PdR 2019 Unareti · 2019-07-01 · VALUTAZIONE DELLA RESILIENZA ..... 5 4.1 Ondate di calore 5...
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PIANO DI INTERVENTI PER L’INCREMENTO DELLA RESILIENZA DEL LA RETE ELETTRICA DI DISTRIBUZIONE DI UNARETI (PDS UNARETI ALLEGATO N.20)
ASSET MANAGEMENTPIANIFICAZIONE ENERGIA ELETTRICA
GIUGNO 2019
2019-2021
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1 INDICE
1. PREMESSA ................................................. 2
2. FENOMENI A CUI È SOGGETTA UNARETI ..... 3
2.1. Ondate di calore 3
2.2. Allagamenti 3
2.3. Caduta alberi fuori fascia 3
2.4. Manicotto di ghiaccio e neve 3
3. INDIVIDUAZIONE AREE CRITICHE........... 4
3.1. Ondate di calore 4
3.2. Allagamenti 4
3.3. Caduta alberi fuori fascia 4
3.4. Manicotto di ghiaccio e neve 5
4. VALUTAZIONE DELLA RESILIENZA ........ 5
4.1 Ondate di calore 5 4.1.1 Componente critico della rete MT ..............................6 4.1.2 Posizione di accadimento guasto lungo i feeder MT ..6 4.1.3 Analisi delle criticità ..................................................7
4.2 Allagamenti 8 4.2.1 Analisi della sollecitazione (�) ...................................8 4.2.2 Analisi della vulnerabilità (�) ....................................9 4.2.3 Determinazione della probabilità d’evento (���) .......9 4.2.4 Determinazione dell’impatto (�) ...............................10
4.3 Caduta alberi fuori fascia 10
4.4 Manicotto di ghiaccio e neve 10
5. INTERVENTI PER INCREMENTO DELLA RESILIENZA ........................................ .............. 11
5.1 Ondate di calore 11
5.2 Allagamenti 13
5.3 Caduta alberi fuori fascia 14
5.4 Manicotto di ghiaccio e neve 15
6. PROGRAMMAZIONE ATTIVITÀ .............. 15
7. GESTIONE EMERGENZE ......................... 16
8. ALLEGATI .......................................... ....... 16
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2 1. PREMESSA L’articolo 77 dell’allegato A della Delibera ARERA
646/2015/R/eel (Testo integrato della regolazione
output-based dei servizi di distribuzione e misura
dell’energia elettrica - periodo di regolazione
2016-2023), chiede ad ogni Distributore con più di
300.000 utenti dal 2018, la presentazione
all’Autorità di Regolazione per Energia Reti e
Ambiente (nel seguito ARERA) di un piano con
orizzonte almeno triennale, finalizzato
all’incremento della resilienza del sistema di
distribuzione dell’energia elettrica (Piano
resilienza).
Il Piano resilienza include gli interventi individuati
dall’impresa distributrice e mirati a contenere
il rischio di disalimentazione a fronte dei principali
fattori critici di rischio che possono avere impatto
sulla rete di distribuzione.
Con il termine resilienza si intende la misura della
capacità del sistema elettrico di superare
una perturbazione severa e persistente di
carattere imprevedibile minimizzando gli utenti
coinvolti ed i tempi di ripristino del servizio.
I principali fattori critici di rischio che possono
essere esaminati nei Piani resilienza sono:
a) precipitazioni nevose di particolare intensità in grado di provocare la formazione di manicotti di ghiaccio o neve (wet snow);
b) allagamenti dovuti a piogge particolarmente intense o frane e alluvioni provocate da dissesto idrogeologico;
c) ondate di calore e prolungati periodi di siccità;
d) tempeste di vento e effetti dell’inquinamento salino in prossimità delle coste;
e) cadute di alberi di alto fusto su linee aeree, al di fuori della fascia di rispetto.
Oltre gli interventi volti all’incremento della
robustezza della rete, ai fini dell’incremento della
resilienza della rete elettrica è possibile migliorare
anche:
• la fase di ripristino del servizio;
• i piani di emergenza;
• i rapporti tra le imprese distributrici e le istituzioni (processi autorizzativi e accettazione degli sviluppi della rete da parte degli enti locali).
Per l’individuazione degli interventi da
considerare sulle porzioni di rete in media e alta
tensione, oggetto di miglioramento della
robustezza di rete, è stato istituito un gruppo di
lavoro in ambito CEI,
al quale hanno partecipato CEI, Cesi, RSE, Terna e
alcuni Distributori, che si è occupato
principalmente:
• della robustezza meccanica delle linee aeree in conduttori nudi per via della formazione di manicotti di ghiaccio e neve;
• di precipitazioni anomale e persistenti che provocano allagamenti in zone a rischio idrogeologico o esondazione di fiumi o canali.
Il gruppo di lavoro ha contribuito alla definizione
delle “Linee guida per la presentazione dei Piani di
lavoro per l’incremento della resilienza del
sistema elettrico” pubblicate da ARERA con
Determinazione 7 marzo 2017 n. 2/2017.
Altri gruppi di lavoro sono stati recentemente
istituiti e altri sono in fase di definizione, per
indagare sugli altri temi della resilienza:
• caduta alberi;
• allagamenti;
• modalità di ripresa del servizio.
Inoltre Terna ha predisposto una procedura
congiunta di coordinamento tra Terna ed i Gestori
della rete di Distribuzione al fine di conseguire un
razionale sviluppo delle attività sulle reti di
trasmissione e distribuzione tramite una corretta
pianificazione del sistema elettrico nel suo
complesso.
Il presente documento redatto secondo le
indicazioni della deliberazione 668/2018/R/EEL
del 18/12/2018 (Incentivazione economica degli
interventi di incremento della resilienza delle reti
di distribuzione dell’energia elettrica) è
l’aggiornamento annuale per il 2019 del Piano
resilienza di Unareti.
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3 2. FENOMENI A CUI È SOGGETTA
UNARETI
Dal registro delle interruzioni del servizio elettrico
sono stati estratti i Periodi di Condizioni
Perturbate (PCP), così come definiti da ARERA,
degli ultimi dieci anni e precisamente dal 2008 al
2018. L’estrazione di tali periodi consente di
individuare gli eventi metereologici di maggior
impatto sulla rete di distribuzione di Unareti.
Si riporta un dettaglio degli eventi significativi
individuati all’interno dei PCP 2008-2018,
ed il numero di utenti impattati:
Anno PCP Evento Utenti coinvolti
2018 Caduta alberi-Temporali 59.914
2018 Ondate di calore 98.896
2017 Ondate di calore 44.545
2016 Caduta alberi-Temporali 9.097
2016 Ondate di calore 12.487
2015 Allagamenti-Temporali 21.022
2015 Ondate di calore 498.178
2015 Caduta alberi-Temporali 384
2014 Allagamenti-Temporali 51.534
2014 Ondate di calore 50.495
2013 Caduta alberi-Neve 13.663
2013 Ondate di calore 81.968
2012 Ondate di calore 176.306
2011 Caduta alberi-Temporali 4.895
2011 Ondate di calore 30.827
2010 Ondate di calore 52.753
2010 Caduta alberi-Temporali 14.329
2009 Ondate di calore 145.111
2008 Ondate di calore 4.435
Tabella 1: Sintesi degli eventi significativi all’interno dei PCP 2008-2018
Dall’osservazione della Tabella 1, si evince
chiaramente che gli eventi di massimo impatto
sulla rete di distribuzione di Unareti,
corrispondono a:
• situazioni di caldo intenso e persistente (Ondate di calore);
• giornate di precipitazioni eccezionali (Temporale-Allagamento).
