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PARRUCCHIERE: IL PIÙ BELLO DEI MESTIERI REALTÀ E PROSPETTIVE DELLA BELLEZZA PROFESSIONALE IN ITALIA

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PARRUCCHIERE:IL PIÙ BELLO DEI MESTIERI

REALTÀ E PROSPETTIVE DELLA BELLEZZA PROFESSIONALE IN ITALIA

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PROFESSIONE PARRUCCHIEREIN ITALIA:UN’OPPORTUNITÀ DI AFFERMAZIONE

VALORI DEL MERCATO PROFESSIONALE La rilevanza del mercato dei saloni d’acconciatura in Italia viene spesso trascurata. E a torto. Il suo giro d’affari, infatti, è di circa 7,3 miliardi di euro l’anno e coinvolge 190 mila operatori (90 mila titolari, 100 mila collaboratori), virtualmente pari al numero totale di dipendenti della quarta azienda italiana.

Lo sviluppo del settore è dovuto al grande numero di singoli imprenditori ed aziende medio-piccole, ognuna impegnata a prendersi cura dei capelli in modo competente e creativo. Sul nostro territorio, con una maggiore concentrazione nelle regioni meridionali, si contano oggi ben 92 mila saloni (79% unisex/donna, 20% uomo), corrispondenti al 2,2% delle PMI. La densità dei saloni per abitante risulta molto elevata, pari ad 1 salone ogni 650 abitanti. Il 72% di essi è di dimensioni medio-piccole (1-2 addetti) e solo il 5% impiega più di 5 dipendenti.

Per quanto riguarda le donne che frequentano i saloni, le top spender sono le donne comprese tra i 35 e i 64 anni, che si recano in media 9 volte l’anno in salone, mentre le under 35 frequentano meno: 5 volte per anno. La spesa media per visita in salone è di 31 euro e ogni giorno le visite ammontano ad 1 milione.

Un panorama, quello italiano, sotto molti aspetti diverso da quello inglese e da quello francese, come evidenziano i dati.In Inghilterra si contano 34 mila saloni: meno della metà di quelli presenti sul territorio italiano, ma tutti sono di grandi dimensioni e nella loro totalità impegnano 245 mila operatori. Se scende leggermente il numero di consumatrici che frequentano i saloni (38,8 milioni), sale invece a 48 euro la spesa media per servizio colore.E ora la Francia, con i suoi 58 mila saloni, 160 mila operatori, 1 milione di clienti al giorno che spendono in media 41 euro a visita.

SOMMARIO€ 7,3 MILIARDI

fatturato annuo 2013

190 MILAnumero degli operatori

92 MILAnumero dei saloni ovvero il

2,2 %delle Piccole Medie Imprese (PMI)

43 MILIONInumero degli utenti >13 anni

€ 24 spesa media per visita in salone

€ 31 spesa media

delle donne >13 anni

€ 28 spesa media servizi colore

donne >13 anni

1 MILIONE di visite al giorno in salone

Fonte: Gfk 2013, Panel 2013 Consumatori diario settimanale, Confcommercio, ISTAT

FARE IL PARRUCCHIERE IN ITALIA:UN’OPPORTUNITÀ DI AFFERMAZIONE

Dati del mercato professionaleMotivazioni dello sviluppo del settoreIl parrucchiere e la sua clienteIl colorista: una professione nella professione

MERCATO PROFESSIONALE:UN PANORAMA VARIO E DIVERSIFICATO

Tendenze di consumoSaloni d’avanguardiaI talent italianiIl parrucchiere e i nuovi mezzi di comunicazione

LA FORMAZIONE: ARMA VINCENTE DEL PARRUCCHIERE

Education sul territorio e grandi eventiIl ruolo sociale dei parrucchieri e della coiffure

PARRUCCHIERI E ARTE: BINOMIO POSSIBILE

La creatività del parrucchiere oltre il saloneI capelli, protagonisti del ritratto fotografico

SINTESI

I numeri del Dossier in pillole

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IL PUNTO DI VISTA DELLA CLIENTE

Si è parlato spesso della relazione tra parrucchiere e cliente, ma la sua importanza non è stata mai valutata appieno. Nello studio di ricerca condotto da L’Oréal, ad oltre 1.000 donne e uomini italiani è stata posta la questione del rapporto con il loro acconciatore, della frequenza delle visite e dei trattamenti effettuati in salone. L’analisi ha rivelato l’affascinante mondo che anima il mercato italiano dell’haircare.

CON L’ACCONCIATORE UN RAPPORTO STRETTO E INTENSOFocalizziamoci innanzitutto sul rapporto che lega cliente ed acconciatore. Il servizio fornito in salone non si esaurisce nell’esecuzione di un hair look personalizzato. Durante “l’incontro ravvicinato” che i trattamenti richiedono, le donne stabiliscono con il proprio acconciatore un rapporto di confidenza, fondato sulla complicità e sulla fiducia reciproca. Può succedere che raccontino le proprie esperienze personali e professionali, raggiungendo un livello di prossimità che non concederebbero ad altri. Dunque l’acconciatore come amico, “medico”, consigliere, soprattutto per le donne non più giovanissime. E il salone come “luogo sacro”, dove la donna riscopre se stessa e le proprie infinite sfaccettature. Prima fra tutte, la femminilità.

L’85% di donne >13 anni

si affida ai professionisti per la bellezza dei capelli

Ogni donna va in salone in media

7,4 volte l’annoL’87%

delle donne italiane ritiene molto importante

la bellezza dei capelli

Fonte: Gfk, Etude d’image 2013

In Italia il consumo della bellezza professionale

è superiore al consumo di calzature e di apparecchi

telefonici

Fonte: Rapporto sui consumi 2013 Prometeia

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L’IMPORTANZA DEI CAPELLI NELLA PERCEZIONE DI SÉ“Che i capelli siano per la donna un elemento fondamentale di seduzione è ormai risaputo. Meno ovvio, e tuttavia altrettanto interessante, il ruolo che i capelli svolgono nel condizionare la rappresentazione che la donna ha di sé e non solo a livello estetico, ma anche di affermazione della propria personalità, sicurezza nelle proprie potenzialità, rapporto più o meno sereno ed equilibrato con la propria interiorità e con il mondo esterno”. A parlare è la psicologa specializzata in formazione e coaching Patrizia Rovati, che così prosegue: “Giusto per fare un esempio, la bambina con i riccioli biondi, alla quale viene spesso detto ‘sembri un angioletto’, probabilmente svilupperà una femminilità dolce e aggraziata, che stimolerà l’istinto protettivo di chi la circonda. Va inoltre ricordato che molto si può capire dello stato d’animo di una donna da come tiene i propri capelli: sono infatti i primi a venir trascurati in un momento di malessere mentre costituiscono il centro dell’immagine quando la persona attraversa una fase positiva. Ed è ancora la chioma la protagonista del linguaggio non verbale: passarsi la mano fra i capelli è un gesto seduttivo, metterli a posto - magari tirandoli dietro le orecchie - può significare disagio o timidezza. La richiesta improvvisa di un taglio corto, mai portato prima, dovrebbe mettere in allerta l’acconciatore. Forse la sua cliente è in un periodo non facile e vuole ‘tagliare’ con il passato o negare la sua femminilità… magari pentendosi presto della decisone”.

“IL PARRUCCHIERE LO VEDO COSÌ” Spostandoci nella sfera più strettamente professionale, dall’indagine L’Oréal emergono informazioni altrettanto interessanti. Il parrucchiere è percepito dalle donne come artista, tecnico, esperto sempre pronto ad accontentarle e fornito delle adeguate competenze per raggiungere l’obiettivo. Sotto questo profilo, il salone è il luogo organizzato ed efficiente dove “mi trasformo”, “vengo per tagliare e regolare i capelli”, “si fa moda”, “trovo relax e benessere”, “scopro attualità e aggiornamento”, “i miei capelli vengono curati”, “ho un’occasione di incontro e di confronto”.

Tutte le donne intervistate apprezzerebbero momenti di formazione da parte del parrucchiere, visto come “personal coach” che insegna come fare la piega a casa e come realizzare da sole un’acconciatura, spiega i prodotti, indica quali sono quelli giusti per il “mio” problema…Inoltre, nella fascia di età adulta (25/60 anni), si suggeriscono sviluppi dell’ambiente e dell’atmosfera del salone. Ad esempio, enfatizzazione degli aspetti relax e delle zone socializzanti, incremento della presenza in Internet, forme di assistenza personale oltre il salone (forum, blog, chat).

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PROFESSIONE COLORISTA

La professione di acconciatore racchiude in sé numerose specializzazioni. Quella del colorista è senza dubbio una delle più specifiche ed interessanti.

