Periodico della Federazione dei Corpi Vigili del Fuoco ...
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IL POMPIERE DEL TRENTINOIL POMPIERE
DEL TRENTINO
GIANCARLO PEDERIVA
NUOVO PRESIDENTE
GIANCARLO PEDERIVA
NUOVO PRESIDENTE
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Periodico della Federazione dei Corpi Vigili del Fuoco Volontari della Provincia autonoma di Trento - Anno XLI - INVERNO 2020
14A Torino l’ospedale da
campo trentino
54Le prove attitudinali degli aspiranti vigili
14A Torino l’ospedale da
campo trentino
54Le prove attitudinali degli aspiranti vigili
IL POMPIDEL TRENTIIIIL POMPL POMPL POMPL POMPIIIIERE ERE ERE ERE
DEL TRENTDEL TRENTDEL TRENTDEL TRENTDEL TRENTDEL TRENTDEL TRENTPeriodico della Federazione dei Corpi Vigili del Fuoco Volontari della Provincia autonoma di Trento - Anno XLI -
DEL TRENTDEL TRENTDEL TRENTPeriodico della Federazione dei Corpi Vigili del Fuoco Volontari della Provincia autonoma di Trento - Anno XLI -
IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020 3
SOMMARIO - INVERNO 2020IL POMPIERE DEL TRENTINOPeriodico della Federazione dei Corpi Vigili del Fuoco Volontari della Provincia autonoma di TrentoAnno XLI - Inverno 2020Reg. Trib. Trento n. 307Elenco periodici 5 aprile 1980
RedazioneVia Secondo da Trento, 7 - 38121 TrentoTel 0461 492490 - Fax 0461 [email protected] - www.fedvvfvol.it
Direttore responsabileLorena Iob
Hanno collaboratoSilvano Bassetti, Roberto Beber, Giulia Benedetti, Claudio Carlin, Francesca Collini, Roberta De Nicolò, Mauro Donati, Roberto Ferrari, Lorena Iob, Roberto Marchi, Matteo Merz, Alessandro Molinari, Flavia Moresco, Giancarlo Pederiva, Diego Ravanelli, Stefano Sandri, Alberto Tisot, Daniele Zanoni
Concept and layoutPalma & Associati - Trento
FotografieArchivio Federazione dei Corpi Vigili del Fuoco Volontari della Provincia autonoma di Trento; Foto AGF Bernardinatti; Alberto Tisot; Andrea Conci; Daniele Eccher del corpo VV.F. di Tuenno;
StampaTipografica Litotipografia Alcione - Lavis (TN)
VITA DEI CORPI
23 ALTO GARDA E LEDRO Tutto il distretto al lavoro per contrastare la piena del Sarca
24 Collotta nuovo comandante
25 DRO I pompieri festeggiano il nuovo logo e il “vecchio” Manuel
26 DRENA Terzo mandato per il comandante Rosà
26 La giornata del vigile del fuoco 2.0
26 Dassatti nuovo vicecomandante
28 FIEMME Evacuata la telecabina Masi-Dosso Larici, ma è un’esercitazione
29 CLOZ Secondo mandato per Matteo Fiorio
30 RAGOLI Nuovo look per la caserma di Ragoli
31 GIUDICARIE Tempo di elezioni nelle Giudicarie
32 PERGINE VALSUGANA Scompare un uomo, sette giorni di ricerche rivelatesi purtroppo vane
32 Alla scoperta di Base Tuono
33 Addio a Giorgio Tomaselli
34 MEZZOLOMBARDO Il distretto di Mezzolombardo in numeri
34 I vigili piangono Luca Kaswalder
36 PRIMIERO Prossimità e professionalità nelle zone di montagna
37 RAVINA A Ravina la sirena torna a suonare
37 Per Roberto Ferrari 40 anni di carriera
38 TRENTO Un gruppo specializzato nell’ambito della ricerca persone
39 Cambio al vertice del corpo di Albiano
40 CAVEDINE La fantasia dei più piccini protagonista del calendario 2021
41 OSPEDALETTO Autoarticolato in fiamme sulla SS47
43 RABBI Nuovo comandante a Rabbi
44 TERRAGNOLO Il parco macchine si arricchisce di un pulmino
46 TERRAGNOLO Si perde in montagna, lo cercano per quattro giorni
47 Una vita a servizio della comunità
10
41
EDITORIALE4 “La Federazione, un sindacato a
servizio dei corpi”
PRIMO PIANO6 Giancarlo Pederiva nuovo presidente
della Federazione
9 Una Santa Barbara diversa dal solito
ATTUALITÀ10 I piani di allertamento
12 Adami e Pellegrin nuovi ispettori
14 A Torino l’ospedale da campo trentino
IL MONDO DELLA PROTEZIONE CIVILE
15 Un impegno lungo 34 anni
LO STATUTO IN PILLOLE16 Le nuove disposizioni per le visite
mediche
DALL’ITALIA E DAL MONDO20 Quarant’anni di amicizia
ALLIEVI48 Da grande farò il pompiere
GIOCHI ENIGMISTICI50 Saltellando… di distretto in distretto
AL FEMMINILE52 Da Varese a Luserna, sognando di
diventare un vigile del fuoco
ATTIVITÀ SPORTIVA54 A Pergine le prove attitudinali degli
aspiranti vigili
Tutto il distretto al lavoro per
I pompieri festeggiano il nuovo logo e il “vecchio” Manuel
Terzo mandato per il comandante Rosà
Evacuata la telecabina Masi-Dosso Larici, ma è
Secondo mandato per Matteo Fiorio
Nuovo look per la caserma di Ragoli
Tempo di elezioni nelle Giudicarie
Scompare un uomo, sette giorni di
Il distretto di Mezzolombardo in numeri
Prossimità e professionalità nelle zone di montagna
A Ravina la sirena torna a suonare
Per Roberto Ferrari 40 anni di carriera
4
EDITORIALE
“La Federazione, un sindacato a servizio
dei corpi”
GIANCARLO PEDERIVA [email protected]
CC ari vigilesse, vigili e lettori della rivista “Il Pompiere
del Trentino”, vorrei con questo editoriale porgervi un
caloroso saluto e illustrarvi idee, convinzioni e passioni
che mi hanno convinto ad accettare la candidatura,
seguita poi dall’elezione, al ruolo di presidente della Federazione dei Corpi dei Vigili
del Fuoco Volontari del Trentino.
Premetto che non è un mio risultato personale, ma il frutto di un lavoro di squadra, portato avanti con i vicepresidenti Luigi Maturi e Daniele Postal, che in questi mesi ci ha molto impegnati nel portare
ed illustrare in tutti i distretti del Trentino le nostre idee e proposte. Non mi dilungo su
temi e programmi, trattati nelle pagine seguenti, preferendo concentrarmi su alcune
rifl essioni che hanno a che fare con il nostro mondo dei vigili del fuoco volontari.
Ricordo con piacere gli anni della mia adolescenza, quando in casa si respirava l’aria
dei pompieri… mio padre era comandante del corpo di Pozza di Fassa, mentre mio
zio materno era ispettore del distretto di Fassa nonché cofondatore della Federazione.
Spesso in casa si discuteva delle problematiche di questo mondo che allora erano
solo di risorse e mezzi e non certo di passione e attaccamento alla comunità. Ricordo
il groppo alla gola quando suonava la sirena, posizionata sul tetto del municipio, e
tutti abbandonavano le loro attività per precipitarsi in caserma per sapere cosa fosse
successo e partire con i pochi mezzi a disposizione e i DPI praticamente
inesistenti. Non c’erano cercapersone e dalla centrale non
arrivava alcuna informazione. Purtroppo ad oggi le
criticità non riguardano le risorse in termini di mezzi
o attrezzature, ma di passione e voglia di dedicare
IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020 5
EDITORIALE
parte del nostro tempo libero a servizio della comunità, specialmente da parte dei
giovani. Non tutti per fortuna.
Non si nascondono certo i problemi, anche grossi, della formazione, della burocrazia che travolge anche il nostro settore, delle assicurazioni che dobbiamo pagarci di tasca nostra e altri ancora, ma se manca l’essenza che ci ha fatto nascere, e che continua a farci vivere, siamo destinati ad un lento declino.Il compito, da portare avanti soprattutto con il nostro esempio, è far sì che la linfa
che oggi tende un po’ a scemare possa ritornare agli antichi splendori e che il senso
di appartenenza alle nostre comunità attecchisca sui giovani. Abbiamo un fantastico
bacino che è rappresentato dal mondo degli allievi che va supportato in tutte le
maniere ed aiutato a crescere ancora di più.
Un altro argomento che vorrei affrontare è quello relativo alla mia “visione” di
Federazione. Non la considero un centro di potere, ma una sorta di sindacato a
servizio dei corpi, un luogo dove si devono avere risposte ai problemi, che sono di
tutti; una struttura che porti le richieste alla parte politica e che soprattutto riesca
ad ottenerle. Dalla formazione, con la Scuola Provinciale Antincendi da riformare
dalle fondamenta, alla rete delle comunicazioni che va adeguata alle esigenze,
alla burocrazia da snellire, solo per fare alcuni esempi. Tanto è stato fatto dal
precedente comitato di presidenza con a capo l’amico Tullio Ioppi, al quale va il mio
ringraziamento per il lavoro svolto con una passione incredibile e per aver posto le basi
per far sì che tante questioni siano in dirittura d’arrivo, vedi piani di allertamento,
visite mediche e modifi ca del codice degli appalti.
Con la sua struttura la Federazione deve essere vicina ai corpi anche
andando, con il suo personale, sul territorio ove ce ne fosse l’esigenza e
organizzare, al di là della normale formazione, seminari su argomenti
particolarmente sentiti.
Questa è la base da cui il comitato che presiedo, con la
preziosissima collaborazione dei vicepresidenti Luigi Maturi e
Daniele Postal, parte con convinzione volendo coinvolgere in
tutte le decisioni il consiglio degli ispettori e, con la massima
trasparenza, tutti i comandanti con le modalità descritte nei
nostri incontri sul territorio.
ringraziamento per il lavoro svolto con una passione incredibile e per aver posto le basi
per far sì che tante questioni siano in dirittura d’arrivo, vedi piani di allertamento,
visite mediche e modifi ca del codice degli appalti.
Con la sua struttura la Federazione deve essere vicina ai corpi anche
andando, con il suo personale, sul territorio ove ce ne fosse l’esigenza e
organizzare, al di là della normale formazione, seminari su argomenti
particolarmente sentiti.
Questa è la base da cui il comitato che presiedo, con la
preziosissima collaborazione dei vicepresidenti Luigi Maturi e
Daniele Postal, parte con convinzione volendo coinvolgere in
tutte le decisioni il consiglio degli ispettori e, con la massima
trasparenza, tutti i comandanti con le modalità descritte nei
nostri incontri sul territorio.
6 IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
PRIMO PIANO
Giancarlo Pederiva nuovo presidente della
Federazione
EX ISPETTORE DEL DISTRETTO DI FASSA, È STATO ELETTO LO SCORSO 30 OTTOBRE DALL’ASSEMBLEA ELETTIVA DEI COMANDANTI, RIUNITI IN VIDEOCONFERENZA
L a Federazione dei Corpi Vigili del Fuoco Volontari del
Trentino ha un nuovo presidente. Si tratta di Giancarlo
Pederiva, candidato unico all’importante carica ed elet-
to a scrutinio segreto lo scorso 30 ottobre dall’assem-
blea elettiva dei comandanti, riuniti in videoconferenza
presso le varie unioni distrettuali.
Assieme a Pederiva, 56enne già ispettore del distretto di Fassa ed ex comandan-
te del corpo di Pozza di Fassa, sono stati eletti i due vicepresidenti: Luigi Maturi
del corpo di Pinzolo, vice negli ultimi tre anni con presidente Tullio Ioppi, e Danie-
le Postal, attuale comandante di Mattarello.
E proprio Ioppi, congratulandosi con il suo successore, gli ha simbolicamente
consegnato i distintivi della Federazione.
«La responsabilità non mi spaventa», commenta il neopresidente Pederiva. Il
mio lavoro (è caposervizio impianti a fune, ndr) mi mette costantemente nel-
la situazione di dover prendere decisioni importanti ed inoltre mi ha insegnato
l’importanza del concetto di fare squadra senza che esistano primedonne. Un
insegnamento che voglio portare in questa mia nuova esperienza alla guida della
Federazione».
PRESIDENTE, È STATO ELETTO CON L’89% DELLE PREFERENZE. UN
LARGHISSIMO CONSENSO…
«Ero il candidato unico e quindi non c’erano alternative, anche se essere votato
da 186 comandanti su 209 presenti è per me motivo di grande orgoglio e sod-
disfazione. Le premesse, se devo essere sincero, del resto erano buone. Fin dai
primi incontri sul territorio ho potuto respirare un clima molto favorevole e co-
struttivo. È emersa la volontà che vengano portati a termine progetti, essenziali
per il nostro movimento, che sono stati avviati ma non completati durante la
passata legislatura. Mi riferisco in particolare a questioni quali la sburocratizza-
zione, i piani di allertamento e la formazione. Da questo punto di vista la mia, l’ho
sempre dichiarato, sarà una presidenza all’insegna della continuità».DI LORENA IOB
6MIN TEMPO DI
LETTURA
IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020 7
PRIMO PIANO
QUAL È LA SUA “IDEA” DI FEDERAZIONE?
«Ho sempre pensato alla Federazione come ad una sorta di sindacato
chiamato a risolvere i problemi generali del movimento pompieristi-
co provinciale e non quelli del singolo corpo o del singolo coman-
dante, anche se va detto che il problema di uno può diventare il
problema di tutti. La Federazione non deve essere vista come un
qualcosa di astratto o, peggio ancora, come un centro di potere
che cala le decisioni dall’alto, ma come un luogo deputato a trova-
re le soluzioni ai problemi che attanagliano il movimento».
UN AMBIENTE CHE LEI CONOSCE GIÀ MOLTO BENE,
ESSENDO STATO UNO DEI MEMBRI DI GIUNTA DURANTE
LA GESTIONE FLAIM.
«Sì, e questo mi ha permesso di essere immediatamente operativo al
100%. In questi anni sono cambiati alcuni dirigenti a livello provinciale e di
Protezione civile, ma l’ambiente è rimasto lo stesso.
Credo che sia necessario essere più uniti, in modo da avere più forza nei
confronti delle istituzioni che sono chiamate a supportarci, sia da un punto
di vista dei contributi sia da quello normativo.
In tale contesto credo che il presidente della Federazione debba essere so-
prattutto un buon mediatore».
IL CONCETTO DEL COINVOLGIMENTO DELLA BASE EMERGE
IN MODO CHIARO DAL SUO PROGRAMMA.
“Sì, deve rappresentare il filo conduttore del mio mandato. Per riuscirci ri-
tengo sia fondamentale convocare più frequentemente, a cadenza mensi-
le, il consiglio della Federazione, comunicando preventivamente l’ordine del
giorno ai comandanti, che avranno così modo di parlarne e di confrontarsi con il
proprio ispettore di riferimento. Solo così potranno essere raccolti preziosi spun-
ti di riflessioni e proposte. Allo stesso modo, quanto deciso e discusso sarà poi
comunicato immediatamente alla base».
COME SI È MOSSO IN QUESTE PRIME SETTIMANE E A COSA STA
DANDO PRIORITÀ?
«La priorità in questo momento è rappresentata dalla formazione, uno degli ar-
gomenti più delicati e strategici per il movimento pompieristico trentino.
A breve contiamo di incontrare i responsabili della Scuola provinciale antin-
“La priorità in questo momento è
rappresentata dalla formazione”
QUAL È LA SUA “IDEA” DI FEDERAZIONE?
«Ho sempre pensato alla Federazione come ad una sorta di sindacato
chiamato a risolvere i problemi generali del movimento pompieristi-
co provinciale e non quelli del singolo corpo o del singolo coman-
dante, anche se va detto che il problema di uno può diventare il
problema di tutti. La Federazione non deve essere vista come un
qualcosa di astratto o, peggio ancora, come un centro di potere
che cala le decisioni dall’alto, ma come un luogo deputato a trova-
re le soluzioni ai problemi che attanagliano il movimento».
UN AMBIENTE CHE LEI CONOSCE GIÀ MOLTO BENE,
ESSENDO STATO UNO DEI MEMBRI DI GIUNTA DURANTE
LA GESTIONE FLAIM.
«Sì, e questo mi ha permesso di essere immediatamente operativo al
100%. In questi anni sono cambiati alcuni dirigenti a livello provinciale e di
Protezione civile, ma l’ambiente è rimasto lo stesso.
Credo che sia necessario essere più uniti, in modo da avere più forza nei
confronti delle istituzioni che sono chiamate a supportarci, sia da un punto
di vista dei contributi sia da quello normativo.
In tale contesto credo che il presidente della Federazione debba essere so-
prattutto un buon mediatore».
IL CONCETTO DEL COINVOLGIMENTO DELLA BASE EMERGE
IN MODO CHIARO DAL SUO PROGRAMMA.
“Sì, deve rappresentare il filo conduttore del mio mandato. Per riuscirci ri-
tengo sia fondamentale convocare più frequentemente, a cadenza mensi-Da sinistra, Ioppi e Pederiva
8 IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
PRIMO PIANO
cendi e fare loro presente le esigenze e le richieste espressione del territorio.
