Parte viii anatomia umana normale

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CORSO DI ANATOMIA UMANA NORMALE Docente: Dr. IVANOE SANTORO Primo Dirigente Medico U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia P.O. “A. Landolfi” – Solofra (AV) ASL di Avellino Libri di testo consigliati: A. Pasqualino G.L.Panattoni “Anatomia Umana” Citologia, Istologia, Embriologia, Anatomia sistematica - UTET Ed. PROMETHEUS – Atlante Anatomico

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CORSO DI

ANATOMIA UMANA NORMALEDocente:

Dr. IVANOE SANTOROPrimo Dirigente Medico U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia

P.O. “A. Landolfi” – Solofra (AV)

ASL di AvellinoLibri di testo consigliati:

A. Pasqualino – G.L.Panattoni “Anatomia Umana” Citologia, Istologia, Embriologia, Anatomia sistematica - UTET Ed.PROMETHEUS – Atlante Anatomico

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Cuore

Arterie

Vene

Apparato cardiovascolare

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ARTERIE: vasi che partono dal cuore per andare in periferia(aorta e tronco polmonare diametro fino a 2,5 cm). Il calibro delle arterie diminuisce progressivamente dal cuore verso i territori più perifericiVENE: vasi che dalla periferia tornano al cuore. Il calibro delle vene aumentaprogressivamente dai territori periferici verso il cuore.

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SCHEMA GENERALE DELLA SUDDIVISIONE DEI VASI SANGUIGNI

ARTERIE (calibro in mm)

Arterie di grosso calibro

Arterie di medio calibro

Arterie di piccolo calibro

Arteriole

VENE (calibro in mm)

Venule

Vene di piccolo calibro

Vene di medio calibro

Vene di grosso calibro

CAPILLARI

CUORE

CUORE

Arterie e vene di Grosso Calibro = oltre 9 mmArterie e Vene di Medio Calibro = da 2 a 9 mmArterie e Vene di Piccolo Calibro = sotto i 2 mmCapillari = da 5 a 30 micronm

In base alla localizzazione, distinguiamo Arterie e Vene Superficiali e Profonde, rispetto alla distanza rispetto al piano cutaneo.Sia le arterie che le vene superficiali possono manifestare ampie diversità da soggetto a soggetto; quelle profonde, invece, rispecchiano sempre una certa costanza di rapporti sia con i segmenti ossei sia con i muscoli, sia fra loro (arteria e vene satelliti), specie quando fanno parte di fasci neurovascolari specifici. Generalmente nei piani superficiali, le vene sono maggiormente rappresentate delle arterie; negli strati profondi la presenza delle arterie, specie di calibro medio e grande, aumenta notevolmente.

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Dalle arteriole il sangue passa, senza alcuna discontinuità nei capillari,dai quali di formano le venule che, confluendo, formeranno vene di calibro via via maggiore.

Il cosiddetto “letto vascolare periferico”, quindi, è formato da:

a) ARTERIOLAb) CAPILLAREc) VENULA

Nella parete delle arteriole sono presenti fasci di muscolatura liscia con funzioni sfinteriali (sfinteri pre-capillari). Essi regolano il flusso nel letto vascolare periferico in risposta a molteplici stimoli sia fisiologici sia patologici. I capillari e le venule ne sono sprovvisti. Non sempre tra arteriola e venula s’interpone un capillare; in alcuni casi l’arteriola si continua direttamente nella venula (anastomosi arteriolo-venulare / anastomosi arterovenosa)

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Organizzazione istologica dei vasi sanguigni (generalità)

Tonaca intima (o interna): endotelio + sottostante tessuto connettivo . Una lamina di tessuto elastico si interpone fra intima e media: è la membrana elastica internaARTERIE

La parete di arterie e vene consta di tre tonache o pareti: esterna (avventizia), media ed interna (intima). La costituzione di queste tre pareti è differente nelle due tipologie di vasi

Tonaca intima (o interna): endotelio + sottostante tessuto connettivoVENE

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Tonaca media: fasci concentrici al lume del vaso, di tessuto muscolare liscio + fibre elastiche; vasocostrizione e vasodilatazione in risposta a molteplici stimoli chimici sia in condizioni fisiologiche sia patologiche. Ciò condiziona→ pressione sanguigna. Una lamina si interpone fra avventizia e media: è la membrana elastica esterna ben evidente nelle arterie di grande e medio calibro.ARTERIE

