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POR MOLISE V ALUTAZIONE EX ANTE AMBIENTALE PARTE A SITUAZIONE DI RIFERIMENTO

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POR MOLISE V ALUTAZIONE EX –ANTE AMBIENTALE

PARTE A

SITUAZIONE DI RIFERIMENTO

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1 ARIA

1.1 ANALISI DELLA SITUAZIONE AMBIENTALE

1.1.1 Climatologia Le condizioni macroclimatiche della regione Molise risultano determinate:

- dall’esposizione all’Adriatico; - dalla posizione del massiccio del Matese che ostacola le correnti temperate

di origine marina di provenienza sud-occidentale; - dall’assenza di una catena montuosa costiera che ostacoli le correnti fredde

provenienti da Nord e Nord-Est durante il periodo invernale. Le caratteristiche elencate danno luogo a caratteri di continentalità del

clima regionale, non comuni per una regione che si affaccia sul mare e non presenti nella fascia tirrenica di pari latitudine.

Tale carattere di continentalità si accentua via via che ci si allontana dalla costa e all’aumentare dell’altitudine.

Il clima regionale è sostanzialmente caratterizzabile nel modo che segue: - la concentrazione maggiore delle precipitazioni si verifica nel periodo

invernale (63% per il bacino del Trigno, 68%-70% per il bacino del Biferno e 65% per quello del Fortore);

- il massimo principale cade frequentemente in novembre; - il massimo primaverile si attenua con gradualità da gennaio a luglio; - il minimo principale cade di frequente in luglio.

Si assiste quindi ad un fenomeno di transizione del regime idrico da quello adriatico a quello marittimo proprio dell’Italia meridionale. I valori più elevati di precipitazione si riscontrano sul massiccio del Matese, che intercetta le correnti caldo umide provenienti da SW, mentre procedendo verso il mare, in corrispondenza di una generale diminuzione delle quote, si registrano livelli di precipitazione via via decrescenti.

E’ utile fare cenno ad alcuni aspetti anemologici, in relazione soprattutto

alla stima del potenziale eolico regionale.

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A tale fine e’ stata elaborata da ENEL Ricerca – Polo Energie Alternative la mappa eolica della regione Molise parametrizzata sulla base della velocità media annua del vento.

La mappa di cui sopra, riportata in Appendice Statistica figura 1.1, è contenuta nella bozza di Piano Energetico Regionale.

In essa sono distinte, secondo il modello di calcolo utilizzato dall’ ENEL, le aree nelle quali la velocità media annua del vento è compresa tra 5 e 6 m/s da quelle in cui essa supera i 6 m/s (in queste zone vi è maggiore probabilità, in relazione a vincoli di altra natura, di individuare siti che presentino un effettivo interesse tecnico-economico per lo sfruttamento della risorsa eolica).

Il modello ha fornito un’estensione delle aree con 5m/s<v<6m/s pari a 910km2 ed un’estensione delle aree con v>6m/s pari a 410km2.

Tali estensioni non sono in realtà interamente sfruttabili ai fini della produzione di energia eolica perché da esse andrebbero scomputate le aree abitate, le fasce di rispetto dei centri abitati, le aree protette, quelle boscate e quelle vincolate dai Piani Paesistici; fatte quindi le debite considerazioni la superficie utile si ridurrebbe a 485km2 con 5m/s<v<6m/s e 113km2 con v>6m/s.

La misurazione della velocità del vento si riferisce alla quota di 25m. dal suolo.

La discriminante utilizzata nella classificazione delle aree (5m/s) rappresenta la soglia minima di interesse per lo sfruttamento energetico della risorsa vento.

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1.1.2 Emissioni in atmosfera

In tema di emissioni in atmosfera, sono disponibili le stime elaborate nell’ambito del Piano Energetico Regionale (PER) per le sostanze inquinanti sotto elencate e limitatamente alle attività connesse ai processi energetici:

- anidride carbonica (CO2) - biossido di zolfo (SO2) - ossidi di azoto (NOx) - composti organici volatili non metanici (COVNM) - monossido di carbonio (CO) - particolato sospeso totale (PST)

Tali stime provengono dai vari bilanci energetici regionali ricavati per gli

anni che vanno dal 1988 al 1997, associando ad ogni fonte energetica utilizzata e ad ogni sostanza presa in esame degli opportuni coefficienti di emissione specifica (tonnellate di sostanza emessa per tonnellata equivalente di petrolio di fonte energetica consumata).

Le emissioni riportate in tabella 1.1 rappresentano solamente le emissioni dirette, imputabili cioè al solo territorio regionale; per coerenza con quanto fatto nel descrivere le pressioni sulle altre componenti ambientali, non sono state prese in considerazione le emissioni indirette, cioè quelle relative a consumi di energia, essenzialmente elettrica, la cui produzione avviene al di fuori del territorio regionale.

La suddivisione delle emissioni per ciascuna tipologia di inquinante è stata effettuata considerando i tipici settori di consumo: agricoltura, industria, residenziale, terziario e trasporti. A questi è stato aggiunto il settore energia per tenere conto delle emissioni legate alla produzione regionale di energia elettrica.

In Appendice Statistica, figure da 1.2 a 1.6, sono riportate le mappe relative

alla distribuzione territoriale delle emissioni di SO2, NOx, COVNM, CO, PST dovute ad attività collegate al settore energetico.

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Tabella 1.1 Emissioni in atmosfera, 1997 (tonnellate/anno) SETTORE CO2 SO2 NOx COVNM CO PST

Energia 210.000 8 159 45 190 15 Agricoltura 51.000 63 162 41 211 36 Industria 257.000 322 256 56 282 157 Residenziale 111.000 173 459 147 615 437 Terziario 47.000 16 111 26 117 9 Trasporti 599.000 515 3386 948 8.409 241 Totale 1.275.000 1.097 4.533 1.264 9.823 895

Fonte: ENEA–AmbienteItalia “Piano Energetico Regionale del Molise” (Bozza)

Per ciascuna tipologia di inquinante sono riportati in forma grafica gli

andamenti nel periodo 1988-1997 con i contributi di ciascun settore al relativo totale delle emissioni dirette. Le percentuali indicate nel testo si riferiscono al 1997.

