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La descrizione in progetto (pag.16) è la seguente:“L’apparato di triturazione è costituito da un monorotore rotante a bassa velocità e da un pettine frantumatore. …Il rullo frantumatore preme il materiale da triturare sopra il contropettine azionato idraulicamente. Il rullo è fornito di 17 denti in acciaio antiusura; disegnati e costruiti appositamente per la triturazione R.S.U., R.S.A..In caso di un eventuale sovraccarico od in presenza di corpi estranei il pettine frantumatore retrocede automaticamente per liberarsi di corpi estranei ed evitare eventuali danni. Il sistema è anche in grado di aprire automaticamente, e quindi richiudere il pettine, nel caso di introduzione accidentale di materiale non triturabile.Le punte del pettine sono in acciaio inossidabile e garantiscono un lungo periodo di affidabilità nelle diverse modalità di impiego.”

Nella slide successiva riporto la scheda tecnica del trituratore rompisacco Doppstadt, che corrisponde a quella di progetto

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rompisacco Doppstadt DW 2560.

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Trituratore Rompisacchi Progetto 2000

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Trituratore effettivamente installato I progetti approvati comprendevano il rompisacchi

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Interno del trituratore. Notare gli otto denti

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Albero del trituratore fotografato in uno degli impianti

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Tavoladitaglio

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Differenza tra progettato e realizzato

Il rompisacco proposto nel ’99 e nella relazione del 2000 era caratterizzato da:•la capacità di lacerare i sacchetti senza “impaccare” il rifiuto con la materia organica presente, •la possibilità di tarare la pressione con cui i rifiuti sono premuti contro i denti di taglio•la possibilità di regolare la pezzatura del rifiuto•la possibilità di aprire idraulicamente la tavola di taglio regolando la pressione degli spintori (rifiuti non frantumabili o poco gestibili)

Il trituratore realizzato (un grosso frullatore) ha:•una larghezza fissa di taglio•la necessità di comprimere i rifiuti entro la tavola di taglio facendo aderire l’organico all’altro materiale, che ne viene così sporcato e vede aumentare il grado di umidità.•la tavola di taglio fissa in cui si inseriscono 8 denti da 500 mm (previsti 17 da 150 mm)

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Regolarità del collaudo

Gli impianti realizzati, specialmente per quanto riguarda questa macchina, non sono conformi né al progetto che non poteva essere modificato (quello del 1999 inviato alla Commissione VIA) né ai progetti esecutivi approvati a partire dal 2000 (V. in particolare le Relazioni specialistiche, Volume 2 parte B)

I collaudatori dovevano basarsi sul progetto esecutivo e risulta dagli atti che vi abbiano fatto riferimento. Nei collaudi questa modifica rispetto al progetto esecutivo non viene mai evidenziata ed i collaudatori non analizzano mai la qualità dei materiali in uscita dagli impianti.

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Erano permesse le varianti?

Il bando specificava il tipo appalto: si trattava di un appalto di servizi“Categoria servizio 16, CPC 94”.

16 CPC 94 : “Eliminazione di scarichi di fogna e di rifiuti; disinfestazione e servizi analoghi” ( all.1 Decreto Legislativo 17 marzo 1995, n. 157 “Testo unico delle disposizioni in materia di appalti pubblici di servizi in attuazione della direttiva 92/50/CEE”).

Il bando prevedeva l’affidamento della progettazione esecutiva, costruzione e gestione degli impianti CDR e degli inceneritori.Il tutto nell’ambito della fornitura del servizio di smaltimento rifiuti, come specificato nella 2774/98.

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La qualità del servizio prevista nell’offerta e nel progetto approvato

L’ATI FISIA, vincitrice della gara d’appalto ha offerto la costruzione di uno specifico tipo di impianto di produzione di CDR, in cui dovevano entrare RSU ed uscire:•35% di Compost, •30% di CDR con PCI > 17.000 kJ/kg, il •15% di residui a discarica (scarti)•2% di ferro.

Viene approvato un progetto esecutivo sostanzialmente diverso dal punto di vista impiantistico, da cui non esce più compost, che è un prodotto, ma FOS, che è un rifiuto, perciò viene più che triplicata la quantità di rifiuti da mandare in discarica, passando dal 15 al 50%.

Rispetto all’offerta, viene peggiorata la qualità del servizio reso.La Regione vedrà smaltire sul proprio territorio una quantità di rifiuti tripla di quella prevista in gara. Il potere calorifico del CDR si abbassa da 17.000 a 15.000 kJ/kg.

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Le varianti nella normativa corrente.

Legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n. 109, Art. 25. considera soltanto varianti in corso d’opera

Il consiglio dell’Autorità per il lavori pubblici ha adottato la Determinazione del N. 1/2001 del 11 gennaio 2001 “Profili interpretativi in materia di varianti – art.25 della legge quadro e art.134 del regolamento di attuazione”:

“In tema di varianti, occorre premettere che non ogni modificazione può ritenersi espressione della naturale esecuzione dell’appalto, con conseguente applicazione dei criteri già previsti contrattualmente per la disciplina del rapporto. La variante, infatti, ha come necessario punto di riferimento e parametro di raffronto il progetto: le relative modifiche non possono, quindi, essere tali da snaturarlo.”

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Decreto Legislativo 17 marzo 1995, n. 157. Attuazione della direttiva 92/50/CEE in materia di appalti pubblici di servizi

24. Varianti.1. Quando l'aggiudicazione avviene in base all’ art. 23, comma 1 lettera b) (come nel nostro caso) l’amministrazione aggiudicatrice può prendere in considerazione le varianti presentate dagli offerenti qualora esse siano conformi ai requisiti minimi prescritti dalla stessa amministrazione. 2. L'amministrazione aggiudicatrice indica, nel bando di gara, se le varianti sono ammesse e, in tal caso, precisa, nel capitolato d'oneri, i requisiti minimi che esse devono rispettare e le modalità per la loro presentazione.…..

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Bando di gara e varianti

Il bando di gara, come ricorda anche il ministro dell’ambiente Edo Ronchi nella lettera del 12.10.1998, stabiliva l’esclusione di varianti dopo l’avvenuta aggiudicazione.

Capitolato d’oneri e varianti (art.23): …… Dopo la stipula del contratto, l' Affidatario procederà entro trenta giorni, alla redazione del progetto esecutivo, così come definito dall'art.16, comma 5, della legge 109/94 e s.m.i…. Il progetto esecutivo sarà redatto conformemente alle indicazioni progettuali proposte in sede di offerta, con le sole variazioni che si rendessero necessarie a seguito del rilascio del parere per la valutazione degli aspetti ambientali e dell' Accordo di programma con il Commissario Delegato, il Ministro dell' Ambiente e il Ministro dell'Industria….

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Contratto e varianti(Art. 25, Modalità di adempimento degli obblighi assunti, p.36) :

“I progetti esecutivi vengono redatti conformemente alle indicazioni progettuali proposte in sede di offerta, con le sole variazioni che si rendessero necessarie a seguito del rilascio del parere per la valutazione degli aspetti ambientali”

art. 17 (Condotta dei lavori e varianti) :“I lavori dovranno essere eseguiti in conformità ai progetti presentati e nei tempi dichiarati dall’Affidataria in sede di offerta e convenuti in Contratto”

Sono stati approvati dal Commissario progetti diversi da quelli presentati in gara ed inviati alla Commissione VIA, in contrasto con le norme in materia di appalti di pubblici servizi, con il bando di gara e con il capitolato d’oneri. Detti progetti poi sono stati realizzati in modo diverso da quelli approvati.Lo stesso dicasi per la variazione della qualità del servizio reso (rifiuti al posto di Compost e PCI del CDR di 15.070 kJ/kg invece di 17.000)

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Giugliano progetto realizzato (fax da Fisia a Procura 14.2.06)

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Dati Dati Di Maggio su schema MWH

Schema di flusso quantificato – Progetto realizzato

Mix 14399

kJ/kg

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Schema di flusso quantificato – Progetto realizzato

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Progetto CDR Stabilizz. Perdite Scarti

GaraComm.Via

3129,57

Comp 35,828,45

15,426,34

14,613,52

Approvato 31,01 28,79 21,48 16,10

Gennaio 04

42,00 35,00 5,00 14,5

La frazione organica non è stabilizzata e la frazione secca (CDR1 + CDR2) è molto di più di quanto previsto nei progetti. Le perdite del 5% indicate nello schema del gennaio 04 dimostrano che non era effettuata la stabilizzazione della sostanza organica. Vedremo in seguito i bilanci annuali degli impianti

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Variazioni nella produzione (Tufino) risp. ai progetti

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I Contratti

I contratti per il servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani a valle della raccolta differenziata sono stati firmati dal Commissario Antonio Bassolino, Presidente della Giunta Regionale della Campania, e dall’ing. Roberto Gambato, A.D. di FISIA ITALIMPIANTI in data 7.6.2000 (Provincia di Napoli) e 5.9.2001 (Altre Provincie). I due contratti sono praticamente uguali, per cui faremo riferimento solo a quello per la provincia di Napoli

Il contratto era disciplinato dal Capitolato d’Oneri (art.5), che a sua volta era regolato da una serie di norme e di ordinanze esplicitamente citate, tra cui l’O.M. 2774/98.

