Pasqua 2018 C arissimi volontari, amici e benefattori, come al faro che indica la … · to...

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arissimi volontari, amici e benef tuario della Madonna di Montes che conduce alla salvezza, come alla g a Quaresima che abbiamo iniziato con l’imposizio- ne della Sacre Ceneri, merco- ledì 14 Febbraio, e che ab- biamo vissuto con intensità di ascolto nelle cinque Domeni- che ci hanno portato alla Set- timana Santa ed alle commo- venti liturgie del Giovedì e del Venerdì Santo. In questo periodo il Signore ci ha radu- nati attorno alla Sua Parola e alla Sua Mensa per trasmet- terci un richiamo ed un invito, non a macerare inutilmente il nostro corpo, ma a diventare sempre più padroni di noi stessi, a crescere nella dire- zione della libertà vera e con una maggiore disponibilità ad accogliere il suo regno per i fratelli. Ci siamo messi . in ascolto della Parola di Dio, senza pa- ura e senza affanno, senza pi- grizia e sonnolenza; abbiamo ascoltato le Voci che ci ha fat- to giungere attraverso la co- scienza, attraverso gli incontri di preghiera, attraverso la par- tecipazione alla Santa Messa domenicale, alla pia pratica della Via Crucis, attraverso l'esercizio della penitenza con l'astinenza dalle carni il venerdì, con famiglia, e attraverso le tante e tante ope Durante questo cammino, nel ricordo San Luigi Orione -12 Marzo- abbiamo piacevole, pregustando la Pasqua. E siamo a Pasqua! Purtroppo il nostro Cristianesimo, c corrente, talvolta rimane al Venerdì San contemplazione del corpo di Cristo, pia in un sepolcro. Il mistero della “Tomba V ro della Risurrezione che è la chiave di v fede, e che regge tutta la speranza, non se - Verso Elì, le mio, D “Il g l’ango ra del per la C L fattori, e voi tutti che per un motivo o pe spineto come al faro che indica la via al n guida che ci porta alla vetta. la preghiera in ere di carità. della morte di fatto una sosta come mentalità nto, e quindi alla agato e deposto Vuota”, il miste- volta della nostra empre suscita in n C V d fl c s d S g n d a e la la n d S s ra s d L p g a m c v a d E fe scambiano il giorno di Pas questo saluto rispondono: « Dobbiamo conformarci, q annuncio che Gesù è Risor gliamo, di vivere con auten Con entusiasmo e con gioi tutti il giorno di Pasqua dic Andate, ed annunciate a t sorto, Alleluja! Alleluja! o le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, emà sabactàni ?», che significa: « Dio Dio mio, perché mi hai abbandonatogrido di Gesù sulla croce non tradisce oscia di un disperato, ma è la preghie- l Figlio che offre la sua vita al Padre a salvezza di tutti”. (Pp. Giov. Paolo 2°) P Crocifisso esposto a Montespineto, Cappella dell’Affidamento er un altro guardate al San- navigante, come alla stella noi emozioni particolari. Ci commoviamo facendo la Via Crucis, abbiamo desiderio di riparazione dinanzi a Gesù lagellato, coronato di spine, crocifisso, ma non sempre e- splodiamo in un canto di gioia davanti alla Resurrezione. Se Cristo non è risorto, o me- glio, se la Sua risurrezione non diventa la sostanza stessa della nostra vita cristiana, ne- anche i nostri morti risorgono, e nemmeno noi risorgeremo, e a morte si manifesta quindi nel- a sua cruda irreparabilità, va- namente lenita dai bei funerali, dai bei sepolcri, dai fiori … Se non c'e risurrezione non c'e speranza, e se non c'e spe- anza il male commesso è sempre troppo grande e quin- di imperdonabile!... La Chiesa ha il compito di ri- petere le parole dette dall'An- gelo alle pie donne che erano andate al sepolcro ad imbalsa- mare il corpo di Gesù: “Per- ché cercate tra i morti il Vi- vente? Piuttosto andate a dire ai discepoli che Egli è risorto dai morti, è vivo! “. E' proprio questo il saluto che i edeli della Chiesa Orientale si squa: «Cristo è Risorto!», ed a «Si, è veramente Risorto!». quindi, a questo sconvolgente rto; ciò ci permette, se l'acco- nticità e verità la nostra vita. ia dico a voi tutti, carissimi, e ciamolo agli altri: tutti la gioia che Cristo è ri- Il Rettore D.Sesto Falchetti Pasqua 2018

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arissimi volontari, amici e benefattori,

tuario della Madonna di Montespineto

che conduce alla salvezza, come alla guida che ci porta alla vetta.

a Quaresima che abbiamo

iniziato con l’imposizio-

ne della Sacre Ceneri, merco-

ledì 14 Febbraio, e che ab-

biamo vissuto con intensità di

ascolto nelle cinque Domeni-

che ci hanno portato alla Set-

timana Santa ed alle commo-

venti liturgie del Giovedì e

del Venerdì Santo. In questo

periodo il Signore ci ha radu-

nati attorno alla Sua Parola e

alla Sua Mensa per trasmet-

terci un richiamo ed un invito,

non a macerare inutilmente il

nostro corpo, ma a diventare

sempre più padroni di noi

stessi, a crescere nella dire-

zione della libertà vera e con

una maggiore disponibilità ad

accogliere il suo regno per i

fratelli.

Ci siamo messi. in ascolto

della Parola di Dio, senza pa-

ura e senza affanno, senza pi-

grizia e sonnolenza; abbiamo

ascoltato le Voci che ci ha fat-

to giungere attraverso la co-

scienza, attraverso gli incontri

di preghiera, attraverso la par-

tecipazione alla Santa Messa

domenicale, alla pia pratica

della Via Crucis, attraverso

l'esercizio della penitenza con

l'astinenza dalle carni il venerdì, con la preghiera in

famiglia, e attraverso le tante e tante opere di carità.

Durante questo cammino, nel ricordo della morte di

San Luigi Orione -12 Marzo- abbiamo fatto una sosta

piacevole, pregustando la Pasqua.

E siamo a Pasqua! Purtroppo il nostro Cristianesimo, come mentalità

corrente, talvolta rimane al Venerdì Santo, e quindi alla

contemplazione del corpo di Cristo, piagato e deposto

in un sepolcro. Il mistero della “Tomba Vuota

ro della Risurrezione che è la chiave di volta della nostra

fede, e che regge tutta la speranza, non sempre

- Verso le tre, Gesù gridò a Elì, lemà sabactànimio, Dio mio, perché mi hai

“Il grido di Gesù sulla croce non tradisce l’angoscia di un disperato, ma è la preghira del Figlio che offre la sua vita al Padre per la salvezza di tutti”.

C

L

amici e benefattori, e voi tutti che per un motivo o per un altro guardate al San

Madonna di Montespineto come al faro che indica la via al navigante, come alla stella

che conduce alla salvezza, come alla guida che ci porta alla vetta.

lle carni il venerdì, con la preghiera in

opere di carità.

nel ricordo della morte di

mo fatto una sosta

nesimo, come mentalità

nerdì Santo, e quindi alla

piagato e deposto

Tomba Vuota”, il miste-

è la chiave di volta della nostra

sempre suscita in

noi

Ci commoviamo facendo la

Via Crucis, abbiamo des

di riparazione dinanzi a Gesù

flagellato, coronato di spine,

crocifisso, ma

splodiamo in

davanti al

Se Cristo non

glio, se

non diventa la sostanza stessa

della nostra vita cristi

anche i nostri morti r

e

la morte si man

la sua cruda i

namente lenita dai bei fune

dai

Se non c'e r

s

ranza il male commesso è

sempre troppo grande

di imperdona

La Chiesa ha il compito di r

petere le parole dette dall'An

gelo alle pie donne che erano

andate al sepolcro ad

mare il corpo di Gesù:

ché

vente?

ai di

dai

E' proprio questo il

fedeli della Chiesa

scambiano il giorno di Pasqua: «

questo saluto rispondono: «

Dobbiamo conformarci, qui

annuncio che Gesù è Risor

gliamo, di vivere con autenticità e verità la nostra vita.

