Parrocchia SS. AA. Pietro e Paolo - Papanice - Accogliere ... giornalino...via San Pantaleone —...

12
www.parrocchie.it/parrocchia.papanice.it A Natale ricevia- mo il dono che Dio Pa- dre ci fa del suo Figlio Gesù. I regali che siamo soliti scambiarci sono un pallido richiamo al dono per eccellenza: la perso- na di Gesù, come ci fa cantare l’antifona d’in- gresso del giorno di Na- tale “E’ nato per noi un bambino, un figlio ci è stato donato”. Maria SS.ma, a nome di tutti noi, è colei che riconosce la gran- dezza del dono, che si rende pura accoglienza: “Ecco la serva del Si- gnore: avvenga per me secondo la tua Parola” (Lc 1, 38). Attraverso questo sì di Maria, colui che è veramente Dio di- venta anche veramente uomo; attraverso Maria, Dio diventa l’Emmanue- le: Dio con noi! Così il Figlio di Dio entra nella nostra storia diventando uno di noi. Il mistero dell’incarna- zione è la più grande realtà a noi rivelata. Il Cristo, Verbo incarnato, viene accanto a noi e ci manifesta quanto Dio, nostro Padre, ci ami. Con il Figlio che si fa carne, presenza, tenerezza di Dio, non ci sentiamo più soli in questa storia, affi- dati al caso. Gesù dono del Padre, si é fatto uno di noi e ci ha assicurato che possiamo consegnare la nostra umana fragilità ad un Dio che ha cura di noi, di ognuna delle sue creature. Quando però il Figlio di Dio venne in mezzo a noi, per lui non c’era posto in nessuna casa. “Non c’era posto” non solo ai tempi dell’Impe- ratore Romano Cesare Augusto, ma anche oggi la nostra umanità, nella sua autosufficienza o in nome della propria cultu- ra, della propria struttura sociale, del proprio mo- do di vivere, farebbe vo- lentieri a meno della pre- senza di Dio nella storia, della novità portata da Cristo. L’accoglienza del Figlio di Dio ci restituisce alla bellezza del primo uomo, di Adamo, uscito perfet- to dalle mani del creato- re; ci fa crescere in uma- nità, ci rende capaci di stabilire relazioni nuove, segnate dalla pace, perché Cristo, in for- za del Battesi- mo, abita nei nostri cuori. A quanti accol- gono Gesù viene dato “potere di diventare figli di Dio” (Gv 1, 12). A Natale ci scambiamo l’augurio di gioia e di pa- ce. L’aprire la casa del nostro cuore alla presenza di Gesù, viven- te in noi, significa rice- vere il dono della pace. E di pace hanno bisogno i cuori, le famiglie, la so- cietà. La liturgia ci fa inneggiare: “Rallegriamoci tutti nel Signore perché è nato nel mondo il Salvatore. Oggi la vera pace è sce- sa a noi dal cielo”. Accogliere Gesù implica pure accogliere ogni per- sona come dono, come fratello e sorella, come presenza di Dio. La fede, che ci fa riconoscere in Gesù il Figlio di Dio de- ve esprimersi in atteggia- menti di compassione e di misericordia verso i poveri, gli esclusi, le persone sole, i piccoli. Accogliendo l’altro ac- cogliamo Gesù, dono del Padre, e riconosciamo che il Padre Celeste lo ha inviato. A Natale per esprimere tale accoglien- za possiamo aver cura dei piccoli gesti che ma- nifestano amore, quali visite a persone anziane o sole, ad handicappati, ad ammalati, fare il pri- mo passo per ristabilire vincoli famigliari infran- ti, condividere iniziative parrocchiali a favore di persone bisognose. A Natale scambiamoci l’augurio di gioia e di pace. L’aprire la casa del nostro cuore alla presen- za di Gesù, vivente in noi, significa proprio ricevere il dono della pace e della vita, signifi- ca festeggiare veramente il Natale. Buon Natale e Felice Anno Nuovo 2010 ! Don Angelo Elia E’ nato per noi il Salvatore IL NATALE DEL SIGNORE IL NATALE DEL SIGNORE IL NATALE DEL SIGNORE IL NATALE DEL SIGNORE Accogliere Gesù dono del Padre per l’umanità Anno V, numero 2, domenica 20 dicembre 2009 Giornalino mensile della Parrocchia SS. AA. Pietro e Paolo via San Pantaleone — 88843 Papanice (KR) — [email protected]

Transcript of Parrocchia SS. AA. Pietro e Paolo - Papanice - Accogliere ... giornalino...via San Pantaleone —...

Page 1: Parrocchia SS. AA. Pietro e Paolo - Papanice - Accogliere ... giornalino...via San Pantaleone — 88843 Papanice (KR) — parrocchia.papanice@gmail.com LA FESTA DEL GRUPPO COMETA Nel

www.parrocchie.it/parrocchia.papanice.it

A Natale ricevia-mo il dono che Dio Pa-dre ci fa del suo Figlio Gesù. I regali che siamo soliti scambiarci sono un pallido richiamo al dono per eccellenza: la perso-na di Gesù, come ci fa cantare l’antifona d’in-gresso del giorno di Na-tale “E’ nato per noi un bambino, un figlio ci è stato donato”. Maria SS.ma, a nome di tutti noi, è colei che riconosce la gran-dezza del dono, che si rende pura accoglienza: “Ecco la serva del Si-gnore: avvenga per me secondo la tua Parola” (Lc 1, 38). Attraverso questo sì di Maria, colui che è veramente Dio di-venta anche veramente uomo; attraverso Maria, Dio diventa l’Emmanue-le: Dio con noi! Così il Figlio di Dio entra nella nostra storia diventando uno di noi. Il mistero dell’incarna-zione è la più grande realtà a noi rivelata. Il Cristo, Verbo incarnato, viene accanto a noi e ci manifesta quanto Dio, nostro Padre, ci ami. Con il Figlio che si fa carne, presenza, tenerezza di Dio, non ci sentiamo più soli in questa storia, affi-dati al caso. Gesù dono del Padre, si é fatto uno

di noi e ci ha assicurato che possiamo consegnare la nostra umana fragilità ad un Dio che ha cura di noi, di ognuna delle sue creature.

