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Sostegno allo sviluppo degli assetti organizzativi PER UNA LOGICA DI PROGRAMMAZIONE FSE 2014-2020 PRIMA PROPOSTA DI UN QUADRO DI “PRINCÌPI E METODI” Materiale di capacity building per il Comitato di Sorveglianza del 13 giugno 2013

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Sostegno allo sviluppo degli assetti organizzativi

PER UNA LOGICA DI PROGRAMMAZIONE FSE 2014-2020PRIMA PROPOSTA DI UN QUADRO DI “PRINCÌPI E METODI”

Materiale di capacity building per il Comitato di Sorveglianza del 13 giugno 2013

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IL PERCORSO 2013 NELL’AMBITO DELLA CAPACITY BUILDING FSE

24/01/13 Evento annuale FSE “Basilicata 2020 - Lavoro, formazione e complementarità tra i fondi europei” Avvio del percorso interdipartimentale per la definizione di schemi di integrazione della programmazione re-

gionale in materia di politiche di istruzione, formazione e lavoro nella prospettiva di Europa 2020, con riferi-mento alle sinergie fra FSE, FESR, FEASR e, in senso generale, con le policies regionali, ampiamente intese.

febbraio- marzo

28 interviste di profondità ai dipartimenti potenzialmente interessati alla complementarità Dipartimento Salute e Sicurezza (6 risorse) Dipartimento Infrastrutture e Opere Pubbliche (5 risorse) Dipartimento Attività Produttive (8 risorse)

Dipartimento Ambiente e Territorio (4 risorse) Dipartimento Agricoltura e Sviluppo Rurale (2 risorse) Dipartimento Presidenza (3 risorse)

19/03/13 Primo incontro interdipartimentale di restituzione degli esiti delle interviste Richiesta di redazione di schede recanti “Ipotesi di proiezione in FSE” delle policies dei singoli dipartimenti Attivazione della pagina web di supporto al lavoro collettivo

marzo-aprile

Lavoro da parte dei Dipartimenti, con produzione di 23 schede di “Ipotesi proiezione in FSE” Un modello rivolto ad accrescere gli impatti – diretti e “laterali” – del FSE

19/04/13 Secondo incontro interdipartimentale di restituzione degli esiti delle “Ipotesi di proiezione in FSE”

maggio Rielaborazione delle ipotesi da parte del Dipartimento Formazione/AdG FSE

06/06/13 Terzo incontro interdipartimentale “Proposta di quadro di princìpi e metodi per la redazione del PO 14-20”

13/06/13 Comitato di Sorveglianza FSE – Restituzione pubblica degli esiti del percorso interno di capacity building

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ALCUNI INDIRIZZI GENERALI, IN ESITO AL LAVORO SVOLTO - 1

Rafforzamento degli impatti strutturali degli interventi FSE, agendo attraverso schemi integrati e si-stemici, sia all’interno del Fondo, sia verso il FESR, il FEASR e le risorse ordinarie.

Produzione di maggior valore a parità di risorse impegnate, attraverso la creazione di esternalità positive.

Identificazione di specifici ambiti di intervento al fine della concentrazione delle risorse.

Maggior contestualizzazione/personalizzazione/individualizzazione degli interventi, sulla base del-le caratteristiche dei destinatari finali (individui/imprese/sistemi locali).

Richiesta di accompagnamento delle politiche dirette (rivolte ai destinatari) con interventi mirati di sviluppo delle capacità della Pubblica Amministrazione e degli attori interessati alla costruzione di schemi innovativi di rapporto pubblico-privato.

Ciò implica di agire da subito sul processo di programmazione e sul conseguente sviluppo

di adeguate modalità attuative (accesso, gestione e controllo)

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ALCUNI INDIRIZZI GENERALI, IN ESITO AL LAVORO SVOLTO - 2

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ALCUNI INDIRIZZI DI FONDO, IN ESITO AL LAVORO SVOLTO - 3

Passare da una politica “della formazione” ad una “dell'apprendimento”, allargando il novero delle azioni di politica attiva ed incrementando l'alternanza fra contesti formali e non formali.

