Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini …...L a v o r o P i l l o l e S c a f f ael...

20
Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini e donne Pignorabilità dello stipendio

Transcript of Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini …...L a v o r o P i l l o l e S c a f f ael...

Page 1: Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini …...L a v o r o P i l l o l e S c a f f ael ew e b di Bianca Desideri Scrivete a bancario@falcri.it per segnalarci siti web,

Pechino: 10 anni dopo

Differenze salariali fra uomini e donne

Pignorabilità dello stipendio

Page 2: Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini …...L a v o r o P i l l o l e S c a f f ael ew e b di Bianca Desideri Scrivete a bancario@falcri.it per segnalarci siti web,

3

4

5

6

8

10

11

13

16

17

18

19

19

SOMMARIOn. 3 marzo2005

EDITORIALE8 marzo: un bilancio preoccupante

di Maria Francesca Furfaro

La controversa genesidegli «Istituti di moneta elettronica»

di Francesco Marescalco

Ferie: iniziamo a fare chiarezzaa cura della Segreteria di Coordinamento Banca Toscana

Il diritto del lavoratore alle ferie retribuitedi Valeria Salvatore

FalcriDonnaPechino: dieci anni dopo

di Bianca Desideri

Differenze salarialifra uomini e donne

di Donella Gambassi

Tramonta il fermo amministrativo delle automobilidi Paolo Minichini

Quadri direttivi:la riforma del mercato del lavoro

di Federico Cantarini

LEGGI E LAVOROPignorabilità dello stipendio del lavoratore

a cura di Valeria Salvatore

PREVIDENZA & ASSISTENZARivista la totalizzazione dei periodi assicurativi

a cura di Fabrizio Gosti

LO SPAZIO DI FERRIDopo gli auguri

SCAFFALE & WEBdi Bianca Desideri

FRANCOBOLLI CHE PASSIONE!di Salvatore Adinolfi

DIRETTORE RESPONSABILE

Bianca Desideri

COMITATO DI DIREZIONE

Salvatore AdinolfiMariangela ComottiRoberto FerrariGiuseppe FrignatiMaria Francesca FurfaroMichele InturriAleardo Pelacchi

HANNO COLLABORATO

A QUESTO NUMERO

Salvatore AdinolfiFederico CantariniFerriDonella GambassiFabrizio GostiFrancesco MarescalcoPaolo MinichiniValeria SalvatoreSegreteria CoordinamentoBanca Toscana

Questo periodico è associato allaUnione Stampa Periodica Italiana

Autorizzazione del Tribunale di Roman. 17196 del 30-3-1978

Redazione: Roma, Viale Liegi, 48/bTel. 06.8416336-334-328-276Fax 06.8416343e-mail: [email protected]

Progetto grafico e copertina:Carlo Grechi

Impaginazione e stampa:Edizioni Grafiche Manfredi sncVia G. Mazzoni, 39/a 00166 - RomaTel. 06.6243159 - Fax 06.6140499

Finito di stampare nel marzo 2005

Per le fotografie di cui nonostante le ricerche non siastato possibile rintracciare gli aventi diritto la FAL-CRI si dichiara disponibile ad adempiere ai propridoveri. Gli articoli firmati impegnano solo gli auto-ri e ne rappresentano il pensiero personale. Tutti idiritti sono riservati. I testi non possono essere ripro-dotti senza autorizzazione.

PBP R O F E S S I O N E B A N C A R I O

UNION NETWORK INTERNATIONAL

La Falcri formula a tutti gli iscritti, ai dirigenti sindacali,ai lettori di Professione Bancario

i migliori auguri di una Serena Pasqua.LA SEGRETERIA NAZIONALE

Page 3: Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini …...L a v o r o P i l l o l e S c a f f ael ew e b di Bianca Desideri Scrivete a bancario@falcri.it per segnalarci siti web,

PROFESSIONE BANCARIO 3

8 MARZO:UN BILANCIO PREOCCUPANTE

L’occasione della giornata della donna, oltre al suo giusto caratteresimbolico, deve acquisire sempre più quello di un momento di bilan-cio in cui riflettere su cosa si è fatto, su cosa deve ancora essere fat-to e per analizzare le tendenze e i cambiamenti che si sono nel tem-po registrati. Un approccio, quindi, realistico e razionale che non ali-menti scelte ispirate al protezionismo e alla separazione, ma che nep-pure sottovaluti le persistenti pratiche di discriminazione e l’assenzadi opportunità, aggravate dalla debolezza di uno stato sociale checertamente coinvolge il contesto complessivo della società ma conmaggiori pericolose derive verso la progressiva precarizzazione del la-voro femminile.Più che le valutazioni teoriche deve valere l’analisi concreta delle si-tuazioni e dei dati relativi al perseverare, se non addirittura al raffor-

zarsi, di svilenti stereotipi culturali nei confronti delle donne e all’analisi quantitativa e quali-tativa della tipologia di lavoro femminile.In occasione della recente Conferenza di New York sulle donne, l’Italia è stata accusata, nelRapporto dell’ONU, di discriminazione nei confronti delle donne sotto differenti aspetti: svan-taggi economici, stereotipi culturali, gravi segregazioni professionali e obiettivi mancati in ma-teria di pari dignità nella vita familiare e professionale. “In Italia esiste un atteggiamento pa-triarcale con stereotipi radicati sui ruoli e le responsabilità nella famiglia e nella società”, scri-ve il Comitato per l’eliminazione della discriminazione contro le donne che deve vigilare sul-l’attuazione della Convenzione del ’79 per le pari opportunità, concludendo, “che tali atteggia-menti sono la causa della posizione svantaggiata delle donne sul lavoro e nella politica” e in-viando all’Italia una lunga e dettagliata lista che va dai pregiudizi sociali agli svantaggi sul la-voro. Il Comitato dell’ONU critica in particolare la televisione e le agenzie pubblicitarie chenon promuovono “un’immagine delle donne alla pari in tutte le sfere della vita”. Pur se l’oc-cupazione femminile è oggettivamente cresciuta, accanto al dato quantitativo è cresciuto paral-lelamente un dato qualitativo negativo di segregazione professionale e di preoccupante pre-carizzazione. Aumentano gli impieghi instabili e il part time, mentre i ruoli di responsabilitàrisultano prevalentemente chiusi all’accesso delle donne. Inoltre, la mancanza di strutture pubbliche per l’infanzia costringe quasi una donna su cinquea lasciare il lavoro dopo il primo figlio ed ad accettare successivamente, pur di rientrare nelmondo del lavoro, qualsiasi opportunità di impiego, spesso lontana dalle proprie aspettativein rapporto al titolo di studio posseduto e alla precedente esperienza professionale.Anche i numeri confermano questo poco incoraggiante panorama del mondo professionale epersonale delle donne: nel mondo politico la rappresentanza delle donne è dell’11% allaCamera e del 9% al Senato, percentuali in virtù delle quali l’Italia si colloca agli ultimi posti inEuropa e al 73° posto nel mondo; le lavoratrici italiane percepiscono in media un reddito sti-mato inferiore tra il 10% e il 30% rispetto a quello dei lavoratori, per lo più dovuto al minorlivello di qualificazione delle posizioni occupate. Anche nel settore bancario, al costante trenddi crescita di presenza quantitativa del personale femminile, non corrisponde un’analoga ten-denza di incisiva presenza nelle fasce di media ed alta professionalità.Il quadro complessivo è a rischio di un vistoso peggioramento a fronte del progressivo inde-bolimento dello stato sociale che inciderà ancor più pesantemente sui soggetti più deboli.Occorre intervenire in modo incalzante con specifiche strategie governative, politiche e sinda-cali che puntino a invertire tali regressive tendenze. E’ indispensabile intraprendere un percor-so innovativo e di approccio complessivo che, al di fuori da logiche di sola facciata e di pro-paganda politica, si focalizzi sul ruolo della donna a partire dal mondo della scuola, del lavo-ro, dei mezzi di comunicazione fino ad incidere sull’impianto dello stato sociale attraversopolitiche mirate. Diversamente sarà sempre più difficile sottrarsi ad uno scenario di ulteriorediscriminazione ed esclusione.

Francesca Furfaro

Editoriale

Page 4: Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini …...L a v o r o P i l l o l e S c a f f ael ew e b di Bianca Desideri Scrivete a bancario@falcri.it per segnalarci siti web,

PROFESSIONE BANCARIO4

“Tutto è in movimento”, hascritto Antonio Fazio nella“Presentazione” al volumeL’innovazione finanziaria a

cura de “Gli amici in memoria di GabrieleBerionne” (p. VII, Milano, 2003) riferendosialle “strutture organizzative ai singoli inter-mediari, al sistema e al quadro interno e in-ternazionale”. Questo incipit rende ben chiara la difficol-tà di inquadrare l’evoluzione dell’attivitàbancaria in un ben preciso contesto norma-tivo. Il diritto cambia, perché condizionatodalla storia, dall’economia, dalla politica.Ma il dato positivo, la norma giuridica, èl’unico elemento di certezza che consentedi mettere un punto fermo nel fluire dellastoria.Questa considerazione di fondo, che costi-tuisce un effetto tipico della “globalizzazio-ne” dei mercati, ha una sua particolare in-cidenza anche per ciò che riguarda concettitradizionalmente ritenuti immutabili. Si allu-de alla nozione di “ente creditizio” in gene-rale ed a quello di “banca” in particolare.Ciò è tanto più vero se si tiene conto del-l’effetto talvolta “dirompente” che derivadal diritto comunitario.

