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44 VENDERE PRODOTTI DI QUALITÀ, STORIA E TERRITORIO A TOKIO comprendere direttamente la presentazione dei prodotti agroalimentari, la presenza di prodotti simili o concorrenti, il posizionamen- to eventuale del loro prodotto in termini di display o prezzo. Alle aziende aderenti Treviso Glocal ha inoltre fornito dati appr ofonditi su l mer- cato, sui prodotti e la distribuzione nipponica: tali informazioni sono state utili per preparare gli incontri e comprendere le caratteristiche di un mercato tanto lontano non solo geografi- camente ma anche culturalmente. Il pacchetto di assistenza è stato curato da Treviso Glocal in ogni aspetto, dalla gestione della spedizione dei prodotti al report sui contatti avuti. Treviso Glocal ha accompagnato le imprese a Tokyo con la ferma convinzione che non si tratta solo di vendere un prodotto, ma anche una storia, una cultura, un territo- rio. L’attenzione dell’aziende partecipanti ad abbinare i propri prodotti ad abitudini alimen- tari giapponesi è stata unita alla cura della spiegazione della propria storia, quale capo- saldo dell’esportare. Le imprese di successo oggi sono quelle che riconoscono e presentano un valore aggiunto, perché legate alla storia del territorio. Sempre più le imprese trevigiane ragiona no sull’importanza di trasmettere emozioni e cultura, attrezzandosi anche con delle sedi aziendali visitabili dai buyers esteri o, per alcuni comparti dell’agroalimentare, con strutture ricettive quali i bed and breakfast: le imprese vogliono sfruttare anche il turismo nel settore enogastronomico, migliorando l’accoglienza. Oggi un valore aggiunto per i prodotti è dato dalla bravura e dalla capacità nel racconto del territorio da cu i si produ ce, ricco di storia e di eventi: si vende non solo un pro dotto di qualità ma soprattutto un’emozione. Fa seguito alla missione dello scorso settem- bre 2013, l’iniziativa svolta dal 7 al 12 set- tembre 20 14 a To kyo e che ha coinvolto sei imprese trevigiane del comparto agroalimen- tare (Sgambaro spa, Soc. Agricola Fratelli Breitenberger, Azienda Agricola Enologo Valerio Nadal, La Tordera Az. Agr., Az. Agr. Conte Co lalto Sarl, Distilleria Andrea Da Pon- te). La missione imprenditoriale, sostenuta da un contributo della Camera di Commercio I.A.A. di Treviso, è stata organizzata da Treviso Glocal per consentire ad alcune aziende di qualità dell’agroalimentare trevigiano di cercare a Tokyo nuove relazioni di business, con contatti diretti non tanto con gli importa- tori ma con i venditori diretti, i retailer. Esse hanno potuto quindi incontrare in pochi giorni circa venti interlo cutori gi ap ponesi, suddivis i in buyers di grandi de partment store, catene di ristoranti e hotel. Tale organizzazione è avvenuta con la collabo- razione della società di consulenza Urbis, con sede a Tokyo, e con il gruppo editoriale giap- ponese Nikkei. Gli incontri diretti con gli acquirenti e non quindi con gli importatori possono fornire un riscontro maggiore alle aziende che pertanto possono conoscere con maggiore dettaglio le richieste del mercato e le esigenze degli acquirenti. Per tali aziende Treviso Glocal ha anche orga- nizzato un tour presso i centri commerciali e punti vendita dell’a groal imentare più significat ivi di Tokyo: Isetan a Shinjuku, Takashimaya a Nihonbashi, Kinokuniya, Natio- nal Azabu. Lo scopo di tali visite era poter A CURA DI ROSSELLA BIANCHI Partecipate camerali: Treviso Glocal

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VENDERE PRODOTTI DI QUALITÀ, STORIA E TERRITORIO A TOKIO

comprendere direttamente la presentazione dei prodotti agroalimentari, la presenza di prodotti simili o concorrenti, il posizionamen-to eventuale del loro prodotto in termini di display o prezzo. Alle aziende aderenti Treviso Glocal ha inoltre fornito dati approfonditi sul mer-cato, sui prodotti e la distribuzione nipponica: tali informazioni sono state utili per preparare gli incontri e comprendere le caratteristiche di un mercato tanto lontano non solo geografi-camente ma anche culturalmente. Il pacchetto di assistenza è stato curato da Treviso Glocal in ogni aspetto, dalla gestione della spedizione dei prodotti al report sui contatti avuti.

Treviso Glocal ha accompagnato le imprese a Tokyo con la ferma convinzione che non si

tratta solo di vendere un prodotto, ma anche una storia, una cultura, un territo-rio. L’attenzione dell’aziende partecipanti ad abbinare i propri prodotti ad abitudini alimen-tari giapponesi è stata unita alla cura della

spiegazione della propria storia, quale capo-saldo dell’esportare. Le imprese di successo oggi sono quelle che riconoscono e presentano un valore aggiunto, perché legate alla storia del territorio. Sempre più le imprese trevigiane ragiona no sull’importanza di trasmettere emozioni e cultura, attrezzandosi anche con delle sedi aziendali visitabili dai buyers esteri o, per alcuni comparti dell’agroalimentare, con strutture ricettive quali i bed and breakfast: le imprese vogliono sfruttare anche il turismo nel settore enogastronomico, migliorando l’accoglienza. Oggi un valore aggiunto per i prodotti è dato dalla bravura e dalla capacità nel racconto

del territorio da cui si produce, ricco di storia e di eventi: si vende non solo un pro dotto di qualità ma sop rattutto un’emozione.

Fa seguito alla missione dello scorso settem-bre 2013, l’iniziativa svolta dal 7 al 12 set-

tembre 2014 a Tokyo e che ha coinvolto sei imprese trevigiane del comparto agroalimen-tare (Sgambaro spa, Soc. Agricola Fratelli Breitenberger, Azienda Agricola Enologo Valerio Nadal, La Tordera Az. Agr., Az. Agr. Conte Collalto Sarl, Distilleria Andrea Da Pon-te). La missione imprenditoriale, sostenuta da un contributo della Camera di Commercio I.A.A. di Treviso, è stata organizzata da Treviso Glocal per consentire ad alcune aziende di qualità dell’agroalimentare trevigiano di cercare a Tokyo nuove relazioni di business,

con contatti diretti non tanto con gli importa-tori ma con i venditori diretti, i retailer. Esse hanno potuto quindi incontrare in pochi giorni circa venti interlocutori giapponesi, suddivisi in buyers di grandi department store, catene di ristoranti e hotel. Tale organizzazione è avvenuta con la collabo-razione della società di consulenza Urbis, con sede a Tokyo, e con il gruppo editoriale giap-ponese Nikkei. Gli incontri diretti con gli acquirenti e non quindi con gli importatori possono fornire un riscontro maggiore alle aziende che pertanto possono conoscere con maggiore dettaglio le richieste del mercato e le esigenze degli acquirenti. Per tali aziende Treviso Glocal ha anche orga-nizzato un tour presso i centri commerciali e punti vendita dell’agroalimentare più significat ivi di Tokyo: Isetan a Shinjuku, Takashimaya a Nihonbashi, Kinokuniya, Natio-nal Azabu. Lo scopo di tali visite era poter

A CURA DI ROSSELLA BIANCHI

Partecipate camerali: Treviso Glocal

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Partecipate camerali: aeroporto “A.Canova”

Airport Carbon Accreditation, programma indipendente elaborato da ACI Europe, l’associazione che rappresenta oltre 450 aeroporti distribuiti in 44 paesi europei, ha assegnato all’aeroporto Antonio Canova di

