Percorso di formazione USR per la Lombardia Il sistema nazionale di valutazione SNV 1.
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Percorso di formazioneUSR per la Lombardia
Il sistema nazionale di valutazione
SNV
1
2
INDICE
•Glossario essenziale
•Parte prima informativa:
•Verso l’autovalutazione - I riferimenti normativi
•Il RAV
•Il procedimento in sintesi, i tempi, le azioni immediate delle scuole
•Parte seconda formativa:
•Il processo di autovalutazione
•Il processo di autovalutazione: lettura dei dati e utilizzo degli indicatori
•Le fonti dei dati
•La lettura dei dati
•Il miglioramento
Gli argomenti che seguono possono essere utilizzati: come approfondimenti
oppure come introduzione nelle diverse giornate di formazione
•I concetti chiave della valutazione
•processi e indicatori
Il Rapporto di
autovalutazione RAV
Il sistema nazionale di valutazione
SNV
3
GLOSSARIO ESSENZIALE
4
5
GLOSSARIO ESSENZIALE
• SNV (fase di autovalutazione – valutazione esterna)
• RAV Rapporto di autovalutazione. Ciò che le scuole sono chiamate a produrre. Il risultato (output) del processo di autovalutazione
• PROCESSO Una sequenza di attività tra loro connesse che trasformano gli input in output e outcome, fornendo valore aggiunto.
•INDICATORE Misura indicativa che mostra l’effetto di un’azione
Parte Prima Informativa
6
Il sistema nazionale di valutazione
SNV
7
Verso l’autovalutazione – I riferimenti normativi
8
I prodromi
Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione, (D.Lvo. n. 297/94), art. 603:
Nel quadro della definizione di strumenti idonei al conseguimento di una maggiore produttività del sistema scolastico e al raggiungimento di obiettivi di qualità, il Ministero della pubblica istruzione provvede alla determinazione di parametri di valutazione dell’efficacia della spesa…provvede altresì all’individuazione di adeguati metodi di rilevamento dei processi e dei risultati del servizio scolastico … 9
Il rinnovamento della scuola
Autonomia (DPR.275/1999 e art. 117 Cost. comma 2, novellato con L. cost. 3/2001 (riforma del Titolo V della Costituzione)
Nuove responsabilità dirigenziali (D.lgs.150/2009);
Riforme degli ordinamenti;
Direttiva triennale 74/2008;
Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione (DPR. 80/2013 )
10
11
DPR 8 marzo 1999, n.275
Art. 3
Il Piano dell’Offerta Formativa è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia.
NEL POF:•identità•finalità •obiettivi strategici•attività/processi•valutazione
DPR. 275/1999
Autonomia (DPR.275/1999)
Art.4, c.4: Le istituzioni scolastiche ….. Individuano inoltre le modalità e i criteri di valutazione degli alunni nel rispetto della normativa nazionale ed i criteri per la valutazione periodica dei risultati conseguiti dalle istituzioni scolastiche rispetto agli obiettivi prefissati;
Art. 10, c.1: Per la verifica del raggiungimento degli obiettivi di apprendimento e degli standard di qualità del servizio il Ministero della pubblica istruzione fissa metodi e scadenze per rilevazioni periodiche.
12
La Direttiva triennale 74/2008
Il Miur chiede all’Invalsi di sviluppare le proprie attività attraverso le seguenti aree di intervento:
Valutazione di sistema Provvedere alla predisposizione di un rapporto annuale sulla scuola
Valutazione delle scuole Definire, anche sulla base delle esperienze internazionali, un modello di valutazione delle scuole per rilevare quegli assetti organizzativi e quelle pratiche didattiche che favoriscono il miglioramento dei livelli di apprendimento degli studenti
Diffusione della cultura della valutazione Promuovere la cultura della valutazione con particolare riferimento alle azioni di formazione del personale dirigente e docente, per favorire la piena attuazione dell’autonomia didattica e organizzativa. 13
DPR. 80/2013
Disciplina:
•soggetti e ruoli;•obiettivi e organizzazione del SNV;•procedura di valutazione: AV, V esterna, Miglioramento
14
Invalsi: Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione, di cui al decreto legislativo 19 novembre 2004, n. 286;
Indire: Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa, di cui all'articolo 19, comma 1, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111;
Contingente ispettivo: contingente di dirigenti di seconda fascia con funzione tecnico- ispettiva, appartenenti alla dotazione organica dirigenziale del Ministero, che svolgono l'attivita' di valutazione nei nuclei di cui all'articolo 6 del presente decreto.
DPR. 80/2013 – I SOGGETTI
15
DPR 28 marzo 2013 n. 80 Art. 6 – Procedimento di valutazione
Ai fini dell’articolo 2 (miglioramento) il procedimento di valutazione delle istituzioni scolastiche si sviluppa, in modo da valorizzare il ruolo delle scuole nel processo di autovalutazione, sulla base dei protocolli di valutazione e delle scadenze temporali … nelle seguenti fasi:
a)autovalutazione delle istituzioni scolastiche (a.s.2014-15)
a)valutazione esterna (Nuclei di valutazione esterna aa.ss. 2015-16/ 2016-17)
a)azioni di miglioramento (a.s.2015-16)
a)rendicontazione sociale delle istituzioni scolastiche (a.s.2016-17)
16
DIRETTIVA 11/2014
Priorità strategicheLa valutazione è finalizzata al miglioramento della qualità dell'offerta formativa e degli apprendimenti e sarà particolarmente indirizzata:•alla riduzione della dispersione scolastica e dell'insuccesso scolastico;•alla riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti;•al rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza;•alla valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all'università e al lavoro.
17
Direttiva 11/2014 : I supporti
Sostegno ai processi di autovalutazione delle scuole con strumenti di analisi dei dati disponibili, con quadri di riferimento, indicatori, dati comparabili, …
InvalsiPredisposta dai servizi informativi del Miur per coordinare il flusso delle informazioni
PiattaformaFormazione
Piani di formazione per tutte le scuole con particolare riferimento ai DD.SS.
