PERIODICO DI CULTURA E INFORMAZIONE I.P. Fondato da … · 2018-01-17 · Gran Premio per...

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G iorgio Morandi, 1890- 1964 al Complesso del Vittoriano dal 27 febbraio al 21 giugno documenta la vicenda artistica del pittore bolognese at- traverso un numero cospicuo di opere di grande rilevanza che pro- vengono da importanti istituzioni pubbliche e da prestigiose colle- zioni private, inclusi alcuni capo- lavori meno noti al grande pubblico, concessi eccezional- mente in prestito e accostati in modo inedito secondo un progetto mirato, pensato apposi- tamente da Maria Cri- stina Bandera per questa occasione romana. Roma accoglie l’opera di Giorgio Morandi dopo la mostra po- stuma curata da Cesare Brandi alla GNAM di Valle Giulia nel 1973, con una esposizione straordinaria che conferma l’at- tenzione del Vittoriano per la pit- tura italiana del Ventesimo Secolo. Un percorso iniziato nel 2012 con Renato Guttuso, prose- guito nel 2013 con la mostra de- dicata a Cézanne e ai pittori italiani che dal padre dell’impres- sionismo trassero ispirazione e nel 2014 con la mostra Mario Si- roni, 1885-1961. Accanto ai di- pinti ad olio – circa 100 – saranno riunite in un percorso di lettura critica anche le incisioni, attesta- zione di un’attività non secondaria ma parallela a quella pittorica, che valse a Morandi nel 1953 il rico- noscimento internazionale del Gran Premio per l’Incisione alla Biennale di San Paolo in Brasile. La rassegna, distribuita in un or- dine cronologico e tematico, in- tende ripercorrere l’intero cammino compiuto da Morandi e include appunto lavori eseguiti con È proprio tutto oro quel che riluce. E platino e diamanti e perle... Il fascino e l’ele- ganza delle creazioni di alta orefi- ceria e di gioielleria di Gianmaria Buccellati trovano la loro ideale collocazione nell’incanto della Reggia di Venaria, grandioso com- plesso monumentale alle porte di Torino, capolavoro dell’architet- tura e del paesaggio europeo, di- chiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Nelle Sale delle Arti della reggia sabauda, dal 21 marzo al 30 agosto 2015, la mostra L’arte della bellezza, I gioielli di Gian- maria Buccellati presenta oltre no- vanta preziosi esemplari, molti dei quali inediti, che testimoniano come la creatività, la tradi- zione e l’eccellenza arti- gianale siano diventati gli elementi costitutivi del successo di Buccel- lati nel mondo. L’esposi- zione, cu- rata da Chiara Tinonin con Gianmaria e Rosie Buc- cellati, è frutto della collaborazione fra il Consorzio “La Venaria Reale”, la Fondazione “Gianmaria Buccel- lati” e la Fondazione di Studi dell’Arte Orafa e dei suoi Protago- nisti, con il coordina- mento della Swiss Lu- xury Culture Manage- ment. La mostra rico- struisce l’affascinante storia arti- stica e imprenditoriale di Gianmaria Buccellati e le ambi- zioni della sua genialità, anche at- traverso i suoi stessi ricordi e gli scatti del fotografo Giò Martorana, che restituiscono in un originale itinerario visivo i propositi estetici dello stile Buccellati, appunto. Il percorso si articola in tre sezioni e racconta quella straordinaria capa- cità di questo artista di intendere ed elaborare la materia preziosa, che ha portato alla nascita di crea- zioni innovative in dialogo con il passato. Gianmaria ha infatti sa- puto guardare con estremo inte- resse alle diverse espressioni artistiche dell’Antichità, del Rina- scimento e del Rococò, come fonte d’ispirazione inesauribile cui attin- gere motivi e temi da rielaborare e Gianmaria Buccellati Spilla “Panda”, 2001 con corpo formato da grande perla barocca, prevalentemente in oro bianco, incassato in bril- lanti, con germoglio di bambù tra le zampe, in oro giallo in- ciso, diamanti fancy agli occhi foto © G. Martorana Buccellati / LaVenaria Giorgio Morandi “Paesaggio”, 1927 olio su tela Camera dei Deputati, Roma foto di Giuseppe Schiavinotto © aut./CdD/MiBACT Ampia rassegna su Giorgio Morandi, al Complesso del Vittoriano in Roma Una moderna inquietudine continua a pag. 2 R itorna a Venezia, presso la Col- lezione Peggy Guggenheim, dopo oltre un anno di assenza e dopo essere stato oggetto di un importante progetto di studio e conservazione presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, l’opera Alchimia. Da qui il titolo della mostra scientifica ‘Alchi- mia’ di Jackson Pollock, Viaggio al- l’interno della materia, a cura di Luciano Pensabene Buemi, Conser- vatore del museo veneziano, e Ro- berto Bellucci, funzionario restauratore-conservatore Opificio delle Pietre Dure, Firenze. Si tratta della prima mostra di un articolato progetto espositivo con cui la Colle- zione Guggenheim rende omaggio ai fratelli Pollock. Seguirà infatti, dal 22 aprile al 14 settembre 2015, un dop- continua a pag. 2 Collezione Peggy Guggenheim – Venezia La ritrovata Alchimia di Pollock Nella foto qui a lato l’opera “Alckemy” di Jackson Pollock in fase di restauro nel Laboratorio OPD © Collezione Peggy Guggenheim, Venezia PERIODICO DI CULTURA E INFORMAZIONE Fondato da Carlo Accossato nel 1994 I.P. COURRIER DES ARTS € 3,00 Anno XXI - n° 4 - Venerdì 6 marzo 2015 Direzione e Redazione: p.za Zara, 3 10133 Torino Tel. 011 6312666 - fax 011 6317243 email: [email protected] - [email protected] - sito-web: www.corrieredellarte.it Art. 2 c. 2 Lg. 662/96 - Pubblicità inferiore al 45% - Spedizione in abbonamento postale dell’ ARTE CORRIERE Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno L’eccellenza dell’arte orafa in bella mostra alla Reggia di Venaria (To) Gianmaria Buccellati e i suoi gioielli continua a pag. 2

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Giorgio Morandi, 1890-1964 al Complesso delVittoriano dal 27 febbraio

al 21 giugno documenta la vicendaartistica del pittore bolognese at-traverso un numero cospicuo diopere di grande rilevanza che pro-vengono da importanti istituzionipubbliche e da prestigiose colle-zioni private, inclusi alcuni capo-lavori meno noti al grandepubblico, concessi eccezional-mente in prestito e accostati inmodo inedito secondo un progetto

mirato, pensato apposi-tamente da Maria Cri-stina Bandera per questaoccasione romana.Roma accoglie l’operadi Giorgio Morandidopo la mostra po-stuma curata da CesareBrandi alla GNAM diValle Giulia nel 1973,con una esposizione

straordinaria che conferma l’at-tenzione del Vittoriano per la pit-tura italiana del VentesimoSecolo. Un percorso iniziato nel2012 con Renato Guttuso, prose-guito nel 2013 con la mostra de-dicata a Cézanne e ai pittoriitaliani che dal padre dell’impres-sionismo trassero ispirazione enel 2014 con la mostra Mario Si-roni, 1885-1961. Accanto ai di-pinti ad olio – circa 100 – sarannoriunite in un percorso di letturacritica anche le incisioni, attesta-

zione di un’attività non secondariama parallela a quella pittorica, chevalse a Morandi nel 1953 il rico-noscimento internazionale delGran Premio per l’Incisione allaBiennale di San Paolo in Brasile.

La rassegna, distribuita in un or-dine cronologico e tematico, in-tende ripercorrere l’interocammino compiuto da Morandi einclude appunto lavori eseguiti con

Èproprio tutto oro quel cheriluce. E platino e diamantie perle... Il fascino e l’ele-

ganza delle creazioni di alta orefi-ceria e di gioielleria di GianmariaBuccellati trovano la loro idealecollocazione nell’incanto dellaReggia di Venaria, grandioso com-plesso monumentale alle porte diTorino, capolavoro dell’architet-tura e del paesaggio europeo, di-chiarato Patrimonio dell’Umanitàdall’Unesco. Nelle Sale delle Artidella reggia sabauda, dal 21 marzoal 30 agosto 2015, la mostra L’artedella bellezza, I gioielli di Gian-maria Buccellati presenta oltre no-vanta preziosi esemplari, molti deiquali inediti, che testimoniano

come la creatività, la tradi-zione e l’eccellenza arti-gianale siano diventati glielementi costitutivi delsuccesso di Buccel-lati nel mondo.L’espos i -zione, cu-rata daChiara Tinonin conGianmaria eRosieB u c -cellati,è frutto della collaborazione fra ilConsorzio “La Venaria Reale”, laFondazione “Gianmaria Buccel-lati” e la Fondazione di Studidell’Arte Orafa e dei suoi Protago-

nisti, con il coordina-mento della Swiss Lu-

xury CultureM a n a g e -ment. La

mostra rico-struisce l’affascinante storia arti-stica e imprenditoriale diGianmaria Buccellati e le ambi-zioni della sua genialità, anche at-

traverso i suoi stessi ricordi e gliscatti del fotografo Giò Martorana,che restituiscono in un originaleitinerario visivo i propositi esteticidello stile Buccellati, appunto. Ilpercorso si articola in tre sezioni eracconta quella straordinaria capa-cità di questo artista di intendereed elaborare la materia preziosa,che ha portato alla nascita di crea-zioni innovative in dialogo con ilpassato. Gianmaria ha infatti sa-puto guardare con estremo inte-resse alle diverse espressioniartistiche dell’Antichità, del Rina-scimento e del Rococò, come fonted’ispirazione inesauribile cui attin-gere motivi e temi da rielaborare e

