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Giudizi formulati dai professori Benvenuto, Maestro e Mandarino in occasione delle loro partecipazioni a commissioni di concorso a professore di II fascia Giudizio del prof. Benvenuto: candidato Biot (2002) Il dott. Marco Biot, ricercatore dal 1995 presso l’Università di Trieste ha perfezionato la sua formazione post-laurea frequentando l’VIII ciclo del Dottorato di Ricerca in Ingegneria Navale, di cui ha conseguito il titolo nel 1998, e partecipando a seminari in Italia ed all’estero. Oltre a curare dall’a.a. 1996/97 le esercitazioni e a svolgere attività tutoriali nell’ambito dei corsi di Costruzioni Navali e Allestimento Navale, dall’a.a. 1999/2000 tiene, in qualità di professore supplente, l’insegnamento (obbligatorio per gli allievi ingegneri navali) di Allestimento Navale. Partecipa assiduamente alle attività accademiche ed organizzative del Dipartimento e della Facoltà di afferenza, come attestato dal giudizio formulato dal Consiglio di Facoltà. Il curriculum dell’attività scientifica del dott. Biot rispecchia l’attività svolta come ricercatore del Dipartimento di Ingegneria Navale, del Mare e per l’Ambiente dell’Università di Trieste nell’ambito dei programmi di ricerca del MURST e del CETENA. Membro del Consiglio direttivo dell’ATENA della sezione Friuli-Venezia Giulia per il triennio 1999-2001, ha contribuito in tale veste all’organizzazione di manifestazioni culturali nel settore della tecnica navale, nell’ambito delle quali ha tenuto una conferenza dal titolo “Su alcuni aspetti del fenomeno di fatica riferito a strutture navali”. La produzione scientifica del dott. Biot, documentata dalle 10 pubblicazioni presentate per la valutazione, riguarda prevalentemente il tema dell’affidabilità delle strutture navali, con l’approfondimento dei metodi di valutazione dei carichi dinamici sia a livello deterministico sia statistico. Particolare attenzione è stata rivolta inoltre allo studio della risposta strutturale con riferimento ai fenomeni di collasso a fatica. Ad eccezione forse della pubblicazione n. 3, per tutte le altre gli argomenti trattati, con spunti di originalità e rigore metodologico, rientrano pienamente nel settore scientifico disciplinare a concorso. I lavori pubblicati presentano una buona collocazione editoriale, 7 su atti di congressi internazionali a larga diffusione, 1 su rivista nazionale. Gli altri due lavori sono la tesi di dottorato e una pubblicazione didattica. Per le pubblicazioni svolte in collaborazione, considerando la coerenza con il resto della attività scientifica nonché l’esperienza, la formazione culturale e l’attività nei settori specifici, è agevole individuare l’apporto del candidato. Le tematiche affrontate riguardano principalmente indagini sui carichi ambientali, sulle modalità di crisi delle strutture in acciaio e sulle tecniche di progettazione affidabilistica. Da quanto sopra evidenziato, la produzione scientifica del candidato, sebbene non particolarmente ampia e differenziata negli argomenti trattati, appare valida e pertinente. In conclusione, dall’esame delle pubblicazioni scientifiche, dei titoli e del curriculum complessivo, si esprime per il candidato dott. Marco Biot un giudizio positivo.

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Giudizi formulati dai professori Benvenuto, Maestro e Mandarino in occasione delle loro partecipazioni a commissioni di concorso a

professore di II fascia Giudizio del prof. Benvenuto: candidato Biot (2002) Il dott. Marco Biot, ricercatore dal 1995 presso l’Università di Trieste ha perfezionato la sua formazione post-laurea frequentando l’VIII ciclo del Dottorato di Ricerca in Ingegneria Navale, di cui ha conseguito il titolo nel 1998, e partecipando a seminari in Italia ed all’estero. Oltre a curare dall’a.a. 1996/97 le esercitazioni e a svolgere attività tutoriali nell’ambito dei corsi di Costruzioni Navali e Allestimento Navale, dall’a.a. 1999/2000 tiene, in qualità di professore supplente, l’insegnamento (obbligatorio per gli allievi ingegneri navali) di Allestimento Navale. Partecipa assiduamente alle attività accademiche ed organizzative del Dipartimento e della Facoltà di afferenza, come attestato dal giudizio formulato dal Consiglio di Facoltà. Il curriculum dell’attività scientifica del dott. Biot rispecchia l’attività svolta come ricercatore del Dipartimento di Ingegneria Navale, del Mare e per l’Ambiente dell’Università di Trieste nell’ambito dei programmi di ricerca del MURST e del CETENA. Membro del Consiglio direttivo dell’ATENA della sezione Friuli-Venezia Giulia per il triennio 1999-2001, ha contribuito in tale veste all’organizzazione di manifestazioni culturali nel settore della tecnica navale, nell’ambito delle quali ha tenuto una conferenza dal titolo “Su alcuni aspetti del fenomeno di fatica riferito a strutture navali”. La produzione scientifica del dott. Biot, documentata dalle 10 pubblicazioni presentate per la valutazione, riguarda prevalentemente il tema dell’affidabilità delle strutture navali, con l’approfondimento dei metodi di valutazione dei carichi dinamici sia a livello deterministico sia statistico. Particolare attenzione è stata rivolta inoltre allo studio della risposta strutturale con riferimento ai fenomeni di collasso a fatica. Ad eccezione forse della pubblicazione n. 3, per tutte le altre gli argomenti trattati, con spunti di originalità e rigore metodologico, rientrano pienamente nel settore scientifico disciplinare a concorso. I lavori pubblicati presentano una buona collocazione editoriale, 7 su atti di congressi internazionali a larga diffusione, 1 su rivista nazionale. Gli altri due lavori sono la tesi di dottorato e una pubblicazione didattica. Per le pubblicazioni svolte in collaborazione, considerando la coerenza con il resto della attività scientifica nonché l’esperienza, la formazione culturale e l’attività nei settori specifici, è agevole individuare l’apporto del candidato. Le tematiche affrontate riguardano principalmente indagini sui carichi ambientali, sulle modalità di crisi delle strutture in acciaio e sulle tecniche di progettazione affidabilistica. Da quanto sopra evidenziato, la produzione scientifica del candidato, sebbene non particolarmente ampia e differenziata negli argomenti trattati, appare valida e pertinente. In conclusione, dall’esame delle pubblicazioni scientifiche, dei titoli e del curriculum complessivo, si esprime per il candidato dott. Marco Biot un giudizio positivo.

Giudizio del prof. Benvenuto: candidato Figari (2002) Il dott. Massimo Figari, ricercatore dal 1994 presso l’Università di Genova, ha svolto una intensa ed apprezzata attività didattica, dapprima presso Istituti di ricerca e formazione italiani e stranieri (dal 1991 al 1994), successivamente (dal 1994 ad oggi) presso l’Università nell’ambito del corso di laurea in Ingegneria Navale di Genova e della Scuola diretta a fini speciali in Progettazione per la Nautica da Diporto di La Spezia. Oltre a curare le esercitazioni e a svolgere attività tutoriali per le diverse discipline del raggruppamento di Costruzioni e Impianti Navali, è titolare, dall’a.a. 1998/99 del corso(obbligatorio) di Impianti di Bordo presso la suddetta Scuola e, dall’a.a. 2000/01, del corso di Impianti Navali e Allestimento Navale (obbligatorio) presso il corso di laurea in Ingegneria Navale. Nel 2000 ha partecipato in qualità di docente al corso 33rd Wegemt School “Fast Ship Propulsion Plants”. E’ autore di 5 dispense didattiche e coautore di un testo per l’ingegneria navale e offshore. Nel corso della sua presenza presso l’Università di Genova il dott. Figari ha coordinato diverse iniziative in campo didattico e scientifico, che vanno dall’organizzazione di seminari specialistici per laureandi, laureati e docenti, alla attivazione di collaborazioni con società del settore navale per effettuare visite sistematiche di istruzione a bordo per gli studenti, alla organizzazione di un workshop internazionale “Unconventional High Speed Crafts” presso il DINAV nel febbraio 2002, alla partecipazione, in qualità di docente e tutore, al Dottorato di Ricerca in Ingegneria Navale. Il curriculum dell’attività scientifica del dott. Figari rispecchia la intensa attività di ricerca, svolta con continuità e responsabilità crescenti, prima come ricercatore del gruppo strutture del CETENA, successivamente come ricercatore presso l’Università di Genova, ruolo che gli ha permesso, tuttavia, non solo di continuare le collaborazioni preesistenti, ma di attivarne di nuove, e di far parte, come membro del consiglio direttivo o del comitato tecnico, di associazioni ed organismi nazionali e internazionali. Tutto ciò ha contribuito a una maturazione scientifica del candidato che gli ha consentito di assumere, in tempi recenti, ruoli di organizzazione e coordinamento di gruppi di ricerca, come la responsabilità scientifica di un contratto di ricerca con il CETENA, il coordinamento di un progetto di ricerca in collaborazione con la Marina Militare e la responsabilità scientifica di un progetto europeo. La produzione scientifica del dott. Figari è molto ampia comprendendo circa 130 lavori riguardanti tutte le principali tematiche del settore scientifico disciplinare a concorso. Si distinguono in particolare i seguenti filoni di ricerca: § Tecnologie per la minimizzazione dell’impatto ambientale prodotto dall’esercizio della nave § Stato limite ultimo delle strutture navali § Dinamica delle strutture § Metodologie di progetto delle strutture navali § Materiali per applicazioni strutturali criogeniche § Dinamica degli impianti navali § Progetto apparati di propulsione delle navi § Affidabilità dei processi La tipologia dei lavori è costituita da pubblicazioni internazionali (37) e nazionali (10), reports CETENA (46), reports DINAV (36). Le 15 pubblicazioni presentate per la valutazione, tutte attinenti a tematiche di notevole interesse e, in alcuni casi, di avanguardia nell’ambito del settore scientifico disciplinare, si