In Italia il 62,4% di donne ha i capelli colorati. Il servizio colore è fondamentale per l’economia del salone, rappresenta il 27,2% del fatturato e l’incidenza del servizio colore sul fatturato del salone è in continua crescita, come anche il taglio: segno che le donne cercano servizi a valore professionale aggiunto. Ma cos’è una colorazione professionale? In cosa si distingue da quella “fai da te”? Lasciando da parte l’argomento formulazioni, a fare la differenza è il risultato. Il concetto di colorazione professionale si concretizza infatti in uno studio personalizzato del colore della cliente, che inizia da un dialogo e da un confronto in cui vengono considerati i vari aspetti caratteristici della persona per aiutarla ad identificare il “gusto colore” più indicato a lei, sia esso con riflessi caldi o freddi ma sempre in armonia con il colore degli occhi e dell’incarnato. Non solo… il colore dei capelli e il riflesso influiscono anche sulla scelta dei colori dell’abbigliamento.

Per uno studio approfondito sul colore e sul tipo di servizio ideale per ogni donna, esiste oggi in molti saloni il colorista: figura professionale che possiede le competenze specifiche per valutare dove, come e con quale tipo di prodotto eseguire il colore, creando effetti personalizzati in base alle caratteristiche somatiche della donna. Grazie alla visione estetica d’insieme di questo “architetto dei capelli”, il risultato sarà sempre personalizzato. L’accostamento di due o più tonalità permette, ad esempio, di creare zone di luce o zone d’ombra studiate e posizionate

tenendo conto della morfologia del viso, della forma naturale dei capelli e della linea del taglio. Senza dimenticare che il colore evolve secondo il gusto, il momento della vita, il mutare della lunghezza dei capelli e della stagione. La professionalità del colorista consiste anche nel tener conto di queste variabili affinché il colore indossato sia sempre valorizzante per la persona.Oltre ad occuparsi della bellezza del colore il giorno del servizio, lo specialista ha il compito di predisporre trattamenti specifici che saranno poi proseguiti a casa tra una visita e l’altra per rafforzarne e mantenerne brillantezza ed autenticità.

Un colore “su misura” è eseguito con tecniche specifiche, che contraddistinguono e “firmano” lo stile e il gusto del professionista. Nascono quindi tecniche professionali con denominazioni specifiche come “lo shatush” ideato da Aldo Coppola, “il degradé” di Giorgio Violoni, “l’arpège” di Marco Todaro o “i camouflage” dei coloristi Redken, solo per citarne alcune.Ad ogni stagione le marche professionali del Gruppo L’Oréal propongono le proprie Collezioni Colore, che nascono dall’analisi delle tendenze design, moda, social, rielaborate da agenzie specializzate e in seguito tradotte in IT looks.

5 ANNIDI TRAINING

PER ESSERE COLORISTA PROFESSIONALE.

UN MESTIERE NEL MESTIERE.

16,8 MILIONIDI DONNE >13 ANNI HANNO I CAPELLI COLORATI

13 MILIONISI COLORANO IN SALONE

27,2%PESO DEL SERVIZIO COLORE SUL FATTURATO DEL SALONE

Fonte: Gfk 2013

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Il consumatore attento all’ecosostenibilitàSe fino ad alcuni anni fa rappresentavano una nicchia abbastanzaristretta, oggi i consumatori attratti dal “green thinking” e da scelteresponsabili sono una realtà sempre più forte e consistente.Il che abbraccia tutte le aree d’acquisto e vale soprattuttoper le donne. Attente, informate ed esigenti, sono moltele utenti che privilegiano i saloni caratterizzati da un’impostazioneecosostenibile, dai materiali utilizzati per l’arredo al risparmioenergetico e idrico, dai prodotti al riciclo. Il basso impattoambientale viene dunque da loro considerato l’assetche può fare la differenza al momento della scelta di questoo quel parrucchiere. A questo tipo di consumatrici si rivolge il nuovo atelier pisano di Maurizio Serretti, ispirato - per filosofia, arredi ed impiantistica - ai principi del salone ecostenibile lanciato da L’Oréal Professionnel nel 2009, in occasione del suo centenario.

I giovani, clienti esigentiDal parrucchiere ci vanno meno degli adulti (2 volte l’anno controla media di 7,4 vista sopra), ma dimostrano di nutrire esigenzee aspettative molto precise. Stiamo parlando degli “under 25”.Super-informati su tutto quanto fa tendenza, soprattutto graziead Internet e social network, si mettono nelle mani dell’espertodopo essersi documentati a fondo, per avere l’hair look cheli rappresenti al meglio e che sia al contempo accessibileeconomicamente. Ma non basta, perché hanno idee specificheanche su come deve essere la location. Assolutamente outi saloni “vecchio stile” a favore di quelli d’avanguardia, tecnologici,

aggreganti, magari attraverso situazioni “diverse” come happy hour, momenti musicali, mostre fotografiche o di pittura. Per conquistarli, insomma, il salone deve essere smart e capace di offrire non solo un buon taglio o un bel colore, ma anche vere e proprie esperienze.E sono molti, oggi, gli acconciatori che condividono questa vision.Ricordiamo a tale proposito il concept store romano che riunisce in un unico grande ambiente il salone d’acconciatura Young hair stylist I Sargassi e il noto marchio di lingerie Yamamay.Super-innovativi e amatissimi dagli under 30 anche i saloni ContestaRockHair, dove si susseguono eventi che trascendono il mondo della coiffure, trasformandoli in location di sperimentazione artistica e culturale.

E c’è chi vuole un servizio “à la carte”Stretta da mille impegni sul fronte personale e professionale,la donna vuole poter scegliere. Può desiderare di andaredal parrucchiere anche solo per una piega veloce o un’aggiustatinaal taglio oppure per usufruire di un servizio dalla A alla Z.Esattamente come al ristorante si decide cosa mangiareo nel negozio di abbigliamento cosa acquistare. Un concettodi “prêt-à-coiffer” al quale rispondono nel modo più adeguatoi saloni in franchising, sempre dotati di un vero e proprio “menu”di servizi. Importata in Italia da alcuni marchi ad ampia diffusionecome Jean Louis David e Dessange, la formula franchisingnel settore dell’hairstyling riscuote oggi grande successo,anche grazie all’ottimo rapporto qualità-prezzo praticatodalla maggior parte dei protagonisti del panorama italiano.È il caso dei saloni Compagnia della Bellezza. Leader indiscusso in quanto a presenza sul territorio, il brand ha saputo creare e far apprezzare una nuova idea di coiffure: contemporanea, dinamica e al tempo stesso curatissima.

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AD OGNI DONNA LA SUA TIPOLOGIA DI SALONELa ricerca e le testimonianze provenienti dal mondo degli acconciatori mostrano come gli atteggiamenti dei consumatori ed i comportamenti legati alle visite in salone si stiano evolvendo. I saloni stanno cominciando ad adeguare la loro offerta di servizi per venire incontro alle nuove tendenze.Ma come effettua la sua scelta la donna italiana?L’Oréal Divisione Prodotti Professionali ha identificato vari tipi emergenti di consumatore e li ha sintetizzati come segue. La scelta di un hairstylist di fama internazionaleIl panorama dei saloni d’acconciatura è stata a lungo dominatada hairstylists celebri, che hanno definito gli stili vincentie che hanno inventato la moda e la tendenza capelli. D’altronde,il culto delle acconciature di “designer”, le esperienze “rituel”e i trattamenti esclusivi stanno accrescendo la propria popolaritàin Italia. Allo stesso tempo, negli anni passati si è assistitoad una costante crescita della consapevolezza femminileverso l’associazione dei maggiori marchi - come L’Oréal Professionnel, Kérastase, Matrix e Redken - ai saloni.Il fascino di capelli acconciati in saloni di prestigio - fondatigrazie all’imprenditorialità, al talento e alla passione peril mestiere di un parrucchiere, divenuto punto di riferimento perl’hair beauty internazionale - è oggi una delle scelte più radicate. Un esempio per tutti: i saloni internazionali Metodo Rossano Ferretti, dove la ricerca di uno stile personalizzato è sinonimo della massima attenzione al benessere dei capelli.

TENDENZE DI CONSUMO CON UNO SGUARDO AL FUTURO

Privilegiare un salone “multiservizio”Sempre più spesso, la cura dei capelli viene concepita comeparte integrante di un percorso benessere che ha come oggettoil corpo nel suo insieme. Da questo peculiare approccio ha originel’interesse delle donne nei riguardi di saloni “multiservizio”, verie propri centri di bellezza che abbinano l’hairstyling ai principaliservizi di estetica e di nailcare: un luogo in cui affidarsi aprofessionisti specializzati nella bellezza “dalla testa ai piedi”.Nel tempo si è venuta formando una solida clientela affezionataa questo tipo di saloni, che garantiscono un’offerta completadi alta professionalità. Lo dimostrano i saloni Franco Curletto, primo fra tutti quello di Torino, dove un ruolo determinante è ricoperto non solo dagli spazi dedicati ai capelli ma anche da quelli riservati ai trattamenti viso, corpo e mani.