Gianmaria BuccellatiSpilla “Panda”, 2001

con corpo formato da grandeperla barocca, prevalentementein oro bianco, incassato in bril-lanti, con germoglio di bambùtra le zampe, in oro giallo in-

ciso, diamanti fancy agli occhifoto © G. Martorana Buccellati / LaVenaria

Giorgio Morandi“Paesaggio”, 1927olio su telaCamera dei Deputati, Romafoto di Giuseppe Schiavinotto© aut./CdD/MiBACT

Ampia rassegna su Giorgio Morandi, al Complesso del Vittoriano in Roma

Una moderna inquietudine

continua a pag. 2

Ritorna a Venezia, presso la Col-lezione Peggy Guggenheim,

dopo oltre un anno di assenza e dopoessere stato oggetto di un importanteprogetto di studio e conservazione

presso l’Opificio delle Pietre Dure diFirenze, l’opera Alchimia. Da qui iltitolo della mostra scientifica ‘Alchi-mia’ di Jackson Pollock, Viaggio al-l’interno della materia, a cura diLuciano Pensabene Buemi, Conser-vatore del museo veneziano, e Ro-berto Bellucci, funzionariorestauratore-conservatore Opificiodelle Pietre Dure, Firenze. Si tratta

della prima mostra di un articolatoprogetto espositivo con cui la Colle-zione Guggenheim rende omaggio aifratelli Pollock. Seguirà infatti, dal 22aprile al 14 settembre 2015, un dop-

continua a pag. 2

Collezione Peggy Guggenheim – VeneziaLa ritrovata Alchimia di Pollock

Nella foto qui a latol’opera “Alckemy” di Jackson Pollockin fase di restauro nel Laboratorio OPD© Collezione Peggy Guggenheim, Venezia

P E R I O D I C O D I C U L T U R A E I N F O R M A Z I O N EFondato da Carlo Accossato nel 1994

I.P.

C O U R R I E R D E S A R T S

€ 3,00Anno XXI - n° 4 - Venerdì 6 marzo 2015Direzione e Redazione: p.za Zara, 3 – 10133 TorinoTel. 011 6312666 - fax 011 6317243email: [email protected] - [email protected] - sito-web: www.corrieredellarte.itArt. 2 c. 2 Lg. 662/96 - Pubblicità inferiore al 45% - Spedizione in abbonamento postale

dell’ARTECORRIERE Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno

L’eccellenza dell’arte orafa in bella mostra alla Reggia di Venaria (To)

Gianmaria Buccellati e i suoi gioielli

continua a pag. 2

applicare alle diverse tipologie dimanufatti preziosi. L’ispirazione diquesta raccolta nacque durante una vi-sita al Museo degli Argenti di PalazzoPitti a Firenze, dove sono conservati icapolavori di gioielleria dei Medici.Profondamente affascinato da questimanufatti, Gianmaria decise di misu-rarsi nella realizzazione di opere chepotessero competere, per tecnica ese-cutiva, splendore e ricchezza, conquelle medicee. Splendide. (c.s./v.c.)

Reggia di VenariaSala delle ArtiP.za della Repubblica 4Venaria R.le (To)“L’Arte della BellezzaI gioielli di Gianmaria Buccellati”a cura di Chiara TinoninDal 21 marzo al 30 agostoInfo: 011 4992300

6 Marzo 2015Pagina 2dell’ARTECORRIEREC O U R R I E R D E S A R T S

segue dalla prima paginaGianmaria Buccellati e i suoi gioielli

differenti tecniche: pittura, inci-sione, acquerello e disegno. Elabo-razioni, o meglio ricerche, svolte inparallelo, spesso intersecate. Si partedalle prime opere, realizzate nel solcodelle avanguardie e della tradizioneitaliana, per giungere a quelle degliultimi anni, caratterizzate da unaprogressiva rarefazione e pervaseda un’inquietudine tutta moderna.

Complesso del VittorianoVia di S. Pietro in Carcere – Roma“Giorgio Morandi 1890-1964”Retrospettivaa cura di Maria Cristina BanderaFino al 21 giugnoInfo: 06 6780664

Giorgio Morandi“Natura morta”, 1957, olio su telaMusee Jenisch, Vevey © aut./MiBACT

tel. 091 6190928

pio tributo a Jackson e al fratellomaggiore Charles, con lemostre  Jackson Pollock, Murale,Energia resa visibile e Charles Pol-lock, Una Retrospettiva. L’interoprogetto gode del patrocinio dellaMissione Diplomatica Statunitensein Italia e del prezioso sostegnodella Pollock-Krasner Foundation.L’esposizione in corso svela allospettatore l’esplosione dei colori ri-trovati dopo il lungo intervento dipulitura, in una sorprendente risco-perta della celeberrima opera, cheverrà eccezionalmente espostasenza teca protettiva, in modo da of-frire l’esatta lettura della sua com-plessa superficie tridimensionale.La mostra guida il visitatore in unviaggio unico e affascinante all’in-terno del dipinto, della tecnica ese-cutiva, dell’intervento di restauro,attraverso un coinvolgente allesti-mento multimediale. L’esposizionecostituisce il primo, importante ri-sultato di un più ampio progetto distudio e conservazione dedicato adieci opere di Jackson Pollock, rea-lizzate tra il 1942 e il 1947, oggi diproprietà Collezione. Il progetto di

ricerca, primo in assoluto in Italia,è stato reso possibile grazie alla co-stituzione di un gruppo scientificodi assoluto rilievo, coordinato daidipartimenti di conservazione dellaCollezione Peggy Guggenheim diVenezia e del Museo Solomon R.Guggenheim di New York, in col-laborazione con l’Opificio dellePietre Dure di Firenze, con il pre-zioso apporto del CNR-ISTM e delCentro di eccellenza SMAArtdell’Università di Perugia, delCNR-INO e dell’INFN dell’Uni-versità di Firenze, del Visual Com-puting Lab del CNR-ISTI di Pisa,del Dipartimento di Chimicadell’Università di Torino. Tale pro-getto ha coinvolto inoltre scien-ziati, conservatori e curatoriamericani, che hanno già svoltoricerche sulle tecniche di Pollock.

Collezione Peggy GuggenheimDorsoduro 701-704 – Venezia“Alchimiadi Jackson PollockViaggio all’internodella materia”a cura di Roberto Belluccie Luciano Pensabene BuemiFino al 6 aprileInfo: 041 240541

segue dalla prima paginaLa ritrovata Alchimia di Pollock

segue dalla prima paginaUna moderna inquietudine

Gianmaria Buccellati, Spilla “Farfalla”foto © G. Martorana / Buccellati / LaVenaria

dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

Pagina 36 Marzo 2015

ROBERTO ROVEDA

Il Bosco di San Francesco, pressoAssisi, non è solo uno splendidopaesaggio naturalistico, uno dei

pochi luoghi realmente incontaminatidel nostro Paese; è un vero e propriospazio di cammino interiore alla sco-perta di quel messaggio di perfetta ar-monia tra uomo e Creato che ilpoverello di Assisi insegnò al mondoproprio a partire da questi luoghi. Luo-ghi di ritiro, meditazione e preghiera,dove ancora nel Terzo Millennio si puòconcepire un pellegrinaggio o unaesperienza spirituale. Si può concepireun itinerario nel quale natura, storia espiritualità si fondono in un percorso olistico inter-culturale e interreligioso. Partendo da questa consa-pevolezza, la fotografa Beba Stoppani ha percorsopiù volte, tra il 2010 e il 2012, questo sito ameno,adagiato sul Monte Subasio. È entrata in armonicasintonia con questi posti, allo stesso tempo “selvamillenaria e cuore mistico d’Italia e del Mondo”, ene ha tratto spunto per un discorso più ampio, comeci racconta lei stessa: “Il bosco di San Francesco èluogo di pace, di respiro interiore per me. Frequen-tandolo mi sono resa conto di voler far partecipi glialtri di questa mia esperienza. Ho capito che dovevoaprire una sorta di dialogo a 360 gradi nella consa-pevolezza che ovunque nel mondo esiste un boscosacro, che ognuno di noi ha un bosco dove meditaredentro di sé. La mia idea, infatti, è che si debba tor-nare a parlare di valori come la semplicità, la linea-rità delle cose, l’importanza della natura e delcontatto con la terra. Valori che dobbiamo trasmet-

tere soprattutto ai giovani in modo che possano con-dividerli sempre di più in una sorta di fratellanza uni-versale”. Nei suo scatti la Stoppani non si è limitataa riprendere il bosco. Ha reinterpretato colori,forme, luci di questo spazio suggestivo ed affasci-nante, così da portare lo spettatore a immergersinella contemplazione di una materia resa totalmenteottica, cioè, per usare le sue parole, “ho cercato direndere, grazie all’uso della luce e alla tecnica delmosso, una dimensione più interiore e astratta dellecose che fotografavo, ho cercato di cogliere l’es-senza spirituale delle cose, la luce che c’è dentro diesse”. Così sono nate le venticinque immagini instampe di grande formato, che rappresentano il ful-cro della mostra itinerante Il Bosco di San Fran-cesco, Piattaforma d’Arte per la pace e il dialogointerculturale, ospitata dal 7 al 15 marzo presso laGalleria “Le Logge” di Assisi. L’evento, curato daIlari Valbonesi e patrocinato dal Fai (Fondo per

l’Ambiente Italiano), che ha postosotto la propria tutela il bosco france-scano, viene inoltre concepito nonsolo come summa di un’esperienzacompiuta dall’autrice, ma quale puntodi arrivo della sua esperienza umanae artistica. Come ci racconta proprioValbonesi, “questo progetto nasce daun dialogo con Beba Stoppani, è unprogetto molto partecipato, coinvol-gente per chi vuole farne parte. È unitinerario che pone al centro il temadella non violenza in tutte le sueforme. Una non violenza che spingea riscoprire la relazione con gli altri.Per questa ragione la mostra è statapensata come un processo in dive-

nire, un tentativo di creare un piattaforma relazio-nale attorno ai valori incarnati dal Bosco di frateFrancesco”. Un obbiettivo che verrà perseguitoaccogliendo e raccogliendo le espressioni artistico-culturali e le testimonianze di ogni tipo di chi vorràlasciarsi ispirare dai lavori di Beba Stoppani: arti-sti, musicisti, letterati, oppure scienziati. Insomma,tutti coloro che desiderano creare una tela di rela-zioni, di sguardi e di prospettive diverse intorno atemi che ci riguardano tutti e diventano ognigiorno più cogenti: non violenza, pace e dialogo.