distinguono per originalità e rigore metodologico. Esse presentano una ottima collocazione editoriale, sia su atti di congressi internazionali a larga diffusione, sia, per due di esse, su prestigiose riviste internazionali quali: SNAME Transactions e International Shipbuilding Progress. Per le pubblicazioni svolte in collaborazione, considerando la coerenza con il resto della attività scientifica nonché l’esperienza, la formazione culturale e l’attività nei settori specifici, è agevole individuare l’apporto rilevante del candidato. Tra le tematiche affrontate, contributi originali significativi riguardano in particolare gli studi effettuati sul collasso delle strutture navali (pubblicazioni n. 2,3,4,5,6,7) in cui le problematiche inerenti lo stato limite ultimo sono state affrontate per diverse tipologie di navi (navi convenzionali, navi biscafo, traghetti veloci, sommergibili). L’importanza dei risultati conseguiti nel corso di tali ricerche trova riscontro nella circostanza che il momento ultimo della sezione maestra è attualmente diventato uno dei criteri di sicurezza delle strutture inserito obbligatoriamente nelle procedure per ottenere la classe dai principali Registri. Un’altra tematica di notevole interesse, affrontata nella pubblicazione n. 1, riguarda le tecniche per la minimizzazione dell’impatto ambientale prodotto dall’esercizio della nave. La metodologia proposta, assolutamente innovativa in campo navale, riprendendo la struttura della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) applicata in altri settori e integrandola con l’analisi di rischio, offre la possibilità di valutare quantitativamente le prestazioni ambientali di diverse soluzioni favorendo il processo decisionale del progettista navale. L’importanza e l’attualità dell’approccio proposto sono confermate anche dallo sviluppo di metodologie simili introdotte dall’IMO e da recenti direttive europee sulla sostenibilità ambientale del trasporto marittimo. Un’altra ricerca ad ampio respiro, di cui vengono riportate le tappe significative nelle pubblicazioni n. 8,9,10, riguarda la risposta delle strutture navali a carichi dinamici provocati da esplosioni subacquee non a contatto. La ricerca, frutto di una collaborazione tra la Marina Militare Italiana, la US Navy, il CETENA e il DINAV, si è articolata in diverse fasi, dalla messa a punto del modello matematico alla sua implementazione numerica mediante la realizzazione di un codice di calcolo, alla schematizzazione di una nave bersaglio, alla effettuazione di calcoli, alla sperimentazione mediante prove di esplosione al vero e registrazione degli effetti sulle strutture, al confronto dei risultati sperimentali con i calcoli numerici per la messa a punto della metodologia di calcolo. La ricerca ha evidenziato aspetti fortemente innovativi, affrontati per la prima volta in Italia, relativi agli effetti dell’interazione fluido-struttura sul comportamento del trave nave. L’ultimo gruppo di pubblicazioni presentate (n. 11,12,13,14,15) riguarda i temi della simulazione dinamica degli impianti navali e del progetto di apparati di propulsione. Il contributo originale che emerge dalle ricerche svolte in questo settore è il tentativo di allargare il campo di indagine passando da una simulazione di alcuni componenti del sistema propulsivo (motore, elica, carena) ad una simulazione del processo dinamico “nave” nel suo complesso. L’approccio seguito ha dato buoni risultati ed è stato possibile testare il modello di simulazione mediante prove al vero in navigazione. Scopo della ricerca è l’utilizzo della simulazione in fase progettuale per ottimizzare la scelta degli elementi propulsivi e di manovra tenendo in considerazione gli aspetti dinamici e le condizioni operative “fuori progetto”. In conclusione, dall’esame delle pubblicazioni scientifiche, dei titoli e del curriculum complessivo, si esprime per il candidato dott. Massimo Figari un giudizio pienamente positivo.

Giudizio del prof. Benvenuto: candidato Balsamo (2008) L’ing. Flavio Balsamo ha perfezionato la sua formazione post-laurea frequentando il Dottorato di ricerca in Ingegneria Navale presso l’Università di Napoli Federico II e conseguendo il titolo nel 1995. Ricercatore dal 2000, confermato dal 2003, ha tenuto per supplenza diversi corsi di cui una parte afferente al settore scientifico disciplinare a concorso. Ha svolto inoltre ulteriore attività didattica tenendo corsi integrativi, prestando assistenza didattica per le esercitazioni e la preparazione alle tesi di laurea, svolgendo corsi nell’ambito di un progetto IFTS e corsi di formazione professionale. Nella produzione scientifica del candidato contributi significativi riguardano in particolare: - l’analisi del funzionamento di imbarcazioni in vera grandezza, - la simulazione della dinamica degli impianti navali, - la proposta di sistemi ibridi di propulsione a basso inquinamento per battelli lagunari. Delle memorie sottoposte per la valutazione, alcune trattano argomenti non attinenti (n. 5, 6) o attinenti solo in parte (n. 7, 8) al settore scientifico disciplinare ING-IND/02. La maggior parte delle pubblicazioni presenta una buona collocazione editoriale su atti di congressi internazionali. Per i lavori in collaborazione, considerando la coerenza con il resto dell’attività scientifica nonché il curriculum, non è difficile individuare l’apporto del candidato. La pubblicazione n. 9, a prescindere dal suo contenuto scientifico, non è sufficientemente curata dal punto di vista formale, a causa degli errori ortografici e di sintassi nell’uso della lingua inglese.

Giudizio del prof. Benvenuto: candidato Quaranta (2008) L’ing. Franco Quaranta si è laureato in Ingegneria Meccanica nel 1981 e in Ingegneria Navale e Meccanica nel 1985 presso l’Università di Napoli Federico II. Ricercatore dal 1991, confermato nel 1994, è stato rappresentante dei Ricercatori nel Consiglio di Facoltà, membro della Commissione Cultura di Facoltà e membro del Senato Accademico. Ha tenuto per supplenza diversi corsi afferenti al settore scientifico disciplinare a concorso. Ha svolto inoltre ulteriore attività didattica tenendo corsi integrativi, prestando assistenza didattica per le esercitazioni e la preparazione alle tesi di laurea, svolgendo corsi nell’ambito di un progetto IFTS e corsi di formazione professionale. Nella produzione scientifica del candidato contributi significativi riguardano in particolare: - i motori diesel marini, i combustibili e le relative emissioni; - le prove al vero su imbarcazioni per la determinazione di parametri propulsivi e di navigazione; - la proposta di sistemi ibridi di propulsione a basso inquinamento per battelli lagunari. Delle memorie sottoposte per la valutazione, alcune trattano argomenti non attinenti (n. 7) o attinenti solo in parte (n. 8, 9) al settore scientifico disciplinare ING-IND/02. La maggior parte delle pubblicazioni presenta una buona collocazione editoriale su atti di congressi internazionali. Tutti i lavori sono in collaborazione per cui in alcuni casi non è facile individuare l’apporto del candidato. La pubblicazione n. 10, a prescindere dal suo contenuto scientifico, non è sufficientemente curata dal punto di vista formale, a causa dei numerosi errori ortografici e di sintassi nell’uso della lingua inglese, nonché per la bassa qualità delle figure.

Giudizio del prof. Maestro: candidato Biot (2002) Nella sua attività scientifica il dott. Marco Biot dimostra molto apprezzabili capacità che si estrinsecano sia nel lavoro autonomamente svolto (facilmente individuabile), sia nel fattivo contributo che sa dare nel gruppo di lavoro nel quale è inserito. Gli argomenti trattati hanno riguardato inizialmente l'affidabilità delle strutture navali per poi orientarsi in modo sistematico ed approfondito ai temi molto attuali della domanda e della risposta a fatica delle strutture navali soggette a carichi ciclici, giungendo a dare in merito contributi decisamente originali, specialmente per la definizione dei carichi indotti dal mare. Le sue conoscenze sul tema del comportamento delle navi in mare ondoso – acquisite ai fini degli studi sulla fatica – gli hanno consentito di contribuire anche ad un lavoro su di un argomento non direttamente pertinente al settore scientifico disciplinare a concorso, al quale sono riconducibili invece tutti gli altri lavori presentati. I lavori prodotti sono stati presentati prevalentemente nell'ambito di importanti congressi internazionali. Il candidato ha conseguito il dottorato di ricerca in Ingegneria Navale, ha frequentato vari corsi post-laurea ed in particolare ha usufruito di una borsa di studio della Technical University of Denmark di Lyngby che gli ha consentito di frequentare ivi con successo un corso PhD sull'analisi di rischio per le strutture navali. L'attività didattica del dott. Biot è stata molto intensa ed impegnativa con le esercitazioni dei corsi di Costruzioni Navali ed Allestimento Navale. Dall'anno accademico 1999/2000 è professore ufficiale di quest'ultimo corso. Il giudizio che si esprime sulla base dell'attività scientifica, dell'impegno didattico e del curriculum è più che positivo.

Giudizio del prof. Maestro: candidato Figari (2002) L'attività scientifica del dott. Massimo Figari appare ampia ed articolata. Egli ha collaborato con vari gruppi di ricerca, apportando un contributo significativo, ed agevolmente individuabile, con le sue conoscenze sull'uso di diversi codici di calcolo. Dall'esame delle 15 pubblicazioni presentate per la valutazione, emerge in particolare una progressione di conoscenza apprezzabile, anche se talvolta si riscontrano ripetitività non necessarie. Le tematiche delle dette 15 pubblicazioni riguardano lo stato limite ultimo delle strutture navali, la risposta delle strutture navali a carichi dinamici, la simulazione di processi dinamici degli impianti navali, il progetto degli impianti di propulsione navale e l'impatto ambientale dell'esercizio delle navi. Si tratta di tematiche tutte riconducibili al settore scientifico disciplinare della procedura a concorso. Non mancano significativi spunti originali, particolarmente negli studi riguardanti la simulazione dei processi dinamici. La collocazione editoriale dei lavori è sempre di buon livello. Variamente articolata, ed esercitata anche in ambito extra universitario, è l'attività didattica svolta. Per essa il candidato ha prodotto anche apprezzabili sussidi scritti. Tenuto conto della produzione scientifica, del curriculum complessivo e dell'attività didattica svolta, si formula un giudizio senz'altro positivo.

Giudizio del prof. Maestro: candidato Balsamo (2008) Il dott. ing. Flavio Balsamo, ancor prima del conseguimento del titolo di dottore di ricerca, ha maturato interessanti esperienze lavorative sia nell’industria navale sia in altri campi. È divenuto ricercatore universitario nel 2000, ed opera presso il Dipartimento di Ingegneria Navale dell’Università di Napoli “Federico II”. La produzione scientifica esaminata ai fini della presente procedura di valutazione comparativa non è interamente congruente con le discipline comprese nel settore scientifico ING-IND/02 (settore nel quale peraltro il candidato afferisce quale ricercatore). Le memorie rientranti nel settore richiamato presentano peraltro non poche ripetitività. Emergono tuttavia buoni contributi ed una approfondita conoscenza soprattutto per quanto concerne le tecniche di acquisizione e di elaborazione di dati sperimentali. Ciò si evince in particolare dai lavori riguardanti lo sviluppo del progetto LIUTO per un mezzo a basso impatto ambientale destinato a Venezia. A margine, non si può non notare che in una delle pubblicazioni prodotte la lingua inglese viene usata in modo decisamente inadeguato. Apprezzabile l’attività didattica svolta in diversi campi.

Giudizio del prof. Maestro: candidato Quaranta (2008) Il dott. ing. Franco Quaranta è laureato sia in ingegneria meccanica (1981) sia in ingegneria navale e meccanica (1985). Opera quale ricercatore (SSD ING-IND/02) presso il Dipartimento di Ingegneria Navale dell’Università di Napoli “Federico II” dal 1991. Ancor prima di entrare in ruolo quale ricercatore universitario, ha svolto attività di rilevanza scientifica in collaborazione con l’Istituto Motori del CNR di Napoli ed ha svolto indagini sul funzionamento dei motori marini in collaborazione con la Diesel Ricerche e con la Grandi Motori Trieste. La sua attività di ricerca in ambito universitario si è incentrata prevalentemente sui sistemi propulsivi di mezzi per il servizio passeggeri in aree metropolitane. In particolare ha dato il suo contributo nello sviluppo del progetto di un mezzo innovativo destinato alla navigazione urbana di Venezia. Si osserva che in una delle pubblicazioni prodotte la lingua inglese viene usata in modo improprio e tale da rendere, talvolta, addirittura difficile la comprensione del testo. La sua attività didattica ha riguardato la tenuta per supplenza di insegnamenti sia nell’ambito del corso di laurea in Ingegneria navale presso l’Università di Napoli “Federico II”, sia in ambiti extra-universitari. Egli è stato inoltre impegnato anche in attività di supporto didattico.

