PER Una Che cos Autodromo del Gran Sasso OPPOSIZIONE ... · Che cos’e’ l’Autodromo del Gran...

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PER Una OPPOSIZIONE CONCRETA ALLAUTODROMO “Quando avranno inquinato l'ultimo fiume, abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo bisonte, pescato l'ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro accumulato nelle loro banche” 2 L’autodromo del Gran Sasso è una stru ura che vorrebbero costruire nella frazione di San Mauro di Montorio al Vomano (Te), in un’area verde dedita all’agricoltura con la presenza di ulivi secolari, alle porte dell’area naturale del Gran Sasso e dei Mon della Laga. La stru ura prevede 4.100 metri complessi- vi di percorso, in un’area che verrà occu- pata in gran parte. Infa l’impianto oc- cuperà una superficie complessiva di circa 52 e ari (l’equivalente di 75 campi di calcio internazionali), in un territorio in cui vivono e portano avan le proprie a vità diverse persone che vedranno i propri luoghi distru e perderanno an- che fonte di sostentamento, a causa de- gli espropri che l’amministrazione comu- nale farà per conto della società privata responsabile dell’autodromo. Ciò perché la passata amministrazione ha stabilito con una delibera l’opera come di “pubblica u lità”. Gli effe distru vi della costruzione dell’Autodromo saran- no, come de o, principalmente sugli abitan della frazione di San Mauro, che perderanno le loro a vità ed il loro pae- se verrà inghio to da circuito. Ma riper- cussioni vi saranno anche sull’ambiente circostante a causa dell’inqui- namento che l’autodromo pro- vocherà. A par re dall’inquina- mento acus co, che renderà invivibili le giornate di molte persone ed animali che vivono dalle vicinanze della stru ura, fino ad arrivare a diversi chilo- metri da essa. E poi, l’inquina- mento che un gran flusso di traffico pro- duce. Come ad esempio l’inquinamento da polveri so li: si tra a di par celle di piccole dimensioni che, rimanendo so- spese in aria, sono facilmente inalabili. Esse saranno provocate da: -emissioni della combus one dei motori -residui dell’usura del manto stradale, dei freni e delle gomme delle ve ure; -emissioni di lavorazioni meccaniche, dei cemen fici, dei can eri; Le conseguenze dell’inalazione da polve- ri so li vanno dai raffreddori, sinusi , asma, allergie (quelli che si ammalano più facilmente sono proprio i bambini, a causa del loro sistema immunitario an- cora debole) a patologie gravi (come tumori e aggravamento dei problemi cardiaci nei sogge predi- spos ). Ancora una volta, la domanda torna: vale la pena trasformare un luogo dall’a- ria meravigliosamente pulita, con po- chissime auto, in un latore di malessere? E non crediate che le polveri rimangano ferme a San Mauro: esse viaggiano e si diffondono tramite l’aria. Se l’autodro- mo avrà tu o il successo promesso, ma- gari tra qualche anno Montorio sarà in- Che coselAutodromo del Gran Sasso

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PER UnaOPPOSIZIONE

CONCRETAALL’AUTODROMO

“Quando avranno inquinato l'ultimo fiume, abbattuto l'ultimo albero,preso l'ultimo bisonte, pescato l'ultimo pesce,

solo allora si accorgeranno di non poter mangiareil denaro accumulato nelle loro banche”

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L’autodromo del Gran Sasso è unastru ura che vorrebbero costruire nellafrazione di San Mauro di Montorio alVomano (Te), in un’area verde deditaall’agricoltura con la presenza di ulivisecolari, alle porte dell’area naturale delGran Sasso e dei Mon della Laga. Lastru ura prevede 4.100 metri complessi-vi di percorso, in un’area che verrà occu-pata in gran parte. Infa l’impianto oc-cuperà una superficie complessiva dicirca 52 e ari (l’equivalente di 75 campidi calcio internazionali), in un territorioin cui vivono e portano avan le propriea vità diverse persone che vedranno ipropri luoghi distru e perderanno an-che fonte di sostentamento, a causa de-gli espropri che l’amministrazione comu-nale farà per conto della società privataresponsabile dell’autodromo. Ciò perchéla passata amministrazione ha stabilitocon una delibera l’opera come di“pubblica u lità”. Gli effe distru vidella costruzione dell’Autodromo saran-no, come de o, principalmente sugliabitan della frazione di San Mauro, cheperderanno le loro a vità ed il loro pae-se verrà inghio to da circuito. Ma riper-cussioni vi saranno anche sull’ambientecircostante a causa dell’inqui-namento che l’autodromo pro-vocherà. A par re dall’inquina-mento acus co, che renderàinvivibili le giornate di moltepersone ed animali che vivonodalle vicinanze della stru ura,fino ad arrivare a diversi chilo-metri da essa. E poi, l’inquina-