La disciplina comunitaria Proprio con riferimento a quest’ultimo ver-sante, va rilevato che dal 1977 al 2000, si so-no susseguite nel tempo tre direttive comu-nitarie, volte a disciplinare l’attività bancaria,sia dal punto di vista strutturale che dal pun-to di vista funzionale: la direttiva 77/780, la89/646 e la 2000/12.L’art. 1 della direttiva 77/780 definiva l’entecreditizio come “l’impresa la cui attività con-siste nel ricevere depositi o altri fondi rim-borsabili dal pubblico e nel concedere credi-ti per proprio conto”. Tale definizione è ri-masta immutata per più di venti anni, inquanto il legislatore comunitario, nelle suc-cessive direttive (del 1989 e del 2000), nonha più rimaneggiato il concetto che sembra-va quindi avviarsi sulla via del consolida-mento.

Gli istituti di moneta elettronica (i.m.e.) Nel mese di settembre dell’anno 2000 si èverificata invece una vera e propria rivolu-zione: la direttiva comunitaria 2000/28/CEdel Parlamento europeo e del Consiglio del18 settembre 2000 (in G.U.C.E., serie L, 27ottobre 2000, n. 275, intitolata modifica delladirettiva 2000/12/CE relativa all’accesso del-l’attività degli enti creditizi ed al suo eserci-zio”) ha ampliato la nozione di ente crediti-zio attribuendo tale qualificazione anche all’“istituto di moneta elettronica”. Questa diret-tiva, però, non dà una definizione di talenuova frontiera ed espressamente rinvia aduna seconda direttiva, la n. 2000/46.Quest’ultima, disciplinando “l’avvio, l’eserci-zio e la vigilanza prudenziale degli istituti dimoneta elettronica”, definisce gli i.m.e. co-me: “qualsiasi impresa, o altra persona giuri-dica, diversa dagli enti creditizi di cui all’art.1 punto 1 primo comma lett. a) della diretti-va 2000/12/CE, che emetta mezzi di paga-mento in forma elettronica”.La stessa direttiva definisce anche la monetaelettronica come “un valore monetario rap-presentato da un credito nei confronti dell’e-mittente che sia: i) memorizzato su un di-spositivo elettronico; ii) emesso dietro rice-zione di fondi il cui valore non sia inferioreal valore monetario emesso; iii) accettato co-me mezzo di pagamento da imprese diversedall’emittente” (così l’art. 1 punto 3, lett. bdella direttiva citata).

Rilievi critici Il quadro normativo delineato in sede comu-nitaria viene però considerato dai commen-tatori più autorevoli, alquanto contradditto-rio. Va, infatti, rilevato che l’istituto di mone-ta elettronica (acronimo: i.m.e.) da un latoviene qualificato come “ente creditizio”, dal-l’altro però si ritiene che esso è diverso datutti gli altri, in quanto nega a tali istituti lapossibilità di effettuare la concessione diqualsiasi forma di credito (art. 1 punto 5 dir.cit.) e dispone che “la ricezione di fondi…non costituisce depositi o altri fondi rimbor-sabili ai sensi dell’art. 3 della dir.2000/12/CE, se i fondi percepiti sono cam-biati immediatamente in moneta elettronica.”(art. 2, par. 3, dir. cit.). La stratificazione nor-mativa comunitaria sostanzialmente distinguefra “enti creditizi tradizionali” ed “istituti dimoneta elettronica” che costituiscono unaspecies del più ampio genus “enti creditizi”.

Le ragioni dell’interventodel legislatore comunitario Tutto ciò ha un motivo ben preciso.L’origine storica di Internet ne fa una retepoco adatta alle transazioni commerciali. Visono molteplici e concomitanti motivi che

LA CONTROVERSA GENESIDEGLI «ISTITUTI DI MONETAELETTRONICA»di Francesco Marescalco

Le nozionidi “ente

creditizio”e “banca”fra diritto

comunitarioe diritto

nazionale

Avvocato Civilistaesperto in Diritto

dei Consumi

Page 5: Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini …...L a v o r o P i l l o l e S c a f f ael ew e b di Bianca Desideri Scrivete a bancario@falcri.it per segnalarci siti web,

Piano ferieLa funzione del “piano ferie” è duplice:• programmare da parte del lavoratore il pro-

prio periodo di riposo;• permettere all’Azienda di programma la so-

stituzione del personale in ferie senza ag-gravi nei ritmi e carichi di lavoro per i colle-ghi in servizio e senza disfunzioni operative.

Va ricordato che le attuali direttive comunita-rie impongono a lavoratori e imprese di utiliz-zare almeno due settimane consecutive di fe-rie durante l’anno di maturazione.

Festività soppresseNon c’è alcun obbligo ad usufruire come gior-nate di riposo in quanto vengono retribuiteobbligatoriamente se non utilizzate nel tempoprevisto (entro l’anno di riferimento con pos-sibile proroga al gennaio dell’anno successi-vo). Su queste, pertanto, si esercita la liberascelta e opzione del lavoratore.

Banca oreIl concetto stesso di banca-ore, che può esse-re usufruita anche con utilizzo “in passivo”,dimostra chiaramente che non si tratta di fe-rie, ma più chiaramente di “recupero” di lavo-ro effettuato oltre i termini orari previsti. Inquesto caso l’utilizzo di questi permessi è re-golato dall’art. 91 del CCNL del 1999 e, dopoquattro mesi dalla effettuazione delle “presta-zioni aggiuntive”, può essere recuperato, con idovuti preavvisi, in totale autonomia rispettoalle ferie e piano relativo. Si evince che le so-le “ferie” in senso stretto rientrano nella logicadi utilizzo collegata alla organizzazione del la-voro. E’ da respingere, quindi, vigorosamenteun’immotivata e illogica richiesta da parteaziendale di collegare l’utilizzo della BancaOre e le festività soppresse con l’impiantodelle ferie, in quanto trattasi di situazioni com-pletamente differenti sotto il profilo contrat-tuale. L’Azienda, inoltre, deve attentamente etempestivamente programmare la sostituzionedel personale in ferie programmate per evita-re aggravi di lavoro ai dipendenti e disservizicon la clientela.

vanno presi in considerazione: a) la man-canza di un efficace controllo dell’accesso edegli scambi; b) l’impossibilità di effettuareun controllo sul comportamento delle parti;c) la necessità di predisporre un collega-mento fra il funzionamento tecnico diInternet ed il quadro legislativo e regola-mentare nel contesto internazionale. Orbene,le direttive 2000/28/CE e 2000/46/CE nasco-no proprio da queste esigenze, cercano disoddisfarle, ma non riescono a costruire unquadro normativo che possa definirsi co-erente.In altre e più semplici parole, il legislatorecomunitario, da un lato ha evidenziato chegli istituti di moneta elettronica sono diversidagli enti creditizi tradizionali, dall’altro nonha invece delineato una disciplina diversaper entrambe le figure.

I problemi d’integrazionenel diritto nazionaleQuesta ricostruzione, già di per sé disorgani-ca a livello comunitario, creerà non pochiproblemi di integrazione allorquando dovràconfrontarsi con la nozione di attività banca-ria, così come delineata nell’art. 10 delT.U.B.Le definizioni di carattere concettuale, quan-tunque suggestive, devono avere una lorospecifica coerenza, altrimenti finiscono colcreare più problemi di quanti esse intenda-no risolvere.

PROFESSIONE BANCARIO 5

FERIE:INIZIAMO A FARE CHIAREZZAa cura della Segreteria diCoordinamento Banca Toscana

In attesadelle norme

attuativedel D.L.

213/2004,promulgato

in recepimentodelle direttive

europeein materia

di ferie,è utile fare una

panoramicadelle attuali

previsionicontrattuali

Page 6: Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini …...L a v o r o P i l l o l e S c a f f ael ew e b di Bianca Desideri Scrivete a bancario@falcri.it per segnalarci siti web,

PROFESSIONE BANCARIO6

Il lavoratore ha diritto al periodo di ferieretribuite per ripristinare le proprieenergie psicofisiche e soddisfare al con-tempo le più ampie esigenze di caratte-

re ricreativo, di vita familiare e più in gene-rale di vita di relazione.In particolare, questo diritto è riconosciutodall’art. 36, comma terzo, della Costituzioneche tutela il periodo di ferie annuali comediritto fondamentale ed irrinunciabile dei la-voratori.La contrattazione collettiva stabilisce i criteridi calcolo dei giorni di ferie da attribuire allavoratore e la durata delle ferie stesse (disolito è variabile a seconda del lavoro e delsettore economico, dell’anzianità di servizioe della qualifica che ricopre il lavoratore).Alcuni contratti stabiliscono anche il termi-ne entro cui il lavoratore debba fruire delleferie maturate nell’anno di riferimento (an-che se non occorre aver lavorato per un in-tero anno per fruire di un periodo di ferie,essendo garantito anche a coloro che ab-biano lavorato per meno di un anno, undodicesimo delle ferie per ogni mese diservizio prestato).A questo punto è il caso di domandarsi chidecide le ferie? Spetta al datore di lavoro oal lavoratore?L’art. 2109 del c.c. attribuisce al datore di la-voro il potere di stabilire unilateralmente ilperiodo di fruizione delle ferie dei propri di-pendenti.Si tratta di un potere di natura discrezionaleche però non è del tutto arbitrario e privo divincoli.L’imprenditore, infatti, deve organizzare ilperiodo di ferie tenendo conto delle «esi-genze dell’impresa e degli interessi del pre-statore di lavoro».Il potere discrezionale del datore di lavoro è,inoltre, limitato da norme previste dalla con-trattazione collettiva nonché da norme inde-rogabili, come quella per cui l’imprenditoredeve preventivamente comunicare al presta-tore di lavoro il periodo stabilito per il godi-mento delle ferie (ex art. 2109 terzo comma)e quello secondo cui le ferie devono essere