Giudizio del prof. Mandarino: candidato Biot (2001) Giudizio: Il dott. Biot, nato a Verona il 28/07/1966 , laureato in Ingegneria Navale e Meccanica , presso l’Università degli Studi di Trieste il 15/07/1992 con 110/110 e lode , presenta i seguenti titoli valutabili ai fini del concorso: · Servizi prestati negli Atenei e negli Enti di ricerca, italiani e stranieri: Luglio 1995 - Giugno1998: ricercatore. Dal luglio 1998 ad oggi: ricercatore confermato. Dall’anno accademico 1999/2000 ad oggi: professore supplente di Allestimento navale. · Attività didattica Oltre all’attività relativa ai servizi prestati, ha tenuto, a partire dall’anno accademico 96/97, e tiene tuttora le esercitazioni dei corsi di Costruzioni navali e di Allestimento navale; presta assistenza agli studenti nello svolgimento delle tesi di laurea e li segue nel loro percorso formativo, in qualità di tutore; partecipa alle commissioni d’esame dei predetti corsi e di quelli di Navi militari e Progetto delle navi; ha inoltre tenuto, per supplenza annuale, il corso di Costruzioni navali e teoria della nave alla 5a classe sezione costruttori, nell’anno scolastico 91/92, presso l’Istituto tecnico nautico statale Tomaso di Savoia Duca di Genova di Trieste. · Attività di ricerca L’attività di ricerca è documentata dalle otto pubblicazioni presentate . · Titoli di dottore di ricerca Dottore di ricerca in Ingegneria Navale Il dott. Biot presenta otto pubblicazioni, nelle quali appaiono delineati tre principali filoni di ricerca: · Analisi delle caratteristiche strutturali di navi portacontenitori (Lavoro n.1). · Analisi del comportamento a fatica di strutture navali (Lavori 2,5,6,7,8). · Analisi dei moti della nave e dei carichi agenti sulle strutture navali (Lavori 3,4). Nel lavoro n.1 si fa una rapida sintesi delle caratteristiche strutturali e dimensionali delle navi portacontenitori, considerandone l’evoluzione fino alla soluzione di nave a stive aperte. Si sottolineano i vantaggi , in termini di maggior rapidità di caricazione , di quest’ultima soluzione , se ne mettono in rilievo le problematiche , di natura strutturale impiantistica ed architettonica e si prospettano possibili soluzioni al problema dell’opportuna assegnazione del bordo libero. Nel primo dei lavori del secondo filone di ricerca , si riportano i risultati di uno studio sul comportamento a fatica delle costole di bulk-carrier . Nella prima parte del lavoro si fa una rapida sintesi dei danni che possono generarsi in una nave di tal genere , quando venga caricata in condizioni diverse da quelle previste in fase di progetto ; si pone quindi l’accento sul comportamento strutturale delle costole di stiva , mettendo in evidenza come le condizioni cicliche di carico , generate dall’azione ciclica del mare , oltre che dalla variabilità delle condizioni di riempimento della stiva , possano dar luogo a cedimenti a fatica , quali quelli rilevati sperimentalmente , soprattutto in corrispondenza delle zone d’attacco costola - cassa . Si passa quindi ad una valutazione della densità della distribuzione a lungo termine dell’escursione della tensione entro zona d’attacco , ricavandola attraverso la media delle densità a breve termine, pesate rispetto ai relativi numeri di cicli . Definita a questo proposito quale i-ma condizione a breve termine quella corrispondente a dato mare caratterizzato, a sua volta , da dato spettro e perciò da assegnati valori di Hs e T ed a date zona , rotta , condizioni di carico e velocità nominale della nave , si intende che il relativo numero di cicli coincida con il rapporto fra il tempo di permanenza nella condizione i-ma ed il periodo medio (

zero- crossing ) della tensione definito , in funzione dei momenti dello spettro di risposta al dato mare , per il tramite della:

2

02mmπ

Si ottiene quindi il periodo di permanenza , moltiplicando la vita trascorsa in navigazione dalla nave per il valore assunto dalla funzione di densità di probabilità congiunta in corrispondenza delle variabili aleatorie che definiscono la condizione i-ma (si intendono quali deterministiche le condizioni di carico e la velocità nominale); quest’ultimo, a sua volta , si ricava scindendo la densità congiunta nelle densità condizionate dello stato di mare e della zona e nella densità di distribuzione marginale della rotta e calcolando nei valori , rispettivamente , quale frequenza del mare dal Global wave statistics , quale rapporto dei tempi trascorsi entro zona e sulla data rotta ( tempi ottenuti calcolando per ciascuna zona la relativa velocità media, con formula di Aertssen , opportunamente mediata rispetto agli stati di mare ed alle direzioni d’incontro), ed infine quale rapporto fra i tempi sulla data rotta e totale in navigazione . Quanto al calcolo della densità della distribuzione a breve termine delle escursioni di tensione , lo si conduce attraverso i successivi passi di individuazione della risposta all’onda sinusoidale e del corrispondente spettro di risposta; nel primo passo , fatto riferimento alla condizione di mare di prua , si determinano i corrispondenti carichi indotti dall’onda , utilizzando la strip theory , in un ambito perciò lineare , tranne che per la considerazione delle pressioni dovute all’effettivo profilo disegnato dall’onda sullo scafo - ciò che appunto introduce effetti di non linearità e costringe a riferirsi ad un ben determinato valore dell’altezza d’onda. Si effettua quindi l’analisi strutturale, articolata nelle due fasi di analisi globale a maglia larga , applicata al segmento di scafo comprendente tre stive entro 0.4 al mezzo , e di analisi locale a maglia fine , applicata alle zone d’attacco costola -cassa . Ottenute nel secondo passo quelle che vengono dette nel lavoro le funzioni di risposta a tre assegnate altezze d’onda di riferimento , se ne trae , per interpolazione, quella relativa all’altezza cui ci si riferisce nell’analisi a breve termine (media di una distribuzione alla Rayleigh , delle altezze relative al dato spettro di incontro del mare ) e da questa la funzione di trasferimento , dividendola per l’altezza di calcolo . Determinato in tal modo lo spettro di risposta se ne trae , assimilandola ad una distribuzione di Rayleigh , la relativa distribuzione a breve termine delle escursioni di tensione. Nel lavoro n.5 si aggiungono , rispetto al precedente , il calcolo delle tensioni in corrispondenza del limite di saldatura delle zone d’attacco ( maggiorazione della tensione , calcolata ad elementi finiti , mediante fattore di concentrazione , valutato con formula di Olivier e Seeger ); l’introduzione nell’analisi strutturale locale della pressione inerziale esplicata dal carico all’interno della stiva - calcolata , assieme a quella gravitazionale , mediante formula di tipo regolamentare; la valutazione del danno cumulativo a fatica , ottenuta nel rispetto dell’ipotesi di linearità (Miner) e riferita ad opportuna curva S-N ed a curva di densità di distribuzione delle escursioni delle tensioni , ricavata da quella a lungo termine , troncandola in corrispondenza del frattile di ordine

LN4101−

e sostituendole una distribuzione biparametrica alla Weibull . Il lavoro n. 6 non apporta nulla, nella sostanza , ai precedenti se non un sintetico esame di cause di non linearità in strutture offshore . Nel lavoro n.7 si riportano ,rispetto ai precedenti ,

le espressioni del danno cumulativo a fatica , con parametri quelli della distribuzione Weibull assunta a base del calcolo , nei due casi di curva S-N ad inclinazione unica ( in ambiente corrosivo ) e con punto angoloso; nell’applicazione numerica il danno basato sulla precedente distribuzione viene confrontato con quello relativo alla distribuzione a lungo termine , su cui la prima si raccorda. Nel lavoro n.8 si puntualizza il problema, già affrontato nei lavori 5 e 7 , della concentrazione di tensione , si indicano i criteri per la valutazione delle tre tensioni σn, σs, σk e per la scelta della curva S-N compatibile con il valore assunto della tensione ; si fa quindi un esame dell’approccio alla resistenza a fatica basato sull’introduzione del valore ammissibile dell’escursione di tensione e si sintetizzano alcune procedure regolamentari. Nel lavoro n.3 si descrive la tecnica per la migliore stima sperimentale dei parametri incogniti dell’equazione che descrive il rullio non lineare, vi si riporta un confronto con i risultati derivati dall’applicazione della strip theory, applicazione attribuibile a Biot . Il lavoro n.4 è la tesi di dottorato del candidato, tesi nella quale vengono trattati vari argomenti ,tutti di notevole complessità e di grande interesse , alcuni ripresi nella ricerca sulla fatica : la risposta dinamica e strutturale della nave all’azione del mare ( in ambito deterministico e probabilistico) , l’analisi strutturale della nave con metodo ad elementi finiti , lo studio dei problemi strutturali delle bulk-carriers. Degli otto lavori considerati , il n.1 è pubblicato su rivista ( ad un solo nome ) , il n.4 è la tesi di dottorato di ricerca del candidato, gli altri sono stati presentati in convegniinternazionali; tutti rientrano nell’ambito delle tematiche proprie del settore scientificodisciplinare I01B anche se in maniera marginale il n. 3. Dall’esame delle pubblicazioni presentate , emerge la capacità del Dott. Biot di affrontare con rigore e con senso ingegneristico problemi di natura numerica ed analitica , prospettandone soluzioni talvolta originali. L’apporto personale ai lavori va ravvisato nel contributo dato in relazione alle capacità già evidenziate . Buona è la collocazione editoriale dei lavori e nel complesso buona è la continuità temporale della produzione scientifica . Continua infine e di apprezzabile intensità è l’attività didattica completamente svolta nell’ambito dei corsi del settore scientifico-disciplinare I01B. Il candidato è ricercatore confermato universitario e dottore di ricerca; ha inoltre frequentato un corso Ph. D. presso la Technical University of Denmark nel periodo 16- 25/06/1997 . In conclusione il giudizio sul curriculum complessivo del candidato è ampiamente positivo .