23 milioni di donne >13 anni frequentano i saloniFonte: Gfk 2013 Panel Consumatori

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PUNTE DI DIAMANTEDELL’HAIRSTYLING “MADE IN ITALY”

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CLASS:LEADER NELLA RICERCA E NELLO STILENato da un’idea di Ernesto Spica (commercial leader)e dell’hairstylist leader nella ricerca di tendenze Luigi Neri- professionisti toscani che, seppur giovanissimi, possono vantareun importante background nel settore della moda capelli -il marchio Class si pone un obiettivo preciso:offrire agli acconciatori una nuova visione della professionee gli strumenti per viverla in modo attivo, diventando arteficidel proprio successo. I punti di forza del brand?Un progetto di formazione moderno e dinamico, che si avvaledi quell’intensa ricerca nel campo della moda (Trend Preview)alla quale il gruppo deve la propria affermazione. Fondamentale, a tale proposito, la collaborazione di Class con Polimoda, istituto di fashion design e marketing fra i più importanti ed accreditati a livello internazionale.“La parola moda - dicono Spica e Neri - è un’espressionegenerica e univoca. Un acconciatore sa che il mondo dell’immagineè composto da infinite tendenze e pulsa di innumerevoli stili.Per questo Class non propone collezioni, ma autentici previewprofessionali sui mood contemporanei, nella consapevolezzache per essere veri professionisti occorre imparare a fare ricercae analizzare i trend da cui prenderanno forma gli stili globali”.Un progetto di sicuro vincente, dato che ha già conquistatoben trecento saloni!

GIORGIO VIOLONI: ECCELLENZA TECNICA E DIDATTICA Fondatore del marchio Centro Degradé Conseil, Giorgio Violoni collabora con L’Oréal dal 2006 e nell’arco di questi otto anni i 60 saloni affiliati al brand sono diventati 400, ovvero 1000 parrucchieri da formare ogni anno sull’intero territorio nazionale con una crescita annua del 20% circa.Quale la chiave di questo soprendente sviluppo? Di sicuro la messa a punto di una tecnica di colorazione e di taglio particolari, il degradé appunto, la cui affermazione è stata decretata dalle clienti stesse dei saloni per i risultati di glamour e naturalezza che consente di ottenere. Ma c’è di più, come spiega Violoni facendo riferimento al percorso di formazione CDC: “La nostra mission si può riassumere nella volontà di trasmettere la filosofia e trasferire una metodologia di successo comprovata all’interno dei saloni affiliati, proficui standard e precise regole da seguire per raggiungere l’eccellenza nel proprio mestiere. Traducendo questo successo in numeri, possiamo tranquillamente affermare che ogni settimana vengono realizzati sulle donne di tutta Italia intorno ai 6 mila degradé con la tecnica Degradé Conseil, 24 mila in un solo mese. Tutto questo è stato possibile grazie ad anni di continua ricerca e passione per il nostro mestiere, al rispetto verso le nostre clienti e i loro capelli, all’attenzione per i nostri affiliati e i loro collaboratori. Nella convinzione che il miglior antidoto alla crisi sia la qualità e la personalizzazione dei servizi offerti”.

COMPAGNIA DELLA BELLEZZA:TALENTO E MANAGERIALITÀPER IL PIÙ AFFERMATO FRANCHISING ITALIANOÈ il primo network per parrucchieri made in Italy(e più precisamente made in Sicily) fondato da Renato Gervasie Salvo Filetti, che da oltre un ventennio dominano il settoredella coiffure a livello nazionale e internazionale.Salvo, hair designer, e Renato, maestro del Joyà Experiencemanagement, portano avanti la mission del Gruppo attraversoprogetti legati alla formazione tecnico-stilistica e manageriale,perseguendo l’obiettivo di “crescere insieme creando bellezza”in un clima di energia e creatività. A Catania, loro città d’origine, hanno fondato e dirigono Joyà Academy, laboratorio creativo per le tendenze capelli e per la formazione artistica di giovani talenti ed hairstylist. Ambiziosa la mission: elevare la figura di acconciatore a quella di hair designer, attraverso un continuo lavoro di innovazione tecnico-stilistica e di precisione sartoriale, da vera haute couture.Oggi, con i suoi 300 affiliati in Italia e all’estero, Compagniadella Bellezza è al primo posto tra i franchising italiani.Un vero successo che testimonia crescita ed evoluzione costanti.Consulenti d’immagine di numerose star del mondo della moda,musica e spettacolo, Salvo Filetti e Renato Gervasi sono notianche per la consistente presenza in qualità di opinion leaderin TV (Rai - Mediaset), sulle principali testate di fashione life style, nonché sui siti che dettano le tendenze.

MONICA COPPOLA PER ALDO COPPOLA: INNOVAZIONE NELLA CONTINUITÀ“Da sempre convinta dell’unicità di ciascuno, ho imparato ad avere una visione a 360 gradi del mondo. Moda, cultura, arte, pensiero, parola e desiderio sono manifestazioni dell’espressività umana e della creatività. In qualsiasi situazione e in qualunque luogo”. In questa affermazione di Monica Coppola c’è il suo approccio alla vita in generale, ma soprattutto alla professione. Professione iniziata giovanissima accanto al padre Aldo Coppola, poi proseguita con successo crescente e con una vision sempre più autonoma della bellezza femminile e della coiffure. Ricordiamo con lei i momenti salienti del suo percorso. “Senza dubbio - dice - l’incontro artistico con il fotografo Fabrizio Ferri. Il suo talento e la sua sensibilità hanno reso possibile la realizzazione dei Calendari, ai quali mio padre ed io abbiamo preso ad impegnarci dal 1984. E poi la collaborazione con L’Oréal, grazie alla quale ho scoperto la mia passione per la formazione”.Oggi Monica lavora in alcuni degli Atelier Coppola, tanto a Milano quanto nelle sedi distaccate presenti in Italia. Ovunque si trovi, il suo obiettivo è l’attuazione di quella specialissima visione della femminilità che la caratterizza. Fondamentali, nella leadership Aldo Coppola sotto il profilo della ricerca e della realizzazione degli show, la professionalità e la creatività di Adalberto Vanoni, Direttore Artistico Aldo Coppola, Stefano Lorenzi, Direttore Tecnico-artistico Aldo Coppola, Mauro Situra, Testimonial Artistico Go Coppola.

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CONTESTAROCKHAIR:QUANDO IL SALONE È SMARTDue hairstylist giovani e creativi, Alessandro Santopaolo e Massimo Bianco, nel 1996 creano il marchio italiano ContestaRockHair con un network di saloni internazionali che, oltre all’Italia, comprende New York, Miami e Shanghai.Tutti e in particolar modo quello di Roma inaugurato nel 2013,sono improntati alla stessa filosofia: unire la passione per i capelliall’interesse verso il sociale e verso l’arte declinata in tutte le sueespressioni: dalla pittura alla fotografia, dalla scrittura alla musica.La finalità? Fare del salone un luogo “fuori dagli schemi”, in cui le clienti possano vivere con piacere non solo servizi di hairstyle ma anche stimolanti esperienze di aggregazione e condivisione.L’attenzione a quanto succede “on the road” e la conoscenza dei nuovi mezzi di comunicazione e delle tecnologie più avanzatespingono Alessandro e Massimo a generare sempre nuovi progettidi lavoro in Italia e all’estero. Un esempio per tutti: il nuovo e-shop dove è possibile acquistare prodotti in bitcoin, la rivoluzionaria moneta elettronica che tanto sta facendo parlare di sé sul web. Dunque, una crescita a tutto tondo, una specializzazione professionale evoluta e uno sviluppo costante, asset fondamentali in questo settore.

