Passaggio delle consegne: da Paolo Picchioni a Pietro di...

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sommario sommario Notiziario d’informazione del Sindacato Unitario SPECIALITÀ ORTOGNATODONZIA Passaggio delle consegne: da Paolo Picchioni a Pietro di Michele alla guida del SUSO R i l a n c i o i n S us o 2 0 1 3 R i l a n c i o i n S us o 2 0 1 3 sommario sommario sommario L’Editoriale del Presidente 2 Significato politico del Forum ed evoluzione della professione negli ultimi 30 anni 4 Rilancio in SUSO 4 Presentiamo il nuovo Direttivo Nazionale S.U.S.O. triennio 2013-2015 5 Grandi novità per il nuovo anno Rinnovo UNIPOL 2013 | 2016 Convenzione S.U.S.O. 6 Collaborazione S.U.S.O. Reale Mutua Assicurazioni 7 44° Congresso Internazionale SIDO Corso SUSO | SIOF (Roma) 8 Quote di iscrizione Aggiornamenti Fiscali 10 Circolare n. 1/2013 13 Prossimi appuntamenti Aggiornamenti Legali 14 Aggiornamento sulla evoluzione della questione specializzandi 15 L’importanza del ruolo degli assicuratori nella mediazione Atti del III Forum di Bologna 27 ottobre 2012 16 La Previdenza dell’Odontoiatra: L’ENPAM e la previdenza della libera professione 20 La specialità in ortodonzia e la liberalizzazione delle attività professionali: tesi a confronto 26 Libera professione o impresa? 30 La previdenza dell’odontoiatra: la previdenza integrativa secondo Reale Mutua 34 Dentista: si, no, come, quando, perchè? 35 Riceviamo e pubblichiamo Dai Convegni 36 25-26 gennaio 2013 San Martino di Castrozza (Trento) 9° Convegno invernale “Memorial Prof. Giuseppe Rossi” 39 A DOMANDA... RISPOSTA 42 DOMANDA DI ISCRIZIONE 43 Nuove modalità di iscrizione al S.U.S.O.

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sommariosommario

Notiziario d’informazione del Sindacato Unitario SPECIALITÀ ORTOGNATODONZIA

Passaggio delle consegne: da Paolo Picchioni a Pietro di Michele alla guida del SUSO

Rilancio in Suso 2013

Rilancio in Suso 2013

sommariosommariosommario L’Editoriale del Presidente

2 Signifi cato politico del Forum ed evoluzione della professione negli ultimi 30 anni

4 Rilancio in SUSO 4 Presentiamo il nuovo Direttivo Nazionale S.U.S.O. triennio 2013-2015 5 Grandi novità per il nuovo anno Rinnovo UNIPOL 2013 | 2016 Convenzione S.U.S.O. 6 Collaborazione S.U.S.O. Reale Mutua Assicurazioni 7 44° Congresso Internazionale SIDO Corso SUSO | SIOF (Roma) 8 Quote di iscrizione Aggiornamenti Fiscali 10 Circolare n. 1/2013

13 Prossimi appuntamenti

Aggiornamenti Legali14 Aggiornamento sulla evoluzione della questione specializzandi15 L’importanza del ruolo degli assicuratori nella mediazione

Atti del III Forum di Bologna 27 ottobre 201216 La Previdenza dell’Odontoiatra: L’ENPAM e la previdenza della libera professione

20 La specialità in ortodonzia e la liberalizzazione delle attività professionali: tesi a confronto26 Libera professione o impresa?30 La previdenza dell’odontoiatra: la previdenza integrativa secondo Reale Mutua34 Dentista: si, no, come, quando, perchè?

35 Riceviamo e pubblichiamo

Dai Convegni36 25-26 gennaio 2013 San Martino di Castrozza (Trento) 9° Convegno invernale “Memorial Prof. Giuseppe Rossi”

39 A DOMANDA... RISPOSTA

42 DOMANDA DI ISCRIZIONE

43 Nuove modalità di iscrizione al S.U.S.O.

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L’Editoriale del Presidente

Il Forum sulla professione ortodontica, manifestazione fortemen-te voluta dal Consiglio Direttivo del nostro Sindacato, è nato nel 2008 con l’incontro di Rimini, avendo l’obiettivo di aggregare

tutti i Colleghi che si occupano di questa disciplina in un momento di confronto per fare il punto sulle tematiche più importanti che re-golano la professione.Il 27 ottobre 2012 è giunto a Bologna alla sua terza edizione, la II aveva avuto luogo sempre a Bologna nel 2010, per cui si può dire che l’evento sia ormai diventato un appuntamento fisso per il nostro Sindacato.Il S.U.S.O. con queste giornate si è proposto di aggiornare gli ope-ratori della categoria sui temi più attuali e cogenti in ambito pro-fessionale, ma ha voluto anche stimolare il confronto tra le diverse posizioni e come già detto rappresentare soprattutto un momento di aggregazione per gli Iscritti.Da questo laboratorio dovrebbero infatti uscire idee e proposte per cercare di risolvere le problematiche che affliggono la professione e che sicuramente non mancano. La nostra professione in questi ultimi 30 anni è andata incontro ad un cambiamento epocale che ha radicalmente cambiato l’essere un Ortodontista.Il cambiamento, che è tuttora in atto, si è verificato a tutto tondo interessando sia la parte clinica, che gestionale, che economica.Il Forum 2012 è caduto in un momento particolarmente difficile per tutti gli Operatori, da qui la necessità di fare il punto della situa-zione. L’entrata del business nell’odontoiatria si è fatta sempre più pressante con l’apertura continua di catene che cercano di entrare in maniera spregiudicata nel campo assistenziale sostenute da una pubblicità aggressiva; il rapporto con il paziente è andato in crisi: quel rapporto di fiducia medico paziente che è sempre stato alla base della nostra professione si è trasformato in un rapporto di dif-fidenza se non di ostilità con conseguente aumento del contenzioso; la burocrazia si è fatta di anno in anno più pesante così come l’au-mento della tassazione e dei costi di gestione che hanno raggiunto un livello ormai insostenibile per il professionista.A questo si aggiunge la diffidenza dei mass-media, che in qualche situazione è diventata aperta ostilità nei confronti della categoria, come nel caso del servizio messo in onda da “Striscia la notizia” sul-le Cliniche Odontoiatriche che operano nella ex Jugoslavia.Non mancano comunque elementi di speranza.In questi anni abbiamo infatti assistito ad un allargamento della platea dei pazienti con un notevole aumento percentuale di soggetti adulti; questo ha determinato un aumento dei trattamenti di Team con una migliore specializzazione degli Operatori coinvolti.L’aumento degli Specialisti in Ortognatodonzia ha poi consentito un miglioramento della qualità dei trattamenti, così come il progresso scientifico.Possiamo quindi affermare che sì il momento è difficile, ma soprat-tutto per dare prospettive certe alle nuove generazioni sarà neces-

Anno XI - n.1

2013 Significato politico del Forum ed evoluzione della professone negli ultimi 30 anni

SUSO newsNotiziario d’informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia

SUSOL.go Re Umberto, 104 - 10128 TorinoTel. 011.50.28.20 - Fax [email protected]

COMITATO DI REDAZIONE

■ Pietro di Michele Presidente S.U.S.O.

■ Umberto Garagiola Vicepresidente S.U.S.O.

■ Gianvito Chiarello Segretario S.U.S.O.

Ufficio Stampa e Comunicazione

■ Patrizia Biancucci

■ Pietro Bracco

■ Gabriella Ceretti

■ Federico Picchioni

■ Pasquale Venneri

PubblicitàSGI srl - Via Pomaro, 3 - 10136 TorinoTel. 011.35.99.08 / 32.90.702Fax [email protected]

Progetto e Realizzazione Grafica

StampaLa Terra Promessa Onlus - Novara

Redatto il 26|09|2013

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sario affrontare da protagonisti questa evoluzione, cercando di appropriarsi delle cose positive e con-trastando con ogni forza gli eventi negativi in modo da riacquisire la dignità e lo stato professionale di nostra competenza.Soprattutto sarà necessario capire quali siano state le ragioni che hanno contribuito a portarci in que-sta situazione e come si possa uscirne il più presto possibile.Fin dall’inizio del mio mandato ho cercato negli editoriali comparsi tra il 2008 e il 2012 sul nostro periodico S.U.S.O. News di suscitare l’interesse dei Colleghi su situazioni critiche che a mio parere me-ritano riflessione e risposte concrete.Ho infatti trattato le problematiche inerenti l’entrata delle grandi catene del settore odontoiatrico nel no-stro Paese, tema a cui è stato poi dedicata la sessio-ne mattutina del Forum di Bologna del 2010.Successivamente ho trattato le problematiche se-guenti: la mancanza di unità ed il disinteresse del-la categoria per le problematiche sindacali, il ruolo improprio svolto da molte Aziende del settore, la necessità di un radicale ricambio generazionale ai vertici delle nostre Associazioni e da ultimo la que-stione morale.Ribadisco però che un risultato tangibile potrà es-sere ottenuto solo attraverso la piena coscienza di questi problemi da parte di tutta la categoria, che dovrebbe dare risposte chiare e univoche per ripren-dersi il ruolo che le compete: l’obiettivo dovrebbe essere proprio questo!Come molti di Voi sanno questo è stato l’ultimo Forum che ho avuto l’onore di presiedere, dopo 2 mandati è infatti giunto il momento di passare il te-stimone, come d’altronde vuole il nostro Statuto, e dal momento che siamo persone serie non cerchia-mo deroghe a differenza dei nostri politici che han-no portato non solo la nostra professione, ma l’Italia nello stato attuale e nonostante il fallimento conti-nuano a resistere ostinatamente sulle loro poltrone.A fine mandato posso dire di aver sempre lavorato in armonia con il mio Consiglio Direttivo, avendo come obiettivi la tutela della nostra professione in ogni sede ed occasione e la ricerca di benefici per i nostri Iscritti, sia attraverso un’informazione conti-nua che con benefit tangibili che voglio ricordare: l’Assicurazione R.C. professionale studiata appo-sitamente per i nostri Iscritti e che viene continua-mente aggiornata e migliorata secondo le esigenze del momento , la tutela sia legale che fiscale, grazie all’elevata professionalità e disponibilità dei nostri Consulenti: Avv. Roberto Longhin e Dott. Maurizio Tonini che voglio ringraziare di cuore.Il lavoro comunque è ancora lungo; ci sono tanti nodi irrisolti: la categoria è ancora divisa; addirittu-ra in certi momenti contrapposta; la partecipazione

è molto scarsa così come l’interesse soprattutto da parte dei giovani.In questa direzione dovrà lavorare il nuovo Presi-dente insieme al suo Consiglio Direttivo, avendo come obiettivo una maggiore unità e partecipazione per far sì che le rappresentanze possano fare sentire la loro voce nelle opportune sedi istituzionali.Auguro al nuovo Presidente ed al prossimo Consi-glio Direttivo di lavorare in armonia e in modo pro-ficuo a sostegno della nostra professione.Il S.U.S.O., il primo Sindacato della Categoria Orto-dontica, fondato da pochi pionieri deve continuare ad essere un punto di riferimento non solo per gli Iscritti, ma per tutti gli Ortodontisti.Un grazie di cuore a tutto il Consiglio Direttivo, ai nostri Consulenti, ad Angela “colonna portante” della nostra Segreteria ed a tutti gli Associati che con la loro fedele presenza ed il loro entusiasmo mi hanno accompagnato nel corso della Presidenza.

Il Presidente Paolo PICCHIONI

Il Professor Damaso Caprioglio Decano degli Specialisti Italiani in Ortognatodonzia consegna al Presidente S.U.S.O. Paolo Picchioni un gentile presente a ricordo della manifestazione

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RILANCIO IN SUSO

Il 20 aprile 2013 si è svolto a Roma il primo in-contro del nuovo Consiglio Nazionale SUSO, in occasione del Collegio dei Docenti.

Il SUSO nasce a Torino nel 1976 ed è sempre stato il Sindacato ortodontico più attivo e più vicino agli ortodontisti, specialisti e non.In tutti questi anni è stato al fianco dei colleghi con importanti iniziative a difesa della professione met-tendo a disposizione consulenti preparati in materia legale, fiscale e medico-legale.Il SUSO ha ogni volta affrontato le diverse proble-matiche della categoria e, in questo momento di crisi sociale, politica e associativa, ha voluto dare un forte segnale ai propri soci con il rinnovo delle cariche direttive per il triennio 2013-2015. Il Consiglio uscente, dimissionario in toto, affida questo importante incarico al nuovo Presidente Na-zionale Pietro Di Michele, collega conosciuto, attivo e sensibile ai problemi della nostra professione.Il neopresidente ha voluto una squadra composta principalmente da giovani ortodontisti, che hanno voglia di affrontare con rinnovato entusiasmo i tan-ti ostacoli che la professione ortodontica presenta quotidianamente.

Le nostre competenze professionali, trasformate in un incontrollato mercato di franchising da perico-lose società di capitale e veicolate da vergognose forme pubblicitarie, richiedono una forte tutela sin-dacale e una maggior attenzione alla salute orale dei pazienti.Ora il mercato e le nuove esigenze dei professionisti e dei pazienti impongono nuove strategie sindacali.Contributi importanti sono venuti dal nuovo vice-presidente, Umberto Garagiola, e dal nuovo Segre-tario, Gianvito Chiarello, che hanno sostenuto la necessità di utilizzare tutti gli strumenti informatici della comunicazione allo scopo di rendere immedia-to e continuo il rapporto con i soci.La mission del SUSO continua ad essere quella di affiancare, sostenere e guidare i professionisti, con particolare attenzione ai giovani, all’esercizio del-la professione ortodontica in una realtà complessa, estremamente burocratizzata e spesso finalizzata al puro commercio.Il nuovo consiglio ringrazia i colleghi che negli anni hanno dedicato tempo ed energie per far crescere il SUSO, UNICO Sindacato di categoria.

