Periodico di informazione, attualità, cultura dicembre ... · Azienda certificata secondo le norme...

68
inverno Periodico di informazione, attualità, cultura dicembre - gennaio - febbraio 2013 - n. 15 - copia omaggio Anno 51 - n. 15 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB Livorno L’imprenditore BRUNO PIETRINI Personaggio dell’Anno

Transcript of Periodico di informazione, attualità, cultura dicembre ... · Azienda certificata secondo le norme...

inverno

Periodico di informazione, attualità, culturadicembre - gennaio - febbraio 2013 - n. 15 - copia omaggio

Ann

o 51

- n

. 15

- P

oste

Ita

liane

s.p

.a.

- S

pedi

zion

e in

abb

onam

ento

pos

tale

- 7

0% D

CB

Liv

orno

L’imprendi

tore

BRUNO PIE

TRINI

Personaggi

o

dell’Anno

dicembre - gennaio - febbraio 20132

3

BERRIGHI COSTRUZIONI s.r.l.

SETTORI D’INTERVENTO

� Dal 1962 edilizia civile, industriale e commerciale: costruzione, vendita e affitto

� Realizzazione di complessi turistici (residence, hotel, Rta)� Ristrutturazione di immobili di pregio artistico e architettonico� Opere pubbliche� Impiantistica (civile e industriale) e impianti tecnologici

di completamento delle opere realizzate� Attività di “project financing” finalizzata alla realizzazione

di costruzioni ad uso commerciale e industriale, compresi gli impianti specifici e di corredo

BERRIGHI COSTRUZIONI s.r.l.

Azienda certificata secondo le norme UNI EN ISO 9001:2008 e SA 8000:2008ATTESTATO SOA N° 5373/23/00 OG1:V - OG3:V - OG6:III - OG11:III - OS1:IIICap. Soc. € 1.500.000,00 i.v.

Via degli Speziali, 5 - 57021 Venturina (LI) - Tel. 0565 851289 - Fax 0565 856389e-mail aziendale: [email protected] web: www.berrighicostruzioni.it

4 dicembre - gennaio - febbraio 2013

Cioccolate artigianaliSlitti - Amedei - Catinari...Cesti e strenne natalizie

Specialità Dolciarie

Via G. Galilei, 12/a - PiombinoTel. 0565 221670

Si effettuano consegne a domicilio

l

ll

l

l

lFABIANA F I

L IPP I

Via Lombroso, 25 - Piombino

- 0565 222106

e-mail: [email protected]

www.styleboutique.it

Via dell'Industria, 8 - VENTURINA (LI) - tel. 0565 850218 fax 06 91271156www.grassiarredamenti.com - e-mail [email protected]

5

S.E.Fi. Campiglia Marittimaservizi per l’economia e fiere s.r.l.

Fiera del Libro e della CreativitàNon solo libri, “1° Fiera del Libro e della Creatività “, unarassegna dedicata agli amanti della buona lettura... manon solo.La manifestazione, in programma dal 30 novembre al 2dicembre 2012, con ingresso gratuito, nel “Centro Fieri-stico” di Venturina – LI – offrirà al visitatore la possibili-tà di acquistare libri dei più svariati generi (narrativa, fu-metti, poesie ecc.) e di poter partecipare a veri e proprilaboratori didattici interattivi dove, con il supporto di unlibro e di un tutor, si potranno veder realizzati con leproprie mani: dolci, lavori a maglia e di cucito, bonsai,addobbi natalizi, piccoli lavori fai da te e molto altro an-cora... riscoprendo la manualità e l'ingegno con l'aiutodi un testo!Si potranno inoltre acquistare gli strumenti per realizza-re a casa tutto ciò che verrà proposto in sede di labora-torio (kit fai da te, stampi per dolci, macchine per cuci-re ed accessori, kit per realizzare bonsai ecc.ecc.).Una “tre giorni” quindi, dove il libro ed il visitatore sa-ranno protagonisti.

Manifestazioni da seguire…La S.E.Fi. organizza per il 23 dicembre “Disco Square”discoteca per i ragazzi della fascia di età delle scuolemedie e prime superiori. Sarà volutamente svolta nelpomeriggio con la somministrazione di sole bibite anal-coliche, in modo da offrire un luogo di incontro ai gio-vani del nostro comprensorio, riscoprendo la voglia diaggregarsi anche in orario diverso dalla “notte”, in cuianche le famiglie possano sentire al sicuro i propri ra-gazzi.Saranno ripetute nei mesi di gennaio e marzo le mani-festazioni dedicate alla cinofilia che tanto successo han-no riscosso nelle passate edizioni. In aprile sarà messain programma la Fiera dell’elettronica, in attesa dellaCampionaria Generale di maggio, fiore all’occhiello delnostro calendario fieristico.

42a FIERA MOSTRA ECONOMICA COSTA TOSCANALa S.E.Fi., Campiglia Marittima Servizi per l’Economia e Fiere, ha il piacere di an-nunciare la 42a edizione della Fiera Mostra Economica Costa Toscana che si terràdal 25 Maggio al 2 Giugno.Una vetrina lunga nove giorni, in cui offrire all’occhio del visitatore attento, prodottidella tradizione locale uniti alle novità tecnologiche del momento.Un’ opportunità in più per il rilancio dell’economia. Gli Espositori che desidererannoaderire all’inziativa, troveranno uno staff pronto a cogliere le esigenze individuali diogni Azienda e saranno seguiti dal momento della presentazione della domanda fi-no alla fine dell’esposizione.

Uffici TuristiciL’andamento della stagione rispecchia quello ri-scontrato in tutte le parti d’Italia: la crisi ha incisosulle presenze soprattutto nella prima parte dellastagione in cui si è verificato un vero e proprio ca-lo, dovuto anche alla situazione metereologicanon ottimale. Il turista che si presenta nel nostrocomune, ricco di storia, arte, bellezze paesaggisti-che, vuole una vacanza tranquilla per dedicarsi avisite di siti storici ed archeologici, terme, passeg-giate, spiagge, eventi culturali e non alla ricerca didiscoteche o eventi: la tendenza è verso la vacan-za culturale e rilassante anche per quanto riguardala scelta delle spiagge è volta non alla struttura at-trezzata, ma alla spiaggia libera, magari un po’ iso-lata.Punto di forza è stato l’internet point ad uso gra-tuito messo a disposizione dei turisti.Complessivamente, nonostante la crisi economicaabbia fatto registrare un calo di presenze nel set-tore turistico, abbiamo registrato un incremento diutenti che hanno usufruito dei nostri servizi.Gli utenti registrati sono sia proprietari di secondecase, ma soprattutto turisti tedeschi, inglesi, olan-desi, francesi, polacchi e russi.I target di utenti sono vari: dai single alle famigliema non sono mancati gruppi di amici e giovanicoppie.Sono state molte le richieste del “mangiare bene abuon prezzo”, di ristoranti con cucina tipica, dellesagre e dei mercati locali alla ricerca di prodotti diqualità a basso costo.

Tel. 0565 852210 - Fax 0565 852266 - e-mail [email protected] - www.sefifiere.it

6

Barsellinate

dicembre - gennaio - febbraio 2013

7

6 Barsellinate: vignetta di Mario Barsellini8 L’uomo e l’automobile (3): è nata Savana9 Editoriale di Ivio Barlettani 10 La finestra di Giampaolo Talani 11 Costa Etrusca e il tempo che passa di Franco Biegi 12 Tavola rotonda con il giornalista Aldo Bassoni16 La politica secondo Pertini. E oggi?17 Il governatore e la Punto a metano di Tony Montero18 Un sindaco d’acciaio alla guida di Piombino di Paola Valdata24 Fatti & persone (Sindaci elbani sul tetto)25 Fatti & persone (Indal 2000, nuove sfide)26 Euronics sbarca alla Coop28 Minorenne “bloccata” sull’autobus30 Giustizia lontana, giustizia negata Il giustiziere31 Asl 6, liste d’attesa infinite di Fiorenzo Bucci32 Il progetto del porto Augusto di Paola Valdata34 Bruno Pietrini Personaggio dell’Anno 36 Il Vernacoliere: Mario Cardinali Premio alla Carriera38 Dieta: bambini occhio al peso di Allegra Ciaponi39 Stazione di sosta di Clan40 Relax di Paolo Pachi41 Spigolature42 Enrico Genovesi e le sue foto di Pierluigi Galassi44 Quel barbiere che ferma il treno di Enzo Biagioni47 Il viaggio nei sapori di Domenico D’Affronto48 Mobilgronchi, storia di una scissione di Augusto Bendinelli49 Mazzola torna in pista50 Miriano Botteghi: credere nella ricerca di Paola Valdata53 Più belle senza bisturi di Riccardo Vigetti54 In libreria56 Nel mondo del sociale di Marco Bocchigli56 Francobolli per i reclusi del carcere di Sante Merlini58 La magia dell’Arte di Daniele Toncelli60 Suvereto incanta il regista americano di Umberto Barlettani63 Liceo classico, giochi finiti? di Matteo Della Vecchia63 La bella biblioteca “Aldo Zelli” di Giuseppina Toncelli64 La parola ai lettori

Anno 51 - n. 15dicembre - gennaio - febbraio 2013

Periodico trimestraledi informazione,attualità, cultura

Direttore responsabileIvio Barlettani

[email protected]

Coordinatore redazionaleStefano Sanna

[email protected]

Marketing-pubblicitàUmberto Maria [email protected]

Direzione, redazione, pubblicitàCorso Italia 95 - Piombino

[email protected] 0565 32843 - Fax 0565 474572

334 3378121Registrazione Tribunale Livorno

n. 167 in data 4/7/1962 r.s.

Sped. abb. post. 70% DCB LivornoPoste Italiane Spa

Editore e pubblicitàCosta Etrusca Comunicazione

Grafica e impaginazioneOpus Piombino

StampaCentro Rotoweb

Tivoli Terme (Roma)

Gli articoli firmatio con pseudonimo riflettono

unicamente le opinioni dell’autore

Chiuso in tipografia,25 novembre 2012

Quest’inverno

dal 1962 il giornale

della nostra terra

www.costaetrusca.net

dicembre - gennaio - febbraio 20138

Si chiamerà Savana. Ha un nomeaffascinante, che richiama alla mente terred’oltremare, l’automobile progettata da unindustriale del nostro territorio e destinata aipaesi del sud del mondo. Costa Etrusca, inassoluta esclusiva, ha svelato ai suoi lettori,nelle due edizioni precedenti, i progressicompiuti da un team di super professionistial lavoro per realizzare un primo prototipo,poi un secondo prototipo e infine lamacchina definitiva, di serie. In tutto questotempo, mentre il progetto usciva dalla carta,nel chiuso di un’officina top secret, il nomedell’industriale è rimasto avvolto nelmistero. Ora sappiamo chi è l’imprenditoreche contrasta crisi dilagante e vuoto di ideea colpi di progetti innovativi: BrunoPietrini, amministratore e direttoregenerale della SiderPiombino. Savana sarà su strada in questesettimane. Quindici esemplarimostreranno le caratteristiche dellanuova automobile: una prova, inItalia e all’estero, che precederà ilcollaudo definitivo, seguito dalla

catena di montaggio e dalla produzionedella macchina, in Eritrea. Di dimensionecome un’utilitaria, l’automobile progettatadall’imprenditore piombinese è una jeep 4ruote motrici, sette posti, a benzina, 1000 dicilindrata: resistente, leggera, di facilemanutenzione. È dotata di tecnologiaessenziale: elettronica e digitale hannolasciato il posto a impianti elettricitradizionali, utili perché robusti. L’auto, chesarà venduta a un prezzo contenuto,percorrerà 25 chilometri con un litro dicarburante, e, grazie alla possibilità diospitare anche due motori, non si fermerà difronte a nulla: traversate del desertocomprese.

ESCLUSIVO3

L’uomo e l’automobile

È nata Savana

di Ivio Barlettani

Sarà un Natale piut-tosto grigio, forseuno dei peggiori

degli ultimi cinquan-t’anni. Il nostro territo-rio – l’intera provincia diLivorno – è alle corde:tanti, troppi i problemisul tappeto che non tro-vano, al momento, so-luzioni accettabili. Aumentano i giovanisenza lavoro. L’esercitodei pensionati è costrettoa stringere sempre dipiù la “cinghia”. A fineanno tanti commercianticonsegneranno le chia-vi al sindaco. Aziendestoriche si arrendonosotto l’incalzare dellacrisi. Esattamente un anno fa

– nell’editoriale di Na-tale – su Costa Etruscadicevamo: «Assistiamooggi ad una crisi globalecon pesanti ricadute lo-cali. Nessun vaccinoneppure per la nostraprovincia, tanto menoper Piombino: la cittàguarda con ansia e tre-pidazione alle sorti in-certe del polo siderur-gico e con solidalepreoccupazione ai tan-ti cassaintegrati e alle lo-ro famiglie».Da allora lo scenarionon è cambiato… an-zi!

* * *Siamo arrivati alla terzaedizione del Personag-gio dell’Anno. I lettoridi Costa Etrusca hannodecretato vincitore l’im-

prenditore piombineseBruno Pietrini che haprevalso – in termini dipreferenze – su LuigiCarletti, giornalista escrittore, Massimo Giu-liani, assessore del Co-mune di Piombino ecommissario tecnicodelle squadre nazionalidi nuoto di fondo e suMarco Vannucchi, di-rettore generale del ParkAlbatros. Il giornale – come con-suetudine – ha ancheassegnato il Premio al-la Carriera all’inossi-dabile direttore del Ver-nacoliere, Mario Car-dinali.

* * *La nostra Paola Valdatafra i tanti servizi realiz-zati ha anche intervi-

stato il sindaco di Piom-bino. (Consigliamo lalettura pag. 18). Sco-prirete un Gianni An-selmi per certi aspettiinedito.

* * *Una studentessa mino-renne è la protagonistadi uno sconcertante epi-sodio accaduto su unautobus Tiemme. Suomalgrado è stata “bloc-cata” e trattenuta da uncontrollore mentre an-dava a scuola.

* * *Brindiamo, nonostantetutto con i nostri lettorie i nostri inserzionisti. Erivolgiamo un augurio:resistere in attesa di tem-pi migliori.

INSERZIONISTI:Acqua & Calore di Pistolesi 48; Asiu 61; Arte & Cornici 46; Ass. Pubblica Assitenza Piombino 57; As-sicurazione Fondiaria Sai (Luca Ardenghi) 65; Assicurazione Ina Assitalia (Andrea Baroncelli Snc) 30;Assicurazione Unipol (Carlo Lami) 24; Autorità Portuale Piombino 60; Banca Credito Cooperativo Ca-stagneto Carducci 66; Berrighi Costruzioni 3; Bar Lorenzo Il Magnifico 6; Caffè Nanni 10; CalidarioTerme Etrusche 62; Camera di Commercio Livorno 15; Conca d’oro 6; Coop Unicoop Tirreno 67; DalPont Movimentazione Terra 49; Dolceamaro 4; Edicola Tabaccheria di Rita & Paolo 52; Edilcoop Fio-renzani 47; Estetica Tenerife 52; Euronics 68; Gioielleria Rosignoli 46; Grassi Arredamenti 4; Immo-biliare Cristiani 39; Lampogas Tirrena 55; L’Immobiliare del Corso 22; Martini Professionale 14; Mi-sericordia Campiglia Marittima 2; Mobo Impianti 38; Park Albatros 53; Parrucchiera Stefania Carron7; Piccolo Mondo Giochi 11; Pizzeria Falesia 32; Podere Tre Cipressi Casa Vacanze 47; Ristorante LaRocchetta 45; Ristorante Otello 31; Ristorante Zanzibar 46; Sefi 5; Style 4; Studio Medico Libra 26;Trattoria Da Luca 10; Tutto Infissi 25.

Un brindisi, nonostante tutto

9

editoriale

dal 1962 il giornale

della nostra terra

www.costaetrusca.net

La notizia buona è cheSperanza, la bambi-na del mio vicino a

cui tutti ci siamo subito af-fezionati sta crescendo bel-la e sana. Almeno lei è an-cora intatta dalla rottama-zione che già si è realmen-te avverata dentro ogni co-sa del presente, che ci haprecipitato in quel far-westmorale che credevamo di-menticato dove il tiro al ber-saglio è consentito a vista suogni cosa che ancora ha ilcoraggio di muoversi, speciesulle idee nuove che spa-ventano tanto chi vuol con-servare quelle vecchie alloscopo, ancora, di tirare i fi-li di un teatrino marcio cheil tempo sta cambiando co-munque.Tutto ha perso valore, priminoi stessi con noi se non siricreano strutture che ci ri-costruiscano e ridiano valorea tutto. Qua "da noi" losport più in voga è ancora

non riconoscere i meriti masolo le tessere e, la capaci-tà di "riallineamento delle fi-le" è volta unicamente a ri-

mescolare promettere e con-servare potere. Il futuro, fa-ticoso e duro, della nostrapiccola Speranza dovrà es-

sere quello di far capire chepolitica non è stare da unaparte contro un'altra mastare per tutti contro nes-suno, specie in questa be-nedetta terra di maledettitoscani. È davvero l'ora cheSperanza si metta già al la-voro...!

la finestradi Giampaolo Talani

Quel teatrino marcioche il tempo sta cambiando

dicembre - gennaio - febbraio 201310

Rimescolare, prometteree conservare il potere.Non

riconoscerei meriti

ma soltantole tessere

Aperitivi

Cioccolate

Specialità varie

Sala da the interna

11

di Franco Biegi

Credo che da quandomondo è mondo lagente abbia afferma-

to che il tempo passa di cor-sa, che vola, e il discorso èapparentemente contrario almonotono tic-tac degli oro-logi che il tempo “ammini-strano”.Di certo c’è che il temponon può fermarsi, ma puòsolo lasciare le tracce delsuo passaggio. Impronteevidenti che manifestanocambiamenti importanti eimpronte flebili, “di passa-ta”, come si dice a Piombi-no. E un giornale come Co-sta Etrusca prima le valuta epoi le rende di pubblico do-minio, in ossequio a quelcodice di correttezza che lovide in edicola alla sua pri-ma uscita.Una linea che rappresentauna tradizione vecchia, sag-gia e appunto codificata enon c’è barba di idea chepossa ignorarlo o, peggio

ancora, “tagliarlo”.Appena agli inizi di questaprimavera scrissi una speciedi invito al giornale, un invi-to che poteva sembrare an-che un avvertimento: “nontrascurare il ceppo di origi-ne, non dire addio agli otto-cento anni del Torrione e apiazza Bovio”.Mi affretto a rinnovare l’in-vito che, questa volta, puòapparire anche una specie dipreghiera, perché fra poco èil Natale dell’anno 2012.Costa Etrusca festeggia isuoi cinquant’anni e ringra-zia il cielo di poter tenere lasua rotta con il pavese al

vento.La scelta del direttore di su-perare i confini territorialitradizionali mi invita a cita-re le celebrazioni a Torinoper i centocinquanta annidalla nascita del grandeEmilio Salgari: un maestroper la mia generazione cheha divorato di un fiato lamontagna dei suoi libri diavventure. Salgari che esal-tò la lealtà e il coraggio, l’a-micizia e l’indipendenza.Una specie di scuola che iragazzi e non solo i ragazzi,frequentavano con assiduitàed entusiasmo.E parlando di ricorrenze miriaggancio inevitabilmentealla nostra Piombino e agliottocento anni del Torrione,la parte più antica dell’ ar-chitettura militare piombi-nese, nata nel 1212 al tempodel Libero Comune. C’è un simpatico aneddotodei nostri giorni, sui ragazzidi Cittadella, in gara a chidiceva la “balla” più grossa.Vinse un fantomatico giova-notto già famoso per gli“sfondoni” che amava spa-rare in qualsiasi circostanza.

“Il più piombinese di tuttisono io. Figuratevi che hofatto il manovale al Torrio-ne”.A questo punto può arrivareanche la “Banda”, quella“Cittadina” però, con trom-be, tamburi e piatti. E, guar-da caso, inaspettatamente eper un momento, fa capoli-no dal mio dimenticatoio,l’austera figura del maestroAristodemo Galantara chefu un personaggio notissimodella nostra città. Morì nel1958 a 79 anni e nell’ottobre1996 ne fu stampato il ricor-do nell’annullo filatelico“Piombino e la musica”.Tracce più o meno evidenti,ma, comunque, “marcate”ed impresse dal tempo chepassa dal lavoro dei suoi, inqualche modo, protagonisti.

Mantenere la rotta con il pavese al vento

Costa Etrusca e il tempo che passa

Le improntedel tempomanifestanocambiamentiimportanti.Da mezzosecolo

Costa Etruscaè testimonedel passaggiolasciato dai suoi protagonisti

Piombino, foto storica: il Torrione e il teatro nuovo

PICCOLO MONDO

Via Pisacane, 9/11Piombino (Li)

Tel. 0565 34359e-mail: [email protected]

12

Crede nel potenzialedel territorio e nelleopportunità di diver-

sificazione economica. Conuna certezza incrollabile:tutto si può fare, ma nonprescindendo dal salvatag-gio dell’acciaio. Aldo Bas-soni, direttore di NuovoConsumo, il mensile per isoci di Unicoop Tirreno,mette la crisi generale sottola lente d’ingrandimento edice la sua, senza peli sullalingua, sulle soluzioni adot-tate fin qui dal governo cen-trale. «Se ne usciremo, avre-mo le ossa rotte. Non siamosulla strada giusta. Occorresostenere la domanda: l’au-sterità ci sta facendo spro-fondare nella crisi e lascomparsa del ceto mediomette a rischio anche la te-nuta della democrazia».Quanto al futuro della pro-vincia di Livorno, sottolineail valore della tutela ambien-tale, dell’economia verde, elancia strali contro specula-zione e cementificazione.Con tanto di esempi. Fitte ledomande del nostro forum,pronte le risposte di Basso-ni.

Recessione, portafogli al-leggeriti e consumi ai mi-nimi storici. Partiamo pro-prio da qui e dal recenterapporto Coop. Cosa ci di-ce del nostro territorio?«Come nel resto d’Italia, iconsumatori fanno i saltimortali per far tornare i con-ti della spesa. Si cerca dinon rinunciare alla qualità esi evitano gli sprechi, attra-verso acquisti frequenti,quotidiani, per ottimizzarela gestione di frigorifero edispensa. Si rimandano lespese importanti come autoe arredamento, ma con ilnuovo aumento dell’Iva,nuove rinunce scatterannoanche per il carrello dellaspesa».

Siamo in linea con il restodel Paese?«Per il momento. Ma se le

acciaierie dovessero chiude-re l’effetto sarebbe dramma-tico. L’economia del nostroterritorio è legata alla gran-de industria, che, seppur ri-dimensionata, ha un pesosempre determinante».

I politici del passato pote-vano e dovevano compierescelte differenti?«Premesso che nella que-stione polo industriale si so-vrappongono fattori nazio-nali e internazionali, unafetta di responsabilità l’han-no anche i governanti locali:non hanno individuato alter-native economiche e hannocontinuato a puntare sullamonocultura industriale,quando i segnali di crisi sicoglievano già almeno apartire dagli anni Ottanta».

Un appello ai politici dioggi?«Che difendano con le un-ghie e con i denti il polo in-dustriale di Piombino. Nonpossiamo permetterci diperderlo. Bisogna tentaretutte le strade compresa,perché no?, quella coopera-tiva. E poi occorre diversifi-care, ma investendo sullaqualità e sulla salvaguardiadel territorio, non sulla ren-dita immobiliare e fondiaria.Purtro ppo in zona si scate-nano troppi appetiti che de-rivano da attitudini specula-tive: con questo sistema si

distrugge il territorio e nonsi creano né posti di lavoroné benefici duraturi».

Saremo capaci di voltarepagina?«Sì, perchè le prime risorsesu cui puntare sono le perso-

ne. L’intraprendenza e la vo-lontà di assumersi il rischiod’impresa non mancano edevono essere incentivatecon supporti mirati. Ma quientra in gioco soprattutto lapolitica nazionale, e fino adoggi non vedo misure che

Tavola rotonda col direttore di

10 E LODE AD ANS

dicembre - gennaio - febbraio 2013

La palma ai migliori politici di ieri e di oggi

Secondo il direttore di Nuovo Consu-mo Bassoni, il miglior politico del pas-sato è Rossano Pazzagli, ex sindaco diSuvereto. Nel presente, Bassoni indica

due eccellenze politiche, pari merito: ilsindaco di Piombino Gianni Anselmi eil capogruppo all’opposizione a Cam-piglia Marittima Massimo Zucconi.

13

favoriscano la crescita».

Su quali eccellenze puòcontare il nostro territo-rio?«Basta guardarsi intorno.Possiamo vantare eccellenzeambientali, storiche, cultu-rali, un’agricoltura di quali-tà, abbiamo tutto quello cheserve per rilanciare lo svi-luppo nel segno di un’eco-nomia verde. E poi abbiamodelle comunità coese chegarantiscono ancora unaforte tenuta dei legami so-ciali».

