PD’.’E’’I€¦ · AX Maieutica delle Emozioni SE Gestione del Super-io TCP Collegamenti...

48
Intensive Experien+al Dynamic Psychotherapy PDE I

Transcript of PD’.’E’’I€¦ · AX Maieutica delle Emozioni SE Gestione del Super-io TCP Collegamenti...

  • Intensive    Experien+al  -‐  Dynamic  

     Psychotherapy  

    P  D  -‐  E    I

  • CARATTERISTICA PRINCIPALE DELLA PD-EI

    mira a equilibrare e armonizzare

    TECNICHE RELAZIONE REALE

  • Psicoterapia Dinamico-Esperienziale Intensiva

    Il focus è la persona nella sua interezza, non la patologia. Tre aspetti chiave della PD-EI sono:

    (i)  la relazione personale tra paziente e terapeuta (ii)  L’esperienza profonda di emozioni e impulsi (iii) interventi tecnici dinamico-esperienziali

  • La  relazione  è  guardata  nel  suo  complesso  di  scambio  reale  e  personale  tra  esseri  umani  ed  è  considerata  la  matrice  dalla  quale  deriva  il  potere    trasforma+vo  delle  

    tecniche    

  • Le tecniche dinamico-esperienziali hanno l’obiettivo di:

    i identificare le difese meno sane e motivare alla loro rinuncia ii regolare l’ansia per facilitare l’esperienza di emozioni e impulsi iii identificare l’ologramma del carattere (Osimo, 2009) iv identificare degli aspetti auto-sabotanti del carattere e del Super-io v attivare le risorse dell’individuo per stabilire la supremazia del Sè.

  • RE Relazione Reale MI Active Mirroring HP Storia e Prospettiva AA Regolazione dell’Ansia AD Ristrutturazione delle Difese AX Maieutica delle Emozioni SE Gestione del Super-io TCP Collegamenti psicodinamici SO Ristrutturazione Sé-Altro

  • RE Relazione Reale MI Active Mirroring HP Storia e Prospettiva AA Regolazione dell’Ansia AD Ristrutturazione delle Difese AX Maieutica delle Emozioni SE Gestione del Super-io TCP Collegamenti psicodinamici SO Ristrutturazione Sé-Altro

  • Raccolta dell’Anamnesi e Messa in Prospettiva (AP)

    È coerente con la teoria della PD-EI non dividere in due la/le sedute, come avviene se prima si da ascolto e si

    raccoglie l’anamnesi e dopo si “comincia” la terapia. Se facessimo così

    rimanderemmo il momento in cui la relazione ha “ufficialmente” inizio,

    trascurando il fatto che la di fatto inizia fin dal primo momento dello scambio

    con il paziente

  • Prospettiva e Ritratto

    Abbiamo iniziato la seduta prendendoci cura della Relazione

    Abbiamo rispecchiato svariati aspetti di come il paziente si presenta a noi

  • Ora, per avvicinare il paziente all’esperienza emozionale profonda

    dobbiamo focalizzarci su un episodio specifico

    Se l’episodio è collegato al conflitto o ai sentimenti dolorosi del paziente,

    attiveremo così l’esperienza emozionale

  • Maieutica Emozionale (AX)

    (Osimo, 2001) dal Greco maia = levatrice

    Serve a facilitare la nascita dell’emozione/impulso e la loro piena esperienza emozionale Atteggiamento complessivo del terapeuta evidente dallo sguardo, espressione verbale, tono della voce, mimica facciale, postura: PRESENZA, FACILITAZIONE, CONTENIMENTO, CONTATTO

  • Il terapeuta si dispone ad accogliere l’emozione del paziente

    La partecipazione del terapeuta è fondamentale, e comunica un senso di vicinanza. Gli interventi verbali sono scarsi

    Non premere ma accarezzare, dare forza a chi sta cercando di assecondare la pressione interna a “lasciar uscire”, ma ne ha nello stesso tempo paura