Anidride carbonica (CO2)

Il settore che contribuisce maggiormente alle emissioni di CO2 è quello dei

trasporti (47%), seguito dall’industria (20,2%), dall’energia (16,5%), dal residenziale (8,7%), dall’agricoltura (4%) e dal terziario (3,7%).

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Figura 1.2 Emissioni di CO2 per settore, 1988-1997

0

200

400

600

800

1.000

1.200

1.400

1.600

1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997

Kto

n

trasportiterziarioresidenzialeindustriaagricolturaenergia

Fonte: Elaborazione su ENEA–AmbienteItalia “Piano Energetico Regionale del Molise”

Per quanto concerne la produzione di energia elettrica, è importante rilevare come l’andamento complessivo delle emissioni di CO2 imputabili a questo settore sia riconducibile ad un aumento di energia prodotta più che proporzionale; la diminuzione delle emissioni di CO2 per kWh prodotto, che costituisce di fatto una “decarbonizzazione” dell’energia prodotta, è da ricondurre all’entrata in funzione della centrale termoelettrica di Termoli, caratterizzata da una maggiore efficienza energetica.

Biossido di zolfo (SO2)

Le emissioni di biossido di zolfo sul territorio regionale, in linea con quanto

avvenuto nel resto del paese, risultano essere in diminuzione, grazie soprattutto al calo legato al settore industriale. Campobasso, Termoli, Isernia e Pozzilli sono i comuni maggiormente responsabili delle emissioni di questo inquinante (cfr.

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figura 1.2 dell’Appendice Statistica), contribuendo da soli a circa il 40% del totale emesso sul territorio regionale. Figura 1.3 Emissioni di SO2 per settore, 1988-1997

0

400

800

1.200

1.600

2.000

2.400

2.800

1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997

(ton)

trasportiterziarioresidenzialeindustriaagricolturaenergia

Fonte: Elaborazione su ENEA–AmbienteItalia “Piano Energetico Regionale del Molise”

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Ossidi di azoto (NOx) Il settore maggiormente responsabile per questo tipo di emissioni è quello

dei trasporti, con il 75% del totale. Anche in questo caso i comuni da cui provengono le pressioni maggiori (circa il 50%) sono quelli di Campobasso, Termoli, Isernia e Pozzilli (cfr. Appendice Statistica, figura 1.3). Figura 1.4 Emissioni di NOx per settore, 1988-1997

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997

(ton)

trasportiterziarioresidenzialeindustriaagricolturaenergia

Fonte: Elaborazione su ENEA–AmbienteItalia “Piano Energetico Regionale del Molise”

Composti organici volatili non metanici (COVNM) Anche per quanto riguarda i COVNM, il settore maggiormente

responsabile è quello dei trasporti, con il 75% del totale. Anche in questo caso i comuni da cui provengono le pressioni maggiori (circa il 50%) sono quelli di Campobasso, Termoli, Isernia e Pozzilli (cfr. Appendice Statistica, figura 1.4).

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Figura 1.5 Emissioni di COVNM per settore, 1988-1997

0

200

400

600

800

1.000

1.200

1.400

1.600

1.800

2.000

1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997

(ton

)

trasporti

terziarioresidenziale

industriaagricoltura

energia

Fonte: Elaborazione su ENEA–AmbienteItalia “Piano Energetico Regionale del Molise”

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Monossido di carbonio (CO) Il settore maggiormente responsabile è quello dei trasporti, che da solo

contribuisce circa all’85% delle emissioni totali. A livello urbano i nuclei che contribuiscono col maggior quantitativo di

emissioni sono Termoli, Campobasso e Isernia (cfr. Appendice Statistica, figura 1.5) che da soli determinano più del 45% delle emissioni complessive. Figura 1.6 Emissioni di CO per settore, 1988-1997

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

16.000

1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997

ton

trasportiterziarioresidenzialeindustriaagricolturaenergia

Fonte: Elaborazione su ENEA–AmbienteItalia “Piano Energetico Regionale del Molise” Particolato Sospeso Totale (PST)

I contributi maggiori sono apportati dal settore residenziale (poco al di

sotto del 50%, con molta probabilità imputabili al riscaldamento domestico), da quello dei trasporti (superiore al 25%) e da quello dell’industria (17%).

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I Comuni con le emissioni maggiori sono Campobasso, Pozzilli, Termoli e Isernia (cfr. Appendice Statistica, figura 1.6) con più del 45% delle emissioni complessive.

Figura 1.7 Emissioni di PST per settore, 1988-1997

0

200

400

600

800

1.000

1.200

1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997

(ton)

trasportiterziarioresidenzialeindustriaagricolturaenergia

Fonte: Elaborazione su ENEA–AmbienteItalia “Piano Energetico Regionale del Molise”

Ulteriori stime per la regione Molise sono state elaborate dall’APAT per l’anno 1999, limitatamente alle tre tipologie di inquinanti riportate in tabella 1.2, da cui risultano 1.433 tonnellate biossido di zolfo, 9.799 tonnellate di ossidi di azoto e circa 3,2 milioni di tonnellate di anidride carbonica, con percentuali sul

totale nazionale ampiamente al di sotto dell’1%. Tali stime, riguardando il complesso della attività che generano emissioni, non sono direttamente confrontabili con quelle elaborate per il PER che, come detto, riguardano le sole emissioni da processi energetici.

Tabella 1.8 Emissioni Regione Molise su totale nazionale, valori percentuali - 1999

SO2 NOX CO2 Molise/ITALIA 0,2 0,6 0,7

Fonte: APAT

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Passando dalla scala regionale a quella provinciale e comunale, sono reperibili dati derivanti da un esercizio di disaggregazione (dal dato provinciale al dato comunale) tramite il quale sono state calcolate le emissioni diffuse e puntuali (per le eventuali fonti censite) in area urbana1 per 136 comuni con più di 50.000 abitanti (al censimento 1991) più Aosta.

