Peretti 14-15 Lez 6bis Malf Cong
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Malformazioni congenite
Giuseppe M. Peretti
Si definiscono in tal modo tutte le
malformazioni presenti alla nascita per
alterazioni dello sviluppo scheletrico entro i
primi tre mesi della vita intrauterina
(malformazioni embrionarie) o dopo i primi tre
mesi (malformazioni fetali).
Definizione
Possono essere determinate da fattori di natura:
- genetica
- tossica
- infettiva
- meccanica
(Per es. ereditarietà, rosolia, talidomide, raggi X,
alcool, briglie amniotiche, oligoidramnios,…)
Cause
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I distretti più frequentemente colpiti sono:
- Anca (displasia congenita dell’anca)
- Piede (piede torto)
- Rachide cervicale (torcicollo miogeno)
Clinica
Displasia congenita dell’anca (DCA)
La DCA è un’affezione ereditaria di tipo poligenico.
La malformazione interessa sia la componente acetabolare che quella
femorale
• Incidenza: 2-3‰
• È prevalente nel sesso femminile (F:M=6:1)
• Risente notevolmente delle influenze razziali: pressoché sconosciuta
nella razza nera e gialla
• In Italia prevalente in alcune regioni del Nord
• Spesso bilaterale (45% dei casi)
• Può associarsi ad altre condizioni come il piede torto
Epidemiologia
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1. Fattore genetico
Teoria della displasia acetabolare
La cartilagine dell’acetabolo sarebbe più soffice e plastica del
normale e quindi facilmente deformabile sotto le deformazioni
meccaniche della testa femorale.
Teoria della lassità legamentosa
Non meglio precisata “lassità” delle strutture di contenzione
dell’anca
Eziopatogenesi
2. Fattori ambientali
Prenatali:
• Scarsezza di liquido amniotico, presentazione podalica
• 3 posizioni delle anche nell’utero che favoriscono la DCA
Postnatali:
• Posizioni / fasciature con le gambe addotte ed estese
Eziopatogenesi
• Acetabolo poco profondo (sfuggente) con bordi irregolari
• Ipertrofia del cercine fibroso
• Ipertrofia del legamento rotondo
• La testa del femore è piccola e irregolare
• Il collo del femore è valgo ed antiverso
Angolo di inclinazione: misura il valgismo del collo
Angolo di declinazione: misura antiversione o retroversione
Displasia acetabolare e femorale
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Inclinazione collo femorale
• L’inclinazione del collo femorale normale 110° - 130°
• L’angolo di inclinazione arriva fino a 180° nella displasia (normale fino
140° nel bambino)
Displasia femorale
Antiversione collo femorale
• L’antiversione del collo femorale nel neonato è 40°; nell’adulto 13°-15°
• L’antiversione del collo del femore nella displasia dell’anca supera i 40°
e può arrivare anche a 90°
La displasia dell’anca è caratterizzata da un aumento del valgismo e
dell’antiversione del collo o a un arresto della loro fisiologica riduzione
Displasia femorale
Da un punto di vista didattico, si dividono 4 stadi anatomo-clinici di DCA,
che non rappresentano altro che successive fasi evolutive della malattia.
• Prelussazione: costituisce una sorta di condizione “pre-lussante”
dell’anca
• Sublussazione
• Lussazione
• Lussazione inveterata
Anatomia patologica
Sublussazione Displasia Lussazione vera
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La diagnosi è clinica e strumentale.
CLINICA
• Asimmetria pieghe cutanee delle cosce
• Segno di Galeazzi
• Manovra di Ortolani/Barlow
• Limitazione dell’abduzione ad anca flessa
• Segno di Trendelenburg
• Deambulazione con intrarotazione
Diagnosi
Manovra di Ortolani
Segno di Galeazzi
I piedi del bambino supino vengono appoggiati entrambi sul tavolo dell’esaminatore con le anche e le ginocchia fesse; verrà evidenziato:
• Livello irregolare delle ginocchia• Numero asimmetrico delle pieghe
cutanee della coscia• Apparente accorciamento di un arto
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Segno di TrendelenburgZoppia con caduta dell’emibacino sano quando il paziente poggia
unilateralmente sull’arto malato. Se bilaterale: andatura anserina.
