Personaggi della storia materana

12

description

Le personalità più importanti

Transcript of Personaggi della storia materana

Page 1: Personaggi della storia materana

Pers

ona

ggi d

ella

sto

ria

ma

tera

na

AN

TON

IO G

IAM

PIET

RO

Page 2: Personaggi della storia materana

13

1. E. VERRICELLI, Cronica de la Città di Matera nel Regno di Napoli (1595 e 1596), a cura di Maria Moliterni, Camilla Motta, Mauro Padula,ed. BMG, 1987, Matera, p. 101.

AlanoAstrologo - Fu filosofo e astronomo insigne. Fu nominato nel periodo in cui la Contea materana fu sottoposta agli Angioini, dal re di Francia Carlo I d’Angiò lo Zoppo, docente nell’Univer-sità di Parigi (1300) e definito “Dottore universale, profondamente versato in teologia, filosofia, e astrologia”. In quel periodo era stata sostenuta l’importanza della scuola astrologica giudiziaria, basata sul principio dell’influenza po-sitiva o negativa degli astri su qualsiasi azione umana.

Nei periodi di soggiorno a Matera abitava in una casetta, secondo il cro-nista Eustachio Verricelli, posta “nella contrata di lo lapillo tra il castello et il puzzo dove sorge l’acqua della fontana hera sua vigna con una casuccia di pietre, piccola, mal fatta casa propria di filosofo quale oggidì si chiama la vigna et casa di Alano”.1 In essa egli trascorreva in-tere notti a osservare il cielo e gli astri con rudimentali strumenti ottici. Di lui, secondo il Cassaneo, nel libro Gloria Mundi, è il seguente motto latino, rivolto ai giovani:

“GUTTA CAVAT LAPIDEM NON BIS, SED SAEPE CADENDO,

SIC TU PROFICIAS NON BIS, SED SAEPE STUDENDO”.

Scrive il De Blasis, nel suo manoscritto rimasto inedito: “Alano, filosofo. Fu anco cittadino di Matera, quel gran filosofo Alano… che solea attendere al studio dell’astrologia in una casetta… in una sua vigna poco distante dalla città, posta in collina… è chiamata comunemente, e generalmente, la casetta, ò come dice il volgo, la casetta di Alano”.

Il Comune gli ha dedicato una strada, nei pressi di via Nazionale.

Alvinni Maria Raffaelladei Marchesi PomariciNacque a Matera il 28 ottobre 1887 e morì a Roma il 27 luglio 1961. A quindici anni entrò a far parte della Congregazio-ne delle Figlie di Sant’Anna, nel 1930 ne divenne Madre Generale.

Maria Raffaella Alvinni dei Marchesi Pomarici

Page 3: Personaggi della storia materana

14

Andrisani BrunoCanonico della Cattedrale - Visse nel ‘700, ricoprì nella Cattedrale di Matera il ruolo di canonico, nonchè di Vicario di Mons. Lanfreschi che gli conferì la nomina di Rettore del Seminario mate-rano. Fu uomo dotto e pio, scrisse:

- Traslazione dell’Arte Poetica di Q. Orazio Flacco;

- Prefatio in Academiam;- Alcuni versi di un sonetto che si ripor-

ta in calce, dedicato all’Arcivescovo Lanfreschi.Operò anche nella chiesa di Altamura

col titolo di Arciprete Mitrato per 14 anni e anche se non suscitò i consensi generali del clero pugliese, in quanto imponeva il pieno rispetto della disciplina ecclesiasti-ca, operò con zelo e, tra l’altro, restaurò l’Orfanatrofio di S. Lucia, dove, sulla porta d’accesso è visibile una iscrizione che ricorda i lavori da lui promossi nel 1765. Morì il 29 giugno 1775, considerato “uomo dotto e pio”.2

“Signor, che mosso da celeste zelo Di quell’Orto adornar, onde l’amanteDiva Sposa dovrà di scelte PianteLa vigna fecondar del Re del Cielo;

Chiamasti me, lo qual pur troppo anelo

Le tue voglie eseguir pregiate e sante,A rassettar de’ tralci il corpo errante,A raddrizzar de’ fiori il curvo stelo.

2. G. GATTINI, Note storiche sulla citta di Matera, Napoli, Perrotti, 1882.

Ben dei di queste Piante i primi frutti,

Ch’al tuo gran nome oggi sagrati sono,Accoglier con serena e chiara fronte.