FRANCO CURLETTO: FOR GLOBAL BEAUTY Erede di una lunga tradizione di acconciatori che vanta tregenerazioni, Franco Curletto inaugura il suo primo salonea Torino nel 1987 e nel 2009 il primo a Milano.Dal suo spirito creativo e imprenditoriale, è nato inoltre il marchio Franco Curletto United Group, che conta oggi numerosi affiliati.Sempre attento al cambiamento, Curletto percepisce la bellezzanella sua essenza e desidera condividere le proprie idee e innovazioni.“La sperimentazione, la ricerca sul passato, la conoscenza della storia e delle radici sarà sempre una fonte inesauribile di stimoliche possono essere trasformati in azioni od opere”.Un vero artista, perché riesce a trasmettere il suo “disegno”,la sua emozione, arrivando a creare una particolare empatiacon le proprie “opere femminili”.Tuttavia la peculiarità di Franco Curletto è la forma mentis pedagogica.Nei suo saloni ha scelto la filosofia multiservizio, che rispecchiala sua natura di uomo poliedrico e desideroso di proporre alla clientela una pluralità di servizi volti alla bellezza globale in un unico luogo.“La professione di hairstylist - afferma - resta il cuore della miaattività, che viene completata da servizi complementari di altissimaqualità. La nostra attenzione alla bellezza e la molteplicitàdei servizi professionali offerti sono la chiave del nostro successoe della fidelizzazione delle nostre clienti”.

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ROSSANO FERRETTI: UN’IDEA RIVOLUZIONARIA DI BELLEZZA CHE DA VENT’ANNI CONQUISTA IL MONDO

Parigi ▲ Verona ▲ New York ▲

Beverly Hills - L.A. ▼

e per essere più precisi ‘destination for the best experience of beauty”, che si traduce nell’atelier-appartamento, ‘appartement particulier’, come lo chiamano i francesi. Un luogo accogliente come una casa, dove ogni dettaglio è perfetto: dall’atmosfera alla musica, al cappuccino offerto e ovviamente ai servizi… tutto deve concorrere a creare un’esperienza di benessere e bellezza globale. Su questi presupposti era nato il mio primo salone di Parma vent’anni fa, e poi quello di Verona che ha oggi sedici anni. Lo stesso concept è stato portato, insieme a L’Oréal, nel salone di Parigi nel 2009, dando il via alla mondializzazione del marchio Ferretti, che prima aveva una connotazione italiana e spagnola”.L’impronta dei saloni Ferretti può essere sintetizzata con la parola “lusso”? “Oggi preferisco la parola ‘experience’, della quale il lusso è comunque parte integrante. Tengo a sottolineare che solo offrendo un’esperienza possiamo contrastare il colore ‘fai da te’ e riavvicinare la donna al servizio professionale in salone”.Un concept appealing e contemporaneo che si sta estendendo a macchia d’olio, diventando l’ispirazione del salon design d’eccellenza in tutto il mondo.Certo, nel successo di Ferretti va anche messo in conto il suo naturale carisma e l’autorevolezza che gli permette di rapportarsi quotidianamente con star di fama mondiale e teste coronate, che a lui e al suo staff affidano il proprio look. Deve inoltre essere anche considerato il fatto che ha saputo portare la figura del parrucchiere sulle più importanti testate internazionali: di lui parlano il Corriere della Sera, il New York Times, il Financial Times… C’è un consiglio che Ferretti vorrebbe dare ai colleghi? “Sì, lavorare con passione non per creare profit, ma per costruire quel valore vero e solido che viene dato dal posizionamento del marchio nel tempo. Questa deve essere la massima ‘ossessione’ del parrucchiere,

non il guadagno nudo e crudo della giornata. E questa è stata da sempre la mia filosofia”.Su tali asset, sul nuovo modo di comunicare, sul rispetto di se stessi, del lavoro e della cliente - oltre naturalmente che sul suo metodo di taglio - si basa anche la formazione erogata nelle scuole interne ai suoi saloni: una sorta di “vivaio” delle nuove leve che andranno a far parte del team Ferretti. “Un team meraviglioso - afferma - al quale va il mio grazie più sentito”.Viene ora da chiedersi cosa ci sia “dietro l’angolo” per questo personaggio della coiffure così unico e speciale? “Negli ultimi cinque anni, anche grazie alla collaborazione con L’Oréal, ho raggiunto l’affermazione mondiale. Oggi sto studiando quello che può essere il meglio per il futuro del marchio nel prossimo quinquennio. Ad esempio, una formula di franchising di alto livello nei paesi emergenti e l’ampliamento della nostra presenza in hotel unicamente extra-luxe: ritengo che si debba puntare sull’esclusività, su saloni piccoli, curati e high class. Come sempre, il design - che di sicuro si evolverà ancora - sarà rispettoso della cultura e delle tradizioni del luogo in cui ci insedieremo”.Volutamente, abbiamo lasciato in chiusura un’informazione che conferisce ancora maggiore valore al successo di Rossano Ferretti: tutto quanto abbiamo raccontato fin qui è infatti iniziato in un paese di soli trecentocinquanta abitanti - Campegine, in provincia di Reggio Emilia - dove il nonno Renato faceva il barbiere, “in piazza però, perché i soldi per aprire un negozio non c’erano”, e la mamma Gigliola aveva un piccolo salone con due posti di lavoro. Quale migliore stimolo per chi crede che “cominciare dal nulla” sia un limite invalicabile?

Quello di Rossano Ferretti è di sicuro uno degli esempi più eclatanti delle vette che un parrucchiere può raggiungere sfidando e superando il “déjà-vu” sotto ogni profilo del mestiere. Reinventandone, con coraggio pionieristico e potremmo dire rivoluzionario, le regole e la fisionomia. Raccontare il suo percorso significa per lui trasmettere ai giovani acconciatori un’ispirazione e un aiuto a guardare avanti con la volontà di concretizzare i propri sogni.Prima di dargli la parola, bisogna ricordare che oggi i saloni “Metodo Rossano Ferretti” sono 20, tutti collocati nelle più importanti metropoli del mondo e caratterizzati da un imprinting

Londra ▼Madrid ▼

sul quale ci soffermeremo più avanti: da Parma a Londra, passando per Verona, Roma, Milano, Parigi, New York, Beverly Hills, Mumbay, Miami, Madrid, Maldive e presto Cina, Hong Kong, Germania.“Il motore del mio percorso è stata la passione per questo mestiere. L’ho sempre amato e rispettato profondamente, fin da quando - quindicenne - sono andato a Londra per ampliare i miei orizzonti e mettermi alla prova. Lì ho capito che avevo qualcosa di speciale nelle mani… un momento determinante della mia crescita e della mia autoconsapevolezza. Ma il talento non basta e negli anni ho maturato l’intuizione, ‘l’illuminazione’ della necessità di un metodo al quale non si era mai pensato: una tecnica che permetta al parrucchiere di non creare più costruzioni architettoniche omologate, ma di seguire il movimento naturale dei capelli di ogni donna, rispettandone l’unicità”.Quando l’intuizione è diventata “metodo”? “A trent’anni, nel pieno del successo del salone di Parma, mi sono fermato per tre mesi e, con mia sorella Lorenza, ho codificato il ‘Metodo Rossano Ferretti’. È nato così ‘il taglio invisibile’, adattabile ad ogni tipologia di capello, a qualsiasi etnia esso appartenga, perché segue la sua caduta naturale ed esalta la bellezza della donna senza farsi notare. Non è sul taglio, infatti, che deve concentrarsi l’attenzione di chi guarda una donna, ma sull’armonia dell’insieme, della quale i capelli sono una componente prioritaria”.Ecco la prima idea rivoluzionaria di Ferretti, innovazione memorabile negli ultimi quarant’anni della coiffure. Un’altra pietra miliare della “rivoluzione Ferretti”? “La trasformazione del salone da location a ‘destination’

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L’ERA DIGITALE SBARCA IN SALONE

IL WEBALLEATO DELL’ACCONCIATOREL’era digitale sta aprendo numerose opportunità nel settore dei saloni: IMRG Cap Gemini ha osservato un progressivo coinvolgimento degli hairdressers nei servizi online. Lo dimostra il fatto che il 53% dei saloni italiani ha una connessione ad Internet ed utilizza il digital per iniziative professionali. Molto attivi sui social network e in particolare su Facebook, gli acconciatori italiani più all’avanguardia hanno compreso quanto il digital sia indispensabile per mantenere ed accrescere i contatti con le proprie clienti e con il mondo professionale. Ne è un esempio Sauro Sartorel di Jesolo, che ha messo a punto una speciale app in grado di leggere la sua agenda di appuntamenti consentendo alle clienti di prendere appuntamento online, oppure Franco Curletto che con l’ausilio di una speciale app da lui brevettata, Color Art, è in grado di studiare insieme alla cliente tutte le possibilità di colore e di riflesso a lei più congeniali. Come? Con l’aiuto di una foto scattata con iPad e ad un successivo dialogo in salone.Nuove applicazioni mobili consentiranno agli hairstylist indipendenti e spesso in movimento di mantenere telefonicamente il rapporto con i propri clienti e di apprendere nuove tecniche online. I consumatori saranno anche in grado di vedere in anteprima il loro nuovo stile o colore sul proprio computer, tablet o smartphone prima di farlo eseguire.

