PARROCCHIA SAN PIO X · non risalire a polemisti pagani dei primi secoli come Celso - ... timi due...

16
PARROCCHIA SAN PIO X APRILE - MAGGIO- GIUGNO 2015 Tel. 010 316818 - 348 2636955 Vivere la fede cambia la vita lasciamoci trasformare da Gesù. Buona Pasqua! Domenica di Pasqua alle ore 12.00 Pranzo Comunitario. Prenotarsi!

Transcript of PARROCCHIA SAN PIO X · non risalire a polemisti pagani dei primi secoli come Celso - ... timi due...

Page 1: PARROCCHIA SAN PIO X · non risalire a polemisti pagani dei primi secoli come Celso - ... timi due secoli dell'Impero, non perché non siano più redditizi

PARROCCHIASAN PIO X

APRILE - MAGGIO- GIUGNO 2015 • Tel. 010 316818 - 348 2636955

Vivere la fede cambia la vita lasciamoci trasformare da Gesù.

Buona Pasqua!

Domenica di Pasqua

alle ore 12.00

Pranzo Comunitario.

Prenotarsi!

Page 2: PARROCCHIA SAN PIO X · non risalire a polemisti pagani dei primi secoli come Celso - ... timi due secoli dell'Impero, non perché non siano più redditizi

Parrocchia S. Pio X2

Page 3: PARROCCHIA SAN PIO X · non risalire a polemisti pagani dei primi secoli come Celso - ... timi due secoli dell'Impero, non perché non siano più redditizi

3Parrocchia S. Pio X

Page 4: PARROCCHIA SAN PIO X · non risalire a polemisti pagani dei primi secoli come Celso - ... timi due secoli dell'Impero, non perché non siano più redditizi

Parrocchia S. Pio X4

Page 5: PARROCCHIA SAN PIO X · non risalire a polemisti pagani dei primi secoli come Celso - ... timi due secoli dell'Impero, non perché non siano più redditizi

5Parrocchia S. Pio X

Pellegrinaggio Colle Don BoscoOstensione Santa Sindone

SABATO 23 MAGGIO 2015

PROGRAMMA(viaggio in pullman Gran turismo)

Per informazioni e prenotazioni: Don Luciano 348 2636955

ore 08.00: Partenza via Orsini (angolo Via Parodi)ore 11.00: Santa Messa a Colle Don Boscoore 13.00: Pranzo tipico piemontese al ristoranteore 17.00: Ostensione della Sacra Sindone Rientro a Genova previsto in serata

QUOTA PARTECIPAZIONE: € 46,00

Page 6: PARROCCHIA SAN PIO X · non risalire a polemisti pagani dei primi secoli come Celso - ... timi due secoli dell'Impero, non perché non siano più redditizi

Parrocchia S. Pio X6

Page 7: PARROCCHIA SAN PIO X · non risalire a polemisti pagani dei primi secoli come Celso - ... timi due secoli dell'Impero, non perché non siano più redditizi

7Parrocchia S. Pio X

Page 8: PARROCCHIA SAN PIO X · non risalire a polemisti pagani dei primi secoli come Celso - ... timi due secoli dell'Impero, non perché non siano più redditizi

Parrocchia S. Pio X8 Parrocchia S. Pio X8

Page 9: PARROCCHIA SAN PIO X · non risalire a polemisti pagani dei primi secoli come Celso - ... timi due secoli dell'Impero, non perché non siano più redditizi

9Parrocchia S. Pio X

Vita parrocchiale

DOMENICA 12 APRILENel pomeriggio ritiro spirituale e serata in pizzeria

DOMENICA 3 MAGGIO - FESTA DELL’AMICIZIAORE 11.00: Santa Messa - Segue pranzo nel salone parrocchiale

DOMENICA di PASQUAORE 12.00: PRANZO COMUNITARIO (prenotarsi)

Page 10: PARROCCHIA SAN PIO X · non risalire a polemisti pagani dei primi secoli come Celso - ... timi due secoli dell'Impero, non perché non siano più redditizi

