Percorso cartiere cl 4

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Istituto Comprensivo di CARBONERA (TV) Progetto “Rete delle storie a scala locale” STORIE DI SCRITTURE DI CARTE E DI CARTIERE tra presente e passato classi 4 A 4 B Carbonera Anno scolastico 2010-‘11

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Storie di scritture di carte e di cartiere tra presente e passato

Transcript of Percorso cartiere cl 4

Istituto Comprensivo di CARBONERA (TV)

Progetto “Rete delle storie a scala locale”

STORIE DI SCRITTURE

DI CARTE

E DI CARTIERE

tra presente e passato

classi 4 A – 4 B Carbonera

Anno scolastico 2010-‘11

Istituto Comprensivo di CARBONERA

Progetto “Rete delle Storie a scala locale”

STORIE DI SCRITTURE

DI CARTE

E DI CARTIERE

tra presente e passato

Classi 4 A – 4 B Carbonera

Anno Scolastico 2010- '11

LINGUE

E SCRITTURE

oggi e nel passato

LINGUE E SCRITTURE OGGI (consegna 1)

Io ho trovato:

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In ciascuno di essi sono contenute parole scritte in (elenca le lingue che

riconosci)

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Le scritture sono:

tutte uguali - quasi tutte uguali – diverse in alcuni casi cioè ……………

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Questo mi fa capire che:

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Cerca nelle scatole di giocattoli, oggetti per la casa, cibi

confezionati, libretti d’istruzione, scritte in lingue e scritture diverse.

ALCUNI ESEMPI DI LINGUE E DI SCRITTURE

ESISTENTI OGGI NEL MONDO

LINGUE E SCRITTURE NEL MONDO, OGGI

Le lingue parlate nel mondo sono 6912. Molte di queste non si possono scrivere perché

non hanno un alfabeto o un sistema di scrittura.

Le scritture usate nel mondo sono in tutto 33.

Le tre scritture principali da cui si sono sviluppate tutte quelle che si usano al giorno

d’oggi sono: il fenicio, il brahmi e il cinese.

Dal primo, il fenicio, sono derivati una decina di alfabeti tra cui il latino, il cirillico, il

greco, l'ebraico e l'arabo.

Dal brahmi, alfabeto sillabico dell'antica India, sono derivati una vasta famiglia di alfabeti

diffusi in tutto il sud est asiatico e principalmente in India.

Il cinese, scrittura basata sugli ideogrammi, è stato adattato, nel corso della storia, a

lingue molto diverse come il mongolo, il giapponese e il coreano.

Le trentatré scritture usate oggi nel mondo sono: araba, armena, bengalese, birmana,

cambogiana, cherokee, cinese, cirillica, cree, devanagari, ebraica, etiopica, georgiana,

greca, gujarati, gurmukhi, hangul, kana, kannada, laotiana, latina, malayalam, maldiviana,

mongola, oriya, singalese, siriaca, tamil, telugu, thailandese, tibetana, tifinagh, yi.

La lingua attualmente più usata nel mondo per far comunicare i popoli tra loro è

l’inglese, ma non è la lingua più parlata al mondo. La più parlata, infatti, è il cinese.

Molte scritture del passato erano diverse da quelle d’oggi e ora non si usano più.

Schema scritture: italiana, pittogrammi, cuneiforme, geroglifica, cinese, fenicia (cretese,

micenea?)

Racconta l’esperienza che hai fatto in classe di realizzare una

tavoletta in caratteri cuneiformi.

LAB. INFORMATICA (testo trascritto in Word)

LA CARTA

OGGI E IERI

Consegna 2

Cerca e osserva in casa tua e poi elenca tutti i tipi di carta o materiale

cartaceo che si usano o che sono presenti.

Consegna 3

Quali supporti usiamo oggi per scrivere? Guardati attorno: in classe, a

casa, fuori… (Dove puoi trovare, cioè, parole scritte?)

Consegna 4

Quali strumenti si possono usare, oggi, per scrivere? Quali usi tu più

spesso?

Consegna 5

Come si fa, secondo te, la carta? Scrivi quel che tu pensi.

LAVORO DEL GRUPPO N° 1 (Tipi di carta) -Cosa

1-raccogliete tutti gli elenchi scritti dai compagni e riunite i loro dati

in un’unica lista;

2-scrivete accanto anche quale uso se ne può fare;

3-trascriveteli a computer;

4-preparate un cartellone con la lista ed esempi (campioncini) di carta

e materiali cartacei.

LAVORO DEL GRUPPO N° 2 (Supporti per scrivere) -Dove

1-raccogliete tutti gli elenchi scritti dai compagni e riunite i loro dati

in un’unica lista;

2-scrivete accanto anche quale uso se ne può fare;

3-trascriveteli a computer;

3-preparate un cartellone con la lista e disegnate i supporti sui quali

si scrive oggi.

LAVORO DEL GRUPPO N° 3 (Strumenti per scrivere) –Con che cosa

1-raccogliete tutti gli elenchi scritti dai compagni e riunite i loro dati

in un’unica lista;

2-scrivete accanto anche di quale materiale sono fatti;

3-trascriveteli a computer;

4-preparate un cartellone con la lista e disegnate gli strumenti che si

usano oggi per scrivere.

TIPI DI CARTA (B) (trascrizione in Word e invio mail)

TIPOLOGIA USO

Carta velina

Cartoncino

Carta igienica

Carta da giornale

Carta da forno

Carta da cucina

Carta patinata

Carta vetrata

Carta assorbente

Carta da quaderno

Carta da pacchi

Carta moneta

Carta crespa

Carta fotografica

Poster

Carta da disegno

Carta lucida

Carta ruvida

Bollette

Cartine stradali

Carta regalo

Carta riso

Carta carbone

Carta oleata

Borse

Cartellina

Scatolone

Carta da imballaggio

Fazzoletti

Tovaglioli

Tovaglia

Bicchieri

Piatti

Vassoi

Per fare lavoretti

Cartelloni

Per pulirsi

Per pubblicare le notizie

Per cucinare

Per sciugare,pulire,assorbire

Carta per stampare

Per levigare

Per assorbire inchiostro

Per scrivere

Per incartare

Per pagare

Per fare lavoretti

Mostrare

Abbellire

Disegnare

Ricalcare

Disegnare

Pagare

Per dare indicazioni agli automobilisti

Per incartare

Per contenere il riso

Per stampare (una volta)

Per avvolgere cibi

Per contenere prodotti

Per contenere fogli

Per contenere oggetti

Per incartare

Per l’igiene

Per pulirsi

Per proteggere il tavolo

Per bere

Per contenere cibi

Per trasportare dolci

Etichette

Biglietti compleanno

Cartolina

Banconote

Pirottini

Calendario

Giochi

Carta posta

Cartelloni

Vocabolario

Carta da ricalco

Sacchetti del pane

Elenco telefonico

Carta paglia

Carta chimica

Carta d'alghe

Carta millerighe

Carta velina naturale

Per riconoscere

Per invitare(amici)

Per inviare saluti

Per pagare

Per contenere dolci

Per segnare le date

Per giocare

Per fare lavoretti

Per disegnare

Per cercare parole (difficili)

Per ricalcare

Per contenere pane

Per cercare numeri

Per impaccare

Per ricalcare

Per fare biglietti

Per confezionare

Per alimenti

STRUMENTI PER SCRIVERE (B)

