periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le...

52
periodico Omologato DCOER1519 25 OTTOBRE 2019 // N.09 // ANNO 26 // 2 € // POSTE ITALIANE S.p.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/94 N° 46), ART. 1, COMMA 1, DCB PADOVA - CONTIENE I.P. OTTOBRE Le giornate di CI.TE.MO.S. hanno ribadito che le eco-tecnologie crescono in ogni settore. E sta a tutti - istituzioni, imprese, cittadini - adottare sempre più quel tipo di innovazione che fa convivere meglio sviluppo e ambiente

Transcript of periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le...

Page 1: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

periodico

OmologatoDCOER1519

25 O

TT

OB

RE

201

9 //

N.0

9 //

AN

NO

26

// 2

€ /

/ P

OS

TE

ITA

LIA

NE

S.p

.A.

- S

PE

DIZ

ION

E I

N A

BB

ON

AM

EN

TO

PO

STA

LE

D.L

. 35

3/20

03 (

CO

NV.

IN

L.

27/0

2/94

46),

AR

T. 1

, C

OM

MA

1,

DC

B P

AD

OVA

- C

ON

TIE

NE

I.P

.

OTTOBRE

Le giornate di CI.TE.MO.S. hanno ribadito che le eco-tecnologie crescono in ogni settore.

E sta a tutti - istituzioni, imprese, cittadini - adottare sempre più quel tipo di innovazione

che fa convivere meglio sviluppo e ambiente

Page 2: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

VICENZA, 4 DICEMBRE 2019

In collaborazione con

Roadshow per l’internazionalizzazione

con le PMI verso i mercati esteriITALIA PER LE IMPRESE

Per far crescere le imprese italiane nel mondo

Il Roadshow Italia per le Imprese è un’iniziativa nata per affiancare le PMI che intendano individuare nuove opportunità di affari legate all’internazionalizzazione e affrontare la sfida nei mercati mondiali.La tappa di Vicenza è organizzata da ICE-Agenzia in collaborazione con Confartigianato Vicenza e la Regione del Veneto, partner territoriali dell'iniziativa.

9:15 - 11:00 sessione seminariale aperta dai partner territoriali, con relatori di Prometeia, del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, delle Agenzie pubbliche ICE e SACE SIMEST che illustrano gli scenari internazionali, gli strumenti e le strategie a sostegno delle imprese sui mercati globali.

11:00 - 16:00 gli imprenditori possono richiedere incontri individuali con i rappresentanti delle istituzioni e delle organizzazioni imprenditoriali presenti per approfondire le opportunità di internazionalizzazione ed elaborare una strategia di mercato personalizzata.La partecipazione è riservata alle imprese ed è gratuita. Le aziende che prenderanno parte alla manifestazione beneficeranno di condizioni agevolate riguardo i servizi di ICE-Agenzia.Il Roadshow è un'iniziativa promossa dalla Cabina di Regia per l'Italia Internazionale e sostenuta dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Per informazioni e adesioni: www.roadshow.ice.it/it/eventi/vicenza

Golf Hotel VicenzaVia Carpaneda, 5 - 36051 Creazzo (VI)

Partner Territoriali Sponsor Territoriale

In Collaborazione con

CAMERA DI COMMERCIO DI VICENZA

ITA

LY

Page 3: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

6 La mobilità elettrica è in piena evoluzione7 Crescono i comportamenti “eco-virtuosi” ma l’ambiente esige maggiori investimenti8 Auto ibride ed elettriche, nel Vicentino

aumentano9 _1 Aria pulita e tecnologie

“abilitanti” le s�de del futuro a partire da oggi11 I dati “leggono” il cambiamento climatico e ci aiutano a creare politiche sostenibili13 Ecco dove nascono i robot utili all’uomo (e ispirati alla natura)

14 L’innovazione a misura d’impresa: accordo tra IIT e Confartigianato15 _2 Auto, bici, monopattino: tanti modi di “muoversi”19 _3 Millennials alla guida

4

Il “dialogo” tra l’uomo e la macchina è stato uno dei tanti temi sviluppati nel corso del festival CI.TE.MO.S. di quest’anno, che ancora una volta ha riunito a Vicenza pubblico ed esperti per aprire una �nestra non solo sulla mobilità sostenibile, ma anche sul futuro a tutto campo. Quel che ne è emerso, è che oggi le tecnologie per riuscire a far stare insieme sviluppo e ambiente ci sono e vanno usate, con più decisione rispetto al passato (qui entrano in campo anche le scelte politiche).E quando si parla di “usare” le macchine signi�ca intenderle come strumenti, che l’uomo ha creato con la sua intelligenza per migliorare la vita, non per aprire chissà quali scenari fantascienti�ci in cui presto vivremo in un mondo dominato dai robot. Tutt’altro. I robot possono eseguire mansioni faticose o pericolose, sono utili nelle sale operatorie come nei meccanismi di un’auto. Sottraggono spesso il “peggio” del lavoro e non lo rubano a chi li deve guidare, manutenere, sviluppare. L’esame di maturità cui siamo chiamati, dunque, è anche quello di credere in noi, nella nostra sensibilità, nella nostra creatività: tutte cose che i robot non potranno mai possedere.

QUESTO MESE IN COPERTINAperiodico

OmologatoDCOER1519

25 O

TT

OB

RE

201

9 //

N.0

9 //

AN

NO

26

// 2

€ /

/ P

OS

TE

ITA

LIA

NE

S.p

.A.

- S

PE

DIZ

ION

E I

N A

BB

ON

AM

EN

TO

PO

STA

LE

D.L

. 35

3/20

03 (

CO

NV.

IN

L.

27/0

2/94

46),

AR

T. 1

, C

OM

MA

1,

DC

B P

AD

OVA

- C

ON

TIE

NE

I.P

.

OTTOBRE

Le giornate di CI.TE.MO.S. hanno ribadito che le eco-tecnologie crescono in ogni settore.

E sta a tutti - istituzioni, imprese, cittadini - adottare sempre più quel tipo di innovazione

che fa convivere meglio sviluppo e ambiente

IN TEMA

Direttore responsabile: Antonio StefaniIn redazione: Stefano Rossi, Valentina CelsanContributi multimedia: Vito TrapaniCoordinamento editoriale: Stefano BaroniSede: via Fermi, 134 - 36100 Vicenza - 0444 392300stampa@confartigianatovicenza.itwww.confartigianatovicenza.itEditrice: CESAR srl, via Fermi, 201 - 36100 Vicenza

Presidente del Consiglio di Amministrazione:Carlo Pellegrino

Impaginazione e gra�ca: Studio VezzaroStampa: Centro Stampa Editoriale srlGrisignano di Zocco (VI) Pubblicità: RasottoBorgo S. Lucia, 51 - 36100 Vicenza - 0444 301628

Registrazione al Tribunale di Vicenza n° 788 del 17/12/1993N. ROC 3894Poste Italiane S.p.A.Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Padova

Questo numero è stato stampato e di¤uso in 23.000 copie

FAREIMPRESAPeriodico economico mensile

Hanno collaborato a questo numero:Carlotta Andracco, Gianluca Barausse, Chrisitan Caleari, Nicola Carrarini, Valter Fabris, Sandra Fontana, Giovanni Giuliari, Alessandra Matteazzi, Sabrina Nicoli, Paolo Pedersini, Matteo Pisanu, Valentina Saccarola, Marco Sandonà, Andrea Saviane, Valentino Varotto, Federica Vencato

Opportunità21 Il 4 dicembre “Italia per le Imprese” apre una �nestra sui mercati esteri22 Migliorare rapidamente con percorso

“Ungrade”23 La parola all’esperto. Gianni Adamoli.

Linkedin, strumento veloce per far crescere il business

L'Ospite26 Matteo Zambon. Il petrolio del futuro? I dati (e la loro analisi)

Tra scuola e lavoro29 Al “Lampertico” di Vicenza nasce un corso per nuovi tecnici della produzione orafa31 Territorio e prodotti, ecco come “presentarli”31 Villa Fabris sempre più internazionale

Quando l’azienda è donna32 Le imprenditrici aumentano, i problemi non diminuiscono

Cre-azioni e Territori35 “Beauty Meeting 2019” in Fiera a Vicenza: alla ricerca della bellezza sostenibile

36 Il grazie agli artigiani “trentennali” di Arzignano e Montecchio Maggiore

36 Bassano. Il Premio “Mechilli” aiuta l’impegno degli studenti37 Riecco i cesti natalizi genuini e solidali38 Alla antica “Fiera del Soco” di Grisignano

imprese e persone si incontrano sempre

3 Editoriale "Sostenibilità" non è uno slogan, ma questione di scelte di Agostino Bonomo

Società39 Appalti pubblici: per le Ipab ecco la

formazione del Cesar41 Non autosu«cienza”: l’Anap tiene a Vicenza il suo convegno regionale42 A �anco dei bambini di Chernobyl in vacanza nella Valle del Chiampo

Cultura43 Al Museo del Gioiello i preziosi di Salvador Dalì

44 Prosa, Danza, Musica & C. al Comunale di Vicenza46 Il teatro a ̄ iene festeggia i 40 anni47 Arte e Ceramica in mostra a sostegno delle donne

Documenti48 “Pianeta Casa”: nuove s�de ma anche nuove opportunità

SOMMARI

OLe giornate di CI.TE.MO.S. hanno ribadito che le eco-tecnologie crescono in ogni settore.E �a a tutti - i�ituzioni, imprese, cittadini -adottare sempre più quel tipo di innovazioneche fa convivere meglio sviluppo e ambiente

SOMMARI

in vacanza nella Valle del Chiampo

Al Museo del Gioiello i preziosi di Salvador Dalì

Prosa, Danza, Musica & C. al Comunale di VicenzaIl teatro a ̄ iene festeggia

Page 4: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo
Page 5: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

editoriale

≈ Fo

to. T

omm

y Ila

i

di Agostino Bonomo presidente Confartigianato Imprese Vicenza

Sostenibilità e tecnologia, un’accoppiata che guide-rà il prossimo futuro: è questo il messaggio emerso in tutti gli incontri del nutrito calendario di CI.TE.MO.S., il festival imperniato su “Città, Tecnologia, Mobilità Sostenibile” che ha portato a Vicenza per-sonaggi di caratura internazionale che hanno sapu-to unire lo stato del presente, la memoria del passa-to e le prospettive future nell’ottica di un benessere sempre più “necessario”: quello dell’ambiente in cui viviamo. Un ambiente a rischio, ma migliorabile proprio grazie alle moderne tecnologie, sempre più di¤use. Non a caso, il �lo conduttore del festival di quest’anno era “Mobilità sostenibile e possibile nell’era dei robot” e anche per questo, durante le giornate organizzate assieme al Comune di Vicen-za e alla Confartigianato nazionale, abbiamo pro-posto momenti di dibattito aperti a tutti e dedica-ti a tutti: dagli studenti delle medie a quelli delle superiori, dagli amministratori ai privati cittadini, dai professionisti alle piccole imprese, intrecciando società, cultura ed economia. Come ha ricordato Cesare Fumagalli, il segretario nazionale di Confartigianato, oggi “non è più tem-po di politiche settoriali”: non si può più, quindi, parlare “solo” di ambiente, o “solo” di mobilità, o “solo” di tecnologie, perché tutti questi temi sono a tal punto interconnessi che sarebbe anacronistico e inutile a¤rontarne solo uno e tralasciare gli altri. In questo senso si spiega la vastità dei temi di que-sto festival, che da tre anni stiamo promuovendo come Confartigianato vicentina dopo che già nel 2010 avevamo lanciato il progetto “Futuro Elet-trizzante”, coinvolgendo i Comuni in un primo impegno concreto per la mobilità sostenibile. Anche in questo sta il ruolo della nostra realtà as-sociativa come “soggetto sociale” e come voce im-prenditoriale. In primo luogo perché quello della mobilità è un tema che interessa molte delle nostre aziende: non solo quelle della �liera-auto, ma tutte

quelle che operano in tratti medio-brevi indipen-dentemente dal comparto di attività; allargando il discorso, ecco ambiti quali l’edilizia sostenibile (privata e pubblica), passando per l’Economia Cir-colare, gli appalti a chilometro zero, le problema-tiche legate al consumo del suolo e ai capannoni dismessi, �no alla robotica applicata per lavori pe-santi e delicati, e a quella “assistiva”. Sono questi i temi che stiamo approfondendo e portando avan-ti anche nelle sedi istituzionali, temi che a questo punto non riguardano questo o quel settore, ma la piccola impresa e la comunità nel suo complesso.Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo se il prezzo da pagare è la devastazione del territorio, dell’aria, dell’acqua. Compito di un’associazione di imprese è anche quello di indicare strade diverse, alle qua-li le stesse imprese possono contribuire con nuo-ve idee, nuovi prodotti, facendo della necessità di cambiamento un’opportunità di business. Sono stati questi, a grandi linee, gli argomenti che CI.TE.MO.S. ha proposto in nove giorni con una ventina di eventi, coinvolgendo più di duemi-la persone (di cui 70% giovani) tra cittadini, im-prenditori, pubbliche amministrazioni e imprese. E ne è uscita una articolata serie di considerazioni sulla “sostenibilità” intesa non solo dal punto di vista della mobilità, ma anche ambientale, sociale ed economica: non tanto per inseguire slogan alla moda, ma per stimolare la ri´essione su quanto e come agiamo e agiremo quotidianamente, nel con-creto. La gran parte dei relatori ha sottolineato, nei vari interventi, i vantaggi delle moderne tecnologie, il loro divenire e il loro utilizzo come “fattore abili-tante” per tutti, cittadini e aziende. In tale contesto si collocano anche l’intesa che abbiamo sottoscritto con l’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) di Geno-va, gli incontri che hanno a¤rontato le nuove fron-tiere della mobilità, analizzato l’uso dell’auto tra le

nuove generazioni, il racconto di esperienze inter-nazionali relative alla micro-mobilità urbana, come ad esempio la testimonianza portata dai relatori della Skolkovo Foundation di Mosca sull’utilizzo dei monopattini negli spostamenti urbani. E bisogna pure sapere che parlare serve, ma non basta: le aziende hanno bisogno di sostegni, anche economici, per innovare la produzione o per comu-nicare ai loro clienti un impegno sociale che non è mero “spot”, ma frutto di responsabilità civica. Un altro elemento di cambiamento sono i giovani nel mondo del lavoro: come ricordato da più di un esperto del corso del festival, l’attuale (e prossima) situazione poterà alla nascita di molte �gure pro-fessionali che oggi ancora non si conoscono, men-tre altre saranno destinate a essere dimenticate in un mondo in cui le “scoperte” in ogni campo viag-giano e si di¤ondono a una velocità mai registrata prima. Scuola, aziende, politica e società civile, quindi, non possono più pensare di agire separatamente o attendere che altri facciano il primo passo, così come CI.TE.MO.S. ha ribadito l’importanza dei “corpi sociali intermedi”, ovvero di quelle realtà as-sociative e imprenditoriali che possono portare la loro concreta esperienza al mondo politico. Perché, alla �ne, è una questione di scelte: quelle politiche e quindi pubbliche - attraverso sistemi incentivanti (pure �scali, pure creditizi) a favore della compatibilità ambientale - e quelle private, dai comportamenti individuali agli apporti delle categorie. Le tecnologie ci sono e vanno usate, sono al nostro servizio e sono sempre più “democratiche”, cioè ac-cessibili tanto al cittadino quanto alle imprese. Ma le tecnologie, come ci ricorderà anche il prof. Fe-derico Faggin alla prossima Assemblea dei Soci di Confartigianato Vicenza, hanno sempre bisogno di un elemento irrinunciabile: quello umano. La sua mente, la sua sensibilità, la sua responsabilità.

EDITO

RIALE

“SOSTENIBILITÀ” NON È UNO SLOGAN, MA QUESTIONE DI SCELTE

Page 6: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

Le giornate di CI.TE.MO.S. hanno ribadito che le eco-tecnologie crescono in ogni settore.

E sta a tutti - istituzioni, imprese, cittadini - adottare sempre più quel tipo di innovazione che fa convivere meglio

sviluppo e ambiente

IN TEMA

4 FAREIMPRESA OTT/19

CI.TE.MO.S., il festival nazionale ideato da Confartigianato Imprese Vicenza, co-orga-nizzato con il Comune di Vicenza e la Con-fartigianato nazionale, ha proposto in nove giorni una ventina di eventi, coinvolgendo più di 2000 persone (di cui 70% giovani). Sul filo conduttore del tema prescelto, ovvero “Mobilità sostenibile e possibile nell’era dei robot”, il festival ha proposto a cittadini, imprenditori, pubbliche ammi-nistrazioni, giovani generazioni, una arti-colata serie di considerazioni sulla “soste-nibilità” intesa non solo dal punto di vista della mobilità stradale, ma anche di quello ambientale, sociale ed economico. Insom-ma, una riflessione di quanto e come agia-mo (e agiremo) quotidianamente. E la gran parte dei relatori ha sottolineato i vantaggi delle moderne tecnologie, il loro continuo divenire e l’utilizzo come “fattore abilitan-te” per tutti, cittadini e imprese. Partendo poi dalla constatazione (supportata dai dati) che per i giovani l’auto non rappresenta più

uno “status symbol” ma solo un mezzo per spostarsi, e che per il 90% del tempo le auto restano parcheggiate, stanno nascendo re-altà che offrono soluzioni di condivisione dei mezzi (auto, bici, monopattini, overboard): una modalità che consente all’utente di non affrontare i costi dell’acquisto, ma di optare per soluzioni ‘pay per use’, una sorta di af-fitto per l’uso. “Analoghe soluzioni potrebbero essere adottate anche per i mezzi di trasporto che utilizzano ogni giorno gli artigiani – ha suggerito il presidente di Confartigianato Vicenza e Veneto, Agostino Bonomo-. La condivisione di un mezzo ha bisogno di piat-taforme informatiche, ma soprattutto di un cambio culturale anche in noi imprenditori. Prendiamo il caso di un panettiere. Dopo le consegne mattutine, il furgone che viene riutilizzato 24 ore dopo, ovvero la mattina successiva. Perché allora non metterlo a disposizione di altri colleghi dello stesso settore merceologico con esigenze simili,

come ad esempio un pasticcere, o un ser-vizio di catering? Soluzioni di questo tipo potrebbero poi essere applicabili ad altre categorie come la meccanica, la manuten-zione, la moda. Bisogna approfondire i biso-gni di mobilità ancor prima di pensare alla strutturazione di un servizio condivisione dei mezzi, ma sono certo che spazi se ne possono trovare”. Intanto, di sicuro sappiamo che la mobilità sostenibile è uno dei “driver” per orienta-re l'economia italiana verso un modello di sviluppo più rispettoso dell’ambiente. Muo-vere merci e persone impegna oggi un ter-zo (32%) dei consumi di energia dell'intera economia e il 70% dei consumi di petrolio. La filiera della mobilità sostenibile, sul lato dell’offerta, intreccia produzione e servizi, con una rilevante presenza di piccola im-presa. Ad esempio in Veneto, nei settori di produzione di mezzi di trasporto, commer-cio e manutenzione autoveicoli, trasporto persone e merci e logistica, operano 21.527

Page 7: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

Le giornate di CI.TE.MO.S. hanno ribadito che le eco-tecnologie crescono in ogni settore.

E sta a tutti - istituzioni, imprese, cittadini - adottare sempre più quel tipo di innovazione che fa convivere meglio

sviluppo e ambiente

IN TEMA

FAREIMPRESA OTT/19 5

imprese con 77.990 addetti, pari al 63,7% dell'intera filiera della mobilità; il peso maggiore si riscontra nelle piccole imprese della manutenzione di autoveicoli e autotra-sporto merci, settori con un’alta presenza di imprese artigiane. In provincia di Vicenza, sono 3.556 imprese le imprese della mobi-lità, con 12.966 addetti, pari al 66, 7%, i due terzi dell'occupazione dell'intera filiera.Sul lato della domanda, la spesa delle fami-glie per trasporto ammonta a 91,5 miliardi di euro, per il 44% centrata su carburanti e per il 29,5% su acquisto mezzi trasporto. In Veneto la spesa media per famiglia per trasporti è del 12,6% superiore alla media nazionale e vale complessivamente 8,2 mi-liardi di euro, di cui 1,4 miliardi di euro nella provincia di Vicenza.Dopo famiglie e imprese, il terzo attore dell’economia italiana è lo Stato, che in re-lazione all’ambiente preleva molto e spen-de relativamente poco. Secondo gli ultimi dati disponibili al 2017, la tassazione am-

bientale è pari al 3,3% del PIL, ampiamen-te al di sopra del 2,4% della media UE. Sul fronte della spesa pubblica la protezione dell’ambiente è solo lo 0,9% del PIL e rap-presenta meno del due per cento dell’intera spesa pubblica che, lo ricordiamo, è pari al 48,8% del PIL.Ovvio che, da questo punto di vista, c’è pa-recchio da migliorare. Anche perché il ta-glio ai sussidi dannosi per l'ambiente pre-visto dalla prossima manovra di bilancio in-nalzerà di 0,1 punti di PIL il prelievo fiscale; senza un intervento armonizzato in Unione Europea, lo “spread” della tassazione am-bientale tra l’Italia e la UE a 28 salirebbe a 1 punto di PIL, arrivando a 17.749 milioni di euro.Sul lato invece della spesa per l’ambien-te, il preannunciato “Green New Deal” che sarà varato con la prossima legge di bilan-cio dovrebbe portare maggiori investimenti per circa 3,5 miliardi all'anno nei prossimi quindici anni: 0,2 punti di PIL. E una nuova

politica del credito favorirebbe proprio le piccole imprese. Difatti, un recente inter-vento del Governatore della Banca d’Italia ha evidenziato una nuova strategia di inve-stimento della Banca centrale che integra i fattori ambientali, sociali e di governan-ce nella gestione del proprio portafoglio azionario; rispetto alla composizione del vecchio portafoglio, le nuove partecipa-zioni sono caratterizzate dal 23% in meno di emissioni di gas serra, dal 30% in meno di consumi di energia e dal 17% in meno di consumi di acqua. Ecco: una valutazione del merito di credito alle imprese che prenda in considerazione i fattori ambientali, quali le emissioni per addetto, potrebbe sostenere i prestiti proprio alle piccole imprese, dato che nei settori manifatturieri dove è più alta la quota di occupati nelle micro e piccole imprese, le emissioni di CO2 per occupato sono solo il 30,8% di quelle prodotte nei re-stanti settori manifatturieri.