A cura di Giancarlo Cerini – Dirigente Tecnico 18
LE ULTIME TAPPE DEL SNV
C.M. 21/10/2014 N. 47 - Trasmissione della direttiva n. 11 del 18 Settembre 2014
Nota Miur 4/12/2014 - Avvio del SNV: attività ulteriori di accompagnamento - nel momento in cui sarà operativa la piattaforma informatica saranno inoltrate alle scuole delle linee guida per supportare le stesse nell’elaborazione del Rapporto di autovalutazione – le linee guida sono in via di elaborazione -)
19
IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE (RAV)
20
Struttura rapporto di autovalutazione
• Contesto e risorse Popolazione scolastica Territorio e capitale sociale Risorse economiche e materiali Risorse professionali
• Esiti Risultati scolastici Risultati nelle prove standardizzate Competenze chiave e di cittadinanza Risultati a distanza
• Processi Pratiche educative e didattiche Curricolo, progettazione, valutazione Ambiente di apprendimento Inclusione e differenziazione Continuità e orientamentoPratiche gestionali e organizzative Orientamento strategico e organizzazione della scuola Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie
• Il processo di autovalutazione
• Individuazione delle priorità Priorità e Traguardi Obiettivi di processo A cura di Annamaria Ajello 21
LE 5 SEZIONI DEL RAV
• Il RAV è articolato in:• 5 sezioni:• 1) Contesto e risorse;• 2) Esiti degli studenti;• 3) Processi messi in atto dalla scuola;• 4) Processo di autovalutazione;• 5) Individuazione delle priorità;
• 49 indicatori che consentono alla scuola di confrontare la propria situazione con valori di riferimento esterni;
• Rubriche di valutazione, dove per ciascuna area degli Esiti e dei Processi la scuola potrà assegnarsi un giudizio in una scala da 1 a 7, sulla base di criteri espressi (motivazione del giudizio assegnato).
22
IL FORMAT DEL RAV: CINQUE SEZIONI, QUATTRO PARTI
Descrittiva•Descrizione del contesto e delle risorse
Valutativa•Valutazione degli Esiti e dei Processi
Metodologico-riflessiva•Descrizione e valutazione del percorso di autovalutazione
Proattiva
•Individuazione delle priorità e degli obiettivi di processo
Metodologico- riflessiva
•Descrizione e valutazione del percorso di AV
Valutativa
•Valutazione degli esiti e dei Processi
Descrittiva
•Descrizione del contesto e delle risorse
A cura di Donatella Poliandri - INVALSI23
Contesto e risorse
Lettura di indicatori
Domande guida per orientare la riflessione
Descrizione di opportunità evincoli
Popolazione
scolastica
Territorio e capitale sociale
Risorse economiche e
materialiRisorse
professionali
PARTE DESCRITTIVA
A cura di Donatella Poliandri - INVALSI24
Espressione del giudizio nelle aree degli Esiti e dei Processi
•Risultati scolastici•Risultati nelle prove standardizzate•Competenze chiave e di cittadinanza•Risultati a distanza
•Curricolo, progettazione, valutazione•Ambiente di apprendimento•Inclusione e differenziazione•Continuità e orientamento
Processi: pratiche
educative e
didattiche
•Orientamento strategico e organizzazione della scuola
•Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane•Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie
Processi: pratiche
gestionali e
organizzative
PARTE VALUTATIVA
Esiti
A cura di Donatella Poliandri - INVALSI25
Riflessione sul percorso di autovalutazione
PARTE METODOLOGICO-RIFLESSIVA
Problemi emersi nella lettura e
interpretazione dei dati
Composizione del nucleo di AV
Esperienze pregresse di AV
A cura di Donatella Poliandri - INVALSI26
Modello teorico delle relazioni tra Esiti, Processi, Contesto e Risorse
A cura di INVALSI27
IMPATTI
VINCOLI E OPPORTUNITA’
LA CORNICE DI RIFERIMENTO
Contesto e risorse
Ambiente organizzativo
Pratiche educative e didattiche
Esiti formativi ed educativi
A cura di Damiano Previtali 28
GLI AMBITI DI CONTENUTO per la riflessione delle scuole
CONTESTO
Ambiente organizzativo
Pratiche educative e didattiche
ESITI
29
1. CONTESTO
1.1. Popolazione scolastica 1.2. Territorio e capitale sociale 1.3. Risorse economiche e materiali 1.4. Risorse professionali
30
AMBITI, AREE, INDICATORI - CONTESTO
AMBITO AREA INDICATORE
Contesto
1.1. Popolazione scolastica 1.1.a status socio-economico e culturale delle famiglie degli studenti1.1. b Studenti con famiglie economicamente svantaggiate
1.2. Territorio e capitale sociale
1.2.a Disoccupazione1.2.b. Immigrazione1.2.c. Spesa per l’istruzione degli Enti Locali
1.3. Risorse economiche e materiali
1.3.a. Finanziamenti all’istituzione scolastica1.3.b. Edilizia e rispetto delle norme sull'edilizia
1.4. Risorse professionali 1.4.a.Caratteriostiche degli insegnanti 1.4.b. Caratteristiche del dirigente scolastico
31
2. ESITI
2.1. Risultati scolastici 2.2. Risultati nelle prove standardizzate nazionali 2.3. Competenze chiave e competenze di cittadinanza 2.4. Risultati a distanza
32
AMBITI, AREE, INDICATORI - ESITI
AMBITO AREA INDICATORE
Esiti 2.1. Risultati scolastici 2.1.a. Esiti degli scrutini2.1.b. Trasferimenti e abbandoni
2.2. Risultati nelle prove standardizzate nazionali
2.2. a. Risultati degli studenti nelle prove di italiano e matematica2.2. b. Livelli di apprendimento degli studenti 2.2.c. Variabilità dei risultati fra le classi
2.3. Competenze chiave e competenze di cittadinanza
2.4. Risultati a distanza
2.4.a. Prosecuzione negli studi universitari2.4.b. Successo negli studi universitari2.4.c. Successo negli studi secondari di II grado2.4.d. Inserimento nel mondo del lavoro
33
3. PROCESSI
A) Processi – Pratiche educative e didattiche
B) Processi – Pratiche gestionali e organizzative
34
3.3 I PROCESSI (A)
A. Pratiche educative e didattiche
AREA SOTTOAREA
3.3.1. Curricolo, progettazione e valutazione
Curricolo e offerta formativa;
Progettazione didattica;
Valutazione degli studenti