Si sono riscontrati poi eventi a minor impatto
classificati nella Tabella 1 come “Neve” e
“Temporale”, in area Brescia, in cui si è verificata
la caduta di piante fuori dalla fascia di servitù di
elettrodotto.
2.1. Ondate di calore
Le situazioni di “Ondate di calore”, fenomeno da
ritenersi di assoluta rilevanza per la rete di
distribuzione in ambito urbano in particolare per
la città di Milano, si verificano tipicamente nei
mesi estivi di Giugno e Luglio.
I componenti della rete elettrica si trovano a
lavorare a temperature più elevate rispetto a
quelle del resto dell’anno per un duplice fattore:
• l’incremento della temperatura ambientale, che si riflette in modo diretto sui componenti della rete;
• un aumento della potenza assorbita dagli utenti in particolare per l’utilizzo diffuso di
apparati di condizionamento. Il fenomeno di surriscaldamento dei componenti
della rete elettrica è accentuato dal fatto che le
temperature si mantengono al di fuori dei valori
delle medie stagionali senza subire significative
variazioni anche durante le ore notturne per più
giorni consecutivi.
2.2. Allagamenti
Per quanto riguarda le situazioni di “Temporale-
Allagamento”, l’incidenza sulla rete elettrica
deriva dalle particolari conformazioni
idrogeologiche del territorio che possono portare,
in occasione di precipitazioni di notevole intensità
e/o quantità, all’allagamento delle cabine
sotterranee e quindi alla perdita del servizio
elettrico.
2.3. Caduta alberi fuori fascia
La rete elettrica può essere impattata dal
fenomeno della caduta di piante o rami sugli
elettrodotti, in particolare a causa degli alberi
presenti fuori dalla fascia di servitù, in cui non è
possibile svolgere l’usuale taglio piante. Gli eventi
che determinano tali situazioni sono stati
classificati nelle tabelle precedenti come “Caduta
piante-Neve” e “Caduta piante-Temporali”.
2.4. Manicotto di ghiaccio e neve
È inoltre possibile che durante le nevicate
caratterizzate da “wet snow” si arrivi alla
formazione di manicotti di ghiaccio in grado di far
cadere i conduttori aerei nudi. Per quanto riguarda
-
4
Unareti non sono state riscontrate situazioni di
quest’ultima tipologia, né dai dati di interruzione
del servizio elettrico né a memoria di operatore. Si
è ritenuto in ogni caso opportuno fare degli
approfondimenti anche per questo particolare
fattore di rischio.
3. INDIVIDUAZIONE AREE CRITICHE Al fine di svolgere un’analisi dei fenomeni che
impattano la rete elettrica è necessario delimitare
l’ambito di potenziale interesse per il particolare
tipo di sollecitazione.
3.1. Ondate di calore
Il fenomeno “Ondate di Calore” si manifesta
tipicamente nei mesi estivi di Giugno e Luglio ed
interessa in particolare tutta la rete elettrica
dell’area milanese. Ogni anno del decennio 2008-
2018 è stato caratterizzato da situazioni di
“Ondate di Calore”, dando luogo a diverse
giornate con parecchi guasti sulla rete elettrica tali
da generare Periodi di Condizioni Perturbate.
Nell’anno 2015 il fenomeno ha assunto
dimensioni considerevoli.
Nella città di Milano sono stati interessati da
interruzioni del servizio elettrico mediamente più
di 500.000 utenti; l’importo complessivo per
indennizzi riconosciuti agli utenti stessi è stato di
circa 650.000 €. In termini di indicatori di
continuità del servizio elettrico, il peso dei
disservizi in pochi giorni è stato pari a circa 25
minuti per utente BT (25 minuti per utente BT è
l’obiettivo annuo posto da ARERA per ambiti ad
alta concentrazione) e 0,7 interruzioni per utente
BT (1 interruzione per utente BT è l’obiettivo
annuo posto da ARERA per ambiti ad alta
concentrazione).
Si è potuto constatare che il fenomeno interessa
indistintamente tutta la rete MT dell’area Milano
con particolare riferimento alla rete a tensione 23
kV in cavo interrato.
1http://www.comune.milano.it/wps/portal/ist/it/servizi/territorio/pianificazione_urbanistica_generale/direttiva_alluvioni
3.2. Allagamenti
Sulla base degli allegati al documento “Direttiva
Alluvioni 2007/60/CE (DLgs 49/2010) - Piano di
Gestione del Rischio Alluvioni del Distretto
Idrografico Padano (PGRA)” disponibile sul sito del
comune di Milano1, è possibile individuare le aree
di criticità idrogeologica (il documento è in fase di
rielaborazione a seguito dei lavori di realizzazione
di bacini di raccolta in zona Seveso, questo
potrebbe modificare le aree di esondazione
primaria e pertanto ridefinire l’area del perimetro
di intervento).
La cabine di distribuzione presenti nella zona di
Milano sono ubicare territorialmente come
indicato nella Tabella 2:
Tipologia CS Consistenza [n] Percentuale [%]
Interrate 4.209 70,82
Fuori terra 1.734 29,18
TOTALE 5.943 100,00
Tabella 2: Composizione delle cabine MT di Milano
Le cabine che ricado in zona di possibile
allagamento (zona di esondazione per i fiumi
Lambro e Seveso) risultano essere circa 560,
di cui 400 interrate, e sono rappresentate
nell’Allegato 1. Di tali cabine sono state
selezionate quelle che nel periodo 2008-2018
hanno avuto almeno un episodio di allagamento;
risultano essere 31 appartenenti a 20 feeder
distinti.
Con la scelta di tale perimetro si è quindi
focalizzata l’attenzione su cabine che certamente
risultano critiche per il fenomeno “Allagamenti-
Temporali” e sulle quali occorre incentrare gli
sforzi per la ricerca di una possibile soluzione.
3.3. Caduta alberi fuori fascia
La rete elettrica interessata da questo fattore di
rischio è sita in area Brescia. Nello specifico si
tratta di linee aeree MT in conduttori nudi che
attraversano zone boschive e che pertanto
potrebbero essere impattate, in occasione di
temporali o nevicate, dalla caduta di alberi, con
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possibile conseguente interruzione del servizio
elettrico.
Per avere una prima indicazione di tali linee si è
sovrapposto il tracciato dei conduttori aerei nudi
con il documento “Carta dei tipi forestali reali della
Lombardia”2 (ultima revisione del dato
12/01/2018), disponibile sul sito della regione
Lombardia.
Nell’Allegato 2 è mostrato il risultato della
sovrapposizione: emerge indicativamente che il
36% dell’estensione delle linee aeree in conduttori
nudi si trova in zone boschive.
3.4. Manicotto di ghiaccio e neve
La rete elettrica interessata da questo fattore di
rischio è sita in area Brescia. In particolare si tratta
di linee MT in conduttori aerei nudi che
attraversano sia zone boschive che zone di altro
tipo.
Per i manicotti di ghiaccio la caratterizzazione è
sulla tipologia di posa del conduttore, pertanto
tutte le linee aeree in conduttore nudo sono
soggette all’analisi.