Forse un giorno sarà più degno il dono

E fier d’ingegno tai lavor produttiChe rimbombar n’udrem e ‘l piano, e ‘l monte”.

Annona UgoPittore - Nacque a Napoli nel 1925 e morì a Matera il 15 gennaio 1992.

Trascorse gran parte della sua vita nella città dei Sassi, insegnando di-segno e attività grafiche nelle Scuole medie. Artista di particolare sensibilità e di spiccato ingegno, espresse nei suoi dipinti l’entusiasmo e la carica del suo spirito partenopeo, attraverso la rappre-sentazione di volti e figure di “pupe” e di “pierrots”, connotati con vivo e intenso cromatismo. Dipinse anche sulla cera-mica, realizzando murali che adornano alcuni punti della Città.

Importante è il suo ciclo pittorico dal titolo “Matera segni e simboli”, costitu-ito da 60 opere, che riproducono i segni emblematici dell’architettura dei Sassi: mensole, lesene, camini gocciolatoi,

Page 4: Personaggi della storia materana

15

balaustre ed evidenziano le capacità creative dei maestri dell’arte muraria ma-terana. Pubblicò insieme alla dottoressa Eleonora Bracco, illustre archeologa e direttrice del museo Ridola, il volume “Arte dei pastori”, in cui sono riprodotti i lavori dei “solitari della Murgia”, che scolpivano nel legno immagini singolari e tipiche del pianeta contadino. Aldo Musacchio, presentatore dell’opera, così scrisse: “Nella collaborazione iconogra-fica alla Bracco, Annona abbia offerto una delle manifestazioni più valide della sua attività di pittore, soprattutto, di operatore culturale. In tempi inequi-voci - il ’61 è ormai lontano - Annona, misurandosi coll’arte dei pastori, af-frontava non solo una dura (e riuscita) prova di disegno, resa ancor più ardua dal rigoroso gusto critico della Bracco, ma dava corpo anche all’inserimento

della sua pittura nella società materana, mutuando dal folclore segni e figure che sarebbero stati propri, successivamente, delle sue tele e delle sue ceramiche. In tal modo, peraltro, Annona legittimava la sua presenza a Matera, avvalorando un tipo d’intervento sul mondo locale che avrebbe avuto vaste e complesse implicazioni sociali…” (Dal volume di Eleonora Bracco, Arte di pastori, La Scaletta, 1974, p. IV).

La casa editrice Basilicata, nel 1981, gli dedicò una serie di “quaderni” che analizzavano la produzione e gli aspet-ti più caratteristici del suo itinerario artistico.

Tra i numerosi premi ricevuti, va segnalata la medaglia d’oro della Scuola, della Cultura e dell’Arte, a significazione della grandezza dell’uomo, del docente, dell’artista.

Ugo Annona

Page 5: Personaggi della storia materana

16

Antinori FabrizioArcivescovo - Figlio del barone di Tiana, Regio Capitano di Filippo III°. Fu vesco-vo molto operoso e attento ai problemi religiosi, nomina che gli fu conferita da Gregorio XV il 2 febbraio 1622.

Il 24 ottobre 1627 consacrò la Cattedrale, sistemò le reliquie di sant’Eusta-chio e fece costruire alcuni pregevoli altari, tra cui quello dedicato alla Madonna della Bruna, come risulta dalla seguente epigrafe, scolpita presso l’altare di San Carlo:

URBANO VIII PONTEFICE, PHILIPPO IV REGE, FABRITIUS/ ANTINORUS,/ ARCHIEPISCOPS.

MATHERANUS, ET ACHERONTINUS, REGIUS/ CONSILIARIUS TEMPLUM HOC ANNO MCCLXX. CONDITUM

(completum), GREGI/ SUO INVIGILANS, /DEIPARAE MARIAE

DE BRUNA METROPOLITANAE/ EC-CLEASIAE/ TITULARI, AC S. EUSTA-

CHIO CIVITATIS PATRONO, OPUS/ EGREGIUM CONSACRAVIT IX KA-LENDAS NOVEMBRIS MDCXXVII.

Nel 1626, dietro decisione della Santa Congregazione dei Cardinali, organizzò a Matera un Concilio Provinciale, con-trastato dalla città di Acerenza, col fine di modificare l’indirizzo religioso del clero. Vi parteciparono 2.000 rappresen-tanti delle sei diocesi (Tursi, Tricarico, Potenza, Irsina, Gravina, Altamura) e delle due nostre archidiocesi, con una-nimi consensi.