Patrizia BIANCUCCIPasquale VENNERI

PRESENTIAMO IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO NAZIONALE S.U.S.O. TRIENNIO 2013-2015

PresidentePietro di MICHELE Modena - tel.: 059 355776

Vice presidenteUmberto GARAGIOLA Milano - tel.: 02 9788898

SegretarioGianvito CHIARELLO Bari - tel.: 080 5575285

TesoriereWilliam MANUZZITorino - tel.: 011 3298557

consiglieri:Monica CASTELLANO - RomaDomenico CIAVARELLA - FoggiaLaura COLUCCI – BariMichele D’ATTILIO - ChietiMaria LEONARDI - CataniaRoberta LEONARDI - ModenaAlessandra LEONE - LecceFederica MORETTI - LivornoFranco PITTORITTO - UdinePaolo TACCHINO - GoriziaClaudia TOSI - Brescia

revisori dei conti:Roberto CONGIU - TorinoGiuseppina FERRERO - TorinoM.Grazia PIANCINO – Torino

supplenti:Alessandro LOSITO - Bari Rossano SOLDO - Milano

ufficio stampa e comunicazione:Patrizia BIANCUCCITorino – tel.: 335 8307669Pietro BRACCO Torino – tel.: 011 331753Gabriella CERETTIVenezia - tel.: 041 984238Federico PICCHIONIBologna – tel.: 051 228278Pasquale VENNERIModena – tel.: 059 223436

past-president: Bruno GENONERoma - dal 1976 al 1981Attilio FERRINITorino - dal 1982 al 2006Paolo PICCHIONIBologna - dal 2007 al 2012

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Notiziario d’informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia

GRANDI NOVITÀ PER IL NUOVO ANNO ...RINNOVO UNIPOL 2013 | 2016 CONVENZIONE SUSO

La Convenzione assicurativa della responsabilità civile profes-sionale tra S.U.S.O. ed UNIPOL ASSICURAZIONI, è giunta alla scadenza naturale del triennio 2010 /2013 e ci si appresta a

rinnovarla per altri tre anni. Ad un testo normativo già ampio e soprattutto studiato appositamente per gli iscritti al sindacato abbiamo pensato di aggregare le garanzie rispetto alle mutate caratteristiche professionali.

In particolare abbiamo estrapolato tre distinti profili:■ senior■ professional■ young

PROFILO SENIOR

Profilo che caratterizza gli iscritti al S.U.S.O. che gestiscono uno studio con collaboratori. La garanzia assicurativa prevede massimali diversificati da Euro 500.000,00 a Euro 2.500.000,00 per la sola Ortodonzia, per l’Odontoiatria senza Implantologia e per l’Odonto-iatria con Implantologia comprensiva di garanzia rco.Garanzie aggiuntive a scelta: incendio dei locali; interruzione di attività e tutela legale.Abbiamo previsto una scontistica per una franchigia facoltativa più alta e per la sottoscrizione di polizze a secondo rischio.

PROFILO PROFESSIONAL

Profilo che caratterizza gli iscritti al S.U.S.O. che effettuano solo attività consulenziale, sen-za la gestione dello studio La garanzia assicurativa prevede massimali diversificati da Euro 500.000,00 a Euro 2.500.000,00 per la sola Ortodonzia, per l’Odontoiatria senza Implanto-logia e per l’Odontoiatria con Implantologia. Garanzie aggiuntive a scelta: tutela legale.Abbiamo previsto una scontistica per una franchigia facoltativa più alta e per la sottoscrizione di polizze a secondo rischio.

PROFILO YOUNG

Profilo tariffario rivolto ai giovani , fino a tre anni post laurea, con massimali da 500.000,00 e 1.000.000,00 di euro solo ortodonzia o odontoiatria generale senza implantologia. Garanzie aggiuntive a scelta: tutela legale.Abbiamo previsto una scontistica per una franchigia facoltativa più alta e per la sottoscrizione di polizze a secondo rischio.

REGIME TARIFFARIO

In considerazione del consolidato rapporto commerciale tra S.U.S.O. e Unipol Assicurazioni si confermano, per il triennio 2013 / 2016 gli stessi premi.Il settore della responsabilità professionale in generale, ma quella medica, in particolare, hanno registrato nel tempo incrementi significativi.Confermare i premi in corso testimonia, ancora una volta, la stabilità degli andamenti tecnici degli iscritti S.U.S.O. e la corretta valutazione del rischio da parte di Unipol Assicurazioni.

Dott. Paolo Di Salvio

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Facendo riferimento al “III° Forum Nazionale sulla professione ortodontica: il futuro”, tenu-tosi a Bologna il 27 ottobre 2012, al quale

Reale Mutua Assicurazioni ha avuto il piacere di par-tecipare, siamo lieti di sintetizzarvi di seguito l’am-bito di collaborazione tra Reale Mutua Assicurazioni e il S.U.S.O.

INVESTO NELL’ORTO

“Investo nell’orto” offre ai genitori dei giovani pa-zienti al di sotto dei 18 anni, che si sottopongono ad un’assistenza correttiva dell’apparato dentario (sono escluse pertanto le cure dentistiche) presso i professionisti associati al S.U.S.O, l’opportunità di beneficiare di condizioni esclusive.

Infatti tramite una polizza vita di accantonamento flessibile e conveniente, i genitori dei giovani pa-zienti potranno mettere da parte, anno dopo anno, una somma che potrà tornare utile in caso di neces-sità per sostenere i costi di cure ortodontiche con-venzionate.

I vantaggi del paziente sono pertanto evidenti, ma anche chi esercita l’attività odontoiatrica può trar-ne notevole beneficio: avrà infatti la possibilità di fidelizzare ulteriormente i suoi clienti e soprattutto di godere della tranquillità nei pagamenti delle pre-stazioni.

PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER ASSOCIATI

Le pensioni pubbliche sono destinate sistematica-mente a ridursi aumentando il gap previdenziale, cioè la differenza in percentuale tra la pensione pubblica percepita e l’ultimo reddito da lavoro, com-portando quindi una perdita di potere d’acquisto.

I professionisti associati al S.U.S.O. potranno aderire ad una forma di previdenza complementare esclusi-va tramite il fondo pensione aperto di Reale Mutua che risulta essere tra i migliori sul mercato in termini di costi/ rendimenti.

L’accantonamento periodico consentirà loro di di-sporre di una pensione complementare al termine dell’attività lavorativa ,riducendo così il gap previ-denziale, e di beneficiare nel frattempo di un impor-

COLLABORAZIONE S.U.S.O.REALE MUTUA ASSICURAZIONI

tante risparmio fiscale.

TRATTAMENTO FINE RAPPORTO PER COLLABORATORI

Gli associati avranno la possibilità di accantonare, tramite una polizza vita a rivalutazione del capitale, le quote annue del Trattamento di Fine Rapporto dei singoli collaboratori dello studio.

L’accantonamento, che verrà ufficialmente certifica-to da Reale Mutua Assicurazioni tramite una quie-tanza di pagamento, andrà a costituire un capitale che verrà rivalutato annualmente con rendimenti interessanti e costanti nel tempo

L’avvio della collaborazione sarà previsto per il mese di settembre con l’impegno di Reale Mutua Assicu-razioni di predisporre e far pervenire presso gli Studi associati le brochure informative dei prodotti men-zionati ed i moduli di adesione.

Reale Mutua Assicurazioni - Agenzia Torino CavourDott. Paolo GARBACCIO

Dott. Alessandro PIOVANO

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Presentazione del corso: Pietro di Michele.

Presidenti: Gianvito Chiarello, Mariagrazia Piancino.

14.00 Saluto di Benvenuto

14.00 registrazioni partecipanti e consegna test di apprendimento ECM

14.15 - 15.00 Roberto Longhin: Rapporto professionale in consulenzaortodontica:regole e deontologia. Contenzioso fiscale e accertamento.

15.00 - 15.45 Maurizio Tonini: Modalità fiscali in consulenza ortodontica: rapporto di consulenza o dipendenza.Convenienze fiscali per i giovani ortodonti-sti: quali opportunità cogliere. Spesometro, misurazione degli acquisti, paesi non C.E. Guida secondo l’agenzia delle entrate.

15.45 - 16.15 William Manuzzi:Valore gestionale nella scelta della settimana: quante giornate/ore lavoriamo.

16.15 - 16.45Alessandra Leone:La copertura assicurativa in ortodonzia: ricadute medico legali. .

16.45 - 17.15Claudio Buccelli, Alberto Laino: Etica e deontologia in consulenza ortodontica.

17.15 - 17.45 Giuseppe Fiorentino, Giuliana Laino: La gestione della documentazione clinica in ortodonzia. .17.45Discussione

18.15Chiusura dei lavori.

Compilazione della scheda ECM di valutazione e apprendimento.

NUOVE INDICAZIONI PER LA CONSULENZA ORTODONTICA: GESTIONALE E FISCALE

Presidenza Prof. Felice FestaCORSO SUSO/SIOF

Sabato 9 Novembre 2013dalle 14.00 alle ore 18.00

AUDITORIUM 2Rome Cavalieri Waldorf HiltonVia Alberto Cadlolo 101 - Roma

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CIRCOLARE N. 1/2013

seguenti annotazioni con l’eventuale indicazione della relativa norma comunitaria o nazionale:

a) operazioni non imponibili di cui gli articoli 8, 8-bis, 9 e 38-quater l’annotazione “operazione non imponibile”;b) operazioni esenti di cui all’articolo 10, eccetto le operazioni relative all’esercizio del lotto, delle lotterie nazionali, dei giochi di abilità e concorsi pronostici, l’annotazione “operazione esente”;c) operazioni soggette al regime del margine, a seconda dei casi, l’annotazione “regime del mar-gine – beni usati”, “regime del margine – oggetti d’arte” o “regime del margine – oggetti di anti-quariato o da collezione”;d) operazioni effettuate dalle agenzie di viaggio e turismo di cui all’articolo 74 ter l’annotazione “regime del margine – agenzia di viaggio”.

Le fatture emesse nei confronti di soggetti passivi di altri stati dell’Unione europea dovranno reca-re l’annotazione “inversione contabile”, mentre le fatture emesse per operazioni fuori dell’Unione eu-ropea dovranno recare l’annotazione “operazione non soggetta”.Per le operazioni di importo complessivo non supe-riore a 100 euro potrà essere emessa una fattura semplificata. Sulla fattura semplificata non sarà ne-cessaria la suddivisione dell’importo complessivo tra imponibile ed IVA, ma dovranno essere indicati i dati che permettono di calcolare l’IVA (es. aliquo-ta applicata, importo dell’IVA incorporata). Inoltre

Dottor Maurizio Tonini

IVA

La legge di stabilità 2013 conferma, a partire dal 1° luglio 2013, salvo ulteriori proroghe, l’aumento dell’aliquota IVA ordinaria dal 21%

al 22%.Dal 1° gennaio 2013 cambiano le regole della fattu-razione. Diventa obbligatoria l’emissione della fat-tura sia per le cessioni e prestazioni non territoriali effettuate a soggetti passivi in altri stati U.E. sia per tutte le operazioni che si considerano effettuate fuo-ri U.E. a prescindere da status e/o luogo di stabili-mento del cessionario/committente.La fattura dovrà obbligatoriamente contenere le se-guenti indicazioni:

1) data di emissione2) numero progressivo che la identifica in modo univoco;3) ditta, denominazione o ragione sociale, nome e cognome, residenza o domicilio del soggetto cedente o prestatore;4) numero di partita IVA del soggetto cedente o prestatore;5) ditta, denominazione o ragione sociale, nome e cognome, residenza o domicilio del soggetto cessionario o committente;6) numero di partita IVA del soggetto cessionario o committente ovvero, in caso di soggetto passi-vo stabilito in un altro stato membro dell’Unione europea, numero di identificazione IVA attribui-to dallo stato membro di stabilimento; nel caso in cui il cessionario o committente residente non agisce nell’esercizio di impresa, arte o professio-ne, codice fiscale;7) natura, qualità e quantità dei beni e servizi formanti oggetto dell’operazione;8) corrispettivi ed altri dati necessari per la deter-minazione della base imponibile.9) Aliquota, ammontare dell’imposta e dell’impo-nibile con arrotondamento al centesimo di euro.Diventa quindi in ogni caso sempre obbligatorio nella fattura emessa l’indicazione della partita IVA o codice fiscale del soggetto cessionario o committente.

Qualora l’obbligo di liquidazione della fattura spetti al cessionario/committente la fattura dovrà recare l’annotazione “inversione contabile” ed eventual-mente l’indicazione della norma di riferimento.Per le seguenti tipologie di operazioni, in luogo dell’ammontare dell’IVA, la fattura dovrà recare le

Aggiornamenti Fiscali

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Notiziario d’informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia

relativamente al cessionario o al committente sta-bilito in Italia si può indicare solo il codice fiscale o la partita IVA. Aumenta l’aliquota IVA applicabile per le prestazioni socio-sanitarie, comprese quelle di assistenza domiciliare o ambulatoriale rese da co-operative e loro consorzi, a partire dalle prestazioni effettuate sulla base di contratti stipulati dopo il 31 dicembre 2013.

IVA PER CASSA

L’articolo 32 bis del D.L. 22 giugno 2012, n. 83 ha introdotto il regime di IVA per cassa.Per le cessioni di beni e per le prestazioni di servi-zi effettuate da soggetti passivi con volume d’affari non superiore a 2 milioni di euro, nei confronti di cessionari o di committenti che agiscono nell’eser-cizio di impresa, arte o professione, l’IVA diviene esigibile al momento dell’incasso dei relativi corri-spettivi. Per i medesimi soggetti l’esercizio del diritto alla detrazione dell’IVA relativa agli acquisti dei beni o dei servizi sorge al momento del pagamento dei relativi corrispettivi.In ogni caso il diritto alla detrazione dell’IVA in capo al cessionario o al committente sorge al momento di effettuazione dell’operazione, ancorchè il corrispet-tivo non sia stato ancora pagato.Il contribuente che opta per l’”IVA per cassa” paga all’Erario l’IVA sulle fatture emesse e detrae l’IVA sulle fatture ricevute al momento del pagamento delle relative fatture.Il differimento della esigibilità ed il differimento del-la detrazione è tuttavia limitata nel tempo in quanto l’IVA diviene, comunque, esigibile e detraibile dopo il decorso di un anno dal momento di effettuazione dell’operazione, a meno che, prima del decorso di tale termine, il cessionario o committente sia stato assoggettato a procedure concorsuali.L’opzione per il regime di IVA per cassa è vincolante per un triennio.Il regime di IVA per cassa non è applicabile per le operazioni effettuate nei confronti di privati o di sog-getti che non agiscono nell’esercizio di imprese, arti o professioni.