STRUMENTO MATERIALE

Bastone

Dito

Penna

Matita

Colori

Cancellino

Tastiera

Penne per la lavagna interattiva

Pastelli

Penna stilografica

Bomboletta spray

Gesso

Penna biro

Pennarelli

Penne

Tempere

Alfabeto muto

Telefono

Macchina per scrivere

Pastelli a cera

Acquerelli

Penne colorate

Pastelli a olio

Siringa per dolci

Timbri

Legno

Carne e ossa

Plastica e gomma

Legno, graffite e vernice

Legno e plastica

Plastica

Plastica

Plastica

Legno, graffite

Plastica e inchiostro

Metallo

Gesso e polvere

Plastica

Plastica e inchiostro

Plastica

Colore liquido

Mani

Plastica e metallo

Plastica e metallo

Cera

Colori

Plastica

Colore oleoso

Plastica

Gomma

SUPPORTI PER SCRIVERE (B) SUPPORTO USO

Fogli

Quaderni

Libri

Giornali

Depilant (pubblicità)

Lavagna

Diario

Cartoline

Foto

Cartone

Computer

Sul muro

Carta geografica

Targa della macchina

Cartelloni pubblicitari

Schermo del cellulare

Lavagna interattiva

Nei CD

Sull’ astuccio

Avvisi

Bottiglie

Vocabolario

Registro di classe

Gomma

Cartelli stradali

Manifesti

Scontrini

Vetrine

Matita

Calendari

Etichette

Scrivere/disegnare

Colorare/scrivere

Leggere/studiare/es. esercizi

Forniscono informazioni (notizie del giorno)

Forniscono informazioni

Scrivere/disegnare/colorare

Scrivere/disegnare/colorare

Scrivere/informa

Si guarda, ci si può fare autografare

Si scrive, si punteggia

Si osserva, si ascolta, si gioca

Si dipinge, si decora

Si impara, ci si orienta

Si riconosce (un’automobile)

Informano, decorano

Si leggono gli SMS

Si scrive, si colora, si legge

Si scrive, ci si fa autografare, si guardano le foto

Si scrive, si colora, si legge

Si legge, si scrive, informano, si firma

Si legge

Si legge, si impara

Si scrive, si legge

Si legge, si cancella

Si legge, si forniscono informazioni

Si legge, informano

Si guardano, si leggono, si firmano

Si legge, si guardano

Si legge, informa

Si legge, si consultano

Si scrive, si incollano

LAB. INFORMATICA

COME SI FA LA CARTA, SECONDO TE?

Come si fa la carta?

1)Prendi le fibre dell'albero

2)Togli le fibre che non servono

3)Inizia a triturare finamente

4)Stendile in dei vassoi

5)Tritulare una seconda volta

6)Unisci tutti i pezzetini delle fibre

7)Stendili con un mattarello

8) Ed ecco ottenuto un finissimo foglio

di carta !!! (Anna)

Fare la carta a mano in classe (trascrivere in Word)

OGGETTI

Cosa si usa?

AZIONI

Cosa si fa?

PERSONE

Chi lo fa?

TEMPI

In quanto

tempo?

SPAZI

Dove?

DALLE FOTO ALLA LIM

STORIA DELLA CARTA

DAL PASSATO AD OGGI

QUAL è LA STORIA DELLA CARTA? Dopo aver letto il testo dai un titolo ad ogni paragrafo

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Prima dell’invenzione della carta l’uomo, per scrivere i suoi messaggi,

usava ossa piatte, pietre, mattoni, lastre di piombo o di bronzo,

tavolette d’argilla, di legno o di gesso.

Con il perfezionarsi della scrittura e col progredire della civiltà, a

questi materiali troppo pesanti se ne sostituirono gradualmente degli

altri più leggeri e maneggevoli: il PAPIRO e la PERGAMENA.

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Il primo materiale veramente adatto per la scrittura fu il PAPIRO,

utilizzato a partire del 3000 a.C. dagli Antichi egizi.

Molto simile alla carta, il papiro veniva fabbricato utilizzando una

pianta semi-acquatica, a quel tempo molto diffusa lungo il fiume Nilo

(in Egitto), in Siria, nell’antica Palestina e in Sicilia.

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Per ottenere la carta dalla pianta del papiro il fabbricante tagliava il

gambo in lunghe e sottili strisce, poi le stendeva una accanto all'altra,

successivamente vi disponeva sopra un altro strato in senso

perpendicolare, vi versava sopra dell'acqua ed appiattiva il tutto con

uno strumento adatto (una specie di largo martello di avorio), infine,

metteva il foglio ad essiccare al sole.

Un libro era costituito da tanti fogli attaccati l'uno accanto all'altro

sino ad ottenere una lunga striscia di carta che veniva poi arrotolata.

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Anche l’uso della PERGAMENA è molto antico. Sembra che il suo

nome derivi da Pergamo, una città dell’Asia Minore (l’attuale Turchia)

che sorgeva presso l’odierna Smirne, dove pare ci fossero i più

importanti laboratori di tale prodotto già a partire dal IV secolo a.C.

La pergamena si ricavava dalle pelli di capra, agnello, pecora le quali

venivano sottoposte a procedimenti che le “pulivano” dal pelo, dal

grasso e dall’acqua. Stese su telai venivano fatte essiccare

completamente, ritagliate in pezzi rettangolari, i quali venivano poi

uniti tra loro a formare un rotolo simile a quello del papiro. La

pergamena fu utilizzata per lungo tempo per scrivere documenti,

codici, libri sacri (almeno sino al XIV secolo).

Essa aveva il vantaggio di essere molto resistente nel tempo ma di

essere molto costosa. I fabbricanti, inoltre, data la lunghezza della

preparazione ne potevano produrre quantità limitate.

Fino a quando la produzione della carta non si diffuse in Europa si

continuò ad utilizzare la pergamena per scrivere.

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Alcuni documenti del II sec. d.C. scoperti dagli storici nel 1920 in Cina

testimoniano che l’invenzione della carta è da attribuire ad un certo

Ts’ai Lun. Egli ottenne la carta mescolando scorza d’albero di gelso,

vecchi stracci e reti da pesca (tessute con fibre di canapa), le fece

macerare nell’acqua, poi le sfibrò con un mortaio e raccolse la

“pasta” (o poltiglia) ottenuta su una forma (o telaio) che aveva la

trama formata da sottilissime strisce di bambù, infine fece essiccare

completamente il foglio all’aria.

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A seguito di una battaglia avvenuta nel 751 d.C. tra Arabi e Cinesi,

vennero fatti prigionieri alcuni cinesi i quali furono condotti a

Samarcanda. Poiché alcuni di essi sapevano come fabbricare la carta

ne insegnarono la tecnica agli artigiani arabi.

In quei territori non crescevano gli alberi di gelso, quindi, i prigionieri

cinesi utilizzarono le fibre del lino e della canapa ottenendole dai

cenci (gli stracci vecchi) usati.

Gli artigiani arabi ne diffusero la fabbricazione in tutto il loro regno.

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In Europa essa si diffuse attraverso la Spagna (a quel tempo occupata

dagli Arabi) e probabilmente in Italia attraverso la Sicilia anch’essa

occupata dagli Arabi tra l’827 e il 1091 d.C. Gli studiosi hanno infatti

ritrovato il più antico documento su carta scritto in Sicilia e risalente

al 1109 d.C. e attualmente conservato a Palermo presso l’Archivio di

Stato. E’ probabile, dunque, che i primi “mulini da carta” o cartiere si

trovassero in questa regione.

LA CARTA IN ITALIA

Il più antico documento che permetta di stabilire con sicurezza

l’esistenza di cartiere (e cioè di “mulini da carta”) in Italia risale al

1283. Esso è stato scritto a Fabriano, cittadina delle Marche nella

quale sono sorte le più importanti cartiere italiane, ed è scritto, infatti,

su carta.

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Intorno al 1350 si sa dell’esistenza di numerose cartiere anche nel

Veneto, in particolare nelle province di Treviso e Vicenza. Altre ne

sorsero in Toscana, in Liguria, nel Piemonte.

