PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della...

26
Parte terza – Allegati 393 P ARTE TERZA ALLEGATI

Transcript of PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della...

Page 1: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

Parte terza – Allegati

393

PARTE TERZA

ALLEGATI

Page 2: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

394

Page 3: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

Parte terza – Allegati

395

I

PREMESSA Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati nel testo del presente rapporto (prima e seconda parte), in questa terza parte, vengono documentati i contributi formulati da quei Settori Provinciali le cui competenze riguardano ambiti tematici che non si è ritenuto di sviluppare in modo specifico, essendo gli stessi ampiamente trattati e dibattuti in altri sedi. Tali documenti sono stati comunque oggetto di analisi e considerazioni nella definizione della prima parte del documento, al fine di garantire una visione complessiva dei temi trattati. Fa eccezione in tal senso il contributo del Settore Agricoltura che si è ritenuto più opportuno inserire nella seconda parte del documento, tra gli “scenari settoriali”. In appendice a questa sezione, viene in ultimo fornito un succinto quadro di riferimento inerente la consistenza demografica del territorio provinciale.

Allegati

Page 4: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

3961. LE POLITICHE DELLA PROVINCIA NEL SETTORE DELLA CULTURA

1.1 Il sistema museale1

Ferme restando le funzioni amministrative in materia di beni ed attività culturali già svolte, la L.R. 1/2000 ha previsto la delega alla provincia delle funzioni amministrative concernenti le attività e lo sviluppo dei sistemi museali locali, la promozione di servizi ed attività culturali di rilevanza locale, il coordinamento a livello provinciale delle attività di censimento, inventariazione e catalogazione dei beni culturali, secondo parametri organizzativi e strumentali approvati dalla Regione.

La Provincia eserciterà queste funzioni amministrative delegate dopo che la Regione avrà definito gli indirizzi generali determinati dagli strumenti di programmazione regionale in materia di beni ed attività culturali e in armonia con i provvedimenti attuativi degli indirizzi generali adottati dalla Giunta regionale.

Negli ultimi anni la gestione del patrimonio storico-artistico è stata oggetto di vivaci dibattiti, studi e contributi che hanno riguardato in special modo i musei, per il loro porsi come elementi chiave dell'offerta culturale di una città, di una provincia. Il ruolo svolto dai musei nell’ambito delle politiche di sviluppo turistico sostenibile, l’esigenza di soddisfare il bisogno di partecipazione del pubblico nonché di aumentarne la consapevolezza sul valore delle collezioni e sul loro significato di testimoni della memoria collettiva, l’urgenza di innalzare ad adeguati standard di accoglienza il livello qualitativo delle visite nei nostri musei: sono questi i principali stimoli alla ricerca di un modello di gestione adatto alla nostra realtà. Il sistema museale, come modello organizzativo e come approccio gestionale, rappresenta lo strumento che più di ogni altro sembra poter rispondere alle sollecitazioni di rinnovamento che vengono rivolte al mondo museale italiano, e corrispondere alle motivazioni poste alla base della sua attuazione.

I sistemi museali sono ancora poco numerosi, ma sembrano costituire un modello positivo, molto flessibile e tuttavia forte ed efficace, capace di perfezionare l’offerta culturale italiana a vantaggio dei fruitori, si tratti di cittadini residenti o turisti visitatori, e di attivare riflessi positivi anche nello sviluppo delle economie locali, realizzando gli obiettivi programmatici in relazione alla specificità del luogo e del contesto.

I musei fanno sistema per valorizzare il patrimonio e proporre servizi comuni entro progetti condivisi. La rete sistemica museale dovrebbe consentire il consegumento anche di altri obiettivi importanti: il coordinamento delle politiche di marketing e comunicazione, la facilitazione di accesso a finanziamenti pubblici e privati, l’allineamento a standard minimi di servizio al pubblico.

Il primo punto, il coordinamento delle politiche di marketing e comunicazione, attiene alla predisposizione di un piano di comunicazione volto ad aumentare la visibilità dei musei, principalmente attraverso la realizzazione di strumenti di promozione. Il secondo punto riguarda la facilitazione di accesso a finanziamenti pubblici/privati si può manifestare secondo modalità diverse. Il terzo punto si riferisce all’allineamento a standard minimi di servizio al pubblico: è questo, forse, l’aspetto più innovativo con la presa di conoscenza da parte delle istituzione museali del ruolo che esse giocano nell’ambito dell’offerta culturale e turistica del territorio.

La Provincia, successivamente alla definizione dei criteri fissati dalla Regione, dovrà individuare le scelte da attuare per giungere a un sistema museale che assicuri l’integrazione degli elementi che compongono il sistema, nonché promuovere una gestione finalizzata agli obiettivi e alle funzioni che si intendono trasferire al sistema.

1 Documento tratto dalla relazione previsionale e programmatica per il bilancio 2002

Il sistema museale

Page 5: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

Parte terza – Allegati

397 Nel frattempo la Provincia sta definendo con la Regione, le procedure di catalogazione delle sedi museali. Il progetto di schedatura delle sedi museali della provincia di Bergamo, consiste nella raccolta di dati storico-anagrafici, topografici e relativi allo stato di conservazione dei musei di entri locali e di interesse locale, previa definizione di un gruppo di lavoro formato da esperti: un laureato in architettura, un laureato in storia dell’arte, un restauratore, un fotografo e un informatico. Si evidenzia che complessivamente i musei della provincia di Bergamo sono 44, così suddivisi sotto il profilo tematico: n. 1 archeologico, n. 13 artistici, n. 13 etnografici, n. 5 monotematici, n. 5 naturalistici, n. 7 storici. Sotto il profilo territoriale, in Bergamo città sono ubicati 7 musei, mentre gli altri 37 sono sul territorio provinciale. Figura 1 – Comuni interessati dalla presenza di musei

Fonte: Provincia di Bergamo, Settore Cultura, Sport, Turismo e Spettacolo, Cartografia elaborata dal Servizio Pianificazione Territoriale

Page 6: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

3981.2 Il sistema bibliotecario2 La Regione Lombardia con deliberazione di Giunta n. VII/206 del 13 marzo 2001, ha approvato il Programma pluriennale 2001-2003 indicato in oggetto, pubblicato integralmente sul BURL del 9.4.2001. Sulla base di questo programma, la Provincia si prefigge di orientare e indirizzare la rete bibliotecaria provinciale al fine di costituire un sistema culturale integrato in grado di offrire servizi di eccellenza e dare una risposta adeguata alla domanda dei cittadini bergamaschi in questo ambito. Per conseguire questo risultato si rende necessario, in primo luogo, il completamento del processo di riorganizzazione delle strutture del servizio di pubblica lettura. L’obiettivo è di integrare, in una logica di sussidiarietà, le risorse bibliografiche e professionali di enti pubblici e privati per la gestione di servizi moderni mediante la realizzazione di progetti a favore della pubblica lettura, della documentazione tradizionale ed in rete, della conservazione, valorizzazione e tutela del patrimonio librario e documentario, del miglioramento e potenziamento dei servizio bibliografico-informativi per i cittadini e per l’educazione permanente. I servizi erogati dalle biblioteche si sono incrementati e differenziati, soprattutto negli ultimi anni, con la dotazione di attrezzature informatiche, con lo sviluppo delle reti e l’ammodernamento delle sedi. Accanto alla pubblica lettura, che resta comunque la funzione centrale e dominante, l’organizzazione bibliotecaria garantisce al cittadino una gamma sempre più ampia di proposte, tra le quali la possibilità di accesso alle risorse informative in rete. Gli ultimi dati disponibili evidenziano che le biblioteche comunali della provincia di Bergamo prestano al pubblico oltre 1.500.000 documenti, con una presenza stimata di circa 220.000 lettori-utenti. Si tratta di dati che testimoniano la vitalità del sistema delle biblioteche pubbliche e il suo radicamento nel territorio: nessuna altra struttura culturale può vantare un utilizzo e un numero di “contatti” con i cittadini così elevato. Come è noto agli operatori del settore, la pubblica lettura è un servizio che non fa rumore e non produce grandi eventi, tuttavia, nel comune sentire e nelle abitudini dei cittadini è ormai una presenza irrinunciabile. Tale servizio si sostanzia nel lavoro paziente e talvolta oscuro di tanti addetti qualificati, ma anche di volontari, che quotidianamente garantiscono un prezioso servizio alla collettività e un indispensabile supporto alle scuole di ogni ordine e grado. La diffusione capillare, l’immediato riconoscimento da parte dei cittadini, il radicamento nel territorio e le consolidate modalità organizzative ed operative, hanno consentito alle biblioteche, specialmente nei comuni medio piccoli, di essere individuate spesso come soggetto e veicolo unico delle molteplici iniziative culturali promosse a livello locale, ma anche come unica possibilità di alfabetizzazione informatica e di accesso pubblico presidiato alle risorse informative di Internet. E’ indispensabile proporsi nuovi obiettivi per conseguire altri progressi e assicurare la migliore gestione dei servizi culturali bibliotecari secondo criteri di qualità totale, efficacia, efficienza, e massima economicità. Occorre cioè favorire, nelle realtà con carenze strutturali, forme associative e di cooperazione per la gestione condivisa di risorse informative, documentarie, professionali e di servizi da parte degli enti locali, specialmente per quanto riguarda la dotazione di personale specializzato. Attenzione particolare deve esser rivolta a determinate fasce d’utenza quali: anziani, ragazzi e portatori di handicap, anche attraverso l’attivazione di specifici programmi di alfabetizzazione tecnologica e con attenzione alla multiculturalità. Inoltre, poiché le biblioteche costituiscono l’infrastruttura culturale più capillarmente diffusa e radicata sul territorio e rappresentano un importante e talvolta l’unico veicolo di promozione, recupero, valorizzazione delle tradizioni, della memoria e delle identità locali, sarà importante