Per la Regione Molise, quindi, vi sono informazioni relativamente al solo comune di Campobasso.

Le stime sono state effettuate a partire dati provinciali Corinair 1990 (riportati in Appendice Statistica, tabelle 1.7a e 1.7b) e su 46 indicatori statistici (ISTAT censimento 1991) secondo le linee guida della metodologia top-down della European Topic Centre on Air Emission (ETC\AE) dell'EEA.

Di seguito si riassumono i risultati emersi per il Comune di Campobasso in termini di emissioni diffuse totali (nell’area urbana comunale non sono state censite fonti di emissione puntuali) per alcune tipologie di inquinante. In Appendice Statistica, tabella 1.8 si riportano le tabelle di dettaglio dei dati comunali con i contributi ai totali forniti dalle diverse tipologie di attività prese in considerazione (riscaldamento, veicoli, industria, etc.). Rispetto al totale provinciale le percentuali dei contributi del solo comune di Campobasso variano da un massimo del 10% per i COVNM ad un minimo del 4% per SO2 e NOx con

un valore intermedio del 7% per il CO.

Tabella 1.9 Emissioni relative al comune di Campobasso, tonnellate/anno - 1990 CO NOx SO2 COVNM

3.726,85 322,38 85,13 1.032,13 Fonte: APAT

1.1.3 Qualità dell’aria

I dati forniti da ARPA Molise relativamente alle otto campagne di

rilevamento annuali effettuate nel 1999 si riferiscono a campionamenti eseguiti a: CB – Via Garibaldi; CB – Via Mazzini; CB – Via Petrella; Termoli; Isernia;

Boiano; 2 zone di Venafro.

1 Come definizione di area urbana è stata adottata in questo studio quella proposta dall'Organizzazione Mondiale

della Sanità per la quale il raggio dell'area urbana in km è pari a R = 0,01 sqr(N), ovvero proporzionale alla radice quadrata del numero di abitanti.

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Sono stati rilevati principalmente inquinanti prodotti in maniera diffusa da fonti di combustione di idrocarburi, ossia: CO, SO2, NOx, Idrocarburi ed altri inquinanti come O3 e Polveri Totali.

I dati sulla concentrazione degli inquinanti sono completati da alcuni parametri meteoclimatici utili per correlare le misure alla situazione dell’ambiente: Temperatura, Umidità, Pressione, Direzione e Velocità del vento.

Relativamente all’anno 1999, i dati bruti della qualità dell’aria, così come

rilevati dal mezzo mobile per le otto stazioni di cui sopra, vengono sintetizzati nella tabella 1.10 ed interpretati secondo le disposizioni del D.M. 15 aprile 1994. (solo per gli inquinanti specificati in tabella I Allegato 1 al citato decreto).

Da essi si evince che la qualità dell’aria nella Regione Molise è sostanzialmente buona, anche se i dati disponibili non sono in grado di suffragare a pieno tale affermazione, mancando riscontri analitici estesi a lunghi periodi. Fatta eccezione per la concentrazione di polveri a Venafro, si sono riscontrati solo rari e temporanei superamenti dei livelli di attenzione, nelle ore di punta e nelle zone urbane soggette ad intenso traffico stradale.

In Appendice Statistica, figure da 1.9 a 1.11 vengono riportati, anche se di non certa rilevanza statistica, i grafici relativi alle località in cui sono riscontrati superamenti dei parametri di legge imposti dal D.M. 15 aprile 1994.

Le attività di monitoraggio sul territorio regionale hanno evidenziato la necessità di approfondite analisi sulla qualità dell’aria, concentrando gli sforzi nei principali centri urbani e in quei centri minori, che pur non possedendo quelle caratteristiche tipiche del centro ad elevata concentrazione di traffico, sono posti nelle immediate vicinanze dei nuclei industriali. Infatti le aree maggiormente soggette a fenomeni di inquinamento atmosferico, oltre a quelle caratterizzate da intenso traffico veicolare, sono proprio quelle vicine agli insediamenti produttivi.

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Tabella 1.10 Valori di qualità dell’aria in diverse località della Regione Molise e livelli di attenzione e allarme

PERIODO LOCALITA' MEDIA

GIORNALIERA MASSIMA

VALORE ORARIO MASSIMO

SO2

(µg/m3)

Polveri Totali

(µg/m3)

NO2

(µg/m3)

CO (mg/m3)

O3

(µg/m3)

18 ott-2 nov 99 Bojano 6,062 - 132,444 7,312 49,3 2 nov-17 nov 99

Cb-Via Mazzini

54,372 (2)284,75 151,959 6,815 60,173

30 nov-21 dic 99

Cb-Via Garibaldi

- 97,833 190,141 9,212 74,526

17 nov-30 nov 99 Cb-Via Petrella

76,754 72,917 134,056 8,248 57,215

5 ott-18 ott 99 Isernia 36,086 80,75 126,069 8,4 69,562

24 ago-6 sett 99 Termoli (1)201,99 - 169,9 3,062 173,556

6 sett-17 sett 99 Venafro - - 198,838 5,012 65,274

18 sett-4 ott 99 Venafro 1 74,345 (3)568,857 190,769 5,47 51,891

LIVELLO DI ATTENZIONE 125 150 200 15 180 LIVELLO DI ALLARME 250 300 400 30 360

(1) Unico superamento del relativo livello di attenzione: giorno 4 settembre (2) 5 casi di superamento del relativo livello di attenzione: giorni 4,5,6,14,15 novembre (3) la media giornaliera supera 12 volte su 16 il livello di attenzione e 3 volte quello di allarme

Fonte: Elaborazione su dati ARPA Molise In Molise sono attualmente insediati tre nuclei industriali: a Campobasso, a

Isernia-Venafro e a Termoli. In Appendice Statistica, tabella 1.12, sono elencate le aziende operanti all’interno di ciascuno di essi.

