PdR 2019 Unareti · 2019-07-01 · VALUTAZIONE DELLA RESILIENZA ..... 5 4.1 Ondate di calore 5...

21
PIANO DI INTERVENTI PER L’INCREMENTO DELLA RESILIENZA DELLA RETE ELETTRICA DI DISTRIBUZIONE DI UNARETI (PDS UNARETI ALLEGATO N.20) ASSET MANAGEMENT PIANIFICAZIONE ENERGIA ELETTRICA GIUGNO 2019 2019-2021

Transcript of PdR 2019 Unareti · 2019-07-01 · VALUTAZIONE DELLA RESILIENZA ..... 5 4.1 Ondate di calore 5...

  • PIANO DI INTERVENTI PER L’INCREMENTO DELLA RESILIENZA DEL LA RETE ELETTRICA DI DISTRIBUZIONE DI UNARETI (PDS UNARETI ALLEGATO N.20)

    ASSET MANAGEMENTPIANIFICAZIONE ENERGIA ELETTRICA

    GIUGNO 2019

    2019-2021

  • 1 INDICE

    1. PREMESSA ................................................. 2

    2. FENOMENI A CUI È SOGGETTA UNARETI ..... 3

    2.1. Ondate di calore 3

    2.2. Allagamenti 3

    2.3. Caduta alberi fuori fascia 3

    2.4. Manicotto di ghiaccio e neve 3

    3. INDIVIDUAZIONE AREE CRITICHE........... 4

    3.1. Ondate di calore 4

    3.2. Allagamenti 4

    3.3. Caduta alberi fuori fascia 4

    3.4. Manicotto di ghiaccio e neve 5

    4. VALUTAZIONE DELLA RESILIENZA ........ 5

    4.1 Ondate di calore 5 4.1.1 Componente critico della rete MT ..............................6 4.1.2 Posizione di accadimento guasto lungo i feeder MT ..6 4.1.3 Analisi delle criticità ..................................................7

    4.2 Allagamenti 8 4.2.1 Analisi della sollecitazione (�) ...................................8 4.2.2 Analisi della vulnerabilità (�) ....................................9 4.2.3 Determinazione della probabilità d’evento (���) .......9 4.2.4 Determinazione dell’impatto (�) ...............................10

    4.3 Caduta alberi fuori fascia 10

    4.4 Manicotto di ghiaccio e neve 10

    5. INTERVENTI PER INCREMENTO DELLA RESILIENZA ........................................ .............. 11

    5.1 Ondate di calore 11

    5.2 Allagamenti 13

    5.3 Caduta alberi fuori fascia 14

    5.4 Manicotto di ghiaccio e neve 15

    6. PROGRAMMAZIONE ATTIVITÀ .............. 15

    7. GESTIONE EMERGENZE ......................... 16

    8. ALLEGATI .......................................... ....... 16

  • 2 1. PREMESSA L’articolo 77 dell’allegato A della Delibera ARERA

    646/2015/R/eel (Testo integrato della regolazione

    output-based dei servizi di distribuzione e misura

    dell’energia elettrica - periodo di regolazione

    2016-2023), chiede ad ogni Distributore con più di

    300.000 utenti dal 2018, la presentazione

    all’Autorità di Regolazione per Energia Reti e

    Ambiente (nel seguito ARERA) di un piano con

    orizzonte almeno triennale, finalizzato

    all’incremento della resilienza del sistema di

    distribuzione dell’energia elettrica (Piano

    resilienza).

    Il Piano resilienza include gli interventi individuati

    dall’impresa distributrice e mirati a contenere

    il rischio di disalimentazione a fronte dei principali

    fattori critici di rischio che possono avere impatto

    sulla rete di distribuzione.

    Con il termine resilienza si intende la misura della

    capacità del sistema elettrico di superare

    una perturbazione severa e persistente di

    carattere imprevedibile minimizzando gli utenti

    coinvolti ed i tempi di ripristino del servizio.

    I principali fattori critici di rischio che possono

    essere esaminati nei Piani resilienza sono:

    a) precipitazioni nevose di particolare intensità in grado di provocare la formazione di manicotti di ghiaccio o neve (wet snow);

    b) allagamenti dovuti a piogge particolarmente intense o frane e alluvioni provocate da dissesto idrogeologico;

    c) ondate di calore e prolungati periodi di siccità;

    d) tempeste di vento e effetti dell’inquinamento salino in prossimità delle coste;

    e) cadute di alberi di alto fusto su linee aeree, al di fuori della fascia di rispetto.

    Oltre gli interventi volti all’incremento della

    robustezza della rete, ai fini dell’incremento della

    resilienza della rete elettrica è possibile migliorare

    anche:

    • la fase di ripristino del servizio;

    • i piani di emergenza;

    • i rapporti tra le imprese distributrici e le istituzioni (processi autorizzativi e accettazione degli sviluppi della rete da parte degli enti locali).

    Per l’individuazione degli interventi da

    considerare sulle porzioni di rete in media e alta

    tensione, oggetto di miglioramento della

    robustezza di rete, è stato istituito un gruppo di

    lavoro in ambito CEI,

    al quale hanno partecipato CEI, Cesi, RSE, Terna e

    alcuni Distributori, che si è occupato

    principalmente:

    • della robustezza meccanica delle linee aeree in conduttori nudi per via della formazione di manicotti di ghiaccio e neve;

    • di precipitazioni anomale e persistenti che provocano allagamenti in zone a rischio idrogeologico o esondazione di fiumi o canali.

    Il gruppo di lavoro ha contribuito alla definizione

    delle “Linee guida per la presentazione dei Piani di

    lavoro per l’incremento della resilienza del

    sistema elettrico” pubblicate da ARERA con

    Determinazione 7 marzo 2017 n. 2/2017.

    Altri gruppi di lavoro sono stati recentemente

    istituiti e altri sono in fase di definizione, per

    indagare sugli altri temi della resilienza:

    • caduta alberi;

    • allagamenti;

    • modalità di ripresa del servizio.

    Inoltre Terna ha predisposto una procedura

    congiunta di coordinamento tra Terna ed i Gestori

    della rete di Distribuzione al fine di conseguire un

    razionale sviluppo delle attività sulle reti di

    trasmissione e distribuzione tramite una corretta

    pianificazione del sistema elettrico nel suo

    complesso.

    Il presente documento redatto secondo le

    indicazioni della deliberazione 668/2018/R/EEL

    del 18/12/2018 (Incentivazione economica degli

    interventi di incremento della resilienza delle reti

    di distribuzione dell’energia elettrica) è

    l’aggiornamento annuale per il 2019 del Piano

    resilienza di Unareti.

  • 3 2. FENOMENI A CUI È SOGGETTA

    UNARETI

    Dal registro delle interruzioni del servizio elettrico

    sono stati estratti i Periodi di Condizioni

    Perturbate (PCP), così come definiti da ARERA,

    degli ultimi dieci anni e precisamente dal 2008 al

    2018. L’estrazione di tali periodi consente di

    individuare gli eventi metereologici di maggior

    impatto sulla rete di distribuzione di Unareti.

    Si riporta un dettaglio degli eventi significativi

    individuati all’interno dei PCP 2008-2018,

    ed il numero di utenti impattati:

    Anno PCP Evento Utenti coinvolti

    2018 Caduta alberi-Temporali 59.914

    2018 Ondate di calore 98.896

    2017 Ondate di calore 44.545

    2016 Caduta alberi-Temporali 9.097

    2016 Ondate di calore 12.487

    2015 Allagamenti-Temporali 21.022

    2015 Ondate di calore 498.178

    2015 Caduta alberi-Temporali 384

    2014 Allagamenti-Temporali 51.534

    2014 Ondate di calore 50.495

    2013 Caduta alberi-Neve 13.663

    2013 Ondate di calore 81.968

    2012 Ondate di calore 176.306

    2011 Caduta alberi-Temporali 4.895

    2011 Ondate di calore 30.827

    2010 Ondate di calore 52.753

    2010 Caduta alberi-Temporali 14.329

    2009 Ondate di calore 145.111

    2008 Ondate di calore 4.435

    Tabella 1: Sintesi degli eventi significativi all’interno dei PCP 2008-2018

    Dall’osservazione della Tabella 1, si evince

    chiaramente che gli eventi di massimo impatto

    sulla rete di distribuzione di Unareti,

    corrispondono a:

    • situazioni di caldo intenso e persistente (Ondate di calore);

    • giornate di precipitazioni eccezionali (Temporale-Allagamento).