Tonaca media: fasci concentrici al lume del vaso, di tessuto muscolare liscio non sempre presenti (solo nelle vene di grande e medio calibro ed in quantità minore che nelle arterie) + scarse fibre elastiche. La membrana elastica esterna è meno evidente che nelle arterie e presente nelle vene di calibro grande e medio.VENE

PARETE DI VENE E ARTERIE

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PARETE DI VENE E ARTERIE

Tonaca Esterna (avventizia): guaina di tessuto connettivo che circonda il vaso; àncora il vaso ai tessuti circostanti. Composta da connettivo fibrillare con fibre elastiche sia per arterie grandi e medie sia per vene grandi e medie.

Arterie piccole e vene piccole = avventizia solo connettivo fibrilllare. Mancano le fibre elastiche e collagene.

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1. Le arterie hanno parete più spessa delle vene che possono dilatarsi maggiormente; le arterie presentano maggiore resistenza alle sollecitazioni fisiche; la tonaca media arteriosa possiede più fibre elastiche e muscolari.

2. Le pareti delle arterie, quando non sottoposte alla pressione del sangue si contraggono per cui, in sezione, possono apparire più piccole delle vene corrispondenti, pur mantenendo una sezione circolare (per la parete ben strutturata); le vene, sezionate, appaiono collassate e con aspetto schiacciato o distorto.

3. Quando l’arteria si contrae il suo endotelio si solleva in pieghe, mentre nella vena l’endotelio appare sempre disteso.

DIFFERENZE STRUTTURALI FRA ARTERIE E VENE

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UNA PECULIARITA’ DELLE VENE: LE VALVOLE VENOSE

Alcune vene, specie di medio calibro, presentano, al loro interno, dei dispositivi valvolari: le valvole venose.Esse si formano a spese della tonaca intima (interna) e sono sottoforma di nidi di rondine, disposti ad intervalli più o meno regolari lungo il decorso del vaso.La presenza di due o più valvole, l’una di fronte all’altra nel contesto di un vaso prende il nome di “apparato valvolare venoso”. Presenti soprattutto nelle vene degli arti, le valvole sono meno numerose nelle vene addominali e toraciche; alcune vene, anche di grandi dimensioni, ne sono sprovviste.Le valvole hanno il compito di regolare la direzione del flusso sanguigno, funzionando in analogia alle valvole semilunari delle grandi arterie all’emergenza dal cuore (aorta ed arteria polmonare comune): un flusso direzionale normale del sangue le appiattisce alla parete vascolare, un flusso retrogrado, invece, tendendo le cuspidi, comporterebbe l’occlusione più o meno completa del lume vasale. Tale peculiarità si perde col tempo o in caso di dilatazione per sfiancamento della parete venosa (ectasia – varicosità). Le vene di medio calibro inserite nel contesto di muscoli, grazie alle valvole venose, sfruttano la contrazione dei muscoli stessi per favorire il ritorno del sangue al cuore.

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Capillari: unici vasi in cui la parete consente scambi tra sangue e tessuti circostanti. Gli scambi

sono legati sia alla presenza di micropori parietali sia alla possibilità che sostanze micromolecolari

o gassose trasbordino in base a gradienti di concentrazione locali. In base alla presenza minore o

maggiore di micropori, i capillari possono essere, rispettivamente, continui o fenestrati. Sono

cilindri costituiti dalla sola tonaca intima (endotelio) rivestita esternamente da una membrana

basale. Diametro da 5 a 30 m..Nell’organismo ve ne sono circa 10 miliardi.

I capillari sono così numerosi e così piccoli

che al loro interno il sangue fluisce lentamente:

ciò assicura un lungo tempo di “contatto” tra il

sangue e le singole cellule, il che permette

gli scambi di materiali fra il circolo ed i tessuti.

Il flusso sanguigno attraverso il letto capillare

si dice microcircolazione.