Dei tre nuclei, il Consorzio per l’Industrializzazione del Basso Molise ha installato una rete di monitoraggio nell’Area Industriale di Termoli basata sulla tecnologia DOAS (misura dell’assorbimento della radiazione di un raggio laser e correlazione alla concentrazione degli inquinanti) e possiede inoltre un centro mobile dotato di Cannone DOAS utilizzato anch’esso nell’area del Nucleo Industriale di Termoli.

Con riferimento al D.P.C.M. 28/03/83, al D.P.R. 203/88, al D.M. 25/11/94, e al D.M. 21/04/99, la campagna di rilevamento della qualità dell’aria condotta tramite mezzo mobile nei pressi dello stabilimento SIPAN S.p.A. del nucleo industriale di Termoli nel periodo aprile-maggio 1999 ha evidenziato, nel sito

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considerato, una qualità dell’aria complessivamente buona per tutti i composti considerati (Biossido di Zolfo, Ozono, Biossido di Azoto, Monossido di Azoto, Acido Nitroso, Ammoniaca, Toluene, Solfuro di Carbonio, Formaldeide, PM10, Monossido di Carbonio, Idrogeno Solforato, Benzene). L’analisi ha messo in luce alcuni picchi di emissione di toluene (modesto superamento dell’Obiettivo di qualità fissato dal D.M. 21/04/1999, solfuro di carbonio e idrogeno solforato (quest’ultimo presente in minore concentrazione rispetto alla precedente campagna di ottobre ’98) che possono essere ricondotti ai cicli tecnologici esistenti nel circondario.

La campagna di rilevamento effettuata dal mezzo mobile nell’area prospiciente lo stabilimento S.I.M.A. tra settembre e dicembre 1999 ha invece evidenziato modesti superamenti dell’ Obiettivo di qualità per i PM10 e per il benzene.

La rete fissa di rilevamento installata all’interno del Consorzio è costituita da: - tre sistemi di monitoraggio DOAS a triplo percorso ottico; - una Stazione Meteo; - un analizzatore di I.P.A.; - un analizzatore di H2S idrogeno solforato; - un misuratore di PM10; - un centro di elaborazione dati.

I cannoni DOAS collocati rispettivamente sull’edificio della sede del Consorzio, sullo stabilimento FIAT e in prossimità delle opere di presa idraulica del Biferno, hanno consentito il rilevamento automatico dei seguenti parametri: biossido di zolfo, biossido di azoto, ozono, benzene, toluene, monossido di azoto, ammoniaca, para cilene, stirene, solfuro di carbonio, formaldeide, acetaldeide, fenolo, acido cloridrico, acido fluoridrico, mercurio, O-m-p cresolo.

Nel 1999 i dati rilevati sono stati interpretati alla luce delle sopraccitate disposizioni di legge per quanto concerne gli inquinanti soggetti a standard di qualità. Per le altre tipologie di inquinante la valutazione dei dati è consistita nel confronto tra il valore rilevato e le indicazioni di letteratura relative alle concentrazioni tipiche di aree residenziali. Nella tabella sottostante sono riportati i dati relativi ai modesti superamenti riscontrati.

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Tabella 1.11 Valori di qualità dell’aria rilevati presso il Nucleo Industriale di Termoli – 1999

Fonte: Consorzio di Sviluppo Industriale della Valle del Biferno

I valori relativi ad inquinanti non sottoposti a standard di qualità normativi hanno evidenziato per tutte le tre postazioni, rispetto alla qualità dell’aria tipicamente riscontrabile in aree residenziali urbane, costanti superamenti per quanto riguarda il toluene, lo xilene e lo stirene con il toluene abbondantemente sopra il triplo della soglia presa come riferimento. Sopra tale soglia sono risultate anche le concentrazioni di: - cresoli, solfuro di carbonio, formaldeide, acido cloridrico, acido fluoridrico,

idrogeno solforato (rilevato in concentrazioni tipiche delle aree industriali), ammoniaca nella stazione posta sul Consorzio;

- cresoli, solfuro di carbonio, formaldeide, acido cloridrico, acido fluoridrico nella stazione collocata sullo stabilimento FIAT;

- solfuro di carbonio, formaldeide nella stazione posta in prossimità delle opere di presa sul Biferno.

Stazione Parametro Tipologia di elaborazione

Unità di misura

Valore rilevato

Standard di qualità

Tipologia di

Standard

Consorzio Ozono Max. media

oraria µg/m3 194 180

Livello di

attenzione

Consorzio Biossido di

zolfo

Max. media

di 24 ore µg/m3 142 125

Livello di

attenzione

Opere di

presa Ozono

Max. media

oraria µg/m3 195 180

Livello di

attenzione

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Tabella riepilogativa degli indicatori utilizzati

Legenda della colonna “Tipo”: P: indicatore di pressione S: indicatore di stato R: indicatore di risposta

Sub-tematica Definizione indicatore Tipo

Unità di

misura Valori

Misura o azione

correlata

CLI

MA

TOLO

GIA

Superficie potenzialmente sfruttabile ai fini

della produzione di energia eolica (vel.

vento > 5m/s)

S Km2 598

Emissione diretta di CO2 per attività legate al settore

energetico nel 1997

P Kton 1275

Emissione diretta di SO2 per attività legate al settore

energetico nel 1997

P ton 1097

Emissione diretta di NOx per attività legate al settore

energetico nel 1997

P ton 4533

Emissione diretta di COVNM per attività

legate al settore energetico nel 1997

P ton 1264

Emissione diretta di CO per attività legate al settore energetico

nel 1997

P ton 9823

Emissione diretta di PST per attività legate al settore

energetico nel 1997

P ton 895

EMIS

SIO

NI

Aliquota regionale delle emissioni

nazionali di CO2 nel 1999

P % 0,7

Asse I: 1.8

Asse IV:

4.1 – 4.2 – 4.4 - 4.5

Asse VI: 6.1 – 6.2

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Aliquota regionale delle emissioni

nazionali di SO2 nel 1999

P % 0,2

Aliquota regionale delle emissioni

nazionali di Nox nel 1999

P % 0,6

Emissione comunale (CB) diffusa di CO

nel 1990 P ton 3726,85

Emissione comunale (CB) diffusa di NOx

nel 1990 P ton 322,38

Emissione comunale (CB) diffusa di SO2

nel 1990 P ton 85,13

Emissione comunale (CB) diffusa di

NMVOC nel 1990 P ton 1032,13

Eventi di superamento del

livello di attenzione di SO2 a Termoli dal

24ago-6sett 1999

S numero 1

Eventi di superamento del

livello di attenzione di Polveri Totali in

Via Mazzini a CB dal 2 al 17 nov 1999

S numero 5

Eventi di superamento del

livello di attenzione di Polveri Totali a Venafro (IS) dal 18

sett al 4 ott 1999

S numero 12

QU

ALI

TA’

ZO

NE

UR

BA

NE

Eventi di superamento del

livello di allarme per le Polveri Totali a Venafro (IS) dal 18

sett al 4 ott 1999

S numero 3

Asse I: 1.4 – 1.6 – 1.8

Asse IV:

4.1 – 4.2 – 4.4 - 4.5

Asse VI: 6.1 – 6.2

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Come si evince dalla tabella sopra riportata l’individuazione di indicatori per la qualità dell’aria risulta essere un’operazione non agevole e di debole fondamento statistico.

L’impossibilità di pervenire ad indicatori che siano significativi, quantificabili ed aggiornabili dipende soprattutto dall’assenza della rete fissa di monitoraggio regionale della qualità dell’aria; tale criticità rende al momento velleitario qualsiasi approccio scientifico al problema, per cui anche l’individuazione degli indicatori sopra riportati può essere considerato un esercizio utile nella prospettiva di un potenziamento delle capacità regionali sia per quanto riguarda la stima delle emissioni, sia soprattutto con riguardo alla caratterizzazione della qualità dell’aria. Tale prospettiva risulterà traguardabile alla luce di quanto previsto per l’attuazione della misura 1.4 del POR riguardante il monitoraggio ambientale che prevede uno sforzo particolare proprio in questa direzione.

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1.2 STATO DELLE CONOSCENZE E ADEGUATEZZA DEI SITEMI DI MONITORAGGIO

Informazioni di dettaglio sulle caratteristiche pluvio-termometriche regionali sono reperibili all’interno della RSA della Provincia di Campobasso (da cui sono tratte parte delle considerazioni generali sopra esposte) per ciò che concerne il territorio provinciale e dallo “Studio di aggiornamento ed integrazione del piano di utilizzazione delle risorse idriche per lo sviluppo della regione” condotto dall’A.T.I. Aquater-Lotti con la consulenza dell’ECOTER recentemente integrato secondo le prescrizioni del Consiglio Regionale da un gruppo di lavoro costituitosi allo scopo internamente alla regione. Tale studio riporta negli allegati un’ampia serie di elaborazioni statistiche di dati termopluviometrici bruti, questi ultimi depositati presso il Servizio Idrografico e Mareografico di Pescara.

Inoltre a valere sulle risorse del POP 94-99 Misura 4.3.1 – “Servizi di

sviluppo e divulgazione agricola” è stata affidata all’Ente Regionale per lo Sviluppo Agricolo del Molise (ERSAM) la realizzazione e la gestione di una rete agrometeorologica a livello regionale al fine di monitorare i fattori ritenuti maggiormente significativi. I dati che seguono sono tratti dal sito www.ersam.molise.it.

Attualmente l’ERSAM dispone di diversi tipi di stazioni agrometeorologiche: - stazioni meccaniche (M), in dotazione all’ERSAM fornite dal SIAP di

Bologna, che dispongono di termoigrografo e pluviografo; - stazioni elettroniche non in rete (E) che dispongono di sensore di

temperatura a 2 metri, sensore di umidità a 2 metri, pluviometro, sensore di intensità e direzione del vento a 2 metri, sensore di temperatura del terreno. I dati di queste stazioni sono scaricati manualmente una volta a settimana;

- stazioni elettroniche in telemisura: la rete in telemisura consta di due

sottoreti, una di primo livello ed una di secondo livello costituite ciascuna da 12 stazioni. I sensori di base della rete di 1° livello misurano la temperatura dell’aria a 5

cm, a 50 cm, a 2 m, e a 10 m, la temperatura del terreno a –10 e a – 50 cm, l’intensità e la direzione del vento a 10 m, l’intensità del vento a 2 m, l’umidità a 2 m e a 50 cm. Esse sono inoltre dotate di pluviometro.

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6 sono dotate di sensore barometrico, 4 del sensore per il livello della neve, 6 hanno i sensori di radiazione solare globale, netta, diffusa e riflessa.

Le stazioni della rete di 2° livello hanno invece, di base, i seguenti sensori:

sensore di temperatura dell'aria a 2 m, sensore di intensità e direzione del vento a 2 m, sensore di umidità a 2 m, pluviometro.

Inoltre, 8 stazioni presentano il sensore di bagnatura fogliare, 4 il sensore di livello della neve. La stazione di Campobasso è la stazione più completa, presentando tutti i sensori.

Il Piano Energetico del Molise è la fonte delle informazioni riguardanti gli

aspetti di anemologia rilevanti ai fini dello sfruttamento della risorsa eolica. All’interno del piano è anche disponibile una mappa del territorio regionale che riporta la zonizzazione del territorio in base alla radiazione solare media giornaliera.

Per quanto riguarda le emissioni, presso l'ANPA, nell'ambito del sistema

SINAnet e' disponibile la Banca Dati delle emissioni atmosferiche con accesso guidato all'inventario Corinair 1985 e 1990. Vi sono riportati i valori delle emissioni di gas inquinanti o a effetto serra espresse in tonnellate/anno, suddivise al massimo livello di disaggregazione per provincia e per tipologia di attività (secondo la classificazione Corinair: macrosettore, settore e attività). Attualmente è in corso di realizzazione l'inventario 1995 e 2000 a livello provinciale.

I dati relativi all’anno 1990 per le due province molisane sono riportati in Appendice Statistica.

