PER UN’ESTATE INDIMENTICABILE

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1 Parrocchie Ss. Pietro e Paolo in Castelveccana S. Maria Assunta in Domo Maria SS. Immacolata in Nasca S. Maria Assunta in Porto Valtravaglia CINQUE BUONI MOTIVI PER UN’ESTATE INDIMENTICABILE Un’estate certamente anomala questa che stiamo vivendo, eppure capace di ri- condurci all’essenziale e di aiutarci ad allargare gli orizzonti. Estate tempo da inventare … disponibili a costruire comunità Sappiamo bene che quest’estate per le famiglie e per i ragazzi non è stata di- versa solo per aver indossato masche- rine multicolor ma per aver vissuto in modo diverso l’esperienza dell’oratorio estivo, sempre atteso e desiderato. Che dire? Tanti adulti che si sono atti- vati per permettere ai ragazzi di fare esperienze indimenticabili (ma quando mai capiterà loro di progettare la casa dei propri sogni? O di fare esperimenti come Archimede pitagorico?). Così chi c’è stato ad inventare ha provato a costrui- re un po' di più la nostra comunità Estate tempo di accoglienza … pronti a parlare altre lingue Beh di stranieri ce ne sono in giro, sono arrivati! Insomma il turismo tanto deside- rato per sostenere le nostre terre non è venuto meno. Ma non basta che la gente venga da diversi luoghi del mondo per gustare queste terre. E’ necessario che ci interroghiamo sul nostro grado di accoglienza … a volte basta un foglietto in lin- gua per far sentire a casa chi viene da altrove. Meglio ancora se questo foglietto regala parole belle, parole significative … parole della Scrittura … Estate tempo di silenzio …curare la dimensione contemplativa della vita Non si può dire che da noi manchi il silenzio. Ma serve fare silenzio interiormente. Un buon libro, magari scegliendo di fermarsi a leggerlo in una location speciale

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Parrocchie

Ss. Pietro e Paolo in Castelveccana

S. Maria Assunta in Domo

Maria SS. Immacolata in Nasca

S. Maria Assunta in Porto Valtravaglia

CINQUE BUONI MOTIVI

PER UN’ESTATE INDIMENTICABILE

Un’estate certamente anomala questa che stiamo vivendo, eppure capace di ri-condurci all’essenziale e di aiutarci ad allargare gli orizzonti.

Estate tempo da inventare … disponibili a costruire comunità Sappiamo bene che quest’estate per le famiglie e per i ragazzi non è stata di-versa solo per aver indossato masche-rine multicolor ma per aver vissuto in modo diverso l’esperienza dell’oratorio estivo, sempre atteso e desiderato. Che dire? Tanti adulti che si sono atti-vati per permettere ai ragazzi di fare esperienze indimenticabili (ma quando mai capiterà loro di progettare la casa dei propri sogni? O di fare esperimenti come Archimede pitagorico?). Così chi c’è stato ad inventare ha provato a costrui-re un po' di più la nostra comunità

Estate tempo di accoglienza … pronti a parlare altre lingue Beh di stranieri ce ne sono in giro, sono arrivati! Insomma il turismo tanto deside-rato per sostenere le nostre terre non è venuto meno. Ma non basta che la gente venga da diversi luoghi del mondo per gustare queste terre. E’ necessario che ci interroghiamo sul nostro grado di accoglienza … a volte basta un foglietto in lin-gua per far sentire a casa chi viene da altrove. Meglio ancora se questo foglietto regala parole belle, parole significative … parole della Scrittura …

Estate tempo di silenzio …curare la dimensione contemplativa della vita Non si può dire che da noi manchi il silenzio. Ma serve fare silenzio interiormente. Un buon libro, magari scegliendo di fermarsi a leggerlo in una location speciale

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(da noi proprio non mancano!): certo è occasione per nutrire la dimensione con-templativa della vita. Certo che sarebbe bello porre dei segni che richiamino que-sta dimensione sui sentieri disegnati nelle nostre montagne!

Estate tempo di feste patronali …tornare alla radice Certo che eravamo abituati a vivere o-gni domenica una festa …affezionati al patrono ma forse anche di più alla pos-sibilità di ritrovarsi. Le feste di questa estate sono necessariamente in tono minore ma ci danno la possibilità di ri-centrare il nostro cammino di fede: con-fessione, adorazione, celebrazione dell’eucarestia …sembrerà poco ma è ciò che nutre fortemente la vita del cri-stiano, fa tornare alla radice, il Signore Gesù!

Estate tempo di stelle …Maria, la stella che ci conduce in cielo Sappiamo bene che qui in estate di stel-le se ne vedono, e non solo la notte di san Lorenzo! Ma queste stelle ci richia-mano una direzione, un orientamento per la vita. Mi piace pensare che l’Assunzione di Maria al cielo sia una se-gnalazione chiara nel mare della vita: “Guarda a Maria, invocala, desidera di poter custodire un pochino come lei, il Signore Gesù”. La direzione della tua vi-ta sarà chiara: la sua stella indica il para-diso, già qui, in attesa della comunione definitiva in cielo.

A Maria affidiamo la nostra comunità, tutti gli ammalati ed in particolare don Gabriele: possa essere lei il conforto che sostiene il cammino!

don Luca

ASSUNTA – PORTO – Messa e alla sera rosa-rio

SAN ROCCO – domenica 16 – orari festivi del-le messe – Non sarà possibile celebrare Mes-se nelle chieset-

te a causa delle normative COVID. Quin-di, nel pomeriggio: dalle 15 alle 17 adorazione presso

la chiesa di S.Rocco a Porto dalle 17 alle 19 adorazione presso

la chiesa di S.Rocco a Ronchiano

SAN GENESIO Non sarà possibile celebrare Messe nel-la chiesetta di S. Genesio a causa delle normative COVID. Celebreremo come solito, sabato 22 agosto alle ore 18 a Domo e poi alle ore 21 ci sarà presso la chiesa di S. Genesio un momento di pre-ghiera

SAN MICHELE Domenica 6 set-tembre celebrere-mo una S. Messa alle ore 15.00 presso l’alpe San Michele stando all’aperto.