3.3.2. Ambiente di apprendimento
Dimensione organizzativa;
Dimensione metodologica;
Dimensione relazionale
3.3.3. Inclusione e differenziazioneInclusione;
Recupero e potenziamento
3.3.4. Continuità e orientamentoContinuità;
Orientamento
35
PROCESSI – PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE
AMBITO AREA SOTTOAREA INDICATORE
ProcessiPratiche
educative e
didattiche
3.1. Curricolo, progettazione e valutazione
Curricolo e offerta formativa;
3.1.a.Curricolo3.1.b. Politiche scolastiche di istituto
progettazione didattica;
3.1.c. Progettazione didattica
valutazione degli studenti
3.1.d. Presenza di prove strutturate per classi parallele
3.2. Ambiente di apprendimento
Dimensione organizzativa;
3.2.a.Durata delle lezioni3.2.b. Organizzazione oraria
Dimensione metodologica
3.2.c Attività e strategie didattiche
Dimensione relazionale 3.2.d. Episodi problematici3.2.e. Clima scolastico
3.3. Inclusione e differenziazione
Inclusione 3.3.a Attività di inclusione
Recupero e potenziamento
3.3.b.Attività dii recupero3.3.c. Attività di potenziamento
3.4. Continuità e orientamento
Continuità 3.4.a Attività di continuità
Orientamento 3.4.b. Attività di orientamento36
3.3 I PROCESSI (B)
B. Pratiche gestionali e organizzative
3.3.5. Orientamento strategico e organizzazione della scuola
Missione e obiettivi prioritari;
Controllo dei processi;
Organizzazione delle risorse umane;
Gestione delle risorse economiche
3.3.6. Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane
Formazione;
Valorizzazione delle competenze;
Collaborazione tra docenti
3.3.7. Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie
Collaborazione con il territorio;
Coinvolgimento delle famiglie
37
PROCESSI – PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE (1)
AMBITO AREA SOTTOAREA INDICATORE
ProcessiPratiche
gestionali e
organizzative
3.5. Orientamento strategico e organizzazione della scuola
Missione e obiettivi prioritari
Controllo dei processi
Organizzazione delle risorse umane
3.5.a Gestione delle funzioni strumentali3.5.b. Gestione del Fondo di istituto3.5.c. Processi decisionali3.5.d. Impatto delle assenze degli insegnanti sull’organizzazione
Gestione delle risorse economiche
3.5.e. Progetti realizzati3.5.f. Progetti prioritari
38
PROCESSI – PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE (2)
AMBITO AREA SOTTOAREA INDICATORE
ProcessiPratiche
gestionali e organizzativ
e
3.6. Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane
Formazione 3.6.a. Offerta di formazione per gli insegnanti
Valorizzazione delle competenze
Collaborazione tra insegnanti
3.6.b. Gruppi si lavoro degli insegnanti3.6.c. Confronto tra insegnanti
3.7. Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie
Collaborazione con il territorio
3.7.a. Reti di scuole3.7.b. Accordi formalizzati3.7.c. Raccordo scuola-territorio 3.7.d. Raccordo scuola e lavoro
Coinvolgimento delle famiglie
3.7.e. Partecipazione formale dei genitori3.7.f. Partecipazione informale dei genitori3.7.g. Partecipazione finanziaria dei genitori3.7.h. Capacità della scuola di coinvolgere i genitori
39
INDICATORI E DESCRITTORI
Per ogni Area o Sottoarea sono previsti indicatori e descrittoriEsempio:Ambito:3. Processi – A) Pratiche educative e didatticheArea: 3.1. Curricolo, progettazione e valutazione Sottoarea: Curricolo e offerta formativa
CODICE INDICATORE
NOME INDICATORE
CODICE DESCRITTORE
DESCRITTORE FONTE
3.1.a Curricolo 3.1.a.1 Grado di adeguatezza del curricolo
INVALSIQuestionario
scuola
3.1.a.2 Aspetti del curricolo presenti
INVALSIQuestionario
scuola
3.1.b Politiche scolastiche di istituto
3.1.b.1 Percezione delle politiche scolastiche secondo gli insegnanti
INVALSIQuestionario insegnanti
40
IL PROCEDIMENTO IN SINTESI
41
AUTOVALUTAZIONEAnalisi dati forniti da sistema informativo Miur e da Invalsi Rapporto di autovalutazione sulla base di quadro rif. fornito da Invalsi + elementi significativi individuati da scuolaFormulazione piano miglioramento
VALUTAZIONE ESTERNAIndividuazione scuole da verificareVisite nuclei valutazione esternaRidefinizione piani miglioramento
AZIONI DI MIGLIORAMENTOAnche con supporto Indire, università, enti di ricerca, associazioni professionali e culturali
RENDICONTAZIONE SOCIALEPubblicazione e diffusione risultati raggiunti
IL PROCEDIMENTO IN SINTESI
A cura di Dino Cristanini42
FASI ATTORI A.S. 2014/2015
A.S.2015/2016
A.S. 2016/2017
AUTOVALUTAZIONE TUTTE LE SCUOLE
VALUTAZIONE ESTERNA
CIRCA 800 SCUOLE(ogni anno)
AZIONI DIMIGLIORAMENTO
TUTTE LE SCUOLE
RENDICONTAZIONESOCIALE
TUTTE LE SCUOLE
CM 47/2014 – LA SCANSIONE TEMPORALE
A cura di Damiano Previtali43
Le prossime tappe
AZIONI SOGGETTI TEMPI
FORMAZIONE REFERENTI USR E ISPETTORI TECNICI
MINISTERO/INVALSI 27 e 28 NOVEMBRE 2014
FORMAZIONE DS E DOCENTI
USR DICEMBRE 2014-GENNAIO 2015
APERTURA PIATTAFORMA INFORMATICA
MINISTERO GENNAIO 2015
INSERIMENTO DATI TUTTE LE SCUOLE GENNAIO-FEBBRAIO 2015
RESTITUZIONE DATI CON BENCHMARK
INVALSI FINE MARZO 2015
DEFINIZIONE RAV TUTTE LE SCUOLE MARZO-GIUGNO 2015
PUBBLICAZIONE RAV TUTTE LE SCUOLE LUGLIO 2015
A cura di Damiano Previtali
44
CM 47/2014 - L’UNITA’ DI AV
Le scuole si doteranno di un'unità
di autovalutazione, costituita
preferibilmente dal dirigente
scolastico, dal docente referente
della valutazione e da uno o più
docenti con adeguata
professionalità individuati dal
Collegio dei docenti.
45
Parte Seconda formativa
46
IL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE
47
Il percorso di autovalutazione
Lettura e analisi degli indicatori
Riflessione attraverso le domande guida
Individuazione di punti di forza e di debolezza
Espressione del giudizio con la Rubrica di valutazione
Gli indicatori consentono alla
scuola di confrontare la propria situazione
con valori di riferimento esterni.
