Stefano Zanut - Architetto e funzionario dei vigili del fuoco

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Stefano Zanut Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Pordenone [email protected] CRIBA a EXPOSANITA’ 2014 Ascoltare con gli occhi: le esigenze abitative delle persone con disabilità uditive e soluzioni di accessibilità Bologna, 23 Maggio 2014 S I C U R E Z Z A P R E V E N Z I O N E E

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La progettazione di spazi privati e pubblici non può prescindere dal tema della prevenzione e sicurezza in caso di calamità avendo presente tutti gli abitanti comprese le persone con disabilità uditive.

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Stefano Zanut

Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Pordenone

[email protected]

CRIBA a EXPOSANITA’ 2014

Ascoltare con gli occhi: le esigenze abitative

delle persone con disabilità uditive e soluzioni di accessibilità

Bologna, 23 Maggio 2014

S I C U R E Z Z A

P R E V E N Z I O N E

E

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[…] Al nostro arrivo, dopo aver dato le generalità del bambino, gli addetti hanno attaccato alla maglietta di Alessandro un adesivo di riconoscimento ma mentre lui si accingeva ad entrare, alla segnalazione che il bambino era sordo ci siamo visti negare l’accesso all’area. La loro spiegazione, con nostro disappunto, è stata che in caso di pericolo e conseguentemente evacuazione dell’area Alessandro, perché sordo, non avrebbe sentito le indicazioni delle animatrici. Quindi per tutelare la sua sicurezza, a nostro figlio veniva negata l’area giochi.

(da “MOBILITÀ- Costruire l’autonomia”, 6/04)

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RISCHIO SISMICO

44% della superficie nazionale (131.000 Kmq) 36% dei comuni (2.893) 36% della popolazione 21,8 milioni di persone (8,6 milioni di famiglie) 5,5 milioni di edifici tra residenziali e non

residenziali

RISCHIO IDROGEOLOGICO

10% della superficie italiana (29.500 kmq) 89% dei comuni (6.631) 5,8 milioni di persone (9,6% della popolazione) 2,4 milioni d famiglie

INCENDI

26.500 interventi dei VF nelle abitazioni (2006) 60 persone decedute, 238 ferite (2006) 45% dei decessi: bambini, anziani, disabili (2006) 90 persone decedute, 350 ferite (2012)

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EVENTOAUSILI PER

L’ESODO

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SEGNALAZIONE INCENDIO

SISTEMA D’ESODO

AUSILI

GESTIONE EMERGENZA

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Allegato I -1.3

“la valutazione del rischio

incendio

tiene conto:

[…]

f) del numero delle persone

presenti, siano esse

lavoratori dipendenti che

altre persone, e della loro

prontezza ad allontanarsi

in caso d’incendio”;

Allegato I - 1.4.2

Identificazione dei lavoratori e di altre

persone presenti esposti a rischi di

incendio:

“… Considerare attentamente i casi in cui

una o più persone siano esposte a rischi

particolari in caso d’incendio a causa

della loro specifica funzione o per il tipo di

attività nel luogo di lavoro.

A titolo di esempio si possono citare i casi

in cui:

[…]

Siano presenti persone la cui mobilità,

udito o vista sia limitata;

[…]

Siano presenti persone che possono

essere incapaci di reagire prontamente in

caso di incendio o possono essere

particolarmente ignare del pericolo

causato da un incendio, poiché lavorano

in aree isolate e le relative vie di esodo

sono lunghe e di non facile praticabilità”

8.3.1 - Generalità

Il datore di lavoro deve individuare

le necessità particolari dei lavoratori

disabili nelle fasi di pianificazione

delle misure di sicurezza

antincendio e delle procedure di

evacuazione del luogo di lavoro.

Occorre altresì considerare le altre

persone disabili che possono avere

accesso nel luogo di lavoro.

Al riguardo occorre anche tenere

presente le persone anziane, le

donne in stato di gravidanza, le

persone con arti fratturati ed i

bambini.

Qualora siano presenti lavoratori

disabili, il piano di emergenza deve

essere predisposto tenendo conto

delle loro invalidità.

ENTRANO IN GIOCO I VIGILI DEL FUOCO: D.M. 10/3/1998

(Criteri di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro)

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ENTRANO IN GIOCO I VIGILI DEL FUOCO: D.M. 10/3/1998

(Criteri di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro)

8.3.3. Assistenza alle persone con visibilità o udito menomato o limitato

[…] Nel caso di persone con udito limitato o menomato esiste la possibilità che non sia percepito il segnale di allarme. In tali circostanze occorre che una persona appositamente incaricata, allerti l’individuo menomato.

8.3.1 - Generalità

Il datore di lavoro deve individuare

le necessità particolari dei lavoratori

disabili nelle fasi di pianificazione

delle misure di sicurezza

antincendio e delle procedure di

evacuazione del luogo di lavoro.