Con entusiasmo e con gioia dico a voi tutti

tutti il giorno di Pasqua diciamolo agli altri:

Andate, ed annunciate a tutti la gioia che Cristo è r

sorto, Alleluja! Alleluja!

Il Rettore D.Sesto Falchetti

Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»

“Il grido di Gesù sulla croce non tradisce l’angoscia di un disperato, ma è la preghie-ra del Figlio che offre la sua vita al Padre per la salvezza di tutti”. (Pp. Giov. Paolo 2°)

Pasqua 2018

Crocifisso esposto a Montespineto,

Cappella dell’Affidamento

e voi tutti che per un motivo o per un altro guardate al San-

come al faro che indica la via al navigante, come alla stella

noi emozioni particolari.

Ci commoviamo facendo la

Via Crucis, abbiamo desiderio

di riparazione dinanzi a Gesù

flagellato, coronato di spine,

crocifisso, ma non sempre e-

splodiamo in un canto di gioia

davanti alla Resurrezione.

Se Cristo non è risorto, o me-

glio, se la Sua risurrezione

non diventa la sostanza stessa

della nostra vita cristiana, ne-

anche i nostri morti risorgono,

e nemmeno noi risorgeremo, e

la morte si manifesta quindi nel-

la sua cruda irreparabilità, va-

namente lenita dai bei funerali,

dai bei sepolcri, dai fiori …

Se non c'e risurrezione non c'e

speranza, e se non c'e spe-

ranza il male commesso è

sempre troppo grande e quin-

di imperdonabile!...

La Chiesa ha il compito di ri-

petere le parole dette dall'An-

gelo alle pie donne che erano

andate al sepolcro ad imbalsa-

mare il corpo di Gesù: “Per-

ché cercate tra i morti il Vi-

vente? Piuttosto andate a dire

ai discepoli che Egli è risorto

dai morti, è vivo! “.

E' proprio questo il saluto che i

fedeli della Chiesa Orientale si

squa: «Cristo è Risorto!», ed a

sto saluto rispondono: «Si, è veramente Risorto!».

arci, quindi, a questo sconvolgente

Risorto; ciò ci permette, se l'acco-

gliamo, di vivere con autenticità e verità la nostra vita.

e con gioia dico a voi tutti, carissimi, e

ciamolo agli altri:

Andate, ed annunciate a tutti la gioia che Cristo è ri-

Il Rettore D.Sesto Falchetti

Pasqua 2018

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a liturgia, con i testi che ci propone per la celebra-

zione della Resurrezione di Cristo, i riti simbolici e

la veglia, tende a farci percepire in modo chiaro i motivi

per cui la Pasqua è il baricentro di tutta la vita cristiana.

La vittoria sulla morte è il

dato ultimo ed estremamente

esplicativo della missione

storica del Cristo Salvatore.

Il Signore si è incarnato, ha

condiviso la nostra condizio-

ne umana, ci ha portato la

buona novella, ed a tutti ha

rivelato l’amore del Padre, si

è costituito vittima per i no-

stri peccati.

La conseguenza logica di

questa realtà che ci viene

comunicata ce la addita lo

stesso apostolo quando af-

ferma che, sull' esempio di

Cristo risorto a vita nuova,

«anche noi camminiamo in

novità di vita» (Rom. 6, 4),

perché «se qualcuno è in Cri-

sto è una nuova creatura: le

cose vecchie sono passate,

ecco che sono divenute nuo-

ve». (2 Cor. 5, 17).

La nostra identità di creature

nuove viene mostrata quando

viviamo questa resurrezione di Cristo, quando siamo

capaci di cambiare vita, di uscire dagli orizzonti morti-

ficanti della nostra esistenza priva di un respiro so-

prannaturale per accogliere in modo visibile l’amore

del Padre. La nostra religione sarà vera se anche noi sa-

premo portare nelle coscienze la testimonianza della

Resurrezione, poiché il cristianesimo è vivo, vitale

quando annovera tra le sue file non solo i testimoni del

passato, ma anche testimoni del presente. Ma a dare va-

lore a questi elementi decifrati in una prospettiva di

salvezza è proprio l’epilogo della sua offerta sacrificale

nella gloria del trionfo pasquale.

Il passaggio dalla morte alla vita, dalle tenebre alla lu-

ce, è segno della veridicità della sua predicazione, è

certezza che l’uomo viene re-

stituito alla sua originale e

vera dimensione: non è fatto

per essere lasciato in balia

della morte, ma per vivere

immerso nella vita stessa di

Dio.

Ecco l’autentico significato

teologico della Resurrezione:

la Pasqua di Cristo diventa la

Pasqua del cristiano, come

esplicitamente ci dice S. Pao-

lo: «Cristo è risorto dai mor-

ti, primizia di coloro che so-

no morti. Poiché come per

mezzo di un uomo è venuta la

morte, così per mezzo di un

uomo è venuta la resurrezione

dei morti» (I Cor. 15, 20).

Come può il mondo conosce-

re la resurrezione del Cristo,

se non attraverso la nostra re-

surrezione? Ogni Messa ter-

mina con un «invio», una

«missione» che disperde l'as-

semblea cristiana in mezzo al

mondo… C'è una sola prova evidente, dice Louis E-

vely, (sacerdote cattolico e scrittore belga) della resur-

rezione del Cristo, ed è che egli è vivo. E c'è una sola

prova che è vivo, il suo amore vive ancora in noi e ci

sono uomini, ci sono comunità che vivono la sua vita e

si amano del suo amore. Dio vuole soltanto insegnarci

ad amare, e più l'uomo diventerà potente, più avrà bi-

sogno di amore, avrà bisogno di Dio. “Noi possiamo

cessare di essere figli di Dio, ma Dio non può cessare

di essere nostro Padre”. Il teologo

La to mba è stata trovata vuota!

L

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È un prete! (da “Il Volto Del Padre 1964”)

o ritrovato, rovistando fra gli archivi e spinto da un po’ di curiosità, una vecchia pagina che esprime i sentimenti di un giovane ai primi approcci con co-lui che diverrà più tardi la figura predominante di esempio da seguire e da indicare agli altri:

San Luigi Orione. Condivido la pagina con voi.

☼ ☼ ☼ tudiando la storia, sono venuto a contatto con

alcune figure eccezionali di "grandi" , di cui am-

miravo la pluralità delle opere; non riuscivo però ad

amarle, per il loro smodato sforzo di eccellere.

La prima volta che sentii parlare di Don Orione, che

lessi qualche suo aneddoto, subito ebbi l'impressione di

trovarmi di fronte ad uno di questi "grandi", perché

grandi erano le sue opere

e le sue aspirazioni.

Scoprii però che da quelli

si distaccava perché,

mentre essi erano spinti

dalla bramosia del co-

mando e della gloria,

Don Orione era invece

mosso dall'amore di Dio

e delle Anime.

"E’chiaro, tuttavia mi

dicevo, egli è un prete!".

E per me rimase sempre

come un sacerdote lonta-

no dalla realtà; uno che

aveva stilato per la pro-

pria vita un programma

di penitenza, di lunghi

digiuni, di veglie pro-

lungate ai piedi di Gesù

nel Sacramento; un uomo,

insomma, dedito alla vita

ascetica ed al sacrificio.

Da questo pensiero veni-

va spontaneo immaginare

un prete severo, un “Fondatore” che voleva che i suoi

figli spirituali crescessero nella più dura penitenza.