Siamo capaci di fare turi-smo?«Siamo capaci di vivere direndita con il turismo. Maree grandi bellezze restano inostri punti di forza, ma ilmodello di turismo vincentenon può più essere quellobasato sulle seconde case e

su uno sfruttamento intensi-vo del territorio e della co-sta».

Come immagina il territo-rio tra Province abolite eComuni unici?«Premetto che non mi ap-passionano queste ingegne-rie istituzionali. Comunquedico no al Comune unicodella Val di Cornia, perché iproblemi non si risolvonoaccorpando municipalità,ma piuttosto sviluppandopiani coordinati. Quanto alleprovince, sono nato a Pisa, èovvia la mia scelta».

La Regioni servono?«Servono. Quello che contaè come vengono ammini-strate».

Partiti sull’orlo di una crisidi nervi. Fa più danni il mal-costume o il vuoto di idee?

«Innanzitutto distinguiamo.I mariuoli ci sono, ma ci so-no anche aree della politicasane e rispettabili. I partitidevono aprirsi alla parteci-pazione, è dalla sua assenzache derivano malcostume evuoto di idee. Oggi i partitisono autoreferenziali e asfit-tici, ma non esiste democra-zia senza i partiti».

In provincia di Livorno, igrillini possono incideresui futuri scenari politici?«Direi di sì, in linea conl’andamento nazionale. Ero-dendo voti in maniera tra-sversale».

Prossime elezioni politi-che. Chi vince, nella pro-vincia di Livorno?«Non sono un mago. La si-tuazione è fluida. L’asten-sionismo peserà, ma gli ita-liani sono pazienti, e atten-dono con ansia un segnale dicambiamento dai partiti».

Pagelle ai politici del terri-torio. Il migliore del passa-to…«Il primo pensiero va allagenerazione dei Montomoli,dei Giomi e di tanti altri am-ministratori che hanno datotanto senza chiedere nulla.Più recentemente io direiRossano Pazzagli che, dopoessere stato un ottimo sinda-co di Suvereto, è tornato alsuo mestiere di docente uni-versitario, pur continuandoa dare un grande contributodi riflessione e proposta».

Il politico migliore di og-gi…«Due nomi: il sindaco diPiombino, Gianni Anselmi,e Massimo Zucconi, all’op-posizione a Campiglia Ma-rittima. Pur essendo su posi-zioni diverse emergono en-trambi nel panorama dellapolitica locale».

Il dopo Biagi a San Vin-cenzo.«Auspico un cambiamentoche non c’è mai stato. Datrent’anni si impone la con-tinuità, nelle persone e nellascelte, spesso dannose».

A cosa pensa?«Penso al porto, ad uno svi-luppo fondato su secondecase deserte undici mesil’anno, alla continua cemen-tificazione delle campagne,dove da un piccolo insedia-mento sono nati interi bor-ghi come accadrà anche aRimigliano.

i Nuovo Consumo Aldo Bassoni

SELMI E ZUCCONI

Il direttoreAldo Bassoni è nato aPisa nel ’53, abita a SanVincenzo. Laureato instoria, ha esordito comegiornalista nell’Ottanta,redattore dell’Unità aPisa. Risale all’85 il suoingresso alla Coop, allo-ra La Proletaria, negliuffici di Riotorto, primacome responsabile uffi-cio stampa, poi come di-rettore di Nuovo Consu-mo, che ha fondato nel’91 e che tuttora dirige.

Secondo Bassoni, l’agricoltura di qualità va rilanciata

Fot

o F

inno

14

Ma penso anche all’esododei sanvincenzini che nonpossono reggere i costi dellecase così alti e sono costret-ti a lasciare il loro paesed’origine. Giovani coppie intesta».

Le opposizioni svolgonobene il loro ruolo?«Sono combattive in tutti iComuni della Val di Cornia.A Piombino però incidonodi più i comitati».

Chi oggi è all’interno di unpartito, fatica ad esserglifedele?«Fatica a partecipare. Quin-di, prima o poi, se ne allon-tana».

Si fa cultura nel territo-rio?«L’impegno a promuoverlada parte delle amministra-zioni comunali è indiscuti-bile, anche se le risorse adisposizione sono risicate.È da ammirare lo sforzo pertenere aperti i teatri, soprat-tutto per un comune con po-che risorse come Campi-glia. Buono anche l’esem-pio, a San Vincenzo, del re-cupero del teatro Verdi, altermine di un periodo cheaveva visto la trasformazio-ne di ben due cinema in ap-partamenti».

La Coop sei tu… La co-operazione è un modellovincente?«È una carta da giocare peruscire dalla crisi perché èportatrice di valori e istanzeche il mercato dovrebbe farepropri. Le cooperative sononate per soddisfare dei biso-

gni, non per perseguire l’ar-ricchimento infinito. Si par-te da un presupposto: le ri-sorse sono limitate, il lorosfruttamento deve essereoculato. È un modello sano,che mette al centro l’uomo,non il profitto, e pensa allegenerazioni future».

Un consiglio ai giovani…«Perseguire con tenacia ipropri obiettivi, allargare gliorizzonti perché sono citta-dini d’Europa. E studiare,impegnarsi a fondo, conqui-stando una preparazione og-gi indispensabile per com-petere nel mercato del lavo-ro nella speranza che venga-no riconosciuti qualità e me-rito».

Rifarebbe il giornalista?«Assolutamente sì».

Bassoni, si candiderebbe asindaco di San Vincenzo,se glielo chiedessero?«Dipende da chi me lo chie-de».

Difenderel’acciaio

prima cosa.San Vincenzoha bisognodi cambiarela sua rotta.Salviamoil territoriodal cemento

Nuovo Consumo, il mensile per i soci di UnicoopTirreno, diretto da Aldo Bassoni, tira trecentomilacopie, diffuse in Toscana, Lazio, Umbria e Campa-nia. La redazione è composta da tre giornalisti atempo pieno; nutrita la squadra di collaboratori, trai quali spiccano nomi di pregio come quelli di Gior-gio Nebbia, Tito Cortese, Simona Marchini, MarioTozzi, Massimo Montanari. I contenuti spazianodall’attualità alla tutela del consumatore. NuovoConsumo è stato tra i primi giornali a sollevare il te-ma degli ogm, gli organismi geneticamente modifi-cati, ha sviluppato inchieste spinose come quellasull’abuso di tagli cesarei negli ospedali e ha af-frontato, di recente, il rapporto crisi-salute, alzandoil velo sulle nuove rinunce, in campo sanitario, im-poste da stipendi e pensioni insufficienti.

dicembre - gennaio - febbraio 2013

CASA, LEGNO, BRICOLAGE, COLORI E VERNICI GIARDINAGGIO

VENTURINA Zona Commerciale la Monacatel 0565 85 27 03 - www.martiniprofessionale.it

1.090,00€

Cleo - 6 Kw Lia - 8,5 KwCompatta

e canalizzabile

Novità Scegli il vero risparmio

Acquista oggi la tua stufa a pellet ad un prezzo speciale

15

1862 – 2012:il sistema camerale compie 150 anni

www.li.camcom.gov.it

GUIDA AGLI AGRITURISMIE ALLA VENDITA DIRETTADEI PRODOTTI AGRICOLIIN PROVINCIA DI LIVORNO

La Camera di Commercio di Livorno ha re-centemente realizzato una “Guida agliagriturismi e alla vendita diretta dei pro-dotti agricoli in provincia di Livorno”.Strumento importante per la promozionedel settore agricolo e per la valorizzazionee promozione del territorio provinciale, que-sto nuovo prodotto editoriale è nato in col-laborazione con la Provincia, le associa-zioni di categoria del settore agricolo e il Con-sorzio La Strada del Vino e dell’Olio Costadegli Etruschi; ma soprattutto grazie al pre-zioso contributo di numerosi imprenditoriagricoli che hanno aderito all’iniziativa for-nendo le principali informazioni relative al-le loro attività. La Guida accoglie 88 sche-de di aziende agrituristiche e 50 schede diproduttori agricoli che effettuano venditadiretta.Alla Guida è affiancata una vetrina webraggiungibile all’indirizzo:www.agriturismicostatoscana.it, che si dividenelle due sezioni: “Agriturismi’ e ‘Vendita di-retta’. Per ciascuna impresa è consultabileuna scheda dettagliata, un’immagine foto-grafica e la mappa georeferenziata.È inoltre pos-sibile fare ri-cerche pun-tuali sulla ba-se di diversiparametri diinteresse.

Incoming di operatori agroalimentari dellagrande distribuzione organizzata cinese

Dopo l’ottimo risultato riscosso dall’incoming dei Tour Ope-rator tedeschi in visita agli agriturismi della provincia a set-tembre, la Camera di Commercio di Livorno ha promosso anovembre un’analoga iniziativa.Il settore coinvolto è quello agroalimentare: 6 operatori del-la grande distribuzione organizzata, provenienti da variecittà della Cina, hanno incontrato alcuni imprenditori dellanostra provincia. Realizzati - presso il Consorzio La Stradadel Vino e dell’Olio Costa degli Etruschi - incontri bilaterali:ogni azienda ha presentato direttamente agli operatori ci-nesi i propri prodotti di eccellenza: vino, olio, liquori, caffè,miele, conserve. Tutti prodotti che potrebbero essere distri-buiti nei grandi supermercati della Cina.L’iniziativa, pensata insieme alle associazioni di categoriadel settore agricolo, è stata organizzata in collaborazionecon Metropoli, Azienda Speciale della Camera di Commer-cio di Firenze e con le Camere di Commercio di Lucca, Pi-stoia ed Arezzo e vede il coinvolgimento anche del Con-sorzio La Strada del Vino e dell'Olio Costa degli Etruschi. Ecco l’elenco delle aziende della provincia di Livorno chehanno partecipato agli incontri:

Sao Paulo Torrefazione (Livorno)

Tringali (Castagneto Carducci)

Villa Toscana (Campiglia Marittima)

Terre dell'Etruria (Donoratico)

Azienda Agricola Elisabetta (Cecina)

Agrilandia (Castiglioncello)

Birrificio BAT (Bibbona)

F.lli Muratori (Suvereto)

Guado al Melo (Castagneto Carducci)

Leopoldo I di Toscana (Bibbona)

Wine and Oil (Livorno)

Cantine Menti (Piombino)

Az. Agr. Bellavista Insuese (Guasticce)

La Dispensa di Campagna (Donoratico)

Az. Agr. Bulichella (Suvereto)

Il Ciabattino (Suvereto)

dicembre - gennaio - febbraio 201316

Vedendo la gente che cammina li-beramente e tranquillamente, San-dro Pertini, il Presidente più ama-to, quasi parlando con se stesso di-ce: «Il 25 aprile noi abbiamo con-quistato la libertà per il nostroPaese. Ma questa libertà è unaconquista fragile se non esalta la

dignità di ogni singolo individuo:chi è disoccupato, chi è in miseria,i pensionati che hanno una pensio-ne non sufficiente a vivere con de-coro, sentono umiliata la loro di-gnità di uomini e non possonoquindi considerarsi liberi. Biso-gna lavorare, lavorare con tena-

cia, per costruire una società piùgiusta e più umana. Solo in questomodo la libertà potrà essere godu-ta veramente da tutto il popolo ita-liano».

Tratto da “Pertini racconta”di Gianni Bisiach, Mondadori Editore

Ecco la lettera autografa, indirizzata al Tribunale speciale, con laquale Sandro Pertini si dissocia dalla domanda di grazia presentatadalla madre a causa delle gravi condizioni di salute del figlio.

La politica secondo Pertini. E oggi?

17

di Tony Montero

Casta quanto mi co-sti. La casta, si sa, èquella dei politici,

con i loro emolumenti, be-nefit e apparati. Si imponeuna brusca virata, in lineacon la spending review ge-nerale. E via ai tagli. Lo hafatto, virtuosamente, ancheil presidente della RegioneToscana Enrico Rossi, co-involgendo persino i citta-dini affinchè segnalinosprechi e proposte di rispar-mio. Ottimo esempio di ge-stione della cosa pubblicapartecipata. Bene i 200 mi-lioni recuperati nel 2011per sociale, scuola e cultu-ra, bene anche i 50 milionidi risparmio calcolati per il2012.Ma non tutti concordanosulla validità di alcune scel-te. Prendiamo la questioneauto blu. Se è vero che il lo-ro numero va ridimensiona-to, c’è chi è perplesso difronte alla scelta del gover-natore: dotarsi di una FiatPunto a metano, 1400 di ci-lindrata, rinunciando allaMercedes di rappresentan-za, scelta sottolineata daRossi stesso anche duranteun dibattito alla Festa De-mocratica nazionale “Eco-nomia e lavoro” organizza-ta dal Pd a fine estate, aPiombino. Rossi, inoltre,intervistato in tv, ha anchedichiarato di viaggiare inseconda classe, in treno.Ma c’è chi sostiene che au-to più confortevoli e viaggiin prima classe si addicanomolto meglio ad un presi-dente di Regione che devegirare mezza Italia per par-tecipare a riunioni impor-tanti e urgenti. E che i tagliai privilegi vadano effettua-ti sì, ma seguendo altri cri-teri.

�����Liti per le Province«Sarà battaglia senza esclu-sione di colpi». Così hatuonato il sindaco di Livor-no Alessandro Cosimi,aprendo un consiglio co-munale straordinario dedi-cato al riassetto delle Pro-vince. «Questo territorio hal’autorevolezza per rappre-sentare la Toscana», ha ag-giunto il primo cittadino,pronto a difendere a dentistretti Livorno capoluogodella maxi provincia checomprenderà anche Pisa,Lucca e Massa, contrappo-nendosi con forza ai cuginipisani.La questione province e re-lativi capoluoghi tiene ban-co da tempo. Viene da do-mandarsi se non ci sianoproblemi più urgenti e con-creti da affrontare, tra crisidilagante, negozi che ab-bassano le saracinesche estipendi risicati. Perlomenoè quello che pensa l’uomodella strada. Colpito favo-revolmente, invece, dalmessaggio lanciato da queiconsiglieri e da quegli as-sessori provinciali che sistanno dimostrando menoattaccati alla poltrona epronti a riprendere, da do-mani, il loro vecchio lavo-ro.

Le ruggini del PdlParola d’ordine rinnova-mento. Potrebbero cambia-re anche nome e simbolodel Pdl, che si appresta adaffrontare, per la prima vol-

ta, le primarie, il 16 dicem-bre. «Un grande sforzo de-mocratico, di importanzaepocale, storica», ha com-mentato il segretario Ange-lino Alfano. La volontànon manca. Ce la mette tut-ta anche il leader provincia-le del Popolo delle Libertà,Paolo Barabino, che hacompiuto sforzi titanici perricompattare il gruppo Pdlin seno al litigioso consi-glio comunale di Livorno.Ma tutto sembra vano, levecchie ruggini riemergo-no, gli uomini tornano a di-vidersi. O a dimettersi. Difronte ad un partito che per-de i pezzi, Barabino ribadi-sce: « Io la partita continuoa giocarla, con forza e de-terminazione», come si leg-ge in una lettera indirizzataa Dario Marzini, dimissio-nario a Cecina.E a Piombino? Barabino havoluto la creazione di uncoordinamento locale vici-no ai cittadini, per recupe-rarne la fiducia, costituitodal capogruppo in consiglioFederico Pazzaglia, Gio-vanni Sironi e Bruno Cam-pani. Ma una parte deglielettori del centro destra simostra deluso e vorrebbedal Pdl locale un mordenteche pare non saltar fuori.Dove finiranno i loro voti?Del resto la confusione nonrisparmia nessuno, bastaguardare in casa Idv: i ven-ti di scissione sono arrivatianche da noi, tanto che ilsegretario della Toscana,Fabio Evangelisti si è di-

messo. Insomma, oltre alMovimento 5 Stelle diGrillo, ad uscirne vincentesembra essere rimasto ununico partito: quello dell’a-stensionismo.

Tortolini assessore?Rancori, diffidenze e diffe-renze: hanno trionfato, neimesi che hanno precedutole primarie del centro sini-stra, in calendario il 25 no-vembre. Mentre le rotativedel giornale girano, non neconosciamo l’esito, ma lestilettate tra i candidati e ilbraccio di ferro tra Renzi eBersani sono cosa nota.Intanto, rimanendo in pro-vincia, si registrano alcunemosse da parte del PartitoDemocratico. Il sindaco diPiombino Gianni Anselmi,in odore di candidatura inParlamento, sembra restialla guida della città, fino afine mandato.L’onorevole Silvia Velo po-trebbe dunque rimanere insella, a Montecitorio, piut-tosto che far spazio ad altri,come qualcuno ventilava.Al momento dunque, perl’ex sindaco di Campigliala poltrona all’AutoritàPortuale sembra tramonta-ta. Novità in vista anche perMatteo Tortolini e AndreaManciulli, entrambi consi-glieri regionali.Di Matteo Tortolini i beneinformati dicono che nondiventerà il futuro sindacodi Piombino: pare che mol-ti militanti non vedessero dibuon occhio la sua candida-tura. In diversi lo vedonogià nella veste di assessoreregionale. Quanto a Man-ciulli, segretario Pd per laToscana, potrebbe volare inParlamento. Come? Grazieall’assegnazione di un col-legio fuori zona.Se son rose fioriranno…

Politica nel caos: primarie, malesseri e veleni

Il governatore e la Punto a metano

Partiti sull’orlo di una crisi di nervi.Barabino tenta di ricompattare il Pdl.Primarie che caos: tutti contro tutti.In casa Pd si assegnano i nuovi ruoli.

Tortolini diventerà assessore regionale?

dicembre - gennaio - febbraio 201318

Un ruolo vissuto senza risparmiarsi.Il mio futuro politico? A disposizione.

Chi subentrerà dopo di me dovrà essere solido e popolare

GIANNI ANSELMIUN SINDACO

D’ACCIAIO ALLA GUIDA

DI PIOMBINO

19

di Paola Valdata

Èil sindaco che decidedi salire sul tetto del-la Lucchini e di non

scendere fino a che non saràconvocato dal ministro. Te-nace. È il sindaco che rievo-ca con tenerezza il rientro acasa del padre, operaio allaMagona, dopo il turno dinotte, alle prime luci dell’al-ba. Fiero delle origini. È ilsindaco che si infuria quan-do le cose non vanno comespera, quando deve fare iconti con i tagli, e non con iprogetti. Irruento, «talvoltaintrattabile», ammette luistesso. È Gianni Anselmi,sindaco di Piombino al suosecondo mandato, eletto nel2004 e nel 2009. Sindaco atempo pieno, con un iniziodi giornata di buon mattinoe fine impegni senza orario,«dal tardo pomeriggio allanotte fonda, dipende dalleriunioni, dalle scadenze».Alle prese con una città tut-to sommato piccola, di35mila abitanti, che coniugaproblemi ordinari e emer-genze grandi, gravi, comequella industriale, «una real-tà rara», sottolinea il primocittadino.

Una bella fatica, fare ilsindaco di Piombino…«È senza dubbio una attivitàsfidante e impegnativa, pro-prio per le caratteristichedella città. Ma nello stessotempo, per la stessa ragione,gratificante».

Come dire, stanco ma sod-disfatto. La politica è dav-vero una grande passione?«Per me sì, e cresce nel tem-po. Ho iniziato da bambinoa divorare Tribune Politichetrasmesse sulla tv in biancoe nero, mentre in casa coz-zavano, pur nell’affetto ge-nerale, l’ideologia comuni-sta della famiglia di mammae quella democristiana daparte di babbo, con infinitediscussioni a tavola. Di poli-tica ho sempre sentito parla-

re, è stato come un semegettato, che ha richiestotempo per germogliare».

Quanto tempo?«Agli inizi degli anni No-vanta, in piena crisi dellaPrima Repubblica, nell’eradi tangentopoli, ho iniziato aseguire le assemblee univer-sitarie e Alleanza Democra-tica, dove confluivano tra-sversalmente esponenti del-la sinistra, repubblicani, cat-

tolici democratici. Si facevalargo quello che presto sa-rebbe stato l’Ulivo…nati iDS mi sono iscritto e suc-cessivamente ho aderito alPD».

Quando la prima espe-rienza amministrativa?«Con l’ingresso in giunta aCampiglia Marittima, comeassessore a urbanistica e at-tività produttive, a fiancodel sindaco Silvia Velo. Era

il ’99. In precedenza era sta-to Andrea Manciulli, all’e-poca segretario della federa-zione locale dei DS, ad in-tuire una mia attitudine affi-dandomi la responsabilitàper le attività produttive perla Federazione locale deiDs. In quel periodo svolge-vo ancora la mia attivitàprofessionale, nello studiodi commercialista di miosuocero. Da quando, a fine2003, mi è stato proposto dicandidarmi sindaco diPiombino e poi sono statoeletto per il primo mandato,mi sono dedicato completa-mente alla politica. Oggiposso dire che vita pubblicae politica, al netto degli af-fetti familiari, sono centralinella mia esistenza».

Difficile, per chi ha messoal centro l’impegno politi-co e amministrativo comelei, accettare l’allontana-mento dei cittadini daipartiti…«Lo comprendo, ma con do-lore. I cattivi esempi, il rap-porto malato che alcuni han-no con la politica, l’incapa-cità di questa di risolvere iproblemi e le misure gravo-se decise dai governi, fannosì che il cittadino stenti a ri-conoscersi in un progettopolitico». �

Chi è Gianni AnselmiGianni Anselmi è nato a Piombino il 18 giugno del ’67da babbo Giovanni, originario di Marciana Marina,operaio in Magona, e da mamma Angela, casalinga.Ha un fratello, Alberto, più giovane di sei anni.Sposato con Federica Mariani, di Campiglia Maritti-ma, ha una figlia, Vittoria, di 8 anni, che frequenta laterza elementare. Abita (lui dice «dormo») con loro aVenturina.Maturità scientifica, laurea in economia e commercioa Pisa, Anselmi ha lavorato, dal ’94, nello studio da com-mercialista del suocero, prima a San Vincenzo e poi aVenturina. Attività che ha mantenuto anche durantel’assessorato a Campiglia, dal ‘99 al 2004, per poi de-dicarsi, dall’elezione a sindaco nel 2004 in avanti, al-la vita politica e amministrativa.Ha giocato nel Piombino Calcio dal ’76 all’86 fino al-la prima squadra, l’ultimo mister è stato Franco Cio-ni, nel Campiglia, nel Riotorto e nel Suvereto. Ha al-lenato squadre amatoriali della zona.Tra le grandi passioni la musica, che gli deriva ancheda tre anni a Radio Centro Mare, «esperienza indi-menticabile», la definisce lui stesso.

Anselmi sul tetto della Lucchini. E la protesta finisce su tutte le tv

La scalata del sindaco per salvare l’acciaio

Rimedi?«Depurarsi dalle mele mar-ce e da chi interpreta la poli-tica come opportunità per sée non come un servizio. Oc-corre ritrovare punti di rife-rimento etico ed autorevo-lezza, ma la politica orga-nizzata, i partiti, sono e re-stano indispensabili. Nonbisogna arrendersi a populi-smo e demagogia sfuggendodalla complessità».

E i grillini come si inseri-scono in questo contesto?«Quando la politica tradi-zionale non si rinnova e nondà risposte adeguate, la so-cietà reagisce. Lo stessoBerlusconi nel ‘94 si propo-

ne come contestatore dellavecchia politica e uomo sal-vifico; la Lega si è afferma-ta interpretando paure deicittadini e istanze autonomi-stiche del nord, offrendo ri-sposte demagogiche. È veroche anche molti di coloroche si riconoscono in questoapproccio esprimono qualitàe passione civica autentica,tuttavia il governo di ungrande Paese e anche di unacittà complessa richiedonoun riconoscibile ancoraggioculturale: non un civismotrasversale indistinto tenutoinsieme solo dal rancore odal disagio, e nemmenoun’impostazione meramentetecnocratica, che può almassimo durare il tempo ne-

cessario a superare una fasedi emergenza».

A proposito. Al di là dell’e-sito delle primarie, Renzi oBersani?«Bersani per lo spessore e lasobrietà. Non sarà il politicoche va meglio in TV, ma èpersona seria e capace. L’hoconosciuto quando era mini-stro, ho con lui un rapportosquisito, è esperto di politi-che industriali. E nessunomeglio di lui conosce il no-stro territorio e i suoi pro-blemi. Mi aspetto che sia luiad interpretare il rinnova-mento di cui c’è bisogno».