godute entro l’anno di lavoro e non succes-sivamente (ex art. 2109 secondo comma).Una volta decorso l’anno di competenza ildatore di lavoro non può più imporre al la-voratore il godimento delle ferie arretrate nétanto meno può stabilire il periodo in cuideve goderle.Questo perché la funzione delle ferie è pro-prio quella di garantire il recupero delleenergie fisiche e psichiche da parte del lavo-ratore stesso.Il mancato godimento del periodo di ferieannuali, ovvero di parte di esso, può essereammesso solo per l’insorgere di situazionieccezionali non previste né prevedibili, sic-ché un sacrificio del diritto costituzionalmen-te protetto del dipendente di effettuare le fe-rie nel corso dell’anno può essere legittimosolo allorché le esigenze di servizio assuma-no carattere di eccezionalità, e come tali sia-no motivate e comunicate ai lavoratori, i cuiperiodi feriali siano già stati fissati o debba-no ancora essere fissati.In questi casi, il lavoratore ovviamente nonperde il diritto alle ferie (che, come si è pre-cisato, è irrinunciabile), ma si tramuta nellacorresponsione di un’indennità sostitutivadelle ferie non godute, vale a dire in un’attri-buzione economica.L’indennità dovuta al lavoratore per ferienon godute, secondo ormai una consolidatagiurisprudenza della Suprema Corte, ha na-tura retributiva.Il mancato godimento delle ferie comporta,infatti, la prestazione di attività lavorativacontrattualmente non dovuta ed irreversibil-mente prestata. Poiché il datore di lavoronon può restituire l’indebita prestazione rice-vuta egli è obbligato, in base agli art. 1463 e2037 c.c., al pagamento di una somma, corri-spondente alla retribuzione, che costituiscel’indennità sostitutiva.Tale retribuzione viene calcolata con gli stes-si criteri previsti per la retribuzione delle fe-rie godute. E’ bene però chiarire, a questo proposito,che la monetizzazione delle ferie non goduterappresenta un’ipotesi residuale rispetto al di-ritto del lavoratore alla fruizione delle stesse.Il lavoratore che non ha goduto delle ferie,inoltre, ha diritto, oltre che all’indennità so-stitutiva, anche al risarcimento del danno intermini di perdita di “cura” personale (ener-gie psicofisiche e tempo libero) familiare esociale. Per realizzare questo diritto egli de-ve tuttavia dare la prova del danno. Da talerisarcimento il datore di lavoro può essereesonerato ove provi che il suo inadempi-mento sia stato determinato da impossibilitàdella prestazione derivante da causa a luinon imputabile.

IL DIRITTO DEL LAVORATOREALLE FERIE RETRIBUITEdi Valeria Salvatore

Avvocato Civilistaesperta in

Diritto del Lavoro

Il dirittoalle ferieretribuite

spetta a tuttii lavoratori(compresii dirigenti

di aziende)a prescindere

dal tipo dicontrattodi lavoroin quanto

dirittoindividuale

indisponibile

Page 7: Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini …...L a v o r o P i l l o l e S c a f f ael ew e b di Bianca Desideri Scrivete a bancario@falcri.it per segnalarci siti web,

PROFESSIONE BANCARIO 7

NUCLEO OPERATIVO

Bianca DESIDERI - Coordinatrice - B. Napoli - cell. 3478139937 - e-mail: [email protected] GAMBASSI - B. Toscana - tel. 05543915970 - e-mail: [email protected] GOBETTI - Cassa Risp. Firenze - cell. 3351095333 - e-mail: [email protected] SALIMBENE - B. di Sicilia - cell. 3478151497 - e-mail: [email protected] STAGNINI - Carispaq - tel. 3494240139 - e-mail: [email protected] TOMASELLI - B. di Roma - tel. 335287824 - e-mail: [email protected]

REFERENTI AZIENDALI

ASSOCIAZIONE NOMINATIVO

BANCA CARIME AMORE AIDA 3396121484PETRUZZELLI VITA 3475258171

BANCA DELLE MARCHE MONTEMARI MORENA 3471952502BANCA POPOLARE DI ANCONA RANIERI LUCIA 3494281271

BANCA POP. SPOLETO COSTANZI MARIA TERESA 0743215367BANCA TOSCANA MASTROPIETRO FEDERICA 3384687848BANCO DI DESIO CALIERI ADRIANA 029900191

BANCO DI SARDEGNA MURA PINA 3398226155LUCIA DE MARTINI 3477777272

BPN/VERONA LOMBARDINI MARIOLINA 3474647679BPU GUASTALLA CLAUDIA 3386109902

CARIGE SPA CECCHI ROBERTO 3486975088CARIPRATO CAMPESE CINZIA 3357337561

CARIRI DI GIULIO DOMENICA 0669209028CARISAP PAGNINI CLELIA 0736292211- 3487018661

CARISPAQ CALABRESE PATRIZIA 3487427670CASSA DI RISPARMIO VENEZIA FORNAIO GIOIA 0415700689

CEDACRI TESTI BARBARA 05218071C.R. ASTI ROCCA FULVIA 0141667002 - 3381608030

C.R. BOLOGNA SITTA PATRIZIA 3409193922C.R. CARPI GHINI ANNJ 059648332

C.R. CHIETI DE PANFILIS ROSANNA 3357368131C.R. FABRIANO NUCCI VALERIA 0732708743

C.R. FERMO PASQUALI SABRINA 0734658144MARZIALI CESARINA 0734628800

C.R. FOLIGNO BELLUCCINI MARIA 0742337365C.R. LIVORNO DEL VIVO ROSSELLA 3291225381

C.R. MIRANDOLA GALIOTTO RITA 053528530C.R. ORVIETO TADDEI ALIDA 0763302803

C.R. PARMA E PIACENZA SACCHETTA ISABELLA 068418060C.R. PISTOIA PASTACALDI ANGELA 3341630488

C.R. SAN MINIATO ROGANI LUCIA 3333375999C.R. SPOLETO D’AGOSTINI GIULIANA

C.R. TERNI E NARNI URBANI LIANA 3339660011C.R. TRIESTE SUSSA ADRIANA 3386252650

CRT-UNICREDITO NORD-OVEST BENEDET FLORIANA 3383900856ESA.TRI TASSONE STELLA 3295463115

ETR MAIDA CATERINA 3384559455GET – CALABRIA MAIDA CATERINA 0968442953

MONTE PASCHI SIENA BACCHINI SIMONA 3393205061SANPAOLO IMI D’ANTONA NIVES 0115552324

SANPAOLO IMI POLO NORD-EST GOTTARDO MADDALENA 3333039413SALCART SUSSA ADRIANA 0406773370TERCAS DI SANTE CARLA 0859353830UNIPOL BALDASSARRI ELVIRA 3397684181

Page 8: Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini …...L a v o r o P i l l o l e S c a f f ael ew e b di Bianca Desideri Scrivete a bancario@falcri.it per segnalarci siti web,

Con questa dichiarazione nel 1995 sichiudeva a Pechino la IVConferenza Mondiale sulle Donne.Sono da poco trascorsi dieci anni

da allora e New York è stata sede della 49°Commissione delle Nazioni Unite sullo Statodelle Donne (CSW) per valutare i risultatidella Piattaforma di Azione di Pechino. Fare il punto della situazione nel decennaledella Conferenza di Pechino, che sanciva icardini fondamentali dell’attività delle donnenon è stato e non è semplice, perché le pro-blematiche che riguardano il mondo femmi-nile sono numerose e hanno molte sfumatu-re. Si può sicuramente affermare che moltocammino è stato percorso ma che la stradada compiere è ancora lunga ed irta di diffi-coltà. Ogni giorno nel mondo i diritti delledonne vengono violati nella famiglia, neiluoghi di lavoro, nella società, non solo neiPaesi meno sviluppati ed industrializzati maanche in quelle realtà che si definiscono“evolute” ed emancipate. La situazione è dif-ficile ma almeno i Paesi “ricchi” hanno giàvinto le tante battaglie che i Paesi in via disviluppo combattono tutti i giorni e che ve-dono le donne “soggetti deboli” rispetto aidiritti fondamentali dell’essere umano: dirittoalla vita, alla salute, a una maternità consa-pevole e protetta, all’inviolabilità del propriocorpo, alla libertà personale, alla libertà d’e-spressione, alla piena uguaglianza di civile epolitica.Nel mondo ancora oggi centinaia di migliaiadi donne, spesso minori, vengono compratee vendute come schiave nell’import-exportdella prostituzione; mezzo milione di donneal mondo muore di parto; il 60% (percentua-le in crescita) degli ammalati di Aids inAfrica è composto da donne. Nel Nord delmondo e in Italia i temi in discussione sonoprincipalmente la presenza femminile neiluoghi decisionali della politica e dell’econo-mia, le pari opportunità nell’occupazione, lepolitiche di conciliazione fra famiglia e lavo-ro. Il nostro Paese costituisce però, purtrop-po, per le basse percentuali di occupazionee rappresentanza femminile, ancora una

frontiera meridionale dell’Europa. La situa-zione italiana vede le donne occupate rap-presentare il 42,7% della popolazione attiva,contro la media europea del 55,%, dagliobiettivi di Lisbona (60% della popolazioneattiva entro il 2010) ci separa un 17% un gapda colmare che sembra impossibile conside-rato che il 30% delle italiane non torna al la-voro dopo la maternità. Fondamentale quindi la riaffermazione deiprincipi che hanno guidato Pechino 1995,Pechino+5 e quelli che sono stati analizzatied approfonditi a New York per evidenziarele azioni necessarie perché sia reale l’egua-glianza di genere che necessita oltre che del-la trasformazione delle leggi, della riformadelle istituzioni soprattutto dell’evoluzionenei rapporti e nelle relazioni tra gli individui,sostanziandosi in un fondamentale cambia-mento tra le relazioni tra uomini e donne.Difesa dei diritti umani e delle libertà fonda-mentali, implementazione delle prospettivedi gender mainstreaming, piena e paritariapartecipazione delle donne ai processi deci-sionali sono punti irrinunciabili per lo svi-luppo di programmi specifici in ogni Paese eper spingere per la piena uguaglianza delledonne nei processi locali, nazionali, regiona-li e globali. Pechino 1995 aveva affidato ai sindacati unruolo importante, quello di garanzia come ri-cordato nella risoluzione: “i sindacati deten-gono la responsabilità fondamentale di ga-rantire la parità di genere nelle proprie strut-ture, specialmente negli organismi decisiona-li e di contrattazione, e nel farlo hanno uninteresse palese”.A noi quindi partecipare e dare il nostrocontributo attivo e continuo a questo pro-cesso di garanzia ed evoluzione.