mento che un gran flusso di traffico pro-duce. Come ad esempio l’inquinamentoda polveri so li: si tra a di par celle dipiccole dimensioni che, rimanendo so-spese in aria, sono facilmente inalabili.Esse saranno provocate da:-emissioni della combus one dei motori-residui dell’usura del manto stradale,dei freni e delle gomme delle ve ure;-emissioni di lavorazioni meccaniche, deicemen fici, dei can eri;Le conseguenze dell’inalazione da polve-ri so li vanno dai raffreddori, sinusi ,asma, allergie (quelli che si ammalanopiù facilmente sono proprio i bambini, acausa del loro sistema immunitario an-cora debole) a patologie gravi(come tumori e aggravamentodei problemi cardiaci nei sogge predi-spos ).Ancora una volta, la domanda torna:vale la pena trasformare un luogo dall’a-ria meravigliosamente pulita, con po-chissime auto, in un latore di malessere?E non crediate che le polveri rimanganoferme a San Mauro: esse viaggiano e sidiffondono tramite l’aria. Se l’autodro-mo avrà tu o il successo promesso, ma-gari tra qualche anno Montorio sarà in-

Che cos’e’ l’Autodromo del Gran Sasso

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sieme a Monza tra le ci à più colpiteda polveri so li! EMISSIONE DI GAS: negli scorsi an-ni si è tanto sen to parlare di effe oserra, piogge acide, buco dell’ozono,riscaldamento globale (gli ul mi 12 an-ni sono sta tra i più caldi mai registra-

). Oggi, invece, ques problemi sem-brano essere passa in secondo piano,come fossero risol . Non è così: i veico-li con motori a combus one dei deriva-

del petrolio eme ono nell’atmosferaanidride carbonica (CO2), monossido dicarbonio (CO), ossidi di azoto (NOX),ossidi di zolfo (anidride solforo-sa), piombo e nerofumo. Anche le autoele riche (ancora rare, sopra u onell’ambito delle gare automobilis chee motoris che amatoriali) non sono aimpa o 0: anche per produrre energiaele rica, la maggior parte delle volte, siu lizzano centrali termoele riche acombus one.DISTRUZIONE DI OLTRE 10 AZIENDEAGRICOLE: non solo l’autodromo di-struggerà terre col vate, ma anchequelle limitrofe, non dire amente oc-cupate dallo stesso, non potranno piùessere usate. Chi vorrebbe mangiareortaggi, cereali, fru a e verdura cre-sciu a stre o conta o congli scarichi prodo da auto e moto dacorsa? Perchè l’interesse dei realizzato-ri dell’autodromo dovrebbe essere piùimportante di quello di ques col vato-ri, che lavorano da generazioni quellaterra? Non dovrebbero rientrare anchele loro perdite (delle fa che di una vita)in questo fantoma co conce o di“pubblica u lità“?

Cosa si puo’ fareper impedirlo?Nella frazione di San Mauro, la quasitotalità degli abitan è contraria a que-sta distruzione perché, vi me dellavolontà di chi ha potere, perderannotu o. Ma il resto della popolazione co-munale o delle zone limitrofe che pen-sa? Lo scorso giugno l’amministrazionecomunale di Montorio ha inde o unreferendum consul vo sull’autodromo.Il risultato è stato che la maggioranzadelle persone che è andata a votare si èespressa favorevolmente alla costruzio-ne dell’impianto. Questo perché gli abi-tan di San Mauro rappresentano, nu-mericamente, una minoranza rispe oai residen dell’intero territorio comu-nale. E poi perché, gran parte delle per-sone son state “comprate” con la pro-messa di pos di lavoro e guadagni chel’autodromo porterà. Falso. Perchél’occupazione sarà rido a, riguarderàdeterminate categorie “specifiche” dilavoratori e gli introi saranno a favoredei proprietari dell’autodromo e deiloro compari.Ma in questo discorso di “minoranza”,niente è perduto!Da anni, infa , diverse contestazioni sisono susseguite contro l’autodromo,ed esse sono piccole indicazioni di co-me pensiamo debba essere portataavan la lo a per un’opposizione con-creta alla costruzione dell’autodromo.Ripor amo ora qualche accenno diques avvenimen , inframezza daqualche riflessione che sono uscite neltempo sull’argomento:

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NO AL MOTODROMOSulle colline incontaminate tra Teramo e Montorio ( a San Mauro precisamente) sisono proiettati gli sguardi degli speculatori di turno, con l’idea, che con il passaredei mesi sta diventando sempre più un qualcosa in via di realizzazione, di fare unmotodromo di dimensioni spropositate rispetto all’ambiente in cui dovrebbetrovarsi. Infatti questa nuova infrastruttura che ci stanno imponendo senzachiedere il nostro parere è una lunga colata di cemento che tra la pista e tutto ilmerdaio che porta con sé, occuperà circa 52 ettari di un territorio che da sempre hauna propria connotazione ed un proprio sviluppo nell’agricoltura e in tutte le altreattività umane che vivono in equilibrio con l’ambiente circostante.Ma gli occhi degli avvoltoi diturno sono stati lesti nel carpirel’occasione ed hanno avuto finda subito l’autorizzazione deipolitici sia a livello regionale (laregione Abruzzo ha infattiespresso parere favorevoleall’opera), sia a livello locale. Cipreme sottolineare il fatto chenon è certo la connotazionepolitica di questa o quell’altragiunta che avrebbe cambiato le carte in tavola. Tra l’altro questa giunta locale è lastessa che va ciarlando di chissà quali sviluppi sostenibili e poi perora opere che disostenibile hanno solamente i conti di chi incassa i guadagni dell’affare. Dal cantonostro non crediamo né alla loro sostenibilità, né tantomeno alla farsa che vamontando l’opposta (ma opposta a chi o a cosa, visto che fanno le stesse cose?)parte politica che sembra essere contraria alla realizzazione del motodromo.Sappiamo che è solo un gioco di convenienza di questi pasciuti personaggi, giustoper accaparrare qualche consenso; e siamo convinti che a ruoli invertiti avrebberofatto le stesse cose.Chi ci guadagna da quest’opera sono quindi i personaggi di sempre: una criccad’imprenditori ben ristretta e ben assortita nella speculazione, tra il settoreimmobiliare, contabile e petrolifero che hanno creato una fantomatica società San

NO AL MOTODROMO

Cen naia di volan ni diffusi a par re dal 2010, dal momento in cui si è iniziato a parlare dell’opera

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Mauro, giusto per non essere considerati degli estranei alle nostre vite, quali nellarealtà sono.Naturalmente sono appoggiati, come detto, dai vari politici, che fanno di tutto perfar sembrare una cosa simpatica e conveniente un’opera che è esclusivamentedistruttiva e deleteria per il territorio. E come se non bastasse oltre al danno labeffa, dal momento che ci vogliono far credere che creerà occupazione…un’occupazione che sarà specialistica per il settore e quindi non avrà nulla a chevedere con i bisogni della collettività! Ed inoltre l’investimento iniziale per l’operasi aggira sui 20 milioni di euro… cifra che, tra l’altro, non si sente mai nominaredalle varie amministrazioni per sopperire alle mancanze economiche, e non solo, incui ci costringono a vivere.Quindi non ci resta che corciarci le maniche, non per la loro occupazione, ma perimpedirgli che decidano cosa fare dei territori dove viviamo, con loro che siriempiono le tasche ed a noi che rimarrà solo cemento, il via vai di situazioni chenulla hanno a che vedere con questi contesti, un rumore assordante e ladeturpazione dei luoghi dove viviamo.

Senza alcun compromesso e senza credere a chif a f int a di st are dalla part e nost ra

anarchici

Questa ed altre notizie sulle nocività, sulle violenze e su tutti i soprusi e le ingiustizieche il potere c’impone le trovate su f(R)eccia – giornale anarchico.Per contatti, per in inviare materiale, per richiedere copie del giornale:[email protected]

Senza alcun compromesso e senza credere a chi fafinta di stare dalla nostra parte

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Ad inizio anno del 2014 l’amministrazio-ne comunale di Montorio al Vomano de-libera il cambiamento d’uso della zonaagricola dove dovrebbe sorgere l’auto-dromo, decidendo nei fa la sua realiz-zazione. In quell’occasione ci furono delleproteste in aula durante il consiglio co-munale e la ma na vi furono diversi pro-blemi ad aprire le porte del Comune, visto che qualcuno, durante la no e, avevaincollato le serrature dei portoni d’ingresso, lasciando un biglie o con su scri o:NO AUTODROMO.Quelle che seguono sono alcune riflessioni che furono pubblicate in rete:

QUANDO LA MAGGIORANZA CI E’ CONTRARIAIl 16 febbraio il consiglio comunale diMontorio al Vomano ha deliberato inmerito all’autodromo del Gran Sasso,decidendo, nei fa , la sua realizzazionea raverso il cambiamento d’uso dellazona agricola in cui dovrebbe sorgerel’autodromo e vincolando le future am-ministrazioni. Qualche mugugno, qual-che le era e nulla più è stato il dissensoespresso in quel consesso dai ci adinipresen . Eccezion fa a per la difficoltàche c’è stata la ma na ad aprire le por-te del comune, visto che qualcuno, nellano e, aveva pensato bene di incollarnele serrature, lasciando un foglio con suscri o: NO ALL’AUTODROMO. Dal cantonostro, già da tempo abbiamo provatouna sorta di “approccio” con questa si-tuazione e, anni addietro, facemmo cen-

naia di volan ni che distribuimmo qua-si casa casa, contro la realizzazione diquesto nuovo scempio. Ma, diciamoci laverità, non è che c’è stato chissà qualeinteresse. Non c’è stato interesse né neiconfron del nostro volan no, né tanto-

meno nei confron della costruzionedell’autodromo. Qualcuno si è fa o vivodalle nostre par , ma era solo qualchebuontempone poli co, di centro destraperlopiù!, che affermava di essere con-trario all’opera… Ovviamente lo facevaper calcoli poli ci ed ovviamente poteteimmaginare da parte nostra quale rispo-sta abbia ricevuto… Ma, a parte que-st’ul ma sciocchezzuola, bisogna so oli-neare il fa o che più che un totale disin-teresse da parte della popolazione loca-le, c’è un vero e proprio interesse, favo-revole, alla costruzione dell’autodromo.Ad esclusione di chi riceverà la bella co-lata di cemento sulla testa, infa , il re-sto della popolazione locale sembra,anzi lo è proprio, favorevole a quest’o-pera.E chi non ne vuol sen re?Che dovrebbe fare?Darsi per vinto?Farsi sopraffare dallo sconforto?Giammai!Infa basta un minimo d’immaginazio-

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ne per scorgere scenari nuovi che si aprono in questa situazione: in una situazio-ne in cui si ha la maggioranza contro. Basta poco per riscoprire le possibilità chepercorsi autonomi sanno concedere. E non parliamo di ques percorsi come for-me di, chiamiamola, purezza della lo a; ma ne parliamo proprio come riscopertadi modi di fare che ci spalancano tu o un ventaglio di possibilità. Parliamo di non“intervenire” in una situazione di lo a per portare il proprio contributo e la pro-pria radicalità, ma crearla da capo, in base ai propri bisogni e le proprie esigenze.In base a quel che si vuole ed in base a quel che non si vuole. Senza mezze parolee senza mezzi termini. Parliamo del par re da zero e par re da tu o, al tempostesso. Parliamo del par re da noi. Parliamo della fantasia e della determinazio-ne, della spregiudicatezza e della proge ualità. Parliamo di una lo a autonomache, vista anche la situazione, sembra essere l’unica possibilità se vogliamome erci in gioco e me ere in discussione la distruzione di quel lembo di terraso o il Gran Sasso.

Qui a fianco l’esempiodelle tariffe di MisanoAdria co, che eviden-ziano il fa o che non sista parlando di qualco-sa accessibile a tu .Ma solo a chi può per-me ersi, di s tempi!,di spendere quei soldiper girare in pista.Per il diver mento dipochi e per i guadagnidi ancor meno persone,vorrebbero distruggereun territorio e rubare lavita alle persone che loabitano

L’AUTODROMO INOLTREL’AUTODROMO INOLTREL’AUTODROMO INOLTRE SI RIVOLGERA’ AD UNSI RIVOLGERA’ AD UNSI RIVOLGERA’ AD UNPUBBLICO DIPUBBLICO DIPUBBLICO DI “NICCHIA” VISTI I CO“NICCHIA” VISTI I CO“NICCHIA” VISTI I COSTISTISTIESORBITANTI PER POTERVI ACCEDEREESORBITANTI PER POTERVI ACCEDEREESORBITANTI PER POTERVI ACCEDERE

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Durante tu o l’anno passato nei dintorni dell’area dove vorrebbero costruirel’autodromo e sulla strada statale che collega Teramo con Montorio, iniziano acomparire con costanza striscioni sui cavalcavia autostradali e grandi scri e supannelli pubblicitari 5x7

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Ovviamente queste piccole dimostrazioni di dissenso danno fas dio ai fautoridell’autodromo ed ai controllori che si adoperano, ogni volta, per rendere il me-no visibili queste espressioni dicontrarietà all’opera. Una voltaad esempio, soler sbirri, sonoanda a staccare degli striscionida un cavalcavia, ma inquell’occasione, le cose nonsono andate come si aspe ava-no…