Il 53% dei saloni italiani

ha una connessione Internet

Il 20% ha un suo sito Internet

Il 34% ha un account Facebook

Fonte Telefonica: Tote Next 2012

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CON HAIR ADVISORI MIGLIORI SALONI A PORTATA DI CLICUna piattaforma online che permetta alle consumatrici di scoprire gli indirizzi dei migliori hairstylist della zona in cui si trovano, in base alle esigenze di ciascuna. Questo, in sintesi, è Hair Advisor (www.hairadvisor.it), il portale lanciato nel 2013 con il sostegno di L’Oréal Professionnel e destinato ad ampliare sempre più il proprio raggio d’azione.Fruibile anche da smartphone con l’apposita app, il sito è molto semplice ed immediato da utilizzare: basta registrarsi, scegliere la città tra quelle elencate e visualizzare la mappa dei migliori parrucchieri, basandosi sui giudizi formulati dalle clienti. Digitando il nome di ogni salone presente in rete, sarà infatti visibile una lunga lista di recensioni con voti e commenti degli utenti iscritti alla community.Ad esempio, in alto a destra, la pagina Hair Advisor del salone torinese Studiò Parrucchieri di Mariangela Santoro.Si tratta dunque di uno strumento modernissimo e di grande utilità che, come già avviene in altri ambiti, rappresenta una guida affidabile e diretta per trovare esattamente ciò che si cerca.

8.100SALONI PRESENTI

SULLA PIATTAFORMA HAIR ADVISOR

600 MILAPAGEVIEWS

60 MILARICERCHE

20 MILAVOTI ESPRESSI DAI CONSUMATORI

Fonte: Hair Advisor 2014 - Maggio 2014

1.493.357“MI PIACE”

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ELE SCUOLE PER I PARRUCCHIERI DI DOMANI

LA COLLABORAZIONE CON LE SCUOLE PROFESSIONALIDistribuite su tutto il territorio nazionale, sono attualmente oltre 60 le Scuole Professionali con cui L’Oréal Divisione Prodotti Professionali collabora attivamente attraverso un progetto che ha un obiettivo preciso: promuovere, aiutare e sostenere lo sviluppo della professione di parrucchiere, investendo fin dall’inizio del suo percorso. La collaborazione si declina in numerose iniziative: la formazione di docenti ed allievi con moduli interattivi e personalizzabili presso le Accademie (aggiuntiva a quella pianificata in zona); la messa a disposizione di materiali didattici; il supporto per stage collettivi e individuali (totalmente gratuiti) presso i saloni della zona o in altre città italiane; il supporto negli scambi formativi tra scuole del network.Grazie a questa partnership, il mondo della formazione risulta così sempre più consolidato e strutturato, abbracciando tutte le aree conoscitive coerenti con questa figura professionale: da quella propriamente tecnica a quella esperienziale/culturale, a quella di informazione e prevenzione. Creatività, energia e mestiere si fondono insieme, aprendo le porte all’hairstyling del futuro e offrendo ai giovani una concreta e gratificante opportunità di occupazione. Lo dimostra la testimonianza di Mattia Arcidiacono, allievo alcuni anni fa dell’I.F.P. Sandro Pertini di Trento e oggi responsabile del salone triestino di famiglia NeroOro: “I quattro anni di studi hanno rappresentato per me un’esperienza in costante crescendo, che mi ha fatto innamorare sempre più di questa professione. Soprattutto

il quarto anno ha avuto un’importanza determinante, tanto sotto il profilo professionale quanto nell’ambito del mio sviluppo personale. Gli stage in esterno che la scuola mi ha permesso di svolgere in saloni L’Oréal Professionnel hanno rappresentato una entusiasmante full immersion nel mondo del lavoro, consentendomi di affiancare grandi professionisti. Non dimenticherò mai la mia partecipazione al progetto ‘Valorizzazione del Talento’, che in quell’edizione si è svolto in collaborazione con il prestigioso marchio Metodo Rossano Ferretti. Di qui ho tratto una carica incredibile, che mi ha consolidato nella convinzione che questo è davvero il mestiere più bello del mondo. Senza dimenticare i frequenti interventi di esperti di L’Oréal nelle aule dell’I.F.P. mirati ad approfondire le più diverse tematiche, che ci hanno aperto i più ampi orizzonti della coiffure. Ecco perché, se quotidianamente ho la soddisfazione di vedere le clienti uscire dal mio salone felici lo devo proprio a quei quattro anni di scuola e all’aggiornamento che non ho mai interrotto”.Fra le oltre 60 scuole in cui L’Oréal è attivamente coinvolta e di cui è supporter, una occupa certamente una posizione di particolare rilievo. È Piazza dei Mestieri di Torino, della quale parleremo diffusamente nelle pagine seguenti come esempio di eccellenza per la formazione dei giovani.

24 MILAGLI STUDENTI CHE OGNI ANNO

FREQUENTANO UNA SCUOLAPER PARRUCCHIERI

2-4 ANNI TEMPO MEDIO RICHIESTO

PER LA QUALIFICA DI HAIRSTYLIST

60 LE SCUOLE PER PARRUCCHIERICON CUI L’ORÉAL COLLABORA

Fonte: Dati L’Oréal 2013

LA FORMAZIONE DEI FORMATORIÈ importante a questo punto sottolineare il ruolo ricoperto dai formatori delle Scuole, i quali - per raggiungere risultati educativi ottimali - devono seguire un costante aggiornamento. A questo scopo sono stati messi a punto appositi incontri informativi e di interscambio, percorsi annuali a livelli differenziati, momenti tecnici e moda.Merita a tale proposito ricordare il progetto nato dalla collaborazione di L’Oréal con l’Università degli Studi di Torino, dipartimento di Psicologia, e dedicato ai docenti delle Scuole Professionali. Quale il suo obiettivo? Avvicinare gli adulti, che svolgono il compito di docenti di acconciatura e nel contempo di educatori, ai giovani alunni/neo-parrucchieri che affrontano molto presto l’inserimento nel mondo del lavoro.Per attuare occasioni di riflessione e di confronto, viene quindi proposto un ciclo di incontri gestiti da psicologi specializzati sulle tematiche dell’età evolutiva, volti ad approfondire la conoscenza degli adolescenti, lo stile educativo, la comunicazione e la risoluzione creativa dei problemi che possono essere di stimolo e sostegno nella gestione quotidiana della classe.

Mattia Arcidiacono

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E PARRUCCHIERE: PASSIONE E VOGLIA DI CRESCERE

Abbiamo visto fin qui quanto l’universo dell’hairstyling siadinamico, creativo, in continua evoluzione, tanto che alcuni anni fa l’Università di Greenwich ha fondato il primo Corso di Laureaal mondo per hairstylist in collaborazione con L’Oréal Schoolof Salon Business Management. Senza dimenticare che il mestiere di acconciatore occupa il quarto posto nella classifica delle professioni artigianali più praticate.Queste caratteristiche richiedono da parte del parrucchiereun intenso lavoro di preparazione e un aggiornamento costante.Un impegno considerevole, che l’hairstylist affronta per sua naturacon entusiasmo, investendo nella formazione tempo ed energielungo tutta la carriera.Quanto mai intensa, per ciò che riguarda la realtà italiana,l’attività formativa ingaggiata dalle aziende di settoreper lo sviluppo di una figura professionale sempre più competentee rispondente alle richieste del mercato.L’Oréal Divisione Prodotti Professionali ha dato il suo preziosocontributo alla realizzazione dei percorsi formativi, operandoin partnership con le migliori scuole professionali italiane, di cui parleremo più avanti, e con la fondazione delle Accademie di Formazione di Torino, Milano e Roma.

LE ACCADEMIE L’ORÉALPOLI DELL’ECCELLENZALe Accademie di formazione di Torino, Milano e Roma fanno parte di un network internazionale di Accademie L’Oréal. Veri poli dell’education, vantano una lunga tradizione e sono da anni il punto di riferimento per la crescita professionale, grazie all’ideazione e alla diffusione degli hairstyle uptodate. È in questi centri che nascono i cambiamenti e che le nuove tendenze prendono forma sotto gli occhi degli acconciatori più creativi. L’Accademia di Torino, la prima ad essere stata istituita, si trova presso la sede storica de L’Oréal, in uno splendido palazzo che fu in passato la sede della Gazzetta del Popolo, e l’Accademia di Milano - ultramoderna e tecnologicamente avanzata - è situata presso la sede centrale di L’Oréal. Infine l’Accademia di Roma, che nel 2014 festeggia il suo 10° anniversario, per un totale di 80.000 contatti. A due passi da Piazza di Spagna, occupa ampi spazi del prestigioso Palazzo Mignanelli (1575), modernamente ristrutturati, dove si respirano storia e cultura.In queste location, si svolgono stage, seminari, incontri e show che garantiscono un confronto e un aggiornamento continuo sul mondo dell’hairstyling, anche ospitando gruppi di professionisti provenienti dall’estero.La formazione propriamente tecnica include corsi sullemetodologie di taglio, di colorazione e di styling, per assicurareil corretto utilizzo dei prodotti L’Oréal.