    Si sono riscontrati poi eventi a minor impatto

    classificati nella Tabella 1 come “Neve” e

    “Temporale”, in area Brescia, in cui si è verificata

    la caduta di piante fuori dalla fascia di servitù di

    elettrodotto.

    2.1. Ondate di calore

    Le situazioni di “Ondate di calore”, fenomeno da

    ritenersi di assoluta rilevanza per la rete di

    distribuzione in ambito urbano in particolare per

    la città di Milano, si verificano tipicamente nei

    mesi estivi di Giugno e Luglio.

    I componenti della rete elettrica si trovano a

    lavorare a temperature più elevate rispetto a

    quelle del resto dell’anno per un duplice fattore:

    • l’incremento della temperatura ambientale, che si riflette in modo diretto sui componenti della rete;

    • un aumento della potenza assorbita dagli utenti in particolare per l’utilizzo diffuso di

    apparati di condizionamento. Il fenomeno di surriscaldamento dei componenti

    della rete elettrica è accentuato dal fatto che le

    temperature si mantengono al di fuori dei valori

    delle medie stagionali senza subire significative

    variazioni anche durante le ore notturne per più

    giorni consecutivi.

    2.2. Allagamenti

    Per quanto riguarda le situazioni di “Temporale-

    Allagamento”, l’incidenza sulla rete elettrica

    deriva dalle particolari conformazioni

    idrogeologiche del territorio che possono portare,

    in occasione di precipitazioni di notevole intensità

    e/o quantità, all’allagamento delle cabine

    sotterranee e quindi alla perdita del servizio

    elettrico.

    2.3. Caduta alberi fuori fascia

    La rete elettrica può essere impattata dal

    fenomeno della caduta di piante o rami sugli

    elettrodotti, in particolare a causa degli alberi

    presenti fuori dalla fascia di servitù, in cui non è

    possibile svolgere l’usuale taglio piante. Gli eventi

    che determinano tali situazioni sono stati

    classificati nelle tabelle precedenti come “Caduta

    piante-Neve” e “Caduta piante-Temporali”.

    2.4. Manicotto di ghiaccio e neve

    È inoltre possibile che durante le nevicate

    caratterizzate da “wet snow” si arrivi alla

    formazione di manicotti di ghiaccio in grado di far

    cadere i conduttori aerei nudi. Per quanto riguarda

  • 4

    Unareti non sono state riscontrate situazioni di

    quest’ultima tipologia, né dai dati di interruzione

    del servizio elettrico né a memoria di operatore. Si

    è ritenuto in ogni caso opportuno fare degli

    approfondimenti anche per questo particolare

    fattore di rischio.

    3. INDIVIDUAZIONE AREE CRITICHE Al fine di svolgere un’analisi dei fenomeni che

    impattano la rete elettrica è necessario delimitare

    l’ambito di potenziale interesse per il particolare

    tipo di sollecitazione.

    3.1. Ondate di calore

    Il fenomeno “Ondate di Calore” si manifesta

    tipicamente nei mesi estivi di Giugno e Luglio ed

    interessa in particolare tutta la rete elettrica

    dell’area milanese. Ogni anno del decennio 2008-

    2018 è stato caratterizzato da situazioni di

    “Ondate di Calore”, dando luogo a diverse

    giornate con parecchi guasti sulla rete elettrica tali

    da generare Periodi di Condizioni Perturbate.

    Nell’anno 2015 il fenomeno ha assunto

    dimensioni considerevoli.

    Nella città di Milano sono stati interessati da

    interruzioni del servizio elettrico mediamente più

    di 500.000 utenti; l’importo complessivo per

    indennizzi riconosciuti agli utenti stessi è stato di

    circa 650.000 €. In termini di indicatori di

    continuità del servizio elettrico, il peso dei

    disservizi in pochi giorni è stato pari a circa 25

    minuti per utente BT (25 minuti per utente BT è

    l’obiettivo annuo posto da ARERA per ambiti ad

    alta concentrazione) e 0,7 interruzioni per utente

    BT (1 interruzione per utente BT è l’obiettivo

    annuo posto da ARERA per ambiti ad alta

    concentrazione).

    Si è potuto constatare che il fenomeno interessa

    indistintamente tutta la rete MT dell’area Milano

    con particolare riferimento alla rete a tensione 23

    kV in cavo interrato.

    1http://www.comune.milano.it/wps/portal/ist/it/servizi/territorio/pianificazione_urbanistica_generale/direttiva_alluvioni

    3.2. Allagamenti

    Sulla base degli allegati al documento “Direttiva

    Alluvioni 2007/60/CE (DLgs 49/2010) - Piano di

    Gestione del Rischio Alluvioni del Distretto

    Idrografico Padano (PGRA)” disponibile sul sito del

    comune di Milano1, è possibile individuare le aree

    di criticità idrogeologica (il documento è in fase di

    rielaborazione a seguito dei lavori di realizzazione

    di bacini di raccolta in zona Seveso, questo

    potrebbe modificare le aree di esondazione

    primaria e pertanto ridefinire l’area del perimetro

    di intervento).

    La cabine di distribuzione presenti nella zona di

    Milano sono ubicare territorialmente come

    indicato nella Tabella 2:

    Tipologia CS Consistenza [n] Percentuale [%]

    Interrate 4.209 70,82

    Fuori terra 1.734 29,18

    TOTALE 5.943 100,00

    Tabella 2: Composizione delle cabine MT di Milano

    Le cabine che ricado in zona di possibile

    allagamento (zona di esondazione per i fiumi

    Lambro e Seveso) risultano essere circa 560,

    di cui 400 interrate, e sono rappresentate

    nell’Allegato 1. Di tali cabine sono state

    selezionate quelle che nel periodo 2008-2018

    hanno avuto almeno un episodio di allagamento;

    risultano essere 31 appartenenti a 20 feeder

    distinti.

    Con la scelta di tale perimetro si è quindi

    focalizzata l’attenzione su cabine che certamente

    risultano critiche per il fenomeno “Allagamenti-

    Temporali” e sulle quali occorre incentrare gli

    sforzi per la ricerca di una possibile soluzione.

    3.3. Caduta alberi fuori fascia

    La rete elettrica interessata da questo fattore di

    rischio è sita in area Brescia. Nello specifico si

    tratta di linee aeree MT in conduttori nudi che

    attraversano zone boschive e che pertanto

    potrebbero essere impattate, in occasione di

    temporali o nevicate, dalla caduta di alberi, con

  • 5

    possibile conseguente interruzione del servizio

    elettrico.

    Per avere una prima indicazione di tali linee si è

    sovrapposto il tracciato dei conduttori aerei nudi

    con il documento “Carta dei tipi forestali reali della

    Lombardia”2 (ultima revisione del dato

    12/01/2018), disponibile sul sito della regione

    Lombardia.

    Nell’Allegato 2 è mostrato il risultato della

    sovrapposizione: emerge indicativamente che il

    36% dell’estensione delle linee aeree in conduttori

    nudi si trova in zone boschive.

    3.4. Manicotto di ghiaccio e neve

    La rete elettrica interessata da questo fattore di

    rischio è sita in area Brescia. In particolare si tratta

    di linee MT in conduttori aerei nudi che

    attraversano sia zone boschive che zone di altro

    tipo.

    Per i manicotti di ghiaccio la caratterizzazione è

    sulla tipologia di posa del conduttore, pertanto

    tutte le linee aeree in conduttore nudo sono

    soggette all’analisi.

    4. VALUTAZIONE DELLA RESILIENZA L’analisi della resilienza è basata su un indice di

    rischio di disalimentazione degli utenti di una rete

    elettrica per ciascuno dei fattori di rischio che

    impattano la rete.

    Tale indice di rischio (IRI) è il prodotto della

    probabilità che l’evento produca un disservizio e

    dell’entità del danno (disalimentazione) prodotto

    dal disservizio.