Page 8: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

6 FAREIMPRESA OTT/19

Fabio Massimo Frattale Mascioli, docente di Teoria dei Circuiti all’Università La Sapienza di Roma, responsabile scientifico di CI.TE.MO.S. 2019

e del POMOS (Polo per la Mobilità Sostenibile), in questo suo intervento segnala la diffusione di veicoli sempre più competitivi con gli equivalenti termici:

“Un cammino che probabilmente determinerà la fine di questi ultimi, come avvenne quando comparvero i primi televisori a schermo piatto che hanno

progressivamente sostituito quelli a tubo catodico”

LA MOBILITÀ ELETTRICA è in piena evoluzione

esigenza di ricariche sempre più veloci e quindi con potenze in gioco sempre più alte. Le prime stazioni rapide in corrente continua di qualche anno fa, riservate a pochissimi modelli di auto, con una potenza massima di 50 kW, sembravano una specie di miracolo, consentendo la ricarica di una “city car” in circa mezz’ora. Ora gli obiettivi si spingono sempre più in alto, poiché all’orizzonte si a�acciano veicoli con quantità d’energia a bor-do sempre più alta per avere autonomie compa-rabili con veicoli termici di eguale classe. Dai primi “serbatoi” che contenevano meno di 20 kWh, consentendo autonomie di poco più di 100 Km, le berlinette elettriche più attuali hanno almeno 40 kWh, se non 60, per percorrenze che superano i 400 Km, rendendosi appetibili come prima macchina e non come seconda o terza. Per ottenere questi risultati, sono migliorate tantis-simo le tecnologie delle batterie, quasi sempre al litio, ma anche dei dispositivi elettronici di po-tenza, compresi i sistemi di ricarica. I cavi elettrici calati dal balcone sono un ricordo lontano, e gli standard di ricarica sono sempre più sicuri e per-formanti. Il prossimo futuro sembra in gran parte tracciato. Il complessivo miglioramento tecnolo-gico, dovuto soprattutto ai grandi investimenti

Non sono passati tanti anni da quando gli eventi dedicati alla mobilità sostenibile, e in particolare a quella elettrica, avevano l’aria tipica dei raduni di “fans” di qualche serie di fantascienza. Ricordo quando a Klagenfurt, poco più di dieci anni fa, partecipammo al giro del Wörthersee con mezzi ibridi ed elettrici, molti prototipali, compreso un autobus che sarebbe entrato in servizio per il TPL di Roma. Ad ogni tappa, tutti i possessori locali di auto elettrica si precipita-vano a incontrarci, e non era raro vedere i cavi elettrici calare dai balconi delle case a ricaricare alcune rarissime auto “di serie” di allora, e diversi trabiccoli di costruzione incerta e arrangiata. La maggior parte avevano a bordo batterie al piom-bo, sia acido che gel. Le tecnologie alternative al piombo comprendevano il nichel cadmio, il nichel-metal-idruro, gli accumulatori al sodio e naturalmente le batterie al litio, nelle diverse va-rianti. Per le “emozioni sensazionali” ci si doveva accontentare, ma l’attenzione e l’interesse per le diverse soluzioni tecnologiche era altissimo. Da subito, s’era capito che il sistema d’accumu-lo e la gestione della ricarica sarebbero stati gli elementi fondamentali per l’auspicato successo dell’auto elettrica. Le ibride sembravano risentire meno del problema, avendo comunque a bordo un motore termico. Si pensava anche che la s�da tecnologica avrebbe dato impulso a un nuovo comparto industriale. Interesse molto alto per le PMI (Piccole e Medie Imprese). Molte cose sono andate come previsto, con qual-che delusione e qualche sorpresa. In ogni caso, come sensazione di�usa, il mondo della mobilità sostenibile è cambiato tantissimo ed è giunto a un livello di maturità senza paragoni rispetto a quegli anni, pur avendo perso un po’ del fasci-no del “pionierismo”. Le grandi case, non senza tentennamenti, stanno investendo tanto nel set-tore e le auto elettriche circolano con una certa densità nelle nostre strade, in alcuni Paesi più che in altri (come il nostro). La mobilità elettrica ha trainato anche l’evoluzione tecnologica del-le infrastrutture energetiche, vista la crescente

nella ricerca, permetterà la di�usione di veicoli sempre più competitivi con gli equivalenti termi-ci, in un cammino che probabilmente determi-nerà la �ne di questi ultimi, come avvenne quan-do comparvero sulla scena i primi televisori a schermo piatto che hanno progressivamente so-stituito quelli a tubo catodico. Ma saranno altret-tanto macroscopici i cambiamenti riguardanti i sistemi di produzione e distribuzione di energia elettrica, con un uso sempre maggiore di fonti rinnovabili e accumulo energetico stazionario. Non ho parlato di idrogeno, ma l’auto a idrogeno è comunque un veicolo elettrico e dal punto di vista energetico si aprirebbe un capitolo ulterio-re, che però non cambia la sensazione di stare all’interno di una transizione molto importante. Di fatto, le auto (ma non solo: la mobilità elet-trica si estende rapidamente alla nautica e sta proponendo soluzioni anche in aeronautica) en-trano a far parte di un sistema energetico di�uso e articolato, sempre più supportato da applica-zioni telematiche avanzate, non ultima la guida autonoma. Per i ricercatori, l’asticella si sposta sempre più in alto, con un occhio sempre più attento all’utilizzo di nuovi materiali per permet-tere il raggiungimento degli obiettivi più ambi-ziosi. Probabilmente, tutto questo per gli utenti smaliziati è già noto, ma un giro tra gli splendidi palazzi e le piazze di Vicenza durante il CITEMOS avrà potuto comunque costituire esperienza di grande interesse. Per i prototipi presenti e le ulti-me novità che si sono potuti ammirare, per i temi a�rontati (dalla micromobilità ai modelli socio-economici, passando attraverso le innovazioni tecnologiche e di sistema), per le opportunità di impresa. Su quest'ultimo punto spendo una considerazio-ne: CITEMOS nasce con il Dna degli artigiani, è cresciuto molto in questi anni, ha raggiunto im-portanza e visibilità molto alte, ma non si è mai snaturato e ha mantenuto con orgoglio le sue caratteristiche originali: una grande opportuni-tà per ispirare nuove idee, per aprire nuovi con-fronti, per far nascere nuove imprese.

intema

Page 9: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

7FAREIMPRESA OTT/19

intema

Crescono i comportamenti “Eco-Virtuosi”MA L’AMBIENTE ESIGE MAGGIORI INVESTIMENTI

L’analisi dei dati dell’ultima rilevazione di Euro-barometro evidenzia che in Italia poco più del-la metà dei cittadini italiani intervistati (52%) dichiara di aver intrapreso azioni personali per contribuire alla lotta al cambiamento climatico negli ultimi sei mesi, otto punti inferiore al 60% della media dell’Unione europea, ma con un aumento signi�cativo di 18 punti percentuali rispetto al 2017. Nel dettaglio delle azioni, si os-serva una maggiore propensione alla riduzione ri�uti e conferimento per il riciclo con il 68% (75% in UE), seguita da riduzione prodotti “usa e getta” con il 44% (62% in UE), dall’acquisto di elettro-domestici basato sul consumo energetico per il 39% (48% UE), dai trasporti alternativi (a piedi, in bici, con mezzi pubblici e car sharing) con il 19% (37% in UE), dall’isolamento della casa per ridurre il consumo energetico per il 13% (24% in UE) e dal passaggio a un fornitore di energia elettrica che o�re maggiore quantità di energia da fonti rinnovabili con il 10% (12% in UE).Le conseguenze dei cambiamenti climatici inte-ressano tutte le regioni del mondo, con aumento del livello dei mari, di�usione di precipitazioni e fenomeni meteorologici estremi, e l’impatto sull’economia è pesante. Alluvioni, smottamenti, tempeste, ondate di freddo, ondate di caldo, sic-cità e incendi boschivi hanno determinato costi economici nell’UE - tra il 1980 e il 2017 - per 425,7 miliardi di euro. Le perdite economiche da disa-stri legati al maltempo e alle modi�cazioni del clima cumulate dal 1980 in poi valgono in Italia 1.072 euro per abitante, il 25,8% in più degli 852 euro della media UE.Un rapporto dell’Ocse indica che l’aumento del-la temperatura di 1 °C porterebbe 109 delle 609 aree di stazioni sciistiche sull’arco alpino in Au-stria, Francia, Germania, Italia e Svizzera a per-dere la naturale a�dabilità nevosa, data da 30 cm di neve garantiti per 100 giorni all’anno. Con l’innalzamento di 2 °C perderebbero l’a�dabilità nevosa altre 96 aree sciistiche. Nell’Europa centro-meridionale sono più fre-quenti ondate di calore, incendi forestali e sic-

cità, mentre l’area del Mediterraneo si sta tra-sformando in una regione arida, vulnerabile per siccità e incendi boschivi, con e�etti pesanti sull’agricoltura e le imprese dell’agroalimentare. Nelle regioni del Centro e Mezzogiorno d’Italia si concentra il 63,1% del nostro sistema agroa-limentare, con 873 mila occupati. Nel 2018 il Mezzogiorno ha esportato 7,1 miliardi di euro di prodotti agroalimentari, che rappresentano il 15,3% dell’export non petrolifero delle regioni meridionali.Sono perciò indispensabili politiche degli inve-stimenti che prevengano e contrastino gli e�etti del cambiamento climatico sul territorio. L’anali-si dei dati dell’ultimo rapporto Ispra sul dissesto idrogeologico evidenzia che l’Italia è uno dei Paesi europei maggiormente interessati da feno-meni franosi, con 620.808 frane che interessano un’area di 23.700 kmq, pari al 7,9% del territorio nazionale. I cambiamenti climatici aumentano anche la probabilità di alluvioni: le aree a perico-losità idraulica medio-alta in Italia risultano pari al 12,5% della super�cie del territorio nazionale. Su questo fronte l’Italia presenta una situazione critica, presentando un rapporto tra investimenti pubblici sul PIL tra i più bassi dell’Unione Euro-pea. Dall’analisi dell’aggiornamento dei conti nazio-nali pubblicato recentemente dall’Istat si evi-denzia che gli investimenti pubblici nell’arco del triennio 2015-2018 sono scesi del 5,4%, pari a una minore spesa per 2,2 miliardi di euro. Gli in-vestimenti pubblici sono spiazzati da incrementi di spesa corrente: nel triennio in esame, infatti, si è assistito a un aumento della spesa corrente che, al netto degli interessi, sale del 4,9%, pari a un incremento di 34 miliardi di euro. La prossima manovra di bilancio dovrà perciò essere un’oc-casione per contrastare questa peculiarità ne-gativa del bilancio pubblico italiano, destinando maggiori risorse agli investimenti, da cui potrà derivare una maggiore crescita grazie al più ele-vato e�etto moltiplicatore sul PIL, come messo in evidenza dalle precedenti analisi.

La lotta al cambiamento climatico si combatte anche con piccoli gesti quotidiani individuali, però serve un maggiore impegno delle istituzioni nel sostenere

politiche che aiutino a prevenire situazioni pericolose (ad esempio frane e alluvioni) con relativi costi economici

IMPATTO ECOLOGICO NEGLI ACQUISTI DI CIBO18

5

6

16

12

12

24

37

62

75

48

6

7

8

10

13

19

44

68

39

INSTALLATO PANNELLI SOLARI

IMPIANTI CASA RIDUZIONE CONSUMO ENERGIA

AUTO A BASSO CONSUMO

SCELTA FORNITORE ENERGIA GREEN

INTERVENTO CASA PER RIDURRE CONSUMO ENERGIA

TRASPORTO ALTERNATIVO ALL'AUTO PRIVATA

RIDUZIONE PACKAGING PLASTICA ED ECCESSIVI

RIDUZIONE RIFIUTI

ELETTRODOMESTICO SCELTO PER EFFICIENZA ENERGIA

0 10 20 30 40 50 60 70 80

Azioni per contrastare il cambiamento climatico in Italia e Ue

Aprile 2019 - % sul totale, possibili più risposte - Elaborazione U�cio Studi Confartigianatao su dati Commissione europea

Ue 28 Italia

Page 10: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

8 FAREIMPRESA OTT/19

intema

Dai dati di un’indagine sul comparto delle quattro (e due) ruote emerge che la metà delle imprese della filiera appartiene al comparto artigiano, specie per aziende di riparazione e manutenzione. Nella nostra provincia una parte del parco auto è datata, però siamo primi in Veneto

per numero di veicoli “sostenibili” (e noni a livello nazionale).

AUTO IBRIDE ED ELETTRICHE, NEL VICENTINO AUMENTANOper autoveicoli e loro motori (+3,4%) e un calo del 29,4% della richiesta proveniente dai Paesi esteri di autoveicoli e del 22,2% di carrozzerie per auto-veicoli, rimorchi e semirimorchi. A fronte di un valore complessivo delle importa-zioni di 180 milioni di euro, il saldo commerciale risulta positivo per 51 milioni di euro. Nello speci-�co, il saldo è negativo di 58,8 milioni di euro per gli autoveicoli, e positivo di 5,6 milioni di euro per carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimor-chi e di 104,4 milioni di euro per parti e accessori.Negli ultimi dodici mesi, i primi tre mercati per va-lore dell’import di autoveicoli, carrozzerie e parti accessorie sono: Germania (57,8 milioni di euro, pari al 32,1% dell’export totale), Spagna (22,2 milioni, pari al 12,3% dell’export totale) e Tuni-sia (20,4 milioni di euro, pari al 11,3% dell’export totale). Rispetto ai dodici mesi precedenti (aprile 2017-marzo 2018), tra i primi dieci Paesi per valo-re delle importazioni registriamo incrementi più alti da Ungheria (+185,4%), Svezia (+136,3%), Ro-mania (+43,2%) e Francia (+39,9%) e decrementi più accentuati da Paesi Bassi (-22,0%), Germania (-12,7%) e Spagna (-10,9%). Mentre nello stesso periodo in esame i tre principali mercati per valo-re dell’export di autoveicoli, carrozzerie e parti ac-cessorie sono: Germania (65,0 milioni di euro, pari al 28,1% del totale export), Repubblica Ceca (25,0 milioni di euro pari al 10,8% del totale export) e Francia (15,4 milioni di euro pari al 6,7% del totale export). Rispetto ad aprile 2017-marzo 2018, osserviamo un decremento più accentuato delle esportazio-ni di autoveicoli verso Svizzera (-19,5%), Algeria (-18,9%) e Germania (-7,6%) e un aumento verso i mercati di Polonia (+37,2%), Spagna (+32,7%), Francia.

IMPATTO AMBIENTALE Il tra�co veicolare costituisce uno dei principali responsabili dell’inquinamento atmosferico.

La �liera dell’auto (composta da produzione, servizi e commercio, e comprensiva perciò del-la fabbricazione di autoveicoli, di carrozzerie, produzione parti e accessori, fabbricazione di motociclette, manutenzione e riparazione di autoveicoli) conta nella provincia di Vicenza 7.615 addetti, pari al 18,1% dei 42.159 presen-ti in tutta la regione. Complessivamente, nel-la �liera quasi nove addetti su dieci (88,8%), equivalenti a 6.762 persone, lavorano in im-prese con meno di 50 addetti. È quanto emerge dall’analisi sulla �liera condotta, in occasione del festival CI.TE.MO.S., dall’U�cio Studi della Confartigianato di Vicenza. Una fotogra�a del comparto, ma anche del comportamento dei vicentini.

I NUMERIAl secondo trimestre di quest’anno, in provincia di Vicenza sono 2.418 le imprese appartenenti alla �liera dell’auto. Di queste, il 96,5% sono im-prese dei servizi e del commercio, mentre solo il 3,5% si occupa di attività legate alla produzione. In particolare, nel dettaglio del comparto Servizi e Commercio, la quota maggiore di imprese, pari al 52,7% della �liera, è rappresentata dal settore della manutenzione e riparazione di autoveicoli, che conta 1.275 imprese. Rispetto allo stesso pe-riodo dello scorso anno, il numero di imprese della �liera registra un incremento dell’1%, determinato da un aumento dell’1% delle imprese di servizi e commercio e da un +3,7% delle imprese della pro-duzione.Nel 2017, ultimo dato Istat disponibile, nella pro-vincia berica gli addetti in imprese artigiane attive nella �liera dell’auto risultavano 3.658 e rappre-sentavano il 45,4% dell’occupazione complessiva del settore artigiano (a livello regionale 18.527, pari al 44% dell’occupazione nel settore).

IMPORT & EXPORTNegli ultimi dodici mesi, tra luglio 2018 e giugno 2019, le vendite vicentine di autoveicoli, carroz-zerie e parti accessorie verso i mercati esteri am-montano a 231 milioni di euro, in diminuzione del -8,1% rispetto al valore registrato nel periodo apri-le 2017-marzo 2018. Il 71,8% dell’export di questi prodotti è determina-to dalle vendite sui mercati oltre con�ne di parti e accessori per autoveicoli e loro motori, il 23,4% dalla vendita di autoveicoli e il 4,8% dalla vendita di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semiri-morchi.Nel corso del periodo in esame si osserva un incre-mento della domanda estera di parti e accessori

Le emissioni prodotte dal tra�co veicolare di-pendono per lo più dal tipo di combustibile e dall’anzianità del veicolo. I dati ACI relativi al par-co macchine circolante mostrano che nel 2018 oltre la metà (51,9%) è costituito da autovetture alimentate a benzina, numero in leggera �essio-ne (-0,2%) rispetto al 2017. Il 46,9% sono auto alimentate a gasolio, in salita del 2,3%, mentre l’1,12% sono auto ibride (quota quasi doppia ri-spetto allo 0,63% nazionale e in salita del 40,8%) mentre lo 0,04% sono auto elettriche, ma in au-mento del 56% rispetto al 2017. Vicenza si distin-gue per essere la provincia veneta con il maggior numero sia di auto ibride che di auto elettriche (e la 9° a livello nazionale).Ulteriori valutazioni in merito all’inquinamento atmosferico veicolare si possono fare prenden-do in esame le categorie di omologazione delle autovetture e l’anzianità del parco auto. L’analisi permette di osservare che nel 2018 il 30,9% del-le autovetture vicentine appartengono alle classi maggiormente inquinanti (Euro 0-Euro 3), quo-ta inferiore di 3,5 punti rispetto a quella rilevata l’anno precedente (34,4%). All’opposto, dal 2017 al 2018 cresce di 5 punti la quota di autovetture circolanti appartenenti alle classi a minor impatto ambientale (Euro 5 e Euro 6), passando dal 34,3% del 2017 dal 39,3% del 2018. La quota di auto cir-colanti in provincia di Vicenza con oltre quindici anni d’età, e quindi maggiormente inquinanti, si attesta al 28%, valore superiore di 2,1 punti rispet-to a quello rilevato l’anno precedente (25,9%).

alti da Ungheria (+185,4%), Svezia (+136,3%), Romania (+43,2%) e Francia (+39,9%) e decrementi più accentuati da Paesi Bassi (-22,0%), Germania (-12,7%) e Spagna (-10,9%). Mentre nello stesso periodo in esame i tre principali mercati per valo-re dell’export di autoveicoli, carrozzerie e parti ac-cessorie sono: Germania (65,0 milioni di euro, pari al 28,1% del totale export), Repubblica Ceca (25,0 milioni di euro pari al 10,8% del totale export) e Francia (15,4 milioni di euro pari al 6,7% del totale export). Rispetto ad aprile 2017-marzo 2018, osserviamo un decremento più accentuato delle esportazio-ni di autoveicoli verso Svizzera (-19,5%), Algeria (-18,9%) e Germania (-7,6%) e un aumento verso i mercati di Polonia (+37,2%), Spagna (+32,7%),

le autovetture vicentine appartengono alle classi maggiormente inquinanti (Euro 0-Euro 3), quo-ta inferiore di 3,5 punti rispetto a quella rilevata l’anno precedente (34,4%). All’opposto, dal 2017 al 2018 cresce di 5 punti la quota di autovetture circolanti appartenenti alle classi a minor impatto ambientale (Euro 5 e Euro 6), passando dal 34,3% del 2017 dal 39,3% del 2018. La quota di auto cir-colanti in provincia di Vicenza con oltre quindici anni d’età, e quindi maggiormente inquinanti, si attesta al 28%, valore superiore di 2,1 punti rispet-to a quello rilevato l’anno precedente (25,9%).

intema

Francia.

IMPATTO AMBIENTALE Il tra�co veicolare costituisce uno dei principali responsabili dell’inquinamento atmosferico.

Page 11: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

9FAREIMPRESA OTT/19

intemaintema

oltre a un cambio culturale che non deve partire solo dal presupposto economico. Lo ha spiegato bene lo stesso Burri: “Siamo in una situazione delicata, per questo serve un coinvol-gimento ampio perché il problema principale, ov-vero il surriscaldamento del pianeta, deve essere a�rontato a livello globale, esigenza che fatica a essere recepita correttamente. C’è infatti una de-formazione dell’informazione, perché si parla di problematiche climatiche come se il problema fosse meramente climatologico. Il vero problema invece è un altro: l’aumento della temperatura, che altera e crea squilibrio in tutto il sistema. Ri-scontri più preoccupanti sono l’innalzamento del livello dei mari, che ha tra le sue conseguenze la salinizzazione delle riserve idriche del sottosuolo, e poi la deserti�cazione di vaste aree della Terra. Da qui anche lo spostamento di moltitudini di per-sone verso aree in cui l’acqua, indispensabile per

La situazione ambientale oggi è particolar-mente infelice. Servono misure concrete, e a breve-medio termine, per avviarsi tutti

verso una strada nuova. A guidarci deve essere la consapevolezza che le moderne tecnologie o�ro-no mille spunti per aiutarci in questa nuova fase e che, spesso, per trovare soluzioni inedite la prima fonte di ispirazione è la natura. Lo insegna la storia di Leonardo da Vinci, lo ribadiscono i ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia. E proprio il rap-porto tra ecosistema, mobilità e tecnologia è stato il �lo conduttore di questa terza edizione di CI.TE.MO.S. a Vicenza.

Ecco, in sintesi, alcuni dei temi che sono stati a�rontati.

LO STATO (PREOCCUPANTE) ATTUALE: CAUSE E RIMEDI

L’ospite chiamato - accanto a Dino Zardi del Dipar-timento di Ingegneria Civile Ambientale e Mecca-nica dell’Università degli Studi di Trento - a illustra-re lo stato in cui versa il pianeta è stato Renato Bur-ri, ricercatore che fa parte dell’Intergovernmental Panel on Climate Change, istituito dall’ONU già nel 1998 per acquisire i dati climatologici del pia-neta, la cui elaborazione serve per fornire periodi-camente ai singoli Paesi (oggi 196) le politiche da adottare in tema di sostenibilità.Quando si parla di inquinamento ambientale spesso si utilizzano immagini di città cinesi, ma la situazione di diverse città italiane non è migliore: la nostra società spreca energia e spesso inquina in modo inconsapevole. E i costi sociali per inqui-namento e dovuti al particolato (“polveri �ni”), all’ozono, all’ossido di azoto, sono elevati e ormai ben noti. Uno sviluppo della mobilità in cui tutte le risorse tecnologiche ed economiche disponibi-li siano orientate ad abbattere i livelli di CO2 po-trebbe quindi essere di grande aiuto, ma servono consapevolezza, a partire dall’educazione dei più giovani sul tema, e indirizzi politici chiari e precisi,

agricoltura e allevamenti, è disponibile. La causa per cui i ghiacci si sciolgono è l’emissione di anidri-de carbonica prodotta dalla combustione. Quindi bisogna trovare sistemi diversi per produrre ener-gia. La natura, in questo senso, ci fornisce la solu-zione: l’idrogeno”. In tema di mobilità sostenibile, quindi, passare da motori endotermici a motori elettrici potreb-be essere una valida alternativa? Secondo Burri, “in merito alla macchina elettrica la soluzione c’è: la batteria del futuro è a idrogeno, un tipo di energia che potremmo anche… produrci in casa. Ecco, forse questo è l’unico handicap (economico, geopolitico, �nanziario) che ne limita lo sviluppo. Tuttavia i cinesi stanno investendo e sviluppando questo tipo di soluzione che permette di fare il pieno in pochi minuti, e consente un’autonomia di guida di 700/800km. L’idrogeno quindi è la so-luzione, deve solo essere inserito nel sistema eco-

IL TEMA DELLA SOSTENIBILITÀ È STATO

L’ARGOMENTO DI PARTENZA PER ALCUNE

RIFLESSIONI SULLE SOLUZIONI CHE LA SCIENZA

APPLICATA PUÒ FORNIRE. RICAVANDO SPUNTI

ANCHE DALL’INSEGNAMENTO DI UN GRANDE

PERSONAGGIO DEL PASSATO

ARIA PULITA E TECNOLOGIE “ABILITANTI”LE SFIDE DEL FUTURO A PARTIRE DA OGGI

Segue a pag. 10

Renato Burri ricercatore dell’Intergovernmental Panel

of Climate Chage

1

CI.TE.MO.S. è stato un evento organizzato con il contributo della Camera di Commercio,

di EBAV (Ente Bilaterale Artigianato Veneto).

