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C.A.S. Teoria dell’allenamento
Di Marco Mozzi
PARTE II: IL MOVIMENTO UMANO
• Le funzioni
• Le componenti
C.A.S. Teoria dell’allenamento
Avendo riportato, all’interno del paragrafo dedicato agli obiettivi, alcuni concetti che possono risultare di difficile comprensione per coloro che si avvicinano al movimento umano per le prime volte o senza essere sostenuti da basi scientifiche e di studio, ritengo doverose alcune precisazioni.
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Gli argomenti saranno trattati con una profondità minima,dato che questo lavoro vuole essere un quadro generaledelle teorie applicate per svolgere le attività pratico-formative.
Per saperne di piùrimando ai vari testi, manuali FIDAL, siti internet.
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“Nessuno può sottrarsi al sentimento di riverente commozione contemplando i misteri dell’eternità e della stupenda struttura della realtà.
E’ sufficiente che l’uomo cerchi di entrare soltanto un po’ in questi misteri - giorno dopo giorno, senza mai demordere, senza mai perdere la sacra curiosità dell’infinito - perché nell’ammirazione entusiasta della natura si riveli una Mente cosìsuperiore che tutta l’intelligenza messa dagli uomini nei loro pensieri non è, al cospetto di Essa, che un riflesso assolutamente nullo”.
(A.Einstein)
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Abbiamo parlato di movimento umano e di sport; è necessariauna distinzione per non confondere i due concetti.
Lo sport è l’ESPRESSIONE AGONISTICA del movimento umano.
Il movimento umano è un’espressione di vari e intrecciatitasselli che andremo a sviluppare.
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MOVIMENTO UMANO:
funzione della persona che comprende le aree cognitive, neurologiche, motorie, sociali, affettive. E’ mezzo di educazione dunque non solo motoria, ma tocca tutti gli altri aspetti della vita di relazione ed è, infine, mezzo per rapportarsi con l’ambiente ⇒ (ambienti in cui vive il bambino, stili di vita, relazioni, abilità prassiche e motorie…).
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FUNZIONI DEL MOVIMENTO
•Sviluppo dell’organismo (in età adulta “conservazione”)•Sviluppo del Sistema Nervoso Centrale•Miglioramento dell’espressività generale (linguaggio, motoria…)•Strutturazione dello schema corporeo•Miglioramento delle capacità motorie•…
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Quindi:
L’educazione attraverso il Mezzo di educazionedelle aree della persona
MOVIMENTOUMANO
Mezzo di relazione conl’ambiente
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L’istruttore deve possedere quindi competenze inerenti lo sport insegnato, ma non può prescindere dalla conoscenza delle altre discipline scientifiche sulle quali si basa il movimento umano.
Movimento umano
Anatomia PedagogiaFisiologia PsicologiaBiomeccanica Altro…BiochimicaNutrizione
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Il movimento umano è una funzione della persona ed è fatta dialcuni tasselli che analizzeremo.La scomposizione è fatta a scopo didattico, nella realtà gli elementi sono in stretta relazione ed interagiscono continuamente.
� STRUTTURAZIONE DELLO SCHEMA CORPOREO� CAPACITA’ MOTORIE
MOVIMENTO UMANO
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LO SCHEMA CORPOREO
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E’ definito come la rappresentazione mentale del corpo,statica o dinamica.
Schilder asserì come questa rappresentazione dipenda dallosviluppo cognitivo e neuromotorio.
Ecco verificata la GRANDE RESPONSABILITA’GRANDE RESPONSABILITA’dell’educatore del movimento.
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SCHEMACORPOREO
Socializzazione
CoordinazioneStrutturazione spazio-tempo
Orientamento del corpo
Percezione del corpo
CORPO EMOVIMENTO
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PERCEZIONE DEL CORPO (Proiezione di un’immagine su uno schema cervello. Tale immagine nel neonato è sfuocata, poi si avvicina e infine è ben delineata).
ORIENTAMENTO DEL CORPO (Alto-basso, grande-piccolo, avanti-dietro. Riferimenti spaziali, direzionali).
STRUTTURAZIONE SPAZIO/TEMPO (Corpo orientato che si muove nello spazio e nel tempo).
COORDINAZIONE (Situazioni di rapporto corpo-spazio-tempo-dinamicità ed evoluzioni).
SOCIALIZZAZIONE (Relazioni e comunicazioni).
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La strutturazione dello schema corporeo avviene fin dai primimesi di vita del neonato (es: riflesso labirintico con cui esploral’ambiente).Tale processo non è statico, anzi non finisce mai: pensiamo comenella donna gravida cambi la conformazione del bacino e leposture…
L’educatore del movimento deve sollecitare una strutturazionedello schema corporeo efficiente e completa, lavorando suglielementi che andiamo ad analizzare.
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Alcuni elementi come l’orientamento, la differenziazionespazio-tempo, la coordinazione stessa, si ritrovano all’interno delle capacità coordinative e sarannomaggiormente descritti nei capitoli ad esse dedicati.