Galleria ‘Le Logge’P.za del Comune – Assisi“Il Bosco di San Francesco”Piattaforma d’Arte per la pacee il dialogo interculturaleFotografie di Beba StoppaniDal 7 al 15 marzo

Alla Galleria ‘Le Logge’ di Assisi la mostra iconografica che illustra il progetto interculturale itineranteLa pace del Bosco di San Francesco nelle foto di Beba Stoppani

MARCELLA VALVERDE

Per un evento tanto importantecome Expo non poteva certomancare all’appello il genio di

Leonardo da Vinci. L’artista rinasci-mentale, infatti, trascorse a Milanodue lunghi e fecondi soggiorni allacorte della famiglia Sforza (1482-1500 e 1508-1513) e ha lasciato molte

tracce del suo passaggio, a partire dalceleberrimo Cenacolodi Santa Mariadelle Grazie. In occasione dell’Espo-sizione Universale milanese è previstaprima di tutto una grande mostra dal15 aprile al 19 luglio 2015, in contem-poranea con Expo. Leonardo 1452-1519, questo il titolo dell’evento, saràla più grande rassegna mai dedicata inItalia al Maestro. Allestita a Palazzo

Reale, fornirà una visionedell’artista non mitica e ce-lebrativa, attraversando tra-sversalmente tutta la suaopera di pittore, scienziatoe genio a tutto tondo. Con-temporaneamente si stannodefinendo gli ultimi parti-colari per trasferire nel sitoespositivo di Expo 2015 ilgigantesco cavallo da luidisegnato, ora collocato nel

periferico parco dell’Ippodromo. Lascultura del cavallo, realizzata a partireappunto da un disegno di Leonardo,fu donata al Comune di Milano (l’ac-cordo è del 1999) dalla FondazioneLeonardo da Vinci’s Horse, creata daun miliardario americano, CharlesDent. Si tratta della più grande statuaequestre del mondo, alta più di settemetri, costata sei milioni di dollari erealizzata dalla scultrice Nina Akamu.Notizia ancora più interessante per gliappassionati vinciani è quella che du-rante il periodo dell’Esposizione saràpossibile visitare la Sala delle Assedel Castello Sforzesco (per informa-zioni, www.saladelleassecastello.it),dove sono in corso i delicati restauridegli affreschi realizzati da Leonardoper il duca di Milano Ludovico ilMoro e lasciati incompiuti nel 1499.Gli affreschi (volta e lunette dipinte atrompe-l’oeil con un intreccio di ramie foglie) son stati per lungo tempoconsiderati perduti e sono stati ritro-vati nel 1898 sotto diversi strati di in-

tonaco stesi in epoche successive.Negli anni Cinquanta del Novecentoè stato poi scoperto il cosiddetto“Monocromo”, meraviglioso fram-mento con radici d’alberi e rocce incui subito si riconosce la mano delmaestro. Gli attuali restauri, nati pro-prio dall’esigenza di conservare talereperto, hanno portato nuove rivela-zioni, in particolare lo schizzo som-mario di un piccolo paesaggio conrocce, alberi e case, abbozzo che cifa pensare che il progetto originariodell’autore prevedesse di ricopriretutte le pareti con scene di natura, il-lusione che lo spazio chiuso siaprisse su un giardino o sulla cam-pagna. I restauri proseguiranno sinoal 2017, ma durante l’Expo partedei ponteggi verrà smontata e saràproiettato un sistema multimedialeche narra la storia del capolavoro ela sua realtà attuale. Un antipasto,un ghiotto antipasto, di quello chesi potrà ammirare in tutto il suosplendore solo tra un paio d’anni.

Iniziative “vinciane” a MilanoIncontro con Leonardo

Il cavallo realizzato su disegno di Leonardo da Vincifoto © aut. / Comune di Milano

foto © aut./LeLogge

VERSO L’EXPO

ENRICO S. LATERZA

Fotografare. Cioè scrivere con laluce. E disegnare. E dipingere.Ecco la giusta definizione della

concezione e realizzazione iconica diSergio Canitano, l’ossimoro di forza delfragile pensiero, mai debole, che va di-spiegandosi e spiegandosi o, meglio,chiarendosi, senza i bisticci semantici dellinguaggio primario, nelle immagina-zioni d’immagini esposte nella mostrapersonale in corso presso la GalleriaTeArt di Torino. Sì, perché attraverso i ri-quadri delle opere affisse s’aprono nel-l’apparente parete altrettante finestremonadiche o varchi cosmici, che acce-dono a differenti dimensioni, a nuovimondi dello spaziotempo e dello spirito,che - se il termine non risultasse piuttostoabusato nel vocabolario critico - sarebbelecito chiamare onirici: rispetto ad essi,tuttavia, l’autore, o demiurgo, o creatore,lascia al fruitore/spettatore l’onere ed

onore dell’interpretazione, la cosid-detta chiave-di-lettura.Acquisita ematurata un’esperienza specificadel classico procedimento tecnicosu pellicola, ossia scatto, impres-sione, sviluppo e stampa, Canitanoha veduto e voluto evolvere la pro-pria poetica nella prospettiva d’unaproduzione originale di rielabora-zione digitale al computer, sullascia dell’illustrazione pubblicitaria,da lui praticata in campo profes-sionale. In tale ottica, si ritrova pa-radossalmente sullo schermo ilgesto astratto dell’action-painting,benché concretamente compiuto

col mouse; il programma informaticotramuta in sostanza materica l’effimeraessenza cromatica dei pixel. Forse nelladiafana illuminazione d’un immensomattino ungarettiano, dentro suggestiviambienti naturali trasfigurati, sfere vi-tree o bolle-d’aria riflettenti in specchi-d’acqua rannuvolati sotto lavolta-celeste spesso s’interpolano, s’in-terfacciano di fronte a profili familiaridi rioni suburbani che ci sembranoquasi quotidiani, seppur allagati dall’al-luvione, mentre quella barchetta di cartanaviga leggera laggiù... oltre la cornicedell’ovvio. Ov’è al potere la fantasia.

Galleria TeArtAssociazione Artistico-culturaleVia Giotto 14 – Torino“Il Pensiero Fragile”Mostra fotografica personaledi Sergio CanitanoFino al 7 marzoInfo: 011 6966422

Pagina 4dell’ARTECORRIEREC O U R R I E R D E S A R T S

6 Marzo 2015

Èin corso fino al 10 marzo, presso la Galle-ria “Arte Città Amica”, la mostra Arte alfemminile, a cui partecipano, in altrettante

mini-Personali, quattro artiste che propongono leloro opere eseguite con tecniche diverse ma acco-munate da un sapiente impiego di forme e colori.Margherita Baldelli, nata in Emilia Romagna, dadiversi decenni vive e lavora a Torino. Margheritaha sempre amato l’arte, iniziando dal disegno e pro-seguendo con la pittura, con rimarchevoli risultati.Frequenta diversi corsi, dove impara l’arte del pa-stello e dell’acquerello; ma, non ancora soddisfatta,si dedica alla pittura ad olio, ritrae paesaggi assolati,marine luminose e figure leggiadre dai colori vivacima non chiassosi, che invogliano il fruitore ad unavisione più spensierata. Adriana Cernei, moldava,vive e lavora a Torino. Romantica ed appassionata,

si dedica all’attività artistica da molti anni, con lu-singhieri risultati. Ha frequentato corsi di pitturapresso grandi maestri, con ottimi esiti. La sua pit-tura è fresca dal segno morbido e dai colori caldi,sempre ben calibrati, che coinvolgono tutti i sensi.In questa mostra presenta circa una quindicina diopere, nelle quali si possono vedere ritratti di donnesensuali, paesaggi sognanti, soggetti concettuali disicuro spessore artistico. Angela Gastaldi è nata aTorino, dove vive e lavora. Fin da giovanissimascopre il suo talento e la passione per l’arte e avviail suo percorso da autodidatta, ottenendo eccellentiriuscite. Dopo aver sperimentato varie tecniche, siperfeziona e s’appassiona alla pittura in acrilico.Dipinge paesaggi di montagna, in particolare scorcidella Valle Soana, ma la sua passione è il ritratto,nel quale lei riesce a imprimere intensità e sensua-

lità. Ha esposto in numerose personali e collettive,ottenendo buon successo di pubblico e di critica.Carla Perona nasce a Torino, dove vive e lavora.Carla è da sempre appassionata d’arte. Il desiderioforte di dipingere la porta a frequentare un corso diceramica a terzo fuoco, grazie al quale diviene pa-drona della tecnica, ottenendone egregi frutti crea-tivi. L’artista non si accontenta di dipingere solo suceramica, ma intende approfondire pure la pitturasu tela. Dopo circa dieci anni di assiduità e pas-sione, ella inizia ad esporre in collettive e personali,con buoni riscontri di pubblico e critica. (c.s./c.p.)Galleria ‘Arte Città Amica’Centro Artistico CulturaleVia Rubiana 15 – Torino“Arte al femminile”Quattro mini-PersonaliFino al 10 marzoInfo: 011 7717471www.artecittaamica.it

