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1 1 PER UNA POLITICA ANIMALISTA di Cristiano Ceriello Quale Problema? 1.1 Il PerchL di una societ animalista 1.2 Diritti Animali: Un Dovere e un Vantaggio per gli uomini 1.3 Diritti Animali: linutilit dello Sfruttamento 1.4 Caccia e Vivisezione: uninutile catastrofe 1.5 Il futuro di un mondo Vegetariano (..e forse Vegan) 1.6 Leco-sistema da rispettare Che Soluzione?

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PER UNA

POLITICA ANIMALISTA

di Cristiano Ceriello

Quale Problema?

1.1 Il Perchè di una società animalista 1.2 Diritti Animali: Un Dovere e un Vantaggio per gli uomini 1.3 Diritti Animali: l�inutilità dello Sfruttamento 1.4 Caccia e Vivisezione: un�inutile catastrofe 1.5 Il futuro di un mondo Vegetariano (..e forse Vegan) 1.6 L�eco-sistema da rispettare

Che Soluzione?

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2.1 una proposta per i diritti animali 2.2 una proposta per la contro vivisezione 2.3 una proposta per il vegetarianesimo 2.4 una proposta per una società animalista 2.5 agire ora

1.1. IL PERCHE� DI UNA SOCIETA� ANIMALISTA Per molti anni il movimento per la difesa dei diritti degli animali è stata recepito dall�opinione pubblica, e anche dai media, come un movimento stravagante o al massimo, nella migliore delle ipotesi, come il progetto di un piccolo gruppo di persone che partendo da ragioni condivisibili, sembrava avere per mera provocazione più a cuore gli animali che gli uomini, i cui problemi nel nostro globo comunque non mancano. E� anche per questo se chi parlasse degli animalisti in genere immaginasse principalmente quei gruppi di persone che fuori i teatri tiravano uova marce o vernice sulle signore impellicciate (alcuni dei tiratori erano proprio quelli/quelle che una volta si trovavano dall�altra parte e che una volta �spogliatisi� delle pellicce, trovano divertente e provocatorio tirare uova), o ancora gruppi di ragazzi che di notte entravano nei laboratori per liberare innocenti animali sottoposti quotidiamente alla sperimentazione, oppure ad esempio quelle persone che per salvaguadare l�inutile spargimento di sangue animale si incatenavano e facevano di tutto per evitare il rituale di uno sport tanto inutile, quanto stravagante, quale la caccia.

Per anni l�ottica comune pur condividendo le ragioni di base di una idea e di un movimento, quale l�animalismo, ha sempre identificato questo gruppo di persone più per le proprie stravaganze che invece sulle ragioni che ne stavano alla base.

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Personalmente sono d�accordo con chi scrive che i grandi cambiamenti e i movimenti che cambiano le cose, attraversano in genere tre fasi: la Derisione / la Discussione / l�Accettazione. Non c�è dubbio che così è stato per l�Ambientalismo, movimento e allarme nato molto più tardi dello stesso Animalismo, intorno alla fine degli anni �70, per decenni passato nello scetticismo generale, ma che ora invece è al centro dei dibattiti del�opinione pubblica mondiale e nelle agende di lavoro, tra le principali priorità, dei governi del mondo. Perchè difendere gli Animali, quando manca ancora chi difenda tanti Uomini? Perchè difendere gli Animali se nella Storia l�Uomo ha sempre usato gli Animali a suo uso e consumo senza troppi problemi? Che diritti hanno gli Animali se comunque, poveri esseri, hanno una coscienza ed intelligenza inferiore alla nostra? Che vantaggio hanno per gli uomini gli Animali, se non essere succolente bistecche o al massimo giocattoli da compagnia?

Sono sicuramente tanti i luoghi comuni che hanno portato ad irridere talvolta anche banalmente chi si alzava a difendere i diritti animali e la convinzione di quanti andavano sostenendo che l�animalismo fosse una necessità e una scelta giusta. Sicuramente partiamo dal dire che condividere la locuzione di chi dice �pensiamo prima agli uomini poi agli animali�, sarebbe lo stesso di come arrivare sul luogo di un incidente e pur capita la gravità della situazione, si ritenesse di non dare soccorso perchè da un�altra parte può accadere un incidente più grave. Lo stesso ragionamento di riflessione va fatto sfatando tanti luoghi comuni, in particolare riferiti ad esempio la vivisezione: se è pur vero che in parte la sperimentazione medica sugli animali ha portato dei risultati per gli uomini (risultati comunque parziali dato che animali e uomini hanno metabolismi diversi, e ciò che funziona sugli animali non funziona sugli uomini come si sa), è pur vero che gran parte delle pesti del nostro secolo sarebbero nate proprio nei laboratori di sperimentazione, pensiamo ad esempio a pesti come l�HIV o AIDS che non si sa quanti milioni di morti abbia fatto precisamente e ancora farà, o come l�EBOLA che se non fermata, non ha ancora una cura ed è molto più devastante dell�Aids stesso, o come il MORBO DELLA MUCCA PAZZA, nato dal solo ed esclusivo sfruttamento industriale delgi animali da allevamento industriale, per non parlare

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dell�INFLUENZA AVIARIA, che per certi versi potrebbero ricordare la Peste che nel 1600 sterminò metà della popolazione europea e buona parte dell�umanità conosciuta. Per spiegare le ragioni dei perchè vogliamo lavorare per una società animalista, si potrebbero usare una miriade di ragionamenti e argomentazioni, che tra gli altri sono stati anche introdotte con successo dai filosofi moderni dell�animalismo, quali Peter Singer e Tom Regan. Basterebbe solo partire dal postulato benthamiano (e cioè conianto nel passato dal filosofo Jeremy Bentham) per cui se gli animali sono degli esseri senzienti e hanno coscienza, in particolare capaci di sentire dolore e gli altri sentimenti principali della coscienza, hanno il diritto al riconoscimento di DIRITTI.

Ma il mio non è, nè vuole essere, il ripetere concetti già noti al mondo animalista, o forse anche a chi animalista non lo è, ma solo lavorare alle tesi e alla costruzione politica di una società animalista, un DIRITTO per gli Animali ed un DOVERE (ma anche come si vedrà un VANTAGGIO) per gli Uomini. -----------------------------------------------------------------

1.2. Diritti Animali: Un Dovere e Un Vantaggio per gli uomini Il concetto di diritti animali, come detto, nasce molto tempo addietro, se volessimo comunque darne un�origine molto più remota, addirittura risalire agli inizi della civilità, questo se ricordiamo come pensatori quali Platone o Pitagora fossero già vegetariani, compreremo meglio come il concetto di animalismo e rispetto per le specie fosse parallello allo sviluppo stesso della civiltà. Verrebbe anche da osservare come nel libro della genesi nella Bibbia, il paradiso terrestre da cui Adamo ed Eva vennero cacciati a causa del peccato originario, fosse invero un mondo vegetariano, dove i due uomini creati da Dio a Sua immagine e somiglianza vivevano in rispetto degli animali e delle specie. Al contrario molti osserverenno invece come la stessa storia dell�umanità è caratterizzata dallo sviluppo delle coltivazioni e allevamenti, che nei secoli sono stati indispensabile sostentamento

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ai nostri antenati. Nei secoli bui sono stati l�agricoltura, la pastorizia la vera fonte di sostentamento degli uomini, da cui se è pur vero come il concetto di rispetto per gli animali ha origini antiche, è pur vero come l�allevamento, uso e sfruttamento animale, è intrinseco nello sviluppo della storia dell�uomo.