Quando però il Figlio di Dio venne in mezzo a noi, per lui non c’era posto in nessuna casa. “Non c’era posto” non solo ai tempi dell’Impe-ratore Romano Cesare Augusto, ma anche oggi la nostra umanità, nella sua autosufficienza o in nome della propria cultu-ra, della propria struttura sociale, del proprio mo-do di vivere, farebbe vo-lentieri a meno della pre-senza di Dio nella storia, della novità portata da Cristo. L’accoglienza del Figlio di Dio ci restituisce alla

bellezza del primo uomo, di Adamo, uscito perfet-to dalle mani del creato-re; ci fa crescere in uma-nità, ci rende capaci di stabilire relazioni nuove,

segnate dalla pace, perché Cristo, in for-za del Battesi-mo, abita nei nostri cuori. A quanti accol-gono Gesù viene dato “potere di diventare figli di Dio” (Gv 1, 12). A Natale ci s c a m b i a m o l’augurio di gioia e di pa-ce. L’aprire la

casa del nostro cuore alla presenza di Gesù, viven-te in noi, significa rice-vere il dono della pace. E di pace hanno bisogno i cuori, le famiglie, la so-cietà. La liturgia ci fa i n n e g g i a r e : “Rallegriamoci tutti nel Signore perché è nato nel mondo il Salvatore. Oggi la vera pace è sce-sa a noi dal cielo”. Accogliere Gesù implica pure accogliere ogni per-sona come dono, come fratello e sorella, come presenza di Dio. La fede, che ci fa riconoscere in Gesù il Figlio di Dio de-

ve esprimersi in atteggia-menti di compassione e di misericordia verso i poveri, gli esclusi, le persone sole, i piccoli. Accogliendo l’altro ac-cogliamo Gesù, dono del Padre, e riconosciamo che il Padre Celeste lo ha inviato. A Natale per esprimere tale accoglien-za possiamo aver cura dei piccoli gesti che ma-nifestano amore, quali visite a persone anziane o sole, ad handicappati, ad ammalati, fare il pri-mo passo per ristabilire vincoli famigliari infran-ti, condividere iniziative parrocchiali a favore di persone bisognose. A Natale scambiamoci l’augurio di gioia e di pace. L’aprire la casa del nostro cuore alla presen-za di Gesù, vivente in noi, significa proprio ricevere il dono della pace e della vita, signifi-ca festeggiare veramente il Natale.

Buon Natale e

Felice Anno Nuovo 2010 !

Don Angelo Elia

E’ nato per noi il Salvatore

IL NATALE DEL SIGNOREIL NATALE DEL SIGNOREIL NATALE DEL SIGNOREIL NATALE DEL SIGNORE Accogliere Gesù dono del Padre per l’umanità

Anno V, numero 2, domenica 20 dicembre 2009

Giornal ino mensi le de l la Par rocchia SS. AA. Pie t ro e Paolo v ia San Pantaleone — 88843 Papanice (KR) — parrocchia .papanice@gmail .com

Page 2: Parrocchia SS. AA. Pietro e Paolo - Papanice - Accogliere ... giornalino...via San Pantaleone — 88843 Papanice (KR) — parrocchia.papanice@gmail.com LA FESTA DEL GRUPPO COMETA Nel

LA FESTA DEL GRUPPO COMETALA FESTA DEL GRUPPO COMETALA FESTA DEL GRUPPO COMETALA FESTA DEL GRUPPO COMETA

Nel pomeriggio del 15 novembre 2009 Sara - noi ragazzi del Gruppo Cometa siamo andati all’asilo delle suore dove le nostre animatrici Alessandra, Anna Maria, Patrizia e Rosa Maria, hanno organizzato una piccola festa per inaugu-rare l’inizio dell’anno oratoriano. Elio - ci siamo seduti in cerchio, abbiamo fatto il segno della croce e canta-t o u n a c a n z o n e “Emmanuel”. Poi ci sia-mo divisi in squadre, ognuna delle quali si è dato un nome: “Angel”, “i Magnifici 6” e infine “The best”. Nicoletta - il gioco che le

nostre animatrici ci hanno proposto era una specie di caccia al tesoro, ogni gruppo doveva rispondere a delle domande, indovi-nelli e abbiamo inventato anche una filastrocca. Emanuele - alla fine il gruppo ha trovato il teso-ro, nascosto nel bagno dell’asilo, e lo ha condivi-so con gli altri. Mattia - poi abbiamo mangiato tante cose buo-ne che le nostre mamme ci hanno preparato. Albino – Le goleador sono state vinte dagli “Angel” ma loro sono stati gentili a dividerli con noi. Manuel - anche il canto iniziale è stato bello.

Gilda – quando facciamo un’altra festa???? Michele - con la caccia al tesoro, però!! Alessia – e con i dolci!! Rosaria- a me è piaciuto stare insieme Marzia - io non c’ero perché ero ammalata e da quello che sento è stato veramente bello, spero tanto che si rifaccia.

Il Gruppo “Cometa”

VITA ORATORIALEVITA ORATORIALEVITA ORATORIALEVITA ORATORIALE 2222

Oggi 10 dicem-bre, ore 9.00, sono intenta a scrivere un nuovo arti-colo per il Giornalino Par-rocchiale. Tante idee mi frullano in testa, perché l’argomento da trattare è il Natale ed io come al solito, quando posso, di-serto la descrizione di avvenimenti, tipo l’allesti-mento delle vetrine o la tradizione dei dolci natali-zi. Sappiamo che sono tanti i preparativi per una festa tanto attesa; i mass-media e i giornali, qualora non ce ne fossimo accorti, ci ricordano continuamen-te la novità per l’occasio-ne, per fare il regalo giu-sto alla persona giusta! Lo scambio dei doni è senz’altro una cosa bella, soprattutto per i bimbi, e le luci ad intermittenza che sfavillano orgogliose nelle città e nei paesi sono uno spettacolo bellissimo, una vera esplosione di

colori! Ma volendo anda-re come un subacqueo in profondità, non acconten-tandomi di stare in super-ficie, dove mi sembra che regni la non-reale-comunicazione e comu-nione, mi chiedo se queste cose che colpiscono più i nostri sensi anziché il no-stro cuore, riescano a sod-disfare il bisogno nell’uo-mo che mira alla felicità... la risposta credo risieda nel fatto che molte perso-ne, finita la “festa”, torna-no ad essere quelle di sempre; anzi più stressate, perché il tempo dell’Av-vento è stato speso nell’affannosa corsa ai regali, nelle ossessive pu-lizie di casa, nella scelta di luoghi lontani da visita-re o parenti ed amici da invitare o da scartare. Non è da parte mia assolutamente un rimprovero, ma una sem-plice constatazione. Molti

potrebbero obiettare che tanto nella vita le cose non cambiano, che le ma-lattie, la sofferenza, le guerre ci sono sempre e che c’è sempre quello che ti frega e che fa il como-do suo!. E’ vero, ma Cri-sto non è venuto per eli-minare la sofferenza da questo mondo, ma per farsene carico, riempien-dola della sua dolcezza. E se gettassimo uno sguardo al cuore di un Bambino che nasce per amore e muore in virtù di quello stesso amore, ci accorge-remmo della sua bellezza folgorante e tutto cambie-rebbe in un attimo di pro-fondo respiro. I Magi, venuti da lontano per ado-rare un re, non ritornano delusi dal viaggio. Anzi, una meraviglia si staglia dinanzi ai loro occhi, un qualcosa che non riusciro-no pienamente a descrive-re, perché, ritornando al

discorso iniziale, è facile descrivere ciò che si vede mentre è più difficile par-lare di ciò che si sente, aprirsi agli altri, manife-stando la parte migliore di noi. Madre Teresa di Calcutta consigliava alle suore che, chiunque si fosse recato da loro per essere confortato, da loro doveva ripartire gioioso, felice. Inoltre, il male che riceviamo o la sofferenza che abbiamo non deve in alcun modo farci chiudere in noi stessi, convincen-doci di essere i soli ad avere quel problema, per-ché troveremo, con l’aiuto del Signore, la persona o le persone disposte ad aiutarci. In alcuni casi, ascoltando una persona si comprende che bastano poche parole per ridarle la grinta necessaria per af-frontare la vita. Parole semplici e sagge allo stes-