Porre al centro gli individui, supportando le loro transizioni fondamentali, nel corso della vita: la scelta dei percorsi scolastici, di istruzione e formazione; la ricerca di una occupazione e la prima acquisizione di una condizione professionale; l'adattamento al cambiamento; la mobilità professionale, anche nella dimensione transnazionale; il passaggio dal lavoro allo stato di quiescenza, per gli aspetti relativi alla trasmissione della propria espe-

rienza professionale, in una logica di supporto all'invecchiamento attivo.

Valorizzare gli apprendimenti comunque maturati (formali, non formali, informali), in termini di crediti formativi, utili per accedere in modo individualizzato ad ulteriori opzioni di apprendimento e di competenze certificate, al fine della loro maggiore spendibilità nel mercato del lavoro, anche nei processi di mobilità transnazionale.

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ALCUNI INDIRIZZI DI FONDO, IN ESITO AL LAVORO SVOLTO - 4

Garantire equilibrio fra investimenti per lo sviluppo e risposta alle crescenti esigenze di coesione sociale.

Rafforzare la saldatura fra le politiche regionali economico-sociale e le politiche attive del lavo-ro, attraverso:

la traduzione delle azioni FESR, FEASR e delle politiche regionali in genere in riferimenti professionali certi (standard minimi di competenza), assunti come base della programmazione, favorendo la con-centrazione di risorse su importanti obiettivi di qualificazione del sistema;

la declinazione di profili professionali trasversali comuni a diverse policies nell’ottica di convergenza verso una direzione comune;

la definizione di azioni di apprendimento specifiche, mirate, componibili in percorsi flessibili ed indivi-dualizzabili, non solo di natura formativa, espressi come LEP – Livelli Essenziali di Prestazioni;

la quantificazione dei target di destinatari per tipi di competenze professionali da acquisire e la conse-guente misurazione dello stato di avanzamento della programmazione.

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ALCUNI INDIRIZZI DI FONDO, IN ESITO AL LAVORO SVOLTO - 5

Assumere il territorio come variabile chiave, valorizzando e rafforzando le specificità locali, le possibilità contestuali/locali di “integrazione convergente” fra i diversi fondi e le esperienze con-dotte nella presente programmazione.

Assumere la transnazionalità come una importante risorsa delle politiche dell'apprendimento , in particolare rivolte alla smart specialization, in modo da rafforzare il grado di apertura e messa in rete della Basilicata verso il resto d'Europa. La transnazionalità va utilizzata per acquisire compe-tenze da contesti esterni (p.e. nell'educazione terziaria e nella R&D), per rafforzare le reti produtti-ve e supportare le missioni di sviluppo delle capacità di mercato del tessuto produttivo locale.

Qualificare e semplificare la gestione delle risorse, in modo da rispondere tempestivamente e puntualmente ai bisogni di individui ed imprese.

Sviluppare le capacità di monitoraggio e valutazione in itinere (misurazione del grado di realizza-zione della programmazione e del raggiungimento dei risultati, sulla base di specifici indicatori).

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TRE POSSIBILI MODELLI DI PROGRAMMAZIONE

N MODELLO SCHEMA DI INTERVENTO PESO NELLAPROGRAMMAZIONE

1 Il FSE realizza politiche di workfa-re, ampiamente intese.

Azione puntuale, obiettivi prevalentemente ge-nerali, forte peso dell'approccio bottom-up, pro-grammazione esecutiva ed attuazione autonome.

PREVALENTE

2 Il FSE realizza politiche di workfa-re, in modo complementare ed integrato con le politiche regio-nali economiche e sociali.

Azione integrata, mix fra obiettivi generali e spe-cifici, forte peso dell'approccio top-down, pro-grammazione esecutiva coordinata, attuazione autonoma.

CARATTERIZZANTETUTTE LE DIMENSIONI

DI POLICY

3 Il FSE realizza politiche di workfa-re e learnfare, rivolte a massimiz-zare il valore economico, sociale e civile delle politiche regionali.

Azione integrante, mix fra obiettivi generali, spe-cifici e di sistema, equilibrio fra approccio top-do-wn e bottom-up, programmazione esecutiva co-ordinata, maggior integrazione nell'attuazione.

ALCUNE REALIZZAZIONI INNOVATIVE

MIRATE

Necessità di costruire un equilibrio fra i tre possibili modelli, verso un policy mix sostenibile,

basato sull'allargamento della capacità di produrre valore, a parità di risorse impiegate.

