Per Le Vie Di Filo - Guida
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PER LE VIE DI FILO ....
Guida alla conversazione cittadina del 18-8-2011
di Agide Vandini1
Le Dieci Borgate di Filo :
1. Rossetta ; 2. Case Selvatiche; 3. Vallone; 4. Borgo Maggiore; 5. Borgo Ravegnano; 6. Molino;
7.Garusola; 8. Chiavica di Legno; 9. Sant¶Anna; 10. Mantello
Filo. Il termine P hilus pare risalire all¶epoca bizantina, allorché, fra il secolo VI ed VIII Ravenna dovette
fronteggiare la calata dei Longobardi. In queste terre emerse (o dossi) sorsero in quegli anni i villaggi di
Bandon e P hylai (Bando e Filo), toponimi che indicano, entrambi, unità e reparti militari dell¶esercito
bizantino stanziati nel territorio. Va considerato che l¶accezione greca P hylai, che in origine indicava gruppi
o tribù delle città-stato, aveva assunto (fin dalla riforma ateniese di Clistene del VI sec aC), il significato di
³reggimento guidato da un filarca´. (A tale proposito va ricordato che il Filò, ovvero il trèb ferrarese e d¶alta
Italia, conserva ancora il significato di ³raggruppamento´ e come tale può considerarsi una traccia della
passata influenza culturale greco-bizantina). Ipotesi minori o fantastiche sull¶origine di P hilus ne sono statefatte, e altre ancora se ne possono fare. Nel Medio Evo, piacque l¶idea di farlo derivare dal termine latino
filum, recta linea con ovvio riferimento all¶andamento del fiume in corrispondenza del nostro territorio, un
lungo rettifilo che ispirò anche Ludovico Ariosto nell¶Orlando furioso ( E indi a Filo alla dritta riviera«,
canto 43,146).
1 Le denominazioni delle strade e Piazze sono classificate per borgata di riferimento, ove si trovano in ordine alfabetico. Per
approfondimenti, o per le fonti non espressamente citate, si veda in A.VANDINI, Filo la nostra terra, Faenza, Edit, 2004, parte II.
Gli asterischi a fianco delle denominazioni indicano il trattarsi di nomi distorti, errati o inappropriati.
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1. Rossetta
ROSSETTA (VIA).
E¶ la denominazione del borgo situato a
poche centinaia di metri dal Ponte della Bastia.
La strada oggi conduce al fiume nuovo, parallela alla sopraelevazione ferroviaria poco
distante. E¶ un luogo in cui, in pochi palmi diterra, si fronteggiano ancora i confini di Filo,
Lavezzola e San Biagio e quindi dei comuni di
Alfonsine, Argenta e Conselice. Nei secoli passati e fino al XVIII secolo,
epoca del riassetto fluviale, Rossetta fu un
abitato (di giurisdizione ravennate) di
importanza assai maggiore di oggi, con una bella chiesetta di epoca medievale.
Di lì aveva decorso la ³Via di Ravenna´ che, circoscrivendo le antiche Valli di San Bernardino (poi Valli di
Filo e Longastrino) raggiungeva il capoluogo toccando Fusignano e Bagnacavallo, dopo aver fiancheggiato,
nel primo tratto, il Santerno allorché fu fatto confluire in Po nel XV secolo. Rossetta fu per questo un
importante punto di smistamento e di passaggio a sud del Primaro. Del luogo si conoscono denominazioni
più antiche quali Cursiulo e Li Mazapedi.
Il toponimo corrente deriva dai nobili De Rossetis antichi possidenti del territorio.
CIVETTARA (VIA)
Dal territorio ferrarese, fra Case Selvatiche e il Ponte della Bastia, la strada conduce fino all¶argine del
fiume. Il toponimo ricorda Giovanni Battista Civettari, antico proprietario del XVII secolo. Per questo, ancor
prima della diversione fluviale del XVIII secolo, in quello stesso luogo vi si indicava una valle con poco
prato detta la Civettara».
2. Case Selvatiche
Il nome della località è assai antico. Il
Sacchetti, celebre scrittore Trecentesco,
ambientò alla Cà Salvadega la novella Lapaccio e il morto» durante la peste del1350. Ca Salvèdig (Ortografia romagnola di
D.Vitali), è oggi la fonetica dialettale piùcomune del toponimo filese, seppure venga
pronunciata talvolta come Ca Salvèdag
oppure Ca Salvêdi. Si è creduto in passato,che quest¶ultimo termine indicasse l¶italiano
Case Salvate», ma si tratta palesemente del
troncamento del medievale Ca Salvadega
citato dal Sacchetti. Alla stessa epoca lalocalità fu annotata (in latino) come
Domorum Selvaticorum nella Descriptio
Romandiolae del Card. Anglic del 1371. Nelle mappe di Età Moderna la si trova spesso nell¶italiano arcaico Ca Salvatiche.
L¶origine del toponimo potrebbe essere ancor più antica e provenire dalla deformazione di Silicata, antico
villaggio rivierasco del IX-X secolo. Il termine potrebbe essersi trasformato, complice la parlata dialettale,
secondo la progressione: Silicata-Ca¶Salghêdi-Salvèdigh-Salvadega-Salvatiche-Selvatiche
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La parte iniziale di Case Selvatiche, sviluppatasi nel secondo dopoguerra, è detta Borgo delle Aringhe, il
cibo più frugale all¶epoca più frugale elevato a simbolo dei sacrifici compiuti da quelle famiglie per la
costruzione della loro casa.
Proseguendo verso Filo si incontrano le Case Selvatiche vere e proprie nei pressi della strada che porta al
Vallone. La parte terminale dell¶abitato è invece detta Borgo Gallina, o anche San Giovanni, piccolo
insediamento residuo dell¶antico villaggio medievale di Villa Lombardia e del suo Hospitale di San
Giovanni soppresso in epoca napoleonica.
CHIAVICHE PAOLINE (VIA)
Di fronte all¶imbocco della strada (che, in territorio ravennate assume la denominazione ³Fiume vecchio´),
furono fatte costruire da Papa Paolo V (al secolo Camillo Borghese 1552-1621) enormi Chiaviche a cinque
occhi che portarono per secoli il suo nome. Le Chiaviche davano su un grande condotto (Cavo Paolino) per
lo scarico dell¶acqua di piena nelle ¡ Valli Brancole». Furono abbattute ed interrate nel corso dell¶Ottocento
dopo la diversione fluviale di fine µ700.