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Nel corso dei secoli erano aumentate le richieste di carta. La

pergamena si usava sempre meno perché era molto costosa e si

scriveva tutto su carta. L’invenzione della STAMPA A CARATTERI MOBILI

da parte di J. GUTENBERG avvenuta in Germania nel 1450 diede avvio

ad una sempre maggiore richiesta di carta in quanto la stampa

poteva essere fatta solo su carta e non su pergamena.

Poiché aumentava sempre più la richiesta di carta, in Europa nacque

un vero e proprio commercio di stracci che si diffuse anche in altri

continenti.

LA CARTA E L’ACQUA

L’elemento fondamentale per produrre la carta, è l’ACQUA. Senza di

essa, infatti, ancor oggi non è possibile fabbricarla.

Tutte le cartiere, anticamente, sorgevano accanto ad un corso

d’acqua: perché? Scrivi le tue ipotesi.

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LA DIFFUSIONE DELLE CARTIERE IN ITALIA

Completa la linea del tempo e colloca in ordine cronologico le date.

(La linea deve comprendere il periodo dal 1000 d.C. al 2000 d.C.).

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Vedere video Ulisse “Fare la carta a Fabriano”

Cartacanta 1 (Bell’Italia) http://www.youtube.com/watch?v=ODRQWQRsKuM&feature=related

Cartacanta 2 (Bell’Italia) http://www.youtube.com/watch?v=dSm7CyT0jD8&feature=relatedto

La carta Antica (Ulisse – Piero e Alberto Angela) http://www.youtube.com/watch?v=tHvwYT2rcI4

LE FONTI ICONOGRAFICHE ………………………………………………………………………………………………………………………………

COME SI FACEVA LA CARTA IN

EUROPA

LE FONTI ICONOGRAFICHE DI

METÀ ‘700 Dopo aver letto attentamente come si faceva la carta nelle cartiere (mulini da carta) osserva le

FONTI ICONOGRAFICHE che illustrano le diverse fasi di produzione della carta fatta a mano. Poi

incollale accanto alle caselle che le descrivono.

Fino alla fine del 1800 in Europa, come materia prima per la fabbricazione della

carta si usavano esclusivamente cenci (stracci) di lino e di cotone ricavati da

vestiti, coperte, lenzuola, ormai inutilizzabili, i quali venivano raccolti dalle case

ed inviati presso i mulini da carta.

Al tempo in cui la carta si produceva a mano gli stracci dovevano essere

sottoposti a

un processo di trasformazione che cambiava molto il loro aspetto e le loro

caratteristiche.

Una volta raccolti avveniva la CERNITA

degli stracci per qualità e colore, poi si

mettevano a fermentare per due o tre

mesi nel MARCITORIO (un grande

recipiente pieno d’acqua nel quale

venivano continuamente mescolati)

fino a quando la fermentazione non

faceva staccare le fibre del tessuto le

une dalle altre.

Venivano poi lavati con abbondante

acqua e messi in MORTAI o PILE di

pietra, qui venivano battuti con

PESTELLI (o MAGLI) di legno azionati

dal mulino ad acqua fino a quando si

riducevano in poltiglia.

La “pasta” ottenuta, veniva diluita

nell’acqua dei TINI e doveva essere

continuamente mescolata con una

pala.

A questo punto si immergeva la

FORMA (cioè un telaio di legno

composto da fili sottili di metallo) nel

tino e attraverso abili scuotimenti si

raccoglieva uno strato di PASTA DI

CARTA.

Poi si procedeva ad estrarre il telaio e,

dopo averlo fatto sgocciolare un po’

lo si poneva tra due FELTRI i quali

servivano ad assorbire l’acqua in

eccesso ancora contenuta nel foglio.

Confronta le parole chiave tra il metodo usato nelle antiche cartiere e

l’esperienza del “fare la carta a mano in classe”.

STRACCI E CERNITA (scelta) Cellulosa (e giornali) spezzettata

MARCITORIO

Vaschetta e acqua per ammorbidire la

cellulosa

PILE – MORTAI E PESTELLI

Il frullatore elettrico

MULINO AD ACQUA

Energia elettrica

TINI

Vasca di plastica e tanta acqua a poca

pasta

FORMA E PASTA DI CARTA DI STRACCI

Forma e pasta di cellulosa

FELTRI E PRESSA

Strofinacci e spugne e forza delle braccia

ASCIUGATURA

Phon

INNOVAZIONI TECNOLOGICHE Il procedimento per fabbricare la carta rimase per alcuni secoli abbastanza

simile a quello che gli Arabi avevano imparato dai Cinesi.

Tuttavia il progresso tecnologico permise nel corso dei secoli di meccanizzare e

rendere meno faticoso il lavoro dei cartai.

Il mulino ad acqua per azionare la pila a pestelli

Gli Arabi, per triturare gli stracci usavano dei magli di legno manuali. Gli stracci

venivano sfibrati dentro a dei mortai di piccole dimensioni. Questo lavoro era

affidato a degli operai i quali potevano produrre poca “pasta di stracci” in un

giorno. I cartai italiani inventarono i magli (detti pestelli) a testa di pietra

azionati non più dalla forza dell’uomo ma dalle ruota idraulica del mulino ad

acqua i quali pestavano ininterrottamente la pasta di stracci dentro alla pila,

una lunga vasca di pietra o legno rivestita sul fondo con una lastra di metallo.

La collatura

Un’altra delle invenzioni che si attribuiscono ai cartai italiani fu un nuovo

sistema di COLLATURA: si prendevano gli scarti delle pelli di animali, si

facevano bollire e durante la cottura si formava una specie di liquido il quale,

una volta steso sui fogli di carta, si rivelava più resistente all’assorbimento

dell’inchiostro. Ciò permetteva di scrivere meglio perché la superficie del foglio

era più liscia ed inoltre l’inchiostro non “sbavava” perché la collatura era

“impermeabile”. Infine questo tipo di collatura permetteva una maggiore

conservazione della carta nel tempo.

La filigrana

Un’altra delle “invenzioni” dei cartai italiani fu la FILIGRANA. Sul setaccio veniva

ricamato un segno di riconoscimento che durante la fase di lavorazione

rimaneva impresso sul foglio in trasparenza. La filigrana serviva come segno di

riconoscimento (come marchio) della cartiera.

La pila olandese

L’utilizzo del mulino ad acqua da carta risale circa al XIII secolo (dal 1200 in

poi). Il suo utilizzo durò sino al secolo XVII quando, in Olanda, furono inventate

le PILE OLANDESI che sostituirono i pestelli.

Esse consistevano in un recipiente ovale di pietra dentro al quale venivano

messi gli stracci. All’interno di esso si trovava un cilindro ricoperto di lame

sporgenti il quale girava all’interno della vasca. Esso veniva azionato da un

ingranaggio mosso da un mulino ad acqua o da un mulino a vento. Al di sotto

del cilindro si trovava un’altra lastra metallica anch’essa laminata. Quando gli

stracci passavano attraverso le lame del cilindro e quelle della lastra

sottostante venivano sminuzzati e ridotti in poltiglia.

L’”olandese” aveva il vantaggio di poter sminuzzare gli stracci in molto meno

tempo ed inoltre rendeva la “pasta” più omogenea. Di conseguenza la carta

ottenuta da queste macchine era più raffinata cioè più “regolare”.