Hanno sostenuto il Festival: Eni gas e luce,

Esselunga, Dolomiti Energia,

Trivellato Mercedes Benz, ITAS, FAIV

e Intesa Sanpaolo.

Page 12: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

10 FAREIMPRESA OTT/19

intema

nomico”. Facendo un passo indietro, l’esperto ha spiegato che l’anidride carbonica viene prodotta da qualsi-asi fase di combustione. Sul banco degli imputati è �nito anche il metano, perché “è un gas serra e combusto è ancora più pericoloso (per ogni kg bruciato si producono 2,5kg di CO2). Allora, c’è da chiedersi come mai venga proposto come una ‘so-luzione’ pulita; certo, produce meno inquinamen-to ma anche più emissioni di anidride carbonica”, ha concluso Burri.

DALLA LEZIONE DI LEONARDO…Non era un extraterrestre ma una persona piena di curiosità, che non ha mai smesso di studiare, uno che ha copiato migliorando gli originali, che per trovare impiego ha “ritoccato” il curriculum e che ha dovuto subire anche le battute salaci di un giovanotto un po’ impertinente (tal Michelan-gelo), ma senza per questo abbattersi. Potrebbe sembrare la storia di un adolescente di oggi e invece è, riassumendo, il ritratto di Leonardo da Vinci tracciato da Mario Taddei, storico della scien-za italiana nonché esperto di Leonardo e dei suoi manoscritti. Una descrizione che spesso, a partire

dalla scuola, si preferisce non fare, dipingendo, al contrario, Leonardo come un super-mito. “Certo - ha spiegato Taddei - Leonardo rappresen-ta la genialità italiana, ma per realizzare i disegni per cui è conosciuto ha dovuto studiare e lavorare anni dal Verrocchio; per immaginare quelle mac-chine da guerra (catapulta, mitragliatrice, carro ar-mato…) le ha attentamente studiate, il che signi-�ca che le ha copiate. Questa è la verità storica su Leonardo, perché lui stesso cita le fonti dei disegni di quelle macchine. Alla bottega del Verrocchio il giovane Leonardo ha acquisito la tecnica perché doveva realizzare anche meccanismi teatrali, un sapere che poi ha utilizzato per realizzare, appun-to, le famose macchine. La cosa più bella di Leo-nardo è proprio questa: aver trasformato intuizio-ni, idee e disegni medioevali in disegni tecnici”. E dopo anni di studio Leonardo ha iniziato a creare cose nuove, incredibili, che sono riportate in seimi-

la fogli, i famosi Codici. Secondo Taddei “lì, in quei disegni abbozzati, rispetto a quelli più noti e completi, in quegli appunti sparsi eppure tutti intercon-nessi a dimostrazione di una mente ‘ipertestuale’, lì c’è il vero Leonardo, che ha tratto ispirazione principal-mente dalla natura. Per esempio, dallo studio del cor-po umano per sviluppare alcuni meccanismi. Un robot è un oggetto meccanico che immagazzina energia ed è programmato per fare qualcosa, e qui manca solo l’elettronica. Io lo considero anche il primo designer della storia, perché i suoi disegni sono belli e perfetti dal punto di vista tecnico e ci fanno capire ancora oggi, a cinquecento anni di distanza, come poter costruire quelle macchine”. Leonardo quindi ha lasciato al mondo l’ispirazione e la capacità di incuriosirsi su tutto, perché tutto serve: “Oggi siamo davanti a un sapere di�eren-ziato, basti pensare alle tante specializzazioni in campo medico; all’epoca di Leonardo tutto questo non c’era, e lui ha cercato di mettere insieme tutta la conoscenza: aveva capito che quel che si studia

in un campo può esse-re utile in un altro. Così è diventato un bravo scienziato: perché sape-va disegnare bene”.Qual è quindi la lezione di Leonardo alle nuove generazioni? Per Tad-dei, “Leonardo non si è mai fermato, ha sempre studiato, vedeva i suoi maestri come persone a cui ‘rubare’ il sapere per diventare migliori. Anche lui aveva il suo ‘cellulare’, che si chiama-va taccuino da viaggio. I suoi Codici sono pro-prio dei libricini sui qua-

li tutti i giorni prendeva appunti (un disegno, un meccanismo della natura da copiare, un disegno da riprodurre…) che poi studiava. Quindi usava quei taccuini come delle macchine fotogra�che, con la di�erenza che per fare quelle ‘foto’, per ca-pirle, doveva passare qualche minuto a osservare. Oggi facciamo mille foto, ma l’attenzione che de-dichiamo a quel che immortaliamo è pochissima. Invece, è proprio grazie alla curiosità che possia-mo diventare anche noi dei piccoli Leonardo: la tecnologia utilizziamola come fonte di archiviazio-ne e base di studi, e non facciamoci usare”.

… FINO AI ROBOT DELL’IITProprio “Dai robot di Leonardo ai robot dell’IIT” è stato il titolo dell’incontro al Teatro Olimpico con Mario Taddei, cui è intervenuto anche Daniele Pucci capo della linea di ricerca Dynamic Interac-tion Control dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT).

Pucci - e il giorno dopo Gianmarco Montanari, Direttore Generale dell' IIT,

che al Teatro Comunale ha inaugurato il nuovo anno scolastico dell’Istituto Meccatronico Veneto - hanno illustrato proprio come, partendo dallo studio dei bisogni della moderna società e dal cor-po umano (“che rimane l’essere più tecnologico al mondo”) si sviluppino i robot. Ovvero macchine che, per l’impatto sulla società, produrranno gli stessi e�etti della di�usione dell’elettricità. A caratterizzare l’epoca in cui viviamo, e vivremo, è sicuramente la velocità. Prendendo 50mila utenti come base di riferimento, Facebook si è di�uso in un anno. Non si era mai vista prima una tale rapi-dità, e questo signi�ca che oggi, se si ha un’idea, si deve metterla subito in pratica e, se si ha successo, si diventa monopolisti in quel campo. Certo, questo da un lato preoccupa (vedi temi come la privacy, la gestione dei dati…), ma o�re anche molte opportunità. Innanzitutto i ragazzi devono essere consapevoli che quello che studiano oggi, tra 5/10 anni po-trebbe non servire più, quindi è necessario avere competenze diverse e varie da poter utilizzare, at-traverso una “formazione continua”. Per questo l’IIT cambia piano di ricerca ogni cinque anni: se i suoi prodotti non sono sul mercato, o si è sbagliato qualcosa, o qualcuno li ha già messi. Tra gli ambiti di ricerca dell’Istituto, oltre ai robot, c’è lo studio dei materiali con cui realizzarli, ha ri-cordato Fabrizio Tubertini (manager Trasferimen-to Tecnologico dell’IIT) in occasione dell’incontro “L’impresa sostenibile. Mito o realtà, un processo in fase di sviluppo per conquistare la �ducia dei consumatori”. Ecco quindi lo studio del riuso di materiali di scarto, o che siano smaltibili o riciclabi-li, per produrre il minor spreco di energia in un’ot-tica di Economia Circolare. Si tratta quindi di una ricerca “umanocentrica”, per molti versi davvero ispirata dalle suggestioni di Leonardo da Vinci, e che guarda a non aggrava-re la situazione del pianeta. Un esempio è venu-to da Monica Cerin, dell’impresa Audens, che ha realizzato un semplice braccialetto di plastica in cui è installato un chip in cui inserire i propri dati sanitari che possono essere letti dagli smartphone dei soccorritori. Una tecnologia “abilitante”, e che permette di fare la di�erenza in caso di necessità.

Segue da pag. 9

Page 13: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

11FAREIMPRESA OTT/19

intema

che i fatti, le osservazioni e i modelli servono a formulare teorie che si assumono come “ve-rosimili” fino a prova contraria. L'unica cosa che deve fare il ricercatore è fornire la prova contraria, cioè generare un'ipotesi circa una specifica teoria e dimostrare, attraverso la sperimentazione replicabile o l'osservazione e la statistica, che essa è falsa. La comunità scientifica ha quindi il dovere di studiare i processi ambientali e climatici, analizzando-ne la dinamica nello spazio e nel tempo, an-che con la simulazione di scenari futuri. Tale conoscenza deve basarsi sull’integrazione di dati differenti e di “expertise” multidisciplinari che Copernicus, con la sua capacità di fornire dati “multi-temporali”, aiuta a definire.Quali sono, perciò, le finalità del Copernicus?Copernicus è il programma dell'UE per l’os-servazione e il monitoraggio della Terra isti-tuito dal Parlamento e dal Consiglio europei nel 2014 (vedi il sito www.copernicus.eu, ndr) ed è entrato nella sua fase operativa con

Proprio perché si è trattato di un Festival dedicato alla mobilità sostenibile, all’inter-no del fitto programma di CI.TE.MO.S. non è mancato un appuntamento per appro-fondire il tema del cambiamento climati-co, ovvero del “Climate Change”. Come sia possibile “leggere” anche in prospettiva i cambiamenti e quanto possano aiutare le nuove tecnologie, lo spiega in questa intervista Andrea Taramelli, delegato ita-liano al Comitato del programma europeo Copernicus.

Taramelli, siamo in un’epoca in cui il “Climate Change” è di grande attualità anche nel di-battito tra “negazionisti” e “super sensibili”…Il termine "negazionista" appartiene al lessi-co degli storici, non a quello delle discipline scientifiche in senso stretto. Gli storici hanno fatti documentati, e chiamano “negazionista” chi mette in discussione i fatti documentati. In ambito scientifico dobbiamo considerare

il lancio del satellite Sentinel-1°, sempre in quell’anno. L'obiettivo è utilizzare e integra-re dati da fonti diverse (satelliti ambientali, stazioni aeree e terrestri) per fornire servizi e conoscenze geo-spazializzate tempestive, di qualità e aperte a tutti i cittadini, sulla "salu-te" della Terra, dall'ambiente alla sicurezza ci-vile. I servizi di informazione offerti da Coper-nicus oggi possono essere raggruppati in sei temi di interesse: Terra (Land), Mare (Ocean), Emergenze (Emergency Response), Atmosfe-ra (Atmosphere), Sicurezza (Security) e Cam-biamenti Climatici (Climate Change).Noi assistiamo sia a fenomeni “macro”, come le foreste che bruciano, e sia a fenomeni “mi-cro”, come il dissesto idrogeologico provoca-to, per esempio, da una scarsa pianificazione urbanistica. In che modo i “big data” oggi di-sponibili potrebbero essere d'aiuto?La gestione integrata della grande ed etero-genea mole di dati geo-spaziali (dati “in situ”,

Andrea Taramelli, del programma europeo Copernicus, in questa intervista spiega l’importanza del dialogo tra comunità scientifica e istituzioni

per pianificare interventi che siano utili - e non più dannosi - all’ambiente

I DATI “LEGGONO” IL CAMBIAMENTO CLIMATICOE CI AIUTANO A CREARE POLITICHE SOSTENIBILI

Segue a pag. 12

Page 14: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

12 FAREIMPRESA OTT/19

Video disponibile nel nostro canale

www.youtube.com/impresadiretta

oppure

inquadrate il QR-CODE

da remoto e da modellistica) con l’utilizzo di tecnologie sofisticate di estrazione delle informazioni, comprese quelle basate su Big Data Analytics e su HPC, dev’essere mirata allo sviluppo di servizi e prodotti a valore aggiunto per il monitoraggio del territorio, funzionali alle necessità di gestione operativa dell’utenza istituzionale nazionale. A titolo di esempio, cito quanto riportato dal “Rapporto nazionale consumo di suolo, dinamiche terri-toriali e servizi ecosistemici. Sistema Naziona-le per la Protezione dell'Ambiente” edizione 2019, e cioè: “Con un aumento del 180% di consumo di suolo dagli anni '50 a oggi, la su-perficie naturale in Italia si riduce ogni anno, aumentando gli effetti negativi sul territorio, sull'ambiente e sul paesaggio”. Il contributo della ricerca, oltre al monitoraggio sull’anda-mento del fenomeno e sui relativi danni am-bientali, è rilevante per l’indicazione di nuo-ve prospettive di pianificazione e per fornire strumenti e criteri utili per una progettazione sostenibile del territorio. Senza la possibilità di analisi di serie temporali così lunghe, tali valutazioni sarebbero difficili da poter essere implementate.Qual è il contributo della comunità scientifica italiana su questi temi? Ci può fare un esem-pio della sua esperienza personale?L’argomento riguardante il rapporto fra scien-za e politica in Italia (un riferimento può es-sere l’iniziativa “Scienza in Parlamento”, vedi

il sito www.scienzainparlamento.org) è quan-to mai fondamentale. Su questa linea, come User Forum Nazionale abbiamo attivato il tavolo della Climatologia Operativa, dove la rappresentanza della comunità scientifica na-zionale è chiamata a confrontarsi con la parte istituzionale, che deve prendere decisioni sul-la base delle risultanze della ricerca. Il tavolo parte dal principio che le comunità istituzio-nali sono il driver a cui la comunità scientifica deve dare risposte quantitative che includano anche le stime di incertezza. Tale approccio ha iniziato a dare i suoi risultati: infatti sono sta-to personalmente coinvolto nella conferenza SPP Italy (Science, Policy and the Public) tenu-tasi giorni fa a Cambridge per illustrare quan-to questo collegamento sia estremamente necessario.

Segue da pag. 11

Page 15: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

13FAREIMPRESA OTT/19

Durante il festival CI.TE.MO.S., il Teatro Olimpi-co ha ospitato un interessante incontro dal ti-tolo “Dai robot di Leonardo ai robot dell’Istituto Italiano di Tecnologia (ITT)”, con interventi di Daniele Pucci capo della linea di ricerca Dyna-mic Interaction Control dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), e Mario Taddei, storico della scienza. Moderato dal giornalista Antonio Lariz-za de “Il Sole 24 Ore”, il dibattito ha consentito ai presenti di conoscere la realtà dell’Istituto Italiano di Tecnologia, svelando aspetti molto interessanti. La ricerca all’Istituto è infatti pensata per mi-gliorare la vita delle persone, a�ancandole nel lavoro e nelle attività quotidiane, ottimizzando l’uso delle risorse naturali nei processi produtti-vi e cercando di a�rontare le grandi s�de della società quali la sostenibilità, l’invecchiamento della popolazione da un lato e l’incremento de-mogra�co dall’altro, il miglioramento delle con-dizioni di salute. L’attività nel campo della robo-tica è costituita da un “ecosistema” di macchine ispirato ai sistemi biologici, dalle piante agli esseri umani. Tra i progetti più noti troviamo, a titolo di esempio: “iCub”, l’umanoide per gli stu-di sull’intelligenza arti�ciale; “Centauro”, l’uma-noide a quattro zampe pensato per l’intervento in situazioni di emergenza; “R1”, l’umanoide per

assistere l’uomo in ambienti domestici e profes-sionali; “HyQ”, l’animaloide per la perlustrazione di zone remote e di ambienti alterati in seguito a disastri naturali o arti�ciali; e ancora “Plantoide”, il robot che imita il comportamento delle radici delle piante ed è in grado di leggere lo stato di salute del suolo; oltre alla robotica riabilitativa che sviluppa protesi, esoscheletri e dispostivi che a�ancano medici e �sioterapisti e, in�ne, la robotica chirurgica per supportare il chirurgo nelle operazioni più delicate, anche in remoto. Tale “ecosistema” pone IIT tra i migliori centri di ricerca a livello internazionale nel campo della robotica e fornisce strumenti e soluzioni tecno-logiche sia per le realtà produttive di oggi, sia per quelle del futuro, che impatteranno positi-vamente sul tessuto sociale ed economico del Paese. Nel piano scienti�co partito nel 2018 - e operati-vo �no al 2023 - l’Istituto, oltre al mantenimento delle attività in cui risulta già competitivo a li-vello mondiale, potenzierà gli aspetti legati alla robotica “so�ce” (“soft robotics”) e allo sviluppo di robot “companion”, veri assistenti persona-li. Inoltre dal 2020, tra le tematiche di ricerca, particolare attenzione sarà data alla Systems Neuroscience, che unisce lo studio del cervello umano e la comprensione dei suoi meccanismi

attraverso tecniche avanzate di scienze compu-tazionali, con il duplice scopo di approfondire la conoscenza del nostro sistema nervoso e delle patologie associate e di sviluppare reti neurali arti�ciali sempre più e�cienti ispirate alla na-tura, fonte principale di ispirazione della ricerca IIT.Va ricordato che l’Istituto è una fondazione �-nanziata dallo Stato e che la sua attività di ricer-ca è caratterizzata da una forte multidisciplina-rietà, in particolare su quattro aree scienti�che: Robotica, Scienze Computazionali, Tecnologie per la Scienza della Vita e Nanomateriali. Lo sta� di IIT conta 1700 persone provenienti da oltre 60 Paesi, l’età media è di 35 anni, il 42% è composto da donne e il 49% dei ricercatori pro-viene dall’estero. A oggi, IIT conta un “quartier generale” a Genova e undici centri di ricerca sul territorio nazionale, oltre a due outstation all'estero (presso Harvard Medical School e MIT in USA). La produzione di IIT vanta oltre 12.000 pubblicazioni, circa 300 progetti Europei e 32 progetti ERC (European Research Council), qua-si 800 titoli di brevetti attivi, 20 start up costitui-te e più di 30 in fase di lancio. Inoltre l’Istituto ha creato quindici laboratori congiunti con realtà pubbliche e private di rilevanza nazionale e in-ternazionale.

ECCO DOVE NASCONO I ROBOT UTILI ALL’UOMO (E ISPIRATI ALLA NATURA)

Il Teatro Olimpico ha ospitato un interessante incontro dedicato all’Istituto Italiano di Tecnologia (ITT) e alle sue realizzazioni, che puntano a migliorare la vita attraverso dispositivi da usare in campo medico e assistenziale, in situazioni di emergenza o di rischio e altro ancora...

Foto

fornit

e da I

IT

intema

IIT ROBOTIC FAMILY

Plan

toid

HyQ

iCub

2.5

HyQ2

MAX

COM

AN iCub

3.0

R1

WAL

K-M

AN

Page 16: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

14 FAREIMPRESA OTT/19

I ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, attraverso il DIH (Digital Innovation Hub) di Confartigianato Vicenza, avranno l’op-portunità di testare la praticabilità e l’e�cienza dei prodotti della loro ricerca nel tessuto pro-duttivo delle imprese vicentine. Robotica, na-nomateriali, tecnologie per le scienze della vita e scienze computazionali saranno le macro-aree oggetto dell’accordo, con particolare attenzione ai temi della robotica collaborativa in ambito in-dustriale. In occasione dell’incontro nell’ambito di CI.TE.MO.S. svoltosi al Teatro Olimpico, intitolato “Dai robot di Leonardo ai robot dell’Istituto Italiano di Tecnologia”, è stato infatti illustrato l’accordo siglato tra l’Istituto e Confartigianato Imprese Vi-cenza per promuovere e sostenere l’applicabilità e il trasferimento tecnologico delle attività di ri-cerca IIT nel tessuto imprenditoriale del Nordest. A ribadire l’importanza strategica dell’accordo triennale per lo sviluppo della ricerca e del suo trasferimento sul mercato sono stati Daniele

Pucci, team leader nel campo della robotica dell’Istituto, e Pietro Francesco De Lotto, diretto-re generale di Confartigianato Vicenza.La collaborazione parte dalle quattro aree di ri-cerca dell’Istituto (robotica, nanomateriali, tec-nologie per le scienze della vita, scienze com-putazionali) e prevede lo svolgimento di studi e ricerche innovativi da parte dello stesso Istituto, con l’obiettivo di misurarne la trasferibilità al tes-suto imprenditoriale costituito principalmente da micro, piccole e medie imprese (MPMI). La robotica collaborativa, “assistiva”, e l’intelli-genza arti�ciale in ambito manifatturiero saran-no le tematiche principali della collaborazione che vedrà impegnati congiuntamente lo sta� IIT, il DIH di Confartigianato Vicenza e le imprese. A tal �ne, lo sta� scienti�co IIT e i suoi studenti di dottorato potranno sperimentare nuovi modelli collaborativi e attività didattiche integrative che prevedono anche l'utilizzazione di attrezzature e servizi logistici delle aziende del network di Confartigianato Vicenza. Inoltre è prevista l’or-

ganizzazione congiunta di convegni, corsi e wor-kshop per favorire l’adozione delle più recenti tecnologie nelle imprese che stanno intrapren-dendo il percorso previsto dal piano governativo “Industria 4.0”. L’attività sarà ospitata del Digital Innovation Hub (che si sviluppa in 650 mq nella sede di Confartigianato Vicenza), che diverrà a tutti gli e�etti un punto di incontro tra le MPMI e i ricercatori IIT.“Sarà un piacere e un privilegio aprire le porte del Digital Innovation Hub a Giorgio Metta e a un centro di ricerca d’eccellenza nel campo delle tecnologie emergenti – ha dichiarato De Lotto a nome di Confartigianato Vicenza -. Questo ac-cordo conferma la credibilità di una proposta e la qualità di un team, quello del DIH, che dimo-stra ancora una volta di sapersi confrontare con eccellenze di assoluto rilievo nel panorama mon-diale. Per noi sarà di priorità assoluta avviare pro-getti di sviluppo e testing di alcune tecnologie abilitanti più mature, tra quelle studiate dai grup-pi dell'IIT, in particolare l'Intelligenza Arti�ciale e la robotica, per cercare di accelerarne l'adozione all'interno delle piccole imprese manifatturiere. La competitività delle Pmi, infatti, nei prossimi tre anni sarà sempre più in�uenzata dalla capacità di saper sfruttare sapientemente tali tecnologie. La scommessa del Digital Innovation Hub è proprio quella di favorire il cambiamento e stimolare la curiosità delle imprese potendo contare sul sup-porto di un partner eccezionale come IIT”.“Il protocollo d’intesa siglato da IIT e Confartigia-nato Vicenza sottolinea la volontà del comparto delle piccole e medie imprese di avvicinarsi alle nuove tecnologie per essere sempre più com-petitivi sul mercato internazionale – questo il commento di Giorgio Metta per IIT -. Tale colla-borazione è un segnale importante, che indica come la robotica e il digitale siano una risorsa per il tessuto produttivo nazionale e possano creare nuove opportunità commerciali e aumentare l'occupazione attraverso un intenso processo formativo che preveda una stretta sinergia tra ricerca e realtà imprenditoriali”.

L’INNOVAZIONE A MISURA D’IMPRESA:ACCORDO TRA IIT E CONFARTIGIANATO

In occasione di CI.TE.MO.S. è stata annunciata la collaborazione tra il Digital Innovation Hub di Vicenza e l’Istituto Italiano di Tecnologia per testare la praticabilità e l’efficienza dei prodotti della ricerca nel tessuto produttivo delle aziende

Nella foto a fianco il momento in cui il Direttore Generale di Confartigianato Imprese Vicenza, Pietro Francesco De Lotto, appone la firma che sancisce l’accordo tra l’Associazione e l’Istituto Italiano di Tecnologia

intema

Page 17: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

15FAREIMPRESA OTT/19

Segue a pag. 16

intemaintema

sostenibilità, lo si è capito, non è una questio-ne meramente “ambientale” ma anche sociale, culturale, economica.