Parrocchia S. Pio X10

Una bella serata in fraterna amicizia

Ogni tanto con il Gruppo Giovanissimi alterniamo riunioni e riflessioni con qualche altra attività un po’ meno impegnativa,ma sempre con lo sguardo rivolto al Signore. Venerdì 6 marzo abbiamo organizzato il nostro consueto appuntamento tantogradito ai nostri ragazzi: serata pizza e pattinaggio sul ghiaccio al Porto Antico. Ci siamo ritrovati alle 17 con qualcuno che ha desiderato partecipare alla Via Crucis ed alla Santa Messa. La cosa bella è stata che comunque tutti prima di partire ci siamo inginocchiati sul sagrato della nostra chiesa parrocchiale,con lo sguardo rivolto al Santissimo Sacramento per pregare insieme: abbiamo recitato un Padre Nostro e un pensiero rivoltoa tutti i nostri parrocchiani. Con la carica di questo intenso momento abbiamo affrontato il resto della serata prima in pizzeriae poi sui pattini. Con qualche caduta di troppo e qualcuno molto bagnato abbiamo trascorso una bellissima serata tra grandi e piccoli in unclima di sincero affiatamento e di unità, nel Suo nome, segno della bellezza di questo gruppo che si è creato negli anni econtinuerà, speriamo, ad ampliarsi.

Giulia

Gruppo Giovanissimi

Page 11: PARROCCHIA SAN PIO X · non risalire a polemisti pagani dei primi secoli come Celso - ... timi due secoli dell'Impero, non perché non siano più redditizi

11Parrocchia S. Pio X

Campo estivo ad Acceglioper il gruppo giovanissimi dal 3 al 12 luglio

Un'esperienza di preghiera, di gioco, di divertimento e di escursioni sempre accompagnatedall'Amicizia, dal rispetto e soprattutto dalla comunione con Dio. Un'occasione per maturare nella fede e per vivere la Parola di Gesù. Il campo parrocchiale è l’incontro con Cristo, attraverso il volto dei suoi amici che dàsenso e bellezza alla vita, abbraccia e cambia tutta la persona, tutta la sua esistenza egenera uno sguardo originale su tutto, che ha un giudizio cristiano su ogni aspetto dellavita personale e sociale, che propone ai ragazzi un orizzonte più umano e più vero diquello delle ideologie dominanti.

Lorenzo e Simone

Una bella occasione educativa alla vita cristiana: un’opportunità di incontro, di crescita e di amicizia.

Per informazioni : Don Luciano 348 2636955

Page 12: PARROCCHIA SAN PIO X · non risalire a polemisti pagani dei primi secoli come Celso - ... timi due secoli dell'Impero, non perché non siano più redditizi

Parrocchia S. Pio X12

Per sacerdoti, religiosi, famiglie, anziani e giovaniLa nostra Casa Vacanze, nel cuore delle alpi Cozie, a quota 1.200 metri s.l.m., offre un’ospitalità accogliente e confortevole a contatto diuna natura ancora incontaminata.Il clima che anima la Casa è quello della condivisione e della partecipazione alla vita comune; il servizio offerto è semplice ma curato, siain sala da pranzo che nel riordino delle camere. L’ambiente favorisce una vacanza serena e tranquilla, con la possibilità di fare escursioni,anche impegnative, pernottando nei rifugi ad alta quota, oppure brevi passeggiate nei dintorni della Casa.

La sistemazione, su tre piani, può essere in camera doppia, tripla, quadrupla, con servizi privati; i pasti sono ad orario fisso.La Casa dispone di ascensore, sala da pranzo, soggiorno con camino e TV, porticato, ampi spazi esterni ed una Cappella interna.Il paese di Acceglio dista poche centinaia di metri ed è comodamenteraggiungibile a piedi.

Per informazioni e prenotazioni: Don Luciano 348 2636955

Sorgenti del Maira Cascate dello Stroppia Lago d’Apzoi Lago Visaisa

Una delle nostre camere

Come raggiungere la Casa:Autostrada A6 Savona – Torino - uscita MondovìProseguire per Cuneo – Caraglio – Dronero – AcceglioPrima della Pizzeria “Il Portichetto” svoltare a sinistraAttraversare il ponte, dopo 100 mt. svoltare a sinistra

Il soggiorno

Casa Vacanze San Giovanni BoscoAlta Val Maira – Acceglio (CN) – 1.200 mt. s.l.m.