Giudizio del prof. Mandarino: candidato Coppola (2001) Il dott. Coppola, nato a Pompei il 12/08/1966 e laureato in Ingegneria navale e meccanica con 110/110 e lode , presso l’Università di Napoli ,presenta i seguenti titoli valutabili ai fini del concorso: · Servizi prestati negli Atenei e negli Enti di ricerca , italiani e stranieri: Dal dicembre 1995 al Novembre1998: Ricercatore. Dal dicembre 1998 ad oggi: Ricercatore confermato. Dall’anno accademico 99/00 ad oggi: Professore supplente, a titolo gratuito, di Sicurezza della nave. · Attività didattica svolta anche all’estero: Oltre a quella relativa ai servizi prestati , ha svolto, a partire dall’anno accademico 95/96 , le esercitazioni del corso di Costruzioni navali; negli anni accademici 96/97 e 97/98 ha collaborato con il corso di Allestimento navale, curandone parzialmente le esercitazioni . E’ stato relatore in 27 tesi di laurea . E’ stato tutore di allievi che hanno svolto un periodo di tirocinio di formazione presso la sede centrale della Fincantieri . Ha fatto parte delle commissioni d’esame dei corsi di Costruzioni navali, Allestimento navale, Piattaforme e mezzi marini, Navi speciali, Navi militari, Tecnologie delle costruzioni navali, e Sicurezza della nave. · Titoli di dottore di ricerca: Dottore di ricerca in Ingegneria navale . · Attività di ricerca L’attività di ricerca è documentata dai 20 lavori compresi nell’elenco , lavori di cui uno è la tesi di dottorato , tre sono sotto forma di rapporti del DIN ( ad un solo nome ). Il dott. Coppola presenta 15 pubblicazioni , nelle quali appaiono delineati quattro principali filoni di ricerca : · Criteri di affidabilità nel progetto strutturale della nave ( Lavori 1,2,3,4 ) · Analisi dei carichi agenti sulle strutture navali ( Lavori 5,6,14,15 ) · Applicazioni in ambito navale della teoria delle travi a pareti sottili (Lavori 8,9,10,11,12,13) · Analisi del comportamento strutturale di bulk-carriers (Lavoro n.7) Il primo dei lavori sull’affidabilità strutturale, si articola in due parti , la prima di natura più propriamente affidabilistica , la seconda di natura strutturale . Nella prima si svolge una teoria del secondo ordine per la rappresentazione della superficie limite , nell’intorno del punto di progetto . I risultati cui così si perviene sono costantemente messi a confronto con quelli ottenuti in ambito lineare , in quello cioè che può considerarsi l’ambito di applicazione standard delle teorie di tipo semiprobabilistico. Si sintetizzano due metodi per l’individuazione del punto di progetto: · Quello di Hasofer- Lind , sulla cui applicazione si puntualizza la necessità di una doppia trasformazione dello spazio delle variabili , comunque ripartite , in uno spazio di variabili non correlate e normalmente distribuite. Con riferimento allo spazio trasformato, si indica una trasformazione di coordinate, che consente una rappresentazione canonica dell’intorno , sulla superficie limite , del punto di progetto; rappresentazione che consente di adottare, per la parte quadratica, una distribuzione del χ2. · Un secondo metodo che consiste nell’assumere il punto di progetto in quello di contatto con la superficie limite della superficie degli stati equiprobabili, che fa da separazione fra le superfici di sicurezza e quelle di crisi . Di tale metodo si indica un criterio iterativo , che ad

ogni passo sostituisce alla effettiva legge di distribuzione della variabile Z una legge di tipo gaussiano , a variabili indipendenti . Nella seconda parte del lavoro , si giunge ad una espressione semplificata del momento ultimo e , del fattore di instabilità φu che vi appare , se ne studia la variabilità , in funzione del fattore di instabilità strutturale φF e di opportuni parametri geometrici , nel caso in cui la distanza dell’asse neutro dalle fibre compresse sia maggiore che non quella dalle fibre tese . Il lavoro ha , nel suo complesso , il merito di proporre una teoria del secondo ordine , curandone in tutti i suoi dettagli l’aspetto operativo ed effettuandone il confronto con la più usuale teoria del primo ordine , attraverso lo sviluppo dell’applicazione numerica . Nel secondo lavoro , si studiano due diverse metodologie per l’individuazione dei coefficienti parziali di sicurezza, si puntualizza la loro sostanziale diversità nei riguardi dell’acquisizione delle incertezze soggettive , si fa vedere come entrambi i metodi consentano , attraverso le relative relazioni di sicurezza , di pervenire al valor medio incognito di un opportuno parametro capacitivo e , per il suo tramite , ad una verifica di tipo affidabilistico della struttura , secondo una procedura di tipo diretto , nel primo caso, di tipo iterativo nel secondo . Si fa ancora notare come in entrambe le metodologie, fissati che siano i valori dei coefficienti parziali , dei valori medi dei singoli parametri di stato - oltre che , naturalmente , i relativi tipi di distribuzione ed i coefficienti di varianza - rimane pure determinato il valore dell’indice b , che può perciò assumersi quale parametro di confronto , ai fini della calibrazione dei coefficienti parziali. Si trovano infine condizioni generali di similitudine , che consentono l’invarianza delle condizioni di sicurezza - intesa quale invarianza dell’indice b - e , con esse , l’applicazione del primo metodo , con invariati valori dei coefficienti , ai fini della verifica di navi simili. Nel lavoro n.4 si espone un metodo per l’implementazione delle incertezze soggettive nella

Nella sostanza il metodo svilup

relazione globale di verifica :

pato si basa sulla modificazione della funzione di densità della

el

carichi , nel primo , si dà un’espressione analitica delle caratteristiche di

. Si e

approfittando di uno sviluppo in serie di Taylor della funzione η che definisce la superficie di ario , un prodotto di serie secondo Cauchy . Il lavoro si

),,,( 232 ηηηη zz

DkCk dc )()( γγ =

distribuzione della capacità , operata nel rispetto della condizione di invarianza dei momenti centrali di qualsiasi ordine , e nella sostituzione dell’effettiva superficie limite con una passante per il punto di verifica , che deriva dalla precedente relazione di sicurezza . Nlavoro n.3 , infine , si conduce un’analisi numerica dei risultati cui si è pervenuti nel precedente lavoro. Quanto ai lavori sui sollecitazione interna , mostrando , attraverso il calcolo degli integrali , che in tali espressioni intervengono , l’influenza della geometria di carena e quantificandola analiticamente , attraverso una semplice trasformazione funzionale , operata sulla funzione integranda determinano quindi le espressioni non lineari della spinta e del momento unitari , idrostatici di restoring e , ai fini di una loro pratica applicazione , si ottengono espressioni non lineari degli integrali delle funzioni coinvolte

carena ed utilizzando , quando necessconclude con il calcolo numerico delle tensioni di compressione derivanti dal considerare , nell’espressione del carico unitario idrostatico , il termine dovuto alla variabilità longitudinale della sezione trasversale della carena . Nel successivo lavoro si puntualizzano le ipotesi sucui normalmente poggia lo studio dei moti-nave; si passa quindi ad una generale soluzione del problema dell’individuazione dell’orientazione relativa di due riferimenti . In questo ambito, si determina la relazione fra gli angoli navali e quelli euleriani e , attraverso l’espressione

della matrice di rotazione, si perviene a quella della velocità angolare rispetto alla terra di una piattaforma stabilizzata , e perciò pure della terna fissa cui normalmente si riferisce il moto della nave .Tale espressione viene infine utilizzata allo scopo di verificare la trascurabilità delle forze inerziali , relative al passaggio dall’una all’altra terna, e si approfitta di questo risultato , per precisare il carattere quasi inerziale del riferimento fisso . Nel lavoro n.14 si estendono i risultati dei precedenti lavori alla formulazione delle compoinerziali delle caratteristiche di sollecitazione interna , oltre a presentare

nenti un’applicazione

i riferito alla terna di equilibrio , si determinano quindi ie

trattazione ti sottili che , pur basandosi

ai à longitudinale delle caratteristiche di sollecitazione interna e/o delle proprietà

hé prismatico - l’espressione dello spostamento assiale di D.S.V. tenendo

nto i

funzione

e j da intensità di sorgente e nucleo

ello

ro e perciò plicazione

al mare , si passa allo studio della risposta strutturale della paratia trasversale , effettuato con programma MAESTRO -

numerica , che , con opportune semplificazioni , mostra le discrepanze fra valori lineari e non dei carichi verticali unitari da restoring . Nell’ultimo lavoro , si affronta il problema dei carichi propriamente idrodinamici; si parte dall’espressione del teorema di Bernoullle espressioni non lineari delle condizioni , cinematica , dinamica ed unificata di superficlibera , riferendole alla precedente terna ed a quella solidale con la nave . Le espressioni non lineari così ottenute vengono sottoposte a verifica , derivandone quelle lineari e confrontandole con le formule lineari sviluppate da Salvensen . Il primo dei lavori sulla teoria di travi a pareti sottili , pone tra i suoi obiettivi: · Unadel problema del taglio , nell’ambito della teoria delle travi a paresulle ipotesi geometriche di tale teoria , prescinda da quella di indeformabilità trasversale della sezione . · Una estensione della soluzione di De Saint-Venant del problema dell’equilibrio elastico , casi di variabilitgeometriche . Tale estensione si ottiene col prolungare sull’intera trave-nave - o meglio sul suo generico tronco pressocconto in essa della variabilità longitudinale dei parametri geometrici e di carico , e ripristinando l’equilibrio per il tramite di una opportuna funzione , determinata col tenere co- a differenza di quanto normalmente riportato in Letteratura - di tutt’e tre le sollecitazioncapaci di generare uno stato tensionale da warping , nelle condizioni di variabilità longitudinale dei parametri geometrici e di carico. Invocata la prima equazione indefinita dell’equilibrio , ai fini di una corretta analisi della genesi dei due campi - normale e tangenziale - delle tensioni residue , si fornisce della predetta funzione un’espressione , rispettosa delle condizioni globali di equilibrio , e nella quale si lascia incognita una della sola variabile longitudinale . Quanto all’aspetto numerico , il lavoro comprende un calcolo di tensioni da taglio e torsione in un catamarano . Nel terzo lavoro sull’argomento , si risolve il problema della determinazione della funziontaglio , riconducendolo ad un problema di Neumann , con dell’equazione integrale , espressi in funzione dello spessore di parete e dell’ascissa di linea media , attraverso una formulazione analitica delle ipotesi geometriche di parete sottile; nstesso lavoro si indica un metodo per la discretizzazione dell’equazione integrale e per la valutazione dei valori nodali della stessa funzione j .Nel quarto lavoro si determina l’espressione completa dello spostamento assiale e la conseguente espressione dell’equazione del warping - rimanendo nell’ambito delle ipotesi fatte nel primo lavoin presenza delle sollecitazioni da taglio , oltre che di torsione - si fa peraltro un’apnumerica ad una bulk-carrier . Nei successivi lavori si affrontano problemi di natura numerica , relativi all’applicazione della teoria svolta nei precedenti . Quanto al lavoro sull’analisi del comportamento strutturale di bulk-carriers , dopo una rapida sintesi sulla valutazione probabilistica dei carichi esplicati d

passando prima attraverso un’analisi globale , capace di fornire le condizioni al contorno per l’analisi locale - nelle condizioni di carico in stive alterne , a nave integra ed in falla , con opportune ipotesi sul campo di variabilità della permeabilità e con particolare espressipeso specifico equivalente del minerale imbarcato . I quindici lavori considerati , sono stati tutti presentati in convegni internazionali e tutti rientrano nell’ambito delle tematiche proprie del settore scientifico-disciplinare I01B . Dall’esame delle pubblicazioni presentate , emergon

one del

o la capacità del Dott. Coppola di e

he e delle

o

cazione editoriale dei lavori e buona è la continuità temporale della

tensa - soprattutto in relazione all’elevato numero delle tesi curate , in qualità di -

itivo .