Leggete questo simpa co rac-conto:“ Un amico ci ha raccontatoche, mentre era di passaggiosulla strada statale tra Teramoe Montorio, notava dei buon-temponi inten a staccare de-gli striscioni contro l’autodromodel Gran Sasso. Il fa o strano,ci ha de o, non è stata tanto lasolerzia con cui li hanno stacca-

(fa o, in fin dei con , moltoabituale); quanto l’a eggia-mento che i buontemponi ave-vano. C’ha raccontato infa ilnostro amico che li vedeva di-menarsi in modo molto agitatoed imprecare con ogni sorta di maledizione. Cosa mai avevano, per comportarsiin quel modo, al tempo stesso estremamente buffo, goffo, maldestro, impacciato,nervoso, molto, ma molto nervoso ed infas dito? Curioso, il nostro amico, haaspe ato che i buontemponi andassero via. I buontemponi, tra l’altro, per elimi-nare gli striscioni di carta, non riuscendo in altro modo, li hanno dovu bruciare lìsul posto! Ma una volta anda via il nostro amico è andato a vedere cosa diami-ne c’era. Niente, niente di strano. Ed allora? Ah, ecco! Forse questo. Il nostro ami-co aveva visto nei dintorni una scatola edera scoppiato in una grossa risata. Poi gliha fa o un foto, per raccontarcelo anchea noi, e siamo scoppia tu in una gras-sissima risata.

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Durante lo scorso anno,poi, scri e iniziano a com-parire anche sui muri diMontorio e tu i cartellid’ingresso alla ci adina aipiedi del Gran Sasso, com-pra dalla società perpubblicizzare l’opera, ven-gono ricoper di scri e.Lorsignori pensano checon i soldi si possa com-prare tu o. Ma oltre anon esser riusci a com-prarsi chi si vuole opporrea quest’opera, non sonoriusci neanche a farsirispe are nell’acquistoche avevano fa o dei ta-belloni d’ingresso allaci adina ai piedi del GranSasso. Per chi si trova atransitare per Montorio, laci adina sembra la“patria” delle corse, il giu-bilo dell’automobilismo.Perché, i fautori dell’auto-dromo, avendo mezzi eco-nomici a disposizione,hanno inves to, e molto,in pubblicità e propaganda. Ma lorsignori avranno anche i soldi, che in questa so-cietà da la sensazione di potersi comprare una ci adina intera, ma non avrannomai la consapevolezza e la determinazione della lo a, che porta ad opporsi a quesproge mor feri, che porta a comba ere anche quello che è stato comprato.

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Con la polemica che avanza, il consigliocomunale di Montorio al Vomano decidedi indire per giugno di quest’anno unreferendum consul vo a quorum zero, incui i residen nel comune sono chiamaad esprimere il proprio parere in meritoall’autodromo. Ciò ha comportato diver-si problemi. Ovviamente l’aspe o legalea noi non interessa, e ci riferiamo allavalidità o meno di un referendum cosìstru urato. Ci interessa la “trappola” incui questo referendum ha fa o finire lalo a contro l’autodromo, nel momentoin cui rimane ancorata alla diale ca de-mocra ca ed al volere della maggioran-za. Infa , chi ha inde o il referendum,da buon volpone, da un lato, in questomodo si è deresponsabilizzato da questascelta, dall’altro hanno inde o una con-sultazione di cui già si sapeva l’esito. Equesto semplicemente perché chi vive

nel territorio conosce il sen re della po-polazione e sa, ad esempio, che, tolquelli che subiranno l’opera nelle propriecase, gli altri abitan nel territorio comu-nale ne sono favorevoli, sull’inganno dinuova occupazione e nuovi interessi. Aquesto punto, se proprio qualcuno dove-va esprimersi, lo dovevano fare soloquelli che questa distruzione la subiran-no e non chi, pensano, di non subirla!Ma questa è la pica situazione delleminoranze che vorrebbero prone a subi-re l’arroganza e la violenza del potere,peggio quand’è il potere della maggio-ranza. E di fa al referendum hanno vin-to coloro che volevano il si, cioè quelliche vogliono l’autodromo. Adesso i de-mocra ci possono anche sbellicarsi lemani in conteggi, contro conteggi e cosevarie. A dire che il “si” ha vinto di poco;che, nonostante tu o, i contrari all’ope-ra sono mol e via dicendo.