Nel novembre del 1624 aveva or-ganizzato e celebrato a Miglionico il Sinodo diocesano. Sconsacrò la chiesa dell’Assunta, resa inagibile dai continui allagamenti; il tempio rupestre, posto sulla strada di Laterza, era meta di pellegrinaggio, particolarmente il 15 agosto, nel giorno della Glorificazione e Assunzione in cielo della Vergine.

Nella chiesa del Purgatorio, è scolpita un’iscrizione a lui dedicata, con la data di consacrazione da lui effettuata:

D.O.M.TEMPLUM CIVIUM PIETATE

CONSTRUCTUM/ IN PURGANTIUM ANIMARUM SOLATIUM/EXICITATUM/ ANTONIUS

ANTINORUS ARCHIEPISCOPUS MA-THERANUS ET ACHERONTINUS/

XII KALENDAS MAIAS MDCCLVI/SOLEMNI RITU CONSECRAVIT/

SODALITIUS COETUSM.P.

ANTINORIArmA: Troncato: nel 1° losanfato d’oro e di azzurro; nel 2° d’oro pieno.motto: 1. Te disce proficio. 2. Frangar, non flectar.

Page 6: Personaggi della storia materana

17

3. Le scuole Tanucciane furono istituite dopo la cacciata dei Gesuiti, per provvedere alla pubblica istruzione, in nove città: Matera, Bari, Aquila, Capua, Catanzaro, Chieti, Cosenza, Lecce, Salerno. Alle Scuole vennero annessi i convitti che accoglievano 15 studenti nobili, gratuitamentente. Erano accolti anche altri ricchi dietro pagamento di 72 ducati. Nelle Scuole venivano impartite le seguenti discipline di studio: filosofia, matematica, lingua greca e latina, leggere, scrivere e abbaco, oltre all’apprendimento della storia sacra e profana, della teologia e del catechismo. Da un opuscolo di R. Giura - Longo, si apprende che, nelle Scuole Tanucciane insegnarono i seguenti materani: D. Fran-cesco Pizzilli (filosofia), D. Placido del Giudice (fisica), D. Giuseppe de Lena (agricoltura e diritto naturale), D. Michele Contuzzi (giurisprudenza), D. Domenico Pistoia (medicina), D. Francesco Torricelli (storia e geografia), D. Francesco Sarcuni e D. Francesco Maria Pizziferri.

Appio GiuseppeDottore in Legge - Nacque nel 1723 da Domenico, medico, e da Beatrice Cornice. Laureatosi in Giurisprudenza, fu eletto Magistrato delle due istanze di Laterza, Bernalda, Ferrandina e Alta-mura, nonchè della regia baiular Corte di Matera.

Successivamente fu nominato So-printendente delle Regie Scuole Tanuc-ciane3 e Governatore dell’annesso Con-vitto, con uno stipendio annuo di 360 ducati; resse dette scuole per 25 anni.

Per le sue doti intellettive venne accolto nella Reale Accadia Sebezia o Accademia degli Immaturi, con la denominazione di “Pespicace”.

Battista LauraPoetessa - Nel 1875 la tipografia Fran-cesco Conti di Matera pubblicava in due volumi i “Canti di Laura Battista”, una poetessa di famiglia materana nata il 1846. Le sue poesie, considerate di alto valore artistico dal Carducci, da Arturo

Graf e da Aleardo Aleardi, riflettevano le tematiche culturali dell’epoca ed esprimevano l’amore per i grandi ideali della patria, della famiglia, della lealtà di vita e di pensiero. Commovente la lirica scritta in occasione della morte della figlia Rosalba. Insegnò nelle scuole di Camerino, di Matera e di Tricarico, ove sposò Lizzadri.

Morì a Tricarico il 9 agosto 1884.Il Comune di Matera le ha intestato

una via del centro storico, nei pressi della villa comunale.

Battista RaffaeleDocente - Nacque a Matera nel 1807. Insegnò lettere latine e greche nel Col-legio Reale di Basilicata (Potenza), ma fu espulso per le sue idee liberali che contrastavano con quelle dei Gesuiti dell’epoca. Gli fu consentito il ritorno all’insegnamento solo dopo la procla-mazione dell’Unità d’Italia.

Tra gli incarichi che gli furono conferiti: il Segretariato della “Società

Page 7: Personaggi della storia materana

18

Economica di Basilicata” e quella di “Consigliere Provinciale”.

