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Unione Europea Regione LazioRepubblica Italiana

Guida ai servizi delle aree naturali protette del Lazio

MontiParco Regionale

Simbruini

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Guida ai servizi delle aree naturali e protette del Lazio

Parco Regionale

MontiSimbruini

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Parco Regionale Monti Simbruini

Prefazione 5

Inquadramento geografico 7La geologia 10L’idrogeologia 11Le risorse floristiche e vegetazionali 14Le risorse faunistiche 21

Come si arriva al parco 28

I paesi del Parco 29Camerata Nuova 29Cervara di Roma 31Filettino 34Jenne 36Subiaco 39Trevi nel Lazio 47Vallepietra 49

La rete escursionistica del Parco dei Monti Simbruini 53I centri visita del Parco 67Il Museo delle piante di Trevi nel Lazio 67La fattoria educativa Parco degli Aceri 67Strutture e attività sportive 69Ricettività e ristorazione 71Rifugi 82

Prodotti tipici e artigianato locale 85Gli Arcari e l’artigianato del legno a Camerata Nuova 86Il progetto Marchio del Parco 88Le feste tradizionali 88

Bibliografia 94

Indice

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Riserva Naturale Monti Simbruini

L a presente pubblicazione, finanziata Assessorato all’Ambiente e cooperazione tra i popo-li della Regione Lazio con fondi del Piano di Comunicazione del DOCUP - Obiettivo2 e dell’Accordo di programma quadro “Aree sensibili: parchi e riserve”, si inserisce

all’interno della “Collana di guide dei Parchi del Lazio”L’obiettivo delle guide di servizio è facilitare la visita dell’area protetta fornendo informazionipratiche su servizi, attività ricettive, attività di tempo libero presenti nell’area protetta, ma anchesui prodotti tipici, le tradizioni e gli eventi che caratterizzano il territorio.Il progetto delle guide di servizio si affianca ad altre iniziative, quali per esempio “Natura inViaggio” realizzate dalla Regione per promuovere in maniera organica lo sviluppo di un turismosostenibile nel sistema delle aree naturali protette regionali.Questa guida, in particolare, presenta il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, istitui-to dalla Regione Lazio nel 1983, un territorio costituito da uno straordinario insieme di valoriambientali, naturali e storico-archeologici, dove in uno scenario di natura a tratti incontamina-ta permangono vive le tracce di un’antica presenza dell’uomo, testimoniata da resti di epocaromana, da pregevoli complessi monastici e santuari, dai piccoli borghi incuneati tra le monta-gne o aggrappati a speroni di roccia.Ad un’ora dalla Capitale, l’area protetta più grande del Lazio presenta suggestive foreste di faggi,vette che raggiungono i duemila metri, spettacolari altopiani carsici, verdissime vallate, insiemead un’incredibile ricchezza di acque e di fauna selvatica. Un territorio, dunque, con enormi risor-se ambientali e forti potenzialità di sviluppo in materia di turismo ecocompatibile.In tale contesto questa guida, che illustra le peculiarità naturalistiche e storico-culturali, nonchéi servizi turistici presenti all’interno del Parco, costituisce uno strumento di conoscenza del ter-ritorio, ma anche un contributo all’incentivazione dell’ecoturismo nell’area naturale protetta. La guida fornisce informazioni su una molteplicità di servizi: dalla ricettività (alberghi, pensio-ni, agriturismi, B&B, ostelli, rifugi) alle strutture e attività sportive; dalla ristorazione (trattorie,ristoranti, pizzerie, enoteche, tavole-calde) ai prodotti tipici (inclusi i prodotti e servizi degli ope-ratori certificati con il “marchio di ecoqualità” del Parco), ai principali eventi e manifestazionitradizionali. Alle informazioni di carattere pratico, si aggiunge la descrizione dell’area protetta, sia sotto il pro-filo naturalistico, che sotto il profilo storico-culturale con la descrizione dei suoi Paesi e dei sitidi interesse storico-artistico-religioso. All’interno della guida è stata inserita, inoltre, una sinteti-ca descrizione della rete sentieristica del Parco, di cui l’Ente ha già realizzato una pubblicazione,e delle strutture per la fruizione naturalistica.La guida si propone dunque come una presentazione integrale dell’area protetta rivolta ai visita-tori del Parco, ma anche ai suoi abitanti per la promozione di un turismo che sappia dialogarecon il territorio.

Angelo BonelliAssessore Regionale Ambiente e Cooperazione tra i Popoli

Prefazione

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Parco Regionale Monti Simbruini

I l Parco Naturale Regionale dei MontiSimbruini con i suoi 30.000 ettari,coperti da boschi per oltre due terzi,

rappresenta la più grande area protetta delLazio. Istituito nel 1983 (L.R. 8/1983), alconfine tra Lazio e Abruzzo, il Parco è com-preso tra il Fosso Fioio a nord (confine natu-rale regionale) e la Valle del Sacco a sud, ed èdelimitato ad ovest dalla Valle dell’Aniene e adest dallo spartiacque Monte Viglio-MonteCrepacuore. La sua area ricade in sette Comuni, tutti con una consistenza demogra-fica piuttosto scarsa: Camerata Nuova,Cervara di Roma, Jenne, Subiaco, Vallepietranella provincia di Roma; Filettino e Trevi nelLazio nella provincia di Frosinone.Il territorio del Parco fa parte del sistemaappenninico e rappresenta una delle formazio-ni orograficamente più rilevanti di quell’am-bito. La sua morfologia è caratterizzata dal-l’imponente catena simbruino-ernica, costi-tuita da una dorsale carbonatica, lunga circa60 chilometri, che si estende da Carsoli a

Sora, con un susseguirsi di importanti rilievi enotevoli variazioni altitudinali (dai 384 m diPonte S. Mauro ai 2156 m del Monte Viglio). I rilievi, disposti secondo l’andamento NW-SE tipico della catena appenninica, presenta-no cime che raggiungono i 2000 metri (MonteAutore 1853 m, Monte Tarino 1959 m, MonteCotento 2014 m, Monte Viglio 2156 m).Queste cime svettano su ampie valli, ad anda-mento trasversale rispetto alla catena, ricche diacque, come la Valle del Simbrivio, posta nelcuore del territorio del Parco, e l’alta Valledell’Aniene, dove si trovano le sorgenti princi-pali (Fiumata). La ricchezza idrica - da cui il toponimo“Simbruini” (sub-imbribus: “sotto le piogge”) -è una delle caratteristiche peculiari dell’area, e l’acqua che sgorga da queste montagne rifor-nisce anche parte della Capitale.Altra caratteristica del territorio è rappresenta-ta dalle morfologie carsiche: dal punto di vistapaesaggistico i “campi” presenti nei Simbruinipossono essere considerati tra i più suggestivi

Inquadramento geografico

Inverno nel Parco

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e tra quelli che meglio evidenziano i fenome-ni dell’erosione carsica superficiale dell’interoAppennino. In quelle zone confluiscono e vengono assor-bite notevoli quantità di acque: insieme a doli-ne e inghiottitoi, i campi sono le porte d’in-gresso dell’acqua verso il cuore della monta-gna, inizio dei lunghi percorsi sotterranei che conducono infine alle sorgenti. Tra i più interessanti si segnalano i pianicarsici di Camposecco, Campo della Pietra,Campaegli, Campobuffone, Fondi e Ceraso.Ma il territorio del Parco costituisce anche unsingolare intreccio di natura e cultura con isuoi santuari e monasteri, segno di una spiri-tualità profonda e diffusa, e con i borghi deisuoi sette Comuni.Fin dall’antichità il territorio è stato sede divie di transumanza, legate alle culture pasto-rali appenniniche, come attestano i segni diriti preromani nei pressi del Santuario dellaSS. Trinità a Vallepietra, mèta tradizionale di

antichi pellegrinaggi dal Lazio e dall’Abruzzo.Mentre in epoca romana l’area divenne notaper la grande ricchezza paesaggistica e dirisorse idriche, che vennero sfruttate a fondomediante ardite opere di ingegneria idraulica.Questo singolare intreccio tra natura e storiadel parco si può percorrere anche lungo lavalle dell’Aniene. Fu proprio qui, e precisamente nel trattofinale della suggestiva gola presso il ponte diS. Mauro a Subiaco, che Nerone sbarrò ilcorso del fiume con tre dighe, creando altret-tanti laghi artificiali, e fece costruire unasplendida dimora, di cui oggi rimangono iruderi. Su di essi, alla fine del V secolo, fondò il suoprimo monastero S. Benedetto, dopo tre annidi eremitaggio in una grotta vicina, oggi visi-tabile presso il Sacro Speco. Diede quindi vita a 12 monasteri, tutti lungola valle, di cui resta a splendida testimonianzaquello di Santa Scolastica.

Panorama da Monte Autore

Campo Ceraso

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Parco Regionale Monti Simbruini

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TEL e evidenti morfologie carsiche

superficiali, che caratterizzanoil territorio del Parco, non tro-

vano riscontro in un altrettanto impor-tante sistema conosciuto di grotte. Il territorio risulta, infatti, poco notodal punto di vista speleologico, non-ostante sia stataaccertata la presenzadi sistemi di cavitàsotterranee più omeno sviluppati cen-siti nel catasto dellegrotte della Regione. Esiste teoricamentela possibilità cheall’interno del Parcosi sviluppino sistemisotterranei fra i mag-giori d’Italia e sicura-mente del Lazio.Basti pensare che lagrotta più nota, larisorgente dell’Infer-niglio, che si apre aquota 512 m s.l.m.nel territorio delcomune di Jenne e drena le acque dellazona di Campode l l ’Os so -Mont eLivata, è stata ogget-

to di eccezionali esplorazioni subac-quee. Sono stati percorsi ben 2500 mall’interno della montagna, risalendo ilcorso di un fiume sotterraneo. L’impresa, oltre a rappresentare unrecord, dimostra l’esistenza di un gran-de collettore di base alimentato proba-

bilmente da un com-plesso reticolo sotter-raneo sviluppato perdecine di chilometriattualmente ignoto,ma probabilmentepercorribile.Tra inghiottitoi egrotte conosciutivanno segnalateanche alcune partico-larità. Tra queste è la Grottadella Neve, anch’essasituata nel comune diJenne, una delle raregrotte di tuttol’Appennino conte-nente ghiaccio peren-ne. L’ingresso è loca-lizzato a 1594 m di altitudine e la tem-peratura interna è di 1 solo grado centi-grado.

Grotta del Pertuso

Esplorazione della Grotta dell’Inferniglio

Grotta dell’Inferniglio

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L a storia geologica dei MontiSimbruini, come quella di granparte della penisola italiana, è piut-

tosto complessa, ed è legata a fenomeni che sisono originati circa 200 milioni di anni fa enon si sono ancora definitivamente esauriti.I paesaggi così diversi che caratterizzanol’ambiente naturale del parco non sono altroche l’espressione di tali vicissitudini e delleprofonde differenze geologiche che, nel corsodelle ere, hanno prodotto.Tutta l’area infatti, che si era originata in unampio settore di crosta terrestre coperta dalmare (nel quale si sono accumulati notevolispessori di sedimenti poi trasformati inrocce), è stata soggetta a movimenti di inten-sa deformazione che via via hanno edificatol’odierna catena montuosa.I rilievi della catena simbruinica rappresenta-no i resti deformati e sollevati delle roccedepostesi nel corso dell’Era Mesozoica sulfondo dell’antica Tetide, testimonianza della“piattaforma carbonatica laziale”, costituita

da calcari e dolomie ricchi di fossili. Mentrei lunghi corridoi che la separano, la ValleLatina a sud e la Val Roveto che segna il mar-gine della catena dei Simbruini verso est,rappresentano la traccia di quei solchi che,mentre la catena sorgeva, erano ancora som-mersi dal mare e venivano colmati preva-lentemente da sabbie, ora trasformate in arenarie.Il definitivo modellamento subaereo dell’in-tera regione risale, invece, alla fine dell’EraCenozoica (circa 5-6 milioni di anni fa) ed èlegato a fenomeni geologici, nonché all’azio-ne erosiva degli agenti esogeni.A partire da epoca più recente si sviluppa cosìun’intensa attività carsica: sia superficiale,con formazione di un caratteristico paesaggiocarsico con campi carreggiati, doline e pianecolmate da grossi spessori di terre rosse,depositi questi di alterazione delle rocce car-bonatiche; sia sotterranea con cavità, in-ghiottitoi (come a Camposecco) e sistemi digrotte (come l’Inferniglio).

La geologia

Coste di Camposecco

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Parco Regionale Monti Simbruini

L’idrogeologia

È sicuramente l’acqua la protagonistadei Monti Simbruini: il nome stesso(dal latino sub imbribus: “sotto le

piogge”) la dice lunga sulle condizioni clima-tiche dell’area.Ed infatti l’alta Valle dell’Aniene è semprestata una zona donatrice di acqua, e già gliantichi romani a varie riprese prelevaronol’acqua per mezzo di imponenti acquedotti:Marcio, Claudio e Anio Novus.Le abbondantissime piogge e le nevi, unita-mente all’ambiente carsico, hanno creato lecondizioni per un sistema di sorgenti pede-montane, da cui tutt’oggi viene prelevataacqua potabile utilizzata per dissetare partedell’area urbana di Roma, quella dei ColliAlbani e di molti comuni ubicati nell’altaValle del Sacco.

Il territorio del Parco si estende, infatti, pres-soché totalmente su depositi carbonatici dietà mesozoica, costituiti da rocce calcaree edolomitiche che formano l’ossatura dei rilievimontuosi. La storia geologica dell’area ha prodottoun’intensa fessurazione nelle rocce, conferen-do loro una elevata permeabilità, cui siaggiunge il notevole sviluppo del carsismo.La circolazione sotterranea nel massiccio deiSimbruini avviene, quindi, prevalentementeattraverso i sistemi di fratture ed il sistemacarsico. Quest’ultimo rende la circolazione innumerosi settori estremamente veloce, conbrevi tempi di permanenza che rendono cosìimpossibile l’autodepurazione delle acque neiconfronti degli elementi inquinanti eventual-mente immessi nel sistema di circolazione.

Alto corso del fiume Aniene

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Da questa situazione deriva pertanto la neces-sità di una tutela generalizzata delle areecaratterizzate da più elevati valori di infiltra-zione.Per quanto detto in precedenza sulla dinami-ca idrica in ambiente carsico, il regime di por-tata delle sorgenti varia notevolmente: alcunehanno regimi regolari con variazioni di flussolimitate, altre sono invece caratterizzate daforti sbalzi. Questa diversità di comportamento è certa-mente riferibile al diverso grado di sviluppodel carsismo che ha interessato i bacini di ali-mentazione delle singole emergenze. La variabilità di portata, quindi, è particolar-mente marcata nelle sorgenti cui fa capo unreticolo di fessure collegate a condotti carsicimolto evoluti (dei quali solo talvolta è notal’esistenza), capaci di canalizzare il flusso sot-terraneo verso la sorgente, con tempi di resi-denza delle acque nel sottosuolo anche di bre-vissima durata.

Per quanto riguarda la circolazione sotterra-nea i principali punti di drenaggio sono loca-lizzati alla periferia del rilievo, cioè al marginenord-occidentale e orientale (gruppo dellesorgenti di Agosta, dell’alto Aniene tra Jennee Subiaco e dell’alta VaI Roveto) e a quellosud-orientale (sorgenti del Gari, del Peccia edi Capodacqua presso Cassino).Tuttavia per i Simbruini manca ancora unoschema generale di circolazione sotterraneaben definito.Mentre è nota infatti la localizzazione delleprincipali emergenze nel territorio del parco,mancano per esse dati quantitativi attendibilsulla dinamica del flusso delle acque sotterra-nee che le alimentano, nonché informazionisui tempi di residenza e sulle dinamiche ditrasporto delle sostanze inquinanti.Non sono ancora definibili, infatti, con suffi-ciente dettaglio le aree di alimentazione rela-tive alle emergenze presenti all’interno delterritorio del parco.

A Fiumata

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Parco Regionale Monti Simbruini

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EI l clima del sistema territoriale dei

Monti Simbruini risente dellaparticolare collocazione geografi-

ca del massiccio, che costituisce unabarriera trasversale ai venti occidentaliprovenienti dal Tirreno e apportatoridi perturbazioni atmosferiche.Le temperature medie annue sonocomprese tra i 13° delle zone più bassee i 9° registrati alle altitudini maggiori.Le temperature minime assolute scen-dono ampiamente al di sotto dello zero(tra -19° e -9°), mentre piuttosto eleva-te sono le temperature massime asso-lute (da 31° a 39°), il cui andamento èin ottima concordanza con quello alti-tudinale. Pertanto tutto il territorio ècaratterizzato da un’escursione termicadi notevole ampiezza.Le precipitazioni sono di notevole enti-tà, comprese tra i 1217 mm registrati aSubiaco e i 1749 mm alle sorgenti diCarpineto.

Questo giustifica anche la presenza diun ricco patrimonio boschivo in tuttala zona. La lettura contemporaneadegli indici climatici pone il territorionella fascia umida, dove è dominante lavegetazione forestale.Le stazioni dei Simbruini ricadono nelpiano mediterraneo umido; alcuneoltre il limite superiore verso climi adoceanicità sempre più accentuata (ades. sorgenti del Carpineto), caratteriz-zate inoltre secondo le tendenze verso iclimi umidi e freddi.Un’indicazione importante deriva dal-l’indice relativo alla capacità erosiva delclima. Tutte le stazioni presentano valori daelevati a molto elevati, che possonocontribuire a spiegare la “vulnerabilità”di queste zone nei confronti dei feno-meni di dissesto idrogeologico e solle-citano quindi una particolare attenzio-ne al riguardo.

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L a vegetazione delcomprensorio deiSimbruini è ricca e

importante: non solo vastiquerceti e dense faggeteammantano le pendici del mas-siccio, ma più in alto si affermauna flora tipica dell’alta mon-tagna, comprendente primule, crochi, soldanel-le, genziane, canine, sassifraghe e numerose altrespecie, tra cui il ribes alpino e un interessanteendemismo centro-appenninico, il semprevivoitalico. Alle foreste cupe e rigogliose si alternano radu-re verdissime e calme, dove spesso troneggianoimponenti colossi ultracentenari d’acero e difaggio. Nei luoghi più umidi ed ombreggiaticrescono felci, muschi ed equiseti; mentre sullependici meglio esposte al calore dei raggi sola-ri si trovano piante mediterranee come il bosso,il ligustro, il pistacchio e la fillirea. Significativa,poi, la presenza nel Parco di diverse specie diorchidee. Già nel 1971 il territorio deiSimbruini viene segnalato dalla SocietàBotanica Italiana come biotopo di rilevanteinteresse vegetazionale meritevole di conserva-

zione in Italia. La coperturadel territorio non si discostadall’aspetto generale dellavegetazione centro-appenni-nica, essendo ben rappresen-tate tutte le principali forma-zioni. Più specificatamente il livello

di conoscenza del comprensorio e quindi del-l’area del Parco è notevolissimo, tale da porlotra le aree meglio conosciute in Italia sotto ilpunto di vista botanico. L’elenco floristico può essere desunto dalrepertorio di Veri (1988), dove compare uncensimento della flora del territorio estrema-mente approfondito, con 1454 specie. Da ciòrisulta che oltre il 40% delle specie vegetalinote per l’Italia centrale sono presenti nelParco. Lo spettro biologico delle specie pre-senti evidenzia, analogamente a quelli dellealtre zone centro-appenniniche, una netta pre-valenza di specie particolarmente adattate aiclimi freddi e temperato-freddi e numerica-mente abbondanti negli ambienti dei pianicollinare e montano dei rilievi appenninici. Nel complesso le caratteristiche della flora dei

Le risorse floristiche e vegetazionali

Faggio (Fagus sylvatica)

Boschi a Campo dell’Osso

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Parco Regionale Monti Simbruini

Monti Simbruini, anche in confronto a quelledegli altri gruppi montuosi, si delineano ditipo montano, ma con un notevole influsso ditipo mediterraneo. Significativa, come indicedel valore naturalistico dell’ambiente, è inoltrela presenza di specie endemiche, specifiche edesclusive di un determinato territorio, soprat-tutto legate al rilievo e caratterizzanti in sensorelittuale la flora d’altitudine.Il territorio del Parco dei Monti Simbruini èoccupato in gran parte da boschi (circa 22.000ettari), con caratteristiche tipiche dell’appen-nino laziale ed abruzzese. La formazione piùestesa è la faggeta, presente tra i 900 e i 1.900

m di altitudine. All’interno di essa è rinveni-bile il tasso, dal fogliame sempreverde e aghi-forme, con fusti, foglie e semi velenosi.Un’altra pianta, rinvenibile nelle faggete gene-ralmente sotto forma arbustiva, è l’agrifoglio,che rappresenta un cosiddetto “relitto terzia-rio”: molto diffusa nel periodo caldo terziario,ha contratto notevolmente il suo areale inseguito alle glaciazioni quaternarie.Al di sotto del limite della faggeta dominano iboschi misti, in cui prevalgono a seconda dellecaratteristiche ecologiche locali diverse specietra cui il carpino nero, il carpino orientale, ilcerro e la roverella.

Crochi

Calcatreppola ametistina (Eryngium amethystinum)

Genziana appenninica (Gentiana dinarica)

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Particolarmente interessan-te è poi la fascia di vegeta-zione che si estende lungo lavalle dell’Aniene, sia per lavarietà delle specie sia perl’integrità dell’ambiente.Qui si possono rinvenire,oltre a varie specie di pioppie salici, il carpino orientale,il carpino bianco, l’acerominore, il nocciolo e il noce. Di particolare interesse è lapresenza in habitat umidodella pinguicola, rarissimaspecie di pianta carnivorarinvenuta nel Parco.Un’altra specie piuttostorara e legata ad habitatumidi è la felce regale, anch’essa relitto terzia-rio come l’agrifoglio. Di notevole interessesono le estese formazioni di leccio pure, otalora miste a carpino nero o altre latifoglie,rinvenibili su pendici molto ripide e assolatenelle zone di Cervara di Roma, Subiaco e

Jenne. Queste svolgono,oltre ad un ruolo paesaggi-stico, anche importanti fun-zioni protettive. Il leccio,quercia sempreverde, carat-teristico rappresentantedella flora mediterranea,nelle zone montane coloniz-za le zone più aride e scosce-se, raggiungendo anche i1000 m di altitudine edeccezionalmente superan-doli.Da segnalare, infine, fra lepiante di notevole interessescientifico e ambientale leorchidee, rappresentate nelParco da numerose specie

(circa 35)ripartite in differenti generi, conalcune specie rare per il Lazio e per il parco.Estremamente importante, infine, nell’otticadello sviluppo di attività “alternative”, comel’erboristeria, la presenza di un vastissimocorredo di piante officinali.

Faggeta

Tasso (Taxus baccata)

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1. Specie protette presenti nel Parcodei Monti Simbruini

1.1 La Convenzione di Washington -La Convenzione di Washington, firmatanel marzo 1973, è stata adottata da

oltre 150 paesid i tu t to i lmondo pe rtutelare le spe-cie animali evegetali minac-ciate talvolta divera e propriaestinzione acausa della lorocommercializ-zazione. Tale accordo è

entrato in vigore in Italia con legge n.874 del 19.12.1975 “Ratifica ed esecu-zione della convenzione sul commercio

internazionaledelle specie ani-mali e vegetaliin via di estin-zione”. Le spe-cie oggetto ditutela vengonoinserite, a se-conda del lorostato di conser-v a z i o n e i nnatura, in tre appendici corri-spondenti a

diversi gradi di protezione. Nell’Appendice 2, oltre alle numerosespecie considerate, viene inclusa in par-t icolare l ’ intera famigl ia del leOrchidaceae, che nel Parco dei MontiSimbruini è rappresentata dalleseguenti specie:Ophrys sphegodes Miller ssp. sphegodesOphrys fuciflora (Crantz) Moenchssp. fuciflora

Aceras anthropophorum (L.) R. Br. Loroglossum hircinum (L.) L.C. Rich.Anacamptis pyramidalis (L.) L.R.Rich.Orchis morio L.Orchis ustulata L.Orchis tridentata Scop.Orchis purpurea HudsonOrchis militaris L.Orchis simia Lam.Orchis italica PoiretOrchis mascula L.Orchis pallens L.Orchis provincialis Balb.Orchis pauciflora Ten.Orchis spitzelii SauterOrchis sambucina L.Orchis maculata L. ssp. saccifera(Brongn.) Soo’Gymnadenia conopsea (L.) R. Br.Coeloglossum viride (L.) Hartm.Platanthera bifolia (L.) Rchb.Listera ovata (L.) R. Br.Neottia nidusavis (L.) L.C. Rich.Epipactis helleborine (L.) CrantzEpipactis atropurpurea RafinEpipactis microphylla (Herh.) SwartzCephalanthera rubra (L.) L.C. Rich.Cephalanthera longifolia (Hudson)FritschCephalanthera damasonium (Miller)DruceLimodorum abortivum (L.) SwartzCorallorhiza trifida Chatel.

La Convenzione tutela anche due spe-cie appartenenti alla famiglia dellePrimulaceae: Cyclamen hederifoliumAiton e Cyclamen repandum S. et S.

1.2 La Legge Regionale n. 61 - Altraforma di tutela è rappresentata dallaL.R. n. 61 del 19.9.1974 “Norme per laprotezione della flora erbacea ed arbusti-va spontanea”. Di seguito sono elencate le specie pre-senti nel Parco, che risultano protette

Orchis provincialis

Orchis militaris

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in quanto specie rare o particolarmen-te notevoli:Osmunda regalis L.Juniperus oxycedrus L.Silene catholica (L.) Aiton fil.Hesperis matronalis L. ssp. matronalisCardamine graeca L.Cardamine chelidonia L.Iberis pinnata L.Ribes multiflorum Kit ssp. multiflo-rumChamaecytisus spinescens (Presl)Rothm.Ferula communis L. spp. glauca (L.)Rouy et CamusOnosma echioides L.Solenanthus apenninus (L.) Fischeret C.A. MeyerSalvia pratensis L. ssp. haematodes(L.) Briq.Atropa belladonna L.Verbascum phlomoides L.Cirsium monspessulanum (L.) HillCrepis lacera Ten.Lilium bulbiferum L. ssp. croceum(Chaix) BakerGalanthus nivalis L.Crocus imperati Ten.Orzopsis virescens (Trin.) Beck

Inoltre la suddetta legge tutela piùrigorosamente, vietandone la raccolta,le seguenti specie in quanto ritenutemolto rare o in via di estinzione:

Ilex aquifolium L.Chaenorhinum rubrifolium (Rob. EtCastr.) Fourr.Linaria purpurea (L.) MillerAsphodeline lutea (L.) Rchb.Narcissus poticus L.

1.3 Le Piante Officinali - Nel Parcosono presenti diverse piante dichiarateofficinali, che in quanto tali sono tute-late da leggi ad hoc (L. 99/1931

“Disciplina della coltivazione, raccolta ecommercio delle piante officinali” - R.D.772/1932 “Elenco delle piante dichiara-te officinali”):

Saponaria officinalis L.Rhamnus catharticus L.Tilia platyphyllos Scop. ssp.platyphyllosTilia cordata MillerBryonia dioica Jacq.Conium maculatum L.Fraxinus ornus L.Centaurium erythraea Rafn ssp.erythraeaTeucrium montanum L.Melissa officinalis L.Hyssopus officinalis L.Hyoscyamus niger L.Solanum dulcamara L.Plantago psyllum L.Valeriana officinalis L.Matricaria chamomilla L.Artemisia vulgaris L.Artemisia ambsinthium L.Tussilago farfara L.Arctium lappa L.Taraxacum officinale WeberVeratrum album L. ssp. lobelianum(Bernh) Arcang.

2. Specie per le quali sono state pro-poste norme specifiche di protezione

Si tratta di piante con una distribuzio-ne ristretta e localizzata in quanto lega-te ad ambienti particolari, per le qualisono state proposte norme specifiche diprotezione. Tra queste: la Pinguiculavulgaris L., specie rarissima e presentenel Parco soltanto in un particolare eristrettissimo habitat, la parete rocciosacon stillicidio, o ancora la Tulipaaustralis (Link), specie inserita nelleListe Rosse Regionali delle Piante d’Italia(1997) nella categoria delle specieestinte in natura per la Regione Lazio,L

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Riserva Naturale Monti Simbruini

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di recente ritrovamento. Di seguito l’elenco completo:

Taxus baccata L.*Silene acaulis (L.) Jacq. ssp. cenisia(Vierh.) P. Fourn.Aconitum lamarckii Rchb.Paeonia officinalis L. ssp. villosa(Huth) Cullen et Heyw.*Hypericum androsaemum L.Hesperis laciniata All.Matthiola fruticulosa (L.) MaireLunaria rediviva L.Iberis umbellata L.Brassica gravinae Ten.Ribes alpinum L.Erodium alpinum L’Her.Dictamnus albus L.*Bupleurum rollii MontelucciPrimula auricula L.*Gentiana lutea L.*Gentiana dinarica Beck*Cynoglossum magellense Ten.Ajuga tenorii C. PreslPinguicula vulgaris L.Senecio doronicum L. ssp. gerardi (G.et G.) NymanJurinea mollis (L.) Rchb. ssp. moscha-ta (DC.) NymanGagea lutea (L.) Ker-Gawl.Fritillaria tenella Bieb.Lilium martagon L.*Sternbergia colchiciflora W. et K.Iris chamaeiris Bertol.Tulipa australis Link

* specie già protetta dalla RegioneAbruzzo per la quale è stato chiesto unanalogo provvedimento da parte dellaRegione Lazio.