Questa idea, affievolita pian piano e quasi scomparsa,

veniva ridestata bruscamente in me negli Esercizi Spi-

rituali premessi al Noviziato, precisamente quando sen-

tii una sua lettera inviata a Don Cremaschi:

"Ti manderò mille lire ogni qual volta mi scriverai di

aver dovuto dimettere un novizio, non per salute, ma

perché non dava speranza di riuscire bene...".

Dunque, (io ragionavo) sacerdoti nella Piccola Opera

diventano solo gli asceti, i Santi?!

E io che sapevo, come continuava Don Orione, di avere

con me della "scoria", come non avrei dovuto tremare

ad una simile premessa?

Il demonio, come scoprii in seguito, fa sempre vedere

sotto altro aspetto le cose belle e sante, soprattutto

quando si è prossimi a prendere dalle gravi decisioni.

Son passati ora ben sei mesi di Noviziato, durante i

quali tanti e tanti preconcetti sono caduti nel nulla in

seguito alla lettura attenta delle Lettere del Fondatore,

alla conoscenza della sua volontà attraverso le Costitu-

zioni, la presa di contatto con le sue opere e la sua vita.

Nella nuova luce egli mi appare un prete pieno di cari-

tà verso i più abbandonati, dalla parola infocata capace

di accendere i cuori più duri e di commuovere i pecca-

tori più incalliti.

Nel volto, due occhi penetranti che sapevano scrutare

nell’ anima, leggerne i più riposti segreti e ricondurre

al bene con sorprendente autorevolezza.

Ma é l'amore, l'amore ciò che maggiormente colpisce

di lui!

Amore verso tutti: da quello ardentissimo al romano

Pontefice, fino a firmarsi "Luigi di Ge-

sù e del Papa", a quello verso i compa-

gni di Seminario, cui provvedeva l'ac-

qua per la pulizia della persona;

dall’amore verso il benefattore a quello

verso la poverella e lo schernitore, che

spesso incontrava per via. "Poveretto,

pensava, non sa quello che fa".

Questa carità giunge al vertice quando

tratta con i poveri. Ed ha voluto che

1'Opera da lui fondata avesse per scopo

principale l'amore al povero:

"Il Figlio della Divina Provvidenza è il

servo dei poveri".

Per amore dei senza tetto non esita a

presentarsi al Re per avere una macchi-

na con cui condurre a Roma i fanciulli

del terremoto marsicano. Per loro sop-

porta critiche, insulti e persino persecu-

zioni; guidato da un amore che tutto

comprende, compatisce, perdona...

Così le menti sono illuminate, le piaghe

dei cuori risanate; e la vita cristiana ri-

fiorisce.

Ora l'asceta, che per notti e notti è stato

ai piedi dell'altare in conversazione con Gesù, il peni-

tente che più di una volta ha cinto il cilicio, ha assunto

per me un aspetto più completo, più veritiero.

La preghiera e l'azione vedo fuse insieme, l'una a com-

plemento dell'altra.

Tale pienezza umana e spirituale di santità e lavoro,

oggi mi dà entusiasmo e coraggio per proseguire nella

scia da lui tracciata, per essere un giorno non lontano

un vero suo figlio spirituale.

Villa Moffa 12 Marzo 1964 - Brà

Ch. Sesto Falchetti fdp

San Luigi Orione : Statua posta sulla parete esterna della Basilica di San Pietro in Roma

12 MARZO

1940…

La morte

S

H

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1968… ►… 2018Cinquanta anni dopo

inquanta anni sono passati dal periodo

testazione del ’68 e questi anni hanno segnato la

nostra vita! Questi anni sono la mia vita!

Oggi non tutto è come prima!

Gli anni della nostra giovinezza e della nostra form

zione furono gli anni della ribellione. L

dentesca esplose davanti a tutte le scuole

non entravano per seguire le lezioni, ma si riunivano

per animarsi a vicenda con tanti slogan che

tempo sembravano positivi e giusti, un tentativo di v

vere in un clima meno formalistico, meno autoritario;

ben presto ci si accorse, vedendo le prime manifestazi

ni violente, che la contestazione mirava a

ciò che era tradizione, compresa la millenaria

cristiana, dimenticando che è Cristo a dirigere la storia.

Eravamo usciti in quell’anno dagli studi di Liceo

io ero al mio primo anno di tirocinio pratico, in una ci

tadina toscana: Cortona, e precisamente nella frazione

di Camucia, in un istituto con una quarantina di stude

ti, una metà della Scuola Media e l’altra della Scuola

Superiore… In periferia non abbiamo subito capito ciò

che avveniva per le strade e nelle università

di città, ma piano piano ci accorgemmo di es

mersi fino al collo. Gli studenti, specialmente delle s

periori, tornavano a casa ogni giorno più agita

si estendeva anche nei piccoli centri.

Si protestava in nome dei diritti civili,

cietà capitalista, contro ogni sorta di autorit

nitore, capo di istituto, funzionario militare, Chiesa.

Era un passaggio dalla civiltà contadina a quella ind

striale. Un mondo in rivolta, che sembra

rata, ma non fu così. Tutto venne messo in discussi

ne. Nelle famiglie si contestava l’autorità

ed i figli cominciarono a uscire di casa rivendica

modo nuovo di cultura ed uno spirito libertario,

non accettava il consiglio e tanto meno l’imposizione.

Anche nei rapporti privati veniva cancellata o

sionata l’autorità del capo d’istituto, del datore di lav

ro, della Chiesa… Nelle fabbriche c’era

della riduzione dell'orario di lavoro ed un salario ugu

le per tutti. Ed ecco le rivolte degli operai nel '69

l'autunno sindacale e la nascita di gruppi rivoluzionari

C

… 2018 Cinquanta anni dopo

al periodo della con-

anni hanno segnato la

Questi anni sono la mia vita!

giovinezza e della nostra forma-

La protesta stu-

davanti a tutte le scuole, gli studenti

ma si riunivano

che in un primo

un tentativo di vi-

meno autoritario;

le prime manifestazio-

mirava a demolire tutto

llenaria tradizione

dimenticando che è Cristo a dirigere la storia..

in quell’anno dagli studi di Liceo ed ora

ero al mio primo anno di tirocinio pratico, in una cit-

tadina toscana: Cortona, e precisamente nella frazione

con una quarantina di studen-

tà della Scuola Media e l’altra della Scuola

abbiamo subito capito ciò

università delle gran-

ci accorgemmo di esserne im-

Gli studenti, specialmente delle su-

periori, tornavano a casa ogni giorno più agitati, la lotta

i diritti civili, contro una so-

sorta di autoritarismo: ge-

o, funzionario militare, Chiesa.

Era un passaggio dalla civiltà contadina a quella indu-

che sembrava di breve du-

messo in discussio-

l’autorità del genitore

rivendicando un

spirito libertario, che

non accettava il consiglio e tanto meno l’imposizione.

ti veniva cancellata o ridimen-

sionata l’autorità del capo d’istituto, del datore di lavo-

c’era la richiesta

un salario ugua-

Ed ecco le rivolte degli operai nel '69 con

i rivoluzionari an-

tagonisti al partito comunista,

Continua- da -Avanguardia Operaia

Il femminismo richiedeva la (sacrosanta) uguaglianza

dei sessi, ma nello stesso tempo

versità propria voluta della stessa natura

donna aperta alla maternità ed alla educazione dei figli.

Dalle università la ribellione arrivò a tutti gli ambienti

sociali ed entrò, perfino nelle università pontificie e

Seminari, che cominciarono a svuotarsi

Si cominciarono ad occupare le università e le scuole:

da Trento alla Cattolica di Milano,

di Torino, finché il 1° febbraio 1968 venne occupata la fa

tà di lettere

a Roma.