DEL GELSO (VIA)
La strada è stata chiamata così in onore del Gelso (morus nigra) plurisecolare, che ancora oggi svetta
maestosamente quasi all¶imbocco della strada, una testimonianza dell¶antica coltura dei bachi da seta che prosperò nelle nostre campagne fino ai primi decenni del Novecento.
PAIAZZA (VIA)
Si tratta della denominazione di una ex casa contadina, la Cà Paiazza, ove è sorto di recente il centro di
rappresentanza CMR con laghetti antistanti, il cui fondo era prossimo al percorso della strada.
PORTO VALLONE (VIA)
E¶ la strada che porta al ³Vallone´. Circa l¶origine del toponimo si veda alla relativa borgata.
S.AGATA (VIA)
E¶ dedicata alla Santa Patrona del paese di Filo.
TELANE (VIA) *.
Telana deriva dal nome dei proprietari settecenteschi ed ottocenteschi di un appezzamento di terreno in
quel punto, ma a nord del Primaro (1747 - Telani Giovanni e Pietro; 1852 -Telani Giovanni, Telani
Domenico e Telani Matteo). Si sarebbe dovuta chiamare, più correttamente, ¡ Via Telana» o ¡ Via Telani».
3. Vallone
Deve il nome alle grandi Valli Brancole
(e¶ Valòñ), bonificate nella seconda metà
dell¶Ottocento, ai margini delle quali sitrovava la borgata.
Il piccolo abitato ha avuto in passato la
funzione di porticciolo per i barcaioli che,tramite il Cavo Paolino si immettevano
nel grande bacino vallivo per le attività di
caccia e di pesca.
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ALBA NUOVA (VIA)
Il nome che fu assegnato ³d¶ufficio´ dal comune intendeva forse riferirsi alle aspettative di benessere
generate dalle bonificazioni ottocentesche di questa parte del territorio. La via attraversa una zona chiamata
volgarmente ¢ La Malesia», eco dei romanzi salgariani, con allusione alle passate attività non sempre limpide
svolte dai barcaioli che lì risiedevano prima della trasformazione del territorio.
DELLA PARATA
La ¢ parata» era termine tecnico degli archélz - i rincalzi. La barriera di terra che costituiva la ¢ parata» si
osserva chiaramente nella pianta napoleonica (1814), ed era parallela e poco discosta dal più tardo ¢ scolo
Parata» scavato nel quadro delle bonifiche ottocentesche delle Valli Brancole». Lungo questo scolo oggi
scorre la strada omonima.
RECALCI (VIA) *¢ Recalci», forse mutuato dal nome popolare dato ad una casa contadina, è comunque il frutto di una mala
traduzione del termine dialettale i archélz, i rincalzi, ossia la robusta barriera anticamente sulla sinistra della
strada, realizzata a protezione del cavo Paolino nel primo Seicento. La denominazione corretta della strada,
volendo rispettare la tradizione, doveva essere un più appropriato¢
Via dei Rincalzi».
TAMERISCHI (VIA) *
Tamerischi è l¶evidente deformazione di Tamarischi, ossia del nome volgare della Tamarix gallica.
Tamarisco deriva infatti dal latino tardo tamariscus, a sua volta derivato dall¶incrocio fra tamarix, tamarice,
e lentiscus, lentisco. La denominazione corretta della strada poteva essere ³Via Tamerici´ (o Tamarici),
stando al termine italiano della stessa tamarix. Nel rispetto alla tradizione, tuttavia, si sarebbe potuta
denominare ancor più felicemente ¢ Via dei Tamarisi», riprendendo cioè il termine arcaico del ¢ Bosco del
Tamariso» che alcuni secoli fa si trovava nei pressi della confluenza nell¶Oca-Pisana.
4. Borgo Maggiore
14 APRILE (VIA).
Ricorda la data della Liberazione di Filo nella seconda guerra mondiale ad opera delle truppe anglo-
americane avvenuta il 14 aprile del 1945.
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8 SETTEMBRE 1944 (VIA).
Ricorda la data in cui furono trucidati dai tedeschi dieci filesi innocenti (cinque alla Bastia e cinque
nell¶incrocio principale di Filo) per rappresaglia. Durante un¶azione partigiana avvenuta la sera precedente
nel centro del paese, un soldato tedesco era rimasto ucciso. Per pretesa quanto crudele rappresaglia di guerra,
gli occupatori tedeschi e i loro Collaborazionisti della Repubblica di Salò scelsero i cittadini da eliminare fra
i presenti all¶osteria nelle ore precedenti la sparatoria. Una trentina di cittadini furono portati in camion alla
Casa del Fascio di Argenta e lì fu stilata la lista delle persone da sopprimere. Cinque di loro furono fucilati
alla Bastia in prossimità del Ponte ed altri cinque nel quadrivio del centro di Filo.
I dieci filesi trucidati per rappresaglia dai nazifascisti l¶8 settembre1944 dopo un¶azione partigiana. Da sinistra, in alto: AmerigoQuattrini, Enrico Nuvoli, Giorgio Marconi, Arturo Soatti, LuigiMatulli; in basso, da sinistra: Felice Diani, Alfredo Bolognesi,
Alfonso Bellettini, Casimiro Beppino Andalò, Antonio Coatti. Iquattro nominativi riportati in corsivo (vedi più oltre) hanno vie lorodedicate in Filo di Alfonsine.
Agida Cavalli
Maria Margotti
Giulio Bellini
AGIDA CAVALLI (PIAZZA)
Filese (1891-1944), martire della Libertà. Uccisa dalle brigate nere mentre cercava di far fuggire dalla casa
circondata il figlio Guerriero Vandini perseguitato dal regime fascista. Nella piazza a lei dedicata si erge il
pregevole Monumento ai Caduti, inaugurato nel 1955 e restaurato nel 2008, impreziosito dalle sculture di
Angelo Biancini.
BINDELLA (VIA)
Costituisce il tratto iniziale dell¶antica £ Via dei Dossi» che un tempo proseguiva per le attuali Via
Tamerischi ed Oca-Campazzo fino a Bando. Dopo la bonificazione Ottocentesca della Valle Risara,
tracciata l¶Oca-Pisana (vedi) e persa la funzione di collegamento con Bando, essa prese la denominazionedella casa contadina verso cui si dirigeva, oltre la strê di Tamarì , ossia la Cà Bindella, oggi demolita e un
tempo posta ai margini delle Valli Brancole.