Quattro pittrici alla Galleria ‘Arte Città Amica’ – TorinoQuando la creatività è donna

Sergio Canitano alla Galleria TeArt di Torino

M’illumino d’immaginiCHIARA GALLO

Prosegue con buon successo dipubblico, alla Galleria “Arteper Voi”, la Personale di Elena

Monaco: ospitata negli spazi esposi-tivi di Avigliana fino al 29 marzo,quest’artista mostra tutta l’indipen-denza del suo stile grafico-pittorico.Un segno non privo di modelli storici,soprattutto della tradizione novecen-tesca piemontese, ma in cui è presentequalcosa di più intimo e originale.Difficile definire l’estro creativo diElena, sebbene sia caratterizzato daun tratto con cui si familiarizza facil-mente: l’occhio, infatti, è subito at-tratto dalle forme, dall’atteggiamentoe dall’intimismo dei soggetti, soggettinon astratti, né tuttavia completa-mente realistici; alcunché di surreale,forse, ma che al contempo tocca tuttida vicino. Come succede ad esempionell’opera a grafite Meditazione pri-vata: osservandola, vengono subito inmente quei momenti di solitudine,quando si è chiusi in sé stessi, nellaprivacy di casa, mantenendo un con-tatto marginale con la realtà, accom-pagnati solo dai tanti pensieri che lamente genera.L’efficacia dei suoi la-vori è immediata rispetto al fruitore,le linee disegnate quasi sembranouscire dai confini della cornice, co-municano con lo spettatore senza ne-cessità di spiegazione. “In quella fittacongerie e convivenza di immaginee di segni, di figurazione, da unaparte, affidata alla pura e semplicecostituzione d’immagine e, dall’al-

tra, di affioramenti di tratti, che perloro intrinseca natura alludono a pa-radigmi e codici non visivi, in quelconflitto di opposti – afferma il cura-tore Paolo Nesta – si deve rintrac-ciare la condizione inesorabilmentecontraddittoria in cui versa e si fondal’arte contemporanea,da cui, ovvia-mente, nemmeno Elena Monaco puòrifuggire, ma che ella ci sa mostrarecon altrettanta severa padronanza”.La rifinitura dei particolari e la resadella gestualità somatica sono unchiaro esempio di un’arte matura,che è stata fatta propria. In questapersonale l’autrice mostra tutta lasua abilità nella gestione di ombre,sfumature e chiaroscuri. Le sale dipiazza Conte Rosso che la ospitanopossono vantare un’ottima colle-zione, che spesso oggi nel mondodell’arte è difficile da ritrovare.Galleria ‘Arte per Voi’Associazione CulturaleP.za Conte Rosso 3 – Avigliana (To)“Il silenzio dei corpi”Dipinti e disegni di Elena MonacoFino al 29 marzoInfo: 011 9369179

S. Canitano, “Flood Boat, l’Alluvione # 4”, 2015fotocolor rielaborata digitalmente © aut./TeArt

Alla Galleria ‘Arte per Voi’ di Avigliana (To) Nei chiaroscuri di Elena Monaco

E. Monaco“L’ascolto

del silenzio”© aut./ApV

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6 Marzo 2015

Maria Pia GalatoFransos, pittrice, ac-querellista e disegna-trice, è nata a Padovae vive ed opera aMoncalieri (To) dal1973. È Socia dellaPromotrice delle BelleArti di Torino e parte-cipa da anni a collet-

tive e perso-nali, otte-nendo varipremi e ri-c o n o s c i -menti dir i l i e v o .L’artista hascelto comet e c n i c ad ’ e s p r e s -sione prin-cipalmentel ’ a c q u e -rello, con il

quale raffigura fiori,animali, piccoli pae-saggi e figure otto-centesche. È statarecensita su diversicataloghi d’arte,giornali, riviste e an-nuari, a firma di au-rorevoli critici egiornalisti di settore.

Maria Pia Galato Fransos, “Oltre l’apparenza”, acquerello con lumi di biacca, 77x57 cm.opera sul tema “Consapevolezza”, nell’ambito del progetto espositivo “Identità violate”

© l’artista / Musei Civici Palazzo Toschi-Mosca, Pesaro

VIRGINIA COLACINO

Sarà inaugurato l’8 marzo, presso i Musei Civici di Pesaro, PalazzoToschi-Mosca, un evento itinerante, dal titolo Identità violate,volto a smuovere le coscienze intorno al tema della profanazione

di tutti i diritti umani. Si tratta di un progetto ideato e creato dall’artistaFrancesca Guidi, che coinvolge altri autori da tutta Italia, riconosciutia livello nazionale ed internazionale, quali scrittori, videomaker, creatoridi spot e cortometraggi animati, critici, relatori, tra cui anche una cri-minologa e grafologa. L’evento – come ci conferma la stessa Guidi –si struttura con conferenze-dibattito e una mostra d’arte articolata in tretematiche, Violenza, Consapevolezza, Rinascita, cercando di trasmet-tere tramite queste fasi una speranza positiva. Saranno presenti unaquarantina di artisti, tra i quali Maria Pia Galato Fransos, che sull’ar-gomento “Consapevolezza” presenta il suo quadro Oltre l’apparenza,un acquerello con lumi di biacca, in formato 77x57 cm., ribadendo cosìla sua personale adesione al progetto. E, su questo dipinto, tra le tantecritiche positive ricordiamo quella di Luisio Luciano Badolisani: “Unadonna sin da piccola deve imparare in fretta a difendersi, a farsi ri-spettare; una donna sin da piccola subisce umiliazioni e soprusi; unadonna sin da piccola scopre che la sua femminilità è violata. L’operadi Maria Pia Galato Fransos Oltre l’apparenza, non è solo un piacereguardarla, ma racconta una storia [...]. Dopo decenni di lotte perun’emancipazione conquistata a fatica, la maschera dei pregiudizi con-fonde e inganna. E ancor oggi quell’identità non ha la possibilità dirivelarsi e affermarsi pienamente [...].”. E ancora, Giorgio Cortesesottolinea come “il quadro di Maria Pia mi ha molto colpito, perchéquando lei dipinge compone un messaggio universale che sta a mespettatore leggere; i suoi dipinti sono un continuo scambio tra sen-sazioni interiori e la realtà. In questo quadro penso che sia predomi-nante il tema tra il volto di un’identità violata e la maschera chevengono obbligate a portare quelle donne che nel mondo sono vittimedi abusi e violenze indicibili [...]”. La mostra-evento sarà presentatail 28 e 29 marzo a Villa Baruchello, a Porto Sant’Elpidio (Fermo),l’11 e il 12 aprile nella Sala Consiliare di Aquino (Frosinone), allapresenza di S.E. Habeeb M.H. Al Sadr, ambasciatore dell’Iraq pressola Santa Sede, e sarà riproposta il 12 e 13 settembre a Bevagna (Pe-rugia), quindi successivamente a Torino e in altre località da definire.

Identità violate, un viaggio nell’animo umano

foto © aut.

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6 Marzo 2015

L’arte, se intendiamo la vera Arte enon quel tipo di espressione libera

a tutti, è quella forma di linguaggio uni-versale che viene costituita in un deter-minato momentodella Storia, per-ché è in quellaStoria e da quellaStoria che vienerealizzata da quel-l’Artista. Nessundeterminismo im-manente o for-m u l a z i o n eesistenziale delconcetto. Tecnica,stile e personalitàsaranno quelle ca-ratteristiche ag-giuntive cheimporranno al-l’Opera finita ilsenso ultimo delsuo esistere, del suo esserci nel Mondo.Ma, dal momento in cui sarà fissata at-

traverso quel materiale, l’opera diverràeterna rappresentazione di un’epoca ela decanterà accanto ad alcuni esempidelle altre epoche in divenire. Il vero

artista è sé stessoanche quandocambia, quandomuta, quandoscruta e torna pe-rennemente allasua idea, centromotore del suoestro e della suaarte, appunto,senza mai cederealle semestralimode influenzateesclusivamentedal mercato.Quando ci cede,ad esso tutto soc-combe e le idee,l’estro e l’uni-

cità si tramutano in marchio, eti-chetta di un mondo standardizzato.

Vincent van Gogh, Autoritratto al cavalletto, 1888© Van Gogh Museum, Amsterdam

Con le note suggestioni letterarie di carducciana memoria, che in tutti evoca,Melograno dai bei vermigli fiorè il titolo dell’opera di Carla Perona e rappresentail frutto ancora sul ramo, nel suo contesto naturalistico. Poi, però, un elementoestraneo compare dietro ad esso: un foglio di carta, magari quello della poesia,però con ascendenze surreali? una sorta di patina metafisica? un vetro idealiz-zante che simboleggia il lato nascosto?... Lasciamo la risposta agli osservatori,che interpreteranno la medesima immagine in maniera differente, sicché le si-gnificazioni varieranno a seconda della percezione visiva. Oggettivamente, èproprio da tale entità addizionale che il quadro assume codificazioni alternative:il realismo figurativo ottenuto dalla Perona è d’indubbio valore formale, data lamaestria tecnica con cui è dipinto appunto il frutto “al naturale”, tra rosso, verde

e giallo, ma lasuddetta ag-giunta concet-tuale lo estrapoladall’ambito di ri-ferimento, resti-tuendocelo inchiave pop, mas-smediale, quasi“preconfezio-nato”, cometutto ciò cheoggi ci circonda.