Il contratto disattende quanto disposto da C.O. ed O.M.

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I “paletti” dell’ordinanza 2774/98 (Napolitano)

Smaltimento del CDR in impianti esistenti nelle more della costruzione degli inceneritori

Gli incentivi CIP6 si applicano alla produzione di energia elettrica mediante combustione del CDR ottenuto trattando fino al 50 per in peso dei rifiuti urbani totali della regione e da tutti altri rifiuti assimilati.

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L’ordinanza n.2774 / 1998 e i contratti

Art.1 c.5) Il commissario delegato - Presidente della regione Campania stipula .., contratti per la durata massima di dieci anni di conferimento dei rifiuti solidi urbani, a valle della raccolta differenziata, prodotti nei comuni della regione Campania, con operatori industriali che si impegnino a realizzare impianti per la produzione di combustibile derivato da rifiuti da porre in esercizio entro il 31 dicembre 1998, ad utilizzare detto combustibile in impianti esistenti nonché, a realizzare impianti dedicati per la produzione di energia mediante l’impiego di combustibile derivato dai rifiuti, da porre in esercizio entro il 31 dicembre 2000 assicurando, comunque, nelle more della messa in esercizio di detti impianti dedicati, il recupero energetico del combustibile prodotto. La stipula dei contratti per l’utilizzo del combustibile derivato da rifiuti è subordinata alla sottoscrizione di accordi di programma tra operatori industriali, il commissario delegato - Presidente della regione Campania il Ministro dell’ambiente ed il Ministro dell’industria, commercio e artigianato.

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Il bando di gara prevedeva che i concorrenti si impegnassero a realizzare gli impianti di produzione di CDR ed il termovalorizzatore entro il 31.12.00, assicurando nelle more della messa in esercizio di detto impianto il recupero energetico del combustibile prodotto in impianti esistenti

l Capitolato d’oneri riportava all’art.22, tra gli oneri a carico dell’affidatario :La stipula dell’Accordo di Programma con il Commissario Delegato, il Ministro dell’Ambiente e il Ministro dell’industria, ai sensi del comma 5 art.1 della Ordinanza n.2774/98eLa gestione del servizio di smaltimento rifiuti, a valle della raccolta differenziata, per il periodo convenuto in contratto ivi compresa l’utilizzazione del combustibile derivato dai rifiuti, nelle more della messa in esercizio dell’impianto dedicato di produzione di energia, assicurando il recupero energetico del combustibile prodotto.

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L’ATI FISIA ha presentato già in sede di preselezione l’obbligatoria dichiarazione di impegno a realizzare e porre in esercizio l’impianto dedicato alla produzione di energia mediante la termovalorizzazione del CDR entro il 31.12.00, assicurando nelle more della messa in esercizio di detto impianto il recupero energetico del combustibile prodotto.

Il decreto Ronchi recita (art.5, comma 4):il recupero energetico deve accompagnare il processo di combustione, non saranno più autorizzati inceneritori che si limitino a bruciare rifiuti senza recuperare energia.

Tra le operazioni di recupero (all. C) ce n’è solo una che riguarda l’energia:R1 Utilizzazione principale come combustibile o come altro mezzo per produrre energia.Non si può definire come recupero energetico lo stoccaggio dei rifiuti (R13, messa in riserva dei rifiuti per sottoporli ad operazioni di recupero)Oltre un certo periodo lo stoccaggio diventa discarica

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Nel contratto salta l’espressa previsione dell’obbligo di smaltire il CDR in impianti esistenti , nelle more della costruzione dell’inceneritore

L’art. 24 (oneri e obblighi a carico dell’affidatario) è praticamente identico all’art. 22 del Capitolato d’oneri, salvo l’obbligo della firma dell’Accordo di programma e dello smaltimento e recupero energetico del CDR in impianti esistenti nelle more della costruzione dell’inceneritore.

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Art. 22 del Capitolato d’oneriOneri e obblighi a carico dell’Affidataria:

L’affidataria si obbliga a rendere le seguenti prestazioni:…..La gestione del servizio di smaltimento rifiuti, a valle della raccolta differenziata, per il periodo convenuto in contratto ivi compresa l’utilizzazione del combustibile derivato dai rifiuti, nelle more della messa in esercizio dell’impianto dedicato di produzione di energia, assicurando il recupero energetico del combustibile prodotto…..

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Art. 24 del ContrattoOneri e obblighi a carico dell’Affidatario :

L’affidataria si obbliga … a rendere le seguenti prestazioni oggetto del servizio affidato:…..La gestione del servizio di smaltimento rifiuti, a valle della raccolta differenziata, per il periodo convenuto in contratto ivi compresa l’utilizzazione del combustibile derivato dai rifiuti…

Salta quindi la parte finale della frase del Capitolato e dell’Ordinanza:

nelle more della messa in esercizio dell’impianto dedicato di produzione di energia, assicurando il recupero energetico del combustibile prodotto.