PROFESSIONE BANCARIO8

PECHINO:DIECI ANNI DOPOdi Bianca Desideri

“L’empowerment delle donne

e la loro pienapartecipazione

sulla basedell’eguaglianza

in tutte le sferedella società,

inclusi lapartecipazione

nei processidecisionalie l’accesso

al potere, sonofondamentali

per ilraggiungimentodi eguaglianza,

sviluppoe pace”

Page 9: Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini …...L a v o r o P i l l o l e S c a f f ael ew e b di Bianca Desideri Scrivete a bancario@falcri.it per segnalarci siti web,

PROFESSIONE BANCARIO 9

Page 10: Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini …...L a v o r o P i l l o l e S c a f f ael ew e b di Bianca Desideri Scrivete a bancario@falcri.it per segnalarci siti web,

PROFESSIONE BANCARIO10

Diverse ricerche presentate nel cor-so della conferenza europea diUni Finance dimostrano, dati allamano, che l’ineguaglianza sala-

riale è un fatto, che in Europa le donne an-cora guadagnano in media il 30% in menodegli uomini, che questo divario aumentaquando si tratta di lavoratrici a part-time.Sono stati individuati tre fattori principali cheproducono discriminazione salariale:• segregazione occupazionale fra uomini e

donne;• discriminazione nel salario;• differente impatto sui due generi delle re-

sponsabilità familiari e di cura.All’interno del fattore “discriminazione sala-riale” è stato individuato, come uno deglielementi principali, la valutazione del lavoro.Un’esperienza molto interessante è stata fattada uno dei principali sindacati tedeschi nelsettore dei servizi Ver.di.de. (servizi pubblici,trasporti e comunicazioni) che ha iniziato findal 1997 un’analisi scientifica approfonditadel potenziale discriminatorio esistente neisistemi valutativi all’interno dei contratti col-lettivi, attivando poco dopo (nell’estate del’98) una campagna per l’apprezzamento dellavoro femminile, con il progetto “valutazio-ne del lavoro non discriminante nel settoredei servizi”.Dalle analisi effettuate in questo settore risul-ta che molti sistemi di valutazione contrattatiall’interno dei CCNL (nei paesi di lingua te-desca) violano i principi della legge europeain materia che sono:• stessi criteri di valutazione per tutti gli im-

piegati;• i criteri su cui si basano i differenziali sala-

riali devono essere trasparenti e compren-sibili per i lavoratori/lavoratrici;

• i criteri applicati nella valutazione devonotenere conto del tipo e della natura dellaprestazione.

Allo scopo di individuare un metodo di va-lutazione che tenga conto dei principi so-praesposti è stato individuato un sistemamesso a punto da due ricercatori svizzeri de-nominato ABAKABA (la sigla in lingua tede-

DIFFERENZE SALARIALIFRA UOMINI E DONNEdi Donella Gambassi

La conferenzaeuropea

delle donnedi Uni Finance

tenutasi aBruxellesl’8 e il 9

dicembrescorso aveva

un titoloeclatante:“Colmareil fossatoadesso”

Dirigente SindacaleFalcri/Banca Toscana

Nella sede della Federazione aRoma si è tenuto il 7 marzoscorso l’incontro organizzativotra le dirigenti sindacali Falcri e

le rappresentanti dell’Associazione Eva –Donne in Europa con la quale la Falcri hastipulato una convenzione per l’offerta diservizi alle iscritte delle Associazioni Falcriche hanno aderito all’iniziativa.Nel corso dell’incontro dopo il saluto delSegretario Generale Maria FrancescaFurfaro e la presentazione del programmaoperativo della Sezione FalcriDonna e delNucleo Operativo fatta dalla CoordinatriceBianca Desideri, è stata illustrata alle colle-ghe presenti la convenzione e le attivitàdell’Associazione Eva-Donne in Europa dalSegretario Generale Marinella Bonini.Di particolare interesse gli interventi su“Lavoro, famiglia, casa, figli… il peso diuna scelta” tenuto dalla psicologa-psicote-rapeuta Marilena De Sole, sugli “effetti del-la Legge Biagi nel settore del credito” a cu-ra dell’Avv. Anna Conti, sulla presenza an-cora molto limitata delle donne nell’Europaallargata a cura dell’Avv. Francesca Dionisie sul discorso di genere e le sue implica-zioni nella vita, nel lavoro e nella societàtenuto dall’Avv. Tatiana BiagioniConsigliera di Parità di Milano.

FALCRIDONNASI INCONTRA A ROMA

Page 11: Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini …...L a v o r o P i l l o l e S c a f f ael ew e b di Bianca Desideri Scrivete a bancario@falcri.it per segnalarci siti web,

sca significa valutazione analitica delle attivi-tà e riporta le iniziali dei due ricercatori Katze Baitsch).Il sistema utilizzato per i test, leggermentemodificato rispetto all’originale messo a pun-to, è un sistema uniforme che permette lavalutazione della prestazione sia dei cosid-detti colletti bianchi che delle tute blu.In contrasto con altri sistemi contrattualizza-ti, è un sistema analitico che si differenziasistematicamente secondo criteri di valuta-zione individuali.I criteri applicati tengono conto degli aspetticaratteristici dei lavori nel settore dei servizi.ABAKABA è un sistema metodologicamentetestato e praticamente affidabile in grado diprodurre valutazioni egualitarie sotto il profi-lo di genere.Nel sistema si individuano criteri che pesanodiversamente nelle seguenti aree esaminate:• 50% area intellettuale• 20% area psicosociale• 10% area fisica• 20% responsabilità.Il sistema è stato applicato in via sperimen-tale nella città di Hannover a quattro coppiedi lavoratori di settori diversi, ognuna dellecoppie esaminate rappresentava lavori a pre-dominanza femminile e l’altra a predominan-za maschile.I risultati delle valutazioni (in accordo con leleggi europee) dimostrano come la conside-razione degli aspetti psicosociali o emozio-nali, che sono caratteristici dei lavori nelcampo dei servizi, sono quelli fondamentalie che sulla base delle leggi europee un si-stema di valutazione non discriminante deveessere non solo uniforme e analitico, ma de-ve tenere conto dell’ambiente di lavoro, del-la responsabilità insieme agli aspetti intellet-tuali e psicosociali.Non è questa la sede per una verifica dellafunzionalità o adattabilità del sistema nel no-stro settore, ma è certo che il tema meritaun approfondimento, anche alla luce del rin-novo in corso del nostro CCNL.È evidente come anche nel mondo del cre-dito i sistemi di valutazione, peraltro, spessonon graditi dai valutati, abbiano in sé ele-menti discriminatori, magari non evidenti odiretti, ma che comportano ricadute impor-tanti sul piano salariale, e che in base alledirettive europee vadano al più presto modi-ficati.

Èquesto, in sintesi, l’effetto del conte-nuto dell’ordinanza del Consiglio diStato del 13 luglio 2004, n. 3259, concui è stato respinto l’appello propo-

sto dall’Agenzia delle Entrate avverso l’ordi-nanza di sospensione del TAR del Lazio,Sezione II n. 3402 del 23 giugno 2004, con-cernente, appunto, il fermo amministrativo dibeni mobili.Va ricordato a tal proposito che il fermo am-ministrativo dei beni mobili registrati è l’istitu-to giuridico applicato dal concessionario delServizio riscossione tributi ogni qual volta siverifichi, entro il termine di 60 giorni, il man-cato versamento dell’importo indicato nellacartella di pagamento relativa a imposte, tri-buti locali e contributi.I beni mobili che possono essere sottoposti afermo amministrativo sono tutti quelli iscrittinei pubblici registri e quindi, a titolo esempli-ficativo, gli autoveicoli, i motocicli e gli auto-scafi.La procedura di applicazione del fermo am-ministrativo è molto semplice.Per il concessionario è sufficiente accertare,mediante ispezione nei pubblici registri, qualisono i beni mobili intestati al debitore, perpoter poi ordinare all’ente detentore dell’ar-chivio dei beni in questione di procedere all’i-scrizione del fermo amministrativo.A titolo esemplificativo, per i veicoli, l’ente acui deve essere rivolto l’ordine è il PRA; effet-tuata la registrazione del provvedimento difermo, il contribuente riceverà, entro cinquegiorni dalla sua esecutività, la relativa notificae da quel momento, pur restando in possessodel mezzo, non potrà utilizzarlo.In ogni caso, il fermo amministrativo si estrin-seca nell’emanazione di un atto unilateraleche, concretizzandosi nella privazione del go-dimento del bene sottoposto a fermo ammini-strativo, incide sulla sfera giuridico-patrimo-niale del contribuente.A tal riguardo si osserva che il concessionariodel Servizio di riscossione dei tributi, secondol’art. 86, del D.P.R. n. 602 del 1973, può sce-gliere non soltanto se adottare una tale misu-ra, ma può anche decidere sulla graduazione.In relazione all’entità del credito da recupera-re, infatti, spetta a questo soggetto la discre-zionale valuta-zione su