    La probabilità di disservizio (Pev) è individuata

    come l’inverso del tempo di ritorno dell’evento

    (TR). L’entità del danno è definita come il numero

    di utenti in bassa tensione disalimentati (NUD).

    2

    http://www.geoportale.regione.lombardia.it/metadati?p_p_id=PublishedMetadata_WAR_geoportalemetadataportlet&p_p_lifecycle=0&p_p_state=maximized&p_p_mode=view&_PublishedMetad

    ata_WAR_geoportalemetadataportlet_view=editPublishedMetadata&_PublishedMetadata_WAR_geoportalemetadataportlet_uuid=%7B48FB29EC-92CA-4B82-9E0A-03B3C379B016%7D&_PublishedMetadata_WAR_geoportalemetadataportlet_editType=view&_PublishedMetadata_WAR_geoportalemetadataportlet_fromAsset=true

    L’indice di rischio risulta quindi:

    ��� = ��� = ��� ∙ �� L’indice di resilienza (IRE) è l’inverso dell’indice di

    rischio ed è quindi pari al tempo di ritorno

    dell’evento diviso il numero di utenti in bassa

    tensione disalimentati:

    ��� = ��� = 1

    ��� ∙ �� Il miglioramento dell’indice di rischio, è valutato

    come differenza tra l’indice di rischio in condizioni

    pre-intervento e l’indice di rischio in

    corrispondenza della situazione post-intervento,

    con riferimento a ciascuna cabina secondaria o a

    porzioni di rete MT (es. gruppi di cabine

    secondarie su uno stesso feeder MT, intero feeder

    MT).

    Il miglioramento dell’indice di rischio, è valutato

    come differenza tra l’indice di rischio in condizioni

    pre-intervento e l’indice di rischio in

    corrispondenza della situazione post-intervento,

    con riferimento a ciascuna cabina secondaria o a

    porzioni di rete MT (es. gruppi di cabine

    secondarie su uno stesso feeder MT, intero feeder

    MT).

    4.1 Ondate di calore

    Il fenomeno interessa ogni anno nei mesi estivi la

    città di Milano.

    Grafico 1: Andamento mensile dei guasti 2012-2018

    11

    34 36

    22

    36

    11

    95

    23

    62

    0 22

    61

    5 26

    20

    34 36 4

    71

    07

    52

    42

    12 2

    11

    34

    19 23 3

    1 35

    22

    97

    50

    26 3

    72

    01

    91

    32

    81

    2 14

    30 4

    01

    26

    25

    63

    01

    2 23

    15 16 2

    62

    01

    23

    42

    78

    87

    12

    3 26

    25

    19 20

    19

    15 20

    40

    55

    67

    44

    32

    8 13

    12

    9 9 13 14

    37

    32

    82

    64

    57

    12

    12

    11

    5

    GE

    NN

    AI

    OF

    EB

    BR

    AI

    OM

    AR

    ZO

    AP

    RI

    LE

    MA

    GG

    IO

    GI

    UG

    NO

    LU

    GL

    IO

    AG

    OS

    TO

    SE

    TT

    EM

    BR

    EO

    TT

    OB

    RE

    NO

    VE

    MB

    RE

    DI

    CE

    MB

    RE

    GE

    NN

    AI

    OF

    EB

    BR

    AI

    OM

    AR

    ZO

    AP

    RI

    LE

    MA

    GG

    IO

    GI

    UG

    NO

    LU

    GL

    IO

    AG

    OS

    TO

    SE

    TT

    EM

    BR

    EO

    TT

    OB

    RE

    NO

    VE

    MB

    RE

    DI

    CE

    MB

    RE

    GE

    NN

    AI

    OF

    EB

    BR

    AI

    OM

    AR

    ZO

    AP

    RI

    LE

    MA

    GG

    IO

    GI

    UG

    NO

    LU

    GL

    IO

    AG

    OS

    TO

    SE

    TT

    EM

    BR

    EO

    TT

    OB

    RE

    NO

    VE

    MB

    RE

    DI

    CE

    MB

    RE

    GE

    NN

    AI

    OF

    EB

    BR

    AI

    OM

    AR

    ZO

    AP

    RI

    LE

    MA

    GG

    IO

    GI

    UG

    NO

    LU

    GL

    IO

    AG

    OS

    TO

    SE

    TT

    EM

    BR

    EO

    TT

    OB

    RE

    NO

    VE

    MB

    RE

    DI

    CE

    MB

    RE

    GE

    NN

    AI

    OF

    EB

    BR

    AI

    OM

    AR

    ZO

    AP

    RI

    LE

    MA

    GG

    IO

    GI

    UG

    NO

    LU

    GL

    IO

    AG

    OS

    TO

    SE

    TT

    EM

    BR

    EO

    TT

    OB

    RE

    NO

    VE

    MB

    RE

    DI

    CE

    MB

    RE

    GE

    NN

    AI

    OF

    EB

    BR

    AI

    OM

    AR

    ZO

    AP

    RI

    LE

    MA

    GG

    IO

    GI

    UG

    NO

    LU

    GL

    IO

    AG

    OS

    TO

    SE

    TT

    EM

    BR

    EO

    TT

    OB

    RE

    NO

    VE

    MB

    RE

    DI

    CE

    MB

    RE

    GE

    NN

    AI

    OF

    EB

    BR

    AI

    OM

    AR

    ZO

    AP

    RI

    LE

    MA

    GG

    IO

    GI

    UG

    NO

    LU

    GL

    IO

    AG

    OS

    TO

    SE

    TT

    EM

    BR

    EO

    TT

    OB

    RE

    NO

    VE

    MB

    RE

    DI

    CE

    MB

    RE

    2 0 1 2 2 0 1 3 2 0 1 4 2 0 1 5 2 0 1 6 2 0 1 7 2 0 1 8

  • 6

    Nell’anno 2015, le alte temperature ambientali

    per periodi prolungati con conseguente

    assorbimenti elevati di potenza elettrica (è stato

    raggiunto il massimo storico di 1.625 MW), hanno

    sottoposto la rete di distribuzione a sollecitazioni

    molto al di sopra delle normali condizioni di

    esercizio. Ciò ha comportato un innalzamento

    vertiginoso dei guasti in particolare su rete MT.

    I grafici che seguono mostrano la correlazione tra

    guasti-temperature e guasti-potenza nel mese di

    Luglio per gli anni 2012-2018.

    Grafico 2: Andamento temperature massime e guasti MT nel mese di Luglio (2012-2018)

    Grafico 3: Andamento temperature massime e punta di potenza nel mese di Luglio per gli anni 2012-2018

    Dal Grafico 2 e dal Grafico 3 si può notare come

    nella prima decade di Luglio 2015 l’evento abbia

    assunto dimensioni notevoli. Si osserva inoltre una

    tendenza all’assestamento del fenomeno nei

    giorni successivi nonostante le alte temperature

    ed elevati carichi.

    4.1.1 Componente critico della rete MT

    La rete MT si è dimostrata scarsamente resiliente

    soprattutto per i guasti occorsi su un determinato

    tipo di componente elettrico: il giunto (vedi

    Grafico 4).

    Grafico 4: componente origine guasto giugno-luglio 2015

    La causa predominante di tali guasti è stata

    ricondotta in particolare ad una determinata

    tipologia di giunti, gli auto-termoretraibili a 24 kV

    (vedi Grafico 5). L’insieme delle due tipologie di

    auto-termoretraibili costituisce circa il 90% dei

    guasti avvenuti sui giunti e sono pertanto stati

    definiti come giunti “critici”.

    Grafico 5: Tipologia giunto origine del guasto

    4.1.2 Posizione di accadimento guasto lungo i feeder MT

    In relazione ai guasti accaduti nell’estate del 2015,

    è stata svolta una analisi per associare ad ogni

    guasto il numero della corrispondente tratta del

    feeder sulla quale il guasto si è verificato. La tratta

    numero 1 è stata identificata come quella

    compresa tra l’impianto primario e la prima cabina

    di distribuzione, la tratta numero 2 tra la prima e

    la seconda cabina di distribuzione e così via per

    tutto il resto del feeder. Questa attività è stata

    svolta su tutte le tratte e i feeder associati ai

    guasti.