  • COME  INCONTRIAMO  LE  DIFESE  NEL  QUI  E  ORA  

    t C i L a c a

    T

    CHARACTER  

  • Ristrutturazione delle difese (AD)

    Iden+ficazione  e  rispecchiamento  delle  difese  taMche  e  di  caraNere  verbali  e  corporee  

    Livello  di  consapevolezza  delle  difese  

    Grado  di  auto-‐sabotaggio  e  auto-‐punizione  di  ogni  difesa  

    Rinuncia  alle  difese  

  • RINUNCIA ALLE DIFESE

     VALIDATION                                        CHALLENGE  

         PRESENT                                                              PAST  

    No! No!

  • L’ansia nel qui e ora della seduta

       VISIBILE INVISIBILE CONSCIA INCONSCIA

    TENSIONE (ritenzione) MOVIMENTO (scarica) IPERTONIA IPOTONIA

    RALLENTAMENTO ACCELERAZIONE OSSESSIVA TORRENZIALE

    CORPO MENTE

  • Regolazione dell’ansia (AA)

    Si aiuta il paziente a concentrare l’attenzione sull’esperienza dell’ansia a livello sia fisico sia mentale. Questo modo di procedere accresce la sensazione di padronanza sulla propria ansia

    Si sottolinea il collegamento tra l’ansia e i sentimenti e impulsi profondi

  • Prima via muscolatura striata volontaria che presiede al movimento

    Seconda via muscolatura liscia o involontaria

    Terza via interferisce con le funzioni percettive e i processi cognitivi

    Le vie dell’ansia

  • Triangolo delle Attività Dinamico-Esperienziali (Osimo, 2001)

    D A

    X

    DA

    XA

    AA THERAPIST

    PATIENT

  • Collegamenti T-C-P

    Gli interventi T-C-P collegano sentimenti e moduli caratteriali sentiti ed esibiti con il terapeuta (T) nelle relazioni attuali (C)

    e in quelle passate (P)

  • Prendersi cura della Relazione Reale (RE)

    Quanto reale è una relazione terapeutica? La risposta più ovvia è che se non fosse

    reale non ci sarebbe. È però anche vero che, in quanto terapeuti, tendiamo a concentrare l’attenzione su ciò che riteniamo

    terapeuticamente efficace e talvolta trascuriamo o sottovalutiamo altri aspetti

  • L’incontro fra due persone da luogo a una corrente interpersonale (Osimo, 2001) specifica, che fluisce

    in modo prevalentemente inconscio e misterioso

    Tale corrente è parte essenziale sia della relazione sia del processo trasformativo

    Imparare a prestare attenzione agli aspetti più personali della relazione terapeuta-paziente amplifica notevolmente l’effetto delle tecniche

  • Il paziente trae forza e motivazione dalla percezione del terapeuta come persona

    reale veramente interessata a lui/lei e questo potenzia

    l’azione terapeutica

  • Rispecchiamento attivo o Mirroring (MI)

    Gli esseri umani dispongono di complessi sistemi atti a percepire e riprodurre il

    comportamento degli altri. Tale fenomeno di “mirroring” avviene

    naturalmente ed è prevalentemente inconscio. Gli interventi di mirroring attivo della PD-EI

    fanno premio su tali sistemi naturali portando attivamente l’attenzione ai segnali che provengono dal paziente e restituirglieli

  • Gestione del Super-io (SE)

    Ogni paziente che incontriamo ci insegna che nella psiche umana trova

    posto una parte che contiene un insieme di principi guida e divieti che

    influenzano le nostre azioni, le scelte, i processi mentali e le strategie di vita