Il termine £ bindella» proviene dal £ bindolo» antica macchina da sollevamento dell¶acqua, utilizzata nelle
prime bonifiche di epoca moderna nelle ex valli Brancole.
I£
dossi», invece, erano prominenze del terreno sugli specchi d¶acqua di questa antica area di valle. In
località Dossi ci fu, in epoca medievale e fino al µ600, un piccolo convento di Monache secondo quanto
tramanda la tradizione, suffragata da uno schizzo del Mappario Estense (Archivio di Stato di Modena) e da
altre tracce documentali. Questi Dossi, si formarono lungo un corso d¶acqua medievale chiamato Morticium.
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CA¶ BOVI (VIA)
Prende il nome da un¶antica casa colonica oggi demolita. Ricorda nel nome le razze pregiate di buoi
possedute dalle aziende agricola che ne furono proprietarie, Masi - Massari - Lodigiana, bestiame che poi
conseguì, nel primo Novecento, ambiti premi nelle manifestazioni specializzate.
CESARE PAVESE (VIA)
Noto scrittore italiano (1908-1950).
DEI MARTIRI (VIA)
La breve via che dà accesso in questo punto al Borgo Ravegnano di Filo d¶Alfonsine è dedicata ai dieci
filesi trucidati dai tedeschi l¶8 settembre 1944 (vedi ³Via 8 Settembre 1944´), cinque dei quali furono fucilati
proprio di fronte all¶imbocco della strada, all¶angolo fra odierne Vie ¤ Oca-Pisana» e ¤ M.Margotti».
DELLA COOPERAZIONE (VIA)
E¶ una breve via all¶interno della zona artigianale, che ricorda l¶intensa e storica presenza della
cooperazione nel paese di Filo.
DOSSO BINDELLA (VIA) *La strada, a fondo chiuso, un tempo giungeva fino alla Via dei Dossi in prossimità di una casa colonica
oggi demolita e chiamata in catasto ¤ Dossi -Bindella». Di qui la denominazione stradale, recentemente
distorta in ¤ Dosso Bindella». Per questo tratto era forse più opportuno riprendere la denominazione¤ Stradella delle due decime» presente nell¶antico catasto, presumibilmente perché il tributo competeva, da
un lato della strada, alla chiesa di S.Agata, dall¶altro all¶adiacente Ospedale-Oratorio di San Giovanni.
EDMONDO DE AMICIS (VIA)
Noto scrittore italiano (1846-1908).
GIOVANNI MEZZOLI (VIA)
Filese (1871-1896) Fondatore della prima sezione del Partito Socialista fu vittima della violenza politicaall¶epoca delle prime Lotte Agrarie. Fu ucciso il 23 luglio 1896 a Filo, sul ponte di Po vecchio. Si opponeva
con troppo vigore ai modelli della borghesia ed aveva ideato nuove formule d¶impiego per i braccianti. Ciò
che non gli veniva perdonato - come riporta ¤ Lotta di classe» del 2 agosto 1896, - era l¶aver ¤ con la costanza
e con la fermezza che l¶ideale ispira» ¤ formato nella natia borgata una sezione socialista ...»
GIULIO BELLINI (PIAZZA)
Cooperatore e deputato (1926-1988). Operò in particolare a Filo ove è ricordato con affetto e stima dalla
popolazione. Fu sempre particolarmente legato ai braccianti ed alle braccianti che lo ebbero come
instancabile dirigente della cooperativa agricola che oggi porta il suo nome.
GRAZIA DELEDDA (VIA) Nota scrittrice italiana (1871-1936).
II° RISORGIMENTO (VIA)
Questa strada, ove furono riedificate le scuole, e che fu tracciata con la ricostruzione del paese dopo i
bombardamenti subiti, ricorda la Resistenza (1943-1945), il movimento partigiano che portò anche il nome
di ¤ secondo Risorgimento». Fu attraverso quel movimento che il popolo italiano, trascinato dal fascismo in
una guerra rovinosa al fianco dei nazisti e lasciato solo dal governo Badoglio, dimostrò capacità di ribellarsi
e di combattere per la propria libertà e per la conquista della Democrazia.
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LODIGIANA (VIA)
La strada, che porta alla Via Argine Circondario, prese il nome dal suo tratto iniziale (Via M.Margotti- Ca¶
Risarola) - originariamente privato - che andava a raccordarsi alla parallela e oggi soppressa ³Via Viola´
molto più antica . L¶azienda agraria Lodigiana, aveva rilevato nel primo Novecento i terreni circostanti già di
proprietà Masi e Duca Massari.
MARIA MARGOTTI (VIA)
Filese (1915-1949), martire del Lavoro. Fu uccisa al Ponte Stoppino, fra Argenta e Molinella, durante uno
sciopero bracciantile del dopoguerra. Madre di due bambine e vedova di guerra, era andata, in bicicletta con
molti altri filesi, a manifestare, a circa venti chilometri da casa, contro il crumiraggio. Fu abbattuta da una
raffica di mitra sparata da un poliziotto. La sua tragica morte ebbe risonanza nazionale e il fatto ispirò anche
un toccante dipinto di Renato Guttuso (1912-1987). Le è stata dedicata anche la Piazza-Parco di Filo di
Ravenna.
OCA-PISANA (VIA)
L¶Oca-Pisana fu tracciata a fine Ottocento dopo la bonifica della ¥ Valle Risara» abbreviando il percorso
verso Bando fino ad allora assicurato dalla Via dei Dossi (ossia dal percorso ¥ Bindella», poi ¥ Tamerischi»,
poi¥
Oca-Campazzo» in territorio bandese). La scorciatoia unì da nord la Cà Oca (situata ove ha oggi inizio³Via del Cippo´) con la Cà P isana, così chiamata perché in origine di proprietà di certo Vittorio Pisani2.
La Cà P isana fu distrutta dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e si trovava pressoché di
fronte al fungo dell¶Acquedotto, ove poi furono edificate le ³Case Operaie´. La denominazione perciò è di
stranezza soltanto apparente. ³Oca-Pisana´ va scritto perciò col trattino per rappresentarne fedelmente il
significato. Le oche di Pisa non c¶entrano... Quanto all¶etimo ¥ Oca» che indica la zona intorno alla Cà Oca,
(e una valle, un P ra¶ e un Dosso «dell¶Ocha» sono più volte citati nei documenti seicenteschi in questo punto
geografico) potrebbe riferirsi alla famiglia nobile ferrarese Dell¶Oca.