Se il gran trocantere risale si accorcia la distanza fra i due punti di
inserzione del muscolo medio gluteo → leve muscolari svantaggiose
Eccessiva antiversione del collo femorale = eccesso di intrarotazione dell’anca e deambulazione con punta dei piedi rivolta all’interno.
Deambulazione in intrarotazione
ESAMI STRUMENTALI
• Ecografia dell’anca (SCREENING)
• RX tradizionale (dopo il 3° mese)
Triade di Putti:
• sfuggenza del tetto acetabolare
• ipoplasia/mancanza nucleo di
ossificazione epifisario
• allontanamento in alto e in fuori del
nucleo cefalico dal fondo dell’acetabolo.
Diagnosi
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RX
• Il cotile è insufficientemente profondo: l’angolo di HILGENRHEINER e
l’angolo di copertura sono insufficienti
• Femore troppo antiverso (40°nei neonati e 15° intorno i 7 anni)
• Coxa valga
• La testa è decentrata
Diagnosi
RX
Anca normale
Acetabolo sf uggente
Femore lateralizzato
Femore risalito
Ritardo nucleo cef alico
RX
Sublussazione Lussazione
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La terapia varia in base allo stadio clinico della
malattia.
Il trattamento deve essere il più precoce possibile e
consiste nell’atteggiare le anche in abduzione
In fase di Displasia nel 1° anno di vita:
cuscino divaricatore
Notte e giorno in abduzione 3-6 mesi, fino a quando
l’ecografia avrà confermato la guarigione
Terapia
Tutore di Pavlick
L’abduzione in intrarotazione può essere causa di necrosi tardiva della
testa. Si preferisce l’uso di divaricatori in extrarotazione
Divaricatori
Divaricatore di Putti
(in disuso)
Divaricatore di MilgramDivaricatore a sella
In fase di Sublussazione o Lussazione dopo il 1° anno di vita:
1. Trazione continua atraumatica
(2-4 settimane) o riduzione cruenta
previa artrografia
2. Immobilizzazione in gesso
(60 gg)
3. Divaricatore (3-4 mesi)
Terapia
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In caso di mancata diagnosi o in assenza di terapia dopo i 4 anni di età
1. Osteotomie varizzanti e derotative trocanteriche
Procedere precocemente: ciò permette uno sviluppo armonioso del cotile e
della testa
Terapia
1. Osteotomia varizzante
Le osteotomie allungano il braccio di leva h
dei muscoli abduttori M e ne modificano la
direzione. Questo riduce la risultante R e la
sposta più profondamente nel cotile (inoltre,
rilascia gli adduttori)
RX in adduzione/abduzione
Mostrano se il centramento della teste
migliora in una di queste 2 posizioni
Terapia
1. Osteotomia varizzante
Terapia
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1. Osteotomia varizzante
L’osteotomia aumenta la superficie portante dunque riduce le pressioni. Si
passa da pressioni dell’ordine di 200 Kg/cm2 a 16 kg/ cm2
Prevenzione dell’artrosi
Terapia
3. Osteotomie di bacino (Salter)
Terapia
3. Osteotomie di bacino (Chiari)
Traslazione della testa e copertura
La forza M è verticalizzata, questo aumenta il suo braccio di leva CM e
riduce il braccio di leva CP’.
CM è sup ad 1/3 di CP. La forza che equilibra P è inferiore a 3P
Terapia
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3. Osteotomie di bacino (Wagner)
Terapia
Cos’è la DCA?Una malattia congenita a genesi multifattoriale, che colpisce l’anca, soprattutto nelle donne, e che determina un’invalidità a livello di questa articolazione.
Che problemi causa?Uno sviluppo anomalo dell’articolazione dell’anca che determinerà una sua “usura” precoce. Dolore (coxalgia) negli stadi più avanzati.
Può essere trattata?- Si. Importante lo screening in età neonatale (Ecografia).- Divaricatori (in età neonatale).- Osteotomie.- Protesi dell’anca: le alterazioni che si determinano a livello dell’anca esitano spesso in una grave coxartrosi, tale da richiedere un intervento di artroprotesi.