IRAP

L’articolo 2 del D.L. 201/2011 ha stabilito la deduci-bilità, a partire dell’esercizio 2012, dell’IRAP pagata sul costo del personale dipendente e assimilato.L’articolo 4 del D.L. 16/2012 ha esteso questa dedu-zione anche agli esercizi anteriori al 2012, consen-tendo ai contribuenti di richiedere il rimborso delle maggiori imposte IRPEF e IRES versate, nei 48 mesi precedenti, a seguito del precedente regime di in-deducibilità.

Tale rimborso potrà essere richiesto con un’apposita istanza da trasmettere in via telematica secondo un programma temporale suddiviso per aree geografi-che (dal 18 gennaio 2013 per la regione Marche al 15 marzo 2013 per le province di Brescia, Cremona e Mantova). Per i contribuenti della regione Piemon-te il modello di rimborso dovrà essere trasmesso en-tro 60 giorni a partire dall’8 febbraio 2013 per le persone fisiche e dal 18 febbraio 2013 per i soggetti diversi dalle persone fisiche.A partire dal 2014 per la determinazione del valore della produzione imponibile, aumentano le dedu-zioni forfetarie sulle retribuzioni dei lavoratori di-pendenti assunti a tempo indeterminato. Per ogni lavoratore dipendente sarà possibile una deduzione forfetaria pari a 7.500 euro (in precedenza 4.600 euro) aumentata a 13.500 euro (in precedenza 10.600 euro) per i lavoratori di sesso femminile nonché per quelli di età inferiore ai 35 anni.Per i contribuenti con valore della produzione in-feriore ad euro 180.759,91 aumenta la deduzio-ne forfetaria su base annua, da euro 7.350,00 ad euro 8.000,00. Tale deduzione è incrementata di 2.500,00 euro per le società di persone, le ditte in-dividuali ed i professionisti.

AUTO AZIENDALI

Dal 2013 la deducibilità dei costi per le auto azien-dali ad uso promiscuo scende dal 40 al 20 per cen-to. Viene anche ridotta dal 90 al 70 per cento la deducibilità dei costi relativi alle auto date in benefit ai dipendenti.

PATRIMONIALE SU IMMOBILI E ATTIVITÀ FINANZIARIE ALL’ESTERO

La decorrenza dell’Imposta sul valore degli immobili e delle attività finanziarie detenute all’estero è stata spostata al 2012. Di conseguenza i versamenti effet-tuati per il 2011 sono considerati in acconto dell’im-posta dovuta per il 2012.

APPALTO DI OPERE E SERVIZI

Con il D.L. 22.6.2012 n. 83 viene definito il regime della responsabilità solidale tra committente, ap-paltatore ed eventuali subappaltatori per le ritenute IRPEF e IVA relative ai contratti di appalto o di su-bappalto di opere e servizi.Ai sensi dell’articolo 1655 del Codice Civile “L’ap-palto è il contratto col quale una parte assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di un’opera o di un servizio verso un corrispettivo in denaro”. Di conseguenza la maggior parte dei contratti di

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servizi stipulati è interessata alla normativa.Il comma 1 dell’articolo 13 ter D.L. 83/2012 preve-de, in caso di appalto di opere o di servizi, la corre-sponsabilità dell’appaltatore con il subappaltatore, nei limiti dell’ammontare del corrispettivo dovuto, del versamento delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente e dell’IVA dovuta dal subappaltatore in relazione alle prestazioni effettuate nell’ambito del rapporto di subappalto.Il committente provvede altresì al pagamento del corrispettivo all’appaltatore, previa verifica del ver-samento delle ritenute sui redditi di lavoro dipen-dente e dell’IVA dovuta dall’appaltatore e dagli eventuali subappaltatori. L’inosservanza delle mo-dalità di pagamento previste a carico del commit-tente è punita con la sanzione amministrativa pecu-niaria da euro 5.000,00 ad euro 200.000,00.Per evitare qualunque responsabilità l’appaltatore o il committente dovranno acquisire la documenta-zione attestante che i versamenti fiscali, scaduti alla data del pagamento del corrispettivo, sono stati cor-rettamente eseguiti dal subappaltatore/appaltato-re, documentazione che può consistere anche nella asseverazione rilasciata da CAF o da professionisti abilitati. Viene anche previsto che sia l’appaltatore che il committente possono sospendere il pagamen-to del corrispettivo dovuto al subappaltatore/appal-tatore fino all’esibizione della predetta documenta-

zione. In alternativa alle asseverazioni prestate dai CAF e dai professionisti abilitati, si ritiene valida una dichiarazione sostitutiva - resa ai sensi del D.P.R. n. 445/2000 – con cui l’appaltatore attesta l’avvenuto adempimento degli obblighi richiesti dalla disposi-zione.Tale dichiarazione sostitutiva dovrà:

■ indicare il periodo nel quale l’IVA relativa alle fatture concernenti i lavori eseguiti è stata liqui-data, specificando se dalla suddetta liquidazione è scaturito un versamento di imposta, ovvero se in relazione alla fattura oggetto del contratto è stato applicato il regime dell’IVA per cassa oppu-re la disciplina del reverse charge;■ indicare il periodo nel quale le ritenute sui red-diti di lavoro dipendente sono state versate;■ riportare gli estremi dei modelli F24 con i quali i versamenti dell’IVA e delle ritenute sono stati effettuati;■ contenere l’affermazione che l’IVA e le ritenute versate includono quelle riferibili al contratto di appalto/subappalto stipulato per il quale la di-chiarazione viene resa.

L’Agenzia delle Entrate ha altresì chiarito che le pre-dette disposizioni trovano applicazione per i con-tratti di appalto/subappalto stipulati dal 12 agosto

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Notiziario d’informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia

2012 e per i pagamenti effettuati a partire dall’11 ottobre 2012.Il D.L. 21/06/2013 n. 69 (Decreto del fare) ha, in-fine, limitato la suddetta responsabilità solidale alle ritenute sui redditi di lavoro dipendente dovute in relazione alle prestazioni effettuate. Di conseguenza anche la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 ad euro 200.000 potrà essere comminata al committente solo in caso di mancata verifica del pagamento delle ritenute do-vute da parte dell’appaltatore ed eventuale subap-paltatore e nel caso sia accertata dall’Agenzia delle Entrate il mancato versamento delle stesse.

TRANSAZIONI COMMERCIALI

Con il D. Lgs 192/2012 vengono definiti i termini di pagamento nelle transazioni commerciali. I tempi standard di pagamento sono fissati in 30 giorni dal ricevimento della fattura o delle merci.Nelle transazioni commerciali in cui il debitore è una pubblica amministrazione, il termine di pagamento può essere esteso sino a 60 giorni, previo accordo espresso e scritto dalle parti.Il termine di 60 giorni è, invece, automatico per i rapporti con le aziende pubbliche sanitarie.Nelle transazioni commerciali fra le imprese le parti possono pattuire un termine di pagamento superio-re ai 30 giorni. Se superiore a 60 giorni il termine non deve essere gravemente iniquo per il creditore e deve essere espressamente pattuito per iscritto.Alla scadenza del termine di pagamento scattano automaticamente gli interessi moratori, senza che sia necessaria la costituzione in mora. Il tasso di ri-ferimento che deve essere usato è quello applicato dalla Banca centrale europea maggiorato di otto punti percentuali.

RIVALUTAZIONE TERRENI E PARTECIPAZIONI

Vengono riaperti i termini per la rivalutazione del costo di acquisto di terreni e partecipazioni. La fa-coltà di rideterminare il valore di acquisto è fina-lizzata alla riduzione della plusvalenza tassabile in presenza di una futura vendita.Le persone fisiche, le società semplici e gli enti non commerciali possono procedere alla rivalutazione dei terreni e delle partecipazioni possedute alla data del 1° gennaio 2013. Il termine per l’asseverazione della perizia e per il versamento dell’imposta sostitutiva (o la prima rata) è fissato al 30 giugno 2013. L’imposta sostitutiva è pari al 4% per i terreni e partecipazioni qualificate (superiori al 20% del capitale sociale per le società di capitali ed al 25% per le società di persone) o del 2% per le partecipazioni non qualificate.

Maurizio TONINIConsulente Fiscale SUSO

COMUNICATO Si porta a conoscenza dei soci

che a partire dal 26 giugno 2013, a seguito della pubblicazione

della L. 24 giugno 2013 n. 71, la marca da bollo

da euro 1,81 passa ad euro 2,00 e quella da

euro 14,62 ad euro 16,00.

PROSSIMI APPUNTAMENTI

■ 31 GENNAIO - 1 FEBBRAIO 2014 - San Martino di Castrozza (TN)10° CONVEGNO INVERNALE “MEMORIAL PROF. GIUSEPPE ROSSI” SOOCMFOT

L’ORIGINE E LE CAUSE DEL CONTENZIOSO IN ORTOGNATODONZIA

PARAMETRI DI OPERATIVITÀ E DI VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI ORTOGNATODONTICHE DAI LIVELLI MINIMI DI QUALITÀ ALL’ECCELLENZA

■ 15 FEBBRAIO 2014 - MilanoCONVEGNO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE ORTOGNATODONZIA DALLA BIOMECCANICA ALLA BIO-LOGICA

■ 6 - 8 MARZO 2014 - Torino - SPRING MEETING S.I.D.O“ORTODONZIA INTERCETTIVA: STATO DELL’ARTE” Centro Congressi Lingotto ■ 28 - 29 MARZO 2014 - Modena

VIII CONVEGNO NAZIONALE “ORTODONZIA: LEGGE E MEDICINA LEGALE - SIDO-SUSO”

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AGGIORNAMENTO SULLA EVOLUZIONE DELLA QUESTIONE SPECIALIZZANDI

1. La giurisprudenza si è molto evoluta e negli ultimi tempi sembra essersi assestata su una posizione di favore agli specializzandi, sostenendo che il mancato recepimento delle direttive CEE costituisce una violazione dello Stato che dà titolo al risarcimento.

2. La Cassazione, però, ha anche risolto il problema della prescrizione del diritto al risarcimento, indi-cando al 1999 la data da cui calcolare i 10 anni, con la conseguenza che tutte le cause devono essere iniziate prima del 2009 perché altrimenti vengono dichiarate prescritte.

3. Alcuni organismi di difesa degli specializzandi sostengono però che il ragionamento della Cassazione non è condivisibile, perché la data del 1999 è derivata dall’ultima legge in materia la 370 che riguarda però solo coloro che avevano fatto ricorso al TAR, ai quali riconosce il pagamento del danno.Lo Stato con questa legge non ha adempiuto alle Direttive CEE e quindi il suo inadempimento si è perpe-trato fino al 2007 quando le direttive hanno cessato i loro effetti. La prescrizione decennale decorrerebbe dal 2007 e non dal 1999.

4. È ovvio che tutti coloro che avessero inviato al Ministero o all’Università lettere, istanze o atti di prote-sta che dovessero aver interrotto la prescrizione, hanno buona possibilità di ottenere risarcimento. Le lettere devono essere state inviate da meno di 10 anni.

5. Per tutti gli altri è molto difficile dare un con-siglio perché se è ormai chiaro l’orienta-mento della giurisprudenza, non va sottovalutato che nei 20 anni da cui dura questo contenzioso ha cam-biato più volte (originariamente era sfavorevole poi è divenuto fa-vorevole; la prescrizione prima è stata indicata in 5 anni, poi in 10 anni; il calcolo è stato fatto parti-re dal 91 data del D.Lgs. 257/91 ed oggi è slittata al 99 data della L. 370/99).

In uno Stato come l’Italia dunque le “sorprese” possono esserci sempre dentro ogni uovo di pasqua: si tratta di valutare quanto investire per com-pensare l’uovo ed essere consapevoli che l’unica sorpresa potrebbe essere quella del suo prezzo d’acquisto.

Distinti salutiRoberto LONGHIN

Aggiornamenti Legali

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Notiziario d’informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia

L’IMPORTANZA DEL RUOLO DEGLI ASSICURATORI NELLA MEDIAZIONE

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Atti del III Forum di Bologna - 27 ottobre 2012

LA PREVIDENZA DELL’ODONTOIATRA: L’ENPAM E LA PREVIDENZA DELLA LIBERA PROFESSIONE

La Fondazione Enpam ha approvato la riforma delle pensioni che garantisce una sostenibilità a oltre 50 anni del suo sistema previdenziale.

La riforma ha ricevuto il nulla osta dei Ministeri del Lavoro e dell’Economia in data 9 novembre 2012 ed è entrata in vigore il 1° gennaio 2013. La Cassa dei medici e degli odontoiatri è stata il primo Ente previ-denziale privatizzato a mettersi in regola con i nuovi requisiti introdotti dal decreto Salva Italia.

I principali criteri seguiti negli interventi di riordino approvati sono stati:

■ la valutazione della tenuta del sistema su un unico bilancio tecnico della Fondazione. ■ il rispetto del pro rata: la parte di pensione maturata fino al 31/12/2012 viene calcolata con i vecchi criteri e non è stato toccato quanto assegnato prima del 2013 (contributi ordinari, riscatti della laurea, allineamento, etc).