Treviso il 2^ l ivello (Reduction) per l’impegno profuso nell’attività di pro-gressiva r iduzione di produzione di ani-dride carbonica. Ad oggi, gli aeroporti europei che hanno raggiunto il livello 2 sono solo 29 sul totale dei 103 aeroporti certificat i da ACI, 4 dei quali sono italiani (Treviso, Venezia, Roma Ciampino e Bologna). Lo scalo aveva ottenuto il 1^ livello di certifi-cazione (Mapping) a fine febbraio 2014, a seguito dell’avvenuta mappatura delle fonti di emissione di CO2 e della stesura del docu-mento d’impegno alla loro riduzione. Ricordiamo che Airport Carbon Accreditation, varato nel 2009, guida gli aeroporti europei in un programma comune di riduzione di emis-sione di anidride carbonica determinata dalle diverse attività dello scalo (es. movimento a terra degli aeromobili, frequenza di mezzi di trasporto pubblico). L’obiettivo finale è quello di arrivare progres-

sivamente a neutralizzare l’emissione di gas serra attraverso metodologie approvate da organismi scientifici internazionali. Un dato è comunque confortante: solo il 2% delle emissioni totali di anidride carbonica è dovuto all’industria aeronau-tica e su questa per centuale le operazio-

ni aeroportuali pesano solo per il 5%. Il Programma di ACI Europe classifica l’impegno di ciascun aeroporto su 4 livelli, ciascuno dei quali corrisponde ad una fase di accreditamento: • Livello 1 (Mapping/Mappatura): obbligatorio per accedere ai livelli successivi, in quanto comporta la rico-gnizione delle fonti di emissione di CO2 e della loro entità, con la redazione di un docu-mento che impegna l’aeroporto ad azioni correttive; • Livello 2 (Reduction/Riduzione): l’aeroporto deve dimostrare di avere adottato procedure per la riduzione di CO2 sulla base di obiettivi precisi riferiti a tre anni consecutivi di attività; • Livello 3 (Optimisation/Ottimizzazione): calcolo delle emissioni pro-dotte dagli stakeholder aeroportuali e coin-volgimento degli stessi nei piani di riduzione; • Livello 3 + (Neutrality/Neutralizzazione): in aggiunta ai requisiti di livello 3, raggiungi-mento dell’obiettivo di “Carbon Neutrality”

per le emissioni sotto il diretto controllo del gestore aeroportuale. Le azioni principali che hanno portato ad una riduzione delle emissioni di anidride carbonica consistono tra l’altro in interventi di am-modernamento degli impianti di clima-tizzazione e nell’applicazione di pellicole termoriflettenti sulle superfici vetrate degli ambienti sottopost i a surriscalda-mento estivo causato dell’irraggiamento solare. Ciò ha portato ad un abbattimento delle emissioni del 2012 da un valore di 2000

tCO2 ad un valore di 1863 tCO2 nel 2013. Ulteriori informazioni si possono trovare nel portale ambiente dell’aeroporto di Venezia alla pagina: http://ambiente.veniceairport.it/CambiamentiClimatici.aspx

AER TRE S.P.A. – L’AEROPORTO DI TREVISO OTTIENE IL 2^ LIVELLO DA AIRPORT CARBON ACCREDITATION

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TRASMETTIAMO ENERGIA - PROGETTO DI SPERIMENTAZIONE

“il progetto

Tra smetti amo

Energia offre

i n ter es s a n ti

opportunità di

confronto e di formazione sia

per i giovani

che vogliano entrare n el mercato del lavoro, sia

per coloro che già inseriti nel mercato dal lavoro

vedano nel settore del risparmio energetico

opportunità di sviluppo di nuovi business”. Franca Bandiera Resp. Servizi di Formazione di T2I

T2i trasferimento tecnologico e innovazione

Partner aziendali Più di venti imprese ...

La direttiva 2012/27/UE individua un quadro comune di misure per la promozione

dell'efficienza energetica nell'Unione al fine di garantire l'obiettivo di ridurre del 20 % i consumi energetici entro il 2020. Tali misure sono relative ad una serie di inter-venti che hanno a che vedere con l'efficienza nell'uso dell'energia sia nel settore pubblico sia nel settore privato. Le parole d’ordine sono: Ristrutturazione degli edifici, Green

Public Procurement, Audit energetici e sistemi di gestione dell'energia. Si tratta di misure che possono offrire nuove o p po rt u nità di la vo ro nei sett o ri dell’impiantist ica e dell'edilizia, nonché nella produzione di prodotti edil i e nelle attività professionali , quali l'architettu-

ra, la consulenza e l'ingegneria. Il progetto “Trasmettiamo Energia” offre specifiche attività di formazione per: - favorire la formazione continua dei lavorato-ri, specialmente occupati presso PMI, per sviluppare le competenze e le conoscenze che l'evoluzione del settore energetico; · - sostenere l'innovazione tecnologica e orga-nizzativa del sistema produttivo individuando nuove possibilità per lo sviluppo di nuovi servizi nel settore energetico e/o nuovi pro-dotti energy saving, anche per le aziende artigiane; · - rinforzare e facilitare l'inserimento profes-sionale dei giovani nelle aziende nel settore dell'Energy management e dell' Energy sa-ving; · - favorire lo scambio di conoscenze tra giova-ni e meno giovani, stimolando l'apprendimen-

to e il confronto intergenerazionale dentro e tra le imprese sui temi specifici dell'energia; · - incoraggiare l'imprenditorialità e l'innovazio-ne, attraverso l'individuazione di nuove aree di business: servizi energetici specialistici, sviluppo di impianti integrati con soluzioni innovative, progettazione di nuovi interventi di efficienta-mento energetico. Il progetto finanziato nell’ambito della DGR 448/14 “Far rete per competere” offre una serie di azioni di orientamento specifiche per le azien-de oltre ad attività specifiche volte a definire i nuovi profili professionali che caratterizzeranno il settore energetico.

Partner di progetto. : Confartigianato Marca Trevigiana Formazione srl—Confindustria Veneto Siav C.I.F.I.R. scarl— ECIPA società consortile Istituto Veneto per il lavoro Engim ITS Giorgi- Fermi Confindustria Veneto— Confartigianato Veneto—CNA regionale del Veneto—Unindustria Rovigo—ITIS Barsanti

T2i trasferimento tecnologico e innova-zione è capofi la del progetto Trasmettiamo energia - progetto di sperimentazione

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t2i trasferimento tecnologico e innovazione

t2i – Trasferimento Tecnologico e Innovazione è la società consortile per l’innovazione, promossa dalle Camere di Commercio di Treviso e Rovigo nella quale vengono

integrate attività, proge tti, risorse umane e infrastrutture di Treviso Tecnologia e Polesine Innovazione. Tra i suoi obiet-

tivi centrali il sostegno alle imprese nei percorsi di innovazione attraverso lo sviluppo di reti collaborative, l’offe rta di servizi avanzati e utilizzo di strumenti finanziari, locali ed europei. t2i, inoltre sviluppa compe tenze allargate a temi di

supporto all’innovazione quali le attività di formazione per lo sviluppo di compe tenze e organizzazioni innovative, la

valorizzazione e certificazione dei prodotti e le iniziative di tutela della proprietà intellettuale, nonché lo sviluppo di prodotti, processi e servizi innovativi con tecnologie digitali avanzate. t2i accompagna, infine, progetti imprenditoriali

innovativi, attraverso un sistema di servizi che non solo supporta, ma stimola lo sviluppo aziendale.

GROW INTERNATIONAL , per fare impresa in Europa Il Progetto, finanziato nell’ambito del Pro-gramma Europeo Lifelong Learning - Leonar-do da Vinci Transfer of Innovation, mette a disposizione un percorso di formazione gratui-to, anche in modalità e-learning, per promuo-vere e sostenere i processi di internazionaliz-zazione di PMI innovative. Per approfondire visita il sito www.training2grow.eu Per maggiori dettagli contatta [email protected] RAPID OPEN INNOVATION: fare innova-zione aperta è la chiave per essere com-petitiv i Rapid Open Innovation – speeding time to market, finanziato attraverso il Programma Interreg Italia – Austria, sta realizzando labo-ratori di innovazione con PMI dei settori mec-canica, legno-arredo ed eco building, per condividere ed attivare percorsi di innovazione in azienda. Per partecipare ed utilizzare gra-tuitamente i servizi messi a disposizione dai Partner di Progetto, contattare [email protected]. Visita il sito www.rapid-innovation.net. AKKU4FUTURE: l’elettromobilità per uno sviluppo sostenibile Si sta concludendo il Progetto Akku4Future – Interreg Italia Austria che, attraverso un pro-gramma di ricerca mirata, ha condotto alla messa a punto di un prototipo per la diagnosi precoce dello stato di funzionamento delle batterie al litio. Un passo in avanti per l’elettromobilità di oggi e domani. I risultati sono a disposizione di tutte le aziende interes-sate nel sito www.akku4future.net. Per ulteriori informazioni, contatta [email protected]

T2I IN EUROPA: PROGETTI INTERNAZIONALI PER LE IMPRESE E PER LE PERSONE

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LA SITUAZIONE CONGIUNTURALE PER L’INDUSTRIA MANIFATTURIERA TREVIGIANA AL SECON-DO TRIMESTRE 2014 LA DOMANDA ESTERA CONTINUA A SOSTENERE IL MANIFATTURIERO

A cura dell’Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso

Dobbiamo farci l’abitudine alle oscillazioni, in questa fase di uscita dalla crisi che non può dirsi ripresa. Lo scorso trimestre c’era da segnalare una battuta d’arresto dei

vari indicatori, compresa la domanda estera. Oggi riparte la produzione e l’estero, pur nel quadro di un rallentamento dei tendenziali annui, tanto di produzione (dal

+4,5% al +2,3%) che d el fatturato totale (dal +2,9% al +2,6%). Complice un mercato interno di nuovo in negativo.