2 Documento tratto dal Programma Pluriennale Regionale 2001-2003ai sensi dell’art. 22 della L.R. 14 dicembre

1985 N. 81“Norme in materia di biblioteche e archivi storici di enti locali d’interesse locale” - DECLINAZIONE

ATTUATIVA PER LE BIBLIOTECHE DELLA PROVINCIA DI BERGAMO

Il sistema bibliotecarioPremessa

Page 7: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

Parte terza – Allegati

399 prevedere, nei programmi e nei piani attuativi, interventi mirati allo sviluppo e al potenziamento delle sezioni di storia locale. Sulla base di questo quadro programmatico, la Provincia si mouverà sulle seguenti linee di intervento. L’obiettivo di consolidare la rete sistemica, ha portato la Provincia, in pieno accordo con il territorio, a individuare aggregazioni di cooperazione sensibilmente più ampie che in passato. In riferimento al bacino di utenza e alla specificità geografiche e demografiche, i sistemi bibliotecari individuati sono: 1. SISTEMA BIBLIOTECARIO INTERCOMUNALE DELLA VALLE SERIANA Biblioteca centro sistema, Comune di riferimento e sede operativa: ALBINO 2. SISTEMA BIBLIOTECARIO INTERCOMUNALE DELLA BASSA PIANURA BERGAMASCA Biblioteca centro sistema, Comune di riferimento e sede operativa: TREVIGLIO 3. SISTEMA BIBLIOTECARIO INTERCOMUNALE DELL’AREA DI DALMINE Biblioteca centro sistema, Comune di riferimento e sede operativa: DALMINE 4. SISTEMA BIBLIOTECARIO INTERCOMUNALE DELL’AREA NORD-OVEST Biblioteca centro sistema, Comune di riferimento e sede operativa: PONTE S.PIETRO 5. SISTEMA BIBLIOTECARIO INTERCOMUNALE DELL’AREA EST-LAGHI Biblioteca centro sistema, Comune di riferimento e sede operativa: SERIATE 6. SISTEMA BIBLIOTECARIO URBANO DI BERGAMO Biblioteca centro sistema, Comune di riferimento e sede operativa: BERGAMO

Rete sistemica provinciale

Page 8: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

400Figura 2 – Sistemi bibliotecari della provincia di Bergamo

Fonte: Provincia di Bergamo, Settore Cultura, Sport, Turismo e Spettacolo, Cartografia elaborata dal Servizio Pianificazione Territoriale

I principi organizzativi per il funzionamento dei SISTEMI BIBLIOTECARI sono così delineati: Finalità’ - Lo scopo del sistema bibliotecario provinciale è, nel suo insieme, mettere a disposizione dei cittadini tutte le risorse bibliografiche-informative disponibili presenti sul territorio. Attraverso il sistema bibliotecario provinciale i Comuni, aggregati in sistemi territoriali, attuano l’integrazione e la cooperazione dei propri servizi bibliotecari nel rispetto della normativa vigente. Compiti - I compiti dei sistema bibliotecari, previsti dalla normativa regionale in materia di biblioteche e archivi storici di enti locali o di interesse locale, sono i seguenti: • il coordinamento dei programmi delle biblioteche • il coordinamento degli acquisti del materiale librario e documentario, anche attraverso forme di acquisto centralizzate • la formazione dei cataloghi collettivi e predisposizione di eventuali sistemi informativi coordinati • l’eventuale acquisizione e gestione di un fondo comune librario e documentario del sistema • l’organizzazione e gestione del prestito interbibliotecario; consulenza biblioteconomica e informazione bibliografica

Organizzazione deinuovi sistemi

bibliotecari

Page 9: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

Parte terza – Allegati

401 • il rilevamento periodico dei dati statistici per la conoscenza e la valutazione dello stato delle strutture, dei servizi e dell’utenza • la promozione e il coordinamento delle attività culturali correlate alle funzioni proprie delle biblioteche di diffusione della lettura e dell’informazione, del libro e del documento • la collaborazione con strutture e servizi sociali e culturali, con particolare riguardo alla scuola • la predisposizione e la gestione dei servizi amministrativi comunali o di carattere generale per le biblioteche e gli archivi storici afferenti al sistema. Sede e organizzazione - I sistemi bibliotecari territoriali hanno, come sede operativa, la Biblioteca centro sistema. Il Comune di riferimento corrisponde, di norma, a quello titolare della biblioteca centro sistema, e svolge le procedure amministrative relative al sistema bibliotecario. L’assunzione di compiti amministrativi e di sede operativa non determina rapporti gerarchici tra i Comuni aggregati, ma solo rapporti strettamente funzionali. Al Comune gestore delle procedure amministrative e alla biblioteca che mette a disposizione la sede operativa possono essere riconosciute risorse finanziarie, a carico del bilancio del sistema, a titolo di rimborso spese. I Comuni aggregati sono tenuti a garantire al sistema bibliotecario una quota annuale di partecipazione che deve essere individuata dai competenti organismi di gestione, in relazione a parametri oggettivi: popolazione, servizi erogati, ecc.. Coordinatore del sistema bibliotecario - A seguito dell’approvazione e istituzione dei sistemi bibliotecari territoriali dovrà essere assunto, dove già non esista, il coordinatore del sistema bibliotecario. Questa figura professionale è selezionata tra soggetti con documentate capacità ed esperienza nel settore dell’organizzazione della pubblica lettura, con particolare riferimento alla gestione dei servizi connessi alla multimedialità, alle tecnologie informatiche e alle reti in genere. In caso di incarico a tempo determinato, al fine di garantire l’indispensabile continuità alle attività del sistema, è opportuno che il contratto del coordinatore del sistema bibliotecario non sia inferiore a tre anni. Progetti coordinati annuali e pluriennali – Recenti studi evidenziano che la maggior parte dei prestiti è effettuata facendo ricorso ad una percentuale esigua di documenti, di solito gli acquisti recenti. Ciò significa che una quota dei materiali posseduti, stimata intorno al 70%, non viene mai richiesta dai lettori. Si deve quindi concludere che la dotazione delle biblioteche necessità di essere rinnovata e che si deve porre maggiore attenzione alla qualità delle nuove accessioni. Per il conseguimento di questo obiettivo le biblioteche e/o i sistemi devono elaborare e presentare alle province: • Progetti annuali e/o pluriennali di rinnovamento del patrimonio documentario riguardanti

una quantità annua non inferiore al 5% del fondo moderno posseduto. Contestualmente al progetto di scarto, i soggetti interessati, presentano un programma di nuovi acquisti che, per valore e quantità, sia simile a quello dei documenti da sdemanializzare e scartare.

• Progetti riservati all’incremento e riqualificazione di specifiche tipologie di documenti, in particolare: acquisizione di materiali multimediali; acquisizioni per sezioni dedicate ai portatori di handicap; potenziamento patrimonio per l’incremento sezioni di storia locale; acquisizione di documenti in lingua originale; acquisizioni per bambini, ragazzi e anziani.

• Progetti per attivare presso tutti i sistemi gruppi di lavoro con il compito di coordinare e centralizzare le procedure per gli acquisti, nonché di valutare la qualità delle accessioni e delle eventuali donazioni. Gli indici di tendenza per le nuove accessioni sono: 180 nuove accessioni ogni 1000 abitanti per i comuni fino a 20.000 abitanti; per i Comuni con popolazione compresa fra i 20.000 e i 100.000 abitanti: 180 nuove accessioni ogni 1000 abitanti fino a 20.000 e 50 documenti ogni 1000 abitanti per la frazione eccedente i 20.000 abitanti.

Page 10: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

402Organi di gestione – Personale – Risorse - I sistemi bibliotecari territoriali definiscono, con le modalità previste dalla normativa vigente, gli organi competenti ad amministrare il sistema, la composizione e le relative attribuzioni, il personale assegnato o comandato al sistema, le modalità di finanziamento e di riparto degli oneri.