Scrisse:- Brevità della vita;- Tranquillità dell’animo;- Vita beata;- Relazione intorno alle presenti

condizioni dell’agricoltura e della pastorizia in provincia di Basilicata e intorno ai mezzi di miglioramento (1861);

- Biografia di Francesco Paolo Gre-co;

- Parole di elogio sul feretro di Felice de Nigris;

- Relazione con appendice sul terre-moto di Basilicata del 1857;

- Biografia di Canio Basile;- In morte del Cantore Emanuele

Viggiani;- In morte di Niccolò Battista;- Elisa;- In morte della duchessa Alessan-

drina Malvezzi nata D’Avalos;

- I fratelli Bandiera della Signora Revoil Colet;

- La satira VII di Gio-venale;

- La chioma di Berenice di Catullo.

Bianco MicheleAvvocato - Deputato al Parlamento - Dirigente

del P.C.I. - Nacque a Miglionico nel 1896 e morì a Matera nel 1981; per l’occasione il Comune organizzò una solenne seduta straordinaria del Consi-glio, in cui i rappresentanti dei partiti ne esaltarono la figura e l’impegno politico e civile, espresso per decenni a fianco dei contadini, della gente povera, per la soluzione dei loro problemi.

Si laureò in Giurisprudenza presso l’Università di Napoli e nella città par-tenopea frequentò gli ambienti socialisti, collaborando alla redazione della rivista di Amedeo Bordiga “Il Prometeo”.

Fondò a Matera nel 1919 la prima Camera del Lavoro, insieme all’avvo-cato Leone e a Gorgoglione.

Nel 1921 partecipò alla scissione comunista di Livorno e subì durante il Fascismo il carcere e il confino in Sardegna, con Fausto Gullo; fu questi, divenuto in seguito Ministro, a nominare Bianco Commissario del Consorzio

Agrario. Nel secondo dopoguerra ricostituì il Partito Comunista e ne fu deputato dal 1948, per tre legisla-ture.

Scrive M. Mo-relli, a p. 316, nella Storia di Matera: “I Comunisti si strinsero

Michele Bianco

Page 8: Personaggi della storia materana

19

attorno al vecchio capo, l’avv. Mi-chele Bianco, seguito dagli antichi simpatizzanti e gregari e da accesi fascisti, che, per salvare la pelle e la paga, saltarono il fosso con non invidiabile disinvoltura”.

Il Comune gli ha dedicato una piazza nell’area che fu sede della fabbrica di laterizi di “Cappelluti”.

Blasi MicheleStudioso - Nacque nel 1853 e morì nel settembre 1933. Approfondì i vari campi della cultura, rivelandosi un profondo ricercatore e conoscitore di storia patria.

Bonacchi MarcelloEroe nazionale - Nacque a Toritto l’11 ottobre 1919 da Antonio e Anna Villone, Direttrice dell’asilo Amaricusa; morì eroicamente a Ponte Kimonico-Divarata (Cefalonia), al comando del 317° reg-gimento di fanteria, il 18 settembre 1943.

Trascorse i suoi anni di studio a Matera con il padre, docente di disegno nelle Scuole medie inferiori. Frequentò il liceo Duni e, secondo il preside Bruno, fu allievo modello.

Partecipò al secondo conflitto mon-diale, col grado di sottotenente e fece

parte del contingente italiano che presidia-va le isole greche.

A seguito de-gli eventi che ca-ratterizzarono il settembre 1943, era nella divisio-ne “Acqui” con i 525 ufficiali a

Cefalonia, per difendere quella terra dai tedeschi. Durante i tragici ed eroici scontri armati, si battè valorosamente e preferì la morte piuttosto che la resa al nemico. A Cefalonia infatti la divi-sione italiana, comandata dal generale Antonio Gandin, si rifiutò di cedere le armi e fu massacrata; le salme, fu-rono cosparse di benzina e bruciate, le fiamme dei roghi illuminarono le notti: Erano “i ragazzi della Acqui” che salivano in cielo.

A ricordo della sua gloriosa fine a Bonacchi fu conferita la medaglia d’oro al valore militare; il Comune di Matera gli ha dedicato una delle strade del rione Agna.