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«Infonda Dio sapienza

nel cuore»

ecco la proposta

pastorale 2020-2021

dell’arcivescovo

L’invito, rivolto a tutti i fedeli ambrosiani, è an-zitutto quello di far emergere le domande più profonde e inquietanti che questo tempo di pandemia ha suscitato nel cuore delle comuni-tà cristiane della Diocesi. Ma domandare non basta. Così le domande possono diventare l’occasione per avviare un’accorata in-vocazione del dono della sapienza che viene dall’alto. Atteggiamento di ascolto e intensamente orante non scontato, dovendo mettere mano per tempo a com-prensibili previsioni e programmazioni pastorali. «Non è più tempo di banalità e di luoghi comuni, non possiamo accontentarci di citazioni e di prescrizioni. È giunto il momento per un ritorno all’essenziale, per riconoscere nella complessità della si-tuazione la via per rinnovare la nostra relazione con il Padre», scrive infatti l’Arcivescovo. Questa proposta pastorale si conclude invitando le diverse comunità cristiane pre-senti sul territorio diocesano a inoltrarsi con animo ben disposto nella lettura at-tenta del Libro sapienziale del Siracide. Il volume comprende due sezioni: il testo della proposta pastorale 2020-2021, che affronta in modo articolato i temi sopra citati, e la Lettera per l’inizio dell’anno pa-storale (8 settembre 2020). Si tratta della prima delle Lettere alla Chiesa ambro-siana, alla quale, lungo l’anno liturgico, seguiranno la Lettera 2 (Avvento/Natale), la Lettera 3 (Quaresima Pasqua) e la Lettera 4 (Pentecoste). (il testo in formato pdf può essere scaricato dal sito delle nostre parrocchie)

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Preti novelli dopo l’estate,

un’occasione di riflessione

sul ministero

Le ordinazioni presbiterali in Duomo, previste

il 13 giugno, sono state rinviate al 5 settembre.

Perché il mondo creda (Gv 17,21)

Ecco la spiegazione che ne danno gli stessi candidati:

«Inserito nel più ampio contesto della preghiera che Gesù rivolge al Pa-dre nell’ora della passione, questo versetto richiama a due aspetti signifi-cativi per il ministero che ci stiamo preparando ad assumere. Anzitutto “l’essere uno”: solo la comunione con Lui e l’autentica fraternità tra noi, sostenuti dal pane della Parola e dell’Eucaristia, può rendere credibile l’annuncio, con la parola e con la vita, del suo Vangelo. Quindi “l’essere presi a servizio” per l’umanità: il cammino intrapreso ormai da alcuni an-ni, che ora va verso il passo definitivo, non è una nostra pretesa ma una resa. Desideriamo che la nostra vita sia una testimonianza autentica, perché il mondo creda che ogni persona è amata e chiamata da Dio in modo del tutto speciale.

Conosciamo due candidati che hanno un legame con la Valtravaglia:

La famiglia di Paolo Boldrini è originaria di Saltirana, dove ha un’abitazione per vacanze.

Luigi Scarlino ha collaborato con le parrocchie Porto/Domo per l’oratorio estivo negli anni scorsi, con don Hervé.

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Don Paolo Boldrini

Ho 30 anni e sono originario di Cusano Mi-

lanino (Mi), parrocchia Regina Pacis.

La mia fede è cresciuta in famiglia e la mia

vocazione è maturata a partire dalla mia in-

tensa attività in parrocchia; intanto la vita

continuava quieta e mi sono laureato in Sto-

ria all’università. In questa “ordinarietà” del-

la mia esistenza, ad un certo punto, una sera

di Pasqua, ho capito che il Signore chiamava

proprio me ad una speciale consacrazione a lui e sono entrato in Semina-

rio. Nell’anno di servizio diaconale sono stato destinato a Locate di Triul-

zi.

Destinazione: Busto Arsizio (Ss. Pietro e Paolo in Sacconago;

S. Edoardo, Santa Croce

Don Luigi Scarlino

A Lecce nel 1984 sono nato,

e mai avrei pensato che in Lombardia sarei ar-

rivato.

A Nardò ho frequentato il seminario minore,

per poi approdare a Molfetta nel Seminario

maggiore.

Quando tutto era pensato finito,

ho iniziato un nuovo cammino inaudito;

per dieci anni ho insegnato, ma dai miei alunni tanto ho imparato.

Monza, Rho, Lugano, Casatenovo

e se penso a tutte le esperienze mi commuovo.

Ora a Rozzano mi hanno inviato

e da don Roberto sono stato adottato.

E con il mio accento non proprio di Bolzano, sono pronto a servire la

Chiesa di Milano.

Destinazione: Com. Pastorale "Discepoli di Emmaus" a Rozzano

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DAL 10 SETTEMBRE

Il seme e la terra

Quattro giorni comunità educanti e incontro con l'Arcivescovo

Il vissuto dei ragazzi nella catechesi Il seme e la terra, la terra e il seme, l’uno non può fare a meno dell’altra! La terra se non è fecondata da un seme diventa arida e incolta, il seme senza la terra non può ger-minare in essa, poi sbocciare, crescere e portare frutti. Il contadino conosce i tempi e le stagioni per arare il terreno, sollevare le zolle, concimare e poi seminare. Attende con pazienza e fiducia i tempi di crescita di quanto ha seminato, se ne prende cura, innaffia il germoglio che spunta e la pian-ticella che si sviluppa, toglie le erbacce intorno. Molte volte è lui stesso lietamen-te sorpreso perché, dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme cresce e lui non riesce a spiegarselo (Mc 4,1-32). Il tema di fondo, evocato dal titolo “Il seme e la terra”, riguarda la lettura, la com-prensione e la rivisitazione del vissuto dei ragazzi nell’itinerario d’introduzione al-la vita cristiana. Certamente è il Signore che semina la sua Parola, ma ha bisogno di contadini che si prendano cura della terra e del seme! La comunità educante, i catechisti in particolare, sono i contadini del campo loro affidato. Il vissuto dei ragazzi, la terra, è una dimensione fondamentale della catechesi, che si intreccia costantemente con le altre dimensioni: la Parola di Dio, la preghiera e la liturgia, e il tessuto vitale di una comunità cristiana. Così lo è in modo particolare nel percor-so diocesano CON TE! Tutti gli educatori sono chiamati ad avere uno sguardo limpido, un ascolto attento e costante, un cuore aperto e fiducioso verso i ragazzi per intravedere, interpreta-re con grande sensibilità e accogliere costantemente il loro vissuto, come il terre-no buono nel quale gettare e far crescere il seme della Parola.