Per le gestioni nelle quali le elaborazioni a norma-tiva vigente avevano messo in evidenza situazioni di grave squilibrio, nel breve periodo si è proceduto al passaggio ad un sistema di calcolo della prestazione di tipo contributivo, nel rispetto del suddetto princi-pio del pro-rata (Fondo Generale Quota A e Fondo degli Specialisti Esterni). Per le restanti gestioni (Fon-do Generale Quota B, Fondo dei Medici di medici-na generale, Fondo degli Specialisti Ambulatoriali) il metodo di calcolo della pensione è il contributivo indiretto Enpam: un sistema che considera un pe-riodo di riferimento per il computo del reddito pen-sionabile pari all’intera vita lavorativa, con aumento progressivo delle aliquote contributive e riduzione immediata dell’aliquota di rendimento per il calcolo della prestazione.In estrema sintesi, gli interventi di riordino ed omo-geneizzazione comuni a tutti i Fondi previdenziali sono stati i seguenti:

■ innalzamento graduale dell’età di vecchiaia, come sotto indicato:

• incremento graduale dell’aliquota contribu-tiva, secondo una progressione connessa alle speci-ficità dei singoli Fondi;

■ riparametrazione dei coefficienti di rendi-mento da applicare per il calcolo delle presta-zioni, in funzione del perseguimento dell’equi-librio della gestione;

■ pensione anticipata al raggiungimento del requisito anagrafico di seguito indicato, uni-tamente a 35 anni di contribuzione e 30 anni dalla laurea:

ovvero 42 anni di anzianità contributiva con qualunque età anagrafica, congiuntamente con i 30 anni di anzianità di laurea (esclusa la Quota A);

■ applicazione dei coefficienti di adeguamento all’aspettativa di vita (in pratica delle penaliz-zazioni) in caso di anticipo della prestazione ri-spetto al requisito di vecchiaia vigente nell’an-no (esclusa la Quota A);

■ applicazione di una maggiorazione del 20% dell’aliquota di rendimento pro-tempore vi-gente, per ogni periodo di permanenza in at-

24 marzo 2012 4

1. Innalzamento graduale dell’età di vecchiaia:

ferma restando la possibilità di accesso al pensionamento al 65-esimo anno di età, previa opzione per il sistema di calcolo contributivo ex L. 335/1995 con riferimento all’intera anzianità assicurativa;

2. rivalutazione dei contributi minimi dall’1.1.2013 pari al 75% del tasso annuo di inflazione monetaria maggiorato di un punto e mezzo percentuale, in luogo dell’attuale incremento del 100% del tasso annuo di inflazione senza maggiorazione;

3. introduzione pro-rata del metodo contributivo ex L.335/1995 sul contributo versato dall’1.1.2013; il tasso annuo di capitalizzazione applicato per la determinazione del montante è stato posto pari alla variazione media quinquennale del PIL e i coefficienti di trasformazione del capitale in rendita utilizzati sono quelli di cui all’Allegato 2 della Legge n. 247/2007 (calcolati ad hoc per le età superiori ai 65 anni).

Fino al 31.12.2012

2013 2014 2015 2016 2017dal 2018

in poi65 anni 65 anni e

6 mesi66 anni 66 anni e

6 mesi67 anni 67 anni e

6 mesi68 anni

Interventi di riordino – Fondo di Previdenza Generale QUOTA A

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Notiziario d’informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia

tività oltre l’età di vecchiaia, in luogo dell’at-tuale 100% previsto per i Fondi dei medici convenzionati (esclusa la Quota A).

I dentisti sono iscritti (come tutti i medici e gli odonto-iatri) alla Quota A del Fondo di previdenza generale, nonché, generalmente, come liberi professionisti, al Fondo della libera professione – “Quota B” del Fondo generale. Ripercorriamo quindi gli interventi previsti specificamente per queste gestioni.

Per il Fondo di Previdenza Generale “Quota A” ed il Fondo degli Specialisti Esterni l’obiettivo della sta-bilizzazione delle gestioni ha comportato, neces-sariamente, una profonda modifica del sistema di calcolo delle prestazioni, nel rispetto del principio del pro rata. Con riferimento ai contributi dovu-ti dall’1.1.2013, la prestazione viene determinata con le modalità di calcolo del sistema contributivo di cui alla legge 335/95, ossia moltiplicando il mon-

tante individuale dei contributi per il coefficiente di trasformazione relativo all’età del professionista al momento della decorrenza della pensione. Il tasso annuo di capitalizzazione applicato per la determi-nazione del montante è stato posto pari alla varia-zione media quinquennale del PIL ed i coefficienti di trasformazione del capitale in rendita utilizzati sono quelli di cui alla Legge n. 247/2007 (calcolati ad hoc per le età superiori ai 65 anni).

Esclusivamente per la “Quota A”, al fine di venire incontro alle richieste avanzate dagli iscritti che ver-sano all’Enpam solo il contributo minimo alla Quota A, è stata introdotta la possibilità di mantenere inva-riata l’età pensionabile, senza gravare ulteriormente sull’equilibrio della gestione.

La deroga è stata mutuata dal sistema previsto per le lavoratrici dall’articolo 1, comma 9 della legge 243/2004. Tale disposizione, infatti, fino al 2015 compreso, permette loro di andare in pensione con le regole più favorevoli in vigore fino al 31 dicembre 2007 (cioè con almeno 57 anni e 3 mesi di età e 35 di contributi), accettando però che la pensione sia calcolata con il sistema di calcolo contributivo, invece che con il più vantaggioso sistema retributivo.

La facoltà introdotta dalla Fondazione, similmente, consente agli iscritti in possesso di almeno 20 anni di anzianità contributiva di accedere alla pensione ordinaria con i requisiti anagrafici più favorevoli in vigore prima del 2013 (65 anni), previa opzione, da manifestarsi entro il 31 dicembre dell’anno prece-dente quello del compimento del sessantacinquesi-mo anno di età), per l’applicazione del sistema di calcolo contributivo sull’intera anzianità contributiva, anziché pro rata a partire dal 2013, come previsto in via generale quale modalità di calcolo del tratta-mento ordinario.

24 marzo 2012 7

1. Innalzamento graduale dell’età di vecchiaia:

2. Pensione anticipata al raggiungimento del requisito anagrafico di seguito indicato, unitamente a 35 anni di contribuzione e 30 anni dalla laurea:

ovvero 42 anni di anzianità contributiva con abolizione delle finestre del requisito minimo per il conseguimento della pensione anticipata con qualunque età anagrafica, congiuntamente con i 30 anni di anzianità di laurea;

3. incremento dell’aliquota contributiva con la seguente gradualità: dal 2015 al 2021 aumento dell’1% annuo fino al 19,5% (dal 2021 in poi);

4. applicazione, dall’1.1.2013, di un’aliquota di rendimento dell’1,25% annuo;

Fino al 31.12.2012

2013 2014 2015 2016 2017dal 2018

in poi65 anni 65 anni e

6 mesi66 anni 66 anni e

6 mesi67 anni 67 anni e

6 mesi68 anni

2013 2014 2015 2016 2017Dal 2018

in poi59 anni e

6 mesi60 anni 60 anni e

6 mesi61 anni 61 anni e

6 mesi62 anni

Interventi di riordino – Fondo di Previdenza Generale QUOTA B

24 marzo 2012 5

Fondo di Previdenza Generale – Quota A Saldo corrente (Bilancio tecnico al 31.12.2009 – parametri specifici)

Il Saldo corrente diventa negativo dal 2019

-7.000.000

-5.000.000

-3.000.000

-1.000.000

1.000.000

3.000.000

5.000.000

migliaia di euro

24 marzo 2012 6

Fondo di Previdenza Generale – Quota A Saldo corrente (POST-RIFORMA)

Il Saldo corrente diventa negativo dal 2023

-7.000.000

-5.000.000

-3.000.000

-1.000.000

1.000.000

3.000.000

5.000.000

2010

2012

2014

2016

2018

2020

2022

2024

2026

2028

2030

2032

2034

2036

2038

2040

2042

2044

2046

2048

2050

2052

2054

2056

2058

migliaia di euro

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La novità principale per il Fondo Generale “Quota B” è invece costituita dall’introduzione della pensione anticipata. La possibilità di anticipare l’età pensio-nabile in presenza di determinati requisiti anagrafici e contributivi è stata prevista al fine di rendere il più possibile omogenea la normativa regolamentare dei

24 marzo 2012 10

Fondo di Previdenza Generale – Quota B Saldo corrente (POST-RIFORMA)

-7.000.000

-5.000.000

-3.000.000

-1.000.000

1.000.000

3.000.000

5.000.000

2010

2012

2014

2016

2018

2020

2022

2024

2026

2028

2030

2032

2034

2036

2038

2040

2042

2044

2046

2048

2050

2052

2054

2056

2058

migliaia di euro

Il Saldo corrente è positivo per tutto il periodo di proiezione

24 marzo 2012 9

Fondo di Previdenza Generale – Quota B Saldo corrente (Bilancio tecnico al 31.12.2009 – parametri specifici)

Il Saldo corrente diventa negativo dal 2027

-7.000.000

-5.000.000

-3.000.000

-1.000.000

1.000.000

3.000.000

5.000.000

migliaia di euro

vari Fondi di Previdenza gestiti dall’Enpam ed elimi-nare differenze di trattamento a seconda dell’attivi-tà svolta (libera professione, attività in convenzione ed accreditamento). Le condizioni richieste per ac-cedere alla pensione anticipata sono quindi esatta-mente le stesse previste per gli iscritti ai Fondi Spe-ciali, presso i quali tale istituto era già disciplinato (più sopra indicate) e si applicano le medesime disposizioni previste per il calcolo del trattamento pensionistico anticipato, compresa l’applicazione dei coefficienti di adeguamento all’aspettativa di vita.

Sempre in analogia con quanto previsto per i Fondi Speciali, è stata introdotta per la suddetta gestione anche una maggiorazione nel calcolo della presta-zione qualora l’iscritto presenti domanda di pensio-ne ad un’età superiore a quella di vecchiaia. In tal caso, le aliquote di rendimento relative ai periodi di contribuzione posteriori al 31.12.2012 e successivi alla suddetta età, fino e non oltre il 70° anno, ven-gono maggiorate del 20%.

Infine, si ricorda che gli iscritti alla Quota B che pro-ducono un reddito da libera professione superiore ad un determinato importo versano, sulla parte ec-cedente il suddetto limite, il contributo nella misura dell’1%. Il limite reddituale viene annualmente riva-lutato sulla base dell’incremento percentuale fatto registrare dall’indice dei “prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati” elaborato dall’Isti-tuto Centrale di Statistica.

In sede di riforma è stato ritenuto opportuno ele-vare tale limite reddituale al fine di incrementare la contribuzione versata con l’aliquota più elevata (ordinaria o ridotta). Si è, pertanto, optato per un

aumento graduale del tetto reddituale fino ad equi-pararlo, a partire dal 2015 (con riferimento ai reddi-ti prodotti nel 2014), all’importo previsto a titolo di massimale contributivo dalla Legge 335/95.

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Notiziario d’informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia

IPOTESI:

Reddito ipotizzato per il 2011 pari ad € 100.000 oltre quota esente per contributo minimo obbligatorioRivalutazione ISTAT applicata ai redditi: 2%

ANNO

DI REDDITO

ANNO DI

VERSAMENTOREDDITO

LIMITE

REDDITUALE

REDDITO ECCEDENTE

IL LIMITE REDDITUALE

CONTRIBUTO DOVUTO

CON ALIQUOTA ORDINARIA

CONTRIBUTO DOVUTO

CON ALIQUOTA DELL’1%

CONTRIBU-

TO TOTALE

DOVUTO

2011 2012 100.000,00 54.896,51 45.103,49 6.862,06 451,03 7.313,10

2012 2013 100.000,00 70.000,00 30.000,00 8.750,00 300 9.050,00

2013 2014 102.000,00 85.000,00 17.000,00 10.625,00 170 10.795,00

2014 2015 104.040,00 101.015,00 3.025,32 13.636,98 30,25 13.667,24

2015 2016 106.120,80 103.035,00 3.085,83 14.940,07 30,86 14.970,93

2016 2017 108.243,22 105.096,00 3.147,54 16.289,83 31,48 16.321,30

2017 2018 110.408,08 107.198,00 3.210,49 17.687,60 32,1 17.719,71

2018 2019 112.616,24 109.342,00 3.274,70 19.134,77 32,75 19.167,52

2019 2020 114.868,57 111.528,00 3.340,20 20.632,75 33,4 20.666,15

2020 2021 117.165,94 113.759,00 3.407,00 22.182,99 34,07 22.217,06

CONTRIBUZIONE DOVUTA ALLA QUOTA B DEL FONDO GENERALE

ANNO DI REDDITO

L. 335/1995 IPOTIZ-

ZATO (*)

ANNO DI

VERSAMENTO

ALIQUOTA APPLICATA OLTRE

IL LIMITE

REDDITUALE

ALIQUOTA CONTRI-

BUTIVA ORDINARIA

LIMITE

REDDITUALEMASSIMALE

2011 2012 12,50% 54.896,51 1%

2012 2013 12,50% 70.000,00 1%

2013 2014 12,50% 85.000,00 1%

2014 2015 13,50% (massimale L.335/1995) 101.015,00 1%

2015 2016 14,50% (massimale L.335/1995) 103.035,00 1%

2016 2017 15,50% (massimale L.335/1995) 105.096,00 1%

2017 2018 16,50% (massimale L.335/1995) 107.198,00 1%

2018 2019 17,50% (massimale L.335/1995) 109.342,00 1%

2019 2020 18,50% (massimale L.335/1995) 111.528,00 1%

2020 2021 19,50% (massimale L.335/1995) 113.759,00 1%

Il massimale di reddito previsto dall’articolo 2, comma 18, della legge n. 335/1995, per l’anno 2013 è pari ad €  99.034,00(*)Per gli anni successivi si ipotizza una rivalutazione del suddetto importo del 2%

L’esempio che abbiamo voluto proporre, per rendere evidenti i futuri aumenti della contribuzione legati all’elevazione del tetto per il contributo dell’1%, è

quello di un professionista ultraquarantenne con un reddi-to attuale intorno ai 110.000 euro, annualmente rivalutato del 2%. È chiaro che, in presenza di redditi professionali più bassi (la maggioranza degli iscritti non supera i 60.000 euro) anche la quota contributiva sarà significativamente infe-riore.