La visione della Scuola che abbiamo è molto diversa dalla realtà attuale. Ritengo
che la formazione non possa essere relegata agli orari serali, quando la stan-
chezza si fa inevitabilmente sentire, e che gli stessi istruttori non possano essere
volontari che si mettono a disposizione dopo una giornata di lavoro o vigili per-
manenti che hanno concluso il turno».
Il nuovo comitato di presidenza: da sinistra
Maturi, Pederiva e Postal
Assicurazioni: si pensa alla creazione
di un fondo ad hoc, di tipo mutualistico, che possa garantire
ulteriore sicurezza ai corpi
I PUNTI PRINCIPALI DEL PROGRAMMA DEL PRESIDENTE PEDERIVA
PATENTI DI SERVIZIO E VISITE MEDICHE
Migliorare tempistiche e modalità legate all’emissione e al
rinnovo delle patenti di servizio nonché quelli per la preno-
tazione delle visite mediche del personale, con particolare
riferimento a quelle di primo ingresso. Visite che possono
essere effettuate presso professionisti privati ottenendo
poi il rimborso della spesa sostenuta. Con le tempistiche
attuali, però, i vigili possono impiegare anche più di un an-
no prima di poter essere dichiarati idonei all’attività inter-
ventistica.
NUOVA SEDE
Impegnarsi con la Provincia per ottenere una nuova sede di
rappresentanza per la Federazione affinché i comandanti
possano finalmente sentirsi a casa e poter disporre di spa-
zi, necessari all’attività istituzionale, oggi non disponibili:
uffici, sale riunioni, palestra, foresteria, campo prove ed
allenamenti, castello di manovra, sale didattiche, mensa,
museo, garage, parcheggi e magazzini.
COINVOLGIMENTO DELLA BASE
La comunicazione ai corpi di tutte le decisioni prese sia dal
comitato di presidenza sia dal consiglio della Federazione
dovranno essere tempestive, così come gli ordini del giorno
del consiglio dovranno essere resi noti in anticipo per per-
mettere ai comandanti di confrontarsi con i propri ispettori.
Si ritiene che per un buon funzionamento della “macchina”
il consiglio si debba riunire a cadenza mensile
ASSICURAZIONI
A fronte del grande lavoro già fatto e delle normative vi-
genti che impediscono alcune coperture, l’obiettivo è ora
quello di destinare ulteriori risorse economiche alla crea-
zione di un fondo ad hoc, di tipo mutualistico, che possa
garantire ulteriore sicurezza a corpi e vigili ed anticipare
eventuali necessità impellenti legate ad evenienze negati-
ve che possono sorgere in relazione all’interventistica e al-
la gestione dei corpi. Questo fondo potrebbe anche essere
utilizzato a parziale o a totale copertura di alcune spese
assicurative non direttamente legate al sistema provinciale
o per garantire nuove e diverse coperture attualmente non
previste. Va migliorato e aggiornato, relativamente a tempi
e modalità correlati alla denuncia di sinistro, quanto oggi
previsto in attuazione alla L.24/1954.
IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
FORMAZIONE
Valutare di rifinanziare i corsi territoriali realizzati con fon-
di propri della Federazione, aggiornare ulteriormente i cor-
si in essere (ad oggi non ancora rivisitati dall’apposito grup-
po di lavoro) ed affiancare, ai corsi tradizionali, una nuova
formazione a distanza. Si intende dare risposta puntuale
alle esigenze manifestate dai corpi e dalle unioni facendo
sì che il programma dell’attuale corso base sia svolto il più
possibile all’interno del territorio distrettuale. La collabo-
razione in essere con la Scuola Provinciale dovrà essere
ulteriormente ampliata e rafforzata dando corso a quan-
to già stabilito in merito allo scambio continuo dei dati e
all’aggiornamento dei curricola dei vigili. La formazione dei
vigili allievi deve continuare sulla linea intrapresa, dettata
dall’apposito e capace gruppo di lavoro.
NUOVI ACQUISTI
Si ribadisce la volontà di estendere ad altri settori l’ottima
esperienza fatta con l’acquisto cumulativo del vestiario per
i vigili allievi; acquisto consentito dalla delega fornita alla
Federazione da corpi ed unioni.
ALLIEVI
Si conferma la piena disponibilità ad organizzare la prossi-
ma edizione delle Olimpiadi, accanto ai campeggi annuali
ospitati dai territori distrettuali.
DPI - nuovi 469
Si intende proseguire con il lavoro della commissione per
adeguare alle nuove tecnologie i capi da intervento e stu-
diare le possibilità di adattare, in linea con le normative
vigenti, le maschere degli autorespiratori con gli elmi in
dotazione.
APP RADIO
Potenziare la rete digitale Tetra in modo da ottimizzare
l’efficienza delle comunicazioni e adeguare il numero degli
apparecchi alle esigenze operative. Sostituire i vetusti cer-
capersone con apparecchi moderni.
CTIF
Sostenere e spronare le squadre esistenti e agevolarne la
nascita di nuove.
COMMISSIONI
Si continuerà la buona esperienza fatta con i gruppi di lavo-
ro al fine di continuare a garantire l’approfondimento delle
varie tematiche proposte dalla vita operativa e gestionale
di corpi, unioni e Federazione.
DI LORENA IOB
Una Santa Barbara diversa dal solito
Alle 12 di venerdì 4 dicembre le sirene dei mezzi di tutti i corpi comunali hanno suonato in contemporanea per trenta secondi, lanciando un messaggio di unità e di spe-ranza
Per i quasi 8mila vigili del fuoco volontari trentini quella di quest’anno è stata una Santa Barbara inedita. Solitamente questa ricorrenza viene celebrata e festeggiata degnamente, spesso anche con sfilate, manovre ed esercitazioni che rinsal-dano il legame, già strettissimo, tra i vari corpi e le comunità di appartenenza.L’attuale situazione sanitaria impone però di ridurre il più possibile le occasioni di incontro e in quest’ottica la Fede-razione per quest’anno ha deciso di festeggiare la patrona e protettrice Santa Barbara - che rappresenta la capacità di affrontare il pericolo con fede, coraggio e serenità - in un mo-do diverso. Così, alle 12 di venerdì 4 dicembre, nei 237 corpi della provincia le sirene dei mezzi hanno suonato in contem-poranea per trenta secondi. Un’iniziativa che ha avuto come obiettivo quello di lanciare un se-gnale di unità e vicinanza tra tutti i vigili del fuoco volontari, nonché un messaggio di speranza e di fiducia nel futuro.
GUARDA IL VIDEO DEL CORPO VV.F. DI CLES
Il Corpo VV.F. di Tenna; in basso, quello di Nogaredo
10 IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
ATTUALITÀ
I piani di allertamento
UNO SGUARDO ALL’IMPORTANTE LAVORO DELL’APPOSITA COMMISSIONE, NATA NEL 2018 CON L’OBIETTIVO DI RENDERE OPERATIVO QUESTO IMPORTANTE E STRATEGICO STRUMENTO
I l piano di allertamento è una procedura operativa che descrive
come deve essere allertato un corpo dei vigili del fuoco volon-
tari per un intervento di soccorso. Essa viene attivata dall’ope-
ratore della centrale vv.f. (ex 115) al momento del ricevimento
di una segnalazione di emergenza proveniente dalla CUE (112).
In modo molto sintetico possiamo definire il piano di allertamen-
to un algoritmo che impartisce alla centrale le istruzioni necessarie ad allertare
tramite la chiamata selettiva del cercapersone il corpo del territorio ove è richie-
sto l’intervento ed eventualmente anche i corpi limitrofi ed il corpo permanente,
se necessario. In modo del tutto automatico e indipendente dalla discrezionalità
dell’operatore di centrale, l’algoritmo che controlla i piani di allertamento, oppor-
tunamente istruito e configurato, è in grado di individuare il corpo competente per
territorio il cui intervento è richiesto a seguito di una chiamata di soccorso, quindi
inviare la selettiva ai vigili dotati di cercapersone o app Telegram, ed eventualmen-
te chiamare in aiuto anche i corpi più vicini o quelli dotati di attrezzature particola-
ri (pinze idrauliche, autoscala, polisoccorso, minibotte, termocamera, rilevatore di
gas, ecc.). Il tutto in un tempo infinitesimale, preciso e inoppugnabile.
Ovviamente la sequenza di tutte queste operazioni deve essere pre-impostata
e le principali scelte che effettuerà l’algoritmo, in realtà, sono state precedente-
mente individuate da ogni comandante che dovrà caricarle, con l’aiuto di alcune
Aspiranti vigili del fuoco impegnati nel corso base
ospitato a Marco di Rovereto
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DI MAURO DONATI [email protected]
IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020 11
ATTUALITÀ
semplici schermate web, direttamente nel sistema.
Ci teniamo a precisare che i piani di allertamen-
to riguardano solamente l’invio delle corrette
“selettive” e non già la gestione dell’intervento
che rimane in carico al comandante. La centrale
con i suoi operatori mantiene infatti il controllo
della situazione fino all’effettiva presa in carico
dell’evento da parte del corpo che dovrà ef-
fettuare il soccorso e che, arrivato sul posto,
valuterà la situazione gestendo l’intervento,
aggravando o sgravando l’evento in base alle esi-
genze interventistiche.
I corpi possono gestire in maniera autonoma le in-
formazioni relative ai piani di allertamento attraverso
un software presente nel portale della Federazione. Tale
strumento facilita l’aggiornamento dei dati in modo dina-
mico affinché le interazioni tra il corpo, la Federazione e la centrale 115 avvengano
in maniera più sicura e rapida. Nell’ultima versione dei piani di allertamento è stato
introdotto un nuovo concetto: quello di “automezzo/attrezzatura asteriscata”. Al
di là del tecnicismo, il significato di questo termine sta ad indicare che un mezzo o
un’attrezzatura “asteriscata” viene inviata sul posto dell’intervento dalla centrale
in base alla minore distanza dal luogo dell’intervento. Ciò al fine di garantire una
risposta idonea, nel minor tempo possibile, negli eventi tempo dipendenti cioè in
cui il tempo è il fattore più critico per la buona riuscita dell’intervento di soccorso.
Sono mantenuti in essere, rispetto ai piani precedenti, i concetti di area di base (l’a-
rea di competenza di un corpo) e area aggiuntiva (area con caratteristiche specifi-
che ove si applica un piano di allertamento dedicato, ad esempio area industriale,
ospedale, deposito sostanze pericolose, ecc.).
Gli “eventi” che classificano nel suo complesso i piani di allertamento sono de-
finiti in un database definito in gergo “Priority” e sono stati raggruppati in 15
schede che vanno a comporre la nuova struttura che è stata così ulteriormente
semplificata rispetto alla precedente che ne conteneva più del doppio.
Per quanto riguarda la struttura del sistema informatico, accessibile dal portale
della Federazione, dovrà raccogliere le scelte effettuate dai corpi in merito alle
modalità di allertamento: si è cercato di modificarlo il meno possibile al fine di riu-
tilizzare al meglio tutto il software sviluppato e già testato in precedenza, mante-
nendo così anche la conoscenza del sistema acquisita dai corpi negli anni passati.
È stato fatto un studio sull’interventistica effettuata nel 2019 applicandola al mo-
dello dei nuovi piani. Il risultato è stato molto soddisfacente in quanto il dato di
attendibilità si è rivelato superiore al 90%. Ciò significa che la differenza del
nuovo modello rispetto al modello di allertamento attuale è solo del 10% in ter-
mini di risorse impiegate (mezzi/corpi), Questa piccola differenza è imputabile ai
nuovi criteri introdotti: infatti nel nuovo modello, in caso di eventi di particolare
gravità, si richiede l’intervento di attrezzatura proveniente da due corpi diversi
per avere una maggiore garanzia di arrivo sul luogo dell’evento. Nei prossimi
numeri daremo maggiori dettagli sulle procedure seguite in ogni singolo evento.
A breve inizierà un percorso di formazione che vedrà i componenti del gruppo di
lavoro incontrare sul territorio i comandanti per illustrare le corrette modalità di
inserimento dei dati nel sistema.
Nel 2019 è stato avviato un progetto
pilota presso il distretto di Pergine
Valsugana che ha coinvolto tutti i corpi
nella compilazione dei nuovi piani
semplici schermate web, direttamente nel sistema.
Ci teniamo a precisare che i piani di allertamen-
to riguardano solamente l’invio delle corrette
“selettive” e non già la gestione dell’intervento
che rimane in carico al comandante. La centrale
con i suoi operatori mantiene infatti il controllo
della situazione fino all’effettiva presa in carico
dell’evento da parte del corpo che dovrà ef-
fettuare il soccorso e che, arrivato sul posto,
valuterà la situazione gestendo l’intervento,
aggravando o sgravando l’evento in base alle esi-
I corpi possono gestire in maniera autonoma le in-
formazioni relative ai piani di allertamento attraverso
un software presente nel portale della Federazione. Tale
strumento facilita l’aggiornamento dei dati in modo dina-
12 IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
ATTUALITÀ
Adami e Pellegrin nuovi ispettori
GUIDANO RISPETTIVAMENTE I DISTRETTI DELLA VALLAGARINA E DELLA VAL DI FASSA
UNIONE DELLA VALLAGARINA
Alessandro Adami è il nuovo ispettore del distretto della Vallagarina. Classe 1979,
è vigile dal 1998 nel corpo di Besenello, di cui è stato segretario e successivamen-
te comandante.
Viceispettore è stato nominato Massimo Ticò, ex comandante di Volano: «una
spalla, un sostegno molto importante per me», sottolinea Adami. Così come l’at-
tuale segretario Gloria Bertè, appartenente al corpo di Ala: «Avere all’interno del
direttivo una figura femminile con carisma e passione, sensibilità e concretezza,
ritengo che possa fare la differenza nel nostro mondo», prosegue.
Riguardo agli obiettivi per il futuro, Adami sottolinea come le idee non manchi-
no, anche se il lavoro procederà sulla via tracciata dall’ex direttivo, del quale
facevano parte l’ispettore Piergiorgio Carrara, il vice Lodovico Delaiti, la cassiera
Emanuela Pedrotti e il magazziniere Michele Piffer. Verranno valorizzati i gruppi
di lavoro, grazie a figure professionali presenti sul territorio, mentre agli allievi e
ai comandanti verrà garantito ascolto e supporto.
UNIONE DELLA VAL DI FASSA
Dopo l’elezione di Giancarlo Pederiva a presidente della Federazione, per il di-
stretto fassano è arrivato il momento di eleggere la sua nuova guida. La scelta
è ricaduta su Alessandro Pellegrin, che nei mesi scorsi – dopo la candidatura di
Pederiva – di fatto ne aveva già assunto le redini con il ruolo di viceispet-
tore. Pellegrin indossa la divisa da trent’anni. Un arco di tempo nel quale,
nel corpo di Soraga, ha ricoperto anche i ruoli di caposquadra e, per dieci
anni, di comandante.
La continuità costituirà il filo conduttore del mandato del neoispettore.
«Ho la fortuna - commenta - di essere stato eletto alla guida di un distretto
nel quale le cose funzionano molto bene e nel quale la collaborazione tra i
vari soggetti è ottima».
In queste prime settimane fondamentale si sta rivelando, come sottolinea
Pellegrin, il prezioso aiuto offerto dell’ex ispettore ed attuale presidente
della Federazione, Giancarlo Pederiva.
Dopo l’elezione di Giancarlo Pederiva a presidente della Federazione, per il di-
stretto fassano è arrivato il momento di eleggere la sua nuova guida. La scelta
è ricaduta su Alessandro Pellegrin, che nei mesi scorsi – dopo la candidatura di
Pederiva – di fatto ne aveva già assunto le redini con il ruolo di viceispet-
tore. Pellegrin indossa la divisa da trent’anni. Un arco di tempo nel quale,
nel corpo di Soraga, ha ricoperto anche i ruoli di caposquadra e, per dieci
anni, di comandante.
La continuità costituirà il filo conduttore del mandato del neoispettore.
«Ho la fortuna - commenta - di essere stato eletto alla guida di un distretto
nel quale le cose funzionano molto bene e nel quale la collaborazione tra i
vari soggetti è ottima».
In queste prime settimane fondamentale si sta rivelando, come sottolinea
Pellegrin, il prezioso aiuto offerto dell’ex ispettore ed attuale presidente
della Federazione, Giancarlo Pederiva.
Il passaggio del testimone in Vallagarina; in basso, da
sinistra, Pellegrin e Pederiva
14 IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
ATTUALITÀ
A Torino l’ospedale da campo trentino
ENNESIMO GESTO DI SOLIDARIETÀ DA PARTE DEL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE PROVINCIALE ED IN PARTICOLARE DEI VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI DEL CORPO DI TUENNO
H a una capacità di 96 posti letto l’ospedale da campo
che la Protezione civile del Trentino – coordinata dal
Servizio prevenzione rischi e Cue della Provincia – ha
realizzato a Torino lo scorso 14 novembre. La colon-
na mobile, formata da volontari del corpo dei vigili
del fuoco volontari di Tuenno e della Croce Rossa, è
partita nella notte dal capoluogo trentino in modo scaglionato, nel rispetto dei
protocolli anti contagio predisposti da Piazza Dante e, già di prima mattina, è ini-
ziato l’allestimento della struttura sanitaria all’interno degli spazi del parcheggio
sotterraneo che si trova nei pressi del parco San Valentino. Come sempre accade
in occasione di calamità e di emergenze l’aiuto, donato dal Trentino ed in partico-
lare dai suoi vigili volontari, non si è fatto attendere.
