MESSAGGIO NATALIZIOMESSAGGIO NATALIZIO - Papanice giornalino...via San Pantaleone — 88843 Papanice...

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www.parrocchie.it/parrocchia.papanice.it “Vi annuncio una grande gioia..., è nato per noi un Bambino, un Figlio ci è stato donato. Rallegriamoci tutti nel Signore perché è nato nel mondo il Salvatore”. E’ questo il messaggio natalizio che risuona nel silenzio della Notte San- ta: un messaggio di gioia, di pace e di spe- ranza. Ne abbiamo biso- gno noi, angustiati dalla attuale situazione di pre- carietà e di incertezza; ne ha bisogno il mondo intero, che non cessa di vedere violenze, guerre e ingiustizie; ne hanno bisogno i malati, gli an- ziani soli, gli immigrati, la gente disperata, giova- ni e papà di famiglia sen- za lavoro, famiglie in crisi. Un messaggio di gioia: Dio è entrato nella nostra storia; Gesù non è un mito, non è una favola, appartiene a tutti noi. Quel bambino che è nato a Betlemme è il “Salva- tore”, “Cristo Signore(Lc 2,11). In lui Dio si è fatto vicino, solidale con noi; è venuto a condivi- dere la nostra sorte, si è fatto “bambino”, a quel livello umano che favori- sce l’incontro e l’acco- glienza, per rispondere al nostro bisogno di es- sere amati, al nostro bi- sogno di felicità e di rea- lizzare in pienezza la nostra vita. Senza di lui la nostra vita sarebbe un insieme di illusioni desti- nate ad infrangersi nel nulla. Con lui la nostra vita si apre alla speranza, ha un futuro, che va oltre la precarietà del presente. Un messaggio di pace: Pace in terra agli uomini”. Gesù vie- ne a promuovere la con- vivenza pacifica tra gli uomini; a costruire una società governata dalla giustizia; a insegnarci come rispettare e garan- tire i diritti universali di ciascun uomo; per farci vivere relazioni di frater- nità e di collaborazione; a guidarci lungo le strade del perdono e della ri- conciliazione. Accogliamo il Signore che viene, met- tendolo al centro della nostra vita, a partire da que- sto Natale. Non sciupiamo il Na- tale mettendovi al centro il no- stro benessere, lo “star bene tra noi”, la “tranquillità per- sonale” o, peggio ancora, i regali, i panettoni, i ceno- ni, le giocate accanite. Il Nata- le è la festa di Gesù che nasce per noi, ma siamo anche noi la festa di Natale se cam- miniamo verso Gesù. Accogliamo Ge- sù nelle nostre case e nelle nostre istituzioni: egli viene a portare il calore dell’amore. Noi gli facciamo posto, quando in famiglia ci accettiamo, ci perdonia- mo, ci parliamo, condivi- diamo gioie e dolori. Noi lo accogliamo quan- do ci rispettiamo e colti- viamo relazioni positive tra di noi: sul posto di lavoro, nelle scuole, ne- gli uffici, negli stadi. Noi lo accogliamo quando in paese promuoviamo rap- porti sinceri e sereni di buon vicinato. Accogliamo Ge- sù che si fa incontro a noi nei fratelli più pove- ri. Molti di essi sono simili a quel Bambino sfrattato” da Betlemme. Molti non trovano posto nelle fabbriche, nelle case, nel cuore degli uo- mini. Sono i disoccupati, i cassaintegrati, gli im- migrati. Sono le mamme abbandonate dal marito o i mariti abbandonati dal- le loro spose; sono i vec- chi dimenticati nelle case di riposo e le persone sole ed emarginate; sono i giovani che non riesco- no a dare un senso alla loro vita e i bambini sen- za affetto, segnati dalle violenze. Andiamo a trovarli! Allora possiamo augu- rarci davvero “Buon Na- tale” e possiamo cele- brarlo in sincerità di cuo- re. Allora siamo davvero annunciatori di gioia e di speranza”. Con questi sentimenti auguro a tutti: Buon Na- tale! Don Angelo Elia E’ nato nel mondo il Salvatore MESSAGGIO NATALIZIO MESSAGGIO NATALIZIO MESSAGGIO NATALIZIO MESSAGGIO NATALIZIO Accogliamolo vivendo nella gioia, nella pace e nella speranza Anno VI, numero 1, domenica 28 novembre 2010 Giornalino della Parrocchia SS. AA. Pietro e Paolo via San Pantaleone — 88843 Papanice (KR) — [email protected]