Associazione Casa Vacanze San Giovanni Bosco - A.N.S.P.I.Via San Pio X, 27 - 16146 Genova

Casa Vacanze San Giovanni BoscoAlta Val Maira – Acceglio (CN) – 1.200 mt. s.l.m.

Page 13: PARROCCHIA SAN PIO X · non risalire a polemisti pagani dei primi secoli come Celso - ... timi due secoli dell'Impero, non perché non siano più redditizi

13Parrocchia S. Pio X

Denatalità, Tasse, ImmigrazioneEcco Perché Finiremo Come L'impero Romano

Si può parlare male della Francia finché si vuole, ma bisogna ri-conoscere ai francesi la capacità di promuovere dibattiti culturaliche vanno al di là delle banalità quotidiane. Ne è un buon esem-pio la vasta discussione che continua sul libro dello storico e gior-nalista Michel De Jaeghere «Gli ultimi giorni. La fine dell'Imperoromano d'Occidente» (Les Belles Lettres, Parigi 2014). Nel febbraio 2015 il mensile cattolico «La Nef» ha dedicato aquesto tomo di oltre seicento pagine un numero speciale con di-versi articoli pertinenti, ma del libro si continua a parlare negliambienti più diversi, talora con toni molto accesi.Perché appassionarsi nel 2015 alla caduta dell'Impero romano?Si tratta certo di uno degli eventi più importanti della storia uni-versale. Ma in realtà il dibattito francese è divenuto rapidamentepolitico, perché le vicende finali dell'Impero romano ricordano davicino - lo aveva del resto già notato Benedetto XVI - quelle diun'altra civiltà che sta morendo, la nostra.De Jaeghere ripete anzitutto quello che è ovvio per gli storiciaccademici, anche se talora è negato da propagandisti dell'atei-smo e nostalgici del paganesimo - forse più presenti e molestiin Francia che altrove -: l'Impero romano non cadde per colpadel cristianesimo.

La tesi secondo cui i cristiani, con il loro messaggio di amore e dipace, avrebbero reso l'Impero imbelle di fronte ai barbari - pernon risalire a polemisti pagani dei primi secoli come Celso - èstata diffusa dall'Illuminismo, con Voltaire e con lo storico ingleseEdward Gibbon. Ma, come ricorda De Jaeghere, è totalmentefalsa. Agli inizi del quinto secolo i cristiani nell'Impero romano d'Occi-dente sono solo il dieci per cento. Sono maggioranza nell'Imperod'Oriente, ma questo resisterà alle invasioni e sopravvivrà permille anni. Ed è il dieci per cento cristiano che cerca di mantenerein vita Roma e la sua cultura, con vescovi e intellettuali comeAmbrogio e Agostino ma anche con generali che si battono finoallo spasimo per difendere l'Impero, come Stilicone ed Ezio, e contanti soldati cristiani protagonisti di fatti d'arme eroici.Accantonate le sciocchezze sul cristianesimo, resta la domandasu come l'immenso Impero romano sia potuto cadere. Oggi gli storici sono molto cauti nell'usare la parola «decadenza». È vero che, nell'attuale Italia, negli ultimi secoli dell'Impero due-centomila capifamiglia avevano diritto a somministrazioni gratuitedi cibo, che lavorassero o meno, e che i cittadini romani che la-voravano, militari esclusi, avevano centottanta giorni di vacanzaall'anno, allietati da spettacoli spesso di dubbio gusto o crudeli.

Page 14: PARROCCHIA SAN PIO X · non risalire a polemisti pagani dei primi secoli come Celso - ... timi due secoli dell'Impero, non perché non siano più redditizi