LA LINEA DEL TEMPO DELLA CARTA

della diffusione e delle innovazioni tecnologiche

1 = periodo di diffusione

2 = strumenti e “macchine” per fare la carta

3 = fonti di energia

4 = diffusione dei mulini da carta a CARBONERA

0 100 200 300 400 500 600 700 800

900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 1800 1900 2000

1 PERIODO CINESE PERIODO ARABO PERIODO EUROPEO + MONDO

2 MORTAIO A MANO PILA COLLATURA PESTELLI

PILA OLANDESE

MACCHINA CONTINUA

3 FORZA UMANA MULINO AD ACQUA ENERGIA

4 PERIODO MULINI A CARBONERA

Carta

In Italia consumiamo ogni anno circa 90 kg di carta e cartone

per abitante, per un totale di circa 5 milioni di tonnellate. Di

questa quantità circa il 70% ha come destinazione i rifiuti.

Delle materie prime utilizzate per produrre la carta, il 45% è

costituito dalla carta da macero, che per un terzo

importiamo dall’estero.

Il recupero e il riciclaggio della carta ha numerosi vantaggi: si

tagliano meno alberi, si consuma meno energia; si

contribuisce a diminuire l’importazione della cellulosa da altri

paesi e quindi si risparmiano soldi; si diminuiscono le spese per

lo smaltimento dei rifiuti urbani; si contribuisce alla difesa

dell’ambiente su scala sia locale che planetaria.

Il recupero della carta si può fare fondamentalmente in due

modi: con la raccolta differenziata e con il riciclaggio. Con il

primo sistema la selezione viene fatta a monte, cioè prima

della formazione dei rifiuti; con il riciclaggio la selezione è

fatta a valle, cioè alla fine quando si sono raccolti i rifiuti. È

chiaro che con la raccolta differenziata si ottiene un prodotto

più pregiato, mentre con gli impianti di riciclaggio si

recuperano maggiori quantità di carta che però è

qualitativamente più scadente.

COM’è FATTO: LA CARTA

http://www.youtube.com/watch?v=ynvvaVAPkxU&feature=related

Discovery Channel

Visione del filmato e prendere appunti

COME SI PRODUCE LA CARTA OGGI?

Leggi attentamente le schede e poi illustrane le diverse fasi nelle casella accanto.

Oggi le cartiere producono milioni di

tonnellate di carta.. Bisogna abbattere

milioni di alberi che giungono alle

cartiere. In Italia, nell’industria cartaria si

usa il pioppo perché cresce molto

velocemente: 11-12 cm. Già nel primo

anno. Il loro legno, tenero e chiaro, è

ricco di cellulosa. La cellulosa è la

materia prima che occorre per

fabbricare la carta.

Non appena abbattuti, gli alberi

vengono sostituiti da giovani piante

cresciute nei vivai. Bisogna però

aspettare che gli alberelli diventino

grandi: i faggi diventano adulti in

sessant’anni, i pini invece solo in

vent’anni.

Ecco perché le conifere sono usate più

spesso delle latifoglie.

I tronchi d’albero vengono sottoposti a

complesse lavorazioni. Bisogna

procedere alla scortecciatura e alla

sfibratura: a questa seconda

operazione provvedono speciali

macchinari che sono dotati di una

grande MOLA cilindrica (al posto degli

antichi MORTAI e della PILA A

PESTELLI) che, strofinando il legno e

grattandolo con violenza, ottengono

dei pezzetti di legno che vengono fatti

rammollire in acqua riducendoli in

PASTA LEGNO.

In seguito si passa al reparto della

raffinazione dove le fibre vengono

filtrate e sbriciolate fin ad assumere

minuscole dimensioni. Il legno trattato

e sminuzzato viene trattato ad altissima

temperatura in modo da eliminare le

impurità.

Vengono aggiunte delle sostanze

collanti che diluiscono e legano tra

loro le fibre della pasta-legno.

L’impasto così ottenuto è pronto per

entrare nella grande macchina

continua.

1-La pasta diluita in tantissima acqua

(95% acqua e 5% pasta) cola sul

ripiano di fabbricazione (chiamato

TAVOLA) che è un grande tappeto

scorrevole. Sotto ad esso ci sono dei

piccoli rulli aspiranti che tolgono

l’acqua.

2-L’impasto diventa un foglio continuo

di carta che circola su un feltro di lana.

3-Il foglio si assottiglia tra i rulli della

pressa.

4-Si asciuga tra i cilindri di

riscaldamento.

5-Viene lisciato perché acquisti uno

spessore uniforme.

6-Il foglio viene arrotolato sulle bobine,

pronto per essere tagliato in grandi

rotoli e inviato alle tipografie o alle

industrie che lo richiedono.

Le macchine moderne per fare la carta

fanno lo stesso lavoro dei vecchi mulini

da carta, invece di fare i fogli ad uno

ad uno, producono fin ad 800 metri di

carta al minuto.

CARBONERA

E LE SUE CARTIERE

IERI E OGGI

USCITA NEL TERRITORIO

PER VEDERE I SITI DELLE CARTIERE DI UN TEMPO

ITINERARIO PREVISTO

Itinerario per uscita sul territorio di Carbonera del 13 aprile 2011 per vedere cartiere

e antichi edifici adibiti a cartiera (visita esterna agli edifici).

Dalle 10 alle 12.

Partenza: Scuola primaria di Carbonera

Carbonera: Via Melma (Fonderia Perali)

Carbonera: Via Roma (Mulino Zanardo)

Carbonera: Via Roma (Ufficio Postale)

Mignagola: via Duca d’Aosta (Cartiera Burgo)

Mignagola: via Codalunga-Via Cartiere (Rio Bagnon)

Pezzan: Via Cadorna- via Cal di Breda (Cartiera di Pezzan)

Carbonera: via 4 Novembre (Rio Rul)

Arrivo: Scuola Primaria

Uscita nel territorio per vedere i siti delle cartiere di un

tempo.

ponte

Via …………………………….………………………………. Fiume ………………………………………………………… CARBONERA

Via ……………………………….……………………………. Fiume ………………………………………………………… CARBONERA

Via ……………………………….……………………………. Fiume …………………………………………………………

CARBONERA

Via ……………………….……………………………………. Fiume ……………………………………………………… MIGNAGOLA

Via ……………………………….…………………………. Fiume ……………………………………………………… MIGNAGOLA

Via ………………….………………………………………. Fiume ……………………………………………………… PEZZAN

Via ……………………………….……………………………. Fiume ………………………………………………………… CARBONERA

Siti antichi mulini da carta

Mappa del comune e localizzazione delle cartiere

Mappa del comune e localizzazione delle cartiere con foto (cartellone)

ISTRUZIONI PER COPIARE NELLA CHIAVETTA USB LE FOTO SCATTATE DURANTE L’USCITA PER OSSERVARE LE ANTICHE CARTIERE DI CARBONERA

1- Estrai dall’alloggiamento della macchina fotografica digitale la schedina elettronica.

2- Inseriscila nel tuo computer nell’apposita “porta”. 3- Apri la cartella in cui si sono memorizzate le fotografie che hai scattato. 4- Inserisci la tua chiavetta USB nel tuo computer. 5- Attendi che il computer riconosca la tua chiavetta USB e poi aprila. 6- Crea una cartella nuova che chiamerai come preferisci (scrivi sempre anche

il tuo nome. Ad esempio : LUCIA FOTO CARTIERE). 7- Ritorna alle tue fotografie e con il metodo “copia e incolla” trasferiscile nella

tua nuova cartella. 8- Chiudi la schedina della macchina digitale e toglila dal computer. 9- Chiudi la cartella delle tue foto che hai salvato nella chiavetta USB. 10- Cerca l’icona che ti permette di rimuovere (staccare) in sicurezza la

chiavetta e clicca sul comando che ti permette di rimuoverla. 11- Quando comparirà la finestra con un messaggio simile a questo “E’ ora

possibile rimuovere… “ allora potrai staccare la chiavetta dal computer. 12- Porta la chiavetta a scuola…

Inchiesta familiari per sapere se ci sono “cartai” tra i parenti da

Intervistare (Mignagola)

RACCONTA QUELLO CHE HAI CAPITO DOPO LA VISITA ALLA

CARTIERA “BURGO” (testo individuale)

Relazione dopo la visita

COME SI FA LA CARTA

NELLA CARTIERA BURGO

Martedì 3 maggio siamo stati in visita alla Cartiera Burgo di Mignagola.

