Parole straniere in italiano
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LE PAROLE STRANIERE IN
ITALIANO
Ormai sono diventate parte del linguaggio comune: quasi tutti le usano.
PAROLE STRANIERE...
DOVE SI TROVANO?
SUI GIORNALI...
SUI LIBRI...
SUL WEB...
SUGLI SLOGAN PUBBLICITARI...
Dei forestierismi, ovvero di
quelle parole prese in prestito dalle lingue straniere (soprattutto dall’inglese) e ormai facenti parte del lessico italiano.
Di cosa stiamo parlando????
In Italiano ci sono quelle parole straniere che
servono per denominare referenti d’origine straniera in precedenza sconosciuti e perciò senza traduzione o senza un sinonimo in lingua italiana.
Forestierismi di necessità???
hotdog
jukebox
kebab
Il kebab (arabo كباب, kebāb cioè "carne arrostita", turco kebap) è un piatto, a base di carne, tipico della cucina turca, divenuto popolare in tutto il mondo grazie alle immigrazioni provenienti dal Medio Oriente.
strudel
Lo strudel (dal tedesco Strudel) è un dolce a pasta arrotolata o ripiena che può essere dolce o salata, ma nella sua versione più conosciuta è dolce a base di mele, pinoli, uvetta e cannella.In Italia tradizionalmente viene preparato nelle terre che un tempo erano sotto la dominazione austro-ungarica, principalmente Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
sudoku
kamikaze
Aviatori giapponesi che, nella seconda guerra mondiale, per distruggere un obiettivo nemico si gettavano contro con il proprio aereo carico di esplosivo.
jeans
rock
pop
In molti ambiti lavorativi
(soprattutto quelli economico-finanziari o quelli legati alla comunicazione) i forestierismi sono diventati dei veri e propri termini tecnici, i quali però spesso si possono benissimo tradurre in italiano. Facciamo degli esempi:
brand = marchio business plan = piano economico buyer = compratore brainstorming = scambio di idee competitor = concorrente consumer = consumatore delivery = consegna
meeting = riunione, incontro know-how = insieme di competenze human resources = risorse umane policy = politica aziendale showroom = sala esposizioni trend = tendenza
workshop = laboratorio welfare state = stato sociale planning = piano, strategia news = notizia mission = missione, obiettivo manager = dirigente team = squadra ceo (Chief Executive Officer) = a.d.
(amministratore delegato)
Come si pronuncia la parola straniera in italiano? Una regola semplicissima...
Gran parte delle lingue adattano la parola che arriva al proprio sistema; questo vuol dire che ogni paese segue le sue regole e non quelle della lingua di partenza. In italiano, invece, non c'è adattamento: la parola deve essere pronunciata così come lo è nel sistema linguistico originario.
Se non sapete proprio quale sia la pronuncia corretta, lasciate perdere le regole e pronunciate la parola così come è scritta, seguendo ovviamente le regole fonetiche dell'italiano (mass media, per esempio, può essere pronunciato sia [mass'midja] sia [mass'mɛdja]).
PERÒ...
ALCUNE REGOLE...
Assolutamente computer!
All'interno di un testo italiano le parole straniere non si declinano al plurale, a meno che non siano entrate nella nostra lingua proprio al plurale, come nel caso di peones, tapas, avances e, naturalmente, jeans.
Computer o computers?
Normalmente il genere delle parole straniere non muta rispetto alla lingua d'origine. Quindi: l'agorà, il bijou, il patio, la Bundesbank.
Per l'inglese le cose cambiano. Persone o animali mantengono il loro genere. Il genere delle cose si accorda invece con quello della corrispondente parola italiana. Quindi "una email", "il flash", "il sex-appeal", "la system integration", "l'austerity".
Un'email o un email?
Quando dovete premettere l'articolo a una parola straniera, il genere dell'articolo concorda con quello che la parola assume nella lingua italiana.
Per l'articolo maschile, si usa generalmente la forma che si userebbe davanti a una parola italiana con lo stesso suono iniziale. Quindi: il jet, lo champagne, il wurstel, lo strudel.
Generalmente, perché ci sono le eccezioni: la parola "weekend" per esempio prende l'articolo "il" anche se il suono iniziale è una "u".
E l'articolo?