COME CAMBIANO LE “MOBILITÀ” PRIVATESe per i giovani l’auto ormai non è più uno status symbol ma solo un mezzo per spostarsi, per altri l’idea di salire in macchina anche per percorrere pochi chilometri diventa sempre più “stressante” a causa del traffico e dei costi da sostenere. Da qualche tempo quindi sono nate (spesso spontaneamente) nuove forme di mobilità (tipo il car-sharing) che hanno portato alla creazione di aziende o social network che gestiscono servizi legati appunto a un utilizzo “on demand” dei veicoli. Soluzioni che permet-tono di risparmiare sui costi fissi del mezzo, di utilizzare il veicolo solo quando serve, o di condividerlo. Ci sono poi applicazioni che pos-sono comunicare quale sia il percorso migliore da fare per evitare il traffico, e quindi anche di sprecare meno energia e inquinare meno (es-sendo le auto in coda accese). E altre applica-zioni che possono fornire dati utili per capire come avere le migliori performance dall’auto che si sta guidando. Questi sono alcuni degli spunti emersi nell’in-

Come ci sposteremo nel 2030? Questa forse è stata la domanda più ricorren-te nel corso di CI.TE.MO.S. a fronte di

situazioni ambientali critiche e di una tecno-logia che corre come non mai. Spesso, quan-do si parla di inquinamento si punta il dito contro quello prodotto dalle auto ma, come ha evidenziato più di un relatore, questo con-tribuisce per il 30% al totale delle emissioni di CO2. Non si tratta, quindi, di capire quale auto guidare, ma come cambiare rotta complessiva-mente, avere perciò maggiore consapevolezza dei problemi ma anche delle soluzioni. Il pezzo che mancava al tema della sosteni-bilità era il business, nel senso che ora anche le aziende possono adottare modi nuovi di produrre, e nuovi prodotti per il mercato. Il cliente infatti non è più tale perché condivide il nostro prodotto, ma il “modo” in cui questo viene realizzato. In tale quadro la tecnologia è il terzo tassello del mosaico, sia nelle sue svariate applicazioni, sia in termini di ricerca (a partire magari dall’elaborazione dei dati). È questo, in sintesi, un altro dei messaggi emersi nel corso di CI.TE.MO.S., dove sono state mol-te le suggestioni per stimolare una sensibilità nel consumatore/utente: perché quella della

contro “Il segreto per risparmiare e vincere nel traffico” (protagonisti Leonardo Cotronei, Project Manager di Popmove; Marco Federzo-ni di Webfleet Solutions; Giorgio Mion, Univer-sità di Verona Polo Scientifico Didattico “Studi sull’impresa” di Vicenza) che ha portato il pre-sidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Agostino Bonomo, a suggerire anche l’idea di un “furgone-sharing” per condividere piccoli mezzi di trasporto tra categorie merceologi-che affini.Per altri contesti risulta, invece, vincente la co-siddetta “micro-mobilità” che permette brevi spostamenti con mezzi “alternativi” (i più get-tonati sono i monopattini, che però aprono una serie di problematiche legate alla regola-mentazione della loro circolazione sulla strada, al “parcheggio selvaggio”, o al loro abbandono dove capita quando non funzionano più). An-che in questo caso, nel corso di CI.TE.MO.S. sono state portate le esperienze di alcune re-altà (di Mosca e in particolare di Skolkovo città di 70mila abitanti che sta nascendo alle porte della capitale russa attorno a un polo tecnolo-gico con cui Confartigianato Vicenza ha siglato

ECCO LA SINTESI DI ALCUNE

DELLE SUGGESTIONI EMERSE DEL CORSO

DEL FESTIVAL VICENTINO, DOVE IL TEMA

DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE È STATO

ANALIZZATO NELLE SUE VARIE DECLINAZIONI

ATTUALI E IN PROSPETTIVA

AUTO, BICI, MONOPATTINO:TANTI MODI DI “MUOVERSI”

2

Page 18: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo
Page 19: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

17FAREIMPRESA OTT/19

un accordo di collaborazione) che gestiscono innovativi servizi di “noleggio monopattini” elettrici con l’ausilio delle moderne tecnologie (dal pagamento del noleggio alla tracciabilità del mezzo da remoto, dalla conoscenza dei tratti più frequentati allo stato delle batterie). Certo si tratta di soluzioni alternative buone soprattutto per chi deve spostarsi in città e per brevi tratti, ma chi alla città deve arrivare da fuori? Un valido mezzo è la bicicletta (anche a pedalata assistita) che è stata riscoperta da molti. Anche in questo caso, però, per favorir-ne un uso maggiore servirebbe che le diverse amministrazioni (spesso anche confinanti) stu-diassero delle piste ciclabili che “dialogano” tra loro. Non è raro, infatti, il caso di una pista ciclabile che si interrompe ai confini di un Co-mune e che riprende, magari centinaia di metri più in là, quando si entra in un altro Comune. Piste ciclabili più organizzate permetterebbero a studenti e lavoratori di poter arrivare a scuola e in ufficio in maniera agevole, più veloce (ri-spetto alle strade intasate), meno inquinante e salutare. Dal canto suo la Regione “investe” nel-la bicicletta anche quale motore del turismo in un territorio, tra l’altro, già ai primi posti per numero di visitatori. Sono ben cinque i per-

corsi cicloturistici realizzati (percorribili in più giorni), e a breve sarà arriverà anche quello Tre-viso/Ostiglia; sette invece quelli proposti con escursioni di una giornata. Non solo: c’è anche l’investimento per uniformare la tabellonistica dei diversi itinerari per agevolare i visitatori. Novità emerse nel corso dell’incontro “L’utilizzo della bicicletta come alternativa pulita” (ospi-ti Mauro Giovanni Viti della Direzione Turismo Regione Veneto e Rosanna Conte, componente della Commissione per lo sviluppo regionale – REGI), durante il quale gli studenti del Liceo Pigafetta di Vicenza hanno presentato il loro Progetto “EcCO Vicenza”. Partecipando infatti a un convegno di CI.TE.MO.S. lo scorso anno, i ragazzi nel corso dell’attività di Alternanza Scuola-Lavoro, con l’ausilio anche di alcune imprese, hanno appunto elaborato un proget-to che li ha portati a creare “EcCo Vicenza”, una proposta di turismo “green” con alcuni itinerari da fare appunto in bicicletta.

ECCO IL FUTURO DELL’AUTOE l’auto? Tutte da rottamare? E poi, meglio la diesel, l’ibrida, l’elettrica pura?Secondo gli esperti (Francesco Riccardi di Bylo-gix e Daniele Invernizzi presidente di ev-Now,

intervenuti nell’incontro conclusivo del festi-val) da qui a tre anni le auto a diesel e benzina saranno svalutate a favore di quelle ibride ed elettriche. Insomma, la bussola del futuro pun-ta verso quella direzione, anche se le perples-sità del consumatore restano. Prima tra tutte i costi di un’auto di nuova generazione, poi la mancanza di infrastrutture adeguate (le famo-se colonnine di ricarica), il dubbio che l’auto ibrida/elettrica non possa effettuare percorsi lunghi a causa del punto precedente, le per-plessità legate alle batterie (ciclo di vita, costi, smaltimento). Sui costi di queste nuove auto, hanno spiega-to i relatori, servirebbero degli incentivi reali (che tengano conto del loro prezzo medio) da destinare tanto al consumatore che ai Comu-ni, per favorire un cambio davvero di cultura; in merito alle colonnine, nel corso del festival è stato spiegato che ogni settimana nascono 200 stazioni di ricarica (a Vicenza, in zona Est, nascerà una delle più grandi d’Italia) e che la rete è in grado di sopportare la potenza richie-sta; quanto alle batterie, studi e ricerche prose-guono da oltre otto anni e i risultati sulla loro affidabilità sono buoni. Circa all’autonomia dei

Segue a pag. 18

intemaintema

Alcuni scatti degli eventi di CI.TE.MO.S.

In basso a destra Valerio Rossi Albertini protagonista di una Lezione Galileiana riservata ai docenti a Palazzo del Monte di Pietà

“Approfondimento su Impresa Diretta”

Page 20: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

18 FAREIMPRESA OTT/19

Scarica gratuitamente le schede tecniche dal nostro sito e vieni in una delle nostre sedi

presenti su tutto il territorio nazionale.

LEADER NEL SETTORE DELLE ATTESTAZIONIOLTRE 12.000 IMPRESE HANNO GIA’ SCELTO CQOP SOA

CQOP SOA S.P.A. Sede di Padova, Via San Crispino 114, 35129 Padova – tel. 049/8993711

La cura con cui svolgete il vostro lavoro è la stessa con cui noi vi qualifichiamo

CQOP2019-206x130.indd 1 17/10/19 22:15

mezzi elettrici, è stato evidenziato che questa si attesta a 150, ben al di sopra quindi dei 50 effettuati giornalmente dall’utente medio. Non c’è dubbio comunque che, con un parco mezzi circolanti che hanno una media di undici anni qualcosa cambierà e, dopo le criticità tipiche di ogni cosa nuova, necessariamente la politi-ca dovrà mettersi al passo della scienza (lo ha ricordato Gianantonio Sinigallia, direttore ACI). E anche in tema di sicurezza le modalità di in-tervento vanno riviste quando sono coinvolti mezzi elettrici, come spiegato da Fabio Dat-tilo e Loris Munaro, rispettivamente capo del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e direttore Interregionale dei Vigili del Fuoco.Bisognerà invece attendere un po’ di più per la auto a guida autonoma, ma già molti veicoli oggi sono dotati di tecnologie che permettono una guida “assistita” e forniscono una serie di informazioni utili sia per il loro utilizzo che in termini di sicurezza.

IN CONCLUSIONE …Queste, in sintesi, alcune riflessioni emerse nel corso di CI.TE.MO.S. in cui però la parola più usata è stata “consapevolezza”: che si tratti di come muoversi in città, o di come utilizzare al meglio la tecnologia, di certo bisogna supera-re la persuasione della cultura a portata di due clic e riprendersi il tempo per approfondire, capire e conoscere bene cosa abbiamo e come utilizzarlo al meglio.

“La competenza e il gusto della profondità nell’analizzare le cose è fondamentale – ha ribadito Corrado La Forgia, direttore dello stabilimento del Gruppo Bosch nel convegno ‘L’impresa sostenibile, mito o realtà’- e questo vale anche per la tecnologia, che va compresa e utilizzata al meglio affinché sia fattore abili-tante”. Uno degli strumenti per la sostenibilità, infatti, è la tecnologia.

Che sia applicata ai veicoli, o alle app per si-stemi di mobilità alternativa, la rivoluzione è iniziata e non si fermerà. Di questo devono essere consapevoli tanto gli imprenditori, per cogliere le nuove oppor-tunità di business applicato alla sostenibilità, quanto i giovani, perché molte delle profes-sionalità che oggi si conoscono subiranno un cambiamento enorme.

L’incontro conclusivo di CI.TE.MO.S. con il direttore de Il giornale di Vicenza, Luca Ancetti, il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Agostino Bonomo e il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco (presente anche in altri eventi del Festival)

Page 21: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

19FAREIMPRESA OTT/19

intemaintema

3�gli parlava di realtà economicamente più prospere di quelle dei loro padri. Si tratta perciò di ragazzi alla ricerca di una situazione economica soddisfacente, di un lavoro etico e sostenibile e che non si lasciano scappare le occasioni. Tutto questo, che impatto può avere sul mondo del-le automobili? L’Italia nel corso degli anni ha visto crollare il numero delle patenti, perché di fatto i gio-vani posticipano l’acquisto dell’auto (analogamente succede in Germania e Regno Unito), che non è più una priorità. Infatti, sotto i 35 anni per tutti gli intervi-stati l’acquisto dell’auto è al quinto posto nell’utiliz-zo dei propri risparmi (dietro a ‘mantenerli nel conto corrente’, alle spese quotidiane, comprare casa, fare una vacanza).

IL COMMENTOA illustrare come cambiano le abitudini alla guida dei Millennials è stato Gianluca Di Loreto della Partner Bain & Company: “La minore disponibilità di risorse economiche – ha detto - incide molto, soprattutto in Italia, perché i giovani di oggi vivono i loro vent’anni in un contesto in cui il PIL è sostanzialmente fermo o decrescente, e dispongono perciò di un reddito che è inferiore del 30% rispetto a quello che avevano i giovani vent’anni fa”.Dunque, cambiano anche gli orientamenti. I giova-ni dimostrano di avere maggiore attenzione verso l’ambiente. La scelta di porre l’auto al quinto posto è coerente con questa tendenza?È coerente, ma è anche il frutto di un insieme di fat-tori. Intanto bisognerebbe capire esattamente se come e quanto l’auto inquina. Ma queste scelte de-rivano anche da un contesto di minor disponibilità economica, minor voglia di impegnarsi sulle scelte durevoli (come casa, matrimonio e, appunto, auto) che presuppongono spese da cui di�cilmente ‘si torna indietro’. Tutto questo porta l’auto a scendere nella classi�ca delle priorità.Quali sono le di�erenze rispetto ai Millennials di Ger-mania e Regno Unito?A parte gli elementi comuni, che sono generazionali a prescindere dai singoli Paesi, si evidenziano due modalità diverse nel rapporto con l’auto. Da un lato, a un estremo, c’è l’Italia: l’italiano medio, nonostan-te il contesto economico, è comunque a�ezionato all’automobile, sia perché gli piace, sia perché non può farne a meno negli spostamenti; l’alternativa sarebbero i mezzi pubblici, che però non sono così competitivi. Dal lato opposto ci sono i ragazzi ingle-

Uno spaccato sul futuro dell’auto (dati alla mano) è arrivato dalla ricerca realizzata dalla Partner Bain & Company per conto di

“Quattroruote”, interessante anche per chi di auto si occupa in modi diversi ma nella consapevolezza che qualcosa sul mercato sta cambiando. Non solo le auto di oggi non saranno quelle di doma-ni, ma anche gli automobilisti stanno subendo una “mutazione”: i dati della ricerca, presentati nel corso di CI.TE.MO.S. ai ragazzi dell’Istituto Lampertico di Vicenza, hanno dimostrato non solo che i numeri rispecchiano la realtà, ma anche che i giovani sono davvero “sul pezzo” quando si parla di mobilità.

LA RICERCA“Millennials alla guida” è il titolo della ricerca condot-ta, che ha coinvolto 3000 “millennials” (ovvero i nati tra il 1984 e il 1995, ovvero la generazione oggi tra i 35 e 24 anni) ripartiti in parti uguali in tre Paesi: Italia, Germania e Regno Unito, dove rappresentano ri-spettivamente il 16%, il 18% e il 20% della popolazio-ne totale. A caratterizzare questa generazione sono: la mancanza di certezze e punti di riferimento (han-no poca �ducia nel futuro, nel posto �sso, e quindi preferiscono l’autoimprenditorialità); il rinvio delle grandi decisioni; avere molte connessioni ma scar-sa attenzione (sono bombardati da stimoli ma non si so�ermano più di 12 secondi su un argomento, quindi mancano di approfondimento) e tanta solitu-dine; voler emergere dalla folla per arrivare (creativi-tà e libertà come valori alternativi); avere la necessità di far parte di una visione del mondo (al posto del possesso di un bene). Tutto questo in un contesto poco promettente: questa è infatti la prima genera-zione a vivere in una realtà economica in cui il Pil è in contrazione, mentre la storia �nora consegnata ai

si che hanno invece a disposizione un sistema di connessione e trasporto pubblico assolutamente all’avanguardia e valido come alternativa all’auto. In mezzo poi ci sono i tedeschi: hanno un livello di motorizzazione molto elevato, hanno un parco auto circolante più alto di quello italiano, ma buoni tra-sporti pubblici.Quanto incide dove si vive?È il vero punto di discrimine nel rapporto dei giovani con l’auto. La ricerca ha dimostrato che ciò che con-ta realmente è il tipo di ‘esperienza’ che fa il ragazzo con la macchina, e l’esperienza cambia drasticamen-te tra chi vive in provincia/campagna, chi in città, e chi risiede invece nelle metropoli. Chi vive fuori dai grandi centri urbani, conferma la ricerca, ha un rap-porto ‘empatico’ con l’automobile che dà un senso di libertà, autonomia e indipendenza. Avere invece un’auto nelle grandi città porta a una serie di vincoli e costi non sostenibili dai giovani di oggi (parcheg-gio, a�tto box, tempo perso nel tra�co) e che por-tano a un rapporto più con�ittuale con il mezzo.Tuttavia i giovani ritengono l’auto “essenziale”. Che signi�ca?Essenziale può essere inteso in due modi: nel senso di ‘non posso farne a meno perché mi piace’, oppure ‘non posso farne a meno perché non ho alternati-ve’. È sempre un insieme di fattori a determinare le scelte. La soluzione, sebbene una sola non esista, è quello che stanno sperimentando alcune città come Amburgo, ovvero un rapporto ‘simbiotico’ dell’au-to con tutto ciò che sta attorno e fa mobilità. Se si può arrivare in città col treno, poi utilizzare un altro mezzo per l’ultimo miglio, e se con lo stesso bigliet-to si possono utilizzare vari mezzi di trasporto, allora l’automobile torna a essere un asset chiave, e non un vincolo, perché non devo più preoccuparmi di dove parcheggiarla: la uso e poi la lascio, e altri la prende-ranno”.In conclusione, come si orientano oggi i ragazzi ver-so l’auto?Non hanno rotto il rapporto con l’automobile, lo vivono solo in maniera diversa. Quindi le aziende del settore della mobilità hanno l’opportunità per comunicare valori nuovi e servizi nuovi spostando il baricentro dal prodotto al servizio, contrastando così un poco anche la campagna denigratoria con-tro l’automobile. Il futuro dell’auto non è quindi essere solo un prodotto, ma anche un insieme di servizi, e su questo devono puntare le imprese del settore, spiegando bene il ‘come’ e il ‘perché’.

I DATI DELL’INTERESSANTE INDAGINE CONDOTTA DA PARTNER BAIN & COMPANY SULLE

“TENDENZE” DELLE NUOVE GENERAZIONI IN TEMA DI AUTOMOBILE E MOBILITÀ IN GENERALE

MILLENNIALSALLA GUIDA

Giovani e mobilità

Page 22: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

Luigi Dario, un “Archimede” genialeper il successo della GPlastla G.PLAST nata nel febbraio 1979 su iniziativa dei coniugi Luigi Dario e Loredana Giorio a Montorso

prevalente) Luigi abbinò ben presto la costruzione di stampi realizzan-doli all’interno della propria piccola officina. Poi il trasferimento ad Arzignano in una sede più appropriata. La scelta restava quella di continuare a produrre per conto terzi, ma con la determina-zione di lanciarsi nella realizzazione di stampi di proprietà, legati

1989 per far fronte alla crescita continua della produzione, l’azienda acquistava un proprio capannone di circa 1500 metri quadrati che negli anni a seguire sarebbe diventato più del doppio sempre nella Z.I. di Gambellara. Anno importante è il 1995 quando Luigi, già soprannominato “Archimede"

chiamato È l'ora dell'ecologia: il , per ridurre il volume

invenzione che gli apre le porte della famosa trasmissione RAI “I

Bonolis. Da imprenditore lungimirante e dinamico Luigi Dario decide di dedicarsi a nuovi

stradale e dell’antinfortunistica (coni stradali e catene per la

per l’incolumità della persona, ecc…) affermandosi con il proprio marchio e rete commerciale. Nel 1998 un momento importante, l'entrata in azienda della figlia Silvia, responsabile dell’ area contabile. E le sfide continuano: nel 2001 la G.Plast fa il suo esordio nel mondo fieristico partecipando all'esposi-zione Urbania di Padova e negli anni successivi parteciperà con regolarità alle fiere in Germania (a Colonia la “Koelnmesse” e a Duesseldorf la “A+A”) e in Olanda (ad Amsterdam la “Intertraffic Rai Amsterdam”). La partecipazione

nuovi clienti in molti paesi europei

(Germania, Grecia, Spagna, Gran Bretagna, Belgio, Slovenia, Croazia, Rep.Ceca…) e alcuni in paesi internazionali (Marocco, Tunisia, Qatar, Australia,…). Intanto anche la figlia minore, Chiara, entra nel team per occuparsi della corrispondenza estera e in seguito alla programma-zione dell’intero reparto produzione e spedizioni. L'estro di Luigi non conosce limiti e dopo il successo

alla misura della testa e aggancio rapido dello stesso sul modello G Falco e deposita la domanda di

della convenzione europea presso

2004 grande festa per i primi 25

Giuliano, elemento chiave per la gestione dell’area “clienti esteri”. In

innovato notevolmente la propria

più automatizzate e sicure le

produzione, questo per far fronte alla concorrenza dei paesi quali ad esempio Cina e India fornendo sempre alla Sua clientela quella

riconoscimenti ricevuti in questi 40

per il progresso economico (2007), benemerenza artigiana (2008), riconoscimento a Chiara di giovane imprenditore artigiano (2016) e non ultimo il titolo assegnato a Luigi nel 2018 come maestro artigiano.Per il compimento del 40° la G. PLAST ha organizzato una festa con collaboratori, clienti, fornitori, parenti ed amici... Festa che è iniziata presso gli stabilimenti della

basato su 4 punti cardini che hanno permesso di arrivare al compimento di questa importante tappa.La Famiglia1979 quando Luigi e Loredana hanno preso la decisione di dare

vita a questa Azienda, cresciuta nel tempo nei mercati e nella compagi-ne lavorativa.

– la G. PLAST si definisce una grande Famiglia

viaggiare di pari passo per una crescita continuaIl Silenzio – a volte racconta più il silenzio di tante parole. Imparare ad

chi ci sta vicino è lezione di vita, magari raccontandoci il passato sapendo che senza non ci sarebbe futuro. Da circa 25 anni in silenzio

fondazione che ci sostiene con dei piccoli assemblaggi per noi molto importanti – ragazzi che pur avendo delle disabilità hanno molto da donare e che si sentono molto importanti perché dicono “anche noi andiamo a lavorare”.Il Ricordo – durante questo lungo percorso di 40 anni il ricordo di chi non c’è più ha sempre accompa-gnato i titolari. Persone di famiglia e non solo che hanno avuto un ruolo

Particolarmente toccante lo scambio di “doni” tra genitori e

della complicità. La Festa è poi proseguita in Villa Sorio a Gambellara accompagnata dallo Chef Gianluca Tomasi titolare dell’omonima “Cucina Tomasi”.

Informazione Commerciale

Page 23: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

21FAREIMPRESA OTT/19

opportunità

OPPORTUNITÀ

Sarà il Golf Hotel di Creazzo a ospitare la tappa vicentina del “roadshow” con cui i Ministeri dello Sviluppo Economico e degli Esteri, assieme aIce e Sace Simest, illustrano gli strumenti e le strategie per le Pmi alla ricerca di nuove opportunità legate all’internazionalizzazione

IL 4 DICEMBRE “ITALIA PER LE IMPRESE”APRE UNA FINESTRA SUI MERCATI ESTERI

Per partecipare:www.roadshow.ice.it/it/eventi/vicenza e compilare il modulo di iscrizione.