Un concetto interessante certo, e pur vero per alcuni versi, ma la realtà è che mai come in questi ultimi decenni di società post-moderna, diciamo dall�inizio della seconda metà del 1900 ad oggi, è stato così evidente e devastante lo sfruttamento, l�uso e la devastazione operata dall�uomo sul mondo animale e sull�eco-sistema, in buona parte con un�opera di distruzione che nel buon 80% dei casi aveva delle ragioni di solo e mero sfruttamento animale senza reali necessità per l�uomo così come lo era in passato, uno sfruttamento non certo operato per il progresso e per le necessità dell�uomo. La società dei consumi sfrenati ha portato alla industrializzazione dell�allevamento e dello sfruttamento animale, ha portato alla devastazione dell�eco-sistema animale e ambientale (si pensi come il secondo fattore di inquinamento dell�effetto serra sia provocato dagli allevamenti intensivi di bestiame che sprigionano metano con le proprie scorie e dal conseguente abbattimento delle foreste per far spazio agli allevamenti intensivi). Il Punto è molto semplice, bisogna distinguere quello che è SFRUTTAMENTO INUTILE e soprattutto quello che è NON NECESSARIO, in paragone ai DIRITTI ANIMALI, equazione che non è contrastante, ma che anzi può andare di pari passo con il risultato di VANTAGGIO per L�UOMO. Non siamo pazzi, ma pensiamo che essere animalista sia anche un modo di pensare che allo stesso tempo si lotti per dei vantaggi per l�uomo. All�umanità conviene essere animalista, in mancanza la sofferenza animale prima o poi coinvolgerà l�uomo. Quando lo dico penso tra gli ad alcuni concetti base:

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1) lo sfruttamento degli allevamenti inquina almeno quanto il petrolio e i combustibili fossili;

2) nella storia (non è il caso che nell�ottocento si parlava di olocausto, ma animale!) quello che è stato fatto e viene fatto agli animali, in genere anticipa quello che si penserà come possibile e morale fare agli uomini (pensate alla Clonazione!);

3) se tutti gli uomini, alla data attuale 6 miliardi e mezzo, divenissero così affamatamente carnivori come le nostre società consumistiche, non basterebbero due pianeti Terra per poter allevare tutto il bestiame necessario alle nostre vogliose ambizioni carnivore;

4) il bestiame che facciamo riprodurre solo per mangiare, brucia più proteine di quante noi ne mangiamo e ne otteniamo (per mangiare un chilo di carne, immaginate di quante proteine vegetali, di soia, altra carne e acqua avrà avuto bisogno l�animale poi ucciso per la nostra bistecca), questo significa affamere quell�altra parte di umanità a cui togliamo quelle proteine;

5) mangiare carne, in particolare troppa carne, fa male, rende aggrassivi, causa il colosterolo ed è immorale;

6) gli animali che nutriamo e sfruttiamo a livello industriale, soffrono per tutta la loro vita e inquinano fiumi e terre non più utilizzabili per i raccolti;

7) vivisezionare animali per i soli test su prodotti cosmetici, o peggio chimici e/o industriali, rende l�umanità immorale e rende forte la prensunzione dell�uomo nel credersi davvero il dio della terra, questa presunzione ha fatto nascere Aids, Ebola, Mucca Pazza, influenza aviaria ecc e con sicurezza dobbiamo affermare da esseri pensanti che sfruttare, maltrattare e violentare il mondo animale è stato ed è, anche religiosamente, IMMORALE. Sono solo alcuni esempi per cui affermare che il futuro dell�umanità, se davvero l�umanità vuole avere un futuro, non sta nel continuare il proprio tenore di vita e pigre abitudini, ma nel pensare a come l�uomo possa creare una società animalista e ambientalista, in armonia con diritti e doveri propri e sulle specie, il contrario è solo moltiplicare quello che già oggi ci vediamo intorno, devastazioni e caos, e prima o poi il declino dell�umanità e del progresso. ---------------------------------------------------------------- 1.3 Diritti Animali: l�inutilità dello Sfruttamento Ogni persona che diventa animalista ha una sua storia personale che giustifica chi, ad un certo putno della sua vita, decide di diventare animalista ed �aprire gli occhi� sulla realtà a cui prima era abituato a

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condividere, o peggio, a sostenere con i propri comportamenti

involontariamente anti-animalisti. La politica animalista non la fanno difatti solo i politici con le leggi, ma la fa prima di tutto ognuno di noi con i propri comportamenti quotidiani. E� un concetto importante perchè ognuno di noi può contribuire alla società animalista senza grossi sforzi.

Non potrà interessare a molti, ma ogni animalista ha avuto il suo �punto di non ritorno� per diverse ragioni ad un certo punto si ci convince che non è più possibile accettare una società anti-animalista. C�è stato chi vivendo a casa con animali d�affezione (come cani e gatti), ad un certo punto si è posto la domanda di come una società che tratta cani e gatti come componenti della famiglia e, nello stesso temo, maltratta e mangia senza ritegno maiali e conigli, deve essere una società �schizzofrenica� e di certo ingiusta. C�è stato chi invece trovandosi fermo al passaggio a livello dei treni, d�improvviso ha visto fermarsi un convoglio con animali diretti al macello e qualcuno di questi con sguardo umano si è soffermarto a guardarci dritti come a chiedere pietà e il perchè. O ancora c�è stato chi, come dovremo fare in tanti, ha visitato un allevamento industriale di animali da mangiare e ha scoperto la verità, cioè visto con i propri occhi l�ingiustificabile e sfruttamento e violenza che oramai si perpetua su di questi poveracci. C�è una differenza tra mangiare carne e sfruttare gli animali. In effetti qualcuno potrà obiettare come in natura altri animali mangiano altri animali e come nel mezzo di un deserto, un leone o un animale selvatico non ci penserebbe due volte a mangiare uno di noi. Ancora qualcuno potrebbe obiettare come l�intero sviluppo dell�uomo nella storia è fondato sull�allevamento e il mangiare carne. Obiezioni corrette in un certo senso, ma che non inquadrano veramente il problema e lo scandalo �DELL�INUTILE SFRUTTAMENTO�, con tutti i danni, più che benefici, che ne comporta allo stesso Uomo. In natura difatti l�Uomo è, ed è diventato, l�unico essere (o animale cosciente) che mangia altri animali e carne non per solo nutrimento, ma il più delle volte per solo gusto e golosità, cercando ancora di

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modellare la carne, e quindi il sapore e la struttura degli animali che poi verranno macellati, al proprio palato. Probabilmente chi non è mai stato in un allevamento industriale, o ha ben chiare le modalità per l�allevamento e la macellazione di carne, non comprenderà bene questo concetto, ma a conti fatti non è difficile immaginare la realtà che sta dietro ai nostri piatti e agli odori delle nostre cucina. Innanzitutto quando mangiamo carne, mangiamo un animale che prima era senziente e come noi godeva di tutti gli istinti e sentimenti che caratterizzano gli essere coscienti (piacere, gusto, sofferenza, pianto, sentimenti non molto lontani da quelli che pensiamo prettamente umani a volte). Il vero problema dell�allevamento industriale contemporaneo e iper-consumistico è l�estrema crudeltà nel produrre carne. La carne che mangiamo nelle tavole non è il frutto di animali che hanno pascolato tutta l�esistenza ed ad un certo punto, quasi umanamente, sono stati abbattutti e poi macellati (questa è generalmente l�idea comune che si ha). La carne che mangiamo, a volte senza nemmeno volerlo, è il frutto di allevamenti di animali chiusi per l�intera esistenza in una gabbia in cui non hanno mai avuto la possibilità di girarsi o sedersi, al massimo qualcuno di loro ha avuto la �fortuna� di dormire sui propri escrementi. Un esempio davvero crudele è quello del vitello, il quale dalla sua nascita viene nutrito senza ferro e messo in piedi in una gabbia, così che dopo tempo di sofferenza di questo, la sua carne risulterà più

morbida e tenera per il nostro palato. Ancora basta pensare ai poveri maiali da allevamento industriale, stretti gli uni sugli altri senza muoversi e castrati senza anestesia alla nascita, per vivere tutta la vita nei propri escrementi e gabbie. Chissà perchè la maggior parte della gente comune, anche noti personaggi pubblici, dopo aver visitato per caso un allevamento, scelgono poi di diventare vegetariani (!). Il vero problema è che da qualche decennaio la situazione è divenuta grave, oramai non siamo più in costanza di allevamenti solo intensivi, ma di veri e propri lager da macellazione, veri campi di sterminio e tortura non solo degli animali, ma dell�intero eco-sistema. La stessa carne e le modalità di coltivazione, anche a causa dei medicinali usati per l�ingrossamento innaturale delle bestie, rendono un vero e proprio pericolo la continuazione di questa produzione di carne, oltre a concludere che questa è solo immorale, innaturale e inutile.

