Parola di mulo

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NOVEMBRE 2012 / La nuova ecologia 81 culture n sella a un mulo per pro- testare e formare coscienze ecosostenibili. Questa è la filosofia che sta alla base dell’insolito e faticoso viag- gio cominciato il primo maggio scorso da due impavidi Don Chi- sciotte siciliani: Federico Bruno, in compagnia del mulo Socrate, e Mirko Adamo, percussionista dell’orchestra Malarazza, sono partiti dalla tragicamente nota Portella della Ginestra, a 3 km da Piana degli Albanesi in Sici- lia. Hanno attraversato ben sette regioni, per un viaggio comples- sivo di un mese e mezzo circa, per giungere fino al Quirinale e consegnare il loro messaggio. Eco Mulo 2012 è un’iniziativa ideata da Federico Bruno in seguito alla lettura di alcuni versi di una poe- sia siciliana: “Un mulo cadde con il ventre all’aria. A una bambina, all’improvviso, la piccola mascella si arrossò di sangue. Era il primo maggio 1947. La strage di Portella della Ginestra”. «Dopo aver letto questi versi ho capito che andava fatto qualcosa. Per questo ho deci- so di partire da quel luogo, in cui la repubblica era stata distrutta e di farlo su un mulo, l’animale ope- raio per definizione. Parafrasan- do Berlinguer, invece che andare casa per casa, porta per porta, ho deciso che sarei andato “stal- la per stalla, campo per campo”». Un viaggio a dorso di mulo, per- correndo le antiche trazzere regie, strade sterrate fra sentiero e via campestre, le mulattiere o qual- siasi altro percorso alternativo alle vie principali. Un’iniziativa volta a recuperare la memoria storica di luoghi poco conosciuti, ricercando le radici identitarie di una popolazione assopita, educan- do alla legalità e promuovendo un habitus vivendi che si connoti per l’attenzione all’ambiente e all’eco- sostenibilità: «Abbiamo insegnato ai giovani a combinare passato e futuro, a usufruire dei fondi di finanziamento europei, ad adope- rare i social networks in manie- ra intelligente – spiega Federico Parola di mulo Il viaggio che ha portato due ragazzi da Portella della Ginestra a Roma diventerà un documentario. Per raccontare la bellezza della sostenibilità di Giuseppina Avola I Federico Bruno, con il mulo Socrae e Mirko Adamo in una tappa del viaggio Un negozio in dono Si chiama “Passamano” il primo negozio italiano del dono e del riciclo. Un punto vendita, nato a Bolzano dall’idea di un gruppo di volontari, nel quale non è necessario fare fila alle casse o usare soldi. Basta entrare, prendere ciò che serve e in cambio si può lasciare una piccola offerta, destinata alle spese di manutenzione del locale. O, ancora meglio, scambiare ciò di cui si ha bisogno con un oggetto che non si usa più.« L’ambiente viene rispettato in quanto si diminuiscono i rifiuti, inoltre si rendono soddisfatte le persone che si disfano di oggetti che verranno riusati» afferma Franco Zamborlin, uno dei volontari dell’ “anti-negozio”. Passamano offre diversi servizi – fra i quali “Cerca Trova”, che consente di cercare ciò di cui si ha bisogno per mezzo di una banca dati – e sensibilizza promuovendo l’aggregazione. Passamano Bolzano è su Facebook. Bruno – affinché siano loro stes- si protagonisti del loro futuro, sganciandosi dalle logiche di clientelismo del politico di turno, che offre favo- ri in cambio di voti». Durante il tragitto, Fe- derico e Mirko hanno raccolto nei vari Comu- ni, dalla gente incontrata per strada, messag- gi che sono stati consegnati al presidente della Re- pubblica una volta giunti a Roma. La provenienza dei mittenti è va- ria: «Abitanti dei piccoli centri rurali che cercano di sopravvivere alla speculazione edilizia o picco- li produttori che resistono con le loro attività indipendenti per non essere inglobati dalle grosse di- stribuzioni, rappresentanze dei movimenti civici e associazioni di contadini, ma anche movimenti operai, operatori del turismo eco- sostenibile, o semplici cittadini dei paesi attraversati». Lo scopo è comune, ovvero richiamare l’at- tenzione sulla qualità della nostra vita, sull’ambiente in cui viviamo. «A Roma siamo arrivati stanchi ma soddisfatti – confida Mirko Adamo – e con i nostri muli dentro i giardini del Quirinale abbiamo consegnato i nostri pizzini al pre- sidente Napolitano e al prefetto di Roma. Il progetto ha avuto grande risonanza e presto presenteremo il documentario che abbiamo gi- rato per l’occasione». n

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Il viaggio che ha portato due ragazzi da Portella della Ginestra a Roma diventerà un documentario. Per raccontare la bellezza della sostenibilità