  • Ogni individuo è dotato di tale insieme di funzioni guida, che si sviluppa a

    livello prevalentemente inconscio fin dalle prime fasi della vita ed è il prodotto

    dell’interscambio e interazione tra l’individuo e il suo ambiente fisico,

    relazionale e culturale

  • Il  paziente  può  essere  più  o  meno  razionalmente  consapevole  di  

    comportarsi  in  modi  penalizzan+  e  auto-‐distruMvi  ma  non  è  mai  in  contaNo  con  

    la  rela+va  esperienza  emozionale                        È  compito  del  terapeuta  iden+ficare  gli  aspeM  del  Super-‐io  e  farli  toccare  con  

    mano  al  paziente  

  •  Come  ha  efficacemente  descriNo  ten  Have-‐De  Labije  (2009)  i  

    pazien+  con  patologia  del  Super-‐io  tendono  a  sminuire,  trascurare,  

    ignorare  e  negare  i  loro  sen+men+,  bisogni  e  desideri  reali,  invece  di  osservarli  e  prendersene  cura  

  • Il  Super-‐io  è  un  riflesso  interiore  e  una  risposta  al  potere  e  all’amore  che  

    abbiamo  sperimentato  nell’ambiente  precoce  con  le  figure  di  aNaccamento  primario.  Nel  corso  della  vita  siamo  

    costantemente  guida+  e  ispira+  da  tale  insieme  di  funzioni  mentali  che  però  talvolta  si  discosta  dal  suo  compito  

    adaMvo  e  può  persino  diventare  il  nostro                                              Dio  onnipotente  o  sadico  carceriere  

  • La Psicoterapia Dinamico-Esperienziale Intensiva

    ha tra i suoi obiettivi principali il cambiamento di carattere

    nelle persone con disturbo di personalità

  • Il raggiungimento di tale obiettivo in poco tempo richiede che le

    difese di carattere si modifichino

  • Ma tali difese stanno lì proprio per proteggerci dalla sofferenza

    intesa come un male:

    (a) dentro di Sé = sentire dolore, stare male

    (b) inflitto o subìto = colpa e cordoglio

  • Il sadismo, ovvero l’attitudine a fare male, fare soffrire ed

    esercitare dominio è dunque spesso celato dalla difesa di

    carattere e pertanto oggetto del lavoro della PD-EI

  • Nei casi sfavorevoli, quando i bisogni non possono essere soddisfatti, tale evoluzione si

    arresta e la rabbia sadica rimane molto presente nell’individuo e si attiva anche in risposta a stimoli

    relativamente blandi

  • Può essere ulteriormente potenziata e alimentata dal

    sadismo attivo (violenza fisica, potere, repressione autoritaria) o

    passivo (freddezza, distacco, privazione) del genitore

  • Ma è l’altra faccia della stessa medaglia: il modello relazionale internalizzato è sempre quello

    vittima-carnefice, che l’individuo si identifichi consciamente più

    con una o con l’altra parte

  • In terapia, è quindi più difficile ma enormemente più utile portare il

    paziente all’esperienza del sadismo che empatizzare con il suo masochismo, cosa che non

    fa bene neanche al terapeuta

  • È ciò che avviene se si empatizza con sentimenti di colpa, vergogna o cordoglio omettendo di portare allo scoperto anche il sadismo

    che può esserne all’origine Ciò si applica particolarmente alle

    depressioni gravi

  • I  sintomi  depressivi  gravi  inibiscono  e  dissimulano  l’espressione  del  Sè  

  • L’individuo,  privato  della  propria  individualità,  è  svuotato,  neutro  e  a  corto  di  energia  vitale,  come  una  persona  fisicamente  malata…  …così  la  depressione  è  spesso  presa  per  una  malaMa  di  interesse  puramente  medico,  da  traNare  solo  con  farmaci  

  • I  due  pazien+  presenta+  mostreranno,  soNo  la  nube  depressiva,  diverse  struNure  di  personalità,  e  livelli  

    differen+  di  fragilità  e  resistenza  

  • Entrambi  si  presentavano  con  una  lunga  anamnesi  di  depressione  ricorrente,  

    psicoterapie  preceden+  e  farmacoterapia  con  an+depressivi,  stabilizzan+  o  neuroleMci  all’inizio  della  terapia  