_____________

In accordo con il territorio saranno definiti gli interventi di riorganizzazione e integrazione dei servizi, per un ulteriore miglioramento della gestione dei servizi forniti dalla Provincia a livello centralizzato e dalle biblioteche a livello periferico. In particolare: Catalogazione libraria La Provincia svolge un ruolo di fondamentale importanza nell’ambito del sistema delle biblioteche di pubblica lettura del territorio, gestendo con risorse proprie un servizio qualificante e specialistico come la catalogazione: questo ha contributo negli anni all’accentuazione del ruolo di riferimento della Provincia nei confronti dell’intera rete bibliotecaria provinciale. Le operazioni di catalogazione informatizzata nel 2002 interesseranno circa 150.000 nuovi volumi acquistati dalle circa 200 biblioteche aderenti al servizio, dei quali si prevede che il 12% circa sia costituito da titoli nuovi. Tali volumi saranno di massima restituiti catalogati alle biblioteche nell’arco di una settimana; a tale scopo verranno ottimizzate le procedure per garantire, fatta salva naturalmente la qualità, una sempre più veloce evasione delle operazione catalografiche soprattutto relativamente alla restante quota dei volumi, costituita da pubblicazioni aventi lo stesso titolo e acquistate dalle varie biblioteche. L’obiettivo è di arrivare ad un miglioramento del servizio anche dal punto di vista qualitativo, in modo da offrire una catalogazione omogenea e in linea con gli standard internazionali e quindi, in prospettiva, fruibile in una rete sempre più ampia e diffusa. Prestito interbibliotecario La Provincia garantirà il servizio di prestito interbibliotecario, che consente ad ogni utente, avanzando una semplice richiesta presso la propria biblioteca, può così disporre gratuitamente di tutto il patrimonio delle biblioteche della provincia. Si tratta di un servizio tuttora in espansione e che ha movimentato nel 2000 oltre 100.000 volumi. Si attua normalmente attraverso un passaggio settimanale degli incaricati della Provincia in ogni biblioteca, ma nei casi biblioteche particolarmente ricche di patrimonio bibliografico i passaggi degli incaricati sono più frequenti. Si garantisce in tal modo l’evasione delle richieste ad un numero maggiore di utenti e con maggior tempestività. Il prestito interbibliotecario, coordinato a livello provinciale o sistemico, deve in prospettiva essere assicurato agli utenti-lettori in tempi certi e, comunque, non oltre le 48 ore successive alla richiesta. Questo servizio può essere incentivato, razionalizzato e potenziato con il ricorso alle nuove tecnologie e reso fruibile, quanto più possibile, ai cittadini. Le nuove acquisizioni dovranno essere portate a conoscenza dei cittadini attraverso appropriati strumenti informativi: e mail, newsletter, apposite sezioni nel sito web, reti civiche, ecc. Per conseguire questi ambiziosi risultati sarà necessario potenziare il servizio, sia sul piano delle risorse umane che delle strumentazioni. In pieno raccordo con la Regione e la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze la Provincia intende valutare i software gestionale per le biblioteche (SEBINA e @UOL.IT) per effettuare una scelta che tenga conto delle specifiche esigenze delle biblioteche e del Centro di Catalogazione.

Architettura informatica

Page 11: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

Parte terza – Allegati

403 La Provincia ha effettuato una verifica del prodotto SEBINA con sopralluoghi a Brescia e Ferrara, e ora intende valutare il software @UOL.IT proposto dal Ministero con effettuazione di test sia presso il Centro di catalogazione che presso alcune biblioteche del territorio. I test consisteranno essenzialmente nella verifica e confronto delle procedure del modulo di “Interprestito” con le esigenze conosciute e richieste dal servizio, e nella simulazione di gestione delle varie procedure con particolare attenzione anche ai tempi derivanti dall’utilizzo delle linee telefoniche. L’obiettivo è di arrivare a un miglioramento del software sin qui utilizzato : sia per migliorare la gestione dei servizi centralizzati erogati dalla Provincia, sia di quelli relativi alla gestione dei servizi all’utenza da parte delle biblioteche. La scelta del nuovo software inciderà positivamente anche sulla gestione e l’aggiornamento della banca dati bibliografica: una banca dati che contiene ormai informazioni relative a circa 1.600.000 volumi, dei quali oltre 310.000 titoli diversi, impone un lavoro di verifica circa l’univocità dei dati inseriti, soprattutto in vista della progettata visibilità in Internet. Tale lavoro continuerà come forma di controllo continuo sulla esattezza delle descrizioni bibliografiche allo scopo di correggere in tempo reale eventuali inesattezze e incongruenze. Sarà proseguita l’attività di aggiornamento professionale per bibliotecari con la realizzazione di nuovi moduli formativi. Tale attività vuole rispondere all’obiettivo di accrescere le competenze professionali dei bibliotecari che hanno visto il proprio ruolo profondamente modificato in questi anni, sia a causa delle nuove disposizioni normative, sia per il diffondersi sempre più accentuato delle risorse informatiche, il cui corretto utilizzo può contribuire a far assumere alla biblioteca un ruolo centrale anche come servizio informativo. A supporto dell’attività di formazione individuale e continua del personale delle biblioteche, particolare cura sarà riservata all’incremento del patrimonio librario della Biblioteca professionale di biblioteconomia che resta a disposizione di tutti gli operatori del territorio, anche col servizio di prestito. Nel quadro degli interventi promossi dalla Provincia per la promozione alla lettura si evidenzia lo sviluppo delle seguenti iniziative: “Le parole e il pane”. Progetto di promozione della scrittura e della lettura nella fascia delle scuole elementari, nonché di sensibilizzazione rispetto alle problematiche del terzo mondo. I contenuti della proposta, attuata in collaborazione con l’Unicef, consistono nella pubblicazione annuale di un volume che raccoglie le favole più belle scritte da alunni di 4° e 5° elementare, volume il cui acquisto viene proposto ai comuni in un buon numero di copie che potranno essere date in dono agli alunni delle elementari. Gli introiti derivanti dalle vendite saranno devoluti all’Unicef per i propri progetti a sostegno dello sviluppo e della scolarizzazione nei paesi del terzo mondo. “Nati per leggere”. Attività di sensibilizzazione che può inserirsi nell’ambito delle iniziative di promozione della lettura sostenute dalla Provincia. “Apprendere l’amore per la lettura attraverso un gesto d’amore: un adulto che legge una storia”. E’ questo il cuore di una campagna promossa dall’AIB e dell’Associazione Pediatri ispirata dalla comune consapevolezza dell’importanza di inserire la pratica della lettura nell’ambito delle cure e delle attenzioni alla prima infanzia. Questo progetto è stato condiviso dalla nostra Istituzione, che partecipa al gruppo di lavoro che è già stato attivato e che è rappresentativo di tutti gli Enti e di tutte le realtà coinvolte e coinvolgibili, con il compito di individuare le iniziative per lanciare l’attività e studiarne la forma migliore di diffusione sul territorio. “Scaffale multiculturale”. Attività di sensibilizzazione con finalità di supporto all’integrazione culturale. La proposta, fatta propria anche dalla Provincia è stata avanzata dall’AIB regionale e dai Club SOROPTIMIST della Lombardia, si rivolge agli extracomunitari residenti sul territorio provinciale. Lo Scaffale Multiculturale ha l’obiettivo di mettere a disposizione dei cittadini adulti stranieri una serie di strumenti bibliografici informativi e pratici, percorsi graduati di conoscenza della lingua e della cultura del Paese ospitante, oltre che letture per mantenere i contatti con la cultura di origine.