Parrocchia S. Pio X14

Ma di questa decadenza gli scrittori e i filosofi avevano cominciatoa lamentarsi all'epoca di Gesù Cristo, quattrocento anni primache l'Impero cadesse, in un'epoca in cui Roma le sue battaglie levinceva ancora.Alla categoria di «decadenza», suggerisce De Jaeghere, non sipuò rinunciare a cuor leggero. Ed è giusta l'osservazione di moltistorici secondo cui le spiegazioni che attribuiscono la caduta del-l'Impero a un'unica causa sono ideologiche. Ma questo non si-gnifica che ci si debba arrendere e dichiarare l'eventoinspiegabile. Al contrario, De Jaeghere parla di un «processo»,che lega le diverse spiegazioni proposte tra loro.Ancora come Benedetto XVI - senza citarlo - lo storico franceseidentifica come causa principale che sta all'origine del processola denatalità. Il controllo delle nascite presso i romani non ha imezzi tecnici di oggi, ma dilagano l'aborto e l'infanticidio, e au-menta il numero di maschi adulti che dichiarano di volere avereesclusivamente relazioni omosessuali.Il risultato è demograficamente disastroso: Roma passa dal mi-lione di abitanti dei secoli d'oro dell'Impero ai ventimila dellafine del quinto secolo, con una caduta del 98%. Le statistichesulle campagne sono meno sicure, ma dal trenta al cinquantaper cento degli insediamenti agricoli sono abbandonati negli ul-timi due secoli dell'Impero, non perché non siano più redditizima perché non c'è più nessuno per coltivare la terra.Quali sono le conseguenze della denatalità? Sono molte, e tuttenegative. Dal punto di vista economico, meno popolazione signi-fica meno produttori e meno soggetti che pagano le tasse. L'Im-pero romano cede alla tentazione di tanti Stati che si sono trovatiin condizioni simili. Aumenta le tasse, fino ad ammazzare l'economia: e anche fino aincassare meno tasse, anche se non ci sono economisti per spie-gare in termini matematici la curva per cui, se le imposte au-mentano troppo, lo Stato finisce per incassare di meno, perchémolti vanno in rovina e non pagano più nulla. La caduta dell'Im-pero è annunciata nel suo ultimo secolo da una rovinosa cadutadel novanta per cento degli introiti fiscali. Nelle campagne molti piccoli proprietari che non possono più pa-gare le tasse vanno a ingrossare le fila, fiorenti, della criminalitàe del banditismo.

Roma è alla testa di un sistema che prevede la schiavitù, e lasoluzione alla denatalità dei liberi è cercata anzitutto nell'accre-scere la natalità degli schiavi, cui è fatto divieto di praticarel'aborto e che sono incitati con le buone e con le cattive a farepiù figli. Nell'ultimo secolo dell'Impero nell'attuale Italia il 35%della popolazione è costituito da schiavi. Gli schiavi, però, nonpagano tasse, lavorano in modo poco zelante e non hanno alcuninteresse a difendere in armi i loro padroni attaccati. L'economiaschiavista degli ultimi secoli dell'Impero diventa anche statalista.Sempre di più è lo Stato a gestire grande imprese agricole dovelavorano esclusivamente schiavi. Sia pure con caratteristiche diverse, il loro contributo scarsa-mente entusiasta all'economia ricorda quello dei lavoratori e deicontadini sovietici.Se scarseggiano i cittadini a causa della denatalità, e gli schiavinon risolvono i problemi, l'altra misura cui gli Stati e gli imperiricorrono di solito per ripopolare i loro territori è la massiccia im-migrazione. Si parla molto delle invasioni barbariche. Ma si dimentica, suggerisce De Jaeghere, che la più grande in-vasione non è avvenuta per conquista ma per immigrazione.L'invasione di Alarico, per esempio, porta all'interno dell'Imperoventimila visigoti. Ma le misure prese per invitare popolazionigermaniche a immigrare, non solo legalmente ma con facilita-zioni, per fare fronte al problema della denatalità, portano nelterritorio imperiale in trentacinque anni, dal 376 al 411, un mi-lione di immigrati. Certamente i «barbari» emigrano nell'Impero,o lo invadono, perché a casa loro non si sta bene a causa dellapressione degli Unni venuti dall'Asia Centrale, una delle causedella caduta di Roma che non possono essere imputate alle classidirigenti romane. Ma il non governo dell'immigrazione è colpaloro. Così come la decisione fatale di reclutare gli immigrati per l'eser-cito - se qualcuno protesta perché non sono cittadini romani, siconcede loro rapidamente la cittadinanza - che snatura le le-gioni. All'inizio del quinto secolo l'esercito romano non è piccolo.È grande più del doppio rispetto ai tempi di Augusto: da240.000 uomini si è passati a oltre mezzo milione. Il problemaè che più della metà sono immigrati di origine germanica: e di-chiararli frettolosamente cittadini romani non cambia la loro con-dizione. È vero, sono «barbari» in maggioranza i legionari, masono romani i comandanti e romani gli imperatori da cui pren-dono ordini. Senonché a un certo punto i «barbari» si rendonoconto appunto di essere la maggioranza dei soldati, la maggio-ranza di coloro che faticano e muoiono. Perché dovrebbero farsicomandare dai romani? Così, alla fine, uccidono i generali ro-mani e li sostituiscono con uomini loro, si uniscono agli invasorietnicamente affini anziché respingerli e, nell'atto conclusivo,marciano su Roma e pongono fine all'Impero.Del resto, secondo De Jaeghere, da secoli Roma verso le popo-lazioni germaniche aveva rinunciato ad avere una «politicaestera» che non fosse l'invito all'immigrazione. Le foreste delNord sembravano ai romani un mondo caotico, dove bande ecapi diversi e imprevedibili si uccidevano tra loro, e un mondocon poche ricchezze da portare a Roma. Di qui la decisione -