TRAMONTAIL FERMO

AMMINISTRA-TIVO DELLE

AUTOMOBILIdi Paolo

Minichini

I concessionaridel Servizio

di riscossionetributi da

alcuni mesihanno sospeso

le proceduredi adozione

dei fermiamministrativi

dei beni mobiliiscritti inpubblici

registri e,conseguente-mente, l’invio

dei relativipreavvisi

Avvocato Civilistaesperto in Diritto

Amministrativo

PROFESSIONE BANCARIO 11

Page 12: Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini …...L a v o r o P i l l o l e S c a f f ael ew e b di Bianca Desideri Scrivete a bancario@falcri.it per segnalarci siti web,

PROFESSIONE BANCARIO12

quali beni mobili registrati del debitore poterdisporre il fermo.Ciò posto, la giurisdizione tributaria è concor-de nel ritenere che in virtù della natura discre-zionale del fermo amministrativo, questo deveessere motivato in modo congruo e specifico.In particolare, il concessionario della riscossio-ne deve evidenziare le esigenze che giustifica-no l’adozione della misura cautelare in rap-porto all’entità del debito tributario e alle cir-costanze concrete che possono porre in peri-colo la garanzia del suo credito.Tale esplicita richiesta dei giudici amministrati-vi costituisce un costante freno al modo dioperare dei concessionari della riscossione,che troppo spesso ricorrono all’utilizzo delfermo cautelare dei beni e soprattutto dei vei-coli, anche per la riscossione di crediti di mo-desta entità, non rispettando quella proporzio-ne che sempre dovrebbe sussistere fra l’im-porto da riscuotere e la limitazione della di-sponibilità del bene in danno del debitore.A questo punto, fondamentali risultano gli ef-fetti dell’ordinanza del Consiglio di Stato del13 luglio 2004.L’Agenzia delle Entrate in data 22 luglio 2004ha comunicato l’adozione della risoluzionen.92/E, con la quale, nel richiamare il conte-nuto dell’ordinanza del Consiglio di Stato del13 luglio 2004, ha fornito le prime indicazioniin ordine ai riflessi che tale pronuncia deter-mina sulla operatività dei concessionari locali.Nel dettaglio, per il momento i concessionaridebbono astenersi dal disporre i fermi ammi-nistrativi, almeno per ciò che concerne i ruolidell’Agenzia delle Entrate, sottolineando, pe-raltro, che tale regola di condotta, sotto unprofilo prudenziale, risulta applicabile ancheai ruoli emessi da altri enti creditori, salva di-versa determinazione dagli enti stessi, nell’am-bito della loro autonomia.Venendo conseguentemente meno questo va-lido strumento di riscossione, la direzione cen-trale dell’Agenzia delle Entrate ha ritenutochiarire che resta ferma l’esigenza che leaziende concessionarie del Servizio riscossionetributi adottino, in alternativa, gli ulteriori isti-tuti di riscossione coattiva atti ad assicurare ilrecupero dei crediti iscritti a ruolo.I concessionari, all’uopo, non hanno persotempo ed hanno subito iniziato, come misurealternative di riscossione dei crediti tributari, leiscrizioni ipotecarie, secondo quanto dispostodall’art.77 del D.P.R. 29/09/1973 n.602, comemodificato dall’art.16 del D.lgs. 26/02/1999n.46 e dall’art. 1 del D.lgs. 27/04/2001 n.193,sui beni immobili di proprietà dei contribuen-ti.

Le nuove forme di flessibilità introdotte dal D. Lgs n° 276 del10/09/2003, recante disposizioni di attuazione della L. 30 del14/02/2003 (c.d. Legge Biagi) di riforma del mercato del lavoro edell’occupazione, richiedono un’attenta e approfondita analisidelle materie oggetto di obbligo e/o di facoltà di rinvio alla con-trattazione collettiva, anche aziendale.La Federazione ha programmato una serie di momenti formativi te-nuti da Fabrizio Gosti sulla specifica materia strutturati per territo-rio. Dopo gli incontri tenutisi a Milano e Roma il 23 e 24 febbraio,e a Venezia il 9 marzo, che hanno visto alto il livello di partecipa-zione, gli incontri proseguiranno con il seguente calendario:

Città Data Sede

Firenze 10/03/2005 Via Martelli, 8Bari 15/03/2005 Comunicazione successivaOristano 23/03/2005 Comunicazione successivaPalermo 07/04/2005 Via Principe di Belmonte, 94Porto S. Giorgio (AP) 28/04/2005 David Palace Hotel

Lg.mare Gramsci

Il corso è articolato in una giornata(ore 9,30/13,30 –14,30/18,00) e, dopo la presentazione genera-le della Legge, prevede la trattazione dei seguenti argomenti:

• Agenzie per il lavoro e borsa nazionale del lavoro• Somministrazione di lavoro, appalto e distacco• Gruppi d’impresa e trasferimento d’azienda• Lavoro ripartito ed intermittente• Part-time• Contratto a contenuto formativo (contratto di inserimento e ap-

prendistato)• Certificazione• Orario di lavoro

CORSO DI FORMAZIONESULLA LEGGE BIAGI

Page 13: Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini …...L a v o r o P i l l o l e S c a f f ael ew e b di Bianca Desideri Scrivete a bancario@falcri.it per segnalarci siti web,

Professione Bancario prosegue l’analisi dellenuove tipologie di contratto introdotte dallalegge 276/03.

CONTRATTO DI INSERIMENTOIl contratto di inserimento mira a inserire (oreinserire) nel mercato del lavoro alcune ca-tegorie di persone, attraverso un progetto in-dividuale di adattamento delle competenzeprofessionali del singolo a un determinatocontesto lavorativo. Momento centrale delcontratto è la redazione del piano di inseri-mento lavorativo, che deve garantire l’acqui-sizione di competenze professionali attraver-so la formazione on the job.Il contratto di inserimento sostituisce il con-tratto di formazione e lavoro (CFL) nel setto-re privato.

ApplicazioneLavoratori• persone di età compresa tra 18 e 29 anni • disoccupati di lunga durata tra 29 e 32

anni;• lavoratori con più di 50 anni privi del po-

sto di lavoro;• lavoratori che intendono riprendere un’at-

tività e che non hanno lavorato per alme-no due anni;

• donne di qualsiasi età che risiedono inaree geografiche in cui il tasso di occupa-zione femminile sia inferiore almeno del20% di quello maschile (oppure quello didisoccupazione superiore del 10%);

• persone riconosciute affette da un gravehandicap fisico, mentale o psichico.

Datori di lavoro• enti pubblici economici, imprese e loro

consorzi;• gruppi di imprese; • associazioni professionali, socio-culturali e

sportive; • fondazioni; • enti di ricerca pubblici e privati; • organizzazioni e associazioni di categoria.Non è prevista una percentuale massima dilavoratori che possono essere assunti con

Come cambiacon la legge

Biagiil mercato

del lavoro?In questo

numeroprosegue

l’analisicon il contrattodi inserimentoe con il lavoro

a progettoil viaggio

di ProfessioneBancario nel

nuovo “mondodel lavoro”

Dirigente SindacaleFalcri Cariplo

Federico CantariniLA RIFORMADEL MERCATO DEL LAVORO

PROFESSIONE BANCARIO 13

contratto di inserimento (anche se questapotrà essere stabilita dai contratti collettivinazionali, territoriali o aziendali). Il datore di lavoro, per poter assumere conquesto contratto, deve aver mantenuto inservizio almeno il 60% dei lavoratori il cuicontratto di inserimento sia scaduto nei 18mesi precedenti.

SettoriIl contratto può essere stipulato per tutte leattività e per tutti i settori, esclusa la pubbli-ca amministrazione. Una novità della legge Biagi sta nell’aver in-cluso tra i soggetti che possono assumerecon contratto d’inserimento anche i gruppid’impresa, riconoscendo loro il ruolo giuridi-co di datore di lavoro.

DurataIl contratto di inserimento va da 9 a 18 mesi,(fino a 36 mesi per gli assunti con gravehandicap fisico, mentale o psichico). Nonvanno conteggiati ai fini della durata i perio-di relativi al servizio civile o militare e l’as-senza per maternità. Non può essere rinno-vato tra le stesse parti (ma si può stipulareun nuovo contratto di inserimento con undiverso datore di lavoro) e le eventuali pro-roghe devono comunque aversi nei limitistabiliti (18 o 36 mesi).

CaratteristicheIl contratto di inserimento deve avere formascritta e contenere l’indicazione precisa delprogetto individuale di inserimento. La man-canza di forma scritta comporta la nullità delcontratto e la trasformazione in un rapportodi lavoro a tempo indeterminato.La definizione del progetto individuale di in-serimento deve avvenire con il consenso dellavoratore e nel rispetto di quanto stabilitodai contratti collettivi nazionali, territoriali oaziendali, oppure all’interno di enti bilaterali.

Trattamento economico e normativoAl contratto di inserimento si applicano perquanto compatibili le previsioni relative aicontratti di lavoro subordinato a tempo deter-minato. L’inquadramento del lavoratore as-sunto non può essere inferiore per più didue livelli rispetto a quello previsto dal con-tratto nazionale per i lavoratori che svolgonola stessa mansione o funzione. Al datore di lavoro spettano inoltre deglisgravi economici e contributivi per l’assun-zione di lavoratori con contratto di inseri-mento.

AttuazioneLe modalità di definizione del piano di inse-rimento, in particolare per quanto riguarda

Page 14: Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini …...L a v o r o P i l l o l e S c a f f ael ew e b di Bianca Desideri Scrivete a bancario@falcri.it per segnalarci siti web,

amministrazione; • rapporti e attività di collaborazione coordi-

nata e continuativa comunque resi e utiliz-zati a fini istituzionali in favore di associa-zioni e società sportive dilettantistiche affi-liate alle federazioni sportive nazionali eagli enti di promozione sportiva ricono-sciuti dal CONI (Comitato OlimpicoNazionale Italiano).