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www.parrocchie.it/parrocchia.papanice.it

“Vi annuncio una grande gioia..., è nato per noi un Bambino, un Figlio ci è stato donato. Rallegriamoci tutti nel Signore perché è nato nel mondo il Salvatore”. E’ questo il messaggio natalizio che risuona nel silenzio della Notte San-ta: un messaggio di gioia, di pace e di spe-ranza. Ne abbiamo biso-gno noi, angustiati dalla attuale situazione di pre-carietà e di incertezza; ne ha bisogno il mondo intero, che non cessa di vedere violenze, guerre e ingiustizie; ne hanno bisogno i malati, gli an-ziani soli, gli immigrati, la gente disperata, giova-ni e papà di famiglia sen-za lavoro, famiglie in crisi. Un messaggio di gioia: Dio è entrato nella nostra storia; Gesù non è un mito, non è una favola, appartiene a tutti noi. Quel bambino che è nato a Betlemme è il “Salva-tore”, “ Cristo Signore” (Lc 2,11). In lui Dio si è fatto vicino, solidale con noi; è venuto a condivi-dere la nostra sorte, si è fatto “bambino”, a quel livello umano che favori-sce l’incontro e l’acco-

glienza, per rispondere al nostro bisogno di es-sere amati, al nostro bi-sogno di felicità e di rea-lizzare in pienezza la nostra vita. Senza di lui la nostra vita sarebbe un

insieme di illusioni desti-nate ad infrangersi nel nulla. Con lui la nostra vita si apre alla speranza, ha un futuro, che va oltre la precarietà del presente. Un messaggio di pace: “Pace in terra agli uomini”. Gesù vie-ne a promuovere la con-vivenza pacifica tra gli uomini; a costruire una società governata dalla giustizia; a insegnarci come rispettare e garan-tire i diritti universali di ciascun uomo; per farci

vivere relazioni di frater-nità e di collaborazione; a guidarci lungo le strade del perdono e della ri-conciliazione. Accogliamo il Signore che viene, met-

tendolo al centro della nostra vita, a partire da que-sto Natale. Non sciupiamo il Na-tale mettendovi al centro il no-stro benessere, lo “star bene tra n o i ” , l a “tranquillità per-sonale” o, peggio ancora, i regali, i panettoni, i ceno-ni, le giocate accanite. Il Nata-le è la festa di

Gesù che nasce per noi, ma siamo anche noi la festa di Natale se cam-miniamo verso Gesù. Accogliamo Ge-sù nelle nostre case e nelle nostre istituzioni: egli viene a portare il calore dell’amore. Noi gli facciamo posto, quando in famiglia ci accettiamo, ci perdonia-mo, ci parliamo, condivi-diamo gioie e dolori. Noi lo accogliamo quan-do ci rispettiamo e colti-viamo relazioni positive tra di noi: sul posto di

lavoro, nelle scuole, ne-gli uffici, negli stadi. Noi lo accogliamo quando in paese promuoviamo rap-porti sinceri e sereni di buon vicinato. Accogliamo Ge-sù che si fa incontro a noi nei fratelli più pove-ri . Molti di essi sono simili a quel Bambino “sfrattato” da Betlemme. Molti non trovano posto nelle fabbriche, nelle case, nel cuore degli uo-mini. Sono i disoccupati, i cassaintegrati, gli im-migrati. Sono le mamme abbandonate dal marito o i mariti abbandonati dal-le loro spose; sono i vec-chi dimenticati nelle case di riposo e le persone sole ed emarginate; sono i giovani che non riesco-no a dare un senso alla loro vita e i bambini sen-za affetto, segnati dalle violenze. Andiamo a trovarli! Allora possiamo augu-rarci davvero “Buon Na-tale” e possiamo cele-brarlo in sincerità di cuo-re. Allora siamo davvero “annunciatori di gioia e di speranza”. Con questi sentimenti auguro a tutti: Buon Na-tale!