Page 15: PARROCCHIA SAN PIO X · non risalire a polemisti pagani dei primi secoli come Celso - ... timi due secoli dell'Impero, non perché non siano più redditizi

15Parrocchia S. Pio X

gravemente sbagliata - di disinteressarsi di una vasta area nord-europea, lasciando che lì si formassero lentamente le forze cheavrebbero aggredito e distrutto l'Impero, anche perché la globa-lizzazione dei commerci - pur senza televisione e senza Internet- informava questi «barbari» delle favolose ricchezze di Roma, escatenava i loro appetiti.Si comprende come questa sequenza che vede le cause della ca-duta di Roma in un processo che va dalla denatalità alla perse-cuzione fiscale dei cittadini, allo statalismo dell'economia eall'immigrazione non governata non piaccia a qualcuno. A DeJaeghere è stato opposto che l'immigrazione è una risorsa, chegli imperatori avrebbero dovuto valorizzare, e che il vero pro-blema fu la loro incapacità di pensare l'Impero in termini nuovie multiculturali, non l'aumento degli immigrati. È evidente chequeste obiezioni «politicamente corrette» nascono dal timore delparagone con l'Europa di oggi, paragone cui lo stesso De Jae-ghere non si sottrae, pur invitando alla cautela. Nello stesso tempo, il suo libro offre una risposta alle obiezioniche allarga il quadro.A Roma venne meno un tasso di natalità capace di sostenere unImpero, con conseguenze a cascata sull'economia e la difesa. Maperché questo avvenne? Perché a un certo punto i romani scelserola strada di quello che, con riferimento all'Europa dei giorni nostri,San Giovanni Paolo II avrebbe chiamato «suicidio demografico»? Illibro sostiene che vennero lentamente meno i due pilastri della cul-tura romana, la «pietas» e la «fides», la lealtà alle tradizioni moralie religiose trasmesse dai padri e la fedeltà alla parola data e agliimpegni assunti come cittadino romano nei confronti della patria. Le cause di questa «decadenza» - in questo senso la parola nonva abbandonata - sono molteplici. Intorno all'epoca di Gesù Cri-sto l'aristocrazia romana si trasforma da élite guerriera e militarea élite terriera e latifondista, che riceve a Roma i proventi di pos-sedimenti che spesso non ha neppure mai visitato. Questa nuova élite è più interessata ai piaceri che alla difesa del-l'Impero, che considera comunque eterno e invincibile. E cominciaa non fare figli: tutte le famiglie tradizionalmente aristocratichedell'epoca di Gesù Cristo si estinguono prima del 300 d.C. tranneuna, la gens Acilia, che si converte al cristianesimo. L'esempiodelle classi dirigenti, come sempre accade, fa proseliti. La modadel figlio unico, o di nessun figlio, arriva fino alla plebe. L'obiezione degli storici, soprattutto inglesi e americani, che ne-gano la tesi della decadenza, è che tutto questo riguarda soprat-tutto Roma o comunque le grandi città, mentre ancora nell'ultimosecolo dell'Impero l'85% della sua popolazione vive nelle cam-pagne. Ma anche qui, nota De Jaeghere, vengono meno la «pie-tas» e la «fides». Perché l'Impero, troppo multiculturalista e