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Chi difende i diritti degli animali sa che l�uomo, e in particolare la società, ha raggiunto il suo limite di sfruttamento e moralità: basti pensare al pollo che forse è l�animale più sfruttato del creato e alle sue modalità di coltivazione inumane, che sono alla base della nascita dei morbi e di febbri asiatiche, o ancora di virus quali la salmonella e infezioni virali. Lo sfruttamento animale se continuerà così com�è non è solo immorale e innaturale per le povere bestie che nascono solo per essere carne ad uso e consumo di grassi palati di pance piene di colesterolo, ma diverrà prima o poi realmente dannoso per lo stesso uomo perchè l�altra faccia della medaglia dell�allevamento industriale è la stessa qualità della carne infetta e modificata, dannosa per l�uomo. Sembra una posizione moderata, ma anche un�assurdità pensare che gli allevamenti continuino come sono, per il solo palato dell�uomo, a dispetto di un�altra parte dell�umanità stessa che soffre la fame. Pensate come per un chilo di carne (=1 kg di proteine), necessitano circa 50 kg di proteine (in soia e alimenti vegetali), oltre che almeno il triplo di acqua, con un dispendio e spreco di risorse inimmaginabile. Un�assurdità, ma che con le nostre abitudini alimentari pigre, rendiamo possibile tutti i giorni non solo con i nostri voti ai Partiti Politici, ma anche con le nostre scelte al supermercato. E� necessario per l�umanità diventare animalista.

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Chi difatti tutela i diritti umani, di certo tutela solo questi. Chi da animalista tutela i diritti animali, tutela i diritti delle specie e dello stesso uomo. Essere animalisti quindi conviene e la cosa straordinaria è che non necessitiamo di una tessere per esserlo, lo possiamo iniziare ad essere facilmente con le nostre scelte di tutti i giorni, si tratta non di salvare solo i poveri animali, ma di salvare lo stesso uomo, si tratta di DIRITTI DI CIVILTA�. ---------------------------------------------------------------

1.4 Caccia e Vivisezione: un�inutile catastrofe Potrà sembrare strano e provocatorio il titolo di questo paragrafo o peggio una forzatura semplicistica: No alla Caccia e No alla Vivisezione. La prima considerata comunque dall�opinione pubblica non molto morale: La Caccia = degli uomini che per puro divertimento e allegria passano le domeniche a uccidere animali. Un�attività non condivisibile in linea di principio, ma pur sempre per l�opinione pubblica un�attività �ricreativa� comunque tollerata. La seconda, la Vivisezione, considerata invece nell�ottica comune qualcosa di buono, visto che proprio con la vivisezione, e cioè lo sfruttamento e uso di animali per la sperimentazione, la scienza medica ha la possibilità di evolvere e testare prodotti medici che poi saranno di aiuto all�uomo nella cura delle malattie, tutto questo allungandoci la vita.

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Dal canto nostro il parallello tra Caccia e Vivisezione non è casuale o provocatorio, ma piuttosto, come tutte le violenze perpetrate sulle specie sono solo tutte facce della stessa medaglia. Chi scrive per anni ha fatto parte dell�ottica comune: scettico ma tollerante verso la caccia, ottimista sulle potenzialità e necessità della vivisezione. Le cose però non stanno così, anzi sono drammaticamente all�opposto. La Caccia non è uno sport, che che ne dicano i sostenitori. Considerare la caccia uno Sport, e cioè un�attività del corpo e della mente che cagiona agonismo o sollevamento, è un grave errore, anche più grave a maggior ragione in una società contemporanea in cui le occasioni per sfogare la stessa voglia di �tirare al bersaglio� possono essere sostituite sia da poligoni appositi, sia dai tanti giochi virtuali comodi seduti a casa sul divano, senza sangue versare.

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Con la Caccia (presunto sport) si uccide senza alcun motivo, per puro divertimento. Storicamente per quasi tutta l�evoluzione dell�umanità il senso della caccia nasce dalla necessità dell�uomo di nutrirsi e procurarsi cibo, non dal mero divertimento. La caccia da immaginarsi come sport è anche in particolare un�attività pericolosa e dannosa, sia perchè dà in mano ad inesperti strumenti di morte come fucili e pistole, sia perchè pericolosamente consente a modesti �sparatori� della domenica di fare il tiro a bersaglio in giro (non è certo poco frequente come sia a volte il sangue umano ad essere versato per sbaglio, anzichè quello animale). E francamente pare assurdo considerare sport, un�attività quella della caccia, che ha come fine uccidere e colpire qualcun altro, non qualcos�altro come pensano i cacciatori. La caccia non è uno sport, è un�attività inutile per il suo fine, immorale e senza alcun benificio per l�uomo allo stato attuale, solo una catastrofe per gli animali e un pericolo per gli uomini.

Per quanto riguarda la Vivisezione il discorso è più complesso, ma non esime dallo stesso binario. Gran parte della vivisione la si fa non per test medici, come tutti credono, ma per testare prodotti industriali: testare ad esempio tenendo aperti 24 su 24 gli occhi dei conigli che vedere che effetti hanno cosmetici, colliri, diluenti e lozioni, è quanto di più inutile possa pensarsi sugli animali, partendo dal fatto che quello che vale quasi sempre per gli animali non vale sugli uomini che hanno altra resistenza, pelle e metabolismo. Chi parla di �Olocausto Animale� e �Campi di Concentramento Animale�, con le dovute proporzioni e rispetto per le parole, ha ragione. La sperimentazione industiale sugli animali è uno sfruttamento inutile e immorale, che non crea nessun beneficio per l�uomo. Quasi lo stesso verrebbe a dirsi per la vivisezione medica: quanta validità hanno i test sugli animali in rapporto a quello che può essere l�effetto sugli

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uomini? Una parte di giustificazione la si poteva al massimo avere in passato, considerando il fatto che, a mali estremi, i risultati ottenuti sugli animali erano l�unico modo per avere di riscontri empirici, pur se probabilmente errati. La domanda difatti è semplice: a cosa può servire la sperimentazione animale se difatti analiticamente è più corretto il test fatto tramite computer che ha invece in relazione parametri umani? Lo sterminio animale che senso e utilità ha se i suoi risultati sono senza validità e necessitano di ulteriore sperimentazione umana?

Ancora poi sono scettico anche sui risultati scientifici ottenuti dalla sperimentazione prettamente animale: se qualche progresso questa ha portato alla ricerca, che danni ha fatto in milioni di morti e infettati dalla nascita in laboratorio (dovuti proprio a effetto collaterale della sperimentazione animale) di virus come Aids (nata dalla sperimentazione su babuini o scimpanzè), Ebola (test forse su Babuini), Mucca pazza (creazione di mangimi animali per allevamento)? ... tollerando e acconsentendo a tutto questo, passati i rischi delle catastrofi dei virus citati, che catostrofe stiamo aspettando ancora per cambiare idea e modo di fare?