L'onda lun-

ga che ha

visto solle-

varsi tutte le

scuole ita-

liane arrivò,

con un cor-

teo di pro-

testa, il 1°

marzo a Valle Giulia, sede della facoltà di architettura, vic

no a Villa Borghese. La contest

Iniziarono gli scontri con la p

e mesi e l'eco mediatico della televisione faceva cassa

di risonanza e giungeva ovunque

levati spontaneamente tutti insieme per

mondo più autentico e più Famosi gli slogan urlati ad alta voce

scanditi: da “Fate l'amore, non fate la guerra” a “Pagherete

caro, pagherete tutto”… da

ti” a “Mettete dei fiori nei vostri cannoni

Anche i nostri anni di formazione

sentirono e ne furono contagiati.

piccole librerie cominciarono

come “il Manifesto”, “Gioventù Studentesca”,

libri di Oriana Fallaci, di Gab

voluzione sessuale, imbevuti

scolate ai nostri libri di Sacra Scrittura e di Dogmatica.

Oggi affermiamo che fu una rivoluzione nel modo di viv

re e di pensare senza precedenti,

Una rivoluzione riuscita o fallita?

Non so! Comunque ha cambiato

Uniti nella lotta, studenti ed operai, hanno modificato il d

ritto di famiglia con l’introduzione del

sto nascere il femminismo

l’interruzione della gravidanza, la minigonna

lo statuto dei lavoratori, hanno aperto la scuola a tutti

hanno anche cancellato Dio

A mezzo secolo da quei fatti

ciò che quel periodo è stato ed

Errori e conquiste, sbagli e vittorie, a

distanza cominciano a delinearsi con chiarezz

ne prende atto. Riuscirà la Chiesa

guida e ad essere segno di unità e vincolo di carità?

artito comunista, da -Potere Operaio- a -Lotta

Avanguardia Operaia- a -Il Manifesto-.

Il femminismo richiedeva la (sacrosanta) uguaglianza

ma nello stesso tempo rifiutava anche la di-

della stessa natura che vede la

donna aperta alla maternità ed alla educazione dei figli.

la ribellione arrivò a tutti gli ambienti

nelle università pontificie e nei

che cominciarono a svuotarsi.

Si cominciarono ad occupare le università e le scuole:

tolica di Milano, alla Facoltà di lettere

febbraio 1968 venne occupata la facol-

marzo a Valle Giulia, sede della facoltà di architettura, vici-

La contestazione era al culmine!

scontri con la polizia che durarono giorni

della televisione faceva cassa

geva ovunque. I giovani si sono sol-

mente tutti insieme per chiedere un

più giusto. urlati ad alta voce e i motti ripetuti e

: da “Fate l'amore, non fate la guerra” a “Pagherete

da “Lavorare meno lavorare tut-

Mettete dei fiori nei vostri cannoni”. ..

Anche i nostri anni di formazione universitaria ne ri-

ne furono contagiati. Nelle nostre personali

cominciarono a trovare posto giornali

“Gioventù Studentesca”, riviste e

Gabriele Kuby, con la sua ri-

imbevuti di notizie “nuove”, me-

di Sacra Scrittura e di Dogmatica.

fu una rivoluzione nel modo di vive-

e e di pensare senza precedenti, ma ci chiediamo:

fallita?

omunque ha cambiato il nostro stile di vita.

Uniti nella lotta, studenti ed operai, hanno modificato il di-

l’introduzione del divorzio, hanno vi-

sto nascere il femminismo con la libertà sessuale,

l’interruzione della gravidanza, la minigonna; hanno scritto

ratori, hanno aperto la scuola a tutti, ma

dalla coscienza dell’uomo.

da quei fatti si continua a discutere di

è stato ed ha significato.

conquiste, sbagli e vittorie, a cinquanta anni di

nciano a delinearsi con chiarezza e la storia

Riuscirà la Chiesa a mettersi ancora come

ad essere segno di unità e vincolo di carità?

Lo storico.

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11 Dicembre: Il rettore ha portato i progetti del sito i-nerente la frana all’ufficio Beni Culturali da inviare alla Sovraintendenza per l’approvazione.

12 Dicembre: Una forte ondata di ge-lo si è abbattuto nella nostra zona. Il bosco ne ha molto sofferto. Parecchie piante si so-no spezzate. Brutto spettacolo a vedersi.

14 Dicembre: Si è messo mano alla costruzione del presepe. Un volontario in aiuto. Fa freddo.

17 Dicembre: Accensione della 3° Candela nella Co-rona dell’Avvento e benedizione dei bambinelli. Al ter-mine della Messa è stata affidata alla Madonna la piccola Diana Bagnasco, nata a Pechino il 22.8.2017 e giunta fra noi ieri 16 Di-cembre per trascorrere il Natale. 20 Dicembre: Si è rimesso mano al presepio. Due vo-lontari in aiuto. Tutta la giornata per portarlo a termi-ne. Abbiamo pranzato quassù grazie ad una volontaria.

24 Dicembre: Veglia in attesa della Celebra-zione. Il Santua-rio aveva gente fin dall’inizio della veglia. Du-rante la Santa Messa delle ore 23,00 benedizio-

ne dello Spadino del giovane cadetto della Marina Milita-re Cesare Torregiani. Una cerimonia commovente e si-gnificativa. Raffaella, la madre ha estratto per la prima volta dal fodero l’arma e l’ha consegna-ta al figlio perché ne chiedesse, così come ri-chiesto dalla tradizione, la benedizione. Un ca-loroso applauso ha riempito il Santuario al termine del rito. Dopo la Santa Messa, a mez-zanotte ormai inoltrata, scambio di auguri con panettone e vin brulé davanti al Circolo. Cronaca alla pag. 09.

25 Dicembre: La notte è stata fredda ma serena; molta gente alla Messa. Anche il giorno di Natale la gen-te è salita al Monte sia per vedere il presepio che per la Santa Messa.. 27 Dicembre: Trascor-so il Natale, a Santo Stefano il tempo è decisamente cambiato in peggio e nel primo pomeriggio è iniziato a nevicare. 31 Dicembre: Prima della celebrazione eucaristica ci siamo fermati per circa mezz’ora per ringraziare il buon Dio per l’anno che terminava ed abbiamo cantato il “Te Deum laudamus…” 01 Gennaio 2018:

6 Gennaio:

Ricca di eventi è stata la festa della Epifania. Un po’ di nebbia, ma fe-stosa. Al mattino durante la celebra-zione Mauro e Pa-ola hanno confer-mato il loro amore e chiesto la benedizione di Dio nel giorno del loro cin-

quantesimo anniversario di matrimonio. Cronaca alla pag. 09.

Nella Celebrazione del po-meriggio il coro di Patrizia è salito fino al Santuario per animare l’ultima Messa del periodo natalizio, coro gradi-to al Bambino Gesù ed ai fe-deli saliti per dare un ultimo bacio all’immagine del bam-bino Gesù. La giornata si è conclusa tutti insieme nei lo-cali del Circolo per distribui-

re calze piene di caramelle e calze della befana. 10 Gennaio:

Durante la Visita Canoni-ca che si è svolta a Torto-na dal 08 al 13 nelle co-munità della Congrega-zione di Don Orione, i due visitatori ed i due tecnici sono saliti anche a Montespineto per accer-tarsi che tutto si svolgesse secondo i sacri canoni. È auspicabile che una volta vi salgano in orario festivo! 24 Gennaio: Si è iniziato a liberare la Sala Multiuso dai presepi e dagli oggetti messi in mostra durante il tempo di Natale..

Alberi spezzati dal gelo

Benedizione ba mbinell i

La lettura de lla vegl ia di Natale

L'estraz ione dal fodero

I l Presepe

Datevi la mano destra. . .

Il ba mbino Gesù

Il Rettore ed i visitatori

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27 Gennaio: Il Rettore si è recato in Episcopio per la

premiazione dei presepi e per ritirare l’Attestato di Par-

tecipazione di due presepi: quello del Santuario e quel-

lo della Signora Patrizia Torielli (mostra) fatto

all’uncinetto.