PABLO NERUDA (VIA)
Pseudonimo di Ricardo Neftali Reyes Basoalto, poeta cileno (1904-1973), premio Nobel 1971.
PABLO PICASSO (VIA)
Noto pittore e scultore spagnolo (1881-1973).
PIER PAOLO PASOLINI (VIA)
Noto scrittore e regista cinematografico italiano (1922-1975).
PRADINA (VIA)
La piccola via a fondo chiuso prende il nome dal praticello che stava un tempo in quella zona poi
urbanizzata, un prato che fra le due guerre funzionò anche da campo di calcio. La località è chiamata
volgarmente S-ciapeta poiché in questa posizione aveva luogo, fino ad inizio Ottocento, una bipartizione
stradale, detta appunto la S-ciapeta, fra la¥
Via Di Sotto» (oggi¥
Via 8 settembre 1944») e la¥
Via DiSopra», parallela alla precedente, che percorreva l¶arginatura sinistra di Po vecchio per tutto il territorio
filese con la sola eccezione del tratto S-ciapeta - ¥ Via Rondelli». Di questa stradella lungo la cresta,
sopravvivono oggi soltanto alcuni tratti. Fu spianata quasi ovunque e il terreno della spalla superiore
dell¶arginatura fu utilizzato nel corso degli anni a riempimento del vecchio alveo.
2 Si consideri che, fino agli anni ¶70 del Novecento (epoca della riorganizzazione toponomastica argentana) , il tratto di strada fra leattuali ¦ 8 settembre 1944» e ¦ Bindella» era denominato ¦ Via Chiesa», un nome non poté mantenersi poiché già attribuito nella
frazione di San Biagio.
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RISAROLA (VIA)
La strada prende il nome dalla vicina Cà Risarola già presente nella mappa napoleonica del 1814. Il nome è
un derivato della § Risara», nome attribuito fin dalla seconda metà del µ500 alla valle bonificata negli anni
¶70 dell¶Ottocento, posta fra le attuali Vie Bindella, Argine circondario e Terranova e che contrassegnava
anche una grande costruzione (da tempo demolita) adibita alla conservazione e l¶essiccazione del riso e
situata in località Möta. Le fondamenta della Risara furono rinvenute nell¶Ottocento e le sue pietre utilizzate
in varie costruzioni dai filesi. Luigi Magrini, già medico in Filo, nelle sue memorie riporta la pianta di queste
fondamenta, che all¶epoca apparvero alquanto ³misteriose´.
XX SETTEMBRE (VIA)
Ricorda la § breccia di Porta Pia» e la liberazione di Roma avvenuta il 20 settembre del 1870.
Borgo Maggiore: Altri toponimi di rilievo
Corea. E¶ una borgata o zona residenziale sorta nei primi anni µ50. Fu così chiamata dal nome della guerra che stava inf iammando
il mondo negli anni dell'edificazione, pietra su pietra, di queste case apparentemente modeste, eppure costate anni di sacrifici e
privazioni oggi non immaginabili.
Fondo Masi. E¶ comunemente chiamato in dialetto e¶ Stalòñ. Fin dall¶Età Moderna è sempre stato un importante centro agricolo econtadino di rilievo in ambito locale. Deve il suo nome alla famiglia Masi, antichi proprietari anche dei terreni dell¶ex Hospitale di
S.Giovanni nelle adiacenze dei Dossi. Il Fondo Masi, o Stallone, come del resto la Risarola e Cà Bovi, passarono poi sotto la
proprietà del Duca Massari, indi della Società Lodigiana, fino alle assegnazioni della riforma agraria de gli anni ¶50 del µ900.
Ca¶ Bargunzona (talvolta storpiato in Bergonzona o Bergunzona). Questa casa contadina costituisce una memoria importantissima
del territorio, conservando il nome di certo Vitale detto Bargunzo, capofila dei tredici coloni che, quasi un millennio or sono, nel
lontanissimo anno 1022, ottennero dalla chiesa ravennate ̈ a livello» una lunga striscia di terreni coltivabili a ridosso di Po vecchio,
striscia che andava da Caput de Arre (San Biagio) fino ad un miglio dalla chiesa di Santa Maria in Filo (Molino di Filo), ed in
cambio questi coloni si impegnarono ad estirparli, coltivarli e bonificarli. Nell¶arco di un millennio il nome di Bargunzo passò prima
al fondo, indi dalla casa contadina, che lo ha mantenuto ad ogni ricostruzione fino ad oggi.
5. Borgo Ravegnano
ALFONSO BELLETTINI (VIA)
E¶ la via più a sud della zona residenziale. Fu uno dei dieci filesi trucidati dai tedeschi l¶8 settembre 1944,
data tragica cui è stata dedicata la strada di accesso a Filo, in territorio ferrarese, provenendo dalla Bastia.
ENRICO NUVOLI (VIA)
Via della zona residenziale che collega la Via V.Antonellini con la Via A. Bellettini. Fu uno dei dieci filesi
trucidati dai tedeschi l¶8 settembre 1944. Era titolare dell¶osteria ove furono presi i candidati alla fucilazione.
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FELICE DIANI (VIA)
Via della zona residenziale che collega Via A. Bellettini a Via P. Liverani. Fu uno dei Dieci Filesi trucidati
dai tedeschi l¶8 settembre 1944.
FIUME VECCHIO (VIA)
In passato © Via Po vecchio»; la denominazione odierna ne riprende il significato. La strada percorre da
Case Selvatiche (Via Chiaviche Paoline) a Filo (località Campeggia) l¶argine destro, ravennate, dell¶antico
Primaro. Il vecchio alveo fu abbandonato nel 1782 per la diversificazione fluviale realizzata nel tratto Bastia-
Passetto.
GEMIGNANA (VIA)
Collega la Via V. Antonellini con la Via Tre Pertiche a metà strada fra il Borgo Ravegnano ed il Molino.
Deve il suo nome agli antichi proprietari del fondo che attraversa (Geminiani o Gemignani). Per effetto
dell¶appellativo dialettale ( amgnana), la si trova indicata talvolta nelle carte ottocentesche col nome di© Zamignana».