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----------------------------- 1.5 Il futuro di un mondo Vegetariano (..e forse Vegan) L�essere Vegetariano che che se ne pensi è un concetto molto antico nell�umanità. Addirittura con una interpretazione piuttosto corretta del Libro della Genesi, prima del peccato originale, i primi due uomini dell�Eden (creati a immagine e somiglianza di Dio) nel paradiso terrestre (a cui le religioni aspirano) dovevano essere vegetariani, considerando che solo dopo la cacciata dall�Eden, all�uomo fu ricordato che d�allora innanzi avrebbe lavorato la terra sino a spaccarsi la schiena e si sarebbe servito degli animali, dominando la natura. Messe però da parte queste osservazioni storiografiche, di sicuro è che sin dai principi dello sviluppo della civiltà, non mancano esempi di personaggi illustri, quali lo stesso Platone (nel cui mondo delle Idee l�uomo morale non si cibava di altri esseri viventi) o come Pitagora anch�egli vegetatiano per scelta. Nello scorrere della storia non mancano certo allora vegetariani illustri, tra i tanti il celeberimmo Leonardo da Vinci o il poeta Byron, questo solo per citarne alcuni tra i più noti. Il vegetarianesimo non nasce di recente con la presa di coscienza e morale sulla salvaguardia dei diritti animali, ma ha davvero origini remote.

Nell�ottica comune, il vegetariano (non considerando chi lo è giocoforza per necessità e/o ragioni di salute) è colui che per nobili motivi (l�indignazione per lo sfruttamento e la mattanza animale) ad un certo punto della vita, per scelta, si priva del �piacere di mangiare carne�, rifiutando volutamente di cibarsene e modificando la sua alimentazione. La cosa curiosa è come per i luoghi comuni: Vegetariano sia sinonimo di Privazione e Rinuncia (=Pardita di Piacere). Ancora più curiosi sono altri luoghi comuni che andando a scavare un pò per il mondo vegetariano, mi hanno colpito. In particolare generalmente si pensa come i vegetariani siano solo una minuscola minoranza di persone, i cosiddetti �duri e puri�, che fermi nelle loro convizioni prestano la loro

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vita alla sola alimentazione di erbe o �cose verdi�, quasi fossero erbivori. Invero, a quanto pare in Europa sembra ci sia una percentuale di vegetariani attivi, e cioè che non mangiano regolarmente carne e seguono una dieta vegetariana, che sembra raggiungere addirittura il 10% della popolazione attiva. Nel nostro Paese di 57 milioni di abitanti, i calcoli non son precisi e solo approssimativi, guardando i vari sondaggi e proiezioni pare che un numero che va da 2 a 6 milioni (dalla più pessimistica alla più ottimista delle ipotesi) di persone è alla data di oggi vegetariana. Ancora colpisce come da un curioso sondaggio, venga fuori come circa un 50% degli intervistati sarebbe disposto a diventare vegetariano pur riconoscendo di non sapere di cosa si nutrono i vegetariani, mentre l�80% o anche più ritiene in linea di principio immorale mangiare animali, la maggior parte di questi però pensa che non si possa comunque far a meno della carne che comunque fa bene, mentre quasi il 95% sostiene come sia giusta l�equazione di vegetariano=privazione.

Queste osservazioni mettono difatti insieme tanti importanti luoghi comuni, che vale la pena di osservare e contestare. Innanzitutto è giusto sostenere che una società che considera cani e gatti come componenti della famiglia, per poi sfruttare, torturare, castrare, uccidere e mangiare per solo gusto maiali e conigli senza ritegno, sia indubbiamente una società schizzofrenica. L�uomo è l�unica creatura che mangia carne principalmente per il piacere e il gusto di mangiare carne, non per la necessità di farlo. Questo piacere che nasce principalmente dalla sola abitudine e dalla sola principale cultura del mangiare carne, comporta che per soddisfarsi il palato vengano fatti riprodurre e nascere animali sfruttati e torturati, ad uso e consumo della carne che ne sarà. L�uomo mangia carne difatti PRINCIPALMENTE per Abitudine, pensate come la Maggior parte dei bambini (la cui coscienza all�abitudine non si è ancora sviluppata) rifiuta di mangiare carne e solo dopo sforzi viene �svezzata� alla dieta carnivora. Per questa abitudine, si �giustifica� un�oramai frenetica industria della carne, del macello, degli allevamenti intensivi dove bestie senzienti (cioè che provano dolore, sensazioni ed emozioni proprio come noi e i nostri amici domestici di

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famiglia) passano impazzendo tutta la vita in una piccola gabbia, a volte senza nemmeno sedersi per gran parte della vita, per essere marchiati, uccisi e spesso scuoiati senza anestesia (costa troppo), fatti morire e �ritagliati� ancora coscienti mentre gridano forte al taglio della lama che leva la pella dalla carne o apre il loro stomaco ancora vivi. Questo, senza entrare troppo dentro negli esempi noti che giustificano una scelta vegetariana di fondo, sta solo a dire e affermare ancora una volta che è MORALE ESSERE e DIVENTARE VEGETARIANI.

Ancora, c�è poi Chi pensa come il Vegetariano, rinunciando alla carne, si Privi di qualcosa di gustoso e Piacevole della Vita. Le cose non stanno così. Superato il fatto che non è necessario mangiare carne per nutrirsi, che si mangia abbondantemente carne per la sola abitudine e che, una volta stabilito e convintisi che quando si mangia carne si mangia un animale torturato e sgozzato per noi che urlava sia nella sua gabbia sia mentre gli veniva tagliata la pancia o il collo per far gusto al palato, viene poca voglia di gustare e mangiare carne. Si pensa che Vegetariano sia sinonimo di Privazione, principalmente perchè non si sa quante ricette possano esistere senza carne, non si sa difatti che è possibile tranquillamente gustarsi la Vita, e dare piacere al palato con tante altre ricette che con la carne nulla hanno a che fare. La nostra società è una società fondata per abitudine sull�uso e consumo di carne, ma va informata e stimolata a conoscere quali alternative ci siano alla carne, quante diverse ricette esistano di tipo vegetariano, se lo si sapesse meglio

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forse quel 50% degli interpellati, forse con piacere, da domani sarebbe vegetariano. Qualche Altro afferma ad alta voce: Mangiare carne fa bene alla salute e contiene proteine, senza carne si crea un grave deficit e carenza nell�alimentazione dell�uomo. Anche questo è solo un luogo comune, a volte piuttosto banale. Innanzitutto la carne contiene principalmente proteine e grassi che si trovano in tantissimi altri alimenti vegetali e vegetariani. L�uso e consumo di carne crea aggressività, una nutrizione troppo carnivora aumenta il colesterolo e il crescere dei radicali liberi, oltre a far ingrassare, per non pensare poi a come questa molto spesso sia ulteriormente riempita di medicinali e steroidi per l�immediato ingrossamento delle masse carnose, nocive anche l�uomo passando per il suo palato. Tra gli altri dati, non ancora confermabili per assoluto, pare che il 30% in meno rispetto ai �carnivori� tra chi invece adopera una dieta vegetariana va soggetto a infarto, ed un 20% in meno a cancro o ictus.