La fotografia sulle dinamiche congiunturali del manifatturiero non riesce più ad essere una b ella istantanea a fuoco, ma è frutto di più piani sovrapposti e confusi. La

stessa ripartenza della produzione (+3,4% rispetto al trimestre precedente) va ricondotta ad una sua più reale misura (+0,6%) attraverso la destagionalizzazione del

dato. Cui fa da riscontro un grado di utilizzo degli impianti che resta di fatto s tabile (71%) rispetto al trimestre preceden te. Posto a 100 il livello della produzione industriale nel 2010, oggi a Treviso siamo ancora a quota 101,3. E ad aprile 2008 l’indice era a quota 122. Sappiamo cosa è

accaduto in mezzo. Anche se non è irrilevante sottolineare come l’analogo dato italiano, a maggio 2014 (fonte Istat), si collochi 10 punti sotto il dato trevigiano. Traina,

invece, e indubbiamente, la domanda estera: il fa tturato estero compie un rimbalzo del +6,6% rispetto al trimestre preced ente (quando risultava in flessione), e riporta

la variazione tendenziale su base annua al +4,6% (rispetto al 2° trimestre del 2013). Sfiora peraltro il 35% la quota di fatturato estero sul fatturato totale. Se tra il

2010 e la seconda metà del 2013 questo indicatore di propensione all’export si è posizionato mediamente attorno al 30%, negli ul timi quattro trimestri è salito di tre

punti percentuali. E salgono pure gli ordinativi dall’estero: del +7,8% rispetto al trimestre precedente (quando la raccolta era stata fiacca) e del +6,1% su base tenden-ziale annua. Una tend enza che pare trovare conferma anche nelle previsioni per i prossimi tre mesi, nonostante si proiettino n el trimestre d elle ferie es tive.

Report: Congiuntura industria

Ma resta alquanto incerto il quadro: torna in negativo la domanda interna e rallenta la velocità di recupero di produzione e fatturato su base tendenziale annua.

Nel secondo trimestre 2014 il monitoraggio congiunturale sull’industria manifatturiera, condotto da Unioncamere del Veneto, ha coinvolto un campione di circa 300 imprese trevigiane per un totale di oltre 19.000 addet-ti. Questo trimestre è contrassegnato da un rimbalzo positivo di produzione e fatturato

rispetto al trimestre precedente, quando invece per entrambi gli indicatori si registrava una flessione. Il fatturato rimbalza del +3,7% (contro il -3,3% del I trimestre). La produzione cresce del +3,4%. In quest’ultimo caso, tutta-via, se si destagionalizza il dato, si ha una crescita del +0,6%. Misura più reale di una

tendenza al recupero che c’è, ma che resta strutturalmente debole. A tirare giù, in termi-ni di comparti, è soprattutto la produzione di beni di consumo, mentre vanno meglio i beni intermedi e a seguire i beni di investimento. Aspetto che trova conferma anche dai dati nazionali sulla produzione industriale.

L’ANALISI IN DETTAGLIO

Il grado di utilizzo degli impianti resta attorno al 70%, come già anticipato, e resta parimenti costante la forchetta dell’intervallo di confi-denza, ricompresa tra il 68% e 74%. Che ci ricorda sempre il tema del “doppio movimen-

to”, trasversale ai vari settori.

Situazione analoga è per gli ordini. In media si registra un lieve allungamento delle giornate

assicurate dal portafoglio ordini (da 37 a 39) rispetto al trimestre precedente; ma torna a divaricarsi la forchetta dei minimi e massimi, che oscilla tra 35 a 45 giorni di produzione assicurati.

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Restando in tema di ordini, come sopra antici-pato, torna in negativo la raccolta ordini dal mercato interno: tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014 le variazioni tendenziali su base annua avevano ritrovato il segno positivo, dopo 9 trimestri di contrazioni consecutive. Ciò aveva generato l’illusione di una possibile inversione di rotta della domanda nazionale. Il dato attuale, purtroppo, sconfessa questa illusione, a dispetto del clima di fiducia dei consumatori, più volte rimbalzato sui media. Il tutto però per pochi decimali, da situazioni molto diverse e contraddittorie fra loro, come si intuisce dalla distribuzione dei giudizi delle imprese. Il 47% degli intervistati ha tutto sommato ammesso una crescita nella raccolta ordini dal mercato interno, rispetto allo stesso

trimestre dell’anno scorso; un 18% si è espres-so per una domanda interna stabile; per un 35% degli intervistati, invece, la raccolta ordini interni è andata davvero peggio.

Tutto più lineare, o quasi, sulla domanda

estera: la crescita degli ordinativi sopra ricor-data, sia sul trimestre precedente che sullo stesso trimestre dell’anno scorso è attestata dalla maggioranza assoluta degli intervistati (52%). Una nuvola grigia si addensa solo sopra i beni di investimento, e con riferimento al confronto con lo stesso trimestre dello scorso anno: la quota di coloro che hanno raccolto più ordini “scende” al 42%, mentre i restanti giudizi si distribuiscono in pari misura su situazioni di stabilità e di contrazione, forse

in parte già subendo gli effetti delle decelera-zioni di alcune economie emergenti. Ad ogni modo il tiraggio della domanda estera non manca di riverberarsi in positivo sul fatturato. Se l’andamento tendenziale annuo del fatturato totale resta in crescita (+2,6%), ma in lieve rallentamento rispetto al trimestre precedente (+2,9%), quello estero passa dal +4,0% al +4,6%. Anche in questo caso sono le produzioni di beni intermedi a mettere a segno la performance migliore, seguiti a ruota dai beni di investimento. Molto più modesta la crescita del fatturato estero per i beni di consumo, con risultati in negativo per le picco-le imprese (10-49 addetti), sia sul trimestre precedente che nel confronto con lo stesso trimestre dell’anno scorso.

Report: Congiuntura industria

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Nonostante gli scenari valutari non favorevoli, sulla domanda estera gli imprenditori trevi-giani mantengono delle aspettative positive anche per il III trimestre, benché in attenua-zione rispetto a quanto rilevato tre mesi fa: il 33% scommette per un ulteriore aumento della raccolta ordini dall’estero, contro un 25% che invece ne prevede una diminuzione,

per un saldo positivo (+8) tra giudizi positivi e negativi. Per il 42% delle imprese la situazio-ne resterà tutto sommato stabile. Sugli altri indicatori i saldi si portano invece in negativo. Ma è fisiologico, quando l’orizzonte previsivo include la pausa estiva. Conta so-prattutto che i saldi non siano peggiori di quanto rilevato nel giugno dello scorso anno:

e ciò emerge da tutte le variabili considerate, inclusa l’occupazione. Per il resto non si può che rinviare l’analisi alle previsioni d’autunno, fondamentali per raccogliere dagli imprendi-tori trevigiani un giudizio più compiuto sulle sorti economiche del 2014.

LE PREVISIONI PER IL TERZO TRIMESTRE 2014

L’approfondimento completo, a cura dell’Area Studi e Sviluppo Economico Territoriale, è consultabile nel sito camerale nella sezione Monitor Economia-Report Congiunturali, all’indirizzo: http://www.tv.camcom.gov.it/docs/studi/report_congiunturali.htm_cvt.htm

Report: Congiuntura industria

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IL COMMERCIO ESTERO NEL PRIMO SEMESTRE 2014 PRINCIPALI RISULTATI PER LA PROVINCIA DI TREVISO

Report: Commercio Estero

L’export trevigiano cresce del +4,4% rispetto al primo semestre dell’anno precedente grazie al buon recupero del manifatturiero provinciale nei mercati comunitari

(+7,4%)

A cura dell’Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso

Nei primi sei mesi del 2014 le esportazioni trevigiane sono cresciute del +4,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Su questo orizzonte temporale, in ambito regio-nale sono più performanti di Treviso la provin-cia di Vicenza (+4,9%) e quella di Belluno

(+9,2%). Complessivamente il Veneto regi-stra una variazione del +3,0% e risulta tra le regioni che forniscono il maggior contributo alla crescita tendenziale dell’export nazionale (+1,3%). Anche le importazioni provinciali continuano a

crescere nel primo semestre 2014: +5,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno prece-dente, a fronte di un 2013 che si era chiuso all’insegna della stazionarietà (+0,3%).