CaratteristicheIl contratto di lavoro a progetto deve essereredatto in forma scritta e deve indicare, a fi-ni della prova, i seguenti elementi:• durata della prestazione di lavoro: può es-

sere determinata (indicata specificamente)o determinabile in quanto il rapporto durafinché non sia stato realizzato il progetto,il programma o la fase di lavoro;

• individuazione e descrizione del contenutocaratterizzante del progetto o programmadi lavoro, o fase di esso;

• corrispettivo e criteri per la sua determina-zione, tempi e modalità di pagamento, di-sciplina dei rimborsi spese;

• forme di coordinamento tra lavoratore aprogetto e committente sull’esecuzione(anche temporale) della prestazione lavo-rativa;

• eventuali misure per la tutela della salutee sicurezza del collaboratore a progetto(oltre a quelle previste in applicazione del-le norme relative all’igiene e sicurezza dellavoratore sul luogo di lavoro).

Il contratto termina quando il progetto, ilprogramma o la fase vengono realizzati. Ilrecesso anticipato può avvenire per giustacausa o in base alle modalità previste dalleparti nel contratto individuale.

Trattamento economico e normativoIl compenso deve essere proporzionato allaquantità e qualità del lavoro eseguito e devetenere conto dei compensi normalmentecorrisposti per analoghe prestazioni di lavo-ro autonomo nel luogo di esecuzione delcontratto.Il D.Lgs 276/2003 prevede una maggior tute-la, rispetto alle collaborazioni coordinate econtinuative, del lavoratore in caso di malat-tia, infortunio e gravidanza:la malattia e l’infortunio del lavoratore com-portano solo la sospensione del rapportoche però non è prorogato e cessa alla sca-denza indicata nel contratto o alla fine delprogetto, programma o fase di lavoro. Il committente può comunque recedere se lasospensione si protrae per un periodo supe-riore a un sesto della durata stabilita nelcontratto (quando determinata) ovvero supe-riore a 30 giorni per i contratti di durata de-terminabile.

la realizzazione del progetto, devono esserestabilite dai contratti collettivi nazionali eterritoriali e dai contratti aziendali. Sempre attraverso la contrattazione collettivadovranno essere definiti orientamenti, lineeguida e codici di comportamento che garan-tiscano l’effettivo adeguamento delle compe-tenze professionali al contesto lavorativo.In attesa che la contrattazione collettivaprovveda a disciplinare la materia, è stato si-glato, in data 11 febbraio 2004, un accordointerconfederale che definisce alcuni ele-menti del contratto di inserimento necessariper consentirne una prima applicazione. Trai vari aspetti è stato indicato il contenuto delcontratto ed è stata prevista una formazioneteorica minima di 16 ore.

LAVORO A PROGETTOIl contratto di lavoro a progetto è un con-tratto di collaborazione coordinata e conti-nuativa caratterizzato dal fatto di:• essere riconducibile a uno o più progetti

specifici o programmi di lavoro o fasi diesso;

• essere gestito autonomamente dal collabo-ratore in funzione del risultato, nel rispettodel coordinamento con l’organizzazionedel committente e indipendentemente daltempo impiegato per l’esecuzione dell’atti-vità lavorativa.

La disciplina prevista in materia di lavoro aprogetto è finalizzata a prevenire l’utilizzoimproprio delle collaborazioni coordinate econtinuative e a tutelare maggiormente il la-voratore.

ApplicazioneIl contratto di lavoro a progetto può esserestipulato da tutti i lavoratori e per tutti i set-tori e le attività, con le seguenti esclusioni:• agenti e rappresentanti di commercio;• coloro che esercitano professioni intellettuali

per le quali è necessaria l’iscrizione a speci-fici albi professionali (già esistenti al mo-mento dell’entrata in vigore del decreto);

• componenti degli organi di amministrazio-ne e controllo delle società;

• partecipanti a collegi e commissioni (inclu-si gli organismi di natura tecnica);

• pensionati al raggiungimento del 65° annodi età;

• atleti che svolgono prestazioni sportive inregime di autonomia, anche in forma dicollaborazione coordinata e continuativa;

• collaborazioni coordinate e continuative ditipo occasionale “minima”, ovvero di dura-ta non superiore a 30 giorni con un unicocommittente, e per un compenso annuonon superiore a 5.000 euro con lo stessocommittente;

• rapporti di collaborazione con la pubblica

PROFESSIONE BANCARIO14

Page 15: Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini …...L a v o r o P i l l o l e S c a f f ael ew e b di Bianca Desideri Scrivete a bancario@falcri.it per segnalarci siti web,

La gravidanza comporta la sospensione delrapporto e la proroga dello stesso per 180giorni.Sono stati inoltre previsti a favore del lavora-tore:• facoltà di svolgere la propria attività per

più committenti (salvo diversa previsionedel contratto individuale);

• diritto a essere riconosciuto autore dell’in-venzione fatta nello svolgimento del lavo-ro a progetto.

AttuazioneLa disciplina relativa al lavoro a progetto siapplica alle collaborazioni coordinate e conti-nuative stipulate dopo l’entrata in vigore dellanorma (24 ottobre 2003). Le collaborazioni co-ordinate e continuative stipulate prima del 24ottobre 2003 senza il riferimento a un proget-

to o a una fase di esso, mantengono efficaciafino alla loro scadenza e in ogni caso non ol-tre un anno dall’entrata in vigore del D.Lgs276/2003, senza possibilità di rinnovo o pro-roga. Decorso il termine del 24 ottobre 2004le collaborazioni non ricondotte a un progettocessano automaticamente. Possono essere stipulati accordi aziendali chestabiliscano che le collaborazioni non ricondu-cibili a un progetto siano trasformate in unaforma di lavoro subordinato che può essereindividuata sia fra quelle previste dal decreto276/2003 (lavoro intermittente, ripartito, dis-tacco, somministrazione, appalto), sia fraquelle già disciplinate (contratto a termine o atempo parziale). Questi accordi possono an-che prevedere un termine di efficacia più am-pio di quello del 24 ottobre 2004, ma comun-que non superiore al 24 ottobre 2005.

PROFESSIONE BANCARIO 15

Page 16: Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini …...L a v o r o P i l l o l e S c a f f ael ew e b di Bianca Desideri Scrivete a bancario@falcri.it per segnalarci siti web,

PROFESSIONE BANCARIO16

Lo Spazio di Ferri

Leggi eLavoro Pillole Scaffale

e web

PIGNORABILITA’DELLO STIPENDIODEL LAVORATORE

Numerosi sono stati i quesitiposti in ordine alla pignora-bilità o meno di somme che illavoratore riceve a titolo distipendio o di competenzeaccessorie o anche relative altrattamento di fine rapporto.Si tratta di questioni quantomai controverse che devonoessere trattate tenendo pre-senti le singole voci che nor-malmente compongono la“retribuzione”.Vanno, pertanto, trattati se-paratamente i singoli quesitiper i quali non sempre la ri-sposta può essere identica.

Il primo quesito che è statoposto è se il creditore puòprocedere – per il soddisfodella propria creditoria – neiconfronti di quelle sommeche sono corrisposte all’attodell’esodo a titolo di incenti-vazione.Si ritiene in ordine a talequesito che quanto meno neilimiti del quinto il creditoreben procedere a pignora-mento delle somme corrispo-ste per favorire l’esodo dellavoratore.Si tratta pur sempre di som-me che comunque vanno afar parte della retribuzione

anche se il fine ultimo è quel-lo di incentivare il lavoratorea dare le dimissioni.Ma, come è bene evidente, ilc.d. bonus che viene corri-sposto in tale ipotesi altronon è che una aggiunta altrattamento di fine rapporto,la cui natura retributiva or-mai da anni non viene piùposta in dubbio.È da segnalare, piuttosto,una recente giurisprudenza,purtroppo segno dei tempiche sono mutati, secondo cuise il creditore è il datore dilavoro, quest’ultimo ben puòfare propria l’intera somma,avendo la tendenza giuri-sprudenziale più sopra ri-chiamata dato vita ad unprincipio nuovo chiamato“ipocritamente” compensa-zione atecnica.Va sottolineato, peraltro, chein ordine alla applicabilità ditale principio al bonus diesodo di fatto rimane mera-mente teorica, in quanto il la-voratore nei confronti delquale il datore di lavoroesercita la predetta compen-sazione atecnica ben può ri-fiutarsi di aderire all’esodofacendo cadere così nel nullale pretese del datore di lavo-ro.Una recentissima sentenzadella Suprema Corte, pur-troppo, ha ritenuto che ilprincipio di compensazioneatecnica può essere applica-

to al trattamento di fine rap-porto.Si tratta di una vera e pro-pria aberrazione perché nonè possibile pensare che unlavoratore licenziato e priva-to quindi della retribuzionepossa vivere senza che siacorrisposto il trattamento difine rapporto.Orbene anche i profani san-no che il trattamento di finerapporto altro non è che re-tribuzione differita e che il le-gislatore ha previsto per il di-pendente licenziato, comepilastro fermo, proprio il trat-tamento di fine rapporto chedeve servire per le esigenzevitali per il lavoratore e lasua famiglia.Per fortuna la Corte diAppello di Napoli ha corag-giosamente ritenuto nellasentenza n. 550/01 del18.05.2001 che in nessuncaso il lavoratore possa esse-re privato del trattamento difine rapporto, unico presidioperché il dipendente in que-stione possa aspirare anchedopo il licenziamento ad unavita libera e dignitosa in con-formità di quanto prevedel’art.41 della Costituzione.

