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PER UN APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO

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Dirigente Scolastico dott.ssa M. Tiziana Santomauro

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1. le Indicazioni per le attività ed i Piani di

Studio Personalizzati in attuazione del

D.Lgs. 59/2004 (Ministro Moratti);

2. le Indicazioni per il curricolo - D.M.

31/07/2007 (Ministro Fioroni);

3. le Indicazioni Nazionali per il curricolo della

s. dell’infanzia e del 1° ciclo d’istruzione in

applicazione del D.P.R. 89/2009 (Ministro

Profumo).


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• La progettazione è affidata alle scuole.

• La scuola predispone il curricolo all’interno del POF con riferimento al profilo dello studente al termine del 1° ciclo, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento disciplinari, all’esercizio delle competenze chiave di cittadinanza.

• Il profilo dello studente rappresenta l’obiettivo generale del sistema educativo e formativo italiano.


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I docenti costruiscono i curricoli a partire:

• dalla lettura dei rapporti tra le discipline,

• dalla lettura della realtà,

• dei bisogni degli alunni,

• degli obiettivi di apprendimento dati dalle

Indicazioni Nazionali.


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*Prima del Regolamento sull’Autonomia, i

docenti e le scuole erano impegnati

nell’adeguamento ai programmi orientati

all’acquisizione di conoscenze e abilità.

*Con l’Autonomia, la scuola costruisce curricoli

per l’acquisizione di conoscenze e abilità, quali

strumenti per lo sviluppo di competenze (non

trasmette più conoscenze).


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• Avendo come riferimento la teoria della complessità dei saperi (E. Morin – I pilastri del sapere) si supera la visione tradizionale dell’educazione che ci ha portato a vedere le conoscenze slegate tra loro, il sapere a compartimenti.

• La sfida che la complessità pone alla scienza è quella dell’esplorazione della interdisciplinarità, della multidimensionalità del reale, della complementarietà del sapere, della visione reticolare delle discipline in quanto tale è la caratteristica del sapere


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è chiamata a sostenere tutti

nelle proprie possibilità

secondo il talento di ciascuno,

attraverso un apprendimento significativo,

basato sul fare,

su un impianto didattico laboratoriale.


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insieme delle strategie didattiche

che tendono ad assicurare a tutti gli alunni

il raggiungimento degli stessi obiettivi di

apprendimento attraverso una diversificazione

della progettazione che tiene conto

di alunni differenti, tempi diversi,

modalità di apprendimento differenti

con riferimento agli stili cognitivi.


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strategie didattiche finalizzate a valorizzare

il potenziale cognitivo di chi apprende,

la sua biografia,

l’intelligenza, la sensibilità e le competenze,

sviluppandone tutte le potenzialità intellettive

(attitudini, capacità, talenti)

al fine di raggiungere

una forma di eccellenza cognitiva.


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• Individualizzazione e personalizzazione sono le

due leve che la scuola può utilizzare perché

ciascun alunno tragga il massimo beneficio che

ha il diritto di pretendere.

• La scuola, gli insegnanti “incappellano,

vestono, calzano tutte le menti allo stesso

modo come la roba fatta in serie”

(La scuola su misura – Claparède).


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La scuola, oggi, per essere una scuola che si colloca nella realtà deve superare la discrasia tra se stessa e la comunità in cui vive e di cui fa parte e la prassi valutativa di tipo monodisciplinare; mentre, invece:

• Richiede prestazioni individuali, mentre il lavoro all’esterno richiede il lavoro in team e la condivisione.

• Richiede un pensiero astratto, mentre la realtà esterna richiede l’uso di strumenti.

• Coltiva il pensiero simbolico, mentre fuori la mente è sempre alle prese con oggetti e situazioni concrete.

• Insegna conoscenze generali, mentre nelle attività esterne dominano competenze legate a situazioni concrete.


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• Nella progettazione occorre percorrere la strada della disciplinarità e della trasversalità per sostenere l’acquisizione di quelle competenze individuate nelle Indicazioni Nazionali, nel Riordino dei cicli e nelle Raccomandazioni Europee.

• Per costruire un curricolo gli insegnanti devono comporre un sistema di opportunità educative che consentano agli alunni di interpretare la realtà mediante chiavi di lettura derivanti da un lavoro comune.


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Si tratta di:

• selezionare nuclei tematici disciplinari;

• individuare e concordare metodologie didattiche e valutative;

• scegliere le attività cognitive e metacognitive pertinenti;

• costruire aspetti relazionali e organizzativi;

• individuare i mezzi e le risorse necessarie, partendo degli obiettivi contenuti nei profili in uscita e quelli specifici disciplinari.