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Report: Commercio Estero

In ambito extra Ue l’export manifatturiero trevigiano continua a crescere sensibilmente negli Stati Uniti (+8,4% rispetto al primo semestre 2013), rallenta in Russia (+1,9%, ma era pari al +19,8% nello stesso periodo del 2013) e cala in Cina (-20,8% pari a -30 mil ion i sul p ri mo se mest re 201 3); quest’ultimo calo tuttavia risulta compensato da un sensibile aumento verso Hong Kong

(+131,5% pari a +53 milioni). Altre flessioni importanti si registrano verso la Turchia (-22,6%) e verso il Giappone (-28,8%). La situa-zione politica in Ucraina si riflette in un calo delle vendite in tale mercato del -22,7% ri-spetto ai primi sei mesi dello scorso anno. Diverso il quadro delle esportazioni verso l’Ue28 dove alla crescita dei primi sei mesi del 2014 ha contribuito in modo significativo oltre

all’Est Europa (Romania +7,4%, Polonia +23,1% e Repubblica Ceca +17,6%), il Regno Unito (+22,2%), la Spagna (+12,8%) e l’Austria (+10,7%). Germania e Francia resta-no, come sempre, i principali mercati di sbocco dell’export trevigiano, ma con dinamiche decisamente meno vivaci (rispettivamente: +2,4% e +5,8%).

I MERCATI DI DESTINAZIONE

Dall’analisi dei risultati per mercati e per settori emergono due evidenze. Innanzitutto le svalutazioni in atto in alcune economie emergenti, unite alle tensioni politi-che di alcune aree economiche, sembrano non compromettere la performance esportativa trevigiana che riesce a compensare con le vendite verso l’Ue28. Confrontando il primo semestre 2014 con lo stesso periodo dello

scorso anno la situazione appare capovolta: • verso i mercati extra Ue28 l’export manifat-

turiero risulta sostanzialmente stabile (-0,6%, frutto di un effetto compensazione tra dinamiche di crescita in alcuni Paesi e di contrazione in altri) mentre cresceva del +10,3% nel 2013;

• nei mercati intra Ue28 le vendite provinciali crescono su base tendenziale del +7,4% mentre nello stesso periodo dell’anno

scorso risultavano in diminuzione del -1,5%.

• In secondo luogo sembrano risentire maggior-mente delle turbolenze monetarie internazio-nali i beni strumentali, mentre i beni interme-di - decisamente più orientati ai mercati co-munitari - registrano risultati decisamente superiori al dato medio.

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L’ANALISI PER SETTORI

Le vendite di macchinari, primo settore provinciale per valore esportato, conoscono una crescita del +17,6% verso i mercati Ue (+14,8% in Germania e +16,8% in Regno Unito), mentre accusano un calo verso i mer-cati extra-Ue (-7,0%): i pur positivi risultati nei primi due mercati di sbocco (Stati Uniti +9,4% e Cina +11%), non riescono a compensare il calo delle vendite in Russia (-8,1%), in Indo-nesia (-23,4%) e soprattutto in Turchia (-50,8%). Nell’ambito dei beni intermedi la carpenteri-a metallica mette a segno una crescita del +11,2% grazie alle vendite intra Ue (+16,3%), il 72,5% delle vendite del settore nel periodo. A tale risultato hanno contribuito principalmente il mercato tedesco (+14,8%), alcuni Paesi dell’Est (Repubblica Ceca +49% e Slovacchia +25%), l’Austria (+20,2%) e la Spagna (+38%). Quasi stazionarie le vendite extra Ue (-0,4%) per effetto di alcune com-messe verso Arabia Saudita e Messico che hanno compensato le flessioni a due cifre negli Stati Uniti e in Turchia. Positiva anche la dinamica della gomma plastica che cresce

sia intra (+8,6%) che extra Ue (+12,2%). Nel mercato intra Ue continua ad essere ben agganciata alla filiera industriale tedesca (+9,4%), ma si segnalano anche le dinamiche positive in Spagna (+12,4%) e Regno Unito (+22,8%). Fuori dell’Unione le vendite cresco-no sensibilmente negli Stati Uniti (+26,6%), in Cina (+38,1%) ed in Russia (+13,5%), rispettivamente primo, secondo e quarto mercato di riferimento del settore. Nell’ambito dei beni di consumo si osservano dinamiche semestrali particolarmente positive per l’elettrodomest ico (+15,6% rispetto al primo semestre 2013): va bene verso l’Ue (+11,5%), ma va ancor meglio nei mercati extra-Ue (+24,7%), in particolare verso Russia e Stati Uniti. In recupero, ma con trend leggermente al di sotto della media, le vendite di mobili (+4,1% rispetto allo stesso periodo del 2013). La crescita si registra comunque tanto intra Ue (+4,1%, grazie soprattutto a Francia, Regno Unito e Spagna) che extra Ue (+4,2%, con crescite negli Stati Uniti e Cina e contrazioni in Russia e Ucraina).Ancor più contenuta la

crescita tendenziale dell’export di calzature (+2,8%): effetto compensazione tra una dinamica positiva intra Ue (+5,3%), soprat-tutto in Romania e Regno Unito e una flessio-ne extra Ue (-6,6%), nonostante la crescita a due cifre negli Stati Uniti (+17,4%). Il tessile-abbigliamento sembra essere una filiera sempre meno tracciata dalle statistiche export: nei primi sei mesi 2014 si perdono ulteriori 27 milioni di euro rispetto ai flussi dello scorso anno e -70 rispetto a due anni fa. Ripartono però le vendite verso Spagna (+14,3%) e verso Regno Unito (+18%). Alimentari e bevande attenuano i tassi di crescita del passato ma, contrariamente alla tendenza generale, vanno meglio nei mercati extra Ue: +18,4% gli alimentari, +9,8% le bevande. Per quest’ultimo settore, in partico-lare, si segnala l’importante progressione negli Stati Uniti: +14,1% rispetto al primo semestre dello scorso anno, +61,3% rispetto ai primi sei mesi del 2012 e addirittura +212,3% rispetto allo stesso periodo del 2008.

Report : Commercio Estero

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L’approfondimento completo, a cura dell’Area Studi e Sviluppo Economico Territoriale, è consultabile nel sito camerale nella sezione Monitor Economia-Report

Congiunturali, all’indirizzo: http://www.tv.camcom.gov.it/docs/studi/report_congiunturali.htm_cvt.htm

Report : Commercio Estero

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di dicembre 2013; mentre nel primo semestre 2013 la perdita di imprese era stata pari a -684 unità rispetto allo stock di dicembre 2012. Va comunque evidenziato che permane co-munque una significativa emorragia di impre-se in alcuni comparti già piuttosto colpiti dalla crisi: rispetto a dicembre 2013 si perdono altre 182 imprese nell’agricoltura, 130 nelle costruzioni, 104 nel manifatturiero. Delle 104

imprese manifatturiere perse nel primo seme-stre 2014, 41 riguardano il legno-arredo, 34 la metalmeccanica, 23 il sistema moda. Sono comunque contrazioni inferiori a quanto registrato nei primi sei mesi del 2013 (nei quali ad esempio la metalmeccanica aveva perso 82 imprese). Analogamente accade al settore delle costruzioni: perde, come si dice-va, 130 imprese, ma nel primo semestre 2013 la contrazione era stata pari a 364 imprese.

Report : Demografia d’impresa

LA DEMOGRAFIA D’IMPRESA IN PROVINCIA DI TREVISO AL 30 GIUGNO 2014

Sono 81.459 le imprese atti ve in provincia al 30 giugno 2014, di cui 23.929 artigiane (il 29,4%). Al netto dell’agricoltura il conteggio si ferma a 66.967 imprese attive

nel complesso. A partire da ques to consuntivo di metà anno si presenta la consueta analisi sulla consistenza dei settori con confronti sia con gli stock di fine anno 2013

sia con quanto accaduto nei primi sei mesi dello scorso anno. Viene invece evi tato il confronto con lo stock di marzo 2014, perché ne risulterebbero dinamiche fuorvian-

ti, tenu to conto che n el primo trimestre dell’anno si concentra il maggior numero di cessazioni.