Non è una forzatura paragonare lo sfruttamento animale in una società carnivora contemporanea a quella di un novello rapporto tra Caino (l�uomo carnivoro) e Abele (l�uomo vegetariano), dove però stavolta, il Caino non uccide solo il fratello, ma prima o poi se stesso. Se un�umanità che raggiunge già ora 6 miliardi e mezzo di abitanti divenisse �per solo gusto�, come noi, �affamata di carne�, non basterebbero 2 Pianeti Terra per i soli allevamenti intensivi industriali di sole gabbie, figuriamoci se invece poi avessimo la pretesa di voler far pascolare il bestiame, come nell�idea romantica dell�agricoltura che ci viene insegnata e raccontata da piccoli... una vera Utopia?

A conti fatti viene da auspicare e chiedersi se invece il futuro dell�uomo non sia un futuro vegetariano non solo per

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morale, ma anche per necessità. Viene da chiedersi invece se un giorno la scelta non sarà più tra carnivori e vegetariani, ma piuttosto tra vegetariani e vegan (chi cioè rifiuta qualsiasi prodotto e cibo che abbia qualsiasi derivazione animale). Quanto può durare difatti una società che si ciba del sangue e del massacro di miliardi di animali all�anno? Quando questo sfruttamento e modo di allevamento industriale sulla pelle di esseri coscienti e intelligenti e senzienti non provocherà altri virus, infezioni e malattie ben peggiori di quelle già conosciute? Quando ci accorgeremo che il vegetarianesimo non è solo morale, ma sarà prima o poi una necessità... Quando succederà, sarà troppo tardi?? ----------------------------------------------------------------- 1.6 L�eco-sistema da rispettare Da tutto questo viene fuori la necessità di lottare per un eco-sistema da rispettare, la necessità di pensare il mondo animale ed il suo

sfruttamento con occhi nuovi e aperti. Come per l�ambientalismo, per gran parte di anni si è pensato che i diritti animali e la loro difesa fossero solo un argomento da salotti, una discussione legata Platonicamente �solo al mondo delle idee� e non alla pronta realtà, figurarsi una politica che si prefigesse quale punto cardine la difesa dell�animalismo e dei diritti animali: una vera utopia sino a qualche tempo fa. Ma come per l�ambientalismo, anche per l�animalismo non è lontano il punto di svolta. Perchè �dunque lavorare per una società animlista� ed �ESSERE ANIMALISTI�?

Semplice, innanzittutto se davvero la nostra generazione vuol costruire un futuro migliore, questo non può prescindere dal rispetto di quelli che chiamerei non solo diritti civili, ma per l�animalismo e l�ambientalismo definerei �DIRITTI DI CIVILTÀ�. Non si può pensare

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che la distruzione dell�ambiente e dell�eco-sistema non abbiano presto o tardi (ma sarei più propenso a dire presto) una seria conseguenza sulla nostra specie: per l�ambiente vedi �effetto serra�, mancanza di acqua per il pianeta, tempeste naturali in aumento ecc.; per l�eco-sistema, vedi la crescita di virus devastanti per l�uomo come influenza aviaria, morbo della mucca pazza, oppure ancora più semplicemente pensando come proprio lo sfruttamento di carne da macello industriale renda la nostra stessa salute in pericolo, con l�aumento delle infezioni alimentari e del nostro stesso equilibrio metabolico, o ancora non volendo considerare come la scomarsa delle specie, prima o poi avrà non solo conseguenza sull�equilibrio dell�eco-sistema, ma anche serie conseguenze sulle prossime devastazioni di tempeste epidemiche. Anche per chi ha un punto di vista scettico o indifferente, il mio consiglio è di agire nel problema da un�ottica �utilitarista�, e cioè è necessario il rispetto dei diritti animali perchè solo rispettando e tutelando i diritti animali, rispetteremo il futuro dell�uomo e ne salvaguarderemo i pericoli, è come vivere in una casa con dei co-inquilini, dove se iniziamo a lasciare marcire la casa (ambiente), e uccidiamo macchiandoci di sangue i nostri inquilini (animalismo), prima o poi non solo finiremo per pagarne le conseguenze, ma sarà il nostro folle comportamento o a �ricaderci� addosso o ad avvelenarci o a farci impazzire. Questo l�animalismo utilitarista, se così si può dire.

Ma esiste anche un animalismo puro, quello professato da chi ha davvero a cuore i diritti animali, non solo quello dei cosiddetti �Duri e Puri�, ma anche e sopratutto quello di chi pensa che l�uomo debba essere un �Uomo Animalista� se vuole un futuro migliore. Basti solo pensare qualche semplice equazione: chi tutela i diritti animali, sa che quello che viene accettato come permesso a farsi sugli animali, prima o poi da una futura opinione pubblica potrà essere accettato anche a farsi sugli uomini (vedi clonazione, vivisezione, sterminio, selezione della razza, pulizia etnica, sfruttamento ecc.), chi tutela i diritti animali tutela anche i diritti degli uomini e ne ha a cuore il futuro, cosa che non si può dire inversamente vera per chi ha cuore i diritti civili degli uomini, ma dimentica quelli che ho definito i �diritti di civiltà�: difatti i diritti civili hanno forza e senso solo nel rispetto dei diritti di civiltà condivisi. Diceva uno dei più grandi etologi della storia, Konrad Lorenz: �provate a guardare fisso negli occhi un cane e a dire che non abbia

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un�anima�. Questa frase è sicuramente tra le più belle e suggestive mai scritte da chi ha a cuore gli animali. Non voglio entrare nel merito o nella polemica se o meno gli animali abbiano un�anima e tutto quello che religiosamente ne consegue (le religioni in maggioranza sostengono che solo gli uomini possano avere un�anima), ma certamente io suggerirei che non si può non concordare con la frase �provate a guardare fisso negli occhi un cane (o un animale) e dire che non abbia una coscienza e dei sentimenti�. Se partiamo da questo presupposto il tutto consegue anche per sola coscienza morale, NON SI PUO� NEGARE ALLORA CHE vedendo lo sfruttamento e torture degli allevamenti industriali e di massa SIA IMMORALE mangiare carne in questo modo e SIA IMMORALE lo sfruttamento industriale degli essere animali a solo uso e consumo dell�industria alimentare spesso meramente superflua.

Ancora, non si può negare che SIA IMMORALE la tortura e vivisezione per soli esperimenti il cui 99% non solo è inutile e non avente alcuna reale utilità scientifica. Non si può negare dicevo come SIA IMMORALE la sperimentazione tramite vivisezione sugli animali, oltre a ritenere che la sperimentazione fatta sugli animali per soli prodotti commerciali (quindi una vera e propria tortura) sia senza false esagerazione un VERO E PROPRIO CRIMINE. Con questo ragionamento potrei proseguire per la caccia, per la salvaguardia e tutela delle specie, per la pesca non necessaria e per altri dei tanti, degli altri tanti enormi, problemi animalisti irrisolti, principalmente per una mancanza di volontà politica. Ma chi ha cuore o si pone alla salvaguardia degli ecosistemi deve avere a mente che sono veri e incotestabili almeno 4 tesi, che anche chi è contrario al vostro essere animalisti non può contestare:

1) GLI ANIMALI SONO ESSERI SENZIENTI, CHE HANNO COSCIENZA E CHE SOFFRONO. TOGLIERE LA VITA O SFRUTTARE UN ESSERE SENZIENTE EQUIVALE COMUNQUE AD UCCIDERE E TORTURARE;

2) NON TUTELARE GLI ANIMALI E� PERICOLOSO: STORICAMENTE QUELLO CHE E� STATO SOPPORTATO COME ACCETABILE SUGLI ANIMALI E� STATO PRIMA O POI

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ACCETTATO E FATTO SUGLI UOMINI, E QUESTO NON SIGNIFICA CHE NON LO SARA� ANCORA IN FUTURO;