Da utilizzare all’interno di una
interpretazione più ampia
Le domande guida sono uno stimolo per
riflettere su quanto realizzato in ogni area,
focalizzandosi sui risultati
Sono presenti campi aperti in cui la scuola
descrive i punti di forza e di debolezza
per ogni area
Per ogni area la scuola esprime un
giudizio complessivo su
una scala da 1 a 7
A cura di Donatella Poliandri - INVALSI48
Descrivere la propria scuola sulla base di dati attendibili
Attribuirsi 11 “voti”, motivati, sulle dimensioni principali del funzionamento della scuola
1. Risultati scolastici2. Risultati nelle prove INVALSI3. Competenze di cittadinanza4. Risultati a distanza5. Curricolo6. Ambiente di apprendimento7. Inclusività8. Continuità e orientamento9. Orientamento strategico e
organizzazione10. Valorizzazione delle risorse umane11. Integrazione con il territorio
Individuare (poche) priorità strategiche (miglioramento degli esiti degli studenti)
Individuare processi appropriati che, in un tempo definito, possano far migliorare gli esiti critici
Elaborare un piano di miglioramento
Fasi del processoguidate dal Rav
A cura di Paolo Mazzoli
Il percorso di autovalutazione
49
Domande guida
Indicatori
Rubrica di valutazione
GLI STRUMENTI DEL RAV
50
Dove?
•All'inizio di ciascuna area o sottoarea
A che cosa servono?
•A riflettere sui risultati raggiunti in quell’area, sui
punti di forza e di debolezza;
•a guidare verso l’attribuzione di un livello
LE DOMANDE GUIDA
51
Dove?
•Per ciascuna area o sottoarea
A che cosa servono?
•A informare per riflettere e interpretare
•a confrontare la propria situazione con valori di
riferimento esterni;
•a guidare verso l’attribuzione di un livello
GLI INDICATORI
52
Dove?•Per ciascuna area degli Ambiti Esiti e Processi
Come?•Attraverso una scala da 1 a 7
Come è costruita la scala?•Con descrizioni guida di situazioni graduate per i livelli 1, 3, 5, 7.•I livelli 2, 4, 6 sono lasciati alla discrezionalità della scuola
LA RUBRICA DI VALUTAZIONE
53
Per ciascuna area si chiede infine di motivare
brevemente le ragioni della scelta del giudizio
assegnato, indicando i fattori o gli elementi che
hanno determinato la collocazione della scuola
in uno specifico livello della scala.
LA MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO
54
Completezza
Accuratezza
Qualità dell’analisi
(Invalsi, Rapporto di Autovalutazione Guida all’autovalutazione, pag. 4)
CRITERI GENERALI PER L’ASSEGNAZIONE DEL GIUDIZIO
55
Utilizzo dei dati e degli indicatori messi a
disposizione centralmente (MIUR, INVALSI, ecc.) e
capacità di supportare il giudizio individuando
ulteriori evidenze e dati disponibili a scuola.
COMPLETEZZA
56
Lettura dei dati e degli indicatori in un'ottica
comparativa, confrontando la situazione della
scuola con i valori di riferimento forniti (medie
nazionali o regionali, andamento generale delle
scuole di riferimento, ecc.).
ACCURATEZZA
57
Approfondimento e articolazione della riflessione a partire
dall’analisi dei dati disponibili.
L'analisi è articolata quando non ci si limita a elencare i dati o
a descrivere ciò che la scuola fa, ma i dati vengono
interpretati tenendo conto della specificità del contesto,
oppure si evidenziano i punti di forza e di debolezza
dell'azione della scuola, o ancora si individuano aspetti
strategici.
QUALITA’ DELL’ANALISI
58
• L’autovalutazione del SNV non si giustappone alle esperienze auto valutative che le scuole già compiono: non tutto è esaustivo, ma ogni scuola nella sua autonomia potrà approfondire gli aspetti che vorrà.
• Tale è il caso dell’area competenze chiave di cittadinanza (2.3) i cui indicatori sono rimessi alla libera determinazione delle scuole.
• Le rubriche di valutazione: sono mutuate dalla valutazione autentica e dunque presuppongono un percorso in itinere, già compiuto o da compiere
Il contributo delle scuole al RAV
59
Il processo di autovalutazione:
lettura dei dati e utilizzo degli indicatori
60
LE FONTI DEI DATI
61
Flussi informativi
CONTESTO - ESITI – PROCESSI•DATI MIUR•DATI INVALSI – PROVE•DATI INVALSI – QUESTIONARI•DATI ISTAT•ALTRI DATI
RAV•RAPPORTO ESTERNO•RAPPORTO SINTETICO
MIUR
SCUOLA IN CHIARO
ALTRI DATI(consiglio
orientativo)
ISTAT
ALTRE FONTI
PROVE
INVALSI
A cura di Gianna Barbieri - MIUR 62
Anagrafe studenti (scuola)
Rilevazioni integrative
Mobilità dei docenti
Bilanci delle scuole
Fascicolo docenti
Le banche dati di riferimento di Scuola in chiaro
Anagrafe studenti(università)
A cura di Gianna Barbieri - MIUR 63
LE FONTI DEI DATI
AUTOVALUTAZIONE DELLA SCUOLA
DATI PROVE INVALSI
QUESTIONARIO SCUOLA INVALSI
QUESTIONARIO STUDENTI, GENITORI,
INSEGNANTI INVALSI
INFORMAZIONI IN POSSESSO DELLA
SCUOLA
SCUOLA IN CHIARO MIUR
A cura di Sara Romiti - INVALSI 64
LEGGERE LE FONTI IN MODO INTEGRATO (1)
Attenzione alla differenza tra tipi di dati:
dati riguardanti le caratteristiche della scuola;
dati riguardanti le caratteristiche del personale;
dati riguardanti le caratteristiche degli studenti –
apprendimenti, esiti scolastici, ecc.;
dati di percezione
A cura di Sara Romiti - INVALSI 65
LEGGERE LE FONTI IN MODO INTEGRATO (2)
I dati offrono elementi aggiuntivi per comprendere meglio il
funzionamento delle scuole;
i dati non hanno un valore intrinseco, ma vanno integrati dai
gruppi di autovalutazione con la loro conoscenza del contesto,
delle scelte operate e delle pratiche in uso.
