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Per comprendere questa distinzione occorre tornare alla natura della materia, ossia agli atomi da cui è composta: esistono atomi i cui nuclei trattengono fortemente gli elettroni “più lontani”, ed altri che li trattengono debolmente. Che succede se proviamo ad elettrizzare per strofinio una barretta di metallo e attrarre con essa dei pezzettini di carta? Nulla!!! Gli atomi che costituiscono i metalli infatti trattengono debolmente gli elettroni, per cui quelli strappati al panno di lana non restano sulla bacchetta di metallo, ma si disperdono, attraverso il nostro corpo, sulla Terra.

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Per comprendere questa distinzione occorre tornare alla natura della materia, ossia agli atomi da cui è composta: esistono atomi i cui nuclei trattengono fortemente gli elettroni “più lontani”, ed altri che li trattengono debolmente.

Che succede se proviamo ad elettrizzare per strofinio una barretta di metallo e attrarre con essa dei pezzettini di carta? Nulla!!!

Gli atomi che costituiscono i metalli infatti trattengono debolmente gli elettroni, per cui quelli strappati al panno di lana non restano sulla bacchetta di metallo, ma si disperdono, attraverso il nostro corpo, sulla Terra.

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I conduttori sono quindi materiali costituiti da atomi che trattengono debolmente gli elettroni posizionati sugli strati più esterni del loro guscio elettronico.

Gli isolanti sono, al contrario, costituiti da atomi che trattengono fortemente gli elettroni.

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La corrente elettrica è determinata da cariche elettriche (elettroni) in movimento.

La corrente elettrica è per molti versi simile ha un liquido che attraversa un condotto idraulico:

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Nel circuito idrico il liquido scorre spontaneamente verso il basso, ma per poter tornare nel recipiente c’è bisogno di una pompa che mantenga costante la differenza di livello tra il liquido nel recipiente e il tubo.

Nel circuito elettrico c’è bisogno di un potenziale elettrico, ossia di un numero tanto maggiore di cariche elettriche che si accumulano in un estremo del circuito, per generare una corrente elettrica.

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Così come nel circuito idrico è necessaria una pompa per mantenere il dislivello tra i due recipienti, nel circuito elettrico per mantenere la differenza di potenziale elettrico c’è bisogno di un generatore (es. pila).

La differenza di potenziale o tensione viene misurata in Volt (V);

La quantità di cariche che in un certo intervallo di tempo attraversa la sezione di un conduttore rappresenta l’intensità della corrente e si misura in ampere (I)

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Ogni conduttore oppone una certa resistenza al passaggio della corrente elettrica. Questa resistenza è dovuta all’attrito tra gli elettroni e gli atomi del reticolo cristallino del conduttore.

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La prima legge di ohm afferma che l’intensità della corrente (I) in un conduttore è direttamente proporzionale alla differenza di potenziale (V) applicata ai due capi del conduttore e inversamente proporzionale alla resistenza (R) del conduttore:

I =V/R