Certamente l’impatto della riforma è molto duro, ma que-sto è dovuto anche al fatto che all’Enpam è stato impedito di utilizzare il patrimonio accumulato a copertura dei futuri squilibri. Se questa illogica impostazione cambierà, o ma-gari se i rendimenti patrimoniali, passata la crisi, torneran-no a crescere, potranno liberarsi risorse per rendere meno pesanti le misure intraprese.

Anche a regime, il contributo che si andrà a corrispondere

(19,50%) sarà significativamente più basso di quello versa-to dai lavoratori dipendenti (33%), anche se ovviamente – non essendoci un datore di lavoro – il peso dei versamenti è tutto a carico dei professionisti. Però se si vuole una pen-sione dignitosa, debbono essere equi anche i versamenti contributivi.

A differenza di oggi, quando il contributo viene versato in unica soluzione, a partire dai versamenti 2014 sui redditi 2013, sarà probabilmente consentito il versamento frazio-nato del contributo, fino a 5 rate di pari importo; sarà però necessaria la domiciliazione bancaria, che si estenderà anche al contributo minimo obbligatorio. In questo modo, importi consistenti potranno essere in qualche misura di-lazionati.

Avv. Giovanni VEZZADirigente Servizio Studi Previdenziali e Documentazione

Dipartimento della Previdenza Fondazione ENPAM

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LA SPECIALITÀ IN ORTODONZIA E LA LIBERALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI: TESI A CONFRONTO

La preparazione della relazione che mi è stata affidata mi ha costretto ad una sorta di esa-me di coscienza che mi ha portato a rievocare

tanti aspetti delle mie motivazioni, delle scelte e del-le mutevoli realtà operative che hanno costellato la mia vita professionale nell’arco di un quarantennio. Molte le domande che mi sono posto, non altrettan-to nette le risposte!

I dati economici desunti da fonti ufficiali sembrano documentare che l’ortodonzia è una branca con trend di crescita postivo. Nessuno stupore se si con-sidera l’evoluzione tecnologica, non tanto rispetto agli antichissimi esordi, quanto davanti al rapido, quasi tumultuoso, susseguirsi di nuove idee, nuove tecniche, nuovi materiali.

L’essenza stessa della specialità è mutata radical-mente; dal mero allineamento della dentatura ante-riore siamo giunti alla capacità di diagnosticare det-tagliatamente anomalie tridimensionali complesse,riguardanti lo scheletro cranio-facciale, divenuto anch’esso oggetto di trattamento ortognatodontico,aprendo la porta alla ortopedia maxillo-facciale ed alla chirurgia ortognatica.

Atti del III Forum di Bologna - 27 ottobre 2012

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Notiziario d’informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia

Ma non è tutto! I complessi rapporti anatomici e fun-zionali propri dell’apparato stomatognatico e le lororelazioni con l’intero organismo attraggono sempre più l’attenzione dei clinici ed avvicinano l’ortodonzia a numerose altre branche come osteopatia, postu-rologia, fisiatria, ortottica, ecc. Nel contempo anche la chirurgia orale ha ampliato enormemente il suo campo di intervento con ancoraggi scheletrici sem-pre più efficaci fino a giungere alla facilitazione del movimento ortodontico mediante corticotomie mira-te, eseguite con la chirurgia piezoelettrica.

Il termine malocclusione indica una disarmonia morfo-logica e funzionale delle varie componenti dell’apparato stomatognatico. Nella maggior parte dei casi le alterazio-ni dento-facciali non sono causate da particolari processi patologici, ma rappresentano piuttosto variazioni delle caratteristiche individuali rispetto alla norma, dovute alle complesse interazioni tra i molteplici fattori che influenza-no la crescita; non si tratta quindi di vere e proprie malat-tie. È ben noto comunque che una malocclusione severa può comportare problemi psicologici correlati all’estetica dento-facciale e all’autostima, turbe funzionali, maggior rischio di traumi dentali, danni parodontali, suscettibilità alla carie ed in generale una maggior tendenza al de-terioramento dell’apparato masticatorio e rappresentare pertanto un potenziale patogeno rilevante. In ogni caso l’ortodonzia è in grado di indurre, senza al-cun dubbio, una serie di modificazioni positive alquanto rilevanti per il benessere delle persone. Obbiettivi ambi-ziosi che purtroppo mal si adattano a canoni o schemi ge-neralizzabili e rendono quindi difficile l’insegnamento-ap-prendimento dell’ortodonzia. Il miglior risultato, infatti, è il frutto di approfondite conoscenze scientifiche e tecnicheintegrate dalla capacità di personalizzare il trattamento adattandolo al singolo caso.

Per quanto riguarda il campo di applicazione, l’ortodonzia attuale ha ormai esteso le sue indicazioni ad ogni fascia di età, dai bambini più piccoli che possono beneficiare del-la prevenzione o del trattamento precoce, agli adulti non

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trattati in età adolescenziale, fino ai casi in cui malocclu-sioni non trattate sommate ad altri eventi sfavorevoli (per-dita di denti, danni parodontali, protesi incongrue) hanno portato a compromissioni anatomo-funzionali tali da ri-chiedere complessi iter riabilitativi multidisciplinari. Anchein caso di gravi malocclusioni scheletriche o di sindromi malformative, risultati eccellenti possono scaturire dalla sinergia tra chirurgia maxillo-facciale e ortodonzia. Efficacia ed efficienza dei mezzi terapeutici dipendono spesso dalla collaborazione dei pazienti nel portare rego-larmente apparecchi ed ausiliari non sempre confortevo-li oppure palesemente antiestetici e quindi poco graditi. Sotto questo profilo i clinici sono ben consci del calo pro-gressivo di collaborazione che si è manifestato nel tempo per effetto delle modificazioni sociali intervenute (moda-lità educative, rapporto medico-paziente..) che ha deter-minato l’ideazione e la messa a punto di dispositivi non visibili, che non richiedono collaborazione o che tendono a rendere più rapido il trattamento ortodontico.

Oltre agli aspetti scientifici e clinici l’attenzione deve esse-re rivolta anche al ruolo sociale degli ortodontisti, diversi tra loro per età, sesso, estrazione sociale, iter formativo, carattere, aspirazioni e che per di più esplicano la propria attività in contesti molto diversi che spaziano dalla ricerca alla docenza universitaria, al servizio pubblico, alla libera professione esclusiva, con innumerevoli sfumature inter-medie. Per non dire dell’estrema variabilità degli schemi organizzativi e degli ambiti geografici, culturali, sociali ed

economici in cui si esercita la professione. Difficile trac-ciare l’identikit dell’Ortodontista tipo. Più che sforzarsi di identificare un quadro unitario è meglio accettare che si tratta di un mosaico complesso con istanze alquanto diversificate, che meritano tutte rispetto ed attenzione e che, almeno in parte, rendono ragione della coesistenza di varie forme di associazionismo, rappresentate da Socie-tà scientifiche e Sindacati.

Nel corso del tempo, in Italia, benché l’esercizio dell’or-todonzia sia legalmente consentito a tutti gli odontoiatri, per effetto della crescente complessità della materia e dell’inesauribile spinta innovativa, la professione sembra essersi orientata con determinazione verso la specializ-zazione dapprima in forma di esercizio esclusivo e suc-cessivamente in termini anche di formazione accademica. Questa tendenza si rispecchia anche negli Statuti e nei Regolamenti delle varie Associazioni che fanno proprio questo trend e contribuiscono ad accentuarlo.

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Notiziario d’informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia

La SIDO, da parte sua, attraverso una corposa revisione dello Statuto, pur accogliendo al proprio interno tutti coloro che esercitano legalmente l’ortodonzia, ha recentemente introdotto la Specializzazione in Orto-gnatodonzia tra i requisiti indispensabili per accedere alla qualifica di Socio Attivo e quindi alla possibilità di assumere incarichi direttivi.

L’Accademia Italiana di Ortodonzia, di più recente costituzione, prevede già “ab initio” il titolo di Specialista in Ortognatodonzia tra i requisiti indispensabili per l’ammissione.

Per i colleghi d’oltralpe la situazione è molto più variegata. L’esercizio legale dell’ortodonzia è ampiamente consentito mentre l’accesso alle liste degli Specialisti è regolamentato ma non è limitato ai soli possessori dello specifico titolo accademico ed offre un’ampia gamma di possibilità. L’aspetto rilevante e per certi versi penalizzante, è che il professionista, in caso di iscrizione ad una lista di Specialisti qualificati, deve obbliga-toriamente limitare la propria attività a quella branca, in modo esclusivo.

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Il contesto internazionale offre uno scenario diversificato. L’European Orthodontic Society richiede ai can-didati il possesso di un titolo di studio che consenta l’esercizio legale dell’odontoiatria e la dichiarazione di dedicarsi attivamente allo studio e all’esercizio dell’ortodonzia, senza alcun riferimento a qualifiche accade-miche specifiche.

La World Federation of Orthodontists (WFO) e l’American Association of Orthodontists tra i requisiti per l’am-missione richiedono, tra l’altro, il titolo di Specialista in Ortodonzia mentre non è indicata come indispensa-bile la pratica esclusiva.

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Notiziario d’informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia

Negli USA la situazione è tale per cui la specializza-zione in Ortodonzia è la più ambita, al punto che lametà degli odontoiatri in possesso di specializzazio-ne sono Ortodontisti.

In Italia, a partire dal 1973, anno di istituzione della prima Scuola di Specializzazione presso l’Università di Cagliari, il numero delle Scuole si è accresciuto progressivamente così come la loro distribuzione geografica. Il numero degli specialisti italiani non è noto e quindi la percentuale del 5% sul totale degliodontoiatri ha valore di stima. Oggi le sedi universi-tarie presso le quali si può conseguire il titolo sono 19 ed accolgono un numero imprecisato di specializ-zandi in formazione.

Attraverso la EPSOS, per i giovani che intraprendono la strada della specializzazione si aprono da subitograndi possibilità di incontro, di scambio culturale e di amicizia con i coetanei di tutta Europa.

Per finire esprimo l’opinione che per un giovane che voglia oggi intraprendere la professione di Ortodon-tista è, quantomeno, caldamente raccomandabi-le proseguire gli studi, frequentando una Scuola di Specializzazione, non tanto per conseguire un titolo di studio utile per la propria immagine professiona-le e la propria autostima, ma soprattutto per crearsi solide basi scientifiche e tecniche attraverso un iterstudiorum completo e razionale e maturare le prime esperienze sotto la guida attenta e competente deimaestri. La ricompensa sarà proporzionata all’impe-gno? La risposta si può leggere sul sito dell’AAO:“L’ortodonzia procura un’enorme soddisfazione pro-fessionale personale” a patto naturalmente che la siavvicini con umiltà e passione.

Claudio LANTERI

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LIBERA PROFESSIONE O IMPRESA?

Da tempo ormai vi è un netto contrasto sulla visione dell’attività professionale tra Ordini (e non solo quello dei Medici-Odontoiatri) e

Antitrust. La conferma arriva dal recente rapporto dell’Autority nel quale viene ribadito che l’attività professionale altro non è se non una attività impren-ditoriale e, come tale, non può essere limitata. Si tratta di una visione che spesso ha portato Ordine e Agcom a scontrarsi anche nelle aule giudiziarie, specialmente per quanto riguarda la questione della pubblicità e delle tariffe.Per definizione (da Wikipedia), con il termine “libe-ro professionista” si indica un lavoratore che, aven-do una professionalità acquisita tramite percorsi di istruzione come la laurea, fornisce la stessa a vari clienti senza avere datori di lavoro.Impresa, invece, sotto il profilo giuridico, è una at-tività economica professionalmente organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi. Sono considerati, quindi, piccoli imprenditori (articolo 2083 c.c.) anche coloro che esercitano una attività professionale organizzata prevalentemente con il proprio lavoro.Anche il Presidente dell’Autorità garante della con-correnza e del mercato, Antonio Catricalà, in una recente intervista, ha dichiarato che l’attività profes-sionale, secondo le norme e lo spirito del Trattato Europeo, viene considerata attività imprenditoriale per cui ne deriva che ci deve essere libertà di defi-nire le tariffe e di fare pubblicità per amplificare la possibilità di scelta dei clienti (pazienti).

A questo punto, agli Ordini rimane il ruolo di sem-plici gestori di elenchi di professionisti.E questa e’ la finalità di quanto previsto nella bozza della recente manovra economica nel cui capitolo “liberalizzazioni e sviluppo” si afferma il “principio di libertà d’impresa” sul quale si deve basare l’eser-cizio delle professioni, si sancisce l’”abrogazione del-le indebite restrizioni all’accesso e all’esercizio delle professioni” e cancella “la limitazione dell’esercizio di una attivita’ economica attraverso l’indicazione tassativa della forma giuridica richiesta dall’opera-tore” (in poche parole, l’ammissione delle società di capitale).

Dottor William Manuzzi

Atti del III Forum di Bologna - 27 ottobre 2012

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Notiziario d’informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia

Tutti noi sappiamo bene che i nostri studi sono ormai diventati imprese la cui gestione richiede un notevole sforzo di tempo e di denaro che si somma all’impegno continuo di svolgere, nel miglior modo possibile, la professione che abbiamo scelto, per cui abbiamo tanto studiato e che sicuramente amiamo.La crescita che non decolla, il peso delle tasse che supera di larga misura il 50% degli utili, i rapporti dif-ficili con le banche che, in molti casi hanno stretto i cordoni del credito sono fattori che accomunano tutti i lavoratori autonomi (professionisti,imprenditori, commercianti ed artigiani) ma se le imprese (e le attività

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commerciali), ben rappresentate, cercano e propongono soluzioni (cassa integrazione, incentivi, defisca-lizzazioni, snellimento della burocrazia, mobilità, liberalizzazioni, riforma fiscale, infrastrutture, aumento

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Notiziario d’informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia

delle quote export, aggregazioni, aperture all’estero, innovazioni, riforma delle pensioni …..….) i liberi pro-fessionisti (odontoiatri in particolare), assolutamente silenti a livello politico-mediatico, subiscono soluzioni che “altri” ritengono utili, devono combattere con convenzioni assurde, low cost, pubblicità di tutti i tipi, turi-smo odontoiatrico e, di loro, si parla solo per tariffe troppo alte, mancanza di concorrenza, libera pubblicità,

libera circolazione, casta, abolizione dell’Ordine e, soprattutto, evasione fiscale. Ma allora, cosa siamo o, meglio, cosa ci converrebbe essere: liberi profes-sionisti o imprenditori?