4. VALUTAZIONE DELLA RESILIENZA L’analisi della resilienza è basata su un indice di
rischio di disalimentazione degli utenti di una rete
elettrica per ciascuno dei fattori di rischio che
impattano la rete.
Tale indice di rischio (IRI) è il prodotto della
probabilità che l’evento produca un disservizio e
dell’entità del danno (disalimentazione) prodotto
dal disservizio.
La probabilità di disservizio (Pev) è individuata
come l’inverso del tempo di ritorno dell’evento
(TR). L’entità del danno è definita come il numero
di utenti in bassa tensione disalimentati (NUD).
2
http://www.geoportale.regione.lombardia.it/metadati?p_p_id=PublishedMetadata_WAR_geoportalemetadataportlet&p_p_lifecycle=0&p_p_state=maximized&p_p_mode=view&_PublishedMetad
ata_WAR_geoportalemetadataportlet_view=editPublishedMetadata&_PublishedMetadata_WAR_geoportalemetadataportlet_uuid=%7B48FB29EC-92CA-4B82-9E0A-03B3C379B016%7D&_PublishedMetadata_WAR_geoportalemetadataportlet_editType=view&_PublishedMetadata_WAR_geoportalemetadataportlet_fromAsset=true
L’indice di rischio risulta quindi:
��� = ��� = ��� ∙ �� L’indice di resilienza (IRE) è l’inverso dell’indice di
rischio ed è quindi pari al tempo di ritorno
dell’evento diviso il numero di utenti in bassa
tensione disalimentati:
��� = ��� = 1
��� ∙ �� Il miglioramento dell’indice di rischio, è valutato
come differenza tra l’indice di rischio in condizioni
pre-intervento e l’indice di rischio in
corrispondenza della situazione post-intervento,
con riferimento a ciascuna cabina secondaria o a
porzioni di rete MT (es. gruppi di cabine
secondarie su uno stesso feeder MT, intero feeder
MT).
Il miglioramento dell’indice di rischio, è valutato
come differenza tra l’indice di rischio in condizioni
pre-intervento e l’indice di rischio in
corrispondenza della situazione post-intervento,
con riferimento a ciascuna cabina secondaria o a
porzioni di rete MT (es. gruppi di cabine
secondarie su uno stesso feeder MT, intero feeder
MT).
4.1 Ondate di calore
Il fenomeno interessa ogni anno nei mesi estivi la
città di Milano.
Grafico 1: Andamento mensile dei guasti 2012-2018
11
34 36
22
36
11
95
23
62
0 22
61
5 26
20
34 36 4
71
07
52
42
12 2
11
34
19 23 3
1 35
22
97
50
26 3
72
01
91
32
81
2 14
30 4
01
26
25
63
01
2 23
15 16 2
62
01
23
42
78
87
12
3 26
25
19 20
19
15 20
40
55
67
44
32
8 13
12
9 9 13 14
37
32
82
64
57
12
12
11
5
GE
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OF
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TO
SE
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EM
BR
EO
TT
OB
RE
NO
VE
MB
RE
DI
CE
MB
RE
2 0 1 2 2 0 1 3 2 0 1 4 2 0 1 5 2 0 1 6 2 0 1 7 2 0 1 8
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6
Nell’anno 2015, le alte temperature ambientali
per periodi prolungati con conseguente
assorbimenti elevati di potenza elettrica (è stato
raggiunto il massimo storico di 1.625 MW), hanno
sottoposto la rete di distribuzione a sollecitazioni
molto al di sopra delle normali condizioni di
esercizio. Ciò ha comportato un innalzamento
vertiginoso dei guasti in particolare su rete MT.
I grafici che seguono mostrano la correlazione tra
guasti-temperature e guasti-potenza nel mese di
Luglio per gli anni 2012-2018.
Grafico 2: Andamento temperature massime e guasti MT nel mese di Luglio (2012-2018)
Grafico 3: Andamento temperature massime e punta di potenza nel mese di Luglio per gli anni 2012-2018
Dal Grafico 2 e dal Grafico 3 si può notare come
nella prima decade di Luglio 2015 l’evento abbia
assunto dimensioni notevoli. Si osserva inoltre una
tendenza all’assestamento del fenomeno nei
giorni successivi nonostante le alte temperature
ed elevati carichi.
4.1.1 Componente critico della rete MT
La rete MT si è dimostrata scarsamente resiliente
soprattutto per i guasti occorsi su un determinato
tipo di componente elettrico: il giunto (vedi
Grafico 4).
Grafico 4: componente origine guasto giugno-luglio 2015
La causa predominante di tali guasti è stata
ricondotta in particolare ad una determinata
tipologia di giunti, gli auto-termoretraibili a 24 kV
(vedi Grafico 5). L’insieme delle due tipologie di
auto-termoretraibili costituisce circa il 90% dei
guasti avvenuti sui giunti e sono pertanto stati
definiti come giunti “critici”.
Grafico 5: Tipologia giunto origine del guasto
4.1.2 Posizione di accadimento guasto lungo i feeder MT
In relazione ai guasti accaduti nell’estate del 2015,
è stata svolta una analisi per associare ad ogni
guasto il numero della corrispondente tratta del
feeder sulla quale il guasto si è verificato. La tratta
numero 1 è stata identificata come quella
compresa tra l’impianto primario e la prima cabina
di distribuzione, la tratta numero 2 tra la prima e
la seconda cabina di distribuzione e così via per
tutto il resto del feeder. Questa attività è stata
svolta su tutte le tratte e i feeder associati ai
guasti.
Altro3%
Cavo6%
Cabina3%
Terminale1%
Danni3%
Giunto 84%
TERMORETRAIBILI 24 KV (MISTI)
16%
RESINA4%
MISCELA6%
AUTO-TERMO RETRAIBILI 36
KV0%
AUTO-TERMO RETRAIBILI
24KV74%
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7
Il Grafico 6 fornisce una rappresentazione
semplificata del lavoro sviluppato.
Grafico 6: Distribuzione dei guasti MT dell’estate 2015 per numero di tratta
Come era prevedibile, ma in maniera decisamente
marcata, si evidenzia un andamento monotono
decrescente con il progredire della posizione del
numero delle tratte nei feeder. Le prime tratte
difatti sono quelle soggette a maggior
sollecitazione termica in relazione alla maggior
corrente che in esse circola.
Un guasto su una prima tratta di un feeder,
comporta la contro-alimentazione di tutte le
cabine del medesimo feeder. Ciò aumenta
inevitabilmente la probabilità di insorgenza del
doppio guasto sulla linea utilizzata per la contro-
alimentazione.
Nell’estate del 2015 si sono verificate diverse
situazioni con guasti multipli nella stessa porzione
di rete, tali da rendere l’utenza non più contro-
alimentabile. In questi casi l’utenza subisce una
interruzione del servizio elettrico per un tempo
anche superiore a 10 ore.
Nella Figura 1 che segue, si fornisce un esempio
reale con la sequenza degli eventi accaduti il 6
luglio del 2015. Nel caso specifico, dopo 3 eventi
di guasti consecutivi, l’unica linea MT “superstite”
ha potuto contro-alimentare solo parzialmente
(per gli evidenti limiti di portata di una linea MT) le
cabine di distribuzione interessate
all’interruzione.
Figura 1: Schematizzazione porzione di rete ed eventi accaduti il 6 luglio 2015
La situazione ha comportato la disalimentazione
di 5.000 utenti circa per parecchie ore nel centro
di Milano.
