. n. Kg.
CASTELLAMARE DEL GOLFO Trapani 5 1 0 0 6 45 3600
MARINELLA DI SELINUNTE
(Castelvetrano)
Mazara del
Vallo 2 1 0 0 3 3 140
MARSALA Trapani 6 2 0 0 8 5 400
107
MAZARA DEL VALLO
Mazara del
Vallo 5 2 1 0 8 3 210
SAN LEONE (Agrigento)
Porto
Empedocle 12 5 1 0 18 36 2520
SCIACCA
Porto
Empedocle 6 2 0 0 8 16 1040
SAN VITO lo CAPO Trapani 4 0 0 0 4 24 1700
TORRETTA GRANITOLA (Mazara del
Vallo)
Mazara del
Vallo 2 0 0 0 2 0 0
TRAPANI Trapani 13 4 3 0 20 73 5460
TOTALE 205 15070
Tonno rosso
Le interviste svolte, oltre alle informazioni raccolte e riassunte nelle tabelle, ci hanno permesso
di confermare ulteriormente le considerazioni che realizziamo da qualche anno.
La nostra esperienza su campo porta ad affermare che la dichiarazione di cattura è considerata
una perdita di tempo dai pescatori ricreativi, che sono riluttanti in considerazione del fatto che
molti operano in piccole marinerie che non sono porti di sbarco del tonno rosso: dichiarare la
cattura di tonno rosso significa aspettare l’incaricato per l’usuale compilazione del modello di
cattura e per questo motivo la notifica non avviene.
Per le considerazioni espresse sopra, e per tutelare gli operatori delle isole minori che
collaborano con il progetto, sono stati riportati i dati dell’arcipelago delle Egadi insieme
all’area di pesca di Trapani.
Ad ogni operatore della pesca ricreativa è stata consegnata sia la scheda di cattura del tonno
rosso sia quella per il pesce spada, in quanto i pescatori non escludono la pesca di tutte e due le
specie suddette; nella seconda colonna della tabella 3.14.3.7 è stata riportata come singola
scheda, sia quella per il tonno sia quella per il pesce spada.
108
Tabella 3.14.3.7 – Quadro riassuntivo del numero di schede consegnate e recuperate, suddiviso per
marinerie.
Porto Numero schede distribuite Numero schede compilate
Tonno
Numero schede compilate
Pesce spada
Castellamare del Golfo 4 2 1
San Vito Lo Capo 1 1 0
Trapani 4 3 2
Marsala 1 1 0
Torretta Granitola 2 2 0
Mazara del Vallo 4 0 0
Marinella di Selinunte 2 1 0
Sciacca 5 1 1
San Leone 15 4 4
TOTALE 38 15 8
Di seguito è riportato l’elenco dei circoli nautici e associazioni di pesca ricreativa con cui è
stata avviata una collaborazione negli anni scorsi (tabella 3.14.3.8).
Tabella 3.14.3.8 – Circoli nautici fascia costiera Sicilia sud occidentale
Castellammare Circolo nautico Cambusa
Circolo nautico Club Nautico srl
Lega Navale Italiana
S. Vito lo Capo Circolo nautico La Traina
Circolo Nautico Costa Gaia
Favignana Circolo Nautico Favignana
109
Lega Navale Italiana
Trapani Lega Navale Italiana
Marsala Lega Navale Italiana
Petrosino Club Nautico Imbarcadero
Mazara del Vallo Adina
Lega Navale Italiana
Torretta Granitola Lega Navale Italiana
Marinella di
Selinunte Circolo nautico yachting club
Pantelleria Lega Navale Italiana
Sciacca Circolo Nautico Corallo
Lega Navale Italiana
Porto Empedocle Lega Navale Italiana
San Leone Circolo nautico Sport è vita
Circolo nautico La Bolina
Circolo nautico YCA
Circolo nautico Sport Fisherman
Lega Navale Italiana
Circolo Nautico Punta Piccola
Le catture di tonno rosso sono state effettuate principalmente con il sistema denominato
drifting; in alcune marinerie è stato utilizzato il sistema traina, e in qualche occasione, le
marinerie di Trapani e San Leone è praticata anche la pesca con il bolentino di profondità.
Da segnalare, sempre, le pessime tradizioni delle marinerie di Castellammare del Golfo e
Trapani, in cui sono effettuate catture di giovanili di tonno rosso nei mesi di settembre ed
ottobre. Nell’anno corrente, tramite interviste nei due porti è stato calcolato che sono stati
110
catturati circa 2.200 esemplari di tonno rosso, con peso medio variabile da 800 grammi a 1,3
chilogrammi (tabella 3.14.3.9).
La marineria di Castellammare utilizza, per tale scopo, la tecnica del bolentino, mentre nella
fascia costiera di Trapani gli operatori della pesca ricreativa catturano i giovanili di tonno rosso
utilizzando la tecnica della traina nelle vicinanze dei FADs.