William MANUZZI

Corriere della Sera - 04.10.2012

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LA PREVIDENZA DELL’ODONTOIATRA:LA PREVIDENZA INTEGRATIVA SECONDO REALE MUTUA

Società Reale Mutua di Assicurazioni

Reale Mutua è la più grande compagnia di assicurazioni italiana in forma di mutua.La nostra storia inizia nel 1828 e prose-

gue tuttora nel rispetto degli stessi valori che ci han-no guidato fin dall’inizio: l’impegno a garantire gli interessi dei Soci assicurati e, nello stesso tempo, a creare valore per la collettività.Un lungo cammino fatto di professionalità, affi-dabilità e innovazione, caratteristiche che ancora oggi fanno della Società un punto di riferimento nel proprio mercato.La missione della Società è strettamente legata alla sua natura mutualistica: porre sempre i Soci/Assicurati al centro delle proprie attenzioni, ga-rantendo loro qualità e certezza delle prestazioni, attraverso il costante impegno di persone compe-tenti e professionali.Nella Mutua assicuratrice il Cliente che sottoscri-ve una polizza diventa anche Socio e, in quanto tale, gode di particolari attenzioni e vantaggi. Tra questi, i benefici di mutualità, che consistono, per le polizze danni, in riduzioni del premio e, per le polizze vita, nel miglioramento delle prestazioni assicurative originariamente previ-ste in polizza.La Società evidenzia una solidità tra le più eleva-te del mercato, testimoniata da un indice di solvi-bilità che si attesta, a fine 2011, al 426%.La vicinanza ai propri Soci/Assicurati si manifesta anche con iniziative di Responsabilità Sociale.La sostenibilità è, infatti, un valore fondamenta-le per Reale Mutua, che da sempre adotta una ge-stione etica e trasparente dei propri affari, sostiene lo sviluppo di attività culturali e si impegna a favore dell’ambiente, della tutela sociale, delle persone e della comunità.

Il sistema previdenziale italianoIl sistema previdenziale italiano è costituito da tre pilastri.La previdenza di base rappresenta il primo pila-stro; ne fanno parte l’INPS e le Casse dei Liberi Professionisti. Il secondo e il terzo sono invece i pilastri della previdenza complementare, rispettivamente col-lettiva e in forma individuale.Nel secondo pilastro rientrano i fondi pensione aper-ti, negoziali, regionali e il Fondo residuale dell’Inps. Nel terzo pilastro rientrano invece le forme pensio-

nistiche individuali.A partire dagli anni Novanta, a fronte di un costante allungamento della vita media e diminuzione dei lavoratori attivi, il pilastro della previdenza di base è stato notevolmente interessato da rifor-me strutturali, volte a contenere la spesa pub-blica.Le riforme, avviatesi venti anni fa con Amato, sono proseguite con Dini e con i diversi governi che si sono susseguiti, fino al governo Monti-Fornero, e hanno comportato, per la previdenza di primo pi-lastro, il progressivo passaggio da un sistema di tipo retributivo ad uno di tipo contributivo, l’in-nalzamento dei requisiti per andare in pensio-ne e la riduzione dei coefficienti di trasforma-zione in rendita.L’ultima grande riforma in materia previdenziale è scaturita dal Decreto Salva Italia - 2011, nell’am-bito del quale, fra le importanti novità introdot-te, è stato previsto il sistema contributivo per tutti e che le Casse Professionali adottassero entro il 31 marzo 2012, nell’esercizio della loro autonomia gestionale, misure volte ad assicurare l’equili-brio tra le entrate contributive e la spesa per le prestazioni pensionistiche, secondo bilanci tecni-ci riferiti ad un arco temporale di cinquanta anni.

Il Gap previdenziale: esempi Con l’introduzione del sistema contributivo per tut-ti, la pensione non sarà più legata alla retribuzione percepita, ma ai contributi versati a favore del di-pendente nell’arco dell’intera vita lavorativa. Il la-voratore si ritroverà con una pensione d’importo si-curamente inferiore all’ultimo stipendio e più bassa rispetto alle pensioni pubbliche erogate in passato.I futuri pensionati andranno incontro ad una presta-zione pensionistica pubblica pari a meno della metà rispetto al reddito annuo percepito negli ultimi anni di attività lavorativa. Se le pensioni erogate in passato consentivano di mantenere un tenore di vita adeguato anche in quiescenza, della stessa certezza non potranno be-neficiare i futuri pensionati, che dovranno far fronte ad un crescente gap previdenziale (differenza tra la pensione pubblica percepita e l’ultimo reddito da lavoro).

Di seguito alcuni esempi (elaborati con il motore per il calcolo della scopertura previdenzialerealizzato a cura di Epheso).

Atti del III Forum di Bologna - 27 ottobre 2012

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Notiziario d’informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia

1) Un uomo di 35 anni, che andrà in pensione a 65 anni■ che ha già versato 5 anni di contributi■ che ha un reddito annuo lordo ad oggi pari ad euro 40.000 e ante pensione pari ad euro71.034

avrà una pensione di vecchiaia pari ad euro 26.183, pertanto il suo gap previdenziale lordo sarà pari ad euro 44.851.Il divario tra la pensione pubblica percepita e l’ul-timo reddito da lavoro sarà pertanto del63,1%.

2) Un uomo di 45 anni, che andrà in pensione a 65 anni■ che ha già versato 15 anni di contributi■ che ha un reddito annuo lordo ad oggi pari ad euro 60.000 e ante pensione pari ad euro72.487

avrà una pensione di vecchiaia pari ad euro 29.185, pertanto il suo gap previdenziale lordo sarà pari ad euro 43.302.Il divario tra la pensione pubblica percepita e l’ul-timo reddito da lavoro sarà pertanto del59,7%.

3) Un uomo di 55 anni, che andrà in pensione a 65 anni■ che ha già versato 25 anni di contributi■ che ha un reddito annuo lordo ad oggi pari ad euro 80.000 e ante pensione pari ad euro87.495

avrà una pensione di vecchiaia pari ad euro 22.282, pertanto il suo gap previdenziale lordo sarà pari ad euro 65.213.Il divario tra la pensione pubblica percepita e l’ul-timo reddito da lavoro sarà pertanto del 74,5%.

La previdenza complementarePer far fronte al ridimensionamento delle pensio-ni di primo pilastro e per garantirsi il manteni-mento di un tenore di vita adeguato anche al termine dell’attività lavorativa, la soluzione è assicurarsi una pensione complementare. La disciplina della previdenza integrativa, già nota negli anni Novanta, ha conosciuto un nuo-vo impulso con l’emanazione del D.Lgs. 252/2005, entrato in vigore nel 2007.Il D.Lgs. 252/05 ha portato tutte le forme previden-ziali, individuali e collettive, su uno stesso piano nor-mativo, garantendo la libertà di scelta, da parte del lavoratore, della forma pensionistica cui aderire.La novità sicuramente di maggior impatto ha ri-guardato il conferimento del TFR maturando che, prima dell’entrata in vigore del D.Lgs. 252/05, doveva essere necessariamente indirizzato al fondo

di categoria; dal 1 Gennaio 2007, invece, i lavoratori hanno la possibilità, oltre che di lasciarlo in azienda, di trasferirlo ad una forma di previdenza comple-mentare scelta liberamente.Proseguendo sul piano delle facoltà individuali, il D.Lgs. 252/2005 ha rimosso gli ostacoli alla “por-tabilità della posizione” (possibilità di trasferire la propria posizione individuale da una forma pensio-nistica complementare ad un’altra, decorsi due anni dall’iscrizione), ha ampliato le fattispecie per cui ri-chiedere le anticipazioni e ha introdotto maggiori benefici fiscali, sia in fase di contribuzione, sia in fase di tassazione finale.Per quanto concerne la contribuzione, i versamen-ti effettuati dall’iscritto ad una forma pensioni-stica complementare sono completamente de-ducibili dal reddito complessivo entro l’importo di Euro 5.164,57. Sempre entro il suddetto limite massimo sono deducibili anche i contributi versati a favore dei familiari fiscalmente a carico.Inoltre, gli iscritti ad una forma di previdenza comple-mentare possono godere di una tassazione agevo-lata dei rendimenti all’11% e di una tassazione massima delle prestazioni erogate, sia in forma di capitale sia in forma di rendita, al 15%. Tale aliquota si riduce di una quota pari allo 0,30% per ogni anno di partecipazione alle forme pensio-nistiche complementari eccedente il quindicesimo (la riduzione non può comunque superare i 6 punti percentuali). Tali percentuali di imposta sono quindi particolarmente favorevoli se confrontate con le attuali aliquote IRPEF.Infine, il sistema (più flessibile che in passato) di anticipazioni e riscatti permette all’aderente di disporre, in determinate casistiche e per deter-minati importi, di parte del proprio montante, usu-fruendo parimenti di agevolazioni fiscali e con la possibilità di reintegrare la propria posizione con versamenti fiscalmente deducibili, anche oltre i Euro 5.164,57. L’adesione ad una forma di previdenza integrativa è una scelta da compiere in modo consapevole, aven-do ben presenti il proprio tasso di sostituzione at-teso, ossia il prevedibile rapporto fra l’importo della prima pensione obbligatoria e l’importo dell’ultima retribuzione, e le caratteristiche del prodotto pre-scelto per costruirsi una pensione complemen-tare.Scegliere non è semplice e per orientarsi nel mercato dei prodotti previdenziali è imprescindibile seguire la propria propensione al rischio.La scelta deve essere pertanto in linea con le aspettative di rendimento e con l’orizzonte temporale prefissato, avendo sempre ben presen-te che prima si inizia a costruire la propria pensio-ne complementare, maggiore sarà l’importo del-

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la prestazione percepita in quiescenza. I prodotti di previdenza complementare prevedono una fase di “accumulo e rivalutazione”, durante la quale l’iscritto versa nelle linee di investimento prescelte i contributi, i quali si rivalutano in base alle perfor-mance registrate dal comparto finanziario. Segue la fase di erogazione della prestazione, che l’iscrit-to potrà percepire sotto forma di rendita o capitale. In particolare, la prestazione può essere percepita interamente sotto forma di rendita (o di capitale in alcuni casi specifici) o fino al 50% dell’importo maturato sotto forma di capitale e la parte restante come rendita. L’iscritto può richiedere la prestazione purché abbia maturato i requisiti di accesso alla pensione obbligatoria e con un minimo di 5 anni di partecipazione a forme pensionistiche comple-mentari. Durante la fase di accumulo, al verificarsi di determinate circostanze l’aderente può richiedere un’anticipazione sulla propria posizione oppure un riscatto parziale o totale; ad esempio, è sempre possibile richiedere un anticipo fino al 75% della propria posizione per spese sanitarie, ma è anche possibile richiedere, decorsi 8 anni di adesione, un anticipo per acquisto o ristrutturazione prima casa (fino al 75%) o ancora per ulteriori esigenze (fino al 30%). Inoltre, in caso di cessazione dell’at-tività lavorativa prima del raggiungimento dell’età pensionabile che comporti l’inoccupazione per un periodo non inferiore a 12 mesi e non superiore a 48 mesi, oppure in caso di ricorso da parte del dato-re di lavoro a procedure di mobilità e cassa integra-zione è possibile riscattare il 50% della posizione maturata.Il riscatto totale è consentito in caso di accertata in-validità totale e permanente e cessazione dell’attività lavorativa che comporti inoccupazione per un perio-do superiore ai 48 mesi. Infine, l’aderente ha anche la possibilità di trasferire la propria posizione ad un’altra forma pensionistica. Per le adesioni in for-ma individuale, tale possibilità è riconosciuta dopo 2 anni di permanenza nella stessa forma pensionistica oppure in qualsiasi momento, nel caso in cui si ab-bia diritto ad accedere ad un altro fondo pensione in relazione alla nuova attività lavorativa. È possibile aderire in forma individuale sia ad un fondo pensio-ne aperto sia ad un piano individuale pensionistico.

L’offerta previdenziale di Reale Mutua: Fondo Pensione Aperto TESEO Reale Mutua, forte dell’esperienza maturata nel set-tore, propone quale soluzione per la costruzione del proprio piano di previdenza integrativa Fondo Pen-sione Aperto Teseo. Teseo è un fondo aperto sia alle adesioni in forma individuale sia in forma collet-tiva. Propone 4 linee di investimento con crescen-te grado di rischio e diverso orizzonte tempo-

rale (Linea Garantita Etica, Linea Prudenziale Etica, Linea Bilanciata Etica, Linea Sviluppo Etica).È possibile investire i propri contributi in un solo com-parto di investimento oppure ripartirli liberamente fra più linee; è anche possibile riallocare nel tempo la propria posizione e il flusso contributivo (operazio-ni di switch). Dispone inoltre di due Profili di Inve-stimento Programmato, a loro volta diversificati per profilo di rischio dell’aderente.Il Profilo di Investimento Programmato o Profilo Life Cycle è un “pilota automatico” finanziario che con-sente la programmazione dei trasferimenti dei capitali accumulati verso comparti via via meno aggressivi, a scadenze predeterminate indivi-duate in funzione del tempo mancante alla data di pensionamento. Investe prevalentemente in azio-ni nella fase iniziale, per poi perseguire strategie di salvaguardia del capitale accumulato fino ad approdare, in età prossima al pensionamento, a li-nee con basso rischio e garanzia di conserva-zione del capitale. Sul fronte dei costi, Teseo risulta essere un prodotto concorrenziale con gli altri fondi aperti operanti sul mercato, grazie ad una struttura di caricamenti snella e contenuta.L’esercizio delle prerogative individuali (anticipa-zione, trasferimento, switch, riscatto) è gratuito.La commissione di gestione è pari allo 0,65% del patrimonio del fondo e non varia a seconda della linea di investimento prescelta (l’aderente non è così influenzato nella sua scelta fra i comparti di investimento dalla struttura dei costi).Oltre alla commissione di gestione grava sull’iscritto un unico ulteriore costo, sostenuto in fase di iscrizio-ne: 50 euro quali spese di adesione.