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PRINCIPALI DISTRETTI ARTERIOSI

SISTEMA DELL’ARTERIA AORTA

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SISTEMA DELL’ARTERIA AORTAGENERALITÀL’Aorta è la principale arteria dell’organismo. Origina dal ventricolo sinistro del cuore con un tratto dilatato (bulbo dell’Aorta). Istologicamente, nella sua parete, sono presenti tutte e tre le tonache vascolari. La componente muscolare è ben rappresentata. Si tratta di un’arteria ELASTICA, destinata, quindi, prevalentemente alla semplice conduzione della colonna sanguigna sotto l’impulso diretto della sistole ventricolare, sebbene, in fase diastolica, la parete del vaso, in virtù, appunto, della sua elasticità, determina una sorta di “seconda spinta” al sangue stesso, legata al ripristino del volume di base del vaso. Ciò si svolge nello spazio di millisecondi.

PARTI DELL’AORTASi distinguono diverse parti del vaso, a partire dalla sua origine fino alla sua terminazione che avviene tramite due arterie collaterali ed una terminale vera e propria. Il diametro medio del vaso di aggira intorno ai 2 -2,5 cm.Dall’emergenza dal ventricolo sinistro, l’Aorta compie un primo tratto con direzione in alto e verso destra (Aorta Ascendente), poi s’incurva verso il basso e verso sinistra (Arco dell’Aorta), sopravanzando sia il tratto di biforcazione della trachea nei Bronchi principali di destra e sinistra sia l’esofago ed inizia un lungo tratto discendente (in un primo tratto dietro ed a sinistra di quest’ultimo), che ha inizio dal IV spazio intercostale, portandosi tendenzialmente, oltre che verso il basso, verso sinistra, poggiando sulla faccia anteriore dei corpi vertebrali, fasciati dal legamento longitudinale anteriore (Aorta Discendente) fino alla III o IV vertebra lombare o allo spazio fra queste due vertebre, dove si biforca nelle due arterie collaterali maggiori del vaso, le Arterie Iliache comuni e dove stacca la sua arteria terminale: l’arteria Sacrale Media che decorre sulla faccia anteriore della IV e V lombare e sulla faccia anteriore del Sacro.Nel suo tratto discendente, l’Aorta si distingue in base alle regioni corporee attraversate in: Aorta Toracica (posta all’interno della cavità toracica) ed Aorta Addominale (posta all’interno della cavità addominale). Ogni parte dell’Aorta è contraddistinta dall’emergenza di vasi o tronchi vascolari specifici, secondo una cadenza ben precisa che ammette solo raramente eccezioni al suo divenire.

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SISTEMA DELL’ARTERIA AORTA

AORTA ASCENDENTEDall’Aorta ascendente nascono le Arterie Coronarie per la circolazione intrinseca del Cuore

ARCO DELL’AORTADall’arco dell’Aorta, nascono TRE grosse arterie: il Tronco brachio cefalico (verso destra), l’Arteria Carotide comune sinistra e l’Arteria Succlavia sinistra. Il Tronco Brachio cefalico si suddivide, poi, in Arteria Carotide comune destra ed Arteria Succlavia destra.

AORTA DISCENDENTE TORACICAA livello del corpo della IV vertebra toracica, l’Aorta, terminato il suo arco, diviene Aorta Discendente Toracica (fino a T10 – T11). Nel suo tratto toracico, lungo 18 – 20 cm, stacca rami sia viscerali sia parietali:Rami Viscerali: Arterie Bronchiali – Arterie Pericardiche – Arterie Esofagee – Arterie MediastinicheRami Parietali: Arterie per gli Spazi Intercostali (10 rami per lato). Ogni arteria di questo tipo si

suddivide, poi, in Arteria dorso-spinale ed Arteria intercostale.

AORTA ADDOMINALELunga 13 cm, si definisce dopo il passaggio attraverso lo iato aortico diaframmatico. Stacca lungo il suo decorso rami sia parietali sia viscerali:Rami Parietali: Arterie diaframmatiche Inferiori (da cui derivano le Surrenaliche Superiori) –

Arterie Lombari (in genere 4 per lato)Rami Viscerali: (in ordine cranio-caudale) Arterie Surrenaliche Medie - Tronco Celiaco (dà vita alle

arterie: Gastrica sinistra, Lienale ed Epatica Comune) – Arteria MesentericaSuperiore – Arterie Renali (da cui derivano le Surrenaliche Inferiori) – Arterie Testicolari o Spermatiche interne (maschio) Lombo-Ovariche od Ovariche (femmina) - Arteria Mesenterica Inferiore