Questioni roventi, quelleindustriali, da non dor-

mirci la notte…«Vivo questa fase con in-quietudine e trepidazione.La questione industriale haattraversato con fasi alternetutti questi anni, costellati diimpegni, di incontri con uo-mini di governo e grandimanagers, di decisioni e disvolte, come nella vicendadella cokeria 27 forni o nelsalvataggio della Dalmine.E se penso al Minimill, atutto quello che abbiamomesso in piedi in sei mesiper realizzare questo im-pianto per la produzione dicoils, senza poi riuscirci, ilrimpianto è immenso: nel2008 si è abbattuta la man-naia della crisi, tutti i pianisono saltati, i russi, con

20 dicembre - gennaio - febbraio 2013

di Umberto Barlettani

Dono di natura che vor-rebbe avere?L’agilità di un gatto.Il tratto principale del suocarattere? La testardaggine.Un suo difetto? La testardaggine.Stato attuale del suo ani-mo?Preoccupato ma determinato.La persona cui chiedereb-be consiglio? Mia moglie.Il giorno più felice dellasua vita?Tutti quelli in cui mia figliami dice “ti voglio bene”.E il più infelice? Ogni volta che viene traditala mia buona fede.Di cosa ha bisogno per es-sere felice? Di capire bene cos’è la feli-cità.Una cosa che non ha maicapito della gente?Il conformismo e l’anticon-formismo.Il vero lusso è?Poter scegliere.

Il più bel ricordo da bam-bino?Le vacanze all’Elba.Cosa voleva fare a 12 an-ni?Il calciatore.Materia scolastica prefe-rita?Storia e Filosofia.Un consiglio ai giovani dioggi?Studiare, nonostante tutto.L’incontro che le ha cam-biato la vita?Quello con mia moglie.Città preferita?LondraDove vorrebbe vivere senon in Val di Cornia?A LondraIl piatto che predilige?Melanzane alla parmigiana.E la bevanda? Coca Cola.La qualità che preferiscein un uomo?La lealtà, che è cosa diver-sa dalla fedeltà.E di una donna?La lealtà. Nella mia anchela fedeltà.Quel che detesta di più? La violenza sui bambini.

Personaggio storico piùammirato?Nelson Mandela.Con quale personaggiopolitico vorrebbe parlare?Sandro PertiniFilm cult?“La Grande Guerra”Attori preferiti?Mastroianni, Vittorio Gas-sman, Magnani, Vitti.Cantanti preferiti?U2, Queen, Supertramp,Pink Floyd, musica nera,Elisa, De André, Battisti…Pittore preferito?Leonardo, Caravaggio, gliImpressionisti.Squadra del cuore?Juventus.Una frase che porterebbesulla t-shirt?Alza la voce per chi non havoce.Libri preferiti?La Divina Commedia, Ilnome della rosa.È scaramantico?Solo quando si tratta di cal-cio.Ha un portafortuna? No.La soddisfazione più

grande? La persona che sta diven-tando mia figlia.Hobby?Musica, Cinema, Sport(praticato ormai dal diva-no).Programma televisivopreferito? Indietro Tutta.Il regalo più bello che haricevuto?Vittoria.Un suo rimpianto?Non aver imparato a suona-re uno strumento.Le colpe che le ispiranomaggiore indulgenza?Quelle commesse in buonafede.Pensa di restare simpaticoo antipatico agli altri?Bisogna chiederlo agli altri.Ciò di cui non può fare ameno?Lo sanno tutti, un mezzosigaro toscano.Nella vita a chi deve diregrazie? A mia moglie, ai miei geni-tori, ai miei suoceri.Io vorrei?Non vorrei, ma se vuoi…

Botta e risposta Anselmi

21

Mordashov, si sono disim-pegnati. A quel punto, tuttigli sforzi sono stati concen-trati su un obiettivo: cercaredi salvare i creditori e nonfar saltare l’indotto. Ora inLucchini ci sono le banche,che hanno nominato un altrocda, mi rapporto con un uo-mo di esperienza comeChindemi. Sono assoluta-mente convinto che l’inte-resse generale non coincidacon quello di un pool di isti-tuti di credito».

Che cosa serve a questopunto?«Serve un robusto interven-to dello Stato, che deve di-ventare l’interlocutore. Oc-corre un’analisi oggettivadel polo siderurgico e delterritorio che ne riaffermi leragioni e la strategicità, inquesto tempo, per Piombinoe all’Italia. Solo politicheindustriali nazionali posso-no far ritrovare competitivi-tà alla nostra siderurgia.Non può essere un pool dibanche a traghettarci in que-sta fase così dura. Quanto aifuturi potenziali acquirenti,continuo ad auspicare indu-striali italiani, che rispondo-no al governo italiano. Senon sarà possibile faremocomunque il nostro lavoro,come sempre».

Ciclo integrale a oltranza?«Fin che si può sì, ma senzacompromessi ambientali alribasso. Continuo a pensareche l’area a caldo sia un’op-portunità e un vincolo, dàlavoro anche se provoca im-patto ambientale e occupaterritorio. Dobbiamo difen-derla e riqualificarla ecolo-gicamente. Essa occupa ol-tre 1000 persone; non si puòescludere un suo supera-mento in futuro, ma in quelmomento il territorio dovràessere pronto ad assorbirel’impatto occupazionale an-che sull’indotto. Ecco per-ché, lo ribadisco, occorregestire la transizione indu-striale con il Governo. An-

che perché accanto alla Luc-chini c’è la crisi della Mago-na, diversa ma altrettantoimportante».

Ma non ci si doveva pensa-re prima a soluzioni alter-native all’acciaio?«Non me la sento di recrimi-nare su questo punto, rispet-to alle scelte dei miei prede-cessori. La siderurgia harappresentato da sempre perPiombino una certezza, oc-cupazionale ed ideologica.Chi poteva pensare di fuggi-re da questo sistema di cer-tezze? Non a caso si è ini-ziato a cercare nuove vie ne-gli anni Ottanta, quando so-no arrivati i primi tagli al-l’occupazione».

Si inserisce in questo qua-dro a tinte fosche anche ilgesto eclatante di salire sultetto di un capannone. Co-me è arrivato a deciderlo?«Era reale il pericolo che ilcaso Taranto distraesse ilgoverno, relegandoci nell’o-blio, proprio quando si so-vrapponevano il rischio de-fault della Lucchini, la crisidella Magona e la questionedelle bonifiche. Tre giorniprima di farlo ne ho parlatocon pochi amici, ho condivi-so questa decisione con mia

moglie e poi l’ho detto a miafiglia, a Vittoria: sapevo chesarei finito su giornali e tele-visioni, volevo che fossepreparata».

C’è chi ha colto nel suo ge-sto odore di campagnaelettorale…«In questi 8 anni ho parteci-pato a moltissime iniziativea fianco dei lavoratori; spes-so eravamo in pochi. Il gestoè stato più eclatante soloperché la situazione, non-ostante il lungo e costantelavoro, sta precipitando, e ilfatto che ciò avvenga allavigilia di elezioni politiche amaggior ragione richiede at-tenzione da parte di chi go-verna o si propone di gover-nare il Paese».

Ed è servito a raggiungerelo scopo?«Direi di sì, considerandoche subito dopo ci sono sta-ti una riunione tecnica al mi-nistero, l’incontro con dueministri, un tavolo con laLucchini e la Magona, l’ac-celerata alle bonifiche. Loscatto di attenzione e il cam-bio di passo che chiedevamoal Governo ci sono stati, oratocca all’azienda».

Difendere a denti strettil’acciaio non esclude la di-versificazione economi-ca…«Assolutamente no. Inqui-nare meno e produrre me-glio crea il giusto sfondo peril nostro turismo, con le suespecificità e le sue eccellen-ze: anche quest’anno abbia-mo registrato 850mila pre-senze. Certo, non dobbiamoscimmiottare altre realtà edobbiamo essere consape-voli che per affinare un’of-ferta turistica territorialeoccorrono decenni. E poi cisono nautica cantieristica elogistica, da incrementare.L’acquisto delle aree Fintec-na va in questa direzione.Quello che è indispensabile,a questo punto, è che sisciolga il nodo della 398: ilprogetto è pronto, bisognapartire. E qui sì, recriminosul passato: sulle infrastrut-ture siamo in un ritardo im-perdonabile, l’isolamentocui siamo costretti è inaccet-tabile. La 398, invece, ciparla di futuro, di lavoro, diqualità di vita». �

Il sindaco Anselmi con il Presidente Napolitano

Anselmi con il presidente Federacciai Antonio Gozzi

22

È tra gli obiettivi priorita-ri da qui a fine mandato,tra un anno e mezzo?«Se riuscissimo (si tratta diun’opera nazionale) ad apri-re il cantiere sarebbe ottimo.La sua valenza strategicaper il porto è evidente, dallasua realizzazione dipendonouna serie di altri progettisulle aree retroportuali e lanautica».

Altre opere da compiereentro la primavera del2014?«Piazza Bovio, il nuovo po-lo culturale all’ex Ipsia, i la-vori sulle frane della costaurbana. Mi piacerebbe poicreare le condizioni per ilrecupero dell’area dei bina-ri, con l’arretramento dellastazione nella zona delChiassatello, la realizzazio-ne di spazi verdi e parcheg-gi e una nuova viabilità».

Sindaco per due mandati.Differente la seconda legis-latura dalla prima?«Profondamente. Nel primomandato è stato possibilerealizzare tanti progetti, ab-biamo potuto investire mol-to. Nel secondo ciclo la cri-si, il cambiamento dello sce-nario industriale e i vincolipiù stretti del patto di stabi-lità hanno inciso in negati-vo. La situazione finanziariadel Comune è cambiata inmaniera drammatica. Oralottiamo per mantenere iservizi essenziali».

L’opera compiuta piùamata?«Fra le tante, forse l’orto deifrati e via Amendola: hannoindicato la strada per solu-zioni da adottare anche in

altre zone della città come ilparco della Rimembranza el’area dell’Iti. Ma anche lariqualificazione del Cotone,che ha dato vita nuova alquartiere, e gli interventi pereliminare boro e arsenicodalla nostra acqua».

L’incompiuta che rim-piange di più?«La sistemazione di corsoItalia e piazza Verdi e deiPortici».

Un giudizio sulla giunta.«Agli assessori posso solodire “grazie”».

E l’opposizione in consi-glio?«Cambiata nel tempo. Piùaspra e personalistica nelprimo mandato, più serena erispettosa, senza rinunciarealla critica, nel secondo.Oggi serve far fronte comu-ne, non annullando le diffe-renze ma affrontando i pro-blemi concreti con senso di

responsabilità. Difendere lacittà è un imperativo per tut-ti».

Come vive il sindaco An-selmi il suo ruolo?«Senza risparmio. Le gior-nate sono intense, dense dicontenuti differenti, si passain poche ore dalla sanità al-la cultura, dal bilancio allebonifiche. Occorre seguirel’ordinaria amministrazionee dare risposte quotidiane aicittadini e nel contempo es-sere a Firenze, o a Roma,per le questioni strategiche.Senza dimenticare di fare unsalto quando possibile inpiazza Verdi, per cogliere gliumori della gente, ascoltaree informare. Infine, ci sichiude nella propria stanza,sentendo talvolta, nonostan-te i numerosi amici, il pesodella solitudine di chi, allafine, ha la responsabilitàdell’ultima scelta».

In definitiva, è felice di esse-

re il sindaco di Piombino?«Considero questa esperien-za un privilegio che mi hafatto crescere. Da ragazzonon avrei mai immaginatoche un giorno avrei rappre-sentato la mia città, incon-trando le più alte carichedello Stato, grandi uominidella politica, delle istituzio-ni, della cultura. Le piùgrandi emozioni le ho pro-vate tuttavia nel rapportocon i cittadini. Ho ricevuto edato molto».

Aspirazioni politiche futu-re?«Le aspirazioni possono tra-dursi in frustrazioni, soprat-tutto in politica. Bisogna af-fidarsi al giudizio della co-munità politica e civica: nondeve esistere il problemaAnselmi in relazione ad unsuo collocamento, deve esi-stere, caso mai, la risorsaAnselmi se qualcuno la ri-terrà tale».

Il sindaco dopo Anselmi?«Non indico nomi, ma trac-cio un profilo. Dovrà esseresolido e competente, affida-bile e popolare, riconosciutoanche dagli avversari, capa-ce di trovare un punto diequilibrio tra l’autorevolez-za dell’istituzione e il con-tatto umano. L’età e il sessoarrivano dopo».

Un augurio alla città.«Che Piombino, dopo aversvolto per decenni una fun-zione nazionale, sia ricono-sciuta per quello che ha da-to. Lo spessore dei suoi pro-blemi deve essere compresonelle scelte di chi governeràil Paese: solo così ce la potràfare».

dicembre - gennaio - febbraio 2013

Alla festa “Un giorno... insieme” nella pineta di Baratti

di Guglielmi dott.ssa Elena

COMPRAVENDITARICERCHE IPOTECARIESTIME

Corso V. Emanuele II, 67 - Piombino (LI)Tel. e Fax 0565 49541 - Cell. 347 9372859Iscrizione Albo Agenti immobiliari n. 1017e-mail: [email protected]

L’Immobiliare del Corso

23

GianniAnselmi,impressionia caldo

Mario Tozzi(Divulgatore scientifico, expresidente Arcipelago To-scano): «Di Anselmi pensotutto il bene possibile. Misembra persona equilibrata,dotata di sapienza politica.Ha saputo muoversi bene,compiendo scelte azzeccate.Devo dire che ha dimostratoattenzione per l’ambiente, alquale non ha dato fondo, edè riuscito a non trascurare lacultura, nonostante le ormaiscarse risorse economiche adisposizione dei Comuni».

Leandro Nannipieri(Amministratore DelegatoArcelorMittal Piombino):

«Conosco direttamenteGianni da cinque anni, daquando ho assunto la re-sponsabilità attuale. Sarebberiduttivo dire che esiste so-lamente un rapporto correttodi relazioni; credo inveceche la relazione esistente as-somigli di più ad un gioco disquadra per perseguire inte-ressi che sono comuni. Ilmerito maggiore che gli variconosciuto è quello di es-sere sempre in prima linea espendersi per la città ancheoltre quello che il ruolo isti-tuzionale gli impone».

Gianfranco Benedettini(Storico, assessore comuneCampiglia): «Durante unariunione l’ho sentito direche bisognerebbe guardaredi più ai Boncompagni e aiGherardesca. Mi chiesi:

un’aspirazione ad un nuovoPrincipato o una voglia diautoritarismo? Anselmi èuomo dai colpi di genio e,sovente, mette i colleghi difronte al fatto compiuto.Credo che non lo faccia pervanità, ma per il senso diavere una missione da com-piere. Spero che ci traghettiverso Grosseto».

Riccardo Gelichi(Portavoce lista civicaAscoltaPiombino): «GianniAnselmi è più un politicoche un amministratore. Nel-lo scenario dei Sindaci chesi sono succeduti, è innega-bile che nel modo di comu-nicare con la gente è il piùefficace. Dotato di una buo-na oratoria che cattura l’at-tenzione, sa spaziare su tuttii temi, convincendo. Altraqualità è l’impegno, è ungrande lavoratore. È abba-stanza permaloso e troppoistintivo, ma il suo più gros-so limite è il fatto di essereun accentratore, vuole gio-care in un campo dove luidomina, sempre».

Fabio Baldassarri(ex sindaco di Piombino):«Non credo che mettere ingara il sindaco Anselmi perdiventare “l’uomo dell’an-no” aggiunga o tolga qual-cosa al fatto che si tratta del“primo cittadino” (per vole-re degli elettori) e che, cer-cando di impersonificare ta-le ruolo, si sta impegnando

in un momento tanto diffici-le per l’intera città e per ilsuo apparato produttivo.Poi... si sa... quando si parladi un politico il giudizio puòanche essere di parte e io,notoriamente, sono uomo diparte (la parte sinistra)».

Altero Matteoli(Senatore Pdl):

«Ho avuto occasione di la-vorare con il sindaco Ansel-mi prima quando ero mini-stro all’ambiente e successi-vamente come ministro alleinfrastrutture. In entrambi icasi, la nostra è stata un’ot-tima collaborazione, nel se-gno del bene comune, nel-l’interesse della città. E que-sto grazie ad una caratteri-stica di Anselmi: è un uomodelle istituzioni. Questo si-gnifica che, al di là delle no-stre differenze ideologiche,abbiamo potuto condividereprogetti e obiettivi. Per An-selmi nutro profondo rispet-to e grande stima».

Vincenzo Renda(Segretario provincialeUilm): «Gianni Anselmi ha

dimostrato di metterci anchel’impegno personale nellequestioni della città, oltre aquello politico. Ovvero lafaccia e il cuore. Provieneda una famiglia cresciutacon la siderurgia, e si vede.Lo abbiamo avuto sempre alnostro fianco nelle vertenze,a partire dagli anni terribiliinsanguinati da più di un in-fortunio mortale. Anselmi èdavvero un buon sindaco,molto sensibile ai temi lavo-ro, sicurezza e ambiente».

Giorgio Pasquinucci(Giornalista Il Tirreno):

«Sono stati anni per Piombi-no caratterizzati da continuicambiamenti di scenari, ba-sta pensare alle vicendeLucchini. Gianni Anselmiha dimostrato impegno e ca-pacità nel cercare di affron-tarli, compiendo non di radocapovolgimenti di fronte.Ha avviato un cambiamentoche la città non ha ancoraconcluso e anche i bilancisono prematuri. I difetti?Spesso reagisce in modoimpulsivo, ha un caratteredifficile che non gli giova,personalizza forse troppo irapporti politici».

Rossana Soffritti(Sindaco Campiglia Marit-tima): «Per me prima di tut-to un amico. È un uomomolto divertente e con ungrande senso dell'umori-smo. Sta dimostrando di es-sere un amministratore pre-parato, determinato e auto-revole. Mi auguro che la suacittà percepisca fino in fon-do il suo forte attaccamentoe il suo impegno quotidianoammirevoli».

Dicono di lui

Ora riapre PianerottoloUn museo in casa Toncelli

Dopo il successo ottenuto con la mostra“Piombino città di mare”, il pittore DanieleToncelli inaugura, domenica 16 dicembre, al-le ore 16, lo Studio d’arte Il Pianerottolo (pa-trocinio Comune Campiglia Marittima eComitato Cittadino Venturina).L’artista ha allestito con i suoi dipinti nellapropria casa di Venturina, in via Trieste n°19,un piccolo “museo” che raccoglie la suaantologica “Cielo… Terra… Mare…”.L’esposizione si protrarrà fino al 30 dicem-bre 2012 con il seguente orario: feriali e fe-stivi ore 17-19,30. Il Pianerottolo è il nomestorico della prima galleria di Venturina e del-la famiglia Toncelli, che fu aperta nel 1969.Ora, come desideravano i genitori dell’arti-sta, riapre al pubblico per mostrare i paesaggie la vita del nostro territorio in un fantasticoviaggio che dai monti porta al mare.

Anselmi fa proseliti. Sei sindacidell’Elba sono saliti sul tetto del-

l’ospedale, a Portoferraio, per di-fendere il suo futuro, messo a ri-schio dal piano tagli della Asl. Per sal-vaguardare il presidio ospedaliero del-l’isola hanno deciso di compiere ungesto eclatante: i primi a salire in ci-ma all’edificio sono stati Luca Simoni,Porto Azzurro, Vanno Segnini, Cam-po nell’Elba, Anna Bulgaresi, Mar-ciana, Andrea Ciumei, MarcianaMarina. Li hanno seguiti a ruota

Danilo Alessi, Rio nell’Elba, e Ro-berto Peria, Portoferraio, dimissio-nario proprio in segno di profondodissenso sul destino contrastato del-la sanità isolana.Ottima iniziativa, che non passa inos-servata. A dimostrarlo per primo è sta-to, un mese prima, il sindaco diPiombino Gianni Anselmi, salito sultetto della Lucchini e rimastoci finoa quando è arrivata la telefonata delministro. Lui è stato il precursore: de-stinato ad essere emulato.

Ha preceduto filtri e compu-ter, riuscendo nell’intento dicreare immagini uniche e per-sonali con semplici accorgi-menti di sua invenzione. Pier-luigi Galassi si riconfermapioniere della fotografia piom-binese nella personale ospi-tata dal prestigioso museo na-zionale Alberto Sorlini di Bre-scia. Nel museo della foto-grafia tra i più importanti delmondo, gli scatti del fotoa-

matore Afiap-Bfi Galassi sa-ranno in mostra, dal 2 al 24 feb-braio, sotto il titolo “Il Car-nevale di Venezia anni ’70-‘80”; sottotitolo della retro-spettiva, “le mie fotografieinutili”.In questa personale, Galassi di-mostra la sua capacità di “ag-geggino”. Il termine fu co-

niato da Renzo Chini ne “Il lin-guaggio fotografico”, per in-dicare l’autore, appunto, cherealizza immagini uniche gra-zie ad accorgimenti fruttoesclusivo di inventiva e crea-tività. Il fotoamatore, nonchè col-laboratore di Costa Etrusca, ciriusciva già nel 1970, precor-

rendo gli effetti ottenuti solomolto più tardi dai filtri o daisoftware.

Sindaci elbani sul tetto

24 dicembre - gennaio - febbraio 2013

fatti & persone

Il Carnevale di Galassi

25

Rinnovarsi, per com-battere la crisi. Indi-viduare strategie vin-

centi che diano un futuro al-l’azienda, resistendo ai ven-ti tempestosi della recessio-ne. Si può. È il caso di Indal2000, l’azienda di Suveretoche da oltre 25 anni com-mercializza prodotti ali-mentari: si è trasformata dasrl, società a responsabilità li-mitata, in spa, società perazioni. Questo significa po-ter finanziare la ricapitaliz-zazione emettendo azioni or-dinarie e privilegiate. Nonsi tratta solo di un’operazio-ne finanziaria, come hannospiegato il presidente del-

l’azienda Stefano Lazzerie i consiglieri d’ammini-strazione Alessandro Pac-chini e Fabio Serini. Di più.«La trasformazione in spa –sostengono i vertici dellaIndal- significa definire unanuova impresa, coinvol-gendo, oltre ai soci originari,clienti, dipendenti, fornito-ri, cittadini, altre imprese

del territorio». Una mossa impegnativa, quel-la compiuta da Indal 2000,che parte da due considera-zioni importanti: chi, in unmomento di crisi, si chiude nelguscio è perduto, inoltre, og-gi più che mai ci si aspetta cheun’azienda sia al serviziodella collettività, in gradocioè di generare profitti ma an-

che benessere diffuso. L’a-zienda suveretana ha segui-to questa strada, aprendosi alterritorio.L’obiettivo è resistere alledifficoltà di un mercato incontrazione, difendendo iposti di lavoro: oggi la Indalconta su un organico di oltre150 tra dipendenti diretti e col-laboratori.Quanto al fatturato, ha regi-strato un incremento netto: dai9 milioni del 2009 ai 18 del2011, attraverso l’acquisi-zione di altri marchi, in par-ticolare Giesse 2, cibi fre-schi, e Fb Trading, dalla sto-rica azienda Fazi & Battaglia,champagne.

fatti & personeIndal 2000, nuove sfide: ora è Spa

TUTTO INFISSICorso Italia, 120 - Piombino (LI) - Tel./Fax 0565 225182

26 dicembre - gennaio - febbraio 2013

La città cambia volto.Nuovi scenari si pro-filano per Piombino,

si disegnano prospettive ur-banistiche sulla base di un’i-dea di città sostenibile. Nuo-ve forme, dunque, per nuovicontenuti. Anche economici,anche commerciali. Rientrain quest’ottica più ampia ecomplessa anche il recenteinsediamento del gruppo Eu-ronics, il marchio internazio-nale di elettronica e multi-media che nell’Italia centralefa capo al gruppo aretino Bu-tali. Euronics è sbarcato incittà grazie ad un’operazionedi partenariato tra il gruppo,specializzato nel marketingdi elettrodomestici ed elet-tronica di consumo, e la Co-op. Il primo piano della storicasede di via Gori è stato affit-tato a Euronics: oltre millemetri quadrati, già destinati daCoop alla vendita di televisioni,computer, elettrodomestici,telefoni cellulari. In futuro,Euronics migrerà insieme a Co-op in una nuova struttura piùadeguata, prevista, nel ridi-segno della città, in una peri-feria più accessibile. Uno spo-stamento determinato dall’e-sigenza di decongestionare iltraffico del centro.«L’obiettivo dell’accordo conEuronics – sostiene PaoloBertini, responsabile relazio-ni esterne Unicoop Tirreno –

è offrire ai nostri clienti un ser-vizio migliore e più qualificato.Per un settore come quellodel multimedia, un gruppoaltamente specializzato è unagaranzia».L’affido del reparto rappre-senta una sfida per la Coop, «epossiamo confidare in un buonesito dell’operazione – inter-viene Bertini – sulla scortadi esperienze simili alla nostra,già rodate in altre sedi».Per la Butali spa, principale so-cio di Euronics Italia, opera-tiva in Liguria, Toscana, Um-bria, Marche e Lazio, si trat-ta di proseguire lungo unastrada già tracciata. «Bastipensare agli esempi di Mon-tecatini, Montevarchi, Arezzoe Sesto Fiorentino – spiegaAlessandro Butali, ammini-stratore delegato della socie-

tà -. Anche in queste città, gliipermercati hanno deciso di ab-bandonare il settore no food,liberando le superfici utilizzateper il multimedia. Una ten-denza ormai sempre più dif-fusa».E così, mentre Coop ha coltol’occasione del passaggio in af-

fido per rifare il maquillage alnegozio di via Gori, cancel-lando l’abbigliamento e ridi-segnando il piano terra, Eu-ronics ha sfruttato al meglio ilmigliaio di metri quadrati a dis-posizione, realizzando un pun-to vendita ricco di prodottiper tutte le esigenze.