elaborare algoritmi numerici e programmi di calcolo , interpretandone in maniera criticacostruttiva i risultati , ed ancora un acuto senso critico ed una notevole preparazione channo contribuito , nei lavori svolti in collaborazione con lo scrivente , alla individuazionsoluzioni , spesso originali , delle problematiche trattate ed al rigore metodologico della lorimpostazione . L’apporto personale ai lavori va ravvisato nel contributo dato in relazione alle capacità già evidenziate . Buona è la colloproduzione scientifica . Continua ed inrelatore - è l’attività didattica e tutta svolta nell’ambito dei corsi del settore scientificodisciplinare I01B . Il candidato è ricercatore confermato universitario e dottore di ricerca . In conclusione il giudizio sul curriculum complessivo del candidato è ampiamente pos

Giudizio del prof. Mandarino: candidato Fasano (2001) Il dott. Fasano , nato a Napoli il 20/10/1955 e laureato in Ingegneria navale e meccanica il 28/10/79 con 110/110 e lode , presso l’Università di Napoli ,presenta i seguenti titoli valutabili ai fini del concorso : · Servizi prestati negli Atenei e negli Enti di ricerca , italiani e stranieri: Dicembre 1983 - Novembre1986: Ricercatore. Dal dicembre 1986 ad oggi: Ricercatore confermato. Dall’anno accademico 92/93 ad oggi: Professore supplente di Allestimento navale. · Attività didattica svolta anche all’estero: Oltre a quella relativa ai servizi prestati , ha svolto cicli di lezioni nell’ambito dei corsi di Tecnologia della nave e di Allestimento navale ed ha curato le esercitazioni del corso di Costruzioni navali mercantili negli anni accademici 87/88, 88/89, 89/90, 90/91; ha inoltre svolto cicli di lezioni nell’ambito del corso di Navi speciali nell’anno accademico 91/92. Dall’anno accademico 83/84 all’anno accademico 85/86 ha svolto esercitazioni , in aula ed in vasca , nell’ambito dei corsi di Statica della nave ed Architettura navale; ha collaborato con gli studenti nello svolgimento delle Tesi di laurea , e di alcune è stato relatore o correlatore; è attualmente tutore di un allievo proveniente dall’Università di Delft . Ha partecipato alle commissioni d’esame di corsi dei raggruppamenti di Architettura navale e di Costruzioni navali . · Organizzazione , direzione e coordinamento di gruppi di ricerca: Membro del comitato organizzatore del Symposium on high speed marine vehicles negli anni 91,93,95,97 e 99. Responsabile scientifico dell’accordo di collaborazione fra il Dipartimento di Ingegneria navale dell’università di Napoli e la Società di navigazione Perseveranza , sulle problematiche relative alle bulk-carriers , nell’anno 1996, Coordinatore locale del programma di ricerca interuniversitario Analisi strutturale di navi multiscafo per il trasporto veloce. · Attività di ricerca L’attività di ricerca è documentata dai 28 lavori compresi nell’elenco presentato, lavori di cui uno è sotto forma di rapporto del CETENA; nell’ambito dell’attività di ricerca rientra il seguente incarico: 1997-2000 Membro del comitato III.1 della XIV ISSC Il dott. Fasano presenta 15 pubblicazioni , nelle quali appaiono delineati cinque principali filoni di ricerca: · Analisi in ambito regolamentare e diretto della sollecitazione primaria (lavori 1,5 ) · Studio dell’ottimizzazione del peso-scafo (lavori 2,3,4 ) · Analisi del comportamento strutturale di bulk-carriers e navi veloci (lavori 6,7,10,15) · Analisi dei carichi agenti sulle strutture navali (lavoro n.8 ) · Applicazioni in ambito navale della teoria delle travi a pareti sottili (lavori 9,11,12,13,14 ) Il lavoro n.1 è incentrato sulla sostituzione, ai fini della individuazione delle tensioni tangenziali da taglio , dei rinforzi longitudinali con una equivalente doppiatura della striscia di fasciame associata; nel lavoro n.5 si commentano gli aspetti innovativi del Registro , ponendo l’accento sulla più accorta considerazione dei carichi d’onda, del loro aspetto probabilistico e della loro non linearità . Nei tre lavori del secondo filone , si analizza la variabilità in funzione della lunghezza - del numero cubico nel lavoro n.4 - e dei parametri adimensionali B/D ed L/B , del peso-scafo di petroliere e bulk-carriers , dimensionate in ambito regolamentare, attraverso l’elaborazione di un opportuno programma di calcolo; obiettivo del lavoro è quello di fornire grafici capaci di indirizzare nella scelta dei parametri ottimi , ai fini della minimizzazione del peso-scafo , del

valore ottimo del parametro B/D , si fornisce peraltro l’espressione analitica in funzione del numero cubico e di L/B ( Per petroliere ) . Nel lavoro n. 6 si effettua l’analisi strutturale del ponte di una nave adibita al trasporto di auto , riguardando le travi rinforzate quali elementi di un grigliato in regime elastico ed il fasciame quale lastra piana in regime elasto-plastico . Il grigliato - ottenuto associando ad ogni trave una striscia di fasciame , di larghezza pari all’intervallo fra le stesse travi e con spessore maggiorato , onde tener conto dei rinforzi ordinari - è stato risolto con metodo matriciale , nei due casi di soli rinforzi ordinari longitudinali e di rinforzi longitudinali e trasversali; quanto invece al fasciame si è adottato , per la loro verifica , il metodo Hughes per pannelli in regime elasto-plastico. Nel lavoro n.7 si riportano espressioni di tipo regolamentare delle caratteristiche di sollecitazione interna relative ad unità swath; le stesse relazioni vengono utilizzate per il calcolo delle tensioni in cinque navi di diverse dimensioni , in corrispondenza di quelli che si ritengono i più gravosi intervalli dell’angolo d’incontro, adottando i relativi valori per i fattori di efficienza delle singole caratteristiche. Quanto al lavoro sull’analisi del comportamento strutturale di bulk-carriers , dopo una rapida sintesi sulla valutazione probabilistica dei carichi esplicati dal mare , si passa allo studio della risposta strutturale della paratia trasversale , effettuato con programma MAESTRO - passando prima attraverso un’analisi globale , capace di fornire le condizioni al contorno per l’analisi locale - nelle condizioni di carico in stive alterne , a nave integra ed in falla , con opportune ipotesi sul campo di variabilità della permeabilità e con particolare espressione del peso specifico equivalente del minerale imbarcato . L’ultimo lavoro del terzo filone di ricerca si articola in tre parti; nella prima vengono riportati i rilievi sperimentali relativi a prove effettuate dagli autori Bertorello e Campanile e l’analisi di regressione lineare alla quale tali dati sono stati assoggettati ; nella seconda parte viene affrontato il problema dell’individuazione della distribuzione dei valori estremi delle accelerazioni durante la vita-nave . Quale distribuzione ( iniziale ) a breve termine si assume quella esponenziale del Fridsma , assegnando al valore medio dell’accelerazione quello dato in funzione dell’altezza significativa del mare , per il tramite della formula di Savitsky-Brown .Si esprime la stessa accelerazione media in funzione di quella limite , assumendo per quest’ultima il valor medio di un decimo delle realizzazioni più elevate . Il valore medio e la varianza degli estremi delle accelerazioni sono stati ottenuti approfittando delle espressioni analitiche delle stesse grandezze in funzione dei due parametri della distribuzione asintotica del I tipo e quindi valutando questi ultimi attraverso il valore caratteristico relativo ad un numero sufficientemente elevato di cicli . I risultati ottenuti nelle due prime parti del lavoro sono stati utilizzati in una applicazione numerica dedicata ad una verifica di tipo affidabilistico . Nel lavoro n. 8 sui carichi si dà un’espressione analitica delle caratteristiche di sollecitazione interna , mostrando , attraverso il calcolo degli integrali , che in tali espressioni intervengono , l’influenza della geometria di carena e quantificandola analiticamente , attraverso una semplice trasformazione funzionale , operata sulla funzione integranda . Si determinano quindi le espressioni non lineari della spinta e del momento unitari , idrostatici e di restoring e, ai fini di una loro pratica applicazione , si ottengono espressioni non lineari degli integrali delle funzioni coinvolte

),,,( 232 ηηηη zzapprofittando di uno sviluppo in serie di Taylor della funzione h che definisce la superficie di carena ed utilizzando , quando necessario , un prodotto di serie secondo Cauchy . Il lavoro si

conclude con il calcolo numerico delle tensioni di compressione derivanti dal considerare , nell’espressione del carico unitario idrostatico , il termine dovuto alla variabilità longitudinale della sezione trasversale della carena . Il primo dei lavori sulla teoria di travi a pareti sottili , pone tra i suoi obiettivi : · Una trattazione del problema del taglio , nell’ambito della teoria delle travi a pareti sottili che , pur basandosi sulle ipotesi geometriche di tale teoria , prescinda da quella di indeformabilità trasversale della sezione . · Una estensione della soluzione di De Saint-Venant del problema dell’equilibrio elastico , ai casi di variabilità longitudinale delle caratteristiche di sollecitazione interna e/o delle proprietà geometriche . Tale estensione si ottiene col prolungare sull’intera trave-nave - o meglio sul suo generico tronco pressoché prismatico - l’espressione dello spostamento assiale di D.S.V. tenendo conto in essa della variabilità longitudinale dei parametri geometrici e di carico , e ripristinando l’equilibrio per il tramite di una opportuna funzione , determinata col tenere conto - a differenza di quanto normalmente riportato in Letteratura - di tutt’e tre le sollecitazioni capaci di generare uno stato tensionale da warping , nelle condizioni di variabilità longitudinale dei parametri geometrici e di carico . Invocata la prima equazione indefinita dell’equilibrio , ai fini di una corretta analisi della genesi dei due campi - normale e tangenziale - delle tensioni residue , si fornisce della predetta funzione un’espressione , rispettosa delle condizioni globali di equilibrio, e nella quale si lascia incognita una funzione della sola variabile longitudinale. Quanto all’aspetto numerico , il lavoro comprende un calcolo di tensioni da taglio e torsione in un catamarano. Nel terzo lavoro sull’argomento , si risolve il problema della determinazione della funzione j da taglio , riconducendolo ad un problema di Neumann, con intensità di sorgente e nucleo dell’equazione integrale , espressi in funzione dello spessore di parete e dell’ascissa di linea media , attraverso una formulazione analitica delle ipotesi geometriche di parete sottile ; nello stesso lavoro si indica un metodo per la discretizzazione dell’equazione integrale e per la valutazione dei valori nodali della stessa funzione j . Nei rimanenti lavori si affrontano problemi di natura numerica , relativi all’applicazione della teoria svolta nei precedenti . Dei quindici lavori considerati , quattro sono pubblicati su riviste - e di essi due sono ad un solo nome - gli altri sono stati presentati in convegni internazionali; tutti rientrano nell’ambito delle tematiche proprie del settore scientifico - disciplinare I01B. Dall’esame delle pubblicazioni presentate, emergono la capacità del Dott. Fasano di elaborare programmi di calcolo e di interpretarne i risultati in maniera critica e costruttiva , ed ancora la sua costante attenzione all’aspetto più propriamente operativo del lavoro di ricerca , atteggiamento questo che ha contributo , nei lavori svolti in collaborazione con lo scrivente, alla corretta impostazione delle problematiche trattate. L’apporto personale ai lavori va ravvisato nel contributo dato in relazione alle capacità già evidenziate. Buona è la collocazione editoriale dei lavori e buona è la continuità temporale della produzione scientifica. Continua è l’attività didattica , completamente svolta , negli ultimi anni , nell’ambito del settore scientifico-disciplinare I01B. Discreta infine è l’attività organizzativa della ricerca. Il candidato è ricercatore confermato universitario. In conclusione il giudizio sul curriculum complessivo del candidato è positivo.