LE VARIAZIONI DI CONSISTENZA IMPRESE PER SETTORI Consi dera ndo du nq ue la demog ra fia d’impresa nei primi 6 mesi del 2014, e guar-dando a quello che è successo nello stesso periodo dell’anno precedente, si nota una significativa decelerazione nella flessione del numero di imprese in provincia. Il bilancio di fine giugno è di -65 imprese rispetto allo stock

Il settore commercio rileva una contrazione di imprese di 28 unità rispetto allo stock di fine 2013 (contro le -140 imprese nel primo semestre 2013). Qui però il dato medio na-sconde due tendenze diverse: recupera il commercio all’ingrosso (+44 imprese), mentre il commercio al dettaglio continua a contrarsi con la stessa intensità (-71 imprese nel primo semestre 2014; -69 imprese nello stesso perio-do dell’anno precedente). Nell’alloggio e

ristorazione si contano 41 imprese in più nel semestre, contro le +27 rilevate nello stesso periodo dell’anno precedente. Nei servizi alle imprese la variazione nei primi sei mesi è positiva (+93 imprese) e di intensità superiore a quanto rilevato nello stesso periodo dello scorso anno (+38 imprese). Tendenze diffe-renziate si riscontrano in alcuni settori interni al comparto: flettono trasporti e magazzinag-

gio (-22 imprese, ma andava peggio un anno

fa, con -72 imprese); le attività immobiliari mantengono il segno positivo nella variazio-ne, ma rallentano la velocità di crescita (+17 imprese nei primi 6 mesi del 2014, contro le +31 imprese nei primi 6 mesi del 2013); +63 imprese nei servizi operativi.I servizi alle persone, infine, guadagnano 51 imprese, contro le +16 nel primo semestre 2013; cresce in particolare il segmento delle attività artisti-che e ricreative (+25).

A cura dell’Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso

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Report : Demografia d’impresa

L’approfondimento completo, a cura dell’Area Studi e Sviluppo Economico Territoriale, è consultabile nel sito camerale nella sezione Monitor Economia-Report

Congiunturali, all’indirizzo: http://www.tv.camcom.gov.it/docs/studi/report_congiunturali.htm_cvt.htm

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IMPRESE GIOVANILI, FEMMINILI E STRANIERE1 IN PROVINCIA DI TREVISO AL 30 GIUGNO 2014

Le imprese giovanil i Al 30 giugno 2014, le imprese attive giovanili sono 6.045, pari al 7,4% del totale delle im-prese attive in provincia di Treviso. Rispetto al 30 giugno 2011 si deve rilevare una flessione di oltre 1.000 imprese giovanili (-14,4%),

contro il -3,6% del totale imprese. I motivi di tale flessione sono in parte legati all’andamento sfavorevole nell’edilizia, come vedremo, ma in quota parte possono dipende-re anche da ragioni anagrafiche, ovvero dal progressivo passaggio di soglia (35 anni) degli imprenditori/amministratori, che continuano

ad essere tali ma non vengono più classificati come “giovani imprenditori”. Tutta da svilup-pare ad ogni modo, se Infocamere potesse fornire i dati sulle vere iscrizioni e vere cessa-zioni, al netto delle trasformazioni d’impresa, un’analisi sull’effettivo tasso di ricambio im-prenditoriale e di sopravvivenza delle imprese giovanili, in particolare delle start up.

a cura dell’Ufficio Studi e Statistica

Il comparto che presenta la maggiore inciden-za di imprese giovanili è l’alloggio e ristora-

zione. Nella ristorazione, in particolare, il tasso delle giovanili è del 13%, e la stessa consistenza risulta in un aumento di 37 impre-se in tre anni (da 508 a 545). I servizi alla persona sono il secondo com-parto per tasso di imprese giovanili (11,9%), che sale a 14,4% nel settore delle Altre attività di servizi alle persone, costituito prevalente-mente da imprese guidate da giovani impren-ditrici che operano nei Servizi dei parrucchieri e di altri trattamenti estetici. Tale settore ha conosciuto una contrazione di 46 imprese nei

tre anni considerati. Il terzo comparto dove si concentrano mag-giormente le imprese giovanili è quello delle costruzioni (10,4%), in particolare nel seg-mento dei lavori di costruzione specializzati

(12,3%). Come sopra anticipato, l’andamento sfavorevole di questo comparto, in termini di consistenza imprese, spiega oltre il 57% della contrazione di imprese giovanili in provincia (-588 su -1.020 nei tre anni considerati).

Nel comparto del commercio il peso delle giovanili è del 8,6% e sale al 9,4% nel com-mercio al dettaglio. Rispetto a giugno del

2011, la contrazione tuttavia è stata di -193 imprese giovanili nel comparto (-10,9%) e -61 imprese nel retail (-7,4%).

Restano da segnalare due settori nei quali le imprese giovanili sono in significativo aumen-to: le attività ausiliare dei servizi finanziari (+33 da giugno 2011 a giugno 2014, da 167 a 200, con un tasso di imprese giovanili al 12,8%) e le coltivazioni agricole: qui il tasso delle giovanili è inevitabilmente basso, perché si confronta con un’ampia platea di imprese agricole storiche; tuttavia la loro consistenza, in valori assoluti, è in discreto aumento (+17, da 524 a 541).

1 Per im prese g iovani li si inten de qu el sottoinsieme di imp rese g uidate i n via p reval ente o esclusiva da imp ren ditori co n u n’età inf erio re ai 35 a nni di età, media ndo t ra le q uote di partecipazi one al capitale social e e le ca riche. Con l o stesso criterio ve ngo no co nteggiate le

imprese femminili ( l'insieme de lle imp rese in cui l a pa rtecipazio ne di d on ne risu lta complessivamente supe rio ri al 5 0%) e le imprese straniere ( l'insieme d elle imp rese in cu i la pa rtecipazio ne di perso ne n on n ate in Italia risulta complessivamente sup erio ri al 50%).

Per u lterio ri ap pro fo ndiment i al rig uardo si veda “L e imprese giova nili d ella p rovi ncia di T reviso nel 2 013” - Rep ort “I nume ri d ell’an no 2 013” n. 6/20 14 .

Focus : Demografia d’impresa

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LE IMPRESE “IN ROSA” Al 30 giugno 2014 le imprese femminili attive in provincia di Treviso sono 15.622, pari al

19,2% del totale. Rispetto a tre anni fa conoscono una contra-zione di 2.700 unità, che in termini percentua-

li equivale ad un -14,9% (contro il -3,6% della contrazione complessiva del numero di impre-se attive in provincia, nello stesso periodo considerato).

Focus : Demografia d’impresa

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E’ da rilevare, tuttavia, che a partire dal cor-rente anno 2014 è stato modificato l’algoritmo di calcolo che definisce se un’impresa sia “femminile” o meno. La modi-fica di calcolo ha riguardato, nello specifico, le società di persone, tipologia nella quale, rispetto al 2013, si è verificato un travaso significativo di imprese da “femminili” a “non femminili”. In particolare, guardando alla consistenza delle società di persone a giugno 2014, è di circa 2.600 unità il saldo negativo, rispetto a giugno 2013, delle imprese femmi-nili, mentre, specularmente, le società di persone non femminili “crescono” nello stesso periodo di 2.375 unità. E’ questa differente metodologia di calcolo delle imprese femminili che spiega la loro contrazione tanto in provincia che a livello nazionale. Il travaso ha riguardato trasversalmente tutti i

settori economici, ma in maniera maggiore quelli dove più rilevante è la presenza delle società di persone. Ciò rende complesso trac-ciare la reale dinamica delle imprese femmini-li per il 2014, e, pertanto, l’analisi si limiterà a dare conto, essenzialmente, dei settori dove è più significativa l’incidenza delle imprese “in rosa”. Il più elevato tasso di imprese femminili si registra nel comparto dei servizi alla perso-na (48,3%). All’interno di tale comparto svettano le “altre attività di servizi alla perso-na” (codice Ateco S96), che contiene soprat-tutto lavanderie, parrucchieri, trattamenti estetici, centri di bellezza: qui il peso delle imprese femminili raggiunge quasi il 69%, stabile nei tre anni, con un lieve incremento della consistenza in termini assoluti (+29 imprese), maggiormente significativo tenuto

conto del cambio di metodologia di calcolo. Segue il comparto del sistema moda (tasso di imprese femminili al 39,5%); qui è la confe-zione d’abbigliamento il settore interno al comparto con la maggiore presenza di “imprese in rosa” dove il tasso aumenta, pur di poco, dal 45,9% al 46,2% nonostante la contrazione in termini assoluti (-42 imprese). Il terzo comparto “in rosa” è l’alloggio e ristorazione: quasi 31 imprese ogni cento sono a prevalente conduzione femminile. Per numero di imprese femminili svetta il commercio al dettaglio, subito dopo le coltivazioni agricole. I negozi “in rosa” sono 2.545, pari al 31% del totale esercizi al detta-glio in provincia.

LE IMPRESE A PREVALENTE CONDUZIONE DI CITTADINI STRANIERI A fine giugno 2014 sono attive in provincia di

Treviso 7.909 sedi d’impresa straniere, pari al 9,7% del totale delle imprese attive in provin-cia di Treviso. Rispetto a tre anni fa, le imprese

condotte da stranieri sono aumentate del 5,1% (+387), contro il -3,6% del totale im-prese provinciale.