Don Angelo Elia

E’ nato nel mondo il Salvatore MESSAGGIO NATALIZIOMESSAGGIO NATALIZIOMESSAGGIO NATALIZIOMESSAGGIO NATALIZIO

Accogliamolo vivendo nella gioia, nella pace e nella speranza

Anno VI, numero 1, domenica 28 novembre 2010

Giornal ino de l la Par rocchia SS . AA. P ie t ro e Paolo v ia San Pantaleone — 88843 Papanice (KR) — parrocchia .papanice@gmail .com

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CHIESA UNIVERSALECHIESA UNIVERSALECHIESA UNIVERSALECHIESA UNIVERSALE

RIFLESSIONERIFLESSIONERIFLESSIONERIFLESSIONE

LA GIOIA DEL NATALELA GIOIA DEL NATALELA GIOIA DEL NATALELA GIOIA DEL NATALE

Ebbene sì, anche quest’anno è arrivato il Natale, la festa più attesa da noi cristiani, la festa che ci riesce ad emozio-nare ancora con il ripeter-si del tempo, anche se non siamo più bambini. Quando si è piccini, il

Natale viene vissuto a-spettando il dono che la mamma ci darà; mi ricor-do che la notte non riusci-vo a dormire se non vede-vo il mio regalo sotto l’al-bero, ma poi d’incanto la mattina del 25 dicembre quel regalo appariva… è

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Il tempo d’Avven-to dà inizio al nuovo anno liturgico; è un periodo di quattro settimane in pre-parazione alla festa del Natale. Nel corso dell’an-no liturgico, l’Avvento è il tempo che non solo ci pre-para a celebrare il ricordo-memoriale della nascita di Gesù Cristo, ma anche il tempo che ci proietta verso la seconda venuta del Fi-glio di Dio, quando alla fine dei tempi "verrà nella gloria a giudicare i vivi e i morti", introducendoci nel suo regno che non avrà mai fine. L’apostolo Paolo ci indica come vivere questo tempo liturgico: “Gettiamo via le opere delle tenebre e in-dossiamo le armi della luce. Comportiamoci one-stamente,come in pieno giorno”. Nei giorni dell'Avvento, il Salvatore bussa alla porta di ciascuno in una maniera ora sensibile, ora nascosta. Viene a chiedere se c’è posto per lui nella nostra vita, affinché possa nasce-re in ciascuno. Occorrerà, allora, aprire le porte per riceverlo nella sua nuova venuta. Far po-sto al celeste Bambino, vuol dire farlo crescere in noi. La liturgia illustra le quali-

tà che devono caratterizza-re ogni cristiano in questo tempo di grazia spirituale: la vigilanza, virtù specifi-ca di chi vive in fervorosa

attesa del Messia Salvato-re; la fede, nutrimento e sostegno per accogliere, come Maria, il mistero di Dio divenuto uomo per la nostra salvezza; la speran-za, di chi confida nell’a-more misericordioso di Dio; la conversione, l’im-pegno sollecito ed urgente di chi si prepara all’incon-tro con Cristo; la preghie-ra, affettuosa invocazione all’Atteso: Vieni, Signore Gesù (Ap 22, 20); la gioia, espressione di un’attesa che si concretizza in una Persona e che si apre al suo completamento nel

Regno dei cieli. L’Avvento è dunque il tempo propizio per far spa-zio a Cristo, l’unico che può guarire le nostre debo-

lezze e consolarci con la sua presenza. L’Avvento, come ogni tempo liturgico ha i propri segni che lo con-traddistinguono: il colore liturgico di questo periodo è il viola, che indica peni-tenza, conversione, speran-za, attesa e suffragio. Altro segno tipico di que-sto periodo è la corona d’Avvento, rivestita di rami di lauro, di pino, di agrifoglio, di tasso e di cedro, decorata con pigne e noci e nastri rossi o vio-letti.