Prende il viala collaborazionetra due aziende

di grande spessore.Trasformazionedella storica sede

di via Gori.Il primo piano dedicato aEuronics.

Migliora l’offertaper i consumatori

sbarca

alla

Medicina Estetica dr. R. Vigetti Cell. 338 3186467

Omeopatia dr. R. Moretti Cell. 338 9343261

Osteopatia dr. M. Bernardini Cell. 331 1092392

Dietista dr.ssa S. Cubattoli Cell. 338 8865577

Fisioterapista dr.ssa L. Caputo Cell. 333 1196574

Psicologa-Psicoterapeuta dr.ssa M. Rapè Cell. 349 6024815

STUDIO MEDICO LIBRACORSO ITALIA, 87 - PIOMBINO

Alessandro Butali (a dx) con il direttore tecnico Baccani

27

Il cambiamento è stato ac-colto con soddisfazione dallamaggior parte dei soci Coop.«Il reparto di elettrodomesti-ci era già valido – commentanoalcuni –. Con l’ingresso diun’insegna specializzata, l’of-ferta non può che migliorare.E non dovremo più sobbarcarcii costi e i disagi di uno spo-stamento fuori zona, alla ricercadi determinati prodotti».Positivo, infine, anche il sal-do in termini occupazionali.Euronics potrà contare suicinque o sei dipendenti Coop,già impegnati al primo pianodel supermercato. Ha inoltreselezionato una decina di nuo-vi collaboratori, indispensabiliper la gestione del punto ven-dita a regime standard.

I due fratelli ButaliButali Spa, con sede amministrativa ecommerciale ad Arezzo, è il principalesocio di Euronics Italia, gruppo leader nel-la distribuzione di elettrodomestici ed elet-tronica di consumo, a sua volta partner diEuronics International, presente in 22paesi in tutta Europa.Euronics è nata nel 1999, come evoluzionedello storico gruppo GET, costituitosi neiprimi anni Settanta per volontà di alcunirivenditori del settore, già affermati nel pro-prio ambito territoriale e in grado di intuirele potenzialità di una nuova strategia di in-segna e nelle leve della specializzazione unmodello di sviluppo vincente. Tra questi im-prenditori, Benito Butali, a capo di un’a-zienda fondata nel 1949 e impegnata findalla nascita nella distribuzione di elet-

trodomestici e combustibili. Da alloraButali è il socio più rappresentativo. Negli ultimi anni, la storia della Butali siè sviluppata in parallelo alla storia diEuronics Italia. Oggi ha 32 punti vendi-ta diretti e 40 negozi affiliati, distribuiti traLiguria, Toscana, Umbria e Lazio. Laquota di mercato in Toscana e Umbria sfio-ra il 30 per cento.Alessandro Butali è l’amministratore de-legato della Butali Spa dal 1993 e il fra-tello Francesco, dalla stessa data, ricoprela carica di direttore commerciale. Beni-to Butali è presidente onorario dell’a-zienda.Il fatturato consolidato nel 2011 am-monta a 280 milioni di euro, i dipenden-ti sono circa 800.

Libero mercato uguale con-correnza. In un momentoeconomico turbolento, l’in-gresso nel territorio di unnuovo marchio suscita ine-vitabili preoccupazioni nelleinsegne già esistenti. Ma idue punti vendita Expert del-la zona sono pronti ad affilarele armi e a resistere nel migliormodo, puntando su storicitàdelle aziende, radicamento,clientela fidelizzata e pro-mozioni attrattive.«Siamo sulla piazza da de-cenni – sostiene MassimoBucciantini, contitolare diSupercasa Bucciantini a Ven-

turina –. Da un anno e mez-zo, con il trasferimento del-la struttura nel parco com-merciale La Monaca, che hafatto salire il numero di di-pendenti da 7 a 30, ci pre-sentiamo con due punti ven-dita: gli oltre mille metri qua-drati dedicati a elettronica,elettrodomestici, telefonia einformatica più i millecin-quecento dello spazio Su-percasa, che offre un vasto as-sortimento di casalinghi, gio-cattoli, articoli da regalo. I no-

stri punti di forza? Ampiagamma merceologica, pro-mozioni periodiche, la pre-senza di un ampio posteg-gio come servizio in più. Sia-mo certi di mantenere la no-stra clientela, già fidelizzata».Il radicamento nel territorioè motivo di orgoglio anche peril Tomi di via Petrarca. Unodei soci dell’attività, MauroTomi, smentisce per primacosa la voce di un possibiletrasferimento nei locali diSupercasa Bucciantini e ag-

giunge:«Festeggiamo il mez-zo secolo di attività, e ne sia-mo fieri. Certo, un nuovoconcorrente rappresenta sem-pre un problema da affrontare.Ma noi abbiamo le carte in re-gola per far bene. Dovremo es-sere capaci di orientare lapolitica di vendita in baseagli eventi, puntando anchesulle promozioni che ci ca-ratterizzano da sempre. Nondimentichiamo che negli an-ni siamo stati bravi anche a di-versificare le nostre attività,investendo in altri campi: im-mobiliare, costruzioni, risto-razione».

Libero mercato e concorrenza

28 dicembre - gennaio - febbraio 2013

La guerra ai portoghe-si che viaggiano ascrocco sugli autobus

è stata dichiarata. E La Tiem-me la sta conducendo con te-nacia. Fin qui tutto bene, tut-to giusto e con finalità piùche valide: i servizi devono es-sere pagati, l’evasione, diogni genere e specie, deve es-sere contrastata, i bilanci del-le aziende, pubbliche com-prese, devono quadrare. Benvengano dunque i controlli, fit-ti e severi, a caccia dei furbettiche non acquistano biglietti eabbonamenti e tentano di usu-fruire del trasporto pubblicosenza pagarlo. È sulle mo-dalità dei controlli che, forse,si può discutere. Specie secoinvolgono ragazzi, a mag-gior ragione se minorenni.

Proprio un minorenne, unaragazza di 14 anni, è l’invo-lontaria protagonista di uncaso che ci è stato segnalatoda un cittadino. Ha assistitoai fatti e si è sentito in dove-re di rivolgersi a Costa Etru-sca per raccontarlo, a sommicapi. La storia ci è parsa su-bito interessante e meritevo-le di una conoscenza più ap-profondita. La redazione si èattivata,riuscendo a contat-tare i genitori della quattor-dicenne. Sono loro a rico-

struire la vicenda e a lancia-re un appello: che episodi diquesto genere non si verifichinopiù.

Milena ha 14 anni, vive aPiombino solo da qualche an-no e ha iniziato le superiori. Èsull’autobus, quel mattino del15 ottobre, diretta come ognigiorno a scuola. Manca unamanciata di minuti alle 8 e ilbus della linea 1 a quell’ora tra-bocca di viaggiatori: lavoro,scuola, impegni quotidiani at-

tendono tutti. E i pensieri delgiorno che inizia frullano nel-la testa di ciascuno. Anche inquella di Milena, che si divi-de tra una chiacchiera con icompagni e la preoccupazio-ne per il compito in classe. Maad un tratto, lo scorrere con-sueto di parole e pensieri èbruscamente interrotto: sul-l’autobus sale il controllore. Inun batter d’occhio si diffondel’ansia tra i passeggeri: fondataper chi è sprovvisto di bi-glietto o abbonamento, macomune anche per chi è in re-gola. La sindrome del con-trollo colpisce tanti: tra que-sti anche Milena, che pure intasca ha l’abbonamento ac-quistato all’inizio dell’annoscolastico. «Mi tremavano legambe», racconterà più tardialla mamma. Emotiva, come

Disavventura di una studentessa mentre va a scuola

Minorenne

“bloccata”

sull’autobus

«Ora devo scendere, è la mia fermata».Trema la voce della ragazzina.

«Quando avrò terminato il verbale».Replica il controllore, inflessibile.

E le scuse della Tiemme si fanno attendere

29

molti adolescenti. Il control-lore della Tiemme passa inrassegna un buon numero diviaggiatori, proprio ad un pas-so da Milena c’è un ragazzocon il biglietto non obliterato:la multa è d’obbligo. Poi è ilturno di Milena: che alla ri-chiesta del controllore tirafuori l’abbonamento, ovverola tessera plastificata con tut-ti i suoi dati. L’ansia per un at-timo sparisce: la ragazza ècerta di essere in regola. Ma lasua tranquillità è destinata a du-rare poco. «Sei sprovvista del-l’obbligatorio tagliando – le di-ce il controllore – devo farti lamulta». Ma come? Il punto in-terrogativo invade la mentedi Milena che inizia ad agitarsi.«La tessera non va bene?».No, senza il tagliando è in-completa. Lo dice il regola-mento, lo ribadisce il con-trollore, non tutti però lo san-no. Neppure Milena, che iltagliando lo ha, ma a casa.«Il verbale è di 40 euro», re-plica inflessibile il rappre-sentante della Tiemme, che, difronte all’incremento dei fur-betti non paganti, ha intensi-ficato i controlli sui mezzi.Quella cifra risuona nelle orec-chie della ragazza, che allasensazione spiacevole dellabrutta figura aggiunge il pen-siero della sgridata a casa.Intanto, l’autobus è arrivato al-la fermata di Milena, nei pres-si della scuola che frequenta.«Sono arrivata, devo scende-re», dice, rivolgendosi al con-trollore. Ma le operazioni percompilare il verbale non sonoterminate, occorrono i docu-menti per completarlo contutti i dati, serve altro tempo.La ragazza non può scendere,il controllore la trattiene sul-l’autobus, che prosegue la suamarcia. «La prego, mi facciascendere, devo andare a scuo-la», insiste Milena, mentre leparole le escono rotte dall’e-mozione e le lacrime sonotrattenute a stento. «Comple-to il verbale, poi scendi», è larisposta. Irremovibile il con-trollore, che prosegue e terminail suo lavoro. E, solo una vol-ta compilato tutto il verbale, la-

scia scendere la ragazza. Nelfrattempo, l’autobus ha pro-seguito il suo percorso, e,quando le porte si aprono perla discesa, Milena si ritrova cin-que fermate oltre la sua. Difronte c’è una scuola, ma nonè quella che lei frequenta. Lascarsa conoscenza della cittàe delle sue strade si fonde conl’agitazione del momento. Ilpanico si impossessa della ra-gazza, che, per fortuna, hacon sé il cellulare. Una sal-vezza. Parte immediata la te-lefonata alla mamma, che è giàin macchina per accompa-gnare gli altri due figli a scuo-la. Milena pronuncia pocheparole, giusto il tempo di di-re dove si trova, prima di es-sere sopraffatta dall’emozio-ne. «Mamma, vienimi a pren-dere», dice in un soffio, ag-giungendo una scarna descri-zione della zona in cui si tro-va, in una Piombino che inparte le è ancora sconosciuta.«Ho subito capito che era suc-cesso qualcosa – racconta lamamma di Milena – in brevetempo l’ho raggiunta. Era al-la fermata dell’autobus, unavolta salita in macchina miha raccontato a pezzi e bocconiquello che era successo. Ac-compagnati a scuola lei e i suoifratelli, mi sono precipitatanegli uffici della Tiemme, perprotestare». Il problema, equesto i genitori di Milena losottolineano a chiare lettere,

non è rappresentato dal verbaledi 40 euro. «Io li avrei anchepagati – aggiunge la mammadella ragazza –.Non ho do-vuto farlo perché, una volta esi-bito il tagliando che mia figlianon aveva non con sè quellamattina, il verbale è stato an-nullato e ho dovuto versare so-lo 5 euro per il disbrigo dellapratica. Quello che mi stava acuore era conoscere il nome diquel controllore che avevatrattenuto sull’autobus mia fi-glia, una ragazzina di soli 14anni, impedendole di scen-dere alla fermata giusta e la-sciandola sulla strada, diver-se fermate più in là, sola espaventata». Sola, lungo unastrada che non conosce, di-stante dalla sua scuola, «e perfortuna non le è successo nul-la – tira un sospiro di sollievola mamma -.Quel controllorenon doveva trattenerla. Piut-tosto, doveva scendere insie-me a lei alla fermata giusta, ea quel punto completare il

verbale».La madre di Milena si sente ri-spondere, negli uffici dell’a-zienda, che non possono dir-le il nome del controllore. Leiminaccia di andare dai cara-binieri o di aspettare l’arrivodell’autobus al capolinea perincontrarlo di persona. «Aquel punto – dice – mi hannoconsigliato di presentare un re-clamo. Ho ritirato il modulo inbiglietteria e me ne sono an-data. Sono tornata dopo unpaio di giorni, per conse-gnarlo».La richiesta che i genitori diMilena avanzano alla Tiemmeè chiara: che vengano presiprovvedimenti, si legge neldocumento protocollato, af-finchè non si verifichino altricasi simili, «né a nostra fi-glia – dicono all’unisono la ma-dre e il padre della quattordi-cenne – né ad altri ragazzi,soprattutto se minorenni».Sconcerto e rabbia si scorgo-no sui volti dei genitori, mos-si dalla speranza che il recla-mo non finisca nei meandri del-la burocrazia e non se ne per-dano le tracce. «Mi hanno spiegato – aggiun-ge la mamma di Milena – cheentro trenta giorni dalla con-segna del reclamo, il control-lore dovrebbe essere chiama-to per esporre la sua versionedei fatti, saremo sentiti anchenoi ed eventuali testimoni».Ad oggi, mentre stiamo an-dando in stampa, non risulta-no contatti tra l’azienda e la fa-miglia di Milena, che, co-munque, confida nel buonesito della vicenda. Le pub-bliche scuse della Tiemme,se mai arriveranno, sarannosenza dubbio apprezzate.

Illustrazioni di Mario Barsellini

30

Il giustiziere

LA SCURE del gover-no sul taglio degli uf-fici si è fatta sentire

anche in provincia. I tagliriguarderanno “a pioggia”un po’ tutti i settori: dai pic-coli uffici postali a quelli fi-nanziari e anche i Tribunali.Il settore della giustizia, inparticolare, sarà davvero ri-dotto: via tutti i tribunali pe-riferici che saranno accen-trati a quello esistente nelcapoluogo della – per ora –attuale provincia. I disagiper tutti i cittadini sarannodavvero pesanti. Abbiamoprovato ad immaginare diessere già al settembre 2013(data in cui i tagli dei Tribu-nali, almeno sulla carta) di-venterà esecutiva. Di segui-to narriamo l’avventura diun semplice cittadino che,dopo quella data, sarà chia-

mato a fare il suo dovere ci-vico di testimone in unasemplice causa, come centi-naia di migliaia affollanogli uffici giudiziari. Vi assi-curiamo che il “quadretto”che ne esce non è per nullairrealistico.

La signora Gina è un’elbanada generazioni; ha visto cre-scere sull’isola sua figlia e isuoi due nipotini che ora vi-vono “in continente” in cittàe d’estate tornano per le va-canze all’Elba. Coltiva dasola il suo orticello da quan-do suo marito l’ha lasciata.Gina è coriacea: una elbanavera ed ha sempre avuto an-tipatia per quel vicino che fasempre come “gli pare”. Quando il postino le conse-gnò di mattina presto unalettera verde che la convoca-va di fronte al Giudice del

Tribunale di Livorno peruna sua testimonianza inuna causa contro quel vicinodisse tra se e se «… nonmancherò e racconterò alGiudice tutto quello chevuole sapere…». Gina erapronta a fare il suo dovere dicittadina.Iniziò a informarsi e venne asapere che il Tribunale era aLivorno perché a Portofer-raio “…l’avevano levato…”e che per essere lì alle noveavrebbe dovuto partire pre-sto.Sarebbe dovuta andare conmezzi propri da casa sua fi-no sulla strada principale;avrebbe dovuto aspettare ilpullman che la portava aPortoferraio e lì prendere laprima nave per Piombinod’inverno: alle 5.A Piombino prendere il tre-no per Campiglia Marittima

e da lì quello per Livorno. ALivorno, scesa alla stazione,ancora un altro pullman peril Tribunale.«Se mi ha chiamato il Giu-dice – pensò Gina – nonposso mancare… ma comeè lontano questo Giudice».Gina si alzò alle 4: prese lanave alle 5 da Portoferraioper Piombino e lì il treno perCampiglia e poi per Livornoe a Livorno il pullman per ilTribunale.Gina alle 9 era in Tribunale:ma non disse niente al Giu-dice. Le storie del confinan-te antipatico rimasero conGina: l’udienza era stata rin-viata.Gina rifece il percorso a ri-troso e, tornata la sera nellasua casetta all’Elba, capìche una giustizia lontana erauna giustizia negata.

dicembre - gennaio - febbraio 2013

Agenzia Generale

Andrea Baroncelli SncPiombino - Via Spalato 34/36 - Tel. 0565 222201Venturina - Via Indipendenza 55 - Tel. 0565 855572Follonica - Via Bicocchi 33 - Tel. 0566 263462Porto Azzurro - Via Ricasoli 3 - Tel. 0565 914134

La scure del governo si abbatte sui Tribunali

Giustizia lontana, giustizia negata

31

di Fiorenzo Bucci

Più che i miglioramen-ti annunciati e sban-dierati, i pazienti del-

l’Asl 6 avvertono le carenzedell’Azienda che vivono perintero nel momento del bi-sogno, quando cioè hannonecessità di una visita o diun esame.Ogni anno le aziende sanita-rie toscane sono sottopostead un test di valutazione daparte del prestigioso IstitutoSant’Anna. Nell’ultima rile-vazione lo studio dei tecnicipisani ha evidenziato, perl’Asl livornese, un “fortemiglioramento” rispetto al-l’anno precedente, quando,per la cronaca, le perfor-mance dell’azienda risulta-rono le peggiori in Toscana.Ma il Sant’Anna denunciaanche “punti di debolezza”.E sono soprattutto questedeficienze che la gente per-cepisce come del resto lostesso studio chiarisce quan-do rileva come le valutazio-ni “esterne”, cioè quelle del-l’utenza, siano decisamentenegative per più di un setto-re dell’attività sanitaria. Po-trebbe forse essere diversa-mente? La risposta purtroppo è nel-la tabella che la stessa Asl 6

pubblica con frequenzamensile circa i tempi di atte-sa per ottenere le diverseprestazioni. Per una tac ad-dominale, nelle quattro areedi competenza (Cecina, Li-vorno, Piombino e Elba) oc-corrono di media cento gior-ni con il record di 209 a Ce-cina. Per una ecografia alcapo o al collo di si arriva a133 giorni (297 a Cecina e193 a Piombino). Per una

mammografia si devono at-tendere 278 giorni (274 aPiombino). Per una risonan-za magnetica al tronco allacolonna si resta in lista per147 giorni, per una visitacardiologica bisogna pa-zientare 54 giorni, per unavisita ortopedica 49, per unvisita oncologica 31.In una situazione del genere,soprattutto in presenza diuna crisi che sta toccando ilportafoglio della gente, nonè raro il caso che si arrivi arinunciare al medico contanti saluti per la prevenzio-ni e per gli interventi solle-citi al fine di evitare rischimaggiori. Non è una suppo-sizione è un dato di fatto. Afronte di un bisogno urgentedi una prestazione, il pa-ziente non ha scelta deve ri-volgersi ad un professionistaprivato e spesso addiritturaallo stesso medico pubblico

che presta anche attività pri-vata intramoenia con unonorario che oscilla dagli 80ai 100 euro, il trenta percento dei quali va all’Aslche mette a disposizioneambulatori e strutture.Nel 2011 sono stati 9.815 icittadini che si sono rivoltiall’intramoenia nel solocomprensorio della Val diCornia (10.488 a Cecina),addirittura, in percentualealla popolazione residente,molti di più che a Livorno.Nei primi otto mesi del 2012anche il ricorso alle presta-zioni a pagamento ha avutouna flessione: solo in Val diCornia si è arrivati a -5,7 percento. Se si considera che ilnumero dei pazienti non èdiminuito così non sonougualmente diminuiti i tem-pi di attesa per la prestazio-ni tutelate dal servizio sani-tario pubblico, emerge pre-potente l’inquietante ipotesidi un risparmio che la gentecomune è costretta ad effet-tuare non sul superfluo masulla propria pelle. Ovverosu quei livelli di cura cheuna volta poteva avere gratised in tempi decenti.

Asl 6 sotto la lente del Sant’Anna

Liste d’attesa infinite,200 giorni per una tac

Chi ha urgenzadeve ricorrereal privato.E con la crisila genterisparmiasulla salute

dicembre - gennaio - febbraio 201332

di Paola Valdata

Lavoro contro disoc-cupazione, progetticontro vuoto di idee,

fermento contro immobili-smo. Rialzare la testa, pernon sprofondare nelle sab-bie mobili di crisi e reces-sione, è l’imperativo catego-rico, in questa fase tanto dif-ficile che non risparmia ilnostro territorio. Certo, oc-corrono idee, investimenti,volontà pubbliche e private.Il punto di partenza è rap-presentato dalle eccellenzedi un territorio, dalle emer-genze che lo caratterizzano.Nella provincia di Livornoindicare il mare è persinoscontato: mare inteso comebalneazione e turismo, maanche mare uguale a nauti-ca, cantieristica, filiera dellapesca.Si inserisce in questa otticail progetto presentato dallecooperative Circolo NauticoPontedoro e Mortelliccio

Mare che prevede un poloportuale alla Chiusa: sullacarta, 800 posti barca tra di-porto e pesca e un’area can-tieristica all’avanguardia.Il nome della struttura, oggicontenuta nelle tavole ela-borate dallo staff dell’archi-tetto Luigi Bertolotto, è giàstato individuato: Porto Au-gusto - Val di Cornia, in me-moria di Augusto Nencioni,ex presidente della coopera-tiva Rivaverde e fondatoredella Mortelliccio Mare.Come il progetto presentatodalla cooperativa Chiusa di

Pontedoro, fa riferimento almasterplan del distretto del-la nautica e alla previsionedi un polo portuale e dellacantieristica inserito nellapianificazione comunale al-la foce della Cornia Vecchia.A caratterizzare il progettodel Porto Augusto, la suddi-visione in tre aree distinte,autonome in termini di via-bilità e parcheggi, ma nellostesso tempo collegate e conun centro servizi in comune,dotato di ristorante, bar, salaconvegni, negozi. Gli edificiprevisti raggiungeranno al

massimo i due piani di altez-za, per ridurre l’impatto am-bientale. Le tre aree sonodestinate rispettivamente al-la nautica da diporto, al por-to pescherecci e alla cantie-ristica. Il progetto si svilup-pa, nel suo complesso, su 25ettari di superficie, per rea-lizzarlo occorrono oltre 80milioni di euro. Tra le suecarte vincenti, il risparmioenergetico, reso possibiledall’ampia copertura di edi-fici e parcheggi con pannellifotovoltaici.«In primavera – annuncianoLeonardo Cherchi, presi-dente della Cooperativa Cir-colo Nautico Pontedoro, eSergio Ballati, consiglieredella Mortelliccio Mare – idue progetti saranno esami-nati dalla Conferenza deiServizi, che si dovrà espri-mere indicando quello rite-nuto migliore». Tempi stret-ti, dunque, in vista della de-cisione da parte degli enticompetenti, tra i quali Co-

Circolo Nautico Pontedoro e Mortelliccio Mare

Il progetto del porto Augusto

Circolo Nautico PontedoroPresidente: Leonardo CherchiVicepresidenti: Ettore Debeaumont e Angiolino PanicucciConsiglieri: Vincenzo Sabatini e Franco VernianiSoci: 612

Mortelliccio MarePresidente: Mauro GoriVicepresidente: Leonardo CherchiConsiglieri: Sergio Ballati, Pierino Maroni, Ellenio ToncelliSoci: 87

Via Costa, 15 - Piombino (LI)Tel. 0565 223471 - Cell. 366 2908480

Ristorante - Pizzeria

33

mune e Autorità Portuale:spetta a loro stabilire qualedei due progetti uscirà dallacarta per diventare realtà.«Sempre che – intervengo-no Cherchi e Ballati – la 398arrivi fino al porto. Il nododella viabilità deve esseresciolto, l’incertezza dei col-legamenti infrastrutturali ri-cade sulla possibilità di rea-lizzazione di un’opera comequella prevista dalle nostrecooperative. Il problema ri-guarda anche il progetto diporto turistico a Poggio Bat-teria, con il quale il PortoAugusto andrebbe ad inte-grarsi». Il Porto Augusto, dunque,stando al progetto firmatodalla squadra dell’architetto,è una struttura complessa earticolata, pensata per assol-vere differenti funzioni. L’a-rea destinata alla nautica sisviluppa su 118mila metriquadrati, per un totale di750 posti barca: 230 sono

per la nautica sociale, eun’attenzione particolare vaai portatori di handicap e ainon vedenti che usufruiran-no di scuole di vela; i re-stanti posti sono per barchecomprese tra i 9 e i 16 metri.La pianificazione prevedevabarche fino ai 20 metri, mala scelta di rimanere entro i16 è stata dettata dall’inten-zione di non interferire conil porto turistico di PoggioBatteria.Venendo al porto pescherec-ci, con i suoi 38mila metriquadrati comprende unacinquantina di posti barca,magazzini e un’area per ilmercato ittico. Infine, l’areadella cantieristica: si svilup-pa su 93mila metri quadrati,in parte coperti, destinati arimessaggio delle imbarca-zioni, manutenzioni, ripara-zioni, nonchè servizi di assi-stenza. Si concentrano quibunkeraggio, carri ponte,sommozzatori, radio assi-

stenza, laboratori specializ-zati di intervento.«L’obiettivo – sostengonoCherchi e Ballati – è quellodi dare vigore alla cantieri-stica, creando un polo diqualità per barche di mediee grandi dimensioni, in gra-do di portare lavoro e dena-ro. Manca una struttura si-mile nel Tirreno: sarebbe unvero e proprio fiore all’oc-chiello per il territorio, ecreerebbe almeno 150 postidi lavoro». L’ubicazione delcantiere, con un ampio re-troterra, non è casuale. «Ga-rantisce – aggiungono Cher-chi e Ballati – possibilità diespansione e sviluppo. L’in-tenzione è quella di portarequi barche anche oltre 50metri, tanto che, per soddi-sfare le esigenze di questotarget di clienti, abbiamoprevisto persino un elipor-to». La parola passa alla Confe-renza dei Servizi, che dovràvalutare la bontà dei dueprogetti, quello presentatodalla cooperativa Chiusa diPontedoro e quello propostodalla cooperativa CircoloNautico Pontedoro insiemealla cooperativa Mortellic-cio Mare. Se la scelta rica-drà sul Porto Augusto, pervederlo realizzato occorre-ranno dai tre ai cinque annidi lavoro.