Il secondo quesito posto è selo stipendio risulta colpito dapignoramento del quinto, ilcreditore può trasferire il pi-gnoramento sull’assegno diaccompagnamento, stante

che detto assegno non rivestestatus né di stipendio, né dipensione?La risposta non può che esse-re negativa in quanto seppu-re è vero che l’assegno di ac-compagnamento non è spe-cificamente indicato dellalegge come facente partedella retribuzione, tuttavia sitratta di una indennità speci-ficamente finalizzata a soste-nere i cittadini più sfortunati,quelli cioè che hanno biso-gno della presenza costanteaccanto a loro di una perso-na che possa sorreggerli incaso di bisogno e provvede-re alle più immediate esigen-ze.E’ da escludere perciò chel’indennità in parola possaessere pignorata in tutto o inparte perché si tratta di unaindennità che a ben guarda-re ha natura previdenziale ecome tale non può essere pi-gnorata.Ma c’è di più: recenti senten-ze dei giudici del Tribunaledi Napoli sezione esecuzionihanno ritenuto che l’assegnoin questione, che viene corri-sposto proprio in relazionealla condizioni di estremo bi-sogno di un cittadino, nonfaccia superare allo stesso lasoglia dell’estrema povertàper cui anche sotto questoprofilo l’assegno non è asso-lutamente né pignorabile nésequestrabile.

a cura di Valeria Salvatore

Page 17: Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini …...L a v o r o P i l l o l e S c a f f ael ew e b di Bianca Desideri Scrivete a bancario@falcri.it per segnalarci siti web,

RIVISTALA TOTALIZZAZIONEDEI PERIODIASSICURATIVI

La legge 23 agosto 2004,n. 243 (di cui ProfessioneBancario si è occupato neidue precedenti articoli dedi-cati al c.d. superbonus e alconferimento del tfr ai fondidi previdenza complemen-tare), ridefinisce, anche, ladisciplina in materia di tota-lizzazione dei periodi assi-curativi, cioè la possibilitàdi sommare i contributi pre-senti in varie gestioni perraggiungere il diritto allapensione.Attraverso la totalizzazionesi evita, quindi, di dover ne-cessariamente procedere al-la ricongiunzione dei variperiodi assicurativi e al con-seguente pagamento, spes-so rilevante, del relativoonere.La totalizzazione è attual-mente disciplinata dall’art.71 legge 23/12/2000, n.388 che ha subordinato l’e-sercizio di tale facoltà a de-terminate condizioni, che èopportuno analizzare pri-ma di passare ad esamina-re il contenuto della leggedelega.In primo luogo è previstoche i vari periodi assicurati-vi, separatamente conside-

rati, non siano sufficienti perottenere il diritto a pensionein alcuna delle gestioni inte-ressate e che almeno unaquota del trattamento pen-sionistico sia liquidabile conil sistema di calcolo retribu-tivo, il che sta a significareche si sia iniziato a lavorareentro il 31 dicembre 1995.Da ricordare che qualora sisia iniziato a lavorare dopotale data la pensione saràcalcolata con il solo metodocontributivo ed in questo ca-so il cumulo è comunqueprevisto dal D.Lgs. 184/97.I periodi assicurativi non de-vono essere coincidenti e latotalizzazione è ammessapurché riguardi tutti e perintero tali periodi. Qualora il lavoratore eserci-ti o abbia esercitato, dopo il5 aprile 2003, la facoltà,eventualmente prevista daalmeno uno dei fondi inte-ressati, di restituzione deicontributi versati non è piùpossibile procedere alla to-talizzazione. Nella stessasituazione si trova anche illavoratore che, prima del 5aprile 2003, abbia visto ac-colta la domanda di ricon-giunzione dei periodi assi-curativi ed abbia integral-mente pagato le relativesomme. Se il pagamentonon è stato completato puòrinunciare alla ricongiun-zione ed ottenere la restitu-

zione degli importi versati,maggiorati degli interessilegali.La domanda va presentataal fondo al quale, da ultimo,è o è stato iscritto il lavora-tore. In caso di decesso ladomanda può essere pre-sentata dal superstite.La totalizzazione è utile perraggiungere i requisiti perla pensione di vecchiaia,per i trattamenti pensionisti-ci di inabilità e per la pen-sione indiretta. Rimaneesclusa la pensione di an-zianità.Veniamo ora ad esaminarecosa prevede in materia lalegge 23 agosto 2004, n.243.La legge delega individuatra i principi e criteri diretti-vi, di cui dovrà tenere contoil Governo nell’emanazionedei decreti legislativi, anchequello di una ridefinizionedella disciplina della totaliz-zazione.In particolar modo si dovràprevedere:• l’estensione anche alle

ipotesi in cui si raggiun-gano i requisiti minimi peril diritto alla pensione inuno dei fondi presso cuisono accreditati i contri-buti (ipotesi, come sopraevidenziato, attualmentenon prevista);

• il progressivo ampliamen-to delle possibilità di som-

mare i periodi assicurativiprevisti dalla legislazionevigente, con l’obiettivo diconsentire l’accesso allatotalizzazione sia al lavo-ratore che abbia compiu-to il sessantacinquesimoanno di età sia al lavora-tore che abbia complessi-vamente maturato almenoquaranta anni di anziani-tà contributiva, indipen-dentemente dall’età ana-grafica, e che abbia ver-sato presso ogni cassa,gestione o fondo previ-denziale, interessati dalladomanda, almeno cinqueanni di contributi;

• ogni ente presso il qualesono versati i contributisarà tenuto pro quota alpagamento del trattamen-to pensionistico secondole proprio regole di calco-lo;

• il riconoscimento della fa-coltà in esame anche aisuperstiti dell’assicuratoancorché deceduto primadel compimento dell’etàpensionabile.

Le nuove disposizioni per-metteranno di rimuovereuna serie di impedimentiche hanno in alcuni casi pe-nalizzato i lavoratori.Non resta, ora, che aspetta-re i decreti legislativi dele-gati che dovranno dare at-tuazione a tali criteri e prin-cipi direttivi.

a cura di Fabrizio Gosti

PROFESSIONE BANCARIO 17

Page 18: Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini …...L a v o r o P i l l o l e S c a f f ael ew e b di Bianca Desideri Scrivete a bancario@falcri.it per segnalarci siti web,

PROFESSIONE BANCARIO18

DOPO GLI AUGURI

Caro collega,come ogni anno c’è perve-nuta la tua lettera di auguricome Direttore Generaledella Banca Vuota Spa. Unmomento scontato, forseformale, ma che noi dipen-denti leggiamo sempre conattenzione. Forse è la curio-sità, forse è la routine, maforse è anche la speranza dileggere una parola, unafrase che ci faccia accenna-re un sorriso.Quando un DirettoreGenerale parla, quandoscrive, noi dipendenti ascol-tiamo, leggiamo, ricono-sciamo il ruolo del nostro in-terlocutore.Direttore tu lo fai? Riconosciil nostro ruolo?Sembrerebbe di sì.Ci accogli affermando chesiamo stati costretti “a lavo-rare in un clima di tensionee di incertezza”, ci ringrazi“per l’impegno da tutti pro-fuso che ha consentito, purin un contesto non favorevo-le, di conseguire risultaticonfortanti…. un migliora-mento rispetto al 2003”, cigratifichi sostenendo che“stiamo completando il pas-saggio alle nuove procedu-re, con encomiabile impe-gno” ed, infine, ci motivi af-fermando che nonostantetutto, “a differenza di altrebanche, abbiamo dato pro-

va di una capacità reattivache ci distingue” e che sei“certo di poter contare, co-me sempre, sul massimo im-pegno di ciascuno” di noi.Caro Direttore, purtroppo,accanto alla tua lettera i tuoicolleghi avevano un’altralettera, quella delle note diqualifica che, opportuna-mente e quasi in contempo-ranea, la tua Direzione delPersonale aveva provvedutoad inviare.Lo sai, caro collega, che permolti che si sono adoperatisicuramente ben oltre il pro-prio dovere, per conseguirequei “risultati confortanti”cui fai riferimento, in quel-l’altra lettera c’era un giudi-zio negativo sulla propriaattività che potrebbe portar-li, ben presto, alla perdita diuna parte rilevante della lo-ro retribuzione?E lo sai che per moltissimialtri, il giudizio li ha svilitiall’ultimo gradino, al 6 me-no meno, sull’orlo del bara-tro?Lo sai, caro collega, che so-no stati mortificati fino nelprofondo del loro animo?In quel momento è arrivatala tua lettera. La mortifica-zione si è trasformata inrabbia, in voglia di reagire,di essere duri e spietati co-me chi gli scriveva.Nel frattempo i tuoi colleghisindacalisti sono qui checontano i ricorsi alle note diqualifica e rispondono acentinaia di telefonate didonne e uomini a cui labanca sembra aver volutotogliere ogni dignità, pro-fessionale ed umana.Non c’è rabbia tra noi, mauna serietà profonda, moltolontana da quelle parole eda quelle lettere.Reagiremo domani, grati di

aver ricevuto finalmente daquesta Banca qualcosa dipositivo: una nuova forza,un nuovo vigore, un pugnoin pieno volto che ha co-stretto le colleghe ed i colle-ghi a reagire e, in alcuni ca-si, a risvegliarsi dal torporein cui erano caduti a causadi quel clima lavorativo op-pressivo e arido che avetesaputo creare. Caro Direttore, sinceramen-te non crediamo che questaBanca si meriti “slancio etensione ideale”.Lo diciamo con rammarico,perché i tuoi colleghi dasempre hanno dimostrato“slancio e tensione ideale” enelle difficoltà, proprio nelledifficoltà, hanno raddop-piato i loro sforzi per teneredritta la prua di quella naveche sentivano un po’ anchecome la propria nave.Ma ben pochi, crediamo,saranno disponibili a rinun-ciare alla propria dignità, aquelle briciole di rispettoche la tua Azienda, non lanostra, fa mancare a chi in-vece, ogni giorno, cerca dinobilitare la propria vita equella di tutti, attraverso ilrispetto profondo per il la-voro che svolge.Avete anche voluto cancel-lare il Sindacato dalla vo-stra agenda, un Sindacatoche in Banca Vuota Spa hasvolto un ruolo fondamenta-le per lo sviluppo della stes-sa e che, negli anni, avevasaputo creare un clima dilavoro fertile e propositivo.Ma il Sindacato non si can-cella con un tratto di pen-na. Il Sindacato vive sem-pre in ogni lavoratore, inogni Azienda, perché la suavita non dipende dalla vo-lontà altrui ma si alimentanaturalmente.