All’interno della corona vengono messe le quattro candele, che vengono ac-cese una per settimana, al sabato sera oppure ogni domenica, quando la fami-glia è riunita. Di solito l’accensione è riservata ai più piccoli, proprio perché questa tradizione è nata per preparare i bambini al Natale: rappresentano le quattro settimane di Av-vento. La corona d'Avvento oltre ad essere utilizzata in chie-sa durante la celebrazione della Santa Messa, può diventare un elemento pre-zioso nelle nostre famiglie, piccole chiese domestiche. C’è una tradizione secon-do la quale ogni settimana rappresenta 1000 anni, le quattro candele significano quindi i 4000 anni che vanno da Adamo ed Eva alla nascita del nostro Sal-vatore. La progressiva accensione delle candele simboleggia l’attesa e la speranza che circondano la prima venu-ta di Nostro Signore nel mondo e l’anticipazione della sua seconda venuta per giudicare i vivi e i morti. Quattro domeniche prima di Natale si accende la prima candela e si recita insieme la preghiera.

Anna Maria Aracri

IL TEMPO DI AVVENTO E I SUOI SEGNI CI PREPARANO AL NATALEIL TEMPO DI AVVENTO E I SUOI SEGNI CI PREPARANO AL NATALEIL TEMPO DI AVVENTO E I SUOI SEGNI CI PREPARANO AL NATALEIL TEMPO DI AVVENTO E I SUOI SEGNI CI PREPARANO AL NATALE

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un ricordo tanto dolce… Ora che gli anni sono passati mi affascina rivivere la storia di una famiglia sola, di una don-na incinta che nessuno vuole aiutare, e di un bambino che nascerà in una mangiatoia al freddo per la salvezza del mon-do… Il cielo, quella notte, ci aiuta a ricordare, con la presenza della stella co-meta, il silenzio e l’amo-re, la tenerezza del Bam-

bino Gesù. Gesù ancora una volta, si fa carne, si fa vita in mez-zo a noi, ci aspetta per accudirlo, come di certo si fa con i bambini picco-li. Guardando quel bambinello, ognuno di noi dovrebbe fare un bilancio della propria esistenza, della propria vita. Se ab-biamo camminato nella fede, ogni passo sarà stato sacrificio, gioia e speran-za; gli anni passeranno, di

certo cambierà il nostro volto, la nostra espressio-ne; ma davanti al Bambin Gesù non muterà certo il sentimento del nostro cuore. Per l’arrivo del Natale, quante volte ci siamo fermati a contem-plare la dolcezza del pre-sepe, e davanti a quel-l’immagine, che stringe il cuore, abbiamo chiesto a Dio di proteggerci, di aiu-tarci in ogni circostanza della vita; quel presepe, che somiglia ad un nido

in mezzo alle rovine, è il segno della speranza e della vita che nasce. Il Natale deve essere per tutti un giorno, in cui i raggi del sole illu-minano il mondo di una luce diversa, di una luce che deve essere luce di speranza; non chiudiamo-ci come dei ricci nel gior-no in cui Gesù ci ha dona-to la vita.

Maria Adele Megna

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CARITAS PARROCCHIALECARITAS PARROCCHIALECARITAS PARROCCHIALECARITAS PARROCCHIALE

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L’inizio di un nuovo anno liturgico co-stituisce sempre un riper-correre un cammino già svolto in precedenza, ma allo stesso tempo sempre nuovo e ricco di “cose mai viste”. E’ come passeggiare su un sentiero conosciuto, ma con lo sguardo sem-plice del bambino che ha la capacità di contempla-re paesaggi sempre diver-si. Così, insieme al nuovo anno liturgico, prendono avvio tutte le attività le-gate alla vita della Par-rocchia, tra cui quelle oratoriali; ma cos’è l’O-ratorio? L'Oratorio è un ambiente educativo voluto e inven-

tato da Don Bosco. Egli desiderava una casa che accogliesse, che evange-lizzasse e che educasse alla vita nei suoi più vari aspetti. E’ da pensare come una proposta educativa che nasce dalla Comunità Parrocchiale come stru-mento per la formazione umana e cristiana di ogni componente della comu-nità stessa, in particolare delle nuove generazioni. L’oratorio non va consi-derato, pertanto, almeno primariamente, come struttura, quanto, piutto-sto, come proposta, pro-getto, esperienza che e-splicita un atteggiamento di fondo, il quale deve

essere presente in tutta la realtà parrocchiale: que-sto è prima di tutto una mentalità nuova!