cosmopolita e non troppo poco, è percepito come una lontanaburocrazia che prende decisioni incomprensibili e si fa viva so-prattutto per aumentare le tasse. Il piccolo proprietario di cam-pagna nel migliore dei casi è disposto a battersi per difendere ilsuo villaggio, non i remoti confini di un Impero che percepiscecome lontano e verso il quale non sente più nessun «patriotti-smo», nel peggiore accoglie i «barbari» come liberatori dal fiscoromano che lo sta mandando in rovina.Certamente De Jaeghere potrebbe dedicare più attenzione alleragioni strettamente religiose del declino, studiate in chiave so-ciologica da Rodney Stark. Il declino della religione pagana, nonpiù persuasiva per nessuno, è alle origini del declino della «pie-tas». Avrebbe potuto sostituirla il cristianesimo - di fatto lo farà,ma più tardi - che, come dimostra anche solo una rapida letturadi Sant'Agostino, sapeva trovare in sé le ragioni per difenderel'Impero e la cosa pubblica, di cui non si disinteressava affatto.Ma nell'Impero Romano d'Occidente, anche quando lo profes-savano gli imperatori, il cristianesimo era minoritario. Le lezioni per il nostro mondo sono ovvie. Con tutte le cauteleche richiede ogni paragone fra epoche diversissime, la caduta diRoma mostra come grandi civiltà possano finire, e che il mododella loro fine normalmente è demografico. Gli imperi cadonoquando non fanno più figli, e la denatalità innesca una spiralediabolica di tasse insostenibili, statalismo dell'economia, immi-grazione non governata ed eserciti imbelli. Per capire la perti-nenza della parabola romana rispetto ai giorni nostri non servonotroppi libri, basta aprire le finestre e guardarsi intorno.Su un punto, peraltro, i critici di De Jaeghere hanno qualche ra-gione. Gli immigrati e gli invasori di Roma avevano un vantaggiorispetto a immigrati e «invasori» di oggi. In gran parte germanici,non erano portatori di una cultura forte. Riconoscevano la supe-riorità della cultura romana: cercarono di appropriarsene e fini-rono anche per convertirsi al cristianesimo. Attraverso secoli disangue, sudore e fatica la caduta dell'Impero romano d'Occi-dente prepara così la cristianità del Medioevo.Oggi gli immigrati e gli «invasori» - invasori tramite l'economia,o aspiranti invasori in armi come il Califfo - sono portatori di unpensiero fortissimo, sia quello islamico o quello cinese: non pen-sano di dovere assimilare la nostra cultura ma vogliono convin-cerci della superiorità della loro. La crisi che potrebbe seguirnepotrebbe essere ancora più letale di quanto fu per l'Europa lacaduta di Roma. Per questo, discutere sulle ragioni della caduta dell'Impero ro-mano d'Occidente non è un puro esercizio intellettuale.

PER UNA VERA INFORMAZIONE E PER UNA VERA FORMAZIONE CATTOLICACERCA SU GOOGLE:

“La nuova bussola quotidiana” e “basta bugie”

Page 16: PARROCCHIA SAN PIO X · non risalire a polemisti pagani dei primi secoli come Celso - ... timi due secoli dell'Impero, non perché non siano più redditizi

Parrocchia S. Pio X16

APPUNTAMENTI PER CRESCERE NELLA VITA CRISTIANA

DOMENICA DELLE PALMES.S. MESSE ORE 9.00 - 11.00 - 19.00PREFESTIVE ORE: 18.00SI BENEDIRANNO LE PALME IN TUTTE LE SANTE MESSE

GIOVEDÌ SANTO ORE 18.00S. MESSA DELLA ISTITUZIONE EUCARISTICAAPERTURA S. SEPOLCROCONSEGNA UOVA PASQUALI AI BAMBINI DEL CATECHISMO

ORE 21.00 ORA SANTA DI ADORAZIONE

VENERDÌ SANTO (la Chiesa rimane aperta per l’adorazione)ORE 18.00: ADORAZIONE DELLA SANTA CROCEORE 21.00: VIA CRUCIS

SABATO SANTOORE 21.00: VEGLIA PASQUALE SANTA MESSA DELLA RESURREZIONE DI GESÙ

DOMENICA DI PASQUAORE 9.00 - 11.00 - 19.00: S.S. MESSEORE 12.00: PRANZO COMUNITARIO

MESE DI MAGGIO DEDICATO A MARIAOGNI SERA ALLE ORE 17.30 - S.ROSARIO