Accademia L’Oréal Roma

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Tra i percorsi di formazione specifica di L’Oréal Professionnel è previsto Color Academy, rivolto agli acconciatoriesperti che vogliano aggiornare le proprie conoscenze nel campodella colorazione sotto la guida di consulenti tecnici dal comprovato know how. Obiettivo: portare in salone nuove energie e nuove idee dall’universo del colore per rinnovare il look delle clienti.Accanto ai corsi più tecnici, vengono proposti dalle marche della Divisione Prodotti Professionali L’Oréal moduli formativi completi e personalizzati, che affrontano tematiche specifiche per rispondere alle esigenze degli hairstylists. Ad esempio, stage finalizzati all’apprendimento di uno stile di comunicazione diversificato in base al tipo di target a cui l’acconciatore si rivolge.Altri due percorsi su misura sono il format managerialee il format merchandising. Il primo è mirato a migliorare la gestione economica del salone, le sue performance in termini di fatturato e la valorizzazione del team. Il secondo è finalizzato all’apprendimento delle tecniche di esposizione correttadei prodotti e dello spazio rivendita.

110NUMERO DI ACCADEMIE

L’ORÉAL NEL MONDO

32PAESI DEL MONDO IN CUI SONO PRESENTI ACCADEMIE L’ORÉAL

14 MILAGLI ACCONCIATORI

FORMATI OGNI ANNO IN ITALIA NELLE ACCADEMIE L’ORÉAL

1500I CORSI EROGATI OGNI ANNO

SUL TERRITORIO ITALIANO DALLE MARCHE

PROFESSIONALI L’ORÉAL

CIRCA 80 MILA

I CONTATTI DELL’ACCADEMIA DI ROMA IN 10 ANNI

Fonte: Dati L’Oréal 2013

Accademia L’Oréal Torino Accademia L’Oréal Milano

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QUANDO LA FORMAZIONE DIVENTA SHOW

La preparazione dell’acconciatore non si limita alla formazionein aula, di cui abbiamo parlato diffusamente. L’Oréal Divisione Prodotti Professionali nutre ed ispira la sua creatività attraverso iniziative, eventi, show nei quali hairstylist di fama si trasformano in interpreti delle tendenze uptodate e in insuperabili “beauty coach”.Appuntamenti professionali nazionali ed internazionali delle marche, caratterizzati da un appeal spettacolare, attirano e coinvolgono migliaia di acconciatori.

Ad esempio, il Symposium Redken che si svolge ogni anno alternativamente nel continente americano o europeo. Il meeting riunisce 10.000 parrucchieri provenienti da tutto il mondo,che assistono alle performance di hairstylist di grande calibroapprendendo nuove idee e inediti spunti sulla professione.Formazione in chiave spettacolare anche per il Matrix for Fun, che porta alla ribalta i suoi top stylist in location particolarmente suggestive. Nel 2013 è stata Gardaland ad accogliere i numerosissimi partecipanti, mentre per l’edizione 2014 è stata scelta la città di Montecarlo: professionalità all’insegna dell’entusiasmo e dell’energia positiva.

Fra gli show-format L’Oréal Professionnel, come non citare la presenza del brand al Cosmoprof 2014 con i suoi migliori stilisti impegnati nell’Hair Color Explosion per divulgare ad un pubblico vastissimo la vision più artistica e avvincente dell’universo colore?Un fermento creativo e organizzativo, quello del brand, che ha trovato la sua massima espressione nel grande evento svoltosi a Torino nel novembre 2012. Richiamati dal nome del maestro della coiffure Aldo Coppola, oltre 3.800 parrucchieri di tutta Italia hanno letteralmente riempito il Palaolimpico per assistere ad uno spettacolo indimenticabile, dove abilità e carisma si sono tradotti in un magico mix da standing ovation.

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OLTRE3800

gli acconciatoriL’Oréal Professionnelche nel 2012 hanno

assistito al grande show di Aldo Coppola.

Fonte interna L’Oréal

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E IL PARRUCCHIERE E IL SUO RUOLO SOCIALE

ACCONCIATORI CONTRO L’AIDSGià dal 2005 L’Oréal e Unesco hanno sancito un accordo che punta sull’indiscutibile ruolo sociale dell’acconciatore e sulla sua sensibilità. È nato così il progetto internazionale “ACCONCIATORI CONTRO L’AIDS”, che dal 2012 è passato al coinvolgimento concreto del pubblico, partendo dalle clienti dei saloni di tutte le marche della Divisione Prodotti Professionali L’Oréal.

Il programma, al quale ogni anno partecipano in Italia circa 15.000 parrucchieri, è basato su un modulo di 15 minuti inserito nei corsi di formazione delle Accademie L’Oréal. Obiettivo: migliorare la conoscenza degli acconciatori sull’ HIV e sull’AIDS, affinché possano diffondere le informazioni a tutta la loro clientela.

“LA TUA VOCE, IL TUO POTERE: USALI PER UN MONDO PIÙ BELLO SENZA AIDS”Nel 2012 circa 5.000 acconciatori hanno usato la loro voce con le proprie clienti, per celebrare concretamente la giornata mondiale contro l’AIDS (indetta ogni anno il 1° dicembre), moltiplicando l’informazione ed aiutando così la prevenzione.

500 MILANUMERO DI ACCONCIATORI

FORMATI OGNI ANNO NEL MONDO

5 MILANUMERO DI FORMATORI

MOBILIZZATI NEL MONDO

15 MILANUMERO DI ACCONCIATORI

ITALIANI COINVOLTI NEL PROGETTO

Fonte L’Oréal Internazionale 2012

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L’ARTE NEL CUORENasce con lo scopo di offrire a giovani diversamente abilie a giovani normodotati la possibilità di usufruire di unpercorso formativo artistico, che li aiuti concretamentenello sviluppo delle proprie potenzialità, accompagnandolia raggiungere insieme importanti risultati professionali. È il progetto italiano ed europeo Accademia L’Arte nel cuore Onlus, nato da un’idea di Daniela Alleruzzo attuale Presidente dell’Associazione. Ad esso partecipano - in veste di sponsor tecnico - anche le marche Matrix e Maybelline del Gruppo L’Oréal.Paola Serena, responsabile fundraising e progetti di L’Arte nel cuore, illustra in particolare il corso “trucco e parrucco” inserito nell’iniziativa: “L’Arte nel cuore si pone come accademia dello spettacolo, rivolta alle discipline di danza, recitazione, doppiaggio, musica, canto. Vengono quindi allestiti veri e propri saggi artistici, in cui i protagonisti necessitano naturalmente di make-up e acconciatura. È stato perciò indispensabile creare un percorso specifico che dura tre anni e si avvale del contributo di hairstylist partner L’Oréal”. Quali gli sbocchi professionali per i ragazzi diversamente abili e normodotati che frequentano il corso? “Ottimi, perché la formazione offerta è davvero a 360° e mira a rafforzare il loro innato talento. Inoltre L’Oréal contribuisce all’iniziativa mettendo a disposizione i prodotti per il trucco e per i capelli, e apre le porte della sua Accademia di Roma per i saggi artistici che si svolgono alla fine di ogni anno scolastico”.

FORMAZIONE IN CARCEREUN MESTIERE PER UN FUTURO MIGLIORE

Davvero di grande spessore umano l’iniziativa del parrucchiere pugliese Ferdinando Del Vecchio, titolare nella sua regione di tre saloni e partner L’Oréal Professionnel e Kérastase, che nel 2013 ha indossato le vesti di “docente” presso la Casa Circondariale di Foggia, tenendo corsi di acconciatura per le detenute. L’idea, nata dialogando

con la sua cliente Angela Intini, direttore dell’UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna), è stata accolta con entusiasmo dal direttore della struttura, Mariella Affatato. Ha preso così il via un iter, per certi versi complesso, che ha dato i frutti desiderati. “Il nostro obiettivo - dice Del Vecchio - è duplice: dimostrare a queste donne che il lavoro può rappresentare una vera alternativa a comportamenti devianti e offrire loro gli strumenti per prendere in mano la propria vita, in particolare attraverso il lavoro di parrucchiere. Insomma, ci siamo tutti impegnati al massimo per dare loro la speranza in un futuro migliore, riscattandosi da vissuti difficili. Non posso negare che si è trattato di un’esperienza determinante anche per me: conquistare piano piano la loro fiducia, scoprire in alcune un vero talento, sapere che almeno un paio di loro, a fine pena, hanno trovato occupazione in un salone… tutto ciò è straordinario! Per questo ho dato la mia disponibilità a proseguire, ed eventualmente ampliare, il percorso anche nel 2014”.