31 Gennaio: è stato disfatto anche il presepio

all’interno del Santuario.

03 Febbraio:

Festa di San Biagio

Vescovo: dopo la S.

Messa delle ore 16,00

Benedizione della go-

la. Il Rettore ha calcato

molto nella catechesi

contro la bestemmia, la

calunnia, la maldicen-

za e la menzogna.

04 Febbraio: Il 02 Febbraio il Ret-

tore, essendo delegato

del Vescovo per la

Vita Consacrata, ha

partecipato in Catte-

drale alla liturgia del-

la Candelora con tutti

i religiosi e le religio-

se. Oggi, all’inizio

della Celebrazione delle ore 10,30, benedizione delle

candele per la Festa della Candelora e, partendo

dall’altare di Sant’Anna, processione verso l’altare

maggiore con le candele accese e la Liturgia della Luce.

05 Febbraio: Prima vera nevicata…

Ha iniziato con qualche

fiocco la domenica sera

mentre si chiudevano

gli ingressi, nella notte

ha aumentato prose-

guendo tutto il giorno

seguente. Ma il grande

inverno è passato e questa è neve destinata a restare poco.

11 Febbraio: La neve è quasi tutta sciolta. Bella giorna-

ta tiepida. Molta gente è salita anche per fare una pas-

seggiata. Uniti ai pellegrini a Lourdes abbiamo pregato

per gli ammalati.

14 Febbraio: Mercoledì delle

Ceneri. Durante la

notte la neve ha

nuovamente rico-

perto Montespineto

e dintorni. Il sole

ne ha sciolta molta,

e nonostante tutto

tanta gente è salita

per dare inizio alla Quaresima con il rito della imposi-

zione delle Sacre Ceneri.

15 Febbraio: Prima della riunione vicariale, con la

presenza del Vescovo, per programmare la Visita Pa-

storale del 2019, Sua Ecc. ha amministrato il Sacra-

mento della Confermazione a Cristiana. In sala, nono-

stante la stufa accesa fin dalle ore 07,30, faceva freddo!

Tutti si sono fermati a pranzo al circolo A.N.S.P.I.

25 Febbraio:

Discesa frettolosa

dal monte per

l’arrivo di “Burian”,

neve e gelo. Già nel-

la tarda mattinata

aveva iniziato una

caduta di granelli di

neve con freddo e

vento pungente, è

andata via via aumentando e verso le ore 16 si è trasforma-

ta in abbondante nevicata. La Strada imbiancata ha messo

un po’ in allerta ed i pochi che erano saliti per la celebra-

zione hanno affrettato la discesa temendo il peggio.

26 Febbraio: Una giornata fredda ma stupendamente

ricca di sole! Le Alpi bianchissime sorridono… Sr Pia

da Montespineto scrive un s.m.s. al Rettore: “Gran bel

sole oggi al Monte. Deo Gratias!”

01 Marzo: Il bel tempo ci ha lasciati e questa notte an-

che da noi è iniziato a nevicare….

03 Marzo:

Sembra che in questi giorni

l’unico evento che capita a

Montespineto sia la neve!

Scende copiosa, ad interval-

li, da tre giorni, mettendo in

seria difficoltà il Rettore

anche perché oggi è Sabato!

Raggiunto nella mattinata e

primo pomeriggio da diver-

se telefonate, e da quella di Sr. Pia, che sconsigliavano

la salita, per la prima volta, in tutti questi anni, il Retto-

re non è salito per la celebrazione prefestiva. In tarda

serata ha smesso di nevicare ed è passato lo spazzaneve.

04 Marzo: Il Rettore è salito al Monte sia il mattino

che il pomeriggio. C’è freddo e tanto gelo per la strada

ma una quindicina di fedeli sono saliti in entrambe le

celebrazioni. Mancavano solo le “fedelissime” (disse Sr. Pia!).

07 Marzo: La frana presso la Scala Santa dà qualche

segnale di movimento. Il terreno si è un poco abbassa-

to ed il Rettore preme e telefona per terminare le pra-

tiche burocratiche così che, al ritorno della bella sta-

gione, poter dare inizio ai lavori di consolidamento.

10 Marzo: Un gruppo di pellegrini è venuto da Ales-

sandria e, parcheggiato il pullman, è salito a piedi fa-

cendo nell’ultimo tratto la Via Crucis. Fa ancora un po’

freddo ma speriamo che presto ritorni la bella stagione

e con essa si possano ricominciare i pellegrinaggi.

11 Marzo: Giornata di ricordo di San Luigi Orione.

13 Marzo: Il giornalino va in stampa per uscire prima

della Settimana Santa.

La benedizione de lla gola

La festa del la luce

La prima nevicata

Converti t i e credi!

Le orme

Lo spartineve

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Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici il Signore, Benedite, figli dell'uomo, il Signore (Bibbia)

“Signore, fa che il mio padrone sia fedele a Te come io lo sono a lui. Amen.”

povero cane, non so nemmeno parlare, so solo di-mostrare con la vita, muovendo la coda e con la lingua fuori, la fedeltà e l'amore che voglio al mio padrone. Mi faccio capire con segni, con gesti, per mezzo dei quali esprimo la mia gioia, la mia gratitudine, la mia

fedeltà, la mia amicizia, agito la mia coda e faccio capire che sono contento di stare con loro. È il mio saluto ogni volta che lo vedo al mattino, o quando ritorna la sera, ogni volta che mi fa una carezza, o mi dà da mangiare, non fosse altro che un osso spolpato o le briciole che cadono dalla mensa. Ma la mia festa maggiore e la mia allegria è quando lo vedo rincasare la sera stanco, perché penso, e Tu, Signore, lo sai

molto bene, che gli uomini, le persone in genere, tradi-scono facilmente e sono infedeli. Anche il mio padrone un giorno potrebbe andarsene, tradire ed abbandonare i suoi cari figlioli e anche me povero cane. Che questo non succeda mai e poi mai, Signore! Noi cani questo non lo fac-ciamo, ma gli uomini, tuoi fratelli, lo hanno fatto anche con Te. Ti hanno lasciato solo come un cane randagio, espo-sto al linciaggio di una folla inferocita che venne a cattu-rarti con spade e bastoni, co-me un animale braccato. Signore, Tu sai che anche a me, come a Te, piacciono tanto i bambini. Per loro ho una predilezione, una preferenza. Con essi mi piace sta-re e giocare, perché sono semplici e sanno abbassarsi c camminare con quattro zampe come me. Sono semplici ed apprezzano le cose belle che Dio ha fatto. Soprattutto voglio bene ai bambini perché non sanno ancora tradire l'amicizia e si commuovono anche per un povero cane. Oggi davanti alla scuola ho trovato un mio piccolo amico, ha capito che avevo fame, ha con-diviso con me la sua merenda. Sono sicuro che il mio padroncino non mi venderebbe mai per tutto l'oro del mondo. Invece gli uomini, tuoi fratelli, tuoi amici, tuoi simili, Ti hanno venduto per una manciata di soldi: perché l’uomo per i soldi vende gli altri ed anche se stesso, vende il proprio corpo e la propria anima al dia-

volo; vende l’amicizia, la fama e la reputazione sua e quella della propria famiglia. Gli uomini, dei quali sono amico fedele, fanno cose or-

ribili che noi cani non facciamo coi nostri figli e coi no-stri simili; poi ci in-sultano ingiusta-mente paragonando a noi bestie quelli che compiono tali cose. Mi ricordo, Signore, passando davanti alla chiesa, di aver sentito il parroco lamentarsi

perche aveva celebrato la Messa infrasettimanale senza neppure un cane; un giorno entrai, era solo, ma quella volta non poté dire che non c'era neppure un cane. Sta-va leggendo il vangelo dove dicevi: “le pecore che so-no mie, conoscono la mia voce e mi seguono”. Pensai allora che anche noi cani facciamo così col nostro padro-ne; solo gli uomini, con la loro terribile libertà, spesso non riconoscono la voce del loro Signore e del loro Dio. Ti prego, Signore, fa’ che il mio padrone e tutti gli uo-mini siano fedeli a Te, come noi lo siamo ad essi. II mondo andrà meglio! Così Sia. Il cane Fido

Signore, fa che il mio

padrone sia fedele ...