Ci hanno accolti il direttore e i suoi ingegneri.

Dopo una breve presentazione della fabbrica siamo stati divisi in due

gruppi: il primo è andato a visitare la fabbrica e il secondo ha visitato il

laboratorio poi i due gruppi si sono scambiati.

La nostra visita doveva servire a farci capire come si fa la carta oggi

nelle cartiere moderne.

IL PROCESSO DI PRODUZIONE

Nella fabbrica Burgo che abbiamo visitato noi, si produce un tipo di carta

particolare: quella per usi alimentari.

Ad esempio: per avvolgere i salumi, per confezionare le fette biscottate,

per contenere lo zucchero in bustine, i sacchetti per il pane, ecc.

Poiché si tratta di carta che deve stare a contatto con gli alimenti devono

usare solo cellulosa pura. Non è possibile utilizzare la carta riciclata.

La nostra visita guidata è iniziata dal MAGAZZINO. In questo luogo

arrivano tanti pacchi di CELLULOSA provenienti da tante parti del mondo

(da tutti quei luoghi in cui crescono tanti alberi, ad esempio il Brasile, il

Canada, il Nord Europa, ...).

L'ingegnere ci ha spiegato che per fare la carta servono due tipi di

cellulosa: quella che si ricava dalle CONIFERE (come i pini) ed è a fibra

lunga e resistente; e dalle LATIFOGLIE (come i pioppi, l'eucalipto) che

hanno fibre corte e rendono la carta più bella.

Nel reparto successivo abbiamo visto il PULPER una specie di enorme

frullatore che funziona in questo modo:

1- un nastro trasportatore porta i pacchi di cellulosa verso il pulper;

2- questi finiscono in una specie di imbuto che li riduce in tante

striscioline bagnate;

3- l'"imbuto" si apre e le strisce di cellulosa cadono nella vasca del

pulper che le macina fino a farle diventare una poltiglia (chiamata

PASTA) di colore bianchissimo simile a tanti fiocchi di cotone bagnato;

4- dopo avere continuato per un po' a sminuzzare la pasta il pulper si

svuota verso il basso e questa finisce in una serie di tubature che la

trasportano alla MACCHINA CONTINUA.

Quando la pasta si trova nel pulper è al 95% cellulosa e 5% acqua.

Quando la pasta arriva alla macchina continua le proporzioni sono

invertite: 5% di cellulosa e 95% di acqua.

La MACCHINA CONTINUA funziona in questo modo:

1-la pasta di cellulosa cade sulla prima parte della macchina stessa che

si chiama TAVOLA PIANA. Qui si forma un lunghissimo foglio largo 3

metri e lungo chilometri. Lungo la tavola piana l'acqua cade verso il

basso e il foglio comincia a vedersi;

2-il foglio viene fatto passare attraverso una serie di cilindri che lo

pressano per appiattirlo meglio e togliere ancora acqua;

3-successivamente passa tra altri cilindri riscaldati (la SECCHERIA) che

asciugano del tutto il foglio;

4-poi passa su un enorme cilindro (il CILINDRO MONOLUCIDO) che

rende lucida una parte della carta mentre l'altra resta ruvida;

5-la fase conclusiva consiste nel tagliare il lunghissimo foglio ogni 60

Km. avvolgendolo in grandi BOBINE;

6- ogni bobina viene a sua volta tagliata in bobine più piccole che

vengono trasportate nel magazzino.

7- da qui potranno essere inviate con i camion dove ne richiedono

l'utilizzo (cioè ai clienti della Burgo).

Questa visita ci ha fatto capire che oggi è più facile produrre la carta

perché basta controllare i macchinari che la producono, mentre una volta

era molto più faticoso.

(classe 4 B)

Relazione dopo la visita

COME SI FA LA CARTA

NELLA CARTIERA BURGO

Martedì 17 maggio siamo stati in visita alla Cartiera Burgo di Mignagola.

Ci hanno accolti il direttore, un ingegnere e un tecnico di laboratorio.

Dopo una breve presentazione della fabbrica ci siamo divisi in due

gruppi: il primo è andato a visitare la fabbrica accompagnato

dall'ingegner Lorenzo, mentre il secondo si è recato nel laboratorio

assieme al tecnico signor Paolo; poi i gruppi si sono scambiati.

La nostra visita doveva servirci a capire come si fa la carta oggi nelle

cartiere moderne.

IL PROCEDIMENTO PER FARE

LA CARTA ALIMENTARE

Nella Cartiera Burgo che abbiamo visitato noi, si produce un tipo di carta

speciale: quella che si usa per gli alimenti.

Ad esempio: per avvolgere i salumi, i formaggi, per confezionare le fette

biscottate, per contenere lo zucchero in bustine o i sacchetti del pane...

Poiché si tratta di carta che deve stare a contatto con gli alimenti devono

usare solo cellulosa pura. Non è possibile utilizzare la carta riciclata.

La nostra visita guidata è iniziata dal MAGAZZINO. In questo luogo

arrivano i pacchi di CELLULOSA provenienti da tante parti del mondo.

L'ingegnere ci ha spiegato che per fare la carta alimentare servono due

tipi di cellulosa: quella che si ricava dalle CONIFERE (e proviene dalle

foreste del Nord Europa) e quella che si ottiene dalle LATIFOGLIE (che

proviene dai paesi caldi). La prima produce una cellulosa a fibra lunga e

resistente, la seconda una fibra corta che serve a rendere bella la carta.

Nel reparto successivo abbiamo visto il PULPER una specie di enorme

frullatore che funziona nel seguente modo:

1- un nastro trasportatore porta i pacchi di cellulosa verso il pulper;

2- questi finiscono in una specie di imbuto che li riduce in tante

striscioline bagnate;

3- l'imbuto si apre e le strisce di cellulosa cadono nella grande vasca del

pulper che le macina fino a quando diventano una poltiglia (chiamata

PASTA) di colore bianchissimo simile a fiocchi di cotone bagnato;

4- dopo aver continuato per un po' a sminuzzare la pasta il pulper si

svuota verso il basso e questa finisce in una serie di tubature che la

trasportano verso la MACCHINA CONTINUA.

Quando la pasta si trova nel pulper è composta dal 95% di pasta e 5%

d'acqua. Quando la pasta arriva alla macchina continua le proporzioni

sono invertite: 5% di pasta e 95% d'acqua.

La MACCHINA CONTINUA funziona nel seguente modo:

1- la pasta di cellulosa esce dalla CASSA D'AFFLUSSO e cade nella

prima parte della macchina che si chiama TAVOLA PIANA. Qui si forma

un lunghissimo foglio largo 3 metri e mezzo e lungo 90 km. Lungo la

tavola piana l'acqua cade verso il basso e il foglio comincia a formarsi;

2- il foglio viene fatto passare tra una serie di cilindri che lo pressano

(cioè le PRESSE) e lo appiattiscono meglio e tolgono altra acqua;

3- successivamente passa tra altri cilindri riscaldati (la SECCHERIA) che

asciugano del tutto il foglio;

4- poi passa su un enorme cilindro (il CILINDRO MONOLUCIDO) che

lucida una parte della carta mentre l'altra resta ruvida;

5- la fase conclusiva consiste nell'avvolgere il foglio in un lunghissimo

rotolo di 90 km detto JUMBO.