Del faggio (Fagus sylvatica L.) sonoprotetti gli esemplari ritenuti monu-mentali.

3. Endemiti presenti nella flora cormofita dei Monti Simbruini

Numerose sono le specie endemichepresenti nel Parco, specie cioè con area-li ristretti solo a determinate aree, la cuipresenza aumenta con l’isolamentogeografico del territorio o con partico-lari condizioni stazionali. Il seguente elenco riporta gli endemi-smi più importanti, il cui areale è limi-tato al solo Appennino centrale. È interessante sottolineare che la mag-gior parte di queste specie è legata adambienti montani:

Thlaspi stylosum (Ten.) MutelSempervivum italicum RicciSaxifraga speciosa Dörfl. & HayekViola eugeniae Parl. ssp. eugeniaeGentianella columnae (Ten.) Holub.Galium magellense Ten.Cymbalaria pallida (Ten.) Wettst.Euphrasia italica Wettst.Campanula fragilis Cyr. ssp. cavolini(Ten.) Damboldt

Tulipano montano (Tulipa australis)

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Campanula tanfani PodlechLeucanthemum tridactylites (Fiori)BazzichelliCentaurea ambigua Guss. ssp. nigra(Fiori) Pign.Centaurea rupestris L. ssp. cera-tophylla (Ten.) Gugler

Vi sono anche endemismi ad areale piùampio, di seguito riportati:Arenaria bertolonii FioriCerastium tomentosum L.Cerastium scaranii Ten.Cerastium latifolium L.Ranunculus pollinensis (Terr.) Chiov.Ranunculus apenninus Chiov.Corydalis ochroleuca KochErysimum pseudorhaeticumPolatschekMatthiola fruticulosa (L.) MaireCardamine kitaibelii BechererCardamine chelidonia L.Arabis rosea DC.Thlaspi torreanum Ten.Brassica gravinae Ten.Saxifraga latina Terr.Saxifraga porophylla Bertol.Saxifraga paniculata Miller ssp. sta-biana (Ten.) Pign.Chamaecytisus spinescens (Presl.)Rothm.Astragalus sempervirens Lam. ssp.gussonei Pign.Onobrychis alba (W. et K.) Desv. ssp.tenoreana (Lacaita) Pign.Erodium alpinum L’Her.Polygala flavescens DC.Chaerophyllum hirsutum L. ssp.magellense (Ten.) Pign.Seseli viarum Calest.Bupleurum rollii MontelucciTrinia glauca (L.) Dumort. ssp. car-niolica (Kerner) WolffLaserpitium garganicum (Ten.)Bertol. ssp. garganicumCynoglossum magellense Ten.Solenanthus apenninus (L.) Fischer et

C.A. MeyerAjuga tenorii Presl.Teucrium siculum Rafin.Linaria purpurea (L.) MillerDigitalis micrantha RothPedicularis elegans Ten. ssp. elegansKnautia illyrica BeckScabiosa uniseta SaviScabiosa vestita JordanEdraianthus graminifolius (L.) DC.ssp. graminifoliusGnaphalium diminutum Br.-Bl. Achillea barrelieri Ten.Carduus chrysacanthus Ten.Centaurea ambigua Guss. ssp. ambiguaCentaurea deusta Ten. ssp. deustaCentaurea deusta Ten. ssp. splendens(Arcang.) Matthas et Pign.Tragopogon eriospermus Ten.Robertia taraxacoides (Loisel.) DC.Crepis lacera Ten.Hieracium x micranthum Huet duPav. (auricola x sardoum)Hieracium tomentosum (L.) L.Hieracium x italicum Fries (virgau-rea x racemosum)Crocus imperati Ten.Festuca dimorpha Guss.Festuca macrathera (Hackel) Mgf.-Dbg.Sesleria nitida Ten.Avenula praetutiana (Parl.) Pign.Phleum ambiguum Ten.Carex macrolepis DC.

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Fritillaria minore (Frillitaria tenella)

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Parco Regionale Monti Simbruini

L a fauna dei Monti Simbruini presen-ta ancora elementi di particolare rilie-vo, nonostante negli ultimi decenni

la distruzione degli habitat e la conseguentescomparsa di alcune specie, insieme all’affer-marsi di specie non autoctone provenienti daripopolamenti, abbiano fortemente condizio-nato il popolamento animale in tutta la fasciaappenninica.La specie forse più rappresentativa è il lupo, lacui presenza è legata principalmente alle areeboscate poste tra gli 800 ed i 1600 metri conaccessi ai pascoli e alle valli.Predatore ai massimi livelli della catena ali-mentare e quindi ottimo indicatore della qua-lità ecologica degli ambienti, il lupo ha vistoin quest’area, come in tutto il territorio nazio-nale, un rapido declino a causa della fortepressione esercitata sulle sue popolazioni daparte dell’uomo. La distruzione dei boschi, la

scomparsa dei grandi ungulati, sue predenaturali, ed il bracconaggio, esercitato confucili, lacci, tagliole e bocconi avvelenati, sonotra le minacce alla conservazione della specie.A queste è da aggiungere una notevole espan-sione del fenomeno del randagismo e del con-seguente inselvatichimento dei cani, con iquali si instaura una competizione a livellospaziale ed alimentare e con cui è possibile l’ibridazione. Ai fini della sua salvaguardia il Parco ha attua-to uno studio sull’ecologia alimentare dellaspecie nel territorio e definito un Piano digestione per l’individuazione delle attivitàprioritarie alla sua conservazione.Sempre tra i Canidi, va menzionata la presen-za diffusa della volpe, specie oggetto di unaintensa pressione venatoria. A differenza dellupo, la volpe risponde prontamente agli altitassi di mortalità colonizzando nuove aree e

Le risorse faunistiche

Lupo (Canis lupus)

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riportando in breve tempo la densità delle suepopolazioni ai livelli di partenza.Anche l’orso marsicano, presente nei viciniMonti Ernici, è stato segnalato in quest’area.Altre specie interessanti sono: la martora, lafaina, la puzzola e il gatto selvatico. Legato principalmente all’ambiente montanoe collinare, dove i boschi si alternano a zone divegetazione più aperta e dove sono presentiformazioni rocciose in grado di offrire rifugi,anche questa specie va incontro ad un pro-gressivo declino causato dal bracconaggio edalla distruzione ed alterazione dell’habitat

preferenziale. Per quanto riguarda l’avifauna,sono da citare lo sparviero, la poiana, il gufocomune, l’allocco, la coturnice, il falco pellegri-no, oltre all’aquila reale che, come le altre duespecie, nidifica su inaccessibili pareti rocciose. Tra i Mammiferi sono presenti l’istrice e iltasso, che preferiscono i boschi misti ed i quer-ceti, specie se posti a ridosso di zone coltivate.Boschi misti, querceti e terreni sia incolti checoltivati sono invece le zone preferite da leprie cinghiali. Nel caso del cinghiale, unico rap-presentante degli ungulati presente nell’area, iripopolamenti effettuati hanno inoltre portatola specie ad espandersi con effetti spesso dis-astrosi soprattutto per l’agricoltura. Per quanto riguarda la fauna ittica, nelle acquedel fiume Aniene sono tuttora presenti la trotafario ed il gambero di fiume, mentre lungo lesponde ricche di vegetazione non è rara la pre-senza del merlo acquaiolo. Gli Anfibi sono rappresentati, anche se inminima misura, dalla rana greca e dalla raga-nella, presenti specialmente negli ambientiumidi e boschivi. I rettili hanno la loro più frequente espressio-ne nella vipera comune, in sensibile diminu-zione.

Gatto selvatico (Felis silvestris)

Biacco

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ANorme di protezione della fauna deiMonti Simbruini

La fauna del Parco dei MontiSimbruini mostra una grande varietà dispecie caratteristiche dell’ambienteappenninico, sia delle vette, come lacoturnice e l’aquila, sia del bosco, comel’orso e il picchio dorsobianco, sia delpiano collinare e dell’alveo fluviale,come il gambero di fiume e la puzzola.Una così grande varietà di ambienti edi specie è protetta da più leggi, siaregionali, che nazionali e comunitarie.

1 - La Legge 157/92 e le leggi regionaliLa fauna selvatica è definita dalla leggenazionale 157/92 “Norme per la prote-zione della fauna selvatica omeoterma eper il prelievo venatorio” come patrimo-nio indisponibile dello Stato ed è tute-lata nell’interesse della comunità nazio-nale ed internazionale. In base a questa legge tutte le specie dimammiferi ed uccelli risultano protettisull’intero territorio italiano. Vieneperò effettuata una ulteriore distinzio-ne per alcune specie che sono partico-larmente protette, la cui uccisionecostituisce un reato penale grave, ealcune altre specie, che sebbene protet-te per la maggior parte dell’anno, pos-sono essere cacciate in determinati

periodi di tempo, nelle aree non sog-gette a vincoli di protezione. D’altra parte la legge regionale 17/95“Norme per la tutela della fauna selvati-ca e la gestione programmata dell’eserci-zio venatorio”, che discende dalla leggenazionale 157/92, indica nell’art. 37che “l’esercizio venatorio è vietato achiunque nei parchi regionali”. Il terri-torio del parco dei Monti Simbruinirappresenta, quindi, una zona di rifu-gio e protezione per tutte le specie dimammiferi e di uccelli selvatici. Quale rafforzamento di quanto stabili-to precedentemente dai legislatori, lalegge regionale 29/97 “Norme in mate-ria di aree naturali protette regionali”,che discende dalla legge quadro nazio-nale 394/91, tutela tutta la fauna dellearee protette, vietando l’utilizzo diqualsiasi mezzo di cattura di specie ani-mali, sia allo stadio adulto che giovani-le (ad esempio uova e nidiacei), vietan-done altresì anche il danneggiamento eil disturbo. Il prelievo può essere autorizzatodall’Ente Parco in base a regolamenti oautorizzazioni specifiche, solo per pre-lievi speciali come ad esempio raccoltedi materiale a fini scientifici. Ogni attodi prelievo della fauna selvatica nonautorizzato all’interno del territorio delparco è considerato, quindi, un atto dibracconaggio e può essere perseguitopenalmente a seconda della gravità delfatto. Per quanto riguarda la fauna asangue freddo, la maggior parte deglianfibi e dei rettili, il gambero di fiumee il granchio d’acqua dolce sono pro-tetti in tutto il Lazio dalla legge regio-nale n°18 del 1988 “Tutela di alcunespecie della fauna minore”, che ne vietail disturbo, la cattura e il commercio.

2 - La Direttiva HabitatLa grande ricchezza di habitat e di spe-cie selvatiche presente negli Stati

Orso (Ursus arctos)

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d’Europa ha spinto l’Unione europea aredigere numerose direttive che proteg-gono la fauna, la flora e gli ambientinaturali caratteristici di quest’area. Unenorme sforzo è stato fatto da tecnicied esperti del settore per catalogaretutti i tipi di habitat presenti nei Paesidella Comunità europea e le specie dialto valore conservazionistico. Nel 1992 è stata pubblicata la cosid-detta “Direttiva Habitat” relativa allaconservazione degli habitat naturali eseminaturali, nonché della flora e dellafauna selvatiche, recepita dallo Statoitaliano con il DPR 357/97 e suemodifiche. Il regolamento contiene la definizionedel programma, le norme di riferimen-to e le liste di tutte le specie e gli habi-tat che necessitano di particolare prote-zione. Fra questi, alcuni habitat o spe-cie sono stati definiti prioritari per laloro rilevanza conservazionistica.

La Rete Natura 2000 - In base allaDirettiva Habitat, secondo un progettocomunitario denominato “Natura2000”, ogni Stato ha individuato le aree di particolare rilievo naturalistico,dette Siti di Importanza Comunitaria(SIC), caratterizzati dalla presenza alloro interno di habitat e specie partico

Specie particolarmente protette dalla Legge 157/92 presenti nel territorio delParco dei Monti Simbruini

MammiferiLupo (Canis lupus)Orso (Ursus arctos)Gatto selvatico (Felis silvestris)Martora (Martes martes)Puzzola (Mustela putorius)

Alcune tra le altre specie protette

MammiferiCapriolo (Capreolus capreolus)Cinghiale (Sus scrofa)Istrice (Hystrix cristata)Volpe (Vulpes vulpes)Tasso (Meles meles)Faina (Martes foina)Donnola (Mustela nivalis)

UccelliTutti i rapaci diurni e notturniTutti i picchiGracchio corallino(Pyrrhocorax pyrrhocorax)

UccelliCoturnice (Alectoris greca)Fagiano (Fasiasus colchicus)

Falco pellegrino (Falco peregrinus)

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lari. I SIC, insieme alle Zone diProtezione Speciale (ZPS), aree di rile-vante interesse per la presenza di uccel-li identificate attraverso la DirettivaUccelli 79/49/CEE, costituiscono la Rete Natura 2000, una rete di aree dialto valore naturalistico che si estendesu tutto il territorio europeo.L’importanza della Direttiva Habitatrisiede nel fatto che, per la prima volta,vengono scelte delle aree non in base alsingolo elemento faunistico o floristi-co, ma in base alla definizione di unitàcomplesse formate dalle specie nei loro

Specie tutelate dalla legge regionale 18/88 presenti nel territorio del Parcodei Monti Simbruini

Anfibi Rettili Crostacei

Salamandra pezzata(Salamandra salamandra)Salamandrina dagliocchiali (Salamandrinaterdigitata)Tutte le specie di tritoni(Triturus spp.)Ululone (Bombina varie-gata pachipus)Rospo comune (Bufo bufo)Rospo smeraldino (Bufo viridis)Raganella (Hyla arborea)Rana agile (Rana dalmatina)Rana greca (Rana greca)

Tarantola (Tarantolamauritanica)Emidattilo (Hemidactylusverrucosus)Ramarro (Lacerta viridis)Lucertola muraiola(Podarcis muralis)Lucertola campestre(Podarcis sicula)Orbettino (Anguis fragilis)Luscengola (Chalcideschalcides)Biacco (Coluber viridiflavus)Cervone (Elaphe quatorlineata)Saettone (Elaphe longissima)Biscia tassellata (Natrixtassellata)Biscia dal collare (Natrixnatrix)Coronella (Coronellagirondica)

Gambero di fiume(Austropotamobius pallipes)

Maschio di Tritone crestato(Triturus cristatus)

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A habitat naturali. Ogni ZPS o SIC deveessere tutelato nel suo insieme, tramiteun Piano di Gestione adeguato. Il ter-ritorio del Parco dei Monti Simbruiniricade nella ZPS Monti Simbruini-Monti Ernici, e al suo interno sono statidefiniti sette SIC, caratterizzati da

ambienti e specie diverse, come il SICSorgenti dell’Aniene o quello denomi-nato Monti Simbruini Centrali.L’Ente Parco dei Monti Simbruini stapredisponendo il Piano di Gestionedell’intera ZPS.

Specie inserite nella Direttiva Habitat (con * le specie prioritarie) del Parco dei Monti

Mammiferi Uccelli Anfibi e rettili Pesci e in

Orso (Ursus arctos)*Lupo (Canis lupus)Gatto selvatico (Felis silvestris)Moscardino (Moscardinusavellinarius)Istrice (Hystrix cristata)Lepre italica (Lepus corsicana)Varie specie di pipistrelliRhinolophus euryaleRhinolophus hipposiderosRhinolophus ferrum--equinum Barbatella barbastellusMyotis myotisMyotis capacciniMiniopterus schreibersi

Aquila (Aquila chrysaetos)Falco (Falco peregrinus) Picchio dorsobianco(Dendrocops leucotos)Nibbo bruno (Milvusmigrans)Falco pecchiaiolo (Pernisapivorus) Balia dal collare (Ficedulaalbicolllis)Tottavilla (Lullula arborea)Coturnice (Alectorisgreca)Calandro (Anthus campestris)Rondone alpino (Apusmelba)Gracchio corallino(Pyrrhocorax pyrrhocorax)Rondine montana(Ptyonoprogne rupestris)Martin pescatore (Alcedoatthis)Succiacapre (Caprimulguseuropaeus)Merlo acquaiolo (Cincluscinclus)

Salamandrina(Salamandrina terdigitata)Salamandra (Salamandrasalamandra)Triturus carnifexTriturus cristatusTriturus italicusBombina variegataRana grecaRana dalmaticaBufo viridisHyla arborea

Cervone (Elaphe quatorlineata)

Lampredaplaneri)Gambero (Austropotpallipes)Cerambic(CerambixRosalia alpalpina)*Ditisco m(Dytiscus lCallimorpcataErebia epipParnassius

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di fiumetamobius

ce delle quercex cerdo)pina (Rosalia

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Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata)

Picchio dorsobianco (Dendrocops leucotos)

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Guida ai servizi delle aree naturali e protette del Lazio

IN AUTO

Il Parco è facilmente raggiungibile in auto datre versanti. Da Ovest - Dopo aver lasciato l’autostradaA24 Roma-L’Aquila (uscita Vicovaro-Mandela), ci si immette sulla TiburtinaValeria (SS5), direzione Subiaco. All’altezza di Roviano, si prende la StataleSublacense (SS411), e si arriva fino a Subiaco,una delle porte del Parco. Da qui si può pro-seguire sia verso Cervara di Roma (SP 40b,circa 12 km), sia verso Monte Livata (SP 44b,altrettanti chilometri), sia infine per Jenne eVallepietra (SP 45a, per complessivi 25 km). Da Est - Sempre attraverso l’A24, si esce aCarsoli. Da qui si percorre la TiburtinaValeria per poco più di un chilometro.Quindi si incontra una prima deviazione perCamerata Nuova, centro del Parco sul versan-te abruzzese. Continuando, invece, si incon-tra la provinciale (SP 39b) per Cervara diRoma, dove è possibile ammirare uno dei piùbei panorami del Parco. L’abitato di Camerata si raggiunge anche uti-lizzando l’uscita di Vicovaro-Mandela e per-correndo prima la SS5-direzione Subiaco, poila strada provinciale (SP 27a) per una decinadi chilometri. Da Sud - Si utilizza l’autostrada A1 Roma-Napoli (uscita Anagni-Fiuggi). Quindi si pro-segue in direzione nord verso gli Altipiani diArcinazzo. Si arriva a Trevi nel Lazio attraverso la stradaprovinciale (SP 28), che dopo aver superato ilPonte delle Tartare, risale l’altro versante delParco (circa 20 km). Proseguendo, oltre Trevi,si raggiunge il piccolo centro di Filettino.

Il Parco dei Simbruini è anche raggiungibiledal versante abruzzese attraverso l’autostradaA24 Roma-L’Aquila-Teramo, servendosi del-l’uscita Tagliacozzo. Dopo aver attraversato la

Tiburtina Valeria alle porte della città, sicomincia a salire verso Cappadocia per prose-guire lungo una strada di montagna fino alconfine con il territorio di Camerata Nuova. Il territorio che si attraversa è caratterizzatoda grandi distese, circondate a tratti da seco-lari faggete.

IN BUS

Tutti i paesi del Parco sono ben collegati aRoma con i bus CO.TRA.L. (CompagniaTrasporti Laziali), mediante linee dirette ocoincidenze. Nella Capitale il capolinea è a PonteMammolo, in coincidenza con la fermatadella Metro linea B. All’interno del territorio del Parco le diverselocalità sono servite dai seguenti collegamen-ti:• Subiaco - Cervara di Roma• Subiaco - Jenne - Vallepietra (transita per

i Monasteri Benedettini) • Subiaco - Livata - Campo dell’Osso• Subiaco - Altipiani di Arcinazzo• Altipiani di Arcinazzo - Trevi nel Lazio -

Filettino - Campo Staffi (linea ATL)Per informazioni sugli orari si possono con-tattare i seguenti numeri:COTRAL (Subiaco), tel. 0774 85526COTRAL (Colle Giove-Carsoli), tel. 0765988749

IN TRENO

Meno agevole l’uso del treno, che non con-sente di raggiungere direttamente la zona delParco. Ci si può avvicinare, utilizzando lalinea ferroviaria Roma-Pescara. Le stazioni utili sono: Vicovaro-Mandela,Carsoli e Arsoli, dalle quali si dovrà prosegui-re in bus. La stazione di Oricola-Pereto è, invece, privadi collegamento pullman.

Come si arriva al Parco

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Parco Regionale Monti Simbruini

A ll’estremo lembo nord-occidentaledel territorio del Parco deiSimbruini, in una zona quasi selvag-

gia a ridosso del pianoro carsico diCamposecco, sorge l’abitato di CamerataNuova, a 810 metri di altitudine. Il nucleo centrale del paese, sorto nel secoloscorso, all’indomani di un rovinoso incendio,è costruito a ridosso del campanile della chie-sa parrocchiale. Caratteristiche le stradine sucui si affacciano i portali in marmo biancodelle case.Il nome di “Camerata” appare per la primavolta nel Regesto Sublacense del novembre1060. Costruito sulla sommità di un promon-torio roccioso pressoché inespugnabile, ilcastello di Camerata era circondato da impo-nenti mura nelle quali si apriva un’unica

porta. Una presenza ed una difesa che duròsino al 1859, anno in cui il paese vennedistrutto da un violento incendio. In pochiminuti il fuoco si propagò, ed a nulla valsero itentativi degli abitanti di Camerata e dei mili-tari della locale gendarmeria di domare lefiamme.Il nuovo abitato venne quindi realizzato sullapianura sottostante, ricostruendo in brevetempo il paese, al quale fu dato, appunto, ilnome di Camerata Nuova. Il territorio di Camerata (dal latino camera,tugurio ricavato nel sasso e incurvato a volta)risulta interessante anche da un punto di vistaarcheologico. Qui équipes di studiosi italiani estranieri hanno rinvenuto significativi resti diepoca neolitica. Le tombe, in particolare, sca-vate nella roccia e chiuse con lastre di pietra,

I paesi del Parco

CAMERATA NUOVA

Veduta di Camerata Nuova

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Guida ai servizi delle aree naturali e protette del Lazio

contenevano insieme alle spoglie del defuntoanche oggetti che gli erano appartenuti in vitacome asce, frecce e punte. Analoghi ritrova-menti sono stati effettuati anche nei dintornidi Mandela e Marcellina. Non è stato perciòdifficile determinare con una certa precisionei confini entro cui si è sviluppata la civiltàlocale.Oggi Camerata Nuova si caratterizza ancheper una forma di artigianato molto particola-re, quella degli arcari, gli artigiani dell’arca,l’antica madia laziale e abruzzese, che persecoli ha rappresentato la cassaforte dellefamiglie, in cui conservare le cose più diverse:dal grano al pane, dalla biancheria ai soldi. La lavorazione delle arche, legata alla presenzanel territorio di estese faggete, costituisce unatradizione, fatta di tecniche, attrezzi particola-ri e antichi saperi, che si è tramanda di padrein figlio e che il Parco dei Monti Simbruini hainteso tutelare, attivando a Camerata Nuovacorsi di formazione per arcari.

DA VEDERE

CHIESA DI S. MARIA ASSUNTA

È la chiesa parrocchiale, situata al centro delpaese, in stile neoclassico, con facciata a duecostoloni laterali, diseguali tra loro, e un roso-ne a vetri policromi. I lavori di costruzioneiniziarono nel 1860 dopo l’incendio, su ini-ziativa dello stesso Papa Pio IX, e andaronoavanti per otto anni.All’interno sono conservate due pregevoliopere d’arte: una statua in legno di autore sco-nosciuto, proveniente dall’antica chiesetta diCamerata Vecchia, raffigurante S. AntonioAbate ed una statua in peperino del Seicento,di autore abruzzese, raffigurante la Madonnadella Pietà.

CAMERATA VECCHIA

I resti del vecchio borgo si trovano su un colle,che domina il nuovo centro abitato, ad unaaltitudine di 1226 metri.Dopo accurate ricerche è stata ricostruita laplanimetria del vecchio paese, distrutto dalle

fiamme nel 1859. La chiesa principale eradedicata a S. Maria Assunta. Oggi si possonovisitare gli antichi ruderi ed ammirare il mae-stoso arco del XVI sec. scavato nella roccia,ancora ben conservato.

CHIESA DI

S. MARIA DELLE GRAZIE

Arroccata su un cocuzzolo, fuori da paese,venne costruita dopo l’incendio di CamerataVecchia per ringraziare la Madonna del perico-

Ruderi di Camerata Vecchia

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Parco Regionale Monti Simbruini

lo scampato. È una graziosachiesetta: in essa si conservaun ossario in pietra ed undipinto raffigurante laMadonna delle Grazie affian-cata da S. Lorenzo e S.Francesco. E’ tradizioneriaprire il Santuario una voltal’anno, il lunedì di Pasqua,quando i cameratani festeg-giano la Madonna delleGrazie. Dopo la celebrazio-ne della S. Messa in suoonore, i festeggiamenti dura-no tutto il giorno e si conclu-dono con i fuochi d’artificio.

P osto a 1050 metri di altitudine, suuno sperone di roccia il cui orizzon-te spazia fino ai Monti della Sabina,

il borgo di Cervara di Roma fino agli anniCinquanta era raggiungibile solo a dorso dimulo. “Una scultura nel cielo, che al cielo vole-rebbe se l’aria la sostenesse” come l’ha definita ilpoeta Rafael Alberti. Oggi sono due le strade che consentono diraggiungere il paese. Entrambe costruite tra il1950 ed il 1960, si snodano in un regolarependio attraverso la fitta vegetazione del Parcodei Monti Simbruini da una parte e l’incante-vole scenario della valle dell’Aniene dall’altra.I primi insediamenti a Cervara risalgono all’e-tà del Bronzo e sono stati localizzati in locali-tà Le More, quasi al confine con il territoriosublacense. Ma anche in epoca romana vi fuchi non disdegnò di utilizzare la zona diCervara per collegamenti viari tra l’Abruzzo eSubiaco, alla luce delle testimonianze archeo-logiche ancora presenti specialmente in locali-tà Vignola.

D’altra parte, poco o nulla ancora si sa sulla nascita del Comune. Il primo documento incui viene citato il nome di “Cervara” è ripor-tato nel Regesto Sublacense ed è datato 21 ago-sto 884. Si tratta dell’atto con cui Cesario,console e duce, donò all’abate Stefano varipossedimenti del territorio sublacense, tra cuiil monte “qui dicitur Cervaria”. Un atto checostituirà anche quello di nascita di Cervara.Bisognerà tuttavia attendere il 1052 per avereuna data certa, quando il nome viene citato,tra altri ventitré castelli di proprietà dei mona-ci di Subiaco, nella lapide che l’abate Umbertofece apporre nel chiostro del monastero di S. Scolastica. Fu così che a partire da quell’an-no anche Cervara partecipò attivamente allevicende che caratterizzarono la vita del territo-rio, subendo i danni conseguenti alle continuebattaglie tra i pretendenti al dominio dellazona. A tale proposito si ricorda la vicenda diPelagio da Jenne, che dopo aver tentato inu-tilmente di farsi eleggere abate, nel 1273occupò la fortezza di Cervara, cominciando

Panorama di Cervara di Roma

CERVARA DI ROMA

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ad imperversare su tutto il territorio fino ad occupare nottetempo il monastero dì S. Scolastica. Assediato da un esercito di subla-censi, inviati da Papa Innocenzo V, capitolòsolo dopo due mesi e finì prigioniero nellaRocca di Subiaco, dove morì, mentre il castellodi Cervara poteva riprendere il corso normale divita. Il nome di Cervara si affaccia di nuovonelle cronache della Storia nel 1511, quando,diffusasi la falsa notizia della morte di papaGiulio II, il vescovo Pompeo tentò di porsi acapo degli abitanti di Cervara.Dichiarato colpevole di lesa maestà, venne pri-vato del titolo di vescovo e di tutti i beneficiecclesiastici. Non trascorsero neppure settantaanni che Cervara fu chiamata a vivere un’altratragica vicenda. Ne fu protagonista il briganteMarco Sciarra, il quale nell’aprile del 1592insieme ai suoi uomini assalì il piccolo centrodi montagna, procurando ingenti danni emolti morti.Dopo queste ulteriori vicende, la fortezza diCervara andò via via perdendo d’importanza.Pio VI la dotò di una chiesa parrocchiale, con

numerosi libri e preziosi arredi, donandole ilcorpo di un martire, S. Felice, rinvenuto nelle catacombe romanedi S. Callisto. Tra la fine del 1700 ed i primianni dell’800 Cervara torna a far parlare di sé,divenendo mèta ambita di numerosi artistiitaliani e stranieri. Tra i primi pittori ad arri-vare vi fu nel 1810 Giuseppe Antonio Kock,insieme a Bartolomeo Pinelli, di cui sono cele-bri le tele con i costumi cervaroli.Seguirono Gaetano Cottafavi, Filippo Ferrari,Ernest Schwein-furth e Samuel Finley BreeseMorse, l’inventore del telegrafo. Ad essi si unìl’austriaco Robert Welmann, il quale acquistòin contrada La Maddalena una villa in cuivisse ed operò per alcuni anni.Ma colui che più degli altri esaltò la bellezzadelle donne di Cervara fu Ernest Hebert, inna-morato delle “cervarolles”. Negli ultimi decenni Cervara di Roma haospitato numerose mostre di pittura estempo-ranea e, grazie alla scultura, è nuovamentediventata punto di riferimento in campo artistico.