Note Gli incontri si svolgeranno on line.

L’invito è rivolto a: presbiteri, religiosi, religiose, diaconi, catechi-

sti, educatori ed insegnanti, famiglie.

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Forse ricorderete, alcuni mesi fa nel nostro decanato abbiamo iniziato a raccoglie-re un po' di pensieri sulla chiesa e sulla chiesa che verrà. Un po' di cammino è sta-to effettuato e molto ne resta da compiere ma siamo sulla buona strada. E’ allora importante che non solo i membri del Consiglio pastorale siano al corrente ma o-gni parrocchiano venga a conoscenza di ciò che bolle in pentola e possa esprime-re qualche impressione e pensiero. Raccogliendo qui il percorso effettuato, vi invi-tiamo a pensare e condividere riflessioni su alcuni temi e vi annunciamo che il

13 settembre, a Luino, verrà a trovarci il nostro Arcivescovo proprio per ascoltare e condividere intuizioni, possibili scelte, direzione da pren-dere per il futuro della chiesa nel nostro territo-rio.

1-PASSI EFFETTUATI

un video di invito / ripresa in cui vengo-no presentati i prossimi passi: https://youtu.be/UXgGe1hU3YQ

un sito per ripercorrere le tappe del percorso costruito a partire da ottobre

con gli incontri con il Vicario Episcopale don Mario Antonelli e con le pri-me schede di lavoro: https://sites.google.com/view/immaginare-la-chiesa-luino/home

Trovi tutto sul sito web delle nostre parrocchie

www.parrocchiaportodomo.it

Il cammino effettuato ci ha permesso di compiere alcuni passaggi chiave. Dopo aver ascoltato le relazioni del vicario per l’evangelizzazione don Mario Anto-nelli, che ci ha aiutato a rileggere la vicenda ecclesiale a partire dal balzo innanzi del concilio Vaticano II, dal magistero di Papa Francesco soprattutto in riferimento alla lettera Evangelii gaudium e dalla presenza del popolo di Dio nella Chiesa, ab-biamo cercato di raccogliere un po' di spunti confrontandoci nei diversi Consigli pastorali del decanato. Si è riflettuto sulle RISORSE E SULLE INQUIETUDINI della nostra chiesa constatan-do che spesso …non ci si inquieta ma che si rischia semplicemente di andare a-vanti come si è sempre fatto pur accorgendosi che siamo in grande difficoltà.

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2-ECCO LO SGUARDO SULLE RISORSE RILEVATE Esperienze di servizio: presenti in diverse comunità

Caritas

Ospitalità ai richiedenti asilo

Attenzione alle fragilità (presenza molto significativa dell’OPAAR a Germigna-ga: volontari, trasporto malati, s.Vincenzo, GIM)

Cammini di unità: si coglie un desiderio o almeno una necessità di comporre cammini di unità. Questo sta avvenendo in diverse modalità

CPP

Unità pastorale ai primi passi …cresce la fraternità

Unione dei cori per le celebrazioni comuni

A questi si aggiungono tutte le espressioni di aggregazione Oratorio estivo (in tutte le comunità) – oratorio feriale. Espressione della co-

munità con e per le famiglie? Formazione allo stile evangelico?

Invito alle famiglie per anniversari (battesimo, matrimonio) – è già cura delle relazioni o ancora una semplice iniziativa?

Feste patronali – condivisione e annuncio della gioia del vangelo. Possibilità di realizzare progetti di carità? Cura del contenuto religioso? Questione delle tradizioni: recupero antiche tradizioni? Coinvolgimento di non praticanti? Sentirsi parte di una comunità? Quale riflessione su tradizione e nuovi stili-linguaggi per testimoniare la fede?

Visite culturali

Musical con adolescenti

Aspetto celebrativo: l’impressione che le nostre comunità siano molto schiacciate sull’aspetto celebrativo in cui sono convogliate buona parte delle energie (di quali “attori”? Con quale formazione e qualità celebrativa?)

Novena di natale

Benedizioni natalizie

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Processione festa patronale

Celebrazioni trasmesse via web (in questo tempo di blocco)

Coretto dei bambini

Inculturare meglio tutte le liturgie con lo sguardo alla chiesa dalle genti: a che punto siamo? (verificare le nostre liturgie per accogliere le diversità dei bat-tezzati stranieri)

Aspetto formativo: non si capisce bene come avvenga. Si parla di catechesi diffu-samente ma forse c’è da confrontarsi sull’idea di formazione e sul fare rete in questo ambito più che in altri. Il decanato può essere luogo in cui custodire spazi e strumenti formativi per coloro che poi operano a livello locale?

Catechesi iniziazione: in tutte le parrocchie

Catechesi per adulti nei tempi forti e con la possibilità di prepararsi ai mo-menti fondamentali dell’anno liturgico.

Preparazione al battesimo: luogo del primo annuncio

Ritiri mensili a Villa Immacolata: aperti a tutto il decanato

Formazione preado-ado-giovani: maggior cura accompagnamento personale (come avviene la formazione di questa fascia? E quale cura per accompagna-mento personale?)

Proposta AC per gli adulti partendo da un film (quale spazio di confronto e di-alogo?)