Porti oggiPortualità a Piombino edintorni, questa la foto-grafia della situazione at-tuale.Porto industriale e com-merciale di Piombino:polifunzionale, è destinatoal transito di merci e pas-seggeri.Porto turistico Marinadi Salivoli: 490 posti bar-ca.Ormeggio a Terre Rosse:CPC srl: 550 posti barca sulfosso Cagliana; Coopera-tiva Circolo Nautico Pon-tedoro: 653 posti barcasull’alveo dell’ex fiumeCornia.Campo boe di Baratti:30-50 posti barca.Ormeggio fosso Perelli:100 posti barca.Ormeggio Carbonifera:circa 300 posti barca.A sud di Piombino:Ormeggio a Pratoranie-ri: lungo i fossi.Porto di Scarlino: locali-tà Puntone: 950 posti bar-ca.A nord di Piombino:Porto turistico di San Vin-cenzo: 283 posti barca

Sergio Ballati e Leonardo Cherchi illustrano il progetto

C ompie tre anni il pre-mio Personaggio del-

l’Anno indetto da CostaEtrusca, che per questaedizione vede l’afferma-zione di Bruno Pietrini, im-prenditore piombinese vul-canico e innovativo, im-pegnato anche in un am-bizioso progetto in Eritrea. Di anno in anno si rafforza,nello staff del giornale, laconsapevolezza del mes-saggio che il premio lanciaal territorio e a chi ci vive:individuare le eccellenze,in termini professionali e ar-tistici, della provincia di Li-vorno significa contribui-

re a valorizzare questa ter-ra, portando alla ribaltapersonalità di spicco, chesi distinguono per meriti ecapacità. Significa, perquanto è nelle possibilità diun mezzo di informazio-ne, contribuire ad animareil dibattito culturale, manon accademico e fine a sestesso: chi eccelle può edeve essere d’esempioper tutti, uno stimolo allacrescita, specie in ere dif-ficili.Si spiegano così tempoed energia che la rivistadedica da tre anni al son-daggio tra i lettori, sup-

portato da una giuria tec-nica, all’individuazione di unelenco di nomi che poi, at-traverso le preferenze di let-tori e opinion leader, arrivaad una rosa più ristretta, fi-no al vincitore finale, a col-pi di voti.Poi, il tempo e l’energiadella redazione e dei suoiaffezionati collaboratori siconcentrano nell’organiz-zazione dell’evento fina-le, ormai appuntamentofisso, con cadenza an-nuale.

Per questa terza edizio-ne, la consegna dei rico-noscimenti, Personaggiodell’Anno e Premio allaCarriera, è in calendariovenerdì 18 gennaio, alleore 8. Teatro della mani-festazione, ancora una vol-ta, l’Auditorium Centro Gio-vani Fabrizio De Andrè, aPiombino, in via della Re-sistenza.Sul palco saliranno Bru-no Pietrini, decretato dalpubblico del giornale Per-sonaggio dell’Anno 2012 e

Q uando il talento incontra l’in-traprendenza. Quando il co-raggio delle idee alimenta il

valore della ricerca, la volontà di in-novazione, la spinta a varcare i con-fini. Persino quelli del continente. Èallora che nasce un grande impren-ditore. Lo vanta il nostro territorio: èBruno Pietrini, amministratore e di-rettore generale della SiderPiombino,il Personaggio dell’Anno 2012. A Pie-trini, piombinese classe 1950, sarà con-segnato a gennaio il riconoscimentoistituito da Costa Etrusca e giuntoalla sua terza edizione: una targaprestigiosa a quanti si distinguono nel-le arti e nelle professioni, accen-dendo i riflettori sulla provincia di Li-vorno. La prova arriva dai vincitori de-gli anni passati: in ordine di tempo, ilpittore di San Vincenzo Giampaolo Ta-lani, il cui celebre Marinaio è arriva-to fino a Miami, e la scrittrice Silvia Aval-lone, autrice del best seller Acciaio,originaria di Biella ma legata a Piom-bino, dove ha vissuto per tanti anni.Le preferenze espresse dai lettori, sup-portate da una giuria tecnica, hannodecretato Bruno Pietrini Personaggiodell’Anno 2012, al termine di unacompetizione intensa, che alla fine havisto una quaterna di finalisti con-tendersi il riconoscimento. Oltre all’imprenditore Pietrini, Luigi Car-letti, giornalista e scrittore, autore diromanzi dai quali sono stati tratti fic-tion e film. Massimo Giuliani, asses-sore al bilancio e sport del Comunedi Piombino, commissario tecnicodella nazionale di nuoto, reduce dai

4 ori ai Campionati Europei, che han-no avuto come sfondo proprio Piom-bino. Marco Vannucchi, responsa-bile generale dei camping village delgruppo Elite Club Vacanze, e diret-tore del Park Albatros, una strutturache ogni anno ospita migliaia di tu-risti provenienti dal nord Europa, ec-cellente volano per l’economia dellaprovincia.

Lettere e mail dei lettori sono giuntealla redazione di Costa Etrusca gior-no dopo giorno, per mesi, determi-nando testa a testa e improvvisi sor-passi fino all’ultimo momento di gio-co: alla fine, il nome dell’industriale Bru-no Pietrini ha sbaragliato i concorrenti.A motivare l’elevato numero di pre-ferenze, le attività sul territorio, em-blema di lungimirante diversificazio-

Gara serrata fino

L’imprenditoreBruno Pietrini

Personaggiodell’Anno

34 dicembre - gennaio - febbraio 2013

Asmara: la squadra della SiderPiombino nella sede del governo eritreo

ne, e una stimolante avventura im-prenditoriale in terra d’Africa, più pre-cisamente in Eritrea.Bruno Pietrini è a capo di un’aziendaleader nella progettazione e realiz-zazione di macchine per l’industria,anche pesante, e di sistemi indu-striali nel settore nucleare. Tra i suoicommittenti, solo per citare qualchenome, figurano Enel, Fincantieri, So-gin. Una centrale a biomasse liquidee un cantiere per la costruzione di yachtche superano i 60 metri di lunghez-za; una società di logistica (L.S.T.) conlicenza per operare sul porto di Piom-bino e la tenuta agricola Eleonoradi Toledo con un frantoio nuovissimoche produce olio extra vergine di oli-va, completano il quadro di una real-tà industriale d’eccellenza, che hamacinato tanta strada, dagli albori, nel1977, quando si chiamava FratelliPietrini. E che ha il grande merito dinon aver mai fatto ricorso, tra le po-che nei tempi bui della recessione, al-la cassa integrazione.Ma non è tutto. Ha inciso sul giudiziodei lettori, anche l’ambizioso pro-getto in corso d’opera in Eritrea, pae-se africano emergente, che difendea denti stretti l’indipendenza conqui-stata dopo trent’anni di guerra este-nuante. Pietrini nutre una convinzione: che lavita di ciascuno possa cambiare in unistante, complice, spesso, un incon-tro tanto imprevisto quanto decisi-vo. Come quello che l’imprenditore haavuto con il Presidente eritreo IsaiasAfewerki. Pietrini aveva girato in lun-

go e in largo l’A-frica per lavoro e siè imbattuto nel Pre-sidente perché ilcaso ha voluto co-sì. E si è “innamo-rato” dell’Eritrea,per la genuinità del-la sua gente, per glisforzi che compieogni giorno permantenere l’auto-nomia e conqui-stare sviluppo, co-me lui stesso rico-nosce. L’intesa traPietrini e il leaderafricano è nataspontanea, sul-l’onda di una gran-de sintonia tra idue, animati da unobiettivo condivi-so: dotare il popolo eritreo di strumentiper camminare, in futuro, con le pro-prie gambe. Oggi, gli africani sono af-fiancati da maestranze, tecnici e in-gegneri della SiderPiombino, che siavvicendano per realizzare un’ope-ra complessa. Domani, prosegui-ranno da soli. Un porto commercia-le a Massaua più grande di quello diLivorno, un cantiere navale, una cen-trale gemella di quella piombinese, im-pianti di frangiture per semi in gradodi produrre olio per il funzionamentodelle biomasse e mangime per ani-mali: sono in fase di realizzazione, con-tribuiranno a dare un volto nuovo alPaese. Un plauso, oltre che a Bruno

Pietrini, va al coordinatore di que-ste attività: il fratello Fabio, direttoredi produzione e pilastro portante del-l’azienda e a tutti i suoi collaborato-ri grazie ai quali questi progetti non po-trebbero essere realizzati.

Mario Cardinali, direttore delVernacoliere, che si ag-giudicherà il Premio allaCarriera.Il percorso che ha portatoalla vittoria di Pietrini seguebinari ormai tracciati dalleprecedenti edizioni. Dal-l’elenco iniziale si è arrivatiad una quaterna di eccel-lenze. Eccole, oltre a Pie-trini, andando in ordine al-fabetico.Il giornalista e scrittore Lui-gi Carletti, originario dell’i-sola d’Elba ma nativo di

Piombino, a Roma dal Due-mila. Intensa la sua carrieragiornalistica, fitto l’elencodelle testate per le qualiha lavorato, partendo dal-l’esordio al Tirreno. Car-letti, libero professionista nelsettore della formazionegiornalistica e della con-sulenza multimediale, èautore di romanzi di suc-cesso, tradotti all’estero efonte di ispirazione per fic-tion televisive e film. L’ultimovolume, “Prigione con pi-scina”, è stato pubblicato da

Mondadori.L’assessore al Comune diPiombino Massimo Giu-liani e commissario tecni-co delle nazionali di nuotodi fondo, è reduce dal re-cente successo dei Cam-pionati Europei. Quattrogli ori conquistati agli Eu-ropei. L’imprenditore Marco Van-nucchi, direttore del Park Al-batros, realtà turistica im-portante che ogni annoaccoglie migliaia di ospitiprovenienti da tutta Euro-pa. Esempio vincente didiversificazione economi-ca, il Park Albatros contri-

buisce ad incrementare ilturismo del territorio, con be-nefici per tutte le attivitàdel settore.La competizione che hapreceduto la vittoria di Pie-trini è stata intensa, testaa testa e improvvisi sor-passi hanno alimentato lasuspence fino all’ultimo.Poi, sul nome dell’impren-ditore piombinese si sonoconcentrate le ultime de-cisive preferenze.Sarà dunque lui, insieme aCardinali Premio alla Car-riera, a salire sul palco del-l’auditorium.

o all’ultimo voto

Lo hanno decretatoi lettori

di Costa Etrusca.Ha prevalso sul

giornalista Carlettil’assessore Giuliani

e l’imprenditoreVannucchi

35

Il Presidente eritreo Isaias Afewerki e Bruno Pietrini

G raffia i potenti conla penna e strap-pa risate dolcea-

mare. Affonda papi e mi-nistri con titoli e locandineirriverenti e fa riflettere.Ama la vita, la sua città, Li-vorno, il suo mestiere,quello di giornalista. Haun’esigenza imprescindi-bile: usare il cervello.In Mario Cardinali, edito-re direttore e redattore delVernacoliere, il guizzo delgenio si unisce alla lucidavisione della realtà, chenon ammette sconti a nes-suno. Va a lui il Premioalla Carriera indetto daCosta Etrusca, il ricono-scimento che il giornaletributa a chi, nel territo-rio, può vantare un per-corso professionale d’ec-cellenza, spiccando perdoti di intelletto e cuore.La scelta è ricaduta suldirettore nonché fondato-re del giornale di satirafamoso in tutto il mondo:non solo nelle case dimezza Toscana il Verna-coliere è lettura consueta,grazie agli abbonamentiha superato di gran lungai confini regionali e nazio-nali. Con le sue quaran-tamila copie di tiraturamensile, nessuna pubbli-cità e una conduzione fa-miliare, rappresenta a pie-no titolo un fenomeno edi-toriale mosca bianca, nelpanorama della carta stam-pata.Mario Cardinali e il Ver-nacoliere sono sovrappo-nibili, per carattere e sto-ria. Ma Cardinali non di-mentica mai di valorizza-re il ruolo svolto dal fratelloUmberto, che si occupadi amministrazione, ab-bonamenti e spedizioni edal nipote Valter, direttore

tecnico della testata. Car-dinali e il Vernacoliere par-lano la stessa lingua, quel-la di Livorno, città nellaquale il giornalista è nato,nel 1937. L’ironia pun-gente va a braccetto conlo spirito goliardico di chinon si prende mai tropposul serio: Mario, il Verna-coliere e Livorno sono sul-la stessa lunghezza d’on-da.Sarà per quell’irriverenzache oscilla in maniera co-stante tra la stilettata e il ri-so che la ricetta per il suc-cesso di Cardinali e delsuo Vernacoliere dura neltempo. Sarà anche perquella, ormai sempre piùrara, capacità che il diret-tore e il suo staff hanno digraffiare il potere in manierabipartisan, mai faziosa,con coraggio. Nel tempo,certo, le denunce non so-no mancate, spesso pro-vocate da locandine chenon passano inosserva-te: ma il numero dei pro-cessi per Cardinali è sta-

to molto più basso e nonha mai fiaccato la sua es-senza dissacratoria, dabuon livornese.Ma è solo avvicinando dipersona Mario Cardinali, enon solo attraverso le pa-gine della sua creatura,che si colgono dietro labattuta pungente del gior-nalista i tratti dell’uomo.Emerge allora Mario, coni suoi desideri e i suoi rim-pianti. Mario che per sta-re bene ha bisogno diamare, che disprezza eteme il potere assoluto,

che apprezza, come unregalo della vita, il sorrisodi una donna, che ai gio-vani dà un unico suggeri-mento: usare il più possi-bile il cervello. Mario crea-tivo e geniale, Mario testae cuore. Con radici pro-fonde nella sua Livorno elo sguardo aperto sul mon-do e sul futuro. Perchétutto deve ancora venire,perché, come dice lui stes-so, «la vita non cambiamai sempre». Tutto scor-re, tutto può ancora ac-cadere.

IL GENIALE BABBO DEL VERNACOLIERE SUL PODIO

Cardinali, Premio alla Carriera

36 dicembre - gennaio - febbraio 2013

Il trofeo

di Costa Etrusca

37

Personaggio dell’Anno ePremio alla Carriera fannoil tris. Terza edizione, que-st’anno, per un evento cheesporta la fama del territoriooltre gli stretti confini locali.La prima edizione del pre-mio Personaggio dell’An-no, due anni fa, è statavinta dal pittore di SanVincenzo Giampaolo Ta-lani. Il prestigioso ricono-scimento è arrivato al ter-mine di un anno che haconfermato ed enfatizza-to le qualità artistiche di Ta-lani, capace di portare a ter-

mine numerose iniziative,installazioni, mostre e tra-smissioni televisive chelo hanno visto protagoni-sta. A premiare il pittore, al-l’Auditorium Centro GiovaniFabrizio De Andrè, è sta-to Marco Lami, presiden-te Unicoop Tirreno, spon-sor della manifestazione.Nel corso dell’evento, èstato assegnato anche ilPremio alla Carriera, indettoda Costa Etrusca: è andatoal cineasta Luciano Tovo-li, originario di Massa Ma-rittima ma cresciuto aPiombino, tra i più grandidirettori della fotografiache l’industria cinemato-grafica possa vantare. Ilcompito di consegnare ilpremio a Tovoli è toccatoal sindaco di Piombino,Gianni Anselmi.L’anno scorso, per la se-conda edizione del pre-

mio, la giovane scrittrice Sil-via Avallone è stata pro-clamata Personaggio del-l’Anno. Originaria di Biel-la, profondamente legataa Piombino dove ha tra-scorso diversi anni, è giun-ta seconda allo Stregacon il suo primo romanzo,Acciaio, edito da Rizzoli efonte di ispirazione per ilfilm del regista StefanoMordini, produzione Pa-lomar.La fama di Piombino, alcentro della storia che sisnoda nel romanzo, in-sieme alle sue acciaierie,si è diffusa in tutto il mon-do. La scrittrice ha ricevutoil premio da Marco Lami.La stessa serata ha vistoanche la consegna delPremio alla Carriera ad

Aldo Agroppi, piombine-se verace, ex calciatorebandiera del Toro, allena-tore, opinionista e scritto-re, pungente e senza pe-li sulla lingua. Ha viag-giato lontano, portandocon sé l’immagine di unacittà che tanto ama, doveha preferito tornare rifiu-tando ingaggi d’oro. Loha premiato l’onorevoleSilvia Velo.Ora è la volta dell’im-prenditore piombinese Bru-no Pietrini, Personaggiodell’Anno, e di Mario Car-dinali, direttore del Ver-nacoliere, Premio alla Car-riera: ancora una volta,due eccellenze che hannodato lustro alla provincia diLivorno.

I vincitoridelle altre edizioni

Prima edizione: Talani e Tovoli

PatrocinioComune Piombino

Seconda edizione: Avallone e Agroppi

38 dicembre - gennaio - febbraio 2013

di Allegra Ciaponi*

Spesso ci si preoccupaquando un bambinomangia poco, rara-

mente quando mangia trop-po. Se è vero che un'ali-mentazione insufficiente puòportare a sviluppare carenzenutrizionali di contro, un in-troito calorico eccessivo de-termina un sovrappeso chepuò evolvere verso un'obesità.L’obesità è il risultato di unbilancio energetico positivoprotratto nel tempo: si in-troducono più calorie di quan-te se ne consumano. È ne-cessario correggere le abi-tudini di vita sbagliate finda piccoli. In questo è de-terminante il ruolo della fa-

miglia che dovrebbe indi-rizzare il bambino a com-piere scelte alimentari equi-librate. Qualche consiglio.- Abituate il bambino a tre pa-sti regolari: una colazione

non abbondante ma sostan-ziosa, un pranzo e una cena,intervallati da uno spuntinoleggero a metà mattina e unamerenda il pomeriggio. - Evitate gli spuntini iper-

calorici come merendine,gelati, bevande gassate, suc-chi di frutta proponendospuntini leggeri a base difrutta o yogurt. - Non insistete quando ilbambino è sazio o non hamolta fame; il piccolo po-trebbe mangiare solo per farpiacere alla mamma o pernon essere sgridato; c’è ilrischio di ingenerare in lui unrapporto distorto con il cibo. - Sollecitate i giochi all'ariaaperta, riducendo le ore tra-scorse davanti alla tv o alcomputer. Il movimento loaiuterà a bruciare calorie fa-vorendo al tempo stesso il cor-retto sviluppo scheletrico.

* Dottoressa, dietista

ED ORA LA PAROLA PASSA ALLA DIETISTA

Bambini, occhio al peso

l lll

39

di Livio Cristiani

Proponiamo affari dal 1981 COMPRAVENDITE - AFFITTICESSIONE ATTIVITÀ COMMERCIALI

www.immobiliarecristiani.com

Tel. 0565 702484Corso Matteotti, 142 - SAN VINCENZO (LI)

La sintesi è un donoche Madre Natura dis-pensa con parsimo-

nia. Mai dilungarsi, quindi,nel presentare questa rubri-ca. Diceva Giosuè Carducci:«Chi usa quindici parolequando ne basterebbero die-ci è capace di qualsiasi mi-sfatto». Detto, inoltre, che èvietato prendersi sul serio,invitiamo a soffermarsi a ri-flettere. Divertendosi.

Cicerone: «Non con le for-ze, non con la prestezza el’agilità del corpo si fannole grandi cose, ma col sen-no, con l’autorità, col pen-siero».Walt Whitman: «Nienteresiste tranne le qualità del-la persona».Giosuè Carducci: «Il nuo-vo non s’inventa: si sco-pre».Woody Allen: «Il vantag-gio di essere intelligente èche si può sempre fare l’im-becille, mentre il contrarioè del tutto impossibile».Ezra Pound: «Se un uomonon è disposto a lottare per

le sue idee, o le sue ideenon valgono nulla, o nonvale nulla lui».William McKinley: «L’uo-mo libero non può essere alungo un uomo ignorante».Vitaliano Brancati: «Cisono sofferenze che scava-no nella persona come i bu-chi di un flauto, e la vocedello spirito ne esce melo-diosa».Charlie Chaplin: «Ungiorno senza sorriso è ungiorno perso».

Pablo Picasso: «I compu-ter sono inutili. Ti sannodare solo risposte».William Shakespeare:«Succeda quel che succeda,i giorni brutti passano esat-tamente come tutti gli al-tri».Lord Chesterfield: «Tuttociò che merita di essere fat-to merita di essere fatto be-ne».Seneca: «Povero non è chipossiede poco, ma chi desi-dera di più».

Albert Einstein: «Non cer-care di diventare un uomodi successo, ma piuttostoun uomo di valore».Marco Aurelio: «Il modomigliore per difendersi daun nemico è non compor-tarsi come lui».Paolo Borsellino: «Chi hapaura muore ogni giorno,chi non ha paura muore unavolta sola».Giuseppe Mazzini: «L’e-ducazione è il pane dell’a-nima».

Stazionedi sosta

di Clan

«Un giorno senza sorriso è un giorno perso»

I giudizi che fanno pensare

Charlie Chaplin

Paolo Borsellino

Woody AllenPablo Picasso

Cicerone

40 dicembre - gennaio - febbraio 2013

ORIZZONTALI1.Avvenuto all’improvviso – 11. Santuario di Livorno – 12. Latina– 13. Molta sete – 14. È considerato il più stupido pennuto – 16.Animale di pelouche – 18. Donna macedone o croata – 19. Il versodella pecora – 20. Anzi, però – 21. Mezzo volo – 22. Lo Stato conNuova Delhi –24. La canzone dice: I tuoi occhi più azzurri… – 27.Lecce – 28. Mucchio di materiale edile per i tetti – 30. Un abitantedell’Alta Somalia – 31. Negare acqua a chi ha sete – 33. Inoltre –34. Giro a metà – 35. Brani d’opera – 37. Napoli senza vocali – 38.Il verso della rondine – 40. Due romani – 41. Ecco come va fatto –44. In mezzo al parco –45. Il sindaco di Livorno – 46. Onorevole inbreve.

VERTICALI1. Bloccati, stabili – 2. Negazione – 3. Azienda che cura le auto-strade – 4. Strabiliante, eccezionale – 5. È attaccata a Buda – 6. Èvenuto senza partenza – 7. La fine di Lutero – 8. Ottava preposi-zione semplice – 9. Aosta – 10. Le prime d’Italia – 12. La primauscita della Livorno Pisa Firenze – 14. Poco olio –15. Per Masca-gni era “rusticana” – 17. Un filtro umano – 18. Un gustoso insac-

cato – 20. Gruppo di scogli al largo di Livorno – 23. Velivoli – 24. Quantità per ricette culinarie – 25. Movimento Goliardi-co Aquilano – 26. Le ultime di Enea – 29. Gestione Didattica Territoriale – 30. Le consonanti di nespole – 31. Nodo scor-soio senza cima – 32. Cozze, mitili – 33. Ente cinematografico italiano – 35. Arezzo – 36. Mitra senza margini – 39. Col-pevole – 41. A noi – 42. Vecchia marca di automezzi da lavoro – 43. Consenso.