Con i bambini mi piace stare

Che questo non succe-

da mai e po i mai!

Io

LE CAPPELLE DELLA VIA CRUCIS

“… impegnarsi, il più a lungo possibile, a tener-

la poi in ordine e pulita dentro ed intorno…”

Al momento in cui ci si è impegnati di adot-tare una cappella e di dedicarla, non si è so-lo assunto l’impegno di “ristrutturarla” ma anche di “custodirla”. È ormai passato l’inverno, gli agenti atmosferici hanno fat-to la loro parte (anche piuttosto cruda!), non possiamo fare conto dell’intervento co-munale, è quindi necessario provvedere a mettere in ordine, dentro ed intorno, secondo l’impegno assunto. C’è chi lo fa con assidui-tà (ne prendiamo atto) e chi invece lascia a desiderare. La cappella rimane “affi-

data” finché rimane assolto l’impegno di affidamento. Il Rettore.

Page 9: Pasqua 2018 C arissimi volontari, amici e benefattori, come al faro che indica la … · to giungere attraverso la co-scienza, attraverso gli incontri di preghiera, attraverso la

l 24 dicembre, durante la suggestiva celebrazione del

la Messa della notte di Natale, nel Santuario Madonna

di Montespineto, si è svolta una cerimonia particolare,

le cui origini si perdono nel passato: la

dello spadino di un giovane cadetto Pozzolese

Torregiani, entrato nell’Accademia Navale di Livorno,

come aspirante ufficiale dello Stato Maggiore

Don Sesto Falchetti, rettore del Santuario di Montesp

neto, ha presieduto la cerimonia, e, dopo la Liturgia de

la parola, ha benedetto lo spadino, sfoderato per la pr

ma volta, come da tradizione, da una persona di sesso

opposto, “esempio di fedeltà e dedizione” al giovane

cadetto e che mai lo tradirà.

E’ stata la mamma del giovane aspirante ufficiale, la

signora Raffaella, visibilmente emozionata,

lo spadino ed a porgerlo al figlio cadetto.

La Santa Messa solenne della notte di Natale, i canti, la

Chiesa gremita ed il giovane Cesare, che si

cospetto del Rettore, con la mamma e papà Federico,

chiedendo la benedizione dello spadino, elemento portante

della sua uniforme, ha fatto sì che la Santa Notte assume

se un colore di forte comunità.

“Ravviva in noi, nel segno di quest’acqua benedett

l’adesione a Cristo, via, verità e vita”. Con questa pr

ghiera Don Sesto ha benedetto lo spadino.

La tradizione vuole che il giovane cadetto lo custodisca

gelosamente dopo averlo offerto, come simbolo della

sua vita e della sua professione, al Signore,

la sua Nascita. Lo “spadino” è simbolo dell’impegno a

serbare per sempre quei valori fondanti, quali onore, d

gnità, fedeltà, audacia, volontà, lealtà, fierezza

che ogni cadetto è chiamato a rispettare ed onorare.

La santa notte di Natale nel Santuario della Madonna di

Montespineto, si è così riempita da un lungo applaus

di auguri e felicitazioni per un giovane aspirante uffici

le di Marina, che da alcuni anni, ormai, ha lasciato la

sua Pozzolo e da alcuni mesi è entrato a far

prestigiosa Accademia Navale.

Auguri per la sua professione di ufficiale

Cesare ha letto la preghiera del cadetto, con la quale si

chiede a Dio di fare in modo che lo spadino sia sempre

a servizio del bene, della pace e della sicu Un fedele

Tutti ins ieme a ringraziare: Mamma e Papà.

I

durante la suggestiva celebrazione del-

nel Santuario Madonna

di Montespineto, si è svolta una cerimonia particolare,

le cui origini si perdono nel passato: la Benedizione

etto Pozzolese, Cesare

Torregiani, entrato nell’Accademia Navale di Livorno,

me aspirante ufficiale dello Stato Maggiore.

on Sesto Falchetti, rettore del Santuario di Montespi-

e, dopo la Liturgia del-

ha benedetto lo spadino, sfoderato per la pri-

persona di sesso

opposto, “esempio di fedeltà e dedizione” al giovane

mamma del giovane aspirante ufficiale, la

, visibilmente emozionata, a sfoderare

.

a notte di Natale, i canti, la

hiesa gremita ed il giovane Cesare, che si è presentato al

con la mamma e papà Federico,

chiedendo la benedizione dello spadino, elemento portante

, ha fatto sì che la Santa Notte assumes-

“Ravviva in noi, nel segno di quest’acqua benedetta

e vita”. Con questa pre-

on Sesto ha benedetto lo spadino.

La tradizione vuole che il giovane cadetto lo custodisca

gelosamente dopo averlo offerto, come simbolo della

sua vita e della sua professione, al Signore, la notte del-

simbolo dell’impegno a

serbare per sempre quei valori fondanti, quali onore, di-

tà, fedeltà, audacia, volontà, lealtà, fierezza e coraggio,

che ogni cadetto è chiamato a rispettare ed onorare.

di Natale nel Santuario della Madonna di

si è così riempita da un lungo applauso

di auguri e felicitazioni per un giovane aspirante ufficia-

, ormai, ha lasciato la

a far parte della

ufficiale “marinaio”.

la preghiera del cadetto, con la quale si

chiede a Dio di fare in modo che lo spadino sia sempre

a servizio del bene, della pace e della sicurezza. Un fedele Presente

stata la nuora, quasi di nascosto per fare una

presa, a contattare il Rettore di Montespineto

fissare la data dell’anniversario di Matrimonio

amati suoceri!... Poi la nipotina non ha tenuto il segreto!

“Il giorno della Epifania, 06 Gennaio, alle ore 10,30.

Quando il Rettore ha fatto

grammare la liturgia, ella ha

perché della loro vita spirituale sapeva rispondere

peva anche che sarebbero stati ben felici di

l’evento al Santuario mariano di Montespineto.

Mauro e Paola Cavanna vogliono molto bene al Santu

rio, quando possono si recano a pregare la Madonna ed

aiutano il Rettore nelle sue iniziative. Spesso anticipano

le sue richieste per fare in modo che il Santuario dive

ga sempre più bello, come anche a loro piace

Amano le funzioni ed il

mergersi nella fede profonda e nella gioia piena...

Dopo una esperienza con

gli ammalati a Lourdes, lì hanno imparato

a farsi uno con chi ha un dolore, a condividere con chi

non ha niente ed a far sorridere chi è triste

Paola dice che “il Santuario di Montespineto non è solo

il faro che indica la via giusta

taggio per i tanti momenti difficili in cui verrebbe v

glia di gettare la spugna ed arrendersi…”

E, puntuali, si sono presentati, attorni

Fabrizio e Matteo con le rispettive consorti

poti, per ripetere il “Sì” di cinquanta anni fa. Erano

mozionati tutti e due e la loro emozione l’hanno rivers

ta su tutti i presenti.

Con i l rettore:

Hanno nuovamente confermato la promessa

promessa che si concretizza nell’

nell’aiuto e comprensione,

Hanno confermato alla Vergine Santa Signora di Mo

tespineto il loro impegno a pregare insieme

lendo al suo Santuario…

Un lungo e caloroso applauso è stato il segno del ri

graziamento di tutti, quando

celebrante li ha invitati ad abbracciarsi come segno

dell’affetto reciproco ancora

caro e di esempio ai figli e nipoti

“Grazie nonni”! La scritta sulla torta.