RIFLESSIONERIFLESSIONERIFLESSIONERIFLESSIONE

TRA LE PAROLE E L’INFINITOTRA LE PAROLE E L’INFINITOTRA LE PAROLE E L’INFINITOTRA LE PAROLE E L’INFINITO

Page 3: Parrocchia SS. AA. Pietro e Paolo - Papanice - Accogliere ... giornalino...via San Pantaleone — 88843 Papanice (KR) — parrocchia.papanice@gmail.com LA FESTA DEL GRUPPO COMETA Nel

RIFLESSIONERIFLESSIONERIFLESSIONERIFLESSIONE 3333

so tempo, perché hanno solo la pregevolezza di essere dette con quell’a-more con cui ci guarda il Cristo, con l’umiltà con il quale si offre il Cristo, con la tenacia con la quale Cristo, sempre in stretta unione con la Vergine Maria e i Santi, resta con noi nei momenti bui della nostra vita, aspettando un nostro cenno e credendo in noi. Se Gesù è nato per tutti, da tutti noi si aspetta qualcosa di più che assistere ad una corsa, ci chiede di parteciparvi. In un vecchio ma istrutti-vo film inglese la fede in Dio viene paragonata pro-prio al disputare una gara. E’ arduo, richiede concen-

trazione, volontà, forza di spirito. Si prova esultanza quando il primo spezza il filo, specialmente se si è scommesso su di lui. Ma quanto dura l’esultanza? Si torna a casa più insod-disfatti di prima. E’ me-glio correre che guardare e lasciare che il mondo ci guardi ammirati! Non esi-ste una formula per vince-re la corsa, ognuno la cor-re a modo proprio. Da dove viene allora la forza per arrivare fino in fondo? Da dentro, nel capire che il Signore ha fatto ognuno di noi per uno scopo pre-ciso, e quando corriamo per Lui lo sentiamo com-piaciuto e abbandonare sarebbe come disubbidir-gli. Vincere la corsa è o-

norare Lui, che pur essen-do Dio si è fatto uomo perché l’uomo diventi Dio. Questo è il dono più grande da accogliere a Natale, un inconcepibile dono che ci trasforma l’a-nima, perché Gesù lo dice “Io sono la luce del mon-do” (Gv 8,12). E in vista della meta, sapremo stare in equilibrio tra le parole e l’Infinito?

Emanuela Carella

Fin dal sorgere del Cristianesimo, nono-stante l’agire umano sia sempre stato un misto di aspetti positivi e di limiti negativi, molti cristiani hanno attribuito una note-vole importanza al ruolo di alcuni sentimenti natu-rali come l’amore, la cari-tà e la fede, facendone un meraviglioso punto di forza sociale... Sentimenti naturali, capaci di smuo-vere molte risorse perso-nali, capaci di allontanar-ci da una profonda distan-za dall’umanità ma so-prattutto capaci di donarci ogni giorno speranza e devozione nella comunio-ne fraterna. E’ bell issimo condividere il desiderio di riuscire a realizzare il bene comune per l’intera società. Ed è altrettanto bellissimo avere a cuore

il promuovere ideali di eguaglianza, giustizia, ridistribuzione della ric-chezza e dell’impegno ed infine adempimento dei diritti e dei doveri di cia-scuno... Si riflette spesso su queste tematiche, ma mai quando si riflette in questo clima di gioia e serenità che ci dona l’at-mosfera del Natale, mo-mento significativo della liturgia cristiana che ogni anno mette in luce un grande tipo di generosità umana, rinnovando gli affetti e gli animi: la “solidarietà”. La solida-rietà come semplice e gratuito atto d’amore di quel piccolo bambino nato in una mangiatoia, la solidarietà del donare agli altri ciò che si può anche in estrema povertà ed an-cora la solidarietà come dono e legame che Gesù

sancì con tutti i suoi fra-telli al momento del suo sacrificio... Giovanni Paolo II scrisse: “la solidarietà è la determinazione ferma e perseverante di impe-gnarsi per il bene comu-ne,ossia per il bene di tutti e di ciascuno, perché tutti siamo veramente responsabili di tutti”. E bene, in questa frase, c’è il vero senso della solida-rietà nell’etica cristiana, cioè “essere tutti in Cristo e per Cristo”. Ogni essere umano risponde in modo diverso alle sofferenze, alle richieste d’aiuto, ai destini degli altri esseri umani: ma è proprio que-sta diversità che deve es-sere la scintilla per farci capire che “molto spesso da noi dipende di più la felicità altrui che la no-stra”.

Lucrezia Lerose

SOLIDARIETA’ CRISTIANA… SOLIDARIETA’ CRISTIANA… SOLIDARIETA’ CRISTIANA… SOLIDARIETA’ CRISTIANA…

PRENDIAMOCI PER MANO, E’PRENDIAMOCI PER MANO, E’PRENDIAMOCI PER MANO, E’PRENDIAMOCI PER MANO, E’ NATALE!NATALE!NATALE!NATALE!

RIFLESSIONERIFLESSIONERIFLESSIONERIFLESSIONE

Page 4: Parrocchia SS. AA. Pietro e Paolo - Papanice - Accogliere ... giornalino...via San Pantaleone — 88843 Papanice (KR) — parrocchia.papanice@gmail.com LA FESTA DEL GRUPPO COMETA Nel

Non poteva ini-ziare meglio di così il pri-mo Natale nella nostra nuova famiglia, ospitando il Bambino Gesù, che nel suo splendido viso sem-brava quasi ti sorridesse, quando il pomeriggio tutti insieme recitavamo il Santo Rosario in onore dello stesso Gesù, affi-dandogli tutte le nostre preghiere. Sembrava un ap-puntamento così lontano, quando poche settimane prima ci recammo in Par-rocchia per prenotare una delle tappe che durante l’Avvento Gesù avrebbe fatto nelle case. Tutto è iniziato quando Don Angelo ci ha dato esito positivo, ossia c’era disponibilità, poiché in zona ancora non si era fatto avanti nessuno. Tre giorni sono stati veramen-te pochi, da non farti ren-

dere neanche conto di tutto quello che succedeva nella nostra famiglia, poi, l’ultimo giorno la com-mozione di mia moglie durante la benedizione con la statua di Gesù Bambino innalzata in aria dal Parroco per la benedi-zione della nostra casa. La prima sera dopo aver reci-tato il Santo Rosario, e tutti erano andati via, la casa al buio, dal cesto dove era collocata la sta-tuetta di Gesù usciva una splendida luce bianca montata appositamente per l’evento: era un’im-magine surreale che ti dava dentro quella voglia di continuare a pregare, quasi fosse Gesù stesso a chiedertelo. Ci sono delle e-mozioni che nessun in-chiostro può scrivere su nessun tipo di carta, quel-lo che abbiamo vissuto in

questi giorni appartiene a queste, tanto che troviamo difficoltà a scrivere un piccolo articolo, ma è giu-sto che ognuno nella no-stra Comunità sappia che tipo di emozione riesce a portare il Pargoletto in casa. Basta veramente così poco a far rinascere dentro di noi quella voglia di rivivere il Natale, cer-care ognuno nel suo pic-colo d’insegnare ai bam-bini ad aspettare il Natale come la venuta di un Bambino che nasce in una grotta nella più umile del-le dimore, ma destinato a diventare il più grande dei Re mai vissuti sulla terra, con il più grande esercito composto da Angeli e Santi e con il più grande popolo composto da tutti coloro che si professano cristiani, ma soprattutto avere il più grande mezzo per conquistare tutto il

mondo ossia “ l’amore”; quindi nasce ancora una volta in mezzo a noi il Dio dell’amore.