Focus : Demografia d’impresa

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Prendendo in considerazione il tasso di impre-se straniere, quello più elevato si rileva nel sistema moda (26,4%). All’interno del com-parto, la confezione d’abbigliamento annovera il maggior numero di imprese straniere (381 unità) con un tasso del 35,5%. Rispetto al 30 giugno di tre anni fa, le imprese straniere di questo settore sono aumentate del 3,8%, contro il -8,3% registrato dal settore nel suo complesso. Nel commercio al dettaglio il peso percen-tuale di imprese straniere sul totale delle

imprese del settore è pari al 23%. Le imprese condotte da stranieri sono aumentate consi-derevolmente: 300 unità in più rispetto a tre anni fa (+19%), contando così 1.876 unità a fine giugno 2014. Tale aumento ha bilanciato il calo di imprese italiane nel settore, portando a una variazione complessiva di solo -0,5%. A seguire, il settore dei lavori di costruzione specializzati rileva un tasso di imprese stranie-re del 21%. Significativa è la contrazione di imprese straniere rispetto al triennio conside-rato -8,1% (-155), in linea con l’andamento

complessivo (-7,2%). Nel settore della ristorazione (tasso di imprese straniere al 12,9%), le imprese straniere han-no registrato un forte incremento rispetto il triennio considerato (+28%), passando da 421 a 539). Il settore nel complesso cresce in termini di imprese ad una velocità decisamen-te più ridotta (+3,5%). In pratica, delle 141 imprese in più conteggiate nel complesso, per il triennio considerato, 118 sono straniere, 23 italiane.

L’approfondimento completo, a cura dell’Area Studi e Sviluppo Economico Territoriale, è consultabile nel sito camerale nella sezione Monitor Economia-Report

Congiunturali, all’indirizzo: http://www.tv.camcom.gov.it/docs/studi/report_congiunturali.htm_cvt.htm

Focus : Demografia d’impresa

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Le aziende di successo che sfidano la crisi

ARTE LAGUNA

INTERVISTA A LAURA GALLON UNA DELLE DUE TITOLARI DI ARTE LAGUNA

abbiamo rinvigorito con un taglio personale i nuovi trend legati al connubio arte-impresa sia come studio che come organizzatrici del Premio. 2/ Come è nata l’idea del premio Arte Laguna? Io e la mia socia, Beatrice Susa, ci siamo lan-ciate in questa nuova avventura nel 2006. Nasciamo come studio di comunicazione e grafica e constatando che molti dei nostri clienti appartenevano all’ambito dell’arte e della cultura (creavamo siti internet per diver-se gallerie d’arte e artisti) decidiamo di creare per loro uno strumento di visibilità ad hoc: il Premio Arte Laguna, appunto, che oggi – dopo quasi dieci anni – è tra i più rinomati premi italiani per l’arte emergente. In questo modo ha preso vita un sistema che consente agli artisti di avere visibilità ed en-trare in contatto con la critica e il mercato, alle gallerie e ai curatori di avere accesso ad un panel di proposte artistiche internazionali davvero vasto. L’idea ha funzionato ed eccoci

qui alla nona edizione. 3/Si può fare impresa con l’arte? Assolutamente si, il caso dello studio Arte Laguna lo dimostra. Da impiegate siamo diventate imprenditrici: questa è la mia storia (di manager e mamma) e di Beatrice (web designer under 35), siamo le titolari dello Studio Arte Laguna e dell’omonimo premio internazionale dedicato all’arte contempora-nea che conta annualmente circa 8.000 iscritti da tutto il mondo, con un montepremi com-plessivo di 180.000 euro. Un Premio che nel 2010 e 2013, riceve la medaglia di riconosci-mento da parte del Presidente della Repubbli-ca Italiana, e oggi si avvale del patrocinio delle maggiori istituzioni nazionali: il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Ministero degli Esteri, la Regione del Veneto, oltre all’Istituto Europeo di Design, allo IUAV e all’Università Ca’ Foscari. 4/Che valore ha per voi l’innovazione?

1/Buongiorno, ci può raccontare di cosa si occupa la vostra azienda? Arte Laguna si occupa di comunicazione da oltre dodici anni, curando le attività promozio-nali dei clienti, aziende di settori produttivi anche molto diversi fra loro, per i quali viene seguita l'immagine, la comunicazione, internet, i social network e qualsiasi attività pubblicitaria. A questo si aggiungono gli incarichi ed i pro-getti a livello europeo e nazionale ad esempio per la Regione Abruzzo, il Comune di Padova e la Regione Veneto. Tutto l’anno ci occupiamo del Premio Arte Laguna collaborando con l’associazione cultu-rale MoCA che ne gestisce l’organizzazione. In particolare ne curiamo la diffusione attraverso i vari canali comunicativi e dirigiamo l’organizzazione della Mostra d'Arte Contem-poranea dei finalisti del Premio, all’Arsenale di Venezia. Il nostro è un lavoro creativo, ogni giorno c’è sempre qualcosa di nuovo che stimola il nostro “fare” e ci rende appassionate in tutto quello che facciamo. Unendo creatività, imprenditorialità, e cultura

Da sxin istra Beatrice Susa Laura Ga llon credit p h Alessandro Scarpa

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Le aziende di successo che sfidano la crisi

L’innovazione è indispensabile in ogni campo tanto più nel nostro, nel settore della comuni-cazione, che deve stare al passo con l’evoluzione delle nuove tecnologie e con tutto quello che offre il web: dobbiamo cono-scere i social media, lavorare con blogger, instagrammer, w eb infl uenc ers, essere all’avanguardia con i dispositivi che non ci abbandonano mai. La comunicazione ormai non si può esimere dall’innovazione. 5/Vi rapportate con artisti da tutto il mondo come recepiscono il territorio veneto? Noi lavoriamo con artisti internazionali e provenienti da tutto il territorio italiano e devo

dire che la percezione del Nord-est è sempre quella di una zona molto produttiva e di at-trattiva culturale oltre che turistica, un territo-rio che ha sempre dato una grande rilevanza al settore delle arti,da quelle più storicizzate a quelle contemporanee. Basti pensare alle numerose associazioni, fondazioni e fucine creative che lavorano in questo ambito e anche alla prossima realizzazione del polo creativo M9 a Venezia Mestre con all’interno il Museo del '900 ad alto contenuto tecnologico 6/Che importanza ha avuto il sapere e l’arte del trevigiano nella vostra att ività? È stato il nostro punto di partenza, la nostra ispirazione. Con la gestione del Museo di Arte e Cultura “Brolo” della città di Mogliano Vene-

to, abbiamo iniziato a creare mostre e attività didattiche culturali per bambini e famiglie, coinvolto le attività produttive ed i commer-cianti della zona, che hanno accolto con favore la ventata di creatività che stavamo portando nella quotidianità del loro lavoro. Inoltre il Premio Arte Laguna è nato proprio a Mogliano Veneto, nostra sede operativa.

R i n g r a z i a m o p e r l a g e n t i l e d i s p o n i b i l i t à al l’ i n t e r v is t a

L a u r a G al l o n u n a d e l l e d u e t i t o l a ri d i Ar t e L a g u n a

Ar t e l a g u n a è u n ’ a z i e n d a

p r e s e n t e n e l d a t a b a s e d e l si t o

e c o n o mi c o

w w w . t r e v is o s y s t e m . c o m

n e l l a s e z i o n e TvDotC om

le aziende di Treviso in r ete .