A cura di Sara Romiti - INVALSI 66
Lettura dati
67
Leggere e usare le informazioni disponibili
Le scuole hanno a disposizione più fonti informative dalle
quali trarre informazioni per la compilazione del RAV
FONTI INTERNE
Dati in possesso della scuola, documenti
elaborati dalla scuola, informazioni
FONTI ESTERNE
Dati resi disponibili dall’INVALSI e dal MIUR
A cura di Sara Romiti - INVALSI 68
Le fonti esterne
DATI MIUR
CONTESTO•Risorse economiche e materiali•Risorse professionali
ESITI•Risultati scolastici•Risultati a distanza
DATI INVALSI
CONTESTO•Popolazione scolastica•Risorse
PROCESSI•Pratiche educative e didattiche•Pratiche gestionali e organizzative
ESITI•Risultati prove standardizzate nazionali
A cura di Sara Romiti - INVALSI
69
Le fonti esterne
DATI ISTAT CONTESTO•Territorio e capitale sociale
DATI MINISTERO DEGLI INTERNI
CONTESTO•Territorio e capitale sociale
A cura di Sara Romiti - INVALSI 70
I dati della Scuola in chiaro
Piattaforma di raccolta dei dati che consente al MIUR di
elaborare informazioni mettendole a disposizione di tutti:
http:llcercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/
Accessibile dalla home delMIUR, alimentata:•con i dati già presenti nel sistema informativo•con i dati direttamente immessi dalle scuole
71
Il Fascicolo Scuola
E’ stato lo strumento realizzato nell’a.s.
2012/13 per supportare le scuole nel
processo di autovalutazione.
Il Fascicolo è stato inviato via e-mail
a tutte le Istituzioni scolastiche italiane.
Per l’a.s. 2014 – 15 il MIUR dovrebbe
restituire on line le stesse informazioni
contenute nel fascicolo
72
Da dove provengono i dati del MIUR
ANAGRAFE STUDENTI
BILANCISCUOLE
ANAGRAFE STUDENTI
E LAUREATI
73
Tipo di informazioni – Scuola in chiaro
DATI IDENTIFICATIVI
DATI DI CONTESTO
OFFERTA FORMATIVA
PERSONALE
RISORSE FINANZIARIE
ESITI FORMATIVI
74
Scuola in Chiaro: studenti
75
LE FONTI DEI DATI
AUTOVALUTAZIONE DELLA SCUOLA
DATI PROVE INVALSI
QUESTIONARIO SCUOLA INVALSI
QUESTIONARIO STUDENTI, GENITORI,
INSEGNANTI INVALSI
INFORMAZIONI IN POSSESSO DELLA
SCUOLA
SCUOLA IN CHIARO MIUR
A cura di Sara Romiti - INVALSI 76
Profili di accesso:
Dirigente scolastico
Referente per la
valutazione
Presidente del CdI
Docente della classe
Livelli di dati:
Dati della classe comparati con
regione, area geografica, Italia
Dati delle classi della scuola
Dati dei singoli studenti
Dettaglio delle prove
Tipologia di dati:
Tabelle
Grafici
File excel su richiesta
I dati nel sito INVALSI
77
Analisi “di sistema”:
Livello degli apprendimenti medi del Paese, per area geografica, per genere, per cittadinanza...
Policy making nazionale/territoriale
Stakeholder di riferimento: amministratori, cittadinanza
Analisi “di scuola”:
Livello degli apprendimenti della scuola
Comparazione con realtà territoriale di riferimento (benchmarking)
Individuazione punti di forza/criticità
Stakeholder di riferimento: DS, docenti (a tendere: genitori?)
Finalità delle analisi dei dati
78
Dati prove INVALSI
• Le scuole accedono ai risultati nelle prove INVALSI 2014
attraverso il sito (profilo Referente per la
valutazione).
• Per la stesura del Rapporto di autovalutazione
suggeriamo di focalizzare la lettura sui risultati
generali degli studenti e delle classi, e di esaminare in modo
particolare le sezioni:
Punteggi generali in Italiano e Matematica
Distribuzione degli studenti per livelli di apprendimento
Grafici
79
Dati prove INVALSI – Esempi di dati
80
Dati prove INVALSI – Esempi di dati
81
LE FONTI DEI DATI
AUTOVALUTAZIONE DELLA SCUOLA
DATI PROVE INVALSI
QUESTIONARIO SCUOLA INVALSI
QUESTIONARIO STUDENTI, GENITORI,
INSEGNANTI INVALSI
INFORMAZIONI IN POSSESSO DELLA
SCUOLA
SCUOLA IN CHIARO MIUR
A cura di Sara Romiti - INVALSI 82
Il Questionario scuola
Il Questionario raccoglie informazioni sulle risorse materiali e
professionali impiegate nella scuola e sui processi attuati.
• Tra gli aspetti esplorati il curricolo e la progettazione, la
collaborazione tra gli insegnati, l’offerta di formazione per gli
insegnanti, i progetti attuati, la partecipazione delle famiglie, le
reti e gli accordi con soggetti esterni;
• I dati richiesti nel Questionario servono per la costruzione di
indicatori che vengono elaborati per ciascuna istituzione
scolastica;
• Nella restituzione personalizzata per ciascuna scuola i dati sono
posti a confronto con quelli delle altre scuole 83
Questionario scuola
Esempi di dati di contesto
Risorse professionali
Tramite questo indicatore si intende fornire un'informazione
sulla quota di insegnanti a tempo indeterminato rispetto
alla totalità degli insegnanti della scuola.