Le pillole di Paolo Pachi

PAROLE INCROCIATE (di Paolo Pachi)

� �

INASPETTATOI

MONTENEROLT

MARSURAOCA

ORSETTOSLAVA

BEPOMAVO

INDIADELMARE

LETEGOLAGLIA

INORDSOMALA

MASSETAREEP

EPPOIGIARIE

NPLGARRITO

IICOSIIARC

COSIMIONI

12345678910

1112

131415

161718

192021

2223242526

272829

30

3132

33343536

373839

4041424344

4546

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

11 12

13 14 15

16 17 18

19 20 21

22 23 24 25 26

27 28 29

30

31 32

33 34 35 36

37 38 39

40 41 42 43 44

45 46

Sono attualmente impegnato in ufficio!

Michelangelo morì perché si era allontana-

to dai Medici.

I pesci di stagno sono metallici?

Il tasso è allegro perché le tasse non le paga.

La donna perdona chi la tenta, ma non chi

non ci prova.

Alle corse dei cani conviene scommettere sul-

la lepre.

Su un “Inter-city” i milanisti non salgono.

La pigrizia è abbracciata dalla poltrona.

Se il celibe è uno scapolo, la nubile è una

scapola?

Il sogno di ogni giardiniere è piantare la moglie

sfiorita.

La poesia, quando è nella stanza, fa sempre

dei versi.

Per realizzare un sogno occorre svegliarsi.

Il mosto, quando ribolle, finisce a botte.

Il sigaro è un toscano dalle cattive aspirazioni.

Il buio non mi piace: è sempre pesto.

41

Un ragazzo, per essere ammesso nel-la polizia municipale, deve dichia-rare di non aver riportato condannepenali e di non avere proce-dimenti penali in corso.È davvero trop-po chiedere lostesso a chi entrain Parlamento?

Spigolature

In un ufficio postale della Val di Cornia s’èpresentato un tizio a viso scoperto con un ta-glierino e un biglietto che ha consegnato al-la impiegata: «Questa è una rapina. Metta isoldi in un sacchetto e non faccia altro se nonvuole essere sfigurata». L’impiegata, concalma, senza farlo alterare, ha preso un al-tro foglio e ha scritto: «Aggiustati la cravatta,cretino. Sei davanti a una telecamera».

Nella campagna della Val di Ceci-na, un contadino, certo Caciotti,da mesi chiedeva alla sua vicina dicasa di non lasciare il gatto fuori dicasa. Un giorno, esasperato, preseil fucile e fece fuoco sul micio chegli spaventava le galline. Lo ucci-se. Dopo qualche settimana trovò nel-la carraia una scatola infiocchetta-ta indirizzata a lui. La portò in ca-sa e, impaziente di vedere cosacontenesse, la aprì. Una mezzadozzina di topolini ne uscirono,invadendogli tutta la casa. C’eraun biglietto: «Caro Caciotti, questoregalo te l’ho fatto volentieri. Nonavendo più il gatto…».

Gatto e topo

Vigile e Parlamento

Il parroco di uno sperduto paesino della Maremmaha esposto sulla porta della chiesa questa acco-rata notizia: «Il nostro caro ed amato fratelloFrancesco, ci ha lasciato per andare in Paradiso,stamani alle 9,30». La sera i parrocchiani, sul-lo stesso cartello, leggono un’aggiunta: «QuiParadiso. Ore 18. Francesco non è ancoraarrivato. Siamo in pensiero».

Ritardoin Paradiso

ENRICO GENOVESI

Foto e libri,un successodietro l’altro

Pierluigi Galassi è il decano dei fotoamatori di Piombino. È presidentedella sezione fotografica del Centro culturale Sant’Antimo. Dopo la presentazionedi Domenico Finno, Sergio Tanfani, Nino Marchi, Guido Morelli, Oreste Mal-visi, Luigi Tozzi, Roberto Baroni, Stefano Valdiserri, Davide Bedini, Cor-rado Coppetta, Luca Ruffoli, Patrick Donati, Fabio Del Ghianda, ManuelaInnocenti porta oggi alla ribalta il fotoamatore Enrico Genovesi.

Galassi, il decano dei fotoamatoripresenta Enrico Genovesi

IMPORTANTI COLLABORAZIONI

DAGLI ANNI OTTANTA AD OGGI

di Pierluigi Galassi

“Enrico Genovesi Photographer”: è questo ciòche si legge aprendo il sito dell’amico Enrico,nato nel 1962 a Cecina dove ancora oggi risie-

de. Ma questa volta, di fronte al termine inglese, oggi usa-to tanto impropriamente da tanti fotografi “improvvisati”,non ho sogghignato come faccio di solito, poichè Genove-si è un fotografo a tutti gli effetti: un vero artista, come lesue immagini e il suo trascorso rivelano chiaramente.Ho conosciuto Enrico all’inizio degli anni Ottanta. Ho su-bito capito che il giovane ferroviere che avevo di frontenutriva un forte amore per la fotografia, una passione cheinizialmente considerava mero diletto, ma che è poi sfo-ciata in effettive collaborazioni professionali.Non starò ad elencare i numerosi premi vinti da Genovesi.È più opportuno invece elencare alcuni suoi libri fotogra-fici, cui si è dedicato intensamente ottenendo notevoli sod-disfazioni. Nel 1996 con il lavoro “Zuccherificio” ottienela menzione opera prima a Savignano sul Rubicone.L’anno successivo il suo reportage “Rifiuti Urbani… il la-voro”, diventa un apprezzato libro. Nel 2002 pubblica“Nascimento”. Dopo un anno nasce “Liberidentro”, rea-lizzato con immagini magistralmente scattate nel peniten-ziario di Gorgona, voluto dal ministero della Giustizia estampato dal Poligrafico di Stato. Nel 2006 Genovesi vie-ne incaricato dalla Provincia di Livorno a documentare gliesiti di un progetto comunitario sull’inclusione lavorativadi soggetti svantaggiati: da questa ricerca deriva “Equal,ingresso al lavoro”, con cui si aggiudica il premio nazio-nale per l’editoria Marco Bastianelli. Sempre nel 2006 ilreportage “Femina rea”, dedicato alla carcerazione fem-minile, primeggia al Festival Foto di Savignano.Nel 2008 collabora per la campagna stampa del prodotto“Conto energetico”, quindi pubblica “L’Opera del BancoAlimentare” e nel 2011, “Spettacolo nostalgia”. Per finire in bellezza quest’anno Genovesi ha pubblicato illibro “Acqua Village” ed è stato nominato autore dell’an-no dalla FIAF, da cui la monografia “About”. Oggi è rap-presentato da Emblema Photoagency di Milano.Che dire? Il curriculum di Genovesi non ha bisogno dicommenti: solo chi possiede doti artistiche e dedizionepuò ottenere simili risultati.

Il fotoamatore cecinese Enrico Genovesinominato autore dell’anno dalla FIAF.Tanta passione nei suoi reportage

42 dicembre - gennaio - febbraio 2013

43

Gli scatti di Enrico Genovesitratti dalla monografia "ABOUT - Straordinario Quotidiano"

dicembre - gennaio - febbraio 201344

di Enzo Biagioni

«Un mestiere de-stinato a scom-parire, almeno

se lo intendiamo come anco-ra io lo interpreto». A lui ap-partiene una delle ultime sto-riche botteghe da barbiere diPiombino. Bottega perchè insenso squisitamente letteralesta per locale a piano strada do-ve, nella bella stagione, leporte stanno sempre spalancatee ci si va come si andava al bar.Lui è Renzo Bencini, classe 46,barbiere in corso Italia cheospita nella sua attività quo-tidiana più over 50, 60 ed ol-tre di ogni associazione pro an-ziani della provincia. Nonnodi una bellissima bambina didieci anni ci tiene a far presenteche lui in pensione andrà ilgiorno in cui lui stesso deci-derà indipendentemente daiprogrammi della Fornero. Hatagliato la sua prima barbapiù di mezzo secolo fa masembra ancora il ragazzinodi una volta quando andava abottega come garzone con lagabbanella bianca, pulita estirata, sottobraccio. Esseregarzone significava proprio

alla lettera il classico ragazzospazzola che diventava ancorpiù indispensabile quando il ti-tolare chiedeva ai clienti leloro varie necessità e il garzoneandava quindi a compraregiornali, sigarette e quant'al-tro. «Si lavorava anche la do-menica mattina e il lunedì erad'obbligo il cinema. Ne vedevoanche tre alla volta - aggiun-ge Renzo - due al Sempione dipomeriggio e uno alla seranel locale migliore». Nel-l'immaginario della mia ge-

nerazione noi gente di pro-vincia avevamo due figure dibarbiere. La prima quella delnostro, vicino a casa, confor-tante e rassicurante e l'altra,quella cinematografica, unpo' da ricordi felliniani doveil barbiere era in genere coluiche ruotava la poltroncina avantaggio dei gangster cheusavano la sua “barberia” pereliminare i loro rivali. Quan-do ero piccolo l'attesa dal bar-biere era interminabile, mol-to più che alle mutue sanita-

rie. Veniva il giorno che miopadre diceva a noi, mia madrecompresa, e sempre con lostesso tono deciso: «O mandiquesto zaccherone - indican-do me - a tagliarsi i capelli oandatevene via tutti da casa».Come non ubbidire? Mi por-tavano da un simpatico vecchioanarchico in via Galilei e ioaspettavo per ore seduto susedie scomodissime a sentirparlare di rivoluzioni che poinon si sono mai fatte. Conti-nuiamo a ridere e scherzare conRenzo mentre sta aggiustan-do i capelli ad uno un po' piùanziano di noi leggermentesopito. Alle pareti l'iconogra-fia di un secolo, per lo piùfoto sportive e di campionilocali. Pugili, ciclisti e cal-ciatori, molti dei quali pas-sati a miglior vita. Sembranorimasti lì anche perchè vo-gliosi di trattenersi ancora a fardue chiacchiere. Poi trovo ri-duttivo sostenere che lì si fan-no solo chiacchiere come se inun consiglio comunale, pro-vinciale o regionale il livellofosse molto più alto. Storica-mente era più stimolante com-mentare i dualismi del tipoCoppi e Bartali, Vespa o Lam-

di Ringo

Fin dai tempi di Nerone, se vuoi sapere un pette-golezzo, una notizia, o tenerti informato su tutto

ciò che si muove in città, rivolgiti ad un barbiere.Non è difficile, entri in negozio e chiedi di tagliarti icapelli. Più c’è da aspettare meglio è, non è fatico-so, anzi divertente. Non devi far altro che ascoltarele discussioni e capisci la realtà della città in cui seicapitato.Dove mi servo io – dal Bencini – è uno spasso! Laclientela è composta in maggioranza da pensionatie prepensionati dell’ex Ilva. Qui ogni argomento èvalido. I dibattiti si intrecciano e si protraggono perore. Alla fine, però, prevale sempre un grande sen-so di umanità.

Forbici e pennello, nella storica bottega del centro

Quel barbiere che ferma il treno

Grande senso di umanità

45

bretta piuttosto adesso do-mandarsi se Alfano è più ido-neo di Formigoni. E poi comedice anche Renzo in quel suo“laboratorio salotto” ha sicu-ramente sentito argomentaresu tutti i temi dello scibileumano, comprese le cerami-che delle più antiche dinastiecinesi. Tornando al suo lavo-ro precisa che (non è un in-tervista ma una scambio divedute) ha preferito quel suomestiere quando poteva es-sere anche comodo finire infabbrica. Non ha mai vendu-to l' illusione di far ricrescerei capelli a chicchesia e non siè mai organizzato per le tinturee cose del genere. Sull'argo-mento un cliente lì in attesa hasostenuto che le tinte sonopiù facili per le donne cheper gli uomini per un proble-ma medico-scientifico. L'ar-gomento credo sarà appro-fondito a riprova che lì non sifanno solo chiacchiere. Unpaio di domande adesso, al-trimenti si finisce fuori tema:hai detto che il tuo mestiere

è alla fine cosa intendi? «Ilbarbiere ci sarà sempre, ma sa-rà una cosa diversa, non saràpiù uno che viene dalla gavetta,un garzone che condivide unacrescita di vita con la sua cer-chia di clienti - risponde Ren-zo - botteghe come la miachiudono per estinzione, percambio di costumi». Un'altradomanda ancora. Non fac-cio in tempo a cominciare chedalla strada uno lo invoca“Renzo vieni c'è il trenino...sbrigati”. Esce veloce dopoaver calcato un cappello da ca-

postazione, con una paletta eun fischietto fra le labbra. Dabuontemponi hanno inventa-to una fermata per il trenino deibambini per la gioia deglistessi e dei passanti che ri-dono divertiti. Un nonno sifa fotografare con il nipotinoe con Renzo nella versionedi capostazione. Rientra inbottega divertito con altri eappende cappello e paletta.«Qual era l'altra domanda?».Niente più domande qualco-sa riusciremo a raccontare.Renzo andrà avanti così con il

suo lavoro senza pianificare unbel nulla e un bel giorno nonavrà più voglia di alzare lasaracinesca così come For-rest Gump smette di correre.Che bello. Chissà quandochiuderai bottega cosa cimetteranno qui… con i tem-pi che cambiano? Renzo cipensa meno di un attimo e «99 su cento qualcosa del man-giare, pizza, kebab, cous co-us».Io azzarderei anche per unamutanderia... cosa dici? Miguarda divertito, è una battu-ta che forse userà con la clien-tela, e poi riflettendoci appe-na un attimo: «Non sei micatanto di fuori».

Il negozio di Benciniha visto passarepugili e calciatori.Un secolo di storiae chiacchiere infinite

ora anchepizza!

l

l

ll

ll

PIAZZA DEL PORTO - SAN VINCENZO

TEL. 0565 [email protected]

46 dicembre - gennaio - febbraio 2013

Un nome di fiducia dal 1955

GIOIELLER IA

Nella vasta esposizione,le migliori porcellane,cristallie articoli da regalo

LISTE DI NOZZE

Accessori

Orologi

Corso Italia, 2-4 - Tel. 0565 225495 - Piombinowww.rosignoli.it - e-mail: [email protected]

EDIL COOP FIORENZANI

CostruzioniRistrutturazioni

Via del Fosso 12/aTel 0565.220945 - Fax 0565.261994

Cellulare:3939823499 - 3929210474 - 3929210858

e-mail : [email protected] Piombino (Li)

IMPRESA CERTIFICATA ISO 9001 2008

47

di Domenico D’Affronto*

Il modo di vivere, i com-portamenti e le abitudi-ni sono innegabilmente

mutati rispetto a 30/40 annifa. È cambiato anche il mo-do di alimentarsi e non solodi prodotti, ma anche l’in-formazione, la conoscenza del“come e del cosa” si mangia.Dall’osservazione attenta ditali mutamenti, il pasticcie-re si focalizza sia sull’ec-cellenza degli ingredienti,sia su nuove tecniche di co-struzione del dolce. Si rivi-sitano antiche ricette: si ab-bassano gli zuccheri e gras-si contenuti.Il cliente non mangia piùsolo con lo “stomaco”: de-gusta con tutti i sensi e vuole affrontare un “viaggionei sapori”, vuole emozio-narsi!Noi della Conca d’Oro cre-diamo e ci sforziamo di at-tenerci a questi riferimenti.

Non solo cerchiamo di rivi-sitare alcuni dolci della tra-dizione ma svilupparne dinuovi, per regalare nuovipercorsi di gusto. Con il nostro Pancòdoro (Pa-nettone della Conca d’O-

ro), abbiamo abbassato lapercentuale di burro e zuc-chero. Abbiamo sostituito icanditi e l’uvetta con i frut-ti di bosco – fragoline, lam-poni, mirtilli –. Il tutto per pri-vilegiare il gusto, con deli-

catezza… da 12 anni ormai!Lo proponiamo anche con imarroni e al cioccolato.Ultima creazione, la TortinaDivina: l’eccezionale aro-maticità del cioccolato delMadagascar si esalta in ab-binamento con numerosi vi-ni a bacca rossa. Ottimo colSangiovese Gualdo del Re. Se si degusta – con tutti isensi – non occorre la quan-tità, basta poco per soddi-sfarci. La qualità è da pre-ferire!

* Maestro cioccolatiere

LA PAROLA AL PASTICCIERE

Il viaggio nei sapori

PodereTre Cipressi

Loc. Casalappi, 32 - Campiglia M.ma (LI) - Tel: 0039 0565 843148 - Cell.: 0039 338 6067547www.poderetrecipressi.it - e-mail: [email protected]

PodeRE TRE CIPRESSICASA VACANZE

Location ideale

per feste, eventi,

set fotografici

e cinematografici

48 dicembre - gennaio - febbraio 2013

Con questa terza puntata, siconclude la rassegna dedi-cata da Costa Etrusca allastoria del podismo locale. Lapenna dell’esperto AugustoBendinelli traccia il profilodi uno dei protagonisti piùrappresentativi, Claudio Maz-zola, e ripercorre i successi de-gli atleti Mobilgronchi finoalla scissione della società.

diAugusto Bendinelli

La figura più rappre-sentativa del podismopiombinese è rappre-

sentata da Claudio Mazzola,che nella sua lunga carriera, dal1980 al 1995, collezioneràsia su strada che su pista unalunga serie di importanti ri-sultati e vittorie a livello na-zionale e internazionale, vin-cendo per sei volte la Stra-milano Amatori dal 1980 al1995, 30 titoli italiani indi-viduali Amatori, 5 titoli italianidi società nelle staffette e ol-tre 100 gare su strada. Ottimii piazzamenti ottenuti anche al-la Maratona di New York.Mazzola si dimostra ancheeccellente organizzatore di

manifestazioni podistiche,memorabili per tutti gli spor-tivi piombinesi: la San Vin-cenzo-Piombino, che vedràla partecipazione di grandiatleti come Pizzolato (vincitoredella maratona di New York nel1984 e 1985), di Gelindo Bor-din (Campione del Mondo eMedaglia d'oro alle Olimpia-di), Osvaldo Faustini (cam-pione Italiano di maratona), inazionali di maratona Bet-tiol, Molinari, oltre a un grannumero di podisti provenien-ti da tutta la Toscana e da al-tre regioni; il Trofeo Stefa-nel, la Corrida Trasteverina, laStraPiombino. È inoltre il pri-mo a organizzare corse a tap-pe in Toscana: nel 1990 il Gi-

ro podistico dell'Isola d'Elba,nel 1996 il giro Costa degliEtruschi, nel 2003 il Giro del-l'Isola del Giglio e nel 2009 ilGiro Costa Toscana.Ma torniamo ora ai podistiMobilgronchi e alla loro gran-de affermazione alla Strami-lano del 1981. Alla gara, chevide alla partenza 15mila at-leti provenienti da tutto ilmondo, parteciparono per icolori piombinesi, AugustoBendinelli, Pio Crocione, Fa-liero Larini, Orfeo Micchi,Giovanna Sole e Carlo Landini.La gara, di 17,4 chilometri, vi-de la vittoria solitaria del-l'australiano De Castella incampo maschile e di GreteWaitz in quello femminile.

Da segnalare inoltre che, in for-ma anonima, parteciparonoalla corsa, Fred Lebow orga-nizzatore della Maratona diNew York e il grande mez-zofondista inglese SebastianCoe (oggi presidente del Co-mitato organizzatore delleOlimpiadi di Londra). I mesi successivi videro unalunga serie di successi in tut-ta la Toscana e l’incremento diiscritti. Ai campionati Tosca-ni su strada a Lucca fu orga-nizzato un bus e numeroseauto per portare tutti i podistiiscritti alla gara, che vide l'e-sordio con il Mobilgronchidi Sergio Scantamburlo: siclassificò al secondo postoassoluto, pur avendo una pre-parazione atletica non al topdelle sue possibilità. Nel mese di ottobre dello stes-so anno, Claudio Mazzola e ladirigenza del Mobilgronchiproposero di dividere gli iscrit-ti in due distinti gruppi di po-disti: uno formato dagli atle-ti più forti e competitivi con undiverso corredo e rimborsi euno formato dagli altri che, purappassionati al podismo, ve-devano con un altro spirito emotivazioni amatoriali l'atti-vità sportiva. Fu convocataun’assemblea generale di tut-ti gli iscritti, nel saloncinodell'Avis, alla presenza dellosponsor Silverio Gronchi che,malgrado la contrarietà dellamaggioranza dei presenti, ac-colse in pieno e convalidò laproposta di cambiamento, sen-za mettere ai voti tale decisione. Al termine dell'assemblea, la

Gli anni d’oro dell’attività podistica piombinese

Mobilgronchi, storia di una scissione

La Stramilanoavvera il sogno.Anni di successie nuovi iscritti.Poi, la divisione

idraulica - riscaldamento - condizionamento - irrigazionearredo bagno impiantistica antincendio - gas - pavimenti - rivestimenti

Via De Sanctis, 30 - PIOMBINO - Tel. e Fax 0565 225711 - 0565 31222 - e-mail: [email protected]

di Pistolesi & C. s.n.c.

acqua & calore

49

maggioranza dei presenti, con-trari a tale decisione, decise diuscire dal Mobilgronchi e co-stituirsi in una nuova societàa cui fu dato il nome di “Grup-po Podisti Piombino”. La nascita ufficiale della nuo-va società avvenne il 20 no-vembre del 1981, con l’ade-sione alla Fidal Amatori e lanomina di un consiglio prov-visorio, con presidente Au-gusto Bendinelli, vice presi-dente Carlo Landini, segre-tario Roberto Carletti, eco-nomo Ernesto Gianfaldoni,consiglieri Enzo Madau, Pao-lo Tagliaferro, Pio Crocione,Lorino Angiolini, Sole Silo. Inpoco tempo, la nuova societàregistrava oltre 30 iscritti. Pur con molti sacrifici, nonavendo nessuno sponsor, ilconsiglio acquistò un nuovocorredo sociale con maglienere riportanti la scritta inbianco Gruppo podisti Piom-bino.Come logo, l'immagine sti-lizzata del “Torrione checorre”.

È nato sotto il segno delLeone, il 15 agosto di un’e-state rovente. E nel 2013compie 60 anni. Come tut-ti i grintosi che si rispettano,il podista piombinese Clau-dio Mazzola ha deciso di fe-steggiare il suo compleannodimostrando a tutti, ma pri-ma ancora a se stesso, che a60 anni si può essere piùruggenti che mai. Come?Tornando in pista. Non so-lo per allenarsi, perché que-sto ha ripreso a farlo, dopouna lunga pausa impostada problemi fisici, da bendue anni, percorrendo labellezza di oltre 400 chilo-metri al mese. Mazzola tor-na a competere, «e per vin-cere», sottolinea, nel casoce nel fosse bisogno.Il poliedrico Mazzola, titolareinsieme al figlio di due bara Piombino, è reduce an-che dal successo sul picco-lo schermo, grazie alla par-tecipazione a “Uomini edonne”, la trasmissione con-

dotta da Maria De Filippi.Oggi, snocciola un fitto ca-lendario di impegni agoni-stici, per il 2013. La sfida,lunga un anno intero, pren-de il via con gli indoor ita-liani a febbraio-marzo, se-guono gli europei in Spagnatra marzo e aprile, e subitodopo la Stramilano, che lo havisto vincitore assoluto persei volte. «In estate – spiegaMazzola – mi cimenterò neicampionati del mondo ca-tegoria master in Brasile,mentre a novembre mi at-tende la maratona di NewYork».Determinazione e spiritocompetitivo non mancanoa Claudio Mazzola. Che hadalla sua anche una bellacertezza: stare nei tempi de-gli europei che si sono svol-ti ad agosto, in Germania. Alnastro di partenza, dunque.E se è vero che la fortunaaiuta gli audaci…

Mazzolatornain pista

TRASPORTO RIFIUTIBONIFICHE AMBIENTALIOPERE MARITTIME

OPERE INGEGNERIA NATURALISTICAVia Tuttiventi, 4 - CAMPIGLIA M.ma (Li) - Tel. 0565.857061

DAL PONT s.n.c.DAL PONT s.n.c.

dicembre - gennaio - febbraio 201350

Alla guida della storica Mobo insieme al fratello Ricky.Dal padre ha preso integrità morale e passione per la scienza.Il business non basta. L’azienda appartiene ad un territorio.Fare impresa significa credere nella ricerca e nell’innovazione.I giovani devono dimostrare competenza e spirito di squadra.