GIORGIO MARCONI (VIA)
Via della zona residenziale che collega Via F. Diani con Via E. Nuvoli. Fu uno dei dieci filesi trucidati daitedeschi l¶8 settembre 1944. Renitente alla leva, Giorgio, che riuscì ad evitare i colpi del carnefice per ben
due volte, aveva appena 20 anni.
MARIA MARGOTTI (PIAZZA-PARCO)
Luogo in cui si tiene, da diversi anni, il mercato nel giorno di mercoledì. Ricorda la martire del lavoro
filese alla quale è stata dedicata, in territorio ferrarese, anche la via di accesso al paese per chi proviene da
Longastrino (vedi cenni biografici nel paragrafo dedicato al Borgo Maggiore).
PIETRO LIVERANI (VIA)
Pietro Liverani ( P irì)
Via della zona residenziale nel centro di Filo, parallela alla Via V. Antonellini.
Liverani Pietro fu partigiano filese e martire della Libertà. Combatté volontario suimonti della Romagna col nome di battaglia di P irì. Cadde il 25 maggio 1944 sul
monte Carzolano (FI), sopra Palazzolo sul Senio, nelle fila della 36° BrigataGaribaldi A. Bianconcini. La strada ebbe la primitiva denominazione di ³ViaTraversa´, definizione che compare ancora in qualche refuso anagrafico o
telefonico.
RONDELLI (VIA)
La strada collega, in corrispondenza del centro abitato di Filo, la Via 8 settembre 1944 del territorio
ferrarese con la Via Tre Pertiche sottofiume.
Deve il nome all¶antica Cà Rondelli, ovvero alla casa del Genio Civile posta al termine dello stradone e
oggi abbandonata. Luigi Rondelli fu guardiano d¶argini, forse il primo che si insediò in quel punto di
presidio, allorché fu completato l¶assetto del Po Nuovo. Compare nello Stato delle Anime a Filo di Alfonsinenel 1834, come residente fra Po Vecchio e Po Nuovo. Dopo la sua morte (1840) si sono perse le tracce della
famiglia, forse trasferitasi altrove. In passato lo stradone portò il nome di Via Rondella, secondo la classica
femminilizzazione del cognome di riferimento. Persosi memoria di Luigi Rondelli, la vecchia accezione
portò ad equivocarne il significato ritenendolo ispirato al comune articolo di ferramenta. Per questo si è
pensato di ripristinarne la denominazione nella forma © Via Rondelli».
TRE PERTICHE (VIA)
E¶ il lungofiume che collega Via Rondelli con la Via Trotta e prosegue, con la stessa denominazione, in
territorio di Longastrino. Nel corso dell¶Ottocento questa strada sottofiume fu chiamata, negli Stati delle
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Anime della Parrocchia, ³Via Po Nuovo´ in contrapposizione alla ³Via Po Vecchio´ (ora Via Fiume
Vecchio»). Verso fine Ottocento la denominazione divenne tuttavia ³Tre pertiche´, con riferimento alla
larghezza della carreggiata (poco meno di 9 metri ), secondo le misure in uso al tempo della diversificazione
fluviale (anno 1782).
VINCENZO ANTONELLINI (VIA)
Già Via Bassa o P o vecchio, questotratto dell¶argine destro di Primaro, frala Via Rondelli e Borgo Molino è stato
dedicato al martire filese Vincenzo
Antonellini (1864-1922) bastonato a
morte agli albori del fascismo.Aveva 58 anni, il 10 aprile 1922
quando fu assalito da una squadra di
picchiatori venuti dall¶argentano,mentre si trovava, nel circolo
ricreativo di Case Selvatiche gestito
dal genero, un luogo ritenuto daglisquadristi covo di oppositori del
regime. Fu picchiato a sangue mentreaveva per mano i suoi nipotini.
Borgo Ravegnano: Altri toponimi di rilievo
Ca¶ Campeggia I . E¶ la più importante di tre case contadine sorte nel grande appezzamento di terra e di valle che appartenne alla
famiglia bolognese dei Campeggi. Girolamo Campeggi ne fu infatti investito fin dall¶anno 1647. Vicino alla Campeggia, è sorto un
piccolo borgo in area ravennate sul vecchio alveo di Po vecchio che porta il medesimo nome, proprio di fronte alla località detta, in
area ferrarese, la S-ciapeta.
Ca¶ Ghedinia. E¶ una grande casa colonica, ancora oggi centro agricolo rilevante, che porta il nome di Cipriano Andrea Ghedini,
bonificatore di tutta la zona circostante e costruttore della grande villa con chiesetta affiancata dedicata a S.Anna in loca lità Chiavica
di legno.
6. Molino
Molino. Il borgo fu, fino al XIV secolo, centro principale del loco qui vocatur Filus e sede dell¶antica
chiesa di S.Maria. Dopo lo spostamento del centro fu chiamato Villa Fili veteris ovvero Filvecchio, o borgo
vecchio di Filo, nome che mantenne fino al XVI sec. Quando vi fu costruito il Molino Bentivoglio. Molino
di grande importanza per il territorio, fra alterne e turbinose vicende dovute agli interminabili contrasti con la
comunità comacchiese, operò fino al primo Novecento, quando si spostò nel Borgo Maggiore. Da metà
Cinquecento, la borgata ha preso il nome di Molino di Filo, nome che mantiene tuttora.
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ALEOTTA (VIA)
Già Via Bassa, percorre un tratto dell¶argine destro di Po Vecchio fra il Borgo Molino e la Via Trotta che
segna il confine con Longastrino. Il nome della strada, come molte altre che ricordano case o fondi rurali,
deriva dalla femminilizzazione del cognome dell¶antico proprietario. In questo caso il riferimento è alla
locale Cà Aleotta, casa contadina un tempo di proprietà degli Aleotti, famiglia che visse a Filo per molti
secoli esprimendo personaggi di un certo rilievo come Bernardino Aleotti, Giudice della Riviera (sec. XVII).
L¶ Agliöta, nell¶accezione filese, indica in quel punto il territorio fino al fiume, tanto che la terra di Chiavica
di legno (ove fu costruito il Palazzo signorile), veniva chiamata nel primo Ottocento Aleotta Nuova.