N.B.La differenza sta nel fatto che, “in questa sede”, (struttura-zione dello schema corporeo), si parla di strutturazione di un elemento, mentre per le capacità motorie si parlerà di scoperta (prima) e miglioramento (poi).
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Collegati agli elementi dello schema corporeo
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La dinamica respiratoria, assieme ad altri elementi anatomo-bio-funzionali non ci permettono di parlare di RESISTENZAspecifica, almeno fino ai 10-11 anni.
Come metodologia si consiglia di NON LAVORARE (fino ai 10-11 anni) continuamente con prove di corsa sistematica(nelle varie forme di allenamento), ma si invita al lavoroorganizzato in circuiti, utilizzando giochi specifici, combinando l’azione di corsa con altre gestualità…
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Collegamento alla ricerca inerente la RESISTENZAin età evolutiva, dell’amico Gian Piero Greco che ringrazio per la disponibilità.
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La strutturazione dello schema corporeo, come la conoscenzae il miglioramento delle capacità motorie, avviene grazieal MOVIMENTO.
Gli schemi sui quali si fonda il movimento sono detti SCHEMI MOTORI DI BASE e sono relazionatialle STAZIONI e agli SCHEMI POSTURALI.
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Schemi motori di base:CamminareSaltareCorrereLanciareAfferrareStrisciareRotolareAttaccareDifendereArrampicarsiProcedere carponi…
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Le stazioni: Gli schemi posturali:Eretta ElevareSeduta AbbassareDecubito prono FlettereDecubito supino EstendereDecubito laterale AbdurreIn ginocchio Addurre Quadrupedia prona AprireQuadrupedia supina ChiudereCorpo proteso avanti CircondurreCorpo proteso dietro ……
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Per precisione è necessario affermare che con il termine “STAZIONI” si intende il tipo di rapporto degli arti o del busto con il suolo.
Esistono inoltre gli “ATTEGGIAMENTI” che indicano la posizione statica del corpo senza riferimenti all’ambiente
(es: atteggiam. brevi/lunghi degli arti, attegg. ruotato del busto, attegg. ad arco, attegg. a squadra…).
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LE CAPACITA’MOTORIE
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“Sono le disposizioni di ogni individuo a conseguire undeterminato scopo. Per uno sviluppo completo delle stesse ènecessario un rapporto con l’ambiente che si esplichi esclusivamente tramite l’attività, cioè tramite gli esercizi (carico fisico-motorio).Per carico fisico-motorio si intende lo sforzo al quale sono sottoposti l’organismo e la personalità in toto dell’individuo durante l’attività che, per essere significativa, ai fini dello sviluppo delle capacità motorie, deve superare i livelli di sollecitazione motoria normalmente forniti dai gesti della vita quotidiana”.(Le Capacità Coordinative e la resistenza. Soc. Stampa Sportiva Roma. Pag 14-15)
C.A.S. Teoria dell’allenamentoDEFINIZIONI:
CAPACITA’ MOTORIE: Espressioni di una potenzialità.
ABILITA’ MOTORIE: Insieme di capacità automatizzate (S.N. SOTTOCORTICALE), precise ed economiche. A livello neurologico sono definite PRASSIE.
ABILITA’ SPORTIVA: La utilizzo in situazioni diverse di gioco, agonistiche. Si vede all’interno del movimento.
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Si dividono in:
C.A.S. Teoria dell’allenamentoLe capacità coordinative sono di fondamentale importanzaper loSVILUPPO COGNITIVO e NEUROMOTORIO.
Esse dipendono unicamente dalSISTEMA NERVOSO CENTRALE(percezione, elaborazione, attuazione, verifica).
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Al contrario, le capacità condizionali, dipendono esclusivamentedalle FUNZIONI METABOLICHE.
Essendo queste funzioni ancora in fase di sviluppo, le capacità condizionali hanno una minore incidenzanei soggetti in età evolutiva.
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Come metodologia, ancora una volta, si consiglia di interveniresulle capacità condizionali attraverso le capacità coordinative(cfr. diapositiva precedente sulla resistenza).
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Le capacità condizionali sono:FORZA RESISTENZARAPIDITA’ (velocità)
Le capacità coordinative si suddividono in:GENERALISPECIALIEssere coordinati significa:efficacia, armonia, economia, non dispersione, organizzazione del movimento.
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Collegamento alle capacità motorie
Per la resistenza si può fare riferimento alle diapositive seguenti lo schema corporeo.
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La MOBILITA’ ARTICOLARE non è né una capacità La MOBILITA’ ARTICOLARE non è né una capacità coordinativa, né una capacità condizionale…coordinativa, né una capacità condizionale…
…in quanto non dipende né dal SNC, né dagli aspetti …in quanto non dipende né dal SNC, né dagli aspetti metabolici…metabolici…
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…è definita come…è definita come
“la capacità di eseguire in modo coordinato movimenti con la“la capacità di eseguire in modo coordinato movimenti con lamassima escursione articolare”.massima escursione articolare”.