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PROPOSTA DI RIFLESSIONE SULL’ARCHITETTURA DELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE /1

5 Dimensioni chiave di intervento

1 Sviluppare adeguati livelli di capacitazione, contrastando l’abbandono, rafforzando il suc-cesso scolastico/formativo e le opportunità di apprendimento della popolazione adulta.

Una forte dotazione di capacità di base (di cittadinanza e professionali) è la precondi-zione per qualunque politica attiva.

COMPETENZEDI BASE E SUCCESSO

FORMATIVO

2 Operare per la creazione di occupazione, la ri-conversione e la gestione dei percorsi di crisi, l’adattamento ai cambiamenti e la maggior qua-lificazione dei lavoratori occupati

L’occupazione va posta al centro della pro-grammazione FSE...

CREAZIONE E SVILUPPODELL’OCCUPAZIONE

3 Operare per l’inclusione sociale attiva, la lotta alla povertà, l’efficienza, l’efficacia e l’innovazio-ne del modello regionale di welfare

… in modo integrato con la riduzione dell’e-sclusione e la lotta alla povertà.

INCLUSIONE SOCIALEATTIVA

4 Investire nell’innovazione economica e sociale della Basilicata, seguendo le vocazioni

Al contempo, occorre stimolare e sostenere lo sviluppo, concentrando risorse sugli ambi-ti chiave.

STRATEGIA DIINNOVAZIONE

5 Adeguare e rafforzare la qualità dei sistemi, dei metodi e degli strumenti di intervento, inve-stendo sulla capacità di azione della PA e degli attori chiave del territorio.

La qualità, l’efficienza e l’efficacia delle poli-tiche strutturali richiedono infine un rilevan-te intervento sulla capacità programmatoria ed amministrativa, in una logica di rete.

CAPACITYBUILDING

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PROPOSTA DI RIFLESSIONE SULL’ARCHITETTURA DELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE /2

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STRATEGIA DI INNOVAZIONE

DAun approccio per

linee parallele

Aun approccio “di area” attento alla

continuità ed alle integrazioni

Spazio dellepolitiche integrateall’interno del FSEe con gli altri Fondi

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PROPOSTA DI RIFLESSIONE SULL’ARCHITETTURA DELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE /3

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STRATEGIA DI INNOVAZIONE

Prevalenza di azioni specificheper singola dimensioni di policy

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PROPOSTA DI RIFLESSIONE SULL’ARCHITETTURA DELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE /4

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STRATEGIA DI INNOVAZIONE

Presenza di schemi “convergenti”,rivolti a dare continuità alle azioni,

nel passaggio fra dimensioni di policy

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PROPOSTA DI RIFLESSIONE SULL’ARCHITETTURA DELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE /5

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● Schemi attivi di supporto del diritto allo studio● Successo educativo e formativo● Orientamento e supporto ai passaggi fra

sistemi educativi e formativi● Educazione degli adulti: rafforzamento dei

saperi di base (in integrazione con il piano TLC) e delle competenze meta-cognitive, in logica di capacitazione

● Supporto alla transizione dall’istruzione/formazione al lavoro

● Supporto a schemi di alternanza scuola/lavoro

● Riattivazione integrata di adulti a bassa occupabilità per scarso possesso di competenze di base

● Interventi integrati sui NEET

● Interventi di capacitazione propedeutici a schemi di inclusione sociale attiva

● Rafforzamento delle competenze di cittadinan-za attiva e self care

● Interventi integrati sull’accesso all’istruzione prescolare, nel quadro delle politiche di welfare

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PROPOSTA DI RIFLESSIONE SULL’ARCHITETTURA DELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE /6

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STRATEGIA DI INNOVAZIONE

● Supporto all’innovazione dei modelli produttivi (reti fra imprese, internazionalizzazio-ne, settori chiave, investimenti place based), agendo in modo “servente” verso il FESR/FEASR e le altre risorse di policy

● Orientamento all’innovazione

● Servizi individualizzati (LEP) di supporto alle transizioni “non lavoro/lavoro” e “lavoro pre-cario/lavoro stabilizzato”, attra-verso integrazione fra orienta-mento, apprendimento in alter-nanza, supporto all’inserimento lavorativo ed al lavoro auto-nomo, microcredito

● Supporto alla trasmissione di im-presa ed al ricambio generazio-nale nei settori tradizionali

● Interventi di emersione del lavoro nero

● Adattamento delle competenze degli occupati, in integrazione con i fondi interprofessionali

● Schemi integrati di inclusione sociale (ex COPES) su target deboli, attraverso inserimento professionale rivolto alla qualificazione, allo sviluppo del capitale relazionale-sociale ed alla acquisizione di meta-competenze.