BECCARIA (VIA) *
E¶ un¶altra via filese cui è stata attribuita denominazione impropria, complice una cattiva traduzione in
lingua italiana. Il grande giurista e letterato italiano Cesare Beccaria (1738-1794) perciò non c¶entra nulla. Il
nome le deriva dal termine dialettale
P caria - P careia», in italiano beccheria» ossia macelleria», attività
che pare fosse praticata in una casa della zona. Il tratto iniziale di questa strada aveva una denominazione più
antica, ovvero strada pubblica detta Lattona, che conduce nella Valle Bruciata» (1827).
CASTELLETTO (VIA)
La strada prende il nome dalla vicina località posta fra il
Livello» ed il
Molino» e che deve il suo nomealla Palata a castello», ossia ad uno dei lavorieri» atti a chiudere la rotta di un fiume quando il livello
dell¶acqua è superiore al piano di campagna. La palata, o castelletto», vi fu eretta, come risulta da una
pianta di metà Cinquecento, a rinforzo dell¶ argine del Po ruinato».
CHIAVICA di LEGNO (VIA)
Inizia in territorio ferrarese e conduce alla Chiavica di legno. Per l¶origine del toponimo si veda alla
relativa borgata.
FOSSETTA (VIA)
Prende il nome dalla Fossa di scolo (Fossa della Signora, al secolo: contessa Susanna Pacchieni) che parte
proprio il quel punto. In origine era una delle due stradelle (l¶altra è il tratto iniziale di Via Terranova) ai latidi un ponte ad archi (e¶ Capitèl ) sotto il quale passava l¶acqua proveniente dal vecchio Po di Primaro, acqua
che formava una conca (e¶ buòñ) davanti al mulino. Gli stradelli a fianco della conca davano accesso allo
stabilimento. Su quella conca oggi sorgono alcuni fabbricati. Il riempimento fu eseguito dopo l¶abbandono
del mulino, nel primo Novecento, con materiali di scarto della fornace.
MAESTRI DEL LAVORO (VIA)
La strada fu aperta nel 1994 per collegare la ferrarese Via M. Margotti» e la ravennate Via V.Antonellini»,
allorché la stessa funzione non poteva più essere svolta, in località Molino», dalla Via Laterizi». Questa
era divenuta a fondo cieco per la chiusura del tratto finale della strada ravennate oggi Via V.Antonellini».
La denominazione ricorda la figura di Maestro del Lavoro», titolo col quale si assegnano, ogni Primo
maggio, specifiche decorazioni della Repubblica Italiana destinate ai lavoratori ed operai che si sono particolarmente distinti per perizia, laboriosità e buona condotta morale.
LATERIZI (VIA)
Denominazione recentemente soppressa. Porta alla fornace di mattoni e ricalca l¶antica derivazione fluviale
che riforniva, alla sinistra di Po vecchio, l¶importantissimo mulino ad acqua.
LIVELLO (VIA)
La strada prende il nome dalla vicina Cà Livello che a sua volta richiama l¶antico contratto di Livello»,
ossia gli antichi e comuni patti colonici che, come sappiamo, furono in particolare alla base degli accordi fra
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l¶arcivescovo di Ravenna e i filesi Bargunzo, Scannavite, Troncamorso e loro soci, nel lontano anno 1022. I
contenuti del contratto di livello» variavano da zona a zona. Prevedevano la spartizione del prodotto fra
coltivatore e proprietario, la consegna di donativi (exenia e ammisseres) in determinate festività (Natale,
Pasqua e Santo Patrono), l¶uso del casale e talvolta la corresponsione di prestazioni di lavoro o di trasporto.
MARIO BABINI (VIA)
Mario Babini
Martire della Libertà (1907-1944) originario di Giovecca, maritato alla filese Rosina Natali. Fu perseguitato, incarcerato e mandato al confino dal regime fascista per la suaattività di opposizione clandestina. Fu l¶uomo di collegamento col lughese ed il
faentino. Ardente animatore e comandante dei primi nuclei armati di Resistenza. Venne
ucciso a tradimento, a Giovecca, davanti alla casa dei genitori, ove si stava recando in bicicletta. La 35° bis Brigata Garibaldi, che operò nel nostro territorio, ne portò
orgogliosamente il nome. Gli fu concessa, alla memoria, una medaglia d¶argento alvalor militare.
SUSINE (VIA) *
Si tratta di denominazione distorta come molte altre della nostra toponomastica. L¶intenzione era quella di
conservare il nome della località, definita in catasto: Susena. Il termine tramandato da molti secoli, tuttavia,
non ha nulla a che vedere col dolce frutto che oggi dà il nome alla via. Risale alla cinquecentesca contessa proprietaria del fondo, ovvero a Susanna Pacchieni, la Signora Suëna» citata anche da G.B.Aleotti in una
delle sue opere più note. La denominazione più appropriata sarebbe stata Via della Signora Susanna».
TERRANOVA (VIA)
Nome assegnato ³d¶ufficio´ dal comune. Nessun riferimento all¶isola canadese omonima di cui ha tuttavia il
recondito significato di ³Terra - nuova´ ovvero ³Terra ± conquistata´. E¶ una strada lunga diversi chilometri
che percorre gran parte della campagna bonificata negli anni ¶70 dell¶Ottocento. Ha inizio al Molino»,
attraversa luoghi come La P iguréra», La Murarina», Sant¶Anna» e va a confluire a nord dell¶ Oca»,
nell¶ Oca-Campazzo», strada bandese che collega Filo a Bando.
TROTTA (VIA)Congiunge il territorio ferrarese (Via M. Margotti) col lungofiume (Via Tre Pertiche) in prossimità della
Garusola fra Borgo Molino e Menate di Longastrino. Segna il confine fra Filo di Alfonsine e Longastrino di
Alfonsine, cosicché le case alla sua destra sono di Filo e quelle di sinistra, di Longastrino. La denominazione
deriva dall¶antica e vicina casa contadina Cà Trotta (ora in catasto Ca¶ Bianca). A sua volta Trotta»
proviene in tutta evidenza (e come la via Trotti di San Bernardino), dal nome degli antichi proprietari del
fondo rurale, della casa colonica, nonché del Capanno omonimo oggi sito in territorio longastrinese -
ravennate. Le denominazioni citate risultano già presenti ad inizio Ottocento nel catasto napoleonico.