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DA VEDERE

CHIESA DI

S. MARIA DELLA PORTELLA

Come indica il nome, la chiesasorge alle porte del paese, in unbosco di lecci, in posizioneisolata a dominio della Valledell’Aniene. La chiesetta, ad unasola navata con sacrestia retro-stante, in parte scavata nella roc-cia, presenta un piccolo campa-nile a vela su cui venne posta,nel 1796, una campanella. Nella chiesa si venera un’anticastatua in terracotta della Madonna colBambino. Essa presenta un solo altare, dedica-to alla Vergine. Custode della chiesa è laConfraternita del SS. Nome di Maria, fonda-ta nel 1783.

SCALINATA DEGLI ARTISTI

Realizzata dagli allievi dell’Accademia di BelleArti di Firenze, guidati dal prof. VincenzoBianchi, la Scalinata collega la piazza a valledel paese con la piazzetta principale del borgo,inerpicandosi per il pendio ed interrompen-dosi in piazzole panoramiche. L’opera, abbelli-ta da dieci statue in travertino di Tivoli, venneinaugurata nel 1984. Le dieci sculture, dislo-cate in vari punti, si ricollegano tutte al temadella donna: dea-madre-natura, un omaggioalla terra ed ai suoi doni.

MONTAGNA D’EUROPA

DEDICATA ALLA PACE NEL MONDO

Nel 1986 quattro allievi dell’Accademia diBelle Arti di Firenze con il Maestro Bianchihanno realizzato, sulla roccia calcarea a stra-piombo sulla piazzetta posta nel cuore delpaese, una serie di forme scultoree. Su questa“pagina di pietra” sono nate una serie di figu-re: colombe, serpenti, gufi, quattro “prigioni”e il Nuovo Icaro, simbolo di colui che siimmola per la scienza. Ancora nell’aprile 1991venti allievi della stessa accademia hannoaffrontato la parete che domina il paese.

Tema dell’opera: “la Grande Luce”, ossia l’in-terpretazione del volto di Cristo, luce e faro diS. Benedetto Patrono d’Europa.

COLLEGIATA DI

S. MARIA DELLA VISITAZIONE

La costruzione, di origine quattrocentesca, hala facciata arricchita da un portale neoclassicoin pietra bianca locale, sormontato da un che-rubino (1872).L’interno è a navata unica con volta a botte.L’altare maggiore racchiude i resti di S. Felice, martire romano estratto dalle cata-combe di S. Callisto e donato a Cervara da PioVI. L’interno contiene numerosi tesori d’arte:un quadro ad olio su tela della Visitazione(XVII sec.), opera di Vincenzo Vanenti, allievodel Cavalier d’Arpino, posto sull’altare mag-giore; un bel quadro della Madonna delCarmine (XVII sec.); una rappresentazionedell’Assunzione della Vergine, ritenuta moltoantica; un dipinto raffigurante S. Donato, S. Antonio Abate e S. Antonio da Padova, risa-lente al secolo scorso, autore T. Troja.

MUSEO EX-VOTO

Situato nei locali sottostanti la chiesa di S. Maria della Visitazione, il museo è statoinaugurato nel luglio 2002. Esso è costituito da diverse piccole sale, dovesono esposti oggetti usati nella pastorizia, nel-l’agricoltura e nella vita di tutti i giorni.

Statua dell’Immacolata

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C ircondato dalle più alte vette delLazio (Monte Viglio, MonteCotento e Monte Tarino), Filettino

con i suoi 1062 metri sul livello del mare, èuno dei centri della regione con maggiore alti-tudine. L’abitato sorge su di uno sperone diroccia calcarea inserito in una complessa mor-

fologia del territorio, costituita da ripidi pen-dici che si alternano a vallette, altipiani e pro-fonde gole in cui l’Aniene comincia il suocorso. Anche il paese rispecchia una moltepli-cità di aspetti, con l’originario nucleo pretta-mente medievale, le caratteristiche gradinateche cingono l’antico centro storico, i vicoli, gli

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Il Museo ha una sezione dedicata agli ex-votodella Confraternita, con importanti oggetti earredi sacri. Molte le incisioni e gli acquerellidell’800, che riproducono i paesaggi dellaCampagna romana e i costumi delle donnecervarole.

ROCCA MEDIEVALE

Costruita nel 1115, la Rocca di Cervaradivenne un’inespugnabile fortezza militaregrazie alla sua collocazione. Dal 1273 al 1276

fu il cuore del potere del monaco scismaticoPelagio, che si proclamò abate e dominò ilfeudo fino alla sconfitta ad opera dell’esercitopontificio. Nei secoli successivi la fortezza,ormai completamente compromessa daltempo e dalle vicende umane, perse il suoruolo difensivo e andò sempre più decadendo.Vano il tentativo di Pio VI di ristrutturarla acausa degli alti costi.Nel 1954 sui resti della Rocca è stata colloca-ta una statua dell’Immacolata.

Panorama di Filettino

FILETTINO

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archi, i portali d’ingresso delle case, le chiese.La vicina località sciistica di Campo Staffi, a1850 metri di altitudine, ne fa un centro assaifrequentato in inverno.Le origini del paese sembrano risalire al IVsecolo d.C., quando la campagna romanadivenne teatro di sanguinose guerre e moltepo-polazioni di quei luoghi si rifugiarono sullemontagne più vicine a Roma, comprese quel-le di Filettino. Fu proprio sul Monte Cotentoche vennero costruite le prime abitazioni,poste l’una dietro l’altra a causa dell’esiguitàdello spazio a disposizione. Un criterio, que-sto, cui si fa risalire la stessa etimologia delnome del paese.Il nome di Filettino compare ufficialmenteper la prima volta nell’atto con il quale papaNiccolò II, durante il suo pontificato, soppri-meva l’antico vescovado di Trevi per unire lastessa Trevi, e gli altri paesi da essa dipendenti(Filettino, Vallepietra, Jenne e Collealto), alladiocesi di Anagni.Da quel momento la storia di Filettino si legaa quella di Trevi, sia per i vari tentativi dei tre-bani di tornare titolari della diocesi, sia per le

altre tensioni che caratterizzano i primi secolidopo l’anno Mille. Nel 1297 Filettino passasotto la signoria dei Caetani per rimanervifino al 1602. Nel 1430 dà i natali a MartinoFiletico, uno dei più grandi umanisti dellaCiociaria. E sul finire della prima metà del‘400 ospita Bernardino da Siena, in veste dimissionario, che lascerà un segno profondo traqueste genti. Nel 1602 ha termine la signoriadei Caetani e papa Clemente VII, con un suoatto, unisce Filettino alla Camera Apostolica. Il paese viene posto pertanto alle dipendenzedello Stato Pontificio, sotto la giurisdizionedella Congregazione del Buon Governo.E così rimase fino al 1870, anno dell’annes-sione del territorio dello Stato Pontificio alRegno d’Italia.

DA VEDERE

MURA SARACENE

Si trovano a 3 km dal paese, lungo la stradaprovinciale Trevi-Filettino, dove l’alta valledell’Aniene raggiunge il suo massimo restringi-mento. Si tratta di una muraglia, accostata alla

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parete di roccia che si erge sulla strada,costruita con blocchi calcarei squadrati divaria misura e pietrame calcareo di riempi-mento. Lunghe 37 metri e alte fino a 7, lemura presentano una tecnica di costruzioneprettamente romana.

CHIESA DI S. NICOLA

Le testimonianze più antiche di questa chiesarisalgono alla fine del XIII secolo. Alcuni sto-rici la mettono in relazione con uno dei dodi-ci monasteri eretti da S. Benedetto nella Valledell’Aniene. L’edificio attuale non presentatracce di decorazione architettonica.Internamente la sezione centrale della volta èdecorata da affreschi che riportano una scenadel Giudizio Universale; mentre sulle paretilaterali sono rappresentati i dodici Apostoli.Gli affreschi possono essere datati intorno al1220 e denotano influenze bizantine.

COLLEGIATA S. MARIA ASSUNTA

Documenti ecclesiastici ne testimoniano l’esi-stenza già nel 1200. La chiesa dedicata a S. Maria Assunta, oggi parrocchiale, è stataricostruita nella seconda metà del Cinque-cento e si presenta con un’unica navata, contre cappelle a destra e quattro a sinistra.Conserva affreschi del Seicento ed una palad’altare, anteriore al 1723, raffigurantel’Ascensione di Maria. A seguito di lavori direstauro effettuati negli ultimi decenni, è riap-parsa una serie di affreschi contemporanei allaricostruzione della chiesa e databili intornoalla fine del Cinquecento raffiguranti laCrocefissione. La chiesa parrocchiale possiede,come dono della famiglia Caetani, una crocecapitolare in argento fuso e cesellato, risalentealla fine del Quattrocento. All’interno si con-serva anche una scultura in legno policromodel XVI sec., raffigurante la Madonna con ilBambino.

CHIESA DI S. GIOVANNI

Le prime testimonianze documentali dellachiesa risalgono al XVI sec. Al suo interno siconserva un affresco di Scuola umbro-marchi-

giana, databile al 1500 e messo in rapporto,da alcuni studiosi, con la Scuola del Perugino.Scoperto nel 1988, durante il restauro dellapala dell’altare maggiore, l’affresco raffigura laVergine in trono con il Bambino.

CHIESA DI S. BERNARDINO

La chiesa, situata sotto l’attuale sede delComune, è intitolata al Santo patrono diFilettino. Al suo interno conserva, nell’abside,affreschi risalenti alla seconda metà delQuattrocento, attribuiti da alcuni studiosi aDesiderio da Subiaco. Raffigurano laResurrezione e una Madonna con Bambino.

P osta a 834 metri di quota, Jennedomina da uno sperone di roccial’alta Valle dell’Aniene. Si raggiunge

da Subiaco per una panoramica strada, intera-mente scavata nella roccia, che si snoda attra-verso una serie di curve intervallate da più omeno lunghe gallerie, mentre al fondo dellaparallela valle fluviale scorrono le rumoroseacque del fiume Aniene. La storia di Jenne siintreccia con quella dell’Abbazia di Subiaco,dai cui destini il paese è dipeso per lungotempo. Il nome dell’abitato compare per laprima volta il 31 ottobre del 1051 nel RegestoSublacense, con il quale papa Leone IX confer-

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JENNE

Per le strade di Jenne

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Panorama di Jenne

mava l’esistenza di alcune proprietà, tra cuianche il “fondo di Jenne”.Ulteriore passoverso una maggiore stabilità politica del cen-tro derivò dalla decisione di papa Nicolò Il, ilquale nel sottomettere Trevi al vescovo diAnagni stabilì che la stessa sorte fosse seguitaanche dagli altri piccoli centri che costituiva-no la diocesi: Jenne, Vallepietra, Filettino eCollealto. Ma per raggiungere una tranquilli-tà legislativa occorre arrivare sino al 1176,anno in cui il papa Alessandro III, insieme atredici cardinali, sottoscrive l’atto con cui ilcastello di Jenne viene assegnato a Filippo diMarano, nobile dell’epoca. Fu proprio dallafamiglia di Filippo che nella Rocca di Jennenacque il 20 dicembre 1254 Rinaldo, il futu-ro papa Alessandro IV. Un evento di grandeimportanza per la storia di Jenne.Oggi l’abitato, con la multiforme varietà degliscorci panoramici ed il fascino offerto dallestradine del borgo medievale, si caratterizzaper l’aspetto di un paese di montagna che hasaputo conservare e valorizzare anche le piùpiccole testimonianze del suo passato.Testimonianze rappresentate dagli angustilocali disseminati lungo i vicoli, dove da alcu-ni anni rivivono durante il periodo natalizio,con sempre maggiore realismo, il calzolaio, ilfabbro, il fornaio, il bastaio, il pastore intento alla preparazione del formaggio ed altreespressioni artigianali tipiche della zona, peruna rappresentazione vivente del Presepe.

DA VEDERE

CHIESA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE

Posta all’inizio del paese, la chiesa è piuttostopiccola e presenta una navata centrale ed unalaterale. All’interno sono conservati affreschidel XV e XVI secolo, di autore sconosciuto. Inparticolare, degno di nota un venerato affre-sco su roccia riproducente la Vergine con ilBambino.

PARROCCHIALE DI S. ANDREA APOSTOLO

La chiesa fu consacrata nel 1874. Di stile neo-classico, a croce latina, custodisce la statua diS. Rocco, protettore di Jenne. Al suo interno sitrova un crocifisso ligneo del XVI secolo. Laparrocchiale è aperta tutti i giorni ed è situatain P.zza Vittorio Emanuele III.

CHIESA DELLA MADONNA DELLA ROCCA

La chiesa costituisce l’unico resto del Castello,dove nacque intorno all’anno 1190 PapaAlessandro IV. L’antica fortezza si può ammi-rare nell’affresco che la ritrae già in rovina nelsecolo XVII, affresco posto all’interno dellaRocca Abbaziale di Subiaco. Il castello fu luogo di contese tra trebani,benedettini e barbari, ma la sua posizionesvettante sulla vallata mostra ancora oggiquanto doveva esserne difficile la conquista.Nella piccola chiesa vengono custoditi un’im-magine in terracotta della Madonna con il

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Bambino e degli affreschi risalenti al XIIIsecolo.

FORNO COMUNALE

Situato nel borgo medievale del paese, l’an-tico forno a legna costituisce un reperto sto-rico ed architettonico, risalente all’anno1751. Il forno è realizzato in muratura conpiano di cottura in pietra refrattaria, come lepareti laterali ed il soffitto con volta a sestoribassato. La volta è costituita da mattoncinirefrattari posti in foglio, sopra i quali è statodepositato uno strato di sabbia e terra percontenere la dispersione di calore.Anticamente la fornaia del paese aveva ingestione il forno ed era suo compito regola-re la temperatura del forno e comandare itempi, facendo più volte il giro delle donnegià prenotatesi per l’uso.Oggi l’impianto del sistema di cottura èrimasto identico, pur essendo stati apportatinel tempo piccoli adeguamenti. Tutti i gio-

vedì viene acceso ed utilizzato per la produ-zione di dolci tipici.

MULINO COMUNALE

Dai primi decenni del ‘900 il mulino è fun-zionante ogni primo lunedì del mese. Con le sue macine e le sue tramogge in legnoe ferro è un raro e prezioso esempio diarcheologia industriale. Viene utilizzatoanche a scopo didattico.

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La Mola vecchia

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SUBIACO

CHIESETTA DI S. MICHELE ARCANGELO

La piccola chiesa, sconsacrata per lunghi anni,è situata in località “Frassetta”, l’unico piano-ro lavorativo di Jenne.Si vuole che la stessafosse in epoche remote custodita da frati, settedei quali furono trucidati dai briganti.L’eccidio dei sette frati avrebbe dato originealla denominazione della piana: Frassetta,ossia “Frati sette”. La chiesetta rurale, agli atti“sub vocabolo Sancti Angeli”, denominata S. Angelo, è stata riaperta al culto solo direcente, con il nome di S. Michele Arcangelo,dopo essere stata ristrutturata.

MOLA VECCHIA

Costruito dai Padri Benedettini nell’XI seco-lo, il vecchio mulino è situato nei pressi diun invaso naturale del fiume Aniene. Per secoli è stato utilizzato per la macinazio-ne dei cereali anche da parte degli abitantidei paesi limitrofi. Un tempo raggiungibilesoltanto da Jenne, era oggetto di contesa traAbbazia e Comunità di Jenne.Di recente la Mola Vecchia è stata ammo-dernata ad opera del Comune ed è divenutaun punto di riferimento per gli escursionisti.

Èil centro più importante dell’altaValle dell’Aniene, situato a 408 metrisul livello del mare e distante da

Roma appena 70 km. Il suo nome latino,Sublacum o Sublaqueum, trae origine dai laghiartificiali (i Simbruina Stagna, di cui parlaTacito negli Annales, XIV, 22) che l’imperato-re Nerone fece realizzare, sbarrando il corsodell’Aniene, a monte dell’attuale centro abita-to, dove fu eretta una sontuosa villa, di cuioggi si possono visitare i ruderi.Fu proprio per la presenza di manodoperaproveniente da Roma, che anche il Cristiane-simo giunse molto presto nella zona.

A Subiaco il primo luogo di culto fu eretto inlocalità Pianello, dove si era costituito il primonucleo abitato. Era la seconda metà del IVsecolo. L’iniziativa fu del patrizio romanoNarzio, il quale possedeva intorno a Subiacovasti appezzamenti di terreno. Il 10 agostodell’anno 369, dopo aver dedicato la chiesa alculto di San Lorenzo, Narzio decise di donaretutti i suoi beni proprio ai custodi della stessaed a coloro che vivevano a Pianello. Nascevacosì il primo insediamento di Subiaco. Protagonista della storia del paese, dopo appe-na un secolo dalla fondazione, fu Benedettoda Norcia. Trascorsi quasi tre anni in solitudi-ne in una grotta alle pendici del Monte Taleo,il Santo fondò l’Ordine che da lui prese ilnome, realizzando lungo la valle dell’Anienetredici monasteri con dodici monaci, ciascunoguidato da un abate.Distrutti dai Saraceni nel IX secolo, i luoghibenedettini vennero in seguito ricostruiti.Oggi di essi sopravvive soltanto quello dedica-to al culto di Santa Scolastica, il cui abatedopo il Mille fu chiamato ad esercitare il pro-prio dominio sui numerosi castelli, rocche eborghi presenti nel territorio della valledell’Aniene. Un vasto feudo con grandi pote-ri politici e civili, che si aggiungevano a quelli

Veduta di Subiaco dal Convento di S. Francesco

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spirituali, dopo essere divenuto “abbazia nul-lius” alle dirette dipendenze della Santa Sede.Trascorso un periodo di splendore, l’abbazia diSubiaco conobbe però momenti molto diffici-li, prima a causa dello scisma quadrien-nale delmonaco Pelagio, poi di un terremoto nel 1298e della successiva piena dell’Aniene. Quindi acausa dello scoppio della peste e di un nuovoterremoto nel 1348.Nel 1456 fu nominato il primo abate com-mendatario nella persona del cardinaleGiovanni Torquemada, il quale varò un nuovo statuto cui furono soggetti gli abitanti diSubiaco e quelli degli altri paesi dell’abbazia.Fu proprio durante il periodo di reggenza delcardinale Torquemada che nel monastero diSanta Scolastica due chierici tedeschi, CorradoSweynheym ed Arnoldo Pannartz, installarononel 1465 la prima tipografia in Italia a caratte-ri mobili.A succedere a Torquemada fu chiamato il car-dinale Rodrigo Borgia, futuro papa AlessandroVI. Egli fortificò l’antica rocca con nuovi tor-rioni e istituì un mercato settimanale.In seguito alla sua elezione alla cattedra diPietro, l’abbazia di Subiaco passò nelle manidel cardinale Giovanni Colonna, la cui fa-miglia esercitò il governo sul territorio per 116anni, in un alternarsi di pessimi rapporti con lepopolazioni e di sanguinosi scontri con le trup-pe pontificie. A modificare in qualche modo lasituazione provvidero nel 1608 il cardinaleScipione Caffarelli Borghese, poi AntonioBarberini ed alcuni suoi familiari, che governa-rono l’abbazia per altri 105 anni.Si trattò di unperiodo caratterizzato dalla piena autonomiadel centro benedettino; dalla celebrazione delprimo sinodo diocesano; dall’apertura di unseminario per la formazione dei giovani e dallacostruzione, vicino al fiume Aniene, di piccoleaziende per la produzione della carta, del coto-ne e della ceramica.Ma il periodo di maggiorsplendore la città di Subiaco lo visse quando lacommenda dell’abbazia venne affidata al cardi-nale Giovannangelo Braschi, divenuto poiPapa con il nome di Pio VI.Oltre ad esercitare un encomiabile mecenati-

smo, il cardinale Braschi promosse, infatti, larealizzazione di importanti opere, tra cui lacostruzione della basilica di S. Andrea (1789),la ristrutturazione della Rocca dei Borgia, lasistemazione urbanistica della città, oltre adaltre importanti iniziative a carattere socio-eco-nomico. Si arriva così ai primi anni dell’800,periodo in cui Subiaco conosce l’occupazionedelle truppe francesi, seguita nel 1849 e nel1867 da quelle dei soldati di Garibaldi che die-dero luogo, tra l’altro, a scontri sanguinosi congli Zuavi. Tra alterne vicende, riferite soprat-tutto al periodo della costituzione dell’unitàd’Italia, si giunge al marzo del 1915, anno incui viene soppressa la commenda cardinalizia esancito il ritorno dell’abbazia sotto il governodell’abate di Santa Scolastica. Oggi Subiaco èun centro con una spiccata vocazione turistica,sia per la eccezionale bellezza dei luoghi, sia peril patrimonio di storia, arte e cultura che è ingrado di offrire.

Panorama di Subiaco

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DA VEDERE

La visita del paese può seguire un itinerario che,partendo dal convento di S. Francesco, conducefino al S. Speco di S. Benedetto, a pochi chilo-metri da Subiaco.

CONVENTO DI S. FRANCESCO

Il convento e la chiesa sorgono su un’area donatadall’abate di S. Scolastica, Lando, a S. Fran- cesco, quando questi giunse a Subiaco nel 1224per visitare il Sacro Speco. La costruzione risale al1327 e mostra elementi romanico-gotici benmarcati. La chiesa è a una sola navata e con voltaa capriate. Al centro campeggia il bellissimo trit-tico di Antoniazzo Romano (1467) raffigurante laVergine col Bambino, S. Francesco e S. Antonio daPadova. Molto interessante è l’ultima cappella disinistra, con pregevoli affreschi del Sodoma e unasplendida Natività del Pinturicchio.Nella parete opposta, domina il terzo altare un

bel S. Francesco d’Assisi che riceve le stimmate,attribuito a Sebastiano del Piombo (1485-1547).Dietro l’altare si può ammirare un pregevole coroin noce, completamente intarsiato, realizzato nel1504 da un francescano reatino. Il chiostro instile romanico, a forma quadrata, è stato ristrut-turato nel 1893. Sulle pareti del portico sonopresenti affreschi del pittore romano LudovicoGrilletti, raffiguranti la vita di S. Francesco e dialtri santi dell’Ordine.

PONTE DI S. FRANCESCO

Nei pressi del Convento, il ponte medievale di S.Francesco si impone in mezzo a secolari pioppineri lungo la Statale Sublacense. Costruito nelXIV secolo in pietra locale, cardellino, è costitui-to da una sola arcata lunga 37 metri ed è munitodi una torretta quadrangolare di controllo.La storia della sua costruzione, secondo la tradi-zione, è legata ad un episodio di guerra tra trup-pe sublacensi e tiburtine.

Convento di S. Francesco

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ARCO TRIONFALE

Venne fatto erigere dalla popolazione diSubiaco nel 1787, su progetto di GiulioCamporese, in onore di Giovannangelo Braschi,divenuto Papa con il nome di Pio VI. In pietralocale, di stile neoclassico, con colonne ioni-che, è sovrastato da un colossale stemma di PioVI. Presenta un’unica arcata a tutto sesto ed èdi notevole interesse, sia per la solennità dellamole, sia per l’armonia delle sue linee.

CATTEDRALE DI S. ANDREA

Risalendo via Cadorna, si giunge in piazzaS.Andrea, dove sorge l’omonima basilica, operadegli architetti Pietro Camporese e CarloColombi. Edificata nell’attuale imponenza tra il

1776 e il 1789, venne inaugurata personal-mente dal pontefice Pio VI. In stile neoclassi-co, con pianta a croce latina, conserva nellecappelle laterali pregevoli tele del Settecento.Fu quasi completamente distrutta dai bombar-damenti del secondo conflitto mondiale e rico-struita negli anni Cinquanta con le caratteristi-che originarie. Per informazioni: tel. 077485136. Sulla stessa piazza sorgono anche ilPalazzo del Seminario ed il Palazzo Civico.

PALAZZO MORASCHI PIATTI

Il palazzo, in origine villa della famigliaMoraschi, una delle più prestigiose della città,custodisce alcuni interessanti dipinti e decora-zioni dell’artista romano Francesco Gai (1835-

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1917), di madre subla-cense. Venne ceduto allaDitta Alarico Piatti.

CHIESA DI S. PIETRO

Lungo la scalinata checonduce al rione medie-vale della città, vi è l’anti-ca chiesa di S.Pietro contetto a capriate e campa-nile del secolo XI, primo esempio di archi-tettura romanica nelLazio. Singolare gioielloarchitettonico, il campa-nile termina con cuspidea piramide ottagonale epresenta graziose bifore.

PIAZZETTA DI

PIETRA SPRECATA

Caratteristica piazzettacon motivi architettoni-ci medioevali: un picco-lo arco gotico sulla sini-stra; un rudimentale pi-lastro in pietra cardelli-no, sovrastato da un’edi-cola che custodisce undelicato affresco dellaMadonna della Pietà,assai venerato; alcuni

palazzetti antichi in pietra locale con murairregolari e bifore romaniche. In uno di questicasamenti dimorò il primo cardinale com-mendatario, Giovanni Torquemada, inviatoda Callisto III a Subiaco nel 1456. A lui sideve il primo Statuto di Subiaco.

CHIESA DI S. MARIA DELLA VALLE

È situata nella piazza omonima, sotto la RoccaAbbaziale. I lavori di edificazione, su progettodell’architetto Carlo Colombi, iniziarono nel1798 per opera dell’arciprete Vincenzo Gizzi e videro fine nel 1851, dopo oltre cinquant’an-ni di vicissitudini. Fu solo nel 1870 che vennedotata dal cardinale sublacense Carmine Gori

Merosi della facciata che la caratterizza, a duepiani: il primo, con quattro colonne in stiletoscano; il secondo in stile ionico con al cen-tro un grande finestrone. L’interno, a crocegreca, custodisce un tela della MadonnaAssunta (XIV sec.) ed una statua lignea raffi-gurante la Madonna del Soccorso (XI sec.).Dalla piazza di S. Maria della Valle, prose-guendo in salita per via della Montagna, sipuò visitare l’Oratorio della Madonna dellaCroce (XI sec.), facilmente riconoscibile daimotivi architettonici romanico-gotici dellafacciata.

ROCCA DEI BORGIA

Posta sulla sommità di una collina, la Rocca èoggi visitabile.Costruita tra il 1073 e il 1077 dall’abate di S. Scolastica, Giovanni V, divenne un munitocastello feudale, con una possente torre e dellecarceri. Fu il simbolo del potere dell’abbazia eresidenza abituale di Giovanni V e dei suoisuccessori fino a quando, il terremoto del1349 e la ribellione del popolo sublacense alregime dell’abate Angelo Monreale, costrinse-ro il suo successore, il francese Ademaro, aritirarsi a Jenne.Restauri radicali furono compiuti nel 1476dal cardinale spagnolo Rodrigo Borgia, che lafortificò militarmente e vi dimorò con lafamiglia. Qui videro la luce Cesare e LucreziaBorgia. Quando nel 1492 Rodrigo venne elet-to papa con il nome di Alessandro VI, laRocca passò al cardinale Giovanni Colonna,quale compenso del voto datogli in conclave.La sua famiglia esercitò il dominio sul territo-rio per 116 anni. Nel 1556 la Rocca fu completamente sman-tellata dai soldati di Paolo IV, durante le lottetra Colonnesi e papato. Ma successivamentevenne restaurata dal commendatarioFrancesco, che provvide anche a realizzare unsuntuoso appartamento detto, appunto, dei“Colonna”. Nel 1633 la commenda fu affida-ta da Urbano VIII Barberini ai suoi nipoti.Così per 105 anni rimase sotto il loro gover-no. Essi però non fecero nulla per ingrandirla

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e fortificarla. Nuovo lustro le donarono nel1778 i lavori commissionati da Pio VIall’arch. Pietro Camporese che costruì la carra-bile, il portale, l’androne per le carrozze, l’oro-logio pubblico apposto sulle mura e decorò gliappartamenti con pregevoli affreschi, cancel-landone però le originarie caratteristiche difortezza medievale. L’occupazione napoleoni-ca del 1799 la depauperò di ogni preziosa sup-pellettile. Attualmente i saloni sono adornatisolo di notevoli affreschi della seconda metàdel Settecento di Liborio Coccetti e dei fratelliZuccari.