Conclusioni
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Piede torto congenito(PTC)
Il piede torto congenito (PTC) è rappresentato da una deformità del piede, presente dalla nascita, caratterizzata da uno stabile atteggiamento vizioso del piede per alterazione dei rapporti reciproci tra le ossa che lo compongono, cui si associano alterazioni capsulari, legamentose, muscolo-tendinee e delle fasce.
Lasciato a se stesso, il PTC esita in una modificazione strutturale delloscheletro del piede per cui la deformità diviene sempre menocorreggibile.
Il PTC è una deformità che, per frequenza, segueimmediatamente la displasia congenita dell’anca: 1 ‰.
Bilaterale nel 55% dei casi
Introduzione
Esistono 4 forme di PTC. In ordine di frequenza sono:
• Piede equino-cavo-varo-addotto-supinato (70%)
• Piede talo-valgo-pronato (10%)
• Metatarso addotto o varo (15%)
• Piede piatto reflesso-valgo (5%)
Clinica
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Clinica
Non ancora del tutto chiarita.E’ una malattia ereditaria multifattoriale condizionata da fattori ambientali intrauterini.Le teorie patogenetiche più accreditate sono:
• Alterazione genetica cromosomica
• Fattori ambientali materni (scarsezza di liquido amniotico, presentazione podalica, ecc…) (piede torto fetale)
• Arresto dello sviluppo: mancata detorsione del piede, dalla posizione equino-varo-supinata alla 9-10a settimana non raggiungerebbe l’atteggiamento normale
• Teoria della fibromatosi (fibrosi dei legamenti mediali del piede prima alterazione e causa del PTC)
• Teoria vascolare (anomalie dell’arteria tibiale ant e post)
Eziopatogenesi
Viziosa posizione del piede, atteggiato in flessione plantare (equinismo),inclinato medialmente a livello calcaneare (varismo), concavo nel suomargine interno (adduzione) e ruotato medialmente sul suo asselongitudinale (supinazione).
La viziosa posizione del piede può presentarsi in forma +/- accentuata.
I grado: deformità modesta, non c’è grande resistenza nel portare il piedein atteggiamento ortomorfico. Totale riducibilità della deformità
II grado: il piede, sul piano frontale, forma con la gamba un angolo internodi 90°; netta resistenza al tentativo di correzione. Parziale riducibilità
III grado: il piede, sul piano frontale, forma con la gamba un angolo acutoinferiore ai 70-80° e la faccia dorsale guarda addirittura p lantarmente.Totale irriducibilità
Piede equino-varo-supinato
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Avampiede addotto e supinatoRetropiede equino e varo
Volta plantare longitudinale cava
Clinica
Diretta osservazione
Palpazione evidenzia il grado di
correggibilità. Le modificazioni delle ossa
del tarso sono inizialmente di posizione,
ma col tempo diventano deformità
strutturate non correggibili manualmente.
Ecografia
Diagnosi
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La prognosi è condizionata dalla tempestività del trattamento. Anche nelle
forme più gravi si riesce in genere a raggiungere un risultato
soddisfacente.
Il trattamento va intrapreso subito dopo la nascita.
• Nei primissimi giorni dopo la nascita: mobilizzazioni ripetute del piede.
• Al 10-15° giorno: “modellamenti” manuali “a tappe”. Ottenuta una certa
correzione: apparecchio gessato femoro-podalico in valgismo-pronazione.
• Dopo 8-10 giorni: rimozione dell’app. gessato e successiva
mobilizzazione. Successivo apparecchio fino a correggere del tutto la
deformità. Per l’equinismo residuo si procede alla correzione chirurgica
(allungamento plastico del t. achilleo e capsulotomia posteriore).
Terapia e prognosi
Cos’è il PTC?
E’ una deformità del piede, presente dalla nascita, caratterizzata da uno
stabile atteggiamento vizioso del piede.
Che problemi causa?
Un atteggiamento viziato del piede che, se trascurato, determina una
retrazione delle parti molli, fino ad un errato sviluppo delle ossa del piede.
Può essere trattato?
Si. Importante la diagnosi precoce.
Il trattamento è essenzialmente cruento.
Conclusioni