Venire quotidianamente in contatto diretto, anzi “fisico”, con molte persone che gli affidano la propria immagine e un sano rapporto con se stesse è già una grande responsabilità per l’acconciatore. Ma sempre più spesso il professionista vuole andare oltre, impegnandosi attivamente - al fianco di L’Oréal - in svariati progetti e iniziative iscrivibili nell’universo della solidarietà. In queste pagine, ne presentiamo quattro di particolare rilevanza.

Ferdinando Del Vecchio

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PIAZZA DEI MESTIERI - TORINOUN ESEMPIO DI ECCELLENZA SOLIDALEDa sempre attento alle problematiche giovanili, il Gruppo L’Oréal Italia è uno dei promotori dell’attività di Piazza dei Mestieri di Torino, quartiere San Donato, che nel 2014 festeggia il decennale.Quale la mission dell’iniziativa formativa? Favorire la preparazione e l’avviamento dei giovani al lavoro, migliorando e innovando i servizi educativi, con particolare attenzione alle politiche di inclusione sociale e alla prevenzione delle diverse forme di disagio giovanile e ai fenomeni di dispersione scolastica.I corsi che si vi si svolgono, completamente gratuiti, abbracciano vari settori nell’ambito dell’artigianato: dalla ristorazione - con specializzazione nella preparazione pasti e servizi sala bar - alla panificazione e pasticceria, dai laboratori di grafica a quelli di estetica. Ogni anno 500 giovani vi si iscrivono e c’è la lista d’attesa. Di essi, in questo primo decennio, 1.259 sono usciti con qualifica e attestato di frequenza. Tra i mestieri insegnati non può naturalmente mancare il mestiere di parrucchiere. I corsi di acconciatura, dedicati ai ragazzi dai 14 ai 18 anni, si pongono l’obiettivo di creare figure professionali in gradodi organizzare, gestire, ed eseguire servizi tecnici, stilisticied estetici, proponendo soluzioni adeguate alle esigenze ed alleaspettative del cliente. I docenti, specializzati nella coiffure, sono supportati dai formatori delle Accademie L’Oréal e dai consulenti tecnici che fanno capo ai brand della Divisione Prodotti Professionali L’Oréal.

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E IL MONDO DELLA COIFFURE E IL SUO RUOLO SOCIALE

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Un progetto didattico ma anche un aiuto concreto. Chi ha frequentato il biennio o il triennio ottiene la Qualifica Professionale Regionale,mentre il corso annuale rilascia l’Attestato Regionale di Frequenza.Nell’uno e nell’altro caso, è facilitato l’inserimento in salonidi acconciatura in qualità di apprendista.In 10 anni, i corsi per parrucchieri di Piazza dei Mestieri sono stati completati con qualifica e attestato di frequenza da 330 ragazzi, molti dei quali hanno trovato l’occupazione consona alla loro preparazione.

1300 ALLIEVIHANNO FREQUENTATO I CORSI NEI 10 ANNI

330 ALLIEVIHANNO FREQUENTATO I CORSI PER PARRUCCHIERI NEI 10 ANNI

2600 ALLIEVINELLE 4 REALTÀ FORMATIVE

Fonte: Fondazione Piazza dei Mestieri - Torino

Fra di loro, anche la ventiduenne Celeste Calabrese, oggi impegnata presso un salone torinese della catena Mod’s Hair, che così racconta la sua esperienza: “Ho iniziato a frequentare il laboratorio otto anni fa. Pur arrivando da una famiglia di parrucchieri, il primo anno non è stato facile: ero in quell’età inquieta per definizione, quando si cerca la propria strada ma non si hanno ancora le idee del tutto chiare. Il grande merito di Piazza dei Mestieri è proprio quello di aiutarti a trovare il percorso giusto. I docenti, perlopiù giovani e molto vicini ai ragazzi, sanno come affrontare ogni tipo di situazione, anche le più disagiate, e ti trasmettono le loro conoscenze coinvolgendoti al massimo. Così ho preso molto seriamente la scuola, come se già fosse un vero e proprio lavoro. Dopo il secondo stage nel salone Mod’s Hair, ho avuto la splendida notizia dell’assunzione e da ormai sei anni svolgo questo mestiere con passione, imparando ogni giorno qualcosa di nuovo sia professionalmente sia sotto il profilo personale. Per questo mi sento di consigliare ai giovani di fare il parrucchiere: è un lavoro che non morirà mai, perché le donne non rinunceranno mai alla propria bellezza”.

Esperienze analoghe a quella di Piazza dei Mestieri di Torino hanno più di recente preso il via anche a Catania, Milano e Novara, con ottimi risultati.

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IL MATRIx CREATIVE LAB PERFORMANCE ALLA FLORENCE BIENNALESono molte, nell’ambito della coiffure, le testimonianze di quanto il talento artistico caratterizzi il temperamento degli acconciatori, spingendosi anche oltre i confini del salone per conquistare sempre nuovi territori.Fra di esse c’è senza dubbio la partecipazione, nel dicembre 2013, alla nona edizione della Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Firenze (Florence Biennale) da parte di ottantaquattro acconciatori partner Matrix, brand della Divisione L’Oréal Prodotti Professionali, idealmente riuniti nel Matrix Creative Lab Performance.

PARRUCCHIERE: UN MESTIERE D’ARTISTA

Il progetto, unico nel suo genere, ha sorpreso pubblico e giuria per la forza comunicativa delle opere create ed esposte all’interno della Bottega di Antropologia Visiva della Biennale.Immagini dense di messaggi, a volte di tendenza, a volte surreali e visionarie, sempre di forte impatto e magistralmente realizzate anche sotto il profilo fotografico da professionisti dell’obiettivo.Nell’iniziativa non poteva naturalmente mancare “la sfida”…Gli acconciatori selezionati si sono infatti impegnati per primeggiare in una delle seguenti cinque categorie: Miglior Artista under 30, Miglior Artista over 30, Colore, Taglio, Acconciatura. Ai cinque vincitori sono andati la Targa “Lorenzo Il Magnifico” e un attestato di merito, mentre il vincitore assoluto è stato premiato con la Medaglia “Lorenzo Il Magnifico”.Oltre alla soddisfazione personale dei “champ”, è la professione acconciatore nella sua globalità a trarre da eventi di questo tipo il massimo beneficio, dimostrando tutte le sue infinite potenzialità.

“Gli antichi artisti furono, non meno che alla forma del viso, attenti nel dipingere i capelli se non come una parte essenziale della bellezza, come l’aiuto a farla risplendere e ad innalzarla”Johan Winckelmann, studioso di arte ed estetica del 1700

DESIGN E POP ARTBARBIE LOVES SALVO FILETTI Il talento di Salvo Filetti, hair designer di Compagnia della Bellezza, si esprime quotidianamente in salone, nel backstage delle sfilate più cool e in eventi di formazione professionale di altissimo livello.Tuttavia, una delle manifestazioni più sensazionali dell’anima artistica di Filetti è aver lavorato - in collaborazione con Mattel e L’Oréal Professionnel - su quella che da oltre cinquant’anni è un’icona della cultura pop, oltre che la più amata delle bambole. Sono nate così la collezione e la mostra “Barbie Loves Salvo Filetti”, a lungo protagonista sulle riviste patinate.Ventitrè diversi hair-look, che trasformano la doll woman in fashion doll: acconciature chic e bon ton, alternate a versioni ribellie “sauvage”. Il carrè corto le dona, ed è splendida con imprevedibililunghezze estreme e volumi maxi. Metamorfosi anche per il colore:

dal rosso fuoco al nero corvino, dal biondo platino al rame acceso…Mix perfetto di hairdesign, moda e arte, frutto del talentoimmaginifico e della precisione sartoriale di Salvo Filetti.

Ma le sorprese non è finiscono qui. Proprio nel 2014, infatti, l’instancabile ricercatore di bellezza “fuori dal coro” ha pensato che per l’eterna fidanzata di Ken era giunto il momento di fare il grande passo. È nata così la capsule collection Barbie Sposa. Un divertissement declinato in quattro look dall’allure rinascimentale o aristo-chic, che offrono ancora una volta una conferma: per un parrucchiere creativo, la creatività non davvero limiti.