4.1.3 Analisi delle criticità
L’analisi è stata condotta considerando le
situazioni di guasto multiplo che portano alla
completa disalimentazione di una porzione di rete
per tempi lunghi nei periodi di ondata di calore. E’
stato riscontrato che, coerentemente con il
numero di guasti multipli occorsi nel 2015 sulla
rete MT di Milano, sono necessari, mediamente,
tre guasti sullo stesso feeder per rendere l’utenza
non più contro-alimentabile. Per ogni feeder della
rete di distribuzione di media tensione di Milano è
stata valutata la probabilità di accadimento del
suddetto avvenimento a partire dal numero di
giunti “critici” e “non critici” presenti su ciascun
feeder, così come definiti nel precedente
paragrafo 4.1.1, e dal tasso di guasto di
quest’ultimi in corrispondenza dei periodi di
ondata di calore. Di conseguenza per ciascun
feeder è stato calcolato il tempo di ritorno pari a:
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
55
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26
N°
GU
AST
I
N° TRATTA
-
8
� = 1���
Si riportano di seguito i feeder che, a valle
dell’analisi svolta, presentano un tempo di ritorno
inferiore a 50 anni:
Nome feeder IRI Tempo di ritorno BS23121 440,7 7,8 BS23122 426,9 7,3 CE23143 163,8 24,2 CE23145 26,3 32,2 CE23147 126,6 16,8
GA08 102,5 29,2 LA23062 91,6 32,7 LA23063 355,6 8,3 LA23129 64,0 12,6 LA23928 367,9 6,2 LA23929 203,3 12,9 LA23933 55,9 9,5 LA23934 44,5 9,0 LA23936 26,3 13,1
MS03 1395,9 3,2 MS23010 693,6 3,1 MS23170 1,1 25,5
MU04 92,4 16,7 NO034 404,5 5,2 NO040 200,6 15,2 NO041 2572,3 1,5 NO043 275,9 15,9 OV010 736,3 7,0
PV23955 393,0 6,2 PV23956 315,1 12,8 PV23957 36,1 26,6 PV23958 141,3 30,6 PV23962 23,7 24,3 PV23964 47,8 29,3 SE23031 56,5 35,4 SE23706 179,6 21,0 SE23707 614,6 5,3 SE23912 1,3 36,8 SS23051 174,0 23,2 SS23951 192,8 7,1 SU021 52,5 14,1 SU028 83,6 31,5 VI02 59,4 14,4
VI23916 0,9 17,2 VI23919 108,6 20,1
Tabella 3: Feeder della rete di Milano con tempo di ritorno inferiore a 50 anni – ondate di calore
4.2 Allagamenti
Sulla base dei risultati del GdL Resilienza del
Sistema Elettrico - CEI 8/28, in particolare
del documento “Resilienza delle reti elettriche in
contesto metropolitano” revisione 3.0 del
12/10/2016 è stata sviluppata una versione della
metodologia proposta adattata alla rete di
distribuzione di Unareti nel perimetro di
potenziale rischio individuato nel Comune di
Milano, questo ha comportato un definizione più
dettagliata dei criteri forniti nelle linee guida di
ARERA.
Sulla base di eventuali revisioni delle linee guida in
corso verranno apportati gli opportuni
cambiamenti nelle prossime versioni del
documento.
Il calcolo è stato effettuato per singolo feeder MT,
attraverso la valutazione della probabilità
d’occorrenza del fenomeno gravoso e dell’impatto
che avrebbe il disservizio del feeder stesso
conformemente alla metodologia di cui sopra.
Si definisce pertanto:
��� = � ∙ � dove:
��� è la probabilità di accadimento dell’evento interruttivo;
� è la probabilità che si verifichi una sollecitazione di intensità tale da scatenare effetti
gravosi;
� è la vulnerabilità dei componenti di impianto impattati.
Il rischio (���) viene poi determinato come prodotto di ��� per l’impatto associato:
��� = ��� ∙ � = �� ∙ �� ∙ � dove:
� è l’impatto associato ossia l’effetto del fuori-servizio di un feeder.
L’indice di resilienza viene assunto come l’inverso
dell’indice di rischio sopra espresso.
Per avere coerenza con le linee guida dell’ARERA è
stato valutato l’indicatore IRE (indice di resilienza
ARERA):
��� = ��� =1
��� ∙ �� dove:
� è il tempo di ritorno, ossia l’inverso della probabilità di evento ���
�� è il numero di utenti bt disalimentati (coincidente con l’impatto �). 4.2.1 Analisi della sollecitazione (�) Considerando il fenomeno delle precipitazioni
anomale e persistenti, si sono analizzate le
-
9
registrazioni di 5 centraline di ARPA Lombardia,
dislocate sul territorio del Comune di Milano,
mediante le quali è stato possibile definire il valore
della precipitazione media giornaliera.
Figura 2: Disposizione delle centraline ARPA utilizzate nello studio
Figura 3: Precipitazioni medie giornaliere nel comune di Milano
Sulla base di tali dati si è costruita una correlazione
tra il numero di interruzioni accadute ogni giorno
e il valore di precipitazione giornaliera (espressa in
mm). Sono state pertanto determinati due valori
per l’identificazione delle soglie minime in
corrispondenza dei fenomeni di allagamento e di
esondazione.
In particolare:
�������� = 15!! corrispondente al fenomeno di allagamento delle cabine
secondarie;
�������" = 80!! corrispondente al fenomeno di esondazione dei corsi d’acqua.
Applicando la formula:
�% = 100 ∙ & '()�*+(+,-.+/0��1� 2 �������%|45678959:;7�:�?@=AB9;CDE1,F,G
& '()�*+(+,-.+/0��1�E1,F,G
si determina il vettore della sollecitazione (S), che
nel caso della rete Unareti di Milano vale:
� = H29,0%1,0% M Il valore ottenuto viene mediato dal valore della
pioggia caduta così da tener conto non solo del
superamento della soglia, ma anche dell’intensità
del fenomeno (si può assimilare al rapporto tra il
volume di precipitazioni sopra soglia ed il totale).
4.2.2 Analisi della vulnerabilità (�) Per ognuna delle cabine di distribuzione
appartenenti ai feeder individuati nel perimetro di
analisi,
si è definito un vettore di vulnerabilità al
fenomeno, che tiene conto della risposta di ogni
cabina
alle due sollecitazioni individuate, secondo il
seguente criterio:
- per la sollecitazione ��, il valore della vulnerabilità può assumere i seguenti valori:
o 1 se la cabina è interrata ed è
stata allagata nel passato;
o 0,5 se la cabina è fuori terra ed è
stata allagata nel passato;
o 0 in tutti gli altri casi.
- per la sollecitazione �", il valore della vulnerabilità può assumere i seguenti valori:
o 1 se la cabina è interrata ed è in
zona di esondazione;
o 0,5 se la cabina è fuori terra ed è
in zona di esondazione;
o 0 in tutti gli altri casi.
4.2.3 Determinazione della probabilità d’evento (���)
Il prodotto del vettore della sollecitazione per il
vettore della vulnerabilità, permette il calcolo
0
20
40
60
80
100
120
01/01/2008 01/01/2009 02/01/2010 03/01/2011 04/01/2012 04/01/2013 05/01/2014 06/01/2015 07/01/2016
[mm]
-
10
del vettore della probabilità di evento per ogni
cabina. Per individuare il valore delle probabilità
associato a ciascun feeder, occorre combinare
opportunamente le probabilità di accadimento
dell’evento delle singole cabine appartenenti al
medesimo feeder.