6- il jumbo viene a sua volta tagliato in rotoli più piccoli (chiamati

BOBINE) che vengono trasportati nel magazzino di spedizione;

7- da qui le bobine potranno essere inviate con i camion dove ne

richiedono l'utilizzo (cioè i clienti della Burgo).

Questa visita ci ha fatto capire che oggi è molto più facile

fare la carta perché basta controllare i macchinari che la producono,

mentre una volta era molto più faticoso.

Classe 4 A

1-Riordina le parole-sequenze dei macchinari e delle diverse fasi di

produzione della carta nella Cartiera Burgo

2-Dopo aver osservato le fotografie scrivi accanto ad ogni sequenza il

numero di riferimento.

PULPER PRESSE MAGAZZINO DELLA CELLULOSA SECCHERIA TAVOLA PIANA JUMBO CILINDRO MONOLUCIDO MAGAZZINO SPEDIZIONE BOBINE PULPER PRESSE MAGAZZINO DELLA CELLULOSA SECCHERIA TAVOLA PIANA JUMBO CILINDRO MONOLUCIDO MAGAZZINO SPEDIZIONE BOBINE

Geografia

1-Osservazione del territorio di Carbonera con Google Earth http://maps.google.it/maps?client=firefox-a&rls=org.mozilla:it:official&hl=it&tab=wl

2-Osservazione su mappa geografica del comune la conformazione del paese

3-Individuazione dei corsi d’acqua

4-Testo a coppie di osservazioni emerse dopo consultazione di google map-

Carbonera

ASPETTO GEOGRAFICO E CLIMATICO

DEL TERRITORIO DI CARBONERA Carbonera è il primo comune a nord-est di Treviso. Confina con i comuni di

Treviso, Villorba, Spresiano, Maserada, Breda di Piave e San Biagio di Callalta.

Il comune di Carbonera comprende le seguenti frazioni: Mignagola, Pezzan,

San Giacomo di Musestrelle e Vascon. Vi sono inoltre le località di Biban e

Castello.

Il suo territorio, dalla forma geometrica irregolare, misura Kmq. 19.784 ed è

collocato in quella fascia nord-orientale della provincia di Treviso compresa tra i

fiumi Sile e Piave.

Il sottosuolo è costituito prevalentemente da banchi di ghiaia e di misto

alluvionale, provenienti dalle periodiche alluvioni del fiume Piave. Le alluvioni

antiche e quelle più recenti hanno dato origine allo strato di ghiaia sottostante

su cui si fonda Carbonera; inoltre le alluvioni più recenti hanno concorso a

formare lo strato superficiale agrario di natura misto-argillosa sabbiosa. Lo

strato ghiaioso, di grande potenza e permeabilità, è attraversato da numerose

falde acquifere artesiane aventi in genere ottimi requisiti di potabilità dalle quali

la popolazione del comune trae l'acqua necessaria agli usi civili e industriali.

Il territorio del comune di Carbonera è essenzialmente pianeggiante con

differenze di quota, da zona a zona, relativamente piccole (da 15 a 18 metri sul

livello del mare).

Oltre che dalla rete dei piccoli corsi d'acqua il comune di Carbonera è tagliato,

lungo i confini delle proprietà o in corrispondenza dei limiti di coltura, da fossi di

raccolta delle acque piovane.

Il terreno è completamente coltivato ed è suddiviso in proprietà o zone di

coltura per lo più di modeste entità. La natura del terreno e la presenza di

acqua assicurano la riuscita a molte colture, oltre a favorire la crescita di piante

di alto fusto lungo i fossati e i corsi d'acqua. I

l comune di Carbonera è percorso dai fiumi Melma, Piovensan, Rul, Mignagola,

Nerbon, Pulise, Rio Bagnon, Musestre, Musestrelle, Rivo le Fontane, Rivo

Ghirada, Rivo e Scolo la Peschiera. I percorsi di questi principali fiumi sono

brevi e tranquilli, senza sobbalzi vorticosi e nascosti da una rigogliosa

vegetazione di vario tipo. Le loro acque sono limpide, però, quando piove,

aumentano e divengono melmose. Molte volte emergono a fior d'acqua chiazze

di una vegetazione tipicamente acquea.

Per quanto riguarda il clima, il territorio di Carbonera presenta le caratteristiche

tipiche della zona nord-orientale della pianura Padana con lievi differenze

dovute alla relativa vicinanza del mare Adriatico. L'andamento del clima non si

discosta da quello medio-temperato, tuttavia ci sono alcune notazioni

particolari: notevole umidità per quanto riguarda l'autunno e l'inverno e la

presenza di banchi di nebbia. (tratto da fascicolo edito dalla Biblioteca Comunale nel 1999)

ISTRUZIONI PER CERCARE IMMAGINI CON IL MOTORE DI RICERCA “GOOGLE”

Attività da svolgere sotto il controllo di una adulto o di una persona che sa usare internet.

1-Collegarsi ad internet 2-Se non è già presente nel computer scrivere “Google” e aprire il sito del motore di ricerca 3-Cercare la parola “immagini” (scritta in azzurro e sottolineata nella barra Web) e cliccarci sopra 4-Si aprirà la pagina che permette di entrare nell’archivio delle immagini di Google 5-Scrivi nella barra in cui lampeggia il cursore le parole MULINO AD ACQUA ti comparirà un archivio di immagini di mulini di vario tipo, osservali cliccando sopra ciascuna immagine che si ingrandirà e potrai guardarla meglio. Quelli che vedrai sono mulini che servivano per produrre farina ed altro ma anche la carta. Questa attività serve per capire meglio com’erano fatti anche i mulini di Carbonera. La differenza sta nel tipo di paesaggio in cui si trovano.

ALIZZIAMO UNA MAPPA STORICA DATA

SCALA LEGENDA TIPO DI SCRITTURA LINGUAGGIO SIGLE NUMERI ELEMENTI DEL PAESAGGIO (confini, punti cardinali, fiumi, strade, terreni, edifici)

(scansionare alcuni lavori dei gruppi) e riportare mappa storica (vedi file

Duplimatic)

Carta ASTV – Biban -1680-1715 (particolare) Carta Allegata ai Registri d’estimo

catastale.

Carta ASTV – Pezzan di Melma - 1680-1715 (particolare) Carta Allegata ai Registri

d’estimo catastale.

LE MAPPE STORICHE DELL’ARCHIVIO DI STATO DI TREVISO

Le mappe storiche che abbiamo osservato sono state disegnate tra il 1680 e il

1719.

Gli originali si trovano nell’ARCHIVIO DI STATO DI TREVISO.

Si tratta di documenti storici molto importanti perché ………………………………

……………………………………………………………………………………………………

……Queste carte sono state realizzate per far vedere come fosse diviso il

territorio del Comune di Carbonera1: si vedono, infatti, tutti i terreni su alcuni

dei quali sono stati disegnati anche degli edifici ………………………………………

di varie dimensioni e aspetto. Sono state disegnate anche le strade e

……………….

Queste carte servivano per mostrare quanto estesi fossero e dove si trovassero i

terreni i quali venivano misurati con le unità di misura di quel tempo cioè le

PERTICHE (1 PERTICA = circa 2 metri lineari) e quali edifici vi fossero costruiti

sopra.

Tutti i terreni sono contrassegnati con un numero. Ma che cosa indica ciascun

numero?

Bisogna sapere che in Archivio di Stato, insieme alle mappe, sono conservati

anche dei grossi registri che le accompagnano. In questi registri ogni terreno è

descritto brevemente: chi è il proprietario, quanto esteso è il terreno, come è

coltivato, se vi sono edifici, quanto valgono e come sono fatti e con quali altre

proprietà confina.