Numero scuole
Media scuole
Scuola:
MITC000007
Insegnanti con contratto a tempo indeterminato- primaria 362(99,5%)
88,98% 73,53%
Insegnanti con contratto a tempo indeterminato- secondaria i grado
363(99,7%)
76,30% 71,43%
84
Questionario scuola
Esempi di dati di processo
Tabella 39- Aspetti della progettazione del curricolo presenti (P_ 018b)
Scuola :xxxxx
Percentuale di scuole in cui sono presenti aspetti relativi alla progettazione del curricolo e dell'azione
didattica
Definizione di un curricolo di scuola verticale Sì 60,6%
Definizione di un profilo delle competenze da possedere in uscita dalla scuola
Sì 77,6%
Utilizzazione della quota del 20% dei curricoli rimessa all'autonomia delle scuole
Sì 24,8%
Utilizzazione di modelli comuni a tutta la scuola per la progettazione didattica
No 68,7%
Progettazione di itinerari comuni per specifici gruppi di studenti (es. studenti con cittadinanza non italiana)
No 55,1%
Programmazione per classi parallele No 82,0%
Programmazione per dipartimenti disciplinari l ambiti disciplinari Sì 75,2%
Programmazione in continuità verticale (fra anni di corso diiversi ) Sì 50,6%
Definizione di criteri di valutazione comuni a tutta la scuola Sì 84,6%
Progettazione di moduli per il recupero delle competenze No 56,3%
Progettazione di moduli per il potenziamento delle competE:!nze No 43 ,8%
85
LE FONTI DEI DATI
AUTOVALUTAZIONE DELLA SCUOLA
DATI PROVE INVALSI
QUESTIONARIO SCUOLA INVALSI
QUESTIONARIO STUDENTI, GENITORI,
INSEGNANTI INVALSI
INFORMAZIONI IN POSSESSO DELLA
SCUOLA
SCUOLA IN CHIARO MIUR
A cura di Sara Romiti - INVALSI 86
Questionario Insegnanti- le aree indagate
PROCESSI - CURRICOLO E OFFERTA FORMATIVA
•Politiche scolastiche di istituto - rileva le opinioni degli insegnanti in
merito alla capacità della scuola di mettere in atto politiche scolastiche
specifiche, quali un utilizzo diffuso dei laboratori e interventi per diversi gruppi
di studenti.
PROCESSI -AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
•Attività e strategie didattiche - riguarda le attività e le strategie didattiche
che l'insegnante utilizza maggiormente in classe.
PROCESSI - CLIMA SCOLASTICO
•Percezione del clima Scolastico - indaga la percezione degli insegnanti
sulla qualità delle relazioni con le altre componenti della scuola
PROCESSI - COLLABORAZIONE TRA INSEGNANTI
•Confronto tra insegnanti – esplora la percezione del confronto professionale e
dello scambio tra colleghi
87
Questionario Genitori- le aree indagate
PROCESSI – CLIMA SCOLASTIC O
• Benessere dello studente a scuola – misura la percezione del
clima in classe e dei rapporti che intercorrono tra gli studenti. Si
considerano sia le relazioni positive (stare bene, sentirsi
apprezzati), sia quelle problematiche (prese in giro , litigi).
• Percezione del clima scolastico - Indaga la percezione del
genitore sulla qualità delle relazioni tra docenti e studenti e
tra docenti e genitori.
88
Questionario Studenti - le aree indagate
PROCESSI - CLIMA SCOLASTICO
•Accettazione tra compagni - Indaga in che misura gli studenti si
sentono accettati dal resto dei compagni. Si chiede di esprimere un
giudizio su quanto ci si sente cercati o lasciati da parte dai
compagni, nelle attività a scuola e in quelle al di fuori della scuola.
•Comportamenti problematici tra compagni - Misura
l'incidenza di comportamenti aggressivi tra compagni di classe. Si
chiede di dire quanto spesso ha messo in atto o ha subito
comportamenti aggressivi dai compagni di classe.
89
Questionario insegnanti -esempi di dati
• Attività e strategie didattiche
Percentuali di scelta indicate dagli insegnanti
a.Far esercitare gli
studenti individualmen
te in classe
b. Far lavorare gli studenti in piccoli gruppi
c. Lasciare spazio a
discussioni in classe e a interventi liberi degli studenti
d. Dedicare tempo in
classe alla correzione dei compiti o degli
esercizi
e. Organizzare attività che
richiedono la partecipazione
attiva degli studenti
Sede 1MIEEooooo 1Scuola Primaria
41,67 8,33 66,67 33,33 50,00
Sede 2 MIEEooooo2 Scuola Primaria
50,00 50,00 83,33 16,67 o,oo
Sede 3 MIMMooooo3 Scuola Sec. I grado
50,00 66,67 o,oo 50,00 33,33
Totale scuole V&M 49,44% 31,95% 39,48% 32,03% 42,80%
90
Questionario Genitori- esempi di dati
• Informazioni sui partecipanti
• Il numero degli studenti iscritti è stato acquisito dalla base dati MIUR all’inizio dell’anno scolastico. Potrebbero esserci oscillazioni rispetto al numero effettivo di studenti.
91
Questionario Genitori- esempi di dati
• Benessere dello studente a scuola
At·ea 2. Benessere dello studente a scu ola M[edia Deviazione Standard Posizione rispetto alla media nazionale
Scuola RMIC000002 2,88 0,60
Sede l RMEEOOOO 11 - Primaria 2,78 0,84
Sede 2 RMEEOOOO 12 - Primaria 2,58 0,35
Sede 3 RMEEOOOO 13 - Primaria 2,83 0,30
Sede 4 RMEEOOOO 14 - Primaria 3,33 0,58
Sede 5 RMMMOOOO 15 - Sec. I Grado 2,85 0,66
Sede 6 RMMMOOOO 16 - Sec. I Grado 2,89 0,82
Totale scuole V&M 2.94 ±0.53
92
Questionario studentiesempi di dati
• ACCETTAZIONE TRA COMPAGNI
Sono presentate solo le percentuali di risposta cumulate degli studenti che hanno detto di fare le attività "con molti insegnanti" e "con tutti gli insegnanti".
Area 1.Accettazione tra compagni
Media Deviazione Standard Posizione rispetto alla
media nazionale
Scuola RMICOOOOOl 3,33 0,61
SedelRMEEOOOOO l - Primaria 3,40 0,57
Sede 2 RMEE000002 - Primaria 3,61 0,41
Sede 3 RMMM000003 - Sec. I Grado 3,20 0,59
Sede 4 RMMM000004 - Sec. I Grado 3,03 0,79
Totale scuole V&M 3,17 ±0,58
93
Il confronto con i valori medi
• Non sempre i valori medi rappresentano degli
standard di riferimento.• Es: L'attivazione di 12,4 progetti in media per scuola può
considerarsi come un riferimento orientativo per l'azione delle singole scuole?