Il motivo della diversa tecnica di pesca e il numero di operatori spiega la netta differenza di
stima delle catture.
Tabella 3.14.3.9 – Stima delle catture sotto taglia di tonno rosso, suddivise per marinerie, registrate
nei mesi di settembre ed ottobre.
FLOTTA CATTURE ANNUALI STIMATE
Marineria Compartimento tonno tonno
n. n. kg
CASTELLAMARE DEL GOLFO Trapani 25 1.700 1.700
TRAPANI Trapani 12 500 500
TOTALE 37 2.200 2.200
Per ciò che concerne la corretta gestione della risorsa si possono confermare i concetti espressi
negli anni passati.
Nuovi bracconieri sono stati allettati dalla cattura di tonno rosso anche non utilizzando
l’attrezzatura necessaria. Questo è successo in diverse marinerie della Sicilia: Castellammare
del Golfo, San Vito Lo Capo e Trapani, dove diportisti improvvisativi pescatori hanno
organizzato battute di caccia al tonno.
Un abituale pescatore di tonno rosso, con regolare autorizzazione, è arrivato a contare circa 30
barche, di diverse dimensioni nella marineria di San Leone, che hanno costantemente tentato,
nei mesi estivi, la cattura di qualche esemplare.
La risorsa è comunque diminuita in quell’area, a prescindere da questo nuovo sforzo di pesca.
Parimenti, l’assenza della specie bersaglio è stata notata, dai pescatori ricreativi, in tutto il
111
litorale sud della Sicilia, nella fascia costiera che comprende l’area di Marsala fino al porto di
Licata.
Pesce spada
Nella tabella 3.14.3.5 sono riportate le informazioni raccolte nelle strutture periferiche della
Guardia Costiera per ciò che concerne la pesca del pesce spada.
Come già riferito nelle ultime relazioni annuali, l’attività di pesca di questa specie non è
tradizionalmente effettuata dai pescatori ricreativi dell’area geografica in oggetto.
Ciononostante, le informazioni raccolte fanno registrare una sparuta presenza di pescatori che
si sono dedicati alla pesca del pesce spada; questa attività è iniziata nel mese di giugno ed è
proseguita, in alcune marinerie quali San Leone e Sciacca, come alternativa alla pesca del
tonno rosso, che ha avuto, come già detto, un notevole decremento di catture.
Nel porto di Castellammare del Golfo e di Sciacca, la pesca è attuata con l’ausilio del palangaro
di superficie, con successiva vendita degli esemplari catturati; mentre, nelle marinerie di
Favignana, Trapani e San Leone (AG) sono presenti pescatori ricreativi che hanno operato nel
rispetto delle normative vigenti.
Ultima nota, negli ultimi giorni di dicembre c’è stata segnalata la cattura di 40 pesce spada
(peso medio=25 kg) con la tecnica del palangaro superficiale, armato con 300 ami, nell’area di
Mazara del Vallo.
Selaci
Le specie ittiche che appartengono a questa sottoclasse non sono bersaglio di pesca nelle
marinerie oggetto del censimento.
Nessun pescatore ricreativo contattato ha praticato bordate di pesca giornaliera mirata alla
cattura di questi esemplari; le uniche informazioni riguardano catture accidentali avvenute negli
anni scorsi nella marineria di San Leone (AG).
Per l’anno in corso non sono state registrate catture accidentali delle specie che fanno parte di
questa sottoclasse.
112
4. AUTORIZZAZIONI E DICHIARAZIONI DI CATTURA (mod. TR)
Tab. 4.1 - Numero delle autorizzazioni concesse per la pesca r/s del tonno; 2009-2015.
Regione 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Friuli Venezia Giulia 23 29 45 41 68 52 35
Veneto 269 541 247 194 53 19 0
Emilia Romagna 85 128 15 26 0 0 6
Marche 244 444 128 78 173 153 44
Abruzzo 57 359 185 58 131 107 78
Molise 0 17 25 10 14 25 11
Puglia 0 97 28 35 44 95 44
Basilicata 0 0 0 0 0 0 0
Calabria 44 312 90 143 42 76 83
Campania 1 7 82 123 22 48 73
Lazio 104 537 53 335 348 296 158
Toscana 803 629 75 23 39 0 0
Liguria 103 280 157 216 228 192 474
Sicilia 55 81 75 53 24 26 32
Sardegna 50 107 145 11 5 56 12
1145
ITALIA 1.838 3.568 1.350 1.346 1.191 1.130 1.050
Tab. 4.2 - Numero delle autorizzazioni in corso di validità per la pesca r/s del tonno, negli ultimi trienni.