Questo tipo di registro si chiama REGISTRO D’ESTIMO.

In questo registro ogni terreno lo si può riconoscere in base al numero che c’è

scritto sulla mappa storica quindi, se voglio sapere chi fosse il proprietario, ad

esempio del terreno n° 1 o 25 o 97 devo individuare ………………………………….

…………… e trovarlo nel registro che mi darà le informazioni che cerco.

Nel registro d’estimo sono descritti anche i mulini. Tra questi ci sono anche

quelli adibiti a cartiere.

Ma a cosa servivano queste mappe?

Servivano allo Stato Veneziano che allora governava il nostro territorio per

stabilire quante tasse far pagare ai proprietari dei terreni di quel tempo (tanti

terreni = più tasse, meno terreni = meno tasse).

Una curiosità:

Gli edifici che si vedono sulle mappe sono abbastanza simili a quelli reali e sono

stati disegnati perché erano fatti di mattoni coi tetti di tegole e quindi

appartenevano a proprietari ricchi abbastanza da poter pagare le tasse. Di

edifici costruiti con legno, fango e paglia, come i casoni, ne sono stati

disegnati pochissimi ma, probabilmente, nella realtà ce n’erano molti di più, e i

proprietari non dovevano pagare le tasse anche per quelli.

1 A quel tempo il territorio di Carbonera non era considerato unico ma era diviso nelle diverse frazioni e

località che si trovano scritte anche sulle mappe: Carbonera, Biban, Castel di Carbonera, Pezzan di Melma, Vascon,

Mignadola e San Giacomo.

UNA CARTA GEO-STORICA PER OSSERVARE CHE ...

……………………………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………

(forse)

FONTI SCRITTE I testi che leggerai di seguito sono stati tratti da due libri che contengono ricerche fatte da storici locali. Sono molto utili per conoscere preziose informazioni sulle cartiere esistenti in passato nel territorio di Carbonera. Leggili con attenzione e farai delle interessanti scoperte.

CARTAI A CARBONERA DAL 1500 AL 1800

Tratto da: Danilo Gasparini, CARTIERE E CARTAI NEL TREVIGIANO TRA XVI E XIX SECOLO

in Cartai e stampatori in Veneto, Marchi Group, 2001.

Attorno al fiume Melma per tutto il ‘500 e oltre è qui che si fabbrica carta. Gli

estimi di metà 1400 ci segnalano la presenza di 3 folloni (mulini) da carta: 2 a

Biban e 1 a Carbonera.

Il follo (mulino da carta) appartiene a Vettor Gradenigo ed è in affitto a mastro

Gasparo carter.

Nella prima cartiera a Biban ci lavora mastro Francesco da Pordenon, mentre

l’altra, un impianto di dimensioni notevoli, con 3 ruote e 7 pile, è di proprietà di

Fabrizio da Prato: si tratta della cartiera in cui aveva lavorato mastro Pace da

Fabriano nel corso del 1300. Nel 1495 un documento di affitto ci descrive gli

impianti della cartiera: 7 pile, 3 ruote esterne, 4 tine, 2 tino per la collatura, e 2

stenditoi, uno al piano superiore uno a quello inferiore.

Per quanto riguarda gli stracci non ci sono documenti che testimonino se ci

fossero persone addette alla loro raccolta (i cosiddetti strazzaroli): è molto

probabile quindi che fossero gli stessi cartai ad andare a raccoglierli

personalmente per le case per poi portarli alla loro cartiera e trasformarli in fogli

di carta.

In una mappa di fine ‘600 conservata presso l’Archivio parrocchiale di Carbonera,

sono dislocati gli opifici2 lungo il corso del fiume Melma e dei suoi affluenti: 4

cartiere e 1 battirame. Le cartiere appartengono alla famiglia dei conti Avian di

2 Per opificio (dal latino opificium, luogo di lavoro) si intende una fabbrica o uno

stabilimento industriale all’interno del quale avviene la trasformazione di una materia prima in un prodotto finito. Attualmente la definizione di opificio ha assunto però un significato più ampio,

quello di luogo di lavoro dove avviene una qualunque attività industriale.

Esistono molteplici tipologie di opificio, quali gli opifici industriali, artigianali, orafi, tessili etc, a seconda del tipo di attività lavorativa che viene svolta al loro interno. (da Wikipedia)

Vicenza, ai signori Righettini di Treviso, al nobile Gradenigo e alla famiglia Dondi-

Orologio-Dolfin. In un tratto di fiume lungo cinque chilometri, quindi, si trovavano

5 mulini.

Nell’estimo stilato nel periodo 1680-1719 scopriamo informazioni utili sulle cartiere

che si trovano nel territorio intorno a Treviso.

(vedi tabella 2)

La cartiera Righettini resterà per decenni uno degli impianti più complessi e

“imponenti”. Nel 1650 sarà trasformata in cartiera: nel 1653 3 ruote e 4 folloni

(cioè 4 pile a pestelli), azionano la cartiera poi, attraverso modifiche successive,

nel 1751 la cartiera avrà 7 ruote.

A Mignagola la cartiera della famiglia Ciassi partita con 2 ruote arriverà nel 1764

ad averne 7.

Nel secolo XIX le informazioni sulle cartiere di Carbonera sono maggiori.

Nel 1807 Napoleone ordina il censimento del territorio e di tutte le attività che vi

si svolgono. A Carbonera vengono segnalati 17 tini da carta, distribuiti in 9

cartiere. Per ogni tino servono 4-5 operai, un direttore ogni due tini, più

altrettante donne per preparare stracci e cenci e per stendere la carta; vale a

dire circa 190 persone impiegate in tutto.

Gli abitanti di Carbonera in quegli anni erano circa 1300 ciò significa che circa il

15% della popolazione lavorava nelle cartiere.

In altri documenti si scrive che su 1250 abitanti, a Carbonera, 352, cioè quasi il

30%, appartengono a famiglie di cartolai, cartai, cartieri.

(vedi tabella 3 e 4).

GLI OPIFICI DEL BACINO DEL SILE IN ETÀ VENEZIANA (tratto da: Mauro Pitteri, in Il Sile, Cierre edizioni, 1998)

Nel 1545 la maggioranza dei mulini posti lungo gli affluenti del fiume Sile erano

usati per macinare i cereali. Una parte però serviva per produrre la carta.

Il Melma presso Carbonera dava lavoro a 3 cartiere o “folli da carta”, com’erano

allora chiamate, a due folli da panni e a un battirame.

Questo era il segnale che in seguito le cartiere si diffonderanno soprattutto a

partire dalla seconda metà del secolo XVII.

Il mulino che si trovava sul Melma a Carbonera era di proprietà del nobile

Domenico Tiepolo dal 1514, nel 1634 venne venduto alla famiglia Sala e nel 1764

era sicuramente adibito a cartiera.

(tabella 6)

Il numero delle cartiere attive nel Settecento è rilevante. Nel trevigiano, dalla

raccolta degli stracci pestati coi magli e macerati nelle tine si produceva

soprattutto carta fine da scrittura e da stampa per le tipografie della Dominante

(la Repubblica di Venezia) e per le esportazioni verso l’Oriente.

Inoltre, nella prima metà del Settecento, l’editoria veneziana ebbe un notevole

sviluppo e richiese la produzione di molta carta per la stampa. Di conseguenza

divenne un buon affare costruire altre cartiere lungo gli affluenti del Sile grazie

alla limpidezza delle acque risorgive e alla facilità di trasporto via fiume sia del

lavoro finito (le risme di carta), sia degli stracci.

Così accanto alle cartiere di Carbonera ne sorsero anche a Pezzan e a

Mignagola.