È il programma per mercoledì 4 dicembre la tap-pa vicentina del “Roadshow Italia per le Imprese”, un’iniziativa nata per a�ancare le PMI che inten-dano individuare nuove opportunità di a�ari le-gate all’internazionalizzazione e a�rontare la s�-da nei mercati mondiali. Piani�cato dalla Cabina di regia per l'Italia internazionale, il progetto iti-nerante per l'internazionalizzazione delle impre-se è patrocinato dal Ministero degli A�ari Esteri e della Cooperazione Internazionale ed è pro-mosso e sostenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico. Partecipano all’iniziativa, oltre all'A-genzia ICE e a SACE SIMEST Gruppo CDP, anche Unioncamere, Rete Imprese Italia, Con�ndustria e Alleanza delle Cooperative Italiane. La tappa vicentina, che si terrà presso il Golf Hotel Vicenza (a Creazzo, in via Carpaneda 5) dalle ore 8.30, è organizzata dall’Agenzia ICE in collaborazione con Confartigianato Imprese Vi-cenza e la Regione del Veneto, partner territoriali dell'iniziativa. Obiettivo è quello di a�ancare le aziende sui temi dell'internazionalizzazione, per sostenere quelle realtà che intendono aprirsi ai mercati esteri per individuare nuove opportunità di business.Del resto, la provincia di Vicenza si conferma sempre una delle realtà che trainano il commer-cio italiano verso l'estero. A livello settoriale, i pri-mi cinque settori produttivi rappresentano il 38% dell’export provinciale, e quasi il 30% dei �ussi è destinato a tre mercati: Germania, Francia e Stati Uniti. Vediamoli, allora, questi settori.Il primo comparto per livello di export nel 2018 è rappresentato da: Preparazione e concia del

cuoio; Fabbricazione di articoli da viaggio, bor-se, pelletteria e selleria; Preparazione e tintura di pellicce (che rappresenta circa il 13% dell’export provinciale). Svizzera, Stati Uniti e Germania rap-presentano i primi tre mercati di riferimento di questo settore, assorbendo quasi un quarto dei �ussi. Nella provincia, come è noto, è presente inoltre il Distretto della Pelle di Arzignano.A seguire troviamo il settore comprendente Fabbricazione di gioielleria, bigiotteria e articoli connessi e Lavorazione delle pietre preziose. La provincia di Vicenza ha una tradizione antica nel comparto, ed è sede di uno dei più importanti di-stretti ora�. I primi tre mercati di riferimento del settore per l’export provinciale sono: Stati Uniti, Hong Kong ed Emirati che, insieme, rappresen-tano circa il 45% dei �ussi di export del settore per Vicenza.Circa il 7% dei �ussi della provincia è poi rap-presentato dal settore denominato “Fabbrica-zione di altre macchine per impieghi speciali”:

nel Vicentino hanno infatti sede, in particolare, imprese produttrici di macchine per l’industria alimentare e per la lavorazione delle pelli; il 30% dei �ussi provinciali del settore sono destinati a Cina, Francia, Germania e Stati Uniti, e circa il 6% è destinato ad altri due Paesi asiatici che rientra-no nei primi dieci mercati di riferimento per il comparto: India e Bangladesh. Il quarto settore per valore di export della provincia è rappresen-tato dalla Confezione di articoli di abbigliamen-to e, in particolare, di abbigliamento sportivo; i primi cinque mercati di destinazione (Germania, Regno Unito, Francia, Svizzera e Spagna) assor-bono oltre il 50% dei �ussi del settore. Segue in-�ne il settore denominato “Fabbricazione di altre macchine di impiego generale”, che rappresenta circa il 5% dei �ussi di export vicentini. Francia, Germania e Stati Uniti assorbono oltre un quarto dell’export del settore. (Fonte: elaborazioni Pro-meteia. L’evento del 4 dicembre a Creazzo avrà inizio con una sessione dalle 9.15 alle 11, aperta dai partner territoriali, Confartigianato Imprese Vi-cenza e la Regione del Veneto, cui seguiranno gli interventi dei relatori di Prometeia, del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero degli A�ari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nonché delle Agenzie pubbliche ICE e SACE SI-MEST che illustreranno gli scenari internazionali, gli strumenti nazionali e le strategie a sostegno delle imprese sui mercati globali. Dalle 11 alle 16:30 gli imprenditori potranno poi incontrare i rappresentanti delle organizzazioni presenti, per approfondire le opportunità di in-ternazionalizzazione ed elaborare una strategia di mercato personalizzata. La partecipazione, riservata alle imprese, è gra-tuita.

Page 24: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

OP

PO

RT

UN

ITÀ Il 30 ottobre e il 13 novembre

due nuovi workshop del percorso che fornisce alle aziende, in maniera snella e pratica, strumenti per aggiornare l’operatività e creare nuove opportunità di mercato

Tornano gli appuntamenti con “Upgrade”, servizio innovativo proposto da Confartigianato Vicenza per supportare le aziende nel miglioramento del loro modello operativo. L’iniziativa ha come obiettivo quello di fornire alle imprese degli strumenti “semplici” per meglio capi-re il proprio mercato e le prospettive, per studiare come indirizzare lavoro e risorse verso il cambia-mento, e quindi come condurre il tutto nel modo più snello e facile. Quindi non uno stravolgimento, ma solo un potenziamento dei modelli di azione già in atto nell’impresa, trasferendole metodologie e strumenti innovativi basati sulle logiche del “Busi-ness Design”. Lo scopo è quello di portare l’imprenditore a “vede-

MIGLIORARE RAPIDAMENTECON IL PERCORSO “UPGRADE”

re” la sua realtà aziendale da una prospettiva nuova, per renderla più performante, riordinare l’attività e quindi trovare nuove opportunità di lavoro: in con-clusione, cambiare punto di osservazione per rag-giungere (nuovi) concreti risultati.Si tratta di un percorso, perciò, “a misura di impren-ditore” che permette di acquisire un metodo per riallineare, valutare e migliorare l’azienda dal punto di vista del mercato, dell’organizzazione e della co-municazione, rivedendo la propria o�erta, innovan-do dove serve e aumentando così la competitività.Quanti hanno frequentato il percorso ne hanno apprezzato soprattutto il fatto di lavorare in team e comprendere meglio il valore che distingue la pro-pria realità imprenditoriale, ciò che la caratterizza

sul mercato, perché non è sempre così chiaro. Ciò permette di esplorare meglio anche i veri bisogni del cliente: cosa vuole, cosa cerca, per articolare l’o�erta. Il corso si caratterizza inoltre per la sua impronta pratica, perché mette a disposizione metodologie “spendibili” oltre che porre al centro, proprio come in azienda, gli stessi imprenditori e i loro collaboratori. I prossimi workshop di “Upgrade” sono previsti per mercoledì 30 ottobre nella sede del Manda-mento Confartigianato di Marostica e mercoledì 13 novembre a Villa Giustian in località Pozzetto di Cittadella (PD). Entrambi gli incontri avranno inizio alle 18.

22 FAREIMPRESA SETT/19

Industria 4.0 indica una tendenza dell’automazione industriale che integra nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro e aumentare la qualità produttiva degli impianti.Quella che per altri è una vera e propria rivoluzione,per Ferrazza è realtà consolidata da anni.

Per maggiori informazioni:[email protected]

Page 25: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

23FAREIMPRESA OTT/19

Internet e le nuove tecnologie digitali hanno cam-biato il modo in cui i clienti si informano, fanno le loro scelte, decidono cosa comprare. Un orientamento che le imprese non possono ignorare, anche quando l’obiettivo è attirare l’attenzione di altre aziende o de-gli import manager. Una grossa mano in tal senso può darla Linkedin, il social network dei professionisti.La domanda di partenza è: ma quanto costa alle imprese, per farsi conoscere e trovare nuovi clienti, frequentare le �ere, acquistare spazi pubblicitari su giornali e tv, creare una rete di venditori, fare compa-gne di telemarketing? Un investimento certamente rilevante. Ed è partendo proprio da questa considerazione che Gianni Adamoli, direttore operativo di Execus, una delle tre società a livello mondiale certi�cate da Linke-din come partner nell’attività di formazione, ha aper-to l’incontro promosso dal Digital Innovation Hub di Confartigianato Vicenza (un altro è in programma a �ne novembre) per far conoscere meglio alle impre-se proprio le potenzialità di Linkedin, “social” notoria-mente dedicato a chi voglia sviluppare i contatti pro-fessionali e per questo molto utile alle imprese per la ricerca di clienti, per collaborare con altre aziende, in Italia e all’estero. Una soluzione molto più economica e soprattutto e�cace, se si utilizzano appieno le sue

LINKEDIN, STRUMENTO VELOCEper far crescere il business

L'ESPERTO

funzionalità, che “aiuta a vendere”. Solo prendendo come riferimento l’Italia, 177mila sono i pro�li riguar-danti il settore alimentare, 46mila quelli della gioielle-ria, 161mila quelli appartenenti alla metalmeccanica, oltre 300mila quelli dell’edilizia. Non è un caso, quindi, se Linkedin genera, in termini di fatturato, il doppio rispetto agli altri “social”; anche perché richiede una formazione “che si può mettere in pratica già dalla mattina dopo”. Adamoli, in che modo Linkedin può “aiutare a vendere”?Linkedin sicuramente aiuta a vendere, nel senso che permette una facilità di relazione nella ricerca dei clienti o dei collaboratori. Il tutto stando seduti alla propria scrivania. Si tratta, infatti, di un “social” con il quale si entra direttamente in contatto con tutte le persone presenti in esso senza alcuna barriera d’in-gresso, senza �ltro dei “centralini”, senza mail a cui non viene data risposta. In tal modo si accelera note-volmente il processo di ricerca e vendita, andando a “trovare” proprio chi si sta cercando.Ma perché scegliere Linkedin piuttosto che altri “social”?Perché è un mezzo molto professionale, e quindi non si sono perdite di tempo nel trovare quanto si cerca:

Gianni Adamoli è stato invitato dal Digital Innovation Hub di Confartigianato Vicenza per due incontri formativi (il prossimo a fine novembre) dedicati a conoscere le potenzialità del “social professionale” mirato alla ricerca di nuovi partner e clienti

Gianni Adamoli

si tratta, insomma, di uno strumento molto mirato. Molte persone che non sono sugli altri “social” sono perciò presenti in Linkedin, perché hanno capito che il mondo professionale è tutto lì. Inoltre, l’utilizzo di questo strumento è molto semplice: c’è la nostra im-magine professionale, quello che quotidianamente facciamo, cambia solo la modalità: invece del telefono per chiamare, o di mandare una mail per presentarci, si pubblica un “post”.Quindi si tratta di un mezzo che aiuta a farsi cono-scere anche dalle altre imprese, più che dai consu-matori; imprese che possono aver bisogno dei ser-vizi e dei prodotti o�erti...Esattamente, perché Linkedin dà soprattutto la pos-sibilità di trovare soggetti che utilizzano il social net-work solo per motivi di lavoro; e, nonostante questa scrematura, il numero degli utenti con un proprio pro-�lo è imponente: 610 milioni nel mondo, 12 milioni in Italia. Quanti in provincia di Vicenza? Ben 163mila. Non solo. Si tratta di uno strumento che permette sì di conoscere l’azienda che è a un chilometro da noi, ma è anche una �nestra sul mondo. Linkedin consen-te cioè di entrare in contatto direttamente con le altre realtà imprenditoriali, e quindi di poter presentare i propri prodotti magari trovando un partner in Ger-mania, oppure a poca distanza da noi.

Page 26: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo
Page 27: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo
Page 28: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

26 FAREIMPRESA OTT/19

L'OSPITE

Matteo Zambon, vicentino (classe 1982) fondatore di Tag Manager Italia, ha intrapreso una collaborazione con il Digital Innovation Hub di Confartigianato Vicenza. Obiettivo: rendere efficaci gli investimenti in campagne di marketing e comunicazione delle nostre piccole imprese, imparando a guardare i “numeri” dei propri siti internet e delle proprie campagne di e-commerce (chi lo ha fatto, ha aumentato parecchio il fatturato)

Il petrolio del futuro?I dati (e la loro analisi)

Matteo Zambon è uno dei massimi esperti in Eu-ropa di Google Tag Manager (GTM), un potente software per la web analytics, di cui è il primo di-vulgatore italiano. Creatore del Progetto Andro-meda, un software originale che espande le funzio-nalità di GTM, e �gura di riferimento per la divul-gazione della cultura del dato nei maggiori eventi del settore web, Matteo Zambon ha un’esperienza decennale come sviluppatore, alla quale a«anca una specializzazione nell’ambito della pubblicità online e del posizionamento nei motori di ricerca. Ha fondato Tag Manager Italia, il primo portale italiano dedicato a GTM, ed è amministratore di In Risalto, agenzia digitale attiva a Vicenza e Mi-lano. Della sua esperienza, e dell’importanza che gli aspetti del suo lavoro rivestono per le imprese, parliamo in questa intervista, che prelude alla sua collaborazione con il Digital Innovation Hub di Confartigianato Vicenza.

Zambon, alcuni anni fa lei è intervenuto con un interessante intervento in occasione del Web Mar-keting Festival. Poi è nato Tag Manager Italia: ci racconta com'è nato questo progetto?All’inizio del mio percorso professionale ho avuto la fortuna di lavorare prima come sviluppatore, poi come tecnico in ambito SEO (mi occupavo cioè di posizionamento nei motori di ricerca) e in�ne come specialista di inserzioni online a pagamen-to (pay-per-click). Durante queste esperienze, mi sono reso conto di quanto e come le aziende e le agenzie digitali italiane siano orientate a in-vestire dei budget sempre mag-giori in siti internet e pubblicità online. Quasi sempre, tuttavia, questi investimenti sono in-credibilmente ine«cienti. Ad esempio, pochissime aziende sono in grado di determinare con esattezza quali sono le campagne che portano loro dei nuovi clienti, e quali campagne si traducono invece in una perdita di soldi. Allo stesso modo, sono pochissime le aziende che monitorano il comportamento degli utenti nel loro sito, e questo comporta delle perdite notevoli in termini di mancati acquisti. È un

vero peccato perché, grazie a un utilizzo adeguato di Google Tag Manager, queste informazioni es-senziali si possono ottenere in maniera facile e ve-loce. Tag Manager Italia è nato proprio da questa consapevolezza: divulgare la “cultura del dato” e la cultura dell’e«cienza in materia di tra«co web e di pubblicità online. Di “web analytics” parlano spesso i media, ma po-che aziende usano tale strumento in maniera seria e sistematica. Quale consiglio darebbe a una piccola impresa che voglia iniziare a utilizzare i dati per �nalità di business, andando oltre le metriche stan-dard fornite da Google Analytics? E quali sarebbe-ro i vantaggi?Prima di tutto, è importante acquisire una con-sapevolezza fondamentale: al giorno d’oggi, le decisioni strategiche di marketing possono (e de-vono!) essere prese partendo dai dati. Ad esem-pio, due diverse versioni della gra�ca di un sito e-commerce si traducono o in un aumento o in una diminuzione degli acquisti generati. Di con-seguenza, diventa ovvio quale delle due versioni è la migliore: non necessariamente la più “bella” - del resto, la bellezza è soggettiva - ma la più performante in termini di acquisti generati. Par-tendo da tale consapevolezza, il primo consiglio è essere certi che i dati che raccogliamo sul nostro sito e sulle nostre campagne online siano misurati nella manie- ra corretta. Il

rischio che si corre, infatti, è come quello di farsi fare le analisi del sangue da un macchinario non tarato: tutti i valori escono sballati, a prescindere dal nostro reale stato di salute. Il passo successivo è installare e utilizzare correttamente Google Tag Manager, allo scopo di andare più in profondità rispetto alle “analisi del sangue”. Rimanendo nella metafora sanitaria, Google Tag Manager consente di fare una specie di “TAC” al sito e alle campa-gne: proprio come una TAC che si a«anca alle analisi del sangue per o¤rire una diagnosi molto più approfondita. Ci sono casi di successo relativi ad aziende di piccole dimensioni che hanno migliorato le proprie perfor-mance a partire dai dati?I casi di successo relativi al nostro lavoro e a quello dei nostri studenti iscritti al Club Tag Manager Italia (il nostro servizio formativo in abbona-mento per gli studenti di GTM) sono centinaia; uno dei più signi�cativi è un intervento che ab-biamo e¤ettuato su un sito e-commerce del set-tore abbigliamento, che ha portato a un aumento dell’82,6% degli acquisti generati dal sito. Il tutto a parità di investimenti pubblicitari online. Il termine Google Tag Manager sembra indicare un sistema che permette di gestire i tag: ma è solo questo o c’è di più?In e¤etti il nome che Google ha scelto per il suo software, ossia Google Tag Manager, è fuorvian-te. Certo, GTM consente anche di ottimizzare la gestione dei tag, ossia di far risparmiare molto tempo ai tecnici che devono e¤ettuare degli in-

terventi su siti o campagne online. Ma la vera magia di Google Tag Manager sta nella sua capacità di rimuovere, uno per uno, tutti gli ostacoli che i clienti trovano nel loro percorso di acquisto online, fa-cendo risparmiare non poco a chi investe in siti web e pubblicità online.

Per un’azienda che si approccia per la pri-ma volta alla “web analytics” cosa consi-

glierebbe?Il primo passo è partire da un’analisi dello stato attuale della propria “web analytics”, analisi che dev’essere ne-

cessariamente e¤ettuata da uno specialista e non da un generico IT manager o web master. Io e¤et-

L'OSPITE

Matteo Zamboncollaborazione con il Digital Innovation Hub di Confartigianato Vicenza. Obiettivo: rendere efficaci gli investimenti in campagne di marketing e comunicazione delle nostre piccole imprese, imparando a guardare i “numeri” dei propri siti internet e delle proprie campagne di e-commerce (chi lo ha fatto, ha aumentato parecchio il fatturato)

Il petrolio del futuro?I dati (e la loro analisi)

Page 29: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

27FAREIMPRESA OTT/19

Montebello Vicentino (VI)Tel. 0444 649587 - Fax 0444 649645

www.carrellibm.com - [email protected]

vendita nuovo ed usato - assistenza - noleggio - applicazioni speciali

Sollevatori elettrici e a diesel usati e ricondizionati con varie portate, adatti ad uso interno o esterno (diesel). Disponibili con quattro ruote o gemellate e a quattro ruote motrici a seconda della portata e dell’altezza. Portate da 1000 a 15000 kg.La Carrelli BM effettua servizio di noleggio anche prolungato.possibilità di omologazione stradale e relativa targatura.

Usato elettrico e diesel

PIATTAFORMEAEREE

MANITOU Portiamo in alto Portiamo in alto il vostro lavoro il vostro lavoro

tuo queste analisi quotidianamente, e molto spesso mi trovo davanti a errori - anche grossolani - di impostazione, che invalidano i dati raccolti (un po’ come se quel macchinario che e¤ettua le analisi del sangue fosse sballato e… si dimenticasse dei dati). Del resto, quasi tutte le aziende hanno Google Analytics installato sul proprio sito, ma quasi nes-suna di esse ha impostato questo strumento nella maniera corretta per i propri obiettivi di business.Negli anni, lei e il suo team siete stati in grado di creare una community e avete cominciato a condi-videre con loro alcuni “tool” e “utility”. Ci parla dello Spy Tool?Lo Spy Tool è una mia creazione, una novità asso-luta nel panorama della “web analytics”. Si tratta un software che estende le potenzialità di Google Tag Manager, �no a farlo diventare un vero e pro-prio strumento per il monitoraggio delle attività della concorrenza online. In sintesi, lo Spy Tool ti consente di “sbirciare” le strategie dei tuoi concor-renti sul web, e in maniera perfettamente legale. Quali sono, a suo avviso, le evoluzioni per i prossi-mi anni sul fronte del web marketing e della “web analytics”?Prima di tutto credo che le aziende dovranno fare i conti con il fatto che non solo il futuro, ma anche il presente del web marketing sono “data-driven”, os-sia basati sulla raccolta e interpretazione di quanti-tà di dati sempre maggiori. Tra gli addetti ai lavori c’è una convinzione sempre più radicata, che si ri-assume nella frase “Data is the new oil”, ossia che “i dati sono il nuovo petrolio”. Sono perfettamente

d’accordo con questa a¤ermazione. In tale contesto, il tema della privacy e del controllo delle informazioni che condividiamo online acqui-sirà un’importanza sempre maggiore: ad esempio, lo scandalo Cambridge Analytica ha portato all’at-tenzione dell’opinione pubblica diverse circostanze che prima erano note solo agli addetti ai lavori. Di conseguenza, molte delle attuali modalità di trac-ciamento dei dati stanno per diventare obsolete, e le aziende non sono preparate a questa circostanza. La buona notizia è che, in questo campo speci�co, esistono delle soluzioni tecniche che tutelano sia il diritto dei consumatori alla privacy, sia l’esigenza delle aziende di essere sempre più rilevanti (ed e«-cienti) nelle loro comunicazioni online. Recentemente, lei ha intrapreso una collaborazione con il Digital Innovation Hub di Confartigianato Vicenza. Quali potenzialità vede in questa espe-rienza?Diversamente da quanto accade negli Stati Uni-ti, buona parte delle aziende del Nord-Est, e del Vicentino in particolare, sono tradizionalmente orientate al “fare” più che al “comunicare”.Sono profondamente convinto che nel nostro ter-ritorio lavorino alcuni dei migliori artigiani del mondo, che realizzano alcuni dei migliori prodotti del mondo. A questa eccellenza del “fare”, tuttavia, è sempre corrisposta una scarsità di cultura nel-la comunicazione di “ciò che si è fatto”, ossia nel marketing e nella vendita dei prodotti, soprattutto online. Questa carenza, che attribuirei non tanto agli imprenditori ma al nostro sistema scolastico,

Il petrolio del futuro?I dati (e la loro analisi)

L'OSPITE

deve essere colmata con soluzioni pratiche che consentano agli imprenditori del nostro territorio di rendere e«caci le spese in campagne di mar-keting e comunicazione imparando a guardare i “numeri” dei propri siti internet e delle proprie campagne online. In questo contesto, la collaborazione Digital Inno-vation Hub di Confartigianato Vicenza ci consen-tirà di parlare agli artigiani in maniera semplice e concreta, dando loro strumenti e soluzioni prati-che per aumentare le vendite dei propri prodot-ti sul web senza aumentare la spesa in inserzioni online.

P roprio per questo, in aggiunta alle attività formative (presenti sul sito www.tagmanageritalia.it) e ai

numerosi convegni ed eventi di settore ai quali Zambon partecipa in qualità di relatore, Tag Manager Italia ha in programma di realizzare nei prossimi mesi degli eventi formativi ad hoc dedicati agli artigiani del territorio. Lo scopo è parlare di web marketing e di analytics da imprenditore a imprenditore, contribuendo a di­ondere una “cultura del dato”. Il format degli incontri non conterrà teorie accademiche e casi di studio utili solo a chi lavora in una multinazionale, ma sarà invece ricco di esempi, soluzioni concrete e applicazioni pratiche per le piccole imprese e quelle artigiane.

Page 30: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo
Page 31: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

29FAREIMPRESA OTT/19

tra scuola e lavoro

Un nuovo indirizzo di studi per preparare la �-gura innovativa di “Tecnico esperto nella produ-zione orafa: è quanto è stato stabilito - e di fatto già formalizzato - in un recente incontro del Ta-volo Intercategoriale Orafo di Vicenza (formato da Apindustria, Confartigianato, Con�ndustria e Cna) con l’Istituto Professionale Lampertico di Vicenza. Il Tavolo ha infatti presentato una richiesta for-male alla dirigente scolastica dell’Istituto, che l’ha accolta e girata all’Amministrazione Provin-ciale per il necessario passaggio in Commissione d’Ambito a�nché, con l’approvazione delle nuo-ve richieste relative all’o�erta scolastica dell’anno 2020/2021, venga appunto proposta, nell’indiriz-zo “Industria e Artigianato per il Made in Italy”, anche l’attivazione di un indirizzo professionale quinquennale nel settore dell’ore�ceria.“Si tratta di una iniziativa importante - spie-ga il coordinatore del Tavolo, Onorio Zen- che esprime un rinnovato dinamismo del settore, proiettato a puntare su speci�che competenze, formate attraverso un percorso quinquennale concepito con criteri nuovi, in grado di forma-re giovani che sappiano coniugare manualità e

AL “LAMPERTICO” DI VICENZA NASCE UN CORSO PER NUOVI TECNICI DELLA PRODUZIONE ORAFA

nuove tecnologie. Con la ripresa del settore ora-fo a Vicenza, grazie anche alla presenza di una prestigiosa Fiera che è un motore commerciale per il distretto, è indispensabile mantenere atti-vo un corso di eccellenza per la preparazione di �gure specializzate sulle nuove tecnologie in un segmento produttivo che resta a forte vocazione manifatturiera”. Il percorso, denominato “Gold Manufacturing - Nuove tecnologie e processi del gioiello”, una volta ottenuto il via libera della Commissione d’Ambito si inserirà come detto in quel �lone già attivo al Lampertico e denominato “Industria e Artigianato Made in Italy” che, grazie all’attiva-zione di alcuni nuovi indirizzi - come Produzio-ni Meccaniche e Disegno 3D e Impianti Elettrici, Automazione e Robotica - ha dimostrato grande �essibilità e capacità propositiva, riposizionan-dosi sia in termini di o�erta che d’immagine.Partendo dai risultati emersi in un recente stu-dio commissionato dalla Regione Veneto sui fabbisogni professionali del settore dei preziosi, il Tavolo Intercategoriale Orafo si è interrogato a lungo sul tema della formazione scolastica. I dati dell’indagine evidenziano infatti che quasi metà

La proposta di un innovativo percorso quinquennale di studi è nata nell’ambito del Tavolo Intercategoriale.