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ll contratto invece afferma ( pag.8 quintultima riga):risultano soddisfatte tutte le condizioni previste nelle richiamate ordinanze ministeriali ed in particolare quelle contenute nelle ordinanze nn. 2560/97, 2774/98, 2948/99, 3011/99, 3032/99 e 3060/2000.Questa affermazione non è condivisibile perché scompare l’obbligo esplicito dello smaltimento nelle more

L’art. 7 del contratto – Normative di riferimento- precisa però:Per quanto non espressamente previsto nel presente contratto troveranno applicazione le disposizioni di cui al Capitolato d’oneri …….è altresì regolato dalle ordinanze della presidenza del consiglio dei ministri …….: ……..e dalle ordinanze del Ministero dell’Interno: n. 2774 del 31.3.1998 …... L’art. 22 del capitolato d’oneri, in conformità all’O.M. 2774/98, fa obbligo di assicurare, nelle more di realizzazione degli inceneritori, il recupero energetico del combustibile prodotto.Invece il CDR non è mai stato smaltito e né il Commissario, né la Regione hanno mai avuto nulla da dire. Questo ha consentito che la Regione Campania venisse intasata dalle ecoballe prodotte da FIBE

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Salta l’accettazione dei parametri merceologici e chimico fisici dei RSU in ingresso

Il Capitolato stabilisce (Art.28 Quantitativi e caratteristiche merceologiche chimico – fisiche dei rifiuti prodotti):

La composizione merceologica ed i parametri delle analisi chimico - fisiche dei Rifiuti Urbani prodotti nella Provincia di Napoli, sono quelli riportati nelle tabelle seguenti e derivanti dalle indagini effettuate in sede di redazione del Piano Regionale per lo Smaltimento dei Rifiuti. Tali parametri devono ritenersi puramente indicativi e non impegnativi per il Commissario Delegato ed accettati incondizionatamente dall' Affidatario, che tuttavia, ove lo ritenga necessario ai fini della redazione della propria offerta, potrà effettuare idonee indagini merceologiche supportate da apposito studio condotto specificatamente a proprie cure e spese.

Nel contratto (art.30) salta anche questo passaggio.

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Salta la limitazione della concessione dell’incentivo CIP6

Il corrispettivo per la cessione dell’energia elettrica all’Enel riguarda il CDR producibile con l’intera quantità di RSU della regione Campania (i due contratti sono uguali), contrariamente a quanto previsto nelle citate ordinanze ministeriali.Anche per questo non è condivisibile l’affermazione contenuta nel contratto a pag.8 quintultima riga:“risultano soddisfatte tutte le condizioni previste nelle richiamate ordinanze ministeriali ed in particolare quelle contenute nelle ordinanze nn. 2560/97, 2774/98, 2948/99, 3011/99, 3032/99 e 3060/2000”

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Tra le premesse, nel contratto, vi sono le seguenti:Premesso che …

-l'art. 1, comma 6 dell'Ordinanza del Ministro dell'Interno - Delegato al Coordinamento della protezione Civile n. 2560 del, 2.5.1997, così come modificato dall'Art. 1, comma 2, dell'O.M. n.2774 del 31.3.1998, dall'Art.2, primo comma dell'O.M. n. 3032 del 21/12199 e dall'art. 2, comma 1. dell'O.M. n.3060 del 2/6/2000 recita : “La S.p.a. ENEL è tenuta a stipulare, entro sessanta giorni dalla sottoscrizione dei contratti di cui al precedente comma 5, convenzioni per la cessione di energia elettrica, alle condizioni di cui al provvedimento CIP 6/1992, e secondo le modalità di aggiornamento ivi previste e comunque vigenti alla data di pubblicazione del bando di gara di cui al predetto comma 5, con operatori industriali che stipulino con il commissario delegato-presidente della Regione Campania i contratti sopra citati.”

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-che il già citato art. 1, comma 6 dell'Ordinanza del Ministro dell'Interno - Delegato al Coordinamento della protezione Civile n. 2560 del, 2.5.1997, così come modificato dall'Art. 1, comma 2, dell'O.M. n.2774 del 31.3.1998, dall'Art.2, primo comma dell'O.M. n. 3032 del 21/12199 e dall'art. 2, comma 1. dell'O.M. n.3060 del 2/6/2000 stabilisce inoltre, : “La S.p.a. ENEL è altresì tenuta a progettare ed eseguire, con onere a carico dei predetti operatori, la linea di allacciamento tra l'impianto dedicato per la produzione di energia mediante l'impiego di combustibile derivato dai rifiuti, e la rete nazionale, nel termine di ventiquattro mesi decorrenti dalla concessione di tutte le autorizzazioni necessarie.”