Relativamente alla qualità dell’aria, oltre al PMIP (ora ARPA Molise) anche

altri Enti risultano detentori di informazioni in materia, avendo contribuito al monitoraggio, anche se per cicli temporali limitati o su aree circoscritte.

L’Amministrazione Provinciale di Campobasso possiede un centro mobile che è stato utilizzato in ambito provinciale con le stesse modalità e finalità. Essa è stata attiva negli anni 1997-2000 nel produrre dati di qualità dell’aria nei centri abitati, anche minori, del territorio provinciale di competenza.

Il centro mobile per l’acquisizione di dati di inquinamento atmosferico di cui è attualmente dotata l’ARPA Molise, è stato utilizzato per monitorare, per

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brevi periodi diversi, siti su tutto il territorio regionale. Relativamente al monitoraggio della qualità dell’aria esterna esso è stato utilizzato con una certa regolarità a partire dal 1992.

Il mezzo è dotato di sonde e misuratori di parametri chimico fisici in accordo con la normativa del settore di quegli anni (DPR n° 203 del 24/5/88, DM 205/91, DM 12/11/92, DM 15/4/94 ecc.) ed è risultato adatto ad evidenziare le situazioni di eventuale superamento dei valori limite di attenzione e di allarme introdotti dal DM 15/4/94, limitatamente al periodo di attività nella zona prescelta.

Il centro mobile è stato utilizzato, compatibilmente con le notevoli esigenze di assistenza e manutenzione, nelle Province di Campobasso ed Isernia mediamente per circa 120-130 giorni all’anno, corrispondenti ad otto campagne di misura della durata media di quindici giorni ciascuna.

La localizzazione dei siti di campionamento è scaturita da piani di lavoro annuali, adottati con l’approvazione del Comitato tecnico dell’allora PMIP. Nella predisposizione di tali piani di monitoraggio, si è cercato di utilizzare sempre gli stessi siti (maggiori centri urbani), nell’intento di favorire un minimo di confrontabilità, a fronte di dati ottenuti in periodi diversi.

Il ciclo di programmazione del POR 2000-2006 intende fornire un concreto sostegno allo sviluppo delle attuali capacità di monitoraggio della struttura competente, che si è avvalsa fino ad oggi esclusivamente dei mezzi mobili poc’anzi descritti per la determinazione dei parametri significativi.

Il Consorzio per l’Industrializzazione del Basso Molise ha installato una

rete di monitoraggio nell’Area Industriale di Termoli basata sulla tecnologia DOAS (misura dell’assorbimento della radiazione di un raggio laser e correlazione alla concentrazione degli inquinanti) e possiede inoltre un centro mobile dotato di Cannone DOAS utilizzato anch’esso nell’area del Nucleo Industriale di Termoli.

L’ASL di Termoli per pochi anni, intorno al 1990, ha disposto di un mezzo mobile per la qualità dell’aria, ma non ha mai prodotto rapporti organici in merito; probabilmente ora tale centro mobile è fuori uso.

La Regione Molise, tramite l’ARPA, sta da tempo valutando la possibilità di

sviluppare progetti mirati alla sperimentazione di tecniche alternative per il

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monitoraggio della qualità dell’aria come il biomonitoraggio che permette di valutare il bioaccumulo (ad esempio nei muschi) di particolari sostanze quali metalli pesanti e composti organici.

Il Dipartimento Provinciale di Isernia dell'ARPA Molise ha appena concluso il progetto "Monitoraggio dei metalli pesanti nella regione Molise 2001” che ha consentito di aderire al "European Heavy metal survey" - Campagna 2001, promosso dall' UN/ECE (ICP-Vegetation).

Sono state individuate 11 stazioni di campionamento, su proposta dell'ANPA, e sono state effettuate determinazioni di metalli pesanti sia nei campioni di muschio che di suolo.

Le competenze acquisite possono essere utilizzate per indagini ambientali a scala locale, con l'obiettivo di seguire in dettaglio il percorso di ricaduta di metalli emessi da sorgenti puntiformi quali inceneritori, centrali termoelettriche, impianti manifatturieri, strade e autostrade.

Alla luce di quanto detto, si può affermare che sulla qualità dell’aria in

Molise non esiste una base dati esauriente e funzionale alla verifica del rispetto delle vigenti disposizioni di legge; a causa dei limiti intrinseci del sistema di misura, i rilevamenti non hanno mai potuto avere la valenza statistica richiesta, in primis, dal DPR 203/88 né dalla normativa statale più recente (D.Lgs. 4/8/99 n. 351 e DM 2 aprile 2002 n. 60 in recepimento il primo della Direttiva Quadro 96/62 “Qualità dell’Aria Ambiente”, il secondo delle Direttive Derivate 1999/30 e 2000/69).

Inoltre le attrezzature esistenti risentono di una certa vetustà e non sono in grado di misurare il particolato fine (PM10 e PM2,5) e i pollini allergenici.

Ad eccezione della strumentazione DOAS del Nucleo Industriale di Termoli, non vi sono misuratori di composti aromatici BTX (benzene, toluene, xileni).

Il Molise risulta una regione tuttora sprovvista di reti di monitoraggio

ambientali zonali; per tale motivo è auspicabile che grazie all’attuale ciclo di programmazione dei Fondi Strutturali si possa procedere all’installazione di una rete di centraline fisse per poter monitorare aree del territorio di cui non si dispone di dati rilevati in continuo.

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Le attività di monitoraggio hanno infatti evidenziato la necessità di approfondire analisi sulla qualità dell’aria concentrando gli sforzi nei principali centri urbani e in quei centri minori che, pur non possedendo le caratteristiche tipiche del centro ad elevata concentrazione di traffico, sono posti nelle immediate vicinanze dei nuclei industriali; proprio in tali zone infatti si riscontrano emissioni significative di CO2, SO2, NOX,NH3, CFC, HCFC e metalli pesanti.

La realizzazione di tale rete dovrebbe inoltre consentire: - la produzione continua di elaborati statistici; - la segnalazione in tempo reale di eventuali situazioni di allarme; - l’emissione di bollettini quotidiani di aggiornamento sulla qualità dell’aria; - la trasmissione dei dati alla Regione Molise, all’ANPA e ai Ministeri

dell’Ambiente e della Sanità; - l’interfacciamento con il futuro SIRA (Sistema Informativo Regionale

Ambientale); - elaborazioni cartografiche tematiche.