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No, per la democrazia, l’autodromo delGran Sasso va fa o!Il discorso è che molte volte quello chevuole la maggioranza non è una cosagiusta, e questa è una di quelle. Il discor-so è che non può essere rispe ato il vo-lere di chi vuole distruggere un territorioe rubare le vite alle persone che ci vivo-no. Per questo, il referendum inde o dalComune non era da appoggiare, perchéuna trappola, come de o. E, tra l’altro,le consultazioni referendarie sono sem-pre espressione di processi più ampi, dipartecipazione, di coinvolgimento, dicostruzione di percorsi che creano a en-zione sull’argomento. Anche su quesprocessi avremmo da dire, del come, adesempio, poi tu e le forze impiegatenella costruzione di essi, siano dissipatein una “x” su una scheda ele orale e nonfinalizza alla lo a e via dicendo.

O di come, molto più semplicemente edras camente, poi anche gli esi“vincen ” di un referendum possonoessere disa esi dal potere. Vedi quellosull’acqua e diversi altri.Ma è un altro discorso. Stavolta, addi-ri ura, il referendum è stato calatodall’alto senza che maturasse da esigen-ze del territorio.Ma, come de o, poco importa!Una lo a giusta va comba uta anche sedi “minoranza”, maturando consensoa orno a delle idee e delle pra che cer-to, ma avendo bene in mente che lostrumento con cui le devastazioni si im-pediscono non è la diale ca democra -ca con i responsabili di queste devasta-zioni, ma la forza, la determinazione, ilconsenso, che le lo e riescono a me erein campo.

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Durante la no e del 1 agostoigno imbra ano il comune diMontorio al Vomano, con scri econtro l’autodromo e letame sulportone del comune. VENDUTI DIMERDA, NO AUTODROMO, NOESPROPRI, QUAL E’ LA PUBBLICAUTILITA’ PER INTERESSI PRIVATI?,si legge sui muri esterni del Co-mune.

Quello che segue è un ar colo uscitoal riguardo sul blog:freccia.noblogs.org

QUANDO VERRANNO A PRENDERSI LE VOSTRE CASE

Dai giornali locali leggiamo che, durantela no e, il Municipio di Montorio alVomano, è stato imbra ato da ignocon scri e contro l’autodromo e controgli espropri, e sul portone è stato rove-sciato del letame. Non sappiamo chi siastato, né c’interessa saperlo.Ma chiunque sia stato, ha fa o bene!Ha o hanno fa o bene, perché il comunedi Montorio al Vomano ha grandi re-sponsabilità nella distruzione del territo-rio di San Mauro, con la costruzionedell’autodromo. Ed il Comune sarà, perdirne una, l’ente che opererà gli espropriper conto di società privata! Ciò graziead una delibera che l’amministrazionecomunale ha, in passato, approvato; fa-cendo passare l’opera come di “pubblicau lità”Ma ora l’a enzione dei più, se non ditu (perlomeno quelli che si sonoespressi), è nella condanna di questogesto che considerano “incivile”. Verreb-be da chiedere a ques signori di qualeciviltà parlano, quando verranno caccia-

te le persone dalle proprie case e verràdistru o un territorio. Vien da chieder-gli: è questa la civiltà che auspicano edifendono? Quella del padrone, difeso esovvenzionato dalle is tuzioni, che de-preda i territori? Inoltre, l’azione controil comune è stata considerata un gesto“vile e non u le alla causa”.Noi, lo ribadiamo, chi sia stato a far visi-ta no etempo al comune di Montorionon lo sappiamo. Quel che sappiamo,però, è che diversi compagni, sinceri egenerosi, negli anni si sono occupa ,me endo le loro facce (checché ne dicaqualche sciacallo), l’impegno, la disponi-bilità, nella mobilitazione contro l’auto-dromo. E, siccome l’ipocrisia non ci pia-ce, quel che sappiamo è che qualchepoli chello di paese o qualche pavidoin morito dalle avances della Digos,hanno fa o di tu o per escludere i com-pagni da questa mobilitazione. E lo dicia-mo senza peli sulla lingua, perché i com-pagni che si sono impegna e si stannoimpegnando contro la costruzione