INTERVISTA A LAURA GALLON

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Giovani veneti all’estero

Nel numero 04/2014 di EMT abbiamo il piacere di

incontrare la dott.ssa Monica Pasin nata a Treviso che ha studiato presso la Scuola di Lingue Moderne

per Interpreti e Traduttori (SSLMIT) dell’università

degli Studi di Trieste. Ha vinto la borsa di s tudio e

placement del MIUR rivolta agli studen ti di russo

delle università italiane ed ora si trova a San Pie-

troburgo . 1.Che studi hai fatto? Come ti sei trovata all’università di Trieste? Ho studiato alla Scuola di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori (SSLMIT) di Trieste. Mi sono laureata alla triennale in Comunicazione Interlinguistica Applicata in inglese, russo e francese, e una volta superato anche il test d’ingresso per la magistrale in inglese e russo, mi sono iscritta al curriculum misto Traduzione e Interpretazione. Parte della mia formazione si è svolta all’estero (ho fatto un tirocinio a Liverpool al secondo anno, uno scambio a Mosca al terzo e l’Erasmus a Leeds al quinto), e per quanto questa sia stata una scelta mia, riconosco che

l’esperienza alla SSLMIT è stata fondamentale in questo senso. Dopo aver sentito innumerevoli lamentele sull’università italiana, voglio spezzare una lancia in favore della mia facoltà, in cui gli insegnamenti sono quasi sempre pratici e utili, nulla viene regalato e lo stress e la fatica prepa-rano non solo al mondo del lavoro, ma ad affron-tare la vita con l’atteggiamento giusto. Certo, non è tutto rose e fiori; se in passato la SSLMIT poteva dirsi la miglior scuola per interpreti in Italia, ora la sua offerta formativa si sta impove-rendo, con sezioni di lingue come quella di cinese e portoghese che chiudono perché allo scadere dei contratti dei professori non ci sono i fondi per le nuove assunzioni. Dispiacere a parte, sono soddisfatta di essermi formata in un posto in cui le lingue vengono insegnate da professori ma-drelingua, le lezioni di traduzione sono tenute da alcuni dei migliori traduttori in Italia basandosi sul materiale per cui c’è effettivamente domanda sul mercato, e soprattutto in un ambiente in cui si respirano culture diverse; e non può essere altrimenti, dato che la scuola attrae studenti da tutta Italia e anche da molti paesi europei.

2. Perché hai scelto questo percorso di stu-di? Per passione, prima di tutto! Ho sempre amato le lingue, l’italiano in primis. Volevo un percorso di studi che mi permettesse di lavorare con le paro-le, imparare continuamente e immergermi in culture diverse dalla mia. Ho iniziato a studiare Traduzione alla SSLMIT per due motivi: da un lato, essendo cresciuta nella crisi, mi sono dovuta scontrare con la convinzione diffusa che Lettere e Lingue e letterature straniere fossero facoltà che pagavano poco; ma soprattutto, ho sempre sentito il bisogno di sfidare me stessa, di fare qualcosa di difficile, e la prospettiva di una facol-tà prestigiosa con un test d’ammissione molto selettivo mi attirava. Una volta superato il test d’ammissione in inglese (che quindi diventava automaticamente la mia prima lingua di studio), ho riflettuto sulle due lingue che erano conside-rate le più difficili tra quelle insegnate a Trieste, ovvero russo e arabo, e ho scelto russo perché impararlo ad un buon livello avrebbe richiesto meno tempo; senza contare che con il suo com-

UNA INTERPRETE E TRADUTTRICE A SAN PIETROBURGO

INTERVISTA A MONICA PASIN

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plesso sistema di declinazioni e costrutti mi ricordava il latino, la mia lingua preferita da sempre. La scelta del francese è venuta di conse-guenza, per amore di questa lingua che avevo studiato alle medie, per la buona fama di cui la sezione di francese gode e per l’importanza che il francese tuttora riveste nelle ONG e negli organi-smi internazionali. Posso dire di aver seguito il cuore, di aver preso quelle che erano le mie passioni e attitudini a 19 anni e di averle incana-late nella direzione che mi sembrava più concreta e stimolante. 3. Che borsa di studio hai vinto e con che meriti? Ho vinto una borsa di studio del MIUR rivolta agli studenti di russo delle università italiane. Il pro-gramma era molto interessante: si trattava di un bando studio-placement che prevedeva di tra-scorrere tre mesi in una città russa lavorando come assistenti di lingua italiana nelle scuole della Federazione Russa, frequentando contem-poraneamente corsi universitari di lingua russa. Il concorso coinvolgeva tutte le università italiane in cui fosse previsto l’insegnamento del russo, perciò la competizione era elevata. Requisito fondamentale per accedere alle selezioni era possedere esperienza nell’insegname nto dell’italiano a stranieri (in questo senso si è rive-lato provvidenziale l’aver fatto il tirocinio della triennale all’estero, in una scuola di Liverpool), oltre ad aver superato esami universitari di lin-guistica italiana. La prima fase di selezione si è tenuta in università ed è consistita in un esame orale di lingua e cultura russa più un colloquio motivazionale, il tutto davanti ad commissione mista interna e esterna. Superata questa fase, le candidature sono state valutate dal ministero, che ha nominato i vincitori delle 60 borse. La città russa di destinazione era a discrezione dei borsisti, ed avendo già provato la vita a Mosca ho deciso di puntare su San Pietroburgo per questa nuova esperienza. 4. Cosa significa fare uno stage all’estero e in particolare in Russia? Credo che le esperienze all’estero, e gli stage in particolare, siano importantissimi. Durante questi cinque anni di università ne ho fatto una priorità. Ho scelto di fare il tirocinio obbligatorio in Inghilterra invece che in Italia. Sono partita per l’Erasmus per 6 mesi durante il mio quinto anno nonostante il rischio di “restare indietro”, e una

volta tornata mi sono rimessa al passo con i corsi a Trieste. A luglio avevo finito tutti gli esami, ma ho deciso di posticipare la laurea all’ultima ses-sione utile, quella di marzo, e partire nuovamen-te, per approfittare di tutte le occasioni di scam-bio che lo status di studente universitario poteva darmi. Nel corso di questi anni e esperienze all’estero mi sono resa conto di quanto faccia crescere il fatto di studiare e lavorare al di fuori della propria comfort zone, con una lingua e in una cultura che non sono le tue. Significa impa-rare a una velocità impressionante, non solo acquisendo nuove competenze pratiche ma anche sviluppando le proprie doti relazionali. Significa acquisire gli strumenti per muoversi agevolmente in un ambiente di lavoro cultural-mente diverso: imparare a scrivere una lettera commerciale in inglese usando le formule di cortesia che permettono a noi italiani di non venire percepiti da loro come maleducati, ren-dersi conto del peso enorme che il marketing ha in Inghilterra , dove anche il negozietto più umile ha un’insegna enorme, o il servizio più semplice viene presentato con una dovizia di particolari entusiasmante. L’esperienza “sul campo” forse è ancora più intrigante in Russia, dove le barriere culturali e linguistiche sono più difficili da penetrare. Qui viene dato un grande peso alla cultura, perciò avere una buona conoscenza sia della loro che della propria è un grande vantaggio. Le citazioni letterarie sono molto utilizzate, servono ad avvi-cinare le parti e spesso a siglare con un sorriso una transazione commerciale. Noi italiani siamo generalmente avvantaggiati nei rapporti, dato che i russi nutrono un amore sconfinato per il nostro paese. Tuttavia ci sono dei meccanismi che si comprendono solo lavorando qui: si impara a interpretare le loro espressioni, i loro livelli di confidenza, i loro ritmi. Si scopre che un gesto per noi scontato come il sorriso qui ha un peso maggiore che in Italia, e per questo è evitato nei rapporti superficiali, in cui può minare la fiducia dell’interlocutore o addirittura, se arriva da una ragazza, essere frainteso come segnale di dispo-nibilità. Ci si misura spesso con il fatto che dalla perestroika in poi i russi sono fortemente money-

oriented, e nei contratti tendono a tirare la corda ben oltre il limite di sopportazione di noi italiani. La Russia è un paese enorme ancora estrema-mente tradizionale, anche tra le nuove genera-zioni, ma allo stesso tempo ansioso di mettersi al passo con quanto accade fuori; basti pensare al successo che stanno avendo qui molte catene occidentali come Starbucks nonostante vendano il caffè a 5 euro, contro i 2 euro dei caffè locali.

5. Che consigli dai ai giovani che stanno iniziando il loro percorso di studio? Non ho risposte in tasca, dato che io stessa devo ancora trovare il mio posto…ma d'altronde questa è una condizione comune alla maggior parte dei miei coetanei. Però posso consigliare per esperienza alla nuova generazione di univer-sitari di non farsi demoralizzare dal pessimismo imperante, ovvero di non basare le proprie scelte sulla paura di non trovare lavoro. Le alternative ci sono, anche se non sempre a portata di mano. Per questo è importante imparare l’inglese e muoversi, muoversi, muoversi. Fare stage all’estero. Andare a lavorare in Inghilterra d’estate, a costo di posticipare qualche esame. E se non si riesce proprio a scegliere una facoltà, non bisogna scegliere per forza: prendersi un gap year, cosa che tra l’altro in molti altri paesi gli studenti fanno di prassi, può essere illuminante, come lo è stato per vari miei amici. Ci sono mille possibilità di lavoro all’estero che permettono di mantenersi per un anno facendo esperienze altamente formative. Se invece si intraprende un corso di studi ma poi ci si rende conto che non è quello giusto, ben venga il passaggio a un’altra facoltà: l’importante è evitare di fossilizzarsi per la paura di perdere tempo. Il tempo non si perde; si trasforma in esperienza, a patto di restare attivi e curiosi verso il mondo che ci circonda. Credo che si debba puntare prima di tutto alla realizzazione personale; e questo vuol dire trarre soddisfazione sia da quello che studiamo (i buoni voti e il successo arriveranno di conseguenza), sia dalla dimensione extra-accademica. Per questo consiglio anche di coltivare le proprie passioni piuttosto che concentrarsi solo sullo studio, magari solo per un voto in più all’esame. Al di là del piacere personale che genera, accade spesso che una passione si riveli preziosa nella vita professionale, o perché si trasforma in un lavoro vero e proprio, o perché costituisce quel quid in grado di convincere un potenziale datore di lavoro che abbiamo una marcia in più rispetto ad un concorrente.