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1.3 STATO DI RECEPIMENTO ED ATTUAZIONE DELLA NORMATIVA COMUNITARIA AMBIENTALE

Il progredire delle conoscenze scientifiche sull’inquinamento atmosferico e

sui suoi effetti da un lato, e l’obbligo di conformarsi alla legislazione comunitaria dall’altro, hanno avuto riflessi innegabili sul panorama legislativo nazionale (anche in termini di numero di leggi prodotte).

Rispetto allo scorso decennio, il problema della qualità dell’aria non potrà più essere affrontato mediante il semplice esercizio di raccolta delle concentrazioni orarie degli inquinanti; occorre infatti estendere la conoscenza puntuale dei fenomeni ad ambiti territoriali più vasti e correlarla alle cause che hanno prodotto quei fenomeni. Solo in questo modo si potrà superare la logica emergenziale che ha caratterizzato fino a qualche anno fa gli interventi di settore.

Con specifico riferimento al Molise, il panorama legislativo è praticamente inesistente, fatta eccezione per una direttiva regionale risalente al 1992 in materia di emissioni poco significative ed a ridotto inquinamento atmosferico.

Le cause di ciò potrebbero essere ricondotte in parte al fatto che la qualità dell’aria in Molise è storicamente ritenuta piuttosto buona, in parte all’inadeguatezza degli strumenti di monitoraggio a produrre dati di valenza statistica opportuna sia in termini spaziali che temporali.

Per i motivi di cui sopra non sono mai stati prodotti dati di natura tale da consentire una zonizzazione del territorio (zone critiche, zone di risanamento, zone di mantenimento) così come voluta dal D. Lgs. 4/08/1999; conseguentemente la Regione non ha mai elaborato piani d’azione, piani integrati o piani di mantenimento della qualità dell’aria.

Col Decreto Ministeriale 2 aprile 2002 n. 60, si completa il recepimento nazionale delle due “direttive figlie” 99/30/CE e 00/69/CE.

In un certo senso, il verificarsi di tale circostanza all’interno del ciclo di programmazione dei fondi strutturali 2000/2006, può costituire l’occasione per la Regione Molise, soprattutto se parte dei finanziamenti comunitari verranno destinati all’implementazione di un adeguato sistema di monitoraggio, di recuperare taluni ritardi attuativi delle norme nazionali.

A richiamo e completamento della tabella riassuntiva della normativa

comunitaria e nazionale e dei rispettivi stati di recepimento ed attuazione

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(riportata nell’Appendice A), si elencano le norme vigenti affiancate da una breve nota indicativa dei loro contenuti.

DPCM 28 Marzo 1983 "Limiti massimi di accettabilità delle concentrazioni e di esposizione relativi ad inquinanti dell'aria e dell'ambiente esterno" Ha fissato i valori degli indicatori ambientali per alcuni inquinanti (standards di qualità) e le

metodologie di campionamento ed analisi.

DPR 24 Maggio 1988 n. 203 "Attuazione delle direttive CEE numeri 80/779, 82/884, 84/360 e 85/203 concernenti norme in materia di qualità dell'aria, relativamente a specifici agenti inquinanti, e di inquinamento prodotto da grandi impianti industriali". Ha fissato i valori i limite ed i valori guida di qualità dell’aria.

DM 20 Maggio 1991 "Criteri per la raccolta dei dati inerenti la qualità dell'aria" Fissa le caratteristiche delle stazioni di monitoraggio dell’aria con riferimento alla loro

ubicazione, agli inquinanti che devono essere rilevati ed al numero delle stazioni stesse. Individua gli inquinanti primari e precursori degli inquinanti secondari da monitorare e quelli

secondari. Inoltre prescrive la struttura fondamentale di una rete urbana: In relazione agli

abitanti viene prescritto il numero minimo di stazioni.

DM 20 Maggio 1991 "Criteri per l'elaborazione dei piani regionali per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria" Stabilisce le modalità per la predisposizione dei piani regionali di risanamento delle aree nelle

quali si verifica il superamento o rischio di superamento dei limiti di qualità dell’aria. In generale

tali piani, messi a punto dalle Regioni, devono garantire la prevenzione nei confronti dell’inquinamento atmosferico.

DM 6 Maggio 1992 "Definizione del sistema finalizzato al controllo ed assicurazione di qualità dei dati di inquinamento atmosferico ottenuti dalle reti di monitoraggio" Istituisce il CENIA ossia il Comitato inquinamento atmosferico finalizzato al controllo di qualità

dei dati di inquinamento atmosferico. Le funzioni tecniche sono svolte dal CNR, dall’ISS e

dall’ISPESL.

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DM 15 Aprile 1994 "Norme tecniche in materia di livelli e di stati di attenzione e di allarme per gli inquinanti atmosferici nelle aree urbane" Fissa i livelli di attenzione e di allarme con i conseguenti stati di attenzione e di allarme. Sono

inoltre fissate le percentuali affinché siano dichiarati gli stati di allarme/attenzione. Impone per

la prima volta la necessità di misurare, nelle città con più di 150.000 abitanti, alcuni inquinanti

“non convenzionali”

DM 25 Novembre 1994 "Aggiornamento delle norme tecniche in materia di limiti di concentrazione e di livelli di allarme per gli inquinanti atmosferici nelle aree urbane e disposizioni per la misura di alcuni inquinanti" Fissa gli obiettivi di qualità (Dal 1° gennaio 1999) espressi come media annuale su base

giornaliera

DM 16 Maggio 1996 "Attivazione di un sistema di sorveglianza di inquinamento da ozono" Impone alle Regioni di redigere un rapporto annuale per i dati di concentrazione di ozono

relativi al periodo 1° gennaio – 31 dicembre nel quale possono essere contenute le informazioni

sui precursori (NOx, e composti organici volatili). Stabilisce inoltre che il metodo di riferimento

da utilizzare per la determinazione delle concentrazioni di ozono è quello basato sull’assorbimento UV

Legge 4 Novembre 1997 n. 413 "Misure urgenti per la prevenzione dell'inquinamento atmosferico da benzene" Fissa il tenore massimo di benzene e idrocarburi aromatici totali nelle benzine.