Formazione e aggiornamento

Promozione alla lettura

Page 12: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

404 1.3 La banca dati delle biblioteche comunali Le rilevazioni statistiche annuali dei dati delle singole biblioteche sono un elemento indispensabile e qualificante ai fini della programmazione e della valutazione dei risultati conseguiti. Pertanto il programma regionale stabilisce che le biblioteche inadempienti in tal senso non potranno beneficiare di nessuna contribuzione regionale, diretta o indiretta, in materia di pubblica lettura. Le province sono invitate a seguire questa indicazione anche per quanto riguarda i propri finanziamenti. Premesso che il 5% dei finanziamenti regionali è riservato alle province per l’esercizio della delega, ex art. 5 p. 2 l.r. 81/85, le risorse finanziarie regionali sono così distribuite: a) 50% ai sistemi bibliotecari per il consolidamento della nuova rete sistemica e per l’integrazione e il coordinamento dei Servizi centralizzati, secondo le seguenti priorità:

• assunzione del coordinatore del sistema • gestione e fruizione dei servizi centralizzati (catalogazione e prestito

interbibliotecario) una quota non superiore al 30% dei contributi di cui sopra può essere utilizzata dalla Provincia nel caso garantisca le attività suddette. b) 50% per il rinnovamento qualitativo e l’incremento del patrimonio documentario alle

biblioteche o sistemi bibliotecari che presentano progetti di revisione e/o accrescimento della propria dotazione. Solo il 20% può essere erogato per la realizzazione di progetti riguardanti l’incremento e la riqualificazione di specifiche tipologie di documenti. La Provincia individuerà i soggetti beneficiari, valutando i progetti singoli o coordinati, stabilirà i criteri di verifica e di controllo, nonché le percentuali di erogazione. Il contributo non potrà in ogni caso superare il 50% del costo complessivo delle nuove accessioni e l’erogazione dello stesso avverrà, in parte alla presentazione e validazione del progetto e quindi liquidato ad avvenuta rendicontazione, secondo percentuali stabilite dalla Provincia. Non potranno essere prese in considerazione le eventuali richieste presentate dalle singole biblioteche che non possiedono i requisiti minimi (patrimonio di almeno 3000 documenti, minimo 12 ore di apertura settimanale e presenza di personale qualificato). In ogni caso, i soggetti beneficiari dovranno impegnarsi ad acquistare non meno di 500 nuovi documenti annui (anche in presenza di un numero inferiore di scarti) e la relativa spesa non potrà mai essere inferiore a 12 milioni. La Provincia potrà vincolare l’assegnazione del contributo a specifiche quote di cofinanziamento, anche superiore al 50% a carico del beneficiario.

In via transitoria e solo per l’anno 2001 possono essere ancora oggetto di finanziamento i sistemi bibliotecari precedentemente istituiti.

2. LE POLITICHE DELLA PROVINCIA NEI SETTORI DELLA SICUREZZA E DELLA PROTEZIONE CIVILE 2.1 Sicurezza Nell’anno 2000 il fenomeno della criminalità nella provincia di Bergamo ha conosciuto una inversione di tendenza. Secondo i dati forniti del Ministero dell’Interno infatti, per la prima volta dopo 10 anni l’anno trascorso è stato caratterizzato da un generale decremento (circa il 17%) dei reati rispetto all’anno precedente. Ciò nonostante, come chiaramente evidenziato nel rapporto della Prefettura sullo stato della sicurezza in provincia di Bergamo nell’anno 2000, a fronte del favorevole risultato la consistenza numerica di alcune tipologie di reato rimane elevata, ed è pertanto

Destinazione dellerisorse

Sicurezza

La banca dati dellebiblioteche comunali

Page 13: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

Parte terza – Allegati

405 assolutamente necessario che sempre più tutte le Istituzioni pongono in essere ogni possibile iniziativa per abbassare i livelli di delittuosità. Il recente dato positivo inoltre, ottenuto grazie al consistente impegno e ai risultati conseguiti dalle Forze dell’Ordine, non ha comunque dissolto lo stato di inquietudine e di insicurezza dei cittadini bergamaschi, condizioni che, secondo l’analisi delle Autorità locali di pubblica sicurezza, trovano fondamento in una serie di ragioni così sintetizzabili:

• la significativa crescita del numero dei reati nella provincia di Bergamo che ha caratterizzato l’ultimo decennio, nonostante l’inversione di tendenza dell’anno 2000, ancora incide sulla psicologia collettiva, condizionata da pessimismo e timori riconducibili anche all’invecchiamento della popolazione;

• l’aumento percentuale dei reati invasivi della vita privata; • gli autori di atti delittuosi hanno più frequentemente evidenziato e ostentato

sicurezza nell’azione criminosa e aggressività nei confronti delle vittime; • è aumentata la presenza e la circolazione di persone non conosciute e non legate

alla realtà territoriale da un rapporto stabile di natura sociale, economica o professionale.

Lo scenario delineato dall’analisi dei dati e dei fenomeni che costantemente interessano il territorio bergamasco non può dunque esimere dal richiedere, anche alle Amministrazioni Locali, l’assunzione di un ruolo di primo piano per garantire e incrementare il bene della sicurezza. Gli ambiti di intervento per gli Enti locali sono sicuramente quelli dell’adozione di politiche sociali idonee a contenere e ridurre le diverse forme di disagio ed emarginazione; quelli degli interventi di programmazione e valorizzazione del territorio, così come del suo presidio e controllo, che può essere realizzato, nella forma più diffusa e capillare, attraverso gli organi di polizia locale. Ma affrontare il problema della sicurezza nei piccoli centri e nelle città e definire quale concreto, reale contributo possa essere fornito dalla polizia locale non è semplice e immediato. Ancora numerosi e frequenti sono infatti, gli approcci prettamente ideologici, politici e culturali rivolti a interpretarne e definirne il ruolo e le funzioni, a fronte di un quadro normativo non sempre attuato e per molti aspetti ormai superato. Ciò nonostante, l’evoluzione legislativa (dal dettato costituzionale al DPR 616/1977; dalla legge quadro sull’ordinamento della polizia municipale 65/1986 alle leggi regionali in materia) consente di definire chiaramente la funzione di polizia locale come l’insieme delle attività di polizia svolte principalmente a tutela degli interessi fondamentali della collettività locale, e cioè finalizzate a garantire l’ordinato, tranquillo e sicuro svolgimento di quelle attività produttive economiche e sociali che ne sono diretta espressione. Un primo contributo della polizia locale per la sicurezza non può quindi prescindere da un completo e ottimale svolgimento di tali attività, certamente non riconducibili al solo ambito dell’accertamento e repressione dell’illecito, ma qualificate da nuove strategie operative che consentano un costante controllo del territorio e un contatto continuo e capillare con la popolazione. È infatti necessario superare la concezione che assegna alla polizia locale esclusivamente un ruolo di vigilanza tecnica nelle materie attribuite all’Ente locale, e conseguentemente limitare le sue funzioni all’accertamento di illeciti in materia edilizia commerciale, stradale, ambientale o venatoria. Tali funzioni devono infatti necessariamente arricchirsi delle competenze proprie di un servizio di polizia territoriale, attento ai bisogni della collettività. Oltre che la “sosta selvaggia”, la discarica abusiva, la mancata esposizione dei prezzi nelle vetrine, sono infatti le molestie dei tossicodipendenti, le manifestazioni di devianza giovanile, le siringhe abbandonate lungo i marciapiedi, i muri imbrattati , i cassonetti dei rifiuti rovesciati che concorrono a determinare il grado di qualità della vita, di legalità, e quindi a determinare la sicurezza o il senso di insicurezza dei cittadini.

Page 14: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

406Ma per contribuire concretamente alla risoluzione del problema è anche necessario ridisegnare i modelli organizzativi dei corpi di polizia locale, che solo in un contesto istituzionale e ordinamentale più chiaro potranno ottimizzare le risorse disponibili, evitando inutili sovrapposizioni di competenze. È infatti la garanzia di una diffusa e costante presenza nel territorio degli agenti della polizia locale, e la conseguente loro percezione quali soggetti attivi, che può risultare veramente efficace nel fornire sicurezza. Questa presenza deve tuttavia essere caratterizzata da un elevato livello di qualità degli interventi, che solo una solida e spiccata professionalità può consentire. La formazione si pone così come passaggio obbligato per la costruzione di questa particolare professionalità, che non può più essere fondata solo sui contenuti tecnici, ma deve essere completata dall’acquisizione di capacità/abilità organizzative, gestionali e di relazione interpersonale. Sebbene il problema della sicurezza spesso si sia manifestato in modo particolarmente evidente e drammatico nei centri metropolitani, sarebbe certamente riduttivo riconoscerne l’esistenza nelle sole città. È pertanto necessario che tutta la polizia locale, nelle sue diverse dipendenze, attribuzioni e forme organizzative (polizia municipale, polizia provinciale, consorzi di polizia locale), contribuisca alla risoluzione del problema sicurezza nell’azione quotidiana di presenza nel territorio, rivolta a svolgere le funzioni di polizia locale in capo ai rispettivi enti, ma anche rivolta ad attuare gli interventi di prevenzione e repressione dei fenomeni che danno insicurezza al cittadino. Secondo quanto previsto dall’attuale quadro ordinamentale la funzione di pubblica sicurezza per gli addetti alla polizia locale è aggiuntiva, anche se fortemente connessa, alle attribuzioni istituzionali. L’articolo 5 della legge 65/1986, infatti, evidenziandone la natura “ausiliaria”, conferma la funzione propria ed esclusiva dello Stato in materia di pubblica sicurezza, rispetto alla quale il concorso dell’Ente locale, e per esso della polizia locale, non può che configurarsi collaborativo e ausiliario. Già l’attuale assetto ordinamentale consente dunque un attivo concorso della polizia locale nella funzione di sicurezza pubblica, seppur principalmente di competenza dello Stato; ma ciò necessita, ora più che mai, di una forte ottimizzazione e di un reale coordinamento, che costruito sulle singole, sensibilità o disponibilità, sia sempre più istituzionalizzato, ma soprattutto disciplinato e realizzato dalle amministrazioni locali attraverso le convenzioni di servizio, i protocolli operativi i consorzi di polizia locale. Nel 2001, per il secondo anno consecutivo la Regione Lombardia, attraverso la L.R. 8/2000, ha erogato contributi agli enti locali per concorrere alla realizzazione di progetti finalizzati a garantire la sicurezza dei cittadini. Con tali iniziative, oltre che affermare fortemente le specifico ruolo delle polizie locali nel contribuire all’ottenimento di più alti standard di sicurezza del territorio, alla prevenzione di fatti criminosi e in generale al risanamento/presidio di aree, quartieri e centri urbani, il legislatore regionale ha inteso promuovere e sostenere l’aggregazione degli enti di minori dimensioni per la realizzazione dei servizi di polizia municipale. Da tempo tuttavia, e ancora prima delle iniziative regionali, la provincia di Bergamo si è distinta per interesse, attenzione e sensibilità per le forme associate dei servizi di polizia degli enti locali, attuando numerose iniziative che risultano assolutamente necessarie per ottimizzare le risorse umane, tecniche e strumentali dei diversi comandi e consentire così interventi per la sicurezza del territorio. Nell’anno 2001, ben 69 sono risultati i comuni della provincia di Bergamo interessati da forme di aggregazione finalizzate all’erogazione dei servizi di polizia locale, sia mediante la forma più evoluta del Consorzio (4) e dell’Unione dei Comuni (1), che della semplice (ma agile ed efficace) Convenzione dei servizi di polizia municipale (33 comuni). Per l’anno 2000 il 30% delle risorse Regionali disponibili per i servizi associati di polizia municipale sono state erogate a Comuni Bergamaschi, per una somma complessiva di L. 1.220.000.000; mentre per l’anno 2001 i contributi regionali per i comuni che svolgono