Il Gap previdenziale ed i vantaggi fiscali della previdenza complementare: esempiA titolo esemplificativo, per dimostrare in che misura l’adesione ad un prodotto di previdenza complemen-tare quale Teseo possa contribuire a colmare il gap previdenziale e sia conveniente sotto il profilo fiscale, si ripercorrono qui di seguito i precedenti esempi, ipotizzando che ciascun lavoratore aderisca al fondo.

1) Un uomo di 35 anni, che andrà in pensione a 65 anni con un divario fra la pensione pubblicapercepita e l’ultimo reddito da lavoro stimato nel 63,1%■ che attiva un piano di previdenza integrati-va di durata pari a 30 anni (durata minima per giungere all’età pensionabile)■ che versa annualmente contributi per euro 5.000 decorsi 30 anni, avrà versato contributi per euro 150.000 con un risparmio fiscale totale al netto della tassazione sulla pre-stazione pari ad euro 44.895.

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Ipotizzando che il maturato a scadenza sia pari ad euro 188.608,41 l’aderente percepirà una rendita annua pari ad euro 7.838,57 che gli per-metterà di abbattere dell’11% il gap previ-denziale (dal 63,1% al 52,1%).

2) Un uomo di 45 anni, che andrà in pensione a 65 anni con un divario fra la pensione pubblica percepita e l’ultimo reddito da lavoro stimato nel 59,7%■ che attiva un piano di previdenza integrati-va di durata pari a 20 anni (durata minima per giungere all’età pensionabile)■ che versa annualmente contributi per euro 5.000 decorsi 30 anni, avrà versato contributi per euro 100.000 con un risparmio fiscale to-tale al netto della tassazione sulla presta-zione pari ad euro 29.930.

Ipotizzando che il maturato a scadenza sia pari ad euro 114.259,24 l’aderente percepirà una rendita annua pari ad euro 4.932,57 che gli per-metterà di abbattere dell’7% il gap previ-denziale (dal 59,7% al 52,7%).

3) Un uomo di 55 anni, che andrà in pensione a 65 anni con un divario fra la pensione pubblicapercepita e l’ultimo reddito da lavoro stimato nel 74,5%■ che attiva un piano di previdenza integrati-va di durata pari a 10 anni (durata minima per giungere all’età pensionabile)■ che versa annualmente contributi per euro 5.000 decorsi 10 anni, avrà versato contributi

per euro 50.000 con un risparmio fiscale to-tale al netto della tassazione sulla presta-zione pari ad euro 15.215.

Ipotizzando che il maturato a scadenza sia pari ad euro 52.990,39 l’aderente percepirà una rendita annua pari ad euro 2.378,21 che gli permetterà di abbattere dell’2,7% il gap previdenziale (dal 74,5% al 71,8%).

Investo nell’OrtoTeseo è il fondo aperto che permette di costruire una posizione di previdenza complementare anche per i propri cari, in quanto consente di aprire una posizione a favore di un famigliare a carico.Ed è proprio dalla volontà di tutelare e protegge-re il domani dei giovani che nasce l’accordo fra Reale Mutua e S.U.S.O.La polizza vita ZERODICIOTTO REALE permette di proteggere i giovani mentre crescono, accumu-lando un capitale anno dopo anno di cui si po-trà disporre in futuro.Inoltre, permette anche di proteggersi dagli infortuni più gravi con un’offerta economicamente vantaggio-sa, che aderisce perfettamente ad ogni necessità.

L’offerta è sottoscrivibile presso ogni Agenzia Reale Mutua.

Luca OMARINI Reale Mutua - Dir. Tutela della Persona e Risparmio

Sviluppo Grandi Clienti e WelfarePaolo GARBACCIO

Reale Mutua - Agenzia Torino Cavour

Un momento del convegno

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Prendere la parola in un Congresso così im-portante, visti gli importanti argomenti trat-tati e la grande competenza dei relatori è ar-

duo. Arduo perché è troppo facile ripetersi e troppo difficile destare vero interesse, per i contenuti, tra gli uditori.Cercherò, quindi, di non addentrarmi in disquisizio-ni teoretiche, ma di parlare di quello che può inte-ressare chi vuole fare l’ortodontista o l’odontoiatra, cioè soprattutto i giovani. Potrebbe sembrare inutile, dato che almeno la metà dei presenti ha qualche capello bianco. Noi sappiamo però che molti di loro vorrebbero che i loro figli continuassero la loro pro-fessione. Quindi riusciremo a interessare quasi tutta la platea che da questa mattina segue, con insolita attenzione, i lavori del Congresso.Certo non ignoreremo coloro che esercitano l’odon-toiatria oggi, nelle sue diverse forme, nel pubblico e/o nel privato.A coloro che vorrebbero che i figli conseguissero, comunque, una laurea in odontoiatria, magari in un paese straniero compiacente, raccomandiamo di essere molto attenti alla personalità giuridica dell’istituzione alla quale si rivolgono, privilegian-do la scelta delle istituzioni statali, che consentono la libera circolazione dei loro laureati in Europa, in quanto cittadini europei, senza rischi di limitazioni future e/o addirittura retroattive, vista la facilità con la quale si mettono a punto i regolamenti e le leggi europee, in tanti settori, a partire dall’area medica.Chiaro che essere figli d’arte è un punto di partenza vantaggioso soprattutto se non viene trasformato in un privilegio, cioè se i giovani di questa categoria non si fanno ingannare dalla facile tentazione di non prepararsi bene, credendo di poter esercitare con una preparazione sommaria, grazie al “pezzo di carta” che consenta di fare il prestanome e dintorni: il low-cost non lo permetterà più.Una attenzione la dobbiamo al low-cost, che rap-presenta la crisi, nella crisi dell’odontoiatria, legata alle limitate possibilità economiche della popolazio-ne. Non è in questa sede che vogliamo discutere del significato politico, sociale ed economico delle iniziative di questo tipo. Vogliamo solo citarle come possibilità professionale per gli esercenti l’odonto-iatria secondo le leggi europee. Pensiamo che sia-no una forma di fare impresa in campo sanitario-odontoiatrico, con meccanismi e regole che hanno fini diversi da quelli della professione intesa in senso tradizionale.

DENTISTA: SI, NO, COME, QUANDO, PERCHÈ?

È evidente che, le regole tradizionali per promuo-vere l’apprendimento e l’esercizio della professione con la miglior professione, hanno subito grandi tra-sformazioni con le quali dovrà fare i conti la prepa-razione degli odontoiatri di oggi in Italia.Essa va migliorando sempre di più, basti ricordare la riforma del D.L. 31.5.2010 n. 78, proseguita con il D.L. 6.7.2011 n. 98 e con l’ulteriore D.L. 6.7.2012 n. 95.Vogliamo a questo punto ricordare ai neofiti, come a tutti gli esercenti l’odontoiatria, di non dimentica-re o trascurare l’aspetto assicurativo e pensionistico della professione, specialmente quando accettano di lavorare in forma subordinata o dipendente. Il SUSO ha promosso questo Congresso con lun-gimiranza, invitando grandi esperti della materia (Avv. Giovanni Vezza). Ecco allora che è giusto sot-tolineare che solo un sindacato forte, cioè con molti iscritti e con la dovuta partecipazione, potrà prose-guire con intensità questa azione in favore di tutti.Come del resto ha sempre fatto per il passato.Proprio per rafforzare ed assicurare la possibilità di lavoro a tutti gli odontoiatri rosa e azzurri di ogni età, abbiamo ideato e messo a punto con la Reale Mutua di Assicurazione la polizza ortodontica che procura all’assicurato, cioè al piccolo paziente, i sol-di necessari per un trattamento ortodontico, quando necessario. Questa costituisce un’azione rivolta alla “libera” professione che bisogna valutare con intelli-genza, approfondendone bene il significato a 360°, per usufruirne utilmente e saperla spiegare bene ai nostri pazienti, nella sua novità e originalità, venen-do in essa a coincidere l’interesse dell’ortodontista e della famiglia del paziente (relazione P. Garbaccio – M. Conterio).Questa è secondo noi una vera conquista del SUSO.A questo punto, non vorremo essere tacciati di pa-ternalismo e di miopia. Sappiamo benissimo che tutti i problemi ai quali abbiamo accennato devo-no fare i conti con le disponibilità economiche dello Stato, che purtroppo sono quelle che sono. È nell’ambito di questa realtà che bisognerà trovare la soluzione ai nostri problemi, sapendo che il no-stro indice di gradimento è assai limitato, per mille ragioni, da individuare per rimuoverle per quanto possibile, se possibile. A questa difficoltà si aggiun-ge il fatto che siamo un piccolo comparto della me-dicina, e pertanto le soluzioni dei problemi vanno inquadrate nell’ambito più ampio di quelle proposte dall’ordine dei medici e degli odontoiatri, per quan-to possibile.

Atti del III Forum di Bologna - 27 ottobre 2012

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Infine dobbiamo ricordare che siamo in un perio-do di rinnovamento politico, molto legato ai risulta-ti elettorali, che potranno portare molte novità nei prossimi due-tre anni: è il momento di rendere più forte il sindacato come strumento nel quale lavorare, ognuno secondo le proprie capacità, guai a credere che restando a coltivare il proprio orticello, isolan-dosi, dia qualche frutto stabile e duraturo. Sceglie-re i temi più importanti tra quelli trattati o qualsiasi altro si presenti, in questo incerto futuro, sarà ben difficile; approfondirlo per suggerire una soluzione unitaria e soddisfacente, ancora di più.

“Dare” ognuno di noi qualche cosa per una migliore azione del sindacato a partire dalla partecipazione al dibattito, dall’aiutare a far funzionare le segrete-rie locali e nazionali, dal fare le fotocopie e imbusta-re il bustone per spedirlo ai soci iscritti e potenziali, sarà ancora più difficile. L’iscrizione puntuale e sol-lecita al sindacato e fare proseliti tra i colleghi che stanno sempre e metodicamente nel loro orticello, è l’atto preliminare necessario secondo noi, ma so-prattutto secondo il nostro vissuto e come la nostra storia insegna.

Curio DENTATO

Riceviamo e pubblichiamo

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Nei giorni 25 e 26 gennaio 2013 si è svolto a San Martino di Castrozza (TN) il 9° Con-vegno Invernale “Memorial Prof. Giuseppe

Rossi”, organizzato in collaborazione tra la Struttura Operativa Complessa di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria S. Maria della Misericordia di Udine, diretta dal Dott. Anto-nio Maria Miotti, il Sodalizio degli Odontoiatri, degli Odontostomatologi e dei Chirurghi Maxillo-Facciali Ospedalieri del Triveneto (SOOCMFT), la Società Italiana di Odontoiatria Forense (SIOF) ed il Sinda-cato Unitario Specialità Ortodonzia (SUSO), con il patrocinio della Società Italiana di Chirurgia Maxil-lo-Facciale. Da 9 anni, infatti, il SOOCMFOT ricorda il Prof. Rossi che ha ricoperto a lungo l’incarico di Primario all’O-spedale di Venezia, ed è stato uno dei maggiori chi-rurghi maxillo-facciali italiani, nonché tra i fondatori della Società Europea di Chirurgia Cranio-Maxillo-Facciale (EACMFS). Anche il Dott. Miotti è tra i suoi allievi.Lo stesso Prof. Rossi, grande appassionato di monta-gna, è stato il promotore di molti convegni invernali, ed è sepolto proprio a S.Martino di Castrozza. Quest’anno, per la prima volta, era prevista la par-tecipazione e collaborazione della Società Medico Legale del Triveneto, nonché di tutti i responsabili di Struttura Ospedaliera di Odontostomatologia e Chirurgia Maxillo-Facciale del Trentino Alto Adige. Il convegno era diviso in due giornate, e come da tradizione ormai consolidata sono stati trattati argo-menti assai delicati, che riguardano possibili origini di contenzioso e richieste di risarcimento da parte dell’utenza, in ambito sanitario pubblico ma anche privato. Venerdì 25 gennaio 2013 l’argomento è stato “Chi-rurgia Implantologica: protocolli clinici ed im-plicazioni medico legali”.Sabato 26 gennaio 2013 è stato affrontato il tema “La recidiva in Ortognatodonzia e Chirurgia Ortognatica”.Ai lavori hanno partecipato diversi specialisti auto-revoli, quali, oltre al Dott. Antonio Maria Miotti:

25-26 GENNAIO 2013 SAN MARTINO DI CASTROZZA (TRENTO)

9° CONVEGNO INVERNALE “MEMORIAL PROF. GIUSEPPE ROSSI”DEL SODALIZIO DEGLI ODONTOIATRI, DEGLI ODONTOSTOMATOLOGI

E DEI CHIRURGHI MAXILLO-FACCIALI OSPEDALIERI DEL TRIVENETO (SOOCMFT)

Dottor Pietro di Michele, Direttore U.O. Odontostomatologia e Chirurgia Orale - Azienda ULS Modena, Presidente SIOF, Consigliere Nazionale SUSO

Professor Dario Betti, Docente di Medicina Legale Università di Padova

Dottoressa Gabriella Ceretti, Professore a contratto della Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia - Università di Padova

Dottor Luca Del Dot, Direttore U.O. Chirurgia Orale per Disabili e Odontoiatria - APSS Trento, Borgo Valsugana

Professor Giuseppe Ferronato, Direttore Clinica di Chirurgia Maxillo-Facciale - Università di Padova, Presidente SICMF

Dottor Giacomo Mario Flammini, Membro della Commissione Medico Legale - Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Udine

Dottor Fabrizio Fontanella, Direttore U.O. Odontostomatologia - Azienda Sanitaria Alto Adige, Bolzano

Dottor Luca Gobbato e Dottor Fabio Mazzocco, esperti implantologhi di fama nazionale ed “opinion leaders” dell’argomento

Professor Francesca Ada Miotti, Cattedra di Ortognatodonzia - Università di Padova

Professor Carlo Moreschi, Responsabile del Dipartimento di Medicina Legale - Università di UdineDottor Paolo Picchioni - Presidente Nazionale SUSO

Dottor Franco Pittoritto, Presidente Provinciale Udine SUSO

Dai Convegni

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Oltre alle diverse Relazioni, vi sono state specifiche tavole rotonde di approfondimento con discussione di aspetti etici e medico-legali, nonchè giudiziari, ambedue in costante aumento come confermato dai media pressochè quotidianamente.Durante i lavori, sono stati raccolti 250 Euro a favore dell’AVIS Comunale Novi di Modena per contribuire alla raccolta fondi per la Scuola locale, colpita dal terremoto. Il convegno, giunto alla nona edizione, è ormai un tradizionale incontro molto atteso da specialisti del Tri-veneto ed un vero e proprio gruppo di studio e di lavoro, ma non solo, per incontrarsi e discutere di proble-matiche cliniche ed aspetti di etica e medicina legale, in un ambiente particolarmente distensivo e piacevole quale quello dolomitico di S. Martino di Castrozza.