Francesco Megna & Pina Nicoscia

VITA PARROCCHIALEVITA PARROCCHIALEVITA PARROCCHIALEVITA PARROCCHIALE

EMOZIONI DA NON PERDEREEMOZIONI DA NON PERDEREEMOZIONI DA NON PERDEREEMOZIONI DA NON PERDERE

4444

Da parecchio tempo, la nostra comuni-tà parrocchiale ha preso una iniziativa molto bella che riempie i cuori di una d o l c e z z a i n f i n i t a : “portare con amore il bambinello nelle famiglie del paese e’ una emozio-ne unica”. Quest’anno non ho avuto ancora oc-casione di andarci, ma mi è stato riferito da molti ragazzi che si crea un’at-mosfera magica, si prega, si canta con la chitarra, tutto nel nome e in onore di Gesù. Il paese si illu-mina ed il cuore si riscal-da quando il bambinello con una dolce nenia viene accompagnato nelle vie del paese. Se solo per un istante tutti noi ascoltassi-

mo questa melodia che parla d’amore, non ci sa-rebbe più odio, invidia, avremmo tutti una mano tesa per gli altri... anche se delle volte pur aiutan-do il prossimo veniamo sempre criticati, ma uno “scoglio non può argina-re il mare”, e il Signore Gesù ci invita a non ar-renderci. “Bussate e vi sa-rà aperto”, dice Gesù... e Gesù Bambino nelle case entra per portare la buona novella. Non smettiamo di bussare, non fermiamo la nostra mano, tutti ci imbattiamo nella nostra vita in prove che ci sem-brano irraggiungibili, quante volte nella notte il cuore sembra soffocare

dal dolore... ma poi il se-reno torna più di prima. Chiunque prega il Bambi-nello porta nel suo cuore una grazia da ricevere, un pensiero, un dolore, un ringraziamento; la Ma-donna ci dona Gesù, attra-verso di Lei abbiamo avu-to il dono della vita. Au-guro a tutti la gioia di vi-vere un Natale sereno, e se abbiamo un po’ di tem-po regaliamo a chi ha bi-sogno una parola di con-forto...

Maria Adele Megna

GESU’ BAMBINO NELLE FAMIGLIE DEL PAESEGESU’ BAMBINO NELLE FAMIGLIE DEL PAESEGESU’ BAMBINO NELLE FAMIGLIE DEL PAESEGESU’ BAMBINO NELLE FAMIGLIE DEL PAESE

VITA PARROCCHIALEVITA PARROCCHIALEVITA PARROCCHIALEVITA PARROCCHIALE

Page 5: Parrocchia SS. AA. Pietro e Paolo - Papanice - Accogliere ... giornalino...via San Pantaleone — 88843 Papanice (KR) — parrocchia.papanice@gmail.com LA FESTA DEL GRUPPO COMETA Nel

5555 ATTIVITA’ NATALIZIAATTIVITA’ NATALIZIAATTIVITA’ NATALIZIAATTIVITA’ NATALIZIA

In occasione del SANTO NALALE 2009In occasione del SANTO NALALE 2009

LaLa

PARROCCHIA SS. AA. PIETRO E PAOLO PARROCCHIA SS. AA. PIETRO E PAOLO

in PAPANICEin PAPANICE

PresentaPresenta

La IIIª edizione del La IIIª edizione del

PRESEPE VIVENTE di PAPANICEPRESEPE VIVENTE di PAPANICE

Sabato 26 dicembre 2009 ore 17.30Sabato 26 dicembre 2009 ore 17.30

(L’allestimento del presepe vivente si estenderà in Piazza Europa e in (L’allestimento del presepe vivente si estenderà in Piazza Europa e in

via San Pantaleone)via San Pantaleone)

Tutta la Comunità Parrocchiale è invitata a partecipare alla Tutta la Comunità Parrocchiale è invitata a partecipare alla

suddetta Manifestazione Sacrasuddetta Manifestazione Sacra

IIªIIª edizione del edizione del

Concerto di NataleConcerto di NataleConcerto di NataleConcerto di NataleConcerto di NataleConcerto di NataleConcerto di NataleConcerto di Natale

animato e organizzato dal animato e organizzato dal

& & & & Coro Parrocchiale Coro Parrocchiale &&&&

Mercoledì 30 dicembre 2009 ore 20.00Mercoledì 30 dicembre 2009 ore 20.00

Chiesa ParrocchialeChiesa Parrocchiale

Page 6: Parrocchia SS. AA. Pietro e Paolo - Papanice - Accogliere ... giornalino...via San Pantaleone — 88843 Papanice (KR) — parrocchia.papanice@gmail.com LA FESTA DEL GRUPPO COMETA Nel

6666 CARITAS PARROCCHIALECARITAS PARROCCHIALECARITAS PARROCCHIALECARITAS PARROCCHIALE

Giorno 21 no-vembre 2009, memoria della presentazione della Beata Vergine Maria, nel-la nostra parrocchia è successo qualcosa di molto emozionante. Due membri della comunità, una coppia che opera nel-la parrocchia, ha promes-so davanti a Dio di vivere la propria vita secondo quanto Gesù Cristo gli vorrà affidare nei giorni futuri. La testimonianza

che sto per illustrarvi na-sce da questo avvenimen-to molto personale, visto che riguarda me e mia moglie. Da circa sei anni seguiamo un cammino spirituale, grazie alle Re-ligiose di Maria Immaco-lata, suore che si sono, negli anni passati, occu-pate del conventello (orfanotrofio prima e casa famiglia poi). E da quella casa che nasce tutto, da

prima con offrire il nostro aiuto materiale, fino ad arrivare a capire che sen-za una spiritualità guidata dalla volontà di Dio a-vremmo servito a metà, sino alla concretezza della promessa fatta il 21 no-vembre 2009. Il cammino fatto in questi anni si è ispirato seguendo il carisma della fondatrice delle Religiose di Maria Immacolata “Santa Vincenta Maria” la

quale istituì la congrega-zione con l’intento di ac-cogliere le giovani biso-gnose in cerca di aiuto. Seguendo il suo esempio, il suo carisma e la parola di Dio è arrivata a fare una grande opera di di-scernimento nella quale ha capito che l’accoglien-za e l’amore di Dio Padre erano e sono sopra ogni cosa. Infatti le sue opere e le case aperte in tutto il mondo ancora oggi rie-