: Mamma e Papà.

DI

È

quasi di nascosto per fare una sor-

a contattare il Rettore di Montespineto per

fissare la data dell’anniversario di Matrimonio dei suoi

Poi la nipotina non ha tenuto il segreto!

Il giorno della Epifania, 06 Gennaio, alle ore 10,30.”

ha fatto alcune domande per pro-

ha risposto molto serenamente

perché della loro vita spirituale sapeva rispondere, e sa-

anche che sarebbero stati ben felici di celebrare

l’evento al Santuario mariano di Montespineto.

Mauro e Paola Cavanna vogliono molto bene al Santua-

o si recano a pregare la Madonna ed

aiutano il Rettore nelle sue iniziative. Spesso anticipano

le sue richieste per fare in modo che il Santuario diven-

, come anche a loro piace!

Amano le funzioni ed il “viverle, dicono, è come im-

nella fede profonda e nella gioia piena...”

una esperienza con i “Focolarini”, dopo l’Oftal e

ì hanno imparato e continuato

a farsi uno con chi ha un dolore, a condividere con chi

non ha niente ed a far sorridere chi è triste e solo…

“il Santuario di Montespineto non è solo

che indica la via giusta, ma l’ancora di salva-

taggio per i tanti momenti difficili in cui verrebbe vo-

glia di gettare la spugna ed arrendersi…”

E, puntuali, si sono presentati, attorniati dai due figli

Fabrizio e Matteo con le rispettive consorti e cinque ni-

poti, per ripetere il “Sì” di cinquanta anni fa. Erano e-

mozionati tutti e due e la loro emozione l’hanno riversa-

Con i l rettore: La fo to ricordo

mente confermato la promessa al Signore ,

promessa che si concretizza nell’amore e nella fedeltà,

aiuto e comprensione, nel sostegno e affetto.

Hanno confermato alla Vergine Santa Signora di Mon-

tespineto il loro impegno a pregare insieme, anche sa-

Un lungo e caloroso applauso è stato il segno del rin-

quando, al termine della liturgia, il

celebrante li ha invitati ad abbracciarsi come segno

reciproco ancora benedetto da Dio e tanto

ai figli e nipoti.

“Grazie nonni”! La scritta sulla torta. Una nonna presente

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P E R C O N C L U D E R E

SENZA INNESCARE DIBATTITO.

Non poca indignazione ed altrettanta approvazione ha

suscitato l’e-mail pubblicata in “Madonna di Mont

spineto” del numero di Natale 2017 (che per privacy

e perché nessuno potesse scrivere direttamente

al mittente, abbiamo preferito identificarlo

[email protected]”).

Indignazione per il contenuto dell’e-mail ed

approvazione per la risposta del Rettore.

Non pochi si sono rammaricati dell’incerto

recapito con le quali il Rettore ha voluto

nascondere l’indirizzo di posta elettronica

perché ciò ha bloccato sul nascere risposte

dirette e non sempre profumate.

Non pochi quindi hanno scritto alla d

rezione del giornalino chiedendo la

pubblicazione delle loro risposte.

Non si raccoglie la richiesta e si

sorgere ogni polemica.

Tuttavia mi sembra giusto e doveroso

conoscenza la risposta dei diretti interessati,

ganizzatori dell’iniziativa benefica, considerando con

questo chiuso l’argomento, che vorrei circoscrivere in

un alone di ilarità, considerandolo di scarso interesse

Ecco ciò che ci inviano gli organizzatori del “Burraco”

chiedendoci di voler programmare un altro evento per

aiutarci nel lavoro che speriamo essere imminente nella

soluzione. La redazione.

P E R C O N C L U D E R E E …

DIBATTITO.

approvazione ha

pubblicata in “Madonna di Monte-

che per privacy

e perché nessuno potesse scrivere direttamente

preferito identificarlo in

mail ed

sono rammaricati dell’incerto

con le quali il Rettore ha voluto

nascondere l’indirizzo di posta elettronica,

perché ciò ha bloccato sul nascere risposte

la di-

o chiedendo la

accoglie la richiesta e si tronca sul

i sembra giusto e doveroso portare solo a

la risposta dei diretti interessati, degli or-

ganizzatori dell’iniziativa benefica, considerando con

che vorrei circoscrivere in

scarso interesse…

Ecco ciò che ci inviano gli organizzatori del “Burraco”,

un altro evento per

aiutarci nel lavoro che speriamo essere imminente nella

La redazione.

Egregio Nonno P. Siamo il gruppo che, in pratica e lavro, ha organizzato a M. Spineto la gra di “burraco” con l’intecimolare qualche “spicciolo” e contrbuire alla messa in sicurezza della “Scala Santa”.

Indispensabili sono i lavori di manutenzione e consolidmento di ciò che i nostri avi ebbero a produrre con devzione, sudore, solidarietà e pochi mezPrediligendo il confrontorinunciando allo scontroformiamo il contestatore

“nonno P”. che tutti noi ci dedichiamo ad opere di solidarietà umana; qualra egli volesse comunlui intrapreso e sostenlieti, ci complimentconsiderando il ccrescita umana e cIl gruppo (sempre intenzionato a prseguire attività benefiche. Cordialmente la saluta

“Un faro sul monte”Grazie Madonnina di Montespineto a me carissima da almeno 50 anni, quando indossavo collane di nocciole salendo a piedi con genitori, nonni e cginetti in un gran clima di gioia, di pace, di prghiere lungo la scala santa. Aiutaci a mantenere lo stupore e l’entusiasmo di quel tempo insieme all’amore e alla sensibilità per tutte le persone, spcialmente le più bisognose. Grazie a don Orione per averci seguito sempre e per aver contribuito nei tanti decenni a salvaguardre e tenere vivo questo incantevole luoGrazie anche alle suore e ai sacerdoti Orionini che ne hanno e ne curano il decoro e a tutti i laici che come possiamo vedere e leggere, sono impegnati icessantemente in questa meritevole opera. Dona pace a tutti quelli che la chiedo

O c c h i o l i m p i d o

c u o r e s e r e n o !

che, in pratica e lavo-ro, ha organizzato a M. Spineto la ga-

con l’intento di rac-cimolare qualche “spicciolo” e contri-buire alla messa in sicurezza della

Indispensabili sono i lavori di tenzione e consolida-

mento di ciò che i nostri avi ebbero a produrre con devo-zione, sudore, solidarietà e

zzi. Prediligendo il confronto e

ciando allo scontro in-formiamo il contestatore

. che tutti noi ci dedichiamo arietà umana; qualo-omunicare quello da ostenuto, ne saremmo

plimenteremmo volentieri, rando il costante percorso di

crescita umana e civile di tutti. Il gruppo (sempre intenzionato a pro-seguire attività benefiche.)

Cordialmente la saluta.

“Un faro sul monte”

Grazie Madonnina di Montespineto a me carissima da almeno 50 anni, quando indossavo collane di nocciole salendo a piedi con genitori, nonni e cu-ginetti in un gran clima di gioia, di pace, di pre-ghiere lungo la scala santa. Aiutaci a mantenere

l’entusiasmo di quel tempo insieme all’amore e alla sensibilità per tutte le persone, spe-

Grazie a don Orione per averci seguito sempre e per aver contribuito nei tanti decenni a salvaguarda-re e tenere vivo questo incantevole luogo sacro. Grazie anche alle suore e ai sacerdoti Orionini che ne hanno e ne curano il decoro e a tutti i laici che come possiamo vedere e leggere, sono impegnati in-cessantemente in questa meritevole opera.

Dona pace a tutti quelli che la chiedono

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Nicorelli Giuseppina 3 maggio 1913 SEZ E A43

Dipinto su tavola: Piccola nella culla con familiari accanto

Pianezza Giuseppe SEZ E A93

Salvataggio dalle acque del fiume.