Zen: “Si formeranno figure di livello sulle tecnologie più evolute”. Come oggi serve alle aziende

del campione d’imprese intervistate ha operato assunzioni negli ultimi tre anni (41,3%), con una particolare accelerazione nel 2018 (oltre metà del 41,3%) e in particolare in aziende sopra i sei e i nove dipendenti e nate dopo il 2000 e il 2010. “Per la sua storia e per la sua capacità propositiva e innovativa – conclude Zen - abbiamo ritenuto l’Istituto Lampertico in grado di o�rire un per-corso quinquennale per preparare una �gura di livello superiore, formata sulle nuove tecnologie applicate alla produzione del gioiello. Natural-mente, nella fase iniziale si farà grande a�da-mento sull’aiuto delle aziende e sull’Alternanza Scuola-Lavoro per consentire ai futuri iscritti l’ac-cesso alle tecnologie produttive più evolute”.Punto fermo stabilito dal Tavolo, inoltre, è quel-lo di non creare �gure che vadano a sovrapporsi alle quali�che professionali regionali: le quali po-tranno invece bene�ciare, grazie al nuovo indiriz-zo proposto dal Lampertico, di uno sbocco verso la maturità per i loro alunni, dato che la riforma prevede il passaggio dal terzo anno di Centro di Formazione Professionale (CFP) al quarto anno di Istituto Professionale Statale senza esame.

TRA SCUOLA E LAVORO

Page 32: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

Per tutti i servizi dedicati alle imprese visita il sito interplanet.it | Nr. Verde 800 037 400

Page 33: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

31FAREIMPRESA OTT/19

tra scuola e lavoro

È venuto dall’Australia con il proprio �-glio apprendista per poter imparare la tecnica della pittura decorativa propo-sta dal Centro Europeo per i Mestieri del Patrimonio di Villa Fabris: Mark Stanford, un quali�cato artigiano di Bronte, una cittadina a pochi chilometri da Sidney, ha percorso oltre 14mila km per poter partecipare a un corso personalizzato di tre giorni studiato appositamente dalla docente del Centro Europeo, Umberta Trevelin, a dimostrazione di quanto sia-no riconosciuti, a livello internazionale, i laboratori di restauro e conservazione del patrimonio architettonico di Villa Fa-bris a Thiene.La scelta formativa del Centro Europeo di personalizzare i corsi sta incontrando interesse da parte degli operatori tanto che, anche in questi giorni, i laboratori di Villa Fabris stanno ospitando, sotto la guida del maestro artigiano veneziano, Giuseppe Trolese, tre professionisti del settore: una valdostana, un emiliano e un francese, per un cor-so intensivo di tre giorni sul marmorino veneziano.E tutto questo in concomitanza con un workshop

VILLA FABRIS SEMPRE PIÙ INTERNAZIONALEPER I CORSI SULLE TECNICHE DI RESTAURO

che ha riscosso un interesse al di sopra di ogni aspettativa e che il Centro Europeo ha dovuto replicare per ulteriori due edizioni. La restauratri-ce palermitana Ambra Giordano, allieva del prof. Paolo Cremonesi, è stata infatti a Villa Fabris per presentare un’innovativa procedura di utilizzo del geli�cante naturale agar che, oltre a essere usato in cucina e in agricoltura, può trovare ora impiego anche nel campo del restauro. Una scoperta inte-

Al Centro di Thiene arrivano da tutta Italia e dall’estero per imparare l’antico e aggiornarsi sui nuovi trattamenti.

Le numerose richieste hanno “costretto” a replicare alcuni workshop

ressantissima, e che la Casa editrice Il Prato di Padova ha raccolto in una pub-blicazione che sarà consegnata a tutti i partecipanti.Un workshop dunque molto atteso, che ha visto l’adesione di una sessantina di operatori del settore provenienti da tut-ta Italia, America, Svizzera e Spagna e che ha “costretto” il Centro Europeo per i Mestieri del Patrimonio a programmare una seconda edizione del workshop per il 22 e 23 novembre e una terza per il 6 e 7 dicembre.La conclusione dell‘esperienza quaran-tennale dei corsi trimestrali per la con-servazione del patrimonio architettoni-co, dovuta al venir meno delle borse di

studio rilasciate dai principali Paesi Europei, non ha quindi cambiato la vocazione formativa interna-zionale di Villa Fabris, che sta invece a�ermandosi sempre più come il luogo ideale in cui far crescere e dare spazi a quanti hanno un’attenzione partico-lare ai bisogni del territorio, in particolare a quelli culturali, artistici e nel campo dell’innovazione tec-nologica.

Proseguono gli appuntamenti di Focus Est, progetto della Confartigianato vicentina che vuole offrire spunti per i pro-fessionisti della comunicazione, per i loro clienti e per tutte le aziende che hanno la necessità di comunicare in modo sempre più efficace e consapevole.A fine novembre sono quindi in programma le nuove edizioni di due eventi dedicati, in particolare, alla comunicazione grafi-ca e al marketing: entrambi gli appuntamenti si svolgeranno a Schio e per la precisione al Faber Box, la nuova struttura messa a disposizione dal Comune per gli studenti delle scuole secon-darie del Campus scledense. Il primo appuntamento è “Match. Creatives Meet business” in calendario venerdì 29 novembre e articolato in due ses-sioni, alle quali interverranno esperti nel campo della comu-nicazione sul tema del valore del territorio e del patrimonio locale come leva di marketing per la promozione dell’impresa e la fidelizzazione di un brand. La sessione della mattina sarà aperta a tutti e coinvolgerà imprese, agenzie di comunicazio-ne, attività ricettive, enti che operano nel turismo e professio-nisti del settore della promozione territoriale; nel pomeriggio invece si svolgeranno quattro workshop a numero chiuso: gli approfondimenti saranno rivolti in particolare alle strategie di marketing digitale per il turismo, alla costruzione di un brand

TERRITORIO E PRODOTTI,ECCO COME “PRESENTARLI”

attraverso la valorizzazione del contesto in cui è situata l’im-presa, alla creazione di contenuti video e social per adottare strategie efficaci di digital marketing. Ospiti di “Match” saran-no: Marco Volpe, esperto di Digital Marketing, Gaia Dall’Oglio, fondatrice di Sgaialand, Miriam Bertoli, formatrice in ambito di Marketing, e Niccolò Di Vito e Matteo Gazzarri, che si occu-pano di videoproduzioni nella comunicazione pubblicitaria e promozionale. I dettagli dell’evento e le modalità di partecipa-zione sono disponibili nel sito www.focusest.itIl giorno successivo, 30 novembre, sempre il Faber Box ospi-terà la fase conclusiva del concorso “Creative Hero”, la sfida a colpi di creatività che coinvolge decine di studenti delle scuole di grafica di più parti d’Italia e nella quale Vicenza sarà rap-presentata dai ragazzi dell’Istituto San Gaetano di Vicenza e dall’ITS Scotton di Breganze. Gli studenti si troveranno a competere per la progettazione di soluzioni di packaging ed etichette partendo dai bisogni concreti espressi da alcune im-prese. Fra queste aziende ci saranno le vicentine F.lli Zuccato e Rigoni di Asiago. “Creative Hero” è realizzata grazie alla collaborazione fra Con-fartigianato Imprese Vicenza (categoria Comunicazione) e la Scuola di grafica San Marco di Mestre.

IL CALENDARIO DI FOCUS EST,

PROGETTO CONFARTIGIANATO RIVOLTO

ALLE IMPRESE DELLA COMUNICAZIONE, PROPONE

IN NOVEMBRE DUE APPUNTAMENTI A SCHIO:

“CREATIVES MEET BUSINESS” SUI TEMI DEL

MARKETING A SCOPO TURISTICO E LA NUOVA

EDIZIONE DEL CONCORSO “CREATIVE HERO”

TRA SCUOLA E LAVORO

Page 34: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

32 FAREIMPRESA OTT/19

In Italia sono 182.853 le titolari di aziende individuali artigiane. Il Veneto è al terzo posto con 36.991 unità. Le donne d’impresa sono sempre più giovani, istruite e hi-tech. E invadono i settori tipicamente “maschili”.

Ma restano ancora tanti i nodi del “welfare” da risolvere

Le donne italiane sono tra le più intraprendenti d’Europa, ma il nostro Paese è agli ultimi posti nell’UE per l’occupazione femminile e le condi-zioni per conciliare lavoro e famiglia. È quanto emerso nel corso della Convention di Donne Impresa Confartigianato svoltasi a Roma a �ne settembre intitolata “L’impresa femminile: talen-to e abilità nel cambiamento dell’economia”. Nel corso della Convention, cui era presente an-che una delegazione vicentina, Confartigianato ha presentato un rapporto sull’imprenditoria femminile dal quale si apprende che l’Italia con-ta 1.510.600 donne che svolgono attività indi-pendenti, con un aumento del 3,3% nell’ultimo anno. Per numero di imprenditrici e lavoratrici autonome, siamo al secondo posto in Europa: ci batte soltanto il Regno Unito, che raggiunge quota 1.621.000.

Una crescita con sorpreseA trainare il lavoro indipendente femminile sono

QUANDO L'AZIENDA È DONNA

le 182.853 titolari di imprese individuali artigia-ne, il cui numero è aumentato del 2,6% negli ul-timi dieci anni. Assieme a socie e collaboratrici, esse costituiscono un piccolo esercito di 350.405 “donne d’impresa”, con una presenza prevalen-te in Lombardia (66.763), seguita da Emilia Romagna (36.757), Veneto (36.991), Piemonte (31.995), Toscana (30.981). La classi�ca provin-ciale vede in testa Milano, con 18.151 imprendi-trici. Secondo posto per Torino (15.769), seguita da Roma (14.829). Le donne italiane superano gli uomini nella vocazione imprenditoriale: nel 2018 sono nate 95.672 imprese femminili, 368 al giorno, con un tasso di natalità del 7,2% a fronte del 5,3% delle imprese maschili. Le imprenditrici italiane sono sempre più giovani, istruite e hi-tech. E invado-no i settori tipicamente “maschili”. Infatti le attività guidate da giovani donne “un-der 35” sono 165.985, pari al 12,4% del totale delle imprese femminili, una quota superiore del

3,8% rispetto all’incidenza dei coetanei uomini. E il tasso di natalità delle imprenditrici giova-ni è del 19,4%, mentre per gli imprenditori è al 17,9%. Le donne superano gli uomini anche nella corsa all’istruzione universitaria: tra il 2000 e il 2018 le imprenditrici laureate sono aumentate del 16,4%, mentre i loro colleghi laureati sono di-minuiti della medesima percentuale. Si consolida anche la presenza femminile nei settori ad alta tecnologia: sono 34.141 (il 16% del totale delle aziende hi-tech) le imprenditrici impegnate in attività che vanno dalle telecomu-nicazioni alla farmaceutica, dalla produzione di software alla ricerca scienti�ca. Le imprese fem-minili artigiane hi-tech sono 5.748. Come detto, le donne si stanno impadronendo anche dei mestieri tipicamente maschili: sono 101.262 le imprese femminili che svolgono atti-vità di trasporto merci, autoriparazione, edilizia, produzione di macchine e prodotti in metallo,

LE IMPRENDITRICI AUMENTANOI PROBLEMI NON DIMINUISCONO

Page 35: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

33FAREIMPRESA OTT/19

QUANDO L'AZIENDA È DONNA

falegnameria. Le imprese femminili artigiane in settori “da uomini” sono 24.830. Inoltre, le imprenditrici o¤ro-no un rilevante contributo alla ricchez-za nazionale: si attesta, infatti, a 290,3 miliardi di euro il valore aggiunto pro-dotto dalle imprese guidate da donne. A questa cifra si aggiungono i 219,1 miliardi realizzati dalle lavoratrici di-pendenti in imprese maschili. Ma, se nelle attività indipendenti le donne italiane primeggiano in Europa, il no-stro Paese rimane ultimo nell’UE per il tasso di occupazione femminile

Impresa e famiglia, quanta faticaLe imprenditrici devono però fare i conti con un welfare che non aiuta le donne italiane a conciliare il lavoro con la cura della famiglia. L’Osservatorio di Confartigianato mette in luce che la spesa pubblica italiana è fortemente sbilanciata sul fronte delle pensioni e della spesa sanitaria per anziani, men-tre quella per le famiglie e i giovani si ferma a 26,9 miliardi, pari al 3,2% della spesa totale della Pubblica Amministrazione (rispetto al 3,8% del-la media UE) e all’1,6% del Pil (rispetto all’1,7% della media UE). Percentuali che collocano l’Ita-lia, rispettivamente, al 18° e al 15° posto tra i 28 Paesi europei. Confartigianato ha analizzato anche la disponi-bilità dei servizi per la famiglia messi in campo

dagli enti locali. Si scopre così che soltanto il 56,7% dei Comuni italiani o¤re servizi di asili nido e servizi integrativi per l’infanzia, e che l’u-tilizzo di queste strutture è molto basso: a livello nazionale soltanto il 13% dei bambini con meno di due anni ha usufruito di tali servizi. Tutto ciò si ri´ette sull’occupazione femminile e sulle condizioni per conciliare lavoro e famiglia: Confartigianato rileva infatti che il nostro Paese

rimane ultimo nell’UE per il tasso di occupazione delle donne tra 15 e 64 anni: nel 2018 si attesta al 49,5%, a fronte di una media del 63,3% nell’UE. Fa peggio di noi soltanto la Grecia, con un tasso di occupazione delle don-ne tra 15 e 64 anni del 45,3%. Siamo ben lontani dal primato della Svezia (76%). E le cose peggiorano per la di«coltà delle donne a conciliare il lavoro con la cura della famiglia. Confartigianato ha calcolato infatti che il tasso di oc-cupazione delle donne single tra 25 e 49 anni è pari al 78,1%, ma scende al 60% per le donne in coppia. La per-centuale precipita poi al 57,7% per le donne in coppia con �gli. Si tratta del valore più basso nell’Unione Europea, dove la media del tasso di occupazione delle donne tra 25 e 49 anni in coppia e con �gli a carico è del 73%. Per supplire alle carenze dei servizi pubblici, le donne si caricano di una

notevole mole di impegni, tra cura della famiglia e attività domestiche, cui dedicano in media 3 ore e 45 minuti al giorno di lavoro non retribu-ito, pari a un valore complessivo annuo di 100,2 miliardi di euro, di cui 18,5 miliardi attribuibili alle imprenditrici e 81,7 miliardi alle lavoratrici dipendenti. E il valore del lavoro non retribuito delle lavoratrici artigiane autonome è pari a 3,7 miliardi.

Page 36: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

Nuova Passat

volkswagen.it

Scopri tutti i prodotti che Volkswagen Financial Services ha ideato per te.

La vettura raffigurata è puramente indicativa. Valori massimi: consumo di carburante ciclo comb. 7,9 l/100 km – CO2 207 g/km rilevati dal Costruttore in base al metodo di omologazione WLTP (Regolamento UE 2017/1151 e successive modifiche ed integrazioni). Equipaggiamenti aggiuntivi e altri fattori non tecnici quali lo stile di guida, possono modificare tali valori. Per ulteriori informazioni presso i Concessionari Volkswagen è disponibile gratuitamente la guida relativa al risparmio di carburante e alle emissioni di CO2. Ai fini della verifica dell’eventuale applicazione della Ecotassa/Ecobonus, e relativo calcolo, vi invitiamo a consultare il sito www.volkswagen.it o a rivolgervi alle Concessionarie Volkswagen.

Volkswagen raccomanda

Più spazio al tuo tempo

Concessionaria a Vicenza.Vicenza - Via G. Scolari, 3/A - Tel. 0444 915600

www.ceccatoautomobili.it

Page 37: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

35FAREIMPRESA OTT/19

Nel settore del “benessere e beauty” vige sempre più una regola tacita: scegli la tua identità e segui �no in fondo la tua scelta. Sì, perché essere “im-prenditori di bellezza” oggi signi�ca sapersi a�er-mare con il proprio stile, distinguersi dalla massa, attirare il cliente con proposte esclusive. Come del resto accade, mediamente, al cliente che chiede un trattamento in un salone o centro estetico: esi-ge che il suo look sia curato in maniera unica, in modo da esaltare la sua individualità.Dovessimo dunque indicare qual è la chiave che negli ultimi anni ha permesso ai titolari di eserci-zi nel settore beauty di crescere e a�ermare con successo la propria attività, diremmo: saper indi-viduare il proprio stile, il tratto caratteristico o la �loso�a che distingue il mio servizio al cliente. Una volta individuato, si segue una strategia d’a-zione e comunicazione coerente con la propria immagine.Il punto è che non sempre è facile rilevare, e quin-di valorizzare, la propria identità. Per quanto sia necessario emergere dalla massa, e assodato che chi non si distingue rischia l’estinzione, serve un lavoro di autoanalisi e la capacità di cogliere l’idea e il momento giusto per fare quel salto di qualità tanto atteso. E Confartigianato Vicenza una pro-posta ce l’ha: verrà confezionata durante il “Beau-ty Meeting”, il tradizionale appuntamento di �ne anno per gli operatori del settore Acconciatura e Estetica. Ecco l’idea: semplicemente, la cura della persona è un ri�esso della moda, così come la moda assorbe pienamente i cambiamenti in atto nella società e

territorio

le percezioni di�use nel mondo globalizzato. Qual è dunque il tema di cui si sente più parlare, al gior-no d’oggi? Noi crediamo sia la “sostenibilità”, come ri�esso della crescente preoccupazione di fronte alle attuali politiche economiche che impattano sempre più nella società e nell’ambiente. Il meeting annuale lancerà perciò questa s�da: come un salone o istituto di bellezza può dimo-strare la propria qualità attraverso scelte ambien-tali e il sostegno a progetti di utilità sociale e cul-turale. Parafrasando Dostoevskij e quanti dicono che “la bellezza salverà il mondo”, tocca proprio ai profes-sionisti della bellezza mettersi in gioco: se non per salvare il pianeta, certamente per guadagnare il consenso dei clienti attraverso scelte responsabili e l’adozione di comportamenti che possono avere una ricaduta signi�cativa, anche nel piccolo paese in cui si trovano. In fondo, chi punta sulla bellezza sostenibile inco-raggia coloro che lo circondano a prendersi cura di loro stessi, dell'ambiente in cui vivono e lavora-no, delle cose che amano.L’evento è in programma per il primo pomeriggio (dalle ore 14,30) di domenica 1 dicembre, presso

Appuntamento l’1 dicembre per gli operatori di Acconciatura ed Estetica: un po’ convegno e un po’ spettacolo, per riflettere assieme

sulle scelte da adottare nei saloni per essere ancora al passo con i tempi e con le aspettative dei clienti

Per iscrizioni:https://beautyforus.eventbrite.it

SAVE THE DATE

01_12_2019

la Fiera di Vicenza. Sarà un evento a metà strada tra il convegno e l’intrattenimento, in cui interver-ranno testimonial di aziende di successo che spie-gheranno, anche mediante uno show stilistico, come si può garantire lo sviluppo e la crescita del business attraverso scelte aziendali che migliori-no il benessere sia del cliente, sia della società in cui viviamo. Verrà poi trattato un tema di stretta attualità, quale quello delle nuove frontiere e delle aree di con�ne nei trattamenti estetici, che si spingono sempre più alla ricerca della immagine perfetta ma che devono tener conto dei limiti imposti dal-le normative vigenti. Uno spazio importante verrà inoltre dedicato ai rimedi cui gli stessi professionisti devono saper ricorrere per attivare il proprio benessere: come gestire lo stress e l’umore nel mondo del lavoro, con tecniche e consigli per mantenere ottimale il proprio stato psico�sico. Considerato in�ne che saremo alla vigilia del pe-riodo prenatalizio, in cui gli operatori del settore “ballano”: beh, si troverà anche il modo di farli “ballare”. Queste solo alcune anticipazioni del me-eting, gratuito e aperto a tutti gli interessati: l’invi-to è quello di seguire le prossime comunicazioni. Partecipare sarà stimolante e utile per a�rontare il nuovo anno con uno spirito nuovo.

TerritoriCRE-AZIONI

ALLA RICERCA DELLA BELLEZZA SOSTENIBILE

Page 38: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

36 FAREIMPRESA OTT/19

TERRITORI | CRE-AZIONI

La giunta del Mandamento Confartigianato di Arzignano-Montecchio Maggiore ha deciso di anticipare di un anno, rispetto alla cadenza previ-sta, la premiazione dei soci “benemeriti”, per alli-nearsi alle analoghe cerimonie organizzate negli altri Mandamenti della provincia. E così il presidente mandamentale Ruggero Ca-merra è stato lieto di avere l’occasione, in questo periodo, di poter premiare gli artigiani meritevoli di tale riconoscimento, attribuito a testimonian-za dei loro lunghi anni di attività e di associa-zionismo. Analogo attestato di impegno è stato consegnato anche a un giovane socio che rap-presenta il futuro del lavoro nel mondo della pic-cola impresa e a due artigiani oggi in pensione dopo aver speso una vita per il lavoro.“È stata una giornata di festa per tutti: dai pre-miati, presenti con i loro cari per condividere con

Nella sede della Fondazione Pirani-Cremona è andata in scena la 15ª edizione del Pre-mio Franco Mechilli, proposto dal Mandamento di Confarti-gianato di Bassano del Grappa e dedicato ai �gli di imprendi-tori associati freschi di diploma e ora avviati all’università.Franco Mechilli è stato un pre-sidente associativo ancor oggi ricordato per la sua passione per il lavoro, per il suo impe-gno nell’attività di categoria artigiana, nella comunità e per i giovani. Questi i motivi per cui alla sua �gura è sta-to intitolato il premio, con l’obiettivo di spronare i ragazzi nell’impegno dello studio, preludio a quello lavorativo. “Il premio – ha ribadito il presidente del Manda-mento, Sandro Venzo - è un segnale che rivolgiamo ai giovani per mettere in evidenza i concetti di me-rito e di impegno: consegniamo infatti delle borse di studio a quanti, nell’esame di maturità, si sono maggiormente distinti, aiutandoli a sostenere le spese d’iscrizione ai corsi universitari”.Con tale obiettivo, le borse di studio sono state as-segnate a: Irene Zanotto di Tezze sul Brenta per la sezione Licei; Riccardo Lessio di Romano d’Ezzelino e Valeria Cecchin di Galliera Veneta per la sezione

IL GRAZIE AGLI ARTIGIANI “TRENTENNALI”DI ARZIGNANO E MONTECCHIO MAGGIORE

IL PREMIO “MECHILLI” AIUTA L’IMPEGNO DEGLI STUDENTI

la famiglia anche questo momento, �no ai nostri dirigenti provinciali e mandamentali, ai dipen-denti del Mandamento e ai rappresentanti delle amministrazioni del territorio – ha commentato il presidente Camerra -. Ognuno di essi, infatti,

Istituti Tecnici; Nadia Trento di Rossano Veneto per la sezione Istituti Professionali. Per gli altri quattro partecipanti c’è stato comunque un premio di con-solazione.“Aiutiamo questi ragazzi – ha aggiunto Venzo - a continuare negli studi, convinti che il mondo dell’artigianato e delle imprese possa rappresenta-re un ambiente ideale dove poi inserirsi e mettere in pratica quanto appreso, perché abbiamo bisogno dei loro talenti e delle loro abilità. La �essibilità, la capacità d’innovazione, la qualità dei prodotti sono caratteristiche che i giovani possono trovare nel nostro territorio: un contesto ricco di artigianato, un ambiente ideale per esprimersi con la loro crea-tività e voglia di fare”. A tale proposito, nel corso del-

Nel corso della cerimonia sono stati premiati anche un giovane imprenditore, come rappresentante del futuro d’impresa,e due pensionati che hanno portato avanti la tradizione

Assegnate a quattro neo-diplomati le borse di studio destinate dal Mandamento di Bassano ai figli di imprenditori che oggi si affacciano all’università in vista della vita professionale

Territori

per la propria parte, ha contribuito ad accom-pagnare questi imprenditori nel loro cammino umano e professionale”.