Numero scuole
Media scuole
Scuola:MIIC000007
Ampiezza dell'offerta dei progetti 358
(98,4o/o)
12,40 10
94
Percorsi di lettura dei dati di fonti diversel1
A cura di Isabella Quadrelli - INVALSI
95
Percorsi di lettura dei dati di fonti diversel2
A cura di Isabella Quadrelli - INVALSI
96
Quando valutare e quando presentare gli esiti ? Un esempio
• Nel Collegio Docenti (ordine del giorno)– Settembre: risultati iscrizioni, scrutini settembre, organico– Ottobre: definizione dei criteri di valutazione (esiti
apprendimento)– Dicembre: progettazione interventi di recupero– Gennaio: valutazione intermedia POF– Marzo: verifica programmazione didattico – educativa –
verifica dei progetti– Giugno: Valutazione POF – Risultati scrutini
• Nel Consiglio d’Istituto(ordine del giorno)– Settembre: andamento attività (presentazione
monitoraggio ed esiti di giugno)– Dicembre : approvazione progetti POF– Febbraio: redazione Programma Annuale– Consuntivo Programma annuale
97
IL MIGLIORAMENTO
98
PRIORITA’ RIFERITE
AGLI ESITI DEGLI
STUDENTI
TRAGUARDI DI LUNGO PERIODO
PIANO TRIENNALE
Obiettivo di processo
Obiettivo di processo
Obiettivo di processo
Esemplificazione: dalla definizione delle priorità all’individuazione dei traguardi
A cura di Damiano Previtali
99
UN ESEMPIO
Priorità riferite agli esiti degli
studenti
Migliorare le competenze
degli studenti del biennio in
italiano e matematica
Traguardi di lungo periodo
Migliorare i risultati degli studenti in italiano e
matematica nelle prove INVALSI riducendo la
distanza dalla media regionale di almeno 3-4
punti
Realizzare interventi finalizzati a promuovere una didattica partecipativa (cooperative
learning, lavoro di gruppo nelle classi del biennio)
Realizzare interventi finalizzati a migliorare il clima scolastico (rapporto tra studenti e con i
docenti) e il senso di appartenenza degli studenti alla
scuola
A cura di Isabella Quadrelli - INVALSI
SCUOLA 1
100
UN ESEMPIO
Priorità riferite agli esiti degli
studenti
Ridurre la percentuale
degli studenti sospesi in
giudizio del biennio del
professionale
Traguardi di lungo periodo
Rientrare nella media provinciale
di studenti sospesi in
giudizio, ovvero ridurre del 10% la
percentuale di studenti sospesi in giudizio agli
scrutini di giugno
Predisporre prove strutturate intermedie per classi parallele per italiano e matematiche nel
biennio del professionale
Progettare moduli di recupero per livelli a partire dall’analisi
degli esiti delle prove intermedie
SCUOLA 2
A cura di Isabella Quadrelli - INVALSI101
APPROFONDIMENTI:
I CONCETTI CHIAVE DELL’AUTOVALUTAZIONE
102
Quali azioni per gestire un’organizzazione?
• definire e perseguire gli obiettivi;
• programmare le attività;
• pianificare le operazioni;
• gestire le risorse;
• controllare i risultati e i processi;
• valutare il grado di conseguimento
degli obiettivi
LE RAGIONI DELLA VALUTAZIONE (1)
103
• La programmazione comincia con il controllo;
• la definizione e il raggiungimento degli obiettivi
cominciano con la valutazione
Controllo e valutazione non stanno in coda al processo, ma ne alimentano la continuità
LE RAGIONI DELLA VALUTAZIONE (2)
104
PERCHE’ VALUTARE?
Per conoscere
Per confrontare
Per gestire (controllo)
Per governare (politica / priorità)
Per regolare (definire standard)
Per migliorare
LA VALUTAZIONE E’ UNO STRUMENTO DI GOVERNO E DI MANAGEMENT
105
CONTROLLO E VALUTAZIONE
Nel Piano dell’Offerta Formativa:
decidere cosa controllare (risultati intermedi e finali dei processi)prevedere quando controllare (quando l’esito del controllo permette di intervenire sul processo)progettare come controllare (quali informazioni raccogliere, come organizzarle e usarle)
Valutare i risultati raggiunti rispetto agli obiettiviAnalizzare le cause degli scostamentiIndividuare i correttivi e le opportunità di miglioramentoDocumentare le decisioni
106
Scopo
Un’analisi esauriente, sistematica e periodica delle attività e dei risultati di un’organizzazione
Individuazione delle debolezze e delle forze, come punto di partenza per il miglioramento continuo
Checos’è
L’AUTOVALUTAZIONE
107
108
OBIETTIVI DELL’AUTOVALUTAZIONE
• Valutare l’adeguatezza del modello organizzativo adottato dalla scuola
• Coinvolgere e motivare tutto il personale
• Conoscere i punti forti e le aree deboli
• Sviluppare progetti di miglioramento a partire dalle priorità
• Misurare i progressi nel tempo
• Migliorare l'efficienza della gestione
• Migliorare i servizi per gli utenti
Alla fine dell’autovalutazione, qualunque sia l’approccio utilizzato, l’organizzazione dovrà disporre di un documento di autovalutazione contenente i risultati della diagnosi:
Punti di forza
Punti di debolezza
L’analisi di questi risultati consente all’organizzazione di avviare il
Ciclo di miglioramento
IL RISULTATO DELL’AUTOVALUTAZIONE
109
IL PERCORSO DI MIGLIORAMENTO
Chi siamo?
Perchè?Finalità, obiettivi, strategie,...
Che cosa facciamo?Come lo controlliamo?
Come lo facciamo?
Org
an.
Pro
cess
i
Come ci organizziamo?
Cosa ci caratterizza?Mission
Ind
icatori
110
CONTESTO RISORSE PROCESSI RISULTATI
CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO
ASPETTI SOCIALI
RISORSE CULTURALI E SERVIZI
CARATTERISTICHE DELLE
FAMIGLIE
ATTEGGIAMENTI NEI CONFRONTI DELLA
SCUOLA…..
MATERIALI
PROFESSIONALI
FINANZIARIE
ORGANIZZATIVI
DIDATTICI
APPRENDIMENTI
SODDISFAZIONEGRADIMENTO
ANDAMENTO NELLA SCUOLA
SUCCESSIVA
ANDAMENTO NELLA VITA
CHE COSA SI PUO’ MIGLIORARE?