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dell’Autodromo, lo fanno esclusivamen-te per impedire questa distruzione delterritorio e per dare manforte alle perso-ne che perderanno le loro a vità, i loroterreni, il loro vissuto.Qualcun altro chissà…Anche perché gli stessi che oggi si prodi-gano in condanne contro ques“incivili”, erano gli stessi che sul palcodel No Autodromo lanciavano strali con-tro gli imprenditori responsabili del pro-ge o, affermando: “Sarà il vostro Viet-nam!”Forse abbiamo uno strano ricordo delVietnam e forse l’abbiamo anche deipar giani.Forse conosciamo poco o male le varieresistenze che ci sono nei territori contro

l’impoverimento o la distruzione di essi.Ma, per quanto ne sappiamo poco, noi,sappiamo che solo me endo in mezzo inostri corpi, le nostre azioni. Solo capen-do che, con chi ha dichiarato di distrug-gere il territorio dove viviamo, non puòesserci dialogo. Solo organizzandosi trachi realmente, non vuol farsi rubare lavita. Solo lo ando, realmente, con rab-bia e decisione… solo in tal modo riusci-remo a mantenere quel poco che abbia-mo e, perché no, riprenderci quel chevogliamo.Perché quando vi prenderanno le terre everranno a cacciarvi dalle vostre case,penserete che due scri e e un po’ dimerda, non era niente rispe o alla vitache vi stanno rubando.

ALCUNE RIFLESSIONI FINALI EQUALCHE SPUNTO PER IL FUTURO

L’dea da cui è nato questo piccolo opu-scolo era quella di dire, pubblicamente ead alta voce, che, oltre agli avvoca , iricorsi, i comunica , i diba , vi era e viè un altro modo per opporsi alla nefan-dezza di quest’opera, così come a tu ele ingius zie che opprimono le nostrevite.Quest’altro modo, brevemente accenna-to con alcuni esempi in queste pagine(poca roba, per carità! Ve ne sono di co-se da fare a seconda dell’intelle o e del-la volontà di ognuno…), quest’altro mo-do di approcciarsi alla situazione, diceva-mo, pone dei pale ben ne nella co-struzione del percorso di opposizioneall’Autodromo del Gran Sasso.Di cosa parliamo?Par amo dalle ragioni che spingono ad

opporsi ad esso: fare in modo che l’auto-dromo non si faccia è giusto a prescinde-re. A prescindere di quello che dice lapopolazione comunale o di quello chepuò dire la sua amministrazione.Certo, avere un ampio consenso espan-de e legi ma a maggior ragione la lo a,ma, al contrario, non averlo, non vuoldire che essa non debba essere portataavan con altre anta convinzione e de-terminazione.In questa riflessione si inserisce un di-scorso di prospe va: se l’orizzonte delnostro discutere viene fissato nel rag-giungimento della maggioranza (per le-gi mare la propria forza nel diba todemocra co) si corre il rischio, comeavvenuto in questa situazione, tra l’altro,di essere perden .

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Per il semplicissimo mo vo che maggio-ranza non si diventa e, essendo quellol’obie vo, non si conquista il potere didecidere.Se dobbiamo dirla tu a poi, anche qua-lora si conquistasse la maggioranza, nonè de o che chi de ene il potere concedaad essa la possibilità di decidere, e diesempi ve ne sono a bizzeffe…Ma non è questo il caso, in cui gli oppo-sitori all’opera risultano essere una mi-noranza.Chiarito quindi che l’orizzonte del nostroagire non deve, né può essere la conqui-sta di una maggioranza fine a se stessa,se non nella misura di un consenso diffu-so rispe o alle pra che di lo a che riu-sciamo a me ere in campo, chiarito ciò,vediamo quel che vogliamo e come vo-gliamo me erlo in pra ca.Quel che vogliamo, in questo caso speci-fico, è ovvio: che l’Autodromo del GranSasso non si faccia!Tocca discutere ora su come riuscire ame ere in pra ca ciò.Par amo da un presupposto: rispostebelle e pronte non le ha nessuno, tanto-meno gli estensori di questo opuscolo.Quindi, per par re, diciamo che ci sonodiversi modi per me ere i bastoni tra leruote all’ingranaggio. La produzione diincartamen e ricorsi, ad esempio, ritar-dano i tempi di applicazione di un’opera.Nessuno lo me e in dubbio, è un datoogge vo. Ma è altre anto ogge vo, adesempio, il fa o che l’imbra amento delcomune di Montorio con letame e scri econtro l’autodromo, ha riportato l’a en-zione sull’argomento, ha rianimato uninteresse, ha evidenziato la contraddi-