In questo caso è necessario utilizzare il teorema
della probabilità totale:
���N77O76 = P ���,Q =Q
= R���,Q 2Q
+S�R ���,- ∙ ���,TQ
-S�;TS�+ �21�0W�R���,- ∙ ���,T
Q
-S�TS�….0S�
∙ … ∙ ���,0
+ �21�QW� ∙ ���,� ∙ ���," ∙ … ∙ ���,Q
dove:
j numero di cabine che compongono il
feeder.
4.2.4 Determinazione dell’impatto (�) Nell’Allegato 3 si riportano le valutazioni
sull’indice di resilienza IRE, che considera l’impatto
con il numero degli utenti bt disalimentati, in
coerenza con le linee guida dell’ARERA.
4.3 Caduta alberi fuori fascia
La metodologia per la valutazione della resilienza
nel caso di caduta degli alberi consiste nel
procedimento seguente:
• esecuzione dell’intersezione tra il tracciato delle reti in conduttore aereo
nudo e la carta delle zone boscate in modo
da individuare le tratte di rete sede di
rischio per la caduta piante;
• individuazione per ogni Cabina Primaria delle Cabine Secondarie situate entro la
massima distanza definita in 5 km per il
comune di Brescia e 20 km per gli altri
comuni;
• individuazione dei possibili percorsi da ogni Cabina Secondaria verso le Cabine
Primarie entro la distanza definita che
presentano una lunghezza massima
inferiore a 25 km nel comune di Brescia e
50 km negli altri comuni;
• selezione del percorso con minore lunghezza in area boscata;
• calcolo dell’indice di resilienza come prodotto tra la lunghezza in area boscata
e la probabilità di caduta piante
kilometrica;
Applicando la metodologia illustrata alla rete di
Brescia si ottengono le linee in Tabella 4, che
presentano un tempo di ritorno inferiore a 50
anni.
Nome CP Nome Feeder IRI Tempo di
ritorno
Toscolano ToscoE53S34 220 6
Nozza NozzaE56R87 166 16
Salò SaloE50R15 142 18
Toscolano ToscoE53S39 129 21
Nozza NozzaE56R81 75 19
Bagolino BagolinoE60B27 65 20
Tremosine TremE58R23 62 28
Gavardo GavardoE52S70 39 27
Tremosine TremE58R22 37 43
Tremosine TremE58R21 30 38
Odolo OdoloE57R97 7 29
Tabella 4: Feeder della rete di Brescia - caduta alberi fuori fascia
4.4 Manicotto di ghiaccio e neve
La metodologia applicata, conformemente alle
indicazioni delle Linee Guida per il calcolo degli
indici di rischio consiste nel procedimento
seguente:
• ad ogni tratta di linea aerea in conduttore nudo del sistema Unareti, sulla base della
tipologia del conduttore e delle indicazioni
delle norme CEI EN 50341-1 e CEI 50341-
2-13, è calcolato un valore atteso a 50 anni
del carico risultante dall’accrescimento
atteso del manicotto di ghiaccio
-
11
e neve con spinta del vento sul
conduttore;
• per ognuna delle suddette tratte, in accordo all’equazione del cambiamento di
stato della catenaria, è ricavato il tiro
corrispondente all’evento di formazione
del manicotto di ghiaccio e neve con
tempo di ritorno pari a 50 anni;
• il tiro corrispondente all’evento di formazione del manicotto di ghiaccio e
neve con tempo di ritorno 50 anni e il
carico di rottura del conduttore sono
impiegati, secondo le indicazioni della
norma CEI EN 50341-1, per determinare il
tempo di ritorno dell’evento di rottura;
• per ogni Cabina Secondaria, sono individuati tutti i possibili percorsi di
alimentazione verso un qualsiasi punto di
alimentazione AT, assumendo i punti di
sezionamento chiusi;
• per ogni percorso di alimentazione è individuata la relativa tratta critica, ovvero
la tratta con tempo di ritorno dell’evento
di rottura minore;
• tra tutti i percorsi di alimentazione è considerato quello avente il tempo di
ritorno superiore, assumendo che, in tutti
gli eventi metereologici meno gravi di
quelli che causano l’interruzione di tale
percorso, almeno la direttrice di
alimentazione in oggetto verso la CS sia
sempre attiva. Il valore così ottenuto è il
tempo di ritorno della Cabina Secondaria;
• l’indice di rischio di disalimentazione della Cabina Secondaria è calcolato come
numero di utenti BT sottesi alla cabina
diviso il tempo di ritorno;
• l’indice di rischio, per feeder è pari alla somma dell’indice di rischio delle singole
cabine che in assetto normale lo
costituiscono.
La procedura descritta considera la rete RTN a
monte in Alta Tensione caratterizzata da resilienza
infinita in quanto, in virtù della procedura di
coordinamento operativa tra Terna ed i gestori
delle reti di distribuzione, in data 05/12/2017
sono stati comunicati i tempi di ritorno per
manicotto di ghiaccio che risultano maggiori di 50
anni.
Applicando la metodologia illustrata alla rete di
Brescia si ottengono i risultati illustrati nella
Tabella 5; sette feeder hanno un IRI maggiore di
100; si è focalizzata l’analisi sui primi due che
presentano valori sopra i 400 (più del doppio
rispetto agli altri).
Nome CP Nome feeder IRI
CP TOSCOLANO ToscoE53S34 440,27
CP SALO' SaloE50R15 404,61
CP SALO' SaloE50R08 211,00
CP NOZZA NozzaE56R81 143,04
CP NUVOLENTO NuvolentoE51R43 122,16
CP NOZZA NozzaE56R89 114,14
CP TOSCOLANO ToscoE53S31 107,22
Tabella 5: Feeder della rete di Brescia con IRI>100 - manicotto di ghiaccio
5. INTERVENTI PER INCREMENTO DELLA RESILIENZA
Il calcolo dei benefici prevede la definizione del
piano di interventi da attuare sulle dorsali MT
e la valutazione della resilienza prima e dopo gli
stessi, così da tradurre in termini economici le
differenze tra le due situazioni e renderle
confrontabili con i costi da sostenere.
Gli interventi considerati in questo piano sono solo
quelli che portano benefici specifici in termini
di resilienza.
5.1 Ondate di calore
La tipologia di interventi previsti ad oggi per far
fronte alle ondate di calore sono essenzialmente
di due tipi:
-
12
• un piano massivo per l’eliminazione di giunti ritenuti critici (nel seguito “Piano di
risanamento giunti”;
• la realizzazione di “traversoni” tra linee MT (incremento della magliatura di rete
MT) in modo da ridurre l’impatto in
occasione di guasti multipli sulla stessa
porzione di rete.
5.1.1 Piano di risanamento giunti
Il maggior numero di guasti per la rete elettrica MT
di fronte al fenomeno “ondate di calore” è da
ricondursi ad uno specifico componente di rete: il
giunto auto e termoretraibile a 24 kV.
Tale componente è presente in maniera diffusa su
tutto il territorio milanese e, pertanto, l’azione di
bonifica, iniziata a partire dal 2012 e intensificata
dopo l’estate del 2015, sta interessando tutta la
rete a 23 kV di Milano.