CHIESA DI S. LORENZO

Sorge fuori dal centro di Subiaco, sugli spaltidi una roccia strapiombante sull’Aniene. Lachiesa attuale costituisce un rifacimento diquella che fu la più antica chiesa di Subiaco(IV sec.). Al suo interno custodisce un affrescodella Crocifissione del XIV secolo ed alcunepitture di Bartolomeo Postiglione (XVII sec.).

VILLA DI NERONE

Appena usciti dalla cittadina, lungo la stradache conduce ai Monasteri, si possono visitate iruderi della Villa di Nerone.La villa sublacense fu edificata dall’imperatorenella stretta gola del fiume Aniene prima del60 d.C. Il complesso, per raggiungere il qualefu aperta la via Sublacense, abbracciava con lesue ardite costruzioni il corso d’acqua, in unasuggestiva fusione con il paesaggio naturale.In particolare Tacito cita i “Simbruina Stagna”,

tre bacini artificiali, ricordati anche da Plinioper la loro amenità e da Frontino per la purez-za e la profondità delle loro acque. I tre laghi, che diedero il nome alla villa stessa(Sublaqueum), furono creati sbarrando ilfiume con altrettante dighe. Originalissima è la disposizione della villa, cheabbandona lo schema tradizionale “a palazzo”per uno aperto “a festone”. Schema che siritrova anche nella famosa Domus Aurea aRoma e nella posteriore Villa Adriana diTivoli.

MONASTERO DI S. SCOLASTICA

È il più antico monastero benedettino almondo e “culla della stampa italiana”. Qui apartire dal 1465, i tedeschi Sweynheym ePannartz, utilizzando caratteri mobili apposi-tamente ideati, stamparono quattro opere, trale quali il cosiddetto “Lattanzio Firmiano”, l’unico tra quelli pervenutici a recare luogo edata di realizzazione.Il più antico dei tredici monasteri fondati daBenedetto da Norcia, è anche l’unico soprav-vissuto alle vicende dei secoli. Il cenobio pre-senta vari corpi di fabbrica addossati gli uniagli altri, più volte rinnovati e risalenti a diver-si periodi. Appena un secolo dopo la suacostruzione, il monastero fu devastato daiLongobardi. Ricostruito da papa GiovanniVII, raggiunse prosperità e grande rinomanzasotto il papato di Benedetto VII, che nel 981consacrò la chiesa al culto di S. Scolastica e S. Benedetto. È possibile accedere al monaste-ro da un giardino, attraverso il quale si visita ilprimo chiostro di stile Rinascimentale, degnovestibolo degli altri due: quello Gotico, domi-nato dal campanile Romanico dell’Xl secolo ecaratterizzato da un arco “flamboyant”, e quel-lo Cosmatesco.Riedificato nel X secolo, rinnovato e termina-to nel 1777 in stile neoclassico dall’architettoJacopo Quarenghi, l’attuale tempio è costrui-to all’interno dell’antica chiesa abbaziale goti-ca, la prima del genere realizzata in Italia edella quale restano ancora alcuni affreschinella volta.

L’ingresso al monastero di S. Scolastica

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MUSEO CESELLI

Il Museo è oggi collocato in locali sottostantiil Monastero di S. Scolastica, restaurati inoccasione del Giubileo del 2000, dove untempo sorgeva un vecchio frantoio.Nel Museo sono presenti oggetti diversiriguardanti le scienze geologiche, archeologi-che, paleontologiche, etnologiche e strumentiscientifico-didattici per la scuola, appartenen-ti alla collezione Ceselli e donati alla comuni-tà benedettina nel secolo scorso.

MONASTERO DI S. BENEDETTO

Il Petrarca lo ha definito “soglia del Paradiso”. Il santuario, sotto la parete del Monte Taleo, ècostituito da due Chiese sovrapposte e dadiverse cappelle collegate da pareti irregolari,volte e scale, che ben si mimetizzano con laroccia viva circostante. Degni di nota:nella Chiesa Superiore, gli affreschi di Scuola

Senese (XIV sec.), il pavimento ed il pulpitodi marmo; nella Chiesa Inferiore, affreschidel Magister Consolus (XIII sec.), la GrottaSanta (con la statua di S. Benedetto diAntonio Raggi, discepolo di Bernini), il cele-bre affresco di S. Francesco d’Assisi senza aureo-la (realizzato quando il Santo era ancora invita), la Cappella della Madonna con affreschidi Scuola Senese, la grotta dei Pastori ove S. Benedetto teneva lezioni di dottrina cristia-na e presso la quale sono visibili le tracce di unaffresco raffigurante la Vergine (prima metàdel VII sec.), la più antica effige dellaMadonna presente nella Valle dell’Aniene.

INDIRIZZOVia dei Monasteri

00028 Subiaco (Roma)Tel. 0774 825063 - 82421

Internet: www.benedettini-subiaco.it

APERTURAVisite guidate tutti i giorni9,30-12,30 e 15,30-18,30

INFORMAZIONI

INDIRIZZOVia dei Monasteri

00028 Subiaco (Roma)Tel. 0774 825063

Internet: www.benedettini-subiaco.it

APERTURATutto l’anno giovedì, sabato e domenica;

ad agosto tutti i giorni.Orario: 9,30-12,30 e 15,30-18,30

Costo: € 2,50

INFORMAZIONI

Visite guidate tutti i giorni10,30-12,300 e 15,30-18,30

INFORMAZIONI

Sacro Speco

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Il monastero di S. Scolastica

Biblioteca Statale S.Scolastica

Nel monastero di S.Scolastica, al pianosuperiore del lato nord del chiostrogotico, con finestre ad arco che vi siaffacciano, è collocata la Biblioteca.Alla fine del 1100 l’abate Giovanni V,amante della cultura, dotò il monaste-ro di uno “Scriptorium”, nel quale chia-mò miniatori di grande fama da mona-steri italiani e stranieri. Commissionòil “Sacramentarium Sublacense”, cheoggi si trova alla Biblioteca Vallicellianadi Roma, e molti altri libri, dando ori-gine ad una vera e propria biblioteca. Anche i suoi successori fecero altrettan-to, così che alla fine del 1300 laBiblioteca di S. Scolastica poteva con-tare 10.000 volumi. Nei secoli succes-sivi molti libri andarono dispersi, manel 1465 due stampatori di Magonza, ichierici A. Pannartz e C. Sweynheym, viimpiantarono la prima tipografia italia-na. Si mise fine così ad attività connes-se con la preparazione di materialiscrittori, con la copiatura dei testi e conla loro ornamentazione, ma si diedevita, il 29 ottobre 1465, al primo librostampato in Italia, in uno stile tipogra-fico detto “stile Subiaco”. Oggi la biblioteca è “BibliotecaStatale”, annessa al MonumentoNazionale di S. Scolastica, e contiene100.000 volumi, 3.780 pergamene,

15.000 documenti cartacei dalCinquecento in poi, 440 codici mano-scritti e 213 incunaboli, di cui solo 3stampati a Subiaco: un Lattanzio e dueDe Civitate Dei.Dal 1996 ospita il famoso “ArchivioColonna”, che l’ha arricchita e le hadato ulteriore prestigio.

Via dei Monasteri00028 Subiaco (Roma)Tel. 0774 85424www.benedettini-subiaco.itwww.scolastica.librari.beniculturali.itemail: [email protected]: dal lunedì a venerdìdalle 8,30 alle 18,30 e sabato dalle 8,30 alle 13,30.

Biblioteca Comunale

La Biblioteca, inaugurata nel 1995, èospitata all’interno del CentroCulturale, dove oggi si trovano anchel’Ufficio assistenza Scolastica e l’UfficioSport e turismo del Comune diSubiaco.

Viale della Repubblica00028 Subiaco (Roma)Tel. 0774 822800

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TREVI NEL LAZIO

C ircondata dai Monti Simbruini, daiMonti Ernici e dai Monti Cantari,Trevi nel Lazio, a quota 821 m, è

situata nella parte più elevata della Valledell’Aniene. Le secolari faggete, che cingono ilsuo abitato, costituiscono la naturale corniceal Colle Clemente su cui è costruito il paese. Sul culmine del Colle sorge la “Civita”, domi-nata dal castello e circondata da una delle duecerchia di mura che caratterizzano il perimetrodel paese. Su un dedalo di viuzze si affaccianoabitazioni realizzate per lo più in pietra calca-rea locale, cardellino, e in caratteristici mattoniricavati dall’argilla lavorata a mano e cottanelle piccole fornaci a legna, in funzione untempo presso il Ponte della Suria e il Pontedelle Tartare. Abitazioni sui cui portali d’in-gresso non mancava mai lo stemma di famigliao un motivo devozionale.

I primi insediamenti nella zona di Trevi sifanno risalire all’ultimo periodo delPaleolitico. Numerosi resti di mura poligonali,costruite per contrastare l’espansione deiRomani, attestano la presenza a Trevi del più importante presidio di Equi nella Valledell’Aniene, prima dei territori degli Ernici edei Marsi.Sottomessa da Roma nel 304 a.C., Trevi entròa far parte anch’essa della Tribù Aniense.Conosciuta nell’antichità con il nome diTreba, è ricordata da Plinio nella NaturalisHistoria e citata negli scritti di Tolomeo eFrontino. Dopo la caduta dell’impero roma-no, la cittadina per quasi sei secoli fu sede epi-scopale. In seguito Trevi vide diminuire il pro-prio ruolo, in parte per il venir meno dellepossibilità economiche di mantenere una sedevescovile, in parte per il potere sempre mag-

Trevi nel Lazio

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giore assunto dall’abbazia di Subiaco.Conseguenza immediata fu che il ponteficeNiccolò II assegnò il potere spirituale delladiocesi di Trevi, con i castelli di Filettino,Vallepietra, Jenne e Collalto, al vescovo diAnagni. Successivamente Urbano VIII arrivò aconcedere la giurisdizione su Trevi all’abbaziadi Subiaco. Una decisione che gli abitanti diTrevi osteggiarono energicamente per quasidue secoli, dando vita ad accese dispute per ilpossesso del territorio e occupando ripetutevolte Jenne. Solo nel 1162 le due parti arriva-rono ad una transazione e l’abbazia di Subiacoriconobbe Trevi come sua feudataria.Nel 1297 il cardinale Francesco Caetani ePietro, nipoti di Bonifacio VIII, acquistaronoil castello di Trevi, ricevendo per questo l’inve-stitura dal papa. Il grande maniero, costruitosu strati di roccia calcarea, copriva una super-ficie di 800 mq, 480 dei quali adibiti ad abita-zione e 320 ad uso militare. Dalla sommità delmaschio si dominava l’intera valle dell’Aniene,fino al ponte delle Tartare ed al Ponte di Alanie S. Teodoro. Il possesso della famiglia duròquasi due secoli, fino alla definitiva restituzio-ne nel 1473 di Trevi all’abbazia sublacense daparte di Sisto IV. Il territorio di Trevi non èsolo ricco di importanti testimonianze stori-che, ma anche di numerose ricchezze naturali-stiche, come le immense distese del MonteFaito (1450 m), che congiungono il territoriodi Vallepietra con quello di Filettino, passandoappunto per Trevi. Le alture del Monte Faito,ricche di sorgenti e di faggete, offrono unospettacolo suggestivo unico e costituisconozona di riserva integrale del Parco.

DA VEDERE

CASTELLO CAETANI

Il Castello Caetani (IX sec.) si erge su un gros-so masso di roccia calcarea. Nel Medioevorivestì una notevole importanza strategica epolitica. Il Castello aveva insieme funzioneresidenziale e funzione difensiva, tutt’oggi evi-dente anche per il sistema di torrette e di tor-rioni di avvistamento presenti sul lato esposto.

COLLEGIATA DI S. MARIA ASSUNTA

La Collegiata è costituita da tre navate, di cuila centrale molto più alta delle due laterali. Dinotevole pregio e rilevanza l’altare, costruitocon marmi della Villa imperiale di Traianoagli Altipiani di Arcinazzo, ed il monumenta-le organo del 1634 di Ennio Bonifazi. Il fontebattesimale, ormai in disuso, è posizionato suun pregevole capitello ionico.

ORATORIO DI S. PIETRO

La Chiesa di S. Pietro venne eretta sul luogodove, il 30 Agosto 1052, morì il santo.Da vedere il complesso scultoreo della Scuoladel Bernini, posto sull’altare e raffigurante unangelo che tende la mano al santo morente.

TEMPIETTO DELLA MADONNA DEL RIPOSO

Eretto poco fuori del paese nel 1483, ha lavolta in stile gotico e custodisce all’interno unprezioso dipinto della Vergine con il Bambino.

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N el cuore del Parco, a 833 metri diquota, lungo la Valle del Simbrivio,sorge l’abitato di Vallepietra. Il suo

territorio è limitato dal Monte Tarino (1959 m), dall’Autore (1853 m) e daCampitello fino a raggiungere, in localitàFontana della Signora, il confine di CamerataNuova. Lasciando Jenne, la strada si immergein una valle dominata dalle montagne e cir-condata da ripetuti tratti di terreno pianeg-giante. In mezzo il lento scorrere delle limpi-de acque del Simbrivio. Così, dopo circa 12chilometri, si arriva a Vallepietra, con il suoagglomerato di tetti dominato dalla caratteri-stica torre merlata a pianta quadrata, divenutail simbolo stesso del paese. L’abitato, al qualesi accede attraverso Porta del Sole e PortaNapoletana, è costruito sopra uno sperone: la

sua parte più antica è addossata al castello edalla chiesa parrocchiale, mentre quella piùrecente si sviluppa in contrada S. Angelo,lungo la strada che conduce al Santuario dellaSS. Trinità.Il nome di Vallepietra appare per la primavolta nell’atto con il quale papa Niccolò II,durante il suo pontificato (1059-1061), sop-primeva l’antica diocesi di Trevi, per unire lostesso centro ed i paesi che da esso dipendeva-no (Vallepietra, Filettino, Jenne e Collealto)alla diocesi di Anagni. SuccessivamenteVallepietra è citata in tutti i documenti in cuisi narra dei tentativi effettuati dai trebani perottenere il ristabilimento della diocesi.Vertenza che si chiuse nel 1227, quandoGregorio IX autorizzò l’abate della chiesa di S.Teodoro, già cattedrale di Trevi, a trattenere laquarta parte delle decime delle chiese diVallepietra. Dal 1297 al 1670 la storia di Vallepietra èlegata alla famiglia Caetani, di cui oggi rima-ne memoria nei resti dell’antico Castello enella Torre merlata, che svetta alta sulla valle.Con il loro tramonto, il feudo di Vallepietrapassa di mano in mano: nel 1670 va al mar-chese Tiberio Astalli, viene acquistato nel1767 dal conte Giuseppe Campagnoli Ma-refoschi, finisce per undicimila scudi ai mar-chesi Troili nel XIX secolo. Con l’istituzionedella Repubblica Romana i diritti di baronìa siindeboliscono notevolmente, finendo per ces-sare del tutto negli anni successivi.Oggi il nome di Vallepietra è legato a quellodel suo Santuario, dedicato alla SS. Trinità.Posto a 1300 metri di altitudine, alle falde delColle della Tagliata, è meta di migliaia di pel-legrini durante l’estate. Il culmine si ha neigiorni di celebrazione della festa a giugno, ladomenica dopo la Pentecoste. In questa occa-sione le numerose “compagnie” della Valledell’Aniene, alle prime luci dell’alba del saba-to, partendo dai paesi d’origine, intraprendo-no il lungo cammino che dovrà portarle avenerare l’immagine della Trinità, posta all’in-terno di una grotta. Un culto antico e forte-mente sentito, che si conclude la domenica

VALLEPIETRA

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con il tradizionale “Pianto delle Zitelle”, rac-conto della Passione di Cristo, eseguito da ungruppo di ragazze di Vallepietra.

DA VEDERE

CASTELLO CAETANI

Del Castello dei Caetani rimangono oggi,sulla piazza principale di Vallepietra, alcunilocali dell’antico palazzo, incorporati nelMunicipio, e la Torre civica. La Torre, restaurata in anni recenti, può con-siderarsi il simbolo del paese. A pianta qua-drata, è alta circa venti metri e termina con deimerli. In origine si trovava al centro del palaz-zo e serviva come estremo rifugio e difesa. La porta d’ingresso è sormontata dallo stem-ma marmoreo dei Caetani, ramo di Filettino,detti appunto “della torre” o “di Anagni”.

CHIESA DI S. GIOVANNI EVANGELISTA

La chiesa parrocchiale sorge nel luogo più altodi Vallepietra, a ridosso delle mura ormai per-dute e della Torre civica.Le sue caratteristiche ne fanno risalire la

costruzione al secolo XVIII, nonostante alcu-ni restauri siano stati effettuati nel secolo suc-cessivo. L’interno è ad una unica navata,coperta da tre campate con volta a crociera. La chiesa presenta alcuni altari barocchi e, alcentro dell’abside, l’altare maggiore. Di notevole pregio un quadro del 1700,dipinto ad olio su tela, raffigurante la Vergineseduta in trono con il Bambino in braccio.

SANTUARIO DELLA SS. TRINITÀ

La piccola chiesa della SS. Trinità, mèta dinumerosi pellegrinaggi, sta a ridosso dellagrande parete rocciosa del Colle della Tagliata,sul Monte Autore, incavata in una grottanaturale, modificata nel tempo. Il Santuario, apochi chilometri da Vallepietra, è aperto damaggio a ottobre.In paese è possibile visitare il Museo e Centro di documentazione di Vallepietra eSantuario della SS. Trinità (0774 899084-338 4485253), con apertura tutto l’anno(9,00-12,00 e 15,00-17,00) ad ingresso libe-ro. Le origini del Santuario sono attribuite,dal Buonaiuti e dal Tucci, a monaci orientali

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o eremiti, arrivati prima di S. Benedetto. Taleipotesi sembra avvalorata dall’atteggiamentobenedicente delle “Tre Persone”, assolutamen-te identiche, rappresentate nel Santuario, edalla toponomastica dei luoghi: il monte difronte al santuario, fino al secolo scorso, eranoto come Monte Sion; mentre il paese piùvicino, sul versante abruzzese, porta il nomedi Cappadocia. D’altra parte, lo studiosoFilippo Caraffa smentisce il culto della SS.Trinità presso la chiesa orientale e attribuiscela fondazione del santuario a S. Domenico diSora, in base ad alcuni documenti relativi alladonazione di beni, fatta alla chiesa dellaTrinità (“sita in petra imperatoris”). Mentre A. M. di Nola ritiene che il santuariosia di origine cronologica incerta e lo fa risali-re ai secoli X-XII.All’interno del Santuario sono presenti affre-schi molto antichi collocati sulla parete occi-dentale, ancora oggi oggetto di studi e diattenzione artistica per la loro particolarissimaiconografia. Rappresentano la Trinità, nellaparte alta, e resti di un ciclo sui lavori stagio-nali in quella bassa. L’affresco della SS. Trinità, che si fa risalire alXII sec., è incorniciato da una fascia di fogliee fiori, al cui interno sono raffigurate le “TrePersone”, perfettamente uguali, solennementesedute. Ognuna ha un libro aperto nellamano sinistra e con la destra benedice allamaniera greca, unendo il pollice all’anulare. Della stessa epoca ed ugualmente di stile

bizantino sono gli altri affreschi, posti sullaparete orientale, raffiguranti il monaco bene-dettino Domenico da Foligno, S. Giuliana diBitinia, l’Annunciazione, la Natività,l’Adorazione dei Magi e la Presentazione.Mentre si fanno risalire al secolo XV gli affre-schi delle due Madonne con Bambino, di S. Antonio Abate e del volto di santo nonidentificabile.L’affresco della SS. Trinità, come anche glialtri sulle due pareti, presentano nell’intonacofilamenti di paglia, secondo un uso tipica-mente orientale.L’affresco della Trinità nel Santuario

Panorama di Vallepietra

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Il Santuario della SS. Trinità

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La rete escursionistica del Parco dei Monti Simbruini

LA ZONA DI RISERVA INTEGRALE

Le aree del Faito, di Monte Tarino, diMonte Tarinello, sono comprese in zona diriserva integrale (R1), sottoposta a norme ditutela rigorosa. In esse l’accesso è consentito, di norma,esclusivamente per “attività di osservazione esperimentazione scientifica nei settori dellescienze naturali”, previa autorizzazionedell’Ente Parco. Alcuni sentieri, di seguito elencati, attraver-sano la suddetta zona di riserva integrale(R1), in quanto sentieri a lunga percorrenzao parte di essi:• sentiero 651 o Alta Via dei Monti

Simbruini; • sentiero 684;• sentiero 693a;• sentiero 692b.Gli escursionisti interessati a percorrerlisono tenuti, pertanto, a contattare preventi-

vamente i Centri Visita del Parco, dislocatinei sette Comuni e sul Monte Livata (SedeParco, 0774 827219 - www.simbruini.it),o direttamente il Servizio Monitoraggio eSorveglianza del Parco (via dei Prati, 5 -00020 Jenne (RM), tel. 0774 827337-827353, fax 0774 827369) per richiedereautorizzazione all’attraversamento dellazona. Sono tenuti, inoltre, a non lasciare innessun caso il sentiero e, in particolare, i tratti di percorso indicati, compresi inzona R1:• sentiero 651: Monte Tarinello, Pozzo della

Neve, Monte Tarino;• sentiero 684: Monte Tarinello, Pozzo della

Neve, Monte Tarino;• sentiero 693a: Vallone di Acqua Corore

(parta alta), Montagnola, Pozzo della Neve,Monte Tarino;

• sentiero 692b: Fontana di Faito.

U na rete di oltre quaranta sentieriattraversa il territorio del Parco. Sitratta di sentieri a media e lunga per-

correnza e di sentieri locali, segnalati e classi-ficati per difficoltà in base ai parametri delCAI - Club Alpino Italiano. Si va dai percorsi turistici (T), itinerari evi-denti su strade o mulattiere con poco dislivel-lo, a sentieri di medio impegno (E), a itinera-ri in quota con molto dislivello (EE), fino aipercorsi per escursionisti esperti, che compor-tano l’utilizzo di attrezzatura alpinistica(EEA). Di essi il Parco dei Monti Simbruiniha curato una “Carta escursionistica”, in linguaitaliana ed in lingua inglese, ed una guidacompleta dell’intera rete (“Guida ai Sentieri

del Parco Regionale dei Monti Simbruini”).Alcuni si possono segnalare per l’eccezionalecarattere panoramico (Camposecco-MonteAutore); altri per la suggestione dei luoghiattraversati, come le faggete che portano allesorgenti dell’Aniene o la stretta valle fluvialeche da Subiaco conduce a Comunacque; altriancora per la particolarità storica del tracciato,come il Sentiero Coleman.Uno dei maggiori itinerari di trekking delLazio, il sentiero, lungo oltre 100 km, realiz-zato tra il 2001 e il 2002 tra i Parchi Regionalidei Monti Lucretili e dei Monti Simbruini,ricalca l’itinerario percorso nell’aprile del1881 dal pittore, di origini inglesi, EnricoColeman, autore di un diario illustrato.

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Sentiero Italia (SI)

Tipologia: lineareDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Gratiscione (q. 1238)Dislivello totale in salita: 1382 m

Quota minima: 840 mQuota massima: 1802 mTempo totale: 9 h (5+4)Lunghezza: 31,560 km

Note: percorso parzialmente segnato

Il tracciato del Sentiero Italia (SI), nel tratto cheattraversa il Parco dei Monti Simbruini, muovedalla località Grascitone ed arriva fino aCampocatino, passando per il paese diFilettino. Esso comprende due tappe del noto percorsocurato dal CAI, lungo circa 5000 km, che siarticola lungo l’intera penisola, da Trieste allaSicilia, traversando le Alpi e la dorsale appenni-nica.

Sentiero Europa (E1)

Tipologia: lineareDifficoltà: E-Escursionistico

EEA-Escursionisti esperti con attrezzaturaLocalità di partenza: Camporotondo (q. 1414)

Dislivello totale in salita: 658 mQuota minima: 629 m

Quota massima: 1595 mTempo totale: 8,30 h

Lunghezza: 23,763 kmNote: percorso parzialmente segnato

Il Sentiero Europa attraversa il Parco dei MontiSimbruini nel tratto compreso tra Monna diCampo Ceraso e gli Altipiani di Arcinazzo, pas-sando in prossimità di Filettino e Trevi nelLazio. Esso comprende due tappe del lungotracciato che, da Capo Nord a Capo Passero,attraversa sei Paesi: Norvegia, Svezia,Danimarca, Germania, Svizzera, Italia. La segnaletica è curata dalla FederazioneItaliana Escursionismo.

Sentiero Coleman (SC)

Tipologia: lineareDifficoltà: E/EE

Escursionistico/Escursionisti espertiLocalità di partenza: Subiaco-

-Villa di Nerone (q. 453)Dislivello totale in salita: 1895 m

Quota minima: 453 mQuota massima: 1855 mTempo totale: 14,25 h(2,40+5,10+3,30+3,05)Lunghezza: 43,000 km

Note: percorso interamente segnato

Il sentiero si snoda tra il Parco dei MontiLucretili ed il Parco dei Monti Simbruini percomplessivi 110 km. Esso compie un largogiro di oltre quaranta chilometri all’internodel territorio dei Simbruini, in quattro tappe.Il tracciato, segnato con vernice bianco-rossa,parte da Subiaco e, passando per Jenne, rag-giunge il Santuario della SS. Trinità ed ilMonte Autore, fino ad arrivare all’altopianodi Camposecco.Da qui prosegue fino a Prataglia, località neipressi di Cervara di Roma, ed oltre in dire-zione di Tivoli. Il sentiero ricalca l’itinerario percorso nell’a-prile 1881 dal pittore Enrico Coleman, dipadre inglese e madre sublacense.

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Parco Regionale Monti Simbruini

651 - ALTA VIA DEI MONTI SIMBRUINI

Tipologia: lineareDifficoltà: E-Escursionistico

EEA-Escursionisti esperti con attrezzaturaLocalità di partenza: Cervara di Roma (q. 1077)

Dislivello totale in salita: 2717 mQuota minima: 1134 mQuota massima: 2156 mTempo totale: 17,35 h

(4,00+6,40+6,55) Lunghezza: 46,433 km

Note: percorso interamente segnato

Si tratta di un percorso di trekking lungo, darealizzare in almeno tre tappe, con partenza daCervara di Roma e arrivo a Campocatino. Panoramico e quasi completamente in cresta,salvo brevi tratti, attraversa le principali cime delParco, dal Monte Autore (1855 m), al MonteTarino (1961 m), al Monte Viglio (2156 m), alMonte Crepacuore (1997 m). In estate è un percorso facile, anche se lungo econ difficoltà di approvvigionamento d’acqua;in inverno diventa molto impegnativo, necessi-tano attrezzature alpinistiche ed esperienza. Il percorso attraversa zone di riserva integrale(R1) ed è quindi necessario contattare preventi-vamente l’Ente Parco.

652 - LA PRUGNA-CAMPOSECCO-SANTUARIO SS. TRINITÀ

Tipologia: lineareDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: S. P. Cervara di Roma-Arsoli (q. 694)

Dislivello totale in salita: 1096 mQuota minima: 694 m

Quota massima: 1443 mTempo totale: 8 h

Lunghezza: 23,674 kmNote: percorso interamente segnato

Sentiero storico dei pellegrini. I fedeli, prove-nienti da Arsoli, Roviano, Rocca di Botte e altripaesi limitrofi, partivano a cavallo o a piedilungo questo tracciato per raggiungere ilSantuario della SS. Trinità, nei pressi diVallepietra, attraversando il vasto altopiano car-sico di Camposecco.

653 - S. SCOLASTICA-CAMPOSECCO

-CAMERATA NUOVA

Tipologia: lineareDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Subiaco-S. Scolastica(q. 520)

Dislivello totale in salita: 1048 mQuota minima: 520 m

Quota massima: 1494 mTempo totale: 7 h

Lunghezza: 20,012 kmNote: percorso parzialmente segnato

Si tratta di una lunga, ma assai bella traversata,che passa per i Monasteri benedettini, luoghi ric-chi di storia e di suggestione spirituale.Il percorso è caratterizzato da un’estrema varietàambientale: dal fondovalle dell’Aniene, ai pasco-li di alta montagna di Camposecco, ai boschi diquerce e faggi, ai pianori carsici.