IL CURRICOLO È CARATTERIZZATO DA

CONTINUITÀ, ESSENZIALITÀ E TRASVERSALITÀ.


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Si concretizza nell’individuare:

• percorsi per il raggiungimento di obiettivi di apprendimento disciplinari come standard comuni a tutte le classi parallele;

• ricerca dei saperi essenziali, dei concetti chiave delle discipline,

• ricerca dei collegamenti tra le discipline per evitare la parcellizzazione delle conoscenze (destrutturare per ricostruire);

• individuazione degli obiettivi comuni e del contributo di ogni disciplina per il loro raggiungimento nell’ottica delle competenze chiave di cittadinanza e dei 4 assi;

• individuazione delle attività disciplinari e multidisciplinari;

• criteri condivisi di valutazione;

• prove e strumenti di verifica per la valutazione degli apprendimenti;

• scelta degli strumenti di osservazione, verifica e valutazione;

• organizzazione degli interventi calibrati sui bisogni dei singoli studenti.


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• La scuola diventa il luogo dell’apprendistato di

vita (J. Dewey), perché si caratterizza come un

luogo di mediazione culturale, di integrazione

dell’offerta del proprio sapere formale con i

saperi non formali, appresi in attività

pianificate non progettate per l’apprendimento

(gli insegnamenti familiari, con i pari, da

organizzazioni formative….), e informali,

derivati da esperienze quotidiane, occasionali,

nel tempo libero…..



*

La scuola secondo la visione delle nuove priorità

dell’Europa 2020 deve impegnarsi

*per la crescita del potenziale conoscitivo dei

giovani,

*della loro capacità di ricercare e creare nuove

conoscenze e acquisire, quindi, competenze.

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Dopo le priorità raggiunte di Lisbona 2010 (incremento dei laureati in matematica, scienze e tecnologia).

Promuovere:

• un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse;

• un’economia più verde e competitiva che favorisca occupazione;

• la coesione economica, sociale e territoriale;

• riduzione dell’abbandono scolastico;

• riduzione della povertà;

• porre le basi per il life long learning;

• raggiungimento dei traguardi formativi.


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• La scuola ha perseguito dapprima l’uguaglianza sociale attraverso la riduzione dell’analfabetismo strumentale (saper leggere, scrivere e far di conto) e successivamente dell’analfabetismo funzionale (saper comprendere ciò che si legge , scrive e calcola).

• Oggi, la scuola è chiamata a sconfiggere l’”analfabetismo cognitivo”, ossia la dispersione formativa dovuta all’incapacità di orientarsi nella molteplicità delle conoscenze, di saperle selezionare e utilizzarle in contesti specifici.


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• Si tratta, in altre parole, di formare individui in

grado di applicare conoscenze e abilità a

contesti dati (comportamento adattivo) e di

saper ricercare continuamente, di creare

nuove conoscenze funzionali al contesto di vita

e di lavoro (comportamento creativo). Ciò

richiede lo sviluppo di condotte cognitive e

schemi logici di mobilitazione delle conoscenze

a servizio di azioni efficaci che la scuola può

fornire attraverso il curricolo.


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• La formazione per le competenze ha come scopo

quello di preparare i soggetti alla comprovata

capacità di utilizzare conoscenze, abilità, capacità

personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di

lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e

personale

(Regolamento Comunità Europea 2008).

• Nel contesto del Quadro Europeo delle Qualifiche,

le competenze sono descritte in termini di

responsabilità e autonomia.


*

significa far interagire organicamente e mettere

in relazione la struttura concettuale e sintattica

delle discipline (concetti chiave e metodologie

d’indagine) con le strutture psicologiche di chi

apprende e le relative fasi di sviluppo cognitivo.


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• Il curricolo è caratterizzato da:

• richiami, feedback alle conoscenze precedenti;

• esperienze di apprendimento che si configurano come attività di ricerca basate sul problem solving;

• confronto, per permettere agli allievi di imbattersi in situazioni aperte e problematiche (problem posing), di acquisire conoscenze significative e di sperimentare l’acquisizione della conoscenza nei vari campi del sapere.


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Una didattica per le competenze

esige

esperienze che mobilitino le conoscenze,

mettendole al servizio dell’esperienza che,

accompagnata a momenti riflessivi,

ne consente lo sviluppo e il consolidamento.