-Il comma 6 dell’O.M. n.2774 sostituisce il comma 6 dell’art.1 dell’O.M. n.2560 del 2.5.1997, poi viene modificato con O.M. 21.12.1999 n.2032 e ancora con O.M. 2.6.2000 n. 3060Le due premesse del contratto sembrano costruite appositamente per tagliare dal testo coordinato dell'art.1 comma 6 una frase molto importante..

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Il testo coordinato diviene, al momento della stesura del contratto:6. La S.p.a. ENEL è tenuta a stipulare, entro sessanta giorni dalla sottoscrizione dei contratti di cui al precedente comma 5, convenzioni per la cessione di energia elettrica, alle condizioni di cui al provvedimento CIP 6/1992, e secondo le modalità di aggiornamento ivi previste e comunque vigenti alla data di pubblicazione del bando di gara di cui al predetto comma 5, con operatori industriali che stipulino con il commissario delegato-presidente della Regione Campania i contratti sopra citati.Le nuove convenzioni dovranno essere stipulate in luogo di iniziative, ammesse fino al 30 giugno 1995, che non hanno trovato concretezza. Tali incentivi si applicano alla produzione di energia elettrica mediante combustione del C.D.R. ottenuto trattando fino al 50 per cento in peso dei rifiuti urbani totali della regione e da tutti gli altri rifiuti assimilati. La S.p.a. ENEL è altresì tenuta a progettare ed eseguire, con onere a carico dei predetti operatori, la linea di allacciamento tra l'impianto dedicato per la produzione di energia mediante l'impiego di combustibile derivato dai rifiuti, e la rete nazionale, nel termine di ventiquattro mesi decorrenti dalla concessione di tutte le autorizzazioni necessarie.

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Dalla premessa del contratto salta una frase che non è mai stata modificata, a partire dalla OM 2774/98: Tali incentivi si applicano alla produzione di energia elettrica mediante combustione del C.D.R. ottenuto trattando fino al 50 per cento in peso dei rifiuti urbani totali della regione e da tutti gli altri rifiuti assimilati.

Vi è una perfetta analogia con l'omissione nel contratto della frase relativa all'obbligo di smaltimento del CDR nelle more della costruzione degli inceneritori. L'omissione di queste due frasi, se le cose fossero andate nel verso giusto per l’ATI, avrebbe comportato un maggior introito per FISIA di circa 1.000 MLD di £, come vedremo nel seguito.

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L’art. 5 del contratto stabilisce infatti:

Il corrispettivo del Contratto è costituito, altresì, dai proventi derivanti dalla cessione di energia elettrica prodotta dall'impianto di termovalorizzazione del CdR all'ENEL S.p.A. o al Gestore della Rete di Trasmissione S.p.A., alla tariffa di cui al Provvedimento CIP6/92 come modificato dal DM 4/8/94 e secondo le modalità di aggiornamento ivi previste, ai sensi dell'art. 1, comma 6 dell'Ordinanza del Ministro dell'Interno - Delegato al Coordinamento della protezione Civile n. - 2560 del, 2.5.1997, così come -modificato dall'Art. 1, comma 2, dell'O.M. n.2774 del 31.3.1998, dall'Art.2, primo comma dell'O.M. n. 3032 del 21/12199 e dall'art. 2, comma 1. dell'O.M. n.3060 del 2/6/2000 (valore di acconto 1998, £/kWh 294,4).

Questo concede senza limitazioni il contributo CIP6 all’energia prodotta dall’inceneritore, come dimostrato dalla successiva convenzione non più con l’Enel ma con il GRTN.

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Ma non è ancora sufficiente.L’art. 6 del contratto lega infatti la tariffa dello smaltimento dei rifiuti al corrispettivo per la cessione di energia:ART.6 La tariffa di cui al precedente Art.4 del presente Contratto sarà adeguata anche nei seguenti casi:i) in relazione ad eventuali maggiori costi o minori ricavi derivanti da specifiche disposizioni normative anche fiscali sopravvenute, che richiedano nel corso dello svolgimento dell'affidamento un mutamento del servizio di smaltimento ivi compreso l'adeguamento degli Impianti;ii) in relazione ad eventuali minori ricavi dalla produzione di energia elettrica, derivanti da riduzioni tariffarie imposte dalle competenti autorità o da modifiche normative rispetto alla tariffa fissata nel presente atto;iii) in relazione ad eventuali maggiori costi nello svolgimento del servizio di smaltimento e/o di realizzazione degli Impianti, derivanti da modifiche eventualmente proposte dal Commissario Delegato.