654 - SENTIERO LANDI VITTORJ

Tipologia: lineareDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Fonte della Moscosa (q. 1619)Dislivello totale in salita: 264 m

Quota minima: 660 mQuota massima: 1673 m

Tempo totale: 5,30 h (3 h fino al valico di S. Onofrio + 2,30 fino a Trevi nel Lazio)

Lunghezza: 16,485 kmNote: percorso parzialmente segnato

Sentiero dedicato nel 1984 a Carlo LandiVittorj, ingegnere alpinista e profondo conosci-tore dell’Appennino. Il percorso si snoda quasicompletamente nel bosco e attraversa a mezzacosta tutto il versante ovest dei Monti Cantari,collegando la Fonte della Moscosa con il Valicodi S. Onofrio, fino ad arrivare a Trevi nel Lazio.

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Guida ai servizi delle aree naturali e protette del Lazio

661 - CERVARA-PRATAGLIA-CERVARA

Tipologia: anelloDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Morra Coreara (q. 1110)Dislivello totale in salita: 297 m

Quota minima: 900 mQuota massima: 1180 m

Tempo totale: 3 h Lunghezza: 7,753 km

Note: percorso parzialmente segnato

Percorso ad anello di impegno contenuto, adat-to alle medie stagioni, ma praticabile anched’inverno. Esso permette di visitare l’areaarcheologica della Prugna, antico borgo distrut-to cinque secoli fa.

662 - CERVARA-MONTE CASTELL’AMATO-CAMPAEGLI

Tipologia: lineareDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Morra Coreara (q. 1110)Dislivello totale in salita: 310 m

Quota minima: 1110 mQuota massima: 1420 m

Tempo totale: 2,20 h Lunghezza: 6,241 km

Note: percorso parzialmente segnato

Breve percorso, con partenza nei pressi delborgo di Cervara di Roma ed arrivo alla locali-tà turistica di Campaegli.

663 - CAMPAEGLI-VALLE DELLA LEPRE-TRE CONFINI-CAMPAEGLI

Tipologia: anelloDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Campaegli (q. 1403)Dislivello totale in salita: 141 m

Quota minima: 1355 mQuota massima: 1496 m

Tempo totale: 3,30 h Lunghezza: 9,746 km

Note: percorso parzialmente segnato

Sentiero ad anello, con partenza dal parcheggiodi Campaegli, località turistica nei pressi diCervara di Roma. Il percorso compie un piace-vole giro intorno al Monte Pelato, in gran partenel bosco. È possibile percorrerlo anche inmountain bike o a cavallo e, nei mesi invernali,con gli sci da escursionismo.

664A - CAMERATA NUOVA-S. BARTOLOMEO-MADONNA DELLE GRAZIE-

CAMERATA VECCHIA-CAMERATA NUOVA

Tipologia: anelloDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Camerata Nuova (q. 790)Dislivello totale in salita: 620 m

Quota minima: 790 mQuota massima: 1220 m

Tempo totale: 3 hLunghezza: 7,731 km

Note: percorso parzialmente segnato

Sentiero ad anello percorribile in quasi tutte lestagioni, con partenza dall’abitato di CamerataNuova, uno dei sette paesi del Parco. Il percorsopermette di raggiungere i ruderi di CamerataVecchia, antico borgo distrutto da un incendionel 1859, passando per la piccola chiesa dellaMadonna delle Grazie.

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Parco Regionale Monti Simbruini

664B - CAMERATA NUOVA-MADONNA

DELLE GRAZIE-CAMPOSECCO-CAMERATA VECCHIA-CAMERATA NUOVA

Tipologia: anelloDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Camerata Nuova--Fontanile (q. 837)

Dislivello totale in salita: 543 mQuota minima: 837 m

Quota massima: 1370 mTempo totale: 4,40 hLunghezza: 5,539 km

Note: percorso parzialmente segnato

Percorso ad anello con partenza dall’abitato diCamerata Nuova. Il sentiero raggiunge il vastoaltopiano carsico di Camposecco, ricco di doli-ne ed inghiottitoi, scenario di tanti film westernall’italiana. Sulla strada del ritorno si possonovisitare anche i ruderi del borgo antico diCamerata, Camerata Vecchia, distrutta da unincendio nel 1859.

664C - CAMERATA NUOVA-CAMPOSECCO-VALLE DI MONTE AUTORE-

MONTE AUTORE

Tipologia: lineareDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Camerata Nuova (q. 837)Dislivello totale in salita: 1180 m

Quota minima: 837 mQuota massima: 1855 m

Tempo totale: 5 h Lunghezza: 11,963 km

Note: percorso parzialmente segnato

Lungo e panoramico percorso, che attraversol’altopiano di Camposecco raggiunge la vetta delMonte Autore. Da qui, nelle giornate più terse,si può avere un panorama eccezionale, che spaziadal Gran Sasso e dai Monti della Laga fino alMonte Terminillo ed all’alta Valle del Tevere.

664D - CAMERATA NUOVA-FOSSO FOIO-GRASCITONE-CAMPO DELLA PIETRA

Tipologia: lineareDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Camerata Nuova (q. 837)Dislivello totale in salita: 503 m

Quota minima: 837 mQuota massima: 1340 m

Tempo totale: 4 h Lunghezza: 14,271 km

Note: percorso parzialmente segnato

Il sentiero risale il Fosso Fioio, confine naturaleregionale e limite nord del Parco, percorrendouna strada sterrata, per alcuni tratti molto scon-nessa, che conduce fino al Campo della Pietra eoltre, al Santuario della SS. Trinità. Il letto delfosso è asciutto gran parte dell’anno, ma in pri-mavera il percorso diventa spettacolare per leacque che fluiscono a valle alimentate dalleinnumerevoli sorgenti.

671A - VIGNOLA-S. CHELIDONIA-LAVORERA-MONTE CALVO

Tipologia: lineareDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Vignola-Iegli (q. 740)Dislivello totale in salita: 851 m

Quota minima: 740 mQuota massima: 1591 m

Tempo totale: 2,10 hLunghezza: 4,385 km

Note: percorso parzialmente segnato

Il percorso, con partenza nei pressi di Subiaco,pur breve, è tutto in salita. Tocca l’area archeo-logica dell’antico Monastero di S. Chelidonia,uno dei tredici fondati da S. Benedetto, postosotto lo sperone roccioso di Morra Ferogna, egiunge sulla cima panoramica del MonteCalvo.

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672B - LIVATA-COLLE CERNALE-MORRA

DELL’AQUILA-FONDI

Tipologia: lineareDifficoltà: T-Turistico

Località di partenza: Monte Livata - Chiesa SS. Trinità (q. 1350)

Dislivello totale in salita: 326 mQuota minima: 1105 mQuota massima: 1401 m

Tempo totale: 2 hLunghezza: 6,611 km

Note: percorso parzialmente segnato

Sentiero facile, con poco dislivello. Si parte dallalocalità di Monte Livata e si arriva alla piana diFondi di Jenne. Nel periodo primavera-estate èpossibile ammirare fioriture di notevole bellezza.

671B - VIGNOLA-MORRA FEROGNA

Tipologia: lineareDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Vignola-Iegli (q. 740)Dislivello totale in salita: 310 m

Quota minima: 740 mQuota massima: 1050 mTempo totale: 45 min.Lunghezza: 1,211 km

Note: percorso parzialmente segnato

Breve percorso, con partenza dalla frazione diSubiaco, denominata Vignola. Il sentiero condu-ce sulla sommità della panoramica rupe diMorra Ferogna.

672A - LIVATA-POZZO DI MONTE CALVO-LE GENZANE-CAMPO DELL’OSSO-

FONTE ACQUAVIVA-LIVATA

Tipologia: anelloDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Monte Livata (q. 1344)Dislivello totale in salita: 244 m

Quota minima: 1344 mQuota massima: 1588 m

Tempo totale: 2 hLunghezza: 6,305 km

Note: percorso non segnato

Breve percorso ad anello, con partenza dallalocalità sciistica di Monte Livata. Attraversoboschi e pascoli, il sentiero conduce fino aCampo dell’Osso.

Fondi di Jenne

672C - LIVATA-COLLE CERNALE-TUFALI-LIVATA

Tipologia: anelloDifficoltà: T-Turistico

Località di partenza: Monte Livata (q. 1350)- Chiesa SS. Trinità

Dislivello totale in salita: 195 mQuota minima: 1325 mQuota massima: 1430 m

Tempo totale: 1,15 hLunghezza: 3,679 km

Note: percorso parzialmente segnato

Breve percorso, poco impegnativo, con parten-za e ritorno dalla località di Monte Livata.

Ruderi di S. Chelidonia

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673A - CAMPO DELL’OSSO-LE GENZANE-CAMPOBUFFONE-VALLE MAIURA-

CAMPO DELL’OSSO

Tipologia: anelloDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Campo dell’Osso (q.1544)

Dislivello totale in salita: 142 mQuota minima: 1446 mQuota massima: 1588 m

Tempo totale: 2,30 hLunghezza: 7,802 km

Note: percorso non segnato

È un breve e piacevole percorso ad anello, che sisnoda tra le faggete ed i pianori carsici diCampo dell’Osso, attraversando le praterie diCampobuffone e Valle Maiura. Si può percor-rere a piedi o a cavallo e, nel periodo invernale,con gli sci da escursionismo.

673B - CAMPO DELL’OSSO-COLUBRETTA-FONTE DEL VALLONE (ACQUA DEL

PICCIONE)-CAMPO DELL’OSSO

Tipologia: anelloDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Campo dell’Osso(q. 1544)

Dislivello totale in salita: 633 mQuota minima: 951 m

Quota massima: 1584 mTempo totale: 4 h

Lunghezza: 8,147 kmNote: percorso parzialmente segnato

Sentiero ad anello di medio impegno. Consentedi visitare alcune piacevoli sorgenti: l’Acqua delPiccione e la Fonte Cardellina.

673C - CAMPO DELL’OSSO-CAMPOMINIO-SELLA DI MONTE AUTORE (LE VEDUTE)-VALLE DI MONTE AUTORE-CAMPOSECCO-

TRE CONFINI-VALLE MAIURA-CAMPO DELL’OSSO

Tipologia: anelloDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Campo dell’Osso (q. 1590)Dislivello totale in salita: 416 m

Quota minima: 1332 mQuota massima: 1747 m

Tempo totale: 4,30 hLunghezza: 14,828 km

Note: percorso parzialmente segnato

Percorso ad anello, piuttosto lungo, ma privo didifficoltà. Il sentiero attraversa alcuni degliangoli più belli del Parco, caratterizzati dapascoli erbosi e faggete, fino a raggiungere ilvasto altopiano carsico di Camposecco. Dalle Vedute di Monte Autore, poste lungo ilpercorso, si può ammirare un ampio panorama,che spazia sulla Valle del Simbrivio, i MontiSimbruini e i Monti Ernici.

674A - STELLANTE-FONDI-POZZITELLO-MORRA DELL’AQUILA-COLLE TALEO-

S. BIAGIO-S. BENEDETTO-S. SCOLASTICA

Tipologia: lineareDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Stellante (q. 1515)Dislivello totale in salita: minimo

Quota minima: 520 mQuota massima: 1521 m

Tempo totale: 3,10 hLunghezza: 9,210 km

Note: percorso parzialmente segnato

Percorso con dislivello minimo, con partenzanei pressi della località di Monte Livata. Il sen-tiero tocca i luoghi dei Monasteri benedettini.

Campominio

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674B - S. SCOLASTICA-COLLE LUNGO-S. DONATO-CESE COTTE-S. SCOLASTICA

Tipologia: anelloDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: S. Scolastica (q. 520)Dislivello totale in salita: 408 m

Quota minima: 520 mQuota massima: 928 mTempo totale: 2,25 hLunghezza: 5,018 km

Note: percorso parzialmente segnato

Breve e panoramico percorso ad anello, con par-tenza ed arrivo dal Monastero di S. Scolastica. Il sentiero permette di visitare il caratteristicocasale di S. Donato, costruito con probabilità suiresti di un antico monastero.

681A - JENNE-IL FOSSATO-VOLUBRO

NUOVO-POZZO DELLA CRETA ROSSA-FONTE CANALI-JENNE

Tipologia: anelloDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Jenne (q. 840)Dislivello totale in salita: 570 m

Quota minima: 1410 mQuota massima: 1400 m

Tempo totale: 3,30 hLunghezza: 5,592 km

Note: percorso non segnato

Breve itinerario ad anello, con partenza dall’abi-tato di Jenne. Il sentiero ha come mèta il Pozzodella Creta Rossa, caratteristico inghiottitoio car-sico profondo centinaia di metri.

681B - JENNE-COLLE TALEO-S. BIAGIO-S. BENEDETTO-S. SCOLASTICA

Tipologia: lineareDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Jenne-S. Angelo (q. 945)Dislivello totale in salita: 82 m

Quota minima: 520 mQuota massima: 1062 m

Tempo totale: 2,30 hLunghezza: 8,228 km

Note: percorso parzialmente segnato

Il sentiero attraversa una fitta lecceta. Segue ilpercorso tradizionale, che da Jenne arrivava finoai Monasteri di S. Benedetto e S. Scolastica.

682 - POZZO DELLA CRETA ROSSA-POZZO

DELLA NEVE-FONDI-COLUBRETTA-CAMPITELLI-POZZO DELLA CRETA ROSSA

Tipologia: anelloDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Pozzo della Creta Rossa (q. 1380)

Dislivello totale in salita: 127 mQuota minima: 1370 mQuota massima: 1502 m

Tempo totale: 2 hLunghezza: 6,209 km

Note: percorso parzialmente segnato

Sentiero ad anello, con partenza lungo la pro-vinciale Jenne-Livata, in prossimità del Pozzodella Creta Rossa. È percorribile a piedi o inmountain bike, in quasi tutte le stagioni.

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Parco Regionale Monti Simbruini

683A - VALLEPIETRA-SS. TRINITÀ-MONTE AUTORE

Tipologia: lineareDifficoltà: E/EE-Escursionistico

/Escursionisti espertiLocalità di partenza: Vallepietra (q. 818)

Dislivello totale in salita: 1037 mQuota minima: 767 m

Quota massima: 1855 mTempo totale: 3,45 hLunghezza: 6,915 km

Note: percorso parzialmente segnato

È il classico sentiero percorso dai pellegrinidiretti al Santuario della SS. Trinità, fino adalcuni anni fa a piedi scalzi in segno di peniten-za. Il percorso, con partenza dall’abitato diVallepietra, giunge fino al Monte Autore, lacima più panoramica dei Monti Simbruini.

683B - VALLEPIETRA-FOSSO MURALLI-FONTE CARDELLINA

Tipologia: lineareDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Vallepietra (q. 818)Dislivello totale in salita: 577 m

Quota minima: 727 mQuota massima: 1304 m

Tempo totale: 2 hLunghezza: 3,730 km

Note: percorso non segnato

Escursione tra le strette e selvagge valli nei din-torni di Vallepietra. Il percorso consente di arri-vare alla Fonte Cardellina, costituita da due pic-cole polle di acqua limpida e fresca, ma nonperenni.

683C - VALLEPIETRA-ARA ANTICO-VALLEPIETRA

Tipologia: anelloDifficoltà: T-Turistico

Località di partenza: Vallepietra (q. 818)Dislivello totale in salita: 251 m

Quota minima: 818 mQuota massima: 1069 m

Tempo totale: 1 hLunghezza: 2,940 km

Note: percorso parzialmente segnato

Breve percorso ad anello, con partenza e ritor-no dall’abitato di Vallepietra, posto nella stret-ta valle del Simbrivio. Su questo sentiero si puògodere una stupenda vista dall’alto del paese.

684 - SS. TRINITÀ-MONTE TARINELLO-MONTE TARINO-FONTANILE CAMPITELLE-

SS. TRINITÀ

Tipologia: anelloDifficoltà: E/EE-Escursionistico

/Escursionisti espertiLocalità di partenza: P.le SS. Trinità (q. 1443)

Dislivello totale in salita: 616 mQuota minima: 1340 mQuota massima: 1961 m

Tempo totale: 3,30 hLunghezza: 9,735 km

Note: percorso parzialmente segnato

Il percorso ad anello segue il tracciato classico chedal Santuario della SS. Trinità conduce fino allacima del Monte Autore, la vetta più panoramicadell’intera catena dei Simbruini. In andata il sen-tiero si snoda tutto sulla cresta affacciata sullaselvaggia Valle del Simbrivio. Al ritorno si scendeal Fontanile Campitelle, attraversando una dellepiù belle radure del Parco. Il percorso attraversazone di riserva integrale (R1) ed è quindi neces-sario contattare preventivamente l’Ente Parco.

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685 - CAMPO DELLA PIETRA-FOSSO DEI

VOLATRI-FONTE DELLA FOSSAGLIOLA

Tipologia: lineareDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: P.le SS. Trinità (q. 1443)Dislivello totale in salita: 337 m

Quota minima: 1350 mQuota massima: 1687 m

Tempo totale: 1,30 hLunghezza: 6,452 kmNote: percorso segnato

Breve percorso con partenza da Campo dellaPietra. Il sentiero raggiunge la Fonte dellaFossagliola, localmente nota come Fonte degliScifi, per via dei tradizionali abbeveratoi scavatiin tronchi di legno

692B - TREVI-LE FONTANE-COLLOPRANI-FONTANA DI FAITO-VALLE CUPA-

COLLE DEL CIUCO-FONTANA SURIA-TREVI

Tipologia: anelloDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Trevi nel Lazio (q. 790)Dislivello totale in salita: 633 m

Quota minima: 790 mQuota massima: 1423 m

Tempo totale: 4 hLunghezza: 11,540 km

Note: percorso parzialmente segnato

Il sentiero ad anello ha come mèta il Fontaniledi Faito e consente, attraversando una granvarietà di ambienti, di vedere interessanti scorcipanoramici. Il Faito è un vasto altopiano, tra i1400 e i 1500 metri di altitudine, in gran partecoperto di boschi. Il percorso attraversa zone diriserva integrale (R1) ed è quindi necessariocontattare preventivamente l’Ente Parco.

691 - COMUNACQUE-CASCATA DI TREVI

Tipologia: lineareDifficoltà: T-Turistico

Località di partenza: Comunacque (q. 552)Dislivello totale in salita: minimo

Quota minima: 540 mQuota massima: 552 mTempo totale: 15 min.Lunghezza: 0,305 kmNote: percorso segnato

Il sentiero è una passeggiata alla Cascata di Trevi,suggestivo salto nella roccia del fiume Aniene,con resti di epoca romana. Piacevole da percor-rere nelle calde giornate estive, ma suggestivoanche nella stagione invernale, quando la casca-ta è gelata.

692A - TREVI-ARA VECCHIA-MORRA CAPRARA-PONTE CASTELLO

Tipologia: lineareDifficoltà: E-Escursionistico

Località di partenza: Trevi nel Lazio (q. 790)Dislivello totale in salita: 235 m

Quota minima: 635 mQuota massima: 1025 m

Tempo totale: 1,45 hLunghezza: 5,095 km

Note: percorso non segnato

Percorso tranquillo, in gran parte nel bosco. Ilsentiero taglia a mezza costa le pendici occiden-tali dell’Altopiano di Faito, collegando l’altaValle dell’Aniene e Trevi nel Lazio con la Valledel Simbrivio e Vallepietra.

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692C - PONTE S. TEODORO-S. MARIA

DELLA PORTELLA-FONTANILE CAPO

D’ACQUA-ARCO DI TREVI

Tipologia: lineareDifficoltà: T-Turistico

Località di partenza: Trevi nel Lazio - Ponte S. Teodoro (q. 660)

Dislivello totale in salita: 402 mQuota minima: 660 mQuota massima: 977 mTempo totale: 1,40 hLunghezza: 5,963 kmNote: percorso segnato

Il sentiero è una tranquilla escursione, quasiinteramente su una evidente mulattiera.Suggestiva la sosta presso l’antico arco di pietradi epoca romana. L’Arco di Trevi è testimonian-za della vecchia dogana, posta sulla strada checollegava Roma con Treba Augusta, l’attualeTrevi nel Lazio.

692D - PONTE S. TEODORO-LA SERRA-FONTE CANAI-MACCHIA GROSSA-

PONTE S. TEODORO

Tipologia: anelloDifficoltà: T-Turistico

Località di partenza: Trevi nel Lazio-Ponte S. Teodoro (q. 660)

Dislivello totale in salita: 660 mQuota minima: 660 m

Quota massima: 1142 mTempo totale: 2,50 hLunghezza: 7,010 km

Note: percorso non segnato

Percorso ad anello, poco impegnativo e abba-stanza vario. Méta del sentiero è la Fonte Canai.Arrivati in cima, si può deviare fino al vicinoColle I Tari, piccolo prato panoramico di fronteal Monte Tarino e al Monte Cotento.

693A - FIUMATA-ACQUA CORORE-LA MONTAGNOLA-VADO CIOCIARO-

MONTE TARINO

Tipologia: lineareDifficoltà: E/EE - Escursionistico/

Escursionisti espertiLocalità di partenza: Fiumata (q. 927)

Dislivello totale in salita: 1034 mQuota minima: 927 m

Quota massima: 1961 mTempo totale: 3 h

Lunghezza: 6,330 kmNote: percorso parzialmente segnato

Lungo e suggestivo percorso, che porta fino allacima del Monte Tarino. Il sentiero costeggia nelprimo tratto il fiume Aniene, quindi risale lasplendida faggeta del Vallone dell’AcquaCorore. Il percorso attraversa zone di riservaintegrale (R1) ed è quindi necessario contattarepreventivamente l’Ente Parco.

693B - FIUMATA-VALLONE ROGLIOSO-VALLE FORCHITTO-

MONNA DELLA FORCINA-CAMPO STAFFI

Tipologia: lineareDifficoltà: E/EE-Escursionistico

/Escursionisti espertiLocalità di partenza: Fiumata (q. 930)

Dislivello totale in salita: 850 mQuota minima: 930 m

Quota massima: 1780 mTempo totale: 3,15 hLunghezza: 6,540 kmNote: percorso segnato

Il sentiero si snoda in gran parte nella faggeta.Il percorso risale uno dei due rami iniziali delfiume Aniene e attraversa la selvaggia ValleForchitto, tra gli strapiombi del Monte Tarino edel Colle Le Lisce.Attraversato il pianoro erboso di Monna dellaForcina, si arriva fino a Campo Staffi, nota loca-lità sciistica invernale.

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Guida ai servizi delle aree naturali e protette del Lazio

694A - FILETTINO-ARENA BIANCA-VALLE

FORCHITTO- MONNA DELLA FORCINA-CAMPO STAFFI

Tipologia: lineareDifficoltà: E/EE-Escursionistico

/Escursionisti espertiLocalità di partenza: Filettino (q. 1025)

Dislivello totale in salita: 760 mQuota minima: 1025 mQuota massima: 1780 m

Tempo totale: 3,40 hLunghezza: 7,145 km

Note: percorso parzialmente segnato

Il sentiero attraversa la grande valle sotto ilMonte Cotento, la Valle Forchitto e i boschi difaggi, che da Campo Staffi scendono versoCampo Ceraso e Monna della Forcina.

694B - FILETTINO-COLLE ABANETI-PRATONE-MONTE VIGLIO

Tipologia: lineareDifficoltà: E/EEA-Escursionstico

/Escursionisti con attrezzaturaLocalità di partenza: Filettino (q. 1065)

Dislivello totale in salita: 1091 mQuota minima: 1065 mQuota massima: 2156 m

Tempo totale: 3 hLunghezza: 4,657 km

Note: percorso interamente segnato

Questo sentiero costituisce il percorso più lungoe più vario per raggiungere la vetta del MonteViglio dal versante di Filettino. Il monumentaleMonte Viglio con i suoi 2156 metri è la cimapiù alta dei Simbruini. I suoi panorami, gli antichi circhi glaciali, le roc-ciose e ripide pareti del versante abruzzese nefanno, insieme al Terminillo, la montagna delLazio più frequentata dagli escursionisti

695 - CAMPOCATINO-PASSO DEL

DIAVOLO-PRATIGLIO DI S. ONOFRIO-MONTE FEMMINA MORTA

Tipologia: lineareDifficoltà: E/EEA-Escursionstico

/Escursionisti con attrezzaturaLocalità di partenza: Campocatino (q. 1799)

Dislivello totale in salita: 421 mQuota minima: 1440 mQuota massima: 1940 m

Tempo totale: 3 hLunghezza: 7,772 km

Note: percorso parzialmente segnato

Suggestivo itinerario, che attraversa ambientinaturali molto diversi tra loro, ambienti carsici,prati e faggete, per terminare sulla panoramicacresta tra Monte Viglio e Monte Crepacuore.

696A - VALLE GRANARA-FONTE DELLA

MOSCOSA-MONTE PIANO-MONTE VIGLIO

Tipologia: lineareDifficoltà: E/EEA-Escursionstico

/Escursionisti con attrezzaturaLocalità di partenza: Valle Granara (q. 1371)

Dislivello totale in salita: 790 mQuota minima: 1371 mQuota massima: 2156 m

Tempo totale: 2,30 hLunghezza: 5,579 km

Note: percorso interamente segnato

Il sentiero sale dalle faggete di Valle Granaraverso la Fonte della Moscosa e percorre la spet-tacolare cresta nord di Monte Viglio, a stra-piombo sulle ripide pareti del versante abruzze-se. In inverno si può percorrere il sentiero congli sci da alpinismo.

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Parco Regionale Monti Simbruini

696B - VALLE GRANARA-VALLE FURA-MONTE VIGLIO

Tipologia: lineareDifficoltà: E/EEA-Escursionstico

/Escursionisti con attrezzaturaLocalità di partenza: Valle Granara (q. 1198)

Dislivello totale in salita: 958 mQuota minima: 1198 mQuota massima: 2156 m

Tempo totale: 2,30 hLunghezza: 3,708 km

Note: percorso parzialmente segnato

Questo sentiero, con partenza da Valle Granara,è uno dei meno frequentati per raggiungere lacima del Monte Viglio. Il primo tratto presentaqualche difficoltà per seguire il tracciato, maraggiunta la zona del Crestone, si aprono pano-rami spettacolari sugli antichi circhi glaciali.

696C - CAMPO STAFFI-MONTE

COTENTO-CAMPO STAFFI

Tipologia: anelloDifficoltà: T/E-Turistico/Escursionistico

Località di partenza: Campo Staffi (q. 1780)Dislivello totale in salita: 237 m

Quota minima: 1780 mQuota massima: 2015 m

Tempo totale: 1,30 hLunghezza: 3,497 km

Note: percorso non segnato

Breve percorso ad anello raggiunge la cima delMonte Cotento, vetta dominante Filettino e l’al-ta Valle dell’Aniene. Il sentiero consente diammirare panorami sulle maggiori cime: dagliErnici, ai Simbruini, ai Lepini, al Velino, allaMajella.