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AORTA E SUOI PRINCIPALI RAMI DI SUDDIVISIONE

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tronco brachiocefalico (destro)

arteria carotide comune sinistra

arteria succlavia sinistra

Aorta ascendente:

Arco aortico:

Aorta discendente

ARTERIE CORONARIE (IRRORAZIONE CARDIACA)

Tratto toracico

Tratto addominale

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Arterie coronarie

Origine: aorta ascendente, subito al di sopra della valvola semilunare aortica.

Coronaria destra

Coronaria sinistra

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Cuore Dx – Metà posteriore del setto interventricolare + parte posteriore del ventricolo Sx + Ramo per il nodo A-V – Ramo per il nodo S-A

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ARTERIA CORONARICA SINISTRA

Cuore sinistro + Metà anteriore setto interventricolare + parte anteriore del ventricolo Dx

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Tra i principali rami delle arterie coronarie vi sono poche anastomosi.

Anastomosi: comunicazione tra rami di arterie diverse. Si tratta di circolicollaterali che possono essere utilizzati quando la via arteriosa principaleè ostruita. Ciò spiega la frequenza di ischemie miocardiche e di infarti.

Tuttavia a livello capillare le anastomosi tra le coronarie sono numerose:nuovi piccoli rami arteriosi possono essere stimolati a formarsi da rami preesistenti e a stabilire connessioni con i piccoli rami arteriosi vicini.

Ciò viene sfruttato nell’ambito della rivascolarizzazione di un tessuto miocardico ischemico.

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TRONCO BRACHIOCEFALICO

ARTERIA CAROTIDE COMUNE SINISTRA

ARTERIA SUCCLAVIA SINISTRA

Aorta ascendente:

Arco aortico:

Aorta discendente

arterie coronarie

Tratto toracico

Tratto addominale

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Arco aorticoDall’arco aortico emergono tre grosse arterieTronco brachiocefalico (destro): 1. Arteria succlavia destra

2. Arteria carotide comune destra (esterna e interna)

Arteria carotide comune sinistra (esterna e interna)Arteria succlavia sinistra

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Le diramazioni dell’arco aortico sono in stretta relazione con le vertebre cervicali, con lo scheletro della gabbia toracica, con i muscoli anteriori superficiali e profondi e con i muscoli laterali superficiali e profondi del collo, con i nervi del plesso brachiale….

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…..ma anche con organi profondi del collo e della porzione superiore del torace quali tiroide, laringe, trachea, timo, faringe ed esofago superiore

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Irrorazione arteriosa della testa

Esterna (muscoli cranici,tiroide, lingua, tonsilla, orecchio,…)

Interna (encefalo, occhio,…)

Arteria carotide comune:

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Irrorazione arteriosa dell’encefalo

Circolo di Willis: composto da rami

dell’arteria carotide interna e da

rami dell’arteria basilare..

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Il circolo arterioso cerebrale parte tutto dal poligono di willis. I forami attraverso cui le principali arterie penetrano nella scatola cranica sono il foro carotico ed il grande forame occipitale. Il poligono è in stretto contatto con il clivus occipitalis, con lo sfenoide, con la rocca petrosa del temporale e con la parte basilare del frontale. Questo spiega il motivo della pericolosita’ estrema delle fratture delle ossa della base cranica

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L’arteria basilare deriva dalla

confluenza delle due arterie

vertebrali che a loro volta hanno

origine dalle arterie succlavie.

Arteria carotide comune

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Irrorazione arteriosa dell’arto superiore

Succlavia – Ascellare – Brachiale (Omerale) – Ulnare e Radiale; Brachiale →Brachiale profonda + Collaterale Ulnare e Radiale. Sono in relazione tutte con punti muscolo-scheletrici ben determinati. A livello palmare: arcate arteriose di collegamento fra arteria ulnare e radiale. Dalle arcate arteriose: arterie per le ossa del carpo e metacarpo ed arterie digitali.