    Altro3%

    Cavo6%

    Cabina3%

    Terminale1%

    Danni3%

    Giunto 84%

    TERMORETRAIBILI 24 KV (MISTI)

    16%

    RESINA4%

    MISCELA6%

    AUTO-TERMO RETRAIBILI 36

    KV0%

    AUTO-TERMO RETRAIBILI

    24KV74%

  • 7

    Il Grafico 6 fornisce una rappresentazione

    semplificata del lavoro sviluppato.

    Grafico 6: Distribuzione dei guasti MT dell’estate 2015 per numero di tratta

    Come era prevedibile, ma in maniera decisamente

    marcata, si evidenzia un andamento monotono

    decrescente con il progredire della posizione del

    numero delle tratte nei feeder. Le prime tratte

    difatti sono quelle soggette a maggior

    sollecitazione termica in relazione alla maggior

    corrente che in esse circola.

    Un guasto su una prima tratta di un feeder,

    comporta la contro-alimentazione di tutte le

    cabine del medesimo feeder. Ciò aumenta

    inevitabilmente la probabilità di insorgenza del

    doppio guasto sulla linea utilizzata per la contro-

    alimentazione.

    Nell’estate del 2015 si sono verificate diverse

    situazioni con guasti multipli nella stessa porzione

    di rete, tali da rendere l’utenza non più contro-

    alimentabile. In questi casi l’utenza subisce una

    interruzione del servizio elettrico per un tempo

    anche superiore a 10 ore.

    Nella Figura 1 che segue, si fornisce un esempio

    reale con la sequenza degli eventi accaduti il 6

    luglio del 2015. Nel caso specifico, dopo 3 eventi

    di guasti consecutivi, l’unica linea MT “superstite”

    ha potuto contro-alimentare solo parzialmente

    (per gli evidenti limiti di portata di una linea MT) le

    cabine di distribuzione interessate

    all’interruzione.

    Figura 1: Schematizzazione porzione di rete ed eventi accaduti il 6 luglio 2015

    La situazione ha comportato la disalimentazione

    di 5.000 utenti circa per parecchie ore nel centro

    di Milano.

    4.1.3 Analisi delle criticità

    L’analisi è stata condotta considerando le

    situazioni di guasto multiplo che portano alla

    completa disalimentazione di una porzione di rete

    per tempi lunghi nei periodi di ondata di calore. E’

    stato riscontrato che, coerentemente con il

    numero di guasti multipli occorsi nel 2015 sulla

    rete MT di Milano, sono necessari, mediamente,

    tre guasti sullo stesso feeder per rendere l’utenza

    non più contro-alimentabile. Per ogni feeder della

    rete di distribuzione di media tensione di Milano è

    stata valutata la probabilità di accadimento del

    suddetto avvenimento a partire dal numero di

    giunti “critici” e “non critici” presenti su ciascun

    feeder, così come definiti nel precedente

    paragrafo 4.1.1, e dal tasso di guasto di

    quest’ultimi in corrispondenza dei periodi di

    ondata di calore. Di conseguenza per ciascun

    feeder è stato calcolato il tempo di ritorno pari a:

    0

    5

    10

    15

    20

    25

    30

    35

    40

    45

    50

    55

    1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26

    GU

    AST

    I

    N° TRATTA

  • 8

    � = 1���

    Si riportano di seguito i feeder che, a valle

    dell’analisi svolta, presentano un tempo di ritorno

    inferiore a 50 anni:

    Nome feeder IRI Tempo di ritorno BS23121 440,7 7,8 BS23122 426,9 7,3 CE23143 163,8 24,2 CE23145 26,3 32,2 CE23147 126,6 16,8

    GA08 102,5 29,2 LA23062 91,6 32,7 LA23063 355,6 8,3 LA23129 64,0 12,6 LA23928 367,9 6,2 LA23929 203,3 12,9 LA23933 55,9 9,5 LA23934 44,5 9,0 LA23936 26,3 13,1

    MS03 1395,9 3,2 MS23010 693,6 3,1 MS23170 1,1 25,5

    MU04 92,4 16,7 NO034 404,5 5,2 NO040 200,6 15,2 NO041 2572,3 1,5 NO043 275,9 15,9 OV010 736,3 7,0

    PV23955 393,0 6,2 PV23956 315,1 12,8 PV23957 36,1 26,6 PV23958 141,3 30,6 PV23962 23,7 24,3 PV23964 47,8 29,3 SE23031 56,5 35,4 SE23706 179,6 21,0 SE23707 614,6 5,3 SE23912 1,3 36,8 SS23051 174,0 23,2 SS23951 192,8 7,1 SU021 52,5 14,1 SU028 83,6 31,5 VI02 59,4 14,4

    VI23916 0,9 17,2 VI23919 108,6 20,1

    Tabella 3: Feeder della rete di Milano con tempo di ritorno inferiore a 50 anni – ondate di calore

    4.2 Allagamenti

    Sulla base dei risultati del GdL Resilienza del

    Sistema Elettrico - CEI 8/28, in particolare

    del documento “Resilienza delle reti elettriche in

    contesto metropolitano” revisione 3.0 del

    12/10/2016 è stata sviluppata una versione della

    metodologia proposta adattata alla rete di

    distribuzione di Unareti nel perimetro di

    potenziale rischio individuato nel Comune di

    Milano, questo ha comportato un definizione più

    dettagliata dei criteri forniti nelle linee guida di

    ARERA.

    Sulla base di eventuali revisioni delle linee guida in

    corso verranno apportati gli opportuni

    cambiamenti nelle prossime versioni del

    documento.

    Il calcolo è stato effettuato per singolo feeder MT,

    attraverso la valutazione della probabilità

    d’occorrenza del fenomeno gravoso e dell’impatto

    che avrebbe il disservizio del feeder stesso

    conformemente alla metodologia di cui sopra.

    Si definisce pertanto:

    ��� = � ∙ � dove:

    ��� è la probabilità di accadimento dell’evento interruttivo;

    � è la probabilità che si verifichi una sollecitazione di intensità tale da scatenare effetti

    gravosi;

    � è la vulnerabilità dei componenti di impianto impattati.

    Il rischio (���) viene poi determinato come prodotto di ��� per l’impatto associato:

    ��� = ��� ∙ � = �� ∙ �� ∙ � dove:

    � è l’impatto associato ossia l’effetto del fuori-servizio di un feeder.

    L’indice di resilienza viene assunto come l’inverso

    dell’indice di rischio sopra espresso.

    Per avere coerenza con le linee guida dell’ARERA è

    stato valutato l’indicatore IRE (indice di resilienza

    ARERA):

    ��� = ��� =1

    ��� ∙ �� dove:

    � è il tempo di ritorno, ossia l’inverso della probabilità di evento ���

    �� è il numero di utenti bt disalimentati (coincidente con l’impatto �). 4.2.1 Analisi della sollecitazione (�) Considerando il fenomeno delle precipitazioni

    anomale e persistenti, si sono analizzate le

  • 9

    registrazioni di 5 centraline di ARPA Lombardia,

    dislocate sul territorio del Comune di Milano,

    mediante le quali è stato possibile definire il valore

    della precipitazione media giornaliera.

    Figura 2: Disposizione delle centraline ARPA utilizzate nello studio

    Figura 3: Precipitazioni medie giornaliere nel comune di Milano

    Sulla base di tali dati si è costruita una correlazione

    tra il numero di interruzioni accadute ogni giorno

    e il valore di precipitazione giornaliera (espressa in

    mm). Sono state pertanto determinati due valori

    per l’identificazione delle soglie minime in

    corrispondenza dei fenomeni di allagamento e di

    esondazione.

    In particolare:

    �������� = 15!! corrispondente al fenomeno di allagamento delle cabine

    secondarie;

    �������" = 80!! corrispondente al fenomeno di esondazione dei corsi d’acqua.