Il futuro è difficile, ma le soluzioni si possono trovare

di Paola Valdata

Il padre rappresenta perlui, da sempre, un esem-pio insuperabile di intui-

zione e integrità morale. Il fi-glio lo stimola ad andareavanti, a credere nel possibi-le, ad assumersi responsabi-lità. Passato e futuro, tradizionee innovazione permeano la vi-ta, i pensieri, gli impegni pro-fessionali di Miriano Botte-ghi, imprenditore del terri-torio. Botteghi conduce laMobo Impianti, azienda piom-binese, insieme al padre Al-do, il fondatore, e al fratelloRicky. Stessa visione strate-

gica, obiettivi condivisi, com-piti differenti. Aldo, classe’35, trascorre oggi meno tem-po in azienda «ma il con-fronto con lui rimane illu-minante», sostiene Miriano

Botteghi. Ricky, 46 anni, è ilresponsabile del personale,Miriano, 48 anni, è il re-sponsabile tecnico della Mo-bo, che ha scritto, in 52 annidi attività, la storia della re-

frigerazione in Val di Cor-nia e nel tempo si è affer-mata in ambito nazionale e in-ternazionale. Tre i settori diattività della Mobo, refrige-razione, condizionamento,energie alternative, «un’uni-ca parola d’ordine – assicu-ra Miriano Botteghi – quali-tà. È questa la nostra veraforza, che si traduce in curadegli impianti realizzati e inricerca di nuove tecnologie».E che ha consentito la crescitadell’azienda, in termini difatturato e di personale: og-gi quindici dipendenti con-corrono al successo dellaMobo. «Lo staff dei nostri

51

collaboratori è eccellente –afferma l’imprenditore – e laconferma arriva dal mercato.Puntiamo molto sui giovani,completiamo il loro iter for-mativo in azienda. I requisitipiù importanti? Capacità in-tellettuali, buona manualità, spi-rito di squadra».Mobo, dunque, come “labo-ratorio di talenti”, fucina di ideee nuovi progetti. Mobo proiet-tata nel tempo che verrà, pron-ta ad affrontare le sfide che unmondo in costante cambia-mento impone. Ma Mobo an-che con radici profonde invalori senza tempo, quali lamoralità, la responsabilità so-ciale. «Fin da piccolo – raccontaMiriano Botteghi – ho respi-rato aria di refrigerazione. Hotrascorso le mie estati in azien-da, al fianco di mio padre, finda ragazzino. In casa avevo l’e-sempio di mia madre Giulia-na: dedizione e spirito di sa-crificio. Alla Mobo quello dimio padre: mi ha trasmesso luila passione per la scienza e latecnologia, la curiosità, in-sieme alla moralità».Era giovanissimo Miriano, egià progettava impianti ter-motecnici. «Osservavo miopadre – ricorda – ecceziona-le autodidatta, capace di un ap-proccio ingegneristico. Io cer-cavo di capire, di emularlo edi non deluderlo. Progettavogli impianti, lui li supervisio-nava. Uno dei giorni più me-morabili della mia vita? Quan-do, diciannovenne, di fronte aduno dei miei progetti, mio pa-dre mi chiese se pensavo chepotesse funzionare. E, per laprima volta, non volle con-trollarlo. Mi diede fiducia.Ricordo come fosse ieri ilsenso di orgoglio che provai,e insieme di grande respon-sabilità, un misto di soddi-sfazione e di ansia. Indimen-ticabile».Racconta e sorride Miriano. Sulsuo viso aperto e nel suo sguar-do cogli la soddisfazione di al-lora e quella di oggi, l’impe-gno di un imprenditore chenon è mosso solo dal busi-

ness. Il senso di appartenen-za al territorio è uno dei mo-tori che lo spinge a nuovi pro-getti, che orienta le sue scel-te.«Il punto di partenza spiega –è la visione delle cose, la con-sapevolezza che ho maturato,attraverso letture e studi scien-tifici, di quanto sia stretto il rap-porto tra energia, economia edemografia. La crisi energeticaha determinato la contrazionedell’economia. Siamo ad unpunto di non ritorno, il futuro

non deve coglierci imprepa-rati». Lo studio è una costan-te nelle vita di Miriano Bot-teghi, divoratore di saggisticae non solo, oggi impegnato an-che nella stesura di un libro suldifficile tema dell’energia e del-la crisi economica globale.La formazione permanenteha indotto l’imprenditore ad in-crementare, in questi anni, ilsettore di attività della Mobodelle energie alternative e del-l’efficienza energetica, pro-gettando e realizzando, ad

esempio, impianti che utiliz-zano le GHP, pompe di calo-re a motore endotermico. «So-no in grado di raddoppiare –spiega Botteghi – l’energiatermica del metano che sfrut-tano. Possono essere impiegatein condomini e in edifici in-dustriali, molti alberghi dellazona hanno deciso di dotarsidi questi impianti, che pro-ducono caldo, freddo, acquacalda gratis e persino una quo-ta di energia elettrica gratis».E questo è solo un esempio diquanto la tecnologia offra so-luzioni formidabili. «Dobbiamo essere tutti con-sapevoli – aggiunge Botteghi– di un realtà inconfutabile. Lerisorse di petrolio disponibi-li si vanno assottigliando, au-menta il suo prezzo e l’eco-nomia è in decrescita. Andia-mo incontro ad una sorta dinuovo Medio Evo con la tec-nologia del terzo millennio».Detta così, sembra una con-danna. «Ma no – ribatte il re-sponsabile tecnico della Mo-bo – io sono e resto un otti-mista. Dobbiamo immagina-re un ritorno ad un mondomeno globalizzato, a piccolicentri che fondano parte del-la loro economia sulla colti-vazione dei terreni non piùintensiva, bensì con tecnolo-gie permaculturali, che nonimpoveriscono la terra e con-sentono una produzione so-stenibile. Torneremo a formedi artigianato, ad un’economiapiù locale. Ma è fondamentaleche ogni piccolo centro siadotato di autonomia energe-tica». Il che vuole dire rea-lizzare piccole unità di pro-duzione d’energia. «Molti deiComuni del nostro territorio –interviene l’imprenditore –sono in fase di revisione deipiani regolatori. Mi permettodi suggerire ai sindaci di con-siderare i nuovi insediamen-ti puntando su ottimizzazionee autonomia energetica. Fo-tovoltaico, eolico e geoter-mia dovranno essere integra-ti dalla produzione di metanoda digestione anaerobica divari tipi di sostanza organica �

Giuliana e Aldo, i genitori dei fratelli Botteghi

Correva l’anno 1960, quando Aldo Botteghi e FrancoMorgantini decisero di fondare a Piombino la Mobo,nata come distaccamento della storica azienda livor-nese Morgantini Refrigerazione. Nel giro di pochissimo,la grande mole di lavoro svolta nello stabilimentopiombinese determinò la decisione di separare la Mo-bo dalla casa madre, trasformandola in una realtà deltutto indipendente, con al timone Botteghi.Da allora, l’azienda ha scritto la storia della refrige-razione del territorio, affermandosi prima a livelloprovinciale e regionale, e poi, soprattutto negli ultimianni, anche in ambito nazionale ed estero, grazie ai tresettori di attività: refrigerazione, condizionamento edenergie alternative. Oggi, Mobo Impianti è senza dub-bio un’azienda leader, dotata di uno staff di collabo-ratori in grado di soddisfare le esigenze di una clien-tela bisognosa oltre che di assistenza anche di servizicomplementari. Alla guida dell’azienda oggi ci sono ifratelli Miriano e Ricky Botteghi, rispettivamente re-sponsabile tecnico e responsabile del personale.L’elenco delle referenze è fitto. Impossibile citarle tut-te. Ci limitiamo ad una chicca: l’impianto di condi-zionamento di Magnitogorsk, il più grande ristoran-te della Siberia dei primi anni '90, dove si riunivano al-lora tutti i ministri russi, porta il marchio Mobo.

52

proveniente da scarti agrico-li e da raccolta differenziata ef-ficace. In una parola, affran-chiamoci dal petrolio. La ve-ra scommessa? Che il greggioresiduo basti a consentirci latransizione ad un nuovo regi-me energetico».Mobo Impianti la sua partela sta già facendo: al solare ter-modinamico e agli impianti dicogenerazione si aggiungo-no le sonde geotermiche, chesfruttano il calore del terre-no:«Stiamo proprio termi-nando un progetto di questo ge-nere – afferma Botteghi – sumisura per un condominio diundici appartamenti, in uncentro della nostra provin-cia».Di più. Miriano Botteghi cre-de nella responsabilità socia-le dell’imprenditore. Eccolo al-lora impegnato anche su un al-tro fronte: divulgare il mes-saggio oltre che attraverso ilsuo blog anche nelle scuole.«Ho iniziato – spiega – in-contrando gli studenti di unaterza media a San Vincenzo,

accogliendo l’invito del pro-fessor Camerini. Ma sono dis-ponibile ad allargare il giro, an-dando ad illustrare le que-stioni energetiche e le loro ri-cadute sull’economia aglialunni di altri istituti, creandola giusta consapevolezza ne-gli adulti di domani».

Ma da dove attinge Botteghitanto entusiasmo e tanta vogliadi fare? «In ogni giovane ve-do mio figlio, Alessio. Stu-dia ingegneria informatica alPolitecnico di Milano, lavoreràcon noi, come, con buone pro-babilità, anche il figlio di miofratello, Luca, che frequenta l’i-

stituto professionale di Piom-bino, settore energia. Alessioe Luca sono il futuro dellaMobo: ogni volta che li os-servo, mi cresce il senso di re-sponsabilità per tutti i giova-ni, ai quali consegnamo ilmondo di domani».

Un impianto realizzato dalla Mobo

Edicola Tabaccheria n. 10

di Rita & PaoloCentro commerciale Coop - Venturina

Tel. 0565 855623

Quotidiani e rivisteCartolibreriaTabacchi

Articoli da regaloGratta e Vinci

Ricariche telefoniche e faxPunto servizi

dicembre - gennaio - febbraio 2013

53

di Riccardo Vigetti*

Il termine filler derivadall’inglese to fill che si-gnifica riempire. In me-

dicina quando parliamo difiller si intende il riempi-mento di una ruga, ma nonsolo; infatti possiamo anda-re a nascondere una cicatri-ce oppure a formare dei vo-lumi (ad esempio labbra ozigomi). Il filler è un dispo-sitivo medico, cioè uno stru-mento che può utilizzare so-lo ed esclusivamente un me-dico esperto in medicinaestetica. Esistono svariatimateriali in commercio; ilpiù diffuso è sicuramentel’acido jaluronico, sostanzache anche il nostro organi-smo possiede, ma che conl’andare dell’età viene me-no. Questo materiale è prati-camente innocuo e comple-tamente riassorbibile nel-l’arco di qualche mese. Esi-stono anche filler non rias-sorbibili che però sono

sconsigliati calorosamentedalla maggioranza dei medi-ci estetici. Il prodotto vieneimpiantato con aghi più pic-coli di quelli usati dai diabe-tici per l’insulina o con pic-colissime microcannule. Disolito non si usa anestesia

anche perché nella siringa sitrova la lidocaina insiemeall’acido jaluronico. Conquesto prodotto possiamocorreggere rughe, labbra, zi-gomi, codice a barre (le ru-ghettine delle labbra), maanche eseguire un lifting

non chirurgico senza salaoperatoria, bisturi o aneste-sia totale. Possono farlo tut-ti, tranne donne in gravidan-za o in allattamento, personecon allergie o patologie cu-tanee in atto (come l’her-pes).

*Medico estetico

Nuova giovinezza con i filler

Più belle senza bisturi

CampingVillage

Sulla Costa degli Etruschi, in una splendida e immensa pineta secolare,

il Park Albatros è un gioielloincastonato tra il meraviglioso golfo di Baratti

e i tipici paesini medievali.

Loc. Pineta di Torre Nuova, 257027 San Vincenzo (Li) Tel. 0565.701018e-mail: [email protected]

dicembre - gennaio - febbraio 20135454

Sono centosedici gli scatti con cui Do-menico Finno, dopo quattro anni dal suoprimo lavoro, prosegue il documenta-rio fotografico su Gesualdo, il piccolopaese dell’Irpinia centrale in cui ebbei natali poco prima di trasferirsi a Piom-bino nel 1956. L’attento obbiettivo del-la sua Reflex Asachi Pentax cattura il quo-tidiano della comunità nella prima me-tà degli anni Settanta e lo immortala inun bianco e nero suggestivo ed evoca-tivo di un passato di gran lunga piùlontano di quanto il calendario possa at-testare. I gesualdini, ritratti nelle loro at-

tività lavorative ormai estinte ma anchein ambiti familiari e collettivi sempre piùdesueti, sono i testimoni di un backgroundcittadino cancellato per sempre nontanto dal furore sismico del 1980 quan-to dalla scellerata opera di ricostruzio-ne perpetrata negli anni seguenti dalleamministrazioni in essa coinvolte. Asostegno di questa opinione oggi am-piamente condivisa dagli originari del-la “Città del Principe dei Musici” par-lano i paesaggi inquadrati da Finno; ilpaese arroccato sulla dorsale, gli scor-ci di vallata nei secondi piani, le tortuosevie di comunicazione. Allo stesso mo-do le strade, le piazze, gli edifici stori-ci intorno ai quali i nuclei abitativi si me-scolano in un tutt’uno armonico ed ir-ripetibile. Impreziosiscono la raccoltafotografica, già trattata dalla stampalocale ma anche dal Corriere della Se-ra, i componimenti, sia in lirica che inprosa, della giornalista etnografa Fran-ca Molinaro curatrice dell’edizione, diGiuseppe Iuliano, Giuseppe Saggese,

Paola E. Silano, Donatella De Barto-lomeis, Salvatore Salvatore, Aldo Grie-co, Pasquale Sisto, Raffaele Salvante eVito Acocella.Associazione Culturale Comunità Irpina- Gesualdo, Storie d’Irpinia di Dome-nico Finno a cura di Franca Molinaro,Bandecchi e Vivaldi Editori con il pa-trocinio del Comune di Gesualdo e delComune di Piombino, pagine 126.

Marcello Cardinali

Nuovo lavoro di Domenico Finno

Gesualdo Storie d’Irpinia

Dopo le “Mille voci di popolo di poe-ti, santi e navigatori”, Emilio Guarda-villa ci propone con la raccolta di rac-conti brevi Uomo a mare nuove vocinarrative di quella gente di mare allaquale per diciassette anni è apparte-nuto con leggerezza invidiabile. Di-ciassette, tanti quanti sono i raccontiche compongono la raccolta di capi-toli intitolati con il loro nome proprio,sono i personaggi che con le loro vo-ci urlano le gioie e i dolori di un’esi-stenza sempre in bilico tra cielo e ma-re con il miraggio fisso di una linea di

costa all’orizzonte su cui mettere pie-de. Per bocca di diciassette colleghifittizi ma verosimilmente concepibilistrappati dalle più svariate latitudini,Emilio Guardavilla parla di sé e dellavisione di un mondo che - anche do-po qualche anno sulla terra ferma -continua ad essere decifrato come vi-sto da un oblò; appannato, instabile,tratteggiato. Completano il coro uo-mini e donne, comandanti e mozzi,marittimi imberbi e nostromi analfa-beti quando non una prima personadietro la quale è semplice indovinareil pathos dell’autore stesso. Il timbronarrativo, quello che evita i toni eroi-ci che hanno fatto grande la letteratu-ra di mare, è il suo inconfondibile sti-le; i personaggi, i suoi diciassette al-terego si esprimono in un italiano im-parziale, mai affettato e tantomenogergale, neutralizzato dall’ipoteticatraduzione letterale delle rispettivelingue madre. Uno stile narrativocomposto e deferente; verso il lettoretanto invidiato perché vive e lavora

sulla terra ferma o verso il mare per ilquale ogni slancio volontaristico, sep-pur solo stilistico, nasce e muore conla schiuma della più anonima delleonde?Uomo a mare, Del Bucchia Editore,pagine 350, € 16.

Umberto Barlettani

Secondo libro di Emilio Guardavilla

Uomo a mare

in libreria

5555

Alla domanda su quanti libri abbiascritto ad oggi Gordiano Lupi, se pre-so alla sprovvista, così su due piedi, nonè in grado di rispondere con l’esattez-za che sarebbe lecito aspettarsi da un per-sonaggio così poliedrico nelle sue atti-tudini letterarie. Al contrario, a quellarelativa a quanti ne scriverà ancora nonlascia tempo a riflessioni e replica conun perentorio “Altrettanti, come mini-mo”. Dopo aver spaziato nei più vari ge-neri letterari in qualità di autore, traduttoree editore torna a firmare un’opera sul-la sua città natale con un titolo altiso-

nante nelle sue reminescenze prou-stiane ma quanto mai azzeccato per i con-tenuti in grado di elargire al suo affe-zionato lettore. Alla ricerca della Piom-bino perduta è in effetti, almeno nellasua prima parte (Piombino ieri e oggi),un itinerario a ritroso nel tempo attra-verso i luoghi simbolo del promontoriodi Piombino nel quale il lettore adultopuò ritrovare, tra il sacro e il profano,l’humus in cui affondano le proprieradici culturali. Allo stesso tempo vie-ne proposto alle nuove generazioni, inmaniera scrupolosa e dettagliata da ri-cordi personali e memorie ornai propriedell’immaginario comune, quello sce-nario storico che ha dato l’input all’i-nesorabile trasformazione della cittadinadi provincia nella sua attuale identità.La seconda parte (Mal d’Africa) è co-stituita da una biografia scritta in primapersona e sapientemente romanzata delpadre di tutti gli scrittori piombinesi con-temporanei, Aldo Zelli. La prosa flui-da e lo stile sobrio di un periodare ef-ficacemente intelligibile dimostrano

che il doveroso tributo va ben oltre il me-ro omaggio al compianto maestro. Alla ricerca della Piombino perduta, Edi-zioni Il Foglio, pagine 172, € 15.

Emilio Guardavilla

Viaggio nel tempo con Gordiano Lupi

Alla ricerca della Piombino perduta

LAMPOGAS TIRRENA srlVia Aurelia km 245 - Venturina - Tel. 0565 851452 - [email protected]

produce energia, riscalda,rinfresca, amico dell’ecologia

in libreria

56 dicembre - gennaio - febbraio 2013

Imparare,risolvere,informarsi

diMarco Bocchigli

“Scambio di Abili-tà” è il nome delnuovo servizio ri-

volto a tutti i cittadini chel’Associazione in Viaggio conNoi ha presentato a San Vin-cenzo alla presenza del sindacoMichele Biagi e dell’asses-sore alla politiche sociali esanità Sara Tognoni. Un ser-

vizio assolutamente ineditoe innovativo. Inedito perchénessun servizio simile è atti-vo nella Val di Cornia sotto for-ma gratuita in regime di con-venzione, innovativo perché co-involge, oltre a personale concompetenze professionali, an-che persone con “diverse abi-lità” che daranno un fattivocontributo allo svolgimentodi questa attività.Il servizio che si svolge tuttii giovedì dalle 15,30 alle 18,30in un locale all’interno delPalazzo della Cultura in piaz-za Mischi e si affianca allosportello informativo sui temidella disabilità già attivo daqualche anno, vuole dare unaiuto concreto a tutte le personeche sono digiune nell'utilizzodi strumenti multimediali qua-li il personal computer, la fo-

tocamera, la videocamera, ilcellulare ecc… Tutti possono accedere a que-sto “spazio di apprendimento”organizzato in forma ami-chevole, non strutturata, cheprevede la costituzione di pic-coli gruppi di lavoro con scam-bio di informazioni e aiuti re-ciproci seguiti da una equipevariegata formata da volontarie professionisti dell'Associa-zione.Pino Guarna, promotore del

progetto ed esperto in gestio-ne informatica, Giulia Bo-niardi, nuovo acquisto del-l'Associazione, educatrice pro-fessionale, Marco Michelotti,laureando in Scienza dellaFormazione e dell'Educazio-ne stagista e infine ClaudiaGuarna, titolare dell'ufficio. Tale equipe cercherà di sod-disfare le esigenze dei parte-cipanti senza però strutturarecorsi veri e propri, ma favo-rendo le condizioni per un gra-duale apprendimento deglistrumenti che interessano.Imparare, Risolvere, Infor-marsi, Accedere sono le parolesu cui ruoterà questa attività chemira ad accorciare il famoso“digital divide” molto alto inItalia soprattutto in certe fascedi cittadini.

Avremmo bisogno di tre vite: una per sbagliare, unaper correggere gli errori, una per riassaporare il tutto.

Alberto Jess, scrittore

Nella Casa di reclusionedi Milano Bollate è na-

to, su iniziativa di un gruppodi detenuti, un Circolo Fila-telico.Questo avvenimento, straor-dinario e forse unico per uncarcere, si ripropone, grazieanche alla fattiva collabora-zione degli educatori, di of-frire ai reclusi, appassionatialla filatelia, l’opportunità dicoltivare un hobby intelli-gente, educativo e diverten-te.Lo scopo che il neonato Cir-colo si prefigge non è, ov-viamente, quello di realiz-zare costose raccolte ma piut-tosto di perseguire quei finiche costituiscono l’essenza piùpura del collezionismo: lostudio del materiale ed il pia-cere della ricerca.Il nuovo club intende, conl’occasione, appellarsi allasensibilità di quei collezionistiche desiderino, con la loro ge-nerosità, inviare materiale ed

eccedenze delle loro raccol-te di francobolli e cartoline al-lo scopo di fornire un preziosoe disinteressato aiuto a que-sti “particolari” appassiona-ti che, come comprensibile,sono privi di ogni adeguata ri-sorsa.Le eventuali donazioni avran-no il grande merito di forni-

re un significativo incorag-giamento ed un positivo aiu-to finalizzato principalmen-te al reinserimento socialedi queste persone.Comunichiamo inoltre cheil nostro obiettivo, oltre aquello di creare una colle-zione, è anche quello di rea-lizzare, in un prossimo fu-

turo, una mostra all’internodell’Istituto di quanto rac-colto con il piacere di poter-vi invitare.Ringraziamo sin d’ora tutti co-loro che aderiranno con laloro collaborazione a questoinnovativo progetto.Referenti per l’iniziativa leeducatrici Anna Viola e Ca-tia Bianchi. Indirizzare eventuale corri-spondenza a Sante Merlini c/oCasa Reclusione di MilanoBollate, via C. Belgioioso120, 20157 Bollate (Mi).

Sante Merlini(Coordinatore)

Francobolli e cartolineper i reclusi del carcere

Carcere di Bollate (Milano)

57

I SERVIZI CHE OFFRIAMO• Emergenza urgenza• Ricoveri, terapie e dimissioni• Servizi sociali e per anziani• Gestione telesoccorso• Protezione civile• Servizio civile• Formazione gratuita volontari,livelli base-avanzati-defibrillatore

• Gestione lavori di pubblica utilità• Supporto integrazione immigrati in collaborazionecon la Pubblica Amministrazione

• Onoranze funebri e Sala del Commiato

ASSOCIAZIONEPUBBLICA ASSISTENZA

PIOMBINO

Via G. Bruno, 23-25 – 57025 Piombino (LI) – Tel. 0565 225150 – 226022 – Fax 0565 226026 www.pubblicaassistenzapiombino.net [email protected]

FONDATA IL 23 AGOSTO 1899 – ADERENTE ANPAS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze)

113 ANNI INSIEME

RINNOVA LA TUA ADESIONE

O ADERISCI COME NUOVO SOCIO

dicembre - gennaio - febbraio 201358

Teofilo Colombini nato a Piombinoil 26 aprile 1936, è cresciuto in unafamiglia di artisti, come i suoi fratel-li Edro e Maurilio. Autodidatta, col-to ed amante dell’arte, inizia a scol-pire in età matura nel 1999 e a di-pingere nel 2004. Ha esposto in va-rie mostre personali e collettive edha eseguito nel 2005 la Via Crucisesposta nella Chiesa di Populonia.

L’arte di Teofilo Colombini, ecletticopittore e scultore di Piombino, è lospecchio della sua vita, una vita inte-riore tanto intensa, tanto ricca e tantoprofonda. Prima giovane calciatore,centravanti di grande talento, poicommerciante di artistiche porcella-ne, quindi pensionato e uomo amantedella natura e dell’arte e infine sculto-re e pittore. L’arte è l’ultima tappa della sua vita chelo folgora all’improvviso, quando all’etàdi 63 anni intravede in un legno una vi-sione. Preso da un impulso, una forzaspirituale interiore scolpisce l’immaginedella testa di un Cristo. Sarà la prima ditante sculture nate da un lavoro conti-nuo ed intenso che travolge e cambia lasua vita. Opere vigorose nella loro in-tensità espressiva, plasmate con rigorenelle varie materie, quali il legno, la pie-tra, il marmo ed il bronzo.

In esse si intravede il dramma dell’e-sistenza dell’uomo sia nei temi reli-giosi che in quelli reali, il dramma chesfocia nella lotta tra il bene ed il male,tra la vita e la morte, tra una formapiena ed una incisa. Cinque anni dopoinizia anche a dipingere e diventa un pit-tore eccentrico come lo è nella vita.Nelle sue pitture la natura, che apparein tutto il suo splendore, il corpo uma-no, i motivi astratti e surreali si alternanoimprovvisamente suscitando curiosi-tà, sorpresa ed ammirazione.

Carlo Guarnieri è nato aCampiglia nel 1892 e dal1906 al 1915 frequental’Accademia delle BelleArti di Firenze.Dal 1914 al 1920 parteci-pa alle Biennali di Roma edi Venezia. Ottiene ricono-scimenti a Roma, Madride Cannes mentre opera aFirenze, Milano, Livorno,Torino, Roma e Venezia.

Nel 1940 torna a Campi-glia dove muore nel 1988.