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Arteria succlavia: spalla, torace e collo

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COLLATERALI DELL’ARTERIA SUCCLAVIA

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ARTERIA TORACICA O MAMMARIA INTERNA

Contributo alla vascolarizzazione degli spazi intercostali

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ARTERIA ASCELLARE: TORACE (TRATTO1), SPALLA (TRATTO2) E ASCELLA (TRATTO3) CON I PRINCIPALI RAMI PER OGNI TRATTO.

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Arteria brachiale: braccio. Rapporti con i muscoli dell’arto.

Si noti come l’arteria decorra per circa ¾ del suo tragitto accostata al margine mediale del muscolo bicipite brachiale, dopo essere passata davanti al muscolo coraco-brachiale. Nel suo decorso è accompagnata, oltre che dalla vena omonima, anche da importanti nervi periferici. L’arteria, la vena o le vene ed i nervi sono contenuti in una guaina di tessuto connettivo fibro-areolare (fascio vascolo-nervoso del braccio). Al gomito l’arteria, biforcandosi in radiale ed ulnare, passa sotto il lacerto fibroso (od aponeurosi) del bicipite. Sopra tale “tenda” connettivale sono presenti le vene superficiali.

ARTERIA OMERALE O BRACHIALE

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Arteria brachiale: braccio. Rapporti con le ossa.

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Arteria radiale e arteria ulnare: Avambraccio.I rami arteriosi sono ben protetti dall’insieme dei muscoli dell’avambraccio. Solo una lesione perforante o tagliente molto ampia e profonda può lederli in maniera definitiva.

Le due arterie corrono parallele fino al polso, passando sotto l’aponeurosi dei flessori. Solo a livello del tratto intermedio delle ossa metacarpali le due arterie danno vita a 4 arcate arteriose: due carpali (superficiale e profonda) e due palmari (superficiale e profonda) da cui derivano le arterie digitali per le ossa del carpo, per le metacarpali e per le singole dita

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Arcate arteriose della mano

Arterie per le ossa del carpoArterie per le ossa metacarpaliArterie digitali

ARCATA SUPERFICIALE PALMARE

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ARCATA PROFONDA DEL CARPO ARCATA PROFONDA PALMARE

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Aorta discendente: toracica e addominale

rami parietali e

rami viscerali per le

strutture toraciche (arterie

pericardiche, arterie

esofagee,..)

Aorta toracica:

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Il circolo arterioso costale si compone delle arterie per gli spazi intercostali, rami dell’Aorta discendente Toracica (che si dividono in arterie dorso-spinali per le vertebre, il midollo spinale, le meningi i muscoli e la cute del dorso ed arterie intercostali posteriori che seguono le coste al margine inferiore) e delle arterie intercostali anteriori, rami della toracica interna.

Le arterie per le coste, decorrono DIETRO e SOTTO il margine superiore della costa (rami intercostali anteriori) e DEBORDANO al di sotto del loro margine inferiore (rami intercostali posteriori), insieme alla vena ed al nervo omonimi. Questo spiega il motivo per cui l’inserimento di un ago o di un trocar attraverso lo spazio intercostale, deve seguire esattamente il margine SUPERIORE della costa con un andamento orizzontale

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L’aorta toracica discendente, nata dall’arco aortico, sopravanza la biforcazione tracheale e si pone dietro l’esofago ( a sua volta posteriore all’organo respiratorio) ed al cuore stesso avvolto dal sacco pericardico.

Il suo restante decorso, fino allo iato aortico del diaframma e’ dietro ed a destra dell’esofago.

La stretta vicinanza fra trachea, bronchi, esofago, pericardio ed aorta toracica discendente, rende conto della presenza di rami nutritizi per questi organi.

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rami parietali e

rami viscerali per le strutture

addominali (tronco celiaco, arterie

renali,..)

Aorta addominale:

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ARTERIA AORTA ADDOMINALE – Rami Parietali

ARTERIE FRENICHE o DIAFRAMMATICHE INFERIORIIn numero di due, destra e sinistra, sono destinate alla faccia inferiore del muscolo diaframma. Da queste derivano le arterie viscerali surrenaliche superiori.

ARTERIE LOMBARIIn numero di 4 per lato, si distaccano dalla faccia postero-laterale dell’Aorta addominale per portarsi lateralmente ai muscoli delle pareti addominali antero-laterali e posteriori.