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Ai sensi del comma ii) del suddetto art.6, la Fisia viene messa al riparo da ogni possibilità di variazione del corrispettivo per la cessione di energia elettrica fornita all’Enel mediante variazione della tariffa di conferimento dei rifiuti.In altri termini, un eventuale contenzioso con lo Stato per la modifica o la sospensione dei contributi CIP6 è stato invece risolto prima di nascere a favore di Fisia, accollando le eventuali spese al Commissario, che avrebbe dovuto alzare la tariffa di conferimento rifiuti pagata dai Comuni, cioè dai cittadini.Non è chiaro da quale disposizione il Commissariato abbia tratto il potere di introdurre questa clausola. Mi chiedo, una volta cessata l’emergenza, a chi sarebbe stato in capo l’obbligo di aumentare eventualmente la tariffa.

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Il CDR bruciato nell’inceneritore frutta circa 300£/kg. Mi risulta che, in assenza di incentivo, l’ENEL pagasse circa 80 £/kWh

Guadagno di Fisia per l’incentivazione CIP6 estesa a tutto il CDR prodotto:

Ricavo con incentivo CIP6 sul 50% per 8 anni =2.500.000 t/a / 2 x 1000 kg/t x 0,32 kg CDR/kg RSU x 300 £/kg x 8 anni = 960 mld £ Ricavo senza CIP6 sul restante 50%:2.500.000 t/a / 2 x 1000 kg/t x 0,32 kg CDR/kg RSU x 80 £/kg x 8 anni = 256 miliardi di lireMaggior ricavo per estensione CIP6 all’altro 50%= 704 mld £

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• Maggior ricavo potenziale per energia prodotta dal cdr stoccato nei primi 2 anni

• Contributo Cip6 per CDR prodotto in 2 anni con tutti i rifiuti= 352 MLD £

• Costo smaltimento CDR = 66 £/kg + trasporto 15 £/kg

• Costo smaltimento CDR prodotto primi due anni = 131,1 MLD £

• In termine di ricavo, la differenza economica tra quanto previsto dall’OM 2774/98 e dal Capitolato con quanto stabilito dal Contratto e dalla convenzione con GRTN (che vedremo nelle prossime slides) è circa 1.187 MLD £

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La convenzione stipulata il 5.2.01 tra FIBE e GRTN (Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale) per l’erogazione del CIP6 riguarda tutta l’energia producibile dell’inceneritore di Acerra.E anche di più, come vedremo in seguito.Prima di trattare questo argomento è opportuno sintetizzare quanto esposto fino ad ora.

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Conclusioni su gara e contrattoAttraverso una lunga serie di decisioni della struttura commissariale, si è stravolta l’impostazione che il Ministro dell’Interno aveva dato per la soluzione dell’emergenza rifiuti in Campania.Si è costruita una serie di impianti di selezione meccanica e trattamento dei rifiuti solidi urbani tal quale senza tenere conto della raccolta differenziata. La gara è stata impostata richiedendo solo referenze relative all’inceneritore. E’ stata fatta vincere un’ATI che aveva presentato documentazione non conforme alle richieste del bando e della lettera d’invito e pertanto doveva essere esclusa dalla gara, anche perché la documentazione era comunque insufficiente e, per quanto riguarda il bilancio dei materiali, errata. L’inceneritore proposto era più adatto a bruciare RSU che CDR.La dichiarazione da parte dell’ATI FISIA di produrre il 35% di compost rispetto ai rifiuti in ingresso era assolutamente insostenibile dal punto di vista tecnico, come peraltro la mancanza di un corretto riferimento alle quantità di materiali che dovevano finire in discarica, ed alla localizzazione gestione e chiusura delle discariche stesse.

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Si passa da compost per recuperi ambientali a FosIl contratto, dichiarato conforme a quanto previsto dalle ordinanze ministeriali, ha permesso, in contrasto con le stesse ordinanze, ma anche con le prescrizioni del bando, del capitolato d’oneri e della lettera d’invito, che FISIA sostenesse di non essere più gravata dall’onere di smaltire il CDR nelle more della messa in funzione dell’inceneritore, consentendo così l’accumulo indiscriminato di milioni di tonnellate di balle di CDR in tutta la regione. Questo ha comportato un risparmio da parte di Fisia di oltre cento miliardi per il mancato smaltimento e la possibilità da parte dell’azienda di guardare con tutta tranquillità alle travagliate vicende della costruzione dell’inceneritore. Che, peraltro, dovrebbe essere impegnato per anni solo per smaltire il CDR già prodotto.L’estensione indebita degli incentivi CIP6, apparentemente peraltro non di competenza commissariale, alla totalità del CDR prodotto avrebbe comportato inoltre ulteriore guadagno dell’azienda di oltre 700 miliardi di lire e fatto aumentare il costo dello smaltimento di rifiuti a carico delle casse pubbliche..