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novembre 2012 / La nuova ecologia 81

culture

n sella a un mulo per pro-testare e formare coscienze ecosostenibili. Questa è la filosofia che sta alla base dell’insolito e faticoso viag-

gio cominciato il primo maggio scorso da due impavidi Don Chi-sciotte siciliani: Federico Bruno, in compagnia del mulo Socrate, e Mirko Adamo, percussionista dell’orchestra Malarazza, sono partiti dalla tragicamente nota Portella della Ginestra, a 3 km da Piana degli Albanesi in Sici-lia. Hanno attraversato ben sette regioni, per un viaggio comples-sivo di un mese e mezzo circa, per giungere fino al Quirinale e consegnare il loro messaggio. Eco Mulo 2012 è un’iniziativa ideata da Federico Bruno in seguito alla lettura di alcuni versi di una poe-sia siciliana: “Un mulo cadde con il ventre all’aria. A una bambina, all’improvviso, la piccola mascella si arrossò di sangue. Era il primo maggio 1947. La strage di Portella della Ginestra”. «Dopo aver letto questi versi ho capito che andava

fatto qualcosa. Per questo ho deci-so di partire da quel luogo, in cui la repubblica era stata distrutta e di farlo su un mulo, l’animale ope-raio per definizione. Parafrasan-do Berlinguer, invece che andare casa per casa, porta per porta, ho deciso che sarei andato “stal-la per stalla, campo per campo”». Un viaggio a dorso di mulo, per-correndo le antiche trazzere regie, strade sterrate fra sentiero e via campestre, le mulattiere o qual-siasi altro percorso alternativo alle vie principali. Un’iniziativa volta a recuperare la memoria storica di luoghi poco conosciuti, ricercando le radici identitarie di una popolazione assopita, educan-do alla legalità e promuovendo un habitus vivendi che si connoti per l’attenzione all’ambiente e all’eco-sostenibilità: «Abbiamo insegnato ai giovani a combinare passato e futuro, a usufruire dei fondi di finanziamento europei, ad adope-rare i social networks in manie-ra intelligente – spiega Federico

Parola di muloIl viaggio che ha portato due ragazzi da Portella della Ginestra a roma diventerà un documentario. Per raccontare la bellezza della sostenibilità di Giuseppina Avola

I

Federico Bruno, con il mulo Socrae e Mirko Adamo in una tappa del viaggio

Un negozio in dono✱

Si chiama “Passamano” il primo negozio italiano del dono e del riciclo. Un punto vendita, nato a Bolzano

dall’idea di un gruppo di volontari, nel quale non è necessario fare fila alle casse o usare soldi. Basta entrare, prendere ciò che serve e in cambio si può lasciare una piccola offerta, destinata alle spese di manutenzione del locale. O, ancora meglio, scambiare ciò di cui si ha bisogno con un oggetto che non si usa più.« L’ambiente viene rispettato in quanto si diminuiscono i rifiuti, inoltre si rendono soddisfatte le persone che si disfano di oggetti che verranno riusati» afferma Franco Zamborlin, uno dei volontari dell’ “anti-negozio”. Passamano offre diversi servizi – fra i quali “Cerca Trova”, che consente di cercare ciò di cui si ha bisogno per mezzo di una banca dati – e sensibilizza promuovendo l’aggregazione. Passamano Bolzano è su Facebook.

Bruno – affinché siano loro stes-si protagonisti del loro futuro, s g a nc i a ndo s i dalle logiche di clientelismo del politico di turno, che offre favo-ri in cambio di voti».

Durante i l t r a g it t o , Fe -derico e Mirko hanno raccolto nei vari Comu-ni, dalla gente incontrata per strada, messag-gi che sono stati

consegnati al presidente della Re-pubblica una volta giunti a Roma. La provenienza dei mittenti è va-ria: «Abitanti dei piccoli centri rurali che cercano di sopravvivere alla speculazione edilizia o picco-li produttori che resistono con le loro attività indipendenti per non essere inglobati dalle grosse di-stribuzioni, rappresentanze dei movimenti civici e associazioni di contadini, ma anche movimenti operai, operatori del turismo eco-sostenibile, o semplici cittadini dei paesi attraversati». Lo scopo è comune, ovvero richiamare l’at-tenzione sulla qualità della nostra vita, sull’ambiente in cui viviamo. «A Roma siamo arrivati stanchi ma soddisfatti – confida Mirko Adamo – e con i nostri muli dentro i giardini del Quirinale abbiamo consegnato i nostri pizzini al pre-sidente Napolitano e al prefetto di Roma. Il progetto ha avuto grande risonanza e presto presenteremo il documentario che abbiamo gi-rato per l’occasione». n