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I capelli sono un elemento essenziale per comprendere il soggetto fotografato. I capelli parlano e comunicano molteplici aspetti della nostra esistenza: la nostra età, il nostro ceto sociale, la nostra salute, la cura della nostra persona e il nostro temperamento. Pettinarsi “in un certo modo” è come fare una scelta, appartenere ad un gruppo sociale rispetto ad un altro. Possiamo attirare o allontanare, possiamo affascinare e sedurre o nascondere eventuali difetti. Il senso estetico che abbiamo sviluppato è pronto a cogliere i messaggi che vogliamo trasmettere con il corpo, con gli abiti e con l’ acconciatura. Nei reportage fotografici riusciamo a comprendere la cultura di appartenenza del soggetto fotografato grazie a quanto ci rivelano i capelli: sciolti, intrecciati, corti o esageratamente lunghi, raccolti o scompigliati e alcune volte “nascosti”. Non vi è epoca che non abbia attribuito ai capelli un valore ed un significato ben preciso: già in alcuni papiri risalenti a duemila anni fa, si esaltava la funzione di seduzione attribuita alla capigliatura. È questa una costante che attraversa i tempi ed arriva fino a noi: oggi sia la donna che l’uomo hanno una cura speciale per i propri capelli indipendentemente dall’età, proprio perché li considerano destinati ad accrescere la gradevolezza della propria immagine. Insomma, i capelli per piacere, anche se non sempre e non necessariamente per sedurre! A volte anche solo per distinguersi socialmente; si pensi alle pompose parrucche del ’700 o, analogamente, alle coloratissime creste dei punk.Nel corso del tempo, i capelli hanno rappresentato forza, immortalità e bellezza, la loro perdita sottintendeva purificazione, punizione e vergogna. Oggi ai capelli si attribuisce un significato profondo che, oltre all’estetica, tocca la sfera psicologica. Attraverso i capelli ci diamo un’identità.

CAPELLI & FOTOGRAFIA

La nostra personalità è fortemente caratterizzata da un elemento fondamentale quale il colore dei capelli.Per i sumeri il nero dei capelli è sempre stato l’aspetto che li ha contraddistinti. Le donne nobili dei Sumeri ornavano i capelli “color della notte” di polvere dorata e pettini d’oro. Curiosamente il colore dei capelli in una fotografia incide nella percezione complessiva dell’immagine tanto da diventare spesso “il punctum”, così declamato da Barches, ossia l’elemento che più colpisce nel soggetto fotografato.Anche nelle immagini in bianco e nero la nostra percezione ci fa intuire il colore dei capelli al punto in cui ci condiziona la sua comprensione.Quanta vanità, bellezza e moda si esprimono attraverso i capelli e quando questi presupposti non sussistono allora significa che il messaggio da comunicare percorre altre direzioni. Nelle foto in cui i capelli non sono protagonisti i soggetti fotografati denunciano, spesso inconsapevolmente, messaggi forti di umiliazione (gli ebrei nei campi di concentramento), di forza (i marines), di dolore (gli ammalati), di rinuncia (le suore), di rabbia (adolescenti rasati).

La fotografia, intesa quindi come reportage, still life, moda, documentazione, pubblicità. Abbiamo fortunatamente sviluppato un senso estetico che è pronto a cogliere i messaggi che ci arrivano con il corpo, con gli abiti e molto con i capelli. I capelli hanno un potere straordinario e nei vari secoli è cambiato proprio come le mode nell’abbigliamento, non per niente parliamo di “moda capelli”.

QUANTO SONO IMPORTANTI I CAPELLI IN UNA FOTOGRAFIA E SOPRATTUTTO IN UN RITRATTO FOTOGRAFICO? UN ARGOMENTO DAVVERO INTERESSANTE, STRETTAMENTE LEGATO AL MONDO DELLA COIFFURE. NE PARLA IL FOTOGRAFO PAOLO RANZANI.

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IT Look Spring/Summer 2014 L’Oréal Professionnel

PARRUCCHIERE: UN MESTIERE D’ARTISTA

GENESI NELLO SPAZIOBY FRANCO CURLETTOVolti e acconciature di creature aliene, che sembrano fuoriusciteda un nuovo big bang. Figure-manichino dallo sguardo metafisico,immortalate in un’atmosfera immobile e rarefatta. Donne disegnatein un tempo e uno spazio virtuale per stupire con la lorointensa lontananza. Maschile e femminile. Fisicità ed evanescenza.Questi i soggetti al centro di Genesi nello Spazio, il progettoartistico realizzato nel 2008 grazie all’incontro fra l’ecletticohairstylist Franco Curletto e il guru dell’obiettivo GiovanniGastel, di cui L’Oréal Professionnel è stata sponsor e sostenitrice,ed articolato in numerose iniziative: innanzitutto il libro d’artepubblicato in edizione limitata da Nava Milano, il cui ricavatofu devoluto a favore della ricerca sui tumori infantili e all’OspedaleRegina Margherita di Torino, e una mostra fotografica in più sediche fece scalpore.

Ma ascoltiamo ciò che Franco Curletto stesso ebbe a dire in unadelle molte interviste rilasciate in quel periodo sull’evento: “Genesinello Spazio è una galleria di ritratti che racconta un ciclo di miecreazioni. Il progetto nasce da un’idea della testa rasata comemodo per esprimere e rappresentare la tabula rasa, il concettodi azzerare per ricostruire”.

Ancora oggi, dopo sei anni, Genesi nello Spazio rimane una dellepiù incisive ed emozionanti dimostrazioni di quello stretto legameche esiste fra coiffure e arte.

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DIETRO AD OGNI IMMAGINE FOTOGRAFICA O “ON STAGE”, DESTINATA A LASCIARE IL SEGNO, CI SONO SEMPRE IL LAVORO, IL TALENTO E LA CREATIVITÀ DEL PARRUCCHIERE.

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Photo: Piero Cavallo / Giovanni Tagini / Filippo Lenzi

Studiò Parrucchieri - Fashion Week Milano

“Tribute to Aldo Coppola” - Cosmoprof 2014

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“Tei Kallistei” - Salvo Filetti per CdB - Cosmoprof 2014

“Trend Preview” - Luigi Neri per Class - Cosmoprof 2014

Luigi Neri - Cosmoprof 2014

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SINTESI

• In Italia, l’industria dell’hairstyling professionale presenta un fatturato annuo di 7,3 miliardi di euro ed impiega 190 mila persone in tutto il paese, concentrate in 92 mila saloni. I 43 milioni di utenti dei saloni spendono in media 24 euro a visita, 31 se si tratta di donne con più di 13 anni. La spesa media dei servizi colore per donne con più di 13 anni è di 28 euro e le visite al giorno in salone ammontano ad 1 milione.

• L’85% delle donne italiane di età superiore ai 13 anni si affida ai professionisti per la bellezza dei capelli, per un totale di 23 milioni di donne. Ciascuna di esse va in salone in media 7,4 volte l’anno. L’87% delle donne italiane ritiene molto importante la bellezza dei propri capelli. In Italia, il consumo della bellezza professionale è superiore al consumo di calzature e apparecchi telefonici.

• Sono 16,8 milioni le donne italiane con più di 13 anni che si colorano i capelli. Di esse, 13 milioni scelgono il servizio di colorazione in salone. Il peso del servizio colore sul fatturato del salone è del 27,2%.

• Il 53% dei saloni italiani ha una connessione internet, il 20% un suo sito, il 34% un account Facebook. La nuova piattaforma internet Hair Advisor vede la presenza di 8.000 saloni, riceve ogni giorno 600 mila visite, 20 mila voti.

• Ci vogliono dai 2 ai 4 anni per ottenere la qualifica di hairstylist e sono 24 mila i giovani che ogni anno frequentano una scuola per parrucchieri. Nel mondo, L’Oréal L’Oréal può vantare 110 Accademie, di cui 3 Italia che formano di 14 mila acconciatori formati. Fra territorio e Acccademie, sono in tutto 1500 i corsi erogati dalle marche professionali L’Oréal. Nei suoi primi 10 anni di attività, l’Accademia L’Oréal di Roma ha raggiunto circa 80 mila contatti.

• Ogni anno nel mondo, L’Oréal Professionnel forma 500 mila acconciatori a rendersi portavoci della lotta contro l’AIDS, mobilitando un totale di 5000 educator specializzati. In Italia, gli acconciatori direttamente coinvolti nel progetto sono 15 mila.

• Sono 330 i giovani che hanno frequentato i corsi di acconciatura erogati da Piazza dei Mestieri di Torino nei suoi 10 anni di attività, 500 se si considerano anche le realtà analoghe di Catania, Milano e Novara.

DATI FINE 2013

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Relazioni Pubbliche L’Oréal Produits ProfessionnelsVia Primaticcio 155 - 20147 Milano

Cristina Mossino +39 02 97066.616 - [email protected] Di Iorio +39 02 97066.627 - [email protected]

Lorena Palvarini +39 02 97066.617 - [email protected]