PERSONAGGI DI ROBERTO IOVINO CINEMA, IL MIO · PDF fileda Riccardo Muti a Zubin Mehta, da...

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Page 1: PERSONAGGI DI ROBERTO IOVINO CINEMA, IL MIO · PDF fileda Riccardo Muti a Zubin Mehta, da Claudio Abbado a Herbert Von Karajan, col ... I suoi maggiori successi sono legati a Otello

CINEMA, IL MIO NUOVO AMOREKatia Ricciarelli non smette di cantare ma ha anche scoperto altre arti che ne esaltano la personalità

UNA CARRIERA DI SUCCESSI

Nata a Rovigo il 16gennaio 1946, dopo gli

studi al Conservatorio diVenezia, la Ricciarelli hadebuttato nel 1969 inBohème, a Mantova, e si èaffermata nel 1971vincendo il concorso Vociverdiane alla Rai. È iniziataallora una straordinariacarriera che l’ha portata nei

teatri più prestigiosi, direttada bacchette di prim’ordine,da Riccardo Muti a ZubinMehta, da Claudio Abbado aHerbert Von Karajan, colquale ha anche inciso unapregevolissima edizione diTosca. Fra gli autori piùfrequentati, Donizetti (AnnaBolena), Rossini (Tancredi,La donna del lago), Verdi

(Un ballo in maschera,Luisa Miller), Puccini, Bellini(I puritani, Capuleti eMontecchi). I suoi maggiorisuccessi sono forse legati aOtello e a Luisa Miller: delprimo si ricorda anche ilfilm con Zeffirelli e Placido

Domingo. Domingoè stato suo partnerpure in un’edizioneal Covent Gardendi Luisa Miller,

opera che ha cantato inaltre occasioni con Carrerase Pavarotti. Nel 1994, per isuoi 25 anni di carriera, èstata insignita del titolo diKammersinger a Vienna, edi Grande Ufficiale dellaRepubblica italiana. r.i.

[PERSONAGGI]

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«La Callas diceva: “Senza il can-to mi sento completamenteinutile”. Io ho reagito cercan-do altre strade. E debbo di-re che le nuove avventure

mi divertono». Katia Ricciarelli fa il punto sul-la sua attività che in questi ultimi anni si è fat-ta quanto mai articolata e diversificata. L’ab-biamo incontrata a fine luglio a Borgio Ve-rezzi dove, ospite del Festival internazionaledi prosa, ha fatto il suo ennesimo applaudi-to debutto, interpretando in Gloriosa, di Pe-ter Quilter, il ruolo della protagonista, Flo-rence Foster Jenkins. Florence FosterJenkins è il nome di una cantante americanache debuttò nel 1912: i suoi concerti riempi-vano i teatri perché l’artista era totalmenteincapace, ma animata da una grande, irrefre-nabile passione per la musica.

«Ho avuto modo – racconta Katia Riccia-relli – di ascoltare sue registrazioni venticin-que, trent’anni fa. E sono rimasta stupefatta.Non è solo questione di stonature. Aveva dav-vero una pessima qualità di vo-ce». Constatazione condivisibi-le e facilmente verificabile: i

suoi dischi sono ancora oggi oggetto di curiosi-tà presso i melomani che rabbrividiscono in-creduli ascoltando le stonature della Reginadella Notte mozartiana.

«Sono stata in seria difficoltà di fronte aquesto personaggio», dice ancora la Ricciarel-li. «Il rischio era di farne una macchietta. Nonlo era per nulla, ci credeva, dava l’anima, maera assolutamente negata: brutta voce, man-canza di intonazione, note sbagliate. Ho canta-to senza usare il diaframma, che lei ignorava.Ma, appunto, il pericolo è quello di farne unacaricatura. Comunque è stato un debutto im-pegnativo fra canto e recitazione».

Le grandi cantanti in genere quando si riti-rano dalle scene, si dedicano alla regia o all’in-segnamento. Lei, se non erro, continua la sua

attività didattica, ma in questi anni si è ancherivolta a varie forme di spettacolo: ha lavoratonel settore delle fiction, ha partecipato a unreality show (La fattoria, nel 2006), si è impe-gnata nel cinema. Come mai la scelta di varia-re continuamente? Un modo per mettersiin gioco?

«In parte è così. In realtà, io continuo a can-tare. Non più il teatro lirico, settore in cui so-no arrivata alla saturazione. Debbo dire cheprima non lo facevo, ora invece di tanto in tan-to ascolto mie registrazioni. Confesso di esse-re soddisfatta, qualcosa di buono in effetti l’hofatto. E proprio per questo troverei sbagliatorifare cose per le quali dovrei mettermi in com-petizione con me stessa: il tempo passa e le ca-

pacità non sono più quelle di una volta. Sa-rebbe patetico ostinarsi. Faccio ancora

concerti, perché mi diverte il con-fronto con il pubblico. In questi

ultimi anni sono cambiate mol-te cose. I parrucconi che ar-

rivano, cantano seriosa-mente e se ne vanno

OTTOBRE 2008OTTOBRE 2008

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DI ROBERTO IOVINO

La Ricciarelli sul palco.