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Rami viscerali dell’aorta addominale: tronco celiaco

- Arteria splenica o lienale (irrora la milza)- Arteria gastrica sinistra (irrora lo stomaco e l’ esofago)- Arteria gastroepatica o epatica comune (arteria gastrica destra e arteria epatica propria irrorano parte dello stomaco, duodeno, pancreas e colecisti)

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Tra il tripode celiaco e la mesenterica superiore s’interpone il corpo del pancreas che, a destra si continua nella “testa” alloggiata nella “C” duodenale. Sotto la mesenterica superiore, si pone la III porzione del duodeno

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Rami viscerali dell’aorta addominale:

1. Arterie renali2. Arterie surrenali3. Arteria mesenterica superiore (pancreas, tenue, prima parte del colon)4. Arteria mesenterica inferiore (colon e retto)5. Arterie testicolari o ovariche (testicolo o ovaio, tube, uretere)

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Arterie renali

Pari, irrorano entrambi i reni, staccandosi ad angolo retto dalla parete laterale dell’Aorta. La sinistra è situata poco più in alto della destra che, poco più lunga di quest’ultima, passa dietro la vena cava inferiore. Le arterie penetrano nel rene destinatario tramite l’ilo renale, dal quale emerge la vena omonima. Il fascio vascolare si pone dinanzi all’emergenza dell’uretere che convoglia in vescica l’urina prodotta dal rene stesso.

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ARTERIA MESENTERICA SUPERIORE Impari, si stacca dalla faccia anteriore dell’Aorta addominale poco al di sotto del tripode celiaco. Irrora l’intestino tenue, la metà destra del colon ed una piccola parte del pancreas.Adagiata contro la faccia anteriore dell’ultima porzione duodenale, l’arteria mesenterica si addentra nello spessore del mesentere descrivendo una curva convessa verso sinistra, dirigendosi in fossa iliaca destra dove termina staccando un ramo di collegamento con l’arteria ileo-colica, che è una sua stessa collaterale e dalla quale emerge l’arteria appendicolare per l’appendice vermiforme. Dal tratto convesso stacca una serie di arterie intestinali che descrivono una serie di arcate sempre più fitte, man mano che si avvicinano alla parete delle anse intestinali del tenue.

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ARTERIA MESENTERICA INFERIORE

Impari, origina dalla faccia anteriore dell’Aorta al di sotto della Mesenterica superiore ed a circa 4 cm dal termine dell’Aorta stessa nella biforcazione iliaca. Irrora la metà sinistra dell’intestino crasso (metà sinistra del colon trasverso, angolo splenico del colon, discendente, sigma) e la porzione superiore del retto.

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ARTERIE GENITALI (Spermatiche o Testicolari per il Maschio; Ovariche o Lombo-Ovariche per la femmina)

Arterie pari, nascono dalla faccia anteriore dell’Aorta Addominale, al di sotto della Mesenterica Superiore e sopra quella Inferiore. Si dirigono in basso e lateralmente accompagnate da una o due vene satelliti o da un plesso venoso. Sono contenute, insieme alle vene ed a vasi linfatici, in una guaina di tessuto connettivo fibro-areolare dove sono presenti anche piccoli fasci di muscolatura liscia che costituiscono, nell’insieme, il legamento lombo-ovarico o legamento di Henle o Infundibolo-Pelvico.Nel maschio, l’arteria s’impegna nel canale inguinale dove entra a far parte del funicolo spermatico e raggiunge, con questa struttura, il testicolo all’interno della borsa scrotale.Nella femmina raggiunge il polo laterale dell’ovaio e l’estremo terminale della tuba, cui reca il proprio apporto sanguigno, unendosi a pieno canale con un ramo dell’Arteria Uterina.