VITA PARROCCHIALEVITA PARROCCHIALEVITA PARROCCHIALEVITA PARROCCHIALE

LA PROMESSALA PROMESSALA PROMESSALA PROMESSA

Si sta avvicinan-do il Santo Natale: per le strade, per le vetrine, nel-le nostre case, si respira un’aria di gioia, di festa, di allegria. Anche in TV… come dice quella pubblicità: “È Natale, si può dare di più, è Natale si può amare di più, è Natale si può fare di più, a Natale puoi”! Forse in queste poche parole si racchiude l’inci-tamento verso chi ha bi-sogno d’aiuto. E forse proprio perché in questo periodo dell’anno n e l no s t r o c uo r e c’è più sensibilità verso ciò che ci circonda; si sente parlare di associa-zioni, volontariato, rac-colta fondi per quelli che attraversano un periodo difficile della loro vita, per cui non riescono a nutrirsi giornalmente, mentre c’è gente che getta il cibo per eccesso. Prendendo spunto da que-sta frase: “il cibo è un dono, sprecarlo è un pec-cato”, vorrei parlare della nostra esperienza. È da 13 anni che la Fon-

dazione Banco Alimenta-re Onlus, da dove la no-stra Caritas Parrocchiale riceve gli alimenti per le famiglie bisognose, indi-ce “la Giornata Nazionale della Colletta Alimenta-re”; quest’anno ha avuto lo slogan: condividere i bisogni per condividere il senso della vita. Il 28 novembre gruppi di volontari si so-no posizionati davanti ai supermercati delle città di tutta Italia per raccogliere alimenti a lunga scaden-za, da poterli poi donare a persone e a famiglie che in Italia vivono ancora sotto la soglia della po-vertà, oltre che alle mense per i poveri, comunità per minori, banchi di solida-rietà, centri d’accoglien-za. Alcuni di voi si domanderanno: dove sta la novità? La novità sta nel fatto che quest’anno anche la nostra Parroc-chia, con un bel gruppo di volontari, ha partecipato all’iniziativa. Quando c’è stata proposta se voleva-mo aderire, non abbiamo

esitato un attimo a dare la nostra disponibilità. Si parla spesso di fare qual-cosa per gli altri, e questa c’è sembrata l’occasione giusta per iniziare: un po’ di tempo impiegato in modo diverso e uti-le… per gli altri; e con un sorriso e un grazie a chi ha accolto l’invito, o per chi un po’ incredulo si è avvicinato per chiedere informazioni, o per chi ha aderito per il fatto di vedere la nostra suor Ani-ta tra i volontari, nomina-ta mascotte del nostro gruppo di Papanice. Ritrovarsi con altre persone di altre par-rocchie, e di varie età, ci ha fatto capire che nell’u-nità c’è la forza, e con la bontà e la generosità di chi, con un piccolo gesto, ha fatto un grande gesto per chi ha bisogno anche di quel poco. L’esperienza vissuta ci è stata di grande vantaggio in quanto ci ha permesso di relazionarci con gli atri e per gli altri, e di rendere un servizio di “amore”, che ci ha arricchito di una

sensibilità d’animo che si prova quando si fa del bene; fin da ora speriamo di avere altre occasioni come queste per sentirci ancora più felici.

Anna Carvelli

28 novembre 2009. Giornata Nazionale della Colletta Alimentare

I VOLONTARI DELLA NOSTRA PARROCCHIA ALL’AUCHAN DI KRI VOLONTARI DELLA NOSTRA PARROCCHIA ALL’AUCHAN DI KRI VOLONTARI DELLA NOSTRA PARROCCHIA ALL’AUCHAN DI KRI VOLONTARI DELLA NOSTRA PARROCCHIA ALL’AUCHAN DI KR

Page 7: Parrocchia SS. AA. Pietro e Paolo - Papanice - Accogliere ... giornalino...via San Pantaleone — 88843 Papanice (KR) — parrocchia.papanice@gmail.com LA FESTA DEL GRUPPO COMETA Nel

7777 VITA PARROCCHIALEVITA PARROCCHIALEVITA PARROCCHIALEVITA PARROCCHIALE

RIVIVENDO LA TRADIZIONE DEL FUOCO DI SANTA LUCIARIVIVENDO LA TRADIZIONE DEL FUOCO DI SANTA LUCIARIVIVENDO LA TRADIZIONE DEL FUOCO DI SANTA LUCIARIVIVENDO LA TRADIZIONE DEL FUOCO DI SANTA LUCIA

Si è svolto tutto in poche ore. Ore belle ed emozionanti che resteran-no per sempre nel mio cuore. Domenica 13 di-cembre, il giorno dedicato a S. Lucia, la comunità di Papanice, dopo aver par-tecipato alla S. Messa domenicale, ha preso parte alla manifestazione dedicata alla Santa, con-clusasi con l’accensione di un grande fuoco, che ha riscaldato il cuore di tutti. Dopo la celebrazio-ne liturgica, i bambini vestiti di bianco e argento, simili a piccoli angeli, hanno fatto, insieme ai loro genitori, un corteo che ha attraversato tutto il paese. Insieme a loro c’e-rano anche persone vestite da babbo natale che distri-

buivano caramelle a tutti, specialmente ai bambini, i quali rivolgevano alla gente sorrisi così splen-denti da superare la luce intensa delle piccole can-dele che tenevano in ma-no e della grande corona luminosa che si trovava sulla testa della giovane scelta per rappresentare la Santa, cioè io. Durante il corteo per il paese abbia-mo intonato canti di Nata-le e recitato una preghiera molto bella dedicata a S. Lucia. Tutto si è svolto con serenità e tranquillità, e quando il corteo si fer-mava in alcuni punti del paese per cantare, tutti restavano in silenzio quasi fossero ipnotizzati da quel canto d’amore e dagli

sguardi gioiosi dei parte-cipanti. Il corteo è giunto fino al fuoco che i ragazzi e alcuni animatori dell’O-ratorio sez. Calcio aveva-no preparato con grande impegno. Poi io ho letto la storia della guarigione improvvisa dei miei occhi e tra la commozione di tutti ho acceso il “Fuoco di Santa Lucia”. In segui-to abbiamo mangiato dol-ci e panini, parlando, ri-dendo e riflettendo sulla bella serata trascorsa.