I premiati, per i trent’anni di iscrizione a Con-fartigianato, sono stati: Carlo Zordan della dit-ta Lavorazione Pelli Zordan srl, Massimiliano Zangani della Impianti elettrici Zangani sas, Claudio Bressan della T.C. Bressan, Silvano Dulmieri per O�cina Dulmieri, i coniugi Ma-rio Bauce e Silvana Lovato della ditta B.L. Plast di Bauce Mario & C snc, Mariano Nizzero della Autotrasporti Nizzero, Andrea Bertinato per la B.S.A. snc di Bertinato & C, Carmela Lapadula per la ditta C.A.T. di Lapadula. I pensionati fe-steggiati sono stati invece Liliana Florio e Aldo Boschetti, mentre il giovane artigiano premia-to è stato Riccardo Cattelan della CRI.MEC srl.

la mattinata si è potuto anche ascoltare l’esperienza di Marco Baccini, giovane titolare della ditta B-CP srl di Cartigliano che, dopo la laurea e dopo alcune esperienze anche all’estero, è tornato e ha avviato all’interno dell’azienda del padre un pro-prio ramo d’attività �no a crea-re una propria impresa.Erano presenti alla cerimonia l’assessore regionale Elena Donazzan, i rappresentanti dei Comuni d’origine degli studen-ti, i dirigenti del Mandamento

e la signora Claudia Perentaler, moglie di Franco Mechilli.

CRE-AZIONI

Video disponibile nel nostro canalewww.youtube.com/impresadiretta

oppure inquadrate il QR-CODE

Page 39: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

37FAREIMPRESA OTT/19

Ritorna l’iniziativa dei cesti natalizi “Una provincia da GustArti” realizzati dalla Cooperativa Sociale Verlata con i produttori locali di Confartigianato Alimentazione della provincia. Anche a Vicenza, come in tutta Italia, l’agricoltura e l’allevamento costituiscono il legame inscindi-bile tra la tradizione rurale e l’uomo, che diventa custode del paesaggio: e l’artigiano, produttore di alimenti tipici, ha l'opportunità di combina-re materie prime locali realizzando eccellenze alimentari che diventano il biglietto da visita di un'area geogra�ca.Il settore Alimentazione di Confartigianato Vi-cenza è particolarmente attento ai nuovi stili di consumo. Oggi, infatti, si sta sviluppando una maggiore sensibilità verso il cibo di qualità e il rispetto dell’ambiente. Sempre più consumato-ri vogliono sapere da dove proviene il cibo che mangiano, come è stato prodotto e da chi, qual è la sua origine. Vogliono la massima trasparenza.L'iniziativa "Una Provincia da GustArti" allarga l'attenzione per questi valori anche agli acquisti di regalistica aziendale, dove l'azienda-cliente coglie l'opportunità di di�ondere a sua volta stili di vita e consumo più sostenibili. Difatti, non solo i prodotti locali permettono un minor consumo

RIECCO I CESTI NATALIZI GENUINI E SOLIDALI

di carburante per il trasporto, ma o�rono un cibo di qualità migliore: minore è la distanza percorsa dai prodotti per arrivare alla nostra tavola e mag-giore sarà la loro freschezza e quindi maggiori sa-ranno i loro valori nutrizionali. Sotto tale aspetto, i consumatori sono disposti a spendere magari un po' di più, consapevoli di acquistare prodotti

“Una Provincia da GustArti” ripropone l’abbinata tra specialità alimentari vicentine e le confezioni curate dalla Cooperativa Sociale Verlata: un dono “buono” in tutti i sensi

Territori

alimentari più sani e nutrienti.C’è anche un altro fatto da considerare: oggi mol-ti tendono ad acquistare alimenti agricoli non solo locali, ma che siano stati prodotti tenendo conto del benessere degli animali durante l’al-levamento e il trasporto e che provengano da aziende che seguono le giuste pratiche di lavoro.Proprio acquistando prodotti agroalimentari locali il consumatore può risalire alla “storia del cibo” che mette nella sua tavola. E questo è l’im-pegno de “Una Provincia da GustArti”, chepropone cesti alimentari allineati a quei valori: specialità prodotte da aziende artigiane e agri-cole esclusivamente vicentine, selezione di ali-menti locali gustosi a vantaggio di una maggiore qualità e freschezza e di un minore impatto am-bientale, sostegno alla produttività della nostra provincia e alla �liera corta, a vantaggio dell'eco-nomia e della manodopera locale, valorizzazione dei prodotti bio, Dop, Doc, Igt e Deco, sviluppo di nuove opportunità di inclusione lavorativa per persone in stato di svantaggio personale, la-vorativo o sociale, dato che il confezionamento è a cura dei lavoratori impegnati in percorsi di inclusione lavorativa della Cooperativa Sociale Verlata.

CRE-AZIONI

Page 40: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

38 FAREIMPRESA OTT/19

Tradizione ed Evoluzione sono state le due pa-role-chiave sulle quali si è incentrata quest’anno la “Antica Fiera del Soco”, storica manifestazione le cui radici a�ondano nel Medioevo. Sembrano due concetti diametralmente opposti, ma se li si considera con attenzione si comprende come una Fiera di tale portata (800mila visitatori cir-ca in sette giorni di manifestazione) abbia sia la necessità di essere portatrice della tradizione e, allo stesso tempo, abbia il compito di guardare oltre l’orizzonte, per proiettarsi con successo nel futuro.Anche il Mandamento Confartigianato di Vi-cenza, collaborando attivamente al tradizionale appuntamento �eristico andato in scena a Gri-signano di Zocco lo scorso settembre, ha voluto

“ANTICA FIERADEL SOCO” A GRISIGNANO IMPRESE E PERSONE SI INCONTRANO SEMPRE

“abbracciare” i due termini scelti come slogan per l’edizione 2019 e, nel solco della tradizione, per l’area espositiva ha ottenuto delle condizioni particolari riservate alle imprese associate espo-sitrici.Nell’ottica dell’evoluzione, invece, quest’anno Confartigianato grazie alla collaborazione con gli organizzatori ha fornito alle proprie aziende so-cie l’opportunità di utilizzare l’area “Soco Theatre” per momenti di intrattenimento, dimostrazioni o “temporary showroom”. E tale proposito alcune aziende espositrici, co-gliendo l’occasione, nella giornata di domenica 8 settembre hanno realizzato un laboratorio inte-rattivo per famiglie, bambini e quanti volessero approcciarsi con il mondo della carta e delle sue

Anche per l’edizione 2019 il Mandamento Confartigianato ha

voluto essere parte attiva della storica manifestazione, facilitando

la presenza delle aziende espositrici e le loro iniziative

Territori

in�nite lavorazioni.“Oggi come ieri, dunque, l’Antica Fiera del Soco rimane una grande festa popolare aperta a tutti - sottolinea il delegato comunale Confartigianato, Giuseppe Tacchetto - rappresentando nel con-tempo un importante volano per la promozione delle imprese del nostro territorio”.Dal canto suo il presidente mandamentale, Mau-rizio Facco, evidenzia che Confartigianato Impre-se Vicenza, credendo fortemente nel richiamo di questa manifestazione dalle antiche tradizioni, ha deciso anche per l’edizione 2019 di investire e di fornire le proprie competenze, collaboran-do fattivamente a�nché in tale sede si possano sempre creare opportunità economiche a bene-�cio degli operatori economici.

CRE-AZIONI

NICA snc - Via Treviso, 29/Q - Monticello Conte O�o (VI)Tel. 0444 597900 - Fax 0444 595122

www.nicasnc.it - [email protected]

CORSI DI PROGRAMMAZIONEPLC S7 - 1200 SIEMENS

www.nicasnc.it

Nuovo centro di formazione EFAR Lab

Page 41: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

39FAREIMPRESA OTT/19

Il Cesar ha presentato a �ne settembre il progetto “Green Public Procurement: le IPAB protagoniste di sviluppo sostenibile verso gli obiettivi dell’agen-da 2030”: questa iniziativa dell’ente di formazione di Confartigianato Imprese Vicenza, che ha ot-tenuto un �nanziamento di 150mila euro da Re-gione Veneto e Fondo Sociale Europeo, riguarda gli “appalti verdi”, ovvero permette alle Pubbliche Amministrazioni di gestire al meglio, in un’otti-ca di sostenibilità, gli appalti secondo i principi dell’Agenda 2030 sulla sostenibilità, come è stato spiegato nell’incontro di apertura. Saper acquistare con un atteggiamento “da im-prenditore” permette infatti, anche alle P.A., di ottimizzare i costi di beni e servizi acquistati con ricadute positive anche per l’utente �nale. A pat-to, però, che il personale preposto abbia speci�che competenze tecniche e gestionali, ma anche rela-zionali.Il Cesar ha individuato le IPAB (Istituto Pubblico Assistenza e Bene�cienza) quali soggetti maggior-mente interessati all’iniziativa, per il loro impatto

sul territorio sia dal punto di vista sociale che eco-nomico. A seguito di un’indagine è emerso, infatti, che la spesa sostenuta dalle IPAB per l'acquisto di servizi (mediante contratti di appalto) si aggira a circa 2.500.000 euro annui. Si tratta di un dato medio relativo a una “struttura tipo”: quindi, per avere un volume complessivo annuo relativo alle IPAB aderenti al progetto, si deve moltiplicare questa cifra per il numero delle strutture. Con il progetto proposto dal Cesar al personale individuato dalle 35 P.A. venete aderenti (di cui 15 vicentine) saranno forniti gli strumenti per un allineamento delle competenze digitali tra i tecnici preposti alle varie fasi di un appalto; e una forma-zione tecnica con riguardo al settore degli appalti pubblici, come digitalizzazione dei processi di ap-provvigionamento di beni e servizi nelle due fasi di pre e post aggiudicazione (dalla pubblicazione dei bandi �no al pagamento, i cosiddetti appalti elettronici “end-to-end”). Si tratteranno tema-tiche come processi di governance digitale, open data, accessibilità dei servizi, trasparenza e sicu-

Società

Realizzato con il contributo di Regione Veneto e Fondo Sociale Europeo, al percorso aderiscono 35 realtà operanti nel campo dell’assistenza, enti che spendono 2.500.000 euro annui per l’acquisto di servizi

rezza dei dati. Strumenti che andranno calibrati in funzione delle varie fasi dell'evidenza pubblica (dalla programmazione alla scelta del contraente, dalla stipula del contratto sino alla sua esecuzio-ne). In�ne, parte della formazione sarà trasversale per innescare nel personale un processo motiva-zionale, migliorare la comunicazione e la capacità di lavorare in team. Organizzativamente, sono previste 28 ore di for-mazione dell’area Risorse Umane; 40 ore per l’A-rea Digitale; 16 ore per l’Area Strategia Organiz-zativa; 30 ore per l’Area Tecnica Appalti. Al workshop di apertura del progetto sono in-tervenuti Michele Leonardi, Loredana Crestoni, Paola Ottolini, Fabio Cerisara e Matteo Pisanu, a rappresentanza dei partner del progetto e che seguiranno la formazione, ovvero rispettivamente: Appaltiamoci; ISRE – Istituto Superiore Interna-zionale Salesiano di Ricerca Educativ e; Digital Innovation Hub DIH di Confartigianato Vicen-za. Il progetto si chiuderà a maggio 2020 e preve-de, a giugno, un workshop conclusivo.

APPALTI PUBBLICI: PER LE IPABECCO LA FORMAZIONE DEL CESAR

società

Page 42: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

RICERCHIAMO LE SEGUENTI FIGURE PROFESSIONALI

PROGETTISTA CAD/CAMOPERATORE CNC

OPERAIO ADDETTO AD AGGIUSTAGGIO E MONTAGGIO

via Ca’ Beregane, 28 - Thiene (VI)Tel: 0445.364112 Fax 0445.380156

[email protected]

1967 - 2017

Page 43: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

41FAREIMPRESA OTT/19

“Non autosu«cienza. Diritti e prestazioni: analisi e proposte” è il titolo del convegno regionale dei Pensionati Anap Confartigianato in programma il 9 novembre e ospitato quest’anno dal gruppo provinciale di Vicenza. Un tema di grande impor-tanza, per una società come quella italiana che sta rapidamente invecchiando. I numeri, infatti, lo impongono: a livello demo-gra�co, sociale, clinico, economico. Infatti si stima che in Italia circa 3 milioni di persone, per lo più anziane (e in prevalenza donne), abbiano bisogno di aiuto per le esigenze della vita quotidiana. In Veneto, il 25% di persone “over 75” presenta di-sabilità; la percentuale aumenta sopra gli 85 anni (57%).Le famiglie di persone non autosu«cienti si tro-vano spesso in di«coltà: sono disorientate e non sanno a chi rivolgersi, come fare, e quali siano i diritti dei loro parenti con disabilità. Come noto, la Regione Veneto ha deliberato nel 2018 il Piano Socio Sanitario, con l’obiettivo di migliorare le risposte in termini di presa in carico e qualità di servizi di assistenza. Alla luce di questi dati, l’Anap del Veneto ha or-ganizzato il convegno e ha realizzato una guida pratica destinata ai soci (pensionati e anziani) del Veneto, che la riceveranno insieme alla rivista na-zionale “Persone e Società”. Il convegno regionale, al quale parteciperanno circa duecento dirigenti dell’Anap del Veneto, si propone di: o¤rire un quadro della situazione

e un’analisi delle risposte del Servizio Socio Sa-nitario regionale; informare sulle opportunità, le prestazioni e i diritti delle persone con disabilità e non autosu«cienti; presentare alcune proposte politico-sindacali a tutela delle persone non auto-su«cienti e delle loro famiglie in un’ottica di so-stenibilità.E quali sono, a tale proposito, le richieste e le pro-poste sviluppate dall’associazione dei pensionati di Confartigianato? L’Anap, impegnata su que-sto tema anche in accordo con l’Associazione dei Comuni (ANCI), le sintetizza così: aumentare le risorse del “Fondo Nazionale per la non autosu«-cienza”, per consentire alle persone non autosu«-cienti di poter condurre una vita dignitosa e, con-temporaneamente, alleviare il peso sulle famiglie, riformando il sistema di assistenza alle persone che necessitano di cure e puntando sull’assistenza domiciliare; riquali�care le misure locali di inter-vento per le non autosu«cienze, nonché tutte le provvidenze economiche ai bisognosi, eliminando incongruenze e abusi, assicurando contempora-neamente un sostegno vero ed e«cace a chi è in stato di bisogno; stabilire i Livelli Essenziali di Assistenza Sociale (LIVEAS) per garantire diritti riconosciuti a tutte le persone non autosu«cienti e il sostegno alle loro famiglie; istituire una Legge sui “caregiver” (ovvero le persone che si prendono cura di altre), per assicurare un sostegno reale a chi quotidianamente assiste i soggetti non autosu«-cienti (ad esempio con bene�ci sotto il pro�lo pre-

Società

Di fronte all’invecchiamento della popolazione e al relativo aumento delle disabilità, occorre migliorare il quadro assistenziale. E le proposte, da questo punto di vista, non mancano: se ne parlerà il 9 novembre

videnziale, la creazione di un “fondo per il soste-gno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare”); garantire l’integrazione tra le politiche sociali, sociosanitarie e sanitarie. E, ancora, a giudizio dell’Anap occorre prevedere un intervento legislativo per dare attuazione alla sentenza della Corte di Cassazione secondo la quale la persona gravemente a¤etta da morbo di Alzheimer, ricoverata in strutture di cura, riceve cure prevalentemente sanitarie e, pertanto, a carico del Sistema Sanitario Nazionale, senza comparte-cipazione economica del paziente; inoltre, bisogna prevedere l’obbligo di una “Long Term Care” (le coperture LTC coprono il rischio della non au-tosu«cienza ed erogano, al veri�carsi dell’evento, una rendita o la fornitura di servizi) con contenuti mutualistici e solidaristici; aumentare e migliorare servizi di assistenza, sia domiciliare sia in strutture protette, non solo per le persone colpite dal morbo di Alzheimer, ma anche aiutando le famiglie coin-volte a sostenerne il “peso”. In ogni caso, è necessario far rientrare nei LEA tale malattia. In�ne, ricorda l’Anap, occorre ab-battere i costi di gestione nelle strutture residen-ziali, magari rivedendo assurdi criteri/standard e a¤rontando concreti snellimenti, a cominciare da quelli amministrativo-burocratici, e garantire il di-ritto dei cittadini e delle organizzazioni sociali e di rappresentanza a partecipare alla programmazione dei servizi e al monitoraggio della loro qualità.

“NON AUTOSUFFICIENZA”: L’ANAP PENSIONATI TIENE A VICENZA IL SUO CONVEGNO REGIONALE

società

Page 44: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

42 FAREIMPRESA OTT/19

Via Alessandro Volta, 11 - Villafranca Padovana (PD)Tel. 049 907 5979 - Cell. 335 6382473 - 335 1208727 - [email protected]

DEPURFLUID

Anche quest’anno, come accaduto in precedenza, il Mandamento Confartigianato di Arzignano – Mon-tecchio Maggiore sostiene il progetto di accoglienza di 42 bambini tra i sette e i nove anni provenienti dal-le zone interessate dal disastro nucleare di Chernobyl avvenuto nel 1986 ma i cui e¤etti sono ancora presen-ti sulle nuove generazioni. I ragazzi, provenienti dalla Bielorussia e accompagna-ti da insegnanti-traduttori, sono stati ospiti di fami-glie della Valle del Chiampo (soprattutto a Montec-chio e Arzignano) per il mese di settembre. In tale periodo hanno avuto modo di trascorrere qualche giorno di svago tra mare e montagna, svolgere attività scolastiche, giocare all’aria aperta grazie ad attività di pattinaggio, piscina, visite al territorio, di partecipare a laboratori di manualità e, cosa più importante, vivere in un ambiente più salubre rispetto a Chernobyl. Non si può dimenticare infatti che, nonostante siano passati ben trentatré anni dal tragico evento, cinque milioni di persone vivono in aree ancora altamente contaminate dalle radiazioni, soprattutto tra il sud della Bielorussia e il nord dell’Ucraina, ossia nelle immediate vicinanze dell’ex centrale nucleare. Ad ag-gravare la situazione, inoltre, ci sono contesti familiari

Società

Ancora una volta, il Mandamento Confartigianato di Arzignano-Montecchio Maggiore ha contribuito all’ospitalità dei piccoli bielorussi, anche fornendo loro gli zainetti-souvenir

spesso di«cili.Nel 1994 è iniziato questo importante progetto di accoglienza che coinvolge innanzitutto le famiglie ospitanti, alcuni attori economici e sociali (Marel-li Motori, il Kartodromo, Città della Speranza) che forniscono servizi e beni come mensa e materiale sco-lastico, più altri cittadini.

Anche la giunta mandamentale di Confartigianato, come detto, sostiene con piacere il progetto, e in par-ticolare contribuisce donando uno zainetto a tutti i bambini e alle insegnanti, come supporto pratico per la scuola e le gite. Un piccolo omaggio che, un do-mani, sarà anche un gradito souvenir a ricordo di un soggiorno pro�cuo e sereno.

A FIANCO DEI BAMBINI DI CHERNOBYLIN VACANZA NELLA VALLE DEL CHIAMPO

Page 45: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

43FAREIMPRESA OTT/19

Cultura

La mostra, visitabile fino a gennaio, si affianca alla parata di grandi sculture del maestro surrealista installate nel centro storio di Vicenza

AL MUSEO DEL GIOIELLOI PREZIOSI DI SALVADOR DALÌ

Fino al 27 gennaio 2020, il Museo del Gioiello di Vicenza, che ha sede al pianterreno della Basili-ca Palladiana, ospita la mostra “Arte Preziosa: le sculture gioiello di Salvador Dalí” a cura di Alba Cappellieri e Livia Tenuta. L’esposizione presen-ta una selezione di opere d’arte che ha lo scopo di raccontare l’eterogeneità artistica di Salvador Dalí e la sua ricerca appassionata per esprimersi anche nello spazio, ovvero in tre dimensioni. Il percorso si articola in tre sezioni, che compren-dono diciotto sculture prodotte dal 1949 al 1979: i “Dalí d’Or”, le “Sculture Gioiello” e le sculture in argento. I “Dalí d’Or” sono dodici opere, di cui dieci sono presenti in mostra, che l’artista catalano realizzò alla �ne degli anni Sessanta in oro puro, assem-blando la sua collezione di monete Dalí d’Or. I Dalí d’Or-Objets Montés furono creati per emu-lare la regalità in tutto il suo sfarzo e splendore e includono specchi magici, pendenti con motivi a serpente ed emblemi in onore del Sole.La “Sculture Gioiello” rendono omaggio alle più importanti immagini iconogra�che di Dalí, come le ballerine, gli angeli e l’orologio. Sono realizzate in oro 18 carati e tempestate di pietre preziose, diamanti, rubini, smeraldi e za�ri. Ogni opera d'arte è montata su di una base di cristallo di roc-ca translucida e reca la �rma in oro di Dalí. La sculture in argento sono invece parte di un’e-dizione limitata e comprendono il “Pro�lo del Tempo” che richiama il famoso dipinto del 1931 “Persistenza della Memoria”, dove l’“Orologio molle” apparve per la prima volta.Ecco dunque, in rassegna, chicche come la “Balle-rina Daliniana” del 1949, la “Danza del Tempo III” (ideata nel 1979, prima fusione nel 2008), il “Porte

cigarette” del 1967, il “Pendentif-Dalì-Gala” sem-pre del 1967, “Alice nel paese delle meraviglie” in argento del 1977, tutte creazioni dell’artista rea-lizzate dagli artigiani attraverso tecniche come la fusione a cera persa, l’incastonamento di pietre preziose o l’assemblaggio di monete d’oro.La visita al Museo del Gioiello completa così l’o-maggio a Dalì che si compie in questo stesso pe-riodo nel centro storico di Vicenza, dove è allesti-ta una “mostra all’aperto” che in vari punti ospita grandi sculture del medesimo autore. Con la Città del Palladio il maestro del Surreali-smo conservava storicamente un legame par-ticolare: Salvador Daì infatti, che vi soggiornò a lungo, non nascose mai la profonda ammirazio-ne per il grande architetto, teorico e scenografo del Rinascimento italiano, de�nendolo “el arche-tipo de lo Daliniano”. Per questo, secondo Rober-to Pantè, direttore artistico della Dalì Universe, è particolarmente importante che alcune opere rimangano in questi mesi incastonate del cuore della città: “Vicenza accoglie le statue dell’artista spagnolo, collocate nei luoghi più emblematici del centro della città, al cospetto di palazzi, chie-se, ville e portali palladiani che hanno valso nel 1994 la nomina di Vicenza a Patrimonio Mondia-le dell’Umanità da parte dell’Unesco”.

cultura

ORARI DI APERTURADal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18Sabato e domenicadalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18

www.museodelgioiello.it

Page 46: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

44 FAREIMPRESA OTT/19

Nella sala del capoluogo entra nel vivo un cartellone articolato in oltre cento appuntamenti che spaziano tra i generi più diversi, a testimonianza della crescita avvenuta in tredici anni