La vita del grande artistaCarlo Guarnieri, pittore edincisore, nato a CampigliaMarittima, fa parte di unmito: è uno degli ultimieroi di un mondo romanti-co segnato da un destino dibrillante protagonista nel-l’arte. Tutto contribuisce aformare il mito: la sua for-mazione presso l’Accade-mia delle Belle Arti di Fi-renze, le sue xilografie cheinsieme a quelle del suomaestro De Carolis, riqua-lificano l’incisione in Ita-lia, la sua partecipazionealle Biennali di Venezia edi Roma, la conoscenza dipersonaggi quali D’An-nunzio e Mussolini, que-

st’ultimo ritratto in unagrande incisione, l’eroismopremiato dalla Croce alMerito nella Grande Guer-ra (1915-1918).Quando le delusioni nelmondo dell’arte lo fannoritornare nel 1940 a Cam-piglia, si isola nella sua vil-la e il mito crescerà per lasua vita misteriosa e solita-ria, che lo vede talmentepreso dalla sua arte da tra-scurare non solo se stesso,ma anche la famiglia. Il mi-to appare nelle Xilografiein un mondo incantato cheevidenzia legami con ilsimbolismo di Klimt e diMunch e l’eleganza florea-le dell’arte Nouveau e nel-le pitture dove si può co-gliere il profondo legamecon la sua terra di Marem-

ma attraverso i suoi perso-naggi che sono invasi dauna luce solare che li rendesapienti e monumentali.Tutte le incisioni e moltidipinti, donati generosa-mente al Comune dal figlioGianni, saranno prestoesposti nel futuro museoGuarnieri allestito nel pa-lazzo pretorio di CampigliaMarittima.

Teofilo ColombiniImprovvisamente… l’arte

Carlo Guarnieri

Il mito di un grande

La magia...

5959

Flavio Melani, pittore, scultore e in-cisore è nato a Volterra dove si è di-plomato all’Istituto Statale d’Arte.Ha ricevuto prestigiosi premi in con-corsi nazionali ed internazionali. Harealizzato pitture, sculture e monu-menti per le chiese e per le piazze deiComuni di Castagneto Carducci,Volterra, Piombino, Massa Maritti-ma e Suvereto.

Non è facile presentare Flavio Mela-ni, noto pittore, scultore e incisore

volterrano che vive e lavora a Dono-ratico. Non è facile perché la sua per-sonalità ci stupisce continuamente.Nella sua grandezza ci ricorda gli ar-tisti di una volta, quelli che sapevanodisegnare, colorare, scolpire, che co-noscevano il chiaroscuro, la prospet-tiva, l’anatomia. Flavio sa plasmare leforme tanto da renderle vive, palpi-tanti di bellezza e di pathos. Sa dipin-gere figure che sono sospese nel tem-po, in perfetta armonia tra il Sacro e ilProfano. La sua produzione è immen-sa, come non ricordare ad esempio inscultura la statua della dolce e sapien-te Nonna Lucia a Bolgheri, la ViaCrucis nel Santuario del Frassine, ilbassorilievo dell’Ultima Cena nellachiesa dell’Assunta a Marina di Do-noratico, la Sacra Famiglia nella fac-ciata della chiesa di San Giuseppe ar-tigiano di Salivoli. Fra le sue nume-rose pitture citiamo invece la Voca-zione di San Giovanni nella chiesa di

Castagneto Carducci, l’Allegoria ca-stagnetana tra passato e presente nel-la Banca di Credito Cooperativo diCastagneto Carducci, il recente Paliodi Suvereto.Ha sempre lavorato intensamente e co-me insegnante di educazione artistica èstato apprezzato e amato dai suoi tan-ti alunni, che diventati adulti spessosono i modelli anche nelle sue opere.

Paola Salvestrini è nata a Venturinanel 1951. Ha frequentato gli studipresso l’Istituto d’arte di Pisa, l’Ac-cademia delle Belle Arti e la Scuolalibera di nudo di Firenze. È stata al-lieva di Carlo Guarnieri e ha espostoa Modena, Bologna, Firenze, Spole-to, Populonia, Bolgheri, San Vincen-zo e Venturina.

La pittrice venturinese Paola Salve-strini, è un’artista di grande spessore,

ma prima ancora è una donna di gran-de coraggio. Il coraggio di percorrerela strada dell’arte, anche se in gioven-tù, ostacolata da una eccessiva edamorosa protezione paterna, che levieta la scuola a Firenze.Sostenuta però dalla madre francese, chele fa scoprire l’arte di Parigi, comple-ta gli studi in età matura, all’Accademiadelle Belle Arti e stimolata dal maestroCarlo Guarnieri, inizia un lungo percorsoche gradualmente la porta ad una ma-turità artistica definitiva e personale.Crea così un mondo colorato e sogna-to, popolato di dolci creature che con te-nerezza accarezzano i sentimenti deglialtri. Sono i sentimenti profondi deisogni di Paola Salvestrini, i suoi ricor-di di bambina, gli ostacoli e gli inna-moramenti, ma anche la musica, gliorologi, i gioielli del negozio di fami-glia, gli animali che ha sempre adora-to e il mare. I suoi personaggi giocano,si scambiano affetti, suonano, sono

acrobati di un circo surreale, immersi inuna atmosfera suggestiva e intensa-mente luminosa. L’armonia del coloree la delicata sensualità e originalitàdelle forme la fanno apprezzare dalpubblico e dalla critica, come è testi-moniato dalla sua recente affermazio-ne al Festival internazionale Art di Spo-leto dove ha ricevuto il premio della cri-tica.

Flavio Melani

L’arte tra il sacro e il profano

Paola Salvestrini

Il coraggio di sognare

dell’Arte a cura di Dan i e l e To nc e l l i

60 dicembre - gennaio - febbraio 2013

di Umberto Barlettani

Da New York a Suve-reto. Il regista ame-ricano Nick Manley

sta girando un documentariosull’antico borgo medievalee sulla Maremma. Scopo dellavoro riprendere le abitudi-ni, le tradizioni e il valoreumano dei toscani.«Sono rimasto affascinatodal paese e dalle sue bellez-ze architettoniche medieva-li, ma soprattutto dal caloree la disponibilità della gen-te, umile ma di un grandevalore umano – affermaManley –. Ciò che mi hacolpito è il volontariato chemuove tanti appuntamentilegati all’economia e allatradizione di questi luoghi –prosegue il regista –. Qua lagente si aiuta a vicenda co-me un tempo, i bambini gio-cano per strada come nei

film degli anni Sessanta deigrandi registi italiani vediFellini e Antonioni. Da noi,negli Stati Uniti, anche neipaesi più piccoli, mancaquel tessuto associativo cheè la schiena portante di Su-vereto; qui tutti si salutano,vivono la campagna e sidanno da fare per il bene co-mune e per una vita tran-quilla piena di valori e cosesemplici ma importanti».Il documentario verrà pre-sentato al festival del cine-

ma americano Sundance –presieduto da Robert Red-ford – a settembre del pros-simo anno. Collaboratoreimportante di Nick Manley,è il suveretano Roberto Ma-gazzini esperto di tecnichedi sopravvivenza e archeo-logia sperimentale. «Il lavo-ro di Nick – spiega Magaz-zini – è davvero preziosoper la valorizzazione del no-stro territorio. Collaborocon lui, aiutandolo a cono-scere la gente e le tradizioni

della Val di Cornia. Perquanto riguarda la mia atti-vità, abbiamo girato partedel documentario nel parcodi Montioni spiegando letecniche di sopravvivenza edi archeologia sperimenta-le». Il film, dopo essere uscito inAmerica, verrà presentatoanche a Suvereto per ringra-ziare la popolazione perl’impegno e la disponibilità.

AUTORITÀ PORTUALE PIOMBINOProvincia di Livorno

AVVISO ESITO DI GARA DI APPALTO

L'Autorità Portuale comunica il seguente esito di gara:Lavori marittimi per il banchinamento della darsena Lanini nel porto di Piombino.

CIG 39811103E6

Data di aggiudicazione: 31 agosto 2012

Offerte ricevute: 12

Impresa vincitrice: Sales S.p.a.Via Nizza, 11 – Roma

Ribasso offerto: 46,21 %

Metodo di gara adottato:Procedura aperta di cui all’art. 3, comma 37, del d. lgs. 12 aprile 2006, n. 163 e ss. mm. e ii.;

criterio di aggiudicazione: prezzo più basso ai sensi dell’art. 82 del d. lgs. n. 163/06 e ss. mm. e ii.

IL PRESIDENTEDott. Luciano Guerrieri

Suvereto incanta il regista americano

Il regista Nick Manley

Roberto Magazzini durante le riprese

61

62 dicembre - gennaio - febbraio 2013

di Matteo Della Vecchia

Giochi finiti per il Li-ceo Classico diPiombino? A dirlo

saranno i dati sulle iscrizio-ni per il prossimo anno sco-lastico. Di sicuro negli ulti-mi quattro anni l’insuffi-ciente numero di richiestenon ha permesso la forma-zione di nemmeno una clas-se per questo indirizzo, eperciò la mia, la III LiceoClassico, oltre ad esserequella terminale, potrebbediventare l’ultima di questoindirizzo. Dispiacere e rim-pianto, per una scuola cheva letteralmente a morire, siaccompagnano alla non ar-rendevolezza di alcuni stu-denti che vorrebbero abbat-tere i soliti luoghi comuniche aleggiano come spettrisull’illustre fama di questoliceo. Io e i miei compagnici recheremo nelle classiterze di questi istituti perprovare a salvare il salvabi-le, ritenendo che la migliorepubblicità la fanno gli stu-denti!Ma perché darsi tanto da fa-re per questa scuola? Vari evalidi sono i motivi che cispingono a muovere i passiverso la salvezza di un Li-

ceo Classico che ha datotanto a noi ragazzi, preten-dendo sacrifici, ma tuttiquanti ripagati fino in fon-do, non togliendo mai spa-zio ai sogni di ognuno dinoi, che si esplicassero nellosport o in altri campi diver-si da quello scolastico, allaricerca della propria com-pletezza caratteriale e perso-nale, che non può basarsisolo sulla scuola. In primis,il Classico consente una for-mazione senza alcun dubbiodi un ricco e approfonditobagaglio culturale che per-mette a chi frequenta questascuola di potersi iscrivere,terminati gli studi, a qualsia-

si facoltà universitaria, an-che quelle scientifiche, an-dando contro appunto a unodei tanti luoghi comuni, aquei dogmi, che vorrebberol’impossibilità, per lo stu-dente che ha superato la ma-turità classica, di frequenta-re questi indirizzi universi-tari. La formazione più pro-fonda riguarda tuttavia lapersona, la sua mente, cheattraverso gli studi classiciacquisisce al massimo gradoconsapevolezza di sé e dellesue potenzialità, in modo ta-le da poter interpretare criti-camente la realtà semprenuova.Con gli studi classici viene

fuori l’amore per l’essereumano e per le sue capacità,il rispetto per l’arte, la cultu-ra e la raffinatezza e tuttociò che eleva l’animo e, al dilà del ragionamento logicoche la traduzione di un testoletterario greco o latinocomporta, si cela un mondonuovo e ricco, in cui dallaprofonda intimità dell’amo-re di Catullo al più maestosoed epico episodio omerico siesplorano le sensazioniumane in tutta la loro forza evarietà. La scomparsa di quest’indi-rizzo non porterebbe altroche un impoverimento cul-turale del nostro territorio,già ulteriormente provatodalla crisi siderurgica. Citroviamo di fronte al capez-zale di un moribondo e lamia classe farà di tutto per-ché sia evitata una probabi-le, e quantomeno malinconi-ca, chiusura del Classico aPiombino. Andremo a con-statare di persona i pensieri,le paure e le ansie dei ragaz-zi delle classi terze di Piom-bino, Venturina e Suveretoper provare a ridare vita adun istituto che in passato èstato il fulcro di raccolta dienergie intellettuali dinami-che e propositive.

63

di Giuseppina Toncelli

Oltre millecinquecen-to libri “divorati”dai ragazzi ogni an-

no. La cifra la dice lunga suquanto funzioni a pieno rit-mo la biblioteca delle scuo-le elementari di piazza Dan-te, inaugurata undici anni fasu progetto dell’allora diri-gente Vittorio Monarca e in-titolata al famoso scrittoreper ragazzi Aldo Zelli. Og-gi, su un totale di 13 classi,

gli alunni sono 300, e i volu-mi a disposizione 3mila, ol-tre ad un buon numero di vi-deocassette. Scegliere il li-bro da sfogliare con l’inse-gnante o da portare a casa,restituendolo entro una ven-tina di giorni, è semplice.Una legenda colorata indicail genere: il bianco, adesempio, identifica l’avven-tura, il verde la storia. Lepubblicazioni più recenti fa-voriscono la creatività. Ilpiccolo lettore si trasformacosì in protagonista dellastoria.«Varietà e novità – sostieneRita Lotti, insegnante e re-sponsabile della biblioteca –provocano un interesse cre-scente dei ragazzi per la let-tura, anche di libri che trat-

tano argomenti ritenuti im-pegnativi». Internet, invece,ha sancito il tramonto delleenciclopedie, precocementeinvecchiate. «Il successodella biblioteca – afferma lamaestra Lucilla Tavera, re-sponsabile del plesso – in-duce il primo circolo a desti-nare sempre una parte delfondo d’istituto a questarealtà, perchè il piacere del-la lettura nasce già tra i ban-chi di scuola».Con questo obiettivo, il2013 è fitto di iniziative. In-tanto, verrà ripetuta la“Giornata di scuola aperta”,permettendo ai ragazzi unagiornata di lettura insieme amamma e papà, prima delleiscrizioni. «Abbiamo anchel’intenzione – conclude Rita

Lotti – di inaugurare ilbook-crossing e di organiz-zare, il sabato pomeriggio,una “Merenda insieme”, of-frendo agli alunni e alle lo-ro famiglie una piacevoleoccasione di cultura e diver-timento».

Dispiacere e rimpianto nella scuola

Liceo Classico, giochi finiti?

La bella biblioteca “Aldo Zelli”

64

Questa rubrica è libera. Ilcontenuto delle lettere puònon collimare col pensiero delgiornale. Costa Etrusca siriserva di ridurre le lettere edi eliminare espressioni chepossano integrare ipotesi didiffamazione. Gli autori, pur-chè noti alla direzione, po-tranno chiedere che la loro fir-ma sia omessa. Precisazioni o rettifiche sa-ranno pubblicate.

RICORDOA mio padreIvan Lenzi

Nel silenzio della morte horipensato al tuo passato.Come un grande fiume, ef-fervescente e brioso come erala tua vera natura.Sei sfuggito alle bombe, aitedeschi e ora ti sei arreso al-l’invadente buio eterno. Tene sei andato, all’alba, l’ora piùcruda, quando la luce si an-nuncia.

Tuo figlio Oberdan

POLITICAStipendi d’oro,solo rimborsi Considerati gli spettacoli in-decenti di molti nostri politi-ci, i loro stipendi fuori da ognilogica, e l’impegno minimo (tregiorni alla settimana di pre-senza in Parlamento), io per-sonalmente mi candido, dis-posto a lavorare gratis (chie-derò solo rimborso spese diviaggio e ristorazione). Uninvito per chi la pensa comeme: fondiamo un partito! Cer-tamente i risparmi andranno abeneficio di chi, in questomomento, è supertartassato.

Enrico C.

SAN VINCENZOQuei negozie il deserto Se una notte d’inverno unviaggiatore… arriva a San

Vincenzo. Non è il titolo delfamoso romanzo di Italo Cal-vino, ma la riflessione di un vi-sitatore che arriva chissà perquale motivo nel nostro pae-se. Cosa potrà pensare? Cam-minando per la zona blu, in pie-no pomeriggio e non di notte,può accorgersi che sono pochii negozi aperti. Il nostro visi-tatore ogni anno fa tappa nelluogo di villeggiatura e notache poco è cambiato: d’in-verno lo stesso scenario, sa-racinesche abbassate, pochepersone per strada, malinco-nia. Il visitatore incontra un re-sidente e chiede perplesso:«Ma come mai questo deser-to?». Il sanvincezino un po’ im-barazzato cerca risposte: «Ve-de caro viandante… non ècolpa dei commercianti, for-se è l’amministrazione co-munale che è un po’ pigra neldettare le linee guida del tu-rismo extraestivo…». Il viag-giatore capisce, fa le sue va-

lutazioni, non punta il ditoverso nessuno, nè sui com-mercianti che hanno decisodi chiudere per ferie, né ver-so il Comune e pensa che for-se manca un vero dialogo trale parti. Ognuno va per la pro-pria strada attendendo in glo-ria la stagione estiva. Nel frat-tempo, il visitatore, spinto daun sentimento di bontà, deci-de di premiare quei negoziaperti acquistando degli oggettiper alcuni regali natalizi.

lettera firmata

ACCIAIOIl paradossotra film e realtàChe strano caso. Proprio orache viene proiettato nelle sa-le italiane il film Acciaio, l’ac-ciaio vero rischia di non esserepiù prodotto a Piombino. Beitempi quando l’economia lo-cale si reggeva sulle certezzequasi inossidabili dei colossiIlva e Magona. I tempi cam-biano… la vita cambia e ilfuturo è sempre più incerto.Quei fumi che uscivano dalleacciaierie forse tra poco sa-ranno solo un ricordo. Spe-riamo che la città e tutta la Valdi Cornia sappiano difenderecon le unghie e con i denti ilpolo siderurgico. Senza l’in-dustria il turismo non basteràa dare il pane quotidiano.

g.r.

di Riccardo Gelichi*

Un politico oggi cosa puòdire nei confronti della

Fabbrica e della sua crisi, secritica le scelte, è visto comeuno strumentale, colui chepoliticizza la crisi, ora serveunione d’intenti, ci dicono, eintanto solo il PD organizzal’agenda della lotta operaia,come da sempre. Per quale motivo questa cit-tà, per suo gran limite, hasempre confuso, partito, isti-tuzioni, mondo operaio, co-me un tutt’uno.

Allora che dire? Meglio sta-re sul vago, un bel commen-to retorico dove si dice: sal-viamo tutto e tutti, babbo go-verno ci deve pensare, comesempre, si enuncia l’assi-stenzialismo. Temo sia fini-to il tempo, e non perché so-no terminate le brutte abitu-dini, che hanno solo contri-buito a foraggiare la politicae le clientele, lasciando lebriciole ai territori, illusi che

quelle briciole fossero d’oro.Oggi servirebbe soltanto scrol-larsi di dosso le illusioni e gliillusionisti, cercare di salva-re il salvabile attraverso un go-verno che investa per rilanciareil territorio, attraverso aiuti diStato che se non possono piùsostenere la fabbrica, svi-luppino bonifiche, defisca-lizzazione, ammortizzatorisociali, formazione e con-versione, ma tutto questo si

realizza solo mettendo ad untavolo gli interlocutori e at-traverso un serio piano in-dustriale di rilancio. Fino ad oggi abbiamo solo as-sistito a vuota retorica, frasifatte, e progetti antichi or-mai decotti, conditi con l’il-lusione del colpo di scena. Non so se Piombino riusciràa salvarsi, o come uscirà daquesta crisi, spero più con-sapevole della necessità diun vero, concreto cambia-mento.

*Portavoce Ascolta Piombino

La Fabbrica delle illusioni

dicembre - gennaio - febbraio 2013

65

POLITICI EUROPEIInvito all’ottimismoFuturo meno foscoIn questa brutta fase di reces-sione, ho la sensazione cheai capi di Stato europei man-chi un po’ l’ottimismo cheaiuta a vedere il futuro a tin-te meno fosche. Se l’Europace l’ha fatta a risollevarsi do-po la Seconda Guerra Mon-diale perché non dovrebbefarcela oggi?

Marco Sostegni

SANITÀ ALL’ELBAOperazione d’urgenza,peripezie e sofferenzeCaro amico d’oltre Canale,con molta serenità, pacatezzae concretezza ti chiedo cosa tisarebbe successo questa mat-tina, magari verso le 5, se tiavessero portato all’ospedaledi Portoferraio con un’erniastrozzata da operare con tut-

ta urgenza. Ipotizziamo che lachirurgia fosse chiusa perchésenza chirurghi: al pronto soc-corso erano costretti a spe-dirti sul continente! Tuttaviaa quell’ora le navi erano fer-me a banchina poiché, a cau-sa della risacca, non potevanoattraccare a Piombino, e l’e-licottero del 118 non poteva vo-lare per la pioggia che batte-va intensa e il vento che sof-fiava forte. Auguro a te, aituoi familiari e ai responsabilidell’Azienda Usl 6, diretti e/oindiretti, di non vivere maiquesta situazione. Un ab-braccio.

Lorenzo M.(Isola d’Elba)

CASTA E TAGLISacrifici immediatiper i cittadini Come mai, quando si trattadi comuni cittadini i tagli scat-

tano immediatamente, mentrequando si tratta di colpiresprechi e privilegi della castale leggi entrano in vigore nel-le legislature future?

Margherita De Napoli

RIMBORSI SPESEViaggi verso il lavoro,legge uguale per tutti Tutti i lavoratori, anche quel-li più indigenti, vanno al lavoroa loro spese (e non possononemmeno dedurle dalle tasse),spesso anche da posti lontani.Non capisco perché i politicidebbano invece essere rim-borsati (ed esentasse). Se qual-cuno deve ricevere aiuti, cre-do sia giusto darli a lavorato-ri dipendenti a basso reddito.Comunque se chi va al lavo-ro deve essere rimborsato perle spese sostenute, la regola de-ve valere per tutti.

a.l.

CRESCITA ECONOMICAFavorire le azienderiducendo le tassePoiché si sente parlare della ne-cessità di crescita ormai damesi, mi permetto di ricor-dare come la si crea. Sempli-cemente evitando che le azien-de presenti sul nostro territo-rio se ne vadano all’estero e fa-vorendo l’apertura di nuove;diminuendo le tasse, il costodel lavoro e la burocrazie. È l’u-nico modo per aumentare l’oc-cupazione. Pensavo che fosseuna cosa risaputa, ma ce ne sia-mo dimenticati.

Ardengo Alebardi

Per motivi tecnici sono“saltati” i servizi sullanavigazione nel Canale(Guardavilla), il Piombi-no in serie A (Biegi), Co-me giocavamo (Pachi).Ci scusiamo con i lettorie gli autori.

Corso Italia, 71Tel. 0565 222312Piombino

Luca ArdenghiAgente Generale Procuratore

diMauro Sozzi

Quando la politica entranei problemi pratici del-

l’industria, questi diventanoenormi e, di conseguenza, didifficile soluzione. A dire il ve-ro non è tanta colpa della po-litica, ma di certi politici lamaggior parte dei quali, quan-do se ne interessa, è per un lo-ro tornaconto che spesso nonsi sposa con il bene dellastessa industria.Lo stabilimento dell’Ilva di Ta-ranto inquina! Inquina cosìtanto che la gente muore.Ora, ditemi voi, ci voglionoi politici per capire che bisognaintervenire “bonificando”,nel modo dovuto, quegli im-

pianti dove si creano fumo epolvere e quelle zone a cieloaperto dove vengono stoc-cate materie volatili anchequelle meno inquinanti?Il problema, nella sua gra-vità, è molto semplice. Pre-senta, infatti, due soluzioni:o investimenti “notevoli” perla relativa bonifica, o ferma-re gli impianti, con l’impen-sabile conseguenza di to-gliere il lavoro a migliaia dipersone.Il caso di Taranto è un “ter-remoto”.Ho partecipato a un convegno

sui problemi della Lucchinialla festa del Pd. Ebbene, in-vece di ragionare per indi-viduare qualche possibilitàsu come poter far vivere lo sta-bilimento “senza ossigeno”,si sono fatti tanti e lunghidiscorsi che per buona partenon sono risultati molto ade-renti al tema. Solo, a dire il ve-ro, l’intervento del sindaco An-selmi è stato quello centratosulla questione, centrato eben esposto. Non vogliamo ri-nunciare alle nostre indu-strie, l’acciaio l’abbiamo nelsangue, però è indispensa-

bile adattarci ai tempi in con-siderazione di come sta an-dando il mondo, in relazioneal nostro territorio, ai suoiproblemi soprattutto di naturaambientale e strutturale.Non c’è industria, di qua-lunque genere, che può chiu-dere il suo bilancio in passi-vo e vivere a lungo. Nel ca-so Lucchini va fatto un ac-curato esame per evidenzia-re i punti del ciclo operativodove i relativi costi sono fuo-ri limite. Poi, operare per far-li entrare nel limite dovuto efar sì che il prodotto finito ri-sulti competitivo sul merca-to. Qualora non fosse possi-bile, bisogna avere la forza di“staccare la spina”.

I gravi problemi dell’acciaio

66 dicembre - gennaio - febbraio 2013

AIUTIAMO L’ECONOMIA DELLA NOSTRA TERRA.

Con i prodotti contribuiamo a far crescere i produttori locali.

Unicoop Tirreno è da sempre vicina al territorio. I prodotti Vicino a noi, che Unicoop acquista direttamente dai produttori locali, sostengono l’economia della tua regione e ti garantiscono tutta la qualità e la sostenibilità che cerchi.

67