È luogo di formazione delle coscienze, in cui si cerca di coltivare quei valori che, nella vita mo-derna, tendono ad essere dimenticati; è luogo di valorizzazione dei rap-porti con la famiglia e la

scuola. L’Oratorio è, quindi, luo-go di accoglienza di tutti coloro che trovano in es-so un ambiente di socia-lizzazione, di crescita nella fede, di esperienza; è il luogo dove i ragazzi e i giovani possono ritro-varsi insieme, e attraverso la condivisione di attività, crescere nell’apertura e nell’attenzione agli al-tri… attività tutte da pen-sare e inventare; è un tempo nel quale si vive e sperimenta la gioia e la fatica di crescere insieme, nel desiderio di costruire se stessi nell’impegnativo compito di divenire dono per le persone che la vita porta al nostro fianco.

RIFLESSIONERIFLESSIONERIFLESSIONERIFLESSIONE

Si avvicina nuo-vamente il Natale. Il mio pensiero và ad una frase del Vangelo… “Questo per voi il segno: trovere-te un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”. Una frase che pare esprimere tutto circa la bellezza e la bontà di un Dio vici-no, che comprende la nostra debolezza, che ci incoraggia sul nostro cammino, che accompa-gna i nostri passi fino a realizzare in pienezza il nostro desiderio di amore e felicità. Le tenebre della notte di Natale vengono finalmente squarciate dal-la luce del Cristo, che desidera la salvezza di ogni essere umano. “Vi ho detto queste cose perchè la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”. Gesù non si sba-glia mai, perché quando entra nel nostro cuore,

compie cose meraviglio-se, palpabili ed impossi-bili da trattenere e dirette

a coinvolgere sempre più persone, affinché anche gli altri possano fare l’e-sperienza gioiosa ed uni-ca della sua grazia. Il dol-ce Bambin Gesù , nella sua povertà, ci invita ad abbandonare uno stile di vita, pieno di tante cose, ma assente di vita; quindi apriamoci vicendevol-mente all’accoglienza di un dono che viene da un Altro e che insieme rico-nosciamo quale fonte di gioia; restituiamo alle

relazioni tutta l’autentici-tà di cui hanno bisogno: forza espressiva, calore,

sincerità, atten-zione dello sguardo e veri-tà; senza que-st’ultima tutto ciò che si fa r i sch ia d i smarrirsi, sof-focato da uno stereotipo vuo-to e banale. Sia

Gesù la ragione, il motore di tutte le nostre iniziati-ve, perché profumeranno d’amore e sapranno parla-re al cuore della gente e ridare speranza e conforto nelle tempeste. Ma non solo... saranno solide basi per il futuro. Sia il nostro Na-tale, condiviso in famiglia ma esteso ad una famiglia più grande, la comunità, alla quale trasmettere e fare percepire la gioia dell’incontro con Cristo,

vivendo un “Natale sco-modo”, come diceva don Tonino Bello, nel quale ci si sporchi le mani, ci si impegni con le lacrime, con il nostro tempo, la nostra vita per un mondo migliore. Queste lacrime saranno gioia perché, quando ci occupiamo dei deboli, degli emarginati e disprezzati, dei cosiddetti “lontani”, rendiamo visi-bile l’amore di Dio, con-templando il suo Regno già in mezzo a noi, perché scopriamo la sua presenza fatta umanità in mille vol-ti e ci sentiamo così tutti fratelli e figli dello stesso Padre. Sia il Natale dav-vero nostro, facendo cir-colare da persona a perso-na quell’amore che dà senso alla vita, in modo che abbia sapore ed entu-siasmo, che sia un’avven-tura per tutti, una gioia senza confronto.