Nel Grafico 7 di numero di giunti risanati, fino al 31
maggio del 2019 e di quanto dovrà essere ancora
realizzato nel biennio 2019-2020.
Grafico 7: Andamento Piano risanamento giunti al 31/05/2019
I giunti “critici” vengono sostituiti con altri di tipo
auto-retraibili con tensioni di esercizio fino a 36
kV.
Come descritto nel paragrafo 4.1.2, le priorità di
intervento sono state definite in relazione alla
numerazione delle tratte cavo dei feeder MT.
L’attività ha avuto inizio dalle prime tratte degli
impianti con una maggior densità di giunti
“critici”, poi alle seconde tratte e così via verso la
coda delle linee. L’attività continuerà integrando
quanto emerso dall’analisi svolta nel paragrafo
4.1.3, con una particolare attenzione verso i
feeder che hanno ottenuto dei tempi di ritorno
inferiori ai 50 anni.
Le priorità di intervento consentono di identificare
specifiche porzioni di territorio su cui transitano le
tratte cavo dei feeder MT. Tali aree territoriali, una
volta definite, sono oggetto di bonifica
complessiva in modo da operare una sola volta
nella specifica porzione di territorio, ottenere una
miglior gestione delle autorizzazioni comunali e
ridurre il disagio alla cittadinanza coinvolta.
Nel Grafico 8 si mostra una rappresentazione
territoriale sull’attività di bonifica in corso a fine
2018.
Grafico 8: rappresentazione territoriale dell’attività di bonifica
I singoli quadratini rappresentati nel Grafico 8
indicano una porzione territoriale di circa 0,045
km2.
La differente colorazione indica lo stato di
risanamento da giunto critico della relativa
porzione territoriale. Le aree verdi rappresentano
zone completamente risanate mentre quelle rosse
indicano zone con più di 4 giunti “critici”.
Per le situazioni nelle quali la bonifica del giunto
critico risulta particolarmente difficoltosa, si
procede con una attività mirata preventiva di
-
13
“diagnostica” (misura delle scariche parziali/prova
di tensione) per stabilire la effettiva urgenza di
sostituzione o per indurre il guasto in modo
controllato.
Dalla prova emergono informazioni sullo stato di
invecchiamento medio dell’isolante e di eventuali
punti difettosi (mediante la misura delle scariche
parziali), tra cui i giunti.
5.1.2 Realizzazione di traversoni tra feeder MT
La rete MT urbana presenta normalmente una
magliatura tale da consentire di fare fronte ai
singoli guasti (condizione di sicurezza n-1). Quindi
a fronte del primo guasto esiste una possibile via
di contro-alimentazione. Guasti doppi sulla stessa
porzione di rete comportano invece interruzioni
del servizio prolungate.
Si definisce “traversone” un collegamento tra
feeder MT (incremento della magliatura di rete)
tale da ridurre l’estensione di porzioni di rete nelle
quali la condizione di sicurezza n-2 risulta negata
(trattasi tipicamente di una porzione di rete
compresa tra due nodi a tre o più vie di
alimentazione).
Si precisa che il “traversone” è un intervento che
aumenta l’estensione di rete e quindi in condizioni
ordinarie porta ad un incremento della probabilità
di guasto. In Figura 4 si mostra come la
realizzazione di un “traversone” riduce il massimo
impatto conseguibile a fronte di un doppio guasto
su una determinata porzione di rete.
Il criterio adottato nel Piano Resilienza 2018 per
l’individuazione delle priorità di intervento ha
tenuto in considerazione il numero massimo di
cabine potenzialmente disalimentabili a seguito di
un doppio guasto. Tuttavia, le porzioni di rete
inizialmente individuate con tale criterio hanno
evidenziato un tempo di ritorno dell’evento
superiore a 50 anni e, per quanto definito
nell’articolo 79bis.1 del TIQE, sono escluse dal
meccanismo incentivante.
Per questo motivo un’analisi più dettagliata è stata
condotta su tutta la rete MT di Milano associando
un indice di rischio a ciascuna porzione di rete
nelle quali la condizione di “sicurezza n-2” risulta
negata. In Figura 5 sono evidenziate le porzioni di
rete comprese tra due cabine secondarie a tre o
più vie di alimentazione in cui il prodotto tra
lunghezza della porzione di rete esposta a doppio
guasto e il numero di utenti bt ad essa sottesa è
superiore ai limiti prefissati.
Figura 5: Porzioni di rete meno resilienti al doppio guasto
A seguito di tale caratterizzazione, e ad altri
elementi che le analisi sui vari tavoli di lavoro nel
frattempo faranno sorgere, sarà possibile
individuare un elenco di interventi ordinati per
indice di rischio (IRI) che porterà ad una
integrazione dei lavori nei futuri Piani Resilienza.
5.2 Allagamenti
Gli interventi che possono essere realizzati per
incrementare la resilienza delle cabine elettriche e
Figura 4: Esempio di massimo impatto di un doppio guasto pre (a) e post (b) realizzazione di un
“traversone” tra feeder MT
-
14
quindi dei relativi feeder, sono essenzialmente di
due tipi:
1. trasferimento della cabina interrata in piano (rifacimento completo della cabina)
– intervento pesante;
2. realizzazione di interventi per resistere a fenomeni di allagamento leggero (per
esempio: riposizionamento di grate di
areazione, posizionamento di
paratie/muretti antiallagamento,
sigillatura delle vie cavo in ingresso
cabina, ecc…) – intervento leggero.
Per le zone individuate nel presente documento
rispetto al fenomeno dei “Allagamenti-
Temporali”,
ovvero aree di esondazione primaria, si ritiene
opportuno considerare la sola tipologia di
intervento definita “pesante”, in quanto più
adeguata rispetto al perimetro preso in
considerazione. Tale intervento consente di
incrementare la resilienza del feeder, aumentando
la “robustezza” delle cabine in relazione al
fenomeno. I nuovi valori di vulnerabilità della
cabina spostata in piano sono �� = 0,0 con la sollecitazione ��, mentre per la sollecitazione �": �" = 0,5 per cabine in zone di esondazione primaria oppure �" = 0,0 per cabine fuori dalle zone di esondazione primaria.
In relazione ai criteri forniti nelle prime linee guida
di ARERA è stata sviluppata una metodologia di
valutazione dell’incremento della resilienza per il
fattore di rischio Allagamenti.
In particolare viene calcolata la riduzione della
probabilità dell’evento interruttivo pre e post
intervento.
La valutazione del beneficio, in termini di guasti
annui evitati, è stata calcolata partendo dal
numero attuale di eventi per feeder (circa 1 guasto
per feeder ogni 3 anni), e considerando le
probabilità di evento calcolate per singolo feeder,
secondo la formula:
∆[= �- 2 �4 = �- 2 �-���; ∙ ���\ = �- ∙ ]1 2���\���;^
dove:
∆[ è la variazione del numero di guasti annui; �- è il numero di guasti attuali; �4 è il numero di guasti futuri previsti; ���; è la probabilità di guasto attuale; ���\ è la probabilità di guasto futura prevista. Nell’Allegato 3 sono riportati gli interventi previsti
nel triennio 2019-2021 dettagliati per feeder MT.
La messa in atto di entrambi gli interventi
“pesante e “leggero” è fortemente condizionata
dall’ottenimento di aree (in caso di rifacimento
fuori terra) e/o autorizzazioni da parte
dell’amministrazione comunale e/o dai privati.