3) OGNI ANIMALE, UOMO COMPRESO, FA PARTE DELLA SUA SPECIE: TUTTI GLI ANIMALI, UOMO COMPRESO, HANNO METABOLISMI DIVERSI, NON SEMPRE QUELLO CHE VALE PER l�UNO E� UGUALE PER GLI ALTRI: NEI TEST QUASI MAI QUELLO CHE VALE PER GLI ALTRI ANIMALI VALE PER GLI UOMINI, DI CONSEGUENZA LA GRAN PARTE DELLA SPERIMENTAZIONE HA FINI QUASI INUTILI ED ANZI DANNOSI;

4) MANGIARE CARNE, SOPRATTUTTO QUANDO NON NECESSARIO, E� DANNOSO PER LA SALUTE: INUTILE PER L�ARRICCHIMENTO ALIMENTARE, E SE FRUTTO DELL�INDUSTRIA INTENSIVA OLTRE CHE IMMORALE ANCHE PERICOLOSO PER LA SALUTE. Che Soluzione? A dispetto di come molti hanno creduto e credono, la battaglia per i diritti animali non passa per la sola accettazione del problema e/o per il riconoscimento da parte dell�opinione pubblica dell�ingiusto sfruttamento animale, oltre che del danno e ancora del pericolo, che questo causerà sempre più incessamente al nostro futuro prossimo. Riconoscere un problema, ammetterlo e prenderne atto, non significa certo risolverlo... anzi.

Il vero grande passo, e Punto di Svolta, di chi lotta per la salvaguardia e crescita dell�Animalismo, non può che essere Politico. Qualsiasi cambiamento reale della società passa per la Politica e l�Animalismo stesso, utilitarista o puro che sia, on può esimersi dal creare prima o poi la sua azione e proposta politica. IL FUTURO PROSSIMO DELL�ANIMALISMO E� NELLA POLITICA. Sino ad ora l�animalismo ha lottato per una grande e rivoluzionaria battaglia seppur contro tanti �mulini a vento�: e cioè la Denuncia del Problema e Scandalo Animale, ha lottato alla Crescita del senso di sdegno per la tortura e violenza fatta sull�eco-sistema. Adesso è arrivato il momento per una nuova, più coraggiosa ma anche difficile,

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Battaglia contro altri e nuovi �mulini a vento�: la Battaglia Animalista sul fronte Politico.

E� attraverso le Leggi e le Istituzioni, oltre che per le coscienze dell�opinione pubblica, che passa il futuro e lo sviluppo di una società animalista. E� questa la nuova battaglia veramente rivoluzionaria da combattare: lottare e vincere sul terreno politico. ----------------------------------------------------------------------------- 2.1 una proposta per i diritti animali Partiamo dal presupposto che per l�animalismo c�è tanto da fare, se si volesse risolvere tutto d�un tratto ognuno dei problemi che affliggono la coscienza animalista, si finirebbe dall�essere coinvolti in tante di quelle battaglie che probabilmente prima o poi si finiremmo per rimanere fermi al punto di partenza. Diciamo questo, perchè queste che seguono e che proponiamo sono solo alcune, urgenti, facili e necessarie proposte per migliore la vita e lo sviluppo della comunità, una comunità che sappia essere e diventare animalista.

I diritti animali sono un concetto semplice, facile da comprendere a livello dialettico, ma che godono ancora di un confuso e aleatorio riconoscimento politico soprattutto

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nella loro precisa definizione giuridica. Come per i Paesi del Nord-Europa (pionieri in questo senso) pensiamo che i diritti animali necessitino di un riconoscimento e definizione costituzionale. Senza un �ombrello� o concetto, quanto pur minimo, costituzionale nessuna tutela può essere certa e riconoscibile a livello normativo-legislativo. Le leggi cambiano e si succedono, i diritti costituzionali molto meno o, quanto meno, sono meno attacabili, consideriamo il fatto che un diritto una volta tutelato dalla Costituzione, diventa patrimonio della comunità e non può essere cancellato se non riscrivendo la Costituzione stessa. La nostra prima azione politica per i diritti animali deve essere quindi quella di pretendere dai legislatori la coniazione del principio di diritto animale, e riconoscere nella Carta principale dell�ordinamente giuridico che i diritti animali esistono e vanno tutelati.

La nostra proposta in Italia verte in particolare sulla modifica dell�art. 9 della Costituzione. Attulmente questo articolo recita: �La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e patrimonio storico e artistico della nazione�. Prendendo spunto da questo importante disposto costituzionale, la nostra immediata proposta è quella di aggiungere un semplice, breve, ma efficace terzo periodo a questo articolo, aggiungendo: �Tutela la vita e la dignità delle specie viventi e della sua fauna�. Questo primo passaggio, seppure non molto spettacolare ma molto pragmatico, è un passo fondamentale, e immediatamente necessario, per andare oltre.

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Difatti nell�immediatamente successivo una legislazione pro-animalista deve provvedere a combattare e legiferare su tre punti principali:

1) Contro lo SFRUTTAMENTO ANIMALE; 2) Contro i MALTRATTAMENTI sugli ANIMALI; 3) Contro le VIOLENZE sugli Animali.

Possono sembrare corollari di uno stesso genere, ma presi analiticamente sono tre punti importanti per la salvaguardia dei diritti animali. --- CONTRO LO SFRUTTAMENTO ANIMALE. Significa principalmente ritenere che una gran parte della società attuale adopera un inutile sfruttamento sugli animali, e in particolare riconoscendo questo, si vuole: Tutelare gli Animali Usati per solo Spettacolo (inutilità dello sfruttamento dei circhi, dgli zoo-lager, degli animali per sport); Tutelare gli Stessi Animali nei Canili (trasformazione dei Canili in Oasi e immediata chiusura dei canili lager che non corrispondano agli standard di oasi) questo solo per affrontare i primi punti. --- CONTRO I MALTRATTAMENTI sugli ANIMALI. Maltrattare un animale non solo è immorale o riprovevole, ma è un reato che deve essere inasprito con pene severe. Ancora, è necessario iniziare finalmente a legiferare sullo standard e cura degli animali da Compagnia: chi mantiene e prende in casa un animale non �compra un giocattolo�, ma assume un �dovere�. Pertanto sono reati seriamente punibili l�abbondono di animali domestici, la mancata cura e anche il rispetto dell�indole dell�animale alla sua natura: e cioè sono punibili quali reati di maltrattamento il tenere rinchiusi gli animali che passano l�esistenza in pochi metri quadri su un balcone o in una gabbia nel giardino, senza possibilità di movimento; sono punibili gravemente le trasformazioni fatte sugli animali per mera estetica, quali il taglio della coda o delle orecchie, quali la trasformazione del corpo e dell�estetica. --- CONTRO le VIOLENZE sugli ANIMALI. Gli animali sono esseri che devono essere tutelati proprio per il loro diritto alla vita. Chi uccide un animale per il solo gusto di sadismo va punito con una pena severa, non inferiore penalmente all�omicidio colposo. La caccia deve essere abolita, trasformandone la definizione legislativamente non in sport, ma in attività pericolosa e violenta contro la salute pubblica. Ancora poi proponiamo la punizione con la pena di omicidio colposo, salvo aggravanti di associazione a delinquere, per chi abusa degli animali per combattimenti clandestini a fine di lucro o per farne armi da combattimento (difatti in tutto ciò con una psicologia e natura gravemente modificata in quasi tutti i casi non resta che il sopprimere l�animale e pertanto i responsabili non possono che essere puniti ai sensi dell�omicidio colposo).