Si riporta la motivazione del conferi-mento alla sua memoria della medaglia d’oro:

“Giovanissimo ufficiale di comple-mento, animato da viva fede patriottica, subito dopo l’armistizio con decisione

Michele Blasi

Page 9: Personaggi della storia materana

20

e ardimento esemplari prodigava ogni sua attività nella lotta contro i tedeschi cui era impegnato il proprio reparto, di-stinguendosi in disperate circostanze per costante dedizione, iniziativa e coraggio. In epico, impari combattimento, alla testa del suo plotone che aveva saputo trascinare con l’esempio e la parola, mortalmente colpito al petto non si dava per vinto e, pistola in pugno, incitava col gesto gli uomini al combattimento, finchè nuovamente colpito al capo trovava la forza di scagliare contro l’avversario la ormai inutile e scarica pistola cadendo col volto rivolto verso il nemico e il braccio destro teso quasi ad indicare ai suoi uomini anche da morto la via da seguire”.

Il suo comandante di battaglione, scrivendo alla mamma per annunziarle la morte del figlio, annotò: “Le sia di con-forto il sapere che il suo Marcello fu uno dei pochi, che solo per il sentimento del dovere, solo per mantenere la parola data, ha donato la Sua vita, raro esempio in quei torpidi giorni che seguirono l’8 settembre 1943. Che il Suo sacrificio possa essere utile alla nostra Italia”.

Bracco EleonoraArcheologa - Di-rettrice del Museo Ridola - Nacque a

Torino il 27 ottobre 1905 e morì a Roma il 10 marzo 1977.

Diresse per decenni il museo Ridola e operò con il gruppo di studio Olivettiano che, insediatosi a Matera negli anni ’50, formulò un progetto urbanistico volto a trasferire gli abitanti dei Sassi in aree appositamente scelte.

Nel 1933 fu assegnata a Matera alla direzione del Regio Museo. Con la sua venuta l’istituzione assunse una diversa determinazione in ordine alla ricerca, alla tutela e alla valorizzazione del prezioso materiale.

Dal 1947 al 1957 diresse scavi arche-ologici in contrada Purgatorio Vecchio a Matera, a Montescaglioso e nell’agro di Picciano, che portarono al rinvenimento di reperti dell’età greca, databili tra la fine del IV secolo e III secolo a.C.. Di grande importanza anche i rinvenimenti di origine longobarda scoperti nella ne-

cropoli dell’alto-medioevo in Piazza San Francesco.

Effettuò scavi anche a Calle nella zona di Tricarico, dove rinven-ne elementi utili per lo studio dell’età romana e alto medioevo. Insieme al pittore Ugo Annone, curò la pubblicazione del volume: “Arte di

Marcello Bonacchi

Page 10: Personaggi della storia materana

21

4. Numerose le relazioni che inviò all’Accademia dei Lincei:- “Rinvenimenti di età varia in località Ospedale Vecchio, in “Notizie Scavi… “ del 1935.- “Matera. Rinvenimento di un sepolcro di età greca nel Sasso Caveoso” del 1936.- “Rinvenimento di una tomba di età barbarica” del 1949.- “Una necropoli nei bassi tempi” del 1950.

Pastori”, avvalendosi del materiale repe-rito tra i “solitari delle Murge” e attual-mente conservato nel Museo materano.4 Nel 1961 la dottoressa Eleonora Bracco si trasferì a Roma, ritornando di tanto in tanto a Matera, per motivi nostalgici e per avvalorare con la sua presenza alcuni importanti avvenimenti.

Una figura quella della Bracco, di notevole spessore culturale e di una singolare grandezza morale.

Il Comune le ha dedicato una strada nei pressi del Museo.

Brancaccio Antonio Maria Arcivescovo - Nacque da nobile famiglia napoletana e morì a Matera il 1722. Fu

nominato Arcivescovo della diocesi materana il 17 giugno 1703 e prese possesso della sede nel dicembre dello stesso anno. Rivelò grande sen-sibilità verso i problemi della popolazione. Nel

1706 fu nominato Cavaliere Geroso-limitano e assegnato alla Santa Sede di Roma, come Assistente al Soglio Pontificio.

Restaurò molte chiese e fu com-mittente degli affreschi che ornano il soffitto del “salone degli stemmi” dell’Arcivescovado (1719), in cui sono rappresentati, in alto, i Santi Protettori di Matera e Acerenza e le sei sedi suf-fraganee (Potenza, Venosa, Tricarico, Tursi, Gravina e Altamura); in basso, sono riprodotti i paesi che componevano la Diocesi, distinti in centri della marina e centri della montagna. Sono anche dipinti gli Arcivescovi, da Giovanni I che resse la diocesi materana nel 964 a Monsignor Carafa della Roccella. I di-

Eleonora Bracco

Page 11: Personaggi della storia materana

22

pinti potrebbero essere stati realizzati dal Conversi, valente artista del Settecento, autore di importanti opere.