Turismo, Agroindustria, Energia, Ambiente, ...

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PROPOSTA DI RIFLESSIONE SULL’ARCHITETTURA DELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE /7

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STRATEGIA DI INNOVAZIONE

● Sviluppo di modelli innovativi di produzione ed erogazione di servizi socio-assistenziali e socio-educativi, attraverso evoluzione del rapporto fra pubblico e privato sociale

● Interventi rivolti a supportare la produzione e la ridistribuzione di beni comuni

● Lavori di utilità sociale integrati alla gestione di risorse comuni

● Interventi attivi integrati da una componente passiva di supporto, su target in situazione di povertà

● Qualificazione e specializzazione professionale degli operatori dei servizi socio-assistenziali e socio-educativi

● Microcredito alla cooperazione sociale per l’inserimento lavorativo

● Emersione del lavoro nero nei servizi di care● Creazione di occupazione attraverso specifica declinazione

sociale attiva di policies in campo forestale ed ambientale

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PROPOSTA DI RIFLESSIONE SULL’ARCHITETTURA DELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE /8

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STRATEGIA DI INNOVAZIONE

● Supporto mirato alle policies regionali in materia di sviluppo economico, con specifica finalizzazione agli investimenti FESR/FEAR su filiere produttive, distretti, schemi di smart specialization ed R&S, aree interne, attraverso:● formazione rivolta a inoccupati, disoccupati, lavoratori in CIG/mobilità;● formazione continua;● offerta post secondaria ITS;● voucher di ricerca ed alta formazione, anche transnazionale, integrata da

strumenti di supporto alla creazione di impresa.

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PROPOSTA DI RIFLESSIONE SULL’ARCHITETTURA DELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE /9

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● Qualificazione dei servizi per l’impiego e dei servizi di apprendimento, verso la personalizzazione e l’individualizzazione degli interventi (orientamento/crediti/ certificazioni/voucher)

● Formazione formatori sull’apprendi-mento in alternanza

● Sistema informativo delle politiche del lavoro

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● Sistema informativo delle politiche sociali● Rafforzamento degli attori del terzo

settore, della cooperazione e della PA, rivolto alla definizione di schemi di innovazione sociale

● Sviluppo dei modelli di programmazione, accreditamento e governance

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PROPOSTA DI RIFLESSIONE SULL’ARCHITETTURA DELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE /12

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● Supporto alla razionalizzazione, qualificazione ed innovazione dei sistemi di istruzione e formazione, nella logica dei poli territoriali

● Sviluppo del sistema integrato dell’orientamento

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PROPOSTA DI RIFLESSIONE SULL’ARCHITETTURA DELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE /13

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STRATEGIA DI INNOVAZIONE

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● Semplificazione dei processi amministrativi, anche a supporto del miglior uso di FESR/FEASR

● Innovazione delle modalità di programmazione mirata

● Sviluppo di schemi di integrazione dell’istruzione superiore ed universitaria

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PROPOSTA DI RIFLESSIONE SULL’ARCHITETTURA DELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE /14

COMPETENZE DI BASE E SUCCESSO FORMATIVO

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STRATEGIA DI INNOVAZIONE

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CAPACITY BUILDING

● Mantenimento e sviluppo del sistema degli standard.

● Riconoscimento dei crediti e certificazione delle competenze

● Individualizzazione e velocizzazione delle modalità di accesso rivolte ai destinatari

● Supporto all’accreditamento delle sedi formative● Semplificazione e qualificazione del ciclo “PAC-

Programmazione, Attuazione, Controllo”● Integrazione dei sistemi informativi di supporto

al ciclo PAC