Formazione operatori caritas, liturgia, catechesi (come avviene questa forma-zione?)

CPP luogo di riflessione (è ciò che avviene oppure è semplicemente luogo di convalida di proposte pratiche?); presenza di commissioni per questioni spe-cifiche (formazione, comunicazione, carità, liturgia)

Attenzione alle linee diocesane

Gruppo famiglie

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Cura delle relazioni: è l’aspetto meno sottolineato di tutto. Quasi che le nostre comunità siano delle “macchine da guerra” (un po' obsolete!) di iniziative ma non riescano a diventare luoghi in cui crescono relazioni evangeliche.

Cosa ci manca per contagiarci e contagiare di vangelo?

CPP (costruire una comunità di fratelli a servizio del vangelo nell’umiltà e nel-la stima)

Educazione alla fraternità (esperienza stranieri a Dumenza)

Territorio: più che lettura del territorio emerge una possibile relazione buona e proficua con il territorio

Territorio e “Laudato Sì” (Dumenza: orto solidale, laboratori di attenzione ambientale)

Collaborazioni con realtà presenti nel territorio

Presenze straordinarie di Chiesa: monasteri (Dumenza e Agra)

Presenza di altre confessioni cristiane: ortodossi (Domo), Valdesi (Luino)

E’ utile ravvisare anche altre sottolineature che sono emerse e sono certamente una risorsa, buone prassi già in atto…. Missione: si coglie una spinta in questa direzione ma siamo ancora chiesa di con-vocazione e ci fermiamo ad occuparci dei 99 senza pensare all’1 …o forse ci occu-piamo dell’1 rimasto senza riuscire a trovare pensieri e modalità per incontrare i 99

Ministri straordinari della comunione eucaristica (in diverse parrocchie)

Famiglie: ci vorrebbe meno autoreferenzialità e più apertura missionaria ver-so giovani coppie e genitori che chiedono il battesimo

Visita del parroco alle famiglie dei ragazzi di alcune classi di IC (segno di chie-sa in uscita)

Luoghi: ci sono dei luoghi che possono essere di grande valore dentro questa dinamica missionaria. Cine teatro Germignaga

(altri? E la presenza-valorizzazione delle chiesette del territorio?)

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Comunicazione: aspetto trattato solo da Germignaga-Brezzo ma di vitale impor-tanza. Qui si inserisce tutto il discorso dei diversi linguaggi (parola, immagine, mu-sica, arte ecc) e degli strumenti (ne abbiamo anche avuto prova in questo tempo di blocco)

Catechesi condotte dal parroco via web

Collegamento con sala video per la celebrazione dei sacramenti in modo uni-tario fra parrocchie

Radio parrocchiale (soprattutto per anziani e malati): ci si sente a casa e si entra nelle case

Giornalino (riflessione, nuove conoscenze)

3-ECCO LO SGUARDO CIRCA LE INQUIETUDINI Presenza: sembra che sia espressa più nella forma della inquietudine che si fa la-mentazione. Forse non è il caso di interrogarsi sulla nostra presenza, sulla chiusu-ra dei nostri gruppi, sulla poca attrattiva? Non ci si sente parte attiva nel CPP Scarsa collaborazione nelle iniziative decanali Difficoltà (reale o meno) a spostarsi da una parrocchia all’altra Campanilismi Scarsa disponibilità persone Scarsa collaborazione (difficoltà a reperire collaboratori) Scarsa partecipazione alla vita della parrocchia Giovani si allontanano Non privilegiamo dinamismi che possano coinvolgere altre persone Disinteresse per oratorio salvo che per le feste Si da per scontato che ci sia un prete, ma fino a quando?

Iniziative/relazioni: è interessante la richiesta-desiderio di trovare luoghi di narra-zione. Non si parla praticamente mai di iniziative quanto invece di relazioni. Come possiamo passare dalle iniziative alle relazioni evangeliche? O attraverso le iniziative far crescere relazioni evangeliche? Narrazione: coltivare legami fraterni attraverso la riconoscenza, la gratitudine e saper raccontare ciò che il Signore ci sta donando. Creare luoghi e tempi per vive-re relazioni belle.

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Difficoltà di comunicazione: è sempre difficile capirsi Ristudiare la geografia della comunità in base a dei poli ben precisi (carità, ca-

techesi, anziani, oratorio …) Trovare il modo di camminare insieme tra iniziative centralizzate (spesso sulla

città di Luino) e iniziative sul resto del territorio (pensando in particolare al cammino di ragazzi)

Insieme: è difficile separare questo dal capitolo precedente. Sembra però esserci la consapevolezza e la necessità di lavorare insieme a livello più ampio, tra parroc-chie per confrontarsi e crescere insieme. Quali luoghi favorire per lo scambio di idee, pensieri, interrogativi e buone prassi? Disgregazione, frammentazione della comunità e autoreferenzialità Confronto: Frequentarsi, confrontarsi, condividere progetti Analisi e conoscenza di altre esperienze-progetti-prassi Creare occasioni di incontro tra cultura e vangelo (valorizzazione del bello) Incontri di confronto per aiutarsi a cambiare mentalità così da vedere la chie-

sa come insieme, uscendo da se stessi e andando verso gli altri e viceversa Prospettiva: è una inquietudine che ci deve tenere desti! Non ci possiamo ferma-re all’abitudine. E’ necessario riconsegnarsi i significati per poterli reinterpretare e rielaborare per l’oggi. Studiare proposte antiche e possibilità nuove ma dentro un aspetto di significati: chi ci può aiutare? Mancanza di entusiasmo Si è sempre fatto così. Abitudine Manca audacia e creatività nel tentare nuovi percorsi Saper coltivare ed accogliere nuove proposte Poca intraprendenza non solo pastorale (sarebbe il meno) ma imprenditoriale

(in un luogo come questo!!!) Utilizzo degli spazi di proprietà della chiesa (rischiano di essere un debito o di

andare in rovina se non troviamo un utilizzo innovativo: l’aspetto del lavoro, di spazi da adibire a attività professionali, potrebbe essere da tenere in consi-derazione)