Promosse la costruzione delle chiese di Santa Chiara e di San Rocco, con an-nesso il convento dei Riformati; in Cat-tedrale dispose il rifacimento del soffitto ligneo; integrò e rinnovò gli arredi sacri, gli altari e la cappella di San Gaetano; donò ancora un gregge di pecore i cui proventi furono destinati ai sacerdoti poveri, in cambio della loro partecipa-zione alle funzioni presso l’altare della Bruna; dotò infine la chiesa di un nuovo organo. Tra i meriti del dinamico Arcive-scovo, quello di aver dato vita al “Monte Frumentario” nel 1722, con un deposito di 1003 tomoli di grano che prestava ai contadini in difficoltà, richiedendo un piccolo interesse di mezzo stoppello di grano a tomolo: l’iniziativa fu utile a sottrarre i contadini dallo strozzinaggio degli usurai. Con un testamento del 15 dicembre 1722, infine, lasciò in eredità

alla Cappella della Bruna la cospicua somma di 10.000 ducati.

Nella Cattedrale da lui restaurata e imbarocchita, per l’erezione del Monte Frumentario e per aver fondato la cap-pella di San Gaetano, gli furono dedicate le seguenti memorie:

ISANCTUM/TEMPLUM TUUM

DOMINE/MIRABILE IN AEQUITATE/ANTONIUS MARIA BRANCATIUS/ARCHIEPISCOPUS MATHERANUS/

PIA MUNIFICENTIA REDDIDIT/AN. DOM. MDCCXVIII./

IID.O.M.

ANTONIO MARIAE BRANCACIO/ARCHIEPISCOPO MATHERANO ET

ACHERUNTINO/EQUITI HEROSOLIMYTANO REGIOQUE CONSILIARIO/A CLEMENTE XI/

AD EPISCOPI ASSISTENTIS ET PRAE-LATI DOMESTICI/

GLORIAM EVECTO/ NOBILITATE MUNIFICENTIA CLEMENTIA

BRANCACCIOArmA: Di azzurro a quattro branche di leone di oro, divise da un palo d’argento caricato da tre aquile di rosso al volo variegato.DimorA: Napoli e Roma.Una delle più antiche famiglie del patriziato napoletano; se ne trovano memorie sin da molto tempo prima della costituzione della monarchia.

Page 12: Personaggi della storia materana

23

COSPICUO/METROPOLITANAE HUIUS ECCLE SIAE BENEFACTORI MAXIME/QUOD/APOSTOLICO DI-

PLOMATE/OPE LABORE PATROCINIO/ROCHETO ET CAP-

PA MAGNA ARMELLINIS OPERTA/ DIGNITATES ET CANONICORUM

COLLEGIUM/IMMORTALI PROVIDENTIA/BENEFICIATOS AL-

MUTIA/ANNO MDCCXV/ DECORAVIT/TANTI BENEFICII

MEMORES/DIGNITATES CANONICI BENEFICIATES/LAPIDEM HUNC/

AETERNAE GRATITUDINIS TESTES/ P.P.

Calabrese AngelicoScultore - Fu un religioso appartenente alla Congregazione dei Frati “Bigi” della Carità. Al secolo “Pasquale”.

Nacque a Matera nel febbraio 1852 e morì a Casoria il 6 luglio 1926. Ope-rò molto in Roma e nelle chiese del suo Ordine; fu artista di valore, le cui opere sono presenti in varie città e in particolare a Matera, nella chiesa di San Francesco da Paola (un pulpito in noce, con preziosi intagli) e nella parrocchia di San Giovanni Batti-sta, dove è esposta una bellissima Pietà, con le statue lignee della Vergi-ne che esprime nel volto l’atroce dolore e quella del Cristo deposto dalla Croce, segnato dalla morte; Angelico Calabrese

un’opera di spettacolare drammaticità, del 1890.

Calculli FrancescoColonnello - Nacque a Matera il 25 novembre 1895. Frequentò il Liceo materano, ma interruppe gli studi perchè richiamato alle armi nella I guerra mon-diale. Fu ferito due volte e per il valore dimostrato gli fu conferita la medaglia d’argento. Fu presidente dell’Istituto Case Popolari per otto anni e respon-sabile per oltre venti anni della Banca Popolare, un Istituto finanziario di antica memoria locale. Rivestì anche l’incarico di Commissario Prefettizio dal 15 feb-braio 1945 al 24 settembre 1946.

Morì il 21 novembre 1988.