Nelle giornate che hanno preceduto l’operazione, è stato eseguito un tampone
preventivo su tecnici e volontari per scongiurare il rischio contagio da Covid. La
struttura sanitaria allestita dalla colonna mobile - chiamata in Piemonte dalla com-
missione speciale della Protezione civile nazionale – è composta da 11 tende: 5 di
medie dimensioni (12x8 metri) e 6 con dimensioni 7x5 metri. All’interno dell’ospe-
dale da campo, che ha consentito di alleggerire il carico sugli ospedali piemontesi,
non sono state inserite strumentazioni mediche provenienti dalla nostra provincia.
La delegazione trentina dei vigili del fuoco era costituita dal vicecomandante del
corpo di Tuenno, Daniele Eccher, dai capisquadra Mirco Dallavalle e Diego Martini,
nonché dai vigili Thomas Grandi, Alessio Pinamonti e Guido Tolve.
«Appena arrivati in città siamo stati colpiti dal silenzio che regnava, nonostante
fosse una giornata feriale, commenta il vicecomandante Eccher. «Si è trattato di
un’esperienza dall’altissimo valore umano».
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IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020 15
IL MONDO DELLA PROTEZIONE CIVILE
Un impegno lungo 34 anni
LA PROTEZIONE CIVILE A.N.A. DI TRENTO È NATA POCHI MESI DOPO IL DISASTRO DI STAVA
L a Protezione Civile A.N.A. di Trento è stata costituita il
25 gennaio del 1986, pochi mesi dopo il disastro di Sta-
va. È un’associazione di volontariato apartitica, senza
fini di lucro (anche indiretto), che opera esclusivamente
per fini di solidarietà nel campo della Protezione Civile,
ovvero in occasione di catastrofi e calamità naturali.
Al momento della sua costituzione, veniva specificato che l’obiettivo della neo-
nata realtà di volontariato è quello di «promuovere e/o coordinare gli interventi
e le iniziative di volontariato della sezione A.N.A. di Trento, dei NU.VOL.A., dei
gruppi locali e dei singoli soci inerenti la previsione, la preparazione, e il soccorso
in caso di pubbliche calamità, in spirito di collaborazione con le competenti au-
torità locali e statali». Nel tempo la lungimiranza di alcuni alpini ha fatto sì che
all’interno dell’Ana provinciale venissero allestite delle squadre di volontari (Nu.
Vol.A.- Nucleo Volontari Alpini) pronte a fare fronte alle esigenze di protezione
civile. Un’idea che la pubblica amministrazione ha immediatamente recepito e
sostenuto. Dal 1994 la Protezione Civile A.N.A. di Trento è inserita nel settore
logistico del Dipartimento di Protezione Civile della Provincia, da cui riceve il
principale sostentamento economico senza il quale non sarebbe stato possibile
raggiungere l’attuale livello di dotazione di attrezzature e mezzi.
Nel corso di questi 34 anni i cambiamenti sono stati molti e, soprattutto nell’ul-
timo decennio, il salto di qualità da un punto di vista organizzativo e formativo
dei volontari stessi è inoppugnabile. La vera svolta è stata nel 1997 in occasione
del sisma in Umbria e nelle Marche, dove i Nu.Vol.A. si sono recati dimostrando
di riuscire a gestire autonomamente la preparazione e la somministrazione dei
pasti: questo fu il vero e proprio “collaudo” di ciò che sarebbero diventati nel
corso degli anni successivi.
Dopo questo evento la P.A.T. decise di aumentare i fondi da destinare a questa
associazione, in cui vide grandi potenzialità e possibilità di crescita. Questo si
tradusse nella possibilità di acquistare le prime attrezzature ed in particolare le
cucine da campo, specializzandosi sotto l’aspetto logistico garantendo vitto ed
alloggi alle popolazioni bisognose. Da questo momento le richieste di adesione
all’associazione hanno iniziato ad arrivare copiose.
Ad oggi i volontari sono ben 605 in rappresentanza di 11 nuclei: Adamello, Alto
Garda e Ledro, Bassa Vallagarina, Destra-Sinistra Adige, Primiero-Vanoi, Rota-
liana-Paganella, Valle dei Laghi, Val di Fiemme, Val di Non, Val di Sole, Valsuga-
na. Ciascuno con un proprio organico ed in grado di affrontare, sempre con il
supporto della sede centrale, eventuali problematiche circoscritte alla zona di
competenza.
Ripercorriamo storia ed attività di
questa realtà, che attualmente conta ben 605 volontari
in rappresentanza di 11 nuclei
16 IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
LO STATUTO IN PILLOLE
Le nuove disposizioni per le visite mediche
A FINE OTTOBRE LA GIUNTA PROVINCIALE HA APPROVATO UN PROTOCOLLO CHE INTRODUCE IMPORTANTI NOVITÀ
DI MAURO DONATI [email protected]
La Federazione, raccogliendo le istanze pervenute da ispettori e comandanti
ad un anno dall’applicazione delle nuove norme relative alle visite mediche, ha
chiesto alla giunta provinciale di valutare la modifica delle procedure al fine di
rendere più snella questa importante verifica riguardante le condizioni di salute
fisiche e psicologiche del vigile del fuoco volontario.
BREVE CRONISTORIA
Le visite mediche, tecnicamente indicate come “attestato di idoneità del vigile al
servizio attivo”, sono state istituite verso la fine degli anni ‘80 con lo scopo di as-
sicurare l’idoneità di un aspirante vigile ad effettuare il servizio attivo all’interno
del proprio corpo. Fu un’importante novità che dava maggior efficienza al corpo
ed una garanzia in più anche al comandante. Nel corso degli anni venne istituito
anche il richiamo quinquennale. Entrambe queste visite (di prima assunzione e
quinquennale) vennero affidate agli ufficiali sanitari dei distretti di competenza.
Nel 2014 fu introdotta una grossa novità che consisteva nell’affidare la certifica-
zione periodica del vigile al medico di famiglia. Contestualmente venne abolito
l’obbligo dell’esame schermografico ed introdotti esami ematochimici, spirome-
tria ed ECG per i nuovi assunti e per gli over 50.
Nel 2019 l’Azienda sanitaria ha introdotto l’obbligo di visita cardiologica con test
IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020 17
LO STATUTO IN PILLOLE
da sforzo sia per i nuovi assunti che per quanti avevano compiuto il 50° anno di
età, prevedendo la gratuità dei test diagnostici e delle varie visite per i neoas-
sunti effettuate presso strutture pubbliche, mentre per il richiamo quinquennale
era previsto il solo rimborso della visita al medico di famiglia. Inoltre è stata
aperta la possibilità di avvalersi di medici e strutture private purché il vigile ne
sostenesse il costo.
Nel 2020, a seguito dell’irruzione della pandemia, si è acuito il problema della vi-
sita cardiologica stante il fatto che le strutture pubbliche erano inaccessibili per
accertamenti non urgenti ed i cardiologi privati, pochi ed oberati, effettuavano
le visite con costi notevoli. Una nuova delibera della giunta provinciale, solleci-
tata dal comitato di presidenza e approvata nell’ottobre scorso, ha nuovamente
rivisto i protocolli, consentendo il rimborso economico anche per coloro che si
rivolgono alla strutture private e prevedendo la visita cardiologica agli over 50
solamente se richiesta dal medico incaricato.
I NUOVI PROTOCOLLI
Il “Protocollo unico visite sanitarie per i vigili del fuoco volontari della provincia di
Trento”, approvato con delibera della giunta provinciale n. 1689 del 28/10/2020,
è incentrato sulla verifica dei requisiti psico-fisici richiesti per l’attestazione di
idoneità al servizio, nonché per l’accertamento dell’idoneità all’attività di addetto
al servizio antincendio presso l’aeroporto Caproni di Mattarello e le elisuperfici
sopraelevate presenti sul territorio provinciale.
I principali fattori di rischio individuati dal protocollo per vigili del fuoco volontari
sono i seguenti:
- movimentazione carichi;
- possibile richiesta di significativa performance cardio-vascolare, in situazioni
di elevato carico termico;
- possibile richiesta di significativa performance neuropsichica in situazioni di
emergenza;
- altri agenti fisici, in particolare microclima, rumore e polveri;
- agenti chimici: fumi e prodotti della combustione.
SONO QUINDI PREVISTE DUE TIPOLOGIE DI VISITE:
Visita iniziale
È effettuata dal medico di igiene e sanità pubblica dell’Azienda provinciale per i
servizi sanitari (APSS) o del medico del lavoro/competente pubblico o privato ed
è prevista per i vigili del fuoco volontari per attività operativa e interventistica.
Il pompiere non deve essere portatore, al momento della visita medica, di invali-
dità che ne pregiudichi l’attività interventistica. Prevedono:
- udito: il vigile deve essere in grado di percepire una voce sussurrata ad alme-
no cinque metri;
- misurazione del visus, valutazione della motilità oculare e del senso stereo-
scopico;
- esami ematochimici;
- spirometria semplice (curva flusso-volume);
- visita cardiologica e test da sforzo;
Nel 2020, a seguito dell’irruzione della
pandemia, si è acuito il problema
legato alla visita cardiologica
7MIN
TEMPO DI
LETTURA
18 IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
LO STATUTO IN PILLOLE
- ulteriori visite ed esami, se necessari, a discrezione del medico incaricato;
- visita medica finale, con compilazione della scheda sanitaria individuale con
esame anamnestico ed esame obiettivo generale.
Visite successive (quinquennali)
Sono a cura del medico di medicina generale o del medico del lavoro/competente
pubblico o privato e riguardano l’attività operativa e interventistica; prevedono:
- misurazione del visus, valutazione della motilità oculare e del senso stereo-
scopico;
- test da sforzo (2) per i vigili del fuoco volontari di età superiore a 50 anni;
- ulteriori visite ed esami medici, se necessari, a discrezione del medico inca-
ricato, con riguardo sia agli accertamenti sulla condizione cardio-circolatoria
che di altra natura;
- visita medica finale, con compilazione della scheda sanitaria.
Gli esami specialistici ed ematochimici vanno effettuati anticipatamente rispetto
alla visita generale, ma in data non anteriore a sei mesi dalla visita stessa.
Condizioni di potenziale non idoneità
alla specifica attività di vigile del fuoco volontario (elenco non esaustivo)
- Patologie causa di rilevanti disturbi funzionali o di importanti alterazioni strut-
turali o rilevanti condizioni di ipersuscettibilità, a carico dei seguenti apparati e
sistemi: respiratorio, cardiovascolare, digerente, muscolo-scheletrico, urogeni-
tale, endocrino, emopoietico otovestibolare, cutaneo, nervoso, psichico;
- abuso di sostanze alcoliche, uso di sostanze stupefacenti;
- funzione visiva: diplopia, importanti alterazioni del campo visivo. L’acutezza
visiva minima naturale o con correzione non deve essere inferiore a 14/10
complessivi, quale somma del visus dei due occhi, con non meno di 6/10
nell’occhio che vede meno; è ammessa la correzione con lenti di qualsiasi va-
lore diottrico. In caso di correzione con lenti il visus naturale non deve essere
inferiore a 6/10 complessivi, con non meno di 2/10 nell’occhio che vede meno;
- funzione uditiva: il vigile deve essere in grado di percepire una voce sussurra-
ta ad almeno cinque metri;
- importanti quadri dismetabolici. Cardiopatie classificabili in classe II, III, e IV
NYHA.
La delibera della giunta provinciale n. 1689 del 28/10/2020 dispone infine
che i costi per gli accertamenti sanitari nei confronti dei vigili volontari, sia
con riferimento alle visite iniziali che a quelle quinquennali, siano a carico
della Cassa provinciale antincendi, che provvederà al loro rimborso nei limiti
previsti dalle convenzioni stipulate tra la Cassa e l’Azienda Provinciale per i Ser-
vizi Sanitari; inoltre le visite mediche iniziali e di controllo quinquennale possono
essere effettuate dal medico incaricato anche se operante al di fuori del territo-
rio provinciale. Anche in questo caso è previsto il rimborso.
Sul portale della Federazione, consultabile all’indirizzo www.fedvvfvol.it, è dispo-
nibile la modulistica aggiornata.
CONSULTA I MODULI AGGIORNATI
20 IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
DALL’ITALIA E DAL MONDO
Quarant’anni di amicizia
SCOPRIAMO LA STORIA E LA TAPPE PRINCIPALI DEL GEMELLAGGIO CHE UNISCE I CORPI DI RAVINA E DI ROMAGNANO CON QUELLI TEDESCHI DI HERRSCHING E DI BREITBRUNN
I corpi dei vigili del fuoco volontari di Ravina e Romagnano sono stretti in un ge-
mellaggio da 20 anni con i FFW di Herrsching e i FFW di Breitbrunn del comune
di Herrsching am Ammersee, nella Baviera (Germania).
LA STORIA DEL GEMELLAGGIO
L’amicizia tra i cittadini del comune di Herrsching e della circoscrizione di Ravi-
na/Romagnano del Comune di Trento è iniziata nel lontano 1980 con una visita
dell’allora coro “Stella Alpina” di Ravina ad Herrsching e si è consolidata negli
anni con numerose visite reciproche. Il 14 luglio del 2000 l’amicizia è stata for-
malmente suggellata con la sottoscrizione dell’atto di gemellaggio e da allora un
caloroso legame unisce quasi tutte le associazioni delle due realtà.
Il legame fra corpi dei vigili del fuoco trentini e tedeschi nasce fin da subito in ma-
niera non puramente istituzionale ma sotto forma di viaggi-scambio organizzati
in occasione di numerose ricorrenze, fra le quali:
- Herrsching - 27 e 28 giugno 1998 – festa 125° di fondazione del corpo di Her-
rsching;
DI MATTEO MERZ, SILVANO BASSETTI E ROBERTO FERRARI
2 dicembre 2012 Romagnano, festa per S. Barbara e benedizione nuovo mezzo.A destra, 22 aprile 2012 Herrsching, foto di gruppo dei 4 corpi
IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020 21
DALL’ITALIA E DAL MONDO
- Herrsching – 14, 15 e 16 luglio 2000 - firma del gemellaggio ufficiale;
- Ravina - 13 ottobre 2001 - festa del gemellaggio;
- Herrsching - 30 e 31 luglio 2005 - manovra con scala controventata;
- Ravina – 15 e 16 maggio 2010 - convegno distrettuale vv.f. di Trento;
- Herrsching - 26 e 27 giugno 2010 - festa 10° anniversario del gemellaggio;
- Breitbrunn - 21 e 22 aprile 2012 - inaugurazione caserma dei FFW di Breit-
brunn;
- Ravina - 19 maggio 2012 - festeggiamenti per il 120° di fondazione del corpo di
Ravina;
- Romagnano - 1 e 2 dicembre 2012 - festa di S. Barbara e inaugurazione auto-
mezzo corpo Romagnano;
- Ravina - 1 maggio 2013 - festa Maibaum con innalzamento albero di maggio;
- Breitbrunn - 29 e 30 giugno 2013 - festa 140° di fondazione dei FFW di Breit-
brunn;
- Breitbrunn – 19 e 20 luglio 2014 – inaugurazione nuova APS FFW di Breit-
brunn;
- Herrsching - 1 e 2 maggio 2015 – inaugurazione caserma FFW di Herrsching;
- Romagnano - 17 maggio 2015 – festa 110° di fondazione dei vv.f. di Romagnano
e firma protocollo d’intesa in Italia;
- Ravina - 7 novembre 2015 – festa 15° anniversario gemellaggio Herrsching-Ra-
vina/ Romagnano;
- Herrsching - 30 aprile e 1 maggio 2016 – incontro squadre allievi e firma pro-
tocollo d’intesa in Germania;
- Trento – 2 e 3 luglio 2016 – alcuni allievi del corpo di Herrsching hanno parteci-
pato assieme agli allievi dei nostri corpi al campeggio provinciale organizzato
dal distretto di Trento.
Una tappa importante è stata la stesura del protocollo d’intesa per ufficializzare
il legame fra i FFW tedeschi e i nostri corpi, firmata in due momenti: il primo, il 17
maggio 2015 in occasione della festa del 110° anniversario di fondazione del cor-
po di Romagnano; il secondo il 30 aprile 2016 presso la caserma di Herrsching.
Quest’anno erano in previsione i festeggiamenti per il 20° anniversario del ge-
mellaggio fra le due realtà e il 5° anniversario della firma del protocollo d’intesa
tra i corpi; purtroppo l’emergenza Covid-19 non ne ha permesso l’organizzazione.
L’ORGANIZZAZIONE DEI CORPI DELLA BAVIERA E DEL TRENTINO
Le realtà di volontariato tedesca e trentina si sono rivelate simili anche nell’a-
spetto operativo-gestionale: ovvero nello stesso comune o circoscrizione opera-
no 2 corpi, FFW di Herrsching e FFW di Breitbrunn nel comune di Herrsching e
corpi di Ravina e di Romagnano nella circoscrizione Ravina-Romagnano.
FFW HERRSCHING
Il corpo di Herrsching copre la cittadina di quasi 10.000 abitanti sulle rive del lago
Ammersee a 45 km da Monaco di Baviera. Il territorio è prevalentemente pianeg-
giante e presenta una superficie di 20,88 km2. Fondato nel 1873, è composto da
circa 60 vigili ed è dotato di un veicolo di comando, un veicolo multiuso (MZF), 2
APS Man, un automezzo polisoccorso pesante Man, un’autoscala girevole Metz,
un furgone trasporto generico con moduli scarrabili, un veicolo per logistica, un
veicolo per trasporto persone e un veicolo di primo soccorso. A questi mezzi
21 aprile 2012 Herrsching, manovra salvavita
5MIN TEMPO DI
LETTURA
22 IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
DALL’ITALIA E DAL MONDO
si aggiunge una dotazione per soccorsi acquatici (il bellissimo lago Ammersee
è un’ambita meta turistica estiva di tutta la Baviera), fra le quali imbarcazioni e
relativa attrezzatura.