A cura di Dino Cristanini 111
Cosa NON prevede la direttiva 11/2014
Al termine del ciclo valutativo non si prevede
•un giudizio da parte di una•authority esterna•la compilazione di una graduatoria•vincitori e vinti
A cura di Giancarlo Cerini - Dirigente Tecnico 112
È in gioco la costruzione di una cultura della valutazione
• Ricerca
• Formazione
• Sperimentazione
• Documentazione
• Eventi pubblici
• Pubblicazioni
Tessuto diffuso di iniziative e di comportamenti
Evaluation
Assessment A cura di Giancarlo Cerini -
Dirigente Tecnico 113
Identità del dirigente
Collegamento con gli obiettivi di miglioramento riconducibili all’operato del DSPresupposti
• Il RAV avvicina il dirigente ai problemi della sua comunità educativa
• Mette in gioco il suo apporto al buon funzionamento della scuola
C’è anche la valutazione della
dirigenza scolastica [direttiva
11/2014]
A cura di Giancarlo Cerini - Dirigente Tecnico
114
1. È necessario avere dati a disposizione e comparare i “risultati” ma occorre tener conto del contesto in cui una scuola opera
2. È necessario analizzare i processi in atto e continuare a migliorarli: valorizzare i punti di forza, affrontare le criticità della singola scuola
3. È necessario non perdere di mira la finalità: migliorare gli esiti formativi ed educativi degli studenti
4. È necessario avere strumenti comuni in una cornice di riferimento
Punti di attenzionePunti di attenzione
A cura di Damiano Previtali115
PARTECIPAZIONE
Capacità della scuola di assicurare le condizioni affinché
ciascuno studente, indipendentemente dalle situazioni di
partenza (disabilità, provenienza, difficoltà personali e
sociali, indirizzo di scuola o plesso frequentato, classe o
sezione, ecc.) possa usufruire dei servizi e degli
interventi, e partecipare alle attività della scuola
116
APPROFONDIMENTI: PROCESSI E INDICATORI
117
LA DOMANDA ALLA SCUOLA
118
LA QUALITA’ DELL’OFFERTA FORMATIVA
• attenzione allo studente come portatore di bisogni e aspettative
• ridefinizione della struttura organizzativa in funzione della qualità dell’attività didattica
• progettazione, pianificazione e controllo del processo di erogazione del servizio
INNOVAZIONE
119
120
Esigenzeda soddisfarecol servizio
Contesto
Studente Scuola
RicercaAnalisi dei bisogni
ProgettazioneProgrammazione
Attività formativa
Valutazioneesterna
Contesto
Valutazioneinterna
Analisi e miglioramento
Scuola Studente
SERVIZIO
IL SERVIZIO SCOLASTICO
Cosa è un processo?Cosa è un processo?
DEFINIZIONEUn’organizzazione di persone procedure, strumenti, materiali
che sviluppa una sequenza logica di attività necessarie per produrre specifici risultati e creare valore aggiunto
DEFINIZIONEUn’organizzazione di persone procedure, strumenti, materiali
che sviluppa una sequenza logica di attività necessarie per produrre specifici risultati e creare valore aggiunto
ELEMENTI CARATTERISTICI• input misurabili• valore aggiunto• output misurabili (tempo,
costo, qualità)• ripetibilità
ELEMENTI CARATTERISTICI• input misurabili• valore aggiunto• output misurabili (tempo,
costo, qualità)• ripetibilità
una sequenza logica di attività caratterizzata da
una sequenza logica di attività caratterizzata da
INPUTINPUT VALORE AGGIUNTO
VALORE AGGIUNTO OUTPUTOUTPUT
MISURAZIONIMISURAZIONI
CONTESTO STUDENTIFAMIGLIE
121
ELEMENTI UTILI ALLA DEFINIZIONE DI UN PROCESSO
• WHO (CHI) Chi ne è RESPONSABILE;
• WHAT (CHE COSA) qual è il FLUSSO delle azioni;
• WHERE (DOVE) dove si fa;
• WHEN (QUANDO) quando si fa, e quando si misura;
• HOW (COME) come si fa, MA ANCHE COME si misura (INDICATORE/I);
• WHY (PERCHE’) perché si fa, quanto si vuole raggiungere e che cosa si è
raggiunto (RISULTATI)
122
PERCHE’ I PROCESSI (1) PERCHE’ I PROCESSI (1)
DEFINIRE PRECISE RESPONSABILITA’
MISURARE CONCRETAMENTE I CONTRIBUTI INDIVIDUALI
EVITARE VALUTAZIONI SOGGETTIVE O CARATTERIALI
COORDINARE EFFICACEMENTE L’AZIONE DI GRUPPO
INDIVIDUARE NECESSITA’ DI FORMAZIONE E SVILUPPO
FORNIRE UNO STRUMENTO DI AUTOVALUTAZIONE
RESPONSABILIZZAZIONE DI TUTTE LE PERSONE
123
124
STRUTTURARE razionalizzazione ed omogeneità confini e responsabilità chiare possibilità di fare controlli
INTEGRARE comprensione delle relazioni tra i diversi processi della scuola
orientamento al risultato complessivo
CONTROLLARE indicatori visibilità dei risultati prevenzione (segnali deboli)
MIGLIORARE analisi punti deboli ed identificazione cause impostazione azioni miglioramento verifica efficacia azioni miglioramento
PERCHE’ I PROCESSI (2)
Per ogni processo …
pianificazione
realizzazione
misurazione
miglioramento
La realizzazione rappresenta il valore aggiunto
125
SISTEMA DI MISURAZIONE
PERCHE’ MISURARE:
• per conoscere la propria posizione verso gli obiettivi • per permettere il miglioramento continuo• per conoscere la propria posizione rispetto ad altre organizzazioni
MISURAZIONI SUL PROCESSO Attività volte a verificare l’efficacia e l’efficienza di un processo che abbia influenza sulla qualità del servizio erogato
MISURAZIONI SUL SERVIZIO Attività tese a rilevare la qualità del servizio erogato
126
MONITORAGGIOAzione di controllo esercitata sulla realizzazione delle varie fasi di un processo
Lo scopo del monitoraggio è quello di vagliare in itinere la realizzazione, gli esiti e le risposte dei soggetti coinvolti, per poter eventualmente intervenire con le opportune modifiche
VERIFICA
Misurazione e confronto relativi a RISULTATI e PROCESSI
RISULTATIATTESI
RISULTATIOTTENUTI
VALUTAZIONEAzione che dà valore ai risultati, attraverso la considerazione di diversi aspetti
In itinere
All’inizio
Al termine di una fase
A conclusione
ALCUNI TERMINI
127
INDICATORIEvidenze osservabili che segnalano la presenza/assenza o l’andamento nel tempo di aspetti di un fenomeno
Soglie di accettabilità in base alle quali interpretare le evidenze
Descrivono i risultati che l’organizzazione si propone di raggiungere
OBIETTIVI / TARGET
ALCUNI TERMINI
128
TIPI DI INDICATORI
qualità
tempi
costi
customer satisfaction
PER OGNI PROCESSO
129