  • Entrambi  stavano  meNendo  a  repentaglio  la  relazione  con  le  persone  che  più  amavano,  in  un  

    caso  la  moglie  e  nell’altro  la  giovane  figlia  

  • CORE  TRAINING  in  PD-‐EI:  

    Durante  il  processo  di  apprendimento  di  un  nuovo  modello  terapeu+co  dobbiamo  

    costantemente  integrare  

    ciò  che  impariamo                        il  nostro  essere  

  • Se  impariamo    come  e  quando  usare  le  tecniche    

    IN  BASE  A  COME  SI  SVILUPPA  LA  RELAZIONE  

    e  NON  seguendo  uno  schema  predefinito,    

    tale  processo  integraBvo                            è  più  facile  

  • PER  I  COLLEGHI  DELL’AREA  TORINESE  INTERESSATI  AL  CORE  TRAINING  IN  PD-‐EI  

    ipotesi  A  frequentare  a  Milano  ipotesi  B  organizzare  un  gruppo    

         di  8  a  Torino  ipotesi  C    MI-‐TO  in  caso  il  numero  sia  

         compreso  tra  4  e  8  

  • [email protected]

    per Torino, entro il 1 dicembre: [email protected]

    www.iedta.net www.apde.info www.edt-uk.com

  • OSIMO REFERENCES •  Osimo F. (1991) Time limit, focality and intensive short-term dynamic psychotherapy. Int. Journal of Short-Term

    Psychotherapy, 6, 35-51 •  Osimo F.with Malan D.H. (1992) Psychodynamics, Training, and Outcome in Brief Psychotherapy. Oxford: Butterworth-

    Heinemann. •  Osimo F. (1994) Method, personality and training in short-term psychotherapy. Int. Journal of Short-Term Psychotherapy, 9,

    173-187. •  Osimo F. (1998) The unexplored complementarity of short-term and long-term analytic approaches. Journal of the American

    Academy of Psychoanalysis, 26, 1, 95-107. •  Osimo F. (Editor, 2001) Proceedings of the 1st International IEDTA Conference “Core Factors for effective Short-Term

    Dynamic Psychotherapy”, Milano, Italy 10-12/5, 2001. Quaderni di Psichiatria Pratica, special issue. •  Osimo F. (2002) Brief Psychodynamic Therapy. Chapter of: Comprehensive Handbook of Psychotherapy, Psychodynamic

    and Object Relations Psychotherapies , Vol 1. Volume Editor: J.J. Magnavita. New York,Wiley. •  Osimo F. (2003) Experiential Short-Term Dynamic Psychotherapy, a Manual. Bloomington,In: Authorhouse. •  Osimo F., with McCullough, Kuhn, Andrews, Valen e Hatch (2003) The Reliability of the Achievement of Therapeutic

    Objectives Scale: A Research Instrument and Teaching Tool for Brief Psychotherapy. Journal of Brief Therapy, II,2. •  Osimo F. (2003) Annotations for the Sun and the Wind. Ad Hoc Bulletin of Short-Term Dynamic Psychotherapy, VII, 2,

    23-46. •  Osimo F. (2005) Some Oedipal and pre-Oedipal Dynamics in Dante’s Inferno: the Hell of Persecution. Ad Hoc Bulletin for

    Short-Term Dynamic Psychotherapy: practice and therapy, IX, 1, 6-23. •  Osimo F. with C. Ferrandes (2007) The Octopus and the Little Girl: Sex, Bingeing, Dissociation and Closeness. Ad Hoc

    Bulletin for Short-Term Dynamic Psychotherapy: practice and theory, XI, 1, 6-34. •  Osimo F. (2009) The Character Hologram. Ad Hoc Bulletin for Short-Term Dynamic Psychotherapy: practice and theory,

    XIII,1, 25-50.