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Giovani veneti all’estero

La redazione ringrazia la dott.ssa Monica Pasin per aver condiviso con il territorio la sua esperienza di studio e borsa di studio e placement all’estero. I nostri complimenti per i risultati raggiunti!. e-mail : [email protected]

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La biblioteca camerale informa

SELEZIONE ARTICOLI: INNOVAZIONE TECNOLOGICA

Gli articoli, individuati effettuando lo spoglio di riviste specializzate, sono disponibili nel testo integrale presso la biblioteca camerale.

Titolo Autore/i Periodico, fascicolo, pagg. Edizione

A c u ra d i A n n a M o ra n d i n U ff ici o Bi bli o te ca

A re a St u di e S vi lu p p o Ec o no m ic o T e rr i to ri al e

Technology venturing. Stato dell'arte e prospettive di sviluppo del management dell'imprenditorialità e dell'innovazione tecnologica. Introduzione

Baccarani, Claudio ; Vona, Roberto Sinergie, q. 17/2014, 5-10 Verona : Cueim

Processi decisionali e partecipazione pubblica tra innovazioni e "controversie" tecnologiche. La regolazione delle biotecnologie agro-alimentari nell'Ue

Salvi, Laura Rivista di diritto agrario, 2/2013, 227-266

Milano : Giuffrè

L'accesso ai servizi di retail banking tra innovazione tecnologi-ca e configurazione dei business. Models degli intermediari bancari

Scannella, Enzo Rivista italiana di ragioneria e di economia aziendale, 11-12/2010, 719-730

Roma : Rirea

Struttura, tendenze e innovazione tecnologica nel settore librario italiano

Ciriaci, Daria L'industria, 3/2010, 459-484 Bologna : Il mulino

Ipotesi sul possibile rapporto tra public procurement e innova-zione tecnologica nel contesto italiano

Traù, Fabrizio L'industria, 2/2009, 267-284 Bologna : Il mulino

Effetti economici dell'innovazione tecnologica: un'analisi panel Franzoni, Chiara ; Vitali, Giampaolo

Economia e politica industriale, 4/2008, 93-122

Milano : F. Angeli

Centralizzazione e innovazione tecnologica nella riforma degli acquisti della PA: un bilancio

Marra, Mita Mercato concorrenza regole, 3/2007, 487-522

Bologna : Il mulino

Il valore economico dell'innovazione tecnologica in sanità Clerico, Giuseppe Economia e diritto del terziario, 1/2007, 67-92

Milano : F. Angeli

Innovazione tecnologica e apertura delle regioni europee come determinanti della produttività del lavoro: un'analisi empirica

Mariani, Myriam ; Torrisi, Salvatore

Economia e politica industriale, 1/2007, 75-102

Milano : F. Angeli

Innovazione tecnologica e telemedicina: retorica dei progetti e pratiche di transizione

Zanutto, Alberto Studi organizzativi, 2/2007, 143-160

Milano : F. Angeli

La pubblicità interattiva nella televisione digitale. Profili di un'innovazione tecnologica e comunicativa

Vernuccio, Maria ; Silenzi, Massimiliano

Mercati e competitività, 4/2007, 131-158

Milano : F. Angeli

I controlli informatici del datore di lavoro tra diritto ed innova-zione tecnologica

Bertacco, Silvia Diritti, 5/2006, 16-24 Treviso : Unindustria

Regolamentazione e innovazione tecnologica nell'industria europea del riscaldamento

Iacopini, Alessandro L'industria, 4/2006, 717-752 Bologna : Il mulino

Cambiamento organizzativo, innovazione tecnologica e forma-zione: le nuove sfide per il futuro

Santarelli, Enrico ; Vivarelli, Marco

L'industria, 1/2004, 173-176 Bologna : Il mulino

Innovazione tecnologica e concorrenza nello spazio giuridico globale

De Luca, Valerio Rivista del diritto commerciale e del diritto generale delle obbliga-zioni, 7-8-9/2004, 891-920

Padova : Piccin

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La biblioteca camerale informa

La biblioteca camerale effettua, sistematicamente, lo spoglio di ogni fascicolo delle riviste specializzate ritenute più autorevoli. Mensilmente vengono pubblicati e resi disponibili i bollettini bibliografici, completi di titoli ed autori, degli articoli contenuti in ogni singolo fascicolo. Di seguito l’indice dei bollettini riferiti agli ultimi due mesi con l'elenco delle riviste spogliate disponibili presso la Biblioteca. http://www.tv.camcom.gov.it/biblioteca/gestione/selezionearticoli_Mese.asp

BOLLETTINI BIBLIOGRAFICI MENSILI U ff ici o Bi bli o te ca A re a St u di e S vi lu p p o Ec o no m ic o T e rr i to ri al e

ARTICOLI IN VISTA N. 7/2014 (LUGLIO ’14) Titolo del periodico, n°/anno del fascicolo, dati editoriali

Argomenti : Rivista di economia, cultura e ricerca sociale, Il foro italiano, 6/2014. Torino : Giappiche lli

Azienda pubblica, 1/2014. Rimini : Maggioli Massimario di giurisprudenza del lavoro, 7/2014. Milano :

Diritto comunitario e degli scambi internazionali, 4/2013.

Napoli : Editoriale scientifica

Mercati e competitività, 2/2014. Milano : F. Angeli

Diritto del commercio internazionale, 2/2014. Milano : Giuf-

frè

QEI Quaderni di economia immobiliare, 20/2014. Roma :

Tecnoborsa

Economia & lavoro, 1/2014. Roma : Carocci Rivis ta bancaria, 2-3/2014. Milano : Mine rva bancaria

Giornale di diritto amminis trativo, 6/2014. Milano : Ipsoa Rivis ta di diritto agrario, 1/2014. Milano : Giuffrè

Giurisprudenza italiana, 3/2014. Milano : Wolte rs Kluwer

Italia, Utet giuridica

Rivis ta italiana di ragioneria e di economia aziendale, 4-5-

6/2014. Roma : Rirea

Giurisprudenza italiana, 4/2014. Milano : Wolte rs Kluwer

Italia, Utet giuridica

RU Risorse umane nella pubblica amministrazione, 2/2014.

Rimini : Maggioli

I contratti dello Stato e degli Enti pubblici, 1/2014. Rimini :

Maggioli

Studi e materiali, 1/2014. Milano : Ipsoa

Il diritto industriale, 3/2014. Milano : Ipsoa

ARTICOLI IN VISTA N. 8/2014 (AGOSTO '14) Titolo del periodico, n°/anno del fascicolo, dati editoriali

Analisi giuridica dell'economia, 1/2014. Bologna : Il mulino Il diritto industriale, 4/2014. Milano : Ipsoa

Diritto processuale amministrativo, 2/2014. Milano : Giuffrè Il foro amministrativo, 4/2014. Milano : Giuffrè

Disciplina del commercio e dei servizi, 2/2014. Rimini : Mag-

gioli

L'industria, 1/2014. Bologna : Il mulino

Giornale di diritto amminis trativo, 7/2014. Milano : Ipsoa Rivis ta dell'arbitrato, 2/2014. Milano : Giuffrè

Giurisprudenza commerciale, 3/2014. Milano : Giuffrè Rivis ta delle società, 4/2014. Milano : Giuffrè

Giurisprudenza italiana, 5/2014. Milano : Wolte rs Kluwer

Italia, Utet giuridica

Rivis ta di diritto industriale, 3/2014. Milano : Giuffrè

Giurisprudenza italiana, 6/2014. Milano : Wolte rs Kluwer

Italia, Utet giuridica

Rivis ta giuridica del lavoro e della previdenza sociale,

2/2014. Roma : Ediesse

I contratti dello Stato e degli Enti pubblici, 2/2014. Rimini :

Maggioli

RU Risorse umane nella pubblica amministrazione, 3/2014.

Rimini : Maggioli

Il controllo nelle socie tà e negli enti, 1/2014. Milano : Giuf-

frè

Sinergie, q. 17/2014. Verona : Cueim