Campitellone I - Camerata NuovaAttrezzatura: 9 tavoli da pic-nic, 2 barbecue

Campitellone II - Camerata NuovaAttrezzatura: 7 tavoli da pic-nic, 1 barbecue

Campitellone III - Camerata Nuova Attrezzatura: 9 tavoli da pic-nic, 2 barbecue

Prati di Camposecco I - Camerata Nuova Attrezzatura: 10 tavoli da pic-nic, 1 barbecue

Prati di Camposecco II - Camerata NuovaAttrezzatura: 12 tavoli da pic-nic, 2 barbecue

Madonna delle Grazie - Camerata NuovaAttrezzatura: 5 tavoli da pic-nic, 1 barbecue

Morra Coreara - Cervara di Roma Attrezzatura:: 9 tavoli da pic-nic, 2 barbecue

S. Maria - Cervara di RomaAttrezzatura: 2 tavoli da pic-nic,

2 panchine in legno

Campaegli - Cervara di RomaAttrezzatura: 7 tavoli da pic-nic, 2 barbecue

Prataglia - Cervara di RomaAttrezzatura: 10 tavoli da pic-nic, 2 barbecue

La Prugna - Cervara di RomaAttrezzatura: 2 tavoli da pic-nic

Cerreto - FilettinoAttrezzatura: 2 tavoli da pic-nic

Fonte della Moscosa - FilettinoAttrezzatura: 5 tavoli da pic-nic

Fiumata - FilettinoAttrezzatura: 4 tavoli da pic-nic

Valico Serra S. Antonio - FilettinoAttrezzatura: 1 tavolo da pic-nic

Campo Ceraso - FilettinoAttrezzatura: 5 tavoli da pic-nic

LE AREE DI SOSTA (segue)

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Guida ai servizi delle aree naturali e protette del Lazio

Colle Le Lisce - FilettinoAttrezzatura: 4 tavoli da pic-nic

Colle Albaneti - FilettinoAttrezzatura: 4 tavoli da pic-nic

Colle delle Fontane - FilettinoAttrezzatura: 4 tavoli da pic-nic

Piana di Fondi - JenneAttrezzatura: 10 tavoli da pic-nic

Pozzo della Neve - JenneAttrezzatura: 6 tavoli da pic-nic, 2 panchine in

legno, 1 barbecue

Cesarea - JenneAttrezzatura: 2 tavoli da pic-nic

Monte Porcaro - JenneAttrezzatura: 8 tavoli da pic-nic, 6 panchine in

legno, 1 gazebo, 2 barbecue, altalena

Mola Vecchia - JenneAttrezzatura: 4 tavoli da pic-nic

Campominio - SubiacoAttrezzatura: 8 tavoli da pic-nic, 1 barbecue,

altalene

Campo dell’Osso I - SubiacoAttrezzatura: 5 tavoli da pic-nic,

3 panchine in legno

Stellante - SubiacoAttrezzatura: 4 tavoli da pic-nic,

2 panchine in legno

Livata/Rifugio “Chiesuola” - SubiacoAttrezzatura: 7 tavoli da pic-nic

Campo dell’Osso II/Miceti - SubiacoAttrezzatura: 9 tavoli da pic-nic,

1 barbecue

Valle Maiura I - SubiacoAttrezzatura: 2 tavoli da pic-nic, 1 barbecue

Le Vedute - SubiacoAttrezzatura: 4 tavoli da pic-nic, 3 panchine

in legno, 1 barbecue

Sella dell’Orchidea - SubiacoAttrezzatura: 5 tavoli da pic-nic, 1 barbecue

Valle Maiura II - SubiacoAttrezzatura: 8 tavoli da pic-nic, 1 barbecue

Campo dell’Osso III/Pratone - SubiacoAttrezzatura: 6 tavoli da pic-nic, 1 barbecue,

altalene

Comunacque - Trevi nel LazioAttrezzatura: 1 tavolo da pic-nic,

1 panchina in legno

Ara Vecchia - Trevi nel LazioAttrezzatura: 5 tavoli da pic-nic

Fonte Suria - Trevi nel LazioAttrezzatura: 9 tavoli da pic-nic

Ponte delle Tartare - Trevi nel LazioAttrezzatura: 19 tavoli da pic-nic

Campo della Pietra - VallepietraAttrezzatura: 10 tavoli da pic-nic, 3 barbecue

Casino Troili - VallepietraAttrezzatura: 2 tavoli da pic-nic, 2 barbecue

LE AREE DI SOSTA

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Parco Regionale Monti Simbruini

C oncepiti come punti informativi, iCentri Visita sono dislocati nei setteComuni del Parco, oltre che sul

Monte Livata, frequentata località sciisticainvernale. In ogni Centro è in corso di realiz-zazione un allestimento tematico specificodedicato alle peculiarità del territorio (Legno -Camerata Nuova; Arte - Cervara di Roma;Appennino - Filettino; Rapaci - Jenne; Lupo -Monte Livata; Libro - Subiaco; Piante - Trevinel Lazio; Acqua - Vallepietra). Vi è inoltre inprevisione la realizzazione di un punto infor-mativo anche presso la località di Campaegli(Cervara di Roma). Presso i Centri sono indistribuzione brochure e cartine del Parco, edè possibile ottenere informazioni sui luoghi davisitare e sulle strutture ricettive presenti sulterritorio. Si organizzano inoltre escursioni evisite guidate di interesse naturalistico, stori-co-archeologico e antropologico in tutti iperiodi dell’anno. Per informazioni e prenota-zioni si può contattare il Parco (0774827219 - 0774 827221) o direttamente iCentri Visita, oppure visitare il sito Internet(www.simbruini.it).

A ll’interno del complesso che ospita ilCentro Visita di Trevi nel Lazio, inzona Colle S. Biagio, è in corso di

realizzazione il Museo delle Piante naturali edofficinali del Parco dei Monti Simbruini. La struttura, realizzata su iniziativa del Parco,si articola in alcune sezioni interne ed esterne.La struttura sarà dotata di un’aula attrezzataper videoconferenza satellitare e di una serracon erbario di flora locale con bacheche-mostra degli exiccata più significativi.All’esterno vengono coltivate alcune varietà dipiante officinali destinate ad usi medicinali,

cosmetici e gastronomici, nonché pianteautoctone del territorio del Parco. L’area ester-na si potrà visitare seguendo un itinerario pre-stabilito che attraversa le varie sezioni, per-mettendo di osservare le varie tipologie difitocenosi presenti: faggeta, bosco misto acaducifoglie termofile, cerreto-castagneto,querceto, lecceto, vegetazione ripariale, vege-tazione rupestre, piante officinali.Museo delle Piante - Colle S. Biagio 03010Trevi nel Lazio (FR).

D i prossima apertura, la FattoriaEducativa “Parco degli Aceri” neipressi di Subiaco nasce nell’ambito

del progetto “Natura in campo”, promossodall’Agenzia Regionale Parchi, con l’obiettivodi favorire una migliore comprensione delruolo delle attività agricole nell’ambito dellearee naturali protette. La fattoria è annessaall’omonima azienda agricola, situata all’inter-no del Parco Regionale dei Monti Simbruini,in posizione panoramica sulla Valledell’Aniene. Presso l’azienda, che si estende su un’area di 6ettari, si coltivano ulivi e piante da frutta conmetodi di produzione integrata ed è presenteun allevamento di cavalli di razza Haflinger. È presente anche un sentiero di erbe aromati-che e officinali, oltre ad un arboretum di spe-cie autoctone. Le attività educative ed i labo-ratori in corso di realizzazione presso la fatto-ria sono legati ai cicli produttivi svolti nell’a-zienda stessa: Dal fiore al miele - Le erbe offi-cinali e aromatiche - Dalla frutta alla marmel-lata - Dall’oliva all’olio - Dal grano al pane.Fattoria educativa “Parco degli Aceri” -Contrada Iegli, Subiaco (Roma).Telefono 339 6037426.

I Centri Visita del parco

Il Museo delle piante di Trevi nel Lazio

La Fattoria educativa“Parco degli Aceri”

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Guida ai servizi delle aree naturali e protette del Lazio

Centro Visita Camerata NuovaVia Alessandro Manzoni snc

00020 Camerata Nuova (Roma)Telefono 0774 924368

Centro Visita Cervara di RomaScalinata degli Artisti snc

00020 Cervara di Roma (Roma)

Centro Visita FilettinoViale IV Novembre, 103010 Filettino (FR)

Telefono 0775 581788

Centro Visita JenneC.so Umberto I, 7600020 Jenna (Roma)

Telefono 0774 827320

Centro Visita Monte LivataVia della Bandita, 4

00028 Subiaco-Monte Livata (Roma)Telefono 0774 826255

Centro Visita SubiacoP.zza Sodoma snc

00028 Subiaco (Roma)Telefono 0774 85726

Centro Visita Trevi nel LazioColle S.Biagio

03010 Trevi nel Lazio (FR)

Centro Visita VallepietraP.zza Mercato snc

00020 Vallepietra (Roma)Telefono 0774 899188

I CENTRI VISITA

Vedute di Faito

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Parco Regionale Monti Simbruini

Strutture e attività sportive

A ll’interno del Parco la presenza distrutture ed impianti sportivi, insie-me ad un territorio estremamente

variegato, consentono di praticare numeroseattività legate alle risorse ambientali dell’area espesso sostenute da un associazionismo localevivace.

CANOA, KAJAK E RAFTING

CANOANIUM CLUB SUBIACO

Localizzazione: via Dante Alighieri 34,Subiaco (Roma).Telefono: 0774 83419, 338 7938511, 3358245998.Sito internet: www.canoanium.itEmail: [email protected]à: corsi di canoa fluviale a vari livelli,corsi di slalom (agonistico).

CAMPI DA SCI

MONTE LIVATA

Localizzazione: Subiaco (Roma).Descrizione: la località sciistica si trova a 1430metri di altitudine e dista 78 km da Roma.Servizi: 7 impianti di risalita, possibilità di scidi fondo.Contatti: Scuola Italiana Sci “Azzurrissima”tel. 0774 810224; Gruppo Sciatori Subiacotel. 338 7281398; Winter Club Subiaco tel.0774 85624.

MONNA DELL’ORSO

Localizzazione: Subiaco (Roma).Servizi: 1 skilift doppio, 6 piste da discesa, 3anelli omologati FISI, possibilità di sci difondo.

CAMPO STAFFI

Localizzazione: Filettino (Frosinone).Descrizione: la località si trova ad un’altitudi-ne compresa tra i 1800 e i 2000 metri e dista104 km da Roma.

Servizi: 8 skilift, 2 seggiovie, 16 piste dadiscesa, 3 piste da fondo.Contatti: Società Impianti Risalita tel. 0775581923; Sci Club tel. 0775 581923.

TIRO CON L’ARCO E ARCHERY BIATLON

ASSOCIAZIONE SPORTIVA “ANTIKUIS”Localizzazione: Subiaco (Roma).Telefono: 0774 84324, 328 6220016.

ORIENTEERING O CORSA D’ORIENTAMENTO

GRUPPO ORIENTISTI SUBIACO

Localizzazione: Subiaco (Roma).Telefono: 0774 84388, 338 4337898, 3337231683.

EQUITAZIONE E TREKKING A CAVALLO

CENTRO IPPICO ”MONTE LIVATA”Localizzazione: via della Bandita, Loc. M.teLivata, Subiaco (Roma).Telefono: 320 4460037.Attività: pensione cavalli, lezioni di equitazio-ne, escursioni guidate, ippoterapia.

CIRCOLO IPPICO

Localizzazione: Contrada S.Onofrio 4,Subiaco (Roma).Telefono: 0774 822610.Attività: escursioni guidate, lezioni di equitazione.

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Guida ai servizi delle aree naturali e protette del Lazio

CENTRO DI EQUITAZIONE “CAMPAEGLI” DI

MARCELLO GIUBILEI

Localizzazione: via dei Cacciatori 9, Loc.Campaegli, Cervara di Roma (Roma).Telefono: 0774 828432, 339 4525287 347 9529580.Sito internet: www.simbruini.orgAttività: escursioni guidate, lezioni di equita-zione, pensione cavalli.

CENTRO EQUESTRE “S. GIORGIO”Localizzazione: via Sublacense km 30.300,Loc. Altipiani di Arcinazzo, Trevi nel Lazio(Frosinone).Telefono: 0775 599751, 347 7227548.Fax: 0775 599764.Sito Internet: www.centro-equestre-sangiorgio.it Email: [email protected] Attività: corsi base di equitazione, corso diequitazione di campagna, corsi di preparazio-ne al salto agli ostacoli, lezioni di gruppo edindividuali.Strutture: maneggio di sabbia, 2 campi diostacoli in erba, campo di cross, 120 boxes, 50poste, 10 cavalli da scuola.Servizi: club house con bar e ristoro -Possibilità di alloggio in tenda o caravan -Convenzioni con hotel e alberghi.

PISCINE

OSTELLO “IL LESCUSO”Localizzazione: Loc. Lescuso, Jenne (Roma).Telefono: 0774 827169, 333 6250538.Email: [email protected] Descrizione: la piscina all’aperto è annessaall’ostello, ma aperta al pubblico.Costo: € 6,00 al giorno.Apertura: nei mesi estivi.Localizzazione: situata a 2,5 km dal centrodel paese.

CENTRO WELLNESS COUNTRY

Localizzazione: Contada Montore, Subiaco(Roma).Telefono:. 0774 822861.Descrizione: piscina coperta di 13 m.

Costo: € 10,00 al giorno o abbonamento.Apertura: tutto l’anno.Localizzazione: situata sulla strada che con-duce a Monte Livata.

HOTEL “CRISTALLO”Localizzazione: Strada Provinciale perFiuggi, km 9, Loc. Altipiani di Arcinazzo,Trevi nel Lazio (Frosinone).Telefono: 0775 598022.Descrizione: la piscina all’aperto è annessaall’albergo, ma aperta al pubblico.Costo: € 6,00 a giornata o abbonamento.Apertura: nei mesi estivi (luglio-agosto).

CENTRI SPORTIVI FITNESS

CENTRO WELLNESS COUNTRY

Localizzazione: Contrada Montore, Subiaco(Roma).Telefono: 0774 822861.Attività: piscina, sala pesi, sala cardio, campoda calcetto in erba sintetica, campo da calciot-to in erba sintetica, sauna, bagno turco, sola-rium, acquagym.Localizzazione: situato sulla strada che con-duce a Monte Livata.

CAMPI DA TENNIS

CAMPI DA TENNIS

Localizzazione: C.so C. Battisti, Subiaco (Roma).Telefono: 0774 84066.Descrizione: 3 campi da tennis.

SOCIETÀ LIVATA 2001Localizzazione: Loc. M.te Livata, Subiaco(Roma).Telefono: 348 9331142.Descrizione: 6 campi da tennis in cemento.

HOTEL CRISTALLO

Localizzazione: S. P. per Fiuggi, km 9, Loc.Altipiani di Arcinazzo, Trevi nel Lazio(Frosinone).Telefono: 0775 598022.Descrizione: 2 campi da tennis.

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Parco Regionale Monti Simbruini

Ricettività e ristorazione

CAMPI DA CALCIO/CAMPI POLIVALENTI

CAMPI POLIVALENTI

Localizzazione: C.so C. Battisti, Subiaco(Roma).Telefono: 0774 84066.Descrizione: 1 campo da calcetto in erba sin-tetica, 1 campo polivalente.

SOCIETÀ LIVATA 2001Localizzazione: Loc. Monte Livata, Subiaco(Roma).Telefono: 348 9331142.Descrizione: 1 campo da calcio in erba, 1campo polivalente in erba sintetica, 1 pista dipattinaggio a rotelle.

CENTRO WELLNESS COUNTRY

Localizzazione: C.da Montore, Subiaco(Roma).Telefono: 0774 822861.Descrizione: campo da calcetto in erba sinte-tica (€ 70,00 al giorno), campo da calciottoin erba sintetica (€ 120,00 al giorno).

OSTELLO “IL LESCUSO”Localizzazione: Loc. Lescuso, Jenne (Roma).Telefono: 0774 827169, 333 6250538.Email: [email protected] Descrizione: campo da calcio in erba.

HOTEL “CRISTALLO”Localizzazione: Strada Provinciale perFiuggi, km 9, Loc. Altipiani di Arcinazzo,Trevi nel Lazio (Frosinone).Telefono: 0775 598022.Descrizione: 5 campi da basket.

LA PINETA

Localizzazione: Cervara di Roma (Roma).Descrizione: campo da calcetto in erba,campo da calcio in erba, pista di atletica.

CAMERATA NUOVA

ALIMENTARI DI FULGENZI GIULIO

Localizzazione: piazza XXIV Maggio.Telefono: 0774 924035.Apertura: tutto l’anno.Servizi: possibilità di acquisto di paniniimbottiti.

BAR DI PELOSI VINCENZO

Localizzazione: viale del Popolo, 1.Telefono: 0774 924016.Apertura: tutto l’anno.Servizi: panini e primi piatti preparati, servizio bar.

TAVOLA CALDA - BAR “DELL’ORSO”Localizzazione: via della Pace.Apertura: solo nei mesi estivi, da giugno aottobre.Descrizione: situato all’ingresso del paese.Servizi: panini e servizio bar.

CERVARA DI ROMA

B&B “VILLA GIUDITTA”Localizzazione: via S. Maria, 47.Telefono: 06 5139379.Accoglienza: 4 stanze, 6 posti letto.Prezzi: € 40,00 persona/giorno.Apertura: 1 maggio-30 settembre.Descrizione: nel centro storico del paese.

OSTELLO “LA LOCANDA DELL’ORSO”Localizzazione: Loc. Prataglia.Telefono: 06 27800984, 348 3010016.Fax: 06 2751759.Email: [email protected]

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Apertura: tutto l’anno su prenotazione.Prezzi: Servizio ostello: B&B da € 13,00 a€ 15,00; MP da € 24,00 a € 26,00; PC da€ 33,00 a € 35,00 - Servizio Albergo (came-re da 1 a 4 posti letto): uso singola B&B da € 22,00 a € 30,00; MP da € 38,00 a €

40,00; PC da € 45,00 a € 48,00/doppiaB&B da € 20,00 a € 22,00; MP da € 31,00a € 33,00; PC da € 40,00 a € 42,00/ triplaB&B da € 18,00 a € 20,00; MP da € 29,00a € 31,00; PC da € 38,00 a € 40,00/qua-drupla B&B da € 16,00 a € 19,00; MP da €27,00 a € 29,00; PC da € 36,00 a € 38,00.Servizi: laboratorio naturalistico, noleggiomountain bike, palestra arrampicata con trevie di salita, sala conferenze e proiezioni (50posti), centro sportivo a 2,5 km.

FORESTERIE E COUNTRY HOUSES ASSISTITE

CAMPAEGLI BERGHOTEL

Localizzazione: Campaegli.Telefono: 0774 828000, 0774 828195.Internet: www.simbruini.comDescrizione: l’isola di Campaegli. La stazioneMontana-Berghotel di Cervara di Roma suiSimbruini (1430 m).

HOME RESTAURANT & CAFFETTERIA

“LA LOCANDA SULLE ALPI DI ROMA!”Localizzazione: Campaegli.Telefono: 0774 828000, 0774 828195.Internet: www.centrolocanda.comDescrizione: l’isola di Campaegli. La stazioneMontana-Berghotel di Cervara di Roma suiSimbruini (1430 m).

TRATTORIA “DA FERRARI”Localizzazione: via XX Settembre, 20.Telefono: 0774 828720. Accoglienza: 50 coperti. A cena, è gradita laprenotazione.Prezzi: da € 20, 00 a € 25,00.Giorno di chiusura: lunedì.Descrizione: situato in centro storico, conterrazza panoramica.Piatti tipici: gnocchi al castrato, fettuccine altartufo, polenta.

TRATTORIA “DA ROSSI”Localizzazione: via Goito, 5.Telefono: 0774 828728.Accoglienza: 40 coperti.Prezzi: da € 15,00 a € 25,00.Giorno di chiusura: venerdì.Descrizione: nel centro storico con vistapanoramica.Piatti tipici: carne alla brace, pasta fatta incasa e dolci.

TRATTORIA “LA LOCANDA DELL’ORSO”Localizzazione: Località Prataglia.Email: [email protected]: tutto l’anno su prenotazione.Prezzi: € 15,00 - pranzo al sacco € 6,50Descrizione: situata sull’altopiano carsico diCervara, a circa 3 km.

FILETTINO

CAMPING “FIUMATA”Localizzazione: Loc. Fiumata.Telefono: 0775 581751, 06 6874336, 3483836235, 335 5263652.Email: [email protected]: www.1stmuse.com/fiumataAccoglienza: 150 piazzole, fornite di acqua eluce. Possibilità di noleggio di roulotte etende.Apertura: tutto l’anno.Descrizione: situato su un’area di 21.000 mq.Dista da Roma 90 km, da Frosinone 50 km,da Fiuggi 21 km.Servizi: bar, ristorante, pizzeria, minimarket,sala giochi, sala ritrovo, piscina per bambini,ping-pong, calcio balilla, videogiochi, pallavo-lo. Animazione, mini club, guida per escursio-ni. Il campeggio è servito da pullman di linea.

OSTELLO “IL GIRASOLE”Localizzazione: via del Calvario.Telefono: 338 5284855, 0775 581747.Email: [email protected]: 20 posti letto.Prezzi: B&B € 22,00.Apertura: tutto l’anno.

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Guida ai servizi delle aree naturali e protette del Lazio

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Descrizione: situato nel centro storico diFilettino.

PENSIONE “DA FEI”Localizzazione: via IV Novembre, 47.Telefono: 0775 581900, 0775 725703.Accoglienza: 14 stanze, 24 posti letto.Prezzi: B&B da € 40,00 a € 50,00; MP da € 45,00 a € 50,00; PC da € 48,00 a € 55,00. Per gruppi prezzi trattabili.Apertura: tutto l’anno.Descrizione: situato all’inizio del paese, a 500m dal centro.

PENSIONE “MONTE VIGLIO”Localizzazione: via Panoramica, 18.Telefono: 0775 581814, 0775 581240.Accoglienza: 20 stanze, 50 posti letto.Prezzi: doppia B&B da € 43,00 a € 77,00;MP da € 30,00 a € 70,00 persona/giorno;PC da € 37,00 a € 77,00 persona/giorno.Apertura: tutto l’anno.Descrizione: poco distante dal centro,immerso nel verde, con stanze panoramiche.

JOS PUB

Localizzazione: via Arquati.Telefono: 339 3836122.Accoglienza: 40 coperti.Prezzi: da € 10,00 a € 20,00.Giorno di chiusura: giovedì.Descrizione: situato in centro storico.Piatti tipici: salumi di cervo, cinghiale e daino.

RISTORANTE “DA SALVATORE”Localizzazione: Loc. Campo Staffi.Telefono: 0775 581458.Accoglienza: 70 coperti. È gradita la prenota-zione.Prezzi: da € 20,00 a € 30,00.Apertura: tutto l’anno.Piatti tipici: fettuccine al sugo di lepre o cin-ghiale, spinaci di monte (olatri), torta concrema di more.

RISTORANTE “FEI”Localizzazione: via IV novembre, 47.

Telefono: 0775 581900, 0775 725703.Accoglienza: 80 coperti.Prezzi: da € 16,00 a € 18,00. Per gruppiprezzi trattabili.Apertura: tutto l’anno.Descrizione: situato alle porte del paese, a500 m dal centro.Piatti tipici: fagioloni con salsiccia.

RISTORANTE “GLI GNOMI”Localizzazione: Loc. Val Granara.Telefono: 348 0362536.Accoglienza: 110 coperti.Prezzi: da € 18,00 a € 23,00. Servizio pizze-ria da € 8,00 a € 15,00.Giorno di chiusura: lunedì.Descrizione: situato lungo la strada provin-ciale (SP 28), che collega Filettino a CampoStaffi.Piatti tipici: riso alle fragole, polenta, funghiarrosto.

RISTORANTE “IL SAGITTARIO”Localizzazione: Loc. Val Granara.Telefono: 0775 581449.Accoglienza: 80 coperti.Prezzi: da € 18,00 a € 20,00.Giorno di chiusura: lunedì.Descrizione: situato lungo la strada provin-ciale (SP 28), che collega Filettino e CampoStaffi.Piatti tipici: fettuccine ai funghi porcini,polenta, gnocchi al castrato.

RISTORANTE “LA CASINA DELLA NEVE”Localizzazione: p.zza Arquati.Telefono: 0775 581722, 338 1547087.Accoglienza: 90 coperti.Prezzi: da € 12,50 a € 20,00.Giorno di chiusura: martedì.Descrizione: situato in centro storico.Piatti tipici: pasta e fagioli, tagliolini al sugodi trota.

RISTORANTE “LA GENZIANA”Localizzazione: Loc. Campo Staffi.Telefono: 0775 581630, 338 3660641.

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Parco Regionale Monti Simbruini

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Guida ai servizi delle aree naturali e protette del Lazio

Accoglienza: 100 coperti.Prezzi: da € 10,00 a € 20,00. Anche self service.Apertura: da dicembre ad aprile.Piatti tipici: polenta, stinchetti di maiale.

RISTORANTE “L’OASI”Localizzazione: via Arquati, 141.Telefono: 0775 581986.Accoglienza: 160 coperti.Prezzi: da € 12,00 a € 20,00. Giorno di chiusura: giovedì.Descrizione: situato in centro storico.Piatti tipici: specialità gastronomiche locali.

RISTORANTE “LO CHALET”Localizzazione: Loc. Campo Staffi.Telefono: 0775 581738.Accoglienza: 200 coperti.Prezzi: da € 10,00 a € 20,00.Apertura: solo nel periodo dicembre-aprile enei mesi di luglio e agosto: tutti i giorni, soloa pranzo.Piatti tipici: pasta e fagioli, fettuccine allaboscaiola, polenta.

RISTORANTE “PERLA DEI SIMBRUINI”Localizzazione: Loc. Campo Staffi.Telefono: 0775 581908.Accoglienza: 100 coperti.Prezzi: da € 10,00 a € 20,00.Apertura: da dicembre ad aprile, solo a pranzo.

RISTORANTE “MONTE VIGLIO”Localizzazione: via Panoramica, 18.Telefono: 0775 581814 - 0775 581240.Accoglienza: 150 coperti.Prezzi: da € 15,00 a € 25,00. Per gruppiprezzi trattabili.Apertura: tutto l’anno.Descrizione: vista panoramica.Piatti tipici: specialità gastronomiche locali,dolci fatti in casa, crostata alle fragoline dibosco.

TRATTORIA PIZZERIA “IL GROTTINO”Localizzazione: via del Mercato, 3.Telefono: 0775 581766.

Accoglienza 35 coperti.Prezzi: da € 13,00 a € 20,00.Giorno di chiusura: mercoledì.Descrizione: situato in centro storico.Piatti tipici: specialità gastronomiche locali.

JENNE

OSTELLO “IL LESCUSO”Localizzazione: Loc. Lescuso. Telefono: 0774 827169 - 333 6250538.Email: [email protected]: 7 camere, 25 posti letto.Prezzi: B&B € 25,00; MP € 35,00; PC € 40,00. Apertura: tutto l’anno.Descrizione: immerso nel verde del Parco,con scorci panoramici sulla Valle dell’Aniene.A 2,5 km dal centro del paese.Servizi: piscina (fruibile non solo dagli ospitia € 6,00 giornaliere), campo da calcio, puntodi partenza per molti sentieri escursionistici.

RISTORANTE “I GERANI”Localizzazione: via Cesarea Casale, 21.Telefono: 0774 827004.Accoglienza: 55 coperti.Prezzi: da € 15,00 a € 30,00.Giorno di chiusura: martedì.Descrizione: vicino al centro, in un puntoricco di scorci panoramici.Piatti tipici: ‘Ndremmappi con tonno,pomodoro e basilico; tiramisù della casa.

RISTORANTE “IL LESCUSO” Localizzazione: Loc. Lescuso. Telefono: 0774 827169 - 333 6250538.Accoglienza: 75 coperti.Apertura: tutto l’anno.Piatti tipici: specialità gastronomiche locali;menù fisso a € 13,00.

SUBIACO

AGRITURISMO “LA PARATA”Localizzazione: via dei Monasteri, 40.Telefono: 0774 822748.

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Email: [email protected]: 4 stanze, 12 posti letto.Prezzi: B&B € 32,00 - MP € 55,00 - PC € 68,00 persona/giorno.Descrizione: l’Azienda Agrituristica “LaParata” si trova sulla sponda del fiume Aniene,a soli 2 km dai Monasteri Benedettini.

AGRITURISMO “COLLE TOCCI”Localizzazione: Contrada Castagnola.Telefono: 0774 822917, 335 6883955.Email: [email protected] internet: www.montisimbruini.com/Subiaco/ColleTocciAccoglienza: 2 stanze, 7 posti letto.Prezzi: € 62,00 matrimoniale (+ 1 letto € 15,00).Descrizione: è situato fuori dal centro diSubiaco, a 3 km circa, ed immerso nellanatura.

ALBERGO “BELVEDERE”Localizzazione: via dei Monasteri, 33.Telefono: 0774 85531 - 85920 - 822595.Email: [email protected]: 4 stanze 12 posti letto.Prezzi: B&B doppia € 65,00 - MP da € 45,00a € 50,00 - PC € 60,00 persona/giorno.Descrizione: situato in un’amena e panorami-ca posizione, poco lontano dai MonasteriBenedettini.

B&B “LA CHIOCCIOLA”Localizzazione: Contrada Castagnola.Telefono: 0774 822583, 06 2411173 -335 6562801.Email: [email protected]: 3 stanze, 10 posti letto.Descrizione: a 10 minuti dal centro diSubiaco, è situato in una villetta di campagna,circondata dal verde dei monti.Servizi: lezioni di fitness, passeggiate a cavallo,lezioni di cucina. Degustazione prodotti tipici:vino, olio, marmellate, ortaggi.

B&B “LE QUERCE”Localizzazione: Contrada S. Nicola.

Telefono: 0774 83122, 339 3790874.Email: [email protected] internet: www.montisimbruini.com/Subiaco/Le Querce Accoglienza: 2 stanze, 4 posti letto.Prezzi: € 25,00 persona/giorno.Descrizione: situato in un’antica casa rurale, asoli 10 minuti dal centro di Subiaco. Servizi: nel fine settimana si organizzano corsidi restauro, lezioni di yoga, sedute di pranote-rapia.

B&B “VILLINO MICHELA”Localizzazione: Contrada Rapello, 4.Telefono: 0774 84750, 339 7035935.Email: [email protected]: 3 stanze, 6 posti letto. Possibilitàdi letti aggiunti. Le camere sono servite da 2bagni.Prezzi: singola da € 23,24 a € 33,57 - doppiada € 41,32 a € 56,80.Descrizione: situato in una palazzina stileLiberty, ad 1 km da Subiaco sulla SS411, vici-no ai Monasteri Benedettini.