5.3 Caduta alberi fuori fascia
Per le linee selezionate nella Tabella 4,
l’intervento di aumento della resilienza nel caso di
caduta alberi fuori fascia consiste nella
sostituzione dei tratti di linee aerea nuda che
hanno manifestato un tempo di ritorno
eccessivamente breve (minore di 20 anni) con
conduttore interrato oppure aereo isolato.
Nell’Allegato 3 sono riportati tali interventi
previsti nel triennio 2019-2021:
• Feeder S34 della CP Toscolano:
� interramento di circa 17,9 km;
� sostituzione con conduttore aereo isolato di circa 14,3 km;
� aumento della sezione del conduttore aereo di circa 3,0 km;
• Feeder R15 della CP Salò:
� interramento di circa 3,5 km;
� sostituzione con conduttore aereo isolato di circa 2,0 km.
• Feeder B27 della CP Bagolino:
� interramento di circa 8,2 km;
� sostituzione con conduttore aereo isolato di circa 0,4 km;
Una rappresentazione grafica degli interventi
previsti è mostrata nella Figura 6 e nella Figura 7.
-
15
La valutazione dei benefici derivanti dagli
interventi proposti passa attraverso il calcolo
dell’indice IRI per la rete nelle condizioni pre e
post, questo si traduce in una variazione della
probabilità di evento e pertanto è possibile
valutare, secondo quanto definito da ARERA
l’impatto delle modifiche da apportare alla rete, i
risultati di detta valutazione sono riportati nella
Tabella 6.
Figura 6: Interventi linee S34 e R15
Tabella 6: Valori di IRI pre e post intervento – caduta alberi
Altri interventi sono allo studio per le linee che
mostrano un IRI elevato in Tabella 4.
5.4 Manicotto di ghiaccio e neve
Per le due linee selezionate nella Tabella 7,
l’intervento di aumento della resilienza nel caso di
manicotti di ghiaccio consiste nella sostituzione
dei tratti dei tratti di linee aerea nuda che hanno
manifestato un tempo di ritorno eccessivamente
breve (minore di 10 anni) con conduttore
interrato oppure areo isolato. Nell’Allegato 3
sono riportati tali interventi previsti nel triennio
2019-2021:
• Feeder S34 della CP Toscolano:
� interramento di circa 17,9 km;
� sostituzione con conduttore aereo isolato di circa 14,3 km;
� aumento della sezione del conduttore aereo di circa 3,0 km;
• Feeder R15 della CP Salò:
� interramento di circa 3,5 km;
� sostituzione con conduttore aereo isolato di circa 2,0 km.
La valutazione dei benefici derivanti dagli
interventi proposti passa attraverso il calcolo
dell’indice IRI per la rete nelle condizioni pre e
post, questo si traduce in una variazione della
probabilità di evento e pertanto è possibile
valutare, secondo quanto definito da ARERA
l’impatto delle modifiche da apportare alla rete, i
risultati di detta valutazione sono riportati nella
Tabella 7.
Nome CP Nome feeder IRIpre IRIpost
CP TOSCOLANO ToscoE53S34 440,27 115,5
CP SALO' SaloE50R15 404,61 98,8
Tabella 7: Valori di IRI pre e post intervento – manicotto di ghiaccio
6. PROGRAMMAZIONE ATTIVITÀ Il Piano di lavoro deve necessariamente prevedere
le seguenti fasi:
� campagna di sopralluoghi nelle parti di impianto oggetto di intervento;
� individuazione della soluzione specifica;
� progettazione della soluzione;
� ottenimento delle autorizzazioni;
Nome CP Nome feeder IRIpre IRIpost
CP TOSCOLANO ToscoE53S34 219,7 77
CP SALO' SaloE50R15 142,4 136
CP BAGOLINO BagolinoE60B27 64,6 0
Figura 7: Interventi linea B27
-
16
� esecuzione dei lavori.
Si precisa che alcuni interventi inseriti
nell’Allegato 3 sono già stati avviati ad inizio anno
se non addirittura gli anni scorsi.
Un aspetto da tenere in considerazione che
potrebbe impedire la realizzazione del presente
Piano di Lavoro, almeno parzialmente, è il
mancato ottenimento di aree e/o relative
autorizzazione per lo svolgimento delle attività
previste (es. spostamento in superficie delle
cabine interrate).
7. GESTIONE EMERGENZE In merito ai temi della gestione delle emergenze e
della conseguente attività di ripristino del servizio
Unareti, ha predisposto il proprio Piano di
Emergenza della Rete di Distribuzione di Energia
Elettrica (documento 407.0004) redatto in
conformità alla Norma CEI 0-17 Linee guida per la
predisposizione dei piani di emergenza dei
distributori di energia elettrica.
A valle delle attività del tavolo di lavoro sulla
resilienza istituito presso ARERA, Unareti
provvederà alla modifica del proprio piano in
modo da minimizzazione i tempi di riattivazione
del servizio.
8. ALLEGATI Allegato 1: Sovrapposizione ambiti delle aree
allagabili e posizione cabine
secondarie.
Allegato 2: Sovrapposizione Carta dei tipi
forestali reali della Lombardia con il
tracciato delle linee aeree in
conduttori nudi.
Allegato 3: Sintesi tabellare degli interventi
proposti nel Piano di lavoro per
l’incremento della resilienza della
rete di distribuzione.
-
17
-
OGGETTO DELLA MODIFICA
DATA
SCALA
REV.