Page 15: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

Parte terza – Allegati

407 servizi aggregati di polizia municipale finalizzati alla sicurezza del territorio ammontano a L. 2.027.000.000. Ma al di là delle risorse finanziarie, (utilissime e indispensabili soprattutto per i piccoli enti), la cui erogazione è ormai verosimilmente prevista con continuità, solo le costanti e forti iniziative di aggregazione, sostegno e promozione delle polizie locali, potranno concretamente migliorare il presidio del territorio e attenuare quel senso di insicurezza che è ormai diffuso anche nei nostri piccoli centri, periferie e città.

2.2 Protezione civile Il territorio della provincia di Bergamo è caratterizzato dalla presenza di vari rischi (es. idrogeologici, industriali, incendi boschivi, ecc.) che, seppure in misura diversa gli uni dagli altri, costituiscono la vulnerabilità dello stesso e necessitano di una seria attività volta alla loro conoscenza, alla predisposizione di misure di prevenzione ed alla gestione degli eventi calamitosi. La pluralità di attori del sistema di protezione civile deve trovare un denominatore comune nell’attività volta alla prevenzione in difesa della pubblica incolumità e del territorio in generale. L’esistenza dei rischi e la loro analisi deve inoltre guidare le scelte di politica del territorio nella sua accezione più completa, la loro conoscenza è infatti uno strumento indispensabile sia per la pianificazione delle emergenze sia per la prevenzione del verificarsi di un evento calamitoso. L’acquisizione delle informazioni e valutazioni sui rischi sono necessarie per comporre un quadro giuridico e territoriale entro il quale di deve articolare ogni azione di previsione, prevenzione ed intervento. L’analisi del territorio provinciale dal punto di vista dei vari rischi esistenti non può che iniziare dal rischio idrogeologico, fenomeno legato ai fenomeni di esondazione dei corsi d’acqua ed ai fenomeni di dissesto, conseguenza del dinamismo naturale, ma strettamente collegati con l’azione antropica; rilevanti sono gli effetti dei dissesti sulla viabilità soprattutto nelle valli e nelle zone montuose con costi sociali elevati che si ripropongono ormai con una certa frequenza. Il territorio provinciale può essere suddiviso, al riguardo, in tre settori:

- territorio montano dove il rischio è legato a movimenti gravitativi lungo i versanti ed alle acque dei torrenti; la montagna bergamasca è infatti ricca di pericolosità legata ai fenomeni di crollo, così come numerosi sono gli esempi di pericolosità per opera di acqua di torrenti, in generale il rischio è legato alla fragilità data dalla presenza di abitati e infrastrutture.

- aree collinari e di fondovalle, con un rischio legato a movimenti gravitativi dei versanti ed alle esondazioni dei grandi corsi di acqua.

- aree sublacuali e rete idrografica della pianura interessato da esondazioni dei corsi d’acqua (es. Serio, Brembo, Oglio) e dei laghi, il cui livello è regolato artificialmente.

La necessità di fermare il processo di degradazione del territorio e la realizzazione delle opere sono passaggi indispensabili per la mitigazione del rischio. Il rischio valanghe è peculiarità del territorio montano, anche in relazione alla presenza di attività sportive e turistiche, con una speciale fragilità per la rete viaria, particolarmente esposta a tale rischio. In genere i fenomeni valanghivi interessano i rilievi siti alle quote altimetriche maggiori (mediamente superiori ai 1700 metri sopra il livello del mare), i versanti più acclivi ed i canali vallivi maggiormente incisi. Per la prevenzione del fenomeno e la mitigazione degli effetti è necessario che la rete di rilevamento metereologico sia potenziata. Per quanto riguarda il rischio dighe ed invasi la provincia di Bergamo è caratterizzata dalla presenza di numerosi laghi alpini, molti dei quali sono stati regolati artificialmente per la produzione di forza motrice. Sul territorio sono state realizzate oltre cento tra dighe ed invasi, il relativo rischio è strettamente connesso con quello idrogeologico per le possibili influenze di manifestazioni franose sui versanti del bacino o sulla struttura. Il rischio di collasso delle dighe appartiene alla categoria di bassa probabilità, ma con elevato potenziale di pericolosità per i pesanti effetti distruttivi che comporta. Fondamentale è la

Protezione civile

Page 16: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

408corretta vigilanza da parte degli enti gestori con verifiche e controlli puntuali, la diffusione di adeguati dispositivi di allarme sonoro. Il rischio di incendi boschivi interessa la provincia soprattutto nelle aree montane, con incendi concentrati nel periodo gennaio- marzo, si registra un aumento degli incendi dolosi. La prevenzione di tale fenomeno si conduce necessariamente attraverso il potenziamento delle reti di avvistamento e segnalazione, le basi di rifornimento idrico e viali tagliafuoco. Il rischio industriale è particolarmente presente nella bergamasca, con una provincia caratterizzata da una consistente presenza di aree industriali soggette a specifico rischio, e con circa oltre cinquanta insediamenti soggetti a rischio di incidente rilevante. Gli incidenti connessi con le attività industriali presentano inoltre una stretta connessione con la vulnerabilità delle falde ai fenomeni di inquinamento, nonché con il trasporto di sostanze pericolose. La stretta vicinanza tra insediamenti produttivi, vie di traffico e insediamenti abitativi, scuole, ospedali, ecc. ha reso particolarmente vulnerabili alcune aree del territorio provinciale. Le linee di sviluppo in tale ambito non possono che passare attraverso una rigorosa definizione del rapporto tra aree industriali rispetto agli insediamenti abitativi, l’elaborazione di piani di emergenza integrati con il massimo coinvolgimento della popolazione. Correlato è il rischio trasporti e traffico che, in considerazione dell’alta densità abitativa e del fitto intreccio di vie di comunicazione (stradali, ferroviarie ed aeree), costituisce un quadro che deve essere tenuto nella massima considerazione. E’ presente sul territorio provinciale anche il rischio derivante dalle radiazioni ionizzanti correlato sia a possibili eventi nel caso del trasporto e uso di sostanza radioattiva, sia per incidenti legati dalla possibile presenza materiale radioattivo in carichi di rottami destinati alla fusione; per le radiazioni non ionizzanti la provincia è interessata dalla presenza di sorgenti di campi elettromagnetici (es. centrali produzione energia elettrica, di trasformazione, linee elettriche, ripetitori, ecc.) Il territorio provinciale non è invece ritenuto ad elevata pericolosità sismica di base ad eccezione di territori dei comuni di Calcio, Fontanella, Pumenengo e Torre Pallavicina. Sono comunque in corso studi per una riclassificazione delle zone sismiche. Per quanto riguarda le linee di sviluppo, le strategie ed i progetti su cui è necessario intervenire, dopo avere redatto una prima mappa dei rischi presenti, dovrà essere l’approfondimento di quei tematismi di rischio che maggiormente gravano sul territorio (es. idrogeologico, industriale, trasporti e traffico). Definito il quadro dei rischi bisognerà operare concretamente per coordinare, sviluppare ed implementare la rete di monitoraggio e allarme dei rischi stessi. Essendo vari gli organi, gli enti e le istituzioni con competenze nel settore della protezione civile, a livello centrale ed a quello periferico, nella pianificazione come nella gestione dell’emergenza, è necessario creare una condivisione degli obiettivi ed un effettivo coordinamento delle azioni, per giungere a scelte uniformi di prevenzione e protezione da parte di tutte le componenti che detengono specifici ruoli. Uno degli strumenti per raggiungere tali obiettivi è il Comitato Provinciale di Protezione Civile, organismo previsto dalla legislazione vigente, la cui istituzione e valorizzazione dei compiti è fondamentale in vista delle necessarie sinergie. E’ necessario comunque studiare e modelli organizzativi, che devono essere poi tradotti in chiare e precise scelte legislative nei vari livelli di intervento, che finalmente superino quelle duplicazioni di competenze, sovrapposizioni, che non fanno che ostacolare il percorso verso una matura coscienza di protezione civile e verso l’adozione di scelte di gestione del territorio realmente rispondenti alle esigenze di tutela della collettività. Gli enti locali, ed i comuni di modeste dimensioni in particolare, dovranno poter trovare sussidio e supporto nelle attività di protezione civile. E’ un dato assodato nella realtà provinciale che, rispetto alle tipologie ed alle gravità di rischi che gravano sul territorio e nonostante l’incremento di questo ultimo periodo, percentualmente sono ancora poche le amministrazioni comunali dotate di un piano di protezione, di una struttura operativa interna e di un gruppo di volontari deputati al soccorso nell’emergenza. La presenza di numerose realtà comunali di modeste dimensioni, in obiettiva difficoltà ad attivare le funzioni di protezione civile, non sempre è accompagnata da forme di aggregazione per la gestione di