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Le richieste dell’ABI e il contratto

Il confronto tra le richieste dell’ABI nella lettera del 13.10.98 e quanto previsto dal contratto in contrasto rispetto al Capitolato d’oneri ed alla OM 2774/98 è assai significativo.

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Paolo Rabitti CT pp. 1540/03 RG 46Paolo Rabitti CT pp. 1540/03 RG 46

ABI art.4. III: tener conto, ai fini dell’adeguamento (della tariffa):

Contratto: la tariffa sarà aggiornata

a) dell’aumento dell’indice ISTAT Art. 4: secondo l’indice ISTAT

b) di potenziali maggiori costi (di gestione del servizio e di investimento) derivanti da specifiche disposizioni normative, anche fiscali che richiedano in corso di affidamento un adeguamento degli impianti o della gestione

Art. 6: i) in relazione ad eventuali maggiori costi o minori ricavi derivanti da specifiche disposizioni normative anche fiscali sopravvenute, che richiedano nel corso dello svolgimento dell’affidamento un mutamento del servizio di smaltimento, ivi compreso l’adeguamento degli impiantiii) in relazione ad eventuali minori ricavi dalla produzione di energia elettrica ,derivanti da riduzioni tariffarie imposte dalle competenti autorità o da modifiche normative rispetto alla tariffa fissata nel presente atto;

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Paolo Rabitti CT pp. 1540/03 RG 47Paolo Rabitti CT pp. 15940/03 RG 47

ABI art.4. III: tener conto, ai fini dell’adeguamento (della tariffa):

Contratto: la tariffa sarà aggiornata

d) delle modifiche proposte dal Commissario delegato, ai sensi dell’art.15 del capitolato medesimo, che comportino per il concessionario maggiori costi/investimenti

iii) In relazione ad eventuali maggiori costi nello svolgimento del servizio di smaltimento e/o di realizzazione degli Impianti, derivanti da modifiche eventualmente proposte dal Commissario Delegato.

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Art. 6 Il concessionario si impegna ad iniziare i lavori alle seguenti condizioni:

Contratto:

IV) trasferimento al concessionario di un’autorizzazione Cip6/92 per una potenza netta pari a quella indicata nella relazione tecnica sul valore degli impianti e del servizio

Salta la frase dell’OC 2774/98:Tali incentivi si applicano alla produzione di energia elettrica mediante combustione del C.D.R. ottenuto trattando fino al 50 per cento in peso dei rifiuti urbani totali della regione e da tutti gli altri rifiuti assimilati.

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Paolo Rabitti CT pp. 1540/03 RG 49Paolo Rabitti CT pp. 15940/03 RG 49

Art. 6 Il concessionario si impegna ad iniziare i lavori alle seguenti condizioni:

Contratto:

VI) sottoscrizione del capitolato d’oneri. Occorrerebbe inoltre prevedere:c) che il recupero energetico prodotto del CDR prodotto quando il termoutilizzatore non è ancora entrato in funzione possa essere effettuato entro la scadenza dell’affidamento e non nelle more dell’entrata in esercizio del termoutilizzatore

Salta la frase, ribadita in tutti i documenti di gara, relativa all’obbligo di l’utilizzazione del combustibile derivato dai rifiuti…

nelle more della messa in esercizio dell’impianto dedicato di produzione di energia, assicurando il recupero energetico del combustibile prodotto.

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Segnalo che i riferimenti agli articoli del Capitolato d’oneri nella lettera dell’ABI non sono sempre corretti, ad es.:

•l’Abi si riferisce all’art. 30 del C.O. chiedendo di individuare i contratti che il concessionario stipulerà con l’Enel, ma il suddetto articolo del C.O. riguarda Quantitativi e caratteristiche dei rifiuti.•l’Abi si riferisce all’art. 31 del C.O. chiedendo di prevedere la possibilità di ricorso al project financing, ma tale articolo riguarda le spese di gara, di contratto ecc.

E’ quindi probabile che le note inviate dall’ABI in ottobre si riferissero invece ad una versione preliminare del C.O.