Molino : Altri toponimi di rilievo
Cà Borioni. Borgo Molino. Casa contadina che fu dei possidenti Boroni (o Borioni), famiglia signorile proprietaria di diversi fondi
in loco ed anche di un Palazzo o Casino di campagna ivi fatto edificare.
Castellaccio. Ricorda nella denominazione i resti ormai cadenti del Palazzo (o Casino di campagna) dei Signori Boroni o Borioni,
che sorgeva in questo luogo.
Casazza e P lena. Borgo Molino. Sono denominazioni di fondi già presenti nel catasto napoleonico nel primo Ottocento. Casazza
pare accennare alla vetustà del casale, mentre P lena è la forma dialettale di Pelina (o Pellina), a sua volta certamente derivante dal
cognome di antichi proprietari.
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7. Garusola
GARUSOLA (VIA)
Si tratta di toponimo antichissimo, citato anche da
G.B.Aleotti nella sua Difesa» dell¶anno 1600,
sulla cui origine e significato possono farsi
molteplici ipotesi. La prima lo farebbe risalire a garrulum solum, ossia terreno garrulo e canterino
con riferimento alla sua avifauna.Una seconda teoria può basarsi sul garum, ossia
all¶antica e preziosa salsa di pesci marinati dei
tempi di Seneca, il cui occorrente (anguille, erbearomatiche e sale) abbondava nel luogo e sue
adiacenze.
Una terza, e forse più convincente ipotesi è un etimo derivante dal mediterraneo gaura, declinato forse in
gaurum, ossia gora, stagno, palude, termine ripreso anche altrove (Goro).
Il termine, qui associato a solum (suolo), potrebbe allora indicare un gaurum solum, ossia un terreno
particolarmente paludoso antistante le valli. L¶ultima e più verosimile ipotesi ci riporta al Campo de¶
Gauruni» ossia alla citazione scritta più antica riferita al territorio, ossia al diploma di Ottone I dell¶anno 962
d.c., luogo a poca distanza da Silicata», villaggio che è stato posizionato dallo storico Uggeri nei dintorni di
Filo e che potrebbe essere alla radice del termine Case Selvatiche.
RAMPI (VIA)
Si tratta di denominazione derivata da quella degli antichi proprietari del fondo omonimo, fondo molto
esteso e che giungeva fino all¶argine di Po vecchio, ancora oggi chiamato in dialetto: la Rempia.
8. Chiavica di Legno
Prima della diversificazione fluviale del 1782,
nel luogo, interno alle antiche Valli ravegnane di
Filo e Longastrino, affioravano alcuni dossi oisolotti, caratterizzati da terreno di scarsaconsistenza all¶epoca chiamato cuora» (cura in
dialetto). I dossi maggiori erano chiamati: CasaAmata Cavalli» e Cuor delle Vacche».
La denominazione moderna del borgo, ove ancora
si vedono le rovine del Palazzo signorile(inizialmente Ghedini, poi Tamba e infineSant¶Anna), deriva curiosamente da un¶antica
chiavica situata presso la parte opposta del fiume,
ossia a destra di Reno, proprio di fronte alla villa.Quella chiavica, eretta fra il Canale Bonacquisto ed il Po Nuovo (poi Reno), fu chiamata di Legno»,
poiché, di tale materiale era inizialmente costruita, prima di essere rifatta, in un secondo tempo, in laterizio.
Oggi il canale Bonacquisto non sbocca più direttamente in Reno; dopo la risistemazione idraulica del primo
Novecento compie una deviazione ad est, verso il Santerno, qualche centinaio di metri prima dello sbocco
originario.
In direzione della Chiavica operò fra le due sponde, a partire da fine Settecento, il traghetto fluviale che
prese il nome di Passo della Chiavica di Legno», nome che, nel primo Ottocento, si trasferì sulla nascente
borgata a sinistra del Po Nuovo nel luogo di approdo del traghetto.
Il passo della Chiavica di legno» (funzionante ancora nel 1865) consentiva il trasporto di merci e
passeggeri a sinistra Santerno in direzione del lughese. Perse funzionalità e convenienza economica verso
fine Ottocento allorché si costruì il Ponte in pietra alla Bastia. Per questo fu soppresso.
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Rimase in funzione, invece, fino agli anni Sessanta del Novecento, il vicino Passo dell¶Anerina, a destra
Santerno e poco distante da quello della Chiavica di Legno», poiché il suo traffico, diretto verso Alfonsine
ed il Ravennate, poté mantenere ancora per qualche decennio una discreta vitalità.
Chiavica di Legno : Altri toponimi di rilievo
P asso dell¶Anerina ( P às dl¶Anarina). Questo traghetto, posto al termine della Via Trotta, operò dal 1803 e consentì il passaggio di
merci e persone ad est del Santerno in direzione di Alfonsine e Ravenna. Fu per molto tempo fondamentale per i territori di F ilo e
Longastrino e funzionò fino a metà degli anni Settanta del Novecento. Ebbe sempre discreto transito, fu teatro di alcune spettacolari
rapine brigantesche e lì si compì l¶immane tragedia del 27 marzo 1872, quando vi persero la vita tredici persone, lavoratori
purtroppo travolti dalle acque di piena. Portano lo stesso nome due case coloniche nelle opposte sponde, oggi abbandonate. Anerina
pare provenire dalla distorsione di Anarina, termine con cui si intende la Lemna minor , pianta acquatica nota come lente di palude,
le cui foglioline si utilizzavano un tempo nel pastone per gli anatroccoli.
9. Sant¶Anna
Il piccolo abitato è sorto a fine Ottocento, al tempo
del prosciugamento della Valle Risara». Il luogoancora oggi definito La Vàl » ha preso poco a poco
il nome di Santëna, ossia Sant¶Anna, la casa con
fienile oggi demolita e che fu di proprietà prima delDuca Massari, poi dell¶Azienda Lodigiana.
Era situata nei pressi del Bar-Ristorante Il
Cavallino Bianco».
ARGINE CIRCONDARIO PIOPPA (VIA)
E¶ la strada che, in territorio filese, percorre l¶argine destro del Canale Dominante (chiamato volgarmente
Canalñ). Il canale fu alla base della bonifica del territorio durante la cosidetta Bonifica Argentana»
eseguita negli anni ¶70 dell¶Ottocento. Delimitò la Valle del Mezzano fino agli anni ¶30 del Novecento,
epoca in cui fu effettuato un secondo vasto prosciugamento attraverso la Bonifica del Mantello. La
Pioppa»
è la denominazione ottocentesca data alla casa colonica oggi P ioppa vecchia poi estesa alla prospicente
P ioppa nuova eretta nel Novecento, dopo la bonifica del Mantello, ove nell¶ultimo dopoguerra ebbe sede
anche una sezione distaccata delle scuole elementari di Filo.