Page 17: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

Parte terza – Allegati

409 quelle funzioni che necessariamente hanno un respiro sovracomunale, e spesso le direttive emanate in materia non tengono conto di questa dato di fatto. L’articolato processo di attuazione di un sistema sociale di protezione civile esige anche un adeguato processo culturale di formazione ed informazione, un’ attività rivolta verso la popolazione sui rischi, sulla loro previsione e prevenzione, su come affrontare l’emergenza al fine di creare consapevolezza e coscienza, coinvolgimento diretto nelle attività ed anche una maggiore comprensione delle scelte delle amministrazioni per la sicurezza dei cittadini. La frammentazione delle competenze in tema di protezione civile si riflette anche sui dati e le informazioni, in capo ad una pluralità di enti ed organismi, un obiettivo fondamentale è quello di creare una rete informatica per lo scambio di dati tra le amministrazioni e gli enti, al fine di creare un unico sistema informativo territoriale supportato da una cartografia univocamente adottata. Tutto ciò sia per un costante aggiornamento ed implementazione della analisi e monitoraggio dei rischi, sia per il censimento delle risorse in vista della pianificazione di emergenza. Gestione dell’emergenza che deve essere accuratamente programmata al fine di razionalizzare, implementare e coordinare le relative procedure, con la predisposizione di puntuali piani di emergenza, eventualmente anche di settore, per garantire una pronta attivazione degli organi ed enti interessati. Imprescindibile è anche la creazione di un volontariato – espressione del collegamento tra le istituzioni e la popolazione - sempre più specializzato e professionale, integrato con gli enti anche attraverso periodiche esercitazioni, dotato di mezzi e strumenti idonei e distribuito uniformemente sul territorio. Organismi di partecipazione, quali la Consulta Provinciale del Volontariato, saranno gli strumenti attraverso i quali si snoda questa azione di formazione e coinvolgimento anche per la parte relativa alle fasi di previsione e prevenzione e di emergenza. Come sopra evidenziato è necessaria una stretta e rigorosa connessione tra analisi del rischio e pianificazione territoriale ai vari livelli (provinciale, comunale, ecc.) affinché le linee di sviluppo territoriale tengano in debita considerazione i rischi esistenti e in generale l’attività di prevenzione delle calamità. I programmi di previsione e prevenzione del rischio devono svolgere funzioni di guida e sorveglianza nei confronti della pianificazione del territorio, dal piano territoriale di coordinamento alle varie tipologie di strumenti urbanistici esistenti.

Page 18: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

4103. APPENDICE SULLA CONSISTENZA DEMOGRAFICA DELLA PROVINCIA Di seguito vengono fornite alcune brevi informazioni relative all’andamento demografico in provincia di Bergamo attraverso diverse soglie storiche. Figura 3 - Consistenza demografica della provincia per comune dal 1861 al 2000 (3) Fonte: dati annuari ISTAT;Camera di Commercio della Provincia di Bergamo; pubblicazione “Unità amministrative. Variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000”, Istat; Provincia di Bergamo, Cartografia elaborata dal Servizio Pianificazione Territoriale

3 I dati sono espressi in valore assoluto e in corrispondenza di alcune soglie storiche, non è stato possibile ricostruire gli specifici dati della popolazione relativa ad alcuni comuni (ved. * anno 1961) in quanto non indicati nelle fonti di riferimento o non riferibili all’intero territorio comunale, a causa di variazioni dei limiti tra unità amministrative confinanti o della costituzione di nuove unità o della soppressione di unità esistenti.

Page 19: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

Parte terza – Allegati

411 Figura 4 - Consistenza demografica della provincia per comune (valori assoluti) – Anno 2000 Fonte: Istat; Provincia di Bergamo, Cartografia elaborata dal Servizio Pianificazione Territoriale

Page 20: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

412 Figura 5 - Densità demografica della provincia per comune Anno 2000

Fonte: Istat; Provincia di Bergamo, Cartografia elaborata dal Servizio Pianificazione Territoriale

Page 21: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

Parte terza – Allegati

413 1 - Consistenza demografica della provincia per comune per soglie storiche significative (valori assoluti) Denominazione comune 1861 1911 1961 1971 1981 1991 2000 Superf. 4

(kmq)

ADRARA SAN MARTINO 1915 2643 1821 1552 1544 1689 1912 12,53

ADRARA SAN ROCCO 697 1050 780 694 649 684 765 9,09

ALBANO SANT'ALESSANDRO 802 1298 2518 3846 5129 5663 6737 5,28

ALBINO 4360 9493 12375 13262 13591 15161 16668 31,32

ALGUA 532 974 910 833 744 695 682 8,14

ALME' 586 1188 2723 4150 5196 5791 5815 1,96

ALMENNO SAN BARTOLOMEO 2096 3000 3591 3600 3670 4067 4777 10,42

ALMENNO SAN SALVATORE 1670 2773 3686 4332 5206 5635 5802 4,75

ALZANO LOMBARDO 3768 6151 10265 11320 11880 11864 12046 13,43

AMBIVERE 738 887 1353 1623 1751 2052 2220 3,24

ANTEGNATE 1954 2581 2274 2126 2038 2169 2340 9,6

ARCENE 1654 2161 2647 2898 3640 4145 4291 4,23

ARDESIO 1941 2673 3545 3471 3641 3670 3733 53,76

ARZAGO D'ADDA 970 1525 1428 1392 1446 1828 2165 9,26

AVERARA 325 634 466 325 327 243 206 10,56

AVIATICO 560 798 662 514 490 506 512 8,43

AZZANO SAN PAOLO 912 1366 2829 4069 5393 6346 6786 4,21

AZZONE 710 787 844 698 618 530 497 16,84

BAGNATICA 1156 1688 1881 2138 2395 3226 3570 6,25

BARBATA 433 757 692 538 488 525 598 8,04

BARIANO 1090 1699 2707 3257 3513 3642 3923 7,04

BARZANA 413 581 717 908 975 1066 1486 2,06

BEDULITA 561 807 545 483 515 613 695 4,13

BERBENNO 1048 1978 2250 2026 2224 2197 2354 6,3

BERGAMO 42134 63883 114907 126902 122142 114936 117837 39,6

BERZO SAN FERMO 638 911 922 987 1009 1043 1115 5,79

BIANZANO 309 487 488 524 493 526 522 6,63

BLELLO 164 236 126 105 104 106 95 2,18

BOLGARE 1171 1507 2439 2852 3298 3793 4125 8,4

BOLTIERE 1092 1815 2378 2701 2927 3383 3868 4,05

BONATE SOPRA 1667 2505 3952 4365 4751 5212 6008 5,94

BONATE SOTTO 1528 2131 3803 4243 5052 5067 5183 6,27

BORGO DI TERZO 560 726 805 703 701 772 910 1,86

BOSSICO 444 799 1041 1057 1109 1060 1026 7,09

BOTTANUCO 1379 1937 2566 3049 3565 4004 4548 5,72

BRACCA 484 891 759 693 674 620 733 5,53

BRANZI 598 1010 962 903 877 813 767 25,29

BREMBATE 1984 3260 4891 5448 5897 6240 7033 5,45

BREMBATE DI SOPRA 929 1744 3096 4803 5343 6301 6652 4,34

BREMBILLA 2217 4029 3963 4134 4156 4128 4252 20,91

BRIGNANO GERA D'ADDA 2968 3777 4091 4132 4441 4593 4719 11,83

BRUMANO 233 325 202 105 76 78 83 8,14

BRUSAPORTO 738 1081 1337 1554 2359 3155 3915 5,01

CALCINATE 2269 2718 3160 3160 3603 3935 4381 14,72

4 Dati Istat 1991

Page 22: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

414CALCIO 2888 3869 4061 3906 4518 4773 4776 15,75

Denominazione comune 1861 1911 1961 1971 1981 1991 2000 Superf. (kmq)