NOTEVISTO
FILEDISEGNATO
DISEGNATO
DIS.N
VISTO DATA
Sovrapposizione ambiti delle aree allagabili
e posizione cabine secondarie
/
06/03/2017
Brunone
Fratti
Allegato 1PR
Rev. 03
1
- Pianificazione Rete - via Lamarmora, 230 - Brescia
Legenda:
Area servita dal servizio di distribuzione
Area allagabile
Cabina in zona allagabile
Cabina fuori dalla zona allagabile
-
01/06/2019
Allegato 2PR RevisioneComune UNR
Linea MT
Area boscosa
Legenda:01
DataSovrapposizione della Carta tipi forestali
tracciato linee aeree in conduttori nudiTratta MT oggetto di valutazione
-
Codice
UnivocoPrincipale fattore critico di rischio Tipologia Intervento prevalente
Ambito
prevalente
Codice linea/e di
distribuzione
N° clienti BT
domestici
beneficiari
N° clienti BT non
domestici
beneficiari
N° clienti
MT
beneficiari
Km
Intervento
MT
Km
Intervento
BT
Indice di Rischio
(IRI) pre
intervento
Tempo di
Ritorno (TR) pre
intervento
Indice di
Rischio (IRI)
post intervento
Tempo di
Ritorno (TR)
post intervento
Semestre
previsto
inizio
Semestre
previsto
fine
Stato di
avanzamento
MI-ALL-01 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A GA12 362 79 2 0 0 218,4 2,0 0,9 475,3 1_2020 2_2020 In autorizzazione
MI-ALL-02 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A BA01-05 96 21 1 0 0 35,7 3,3 2,4 47,9 1_2020 2_2020 In autorizzazione
MI-ALL-03 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A SS23156 475 104 0 0 0 180,7 3,2 18,0 32,1 1_2020 2_2020 In autorizzazione
MI-ALL-04 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A LA23129 47 10 1 0 0 18,2 3,1 2,4 24,2 1_2020 2_2020 In autorizzazione
MI-ALL-05 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A SZ03 246 54 1 0 0 151,2 2,0 6,9 43,6 1_2020 2_2020 In autorizzazione
MI-ALL-06 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A LA23128 593 130 0 0 0 360,1 2,0 3,0 237,9 1_2020 2_2020 In autorizzazione
MI-ALL-07 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A SZ9 310 68 0 0 0 115,2 3,3 7,9 47,9 1_2020 2_2020 In autorizzazione
MI-ALL-08 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A PV03 151 33 1 0 0 93,4 2,0 4,6 40,0 1_2020 2_2020 In autorizzazione
MI-ALL-09 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A PV04 114 25 1 0 0 70,8 2,0 4,0 34,4 1_2020 2_2020 In autorizzazione
MI-ALL-10 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A SZ5 743 163 0 0 0 516,5 1,8 164,0 5,5 1_2020 2_2020 In autorizzazione
MI-ALL-11 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A PZ10 230 50 0 0 0 85,4 3,3 5,8 48,0 1_2020 2_2020 In autorizzazione
MI-ALL-12 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A LA23931 596 131 0 0 0 463,1 1,6 140,2 5,2 1_2020 2_2020 In autorizzazione
MI-ALL-13 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A PV23125 508 111 0 0 0 384,4 1,6 179,2 3,5 1_2020 2_2020 In autorizzazione
MI-ALL-14 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A BA04 121 27 0 0 0 44,0 3,4 1,6 95,4 1_2020 2_2020 In autorizzazione
MI-ALL-15 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A BS23122 116 26 0 0 0 47,3 3,0 8,7 16,3 1_2020 2_2020 In autorizzazione
MI-ALL-16 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A BA03 116 25 0 0 0 44,8 3,1 5,5 25,5 1_2020 2_2020 In autorizzazione
MI-ALL-17 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A LA23928 111 24 0 0 0 43,3 3,1 5,8 23,1 1_2020 2_2020 In autorizzazione
MI-ALL-18 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A NO13 103 23 0 0 0 37,0 3,4 1,0 119,1 1_2020 2_2020 In autorizzazione
MI-ALL-19 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A LA23933 12 3 0 0 0 4,9 3,0 0,8 18,1 1_2020 2_2020 In autorizzazione
MI-ALL-20 Alluvioni Delocalizzazione Cabina 700A SS23944 7 2 0 0 0 3,7 2,4 1,6 5,8 1_2020 2_2020 In progetto
BS-MAN-1 Manic. ghiaccio o neve e vento Sost. cond. nudi con linea interrata 223B S34 1131 284 3 35 0 440,3 3,2 115,5 12,2 1_2019 1_2021 In progetto
BS-MAN-2 Manic. ghiaccio o neve e vento Sost. cond. nudi con linea interrata 223M R15 2004 502 3 5 0 404,6 6,2 98,8 25,4 1_2019 1_2021 In progetto
MI-OND-01 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A BS23121 3039 387 1 0 0 440,7 7,8 5,6 614,9 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-02 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A BS23122 2736 371 2 0 0 426,9 7,3 6,6 468,0 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-03 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A CE23143 3334 623 2 0 0 163,8 24,2 12,7 312,4 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-04 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A CE23145 773 75 4 0 0 26,3 32,2 0,4 2288,5 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-05 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A CE23147 1616 508 5 0 0 126,6 16,8 4,9 430,1 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-06 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A GA08 2111 887 4 0 0 102,5 29,2 9,3 322,2 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-07 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A LA23062 2611 390 2 0 0 91,6 32,7 1,2 2439,7 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-08 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A LA23063 2536 431 2 0 0 355,6 8,3 4,6 644,8 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-09 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A LA23129 636 172 2 0 0 64,0 12,6 4,1 199,1 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-10 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A LA23928 1945 352 4 0 0 367,9 6,2 23,0 100,0 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-11 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A LA23929 2179 434 1 0 0 203,3 12,9 14,9 175,3 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-12 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A LA23933 329 201 3 0 0 55,9 9,5 1,6 329,8 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-13 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A LA23934 224 178 3 0 0 44,5 9,0 1,4 281,5 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-14 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A LA23936 200 144 2 0 0 26,3 13,1 0,7 490,5 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-15 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A MS03 3947 463 3 0 0 1395,9 3,2 32,7 134,8 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-16 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A MS23010 1802 336 4 0 0 693,6 3,1 6,0 356,4 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-17 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A MS23170 18 9 1 0 0 1,1 25,5 0,0 1305,8 1_2020 2_2020 In progetto
MI-OND-18 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A MU04 1246 294 3 0 0 92,4 16,7 5,5 278,4 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-19 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A NO034 1668 450 2 0 0 404,5 5,2 32,4 65,4 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-20 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A NO040 2758 286 1 0 0 200,6 15,2 1,4 2252,7 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-21 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A NO041 3293 447 3 0 0 2572,3 1,5 108,1 34,6 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-22 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A NO043 3927 460 3 0 0 275,9 15,9 3,2 1376,8 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-23 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A OV010 4589 575 3 0 0 736,3 7,0 10,2 508,6 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-24 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A PV23955 2118 324 3 0 0 393,0 6,2 5,0 488,7 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-25 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A PV23956 3602 416 3 0 0 315,1 12,8 5,4 745,2 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-26 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A PV23957 783 178 3 0 0 36,1 26,6 0,6 1535,0 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-27 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A PV23958 3693 626 3 0 0 141,3 30,6 4,5 958,6 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-28 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A PV23962 500 77 1 0 0 23,7 24,3 1,8 317,0 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-29 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A PV23964 954 446 4 0 0 47,8 29,3 1,7 838,0 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-30 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A SE23031 1787 213 1 0 0 56,5 35,4 0,9 2252,7 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-31 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A SE23706 3455 309 3 0 0 179,6 21,0 5,6 666,6 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-32 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A SE23707 2933 302 1 0 0 614,6 5,3 8,5 380,4 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-33 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A SE23912 7 42 1 0 0 1,3 36,8 0,0 1281,6 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-34 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A SS23051 3436 599 4 0 0 174,0 23,2 3,2 1261,9 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-35 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A SS23951 1145 226 5 0 0 192,8 7,1 2,5 539,0 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-36 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A SU021 625 112 6 0 0 52,5 14,1 1,2 631,6 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-37 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A SU028 2329 303 1 0 0 83,6 31,5 2,5 1055,4 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-38 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A VI02 854 0 0 0 0 59,4 14,4 1,2 685,3 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-39 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A VI23916 0 16 2 0 0 0,9 17,2 0,1 174,8 1_2017 2_2020 In realizzazione
MI-OND-40 Ondate di calore Risanamento giunti critici 700A VI23919 1900 289 3 0 0 108,6 20,1 4,7 463,6 1_2017 2_2020 In realizzazione
BS-CAD-1 Caduta piante fuori fascia Sost. cond. nudi con linea interrata 223B S34 1126 282 3 35 0 219,7 6,4 77,1 18,3 1_2019 1_2021 In progetto
BS-CAD-2 Caduta piante fuori fascia Sost. cond. nudi con linea interrata 223M R15 2011 504 3 5 0 142,4 17,7 136,0 18,5 1_2019 1_2021 In progetto
BS-CAD-3 Caduta piante fuori fascia Sost. cond. nudi con linea interrata 223B B27 1055 264 5 10 0 64,6 20,4 0,0 461569,7 1_2019 1_2021 In realizzazione