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Ad ogni modo saranno necessari la redazione di un �Codice per la Tutela Animale�, che non solo faccia da Testo Unico per raggruppare le leggi che attualmente, seppure in maniera fievole, tutelano il mondo animale, ma la redazione dello stesso significherà l�introduzione di una legislazione chiara ed efficace per la tutela dell�eco-sistema e della realtà animale. In tal senso, è necessario la nascita di un Dipartimento specifico o uno Specifico corpo di Polizia atta a tutelare specificatamente il �Codice per la Tutela Animale� e/o le Leggi che tutelano gli Animali, Polizia atta all�uso di tutti gli strumenti di ordine pubblico ordinario, come l�arresto in flagranza di reato, il fermo e l�uso della forza di polizia ordinaria, alla stregua di alcune realtà efficaci che esistono negli altri Stati come ad esempio gli �Animal Cops� (appunto Poliziotti degli Animali) negli Stati Uniti.

Apposita creazione di Strutture, Comune per Comune, relative alla salvaguardia animale e in stretto contatto con il Dipartimento di Polizia per la Tutela Animale, con apposita creazione di un servizio di numero verde, per le denunce e di informazioni. ---------------------------------------------------------------------------------- 2.2 una proposta per la contro vivisezione Sulla Vivisezione ci sarebbe tanto da dire e molto da fare (come per tutto l�animalismo), o meglio la cosa più semplice da poter proporre è una sola Legge, chiara e semplice, che dichiara la vivisezione illegale e quindi risolva una volta per tutte il problema. Ma la situazione, se vogliamo pragmaticamente guardare alla realtà e fare proposte politiche, non è così fluida e semplice. Ad ogni modo, riteniamo che sia moralmente riprovevole, oltre che socialmente inutile la vivisezione per soli scopi industriali, vedi per il testaggio di prodotti cosmetici o chimici sugli animali. Pertanto questa vivisezione va totalmente abolita e dichiarata illegale: con

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pene per i trasgeressori che si assimilino a quelle da noi proposte per l�uso di violenze sugli animali.

Allo stesso modo, va dichiarato totalmente illegale il trasporto di animali per l�Italia o dall�Italia per altri Stati a solo scopo di vivisezione, anche nel caso remoto fosse lo stesso a soli scopi medici. Questa pratica d�uso di animali da testaggio va abolita con l�ausilio del proposto Dipartimento di Polizia per la Tutela Animale e, oltremodo, punita non meno alla stregua dei reati di violenza sulle persona, nel nostro caso evidenziato sugli animali e specie viventi (5-12 anni di reclusione), salvo aggravanti di associazione a delinquere o quant�altro.

Per quanto concerne la vivisezione che viene proposta come per uso terapeutico e medico, crediamo che pur sollevando tutti i dubbi già detti, non si possa però lasciare anarchia completa all�uso e consumo di animali in laboratorio col il solo fine di una paventata sperimentazione terapeutica, a volte invero per la sola giustificazione del tentantivo di intraprendere ricerche a dir poco stravaganti. Pensiamo che i Laboratori che adoperino vivisezione autorizzabile vadano tutti preventivamente censiti e soggetti a controlli periodici. In più, principalmente va chiarito legislativamente che qualsiasi progetto terapeutico che necessiti forzatamente di vivisezione debba essere autorizzato da una apposita commissione medica creata all�interno del Ministero della Salute o dallo stesso Comitato di Bio-Etica, in quanto la vivisezione non è la regola, ma solo soggetta ad apposite autorizzazioni: la Commissione e/o il Comitato approva la ricerca che comprende la vivisezione solo dopo aver valutato il fine della ricerca, dopo aver valutato i componenti la ricerca stessa, la sua utilità dopo aver chiarito i mezzi di uso degli animali oltre che il tempo di durata della ricerca, non infinitamente prorogabile �sine-die�.

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In ogni caso, vanno abolite le ricerche immorali, pericolose, gravi e raccapriccianti d�uso della vivisezione, in particolare vanno totalmente abolite le sperimentazioni per la creazione negli animali di cellule e organi per uso umano o per futura sperimentazione sul corpo umano: la natura degli esseri e le differenze di specie sono principi inderogabili scientificamente e moralmente. Non è una paura schizzofrenica la nostra, ma non è certo la famosa immagine dell�uomo con la testa d�asino, l�immagine e speranza di futuro che auguriamo per la nostra società. ---------------------------------------------------------------------------------- 2.3 una proposta per il vegetarianesimo (pensando al futuro vegan) Non è possibile certo pensare che dall�indomani l�umanità diventi vegetariana o scopra quali riflessi positivi possa avere sia in termini di salute, che di ambiente, la scelta vegetariana, ma questo non toglie che chi lavora per i grandi sogni, con la politica dei piccoli passi, piano ma presto o tardi posso realizzare i grandi progetti. Il vegetarianesimo, rispetto agli altri tanti temi animalisti gode però di un vantaggio, è una scelta che dall�opinione pubblica è rispettata e comunque considerata come altamente morale, questo significa che la scelta vegetariana gode preventivamente, comunque, di simpatia tra la gente. I veri problemi della scelta vegetariana (e successivamente anche vegana) sono principalmente due:

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1) la scarsa informazione sul vegetarianesimo; 2) la scarsa distribuzione di prodotti vegetariani.

Come agire su entrambi? Per quanto riguarda il primo punto, il Ministero della Salute, oltre che le Regioni con incentivi per le associazioni che operano sui territori, deve e devono impegnarsi alla stesura annuale e periodica di progetti che riguardino l�informazione sul vegetarianesimo. Non solo finanziando campagne di informazione, o pubblicità progresso mediatiche, non ultima anche l�Istituzione di una giornata nazionale del vegetarianesimo. Ma in ogni caso, va diffusa una cultura di informazione sui vegetariani e il perchè, e il per come, di un possibile scelta di vita, che parte dalla tavola per la nostra salute e per l�ambiente. Per il secondo punto, assodato che qualcuno in più si convinca dell�utilità di diventare vegetariano, viene subito a domandarsi come poter comprare facilmente e senza stress i prodotti che ci interessano e che, con molta semplicità, sostituiscano alla nostra alimentazione le proteine la carne? Non è un problema secondario, anzi forse a parità di scelta il principale dei due problemi. Se andiamo in un qualsiasi supermercato italiano, vedremo reparti pieni di prodotti animali, in sostanza un vero macello a cielo aperto (o meglio tra le larghe mura dei supermercati) imbandito per i nostri palati, ma se cerchiamo qualche prodotto vegetariano o più assimilabile alla dieta vegetariana, in un supermercato medio/grande (ovvio non prendo in considerazione gli appositi negozi vegetariani sparsi per l�Italia) saremmo fortunati se almeno uno scaffale fosse dedicato a prodotti vegetariani e vegetali, il più delle volte anche piuttosto costosi per le tasche del consumatore medio.

Se vogliamo difatti incentivare e lavorare davvero per la crescita di una cultura vegetariana dobbiamo principalmente operare sulla distribuzione, innanzitutto con incentivi alla distribuzione dei prodotti vegetariani che godranno di una

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percentuale di Iva ridotta (al 10% o al 4% ad esempio), oltre che considerare i produttori di cibi vegetariani alla stregua di aziende che tutelano l�ambiente e pertanto creare corsie preferenziali per i finanziamenti di queste attività che godranno di particolare incentivi, oltre che, come ad esempio l�editoria di Iva agevolata. Infine derogando alle norme statali e regionali già esistenti, creare appositi portafogli di prestiti a fondo speciale per la nascita di negozi e piccoli rivenditori vegetariani o di prodotti eco-sostenibili e biologici. Tutelare difatti la diffusione di una mercato per prodotti biologici in linea di principio e di pragmatismo non è meno importante ed efficace per l�ambiente della lotta all�anidride carbonica e al�inquinamento. Infine, all�interno del Ministero dell�Agricoltura, auspichiamo la creazione di un Consozio specifico per lo sviluppo del vegetarianesimo, con le logiche ramificazioni e sezioni regionali all�interno delle istituzioni e degli assessorati locali. --------------------------------------------------------------------------------- 2.4 una proposta per una società animalista Come anticipavamo e deducevamo poco sopra, una società animalista non nasce certo dall�oggi al domani, ma a nostro avviso cresce con la politica dei piccoli (ma continui) passi, successo dopo successo, vittoria dopo vittoria. Indubbiamente se solo si volesse incominciare seriamente da oggi, il lavoro non mancherebbe certo, considerato quanto ampio e diffuso sia il problema animalista e la violazione giornaliera di quelli che abbiamo definito i �diritti di civiltà�.