CALUSCO D'ADDA 1672 2618 5323 6884 7404 7959 7963 8,24

CALVENZANO 1638 2061 2288 2320 2686 3030 3372 6,45

CAMERATA CORNELLO 819 965 751 616 533 544 576 12,56

CANONICA D'ADDA 1484 1960 2992 3261 3498 3613 3746 3,17

CAPIZZONE 645 1183 1008 994 1014 1080 1185 4,59

CAPRIATE SAN GERVASIO 1513 3880 5737 6489 6555 6729 7204 5,83

CAPRINO BERGAMASCO 2097 2426 2368 2161 2549 2675 2804 8,6

CARAVAGGIO 7129 10002 12271 13404 13830 13763 14293 32,81

CAROBBIO DEGLI ANGELI 1299 1644 2450 2517 2655 2902 3137 6,67

CARONA 453 1002 727 629 479 431 395 44,19

CARVICO 918 1359 2837 3268 3578 3923 4120 4,38

CASAZZA 1035 1780 2402 2729 3162 3266 3448 7,06

CASIRATE D'ADDA 1205 1892 2121 2125 2655 2919 3330 10,19

CASNIGO 1628 2743 3027 3171 3448 3612 3463 13,48

CASSIGLIO 420 368 191 156 141 120 108 14,03

CASTEL ROZZONE 800 1123 1539 1763 2079 2323 2498 1,65

CASTELLI CALEPIO 2371 4140 5767 6541 7578 8402 8840 9,91

CASTIONE DELLA PRESOLANA 1068 2227 2470 2814 3078 3161 3293 42,56

CASTRO 383 1032 1601 1558 1574 1429 1412 3,53

CAVERNAGO 717 836 814 702 927 1268 1586 7,46

CAZZANO SANT'ANDREA 350 504 675 845 1084 1216 1322 2,04

CENATE SOPRA 998 1426 1220 1205 1396 1639 2059 6,93

CENATE SOTTO 1141 1500 1614 1614 1813 2181 2490 4,51

CENE 789 1702 2816 2839 3202 3630 3838 8,57

CERETE 745 1225 1136 1064 1166 1174 1333 13,94

CHIGNOLO D'ISOLA 1052 1314 1598 1797 1948 2184 2654 5,29

CHIUDUNO 1557 2524 3433 3792 4442 4466 4868 6,63

CISANO BERGAMASCO 1899 2904 3565 4531 5498 5398 5619 7,54

CISERANO 1302 1679 2608 3573 4222 4392 4845 5,2

CIVIDATE AL PIANO 2099 2934 3510 4002 4644 4741 4769 9,55

CLUSONE 3684 5605 7064 7221 8020 7976 8076 25,96

COLERE 589 964 1346 1148 1106 1110 1141 18,77

COLOGNO AL SERIO 2707 4188 6104 7207 8012 8836 9501 17,53

COLZATE 590 828 1171 1377 1590 1676 1681 6,69

COMUN NUOVO 975 1220 1815 2059 2323 2658 2817 6,36

CORNA IMAGNA 673 904 589 572 691 795 909 4,54

CORNALBA 214 367 * 282 295 298 309 9,4

CORTENOVA 991 1270 1281 1140 1255 1410 1644 7,11

COSTA DI MEZZATE 734 970 1353 1464 1805 2098 2590 5,1

COSTA DI SERINA 868 1407 1348 993 911 888 930 12,12

COSTA VALLE IMAGNA 540 1274 944 714 691 654 622 4,26

COSTA VOLPINO 1552 3087 5611 7260 8479 8213 8534 18,58

COVO 2329 2883 2556 2295 2663 2902 3091 12,74

CREDARO 575 1074 1577 1686 1865 2038 2242 3,4

CURNO 1127 1790 4209 5753 6466 6757 7040 4,62

CUSIO 363 589 491 427 414 370 319

9,34

DALMINE 2197 3190 11957 15035 16808 18511 21061 11,6

Page 23: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

Parte terza – Allegati

415

Denominazione comune 1861 1911 1961 1971 1981 1991 2000 Superf. (kmq)

DOSSENA 546 1108 1017 922 880 940 1005 19,6

ENDINE GAIANO 1298 2514 2661 2803 2789 2749 3011 20,88

ENTRATICO 618 1055 1075 1163 1248 1354 1436 4,12

FARA GERA D'ADDA 1489 4024 4503 4410 4914 5516 6534 10,62

FARA OLIVANA CON SOLA 681 872 1057 851 860 968 1144 4,93

FILAGO 998 1219 1881 2071 2218 2284 2603 5,34

FINO DEL MONTE 360 861 899 820 833 977 1082 4,36

FIORANO AL SERIO 325 1565 2450 2566 2426 2504 2748 1,1

FONTANELLA 2490 3712 3329 3050 3367 3459 3580 17,93

FONTENO 442 670 886 764 677 724 723 11,07

FOPPOLO 77 125 154 203 204 193 207 16,25

FORESTO SPARSO 1107 1609 2324 2296 2285 2387 2705 7,73

FORNOVO SAN GIOVANNI 1013 1436 1514 1614 2076 2312 2544 6,95

FUIPIANO VALLE IMAGNA 240 497 299 263 260 242 230 4,23

GANDELLINO 1193 1627 1743 1154 1132 1044 1092 25,42

GANDINO 3676 5426 5334 5510 5724 5769 5682 29,14

GANDOSSO 503 793 987 972 1004 1175 1258 3,11

GAVERINA TERME 587 948 1140 977 888 829 886 5,18

GAZZANIGA 1892 4576 5104 5216 5191 4853 5032 14,65

GEROSA 816 974 637 526 449 360 368 10,04

GHISALBA 1463 1952 2711 3063 3724 4168 4495 10,21

GORLAGO 1221 2114 3211 3501 3631 4124 4420 5,56

GORLE 360 482 1511 2245 3714 4388 4979 2,41

GORNO 602 1609 2267 2101 2013 1849 1810 9,87

GRASSOBBIO 691 1032 1833 2555 3748 4743 5214 8,25

GROMO 655 1095 1268 1408 1324 1252 1279 20,05

GRONE 671 962 814 779 749 716 778 7,83

GRUMELLO DEL MONTE 1647 2956 4101 4654 5490 5963 6343 9,82

ISOLA DI FONDRA 470 502 286 228 196 200 187 13,25

ISSO 328 444 464 420 493 537 589 4,9

LALLIO 497 760 1103 1826 2182 2773 3496 2,14

LEFFE 1548 2619 4737 5273 5309 5106 4927 6,76

LENNA 923 1092 781 702 715 696 693 12,88

LEVATE 1226 1311 2040 2202 2641 2902 3180 5,31

LOCATELLO 663 947 762 648 691 681 709 3,75

LOVERE 2785 4143 6866 6714 6197 5675 5529 7,36

LURANO 928 1072 1193 1279 1475 1598 2021 3,98

LUZZANA 335 583 460 429 568 617 679 3,38

MADONE 470 802 1340 1851 2553 2782 2990 2,98

MAPELLO 1884 2487 3201 3657 4549 5005 5485 8,5

MARTINENGO 4355 5581 5721 6384 7214 7835 8402 21,71

MEDOLAGO 744 896 1970 1065 1246 1606 1953 3,76

MEZZOLDO 323 451 488 460 337 281 237 18,81

MISANO DI GERA D'ADDA 1022 1451 1578 1665 1985 2203 2499 6,11

MOIO DE' CALVI 336 408 309 258 206 188 182

6,18

MONASTEROLO DEL CASTELLO 459 878 736 749 784 860 943 8,48

MONTELLO 353 519 1373 935 1924 1987 2348 1,74

Page 24: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

416

Denominazione comune 1861 1911 1961 1971 1981 1991 2000 Superf. (kmq)