FFW BREITBRUNN
Il corpo vigili del fuoco volontari di Breitbrunn è a servizio della frazione di Breit-
brunn (1650 abitanti) nel comune di Herrsching. Istituito nel 1873, è composto da
circa 40 vigili ed è dotato di una APS Man e di un furgone polivalente attrezzato
per servizi tecnici.
FIRST RESPONDER
Entrambi i corpi garantiscono il servizio di First Responder: questo tipo di interven-
to viene svolto di norma da una squadra di due vigili del fuoco, formati per il primo
soccorso sanitario, che interviene con un autoveicolo veloce attrezzato. Tale ser-
vizio, molto diffuso nei paesi del nord Europa, è molto efficace in quanto permette
di attuare manovre salvavita prima dell’arrivo di un mezzo di soccorso sanitario.
ALLIEVI
Entrambi i corpi hanno le relative squadre allievi composte rispettivamente da
25 (Herrsching) e da 15 unità (Breitbrunn). In alcune uscite allievi e trentini e
tedeschi hanno effettuato manovre congiunte (scale, motopompa e stendimento
tubi). Nel 2016 gli allievi del corpo di Herrsching hanno partecipato al campeggio
provinciale organizzato dal distretto di Trento.
CONCLUSIONI
Il gemellaggio fra vigili del fuoco è nato con il motto “Noi siamo amici! - Wir sind
Freunde!” e si è dimostrato molto utile sia dal punto di vista tecnico (confrontare
tecniche di intervento diverse permette di migliorarle reciprocamente), ma an-
che dal punto di vista etico-umano creando nuove amicizie che durano nel tempo
nonostante qualche piccola difficoltà dovuta alla lingua.
Un legame che si è rafforzato, anche
da un punto di vista formativo, grazie a
numerosi viaggi-scambio
2 luglio 2016 Trento, campeggio provinciale con partecipazione
allievi di Herrsching.In alto a destra, 30 aprile 2016 Herrsching, manovra congiunta
allievi dei 4 corpi
IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020 23
VITA DEI CORPI
S i sono succedute ad un intervallo relativa-
mente breve le piene del Sarca causate dal-
le abbondanti piogge che si sono riversate
su tutto il bacino idrografico che “scarica”
l’acqua in questo fiume. Tra la prima piena, quella del 29 e
30 agosto, e la seconda del 3 e 4 ottobre è trascorso pra-
ticamente un solo mese. Durante l’evento di inizio ottobre
queste piogge si sono trasformate in neve solamente al di
sopra dei 2800 metri di quota. A Malga Bissina è stata mi-
surata un’altezza di pioggia di 180 mm quando quella ipo-
tizzata dalle previsioni si attestava su valori prossimi ai 110
mm, il 40% in meno circa.
L’idrometro al Ponte del Gobbo, al confine tra gli abitati di
Pietramurata e Sarche, durante l’evento di ottobre ha rile-
vato un’altezza del battente idrico di 3,1 m che equivale ad
una portata di circa 550 mc al secondo.
E tutto ciò non significa solamente pioggia che bagna la
terra. Significa pioggia che ingrossa i fiumi, primo tra tutti il
Tutto il distretto al lavoro per contrastare la piena del Sarca
ALLA FOCE DEL FIUME È STATA PREDISPOSTA UNA LINEA DI RETI LUNGA CIRCA 900 METRI IN GRADO DI RACCOGLIERE LA MAGGIOR PARTE DEL MATERIALE TRASPORTATO DALLA
FURIA DELL’ACQUADI DANIELE ZANONI
Sarca, assieme agli altri torrenti e fiumi
minori.
Tutti questi corsi d’acqua vanno tenuti
costantemente sotto controllo per poter
decidere la strategia d’intervento e pianifica-
re le azioni da porre in atto quando la piena avrà raggiunto
il nostro territorio. Questo è possibile grazie alle proiezioni,
alle previsioni meteorologiche e ai dati provenienti dagli
idrometri posti lungo il corso dei fiumi. Ma in tutto questo
si frappone il problema che le evoluzioni meteorologiche
sono, talvolta, imprevedibili.
Tutta questa serie di eventi ha comportato, durante en-
trambe le piene, un lavoro che ha tenuto impegnati i vigili
del fuoco a ciclo continuo per alcuni giorni. Nei momenti
peggiori, nei quali servivano vigili ed attrezzature in gran-
di quantità, si sono trovati a lavorare fianco a fianco, su
richiesta dell’ispettore Marco Menegatti, pompieri prove-
nienti da tutto il distretto per aiutare la zona dell’Alto
24 IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
VITA DEI CORPI
Collotta nuovo comandante
Novità in seno al corpo di Bezzecca. Nel corso dell’ultima assemblea è stato infatti eletto il nuovo direttivo, guidato ora da Ivano Collotta che prende così il posto di Giorgio Turrini. A supportarlo, per i prossimi cinque anni, troviamo il vice Andrea Leonardi, il segretario Michele Oradini, il cassiere Matteo Bondoni e il magazziniere Claudio Pregl. Capoploto-ne è Alessandro Cis, mentre i nuovi capisquadra rispondono ai nomi di Alex Mora e Patrick Faustini. Il nuovo comandan-te Collotta è entrato a far parte del corpo dei vigili del fuoco volontari di Bezzecca nel 1989; dal 2019 e fino allo scorso mese di ottobre ha ricoperto il grado di vicecomandante.
Garda duramente colpita dall’evento.
Ed è così che, oltre ai classici interventi causati da vento
forte e pioggia battente, in particolar modo a Dro e Arco ci
si è attivati per sopraelevare con sacchi di sabbia gli argini
del fiume dove ancora non era esondato e per chiudere al-
cune strade invase dal corso d’acqua. La piena del Sarca ha
tenuto in ostaggio anche il cantiere che stava provvedendo
al rinforzo statico delle pile del ponte sulla statale 118; gra-
zie all’autogrù del corpo permanente sono state rimosse le
attrezzature depositate sulle rive del fiume e l’impalcatura
crollata. I piani interrati, ma anche i piani terra, delle case
più prossime alle rive di questo fiume nel comune di Arco
sono stati allagati dall’acqua che ha scavalcato gli argini.
Proprio ad Arco sono state dirottate gran parte delle pom-
pe idrovore presenti del distretto per rallentare gli allaga-
menti e per prosciugare i piani interrati.
Una piena non è solo acqua che si sposta, è la forza di un
fiume che porta con sè tutto ciò che trova lungo le spon-
de solitamente asciutte. Il Sarca, come noto, è il maggior
immissario del lago di Garda. Per questo motivo, per salva-
guardare sia la navigazione che i litorali, alla foce del fiume
nel comune di Nago-Torbole, ad opera dei vigili del fuoco
di Riva del Garda e di altri corpi, è stata predisposta una li-
nea di reti lunga circa 900 metri che potesse raccogliere la
maggior parte del materiale trasportato. Questo materiale
è formato da tronchi e rami, alberi interi sradicati dalla for-
za della corrente e immondizie varie gettate lungo le rive
del fiume. Le reti sono state posate e tolte più volte per pe-
metterne il traino verso una insenatura della spiaggia dove
tramite appositi escavatori sono state vuotate per essere
successivamente riposizionate per continuare la loro opera
di contenimento del materiale.
La risoluzione di tutti questi interventi è stata possibile so-
lo grazie all’enorme sinergia che è stata posta in atto da
tutti i corpi del distretto Alto Garda e Ledro unitamente alle
strutture della Provincia autonoma di Trento. I corpi hanno
operato a stretto contatto, spostando i propri vigili dove le
necessità lo richiedevano. Stessa cosa dicasi per i mezzi e
le attrezzature.
UNIONE VV.F. ALTO GARDA E LEDRO
Vigili al lavoro anche per
sopraelevare con sacchi di sabbia gli
argini del fiume
IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020 25
VITA DEI CORPI
U n ottobre ricco di eventi per il corpo di Dro
che, accanto ai numerosi interventi (allu-
vione, incidenti e supporto al personale
sanitario), è stato interessato da due im-
portanti novità. La prima è rappresentata dal nuovo logo,
vincitore del concorso “Disegna un logo per i vigili del fuo-
co”, lanciato a giugno.
La giuria - composta da alcuni membri del direttivo, dal gra-
fico Sebastiano Matteotti e dall’allora assessore alla cultura
del Comune di Dro, Marina Malacarne - ha valutato le oltre
trenta proposte premiando quella di Alessandro Lorenzi e
Stefania Nardelli, i quali con linee semplici e leggere hanno
unito fuoco, elementi tipici del territorio (rami di ulivo) ed
elementi pompieristici. Al secondo posto il progetto di Demis
Ghidini che racchiude l’elemento territoriale, simbolo an-
che del Comune di Dro, in una rivisitazione del tradizionale
stemma dei vigili del fuoco. Sul terzo gradino del podio Alex
Morandi. I primi tre classificati si sono aggiudicati i premi
messi in palio dagli sponsor Hotel Ciclamino, Conad di Dro,
Supermarket della calzatura e cinema parrocchiale di Dro.
Qualche giorno dopo è stato il turno di festeggiare Manuel
Matteotti per i suoi 40 anni di servizio che lo hanno visto
I pompieri festeggiano il nuovo
logo e il “vecchio” Manuel
OTTOBRE RICCO DI IMPEGNI, POMPIERISTICI E NON SOLO, PER IL CORPO GUIDATO DA LUCA SARTORELLI
anche svolgere le mansioni di cassiere, capoplotone e ca-
posquadra. Ora, raggiunti i 60 anni di età, Matteotti diventa
vigile di complemento. Il corpo di Dro, nella serata del 10 ot-
tobre, ha deciso di festeggiarlo con una selettiva a sorpresa
durante la sua ultima settimana di reperibilità.
All’arrivo in caserma ha trovato i compagni implotonati, ol-
tre a mezzi spiegati e sirene accese, pronti ad accoglierlo
sull’attenti. Tanta commozione sui visi nascosti dalle ma-
scherine e anche qualche lacrima che ha bagnato gli occhi
di molti vigili presenti, affiancati dal nuovo sindaco Claudio
Mimiola, dall’ex primo cittadino Vittorio Fravezzi, dai mem-
bri onorari e dall’allora presidente della Federazione, Tullio
Ioppi. Manuel, che ha ricevuto lo stemma ufficiale del Co-
mune, promette di restare attivo all’interno del corpo, per
dare consigli ai più giovani, supportare i graduati nella con-
duzione del corpo e per rispondere ancora alle chiamate di
soccorso non in prima linea ma nelle vesti di autista.
CORPO VV.F. DI DRO
DELL’UNIONE VV.F. ALTO GARDA E LEDRO
DI GIULIA BENEDETTI [email protected]
I festeggiamenti per i 40 anni di servizio di Manuel Matteotti
26
VITA DEI CORPI
D urante la prima settimana di ottobre il corpo dei vigili del
fuoco volontari di Drena si è riunito in assemblea. Alla
presenza del neosindaco Giovanna Chiarani, dell’ispettore
distrettuale Marco Menegatti e del suo vice Massimo Maz-
zardi, sono stati eletti i componenti del direttivo che guiderà il corpo per
il prossimo quinquennio. Il comandante uscente Walter Rosà, 50 anni, nel
corpo di Drena dal 1992, è stato riconfermato per il suo terzo mandato.
Il direttivo si completa con Denis Bortolotti nel ruolo di vicecoman-
dante, con Mattia Bombardelli in quelli di segretario e cassiere e
con Rino Bortolotti eletto magazziniere.
Li affiancano i due capisquadra Michele Rosà e Jonas Bortolotti.
Nominativi che vanno a sostituire Alberto Marchi, che rico-
priva il grado di vicecomandante, la cassiera Lorena Bom-
bardelli e il caposquadra Sergio Bortolotti.
Il corpo di Drena è composto da 14 pompieri, supportati
da 2 vigili del fuoco complementari ed altrettanti onorari.
Presente un unico allievo, che svolge le manovre e gli adde-
stramenti assieme ai giovanissimi aspiranti pompieri di Dro.
CORPO VV.F. DI DRENA
DELL’UNIONE VV.F. ALTO GARDA E LEDRO
Terzo mandato per il comandante Rosà
IL CORPO DI DRENA, DEL QUALE FANNO PARTE 14 POMPIERI, HA INVECE UN NUOVO VICECOMANDANTE, DENIS BORTOLOTTI
DI DANIELE ZANONI [email protected]
Il direttivo si completa con Denis Bortolotti nel ruolo di vicecoman-
dante, con Mattia Bombardelli in quelli di segretario e cassiere e
con Rino Bortolotti eletto magazziniere.
Li affiancano i due capisquadra Michele Rosà e Jonas Bortolotti.
Nominativi che vanno a sostituire Alberto Marchi, che rico-
CORPO VV.F. DI DRENA
DELL’UNIONE VV.F. ALTO GARDA E LEDRO
Dassatti nuovo vicecomandante
Nella serata di mercoledì 28 ottobre il corpo dei vigili del fuoco volontari di Molina di Ledro (nel comune di Ledro) si è riunito in assemblea per procedere all’approvazione del bilancio di previsione e alla votazione del vicecomandante dopo che l’attuale, Massimo Mazzardi, ha as-sunto il ruolo di viceispettore presso l’unione distrettuale.Alla presenza del sindaco Renato Girardi, dell’ispettore Marco Menegatti e del viceispet-tore Massimo Mazzardi, l’assemblea ha eletto Marco Dassatti. Classe 1982, fa parte del corpo di Molina di Ledro dal 2002. Affi ancherà il co-mandante Angelo Maroni. Il corpo di Molina ha effettuato, da inizio anno, 120 interventi. Tra i più frequenti, quelli che hanno visto motociclette coinvolte in inciden-ti stradali ed escursionisti che hanno smarrito la via del ritorno, per terminare con i supporti alle eliambulanze che collegano la valle con gli ospedali principali.
La giornata del vigile del fuoco 2.0Organizzata dal corpo di Riva del Garda nel primo fi ne settimana di settembre, la “Giornata del vigile del fuo-co” era ormai una tradizione. Data la pandemia in corso, quest’anno è stato deciso di annullare l’edizione 2020, ma allo stesso tempo si è pensato ad un modo per tene-re alta l’attenzione sull’iniziativa. La scelta è ricaduta su un video tour da scoprire sul web. Progettato a distanza e girato quando e come le norme lo hanno permesso ri-
esce, in circa dieci minuti, a mostrare tutta l’operatività e tutti i mezzi, sia di terra che di acqua, del corpo rivano. Il video è disponibile sul sito www.vvfrivadelgarda.it e sui canali social del corpo.
SCOPRI SUL WEB IL VIDEO TOUR
28 IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
VITA DEI CORPI
R ecentemente i corpi del distretto di Fiem-
me, assieme ai colleghi del corpo perma-
nente di Trento, hanno dato vita ad una
interessante manovra. L’esercitazione si
svolta lo scorso 24 novembre ed ha visto l’evacuazione
della telecabina Masi-Dosso Larici sul Cermis, nel comune
di Cavalese. Si tratta di un impianto importante, di “arroc-
camento”, per il trasporto degli sciatori sulla parte alta
dell’alpe; inoltre serve direttamente la pista Olimpia 3, sia
di giorno che in notturna.
L’impianto parte da 850 metri di altitudine e arriva a quota
1250, con una lunghezza di 2150 metri. A regime ha una
portata di 2400 persone/ora, velocità massima di 5 metri
al secondo, con una presenza di 94 cabine da 8 posti cia-
scuna. Difficilmente ci si potrebbe trovare nella condizione
di avere tutte le cabine piene; ragionevolmente la peggiore
delle situazioni vedrebbe la presenza di circa 350 persone
da evacuare.
Il fermo impianto potrebbe sostanzialmente avvenire per
4 motivi principali: guasto meccanico, vento forte, impedi-
mento lungo la linea (piante che cadono sulle funi), guasto
all’azionamento elettrico o mancanza di energia.
Per l’ultimo caso è prevista una serie di dispositivi ridon-
danti di funzionamento di emergenza per consentire di
scaricare la linea a velocità ridotta. In ogni caso, se non si
riesce a intervenire per risolvere il guasto, si deve proce-
dere all’evacuazione secondo quanto stabilito dal piano di
soccorso. È questo un documento che fa parte del regola-
mento di esercizio di ogni impianto di risalita; documento
approvato dal Servizio Impianti a fune della P.A.T. In esso
sono contenute le indicazioni essenziali sulle operazioni, i
riferimenti dei vari responsabili e la procedura di calata.
Il Cermis, come la maggior parte delle stazioni sciistiche
Evacuata la telecabina Masi-Dosso Larici,
ma è un’esercitazione
SI TRATTA DI UN IMPIANTO IMPORTANTE, DI “ARROCCAMENTO”, CHE A REGIME VANTA UNA PORTATA DI
2400 PERSONE ALL’ORA
DI STEFANO SANDRI E ROBERTO MARCHI*
* caposervizio delle funivie ed ex comandante del corpo di Cavalese
appartenenti ad ANEF, ha adottato da qualche anno il nuo-
vo sistema di calata unificato, studiato dal CNSAS, che of-
fre innumerevoli vantaggi logistici e operativi. Prevede che
dal momento del fermo impianto, entro tre ore, le persone
siano messe al sicuro. Per tale operazione l’impianto è sud-
diviso in 16 zone operative alle quali vengono assegnate
altrettante squadre ciascuna formata da tre persone (due
si occupano della calata, la terza si occupa del trasporto dei
materiali ed è di supporto alle persone fatte scendere). Tut-
to quello che avviene una volta a terra non è ben definito.