Emanuela Carella

LO SLOGAN DEL CUORE: LA GIOIALO SLOGAN DEL CUORE: LA GIOIALO SLOGAN DEL CUORE: LA GIOIALO SLOGAN DEL CUORE: LA GIOIA

4444

L’ORATORIO “SAN PANTALEONE”L’ORATORIO “SAN PANTALEONE”L’ORATORIO “SAN PANTALEONE”L’ORATORIO “SAN PANTALEONE”

VITA ORATORIALEVITA ORATORIALEVITA ORATORIALEVITA ORATORIALE

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Parrocchia SS. AA. Pietro e Paolo

in collaborazione con il

“Centro di Aggregazione Sociale”

di Papanice

organizza la IIIª edizione dellaorganizza la IIIª edizione dellaorganizza la IIIª edizione dellaorganizza la IIIª edizione della

Festa di

SANTA LUCIASANTA LUCIASANTA LUCIASANTA LUCIA 13 dicembre 2010

Programma della serata

ore 17.00 Santa Messa ore 17.00 Santa Messa (con la partecipazione di tutti i figuranti).(con la partecipazione di tutti i figuranti).

ore 17.45 corteo di Santa Lucia per le vie:ore 17.45 corteo di Santa Lucia per le vie:

(Chiesa Parrocchiale, c.so Mameli, Bellavista, Nievo, Giusti, c.so(Chiesa Parrocchiale, c.so Mameli, Bellavista, Nievo, Giusti, c.so Mameli, Borrelli, S. Rocco, Pietà, De Nicola, Crati).Mameli, Borrelli, S. Rocco, Pietà, De Nicola, Crati).

ore 19.30 VIA CRATI ore 19.30 VIA CRATI –– ACCENSIONE del ACCENSIONE del

FUOCO di SANTA LUCIAFUOCO di SANTA LUCIA

Preparato da alcuni giovani dell’OratorioPreparato da alcuni giovani dell’Oratorio

Degustazione di dolci e Canti tradizionali Natalizi.Degustazione di dolci e Canti tradizionali Natalizi.

CALENDARIO NATALIZIO 2010CALENDARIO NATALIZIO 2010CALENDARIO NATALIZIO 2010CALENDARIO NATALIZIO 2010

ATTIVITA’ NATALIZIEATTIVITA’ NATALIZIEATTIVITA’ NATALIZIEATTIVITA’ NATALIZIE

TOMBOLATE 30 Dicembre 2010 ore 20.00

Tombolata con i Gruppi dell’Oratorio

Palestra della Scuola Elementare 5 Gennaio 2011 ore 20.00

Tombolata con tutta

la Comunità Parrocchiale

Palestra della Scuola Elementare

Tempo per divertirsi e giocare, ma anche per riflettere e pregare nella condivisione della stessa fede nel Signore Gesù. I ragazzi, infatti, devono prendere coscienza del fatto che l’Oratorio è socializzazione, amicizia, solidarie-tà, fratellanza, ma soprattutto amo-re in Cristo! L’Oratorio è, come lo defi-nisce Paolo VI, “una palestra di vita, dove si fonde preghiera, istru-zione religiosa, il gioco, l’amicizia, il senso della disciplina e il rigore morale per fare del giovane un cri-stiano forte e cosciente, un cittadi-no solido e leale”. Il suo obiettivo è, come detto, la formazione dei ragazzi e dei giova-ni, secondo le indicazioni della Par-rocchia, attivando tutte quelle ini-ziative che si riterranno utili per perseguire tale finalità. Non c’è Oratorio senza la vicinanza e la comunione con la Chiesa. C’è un Oratorio dove c’è Chiesa, e questa parola significa assemblea, vuol dire che l’Oratorio è là dove c’è un insieme di ragazzi e giovani guidato dal sacerdote e da animato-ri, ben distribuito nelle capacità, attitudini, volontà di servizio alla vita dei ragazzi e dei giovani. Da ciò scaturisce la necessità di segui-re un programma unico e un filo conduttore dove tutti possono con-vergere e mirare al raggiungimento dello stesso obiettivo. Questo progetto può sem-brare ambito, ma non è irrealizzabile, basta entrare nell’ottica di quello che è veramente Oratorio, for-marsi e confrontarsi, ma soprattutto avere tanta vo-glia di fare e di dare! “Rilanciate gli Oratori, adeguandoli alle esigenze dei tempi, come ponti tra la chiesa e la strada…”