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Esterno: alcuni di noi sono decisamente più avanti per esperienza e sensibilità. I-noltre sarà importante imparare a scrivere progetti e accedere a finanziamenti magari anche facendo delle “cordate” tra le parrocchie. Chi ha competenze per aiutarci e per tener desta l’attenzione in base alle esigenze pastorali? Chiamata ad imparare anche dal mondo il mistero del vangelo Mancanza di legami con agenzie educative del territorio Spaccio di stupefacenti e ricchezza che fa sedere Riflessione sul lavoro e sull’utilizzo degli spazi di proprietà della chiesa

E’ utile ravvisare anche altre sottolineature che sono emerse Spiritualità-formazione: è interessante. L’inquietudine emersa da più parti è circa la necessità di formazione. Ha a che fare con la corresponsabilità laicale e con la crescita nella vita spirituale. Forse questi due capitoli (spiritualità e formazione permanente dei laici) chiedono una riflessione approfondita Mancanza di preparazione di educatori: poco incisivo, educatori inesperti e

non preparati a sufficienza Formazione e discernimento nel CPP Formazione permanente dei laici (maturando anche nella responsabilità di

superare una netta separazione tra chi insegna e chi impara) Costituire il consiglio di oratorio (progettare, coordinare, verificare) Curare la vita spirituale Educare a pratiche di vangelo Mancanza di inquietudine Inquietudine è che non ci si inquieta! Difficilmente arrivano input “dal basso”. E’ come se non ci fosse l’educazione al desiderio e ci si fermasse semplicemente al bisogno. Forse dovremmo interrogarci in che modo educare il desiderio (umano) per arri-vare ad educare il desiderio di Dio?

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Il passaggio successivo è a proposito del nostro modo di muoverci come chiesa: siamo una cittadella per cui aspettiamo che la gente venga da noi per alcune ri-chieste specifiche, per alcuni servizi, per alcune situazioni che si vengono ad in-contrare nella vita (soprattutto per la celebrazione dei sacramenti) oppure siamo una chiesa che si esprime “corpo a corpo”? Una chiesa che va in missione dentro il territorio della nostra comunità ma anche dentro i territori della cultura, del la-voro, dell’esperienza giovanile ecc? Abituati a vivere la chiesa fatta da incontri, conferenze, convocazione per quaresimali e celebrazioni, processioni e novene, ci chiediamo se siamo capaci di incontrare la gente … Alcuni spunti emersi circa la nostra comunità Siamo decisamente cittadella. Ciò che mettiamo in atto è nella forma della convo-cazione. Sono pochi i gesti concreti circa il corpo a corpo.

1. Presenza di alcuni in associazioni attive nella rete territoriale e in consiglio comunale

2. Al prete compete: Visita famiglie iniziazione (oltre che a Natale) Percorso con le tre scuole infanzia Preparazione battesimo (andando in famiglia) 3. Ministri straordinari comunione eucaristica verso i malati 4. Notiziario mensile consegnato in tutte le famiglie, casa per casa

Ci manca l’urgenza di portare la bellezza del vangelo e la fatica di riconoscere che nell’altro ci possano essere segni di vangelo. E così andiamo solo in via istituziona-le (se c’è da preparare per il battesimo) e ad andare è normalmente solo il prete e pochi altri, così sembra (certi che però molti fanno visita ad altri in silenzio …e per fortuna!) Manca così la coscienza di una viva corresponsabilità per il vangelo. L’annuncio della Parola, il rendersi conto che nasce un bimbo, si ammala un vicino, muore u-na persona, uno perde il lavoro …insomma la vita della gente sembra non arrivare alla vita della comunità cristiana. In fin dei conti è come se fosse il “mestiere del prete” con il rischio che piano piano si vada a spegnere una comunità per man-canza di forze o di iniziativa Cosa ci fa paura? Più che paura ci accorgiamo della complessità: dovremmo pen-sare che ad ogni persona del CPP, educatori, catechisti (insomma coloro che sono i “vicini”) venissero affidate delle famiglie, dei poveri, dei malati di cui essere un po' angeli custodi: per fare questo c’è da cambiare mentalità e formarsi. La paura è di essere totalmente sprovvisti di questo sguardo e che al massimo ci potranno essere pochi (con il rischio che siano i preferiti del prete) che saranno disponibili ad andare in questa direzione, l’unica per evangelizzare.

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4-A questo punto? Ti proponiamo di dare il tuo contributo mettendo mano a due schede che trovi sul sito. Si tratta di lasciarsi provocare dagli spunti che lì ci sono per immaginare tre cose:

di quali laici ci sarebbe bisogno qui in questi territori (il rischio è sempre che la chiesa sia ritenuta “cosa dei preti”)

di quali preti ci sarebbe bisogno, tenendo conto che il clero diminuisce sempre più e forse sarà necessario ripensare anche alla forma di vita del prete. Andremo verso una vita comune tra preti (mettendosi a servizio di tutto il territorio ma non abitando più in ogni parrocchia e scegliendo di fare vita comune in 3-4 preti per sostenersi ed aiutarsi)?

di quale formazione abbiamo bisogno (questo riguarda “gli addetti ai lavo-ri”, gli operatori caritas, i catechisti e le catechiste, i ministri straordinari della comunione eucaristica, gli educatori ecc, ma anche ogni persona in ordine alla Bibbia, alla liturgia, all’educazione, alla vita)? E possiamo pen-sare che la formazione avvenga preti e laici insieme e non separatamente?

Trovi due questionari per raccogliere spunti su questi ultimi temi. Dai anche tu il tuo contributo così da poter lavorare tutti, a livelli differenti, per dare una direzio-ne comune alla chiesa di Dio nel luinese.

modulo 1: INIZIARE PROCESSI O OCCUPARE SPAZI?

modulo 2: QUALE FIGURA per MINISTERI ORDINATI e LAICI

Vi chiediamo di far pervenire i vostri pensieri (vale anche scriverli in modo leggibi-le e consegnarli in parrocchia) entro fine agosto.