Carla PERONAcell. 338 7128055

Alta circa 48 centimetri, quanto il busto originale, La regina Nefertiti è statarealizzata in terracotta e decorata con ossidi a cera ed acquaragia. L’artista portanuovamente in luce l’antica scultura, ricostruendone le parti rovinate, comead esempio le orecchie, o quelle mancanti, come la testa del cobra sul copri-capo, oppure reinserendo l’occhiosinistro della donna, che nell’origi-nale è andato perduto. Della so-vrana egizia sappiamo che regnòdurante la XVIII dinastia accantoal faraone Akhenaton, colui cheadottò la visione religiosa mono-teistica del dio Aton. La statua diNefertiti fu scoperta e portata inGermania dall’archeologo LudwigBorchard nel 1912 ed esposta sol-tanto dal 2009. La capacità dellaMarchitelli consiste nel ridarle vitaautonomamente, quasi come se isecoli non fossero mai trascorsi.La maestria tecnica e il desideriodi saltare cronologicamente inun’altra dimensione restitui-scono modernità a ciò che è so-pravvissuto dalla notte dei tempi.

In mostra dal 7 al 21 marzo, ad una collettiva presso la Galleria20 di Torino,in corso Casale, Scarpe rosse (2015) è un dipinto a colori acrilici su carta e faesite,con applicazioni a collage: ispirato alla celebre scena del film di De Sica La Cio-ciara, rappresenta una figura femminile accovacciata, rattrappita; una metafisicaretta nera orizzontale taglia a metà il piano della raffigurazione. In tal modo ven-gono ad equilibrarsi due livelli men-tali di lettura: quello superioredefinisce l’approccio alla realtà me-diante un Sé formale, mentre quellosottostante, scardinato dall’inspes-simento delle tonalità cromatiche,confluisce alle recondite zone di unIo coloristico in cui proprio il sim-bolismo delle calzature amarantorinvia al senso del sangue e dellaviolenza. Quella linea immaginaria,tra un prima e un dopo, divide le la-bili barriere dell’anima ove bene emale coesistono. La vita della vit-tima è spezzata, ma – si spera – maipiegata o sconfitta. Opera di bru-ciante attualità, guardando ai fatti dicronaca riferiti dai giornali che quo-tidianamente descrivono i continuisoprusi contro le donne, purtroppo.

Antida TÀMMAROcell. 331 3450332

“Scarpe rosse”, 2015, colori acrilici e collage

“Melogranodai bei vermigli fior”

“La regina Nefertiti”, scultura in terracottadecorata con ossidi a cera ed acquaragia

dell’ARTECORRIERE

Clara MARCHITELLI ROSA CLOTtel. 011 9352907

Note critiche

P.za Zara, 3 - 10133 TorinoTel. 011 6312666 / fax 011 6317243

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Artisti sceltidal Corriere dell’Arte

A CURA DI ANDREA DOMENICO TARICCO

Pagina 7dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

6 Marzo 2015

ANDREA DOMENICO TARICCO

Il punto di convergenza tra laserie di mostre legate alla sferacosciente e quella subcosciente

viene affrontato nella personale in-titolata Lapsus Mentis, Il desiderionascosto. Protagonista della mo-stra Vanessa Mazzali. Classe 1986,l’artista modenese, sin da piccolaè stata attratta dal mondo dell’Artefino a quando, nel 2011 ha intra-preso un corso di pittura e da lì hapartecipato a diverse mostre nazio-nali ed internazionali pensando aModena, Udine, Torino e Londra.Rinascenza Contemporanea di Pe-scara è lieta di mostrare in pitturaquelle concezioni della Teoria Si-naptica Essenziale, secondo lequali l’elemento post-virtualistadell’Inumanismo trova sfogo nellarappresentazione pittorica psico-creativista. In altre parole i dati finqui raggiunti dai dati della sferacosciente vengono radicalizzatisino a quelle zone d’ombra o tran-sizionali che mettono in relazionel’aspetto razionale a quello subco-

sciente. Il concettodi lapsus, può es-sere inteso comeforma di errore noni n t e n z i o n a l e ,quando ad un at-teggiamento vo-lontario noncorrisponde unasua realizzazionefisica. Dunque de-linea un desiderioinconscio cheviene in superficiemediante segnali improvvisi comeerrori linguistici, dimenticanze ovuoti momentanei di memoria cheindicano pensieri che vengono agalla altrimenti rimossi dalla cen-sura individuale. L’equilibrio pla-stico delle opere della Mazzalidelinea una compostezza formaledel Sè scatenando un’esplosionecromatica in cui l’Io viene scardi-nato nelle sue fondamenta determi-nando uno spiazzamento dellospettatore. Ne La morte della cul-tura, parte dall’oggettività formaledi libri bombardati da schizzi cro-

matici di colore/sangue. L’actionpainting assume valori concettualiesattamente come nel ciclo deiFragments in cui il segno pittoricodescrive la rottura di un percorso ola mano tesa di Aiuto si innalzaverso il vuoto, speculare all’astra-zione figurativa raggiunta da Risor-gere. Anche La Solitaria descrivequesto voler richiudersi in sé stessama nello stesso tempo un deside-rio di venire a galla. Un viaggiosubcoscienziale che la Mazzalicompie a Rinascenza Contem-poranea fino al 13 aprile 2015.

GalleriaRinascenza ContemporaneaAssociazione CulturaleVia Palermo 140 – Pescara“Lapsus MentisIl desiderio nascosto”Personale di Vanessa MazzaliDal 13 marzo al 13 aprile Info: 328 6979208rinascenzacontemporanea@gmail.comrinascenzacontemporanea.jimdo.com

Rinascenza Contemporanea – Pescara

Desideri inconsci che affiorano

MASSIMO CENTINI

Davide Bozzalla, giovane fo-tografo torinese, espone inquesti giorni le sue opere

presso la sede di Febal Casa diCuneo, dove saranno visibili fino al5 aprile. La rassegna è organizzata daArt Gallery “La Luna”, che segue epromuove questo valido artista. Lamostra attuale presenta il progettoThe Lost Ballerina: una serie di foto-grafie di notevole effetto, in cui gliambienti suggestivi dell’Islanda sonomateria magmatica all’intero dellaquale si pone in osmosi la danzatriceKatla Thor. La dinamica della danzanon è arrestata dalla staticità delmezzo fotografico, ma è vitalizzatada quell’insolita unione, in cui ilcorpo umano si trova in apparentebalia della forze della natura. Il pae-saggio, che diventa tale attraversol’osservazione, quindi prodotto dellacultura e non della natura, è un pro-tagonista che non pretende il totaledominio dello spazio, ma accetta

l’intrusione del soggetto umano por-tatore di significati “altri”, ma nonstonanti. Il paesaggio esprime un pa-radosso, perché il paesaggio lo fac-ciamo noi e siamo parte di esso;eppure, quando lo osserviamo e giu-dichiamo soprattutto sul piano este-tico, quando ne traiamo significati, lovediamo come una presenza in so-spensione, staccata da noi. I luoghisono così continuamente erosi damolteplici forze, anche quelle dellosguardo che non è univoco, ma hamolte varianti. E poi attraverso ilpaesaggio l’uomo propone comun-que una rappresentazione di sé, con-tenuta nell’interfaccia costituta dallageomorfologia del territorio e del suocarico di significati. Bozzalla è bravoe sa trarre dall’unione luogo/corpo legiuste evocazioni, che rimandanoanche alle suggestioni più emblema-tiche dello Sturm und Drang e dovein qualche caso riverberano i luoghidi Friedrich, continuamente contestitra il sublime e temibile. La satura-zione cromatica enfatizza la fisio-

gnomica di un ambiente dominante,apparentemente fagocitante; comeluoghi di fiaba, a tratti quegli spazisembrano antropomorfizzati, ma ciòaccade perché le dinamiche della ri-cerca estetica hanno costantementenecessità di dare al paesaggioun’identità. In queste fotografie, lospazio annulla il tempo: nei paesagginon è possibile individuare tracce percollocare nella dimensione temporalequelle immagini, non c’è modo di ef-fettuare nessuna operazione razio-nale per porle tra i parametri che cele farebbero normalizzare. Sonomondi che hanno una dimensione

autonoma, atemporale, staccata datutto e da tutti. Mondi che però ap-partengono alla nostra dimensione,che diventano affascinanti attraversoil processo alchemico innescatodall’azione coreutica di una pic-colissima figura umana, alla qualeil fotografo dona l’immortalità.

Febal CasaC.so Giolitti 12 – Cuneo“The Lost Ballerina”Fotografie di Davide BozzallaRassegna organizzatada Art Gallery ‘La Luna’Fino al 5 aprile

foto © aut./LaLuna/Febal

L’opera “Abbandono” di Vanessa Mazzali © l’artista / Rinascenza Contemporanea

Le stupefacenti fotografie di Davide Bozzalla esposte alla Febal Casa di Cuneo

La danza perduta dell’Islanda

RinascenzaContemporanea

Pagina 8 6 Marzo 2015

ALESSANDRO MORMILE

Nuovo allestimento di Luciadi Lammermoor di Donizettial Teatro Carlo Felice di Ge-

nova. A firmarne l’attesa messa inscena è Dario Argento, alla sua se-conda regia d’opera dopo il verdianoMacbeth. Era chiaro che questo titoloincontrasse l’interesse del mago delbrivido e ci si aspettava pertanto, al-meno secondo quanto annunciato allavigilia dello spettacolo, un allesti-mento cupo e tetro, per di più voluta-mente ambientato a metà Ottocento.Si attendavano dunque atmosfere allaEdgar Allan Poe, fiumi di sangue almomento dell’assassinio dello spo-sino Arturo, con successiva grangui-gnolesca scena della pazzia dellaprotagonista. Invece tutto resta nelleintenzioni. Perché l’impianto scenicobanalmente monumentale di EnricoMusenich e i costumi Gianluca Fala-schi non risolvono le idee del regista,così come le luci, fisse e fredde di Lu-ciano Novelli, non disegnano alcunaatmosfera orrorifica, anzi appiatti-scono il tutto. L’ignudo fantasma didonna che esce dalla fonte durante laprima aria di Lucia, e poi riappare nel