Dipinto su lamiera del pittore Bisio Pasquale di Novi L.

Anonimo SEZ C A91

Dipinto su carta: incidente con cavallo e bambino mol-

to probabilmente sul ponte della Scrivia a Serravalle

• Non parlare più della guerra, fai piuttosto la

pace con la famiglia confinante.

• Non parlare più della fame del Terzo Mon-

do, aiuta quel disgraziato d'uomo, rimasto solo.

• Non parlare più della povertà, dai al fratello

tutto quello che spendi per gozzoviglie e per

seguire le mode.

• Non parlare più della ricchezza degli altri,

diventa tu povero in ogni angolo del tuo cuore

e della tua giornata.

• Non parlare più della chiesa che è potente,

sii tu debole, umile, semplice.

• Non parlare più della forza profetica del

servizio, vai a pulire la casa di quel vecchio

che è solo.

• Non parlare più dello strapotere politico,

sali in croce e lasciati inchiodare e seppellire.

• Non parlare più della crisi del matrimonio,

ama tua moglie e i tuoi figli senza più fare lo

sciocco scapolone dongiovannesco.

• Non parlare più di questa «valle di lacrime»,

asciuga invece il pianto del tuo prossimo e

non esserne mai la causa.

• Non parlare più di quello che devono fare gli

altri, fai tutto quello che devi fare tu.

• Basta con le parole: fai, perché è con i fatti

che si lava il mondo e lo si conduce a salvezza.

• Le parole non servono, anzi spesso diven-

tano fonte di sporcizia e di distruzione. Le

chiacchiere non fanno farina, diceva mio non-

no, che di fatica per vivere ne spese tanta.

Resta allora valido Gesù che dice

«vai e fallo anche tu».

È un comando, preciso e tagliente, ma vale

un Dio che si fa storia, intervenendo perso-

nalmente nelle cose e nei fatti «di quaggiù»,

perché abbiano colore «di lassù». Il consigliere

N. 2 23 MARZO: Venerdì di Passione ► Ore 20,30

30 MARZO: Venerdì Santo ► Ore 20,00 Via Crucis:

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La Redazione

serenità e lucidità mentale. Grazie Madre nostra. G.

01.12.17 -Veniamo in questo luogo di preghiera accol-

ti da un’ atmosfera quasi magica in attesa della neve.

Una preghiera per i nostri cari lassù. L.M.

01.12.17 -Una salita verso Maria recitando il rosario in

ringraziamento per essere sempre presente nella mia

vita. Luce al mio cammino. Proteggi me e i miei cari.

13.12.17 -Con difficoltà ma sono venuto – ascolta la

mia preghiera proteggi i miei cari.

29.12.17 -Madonnina di Montespineto siamo saliti

quassù io e Mirko per chiederti di vegliare sempre su i

nostri cari non ci lasciare mai da soli. Grazie A.M.

01.01.18 -Chiedo alla grande Madonna una grazia per

il mio lavoro e tanta salute per la mia famiglia. Grazie

grande Madonna. P.

06.01.18 -Corale di Borghetto B. siamo tornati con tan-

ta gioia e con un augurio a tutti di Buon Anno e Pace.

10.01.18 -VISITA CANONICA ORIONINA In questo luo-

go santo, frequentato e amato da san Luigi Orione, don

Aurelio Fusi e don Walter Groppello, durante la visita

canonica provinciale, si sono fatti pellegrini come il

loro Fondatore. Hanno respirato la stessa presenza di

Maria, madre di misericordia. Un ringraziamento al

Rettore don Sesto. (don Aurelio Fusi)

13.01.18 -Per suor Eustella per sempre. Ave Maria! A.M.

13.01.18 -Per tutti gli ammalati che la Madonna ci aiu-

ti sempre. L.S.

16.01.18 -Cara Madonna di Montespineto ti chiedo

due grazie e Tu sai quali. P. Ovada

21.01.18 -Eccoci qui insieme finalmente proteggi e

veglia su di noi. R.A. e il piccolo Patrick.

29.01.18 -Santuario di Montespineto, siamo onorate di

aver scelto come Prima Meta e Promessa sulla lista

della Meraviglia ! M.G.

03.02.18 -Cara Madonna aiutami…..

07.02.18 -Ti ho chiesto tante cose ti chiedo anche que-

sta fallo guarire. Amen

10.02.18 -Ascolta la mia supplica aiutami a risolvere

questa incresciosa situazione certo di una tua grazia

proteggi i miei cari. A.

11.02.18 -Aiuta il mio papà per favore.

12.02.18 -Madonna mia aiutami per aiutare gli altri.Amen

18.02.18 -Proteggici in questo momento particolare e

gioioso che è la nascita imminente della nostra Gaia

proteggi la nostra famiglia e la nostra creatura nata dal

nostro grande amore. C.A.

24.02.18 -Sono qui e oggi ti dico solo grazie ! R.

26.02.18 -Ti ringrazio per averci fatto tornare qui a

pregare. Ti chiedo aiuto per S. affinché trovi la sua

strada e il suo posto nella vita.

26.02.18 -Fa che la strada che intraprendo per guarire

sia finalmente quella giusta. Perdona le mie bestemmie

è un grido di aiuto ! Chiedo che mi sia dato perché non

ne posso più.

27.02.18 -Grazie per darmi forza.

Chi desiderasse fare offerte in denaro lo faccia direttamente in Santuario o tramite c.c.b. GRAZIE: MADONNA DI MONTESPINETO - Stazzano (Alessandria) - Diocesi di Tortona

Rettore del Santuario: Falchetti Don Sesto (Opera Don Orione) - pro manoscritto –

cell. 339 8619307 - E-mail: [email protected] - Blog: http://montespineto.wordpress.com/ Per offerte: Codice IBAN: IT90 R 05034 48420 000000020125 Banca Popolare di Novara - filiale di Novi Ligure

Orario “Ora Legale” delle celebrazioni al Santuario

Prefestivo ore 17,00 S. Messa prefestiva Festivo ore 10,30 S. Messa

ore 17,00 S. Messa Aperture Santuario: Al sorgere del sole (07) Chiusura Santuario: Al tramonto del sole (19) lunedì ore 15,00 Coroncina a Gesù Miseri=

cordioso e Rosario Eucaristico

ore 16,00 Vespri • Il primo sabato del mese S. Messa alle ore

17,00 in ricordo di Suor M. Eustella.

• Tutti i mercoledì dalle 15 alle 18,30 il Rettore sarà presente a Montespineto. Cell. 339 861 9307

Nell ’Orario “Ora Solare”:

• la Santa Messa del pomeriggio viene anicipata

dalle ore 17,00 alle ore 16.00

Prendi nota: Dio ti ha dato il dono di un figlio?… Affidalo

alla Madonna. Ella lo condurrà nella vita come ha condotto

Gesù! Non avere paura! Maria non si lascia mai vincere in

generosità.

Al Santuario di Monte Spineto la Domenica dopo il 15 Ago-

sto (Festa dell’Assunta) ed il giorno dell’Immacolata Conce-

zione (08 Dicembre) vengono affidati a Maria i bimbi nati e

battezzati nell’anno.

La foto dei bambini affidati alla Madonna rimarranno

per tutto l’anno sopra l’Altare di Sant’Anna e di Maria e

poi verranno collocati nella interna Cappella di Lourdes

e dell’Affidamento.

30.11.17 -Dopo una notte di assistenza a chi ha bisogno sono

venuto a salutarti cara mamma del cielo ! Grazie per la forza

che mi dai. G.

01.12.17 -Anche oggi ti preghiamo per la tua intercessione. Ti

chiediamo la salute e la forza per affrontare ogni giorno con

Per il ripristino della frana dovremmo essere in dirittura d’arrivo… Appena la bella stagione lo permette speriamo di cominciare! Rendiamo grazie a Dio!