    Applicando la formula:

    �% = 100 ∙ & '()�*+(+,-.+/0��1� 2 �������%|45678959:;7�:�?@=AB9;CDE1,F,G

    & '()�*+(+,-.+/0��1�E1,F,G

    si determina il vettore della sollecitazione (S), che

    nel caso della rete Unareti di Milano vale:

    � = H29,0%1,0% M Il valore ottenuto viene mediato dal valore della

    pioggia caduta così da tener conto non solo del

    superamento della soglia, ma anche dell’intensità

    del fenomeno (si può assimilare al rapporto tra il

    volume di precipitazioni sopra soglia ed il totale).

    4.2.2 Analisi della vulnerabilità (�) Per ognuna delle cabine di distribuzione

    appartenenti ai feeder individuati nel perimetro di

    analisi,

    si è definito un vettore di vulnerabilità al

    fenomeno, che tiene conto della risposta di ogni

    cabina

    alle due sollecitazioni individuate, secondo il

    seguente criterio:

    - per la sollecitazione ��, il valore della vulnerabilità può assumere i seguenti valori:

    o 1 se la cabina è interrata ed è

    stata allagata nel passato;

    o 0,5 se la cabina è fuori terra ed è

    stata allagata nel passato;

    o 0 in tutti gli altri casi.

    - per la sollecitazione �", il valore della vulnerabilità può assumere i seguenti valori:

    o 1 se la cabina è interrata ed è in

    zona di esondazione;

    o 0,5 se la cabina è fuori terra ed è

    in zona di esondazione;

    o 0 in tutti gli altri casi.

    4.2.3 Determinazione della probabilità d’evento (���)

    Il prodotto del vettore della sollecitazione per il

    vettore della vulnerabilità, permette il calcolo

    0

    20

    40

    60

    80

    100

    120

    01/01/2008 01/01/2009 02/01/2010 03/01/2011 04/01/2012 04/01/2013 05/01/2014 06/01/2015 07/01/2016

    [mm]

  • 10

    del vettore della probabilità di evento per ogni

    cabina. Per individuare il valore delle probabilità

    associato a ciascun feeder, occorre combinare

    opportunamente le probabilità di accadimento

    dell’evento delle singole cabine appartenenti al

    medesimo feeder.

    In questo caso è necessario utilizzare il teorema

    della probabilità totale:

    ���N77O76 = P ���,Q =Q

    = R���,Q 2Q

    +S�R ���,- ∙ ���,TQ

    -S�;TS�+ �21�0W�R���,- ∙ ���,T

    Q

    -S�TS�….0S�

    ∙ … ∙ ���,0

    + �21�QW� ∙ ���,� ∙ ���," ∙ … ∙ ���,Q

    dove:

    j numero di cabine che compongono il

    feeder.

    4.2.4 Determinazione dell’impatto (�) Nell’Allegato 3 si riportano le valutazioni

    sull’indice di resilienza IRE, che considera l’impatto

    con il numero degli utenti bt disalimentati, in

    coerenza con le linee guida dell’ARERA.

    4.3 Caduta alberi fuori fascia

    La metodologia per la valutazione della resilienza

    nel caso di caduta degli alberi consiste nel

    procedimento seguente:

    • esecuzione dell’intersezione tra il tracciato delle reti in conduttore aereo

    nudo e la carta delle zone boscate in modo

    da individuare le tratte di rete sede di

    rischio per la caduta piante;

    • individuazione per ogni Cabina Primaria delle Cabine Secondarie situate entro la

    massima distanza definita in 5 km per il

    comune di Brescia e 20 km per gli altri

    comuni;

    • individuazione dei possibili percorsi da ogni Cabina Secondaria verso le Cabine

    Primarie entro la distanza definita che

    presentano una lunghezza massima

    inferiore a 25 km nel comune di Brescia e

    50 km negli altri comuni;

    • selezione del percorso con minore lunghezza in area boscata;

    • calcolo dell’indice di resilienza come prodotto tra la lunghezza in area boscata

    e la probabilità di caduta piante

    kilometrica;

    Applicando la metodologia illustrata alla rete di

    Brescia si ottengono le linee in Tabella 4, che

    presentano un tempo di ritorno inferiore a 50

    anni.

    Nome CP Nome Feeder IRI Tempo di

    ritorno

    Toscolano ToscoE53S34 220 6

    Nozza NozzaE56R87 166 16

    Salò SaloE50R15 142 18

    Toscolano ToscoE53S39 129 21

    Nozza NozzaE56R81 75 19

    Bagolino BagolinoE60B27 65 20

    Tremosine TremE58R23 62 28

    Gavardo GavardoE52S70 39 27

    Tremosine TremE58R22 37 43

    Tremosine TremE58R21 30 38

    Odolo OdoloE57R97 7 29

    Tabella 4: Feeder della rete di Brescia - caduta alberi fuori fascia

    4.4 Manicotto di ghiaccio e neve

    La metodologia applicata, conformemente alle

    indicazioni delle Linee Guida per il calcolo degli

    indici di rischio consiste nel procedimento

    seguente:

    • ad ogni tratta di linea aerea in conduttore nudo del sistema Unareti, sulla base della

    tipologia del conduttore e delle indicazioni

    delle norme CEI EN 50341-1 e CEI 50341-

    2-13, è calcolato un valore atteso a 50 anni

    del carico risultante dall’accrescimento

    atteso del manicotto di ghiaccio

  • 11

    e neve con spinta del vento sul

    conduttore;

    • per ognuna delle suddette tratte, in accordo all’equazione del cambiamento di

    stato della catenaria, è ricavato il tiro

    corrispondente all’evento di formazione

    del manicotto di ghiaccio e neve con

    tempo di ritorno pari a 50 anni;

    • il tiro corrispondente all’evento di formazione del manicotto di ghiaccio e

    neve con tempo di ritorno 50 anni e il

    carico di rottura del conduttore sono

    impiegati, secondo le indicazioni della

    norma CEI EN 50341-1, per determinare il

    tempo di ritorno dell’evento di rottura;

    • per ogni Cabina Secondaria, sono individuati tutti i possibili percorsi di

    alimentazione verso un qualsiasi punto di

    alimentazione AT, assumendo i punti di

    sezionamento chiusi;

    • per ogni percorso di alimentazione è individuata la relativa tratta critica, ovvero

    la tratta con tempo di ritorno dell’evento

    di rottura minore;

    • tra tutti i percorsi di alimentazione è considerato quello avente il tempo di

    ritorno superiore, assumendo che, in tutti

    gli eventi metereologici meno gravi di

    quelli che causano l’interruzione di tale

    percorso, almeno la direttrice di

    alimentazione in oggetto verso la CS sia

    sempre attiva. Il valore così ottenuto è il

    tempo di ritorno della Cabina Secondaria;

    • l’indice di rischio di disalimentazione della Cabina Secondaria è calcolato come

    numero di utenti BT sottesi alla cabina

    diviso il tempo di ritorno;

    • l’indice di rischio, per feeder è pari alla somma dell’indice di rischio delle singole

    cabine che in assetto normale lo

    costituiscono.

    La procedura descritta considera la rete RTN a

    monte in Alta Tensione caratterizzata da resilienza

    infinita in quanto, in virtù della procedura di

    coordinamento operativa tra Terna ed i gestori

    delle reti di distribuzione, in data 05/12/2017

    sono stati comunicati i tempi di ritorno per

    manicotto di ghiaccio che risultano maggiori di 50

    anni.

    Applicando la metodologia illustrata alla rete di

    Brescia si ottengono i risultati illustrati nella

    Tabella 5; sette feeder hanno un IRI maggiore di

    100; si è focalizzata l’analisi sui primi due che

    presentano valori sopra i 400 (più del doppio

    rispetto agli altri).

    Nome CP Nome feeder IRI

    CP TOSCOLANO ToscoE53S34 440,27

    CP SALO' SaloE50R15 404,61

    CP SALO' SaloE50R08 211,00

    CP NOZZA NozzaE56R81 143,04

    CP NUVOLENTO NuvolentoE51R43 122,16

    CP NOZZA NozzaE56R89 114,14

    CP TOSCOLANO ToscoE53S31 107,22

    Tabella 5: Feeder della rete di Brescia con IRI>100 - manicotto di ghiaccio

    5. INTERVENTI PER INCREMENTO DELLA RESILIENZA

    Il calcolo dei benefici prevede la definizione del

    piano di interventi da attuare sulle dorsali MT

    e la valutazione della resilienza prima e dopo gli

    stessi, così da tradurre in termini economici le

    differenze tra le due situazioni e renderle

    confrontabili con i costi da sostenere.