corso del duetto fra la protagonista eil fratello Enrico, fa quasi sorridere,mentre l’abito di Lucia, lordo di san-gue nella scena della pazzia, è quantodi più convenzionale si possa imma-ginare. Registrata la delusione dellospettacolo, resta la parte musicale evocale, anche questa non memorabilema degna di lode. Il direttore d’orche-stra Giampaolo Bisanti apparel’unico in grado di dare del tu a Do-nizetti, perché conosce il respiro delbelcanto ottocentesco italiano e favo-risce al meglio la vocalità un pocoleggerina di Desirée Rancatore, unaLucia angelicata che tenta all’iniziodell’opera di costruirsi ciò che non ha(ossia un centro che è povero di ar-monici) attraverso un’emissione nonnaturale e faticando talvolta nel man-tenere a fuoco la linea e il legato. Si

riscatta totalmente nella cadenza dellaPazzia, dove sfoggia il meglio dellesue attuali e talvolta un poco inespres-sive qualità di soprano di coloraturaguadagnandosi un meritato successopersonale. Il tenore Gianluca Terra-nova, che avrebbe invece qualitàvocali da vendere per la parte di Ed-gardo, canta tutto di fibra e conun’emissione imperfetta. Professio-nali le prove di Stefano Antonuccie Giovanni Battista Parodi, rispetti-vamente Enrico e Raimondo. Do-veva essere uno spettacolo dabrivido, sospeso fra atmosfereSturm und Drang e richiami ai thril-ler del noto regista. È stata invecela più convenzionale e scontatadelle Lucie possibili. A conferma dicome cinema e opera lirica nonsempre vadano d’accordo. Peccato!

RENZO OZZANO

Archiviata la kermesse rimangono alcune conside-razioni. Lo aveva promesso ed ha mantenuto l’im-pegno “Re Carlo Conti”, nella duplice veste di

conduttore e direttore artistico del sanremone, di riuscirein un’impresa che sembrava ormai impossibile: tenere in-chiodati di fronte alla tivù per cinque sere - sempre troppe!- una media di oltre dieci milioni di spettatori, con buonapercentuale di giovani tra i 14 e i 24 anni. In solluchero ildirettore di Rai 1 Giancarlo Leone. Conti, sfoderando iro-nia, ha saputo confezionare con bravura tutte le serate dellamanifestazione canora e valorizzare i tanti ospiti o supero-spiti, alcuni senza storia, come l’attrice sudafricana CharlizeTheron in abito castigato, che si è limitata a raccontare lasua storia, altri bravissimi, come Gianna Nannini e TizianoFerro. Non è stato un Festival per comici: tra gli invitati siè salvato solo Giorgio Panariello. Dei tre “gioielli” chehanno affiancato il presentatore, è andata più che bene perEmma Marrone, non così per Rosalba Pippa detta Arisa,risultata un disastro, seguita a ruota dall’attrice ventiseienneRocío Muñoz Morales, madrilena e attuale compagna diRaul Bova, quasi inesistente sul palcoscenico. E che diredelle canzoni in gara? La scelta dei brani è stata minuziosae redditizia spaziando dal rap, al pop, al melodico. Ed èstato proprio quest’ultimo stile musicale, da restaurazione,a trionfare con ‘Il Volo’, trio operistico composto da Piero

Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, che ha ese-guito in modo eccellente il brano Grande Amore, seguitoda Nek e Malika.Tra le “Nuove Proposte” non poteva cheimporsi quale rivelazione il giovane cantautore sicilianoGiovanni Caccamo, con Ritornerò da te, un brano vecchiamaniera, apprezzato per la sua freschezza. Polemiche perle bocciature eccellenti di Anna Tatangelo, Lara Fabian eRaf. Su tutto e tutti hanno aleggiato le canzoni strappala-crime del duo ospite Romina-Albano, inutilmente incitatidal pubblico in sala a darsi un bacio con urla e frasi in pu-gliese di incoraggiamento, in odore di claque. Comunqueal carrozzone sanremese tutto ha fatto spettacolo, in at-tesa del Conti-bis che i bookmaker danno per certo, conuna prossima edizione nazionalpopolare di baudianamemoria, pensata per la famiglia, come la 65ma, cheha fatto leva sulla celebrazione della gente comune.

SpettacoliMessa in scena di Dario Argento al Teatro Carlo Felice di GenovaLucia di Lammermoor firmata dal mago del brivido

dell’ARTECORRIEREC O U R R I E R D E S A R T S

MANUELA MARASCIO

Il 21 febbraio scorso è calato il sipa-rio su una delle scene più importanti

e suggestive del teatro italiano: quellacostruita da Luca Ronconi lungo lasua intensissima vita, studio dopo stu-dio, esperimento dopo esperimento, apartire dal primo e prorompente attorivoluzionario nella storia della regiateatrale, quell’Orlando furioso del1969, figlio della neoavanguardia let-teraria di Edoardo Sanguineti. Unostravolgimento totale della conce-zione scenica, una sfida allo spettatoree alla sua capacità di seguire il filo nonpiù logico di una narrazione immagi-nifica, labirintica, spettacolare. Dal’77 al ’79 fondò e diresse il Labora-torio di Progettazione Teatrale diPrato: un periodo di spettacoli memo-rabili, tra cui l’Orestea di Eschilo(1972), le Baccanti di Euripide(1977), La torre di von Hofmannsthal(1978). La Città di Torino, poi, ricor-derà per sempre il contributo di Ron-coni come Direttore del Teatro Stabiledall’89 al ’94: indimenticabile l’im-ponente allestimento per Gli ultimigiorni dell’umanità di Karl Kraus,realizzato al Lingotto nel 1991. Ma lasua morte, avvenuta a Milano, ri-chiama subito al suo lavoro più re-cente, la Lehman Trilogy di StefanoMassini, con un gruppo di attori for-midabili, tra cui Massimo Popolizio eMassimo De Francovich, ultimatappa del suo percorso nel PiccoloTeatro minalese, cominciato nel ’99,anno della morte di Giorgio Strehler.Il nome di Ronconi rimarrà per sem-pre anche nel mondo della lirica, dicui citiamo solo alcune tra le più im-portanti regie: La Valchiria di Wagner(1974), il Don Carlo di Verdi (1977),Così fan tutte di Mozart (1983), L’Or-feo di Monteverdi (1998), La Turan-dot di Puccini (2006). Cala il siparioora, sì, ma l’applauso, sentito e appas-sionato, di chi ha avuto l’onore di vi-vere il suo teatro, risuonerà in eterno.

Luca RonconiTeatro, genioe immortalità

foto © aut.

65° Festival di Sanremo, Conti “ha fatto l’impresa”

Bilancio di un successo annunciato

Un momento della “Lucia di Lammermoor” di Gaetano Donizetti, in scena al Carlo Felicedi Genova, per la regia di Dario Argento, foto di Marcello Orselli © aut. / Teatro Carlo Felice

Carlo Conti sul palco dell’“Ariston” con Emma Marrone,Rocío Morales e Arisa foto © aut./Rai

Pagina 96 Marzo 2015

dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

DAL NOSTRO CORRISPONDENTEMAURO LUCENTINI

New York City, l’arte dispregiudicata avanguar-dia, le fughe dell’immagi-

nazione, il MoMA. Però nonbisogna nemmeno dimenticareche New York è anche una dellecittà più devote all’arte come fe-dele specchio della natura. Così,se c’è grande attesa a Manhattanper la riapertura di uno dei mas-simi centri dell’Astrattismo ame-ricano - il Whitney Museum, nellanuova sede di Renzo Piano -,l’ambiente culturale della GrandeMela ha appreso con uguale emo-zione che sta per riaprirsi in unvecchio palazzo della 64maStrada, all’angolo di LexingtonAvenue, dopo lunga riorganizza-zione, il Museo Dahesh di Arte Fi-gurativa, una delle più grandicollezioni esistenti di pittura acca-demica dell’Ottocento e Nove-cento europei. O ha notato con lostesso interesse che il Metropoli-tan ha estratto dai depositi e col-locato in uno dei suoi corridoi piùimportanti un grande e stupendoquadro di Léon Lhermitte, pittorenaturalista francese a cui VanGogh guardava come a uno deisuoi maestri. Da parte mia, nonvorrei omettere di segnalare, per-ché rappresenta uno straordinarioponte tra la fedele osservazionedella natura e il più avventurosoastrattismo, appunto, una troppobreve mostra (già chiusa) allaDavid Findlay jr. Gallery, di JonSchueler, artista del Wisconsinscomparso 22 anni fa, che avevadedicato tutta la vita allo studio ealla rappresentazione del cielo.Solo la pittura del grande Turnerha dimostrato un’uguale assiduitànell’investigazione della luce; esolo i quadri di Mark Rothkohanno potuto avvicinarsi sul pianoastratto, e sia pure a grande di-stanza, a quegli effetti e contrastidi colore. La storia della passionedi Schueler per il cielo è unica. Laguerra aveva interrotto i suoi studiall’università del Wisconsinquando fu chiamato alla scuola diaeronautica militare e poi desti-nato al ruolo di ufficiale di rotta abordo delle “Fortezze Volanti” B-17 che incrociavano eruttando

morte sui cieli della Germania edell’Italia. Fu rimanendo per orecol naso schiacciato contro labolla di vetroplastica dei bombar-dieri che Schueler sentì penetrarein lui per la prima volta e poi cre-scere in modo inarrestabile – il ri-chiamo del cielo; un richiamo –come ha confermato lui stessonelle interviste – che investivatutti i suoi sentimenti, tutte le suememorie: questa l’origine dellasua vocazione di pittore e poi diesponente forse unico di unascuola interamente dedita allarappresentazione del cielo. Al ri-torno dalla guerra, i suoi primiquadri impegnativi lo avevanofatto accogliere nel movimento ar-tistico più significativo del pe-riodo, quello dell’Espressionismoastratto newyorkese, rispetto a cuiaveva conservato però sempre unaposizione personale completa-mente indipendente. Con l’affer-mazione clamorosa della Pop Artalla fine degli Anni Sessantaaveva preferito lasciare New Yorke si era trasferito in Scozia, paesedalle volte celesti burrascose e fo-

sche, malinconiche e smaltate. Lasua tavolozza si era rinnovata earricchita, sempre attraversoquella che per lui rimaneva lametafora unica della realtà fisicae insieme dell’arte, il cielo. Dopouna mostra personale dedicataglial succitato Whitney nel 1975 eun’altra tenuta al non meno im-

portante Museo di Cleveland nel1976, in cui i suoi lavori eranoesposti, come una sfida, accantoa quelli di Mark Rothko e di Mil-ton Avery, appassionatmenteastratti, eppure, curiosamente,così simili ai suoi, Schueler si erarinchiuso nei suoi studi di NewYork, prima nel Greenwich Vil-lage, poi a Chelsea, producendoun’altra meravigliosa serie di in-terpretazioni dell’amato cielo elavorando su quello stesso sog-getto fino alla morte, avvenutanel 1992. Sono le opere di questoperiodo quelle presentate, perla prima volta, in questi giorni.