Antonio Maria MIOTTI

In memoria dell’improvvisa scomparsa della collega e amica Francesca Ada Miotti in data 22 Aprile 2013,

abbiamo voluto ricordarla in questo modo.

Raccontando Francesca …

Lei, l’amica di sempre, la professionista instancabile, pacata e sempre puntuale nell’aff rontare le varie situazioni professionali della “nostra Ortodonzia Italiana”, anche le più complesse. Si, perchè “quando c’è da risolvere o aff rontare qualche diffi coltà” a livello internazionale tra le società scientifi che Ortodontiche, pensiamo immediatamente a Francesca. Ma certo la prof. Francesca Ada Miotti di Padova, persona universalmente riconosciuta garbata, elegante, con classe, cultura medica e amore per l’ortodonzia. Oggi la notizia che ci ha raggiunto da nord a sud, è diffi cile da accettare, perché parla dell’amica “Francesca”, che all’improvviso ci lascia tutti, con un vuoto interiore. Quel “Vuoto” come tante luci spente, il buio dentro un sole caldo, un silenzio con il mare che ti attraversa, foglie che cadono in primavera, fi ori colorati recisi e spezzati in un giardino di sabbia dorata, uomini parlanti in acqua come pesci e donne che si silenziano come mai prima, per la soff erenza dell’amore stroncato improvvisamente. Ma noi vogliamo continuare a pensare e a pregare la nostra amica di sempre, silenziosa presenza di un’eleganza unica e inconfondibile, per la grazia che ci ha fatto conoscere e per l’onore che ci ha trasmesso la sua amicizia semplice, ci riempie di amore la sua presenza continua …

Grazie Francesca

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DVi risulta che come consulente ortodontica presso altri studi debba fare la formazione 81/08 ?Grazie. A.C.

RL’interrogativo è subdato perché la formazione prevista dal D.Lgs. 81/2008 riguarda tutti i lavoratori alle dipendenze di un certo datore di lavoro e tale non è il consulente che va a prestare la propria attività libero professionale, a meno che questa non sia regolata da un contratto di collaborazione coordinata e continuata.La formazione in questione è comunque totalmente gratuita essendo a carico del datore di lavoro.

DBuongiorno scrivo da parte del Dottor. D.R. per sottoporvi questo quesito.Nel caso in cui effettuiamo un montaggio di un apparecchio (Tipo erp) ad un nostro paziente in ambulatorio abbiamo qualche obbligo in merito di dichiarazioni di conformità del dispositivo da rilasciare al paziente?Attendiamo un riscontro da parte vostra. D.R. RIn riscontro al quesito la risposta non può che essere affermativa.L’odontoiatra ha l’obbligo di rilasciare il certificato di conformità che riceve dal laboratorio, fatto salvo il solo caso dei dispositivi su misura realizzati personalmente per i quali è tenuto a rilasciare una semplice dichiara-zione.

DChe cosa deve essere riportato nella dichiarazione da rilasciare ai paziente? D.R.

RLa dichiarazione del professionista dei manufatti su misura può essere liberamente confezionata.Esemplificatamente l’odontoiatra potrà rilasciare al paziente con la consegna dell’apparecchio ortodontico la seguente certificazione: Il sottoscritto Dottor ....................... attesta che il manufatto ortodontico consegnato al Signor …....…. è un dispositivo su misura direttamente eseguito dal curante che ne detiene la certificazione dei materiali con cui è stato confezionato. Non è necessario rilasciare la certificazione, l’importante è che ci sia e sia conservata tra la documentazione.

DVorrei rivolgere alcune domande al consulente fiscale

■ può un professionista con autorizzazione regionale per Struttura Sanitaria Semplice costituire una società di servizi in forma unipersonale o con altri soci,cui conferire i beni strumentali in suo possesso e a cui far assumere il proprio personale dipendente?■ può la suddetta società acquistare apparecchiature radiografiche da affittare al professionista?■ c’è un limite quantitativo dell’affitto che questa società richiede al professionista?■ le prestazioni del laboratorio devono essere fatturate al professionista o alla società?■ se invece si costituisce una società di persone per esercitare la professione,deve essere nominato un direttore sanitario?si può mantenere la stessa autorizzazione regionale? L.E.

A DOMANDA... RISPOSTA...

REGOLAMENTO

Ogni socio in regola con la quota può inviare quesiti, inerenti la vita sindacale del SUSO, ai quali riceverà risposta, tramite mail o fax, il più rapidamente possibile e in differita sulla stampa del Sindacato nella forma ritenuta opportuna.La pubblicazione del SUSONEWS sarà a scelta e nella forma decisa dalla direzione della rubrica.Ogni socio potrà avere in pubblicazione non più di 2 comunicati all’anno.Annotiamo che forma e contenuti dei quesiti sono concordati preliminarmente con gli associati.

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RPer rispondere ai quesiti proposti, occorre preliminarmente esaminare la normativa regionale in merito se pone particolari limitazioni.In secondo luogo bisogna capire se si vuole aprire un centro odontoiatrico o una struttura di servizi per l’odon-toiatria. Il professionista può costituire una società di servizi; sicuramente è opportuno che non sia unipersonale. Tale società può affittare al professionista i beni strumentali che detiene. Solo nel caso si tratti di centro odon-toiatrico è possibile un’assunzione di personale che effettua attività sanitaria e solo in questo caso le prestazioni di laboratorio possono essere fatturate alla società.Inoltre se viene costituita una società come centro odontoiatrico, si dovrà sicuramente nominare un direttore sanitario ed aver una autonoma autorizzazione regionale.In tutti i casi si consiglia di porre attenzione alla riscossione accentrata dei compensi da parte delle strutture sanitarie ai sensi dell’articolo 1 commi da 38 a 42 L. 27.12.2006, n. 296.

DEssendo stato contattato per fornire prestazioni ortodontiche con sconto dall’associazione “amica card” volevo chiedere se ciò è consentito, se c’e una normativa in proposito a cui attenersi, se c’è c’è un tariffario nazionale o regionale, quanto sia l’entità dello sconto da praticare e, visto l’insistenza con cui hanno chia-mato, se non convenga evitare tale accordo. N.I.

REgr. dottore, a seguito della liberalizzazione delle tariffe non esistono più limiti per l’odontoiatra che può praticare i prezzi che meglio gli aggradano. Non esistono neppure norme che vietino di praticare sconti. L’unica regola è quella di renderli trasparenti per cui nella fattispecie amica card dovrà essere reso noto il tarif-fario dello studio in modo da rendere trasparente e veritiero lo sconto dichiarato in modo che dalle sue parcelle in generale possa essere dimostrato che ha praticato uno sconto vero. Quanto poi alla convenienza lascio a lei ogni valutazione.

D Le invio questa mail perché avrei bisogno di sapere quali sono le competenze, gli obblighi e le even-tuali responsabilità legali derivanti dalla direzione sanitaria di una struttura odontoiatrica privata. Mi é stato offerto di diventare direttore sanitario di una struttura, ma dal momento che non ho conoscenze riguardo a questa figura professionale le chiedo gentilmente delle delucidazioni. Grazie. F.V.

RLe comunico che la direzione comporta l’obbligo di sorveglianza sull’intera struttura con riferimento a tutti gli obblighi. Lei assumerà la responsabilità della sicurezza del personale, delle apparecchiature, dei farmaci, dei collaboratori, dell’igiene...di tutto.

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Notiziario d’informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia

SIAMO UNA SOCIETÀ DI COMUNICAZIONE INTEGRATA, SIAMO SPECIALIZZATI NEL CAMPO DELLA COMUNICAZIONE SANITARIA,

LO SIAMO DA OLTRE VENT’ANNI... E QUESTI SONO ALCUNI DEI NOSTRI NUMERI

E D I T O R I A S P E C I A L I S T I C AOltre 80.000 riviste di settore pubblicate ogni mese

Torino Medica, Andi Piemonte, Farmauniti News, Farmacia Amica, ANAAO Informa, Suso News,

Dalla Parte dell’Infermiere, Nursing Up, il Monitore Medico, Rivista dell’Ordine dei Farmacisti

della Provincia di Torino

C O N G R E S S I E D E V E N T ISegreteria organizzativa - Immagine coordinataGestione tecnica - Ufficio stampa

Congresso Europeo di Urologia 2010

(live surgery da 6 sale operatorie ripresa e trasmissione in HD)

Convegno Internazionale di Endoscopia

(live surgery ripresa, trasmissione e proiezione in 3D)

Congresso Nazionale AIG, Convegno 30 anni dei Consultori del Piemonte,

Congresso Airo Piemonte e Valle d’Aosta, Congresso Nazionale di Radioprotezione,

Convegno la PET in Oncologia, Congresso regionale AIC,

Convention Farmauniti, Convention Farmacia Amica.

Dallo studio professionale all’azienda ospedaliera, la comunicazione sanitaria è il nostro mestiere

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V I D E O - P R O D U Z I O N EProduzione e post-produzione video professionale

Filmati istituzionali per ASO San Lugi di Orbassano, Ospedale San Giovanni Battista - Molinette,

Centro Antidoping, Dental School, Istituto Zooprofilattico, Centro Fisio Lingotto,

Gruppo Examina, Centro Ustioni, IRCC Candiolo,

Assessorato alla Salute Regione Piemonte, San Raffaele Turro.

G R A F I C A & S TA M PA , W E B & N E W M E D I A Città della Salute, SIU, Ordine dei Medici di Torino, CPO Piemonte, Federfarma Piemonte,

Farmauniti, ANAAO, Irmet, LARC, Gruppo Examina, Centro Antidoping, Fondazione

Ustioni, ANDI, Centro Malattie Rare, Federfarma Liguria, AMOS, ASL To1,To2, To3,

To4, To5, Asl CN1, CN2, Asl No, Asl VCO, Asl VC, Asl BI, AO Santa Croce e Carle,

Clinica Pinna Pintor, Azienda Ospedaliera Mauriziano.

Irmet, CIMO, Ordine dei Farmacisti, Federfarma Piemonte, ANDI, SIMM

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www.sgi.to.it [email protected] Via Pomaro, 3 - Torino Tel. 011.359908, fax 011.3290679

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Notiziario d’informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia

DAL 1° LUGLIO 2013 NUOVE MODALITÀDI ISCRIZIONE AL S.U.S.O.

PER NEOLAUREATI E SPECIALIZZANDI

La quota associativa è di Euro 20,00 per i neolaureati (nei tre anni dalla laurea)

La quota associativa è di Euro 20,00 per gli specializzandi al 1° anno di SpecialitàLa quota associativa è di Euro 50,00 per gli specializzandi al 2° anno di SpecialitàLa quota associativa è di Euro 50,00 per gli specializzandi al 3° anno di Specialità

SCADENZA 31 GENNAIO 2014

La quota associativa è di Euro 130,00 per tutti i soci che effettuano il pagamento tramite RID (richiedere modulo in Segreteria)

La quota associativa è di Euro 150,00 per tutti i soci che effettuano il pagamento senza RID(bonifico bancario, assegno, contanti)

Bonifico bancario IBAN: IT 38 M 03069 01026 100000007765Assegno bancario Barrato “non trasferibile” intestato S.U.S.O.

Orari Segreteria Nazionale SUSO

Per i tuoi consulti, per i tuoi quesiti ai nostri consulenti, per ogni tua esigenza:

LUNEDÌ e GIOVEDÌ 14.30 alle 18.30MARTEDÌ e VENERDÌ 09.00 alle 13.00MERCOLEDÌ 09.30/13.00 - 13.30/18.00

L.go Re Umberto, 104 - 10128 TORINOTel. 011.50.28.20Fax 011.50.31.53e-mail: [email protected]

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Caro Socio,la Direzione ci segnala che il mancato rinnovo della quota farà gravare sugli altri colleghi il costo di que-sta spedizione. Il S.U.S.O. vorrebbe poter continuare ad inviare gratuitamente a tutti la propria rivista ma i suoi costi non lo consentono.Ti comunichiamo pertanto che senza il rinnovo della quota non potremo più inviarti SUSO News che in-tende mantenersi libera espressione della voce degli ortodontisti e vive soprattutto con il contributo delle quote associative.

Il Tesoriere La Redazione

DAL 1° GENNAIO 2014 NUOVE MODALITÀDI ISCRIZIONE AL S.U.S.O. PER I SOCI

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