Giudizio del prof. Mandarino: candidato Figari (2001) Il dott. Figari , laureato in Ingegneria navale e meccanica , presso l’Università di Genova con 110/110 e lode , presenta i seguenti titoli valutabili ai fini del concorso: · Servizi prestati negli Atenei e negli Enti di ricerca , italiani e stranieri: Agosto 1991 - Luglio 1994: CETENA. Agosto 1994 - Luglio 1997: Ricercatore. Dall’agosto 1997 ad oggi: Ricercatore confermato AA 2000/2001: Professore in affidamento del corso di Allestimento e impianti navali. · Attività didattica svolta anche all’estero: Oltre a quella relativa ai servizi prestati , ha svolto le seguenti attività: Dall’a.a. 94/95 ad oggi: Esercitazioni per i corsi di Costruzioni navali II ed Impianti di propulsione navale. Delle esercitazioni sono state redatte le dispense AA 95/96,96/97 e 97/98: Esercitazioni nell’ambito del corso di Navi militari. AA 98/99: Esercitazioni per il corso di Costruzioni na vali III. Dall’AA 95/96 ad oggi: Esercitazioni per il corso di Impianti di bordo 2 presso la Scuola diretta a fini speciali per la nautica da diporto di La Spezia. Delle esercitazioni sono state redatte le dispense AA 97/98, 98/99 e 99/00: Docente del corso di specializzazione in sicurezza della navigazione per ufficiali delle capitanerie di porto ( 6 ore di lezione e circa 20 studenti/anno ) Anno 2000: Modulo introduttivo su Allestimento delle navi e modulo su Impianti e servizi di bordo nel corso IFTS per tecnico impiantista navalmeccanico ed industriale. Dal 1990/91 al 1993/94: Lezioni sull’Inquinamento e disinquinamento mari e coste nell’ambito del corso europeo di formazione post-laurea Tecnico especialista en medio ambiente presso l’Università di Barcellona. Redazione delle relative dispense . Anno 1992/93: Lezioni sulla Legislazione difesa mare nell’ambito del corso europeo di formazione post-laurea Tecnico especialista en medio ambiente presso l’Università Barcellona . Redazione delle relative dispense . Relatore di una Tesi di Laurea, di cinque Tesine, correlatore di due Tesi. · Coordinamento di iniziative in campo didattico: Anno 1995: Organizzazione del seminario Calcolo delle strutture navali con il metodo degli elementi finiti. · Organizzazione , direzione e coordinamento di gruppi di ricerca: Settembre 1995: Contratto di ricerca biennale con il CETENA su Affidabilità , disponibilità e sicurezza del cabotaggio marittimo. · Attività di ricerca L’attività di ricerca è documentata dai 106 lavori compresi nell’elenco , di cui 67 sotto forma di rapporti del CETENA e del DINAV ed uno sotto forma di documento dello Stato maggiore della Marina. Il dott. Figari presenta 15 pubblicazioni , nelle quali appaiono delineati sette principali filoni di ricerca: · Analisi del momento ultimo della -nave ( Lavori 1,2,3,4,8 ) · Analisi del comportamento a buckling di strutture cilindriche ( Lavoro n.5 ) · Analisi del comportamento strutturale di unità non convenzionali ( Lavori 6,7 ) · Analisi della risposta strutturale della nave ad esplosioni subacquee ( Lavori 9,10,11,12 ) · Analisi dei carichi dinamici indotti dal sistema di propulsione ( Lavoro n.13 ) · Problemi relativi al trasporto di gas naturali liquefatti ( Lavoro n.14 ) · Problemi di inquinamento nel trasporto marittimo ( Lavoro n.15 )

I lavori del primo filone di ricerca sono essenzialmente incentrati sul calcolo del momento flettente ultimo , calcolo effettuato con metodo incrementale , utilizzando il programma MAESTRO . Di tali lavori quello che appare più ricco di chiarimenti sulla procedura adottata , è il quarto; in esso , dopo avere sintetizzato le ipotesi di lavoro - nei riguardi della natura del collasso dell’intera struttura e dei suoi elementi - si passa ad un rapido esame del processo step by step , adottato per la costruzione della curva momenti-curvature , soffermandosi sugli effetti che l’incremento di curvatura ha sulla deformazione dell’i-mo elemento strutturale e puntualizzando il carattere iterativo della ricerca dell’asse neutro . Si precisano ancora i modi di collasso degli elementi strutturali coinvolti , fornendo in un caso l’espressione utilizzata della tensione critica; si commentano quindi i risultati di una applicazione numerica , confrontandoli con quelli sperimentali ed attribuendone la discrepanza ai limiti del programma nei riguardi e del processo globale di collasso e del comportamento post-bukling dei rinforzi e, infine , delle tensioni residue e dei difetti iniziali . Si procede infine ad una analisi di sensibilità del momento ultimo rispetto ai tre parametri: modulo di Young , tensione di snervamento e spessore del fasciame che contribuisce alla robustezza longitudinale . Il lavoro n.5 si inserisce in un filone di ricerca già da anni avviato dai due autori Mascia e Boote; nella sua impostazione si risente della ricerca già fatta da tali autori sul comportamento a collasso di cilindri , privi di rinforzi interni , e sull’influenza esplicata dai difetti di costruzione sul carico critico; il lavoro , che per la parte sperimentale si riferisce ad esperienze condotte a Dunfermline ( presso i laboratori della Defence Research Agency ) su cilindri rinforzati , utilizza , nella parte numerica il programma MARC applicato a due elementi strutturali fondamentali: anello di rinforzo con fasciame associato ed intero cilindro - riducendosi , per simmetria , all’analisi di una sola metà del cilindro o , in un caso , di un settore di 60° . Per ciascuna struttura si sono adottate due modellazioni , trattando in una il rinforzo con elementi trave; le analisi condotte sono di tre tipi: metodo degli auto-valori , metodo incrementale in regime elastico, metodo incrementale in regime elasto-plastico , quest’ultimo riferito alla curva tensionideformazioni ottenuta in laboratorio . Quanto infine ai difetti di fabbricazione particolare rilievo viene dato a quelli di circolarità, schematizzati mediante rappresentazioni a due , tre o quattro lobi circonferenziali , variabili longitudinalmente con legge sinusoidale . Il lavoro n.6 è dedicato alla verifica strutturale dell’unità SES , progettata in ambito MATSRUTSES , verifica che viene condotta a livello globale sull’intera nave , con programma MAESTRO ed a livello locale, su un concio di nave - o sulla sua metà per condizioni simmetriche di carico - con programma MARC; la condizione di carico considerata è quella di pieno carico , le condizioni di navigazione , nell’analisi globale , le due dislocante e su cuscino d’aria . In tutt’e due i casi si sono simulate , in ambito globale , distribuzioni di carico , di tipo idrodinamico o aerodinamico , capaci di dar luogo alle distribuzioni delle caratteristiche di momento previste in ambito regolamentare ( DNV ). Nell’analisi locale le condizioni considerate di carico ,sono quattro - di cui una dissimmetrica - con carichi derivati da quelli , su cuscino d’aria dell’analisi globale , a meno di introdurre , nell’ultima condizione di carico , un’accelerazione trasversale e, in ogni condizione , forze nodali d’estremità , capaci di assicurare l’equilibrio .Il lavoro termina con la determinazione del momento ultimo effettuata con entrambi i programmi , nel secondo caso riferita al concio di nave , con modellazione ad elementi trave dei rinforzi longitudinali. Il lavoro n.7 aggiunge al precedente il calcolo del momento ultimo trasversale , effettuato mediante entrambi i programmi MAESTRO e MARC , nei riguardi della stessa unità SES . Nel primo caso i modelli esaminati sono cinque , nel secondo caso due , con simulazione del momento flettente trasversale ottenuta in due diversi modi ; i momenti cui si giunge nei riguardi del modulo vengono riportati a quello ultimo della nave , moltiplicando per il numero dei moduli entro la lunghezza nave. Le diversità notevoli fra

i risultati forniti dai due metodi e dallo stesso metodo , nei riguardi di modelli diversi , ne compromette la possibilità di pratica applicazione . I quattro lavori del quarto filone di ricerca riportano i risultati di una indagine sperimentale e numerica sulla risposta della nave ad esplosioni subacquee . Quanto alla costruzione del modello matematico del fenomeno dell’onda di shock, , ci si limita , nella sostanza a riportare l’espressione semi-empirica della pressione in ambiente illimitato e quella su parete deformabile - in assenza di fenomeni di cavitazione contro parete e di onde riflesse dal fondo o dalla superficie; più puntuale appare invece l’analisi del modello del campo generato dalla bolla pulsante . Quanto all’analisi numerica , si effettuano: il calcolo del momento ultimo della nave ( ex fregata Margottini ) con programma MAESTRO; l’analisi della risposta della trave- nave all’azione impulsiva dell’onda di shock ed a quella oscillatoria della bolla ( analisi dinamica lineare con programmi MSC/NASTRAN ); analisi non lineare di due elementi strutturali del fondo (MARC, MSC/NASTRAN ) ; indagine numerica , in ambito lineare ( MSC/NASTRAN) di un tronco di scafo , allo scopo di verificare la risposta a shock del motore e delle sue fondazioni , ed ancora di fornire opportune condizioni al contorno per l’analisi locale del fondo. Il lavoro n.13 riguarda il calcolo delle vibrazioni indotte dal sistema di propulsione; l’analisi dinamica viene effettuata con il programma MAESTRO; nella determinazione delle azioni trasmesse dal sistema si utilizza una metodologia elaborata da Carcaterra ed Esposito. Nel lavoro n.14 si riportano i risultati di una ricerca , in fase iniziale , sui materiali per applicazioni criogeniche; i dati riportati sono di conseguenza pochi e le stesse considerazioni fatte dagli autori sono di carattere qualitativo . Nel lavoro n.15 si fa una valutazione di impatto ambientale per nave di tipo SES da utilizzare sulla rotta Chiavari-Genova; si effettua inoltre un confronto fra collegamenti su rotaia su gomma e via mare, dal punto di vista economico oltre che dell’impatto ambientale . Dei quindici lavori considerati , tre sono pubblicati su riviste ( La Marina Italiana ISP e SNAME ) , tutti gli altri sono stati presentati in convegni internazionali; tutti rientrano nell’ambito delle tematiche proprie del settore scientifico-disciplinare I01B . Dall’esame delle pubblicazioni presentate , emerge la disponibilità del Dott. Figari ad affrontare problematiche varie e di notevole interesse ed ancora la capacità di utilizzare programmi di calcolo anche complessi . L’apporto personale ai lavori va ravvisato nel contributo dato in relazione alle capacità già evidenziate. Buona è la collocazione editoriale dei lavori e buona è la continuità temporale della produzione scientifica . Continua ed intensa - quanto soprattutto alle esercitazioni svolte - è l’attività didattica, anche se pressoché equiripartita fra i corsi dei due settori scientifico-disciplinari I01B ed I01C . Discreto è l’impegno profuso nelle attività organizzative della ricerca e della didattica . Il candidato è ricercatore confermato universitario . In conclusione , il giudizio sul curriculum complessivo del candidato è positivo .