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ARTERIE ILIACHE

Arteria iliaca esterna

ARTERIE ILIACHE COMUNILe Arterie Iliache comuni sono arterie pari, collaterali dell’Aorta addominale che si biforca a livello della III o della IV o dello spazio fra queste due vertebre lombari. Dalla biforcazione emerge, sulla linea mediana, un’arteria di medio calibro che è il vero ramo terminale dell’Aorta: l’arteria SACRALE MEDIA. Giunta a livello dell’articolazione sacro-iliaca dello stesso lato, ogni iliaca comune si suddivide in due grandi tronchi: l’arteria iliaca ESTERNA e l’arteria iliaca INTERNA. L’Iliaca Comune, quella interna e quella esterna si ritrovano, infatti, nell’ambito della fossa iliaca dell’omonima porzione dell’osso dell’anca.ARTERIA ILIACA ESTERNAFornisce rami parietali per i muscoli dell’anca e per i muscoli addominali. Passa attraverso la lacuna vascolare (lacuna vasorum) posta al di sotto del legamento inguinale e si continua alla radice dell’arto inferiore come arteria Femorale.ARTERIA ILIACA INTERNAFornisce rami sia parietali per i muscoli e le ossa dell’anca sia rami viscerali per la vescica, il retto, l’apparato genitale maschile e femminile interno ed esterno.

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arteria femorale

arteria poplitea

arteria tibiale anteriore

arteria tibiale posteriore

arteria peroniera (ramo

della a. tibiale post.)

arterie del piede

Arteria iliaca esterna:

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ARTERIA FEMORALEContinua l’arteria iliaca esterna dopo la lacuna vasorum al di sotto del legamento inguinale. Il primo tratto è nel cosiddetto “triangolo di Scarpa”, dove l’arteria è al centro fra vena femorale (mediale) e nervo femorale (laterale).Il secondo tratto del vaso, coperto dal muscolo sartorio, è quasi verticale, con una leggera inclinazione mediale, verso l’anello degli adduttori, passando il quale diviene arteria poplitea. Rami collaterali dell’arteria femorale sono destinati alla parete addominale inferiore, ai genitali esterni, ai muscoli della coscia, all’articolazione coxofemorale, al collo femorale.

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ARTERIA POPLITEA

Continuazione dell’arteria femorale, la poplitea si estende dall’angolo superiore della losanga poplitea all’anello del muscolo soleo, dove si divide in arteria tibiale anteriore ed arteria tibiale posteriore.Nel cavo popliteo, la vena è posta superficialmente all’arteria ed il nervo tibiale sopra la vena. Fornisce rami nutritizi alle ossa dell’articolazione del ginocchio.

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ARTERIA TIBIALE ANTERIOREOrigina dall’arteria poplitea dopo l’anello del muscolo soleo. Si porta nella loggia anteriore della gamba con decorso dall’alto in basso e latero-mediale, puntando verso il malleolo mediale della caviglia. Durante il suo decorso cede rami per i muscoli della gamba e per le ossa del ginocchio. Rami terminali sono quelli per il malleolo mediale e l’arteria dorsale del piede o pedidia.

ARTERIA TIBIALE POSTERIOREScende nella regione posteriore della gamba dietro il muscolo soleo, ponendosi sotto e medialmente al tendine di Achille. Rami collaterali sono staccati dall’arteria nel territorio plantare (arteria plantare mediale ed arteria plantare laterale). Altri rami sono per le ossa del ginocchio, per la tibia, per il malleolo mediale ed il calcagno.

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ARTERIE DEL PIEDE

Derivano da tre vasi:a) Arteria dorsale del piede (ramo della tibiale

anteriore)b) Arteria plantare mediale ec) Arteria plantare laterale, entrambe rami della tibiale

posteriore.L’arteria dorsale del piede con le sue collaterali, dà luogo ad una arcata dorsale arteriosa, da cui derivano le arterie per le ossa del tarso, metatarso e per le dita (faccia superiore o dorsale).Le plantari mediale e laterale, danno vita ad una seconda arcata, plantare, da cui derivano vasi per le ossa del tarso, metatarso e dita (faccia inferiore o plantare).

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PRINCIPALI DISTRETTI VENOSI

SISTEMI DELLE VENE CAVEVENA CAVA SUPERIORE - Sangue refluo dalla circolazione del corpo nella sua metà sopradiaframmatica (torace, arti superiori, testa e collo con i loro visceri, tranne i polmoni)VENA CAVA INFERIORE - Sangue refluo dalla circolazione del corpo nella sua metà sottodiaframmatica (addome, pelvi, arti inferiori con i loro visceri). Un sistema parallelo di raccolta del sangue per l’apparato digerente sottodiaframmatico, ad eccezione del fegato, è quello della VENA PORTA.