I suoi maggiori successi sono

legati a Otello e a Luisa Miller

Sono soddisfatta,qualcosa di buono l’hofatto. E siccome amo

sperimentarmi hocreato un nuovo

dialogo con la platea

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[PERSONAGGI]

non ci sono più, non ci posso-no più essere. Si è creato unnuovo dialogo con la platea equesto mi piace. Vorrei chese ne rendessero conto tutti.E poi amo sperimentarmi. Al-cune esperienze che ho fattoforse non le rifarei, anche setutto serve: alludo alla Fatto-ria che è stata davvero fatico-sa sotto tutti i punti di vista e che ho accettatoin un momento particolare della mia vita. Hoscoperto invece il mio amore per il cinema.

Quando Pupi Avati mi propose di lavorarein un film mi misi a rideree pensavo si trattasse di uncammeo, una piccola parti-cina ritagliata nella storia.Invece no, ero una protago-nista. Mi sono buttata, è an-data bene e proseguo».

Non è andata solo bene,ma benissimo: alla sua pri-ma esperienza (in realtànel 1986 c’era stato un film-opera, Otello, di FrancoZeffirelli, ma di tutt’altrogenere), con La secondanotte di nozze, per la regiadi Avati, la Ricciarelli havinto il Nastro d’argento.Poi è arrivato il nuovo suc-cesso nella commedia diCristina Comencini Il bian-co e il nero. E nelle scorsesettimane ha finito di gira-re, nuovamente con Pupi

Avati, Nel tepore del ballo, con Fabio De Lui-gi, Diego Abatantuono e Neri Marcorè.

«Pupi racconta l’importanza che ha avuto ilballo negli anni Cinquanta. Per me è stato bel-lissimo tornare alla mia fanciullezza, riviverequelle atmosfere».

Divorziata da Pippo Baudo che aveva spo-sato nel 1986 (un matrimonio che all’epocaaveva fatto scalpore: lui il presentatore più invista della Tv, lei una delle artiste più amatenella lirica), Katia Ricciarelli vive in una villet-ta in riva al Lago di Garda dove, nei rari mo-menti di tempo libero, si dedica al giardinag-gio e a distensive passeggiate. Cinema, Tv, pro-sa. Ma la musica, naturalmente, resta nel san-

gue e i ricordi di una carrie-ra straordinaria sono sem-pre pronti a riaffiorare.

Nella sua formazione,ha avuto una grande inse-gnante, Iris Adami Corra-detti che, una volta, ha di-chiarato di lei: «Quandouscì dalla mia scuola, ra-sentava la perfezione». Mi

sembra davvero un bel riconoscimento…«Alla signora Corradetti sono molto legata.

Per me ha rappresentato tutto. L’incontrocon lei è indimenticabile. Avevo 13 anni e an-dai a chiederle di farmi da insegnante al Con-servatorio di Rovigo. Mi rispose che ero trop-po giovane, dovevo aspettare almeno cinqueanni. Così feci. Compiuti i 18 anni, tornai dalei al Conservatorio di Venezia e davanti a tut-ti le dissi: “Voglio studiare con lei”. Rimase im-barazzata dalla mia caparbietà ma, insomma,mi prese e da allora ho sempre e solo studiatocon lei. Avevo sicuramente una notevole natu-ra, ma questa da sola non basta. Tutto quelloche viene per naturalezza, gradatamente biso-gna riguadagnarlo attraverso la tecnica. E cre-do di aver sempre dimostrato tenacia e capar-bietà. Nella mia vita posso dire di aver lavora-to moltissimo».

Nel 1991 ha fondato un’accademia liricainternazionale…«L’insegnamento è per me molto importan-

te e gratificante. È bello veder crescere giovanitalenti. E provo un senso di disagio quandovengono a farsi sentire da me tanti cantantiche hanno girato da un maestro all’altro rovi-nandosi la voce. La situazione è spesso davve-ro tragica».Quali cantanti d’oggi le piacciono partico-

larmente?«Juan Diego Florez, straordinario. E poi pen-

so a Daniela Dessì».E uscendo dalla classica?«Zucchero, Cocciante, Aznavour e natural-

mente la grande Mina. Madonna ha il sensodello spettacolo».Il prossimo anno Katia Ricciarelli festeggerà

i quarant’anni di carriera. E lo farà con feste,concerti e un libro autobiografico, in corso distampa. Anche se, con il turbinio di impegni,gli ultimi capitoli andranno aggiornati fino al-l’ultimo. �

CLUB3OTTOBRE 2008

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Katia Ricciarelli a spasso

col suo cagnolino e, in alto,

in visita dal presidente Ciampi

Quando Pupi Avati miha proposto di recitaremi sono messa ridere.

Poi, però, mi sonobuttata, è andata bene

e dunque proseguo