Giudizio del prof. Mandarino: candidato Rizzuto (2001) Il dott. Rizzuto presenta i seguenti titoli valutabili ai fini del concorso: · Servizi prestati negli Atenei e negli Enti di ricerca , italiani e stranieri: Novembre 1986 - Marzo 1990: CETENA. Aprile 1990 - Marzo 1993: ricercatore. Dall’aprile 1993 ad oggi: ricercatore confermato. Dall’AA 94/95 all’AA 97/98: professore in affidamento di Geometria dei galleggianti (II anno del C.L. in Ingegneria Navale). Dall’AA 96/97 all’AA 97/98: professore in affidamento di Geometria dei galleggianti (C.D. in Ingegneria Meccanica - indirizzo navale ). Dall’AA 98/99 ad oggi: professore in affidamento di Costruzioni navali III. · Attività didattica svolta anche all’estero: Oltre a quella relativa ai servizi prestati , ha svolto le seguenti attività: AA 90/91 e 91/92: Esercitazioni per i corsi di Disegno navale e Statica della nave e partecipazione alle relative commissioni d’esame. Dall’AA 94/95 ad oggi: Docente di Disegno navale presso la scuola diretta a fini speciali per la nautica di diporto di La Spezia Sett. 95 ed Ott. 96: Docente del seminario Calcolo delle strutture navali con il metodo degli elementi finiti. AA 96/97e97/98: Lezioni ed esercitazioni nell’ambito del corso di Costruzioni navali II (15 ore). AA 97/98 e 98/99: Lezioni per il corso di Impianti di propulsione navale (4 ore). AA 98/99: Lezioni per il corso di Costruzioni navali II (10 ore) Marzo 92: Docente di lezione introduttiva della XVI scuola WEGEMT Vibration , noise and shock on board ships e coautore del testo delle lezioni n.1 e n.3 /Di1/,/Di2/ Febbraio 94: Seminario Dynamic analysis of a fluid-loaded sandwich plate excited by a point force presso il KTH di Stoccolma (replica in italiano presso il DINAV - maggio 94). Ottobre 97: Docente della lezione Noise and vibration /Di3/ nell’ambito della XXVII scuola WEGEMT Small craft technology tenutasi ad Atene - Autore del relativo contributo al libro Small craft technology. AA 97/98 , 98/99 e 99/00: Docente del corso di specializzazione in sicurezza della navigazione per ufficiali delle capitanerie di porto (6 ore di lezione e circa 20 studenti/anno). AA 99/00: Docente nel corso IFTS per tecnico impiantista navalmeccanico ed industriale (16 ore di lezione , 20 studenti). Coordinamento di iniziative in campo didattico 91/92: Membro del comitato organizzatore della XVI scuola WEGEMT , tenutasi nel marzo 92 a Genova. 95/97:Rappresentante DINAV nel comitato esecutivo del WEGEMT (Progetto TASMAR) 96/97: Segretario tecnico del comitato organizzatore della XXV scuola WEGEMT Full scale surveys of the performances of ships and platforms, tenutasi a Genova nel settembre 97 - Revisore delle note nella stessa scuola. · Organizzazione , direzione e coordinamento di gruppi di ricerca: Responsabile scientifico dei seguenti contratti di ricerca: 96/97 e 97/99: Registro navale italiano: due contratti sull’applicazione di procedure affidabilistiche alle strutture navali. 1999: Ateneo di Genova: progetto Modelli affidabilistici di II livello per strutture navali. 2000: Ateneo di Genova: progetto Analisi strutturale di navi multi-scafo per il trasporto veloce.

2000-02: CETENA , contratto Metodi affidabilistici per l’analisi di strutture navali. 1999-2001: Membro della Commissione dell’area scientifico disciplinare 09. · Titoli di dottore di ricerca e fruizione di borse di studio finalizzate ad attività di ricerca: 2/93-2/94 Contratto di ricerca di un anno, finanziato dalla UE (Programma Human capital & mobility), presso l’Università di Stoccolma; borse di studio per formazione e ricerca presso le Università di Danimarca e Lisbona. · Attività di ricerca L’attività di ricerca è documentata dagli 81 lavori compresi nell’elenco , di cui 50 sotto forma di rapporti del CETENA, del DINAV, del RINA e dell’IPIN; nell’ambito dell’attività di ricerca rientrano i seguenti incarichi: 1997-2000 Membro del comitato VI.1 dell’ISSC 2000 2000-2003 Membro del comitato VI.1 dell’ISSC 2003 Il dott. Rizzuto presenta quindici pubblicazioni , nelle quali appaiono delineati cinque principali filoni di ricerca: · Criteri di affidabilità nell’analisi della robustezza longitudinale della nave ( Lavori 11,12 13 ) · Analisi del rumore ( Lavori 1,2,14,8 ) · Analisi sperimentale della risposta strutturale di pannelli in vetroresina ( Lavori 3,4 ) · Analisi sperimentale del comportamento a buckling di strutture cilindriche sottoposte a carico esterno ( Lavori 5,10 ) · Analisi delle pressioni dinamiche da sloshing ( Lavori 6,7,9 ) Dei lavori relativi al primo filone di ricerca , i più interessanti sono i primi due – in collaborazione con Casella. Nell’uno e nell’altro , si assume quale condizione di crisi della nave quella a momento flettente ultimo ; si introducono quali parametri di stato , nella relativa equazione di superficie limite , il momento ultimo , i momenti flettenti verticali , statico e d’onda e , limitatamente al solo primo lavoro , il momento orizzontale d’onda . Il primo parametro viene trattato quale grandezza deterministica e ricavato , nel secondo lavoro , relativamente alle due condizioni di sezione al mezzo soggetta a momento insellante ed inarcante , quale ordinata del punto di max della curva momenti - curvature ; lo stesso parametro si esprime nel primo lavoro , in funzione dell’angolo g del piano di sollecitazione . Gli altri parametri vengono riguardati quali variabili aleatorie , ed in più quali processi stocastici , nel secondo lavoro . Quanto alle relative funzioni di densità di probabilità , al momento statico si assegna una distribuzione di tipo Beta , con i quattro parametri di distribuzione determinati in maniera diversa a seconda delle due condizioni di carico considerate ; la stessa variabile sarà poi da intendere quale estremo , minimo o massimo, quando venga riferita ad un anno. Nei riguardi del momento verticale d’onda , la v.a. considerata è il momento estremo , riferito a dato periodo Tc ( Un viaggio , un anno ... ) alla cui distribuzione si giunge , determinando prima quella , a lungo termine e corrispondente ad un viaggio , degli estremi relativi ad un periodo pari a quello di stazionarietà Ts del dato stato di mare (assunto di 3h) - con funzione di ripartizione esponenziale ( e-vTs) , di parametro n coincidente con il numero medio di passaggi ( upcrossings ) , nell’unità di tempo ,del momento su livello Mw , numero a sua volta determinato attraverso i momenti mo ed m2 dello spettro di risposta del momento al dato mare e per il dato angolo d’incontro - ricavando quindi da essa la distribuzione degli estremi ,corrispondenti al periodo Tc , con esponente pari a TC/TS ed infine sostituendole una distribuzione asintotica (Gumbel), con parametri ottenuti in maniera iterativa, allo scopo di far sì che nell’intervallo di fitting cada l’ordinata di interesse del punto di progetto ( P* ) ; artificio

questo che consente di ottenere distribuzioni diverse per i momenti insellanti ed inarcanti ,pur restando in un ambito puramente lineare d’analisi del sistema-nave. Entrambi i momenti verticali si sono riguardati , nel secondo lavoro , oltre che come variabili aleatorie , come processi stocastici ( ad impulsi rettangolari ,di durata assegnata e di ampiezza random , con distribuzione coincidente con quella Beta per i momenti statici e con quella degli estremi relativi al periodo ad essi assegnato ,per il momento d’onda ); in tal caso , peraltro , l’elemento cui direttamente si perviene è la probabilità di crisi determinata riferendosi ad un processo di Poisson , con intensità il numero medio di uscite , nell’unità di tempo , del punto di stato dalla superficie limite , e con periodo di riferimento ai fini dell’analisi , in ogni caso , pari ad un anno . Quanto poi all’accoppiamento dei due parametri ( momenti verticali statico e d’onda ) , nel secondo lavoro si sono adottate , seguendo l’approccio di Turkstra , tre diverse metodologie; in accordo con tale approccio , nel primo lavoro si sono assunte quali condizioni estreme quelle per le quali , al valore estremo del momento verticale si associa quello random del momento orizzontale , con ciò riguardando la distribuzione del momento orizzontale d’onda , quella condizionata al valore estremo del momento verticale. Tale distribuzione è stata ottenuta , assumendo per la variabile bidimensionale - con coordinate i momenti orizzontale e verticale ( non estremo ) - una distribuzione normale bivariata , con parametri ottenuti dagli auto-spettri dei due momenti e dal relativo spettro incrociato , tutti corrispondenti a date condizioni di mare e a dato angolo d’incontro; quanto poi all’analisi a lungo termine si è limitata al calcolo dei valori medi assunti dai due parametri della distribuzione condizionata , distribuzione , per le ipotesi fatte , di tipo normale . In entrambi i lavori , nell’espressione del margine si introducono coefficienti capaci di tener conto delle incertezze, coefficienti riguardati tutti quali variabili aleatorie , ed in entrambi si procede al calcolo di b con metodo di Hasofer - Lind ( tranne che nel caso di parametri di stato trattati come processi stocastici ). Il lavoro n. 13 è di carattere puramente applicativo: lo scopo è essenzialmente quello di determinare valori dei coefficienti parziali di sicurezza , assumendo quale parametro di confronto β e basandosi , quanto alla sua determinazione , sul metodo applicato nel lavoro n.12 , semplificato con il ritenere quale grandezza deterministica il momento statico , oltre che quello ultimo . Partendo dai dati ottenuti nei riguardi di β e dei coefficienti parziali , per navi di diverse lunghezze ed in due condizioni di carico , si determinano i valori degli stessi coefficienti , in funzione della lunghezza , in tre condizioni , due corrispondenti a livelli fissati di β , la terza corrispondente a valori di β funzioni , a loro volta della lunghezza ( ricavati dalla curva interpolatrice inferiore ottenuta nel primo calcolo). Nell’ambito del primo filone di ricerca può farsi rientrare il lavoro n. 15 , quando almeno ci si limiti a quella che ne appare la parte di maggiore interesse : la validazione numerica di una rappresentazione alla Rayleigh della distribuzione delle altezze di un segnale , riguardabile quale processo stocastico ergodico e gaussiano. La validazione viene effettuata attraverso il confronto con curve , ricavate mediante l’analisi frequentistica di realizzazioni temporali del segnale , realizzazioni ottenute , a loro volta , sotto forma di serie di Fourier , da assegnato spettro. Quanto all’analisi frequentistica , viene condotta con tre diversi metodi , derivanti da tre diverse definizioni di altezza del segnale . Quanto agli spettri utilizzati , sono tutti derivati da rappresentazioni a quattro parametridella densità spettrale , con parametri scelti per modo da mantenere invariati i momenti m0 ed m2 e da far variare m4 , così da ottenere valori d’ampiezza di banda variabili da 0.2 a 0.8 . L’analisi