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La convenzione tra GRTN e FIBE

Il 5 febbraio 2001 l'ing. Mauro Valeriani per conto del Gestore della Rete di trasmissione Nazionale (GRTN) e l'ing. Armando Cattaneo per conto di FIBE hanno stipulato la convenzione preliminare per la cessione di energia elettrica da parte dell’azienda FIBE (subentrata all’ATI FISIA) ed un accordo integrativo che porta la stessa data1

La convenzione e l’accordo integrativo richiamano le ordinanze del Ministro dell’Interno n. 2560 del 1997, n. 2774 del 1998 e succ. di cui ho riportato poc'anzi il testo integrato e si riferiscono al costruendo impianto di produzione di energia elettrica alimentato a CDR da realizzare nel comune di Acerra (Na) e della potenza di 125 MW

“Il GRTN si impegna a ritirare e il Produttore a cedere tutta l'energia con potenza efficiente netta pari a 125 MW (al netto dei consumi e dei servizi ausiliari e delle perdite di linea e di trasformazione) che verrà prodotta dal nuovo impianto…alle condizioni e ai prezzi previsti dal provvedimento CIP n. 6/92” (art.1)

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Non è vero che l'impianto avesse una potenza netta di 125 MW.

Potenza dichiarata in gara = 83,3 Mwe Con PCI del CDR di 17 000 kJ/kg, che la Commissione non ritenne sufficientemente motivato (p.7 verb.7).

Potenza netta resa alla rete nel progetto esecutivo = 93,9 Mwe (Due Diligence p.9)

La potenza dichiarata nella convenzione GRTN-FIBE è molto superiore a quella dell’impianto di Acerra.

I motivi di questa discrepanza non sono noti.

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Paolo Rabitti CT pp. 1540/03 RG 53

La mancata sottoscrizione dell’Accordo di programma

L’appalto per la provincia di Napoli è stato aggiudicato in via provvisoria con ordinanza n.16 del 27.4.1999 che dispone di

“subordinare l’aggiudicazione definitiva alla sottoscrizione dell’accordo di programma tra la suddetta Associazione temporanea di imprese, il Commissario delegato – Presidente della Regione Campania, il Ministro dell’Ambiente ed il Ministro dell’Industria, Commercio ed Artigianato”.

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L’accordo di programma non è stato sottoscritto,mentre l’aggiudicazione definitiva - che doveva essere preceduta dall’accordo di programma - è avvenuta con ordinanza n. 54 del 20.3.2000, in cui si sostiene che l’approvazione della Commissione VIA è fondamentale presupposto per la stipulazione dell’ Accordo di programma

In realtà, il Capitolato d’oneri prescriveva nel merito (Art. 23) che prima si valutassero gli aspetti ambientali del progetto e poi si stipulasse l’Accordo di Programma, quindi:“Dopo il rilascio del parere per la valutazione degli aspetti ambientali e la stipula dell' Accordo di Programma si procederà alla consegna delle aree, con redazione del relativo verbale, per gli impianti di produzione del CdR ed alla redazione del verbale di inizio dei lavori per l'impianto dedicato alla produzione di energia mediante termovalorizzazione del CdR.”

Quindi non si comprende il richiamo dell’Ordinanza al parere VIA per giustificare l’aggiudicazione definitiva.

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Paolo Rabitti CT pp. 1540/03 RG 55

L’OC 2774/98 recitava:

La stipula dei contratti per l’utilizzo del combustibile derivato da rifiuti è subordinata alla sottoscrizione di accordi di programma tra operatori industriali, il commissario delegato - Presidente della regione Campania il Ministro dell’ambiente ed il Ministro dell’industria, commercio e artigianato

Il CDR, sempre secondo l’OC, doveva essere smaltito assicurando, comunque, nelle more della messa in esercizio di detti impianti dedicati, il recupero energetico del combustibile prodotto In sostanza l’accordo di programma concepito nella stessa ordinanza che imponeva l’immediato incenerimento del cdr nelle more della costruzione dell’inceneritore costituiva un momento di ineludibile applicazione e garanzia anche di questa stessa regola.

L’aver esteso nel capitolato d’oneri questo vincolo all’inizio dei lavori per gli impianti di produzione di CDR significava quindi collegare ancora di piu’ e sin dall’inizio la realizzazione di tutti gli impianti al sicuro smaltimento del CDR, anche prima dell’ entrata in funzione degli inceneritori.

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Contrariamente a quanto prescritto dal capitolato, le aree sono state consegnate senza che l’accordo di programma fosse stato sottoscritto (in seguito all’O.C.. n.62 del 24.3.200 per Caivano e Giugliano i verbali di consegna sono in data 30.3.2000, per Tufino in data 14.4.00).

Successivamente all’aggiudicazione definitiva, pochi giorni prima della firma del contratto, stipulato il 7 giugno 2000, l’ Ordinanza Ministeriale 2 giugno 2000 n. 3060, Ulteriori disposizioni per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella Regione Campania ha abrogato l’obbligo dell’accordo di programma.

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FINE DELLA PRIMA PARTE