Alla manovra hanno preso parte due squadre dei vigili del
fuoco permanenti, tre squadre dei vigili del fuoco volontari
di Fiemme, cinque squadre delle stazioni locali del soccorso
alpino, tre squadre della Polizia di Moena, tre squadre della
Guardia di Finanza di Passo Rolle e una squadra interna
funivie. Una delle squadre ha operato come riserva in caso
di emergenza.
Accanto alle varie componenti di vigili del fuoco, erano
inoltre presenti la Croce Rossa di Cavalese, i carabinieri, il
sindaco, alcuni osservatori del servizio impianti a fune e
il tecnico responsabile del consorzio Fiemme Obereggen.
Presente inoltre l’elicottero del corpo permanente che ha
supportato le squadre dei permanenti di Trento.
Sulle cabine da evacuare erano presenti circa 20 dipenden-
ti delle funivie Cermis; gli altri utenti sono stati simulati con
delle zavorre che il personale ha calato a terra.
IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020 29
L’unanimità ha caratterizzato, a Cloz, la conferma di Matteo
Fiorio alla guida del locale corpo. Nuovi sono invece il viceco-
mandante, Diego Canestrini, il capoplotone Nicola Flor, i ca-
pisquadra Damiano Franch e Giampaolo Franch. Nel ruolo di
magazziniere troviamo Marco Canestrini; in quelli di cassiere e
segretario rispettivamente Nicola Angeli e Irene Rizzi.
Un direttivo molto giovane, così come l’intero corpo la cui età
media si aggira sui 29-30 anni. Basti pensare che il comandan-
te, con i suoi 45 anni, è uno dei più esperti, potendo contare su
25 anni di servizio attivo che lo hanno visto ricoprire anche il
ruolo di capoplotone per tre mandati e quindi di comandante.
Per questo secondo mandato, Fiorio punta ad appaltare a bre-
ve l’acquisto di nuova autobotte (quella attualmente in uso è
datata 1982), proseguire nella collaborazione con i corpi limi-
trofi, anche del vicinissimo Alto Adige, nonché coinvolgere
sempre di più i giovani che fungono da vivaio per il corpo. Una
“politica”, quest’ultima, che sta dando i suoi frutti se si con-
sidera che solo quest’anno sono stati ben 3 gli allievi passati
nelle fila degli effettivi.
Ma c’è un obiettivo che, più di altri, sta a cuore del riconfer-
mato comandante: il riconoscimento del gruppo di soccorso
sanitario allestito all’interno del corpo.
«Il gruppo è già stato formato, anche all’uso del defibrillatore,
ma nella realtà non è attivo dato che manca il riconoscimento
normativo a livello provinciale. Speriamo che prima o poi arri-
vi, in modo da poter intervenire - come avviene in alcune real-
tà extraprovinciali – con le primissime cure sanitarie in attesa
dell’arrivo dell’ambulanza», spiega il comandante, che è anche
soccorritore volontario del 118.
Il corpo di Cloz, a servizio di una comunità di 700 abitanti,
conta 27 effettivi ai quali vanno aggiunti 13 allievi. In un anno
le uscite, tra manovre, servizi tecnici ed interventi, oscillano
tra le 120 e le 130 per complessive 2000 ore. Numeri impor-
tanti, a servizio di un territorio che presenta un alto rischio
idrogeologico, come testimoniano i 5 ruscelli che attraversano
il centro abitato.
CORPO VV.F. DI CLOZ DELL’UNIONE VV.F. DI FONDO
La manovra è iniziata alle 9 e si è conclusa dopo tre ore e
mezza.
Le principali criticità emerse sono le seguenti:
- I tempi di allerta e la disponibilità dei soccorritori sono
difficilmente quantificabili.
- L’evacuazione di un impianto viene sempre confusa con
la sola manovra di calata. In realtà è un intervento com-
plesso di protezione civile di cui, a ben vedere, la mano-
vra di calata è forse la parte più facile in quanto è l’unica
operazione codificata e standardizzata.
- Non è ancora ben chiara la catena degli allertamenti, an-
che se forse qualcosa si sta muovendo.
UNIONE VV.F. DI FIEMME
Secondo mandato per Matteo Fiorio
L’ACQUISTO DI UNA NUOVA AUTOBOTTE E IL RICONOSCIMENTO DEL GRUPPO DI SOCCORSO SANITARIO
SONO DUE TRA I PRINCIPALI OBIETTIVI CHE SI È PREFISSATO IL CORPO
Alcune fasi della manovra andata in scena a Cavalese, sul Cermis
30 IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
VITA DEI CORPI
I l corpo di Ragoli, guidato da Fabio Venturini,
può ora contare su una caserma moderna, fun-
zionale, cucita addosso alle proprie esigenze
operative e dimensionali. Era un’opera attesa
dai vigili del fuoco volontari da diversi anni, dato che la vec-
chia caserma che li ospitava - con i suoi ristretti 110 mq - da
qualche anno presentava pesanti segni del tempo ed alcuni
limiti operativi, non essendo dotata nemmeno di spogliatoi
e soprattutto non riuscendo ad ospitare tutti gli automezzi,
i carrelli e l’attrezzatura in dotazione al corpo, cresciuto nel
corso degli anni. Importante il ruolo della locale amministra-
zione comunale che da sempre crede nel prezioso e fonda-
mentale operato del volontariato e che, resasi conto delle
evidenti problematiche della caserma, ha deciso di risolvere
la situazione. Vista la posizione strategica nel cuore del pae-
se della struttura, e complici i locali confinanti dismessi che
erano adibiti a magazzino comunale, l’amministrazione - in
accordo con il direttivo del corpo - è intervenuta ristruttu-
rando completamente la caserma attuale incorporando e
sfruttando anche gli spazi limitrofi.
La superficie a disposizione dei pompieri è stata così tripli-
cata e la nuova caserma è ora idonea alle esigenze nume-
riche ed interventistiche del corpo. I lavori si sono svolti in
tempi celeri, senza intoppi e dopo solamente cinque mesi
i vigili hanno potuto organizzare il nuovo e definitivo tra-
sloco e fare ritorno a “casa”. «Sì, perché ora ci sentiamo
veramente a “casa”, affermano i pompieri di Ragoli. «Sia-
mo orgogliosi della nostra nuova caserma, che è stata stra-
volta e dotata di una grande autorimessa - che finalmente
riesce ad ospitare tutti gli automezzi e le attrezzature che
abbiamo in dotazione - di spogliatoi maschili, femminili e
per gli allievi, nonché di una spaziosa sala comune». Que-
sta verrà utilizzata per i momenti di ritrovo post interventi
e manovre, per le assemblee del corpo, ma anche per la
formazione dei vigili e degli allievi. La nuova e moderna
sala operativa consentirà maggiore efficienza nella gestio-
ne delle emergenze. Sulla parete esterna della caserma è
stato dipinto il nuovo logo del corpo di Ragoli.
CORPO VV.F. DI RAGOLI
DELL’UNIONE VV.F. DELLE GIUDICARIE
Nuovo look per la caserma di Ragoli
LA STRUTTURA OSPITA UN’AMPIA AUTORIMESSA, SPOGLIATOI, UNA GRANDE SALA COMUNE E UNA MODERNA SALA OPERATIVA
IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020 31
VITA DEI CORPI
TIONE DI TRENTO
Alberto Bertaso rimane alla guida
del corpo di Tione. Così ha deciso
l’assemblea, convocata nelle scor-
se settimane in videoconferenza
e chiamata a rinnovare parte del
direttivo. Accanto al comandante,
giunto al suo secondo mandato,
erano in scadenza anche il segretario, il cassiere e due ca-
pisquadra. Ruoli che hanno visto la nomina rispettivamente
di Federico Sensidoni e di Stefano Girardini, nonché di Da-
vide Armani e di Guido Armani (questi ultimi nuovi capi-
squadra). Il corpo di Tione vanta numeri importanti, poten-
do contare su 43 vigili in servizio attivo, 16 allievi e cinque
vigili complementari. Tra gli obiettivi per il futuro Bertaso
– classe 1982, istruttore della Scuola provinciale antincendi
- indica la volontà di continuare ad investire sulla formazio-
ne e rafforzare lo spirito di gruppo.
BONDONE–BAITONI
Nicola Zaninelli, giovanissimo con i
suoi 23 anni, è il nuovo comandante
del corpo di Bondone-Baitoni dopo
averne ricoperto il ruolo di viceco-
mandante per un paio di anni. Un
obiettivo molto ambizioso, che inte-
resserà il corpo nei prossimi mesi, è
quello relativo alla costruzione della nuova caserma, che
sorgerà a Baitoni sul sedime di quella esistente, che pre-
senta problemi strutturali. «Un progetto - racconta - inizia-
to dal comandante che mi ha preceduto, Fausto Cimarolli,
e che mi auguro possa diventare realtà entro il 2024». Del
nuovo direttivo fanno parte anche il vicecomandante Ma-
nuel Caré, i capisquadra Alessio Cimarolli e Fabio Valerio,
il cassiere Corrado Omicini, il segretario Igor Cimarolli e il
magazziniere Mario Cimarolli.
Tempo di elezioni nelle Giudicarie
NICOLA ZANINELLI È IL NUOVO, GIOVANISSIMO COMANDANTE DEL CORPO DI BONDONE-BAITONI. CONFERME, INVECE, PER LE REALTÀ DI TIONE DI TRENTO, CARISOLO E STENICO
DI LORENA IOB
CARISOLO
Direttivo confermato in blocco a Ca-
risolo, ad iniziare dal comandante
Mario Bertarelli, giunto al secondo
mandato.
Classe 1966, nella sua trentennale
esperienza come vigile del fuoco
vanta esperienze anche come ma-
gazziniere, caposquadra e capoplotone. Poi la nomina a
comandante avvenuta cinque anni fa e la riconferma che
risale alle scorse settimane. Investire sempre più nella for-
mazione è la mission del direttivo, formato anche dal vice-
comandante Athos Todeschini, dal capoplotone Paul Mae-
stri, dai capisquadra Cesare Beltrami, Riccardo Clemente
Morandi e Michele Rambaldini, dalla cassiera Katia Maestri
e dal segretario Giacomo Bertarelli.
STENICO
A guidare il corpo di Stenico per i
prossimi cinque anni sarà Cristian
Sicheri, riconfermato recentemente
dall’assemblea assieme all’intero di-
rettivo, che vede la presenza anche
del vice Carlo Oliana, del caposqua-
dra Dario Sicheri, del magazziniere
e caposquadra Eros Farina e della segretaria e cassiera Pa-
olo Zampiero. L’anno prossimo il corpo di Stenico sarà at-
teso dall’inaugurazione della nuova caserma e da un altro,
ambizioso progetto, quello di ampliare l’organico, aprendo
le porte agli allievi.
CORPI VV.F. DI TIONE DI TRENTO,
BONDONE-BAITONI, CARISOLO E STENICO
DELL’UNIONE VV.F. DELLE GIUDICARIE
VITA DEI CORPI
È la tarda mattinata di un sabato, quando - a
seguito di una segnalazione pervenuta ai Ca-
rabinieri e trasmessa al personale del Soc-
corso Alpino della stazione di Pergine - si ap-
prende la notizia della scomparsa di un uomo anziano, allon-
tanatosi di casa la sera precedente. A seguito di un rapido
briefing durante il quale vengono analizzate le abitudini e le
frequentazioni dell’uomo, si fa strada la necessità di esten-
Scompare un uomo, sette giorni di ricerche rivelatesi purtroppo vane
MASSICCIA MOBILITAZIONE DI VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI E DI ALTRE COMPONENTI DI PROTEZIONE CIVILE PER RITROVARE L’ANZIANO, ALLONTANATOSI DALLA SUA ABITAZIONE DI PERGINE
dere le ricerche ad una zona più ampia di quella inizialmente
prospettata: per questo motivo vengono coinvolti anche i
corpi vv.f. e CNSAS limitrofi. Vengono informati il sindaco
e l’ispettore distrettuale, Mauro Oberosler, che coordinerà i
corpi per le operazioni nelle aree di competenza. Sin da su-
bito si mobilitano i vigili del fuoco volontari di Vignola Fale-
sina, Fierozzo, Frassilongo, Levico, Baselga di Pinè, Bedollo,
S. Orsola Terme, Caldonazzo e Centa S. Nicolò. Saranno poi
coinvolte nelle ricerche anche alcune stazioni del Soccorso
Alpino della Bassa Valsugana. La caserma di Pergine diven-
ta il fulcro dell’attività di coordinamento tecnico delle ope-
razioni: qui è stata allestita la centrale operativa, stabilmen-
te presidiata da personale del Soccorso alpino e dei vigili
del fuoco. Sono state vagliate e delimitate le zone, dove si
concentreranno le ricerche, che successivamente verranno
suddivise in settori da assegnare alle squadre, equipaggiate
con specifica sezione della cartina geografica, copia della
scheda di ricerca e apparato radio Tetra. Due operatori ra-
dio, in costante collegamento con la sala operativa, hanno
gestito le comunicazioni radio da e per le squadre di ricerca,
la loro geolocalizzazione nonché le telefonate dall’esterno.
Di tutte le operazioni, così come delle principali comunica-
zioni radio, viene lasciata traccia, annotando anche even-
tuali segnalazioni pervenute da cittadini. Le ricerche si sono
concentrate fin da subito in zone montane.
A coadiuvare pompieri e Soccorso Alpino sono intervenu-
ti anche i colleghi volontari di Bolzano con unità cinofile
molecolari. Da Trento è arrivato, invece, il nucleo SAPR
del corpo permanente per osservare dal cielo le zone più
impervie, mentre la Polizia Locale Alta Valsugana ed i ca-
rabinieri si sono occupati di verificare le segnalazioni per-
venute da cittadini, perlustrare il centro abitato, le periferie
DI MAURIZIO MARTINELLI
Alla scoperta di Base Tuono
Giornata indimenticabile per gli allievi del distretto di Per-gine Valsugana che hanno potuto visitare Base Tuono a Pas-so Coe ed apprendere dalle parole del giornalista Maurizio Struffi il funzionamento della base missilistica e visitare tutte le attrezzature operative ai tempi della guerra fredda.A seguire trasferimento a Passo Vezzena. Dopo aver gustato il pranzo al sacco allievi ed istruttori si sono incamminati verso il Pizzo di Levico, dove sorge un forte delle Grande Guerra. La grande partecipazione da parte degli allievi è un chiaro segnale che i giovani hanno bisogno di attività di incontro e aggregazione, sempre nel rispetto delle norme anti Covid.
La ricerca ha registrato picchi di quasi cento uomini al giorno impegnati
a ritrovare l’anziano
FOTO
DI A
ND
RE
A C
ON
CI
IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020 33
VITA DEI CORPI
e monitorare la videosorveglianza. Nei giorni a seguire le
ricerche sono proseguite impegnando personale con ca-
ni da ricerca della Guardia di Finanza, della Croce Rossa
Italiana e della Scuola Provinciale cani da ricerca. Grazie
all’elicottero del Nucleo elicotteri PAT e a personale spe-
cializzato del Nucleo Speleo del Soccorso Alpino sono stati
ispezionati canaloni, creste e pendii delle zone montane.
Alle attività di ricerca si sono uniti anche i custodi forestali.
La macchina delle ricerche è avviata a pieno regime, mo-
bilitando e coordinando personale di diverse istituzioni ed
DI DIEGO RAVANELLI organi di appartenenza, con picchi di quasi cento uomini al
giorno, il tutto nel rispetto delle prescrizioni relative all’e-
mergenza sanitaria in atto.
Dopo sette giorni viene decisa la chiusura delle ricerche, a
seguito di un vertice tenutosi presso la caserma. La prezio-
sa e concreta collaborazione tra il personale intervenuto,
l’efficiente coordinamento delle operazioni e la funziona-
le dotazione tecnica a disposizione dei corpi si è rilevata
determinante per gestire al meglio sette lunghi ed intensi
giorni di ricerca, risultati purtroppo vani.
CORPO VV.F. DI PERGINE VALSUGANA
DELL’UNIONE VV.F. DI PERGINE VALSUGANA
SEMPRE CON NOI
Addio a Giorgio Tomaselli
HA DESTATO GRANDE COMMOZIONE LA SCOMPARSA DI QUELLO CHE ERA CONOSCIUTO DA TUTTI COME “PICIOL”. A LUI SI DEVE LA CRESCITA DEL SETTORE DEGLI ALLIEVI NELL’INTERO TRENTINO
Pergine Valsugana piange la morte di
Giorgio Tomaselli, detto “Piciol”, pompiere che
ha contribuito a scrivere un pezzo di storia del corpo,
lasciando un indelebile segno nel gruppo allievi.
Iniziò a seguire la squadra giovanile nel 1982 assieme ai suoi
grandi amici Carlo Beber e Aldo Lunelli. L’attuale presenza e
la crescita del settore giovanile dei vigili del fuoco volontari
in tutto il Trentino è frutto di quel valido e concreto impegno,
svolto con tanta dedizione.
Nel 1995 fece parte della commissione per la selezione e la
preparazione della prima squadra CTIF allievi del Trentino
che partecipò alle Olimpiadi disputate ad Arco.