MORENGO 1079 1262 1574 1607 1663 1869 2222 10,28

MORNICO AL SERIO 1468 1874 1910 1960 2237 2470 2577 6,99

MOZZANICA 1196 1961 2691 2859 3210 3398 3860 9,33

MOZZO 597 1006 2263 3833 5306 6312 6792 3,56

NEMBRO 2751 5492 9633 10856 10708 11116 11107 15,22

OLMO AL BREMBO 456 711 624 538 557 529 525 7,79

OLTRE IL COLLE 865 1426 1873 1574 1376 1236 1156 32,41

OLTRESSENDA ALTA 257 465 324 213 176 185 197 17,26

ONETA 549 945 1056 837 745 716 717 18,26

ONORE 361 645 668 673 736 694 707 11,59

ORIO AL SERIO 435 621 977 1232 1112 1186 1345 3,03

ORNICA 277 414 502 487 346 261 220 14,32

OSIO SOPRA 990 1316 2622 2965 3183 3491 3964 5,03

OSIO SOTTO 1759 2273 5163 6487 9449 9982 10482 7,45

PAGAZZANO 910 1378 1472 1366 1576 1654 1829 5,04

PALADINA 923 1590 2828 3049 3120 3122 3106 2,04

PALAZZAGO 1772 2374 2564 2496 2826 3081 3519 13,98

PALOSCO 1665 2495 3853 4277 4643 4804 4933 10,45

PARRE 743 1820 1949 2157 2355 2457 2701 22,48

PARZANICA 469 775 1027 723 567 424 375 10,78

PEDRENGO 687 1207 1742 2594 3299 4283 5115 3,55

PEIA 1058 1530 1577 1705 1663 1746 1742 4,35

PIANICO 365 604 1125 1266 1227 1266 1350 2,62

PIARIO 239 446 672 746 788 812 892 1,48

PIAZZA BREMBANA 596 580 890 1004 1049 1111 1199 6,54

PIAZZATORRE 247 391 470 515 471 502 472 23,57

PIAZZOLO 205 310 215 171 129 111 106 4,19

POGNANO 555 688 808 919 1115 1156 1293 3,17

PONTE NOSSA 281 1779 2543 2407 2266 2140 2043 5,57

PONTE SAN PIETRO 2069 3971 7433 9655 10595 10115 9520 4,59

PONTERANICA 969 1868 4213 5443 6675 7084 6940 8,37

PONTIDA 2269 2624 2661 2666 2680 2672 2889 10,14

PONTIROLO NUOVO 1535 2436 3146 3406 3635 3862 4079 10,83

PRADALUNGA 1329 2530 3515 3699 3812 3926 4290 8,39

PREDORE 820 1249 1394 1559 1644 1628 1685 11,61

PREMOLO 389 876 1078 1049 1022 1007 1050 18,31

PRESEZZO 1031 1364 2583 2526 3444 4107 4512 2,13

PUMENENGO 1410 2018 1538 1297 1445 1456 1469 10,1

RANICA 906 2022 3259 4018 5262 5723 5817 4,16

RANZANICO 571 1115 775 751 770 858 1011 7,04

RIVA DI SOLTO 691 997 979 847 895 858 826 8,59

ROGNO 759 1210 1853 1971 2615 2899 3196 15,59

ROMANO DI LOMBARDIA 4440 6279 10260 12830 14518 15408 15600 18,03

RONCOBELLO 671 739 797 595 504 470 481

25,5

RONCOLA 412 607 528 570 576 554 648 5,07

ROTA D'IMAGNA 1036 1451 950 825 810 815 833 6

ROVETTA 1018 1943 2033 2147 2535 2806 3303 23,96

SAN GIOVANNI BIANCO 3263 5028 4895 4902 4804 4757 4947 31,45

Page 25: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

Parte terza – Allegati

417

Denominazione comune 1861 1911 1961 1971 1981 1991 2000 Superf. (kmq)

SAN PAOLO D'ARGON 702 1100 1672 2283 2918 3390 4329 5,07

SAN PELLEGRINO TERME 1569 3233 4436 5214 5485 5290 5069 22,83

SANTA BRIGIDA 626 1087 863 846 694 646 656 14,21

SANT'OMOBONO IMAGNA 1659 2638 2525 2618 2782 2970 3128 10,8

SARNICO 1731 2536 4212 5332 5549 5668 5804 6,44

SCANZOROSCIATE 2071 3543 5225 6251 7515 8179 8565 10,78

SCHILPARIO 1431 1700 1801 1699 1441 1343 1318 63,87

SEDRINA 963 1693 2168 2214 2375 2410 2397 5,98

SELVINO 437 853 1476 1684 1837 1837 2011 6,43

SERIATE 2527 5873 12339 16276 18018 19030 19798 12,41

SERINA 1429 2572 2531 2095 2030 2129 2150 27,54

SOLTO COLLINA 1001 1334 1288 1297 1271 1305 1497 12,01

SOLZA 473 670 0 969 1064 1258 1428 1,23

SONGAVAZZO 500 712 556 477 548 539 611 12,7

SORISOLE 1630 2724 4645 6291 7440 8120 8383 12,32

SOTTO IL MONTE GIOVANNI XX 1049 1378 1785 2153 2350 2585 3004 5,12

SOVERE 2366 3242 3444 3797 4614 4638 4908 17,79

SPINONE AL LAGO 284 544 534 611 688 748 780 1,98

SPIRANO 1984 2692 3173 3479 3807 4079 4231 9,46

STEZZANO 2317 3317 5932 6612 7556 8253 9960 9,25

STROZZA 571 833 824 767 840 854 898 3,85

SUISIO 1100 1384 1927 2239 2808 3060 3300 4,58

TALEGGIO 1147 2146 1267 968 753 684 602 46,47

TAVERNOLA BERGAMASCA 698 1160 2287 2286 2328 2360 2319 12,36

TELGATE 1091 1898 2362 2795 3299 3715 4115 8,12

TERNO D'ISOLA 1214 1708 2360 2789 3213 3471 4438 3,99

TORRE BOLDONE 845 1562 3440 5877 7180 7685 7656 3,44

TORRE DE' ROVERI 461 618 1184 1324 1419 1650 1979 2,7

TORRE PALLAVICINA 1461 1870 1295 1071 984 946 1054 10,3

TRESCORE BALNEARIO 2881 3837 4764 5736 6517 7075 8020 13,31

TREVIGLIO 11051 17481 23413 25989 26132 25299 25467 31,54

TREVIOLO 2199 3267 5557 7066 8059 7752 8496 8,43

UBIALE CLANEZZO 639 896 1182 1161 1170 1195 1265 7,35

URGNANO 3424 4751 5861 6716 7372 7606 8301 13,97

VALBONDIONE 1346 1658 1910 1699 1507 1316 1211 95,3

VALBREMBO 755 1271 1591 1976 2681 3292 3613 3,66

VALGOGLIO 484 647 729 627 592 616 604 31,77

VALLEVE 136 396 220 206 170 158 153 14,96

VALNEGRA 321 428 354 329 253 238 227 2,09

VALSECCA 541 909 617 569 483 450 420 5,23

VALTORTA 773 768 678 557 461 393 370 30,59

VEDESETA 564 739 503 421 316 297 273

19,78

VERDELLINO 987 1361 1953 4150 5667 6537 6610 3,78

VERDELLO 1979 2780 4833 5372 6069 6173 6286 7,15

VERTOVA 1891 3919 4952 5024 5068 4788 4708 15,79

VIADANICA 670 912 920 895 886 937 963 5,44

VIGANO SAN MARTINO 536 867 800 857 936 926 1002 3,65

VIGOLO 576 1003 1036 811 727 656 702 12,22

Page 26: PARTE TERZA - provincia.bergamo.it Alleg.pdf · Mentre i contributi formulati all’interno della struttura provinciale nel corso di questo lavoro, sono stati ricompresi e integrati

418VILLA D'ADDA 2320 2617 2564 2873 3271 3703 3937 6,01

Denominazione comune 1861 1911 1961 1971 1981 1991 2000 Superf. (kmq)

VILLA D'ALME' 1448 2900 4733 5512 5697 5798 6405 6,36

VILLA DI SERIO 942 1705 2884 3383 3952 5162 5740 4,56

VILLA D'OGNA 576 1586 1990 1727 1649 1682 1697 5,18

VILLONGO 1613 2609 2988 3867 5128 5656 6393 5,93

VILMINORE DI SCALVE 1730 2330 2166 1810 1554 1510 1529 40,93

ZANDOBBIO 1163 1700 2230 2187 2080 2039 2256 6,46

ZANICA 2000 2671 4325 4549 5119 5866 6993 14,66

ZOGNO 4416 7629 8211 8674 8531 8724 9025 34,86

TOTALE 339170 527417 726871 806909 872465 909084 965138 2722,86