(Le Capacità Coordinative e la resistenza. Soc. Stampa Sportiva Roma. Pag 14-15)
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Per trattare degli esercizi di allungamento muscolare, si rende necessaria una suddivisione in base alle età:
-Allievi in età di scuola elementare (I e II fascia C.A.S.)
-Allievi in età di scuola media (III fascia C.A.S.)
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-Allievi in età di scuola media (III fascia C.A.S.)
Lo stretching, realizzato nelle varie forme e secondo le diverse scuole (Bob Anderson, Mézière, PNF, IRA…)
RAPPRESENTA
una COMPONENTE FONDAMENTALE della preparazione giovanile…
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…in quanto consente il recupero di quella mobilità articolareche sussisteva nelle fasi precedenti.
Da questa tappa dell’età evolutiva la mobilità articolare è INVERSAMENTE PROPORZIONALE al trascorrere del tempo;nessun metodo, azione, pratica, consentono di evitare questo processo.Si dovrà intervenire per rallentarlo
lo stretching ha funzione di RECUPERO e MANTENIMENTO.
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ALTRI EFFETTI DELL’ALLUNGAMENTO- riduzione della tensione muscolare- prevenzione o limitazione dei traumi all’apparato locomotore- attenuazione di dolori e contratture muscolari- miglioramento della circolazione sanguigna e, quindi,
facilitazione nell’allenamento e nel recupero-miglioramento della consapevolezza del proprio corpo e
agevolazione del rilassamento generale-in forma attiva produzione del liquido sinoviale
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-Allievi in età di scuola elementare (I e II fascia C.A.S.)
Considerando l’argomento per tale fascia d’età sarebbenecessaria una lunga e accurata premessa inerente laauxologia dei vari apparati con particolare riferimento alsistema LOCOMOTORE (scheletro+muscoli)…
..ciò non è possibile per evidenti ragioni organizzative…(scriveremmo un manuale!)
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Ci basti considerare…
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…che l’apparato locomotore è ancora in unaFASE SENSIBILE DI CRESCITA, -l’ossificazione non è terminata-le articolazioni non sono stabili-capsule e legamenti sono lassi-gli annessi articolari parzialmente sviluppati-i muscoli stanno allungandosi naturalmente, ma sono ipotonici-si passa da un periodo di proceritas a un periodo di turgor…
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…che lo stretching comporta:
-L’ALLUNGAMENTO di una struttura muscolare-DELLE TRAZIONI o FORZE ESTERNE sulle ossa
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…che le strutture muscolari sono instabili,perciò non ancora pronte a subire degli allungamenti…
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…che la legge di Del Pech afferma:“l’osso rallenta la sua crescita se sottoposto a carico eccessivo e cresce in modo asimmetrico se caricato nel modo stesso”…
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Per concludere…
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…che in questa fascia di età lo stretching statico è
POCO UTILEPOCO UTILE
e può essere
DANNOSO DANNOSO (rallentamenti della crescita, alterazioni(rallentamenti della crescita, alterazionidell’apparato locomotore, dell’apparato locomotore, paramorfismiparamorfismi…)……)…
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Si rende, al contrario, utile ai fini dell’apprendimento metodologico e del riscaldamento, l’esecuzione dello stretching dinamico.
Il bambino automatizza (manda nella memoria motoria) uno schema che, un domani, ripeterà in forma statica, quando l’accrescimento avrà raggiunto quella fase di stabilità necessaria (12-13 anni).
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ESEMPIO:Esercizio classico di allungamento degli ischio-crurali
Ogni 3 appoggi eseguire una flex del busto
SI!NO!
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Le ultime considerazioni di questa II parte sono dedicate ai
principali EFFETTI DEL MOVIMENTO UMANOsui vari sistemi.
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Apparato MUSCOLARE:-aumento del volume e della lunghezza-aumento della capillarizzazione e delle sostanze energetiche
Apparato SCHELETRICO:-Crescita in larghezza e lunghezza-Migliore nutrizione
APPARATO CARDIO-CIRCOLATORIO:-aumento delle cavità interne-maggior gittata sistolica-calo delle pulsazioni a riposo, aumento sotto sforzo-riduzione dei tempi di recupero
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Apparato RESPIRATORIO:-efficace meccanica respiratoria-aumento del tempo di apnea-aumento della capacità vitale
Sistema NERVOSO:-Migliore nutrizione delle cellule-Migliore funzionamento dei recettori-Aumento della velocità di conduzione dello stimolo-Abbassamento del Tempo di Reazione
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EFFETTI PSICHICI e SOCIALI-miglioramento della SOCIALIZZAZIONE (cfr. sch. corp.)-sviluppo delle capacità di attenzione, memorizzazione,
risoluzione di problemi-capacità di accettare le regole e le sconfitte-aumento del senso di responsabilità-maggiore fiducia in sé e negli altri