CAMPING “LA LUISIANA”Localizzazione: Via della Bandita 5, Loc.Monte Livata.Telefono: 0774 826087. Fax: 0774 826085.Email: [email protected] internet: www.montelivata.itAccoglienza: 10 bungalow, 40 posti letto -200 piazzole roulotte, oltre a tende e camper.Apertura: tutto l’anno.Descrizione: il camping si estende su unasuperficie di 20.000 mq.

CASA ALBERGO “ITALIA”Localizzazione: Loc. Monte Livata.Telefono: 0774 826259, 06 9782706.Accoglienza: 24 miniappartamenti, 90 postiletto.

FORESTERIA “S. SCOLASTICA”Localizzazione: via dei Monasteri.Telefono: 0774 85569.

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Parco Regionale Monti Simbruini

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Fax: 0774 822862.Email: [email protected] internet: www.benedettini-subiaco.itAccoglienza: 44 stanze, 100 posti letto.Apertura: tutto l’anno.Descrizione: la Foresteria si trova presso ilMonastero di S. Scolastica, a 1,5 km dal centrodi Subiaco.Le stanze hanno vista sia sul paese e la Valledell’Aniene, sia sul Monastero stesso.Servizi: sala conferenze (100 posti), bar, acco-glienza gruppi con spazi di autogestione.Sconti del 20% per prenotazioni confermate 1mese prima della data del soggiorno.

HOTEL “ITALIA”Localizzazione: via dei Boschi 28, Loc. MonteLivata.Telefono: 0774 826014 - 826128.Fax: 0774 826579.Email: [email protected] internet: www.hotelitalialivata.comAccoglienza: 32 stanze, 70 posti letto.Prezzi: B&B singola da € 48,00 a € 54,00,doppia da € 84,00 a € 98,00 - MP da € 46,00a € 68,00 - PC da € 50,00 a € 75,00.Apertura: tutto l’anno.

HOTEL “LIVATA”Localizzazione: Loc. Monte Livata.Telefono: 0774 826031 - 06 4885523.Sito internet: www.livatahotel.3000.itAccoglienza: 70 stanze, 200 posti letto.Apertura: 15 dicembre - 15 marzo.

HOTEL “MIRAMONTI”Localizzazione: via Giovanni XXIII, 4.Telefono: 0774 825029 - 810371.Fax: 0774 810519.Email: [email protected] internet: www.hotel-miramonti.orgAccoglienza: 13 stanze, 24 posti letto.Prezzi: B&B da € 30,00 a € 50,00 - doppiada € 50,00 a € 70,00.Apertura: tutto l’anno.Descrizione: poco distante dal centro. Camerecon vista panoramica.

PENSIONE “ANIENE”Localizzazione: largo Camporesi, 7/8.Telefono: 0774 85565.Accoglienza: 6 stanze, 15 posti letto.Prezzi: PC € 40,00 persona/giorno.Apertura: tutto l’anno.Descrizione: in centro storico.

PENSIONE “LA LOCANDA DI MAMMA PEPPINA”Localizzazione: via dei Boschi 11, Loc.Monte Livata.Telefono: 0774 826100.Email: [email protected]: 6 stanze, 25 posti letto.Prezzi: MP € 45,00 - PC € 50,00.Apertura: tutto l’anno.Descrizione: situato sulla strada principale diMonte Livata.

RISTORANTE AGRITURISMO “LA PARATA”Localizzazione: via dei Monasteri, 40.Prezzi: menù a prezzo fisso da € 15,00 a €25,00. Per i gruppi superiori a 30 persone 2pasti gratuiti. Il servizio pizzeria è solo seralenei giorni di venerdì, sabato e domenica.Descrizione: l’azienda produce nel proprioallevamento pesce di acqua dolce. Si effettuavendita di prodotti ittici: trota iridea, fario,salmonata, gamberi di fiume, storioni eanguille.Piatti tipici: specialità gastronomiche locali,pizza cotta in forno a legna.

RISTORANTE AGRITURISMO “COLLE TOCCI”Localizzazione: Contrada Castagnola.Accoglienza: 35 coperti.Prezzi: da € 22,00.Piatti tipici: specialità gastronomiche locali.

HOSTARIA “DELLA PILA”Localizzazione: via della Pila, 14.Telefono: 338 1305708.Accoglienza: 140 coperti.Prezzi: da € 20,00 a € 24,00.Giorno di chiusura: domenica sera e lunedì.Descrizione: situato in prossimità del pontedi S. Francesco, lungo il fiume Aniene.

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Guida ai servizi delle aree naturali e protette del Lazio

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Parco Regionale Monti Simbruini

Piatti tipici: specialità gastronomiche locali.

PANINOTECA BAR “ARISTON PUB”Localizzazione: via Cadorna.Telefono: 0774 84360.Giorno di chiusura: mercoledì.Descrizione: situato nel centro storico diSubiaco, a pochi passi dalla piazza principaledi S. Andrea.Piatti tipici: paninoteca, dolci, su ordinazio-ne torte e buffet.

PIZZERIA ROSTICCERIA “MISSIONE PIZZA”Localizzazione: viale della Repubblica, 49.Telefono: 0774 825025.Prezzi: da € 8,00 a € 10,00. Apertura: lunedì.Piatti tipici: specialità pizza alla pala, primipiatti, pollo arrosto.

PUB “EL RANCHO DI PANCHO”Localizzazione: via dei Boschi 2, Loc. Monte Livata.Telefono: 339 6831847.Apertura: nel fine settimana.Descrizione: si trova sulla strada principale diMonte Livata.Piatti tipici: pizzeria, polenta e piatti messicani.

PUB “I TRE BRUSCHETTIERI”Localizzazione: via Emilio Blenio, 1.Telefono: 0774 83677 - 329 4307373.Accoglienza: 80 coperti.Giorno di chiusura: lunedì.Descrizione: nel centro storico di Subiaco.Venerdì musica live, serate a tema.Piatti tipici: pasta e dolci fatti in casa.

RISTORANTE PIZZERIA “AL BOSCHETTO”Localizzazione: SP 44b - km 3,100.Telefono: 0774 84567.Accoglienza: 140 coperti.Prezzi: da € 10,00 a € 30,00.Giorno di chiusura: mercoledì. Descrizione: situato nel mezzo del bosco, apochi km sia da Monte Livata che da Subiaco.Piatti tipici: pasta e dolci fatti in casa, vini diproduzione propria.

RISTORANTE PIZZERIA “CASA GRANDE”Localizzazione: Contrada La Torre, 6.Telefono: 0774 829621.Accoglienza: 180 coperti.Prezzi: da € 15,00 a € 30,00.Giorno di chiusura: mercoledì.Descrizione: situato fuori dal centro abitato.Dotato di ampio parcheggio.Piatti tipici: specialità locali. Pesce e friggito-ria su ordinazione. Caffè prodotto in torrefa-zione propria con tostatura a legna.

RISTORANTE PIZZERIA “CHECCHINA”Localizzazione: via dei Monasteri, 42.Telefono: 0774 85679.Fax: 0774 85167.Accoglienza: 50 coperti.Prezzi: da € 15,00 a € 35,00.Giorno di chiusura: mercoledì.Descrizione: a soli 500 m dal centro.Piatti tipici: primi piatti fatti in casa.

RISTORANTE PIZZERIA “FONTANA ROSA”Localizzazione: via Fontana Rosa, 2.Telefono: 0774 84961.Accoglienza: 80 coperti.Prezzi: da € 8,00 a € 25,00.Giorno di chiusura: lunedì.Descrizione: situato in una frazione diSubiaco, Vignola, poco distante anche daCervara di Roma.

RISTORANTE PIZZERIA “LA PRATERIA”Localizzazione: Contrada Ponte Lucidi.Telefono: 0774 829371.Accoglienza: 95 coperti all’interno, 200coperti all’esterno.Prezzi: da € 13,00 a € 45,00.Giorno di chiusura: lunedì.Piatti tipici: pasta fatta in casa, funghi porci-ni, pizza “La Prateria”.

RISTORANTE PIZZERIA “MECCI”Localizzazione: Via della Bandita 29, Loc.Monte Livata.Telefono: 0774 826211 - 340 6220124.Accoglienza: 100 coperti.

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Prezzi: da € 16,00.Giorno di chiusura: lunedì.Piatti tipici: specialità gastronomiche locali,polenta.

RISTORANTE PIZZERIA “ORCHIDEA”Localizzazione: Statale Sublacense.Telefono: 0774 825107.Accoglienza: 60 coperti.Prezzi: menù fisso di carne € 15,00, menùfisso di pesce € 30,00.Giorno di chiusura: mercoledì.Descrizione: situato a circa 1,5 km dal cen-tro. Ampio parcheggio.

RISTORANTE “FORESTERIA S. SCOLASTICA”Localizzazione: via dei Monasteri.Accoglienza: 500 coperti.Piatti tipici: pasta fatta in casa, marmellate,liquori, dolci tipici.

RISTORANTE “ANIENE”Localizzazione: largo Camporesi, 7/8.Accoglienza: 100 coperti.Prezzi: da € 15,00 a € 20,00.Giorno di chiusura: lunedì.Descrizione: situato in pieno centrostorico.

RISTORANTE “BELVEDERE”Localizzazione: via dei Monasteri, 33.Accoglienza: 120 coperti.Prezzi: da € 20,00 a € 25,00.Giorno di chiusura: lunedì.Piatti tipici: strozzapreti alla ciociara, lasagnain bianco.

RISTORANTE “BIANCANEVE”Localizzazione: via dei Boschi 5, Loc. MonteLivata.Telefono: 0774 826345.Accoglienza: 50 coperti.Prezzi: da € 10,00 a € 30,00.Giorno di chiusura: lunedì.Descrizione: situato sulla strada principale diMonte Livata.Piatti tipici: produzione propria di pasta e

dolci tipici, fettuccine “Biancaneve”, carnealla brace.

RISTORANTE “BOTTE DI BACCO”Localizzazione: via Giovanni XXIII, 4.Telefono: 0774 825029 - 810371.Email: [email protected]: 150 coperti.Prezzi: da € 25,00 a € 38,00.Giorno di chiusura: mercoledì.Descrizione: a 1,5 km dal centro, sulla stradaper Monte Livata.

RISTORANTE “DA ANNA”Localizzazione: C.da Valle Chiappante, 8.Telefono: 0774 829456.Accoglienza: 250 coperti.Prezzi: da € 15,00 a € 20,00.Giorno di chiusura: lunedì.Descrizione: situato in una frazione diSubiaco, Valle Chiappante, ai piedi di Cervaradi Roma.Piatti tipici: cucina casereccia.

RISTORANTE “DA CHECCO”Localizzazione: Contrada la Torre, 14.Telefono: 0774 829622 - Numero verde800999334/Accoglienza: 120 coperti.Prezzi: da € 15,00 a € 20,00.Giorno di chiusura: martedì.Descrizione: si trova a pochi chilometri dalcentro di Subiaco, sulla Statale Sublacense.

RISTORANTE “DA GIGIA”Localizzazione: Contrada Montore,10.Telefono: 0774 83159.Accoglienza: 150 coperti - gradita la prenota-zione.Giorno di chiusura: lunedì.Descrizione: situato a 3 km dal centro delpaese, ai piedi di Monte Livata.Piatti tipici: pasta fatta in casa, dolci locali.

RISTORANTE “FRA DIAVOLO”Localizzazione: Contrada Colle Perino, 15.

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Guida ai servizi delle aree naturali e protette del Lazio

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Parco Regionale Monti Simbruini

Telefono: 0774 83850.Accoglienza: 90 coperti.Prezzi: da € 15,00 a € 25,00.Giorno di chiusura: lunedì.Descrizione: lungo la SP 40b per Cervara diRoma.

RISTORANTE “IL CANTUCCIO”Localizzazione: via F. Filzi, 38.Telefono: 0774 83414.Accoglienza: 50 coperti.Prezzi: da € 20,00 a € 25,00.Giorno di chiusura: martedì.Descrizione: situato in centro storico.Piatti tipici: cucina casereccia, pasta fatta incasa.

RISTORANTE “IL CAPRIOLO”Localizzazione: Loc. Campo dell’Osso.Telefono: 0774 826074.Accoglienza: 50 coperti - È gradita la preno-tazione.Prezzi: da € 15,00 a € 30,00.Apertura: ad agosto e Natale tutti i giorni.Negli altri mesi aperto sabato e domenica apranzo.

RISTORANTE “ITALIA”Localizzazione: via dei Boschi, Loc. MonteLivata.Telefono: 0774 826014 - 826128.Fax: 0774 826579.Email: [email protected] internet: www.hotelitalialivata.comAccoglienza: 110 coperti.Prezzi: da € 20,00 a € 30,00.Apertura: tutto l’anno.Piatti tipici: pasta fatta in casa, arrosto dimontagna con castagne e prugne.

RISTORANTE “LA LOCANDA DI MAMMA

PEPPINA”Localizzazione: via dei Boschi 11, Loc.Monte Livata.Accoglienza: 150 coperti.Apertura: tutto l’anno.Descrizione: situato sulla strada principale di

Monte Livata.Piatti tipici: pappardelle al cinghiale, tonna-relli ai funghi porcini.

RISTORANTE “LA POSTA”Localizzazione: Piana di Livata, 7.Telefono: 0774 826548.Accoglienza: 80 coperti, solo su prenotazione. Prezzi: da € 10,00.Giorno di chiusura: lunedì.Descrizione: situato all’ingresso di MonteLivata, in prossimità del maneggio, punto dipartenza di sentieri escursionistici.Piatti tipici: pappardelle alla lepre e cinghia-le, fettuccine ai funghi porcini, strozzapreti,polenta, gnocchi al castrato.

RISTORANTE “LA RUSTICANA”Localizzazione: via Giovanni XXIII, 64.Telefono: 0774 85484.Fax: 0774 85547.Accoglienza: 200 coperti.Prezzi: da € 14,00 a € 20,00. Giorno di chiusura: martedì.Descrizione: a 1,5 km dal centro, sulla stradaper Monte Livata.Piatti tipici: cucina tipica a base di tartufo.

RISTORANTE “LA SIMBRUINA”Localizzazione: via della Bandita 2, Loc.Monte Livata.Telefono: 0774 822312, 333 3341811.Accoglienza: 140 coperti.Prezzi: da € 10,00 a € 20,00.Descrizione: situato lungo la strada principa-le di Monte Livata.Piatti tipici: la preparazione delle pietanze èrigorosamente fatta in casa.

RISTORANTE “LE CANTINE DEI BORGIA”Localizzazione: p.zza S. Maria della Valle, 30.Telefono: 0774 84107.Accoglienza: 40 coperti.Prezzi: da € 18,00 a € 30,00.Giorno di chiusura: lunedì.Descrizione: situato in pieno centro storico, aridosso della Rocca dei Borgia (XI sec.).

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Guida ai servizi delle aree naturali e protette del Lazio

I locali facevano parte integrante del castello.Piatti tipici: specialità gastronomiche locali ,pasta fatta in casa.

RISTORANTE “LIVATA”Localizzazione: via della Bandita 5, Loc.Monte Livata.Telefono: 0774 826014.Fax: 0774 826579.Apertura: 15 dicembre - 15 marzo.Piatti tipici: pasta di produzione propria evino Cesanese.

RISTORANTE ENOTECA “IL CRISTALLO DI NEVE”Localizzazione: Loc. Campo dell’Osso.Telefono: 0774 826142.Accoglienza: 90 coperti.Prezzi: da € 20,00.Giorno di chiusura: mercoledì.Descrizione: situato sul piazzale di Campodell’Osso, base di partenza di diversi sentieriescursionistici, piste da sci di fondo e discesa.Piatti tipici: produzione propria di dolci tra-dizionali, cacciagione, funghi porcini, tartufobianco e nero.Enoteca: vini e grappe titolate.

TAVERNA “SOSSANTI”Localizzazione: via Cadorna, 27.Telefono: 0774 85201.Prezzi: da € 7,00 a € 15,00.Giorno di chiusura: lunedì.Descrizione: nel centro storico di Subiaco.Piatti tipici: primi piatti, pizze da asporto,rosticceria.

TAVOLA CALDA “MACONDO - L’ ANGOLO

DELLA PIZZA”Localizzazione: via Cavour, 14.Telefono: 0774 85878.Giorno di chiusura: martedì.Descrizione: situato nel centro storico.Piatti tipici: menù famiglia composto da lasa-gne, 1 pollo o altro, patate al forno o fritte,dolce € 25,00. Preparazione di dolci tipici loca-li, tortelli alla nutella, su ordinazione dolci senzaglutine. Pizza a sorpresa, pizze tonde da asporto.

TAVOLA CALDA CREPERIA “MOVIDA”Localizzazione: via Cadorna, 23/25.Telefono: 0774 83375.Prezzi: da € 10,00 a € 20,00.Giorno di chiusura: mercoledì.Descrizione: situato nel centro storico.Ampia sala interna con maxi schermo, terraz-za attrezzata. Su ordinazione pizze tonde daasporto.

TREVI NEL LAZIO

HOTEL “CRISTALLO”Localizzazione: S. P. per Fiuggi km 9, Loc.Altipiani di Arcinazzo.Telefono: 0775 598022 - 598073.Accoglienza: 580 posti letto, 250 camere conservizi interni.Prezzi: B&B singola € 37,00, doppia €

57,00 - PC singola € 65,00, doppia € 60,00.Apertura: tutto l’anno.Servizi: riduzioni per gruppi, parcheggiointerno, piscina all’aperto, tavoli ping-pong, 2campi da tennis, 5 campi da basket, 2 salecongressi (1500 posti).

HOTEL “IL CAMINETTO”Localizzazione: Statale Sublacense km 34,Loc. Altipiani di Arcinazzo.Telefono: 0775 598067 - 598097.Accoglienza: 49 stanze, 110 posti letto.Prezzi: B&B singola € 40,00, doppia € 60,00- PC singola € 65,00, doppia € 65,00.Apertura: tutto l’anno.

RISTORANTE “DA SILVANA”Localizzazione: Statale Sublacense, Loc.Altipiani di Arcinazzo.Telefono: 0775 598002.Accoglienza: 150 coperti.Prezzi: da € 25,00.Piatti tipici: cucina tradizionale.

RISTORANTE “IL CAMINETTO”Localizzazione: Statale Sublacense km 34,Loc. Altipiani di Arcinazzo.Accoglienza: 200 coperti.

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Parco Regionale Monti Simbruini

Prezzi: da € 20,00.Apertura: tutto l’anno.

RISTORANTE “LA CASCATA”Localizzazione: SP 193, Loc. Comunacque.Telefono: 347 7645719, 0775 442498.Accoglienza: 130 coperti, 120 all’aperto.Prezzi: da € 15,00 a € 20,00.Apertura: tutto l’anno.Descrizione: situato lungo la strada provin-ciale che da Jenne conduce a Trevi, nei pressidella Cascata di Trevi.Piatti tipici: fettuccine alla boscaiola, caprio-lo, lepre e carne alla brace.

RISTORANTE “LE MOLETTE”Localizzazione: via dei Forestieri, Loc. Pontedelle Tartare.Telefono: 349 7415275.Accoglienza: 150-200 coperti.Prezzi: da € 15,00.Apertura: tutto l’anno.Descrizione: situato a 2 km dal paese.Piatti tipici: specialità gastronomiche locali.

RISTORANTE “LO SCOIATTOLO”Localizzazione: via delle Sorgenti, Loc.Altipiani di Arcinazzo.Telefono: 0775 599540, 349 7370179.Accoglienza: 60 coperti , 50 posti all’aperto.Prezzi: da € 20,00. Giorno di chiusura: martedì.Descrizione: situato a pochi metri dal centro.Piatti tipici: cucina tipica.

RISTORANTE “MEMMO”Localizzazione: Statale Sublacense, bivio perTrevi.Telefono: 0775 598436 - 591205.Accoglienza: 100 coperti, 220 all’aperto.Prezzi: da € 20,00. Giorno di chiusura: mercoledì.

VALLEPIETRA

BAR “IL RISTORO DEL PELLEGRINO”Localizzazione: Santuario della SS. Trinità -

Loc. Vagno.Telefono: 0774 899124, 347 1193181.Apertura: da maggio a ottobre.Descrizione: situato in prossimità delSantuario, gode di ottimi punti panoramicisulla Valle del Simbrivio ed i monti circostanti.

RISTORANTE “DA AGNESE”Localizzazione: via Salvo d’Acquisto.Telefono: 0774 899015, 347 8816062.Accoglienza: 90 coperti.Prezzi: da € 10,00 a € 25,00.Giorno di chiusura: lunedì (solo in autunno).Piatti tipici: gnocchetti “da Agnese”, straccet-ti “da Agnese”, dolci della casa, su ordinazionepesce, vasta scelta di vini. Forno a legna. Pizzetonde da asporto.

RISTORANTE “DA ROMANO”Localizzazione: p.zza Italia, 3.Telefono: 0774 899020.Accoglienza: 120 coperti.Prezzi: da € 18,00 a € 25,00. Giorno di chiusura: chiuso il lunedì danovembre ad aprile.Descrizione: situato in centro storico nellevicinanze della torre medievale, appartenentealla famiglia Caetani.Piatti tipici: specialità a base di carne e fun-ghi porcini, piatti con fagioli di Vallepietra(Ciavattone).

RISTORANTE “LA BRACE DA PIETRO” Localizzazione: via SS. Trinità.Telefono: 0774 899118, 338 7838443.Accoglienza: 100 coperti.Prezzi: da € 15,00 a € 23,00. Apertura: tutto l’anno.Piatti tipici: pasta fatta in casa, fettuccine aifunghi porcini, pappardelle al castrato, gnoc-chi al castrato, ravioli e cannelloni, carne loca-le alla brace.

RISTORANTE “SIMBRIVIO”Localizzazione: via SS. Trinità snc.Telefono: 0774 899189, 338 8608666.Accoglienza: 100 coperti.

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Prezzi: da € 12,00 a € 18,00.Apertura: chiuso da novembre a marzo.Descrizione: situato sulla strada per ilSantuario della SS. Trinità.Piatti tipici: Specialità gastronomiche locali abase di funghi porcini e carni locali.

TRATTORIA “LA NOCE”Localizzazione: SP 45a, km 19,500.Telefono: 347 7025333.Accoglienza: 120 coperti. Area pic-nic.Prezzi: da € 13,00 a € 18,00.Apertura: da maggio ad ottobre.

TRATTORIA “LE PEZZE PIANE”Localizzazione: SP 45a, km 23,400.Telefono: 0774 899167.Accoglienza: 150 coperti, 250 posti all’aper-to. Area pic-nic.Prezzi: da € 15,00 a € 20,00.Apertura: da maggio ad ottobre.Piatti tipici: pietanze cotte alla brace.Descrizione: situato ad 1,5 km dal paese, inprossimità del campo sportivo.

Rifugi

All’interno del Parco Regionale dei MontiSimbruini sono presenti, inoltre, alcuni rifugi.Li segnaliamo di seguito, per completezzad’informazione, anche se non tutti sono frui-bili al momento o il loro utilizzo è riservato.

RIFUGIO CASINO TROLI

Localizzazione: Campo della Pietra (Vallepietra).Telefono: Comune di Vallepietra, 0774899031.Apertura: da maggio a novembre.Prezzi: € 6,00 persona/giornoAccoglienza: 20 posti letto.Gestione: le chiavi sono reperibili presso ilComune.Descrizione: il rifugio, di proprietà delComune di Vallepietra, è situato in prossimi-tà di un bosco e della strada (comunale) dicollegamento con l’Abruzzo. Dal Parco si rag-

giunge tramite l’ultimo tratto (Vallepietra-SS. Trinità) della provinciale SP45a, chiusanei mesi invernali, da novembre a maggio.

RIFUGIO SAFAIR

Localizzazione: Campo della Pietra(Vallepietra).Descrizione: si tratta di un rifugio di proprie-tà privata, aziendale. È utilizzato solo per usodi servizio.

RIFUGIO FONDI DI JENNE

Localizzazione: Piana di Fondi (Jenne).Telefono: Comune di Jenne 0774 827601.Accoglienza: 15 posti letto.Gestione: in corso di affidamento.Descrizione: il rifugio, di proprietà delComune di Jenne, è adiacente alla provincialeJenne-Livata (SP 36d), strada che si snoda sul-l’altopiano di Fondi tra spettacolari faggete.

RIFUGIO LA CHIESUOLA

Localizzazione: Monte Livata (Subiaco).Telefono: Di Giannantonio 339 4573957.Apertura: tutto l’anno.Prezzi: € 12,00 persona/giorno.Accoglienza: 12 posti letto.Gestione: la struttura è gestita da privato.Descrizione: il rifugio, di proprietà delComune di Subiaco, è adiacente alla provin-ciale Subiaco-Livata (SP 44b). È situato neipressi di una piccola chiesa.

RIFUGIO CAMPO DELL’OSSO

Localizzazione: Campo dell’Osso (Subiaco).Telefono: Comune di Subiaco 0774 8161.Gestione: il rifugio è concesso in uso solo adassociazioni sportive, in occasione di manife-stazioni locali.Descrizione: il rifugio, di proprietà delComune di Subiaco, è situato in prossimitàdel piazzale, ove termina la provincialeSubiaco-Livata (SP 44b).

RIFUGIO CAPANNA CAPRIATI

Localizzazione: Campo Staffi (Filettino).Telefono: Parco Regionale dei Monti

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Guida ai servizi delle aree naturali e protette del Lazio

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Parco Regionale Monti Simbruini

Simbruini 0774 827219/827221 - Comunedi Filettino 0775 581832.Accoglienza: 8/10 posti letto.Gestione: in corso di affidamento.Descrizione: il rifugio è situato in prossimitàdella provinciale Filettino-Campo Staffi (SP30). È raggiungibile dall’Abruzzo tramite stra-da provinciale (SP 128-SP 63), chiusa neimesi invernali.

RIFUGIO CASETTE DI CAMPOSECCO

Localizzazione: Camposecco (CamerataNuova).Telefono: Comune di Camerata Nuova 0774935024, Parco Regionale dei Monti

Simbruini 0774 827219/827221.Accoglienza: 10 posti letto.Gestione: in corso di affidamento.Descrizione: il rifugio è situato sull’altopianodi Camposecco a 500 m da una strada comu-nale, chiusa al traffico.

RIFUGIO CAMPO CERASO

Localizzazione: Campo Ceraso (Filettino).Telefono: Comune di Filettino 0775 581832.Descrizione: il rifugio, di proprietà delComune di Filettino, è ubicato a nord del ter-ritorio comunale, oltre la stazione sciistica diCampo Staffi, a quota 1700 metri. L’edificio èda ristrutturare.

Campaegli

Impianti sciistici a Monte Livata

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Sagra a Camerata

Preparazione della polenta

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Parco Regionale Monti Simbruini

D alla produzione di carne bovina eformaggi di latte caprino degli alle-vatori di Vallepietra, all’olio biolo-

gico di Subiaco, al miele dei MonasteriBenedettini, alla produzione di pane e dolcitipici di Jenne e Trevi nel Lazio, numerosi sonoi prodotti tipici del territorio del Parco. Fruttodi lavorazioni artigianali, spesso legate ad atti-vità ancora di carattere famigliare, o all’utilizzodi tecniche antiche. Il loro utilizzo in cucina è frutto di una tradi-zione gastronomica locale, semplice ma a voltericca di contaminazioni esterne, derivanti dallapresenza, in passato, di numerosi monasteri ereligiosi provenienti da paesi stranieri o da altrezone d’Italia, in particolare a Subiaco, Jenne eCervara.

FAGIOLO “CIAVATTONE” DI VALLEPIETRA

Tra le produzioni agricole più note nel territo-rio dei Monti Simbruini, con riconoscimentodi Denominazione di Origine Protetta (DOP),è il fagiolo bianco Ciavattone di Vallepietra,centro agropastorale situato nel cuore delParco. Si consuma per lo più con olio e cipollao con sugo di salsiccia e cotiche. Il piatto: Bugliò di Vallepietra - È una zuppa abase di fagioli, verza e patate. Si accompagnacon una pizza di granturco (fallone), sbriciolatanella minestra secondo la densità che si desidera.

“OLATRI” DI FILETTINO

Gli olatri sono spinaci selvatici, che si raccol-gono sulle montagne di Filettino, nelle zone diFonte della Moscosa e Monte Viglio, quando siscioglie la neve. Crescono a 1700 metri di alti-tudine. Si consumano in zuppa o come condi-mento per la pasta, cotti insieme a questa.Il piatto: Zuppa di Olatri di Filettino - È unazuppa a base di spinaci, cucinati nella salsa dipomodoro. Al piatto si aggiunge pane raffer-mo, uovo e pecorino.