    Gli interventi considerati in questo piano sono solo

    quelli che portano benefici specifici in termini

    di resilienza.

    5.1 Ondate di calore

    La tipologia di interventi previsti ad oggi per far

    fronte alle ondate di calore sono essenzialmente

    di due tipi:

  • 12

    • un piano massivo per l’eliminazione di giunti ritenuti critici (nel seguito “Piano di

    risanamento giunti”;

    • la realizzazione di “traversoni” tra linee MT (incremento della magliatura di rete

    MT) in modo da ridurre l’impatto in

    occasione di guasti multipli sulla stessa

    porzione di rete.

    5.1.1 Piano di risanamento giunti

    Il maggior numero di guasti per la rete elettrica MT

    di fronte al fenomeno “ondate di calore” è da

    ricondursi ad uno specifico componente di rete: il

    giunto auto e termoretraibile a 24 kV.

    Tale componente è presente in maniera diffusa su

    tutto il territorio milanese e, pertanto, l’azione di

    bonifica, iniziata a partire dal 2012 e intensificata

    dopo l’estate del 2015, sta interessando tutta la

    rete a 23 kV di Milano.

    Nel Grafico 7 di numero di giunti risanati, fino al 31

    maggio del 2019 e di quanto dovrà essere ancora

    realizzato nel biennio 2019-2020.

    Grafico 7: Andamento Piano risanamento giunti al 31/05/2019

    I giunti “critici” vengono sostituiti con altri di tipo

    auto-retraibili con tensioni di esercizio fino a 36

    kV.

    Come descritto nel paragrafo 4.1.2, le priorità di

    intervento sono state definite in relazione alla

    numerazione delle tratte cavo dei feeder MT.

    L’attività ha avuto inizio dalle prime tratte degli

    impianti con una maggior densità di giunti

    “critici”, poi alle seconde tratte e così via verso la

    coda delle linee. L’attività continuerà integrando

    quanto emerso dall’analisi svolta nel paragrafo

    4.1.3, con una particolare attenzione verso i

    feeder che hanno ottenuto dei tempi di ritorno

    inferiori ai 50 anni.

    Le priorità di intervento consentono di identificare

    specifiche porzioni di territorio su cui transitano le

    tratte cavo dei feeder MT. Tali aree territoriali, una

    volta definite, sono oggetto di bonifica

    complessiva in modo da operare una sola volta

    nella specifica porzione di territorio, ottenere una

    miglior gestione delle autorizzazioni comunali e

    ridurre il disagio alla cittadinanza coinvolta.

    Nel Grafico 8 si mostra una rappresentazione

    territoriale sull’attività di bonifica in corso a fine

    2018.

    Grafico 8: rappresentazione territoriale dell’attività di bonifica

    I singoli quadratini rappresentati nel Grafico 8

    indicano una porzione territoriale di circa 0,045

    km2.

    La differente colorazione indica lo stato di

    risanamento da giunto critico della relativa

    porzione territoriale. Le aree verdi rappresentano

    zone completamente risanate mentre quelle rosse

    indicano zone con più di 4 giunti “critici”.

    Per le situazioni nelle quali la bonifica del giunto

    critico risulta particolarmente difficoltosa, si

    procede con una attività mirata preventiva di

  • 13

    “diagnostica” (misura delle scariche parziali/prova

    di tensione) per stabilire la effettiva urgenza di

    sostituzione o per indurre il guasto in modo

    controllato.

    Dalla prova emergono informazioni sullo stato di

    invecchiamento medio dell’isolante e di eventuali

    punti difettosi (mediante la misura delle scariche

    parziali), tra cui i giunti.

    5.1.2 Realizzazione di traversoni tra feeder MT

    La rete MT urbana presenta normalmente una

    magliatura tale da consentire di fare fronte ai

    singoli guasti (condizione di sicurezza n-1). Quindi

    a fronte del primo guasto esiste una possibile via

    di contro-alimentazione. Guasti doppi sulla stessa

    porzione di rete comportano invece interruzioni

    del servizio prolungate.

    Si definisce “traversone” un collegamento tra

    feeder MT (incremento della magliatura di rete)

    tale da ridurre l’estensione di porzioni di rete nelle

    quali la condizione di sicurezza n-2 risulta negata

    (trattasi tipicamente di una porzione di rete

    compresa tra due nodi a tre o più vie di

    alimentazione).

    Si precisa che il “traversone” è un intervento che

    aumenta l’estensione di rete e quindi in condizioni

    ordinarie porta ad un incremento della probabilità

    di guasto. In Figura 4 si mostra come la

    realizzazione di un “traversone” riduce il massimo

    impatto conseguibile a fronte di un doppio guasto

    su una determinata porzione di rete.

    Il criterio adottato nel Piano Resilienza 2018 per

    l’individuazione delle priorità di intervento ha

    tenuto in considerazione il numero massimo di

    cabine potenzialmente disalimentabili a seguito di

    un doppio guasto. Tuttavia, le porzioni di rete

    inizialmente individuate con tale criterio hanno

    evidenziato un tempo di ritorno dell’evento

    superiore a 50 anni e, per quanto definito

    nell’articolo 79bis.1 del TIQE, sono escluse dal

    meccanismo incentivante.

    Per questo motivo un’analisi più dettagliata è stata

    condotta su tutta la rete MT di Milano associando

    un indice di rischio a ciascuna porzione di rete

    nelle quali la condizione di “sicurezza n-2” risulta

    negata. In Figura 5 sono evidenziate le porzioni di

    rete comprese tra due cabine secondarie a tre o

    più vie di alimentazione in cui il prodotto tra

    lunghezza della porzione di rete esposta a doppio

    guasto e il numero di utenti bt ad essa sottesa è

    superiore ai limiti prefissati.

    Figura 5: Porzioni di rete meno resilienti al doppio guasto

    A seguito di tale caratterizzazione, e ad altri

    elementi che le analisi sui vari tavoli di lavoro nel

    frattempo faranno sorgere, sarà possibile

    individuare un elenco di interventi ordinati per

    indice di rischio (IRI) che porterà ad una

    integrazione dei lavori nei futuri Piani Resilienza.

    5.2 Allagamenti

    Gli interventi che possono essere realizzati per

    incrementare la resilienza delle cabine elettriche e

    Figura 4: Esempio di massimo impatto di un doppio guasto pre (a) e post (b) realizzazione di un

    “traversone” tra feeder MT

  • 14

    quindi dei relativi feeder, sono essenzialmente di

    due tipi:

    1. trasferimento della cabina interrata in piano (rifacimento completo della cabina)

    – intervento pesante;

    2. realizzazione di interventi per resistere a fenomeni di allagamento leggero (per

    esempio: riposizionamento di grate di

    areazione, posizionamento di

    paratie/muretti antiallagamento,

    sigillatura delle vie cavo in ingresso

    cabina, ecc…) – intervento leggero.

    Per le zone individuate nel presente documento

    rispetto al fenomeno dei “Allagamenti-

    Temporali”,

    ovvero aree di esondazione primaria, si ritiene

    opportuno considerare la sola tipologia di

    intervento definita “pesante”, in quanto più

    adeguata rispetto al perimetro preso in

    considerazione. Tale intervento consente di

    incrementare la resilienza del feeder, aumentando

    la “robustezza” delle cabine in relazione al

    fenomeno. I nuovi valori di vulnerabilità della

    cabina spostata in piano sono �� = 0,0 con la sollecitazione ��, mentre per la sollecitazione �": �" = 0,5 per cabine in zone di esondazione primaria oppure �" = 0,0 per cabine fuori dalle zone di esondazione primaria.

    In relazione ai criteri forniti nelle prime linee guida

    di ARERA è stata sviluppata una metodologia di

    valutazione dell’incremento della resilienza per il

    fattore di rischio Allagamenti.

    In particolare viene calcolata la riduzione della

    probabilità dell’evento interruttivo pre e post

    intervento.