PROSA, DANZA, MUSICA & C.AL COMUNALE DI VICENZA

Per la sua tredicesima stagione artistica, il Te-atro Comunale “Città di Vicenza” propone una ampiezza di gamma davvero notevole (danza, prosa, concertistica, sinfonica, musical, operetta, canzone d’autore, musica folklorica, circo, cine-ma, arte a teatro, e opera lirica) a bene�cio di un pubblico che presenta un numero di presenze annue molto signi�cativo: sono infatti 114.000 le persone (114.709 per il 2018, considerando gli spettatori e i partecipanti a eventi di diversa na-

tura) che l’hanno frequentato. La nuova programmazione artistica propone un cartellone con oltre 100 date a cominciare da quelle relative alla danza, con grandi compagnie europee e americane: nomi celebri (l’israeliana Batsheva Dance Company, i canadesi dei Ballets Jazz de Montréal, l’americano Alonzo King Li-nes Ballet e il francese Malandain Ballet de Biar-ritz, accanto agli italianissimi Balletto di Roma e Nuovo Balletto di Toscana) che porteranno sul

palcoscenico del Comunale anche alcune prime nazionali.Per la prosa viene confermata la vocazione alla pluralità di linguaggi, con nuove e nuovissime proposte della scena nazionale che spaziano dai titoli del grande repertorio (Pirandello, Goldoni, Dario Fo) a spettacoli legati alla tradizione ma in-terpretati in modo ironico e surreale (“Romeo e Giulietta” di Ale e Franz, “Dracula” di Rubini e Lo Cascio), dall’intrattenimento intelligente (il cir-

Page 47: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

45FAREIMPRESA OTT/19

FERLAT ACCIAIFERLAT ACCIAIACCIAI INOSSIDABILI• austenitici• martensitici• ferritici

ACCIAI SPECIALI• da costruzione

• da utensili a caldo• da utensili a freddo

Via M. D’Azeglio, 43/45 - 36077 Altavilla Vicentina (VI) ItalyTel. 0444 334711 r.a. - Fax 0444 370099 - www.ferlatacciai.com - [email protected]

Affidabilità Qualità Servizio

SINERGIE PER IL FUTUROSINERGIE PER IL FUTURO

AZIENDACERTIFICATA

EN ISO 9001

Cultura

co contemporaneo e i calembour di Lucia Poli), alle tematiche di genere (Nancy Brilli in “A che servono gli uomini” di Gaber con la regia di Lina Wertmüller) per arrivare a temi come le grandi tragedie dimenticate della storia nazionale (“Eso-do” di Simone Cristicchi) o agli scenari futuribili di un mondo cibernetico (“Smarrimento” di Lucia Calamaro). Per la concertistica, la Società del Quartetto pre-senta l’edizione 109 della sua storia prestigiosa, una rassegna di concerti che mette in primo pia-no la qualità degli interpreti, tutti di riconosciu-to livello internazionale. Trovano spazio le cele-brazioni per i 250 anni della nascita di Ludwig van Beethoven con i concerti di Isabelle Faust e Alexander Melnikov e Filippo Gamba; altri im-portanti appuntamenti con i King's Singers per Natale, con il violoncellista palermitano Giovanni Sollima per il giorno della memoria e l'ensemble vocale “De Labyrintho” diretto da Walter Testolin con letture dal “Vangelo secondo Gesù Cristo” per le festività pasquali. In cartellone anche due autentiche star della tastiera: Richard Goode,

settantaseienne pianista newyorkese osannato dalla critica statunitense con un programma di capolavori di Mozart, Janáček, Debussy e Cho-pin e, per la terza volta al TCVI, l’acclamata Yuja Wang, pianista di origini cinesi ma di fatto cittadi-na del mondo. Mentre il cartellone della musica sinfonica vedrà l'Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza e il suo direttore principale, il maestro

Alexander Lonquich, impegnati in tre concerti; accanto ai maestri formatori si esibiranno altri tre direttori-ospiti e solisti di prestigio internaziona-le per dare vita a una stagione molto varia nelle proposte di ascolto. Gli appuntamenti fuori abbonamento, sempre più numerosi, spaziano dalla canzone d’autore al musical, dal circo al cabaret, dal gospel all’ope-retta, dalle danze folk all’opera lirica. I nomi sono quelli di Vinicio Capossela e Niccolò Fabi, Ale & Franz, Teresa Mannino e Teo Teocoli, Nate Brown & One Voice per il gospel e l’Orchestra Sinfonica

Terre Verdiane e il Coro dell’Opera di Parma per la lirica. I titoli dei musical e operette sono: “Ag-giungi un posto a tavola” di Garinei & Giovanni-ni con Gianluca Guidi e “We will rock you” sulle musiche dei Queen, “La danza delle libellule” e “Il paese dei campanelli”, più due spettacoli di “nou-veau cirque” come il “Gran Gala du Cirque” e “My Land” della Recirquel Company Budapest.

Sono numerose le formule di abbonamento previste, e molte le agevolazioni o�erte: per ogni informazione basta rivolgersi al botte-ghino del Teatro, in Viale Mazzini 39 a Vicen-za; tel. 0444 327393. L’email è: [email protected] mentre il sito web è: www.tcvi.it

Page 48: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

46 FAREIMPRESA OTT/19

Cultura

La stagione di spettacoli al Comunale taglia un importante traguardo e si conferma una delle eccellenze artistiche a livello nazionale, grazie anche al supporto del mondo imprenditoriale

IL TEATRO A THIENEFESTEGGIA I 40 ANNI

La Stagione di Prosa di Thiene festeggia quarant’anni di atti-vità, confermandosi una eccellenza rico-nosciuta a livello na-zionale. Una qualità che è ben nota agli addetti ai lavori, e che motiva il lusinghiero appellativo di “Thie-ne, Atene del Teatro” dichiarato dal regista Antonio Calenda. E non è un caso se attori di primo piano dichiarano ogni volta di essere felici di ap-prodare al Comunale, ben lieti quando pos-sono tornarci negli anni a seguire. E la conferma viene anche dall’imminente “Stagione XL”, che si presenta con una ricca o�erta di dram-mi, commedie e musical, sposando teatro classi-co e contemporaneo.Il pubblico potrà applaudire i migliori attori di teatro nelle migliori produzioni del momento, come Gigio Alberti, Ettore Bassi, Barbora Bobu-lova, Franco Branciaroli, Paolo Calabresi, Antonio Catania, Simona Cavallari, Arturo Cirillo, Massimo De Francovich, Giovanni Esposito, Stefania Feli-cioli, Anna Foglietta, Alessandro Haber, Simona Marchini, Umberto Orsini, Maria Paiato, Alvia Re-ale, Michele Riondino, Federica Rosellini, Valerio Santoro e David Sebasti. «La Prosa è la punta di diamante della nostra politica culturale - dichiara il sindaco, Giovanni Casarotto - e questo risultato è il frutto di un im-pegno che viene profuso con intelligenza, entu-siasmo e competenza dall’assessore alla Cultura, Maria Gabriella Strinati, con il prezioso supporto di Arteven e degli U�ci Comunali e la consulen-za di quello straordinario amico del nostro teatro che è Silvano Guarda. La realizzazione della Stagione è resa inoltre pos-sibile grazie alla sinergia con il mondo economi-co e imprenditoriale, per l’indispensabile suppor-to �nanziario».«Quarant’anni sono un traguardo ragguardevole – spiega l’assessore alla Cultura, Maria Gabriella Strinati - e quaranta sono le stagioni teatrali che quest’anno celebriamo al Comunale di Thiene

per ricordare la sua ‘rinascita’ nel 1980. È un mo-mento alto per la nostra città. Il teatro, si sa, ha scandito la vita culturale della comunità in cui ci identi�chiamo; i cartelloni in mostra nel foyer testimoniano un susseguirsi di grandi nomi e compagnie, autori classici e novità, in�nite emo-

zioni. È un foyer che non dimentica, che ha una sua memoria, un orgoglio per la sua storia, la qualità delle proposte, il valore de-gli attori che hanno solcato il palcosce-nico, lo spessore di molte opere rappre-sentate, dall’antico al contemporaneo. È un teatro che colloca Thiene nella migliore tradizione culturale della nazione. Anche questa quarantesima Stagione vuole conti-nuare nel solco degli ultimi anni, mante-nendo una tradizione che con la sua qualità

ha premiato il Teatro Comunale di Thiene con successi costanti e sempre più numerosi. Tren-ta spettacoli in abbonamento e tre fuori abbo-namento: opere drammatiche e divertimento, grandi amici che ritornano e nomi che molto promettono. Un rito, oramai, di cui non possiamo fare a meno. Davvero una Stagione… XL!».Il cartellone è articolato in dieci spettacoli di prosa, proposti ciascuno per tre serate, dal 4 no-vembre �no a marzo del prossimo anno e sarà a�ancato, anche stavolta, da ben tre proposte fuori abbonamento. Intanto, la campagna abbo-namenti è aperta per le nuove sottoscrizioni al 3 ottobre al 6 novembre 2019. Tutti gli spettacoli inizieranno, come di consueto, alle ore 20.45.Per informazioni, prenotazione e vendita abbo-namenti e biglietti ci si può rivolgere all’U�cio Cultura in Piazza Ferrarin negli orari di apertura al pubblico (tel. 0445-804.745-746-943); e-mail: [email protected] e [email protected]. Il programma della XL Stagione Teatrale Thienese è consultabile nei siti: www.comune.thiene.vi.it o www.arteven.it o www.vivaticket.it e presso le aziende di promozione turistica del Vicentino.In�ne, anche quest’anno saranno o�erti agli studenti delle Superiori cinquecento biglietti gratuiti per far conoscere il teatro alle giovani generazioni, o�erti dal Lions Club Thiene Host. Confermata anche la riduzione di abbonamenti e biglietti estesa a tutti gli “under 30”.

cultura

Page 49: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

47FAREIMPRESA OTT/19

Cultura

Tra novembre e dicembre Villa Fabris a Thiene ospiterà una esposizione di creazioni il cui ricavato andrà interamente a supporto di iniziative riguardanti la ricerca sui tumori al seno e

l’appoggio alle persone attualmente in cura

ARTE E CERAMICA IN MOSTRAA SOSTEGNO DELLE DONNE

Com’è noto, il tumore al seno rap-presenta la neoplasia più frequen-temente diagnosticata nelle don-ne, ma fortunatamente la ricerca medica sta facendo ogni giorno dei progressi importanti per curare e scon�ggere questa patologia. È tuttavia importante tenere sem-pre alta la guardia sulla prevenzio-ne e incentivare ogni aiuto a favore delle donne colpite da una malat-tia che cambia le loro vite e quelle delle persone che a loro sono vici-ne. È per questo motivo che, su pro-posta del Comune di Thiene e di AreAArte, promotori dell'iniziativa, Confartigia-nato Imprese Vicenza ha deciso di sostenere la seconda edizione di "DonnAArte", per la raccolta di fondi da devolvere all'Associazione "Raggio di Sole", operante presso l'Ospedale di Santorso. Come si articola l’iniziativa? “Tutto ruota attorno ad un oggetto di design

esclusivo, una Coppa ideata dall’architetto Silvia Sandini per DonnAArte e realizzata in un numero limitato di copie dalle sapienti mani di artigiani ceramisti del territorio compreso tra le città di antica tradizione ceramica di Nove e Bassano del Grappa” spiega Maria Teresa Maroso, presi-dente provinciale della Categoria Ceramica e

Vetro. Esperti decoratori hanno poi tradotto in forme e colori le sug-gestioni di dieci protagoniste del mondo della cultura, dando vita ad un’opera corale che esprime la natura dell’essenza umana, fragile e meravigliosa, unica e irripetibile nelle sue pur lievi imperfezioni.“Questo progetto è la testimonian-za di come arte, artigianato e soli-darietà possano camminare insie-me”, a�erma Maria Teresa Maroso, “allargando sempre più la platea di chi o�re il proprio contributo - sia esso professionale, creativo o so-ciale – per il miglioramento della

vita nella collettività”Le Coppe saranno esposte in una mostra in pro-gramma a Thiene, nei suggestivi spazi di Villa Fa-bris, dal 23 novembre al 1° dicembre prossimi. Il ricavato totale della vendita servirà per l'attua-zione di un progetto/percorso a favore delle don-ne malate di cancro.

Tra novembre e dicembre Villa Fabris a Thiene ospiterà una esposizione di creazioni il cui ricavato andrà interamente a supporto di iniziative riguardanti la ricerca sui tumori al seno e

ARTE E CERAMICA IN MOSTRAA SOSTEGNO DELLE DONNE

Com’è noto, il tumore al seno rap-presenta la neoplasia più frequen-temente diagnosticata nelle don-ne, ma fortunatamente la ricerca medica sta facendo ogni giorno dei progressi importanti per curare e scon�ggere questa patologia. È tuttavia importante tenere sem-

Page 50: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

48 FAREIMPRESA OTT/19

DOCUMENTIDall’Economia Circolare al riuso dei materiali fino all’edilizia “off-site”, oltre il cantiere. Se ne è parlato in un seminario

regionale che ha riunito le quattro Federazioni di Mestiere (Edilizia, Impiantisti, Legno-Arredo e Serramentisti).Il settore va ripensato sia nel processo di produzione che nelle professionalità coinvolte, coinvolgendo le giovani generazioni

“PIANETA CASA”: NUOVE SFIDE MA ANCHE NUOVE OPPORTUNITÀ

Si produce in fabbrica, e il cantiere diventa il luogo dell’assemblaggio finale delle parti pro-dotte. Va in questa direzione il mondo dell’e-dilizia più evoluta: “off-site” è la parola chiave di chi guarda con interesse al digitale e all’in-dustrializzazione del processo produttivo, e di chi applica soluzioni ispirate all’automazione robotizzata e all’artigianato evoluto. Un tema, questo, su cui si è concentrata la gior-nata “Nuove sfide e nuove opportunità per il pianeta casa, dall’economia circolare al riuso dei materiali, all’edilizia off-site” tenutasi a Villa Braida a Mogliano Veneto con un parterre di relatori di altissimo livello tra i quali Sergio Ma-set, direttore di Idea, Eleonora di Maria (Univer-sità di Padova), Thomas Miorin di REbuild e due testimonianze concrete: quelle di Albino Angeli, amministratore delegato di XLam Dolomiti, e di Claudio Pozza, amministratore delegato della Pozza Matteo & C. L’appuntamento è stato voluto dalle quattro federazioni Confartigianato di mestiere (Edili-zia, Impiantisti, Legno-Arredo e Serramentisti) che si prefiggono di delineare i nuovi scenari riguardanti il settore casa, offrendo anche uno scorcio di quelle che sono oggi le preferenze del consumatore verso il bene casa, per offrire alle imprese informazioni utili per futuri investi-menti e opportunità.

I numeri e le prospettive Dalla fotografia scattata per l’occasione dall’uf-ficio studi di Confartigianato Veneto colpiscono due dati: le quasi 96mila imprese impegnate in questo comparto – un’azienda su cinque in Veneto - che danno lavoro a un piccolo eserci-to di 313.500 persone e il peso, pari al 49,3%, che il “pianeta casa” ha nell’artigianato, 62.301 attività e 134.500 addetti. Dei quattro settori che lo compongono, il più importante è quello dell’Edilizia con 41mila imprese artigiane, se-guito dagli Impiantisti (12.877), Legno e Mobili (5.923) e dai Serramentisti con 2.431. Il "pianeta casa", dopo il periodo di crisi econo-mica che ne ha ridisegnato i confini, può ora essere protagonista di una stagione caratteriz-zata da nuove sfide, che portano con sé anche nuove opportunità. L’obiettivo, sancito anche dalla recente legge regionale, di diminuire il consumo di suolo rilancia il recupero dell’enor-me parco di edifici esistenti con il rafforzamen-to del concetto di abbattimento, aiutato dai crediti edilizi. “Il mercato – ha affermato Paolo Bassani, pre-sidente della federazione Edilizia di Confarti-gianato Veneto-, rivolto soprattutto al target di imprese micro e piccole, non può che crescere e qualificarsi. Il tema ambientale è centrale;

servono edifici che utilizzano poche risorse per il loro funzionamento, edifici che siano in grado di gestire automaticamente le necessità energetiche e il benessere dei loro occupanti e costruiti con materiali ecocompatibili e magari derivanti dal recupero di precedenti costru-zioni, in un'ottica di Economia Circolare. Ciò premesso, serve individuare nuove tecniche costruttive in grado di coniugare efficienza nei tempi del cantiere e nella gestione delle risor-se, sicurezza esecutiva anche per gli operatori, maggior precisione nella progettazione, ridu-cendo gli errori e la produzione di materiali di scarto. L'edilizia ‘off-site’, cioè lo spostamento della produzione dal cantiere alla fabbrica, per-mette tutto questo, e velocizza il processo di costruzione, impegnando manodopera che la-vora in un ambiente chiuso e controllato su cui non ha incidenza il clima, portando nell’edilizia la qualità e le conseguenti garanzie di presta-zione tipiche di un processo industriale e, infi-ne, mantenendo la qualità artigiana”. La rivoluzione in atto inciderà su efficienza e sostenibilità e richiede un cambio culturale che riguarda tutta la filiera, da chi fa il progetto a chi utilizzerà gli immobili. “Per un settore in trasformazione dopo anni di crisi – ha spiega-to Thomas Miorin, presidente di REbuild – la parola d’ordine è innovazione. L’ibridazione dei processi produttivi tra fabbrica e cantie-re ha impatti economici e sociali profondi: si abbassano i costi (questi vengono stimati del 25% inferiori rispetto alle tradizionali tecnolo-gie), cresce l’affidabilità nei tempi di consegna e negli standard produttivi, con ricadute su qualità, comfort e sicurezza. Una sfida non solo per grandi imprese. Questo percorso - ha aggiunto- è una sfida che può essere giocata ad armi pari dalle piccole e medie imprese con, addirittura, qualche vantaggio in più rispetto a quelle di grandi dimensioni, meno reattive alla possibilità di cogliere le opportunità del cam-biamento tecnologico”.

Giovani e nuove professioni“L’ibridazione tra il cantiere e fabbrica, il cam-po di sperimentazioni che riguarda tutte le tecnologie disponibili - dal legno, all’acciaio, al cemento- e tutti i campi di operatività dal riuso sino alla realizzazione di nuovi fabbricati – ha proseguito Agostino Bonomo nella sua veste di presidente di Confartigianato Veneto - riguar-dano anche la formazione e le aspettative di occupazione. Negli ultimi undici anni in Veneto emergono infatti due tendenze preoccupanti. La prima è un calo del peso delle assunzioni dei giovani (under 30), passati dal 43,6% del to-tale nel 2008 al 26% del 2018; la seconda è un

calo generalizzato delle assunzioni, che sono passate dalle 57.110 del 2008 alle quasi 30mila del 2013, e ora ricrescita a quota 45.780. Un al-tro aspetto da non sottovalutare è la domanda del settore di ‘over 54’ le cui assunzioni, negli ultimi sette anni, sono più che raddoppiate: da 1.940 a 5.310. Nota positiva infine, è che se guardiamo al sal-do occupazionale, la classe degli under 30 è quella che registra le performance migliori, con un più 3.470 occupati nel solo 2018. Una ‘disat-tenzione’ verso i giovani che ha scoraggiato le iscrizioni alle scuole professionali che, nel 2017 in Veneto, hanno qualificato solo 87 ragazzi, tutti maschi, di cui 15 stranieri e diplomato, sempre nel 2017, 31 persone”. “Le imprese avranno presto bisogno di nuove figure professionali, già presenza costante nei Paesi del Nord Europa dove l’off-site è già una realtà – ha continuato Bonomo -. L’ecosistema formativo per il pianeta casa in veneto è così strutturato: 8 centri di formazione professio-nale con indirizzo di operatore edile, di cui 4 con indirizzo di tecnico edile, 35 Istituti tecnici con indirizzo ambiente costruzioni e territorio e un ITS con 5 sedi e 4 percorsi attivi relativi a diversi profili professionali afferenti all’edilizia. Ciò apre due fronti per noi: il primo è prose-guire nel dialogo con il sistema formativo per aggiornare e adattare l'offerta didattica (profili formativi e competenze in uscita); il secondo riguarda famiglie e ragazzi che devono essere attratti verso questo mondo che oggi intercet-ta, per l’anno formativo in corso, lo 0,5% degli iscritti all’istruzione e formazione professionale (CFP)”. “Il mercato più interessante per l'off-site è quel-lo della rigenerazione del patrimonio edilizio esistente, che, in Veneto, è di oltre un milione di abitazioni, di cui 45mila inutilizzati e 135mila in pessimo stato – ha concluso Bassani -. Poiché non è possibile immaginare lo sposta-mento di migliaia di famiglie né tantomeno considerare la demolizione di intere parti di città, la soluzione più efficiente è quella di pro-porre modelli tecnologicamente capaci di una tempistica di cantiere estremamente ridotta. Oltre a presentare dati e scenari per il futuro e illustrare due casi di studio, il nostro progetto si chiuderà con una missione di un gruppo di imprese in Olanda, Scozia e Regno Unito per vedere all’opera cantieri di edilizia off-site e vi-sitare centri di competenza specifici sul tema. Elemento che potrebbe attrarre i giovani nel settore, giovani che hanno una predisposi-zione all’utilizzo delle tecnologie digitali per la progettazione o per il controllo delle linee di produzione”.

Page 51: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo

Vieni a trovarciVia E. Fermi 197 Vicenza

Fissa un appuntamento presso la tua azienda0444 168557 - [email protected]

belov.it

Se ti Fidi, conviene!w w w.fidinordest. it

PIÙ TRASPARENZA, SOLO BELLE SORPRESE!Grazie al supporto di FidiNordest e al miglioramento del rating aziendale i costi bancari possono diminuire senza alcun limite.

DIAMO IL MASSIMOPER FARTI PAGAREIL MINIMO

VICENZA, 4 DICEMBRE 2019

In collaborazione con

Roadshow per l’internazionalizzazione

con le PMI verso i mercati esteriITALIA PER LE IMPRESE

Per far crescere le imprese italiane nel mondo

Il Roadshow Italia per le Imprese è un’iniziativa nata per affiancare le PMI che intendano individuare nuove opportunità di affari legate all’internazionalizzazione e affrontare la sfida nei mercati mondiali.La tappa di Vicenza è organizzata da ICE-Agenzia in collaborazione con Confartigianato Vicenza e la Regione del Veneto, partner territoriali dell'iniziativa.

9:15 - 11:00 sessione seminariale aperta dai partner territoriali, con relatori di Prometeia, del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, delle Agenzie pubbliche ICE e SACE SIMEST che illustrano gli scenari internazionali, gli strumenti e le strategie a sostegno delle imprese sui mercati globali.

11:00 - 16:00 gli imprenditori possono richiedere incontri individuali con i rappresentanti delle istituzioni e delle organizzazioni imprenditoriali presenti per approfondire le opportunità di internazionalizzazione ed elaborare una strategia di mercato personalizzata.La partecipazione è riservata alle imprese ed è gratuita. Le aziende che prenderanno parte alla manifestazione beneficeranno di condizioni agevolate riguardo i servizi di ICE-Agenzia.Il Roadshow è un'iniziativa promossa dalla Cabina di Regia per l'Italia Internazionale e sostenuta dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Per informazioni e adesioni: www.roadshow.ice.it/it/eventi/vicenza

Golf Hotel VicenzaVia Carpaneda, 5 - 36051 Creazzo (VI)

Partner Territoriali Sponsor Territoriale

In Collaborazione con

CAMERA DI COMMERCIO DI VICENZA

ITA

LY

Page 52: periodico OTTOBRE - Confartigianato Vicenza · piccola impresa e la comunità nel suo complesso. Le imprese prosperano là dove le persone vivono bene. E non può esserci reale sviluppo