Per venticinque anni è stato un valido ed attivo vigile del
fuoco del corpo di Pergine fino a quando, nel 2002, a causa
di un brutto incidente, fu costretto su una sedia a rotelle.
Nonostante questo tragico avvenimento non si è mai perso
d’animo e ha sempre contribuito portando avanti con
passione il suo impegno a favore del gruppo allievi.
Ha partecipato attivamente ai vari trofei organizzati nel
distretto di Pergine, supportato con passione i vari istruttori
che nel tempo gli sono succeduti, riservando apprezzamenti
e trasmettendo loro preziosi consigli.
Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo sa che aveva un
carattere forte, a volte un po’ burbero nei modi ma sempre
autentico, coerente con quello che diceva ed in grado di
trasmettere la sua passione per il volontariato.
L’innata dote di riuscire a creare legami tra le persone, siano
essi adulti o ragazzi, lo aveva fatto conoscere e stimare nel
mondo dei pompieri trentini e non solo. La speranza, ora, è
che il suo ricordo ed il suo esempio possano rimanere nei
cuori di chi lo ha conosciuto e allo stesso tempo ispirare le
future generazioni di pompieri.
CORPO VV.F. DI PERGINE VALSUGANA
DELL’UNIONE VV.F. DI PERGINE VALSUGANA
DI CLAUDIO CARLIN
34 IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
VITA DEI CORPI
D icembre, tempo di ricorrenze, bilanci ed as-
semblee nelle quali tracciare un bilancio di
quanto fatto nei 12 mesi precedenti e con-
testualmente formulare obiettivi per l’anno
seguente. Così è anche per il mondo dei vigili del fuoco.
Vediamo, nel dettaglio, la situazione per quanto riguarda
il distretto di Mezzolombardo, guidato da Flavio Clementel.
Il distretto conta 422 vigili in servizio attivo, 41 di comple-
mento e 86 allievi; 74 invece i vigili onorari.
Il distretto di Mezzolombardo
in numeri
TEMPO DI BILANCI PER L’UNIONE, CHE QUEST’ANNO HA POTUTO CONTARE SU 23 NUOVI VIGILI CHE PORTANO
A 422 IL NUMERO COMPLESSIVO DI POMPIERI IN SERVIZIO ATTIVO
DI LORENA IOB
«Abbiamo inoltre la fortuna di poter contare su 11 istrutto-
ri – sottolinea Clementel – che ringrazio per la pazienza e
la dedizione che hanno dimostrato soprattutto quest’anno
nella docenza del corso base, che a causa dell’emergenza
in atto ha subito un notevole dilungamento». Formazione
conclusa poi ad ottobre e concretizzatasi nell’assunzione
di 23 nuovi vigili del fuoco. La maggior parte arriva dalle
fila degli allievi, settore che l’unione punta a supportare in
maniera sempre più importante. A causa dell’emergenza
sanitaria in corso gli interventi si sono praticamente dimez-
zati rispetto all’anno in corso. Andando più nel dettaglio,
nel 2020 il distretto di Mezzolombardo è stato impegnato
in 792 interventi, per un totale di 18679 ore uomo.
«Pur tra le mille accortezze adottate per preservare la sa-
lute dei vigili, non si è mai registrato un disservizio o un
ritardo in fase di intervento», evidenza Clementel.
«Per quanto riguarda il parco macchine, la situazione è
molto buona», osserva l’ispettore. Negli ultimi mesi sono
stati finanziati, ma non ancora acquistati, un furgone (che
arricchirà la dotazione del corpo di Roveré della Luna) e un
mezzo di soccorso con pinze idrauliche, che a Denno sosti-
tuirà quello attuale, non più idoneo.
La maggior parte delle strutture è di recente costruzione.
Quest’anno sono stati ultimati i lavori di ristrutturazione
della caserma di Faedo, mentre sono attualmente inte-
ressate da interventi di adeguamento e miglioramento le
strutture di Molveno e di Campodenno. Con i lavori di rea-
lizzazione delle nuove caserme di Sporminore e di Caveda-
go si concluderà il progetto di adeguamento delle “case”
dei pompieri, avviato dal distretto nel 2000.
UNIONE VV.F. DI MEZZOLOMBARDO
SEMPRE CON NOI
I vigili piangono Luca Kaswalder
«Caro Luca,
un destino crudele si è accanito su di te. La tua scomparsa
ha lasciato un grande vuoto nella nostra caserma e un mare
di lacrime che non spegneranno mai il dolore. Ti ricordiamo
quando sei entrato nella nostra famiglia come allievo
nel 1991. Eri un ragazzino esuberante, pieno di
entusiasmo e vitalità. Nel 1995, compiuti i 18
anni, sei diventato vigile del fuoco; l’esuberanza
si è trasformata in determinazione e capacità,
tantoché hai ricoperto fino all’ultimo l’incarico di
caposquadra.
Oggi tutti noi ti ricordiamo come una persona gioiosa, sempre
disponibile. Sapevi sempre come farci sorridere e, anche nelle
situazioni più difficili, cercavi di trovare una soluzione o, in
alternativa, il lato positivo della situazione. Luca, eri un eterno
ottimista. Il distanziamento sociale non ci ha consentito di
salutarti come avremmo voluto, ma quando la situazione
sanitaria lo permetterà onoreremo la tua memoria come tu
avresti voluto. Sarai sempre nei nostri cuori».
CORPO VV.F. DI ROVERÉ DELLA LUNA
DELL’UNIONE VV.F. DI MEZZOLOMBARDO
36 IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
VITA DEI CORPI
A lcuni recenti interventi fanno riflettere
sull’importanza della presenza strutturata
dei corpi dei vigili del fuoco volontari nel
nostro territorio. Un aspetto che a volte si
dà per scontato, ma - specialmente nelle zone di montagna
scarsamente popolate - tale presenza non è sempre dispo-
nibile in tempi ragionevoli.
Alcune settimane fa a Canal San Bovo abbiamo avuto prova
di quanto importante sia il rapido intervento. La chiamata è
arrivata dalla centrale 115 per un principio di incendio al tet-
to di una falegnameria. Subito sono state allertate le squa-
dre di Canal San Bovo e contestualmente è stata attivata
la partenza di Primiero con la piattaforma distrettuale. Il
ROS ha inoltre chiesto in supporto il mezzo di Primiero do-
tato di modulo CAFS. In pochi minuti il luogo dell’incendio è
stato raggiunto; si è quindi proceduto a tagliare le lamiere
del colmo per contrastare efficacemente l’espandersi
delle fiamme. Quasi contemporaneamente al-
le operazioni di taglio si è resa disponibile,
oltre all’acqua, anche la schiuma del siste-
Prossimità e professionalità nelle zone di montagna
ASPETTI CHE SPESSO, A TORTO, VENGONO DATI PER SCONTATI. COME DIMOSTRA IL PRINCIPIO DI INCENDIO AL TETTO DI UNA FALEGNAMERIA A CANAL SAN BOVO
DI ALBERTO TISOT [email protected]
ma One Seven, che in pochi minuti è riuscita a estingue-
re le fiamme, impedendo ulteriori inneschi e consentendo
un’efficace opera di bonifica. Il personale ha quindi potuto
operare in tutta sicurezza con il supporto della piattafor-
ma; successivamente per lo smassamento del materiale è
intervenuta la gru con il braccio meccanico e la nuova ben-
na acquistata recentemente per questo scopo.
Questa l’asciutta cronaca dell’intervento, durato relativa-
mente poco e con danni contenuti. Ma si pensi se l’inter-
vento avesse dovuto attendere qualche decina di minuti:
le fiamme avrebbero avuto modo di propagarsi e diventare
difficili da estinguere. Ancora: se le attrezzature migliori
non fossero disponibili o non fossero correttamente uti-
lizzate a causa dello scarso addestramento, questo evento
potrebbe essere ancora catalogato come un piccolo inci-
dente? Dobbiamo quindi trarre spunto da queste due con-
siderazioni per rendere e mantenere il nostro operato
sempre di alta qualità verso il cittadino, attraverso la
formazione e l’aggiornamento sulle migliori tecni-
che di intervento e sull’acquisto e utilizzo delle ul-
time tecnologie messe a disposizione dalla tecnica.
Il nostro motto dovrà sempre essere “professionali
anche se non professionisti”.
A questo si deve aggiungere l’opera di divulgazione che
dobbiamo fare verso alcuni cittadini che vedono la pre-
senza delle nostre numerose caserme come uno spreco
di risorse, limitandosi superficialmente a osservare il loro
numero e la vicinanza. A loro va risposto che la presenza
arricchisce il territorio di competenze e professionalità e
garantisce sempre un intervento rapido. Spesso caserme
vicine sono attrezzate in maniera diversa ed ogni corpo si
specializza in particolari settori permettendo una sinergia
di intervento completa e professionale.
UNIONE VV.F. DI PRIMIERO
IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
VITA DEI CORPI
N ello scorso mese di novembre la sirena di
Ravina è tornata a far sentire la sua voce
dopo 27 anni di silenzio. Correva l’anno
1975 quando il corpo, allora comandato da
Fernando Mazzalai, decise di equipaggiarsi di una “moder-
na” elettro sirena marca Rosenbauer da 4=PS per poter ri-
chiamare i propri vigili nel momento del bisogno. Cercaper-
sone non ne esistevano e cellulari ovviamente men che me-
no, quindi la sirena era di primaria importanza per allertare
velocemente tutti i pompieri che lavoravano come contadini
in zona. I segnali erano semplici ma chiari: 1 segnale lungo -
incendio abitazione, 2 segnali lunghi - incendio fuori paese,
3 suoni brevi - incendio boschivo. Il sistema rimase in uso
fino al 1993, anno in cui i vigili del fuoco di Ravina si trasfe-
rirono nell’attuale caserma, situata sotto la scuola elemen-
tare. Nel 1994 la sirena venne riposizionata sul tetto
della scuola, dove si trova tuttora, ma - diventata
ormai obsoleta con l’avvento dei primi cerca-
persone - è rimasta in silenzio per anni se
non in occasione di eventi particolari.
Ora, in un’ottica di far conoscere anche ai
più giovani l’importanza di questo datato,
A Ravina la sirena torna a suonare
DOPO UN SILENZIO DURATO 27 ANNI, NELLE GIORNATE DI SABATO E DI DOMENICA ANNUNCERÀ IL MEZZOGIORNO
DI ALESSANDRO MOLINARI [email protected]
DI ALESSANDRO MOLINARI
Per Roberto Ferrari 40 anni di carriera
Sono passati ormai quarant’anni da quando Roberto Ferrari è entrato a far parte del corpo dei vigili del fuoco volontari di Ravina, seguendo le orme del papà Benito, all’epoca viceco-mandante. Molte volte Roberto ha raccontato di come pochi mesi dopo la sua assunzione, senza tante parole, il coman-dante Fernando gli diede una macchina da scrivere in mano dicendo: “Toh, fà el segretario”. Molte cose sono diverse da quel lontano gennaio 1980; sicuramente i corpi sono cambia-ti e la burocrazia aumentata, ma Roberto, pignolo e preciso come pochi sanno essere, e forte anche del suo lavoro da ra-gioniere, è riuscito a far quadrare i conti anche in occasione di convegni e manifestazioni, facendo perfino da supervisore ai cassieri che si sono susseguiti negli anni. Diventato vigile complementare per motivi personali, non ha mai “mollato la presa”, tanto che dal 2011 è diventato revisore dei conti dell’unione distrettuale di Trento.
ma importantissimo sistema di allertamento di massa, si è
deciso di usarla per annunciare il mezzogiorno nelle gior-
nate di sabato e di domenica.
La popolazione sembra aver accolto piacevolmente la novi-
tà e, cosa ancor più importante, i vertici comunali non solo
hanno creduto in questo progetto, ma non disdegnerebbe-
ro nemmeno l’idea che altre frazioni possano fare altret-
tanto in un’ottica di piani di allertamento comunali.
CORPO VV.F. DI RAVINA
DELL’UNIONE VV.F. DI TRENTO
Roberto Ferrari (al centro)
38 IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
VITA DEI CORPI
I l distretto di Trento, ormai dal 2009, può vanta-
re all’interno delle sue fila un gruppo operativo
specializzato nel fornire supporto ai corpi negli
ambiti di ricerca persona, e non solo, denomi-
nato C.O.M., acronimo di Centrale Operativa Mobile.
Nel 2019, dopo molti anni di gestione del gruppo da parte
di Franco Chistè del corpo di Povo, nel ruolo di responsabili
sono succeduti Filippo Dalla Torre del corpo di Lavis e Ma-
nuel Daldoss del corpo di Vigolo Vattaro.
Il gruppo può contare su 20 operatori, comprese 2 don-
ne, provenienti da vari corpi del distretto e garantisce una
pronta risposta 7 giorni su 7, h 24. È allertato tramite se-
lettiva sui cercapersone dalla centrale 115 su richiesta del
corpo interessato all’evento ed è in grado, in tempi relati-
vamente brevi, di raggiungere qualsiasi zona del territorio
di competenza.
A supporto dell’attività operativa un Volkswagen Crafter
adibito a sala operativa; la parte radio e telecomunicazioni
a bordo è fornita di apparati analogici e digitali tra i quali il
Tetra ed il DMR; quest’ultima rete, di proprietà diretta del
Un gruppo specializzato nell’ambito della ricerca persone
È IL C.O.M., ACRONIMO CHE STA PER CENTRALE OPERATIVA MOBILE. CONTA SU 20 OPERATORI PROVENIENTI DA VARI CORPI DEL DISTRETTO
distretto, è costituita da un’infrastruttura di 3 ponti radio e
diversi apparati mobili e portatili da fornire alle squadre di
soccorso; telefono, fax e connettività internet 4G comple-
tano la dotazione.
Per quanto riguarda la parte informatica, oltre all’utilizzo
di un software di centrale in grado di gestire le radio DMR,
l’applicativo che aiuta le squadre nelle ricerche è il 3DRTE;
software di cartografia in grado di riprodurre il piano carto-
grafico in 3 dimensioni sfruttando un modello digitale che
può essere elaborato per estrarre diversi dati quali aree, al-
titudine, pendenze, esposizioni, visibilità, nonché una serie
È allertato tramite selettiva dalla
centrale 115 su richiesta del
corpo interessato all’evento
IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
VITA DEI CORPI
Le attrezzature in dotazione al C.O.M.
Cambio al vertice del corpo di Albiano
Alla presenza del sindaco Erna Pisetta e dell’ispettore Giaco-mo De Sero, si sono tenute le elezioni per il rinnovo del diret-tivo di Albiano. Nuovo comandante è Thomas Folgheraiter, già vice, mentre Sandro Filippi è stato eletto vicecomandan-te. Capoplotone è Daniele Folgheraiter, mentre i capisquadra rispondono ai nomi di Stefano Alati e Alberto Filippi. Con-fermati, nei ruoli di cassiere e segretario, Maurizio Pisetta e Vanni Sartori, mentre il nuovo magazziniere è Luca Bertuzzi.Thomas Folgheraiter succede a Gabriele Pisetta, che conclu-de così la sua avventura dopo 22 di servizio attivo, di cui ben 12 trascorsi come comandante e 5 come vice.I vigili di Albiano ringraziano Gabriele Pisetta per la dedizio-ne, l’umanità e la competenza che è riuscito a trasmettere al corpo durante tutti questi anni e che continuerà a fare anche da vigile complementare. Sulla stessa lunghezza d’onda sin-daco e ispettore che si uniscono al ringraziamento auguran-do buon lavoro al nuovo direttivo.
Da sinistra, Gabriele Pisetta con Thomas Folgheraiter.
Sotto, il vice Filippi con il neocomandante
infinita di dati vettoriali come viabilità, sentieri, grotte, rifu-
gi, toponomastica, integrabili con il modello cartografico in
uso. Il 3DRTE supporta le funzioni di geolocalizzazione ra-
dio. A bordo del furgone è installato direttamente il server/
client che gestisce le posizioni delle radio DMR e peculiarità
del sistema è la possibilità di localizzare le radio oltre che
nella modalità in rete (2 slot, il primo riservato alla fonia
mentre il secondo condiviso tra fonia e dati GPS) anche in
modalità diretta (DMO, 1 solo canale condiviso tra fonia e
gps). In questa modalità è garantita la gestione delle squa-
dre anche in territori non coperti direttamente dalla rete
radio DMR e, cosa molto importante, la totale autonomia
anche in aree con copertura internet assente.
Negli anni gli interventi sono stati molteplici, tanto che dal
2009 il gruppo conta all’incirca un centinaio di uscite. In
alcune occasioni sono stati supportati anche i colleghi dei
distretti vicini ma non da meno sono state le attivazioni per
la colonna mobile provinciale fuori regione.
UNIONE VV.F. DI TRENTO
40
VITA DEI CORPI
O rmai da diversi mesi l’argomento all’ordine
del giorno è l’emergenza Covid-19. Il virus
ha cambiato drasticamente le nostre abi-
tudini, i nostri stili di vita, la nostra quoti-
dianità. E così è stato anche all’interno delle caserme. Sem-
pre più attenzione da porre nelle attività portate avanti dai
pompieri, sempre più DPI da utilizzare per proteggere e
proteggersi, sempre più procedure da conoscere e applica-
re e sempre meno possibilità di ritrovarsi e vivere appieno
la nostra “seconda famiglia”, fatta di persone diverse tra
loro ma unite da un’unica passione.