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Si può affermare che le vene raccolgono il sangue refluo dalla circolazione intrinseca a carico di organi e tessuti. Le vene, confluendo in vasi di calibro sempre maggiore, man mano che ci si avvicina al cuore, decorrono spesso fianco a fianco con le arterie, di cui ripetono decorso e rapporti con muscoli, ossa, tendini, legamenti ed organi.

Come spesso accade, per territori di una certa vastità di superficie (arto inferiore, arto superiore, territorio delle iliache, area del collo ecc.), le vene, le arterie ed i nervi periferici di quella regione, decorrono, a livello di vasi di medio e grosso calibro, associati fra loro, spesso all’interno di guaine fibro-connettivali (guaine neuro-vascolari) che trovano, peraltro, spazi specifici di contenimento, modellati per lo più dall’intersezione di ventri muscolari, ma anche creati da formazioni fasciali, tendinee od aponeurotiche.Si parla, allora, di “fasci vascolo-nervosi”.

In regioni quali gli arti ed il collo, le principali arterie sono contenute principalmente in profondità, associate ognuna ad una o a due o più vene satelliti, protette da muscoli ed ossa; in superficie non vi sono vasi arteriosi di grosso calibro, ma solo arteriole e vasi di piccolo calibro; in queste regioni, le vene si dispongono in un duplice livello.Vi sono vene superficiali, poste appena sotto il piano cutaneo, che possono essere facilmente utilizzate per compiere prelievi od eseguire terapie endovenose e vene profonde che, come si è detto, accompagnano i vasi arteriosi di più grosso calibro, spesso contenute nelle guaine fibro-connettivali di cui si è fatto cenno.Questo doppio sistema venoso gioca un importante ruolo sia nel mantenimento della temperatura corporea: quando quest’ultima si abbassa il flusso arterioso cutaneo si riduce e le vene superficiali collassano, a beneficio del flusso nelle vene profonde, lontane dal piano cutaneo e, quindi, dalla possibilità di cessione della temperatura all’esterno; quando si alza la maggiore quota di sangue che raggiunge la cute, fa dilatare le vene superficiali che espongono, quindi, il sangue ad un maggiore scambio termico con l’ambiente circostante.

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Vena cava superiore

Grosso tronco venoso che raccoglie il sangue dalla porzione sopra-diaframmatica del corpo, tranne che a livello del circolo polmonare, che scarica il sangue refluo nelle omonime vene che sboccano direttamente in atrio sinistro.Ha un diametro medio di circa 22mm ed è lungo 7 cm. E’ posto all’interno del torace, posteriormente, a destra della linea mediana.Il tronco si costituisce per l’unione delle vene brachio-cefaliche di destra e sinistra (vene che raccolgono il sangue dall’arto superiore e dal distretto della testa e del collo) e scende fino alla base del cuore, ove si apre nell’atrio di destra, parete superiore. Prima di aprirsi nell’atrio destro, la vena cava superiore (VCS) riceve la vena Azygos che rappresenta il suo ramo collaterale che risale dal torace.Al suo sbocco nell’atrio destro, la VCS presenta un tratto extrapericardico ed un tratto intra-pericardico.Essa manca di valvole e la sua parete appare molto sottile e delicata.

VENE BRACHIO-CEFALICHE

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VENA CAVA SUPERIORE

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VENA AZYGOSDecorre longitudinalmente applicata contro la colonna vertebrale toracica. Ha origine nell’addome e sbocca nella VCS. Raccoglie il sangue dalle pareti toraciche, dalle pleure nel tratto posteriore, dal canale vertebrale. L’azygos penetra nel torace attraversando il diaframma e prima di sfociare nella VCS esegue una sorta di arco che circonda il bronco di destra da dietro in avanti.

In addome riceve la vena emiazygos e l’emiazygos accessoria; queste vene ricevono sangue dagli spazi intercostali, dall’esofago e dagli organi mediastinici posteriori.

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V.

VENE BRACHIO-CEFALICHEDistinte in destra e sinstra, le vene brachio-cfealiche sono due grosi tronchi venosi che, alla base del collo si uniscono per confluire nella VCS. Raccolgono il sangue refluo dalla testa, dal collo, dagli arti superiori e da parte della parete toracica.