(Giovanni Paolo II)

Enrica Elia

I ragazzi dei Gruppi I ragazzi dei Gruppi dell’Oratorio “San Pantaleone” dell’Oratorio “San Pantaleone”

propongono propongono

" Il Natale di Gesù" Recita NataliziaRecita Natalizia

Mercoledì Mercoledì 29 dicembre 29 dicembre

ore 20.00 ore 20.00 Chiesa ParrocchialeChiesa Parrocchiale

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6666 EVENTO PARROCCHIALEEVENTO PARROCCHIALEEVENTO PARROCCHIALEEVENTO PARROCCHIALE

Sono passati alcuni me-si, lo so, ma per me, come credo per tutta la nostra comunità, è im-portante rivivere in que-sta pagina le gioie e le emozioni dell’incorona-zione del nostro Santo patrono San Pantaleone. Partiamo dall’inizio: il 17 aprile l’oro votivo è stato fuso nella Chiesa parrocchiale, con la pre-senza dell’orafo Michele Affidato, incaricato ap-punto di creare la nuova raggiera in onore del San-to. Negli occhi dei fedeli c’e-ra tanta emozione ma an-che tanta curiosità su co-me la tanta aspettata coro-na sarebbe stata realizza-ta. Dopo un mese la corona era stata realizzata, fatta a

mano, d’oro e d’argento con sedici pietre, ed era pronta per essere benedet-ta dal Papa in Piazza San Pietro nell’udienza gene-rale di mercoledì 19 mag-gio. Anch’io ho partecipato al viaggio per Roma, siamo arrivati molto presto la mattina e siamo riusciti a guadagnare i primi posti potendo così vedere me-glio il Papa e essere spiri-tualmente più vicini a lui che ci ha regalato forti

sensazioni. Purtroppo non abbiamo assistito da vicino alla be-nedizione della raggiera, ma è stata comunque una bella espe-rienza che porterò sempre nel cuore.

Stanchi, ma felici, siamo ritornati a Papanice, a-spettando il 25 luglio, giorno dell’incoronazio-ne. Finalmente ci siamo, la piazza del paese è colma di gente e nel momento in cui la nuova raggiera vie-ne posta sul capo del no-stro Santo protettore, la folla è esplosa con un for-te applauso ed a stento si è riusciti a trattenere le lacrime dalla gioia. Un ringraziamento va a

tutti coloro che si sono impegnati a realizzare quest’opera d’arte orafa, ma in particolare un rin-graziamento va a tutti i devoti a San Pantaleone, senza i quali non sarebbe stato possibile vivere que-sta esperienza. Una cosa sola mi ramma-rica, e cioè non vedere splendere questa stupenda raggiera sul capo del San-to tutto l’anno, ma solo durante il mese di luglio; si potrebbero forse pren-dere dei provvedimenti adeguati per evitare ciò? Ancora una volta invito tutta la comunità a rivol-gersi per qualsiasi esigen-za a San Pantaleone, la sua grazia e la sua miseri-cordia fiorirà sempre, an-che sulle pietre…

C.

UNA CORONA DA NON DIMENTICAREUNA CORONA DA NON DIMENTICAREUNA CORONA DA NON DIMENTICAREUNA CORONA DA NON DIMENTICARE

A GESU’ BAMBINO

A GESU’ BAMBINO

A GESU’ BAMBINO

A GESU’ BAMBINO

La notte è scesa

e brilla la cometa

che ha segnato il cammino.

Sono davanti a Te, Santo Bambino

!

Tu, Re dell’universo,

ci hai insegnato

che tutte le creature sono uguali,

che le distingue solo la bontà,

tesoro immenso,

dato al povero e al ricco.

Gesù, fa’ ch’io sia buono,

che in cuore non abbia che dolcezza

.