Per far arrivare in ogni casa un soffio di speranza e di al-
legria, il corpo di Cavedine ha ideato il calendario 2021,
che ha come protagonisti i più piccoli, i bambini, che sanno
cogliere la bellezza in ogni piccola cosa. Così, dieci artisti
in erba hanno accolto energicamente la proposta lanciata
con il concorso “Fai lampeggiare le tue idee”. Si tratta di
un’iniziativa, nata durante il periodo del lockdown in colla-
borazione con il Comune di Cavedine e la Biblioteca Valle di
Cavedine, per incentivare i più piccoli ad accendere di colori
e fantasia i giorni di attesa trascorsi chiusi in casa.
La fantasia dei più piccini protagonista del calendario 2021
L’INIZIATIVA RIENTRA NEL PROGETTO “FAI LAMPEGGIARE LE TUE IDEE”, NATO DURANTE IL PERIODO DEL LOCKDOWN IN COLLABORAZIONE CON IL COMUNE DI CAVEDINE E LA
BIBLIOTECA VALLE DI CAVEDINEDI ROBERTA DE NICOLÒ
È stato emozionante guardare “attra-
verso gli occhi di un bambino” la caser-
ma di Cavedine e più in generale la realtà
pompieristica locale. Per premiare il loro
impegno, nel rispetto delle misure per il con-
tenimento dell’emergenza in atto, il corpo ha organizzato
una piccola cerimonia di premiazione. Il comandante Mat-
tia Comai ha rilasciato loro un attestato ed un simpatico
orsacchiotto. Poi il momento più atteso: una piccola dimo-
strazione, con manovre ed esercitazioni con il fuoco, che
da sempre riempie di entusiasmo gli occhi dei più piccoli,
lasciandoli a bocca aperta.
Gli elaborati dei bimbi - Filippo, Greta, Michele, Leonardo,
Manuel, Matteo, Edoardo, Gianluca, Alessia e Ylenia – so-
no dunque diventati protagonisti del calendario, che in co-
pertina mostra la caserma, l’autobotte ed in primo piano
la bellezza dell’APS in miniatura, frutto della bravura, della
creatività e dell’immenso lavoro del vigile Ivan Santoni.
CORPO VV.F. DI CAVEDINE
DELL’UNIONE VV.F. DI TRENTO
IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020 41
VITA DEI CORPI
S ono le 05:56 di sabato 21 novembre quando
dalla centrale operativa di Trento arriva la
selettiva per l’incendio ad un camion sulla
SS47. La prima squadra, in pochi minuti, è
sul luogo dell’evento con l’autobotte e si trova davanti un
rimorchio completamente avvolto dalle fiamme.
Prontamente l’autista dell’autoarticolato decide di staccare
la motrice, salvandola. Viene effettuato subito lo stendi-
mento della mandata e con l’uso dello schiumogeno si ini-
zia a contenere l’incendio. Arrivano altre squadre e i vigili
procedono allo stendimento delle manichette per caricare
l’autobotte.
Autoarticolato in fi amme sulla SS47
COMPLESSE LE OPERAZIONI DI SPEGNIMENTO DELL’INCENDIO E DI SPOSTAMENTO DELLA MERCE
PRESENTE SUL RIMORCHIO
Si presenta un altro problema: la ferrovia passa a pochi
metri dal mezzo in fiamme, ragione per la quale si deve
bloccare immediatamente il passaggio dei treni. Viene av-
visata subito la centrale unica di emergenza che si attiva
prontamente.
A questo punto i pompieri di Ospedaletto elaborano ve-
locemente un piano per lo spegnimento e per il conteni-
mento dei danni, prima di chiedere supporto ai colleghi
pompieri di Grigno, che in pochi minuti raggiungono il
luogo dell’evento muniti di termocamera e autobotte.
Per aumentare la possibilità di contenimento del fuoco
si decide di attaccare le fiamme con lo schiumogeno
simultaneamente da due punti diversi, anteriormente
e posteriormente, e successivamente di focalizzare
l’intervento sulla parte centrale.
Alle 7.30 le fiamme sono state spente ed il rimor-
chio è stato messo in sicurezza. I vigili procedono
così alla pulizia del fondo stradale e a liberare il traffico,
istituendo un senso unico alternato.
Sul rimorchio sono ancora presenti i rotoloni di merce: oc-
corre quindi trovare il modo più sicuro per spostarli su
Nell’immagine in alto, la delicata operazione di spostamento dei
rotoloni di merce
fi amme sulla SS47
DELL’INCENDIO E DI SPOSTAMENTO DELLA MERCE
Si presenta un altro problema: la ferrovia passa a pochi
metri dal mezzo in fiamme, ragione per la quale si deve
bloccare immediatamente il passaggio dei treni. Viene av-
visata subito la centrale unica di emergenza che si attiva
prontamente.
A questo punto i pompieri di Ospedaletto elaborano ve-
locemente un piano per lo spegnimento e per il conteni-
mento dei danni, prima di chiedere supporto ai colleghi
pompieri di Grigno, che in pochi minuti raggiungono il
luogo dell’evento muniti di termocamera e autobotte.
Per aumentare la possibilità di contenimento del fuoco
si decide di attaccare le fiamme con lo schiumogeno
simultaneamente da due punti diversi, anteriormente
e posteriormente, e successivamente di focalizzare
l’intervento sulla parte centrale.
Alle 7.30 le fiamme sono state spente ed il rimor-
42 IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
VITA DEI CORPI
un altro mezzo per poi smaltirli, pensando contestual-
mente a come gestire un’eventuale ripresa del fuoco men-
tre si compie la manovra.
In attesa della gru, viene preparata la zona circostante
per scongiurare la ripresa delle fiamme, alimentate dallo
spostamento della merce stessa. Alle 10 arrivano finalmen-
te gru, motrice con rimorchio per recuperare la merce e
motrice con carrellone per caricare il rimorchio devastato
dalle fiamme.
A questo punto per i vigili del fuoco è il momento di orga-
nizzare, assieme alle forze dell’ordine, la viabilità stradale.
È necessario bloccare il traffico durante l’attività di sposta-
mento della merce e del mezzo, cercando di arginare even-
tuali disagi alla viabilità.
Intervenuti anche i pompieri di
Grigno, muniti di termocamera e
autobotte
I danni causati dall’incendio rendono difficoltoso l’imbrago
e lo spostamento della merce, allungando notevolmente
i tempi. Alle 14.30 iniziano le operazioni per rimuovere il
rimorchio dalla careggiata, caricandolo sul carrellone, e al-
le 16 la strada viene sgomberata, ripristinando la normale
circolazione.
CORPO VV.F. DI OSPEDALETTO
DELL’UNIONE VV.F. VALSUGANA E TESINO
A lato, il rimorchio devastato dalle fiamme
IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020 43
VITA DEI CORPI
T empo di elezioni e di novità per il corpo di
Rabbi, guidato da qualche settimana da Lu-
ca Cavallar. Classe 1982, è entrato nel mon-
do dei vigili del fuoco nel 2003. Nel 2010 è
stato nominato vicecomandante, ruolo che ha ricoperto
per dieci anni, fino alla recentissima promozione.
Nel direttivo, accanto al neocomandante, troviamo anche
il vice Mirko Zappini, il capoplotone Franco Mattarei, i ca-
pisquadra Mattia Cavallar, Lorenzo Ruatti e Loris Peder-
gnana, il cassiere Silvano Mengon, il magazziniere Fiorenzo
Zanon e il segretario Gino Vicenzi.
Entro la fine dell’anno il corpo, che attualmente conta 26
effettivi e 11 allievi, farà rientro nella propria caserma, in-
teressata negli ultimi mesi da lavori di ristrutturazione. La-
vori che, in particolare, hanno permesso di ampliare l’area
adibita a rimessa. Nel frattempo la comunità si è messa a
disposizione dei propri vigili, “consegnando” garage ed al-
tri spazi privati all’interno dei quali hanno trovato posto i
mezzi dei pompieri.
Un mandato, quello appena iniziato dal nuovo direttivo,
all’insegna della continuità. «Puntiamo a portare avanti
quanto è stato fatto negli ultimi anni dato che la “macchina
operativa” funziona già molto bene», evidenza il coman-
Nuovo comandante a Rabbi
LUCA CAVALLAR ELETTO ALLA GUIDA DEL CORPO. CLASSE 1982, PRENDE IL POSTO DI BRUNO PENASA
DI LORENA IOB
dante Cavallar. «Riusciamo a fare tutto senza fatica, po-
tendo contare su un bellissimo clima all’interno del corpo
e su ottimi rapporti con l’amministrazione comunale, con
l’unione della Val di Sole, con la Federazione provinciale e
con tutte le realtà locali, Soccorso Alpino (stazioni di Rabbi
e Val di Sole), Alpini e Carabinieri, con le quali entriamo in
contatto». Accanto a questo, vi è un altro obiettivo mol-
to sentito: portare l’organico dai 26 vigili attuali a 30/35
e il gruppo allievi da 11 a 15. «Dal momento in cui giunge la
selettiva impieghiamo in media 4 minuti a rispondere. Un
tempo sicuramente buono, ma non dobbiamo dimenticare
che di giorno il lavoro porta noi vigili lontano dalla valle e
gli interventi con il passare degli anni sono diventati sem-
pre più numerosi. Più siamo, più la risposta in caso di inter-
vento diventa veloce ed efficace», conclude Cavallar.
CORPO VV.F. DI RABBI
DELL’UNIONE VV.F. VAL DI SOLE
Entro la fine dell’anno il corpo farà rientro nella propria caserma,
recentemente ristrutturata
Da sinistra, Mirko Zappini e Luca Cavallar con, al centro,
l’ex comandante
44 IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
VITA DEI CORPI
D al mese di ottobre il corpo dei vigili del fuo-
co volontari di Terragnolo può contare su
un nuovo veicolo. Si tratta di un pulmino 9
posti Volkswagen Caravelle 2.0 da 150 CV
con trazione 4x4, finanziato dal Comune di Terragnolo e
dalla Cassa Provinciale Antincendi.
È la versione passo lungo, dotata di gancio traino, barra
lampeggianti con altoparlanti integrati, doppia porta scor-
revole laterale e sensori di parcheggio posteriori. L’arrivo
di questo mezzo va ad ampliare il parco macchine, in attesa
della nuova APS.
Il nuovo pulmino si è subito rivelato fondamentale in diver-
si interventi, in particolare per il trasporto e il recupero di
squadre di vigili del fuoco e del soccorso alpino impegnate
per 4 giorni nella ricerca di un disperso nei pressi del Passo
della Borcola. Un investimento importante per la sicurezza
del territorio e della popolazione, utile e versatile per spo-
starsi nelle strette vie del paese.
Il parco macchine si arricchisce di un pulmino
IL NUOVO MEZZO, CON 9 POSTI,150 CV E TRAZIONE 4X4, SI È SUBITO RILEVATO FONDAMENTALE IN DIVERSI INTERVENTI
DI ROBERTO BEBER [email protected]
L’organico di Terragnolo è formato da 19 vigili in servizio
attivo e 3 ragazzi (ex allievi) che hanno da poco raggiunto
la maggiore età e che quindi sono in procinto di entrare a
far parte della squadra. Il corpo non ha allievi, ma per alcu-
ni giovani è solo questione di una piccola “spinta” e di un
briciolo di coraggio.
Mediamente il corpo conta circa 80 interventi all’anno;
principalmente incendi di sterpaglie e a canne fumarie,
incidenti stradali, taglio piante, recupero animali e servizi
tecnici vari.
Con l’arrivo del pulmino, l’attenzione del corpo si concen-
trerà ora sulla nuova APS, in arrivo prossimamente, e sugli
allestimenti previsti per questo veicolo. Acquisti resi possi-
bili grazie al costante appoggio e supporto economico of-
ferti dalla locale amministrazione comunale.
CORPO VV.F. DI TERRAGNOLO
DELL’UNIONE VV.F. DELLA VALLAGARINA
È la versione passo lungo, dotata di
gancio traino, barra lampeggianti
con altoparlanti integrati
46 IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
VITA DEI CORPI
S ono le 22:15 di giovedì 12 novembre quando
al corpo di Terragnolo arriva la selettiva di
ricerca persona.
Capita spesso da queste parti: la montagna,
si sa, è affascinante e attira molti escursionisti durante tut-
to l’anno, ma riserva anche delle insidie, come nebbia, sen-
tieri impervi, maltempo. Quel giorno però il tempo è stato
sereno; solo ad inizio giornata si è vista una fitta nebbia
mattutina.
Immediatamente una dozzina di vigili è pronta ad interveni-
re, frontalini in testa e via. Ci sono anche il CNSAS-stazione
Vallagarina e le unità cinofile molecolari in supporto.
Le prime notizie parlano di un uomo proveniente dalla pro-
vincia di Padova che non è più rientrato dalla sua escursio-
ne giornaliera. La vettura è a Passo Borcola, nel comune di
Terragnolo, al confine tra Trentino e Veneto.
Gran parte dei sentieri vengono percorsi già la notte stes-
sa con le squadre che rientrano verso le 4.30 del mattino
seguente, sapendo di dover riprendere le ricerche da lì a
qualche ora, non appena sorgerà il sole. Il clima in questo
periodo è già invernale, e ogni ora che la persona trascorre
all’aperto, magari ferita e/o in difficoltà, può essere decisi-
va per la sua sopravvivenza.
Il venerdì, ma sarà così anche il sabato e la domenica, tutti
i corpi del distretto della Vallagarina (Ala, Avio, Besenello,
Brentonico, Calliano, Folgaria, Isera, Mori, Nogaredo, Nomi,
Pomarolo, Ronzo Chienis, Rovereto, Trambileno, Vallar-
sa, Villa Lagarina e Volano), nonché il corpo permanente
di Trento con l’unità droni, mettono a disposizione le loro
Si perde in montagna, lo cercano per quattro giorni
IMPONENTI LE OPERAZIONI DI RICERCA, RISULTATE PURTROPPO VANE, CHE HANNO VISTO IMPEGNATI TUTTI I CORPI DEL DISTRETTO E NON SOLO
Alcune fasi delle ricerche
Sono le 22:15 di giovedì 12 novembre
quando arriva la selettiva di ricerca
persona
IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020 47
VITA DEI CORPI
risorse per intensificare le ricerche, perlustrando boschi,
trincee, sentieri e dirupi.
In collaborazione con la Prefettura di Padova, sono inter-
venuti sul posto anche l’elicottero dell’Aeronautica Militare
da Poggio Renatico, l’elicottero del SAR di Bolzano, il corpo
permanente di Vicenza, il Soccorso Alpino veneto.
Quattro giorni di ricerche quasi ininterrotte che hanno
messo a dura prova i vigili: non solo fisicamente per le lun-
ghe camminate anche fuori dai sentieri, ma anche psicolo-
gicamente per il costante pensiero di riuscire a concludere
l’intervento, che doveva finire in maniera positiva con il ri-
trovamento dello sfortunato escursionista.
Purtroppo, nonostante gli sforzi, l’impegno e la collabora-
zione delle varie realtà della Protezione Civile trentina e
veneta, che hanno lavorato in sintonia per tutti quattro i
giorni, le ricerche hanno dato esito negativo.
Il corpo di Terragnolo ringrazia tutti i colleghi intervenuti ri-
cordando che, al di là dell’esito che può avere un intervento
di questo tipo, l’unione fa la forza.
Un particolare grazie va rivolto anche al CNSAS- stazione
Vallagarina, alle forze dell’ordine, al Nucleo Elicotteri e al
corpo permanente di Trento, nonché ai Nu.Vol.A. della Val-
lagarina che si sono fatti trovare pronti, come sempre, nel
preparare i pranzi al sacco per i soccorritori e il tè caldo al
rientro dalle ricerche.
CORPO VV.F. DI TERRAGNOLO
DELL’UNIONE VV.F. DELLA VALLAGARINA
Una vita a servizio della comunità
Sono passati ben 42 anni da quando Aldo Frisinghelli è en-trato a far parte del corpo di Isera, del quale ne è stato an-che vicecomandante e capoplotone. Un arco di tempo lun-ghissimo, che lo ha visto impegnato anche fuori dai confini provinciali, come testimoniano gli interventi a favore delle popolazioni terremotati de L’Aquila o dell’Emilia Romagna. Ora, compiuti i sessant’anni, per Frisinghelli è giunto il triste momento di abbandonare il servizio attivo, ma non il mondo pompieristico.«I tuoi vigili – scrive il corpo di Isera - ti ringraziano per tutto quello che ci hai insegnato e per quanto hai donato alla co-munità in questi preziosi 42 anni».
Aldo Frisinghelli, in primo piano
ALLIEVI
Da grande farò il pompiere
UNA CINQUANTINA GLI ALLIEVI CHE HANNO ACCOLTO L’INVITO DELLA FEDERAZIONE ED HANNO COSÌ PRESO PARTE AL CONCORSO A PREMI CHE HA UNITO LA CREATIVITÀ ALLA PASSIONE PER IL MONDO DEI VIGILI DEL FUOCO
DI FLAVIA MORESCO [email protected]
CLASSIFICA FASCIA DI ETÀ COGNOME E NOME CORPO
1 10-12 ANNI DANIELA BERNARDI CALAVINO
2 10-12 ANNI ANTONIETTA DEZI CLOZ
3 10-12 ANNI TIZIANO MONTI PREORE
1 13-15 ANNI MAIRA FRANCESCHETTI BERSONE
2 13-15 ANNI FEDERICO ALBERTI SPIAZZO
3 13-15 ANNI LUIGI SALVATERRA TIONE
1 16-17 ANNI SARA NICOLINI BERSONE
2 16-17 ANNI EMMA BUGNA BERSONE
3 16-17 ANNI ALESSIO PASSERINI BRENTONICO
5MIN TEMPO DI
LETTURA
I n primavera, in pieno lockdown, la Federazione - in collabora-
zione con i responsabili distrettuali allievi del Trentino - ha ide-
ato un concorso a premi dal titolo “Da grande farò il pompie-
re”. Obiettivo del progetto, coinvolgere gli allievi di ogni fascia
d’età in un momento difficile, nel quale tutte le attività con i
ragazzi erano sospese a causa della pandemia, cercando di
portare un messaggio di speranza e di vicinanza e di dimostrare che, nonostante
l’isolamento fisico, una rete di contatti, solidarietà ed amicizia è sempre pronta
ad accoglierci nella grande famiglia dei vigili del fuoco volontari.