Simona Ambrosio

cheggiano dei suoi inse-gnamenti e delle sue di-rettive fatte sempre in comunione con Dio. Fu Lei che, anticipando i tempi, si rese conto di quanto i laici avrebbero fatto bene alla chiesa e viceversa. Infatti più a-vanti nel tempo si formò con l ’acronimo di “MOLAVIM” (movimen-to laico Vincenta Maria) un movimento di laici che interagisce con la chiesa e porta avanti il carisma della Santa in tutte le ope-re a loro affidate. In questi anni di cammino, con incontri, esercizi spirituali di San-t’Ignazio di Loyola e ritiri per meditare sulla parola del Vangelo, tante sono state le difficoltà, molte volte siamo stati messi alla prova e tante altre volte la nostra fede è va-cillata, ma per nostra for-tuna e per grazia di Dio

c’è sempre stato qualcuno che ci ha destato dal son-no e dall’inquietudine, ponendoci di nuovo in ascolto con il Padre; mi riferisco alla grande fami-glia di Santa Vincenta Maria che anche se spar-sa in tutto il mondo, ci è vicina con le preghiere e gli intenti comuni che condividiamo in tutto. Grande è stata l’emozione provata, per-ché in un attimo abbiamo rivisto tutto il nostro cam-mino, coscienti che que-sto è solo l’inizio della strada e che il cammino è lungo e per niente facile, ma consapevoli e convinti che non saremo mai soli. Mettersi in condizione di sentire che è Dio Padre che chiama, che è pre-sente nel nostro cuore, ti ripaga di tutti gli sforzi fatti per riconoscere i suoi segni nella quotidianità. Essere lì di fronte all’alta-

re per pronunciare quelle parole, sentirle nascere dal cuore non ha eguali per sentimenti ed emozio-ni; pronunciare il nostro “sì” proprio nel giorno in cui la Beata Vergine Ma-ria si è presentata al Si-gnore per offrire tutta se stessa in maniera incondi-zionata ha creato in noi ancor più emozione, an-che perché esempio più grande di accoglienza non esiste nella Chiesa; Maria diede tutta se stessa a Dio non chiedendo niente in cambio, anzi ringraziando Dio Padre per il dono che le aveva fatto; Lei fu da esempio a tutti e ancora oggi lo è per tutto il mondo che cerca un esempio di accoglien-za e fede. Infine, grazie a quanti sono venuti a con-dividere con noi questo momento, li invito a chie-dere e a conoscere Santa

Vincenta Maria, a cono-scere il suo carisma, la sua fede e la sua acco-glienza, invitando tutti a mettersi in ascolto con Dio come lei faceva tutti i giorni. Perché per ascolta-re la Sua parola non biso-gna avere poteri sopran-naturali, tanto Lui è sem-pre pronto ad ascoltarci, basta chiamarlo in modo umile e pronti al servizio come Lui ci ha insegnato, tanto ci aspetta paziente e infaticabile come le sue opere.

Francesco Rosato & Genoveffa Carvelli

FESTA PARROCCHIALEFESTA PARROCCHIALEFESTA PARROCCHIALEFESTA PARROCCHIALE

Page 8: Parrocchia SS. AA. Pietro e Paolo - Papanice - Accogliere ... giornalino...via San Pantaleone — 88843 Papanice (KR) — parrocchia.papanice@gmail.com LA FESTA DEL GRUPPO COMETA Nel

CAPODANNOCAPODANNOCAPODANNOCAPODANNO Anche il 2009 sta terminando!! E ricordan-do quest’anno ormai pas-sato, possiamo dare il via ad un nuovissimo 2010 che già dal numero pro-spetta cose nuove, ma soprattutto speriamo cose buone!! Innanzitutto se pensate di volervi mettere a dieta dopo tutte le ab-buffate natalizie, non lo fate!! Subito dopo Natale si ri-parte con i preparativi per il grande cenone di fine anno più ricco e sontuoso che mai e ci si prepara a salutare l’anno vecchio accogliendo al meglio quello nuovo. Molti però festeg-giano Capodanno senza sapere veramente da do-v’è nato, e perché si fe-steggia proprio il 1°di gennaio. La celebrazione dell'anno nuovo è la più antica di cui vi sia traccia Furono i Babilonesi circa 4000 anni fa a festeggiare per primi il loro capodanno. Gli antichi romani conti-nuarono a celebrare l'anno nuovo nel tardo marzo, ma il loro calendario era c o n t i n u a m e n t e 'manomesso' dai vari im-peratori; si scelse quindi di 'sincronizzarlo' con il sole. Fu Giulio Cesare, nel 46 a.C., a creare quello che ancora oggi è conosciuto come il 'calendario Giu-liano, che stabiliva che l'anno nuovo iniziava il primo gennaio. Il primo di gennaio i Ro-mani usavano invitare a pranzo gli amici e scam-biarsi il dono di un vaso bianco con miele, datteri e fichi, il tutto accompa-gnato da ramoscelli d’al-loro, detti “strenne” come

augurio di fortuna e feli-cità. Tradizionalmen-te, si pensa che ciò che si fa il primo giorno del nuovo anno, incida molto su come sarà l'intero an-no. Per questo si festeggia con la propria famiglia, con gli amici, in una not-tata all'insegna dell'alle-gria e del lusso. Ma Capodanno non è solo questo, non è solo man-giare tutti insieme allegra-mente aspettando la mez-zanotte: basta guardarsi un po’ intorno per scopri-re che ogni regione, ogni città, addirittura ogni pic-colo paesino ha le proprie tradizioni per festeggiare il Capodanno in maniera assolutamente diversa. Una delle tradizioni più antiche e particolari è quella di spaccare a terra dei cocci (piatti, bicchieri, vassoi) a mezzanotte per scacciare tutto il male che si è accumulato nel corso dell’anno. Altra usanza è quella di sparare i botti dopo la mezzanotte della notte di San Silvestro per espri-mere tutta l’allegria dell’-avvento del nuovo anno e per scacciare gli spiriti maligni, male fisico e morale, accumulatesi nel-l'anno trascorso. Una città sopra tutte è conosciuta per i suoi festeggiamenti molto ani-mati: Napoli per quanto riguarda i botti di Capo-danno ed il lancio dei cocci non è seconda a nessun altra città Italiana. Un’altra credenza è quel-la del vischio che ci è sta-ta tramandato dai Druidi, che lo ritenevano in grado di scacciare gli spiriti cat-tivi dalla casa. Per questo ancora oggi si appende a

capodanno sulle porte delle nostre abitazioni. In Abruzzo, poi,vi è una credenza molto par-ticolare legata alla notte di Capodanno: la tradizio-ne narra che a mezzanotte precisa le acque del fiume Gizio si fermino e si tra-sformino in oro per qual-che secondo. In altre regioni, il primo dell'anno deve trascorrere in riposo, altrimenti ci si affannerà per tutto l'anno. Un’altra credenza popola-re molto in voga in tutta Italia è quella che parla delle “calende”: secondo questa credenza, osser-vando il tempo dei primi 12 giorni dell’anno, si riuscirebbe a capire quel-lo di tutto l’anno. Tra le tradizioni più anti-che c’è quella di osserva-re la prima persona che si incontra nell’anno nuovo: incontrare un vecchio o un gobbo è sinonimo di fortuna e vita lunga. Ci sono poi delle tradizioni uguali in tutta Italia nate con l’intento primario di assicurarsi durante l’anno appena iniziato una buona dose di fortuna e danaro: è questo il caso dell’usan-z a d i m a n g i a r e le lenticchie a cena il 31 dicembre come auspicio di ricchezza per l'anno nuovo. Una simpatica tradizione importata in Italia dalla Spagna prevede, invece, di fare il conto alla rove-scia in attesa dell’anno nuovo, ingoiando un chic-co d’uva al secondo per un totale di 12 chicchi che simboleggiano i 12 mesi dell’anno; in Spagna, in-fatti, l’uva è un vero e proprio portafortuna co-me da noi le lenticchie. Ed ancora, la tradizio-

ne prevede di intingersi il dito in un bicchiere di spumante e di passarlo dietro al nostro orecchio o quello della persona a cui vogliamo augurare fortu-na durante l’anno nuovo. Anche Papanice, a modo suo, festeggia il Capodan-no, tutti si riuniscono nel grande cenone che le no-stre nonne e le nostre mamme preparano per tutta la famiglia, si man-gia fino a tardi, e perché no, la partita a carte o a tombola ci sta sempre!! E così tutti insieme si aspet-ta la fine dell’anno e l’ini-zio si spera di un felice anno nuovo!