Fa’ che il tuo dono

s’accresca in me ogni giorno

e intorno lo diffonda,

nel Tuo nome.

(scrittore:Umbert

o Saba)

Maria Adele MegnaMaria Adele MegnaMaria Adele MegnaMaria Adele Megna

POETA IN ERBAPOETA IN ERBAPOETA IN ERBAPOETA IN ERBA

E’ NATALEE’ NATALEE’ NATALEE’ NATALE

E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. E’ Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro. E’ Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società. E’ Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale. E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri.

(Madre Teresa di Calcutta)

Anna CarvelliAnna CarvelliAnna CarvelliAnna Carvelli

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ATTIVITA’ NATALIZIEATTIVITA’ NATALIZIEATTIVITA’ NATALIZIEATTIVITA’ NATALIZIE

REDAZIONE

Don Angelo Elia

Pasquale Paglia

♦ Lunedì 29 novembre ore 16.30 inizio della Novena dell’Immacolata Concezione della B. V. Maria. ♦ Martedì 30 novembre ore 15.00 S. Rosario, ore 15.30 S. Messa al Cimitero in chiusura del mese di

novembre. ♦ Sabato 4 dicembre ore 17.30 Consiglio Pastorale Parrocchiale. ♦ Martedì 7 dicembre ore 21.00 Veglia dell’Immacolata Concezione della B. V. Maria. ♦ Mercoledì 8 dicembre - Solennità dell’Immacolata Concezione della B. V. Maria - SS. Messe con ora-

rio festivo. [8.00 - 11.00 - 17.30] ♦ Venerdì 10 dicembre ore 16.30 inizio del triduo a Santa Lucia. ♦ Lunedì 13 dicembre - Santa Lucia - vedi pag. 5 ♦ Giovedì 16 dicembre ore 16.30 inizio della Novena di Natale. ♦ Domenica 19 dicembre - IV domenica di Avvento - nelle SS. Messe benedizione dei Gesù Bambino. ♦ Venerdì 24 dicembre ore 23.00 Veglia di Natale. ♦ Sabato 25 dicembre - Natale del Signore - SS. Messe con orario festivo. [8.00 - 11.00 - 17.30] ♦ Lunedì 27 dicembre ore 20.30 Coroncina e Novena in onore a San Pantaleone. ♦ Venerdì 31 dicembre ore 17.00 celebrazione di fine anno, ore 17.30 Adorazione Eucaristica. ♦ Sabato 1 gennaio 2011 - Maria SS.ma Madre di Dio - Giornata Mondiale della Pace. ♦ Giovedì 6 gennaio - Epifania del Signore - SS. Messe con orario festivo. [8.00 - 11.00 - 17.30] ♦ Vedi le iniziative natalizie inserite nelle pagine di questo giornalino.

Visita il sito della nostra Parrocchia dove potrai trovare tante cose interessanti e i numeri passati del Giornalino “La Magnifica Cometa”

Parrocchia SS. AA. Pietro e Paolo

in collaborazione con il

“Centro di Aggregazione Sociale”

di Papanice

organizza la IIIª edizione dellaorganizza la IIIª edizione dellaorganizza la IIIª edizione dellaorganizza la IIIª edizione della

Festa dell’anziano

sabato 8 gennaio 2011

ore 17.00 S. Messa in Parrocchia

ore 17.45 Inizio della festa presso la palestra della scuola elementare

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale

augura a tutta la Comunità Parrocchiale

di Papanice

Buon Avvento

e Buon Natale con la nascita di Gesù Bambino nel

cuore di tutti.

A G E N D AA G E N D AA G E N D AA G E N D A Agenda

parrocchia-le dal periodo 28 novembre 2010 al 6 gennaio

Agenda parrocchia-le dal

periodo 28 novembre 2010 al 6 gennaio

Page 8: MESSAGGIO NATALIZIOMESSAGGIO NATALIZIO - Papanice giornalino...via San Pantaleone — 88843 Papanice (KR) — parrocchia.papanice@gmail.com CHIESA UNIVERSALE RIFLESSIONE LA GIOIA DEL