Abbiamo un vantaggio.Possiamo essere sminuiti,offesi, mortificati, colpiti du-ramente ma non possiamoessere sconfitti. Non possiamo essere scon-fitti perché non cerchiamovittorie.Ci basta, ogni giorno, fare ilnostro dovere. Fino in fon-do.Auguri.

Lo Spazio di Ferri

Leggi eLavoro Pillole Scaffale

e web

Page 19: Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini …...L a v o r o P i l l o l e S c a f f ael ew e b di Bianca Desideri Scrivete a bancario@falcri.it per segnalarci siti web,

PROFESSIONE BANCARIO 19

Francobollilinguellati e non

Il mondo dei collezionisti filatelici è moltovario, ci sono quelli che collezionano solofrancobolli senza traccia di linguella, nelnostro mondo identificati con due asteri-schi, che ovviamente per questa tipologiadi prodotti sono costretti spesso a spenderepiù del doppio di quelli che invece collezio-nano francobolli che hanno una traccia dilinguella.La linguella è un pezzettino di carta gom-mata che generalmente è stato usato sinoagli inizi degli Anni Cinquanta, in ultimoc’è chi colleziona come il mio amico Piero diPalermo solo francobolli usati.Su queste tre differenti filoni di collezionistivale la pena fare il punto, chi si sobbarcal’onere di avere francobolli intonsi senzanessuna traccia di utilizzo deve sapere chespesso i lestofanti usano rigommare fran-cobolli linguellati o sfuggiti ai timbri posta-li ed in circolazione ci sono una miriade difrancobolli “trattati”, le differenze spessosono impercettibili e solo occhi attenti e co-noscenze specifiche delle colle utilizzate al-l’epoca possono aiutare i collezionisti.Altri per evitare di incorrere in errore, cosìcome abbiamo prima specificato, preferi-scono cimentarsi nell’acquisto di francobol-li linguellati ed affrontano la spesa più se-renamente perché gli stessi spesso costanoun terzo di quelli senza traccia e quindi ri-escono ad appagare la loro voglia di colle-zionare con degli importi minimi.Una terza fascia di collezionisti, se voglia-mo, quelli più autentici, preferiscono acqui-stare francobolli usati senza il pericolo del-le linguelle, senza i rischi del rifacimentodella colla, ma anche qua i rischi sono no-tevoli, spesso questi francobolli usati hannoun prezzo di gran lunga superiore ai nuovied ovviamente ai linguellati, specialmentegli alti valori, perché all’epoca l’utilizzo deivalori alti era di gran lunga inferiore adoggi e venivano utilizzati per spedizioniparticolari. Certo c’erano anche quelli auto-spediti dai collezionisti del tempo, ma an-

che quelli spesso erano fuori tariffa ed an-cora più spesso li si ritrovano su buste an-cora integre mai ritagliati.Il valore spesso sorprendente di alcune tira-ture è dovuto anche all’utilizzo o per me-glio dire allo spazio temporale in cui questisono stati usati. Spesso erano solo alcunecittà destinatarie di alcune serie e quindi divalori che teoricamente potevano essereutilizzati su tutto il territorio nazionalespesso non avevano neppure il tempo di es-sere trasportati altrove vista la loro brevis-sima vita di validità. Si possono fare alcuniesempi sull’argomento: prendiamo la seriedi Mazzini del 1922. Questa serie ha avutovalidità dal 20 settembre 1922 al 31 otto-bre dello stesso anno. La tiratura assai limi-tata era di circa 300 mila serie, quindi met-tendo insieme tiratura e validità che com-plessivamente era di solo 42 giorni si puòimmaginare quanti timbri falsi esistono. Lostesso dicasi per la serie del Manzoni del1923 emessa in occasione del cinquantena-rio della morte del grande scrittore. La tira-tura in questo caso è di appena 100 milaserie. Il periodo di validità è di circa 1 me-se. C’è poi da aggiungere che in questo ca-so specifico c’è n terzo fattore che unito aglialtri due aggrava ancora di più la situazio-ne, infatti, detta serie fu utilizzata solo aRoma e a Milano anche se la validità era acarattere nazionale. Come detto, a questopunto, è veramente difficile avere dei valo-ri effettivamente passati per posta e di con-seguenza quest’ultimi hanno un valore no-tevole. Va, infine, precisato che il 5 lire delManzoni era un alto valore, notevole per iltempo, un francobollo da utilizzare perspedizioni particolari e non dimentichiamo-ci che solo molti anni dopo comparve lacanzone se potessi avere “mille lire al me-se”.Ciao a tutti.

di Salvatore Adinolfi

Patrizia MiloneUna lettera rivoluzionaria(al tempo dei lazzari e giacobini)Loffredo Editore2004, pp. 128, € 7,80

Una lettera rivoluzionaria, un titolo signi-ficativo, quello dato da Patrizia Milone alsuo libro, una copertina rosso sangue comeil sangue che fu versato nel corso dellaRivoluzione Partenopea del 1799 per l’af-fermazione dei diritti di libertà ed ugua-glianza propugnati un decennio prima nel-la Francia rivoluzionaria. Uno scambio epi-stolare tra due giovanissime donneJosephine Duval e Felicia d’Agnese che co-prono il periodo tra il 2 ottobre 1798 e il 1ottobre 1799. Un anno di vita delle duedonne, ma anche uno degli anni più “rivo-luzionari” della storia di Napoli che si ap-prestava a rivivere gli eventi che avevanogià mutato la storia della Francia edell’Europa. Due giovani protagoniste deglieventi pienamente calate nella società incui vivevano e nei fermenti libertari. Dueantesignane dei moderni percorsi di evolu-zione femminile che è possibile raccoglierenelle parole che Felicia d’Agnese scrive nel-l’ultima lettera da Napoli all’amica ben die-ci anni dopo “… tanto tempo fa mi sugge-risti di leggere la Costituzione dei dirittidelle donne di Olimpes de Gouges… Beh,l’ho fatto, ho fatto male?”. Josephine eFelicia due percorsi di vita, due strade di-verse ma che avevano in comune i principifondamentali del progresso della conoscen-za e della società. La Milone, nel suo volu-me, indica anche un articolato percorso di-dattico per le scuole da utilizzare per la let-tura e l’approfondimento delle vicendetrattate nel libro.

Lo Spazio di Ferri

Leggi eLavoro Pillole Scaffale

e web

di Bianca Desideri

Scrivete [email protected] segnalarci siti web,

monete, francobolli, oggettida collezione, libri rari

o esauriti, volumi in libreria,riviste da inserire

nella nostra rubrica.

Page 20: Pechino: 10 anni dopo Differenze salariali fra uomini …...L a v o r o P i l l o l e S c a f f ael ew e b di Bianca Desideri Scrivete a bancario@falcri.it per segnalarci siti web,

PIEMONTEVia Nizza, 150 – 10121 TORINOTel/Fax 011/6624382 - Fax 011/6624735e-mail: [email protected]

LOMBARDIAVia Mercato, 5 – 20121 MILANOTel. 02/86464631 – Fax 02/89011448e-mail: [email protected]

LIGURIAVico San Matteo, 2/16 – 16100 GENOVATel. 010/2476193Fax 010/2475391e-mail: [email protected]

Via Orefici, 8/7 - 16123 GENOVATel e fax 010/8603538e-mail: [email protected]

VENETOVia della Montagnola, 3730174 VENEZIA –MESTRETel/Fax 041/5441133e-mail: [email protected]

Piazza Giovanni XXIII, 2 – 35129 PADOVATel. 049/7808172 – Fax 049/8941206e-mail: [email protected]

FRIULI VENEZIA GIULIAVia Valdirivo, 42 – 34122 TRIESTETel. 040/6773370 – Fax 040/371234e-mail: [email protected]

Piazza della Libertà, 1 - 33100 UDINETel. 0432/508070 – Fax 0432/295629e-mail: [email protected]

EMILIA ROMAGNAVia Guidotti, 3340134 BOLOGNATel. 051/433043 - Fax 051/435034e-mail: [email protected]

TOSCANAVia Martelli, 8 – 50122 FIRENZETel. 055/212951 – Fax 055/212962e-mail: [email protected]

UMBRIAVia R. D’Andreotto, 29 – 06100 PERUGIATel. 075/5727064 – Tel/Fax 075/5722238e-mail: [email protected]

LAZIOViale Liegi, 48/B – 00198 ROMATel. 06/8416336 – Fax 06/8416343e-mail: [email protected]

Via Francesco Dell’Anno, 6/8 – 00136 ROMATel. 06/39751484 – Fax 06/39734223e-mail: [email protected]

MARCHE - ABRUZZO - MOLISEVia Arco Alfieri, 3 – 67100 L’AQUILATel/Fax 0862/481057e-mail: [email protected]

CAMPANIAVia S. Giacomo, 41 – 80132 NAPOLITel. 081/7917020 – Fax 081/5512594e-mail: [email protected]

PUGLIAVia Putignani, 141 – 70122 BARITel. 080/5219681 – Fax 080/5219726e-mail: [email protected]

CALABRIA E LUCANIAVia Roma, 28/D – 87100 COSENZATel. 0984/791741 – 791923Fax 0984/791961–e-mail: [email protected]

SICILIAVia Principe di Belmonte, 9490139 PALERMOTel/Fax 091/6113684e-mail: [email protected]

SARDEGNAVia G. Masala, 7/B - 07100 SASSARITel/Fax 079/236617e-mail: [email protected]

CentriTerritoriali FALCRI