David Findlay jr. Gallery724 Fifth Ave. / 57th Str.New York (NY)“Jon SchuelerThe New York Years1975–1981”Info: 001 212 4867660www.davidfindlayjr.com

Ci volevano tutto il colore, la musica e la pompa degli Oscar per nascon-dere la tragica realtà: la parte intellettuale della cinematografia americana,che è quella che assegna gli Academy Awards, s’infischia totalmente deigusti del pubblico, mentre il pubblico s’infischia totalmente di ciò chepensano gli intellettuali. Se così non fosse, non si vedrebbe come i fortis-simi incassi dell’ultima quindicina, proprio fino alla vigilia degli Oscar,siano andati a uno dei film più grossolanamente disgustosi della stagione,Fifty Shades of Grey (Cinquanta sfumature di grigio), basato sugli infan-tilismi sado-maso di un libro omonimo, sull’orlo dell’analfabetismo. Ilfilm ha incassato, nel periodo, 130 milioni di dollari, cioè tre volte e mezzaquello che era costato alla Universal, mentre a Hollywood il premio per ilpiù bel film è andato a Birdman, or the unexpected Virtue of Ignorance,una storia che non moltissima gente ha visto, diretta da Alejandro Gonzá-lez Iñárritu, un regista messicano che non moltissima gente conosce. Iñár-ritu ha anche vinto il premio per la regia. “La vita è piena di sorprese”, hadetto Pawel Pawliwoski, polacco, premiato per il miglior film straniero.

Per fortuna il secondo e terzo posto quanto aincassi sono andati a pellicole se non intelligen-tissime, perlomeno decenti, rispettivamenteThe Secret Service di 20th Century Fox e unapuntata della serie di cartoni animati SpongeBob, Sponge out of Water, di Paramount (quisiamo almeno veramente nell’infanzia). A Hol-lywood giustificati applausi sono anche an-dati a Eddie Redmayne e Julianne Moore,vincitori del premio attori, il primo per unfilm non facile, The Theory of Everything (LaTeoria del Tutto), la seconda per Still Alice.[I dati sugli incassi sono forniti da Rentrak ©]

NEWYORK NEWYORK

foto © aut.

Michael Keaton in “Birdman” di Alejandro Iñárritu, foto © aut./Worldview/Fox

Jon Schueler, “Gale Sound”, 1981, olio su tela© Estate of Jon Schueler / David Findlay jr. Gallery

Il figurativo “fedele specchio della natura” torna in città, breve mostra alla Findlay

Schueler al settimo cielo

Box OfficeUSA, nella settimana degli Academy AwardsPoche sfumature di OscarCINEMA

Pagina 10 6 Marzo 2015

dell’ARTECORRIEREC O U R R I E R D E S A R T S Segnalazioni

TORINO e PIEMONTE in ITALIAVernissageMarco Piva“Pitture e disegni”Mostra personaleGalleriaF.lli Fogliato dal 1916Via Mazzini 9 – TorinoDal 7 al 28 marzoInfo: 011 887733www.galleriafogliatotorino.com

“Nuove Ricerche 2015”Opere di Monica BrueraDaniele Nessi, Joshua Sottilee Corrado ZeccaMartinArtedi Paola BarbarossaLaboratorio d’Arte e CorsiSpazio espositivoC.so Siracusa 24/a – TorinoFino al 12 marzoInfo: 011 352427www.martinarte2010.itL’originale sperimentazione crea-tiva di quattro autori in questa col-lettiva a cura di Paola Barbarossae Fernando Montà. (c.s./c.g.)

“Pittura femminilea Torino nel primo ’900”Evangelina AlciatiVittoria CocitoNella MarchesiniDaphne MaughamGalleria del PonteC.so Moncalieri 3 – TorinoDal 13 marzo al 24 aprileInfo: 011 8193233www.galleriadelponte.it

Michael BibersteinGalleria Giorgio PersanoVia P.sa Clotilde 45 – TorinoFino al 21 marzoInfo: 011 4378178www.giorgiopersano.org

Artista elvetico.

Personale di Lucia CaprioglioCollegio San GiuseppeVia S. Francesco d. Paola 23 – TorinoFino al 16 marzoA cura di Donatella TavernaLa Caprioglio, sin dai primi mo-menti della sua articolata e seria for-mazione, sviluppa un interessemolteplice e vivace per la speri-mentazione, con l’uso trasgressivodei mezzi tradizionali. (c.s./d.t.)

“Al fronteCineoperatori e fotografiraccontano la Grande Guerra”MNCMuseo Nazionale del CinemaMole AntonellianaVia Montebello 20 – TorinoFino al 3 maggioInfo: 011 8138511www.museocinema.itIl coraggio e la forza della te-stimonianza diretta, in scatti eriprese, dalle trincee del 1°Conflitto Mondiale. (c.s./e.l.)

”Spazio 28”Collettiva di PHOScon Pietro BolognaRenato D’AgostinDavide De MartisStefano FiorinaSophie Anne HerinSimon Roberts e Vito VagaliTorino Spazio 28 / PHOSC.so Vittorio Emanuele II 28 – TorinoInfo: 333 6661281www.phosfotografia.comNel nuovo Spazio 28, giovanie affermati artisti fotografi s’in-contrano per una stimolante col-lettiva organizzata dal CentroPHOS di Chieri in collaborazionecon la MC2 Gallery di Milano.Inimmaginabile?... (c.s./e.l.)

MIAMilan Image ArtMia FairFiera della FotografiaThe MallPorta Nuova VaresineP.za Bo Bardi 1 – MilanoDall’11 al 13 aprileInfo: 02 83241412www.miafair.itLa Fiera della Fotografia dedicauna sezione ai temi suggeriti daExpo. 145 espositori attesi nellanuova location di Porta Nuova aMilano, allestiti con attenzione cu-ratoriale, due premi acquisto, unprogramma culturale che spaziadal confronto con i grandi festivaleuropei di fotografia ai talk ispi-rati dal centenario della nascita diRoland Barthes; una mostradedicata al prezioso archivio fo-tografico di Giuseppe Pellizzada Volpedo ed un’altra rivoltaal l ibro d’artista. (c.s./e.l.)

Hidetoshi Nagasawa“Sette anelli”Mostra personaleRenata FabbriArte ContemporaneaVia Stoppani 15/c – MilanoFino al 25 aprileInfo: 02 91477463La mostra Sette Anelli , Per-sonale di Hidetoshi Naga-sawa, inaugura la nuovastagione di mostre che RenataFabbri proporrà nel suo spaziomilanese, sotto la nuova inse-gna di Renata Fabbri Arte Con-temporanea, coadiuvata da unteam di curatori, critici, filosofie artisti , coi quali ha instau-rato un rapporto di collabora-zione e complicità. (c.s./c.p.)

“Born Invisible”Mostra fotografica personaledi Sheila McKinnonRobert F. Kennedy Centerfor Justice and Human RightsVia Ghibellina 12 – FirenzeDal 10 aprile al 16 maggio“L’artista fotografa per ri-velare ciòche non è visibile ad occhio nudo;McKinnon lo fa in più di un senso:anche perché fotografa le born in-visibile, giovani donne del Sud delMondo, normalmente escluse dallosguardo e dall’agenda economicadel Pianeta [....].” (M.G. Musso)

“Equilibrismi”di Franco AnzelmoGalleria MarconiC.so Vittorio Emanuele II 70Cupra Marittima (AP)Dal 28 febbraio al 26 marzoA cura di Dario Ciferri

“Matisse, arabesque”Scuderie del QuirinaleVia XXIV Maggio 16 – RomaFino al 21 giugnoInfo: 06 6893806A cura di Ester CoenIn mostra oltre cento opere diMatisse, con alcuni capolavori as-soluti - per la prima volta in Italia- dai maggiori musei del Mondo:Pompidou, Orangerie, Ermi-tage, Puškin, Tate, Met, MoMA,Philadelphia, Washington, soloper citarne alcuni. (c.s./v.c.)