Alessandra Pedace

8888 RICORRENZARICORRENZARICORRENZARICORRENZA

Page 9: Parrocchia SS. AA. Pietro e Paolo - Papanice - Accogliere ... giornalino...via San Pantaleone — 88843 Papanice (KR) — parrocchia.papanice@gmail.com LA FESTA DEL GRUPPO COMETA Nel

Quella che comu-nemente viene chiamata Befana si festeggia il 6 gennaio, giorno dell’ Epi-fania del Signore, cioè dodici giorni dopo il Na-tale. Con la Pasqua, l’A-scensione, la Pentecoste ed il Natale, quella dell’-Epifania costituisce una delle massime solennità che la Chiesa celebra. Il suo nome deriva da un termine greco che signifi-ca rivelazione. È, infatti, in questo giorno che Gesù Bambino si rivelò come figlio di Dio ai tre Magi. Costoro erano Baldassar-re, Melchiorre e Gaspare, tre sapienti che proveni-vano dalle lontane terre d’Oriente. Si erano messi in cammino guidati da un astro splendente, una stel-la cometa, che mai prima aveva fatto apparizione nel cielo. Lo studio di questo insolito fenomeno

li aveva avvisati che qual-cosa di realmente grande stava per accadere. Così avevano consultato molti libri e in uno di essi tro-varono questa profezia: “Nascerà da umile dimora un bambino che diverrà il Salvatore del mondo, il Re dei re! Al suo apparire ci saranno schiere di an-geli ad accoglierlo sulla terra e si verificheranno cose mai viste prima”. Così i tre uomini avevano deciso di seguire la singo-lare stella per rendere o-maggio a quel bambino salvifico. Portavano con sé tre doni simbolici: l’o-ro, l’incenso e la mirra. L’oro perché era il dono che veniva offerto ai so-vrani; l’incenso perché era bruciato solo in onore delle divinità; la mirra che in antichità veniva utilizzata durante le ceri-monie funebri e che sa-

rebbe divenuta il simbolo della futura resurrezione di Cristo.

L’usanza dei doni è tipica di questa festa e da essa ha inizio la perso-nificazione della Befana, rappresentata come una vecchia che vola su una scopa e porta con sé una borsa o un sacco di squi-sitezze, regali per i bam-bini meritevoli, ma anche carbone per i bambini che non sono stati buoni du-rante l’anno. Brutta, sarà anche brut-ta… ma la Befana è buo-na, amata e festeggiata da tutti!!! Buona Befana!

Sara Cavagnetti

L’apertura del nuovo anno liturgico con l’Avvento, tempo di atte-sa e di impegno, tempo di conversione, di gioia, di fede e di disponibilità, dà inizio a una più forte e-sperienza di vita cristiana. Dio si è fatto uomo per-ché l’uomo diventi Dio. Il Natale significa prendere una decisione anche nella nostra vita. L’Altissimo si fa debole, fragile, si fa carne scegliendo vie inaudite ed inattese; per noi ha per-

corso la via dell’umiltà, della piccolezza, della debolezza. Egli è nato fuori le mura perché non c’era posto nell’albergo. Il Bambino Gesù, nella sua disarmante nudità e povertà, con l’eloquenza, la sapienza del suo volto e il sorriso, allarga l’oriz-zonte dei nostri occhi e del nostro cuore all’uma-nità intera. È l’Amore vero che non ha preferen-ze di persona, che “non guarda ciò che guarda l’uomo” e si dona a cia-

scuno indistintamente per il bene di tutti. Abbando-niamo “il tempo delle parole” e lasciamoci scuotere dalla Parola di-ventata storia e continua a chiedere a ciascuno di noi un alloggio. Molti si fan-no il vaccino per non in-correre nell’influenza “A”. Tutti dovremmo in-vece farci un’iniezione di speranza per maturare. Questo mondo e questa storia sono meravigliosi perché abitati dal Dio, Gesù Cristo.

Le Suore di Papanice

9999 SOLENNITA’SOLENNITA’SOLENNITA’SOLENNITA’

L’EPIFANIA DEL SIGNOREL’EPIFANIA DEL SIGNOREL’EPIFANIA DEL SIGNOREL’EPIFANIA DEL SIGNORE

DALL’AVVENTO AL NATALE: UN PROGRAMMA DI VITADALL’AVVENTO AL NATALE: UN PROGRAMMA DI VITADALL’AVVENTO AL NATALE: UN PROGRAMMA DI VITADALL’AVVENTO AL NATALE: UN PROGRAMMA DI VITA

RIFLESSIONERIFLESSIONERIFLESSIONERIFLESSIONE

IIª edizione della Festa dell'anziano

Sabato 2 gennaio 2010 ore 17.00 S. Messa in Parrocchia ore 17.45 Festa presso i locali del Comune di Papanice

Page 10: Parrocchia SS. AA. Pietro e Paolo - Papanice - Accogliere ... giornalino...via San Pantaleone — 88843 Papanice (KR) — parrocchia.papanice@gmail.com LA FESTA DEL GRUPPO COMETA Nel

10101010 RIFLESSIONERIFLESSIONERIFLESSIONERIFLESSIONE

PAROLE CROCIATEPAROLE CROCIATEPAROLE CROCIATEPAROLE CROCIATE

C’era una volta un mendi-cante che stava allungato lungo la strada. Da lonta-no vide arrivare il re rive-stito con la cappa e la co-rona. Pensò... “Gli chiederò i soldi e sicuramente lui me ne darà abbastanza”. E quando il re fu vicino gli disse: ”Sua altezza, po-trebbe, per favore, rega-larmi una moneta?” Quantunque in sé pensas-se che il re gliene avrebbe dato molto di più. Il re lo guardò e gli disse: “Perché non mi dai qual-cosa tu? Forse che io non sono il tuo re?” Il mendicante non sapeva cosa rispondere alla do-manda e gli disse: “Però, sua altezza, io non ho niente”.