E’ solo l’inizio del cammino e l’incontro con il nostro arcivescovo potrà aiutarci a direzionare meglio la riflessione per arrivare a compiere scelte concrete di ri-forma della Chiesa. Qualcuno dice che la rivoluzione parte dalle periferie … forza ragazzi, è tempo di muoversi per aiutare la chiesa a trovare nuove vie per condividere con gli uomini e le donne di oggi la bellezza del vangelo!

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(aggiornamento per ogni parrocchia)

NASCA Siamo ancora fermi con la chiesa. In attesa delle autorizza-zioni da parte della sopraintendenza …ormai è passato un anno. Speriamo a breve, dopo vari solleciti effettuati, di po-ter procedere. Il desiderio è di poter celebrare lì la Messa di Natale!

DOMO Abbellimento del bar dell’oratorio, imbiancatura e tavoli co-lor salmone. Pronti per ripartire

S.PIETRO pittura cancellata, adeguamento balcone, sistemazione giardinetto nella zona ex oratorio femminile, per preparare spazi adeguati per oratorio soprattutto per i più piccoli

PORTO condivisione di spazi tra le due Caritas nei locali della Casa degli angeli. Apertura del mercatino permanente con arti-coli di diverso genere (ogni domenica aperto dopo la messa delle ore 10.15)

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Un’estate da leggere:

i nostri consigli di lettura ABBIAMO BISOGNO DI GENITORI AUTOREVOLI Edizioni Mondadori temi: scuola, internet, chiusi in casa, crescita destinatari: adulti che sono appassionati al tempo dell’adolescenza (sapendo che l’adolescenza inizia già nell’infanzia e prosegue per un po' di tempo!)tiene insieme pensiero e vita

L’autore: Matteo Lancini è uno psicologo e psicoterapeuta di formazione psicoanalitica. Presidente della Fondazione “Minotauro” di Milano e docente presso il Diparti-mento di Psicologia dell’Università Milano-Bicocca e presso la Scuola di formazione in Psicoterapia dell’adolescente e del giovane adulto del Minotau-ro.

Dal sito web delle parrocchie puoi vedere il video di presentazione curato da Marta Zambon

(Azione Cattolica Milano)

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Carlo Acutis

Scrivere di qualcuno che non si è co-nosciuto è difficile, ma ancora di più lo è di chi si è conosciuto attra-verso biografie più o meno essen-ziali con il rischio di fare un lavoro inutile perché già fatto da altri. Sono molti i ragazzi che in questo momento storico stanno dando una

forte testimonianza di fede, e Dio sa quanto ne abbiamo bisogno. Ricordiamone alcuni: la Beata Chiara Luce Badano, Giulia Gabrieli di Bergamo, Cecilia Poli di Remedello (Bs), Matteo Farina di Brindisi, per citarne alcuni, in tutto sono una quarantina i giovani che hanno attraversato la vita troppo in fretta, lasciando però una traccia indelebile della loro fede, della loro speranza e della loro carità tanto da attirare l’ attenzione della Chiesa, che Madre e Maestra prima o poi, seguendo l'iter propo-sto dalla Congregazione dei Santi, li indicherà come testimoni credibili di una san-tità da vivere a 360° facendoli salire all’onore degli altari. Ricordiamo una bellissima espressione di Papa Francesco, che suona come impe-gno lungimirante: “ Ecco un grande compito affidato in modo speciale ai giovani essere DISCEPOLI MISSIONARI”. In queste pagine presentiamo Carlo Acutis la cui beatificazione sarà solennemen-te celebrata il 10 ottobre prossimo. Il 3 maggio 1991, a Londra, dove i suoi illustri genitori, Andrea e Antonia, si tro-

vano in quel momento per motivi di lavoro, nasce Carlo Acutis. Nel settembre del-

lo stesso anno, rientrano tutti e tre a Milano, la loro città.

Molto presto, Carlo si rivela un bambino di straordinaria intelligenza, quindi di u-

na geniale capacità di utilizzare i computer e i programmi informatici. È affettuo-

so, vuole molto bene ai suoi genitori, trascorre del tempo con i nonni. Frequenta le

scuole elementari e medie presso le Suore Marcelline di Milano, poi passa al Liceo

Classico Leone XIII retto dai Padri Gesuiti. Ama il mare, i viaggi, le conversazio-

ni, fa amicizia con i domestici di casa, è aperto a tutti e a tutti rivolge saluto e pa-

rola. Ha un temperamento solare, senza alcuna difficoltà sa parlare con i nobili o

con i mendicanti che incontra per strada. Nessuno è mai escluso dal suo cuore dav-

vero buono.

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Ma che cosa distingue Carlo da tanti suoi coetanei? Nel corso della sua esistenza,

molto presto ha scoperto una Persona singolare: Gesù Cristo, e di Lui, crescendo,

si innamora perdutamente. Fin, da piccolo, l’incontro con Gesù sconvolge la sua

vita. Carlo trova in Lui l’Amico, il Maestro, il Salvatore, la Ragione stessa della

sua esistenza. Senza Gesù nel suo vivere quotidiano, non si comprende nulla della

sua vita, in tutto simile a quella dei suoi amici, ma che custodisce in sé questo in-

vincibile segreto.

Cresce in un ambiente profondamente cristiano, in cui la fede è vissuta e testimo-

niata con le opere, ma è lui che sceglie liberamente di seguire Gesù con grande en-

tusiasmo. In un mondo basato sull’effimero e sulla volgarità, testimonia Gesù e il

suo Vangelo, che i più hanno smarrito o dimenticato, che molti combattono. Non

ha paura di presentarsi come un’eccezione al mondo (ebbene, lo sia!) e di andare

contro-corrente, contro la mentalità imperante oggi.