Occorre altresì considerare le altre

persone disabili che possono avere

accesso nel luogo di lavoro.

Al riguardo occorre anche tenere

presente le persone anziane, le

donne in stato di gravidanza, le

persone con arti fratturati ed i

bambini.

Qualora siano presenti lavoratori

disabili, il piano di emergenza deve

essere predisposto tenendo conto

delle loro invalidità.

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ENTRANO IN GIOCO I VIGILI DEL FUOCO: la Circolare n. 4 dell’1/3/1998

(Linee guida per la valutazione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro dove siano presenti persone disabili)

[…] prevedere ove possibile (ad esempio, quando sono già presenti lavoratori disabili), il coinvolgimento degli interessati nelle diverse fasi del processo;

considerare le difficoltà specifiche presenti per le persone estranee al luogo di lavoro;

conseguire adeguati standard di sicurezza per tutti senza determinare alcuna forma di discriminazione tra i lavoratori;

progettare la sicurezza per i lavoratori con disabilità in un piano organico, che incrementi la sicurezza di tutti, e non attraverso piani speciali o separati da quelli degli altri lavoratori.

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percezione del pericolo e/o dell'allarme

orientamento

mobilitàindividuazione delle azioni da compiere

in caso di emergenza

VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Misure

EDILIZIE

Misure

ORGANIZZATIVE E

GESTIONALI

Misure

IMPIANTISTICHE

ENTRANO IN GIOCO I VIGILI DEL FUOCO: la Circolare n. 4 dell’1/3/1998

(Linee guida per la valutazione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro dove siano presenti persone disabili)

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SEGNALAZIONE INCENDIO

SISTEMA D’ESODO

AUSILI

GESTIONE EMERGENZA

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Visivi

Acustici

Olfattivi

Tattili

Occhio

Orecchio

Naso

Mani

… …

Segnali

ambientali

Efficienza

cognitiva

Efficienza

sensoriale

Come “emittente dei segnali” Attività cognitivaAttività sensoriale

AMBIENTE UOMO

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Visivi

Acustici

Olfattivi

Tattili

Occhio

Orecchio

Naso

Mani

… …

Segnali

ambientali

Efficienza

cognitiva

Efficienza

sensoriale

Come “emittente dei segnali” Attività cognitivaAttività sensoriale

AMBIENTE UOMO

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Visivi

Acustici

Olfattivi

Tattili

Occhio

Orecchio

Naso

Mani

… …

Segnali

ambientali

Efficienza

cognitiva

Efficienza

sensoriale

Come “emittente dei segnali” Attività cognitivaAttività sensoriale

AMBIENTE UOMO

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FISICI AMBIENTALI INDIVIDUALI SITUAZIONALI

UDIBILE

Il segnale ha una

copertura sufficiente?

Il segnale arriva diretto

agli occupanti?

Il livello sonoro è

appropriato e non risulta

assordanti in determinate

aree?

Nell’ambiente c’è un

rumore di fondo che

vanifica il ricevimento del

segnale?

Ci sono persone con

problemi di sordità?

Ci sono persone che hanno

problemi cognitivi e non

riescono a comprendere il

significato

dell’informazione?

La comunicazione è percepita in modo che

rappresenti una emergenza dovuta ad un

incendio?

Il contenuto dell’informazione è

comprensibile in presenza di altri segnali

ambientali?

Il sistema può dar luogo a falsi allarmi che

potrebbero influenzare la credibilità del

segnale?

VISUALE

Le informazioni contenute

nel sistema sono

compromesse da ostacoli

fisici? (morfologia degli

ambienti, l’arredamento o

le attrezzature).

Le informazioni

contenute nel sistema

sono confuse dalle luci

non di emergenza, da

video, da messaggi

pubblicitari, ecc.?

La presenza di fumo può

impedire la trasmissione

delle informazioni del

sistema visuale?

Ci sono persone con

difficoltà visive?

Ci sono persone che hanno

problemi cognitivi e non

riescono a ricevere le

informazioni?

La comunicazione è percepita in modo che

rappresenti una emergenza dovuta ad un

incendio?

Il contenuto dell’informazione è

comprensibile in presenza di altri segnali

ambientali?

Il sistema può dar luogo a falsi allarmi che

potrebbero influenzare la credibilità del

segnale?

Le persone sono preparate all’esistenza di

un messaggio alternativo a quello visuale?

Le persone sono impegnate in altre attività

come l’uso di un PC o di un Video TV e

quindi sono meno predisposte a ricevere il

segnale di allarme?

TATTILEIl segnale è utilizzabile? Il segnale è riconoscibile

e utilizzabile?

Le persone conoscono il

significato del riferimento

tattile?

Le persone sono preparate all’esistenza di

un messaggio tattile?