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Le competenze di possono distinguere in:

• competenze di base: linguistiche, logico-matematiche-scientifiche, storico-sociali, settori chiave del curricolo generale, requisiti irrinunciabili per la prosecuzione della formazione, per l’occupazione e lo sviluppo della professionalità;

• competenze tecnico-professionali, legate a specifici saperidichiarativi e procedurali, ai processi laboratoriali e lavorativi;

• competenze trasversali a sfondo prevalentemente sociale e motivazionale che si mettono in campo in situazioni nuove come il diagnosticare, saper comunicare, relazionarsi, lavorare in gruppo, in rete e per progetti.


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• Una didattica per lo sviluppo delle competenze non si basa su una programmazione per obiettivi lineare, ma di tipo modulare reticolare, così come reticolare è la struttura del sapere. Il modulo/unità formativa o di apprendimento rappresenta la parte significativa unitaria di un più ampio percorso formativo disciplinare, multi, pluri, inter e transdisciplinare.

• Il progetto modulare/Unità formativa chiede ai docenti di identificare i nuclei concettuali fondanti delle discipline in grado di preparare gli alunni sia intorno ai contenuti disciplinari, sia ai processi formali della conoscenza stessa, nell’ottica dell’integrazione delle diverse opportunità formative e della definizione di curricoli per la vita.


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si basa sull’autocoscienza,

sulla metacognizione,

base per l’apprendimento consapevole (controllo delle

proprie strategie di pensiero) e per il controllo del compito

cognitivo


*

una strutturazione del pensiero che riflette su se

stesso,

• analizza e scompone i processi mentali,

• orienta l’esecuzione del compito ad una forza

mentale in grado di regolare gli input e gli

output cognitivi,

• valorizza il sapere unitario.


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• il proprio pensiero

• gli obiettivi del compito

• il materiale impiegato o da impiegare

• le strategie messe in atto

• la previsione dell’esito del proprio lavoro

• la pianificazione necessaria

• il monitoraggio dell’esecuzione del lavoro cognitivo

• la valutazione dell’efficacia del lavoro svolto

• la problematizzazione

• la comprensione e definizione del problema/compito

• la generazione delle alternative per la soluzione

• l’automonitoraggio.


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Le azioni pratiche e/o mentali che generano un apprendimento significativo attraverso la

metacognizione possono essere:

• percepire, osservare, selezionare, imitare, riprodurre, confrontare, simbolizzare, analizzare, astrarre, categorizzare, ordinare, collegare per categorie (tempo, spazio, causa, conseguenza, somiglianza, differenza), sintetizzare, valutare, riflettere (processi induttivi – deduttivi), raccontare, descrivere.


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E’ un insieme di azioni che consentono

un’organizzazione efficace dell’apprendimento (saper

prendere appunti, leggere e comprendere il testo,

esporre una relazione orale e scritta, organizzare il

tempo libero…).

Le conoscenze pregresse, la motivazione, gli stili

cognitivi, la capacità di concentrarsi, di rielaborare il

testo, le abilità mnestiche, l’attitudine alla

metacognizione, la rappresentazione grafica dei

concetti appresi costituiscono variabili.


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è quella didattica consapevole e funzionale allo sviluppo del pensiero che si concentra sul processo più che sul risultato, che insegna as osservare da diversi punti di vista.

• Le azioni pratiche e/o mentali che generano un apprendimento significativo attraverso la metacognizione possono essere:

• percepire, osservare, selezionare, imitare, riprodurre, confrontare, simbolizzare, analizzare, astrarre, categorizzare, ordinare, collegare per categorie (tempo, spazio, causa, conseguenza, somiglianza, differenza), sintetizzare, valutare, riflettere (processi induttivi – deduttivi), raccontare, descrivere.


Il territorio:

risorse, prodotti, cicli produttivi.

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*FINALITA’

*COMPETENZE CHIAVE

*COMPETENZE TRASVERSALI

*PROFILO DI ANCORAGGIO S.INFANZIA-S.PRIMARIA

*PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL 1° CICLO

*IPOTESI PERCORSO OPERATIVO

*MODALITA’ OPERATIVE


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* RIFERIMENTO AI LIVELLI DI RIFERIMENTO: fasce d’età – s. dell’infanzia; classi s. primaria – s. sec. di 1° grado;

* IDENTIFICAZIONE DEI NUCLEI ESPERIENZIALI: conoscenze e contenuti disciplinari;

* COSTRUZIONE DI MAPPE;

* INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO (campi di esperienza, discipline) con riferimento ai traguardi di competenza;

* INDIVIDUAZIONE DEI PROCESSI COGNITIVI: percettivi, mnestici, induttivi o di astrazione, deduttivi, dialettici, creativi;

* COSTRUZIONE DI EVENTUALI RUBRICHE VALUTATIVE (v. competenze in compiti di realtà).

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