Il re rispose: “Qualcosa lo devi avere. Cerca!” Tra la meraviglia e la rab-bia il mendicante cer-cò tra le sue cose e si ac-corse di avere un’arancia, un panino e alcuni chicchi di riso. Pensò che il pane e l’arancia fosse molto per dargliela, così che in mezzo alla rabbia prese 5 chicchi di riso e li diede al re. Soddisfatto, il re disse: “Vedi che avevi qualco-sa!” E gli diede 5 monete d’oro, una per ogni chicco di riso. Il mendicante disse allora: “Altezza, credo che qui ho qualche altra cosa”, però il re non gli diede retta e disse: “Solamente di quello che mi hai dato di cuore, posso darti an-

ch’io”. È facile nella storia rico-noscere che il re rappre-senta Dio, e il mendicante noi. Notiamo che il men-dicante, anche nella po-vertà, è egoista e non si stacca da quello che ha, neanche quando glielo chiede il re. Occasionalmente , Dio ci chiede di dargli qualcosa e così dimostrargli che Lui è il più importante. Una volta ci chiede di essere umili, un’altra di essere sinceri e non bu-giardi. Rifiutiamo di dare a Dio ciò che ci chiede, perché crediamo che non riceveremo un ricompen-sa, senza pensare che Dio restituisce il cento per uno. Non so cosa ti chiederà

Dio in questi momenti... fiducia?, semplicità?, u-miltà?, abbandono alla sua volontà? Non lo so. Solamente so che ti resti-tuirà molto di più di quel-lo che tu gli darai; e ricor-da non dargli solo alcuni chicchi, dagli tutto quello che hai, sinceramente, vale la pena dare di cuore.

Francesco Rosato

GIOCOGIOCOGIOCOGIOCO

DARE IL CUOREDARE IL CUOREDARE IL CUOREDARE IL CUORE

REDAZIONE

Don Angelo Elia

Pasquale Paglia

Page 11: Parrocchia SS. AA. Pietro e Paolo - Papanice - Accogliere ... giornalino...via San Pantaleone — 88843 Papanice (KR) — parrocchia.papanice@gmail.com LA FESTA DEL GRUPPO COMETA Nel

♦ Giovedì 24 dicembre ore 23.55 Veglia di Natale.

♦ Venerdì 25 dicembre - Natale del Signore - SS. Messe con orario festivo. [8.00 - 11.00 - 17.30]

♦ Sabato 26 dicembre ore 17.30 Sacra Rap-presentazione del Presepe Vivente.

♦ Domenica 27 dicembre ore 16.45 Coroncina e Novena in onore a San Pantaleone, segue la S. Messa.

♦ Giovedì 31 dicembre ore 17.00 Celebrazione di fine anno, segue Adorazione Eucaristica.

♦ Venerdì 1° gennaio 2010 - Giornata Mon-diale della Pace - SS. Messe con orario festi-vo. [8.00 - 11.00 - 17.30]

♦ Sabato 2 gennaio ore 17.00 S. Messa, ore 17.45 presso i locali del Comune di Papanice festa dell’Anziano.

♦ Mercoledì 6 gennaio - Epifania del Signore - SS. Messe con orario festivo. [8.00 - 11.00 - 17.30]

♦ Sabato 9 gennaio ore 17.00 S. Messa (Chiesa della Pietà), segue la festa con i diversamen-te abili nei locali delle suore.

♦ Mercoledì 13 gennaio ore 17.30 Consiglio Pastorale Parrocchiale.

AGENDAAGENDAAGENDAAGENDA

20 dicembre 2009

Tanti auguri a BORRELLI FRANCESCOBORRELLI FRANCESCOBORRELLI FRANCESCOBORRELLI FRANCESCO per i suoi 18 anni, ti volgia-mo un mondo di bene i tuoi genitori Rino e Palmina e tua sorella Caterina.

20 dicembre 2009

(Battesimo) In questa domenica d’avvento, anche tu entri a far parte della grande famiglia di Dio: al nostro piccolo DANIEL PA-DANIEL PA-DANIEL PA-DANIEL PA-GLIA, GLIA, GLIA, GLIA, che il Signore ti stia sempre vicino nel tuo cammino, con l’augurio che sia sempre sereno e gioioso. Da Anna, Mariateresa e

dalla famiglia Carvelli.

Alla nostra simpaticissima EMANUELA CARELLAEMANUELA CARELLAEMANUELA CARELLAEMANUELA CARELLA, Congratulazioni per il premio letterario ricevuto. Il Gruppo Arcobaleno.

13 dicembre 2009

(Nozze d'oro) MICHELE STRICAGNOLI MICHELE STRICAGNOLI MICHELE STRICAGNOLI MICHELE STRICAGNOLI e MARIA PARISE MARIA PARISE MARIA PARISE MARIA PARISE cinquan-t'anni di storia, d'amore, di sacrifici, di sorrisi, di conforto. Siete sempre stati solidali, vi siete rispettati e oggi festeggiate un grande evento: un anniversario davvero d'oro. Grazie per averci insegna-to, in tanti anni cosa significa volersi bene. Con affetto i vostri figli e nipoti.

RAGGIUNGIMI SIGNORE!

RAGGIUNGIMI SIGNORE!

RAGGIUNGIMI SIGNORE!

RAGGIUNGIMI SIGNORE!

Con il cuore in mano

ti ho chiesto di raggiungermi Signore

io non ce la facevo a venirti

incontro....

ma sei venuto tu, mi hai cercato

nell’infinito del mio cuore, e

sono ritornata alla vita, la

stessa vita che tu mi hai donato!

Maria Adele MegnaMaria Adele MegnaMaria Adele MegnaMaria Adele Megna

QUESTO E’ NATALEQUESTO E’ NATALEQUESTO E’ NATALEQUESTO E’ NATALE

Un mare di palline per le strade le lucine, un verde alberello in ogni casa si fa bello. Un dono, un pensierino, la lettera di un bambino, un sorriso, una carezza e nel cuore un’emozione. La telefonata di un amico lontano, l’amico vicino che ti stringe la mano. Tutto il semplice si fa speciale, ecco, questo è Natale!

I bambini della IVªI bambini della IVªI bambini della IVªI bambini della IVª Scuola dell’Infanzia

Scuola dell’Infanzia Scuola dell’Infanzia Scuola dell’Infanzia ---- Papanice Papanice Papanice Papanice

Visita il sito della nostra Par

rocchia

dove potrai trovare tante

cose

interessanti e anche tutta l

a

programmazione di “Aspettando il

Santo Natale” e i numeri passati

del Giornalino “La Magnifica Cometa”

POETA IN ERBAPOETA IN ERBAPOETA IN ERBAPOETA IN ERBA 11111111

RIFFA RIFFA RIFFA RIFFA

NATALIZIANATALIZIANATALIZIANATALIZIA

A sostegno delle nuove opere da realizzare

Estrazione in Parrocchia

il 6 gennaio 2010 ore 18.30

Biglietto € 1,00

TACCUINOTACCUINOTACCUINOTACCUINO

Page 12: Parrocchia SS. AA. Pietro e Paolo - Papanice - Accogliere ... giornalino...via San Pantaleone — 88843 Papanice (KR) — parrocchia.papanice@gmail.com LA FESTA DEL GRUPPO COMETA Nel

LA REDAZIONE

E I COLLABORATORI DE