Sono state individuate tre fasce d’età, a ciascuna delle quali è stata assegnato un
compito diverso. Alla prima fascia, che comprende gli allievi dai 10 ai 12 anni, è stato
richiesto un elaborato grafico (disegno, storia, fumetto), alla seconda, che com-
prende gli allievi dai 13 ai 15 anni, un modellino o una costruzione, mentre alla terza
- al cui interno troviamo gli allievi di età compresa tra i 16 ed i 17 anni - un elabora-
to digitale (filmato, pagina web, collage fotografico). Per ciascuna fascia, il primo
classificato è stato premiato con un buono acquisto Amazon del valore di 150 euro;
importo sceso a 100 e a 50 rispettivamente per il secondo ed il terzo classificato.
Al 30 giugno, termine ultimo per la presentazione degli elaborati, avevano parte-
cipato più di cinquanta allievi di tutto il Trentino, superando di gran lunga quella
che era l’aspettativa iniziale; la Federazione ha quindi provveduto a costituire
un’apposita commissione per esaminare ogni singolo lavoro, basando la valuta-
zione sui criteri di attinenza al tema, originalità, accuratezza ed emotività.
Nell’ultimo incontro del 12 ottobre 2020, la commissione ha stilato la classifica
dei vincitori. Eccola:
IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020 49
ALLIEVI
Daniela Bernardi ha realizzato una storia a fumetti coin-
volgente e significativa, dalla quale traspare la purezza della
passione per i vigili del fuoco, oltre ad una grande abilità grafica e
narrativa, specialmente se rapportata alla giovane età. Basta un grazie, questo
il titolo del lavoro, che porta con ironia e delicatezza il messaggio principe del
volontariato. Un mondo nel quale la più grande ricompensa è proprio quel grazie
che ripaga tante fatiche e riempie il cuore.
Antonietta Dezi ha consegnato un disegno che rappresenta metà volto di un
vigile del fuoco. La mascherina sul viso ci porta subito all’emergenza sanitaria
tuttora in atto. Una lacrima esce dall’occhio arrossato del pompiere, ad indicare
la sofferenza che spesso si deve celare dietro la divisa; una lacrima che lega il
vigile del fuoco volontario al suo territorio, alla sua gente.
Tiziano Monti ha rappresentato tramite un fumetto, in modo scanzonato e diver-
tente, la voglia di diventare vigile effettivo; un desidero che richiede allenamento
e disciplina, ma anche prontezza di riflessi nelle più impensate situazioni, come
quella di una grigliata…
Maira Franceschetti ha costruito un plastico raffigurante un incendio ad un’abi-
tazione, utilizzando materiali di recupero. La cura dei particolari è notevole ed il
risultato decisamente scenografico.
Federico Alberti, attraverso un certosino recupero di materiali di scarto, ha rico-
struito la scena di un intervento per un incendio ad un’abitazione. Vari i materiali
utilizzati: dalla carta al cartone, dagli omini di lego alla lana.
Luigi Salvaterra ha dato sfogo a marcate abilità manuali e cura dei dettagli, per
realizzare in legno una jeep di grande effetto.
Sara Nicolini ha creato un sito web dedicato ai vigili del fuoco allievi nel quale
spicca la scritta “I vigili del fuoco del domani. Vigili del fuoco allievi”. Il sito, ben
studiato, efficace e curato, è stato realizzato utilizzando la piattaforma Wix.
Emma Bugna ha presentato un quiz a scelta multipla, realizzato tramite il sito
web Kahoot. Un progetto interessante, funzionale, accattivante e di facile utiliz-
zo. I partecipanti vi accedono tramite smartphone e si trovano coinvolti in una
gara, nella quale ad essere testate sono le conoscenze base in ambito pompie-
ristico.
Alessio Passerini ha montato dei filmati di repertorio del suo corpo, accompa-
gnando le scene con delle riflessioni personali che ci portano a conoscere una
realtà per fortuna ancora diffusa fra i vigili del fuoco volontari del Trentino. Una
passione che spesso nasce in seno alla famiglia e cresce di giorno in giorno, au-
mentando le aspettative e l’impegno dell’allievo che non vede l’ora di entrare in
servizio attivo.
Un grazie particolare a tutti i partecipanti, non solo ai vincitori. Si sono messi in
gioco, hanno speso tempo ed energie per trasmettere attraverso i propri lavori i
loro sentimenti. Sono arrivati anche tre elaborati di gruppo, che purtroppo non
potevano essere ammessi in quanto realizzati dai corpi e non dai singoli allievi: si
tratta di filmati pieni di passione e molto comunicativi, nei quali traspare la voglia
di fare e l’originalità.
Nei prossimi giorni a tutti i partecipanti verrà consegnato un buono spesa del
valore di 25 euro offerto da Sait, sempre vicino al nostro mondo e che si ringrazia
per la costante collaborazione.
Una cinquantina gli allievi che hanno
partecipato al concorso, superando le
aspettative iniziali
Nella pagina precedente e in questa i tre elaborati vincitori
delle rispettive categorie
50 IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
GIOCHI ENIGMISTICI
Saltellando… di distretto in distrettoRISOLVI I GIOCHI E PROVA A SCOPRIRE UN PEZZO DI TERRITORIO DEL NOSTRO TRENTINO.ANDIAMO PASSO PASSO DI DISTRETTO IN DISTRETTO. DA QUALE PARTIREMO IN QUESTO NUMERO?
TROVA L’INTRUSO
Unendo le iniziali degli intrusi, troverai un corpo del distretto di cui parliamo
Corpo (4): __________________________________
CRUCIPUZZLE
Cancella tutte le parole dell’elenco e con le lettere rimaste forma il nome
di un corpo del distretto di cui parliamo
SOLUZIONE
Un corpo del distretto che stiamo scoprendo (6):
________________________________
IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020 51
GIOCHI ENIGMISTICI
CRUCIVERBA Un numero… un distretto… conosciamo il nostro mondo!
SOLUZIONE CRUCIVERBA
FINALE
Sei riuscito a scoprire di quale unione
stiamo parlando? Non deve essere stato
difficile, perché siamo nel distretto
1) Numero nominato di frequente dai vigili del fuoco
2) Spirito che accomuna i vigili del fuoco
3) Uno di tanti…storia…
4) Fondamento del SAF
5) Strumenti
6) Uno … non è un vigile del fuoco
7) Un corpo del distretto che stiamo scoprendo
8) Capitano spesso quando veniamo allertati
9) Valle del distretto di cui parliamo
10) Quello del pompiere non è retribuito
11) Lo sono alcuni momenti all’interno del corpo
12) Sinonimo di gravità
13) Guida, riferimento
14) Velivolo
15) Lo puoi fare di un carico, di un mezzo o di un animale
16) Sede del distretto di cui parliamo
17) Talvolta cadono sulla sede stradale
18) Batte forte per quello che facciamo
19) Forza che ti spinge a fare il pompiere
20) Elemento della combustione
21) Non teoria
22) Spesso è incondizionato verso le azioni
23) Piccolo corpo di questo distretto
24) Altro corpo di questo distretto
25) Lo sono gli allievi
26) … i pompieri!!
27) Emozione positiva che fa vivere bene il lavoro di gruppo
52 IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
AL FEMMINILE
Da Varese a Luserna, sognando di diventare un
vigile del fuoco
LA STORIA DI MARIKA BIANCHI PERUGINI, ATTUALMENTE IMPEGNATA CON IL CORSO BASE. «LA TRAGEDIA DI VAIA - RACCONTA - MI HA DATO LA SPINTA PER ENTRARE IN QUESTO MONDO CHE MI HA SEMPRE AFFASCINATO»
Tra qualche mese il corpo di Luserna avrà il suo primo
vigile del fuoco donna. Si tratta di Marika Bianchi Pe-
rugini, 28 anni, originaria di Varese ma da sempre in-
namorata del Trentino e di una delle sue espressioni di
volontariato più autentiche, rappresentata dal mondo
dei vigili del fuoco. Attualmente impegnata con il corso
base, non vede l’ora di entrare in servizio attivo.
MARIKA, SEI CRESCIUTA A VARESE MA HAI SEMPRE AVUTO UN
LEGAME MOLTO FORTE CON IL TRENTINO.
«Da bambina venivo spesso in vacanza in Trentino, soprattutto a Brentonico e
nelle valli di Fiemme e di Fassa. Conoscevo anche il piccolo paese di Luserna,
dove abitavano i miei zii. Ero molto legata a mio zio, Oscar Mazzurana, che pur-
DI LORENA IOB
Marika Bianchi Perugini. Nella foto a sinistra ritratta
ad un anno e mezzo mentre si avvicina, incuriosita, ai vigili
volontari di Brentonico
IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020 53
AL FEMMINILE
troppo non c’è più e che indossava la divisa da vigile del fuoco nel locale corpo.
E proprio a Luserna, tre anni fa, ho deciso di trasferirmi inizialmente solo per la
stagione invernale, dato che volevo realizzare il mio sogno di lavorare con i cani
da slitta. Arrivata qui, mi sono innamorata del posto e non solo…. anche di un
ragazzo, un vigile del fuoco volontario».
COSÌ, HAI DECISO DI SEGUIRE LE ORME SUE E DI TUO ZIO OSCAR.
«Fin da bambina ho sempre avuto una grande ammirazione per il mondo dei
vigili del fuoco e sognavo di essere uno di loro. A Varese esiste solo il corpo per-
manente che ho visto in azione diverse volte, ma - forse per pigrizia - non mi sono
mai interessata se fosse possibile entrare a farvi parte e quali fossero i passi da
fare. Arrivata in Trentino ho scoperto il mondo dei vigili del fuoco volontari. Il
mio fidanzato spesso mi raccontava come funziona questa bellissima realtà di
volontariato e di come si possa diventarne parte integrante. Lo vedevo partire
come un fulmine ogni volta che gli suonava il cercapersone, così come rimanevo
colpita dai mezzi che passavano in strada a sirene spiegate per portare soccorso
a chi ne aveva bisogno. Un mondo che mi affascinava».
DA QUI LA DECISIONE DI DIVENTARE UN VIGILE DEL FUOCO VOLONTARIO.
«A darmi la spinta definitiva è stata la tragedie di Vaia, due anni fa. Ricordo in
particolare una notte: ero a casa da sola, al buio dato che la corrente era salta-
ta, e il mio fidanzato assieme ad altri amici vigili volontari era là fuori, a lottare
contro il fango e la furia dell’acqua. Avrei tanto voluto essere con loro. Mi faceva
male stare a casa, impotente, senza potere fare nulla. Quella notte mi sono detta
che avrei voluto fare anche io qualcosa di concreto per gli altri».
ORA STAI FREQUENTANDO IL CORSO BASE. COME STAI AFFRONTANDO
QUESTA ESPERIENZA, ANCHE ALLA LUCE DEL PARTICOLARE
MOMENTO CHE STIAMO VIVENDO?
«L’attuale situazione sanitaria ha rallentato il percorso di noi aspiranti vigili. A
ottobre dello scorso anno ho superato le prove attitudinali e marzo di quest’anno
avrei dovuto iniziare il corso base che a causa del Covid è stato rinviato. A otto-
bre di quest’anno è finalmente iniziato con una modalità online. Voglio ringrazia-
re gli istruttori che stanno letteralmente facendo i salti mortali per riuscire a for-
marci. L’esperienza è molto bella e, devo dire, anche impegnativa. Va affrontata
con grande serietà e impegno. Un po’ di paura c’è, ma la voglia di aiutare chi è in
difficoltà è sicuramente più grande».
SARAI LA PRIMA DONNA NEL CORPO DI LUSERNA.
CHE EFFETTO TI FA?
«È emozionante, spero di dare il buon esempio. È bello vedere anche come
gli abitanti di Luserna mi incoraggino. C’è stata un’unica persona, una don-
na, che mi ha da detto “che non ho speranze in un mondo di uomini”. Io ho
risposto “lo vedremo”. Questa sua frase, oltre che toccarmi nell’orgoglio,
mi ha dato ancora più forza e determinazione nel dimostrare che ha tor-
to e che anche noi donne abbiamo le capacità di essere bravi vigili del
fuoco. Del resto, come è giusto che sia, nel corso base noi donne siamo
trattate esattamente alla stessa maniera degli uomini, senza favoriti-
smi o discriminazioni».
«Fin da bambina ho sempre avuto
una grande ammirazione per il mondo dei vigili del
fuoco e sognavo di essere uno di loro»
ORA STAI FREQUENTANDO IL CORSO BASE. COME STAI AFFRONTANDO
QUESTA ESPERIENZA, ANCHE ALLA LUCE DEL PARTICOLARE
MOMENTO CHE STIAMO VIVENDO?
«L’attuale situazione sanitaria ha rallentato il percorso di noi aspiranti vigili. A
ottobre dello scorso anno ho superato le prove attitudinali e marzo di quest’anno
avrei dovuto iniziare il corso base che a causa del Covid è stato rinviato. A otto-
bre di quest’anno è finalmente iniziato con una modalità online. Voglio ringrazia-
re gli istruttori che stanno letteralmente facendo i salti mortali per riuscire a for-
marci. L’esperienza è molto bella e, devo dire, anche impegnativa. Va affrontata
con grande serietà e impegno. Un po’ di paura c’è, ma la voglia di aiutare chi è in
difficoltà è sicuramente più grande».
SARAI LA PRIMA DONNA NEL CORPO DI LUSERNA.
CHE EFFETTO TI FA?
«È emozionante, spero di dare il buon esempio. È bello vedere anche come
gli abitanti di Luserna mi incoraggino. C’è stata un’unica persona, una don-
na, che mi ha da detto “che non ho speranze in un mondo di uomini”. Io ho
risposto “lo vedremo”. Questa sua frase, oltre che toccarmi nell’orgoglio,
mi ha dato ancora più forza e determinazione nel dimostrare che ha tor-
to e che anche noi donne abbiamo le capacità di essere bravi vigili del
fuoco. Del resto, come è giusto che sia, nel corso base noi donne siamo
trattate esattamente alla stessa maniera degli uomini, senza favoriti-
smi o discriminazioni».
54 IL POMPIERE DEL TRENTINO - INVERNO 2020
ATTIVITÀ SPORTIVA
A Pergine le prove attitudinali degli
aspiranti vigili
IN 140 CIRCA HANNO AFFRONTATO PRIMA LA CORSA, POI LA PROVA DI ASSENZA CLAUSTROFOBIA AL BUIO E LA SALITA SCALA A GANCI AL CASTELLO DI MANOVRA
L a caserma di Pergine ha ospitato, nelle scorse settima-
ne, le prove attitudinali degli aspiranti vigili del fuoco.
Solitamente questi test si svolgono presso la caserma
del corpo permanente di Trento, ma l’emergenza sani-
taria in atto e la necessità di non creare assembramenti
ha suggerito quest’anno di optare per un cambio di loca-
tion. La scelta è così caduta su Pergine, grazie anche alla disponibilità dimostrata
dal locale corpo guidato da Claudio Casagrande.
Centoquaranta circa gli aspiranti vigili del fuoco, appartenenti alle varie unioni
distrettuali presenti sull’intero territorio provinciale, che durante le sette sessio-
ni di test in programma - seguiti e valutati dai preparatori atletici Daniel Sansoni
e Claudio Franchini - si sono cimentati in tre prove. La prima è stata la corsa, se-
guita dalla prova di assenza claustrofobia al buio - svoltasi quest’anno nel tunnel
solitamente usato dagli allievi per le competizioni CTIF - che ha visto i parteci-
panti indossare la maschera oscurata. Terzo e ultimo step, la prova salita scala a
ganci al castello di manovra. I test attitudinali rappresentano un momento molto
atteso e importante nel percorso finalizzato a diventare un vigile del fuoco. Solo
con l’attestato di idoneità fisica, infatti, gli aspiranti pompieri possono accedere
all’ultima fase, quella teorica.
«Il livello è stato molto buono anche quest’anno», commenta Sansoni. «Solita-
mente i partecipanti sostengono questi test avendo alle spalle l’esperienza come
allievi e quindi sono molto preparati. Paradossalmente negli ultimi anni la prova
che ci ha visto fermare più ragazzi è stata la corsa, quella che più facilmente di
altri può essere migliorata ed allenata».
A curare l’organizzazione delle prove attitudinali, provvedendo anche alle varie
procedure di igienizzazione degli attrezzi per contrastare il diffondersi dell’epi-
demia da Covid-19, il corpo di Pergine. «Solitamente queste prove per i ragazzi
rappresentano una preziosa occasione per conoscersi e socializzare. Quest’anno
non è stato possibile – commenta il comandante Casagrande - ma la cosa impor-
tante è rimpinguare i corpi».
DI LORENA IOB