FATTORIT

IPO

DI

SE

GN

ALE

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SISTEMA DI

RILEVAZIONE

SEGNALE

Visivo Acustico Tattile Olfattivo

Allarme

esterno

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Affinché un operatore del soccorso possa dare un aiuto

concreto nel merito, è necessario che sia in grado di

gestire le seguenti competenze:

Saper comprendere le necessità della persona in

difficoltà, anche in funzione del tipo di disabilità che

presenta

Essere in grado di comunicare un primo e

rassicurante messaggio che specifichi le azioni

basilari da intraprendere per garantire un

allontanamento più celere e sicuro possibile dalla

fonte di pericolo

Saper attuare alcune semplici misure di supporto

LA RELAZIONE IN EMERGENZA CON LA PERSONA SORDA

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Posizionarsi sempre di fronte alle persone

sorde e mai parlare voltando loro le spalle, in

quanto la lettura labiale è un buon strumento

di comunicazione.

La distanza ottimale nella conversazione

non deve mai superare circa il metro e

mezzo.

Il viso di chi parla deve essere illuminato (in

ambienti bui o poco illuminati si può far

ricorso alla torcia elettrica in dotazione

indirizzando il fascio luminoso verso il

proprio volto o di chi parla).

Nel parlare è necessario tenere ferma la

testa e, possibilmente, con il viso al livello

degli occhi della persona sorda.

LA RELAZIONE IN EMERGENZA CON LA PERSONA SORDA

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Parlare distintamente ma senza esagerare,

avendo cura di non storpiare le parole per

consentire la labiolettura (attenzione, non è

importante la pronuncia dell’accento che la

persona sorda non può sentire, quanto

scandire le parole così come sono senza

accorciarle o storpiare il modo in cui si dice la

lettera con il labiale. Porre anche attenzione

non storpiare le parole facendo ricorso a

espressioni dialettali e/o straniere).

La velocità del discorso deve essere

moderata, ossia né troppo in fretta né troppo

adagio.

LA RELAZIONE IN EMERGENZA CON LA PERSONA SORDA

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Usare possibilmente frasi corte e semplici,

ma complete, esposte con un tono normale di

voce (non serve a niente gridare!). Non serve

parlare in modo infantile, mentre è necessario

mettere in risalto la parola principale della

frase usando espressioni del viso in relazione

al tema del discorso.

Quando si usano nomi di persona, località o

termini inconsueti, la lettura labiale è molto

difficile.

Utilizzare i gesti per esprimere o rafforzare

concetti espressi verbalmente, comunque

sempre accompagnati dal movimento labiale

distinto.

LA RELAZIONE IN EMERGENZA CON LA PERSONA SORDA

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“C’E’ UN INCENDIO”

“STAI CALMO”

“HAI BISOGNO DI AIUTO?”

oppure

“SONO QUI PER AIUTARTI”

LA RELAZIONE IN EMERGENZA CON LA PERSONA SORDA

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LA RELAZIONE IN EMERGENZA CON LA PERSONA SORDA

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LA RELAZIONE IN EMERGENZA CON LA PERSONA SORDA

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TECNOLOGIE INNOVATIVE A SUPPORTO DEL SOCCORSO: 115-4-DEAF

DIRETTIVA 2009/136/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 novembre 2009, recante modifica della direttiva 2002/22/CE relativa al servizio universale e ai diritti degli utenti in materia di reti e di servizi di comunicazione elettronica, […]

Art 41. È opportuno che gli Stati membri adottino misure specifiche per fare in modo che i servizi di emergenza, compreso il numero unico «112», siano accessibili anche agli utenti finali disabili, in particolare i non udenti, gli ipoudenti, le persone con disturbi del linguaggio e le persone sorde e cieche. Una delle misure possibili consiste nella fornitura di speciali dispositivi terminali agli ipoudenti, di servizi di conversione del parlato in testo o di altre apparecchiature specifiche.

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TECNOLOGIE INNOVATIVE A SUPPORTO DEL SOCCORSO: 115-4-DEAF

ASPETTI FONDAMENTALI PER LA GESTIONE DI CHIAMATE DA PERSONE SORDE

VELOCITA’ (tempo di accesso e durata della conversazione compatibile con la situazione)

AFFIDABILITA’ (comunicazione tale da assicurare la reciproca comprensione)

MOBILITA’ (le chiamate devono poter essere fatte dovunque e non solo da aree limitate)

DIFFUSIONE (i dispositivi non devono essere tali da introdurre ulteriori barriere al loro uso)

COSTO (il servizio deve essere sostenibile per la comunità e per le persone sorde)

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TECNOLOGIE INNOVATIVE A SUPPORTO DEL SOCCORSO: 115-4-DEAF

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TECNOLOGIE INNOVATIVE A SUPPORTO DEL SOCCORSO: 115-4-DEAF

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TECNOLOGIE INNOVATIVE A SUPPORTO DEL SOCCORSO: 115-4-DEAF

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TECNOLOGIE INNOVATIVE A SUPPORTO DEL SOCCORSO: SLEC

(Sign Language Emergency Communicator)

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