LE PASTE TRADIZIONALI

'Ndremmappi di Jenne - È la pasta fatta in casa,tipica di Jenne. Si prepara con farina di grano,non setacciata completamente dalla crusca,impastata con acqua tiepida. Dall’impasto siricavano delle strisce larghe 4-5 mm e lungheuna decina di centimetri. Gli ’ndremmappi vengono conditi con unasalsa di pomodoro, peperoncino e alici. A pia-cere, l’aggiunta di pecorino. Nel mese di set-tembre, proprio a Jenne, si festeggia la Sagradegli ‘Ndremmappi, con degustazione dellatipica pasta, vino e dolci locali.Frascareji di Camerata - Pasta fresca preparataa Camerata Nuova. Si condisce con sugo dipomodoro, lardo, aglio e cipolla. I frascareji sipossono consumare un po’ brodosi, conaggiunta di acqua nel sugo ed una spolveratadi pecorino.Recalicu di Cervara di Roma - È la polenta diCervara, preparata secondo la maniera tradi-zionale in un paiolo di rame e stesa sulla 'spia-natora' di legno. Si condisce in modi diversi:con sugo di castrato, di spezzatino e salsiccia odi baccalà. Oppure si accompagna con luma-

Prodotti tipici e artigianato locale

Lavorazione del formaggio

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Guida ai servizi delle aree naturali e protette del Lazio

che o con ricotta e pepe o, ancora, con fagio-li, olio e pepe. Dicembre è il mese in cui sifesteggia la Sagra dello Recalicu.Patacche nere di Trevi nel Lazio - Pasta fatta incasa, tipica di Trevi. La sfoglia viene preparatacon farina di crusca e tagliata in maniera irre-golare, tipo maltagliati. A cottura ultimata,viene condita con pomodoro fresco o a zuppacon fagioli.Strozzapreti di Subiaco - Pasta fresca corta,tagliata e attorcigliata sul palmo della mano, astrisce di 5-6 cm circa. Viene servita con salsadi pomodoro, aglio e peperoncino ed unaspolverata di peperoncino.

TARTUFO NERO DI CERVARA

I boschi del Parco dei Simbruini, sia montaniche collinari, hanno sempre dato abbondantivarietà di funghi: porcini, prataioli, galletti,ovoli, spesso lasciati essiccare al sole per l’in-verno, sopra scife di legno, quando non con-sumati freschi. Un tubero molto ricercato è iltartufo nero, diffuso maggiormente nel terri-torio di Cervara di Roma. Si tratta di un pro-dotto pregiato, nelle due varietà invernale edautunnale. Si utilizza come condimento nellefettuccine o per la preparazione di ottime bru-schette. A settembre, nel borgo, si celebra laFesta del Tartufo.

TROTA

Presente in abbondanza nelle acque del fiumeAniene, viene cucinata con diverse ricettelocali: in salsa verde, al guazzetto, al forno o,ancora, infarinata e fritta in un sugo di aglio,peperoncino e prezzemolo. A Subiaco, nelmese di settembre, viene organizzata ognianno la Sagra della Trota. In questa occasione,centinaia di trote vengono gettate nella fonta-na in piazza della Resistenza, dove avverrà ladegustazione.

DOLCI TIPICI

La produzione di dolci secchi è diffusa intutto il territorio del Parco, ma caratterizza perlo più le zone di Jenne e Trevi nel Lazio.Morselletti - Biscotti di consisenza dura aforma di rombo a base di noci e miele, aro-matizzati con arancia grattugiata.Subiachini - Biscottini a base di mandorle, siottengono amalgamando mandorle pestate adalbume, zucchero e miele. L’impasto è adagia-to su un’ostia e poi cotto in forno. Dopo lacottura, si suddivide il dolce in pezzetti rom-boidali, cosparsi di glassa al limone.Ciambellette al vino o risichelle - Classico dolceda fine pasto, le ciambelle al vino, sono detteanche ciambellette o risichelle. Possono esserearomatizzate con semi di anice.

Gli Arcari e l’artigianato dellegno a Camerata Nuova

G li “Arcari”, artigiani del legno diCamerata Nuova, rappresentanouna tradizione antica, legata alla

diffusa presenza delle faggete nel territorio.In parte mobilieri ante litteram, in parteboscaioli sono da tempi lontani gli arteficidell’ “arca”, la madia laziale e abruzzese, che harappresentato per secoli la cassaforte dellefamiglie, costruita ad incastro senza l’uso dichiodi. Una sorta di baule di varie dimensio-

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Parco Regionale Monti Simbruini

Ostello Il Girasole

Azienda Agrituristica Colle Tocci

Associazione Mille Colori

Azienda Agricola L’Ape Operaia

Azienda Agricola La Sughera

B&B La Chiocciola

Casa del Pane

Di Croce Giulia

Elis

Four Seasons

I Tre Conti

Ostello Il Lescuso

L’Angolo della Pizza

Monastero S. Scolastica

Pastificio Val D’Aniene

F.lli Rapone

Ristorante I Gerani

Segatori Andrea

Serafini Lucia

Trattoria Da Ferrari

Ostello

Cucina - Prodotti tipici

Olio extravergine dioliva (biologico)

Miele, propoli, cera,pappa reale

Olio extravergine dioliva

Prima colazione

Pane - Dolci - Prodottida forno

Carne ovicaprina ebovina

Produzione lumache

Natura e cultura -Ostello

Dolci tipi locali - Fornoa legna

Ostello - Ristorante

Dolci tipici di Subiaco

Miele - Tisane - Olio -Liquori - Foresteria

Paste fresche all’uovo -Dolci tipici

Carne - Salumi tipici

Cucina piatti tipici

Olio

Carne ovicaprina ebovina biologica

Cucina piatti tipici

Via del Calvario

C.da Castagnola, 8

Via Cavour, 76

Via Sublacense, 72

Via dei Monasteri, 1

C.da Castagnola

Via Papa Braschi, 26

Largo Rossigni, 19

Via S.Croce, 11

Via G. degli Ubertini,44

Via Regina Elena, 1

Loc. Lescuso

Via Cavour, 14

Via dei Monasteri

C.da Camarde, 35

P.za Emilio Blenio, 3

Via Cesarea Casale, 21

C.da S. Lorenzo, 32

Via della Pace, 22

Via XX Settembre

Filettino 338 5284855

Subiaco 335 6883955 -0774 822917

Subiaco 0774 83296 -348 3009805

Agosta 0774 84830 -347 7758734

Subiaco 340 6313651

Subiaco 335 6562801

Subiaco 0774 85516

Camerata Nuova0774 924072

Affile 0774 804139

Cervara di Roma06 27800984

Jenne 0774 827073

Jenne 0774 827169

Subiaco 0774 85878

Subiaco 0774 82421 -0774 8242397

Subiaco 0774 83187

Subiaco 0774 85217

Jenne 0774 827004

Subiaco 0774 85119

Camerata Nuova0774 924216-924059

Cervara di Roma0774 828720

MARCHIO DI ECOQUALITÀ DEL PARCO - Gli Operatori Certificati

Dati aggiornati a dicembre 2004

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ni, in cui si conservavano le cose più diverse:dal grano al pane, dalla biancheria ai soldi.Per la loro costruzione, gli “arcari” si sono tra-mandati di padre in figlio antiche tecniche edattrezzi particolari, che il Parco dei MontiSimbruini ha inteso tutelare, attivando nel2001 a Camerata corsi di formazione ad hoc,tenuti dagli ultimi maestri artigiani.

Il progetto “Marchio del Parco”

A sostegno delle produzioni agricoleed artigianali locali e dei servizi turi-stici realizzati sul territorio, il Parco

dei Monti Simbruini ha realizzato un proget-to di “marchio di qualità” del Parco.Il progetto, sostenuto da un finanziamentodella Provincia di Roma e del Parco, è finaliz-zato alla valorizzazione e promozione delleattività economico-produttive presenti nonsolo nei confini amministrativi del Parco, maanche nelle aree contigue.L’elenco dei prodotti che hanno ottenuto lalicenza d’uso del marchio viene inserito in unAlbo ufficiale, tenuto presso la sede dell’EnteParco.

CAMERATA NUOVA

FESTA DI MARIA SS. DELLA PIETÀ

La festa, celebrata il primo sabato dopo l’8 set-tembre, esprime la devozione a Maria SS.della Pietà ed insieme al patrono del paese, S. Antonio Abate. I preparativi dell’evento piùatteso dai cameratani iniziano già alla vigiliadi Ferragosto. Nella piazza principale delpaese, di fronte alla chiesa parrocchiale, sisvolge l’asta pubblica per aggiudicarsi il privi-legio di portare in processione, il giorno dellafesta, gli oggetti devozionali, dai campanelli aicrocefissi agli stendardi, e soprattutto le statuedella Madonna e di S. Antonio.Il primo appuntamento della festa vera e pro-pria è la sera del sabato, il primo dopo l’8 set-tembre. Alla processione serale partecipano ledue confraternite: quella della Madonna, coni suoi componenti in camice bianco e mantel-lina azzurra, e quella di S. Antonio, in camicebianco e mantellina nera. La cerimonia siripete la domenica.

CERVARA DI ROMA

FESTA DELLA MADONNA DELLA PORTELLA

La festa si celebra l’8 settembre con una sug-gestiva processione notturna, che dalla chiesaparrocchiale arriva fino alla piccola chiesafuori dal paese, dedicata alla Madonna dellaPortella. Ad aprire la lunga fila dei partecipan-ti gli uomini e le donne delle due confraterni-te: quella del SS. Nome di Maria e quella del SS. Salvatore. I primi, vestiti con camice bian-co e mozzetta blu, sorreggono lampioni dilegno, insegne sacre, crocefissi e campanelli. Isecondi, con camice bianco e mozzetta rossa,recano antichi stendardi e grosse candele.

FILETTINO

PROCESSIONE DEGLI INCAPPUCCIATI

Protagonista dell’organizzazione della festa,celebrata l’ultima domenica di agosto, è laConfraternita di S. Antonio, istituita nel lon-tano 1652. Caratteristica la presenza lungo il

Cooperativa Arcari (Camerata Nuova)Telefono: 0774 924042

INFORMAZIONI

Le feste tradizionali

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Parco Regionale Monti Simbruini

percorso della processione, che si snoda finoalla chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta,delle cosiddette “cunette”, piccole chiese realiz-zate dai bambini del luogo con l’immagine delSanto all’interno, illuminate dalla luce dellecandele. Ogni rione di Filettino contribuiscealle spese per la propria “cunetta”, e quella giu-dicata migliore viene premiata dalla popolazio-ne con una somma in denaro. La festa si con-clude con grandiosi fuochi d’artificio.

JENNE - FESTA DI S. ROCCO

È la festa dedicata al Santo protettore delpaese. Si svolge ogni anno il 15 e 16 agostosecondo un antico cerimoniale, che risalealmeno al 1784, anno in cui nei documentistorici si parla dell’esistenza del camerlengo perla festa di San Rocco. Durante le celebrazioni,il corteo sacro con la statua delSanto percorre tutti i rioni delpaese, sostando davanti alletante edicole votive. Al ritoconclusivo prende parte ilvescovo in persona.

SUBIACO - L’INCHINATA

La festa con il suo complessocerimoniale si svolge la sera del14 agosto. In questa occasione,due processioni recanti leimmagini dell’Assunta e delSalvatore muovono da duepunti del paese, la prima dalla chiesa di S.Maria della Valle, la seconda dalla cattedraledi S. Andrea, per incontrarsi alla fine con unsuggestivo rito.

SUBIACO - FESTA DI S. BENEDETTO

È l’altra festa tradizionale di Subiaco, quelladel patrono della cittadina e del patronod’Europa, fondatore dell’Ordine benedettino.Il suono delle campane della cattedrale di S. Andrea annuncia, all’alba del 20 marzo, l’inizio dei festeggiamenti in onore di S. Benedetto, festeggiamenti che durerannotre giorni. Il 21 si svolge la tradizionale pro-cessione per le vie di Subiaco della “macchina”

del Santo. È questo il momento di maggioresolennità, che da qualche anno vede anchel’arrivo della Fiaccola benedettina pro EuropaUna, proveniente da Norcia e Cassino. Il 22marzo i festeggiamenti si concludono con ilritorno della “statuetta” di S. Benedetto, comeviene definita a Subiaco, al Sacro Speco.

TREVI NEL LAZIO - S. PIETRO EREMITA E I

“COMPARI” DI ROCCA DI BOTTE

Ogni anno, dal 29 al 31 agosto, il paese festeg-gia il suo patrono S. Pietro Eremita, rinno-vando lo svolgimento di riti religiosi e civili, lecui origini si perdono nel tempo. Il cerimo-niale è governato, oggi come ieri, da uno sta-tuto nel quale sono fissati i criteri di organiz-zazione della festa, dall’ “intronizzazione” diS. Pietro fino all’arrivo a Trevi nel Lazio dei

cosiddetti “compari” di Roccadi Botte, paese della provinciadell’Aquila. Al termine del rito,ogni trebano avrà l’onore diospitare nella propria abitazioneuno o più “compari” e trascorre-re insieme il resto della giornata.

VALLEPIETRA

FESTA DI S.CRISTOFORO

TRAGHETTATORE

La festa di S. Cristoforo si cele-bra ogni anno a Vallepietra il25 luglio.In passato a caratte-

rizzare la giornata di festa era il grande pran-zo pubblico, la “panarda”, al quale potevapartecipare una persona “a foco”, con le spesea carico delle casse comunali.Successivamente, come attestano documentistorici, questa tradizione è stata modificatapiù volte e alla fine del Seicento il “pasto”venne riservato solo “alli sacerdoti”.Oggi, anche se tale tradizione non sussistepiù, la devozione dei vallepietrani per il santotraghettatore del Simbrivio, così come raffi-gurato nella grande tela seicentesca custoditanella chiesa parrocchiale, è rimasta sempreforte ed in suo onore sono state istituiteanche alcune confraternite.

Filettino:Processione degli Incappucciati

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Guida ai servizi delle aree naturali e protette del Lazio

Dicembre/GennaioPresepe Vivente (Jenne)

Rappresentazione dal vivo delle scene dellaNatività, lungo le vie e le botteghe del borgo.

Mostra di presepi artistici.

GennaioSagra della Braciola o Brasciolata

(Camerata Nuova)L’origine della manifestazione va ricercata nellarievocazione dell’incendio di Camerata Vecchia,

celebrata nel primo centenario (9 gennaio 1959). Braciole di carne di pecora per tutti.

Sagra della Braciola (Filettino)

Sagra della Polenta con salsicce (Filettino)

17 GennaioS.Antonio Abate (Cervara di Roma)Processione, spettacolo pirotecnico,

grigliata in piazza.

S.Antonio Abate (Jenne)Benedizione degli animali “infioccati” e

degustazione di fave secche e fallone, pizza digranturco cotta alla brace.

S.Antonio Abate (Trevi nel Lazio)Festeggiamenti in onore del santo

protettore degli animali e giochi popolari.

S.Antonio Abate (Vallepietra)Processione per le vie del paese e

benedizione degli animali in piazza.

FebbraioFesta della Candelora (Vallepietra)

MarzoProcessione di S. Giuseppe (Jenne)

20-22 MarzoFesta di S. Benedetto (Subiaco)

Festeggiamenti in onore di S.Benedetto, patrono della cittadina e d’Europa.

Celebrazioni nel Sacro Speco e processione lungo le vie di Subiaco.

AprileSagra della pasta con fagioli (Filettino)

Degustazione di pasta e fagioli, offerta in ciotole di terracotta, vino e dolci tipici locali.

Balli popolari.

1° MaggioApertura Santuario SS. Trinità

(Vallepietra)Pellegrinaggio della popolazione di Vallepietra

e dei paesi circostanti al Santuario della SS.Trinità e inizio dell’attività turistico-religiosa.

Da novembre la chiesa viene nuovamente chiusa.

MaggioProcessione e Fiaccolata alla Cappella della

Madonna del Riposo (Trevi nel Lazio)

Festa di S.Bernardino (Filettino)

GiugnoFesta della SS. Trinità (Vallepietra)

È il momento più importante per la vita delSantuario. Forte è la devozione dei pellegrini,

provenienti da Vallepietra e dai paesi circostanti.Le “compagnie”, precedute da un portatore di

stendardo, arrivano al Santuario cantando e pro-seguono intorno alla grotta, che custodisce l’af-

fresco venerato, fino all’alba della domenica. Il rito culmina con il “Pianto delle Zitelle”,rievocazione cantata della Passione di Gesù.

Sagra dei Ravioli (Camerata Nuova)

LuglioFesta di S. Felice (Cervara di Roma)

Festa patronale.

Festa di S.Maria Addolorata (Filettino)Processione dedicata all’Addolorata e

mercatino dell’artigianato.

Festa di S. Anna (Vallepietra)

25 LuglioS. Cristoforo (Vallepietra)

Festa patronale in onore di S. Cristoforo Traghettatore.

LE MANIFESTAZIONI (segue)

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Parco Regionale Monti Simbruini

Luglio/AgostoEstate Monte Livata - Estate Jennese

Estate Cameratana - Feste popolari a Vallepietra -Estate Filettinese -

Agosto TrebanoManifestazioni varie estive nei paesi del Parco.

Luglio/AgostoGare di Ruzzica (Jenne)

Competizione tradizionale lungo la provincialeJenne-Subiaco. I “dischi” di formaggio sono oggi

sostituiti da “dischi” in legno.

Festa della Montagna (Jenne)Appuntamento annuale, dedicato ai festeggia-menti dell’antica tradizione di migrazione del

bestiame.

AgostoLa Speata (Subiaco)

Gara podistica regionale, competitiva e amatoria-le, lungo un percorso di 12 km da Subiaco a

Monte Livata, interamente in salita. Trofeo finale.

Subiaco Rock Blues Festival (Subiaco)

Fiera di S. Lorenzo (Subiaco)Tradizionale mercato di generi vari, in occasione

della ricorrenza del Natale di Subiaco. Occupa gran parte del centro cittadino

ed è dedicata al Santo.

Sagra dei Prodotti tipici (Trevi nel Lazio)Degustazione di prodotti tipici locali

14 AgostoL’Inchinata (Subiaco)

Suggestiva cerimonia con cui si incontrano le due processioni dell’Assunta e del Salvatore.

È una festa tradizionale nel Sublacense.

Rito dell’Inchinata (Cervara di Roma)

Festa di S. M. Assunta (Vallepietra)

14-15-16 AgostoFesta di S. M. Assunta e di S.Rocco

(Filettino)

15-16 AgostoFesta di S. Rocco (Jenne)

Festa patronale, celebrata secondo un tradizionale cerimoniale. Esecuzione

dell’antica “marcia di S.Rocco” e bengala.

Festa di S. Rocco (Cervara di Roma)

Terza settimana di AgostoMarcia della Transumanza (Jenne)

Marcia rievocativa della transumanza delle mandrie dalla Campagna all’altopiano di Fondi di Jenne.

La rievocazione si conclude con distribuzionedi caciotta, ricotta e giuncata.

Ultima domenica di AgostoProcessione degli Incappucciati (Filettino)Festa organizzata dalla Confraternita di

S.Antonio. Caratteristica lungo il percorso la presenza delle “cunette”, piccole chiese realizzate

dai bambini del luogo.

29-31 AgostoS. Pietro Eremita (Trevi nel Lazio)

Alla fine di agosto si rinnova annualmentel’antica tradizione dello scambio di visita tra gli

abitanti di Rocca di Botte (L’Aquila) e i trebani,in omaggio al loro comune patrono.

Fine AgostoFesta della Crocetta (Subiaco)

Appuntamento folkloristico di montagna. Si svolge dall’alba al tramonto, con stand

espositivi e gastronomici.

Festa della Madonna di Pompei (Subiaco)

La “Signoraccia” (Trevi nel Lazio)Fiera di merci varie, spettacoli musicali e ballo

della Signora danzante (Signoraccia), che chiude i festeggiamenti.

Festa della Madonna delle Grazie (Jenne)

SettembreFesta di S.Egidio

(Camerata Nuova)

LE MANIFESTAZIONI (segue)

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Guida ai servizi delle aree naturali e protette del Lazio

SettembreSagra della Trota (Subiaco)

Prodotto tipico della Valle dell’Aniene. Centinaia di trote vengono gettate nella fontana

in Piazza della Resistenza, dove avviene la degustazione secondo diverse ricette locali.

La sagra comprende anche una Gara internazio-nale di Pesca alla trota, con trofeo annesso.

Festa del Tartufo (Cervara di Roma)

8 SettembreFesta della Madonna della Portella

(Cervara di Roma)Processione notturna assai suggestiva.

Primo sabato dopo l’8 SettembreFesta di Maria SS. della Pietà

(Camerata Nuova)Processione con le macchine della Madonna e di

S. Antonio. Fuochi d’artificio.

Secondo sabato di SettembreFesta della Madonna della Rocca

e Sagra degli ‘Ndremmappi (Jenne)Fiaccolata notturna e degustazione di prodotti

tipici locali.

Terzo sabato/domenica di SettembreBallo della Pantasema

e Festa della Madonna Addolorata (Jenne)Festa di fine estate. Un grande pupazzo di carta e legno viene bruciato alla fine della festa, tra

fuochi d’artificio e “botti”.

OttobreFesta di S. Chelidonia (Vignola - Subiaco)

Pellegrinaggio serale sulla rupe, ove sorgeva l’anti-co monastero, uno dei 13 fondati da S.Benedetto,

dedicato alla santa eremita. I fedeli tra canti edanze attendono l’alba nei pressi dei ruderi, in

località Morra Ferogna.

Castagne per Tutti (Filettino)

Fine OttobreChiusura Santuario SS. Trinità (Vallepietra)

NovembreCiambelle e Vino caldo (Filettino)

DicembreFiaccolata di Fine Anno (Campo Staffi - Filettino)

Suggestiva fiaccolata nella località sciistica diCampo Staffi.

Sagra dello “Recalicu” (Cervara di Roma)Sagra della polenta.

Festa Medievale (Subiaco)Animazione del borgo medievale durante il

periodo natalizio e l’Epifania.

LE MANIFESTAZIONI

Il presepe a Jenne

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Parco Regionale Monti Simbruini

Ente Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini

Via Roma, 48 - 00020 Jenne (Roma)Tel. 0774 827219 - 827221

Fax 0774 827183Internet: www.simbruini.it

Camerata NuovaAltitudine: 810 m

Abitanti: 564Distanza da Roma: 75 kmMunicipio: 0774 935024Carabinieri: 0774 924032

Corpo Forestale dello Stato: 0774 935000

Cervara di RomaAltitudine: 1.050 m

Abitanti: 459Distanza da Roma: 71 kmMunicipio: 0774 828715

Carabinieri: 0774 920009 (Arsoli)Pro Loco: 0774 828715

FilettinoAltitudine: 1.062

Abitanti: 600Distanza da Frosinone: 52 km

Municipio: 0775 581832Carabinieri: 0775 581821

JenneAltitudine: 834 m

Abitanti: 526Distanza da Roma: 82 kmMunicipio: 0774 827601Carabinieri: 0774 827624Pro Loco: 0774 827608

SubiacoAltitudine: 408 m

Abitanti: 8.893Distanza da Roma: 73 km

Municipio: 0774 8161Carabinieri: 0774 824960

Corpo Forestale dello Stato: 0774 822864VV.FF.: 0774 829538

Polizia provinciale: 0774 822931Ospedale: 0774 8111Pro Loco: 0774 85387

Azienda Turismo: 0774 822013X Comunità Montana dell’Aniene: 0774 822431

Trevi nel LazioAltitudine: 821 m

Abitanti: 2.000Distanza da Frosinone: 50 km

Municipio: 0775 527001Carabinieri: 0775 528003

Corpo Forestale dello Stato: 0775 506126 (Fiuggi)VV.FF.: 0775 506558 (Fiuggi)

Pro Loco: 0775 527077

VallepietraAltitudine: 833 m

Abitanti: 380Distanza da Roma: 99 kmMunicipio: 0774 899031Carabinieri: 0774 898008

Corpo Forestale dello Stato: 0774 808077(Arcinazzo Romano)

NUMERI UTILI

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Guida ai servizi delle aree naturali e protette del Lazio

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Parco Regionale Monti Simbruini

AA.VV., Ecomuseo dell’Aniene. Invito alla lettura del territorio, ed. Parco Regionale dei MontiSimbruini, 2001.

AA. VV., Guida agli Ambienti naturali del Parco Regionale dei Monti Simbruini, ed. ParcoRegionale dei Monti Simbruini

AA. VV., Guida ai Sentieri del Parco Regionale dei Monti Simbruini, ed. Parco Regionale deiMonti Simbruini, 2004.

AA.VV., La Valle dell’Aniene. Natura, storia, paesi, tradizioni, prodotti tipici, itinerari, IterEdizioni, Subiaco, 1999.

Grammatica del Dialetto Trebano, ed. Parco Regionale dei Monti Simbruini, 2000

Le origini della cucina e delle tavole imbandite nei Paesi del Parco, Rotary Club Subiaco, 2000.

Stefano Ardito, Sentieri nei Parchi del Lazio I - Le Escursioni, Guide Iter, Subiaco, 2001.

Stefano Ardito, Sentieri nei Parchi del Lazio II - I Trekking, Guide Iter, Subiaco, 2003.

Luigi Caronti (a cura di), Per le vie di Subiaco, Iter Edizioni, Subiaco.

Carlo Coronati, Duilio Roggero, Escursioni - Sciescursionismo - Mountain bike nei MontiSimbruini ed Ernici occidentali, Edizioni Il Lupo, Sulmona, 2004.

Ennio Fracassi, Giancarlo Mescolini (a cura di), L’Arca ritrovata. Storia degli Arcari e diCamerata Nuova, ed. Parco Regionale dei Monti Simbruini, 2001

Giovan Domenico Fratticci, Jenne. Itinerario fra storia, leggenda, costume e curiosità, a curadell’Amministrazione comunale di Jenne, 2003.

M. Grilli Caiola, A. Travaglini, Fiori del Parco dei Monti Simbruini, Università degli studi diRoma “Tor Vergata” - Dip. Di Biologia vegetale/Parco Regionale dei Monti Simbruini, 2000.

Fabrizio Lollobrigida (a cura di), Monti Simbruini, ed. Parco Regionale dei Monti Simbruini,2003

Domenico Antonio Pierantoni, Aniene illustrato, (a cura di Gioacchino Giammaria), Istitutodi Storia e di Arte del Lazio Meridionale, Anagni, 2003.

Bibliografia

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Testi a cura di:Alessandra Bernardini, Ilaria Guj, Fabrizio Lollobrigida*, Beatrice Sanfilippo.*da F .Lollobrigida (a cura di ), Monti Simbruini, ed. Parco Regionale dei Monti Simbruini, 2003.

Progetto grafico ed impaginazione:Fabrizio Olati per Edindustria S.p.A. - Roma

Fotografie:Archivio Ente Parco, Antonello Bianchi, Alberto Dominici, Alessio Giudici, Luca Morelli, Leonardo Pucci, LucaScarnati, Shaka Zulu.

Cartografia:Cartografia dei Comuni: ITER EDIZIONI S.r.l. - SubiacoCarta dei Servizi: progetto a cura di Beatrice Sanfilippo, realizzazione di Enrico Piacentini - Tipografia Fabreschi.

Stampa:Beta Tipografica S.r.l. - Roma

La presente pubblicazione è il prodotto della collaborazione con l’Ente di Gestione del Parco Naturale Regionale dei MontiSimbruini, nelle persone del suo Commissario Straordinario Dott. Cosimo Marco Calò, del Dirigente dott. Paolo Gramicciae del Dirigente responsabile del settore comunicazione Dott. Alberto Foppoli. Un ringraziamento a tutto il personale del set-tore comunicazione del Parco.

Un ringraziamento speciale va in particolare al dott. Raniero De Filippis, responsabile della Direzione Regionale Ambientee Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio, alla dott.ssa Valeria Romano di Sviluppo Lazio S.p.A., all’arch. GiovannaBargagna dell’Area Conservazione della Natura, all’arch. Luca Colosimo, al dott. Guglielmo Arcà, al dott. Giulio Fancello,alla dott.ssa Daniela Nolasco e all’arch. Guglielmo Villa degli Uffici Centrali del Ruolo Unico del Personale dei Parchi dellaRegione Lazio che hanno collaborato alla realizzazione del progetto e della guida.

Pubblicazione realizzata con il contributo dell’Unione Europea, nell’ambito del Piano di Comunicazione per ilLazio 2000-2006.Responsabile del Piano di Comunicazione Docup Ob.2 Lazio 2000-2006: Pierguido Cavallina.

Unione Europea Repubblica Italiana Regione Lazio

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Regione LazioAssessorato Ambiente

e Cooperazione tra i Popoli

Copyright Regione Lazio 2005La presente pubblicazione è stata realizzata con i fondi

del piano di comunicazione del DOCUP obiettivo 2 2000-2006e dell'Accordo di Programma Quadro "Aree sensibili: parchi

e riserve" (APQ7) siglato tra Regione Lazio,Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio

e Ministero dell'Economia e delle Finanze

ISBN: 88-89444-04-5