DM 21 Aprile 1999 n. 163 "Regolamento recante norme per l'individuazione dei criteri ambientali e sanitari in base ai quali i sindaci adottano le misure di limitazione della circolazione" Il decreto fissa i criteri in base ai quali i sindaci adottano eventuali provvedimenti di limitazione

della circolazione o blocco totale della circolazione veicolare nell’area urbana al fine di garantire

un concreto miglioramento della qualità dell’aria.

Direttiva 96/62/CE "Valutazione e gestione della qualità dell'aria ambiente"

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Tale direttiva “madre” stabilisce il contesto entro il quale operare la valutazione e gestione della

qualità dell’aria secondo criteri armonizzati in tutti i paesi dell’unione europea, demandando poi

a direttive “figlie” la definizione dei parametri tecnico-operativi specifici per ciascun inquinante.

I cambiamenti principali rispetto alla vecchia normativa sono:

§ mentre i vecchi valori limite si riferivano alla tutela igienico-sanitaria delle persone nella

nuova direttiva essi prevedono anche la salvaguardia dell’ambiente

§ i vecchi livelli di attenzione e di allarme diventano “soglie di allarme” § il valore obiettivo (nella direttiva associato solo all’ozono) non corrisponde all’obiettivo

di qualità già fissato dalla normativa italiana.

Decreto Legislativo 4 Agosto 1999 n. 351 "Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente" Tale decreto recepisce la precedente direttiva e stabilisce alcune competenze per le Province e le

Regioni: in particolare alle Regioni ed alle Province spetta l’effettuazione della valutazione

preliminare e valutazione della qualità dell’aria, l’adozione di piani di intervento in breve

periodo per le zone dei rispettivi territori, l’adozione di piani risanamento e/o mantenimento della qualità dell’aria, la trasmissione al Ministero dell’Ambiente, tramite l’ANPA, delle

informazioni e dei piani adottati.

Direttiva 99/30/CE

"Valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo" La direttiva 99/30/CE stabilisce i valori limite di qualità dell’aria ambiente per il biossido di

zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo. Tale direttiva”figlia” fissa,

inoltre, le soglie d’allarme per il biossido di zolfo e il biossido di azoto ed i minimi dettagli che le

regioni devono fornire al pubblico in caso di superamento degli stessi.

Direttiva 00/69/CE "Valori limite di qualità dell'aria ambiente per benzene ed il monossido di carbonio" La direttiva 00/69/CE stabilisce i valori limite di qualità dell’aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio. In tabella 6 sono elencati i valori limite, i termini entro i quali dovranno

essere raggiunti e il numero massimo di superamenti permessi in un anno. In tabella 7 sono

riportati i margini di tolleranza.

Direttiva 2002/03/CE "Valori limite di qualità dell'aria ambiente per l'ozono"

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POR MOLISE V ALUTAZIONE EX –ANTE AMBIENTALE 1. Aria

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La direttiva 2002/3/CE stabilisce i valori obiettivo, i valori bersaglio e le soglie di allarme e di

informazione relativi alle concentrazioni di ozono nell’aria. Essa, inoltre, garantisce che tutti gli

Stati membri usino metodi e criteri uniformi per la valutazione delle concentrazioni di ozono e

dei suoi precursori.

Decreto Ministeriale 2 aprile 2002 n. 60 Tale decreto ha recepito le direttive 99/30/CE e 00/69/CE riguardanti i valori limite di qualità dell'aria relativi a biossido di zolfo, ossidi di azoto, PM10, piombo, benzene e monossido di carbonio. Tale decreto ha recepito le direttive “figlie” 99/30/CE e 00/69/CE riguardanti i valori limite di

qualità dell’aria relativi a biossido di zolfo, ossidi di azoto, PM10, piombo, benzene e monossido

di carbonio.

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POR MOLISE V ALUTAZIONE EX –ANTE AMBIENTALE 1. Aria

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1.4 TABELLA DI SINTESI DELLA SITUAZIONE DI RIFERIMENTO Nella tabella sottostante vengono riassunte le principali criticità ed

opportunità ambientali che scaturiscono dal quadro emerso nei precedenti paragrafi.

CRITICITÀ OPPORTUNITÀ

Mancanza della rete fissa regionale di monitoraggio della qualità dell’aria

Elevato potenziale eolico della regione

Utilizzo spot in termini spaziali e temporali dei mezzi mobili per il rilevamento della qualità dell’aria (dati di scarsa rilevanza statistica)

Possibilità di monitorare la qualità dell’aria del nucleo industriale di Termoli con sufficiente rilevanza statistica, grazie alla presenza di una rete fissa di monitoraggio locale

Concentrazione delle pressioni in termini di emissioni nelle zone industrializzate (comuni di Campobasso, Termoli, Isernia, Venafro e Pozzilli)

Finanziamenti per la costruzione della rete fissa regionale di monitoraggio della qualità dell’aria a valere su parte dei fondi destinati alla misura 1.4 “Monitoraggio Ambientale”

Locali superamenti del livello di attenzione del biossido di zolfo e delle polveri totali durante la campagna di rilevamento effettuata dal mezzo mobile dell’ARPAM (vd. Tabella 2)

Sviluppo di progetti mirati alla sperimentazione di tecniche alternative per il monitoraggio della qualità dell’aria (biomonitoraggio)

Nucleo Industriale di Termoli: superamento dei livelli di attenzione per ozono e biossido di zolfo. Riscontrata una presenza eccessiva di cresoli, solfuro di carbonio, formaldeide, acido cloridrico, acido fluoridrico, idrogeno solforato ammoniaca

Facilità nell’individuazione dei punti critici dovuta alla scarsa urbanizzazione e all’assenza di una diffusa attività industriale