Nel 1645 A Mignagola vi era un mulino da grani di 3 ruote, ma nel 1687 i

documenti riportano notizie anche di una cartiera con 2 ruote idrauliche. Questi

opifici erano stati acquistati entrambi nel 1709 da Antonio Ciassi che chiese di

poter costruire una rosta (un salto d’acqua lungo il corso d’acqua) “per far girar

altra piccola rodetta de cartera, per portar l’acqua nelli pistoni (nella pila a

pestelli) della medesima”. In realtà costruì 3 ruote e quando nel 1763 la cartiera

fu acquistata da Giobatta Greguoli i motori idraulici (cioè le ruote) erano 5 e

l’anno dopo diventarono 6, quando venne chiesta l’autorizzazione a trasformare in

cartiera anche la parte del mulino da grani.

Anche Pezzan di Melma divenne tra Sei e Settecento un importante centro per la

raccolta degli stracci. Infatti nel 1518 il mulino esistente serviva per produrre

panni e circa un secolo (inizio del 1600) dopo era ridotto in rovina. Il proprietario

lo diede in affitto a Girolamo Righettini che lo ristrutturò e usò 2 delle 4 ruote

per produrre carta. Quando il signor Righettini acquistò il mulino nel 1650 chiese

di sostituire 4 delle 7 ruote del mulino che si erano rovinate e di trasformare

tutto l’edificio in cartiera. Iniziò da quel momento il possesso dell’impianto da

parte di questa famiglia di cartai; così nel 1710 Francesco Righettini dichiarò di

avere due cartiere di 2 ruote ciascuna e Girolamo nel 1750 chiese di cambiare

uno dei 7 motori idraulici.

Anche l’altra cartiera di Pezzan nel Seicento ospitava un mulino da panni con 3

ruote e il proprietario, il conte Girolamo Aviano, chiese di destinarlo a edificio da

carta.

Nel 1745 si costruì una nuova cartiera ad opera dei nobili Loredan lungo “la

piccola roggia d’acqua detta Bagnonzin”.

Tempo 1719 1806 - 1814 1815 - 1848 osservazioni

Fonte

Nome archivio PODESTERIA DI TREVISO

CATASTO NAPOLEONICO

CATASTO AUSTRIACO

Proprietario ruote Proprietario ruote Proprietario ruote

CARBONERA

N.H. MARCO GRADENIGO 2

MIGNAGOLA

PEZZAN

BIBAN

CARTIERE E CARTAI NEL TREVIGIANO TRA XVI E XIX SECOLO (da Danilo Gasparini, in Cartai e stampatori in Veneto, Marchi, 2001)

I fattori e le cause che hanno permesso la nascita e lo sviluppo delle cartiere nel territorio trevigiano. Comprendiamo una fonte scritta storiografica

1-Dal punto di vista geo-morfologico una vasta area a nord di Treviso è caratterizzata dalla presenza di fontanili, dentro a quella fascia che per settanta chilometri e per una larghezza che va dai due agli otto chilometri corre come una cerniera tra alta e bassa pianura da Vicenza a Treviso.

2-Di questo geoecosistema fa parte il Sile che riceve da nord le acque di numerosi corsi d’acqua; partendo da ovest il torrente Cerca, il Giavera che confluisce nel fiume Pegorile che a sua volta di butta nel Botteniga il quale, unendosi fuori della città di Treviso al Piavesella, canale derivato dal Piave a metà del 1400, entra in città ramificandosi nei tre Cagnani; proseguendo verso est il Limbraga, lo Storga, il Melma che riceve le acque del Rul e del Piovenzan, il Mignagola che riceve il Rio Bagnon e si riversa nel Musetre, il Rio Nerbon, il Vallio che si unisce poi al Meolo.

3-C’è poi da aggiungere la costanza della portata delle acque che hanno certamente favorito lo sfruttamento energetico di questi corsi d’acqua.

4-La vicinanza alla città di Treviso che diventa un luogo di uffici amministrativi che devono usare molta carta per la stesura dei documenti che producono (ad esempio estimi, catasti, cioè documenti che servono per pagare le tasse alla Repubblica di Venezia).

5-La vicinanza a Venezia.

6-I soldi che i ricchi veneziani investono nei territori trevigiani per acquistare terreni, costruire ville, ma anche edifici di lavoro (opifici) come ad esempio le cartiere.

7-La nascita della stampa che richiede uso di molta carta e il fatto che a Venezia ci fossero molti stampatori-editori.

.

secolo XIII XIV XV XVI

CARBONERA 1283 Lungo i fiumi ci sono fabbricatori di carta

1350 Cartiera nell’attuale Mulino Zanardo

1456 Gradenigo possiedono un follo da carta (poste di Carbonera)

1542 3 folli da carta sul Melma

BIBAN 1376 Rul: c’è un follo da carta 1384-85 Pace da Fabriano affitta un follo da carta

1438 Vengono potenziati i Folli sul Rul 1500 Ex Falegnameria Zanin: un mulino poi cartiera

1545 Paulo dal Ghetto è proprietario di un mulino sul Melma

PEZZAN 1305 Un follo da panni (ora cartiera Venerando)

1542 Antonio Medol possiede sul fiume Melma un mulino a 2 ruote; Sul Melma ci sono 14 poste e 32 ruote.

MIGNAGOLA 1321 Brugnola: un mulino a 2 ruote 1362 Mignagola: mulino (al posto della cartiera Burgo).

1542 Mignagola: 2 poste e 4 ruote.

VASCON 1400 Antonius Bonano cartaio di Fabriano è interessato a un follo da carta

1536 Il mugnaio Matteo Bianchin versa 150 lire per riparare il mulino di Alvise a Pezzan

secolo XVII XVIII XIX XX

CARBONERA 1648 I Gradenigo possiedono ancora il follo da carta nell’ex zoccolificio Fuser.

1719 C’è una cartiera con 2 ruote. 1764 Ci sono 2 mulini privati e 3 cartiere. 1766 Ci sono 10 cartiere.

1802 Melma: c’è la cartiera Sala. 1807 Ci sono 9 cartiere; il mulino sul Melma viene sostituito da una cartiera.

1931 La guida di Treviso indica un mulino a Carbonera (Pietro Zanardo)

BIBAN 1683 Ci sono 4 cartiere e un mulino. 1687 Baldissera Dolfin è proprietario di una cartiera con tino.

PEZZAN 1650 Girolamo Righettini trasforma il follo da panni in cartiera sul Melma.

1710 Aviano possiede 1 cartiera; Righettini ne possiede 2. 1715 Da un disegno si apprende che sul Melma c’è la cartiera di Aviano. 1764 Ci sono 3 cartiere.

1807 Bagnon: una cartiera. 1814 Cartiera di Pezzan prende il nome dai Venerando. 1860 Bagnon: chiude la cartiera di Ochs

1912 In cartiera si installa la nuova macchina per produrre carta paglia. 1946 La famiglia Munari acquista la cartiera. 1964 La cartiera si chiamerà “Cartiera di Carbonera”.

MIGNAGOLA 1645 È attivo un mulino da grani. 1687 Stefano Moretti possiede una cartiera con 2 tini.

1709 Antonio Ciassi acquista un mulino e una cartiera. 1719 C’è una cartiera con 4 ruote.

1832 Costruzione uffici presso cartiera Reali. 1861 Muore Tommaso Salsa che aveva diretto e acquistato la cartiera.

1910 La cartiera Salsa produce 4000 t. di carta. 1931 La cartiera Salsa entra a far parte del gruppo Burgo. 1938 Produce 11700 t. di carta. 1953 La cartiera si amplia e impiega 600 operai.

VASCON 1809 Famiglia Reali (cartiera di Mignagola) acquista terreni.