zione dell’amministrazione comunaleche ha deliberato “pubblico interesse”per un’opera privata, e per conto di essafarà gli espropri, o ci proverà…Ques sono da ogge vi. Sogge ve,come de o, sono invece le convinzioniche portano all’applicazioni dei diversimetodi. L’interesse di questo opuscolo,ad esempio, è quello di parlare del me-todo che si dovrebbe riuscire a me erein campo nella costruzione di percorsiautonomi, quanto più possibili con-fli uali ma al tempo stesso comprensibi-li, nella lo a contro l’autodromo.Perché, innanzi tu o, si dovrebbe inizia-re a parlare di lo a contro l’autodromo.Ovvero me ersi in campo, me ersi ingioco contro questa nefandezza che unpotere economico, avallato dal poterepoli co, vorrebbe costruire.E come fare?I recen raccon delle giornate contro lacostruzione dell’ele rodo o “VillanovaGissi” (nel lancianese), ad esempio, delleindicazione ce le da.In quel caso, impedire fisicamente che ilmandato di Terna me esse piede sulterreno da espropriare, ha fa o sì che lasocietà ele rica non si appropriasse delterreno ed ha creato una solidarietàdiffusa ed una vicinanza umata tra que-gli uomini e quelle donne che hannobloccato l’esproprio.Bene, di questo vogliamo parlare: dellepra che da me ere in campo per evita-re di essere deruba delle nostre vite.Partendo da un presupposto però: quelche riusciamo a me ere in campodev’essere fru o delle nostre volontà,delle nostre analisi, delle nostre espe-

rienze, dei nostri proge , del nostrome erci in gioco. Certo, altre situazionidi lo a aiutano il confronto e la crescita,ma contes territoriali (sopra u o lo especifiche ben localizzate anche fisica-mente) hanno proprie peculiarità, a se-conda dei sogge che vi sono inclusi.Quindi un modello da esportare non c’è,situazioni con cui confrontarsi e rappor-tarsi, sì invece.Parliamo di un altro esempio: la visita delpremier Renzi a L’Aquila il 25 agosto. Inquella circostanza gli è stato dato il giu-sto benvenuto, tant’è che il poli co fio-ren no ha dovuto rinunciare al primoappuntamento nel centro storico dellaci à abruzzese e si è dovuto rintanare inun palazzo per il suo solito sproloquio,per poi scappare da un’uscita seconda-ria. Ciò grazie alle cen naia di personeaccorse per contestarlo che ne hannoimpedito, fisicamente, con rabbia e de-terminazione, la passerella per la ci àabruzzese.Esperienze e situazioni diverse, i dueesempi cita , ma che rimarcano unacon guità. Non tanto, o meglio, non solonella tema ca “ambientale” (nel primocaso il no ele rodo o, nel secondo lacontestazione al premier anche, ma nonsolo, per la deriva petrolifera della regio-ne ed altre distruzioni), non solo in que-sto. Con guità e, seguendo un filo tem-porale, con nuità, nelle pra che.Pra che di ro ura, di confli o, di resi-stenza.Il che non vuol dire, esclusivamente enecessariamente, il riot o lo scontro, sepreferite. Vuol dire, innanzi tu o, ro urerispe o a dinamiche già stabilite nelladiale ca tra potere ed opposizione.

Vuol dire me ere in campo, realmente,situazioni che il nemico non si aspe a.Vuol dire saper farle vivere queste situa-zioni, renderle efficaci, concrete, duratu-re.Vuol dire sapersele rivendicare, per farlecrescere, in qualità e quan tà.Ad esempio, nella giornata aquilana dellacontestazione a Renzi, son state percor-se da parte dei contestatori, inaspe ata-mente (per il nemico), le vie interne dellaci à abruzzese in cerca del premier, ilche, nei fa , ne ha impedito la passerel-la in ci à.Per dirne una vicina nel tempo, ma diesempi se ne possono fare diversi...Dalle righe di questo opuscolo quindiesce quest’esigenza pra ca. Non certoun manuale sul che fare. Ma una spinta,che tu o si può fare. A par re da quelche è l’argomento che s amo tra ando:impedire la costruzione dell’Autodromodel Gran Sasso. Che, se vogliamo real-mente impedirlo, è ora che iniziamo aparlare di “lo a contro l’Autodromo” epra care, individualmente o colle va-mente, azioni che alimen no questalo a. Avendo bene a mente che soloa raverso la lo a, questa distruzioneverrà evitata. Avendo bene a mente chesi può essere nel giusto anche se si è inminoranza, ma anche in questa situazio-ne, in ogni caso, non si è mai soli. Edavendo bene a mente che mol ssimevolte, quello che viene considerato lega-le non è de o che sia giusto e, viceversa,stare nel giusto va oltre ogni convenzio-ne statale, legalità compresa, che, allafine dei con , è il mezzo a raverso cui citengono assogge a . È il mezzo a ra-verso cui ci distruggono il territorio.