Aa.Vv.“I am the PresidentTra identità e anonimato”MAC- Maja Arte ContemporaneaVia Monserrato 30 – RomaFino al 22 marzoInfo: 06 6880462

Direttore EditorialePietro PanacciDirettore ResponsabileVirginia ColacinoCaporedattoreChiara PittavinoComitato EditorialeGiorgio Barberis, Rolando Bellini,Massimo Boccaletti, Franco Caresio,Angelo Caroli, Claudia Cassio,Massimo Centini, Fernanda De Bernardi,Marilina Di Cataldo,Gian Giorgio Massara,Alessandro Mormile, Massimo Olivetti,Enzo Papa, Lorenzo Reggiani,Gianfranco Schialvino,Maria Luisa TiboneCorrispondente da New YorkMauro [email protected] da BerlinoSabatino Cersosimo

Hanno collaboratoC. Gallo, E.S. Laterza, M. Marascio,R. Ozzano, C. Pittavino, R. Roveda,A.D. Taricco, D. Tauro, M. ValverdeRealizzazione grafica internaa cura di E.S. LaterzaFotografo ufficialeAntonio AttiniRedazioni distaccateMilano Rosa CarnevaleTel. 339 1746312Roma e Napoli Fabrizio FlorianTel. 388 9426443Palermo Caterina RandazzoTel. 334 1022647Concessionaria di Pubblicità internaStampa e distribuzioneEditService S.r.l.Str. Piossasco 43/U – Volvera (To)EditoreCorriere dell’ArteAssociazione Culturale Arte GiovaniTorinoP.IVA 06956300013

AbbonamentiAnnuale (22 nn.):euro 60,00 per l’Italiaeuro 120,00 per l’esteroArretrati: euro 5,00

c.c. postale n. 45958055intestato a Corriere dell’ArteAssociazione Culturale Arte GiovaniAut. Tribunale di Torinon. 4818 del 28/07/1995

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Sabato 7 marzo - ore 16,00Galleria ‘Arte per Voi’Associazione Culturale

P.za Conte Rosso 3 – Avigliana (To)“Il silenzio dei corpi”

Dipinti e disegni di Elena MonacoSabato 7 marzo - ore 16,30

GalleriaF.lli Fogliato dal 1916Via Mazzini 9 – Torino

Marco Piva“Pitture e disegni”Mostra personale

Venerdì 13 marzo - ore 17,00Galleria

Rinascenza ContemporaneaAssociazione Culturale

Via Palermo 140 – Pescara“Lapsus mentis. Il desiderio nascosto”

Personale di Vanessa Mazzali

© Polo Reale Torino / MiBACT / Tamara Art Heritage

Polo Reale - Palazzo ChiableseP.ta Reale – Torino

Dal 19 marzo al 30 agostoInfo: 011 0240113www.mostratamara.it

Pagina 116 Marzo 2015

dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T SGallerie

ACCADEMIA GalleriaVia Accademia Albertina 3/e – TorinoTel. 011 885408Email: [email protected]: 10,00-12,30/16,00-19,30;chiuso lunedìCollettiva degli Artisti della Galleria

ARTE CITTÀ AMICACentro Artistico CulturaleVia Rubiana 15 – TorinoTel. 011 7717471 - Fax 011 7768845Email: [email protected]: lun. - sab.16,00-19,00; dom. chiusoFino al 10/3“Arte al femminile”Quattro mini-Personali

ARTE PER VOI Associazione CulturaleP.za Conte Rosso 3 – Avigliana (To)Luigi Castagna - Tel. 011 9369179Cell. 339 2523791Email: [email protected] Nesta - Tel. 011 9328447Cell. 333 8710636Email: [email protected]: sab. - dom. 15,00-19,00Dal 7 al 29/3“Il silenzio dei corpi”Dipinti e disegni di Elena Monaco

CIRCOLO DEGLI ARTISTI DI TORINOPalazzo Graneri della RocciaVia Bogino 9 – Torinoscala B destra - 1° piano (digitare 4444+ )Tel./fax 011 8128718Email: segreteriacircoloartisti@yahoo.itwww.circolodegliartistitorino.itOrario: lun. - ven. 15,30-19,30In corsoMostra Sociale

LA LANTERNA Galleriadi Maristella SANDANODirettore Artistico: Livio PezzatoVia S. Croce 7/c – Moncalieri (To)Tel. 011 644480 - Fax 011 6892962Email: [email protected]: mart. - sab. 15,30-18,30A. Arcidiacono, V. Cavalleri, A. Ciocca,E. Colombotto Rosso, D. De Agostini, Gigli,E. Gribaudo, W. Jervolino, Sky Lake,E. Longo, F. Maiolo, E. Maneglia,S. Manfredi, D. Pasquero, G. Peiretti,G. Pezzato, L. Pezzato, C. Pirotti,G. Righini, T. Russo, G. Valeriotiinoltre pittori ucraini, naïf croatigrafica nazionale ed internazionale

LA LUNA Art GalleryVia Roma 92 – Borgo San Dalmazzo (Cn)Cell. 339 7108501Email: [email protected]: ven. 16,00-19,00;sab. 10,30-13,00/16,00-19,00;dom. 10,30-12,00

LUNA ART COLLECTIONSpazio espositivoVia Nazionale 73/1 – Cambiano (To)Tel./Fax 011 9492688Email: [email protected]: lun. - ven. 8,30-17,30;sab. 8,30-17.30 (previa telefonata)In permanenza serigrafie d’artea tiratura limitatadi Coco Cano, Francesco Casorati,Isidoro Cottino, Theo Gallino, Franco Negro,Ugo Nespolo, Ernesto Oldenburg,John Picking, Marco Puerari,Giorgio Ramella, Maurizio Rivetti,Francesco Tabusso, Silvio Vigliaturo

RINASCENZA CONTEMPORANEAAssociazione CulturaleVia Palermo 140 – PescaraCell. 328 6979208Email:rinascenzacontemporanea@gmail.comwww.rinascenzacontemporanea.jimdo.comOrario: mar. - sab. (su appuntamento)Fino al 8/3“Utopia. Il mondo interiore”Personale di Katarzyna Maria LaciakDal 13/3 al 13/4“Lapsus mentis. Il desiderio nascosto”Personale di Venessa MazzaliSENESI ArteVia S. Andrea 44 – Savigliano (Cn)Orario: mar. - sab.9,30-12,30 /15,30-19,30Tel. 0172 712922Email: [email protected] BASSANESE Arte ContemporaneaVia Galileo Galilei 45 – BiellaTel./Fax 015 355414Email: [email protected]: mart. - ven. 16,30-19,30;sab. e festivi su appuntamentoSTORELLO Galleria d’ArteVia del Pino 54 – Pinerolo (To)Tel. 0121 76235Orario: mart. - sab. 9,00-12,15/15,30-19,00;lun. e dom. chiusoIn permanenza opere di Avataneo, Carena,Coco Cano, Faccincani, Fresu, Garis,Luzzati, Massucco, MusanteTEART Associazione Artistico-culturaleVia Giotto 14 – TorinoTel. 011 6966422Email: [email protected]: mart. - sab.17,00-19,00Fino al 7/3“Il Pensiero Fragile”Personale fotografica di Sergio CanitanoTINBER Art Gallery @ PragelatoVia Albergian 20 - Souchères HautesPragelato (To)Tel. 0122 78461Email: [email protected]: sab. e dom. 10,00-12,30/15,30-19,00Opere di Tino Aime, Jean-François Béné,Andrea Berlinghieri, Gianni Bertola,Fulvio Borgogno, Flaviana Chiarotto,Enrico Challier, Dino Damiani,Pierflavio Gallina, Lia Laterza,Claudio Malacarne, Vinicio Perugia,Elena Piacentini, Mariangela Redolfini,Sergio Saccomandi, Luciano Spessot

M.ro Raul VIGLIONEStudio - Galleria - Mostra CulturaleVia Servais 56 – TorinoTel. 011 798238 - Cell. 335 5707705Email: [email protected]

AVERSA GalleriaDipinti dell’800 e del Primo ’900Via Cavour 13 (int. cortile) – TorinoTel. 011 532662Email: [email protected]: mart. - sab. 10,00-12,15/15,30-19,00

DELLA ROCCA Casa d’AsteVia della Rocca 33 – TorinoTel. 011 8123070/888226 - Fax 011 836244Email: [email protected]

LUIGI CARETTO Galleriadal 1911 Dipinti AntichiVia Maria Vittoria 10 – TorinoTel. 011 537274Email: [email protected]: mart. - sab. 9,45-12,30/15,45-19,30

SANT’AGOSTINO Casa d’Astea Torino dal 1969C.so Tassoni 56 – TorinoTel. 011 4377770 - Fax 011 4377577www.santagostinoaste.itOrario: mart. - sab. 9,30-12,30/15,30-19,30

A.L.P.G.A.M.C.

Arte Antica

BIASUTTI & BIASUTTI Galleria d’ArteVia Bonafous 7/1 – TorinoTel. 011 8173511www.biasuttiebiasutti.comOrario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30

LA TESORIERA Centro ArteC.so Francia 268 – TorinoTel. 011 7792147www.tesoriera.comOrario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-20,00;lunedì e festivi chiuso (o su appuntamento)

dal 2014

Un percorso interculturale e interreligioso tra natura, storia espiritualità attraverso 25 fotografie di grande formato scattateda Beba Stoppani all’interno del Bosco di San Francesco,selva millenaria e cuore mistico d’Italia e del Mondo.

Un progetto d’arte itinerante con tappe in Italia e nel Mondoper accogliere i contributi di artisti, scienziati, pensatori,musicisti, teologi sull’idea e il vissuto del Bosco di San Francesco.Una piattaforma internazionale che mette in relazionediverse località geografiche in una pluralità interculturaledi sguardi e prospettive.

con il patrocinio di

Il Bosco di San FrancescoPiattaforma d’Arte

per la pace e il dialogo interculturale

Fotografie di Beba Stoppani

77 –– 15 marzo15 marzo 20152015Galleria “Le Logge”Galleria “Le Logge”Piazza del Comune – Assisi

dell’AR

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6 Mar

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RRIERE

Prossime tappeBucarest, giugno 2015Venezia, novembre 2015

© B.Stoppani/LeLogge