mostra , ciò che era prevedibile: una discrepanza crescente con l’ampiezza di banda nei riguardi soprattutto delle curve delle altezze ,intese quali differenze fra due successivi valori di cresta e cavo . I lavori denotano una sapiente utilizzazione di programmi di calcolo e metodologie statistiche, il secondo ,in particolare , è condotto con buon rigore metodologico . Dei lavori relativi al secondo filone di ricerca , i primi tre sono di carattere spiccatamente sperimentale , il quarto invece è di carattere numerico . Il primo si riferisce alla caratterizzazione del rumore irradiato dalla nave in mare ed alla descrizione di metodologie sperimentali e teorico-sperimentali , capaci di misurarne il livello . Vi si tratta , in maniera succinta , dei tipi di rumore irradiato , in relazione alla loro natura o alle caratteristiche dei relativi spettri ,ci si sofferma sul rumore di natura idrodinamica e più in particolare su quello generato dal flusso attorno alla carena; di quest’ultimo si riassumono le cause ( irregolarità dello strato limite e fenomeno del Kline ) e si accenna alla determinazione del relativo spettro , secondo una metodologia elaborata dal CETENA , che utilizza lo spettro del Blake ed i metodi Cebeci ed Hess-Smith , per lo studio rispettivamente del regime viscoso e di quello a potenziale di corpo profondamente immerso . Quanto all’aspetto sperimentale , vi si accenna alla convenienza di liberare il processo dalla dipendenza spaziale , riportando le misure ad una distanza standard dallo scafo ( 1m ) , ai metodi , analitico e sperimentale , che lo consentono, ed infine ad un metodo di misura del rumore irradiato dall’elica mediante idrofoni montati a scafo , sulla volta di poppa . Il terzo lavoro è incentrato sugli effetti smorzanti esplicati da pannelli di materiale viscoelastico , accoppiati con pannelli di maggior rigidezza e sulla descrizione di una semplice metodologia sperimentale di determinazione dell’effetto smorzante . Il quarto lavoro riporta lo studio della risposta dinamica di un pannello a sandwich infinitamente esteso - in presenza d’acqua su di un lato ed eccitato sul lato opposto da una forza puntuale , agente in direzione ortogonale al piano del pannello. I lavori denotano una buona capacità di affrontare , con metodo sperimentale , problemi di notevole complessità qual è quello in esame , oltre alla già rilevata capacità di utilizzare programmi , e di organizzarne i risultati . Nei lavori relativi alla risposta strutturale di pannelli in vetroresina , si descrivono le esperienze condotte su pannelli soggetti a condizioni di carico e di vincolo diverse (carico laterale applicato in mezzeria su pannello appoggiato alle estremità , nelle esperienze sulla risposta flessionale; carico in piano , variabile linearmente , su pannello con bordi caricati , soggetti a condizioni di vincolo diverse ; infine carico laterale uniforme in ulteriori prove a flessione ) . I lavori denotano un serio impegno nell’allestimento delle prove sperimentali ed un costruttivo sforzo interpretativo nei riguardi e dei meccanismi di crisi e delle discrepanze fra risultati numerici e sperimentali . Quanto ai due lavori relativi al quarto filone di ricerca , vi si descrive l’apparecchiatura di prova e si commentano i risultati di esperienze condotte su cilindri , soggetti a carico esterno , uniformemente ripartito sul mantello e sul fondo. La sapiente disposizione degli estensimetri e la preventiva mappatura degli spessori , consentono una seria analisi dei risultati sperimentali : l’individuazione dell’insorgere di un pronunciato stato tensionale flessionale , che si sovrappone a quello membranale , prevalente ai bassi carichi; l’analisi dell’evoluzione , con il carico , della configurazione deformata della superficie media , ed infine lo studio dell’influenza che su tale evoluzione - come sul valore del carico critico - ha la distribuzione degli spessori .

Nei lavori relativi alla valutazione delle pressioni dinamiche da sloshing si descrivono le metodologie di misura e di calcolo per l’acquisizione sperimentale e la descrizione numerica delle pressioni sulle pareti di una stiva di bulk-carrier ,caricata con acqua di zavorra . Le campagne di misura , alle quali si riferiscono i lavori , sono due; la seconda effettuata con una più mirata disposizione delle sonde di pressione e degli estensimetri , che consente una più ampia ed approfondita analisi del fenomeno dell’impatto, con la conseguente localizzazione della zona di impatto , l’individuazione dell’ampiezza della zona e della durata del picco . Quanto all’aspetto numerico , il regime idrodinamico all’interno della cisterna è stato simulato in maniera diversa , a seconda che si tratti di regime impulsivo - fluido compressibile - o non impulsivo ; nei riguardi , in particolare , del primo regime , ci si è posto il problema della scelta del passo di calcolo , in termini di tempo , capace di cogliere l’evoluzione temporale del fenomeno impulsivo , e si sono esaminati due metodi numerici , per la simulazione dell’effetto smorzante , generato dalla deformabilità della parete . Dei quindici lavori considerati , tre sono pubblicati su riviste , undici sono stati presentati in convegni internazionali , uno in un convegno tenuto presso l’accademia navale di Livorno; di essi tre sono ad un solo nome; tutti rientrano nell’ambito delle tematiche proprie del settore scientifico-disciplinare I01B . Dall’esame delle pubblicazioni presentate, emerge la capacità del Dott. Rizzuto di organizzare prove al vero ed in laboratorio e di interpretarne i risultati in maniera critica e costruttiva , ed ancora di utilizzare programmi di calcolo anche complessi ,con un metodo che si è andato affinando , nel tempo , quanto a rigore e ad originalità di impostazione . L’apporto personale ai lavori va ravvisato nel contributo dato in relazione alle capacità già evidenziate . Buona è la collocazione editoriale dei lavori e buona è la continuità temporale della produzione scientifica . Notevole è l’impegno profuso nell’attività organizzativa della ricerca e della didattica ; varia continua ed intensa è l’attività didattica , anche se ripartita fra i corsi dei tre settori sientifico-disciplinari I01A,I01B ed I01C . Il candidato è ricercatore confermato universitario e titolare di un contratto di ricerca di un anno , finanziato dalla UE presso l’Università di Stoccolma , ed ha fruito di borse di studio , per formazione e ricerca , presso le Università di Danimarca e Lisbona . In conclusione il giudizio sul curriculum complessivo del candidato è ampiamente positivo .

Giudizio del prof. Mandarino: candidato Balsamo (2008) Dall’esame del curriculum, dei titoli e delle pubblicazioni, si trae che il dott. Balsamo, ricercatore confermato e dottore di ricerca, ha svolto intensa attività didattica; è stato coinvolto in progetti di ricerca, anche se non a livello organizzativo; ha svolto con continuità attività di ricerca; ha diligentemente partecipato alla gestione del Dipartimento di appartenenza. Dei dieci lavori sottoposti a giudizio, due sono ad un sol nome – uno è la tesi di dottorato di ricerca, l’altro è un lavoro semplicemente accettato fra lavori di convegno – gli altri, a più nomi, sono stati presentati in convegni internazionali; la collocazione editoriale può perciò dirsi complessivamente buona. Nei lavori esaminati, appare delineata quale attività, nella quale è riconoscibile l’apporto del candidato, quella sperimentale, rivolta alla misura di parametri di varia natura, ed inserita in ricerche di natura impiantistica ed architettonica, le prime pienamente, le altre soltanto marginalmente congruenti con il raggruppamento disciplinare ING-IND/02, cui si riferisce il concorso. Va in particolare citata l’attività sperimentale, che riguarda la valutazione dell’impatto ambientale di una imbarcazione per il trasporto urbano a Venezia, e che giustifica la proposta di propulsione ibrida − fatta da un gruppo di ricerca, in cui si inserisce il dott. Balsamo − per una imbarcazione, di tipo innovativo, a basso impatto ambientale. Altro aspetto dell’attività scientifica del candidato è da ravvisare nel lavoro svolto nell’ambito della modellazione dinamica dei sistemi, lavoro che costituisce parte cospicua della tesi di dottorato, e di cui, tuttavia, non si trovano adeguati sviluppi nelle pubblicazioni esaminate; di limitato valore scientifico appaiono le applicazioni statistiche riportate nel lavoro n. 9 dell’elenco delle pubblicazioni sottoposte a giudizio. L’attività di maggior rilievo e di maggiore sviluppo nel tempo, rimane quindi quella di natura sperimentale; mancano tuttavia nei lavori esaminati chiari e concreti riferimenti che consentano di cogliere elementi di originalità.

Giudizio del prof. Mandarino: candidato Quaranta (2008) Dall’esame del curriculum, dei titoli e delle pubblicazioni, si trae che il dott. Quaranta, ricercatore confermato, ha svolto attività didattica intensa, supportata anche dalla stesura di dispense; è stato coinvolto in progetti di ricerca, rivestendo in uno di essi il ruolo di responsabile scientifico; ha svolto con continuità attività di ricerca; ha diligentemente partecipato alla gestione dell’Ateneo, della Facoltà e del Dipartimento di appartenenza. Dei dieci lavori sottoposti a giudizio, tutti a più nomi, uno è un rapporto CNR, gli altri sono stati presentati in convegni internazionali; la collocazione editoriale è perciò complessivamente buona. Dai lavori esaminati si trae il profilo di uno sperimentatore, che ha contribuito alla misura di parametri di varia natura, in ricerche di tipo impiantistico ed idrodinamico, le prime pienamente, le altre soltanto marginalmente congruenti con il raggruppamento disciplinare ING-IND/02, cui si riferisce il concorso. Il dott. Quaranta ha, in particolare, contribuito all’allestimento ed alla conduzione di prove rivolte alla valutazione dell’impatto ambientale di una imbarcazione per il trasporto urbano a Venezia, prove che giustificano la proposta di propulsione ibrida − fatta da un gruppo di ricerca, in cui si inserisce il dott. Quaranta − per una imbarcazione, di tipo innovativo, a basso impatto ambientale. Rappresentano la fase iniziale dell’attività di ricerca del dott. Quaranta il primo ed il terzo dei lavori sottoposti a giudizio, entrambi di carattere più compilativo, che non sperimentale; ancora la fase iniziale e quella finale sono caratterizzate da applicazioni di tipo statistico, quali quelle contenute nel secondo e nell’ultimo dei lavori sottoposti a giudizio, entrambi di limitato valore scientifico. L’attività di maggior rilievo rimane, quindi, quella sperimentale; mancano tuttavia nei lavori esaminati chiari e concreti riferimenti, che consentano di cogliere elementi di originalità.