Sa che per seguire Gesù, occorrono una grande umiltà e un gran sacrificio. I suoi

modelli sono i Pastorelli di Fatima, Giacinta e Francesco Marto, S. Domenico Sa-

vio e S. Luigi Gonzaga, e poi S. Tarcisio martire per l’Eucaristia. Carlo, con conti-

nua coerenza e non in modo passeggero, si inserisce in questo stuolo di piccoli che

con la loro esistenza narrano la gloria di Gesù. Si impegna fino al sacrificio per vi-

vere continuamente nell’amicizia e nella grazia con Gesù. Trova, assai presto per

la sua vita, due colonne fondamentali: l’Eucaristia e la Madonna.

L’Ostia lo trasforma La vita di Carlo è interamente eucaristica: non solo ama e adora profondamente il

Corpo e il Sangue di Gesù, ma ne accoglie in sé l’aspetto oblativo e sacrificale.

Già innanzi la sua 1a Comunione, ricevuta a soli 7 anni nel monastero delle Romi-

te di S. Ambrogio ad Nemus, di Perego, poi sempre di più, alimenta una grande de-

vozione al SS. Sacramento dell’altare, in cui sa e crede che Gesù è realmente pre-

sente accanto alle sue creature, come Dio e l’Amico più grande che esista. Parteci-

pa alla Messa e alla Comunione – incredibile, ma vero anche per un ragazzo

d’oggi – tutti i giorni. Dedica molto tempo alla preghiera silenziosa di adorazione

davanti al Tabernacolo, dove sembra rapito dall’amore. Proprio così: dal Mistero

eucaristico, impara a comprendere l’infinito amore di Gesù per ogni uomo.

Tutto questo è una continua "scuola" di dedizione così che non gli basta essere o-

nesto e buono, ma sente che deve donarsi a Dio e servire i fratelli: tendere alla san-

tità, essere santo! Nasce di lì, il suo zelo per la salvezza delle anime. Non si limita

a pregare, ciò che è già grande cosa, ma parla spesso di Gesù, della Madonna, dei

Novissimi (=le ultime cose: morte, giudizio di Dio, inferno, paradiso) e del rischio

di potersi perdere con il peccato mortale nella dannazione eterna.

Carlo cerca di aiutare soprattutto coloro che vivono lontani da Gesù immersi

nell’indifferenza per Lui e nel peccato.

(Continua) Tratto dal sito Santi, beati e testimoni

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6a Puntata

NAVIGANDO NEL MARE DELLA PAROLA DI DIO

Libro di Ester

Un mattino Haman si trova a corte per perorare la sua terribile richiesta, chiedere l’impiccagione di Mardocheo ad un’altissima forca. Ma il destino nel Libro di Ester è beffardo e, una volta che è al suo cospetto, Assuero gli chiede – in modo ammic-cante – cosa si dovrebbe fare ad un uomo che il Re voglia onorare… senza ovvia-mente precisare chi è la persona e il perché. Haman gongola. Sa di essere molto caro al Re, e anche alla Regina, che per ben due giorni consecutivi ha scelto come unico invitato alla sua tavola in compagnia de Re Assuero. È di certo lui la persona che il suo Padrone intende onorare! Perciò Haman si spertica nei suoi desideri: “Per l’uomo che il re vuole onorare, si prenda la veste regale che suole indossare il re e il cavallo che suole cavalcare il re e sulla sua testa sia posta una corona rega-le; si consegnino la veste e il cavallo a uno dei più nobili prìncipi del re, si rivesta di quella veste l'uomo che il re vuole onorare, gli si faccia percorrere a cavallo le vie della città e si gridi davanti a lui: “Così si fa all'uomo che il re vuole onorare» (Cap. 6, 7-9) Figuratevi la faccia di Haman quando Assuero gli dice che quell’uomo che vuole onorare è Mardocheo, la persona che più odia al Mondo, e che è venuto apposta dal Re per chiederne l’impiccagione. Ci resta così male dal non proferire nemme-no mezza parola e, nonostante l’odio ancora più forte che prova verso Mardoche-o, non può certo contrariare il suo Padrone, perciò fa esattamente ciò che gli è stato ordinato. Poi torna a casa scombussolato raccontando tutto ai familiari. Ora c’è una frase – pronunciata dalla moglie – che per gli Ebrei è un vaticinio e una speranza che è u-na certezza nei momenti più tremendi della loro Storia. La frase è questa: “Se Mardocheo, di fronte al quale tu hai cominciato a decadere, è della stirpe dei Giudei, tu non potrai nulla contro di lui, anzi soccomberai del tutto davanti a lui.” (Cap. 6,13) Deluso e scoraggiato,Haman si reca al secondo banchetto della Regina Ester cui partecipa anche il Re. Anche questa volta, Assuero chiede alla moglie che cosa de-sidera e che è disposto a concederle qualsiasi cosa. Ester si fa forza e chiede di a-vere salva la vita insieme a tutto il suo Popolo perché c’è chi ha determinato di sterminare tutti gli Ebrei presenti nell’immenso Impero Persiano, rivelandoglicosì che anche lei, Ester, è Ebrea.