113
Regione in corso di validità in corso di
validità in corso di validità
in corso di validità
2010-2012 - 2011-2013 2012-2014 2013-2015
Friuli Venezia Giulia 115 154 159 155
Veneto 982 494 285 72
Emilia Romagna 169 41 26 6
Marche 650 379 404 370
Abruzzo 602 374 296 316
Molise 52 49 49 50
Puglia 160 107 174 183
Basilicata 0 0 0 0
Calabria 545 275 261 201
Campania 212 227 189 143
Lazio 925 736 979 802
Toscana 727 137 62 39
Liguria 653 601 617 894
Sicilia 209 152 94 82
Sardegna 263 161 72 73
ITALIA 6.264 3.887 3.667 3.386
114
Tab. 4.3 - Numero delle autorizzazioni per la pesca r/s del tonno in corso di validità e media rispetto
alla lunghezza della costa; 2015.
Regione in corso di validità - km costa media autorizzazioni differenza rispetto
2013-2015 /km costa alla media nazionale %
Friuli Venezia Giulia 155 111,7 1,4 202%
Veneto 72 158,9 0,5 -1%
Emilia Romagna 6 131 0,0 -90%
Marche 370 173 2,1 366%
Abruzzo 316 125,8 2,5 447%
Molise 50 35,4 1,4 208%
Puglia 183 865 0,2 -54%
Basilicata 0 62,2 0,0 -100%
Calabria 201 715,7 0,3 -39%
Campania 143 469,7 0,3 -34%
Lazio 802 361,5 2,2 383%
Toscana 39 601,1 0,1 -86%
Liguria 894 349,3 2,6 457%
Sicilia 82 1483,9 0,1 -88%
Sardegna 73 1731,1 0,0 -91%
0%
ITALIA 3386 7375,3 0,5 0%
Tab. 4.3 - Numero dichiarazioni di cattura della pesca r/s del tonno; 2009-2015.
Regione 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Friuli Venezia Giulia
- 20 37 6 4 6 8
Veneto 61 272 254 4 19 28 5
Emilia-Romagna 80 164 45 8 15 2 8
Marche 280 515 267 34 45 77 53
Abruzzo 161 910 380 29 82 31 73
Molise - 32 22 2 8 4 10
Puglia - 35 - - - 3 2
Basilicata - - - - - - -
Calabria 15 121 19 - 1 3 -
Campania - - - - - - -
Lazio 4 80 29 8 1 4 8
Toscana 131 230 105 16 9 21 21
Liguria 11 30 8 1 3 12 14
Sicilia 67 170 38 12 5 3 1
Sardegna 249 385 126 31 7 8 31
ITALIA 1.059 2.964 1.330 151 199 202 234
115
Tab. 4.4 - Totale delle catture della pesca r/s del tonno dichiarate in peso (kg); 2009-2015.
Regione 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Friuli Venezia Giulia
- 1.304 1.915 263 288 335 436
Veneto 4.064 15.154 12.853 182 1.157 1.366 324
Emilia-Romagna 5.917 10.058 2.440 341 660 71 429
Marche 15.927 29.036 12.807 1.420 2.389 3.265 2.431
Abruzzo 8.237 48.051 18.659 1.434 3.154 1.207 2.879
Molise - 1.779 1.186 85 340 160 488
Puglia - 2.326 - - - 190 83
Basilicata - - - - - -
Calabria 1.004 8.775 1.116 - 40 140
Campania - - - - - -
Lazio 310 5.004 1.579 610 50 235 352
Toscana 7.458 12.435 5.288 1.028 431 1.059 1.198
Liguria 801 1.961 543 50 393 701 770
Sicilia 4.054 9.113 2.031 543 325 450 73
Sardegna 10.434 16.266 5.535 1.609 482 697 1416
ITALIA 58.206 161.262 65.952 7.565 9.709 9.876 10.879
Tab. 4.5 - Pesi medi (kg) delle catture di tonno dichiarate; 2009-2015.
Regione 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Friuli Venezia Giulia
- 65,2 51,8 43,8 72 55,8 54,5
Veneto 66,6 55,7 50,6 45,5 60,9 48,8 64,8
Emilia-Romagna 74 61,3 54,2 42,6 44 35,5 53,6
Marche 56,9 56,4 48 41,8 53,1 42,4 45,9
Abruzzo 51,2 52,8 49,1 49,4 38,5 38,9 39,4
Molise - 55,6 53,9 42,5 42,5 40 48,8
Puglia - 66,5 - - - 63,3 41,5
Basilicata - - - - - - -
Calabria 66,9 72,5 58,7 - - 46,7 -
Campania - - - - - - -
Lazio 77,5 62,6 54,4 76,3 50 58,8 44,0
Toscana 56,9 54,1 50,4 64,3 47,9 50,4 57,0
Liguria 72,8 65,4 67,9 50 131 58,4 55,0
Sicilia 60,5 53,6 53,4 45,3 65 150 73,0
Sardegna 41,9 42,2 43,9 51,9 68,9 87,1 45,7
ITALIA 55 54,4 49,6 50,1 48,8 48,9 46,5
116
Tab. 4.6 - Statistica descrittiva delle catture (da dichiarazioni) di tonno; 2012-2015.