Ma una società animalista, o una società che prenda come valore fondante l�animalismo, è una società che oltre a tutelare i diritti animali, tutela gli uomini, la loro salute e che lotta perchè anche la tutela dei diritti animali sia di riflesso una tutela per diritti e benefici degli uomini. Ma una società animalista non si crea senza una politica animalista, e proseguendo lungo la scala, una politica animalista non si crea senza i tipici mezzi politico/istituzionali quali sono specificatamenti i Partiti, i membri dei Governi e dei Parlamenti.

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Questo breve riflesso ci porta ad entrare nel merito di un tema molto dibattuto, e cioè se una politica animalista vada fatta trasversalemente al di fuori dei partiti, con la creazione di vere e proprie lobby animaliste che abbiano influenza sulla politica, o con un vero e proprio soggetto politico quale un Partito Animalista. Una società animalista non può prescindere da una azione politica fortemente animalista, questo è indubbio lungo tutto l�excursus che abbiamo attraversato finora, pure perchè gli interessi e l�ordine costituito che si andrebbe a scalfire non sono di poco conto, vedi laboratori che lavorano alla vivisezione per livelli industriali, o allevamenti e macelli industriali che fatturano milioni, o ancora andare a lottare per la stessa paventata abolizione della caccia. Un�azione politica forte necessita quindi di una struttura forte e diretta dentro le istituzioni, e questa non può che essere l�espressione e la nascita di un Partito Animalista.

In questo senso, scarterei difatti le tanto agognate, e un pò utopiche, creazione di lobby animaliste che sappiano influenzare la politica. Il primo punto è che una lobby animalista, seppure nascesse, sarebbe sicuramente sempre meno influente delle tante lobby che sinora hanno reso impossibile una seppur parziale abolizione della caccia in Italia o un ridimensionamento della vivisezione, per non parlare della lotta all�industria alimentare della carne. Affidare tutte le speranze animaliste a delle lobby che tra gli altri è davvero riduttivo se non poco credibile, viste le tante sfaccettature dello stesso movimento animalista, non saprebbe forse nemmeno da dove cominciare la propria azione di presunta influenza. Tra gli altri è lo stesso concetto di lobby associato all�animalismo che neppure convince chi pur vuol dare per buona questa soluzione. Lobby nasce come termine negli Stati Uniti dove nelle hall degli alberghi gruppi di persone munite di interessi e fini personali o di un gruppo (appunto i lobbies) si riunivano per fare quadrato e cercare di influenzare le decisioni della politica e degli affari. Il termine lobby, e

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soprattutto la vera influenza di una qualsivoglia lobby, premette che gruppi di persone siano comunque munite da un interesse personale per un vantaggio diretto e comune al gruppo lobbista, il quale interesse li fa rendere forti per poter cercare di influenzare la politica. Ebbene, mentre le lobby sono forti quando sono unite, e tanto sono unite quanto più è forte l�interesse e vantaggio comune che si vuol raggiungere. Per l�animalismo, quasta proporzione interesse personale + interesse comune = Lobby = ricerca di vantaggio immediato e diffuso tra i lobbies, dimostra tutte le sue pecche e debolezze. Difatti per l�animalismo l�interesse non potrebbe che essere principalmente un interesse morale e di giustizia, mentre il vantaggio diffuso non va, a differenza di tutte le lobby, direttamente nelle mani dei lobbisti, ma, in primis, è un vantaggio comunque non diretto. Ciò dimostra tutti i limiti che già di fondo potrebbe avere una lobby animalista, e quanto debole possa essere la propria azione sopratutto se in essa si rifondono le speranze di influenza sulla politica.

Allo stesso tempo assodati i limiti di una azione di lobby animalista, crediamo quindi che il vero passo verso lo sviluppo di una politica animalista sia solo ed esclusivamente la crescita di un Partito Animalista che piano, anche con la propria forza elettorale di utilità marginale per le maggioranze e i parlamenti, sappia appunto entrare negli stessi e portare nelle istituzioni e governi (centrale o locale) la propria azione politca e legislativa. Nei parlamenti si preparano le leggi che pur se bocciate vengono ripresentate dai partiti e parlamentari. Nelle istituzioni e nei parlamenti si creano i presupposti per il cambiamento e la nascita di una società animalista, grazie all�azione politica di un movimento forte che, pur se piccolo convinto e visibile: un movimento che sappia essere finalmente Partito: Partito Animalista appunto. -------------------------------------------------------------------------------- 2.5 agire ora �Capire e Agire� a dirla con gli azionisti, �Capire e Agire� sarebbe il caso di dire finalmente per una politica animalista.

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L�animalismo, come abbiamo visto, nasce in tempi non certo moderni, ma anzi molto prima di movimenti come l�ambientalismo o addirittura il femminismo, ma a dispetto di questi ultimi, ovviamente con tutte le dovute proporzioni e rispetto per i temi differenti, mentre a livello mondiale si incominciano ad avviare seppur in ritardo azioni per la tutela della terra e mentre in nazioni culla della civiltà come Francia, Usa, Germania alla data della redazione di questo pumplet si ci avvia verso capi di Governo e di Stato tutti al femminile senza nemmeno grandi sorprese, ma con tutta normalità, il movimento animalista pare ancora al punto di partenza, letteralmente sembrerebbe di eufemizzare fermo �a mordersi la coda�. Anzi dalla fine della seconda guerra mondiale, per non parlare dell�ultimo decennio o ventennio dove è cresciuta smisuratamente l�industria di carne da mangiare e conseguentemente degli allevamenti e pascoli intensivi, e non di meno allo stesso modo è aumentata la vivisezione: la questione animalista sembra ancora più drammatica che in passato, ed urge di una azione forte, decisa, ora. Riteniamo difatti, che l�azione per i diritti animali debba entrare in una nuova Fase, in una nuova Azione, quella Politica appunto. Crediamo che la vera fase di svolta e crescita dell�animalismo per lo sviluppo di una società tollerante per i diritti animali, disprezzante per lo sfruttamento animale e giudice inflessibile per le violenze sull�eco-sistema, sia un�azione politica dentro le istituzioni, con la creazione e rafforzamento di un Partito Politico Animalista.

Negli anni abbiamo attraversato come animalisti tante fasi: dalla derisione alla leggera accettazione, da un pò si sta entrando in una pur timida fase di discussione. Tutto questo va superato con un�ulteriore Fase: quella dell�azione concreta e pragmantica: dell�Azione Politica. Un Partito Animalista deve essere la crescita di un�idea, di un�esigenza morale e di giustizia, come quella di una società giusta e tollerante verso il mondo animale, e verso l�animalismo in tutte le sue sfaccettarure. Crediamo che i tempi siano maturi per la crescita di un Partito Animalista forte e deciso, per la nascita di una società veramente animalista. Non c�è stavolta da aspettare, la realtà ci chiede solo di agire.