DEL CIPPO (VIA)
Percorre la zona un tempo detta Bosco del Tamariso», ma ricorda nel nome il vecchio cippo dedicato al
sacrificio del carabiniere Albino Vanin, 21enne da Paese (Treviso) ucciso da malviventi senza scrupoli il
15.5.1924 proprio di fronte all¶imbocco di questa strada.
RINASCITA (VIA)
Come altre vie del territorio filese (Alba nuova, Terranova) ricorda la conversione relativamente recente di
questi terreni da paludosi ad agricoli e quindi in grado di dare un maggiore sostegno economico al territorio.
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Sant¶Anna - Altri toponimi di rilievo
Möta. La zona era già definita Mota Massari nella seconda metà dell¶Ottocento ai tempi del Magrini, con evidente riferimento alla
melmosità del terreno. Mota» infatti - dicono i dizionari etimologici - è voce antica usata anche dal Boccaccio e dal Sacchetti e vale: terra quasi fatta liquida dall¶acqua e smossa dai passanti».
P ratondo. Si tratta di denominazione dovuta alla forma arrotondata del fondo rurale che si trova a ridosso di un¶ansa del Canale
circondario Dominante (Canalen).
Morarina. Il toponimo è l¶evidente tr accia di un morarium, ossia di un bacino saliniero di primo ingresso delle acque salse, una
testimonianza inequivocabile delle saline medievali filesi che rimasero attive a lungo in questa zona collocata ad est del co siddetto Argine del Mantello».
P ecorara. Del Serraglio detto Pecoraro» c¶è traccia in una disegno secentesco del Giudice della Riviera di Filo B.Aleotti. In
corrispondenza della casa colonica oggi chiamata Piguréra, il disegno riporta: Serraglio che il signor Rossetto fece fare pe r farvi
segare come sempre fece sino alla Rotta della Calata de¶ Boschi». La P iguréra fu importantissimo nascondiglio e base partigiana
durante la Resistenza.
10. Mantello
E¶ la parte del territorio filese spesso
chiamata genericamente Bunefica».
Si tratta di terreno oggi agricoloderivato dalle due grandi bonificazioni
Novecentesche: la prima (Anni ¶20 e
¶30 del µ900) che andò sotto il nome di Bonifica del Mantello e la seconda (anni
¶60) che determinò il totale
prosciugamento della Valli delMezzano».
La vasta area di bonifica è attraversata
da una strada molto ampia (seppure
sterrata) che si dirige verso Comacchioe che porta il nome di Via del Mantello
(vedi)
DEL MANTELLO (VIA)La via ricalca l¶antico Argine del Mantello che aveva la funzione di dividere le acque salse della Valle
cosiddetta di Comacchio, da quelle salmastre della Valle del Mezzano a contatto con acque torbide e dolci,
proteggendo quindi come un mantello» il sale e le anguille.
L¶argine, di difficilissima manutenzione, rovinò nel tardo Medioevo, con la conseguente commistione delle
acque, circostanza imprevista che generò una sequela di liti anche giudiziarie fra la comunità di Comacchio e
quella della Riviera di Filo, ove si derivava acqua dal fiume per alimentare il Molino di Filo e le Risare. La
via conduce fino alla Valle ora prosciugata del Mezzano e di lì a Comacchio. E¶ chiamata volgarmente
Stradòñ dla Mafalda.
II ARGINE CIRCONDARIO (VIA) *
Proviene dal territorio di Bando (Via Val Gramigna) e termina in quello di Longastrino (Via Fossa
Menata). Da sempre detta volgarmente Strê de¶ Coletór , ossia strada del Collettore e fiancheggiante il
canale di scolo ove convergono le acque di tutti gli scoli della Bonifica del Mantello, acque condotte
all¶Idrovora Gramigne» in territorio di Longastrino. Traccia perciò una linea mediana fra due bonifiche,
quella ³argentana´ ottocentesca e quella del ³Mantello´ degli anni ¶20 e ¶30 delNovecento. Non fu mai
quindi un ³argine circondariale´. La denominazione, purtroppo, in territorio filese, è palesemente sbagliata.
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RIPALUNGA (VIA)
La denominazione della strada richiama il preesistente Dosso di Valle verso il quale si dirige.
Mantello - Altri toponimi di rilievo
Gramigna. Denominazione della preesistente porzione di valle, oggi attribuita ad una casa colonica, ed anche al lungo canale
collettore che scorre per quella parte di territorio.
Ca¶ Mafalda. La povera casa di Mafalda Ricci, filese, ove si dava spesso rifugio ai viandanti, fu per anni punto di riferimento
importante in particolare per cacciatori e pescatori. Prima dell¶ultima bonifica era del resto, dopo alcuni Km di strada ster rata,
l¶ultimo posto abitato nei pressi della va lle.
Alba. Così denominata forse perché punto estremo verso est del territorio filese. La casa colonica abbandonata, dopo un incendio
che ne bruciò la stalla negli anni ¶70, è detta Ca¶ Brueda.
Cavallino. La Corte Cavallino, bella tenuta di campagna ove convergono alcuni stradoni di accesso alla bonifica, ha sempre
costituito un punto di orientamento di notevole importanza per viaggiatori, cacciatori, pescatori e anche per le nostre inegu agliabili
dön de¶ Coletiv che lavorarono assiduamente le terre dei dintorni, spesso adibite a risaia.
Böca di¶ P astur . Posta di fronte alla Via Beccaria», laddove il canale Dominante ( Canalñ) completa una larga curvatura verso
sud, la Bocca del Ponte» (così chiamata nelle carte topografiche) è cardine geografico bas ilare. Il nome deriva certo dall¶attività di
chi vi si insediò, ma anche dalla forma di ³baia´ che aveva anticamente, in quel punto, il cosiddetto Dosso di Filo», una lu nga cresta
emersa di valle oggi percorsa dalla Via Argine Circondario Pioppa».
Il territorio di Filo in una immagine satellitare