2012 2013 2014 2015
numero 151 199 202 234
peso totale (kg) 7.565 9.709 9.876 10.879
peso medio (kg) 50,10 48,79 48,89 49.5
dev.st. 23,24 28,84 47,69 14.1
min (kg) 30 30 30 20
max (kg) 200 280 200 110
117
5. CONCLUSIONI
Anche per il 2015 a fronte del lavoro svolto si possono formulare alcune considerazioni
generali.
Innanzitutto l’attività di pesca ricreativa/sportiva è stata fortemente caratterizzata dalla
possibilità, confermata anche per 2015, di praticare tutto l’anno il catch and release (DD
23/07/2014). Una pratica in forte crescita, non solo nello specifico dei grandi pelagici, ma di
tutto l’universo della pesca ricreativa/sportiva.
D’altro canto, anche per il 2015, la limitata quota assegnata per la pesca ricreativa/sportiva, pari
a 11 t (DM 17/04/15), ha fortemente penalizzato gli appassionati.
Anche nel 2015 i pescatori hanno evidenziato una grande abbondanza di tonni, sempre medio-
piccoli (40-50 kg).
Dal censimento svolto dai rilevatori risulta che 6.674 erano le barche potenzialmente in grado
di svolgere la pesca dei grandi pelagici, mentre molto minore è il numero degli autorizzati
(3667 nel 2014). Dalla suddivisione in classi di lunghezza si evidenzia la prevalenza di barche
piccole, con lunghezza inferiore ai 7,5 m. Lo scostamento tra il numero di barche censite che
svolgono la pesca dei grandi pelagici e quelle autorizzate alla pesca del tonno rosso è
probabilmente da ascriversi anche al fatto che i pescatori sportivi/ricreativi non pescano solo il
tonno rosso o il pesce spada, ma anche altre specie (alalunga, alletterato, tombarello, lampuga,
palamita, ecc.) per cui non è richiesta alcuna autorizzazione.
Dalle interviste svolte emerge che anche per il 2015 i pescatori erano insoddisfatti per
l’insufficiente quota spettante al settore, nonché per la disparità di condizioni nelle diverse aree,
in relazione alla chiusura anticipata della stagione di pesca giacché il passaggio dei tonni non è
simultaneo in tutte le coste della penisola.
E’ da segnalare che perdura anche nel 2015 una anomala distribuzione delle dichiarazioni di
cattura per porto che potrebbe riflettere un’azione più incisiva del controllo in alcune zone
rispetto ad altre.
Rimane forte, soprattutto in alcune regioni, la conflittualità tra professionisti e bracconieri,
mascherati sia da professionisti che da ricreativi. Gli stessi pescatori ricreativi evidenziano che
118
la pratica del catch and release se da una parte ha consentito di svolgere questa attività per tutta
la stagione, dall’altra ha facilitato le pratiche illegali.
Per quanto concerne la pesca ricreativa del pesce spada, anche nel 2015 sono state raccolte
informazioni che permettono seppur molto genericamente di analizzare il fenomeno. Nella
stragrande maggioranza dei casi sembra che la pesca verrebbe svolta raramente con battute
specifiche, e rare sembrerebbero anche le catture accessorie (in parte anche rilasciate, perché
riguardante individui sotto taglia) in tutti i mari italiani. Molti pescatori continuano ad
evidenziare che ancora le norme riguardanti questo tipo di pesca non sono molto note.
Genericamente quindi si ribadisce che, sia per la pesca ricreativa del tonno rosso che per il
pesce spada e gli altri grandi pelagici, la situazione rilevata suggerisce di incrementare non solo
le azioni di controllo e sanzionatorie, e soprattutto di applicarle in maniera uniforme lungo tutte
le coste italiane, ma anche quelle di informazione e sensibilizzazione sulle norme volte alla
salvaguardia della risorsa e della gestione sostenibile. Ciò sarebbe facilitato da un sempre
maggior coinvolgimento di pescatori, circoli e associazioni anche nelle campagne scientifiche e
di rilevamento dei dati, riguardanti il tonno rosso e i grandi pelagici. La semplificazione delle
articolate modalità di registrazione comunicazione di avvenuta cattura e sbarco incentiverebbe i
pescatori a regolarizzarsi rispetto al rispetto della normativa vigente. Va tuttora sottolineata
una forte componente di pesca illegale, sia nei periodi che nella taglia che, ancora, nella
destinazione al commercio degli esemplari, diffusa soprattutto nella parte centrale e
meridionale della penisola.