    La valutazione del beneficio, in termini di guasti

    annui evitati, è stata calcolata partendo dal

    numero attuale di eventi per feeder (circa 1 guasto

    per feeder ogni 3 anni), e considerando le

    probabilità di evento calcolate per singolo feeder,

    secondo la formula:

    ∆[= �- 2 �4 = �- 2 �-���; ∙ ���\ = �- ∙ ]1 2���\���;^

    dove:

    ∆[ è la variazione del numero di guasti annui; �- è il numero di guasti attuali; �4 è il numero di guasti futuri previsti; ���; è la probabilità di guasto attuale; ���\ è la probabilità di guasto futura prevista. Nell’Allegato 3 sono riportati gli interventi previsti

    nel triennio 2019-2021 dettagliati per feeder MT.

    La messa in atto di entrambi gli interventi

    “pesante e “leggero” è fortemente condizionata

    dall’ottenimento di aree (in caso di rifacimento

    fuori terra) e/o autorizzazioni da parte

    dell’amministrazione comunale e/o dai privati.

    5.3 Caduta alberi fuori fascia

    Per le linee selezionate nella Tabella 4,

    l’intervento di aumento della resilienza nel caso di

    caduta alberi fuori fascia consiste nella

    sostituzione dei tratti di linee aerea nuda che

    hanno manifestato un tempo di ritorno

    eccessivamente breve (minore di 20 anni) con

    conduttore interrato oppure aereo isolato.

    Nell’Allegato 3 sono riportati tali interventi

    previsti nel triennio 2019-2021:

    • Feeder S34 della CP Toscolano:

    � interramento di circa 17,9 km;

    � sostituzione con conduttore aereo isolato di circa 14,3 km;

    � aumento della sezione del conduttore aereo di circa 3,0 km;

    • Feeder R15 della CP Salò:

    � interramento di circa 3,5 km;

    � sostituzione con conduttore aereo isolato di circa 2,0 km.

    • Feeder B27 della CP Bagolino:

    � interramento di circa 8,2 km;

    � sostituzione con conduttore aereo isolato di circa 0,4 km;

    Una rappresentazione grafica degli interventi

    previsti è mostrata nella Figura 6 e nella Figura 7.

  • 15

    La valutazione dei benefici derivanti dagli

    interventi proposti passa attraverso il calcolo

    dell’indice IRI per la rete nelle condizioni pre e

    post, questo si traduce in una variazione della

    probabilità di evento e pertanto è possibile

    valutare, secondo quanto definito da ARERA

    l’impatto delle modifiche da apportare alla rete, i

    risultati di detta valutazione sono riportati nella

    Tabella 6.

    Figura 6: Interventi linee S34 e R15

    Tabella 6: Valori di IRI pre e post intervento – caduta alberi

    Altri interventi sono allo studio per le linee che

    mostrano un IRI elevato in Tabella 4.

    5.4 Manicotto di ghiaccio e neve

    Per le due linee selezionate nella Tabella 7,

    l’intervento di aumento della resilienza nel caso di

    manicotti di ghiaccio consiste nella sostituzione

    dei tratti dei tratti di linee aerea nuda che hanno

    manifestato un tempo di ritorno eccessivamente

    breve (minore di 10 anni) con conduttore

    interrato oppure areo isolato. Nell’Allegato 3

    sono riportati tali interventi previsti nel triennio

    2019-2021:

    • Feeder S34 della CP Toscolano:

    � interramento di circa 17,9 km;

    � sostituzione con conduttore aereo isolato di circa 14,3 km;

    � aumento della sezione del conduttore aereo di circa 3,0 km;

    • Feeder R15 della CP Salò:

    � interramento di circa 3,5 km;

    � sostituzione con conduttore aereo isolato di circa 2,0 km.

    La valutazione dei benefici derivanti dagli

    interventi proposti passa attraverso il calcolo

    dell’indice IRI per la rete nelle condizioni pre e

    post, questo si traduce in una variazione della

    probabilità di evento e pertanto è possibile

    valutare, secondo quanto definito da ARERA

    l’impatto delle modifiche da apportare alla rete, i

    risultati di detta valutazione sono riportati nella

    Tabella 7.

    Nome CP Nome feeder IRIpre IRIpost

    CP TOSCOLANO ToscoE53S34 440,27 115,5

    CP SALO' SaloE50R15 404,61 98,8

    Tabella 7: Valori di IRI pre e post intervento – manicotto di ghiaccio

    6. PROGRAMMAZIONE ATTIVITÀ Il Piano di lavoro deve necessariamente prevedere

    le seguenti fasi:

    � campagna di sopralluoghi nelle parti di impianto oggetto di intervento;

    � individuazione della soluzione specifica;

    � progettazione della soluzione;

    � ottenimento delle autorizzazioni;

    Nome CP Nome feeder IRIpre IRIpost

    CP TOSCOLANO ToscoE53S34 219,7 77

    CP SALO' SaloE50R15 142,4 136

    CP BAGOLINO BagolinoE60B27 64,6 0

    Figura 7: Interventi linea B27

  • 16

    � esecuzione dei lavori.

    Si precisa che alcuni interventi inseriti

    nell’Allegato 3 sono già stati avviati ad inizio anno

    se non addirittura gli anni scorsi.

    Un aspetto da tenere in considerazione che

    potrebbe impedire la realizzazione del presente

    Piano di Lavoro, almeno parzialmente, è il

    mancato ottenimento di aree e/o relative

    autorizzazione per lo svolgimento delle attività

    previste (es. spostamento in superficie delle

    cabine interrate).

    7. GESTIONE EMERGENZE In merito ai temi della gestione delle emergenze e

    della conseguente attività di ripristino del servizio

    Unareti, ha predisposto il proprio Piano di

    Emergenza della Rete di Distribuzione di Energia

    Elettrica (documento 407.0004) redatto in

    conformità alla Norma CEI 0-17 Linee guida per la

    predisposizione dei piani di emergenza dei

    distributori di energia elettrica.

    A valle delle attività del tavolo di lavoro sulla

    resilienza istituito presso ARERA, Unareti

    provvederà alla modifica del proprio piano in

    modo da minimizzazione i tempi di riattivazione

    del servizio.

    8. ALLEGATI Allegato 1: Sovrapposizione ambiti delle aree

    allagabili e posizione cabine

    secondarie.

    Allegato 2: Sovrapposizione Carta dei tipi

    forestali reali della Lombardia con il

    tracciato delle linee aeree in

    conduttori nudi.

    Allegato 3: Sintesi tabellare degli interventi

    proposti nel Piano di lavoro per

    l’incremento della resilienza della

    rete di distribuzione.

  • 17

  • OGGETTO DELLA MODIFICA

    DATA

    SCALA

    REV.

    NOTEVISTO

    FILEDISEGNATO

    DISEGNATO

    DIS.N

    VISTO DATA

    Sovrapposizione ambiti delle aree allagabili

    e posizione cabine secondarie

    /

    06/03/2017

    Brunone

    Fratti

    Allegato 1PR

    Rev. 03

    1

    - Pianificazione Rete - via Lamarmora, 230 - Brescia

    Legenda:

    Area servita dal servizio di distribuzione

    Area allagabile

    Cabina in zona allagabile

    Cabina fuori dalla zona allagabile

  • 01/06/2019

    Allegato 2PR RevisioneComune UNR

    Linea MT

    Area boscosa

    Legenda:01

    DataSovrapposizione della Carta tipi forestali

    tracciato linee aeree in conduttori nudiTratta MT oggetto di valutazione

  • Codice

    UnivocoPrincipale fattore critico di rischio Tipologia Intervento prevalente

    Ambito

    prevalente

    Codice linea/e di

    distribuzione

    N° clienti BT

    domestici

    beneficiari

    N° clienti BT non

    domestici

    beneficiari

    N° clienti

    MT

    beneficiari

    Km

    Intervento

    MT

    Km

    Intervento

    BT

    Indice di Rischio

    (IRI) pre

    intervento

    Tempo di

    Ritorno (TR) pre

    intervento

    Indice di

    Rischio (IRI)

    post intervento

    Tempo di

    Ritorno (TR)

    post intervento

    Semestre

    previsto

    inizio

    Semestre

    previsto

    fine

    Stato di

    avanzamento

    MI-ALL-01 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A GA12 362 79 2 0 0 218,4 2,0 0,9 475,3 1_2020 2_2020 In autorizzazione