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Il Re s’infuria. Sembra non ricordare che lui stesso, non molto tempo prima, ha concesso ad Haman d’annientare ogni singolo Ebreo: donne, uomini, giovani, vec-chi o bambini che fossero. Anche questa mancanza di memoria del Re fa parte della trama grottesca del Libro di Ester. La Regina indica senza indugio che l’artefice dell’annunciato sterminio degli Ebrei non è altro che il perfido Haman che gli sta di fronte. In preda all’ira, il Re Assuero ordina che Haman sia immediatamente giustiziato. Il solito dignitario ruffiano in-forma il Re che c’è già un’altissima forca che Haman ha fatto innalzare nel cortile della sua casa con l’intenzione di appenderci niente poco di meno che Mardoche-o, l’uomo che ha salvato la vita del Re e che lui ha sommamente magnificato. Le “sorti-purim” si ribaltano, e al palo a cui Haman voleva impiccare Mardocheo, è lui che viene appeso. Tuttavia, anche se molto dispiaciuto, Assuero informa E-ster di non poter far nulla per annullare l’ordine di distruzione del Popolo Ebraico perché, essendo stato sigillato con l’anello imperiale, è del tutto irrevocabile. Però concede ogni potere ad Ester e a suo cugino Mardocheo di fare tutto ciò che ri-tengono necessario per opporvisi. L’anello con il Sigillo Reale, tolto ad Haman, vie-ne consegnato dal Re a Mardocheo conferendogli così ogni potere, gli stessi di cui aveva goduto Haman. Ciò che era di Haman, ora è di Ester e di Mardocheo… Ma che fare ora per impedire lo sterminio? Se il decreto era irrevocabile, occorreva redigerne uno nuovo che neutralizzasse il primo affinché in qualsiasi luogo dell’Impero Persiano, ovunque si trovassero, gli Ebrei avessero la possibilità di or-ganizzarsi e di difendersi dai loro aggressori impugnando le armi. Il decreto con la massima urgenza fu diffuso in tutte le province con l’ausilio di ve-locissimi cavalieri. Arrivato il giorno fatidico, il 13 del mese di Adar, fissato dal pre-cedente decreto in cui si sarebbe dato il via allo sterminio degli Ebrei in tutto l’Impero Persiano, le sorti erano ormai completamente ribaltate. Gli Ebrei, difen-dendosi dai loro nemici ebbero la meglio e trionfarono sul Male. Nella sola città di Susa, gli Ebrei ebbero la possibilità di far giustizia dei loro nemici anche il giorno successivo. Il giorno seguente i combattimenti: il 14, per gli Ebrei fuori dalla città di Susa, e il 15 per quelli della capitale dell’Impero Persiano, si festeggiò per lo scampato pericolo con esultanza e con grandiosi banchetti. Era un giorno partico-larmente felice, e per decreto di Ester e di Mardocheo fu prescritto che i giorni 14 e 15 del mese di Adar fossero per sempre celebrati dal Popolo Ebraico nelle Terre della Diaspora e anche in Israele. Così avviene fino ai nostri giorni. È questa, come abbiamo più volte ricordato, la Festa di Purim (Festa delle Sorti).

(continua) ! לום (!Shalom) ש

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CHRISTIAN ERIKSEN

Christian Eriksen è un bravissimo calciatore di na-

zionalità danese.

È abile negli inserimenti, calcia punizioni perfette, ha una straordinaria visione di

gioco e serve agli attaccanti numerosi assist.

Ha iniziato la sua carriera a 13 anni nel settore giovani dell’Odense mostrando su-

bito le sue capacità. Successivamente è entrato nel settore giovanile dell’Ajax e

nel 2010 ha cominciato a giocare qui in prima squadra. Nel 2013ha continuato a

giocare nel Totthenamdove ha realizzato ben 51 reti e nella Nazionale danese con

100 presenze e 31 reti.

Dal gennaio 2020 è entrato a far parte dell’Inter dove potrà continuare a stupire i

suoi fans! La determinazione e l’impegno di questo giocatore possono essere un

buono stimolo per tutti quei ragazzi che sognano di diventare campioni di serie A!

Libro consigliato per tutti gli appassiona-

ti di Harry Potter:

“Un viaggio nella storia della magia”

Salani Editore

Con questo libro puoi approfondire e scoprire i re-

troscena del magico mondo di Harry Potter!

Film consigliato:

“Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo-Il ladro di fulmini”

Percy Jackson non è un ragazzo come gli altri…ha appena

scoperto di essere figlio di Poseidone, dio dei mari e di essere

accusato di aver rubato il fulmine di Zeus. Percy intraprende

un viaggio ricco di pericoli e di mistero per poter provare la

sua innocenza e riportare la saetta in tempo sull’Olimpo prima che si scateni una

guerra tra gli dei che rischia di distruggere il mondo!

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Nella sede Caritas, presso la ex casa degli Angeli, in piazza della Chiesa di Porto, è stata allestita una esposizione di oggetti usati e nuovi , provenienti da donazioni , che vengono messi a disposizione di possibili acquirenti a fronte di offerte libere, allo scopo di ridare agli stessi una seconda “vita”! Siete invitati a visitare l’esposizione tutte le domeniche dopo la celebrazione della Santa Messa a Porto e non si esclude la possibilità di aprire l’esposizione anche in altri orari se verrà riscontrato il successo dell’iniziativa. Quanto ricavato da questa iniziativa servirà a recuperare fondi da reinvestire nei bisogni della Caritas, specie in questo difficile periodo post pandemia. Potrete tro-vare un insieme di oggetti per la casa (vasellame, tovaglie ricamate, tendaggi, quadri, soprammobili) , libri, nonché abbigliamento con accessori vari. Le volontarie Caritas vi aspettano numerosi ma.... non dimenticate di rispettare le regole della distanza sociale prevista dal periodo particolare che stiamo attraver-sando! Grazie!

Per eventuali necessità i recapiti telefonici sono: CARITAS PORTO CARITAS CASTELVECCANA 338-4792766 (Arcangelo Calloni) 0332-520105 (Ugo Manzi) 334-9974576 (Camilla Fantoni) 340-5743775 (Emma Porta)

DISTRIBUZIONE PACCHI ALIMENTARI presso i locali della Casa degli Angeli

(Porto Valtravaglia - via Roma - ingresso dal cancello davanti alla chiesa)

Gli incaricati della Caritas di S. PIETRO - NASCA sono presenti

lunedi 24 agosto (dalle 14 alle 15,30)

Gli incaricati della Caritas di PORTO - DOMO sono presenti

martedi 25 agosto (dalle 16 alle 17)

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PARROCCHIA

[email protected]

don Luca Ciotti PARROCO don Gabriele Crenna RESIDENTE A DOMO cell. 339-4530248 cell. 388-4912262 [email protected] [email protected]

Luca Costantini DIACONO cell. 371-1276098 Luciano Griggio DIACONO cell. 347-9771297