    MI-ALL-02 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A BA01-05 96 21 1 0 0 35,7 3,3 2,4 47,9 1_2020 2_2020 In autorizzazione

    MI-ALL-03 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A SS23156 475 104 0 0 0 180,7 3,2 18,0 32,1 1_2020 2_2020 In autorizzazione

    MI-ALL-04 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A LA23129 47 10 1 0 0 18,2 3,1 2,4 24,2 1_2020 2_2020 In autorizzazione

    MI-ALL-05 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A SZ03 246 54 1 0 0 151,2 2,0 6,9 43,6 1_2020 2_2020 In autorizzazione

    MI-ALL-06 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A LA23128 593 130 0 0 0 360,1 2,0 3,0 237,9 1_2020 2_2020 In autorizzazione

    MI-ALL-07 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A SZ9 310 68 0 0 0 115,2 3,3 7,9 47,9 1_2020 2_2020 In autorizzazione

    MI-ALL-08 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A PV03 151 33 1 0 0 93,4 2,0 4,6 40,0 1_2020 2_2020 In autorizzazione

    MI-ALL-09 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A PV04 114 25 1 0 0 70,8 2,0 4,0 34,4 1_2020 2_2020 In autorizzazione

    MI-ALL-10 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A SZ5 743 163 0 0 0 516,5 1,8 164,0 5,5 1_2020 2_2020 In autorizzazione

    MI-ALL-11 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A PZ10 230 50 0 0 0 85,4 3,3 5,8 48,0 1_2020 2_2020 In autorizzazione

    MI-ALL-12 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A LA23931 596 131 0 0 0 463,1 1,6 140,2 5,2 1_2020 2_2020 In autorizzazione

    MI-ALL-13 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A PV23125 508 111 0 0 0 384,4 1,6 179,2 3,5 1_2020 2_2020 In autorizzazione

    MI-ALL-14 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A BA04 121 27 0 0 0 44,0 3,4 1,6 95,4 1_2020 2_2020 In autorizzazione

    MI-ALL-15 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A BS23122 116 26 0 0 0 47,3 3,0 8,7 16,3 1_2020 2_2020 In autorizzazione

    MI-ALL-16 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A BA03 116 25 0 0 0 44,8 3,1 5,5 25,5 1_2020 2_2020 In autorizzazione

    MI-ALL-17 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A LA23928 111 24 0 0 0 43,3 3,1 5,8 23,1 1_2020 2_2020 In autorizzazione

    MI-ALL-18 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A NO13 103 23 0 0 0 37,0 3,4 1,0 119,1 1_2020 2_2020 In autorizzazione

    MI-ALL-19 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A LA23933 12 3 0 0 0 4,9 3,0 0,8 18,1 1_2020 2_2020 In autorizzazione

    MI-ALL-20 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A SS23944 7 2 0 0 0 3,7 2,4 1,6 5,8 1_2020 2_2020 In progetto

    BS-MAN-1 Manic. ghiaccio o neve e vento Sost. cond. nudi con linea interrata 223B S34 1131 284 3 35 0 440,3 3,2 115,5 12,2 1_2019 1_2021 In progetto

    BS-MAN-2 Manic. ghiaccio o neve e vento Sost. cond. nudi con linea interrata 223M R15 2004 502 3 5 0 404,6 6,2 98,8 25,4 1_2019 1_2021 In progetto

    MI-OND-01 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A BS23121 3039 387 1 0 0 440,7 7,8 5,6 614,9 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-02 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A BS23122 2736 371 2 0 0 426,9 7,3 6,6 468,0 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-03 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A CE23143 3334 623 2 0 0 163,8 24,2 12,7 312,4 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-04 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A CE23145 773 75 4 0 0 26,3 32,2 0,4 2288,5 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-05 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A CE23147 1616 508 5 0 0 126,6 16,8 4,9 430,1 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-06 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A GA08 2111 887 4 0 0 102,5 29,2 9,3 322,2 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-07 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A LA23062 2611 390 2 0 0 91,6 32,7 1,2 2439,7 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-08 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A LA23063 2536 431 2 0 0 355,6 8,3 4,6 644,8 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-09 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A LA23129 636 172 2 0 0 64,0 12,6 4,1 199,1 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-10 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A LA23928 1945 352 4 0 0 367,9 6,2 23,0 100,0 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-11 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A LA23929 2179 434 1 0 0 203,3 12,9 14,9 175,3 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-12 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A LA23933 329 201 3 0 0 55,9 9,5 1,6 329,8 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-13 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A LA23934 224 178 3 0 0 44,5 9,0 1,4 281,5 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-14 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A LA23936 200 144 2 0 0 26,3 13,1 0,7 490,5 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-15 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A MS03 3947 463 3 0 0 1395,9 3,2 32,7 134,8 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-16 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A MS23010 1802 336 4 0 0 693,6 3,1 6,0 356,4 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-17 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A MS23170 18 9 1 0 0 1,1 25,5 0,0 1305,8 1_2020 2_2020 In progetto

    MI-OND-18 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A MU04 1246 294 3 0 0 92,4 16,7 5,5 278,4 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-19 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A NO034 1668 450 2 0 0 404,5 5,2 32,4 65,4 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-20 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A NO040 2758 286 1 0 0 200,6 15,2 1,4 2252,7 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-21 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A NO041 3293 447 3 0 0 2572,3 1,5 108,1 34,6 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-22 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A NO043 3927 460 3 0 0 275,9 15,9 3,2 1376,8 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-23 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A OV010 4589 575 3 0 0 736,3 7,0 10,2 508,6 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-24 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A PV23955 2118 324 3 0 0 393,0 6,2 5,0 488,7 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-25 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A PV23956 3602 416 3 0 0 315,1 12,8 5,4 745,2 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-26 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A PV23957 783 178 3 0 0 36,1 26,6 0,6 1535,0 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-27 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A PV23958 3693 626 3 0 0 141,3 30,6 4,5 958,6 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-28 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A PV23962 500 77 1 0 0 23,7 24,3 1,8 317,0 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-29 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A PV23964 954 446 4 0 0 47,8 29,3 1,7 838,0 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-30 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A SE23031 1787 213 1 0 0 56,5 35,4 0,9 2252,7 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-31 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A SE23706 3455 309 3 0 0 179,6 21,0 5,6 666,6 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-32 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A SE23707 2933 302 1 0 0 614,6 5,3 8,5 380,4 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-33 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A SE23912 7 42 1 0 0 1,3 36,8 0,0 1281,6 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-34 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A SS23051 3436 599 4 0 0 174,0 23,2 3,2 1261,9 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-35 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A SS23951 1145 226 5 0 0 192,8 7,1 2,5 539,0 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-36 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A SU021 625 112 6 0 0 52,5 14,1 1,2 631,6 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-37 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A SU028 2329 303 1 0 0 83,6 31,5 2,5 1055,4 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-38 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A VI02 854 0 0 0 0 59,4 14,4 1,2 685,3 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-39 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A VI23916 0 16 2 0 0 0,9 17,2 0,1 174,8 1_2017 2_2020 In realizzazione

    MI-OND-40 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A VI23919 1900 289 3 0 0 108,6 20,1 4,7 463,6 1_2017 2_2020 In realizzazione

    BS-CAD-1 Caduta piante fuori fascia Sost. cond. nudi con linea interrata 223B S34 1126 282 3 35 0 219,7 6,4 77,1 18,3 1_2019 1_2021 In progetto

    BS-CAD-2 Caduta piante fuori fascia Sost. cond. nudi con linea interrata 223M R15 2011 504 3 5 0 142,4 17,7 136,0 18,5 1_2019 1_2021 In progetto

    BS-CAD-3 Caduta piante fuori fascia Sost. cond. nudi con linea interrata 223B B27 1055 264 5 10 0 64,6 20,4 0,0 461569,7 1_2019 1_2021 In realizzazione